nicaragua - Caritas Ambrosiana
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NICARAGUA 1 INDICE 1. Scheda paese p. 4 2. Contesto regionale p. 6 3. Storia del paese p. 9 4. Situazione atuale p. 14 4.1 Ordinamento dello Stato e politca 4.2 Società 4.3 Lingua e religione 4.4 Educazione 4.5 Situazione economica 4.6 Territorio e risorse 5. Cultura e tradizioni locali p. 26 6. Caritas Ambrosiana in loco p. 34 7. Descrizione del contesto dove si svolge il campo p. 36 7.1 Consigli pratci 8. Approfondiment tematci p. 43 8.1 Migrazioni 8.1.1. Povertá e migrazioni economiche 8.1.2. Migrantes transcontnentales: di passaggio in Nicaragua 8.1.3. “Wet foot, dry foot”: i migrant cubani su suolo nicaraguense 8.2 Violenza di genere 8.3 Dalla rivoluzione alla farsa: la politca nicaraguense atuale nelle parole della scritrice Gioconda Belli 2 9. Testmonianze p. 57 9.1 Prima che la sveglia suoni 9.2 Sulle sfumature del verde 9.3 Nicaragua: 5 mesi di servizio civile 9.4 Nicaragua: Non sarà sempre tuto rose e fori però, per ora, che rose e che fori ragazzi! :) 10. Alle falde del Momotombo p. 67 11. Glossario p. 81 12. Riferiement p. 84 3 1. SCHEDA PAESE Nome ufficiale República de Nicaragua Superficie 129.494 km² Popolazione 5.907.881 Capitale Managua Lingua Spagnolo (ufficiale e predominante). Sulla costa atlantica si parla miskito, sumo, garifuna e inglese Gruppi etnici La maggioranza dei nicaraguensi (69%) discende dalla fusione fra indigeni e spagnoli. Il 17% è di origine europea, il 9% è di origine africana e c’è una minoranza indigena (5%) formata dalle etnie miskito, sumo e rama. Religione Cattolica (72,9%); protestanti (15,1%); altre (3,5%); nessuna (8,5%) Ordinamento dello stato Repubblica parlamentare Presidente Daniel Ortega (dal 2006) Moneta Córdoba Controvalore in Euro 31,93 córdobas per 1Euro Clima Tropicale Fuso orario UTC -7 4 Nicaragua ed Italia a confronto INDICATORI SOCIO-ECONOMICI Nicaragua Indice di sviluppo umano Classifica indice di sviluppo umano (su 187 Paesi) % di popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà (secondo i parametri nazionali) Aiuti ufficiali allo sviluppo ricevuti ($ pro capite) Aiuti ufficiali allo sviluppo ricevuti (% sul PIL) PIL ($ pro capite) Concentrazione della ricchezza (indice di Gini % sul reddito medio nazionale) Crescita annua del PIL (%) Debito estero (in Miliardi di $) Tasso di inflazione (%) Tasso di disoccupazione (%) Lavoro minorile (% dai 5 ai 14 anni) Importazioni (in Miliardi di $) Esportazioni (in Miliardi di $) Spesa educativa (% del PIL) Iscritti scuola primaria (tasso netto iscrizioni) Iscritti scuola secondaria (tasso netto iscrizioni) Analfabetismo adulto (%) Spesa per la Sanità (% PIL) Posti in ospedale (per 1000 abitanti) 0,631 Italia 0,873 125 27 29,6 29,9 (2012) 72 3,7 430 Milioni $ 5,000 n.d. 35.800 40,5 31,9 4 10,19 3,1 6,1 14,9 5,902 4,492 4,4 0,8 2,459 trilioni 0,3 12,2 389,2 454,6 4,3 117 99 69 99 18 8,4 0,9 0,8 9,1 (2013) 3,4 (2011) n.d. INDICATORI SOCIO-CULTURALI Nicaragua Popolazione Urbana (%) Crescita annua popolazione (%) Mortalità (su 1000 abitanti) Denutrizione infantile (% bimbi 0 - 5 anni) Speranza di vita alla nascita (anni) Rete stradale pavimentata (km) Totale rete stradale (km) 58,8 1 19,65 5,7 72,98 3.346 23.897 Fonti: The world factbook, CIA: https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/it.html Human Development Report 2015 (e/o precedenti): http://hdr.undp.org/en/content/table-1-humandevelopment-index-and-its-components Banca Mondiale – World Development Indicators: http://wdi.worldbank.org/table/6.11 5 Italia 69 0,27 3,29 82,12 487.700 487.700 2. CONTESTO REGIONALE La complessità della regione è palese fn dalla defnizione dell’estensione della stessa. Comunemente si parla di America latna abbracciando tut i paesi a sud degli Stat Unit D’America, ma si parla di Meso America per Messico, Guatemala, Belice, Salvador, Honduras, Nicaragua, Costa Rica e Panamà. Mentre si usa la dicitura Centro America per indicare: Guatemala, Salvador, Honduras, Nicaragua e Costa Rica, paesi quest che hanno avuto una serie di afnità socio-politche sin dall’indipendenza dalla Spagna coloniale avvenuta nel 1821. Afnità che riguardano tanto l’ordinamento costtuzionale come il sistema eletorale presidenziale sul modello USA (fata salva l’ultma modifca legislatva nicaraguense). Il processo di globalizzazione degli scambi economici e la caduta del mondo bipolare, nel quale Stat Unit e Unione Sovietca si contendevano aree del mondo, ha innescato processi nuovi in America Latna e in Centro America. In passato, a causa della forte ingerenza degli Stat Unit nell’area, sia in campo politco che economico, questa regione veniva defnita il “giardino di casa” degli Stat Unit. La situazione è cambiata: la regione sperimenta maggiore autonomia economica e politca già da alcuni anni. La vitoria di partt e personalità di sinistra nelle elezioni degli ultmi anni sono, allo stesso tempo, motore ed espressione di questa indipendenza relatvamente nuova. I più not sono Russef (successore di Lula) in Brasile insieme ai più radicali Evo Morales in Bolivia, il venezuelano Maduro e l'ecuadoregno Rafael Correa, ma anche Ortega in Nicaragua, Lugo in Paraguay e il neo eleto Sanchez (elezioni marzo 2014) nel Salvador. L’afermazione di quest governi e la forza dei moviment sociali latnoamericani hanno alimentato un’inversione di rota rispeto alle politche radicalmente neoliberiste promosse nella regione dal Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale. Tutavia gli atori più potent non hanno messo in discussione il modello capitalista in quanto tale. Paesi come il Cile, il Brasile e l’Argentna giocano nell’arena internazionale con l’intento aperto di essere inclusi a pari dignità tra i paesi economicamente più ricchi. Molt in America Latna contnuano a lavorare per un mondo più giusto. Nel Forum sociale mondiale 2009 di Belém, in Brasile, la società civile ha dimostrato vitalità e lucidità. Il dibatto si è concentrato sulle strategie di intervento politco per un nuovo mondo possibile, promuovendo il forum da spazio di semplice confronto a strumento di azione politca concreto: un passo signifcatvo per uno spazio che nasce espressamente come non decisionale e non deliberatvo. A dimostrare un interesse più marcato per le strategie politche, al forum erano present ben cinque president di paesi latnoamericani: Lula Ignacio da Silva (Brasile), Evo Morales (Bolivia), Hugo Chávez (Venezuela), Rafael Correa (Ecuador) e Fernando Lugo (Paraguay). La loro presenza ha espresso una volontà di dialogo critco con governi potenziali alleat per la costruzione di una società più inclusiva e giusta. 6 Comunque i problemi sociali del subcontnente restano pesant, in alcune aree, addiritura drammatci. La povertà rurale e urbana, la disuguaglianza sociale da record, una strutura economica fragile e la mancanza di lavoro, l'instabilità politca e il non rispeto dei dirit sono il quotdiano di molte persone in molt paesi. La condizione di vita delle popolazioni indigene è allarmante. Secondo la Banca Mondiale (dato 2004) più dell’80% dei 28 milioni di indigeni latnoamericani vive in condizioni di povertà estrema. In Ecuador mentre la metà della popolazione lavora legalmente, appena l’8% di tut gli indigeni del paese ha un posto di lavoro. Secondo la Banca Mondiale il basso livello di educazione impedisce agli indigeni di conseguire impieghi più remuneratvi e di otenere dagli isttut di credito prestt da investre nell’acquisto delle macchine agricole, cosa che si ritorce contro lo sviluppo economico. Rispeto ai problemi che da sempre afiggono l’America Latna tuta, il Nicaragua non rappresenta un’eccezione. Ha vissuto come gli altri paesi, secoli di dominio coloniale spagnolo, ha soferto allo stesso modo l’onnipresente politca imperialista del vicino nord americano. Condivide gli stessi problemi carateristci della regione, come la fame, le malate, la spaventosa diseguaglianza economica, l’insanabile gap tecnologico ecc… Tutavia, analizzando atentamente il suo processo storico, il Nicaragua presenta alcune peculiarità non trascurabili che si diferenziano dal modello latno americano tpico e che forniscono alla società nicaraguense, una insolita e partcolare fsionomia. In primo luogo va segnalata la costante ingerenza statunitense atraverso numerosi intervent armat che cominciarono subito dopo l’indipendenza e contnuarono fno alla prima metà del ventesimo secolo. In secondo luogo una ditatura sanguinaria pluridecennale che nascondeva al proprio interno i desideri di Washington e che è riuscita a sopire per più di quarant’anni gli impulsi che premevano per una maggior modernizzazione. Il terzo e più importante fatore è rappresentato dalla straordinaria longevità dei gruppi aristocratci locali, il cui mimetsmo gli ha permesso di sopravvivere atraverso perturbazioni economiche e militari catastrofche, e per di più a rigenerarsi persino dopo una rivoluzione di caratere socialista. Questa oligarchia, presente in tut i paesi del sub contnente americano, assume in questo paese un valore che appare immutabile e senza la cui comprensione non è possibile capire questa società e spiegare quali siano le dinamiche che lasciano ancorata una buona parte della economia alla prima metà del secolo XIX. Se prendiamo in analisi l’intero blocco latno americano e ne approfondiamo le dinamiche economiche e sociali, notamo che è proprio negli ultmi trenta anni, ossia successivamente alla caduta di Somoza che questo paese prende una via diversa rispeto a quasi tut i suoi vicini. Per meglio specifcare, risulta più correto afermare che diversi paesi di questa regione hanno conosciuto un notevole grado di sviluppo in partcolar modo negli ultmi dieci anni, mentre il Nicaragua rimane ancora legato a un modello 7 semifeudale nelle sue struture portant. Benché con innumerevoli difcoltà, la regione ha cominciato un percorso di una nuova indipendenza, ricercata atraverso meccanismi di natura macro-economica, che la sta portando piano piano verso un modello occidentale. Questo sta riuscendo possibile atraverso la nascita di una borghesia nazionale che si appropria di una parte della sovranità politca e che inizia a produrre sul suolo nazionale per vendere sul suolo nazionale. Ben lungi dal poter afermare che l’oligarchia e il latfondo siano fenomeni appartenent ad un passato recente, è altresì vero che questo storico binomio non rappresenta più la totalità del potere politco e non riesce pertanto a malleare queste società a propria immagine e somiglianza, cosa che ha contnuato a esercitare per secoli e che contnua tutora a esercitare in Nicaragua. 8 3. STORIA DEL PAESE Le prime tracce di insediament umani in Nicaragua sono le orme di Acahualinca, impronte di esseri umani e animali diret verso il Lago di Managua conservate per 10 mila anni soto strat di ceneri vulcaniche. Ulteriori tracce ancora indecifrabili sono i petroglifos, difusi in buona parte del paese e che ancora nascondono i loro segret. Mentre nel periodo stretamente antecedente allo sbarco degli spagnoli il paese era reto dal Cacique Nicarao, tributario dei vicini Maya. Cristoforo Colombo avvistò la costa caraibica nel 1502 e nell’aprile del 1523 i soldat spagnoli entrarono atraverso il sud del Nicaragua. Fu l’inizio di un incontro, spesso violento, fra due culture diferent. Il primo ad avventurarsi e ad addentrarsi per quelle terre fu il capitano Gil Gonzalez Devila. Poco dopo Francisco Hernandez de Cordoba fondò, nel 1524, le due prime cità spagnole in terra nicaraguese: Granada e León. I britannici si insediarono sulle coste caraibiche mentre gli spagnoli colonizzavano le coste del Pacifco. Leon fu distruta a causa dell’eruzione del Vulcano Momotombo nel 1610, e fu ricostruita invadendo e sfrutando il vicino al municipio indigeno di Subtavas. Gli spagnoli la nominarono capitale della provincia coloniale. Granada si trasformò in una regione ricca, agricola e commerciale. La diferenza tra la ricchezza di entrambe le cità e la supremazia della più povera provocò confit interni. León si trasformò in un centro intelletuale simpatzzante del Partdo Liberal difendendo l’unifcazione del Centroamerica; inoltre appoggiava riforme inspirate alla rivoluzione nordamericana e a quella francese. Granada fu il centro del Partdo Conservador. Dopo tre secoli di Colonia, e numerose lote di caratere popolare, l'Indipendenza del Nicaragua e gli altri quatro paesi dell'istmo venne fnalmente proclamata il 15 setembre 1821 a Cità del Guatemala, ma in realtà era conseguenza di un progeto messicano che 9 tendeva a organizzare in un solo Stato tute le province del Vicereame della nuova Spagna. Il piano venne però sconfto dall'opposizione delle province stesse, reste a subordinarsi all'antco centro coloniale e dai confit interni d'interesse che seguirono all'Indipendenza messicana. Si costtuì quindi una Repubblica federale che comprendeva tut i popoli centroamericani, ma anche questa ben presto si sgretolò a causa dei confit fra le antche province spagnole. Il Nicaragua si proclamò stato indipendente nel 1839 e si dotò di una Costtuzione nel 1854. Per porre fne alle rivalità tra Leon e Granada nel 1855 la piccola cità di Managua (che sorge su una faglia sismica) venne nominata capitale del paese. Fin dagli albori della repubblica lo schieramento dei conservatori si impegnò a tutelare gli interessi dell’oligarchia ricca e dei grandi proprietari terrieri, in opposizione ai liberali, difensori delle piccole proprietà e del libero commercio. Gli Stat Unit mantennero da sempre un grande interesse per il Nicaragua in quanto rappresentava uno sbocco appetbile per l’espansione verso ovest. Ebbero via libera fnché al governo si mantennero i conservatori, ma quando nel 1893 si assistete al trionfo del Partto Liberale, molte delle richieste avanzate dagli Stat Unit furono rifutate e iniziò una nuova occupazione statunitense. Augusto Cesar Sandino fu il generale che oppose un’eroica resistenza a questa invasione iniziando una guerriglia con l’appoggio di tremila persone, un esercito popolare che tenne testa ai dodicimila marines per più di sei anni mentre l’aviazione e l’oligarchia nicaraguese appoggiavano gli invasori. La lota di Sandino servì a far capire agli USA che il metodo delle occupazioni militari aveva fallito. Terminata l’invasione militare però, quella economica e politca contnuò a tormentare il paese e i suoi abitant. Di Sandino, assassinato nel 1934 dalla guardia nazionale, soto l’ordine dell’ambasciata americana, rimasero il sacrifcio, l’esempio e le parole. “La mia causa non è solamente mia e del mio popolo, ma è la causa dell’America Latna e di tut gli oppressi del mondo”. (Cesar Augusto Sandino) 10 Quando sembrava infat che Sandino potesse far deporre le armi fu vitma di un agguato e fu ucciso da Anastasio Somoza, comandante della Guardia Nazionale, in occasione di un incontro con l’allora presidente Sacasa. Somoza desttuì il presidente e passò a condurre personalmente un regime ditatoriale per più di vent’anni. Durante il quale prese totale potere sull’economia nazionale insieme alla sua streta cerchia di seguaci. Un patriota nel 1956 uccise Somoza, ma il potere passò nelle mani di suo fglio e poi del nipote, perpetrando la ditatura e la repressione. Negli anni 60’ nacque il Fronte Sandinista di Liberazione (FSLN), che pur restando nella clandestnità seppe organizzare e sviluppare azioni di guerriglia armata antsomozista per ben diciassete anni. Nel 1978 ci furono numerose sommosse, guidate dal FSLN, ma solo l’anno dopo il fronte sandinista si ricompatò e poté metersi alla guida dell’opposizione nella cosiddeta “ofensiva fnale”, per mezzo della quale uno sciopero generale, un’insurrezione di massa, la lota armata e un’intensa atvità diplomatca all’estero, costrinsero Somoza a scappare dal paese e a lasciare il posto alla nuova Giunta di ricosttuzione nazionale. Le terre e le industrie di proprietà della famiglia Somoza, pari circa al 40% dell’economia nazionale vennero nazionalizzate, la guardia nazionale venne sosttuita con l’Esercito popolare sandinista, ma le cinquantamila vitme che aveva già fato la ditatura non vennero dimentcate e la situazione economica nazionale postbellica non lasciava certo buone speranze. Gli Stat Unit approftarono largamente delle catve condizioni in cui versava il Nicaragua per sferrare un nuovo atacco con fni di occupazione. All’interno del paese intanto si assisteva ad una guerra di logoramento contro i marines appoggiat dai controrivoluzionari (“contras”) che agivano dal vicino Honduras e a numerose azioni volte a reprimere qualsiasi iniziatva flo-statunitense. La svolta venne grazie all’intervento degli altri stat sudamericani, impaurit per le crescent dimensioni dello scontro, i quali avviarono le tratatve diplomatche per una risoluzione negoziata del confito. Nel 1984 ebbero luogo le elezioni alle quali si presentarono l’82% degli avent dirito al voto, decretando la vitoria schiacciante del FSLN. Per tuta risposta l’anno dopo, Reagan decretò l’embargo commerciale nei confront del Nicaragua. Se gli accordi di pace sedarono