LO SCUDO giugno 2014 - Diocesi di Brindisi
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LO SCUDO giugno 2014 - Diocesi di Brindisi
Giugno 2014 N° 6 Mensile cattolico d'informazione fondato nel 1921 € 2,00 Poste Italiane sped. in abb. post. DL 353/2003 (conv. in Legge 27/2/2004 n° 46) Art. 1, comma 1, S1/BR - Aut. Trib. BR n. 38 del 21.7.1956 - Iscriz. R O C n° 5673 Dir. Resp.: Ferdinando Sallustio - LO SCUDO: C.so G. Garibaldi, 129 - Ostuni - Tel 0831 331448 - [email protected] - Tip.: Nuova GA srl - Ostuni Waterloo-Ostuni Le prossime carte da giocare Coppola Sindaco: il generale sconfigge l’imperatore D di Ferdinando Sallustio unque, per parafrasare la formula dell'elezione del Papa, "habemus Sindacum". E, al termine di una lunga e triste campagna elettorale, che potrebbe prolungarsi fino al 2015, il "gaudfium magnum" spetta tutto al generale Gianfranco Coppola, che ottenuto un risultato senza precedenti al ballottaggio, con il 65 per cento dei voti. Ostuni volta pagina dopo 24 anni di Amministrazioni di centrosinistra, cominciate nel 1990 con la sfiducia di parte della DC nei confronti del Sindaco di allora, il compianto Michele Coppola, fratello di Gianfranco, e proseguita con le giunte Zurlo e Tanzarella, le due vittorie elettorali di Cirasino e le tre dello stesso Tanzarella, il grande sconfitto di questa tornata elettorale: due secoli dopo ci viene in mente la storia di Napoleone; Sant’Elena ce l’abbiamo anche in Ostuni, ma è un ameno tratto di contrada nella zona degli orti. Il Sindaco uscente ha voluto trasformare il voto in un referendum pro o contro di lui: non potendosi ripresentare come candidato Sindaco ha lanciato prima la candidatura del Vicesindaco Blasi, poi quella di Francesco Saponaro (designato da quattro cosiddetti "saggi" del centrosinistra) ma l'ha poi lasciata cadere dopo aver chiesto a Saponaro di prevedere un "ticket" con lui come vice. Dopo la rinuncia di Saponaro è arrivato il turno di Nicola Santoro, proposto per le primarie del centrosinistra contese con Angelo Melpignano e Isabella D'Attoma; nel frattempo si era arrivati alla fine di marzo e finalmente la corsia di sinistra era occupata mentre dall'inizio di ottobre Coppola marciava indisturbato su quella di destra. Per tutta la tornata elettorale si è avuta l'impressione che il vero candidato fosse Tanzarella; al primo turno le liste di Santoro hanno conquistato la maggioranza dei voti, ma le liste del centrodestra hanno migliorato il risultato del 2009 ottenendo ben 3500 voti in più di cinque anni fa, e 1500 voti disgiunti hanno fatto sfiorare a Coppola la vittoria al primo turno. Poi, cinque giorni prima del ballottaggio, Santoro ha indicato i nomi dei suoi possibili assessori, tutti tecnici tranne Angelo Melpignano, ancora una volta primatistra delle preferenze: questa mossa, che a mio parere era di estrema correttezza verso gli elettori, non è stata gradita da molti dei consiglieri eletti che aspiravano a fare gli assessori, e da quelli non eletti che aspiravano ad entrare in Consiglio: "Cu sse la fasce jidde la S campagna pe lu ballottagge" (non c'è bisogno di tradurre questa raffinatissima analisi politica degna di Platone e Tocqueville). Risultato: nonostante al secondo turno abbiano votato 17700 persone (circa 3000 in meno del primo turno) Coppola ha ottenuto 11141 voti, 1200 in più del primo turno, lasciando Santoro a 6030. E' evidente che hanno votato per il generale molti elettori del centrosinistra e finanche dell'estrema sinistra. Capitolo maggioranza: col risultato del primo turno il centrosinistra conquista 13 seggi su 24 (5 al PD, 2 ciascuno a Ostuni che lavora, PSI, Tanzarella per Ostuni, 1 al Movimento 17 marzo liberi e uno per lo stesso Santoro); il centrodestra ne ha 11 (3 alla lista "Coppola Sindaco per il cambiamento", 2 a Forza Italia, "Noi ora" e "Ostuni tricolore", 1 alla lista Schittulli e 1 a "Fratelli d'Italia"). Il Testo unico degli enti locali, infatti, stabilisce che non venga assegnato il premio di maggioranza al Sindaco vincitore se un gruppo di liste collegate ad altro Sindaco supera il 50% al primo turno. Il centrodestra annuncia ricorsi in sede amministrativa per far conteggiare nella soglia anche i voti assegnati al solo Sindaco e non attribuiti ai canididati Sindaci da liste collegate: ma anche interpretando in tal modo i voti delle liste di Santoro sono 10519, numero superiore alla metà di 20231 (voti di lista) e di 20588 (contando anche i voti ai soli candidati sindaci senza voto di lista), a meno di non voler ricontrollare tutte le schede nulle e i voti seggio per seggio. Non sappiamo, al momento in cui scriviamo, quale margine ci sia per un'intesa programmatica, magari a scadenza, tra parte del centrosinistra e il vincitore Coppola, o se gli eletti del centrosinistra si dimetteranno in massa, voteranno la sfiducia al nuovo Sindaco o gli bocceranno il bilancio, con il risultato di far arrivare il commissario e votare di nuovo nel marzo 2015, in abbinamento con le Regionali. Tra pochi mesi la legge consentirebbe a Domenico Tanzarella (maestro, come il Napoleone del manzoniano "5 maggio", di "cadde, risorse e giacque") di ripresentare la sua candidatura a Sindaco, ma sarebbe forse una "roulette russa" visto il consenso ottenuto a valanga da Coppola. (segue a pag. 2) di Teresa Lococciolo IL PAPA INCONTRA LA SCUOLA…E NOI C’ERAVAMO! abato 10 maggio Piazza San Pietro si è trasformata in un’enorme aula con al centro un maestro d’eccezione: Papa Francesco. “Come ho sentito dalle vostre testimonianze ha detto- è sempre uno sguardo quello che ti aiuta a crescere: a mia volta, ho l’immagine della mia prima insegnante, che mi ha accolto a sei anni: sono andato a trovarla finché è mancata a 98 anni; non ho mai potuto dimenticarla proprio perché mi ha insegnato ad amare la scuola”. Il Papa ha poi aggiunto: “Amo la scuola perché è sinonimo di apertura alla realtà, o almeno così dovrebbe essere: andare a scuola significa aprire la mente e il cuore alla realtà, la scuola ci insegna a capire la realtà nella ricchezza dei suoi aspetti, delle sue dimensioni”. E, davanti a 300mila persone, ha concluso: “Per favore, non lasciamoci rubare l’amore per la scuola!” E’ l’amore per la scuola che ha convinto i docenti della sezione UCIIM di Ostuni ad organizzare la partecipazione a questa grande festa, indetta dalla Chiesa italiana. Grazie alla grande disponibilità e alla piena collaborazione all’iniziativa delle dirigenti scolastiche Ferrara e Saladino, che ringraziamo vivamente, abbiamo riempito due pullman di docenti e studenti dei licei Classico e Scientifico PepeCalamo e dell’Istituto tecnico Monnet. Partire alle 5,00 di un sabato mattina non è stato facile: si ha biso- gno di una motivazione che sia più forte del sonno. Non è stato facile neppure stare fermi nel pullman per tante ore, fare la fila ai bagni delle aree di servizio sull’autostrada, trovare tutti i varchi d’accesso più vicini a piazza S. Pietro transennati, senza capirne il motivo, nonostante la prenotazione, il parcheggio e l’orario di ingresso assegnato, la folla che si accalcava e, nemmeno stare sotto il sole di una giornata quasi estiva. Però, il commento più comune è stato che ne è valsa la pena. (segue a pag. 2) una copia Koppola, la carta vincente. L'immagine in alto sorride per la vittoria: è il re di cuori. L'immagine in basso, invece, mostra il volto preoccupato di chi deve governare per la prima volta e non sa ancora come. Un punto interrogativo... (Vegnetta di Enzo Farina) CRONACA (NERA) DI UN MESE DIFFICILE CONTRO LA DELINQUENZA FIDUCIA NELLE FORZE DELL’ORDINE S di Danilo Santoro edotto, abbandonato ma soprattutto tradito dal vizio dei videopoker. Una delicata operazione degli uomini del Commissariato di Ostuni, diretti dal Vice Questore Francesco Angiuli, ha posto fine ad una triste storia di usura legata alla ludopatia di un anziano pensionato ostunese. Arrestati con l’accusa di usura, estorsione, violenza privata, lesioni aggravate e minacce padre e figlio, titolari di una caffetteria in Ostuni. I due uomini, secondo la ricostruzione degli agenti, approfittando dello stato di malessere dell’anziano, avrebbero prestato a lui del denaro che veniva usato per slot e videopoker, chiedendo successivamente la restituzione della somma con un tasso d’interesse di oltre il 10% al mese, usando le maniere forti e arrivando a sfregiare il malcapitato. Denaro ma non solo: secondo i poliziotti l’obiettivo degli arrestati era una villa in campagna di proprietà dell’anziano. Per padre e figlio sono state emesse quindi due ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip Paola Liaci, su richiesta del pm Giuseppe De Nozza. Due diciannovenni sono stati invece arrestati per le loro richieste estorsive ai danni di un commerciante di Ostuni: dopo varie minacce per iscritto e per telefono i due hanno dato appuntamento alla vitti- ma per la consegna di 5000 mila euro di fronte all’Istituto tecnico industriale. Ma la busta conteneva cartacce e ad attendere i due c’erano i poliziotti, che hanno intimato l’alt ai malviventi; questi, per tutta risposta, hanno tentato di investirli con la loro auto, tanto da costringere un poliziotto a sparare in aria; abbandonata l’auto hanno prima convinto un amico minorenne (denunciato per favoreggiamento) a dar loro un passaggio, e hanno poi raggiunto le rispettive abitazioni dove alcune ore dopo sono stati arrestati. I due simpatici personaggi hanno dichiarato che i soldi dell’estorsione sarebbero serviti “per un bel viaggio”. Due turisti spagnoli sono stati rapinati nella serata del 6 giugno da quattro malviventi. Il fatto è avvenuto nella frazione rurale din Pascarosa: i due turisti si trovavano all’esterno della loro abitazione della contrada ostunese, e mentre si dirigevano verso la loro auto sono stati raggiunti e colpiti con un bastone dai quattro banditi, rubando la borsa che conteneva circa 200 euro in contanti. E’ emerso poi che i due “turisti” esercitavano nella zona una fiorente attività di prostituzione. (segue a pag. 2) 2 CITTà GIUGNO 2014 Nuovo direttivo per l’UNITRE (seguono da pag. 1) Coppola Sindaco.... Il 4 giugno scorso è stato rinnovato il Consiglio direttivo dell’Università delle Tre Età (Unitre) di Ostuni che ha poi provveduto a rieleggere Lorenzo Cirasino a presidente dell’istituzione; vice-presidente è Milena D’Amore, mentre Silvana Giovene è direttrice dei corsi, Gino Prudentino tesoriere e Armando Miccoli segretario. Insieme con loro sono stati eletti Silvio Carrino, Mariantonietta Leggiero, Enzo Cappetta, Enzo Palmisano e Caterina Baccaro, mentre i revisori dei conti effettivi sono Maria D’Amico, Pino Calò e Angelo Legrottaglie (nato nel 1948); quelli supplenti sono Luca Roma e Angelo Legrottaglie (nato nel 1937). Sono stati ben 111 i soci che hanno partecipato alla votazione. Stefano Cavallo è stato eletto Presidente onorario del sodalizio. Una guerra di logoramento contro un Sindaco eletto dal 65% dei cittadini potrebbe danneggiare ulteriormente il centrosinistra ostunese; anche Coppola dovrà, però, dimostrare coi fatti di aver meritato quel consenso per merito proiprio, e non solo per i vari veti opposti al Sindaco uscente anche da parti consistenti della sua maggioranza, oltre che dagli elettori che più volte lo avevano sostenuto. Al di là del risultato in termini di voto, e quindi della loro elezione, e nonostante la loro preparazione e le loro qualità, non è piaciuta l'indicazione dinastica di vari figli d'arte nel centrosinistra (c'è un "fratello d'arte", Guido Milone, nel centrodestra) tutti o quasi senza una storia politica personale alle spalle, e l'impressione, o addirittura la certezza, che certe persone ad Ostuni dispongano di pacchetti di voti orientabili e controllabili sezione per sezione. Tanzarella lascia comunque al suo successore un (seguono da pag. 1) Contro la delinquenza.... I Carabinieri hanno tratto in arresto in flagranza di reato un ostunese di 30 anni, per atti persecutori, violazione di domicilio e lesioni personali aggravate. L’uomo ragno nostrano, nel pomeriggio del 19 maggio, dopo essersi introdotto furtivamente nell’abitazione della ex fidanzata attraverso la finestra del balcone, raggiunta arrampicandosi lungo la parete dello stabile, ha ingaggiato una lite per futili motivi durante la quale ha colpito la ragazza con un telefo- (seguono da pag. 1) Il Papa incontra la scuola.... Tante e diverse le motivazioni degli studenti che hanno partecipato all’evento. Claudia Giannotti desiderava “vedere da vicino il Papa, che rappresenta la gioia di vivere e la serenità nella mente di tutti noi fedeli”; mentre Rossella Semerano ha scelto di partecipare alla Giornata Nazionale della scuola italiana “perché mi è sembrata un’occasione imperdibile da cogliere al volo insieme ai miei compagni di classe, per vivere emozioni forti all’insegna dell’amore e della fede”. Rosania Epifani, invece, è stata”contenta di condividere il viaggio in pullman con altri ragazzi perché condividere questa condivisione l’ha resa più costruttiva”; ad Andrea Lofino è piaciuto è “proprio il carattere scolastico dell’evento”. Nell’attesa dell’intervento del Papa, molti personaggi dello spettacolo e dello sport italiano hanno reso la loro testimonianza. Tra questi Veronica Pivetti, Francesco Renga, Giulio Scarpati, Fiorella Mannoia, Max Giusti e Yuri Chechi. “E’ meglio una sconfitta pulita che una vittoria sporca”, sono queste le parole di Yuri Chechi, rimaste impresse sia agli studenti che ai docenti, non a caso riprese da Papa Francesco nel suo intervento. Claudia Giannotti , commentando quell’affermazione ritiene che “vincere è bello, ma chi vince imbrogliando non può ricevere quella gioia grande di chi vince pulito, anzi una vittoria sporca può solo lasciare nell’atleta sensi di colpa. La sconfitta, invece, spinge la persona a superare i propri limiti in senso positivo, migliorandosi”. Nessuno dei ragazzi aveva mai visto il Papa da vicino. Roberta Giorgino, che ha aspettato con ansia il 10 maggio, ha confessato che “sin dalla sua proclamazione a Papa, ho voluto conoscerlo: nonostante la levataccia, il lungo viaggio, il caldo, la folla e l’attesa, sono stata contentissima. Tutto è stato ripagato dal sorriso del Papa quando è passato nella folla, molto acclamato da tutti”. Siamo rientrati alle 5,00 della domenica, esattamen- Comune economicamente sano, con basse aliquote di tassazione e numerosi riconoscimenti per la qualità dell turismo; restano indubbie le sue capacità di amministratore e le sue competenze tecnico giuridiche, ma l'ostinazione a voler rimanere al centro della scena trasformando la campagna elettorale in un monologo ha reso un pessimo servizio alla sua stessa coalizione, al suo candidato e alla considerazione di "fine politico" che gli era stata sempre riconosciuta fino alla serie di innumerevoli errori da lui compiuti in questa consultazione. Di programmi, in questa tornata, non se n'è parlato per nulla: forse è il caso che si cominci a parlarne ora, perchè la gestione della raccoilta rifiuti, la programmazione della stagione estiva, l'arredo urbano, la riqualificazione del territorio e tante altre situazioni vanno affrontate fin da subito e (sempre a mio parere) dialogando col nuovo Sindaco per il bene di Ostuni, che tutti dicono di mettere al primo posto. FERDINANDO SALLUSTIO D TALENTI MUSICALI al concorso “Legrottaglie” opo il successo della prima edizione del 2013, si è tenuto anche quest’anno, dal 13 al 16 maggio ad Ostuni, la seconda edizione del concorso musicale nazionale intitolato alla memoria di Antonio Legrottaglie, musicista ostunese scomparso a soli 22 anni nel 2001. Quindici le scuole partecipanti, che hanno espresso giovanissimi interpreti dotati fi grande talento accomunati dal grande amore per la musica. Hanno ottenuto il primo premio assoluto, nella categoria “orchestre”, la Interschool Orchestra – Sannicandro, Triggiano, Bari, Noci e la Pergolesi Consort – Pozzuoli.Primo premio, con 96/100, anche all’ Orchestra "Giovanni XXIII" - San Michele Salentino e all’ Orchestra "Salvemini" - Brindisi Centro. Per la categoria “Ensemble” primo premio, con 97/100, al Liceo Musicale "Durano" – Brindisi; per il quartetto primo premio, con 97/100, ad Alessandro Ciracì, Claudio Guga, Delfinia Valente, Hanz Ucci del Liceo Musicale "Durano" – Brindisi; per il trio primo premio, con; 98/100, ad Alessandro Ciracì, Claudio Guga, Delfinia Valente del Liceo Musicale "Durano" di Brindisi.Per il duo primo premio assoluto ad Alessandro Ciracì e Antonia De Pasquale del Liceo Musicale "Durano" di Brindisi; primo premio con 96/100 ad Alessandro Ciracì e Claudio Guga, ancora del Liceo Musicale "Durano" – Brindisi Per i solisti, primo premio con 99/100 : Antonia De Pasquale, Liceo Musicale "Durano" – Brindisi; con 98/100 : Alessandro Malerba, Salice Salentino e Ilaria Fornaro, "Pignatelli" Grottaglie; con 97/100 : Graziana Leoci "Bregante – Volta" – Monopoli; con 96/100 : Roberto Mengoli, Liceo Musicale "Durano" – Brindisi, Davide Dionisio Tateo del I.C. "Sarnelli – De Donato" – Polignano a mare e Antonio Rosato I.C. "Sarnelli – De Donato" – Polignano a Mare; primo premio con 95/100 : Gabriele Buscicchio "Bregante – Volta" – Monopoli, Mattia Liuzzi, "Pignatelli" Grottaglie, e Luca Jaupi, I.C. "Sarnelli – De Donato" – Polignano a Mare. Nel corso delle serate si è esibita anche l’Orchestra giovanile “San Giovanni Bosco” i cui componenti sono stati più volte premiati in altri concorsi, il coro dell’Associazione musicale “Antonio Legrottaglie” ed alcuni giovanissimi concertisti e cantanti: Valeria Ambrosio, Giacomo Anglani, Gabriele Balsamo, Sante Mileti, Ilaria Villani. La direzione artistica è stata della prof. Serenella Leone, coadiuvata dai colleghi insegnanti di educazione musicale. no cellulare, cagionandole varie lesioni. Dal mese