CONCEZIONI PSICODINAMICHE DELLA PERSONALITA`
Transcript
CONCEZIONI PSICODINAMICHE DELLA PERSONALITA`
www.battistag.it CONCEZIONI PSICODINAMICHE DELLA PERSONALITA’ Nelle teorie biologiche o ambientali la personalità e le differenze individuali appaiono come il risultato di forze modellanti agenti dall’esterno e nulla o scarsa attenzione è riservata alla soggettività, intesa come capacità dell’io di interagire con le varie forme di condizionamento, di elaborare attivamente proprie strategie d’adattamento, di organizzare il comportamento secondo criteri e finalità creati internamente. L’approccio psicodinamico allo studio della personalità, comprendente un variegato insieme di teorie sorte dalla rivoluzione freudiana, rappresenta pertanto un’inversione di tendenza: la relativa sottovalutazione degli stimoli ambientali e dei processi d’apprendimento in favore delle dinamiche istintuali sposta il baricentro dell’interesse dall’esterno verso l’interno. La psicanalisi freudiana Il nucleo della concezione freudiana della personalità è costituito dall’ipotesi che il comportamento sia attivato da un complesso sistema d’energie psichiche, le pulsioni istintuali, in particolare sessuale e aggressiva. Esse affondano le radici nello strato biologico dell’organismo: la teoria freudiana presenta elementi d’affinità più con gli approcci biologistici che non con quelli ambientalisti (per Freud “la biologia è un destino”, che sembra trascurare le influenze culturali e sociali). Tali energie, di natura inconscia , premono costantemente per il raggiungimento diretto dei loro obiettivi (il piacere o la riduzione della tensione) scontrandosi però con ostacoli sia esterni (ad esempio le regole sociali) che interni (ad esempio le esigenze della coscienza morale). A causa di questo conflitto le pulsioni istintuali si trovano costrette ad elaborare tutta una serie di strategie alternative (il mascheramento, la trasformazione degli obiettivi, i meccanismi di difesa, ecc), responsabili della complessità della vita psichica (che segue la logica dell’inconscio) e che determinano l’adattamento alla realtà oppure l’insuccesso e la nevrosi. Un ulteriore componente del modello freudiano è poi lo stretto determinismo psichico, l’idea che nessun aspetto del nostro comportamento esterno od interno è casuale (nemmeno i lapsus, le dimenticanze o le paraprassie) ma è sempre condizionato dalle dinamiche inconsce, da cui spesso siamo agiti a nostra insaputa. Questo nucleo centrale si articola poi in una serie d’ipotesi più specifiche relative alla struttura ed alla dinamica dei processi mentali, che si possono così sintetizzare: Suddivisione della vita mentale in due principali livelli: quello conscio e quello inconscio. La vita psichica non coincide con la consapevolezza, ma è in massima parte costituita da elementi inconsci, inaccessibili all’Io. L’inconscio è dinamico, è la riserva delle forze motivazionali che determinano il comportamento. Tra la parte conscia e inconscia si colloca il preconscio, sede delle esperienze mentali attualmente fuori della consapevolezza, ma che possono essere riportate alla coscienza. Identificazione di tre principali istanze della struttura mentale: Es, Io e SuperIo. L’Es è la fonte energetica della personalità, la sede degli impulsi sessuali (libido) e aggressivi (destrudo). Esso funziona secondo la logica del principio del piacere e dei processi primari, caratterizzati dalla ricetta della gratificazione immediata e da processi che non seguono la logica della vita mentale conscia (ad es. il principio d’identità e di non contraddizione), come avviene anche nelle esperienze oniriche. L’Io è la parte consapevole della personalità. Coincide con quella che comunemente è indicata come mente ed è la sede delle funzioni della percezione, memoria, linguaggio e motricità. Esso si svilupperebbe dall’Es per la necessità di ricercare un adattamento con le esigenze della realtà. L’Io opera dunque secondo il principio di realtà ed i processi secondari cioè utilizzando le risorse della razionalità e la valutazione obiettiva delle richieste dell’ambiente. Il SuperIo è l’istanza costituita dall’interiorizzazione delle norme parentali e sociali e contiene anche i valori e i modelli