progressivamente il confito armato, certo a livello ideologico non vi fu nessun avvicinamento fra le politche del FSLN e quelle degli Stat Unit, quest’ultmi contnuarono ad appoggiare la guerriglia dei “contras” con fnanziament economici e azioni politche di disturbo nei confront del fronte sandinista. Alle elezioni del 1990 inaspetatamente il FSLN uscì sconfto lasciando la presidenza a Violeta Chamorro, vedova di Fernando Chamorro, leader dei controrivoluzionari, la quale però dovete accetare di rispetare la nuova costtuzione vigente, le isttuzioni e le conquiste sociali della rivoluzione sandinista, procedendo quindi al disarmo dei “contras”. Gli anni di governo della Chamorro furono anni di grandi discussioni e disaccordi all’interno delle alleanze politche e degli stessi partt che rimanevano spetatori di 11 un’allarmante crisi economica la quale aveva le sue maggiori ripercussioni sulla società nazionale più povera e indifesa. Nonostante l’intervento della Banca Mondiale e del FMI per saldare il debito pubblico e l’infazione, il Nicaragua non riuscì a risollevare la sua situazione economica, mentre le sue dipendenze dagli Stat Unit contnuarono ad essere molto fort: le esportazioni nicaraguesi nei loro confront nel 1997 raggiunsero i 375 milioni di dollari con un incremento del 30% rispeto a due anni prima. I Nicaraguensi, delusi anche dal governo centrista della Chamorro, elessero il candidato della destra, il neosomozista Arnoldo Alemán Lacayo, rappresentante della grande proprietà terriera, guardato con simpata dalle gerarchie ecclesiastche locali. Assunta la carica nel gennaio 1997, Alemán confermava la politca economica delle privatzzazioni adotata dall'amministrazione precedente e cercava di trovare una soluzione legale alle richieste di quant, primi fra tut la famiglia Somoza, si erano vist confscare le proprietà durante il periodo della rivoluzione sandinista. La politca neoliberista di Alemán e la drastca riduzione del defcit del Paese, atuata per realizzare il rigido programma struturale imposto dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale, facevano però precipitare il Nicaragua in uno stato di grave recessione economica. Il peggioramento della situazione economica e sociale del Paese spingeva l'ex presidente Ortega a ricandidarsi alle elezioni presidenziali del 2001. Favorito in un primo tempo, Ortega, comunque, non riusciva a far dimentcare il suo passato e la destra riconquistava la presidenza della Repubblica con il candidato Enrique Bolaños. Nel gennaio 2005, dopo alcuni mesi di crisi politca e isttuzionale, è stato frmato un accordo tra il presidente Bolaños e l'opposizione sandinista, che ha consentto al governo di portare a termine la legislatura. Nel giugno dello stesso anno il Paese ha otenuto dal G8 la cancellazione del debito estero. Nel novembre 2006 si sono svolte le elezioni presidenziali, vinte da Daniel Ortega con il 38,07% dei vot, che ha sconfto al primo turno il candidato liberale Eduardo Montealegre, appoggiato da Washington, che ha otenuto il 29%. Atualmente il Nicaragua è governato dal FSLN grazie alle elezioni del 2011 che l'hanno visto vincente. Il partto di Ortega (presidente rieleto) ha otenuto il 63% delle preferenze. Gli scrutni hanno proclamato secondo candidato Fabio Gardea, condutore radiofonico a capo di un'alleanza di esponent della destra e sandinist dissident, che ha conquistato il 30%. Solo il 6% ha otenuto invece l'ex presidente liberale Aleman. Durante le elezioni si son verifcat alcuni episodi di violenza e gli osservatori degli stat americani hanno accusato il governo di aver ostacolato, almeno in parte, il loro lavoro. La conseguente denuncia di brogli da parte dell'opposizioni è però caduta nel nulla. La storia polito-sociale del Nicaragua inoltre si fonde inevitabilmente con le catastrof che hanno segnato l'ultmo secolo. Si trata di due terremot ed un uragano che hanno colpito con violenza il centro nevralgico del paese: la capitale Managua e la costa pacifca. Il 31 marzo 1931 un terremoto di magnitudo 5.8 (scala Richter) distrugge la capitale ed uccide migliaia di persone. Le font del tempo non riescono a specifcare meglio il numero delle vitme. Ciò che sappiamo è che, secondo alcuni sismologi, le scosse furono 12 relatvamente lievi, ma la distruzione totale di Managua fu il risultato di diversi fatori causat da moviment tellurici. Quarantuno anni dopo, il 23 dicembre 1972, un nuovo sisma, questa volta di magnitudo 6.2 (scala Richter), seguito da due repliche, sconvolge la capitale, distruggendone completamente il centro storico. Tra i pochi edifci che si salvano c'è la Catedrale centrale, tut'oggi traballante simbolo della Managua che resiste. Il triste conteggio delle mort raggiunse quota diecimila, con un numero di ferit doppio. Il nuovo tremendo terremoto, con epicentro nel Lago Xolotlan (o Lago di Managua), fu così disastroso a causa delle fragili condizioni delle abitazioni e dell'assoluta inesistenza di precauzioni antsismiche. La terza grande catastrofe che ha colpito il Nicaragua è stato l'Uragano Mitch alla fne del XX secolo. L'Uragano Mitch è stato la tempesta più potente della stagione degli uragani atlantci del 1998 e uno dei più potent mai registrat nell'Oceano Atlantco. È stato il secondo più mortale degli uragani atlantci in quanto ha ucciso tra le 11.000 e le 19.000 persone in America Centrale. 13 4. SITUAZIONE ATTUALE 4.1 Ordinamento dello Stato e politca Nel 2007 è salito al potere il Frente Sandinista de Liberación Nacional (FSLN) con il suo leader storico Daniel Ortega. Da subito il nuovo presidente ha dichiarato che il suo programma avrebbe afrontato alcuni grandi temi come la fame, l’educazione, la salute e avrebbe infuso nuova speranza nella popolazione cancellando la corruzione degli ultmi decenni. Il FSLN si è rivelato negli anni come un partto egemonico, controllato da Ortega e da sua moglie. In questo senso la terza amministrazione di Ortega è arrivata vicino a stabilire una sorta di “autoritarismo eletorale” con pochissime opposizioni nella sfera politca. Dopo diversi anni questo governo sandinista ha perso molt consensi tra la popolazione. La mancanza di risultat visibili, rispeto ai proposit di redistribuzione delle ricchezze e di riduzione della fame nel Paese, ha accresciuto il malcontento dei nicaraguensi. La situazione si è aggravata già con le elezioni municipali del novembre 2008 quando Ortega ha vinto conquistando 105 dei 146 municipi in cui si votava. I risultat sono stat ampiamente contestat dal Partdo Liberal Consttucionalista (PLC) e diverse zone del Paese sono state teatro di scontri di piazza e di violent disordini, incluse situazioni di alta tensione nella capitale. Qualche anno dopo la situazione si replica e il candidato dell'opposizione nicaraguense per le elezioni del 2011 si è rifutato di riconoscere la vitoria del presidente D. Ortega per un terzo mandato, accusandolo, insieme alla commissione eletorale, di frodi eletorali. Tutavia, il sandinista Daniel Ortega è stato riconfermato e dal novembre 2011 è alla presidenza del Paese. Quest moviment eletorali, 2008, 2011 e 2012 hanno difuso il tmore d’involuzione democratca rispeto al modo in cui il FSLN ha usato (a suo benefcio) l’amministrazione eletorale e le risorse statali. Le prossime elezioni presidenziali sono atese per novembre 2016 e non sono poche le manifestazioni per chiedere che alle prossime elezioni partecipi un osservatorio eletorale per garantrne l'atendibilità. A Managua, diversi membri dell'opposizione (perlopiù membri del PLC) si riuniscono tut i mercoledì davant alla principale stazione di polizia della cità protestando contro le varie ingiustzie dell'orteghismo. Di queste 14 proteste e manifestazioni pochissime vengono poi raccontate dai media, quasi a voler nascondere all'opinione pubblica l'esistenza di un'opposizione/alternatva politca, che di fato è talmente debole e divisa da non poter rappresentare un serio pericolo per il FSLN. Il ttolo di proprietà per entrare in possesso di terreni e il dirito alla casa è stato, e contnua ad essere, uno dei punt fondamentali della politca del presidente Ortega e di sua moglie, Rosario Murillo. La leader sandinista Murillo ha riferito che ogni setmana verrà consegnata la documentazione necessaria ad atestare il passaggio di proprietà, e che a benefciare di questo progeto saranno sopratuto le donne. La Murillo ha chiaramente sotolineato l'importanza di infondere questa nuova cultura che abbata i vecchi retaggi maschilist e machist con cui la popolazione locale si trova costantemente a confronto. Ma nei fat poi la politca di Ortega sembra andare in tut'altra direzione, ad esempio con le ultme revisioni della Ley 779 sulla violenza di genere (vedi situazione sociale), e la stessa Murillo nei suoi discorsi giornalieri (come portavoce del governo) sotolinea i valori tradizionali della famiglia e della donna che si prende cura dei suoi fgli e di suo marito. La pratca dell'aborto rimane atualmente ancora proibita nel paese, anche in caso di violenza o pericolo di vita per la madre. Ad oggi la presidenza di Ortega si è caraterizzata per una progressiva politcizzazione della pubblica amministrazione, del sistema di giustzia e della Corte Suprema. Allo stesso tempo, il ruolo crescente della frst lady, Rosario Murillo, è diventato molto evidente come anche la concentrazione nelle mani della famiglia Ortega delle risorse strategiche del paese, come i fussi di aiuto dal Venezuela o le principali compagnie di comunicazione. L’opinione pubblica contnua a discutere la concessione ad una compagnia cinese della costruzione di un canale interoceanico. L'area coinvolta consiste in tre segment di scavo: 25,9 chilometri dal Pacifco al lago Nicaragua; 106 chilometri di drenaggio atraverso il lago (che andrà abbassato di ben 14 metri), cui si aggiungono 126,7 chilometri fno alla costa orientale. Negli accordi tra lo stato e la Cina sono previst, oltre ai port ai due 15 imbocchi, delle nuove autostrade, una zona franca, un villaggio turistco e un aeroporto internazionale, tuto a gestone cinese. Nell'ultmo anno ci sono stat diversi tentatvi da parte del governo nicaraguense d' imporre limit e controlli sempre più severi alla cooperazione internazionale sopratuto nei confront della gestone dei fondi delle ONG straniere operant sul territorio nazionale. Gli atrit che ne sono scaturit hanno portato alla recente rotura con le Nazioni Unite, dallo stesso presidente accusate di ingerenza politca, di aver sostenuto economicamente i partt di opposizione e di aver modifcato di proposito dat legat allo sviluppo del paese con l'intenzione di farlo sfgurare. Passat ormai più di trentanni dalla rivoluzione sandinista che ha visto la caduta della dinasta ditatoriale dei Somoza, l'atuale governo si direbbe essere pericolosamente propenso a ripetere gli stessi errori del passato: il suo mostrarsi cieco e sordo al malcontento dei nicaraguensi e la tenacia con la quale auto-celebra se stesso raforzano le perplessità sulla matrice e sulla priorità dei suoi interessi. Questa sensazione di “distanza” dai valori e dagli ideali che ha condiviso con il popolo durante gli anni della Rivoluzione, è stata recentemente consolidata dalla completa assenza della famiglia Ortega in occasione dei funerali di Fernando Cardenal, fgura di spicco della lota sandinista, nonché ideatore di una delle più riuscite riforme del postrivoluzione, la famosissima Crociata per l'Alfabetzzazione del paese. 16 4.2 Società La maggior parte dei nicaraguensi discende dalla fusione delle popolazioni spagnole e indigene e la cultura del Paese rifete l'eredità mista Ibero-europea e indigena. Solo alcune popolazioni della parte est del Paese sono rimaste etnicamente distnte e mantengono in certa misura usanze e lingue tradizionali. Una consistente minoranza di origini africane, inoltre, è concentrata lungo la Costa Caribe. A metà degli anni '80 la metà est del Paese fu suddivisa in due regioni autonome, che garantscono tutora un certo grado di autonomia. La maggior parte della popolazione è urbana e vive nella parte ovest del Paese, sul versante del Pacifco. Nell’ultmo censimento del 2005 la popolazione era di poco superiore ai 5 milioni di persone, che ne fa il paese meno popolato dell’America Centrale. Il tasso di crescita è comunque altssimo e la popolazione è molto giovane (poco più di 20 anni l'età media), quasi il 75% ha meno di 30 anni. Le problematche sociali più fortemente present derivano principalmente dalla povertà difusa. La famiglia nicaraguense è generalmente molto destruturata e frammentata, composta in molt casi solo dalla madre, a cui è afdata la cura e il mantenimento dei fgli ed eventualmente anche dei nipot, considerate l'elevatssimo numero di madri adolescent, l'assenza di pianifcazione familiare e di educazione sessuale. Le fgure maschili sono poco present o instabili, spesso dedite all'alcol. Si calcola che circa i 2/3 dei bambini nicaraguensi siano stat abbandonat dal padre o sofrono maltratament familiari. A questo si aggiunge la preoccupante realtà della violenza contro le donne e del 'machismo' difuso. La realtà delle donne nicaraguensi, infat, è spesso di violenza tra le mura domestche e di discriminazione e disuguaglianze nell'ambito pubblico. Si contano, nel 2013, 65 omicidi riconosciut come 'femminicidi', casi di donne assassinate per motvi derivant dal loro 'essere donne'. Pur essendo considerato uno dei Paesi più sicuri del Centroamerica, in alcune regioni del Paese e nella capitale si registra un livello più elevato di violenza e criminalità. 17 4.3 Lingua e religione Lingua Lo spagnolo è la lingua predominante. Sulla costa atlantca si parla sopratuto creolo inglese, ma sono present anche fort comunità di lingua miskito, sumo e garifuna. Religione La religione cristana catolica è la prevalente, professata da circa il 60% della popolazione, ma il protestantesimo evangelico ha visto una rapida crescita nell'ultmo decennio, fenomeno comune a gran parte dell'America Centrale. Le numerosissime chiese evangeliche rappresentano circa il 20% della popolazione. Sulla Costa Caribe si trovano fort comunità anglicane e morave. Piccole comunità delle religioni musulmana, buddista ed ebraica si trovano nella capitale e nelle maggiori cità dell'area del Pacifco. 18 4.4 Educazione Il sistema educatvo in Nicaragua sofre di diverse critcità. I centri scolastci sono difusi sul territorio, ma la qualità dell'insegnamento rimane molto bassa. Il salario é basso (circa 150/200 dollari al mese) e le condizioni d’insegnamento sono abbastanza difcili: le classi ospitano da 50/60 allievi, le infrastruture sono precarie, e il materiale educatvo e didatco per i ragazzi è totalmente a carico delle famiglie, per le quali quindi il sistema educatva risulta un costo insostenibile più che un investmento sul futuro del proprio Paese. Anche in questo ambito, l'intervento degli aiut internazionali supplisce alle carenze interne, e l'educazione di 'di qualità' viene delegata a ONG o benefatori privat stranieri. Inoltre i governi liberali degli anni '90 avevano privatzzato il sistema educatvo, ristabilito come pubblico e gratuito dal Governo Sandinista di Ortega dopo il 2006. 19 Un grave problema è il tasso di abbandono della scuola primaria da parte dei bambini: il tasso di iscrit alla scuola primaria è del 87%, ma si calcola che solo il 63% dei bambini iscrit alla primaria arrivi al quinto anno. “Il lavoro minorile è stretamente vincolato alla povertà. Una famiglia povera non può avere i mezzi per pagare le tasse scolastche e tute le altre spese legate alla scuola. Inoltre, la famiglia può dipendere dalla contribuzione che la bambina o il bambino lavoratore apporta alle entrate familiari ed atribuire maggior importanza a queste entrate che alla sua educazione. Così quando devono fare la scelta d'inviare uno dei loro bambini a scuola, sono spesso propense a privilegiare i maschi a danno delle femmine”. (documento difuso ILO-IPEC per la Giornata Internazionale contro il Lavoro Minorile 2008). Secondo l'ultmo censimento realizzato dal Ministero del Lavoro (MITRAB) nel 2005, sarebbero 238.827 i bambini, bambine ed adolescent lavoratori, il 13,7% dei bambini tra i 5 e i 17 anni. Il 43% di loro non frequenta la scuola. Altra emergente problematca legata ai minori è l'aumento dello sfrutamento sessuale dei minori, fenomeno ancora poco indagato e in crescita dagli anni '90, stretamente legato alla situazione di difusa povertà delle famiglie. La legislazione in merito è ancora molto scarsa, e afdata a tribunali locali (facilmente corrutbili) e sotoposta sopratuto a pene pecuniarie. 