di gennaio 2014, dopo l’interruzione della relazione sentimentale, la vittima ha subito altri comportamenti minatori e persecutori da parte dell’ex fidanzato. Fin qui la cronaca, dalla quale emerge l’esistenza e la resistenza ad Ostuni di un tessuto criminale e di un sottobosco sociale difficile da eliminare. Emerge però anche un dato di fatto: quando i cittadini e soprattutto le potenziali o reali vittime di crimini collaborano con le forze dell’ordine, riescono a venir fuori da queste difficilissime situazioni. DANILO SANTORO te 24 ore dopo la partenza da Ostuni ma, come ha concluso Claudia Giannotti, l’incontro “mi ha lasciata piena di serenità e tranquillità, sensazioni che mi hanno accompagnata fino a quando…. non sono ritornata a casa dai miei cari”.” Angel Mc Neer, nonostante la fatica, confessa che si è portata a casa la grande attenzione verso “noi” disabili, non solo da parte di papa Francesco, quella si vede anche in TV, ma anche da parte di tutti gli addetti alla gestione di piazza S. Pietro: quando mi hanno vista arrivare con la carrozzina, le transenne venivano aperte per farci accorciare il percorso, anzi qualcuno si è offerto anche di accompagnarmi fino alle prime file dove era stata riservata un’area per i disabili e, considerata l’alta temperatura di quel giorno, ogni mezz’ora eravamo riforniti di acqua fresca”. Le testimonianze dei ragazzi sarebbero ancora tante e non è possibile riportarle tutte, anche perché quelle più profonde rimarranno nell’intimo di ciascuno e sono convinta che porteranno frutto. Io mi porto a casa la convinzione di quanto sia importante dare visibilità a tutta l’energia, alle potenzialità e alle risorse che la scuola oggi ancora conserva, nonostante le numerose difficoltà. Papa Francesco ha concluso dicendo che “è stato un incontro molto buono, una festa caratterizzata dall’essere “per” e non “contro” la scuola”. Per tutti i docenti è molto consolante sapere che vi sono tantissimi studenti, che, come Giuseppe Ustra, ritengono ancora “la scuola l’ambiente più adatto per insegnare i giusti valori ai ragazzi di oggi, e il luogo più idoneo per stringere nuove amicizie nel rispetto degli altri”. Insomma un’esperienza da ripetere da parte della CEI, possibilmente con una più capillare organizzazione affinché i partecipanti, piccoli, ragazzi e adulti non soffrano disagi di sorta e possano gustare appieno i messaggi, profondi, chiari, aperti e innovativi che Papa Francesco propone alle donne e agli uomini di oggi.IL PAPA INCONTRA LA SCUOLA…E NOI C’ERAVAMO! TERESA LOCOCCIOLO Notizie dall’Ospedale Dopo il fermo di circa un anno, riprendono finalmente i lavori di ampliamento dell’ospedale civile di Ostuni. Infatti la ASL BR, attraverso la delibera n°907 del 14 maggio , ha provveduto all’assegnazione dell’appalto per il completamento della prima parte dei lavori alla ditta COGIT S.p.a.-CARPARELLI COSTRUZIONI S.r.l., con esecutività immediata e per un importo di circa 900.000 euro. Come da noi precedentemente segnalato, la sospensione dell’attività derivava dalle numerose inadempienze della ditta SANICO, già incaricata dell’esecuzione della prima parte dell’opera ed implicata nello scandalo che ha coinvolto di recente l’ufficio tecnico della stessa ASL. Per tali motivazioni la dirigenza dell’azienda sanitaria dapprima procedeva alla rescissione unilaterale del contratto con la ditta appena citata e, successivamente, alla messa in sicurezza del cantiere. Al termine di questa prima parte dell’opera, si dovrà procedere alla seconda che riguarderà la progettazione, l’esecuzione degli ultimi lavori edili ed impiantistici, compresa la dotazione tecnica e l’arredo della struttura. La direzione generale, sempre a causa dell’azzeramento dell’ufficio tecnico derivante dalle note vicende giudiziarie, ha dovuto nominare una nuova commissione che si dovrà occupare del bando riguardante i lavori finali, per i quali sono stati già stanziati dalla Regione Puglia circa 2 milioni di euro (fondi Fers 2007/2013). Ricordiamo che la nuova ala della struttura ospedaliera. di Ostuni, una volta completata, ospiterà il pronto soccorso, la radiologia, il laboratorio analisi, la cardiologia, l’unità coronarica e la rianimazione, consentirà il ritorno della pneumologia e costituirà un accesso più facilitato per le ambulanze e per i soccorsi. Il completamento della nuova piastra dell’ospedale di Ostuni, di per sé situato in zona baricentrica rispetto ai paesi viciniori e che già costituisce per le emergenze-urgenze, così come previsto dal piano sanitario regionale, il centro di primo livello nella zona nord della nostra provincia, consentirà un netto miglioramento logistico e delle stesse prestazioni sanitarie. Per tutte le validissime motivazioni addotte, si auspica che la ripresa dei lavori proceda speditamente fino alla ultimazione degli stessi e senza ulteriori intoppi. Intanto i vari reparti del locale nosocomio, medicina e pronto socsorsp in testa, si apprestano ad affrontare il periodo estivo con la cronica carenza di personale, soprattutto infermieristico, che, qualora non opportunamente tamponata, potrà determinare un’assistenza ridotta e insufficiente per i degenti Il dr Ulisse Capitanio, primario facente funzione presso la U.O.C. di chirurgia di Ostuni è andato in pensione dal 1 maggio, ed al suo posto è stato incaricato ad interim il dr Francesco Serinelli, che ricopre anche il ruolo di responsabile della chirurgia di Francavilla F.na. Dal momento che un reparto di degenza così importante richiede la presenza costante del dirigente medico responsabile, è auspicabile che si proceda celermente all’espletamento del relativo concorso per la nomina esclusiva e definitiva. Su disposizione regionale, la ASL BR ha recentemente revocato la convenzione stipulata con l’associazione AVIS provinciale di Brindisi per le raccolte di sangue extraospedaliere festive e serali e, conseguentemente, si sta già verificando una carenza ematica nei vari ospedali provinciali. Auspichiamo un nuovo accordo tra le parti interessate in modo da scongiurare l’emergenza sangue che sta coinvolgendo l’intero territorio regionale e che potrà ancora di più aggravarsi durante l’imminente stagione estiva. Il 12 e 13 maggio 2014 si è svolto presso il Grand Hotel Santa Lucia di Ostuni il congresso “Donna con te” organizzato dall’associazione “Ostetrici ginecologi territoriali liberi professionisti” (AOGOI). Si è discusso sulla continuità clinico-diagnostica e terapeutica tra diverse tecnologie, soprattutto in campo oncologico, sul trattamento medico e chirurgico del dolore pelvico cronico, sul percorso nascita, sulla contraccezione di coppia e medicina della riproduzione. Il convegno si è occupato anche della sinergia pubblico-privato, territorio, ospedale e università, del ruolo importante dell’ostetrica a fianco alla donna. E’ stato presentato un corso di ecografia in travaglio di parto. Al termine dei lavori, il dottor Pierluigi Sozzi, responsabile facente funzione della U.O. di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Ostuni, è stato riconfermato segretario regionale dell'Aogoi. ROSARIO SANTORO 3 Terza Pagina P OSTUNI NOIR: dalla storia fatti di cronaca nera di Enza Aurisicchio er distanza storica e per scarsa conoscenza, tendiamo ad avere del passato un’immagine edulcorata, idillica, come di un momento contrassegnato da ordine, da rispetto, da valori forti. Un periodo sereno, tranquillo nel quale la vita scorreva seguendo il ritmo delle stagioni, i tempi scanditi dall’agricoltura, cardine del nostro sistema economico, momenti ricchi di operosità e di stabilità politica e sociale. Così non è stato. Anzi, la nostra cittadina non brillava per sicurezza e i fatti di sangue non erano infrequenti. Duelli, delitti, assassini riempiono le pagine di cronache familiari e di atti notarili, rivelando una realtà complessa e multiforme, contrassegnata da lotte intestine per il controllo del potere. A divulgare questo aspetto poco noto della nostra storia, è stato l’avvocato Gianmiche Pavone, giovane penalista e criminologo, già forte di un invidiabile curriculum professionale che alle collaborazioni con università e istituti di ricerca regionali aggiunge la presidenza del MEIC. E’ l’erede, ha riferito la prof.ssa Silvana Giovene nella presentazione del 9 aprile u.s. presso l’Unitre, di una lunga e nobile tradizione umanistica dei nostri predecessori, quella legata alla cultura della storia patria e della vita che hanno caratterizzato la nostra città. Prima di addentrarsi nel vivo del tema, l’avv. Pavone ha premesso una questione metodologica riguardante le fonti della documentazione. Queste, infatti, sono spesso parziali per consentire una veritiera e corretta ricostruzione delle vicende. Vari i motivi: sono andate distrutte o sono state volutamente eliminate o a volte risultano non completamente attendibili, in quanto confezionate a discrezione del compilatore. Una prima testimonianza della pericolosità dei tempi andati, è rappresentata dai rischi della natura, dalla presenza di animali selvaggi, quale il lupo, che sbranò letteralmente un bambino nel 1640, riconosciuto in virtù di un brandello superstite del volto. I delitti più eclatanti non erano legati alle fasce più povere e emarginate della popolazione, dove maggiormente poteva annidarsi il proposito criminale ma nel ceto nobile, in un contesto sociale legato al controllo della politica locale e al mantenimento di privilegi che garantivano l’appoggio dei regnanti di turno. Da un delitto nel 1529, del quale fu mandante persino un governatore di Bari, per conto della regina Bona Sforza, agli assassini che macchiarono di sangue le famiglie Palmieri e Falgheri, intrecciate da stretti vincoli di parentela per numerosi matrimoni incrociati tra i membri di queste famiglie, si passa a episodi di malavita locale dei quali furono vittime Giovanni Lercario nel 1583, proprietario della masseria Morrone, ucciso per ragioni estorsive e Demetrio Chirico nel 1581, forse un usuraio punito per esosità. Degli autori di questi ultimi atti delinquenziali, uno fu preso nel 1608 per una taglia di duemila ducati imposta dal capitano di Ostuni. Unico caso di un reato di genere si registra nel 1693: un uxoricidio per avvelenamento da parte di clerico coniugato (categoria che comprendeva laici che aveva preso solo gli ordini minori ed erano al servizio del clero), circostanza che generò un conflitto di competenza tra autorità ecclesiastica e civile in merito alle spettanze del giudizio. Nei ranghi della nobiltà era frequente risolvere conflitti e controversie P ricorrendo al duello, che nel codice cavalleresco aveva più valore di una soluzione giuridica. Ha lasciato un’eco profonda, nei secoli successivi, il duello, sorto per questioni giurisdizionali su territori contesi tra le parti, che ebbe luogo in Ostuni il 19 luglio del 1665 (il prossimo anno ricorre il 350esimo anniversario dell’evento) sul sagrato della chiesa dei Cappuccini tra il conte di Noci e di Conversano Cosimo Acquaviva d’Aragona e il duca di Martina Franca Petracone V. Anche in questo caso, a fronte delle motivazioni addotte dalla casata di Conversano per screditare il comportamento di Petracone, il cui padrino avrebbe colpito a tradimento il conte, l’unica testimonianza diretta prodotta da due presenti al fatto, assolve Petracone dall’accusa. Nel corso dell’Ottocento muta il panorama storico e si manifestano altri fatti delittuosi: nel 1807 un ostunese si rende colpevole dell’omicidio di un francese, presente in Ostuni con le truppe dell’esercito di Murat. In seguito il fenomeno criminale si struttura ideologicamente. Agiva in Ostuni la setta dei decisi, capeggiata da Pasquale Annichiarico alias papa Ciro una compagine composita di carattere filantropico, brigantesco e settario-massonica, che fece proprie le aspirazioni libertarie del tempo, rendendosi protagonista di alcuni episodi efferati, tra i quali uno scontro avvenuto nel 1817 scontro a masseria Spagnulo ai danni del marchese Lopez y Royo. La sette fu sgominata e le teste dei criminali esposte da una finestra della Torre dell’Orologio, che si elevava dove oggi si sviluppa Piazza della Libertà. L’azione preventiva era preponderante rispetto agli odierni sistemi rieducativi. L’evoluzione storica portò a strategie diverse con l’Unità d’Italia, quando il fenomeno criminale cambiò forma connotandosi d’ideali politici, in realtà confusi e a volte contraddittori, che nascondevano in realtà il reale bisogno di riscatto e di miglioramento delle condizioni di vita. La principale delle bande di briganti era quella del sergente Romano, all’interno della quale militavano due ostunesi Tito Trinchera ex garibaldino, e Angelo Quartulli, entrambi istruiti e appartenenti a un ceto borghese, animati da rancori nei confronti de all’amministrazione locale. La disfatta della banda, nei pressi di Noci, provocò una dura reazione tra gli aderenti che iniziarono a contestare la legittimità dell’autorità del Romano, dandosi alla fuga e alla macchia. Dei briganti fatti prigionieri, tra cui due ostunesi Legrottaglie e Magli, molti furono uccisi. Tra gli scampati alcuni si costituirono mentre altri continuarono a delinquere. Titta entrò a far parte di una banda del territorio di Ceglie tra il 1862 e il 1863, messa in fuga dalla guardia nazionale, aderendo poi a un altro gruppo, per finire miseramente fucilato a Taranto. E’ difficile trovare nelle fonti, ha concluso l’avvocato Pavone, dati con i quali noi oggi interpretiamo il crimine, cioè arresti, detenzioni, processi, inchieste. La storia non ci ha tramandato procedimenti importanti relativi ai briganti e molte fonti sono sconosciute. La legge preferì mettere da parte strumenti legittimi a favore di una giustizia spicciola e sommaria e la gran parte degli arrestati fu giustiziata sul campo senza pietà, senza un vero procedimento penale. PERFETTAMENTE-IMPERFETTO il volo de “Il Gabbiano” erfettamente imperfetto è il titolo dello spettacolo teatrale messo in scena il 21 maggio presso il cinema Teatro Roma, dagli splendidi ragazzi del Gabbiano, con l’ideazione, la regia e la preziosa collaborazione di Pia e Robert Mc Neer de La Luna nel Pozzo, una grande risorsa per il nostro territorio che ormai da due anni cura il nostro laboratorio. I coniugi Pia e Robert insieme a tutta la loro equipe si sono approcciati con grande professionalità, ma anche con tanta passione, con rispetto e amore verso ciascuno e verso tutti i nostri attori. Il progetto svoltosi con gli irrinunciabili incontri settimanali del martedì presso l’ accogliente ambiente de La Luna nel Pozzo, ha permesso a noi operatori volontari di vivere i “nostri” ragazzi da vicino. Il percorso, è stato segnato da un grandissimo entusiasmo che ha coinvolto noi tutti e, nonostante le varie difficoltà, il risultato finale è stato un affiatamento totale fra noi che ci ha dato la possibilità di guardare la realtà da una prospettiva diversa, lontana dagli schemi quotidiani. Dopo varie prove, finalmente siamo giunti al giorno tanto atteso e, davanti ad un pubblico divertito e attento, abbiamo interpretato la storia di una principessa intrappolata nel suo castello di ghiaccio, in attesa che il suo principe la liberasse. Il principe, dopo un lungo ed estenuante viaggio, tra foreste e oceani, riesce finalmente a raggiungerla e, anche se “non perfetto”, agli occhi degli altri, la sposa. Lo spettacolo ha suscitato grandi emozioni, rifles- sioni profonde e coinvolgimento di tutti, premiando cosi gli sforzi dei ragazzi e, come in tutte le favole che si rispettino, anche la nostra si è conclusa con un PERFETTO-IMPERFETTO lieto fine e una morale: tutti gli umani hanno bisogno di vivere insieme. Angela, Angelo, Isa, Natale e Ciccio SERATA FINALE PON 2014 DEL PESSINA: GRANDE SUCCESSO Si è tenuta il 29 maggio scorso la serata finale dei progetti PON che hanno coinvolto i giovanissimi scolari delle elementari Pessina-Vitale di Ostuni. Tra le esperienze proposte: “In volo con la musica” con i docenti Ettore Papadia (esperto) ed Elena Coda (tutor); “In volo con le scienze” con i docenti esperti Oronzo Suma e Nuela Camposeo e i tutor Vito Perrino e Angela Zigrillo; “In volo con la matematica” con la docente Valentina Cavallo (esperta) e Maria Grazia Caliandro (tutor); “In volo con l’italiano” con la docente esperta Filomena Laveneziana e la tutor Maria Martellotti; “In volo con la legalità” con l’esperto Antonio Zecchino e la tutor Maria Suma; “In volo con la Costituzione” con l’esperto Nicola Vignola e la tutor Rosanna Giovene; “In volo con l’inglese” con l’esperta Georgina Stewart e la tutor Anna Franco, “English to fly” con l’esperta Marilisa Rapanà e la tutor Maria Parisi; infine “In volo con lo sport” con l’esperto Danilo Longo e la tutor Carmela Mingolla. GIUGNO 2014 Premio di poesia “ANTONIO SALLUSTIO” V edizione Q uattro giovanissimi poeti hanno ricevuto per le loro bellissime composizioni il premio intitolato alla memoria di Antonio Sallustio (1931/2009), libraio, diffusore di cultura che in gioventù aveva pubblicato le sue poesie in diverse antologie. Il premio per il biennio del Classico è andato a Matteo Maggi, per la poesia “Clessidra”, mentre per il biennio dello Scientifico si è aggiudicata il riconoscimento Luciana Tanzarella, con il calligramma “Fausto”. Premiata per il triennio del Classico, Chiara De Cillis per la sua reinterpretazione del mito di Orfeo ed Euridice dal titolo “Euridix”, mentre Maria Chiara Gianfreda ha ottenuto il premio per il triennio dello Scientifico con la poesia “Solo tu”. La commissione giudicatrice era composta dalla dirigente del Liceo Annunziata Ferrara, dai professori Elena Narracci, Maria Colacicco Menna e Matteo Laterza, oltre a Ferdinando Sallustio in rappresentaza della famiglia. Le poesie partecipanti alla quinta edizione del premio