d’identificazione (ideale dell’io). E’ anch’esso parzialmente inconscio. Natura conflittuale della vita psichica Nella concezione freudiana la vita psichica è caratterizzata da un continuo conflitto tra le spinte pulsionali dell’Es e le forze inibitorie che provengono dall’ambiente e dal SuperIo. Tale conflitto è generatore d’ansia, la quale spinge l’io a cercare forme di compromesso per adattarsi alla realtà. Espressione di questo conflitto è l’elaborazione di vari meccanismi di difesa mediante cui l’io mette in atto una serie di mascheramenti degli obiettivi originali della pulsione (come ad esempio nel caso della formazione reattiva, della razionalizzazione, ecc.) o modifica l’oggetto su cui vengono investiti gli impulsi (come ad esempio nel caso www.battistag.it della sublimazione).Le motivazioni profonde emergono quando c’è un allentamento dei processi difensivi, come ad es. nei sogni e nelle varie manifestazioni della cosiddetta psicopatologia della vita quotidiana (lapsus, dimenticanze, ecc.). Dinamiche evolutive delle pulsioni Un ulteriore punto caratterizzante l’approccio freudiano alla personalità è il ruolo determinante assegnato alle esperienze precoci infantili. Freud pone l’accento sul fatto che le pulsioni istintuali seguono un percorso evolutivo scandito in fasi ciascuna delle quali è caratterizzata da specifici oggetti-meta (ad esempio di natura orale, anale, fallica), da specifici conflitti (ad esempio l’angoscia di castrazione, il complesso edipico) e modalità di adattamento alla realtà. Il modo in cui tali fasi sono vissute lascia impronte sulla struttura del carattere mediante il gioco delle fissazioni e delle regressioni. Psicoanalisi e Tipi di Personalità Accanto ai contributi descritti relativi all’organizzazione della personalità e del comportamento, ulteriori spunti di grande interesse sono forniti da Freud e dai suoi seguaci in relazione al tema delle differenze individuali. La gran varietà delle forze in campo, le loro vicissitudini e stadi evolutivi, le diverse strategie adattive, le differenti soluzioni ai conflitti, il gioco delle fissazioni e delle regressioni, ecc., possono assumere un’ampia gamma di configurazioni individuali e dar luogo quindi ad un articolato spettro di tipologie caratteriali. Seguendo la sistematizzazione di Fenichel possiamo categorizzare tali quadri differenziali con riferimento a tre principali variabili: 1. Rapporti tra le istanze della personalità. 2. Tipo di meccanismi di difesa prevalentemente usati le fissazioni. 3. Regressioni alle varie fasi evolutive.. Tipologie basate sui rapporti tra istanze della personalità Nello scritto “Tipi libidici” Freud distingue tre tipi caratteriali in base alla predominanza dell’una o dell’altra delle tre istanze della personalità. Il tipo erotico si lascia dirigere dalle esigenze dell’Es, il tipo narcisistico è centrato sui bisogni di conservazione di sè e si impone come una forte personalità, il tipo ossessivo si caratterizza per la dominanza di un Superio rigido. Fenichel sviluppa tale approccio identificando alcuni quadri più analitici all’interno di ciascuna tipologia. Così, tra le personalità dominate dall’ Es parla di: - Tipo frigido: tende ad evitare tutte le emozioni o a viverle soltanto a livello immaginativo (ad esempio si appassiona alla matematica, all’arte, ecc.); - Tipo razionalizzatore: colui che può accettare di seguire le pulsioni e le emozioni solo se queste sono “giustificate” (un caso emblematico è rappresentato dal fanatismo ideologico); Tra le personalità dominate dal SuperIo: - Tipo con Superio assente o incompleto: manca di freni inibitori e di sensi di colpa, è caratterizzato da impulsività, condotte antisociali e delinquenziali; - Tipo dominato dal senso di colpa e dai continui tentativi di conciliarsi un Superio severo: la sua esperienza è caratterizzata da vissuti di punizione, espiazione, rimorso, proiezione della responsabilità sugli altri, moralismo, masochismo; - Tipo con superio “eteronomo”, dipendente dalle reazioni altrui per la definizione della propria autostima: eccessivamente sensibile alle critiche e alle punizioni (ansietà sociale), ricerca costantemente l’approvazione e la conferma, ha in genere un comportamento estremamente sottomesso o