20 4.5 Situazione economica Il Nicaragua è uno tra i paesi più poveri dell'America centrale, dopo Hait, caraterizzato dalla più disuguale distribuzione del reddito pro capite nel mondo. L'economia è da sempre principalmente agricola, ma negli ultmi anni la globalizzazione ha dato una spinta allo sviluppo industriale; il paese però contnua a dipendere dagli aiut internazionali, dalle rimesse degli emigrat e dagli investment stranieri diret, provenient sopratuto da Stat Unit e Asia. Questo, ovviamente, ha delle important ricadute sulla politca economica. Il 45% della popolazione nicaraguense vive soto la soglia di povertà assoluta (1,25$ al giorno). La disoccupazione si atesta formalmente intorno all'8%, ma si stma che la sotoccupazione (cioè quando i reddit da lavoro non consentono di soddisfare i bisogni primari) sia intorno al 53%. Bast pensare che il costo stmato del paniere basico mensile è circa quatro volte maggiore al valore dello stpendio minimo legale. Inoltre il 70% dei lavoratori nicaraguensi è impiegato in atvità economiche informali (ben evidente dal numero di venditori ambulant e piccole atvità casalinghe) e la previdenza sociale riguarda poco più di 600.000 persone, sui 2 milioni di lavoratori del Paese. Si difondono in questo clima le proposte di un lavoro instabile e sotopagato, con condizioni salariali e contratuali inumane: è il modello delle maquilas (fabbriche di assemblaggio, sopratuto tessili) che nascono nelle zone franche dell’area metropolitana intorno alla capitale. Queste sono zone industriali, appositamente isttuite per atrare investment stranieri (generalmente statunitensi ma sempre più anche asiatci), sotoposte quindi a tratament fscali privilegiat ma anche esent dalla legislatura nazionale, con minori controlli sul rispeto delle norme a tutela delle condizioni del lavoro. Basso salario, orari pesant e norme rigide si aggiungono alle precarie condizioni sociali in cui si trovano lavoratori e lavoratrici (bassa scolarizzazione, difcile accesso ai servizi sanitari, habitat sociale di grande povertà). Durante l’anno 2011 il prodoto interno lordo del Paese è leggermente cresciuto rispeto all’anno precedente con un tasso del 4,7% (stma 2011) grazie anche all’aumento delle esportazioni. Nel 2011 le esportazioni sono cresciute del 23% e ammontano a 2.346 milioni di dollari. Ai primi dieci post della classifca dei prodot esportat troviamo: carne, cafè, oro, zucchero, arachidi, gamberi, formaggio, late, aragoste, oli vegetali. Le prime due voci, carne e cafè, rappresentano il 37% di tute le esportazioni nazionali. Se aggiungiamo l’oro arriviamo al 52%, e con lo zucchero al 59%. Appare evidente come il grosso dell’economia del Paese, oltre a essere dipendente da poche voci, é puramente estratva: non c’é valore aggiunto.1 L’infazione nell’ultmo anno è aumentata, visto l’aumento dei prezzi internazionali del petrolio e di altri prodot di base, cui si sono aggiunt quello delle tarife dei trasport pubblici, del combustle e di alcuni prodot agricoli. 1 Dati TheWorldFactBook, CIA, 2011 21 Il consumo privato è stato, come negli altri Paesi della regione, favorito dall’invio di rimesse degli emigrant (12,5% del PIL)2 e, in minor misura, dall’aumento dei credit concessi per l’acquisto di beni di consumo e di abitazioni. L’economia nicaraguense rimane largamente dipendente dall’arrivo di capitali esteri siano essi investment diret o rimesse familiari degli emigrant; tale fusso permete, infat, di fnanziare il defcit della bilancia pubblica. Il Nicaragua rimane comunque un Paese prevalentemente agricolo; l'agricoltura rappresenta il 60% delle esportazioni totali, sopratuto basata sulle esportazioni di colture da reddito, come banane, cafè, canna da zucchero e rum. Anche l'allevamento e in parte la pesca (sulla costa Atlantca in partcolare) riestono un certo peso. Dagli anni '80 la produzione del cotone, uno dei principali prodot d'esportazione in era somozista, si è ridota drastcamente a causa del forte impoverimento dei terreni e dalla siccità causat da questa monocoltura intensiva. L’infazione è in costante aumento, legata all’aumento dei prezzi internazionali dei prodot agricoli e di altri prodot di base. Anche l'aumento del prezzo del petrolio incide profondamente sul costo della vita, con aument periodici dei cost della benzina e quindi dei trasport. La moneta nazionale, il córdoba (C$), subisce una svalutazione programmata del 5% ogni hanno rispeto al dollaro (Il cambio con il dollaro è di 25. 715 C$). nonostante gli aiut internazionali siano molt, sono comunque insufcient a colmare i vari defcit di un paese povero qual è il Nicaragua. La generale mancanza di investment ha lasciato una produtvità molto bassa: la maggior parte della popolazione rurale si basa sulla coltvazione di auto sussistenza non lasciando nulla per il mercato. Solo per quanto riguarda l'agricoltura, ad esempio, il Nicaragua ha un defcit commerciale: ossia importa più prodot agricoli di quelli che esporta, ma questo si può dire anche riferendosi agli altri setori (come aziende manifaturiere o di industria pesante) . La scarsa produtvità,la generale assenza di investment unit ad un costo della vita 2 UNDP, Rapporto sullo Sviluppo Umano, 2011 22 relatvamente elevato fa sì che gran parte della popolazione si trovi in uno stato economico disagevole e sia pertanto costreta ad abbandonare la propria terra allontanandosi dalla propria cultura e dalla propria famiglia nella speranza di sgravarla dal peso della povertà. Le rimesse familiari, ovvero il denaro inviato in patria da parte delle famiglie degli emigrant che trovano lavoro principalmente nel vicino Costa Rica o negli Stat Unit, rappresentano la principale fonte di denaro del paese senza la quale l’intera economia nazionale crollerebbe nel giro di pochi mesi. Le diferenze salariali tra il paese di provenienza e i paesi ospitant permetono al lavoratore emigrante di inviare parte del salario in patria e con esso contribuire al sostentamento di un nucleo familiare. Il totale delle rimesse familiari raggiunge cifre spaventose se si pensa che sono il doppio del totale degli aiut internazionali. Questo fusso costante di denaro rappresenta un' importante fonte di reddito che si trasforma essenzialmente in spesa per consumi e quasi nulla in investment. Chiarendo meglio: in virtù di tali entrate, questo fenomeno consente al governo di ignorare i problemi struturali, gli permete di benefciare sulla costanza della spesa per i consumi e nello stesso tempo disincentva le famiglie ad una spinta verso la produzione il che, evidentemente, non contribuisce allo sviluppo economico del paese (che rimane povero, ma si aggiudica il ruolo di grande consumatore): tuto ciò unge i già ben oliat ingranaggi del consumismo, ma lascia la popolazione in uno stato di povertà obbligandola ad abbandonare il proprio paese per sfuggire agli abusi del capitalismo e alla violenza che afigge la dignità negata. In generale il contrasto fra i pochissimi ricchi e i moltssimi poveri è molto evidente in tuto il paese. 23 4.6 Territorio e risorse Il Nicaragua è il più grande stato centroamericano e si afaccia sul golfo caraibico ad ovest e sull’oceano Pacifco ad est. La zona del Nicaragua è ricca di vulcani a causa della sua morfologia geologica. Il territorio, infat, è atraversato da una catena montuosa nata da un'intensissima atvità vulcanica che portò alla separazione del Mar dei Caraibi dall'Oceano Pacifco. Qui si trovano i cosiddet Marabios, circa una ventna di vulcani sort in epoca neozoica. Il territorio del Nicaragua, quindi, ad est è ancora soggeto ad un assestamento tetonico e a fenomeni erutvi e sismici con un arco vulcanico che da Panama arriva al Messico. La zona orientale del Nicaragua è ricca di laghi che si allungano alle pendici della catena dei Marabios. I due più grandi laghi del paese formano un bacino idrico unico in quanto, in passato, dovevano essere un'insenatura della costa dell'Oceano Pacifco che si è andata a separare in seguito alle eruzioni e al deposito di materiale lavico. Il clima è tropicale, molto piovoso sul versante orientale e più secco su quello occidentale, dove si concentra la popolazione. 24 Il Paese è caraterizzato da una ricchissima biodiversità, concentrata in un territorio relatvamente piccolo, minacciata negli ultmi 50 anni dallo sfrutamento intensivo dei terreni e dalla deforestazione di vaste zone del Paese. Diverse specie già sono considerate estnte dagli anni '90, e altre sono considerate a rischio. Dalla fne degli anni '90, la situazione sta lentamente migliorando, grazie alla creazione di zone protete e parchi naturali. Anche dal punto di vista delle energie rinnovabili, il Nicaragua sta rapidamente evolvendo, puntando alle grandi risorse geotermiche della zona vulcanica e sulle centrali idroeletriche. 25 5. CULTURA E TRADIZIONI LOCALI In Nicaragua convivono diverse anime culturali, che rispecchiano l'avvicendarsi delle presenze umane e l'alternanza e la fusione fra le tradizioni indigena, spagnola, africana, statunitense. Negli ultmi decenni lo stle di vita occidentale, fate salve le diferenze causate dalla diseguale difusione della ricchezza, è sempre più predominante. Ciononostante, l'eredità dei natvi è ancora relatvamente forte nelle manifestazioni del folclore e della spiritualità, e, in generale, il popolo nicaraguense è molto orgoglioso della propria identtà culturale e della propria tradizione leteraria, artstca/artgianale 5.1 El Güegüense El Güegüense (anche conosciuto come Macho Ratón) é un dramma satrico e fu la prima opera teatrale della leteratura nicaragüense. L’opera del Güegüense é una sintesi della fusione della cultura spagnola e indigena che combina il teatro, la danza e la musica e viene considerata come l’espressione folklórica e leterale piú distntva dell’era coloniale in America Latna. Esiste anche un monumento in suo onore in una delle rotonde delle strade di Managua. El Güegüense viene rappresentato durante la festa patronale di San Sebastano a Diriamba (dipartmento di Carazo) dal 17 al 27 gennaio. L’opera incorpora test, Balli, gesta, salt e suoni al ritmo del atabal e al pito. El Gueguense fu creato per prendere in giro gli spagnoli che, non conoscendo il signifcato, ridevano moltssimo nel vederlo rappresentato. 26 Origini: L’opera teatrale fu scrita da un autore anonimo nel XVI secolo, diventando la piú antca opera di teatro indigena dell’Emisfero Occidentale. Si tramandó oralmente durante molt secoli fno alla sua scritura e pubblicazione, avvenuta in un libro, nel 1942. Secondo la prima versione scrita dell’opera, essa contene 314 parlamentos e fu originariamente scrita in Nahuat e spagnolo. Etmologia: Il nome dell”opera proviene dal personaggio principale, El Güegüense, il quale deriva dalla parola Nahuat "huehue", che signifca «vecchio" o «saggio". Storia: "El Güegüense" rappresenta il folklore del Nicaragua, per questo, l”UNESCO lo proclamò «Patrimonio Orale e Immateriale dell”umanità» nel 2005, facendo diventare il Nicaragua l unico paese dell America Centrale e uno dei sei dell America Latna ad avere due opere maestre riconosciute dall”UNESCO. 5.2 Leteratura Il Nicaragua nutre una smisurata passione per la propria leteratura, e in partcolare per la poesia. La composizione epica più antca del paese è il El güegüence, poema burlesco del XVIII che descrive in modo allegorico le vicissitudini di un uomo d'afari indigeno, che afronta le corrote e inete autorità spagnole riuscendo ad avere la meglio soltanto grazie alla propria astuzia. 27 La storia leteraria del Nicaragua ha veramente inizio con il poeta Rubén Darío (1867 – 1916), considerato dai nicaraguensi un vero e proprio eroe nazionale, al punto da inttolagli il suo paese nato (Ciudad Darío, il teatro nazionale e l'intera catena montuosa della Cordillera Dariense. Il poeta viaggiò moltssimo e divenne famoso anche all'estero, sopratuto in Cile, Argentna e Europa. In italiano sono disponibili i Cant di Vita e di speranza (Passigli, Bagno a Ripoli-Firenze 1998; traduzione a cura di M.Fantoni Minnella), che tra le varie opere di Darío rappresentano il momento culminante della sua parabola poetca. Tra gli autori contemporanei, i più rilevant sono Pablo Antonio Cuadra, ex-diretore della Prensa, poeta intenso e legato alla propria terra (El jaguar y la luna, 1959), nonché saggista e drammaturgo di spicco (Pastorela, Satanás entra en escena, Por los caminos van los campesinos) e sopratuto Ernesto Cardenal, cui si devono raccolte poetche, poemi narratvi di denuncia civile e politca e saggi storico-sociologici che ne testmoniano l'appassionata partecipazione al dibatto culturale internazionale. Poeta, rivoluzionario e prete, Ministro della Cultura durante il governo sandinista dal 1979 al 1990, Cardenal è considerato il primo “teologo della liberazione” del Nicaragua, nonché una delle fgure vivent più carismatche ed impegnate del panorama latno-americano. In italiano è da poco uscito Nicaragua mondo universo. Antologia poetca (Letere di Firenze, 2009) un omaggio al lungo ed eccezionale percorso artstco del poeta, con l'inclusione della sua opera massima, Canto Cosmico (1989). Una delle autrici più interessant del panorama leterario del paese, molto amata in Italia, è Gioconda Belli. Le sue opere, che riscuotono grande successo in tuto il mondo, tratano di sessualità e ribellione, e si rivelano un otmo strumento per conoscere il Nicaragua degli ani '70. Tra i suoi romanzi più famosi, La donna abitata e il romanzo autobiografco Il paese soto la pelle. Memorie di amore e guerra (vedi bibliografa in fondo). 5.3 Musica, danza e spetacoli tradizionali Come tut gli indios americani, gli autoctoni nicaraguensi avevano danze e rappresentazioni di caratere religioso e rituale, accompagnate da cant e musiche che divennero con il passare del tempo element della tradizione. Su questo tessuto, si innestò il ricco repertorio di feste religiose e profane, balli folcloristci, recite di romanze, ecc. che gli spagnoli difusero nel Paese come esito culturale della colonizzazione. Di conseguenza, rispeto al periodo precolombiano e coloniale risulta arduo separare le 28 rappresentazioni esclusivamente religiose da quelle secolari o da spetacoli di altra natura, in quanto intrisi allo stesso modo di aspet del folclore di matrice india, miscelatsi alle usanze introdote dagli europei. Tutora vivi e frequent sono in Nicaragua gli spetacoli popolari tpicamente metcci che hanno luogo nelle solennità religiose (Setmana Santa, Immacolata, Corpus Domini, feste di San Giovanni ecc.) e comprendono danze carateristche con costumi sgargiant, maschere, mimi, coreografe e corridos. Uno dei “pezzi fort” eseguit più di frequente da artst di strada e compagnie professionali è la Gigantona, una burla inscenata da due maschere che rappresentano una donna spagnola assai corpulenta (metafora della Spagna colonizzatrice) e un minuto uomo nicaraguense (il natvo colonizzato). Molto difuso è anche il ballo di El Viejo y La Vieja, in cui un anziano gentluomo corteggia una tenera vecchieta, ma appena lei mostra segni di cedimento inizia a rivolgere le proprie atenzioni alle giovani donne present nel pubblico. Dal XIX sec. in avant, sull'infusso delle tendenze europee e statunitensi, le forme di spe ta c o lo si so no d iv e r si f c at e e perfezionate nei generi classici della danza, del teatro, dell'opera. Tra i celebri compositori del passato si ricordano Alejandro Vega Matus, a cui è atribuita la musica dell'inno nazionale, Luis A. Delgadillo, che è l'autore ufciale dell'inno, e Camilo Zapata, celebre per il Solar de Monimbó. La forma musicale più importante è forse la marimba, protagonista delle festas popolari ed eseguita con strument di antca origine come gli xilofoni realizzat in legni preziosi. 29 5.4 Pitura e scultura La tradizione artstca più antca del Nicaragua è la produzione ceramica, che nacque atorno al 2000 a.C, con la realizzazione di recipient semplici e funzionali, e che verso il 300 d.C. iniziò a evolversi in vere e proprie rappresentazioni scultoree. All'arrivo degli spagnoli le ceramiche nicaraguensi erano ormai diventate opere d'arte complesse, spesso destnate a scopi cerimoniali, recant una forte infuenza atzeca tanto nelle forme quanto nelle decorazioni. Quasi altretanto antca è la scultura lapidea, difusasi probabilmente verso l'800 d.C., quando gli indigeni si accorsero che il morbido basalto vulcanico poteva essere modellato con gli utensili di ossidiana provenient da Messico e Guatemala. Le incisioni rupestri (o petroglif), di solito semplici disegni lineari scolpit sulla superfcie di una pietra, sono present in tuto il paese e in partcolare nelle Isole Ometepe e Zapatera e nei pressi di Matagalpa, Granada e Masaya. Alcune di esse posseggono un profondo signifcato spirituale, altre sono probabilmente semplici antesignane degli scarabocchi. Altre forme d'arte precolombiana, probabilmente risalent a 1200-1400 anni fa, sono le statue in pietra, espressive, fguratve e alte fno a 4 metri, che si trovano nei musei di Managua, Granada e Juigalpa. La pitura sembra essere giunta in Nicaragua con gli spagnoli (anche se è dimostrato che le antche statue e le incisioni rupestri erano già colorate a tnte vivaci) e le tendenze principali sono state a lungo detate dagli event storico politci: l'evangelizzazione, l'indipendenza, la rivoluzione ecc. Negli anni '70 Ernesto Cardenal fondò una colonia di artst sull'Arcipelago delle Solentname. Questo luogo è noto a livello internazionale per i dipint naïf e le sculture di balsa che riproducono in modo assai pitoresco ed accurato, con colori vibrant e linee sicure, le bellezze di questo paesaggio tropicale (arte primitvista). 