sono state 24; la premiazione si è svolta il 29 maggio presso la Casa della Musica di Ostuni; nel corso della cerimonia si sono esibiti i giovani e bravissimi musicisti Francesco Milone, Giuseppe Anglani e Dario Laveneziana e il giovanissimo Giacomo Anglani. La serata è stata patrocinata dal Rotary Ostuni-Valle Club d’Itria-Rosa Marina, presente il presidente Antonio Muscogiuri, che ha auspicato la costituzione anche in Ostuni di una sezione dell’Interact Club, l’organizzazio- ne del Rotary per i giovani dai 12 ai 18 anni che riunisce 340 mila ragazze e ragazzi in tutto il mondo. Un’analoga cerimonia si era svolta il 19 maggio a Cariati (CS) città di origine della famiglia Sallustio dove sono stati premiati altri tre giovanissimi poeti. Il “calligramma” è una poesia che ricorda graficamente il proprio argomento, questa di Luciana Tanzarella è “a forma di violino”. Nel prossimo numero del giornale pubblicheremo tutte e 4 le poesie vincitrici. Antonio Sallustio (9 ottobre 1931-23 giugno 2009) A cinque anni dalla Sua scomparsa noi familiari e gli amici Lo ricorderemo con una Messa che verrà celebrata nella Chiesa parrocchiale di San Luigi domenica 29 giugno alle 19. Ci piace ricordare che la Sua prima immagine su questo giornale fu pubblicata nel 1957, tra le persone del più ristretto seguito di Mons. Orazio Semeraro, eletto Vescovo di Cariati, che proveniva da Ostuni per il quale aveva scritto i versi dell’inno di insediamento. Mai avrebbe immaginato che anni dopo sarebbe venuto a vivere ad Ostuni e di questo giornale sarebbe stato appassionato lettore e diffusore, fino a leggere gli articoli che io, Suo figlio, scrivo seguendo il suo esempio di ironia, fantasia e serietà. FERDINANDO LA SALA STUDIO DELLA BIBLIOTECA COMUNALE INTITOLATA AL PROF. LUIGI GRECO N ell’Auditorium della Biblioteca Comunale di Ostuni la comunità ostunese di intellettuali, scrittori, professionisti, ricercatori, sacerdoti, docenti e dirigenti scolastici, giornalisti, amministratori, ma anche amici e conoscenti, ha voluto dimostrare tutto l’affetto che lega la città al suo storico Luigi Greco. Abbiamo tutti vissuto un momento di abbraccio ideale della città al collega e amico insieme alla sua famiglia. La dott.ssa Maria Antonietta Moro, con le sue parole eleganti e i toni emozionati ma fermi, ha introdotto la serata. “Luigi Greco – ha detto – è il Ludovico Pepe contemporaneo” mettendo l’accento, così, sul fondamentale contributo che lo studioso ha dato alla storia della nostra città e del territorio. Gradita e densa di nostalgia è stata la proiezione di una videointervista, girata per Tele Radio Città Bianca, nella quale lo storico argomenta con dovizia di citazioni sulle origini e i significati della Cavalcata di Sant’Oronzo. E’ stato il Sindaco, avv. Domenico Tanzarella, a dare il saluto istituzionale della città e a comunicare al pubblico il senso della gratitudine e della riconoscenza che la città di Ostuni ha avuto, ha oggi e continuerà ad avere nei confronti del suo storico. Da questo legame forte, scandito negli anni dall’impegno che il professore Greco ha sempre profuso anche nelle battaglie a difesa del territorio, è nata l’idea di lasciare alle future generazioni un segno tangibile dell’affetto di tutta la comunità, intitolandogli la Sala Studio della Biblioteca Comunale. Perché la sala studio? Perché è il luogo frequentato dalle nuove generazioni, dagli studenti delle scuole e dagli studenti universitari, gli interlocutori ideali, ora, di un patrimonio di saperi che la dott.ssa Moro ha, in questi mesi, faticosamente riordinato insieme ai suoi collaboratori e collaboratrici e che, grazie alla generosa donazione della famiglia Greco, è adesso a disposizione dei cittadini, nel luogo sacro dove nascono gli studi: la biblioteca. Il patrimonio di volumi di inestimabile valore, conservati nella Sala Studio, consiste in 1543 volumi in ottimo stato di conservazione e testimoniano la profondità del pensiero dello storico e la sua passione per la cultura, quella vera, nonché i legami costruiti negli anni con due editori di elezione, Schena di Fasano e Congedo di Galatina, dei quali si custodiscono intere collezioni. Preziosissima è, inoltre, la raccolta di documenti d’archivio riordinati in 72 faldoni, testimonianze rare della storia della città di Ostuni e del nostro territorio. Nel suo intervento il fratello Carmelo Greco, con voce rotta dalla commozione, ha sottolineato lo spirito che ha animato l’iniziativa della famiglia di fare dono alla città di questo straordinario patrimonio culturale. Così, quelle pagine, quelle scritture faticosamente raccolte, ora non saranno solo custodite, ma rese vive da nuove letture e magari anche nuove scoperte. L’abbraccio degli amici al prof. Greco si è manifestato anche attraverso alcune testimonianze pervenute in forma di lettera e lette al pubblico del dott. Mario Congedo e del collega prof. Francesco Moro. Sono intervenuti a ricordare i diversi legami di amicizia e professionali con il prof. Greco il Dirigente Scolastico Giuseppe Cecere, Enza Aurisicchio, che ha portato anche la testimonianza di Massimo Guastella e Domenico Blasi, Carlo Rodio, Carmine Specchia e alcuni ex studenti del Liceo Scientifico. In chiusura della serata, dopo il taglio del nastro, il pubblico ha potuto ammirare la Sala Studio rinnovata dalla presenza di questa eccezionale raccolta di testi e documenti, uno scrigno prezioso per la nostra città che testimonierà alle generazioni future quella che in fondo è una storia d’amore, la passione per una disciplina come la Storia, un legame fortissimo tra lo storico Luigi Greco e la sua città. PAOLA LISIMBERTI 4 Cultura GIUGNO 2014 L’incontro con Frei Betto a Brindisi E gerthe, insieme all’associazione Frontiere, alla Rete “Radie Resch” ed altri enti della provincia di Brindisi, ha contribuito all’organizzazione dell’incontro con Frei Betto sul tema “Idealità e Prassi politiche”, tenutosi l’11 aprile 2014 nel teatro della Parrocchia di San Vito a Brindisi. Un incontro significativo che ha scosso le coscienze dei partecipati che si sono trovati di fronte un uomo smilzo, modestamente vestito, dimesso, ma è bastato che prendesse la parola per trasformarsi, in un crescendo inarrestabile, in un gigante. Con la sua parola forte e chiara ha mostrato la sua tempra, la sua potenza, il suo coraggio e la fascinazione di cui è capace con le sue consumate abilità di narratore, con le sue logiche ed inappuntabili argomentazioni, con le sue “parabole”, ma il suo non è stato un racconto, sia pur avvincente e coinvolgente. La sua è la storia vera di un testimone di Cristo, che ha sofferto con la carne e continua a testimoniare con la fede ed il suo vibrante amore il suo impegno per la costruzione del Regno. Il tour italiano, denso di incontri in tutta le penisola e le isole, era finalizzato, infatti, a raccogliere fondi per un incontro del Movimento Giovanile a Fortaleza in Brasile, attualmente in corso. Di seguito alcuni spunti di riflessione sui temi trattati. LA STORIA DI FREI BETTO Carlos Alberto Libànio Christo o Frei Betto, brasiliano, nasce a Belo Horizonte nel 1944. Dopo la laurea in Fisica entra nell’ordine dei domenicani. Durante la dittatura militare (1964), quale oppositore del regime, aiuta i perseguitati politici a fuggire all’estero, per questo è incarcerato e torturato insieme ai suoi compagni, uno dei quali, a causa delle torture, muore suicida pochi anni dopo. Il tema del dibattito era “IDEALITA’ E PRASSI POLITICHE”. Frei Betto sostiene che il cristiano deve essere uomo di parte, che si impegna nella lotta contro la miseria e la povertà. E’ molto critico nei confronti del neoliberismo e del capitalismo, sistemi economici che a suo dire non hanno Interesse allo sviluppo sociale e al benessere collettivo e che privilegiano i diritti individuali rispetto a quelli sociali. La Chiesa, ha sostenuto, non può essere neutrale, perché Gesù non era politicamente neutrale; assunse la vita dei poveri e questo gli costò la vita. Egli non è morto per un incidente di cammelli in un incrocio a Gerusalemme, ma è stato incarcerato, torturato e condannato dai poteri politici e religiosi per un altro mondo possibile. Ha citato l’arcivescovo Hélder Camara che sosteneva: “Se do un pane a una persona affamata, la gente dice che sono un santo, se chiedo perchè questa persona ha fame, mi dicono che sono un comunista”. Frei Betto, pertanto, quale uomo di parte, si schiera con il socialismo affinchè l’umanità esca fuori dalla barbarie. Invero, è la lotteria biologica a segnare il nostro destino, se far parte dell’umanità privilegiata o della metà della popolazione mondiale che lotta per la fame; una lotteria ingiusta che nega la dignità e la felicità per privilegiare l’individuo. Se il passaggio dal Medioevo all’età moderna è stato segnato da quello il relatore ha definito il “paradigma” di un’epoca: ossia la ragione, affiancata dalla scienza e dalla tecnonologia, ritiene che oggi, epoca di passaggio, il paradigma può ritenersi il mercato e la svalutazione dell’essere umano. “Consumo, dunque esisto” può essere il motto della nostra epoca, il valore della persona è legato alle cose che usa o possiede. Ma,dice Frei Betto GESU’ CRISTO non è venuto per fondare una religione, né una chiesa ma per realizzare il Regno di Dio, citato ben 100 volte nel Vangelo e la chiesa solo due volte. Gesù propone un uovo modello di società, nuove relazioni con sé stessi, con gli altri, con la natura, con il trascendente. Dice polemicamente; “dobbiamo vivere i valori cristiani? No. I valori umani.” L’amore è proprio della natura umana, perdonare è umano, servire è umano. Gesù è venuto per mostrare il valore umano che racchiude in sé il valore divino. E chi ama fa esperienza di Dio, come quella di due quindicenni che vivono tra loro una esperienza di amore. I poveri non sono miglior di altri, ma sono li segno che il progetto di Dio è stato alterato, essi sono stati privati dell’accesso ai beni della vita e devono essere partecipi della loro liberazioneQuale è il cammino da seguire? E’ espresso dal ben noto capitolo XXV di Matteo: “avevo fame, e mi avete dato da mangiare,a vevo sete e mi avete dissetato, ammalato e mi avete curato, incarcerato e mi avete visitato ..… perché, come dice Gesù: sono venuto per dare vita e vita in abbondanza”. In sintesi, il paradigma della post-modernità deve diventare la globalizzazione della solidarietà, la condivisione nella messa, nella mensa, dei beni della terra, del frutto del lavoro. Sappiamo che oggi manca la speranza nei giovani, preda della pubblicità e di un modello sociale che abbassa l’autostima di chi non consuma e non ostenta quanto possiede. Facile rifugio sono le droghe. Ma incita Frei Betto che bisogna aprirsi alla speranza e coltivare i sogni. Delicata e illuminante la “parabola” della vecchia donna che in un grande mercato cerca a terra qualcosa e tutti quelli che passano incuriositi si fermano a guardare per terra, finchè un ragazzo non le chiede: “Cosa cerchi?” E lei: “Ho perso un ago”. E il giovane: “Ma qui ci sono tanti venditori di aghi” E la donna: “Ma il mio è una grande ago d’ora”. E tutti continuano a cercare. E ancora il ragazzo: “Ma dove esattamente lo hai perso?”. E la vecchia: “L’ho perso a casa mia”. Così è per la felicità, tutti la cercano altrove, ma la felicità è dentro di noi. Riguardo alla Chiesa e alla sua gerarchia il relatore ritiene che dopo un governo conservatore durato 34 anni oggi si sta recuperando fiducia con papa Francesco, il quale in Brasile ha mostrato apertura verso i teologi della Liberazione, ma occorrerà molto tempo perché tale rinnovamento arrivi alla base. Il 9 aprile Frei Betto ha incontrato il Papa, prima in Piazza san Pietro e poi in un incontro privato con ospiti illustri. Nella circostanza gli ha chiesto di riabilitare due domenicani perseguitati dalla chiesa del loro tempo, Meister Ekhart e Giordano Bruno. Il Papa gli ha risposto di pregare per questo; ma ironicamente ha riportato quanto si dice negli ambienti conservatori spagnoli sul papa innovatore: “Signore illuminalo o eliminalo”. AMORE DI DIO Per toccare con mano cosa è l’amore di Dio ha raccontato di una sua esperienza in carcere. Nel corso di una visita di tre ore di una mamma al figlio pluriomicida, suo compagno di carcere, ha notato come dopo 30 minuti di colloquio tra loro è calato il silenzio. Non avevano più nulla da dirsi. Allora ha visto che la madre ha preso in grembo la testa del figlio e la ha accarezzata per le restanti due ore e mezza del colloquio. E ha concluso: “Può l’amore di Dio essere inferiore all’amore di questa mamma?”. Non meno potente e agli occhi umani impossibile l’amore infinito di Osea nei confronti della moglie, una donna che lo ha lasciato per sposare un altro uomo, e poi ancora un altro. Ma ogni volta Osea si innamora di lei sempre di più. E anche quando la donna inizia a prostituirsi, Osea sente di amarla ancora più profondamente. E quando la donna viene venduta come schiava al mercato Osea la compra per tenerla con sé, per dichiararle il suo infinito amore. Con abilità narrativa mista a poesia Frei Betto ha concluso l’incontro facendoci sognare di fronte alla grandezza, alla purezza, di un amore che diventa tanto più grande quanto più si è fragili, amorali, egoisti; quello di un Amore che vince su tutto. GIOVANNA BUONGIORNO Petizione per la cultura Mentre il giornale andava in macchina, prima delle elezioni, abbiamo ricevuto questa petizione: I sottoscritti si rivolgono ai candidati Sindaci di Ostuni per esprimere la richiesta, chiunque fra questi ultimi risulti vincitore nelle elezioni del prossimo maggio 2014, che il Consulente artistico del Comune Joe Fallisi possa continuare a svolgere il lavoro che sta egregiamente portando avanti nella nostra città per il bene comune nel campo dell’arte, della cultura, della musica. In particolare tanto la lettura di Dante, quanto “Una serata all’opera – Una serata a concerto”, notevolissimi eventi che si stanno svolgendo da mesi sotto l’egida del Comune e che vedono il Fallisi nelle vesti sia di ideatore, sia di realizzatore, sono proposte culturali, di cui si sentiva la mancanza, che abbiamo apprezzato sinceramente. Saremmo felici e orgogliosi, come cittadini di Ostuni, di poterne continuare a usufruire. Ringraziandovi per l’attenzione e augurando a voi e a noi tutti “Vinca il migliore!”, vi porgiamo i nostri migliori saluti. Il giornale, a elezioni concluse, si associa a questo auspicio. Un progetto di sviluppo per i beni culturali F di Enza Aurisicchio rammentazione delle competenze, scarsa capacità di coordinamento, mancanza di progetti adeguati, incapacità a valutare globalmente il problema: sono queste, alcune delle criticità che affliggono il settore dei beni culturali, un ambito, come si sostiene da più parti, che potrebbe rappresentare una delle risorse economiche più significative del nostro paese. Ha dissertato sull’argomento il prof. Giuliano Volpe nell’incontro I Beni culturali e paesaggistici per lo sviluppo del territorio, venerdì 16 maggio u.s. nel tradizionale appuntamento dell’Unitre. Archeologo di fama internazionale, Rettore Emerito dell’Università di Foggia, Presidente del Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici, presidente del Sami, direttore scientifico della Carta dei Beni Culturali della Regione Puglia, il prof. Volpe è stato introdotto dalla prof.ssa Milena D’Amore che ha messo in evidenza l’importanza di questo argomento per la crescita e lo sviluppo di una nazione che detiene una percentuale ragguardevole dell’intero patrimonio mondiale dei beni culturali. Un elemento centrale e fondamentale per affrontare qualsiasi problema riguardante il settore dei beni culturali è il paesaggio. Se non capiamo l’importanza di questo punto noi non avremo mai una strategia che si occupi del patrimonio in maniera globale. Per paesaggio non dobbiamo intendere il bel paesaggio, ha proseguito il prof. Volpe, ma il paesaggio come museo vivente, come manifestazione dell’evoluzione culturale dell’uomo, come palinsesto di stratificazioni storiche, patrimonio di immagini condizionate da una comunità. E’ proprio dall’esperienza di archeologo che il prof. Volpe ha maturato la consapevolezza di una visione che va al di là del puro dato oggettivo e che coinvolge gli ecofatti, cioè tematiche legate al contesto in cui l’archeologo opera, considerando l’ambiente e tutte quelle azioni capaci di attuare una corretta tutela e valorizzazione. Se tutela e valorizzazione si considerano separatamente, il sistema non regge. La tutela, pertanto, non deve esercitarsi solo con vincoli e restrizioni ma deve armonicamente coniugarsi con la valorizzazio- ne, vale a dire con un’azione che riconosca al bene un valore non esclusivamente economico, come spesso accade, ma un significato profondo per la comunità della quale esso è parte integrante. Importante è quindi il ruolo della comunità nell’essere partecipe e consapevole del carattere collettivo, unico e irripetibile del proprio patrimonio, perché soltanto in questo modo sarà capace di conservarlo, di difenderlo e di proporre uno sviluppo sostenibile, che potenzi le risorse senza sfruttare, consumare o distruggere l’esistente. Un’accorta politica di recupero, di riqualificazione, di rigenerazione urbana e del territorio è quello che si auspica e l’adozione di nuovi strumenti di pianificazione territoriale quali il PPTT e la Carta dei Beni Culturali, si prefigge questo intento. Un altro punto dolente del sistema dei beni culturali riguarda la frammentazione delle competenze che crea confusione, rendendo sempre più difficoltose e complesse le attività di quanti operano e intervengono in questa materia. Quali le soluzioni? Un progetto di sviluppo che parta da uno Stato forte, che abbia un ruolo strategico e che crei