altruista, allo scopo di conciliarsi l’ambiente. Tipologie basate sui meccanismi di difesa utilizzati Il carattere, consistendo in una certa rigidità delle soluzioni adattive scelte dall’io, può essere definito anche con riferimento al tipo di meccanismi di difesa prevalentemente adottati. La scelta dei meccanismi di difesa dipende dalla natura delle pulsioni contro cui si rivolgono e dalla fase evolutiva in cui ha avuto luogo il conflitto. Da questo punto di vista, introiezione, proiezione e rimozione hanno un carattere più arcaico, mentre la formazione reattiva e la sublimazione esigono un io più differenziato. Con riferimento ai meccanismi di difesa, Fenichel distingue due tipi di caratteri: i sublimativi, in cui l’io, invece di opporre rigidamente una diga alla corrente istintuale, la canalizza e riesce a scaricare la pulsione, www.battistag.it trasformandone le mete; ed i reattivi che si oppongono alla pulsione con misure difensive, non riuscendo né a soddisfare completamente le esigenze istintuali, né a sublimarle. Più in particolare, all’interno dei tipi reattivi si possono distinguere: - Caratteri fobici: le cui condotte reattive si limitano ad evitare le situazioni desiderate. - Caratteri isterici: tendono ad erotizzare i rapporti normali, a provare accessi emotivi irrazionali, ad avere tendenza e piacere per la drammatizzazione, ecc. - Caratteri ossessivi: dominati dal meccanismo delle formazioni reattive. Tipologie Basate sulle Fasi Psicosessuali Ogni fase psicosessuale è caratterizzata da una specifica tipologia di bisogni istintuali, da determinati conflitti e da problematiche d’adattamento alla realtà. Attraverso il gioco delle fissazioni e delle regressioni, la personalità finale di un individuo contiene in sé le tracce della sua storia evolutiva sotto forma di tratti riconducibili alle varie fasi. Distinguiamo così i principali tratti collegati alle varie fasi: Tratti collegati con la fase orale - Orientamento passivo-dipendente e recettivo: bisogno insaziabile di essere accuditi, di rassicurazione, dipendenza dagli altri per la definizione della propria autostima. Come formazione reattiva comportamento estremamente attivo e mascolino per compensare le tendenze passive. - Difesa dall’ansia mediante introiezione orale: tendenza a cercare gratificazioni legate al cibo, fumo, bevande (rischio alcolismo). - Atteggiamenti pessimistici o sadici derivanti da vissuti di deprivazione orale. - Identificazione con l’oggetto parentale: sviluppo di atteggiamenti materni e protettivi (madre buona) o viceversa atteggiamenti egoistici e di chiusura agli altri (madre frustrante). - Voracità intellettuale: spostamento del bisogno fame ad altri ambiti di attività. Tratti collegati con la fase anale - Taccagneria: deriva dall’abitudine anale alla ritenzione in cui vi è la concezione del contenuto intestinale come qualcosa di prezioso, che non si vuole cedere. Da una successiva identificazione tra feci e denaro deriva una tendenza ad accumulare, alla taccagneria e al collezionismo. - Ordine e perfezionismo: riflettono un atteggiamento d’obbedienza e sottomissione alle richieste dei genitori di acquisire il controllo delle funzioni fisiologiche e nel contempo rappresentano un meccanismo di difesa contro le esigenze istintuali che si oppongono a tali richieste (bisogno e desiderio di sporcarsi). Seguire cerimoniali rigidi, la compulsione all’ordine, prevedere e sistemare tutto sono una difesa e rassicurazione contro il caos rappresentato dalla libido. - Testardaggine: fissazione della ribellione contro le esigenze di regolazione delle funzioni escretorie imposte dai genitori. I tratti collegati alla fase anale hanno natura dalla formazione reattiva e spesso si rivoltano nel loro contrario: ad esempio la parsimonia può cedere temporaneamente il passo a spese irrazionali e dissolute. Tratti collegati alla fase uretrale - Ambizione e competitività: derivano dalle rivalità urinarie e rappresentano una reazione al sentimento di vergogna e di ridicolo provato dal bambino che si bagna. Tratti collegati alla fase fallica. - Risolutezza, decisione, temerarietà, dominanza, vanità ed esibizionismo: reazioni e compensazioni al complesso di castrazione. Come formazioni reattive si