30 Altra forma artstca carateristca sono i murales, arte di strada predileta negli anni '70 e '80 e present in ogni cità ma sopratuto a León, Estelí e Managua. Spesso opere di grande bellezza, i dipint murali rivestrono un ruolo assai importante nella propaganda sandinista antecedente alla crociata per l'alfabetzzazione di massa: servivano infat a difondere il messaggio rivoluzionario a un pubblico che non sapeva leggere. Infne un'espressione artstca più “mistca” trova forma ogni anno in occasione della Semana Santa nel quartere Subtava di León, quando vengono esposte le alfambras, ossia scene accuratamente riprodote con segatura colorata che, al passaggio delle processioni, si dissolvono mescolandosi l'una con l'altra. 31 5.5 Cucina tradizionale Gli ingredient principali della cucina nica sono arroz (riso), frijoles (fagioli), platano (una specie di banana), repollo (cavolo verza) e farina di mais. Il piato nazionale, col quale la maggior parte dei nicaraguensi inizia e fnisce la giornata, è il gallo pinto, ossia riso e fagioli cot separatamente e poi frit insieme, spesso accompagnat da cipolle e peperoni verdi. Per il desayuno (colazione) la specialità viene servita con uova, formaggio e maduro (platani dolci e frit), mentre all'almuerzo si presenta accompagnato da carne e insalata di repollo. La cena... è pratcamente identca! Altri piat tpici sono: Vigorón: specialità di Granada, un piato a base di jucca e insalata di cavolo ricoperte da chicharrones (cotenna di maiale frita); Quesillos: una tortlla ripiena di mozzarella, insalata di repollo e panna acida, originaria del nord-ovest; Nacatamales: fagotni di foglie di banano ripieni di pastella di granturco, patate, carne di maiale, pomodoro, cipolle e peperoncini dolci cot; Frijoles molidos: crema di fagioli cot in un sofrito di cipolle, aglio e burro servita con tacos Tostones con queso: pezzet di platano frit accompagnat da formaggio grigliato Il superalcolico più conosciuto del Nicaragua è il rum Flor de Caña, disponibile in sete diverse qualità, da bere liscio con ghiaccio o accompagnato con coca-cola, gassosa ecc. Le due birre nazionali sono la Toña e la Victoria. Molto amat dai nicaraguensi sono anche i frescos, succhi di fruta fresca e la chica, una bevanda di mais di colore rosa. 32 I l gallo pinto è il piato nazionale del Nicaragua, un piato molto semplice che di solito viene accompagnato da uova strapazzate e platani frit. Molto spesso viene mangiato a colazione ma in generale si può gustare ad ogni pasto. La paternità del gallo pinto è motvo di contesa con il confnante Costa Rica: entrambi i paese ne rivendicano infat l'autentcità! Il nome poi è fruto di leggende diverse ma la più convincente e, se non altro, la più curiosa e divertente, racconta che un ricco contadino nicaraguense avesse messo all’ingrasso un gallo per ofrirlo a tuto il paese senza accorgersi che aveva invitato troppa gente al bancheto e che il gallo, sebbene grosso, non sarebbe bastato. Così fece servire riso e fagioli e divenne la barzelleta del villaggio per anni. La gente rideva e si chiedeva “Te ha gustado el gallo pinto del don?” (“Ti è piaciuto il gallo colorato del signore?”). Colorato (pinto) allude al fato che il riso bagnato con l'acqua dei fagioli rossi assume una colorazione violeta. Pare che il piato sia stato creato dagli schiavi africani portat sulla costa nicaraguense, che preparavano questo piato perché non avevano altri aliment a disposizione. Preparazione: Metete a bollire i fagioli in una pentola con un po’ d’acqua, un pizzico di sale, uno spicchio d’aglio e la foglia di alloro. Appena saranno pront, scolateli, conservando l’acqua di cotura. In una padella sofriggete, con poco olio, mezza cipolla e il peperoncino tagliat a listarelle. Aggiungete poi il riso e lasciatelo tostare per 5 minut, mescolando per non farlo ataccare. Quando sarà ben dorato, aggiungete 2 litri di acqua (il doppio del peso del riso), coprite con un coperchio e lasciatelo cuocere per almeno 10 minut. In un'altra padella sofriggete l'altra metà di cipolla tagliata a listarelle, poi aggiungete il riso scolato e i fagioli. Mescolate bene, aggiungendo un po' d'acqua di cotura dei fagioli, e cuocete per altri 10 minut, fno a far evaporare l’acqua. Accorgiment: Ricordate di metere i fagioli a bagno nell'acqua la sera prima per farli ammorbidire. Idee e variant: Il risoto deve essere piutosto asciuto. Se però preferite un gallo pinto più sugoso, aggiungete più acqua di cotura dei fagioli. Potete servirlo accompagnato da formaggio o uova strapazzate. Nella costa caraibica, quando si aggiungono i fagioli al riso, viene aggiunto anche il late di cocco. 33 6. CARITAS AMBROSIANA IN LOCO A seguito dell’Uragano Mitch che nel novembre del 1998 si abbaté su diverse regioni del Centro America (Nicaragua, El Salvador, Honduras e Guatemala) provocando la morte di circa 20.000 persone e la devastazione di circa 2 milioni di abitazioni, la rete di Caritas Italiana ha oferto un notevole aiuto di emergenza nei primi 6 mesi alla popolazione colpita. Tali aiut, gestt in partcolare tramite il coordinamento delle Caritas Internazionali, ma anche delle Organizzazioni Internazionali di Soccorso e della Croce Rossa Internazionale, hanno raggiunto più di quindicimila persone nei quatro Paesi. Successivamente, a partre da maggio 1999, Caritas Italiana ha gestto un programma triennale mirato alla ricostruzione, alla riabilitazione ed allo sviluppo delle popolazioni colpite: inserendosi nei cosiddet “Piani Globali” della rete di Caritas Internatonalis, ha realizzato intervent per circa 6 miliardi di lire nell'area dell'abitazione, della salute, dell'agricoltura e della prevenzione rispondendo alla carenza di bisogni primari che l'uragano ha incrementato sopratuto a danno della popolazione più povera. In Nicaragua, in partcolare, si sono privilegiat i seguent 3 ambit di intervento: • fnanziamento a Caritas Nicaragua per le atvità di assistenza e promozione umana (ricostruzione di abitazioni, proget di sviluppo agricolo, intervent sulla sanità di base nelle zone rurali); • fnanziamento alla parrocchia di Wiwilí, diocesi di Jinotega, per la ricostruzione dei villaggi abbatut dall'uragano Mitch sulle sponde del Rio Coco - territorio della popolazione miskita - e per l'avvio della scuola di educazione popolare della medesima parrocchia; • fnanziamento alla Conferenza dei religiosi - ARESONI per le atvità di solidarietà nel quartere di Nueva Vida in Ciudad Sandino (sostegno ai corsi scolastci per adult, ai laboratori professionali, al dispensario medico, al centro culturale). E’ proprio a Ciudad Sandino, cità-satellite della capitale Managua, in partcolare nel quartere Nueva Vida, che dal 2003 Caritas Ambrosiana si è impegnata in una collaborazione con l’Associazione Redes de Solidaridad (Aresoni), collegata appunto alla Conferenza dei Religiosi del Nicaragua (Confer). Da allora in questo contesto si sono susseguit 29 volontari in servizio civile all’estero, collaborando principalmente con ARESONI e l’omonimo Centro Redes de Solidaridad e, a partre dal 2008, con l’Asociación Sin Barreras El Güis e il suo Centro diurno per disabili. La presenza dei volontari sino ad oggi è stata preziosa per i nostri partner per raforzare l’intervento con una speciale atenzione all’accoglienza dei destnatari e alla promozione di un’atenzione socio-comunitaria delle fragilità present (bimbi denutrit, donne maltratate, giovani in situazione di marginalità, bimbi e ragazzi disabili emarginat); al contempo ha permesso di sensibilizzare il nostro territorio sul contesto nicaraguense e sui 34 dirit dell’infanzia, dei disabili e delle donne. La cooperazione si è manifestata anche atraverso il fnanziamento di alcuni proget: nel 2005 si è collaborato con El Güis per la costruzione del “Refetorio del Centro per disabili El Güis”; dal 2006 al 2010 si è sostenuta Redes de Solidaridad per il progeto “ Azioni per la promozione della sicurezza alimentare, la salute, l’allatamento materno e la formazione di madri gestant nel quartere Nueva Vida di Ciudad Sandino”; nel triennio 2007-2009, sempre con El Güis, si è portato a termine il progeto “Una Nueva Vida per i disabili” che ha raforzato la formazione degli operatori locali e contribuito ad una sempre maggiore loro inclusione nella comunità locale. Nel 2011 abbiamo lanciato con Redes il progeto “Nueva Vida si organizza” mentre nella campagna di Quaresima 2012 il progeto “Adelante para los últmos” per un duplice sostegno a Redes con i gruppi di donne impegnate in atvità generatrici di reddito e al Güis per il sostegno delle atvità di fsioterapia e il servizio trasporto disabili. Nel 2013 Caritas contribuisce con il “proprio matoncino” alle atvità di Redes de Solidaridad e Güis. Mentre nel 2014 fnanzia un progeto di Redes de Solidaridad dal ttolo “Giovani promotori de Nueva Vida” dedicato appunto a quest ultmi. Nel 2015 fnisce la collaborazione di Caritas con il centro El Güis, per chiusura dello stesso, mentre rimane atva quella con Redes de Solidaridad. A quest'ultma infat viene fnanziato un progeto per la creazione di un'Agenda Comunitaria, scrita dalla gente di Nueva Vida, analizzando le problematche del barrio e individuando possibili soluzioni per migliorarlo dal punto di vista di sicurezza, educazione, salute e ambiente. 35 7. DESCRIZIONE DEL CONTESTO DOVE SI SVOLGE IL CAMPO Il quartere Nueva Vida è ubicato nel municipio di Ciudad Sandino, dipartmento di Managua. Ciudad Sandino nacque in seguito alla devastazione provocata dal terremoto del 1972, e fu un distreto di Managua fno al 2000 quando gli concessero lo status di municipio autonomo. Atualmente si caraterizza per avere un asse centrale di strade asfaltate (in malo modo) che atraversano la cità da est a ovest. Da quest’asse centrale si diramano strade non asfaltate con grandi barriere architetoniche, che portano ai vari quarteri, principalmente di origine spontanea e semi abusiva, con le stesse carateristche di Nueva Vida. Confna a nord con il municipio di Mateare, a sud con la cità di Managua, a est con il lago Xolotlan e a ovest con la Villa Carlos Fonseca. Secondo il censo nazionale del 2005, conta 75.083 abitant anche se altre stme parlano di 110.000 abitant solo nel casco urbano. In Ciudad Sandino la popolazione che vive con meno di un dollaro al giorno rappresenta il 41% delle famiglie del Comune (dato che indica povertà estrema) ; questo dato va oltre la media nazionale che si stma intorno al 17%. Se si aggiungono i nuclei famigliari che vivono con un dollaro al giorno il dato sale a 71%. (Piano strategico di Sviluppo Economico Municipale, PEDEL, 2006-2016). L'analfabetsmo é intorno al 20% (9,1% uomini, 0,7% donne). Dalle ultme stme il numero degli iscrit all'università è di 1 820. 36 Il quartere Nueva Vida è situato nella periferia di Ciudad Sandino, capoluogo del Distreto 1 di Managua. Esso nacque a fne 1998 a seguito della decisione del governo di insediarvi una parte della popolazione sfollata per le devastazioni provocate dall’uragano Mitch. Inizialmente, il progeto prevedeva l’insediamento di 100 delle 1.200 famiglie sfollate ma successivamente si è ampliato e contnua tutora a farlo. La percentuale di individui che vivono in condizioni di povertà è del 35,5%, mentre il 22,2% vive in condizioni di estrema povertà: si trata di 3.500 famiglie, per un totale di 20.705 persone. Già da un punto di vista geografco il quartere si trova in una zona marginale della cità, a fanco della discarica di Ciudad Sandino, a circa 2 km dal centro abitato. La rete stradale è pressoché inesistente: senteri di terra batuta collegano Nueva Vida con Ciudad Sandino. L’isolamento e una discreta concentrazione di bande delinquenziali fanno sì che dopo il tramonto sia difcile trovare un taxi che da Managua o da Ciudad Sandino accet di entrare in Nueva Vida. Nel quartere non esiste un sistema fognario e l’erogazione dell’energia eletrica e dell’acqua è discontnua. Esiste un’unica cisterna per rifornire la popolazione quando manca l’acqua corrente. Per quanto riguarda le abitazioni, oltre alle (poche) case in muratura costruite con i fnanziament degli organismi internazionali, vi sono casupole fate di eternit, lamiera, cartone e/o plastca. La maggior parte delle case è caraterizzata da un ambiente unico in cui vivono in media 5/6 persone, spesso non pavimentato e molte volte privo di element basilari come un tavolo, delle sedie, un leto. La vita si svolge principalmente all’esterno, nel piccolo cortle, dove si trovano un lavabo, una strutura per cucinare e una latrina. Un’inchiesta di Redes de Solidaridad del setembre 2009 mostra che solo il 34% degli abitant di Nueva Vida svolge un lavoro stabile, il 38% svolge un lavoro saltuario e informale mentre il rimanente 28% è disoccupato. La realtà del quartere presenta una forte destruturazione economica, sociale e familiare, tpica dei quarteri periferici di Managua, poli di miseria ed emarginazione che vedono aumentare la loro popolazione in maniera rapida e costante. Se a livello nazionale si 37 atesta al 45,8% la percentuale di popolazione che vive soto la soglia di povertà, a Nueva Vida questo dato raggiunge il 76,6%. L’Associazione Redes de Solidaridad de Nicaragua (AReSoNi) è stata fondata da un ordine religioso, la Compagnia di Maria, il cui impegno in Nicaragua risale appunto al passaggio dell’Uragano Mitch. Redes de Solidadridad è una isttuzione, nicaraguense, umanista, trasparente, lider nelle promozione dello sviluppo integrale e sostenibile, che lavora con la popolazione di Nueva Vida e in altri setori. E' riconosciuta per la sua efcacia e la sua capacità di integrazione democratca con la popolazione e con gli atori pubblici e privat, sia livello locale che internazionale. "Redes" è in contnua evoluzione, apprende dalle sue esperienze e lavora appoggiando la comunità, unica protagonista dello sviluppo del quartere. L’esperienza di Redes ha come obietvo quello di promuovere capacità, valori e opportunità delle famiglie di Nueva Vida, focalizzandosi sulle donne , bambini, adolesent e giovani; in ambito educatvo, psicosociale, sanitario, economico e politco. In più di 12 anni di presenza a Nueva Vida l’equipe di Redes ha raggiunto risultat important, anche se i problemi con cui lota ogni giorno sono enormi e la loro risoluzione dipende da molteplici fatori, tra cui anche un maggiore impegno da parte delle isttuzioni statali. Il centro ofre diversi tpi di intervent: L'area di Educazione, costtuita da una scuola materna, una scuola elementare e una scuola tecnica per la formazione professionale di giovani a rischio. Lo scopo di quest’area è quello di promuovere la formazione come base dello sviluppo; 38 L'area di Salute, che ofre un servizio di medicina generale e uno di infermeria, un laboratorio di analisi clinica e un dispensario che vende medicinali a prezzi accessibili. Lo scopo di quest’area è quello di dare assistenza medica alle persone più svantaggiate. L'area di Organizzazione e Partecipazione Comunitaria (OPC) dedicata alle atvità che riguardano gli ambit partcolari di educazione alla citadinanza atva e salute preventva con atenzione all'ambiente. Quest'ultma area gestsce e coordina anche un progeto di micro-credito rivolto a donne. Ai canterist sarà chiesto un supporto nell'organizzazione e svolgimento delle atvità condote dalle volontarie in servizio civile. Le possibili aree di intervento sono le seguent. • Salute preventva e cura dell'ambiente: marce di sensibilizzazione della citadinanza per la prevenzione di malate comuni quali Dengue, Chikungunya, Sika; controllo e miglioramento del progeto dei Botquines Comunitarios, cassete di farmaci a prezzi agevolat gestte dagli abitant del quartere; favorire incontri di promotori di salute per un'auto-organizzazione di quest'ultmi nel miglioramento delle condizioni ambientali e di salute di Nueva Vida; organizzazione di laboratori e corsi di aggiornamento per i promotori e i responsabili dei botquines su temi legat alla salute; supporto nella gestone di atvità proposte dalla Red de Salud di cui Redes de Solidaridad fa parte insieme ad altre ONG ed ent di salute locali; • Educazione alla citadinanza atva: ideazione e atuazione di una serie di lezionilaboratorio volt a promuovere l'importanza della citadinanza atva tra i bambini che frequentano gli ultmi anni della scuola di Redes de Solidaridad; ideazione di un laboratorio di scritura creatva sul tema dei dirit dell'infanzia e atuazione di esso in coordinazione con la biblioteca della scuola e l'ora di educazione artstca 39 con il fne di ofrigli possibilità di contnuità per il futuro; partecipazione nella pianifcazione ed atuazione di un progeto sul “Dirito all'acqua” promosso da Redes de Solidaridad e rivolto ai bambini e rispetve famiglie del centro scolastco; organizzazione della partecipazione dei bambini di Nueva Vida nei Cabildos (assemblee) infantli municipali di Ciudad Sandino. • atvità extra-scolastche rivolte agli alunni di Redes de Solidaridad, ma anche alle loro famiglie: apertura della biblioteca per studiare o incontrarsi in un ambiente proteto per avvicinare i più piccoli al mondo della letura; laboratori di espressione corporea atraverso alcune pratche teatrali; cineforum; organizzazione di giornate sportve e festval culturali. Nella defnizione delle atvità si cerca di coniugare le competenze dei canterist e le necessità locali. 