un sistema unitario, con un superamento di una visione proprietaria e privatistica del patrimonio, con la massima circolazione delle idee e con il coinvolgimento di tutte le energie positive del paese. Ancora: innovare nella tutela, nel restauro, nella comunicazione - nel nostro paese deficitaria e poco efficace - nella libera circolazione delle informazioni e soprattutto nel coinvolgimento dei cittadini. Per questo aspetto specifico dovremmo seguire i modelli virtuosi che ci sono proposti dall’estero, dove le mostre attirano e coinvolgono i visitatori con ricostruzioni virtuali, con narrazioni, rendendo l’esposizione un’esperienza attiva, da partecipare agli altri (in Italia è vietato fotografare in molti musei), da approfondire successivamente. Idee chiare, ponderate e concrete che ci auguriamo possano trovare un’immediata realizzazione nel mandato di Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali affidato dal ministro Franceschini al professore Volpe Il teatro come luogo di discussione pubblica La morte di un reporter palestinese, le catene di una donna congolese, la follia e la violenza della dittatura in Argentina…. Questo riguarda “Destin…azione”, lo spettacolo teatrale che il liceo “PepeCalamo” proporrà alla città di Ostuni Martedì 3 giugno al cinema “Roma” e che ha già rappresentato ad Altamura lo scorso 26 maggio , aprendo la XX Rassegna Internazionale del teatro classico scolastico che quest’anno si svolge nel teatro “Mercadante”, brillantemente restaurato e restituito al pubblico dopo la chiusura nel 1990. Ancora una volta una rappresentazione teatrale impegna a riflettere: in un’opera d’arte corale e originale il liceo di Ostuni si fa coscienza critica di fronte alla violazione della dignità umana; sguardo vigile, lamento compassionevole, coro implorante, voce netta per denunziare violenze schiavitù dittature. Quando si parla di rappresentazioni teatrali della scuola è facile pensare ai saggi di fine anno che colorano gioiosamente gli ultimi giorni di scuola per alunni, genitori e docenti. Non è così per il gruppo fondato, curato e guidato dal prof. Alessandro Fiorella: anche quest’anno gli studenti sollecitano sensibilità civica ed etica ,come seppero fare i pensatori e i tragediografi dell’antica Grecia. L’attività teatrale di questo gruppo di veri professionisti - che tuttavia restano alunni entusiasti e impegnati nei normali doveri scolastici - gode della simpatia corale di tutta la comunità scolastica ed è fermamente sostenuta dalla preside Titti Ferrara e dalla vicepreside Isabella Ayroldi, che anche in passato ha tradotto dall’inglese e adattato alla scena vari testi rappresentati con successo. Mettere in scena le tragedie di Sofocle, Eschilo, Euripide o di Shakespeare è un’impresa assai impegnativa, comune a molti gruppi teatrali. Alessandro Fiorella lo fa da molti anni, riportando successi di pubblico, apprezzamenti di giurie, premiazioni in Italia e all’estero . Egli, però, non si accontenta di esercitare la sua professionalità di regista e scenografo lavorando su testi classici, scene costumi: egli ha il dono di collaborare con altri professionisti e di trasferire in modo creativo sulla scena temi e materiali che altrimenti resterebbero confinati in biblioteche e archivi per specialisti. Lo ha fatto tre anni fa con la riuscitissima trasposizione in un contesto di teatro classi- co dell’etnodramma “Fra le nostre ali”, una favola tragica di una fine antropologa, Ariane Baghaï, che prende le mosse dall’Afghanistan dei nostri giorni e mette a fuoco il dramma dei migranti. Quel lavoro, molto apprezzato dall’allora presidente dell’INDA (Istituto Nazionale del Dramma Antico) Fernando Balestra che volle vederlo, ottenne il primo premio ad Altamura. Questa volta ad accendere la scintilla è stato Marcello Carrozzo, un fotoreporter che ha girato tre volte il mondo per documentare violenza, schiavitù, dittatura: dalla Palestina al Congo, all’Argentina tornando anche più volte negli stessi posti perché i fotogrammi si facessero racconto e testimonianza Carrozzo ha documentato la morte di un reporter palestinese, le catene di una donna congolese, la follia e la violenza della dittatura in Argentina…. Fiorella ha fatto di questa esclusiva documentazione fotografica lo sfondo severo e tragico delle azioni sceniche interpretate da un numeroso gruppo di attori. Producendosi dinamicamente in passi di danza e performances mimico-gestuali e con il supporto di pochi semplici oggetti scenici (un bidone- sgabello-tamburo , aste, drappi…) i ragazzi fanno vivere le immagini di Carrozzo che scorrono sullo sfondo… Lasciando stupiti e sconcertati quando sembra che le coppie stiano per esibirsi in uno struggente tango argentino e invece denunziano la tragedia della dittatura militare in quel Paese. E il coro, apparentemente ai margini della scena, eleva forte, rabbioso e commovente un canto pulito, nitido - esaltato da una chitarra - che si fa lamento grido protesta. FILIPPO TARANTINO 5 Speciale Elezioni GIUGNO 2014 OSTUNI - ELEZIONI COMUNALI 2014: LE PREFERENZE Candidato Sindaco Francesco Colizzi 934 voti - 4,53% OSTUNI BENE COMUNE 1,09%: Nicola Andriola 19, Carlo Balestra 0, Gregorio Carella detto Rino 19, Leonardo Cirasino 1, Danilo Coppola 5, Federica Farina 17, Veruska Geri 18, Francesco Greco 3, Laura Greco 74, Giovanni Greco 3, Marina Jellamo 1, Danilo Leggiero 0, Concetta Nacci 8, Leonardo Antonio Nicoletti 2, Letizia Pacifico 1, Carlo Italo Pasquale Pais 1, Alessandro Prezioso 11, Giuseppe Saponaro 4, Giancarlo Scalone 53, Anna Maria Sternativo 0 , Alberto Vannetti 4, Anna Maria Vitale 2, Maria Concetta Vitale 5, Vincenzo Pignatelli 17. OSTUNI CITTÀ NUOVA CON COLIZZI SINDACO 2,10%: Isabella Asciano detta Isa 5, Marianna Calamo 0, Francesco Caroli detto Ciccio 2, Roberta Cisternino 81, Angelo Clarizia 6, Isabella Faggiano 1, Luigi Francioso detto Gino 134, Giacinto Giglio 9, Maurizio Lococciolo 0, Rosa Lofino 5, Paolo Moro 15, Giovanni Narracci 7, Maria Isabella Notaro detta Marisa 107, Antonella Orsi 1, Carmela Palmisano detta Carmen 1, Vera Palmisano 7, Altomare Pomarico detta Mara 0, Giulio Saponaro 8, Giuseppina Saponaro detta Giusy 2, Leonardo Antonio Semeraro detto Leonardo 1, Giovanna Sgura 8, Nicola Giovanni Solari detto Nico 40, Pietro Tanzarella 6, Sabrina Trucchi 1. Candidato Sindaco Nicola Santoro 8998 voti - 43,70% PARTITO DEMOCRATICO 17,53%: Angelo Malpignano 554, Marina Buongiorno 414, Carmela Cariulo 222, Patrizia Chieco 23, Giovanna Ciaccia detta Gianna 154, Mariangela Cirasino 134, Giuseppe Colucci detto Peppino 219, Giovanna Epifani 84, Angelo Giannotte 85, Fabio Giorgino 212, Eugenio Greco 81, Anna Labbate 16, Gianna Caterina Matarrese detta Giovanna 158, Fabrizio Monopoli 275, Maria Nacci 231, Anna Maria Palma 338, Angelo Pomes 522, Francesco Prudentino 151, Vincenzo Putignano 204, Annalisa Siena 43, Pierluigi Sozzi 240, Giuseppe Tagliente 357, Mariangela Ugenti 28, Gabriele Zuccalà 12. CIRCOLO LIBERAL OSTUNI 2,71%: Angela Matarrese 235, Giovanni Andriola 5, Grazia Andriola 2, Marco Brunetti 0, Maria Grazia Buongiorno 32, Vincenzo Ciacciola 16, Vitalba Conserva 1, Alessandra De Rinaldis 29, Giuliano Carmelo Ghionda 14, Priscilla Gustapane 21, Donato Marangi 20, Eugenio Martucci 8, Cataldo Melpignano 163, Vincenzo Molendino 45, Nicola Napoleone 6, Fabrizio Putignano 112, Carlo Francesco Rodio 39, Oronzo Semeraro 4, Simona Simone 16, Pasquale Strada 0, Marco Vignola 7. OSTUNI IN MOVIMENTO 1,64%: Alessandra Barletta 23, Marilena Demitri 2, Donatella Fedele 5, Angela Greco 3, Rosalia Quaranta 16, Maria Luigia Salvatori 8, Silvia Saponaro 12, Angela Trisciuzzi 0, Palma Zaccaria 45, Annalisa Zizza 6, Vincenzo Baccaro detto Enzo 5, Alessandro Rocco Ancora 0, Pasquale Del Prete detto Lino 54, Francesco D’Errico 7, Valdimiro Vincenzo Giannotte 6, Andrea Mele 138, Francesco Monopoli 0, Domenico Saponaro 16, Marco Semeraro 1, Doriana Gallone 7, Agostino Valente 9, Violetta Vitti 12, Giuseppe De Pasquale detto Pippo 23. MOVIMENTO 17 MARZO-LIBERI 3,85%: Isabella D’Attoma 90, Maria Aportone 1, Maria Cavallo 9, Emilia Francioso 309, Camilla Laporta 28, Carola Marolo 12, Rosanna Rosselli 9, Assunta Vita 3, Angelo Brescia 238, Rocco Caliandro 3, Martino Cito 32, Sebastiano Marco Aurelio Devincentis detto Ninì 19, Pietro Legrottaglie 11, Giuliano Martini 12, Cataldo Mola 8, Manuel Moro 15, Angelo Semeraro 19, Giuseppe Sgura 100, Daniele Talliente 4, Errico Turi 114, Donato Ugenti 10, Domenico Vincenti 6, Giampiero Vitale 6, Francesco Zaccaria 13. PARTITO SOCIALISTA ITALIANO 6,76%: Roberto Maria Calamo Specchia 60, Antonio Cellie 9, Annapaola Ciraci 26, Luisa Danese 173, Domenico Del Grosso 38, Luigi Benedetto Cosimo Epifani detto Luigi 48, Simone Geri 12, Carmelo Greco 3, Domenico Greco 33, Antonio Indiano 125, Maristella Laveneziana 45, Pasquale Lavolta 48, Vincenzo Nacci detto Enzo 179, Luigi Parisi 151, Maria Concetta Proto 78, Cosimo Sacco 63, Niny Santoro 314, Graziano Schiavone 4, Raffaella Specchia 86, Isabella Taliente 24, Giuseppe Tanzarella 292, Grazio Antonio Turi 18, Francesco Paolo Ungaro 56, Floriana Zizza 52. TANZARELLA PER OSTUNI 6,67%: Domenico Tanzarella 380, Vita Apruzzi 44, Raffaele Calabrese 13, Antonio Calamo 94, Madia Canzio 94, Andrea Capone 3, Marco Carani 12, Rita Cavallo 61, Stefania Cestelli 23, Angela Dalia 18, Cosimo Fanizzi 0, Renato Flore 60, Anna Maria Galizia 70, Antonio Ivano Laveneziana 0, Nicola Lotesoriere detto Niki 142, Filomena Marzio 36, Angelo Melpignano 35, Tommaso Moro 246, Angelo Bartolo Pacifico 11, Caterina Petraroli detta Catia 158, Caterina Proto 37, Concetta Saponaro 63, Riccardo Semerano 31, Vittorio Tagliente 147. SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTÀ 1,36%: Giulia Anglani 50, Massimo Anglani 27, Luigi Buongiorno 3, Luigi Calò 5, Mimma Cavallo 14, Luana Colucci Moro 5, Francesco Farina 13, Stefania Farina 28, Francesco Gatti 1, Agostino Grassi 10, Mario Liso 16, Antonia Rosa Lodeserto 15, Raffaele Martucci 5, Giacomo Melpignano 17, Gianfranco Moro 0, Marcello Pacifico 2, Florindo Perrini 12, Dora Rodano 5, Emilio Rossano 4, Davide Giovanni Saccomanno 30, Anna Maria Semerano 17, Carmine Specchia 20, Pietro Spennati 9, Debora Zaccaria 30. OSTUNI CHE LAVORA 8,97%: Antonio Blasi 166, Antonella Brucoli 38, Angelo Cariulo 6, Filomena Caroli 10, Maria Cavallo 35, Lucio Clemente 19, Alberto D’Amico 10, Angelo Raffaele Flore 9, Vincenzo Iaia 13, Angela Lacorte 26, Angelo Minetti 134, Carmine Moro 10, Giovanni Orlandino 13, Nicoletta Palma 70, Vincenzo Palmisano 367, Giovanni Parisi 436, Filomena Passiatore 11, Ermanno Pepe 39, Andrea Pinto 269, Rosa Santoro 300, Mariella Sasso 201, Clara Venza 64, Rosa Zizzi 47, Giuseppe Zurlo 193. ITALIA DEI VALORI – PROGETTO CITTÀ 2,47%: Antonio Ayroldi 2, Angelica Anglani 4, Vincenza Barnabà 12, Pasqua Cappello 7, Elisabetta Cervellera 1, Leonardo Coletta 0, Marisa Colucci 4, Pietro Cucci detto Piero 10, Rosa Fenech 7, Patrizia Gentile 42, Francesca Greco 24, Agostino Iaia detto Augusto 70, Daniele Lacorte 11, Luca Oronzo Francesco Marzio detto avvocato Luca 162, Roberto Marzio 111, Manuel Raffaele Miccoli 54, Domenico Pascale 4, Doriana Punzi 16, Andrea Roma 14, Graziana Roma 21, Maria Teresa Santoro 40, Crocifissa Schena detta Isa 24, Candida Sciannocchia 11, Stella Suma 26. Candidato Sindaco Paolo Mariani 464 voti - 2,25% MOVIMENTO 5 STELLE 2,06%: Alessandro Cavallo 4, Angelo Consoli 19, Angelo Turi 22, Antonia Nacci 3, Domenico D’Errico 22, I risultati GLI ELETTI IN CONSIGLIO COMUNALE PD, 5 seggi: Angelo Melpignano, Angelo Pomes, Marina Buongiorno, Giuseppe Tagliente e Maria Palma. Primo dei non eletti: Fabrizio Monopoli. IL BALLOTTAGGIO DELL’8 GIUGNO Donato Tanzarella 18, Elisa Ferrari 8, Francesco Palmisano 36, Giovanni Roma 31, Giuseppe Tagliente 8, Isabella Dentamaro 8, Isabella Moro 21, Lucia Cisternino 31, Marcello Fortunato Manelli 13, Maria Giovanna Furone 0, Onofrio Fortunato 6, Oronzo Turchiarulo 5, Paola Loparco 44, Pasqua Bagnulo 7, Pierluigi Santorsola 13, Pietro Claudio Ancona 19. Candidato Sindaco Gianfranco Coppola 9954 voti - 48,34% GIOVANI FUTURO OSTUNI 0,40: Lorenzo Sgura 14, Andrea Cuman 5, Leonardo Cavigliano 14, Angelo Palmisano 3, Angelo Francesco Colucci 5, Valerio Caroli 4, Angelo Lococciolo 2, Simone Epifani 12, Alberto Roma 4, Giuseppe Melpignano 0, Edoardo Grado 2, Katia Vincenti 2, Martina Pastore 3, Claudia Tuttolomondo 5, Marisa Fumarola 14, Flavia Melpignano 0. MOVIMENTO POLITICO SCHITTULLI 4,30%: Antonio Andriola 8, Antonio Buttiglione 28, Giovanni Cesario 24, Mariagiovanna Rita D’Amico 20, Vincenzo Lanzillotti 0, Serafina Laveneziana 273, Francesca Macchitella 32, Stella Mangieri 0, Meri Marabini 3, Angelo Menna 12, Maria Fedela Monopoli 89, Ivan Moro 0, Cosimo Giuseppe Palmisano 21, Salvatore Pecere 17, Claudio Raffaele Peciccia 93, Giulio Petraroli 8, Graziana Prete 4, Francesco Proto 8, Filomena Prudentino 5, Valentina Saponaro 14, Giuseppe Semerano 83, Elio Spennati 274, Anna Sumerano 28, Leonardo Zito 10. COPPOLA SINDACO PER IL CAMBIAMENTO 10,58%: Giuseppe Bagnulo 297, Giuseppe Francioso 208, Francesco Semerano 185, Laura Specchia 182, Valeria Cervellera 3, Michele Conenna 50, Angelo Emidio D’Amico 88, Valeria Fedele 15, Antonio Lococciolo 26, Carmen Lofino 148, Cosimo Marcellini 14, Leonardo Marseglia 18, Francesco Miccoli 25, Leonardo Monopoli 16, Romualdo Parisi 39, Loredana Pecere 46, Margherita Penta 321, Antonio Pignatelli 32, Paolo Pinna 79, Alessandra Schiavone 0, Laura Sgura 89, Francesco Summa 72, Gianfranco Tanzariello 30, Michele Tattoli 29. FRATELLI D’ITALIA 2,69%: Christian Continelli 132, Antonio Raffaele Galizia 125, Alessandro Antelmi 6, Luigi Barletta 95, Enrica Bruno 33, Giovanna Cariulo 4, Maria Antonella Cavallo 31, Sara Ciola 10, Marika Corona 6, Agostino Francioso 5, Paolo Frallonardo 3, Antonia Greco 74, Luigi Indiano 1, Piergiuseppe Mola 0, Graziella Nannavecchia 2, Mariangela Petraroli 10, Grazia Roma 20, Pierangelo Semeraro 8, Emanuel Domenico Scarafile 16, Valeria Sozzi 7, Giorgio Specchia 78, Antonella Spina 0, Franco Strada 0, Lucrezia D’Aversa 0. NO EURO 0,09%: Giovanni Angiolla 0, Salvatore Colella 0, Daniele Epifani 0, Tonino Dell’Orso 0, Umberto Fanelli 0, Maria Vittoria Galeone 0, Alessandro Fanelli 0, Cosimo Giacovelli 0, Vita Maria Moro 0, Luigi Maida 0, Amedeo Turi 0, Salvatore Sbano 0, Daniele Stanisci 0, Dario Stanisci 0, Anna Rita Stefano 0, Emanuela Monaco 0, Michelina Piccigallo 0, Teresa Carmela Sgura 0, Raffaele Palmisano 0, Andrea Monachino 0, Francesca Lorenzina Scaligeri 0, Pietro Scaligeri 0, Francesco Semeraro 0, Antonia Locorotondo 0. FORZA ITALIA – BERLUSCONI PER OSTUNI 7,19%: Guglielmo Cavallo 260, Maria Emanuela Baccaro detta Manuela 7, Angela Maria Bari 51, Marcella Calamo 11, Vittorio Carparelli 122, Giulio Ciotola 31, Rita Antonella De Anna 17, Salvatore Di Franco detto Salvo 7, Mario Fanelli 3, Giovanbattista Farina 133, Luigi Francioso 75, Simona Ladisa 27, Antonio Maiorano 16, Olga Manna 82, Elisabetta Melchiorre della Elisa 20, Maurizio Melpignano Ostuni che lavora, 2 seggi: Giovanni Parisi e Vincenzo Palmisano. Primo dei non eletti: Rosa Santoro. PSI, 2 seggi: Niny Santoro e Giuseppe Tanzarella. Primo dei non eletti: Vincenzo Nacci. Tanzarella per Ostuni, 2 seggi: Domenico Tanzarella e Tommaso Moro. Prima dei non eletti: Caterina Petraroli. Movimento 17 Marzo Liberi, un seggio: Emilia Francioso. Primo dei non eletti: Angelo Brescia. Nicola Santoro, candidato Sindaco non eletto. Coppola Sindaco per il cambiamento, 3 seggi: Margherita Penta, Giuseppe Bagnulo e Giuseppe Francioso. Primo dei non eletti: Francesco Semerano. Forza Italia, 2 seggi: Guglielmo Cavallo e Guido Milone. Primo dei non eletti: Massimo Saponaro. Noi ora, 2 seggi: Antonio Molentino ed Ernesto Camassa. Primo dei non eletti: Luca Cavallo. Ostuni Tricolore, 2 seggi: Giovanni Fedele e Lucia Andriola. Primo dei non eletti: Giuseppe Corona. Movimento Politico Schittulli, un seggio: Elio 28, Guido Milone 224, Rosanna Pinto 100, Leonardo Puppi 65, Claudio Santoro 29, Massimo Saponaro detto Max 159, Francesco Strozza 1, Valeria Zizza 54, Marilena Zurlo 105. NOI ORA 6,06%: Francesco Anglani 8, Martino Bagnardi 82, Giuseppe Andrea Bax 0, Francesco Blonda 5, Ernesto Camassa 289, Luca Cavallo 210, Rosa Cirasino 18, Salvatore De Pasquale 186, Sabrina Fama 13, Luigi Frallonardo 3, Elena Lanzillotti 15, Cosimo Lavecchia 67, Cosimo Maldarella 0, Antonio Molentino 307, Miriam Morelli 81, Anna Pastore 16, Madia Rapanà 34, Giuseppina Rizzo 16, Angelo Semerano 14, Cosimo Semeraro 0, Leonardo Antonio Suma 6, Raffaella Tanzarella 23, Francesca Tanzariello 13, Elena Claudia Trifan 139. LA PUGLIA PRIMA DI TUTTO 2,28%: Cosimo Lubes 137, Rosalia Andriola 91, Bruno Biancofiore 0, Mariangela Buongiorno 49, Maria Cesario 4, Anna Danese 41, Marco Elia 7, Cosimo Errico 14, Raffaella Formica 6, Antonio Iaia 16, Angela Lofino 5, Arcangelo Lotesoriere 6, Salvatore Mingolla 9, Gianpiero Mongelli 25, Roberto Pastore 46, Vitantonio Pecere 3, Mary Cosma Petraroli 44, Gianluca Piacentini 0, Alessandro Puppi 3, Luigi Putignano 11, Antonio Spezzaferro 4, Giuseppe Sofia 41, Marika Suma 7, Massimo Taliente 14. DEMOCRAZIA CRISTIANA 1,82%: Rocco Colucci 68, Francesco Marzio 33, Erminia Alosa 0, Francesco Barnaba 0, Giuseppe Calamo 7, Marco Cardone 29, Domenico Cavallo 9, Michele De Luca 66, Elisa D’Urso 27, Vito Iaia 1, Nicoletta Leoci 5, Giovanni Lococciolo 5, Daniela Locorotondo 2, Maria Locorotondo 11, Leonardo Marseglia 9, Giovanni Massimo Melpignano 18, Lea Nicoletti 10, Giovanni Petraroli 55, Concetta Piccoli 8, Angela Semeraro 56, Giuseppe Sgura 15, Stella Speciale 16, Domenico Antonio Tina 1, Nunzia Totero 29. OSTUNI TRICOLORE 5,40%: Lucia Andriola 251, Francesco Beato 147, Egidio Bruno 69, Maria Stella Francesca