La Stampa - 20 Ottobre 2016 - 23-10-2016
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1234536738931A LEZIONE DI BARBERO INTERVISTA A LAW LE STORIE Cavour e l’Unità Un dispetto del conte al fratello “La magia dei diamanti Il chimico che prepara per purificare l’acqua” drink agli ultrasuoni “Il Papa giovane ha cambiato la mia vita” Paola Guabello A PAGINA 17 Fulvia Caprara A PAGINA 31 Alessandro Barbero A PAGINA 24 Fabrizio Assandri A PAGINA 17 LA LA STAMPA STAMPA QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 1 ANNO 150 N. 291 1 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it Intesa a Washington per una maggiore presenza in Libia. Pressing su Egitto e Francia, obiettivo stabilizzare Tripoli Le idee Perché i numeri sui disoccupati tornano Dopo la festa di Obama, il premier attacca su bilancio e migranti: sanzioni per chi non li accoglie L non L S Renzi rilancia la sfida all’Europa INDA 1 Matteo LA TREGUA REFERENDARIA DI BRUXELLES MARCO ZATTERIN M atteo Renzi giunge a Bruxelles forte dell’investitura a stelle strisce quale potenziale «salvatore dell’Europa». Nella capitale Ue, vestita a festa per il vertice d’autunno, il premier sbarca per dare battaglia sui migranti e, in controluce, per difendere la sua manovra, non propriamente simile a quella che la Commissione Ue si aspettava. In città trova un clima di pace artificiale, tanto dolce quanto fragile e armata. Renzi riaccende la sfida con l’Unione europea. Il presidente del Consiglio da Washington avverte Bruxelles: «Infrazioni a chi respinge i migranti». E dopo aver detto che «la nostra manovra finanziaria è molto seria», ha rilanciato: «Siamo in credito con l'Europa, per bocciare la nostra legge di bilancio dovrebbero dire no ai fondi per Amatrice». Negli Usa, durante la visita del premier, si è registrata una convergenza sulla necessità di una maggiore presenza in Libia. Pressing su Egitto e Francia con l’obiettivo di stabilizzare Tripoli. Martini e Mastrolilli REPORTAGE Nei villaggi dove curdi e iracheni braccano gli irriducibili dell’Isis E su Mosul ora volano gli Apache Giordano Stabile A PAGINA 13 DA PAGINA 2 A PAGINA 5 Un Paese stregato dai Medici U na boccata di ossigeno a pieni polmoni per la Rai. Il trenta per cento di share fatto da «I Medici» arriva con una coproduzione originale. Nell’industria dell’audiovisivo (con qualche limitata eccezione), infatti, la novità paga. CONTINUA A PAGINA 23 Le inutili telecamere negli asili GIAMPIERO MASSOLO Q GIANLUCA NICOLETTI ESA/ATG-MEDIALAB/AP Nella simulazione il modulo di ExoMars battezzato Schiaparelli in omaggio al celebre astronomo Balbi, Lo Campo, Malerba e Sabadin PAG. 10 -11 GABRIELE BECCARIA I «sei minuti di terrore» sono passati e hanno lasciato dietro di sé un angosciante interrogativo: missione riu- scita o fallita? In quei sei minuti decisivi, ieri, il cono della sonda ExoMars si è lanciato a 21 mila km l’ora per attraversare la tenue atmosfera marziana. Il modulo di discesa «Schiaparelli», intitolato al cele- Buongiorno MASSIMO GRAMELLINI 1 Se parli male di suo padre a tuo figlio pagherai una multa 9 771122 176003 Roberto Giovannini A PAGINA 9 MASSIMILIANO PANARARI Italia più sicura con una rete per la cyber-difesa 61020 A ssunzioni e dimissioni in calo, licenziamenti e voucher in crescita: sui dati Inps c’è un allarme generale ma la mia opinione è che in questo momento abbiamo tutti bisogno di più analisi e di meno allarmismo. Cerchiamo di fare chiarezza. I voucher sono effettivamente cresciuti molto. Suspense per la missione europea su Marte DOPO LE TENSIONI USA-RUSSIA CONTINUA A PAGINA 23 ABBADINI CONTINUA A PAGINA 9 IL CONTATTO CON LA SONDA “SCHIAPARELLI” SI INTERROMPE 50 SECONDI PRIMA DELL’ATTERRAGGIO CONTINUA A PAGINA 3 uanto ci deve preoccupare che Stati Uniti e Russia estendano ora il loro confronto anche alla dimensione cibernetica? Certo, l’ufficializzazione, per bocca del vicepresidente Biden, che la Cia avrebbe ricevuto l’incarico di preparare un contrattacco informatico contro l’asserito hackeraggio di Stato russo della campagna presidenziale americana non può lasciare tranquilli. AURA pari a trentamila euro, un anno abbondante di stipendio medio, e se non cambierai registro ti verrà revocato l’affido della creatura. Così ha storicamente sentenziato il tribunale civile di Roma, provocando un coro di applausi ma anche uno strascico di domande, alcune scontate e un’altra che ci terremo per la fine. La prima: è giusto punire una madre maldicente e sobillatrice anche quando l’ex marito a cui dà del farabutto davanti ai figli si merita appieno l’epiteto, magari perché fa penare l’assegno di mantenimento? La seconda domanda mi sembra ancora più decisiva: è veramente traumatico per un figlio, specie se piccolo, sentire la madre denigrare il padre (o viceversa)? Su temi tanto delicati sarebbe presuntuoso generalizzare, ma gli amici che ci sono bre scienziato italiano del XIX secolo, ha puntato verso il suolo e tutto è andato come previsto fino a 50 secondi prima del «touch down». CONTINUA A PAGINA 10 I figli lo sanno passati mi garantiscono che per fortuna il giudizio negativo sull’ex coniuge, quando è frutto di esagerazione o desiderio di vendetta, tocca i bambini solo fino a un certo punto. Tornando all’esempio iniziale, se una madre dà del farabutto al padre, ma il padre con loro è meraviglioso, rimbalzeranno le parole della madre e non smetteranno di vedere in lui un punto di riferimento. Smontare l’immagine dell’altro genitore resta comunque un’operazione distruttiva e la multa funzionerà da deterrente. Semmai il limite della sentenza è che può applicarsi soltanto alle coppie separate. Gli insulti che i coniugi ancora sposati si scambiano davanti ai figli restano impuniti, anche se forse sono quelli che alla lunga provocano più danni. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI U na telecamera sempre accesa in tutti gli asili d’Italia potrebbe sembrare la soluzione più ovvia. Invece è solo l’inutile tappabuchi di una miseria culturale profonda e inconfessabile. CONTINUA A PAGINA 23 2 .Primo Piano Il discorso all’università Johns Hopkins 1 Il premier ha insistito sul tema dei migranti davanti agli studenti della Johns Hopkins University. «L’Europa ha detto - è un luogo nato da sognatori, ma adesso non sa dov’è il suo futuro» 1 Parlando di terrorismo, Renzi ha spiegato che la risposta militare non è sufficiente: «Serve una risposta culturale, nella scuole e nei teatri, perché i terroristi vengono dalle nostre periferie» 1 Ha poi avvisato gli universitari sui rischi del populismo: «Si annida nella crisi economica, non nasce dalla paura del terrorismo. E rischia di trasformare l’identità della democrazia» STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 Renzi accende la sfida a Bruxelles “Infrazioni a chi respinge i migranti” Da Washington il premier avverte l’Unione: manovra finanziaria molto seria E rilancia: siamo in credito, per bocciare la legge dovrebbero dire no ai fondi per Amatrice FABIO MARTINI INVIATO A WASHINGTON Ora che la «festa» è finita, Matteo Renzi potrebbe godersi il successo, magari far capire perché il presidente degli Stati Uniti è stato così generoso con lui, ma la sirena delle vicende domestiche finisce per risucchiarlo, inesorabilmente. Seduto su un divano dell’ambasciata italiana, il presidente del Consiglio incontra i giornalisti per una chiacchierata e ovviamente, in premessa non può che compiacersi per «il rapporto straordinario» allacciato con Obama, per il risultato politico «tecnicamente incredibile» determinato dalla accoglienza che gli ha riservato il presidente Usa, ma appena qualcuno prova a stuzzicarlo sui «rumors» che parlano di una possibile bocciatura della legge di Stabilità da parte di Bruxelles, il presidente del Consiglio si inalbera e dà avvio ad una raffica di battute taglienti: «Abbiamo fatto una manovra molto seria con un rapporto del 2,3% e come al solito ricompaiono le «perplessità», i portavoce anonimi che obiettano, che minacciano bocciature… Ma Bruxelles dirà di no su cosa? Sui soldi per Amatrice? O su quelli per una scuola? O sui 2 miliardi in più per la sanità? Bene, me lo dicano, mi mandino due righe scritte: questo o quest’altro non va bene!». Renzi, reduce dagli allori della Casa Bianca, è così «carico» che arriva a rilanciare: «Ma la relocation (la ridistribuzione dei migranti nei Paesi Ue, ndr) dov’è? Noi aspettiamo una procedura di infrazione», brevissima pausa e TIBERIO BARCHIELLI /PALAZZO CHIGI/LAPRESSE Renzi insieme alla moglie Agnese al cimitero monumentale di Arlington, in Virginia, dove ha reso omaggio al Milite ignoto Il premier è stato accolto da 19 salve di cannone poi conclude: «… per quei Paesi che non fanno la relocation!». Dunque il messaggio a Bruxelles è lanciato: se immaginate di fare una lettera di richiamo all’Italia, dovete aprire una procedura di infrazione a tutti quei Paesi, tanti, che non hanno rispettato la decisione del Consiglio di ridistribuire i migranti già arrivati in Europa e che in quantità consistenti si trovano in Italia. Renzi evita accuratamente di alludere ad altre infrazioni, suscettibili di procedura, come il surplus commerciale della Germania, o come lo sfondamento sul deficit della Francia. Non pesta piedi importanti perché punta a far passare la flessibilità sui migranti, mettendo sul piatto le inadempien- ze altrui proprio su questo dossier. Al fondo dei pensieri c’è sempre la madre di tutte le battaglie: quella per il referendum. Una sconfitta in Europa e una minore disponibilità finanziaria non aiuterebbero e, alla luce delle reazioni in Italia alla grande accoglienza di Obama, a Renzi forse è venuto un dubbio: un certo eccesso di enfasi po- trebbe rivelarsi un boomerang. E a chi gli chiede se voglia ridimensionare l’endorsement, lui risponde: «No, non freno assolutamente!». Teme forse che faccia breccia il tema dell’ingerenza americana? «Ma no. Con Obama, di referendum abbiamo parlato un attimo prima, ma non sta né in cielo né in terra che tutta questa accoglienza sia stata organizzata come uno spottone per il referendum! Ma di che stiamo parlando? Se arriva una domanda sul referendum, ovvio che Obama risponde come ha risposto». In Italia c’è chi, come Renato Brunetta, è arrivato a dire che, dopo l’intervento sulla Brexit, Obama porterebbe «sfiga»... Renzi replica: «Ma dai, ragazzi! Stiamo parlando del presidente degli Stati Uniti e mi parlate di Brunetta? Capisco che non funziona, che non c’è notizia a spiegarvi che è stata una festa degli Obama che lasciavano, che è andato tutto bene e che l’Italia è tornata affidabile». E sull’accoglienza «da star», Renzi fa sapere che Obama lo informò di chiudere la sua presidenza con una cena di Stato in onore dell’Italia in primavera, «quando la vicenda del referendum era lontana». In Sicilia Da venerdì il premier sarà a Palermo, dove riprenderà la campagna per il Sì al referendum. Sabato inaugurerà l’anno accademico dell’università Bebe Vio ha postato su Twitter un selfie con Obama: «Non è possibile? Spiacente, non conosco queste parole» I simboli dell’Italia DALL’INVIATO A WASHINGTON Agnese Renzi e Michelle Obama hanno sfoggiato due abiti dell’alta moda italiana: Scervino per Agnese e Versace per Michelle Renzi arriverà a Bruxelles direttamente dagli Usa. Lo attende il summit europeo, dove darà battaglia sui migranti e difenderà la manovra Protocollo Selfie, vip e ironia L’omaggio di Barack all’amico Matteo First Ladies Summit Ue 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI La cena di Stato alla Casa Bianca Dice tutto una foto-notizia pubblicata a cose fatte dal Washington Post: «Buon appetito, for the last time», buon appetito, per l’ultima volta, con un’immagine di Obama e Michelle elegantissimi e sorridenti. Quella dell’altra notte è stata una sfavillante cena di Stato in onore dell’Italia, ma soprattutto l’ultima cena di gala di Barack Obama e di sua moglie Michelle. E alla fine si è rivelato un evento in linea con la tradizione, un po’ diverso dalle attese e dalle previsioni dei media: una cena più «ariosa» nel numero degli invitati, decisamente chic e anche attraversata da un filo di malinconia da parte di Obama, vicino oramai al passo d’addio. Alla attesa cena di Stato hanno partecipato 375 invitati, una platea più larga rispetto a chi immaginava la presenza dei pochi testimonial voluti espressamente dal capo del governo, come Roberto Benigni e la moglie Nicoletta Braschi, lo stilista L’agenda Giorgio Armani (a sinistra) con la sindaca di Lampedusa Giusi Nicolini e Roberto Benigni (nella foto a destra) con la moglie Nicoletta Braschi Giorgio Armani, il presidente dell’Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone, la direttrice del Moma Paola Antonelli, quella del Cern Fabiola Giannotti, la campionessa paralimpica Bebe Vio, la sindaca di Lampedusa Giusi Nicolini e il premio Oscar, il regista Paolo Sorrentino. Al tavolo d’onore, accanto a Obama e Michelle sedevano matteo Renzi e Agnese Landini, John Elkann e la moglie Lavinia. Tanti ospiti e anche uno sfoggio di eleganza: Michelle Obama si è presentata con un abito di Versace oro rosato in cotta di maglia, mentre Agnese Landini vestiva un abito lungo di Scervino a spalle scoperte. «Non ti preoccupare per come siamo vestiti, qui sono interessati solo agli abiti delle signore», ha scherzato Obama, salutando Renzi, in smoking Armani. Roberto Benigni ha «deluso» le attese di chi immaginava qualche numero in ricordo dell’anticonformismo di un tempo. Obama, facendo sorridere tutta la sala, ha raccontato: «Benigni mi ha promesso che non salterà sui tavoli!». [FAB. MAR.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA STAMPA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 Primo Piano .3 . L’ITALIA E GLI JOJOJOJOP ALLEATI MARCO ZATTERIN SEGUE DALLA PRIMA PAGINA N essuno fra i partner vuole dissidi con l’Italia a meno di 50 giorni dal referendum, ma ciò non significa che tutti siano entusiasti di come il governo amministra l’economia, amministra le frontiere e si rivolge all’Europa. E neanche che siano pronti ai passi che potrebbero evitare risse verbali che, a questo punto, sorprenderebbero solo i distratti. Una voce italiana nei palazzi bruxellesi dipinge l’umore recente di Renzi come «poco incline ad ascoltare consigli miti» e alla ricerca di spunti per contestare il patto a dodici stelle, «anche per conquistare consensi nel popolo euroscettico» in vista della consultazione del 4 dicembre. Il premier gioca la carta dell’attacco preventivo su deficit e debito per scongiurare una procedura di Bruxelles. Quindi contesta la «inaccettabile solidarietà flessibile» che l’Ue sta intrecciando per provare a dar dignità al dossier dei «salvataggi mediterranei». Sui rifugiati qualcosa l’Italia dovrebbe portare a casa, fra oggi e domani. Si intravedono progressi sul Migration Compact, il piano di investimenti nei Paesi dove le migrazioni hanno origine, pensato per tagliare i flussi alla radice. Peccato che sulla redistribuzione di chi approda in Italia si sia davvero al palo: il peso dell’accoglienza resta in gran parte su di noi e non si vedono progressi sulla riforma del Regolamento di Dublino che dovrebbe alleggerirci il peso. A parte le solite capitali dell’Europa orientale, anche i francesi sono duri. Sostengono che ognuno deve fare la sua parte, il che equivale a stabilire che l’Italia deve gestirsi da sola la sua frontiera europea. Berlino vorrebbe aiutare, però da sola non basta. Lo scontro sui migranti ha ricadute sulla partita economica. A Bruxelles vedono un Oggi il summit dei Ventotto Ecco i temi 3 2 1 4 L’Unione dopo la Brexit L’emergenza migranti I rapporti con la Russia Gli accordi commerciali La Brexit non è nell’ordine del giorno, ma la presenza di Theresa May sarà l’occasione per farle ribadire ufficialmente l’intenzione di uscire dall’Ue La revisione del regolamento di Dublino e il dibattito sulla solidarietà sono rinviati. Ma Renzi dovrebbe richiamare l’attenzione sui ricollocamenti L’ipotesi di nuove sanzioni a Mosca per i raid ad Aleppo non sarà affrontata al vertice «Ma è un’opzione che resta» ha detto il portavoce di Tusk L’accordo di libero scambio con il Canada (Ceta) è ostaggio del parlamento della Vallonia, che ha posto il veto. Si cercherà di sbloccare l’impasse IL BRACCIO DI FERRO CON L’EUROPA La Ue attende il premier al varco Ma niente scontro fino al referendum Francesi e tedeschi infastiditi dai toni del capo del governo Il voto di dicembre è però ritenuto cruciale per la stabilità FRANCOIS LENOIR/REUTERS Il vertice Oggi il premier Renzi è nella capitale Ue per il vertice d’autunno Renzi furioso sulla solitudine italica nell’emergenza sbarchi perché vuole che la Commissione giustifichi i due decimi di punto di deficit in più non autorizzati che Roma ha messo in conto per il 2017. Sebbene le contrarietà di fondo dei soliti falchi non siano svanite, il consenso nel Team Juncker è «che non si vuole turbare il clima pre-elettorale». La prossima settimana diversi Paesi riceveranno una lettera con una richiesta di maggiori informazioni e spiegazioni sulle loro leggi di bilancio. L’Italia è per ora nella lista, anche se il regolamento non precisa in quale forma debbano avvenire le consultazioni e scrivere non è un obbligo. «Ci saranno molti negoziati, non semplici», si sente raccontare da una fonte che ribadisce le volontà per nulla aggressiva della Commissione. Risultato: o ci promuovono il 16 novembre; o prendono tempo e aspettano il dopo referendum. Una bocciatura diretta non è fra le soluzioni più probabili. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA STRATEGIA ITALIANA IN LIBIA Pressing su Egitto e Francia per la stabilità a Tripoli Intesa con gli Stati Uniti, serve coinvolgere Haftar PAOLO MASTROLILLI INVIATO A LAS VEGAS Due fronti: uno militare, per scacciare l’Isis, consolidare il governo Sarraj e controllare i flussi migratori; e uno diplomatico, per spingere finalmente a un accordo serio non solo le parti libiche, ma soprattutto i loro sponsor internazionali. Questi sono gli elementi fondamentali della «fase due» in Libia su cui gli Stati Uniti si aspettano l’aiuto dell’Italia, non perché Roma non stia facendo già abbastanza, ma perché in molti casi noi siamo gli unici in grado di fare la differenza. Sul piano militare, è di ieri l’indiscrezione che anche la Germania sta mandando nel Paese africano 70 uomini delle forze speciali. Peggio ancora, è noto che altre nazioni giocano su due tavoli, come ad esempio l’Egitto e la Francia, che in teoria appoggiano il percorso di stabilizzazione sancito dall’Onu attraverso il governo di accordo nazionale, ma nella pratica poi aiutano o fomentano anche Haftar, che infatti un giorno dice di accettare un ruolo nelle nuove forze ar- mate unitarie del Paese, e il giorno dopo minaccia di marciare su Tripoli. Il sospetto è che siano gli interessi petroliferi a motivare queste ambiguità. L’Italia sta già facendo molto Tecnici rapiti in Libia Indagato per omicidio manager della Bonatti 1 Le aziende italiane che non tutelano la sicurezza del personale all’estero rischiano di essere perseguite penalmente. L’orientamento della Procura di Roma a non fare sconti è ormai evidente. Dennis Morson, il manager della logistica in Libia della Bonatti, è stato indagato per omicidio colposo per la morte dei tecnici Salvatore Failla e Fausto Piano, uccisi in circostanze ancora da chiarire. Erano stati sequestrati il 20 luglio 2015, con i colleghi Filippo Calcagno e Gino Pollicardo, che riuscirono a salvarsi. E non è escluso che vengano accusati anche i vertici dell’azienda. La posizione di una decina di manager è al vaglio del pm Sergio Colaiocco. Ieri i Ros hanno sequestrato a Parma copia del server della Bonatti. [GRA. LON.] ISMAIL ZITOUNY/REUTERS Le ultime fasi della liberazione di Sirte da parte delle forze alleate sul piano militare, dal punto di vista ufficiale con i 300 uomini che hanno garantito la creazione dell’ospedale a Misurata, e su quello ufficioso con altre risorse operative. Gli americani ci chiedono di più perché certe cose in Libia le conosciamo e le riusciamo a fare solo noi, però i «patti chiari e amicizia lunga» di cui ha parlato il presidente Obama durante la conferenza stampa con il premier Renzi dovrebbero riguardare anche questo fronte. Se bisognerà fare di più sul piano militare, e vista l’instabilità esistente è probabile, Roma chiede che ci sia un impegno internazionale più chiaro. In sostanza una presa di posizione del tipo di quella approvata dall’Onu per autorizzare la missione di pace che ab- Renzi gioca su un terreno pieno di buche. La prospettiva referendaria lo aiuta. I suoi partner lo preferiscono alle possibili alternative, oltre che all’incertezza. «Non ci sarà una conferenza stampa a due qui a Bruxelles», giurano i francesi: «Bratislava non si replica». Nelle stanze tedesche si confessa «noi auspichiamo che il premier si affermi perché temiamo ripercussioni negative». Per questo, si aggiunge, «non vedete nostre dichiarazioni». Però è anche vero che, chiuse le urne, «sarà difficile restare fermi davanti all’atteggiamento di Renzi». Quale? A Berlino c’è chi pensa che il premier dovrebbe moderare le parole su Francia e Germania perché «non è un modo accorto di intrattenere le relazioni». La tesi è che i problemi si risolvono con il dialogo, come ha fatto la Spagna. L’irritazione, privata, vale anche per la cattiva interpretazione dell’incontro a tre di fine agosto: Berlino e Parigi negano «uno spirito di Ventotene» che vada oltre l’asse bilaterale fra i due big. La minaccia è che dopo il 5 dicembre le cose possano cambiare. Non una resa dei conti, ma quasi. Merkel e Hollande potrebbero togliere il silenziatore. La Commissione potrebbe metterci in mora per i conti fuori norma. Scenario minaccioso. Tanto tosto quanto forzatamente idilliaca è l’atmosfera che si prepara intorno alla delegazione Italia al vertice Ue. Per Renzi comunque è un’occasione da cogliere. Ma deve tenere presente che, se tirerà troppo la corda, la reazione dei soci potrebbe essere decisa se non violenta. biamo a lungo guidato in Libano, in modo che possa avvenire un intervento voluto e accettato dai libici, sancito dalla comunità internazionale, e finiscano le iniziative autonome o addirittura i doppi giochi di teoretici alleati. Sul piano della diplomazia, quella tradizionale ha ottenuto il risultato importante del governo di accordo nazionale, che però ora traballa. Non controlla metà Paese e già si parla di cambiarlo o rimpastarlo. Per evitare questo collasso, c’è chi suggerisce di passare a un metodo più informale. Il primo passo dovrebbe essere quello di parlare con gli sponsor, non in maniera pubblica come si fa nelle conferenze, ma in maniera privata per definire un’intesa solida sul futuro del Paese. A quel punto le singole parti, come Sarraj e Haftar, dovrebbero ricevere messaggi chiari dai loro sponsor ed essere spinte all’intesa. Molto importante è anche recuperare la componente di Misurata, che ha combattuto l’Isis a Sirte ma non appoggia Sarraj: gli italiani, non a caso, sono presenti in quella città con l’ospedale. In tutto questo Roma deve gestire anche la delicata pratica dei due ostaggi italiani rapiti 30 giorni fa a Sfax. Le note positive sono due: primo, il sostegno che abbiamo tra le tribù del Sud dove sono spariti; secondo, il cambio di linea politica decisa dal presidente Obama, che ora consente le trattative per pagare i riscatti e ha creato un ufficio apposito al dipartimento di Stato per gestirli. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Jena Almeno L’ultima speranza della sinistra italiana si chiama Marte, almeno quello è ancora rosso. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI [email protected] 123456789A83BB3CD589AEF LA STAMPA LA STAMPA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 Primo Piano .5 . LA CORSA ALLA CASA BIANCA Montana Washington Minnesota Massachusetts Kansas Rhode Connecticut Island New Jersey Delaware Washington D.C. Pennsylvania Ohio Missouri Maryland Kentucky California Arizona Su Origami da oggi in edicola New Mexico Settimanale de LA STAMPA in collaborazione con 1,50 euro Walt Whitman America Centro di figlie uguali, uguali figli/ tutti in pari grado cari, piccoli, adulti, giovani o vecchi,/ robusta, grande, bella, paziente, capace, ricca/ perenne quanto la Terra, la Libertà, la Legge, l’Amore/ sublime, salubre una Madre torreggia seduta,/ sull’adamantino trono del Tempo. Da Foglie d’erba, traduzione Enzo Giachino Einaudi, 1950 Arthur Schlesinger Speranza Whitman, il grande poeta della democrazia, nella sua maturità diventò ossessionato dall’indolenza morale della gente. Si guardava intorno e vedeva persone «con il cuore di pezza e l’anima di gesso». La speranza di una società libera sta, come ultima risorsa, nelle persone che crea. «La tirannia può palesarsi sempre» disse Whitman «contro essa non CIAO, CHICAGO. SE LÀ FUORI C’È ANCORA QUALCUNO CHE DUBITA CHE L’AMERICA SIA UN LUOGO DOVE TUTTO È POSSIBILE, CHE ANCORA SI CHIEDE SE I SOGNI DEI NOSTRI PADRI FONDATORI SIANO VIVI NEL NOSTRO TEMPO, CHE ANCORA METTE IN DUBBIO IL POTERE DELLA NOSTRA DEMOCRAZIA, STANOTTE HA AVUTO UNA RISPOSTA. È UNA RISPOSTA RACCONTATA DALLE FILE CHE SI SNODANO ATTORNO ALLE SCUOLE E ALLE CHIESE IN NUMERI CHE QUESTA NAZIONE NON HA MAI VISTO, DA PERSONE CHE HANNO ASPETTATO TRE, QUATTRO ORE, MOLTI PER LA PRIMA VOLTA NELLA LORO VITA, PERCHÉ CREDEVANO CHE QUESTA VOLTA SAREBBE STATO DIVERSO, CHE LA LORO VOCE AVREBBE FATTO LA DIFFERENZA. È UNA RISPOSTA DATA DA GIOVANI, ANZIANI, RICCHI E POVERI, DEMOCRATICI E REPUBBLICANI, NERI, BIANCHI, ISPANICI, ASIATICI, NATIVI AMERICANI, GAY, ETERO, DISABILI E NON. AMERICANI CHE HANNO MANDATO UN MESSAGGIO AL MONDO CHE NON SIAMO MAI STATI SOLO UN INSIEME DI INDIVIDUI O UN INSIEME DI STATI ROSSI E BLU. SIAMO, E SAREMO SEMPRE, GLI STATI UNITI D’AMERICA. E NON SAREI QUI, DAVANTI A VOI, STASERA SENZA L’INCROLLABILE SUPPORTO DELLA MIA MIGLIORE AMICA NEGLI ULTIMI 16 ANNI, LA ROCCIA DELLA NOSTRA FAMIGLIA, L’AMORE DELLA MIA VITA, LA NUOVA FIRST LADY MICHELLE OBAMA. SASHA E MALIA, VI AMO ENTRAMBE PIÙ DI QUANTO POSSIATE IMMAGINARE. E VI SIETE MERITATE IL NUOVO CUCCIOLO CHE VERRÀ A VIVERE CON NOI ALLA CASA BIANCA. ANCHE SE NON È PIÙ TRA NOI, SO CHE MIA NONNA CI STA GUARDANDO, INSIEME ALLA FAMIGLIA CHE MI HA RESO CHI SONO ORA. MI MANCANO STASERA. SO CHE IL MIO DEBITO VERSO DI LORO È SMISURATO. A MIA SORELLA MAYA E MIA SORELLA ALMA, A TUTTI I MIEI FRATELLI E LE MIE SORELLE, GRAZIE PER TUTTO IL SUPPORTO CHE MI AVETE DATO. VI SONO DAVVERO GRATO. MA SOPRATTUTTO, NON DIMENTICHERÒ MAI A CHI APPARTIENE VERAMENTE QUESTA VITTORIA. APPARTIENE A VOI, APPARTIENE A VOI. NON SONO MAI STATO IL CANDIDATO PIÙ PAPABILE PER QUESTO COMPITO. NON ABBIAMO COMINCIATO CON MOLTI SOLDI, O CON TANTO SOSTEGNO. LA NOSTRA CAMPAGNA NON SI È SCHIUSA NEI SALOTTI DI WASHINGTON. È COMINCIATA AI GIARDINETTI DI DES MOINES E NEI SOGGIORNI DI CONCORD E NELLE VERANDE DI CHARLESTON. È STATA COSTRUITA DA UOMINI E DONNE, LAVORATORI CHE FRUGAVANO TRA I POCHI RISPARMI CHE AVEVANO DA DARE ALLA CAUSA, 5, 10 E 20 DOLLARI. È CRESCIUTA ROBUSTA GRAZIE AI GIOVANI CHE RIFIUTAVANO IL MITO CHE LA LORO FOSSE UNA GENERAZIONE APATICA, CHE HANNO ABBANDONATO LE LORO CASE E I LORO AFFETTI PER LAVORI CHE OFFRONO POCHI SPICCIOLI E ANCOR MENO RIPOSO. HA PRESO FORMA GRAZIE AI NON PIÙ TANTO GIOVANI CHE HANNO AFFRONTATO IL GELO PUNGENTE E IL CALDO INSOPPORTABILE PER BUSSARE ALLE PORTE DI PERFETTI SCONOSCIUTI, E GRAZIE A MILIONI DI AMERICANI CHE SI SONO OFFERTI VOLONTARI E HANNO ORGANIZZATO E DIMOSTRATO CHE, PIÙ DI 200 ANNI DOPO, UN GOVERNO DEL POPOLO, FATTO DAL POPOLO E PER IL POPOLO NON È SPARITO DALLA TERRA. QUESTA È LA NOSTRA VITTORIA. E LO SO CHE NON AVETE FATTO TUTTO QUESTO SOLO PER VINCERE UN’ELEZIONE. E LO SO CHE NON L’AVETE FATTO PER ME. LO AVETE FATTO PERCHÉ AVETE CAPITO L’ENORMITÀ DELLE QUESTIONI CHE CI SONO DI FRONTE A NOI. ANCHE SE STASERA FESTEGGIAMO, SAPPIAMO CHE LE SFIDE CHE AFFRONTEREMO DOMANI SONO LE PIÙ ENORMI DELLA NOSTRA ESISTENZA – DUE GUERRE, UN PIANETA IN PERICOLO, LA PEGGIOR CRISI FINANZIARIA DA UN SECOLO A QUESTA PARTE. LA STRADA DI FRONTE A NOI È LUNGA. LA SCALATA È RIPIDA. POTREMMO NON FARCELA IN UN ANNO, O MAGARI ANCHE IN UN SOLO MANDATO. MA, AMERICA, NON SONO MAI STATO COSÌ OTTIMISTA DI FARCELA QUANTO LO SONO STASERA. VE LO PROMETTO, NOI COME PERSONE CE LA FAREMO. CI SARANNO OSTACOLI E FALSE PARTENZE. MOLTI CHE NON SARANNO D’ACCORDO CON TUTTE LE DECISIONI O LE POLITICHE INTRAPRENDERÒ COME PRESIDENTE. E SAPPIAMO CHE UN GOVERNO NON PUÒ RISOLVERE TUTTI I PROBLEMI. MA SARÒ SEMPRE ONESTO CON VOI RIGUARDO ALLE SFIDE CHE AFFRONTEREMO. VI ASCOLTERÒ, A MAGGIOR RAGIONE QUANDO NON SAREMO D’ACCORDO. E SOPRATTUTTO, VI CHIEDERÒ DI PARTECIPARE NEL LAVORO DI RICOSTRUZIONE DI QUESTA NAZIONE, NELL’UNICO MODO CHE È STATO FATTO IN AMERICA PER 221 ANNI – RIMBOCCANDOCI LE MANICHE, PEZZO A PEZZO, MATTONE SU MATTONE. QUELLO CHE È COMINCIATO 21 MESI FA NEL PROFONDO DELL’INVERNO NON PUÒ FINIRE IN QUESTA SERA D’AUTUNNO.QUESTA VITTORIA DA SOLA NON È IL CAMBIAMENTO CHE AUSPICHIAMO. È SOLO LA POSSIBILITÀ PER NOI DI METTERE IN ATTO QUEL CAMBIAMENTO. E NON PUÒ ACCADERE SE TORNIAMO INDIETRO A COM’ERANO LE COSE. NON PUÒ AVVENIRE SENZA DI VOI, SENZA UN NUOVO SPIRITO DI SUPPORTO, UN NUOVO SPIRITO DI SACRIFICIO. E A TUTTI QUEGLI AMERICANI DI CUI NON HO ANCORA CONQUISTATO LA FIDUCIA DICO: POTRÒ NON AVER GUADAGNATO IL VOSTRO VOTO STASERA, MA HO SENTITO LA VOSTRA VOCE. HO BISOGNO DEL VOSTRO AIUTO. E SARÒ ANCHE IL VOSTRO PRESIDENTE. E A TUTTI QUELLI CHE CI GUARDANO STASERA DA ALTRI LUOGHI, DAI PARLAMENTI AI PALAZZI, A QUELLI CHE SONO ACCALCATI ATTORNO ALLE RADIO IN QUALCHE SPERDUTO ANGOLO DI MONDO, LA NOSTRA STORIA È UNICA, MA IL NOSTRO DESTINO È COMUNE, E LA NUOVA ALBA DELLA GUIDA AMERICANA È NELLE NOSTRE MANI. A QUELLI, A QUELLI CHE VOGLIONO DISTRUGGERE IL MONDO. NOI VI SCONFIGGEREMO. A QUELLI CHE CERCANO LA PACE E LA SICUREZZA: NOI VI SUPPORTEREMO. E A TUTTI QUELLI CHE SI CHIEDONO SE IL FARO DELL’AMERICA CONTINUERÀ A ILLUMINARE: STASERA ABBIAMO DIMOSTRATO ANCORA UNA VOLTA CHE LA VERA FORZA DELLA NOSTRA NAZIONE NON DERIVA DALLA POTENZA DELLE NOSTRE ARMI O DALLE DIMENSIONI DELLE NOSTRE RICCHEZZE, MA DAL PERENNE POTERE DEI NOSTRI IDEALI: DEMOCRAZIA, OPPORTUNITÀ E INCROLLABILE SPERANZA. È IL VERO TALENTO AMERICANO: L’AMERICA PUÒ CAMBIARE. QUESTE ELEZIONI HANNO AVUTO MOLTE “PRIME VOLTE” E COSÌ TANTE STORIE CHE VERRANNO NARRATE PER GENERAZIONI. MA UNA SU TUTTE È NELLA MIA TESTA STASERA, DI UNA DONNA CHE HA VOTATO AD ATLANTA. LEI È UGUALE A MOLTI MILIONI DI ALTRE PERSONE CHE SONO STATE IN FILA PER FAR SENTIRE LA PROPRIA VOCE A QUESTE ELEZIONI, TRANNE PER UNA COSA: ANN NIXON COOPER HA 106 ANNI. È NATA SOLO UNA GENERAZIONE DOPO LA FINE DELLA SCHIAVITÙ; UN TEMPO DOVE NON ESISTEVANO AUTOMOBILI PER LE STRADE, O AEREI NEI CIELI; QUANDO UNA PERSONA COME LEI NON POTEVA VOTARE PER DUE RAGIONI -- PERCHÉ ERA DONNA E PER IL COLORE DELLA PELLE. E STASERA PENSO A TUTTO CIÒ CHE HA VISTO ATTRAVERSO QUESTO SECOLO IN AMERICA: LA DISPERAZIONE E LA SPERANZA; I SACRIFICI E I PROGRESSI; LE VOLTE CHE ABBIAMO DETTO CHE NON POTEVAMO E LE PERSONE CHE INVECE RIBADIVANO IL CREDO AMERICANO: YES WE CAN. IN UN TEMPO IN CUI LA VOCE DELLE DONNE ERA MESSA A TACERE E LE LORO SPERANZE RESPINTE, LEI ERA LÌ PER VEDERLE STARE IN PIEDI, ALZARE LA VOCE E ANDARE A VOTARE. YES WE CAN. QUANDO LE BOMBE SONO ESPLOSE NEI NOSTRI PORTI E LA TIRANNIA MINACCIAVA IL MONDO, ERA LÌ PER TESTIMONIARE LA GRANDEZZA DI UNA GENERAZIONE CHE RISORGEVA E AL SALVATAGGIO DELLA DEMOCRAZIA. YES WE CAN. UN UOMO HA SFIORATO LA LUNA, UN MURO È CROLLATO BERLINO, UN MONDO INTERO SI È COLLEGATO GRAZIE ALLA NOSTRA SCIENZA E IMMAGINAZIONE. E QUEST’ANNO, IN QUESTE ELEZIONI, LEI HA APPOGGIATO LE DITA A UNO SCHERMO, E HA VOTATO, PERCHÉ DOPO 106 ANNI IN AMERICA, ATTRAVERSO I TEMPI MIGLIORI E LE ORE PIÙ OSCURE, LEI SA QUANTO L’AMERICA PUÒ CAMBIARE. YES WE CAN. QUESTA È LA NOSTRA OCCASIONE DI RISPONDERE ALLA CHIAMATA. È IL NOSTRO MOMENTO. È IL NOSTRO TEMPO, DOBBIAMO RIPORTARE LA NOSTRA GENTE A LAVORARE E RESTITUIRE OPPORTUNITÀ AI NOSTRI FIGLI; PROMUOVERE LA CAUSA DELLA PACE; RIVENDICARE IL SOGNO AMERICANO E AFFERMARE QUESTA VERITÀ FONDAMENTALE, DI TANTI, SIAMO UN SOLO POPOLO; CHE MENTRE RESPIRIAMO, SPERIAMO. E A QUELLI CHE CI DICONO CHE NON POSSIAMO, NOI RISPONDEREMO CON CONVINZIONE CHE RIASSUME LO SPIRITO DEL POPOLO: YES, WE CAN. GRAZIE, DIO VI BENEDICA. E POSSA DIO BENEDIRE GLI STATI UNITI D’AMERICA. Il discorso di Chicago del 2008 nell’elaborazione di Nicolas Lozito (traduzione di Silvia Cannarsa) Cosa ci resta di OBAMA Il primo presidente nero della storia sta per lasciare la Casa Bianca. Il suo fascino è intatto, ma alla retorica trascinante, non ha fatto seguire una politica convincente e i più delusi L’eredità di Barack Dopo 8 anni alla Casa Bianca il primo presidente nero della storia degli Usa sta per concludere il suo mandato. Dotato di carisma straordinario, capace di incarnare il sogno del cambiamento, quali promesse ha mantenuto Barack Obama? Dalla riforma sanitaria alle mancate politiche per gli afroamericani, dalla ripresa economica al fallimento in Medio Oriente: bilancio di un presidenza carica di aspettative. Con articoli di Maurizio Molinari, Francesco Guerrera, Bill Emmott e le interviste a Gay Talese e al vicepresidente Biden Virginia South Carolina Texas North Carolina Georgia Alaska Louisiana Alabama Florida Mississippi Un solo foglio, le molte pieghe dell’attualità 20 Ottobre 26 Ottobre 2016 28 716121 Tennessee Oklahoma Hawaii N.50 Maine New Hampshire Iowa Illinois Indiana Colorado Vermont New York Michigan Nebraska Utah 270 Necessari Wisconsin Wyoming Nevada 538 Grandi elettori West Virginia South Dakota Idaho Oregon North Dakota Arkansas LA STAMPA Gli Stati chiave PUNTI DI VANTAGGIO SUL RIVALE Grandi elettori 0 304 Clinton 138 Trump New Hampshire +11 Virginia +11 Michigan +8 New Mexico +8 Colorado +7 North Carolina +6 Pennsylvania +6 Wisconsin +5 Georgia +4 Florida +3,5 Texas +2 Arizona +3 Ohio +3 Nevada +4 Iowa +5 Utah +6 Hillary invade gli Stati di Trump La democratica è in testa (+9%) e va bene nelle roccaforti della destra come Utah e Arizona Ora prepara la squadra di governo: politici nei posti chiave, forse una donna al Pentagono PAOLO MASTROLILLI INVIATO A LAS VEGAS In una campagna così non convenzionale, sarebbe assurdo dare qualunque risultato per scontato. È un fatto però che i sondaggi delle ultime settimane sembrano spingere Hillary Clinton verso la Casa Bianca. L’ultimo «poll of polls», cioè la media dei rilevamenti nazionali, dà la candidata democratica avanti di 9 punti, 47% a 38%. Il divario però diventa ancora più significativo se si guarda ai singoli stati da conquistare. La Pennsylavania, su cui Trump puntava per sconvolgere la mappa elettorale appoggiandosi al voto dei colletti blu, è ormai saldamente nelle mani di Clinton, avanti anche in Florida. L’unico stato chiave dove Donald ha un leggero vantaggio è l’Ohio, che però non gli basterebbe a vincere. In più, il repubblicano sta perdendo terreno anche in stati che dovevano essere sicuri per lui, tipo lo Utah o l’Arizona, dove Hillary sta facendo campagna attiva per metterlo in difficoltà. Secondo l’analista Nate Silver, persino il Texas è in bilico. Qui Trump ha un vantaggio tra il 2 e il 3%, e probabilmente vincerà, ma il solo fatto che il distacco sia così esiguo è molto indicativo. Viste queste notizie, pur senza dirlo Clinton sta già lavoran- John Podesta avrà un ruolo di primo piano PAUL J. RICHARDS/AFP Nella notte, a Las Vegas, si è svolto il terzo e ultimo dibattito tv tra i due candidati do alla squadra di governo col capo della transizione Ken Salazar. Il primo punto fermo dovrebbe essere John Podesta, presidente della sua campagna elettorale, che potrebbe tornare a fare il capo di gabinetto della Casa Bianca, o comunque restare come consigliere politico. Un ruolo di questo tipo dovrebbe andare anche a Robby Mook, manager della campagna. Un posto da consigliere è destinato anche a Neera Tanden, la ceo della think tank Center for American Progress fondata da Podesta, che ieri ha incontrato a pranzo Renzi. Le comunicazioni saranno dirette da Jennifer Palmieri, che aveva lavorato per il presidente Obama e per il Center for American Progress, e oggi gestisce i rapporti di Hillary con i media. Per il posto di portavoce è In pole position Brian Fallon, l’attuale spokesman, che aveva già fatto esperienza in questo ruolo al dipartimento della Giustizia. Il consigliere per la sicurezza nazionale dovrebbe essere Jake Sullivan, braccio destro di Hil- M. Flournoy è in pole per il Pentagono lary da quando era al dipartimento di Stato, che però non può ambire a posti che richiedono la conferma senatoriale perché è stato coinvolto nello scandalo delle mail private. Stesso discorso per Huma Abedin e Cheryl Mills, cioè il cerchio magico di Clinton, che la seguirà in qualche forma alla Casa Bianca. Anche l’ex vice direttore della Cia Michael Morell vorrebbe fare il consigliere per la sicurezza nazionale, ma potrebbe accontentarsi di sostituire Lisa Monaco come zar anti terrorismo. Donald l’anti-migranti o Clinton la liberal I cattolici d’America restano senza scelta L’elettorato religioso mai così indeciso e spaccato I cattolici sono uno dei gruppi elettorali più ambiti degli Stati Uniti. Rappresentano la comunità religiosa più grande, circa un quarto della popolazione totale, e vengono considerati «swing voters», cioè moderati centristi senza una posizione ideologica predefinita, che cambiano partito da elezione a elezione, a seconda di quale candidato li convince di più. Da Roosevelt in poi però, tranne una sola occasione, hanno sempre scelto il politico risultato poi vincente. Nel 2008 e nel 2012 i cattolici avevano votato in maggioranza per Obama, aiutandolo a battere prima McCain e poi Romney. Nel 2016, però, sono più incerti, e divisi fra i cattolici bianchi, che favoriscono Trump, e quelli ispanici, che stanno con Hillary. La Conferenza episcopale ha pubblicato un documento intitolato «Forming Consciences for Fatithful Citizenship» per aiutare i fedeli a navigare nella difficile sfida presidenziale. Non ha indicato una preferenza tra i candidati, ma ha sottolineato gli insegnamenti della Chiesa sulle questioni cruciali in gio- co, come la disuguaglianza economica, le migrazioni, la pace, i temi della vita tipo l’aborto, e quelli sociali come la difesa del matrimonio. Sui primi tre, c’è una tradizionale convergenza tra gli elettori cattolici e i democratici, ma sugli ultimi due c’è più intesa con i repubblicani. All’inizio della campagna Papa Francesco aveva criticato indirettamente Trump, dicendo che per risolvere i problemi globali bisogna costruire ponti, non muri, come il candidato del Gop vorrebbe fare al confine con il Messico. Il cardinale TINA FINEBERG/AP Timothy Dolan nella cattedrale di Saint Patrick Per la Cia si parla di Michael Vickers, ex sottosegretario alla Difesa con la delega per i servizi, mentre Robert Cardillo della Geospatial-Intelligence Agency punta a sostituire James Clapper come Director of National Intelligence. Per il posto di segretario di Stato era lanciatissima Wendy Sherman, la diplomatica che ha negoziato l’accordo nucleare con l’Iran, ma negli ultimi tempi è stata frenata dal fatto che Hillary sta considerando di nominare Michèle Flournoy come prima donna a capo del Pentagono. Una donna al dipartimento di Stato c’è già stata, anzi tre, inclusa Clinton, che quindi preferirebbe fare la storia alla Difesa. Il capo della diplomazia diventerebbe una scelta più politica: alcuni dicono che Kerry potrebbe restare per un breve periodo, o si parla anche di Joseph Nye. Al Tesoro non potrà andare un uomo di Wall Street, pena la rivolta di Sanders, e quindi anche qui la scelta sarà politica. Se i democratici riprenderanno la maggioranza al Senato, Charles Schumer di New York sarà il leader; se arrivassero anche riconquistare la Camera, Nancy Pelosi tornerebbe a fare lo Speaker. Altrimenti qualcuno la vedrebbe benissimo all’ambasciata americana di Via Veneto. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Le mail pubblicate di recente da Wikileaks, invece, hanno creato qualche imbarazzo a Hillary, perché alcuni suoi consiglieri parlavano della necessità di infiltrare le organizzazioni della Chiesa, per piantare i semi di una visione più progressista. Secondo Joseph Zwilling, portavoce dell’arcidiocesi di New York, «la decisione è complessa e richiederà molta riflessione e preghiera. Se però diamo retta alle indicazioni emerse dai sondaggi, anche in questo caso gli elettori cattolici sembrano schierarsi in maggioranza con i democratici». Non tutti, però, sono convinti. Uscendo dalla Messa alla Cattedrale di St. Patrick, la fedele Lulu Stanley riassume così la sua posizione: «Nessuno dei candidati mi convince, entrambi hanno difetti personali e di posizione politica che mi impediscono di votarli. Il giorno delle elezioni resterò a casa». [PAO. MAS.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 6 .Primo Piano STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 Taccuino RUBY TER Pensione delle toghe, l’Anm: legge incostituzionale 1 La conver- sione del decreto 168/2016 sul collocamento in pensione dei magistrati, «avvenuta senza le modifiche che avevamo segnalato, necessarie per rendere razionale il provvedimento, così come la stessa scelta di porre la fiducia ci disorientano». È quanto dice, in una nota, l’Anm. secondo la quale «il settore giustizia, per effetto di questa legge di dubbia costituzionalità, oggi ha compiuto un grande passo indietro». MARCELLO SORGI «Pagate per tacere» C’è il rinvio a giudizio Tar e Consulta due mannaie pendono sul voto 1 Sarebbe stata pagata set- te milioni (e tre alle altre ragazze) da Silvio Berlusconi per tacere, oppure per «parlare ma facendo la pazza», e come lei anche altre giovani sarebbero state pagate in cambio del loro silenzio o della loro reticenza. E così Ruby, Karima El Mahroug, assieme ad altre 22 persone, tra cui il suo ex difensore Luca Giuliante, una schiera di olgettine ospiti delle serate scollacciate ad Arcore, il giornalista Carlo Rossella e anche la senatrice di Forza Italia Mariarosaria Rossi sono stati mandati a processo a Milano. Per tutti, eccetto Silvio Berlusconi, stralciato per motivi di salute, il dibattimento si aprirà l’11 gennaio D STEFANO DE GRANDIS/LAPRESSE Berlusconi tende la mano ma Salvini lo gela: io il leader Vertice a tre con Meloni. No al referendum però l’alleanza è lontana AMEDEO LA MATTINA ROMA La faccia è salva, i problemi restano. Un vertice improvvisato per dire un No comune alla riforma costituzionale. Rimangono i problemi sulla leadership del centrodestra che Salvini invoca per sé e che Berlusconi non intende riconoscere né ora né mai. L’incontro in effetti era saltato. Lo aveva fatto saltare Salvini perché non era chiaro l’impegno di Berlusconi sul no al referendum. Il Cavaliere voleva aspettare le ultime settimane di campagna elettorale per metterci la faccia, verificando prima gli umori degli italiani con i sondaggi. Poi però ha deciso che un segnale doveva darlo. Glielo chiedevano anche nel suo partito, soprattutto i più scatenati contro Renzi. Così l’ex premier ha rilasciato un’intervista al Tg5, la prima dopo l’operazione al cuore e il suo rientro in Italia da New Rodolfo De Benedetti «Il referendum chance di cambiamento» referendum del prossimo 4 dicembre sulla riforma costituzionale «è una scelta tra cambiamento e conservazione». È quanto dichiara il presidente di Cir, Rodolfo De Benedetti al Financial Times, sottolineando la ragione del suo «sì» alla riforma che abolisce il bicameralismo paritario. Naturalmente, aggiunge De Benedetti, qualunque sia l’esito del voto, «non sarà la fine del mondo». «Il Paese - sottolinea andrà avanti con tutte le sue opportunità e le sue potenzialità, i suoi problemi e le sue sfide da affrontare». York. La cosa singolare è che nell’intervista aveva indicato Grillo come il pericolo che «un’esigua minoranza possa diventare padrone dell’unica Camera». È l’idea fissa del leader azzurro: il pericolo che a vincere le elezioni politiche saranno i 5 Stelle, con tutto quello che ne conseguirebbe per il centrodestra e per le sue aziende. Allora la vittoria del No serve a cancellare anche l’Italicum, il doppio turno e il premio di maggioranza che favorirebbe i grillini. Dunque, meglio cominciare a metterci la faccia con interviste e videomessaggi, spostare voti sulla bilancia del No e sedersi al tavolo dei vincitori che rifaranno la legge elettorale e si giocheranno gli equilibri del governo (o del nuovo governo) che ci porterà alle elezioni politiche nel 2017 o nel 2018. È anche un modo per tenere a bada Salvini che ieri ha