ritrovano in eccessiva modestia, timidezza e vulnerabilità. Tratti collegati alla fase genitale. - Il concetto di carattere genitale è ideale e implica la capacità di regolare le energie istintive sublimadole e superando l’ambivalenza nelle relazioni oggettuali. W. Reich e le Armature Caratteriali Secondo Reich (un seguace di Freud) il carattere individuale è il risultato delle varie soluzioni di compromesso tra le esigenze istintuali e le richieste della realtà e si concretizza in una specie d’armatura più www.battistag.it o meno flessibile. Il carattere nevrotico è rigido mentre quello genitale è flessibile, dotato di migliori capacità di adattamento. La tipologia dei principali tipi di cartattere è: - Orale: immobilizzazione della pulsione aggressiva. - Masochista: pulsione aggressiva rivolta verso l’interno - Isterico: permette in minima parte la scarica lipidica, paura al cedimento della sessualità. - Fallico-Narcisistico: è caratterizzato dalla paura inconscia per l’attività genitale. - Passivo-Femminile: caratterizzato da transfert positivo esagerato. www.battistag.it La Psicoanalisi dell’Io I principali esponenti di questa corrente sono Hartmann, Rapaport, Anna Freud ed Erickson. Hartmann esprime il concetto di “sfera dell’io libera da conflitti” in cui concepisce l’Io come ontogeneticamente indipendente dall’Es: l’Io non è un derivato dell’influsso dell’ambiente sulle pulsioni istintive, ma entrambi, Io e Es, si differenziano nell’evoluzione a partire da uno stesso elemento comune indifferenziato (nella mente primitiva del bambino). L’Io non è totalmente al servizio dell’Es: nel suo compito di assicurare l’adattamento ha la capacità di imporre dei cambiamenti alle finalità delle pulsioni e di incanalarne l’energia. L’Io presiede inoltre alle funzioni biologiche che regolano la motricità, la percezione e il pensiero. Erickson si pone a metà strada fra le teorie freudiane e le psicoanalisi dell’Io. Amplia la teoria dello sviluppo libidico di Freud con i concetti di “modi di funzionamento” (dominanti e ausiliari), di “modalità sociali” e di “attitudine di base”: ad ogni tappa evolutiva è assegnato un compito o conflitto specifico il cui esito determina l’acquisizione di particolari tratti di personalità positivi o negativi. Stadio Orale-Sensoriale La zona corporea dominante è quella della bocca e il modo di funzionamento caratteristico è quello incorporativo. La bocca è emblematica del modo di rapportarsi con la realtà caratterizzata dal ricevere (nutrimento, calore, cure, ma anche percepire attraverso le altre modalità sensoriali). Prima gli stimoli sono assorbiti in maniera passiva (modo incorporativo passivo), poi,con la comparsa dei denti e la maturazione delle capacità motorie (afferrare e guardare), in maniera più attiva (modo incorporativo attivo). Gli alti modi di funzionamento (ritentivo ed eliminativo) sono subordinati a quello dominante e assumono rilievo come indice di qualche disadattamento alla realtà. La modalità sociale che il bambino sperimenta è quella del ricevere: accettare ciò che viene offerto costituisce la base primordiale del rapporto di interazione. Il tratto derivante dal buon esito di questa fase è il senso di “fiducia basica”, il cattivo esito porta all’acquisizione di un sentimento di “sfiducia basica”. Stadio Anale-Muscolare Il compito del bambino in questa fase è di padroneggiare il funzionamento sfinterico e più in generale la muscolatura e la motricità. Il sistema muscolare è caratterizzato dall’alternanza tra tensione e rilassamento, alla stessa maniera questo periodo è dominato dal modo ritentivo e dal modo eliminativo, è un periodo caratterizzato dall’ambivalenza. La modalità sociale che viene appresa è quella del “concedere –trattenere” (accondiscendere vs opporsi). La caratteristica di personalità positiva è quella del raggiungimento dell’autonomia, quella negativa è la dubbiosità, intesa come permanere dell’insicurezza e dell’ambivalenza. Stadio Fallico-Locomotore L’interesse per la sessualità che si manifesta nella fase fallica è l’aspetto di un più generale modo di rivolgersi del bambino alla realtà: bisogno di conoscere, di esplorare, di utilizzare le capacità motorie acquisite per penetrare il mondo circostante. Il