Buongiorno 8, Gianna Ciaccia 7, Giuseppe Cisternino 7, Valentina Colucci 2, Giuseppe Corona 191, Elena Anna Maria De Marinis 0, Manuela Epifani 20, Giovanni Fedele 270, Donato Francioso 122, Caterina Giannotti 22, Massimo Giannotti 6, Francesco Guitti 12, Gessica Puppi 19, Giovanni Puteo 72, Francesco Roma 0, Salvatore Schirosi 45, Giuseppe Alessandro Sorada 13, Laura Spalluto 19, Pietro Specchia 0, Pierluigi Veneziano 3, Angela Zizzi 29. PARTITO DELLE AZIENDE 0,87%: Michele Piccirillo 26, Cosimo Giorgio Semeraro 31, Domenico Zurlo 30, Antonella Ayroldi 11, Romina Capone 20, Maristella Cariulo 19, Domenico Conte 8, Rosaria Fumarola 12, Mariangela Legrottaglie 0, Loredana Prodi 36, Alessandro Saponaro 7, Alessia Valente 7, Oronzo Zurlo 18, Francesco Bolli 0, Giuseppe Cervellera 0, Giuseppe Di Turi 1, Vincenzo Ingellis 0, Pasquale Lancellotti 2, Pasquale Rendina 1, Rocca Macchia 0, Giovanna Vitucci 0. Candidato Sindaco Vito Semerano 238 voti - 1,15% FORTE TUTUCCIO 0,99%: Claudio Cardone 3, Sante Antelmi 4, Francesco Argentieri 7, Angela Cavallo 9, Rita Cavallo 5, Isabella Clarizia 21, Roberto Colucci 7, Pietro Convertini 9, Oronzo De Iure 2, Giuseppe Epifani detto Pino 7, Giuseppe Flore 2, Paola Flore 0, Vito Lanzilotti 10, Giuseppe Marzio 0, Maria Elena Milone 6, Dario Saponaro 4, Massimo Saponaro 38, Alessandro Semerano 10, Carmine Semerano 4, Silvana Simone 3, Maria Carmela Sternatia 0, Giulio Pasquale Tanzarella 19, Lucia Testone 5, Rosanna Flore 2. Spennati. Prima dei non eletti: Serafina Laveneziana Fratelli d’Italia, un seggio: Christian Continelli. Primo dei non eletti: Antonio Galizia. il Sindaco eletto Gianfranco Coppola fa parte di diritto del Consiglio Comunale. Il consigliere più anziano tra gli eletti è Elio Spennati, 65 anni; la più giovane, Marina Buongiorno, 25; il più votato è di nuovo Angelo Melpignano: 554 i voti di oggi, 557 quelli di 5 anni fa. Passa da 132 voti a 270 Giovanni Fedele, ora eletto in Ostuni Tricolore; ottimo risultato quello di Giuseppe Tagliente, dai 141 del 2009 ai 357 di ora. Entrano in consiglio comunale per la prima volta: Angelo Pomes, Marina Buongiorno, Giuseppe Tagliente, Maria Palma, Niny Santoro, Giuseppe Tanzarella, Emilia Francioso, Margherita Penta, Giuseppe Bagnulo, Giuseppe Francioso, Guido Milone, Giovanni Fedele, Lucia Andriola. Ben 1128 elettori in meno sono andati a votare rispetto alle elezioni di 5 anni fa (20588 oggi, 21716 nel 2009) e solo 17547 hanno votato al ballottaggio. Risultati delle Europee 6 Speciale Elezioni GIUGNO 2014 La parola allo psicologo È Padre o padrone? del dott. Franco Sponziello difficile stabilire quali debbano essere le qualità di un buon sindaco. Ancor più complesso è capire o spiegare, perché si è scelto un candidato anziché l’altro. Tralasciando amici e parenti, alcuni di noi votano per una sorta di empatia esteriore, dunque irrazionalmente, in un certo senso affascinati dal modo di fare del candidato più che dai contenuti proposti. Altri confidano di trarre un certo tornaconto che, nella maggior parte dei casi, è di natura economica e che riguarda sia minimi traguardi, che mire ben più alte e, a volte, ambigue. Per altri ancora, il futuro sindaco sarà uguale a tutti gli altri, cioè continuerà a fare i propri interessi infischiandosene dei problemi dei concittadini. Quest’ultima visione delle cose, è molto diffusa e rispecchia non tanto un dato di fatto, quanto una dichiarazione di resa spesso accompagnata da ‘brontolii’ che non riguardano solo le elezioni, ma un po’ tutta la vita (anche) sociale. Vorrei soffermarmi su quest’ultimo aspetto, ben consapevole dell’eccessiva semplificazione cui inevitabilmente incorrerò definendolo atteggiamento rinunciatario. La convinzione che niente possa cambiare, anzi, le cose peggioreranno, trova nelle elezioni un terreno fertile per convalidare il proprio pessimismo. Anche parti- D colari di relativa importanza (una buca nell’asfalto, una multa per divieto di sosta), sono la riprova che le cose non vanno e non andranno mai bene. Per un verso, quest’atteggiamento ha delle note persecutorie e, sicuramente, è presente a prescindere dagli appuntamenti elettorali; d’altro canto, fa pensare a una sorta di stato depressivo nel quale predomina la convinzione che il futuro sarà comunque nero e niente potrà mai modificare la decadenza in cui si vive. Non è patologia nel senso clinico del termine, ma è sicuramente una modalità, comune a molte persone, che determina una visione della realtà estremamente pessimistica, di conseguenza, ne risente la qualità della vita. Mi rendo conto della ‘rigidità’ di questa analisi, peraltro semplicemente speculativa e utile solo a tracciare per grandi linee lo stato d’animo di quella parte cospicua di ostunesi che si sentono esclusi dalla gestione della cosa pubblica. L’esempio L’esclusione, presunta o reale, è anche (se non soprattutto), da attribuirsi a chi governa la città. Magari inconsapevolmente, di sicuro in buona fede, insomma, facendo tara di qualsiasi atteggiamento doloso, rimane il fatto che chi è eletto, dovrebbe in primis dare l’esem- BLOB ELETTORALE pio. In realtà, il sindaco assume l’identità del capofamiglia o, a volerla buttare in antropologia, del capo tribù, dunque di colui che rappresenta anche l’anima dei concittadini. L’esempio non si dà solo con il corretto comportamento amministrativo (che già ha la sua grande importanza), né andando a ‘spalare neve’ per esibire la propria umiltà, ma con la coerenza quotidiana: se un genitore fuma, è difficile che risulti autorevole, dunque coerente, quando dice al figlio di non farlo. È solo un’imposizione e al bambino, crescendo, rimarrà la convinzione che alcune cose si possono richiedere, aggirando le regole che non sono uguali per tutti… Mentre scrivo questo articolo, non si sa se il nuovo sindaco di Ostuni sarà Gianfranco Coppola o Nicola Santoro, i due ‘finalisti’ del ballottagio. Premetto che, conoscendo entrambi sin dall’infanzia, li stimo al di là dell’appartenenza politica. Senza nulla togliere ai sindaci degli ultimi cinquant’anni (giusto per definire un termine temporale), esorterei il prossimo primo cittadino di Ostuni, a lavorare costantemente sull’esempio da dare alle tante persone sfiduciate, con la coerenza, la presenza costante nel territorio, la vicinanza ai reali problemi della gente, l’equanimità, il rigetto delle tentazioni nepotiste. Insomma, padre e non padrone! Per inviare domande: dott. Franco Sponziello - [email protected] oppure direttamente alla redazione de “Lo Scudo”. a 25 anni la fortunata trasmissione di Rai Tre “Blob” documenta in pochi secondi alcune rare perle viste e pronunciate in Tv: consentiteci di fare la stessa cosa per iscritto riportando alcune massime (e minime) pronunciate durante questa estenuante campagna elettorale. «Dobbiamo arrivare “ad augusta per angusta”» dal documento degli allora quattro assessori del PD, ovvero “a grandi mete per strade strette”. Latino a parte, si è visto l’esito. «Il muro di Berlino è caduto nel 1989» Franco Colizzi, ma ad Ostuni la notizia non è ancota a conoscenza di tutti. «La maionese è impazzita, e quando succede è inutile che ci metti il limone o l’aceto; ne devi fare un’altra» Sergio Montanaro, al quale chiediamo se la nuova ricetta è riuscita. «Saremo le sentinelle della rivoluzione radicale» Giovanni Fedele, neo eletto consigliere comunale di Ostuni Tricolore, col doppio dei consensi di cinque anni fa, al quale faccio i complimenti nonostante più volte mi abbia preso in giro su Facebook. «Il PD è un popolo di cospiratori» Domenico Tanzarella, 1814. «Un bambino è scivolato in piscina dopo la manifestazione e senza esitazione Coppola, tutto vestito, si è tuffato in acqua per salvarlo» Sms del 6 giugno «Dilettante! Domenico Tanzarella lo avrebbe salvato camminando sulle acque della piscina» Da Facebook «Se le cose vi vanno bene, non mi votate» Vito Semerano. «Semerano abbandoni le letture fantastiche, smetta di accusare il sottoscritto della caduta del Sacro Romano Impero e, piuttosto, si goda il frutto di tanti anni di attività politica» Dichiarazione del Sen. Iurlaro. In effetti per la prima vol- Il ta dall’epoca del Sacro Romano Impero Semerano non è stato rieletto consigliere. «Eleggete Santoro al soglio di Sindaco, per non far precipitare Ostuni nel baratro dell’incertezza, della confusione e dell’inquietudine e non invertire la rotta verso lidi sconosciuti» Domenico Tanzarella, ultimo appello al voto. «Fa nascere un po’ di perplessità che vede nascosta qualche torbida manovra abbastanza artificiosa da parte di qualche elemento. L’augurio è che si ponga fine ad un odioso ed ipotetico gioco politico perverso che sa fare solo male alla società ostunese. Le elezioni europee che ha visto il PD di Renzi vincere ha sbaragliato un centrodestra morto, disorganizzato e frantumato da lotte intestine. Proiettiamoci verso la luce del futuro invece di inabissarci nel più profondo degli abissi dove il nero è impossibile che si tinga di luce» Franco Francioso, Movimento 17 Marzo Liberi. Non ci sono errori tipografici. «Adesso siediti / su quella seggiola / Gianfranco Coppola / questo è lo studio mio / avanti il prossimo / non posso essere io. / Quando il Comune poi / ti chiederà di più / tu mi rimpiangerai» Stune senz’anima di Tanzarella-Cocciante. «Ci siamo sottoposti al giudizio degli elettori e questi ci hanno sonoramente bocciato.» Paolo Mariani, 5 Stelle. Onore delle armi e complimenti per l’onestà intellettuale. FERDINANDO SALLUSTIO Dove va l’Europa? vento dell’euroscetticismo e del populismo – il mal di nazione – ha soffiato forte in vari dei 28 Paesi chiamati al voto il 25 maggio scorso. In Francia e in Gran Bretagna hanno vinto gli euroscettici. In Francia la formazione più votata, il Fronte Nazionale (di estrema destra), razzista e xenofobo, è il primo partito. E questo risultato – che va considerato un campanello d’allarme – come influirà sull’asse Parigi-Berlino? Va segnalato che prima di questa scadenza la Commissione delle Conferenze Episcopali aveva ammonito: “Abbiamo troppo da perdere da un eventuale deragliamento del progetto europeo”. Bisogna pure riconoscere che ad L’ulivo della pace in Vaticano alimentare i movimenti populisti hanno contribuito l’assenza di una leadership comune, l’instabilità dovuta ad un sistema che ha visto la Germania in un ruolo egemone e le profonde spaccature tra Nord e Sud. E ancora stagnazione economica e difficoltà sociali hanno spinto alla crescita dei partiti nazionalisti. E infine non va taciuto il fatto che la denuncia che è alla base della crisi è nella percezione radicata di una lontananza e di una estraneità profonda della politica europea dal vis- N LE COMPARSE el variopinto e affollato teatrino delle elezioni amministrative, che si sono svolte quest'anno nella Città bianca e che ci hanno coinvolto ormai, nostro malgrado, da molti mesi, insieme agli attori principali, vuoi che siano azzeccagarbugli indistruttibili, infermieri stellati, strizzacervelli erranti, crociati appiedati, sterminatori di gramigne varie con contorno di cortigiani plaudenti, giannizzeri feroci, nani tuttofare e ballerine retribuite, ci siamo anche noi: le comparse! Sconosciuti e invisibili ai più, veniamo chiamati alla ribalta in questo periodo di concitate e schizofreniche attività elettorali. Noi, ignorati e tartassati per anni, improvvisamente, da ectoplasmi he eravamo, riacquisiamo un'inusitata e quanto mai inaspettata visibilità. Personaggi più o meno noti della "movida" del Palazzo e dintorni, un giorno ci salutano con calore, e, con piglio confidenziale, neanche fossimo compagni d'arme, ci prendono sottobraccio, ci portano in giro e, tra un ammiccamento e un saluto ai vari passanti, ci blandiscono, ci lusingano, insomma un corteggiamento serrato e ambiguo, perché loro non ci conoscono, e non sanno a quale parrocchia apparteniamo. Poi, infine, il commiato, con tanto di rotear di occhi e l'immancabile "mi raccomando!". Nei giorni che sono seguiti altri attori del teatrino già citato ci sono venuti vicino, sempre più amici, loro, per noi conoscenti occasionali, più guitti che attori, quasi untuosi nella loro eccessiva confidenza sfilando uno dopo l'altro sul palcoscenico della presunta credibilità politica e del loro buon governo. Li abbiamo rovati, alfine, davanti ai seggi elettorali, uno accanto all'altro, nemici giurati da sempre, ma quel giorno alleati, come lupi che cacciano la preda: noi, le comparse più o meno consapevoli del teatro della loro politica! suto della gente. Ma la politica tradizionale dovrà rinnovarsi per affrontare questa preoccupante ondata destinata ad avere risvolti demagogici. E c’è chi, tra i politologi francesi in particolare, paventa il rischio che questi movimenti possano risvegliare ideologie dormienti di destra. Ma se poi si guarda a casa nostra si nota che il “virus” non ha colpito il nostro Paese, anzi. Il clamoroso successo del Pd (è il primo partito del Parlamento europeo) dà all’Italia la possibilità di incidere nel percorso che si apre in Europa. E va inoltre pure detto che le cinque grandi formazioni filoeuropee (Partito Popolare, Socialisti, Liberali, Verdi e Sinistra Unitaria) si sono aggiudicate 550 seggi su 751. E l’hanno fatto dopo una legislatura economicamente più difficile, socialmente più drammatica, (basti pensare all’alto tasso di disoccupazione) e politicamente più disorientata della storia europea. Al tempo stesso non vanno ignorate le conquiste dell’Ue e i vantaggi scaturiti dai processi connessi con la creazione di un vero spazio eco- IL PASSATOR CORTESE Sciame a llu ballottagge Pe Ddemeneca Uètte Giugne Stune tene n'appendàta: la seggia de lu Sineche se stè spetta l'ambasciata! Giambranghe lu Generale e Nnecola de Sandore stòne pronde pe sapè c'ì lu mmegghje mienz'a llore. Cure de Coppola jave n'anne ca stè fila e ca stè tesse e nna vete lu mumende cu vve' pigghja lu pussesse! Lu predite pe lla seggia ì vvenute mue a Necola: cu ttridece cunzegliere mu vo' passà a vviola! "Ce vuè vete cose nove VOTA A MME!" disce lu prime "e scenoca la menestra semb'ì chera! Lu sapime. Da tand'anne chera seggia l'à tenuta sembe june. Mu ì jora cu sse cangia ce vulime bene a Stune! Ce me date lu cumanne jaria nova a lla Cummuna a cce tene jarte e...parte cu mme jacchja la fertuna!" "Ce vè vvenge Cuppelicchje" li responne l'avvucate "pe Stune e li Stunise stone pronde li 'mberrate. Già da muie, lu sapite, vè descinne cose fanze: ret'a jidde na stè niende... cu ss'andùnene li canze! Ce lu Sineche sond'ie lu Paise pò scì nnanze: tegne uemme e li progette... Na nne servene recanze!" Doppe tanda arraiamiende serve pasce a lli Stunise! Ciùnga venge, nu cunziglie: fazza bbene a llu Paise! LORENZO CIRASINO nomico, finanziario e politico comune in preparazione anche di nuovi ingressi. E sull’Euro c’è da dire che nonostante un’eccessiva concentrazione del dibattito europeo sulle questioni economiche, Euro sì – Euro no –la moneta unica non ha perso il sostegno della maggioranza dei cittadini dell’Ue. Ritengo ora doveroso un accenno alla Commissione Europea: ha grandi poteri politici. Per questo la scelta del Presidente (di cui tanto si discute queste settimane) e dei Commissari per il quinquennio 2014-2019 e il ruolo del Parlamento (e degli italiani nello stesso) sarà cruciale. Veniamo, ora, al semestre di Presidenza italiana dell’Unione. Dovrà servire, tra l’altro, a riproporre le motivazioni profonde ed autorevoli della “casa comune”. E cioè i principi di solidarietà e di conquiste sociali contro gli egoismi nazionali, maturati anche nell’alveo della tradizione cristiana. A questi principi si ispirarono i protagonisti della costruzione europea: Monnet, Schuman, Adenauer e De Gasperi. C’è da augurarsi che Renzi sappia sfruttare al meglio questa opportunità. Si pensa infatti di ammorbidire il fiscal compact e di lanciare molti progetti di investimenti in grandi opere europee. Una rapida riflessione finale. In un nuovo contesto culturale che superi, tra l’altro, la contrapposizione Nord – Sud (da attuare anche nella gestione del problema dell’emigrazione) la Chiesa può aiutare le popolazioni a comprendere l’identità europea secondo l’insegnamento di Papa Francesco che chiede di privilegiare l’unità sui conflitti. Proprio con questo spirito Papa Bergoglio ha ricevuto a Roma il Presidente israeliano Simon Peres e quello Palestinese Abu Mazen per un incontro di preghiera per la pace tra i due popoli. “Ci vuole più coraggio per la pace che per fare la guerra” ha detto Papa Francesco. L’incontro tra i due esponenti politici si è concluso con uno storico abbraccio e poi tutti assieme con Francesco e il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo hanno piantato un ulivo nei Giardini vaticani. MIMMO SACCO 7 Attualità Maturità: in bocca al lupo GIUGNO 2014 La rimpatriata dei ragazzi della mitica 3ª C Il Il 1973 non fu un anno da poco. Successero tante e tali cose che la metà già sarebbe bastata per farne un anno eccezionale. Tanto per cominciare si mise finalmente fine alla guerra nel Vietnam, grazie alle manovre dell’instancabile Henry Kissinger (che non a caso nello stesso anno ottenne il premio Nobel per la pace). Poi si inaugurarono le Torri Gemelle a New York e nel 3 aprile di quel 1973 un ingegnere elettronico di nome Martin Cooper fece la prima telefonata con un oggetto che avrebbe rivoluzionato le nostre abitudini, un cellulare portatile (che pesava circa Kg. 1,5 e aveva una batteria che impiegava 10 ore per ricaricarsi). L’Oscar andò ad un film di Frencis Ford Coppola, che rimarrà nella storia del cinema, dal titolo “Il Padrino”. Mentre in Italia, dove c’era il presidente Leone, la nostra nuotatrice Novella Calligaris divenne campionessa mondiale, stabilendo il nuovo record mondiale degli 800 metri stile libero. Al Festival di San