detto di essere il candidato leader del centrodestra il caso ALESSANDRO DI MATTEO ROMA 1 Il a grana, in casa Pd, l’avevano vista subito e per questo martedì scorso i deputati democratici della commissione Affari costituzionali erano stati convocati in riunione. «Dobbiamo discutere di questa cosa dei 5 stelle, è scivolosa…», diceva un dem a un collega prima dell’incontro. In piena campagna referendaria scoppia alla Camera la mina piazzata da M5s per smontare uno degli argomenti forti del premier a favore del sì: la proposta a prima firma Roberta Lombardi che chiede il dimezzamento degli stipendi dei parlamentare da contrapporre alla riduzione dei costi che si avrebbe con la riforma della Costituzione. I grillini chiedono di tagliare gli stipendi da 10mila 435 euro lordi a 5mila. Le spese rimborsate ai parlamentari, poi, do- L eciso ad assumere, a sinistra, la leadership del “No” al referendum costituzionale, Massimo D’Alema non ha alcuna intenzione di piegarsi ai richiami del Pse. E davanti ai vertici dei socialisti europei riuniti a Bruxelles, ha ribadito che hanno commesso un errore a prendere posizione per il “Si”, e avrebbero fatto meglio, piuttosto, a lasciare gli italiani liberi di decidere senza influenzare le loro scelte. Hanno sbagliato anche se spinti dal timore che un’affermazione del “No” possa portare l’Italia a un periodo di instabilità: niente di tutto questo, insiste l’ex-premier, è Renzi che vuol farlo credere e il Pse avrebbe dovuto approfondire prima di assumere una posizione. E per la stessa ragione anche Obama, preoccupato anche lui della stabilità italiana, avrebbe dovuto evitare di schierarsi così solennemente per il “Si”. Ovviamente, D’Alema sa bene che difficilmente questa sua presa di posizione potrà provocare un ripensamento tra i socialisti europei o un’autocritica del presidente americano. Ma continua a battere il chiodo per esercitare pressione sulla minoranza del Pd, formalmente impegnata in una trattativa con la maggioranza sulla legge elettorale, mirata a recuperare gli oppositori interni alla riforma, e in realtà già schierata con il “No” e contro la manovra economica che approda in questi giorni in Parlamento. In particolare contro la “voluntary disclosure”, che la minoranza considera un ennesimo, indigeribile condono, o perfino, come ha detto ieri il lettiano Boccia, un favore fatto alla criminalità organizzata, che potrebbe approfittarne per legalizzare i proventi delle loro azioni illegali. Dagli Usa, Renzi passerà oggi a Bruxelles, dove la Commissione lo attende per spiegargli che la legge di stabilità, con il deficit che sale al 2,3 per cento, non può essere accettata e richiede delle correzioni. Poi riprenderà la campagna per il voto del 4 dicembre. Un appuntamento che da due giorni, da quando i giudici del Tribunale amministrativo del Lazio sono entrati in Camera di consiglio, aspetta di essere confermato. I magistrati romani, tra l’altro, non sono i soli che esaminando il ricorso dei 5 stelle, potrebbero decidere lo spostamento, o addirittura la sospensione della consultazione referendaria dichiarando illegittimo il quesito contestato dalle opposizioni. Un altro procedimento, chiesto dall’ex-presidente della Corte costituzionale Onida, è pendente davanti al tribunale civile di Milano. E non è escluso che i giudizi possano essere unificati, il prossimo 26 ottobre. perché la Lega è il primo partito del centrodestra. «Le idee chiare vengono premiate: tassa fissa al 15%, uscita dall’euro, ridiscussione di tutti i trattati europei, abolizione della legge Fornero, abolizione degli studi di settore. Mi auguro che anche Berlusconi ne prenda atto. Per quanto riguarda Parisi è un buon consigliere comunale a Milano, punto». Parole che Salvini ha pronunciato un’ora prima del vertice romano. Berlusconi era impegnato a seguire il processo Ruby ter con il rinvio a giudizio delle olgettine e della sua ex più stretta collaboratrice, la senatrice Maria Rosaria Rossi. Mentre la sua udienza preliminare, per motivi di salute, è stata è stata rinviata al 15 dicembre. Ha però avuto il tempo e la pazienza di chiamare al telefono Salvini e Meloni per offrire loro la colazione a Palazzo Grazioli. Un vertice di facciata per ribadire «la ferma opposizione di tutto il centrodestra alla riforma» che produrrebbe «un preoccupante deficit di democrazia, limitando l’espressione di voto degli italiani e determinando il rischio di consegnare ad una ristretta minoranza di sinistra il controllo dell’esecutivo e degli organi di garanzia». «La prova referendaria - hanno scritto Berlusconi, Salvini e Meloni - ha anche un indubbio valore politico, poiché attraverso di essa il Presidente del Consiglio, cerca una legittimazione che non merita». Brunetta è convinto che ora, con Berlusconi in campo, «non ce n’è per nessuno: sposterà il 4-5%». Rimane il non detto sulla leadership che Salvini pretende per sé. «Anche a Milano si diceva la stessa cosa, poi si è visto che Fi ha confermato di essere il primo partito del centrodestra», osserva Maria Stella Gelmini. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI “Basta diaria, tagliamola” Il M5s imbarazza il Pd Arriva lunedì in aula la proposta grillina che rischia di oscurare la campagna di Renzi vrebbero essere tutte rendicontate, mentre ora l’obbligo esiste solo per il 50% della dotazione. Un’offensiva in pieno stile M5s, lanciata sui social network con lo slogan «Dimezzatevi lo stipendio». Soprattutto, una proposta di legge che M5s ha subito usato contro la riforma della Costituzione voluta da Renzi. Basta girare su Facebook o Twitter per trovare i manifestini che recitano: «Riforma costituzionale, risparmi presunti: 58 milioni di euro l’anno. Proposta M5s per il taglio delle indennità, risparmi minimi 61 milioni di euro l’anno». Esattamente quello che il Pd temeva. La mossa è congegnata bene, perché né il Pd né gli altri partiti sono disposti a votare la pro- posta M5s così com’è. Ma nel mirino dei grillini finirà soprattutto Renzi, accusato di non voler davvero ridurre i costi della politica. Francesco Sanna, deputato Pd, spiega: «Noi vogliamo ridurre gli stipendi. Ma non possono dire ‘votate la nostra proposta o niente’. Accettino di ragionare con noi e con gli altri partiti, altrimenti, vuol dire che vogliono solo usare un randello in campagna referendaria…». Ma di «ragionare» con il Pd i grillini non hanno alcuna voglia. La Lombardi ieri ha subito attaccato: «Fanno un’indegna melina, la verità è che il Pd ed i suoi alleati sono contro il dimezzamento degli stipendi dei parlamentari e la rendicontazione delle spese». Poco dopo è stato Beppe Grillo sul suo blog a rilanciare un video della Lombardi: «Pd fai come noi. Chiediamo che venga applicato a tutti i parlamentari lo stesso trattamento che il Movimento 5 Stelle applica ai suoi deputati e senatori». La proposta arriverà in aula la prossima settimana e, in mancanza di accordi, il Pd dovrà decidere se bocciarla tout court o, più probabilmente, votare per il rinvio in commissione, in modo da congelarla fino al referendum. Ma M5s non resterà in silenzio e un bersaniano ammette sconsolato: «Per noi sarà imbarazzante: diciamo che con la riforma tagliamo i costi, come spieghiamo il no al dimezzamento degli stipendi dei parlamentari?». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA STAMPA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 Primo Piano .7 . VERSO IL REFERENDUM 4. LE REGIONI UGO MAGRI ROMA Prosegue il nostro viaggio nella riforma costituzionale in 5 puntate. Dopo la prima sul bicameralismo, la seconda sui costi della politica e la terza sui tempi di approvazione delle leggi, oggi il rapporto tra governo e Regioni La prossima puntata 5 Equilibri 1 Come cam- bierà l’equilibrio dei poteri con la riforma La riforma Boschi fa esattamente il contrario di quanto chiedeva la Lega negli anni ruggenti: toglie poteri alle Regioni e li restituisce allo Stato centrale. Che questa sia la sostanza della riforma, sono tutti concordi. La diversità sta nel giudizio. Per i convinti del SI, era ora di correggere certi eccessi federalisti introdotti nel 2001 dalla modifica del Titolo V, voluta a sinistra per far concorrenza a Bossi, dunque evviva. Secondo il NO, invece, siamo all’esproprio nei confronti del territorio che si aggiunge alle ristrettezze imposte da Roma. Neo-centralismo Il riflusso era nell’aria. Troppi punti oscuri nella disciplina attuale, troppe liti per stabilire che cosa compete a chi. Qualche genio aveva avuto la pensata, 15 anni fa, di distribuire i poteri un po’ allo Stato, un altro po’ alle Regioni e il resto in comune, come si fa tra bravi fratelli. Col risultato che da allora è stato tutto un susseguirsi di snervanti negoziati. Ogni piano nazionale richiedeva l’intesa con le venti Regioni, e prima di dare via libera ciascuna ne profittava per pretendere qualcosa in cambio. Il braccio di ferro finiva di regola davanti alla Corte costituzionale, chiamata a fare da paciere. Questa riforma dice basta alla «legislazione concorrente», cioè quella a metà strada, e la cancella del tutto. Nella nuova spartizione della torta, lo Stato fa la parte del leone. Senza complimenti si riprende da 15 regioni (non da quelle a Statuto speciale) le decisioni in materia di energia, di infrastrutture strategiche e grandi reti di trasporto. Se ci sarà una Tav da fare, per esempio, oppure un gasdotto, o il ponte sullo Stretto, l’ultima parola sarà del Parlamento nazionale e stop. Le Regioni interessate non sono d’accordo? Pazienza, dovranno farsene una PERCHÉ “È tempo di superare confusione e conflitti” Professor Fusaro, perché è un bene che la riforma metta mano all’impianto federalista? «Anzitutto perché fu un errore, quando fu rivisto il Titolo V nel 2001, che certe competenze venissero conferite alle Regioni. Il commercio estero o la sicurezza sul lavoro, per fare due esempi, sono le classiche materie di cui deve occuparsi direttamente lo Stato. Inoltre, ancora sbagliando, nella precedente riforma fu prevista un’area di legislazione concorrente che negli anni ha causato una forte conflittualità. Si è arrivati al punto di bloccare perfino i fondi statali per gli asili, bocciati dalla Corte costituzionale dopo un ricorso delle Regioni. Sono state cioè impedite politiche sociali che perfino la Corte Suprema degli Stati Uniti 4 dicembre 2016 Più poteri allo Stato centrale con la clausola di supremazia Con la riforma Boschi niente più “braccio di ferro” alla Corte Costituzionale Così saranno divise le principali funzioni Statali Regionali Le Regioni non hanno voce in capitolo Purché non sia in gioco l’«interesse nazionale» - Politica estera e di difesa - Asilo e cittadinanza - Moneta, risparmio, assicurazioni, tributi, concorrenza, coordinamento della finanza pubblica - Leggi elettorali statali e Ue, referendum abrogativi - Ordine pubblico, sicurezza - Giustizia e norme del procedimento amministrativo - Previdenza sociale, sicurezza del lavoro - Commercio estero - Ecosistema e ambiente - Beni culturali e sport - Energia e infrastrutture (quelle «strategiche») - Ordinamento scolastico, università, programmazione della ricerca scientifica - Gestione dei rapporti con le minoranze linguistiche - Pianificazione del territorio e della mobilità - Infrastrutture locali - Organizzazione dei servizi sanitari e sociali - Organizzazione dei servizi alle imprese e della formazione professionale dei lavoratori - Servizi scolastici e diritto allo studio anche in ambito universitario - Valorizzazione del turismo, dei beni culturali, paesaggistici e ambientali - In generale, ogni materia «non espressamente riservata alla competenza esclusiva dello Stato» 117 articolo Con la «clausola di supremazia» il Parlamento può sostituirsi alle Regioni Miste Roma coordina e detta i principi - Standard minimi in materia di diritti civili e sociali - Salute - Protezione civile - Istruzione e formazione professionale - Attività culturali e turismo - Associazioni di Comuni e governo del territorio ragione. Idem per quanto riguarda l’ordinamento di Comuni e città metropolitane, il procedimento amministrativo e la disciplina dei dipendenti pubblici, le politiche del lavoro in generale. Standard comuni In altri campi, come le politiche sociali e assistenziali, lo Stato determina i «principi comuni», tivo più semplificato». le «disposizioni generali» che poi verranno applicate in loco. L’intenzione è di garantire una certa uniformità, di fissare degli standard nazionali anzitutto sulla salute dove, va detto, le Regioni non hanno particolarmente brillato. Il ministero non poteva imporre, ad esempio, un tot di posti letto per ogni mille abitanti, con la riforma sarà consentito. Gli squilibri in certi PERCHÉ settori, vedi la tutela dell’ambiente e del patrimonio artistico, si erano addirittura aggravati da quando sono di competenza sparsa. Però il fronte del NO contesta che la riforma farà altri danni, perché questa nuova ripartizione di compiti (allo Stato le linee-guide, alle Regioni l’attuazione pratica) è altrettanto ambigua della precedente. Cacciata dalla porta, la normativa «concorrente»rientra dalla finestra e scatenerà una guerriglia costante. Insomma, sostengono i contrari, avremo più confusione anziché meno. L’ultima parola a Roma Ma la vera pietra dello scandalo sta nella «clausola di supremazia» inserita nell’art.117. Vi si afferma che il Parlamento potrà sostituirsi alle Regioni «quando lo richieda la tutela dell’unità giuridica o economica della Repubblica, ovvero la tutela dell’interesse nazionale». Si tratta di una norma passepartout, intenzionalmente generica, dunque applicabile ogni qual volta il governo lo riterrà necessario. Gridano indignati gli avversari della riforma: così si fa piazza pulita di ogni idea federalista e si ritorna ai tempi dello Statuto albertino. Replicano i fautori del SI: l’Italia è una e indivisibile, come sta scritto in cima alla Costituzione, forse qualcuno se l’è dimenticato. Unitari contro federalisti, un duello che si trascina dai tempi di Cattaneo e Mazzini. Il 4 dicembre avrà un vincitore. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI se si trattasse semplicemente di cogliere l’occasione della riforma costituzionale per correggere gli errori sul Titolo V commessi nel 2001. Errori che, peraltro, erano già stati in larga parte riparati dalla giurisprudenza della Corte costituzionale. Il rischio è che, nel giro di qualche anno, si arrivi a gonfiare enormemente la burocrazia ministeriale e a far gestire i poteri delle amministrazioni regionali da uffici periferici dello Stato centrale. E c’è un ulteriore paradosso». Sì No Quali sono i rimedi? «Si abolisce la normativa concorrente. Ma soprattutto, nel comma quarto dell’art.117, si dà al governo la possibilità di superare qualsiasi competenza regionale che sia contro l’interesse nazionale. Al Parlamento viene conferito dalla riforma un potere nitido e chiaro, incontestabile». Così cesseranno le guerre tra Stato e Regioni? Bisogna correggere un quadro normativo che ha danneggiato anche le imprese Carlo Fusaro Professore ordinario di Diritto pubblico consente al governo federale, quando finalizza certi fondi a determinati servizi». Un quadro normativo confuso, è questo il nodo da superare? «Non c’è dubbio. Tra l’altro questa mancanza di chiarezza si è tradotta in un forte aggravio per le imprese. Che sono favorevoli alla riforma non perché vogliono compiacere Renzi, come afferma qualcuno, ma in quanto hanno un evidente interesse a un sistema norma- «In fase di rodaggio potranno ancora emergere interpretazioni diverse delle competenze, ma certo non avremo più la conflittualità che nel solo 2015 ha portato oltre 100 ricorsi davanti alla Consulta». Il NO accusa: così si ritorna al vecchio centralismo... «Si dimentica che la riforma della Costituzione trasforma il Senato in un organo di alta rappresentanza dei territori, dove il regionalismo può rinascere su nuove basi. A fronte di certe competenze che lo Stato riprende per sé, Regioni e Comuni avranno la possibilità di dire la loro nella seconda Camera su tutto quanto riguarda le autonomie. Poi, come sempre, l’importanza di questo contributo dipenderà dalla qualità delle classi dirigenti, nazionali e anche locali». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI “Non funziona: così si azzera l’autonomia degli enti locali” Perché no a questa riforma, professor De Siervo? «Perché è molto di più di come è stata presentata e discussa. Qui si rivoluziona l’intero sistema delle autonomie configurato fin dal 1948. Basti dire che quasi tutte le competenze regionali verranno attribuite allo Stato che le potrà disciplinare a sua discrezione, mediante leggi approvate alla Camera. Sfuggiranno in tutto o in parte alle Regioni materie tipiche come l’urbanistica, la tutela del paesaggio, l’assistenza sociale e la sanità. Ma se si riportano allo Stato queste competenze, l’autonomia regionale viene azzerata». Questo cosa comporta? «Significa aprire la strada a un processo di riaccentramento dei poteri che va in netta controtendenza rispetto a quanto avviene in tutto il re- La riforma esclude gli Statuti speciali causando tensioni tra i territori vicini Ugo De Siervo Giurista, ex Presidente della Corte costituzionale sto d’Europa, dalla Germania alla Spagna. Nel terzo millennio, è assurdo pensare che la complessità territoriale possa essere governata direttamente dal centro. Se non altro, le forze politiche ne avrebbero dovuto ragionare seriamente. Il che non è avvenuto, perlomeno non in questi termini». Il Parlamento ha sorvolato sulla questione? «Ne ha discusso, ma in un orizzonte molto più angusto, come Quale paradosso? «Questa vastissima riforma non si applica alle cinque Regioni con Statuto speciale: Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli, Sardegna e Sicilia. A queste Regioni, anzi, viene concessa l’ulteriore singolare garanzia di poter rifiutare le riforme che in futuro dovessero riguardarle. È un privilegio che può generare contrapposizioni tra territori contigui, tensioni di cui nessuno sente il bisogno tra calabresi e siciliani, piemontesi e valdostani, veneti e trentini. Già oggi ci sono Comuni che cercano di essere accorpati nelle Regioni limitrofe a Statuto speciale per godere di condizioni più vantaggiose sul piano dei finanziamenti. Figurarsi se passerà la riforma». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 8 .Primo Piano I numeri . MILANO Unità mobile per l’orientamento socio-sanitario BRESCIA Sportello d’orientamento socio-sanitario BOLOGNA Sportello d’orientamento socio-sanitario LA STAMPA 250 PONTICELLI (NA) Ambulatorio per migranti e persone disagiate mila È il numero di prestazioni fornite da Emergency in dieci anni di attività in Italia 15 mila I migranti soccorsi tra i luoghi di sbarco e nei centri di accoglienza in Sicilia MARGHERA (VE) Poliambulatorio per migranti e persone disagiate POLISTENA (RC) Poliambulatorio per migranti e persone disagiate SASSARI Ambulatorio per migranti e persone disagiate CASTEL VOLTURNO (CE) Ambulatorio per migranti e persone disagiate Unità mobile di informazione e prevenzione per le prostitute PALERMO Poliambulatorio per migranti e persone disagiate AGRIGENTO Assitenza medica per i migranti nei centri di accoglienza e agli sbarchi LA CRISI SOCIALE Invisibili e senzatetto In aumento gli italiani curati da Emergency L’ong a dieci anni dal primo ambulatorio nel nostro Paese “All’inizio solo migranti, oggi aiutiamo anche connazionali” 2006 Ambulatori mobili Ambulatori, poliambulatori e sportelli CATANIA e SIRACUSA Assitenza medica per i migranti nei centri di accoglienza e agli sbarchi il caso il debutto Emergency lavora in Italia da dieci anni. L’ong di Gino Strada aprì il suo primo poliambulatorio nel 2006 a Palermo ALBERTO MATTIOLI MILANO on solo guerre, epidemie Gli italiani assistiti da Emere carestie. La nuova gency sono divisi in due categofrontiera dell’emergen- rie. Nella prima ci sono i quelli za è l’Italia. Emergency lancia che la tessera sanitaria l’hanno una raccolta di fondi (fino al 17 ma che sono in situazione «di aprile, donazioni via sms o chia- fragilità economica», come la mata al 45565) per il suo Pro- chiama Carraro. Il loro Indicagramma Italia. Sorpresa gene- tore della Situazione Economirale: l’ong di Gino Strada chiede ca inferiore agli 8.500 euro l’anaiuto per intervenire in Italia no li rende, secondo i parametri dove 11 milioni di persone, stra- della Regione Veneto, «vulneranieri ma anche italiani, non bili». «A loro procuriamo grahanno accesso alle cure. Una su tuitamente gli occhiali, che il sei, secondo il Censis. Ssn non passa, e la dentiera, che Sorpresa in realtà ingiustifi- il Ssn passa ma facendosi rimcata, perché Emergency lavora borsare il costo del materiale, «in casa» già da dieci anni. Ini- almeno 700 euro». Poi c’è la seziò con il Poliambulatorio aper- conda categoria, quella cui vento a Palermo nel 2006 per ga- gono offerte tutte le prestaziorantire l’assistenza sanitaria ai ni. Sono quelli che non sono comigranti. Poi sono venute le perti dal Ssn perché non hanno strutture di Marghera, Napoli, più la residenza, e magari vivoCastel Volturno, Brescia, Poli- no in strada. stena, Bologna, Sassari e i cenLe storie sono terribili, da rotri di accoglienza della Sicilia. E manzo di Steinbeck. C’è il maMilano, la ricca, civile, moderna stro vetraio che ha dovuto chiuMilano, motore del Paese? Qui dere l’attività che la famiglia dall’agosto 2015 funziona un aveva da generazioni, che ha ambulatorio mobile. Era stato trovato un altro lavoro, che l’ha pensato per gli immigrati, ma perduto perché la fabbrichetta con il tempo si è scoperto che gli ha chiuso e che da allora non ha si rivolgevano anche gli italiani. più lavorato. C’è il 35enne graL’ambulatorio gira per la vemente cardiopatico che ha aree più disagiate della metro- perso i genitori e il fratello, non poli (Lorentegpoteva più pagagio, piazza Prealre l’affitto, «e dopi, la Centrale, po tre anni che San Siro) con era per la strada una media di 40 siamo finalmente prestazioni al riusciti a fargli giorno. Nella assegnare una classifica degli residenza fittizia assistiti per nadal Comune di zionalità, gli itaVenezia, così alliani sono quarti meno ha la tessedopo egiziani, ra e può ricorremarocchini e rore ai servizi someni. Adesso Spesso gli utenti ciali». Ci sono i servono un altro divorziati sbattuambulatorio mo- si vergognano ti fuori di casa, bile e un centro di e ci chiedono di non ma che non posorientamento so- chiamare i famigliari sono permettersi ciosanitario, per di pagare un afspiegare a gente fitto perché nel Marta Carraro tagliata fuori anfrattempo magadel Poliambulatorio che dall’informari hanno perso il di Marghera zione a chi rivolposto. È un popogersi. «Ci sono lo di invisibili, prestazioni che possono essere gente che aveva un lavoro, una già fatte da noi, come misurare famiglia, una casa, poi ha perso la pressione o la glicemia o le tutto ed è sparita per la buroiniezioni - spiega la presidentes- crazia, quindi non compare nesa Cecilia Strada, figlia di Gino anche nelle statistiche. «Spesso -. Per altre è invece necessario si vergognano, non vogliono che approfondire, orientando il pa- contattiamo i famigliari, non voziente e accompagnandolo fisi- gliono che si sappia. È terribile, camente alle visite». perché capisci che può davvero «Gli italiani? Con la crisi, so- capitare a chiunque». no in continuo aumento», conI costi, non solo sociali, sono stata Marta Carraro, responsa- altissimi. Spiega Carraro: «Noi bile del Poliambulatorio di Mar- non vogliamo sostituirci al Ssn, ghera aperto nel ’15, con quat- ma aiutare la gente ad accedertro mediatori e due assistenti vi. Anche perché la situazione alla poltrona stipendiati e circa sanitaria di chi è senza cure ov150 volontari fra medici, infer- viamente peggiora e alla fine mieri e odontoiatri che si orga- spesso l’unica possibilità è il nizzano per i turni, «adesso ab- pronto soccorso. Quindi alla fibiamo un dentista che è venuto ne il danno è doppio: sta peggio apposta da Palermo a passare il malato e curarlo costa di più». tutta la settimana qui». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI N LA STAMPA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 Primo Piano .9 . LA MANOVRA E L’OCCUPAZIONE “No al condono agli evasori” Sul contante è guerra nel Pd Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, attacca la sanatoria Entra nel vivo il duello con l'Ue che cerca una strada per non sanzionare l’Italia ROBERTO GIOVANNINI ROMA Magari negli Usa Renzi può farsi spiegare cosa fanno in America per l’evasione fiscale Pierluigi Bersani Esponente minoranza ed ex segretario Pd Il messaggio è chiarissimo, e lo lanciano a mo’ di avvertimento Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera e l’ex segretario del Pd Pierluigi Bersani: sulla sanatoria per i contanti il governo deve fare una correzione di rotta, altrimenti provvederà il Parlamento. E così, se Bersani «suggerisce» di «non evocare i peggiori strumenti polemici della destra: qui non si tratta di combattere i vampiri, si tratta di riconoscere il principio per cui per pagare meno bisogna pagare tutti. Magari negli Usa Renzi può farsi spiegare come fanno in America sull’evasione fiscale», Francesco Boccia, intervistato dall’Huffington Post spiega senza mezzi termini che «se la fanno così come annunciata inevitabilmente il Parlamento la cambia». «Qualsiasi lavaggio di denaro nero è un condono – afferma l’esponente del Pd - sul piano etico ci perdiamo di sicuro. Nella mia visione - prosegue - non c’è un tetto accettabile ma certo altro sarebbe se ne venisse fissato uno e l’aliquota fosse alzata». La proposta di Boccia è quella di fissare almeno un tetto per tener fuori «evasori e riciclatori», ad esempio fino ai 20-30mila euro. «Non so - aggiunge - se Pa- Analisi LINDA LAURA SABBADINI doan sia in grado di dire che questo non è un condono: i soldi nel materasso e nel controsoffitto normalmente sono soldi evasi al Fisco. Io di persone oneste che fanno così non le conosco. E tu allora devi farli pagare con le sanzioni e semmai discuti del carcere sì o no». Un altro problema per l’Esecutivo è quello che riguarda i tempi di presentazione del testo vero e proprio della legge di bilancio. Come noto, ormai da diversi anni l’approvazione della Finanziaria/legge di Stabilità/legge di bilancio nel fatidico Consiglio dei ministri è solo simbolica. Il governo approva soltanto il provvedimento con la dicitura «salvo intese», il premier va in conferenza stampa e ai tg a mostrare le slides, ma di nero su bianco molto spesso c’è poco o nulla. Nei giorni successivi tocca ai tecnici dei ministeri scrivere le norme. Oggi sapremo se la tabella di marcia sarà rispettata. Intanto, anche se continua a essere problematica l’approvazione da parte della Commissione Europea della manovra varata dal governo – che come noto, non rispetta in parte i vincoli stabiliti da Bruxelles per il nostro Paese – tra tanti segnali di tensione emerge anche qualche indicazione che fa pensare che non ci sarà una secca bocciatu- ALESSANDRO PARIS/IMAGOECONOMICA Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Il contraddittorio balletto sulle cifre dei disoccupati Il conteggio dei voucher falsa le statistiche e i dati sul lavoro SEGUE DALLA PRIMA PAGINA La percentuale di occupati per ore lavorate in settimana S ono passati da 15 milioni nel 2011 a 115 milioni nel 2015 e a 96,6 milioni nei primi 8 mesi del 2016. Il numero di persone che ha utilizzato i voucher è stato 1 milione 400 mila nel 2015, con un numero di voucher medio di 60 e un reddito medio da voucher inferiore a 500 euro netti nell’anno. Ebbene, se queste persone avessero lavorato solo il numero di ore registrate dai voucher, avremmo dovuto trovarne un riscontro nei dati Istat, attraverso una percentuale più alta del passato di occupati che lavorano poche ore. Invece non è successo. Nonostante diminuisca il numero complessivo di ore lavorate rispetto a inizio crisi, la percentuale di occupati che lavorano poche ore nella settimana è rimasta stabile. Sono infatti l’1,6% quelli che lavorano fino a 8 ore e il 3,7% da 9 a 16 ore. Come si concilia questo dato con il «boom dei voucher» di cui tanto si è parlato? I voucher, probabilmente, sono andati a coprire, per una parte importante, una porzione di lavoro sommerso di lavoratori che, nella rilevazione Istat, venivano intercettati con il loro effettivo numero di ore lavorate e sono regolarizzati solo per una minima parte di queste. Il dato dell’Istat quindi, po- 2008 2016 3.7 3.6 1.4 da 1 a 8 ore 1.6 3.5 da 9 a 16 ore 3.7 9.4 da 17 a 24 ore 10.7 da 25 a 32 ore 11.2 11.9 da 33 a 40 ore 47.3 50.3 di cui 36 ore 9.4 9.7 31.9 di cui 40 ore 34.7 23.4 oltre 40 ore 18.2 assenti FABIO CIMAGLIA/LAPRESSE Una manifestazione contro il precariato nei mesi scorsi a Roma 96,6 milioni Di voucher sono stati utilizzati nei primi 8 mesi del 2016, in tutto il 2015 erano stati 115 milioni i voucher utilizzati trebbe confermare l’ipotesi, riportata dalla interessante ricerca dell’Inps e di Veneto Lavoro sui voucher, secondo la quale assistiamo a una «regolarizzazione minuscola (parzialissima) in grado di occultare la parte più consistente di attività in nero». Una porzione di lavori di poche ore e a basso reddito ci sarà, specie tra i giovani, ma probabilmente sarà minoritaria. Inoltre, stando all’Inps, circa la metà degli utilizzatori si muove sul mercato del lavoro «tra diversi contratti a termine o cercando di integrare rapporti di lavoro a part time o indennità di disoccupazione» e anche questo spiega perché la percentuale di occupati che lavorano poche ore non cresce. L’altra metà risulta formata soprattutto da giovani, donne in età centrale e pensionati. I voucher sono forniti da piccole imprese, restano escluse le famiglie, che non li utilizzano perché non possono permetterselo o Dati non destagionalizzati in % relativi al 2˚ trimestre del 2008 e del 2016 Percentuale di occupati per ore lavorate nella settimana di riferimento, II trimestre del 2008, e 2016 (dati non destagionalizzati, valori percentuali) Fonte: Istat, Rilevazione forze lavoro perché non ne sono informate, più probabilmente perché tutto rimane nel sommerso, e non è conveniente alla famiglia stessa e/o al lavoratore l’emersione con il voucher. Quanto all’aumento dei licenziamenti, altro argomento «caldo», non possiamo affermare che sono dovuti alla soppressione dell’ articolo 18, prima di sapere quanti sono relativi a imprese sopra o sotto la soglia dei 15 dipendenti. Inoltre, dobbiamo tenere conto della nuova ra della nostra legge di bilancio. Una lettera della Commissione arriverà, e conterrà osservazioni critiche di merito che preludono a un rinvio (come pure avvenne l’anno scorso) a primavera della valutazione della legge di bilancio. Secondo autorevoli fonti di Bruxelles, infatti nonostante le palesi deviazioni dei numeri italiani rispetto a quanto atteso dalla Commissione, e nonostante l’azione delle forze «rigoriste» che vorrebbero un intervento pesante sull’Italia, starebbe prevalendo una lettura «politica» della situazione. Secondo fonti comunitarie, nella missiva che dovrebbe essere inviata entro lunedì si punterà il dito su tre punti critici: il deficit strutturale che anziché ridursi aumenta dello 0,4%, le spese aggiuntive ingiustificate per quanto riguarda i migranti, e i costi della prevenzione dei danni del terremoto (le spese per la ricostruzione sono invece ammissibili). Risultato, l’Ue chiederà correzioni e aggiustamenti, ma una bocciatura entro novembre non ci sarà. Anche perché, si capisce, altrimenti ci sarebbe il rischio di destabilizzare il governo Renzi in questa fase delicata, stroncando la manovra alla vigilia del referendum costituzionale del 4 dicembre. - LA STAMPA 500 euro Il reddito medio annuo da voucher, il numero di persone che ha utilizzato i voucher è stato 1 milione 400 mila nel 2015 legge contro le dimissioni in bianco. Una parte dei licenziamenti potrebbe essere riferita all’emersione di ex dimissioni in bianco e in questo caso si tratterebbe di un dato con un aspetto «positivo», dal momento che ci sarebbero almeno tutele e diritti per i lavoratori licenziati. Bisogna verificare quanti tra i licenziati sono donne e immigrati, i segmenti più vulnerabili e ricattabili, l’informazione faciliterebbe una lettura chiara del dato. Infine: la diminuzione delle assunzioni era un risultato prevedibile e atteso. Se diminuisce per le imprese l’incentivo economico ad assumere, poi non possiamo certo meravigliarci che si assuma di meno. Le imprese hanno già assunto nell’anno precedente, e difficilmente avranno iniziato a licenziare questi assunti, poiché così facendo, perderebbero i benefici acquisiti. Un’ultima considerazione: i dati dell’Istat sull’occupazione segnalano nel secondo trimestre una crescita, soprattutto per l’occupazione dipendente a tempo indeterminato. A differenza del passato non si tratta solo di ultracinquantenni (in gran parte effetto delle mancate uscite per pensione) ma anche di giovani fino a 34 anni. Il ritmo di crescita dell’occupazione non è elevato, tuttavia il segno è positivo e non solo per l’aumento della permanenza nell’occupazione. Certo luglio ha segnato una diminuzione, con un lieve recupero in agosto. Abbiamo molta strada da fare per recuperare i dolorosi colpi di questa crisi lunga e intensa. Cerchiamo di concentrarci su una lettura seria dei dati non influenzata da interessi di schieramento. I numeri servono per capire la realtà e agire meglio e con più efficacia per cambiarla. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 10 .Primo Piano STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 Esplorare il Pianeta Rosso Dal cinema alla musica variazioni sul tema War of the Worlds «La guerra dei mondi» fu il celebre sceneggiato radiofonico su un’invasione di marziani: trasmesso il 30 ottobre 1938 negli Usa dalla Cbs, e interpretato da Orson Welles, scatenò il panico ExoMars atterra su Marte Suspense per la missione europea Il segnale con il modulo “Schiaparelli” si interrompe 50 secondi prima del contatto ESA Il perché del nome 1 Il modulo di atterraggio di ExoMars è stato battezzato «Schiaparelli» in omaggio all’astronomo piemontese che nell’800 realizzò una mappa di Marte. All’Esa, però, non tutti erano d’accordo: le ricerche di Schiaparelli si basarono su una serie di equivoci e sull’errata identificazione di strutture che lui chiamò «canali», contribuendo all’ipotesi dell’esistenza di vita intelligente sul pianeta GABRIELE BECCARIA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA oi il silenzio. Nessun segnale di conferma dell’ammartaggio. «Teniamo le dita incrociate, forse nella notte avremo risultati chiarificatori e, magari, anche positivi». Così parlava ieri sera il direttore generale dell'Esa, l’Agenzia spaziale europea, Jan Woerner. Che, cercando di sdrammatizzare dal centro di controllo di Darmstadt, in Germania, ha aggiunto: «Quello di “Schiaparelli” era un test. I dati che saranno esaminati ci serviranno per sapere come portare con tecnologia europea il prossimo rover su Marte, nel 2020. È stata un'ottima decisione di andare per la prima volta con uno strumento simile». Mentre Woerner parlava, gli specialisti elaboravano ipotesi e scenari. Un nuovo segnale è atteso stamattina e potrebbe essere quello decisivo: «Schiaparelli» - ragionavano nella notte gli specialisti - P ESA deve’essere atterrato, ma è ancora un mistero in che condizioni si trovi. Ha subìto dei danni o il suo silenzio è un problema momentaneo? È in gioco una spedizione da 1.3 miliardi di euro e con lei l’orgoglio europeo. Il successo di ExoMars significa mettere fine al monopolio marziano della Nasa. L’Europa (con l’aiuto di un razzo russo) vuole esplorare il Pianeta Rosso e l’Italia è la nazione leader della missione che segna un nuovo capitolo della competizione BruxellesWashington: ha progettato e realizzato molte parti della sonda, a cominciare dal radar, cruciale per guidare la discesa, e dagli scudi termici con cui proteggere il robot. «Schiaparelli» deve funzionare da stazione meteo e dovrà raccogliere dati preziosi su una pianura che eccita gli studiosi: Meridiani Planum ospita formazioni di ematite cristallina grigia, sostanza che sulla Terra si forma nelle sorgenti termali e negli stagni. Se su Marte ci sono (o ci sono stati) batteri, la zona è più che promettente. Intanto l’altro «pezzo» di ExoMars «Tgo» - si è inserito in orbita e studierà un altro indizio di possibile vita aliena: le emissioni di metano. Sono solo geologiche o anche di origine biologica? 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Civiltà perdute e incontri impossibili E se alla fine fossimo noi i marziani? I viaggi Exomars Progetto composto da due missioni, entrambe con l’obiettivo di cercare tracce di vita su Marte PRIMA MISSIONE Trace Gas Orbiter (TGO) 14 maggio 2016 Mapperà i gas presenti Lancio del vettore con a bordo ddo nell’atmosfera il Trace Gas Orbiter (TGO) di Marte e il lander Schiaparelli 16 ottobre 2016 Schiaparelli si separa dal TGO IERI Schiaparelli atterra su Marte; TGO si inserisce nell’orbita del pianeta 23 ottobre 2016 Schiaparelli termina la propria missione 7 Dicembre 2017 Lander Schiaparelli TGO inizia Fungerà da dimostratore la sua missione ddi tecnologia per l’ingresso scientifica nell’atmosfera e l’atterraggio ne che terminerà sul suolo marziano a dicembre 2022 Così la fantascienza continua a farci sognare e a terrorizzarci VITTORIO SABADIN Se siamo così affascinati da Marte la colpa non è solo degli antichi Greci e dei loro dei. E’ anche dell’astronomo italiano Giovanni Schiaparelli, che nel 1877 credette di vedere al telescopio canali rettilinei lunghi decine di chilometri sulla superficie del pianeta. Saggiamente non commentò la sua scoperta, ma altri lo fecero: i canali erano chiaramente la prova che su Marte esistevano creature intelligenti, le quali irrigavano il suolo grazie ai solchi che avevano scavato. Solo alla fine del ‘900 le foto del Mars Global Surveyor hanno definitivamente dimostrato che i canali di Schiapparelli non esistono, ma la convinzione che il Pianeta Rosso sia pieno di misteri è ancora dura a morire. Perché tutte le agenzie spaziali del mondo cercherebbero di andarci, se non ci fosse qualche mistero? E la Nasa perché non ci dice la verità, visto che sicuramente la conosce? Le sonde che sono atterrate sul pianeta e le foto ad alta risoluzione scattate dall’orbita non hanno fatto altro che generare altra curiosità. I canali non ci sono, ma le prove che su Marte ci fosse acqua allo stato liquido sono ormai evidenti: che cosa è dunque accaduto a quel pianeta? Forse un impatto cosmico, di cui resta un immenso sfregio nella Vallis Marineris, lo ha privato improvvisamente dell’atmosfera, cancellando ogni forma di vita? SECONDA MISSIONE Maggio 2020 Lancio di un altro vettore con a bordo un rover Gennaio 2021 Atterraggio sulla superficie di Marte del rover. Questo, per almeno 7 mesi, cercherà tracce di vita presente o passata Ossigeno In «Pianeta Rosso» Val Kilmer immette ossigeno su Marte con alghe modificate La sua popolazione è riuscita a mettersi in salvo? Siamo noi i marziani? Intorno a queste domande, che ogni serio studioso del sistema solare considera ridicole, è nata molta letteratura fantascientifica, il cui prodotto più riuscito è «La guerra dei mondi» di H.G. Wells, pubblicato nel 1898 e reso ancora più famoso dal terrorizzante adat- tamento radiofonico di Orson Welles del 1938, che fece scendere la gente in strada. Ma è il cinema ad aver fatto ancora di meglio, con decine di film che offrono ognuno la propria versione sui misteri marziani. Per restare ai più recenti, Brian De Palma ha sostenuto nel 2000 con «Mission to Mars» che sul pianeta esiste davvero un gigantesco volto umano scolpito sulla pietra (la «Face on Mars» fotografata dal Viking 1 nel 1976) dal quale è arrivata la civiltà che ha seminato la vita sulla Terra. Adesso si pensa che possa arrivare l’ora di fare il percorso inverso: se il nostro mondo finirà, andremo tutti su Marte. Per preparare un ambiente adatto, in «Pianeta Rosso» di Antony Hoffman si cerca di immettere ossigeno nell’atmosfera con alghe geneticamente modificate, ma il progetto fallisce. Così Matt Damon, in «The Martian», ci ha mostrato come la vita su Marte sarà tutt’altro che facile e piacevole. Ma dovremo rassegnarci: se bisognerà partire, tutti gli altri posti del sistema solare sembrano di gran lunga peggiori. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA STAMPA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 Primo Piano .11 . Life on Mars? Mars Attacks! Sopravvissuto - The Martian È un brano musicale scritto da David Bowie e pubblicato come 45 giri il 22 giugno 1973. Si tratta di una delle canzoni simbolo dell’artista inglese. Il Daily Telegraph la mette al 1º posto tra le 100 migliori canzoni di tutti i tempi È un film satirico del 1996 diretto da Tim Burton. Racconta, facendo la parodia dei B movie Anni Cinquanta, di un gruppo di alieni che sterminano un’intera mandria nelle campagne del Kentucky È un film di Ridley Scott del 2015 con Matt Damon nel ruolo di un astronauta che sopravvive a una missione su Marte: si ritrova da solo in un pianeta ostile e con scarsissime risorse ORE DECISIVE QUANDO L’UOMO Reportage TOCCHERÀ QUEL SUOLO ANTONIO LO CAMPO TORINO FRANCO MALERBA on ExoMars la bandiera europea sventolerà su Marte. E, accanto, il tricolore. A Torino, ieri, è stato un giorno d’attesa e di ansia. Alla Thales Alenia Space di Corso Marche c’è uno dei cervelli tecnologici della missione, mentre ci si prepara alla seconda fase, quella del 2020, quando un rover scenderà sul Pianeta Rosso e sarà «operato» - come si dice in gergo - proprio da una delle sale di controllo di Torino. Sotto la guida dell’Asi, l’Agenzia spaziale italiana, un gruppo selezionato di industrie e centri di ricerca del «made in Italy» sono diventati protagonisti del programma ExoMars, quello attuale e quello previsto tra quattro anni. La sonda, formata da due moduli - il «Tgo», che resterà in orbita fino al 2020, e lo «Schiaparelli», destinato alla discesa -, era decollata in due voli separati proprio dall’aeroporto di Torino Caselle nel 2015 per raggiungere lo spazioporto di Bajkonur, da dove è stata lanciata con un razzo Proton lo scorso 14 marzo. A Torino, infatti, si concentra molto del know-how tecnologico dell’aerospazio, tanto che si definisce la città - senza ironie - la «Houston italiana». Spiega Walter Cugno, vice president dell’«Exploration and Science Domain» di Thales Alenia Space: «Al programma ExoMars hanno lavorato 450 persone, tra tecnici, ingegneri e fisici, negli stabilimenti di Torino, Milano, Firenze, Roma e L’Aquila». E aggiunge: «Solo a Torino si tratta di 250 specialisti, che hanno sviluppato la sonda». Ieri molti di quei 250 erano davanti ai monitor, spiando, secondo dopo secondo, le fasi della missione, mentre un gruppo si era momentaneamente trasferito nel centro di C P Al lavoro Molte parti della sonda ExoMars hanno visto la luce negli stabilimenti di Torino della Thales Alenia Space MICHELE D’OTTAVIOBUENAVISTA L’attesa dei 250 super-specialisti nella Houston italiana Batte a Torino uno dei cuori tecnologici dell’impresa 450 persone È il team per il programma ExoMars tra tecnici, ingegneri e fisici, negli stabilimenti di Torino, Milano, Firenze, Roma e L’Aquila controllo di Darmstadt, in Germania. Altri si affollavano in un’ulteriore area, sempre a Tol’anno rino, al Centro spaziale Altec. della fase 2 Anche questa «space comAlla Thales pany», che segue molte delle atAlenia Space tività scientifiche degli astroci si prepara: nauti sulla Stazione Internazioun rover nale, è in prima linea per Exoscenderà Mars. «Qui a Torino - dice Vinsul Pianeta cenzo Giorgio, amministratore Rosso e sarà delegato di Altec - abbiamo rice«operato» vuto i dati relativi a molti degli da Torino strumenti sia di “Tgo” sia di “Schiaparelli”». Ed è solo l’inizio. Ci si aspetta un profluvio di informazioni e immagini. «Poi tutto verrà messo a disposizione della comunità scientifica». Pianure, Il modulo di atterraggio di ExoMars è stato progettato canyon, crateri: Marte è un per funzionare come una stazione meteo: monta un appa- concentrato di sorprese rato - dalla sigla «Dreams» - 2020 realizzato dall’Inaf, l’Istituto nazionale di astrofisica. E intanto si lavora al rover del 2020: disporrà di una trivella in fase di realizzazione a Nerviano, vicino a Milano. «Sulla base dell’esperienza per la trivella della sonda Rosetta - osserva Marco Molina, specialista di Leonardo-Finmeccanica - abbiamo ideato un nuovo strumento, pensato per le caratteristiche del suolo marziano. Dovrà perforarlo fino a due metri di profondità. L’obiettivo è cercare acqua su Marte e, quindi, possibili forme di vita». «Per la missione 2020, infatti, il lavoro è già iniziato», dice Giorgio. «A Torino abbiamo allestito una replica del terreno marziano. Poi l’area verrà ampliata e lì collauderemo il rover che andrà su Marte». A pilotarlo ci sarà un centro speciale: chiamato «Rocc», «Rover operation control center», permetterà di pianificare, giorno dopo giorno, le attività del robot a sei ruote. Che invierà immagini mozzafiato. «Quelle che tutto il mondo scientifico attende». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Dalle ipotesi alla realtà L’obiettivo è la caccia alla vita aliena: super-microbi in habitat terribili AMEDEO BALBI uando si parla di Marte, è quasi automatico pensare alla vita extraterrestre. Alla fine del XIX secolo fu proprio Giovanni Schiaparelli a dare il via, sebbene non del tutto volontariamente, all’idea che il Pianeta Rosso potesse essere abitato. Ma, se nei vecchi racconti fantascientifici il marziano era una creatura vagamente antropomorfa (e con intenzioni per lo più bellicose), oggi sappiamo che se c’è vita, su Marte, può trattarsi al massimo di qual- Q er un astronauta essere tra i primi a mettere piede su Marte è un sogno che si avvera. Ma per quanto una missione come questa sia affascinante, è anche complessa. Rischiosa e ricca di incognite. Ad oggi, non abbiamo le tecnologie che consentono a un equipaggio di affrontare in sicurezza un viaggio di andata e ritorno così lungo. E’ vero che possiamo contare su sistemi sofisticati che ci permettono di fare missioni più lunghe rispetto al passato. Ma è anche vero che sul fronte della protezione dalle radiazioni ci sono ancora molte incertezze. Anche se mi piacerebbe essere tra i primi a mettere piede sul Pianeta Rosso, avrei paura delle radiazioni. Almeno finché non si riuscirà a trovare un sistema che garantisca agli astronauti una protezione adeguata, come ad esempio ricostruire attorno alle navicelle un campo magnetico simile a quello sulla Terra. Ma un viaggio su Marte non farà solo paura per la propria incolumità. Una buona dose di coraggio sarà indispensabile ai futuri esploratori che dovranno stare lontano per mesi dalla famiglia, dal proprio Pianeta, con la consapevolezza di fare qualcosa che mai nessuno prima ha fatto, con tutti i rischi che ne conseguono. Fra 15 anni sarà diverso e, grazie a collaborazioni internazionali, ce la faremo. Queste missioni preparatorie renderanno tutto più semplice. Magari creeremo stazioni intermedie o flotte di navicelle per scortare gli astronauti sul Pianeta Rosso. Sarà un’emozione assistere a questo storico salto. Anche per un astronauta come me, che quando guarda il cielo sogna ancora di volare nello spazio. che microbo. E deve essere anche piuttosto resistente, perché le numerose missioni che hanno esplorato il pianeta negli ultimi decenni ci hanno restituito l’immagine di un mondo ostile, freddo, con un’atmosfera sottilissima, bombardato dalle radiazioni nocive provenienti dallo spazio e dal Sole. Insomma, un posto in cui sopravvivere non è affatto facile. Tuttavia, abbiamo anche capito che il passato remoto di Marte è stato probabilmente molto diverso: miliardi di anni fa sul pianeta scorreva acqua liquida, l’atmosfera era più spessa e il clima più mite. Forse, allora, la vita microscopica è comparsa e si è poi rintanata in nicchie protette, sotto la superficie? È una possibilità aperta, e il programma ExoMars è stato pensato proprio per investigarla. Sorprendentemente, le uniche altre missioni progettate specificamente per cercare la vita su Marte risalgono ormai a 40 anni fa: le gloriose missioni Viking 1 e 2 della Nasa, che non riuscirono a trovare prove conclusive. Ma nel frattempo abbiamo capito molto di più, e vale la pena tentare ancora. C’è per esempio il ESA mistero del metano marziano, osservato tra l’altro proprio da una sonda europea, la Mars Express. Sulla Terra, il metano è prodotto prevalentemente dall’attività biologica. È anche un composto che viene distrutto piuttosto facilmente, per esempio dalle radiazioni ultraviolette, e quindi non può rimanere nell’atmosfera molto a lungo in assenza di sorgenti attive. Su Marte, sembra presentarsi localizzato in punti specifici del pianeta, in quantità variabile con le stagioni. La possibilità più intrigante è che sia prodotto da batteri nascosti nel sottosuolo, ma esistono anche processi non biologici in grado di spiegare il fenomeno: per funzionare, però, questi richiederebbero la presenza di acqua liquida o di sorgenti vulcaniche sotterranee, ed entrambe le cose sarebbero di per sé interessanti. Il modulo «Trace Gas Orbiter», che resterà in orbita attorno a Marte, proverà a fare luce sulla questione. Quanto al modulo Schiaparelli, potrebbe fornirci indicazioni utili per preparare la parte più ghiotta della missione. Prevede la discesa sul suolo marziano di un rover dotato di trapano per prelevare campioni fino a due metri di profondità, su cui effettuare analisi biologiche. Se ne parlerà non prima del 2020. Abbiamo aspettato più di un secolo, ma finalmente potremmo essere davvero vicini a capire se i marziani ci sono davvero. Università di Roma Tor Vergata 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 1234534136738938A39B3CD31E3A63A8 12 .Estero STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 il caso ALESSANDRO ALVIANI MARCO BRESOLIN opo 4 anni di assenza, il leader russo Vladimir Putin torna a Berlino per incontrare il presidente ucraino Petro Poroshenko, la cancelliera Angela Merkel e il presidente francese François Hollande. Un incontro - il primo del cosiddetto «Quartetto di Normandia» da un anno a questa parte – convocato per fare il punto sull’implementazione dell’accordo di Minsk siglato un anno fa, che avrebbe dovuto riportare la pace nell’Est dell’Ucraina e che non ha del tutto rispettato le attese visto che nelle zone del Donbass si registrano ancora combattimenti e scontri. Il primo ad abbandonare la scena è Poroshenko. Al termine dei colloqui, infatti, Putin, Merkel e Hollande si sono visti a tre per parlare di Siria. Sul tavolo l’incognita di possibili nuove sanzioni alla Russia come aveva fatto capire martedì la stessa cancelliera. Un antipasto di quello che verrà discusso al Consiglio europeo che si apre oggi a Bruxelles. Tra gli argomenti all’ordine del giorno dei capi di Stato e di governo del Vecchio Continente rientra anche la questione dei rapporti con la Russia, un tema messo in agenda su iniziativa dell’Italia, che aveva avanzato una richiesta in questo senso in estate, prima che precipitasse la situazione ad Aleppo. Nelle conclusioni finali del vertice, rivelano fonti diplomatiche europee, dovrebbe entrare anche un riferimento alle relazioni con la Russia e alla crisi siriana, mentre in questa sede non dovrebbe essere citata l’ipotesi di sanzioni contro Mosca. Fonti del governo tedesco spiegano che a cena è prevista una «discussione aperta» sulla Russia. Tuttavia sulle sanzioni non arriverà «nessuna decisione», il che significa anche che l’incontro «non toglierà dal tavolo nessuna opzione», mettono in chiaro da Berlino. «Tra le opzioni sul D Putin rilancia il dialogo sull’Ucraina La Merkel lo sfida sui raid in Siria Vertice con Poroshenko e Hollande a Berlino. Resta l’ipotesi delle sanzioni Quartetto di Normandia Era dall’accordo di Minsk, un anno fa, che la cancelliera Angela Merkel, il presidente russo Vladimir Putin, il francese François Hollande e l’ucraino Petro Poroshenko non si incontravano HANNIBAL HANSCHKE/REUTERS tavolo c’è anche quella delle sanzioni e crediamo che resterà sul tavolo anche dopo il vertice», nota una fonte dell’esecutivo federale. L’ipotesi delle sanzioni continua a dividere i Paesi membri, ma anche gli stessi governi al loro interno: mentre Merkel appare ad esempio possibilista, il suo ministro degli Esteri, Steinmeier, è scettico, in quanto convinto che non aiuterebbero la popolazione civile. E non solo: proprio ieri il capogruppo dei popolari all’Europarlamento, Manfred Weber, quello dei liberali, Guy Verhofstadt e quella dei Verdi, Rebecca Harms, hanno inviato una lettera congiunta al presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, per chiedere sanzioni più dure contro Mosca. A Bruxelles c’è attesa per la relazione di Merkel e Hollande, che riferiranno del loro incontro avuto ieri a Berlino con Putin e Poroshenko. La cancelliera ha sempre chiarito di voler affrontare non solo la crisi ucraina, ma anche la situazione in Siria nel caso in cui fosse riuscita a concordare un simile incontro, aveva fatto sapere in mattinata il suo portavoce. Secondo il quale Merkel non ha indicato la tregua umanitaria ad Aleppo (prolungata ieri da otto a undici ore) come precondizione per il faccia a faccia. Per Berlino è fondamentale non rompere il filo del dialogo. La Russia resta «un partner strategico» con cui vogliamo e dobbiamo continuare a collaborare, ragiona una fonte del governo tedesco. La Ue, continua, è disposta a portare avanti i colloqui con Mosca, al momento «abbiamo grosse divergenze», ma «tutti hanno interesse a tornare a un rapporto migliore con la Russia». A tenere alta la tensione alla vigilia ci hanno pensato tra l’altro le accuse di Mosca al Belgio di aver condotto un raid aereo nei pressi di Aleppo nel quale sono rimaste uccise sei persone. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA PROTESTA ALTRI TRE FERITI Femminicidio donne in piazza in Argentina Neonazista uccide agente in Germania BUENOS AIRES BERLINO Migliaia di donne argentine, vestite completamente di nero, hanno incrociato le braccia per un’ora, nella prima delle manifestazioni previste per la protesta contro il femminicidio coordinata dall’associazione «Ni Una Menos» (Nemmeno una meno). Ieri a Buenos Aires e nel resto del Paese le donne sono andate a lavorare indossando i colori del lutto per ricordare tutte le vittime dell’omicidio al femminile, un fenomeno sociale che non si è riuscito finora a ridurre. La mobilitazione è nata in seguito alla morte di Lucia Perez, una ragazza di appena 16 anni deceduta dopo essere stata drogata, violentata ripetutamente e portata agonizzante in un ospedale di Mar del Plata. Uno dei quattro agenti di polizia feriti in una sparatoria in Baviera è morto. Lo ha reso noto la polizia del land tedesco. A provocare lo scontro a fuoco è stato un militante di estrema destra che ieri mattina ha tentato di opporsi a un sequestro di armi. Il killer, 49 anni, esponente del Movimento del «Reich dei cittadini», gruppo neonazista i cui adepti non riconoscono lo Stato tedesco, ha aperto il fuoco non appena gli agenti di polizia hanno fatto irruzione nel suo appartamento nella cittadina di Georgensgmuend, in Baviera. L’uomo è rimasto ferito. Il ministro dell’Interno bavarese, Joachim Hermann, si è detto «inorridito per il grave incidente». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA STAMPA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 . Estero .13 Reportage GIORDANO STABILE INVIATO A SHARKHOULI (MOSUL) Hatarah Telskuf BAGHDAD Bardarash SHARKHOULI Bartella Presi ma con sacche di resistenza MOSUL Bakhdida Hammam al-Ali Qaraqosh Contesi LA STAMPA Shuwayrat Quwayr ALAA AL-MARJANI/REUTERS Civili in fuga da Mosul vengono soccorsi da alcuni soldati iracheni nel villaggio di Qayyarah L’ odore acre del petrolio bruciato si mescola a quello delle stoppie dei campi di grano. La piana fra Kalak e Mosul è un ondeggiare giallo con piccole chiazze di verde, un po’ di granturco ancora da tagliare. Dopo il ponte sul fiume Khaser, provvisorio perché quello della superstrada da Erbil l’ha fatto saltare in aria l’Isis, si cominciano a sentire le raffiche brevi e secche. I Peshmerga stanno setacciando villaggi e borgate fra Khaser e Bartella. Dopo la grande avanzata di lunedì hanno passato due brutte nottate. Le cellule islamiste rimaste indietro, imboscate nelle case sparse, li hanno colpiti alle spalle con auto kamikaze, cecchini. Ora i guerriglieri curdi cercano di stanare gli ultimi irriducibili. Il capitano Ferman Hamit ha gli occhi rossi di chi dorme due ore per notte. La sua compagnia si è piazzata ai margini del villaggio di Sharkhouli. Il grosso dei blindati se ne sta mezzo chilometro più indietro, protetto da un incrocio e un gruppo di case distrutte. Il capitano è in maglietta, qualche suo uomo si è buttato all’ombra di un gippone e dorme con il kalashnikov a fianco. La disciplina si è un po’ rilassata. La stanchezza pesa. I blindati sono già stati circondati da muri di terra. Due grossi escavatori stanno costruendo una trincea alta un paio di metri. «Così le auto kamikaze non potranno più prenderci di sorpresa», spiega Hamit. Fa il modesto, ma poi i suoi uomini spiegano che è stato lui, l’altra notte, a fermare un’auto corazzata lanciata a tutta velocità, con il lanciarazzi: «Un colpo da 50 metri». A pochi secondi dalla morte certa. Caccia agli irriducibili dell’Isis Su Mosul arrivano gli Apache Usa Nei villaggi dove Peshmerga e truppe irachene stanano i combattenti del Califfo Jihadisti Miliziani dell’Isis in assetto da guerra per le strade di Mosul in un video diffuso dallo Stato islamico In Italia la sede legale Ankara oscura la televisione curda 1 Med Nuce Tv, televisione curda con impianti in Belgio e sede legale in Italia è stata oscurata da Eutelsat, società francese di servizi di copertura satellitare in tutta Europa.Oggi alle 13 Sinistra Italiana ha convocato una conferenza con il direttore dell’emittente Antonio Ruggeri che punta il dito contro Erdogan: «Eutelast fa leva sugli interessi che coltiva in Turchia. Rtuk, consiglio supremo di Ankara per radio e tv ha chiesto l’oscuramento e l’ha ottenuto il 3 ottobre scorso nonostante Med Nuce abbia licenza Agcom» REUTERS ma due anni fa «i soldati sono scappati senza combattere». E lui ha cambiato casacca, anche se si sente «curdo e iracheno». Ha seguito un corso di addestramento con gli americani. Tecniche anti-guerriglia e anti-bombe improvvisate. Un bagaglio che ora sfrutta appieno. Perché «l’area è piena di trappole» e l’altra notte i suoi uomini «si sono trovati fra due fuochi». Per questo le case vengono perquisite una per una. E si spara al minimo rumore. Di civili non ce n’è neanche più uno. Armi chimiche I combattenti dell’Isis sono a meno di un chilometro, dietro una fila di capannoni agricoli dai tetti in lamiera. Appena fa buio, per non farsi illuminare, lanciano razzi. Un’altra insidia. Perché fonti di intelligence «affidabili» dicono che i jihadisti hanno accumulato a Mosul un arsenale di armi chimiche, soprattutto iprite. «Le hanno usate già 15 volte contro i Peshmerga - rivela il generale di brigata Hajar O. Ismail - e siamo sicuri che proveranno a usarle di nuovo». Probabil- mente con i razzi, che hanno una portata di qualche chilometro. Il generale prevede che le operazioni di ripulitura dei villaggi dureranno un paio di settimane. Poi la battaglia dentro la città, «un paio di mesi forse». Un passo lento confermato dal portavoce dell’offensiva irachena, il generale Yahya Rasul: «Non abbiamo fretta di arrivare a Mosul». Apache americani CONTRO L’UNESCO L’auto, un furgoncino annerito, è ancora lì. Il cadavere del kamikaze l’hanno appena portato via. Poco distante c’è un «mostro», un pick-up corazzato con spesse piastre di acciaio saldate, catturato prima che gli islamisti potessero usarlo. Quello resisteva «anche ai razzi Rpg». Più a Sud, dove opera l’esercito regolare, sono stati gli elicotteri Apache americani a eliminare i «mostri» kamikaze. Hamit è nei Peshmerga dal 2014. Si è arruolato dopo la caduta di Mosul. Nato a Kalak, se li è visti alle porte. Quell’estate era a Falluja, tenente nell’esercito iracheno. Ora, ammette, le cose vanno bene Migliaia di ebrei al Muro del Pianto 1 Decine di migliaia di ebrei si sono riuniti nella spianata antistante il Muro del Pianto di Gerusalemme per partecipare a uno dei riti principali della Festa dei Tabernacoli (Sukkot): la «Benedizione dei Sacerdoti». L’imponente affluenza del pubblico ebraico ha avuto il sapore di un’implicita reazione alla controversa Risoluzione dell’Unesco su Gerusalemme. A indignare Israele è stata la decisione di usare esclusivamente il nome islamico per riferirsi al complesso della moschea di Al-Aqsa, ignorando il termine ebraico Monte del Tempio. ABIR SULTAN/EPA I soldati sono più ottimisti: «Isis è già in fuga verso Raqqa», scherzano. Le voci sono contraddittorie. Per Baghdad la leadership ha già lasciato Mosul e «restano solo i combattenti stranieri che non possono mescolarsi alla popolazione». Altri rumours dicono che il califfo Abu Bakr al-Baghdadi è rimasto in città. Ha piazzato ai posti di comando «gli ufficiali più duri» e prepara l’Apocalisse. Ridurre Mosul a un cumulo di macerie, peggio di Falluja e Ramadi. Agli abitanti è stato ordinato di non muoversi dalle case. I depositi di munizioni, anche chimiche, sono stati dispersi negli interrati dei palazzi. Se i jihadisti si trincerano ci vorranno raid pesanti. Ma sarebbe un massacro. Anche perché pochissimi civili finora sono riusciti a scappare. Il campo profughi La Ong «Save the Children» ha calcolato in cinquemila, moltissimi bambini, quelli che finora sono fuggiti verso Ovest, verso le zone della Siria controllate dai curdi dello Ypg. Un viaggio «in condizioni terribili». Verso Est, Erbil, invece l’ondata ancora non si è vista. Vicino alla base militare di Khaser è quasi pronto un campo profughi, cofinanziato dall’Onu e dalla Ong «Barzani Charity Foundation». Le tende bianche e blu, dal tetto semicircolare, sono già coperte di polvere. Gli operai stanno finendo di allestire docce e bagni in comune, uno ogni quattro famiglie. «Ci aspettiamo l’arrivo di cinquemila profughi - spiega Badreddine Arki, il direttore dei lavori. Qui c’è posto per mille famiglie e quindi dovremmo reggere il flusso. Fra dieci giorni sarà tutto finito». Più o meno quando ci sarà l’assalto alle trincee della seconda linea di difesa dell’Isis, ai margini dell’abitato di Mosul. Il fumo del petrolio e dei copertoni in fiamme, una barriera per ostacolare i raid aerei, indica la linea. Il Califfo prepara un finale di ferro e di fuoco. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 14 .Cronache STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 NAPOLI il caso Uccide la moglie che voleva separarsi FABIO ALBANESE CORRISPONDENTE DA CATANIA na donna di 32 anni e i suoi due gemellini che portava in grembo sono morti nel giro di poche ore. I familiari puntano il dito contro un medico obiettore del reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Cannizzaro di Catania che si sarebbe rifiutato di intervenire tempestivamente. La procura ha aperto un’inchiesta sulla base della denuncia dei familiari della donna, Valentina Milluzzo, impiegata di banca, alla sua prima gravidanza grazie alla procreazione assistita in un’altra struttura sanitaria. La donna è morta domenica 16 ottobre, dopo diciassette giorni di ricovero, per via di complicazioni alla diciannovesima settimana di gestazione. I suoi bimbi il giorno prima. L’inchiesta è stata aperta come atto dovuto; il procuratore della Repubblica di Catania, Carmelo Zuccaro, ha disposto il sequestro della cartella clinica e il rientro della salma all’obitorio del Cannizzaro da Palagonia, il paese di origine della donna, dove stavano per essere celebrati i funerali. La procura sottolinea che al momento si tratta della versione dei familiari, che va verificata attraverso l’esame della cartella clinica e l’esito dell’autopsia. Per questo nelle prossime ore, come atto dovuto, dovrebbero essere emessi avvisi di garanzia per il personale sanitario in servizio nella struttura. Stando alla ricostruzione dei fatti, così come descritti nella denuncia presentata dal U La vittima Valentina Milluzzo, impiegata di banca, era alla sua prima gravidanza NAPOLI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Incinta muore con i gemellini nel mirino il medico obiettore Catania, esposto in Procura del legale della famiglia contro il dottore “Non ha estratto il feto dicendo che finché era vivo non interveniva” 32 anni Era l’età della donna impiegata di banca deceduta il 16 ottobre dopo 17 giorni di ricovero nell’ospedale Cannizzaro marito della donna, Francesco Castro, 30 anni, un medico si sarebbe rifiutato di estrarre i due feti, entrati in crisi respiratoria, fin quando il cuore non avesse cessato di battere; questo perché obiettore di coscienza. Secondo l’avvocato della famiglia, Salvatore Catania Milluzzo, «la signora al quinto mese di gravidanza era stata ricoverata il 29 settembre per una dilatazione dell’utero anticipata. Per 15 giorni va tutto bene. Dal 15 ottobre mattina la situazione precipita. Ha la febbre alta che è curata con un antipiretico. Ha collassi e dolori lancinanti, la temperatura corporea a 34 gradi e la pressione arteriosa bassa». «Dai controlli - racconta ancora il legale - emerge che uno dei feti respira male e che bisognerebbe intervenire, ma il medico di turno, mi dicono i familiari presenti, si sarebbe rifiutato perché obiettore di coscienza: “Fino a che è vivo io non intervengo”, avrebbe detto. Quando il cuore cessa di battere viene estratto il feto e mostrato morto ai familiari. Due di loro possono avvicinare la donna che urla dal dolore e grida continuamente aiuto. Viene eseguita una seconda ecografia e anche il secondo feto mostra difficoltà LA CORTE D’APPELLO DI PERUGIA SCAGIONA IL SOMALO HASSAN DOPO 17 ANNI “Non uccise Alpi e Hrovatin” Assolto l’unico condannato FRANCESCA SCHIANCHI ROMA Restano sconosciuti gli assassini di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. A oltre vent’anni da quel 20 marzo del 1994 a Mogadiscio, in Somalia, l’omicidio della giornalista del Tg3 e del suo operatore resta senza un colpevole e una spiegazione: ieri, nel processo di revisione davanti alla Corte d’appello di Perugia, il somalo Hashi Omar Hassan è stato assolto dall’accusa di aver partecipato all’omicidio «per non aver commesso il fatto». Una sentenza che restituisce la libertà all’uomo che la stessa famiglia Alpi ha sempre considerato innocente, sostenendolo e aiutandolo («la madre di Ilaria è per me una seconda madre», ha dichiarato lui) ma lo fa solo dopo averlo detenuto per diciassette, lunghissimi anni. E, soprattutto, non dà risposta agli interrogativi che da più di 22 