modo dominante è quello maschile intrusivo (conquista dello spazio) e femminile inclusivo (personalizzazione dello spazio). Modi ausiliari possono permanere dando caratteri passivi ai maschi e rifiuto della femminilità nelle femmine. La modalità sociale di questa fase è quella del fare, perseguire un obiettivo, che si trasforma nell’attitudine positiva all’iniziativa. In caso di deficitario superamento della fase si avrà un senso di forte inferiorità, di passività, di dipendenza, rivalità e ostilità con fughe in fantasie compensatorie sintetizzato da Erikson col termine “colpevolezza”. Nella fase di latenza il conflitto è tra industriosità e inferiorità e in adolescenza tra identità e diffusione dell’io (nel caso di cattiva conclusione del processo di costruzione della propria identità personale). (vedi Scheda 1 per il grafico della sequenza delle fasi). www.battistag.it La psicologia analitica di Jung La psicologia analitica di Jung si differenzia dalla psicoanalisi freudiana in relazione a numerosi aspetti. In primo luogo possiamo citare il diverso ruolo attribuito al passato: per Jung la personalità è il risultato della combinazione di causalità e di teleologia: la sua organizzazione non dipende solo dai condizionamenti infantili, ma anche dagli obiettivi attuali e dagli orientamenti verso il futuro. In secondo luogo, per quanto concerne la dottrina delle pulsioni. il termine libido non è legato strettamente alla pulsione sessuale, ma è inteso in senso più ampio, come “energia vitale”, ed il quadro motivazionale è più articolato rispetto alla semplice suddivisione freudiana in sessualità ed aggressività. Differente è anche la concezione dell’inconscio: accanto all’inconscio personale, sede delle esperienze e dei ricordi infantili rimossi e dei complessi, Jung postula l’esistenza anche di un inconscio collettivo, contenente le tracce della storia ancestrale della specie. I contenuti dell’inconscio collettivo sono sedimentati negli archetipi, che emergono nei sogni, nei miti, nelle religioni, nei simbolismi. I principali archetipi sono: la Persona (la parte socializzata della nostra personalità), l’Ombra (la parte nascosta di noi stessi, quella che spesso contiene aspetti non accettati dal Superio e dalla coscienza collettiva), l’Anima (il lato femminile di ciascuno), l’Animus (la componente maschile), il Vecchio Saggio, la Grande Madre, ecc. Fondamentale nella concezione junghiana della personalità è poi il cosiddetto processo di individuazione, la capacità del soggetto di essere, di diventare, di scegliere e di realizzare se stessi, in un “orientamento attivo verso l’autenticità”. Dal punto di vista metodologico Jung introduce poi il concetto di amplificazione, che integra il metodo delle associazioni libere, interpretando i contenuti onirici con riferimento non solo ai dati biografici del soggetto, ma anche ai significati universali contenuti negli archetipi. I Tipi Psicologici Junghiani Jung identificazione di alcuni tipi psicologici sulla base delle varie combinazioni di due “orientamenti”, atteggiamenti di base,e di quattro “funzioni psicologiche”. I due orientamenti fondamentali sono: 1. l’estroversione: espansività o tendenza dell’energia psichica a riversarsi sul mondo esterno; 2. l’introversione: concentrazione dell’energia psichica nel mondo interiore. Nella prospettiva di Eysenck tali dimensioni erano poste in relazione a variabili biologiche, Jung le definisce in termini di orientamento dell’energia psichica verso il mondo esterno (estroversione) o il mondo interno (introversione). Le quattro funzioni sono: • la sensazione: percezione sensoriale della realtà; • l’intuizione: la funzione che va al di là dei fatti osservabili, penetrando la natura profonda della realtà • il pensiero: che elabora modelli razionali per comprendere la realtà; • il sentimento: che rappresenta la risonanza della realtà in rapporto al soggetto, la sua attribuzione di valori alla realtà stessa. Pensiero e sentimento sono denominate funzioni “razionali”, perché implicano ragionamento, giudizio e astrazione. Per contro, intuizione e sensazione sono “irrazionali”, basandosi su ciò che concreto e particolare. Ciascun soggetto utilizza prevalentemente uno dei due orientamenti ed una