Remo vinse Peppino di Capri con “Un grande amore e niente più”, ma in realtà tutta l’Italia di quell’anno canticchiava le innovative e straordinarie canzoni di Lucio Battista (prima “Il mio canto libero” e poi “La collina dei ciliegi”) nonché un altro brano di un giovanotto, un certo Baglioni Claudio, che si intitolava “Questo piccolo grande amore”. Certo non furono tutte rose e fiori. In quel 1973 scoppiò in America lo scandalo Watergate che poi fece saltare il presidente Nixon, mentre la cronaca italiana fu sconvolta dal rapimento del giovane Poul Getty III, a cui i sequestratori arrivarono a mozzare un orecchio per convincere i familiari a pagare un riscatto miliardario. Inoltre il nostro Meridione fu afflitto dal COLERA - Bari in testa - a causa di una partita di mitili della Tunisia (fatto che influenzò e continua ancora oggi ad influenzare fortemente il mio personale amore-odio per le cozze crude). Senza contare che in quell’anno, in cui spopolavano le nuovissime FIAT “127” e “126”, per la prima volta si sentì parlare di crisi petrolifera e di Austerity, con divieto assoluto di utilizzare le auto di domenica Ma l’accadimento più saliente, quello che più di tutti segnò e caratterizzò l’anno, fu un altro: infatti il 1973 fu definitivamente consegnato alla Storia perché in quell’anno conseguirono la licenza di scuola media i ragazzi della mitica 3ª C. Ebbene si, accadde proprio allora. La Scuola media San Giovanni Bosco di Ostuni riuscì a sfornare una scolaresca per la prima volta veramente compatta. Mai si era verificato nei suoi annali : 25 ragazzi che, per un’alchimia più unica che rara, erano diventati un granitico gruppo unico e massiccio. Il fatto fece subito scalpore e suscitò una vasta eco. La notizia si diffuse in men che non si dica. “Ma come è possibile ?” si chiedevano tutti. I telegiornali non parlavano d’altro. E in effetti il fenomeno era davvero strano : 25 ragazzi che non avevano mai avuto un litigio e neppure un piccolo screzio, nessuna invidia e nessuna rivalità. “Una strana anomalia antropologica”, la definì un noto studioso del settore. Scienziati di tutto il mondo si interessarono al caso, cercando di analizzarlo. Nella storia non c’era un solo precedente analogo, in nessuna epoca e a nessuna latitudine. Anzi, era sempre successo il contrario : qualsiasi comunità di persone, grande o piccola che fosse, aveva sempre generato conflitti. “Del resto è naturale, quasi fisiologico, - spiegò un altro luminare universitario in uno special televisivo appositamente dedicato – è come mettere insieme cariche elettriche di segno opposto e di segno uguale : prima o poi si scontrano e provocano scintille e, a volte, perfino esplosioni”. E, allora, perché mai questo non era accaduto anche alla 3^ C ? Naturalmente il subbuglio investì il modo della scuola. Ci fu anche un’interrogazione parlamentare. Il Ministro della Pubblica Istruzione, al quale fu chiesto se per caso in quella benedetta 3^ C fosse stato sperimentato un qualche metodo tenuto segreto, dovette spiegare – non senza un certo imbarazzo – che invece tutto era avvenuto in modo naturale. Allora, per fare luce sulla vicenda una volta per tutte, fu istituita una Commissione d’inchiesta. Si accertò che in quella classe, tutta rigorosamente maschile, si erano concentrati 25 ragazzi della Ostuni non-bene : insomma tutti ruspanti e nessuno viziato o figlio di papà. Questi adolescenti avevano in comune molte cose: parlavano esclusivamente in dialetto, vivevano in mezzo alla strada e non aveva- 18 giugno cominceranno anche negli Istituti superiori di Ostuni gli esami di maturità: ecco il pensieri di una nostra collaboratrice. A voi, che siete in fibrillazione per il nuovo volo, quello che vi darà la patente ufficiale di adulti, quello che vi traghetterà al di là della sponda agognata, che vi ratificherà il diritto alla scelta autonoma di un progetto di vita e con le responsabilità che ne conseguono, prima di allontanarvi da quelle mura silenziose e discrete, da quei banchi in cui avete provato anche la gioia di un riposo ( e non solo dopo l’ora di educazione fisica) a voi dico: entrate nella vostra aula e, con la confidenza e l’amore che vi lega ad un amico fedele, accarezzatela con lo sguardo, e sussurratele parole di gratitudine. Quell’aula non sarà più la stessa senza di voi e voi, forse non ora, ma sicuramente con il passare degli anni, vi accorgerete che vi manca e, in alcuni momenti, vi sentirete bruciare di nostalgia, proprio come per il primo no grilli per la testa. I membri della Commissione d’inchiesta esaminarono ad uno ad uno quei ragazzi ma non ci capirono un gran che, facendo una gran confusione fra nomi e nomignoli : pare ci fosse un certo Frustalupi (casinista e barzellettiere), Mammucce (“ca curreggeva tutte li cane de lu Campe de Juccia”), Jattodda (“mazze mazze e tise tise”), Don Cicce (“tunne tunne”), lu Gnerecate (che scriveva meglio di come parlava), Pastenaca (che quando entrava la professoressa diventava “russe russe”), Ciociola (“ca ce scattava a rite” coinvolgeva tutti quelli che gli stavano intorno), Peppe Sofia presidente e azionista unico della squadra ufficiale di calcio della classe, Simone, Gnefone lu portiere, e poi ancora Bellessine, Rubbinette, il Fanello, Totore, Sasamilla, Vuggevo, Gildogildo, e tutti gli altri. La Commissione appurò che erano compagni a scuola e fuori della scuola. Insieme disputavano memorabili partite a pallone (sui campi di terra con le “porte” immaginate su due pietre), insieme andavano in giro in bicicletta, insieme organizzavano le prime feste da ballo con il giradischi a batterie. Insieme crescevano. Certo, non erano stinchi di santo : a volte organizzavano veri e propri blitz per andare a rubacchiare nelle campagne ostunesi, la quale cosa appariva ai loro occhi molto trasgressiva anche se, in realtà, il “furto” delle nespole, delle ciliege o delle fave verdi avveniva – a turno – nella campagna di ciascuno di loro o, nella peggiore delle ipotesi, in quella di qualche zio. A creare questa amalgama sicuramente contribuirono dei buoni insegnanti, di quelli – sempre più rari – che ci mettevano l’anima e che lavoravano amando il loro lavoro e i “loro” ragazzi. Fra gli altri, il professore d’Italiano Giovanni Andriola e quello di Matematica Angelo Legrottaglie. Ma anche in questo caso la Commissione d’inchiesta fece un po’ di confusione in quanto i ragazzi, all’uopo interpellati sull’argomento, sostenevano all’unanimità che il loro professore-mentore era in effetti “Lu Massare”, ma non esisteva nessuno con questo nome nel corpo insegnante. Quando la scuola media finì, tutti scommisero che quel gruppo si sarebbe disgregato ben presto, come spesso accade in questi casi. E invece no : quei ragazzi continuarono a frequentarsi per molto altro tempo ancora, condividendo “cummenedde”, il tempo del calcio balilla, dei motorini, delle auto, delle fidanzatine, etc.. Poi la vita da adulti li ha divisi, specie geograficamente, spedendo qualcuno in giro per l’Italia o addirittura in Inghilterra (Tonino Greco). Però il loro legame è rimasto forte e saldo. E così qualche giorno fa – a distanza di ben 41 anni ! – si sono ritrovati tutti intorno a una tavola. Quando il prof. Andriola, massicciamente al suo posto insieme al prof. Legrottaglie, ha fatto l’appello hanno risposto “PRESENTE” 20… ragazzi su 25 (5 assenti giustificati). Certo, la visione d’assieme era notevolmente cambiata : quei “ragazzi” erano brizzolati, stempiati, magari con qualche ruga e un po’ di pancetta. Ma lo spirito conservava pressocché intatta tutta la sua vitalità. La serata, per niente triste o “nostalgica” (come in questi casi potrebbe anche accadere) si è piacevolmente svolta in un clima di goliardia tra risate, battute, brindisi con la rima baciata e barzellette. C’era chi ricordava di più un episodio e chi un altro. E, soprattutto, si percepiva il piacere di stare di nuovo tutti insieme. Si è appurato che i 25 ragazzi della 3^ C hanno abbondantemente contribuito alla conservazione della specie : hanno prodotto, allo stato, 47 figli (ufficiali) e 6 nipoti (infatti 5 di loro sono già nonni…). Si è anche appurato che soltanto l’amicizia e il rispetto reciproco conservano nel tempo rapporti così duraturi. Il prof. Andriola e il prof. Legrottaglie non li hanno nemmeno interrogati, ma con ogni probabilità li hanno promossi tutti un’altra volta. PASQUALE SCALONE amore. Ve lo dice una “matusa” che ancora oggi, alla sua età, più spesso e volentieri di quanto non facesse in passato, è solita rifugiarsi tra le sue mura percorrendo i sentieri della memoria. E lì vi trovo i miei compagni, le mie gioie, le mie pene fatte di niente, i miei insegnanti burberi che nelle scorribande del mio amarcord ho imparato ad amare più di quanto non li avessi mai amati. Quell’aula non è uno spazio circoscritto, è la mia giovinezza, è la custode delle mie fantasticherie incorrotte, delle mie speranze, dei miei sogni , di quelli realizzati e di quelli ancora in attesa e lei li custodisce gelosamente come fossero i suoi. L’insegnante che è in me ha deciso di non andare in pensione. Trepido ancora ogni anno per tutti voi, per voi che vi accingete a varcare questo importante guado e vi accompagno a traghettarlo con i migliori auspici e con un forte e sentito IN BOCCA AL LUPO. MARIA MENNA COLACICCO Dopo 42 anni un’entusiasmante rimpatriata Il 27 maggio 2014, dopo 42 anni che non si vedevano, si sono riuniti quasi al completo i componenti della classe “Contabili d’Azienda” diplomati nell’a.s. 1971/72 presso l’Istituto Professionale di Stato per il Commercio di Francavilla Fontana, sede Staccata dell’Istituto “De Marco” di Brindisi, ora tutti sessantenni. La sorpresa più bella per la presenza dei loro professori Leonardo De Cillis e Livia Laviola di Francavilla Fontana, Mario Solito e Armando Saponaro di Ostuni, Giancarlo Fedele, Vito Petrelli e Michele Ferrara di Taranto che, pure loro, non si vedevano dagli anni ‘70. La simpatica serata ha avuto luogo presso l’Osteria Tranquilla di San Michele Salentino che è di proprietà di uno dei componenti della classe, lo chef Lorenzo Altavilla. Momenti di commozione si sono avuti quando alcuni di loro non si sono riconosciuti e anche per l’inaspettata presenza dei professori. La maggior parte di loro sono impiegati in vari enti pubblici e professionisti affermati ed uno di loro è il neo-eletto Sindaco di Villa Castelli Vitantonio Caliandro che, per l’occasione, è stato doppiamente festeggiato. Un pensiero particolare e una preghiera è stata rivolta per una loro compagna, Rosalba Ribezzo di Francavilla Fontana e per i professori Erminio Pecere di Ostuni, Marisa Scianaro di Fasano e Lavinia Masi di Torre Santa Susanna che, nel frattempo, sono venuti a mancare. Che emozione nel ricercare tutti quanti, specialmente quando dall’altra parte del telefono la risposta era positiva, che delusione, invece, quando il nome risultava sconosciuto: non è stato facile contattare tutti quanti, ma l’entusiasmo, il desiderio e la voglia di reincontrarli ha avuto la meglio tanto che, una volta tutti insieme, gli stessi, si sono riproposti di ritrovarsi almeno una volta l’anno, e, magari, an- Lettere al Direttore che con i tre assenti. Nella foto di gruppo oltre ai professori citati ci sono i ragazzi del ‘72: Lorenzo ALTAVILLA e Giuseppe MENGA di San Michele Salentino, Pietro CALIANDRO, Antonio DI PUNZIO, Francesco GALIANO e Michela PASTORELLI di Francavilla Fontana (che subito dopo diplomato è diventata professoressa di stenografia presso lo stesso Istituto), Vitantonio CALIANDRO, Giuseppe CIRACI’, Antonio D’URSO, Augusto LIGORIO e Felice VENZA di Villa Castelli, Cosimo D’ELIA di Oria, Giuseppe DELLE GROTTAGLIE di Torre Santa Susanna, Tommaso EPICOCO e Vita PALAZZO di Ceglie Messapica, Salvatore GRECO e Mario VECCHIO di San Marzano di San Giuseppe, Leonardo MOCCIA di Manduria e Lorenza NARDELLI di Latiano. Gentile Direttore, in risposta alla Signora Francioso, che tanto si è risentita per il raccontino di “Zze Pìtte”. Devo dirLe che sono sinceramente dispiaciuto, per aver toccato la sensibilità della Signora che ha associato il mio racconto alla storia di un suo amato Zio. Non ho alcun dubbio che lo zio della Signora, di cui adesso conosciamo il nome e il cognome, fosse una persona per bene e avesse tutte le doti da Lei lungamente enumerate. Il sottoscritto però, nel racconto, ha detto chiaramente che del personaggio non aveva fonti certe che fosse neppure realmente esistito, in quanto descritto a volte come “candenière” a volte come “paretàre”; d’altronde è anche probabile che fossero cattiverie messe in giro da colleghi invidiosi per sminuire le capacità professionali dello stesso. A volte malignità nate per scherzo, passando di bocca in bocca, agli occhi di molti diventano quasi delle verità conclamate. Oltretutto essendo “Pìtte” il semplice diminutivo di Benedetto, non mi pare potesse essere l’unica persona con quel nome vissuta ad Ostuni nel periodo in cui la storiella è stata da me collocata. Il racconto voleva essere la descrizione di un personaggio che la tradizione popolare conosce a tal punto che molti ostunesi lettori de “Lo Scudo” mi hanno contattato per confermami che le storie raccontate le avevano già ascoltate, per cui erano già note alla tradizione orale della città. Questa mia lettera non vuole accendere alcuna polemica con la Signora, a cui rivolgo le mie scuse per averla così profondamente toccata nell’amor proprio, senza volerlo. Cordiali saluti. CARMELO ZURLO 8 Cronaca Chiesa GIUGNO 2014 O Ore 13,30 di un giorno qualsiasi: bollettino di guerra vviamente si tratta del telegiornale. Dopo le notizie di politica nazionale e internazionale, inizia il resoconto del bollettino di guerra giornaliero: violenze, bullismo, rapine, omicidi, illegalità diffusa e giustificata, mala sanità, mala politica, mala finanza, mala magistratura... Da un po’ di tempo a questa parte la notizia più clamorosa e ripetitiva riguarda gli episodi, spesso riusciti, di omicidi-suicidi. Protagonisti sono adulti, uomini e donne, che oltre a togliersi la vita, la tolgono anche ai loro figli, quale che sia la loro età. I commenti più ricorrenti: “ma cosa sta succedendo… non è possibile… ma come si fa… ci vuole la pena di morte… bisogna chiuderli in galera e buttare la chiave… come mai tanti mostri… ”. Da tempo mi vado chiedendo: come mai ci fermiamo a evidenziare i fatti, anche con orrore giustificato, e non ci chiediamo il perché? Se riteniamo che quanto sta accadendo è frutto del caso, opera di persone fuori di testa e malati, possiamo giustificare tutte le espressioni di cui sopra e altro ancora. Se invece, come è nella realtà, nulla avviene per caso, allora dobbiamo avere il coraggio di fermarci tutti a individuare, con una buona dose di onestà intellettuale, le cause che hanno prodotto e producono questi atteggiamenti. Dico con chiarezza che quanto sta accadendo non è occasionale, ma è un problema di cultura, legato cioè alle prospettive e ai modelli di vita che ci siamo dati in questi decenni e che riguardano il senso e il valore delle relazioni e della vita propria e altrui. Pongo prima di tutto una domanda radicale: nella sua complessità, la società in cui viviamo e che abbiamo contribuito a creare è a misura di persona? Quali sono i costi umani con cui abbiamo costruito l’apparente o reale benessere? Papa Francesco a più riprese ha denunciato la presenza di una “cultura dello scarto” che di fatto regola in gran parte le relazioni a tutti i livelli: interpersonale, sociale, culturale, economico, religioso. A mio parere, sarebbe interessante se riuscissimo a dare un nome a tutto ciò che ci ha condotto a considerare la persona umana come la “cosa”, a volte la più banale, su cui ci arroghiamo il diritto di fare tutto e il contrario di tutto. Non propongo una caccia alle streghe, né la istituzione di tribunali speciali. Mi piacerebbe finalmente sentir dire da parte di chicchessia: su questo ho sbagliato. Non processi, ma atti di onestà intellettuale. Provo a dire qualcosa. Di fronte ai limiti evidenti che ci hanno lasciato in eredità le generazioni precedenti (come è sempre stato), da quelli di una Chiesa che spesso non ha saputo cogliere positivamente le provocazioni del Vangelo e del Concilio Ecumenico Vaticano II, a quelli di tanti pensatori o leaders vari che nel corso degli anni si sono autoproclamati salvatori dell’umanità, abbiamo spesso ritenuto che il passato nel suo insieme poteva essere etichettato e liquidato come “tabù” da buttare e che le nuove proposte avessero tutte “a prescindere” il marchio doc di progresso e di scelte di civiltà. Mettendo in discussione le evidenze più banali e dando credito alle esperienze più stravaganti, abbiamo ridicolizzato la realtà e la serietà delle relazioni, rendendoci oggetto di consumo provvisorio e precario gli uni gli altri. La fiducia e l’affidabilità sono diventate merce rara in circolazione. Abbiamo inventato traumi inesistenti e abbiamo preteso di cancellare quelli reali scritti da sempre nella carne e nel sangue delle persone. Puntando tutto sull’apparire e sul riuscire ad ogni costo, abbiamo messo in discussione la persona, specialmente quella meno dotata di risorse e capacità. Il principio di proprietà, passato dalle cose alle persone, è diventato un assoluto da esercitare contro la legge, contro la coscienza, contro gli affetti, contro tutto e contro tutti. Le conseguenze in cui trasciniamo quanti sono a noi legati da vincoli di affetto e di amicizia sono paragonati a incidenti di percorso, che riguardano marginalmente o per niente il singolo e la collettività. L’aspetto paradossale di tutto questo: livellare o scambiare la verità e la menzogna, il bene e il male per rendere tutte le scelte umane, anche quelle inimmaginabili, normali, scontate e ovvie. Uno