40 7.1 Consigli pratci Acqua L'accesso all'acqua in Nicaragua rimane uno dei principali problemi per la popolazione. Intere zone del paese non sono ancora connesse alla rete di distribuzione della Empresa Nicaragüense de Acueductos y Alcantarillados Sanitarios (ENACAL) e molte altre contnuano a dover sopportare un pessimo servizio, ricevendo l’acqua solo in alcune fasce orarie della giornata. A Managua e in Ciudad Sandino può capitare che venga a mancare l’acqua, ma negli ultmi anni la situazione è molto migliorata. Energia eletrica La somministrazione di energia eletrica è discontnua purtroppo come quella dell’acqua. Atualmente le interruzioni di energia nella capitale sono diminuite rispeto al passato anche se in alcune zone periferiche di Managua o di Ciudad Sandino, come ad esempio Nueva Vida, contnuano gli apagones (tagli di corrente). La mancanza di energia non è all’ordine del giorno ma a volte può mancare anche per tuto il giorno. La conservazione di cibi o di bevande nei frigoriferi è quindi afdata un po’ al caso. E’ importante tenerne presente quando si andrà a fare la spesa. Sanità Il centro di Redes de Solidaridad dispone al suo interno, di un ambulatorio medico dove lavorano una dotoressa, un infermiera e un tecnico di laboratorio per esami del sangue e altri. Se ci dovessero essere dei piccoli problemi di salute ci si può rivolgere diretamente al dispensario di Redes, in caso di patologie più serie è invece consigliabile recarsi in ospedale a Managua, Hospital de Salud Integral. Vaccinazioni Non si richiede nessuna vaccinazione obbligatoria. Si rimanda alla propria ASL di competenza. Prevenzione e igiene Per periodi di permanenza brevi è meglio adotare alcune precauzioni: non mangiare in comiderías de la calle (bancarelle per la strada). Prima di mangiare verdura o fruta lavarla bene con acqua e cloro. È consigliabile bere acqua imbotgliata. È utle l’uso del repellente per zanzare per prevenire il malate ed infezioni legate a questo inseto. Raccomandazioni e consigli Nel barrio di Nueva Vida è consigliabile non girare da soli e comunque mai di sera. Per quanto riguarda le atvità svolte nel barrio i ragazzi saranno sempre accompagnat dalle coordinatrici o da altri colleghi che sono conosciut dalla comunità locale. 41 E’ importante che i volontari mantengano un abbigliamento sobrio senza indossare orologi o ogget di valore durante l’atvità direta nel barrio. È sempre d'obbligo seguire le indicazioni degli accompagnatori e non uscire mai soli dai due Centri. Un’altra raccomandazione è venire con scarpe comode, sportve e chiuse perché si possa camminare in giro per il barrio anche durante la stagione delle piogge, periodo nel quale le strade diventano fangose. Anche i vestt sarebbe importante che fossero comodi e sopratuto facili da lavare (si lava a mano e non esiste acqua calda). 42 8. APPROFONDIMENTI TEMATICI 8.1 Migrazioni 8.1.1. Povertà e migrazioni economiche In generale i governi centroamericani non dispongono di solide politche in tema di migra zioni che sarebbero invece necessarie per tutelare i migrant dalle condizioni, spesso annichilent, del trasporto, della deportazione, oltreché per agevolarli nell’inserimento nelle società che le accoglieranno. È proprio l’assenza di politche adeguate, oltre alla volontà di segregare ed “espellere” una povertà ritenuta sgradevole e sgradita, che fa sì che il numero di migrazioni cresca e che gli stessi migrant siano costret ad afrontare rischi e fatche senza la minima garanzia legale. Prima di addentrarsi in tema di migrazioni, è doveroso fare una precisazione: a tale propo sito, in Nicaragua, ci si riferisce principalmente all’emigrazione, perlopiù direta a Stat Unit e Costa Rica, detata da ragioni economiche. La popolazione nicaraguense è povera, lo è a prescindere dalle statstche edulcorate che pretendono di resttuire l’immagine di un governo atento alle necessità di tut e atvo nella promozione di politche rivolte, in primis, agli interessi di tut i citadini. L’ultma inchiesta realizzata nel 2014 dall’ Inide (Insttuto nacional de información de desarrollo) resttuisce dat positvi: in soli cinque anni (dal 2009 al 2014) il tasso di povertà del paese risulta essersi ridoto del 13% nelle aree urbane come in quelle rurali. La pover tà sembra vicina all’essere costreta, le percentuali sono incoraggiant: solo poco più dell’8% della popolazione vive in stato di estrema degenza, mentre meno del 30% è da considerarsi povero. Nessuna obiezione, ma la soglia di povertà estrema è stata fssata soto il dollaro al giorno, mentre quella di pobreza general non arriva ai due dollari al giorno: dat rassicurant, dunque, e per renderli tali non è stato necessario far altro che abbassare i parametri, “ritoccare” le unità di riferimento per otenere risultat migliori. La stessa inchiesta, inoltre, riporta un generale miglioramento delle condizioni socio-eco nomiche, le abitazioni sono meno afollate e i servizi basici sono meglio distribuit tra i loro occupant. Può sembrare un detaglio di scarso rilievo ai fni di questo argomento, ma non lo è. Il presidente della Banca centrale del Nicaragua e il rappresentante della Banca mondiale in Nicaragua si dichiarano entusiast di questo successo e lo atribuiscono alle politche del governo sandinista, ma Carlos Sobrado, specialista statstco della Banca mondiale precisa che quest dat, tanto la riduzione della percentuale di povertà, quanto quella del sovraffollamento abitatvo sono dovut, tra l’altro, all’aumento dell’emigrazione e alle rimesse dei migrant. La povertà non piace. Un paese, come il Nicaragua, disposto a molto per resttuire un’immagine pulita e progressista di sé stesso, non può accetare che la sua popolazione 43 contnui ad essere, nonostante i suoi intervent efcaci o presunt tali, così povera. Laddove non si è riuscit a sconfggere la povertà, è bene che questa esca di scena, o che provi a cercare di ripulirsi da sola, altrove. La generale mancanza di investment ha lasciato una produtvità molto bassa e, seppur signifcatvi, gli aiut internazionali sono insufcient a colmare i vari defcit di un paese po vero qual è il Nicaragua: la maggior parte della popolazione rurale si basa sulla coltvazione di auto sussistenza non lasciando nulla per il mercato. La coltvazione del principale alimento nazionale, il riso, è stata del tuto abbandonata in favore della sua importazione (si deve tener conto che ci troviamo in presenza di un mercato con il costo di mano d’opera più basso del contnente): tuto questo rappresenta un ricco afare per i proprietari terrieri, ma lascia la maggior parte della popolazione nella difcoltà economica. La scarsa produtvità, la generale assenza di investment unit ad un costo della vita rela tvamente elevato fa sì che gran parte della popolazione si trovi in uno stato economico disagevole e sia pertanto costreta ad abbandonare la propria terra allontanandosi dalla propria cultura e dalla propria famiglia nella speranza di sgravarla dal peso della povertà. Le rimesse familiari, ovvero il denaro inviato in patria da parte delle famiglie degli emigrant che trovano lavoro principalmente nel vicino Costa Rica o negli Stat Unit, rappresentano la principale fonte di denaro del paese senza la quale l’intera economia nazionale crollerebbe nel giro di pochi mesi. Le diferenze salariali tra il paese di provenienza e i paesi ospitant permetono al lavoratore emigrante di inviare parte del salario in patria e con esso contribuire al sostentamento di un nucleo familiare. Il totale delle rimesse familiari raggiunge cifre spaventose se si pensa che sono il doppio del totale degli aiut internazionali. Questo fusso costante di denaro rappresenta un’importante fonte di reddito che si trasforma essenzialmente in spesa per consumi e quasi nulla in investment. Chiarendo meglio: in virtù di tali entrate, questo fenomeno consente al governo di ignorare i problemi struturali, gli permete di benefciare sulla costanza della spesa per i consumi e nello stesso tempo disincentva le famiglie ad una spinta verso la produzione il che, evidentemente, non contribuisce allo sviluppo economico del paese (che rimane povero, ma si aggiudica il ruolo di grande consumatore): tuto ciò unge i già ben oliat ingranaggi del consumismo, ma lascia la popolazione in uno stato di povertà. Ma quale sorte aspeta gli emigrant nicaraguensi? Lo studio più recente, basato sul censi mento nazionale del 2005, riporta che il 57% vive in un vicino paese centroamericano e che il 47% si concentra in Costa Rica. Tale scelta risulta imputabile alle trascorse relazioni tra i due paesi: durante gli anni 90, infat, il Costa Rica ha concesso tre diverse amniste migratorie, l’ultma delle quali, avvenuta nel 1998 (e con lo scopo di soccorrere le vitme dell’uragano Mitch), ha regolarizzato tut gli immigrat clandestni provenient da paesi centroamericani. Negli ultmi anni, però, non si sono più verifcate simili azioni e, atualmente risulta che i nicaraguensi irregolari in Costa Rica superino i duecentomila, tut potenzialmente sanzionabili e deportabili. 44 Nel 2005 il Nicaragua, siglò l’adesione all’artcolo 8 della Convenzione internazionale a protezione dei dirit dei lavoratori migrant e dei loro famigliari che sancisce il dirito ad uscire liberamente da tut i paesi, incluso dal paese di origine. Pertanto il consolato nicaraguense dovrebbe fornire ai suoi citadini i document adeguat perché quest possano uscire dal paese e stabilirsi in un altro, adempiendo ai loro dirit: senza document non esiste dirito a migrare. I migrant nicaraguensi irregolari diret al Costa Rica sono in contnuo aumento e atorno a loro proliferano gli sciacalli, avvocat dalla scarsa etca e coyotes, atrat dai facili guadagni che chi migra in cerca di nuove speranze rappresenta. Sono molte le testmonianze di chi è caduto vitma di quest impostori e vi ci si è afdato correndo gravi rischi. Racconta Wilbert (Revista Envío, 2009): “Me deportaron tres veces. Pero la últma vez que me deportaron fue la propia migración y sin derecho a entrar. La deportación fue de esta manera: yo fui y saqué en el consulado nicaragüense un pasaporte provisional, que le llaman. Allí me dieron ese pasaporte provisional y con eso anduve. Con eso a mí me decían que fuera a sacar documentos. Una vez yo me atreví y me fui a migración. Entonces fui y sí me ayudaron y me dieron documentos. De ahí me dijeron que sí me iban a hacer los trámites y tenía cita cada mes, pero en el transcurso de un año me dijeron los de migración que había llegado la frma y la orden para que me deportaran directamente desde San José porque no habían aprobado mi solicitud, mi trámite. Entonces ahí nomás me quitaron mis documentos y llamaron a la ley para que me llegaran a traer. Me llegaron a traer, me deportaron y me dijeron que no podía entrar hasta que pasaran diez años. Que, si yo entraba antes de los diez años, entonces yo estaba violando las leyes y me echarían preso”. “Sono stato rimpatriato tre volte. Però l’ultma volta lo fece la stessa polizia migratoria, non mi riconoscevano il dirito ad entrare. Il rimpatrio avvenne così: io sono andato al consolato nicaraguense dove mi hanno dato il cosiddeto pasaporte provisional. Me lo hanno dato e con quello sono andato. Mi han deto di ritrare in document. Una volta ho osato e sono andata all’ufcio migrazioni. Quindi ci sono andato e mi hanno aiutato e rilasciato i document. Mi hanno deto che potevo atraversare e che dovevo rinnovare ogni mese, ma dopo un anno mi hanno deto che era arrivato l’ordine per la mia deportazione diretamente da San José perché la mia richiesta non risultava essere stata approvata. E allora lí su due piedi mi tolsero i document e chiamarono la polizia perché venisse a prendermi. Vennero a prendermi, mi rimpatriarono e mi dissero che non sarei potuto rientrare per i prossimi dieci anni. E che, se fossi entrato, avrei infranto la legge e mi avrebbero arrestato.” Emigrazione verso il Costa Rica quindi, ma anche verso gli Stat Unit d’America nei confront dei quali il popolo nicaraguense sembra nutrire sentment contrastant: se da un lato li identfca come “nemici”, non solo storicamente parlando ma anche contrapponendovisi culturalmente, dall’altro anela ai suoi simboli, desidera condividerne 45 la presunta ricchezza e abbondanza, tentando spesso di imitarne lo stle di vita o, quantomeno, l’immagine mediatca che ne riceve. Le ultme statstche reperibili risalgono al 2009, anno nel quale gli Stat Unit efetuarono oltre setantanove mila deportazioni di immigrat centroamericani, di cui quasi tremila nicaraguensi. All’epoca (purtroppo i dat statstci più aggiornat cui siamo riuscite ad avere accesso, sono relatvi ai primi anni 2000) il Servicio Jesuita para Migrantes de Centroamérica, in collaborazione con la Iniciatva Kino de Nogales, l’Università di San Francisco e il Servicio Jesuita para Migrantes de México hanno raccolto ed elaborato una serie di dat sconcertant che testmoniano le bruture e i soprusi a cui sono stat sotopost i migrant. Qui di seguito alcuni esempi: Il 3.7% entrò negli Stat Unit in possesso di visto regolare e fu deportato appena dopo la scadenza;il 78% pagò più di 3 mila dollari al coyote (4 volte in più rispeto al costo di un biglieto medio per la trata Managua-Miami); durante il tragito verso nord il 26% fu aggredito, l’11% ricatato ed estorto, quasi il 4% segnala maltratament da parte della polizia di frontera. Al momento dell’arresto, il 26 % dichiara di non essere stato informato dei suoi dirit, né di aver ricevuto informazioni riguardo il processo di estradizione che lo atendeva e tra quelli che ricevetero tali informazioni, circa l’8% non le ha comprese perché fornitegli in inglese; il 60% non ha ricevuto udienza prima del processo, né ha otenuto l’assegnazione di un avvocato d’ufcio; circa il 90% ha frmato document (in inglese) nei quali si dichiara colpevole di avere atraversato le frontere in maniera irregolare, violando le leggi degli Stat Unit. Di quest ultmi, la metà dichiara di essere stata costreta a frmare con la forza. Durante la reclusione quasi il 20% denuncia condizioni sanitarie inadeguate delle celle; solo alla metà è stato concesso di contatare il proprio consolato; solo il 7% fu informato riguardo la possibilità di contatare un servizio legale gratuito. Nonostante le ingiustzie e i soprusi rivolt ai migrant, il fusso di chi tenta di migliorare le proprie condizioni e quelle delle proprie famiglie non accenna ad arrestarsi. Il fenomeno migratorio in questone ha poco a che vedere con l’emergenza umanitaria atualmente in corso dovuta a guerre e confit, ma ne condivide alcuni aspet: parte della popolazione risulta essere obbligata ad abbandonare il proprio paese per sfuggire agli abusi e alla violenza che la povertà e la dignità negata afiggono. “El empeño tozudo de los migrantes nicaragüenses -y de todos los migrantes-, cruzando fronteras contra viento y marea, nos indica que ni son ni debemos verlos como víctmas. Son pioneros de una nueva forma de desobediencia civil. Ellos saben que violan la legali dad, pero su transgresión, en nombre de la justcia, porque “van buscando vida” anuncia rasgos de otro mundo posible: un mundo más equitatvo y más libre.” José Luis Rocha, giornalista, Revista Envio, 2012 46 (“L’impegno ostnato dei migrant nicaraguensi -e di tut i migrant-, che atraversano frontere sfdando vento e marea, ci dice che non sono, né dobbiamo considerarli come vitme. Sono pionieri di una nuova forma di disobbedienza civile. Loro sanno che violano la legge, però la loro trasgressione avviene in nome della giustzia, per la quale vanno “cercando la vita” e pronostca il proflo di un altro mondo possibile: un mondo più equo e più libero.”) 