delle quattro funzioni, che diventano dunque dominanti e coscienti; quelli meno sviluppati e differenziati rimangono inconsci; gli altri, infine, risultano ausiliari. Dalla combinazione tra funzioni e atteggiamenti derivano 8 tipi psicologici che si possono sinteticamente definire come: Tipi Estroversi L’interesse e l’attenzione dell’estroverso sono rivolti all’esterno. Egli s’inserisce quindi facilmente nella realtà, anche se rischia in tal modo di sacrificare se stesso e le sue esigenze profonde incorrendo in disturbi psichici e somatici che hanno valore di compensazione giacché costringono il soggetto a un involontaria autolimitazione - Il tipo in cui domina il pensiero: È caratterizzato da razionalità e da condotta morale rigida, ispirata a verità universali. Spesso si dedicano a grandi ideali, in modo lungimirante e generoso, ricavandone plauso dalla società ma trascurando i propri affetti privati. Per altro verso possono anche essere cavillatori, perfezionisti, ultracritici. Le esperienze legate ai sentimenti sono sacrificate o rimosse e la vita intellettuale tende pertanto a diventare rigidamente dogmatica. www.battistag.it - Il tipo in cui domina il sentimento: si lascia guidare dai giudizi di valore, di accettazione o rifiuto da parte dell’ambiente, quindi è interessato al successo e al riconoscimento sociale. - Il tipo in cui domina la sensazione: si lascia guidare da ciò che percepisce tramite i sensi ed ha un interesse costante a sentire l’oggetto avere sensazioni e trarne piacere. E’ una persona gradevole, sovente è capace di godere in modo piacevole e vivo, talora è un allegro compagnone, talora un esteta pieno di gusto. - Il tipo in cui domina l’intuizione: è sempre pronto a cogliere nuove possibilità, non tollera la stabilità ed è costantemente alla ricerca del nuovo, ama il rischio. E’ un promotore d’iniziative, un leader capace di stimolare attitudini e infondere fiducia negli altri. Tipi Introversi. Caratterizzato da un’ipervalorizzazione del polo dell’interiorità che gli appare come un porto sicuro e che tende a proteggere dalle intrusioni, cui fa riscontro una forte ansietà nei confronti dell’oggetto, che percepisce come negativo, importuno, minaccioso. Spesso teme di essere suggestionato dagli altri e trasportato dalle influenze esterne. Tale atteggiamento quando è portato all’estremo, è quello di virare verso l’egocentrismo, la sopravvalutazione di sé e di instaurare un rapporto troppo negativo con 1’oggetto. - L’introverso fondato sul pensiero: manca di capacità pratiche, costruisce un suo mondo di idee, che non ama confrontare con gli altri, rifiuta ogni forma di pubblicità, è un taciturno che si isola e comunica con difficoltà. Può apparire scontroso, scostante, altezzoso e pieno di pregiudizi. - L’introverso fondato sul sentimento: presenta uno scollamento tra interno ed esterno: mentre può apparire come una persona fredda e apatica, in realtà i sentimenti sono celati in profondità. Ad esempio la compassione si manifesta nell’estroverso concretamente, con parole e comportamenti, mentre nell’introverso, pur essendo ugualmente sentita, non dà luogo ad espressioni esteriori. Di fronte ad eventi che in genere suscitano entusiasmo, coinvolgimento, passione, il tipo introverso basato sul sentimento si mostra neutrale e distaccato, standosene in disparte. L’altro ha sempre l’impressione di contare poco o nulla nella relazione. I canali espressivi più utilizzati sono l’arte, la poesia, la musica ecc., che il soggetto tende però a tenere gelosamente lontani dagli altri. - L’introverso fondato sulla sensazione: centrato sulle risonanze interne delle sensazioni che gli provengono dagli oggetti, quindi si può presentare come un uomo tranquillo, passivo, che si accontenta del proprio isolamento (ad esempio un collezionista), con qualche propensione allo sviluppo di atteggiamenti ossessivi e perfezionisti. - L’introverso fondato sull’intuizione: può essere esemplificato con figure come il sognatore, il contemplativo, il veggente, il ‘genio incompreso”, l’uomo fantasioso e l’artista, ecc., che creano mondi ideali lontani dalla realtà concreta. www.battistag.it Scheda 1 Schema della sequenza delle fasi di Erikson durante il ciclo di vita di una persona.