degli assurdi più evidenti del nostro presente: in buona parte, siamo riusciti ad ammettere con fatica che abbiamo violentato per secoli la natura che ora ci sta facendo pagare il conto. Quando si tratta di quel piccolo pezzo di natura che si chiama uomo, ogni forma di manipolazione diventa possibile, legittima, anzi doverosa. Di fronte a questi eccessi creati da questi atteggiamenti, la società ben pensante si è dotata di meccanismi di difesa: “si tratta di mostri, di malati, di eccezioni, di personalità fragili, di orchi… “. Con un duplice risultato: aver scaricato le responsabilità personali e collettive su quanti sbagliano e ribadire la propria certezza che si può continuare all’infinito sulla strada intrapresa. Il mio desiderio è quello di avviare una riflessione ad alta voce. Chissà se accanto alla elaborazione della “decrescita felice” in campo economico si potrà avviare una riflessione comune per un “ripensamento felice” che riguardi la rivalutazione della persona umana. SAC. ANGELO CICCARESE NON SI FINISCE MAI DI IMPARARE… PARROCCHIA SANTA MARIA MADRE DELLA CHIESA S Corso di preparazione alla celebrazione del Matrimonio iamo una giovane coppia che si appresta, dopo tanti anni trascorsi insieme, a confermare e rafforzare la propria unione col sacramento del matrimonio. Ci siamo trovati ad affrontare il corso di preparazione al Matrimonio come una tappa imprescindibile antecedente il “grande passo”, ma a dispetto dell’opinione comune tale esperienza si è rivelata tutt’altro che scontata. I nostri incontri settimanali, infatti, sono stati momenti di riflessione e crescita collettiva. Il confronto con le altre coppie e con le loro esperienze è stato fondamentale. Ci siamo conosciuti e “raccontati”, con la possibilità di scambiarci opinioni, dissolvere i nostri dubbi, comprendere come meglio affrontare la quotidianità in due. Di grande interesse ed utilità sono stati i temi affrontati con le relative figure professionali di riferimento: dagli aspetti teologici intrinseci al sacramento a quelli legali e burocratici, dall’analisi fisiologica dell’esperienza della gravidanza ai risvolti psicologici dei rapporti tra coniugi e nel nucleo famigliare, fino ai segreti rivelatici da una coppia consolidata per un matrimonio duraturo e sereno. La presenza del ginecologo, del teologo, dell’avvocato, della psicologa è stata importantissima per snocciolare problematiche di interesse comune ma, spesso, di difficile definizione, così come le testimonianze di coppie “datate”, che sono state alquanto rassicuranti sulla possibilità di affrontare le vicissitudini che, inevitabilmente, si susseguiranno nella vita matrimoniale, soprattutto all’arrivo dei figli… A tale proposito ci è stato di conforto sentirci dire che il dialogo, la condivisione, l’ascolto, il rispetto, il sorriso… e tanta, tanta pazienza sono elementi vincenti nella quotidianità tra marito e moglie. Gli incontri si sono, infine, rivelati momenti di confronto anche con noi stessi ed il nostro rapporto con la fede, in cui fermarci a riflettere su come stiamo vivendo la prospettiva del matrimonio, da cristiani e da semplici esseri umani, e su quanto ci stiamo mettendo in gioco. Cogliamo questa occasione anche per ringraziare ufficialmente il parroco, Don Lillino Ciraci, e Maria Morelli, coordinatrice del corso, per averci coinvolti in prima persona in qualità di medici, attestandoci quindi stima e fiducia, affidandoci il compito di condividere le nostre conoscenze in merito alle malattie esantematiche ed alle vaccinazioni del bambino in età pediatrica: per noi è stata una novità, che ci ha responsabilizzati ed emozionati allo stesso tempo. Sappiamo bene che nulla potrà davvero prepararci all’avventura che ci attende, se non l’esperienza concreta e diretta, ciò che la vita in due ci prospetterà e le prove cui verremo sottoposti, ma siamo certi che il Signore ci assisterà e ci accompagnerà come sempre e che potremo contare sui consigli ed il sostegno di persone splendide conosciute durante questo percorso. SERGIO E ALESSIA U Le campane dello Spirito Santo na bella poesia composta nel 1968 dal prof. Mimino Colucci, il nostro grande poeta, così recita: E pe rengrazziamende a llu Segnore/ l’ande cambane po’ a chedd’ora stèssa / ce cchjù senava e se fasceva onore, ce cchjù chiamava li crestiane a Mèssa: Lu Carmene, la Stèlla, san ‘Mbrangische, lu Priatòrije cu llù Spirde Sante. In effetti la sera dell’11 maggio scorso verso le 20 e 30, il tintinnio festoso e ripetuto delle campane dello Spirito Santo ha destato sorpresa, impensierendo quanti transitavano nelle vicinanze della chiesa o sostavano in piazza della Libertà. Da tempo non si ascoltavano quei rintocchi. Le due campane, una più antica fatta realizzare dal parroco don Melchiorre Trinchera nel 1851, l’altra introdotta da don Giacomo sono Prudentino, state recentemente restaurate e la manifestazione che si è svolta nella chiesa, ha segnato il loro rientro ufficiale nell’edificio di culto. La seconda serata A Sulla mia cetra innalzerò il mio canto causa di una mia svista nello scorso numero del giornale, nello spazio dedicato ai novant’anni del caro Mons. Settimio Todisco, abbiamo pubblicato l’articolo dell’amica Silvana Giovene in maniera incompleta. Ripariamo alla svista ripubblicando l’articolo per intero e confermando i migliori auguri a mons. Todisco. F.S. In dell’iniziativa Intravedo l’Arte e l’Anima VI Stagione Concertistica Arteorema, organizzata dalle associazioni: Arteorema, Amici della Biblioteca Diocesana, sezione Messapia di Italia Nostra e dal M.E.I.C. si è svolta all’insegna dell’armonia e della bellezza, espresse nel concerto di musica classica proposto da Antonella Cavallo al violino e da G. Mazzoni al pianoforte e nell’attenzione rivolta alle interessanti opere artistiche, pittoriche e scultoree della chiesa. Per l’occasione la pittrice Daniela Marzio ha donato alle associazioni organizzatrici, dei disegni raffiguranti i papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, con il desiderio che il loro acquisto possa contribuire ad arricchire la campagna di sensibilizzazione sui nostri beni culturali, obiettivo principale dell’evento. Il generoso contributo raccolto durante la serata servirà a finanziare la ridipintura del portale della chiesa ostunese. ENZA AURISICCHIO quelle tre o quattro volte in cui la vita ci offre l’opportunità di scegliere tra l’avere un’anima di tutti i giorni e il vivere per un ideale ,se lungo la nostra strada si fa passo un uomo intelligente e per giunta innamorato dell’Assoluto ,è sempre una benedizione della Provvidenza. Negli anni sessanta in Ostuni un sacerdote autorevole , don Settimio Todisco ,un uomo di fede capace di dare senso ai gesti dell’esistere ,serviva la sua comunità rendendosi disponibile al dialogo ,all’ascolto, alla guida spirituale. In un’epoca di transizione tra il pre e ilpost Concilio si respirava già aria di orizzonti sconfinati,di libertà dei figli di Dio; il sacro si sposava con il profano della vita quotidiana, la responsabilità con il rischio ,l’amore per la Chiesa con quello per la comunità degli uomini. L’altezza della mente era pari alla nobiltà del cuore direbbe il buon Manzoni ,ma l’una e l’altra armonizzati e avvivati da una fiamma interiore che si percepiva nel calore del rapporto umano,nella capacità di penetrare a poco a poco nell’anima per vincerla e affascinarla all’esperienza del viaggio interiore intorno a quel pozzo di inquietudini del cuore umano che trova l’essenza della vera gioia nella incondizionata resa a Dio. L’anima serenamente si disponeva alla Grazia perché l’adesione al Cristianesimo ,l’appartenenza alla Chiesa, la scelta di vivere sforzandosi di avere una luce dentro, veniva percepito come la riscoperta di una città sepolta in fondo al cuore dove tutti, nel silenzio della coscienza, scopriamo di essere naturaliter fatti per l’Assoluto e attesi dall’amore del Padre. Un laicato consapevole del proprio ruolo nella Chiesa e nella città degli uomini maturava un comune sentire operava strappi con ogni forma di clericalismo, si poneva in dialogo con il mondo. Furono per me e per tanti, gli anni delle esperienze legate alla Domus della Pro Civitate Christiana di Assisi , delle marce della fede a Siena, del dialogo con amici di area laica e marxista ,della militanza entusiasta in Azione Cattolica, della presenza nel mondo della cultura e degli strumenti della comunicazione. E il tutto perché questo sacerdote profeta guardava lontano ed educava a saper leggere i segni dei tempi , a fare discernimento ,a riconoscere l’irrepetibile valore del proprio tassello nel grande mosaico della storia sacra e profana, in un momento in cui le certezze interiori andavano riconquistate con fatica e coerenza. A questo educatore della mente e del cuore ,in molti dobbiamo tra l’altro la lettura delle prime riviste di critica cinematografica e letteraria,la conoscenza del pensiero cattolico francese dal Personalismo di Mounier all’umanisimo integrale di Maritain,dall’esperienza mistica di Raissa allo Spiritualismo di Blondel,Peguy, Leon Bloy . Femministe ante litteram come Caterina da Siena ,Teresa d’Avila ed Edithe Steine, la stessa Armida Barelli contribuivano a scatenare una forza dirompente superiore ad ogni chiassosa rivendicazione; il cesellatore delle coscienze per testimoniare la sua stima per quello che in seguito sarà riconosciuto come ‘genio della donna’ stimolava a camminare accanto agli uomini potenziando lo specifico femminile, dando spazio alla gentilezza, alla tenerezza ,alla generosità per regalare a questo mondo un supplemento di anima. Le ragioni non dette dell’essere e dell’agire da laici costruttori di Speranza, ognuno le traeva dall’intimo della propria esperienza spirituale ,nel momento in cui scopriva di avere ricevuto carismi che andavano messi a servizio della intera comunità con competenza e gratuità. Divenuto Vescovo ,l’erede diretto degli apostoli di Gesù Cristo, era normale che nel Pastore di anime prevalesse il tratto che più lo avvicinava al suo Maestro…’SI VIS ‘… nel quale la rispettosa libertà della scelta di seguire il Risorto,diveniva maturità di Fede,unità di intenti,comunione di servizio. Lavorare incessantemente per costruire una Chiesa incarnata nella storia degli uomini ,adulta nella Fede ,proiettata a definire il Volto di Cristo nel terzo millennio,è quanto di più sacrosanto si possa chiedere a chi è stato scelto dalla Provvidenza a guidare quel Resto d’Israele presente in questo microcosmo diocesano. Questa Chiesa locale che negli anni spesso si è sfilacciata e dove molti vivono la solitudine della diaspora ,temo abbia avuto un Padre che non meritava :autorevole senza voler essere autoritario,amorevole senza voler essere paternalista,suscitatore dell’eterna novità della Fede in Gesù Cristo per non avere appunto un’anima di tutti i giorni. Per noi tutti che abbiamo avuto il grande privilegio di percorrere insieme un tratto del faticoso cammino della vita ,Sua Eccellenza Monsignor Settimio Todisco resta ieri come oggi sempre semplicemente don Settimio perché nella Chiesa di Dio chi siede a capotavola “sia come l’ultimo dei servitori “. SILVANA GIOVENE MARSEGLIA 9 RICORDI Il rituale delle benedizioni e la religiosità popolare (15ª parte) di Dino Ciccarese BENEDIZIONE DELLE PROPRIETÀ, VIGNE, TERRENI E CAMPI COMUNQUE NOMATI “Il Sacerdote indossato il celliceo (se lo si può fare) si ferma dove possa osservare l’ampiezza della terra da benedire; e benedetta l’acqua secondo il Rituale Romano, inginocchiato e fattosi il segno di croce, reciti l’Antifona: con tutto il cuore e la bocca confidiamo, lodiamo e benediciamo Te Dio Padre Innato, Te Figlio Unigenito, Te Spirito Santo Paraclito: Santa e Indivisa Trinità. A Te la gloria nei secoli. Inno: Te Dio lodiamo… Sono confermati dalla Parola del Signore dei Cieli… Sia benedetto il Nome del Signore. Preghiamo Onnipotente sempre eterno Dio, tu che consentisti ai tuoi servi di conoscere nella professione della vera fede la gloria della eterna Trinità e di adorare l’Unità nella potenza della Maestà: ti imploriamo affinché fermi nella sua fede siamo difesi da tutti gli avversari. Quindi si recitino le litanie della Beata Maria Vergine: sotto il tuo presidio… Preghiamo Ti chiediamo Onnipotente Dio, che ci allieti ovunque l’intercessione della Santa Madre Maria di Dio, di tutti i Santi Apostoli, Martiri, Confessori, Vergini e di tutti i tuoi Eletti: beneficiamo dei loro meriti e speri- DEFUNTI 13.2.1937 1.5.2014 Con l’animo sereno è volato in cielo TONINO SUSCO mentiamo la loro protezione. Il sacerdote si muova e dirigendosi per i quattro lati, si fermi e dica: Salmo 80 (79): Preghiera per la rinascita di Israele. Tu pastore d’Israele ascolta, tu che guidi Giuseppe… Salmo 54 (53): Invocazione al Dio che rende giustizia. Dio per il tuo nome, salvami, per la tua potenza rendimi giustizia… Salmo 85 (84): Preghiera per la pace e la giustizia. Signore sei stato buono con la tua terra, hai ricondotto i deportati di Giacobbe… Stando fermo aggiunge: guarda a noi Signore…. Preghiamo Onnipotente sempre eterno Dio e misericordioso Padre, guarda, ti supplichiamo, la nostra quotidiana indigenza ed elargisci benevolmente il fabbisogno necessario al nostro nutrimento: stendi sopra noi il tuo santo nome e spandi sui campi, sulle nostre vigne e sugli alberi la tua abbondante benedizione, affinché le fatiche dei tuoi servi portino pienamente frutti. Allontana, o piissimo Dio, dai nostri confini gli astri dannosi, le tempeste, i rigori invernali, la grandine, le piogge continue, le alluvioni d’acqua e qualunque male e tutto ciò che possa nuocere agli umani fabbisogni. Sequenza Santo Vangelo secondo Matteo (Mt. 12,1-8; Mc. 2,23-28; Lc. 6,1-5) In quel tempo Gesù passò tra le messi: i suoi discepoli avendo fame, cominciarono a cogliere le spi- Giovedì 6 marzo scorso, tra le lacrime dei propri cari, in San Benedetto del Tronto, dove si era stabilita con la propria famiglia, concludeva la sua vita terrena, la signora Vigile Urbano in pensione Ricordiamo un uomo semplice e buono, nato e cresciuto nelle difficoltà della vita. È stato sempre disponibile con i bisognosi, dedicando la vita al servizio dei suoi cari e di chiunque gli chiedesse aiuto. Marito attento e padre esemplare, affettuoso con i suoi cari nipoti. Ricorderemo sempre la luce dei suoi occhi nell’ostinata difesa della vita che è per noi il suo insegnamento più grande. La moglie Angela, i figli Alma e Daniela, i generi Pierluigi Santorsola e Luigi Rapanà e gli amati nipoti Silvia, Mara, Carlo e Giorgio. «Coloro, la cui vita è degna di memoria e di stima, vivono ancora dopo la morte» L’8 aprile improvvisamente ci ha lasciati per far ritorno nella casa eterna SAVERIO SANNICOLA Costernati ed increduli la moglie Giovanna, le figlie Francesca ed Anna, la sorella Rosaria, i parenti e gli amici cari ringraziano il Signore per aver dato loro la possibilità di vivere accanto ad un uomo straordinario e sono certi che dall’alto egli continuerà a proteggerli e a sorridere con loro. 3 luglio 2013 3 luglio 2014 MARIA CALABRESE Pasqualina Giannotti, sincera amica di famiglia, apprendeva la notizia con grande dolore e ha voluto manifestare la propria partecipazione ricordandola da queste pagine, invitando tutti coloro che l’hanno conosciuta ad elevare affettuose preghiere perché possa vivere nella Pace accanto alla Vergine Maria. 27 febbraio 1926 l'avv. GIUSEPPE ROMA 15 maggio 2014 La redazione, consapevole di aver perduto una affettuosa lettrice ed entusiasta abbonata da tantissimi anni, la ricorda a tutti i suoi lettori. Donna di grande carattere e fede incrollabile. Insegnante instancabile che in 40 anni di servizio ha formato generazioni di ragazzi e aiutato tanti giovani. Moglie devota, madre attenta e amorevole, pur provata dal dolore incolmabile per la perdita di due figli. La ricordano i figli Matteo, Francesco e Grazia, le nuore, il cognato e i nipoti. È da un anno che ci hai lasciati per raggiungere la Casa del Signore: il vuoto rimasto nel nostro cuore è incolmabile. Noi preghiamo per te e tu proteggici dal Cielo. I tuoi figli Pierpaolo e Annalisa ti ricordano a quanti ti hanno conosciuta e voluto bene. Il 27 maggio è deceduto all'età di 89 anni già Intendente di Finanza Donna umile, buona, affettuosa, caritatevole, amante e frequentatrice della Chiesa - iscritta all’Azione Cattolica Italiana dal 1953. Viviamo nella certezza che le anime dei buoni, e tu lo sei, vivono fra le braccia di DIO, come anche i fratelli Nino e Grazia: è l’unico conforto in questo dolorosissimo momento di distacco dal fratello Lillino, dai nipoti e da quanti le hanno voluto bene. Vivrai sempre nei cuori e nei ricordi dei tuoi cari. FAUSTA INNOMINATO 7.6.2011 Preghiamo Invochiamo la tua pietà Onnipotente Dio, affinché cosparga con la pioggia della tua benedizione questi frutti che ti sei degnato di nutrire con l’acqua e la giusta temperatura. Tra i tuoi doni, accorda Onnipotente Dio al tuo popolo di rendere sempre grazie a te; affranca dalla sterilità con acque generose le terre e le anime assetate, affinché il povero e il ricco eternamente lodino il nome della tua gloria. Si asperga quella prima parte di campo con acqua benedetta. Proseguendo verso il secondo lato si reciti il Salmo 103 Preghiamo S. Antonio e S. Annibale Maria di Francia (102): Dio è amore. Benedici il Benedici noi Dio, Dio nostro. Signore, anima mia, quanto è Benedici noi Dio e concedi fertilità alla nostra terra, in me benedica il suo santo nome… Salmo 110 fai crescere i suoi frutti al centuplo, affinché viven- (109): Il sacerdozio del messia. Oracolo del Signodo in giubilo riuniamo i fasci di fieno con l’ausilio re al mio Signore; Siedi alla mia destra… Salmo della grazia. 