8.1.2. Migrantes transcontnentales: di passaggio in Nicaragua L’emigrazione non è il solo fenomeno migratorio che interessa il Nicaragua, di fato il pae se ospita anche un considerevole numero di immigrat provenient da diversi paesi: si tratta perlopiú di erano migrantes transcontnentales, cioè di passaggio. Sono migrant provenient da regioni africane, Somalia, Etopia ed Eritrea in testa, ma se ne annoverano di provenient dalla Cina, dalla Cambogia, dal Nepal, dal Marocco, dal Bangladesh, dall’Irak, dal Camerun… Tra quest circa il 30% sono donne. Nonostante la gran parte di loro riesca ad imparare la lingua durante i mesi di detenzione, pochi hanno la possibilità di negoziare per la loro libertà, in primo luogo a causa dell’assenza, in territorio nicaraguense, dei loro consolat: il Nicaragua è un paese piccolo e di scarsa importanza geopolitca e la maggior parte dei migrant non può rivolgersi a consolat o ambasciate che li rappresentno. A ciò 47 va aggiunto il costo esoso dei rimpatri: le risorse a disposizione sono poche e l’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (OIM) può tardare mesi nel concedere contribut. I prolungat periodi di detenzione e la frustrazione che ne deriva, fanno sì che esplodano episodi di violenza ed intolleranza anche gravi. La polizia nicaraguense dichiara di stare facendo il possibile per aiutare i rimpatri ed i transit rispetando le pratche e gli accordi politci che li regolamentano. Per questa ragione, unita alla lota contro trata e narcotrafco, dicono di analizzare a lungo e minuziosamente caso per caso tut i migrant, transitori o meno, che raggiungono la frontera. Risultano numerosi i casi di migrant costaricensi e honduregni (ritenut sospet) tratenut per mesi al confne mentre si indaga sulle loro relazioni e identtà vagliando ogni possibile indizio di eventuali irregolarità. La rivista Envìo fornisce una pitoresca descrizione dei centri nicaraguensi di accoglienza ai migrant, qui di seguito viene riportata per intero. “El centro de retención de migrantes de Nicaragua aloja personalidades de variada catadura: peruanas que se hacen pasar por sordomudas, gringos que dicen dirigirse a Argentna para encontrarse con Dios y que son capturados durmiendo en un contenedor de basura, hondureños que purgaron en la cárcel de Tipitapa seis años de prisión por narcotráfco, militares colombianos que no tenen quien les escriba ni les dé información sobre sus procesos y que estallan en improperios contra su negligente cónsul, y ecuatorianas que vivieron 15 años en Bélgica pero retornaron sólo para ser tmadas con la infumable patraña de que es más fácil obtener la visa para España desde Nicaragua. Hay también impenetrables iraquíes, somalíes que se quejan a diario de no poder hacer llamadas telefónicas, empresarios pakistaníes que dicen haber resistdo a la extorsión de los ofciales fronterizos, mexicanas no reconocidas por su consulado, chinos que recuperan súbitamente sus pasaportes y que en dos meses de detención aprenden español, chilenos casados con nicaragüenses que los han desplumado, dominicanos en pleno ataque de nervios a los que no doblegan ni gritos ni la visión de las armas, canadienses con ostensibles crucifjos y cargados de libros, cubanas que enseñan español a sus compañeras de reclusión chinas, cantautores mexicanos con dos nacionalidades centroamericanas, salvadoreños híper tatuados a los que acusan de ser mareros, y blufleños apátridas que se hacen pasar por mexicanos para ser deportados y seguir rumbo al Norte. Son cientos de historias entrelazadas en una prisión donde comparten horas, días, meses. Son vidas intensas y azarosas que deseando el Norte serán regresados de nuevo al Sur.” (“Il centro nicaraguense di detenzione di migrant, alloggia personalità tra le più varie: peruviane che si spacciano per sordomute, gringo che dicono d’essere diret in Argentna per trovare Dio e che sono stat caturat mentre dormivano in un cassoneto di spazzatura, honduregni che hanno scontato sei anni di condanna per narcotrafco nel carcere di Tipitapa, militari colombiani che non ricevono informazioni sul loro processo e scagliano improperi contro il loro console ineto, ecuadoriane che hanno vissuto 15 anni in 48 Belgio e sono rientrate per aver creduto alla fandonia che, dal Nicaragua, sia più facile otenere un visto per la Spagna. Ci sono anche iracheni imperturbabili, somali che si lamentano quotdianamente di non poter fare telefonate, imprenditori pakistani che dicono di non aver ceduto alle estorsioni degli ufciali doganali, messicani ignot ai loro stessi consolat, cinesi che recuperano immediatamente i loro passaport e che in soli due mesi imparano lo spagnolo, cileni sposat con nicaraguensi che li hanno spennat, dominicani in piena crisi di nervi che non si piegano né a forza di urla né alla vista di un’arma, canadesi con vistosi crocifssi e stracarichi di libri, cubane che insegnano spagnolo alle loro compagne di cella cinesi, cantautori messicani con due nazionalità entrambe centroamericane, salvadoregni super tatuat accusat d’essere mareros (maras: così sono chiamate le pandillas ne El Salvador) , gente di Bluefeld senza patria che si spacciano per messicani per essere rimpatriat lì e proseguire verso nord. Sono centnaia di storie interlacciate tra loro in una prigione dove condividono le ore, i giorni, i mesi. Sono vite intense e azzardate che desiderano il Nord ma che saranno rispedite al Sud. “) Dalla sola descrizione che la stampa ne fornisce, si intuiscono gli enormi pregiudizi e stereotpi di cui sembra abbondare il paese, un paese per altro di forte emigrazione. 8.1.3. “Wet foot, dry foot”: i migrant cubani su suolo nicaraguense Partcolare importanza riveste la situazione dei migrantes transcontnentales cubani: ammassat a migliaia e da mesi sulla frontera nicaraguense di Peñas Blancas in condizioni di privazione tali da portare gli altri governi centroamericani a defnirla emergenza umanitaria. Prima di addentrarci nel tema, ci pare opportuna una breve digressione per citare il discorso che il presidente Daniel Ortega ha rivolto, nel novembre 2015, all’ambasciatrice tedesca Koenig: “Quiero decirle, querida Embajadora, aquí ante los Hermanos Embajadores, sobre todo de Pueblos Centroamericanos como el Pueblo salvadoreño, que, cuánto admiramos y reconocemos la frmeza, la valenta de la Canciller que ha abierto las puertas de Alemania a la inmigración. O sea, la Canciller Merkel pagando los costos que ha tenido que pagar frente a los que, con un pensamiento totalmente fuera de la Historia ya, piden la expulsión y el cierre de la entrada de los inmigrantes”. “Voglio dirle, cara ambasciatrice, qui in presenza dei fratelli ambasciatori, sopratuto dei popoli Centroamericani come quello salvadoregno, che ammiriamo molto e riconosciamo la fermezza, il coraggio della cancelliera che ha aperto le porte della Germania all’immigrazione. Cioè, la cancelliera Merkel, pagando quello che ha dovuto pagare di fronte a coloro i quali, con un pensiero assolutamente al di fuori della storia, chiedono sia 49 negata l’entrata agli immigrat e che quest vengano espulsi.” L’ultma frase non ha conclusione. Ma, in altre parole, il presidente dichiara che coloro i quali espellono gli immigrant o gli chiudono le frontere scarseggiano di fermezza e di coraggio e per di più si collocano, testuali parole “fuera de la historia”. Questo discorso merita d’essere menzionato non tanto per l’ispirato messaggio, quanto piutosto per la velocità con la quale, dopo due sole setmane, é stato pienamente contraddeto. Premessa: esistono normatve statunitensi redate nel periodo della Guerra fredda, che permetono ancora oggi ai migrant cubani di avere uno status speciale rispeto a migrant di nazionalità diversa, inoltre, da quando si sono allentate le tensioni tra Stat Unit e Cuba, il numero di migrant cubani che atraversano l’America centrale è notevolmente aumentato, circa 150 cubani arrivano in Costa Rica ogni giorno per cercare di proseguire il loro cammino verso nord. A metá di novembre 2015, oltre duemila cubani sono entrat legalmente in Ecuador (che concede vist turistci in entrata ai citadini cubani), da dove hanno intrapreso il viaggio verso gli Stat Unit. Mentre Panana e Costa Rica hanno concesso regolari vist di passaggio, il governo nicaraguense ha inviato gruppi antsommossa, squadre dell’esercito e una trentna di ufciali della Dirección General de Migración y Extranjería afnché li respingessero, ricorrendo a sfollagente e lacrimogeni, aldilà della frontera di Peñas Blancas. 50 All’origine di queste grosse ondate migratorie ci sarebbe un’operazione della polizia costaricana che, debellando una delle principali mafe che sfrutano il trafco di persone, ha provocato il collasso del sistema illegale che permeteva a migliaia di persone di incamminarsi lungo il Centroamerica verso gli Stat Unit. Così, centnaia di emigrant si sono trovat all’improvviso senza un punto di riferimento e nel fretoloso tentatvo di risolvere la situazione le autorità costaricane hanno rilasciato dei vist temporali, della durata di una setmana, senza contare sulla reazione nicaraguense. Va chiarito che,nonostante la perplessitá dei profughi cubani che credevano che sarebbero stat accolt “el Presidente Ortega, él es muy hermano de Raúl Castro, pues creímos que nos iba a dejar pasar, por qué no nos ayuda si sabe que no queremos quedarnos en su país” (“Il presidente Ortega é un amico fraterno di Raúl Castro, pensavamo ci avrebbe fat passare, perché non ci aiuta se sa che non intendiamo fermarci nel suo paese?”). In realtá il Nicaragua, nonostante giudichi “fuori della storia e senza fermezza né coraggio” chi chiude le frontere e respinge i migrant, è uno streto alleato di Cuba e la sua amministrazione si è più volte lamentata del rilascio dei vist di transito per i cubani da parte del Costa Rica che, così facendo, violerebbe la sovranità nazionaledell’isola. Probabilmente sospint dal tmore di un riavvicinamento tra Cuba e Gli Stat Unit, migliaia di cubani stanno intraprendendo il viaggio verso gli U.S.A. prima che si verifchino eventuali cambiament nelle normatve migratorie che li favoriscono. Dovuto a ció, il numero di cubani in territorio costarricense ha contnuato ad aumentare con il passare dei giorni. Per fronteggiare l’emergenza umanitaria, alla fne di novembre 2015 a El Salvador si é tenuto un Summit al quale hanno partecipato diversi Paesi dell’America centrale, tra cui Cuba, Colombia, Ecuador e Messico durante il quale la Migración de Costa Rica ha proposto la creazione di un corridorio umanitario per facilitare il transito dei migrant atraverso l’America Centrale: il Nicaragua si é fermamente opposto. Durante l’incontro, la portavoce del governo nicaraguense, la fst lady Rosario Murillo, ha afermato con veemenza che “el Gobierno de Nicaragua exige que todos los migrantes que se hallan cerca de las fronteras del País sean removidos” (“il governo del Nicaragua richiede la rimozione di tut i migrant dalle aree vicine ai loro confni”) adducendo come motvazione le scarse risorse economiche di cui si dispone per fronteggiare la “nueva amenaza a nuestra seguridad nacional” (“nuova minaccia alla nostra sicurezza nazionale”). L’ondatra migratoria di profughi cubani e le fort divergenze a riguardo, hanno riacceso alcune tensioni tra il Nicaragua e il Costa Rica i quali si accusano rispetvamente di interferire nella sovranitá cubana appoggiando apertamente la fuga illegale dei suoi citadini e di pretendere di risolvere il problema delle migrazioni irregolari ricorrendo alla violenza verso uomini, donne e bambini indifesi. Se il Nicaragua rimprovera al Costa Rica il rilascio di 1600 vist temporanei a cubani, quest’ultmo risponde accusando il vicino di non stare rispetando i tratat internazionali relatvi ai dirit degli immigrat, assunto per altro 51 confermato dall’Alto Commisariato delle Nazioni Unite per i Rifugiat (UNHCR) e dall’Organizzazione Mondiale per le Migrazioni (OIM). Mesi dopo, migliaia di profughi cubani restano ammassat sulla frontera nicaraguense: le condizioni igieniche sono preoccupant (in zona si sono già registrat numerosi casi di dengue); le mafe colombiane, venezuelane e ecuatoriane contnuano adinviare uomini, donne e bambini, incurant dell’emergenza in corso e i coyotes ofrono di oltrepassare la frontera per i senteri montagnosi a cambio di 150 dollari per persona, salvo poi abbandonare i loro ‘client’ nelle mani dell’esercito nicaraguense. La situazione dei profughi cubani sulla frontera di Peñas Blancas é condivisa da centnaia d i migrantes transcontnentales provenient da altri paesi i quali, come accennato poco sopra, restano rinchiusi per mesi in centri di accoglienza in condizioni precarie e disdicevoli e il piú delle volte senza nemmeno avere la possibilitá di contatare i propri rappresentant consolari. La discriminazione e l’opposizione feroce che spesso si dirigono verso i migrant é sempre deplorevole, ma risulta ancor piú paradossale se perpetrata da un paese con un cosí alto tasso di emigrazione quale é il Nicaragua. In un Mondo in cui i confni e le frontere sono più important delle persone, uomini, donne e bambini, che desiderano o sono costrete ad atraversarli, il Nicaragua non fa eccezione 52 8.2 Violenza di genere Come in molt paesi dell'America Centrale e Latna, il cosiddeto “machismo” è purtroppo una realtà molto difusa che oltre a trasmetere la cultura di una donna sotomessa ed inferiore all'uomo, la rende spesso vitma di violenza o di reat sessuali di vario genere. In un rapporto recente della Red de Mujeres Contra la Violencia, si può leggere che nell’anno 2015, a giugno, sono stat registrat 35 femminicidi, di cui 28 avvenut in ambient famigliari e 4 su bambine al di soto di 10 anni. Ad aggravare il dato si aggiunge il signifcato ufciale della parola femminicidio in Nicaragua che, per un decreto presidenziale del 2014, identfca solo quei casi di omicidio in cui la vitma-donna aveva un vincolo familiare o una relazione afetva forte con il suo assassino, escludendo così dalle statstche tut i casi in cui donne vengono uccise da sconosciut o da partner non ancora ufcializzat come tali. Negli anni '90, i moviment femminist nicaraguensi, anche come conseguenza del favorevole clima di riforme del periodo post-rivoluzione, erano riuscit a strappare considerevoli vitorie al machismo endemico carateristco dell'America Centrale. Nel novembre del 1993 era stata inaugurata a Managua la prima Comisaría de las Mujeres (Commissaria delle Donne), fnanziata dai Paesi Bassi, ma presto seguita per volontà del governo nicaraguense da moltssime altre in tuto il paese, perfno nelle regioni più povere ed isolate. Con una gestone tripartta fra Polizia Nazionale, Movimiento de las Mujeres e governo (tramite l'Insttuto Nicaragüense de la Mujer), le commissarie riuscirono, pur con grandi difcoltà di organizzazione ed di limit impost da una società maschilista e legata ai vecchi valori della famiglia, ad ofrire un servizio di assistenza ed accompagnamento specializzato a le vitme di violenze piú o meno gravi che vi si rivolgevano. Per la prima volta in Nicaragua le donne riuscirono ad otenere uno spazio riconosciuto a livello nazionale, dove i loro dirit venivano presi in considerazione e le violenze subite riconosciute e condannate. Come conseguenza di questa vitoria nel giugno 2012 entrò in vigore la Ley 779, legge che, in maniera completa, tratava il tema della violenza di genere, riconoscendone le diverse forme, stabilendo le conseguent sanzioni per i colpevoli, e dichiarando la responsabilità dello Stato nel prevenirla e condannarla, promuovendo e supportando il lavoro delle commissarie. 