112 (111): Elogio del giusto. Beato l’uomo che teme Vi diffido tempeste di neve, per Dio vivo, Dio vero, il Signore e trova grande gioia nei suoi comandaDio Santo, a non provocare grandine e tempeste menti… Sostando ancora reciti sulle nostre proprietà e sui nostri confini e non risponderete dinanzi al Tribunale di Cristo, per ciò Preghiamo che nessuno vi abbia contestato. Io infatti vi ammo- Benedici Signore, questa terra, affinché dia un frutnisco, nel nome del Padre, Figlio e Spirito Santo a to buono, santo e al tempo opportuno. Io nel tuo nonon provocare grandine e tempeste sui nostri con- me e di S. Ubaldo la benedico e santifico, affinché fini, ma scaricatele nei fiumi o immergetele in mare nessuno spirito la possa turbare. senza danno alcuno per le persone. MARIA BUONGIORNO È serenamente tornata alla Casa del Padre, all’età di 88 anni, Ricorre il 1° anniversario della dolora scomparsa di MARIA NOVELLA LOTESORIERE 25 marzo 1925 Poi si affiggano su alcuni alberi di ulivo le croci e l’acqua benedetta. ghe e a mangiarle. I Farisei vedendo ciò gli dissero: ecco i tuoi discepoli fanno ciò che non è lecito fare di sabato; ed egli rispose: non avete letto ciò che fece Davide quando ebbe fame insieme ai suoi compagni? Come entrò nella casa di Dio non mangiò il pane dell’offerta, cosa non lecita mangiare né a lui, né a quelli che erano con lui, ma solo ai sacerdoti? O non avete letto nella legge, che i sacerdoti nel Tempio infrangono il Sabato e sono senza colpa? Ora io vi dico, che qui c’è qualcosa più grande del Tempio. Se aveste compreso che cosa significhi, misericordia io voglio e non sacrificio, non avreste condannato persone senza colpe. Perché il Figlio dell’Uomo è Signore del Sabato. “I morti non sono morti, sono solo assenti e guardano con i loro occhi pieni di luce nei nostri occhi pieni di lacrime” 23 maggio 2014 vedova Sozzi GIUGNO 2014 10 febbraio 1930 Marito, padre, nonno esemplare, professionista integerrimo, i suoi insegnamenti, come guida costante e sicura, saranno sempre presenti nell'animo dei suoi cari e di quanti lo hanno conosciuto. La moglie Lucrezia, i figli Angelo e Letizia, il genero Enzo, la nuora Natalia, le nipoti Federica, Carola, Arianna, il fratello Luca e la cognata Filomena ne danno il triste annuncio. 3 giugno 2014 Nelle prime ore di martedì 3 giugno, improvvisamente è voltato al cielo un fragile ed amorevole angelo, lasciando nell’angoscia l’amato sposo. maritata Turco Donna di grande fede che alla scuola del Vangelo ha attinto il significato profondo e misterioso della vita che ha vissuto in forma semplice, umile e serena. Nella famiglia riusciva a modellare una comunione d’amore capace dare un esempio potente e semplice del bene universale. L’amore verso il suo amato Pietro non era meno dell’amore che custodiva e manifestava verso la Santa Madre di Dio che considerava Causa nelle sue letizie e Consolatrice nel suo dolore. La sua dolcezza la esprimeva verso tutti coloro che hanno avuto la gioia di incontrarla sul proprio cammino. Lo sposo, Pietro Turco, con il cuore colmo di tristezza, nel ricordarla chiede assidue preghiere. 7.6.2014 CARMELINA SPECCHIA Donna dall’animo gentile e dai modi garbati e premurosi, non rifiutava mai un sorriso a nessuno. La sua voce dolce ed equilibrata dava un senso di tranquillità e di serenità. Convinta cattolica, amava partecipare alla vita attiva della Chiesa e dare il suo contributo alle varie associazioni femminili, offrendo volentieri la propria amicizia, disponibilità e la simpatia che prorompeva dall’intimo del proprio cuore. Le nipoti Isa e Maria, insieme ad Oronzo, Mirella ed ai piccoli Christian e Sara la ricordano con infinita tenerezza. GIUSEPPE ARGENTIERI nato a Ceglie il 23 febbraio 1927. In ricordo al mio amatissimo fratello Giuseppe Quando un nostro famigliare ci lascia per sempre, fiumi di pensieri, di immagini, di parole scorrono nella mente! Questa notte mi vieni in mente tu, Peppe! Come un fiore, uno di quelli da te coltivati per tutta la vita!! Un fiore coloratissimo e tenero che schiude i suoi petali a vista d’occhio e da cui, pian piano, vien fuori un cuore tenero e profumatissimo. Questo sei stato e sarai sempre per noi, amatissimo fratello! Lucia Argentiero ANNIVERSARI 6 maggio 1974 ELEONORA (Dora) SCHETTINI Sono trascorsi tre anni dalla dolorosa scomparsa di Il 19 maggio 2014 è venuto a mancare in Pascarosa 18 giugno 2013 6 maggio 2014 «Coloro che ci hanno lasciato non sono degli assenti, sono solo degli invisibili. Tengono i loro occhi pieni di gloria puntati nei nostri pieni di lacrime» S. Agostino TITINO CAVALLO Lieve è il ricordo delle tue carezza perché breve è il tempo che ci hai dato. Forte è la tua assenza ma più forte è il tuo richiamo d'amore che scandisce ogni battito del nostro cuore. Carmela, Domenico e Monica con i piccoli Pietro ed Edoardo. 18 giugno 2014 Ricorre il primo anniversario della scomparsa di AUGUSTO TANZARELLA A mio padre Se la morte ha un senso per chi resta, il mistero del Tuo oltrepassare il Confine, ha distillato il senso della mia vita, insegnandomi ad ascoltare la voce del silenzio, a vedere con gli occhi del cuore, in un desiderio di pace, di rispetto, di autenticità. Grazie per l’ultimo regalo che mi hai fatto La moglie Maria e la figlia Adele ricorderanno il loro congiunto pregando insieme a quanti lo hanno conosciuto durante una Santa Messa che sarà celebrata in suo suffragio mercoledì 18 giugno 2014 alle ore 17,30 presso la Chiesa Madonna del Pozzo in Ostuni. 10 CRONACA BREVE GIUGNO 2014 T CESTISTICA OSTUNI PROMOSSA IN SERIE “C” NAZIONALE Dialogo con gli Olivi Millenari Intervista a Corrado Rodio di Carlotta Lombardo dal Corriere della Sera di Domenico Moro erminata la regular season al secondo posto a soli due lunghezze dalla capolista e promossa Udas Cerignola, la Cestistica Ostuni aveva da superare l’ostacolo play off per accedere alla Serie C nazionale e riportare così la città bianca nel basket nazionale, un torneo più consono al blasone e alla competenza cestistica del popolo gialloblu. I ragazzi di Beppe Vozza hanno così iniziato la roulette dei play off affrontando sul loro cammino il Barletta nei quarti, la Diamond Foggia in semifinale e San Severo nella finale per accedere al campionato nazionale di Serie C; un cammino non facile per Morena e compagni che in un percorso ricco di insidie hanno dovuto più volte vincere la sfortuna e gli infortuni che hanno caratterizzato queste otto gare prima di gioire per questo traguardo raggiunto. Domenica otto giugno, in un Pala Gentile pieno in ogni ordine di posto ( finalmente ) nella terza e decisiva gara per la promozione nella categoria superiore la formazione di casa ha avuto un inizio non felice, tradita forse dall’emozione e dalla stanchezza di questi play off permettendo così agli ospiti di piazzare subito un break ( 4 – 18 ) da tagliare le gambe a qualsiasi avversario dando maggiore entusiasmo ai ragazzi di coach Panizza che hanno proseguito con grinta e determinazione approfittando anche dell’infortunio dell’ostunese Menzione ( distorsione alla caviglia ) dopo appena 7’ minuti e dell’uscita di Mimmo Morena gravato di tre falli dopo appena 10’ minuti di gioco. Con le polveri bagnate i gialloblu cercano di trovare soluzioni e si affidano a Caloia e Morici per tentare di salvare la barca da un possibile naufragio e con la forza della disperazione la Cestistica inizia a ringhiare e rosicchiare punti e dopo 32’ minuti con una tripla di Argentiero raggiunge il meritato primo vantaggio della serata; San Severo perde la testa, tenta di rimanere a galla ma prima Argentiero e dopo capitan Morena trovano le triple del definitivo KO dei foggiani che permettono a Ostuni di conquistare la vittoria e riportare la Città Bianca nel campionato di Serie C nazionale. A fine gara, in una esplosione di gioia di tifosi, squadra, dirigenti e staff tecnico, coach Beppe Vozza a caldo commenta questa meritata promozione: “E’ una gioia immensa, una gara sofferta e difficilissima ma bellissima proprio per le sue difficoltà; Tutti avete potuto vedere quanti problemi e quanti infortuni, però non ci siamo mai scoraggiati, siamo andati avanti perché avevo un gruppo eccezionale a cui faccio i complimenti e rivolgo un mio GRAZIE personale. Ora godiamoci questa vittoria poi penseremo a programmare la prossima stagione, anche perché sono convinto che questa squadra con qualche ritocco può tranquillamente dire la sua anche nel campionato nazionale di serie C”. Un grande plauso a questa giovane società cestistica che in pochissimo tempo raggiunge questo traguardo con l’obiettivo di valorizzare i giovani ostunesi ma anche di poter riconquistare quel posto nel mondo del basket che in passato l’ha vista nell’elite nazionale dove brillava una stella di nome Ostuni. BREVI DI SPORT Il campionato velico “Villanova Meteor E…”, organizzato dal Circolo della Vela di Ostuni in collaborazione con la Lega Navale – Sezione di Ostuni, si è concluso con le vittorie di Giuseppe Marseglia e Alfredo Ferrai, rispettivamente per le classi “Libera” e “Meteor”.Quest’ultimo evento ha chiuso la serie di regate del Campionato Invernale, organizzato nel rettangolo velico allestito nel tratto di mare antistante il porto di Villanova. Consensi e tanta partecipazione hanno premiato gli sforzi degli organizzatori di una manifestazione che ha visto la partecipazione di imbarcazioni dai cinque ai quattordici metri. Trionfo della Primavera del Napoli nella undicesima edizione del Torneo “Città di Ostuni”. Gli azzurrini del presidente De Laurentis hanno conquistato il trofeo superando in finale, solo dopo i calci di rigore, il Cagliari. Anche questo nuovo appuntamento dell’ormai celebre kermesse calcistica ostunese, ha permesso alla Città Bianca di ospitare tante giovani promesse del calcio internazione. Importante il coinvolgimento delle scuole con tantissimi studenti che hanno assistito alle gare. Piegato verso terra dal vento e dal peso degli anni, contorto dalla siccità e dalla furia dei fulmini, il Grande Vecchio è il gigante del parco. Ha più di 3000 anni, il tronco consumato dal tempo che ne ha dissolto il legno scavandolo fino a farlo evaporare. Non lontano dall’ingresso della Masseria, l’Immortale sembra invece vegliare. L’antico tronco è completamente secco, ma un pollone della stessa ceppaia ha fatto che sì che continuasse a vivere, sviluppando forme scultoree che suggeriscono via via che si cambia prospettiva un busto di donna, le gambe e gli attributi di un fanciullo, un serpente. Per i turisti, l’Immortale, è l’albero di Adamo ed Eva. Gli ulivi di Corrado Rodio, titolare dell’Antica Masseria Brancati di Ostuni e di uno dei paesaggi rurali più antichi del Mediterraneo, non sono piante. Sono una civiltà. Non ce n’è uno uguale all’altro, opere uniche dell’artista del tempo, quasi tutti allineati a 18 metri l’uno dall’altro, cioè a sessanta piedi romani, distanza ottimale per coltivare l’olivo, secondo il primo trattato completo di agronomia mai scritto, il Res Rustica, di Lucio Giunio Moderato Columella. Un contemporaneo di Gesù. E in Puglia, che è terra di olivi, ce ne sono più di 50 milioni, metà secolari (quasi 5 milioni con più di 400 anni di età) e parecchie centinaia di migliaia di oltre 2000 anni. «Di piante plurisecolari - racconta Rodio - io ne ho mille e di queste, 800 sono state censite dalla Regione Puglia come Monumenti naturali. L’età dei più vecchi è stata determinata dal Cnr di Perugia che ha effettuato dei prelievi di legno fossile ed esami al carbonio 14. Il risultato è che alcuni hanno oltre 3000 anni e risalgono al periodo Messapico, cioè anteriore a quello Romano. Non solo, perché il mio terreno olivetato, di impianto romano, è stato censito come Oliveto Monumentale, cioè con una percentuale di Ulivi Secolari Monumentali non inferiore al 60% di quelli totali ». I mammelloni aggrappati alla corteccia di molte piante dimostrano la loro vocazione all’eternità. Funzionano come le gobbe dei cammelli, ricchissimi di gemme dormienti e di sostanze di riserva, fonte di moltiplicazione e conservazione della specie. «Nei secoli - spiega Rodio parte del legno vecchio muore e da secco si dissolve letteralmente. Per questo la maggior parte dei tronchi è ca- vo all’interno. L’ulivo però reagisce creando sulla corteccia dei mammelloni, tessuti pieni di acqua e di cellule da cui nascono i nuovi germogli. Del resto, secondo la mitologia greca, la pianta dell’olivo fu creata da Atena come pianta immortale. La cosa incredibile è che continua a produrre e a donare olive all’uomo anche quando è in fin di vita. Ed è questo l’aspetto che continua ad affascinarmi e a commuovermi di queste piante. Ho visto olivi morire con le olive ancora addosso. Olive buonissime e di una varietà pregiatissima». Nella sua proprietà Corrado Rodio produce olio biologico di qualità. Un olio monocultivar con la varietà Ogliarola Salentina, selezionato come Extratop d’eccellenza e vincitore di numerosi premi. Deriva proprio dai suoi ulivi millenari. «È una varietà eccellente, che oggi nessuno usa più perché le olive sono piccole ed è difficile raccoglierle, e poi perché la maturazione è a scalare, la stessa usata in epoca Messapica, quando il lavoro nei frantoi ipogei era lentissimo ed era necessario che le olive non maturassero tutte contemporaneamente. Quando dissi che volevo fare l’olio di qualità dalle mie piante millenarie i colleghi mi risero dietro. Vinsi subito il primo premio a un concorso di qualità tenuto a Ostuni come miglior extravergine biologico. Sono un perito agrario, ho lavorato per 15 anni in uno studio notarile ma volevo dedicarmi agli olivi creando prodotti eccellenti. Lo spiego sempre ai miei ospiti, li porto tra i miei olivi e a visitare il frantoio ipogeo che si trova sotto la Masseria, tengo degustazioni didattiche spiegando quali sono i pregi dell’olio, cioè le sensazioni di fruttato, amaro e piccante. Perché c’è ancora chi - abituato agli oli dolci e di bassa qualità - confonde l’amaro con l’acidità»." ASTERA: VIAGGIO D’AMORE Domenica 22 giugno, alle 21, neI Teatro della Chiesa di San Luigi, con ingresso libero, il Laboratorio Teatrale dell'Associazione "Astera" presenta: "Viaggio d'Amore", un itinerario attraverso l'Amore nelle sue diverse forme rappresentato attraverso stili diversi: recitazione, canto, danza. Al centro di tutto: l'uomo, con le sue fragilità, i suoi dubbi, le paure... ma anche con le sue enormi potenzialità, i sentimenti, le emozioni e la forza... Un viaggio di scoperta e riscoperta dell'Amore visto da diverse prospettive. Lo spettacolo è a cura di Remo Attanasio, Angela Andriola e Antonio Marseglia con la preziosa collaborazione di Antonella Colucci...e con: Damiano Scaligeri, Francesca Cavallo, Rossana Cesarea, Antonio Marseglia, Chiara Mola, Jenny Farina, Francesco Attanasio, Rossana Cervellera, Maria Brescia, Sonia Clarizia, Alessandra Lapenna, Maria Semeraro e Roberto Farina. “NOI CI PROVIAMO”: ORA IL DVD “Noi ci proviamo” il film tutto ostunese diretto da Emilio Quaranta, scritto ed interpretato da Remo Attanasio con una gradita e numerosissima serie di attori tutti provenienti dalla nostra città è ora uscito in un Dvd ufficiale, distribuito nelle edicole e in altri esercizi di Ostuni a soli 10 euro, con una pubblicità che lo definisce “La grande bellezza di Ostuni” parafrasando il titolo del fortunato film di Sorrentino premiato con l’Oscar. In effetti il film è un piccolo miracolo produttivo, ben scritto e divertente, frutto della passione e dell’impegno durato due anni di tutti coloro che hanno concorso alla sua realizzazione. Ancora complimenti. NUOVO DISCO DI CANZONI POPOLARI DI PIERO LAPENNA Piero Lapenna racconta il suo universo, attraverso una raccolta di brani che nel corso degli anni hanno accompagnato le stagioni del suo pubblico. I suoi canti sono stati la colonna sonora di intere generazioni, la memoria storica della nostre radici popolari.L’intento di questo progetto è proprio quello di salvaguardare le canzoni della nostra terra mediante il bel canto riproposto con arrangiamenti e nuove sonorità al passo con i nostri giorni, per trasferire ai più giovani questo immenso patrimonio artistico-musicale e renderlo sempre vivo. A far da cornice al bellissimo progetto, una bella immagine di Ostuni con il classico cavaliere, in grado di destare simpatia e curiosità, e col movimento delle nuvole in un cielo sempre azzurro e tanto amato. L’idea è stata quella di caratterizzare l’interpretazione della cultura folkloristica popolare italiana ed in particolare riprendere le canzoni dell’antica civiltà contadina. Un particolare e significativo omaggio va alle donne che hanno sacrificato la loro vita al duro lavoro nelle campagne sino a diventarne delle icone del lavoro femminile stesso, conquistando con tanta fatica e dignità un posto di primaria importanza all’interno del proprio nucleo famigliare. Di particolare intensità “Stune mia”, Lu terrarulu”, e il segno della competizione sportiva in “Ostuni gialloblu”. Mensile Cattolico d'Informazione Anno XCII - Numero 6 - GIUGNO 2014 Corso G. Garibaldi, 129 - 72017 Ostuni (Br) Tel./Fax 0831.331448 [email protected] Part. IVA 00242540748 Associato UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA Iscritto alla FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI Abbonamento annuo: € 20,00 Estero: € 50,00 - C.C.P. n. 12356721 Aut. Trib. Br n. 38 del 21.7.1956 - Iscriz. R O C n° 5673 Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n° 46) Art. 1, comma 1, S1/BR - Filiale di Brindisi Aut. Filiale Poste Brindisi - Pubbl. inf. 45% Direttore Responsabile: Ferdinando Sallustio Redazione Enza Aurisicchio - Gianfranco Ciola - Domenico Colucci Paola Lisimberti - Giacomo Mindelli Gianmichele Pavone - Alfredo Tanzarella jr. Hanno collaborato a questo numero: Giovanna Buongiorno - Sac. 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