53 Purtroppo la sicurezza della legge durò poco poiché fu fn da subito ataccata da ogni sorta di contestazione: da quelle maschiliste che la vedevano come uno strumento pericoloso nelle mani di donne bugiarde e vendicatve, a quelle religiose che sostenevano la sacralità della famiglia e del fato che rimanesse unita. Presto iniziò un progresso di aggiunto e/o eliminazione di clausole con il fne di renderla più accetabile agli occhi di una citadinanza maschile la cui forza di voto era fatore non trascurabile per il governo nicaraguense. A quest cambiament é dovuto infat il nuovo signifcato di “femminicidio” o l’idea che per salvaguardare l'unità familiare le isttuzioni debbano impegnarsi a favorire una mediazione fra vitma e colpevole prima che giudicare e punire. In seguito si cominciò a distnguere fra crimini gravi (l’omicidio) e crimini minori, quali per esempio il mancato pagamento degli aliment o le minacce che rimangono solo parole. Dal 2014 ad oggi il governo di Ortega si é reso responsabile di diversi indult che hanno visto per la maggior parte dei casi la scarcerazione di uomini responsabili di violenze di genere di forma minore. Molto scalpore é stato suscitato dall’ultmo caso di indulto (febbraio 2016) dove hanno visto la libertà 845 uomini senza che prima fossero state avvisate in alcun modo le loro vitme e il giudice che li aveva fat incarcerare (illegale secondo la legge nicaraguense). L’ato va probabilmente connesso con le prossime elezioni, previste per questo novembre 2016, dove Ortega tenterà guadagnare il suo terzo mandato di seguito. Il governo non sembra infat preoccuparsi della scontentezza delle vitme: 845 uomini e rispetve famiglie rappresentano un potenziale di 8.450 vot, contro quelli di alcune donne che, ormai abbandonate dalle isttuzioni, hanno poche speranze di poter far valere i propri dirit. Fonte: Intervista a Ruth Marina Matamoros, psicologa membro de la Red de Mujeres contra la Violencia, per la rivista “Envìo”, num. Di aprile 2016 8.3 Dalla rivoluzione alla farsa: la politca nicaraguense atuale nelle parole della scritrice Gioconda Belli Trent’anni dopo la rivolta sandinista che fece sperare l’America Latna, Daniel Ortega ha imposto una svolta autoritaria al paese. La scritrice Gioconda Belli racconta com’è cambiato il Nicaragua. Per difendere i risultat delle elezioni amministratve del 9 Novembre il presidente del Nicaragua, Daniel Ortega, non ha saputo far altro che abbandonare all’anarchia alcune zone del paese. Appena l’opposizione ha denunciato i brogli, Ortega ha messo a tacere le proteste della popolazione chiedendo ai suoi sostenitori di impedire lo scoppio della rivolta a colpi di bastonate o lanci di sassi. Chi negli anni setanta e otanta ha seguito da vicino la rivoluzione sandinista non riesce a 54 spiegarsi quello che sta succedendo oggi nel paese. Cos’è successo a Daniel Ortega? Perché è cambiato così? Confesso che mi vergogno un po’ a rispondere. Chi, come me, ha fato parte di quella massa coraggiosa che il 19 luglio 1979 ha rovesciato la ditatura di Somoza, conosceva già le follie e i capricci di Ortega, anche se evitava di parlarne. La consacrazione di Daniel Ortega non avvenne in uno dei suoi moment trionfali, ma in occasione della sconfta inatesa dell’FSLN alle elezioni del 1990, Ortega, riconoscendo la vitoria dell’avversaria Violeta Chamorro, sotolineò che era importante accetare la volontà popolare anche se la guerra aveva portato i citadini nicaraguensi alle urne con una pistola puntata alla tempia. Nessuno, tra quelli che lo ascoltavano, riuscì a tratenere le lacrime, per tristezza o per sollievo. Il giorno dopo, però, Ortega cambiò il suo tono conciliante e davant a una folla entusiasta promise di “governare dal basso”. Il dibatto su come doveva agire l’FSLN all’opposizione fu all’origine della prima grande fratura interna al sandinismo. Ortega, afermava che non avrebbe mai rinunciato al dirito di esercitare la violenza “rivoluzionaria”, per non tradire il popolo. Gli altri, invece, pensavano che il partto dovesse adatarsi alle nuove condizioni del mondo. Il paese aveva bisogno di una sinistra moderna, che non usasse la violenza per risolvere il dissenso, e che scegliesse con decisione la strada della democrazia. I dissident furono accusat di essere vigliacchi e traditori. Ortega riprese i toni bellicosi degli anni otanta, ma questa volta contro i militant del suo stesso partto. All’interno dell’FSLN, creò strete complicità, basate non più sugli ideali e sui sogni, ma solo sugli afari e sullo scambio di favori. L’FSLN si appropriò di emitent radio e canali tv. Per assicurarsi la sopravvivenza politca Alemán, a quell’epoca presidente e leader del Partto liberale costtuzionalista, una formazione di destra, indebolito da una serie di accuse per corruzione, accetò di stringere un pato con Ortega. In questo modo Ortega strappò ad Alemán una concessione chiave: diminuire la percentuale di vot necessari per eleggere il presidente. Si passò dal 45 al 35 per cento. Subito dopo inscenò il ritorno del fgliol prodigo tra le braccia della chiesa catolica, a cui atribuiva un peso decisivo nelle sue precedent sconfte eletorali. All’improvviso i discorsi di Ortega si farcirono di frasi bibliche e di lodi a Dio. Poi, come oferta fnale, il leader sandinista si schierò a favore dell’abrogazione di un artcolo della costtuzione che autorizzava l’interruzione di gravidanza in caso di pericolo per la vita della madre. Nel novembre del 2006 l’ostnato comandante ha coronato il suo sogno di tornare alla presidenza, con il 38 per cento dei vot. Mentre scrivo queste righe la strada che porta a casa mia è bloccata dai gruppi d’assalto di Ortega. Ieri metà Managua era bloccata per una manifestazione sui dirit dei 55 lavoratori(siamo prossimi al 1 maggio), e Ortega nel suo discorso condannava coloro che obbligavano i lavoratori a prestare il loro servizio per più di 8 ore al giorno, anche se poi permete che nelle zone franche si sfrutno fno al midollo le persone.A novembre di quest’anno(2011) ci saranno nuovamente le elezioni. Per vincere il presidente Ortega sembra disposto a metere a ferro e fuoco il paese, come fece Somoza nel 1979. Il rivoluzionario si è trasformato nel suo opposto. 56 9. TESTIMONIANZE ..Nicaragua, Nicaraguita: ecco cosa scrivono di lei, di Redes de Solidaridad, di Nueva Vida le volontarie e i volontari che l’hanno vissuta. 9.1 “Prima che la sveglia suoni” Mi sveglio quasi sempre prima che la sveglia suoni, questa sì che è una notzia degna di nota. Nessun gemito di disperazione, nessuna smorfa di fatca: non resto ad arrotolarmi tra le lenzuola nel tentatvo di restarvi intrappolata. Ma nemmeno scato in piedi cantcchiando, certo. E' che qui il sole tramonta molto presto: la Luce giovane delle sei del matno ha già avuto abbastanza tempo per camufarsi in modo da sembrare un po' più vecchia di quello che è, ma per fortuna il Caldo non l'ha notata, non si pavoneggia e tarda ancora un poco. Diciamo che è un buon momento per alzarsi. Arianna è già in piedi (dico in piedi, non sveglia) che trafca ai fornelli con la padella per il tè (dico padella perché non abbiamo ancora trovato un pentolino, ma solo calderoni!) io mi avvicino, le biascico un buongiorno in quella lingua ibrida che ormai abbiamo cominciato a parlare e mentre taglio il pane mi chiedo se sia meglio metere prima il pomodoro o il sale. Si, il pomodoro e sopra il sale, lo sanno tut... ma guardate che non sono nemmeno le sei del matno, che volete!? Dopo aver armeggiato per un po' con i lucchet del giardino riusciamo ad uscire: un saluto a Dolores, la vicina e uno a Josè Francisco, il guardiano dell'isolato, prima di svoltare l'angolo e trovarsi sulla strada che collega Managua a Ciudad Sandino. Gli autobus e i camion sollevano la polvere mentre alcuni cavalli brucano a bordopista e le pecore del serraglio qui vicino scampanellano mentre salgono la collina. Nel fratempo il Caldo ha notato la sua signorina. Arriva la ruta 133 e saliamo. A destra, sul limitare di asfalto ed erba, un uomo pedala e spinge avant una bicicleta scassata. Alla sua sinistra lo supera un carro trainato da un cavallo grigio-bianco, una moto lo afanca, gli taglia la strada e va oltre incurante d'essersi inflata nel mezzo del sorpasso di una camioneta nel cui cassone sonnecchiano sobbalzando alcuni operai. All'estrema sinistra di questa matrioska di infrazioni passa il nostro bus: un vecchio scuolabus giallo smaltato decorato di scrite, preghiere ed adesivi. Ma lo sprint dura poco, la Cuesta Plomo non ha mai risparmiato nessuno e non lo fa nemmeno la salita che porta fno a lì, così ci 57 ritroviamo ad arrancare dietro al ciclista che ci eravamo lasciat alle spalle poco fa. Raggiunta Ciudad Sandino scendiamo per cambiare con la 113, direzione Nueva Vida...la strada ora è sconnessa, devastata da buche e dossi. Il paesaggio cambia. I muri delle case basse sono dipint con i colori sgargiant delle pubblicità di biscot, lubrifcant, compagnie telefoniche... alcuni bambini giocano scalzi per strada, fanno regate di sacchet di snack vuot nei rigagnoli di acque nere mentre altri vanno verso scuole e collegi, vestt con le loro divise biancoblu e con i capelli raccolt in trecce e chignon o petnat all'indietro con dosi massicce di gel, si atardano per comprare un fresco dal colore brillante e lo bevono mordicchiando un angolino del sacchetno di plastca. Dei polli razzolano legat a dei picchet di legno, i cani randagi ciondolano da un lato all'altro della strada. Soto l'insegna di un'ofcina di saldatura tre uomini forgiano barbecue e cancelli. Una signora cammina soto una grossa cesta piena di tortllas, grida la sua merce ed elargisce sorrisi. Una giovanissima mamma spinge un'asse di legno a ruote su cui ha inchiodato una cesta, porta a spasso una bimba piccolissima che chiacchiera con un bamboloto. Alcuni ragazzi impigriscono appoggiat a un muro, probabilmente resteranno lì fno a sera. Il complesso di Redes è un'oasi in mezzo a questa Nueva Vida, che dopo 17 anni tanto nuova non lo è più. Incontriamo Sergio che apre il cancello e spalanca un sorriso: Buenos Dìas Muchachas. Danilo e Roger: salopete, cappellino con visiera e stvaloni di gomma, rastrellano il cortle e curano le piante: Buenos Dìas Muchachas. Dal despacho del Centro Escolar tuona la 58 risata di Felix, il diretore: Buenos Dìas! E buongiorno a Brenda, a Catarina, a Marta, a Raquel, a Jasmina, ad Haydee e ad Armando. Nell'ufcio di O.P.C. Marcel ed Edwjin hanno già preso posto davant al pc: Entonces Muchachas? Que tal amanecieron hoy? Come ci siamo svegliate questa matna? Bene, prima che la sveglia suonasse, Arianna ha preparato il cafè, ma io l'ho scordato sul tavolo in cucina. Elisa Marenco Volontaria in servizio civile, novembre 2015 59 9.2 Sulle sfumature del verde Quant verdi esistono in natura? Secondo Wikipedia sono 35, di cui tre sono asparago, mirto e polpa di lime... Beh, fno ad ora non mi ero mai posta il problema, nonostante il verde sia sempre stato uno dei miei colori preferit. Poi sono piombata a Nueva Vida, baraccopoli di lamiere e matoni, nuova vita e speranza per quasi 10.000 persone: famiglie fuggite dalle sponde allagate del Lago di Managua. Madre Natura che si nutre: in quel caso con un uragano, novembre 1998, Mitch lo hanno chiamato. Sono passat 17 anni e la gente di Nueva Vida è ancora là, in atesa di un futuro migliore. Ma il mio primo ricordo del barrio non sono le condizioni precarie delle case e delle persone; non l'immondizia e sporcizia in mezzo alla quale i bimbi giocano scalzi; non le strade di terra batuta circondate da rigagnoli d'acqua di un colore indefnito e a volte interrote da pozze enormi; non la discarica e le donne e i bambini che vi si recano ogni giorno a dividere “l'ancora vendibile” dal “per sempre perduto”; e nemmeno la puzza, cert giorni fortssima, di fogna e di cose andate a male. Il mio primo ricordo di Nueva Vida sono gli alberi. Alberi altssimi e fort, palme di ogni tpo, cespugli dai colori sgargiant, tpi di cactus mai vist prima. Certe stradine sembrano vere e proprie gallerie nella giungla con piante che si intrecciano a formare un teto, non c'è casa che non abbia un arbusto o un cespuglio partcolare a protendere la sua ombra sulla porta d'entrata. Il verde, o meglio, i verdi sono ovunque in questo paese. Enrique, il diretore di Redes de Solidaridad, dice che in Nicaragua la Natura nasconde la povertà. Ha usato un'espressione molto bella per descrivere il conceto: “el verde que se come todo”. Il verde che si mangia tuto. Me lo immagino un po' come il Nulla che ne “La Storia Infnita” inghiote territori e spazi ad una velocità spaventosa, lasciando gli abitant di Fantàsia impotent difronte alla sua forza. Solo che nel caso del Nicaragua l'efeto è piacevole. 60 Tut i martedì e giovedì pomeriggio io ed Elisa apriamo la biblioteca del Centro Escolar di Redes perché anche chi non studia nel Centro possa usufruire dei libri. Tut i martedì e giovedì pomeriggio, terminat i compit, i bambini ci chiedono di poter disegnare. Tut i martedì e giovedì pomeriggio mi ritrovo a collezionare disegni di vulcani e foreste, fumi e laghi, fori e alberi. A volte ci sono case e persone, ma la natura è immancabile, come lo sono le diverse sfumature di verde. Il primo pomeriggio di biblioteca spiavo i piccoli artst aggirandomi per la stanza; uno di loro teneva due pastelli verdi in mano, uno più scuro e l'altro più sgargiante, e li fssava, pensieroso e concentrato. In quel preciso momento, per la prima volta in vita mia, mi sono chiesta: “quant verdi esistono in natura?” Poi mi sono resa conto che nonostante la semplicità della domanda sono dovuta arrivare fno in Nicaragua per poterla formulare. E la cosa mi strappa un sorriso, che sicuramente almeno una delle 35 sfumature di verde la contene. Arianna Karpat Volontaria in servizio civile, novembre 2015 61 9.3 Nicaragua: 5 mesi di servizio civile! Eccomi dopo 5 mesi a rifetere su questo intenso periodo. Tante immagini scorrono veloci nella mia mente, già tant ricordi e tant cambiament. Mi sembra ieri quando, prima di partre, mi ponevo come obietvo l'importanza di metermi in discussione, di sgretolare tute le mie certezze per poter ricostruirmi. Oggi mi sembra quasi un gioco, eppure inizialmente non era così facile e così scontato, sopratuto quando sei completamente immersa in un'altra cultura, dove la tua quotdianità devi crearla perché non può e non deve neanche essere la stessa di prima. Quest mesi non sono stat facili, tante incomprensioni, non dovute alla lingua, ma semplicemente perché le parole hanno colori diversi. Accolgo con grande gioia quest nuovi giochi di colore; apprendo ogni giorno di più l'importanza di osservare, di prendersi e di dare tempo. Il mio primo passo è stato l'afdarmi alle persone con cui sono partta...e questo è stato abbastanza facile dato che ho dei tesori accanto a me! Il secondo passo è stato l'essere consapevole della fortuna che ho di vivere questa esperienza e respirare questa sensazione sopratuto nei moment in cui mi sono sentta più fragile. Il terzo è stato accetare con un sorriso tut gli imprevist, perché il bello di questo cammino è proprio questo: respirare profondamente la gioia di un piccolo traguardo ed essere comunque felice anche quando si fanno dieci passi in dietro, perché è proprio in quel momento che impari, cresci e t trasformi. 62 Oggi vedo i limit non come muri, ma come motori che mi muovono, dandomi la possibilità di vedere sfumature di colori mai vist prima. Tuto ciò lo devo al servizio civile perché mi sta dando la possibilità di metermi al servizio, cioè di metermi a 360 gradi nella posizione di amare senza avere paura. Concludo riprendendo le parole di Giovanni XXIII: "Non avró paura e specialmente non avrò paura di essere felice, di godere la vita, di amare e di credere che quelli che amo mi amano." Grazie!!! Un caro abbraccio a tut, Stefania Mureddu Volontaria in servizio civile, luglio 2014 63 9.4 Nicaragua: Non sarà sempre tuto rose e fori però, per ora, che rose e che fori ragazzi! :) Prima di salutare il Nicaragua per 3 setmane di pausa, formazione e servizio a Milano, mi sento di condividere con voi un pensiero che da ormai molto tempo svolazza nella mia testa. Ovvero, sono sempre più convinto che noi essere umani ci troviamo su questa Terra per la più semplice delle ragioni: vivere a pieno le relazioni che abbiamo la fortuna di incontrare sul nostro cammino. La Treccani defnisce il termine relazione come: "Connessione o corrispondenza che intercorre, in modo essenziale o accidentale, tra due o più ent (ogget e fat, situazioni e atvità, persone e gruppi, isttuzioni e categorie, fenomeni, grandezze, valori, ecc...)". Quello che la Treccani però non defnisce è la possibilità di poter scegliere l'intensità di questa connessione. E che dire... io questa possibilità, tra i miei alt e bassi, cerco sempre con voglia e determinazione di trasformarla in un'intensità di relazione altamente felice! Quando decisi di fare domanda per questa esperienza, quando mi comunicarono di essere stato selezionato, quando condivisi i miei pensieri durante la formazione pre-partenza e persino quando mi ritrovai seduto sull'aereo che mi avrebbe portato qui in Nicaragua non avevo molte aspetatve ma una sola certezza: "Sarà un anno partcolare e complesso ma sicuramente stmolante, felice ed entusiasmante!". Dopo quest primi 3 mesi sono assolutamente in grado di afermare che avevo torto... E' stato molto ma molto più partcolare, complesso, stmolante, felice ed entusiasmante di quanto avrei mai potuto immaginare! E tuto questo lo devo sopratuto alle relazioni che cerco di coltvare al meglio durante tute le mie giornate. Il fato è che, come dice il carissimo Roberto Benigni in "La tgre e la neve", per godersi a pieno ogni atmo di vita ed ogni relazione bisogna innamorarsi... "Innamoratevi! 64 Se non vi innamorate è tuto morto. Vi dovete innamorare e diventa tuto vivo, si muove tuto. Dilapidate la gioia, sperperate l'allegria. Siate trist e taciturni con l'esuberanza. Fate sofare in faccia alla gente la felicità. Per trasmetere la felicità bisogna essere felici e per trasmetere il dolore bisogna essere felici. Siate felici!" ... ed io, qui in Nicaragua, mi sono innamorato e mi sento felice! Mi sono innamorato dei miei compagni di viaggio e dell'amicizia creatasi con tute le stravaganze, le risate, le problematche, gli innumerevoli pregi e i difet personali. Mi sono innamorato di Managua, una cità senza centro (ri)costruita senza un'apparente logica, dei cassoni dei pick up e della misa campesina. Mi sono innamorato dei miei vicini di casa, della pulperia di Luis, del collegio di Las Brisas, della parada dell'autobus che mi accoglie ad ogni viaggio, dei tassist più o meno normali che mi hanno scarrozzato in ogni dove, di Claudia e Cicly del Todo Asado, di Erick il vigilante e Josè il senzateto che «snifa» benzina tuto il giorno ma è sempre e pronto a scambiare due chiacchiere su qualsiasi argomento e senza chiedert nulla in cambio. Mi sono innamorato di Edu che vende «Agua y gas», dei venditori ambulant che passano per las calles gridando ogni tpo di pietanza, bevanda e mestere; delle cassiere dei supermercat, dei ragazzi della ferramenta, delle donne dei mercat che t salutano con "Hola mi amor! Cosa estas buscando?", degli autobus molto più che sovrafollat, dei viaggi tanto scomodi quanto incredibilmente divertent. Mi sono innamorato nuovamente della mia famiglia, dei miei amici, di conoscent, di sconosciut e di tute le persone che ho salutato prima di partre ma che sento sempre vicino durante le mie giornate. Mi sono innamorato dei concert musicali di ogni genere, del ballo e degli spetacoli teatrali. Mi sono innamorato delle indicazioni stradali folli e afascinant al posto delle vie, dei tantssimi murales in giro per le cità, del grido «Agua agua agua" a Ciudad Sandino, del barrio Nueva Vida e di tuta la sua popolazione. Mi sono innamorato del refresco for de jamaica, del ron for de cana, del gallo pinto e del queso frito. Mi sono innamorato della comida di Silvya e Irma cucinata nel Ranchon, dei sorrisi bellissimi di Heysel e sua madre (ragazza madre), dei colleghi, dei lavoratori, di tut i 65 bambini, dei ragazzi del Grupo de Los Jovenes Promotores di Redes de Solidaridad, dei custodi, dei giardinieri, delle signore della limpieza, delle professoresse, dello staf ed i ragazzi di El Guis. Mi sono innamorato delle serate con i numerosi amici e amiche nicaraguensi, guatemaltechi, statunitensi, australiani, italiani, ecc... dell'oceano, del surf, delle spiagge, dei tramont, dei vulcani, delle lagune, di tuto l'ambiente naturale, delle cità storiche, del passato e della cultura di questo contnente. Mi sono innamorato persino del caldissimo sole, dei manifest di «Daniel», delle prime piogge e delle scosse di terremoto, della stanchezza di fne giornata, delle storie e gli atmi di vita che t spaccano il cuore, dei miei dubbi, delle mie difcoltà, dei miei immensi atmi di gioia, delle mille domande che rimetono sempre e comunque in discussione la mia persona, il mio stle di vita, le mie sicurezze, le mie credenze, il mio passato, il mio presente e il mio futuro. In tuto questo oceano di emozioni ho cercato di costruire e coltvare relazioni che mi hanno aiutato a vivere a pieno quest primi 3 mesi di esperienza. Contando che me ne mancano altri 7... Che dire... Questa esperienza non sarà sicuramente solo rose e fori però, per ora, CHE ROSE E CHE FIORI RAGAZZI! :) Mateo Landoni Volontario in servizio civile, maggio 2014 66 10. Alle falde del Momotombo: de paseo por Nicaragua Le vie del Norte: Esteli, Somoto, Matagalpa, Jinotega, Chinandega eil Golfo de Fonseca Partenza da Managua al matno presto: mangeremo del gallo pinto in un ranchon per strada, ma prima togliamoci dalla metropoli! Direzione Nord, abbiamo in mente di goderci qualche giorno di fresco, di fare un bagno nel cañon di Somoto e di passeggiare nelle riserve forestali. Nel primo pomeriggio arriviamo ad Esteli, niente a che vedere con Managua: strade pulite impreziosite da murales colorat, un bel parco di fronte al museo di archeologia (chiuso, perché nel fne setmana e nei giorni di festa la maggior parte dei musei è chiusa) e qualche bel locale con birra fresca e buona musica. Lasciamo gli zaini in ostello, riempiamo le borracce e andiamo verso il Salto della Estanzuela che rimane appena fuori cità, dopo una breve passeggiata arriviamo alla cascata: non è imponente come dev’essere durante la stagione delle piogge e decidiamo di non fare il bagno, ridiamo per gli spruzzi e le grida di due ragazzi più intraprendent di noi. La matna dopo saliamo sul nostro fuoristrada e ci avventuriamo verso la Reserva de Mirafor dove ci aspeta Juan de Dios, il fatore di una delle numerose comunità contadine della riserva, e dopo quasi tre ore di sterrato arriviamo alla sua fnca e partamo insieme a lui e al suo cane per una passeggiata sui senteri che atraversano la comunità. Il paesaggio è da faba, con pastes (piante rampicant simili a barbe di mago) che pendono dai rami, alberi dalle radici enormi, sciami di farfalle scure e una vista mozzafato su una foresta che si perde a vista d’occhio. 67 Una volta rientrate alla fnca la moglie di Juan ci serve un pranzo goloso cucinato con e verdure coltvate dalla famiglia, riposiamo sull’amaca, nos echamos un pelòn e ripartamo verso Esteli. Rinfrancate dalla bella passeggiata, terminiamo con una Victoria Clasica bien helada in un bareto a due quadre dal nostro ostello, scherziamo su quanto ci mancassero le passeggiate nella natura e stabiliamo la mossa successiva: sveglia presto (ma dai!) e via verso Somoto, famosa per il suo canyon e le falesie vertcali. Somoto è piccola, si gira in freta e così dopo pranzo pensiamo di salire a Las sabanas per vedere il tramonto sulla croce in cima al monte, compriamo due sacchet di tajadas di yucca e ci rimetamo su strada, diamo un passaggio a una famiglia di contadini che rientrano a casa e chiacchieriamo insieme mentre, tornante dopo tornante, la veta si avvicina. Nello spiazzo soto la croce dei ragazzi improvvisano una partta a pallone, 68 restamo fno a che non ci assale un certo languorino. La matna dopo siamo pronte per risalire il canyon con Fausto e la sua cagnolina temeraria che passerà tuta la matna accoccolata sulle nostre schiene mentre nuotamo tra una pozza e l’altra di acqua verde e fresca. Da Somoto a Matagalpa. E in questa cità ci abbiamo lasciato un pezzeto di cuore. Un saliescendi contnuo incastonato nella selva, pulperias e locali colorat, un ufcio turistco che non sa che informazioni dare ed un museo del cafè dove, inspiegabilmente, i pannelli su Ruben Dario superano di gran lunga quelli sui chicchi e sulla loro lavorazione. Ce la godiamo tuta, in lungo, in largo e sopratuto in alto e in basso, nonostante non siamo più abituate alle salite, pratcamente assent a Managua. L’ennesimo ostello e l’ennesima sveglia presto, un salto ai banchi per riempire lo zaino di fruta, pomodori e tortllas e via verso la Selva Negra dove perdersi tra senteri che, se inizialmente sembrano facili, si inerpicano in salite di fango, sembra di risalire un toboga! Sconvolte dalle risate (e dalle culate) ci godiamo ogni passo nella selva umida, stupite, ancora una volta, dalla quanttà di sfumature che può assumere il verde. 69 Da Matagalpa a Jinotega, ma costeggiando il lago con l’idea di trovare un bel posto dove passare la note. Ahinoi! Quando, secondo i nostri calcoli, avremmo dovuto essere già sulla sponda opposta ci accorgiamo che la strada costeggia il lago, ma su un unico lato e non ci resta che ritornare sui nostri passi, un po’ confuse su che rumbo dare al nostro itnerario… più tardi si vedrà, ora è meglio cercare un ristorante e una litera… il solito languorino sta già gorgogliando! 70 E quindi, che direzione prendere? Gli ultmi sono stat giorni di foreste, laghi e cascate… e se tentassimo di rispondere all’annosa questone “mare o mont”? Ma dai, non ricordi, ci hanno parlato del Golfo de Fonseca, se facessimo questa follia e andassimo lì? Dai, un bel tufo al tramonto, no? Deto-fato, si parte rumbo a Chinandega e poi da lì si vedrà! Ore di strada immensa, la mente divaga sulle leggende panamericane mentre noi vaghiamo sulla mitca carretera panamericana cercando senza sosta una stazione radio che non balbet. Chinandega quindi e da Chinandega a Jiquilillo. Una levataccia in montagna e la promessa di un bagno in mare alla sera, cosa volere di più? Aftamo una capanna di lamiera in riva al mare ad un prezzo stracciato e corriamo verso l’acqua! Dopo il bagno una doccia salata, un paio delle solite Victoria Clasica bien e una serata in veranda a chiacchierare con Danilo, il giovanissimo proprietario del lodge. 71 La matna dopo decidiamo di andare verso il Volcán de Cosigüina dalla cui cima si dovrebbero vedere tre paesi, Nicaragua, Honduras e Salvador. Si vedono davvero? È una leggenda? Non abbiamo la risposta… dopo quasi tre ore su uno sterrato di sabbia e polvere abbiamo desistto e, dopo una fatcosa manovra, siamo ritornate sui nostri passi. E dire che tut ci dicevano che era giusto per di là! (E dire che tut ci chiedevano se fossimo mate ad andarci sole!) Quest giorni di Nicaragua on the road si chiudono così, con l’incognita del Volcán de Cosigüina e la certezza di ritornare, di ritentare ed essere più fortunate. Per amor di cronaca, s’intende! Vamos a la playa (o- ooo-o!) Las Peñitas, Pochomil, San Juan del Sur e la Costa Caribeña In Nicaragua fa caldo, a Managua sembra faccia ancora più caldo, dev’essere per lo smog e la polvere, ma il caldo si percepisce di più, è addiritura materico: pastoso e vischioso! Ma sopratuto a rendere il caldo così caldo e l’aria polverosa così fastdiosa è la 72 lontananza del mare. D’accordo, può essere che sta esagerando, ma io sono nata sulla riva del mare e respiro meglio quando lo annuso. Il Nicaragua ha laghi, lagune e laghet, “…hermosa terra de agua y volcanes…” ma si allunga tra due oceani che, non me ne vogliano i sostenitori del canale, non si toccano, non l’atraversano, non si mischiano ed è bene così. Ma non divagherò! ed evitando di salpare per chissà quali ragionament, eccoci su alcune delle spiagge nicaraguensi... Lunghe e sabbiose, strisce color ocra che si snodano tra la vegetazione e l’immensità di un oceano che, a dispeto del nome che porta, Pacifco non lo è mai: a volte alza e sbufa onde altssime, delle altre srotola corrent sotomarine che a malapena increspano la superfcie ma insidiose come sgambet. Playa El Coco, San Juan del Sur E noi siamo andate in molte spiagge: a nord e a sud di Managua, a Las peñitas e a Pochomil. E siamo andate ancora più a sud, svalicando il Crucero (dove congiungono tut gli sfat dei vulcani di Managua e il cielo è sempre nuvoloso e l’aria sempre fresca), atraversando Diriamba, Jinotepe, Nandaime e Rivas, sempre giù fno a San Juan del Sur, una citadina di bed&breackfast e surfst con ville enormi e lussuose sulle colline che scintllano per i rifessi di luce sulle vetrate e sulle piastrelle azzurre delle piscine. Ma se, al bivio del Palì, si gira a sinistra, si supera la cancha de béisbol, si atraversano i barrios che non luccicano afato e si segue lo sterrato si arriva a Playa hermosa e alla vicina Playa el coco, dove una sera abbiamo visto una tartaruga di mare deporre le sue uova… e dei pescatori rubargliele da soto, infdi e meschini soto al naso delle guardie della riserva che, pochissime su chilometri di spiaggia, non hanno potuto fare nulla. 73 Non c’è Pacifco senza Atlantco. Il RAAS e il RAAN (Región Autónoma del Atlántco Sur e Región Autónoma del Atlántco Norte) sono due regioni molto estese, coprono dal centro del paese al Mar del Caribe, la natura la fa da padrona incontrastata e sono poco popolate ma multetniche: vi si incontrano diverse popolazioni indigene, i Miskytos sopratuto, ma anche molt Creoles afro discendent. Purtroppo non è afato semplice muoversi per queste zone, i collegament via terra sono apparentemente inesistent, con un breve volo aereo da Managua abbiamo raggiunto Corn Island e da lì, dopo ore di atesa al porto, siamo salite su una lancia per raggiungere l’isola piccola dove abbiamo oziato per un intero fne setmana. Tuto su questo lato è diverso. Diversa la lingua, diversa la musica, diversi i volt, diverso il pane. Litle Corn Island ha molt turist, perlopiù mochilleros, ma non sembra aver perso 74 molto della sua autentcità. Si vanta d’essere isola verde, ha politche ecologiche brillant, non vende acqua perché è bene universale, riduce, riutlizza e ricicla, rinuncia ad alcune comodità in nome dell’ambiente. Oto Beach, Litle Corn Island Leon Interessantssima pe la sua architetura coloniale e per la storia, qui c’è uno dei più important musei della Rivoluzione sandinista. Ben collegata a Managua da bus e pulmini, si raggiunge in un paio d’ore di sorpassi spaventosi. Cità a misura d’uomo, dà la possibilità di passeggiare per le strade del centro storico, scoprendo ogni volta nuovi detagli. Abbiamo avuto la fortuna di poter salire sul teto del museo per vederla dall’alto, può sembrare banale, ma è stato emozionante salire 75 oltre il quarto piano di un palazzo in un paese dove, per ovvie ragioni, la maggioranza di case e palazzi supera i due piani di altezza. C’è un bel mercato coperto, dove si incontrano moltssimi tpi di fruta e di verdura, repollos di ogni colore, guanabana, zapote, chayote, camote, quequisque, popote, remolacha… Masaya e Granada A pochi chilometri da Managua, Masaya è una piccola cità con un bel mercato di artgianato, ma la sua atratva principale resta senza dubbio, il vulcano da cui prende il nome. Durante il giorno, dopo una breve salita, ofre una bella vista di Masaya e di Managua, ma è di note che dà il meglio di sé regalando scenari pazzeschi: il cratere si incendia e splende nel buio, uccelli e pipistrelli volano tra gli sbuf di zolfo e, quasi invisibili a Managua, si accendono migliaia di stelle. A breve distanza da Masaya si può visitare la Laguna de Apoyo, formatasi dentro un cratere estnto. L’acqua è piutosto calda e le spiagge sono sempre molto frequentate: su una sponda abbondano bar e locali, regnano la cumbia e il merengue mentre sull’altra, non raggiungibile, la folta vegetazione arriva fno al bagnasciuga e si confonde nel verde della laguna. 76 Una leggenda racconta che sul fondo del lago ci sia una fnca fantasma e che chiunque vi faccia il bagno dovrà raggiungerla, una volta morto, e lavorarvi cento anni prima di riprendere il suo viaggio. Proseguendo di poco verso sud si raggiunge Granada, altra cità coloniale dai colori sgargiant e dai molt mercaditos. Schiacciata sul Lago Cocibolca guarda al Volcán Mombacho e alla miriade di isolot che sono nat da una delle sue esplosioni. 77 Paese di laghi, vulcani, spiagge e selve il Nicaragua ofre una grande varietà di paesaggi e di realtà. Appena fuori Managua, poco lontano dalle sue strade ampie e caotche, si ritrova una natura potente e rigogliosa che andrebbe sicuramente più curata e rispetata, ma che resiste e prospera. Non troppo lontano dai centri commerciali, dai fast food e dai quarteri troppo densamente abitat della capitale, ci si imbate nei più autentci ranchon e mercaditos, le persone sono generalmente più ciarliere e bendisposte nei confront dei viaggiatori fccanaso ed è facile rintracciare l’entusiasmo e la curiosità per esplorarlo e per laciarsene atraversare. Il Viaggio non si ferma qui (d’altronde non si ferma mai…) e mentre raccogliamo quest appunt diamo un occhio alle mappe, prossima meta Ometepe… stay tuned! Elisa e Arianna, volontarie in servizio civile 2015/2016 78 11. GLOSSARIO NICA Jincho: Zotco (A la gran) Púchica: (porca) paleta/ puzzola Chatel/chatela: bambino/a Mae: tzio ¿Qué onda?: come va? Tuani: fgo/grande Roca/roco: Madre/padre Chemi: camicia Techo: cappellino Caballo: pantalone Chunche: oggeto Jama: cibo Barco: moltssimo cibo Chamba: lavoro Enculado/a: innamorato/a Encachimbado/a: arrabiato/a Sólo mate?: stai scherzando? Davvero? Traido: nemico Sipote: bambino Gardel/a: bambino/a 79 Chaparra/o: persona bassa Chifetera/o: persona che parla troppo di altri in loro presenza Piruca: bevitore Guaro: liquore Chibirisca/o: nervoso/a Tamal: ladro Gringo: sinonimo, abbastanza dispregiatvo, di americano Chele: “bianchiccio”, parola per defnire le persone nica o straniere con la pelle più chiara Dale pués: ok, va bene! Chureca: discarica Pichinga: botglieta Cancha: campo da calcio Reales, chinca: soldi Pétaca: valigia Bacanàl: festa Chatarra: macchina Chanter: casa Grabadora: radio Abanico: ventlatore Tapudo: cialtrone Machalá: pussa via! 80 Diacachimba: (esclamazione) meraviglioso, pazzesco Cachimbo: (palabrota) un mucchio, un sacco, tantssimo 81 12. RIFERIMENTI 12.1 Bibliografa Il paese soto la pelle. Gioconda Belli. (El País bajo mi piel). 2001, Edizioni e/o La donna abitata. Gioconda Belli. (La mujer habitata). 1988, Edizioni e/o Nel paese delle donne. Gioconda Belli. (El país de las mujeres). 2011, Feltrinelli editore Parque de las hamacas. Vicent Boix Bornay (htp://www.elparquedelashamacas.org) Adiós Muchachos. Sergio Ramírez 2011, Prisa Ediciones El Reino Animal. Sergio Ramírez 2007, Prisa Ediciones Las hijas de Sandino: una historia abierta. Margaret Randall 1999, Anama Ediciones Centroamericanos 12.2 Sitografa www.caritasambrosiana.it www.redesdesolidaridad.org www.itanica.org www.vianica.com htp://internacional.elpais.com/ htp://www.worldbank.org http://www.inide.gob.ni/ htp://www.envio.org.ni/ htp://www.laprensa.com.ni/ htp://www.elnuevodiario.com.ni/ 82 htps://www.youtube.com/watch?v=8b7hFuxNqAE htps://www.youtube.com/watch?v=hRkHD_0_Cd4 htp://www.inide.gob.ni/ htps://migracionesnicaragua.fles.wordpress.com/2014/07/boletn.pdf htp://confdencial.com.ni/migrantes-cubanos-no-tuvieron-compasion-por-nadie/ htp://www.rainews.it/dl/rainews/media/Migrant-cubani-confne-Nicaragua-Costa-RicaCHIUSA-LA-FRONTIERA-9f89f039-5d56-4da2-8e8a-17bc3d5c7a0d.html#foto-1 htp://www.laprensa.com.ni/2016/04/12/politca/2017046-cuba-nicaragua-ausentesreunion-crisis-migrantes-cubanos htp://www.internazionale.it/tag/paesi/nicaragua htps://migracionesnicaragua.wordpress.com/2013/06/28/perfl-migratorio-denicaragua/ 12.3 Filmografa La canzone di Carla (Carla's Song). Ken Loach - Gran Bretagna 1996. Contras - Urla di guerra dal Nicaragua. Haskell Wexler - USA 1985. La Yuma. Florence Juagey. Nicaragua 2009 Contracorriente. serie tv, Fondazione Puntos de Encuentro (www.puntos.org.ni) – 2011. Sototro. Roger Spotswoode. USA 1983 Fire from the mountain. Deborah Shafer. USA 1987 Walker una storia vera. Alex Cox. USA 1987 The World is Watching. Peter Raymont. USA 1988 The World Stopped Watching. Peter Raymont. USA 2003 83