anni tormentano i famigliari delle due vittime uccise a colpi di kalashnikov. «Contenta» per l’assoluzione di Hassan ma «amareggiata e depressa» per la figlia si è detta Luciana Alpi, la mamma di Ilaria che ha sempre lottato per sapere la verità, prima insieme al marito Giorgio, ora scomparso, e poi sola. «E’ come se Ilaria e Miran fossero morti per il caldo respiratorie. Pure in quel caso il medico avrebbe ribadito che lo avrebbe fatto espellere soltanto dopo che il cuore avesse cessato di battere perché lui era obiettore di coscienza». Nella denuncia è scritto che il secondo feto non è stato mostrato ai familiari, ai quali un medico ha detto che «le condizioni della donna sono gravissime perché la sepsi si è estesa, con una setticemia diffusa». Valentina finisce in rianimazione: «I familiari riferiscono di averla vista con dei cerotti sulle palpebre che le chiudevano gli occhi». L’indomani mattina è morta. Rapporti tesi, da tempo. Botte, raccontano, mai denunciate. Liti continue. Ma anche una separazione che lei voleva sempre di più. Poi, ieri mattina, l’epilogo: un colpo al petto, in automobile. È finita così la storia tra Carmine D’Aponte, 33 anni, e Stefania Formicola, 28 anni: ancora una donna uccisa dal marito. L’omicidio è avvenuto in un comune del Napoletano, Sant’Antimo. Un omicidio che, secondo quanto denuncia la mamma della vittima, era premeditato: «Vedevo mia figlia Stefania spesso ferita, mi diceva che si erano presi a botte», racconta la donna. Ma Stefania non aveva mai denunciato queste violenze, «perché aveva paura che succedesse quanto successo, aveva paura che lui diventasse ancora più violento». Una denuncia, agli atti, c’è, confermano i carabinieri di Giugliano che indagano: a presentarla è stata l’omicida a carico del suocero con l’accusa di essere lui vittima di minacce. Carmine D’Aponte, muratore, al momento si è avvalso della facoltà di non rispondere: complicato, dunque, capire perché lo ha fatto. Ma c’è questa volontà della separazione espressa dalla moglie più volte che forse potrebbe influito. Hashi Omar Hassan che faceva a Mogadiscio», sospira dopo la sentenza, «la verità non l’abbiamo e secondo me non l’avremo mai». Ventidue anni e mezzo di battaglia che non hanno portato a capire cosa sia realmente successo: «Ora non so cosa farò. Sono stanca», e con la sconcertante impressione «che gli inquirenti non siano mai stati interessati a scoprire la verità». Ce l’ha con chi ha condotto l’inchiesta: «Ormai sono convinta che sulla morte di mia figlia e di Miran Hrovatin non è stato fatto nulla a livello di indagine. Sul caso si sono alternati ben cinque magistrati e tre procuratori, eppure nessuno è riuscito a porre fine alle troppe bugie, ai troppi depistaggi». Riconosce invece il ruolo importante di una giornalista, Chiara Cazzaniga della trasmissione «Chi l’ha visto», che l’anno scorso ha rintracciato il supertestimone Jelle - a suo tempo accusatore di Hassan - e ne ha raccolto nuove dichiarazioni in cui ritratta le accuse. «Se non ci fosse stata Chiara Cazzaniga probabilmente Hashi sarebbe ancora in carcere. Questo glielo dobbiamo anche perché spesso si parla male dei giornalisti, e invece spesso fanno più del loro dovere». «Grazie a Dio è finita. Ora devo cercare la mia famiglia perché sono 19 anni che non la vedo», commenta dopo la sentenza Hashi Omar Hassan: alla richiesta di assoluzione per lui del sostituto procuratore generale Dario Razzi (analizzando le prove a suo carico «ne deriva un quadro bianco, senza immagini, senza niente») si sono associati ieri il legale della famiglia Alpi e quello che rappresenta la Rai. «Mi hanno rovinato, mi hanno sequestrato», aggiunge, «mi hanno usato come capro espiatorio e ora devono indagare per arrivare a capire chi è stato a fare tutto questo». Non un «capro espiatorio», come anche la madre di Ilaria definisce Hassan, ma il vero responsabile: «Noi non avevamo bisogno di un colpevole, vogliamo “il” colpevole, che ancora non abbiamo», ripete. Sempre più preoccupata di non poterlo scoprire: «Sono passati quasi 23 anni, il tempo è dalla loro, non dalla mia parte». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI‘ 19 settimane La donna deceduta era alla 19esima settimana di gravidanza. In grembo portava due bambini E’ mancato all’affetto dei suoi cari E’ mancato all’affetto dei suoi cari Giovanni Bommarito Vanni Pesato anni 78 Lo annunciano addolorati la moglie Rina, i figli Salvatore, Marianna, Luisa e famigliari. E’ stato per noi tutti un esempio di vita. Rosario 20 ottobre ore 18,30; Funerale 21 ottobre ore 10 parrocchia Gesù Redentore. Gradite donazioni ad A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino, Presidio Molinette, reparto Gastroenterologia; Iban: IT35 F030 6909 2191 0000 0046 290. - Torino, 20 ottobre 2016 di anni 83 Ne danno il triste annuncio la moglie Michela, i figli Maurizio e Vittorio, le nuore Elena e Paola, i nipoti Giovanni e Umberto, il fratello Vittorio con Luisa e Ivo e parenti tutti. I Funerali verranno celebrati venerdì 21 c.m. alle ore 15 nella chiesa parrocchiale di Montemagno. Il S. Rosario sarà recitato giovedì alle ore 20,30 nella chiesa parrocchiale di Montemagno. - Asti, 20 ottobre 2016 Associazione Lavoratori Anziani Gruppo Generali Sezione Torino ricorda con stima il socio Giovanni Bommarito già dipendente Toro Assicurazioni S.p.A. - Torino, 19 ottobre 2016 Ci ha lasciati Giovanni Giacchino Lo annuncia la famiglia. - Torino, 18 ottobre 2016 Giubileo 011.8181 assistenza e professionalità ANNIVERSARI 2014 Partecipano al dolore: Ada Giovanni, Anna Emanuele, Claudia e figli, Anna Gaiato e figlia, Gianna Eugenio. Ieri, dopo lunga malattia, confortata dall’amore dei suoi cari, si è spenta Giorgina Almondo in Danni dopo una lotta coraggiosa, insegnandoci l’amore per la vita. La famiglia Montanaro e Noire, tristissimi, ricorderanno sempre il suo sorriso luminoso. - Torino, 20 ottobre 2016 Lo annunciano con dolore il marito Saverio, i figli Maura e Marco, l’adorato nipote Carlo, la sorella Antonietta, parenti e amici. La salma è esposta presso la Casa Funeraria Vigiani, via Mons. Romero 11/B, San Biagio di Osimo (AN). I Funerali si terranno sabato 22 ottobre alle ore 11 nella chiesa di San Sabino ad Osimo (AN). - Osimo, 20 ottobre 2016 O.F. Vigiani - Osimo 2016 "Quando il dolore ci colpisce, ci priva di una presenza amata e ci ferisce, il nostro pianto silenzioso è preghiera." Umberto ed Elisabetta Delmastro e famiglia si stringono intorno a Michela, Maurizio e Vittorio e piangono la scomparsa di VANNI. Vilma Sobrino in Vercellino Se n’è andata la tua luce, la tua voce. Come sarà la terra senza di te? Ti abbracciamo e ti lasciamo andare. La pace è il tuo premio E’ mancato Luciana Schierano in Capo S. Messa sabato 22 ottobre ore 18 parrocchia Gesù Nazareno. 2007 2016 Paola Asioli Bugnano 2012 2016 Sergio Bugnano Saranno ricordati domenica 23 ottobre nella Santa Messa ore 18 parrocchia S. Bernardino. 1984 2016 Piero Cavalleri Susanna Souchon Lo annunciano i figli Emilio e Titti Zabert, Serena, nipoti e pronipoti. Funerale venerdì 21 ottobre ore 11 chiesa della Gran Madre di Dio, Torino. Il presente vale da partecipazione e ringraziamento. - Torino, 18 ottobre 2016 E’ mancato Lo annuncia la famiglia. Per orari telefonare 14 - 18. - Torino, 19 ottobre 2016 Giubileo 011.8181 assistenza e professionalità E’ mancata all’affetto dei suoi cari Maria Vincenzina Boscolo Vasciminno Lo annunciano i figli Paolo e Franco, le nuore Cristiana e Laura, i nipoti Pietro, Sofia, Guia, Gregorio. Funerali domani ore 11 parrocchia Salute. - Torino, 20 ottobre 2016 2013 Luciano Grespan Dario Osella e famiglia con i collaboratori di Fattorie Osella partecipano al lutto della famiglia Daniele per la perdita del dott. Antoine Daniele il Dottore buono - Caramagna, 19 ottobre 2016 2016 Luisa Cavalleri Vi ricordiamo con tanta tenerezza. 1997 2016 Salvatore Giuliano Con infinito affetto. Enza, Andrea, Rossella. 2006 2016 Maria Bellini Ciao mamma. LA STAMPA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 Cronache .15 . Priorità I giudici hanno confermato che al centro dell’interesse dei genitori devono esserci i figli il caso GRAZIA LONGO ROMA hi denigra o critica l’ex coniuge di fronte ai figli è avvertito: potrà essere punito con una multa di almeno 30 mila euro. Il monito arriva dalla sentenza del Tribunale civile di Roma che ha condannato una donna, madre di tre figli, a risarcire l’ex marito con 30 mila euro. Una sentenza apripista in campo della giurisdizione, che suona come un avvertimento per tutti quei genitori che in caso di separazione o divorzio usano i figli come merce di ricatto su cui scaricare velenose frecciatine dirette all’ex compagno di vita. Nel caso specifico della capitale, poi, la cifra è quanto mai simbolica, considerato le condizioni economiche dei protagonisti. Soprattutto quelle della signora, praticamente milionaria. Lui, invece, è un ex atleta ed ex facoltoso imprenditore caduto talmente in disgrazia da dover ora ricevere un mensile di mantenimento di 12 mila euro dalla madre dei suoi figli. La vittima prescelta per criticare l’ex marito è il figlio minorenne della coppia, con qualche problema psicologico tanto da dover ricorrere a una terapia interrotta per volontà della donna. La quale, secondo i giudici «ha trovato nel padre il “capro espiatorio” della disabilità del ragazzino e del suo meno brillante excursus sportivo e sociale rispetto ai due fratelli maggiori». La donna ha fatto di tutto per mettere in cattiva luce il padre. Mentre, scrivono i giu- C CHIETI A 18 mesi sbranato dai cani del padre CHIETI Un bambino di un anno e mezzo è morto sbranato a morsi dai due cani di grossa taglia del padre. È successo ieri in una contrada del piccolo paesino di Cepagatti, in provincia di Pescara. Secondo una prima e provvisoria ricostruzione dei fatti, il piccolo Ferdinando Di Rocco, di poco più di 18 mesi di età, avrebbe seguito il padre all’interno del recinto dove erano rinchiusi i due grossi animali di famiglia, due molossi di razza corsa. I cani non lo avrebbero riconosciuto e, scambiatolo per un estraneo, lo avrebbero aggredito davanti agli occhi del padre senza che quest’ultimo potesse fare niente per evitare la tragedia. Dopo aver chiamato i soccorsi, giunti poi in un secondo momento con un elicottero, i genitori avrebbero tentato una corsa disperata verso l’ospedale più vicino, quello nella città di Chieti. Al pronto soccorso i sanitari hanno tentato di rianimare il piccolo, ma le condizioni erano ormai disperate. Il piccolo Ferdinando si è spento tra le braccia dei suoi genitori. Sul corpo evidenti i profondi morsi al cranio e al volto inferti dai due cani molossi. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI UTILE E GIUSTO INDIVIDUARE UN COLPEVOLE CARLO RIMINI* uanto male può fare a un bambino il conflitto fra i genitori che si separano? Quali segni indelebili lasciano l’astio, il rancore e il dolore distillati ogni giorno dietro il palcoscenico della causa che i genitori combattono in tribunale? Talvolta entrambi i genitori sono responsabili di imprimere sulla pelle dei figli i loro contrasti. Talvolta invece uno solo di loro attua una sistematica denigrazione dell’altro con lo scopo (che di solito non confessa neppure a se stesso) di demolire il rapporto del bambino con lui. Si chiama alienazione parentale. In questi casi il giudice deve essere severo. Torna alla mente il monito di un giudice inglese che ha affrontato una vicenda simile a quella trattata dal Tribunale di Roma. Nei repertori di giurisprudenza inglesi il caso è indicato con una sigla (H-B, [2015] EWCA Civ 389): leggendo la sentenza che si cela dietro questo riferimento asettico, si è condotti nell’inferno della vita di un padre privato del rapporto con le sue bambine e si percepisce la sua sofferenza di fronte alla constatazione che le figlie sono state indotte ad odiarlo. Il giudice nella sentenza si rivolge alla madre: «Le bambine hanno un immagine del loro padre distorta e ciò le danneggia profondamente. Presto o tardi, e può accadere prima di quando la madre pensi o desideri, le bambine scopriranno l’intera storia dei fallimenti dei loro genitori. Presto o tardi le bambine chiederanno di leggere i documenti della causa che le riguarda. Che cosa penseranno? Come reagiranno? Come reagiranno quando scopriranno, e prima o poi lo scopriranno, che il loro padre non è quell’uomo terribile che attualmente pensano che sia? Si rivolteranno contro la madre? Avranno un moto di repulsione nei confronti di entrambi? La madre farebbe bene a meditare su queste domande e a pensare a quanto dure potranno essere per lei le risposte». Un moto di repulsione, scrive il giudice inglese. Come il bambino di Family Portrait: «Sono scappato via oggi, sono scappato da questo rumore, sono scappato via». Tutti i genitori dovrebbero leggere queste parole e rispondere a queste domande. Di fronte ad un bambino indotto da un genitore a rifiutare l’altro, il Tribunale di Roma ha applicato con severità l’art. 709 ter del codice di procedura civile, che consente di sanzionare il genitore che compie atti tesi ad ostacolare il diritto dell’altro ad avere un normale rapporto con il figlio. È una norma troppo raramente applicata. Talvolta il giudice, quando esplode il conflitto fra i genitori in relazione ai figli, non si preoccupa di accertare se vi sia un responsabile ma si limita a biasimare entrambi e a invitarli a porre fine ai loro contrasti. Il monito a entrambi aumenta però il senso di impunità e l’arroganza di chi ha alimentato il conflitto; umilia ingiustamente il prevaricato. Per questa ragione il giudice deve avere la pazienza di individuare le responsabilità e di sanzionarle, come la legge consente. Q GETTY Parla male dell’ex marito al figlio Multa da 30 mila euro alla mamma I giudici: trasformato in capro espiatorio per la disabilità del ragazzo La donna è milionaria, l’uomo è un imprenditore caduto in disgrazia 12 mila euro È il mensile di mantenimento che l’uomo, ex atleta ed ex facoltoso imprenditore, riceve dalla madre dei suoi figli dici della prima sezione civile del tribunale di Roma, avrebbe dovuto impegnarsi «per consentire il giusto recupero del ruolo paterno da parte del figlio». E invece ha ostacolato «il funzionamento dell’affido condiviso», assumendo «atteggiamenti sminuenti e denigratori della figura paterna», tali da avere indotto il figlio minore «a disattendere il calendario degli incontri con il padre». Secondo i giudici, al centro dell’interesse dei genitori deve esserci il benessere dei figli, il loro equilibrio psico-fisico, mentre la madre sanzionata «continuava a palesare la sua disapprovazione in termini screditanti nei confronti del marito». Il tribunale, nel con- dannare la donna, ha pure disposto l’affidamento del minore ad entrambi i genitori, con «collocazione residenziale presso la madre e con facoltà per il padre di vederlo e tenerlo con sé quando vorrà previo accordo del genitore con il locatario durante i periodi di vacanza scolastica e comunque al suo rientro, oltre che di recarsi liberamente a trovarlo durante il ciclo scolastico». E l’avvocato Chiara Ingenito, dello studio Salata, esperta di diritto di famiglia ribadisce l’importanza della «tutela della bigeneralità cui è improntato lo stesso affido condiviso. Ritengo che quella di Roma sia una sentenza storica. Per effetto dell’articolo 709 ter del codi- 709 articolo Per effetto dell’articolo 709 ter del codice di procedura civile, il tribunale può intervenire con delle sanzioni ce di procedura civile, il tribunale può intervenire con delle sanzioni. Ma è la prima volta che se ne applica una così consistente, oltre a rimarcare don forza il diritto alla bigenitorialità: diritto dei figli, dovere dei genitori, tutelato anche dall’Unione Europea». Basterà davvero questa sentenza ad orientare diversamente i rapporti tra ex coniugi? «La speranza è che si pongano al primo posto i figli - osserva l’avvocato Francesca Zanasi, anche lei esperta di diritto di famiglia -, perché è a loro che deve essere riposta tutta l’attenzione dei genitori anche se in fase di conflitto post divorzio» 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI *ordinario di diritto privato nell’Università di Milano twitter: @carlorimini 123456789A83BB3CD589AEF LA STAMPA EF LA STAMPA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 Cronache .17 . LE STORIE Alchimista L’ingegnere che purifica l’acqua con i diamanti Michele Orsalla, 29 anni, con gli ultrasuoni sa ottenere un’infusione a freddo di buona parte dei principi attivi aromatici contenuti nelle parti balsamiche delle piante Dall’India al Politecnico di Torino fino a Parigi ha sviluppato una tecnologia rivoluzionaria FABRIZIO ASSANDRI TORINO a Parigi intende purificare l’acqua attraverso i diamanti per aiutare i suoi connazionali indiani. E nella start up che il 32enne Raphael Kiran ha inventato c’è anche un po’ d’Italia. Ha studiato al Politecnico di Torino, città dove ha vissuto sei mesi prima di sviluppare la tecnologia che gli è valsa un finanziamento della Francia e la possibilità di spiegarla all’Eliseo davanti al presidente Hollande. Quest’ultimo gli ha fatto una serie di domande sul suo prototipo e ha commentato: «Questa tecnologia porterà cambiamenti rivoluzionari nei campi della salute e dell’industria». «Quello che ho imparato in Europa e in Italia mi servirà per migliorare il mondo»: Raphael, ingegnere elettronico biomedico, è di alte ambizioni. Come la start up che ha inventato «Dymond Cleantech», con cui progetta di depurare l’acqua piovana e di realizzare docce che riutilizzano l’acqua, le cosiddette «docce perpetue». «In India con i monsoni viene scaricata una quantità incredibile di acqua -spiega - ma poi corre verso il mare e gli indiani hanno carenza d’acqua potabile». Un problema che certo non riguarda solo l’India. «Spesso i sistemi di depurazione usano sostanze chimiche inquinanti: a me servono solo diamanti e un po’ di elettricità». Diamanti industriali, beninteso, «che costano poco ma hanno le stesse caratteristiche». Per la depurazione, il sistema che ha brevettato sfrutta gli elettrodi delle pietre preziose. La tecnologia, va detto, non è inedita. Esistono già studi sulla depurazione dell’acqua con i diamanti «ma per lo più è pensata per i settori industriali spiega - io invece voglio sviluppare questa tecnologia per la vita di tutti i giorni». In quest’avventura lo accompagnano tre studiosi francesi. «Ora stiamo cercando il modo di rendere disponibile questo sistema su larga scala». Il percorso di Raphael parte da Kochi, la seconda città più importante dello stato del Kerala, i suoi genitori sono medici, suo papà ha studiato a Venezia (e ha ancora l’accento veneto): è stato tra l’altro il medico dei marò italiani Girone e Latorre durante la loro permanenza a Kochi. Raphael ha voluto seguire le orme del padre e studiare in Europa. «Non sono andato via dal mio Paese per povertà, ma per aumentare le mie conoscenze», dice Raphael. Ha seguito un programma di studi per il master in Nanotecnologia che lo ha portato in Francia, in Svizzera e a Torino, dove si è laureato. Nei primi giorni è stato ospite del Cottolengo, realtà con cui era in contatto in India, poi ha conosciuto la città. «La formazione è stata molto utile per poi dar vita ai miei progetti. I laboratori erano di un buon livello». Ammette di aver rispettato la tradizione scaramantica degli studenti: non salire sulla Mole antonel- D CORRADO MICHELETTI Il chimico che prepara cocktail agli ultrasuoni Un barman laureato biellese toglie dai drink le imperfezioni lasciando il gusto originario Il 32enne Raphael Kiran al lavoro liana prima di laurearsi. Della città gli mancano «i bei parchi e soprattutto il cioccolato». Il premio ricevuto dalla Francia ammonta a 25 mila euro per il primo anno, che ha già raddoppiato con altri investimenti. È un incentivo agli imprenditori stranieri che vogliono investire nel Paese. Una politica anche di integrazione. Per questo Raphael, che ha un contratto con un centro di ricerca di Parigi, ha scelto la Francia. Ma l’Italia resta nel suo cuore. Per il suo progetto sono stati d’ispirazione anche i «pozzi di Venezia», micro laghetti formati dall’acqua piovana che allontana quella salata. L’idea di Raphael è di sfruttare il sottosuolo per conservare l’acqua da depurare con i diamanti: è stato sperimentato presso la Piccola Casa della Divina Provvidenza del Kerala. L’altro aspetto riguarda l’acqua di casa, cosiddetta «grigia», che si usa per la cucina o per la doccia: con il sistema di Raphael l’acqua della doccia sarà pronta per un secondo giro in quattro ore. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI PAOLA GUABELLO BIELLA ames Bond il Martini lo vuole agitato; non mescolato. Michele Orsalla glielo servirebbe «ultrasonico». L’Agente 007 forse storcerebbe il naso, ma ai sommelier il barman biellese spalanca le porte del paradiso perché, giocando con gli ultrasuoni, riesce a pulire, come si fa con i circuiti ossidati, le «imperfezioni» di una bevanda, lasciando al piacere del palato il gusto origina- J rio. Michele si era laureato in chimica, convinto di sistemarsi in una delle tante aziende tessili della zona e trafficare con colori e fissanti. Ma i venti di crisi, nel 2010, già soffiavano impetuosi e il dottore «alchimista», che per sbarcare il lunario si era fatto le ossa nei locali altrui, ha deciso che in un cocktail-bar tutto suo, avrebbe potuto dar spazio a fantasie alcolico-molecolari. La sfida all’onda d’urto Non gli bastavano, infatti, le acrobazie mirabolanti alla Tom Cruise (giusto per restare sul set) in Cocktail, fra bottiglie voltanti, cubetti di ghiaccio a cascata e shaker come maracas. No. La sua anima scientifica, portandolo a spasso per etichette e gradazioni, lo ha tentato con gli ultrasuoni, le onde ad altissima frequenza che gli uomini non sentono ma che gli animali conoscono bene. Onde che possono scatenare una tempesta - di gusto - perfino in un bicchiere. Con gli ultrasuoni, Michele ottiene infusioni a freddo di buona parte dei principi attivi aromatici contenuti nelle parti balsamiche delle piante. Concettualmente, potrebbe preparare il the o una tisana anche senza acqua calda. Ma è con l’alcool che il discorso diventa interessante. «Se lo riscaldi, l'alcol evapora, quindi per aromatizzarlo occorre lasciare foglie o altri ingredienti a lungo in infusione. A me bastano 2 minuti - spiega -. Tramite un piccolo bagno a ultrasuoni si può infondere nel gin il profumo di rosmarino e preparare un cocktail Martini originale e naturalissimo; nel Negroni ci può stare un tocco di garofano e l’eucalipto nel Cosmopolitan per dare una nota più amara». Il gusto pulito Il gioco si fa molto più interessante se con gli ultrasuoni si tolgono i gas. «La degassificazione è largamente utilizzata in processi chimici per “purificare” i liquidi in cui i gas sono disciolti prosegue -. L’anidride carbonica è la principale sostanza acida responsabile dell’effetto “frizzante” nelle bevande: e non è contenuta solo in quelle gassate, bensì (in quantità più basse), anche nelle acque lisce o in qualsiasi altro liquido. La nostra bocca è quindi abituata a un “rumore di fondo” generato da gas disciolti. Gli ultrasuoni fanno vibrare queste molecole e l’energia permette loro di evaporare: di fatto si eliminano. Le “cavie” a cui ho fatto i miei test, mi hanno dato sempre risposte simili: tutti parlano di un’esplosione di sapore e di un calore decisamente diverso da quello riscontrato assaggiando una bevanda non trattata. I liquori possono “esprimersi al meglio” ma la sfida vera è quella del vino. Sto prendendo contatti con chimici ed enologi per sviluppare meglio l’applicazione. Così la degustazione non avrebbe più limiti». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 18 STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 Il punto della giornata economica ECONOMIA FINANZA Italia FTSE/MIB +0,46% 17.044 FTSE Italia All Share +0,51% EuroDollaro Cambio 1,0966 Petrolio dollaro/barile 51,60 Schiaffo di Pechino all’Ue Salta il negoziato sull’acciaio Domani il Consiglio europeo discuterà le misure protezionistiche il caso All’estero MARCO BRESOLIN INVIATO A BRUXELLES Dow Jones (New York) +0,23% Nasdaq (New York) +0,05% Dax (Francoforte) +0,13% Ftse (Londra) +0,3% Oro Euro/grammo 37,6860 Q uella di domani non sarà una giornata facile per le politiche commerciali dell’Unione europea. Oltre al nodo del Ceta l’accordo di libero scambio con il Canada bloccato dalla Vallonia - che farà discutere i leader al Consiglio europeo, restano i vecchi problemi sulle relazioni con la Cina. Anzi, se ne aggiungono di nuovi. Perché i tentativi di sedersi a un tavolo con Pechino per affrontare la questione della sovraccapacità produttiva dell’acciaio hanno subito una brusca frenata. Per fare un passo avanti nella costituzione di un Forum Globale sull’acciaio, come proposto nel corso del G20 a Hangzhou, Bruxelles aveva chiesto a Pechino un incontro a Parigi, sotto l’ombrello dell’Ocse. Incontro fissato proprio per domani, in modo da iniziare una discussione in vista della riunione degli sherpa del G20 prevista per il 27 ottobre a Wuhan. Ma la proposta, come conferma uno scambio di mail visionato da La Stampa, è stata rifiutata con un secco «no, grazie». «Apprezziamo la competenza dell’Ocse nel settore dell’acciaio e accogliamo con favore il fatto che possa svolgere un ruolo di facilitatore – scrive Pechino –. Tuttavia LE GOMME PER I VEICOLI INDUSTRIALI UNITI A AEOLUS Pirelli vara il piano industriale e accelera la quotazione “In Borsa entro giugno 2018” MILANO La Pirelli avvia le manovre di avvicinamento, per un ritorno in Borsa anticipato rispetto alle previsioni. Le fasi preliminari per l’Ipo saranno messe a punto nel corso del primo semestre del prossimo anno, mentre la quotazione dovrebbe arrivare «entro il primo semestre del 2018». L’approdo sarà con ogni probabilità ancora Milano, ma si dovranno valutare tutti gli aspetti, a cominciare dalle condizioni di mercato. Gli ultimi tasselli, però, stanno andando a compimento. La Pirelli che si avvierà ver- so la Borsa è quella focalizzata sulla parte «consumer», ovvero sulle automobili, mentre la parte «industrial», dedicata alla produzione di pneumatici per veicoli industriali, probabilmente verso la metà del prossimo anno sarà integrata con Aeolus, altra società, come Pirelli, controllata dai cinesi di ChemChina e quotata alla borsa di Shanghai. Ieri la società della Bicocca ha messo a punto il piano industriale di avvicinamento alla quotazione, 2016-2018, con una visione al 2020. Ma è chiaro che numeri e obiettivi andranno riscritti quando si tratterà di lanciare l’Ipo. La strategia licen- Insieme Da sinistra il commissario Ue al Commercio, Cecilia Malmstroem, il vicepremier cinese Ma Kai, il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, e il suo vice Jyrki Katainen LAPRESSE non riteniamo opportuno che l’Ocse intraprenda alcuna azione al riguardo». La questione, secondo i cinesi, deve essere affrontata esclusivamente nell’ambito del G20. Ma il tavolo sulla sovraccapacità produttiva è solo uno dei due corni, strettamente connessi tra di loro, della questione che causa problemi di concorrenza sleale all’industria europea. L’altro riguarda il capitolo relativo al riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina - in vista del suo protocollo di adesione al Wto - e la conseguente politica dei dazi sulle importazioni. La Commissione sta preparando una proposta legislativa, che ha le sembianze della scap- ziata ieri dal cda del gruppo guidato dall’ad Marco Tronchetti Provera punta a rafforzare il primato nei segmenti dell’alto di gamma «prestige» e «premium», ma mira anche a presidiare gli sviluppi di business dati dalla mobilità sostenibile. Da un lato tutta la parte legata ai sensori e alla gestione dei dati mentre la gomma è in movimento. Dall’altro lo sviluppo di pneumatici per biciclette. Non per nulla, anche dal punto di vista organizzativo è stata costituita la direzione generale Pirelli Digital, affidata a Luigi Staccoli. dedicata proprio alle attività di digitalizzazione. Anche la Marco Polo (la holding che controllo il 100% di Pirelli e dove i cinesi hanno il 65%, accanto a Camfin col 22,4% e i russi di Lti al 12,6%) ha condiviso il percorso il percorso di quotazione in cui i cinesi potrebbero scendere anche sotto il 50%. [F. SP.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Starbucks «Raddoppieremo i negozi in Cina» 1 La catena americana di caffetterie Starbucks intende raddoppiare il numero dei suoi negozi per il 2021 in Cina, passando dagli attuali 2300 a cinquemila negozi fra cinque anni. Il primo caffè fu aperto 17 anni fa. A dirigere questa strategia di espansione nel Paese asiatico sarà Belinda Wong, che è stata appena nominata amministratore delegato della consociata di Starbucks in Cina. Belinda Wong, già dirigente della multinazionale nel Paese asiatico, si legge in una nota diffusa ieri dalla catena di caffetterie basata a Seattle, «è stata importante nella crescita senza precedenti in Cina di Starbucks, che è passata da 400 punti vendita nel 2011 a oltre 2.300 oggi». & patoia. Per evitare di riconoscere a Pechino lo status di economia di mercato (che rende difficile l’imposizione di dazi), verrà applicata «una nuova metodologia» che porterà all’eliminazione della lista dei Paesi che non sono economie di mercato. Una revisione delle politiche anti-dumping, per le quali si deciderà caso per caso. Si tratta di una soluzione di compromesso per non creare scontri con Pechino (principale partner dell’Ue per l’import), ma al tempo stesso per placare le proteste del settore siderurgico europeo, che soffre la concorrenza orientale. La Cina è infatti il primo produttore mondiale di acciaio (50% del mercato globale), mentre l’Ue è al secondo posto (10,4%). Quello europeo è un settore che dà lavoro a 328 mila addetti e che vale l’1,3% del Pil. I prezzi bassi dell’acciaio cinese creano non pochi problemi. Ad oggi sono 15 i dazi anti-dumping che Bruxelles applica sui prodotti provenienti dalla Cina, mentre altre dodici indagini sono in corso. Ieri la Commissione ha dunque annunciato una proposta che va nella direzione di «rafforzare e aggiornare» gli strumenti di difesa commerciale per renderli «giuridicamente più solidi». Ma non la pensa così l’industria. Per l’Aegis, associazione che rappresenta una trentina di settori industriali europei, c’è il timore che l’Ue «si possa trovare in una posizione più debole». Critica anche Confindustria, che definisce la proposta di Bruxelles «un maquillage». Se ne parlerà domani nel corso del Consiglio europeo, ma i leader Ue non prenderanno alcuna decisione a riguardo. Il tema resta molto divisivo e l’Unione è spaccata in due. Ci sono quelli che una fonte diplomatica del Sud Europa definisce «liberisti ortodossi», tra cui Gran Bretagna, Svezia e Olanda, che e altri che sono per il libero mercato ma con adeguati strumenti di difesa. L’Italia fa parte di questo secondo gruppo. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI REGIONE PIEMONTE Avviso di gara Procedura aperta sopra soglia comunitaria mediante Accordo Quadro di durata biennale con unico operatore economico per l’affidamento della fornitura di libri didattici e/o scientifici per le biblioteche e servizi gestionali minimi dell’Università suddiviso in 2 lotti - Lotto 1: fornitura libri editi da case editrici italiane e servizi gestionali minimi CIG 681762414E € 351.352,00 Lotto 2: fornitura libri editi da case editrici straniere e servizi gestionali minimi CIG 681762956D € 287.672,00 - Valore complessivo stimato per il biennio € 639.024,00 - Scadenza offerte: 09/11/2016 ore 13:00 - Altre informazioni e documenti gara http://www.unica.it - Invio GUUE 04/10/2016 - GURI n. 116 del 07/10/2016. Il Dirigente - Dott. Fabrizio Cherchi AVVISO DI AGGIUDICAZIONE DI APPALTO SEZIONE I AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE I.1): Denominazione: Regione Piemonte – Direzione Affari Istituzionali ed Avvocatura – P.za Castello 165 – 10122 Torino – Tel. 011.432.3009/3643 – Fax 011.432.3612. SEZIONE II OGGETTO DELL’APPALTO II.1.1): Denominazione conferita all’appalto: servizio di assistenza tecnica a supporto dell’Autorità di Gestione del Programma Operativo Regionale finanziato sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale Programmazione 2014 – 2020. SEZIONE IV PROCEDURA IV.1) TIPO DI PROCEDURA: procedura aperta artt. 54, 55, comma 1, D.Lgs. 163/06 s.m.i., D.P.R 207/2010 s.m.i. IV.2) CRITERIO DI AGGIUDICAZIONE: offerta economicamente più vantaggiosa ex art. 83, D.Lgs. n. 163/2006 s.m.i., e art. 120 del D.P.R. 207/2010 s.m.i SEZIONE V : AGGIUDICAZIONE DELL’APPALTO V.1) DATA DI AGGIUDICAZIONE: 14.07.2016. V.2) NUMERO DI OFFERTE RICEVUTE: 3 V.3) SOCIETA’ AGGIUDICATARIA: A.T.I Società ECOTER S.r.l. - POLIEDRA S.p.A. - PWC ADVISORY S.p.A. - DTM S.r.l. corrente in Roma - Viale XXI Aprile n. 81. V.4) VALORE TOTALE INIZIALMENTE STIMATO: € 5.000.000,00 oltre I.V.A. VALORE FINALE TOTALE DELL’APPALTO (o.f.e): € 4.000.000 oltre I.V.A. VI.8) DATA DI SPEDIZIONE ALLA G.U.U.E: 13.10.2016. CITTA’ METROPOLITANA DI NAPOLI Si indice per il giorno 22/11/2016 ore 9.30 procedura telematica aperta per lavori di ristrutturazione del L.S. Silvestri di Portici. CIG: 6528785BCF Importo totale € 665.000,00 (oltre IVA), scadenza ore 8.00 del giorno 22/11/2016. Il bando di gara è reperibile, in uno alla documentazione tecnica, sul Portale Gare https://garetelematiche.cittametropolitana.na.it/portale. Il Dirigente Dott. Antonio Lamberti IL DIRIGENTE RESPONSABILE DEL SETTORE CONTRATTI (DOTT. MARCO PILETTA) 1 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 Economia .19 . IL BISCIONE: I FRANCESI NON HANNO MOSTRATO ALCUN APPROCCIO COSTRUTTIVO DEL TORCHIO IN USCITA: NON È IN LISTA PER IL CDA Vivendi divorzia da Mediaset “Basta, ci vediamo in tribunale” Ispezione Consob al Sole 24 Ore E la Procura incalza Bolloré mette la parola fine alle trattative sulla pay tv Premium LEONARDO MARTINELLI PARIGI Basta, ci rivediamo in tribunale: sembra questo il messaggio lanciato ieri dal colosso francese dei media Vivendi, capitanato da Vincent Bolloré, con un comunicato di fuoco indirizzato a Mediaset, ovvero al suo (ex) amico Silvio Berlusconi. E dire che solo l’8 aprile scorso i due gruppi avevano sancito un’alleanza a 360 gradi, che doveva portare alla nascita di una Netflix europea, alla conquista dei mercati televisivi del mondo. Ormai, niente di tutto questo. E anche dal Biscione sembrano averci messo una pietra sopra: «Prendiamo atto del fatto che la vicenda sarà risolta in tribunale», si legge in un comunicato di Mediaset di ieri sera. L’intesa stabiliva che Vivendi prendesse il controllo del 100% di Mediaset Premium, la pay tv del Biscione. Ma in parallelo si prevedeva che il gruppo dei Berlusconi fagocitasse il 3,5% del pacchetto azionario di Vivendi e viceversa: il 3,5% di Mediaset doveva andare al gigante francese. Sì, uno scambio che avrebbe fatto decollare un’alleanza strategica a largo raggio. Il 26 luglio, però, a sorpresa, Vivendi aveva deciso unilateralmente di non voler onorare il contratto, contestando il business plan presentato su Mediaset Premium: sulla so- ANSA 8 aprile Circa sei mesi fa Vivendi e Mediaset avevano stretto un’alleanza secondo cui ai francesi sarebbe andato il 100% della tv Premium cietà il partner italiano avrebbe mentito, dicevano i francesi, sminuendo le perdite. Da allora è iniziato un braccio di ferro tra le parti, ma la porta sembrava restare aperta a una possibile conciliazione. Da ieri, invece, l’aria è cambiata decisamente. «Nelle circostanze attuali – è scritto nel comunicato di Vivendi – non siamo più intenzionati a dare priorità alla ricerca di una soluzione amichevole e ci riserviamo il diritto di intraprendere tutte le azioni necessarie per difendere i nostri interessi e quelli dei nostri azionisti». 26 luglio A sorpresa Vivendi decide di non onorare il contratto, contestando il piano di Mediaset, comincia così il contenzioso col Biscione Vivendi ribadisce che il business plan di Mediaset Premium (prevede il pareggio nel 2018) si basa su «assunti irrealistici». Non solo: la risposta all’«approccio costruttivo di Vivendi» da parte di Mediaset è stata quella «di diffondere dichiarazioni pubbliche aggressive e di iniziare azioni legali». Ritorniamo a quel 26 luglio. Bolloré una controproposta l’aveva fatta: manteneva la promessa dello scambio azionario ma con la prospettiva di salire al 15% di Mediaset in tre anni con un bond convertibile. E poi voleva limitare al 20% la quota nella pay tv, invece di acquistare il 100%. Il progetto era stato rinviato al mittente dal Biscione, che presto era partito al contrattacco. In agosto Mediaset e l’holding Fininvest avevano avviato azioni legali contro Vivendi, chiedendo risarcimenti milionari a quella che per loro è solo un’ingiusta rottura del contratto. E pochi giorni fa Mediaset ha innescato una procedura d’urgenza per il sequestro del 3,5% di Vivendi, che i francesi avrebbero dovuto trasferire agli italiani. In questi mesi, nonostante tutto, si diceva che il negoziato andava avanti. Ma ieri sera il Biscione ha assicurato che dal «dietrofront sul contratto definitivo e vincolante firmato» del 26 luglio «è cessato da parte di Vivendi qualsiasi approccio». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI FRANCESCO SPINI MILANO I nodi del Sole 24 Ore vengono al pettine. Non solo la Consob prova a giocare d’anticipo, invia i suoi ispettori in via Monte Rosa e chiede la collaborazione della Guardia di Finanza. Anche la Procura di Milano, dopo una prima fase di indagini, abbandona il «modello 45» - il più lasco dei fascicoli per qualcosa di più corposo che ha a che fare con la veridicità dei bilanci e mette sotto la lente di ingrandimento la gestione del primo quotidiano finanziario italiano e il comportamento del suo azionista principale, la Confindustria. Ma dopo la bufera innescata da una semestrale rosso fuoco (quasi 50 milioni di euro di perdite) ultima di una serie di perdite per oltre 300 milioni in quasi 8 anni, torna in campo anche la Consob che ritrova quel rigore che nel 2010 non aveva dimostrato quando - di fronte a un dettagliato esposto di quattro giornalisti del Sole - aveva lasciato perdere. E invece nella perquisizioni a cui ieri hanno preso parte anche uomini del nucleo valutario della Gdf è tornato d’attualità anche quell’esposto, in cui si pone l’accento sulla parabola dell’acquisto della Gpp, una società editoriale perennemente in perdita che faceva capo a Telecom Italia. E che, ceduta per 14,6 milioni a un fondo, viene acquistata successiva- mente per 40 milioni di euro dal Sole 24 Ore. Perché? In quel periodo, tra l’altro c’è un consulente, Kpmg, che recita forse troppe parti in commedia: revisore di bilancio del Sole, del venditore Wise Sgr, di Gpp e autore dell’analisi dei conti («due diligence») per l’acquisto. Ma al centro delle perquisizioni di ieri anche le segnalazioni più recenti, a cura di un giornalista della testata, che riguardano il ruolo della Di Source, una società britannica che ha attivato e gestito abbonamenti a edizioni digitali, ma non registrabili alle rendicontazioni ufficiali di Ads. Secondo il presidente del Sole, Carlo Robiglio, come riportato dal quotidiano finanziario, il rapporto con la società è finito a luglio, e le copie gestite dalla Di Source avrebbero rappresentato, tra il 2012 e il 2015, «poco più poco meno del 5% del diffuso/venduto totale», con «un impatto a margine inferiore dello 0,5% dei ricavi». Questo è quanto verificheranno Consob e magistratura, mentre dal Sole si dicono tranquilli: «Massima trasparenza, massima tranquillità, massima collaborazione, siamo un libro aperto», assicurano in una nota. In serata Confindustria ha ufficializzato la sua lista per il rinnovo del cda. Non c’è il nome di Gabriele Del Torchio, l’ad del Sole che ha scoperchiato il dissesto e che sembra ormai in uscita dal gruppo. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 20 .Economia STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 PARIGI IN TESTA CON UN’OFFERTA DA 3,6 MILIARDI. ABERDEEN TIFA POSTE E GUARDA ALLE ATTIVITÀ USA Unicredit, i paletti di Amundi per comprare il gestore Pioneer Il gruppo francese: l’investimento dovrà rendere almeno il 10% FRANCESCO SPINI MILANO La corsa per Pioneer, il campione del risparmio gestito di Unicredit, entra nel vivo e i pretendenti scaldano i motori. La francese Amundi, per esempio, conferma «il proprio interesse in Pioneer, coerentemente con la strategia di crescita presentata in occasione dell’Ipo» ma smentisce le valutazioni di Pioneer da 4 miliardi «attribuitele». Perché, viene fatto notare in un comunicato del colosso nato da una costola - quella del risparmio gestito - di SocGen e CreditAgricole, «la propria politica di acquisizione segue stringenti criteri finanziari» e in particolare un ritorno sugli investimenti «superiore al 10% in un orizzonte temporale di tre anni». Le sinergie attivabili con l’operazione da sole difficilmente riuscirebbero a centrare l’obiettivo. Certo, negli ambienti finanziari, si scommette sul fatto che Amundi sarebbe pronta a sforbiciare le strutture di Pioneer (per lo più dislocate a Dublino) per tenersi clienti e mandati. Ma tra gli aspetti negoziali ci sarebbe anche un accordo sulla distribuzione con il venditore, ovvero Unicredit, che assicuri un sostegno al business di Pioneer. Accordo che ancora non sarebbe stato raggiunto, per lo meno secondo i desiderata di Parigi. Amundi, secondo le indiscrezioni, sarebbe comunque disposta a spendere attor- +1,1 per cento È quanto ha guadagnato ieri il titolo Unicredit in Borsa dove vale 2,23 euro no ai 3,6 miliari di euro per il gruppo italiano. Una cifra di tutto riguardo e che sopravanzerebbe la proposta della cordata formata da Poste Italiane, Anima e Cdp di circa 400 milioni, visto che quest’ultima sarebbe di circa 3,2 miliardi. Insomma, per Francesco Caio si tratterebbe ora di rilanciare e, come riportato dalle indiscrezioni, starebbe organizzando un prestito da 2 miliardi. Alla possibile «rimonta» delle Poste guarda con interesse anche la britannica Aberdeen. Per lei, il boccone Pioneer, tutto intero, sarebbe troppo grosso. Per questo punterebbe a rilevare le attività americane nel caso Francesco Caio riuscisse nell’impresa. Dopo la chiusura del dossier Fineco, 940 milioni L’istituto di piazza Gae Aulenti ha ceduto un pacchetto di sofferenze per 940 milioni a Kruk Group AFP Milano: la sede di Unicredit con il collocamento lampo del 20% per 552 milioni, va verso la chiusura anche l’affare Pekao: il 30% dovrebbe finire a Pzu si dice per 2,5 miliardi. L’attesa sul mercato si concentra sulla dimensione dell’aumento di capitale, che sarebbe tra 6 e 8 miliardi. In buona misura servirà a coprire le perdi- ta dalla vendita di un maxi portafoglio di titoli deteriorati, si dice, da 20 miliardi. Una politica, quello della cessione di sofferenze, che procede però da tempo: ieri è stato ceduto alla società polacca Kruk Group un portafoglio di crediti dubbi da 940 milioni di euro. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Recupero Nuova seduta in forte rialzo per Mps, ieri il titolo è salito oltre il 7% dopo il +13% della vigilia AP IL 24 OTTOBRE L’AD MORELLI INCONTRERÀ I SINDACATI Mps vola in Borsa e torna sopra 0,20 euro in attesa del piano MILANO Seconda seduta sugli scudi per Monte dei Paschi, che dopo il balzo di lunedì ha chiuso ieri con un progresso del 7,16%, recuperando la soglia dei 20 centesimi per azione. A spingere gli acquisti è ancora, si spiega dalle sale, la proposta presentata da Corrado Passera. Piace soprattutto la presenza di investitori disposti a garantire fino a 2,5 miliardi di euro, oltre a una maggiore chiarezza sulle tecnicalità dell’operazione rispetto a quanto emerso finora. Resta da vedere come la proposta dell’ex ministro ed ex numero uno di Intesa Sanpaolo possa coniugarsi con il piano elaborato da Jp Morgan e Mediobanca. L’elemento chiave per l’ingresso dell’ex banchiere sembra essere la presenza con Passera di una serie di fondi angloamericani come Bc Partners, Warburg Pincus e Atlas Merchant Capital. Che però per partecipare all’operazione hanno chiesto di svolgere una due diligence approfondita sulla banca senese. Proprio la possibilità di effettuare una due diligence sembra essere l’ostacolo principale, al momento, per un coinvolgimento di Passera e dei suoi soci nell’operazione. Anche se, spiega un banker coinvolto nella vicenda, «vista la situazione nessuna possibilità può essere trascurata». Proprio la necessità di lasciare la porta aperta a Passera avrebbe fatto slittare al prossimo 24 ottobre la convocazione dell’assemblea della banca. Il 24 ottobre è anche il giorno nel quale l’ad Marco Morelli renderà noto il suo piano. La struttura base del piano finanziario è confermata, con un rafforzamento di capitale da 5 miliardi in parte tramite il ricorso al mercato e in parte tramite la conversione di obbligazioni subordinate in azioni e la cessione delle sofferenze per 27,7 miliardi di euro lordi. La parte industriale del piano di Morelli - che su questa parte sta lavorando con McKinsey - dovrebbe invece prevedere un deciso ridimensionamento della rete degli sportelli e una altrettanto decisa riduzione dei costi del personale, superiore ai 1500 emersi nei giorni scorsi. Morelli incontrerà i sindacati a Milano dopo il cda di lunedì prossimo. Si chiude intanto un capitolo giudiziario della vecchia gestione della banca. Nella sentenza con cui ha accolto il patteggiamento per il procedimento in corso a Milano - 600 mila euro di multa e la confisca di 10 milioni - il gup scrive che Mps non ha «predisposto un adeguato modello organizzativo idoneo ad impedire» la commissione dei reati contestati ai suoi ex dirigenti, «che determinavano un vantaggio [R. E.] per l’ente». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Borsa .21 LA STAMPA . GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 LEGENDA AZIONI: Il prezzo di chiusura rappresenta l’ultima quotazione dei titoli al termine della giornata di scambi. EURIBOR: è il tasso interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro. il punto Panorama LUIGI GRASSIA IL MIGLIORE Banca Intermobiliare +26,62% IL PEGGIORE Molmed -5,27% 0,4187 1,37 Gio Ven Lun Mar Mer Gio Ven Lun Mar Mer CORRONO UNIPOL E SAIPEM FRENA RCS, IN RIALZO CAIRO iazza Affari è la Borsa migliore in Europa con l’indice Ftse Mib che guadagna lo 0,5% superando i 17.000 punti (17.044). Sui mercati c’è attesa per il rapporto della Fed sull’economia Usa e la riunione di oggi della Bce. Bene le banche con Mps che svetta in cima al listino in rialzo del 7,2%. Bene anche Bper (+4,8%), Ubi (+1,8%) e Unicredit (+1,1%). Sul fronte assicurativo corrono Unipol (+2,1%), UnipolSai (+1%) e Generali (+0,4%). Mediaset è rimasta invariata , in attesa di definire la vicenda con Vivendi per Premium. In rialzo anche i titoli dell’energia con Saipem che guadagna il 4,1% ed Eni +0,3%. In controtendenza Snam che cede lo 0,4%. Fuori dal listino principale in rialzo il Credito Valtellinese che guadagna il 7,6% e Carige +1,1%. Rcs cede lo 0,6% a 0,9 euro mentre Cairo guadagna l’1,8% a 3,8 euro. P 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Atlantia investirà in Italia 7,5 miliardi «Accelerare la crescita sui mercati internazionali», portando il margine operativo lordo (Ebitda) generato all’estero dal 25% di oggi al 50; ma con le radici ben piantate in Italia, grazie a un programma d’investimenti da 7 miliardi di euro nei prossimi 5 anni suddivisi fra i 5 di Autostrade per l’Italia (Aspi) e i 2,5 di Aeroporti di Roma (Adr). È il messaggio che l’amministratore delegato di Atlantia, Giovanni Castellucci, porta alla comunità finanziaria della City, illustrando alla Borsa di Londra gli obiettivi di sviluppo del gruppo e un imminente piano di riassetto organizzativo, oltre ad annunciare per la vendita sul mercato di una fetta del 15% di Autostrade: operazione che prevede la presentazione delle offerte entro novembre e la firma del preliminare a febbraio. L’interesse della platea appare evidente. E la sensazione del management è quello di un «apprezzamento» da parte di analisti e investitori per una strategia basata su crescita e internazionalizzazione. La Cassa dei commercialisti compra l’1% di Banca d’Italia Il piano Iren: acquisizioni e raddoppiare l’utile La Cassa previdenziale dei dottori commercialisti (Cnpadc) ha deciso di acquistare l’1% del capitale della Banca d’Italia. A cedere la quota per il valore di circa 75 milioni di euro sarebbero state le banche Intesa Sanpaolo e Unicredit e le assicurazioni Generali, tutti titolari di quote superiori al 3% di Bankitalia. L’operazione, si apprende da fonti finanziarie vicine al dossier, dovrà essere notificata all’istituto presieduto dal governatore Ignazio Visco, che dovrà esprimere il suo gradimento. Il decreto sulla quote di Bankitalia, che ha rivalutato da 156 mila euro a 7,5 miliardi di euro il patrimonio di Via Nazionale, dà ai soci tempo fino a fine 2016 per ridurre la loro quota sotto il 3% del capitale. La multiutility Iren, attiva in Piemonte, Liguria ed Emilia, punta a raddoppiare l’utile entro il 2019, distribuendo ai soci un dividendo in crescita dell’8% all’anno fino al 2021. L’aumento totale previsto è di 2,5 centesimi, a fronte dei 5,5 pagati con l’ultima cedola. Questi gli obiettivi del piano industriale 2015-2021, presentato ieri dall’ad Massimiliano Bianco. Un piano che prevede una crescita organica del 4,8% del margine operativo lordo, che raggiungerà quota 900 milioni alla fine dei 5 anni, grazie a sinergie attese per 100 milioni. Risultati che non tengono conto di possibili acquisizioni, che, secondo Bianco, saranno «tante e importanti» fino a generare una crescita aggiuntiva di «poco più di 100 milioni». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Il Mercato Azionario del 19-10-2016 AZIONI A A.S. Roma A2A Acea Acsm-Agam Aedes Aegon Ageas Agronomia Ahold Del Alba Alcatel Lucent Alerion Allianz SE Ambienthesis Ambromobiliare Anima Holding ASTM Atlantia Autogrill Spa Autostrade Meridionali Axa SA Azimut Prezzo chiusura Var. % ultima. 0,4310 1,2670 11,5800 1,5970 0,3413 3,8020 33,2800 0,0413 20,7200 2,6860 3,4940 2,4820 139,3000 0,3661 3,1780 4,1400 9,4800 22,5600 7,5600 17,0300 20,5100 15,0300 +0,5800 +0,5600 +1,2200 +0,4400 +0,7700 +0,4200 +0,0000 +0,0000 +1,9200 +0,0000 +0,0000 -0,0800 +0,3600 -0,0300 +6,0000 +1,2200 -1,2000 -0,1800 +0,8700 +0,4700 -0,5300 +1,6900 Minimi anno Massimi anno Dati forniti da FIDA-Finanza Dati Analisi Var. % annua. Cap. mln AZIONI Prezzo chiusura 0,3700 0,5090 -11,8200 0,9560 1,2870 +1,0400 9,8400 14,2500 -18,4500 1,2640 1,8000 -0,1900 0,3156 0,5195 -34,3000 3,0380 5,4650 -27,7200 28,8900 43,2700 -23,0900 0,0220 0,1412 -70,7500 18,7588 22,0600 +8,0300 2,2120 3,0980 -11,5300 2,8980 3,7760 -3,4800 1,5210 2,4900 +3,4200 119,0000 163,9000 -15,0100 0,3510 0,4620 -18,6400 2,2800 5,2705 -39,7000 3,9000 8,0200 -48,3800 8,9350 11,9200 -17,9200 20,9400 24,6500 -7,9200 6,2150 8,8200 -14,2900 15,9800 18,1400 -4,2700 16,2500 25,3900 -19,2200 12,8300 23,0600 -34,8200 171 3969 2466 122 109 0 1 26 108 63110 4 8 1241 834 18630 1923 75 2153 Edison rnc EEMS Enel Enertronica Enervit ENGIE ENI ERG Ergycapital Eukedos EXOR 0,7270 0,0911 3,9220 3,3300 2,6300 13,2700 13,5900 10,2300 0,0495 0,9780 37,0300 C D E 0,2824 1,2620 -75,5200 49,9000 99,9000 -25,3300 16,0200 29,1800 -35,9200 1,0000 2,2500 -38,5100 5,3150 7,7300 -15,4600 0,1679 1,2320 -83,0000 2,5820 7,0400 -39,5200 0,3318 0,9210 -54,2900 2,1260 4,1520 -28,9000 0,1602 0,2699 -31,4600 1,5850 2,7880 -37,6400 1,6900 2,5400 -33,1600 5,6200 8,2650 -31,0300 1,8300 9,5042 -72,1600 3,2900 4,6600 -9,3300 56,8000 79,4000 +11,6400 2,6980 4,8500 -29,9000 1,0050 1,6500 -35,3800 84,6500 117,0000 -22,6500 0,3520 0,4779 -24,1900 0,4768 0,7215 -25,7000 2,2500 2,8600 +2,9200 0,2305 0,4050 -6,4800 0,1140 0,2810 -46,6200 10,3300 15,3900 -22,4900 3,7000 5,8050 -19,9300 0,1890 0,3740 -43,8200 65,0500 97,9500 -20,0100 36,7000 52,5000 -4,7600 17,5000 22,4900 -19,5500 16,5900 19,1000 -2,0600 0,2500 0,2900 -3,4800 0,3900 -12,1800 0,3420 0,0879 -47,1000 0,0448 13,2800 18,0800 +9,6800 12,1000 19,6000 +8,6100 7,3500 10,6900 -4,9100 257 2 2174 214 4567 614 2049 1849 1338 125 202 22 38 2190 60596 207 126 72 1178 23 38 5 173 50 7 78 146 11 0 37 1217 2981 394 1,2900 2,3600 1,0000 10,0900 1,9260 27,1500 7,3400 0,7295 7,9050 0,0338 0,2305 1,1100 0,6950 7,0100 0,4306 0,3190 6,8550 10,9100 1,0910 1,2340 1,1600 +29,0000 -13,3100 -30,0000 +20,6300 -37,3800 -9,3600 -25,0000 -5,7100 -4,5500 -25,7400 -23,5600 +0,9300 -57,9000 +10,5700 -11,2300 -21,6200 -25,3100 -14,2100 -61,1500 -0,6600 -69,9000 20 246 88 5605 55 959 8 1433 7 16 778 28 9554 266 11 1702 470 35 98 77,9500 1,2150 20,1000 14,6900 69,4500 27,6700 22,6300 16,6100 62,0000 5,8000 2,3480 1,9900 -16,2300 -20,1700 -1,9900 -8,3700 +0,6400 -20,2000 -44,4500 -13,1200 +18,2700 -28,1700 -48,2500 -42,0100 79 705 487 3301 3206 20 17 2 Banca Carige Banca Carige ris Banca Generali Banca Intermobiliare Banca Mediolanum Banca Monte Paschi Siena Banca Pop. Emilia Romagna Banca Popolare di Milano Banca Popolare di Sondrio Banca Profilo Banco di Desio e Brianza Banco di Desio e Brianza rnc Banco di Sardegna risp Banco Popolare Banco Santander Basf Basicnet Bastogi Bayer Beghelli Beni Stabili Best Union Company Bialetti Industrie Biancamano Bio On Biodue Bioera BMW BNP Paribas Boero Bonifiche Ferraresi Borgosesia Borgosesia r Brioschi Brunello Cucinelli Buzzi Unicem Buzzi Unicem rnc 0,3090 +1,1500 62,5000 -1,5000 18,7000 +2,2400 1,3700 +26,6200 6,1800 -0,5600 0,2094 +7,1600 4,2580 +4,7700 0,4210 -0,1200 2,9520 +6,1900 0,1850 +5,7100 1,7260 +0,0000 1,6910 -1,1100 5,7000 -2,5600 2,6460 +0,3800 4,1980 +2,3900 79,1500 +0,3200 3,4000 +1,9800 1,0210 +0,0000 90,5000 -0,0600 0,3623 -0,9800 0,5190 +0,2900 2,4700 +0,0000 0,3535 -1,8100 0,1500 -3,7800 11,7900 -1,7500 4,5120 -0,3500 0,2059 +1,2300 78,3500 +1,6200 50,0000 +1,3200 17,9400 +0,0600 18,5500 -0,5400 0,2799 -0,0400 0,3425 +0,0000 0,0465 +0,2200 17,9000 +0,2200 18,0300 -0,7700 9,6900 -1,1200 Caleffi Caltagirone Caltagirone Editore Campari Carraro Carrefour Cattolica Assicurazioni CdR Advance Capital Cerved Information Solutions CHL CIA Cir Class Editori CNH Industrial Cofide Conafi Prestito' Credem Credit Agricole Credito Valtellinese CSP CTI Biopharma 1,2900 2,0460 0,7000 9,6500 1,2060 24,6100 5,5050 0,6600 7,3500 0,0251 0,1762 0,9790 0,2926 7,0100 0,3693 0,2426 5,1200 9,3600 0,4239 1,0550 0,3480 +3,7800 0,8735 +2,1000 1,7850 -0,6400 0,7000 +0,5700 6,9400 +0,5000 1,1070 +6,4400 21,2200 +0,0900 4,9800 +0,0000 0,6400 +2,5800 6,1450 +2,4500 0,0149 -1,0700 0,1700 +1,0300 0,7640 +0,8600 0,2850 +0,3600 5,1700 +0,6300 0,3164 -2,9200 0,2005 -0,2900 4,8100 -0,3200 7,0950 +7,5900 0,3033 +0,3800 0,7755 +0,6900 0,2741 Daimler Damiani Danieli Danieli rnc Danone De' Longhi Deutsche Bank Deutsche Telekom Diasorin Digital Magics DigiTouch DMail Group 65,3000 0,9540 17,2500 12,0500 63,3000 22,0800 12,5700 14,4300 57,3000 4,1300 1,2150 1,1540 +1,4800 +0,1000 +0,4100 +0,4200 -1,0200 -0,1400 +1,0500 -0,8900 -1,2100 -2,5500 -1,9400 -2,9400 51,4500 0,8990 13,4000 10,8000 57,7000 18,9300 10,4900 13,9000 42,6800 3,3000 1,1600 1,0400 E.ON Ed. L'Espresso 6,8050 +0,6700 0,7200 -0,0700 6,0900 0,6960 8,4736 -13,8700 1,0300 -28,8500 0 297 Var. % ultima. Minimi anno Massimi anno Var. % annua. Cap. mln AZIONI Prezzo chiusura +2,0400 0,6045 +0,6600 0,0603 +0,3100 3,3980 +2,9700 3,2340 +0,0800 1,9720 -0,1500 12,8900 +0,3000 10,9300 +2,2000 9,4950 +1,4300 0,0420 -0,7100 0,8780 -0,9100 23,6100 0,7270 0,1190 4,1300 6,0800 3,1620 16,5300 14,9000 11,9016 0,0787 1,0730 42,0900 +0,5500 -8,5300 +0,7700 -13,2400 -7,1300 -19,7200 -1,5200 -14,0500 -36,9400 -8,0000 -12,0200 80 4 39874 14 47 49389 1538 8 22 8924 Pininfarina Piquadro Poligrafici Editoriale Poligrafici Printing Poste Italiane Prelios Premuda ord Primi Sui Motori Prysmian 1,4040 1,0650 0,1641 0,2450 6,0650 0,0878 0,0480 1,1200 22,9900 F Ferrari Fiat Chrysler Automobiles Fincantieri Finecobank Fintel Energia Group First Capital FNM Frendy Energy Fullsix 47,7600 5,7550 0,4312 5,1950 4,4500 0,7945 0,4100 0,3680 1,4030 I I Grandi Viaggi Il Sole 24 Ore IMMSI Imvest Industria e Innovazione Ing Groep NV Innovatec Intek Group Intek Group risp Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo rnc Iren Italia Independent Italiaonline Italiaonline R Italmobiliare IVS Group J Juventus FC K K.R.Energy Kering Ki Group L L'Oreal Leonardo-Finmeccanica Leone Film Group Lucisano Media Group Luxottica LVenture Group Lvmh M M&C Mailup Maire Tecnimont MC-link Mediacontech Mediaset Mediobanca Meridie Methorios Capital Mid Industry Capital Mittel Molmed Moncler Mondadori Mondo TV France Monrif MP7 Italia Munich Re Ag N Net Insurance Neurosoft Nokia Corporation Notorious Pictures Nova Re O Olidata Orange OVS P Parmalat Philips NV Piaggio Pierrel 48,2500 8,5196 0,4390 7,6250 4,4500 0,8900 0,5045 0,5740 1,7790 -32,4500 +7,7200 -31,8700 +1,4100 -8,6800 -15,1100 -35,8900 -20,6900 9262 7395 730 3152 113 20 178 18 16 -2,0400 -1,3000 +0,4200 -1,2800 +5,3300 +0,0000 +1,2900 0,4349 2,4300 9,8150 1,9980 0,0300 9,5000 0,1549 0,8295 3,6900 16,9200 4,0820 0,0941 10,3000 0,2465 -42,6000 -32,6900 -29,5500 -51,0500 -66,1300 -1,0000 -31,0000 28 109 18594 518 2 79 13 2,2600 -0,0900 2,1800 2,6580 -7,7600 3366 0,4761 2,4300 Gas Plus 11,9200 Generali 1,9980 Geox 0,0316 Gequity 9,9000 Glenalta Food Gruppo Ceramiche Ricchetti 0,1645 HHera +0,5900 28,0000 +0,7000 5,1100 +2,1800 0,2700 +0,3900 4,7880 +1,3700 3,3520 -1,9100 0,7560 -0,4900 0,3408 +0,0000 0,3680 -2,3000 0,9900 1,0340 +0,9100 0,6975 0,6450 -2,0500 0,3301 0,4680 +0,9100 0,3292 0,7000 -0,3700 0,1920 0,3006 -1,9200 0,1030 +1,2100 8,5500 12,5800 0,1421 -2,4400 0,0272 0,3164 +5,6400 0,1888 0,4817 +1,2300 0,3574 3,0880 +0,6800 1,5500 2,8340 +0,7300 1,4930 1,6690 +0,1900 1,2700 -5,2600 3,0700 26,2000 3,5000 +0,7800 1,7540 +0,0000 292,7000 320,0000 -0,2200 30,1200 46,3100 8,8000 -0,0600 7,5400 +10,8900 -48,8200 -17,0100 +69,5200 -60,5000 -7,2300 -71,2800 -33,7200 -24,8400 -32,9700 -31,9700 +5,9700 -85,8400 -32,9700 +9,3300 +6,1000 -3,4700 48 14 132 23 3 45068 0 72 18 32829 1798 1866 8 238 2 1064 331 0,3157 +15,7300 303 0,6710 -31,1300 0,4621 +0,8500 0,3707 190,1000 -0,7800 137,0000 192,3000 +18,0700 2,9725 +7,3800 2,7820 -0,4300 2,3013 15 0 16 0,9980 0,3301 0,3884 0,5340 0,1177 11,6700 0,0400 0,2097 0,3618 2,0700 1,9280 1,5790 3,7100 2,0780 320,0000 44,6700 8,4950 0,3009 +0,0000 0,2310 166,6000 10,9000 2,9000 1,1500 42,7900 0,4959 167,7000 +0,0000 144,9000 177,0000 +0,2800 8,3800 12,9000 3,0500 +0,0000 2,0200 2,0840 -3,3600 1,0350 +0,5600 40,5500 60,4000 0,7142 +2,2500 0,3961 +1,0200 130,8000 167,7000 +5,7800 -15,5000 +8,6100 -39,1500 -29,1600 -24,8300 +13,4600 6302 41 17 20714 13 - 0,1646 1,8100 2,1900 4,6600 1,0000 2,7120 6,6100 0,1030 0,0261 4,1000 1,4120 0,4187 15,5800 0,8935 0,1220 0,1980 1,1950 173,8000 0,1995 -0,0600 0,1142 2,5000 +0,0000 1,6710 2,7200 +0,4600 1,8550 6,0300 +0,0000 4,6500 1,6500 +0,0500 0,6700 4,0700 +0,0700 2,5920 8,8850 +3,1200 4,6320 0,1151 +0,0000 0,0540 0,2510 +0,0000 0,0261 4,6000 +0,0000 3,9000 1,5740 -2,5500 1,2900 0,6200 -5,2700 0,2398 -0,7600 12,1900 16,0000 1,0680 -2,1400 0,7140 0,1807 -3,7900 0,1140 0,2657 +0,1000 0,1640 2,1700 +5,8500 1,1290 +0,1200 140,8000 185,5000 +22,2900 -21,8300 -12,7500 -21,0200 +20,8500 -29,2300 -25,6000 -10,5100 -89,6000 +2,5000 -9,6600 +14,5200 +20,5900 -14,0000 -32,4800 -25,0300 -44,9300 -4,7700 78 20 669 15 2 3203 5757 5 3 17 124 176 3898 234 13 30 7 - 17,9800 1,9010 6,7792 2,0720 0,5540 -63,4100 +21,0200 -30,0900 -66,0200 -58,3000 45 46 16 3 6,5500 1,7790 4,5200 0,7020 0,2310 +0,0000 -1,1700 -0,7500 -1,1300 +0,0000 6,5500 1,3150 4,4420 0,7005 0,2200 0,1540 +0,0000 0,1193 14,0500 +3,4600 13,1200 4,9980 -0,0400 4,8440 0,1991 -18,0900 16,5400 -9,9400 6,4200 -22,1500 5 1135 +0,6700 2,3040 -1,2000 20,9000 -0,3600 1,4620 +0,8000 0,2434 2,4560 +0,1700 26,7400 +9,7100 2,3260 -29,3200 0,5490 -51,5300 4441 594 14 2,3940 26,3300 1,6440 0,2661 Var. % ultima. Minimi anno Massimi anno Var. % annua. Cap. mln -1,1300 1,4040 -1,3000 0,9825 -3,4700 0,1580 +1,2400 0,2210 +1,6800 5,1700 +0,9200 0,0702 -1,4400 0,0480 -0,8800 0,9470 -0,7800 16,4500 3,7000 1,3880 0,2588 0,3320 7,2000 0,2694 0,1886 3,2858 23,9000 -62,0500 -20,3400 -35,3700 -12,5000 -14,5800 -67,4100 -74,4100 -65,9100 +13,4700 42 53 22 7 7922 101 9 5 4982 Ratti RCS Mediagroup ord Recordati Renault Risanamento Rosss RWE S S.S. Lazio Safe Bag Safilo Group Saipem Saipem rnc Salini Impregilo Salini Impregilo rnc Salvatore Ferragamo Sanofi SAP Saras Save SIAS Siemens Sintesi Snai Snam Societe Generale Softec Sol Stefanel Stefanel rcv STMicroelectronics T TAS TBS Group TE Wind Telecom Italia Telecom Italia R Telefonica Tenaris Terna Tiscali Tod's Toscana Aeroporti Total Trevi U UBI Banca UniCredit UniCredit rnc Unilever Unipol UnipolSai V Valsoia Vianini Visibilia Editore Vita Societa' Editoriale Vivendi 3,5980 1,9990 0,9555 27,1600 77,5500 0,0500 0,5540 14,1800 0,5060 0,9605 9,8800 0,4308 5,9000 2,6540 7,5500 22,3800 68,6000 80,0000 1,5020 17,9000 8,2650 105,1000 0,0154 1,2880 4,8580 34,2000 2,1500 7,8200 0,1573 145,0000 7,5100 0,9900 1,6090 0,2952 0,7565 0,6190 8,8850 13,4200 4,4640 0,0435 50,5500 14,6300 43,9700 1,3200 +0,7300 3,4440 -0,5500 1,9650 -0,6200 0,4080 +0,1800 19,4300 +1,7700 65,2500 -1,9600 0,0500 -3,4800 0,5355 -1,2500 10,1500 -0,3000 +0,0500 +1,0200 +4,0600 +0,0000 +3,7500 +0,0000 +1,2700 -0,4400 +1,8500 +0,1300 -0,5000 -0,3000 -0,2800 +5,4800 +2,5500 -0,4100 +0,7400 +0,0000 +0,0000 +0,1900 +0,0000 +0,5400 4,7860 2,5780 1,0500 29,3600 94,1000 0,1256 0,9500 16,0000 -23,7400 -15,6500 +53,9900 +12,7400 -17,5900 -60,1900 -41,6800 +21,0900 979 55 499 5680 90 6 - 0,5590 -1,7500 0,3919 1,1890 +19,9900 0,6000 6,2700 10,7100 -7,7500 0,9429 -54,3100 0,3014 9,5000 +1,2500 3,9000 4,0100 -33,8200 2,4500 9,5100 -20,6100 6,2650 17,5300 23,0200 +2,9000 67,1000 79,9500 -14,2000 65,4500 82,1500 +9,9700 1,9520 -15,8100 1,2300 11,2700 18,1500 +37,6900 9,8000 -15,6600 7,5100 79,0000 108,9000 +17,4300 0,0355 -56,0000 0,0140 1,2880 +44,3100 0,5290 5,5300 +0,5800 4,6260 26,1600 43,3200 -21,0500 6,3200 -65,9800 1,9800 9,0850 -5,3300 7,0800 0,2500 -34,0700 0,1420 145,0000 145,0000 +0,0000 7,5100 +19,8700 4,5900 34 13 619 4355 1 1306 12 3778 1428 991 1881 1 243 17006 4 709 13 0 6841 0,9980 +133,4900 1,6260 +6,9100 0,5390 -45,1800 1,1750 -35,6200 0,9510 -34,9100 10,4900 -15,3000 13,4200 +22,6700 5,0800 -6,1400 0,0577 -24,6100 73,7500 -30,8000 15,5000 -1,3500 45,0000 +5,7500 1,8300 -27,8700 41 68 3 10213 3731 0 15843 8973 137 1673 272 218 -0,8000 0,3850 +0,5000 1,3000 +0,0000 0,2448 -0,1300 0,6335 -0,2400 0,5115 +0,1700 7,5750 +0,9800 8,6400 -0,6700 4,2540 +0,0000 0,0375 +0,6000 46,0000 -0,8100 12,9700 -0,2900 36,0500 +1,0700 1,1180 2,4200 2,2360 5,2000 39,1100 2,6960 1,6370 +1,8500 1,9950 +1,0800 1,7530 +0,0000 5,0500 -0,6600 36,7600 +2,1200 1,9400 +1,0500 1,2600 6,2000 5,1350 8,2900 43,0000 4,7640 2,3600 -60,9700 -56,4600 -36,2700 -3,9100 -43,4100 -30,6400 2182 13814 13 1934 4632 17,1900 1,1360 0,1045 0,0626 18,3200 +0,2300 16,4100 +0,5300 1,0900 +0,2900 0,0838 -0,6300 0,0604 +0,3300 15,2600 21,9161 -17,4300 1,2980 -6,0400 0,3657 -71,4300 0,1080 -28,9400 20,0200 -7,0500 182 34 2 1 - 0,0193 0,0001 0,0019 0,1899 -68,7500 0,0067 -78,7900 0,0204 -90,2000 0 0 0 STAR Acotel Group 4,8900 +0,4100 4,6500 9,0100 -42,9100 20 Aeffe 1,0890 +5,7300 0,9450 1,4890 -26,8600 117 Aeroporto Marconi di Bologna 9,3950 +0,4800 6,1000 10,4500 +54,0200 Amplifon 9,1800 +0,0000 6,7550 War Ergycapital 2016 War First Capital 2010-2016 Y Yoox Net-A-Porter Group 27,6800 -0,2500 19,6000 34,5500 -19,8800 2513 Z Zucchi Zucchi rnc 0,0014 +27,2700 0,0020 -20,0000 0,0190 -1,5500 0,1422 +0,0000 0,0080 0,1150 MONETE AUREE 0,0402 -52,7400 0,2095 +23,6500 7 0 Quotazioni del 19-10-2016 Dati elaborati da Bolaffi Metalli Preziosi S.p.a. ACQUISTO Marengo 211,64 - 233,23 Sterlina 266,80 - 294,02 4 Ducati 501,84 - 553,05 20 $ Liberty 1.096,91 - 1.208,84 Krugerrand 1.134,35 - 1.250,10 50 Pesos 1.366,95 - 1.506,44 VENDITA Massimi anno Var. % annua. 9,5300 +14,8200 9,7350 10,7100 339 2074 10,5000 +0,8600 +6,3800 2100 Ascopiave 2,6800 +0,2200 2,0100 2,9100 +22,7100 628 Astaldi 3,4980 +1,5700 3,2080 5,6150 -37,7000 344 B&C Speakers 7,1950 +2,3500 6,2400 7,8100 -6,8000 79 Banca Finnat 0,3278 +1,4500 0,2990 0,4322 -24,1600 119 24,6800 +1,6100 16,6600 29,1100 -14,3900 1328 Banca Sistema 2,4020 +1,3500 1,8600 4,0000 -38,1900 193 Banzai 3,2300 +1,2500 2,4660 4,5700 -27,4200 133 45,8100 +0,2400 36,9400 54,1800 -15,4500 2538 BB Biotech BE 0,6600 +0,9200 0,3584 0,6600 +27,7800 89 Biesse 16,1900 +0,2500 10,3600 16,3200 +1,7000 443 Brembo 53,1000 +0,9500 32,7800 54,5000 +18,8500 3546 CAD IT 3,4980 +0,5200 3,3420 4,3320 -15,1000 31 Cairo Communication 3,7800 +1,8300 3,3700 4,9900 -17,2900 508 12,7200 -0,6200 12,3500 14,2500 -8,4900 216 Cementir 4,4540 +1,4100 3,3800 5,9050 -24,5700 709 Centrale del Latte d'Italia 2,7920 +1,1600 2,5700 3,3400 -16,1100 39 D'Amico 0,3140 +0,0000 0,3074 0,6935 -54,7200 135 Dada 2,0840 -0,5700 1,9900 2,7320 -3,1600 35 19,1000 +0,3700 12,5200 19,3000 +16,4600 1116 Cembre Datalogic Dea Capital 1,0770 -0,9200 Digital Bros 10,0000 +0,5000 Ei Towers 43,9000 +0,4600 41,5900 59,5500 EL.EN. 22,7500 +4,0700 Elica 1,8460 -0,3200 Emak 0,9965 1,2863 -16,2700 3,8860 10,0000 +34,5900 330 QUOTAZIONI BOT SCADENZA 31-10-2016 14-11-2016 30-11-2016 14-12-2016 30-12-2016 13-01-2017 31-01-2017 14-02-2017 28-02-2017 14-03-2017 31-03-2017 13-04-2017 12-05-2017 14-06-2017 14-07-2017 14-08-2017 14-09-2017 TA. 360 439 -7,0000 117 0,7960 +0,0600 0,6045 0,8185 +3,4400 130 MERCATI Esprinet 6,6000 +0,6100 4,6640 8,6850 -22,4400 346 Eurotech 1,2580 +0,5600 1,1000 1,6180 -21,8600 45 Exprivia 0,6485 +0,2300 0,6075 0,8150 -14,6100 34 Falck Renewables 0,8130 -0,7300 0,6500 1,1060 -26,4900 237 Fidia 5,4100 -0,4600 4,1420 6,9250 -15,2000 28 Fiera Milano 1,5730 +0,3200 1,3570 2,3180 -32,1400 113 9,8500 13,9800 +28,1100 482 Corona Ceca Corona Danese Corona Islandese Corona Norvegese Corona Svedese Dollaro Dollaro Australiano Dollaro Canadese Dollaro di Hong Kong Dollaro N. Zelanda Dollaro Singapore Fiorino Ungherese Franco Svizzero Leu Rumeno Lev Bulgaro Lira Turca Rand Sud Africano Sterlina Won Sud Coreano Yen 1,4300 2,9800 +72,7500 IGD 0,6945 +4,0400 0,6320 0,8865 43 -21,6600 565 Ima 57,8000 +0,4300 41,2900 60,0000 +20,4400 2269 Interpump 15,2300 -0,2600 10,4500 15,9900 +6,3500 1658 Irce 1,7640 +0,0600 1,6410 2,1340 -17,3400 50 Isagro 1,2180 +1,0800 0,9040 1,5000 -18,8000 30 Isagro Azioni Sviluppo 1,0570 +4,9700 0,7255 1,1820 +1,7300 15 It Way 1,6630 +1,3400 1,1340 1,8200 +3,2900 13 La Doria 7,6200 -0,6500 7,5300 13,2900 -41,6100 236 0,3961 +0,7600 0,3900 0,7575 -46,8000 45 17,1000 +0,7100 15,7400 19,0800 -10,3800 1138 Landi Renzo Marr Massimo Zanetti Beverage 7,1100 +0,1400 6,4200 9,5050 -25,2000 244 Moleskine 2,4320 +0,0000 1,3440 2,4800 +42,8900 517 Mondo TV 4,4320 -0,4000 3,1880 6,0600 -25,8200 123 Mutuionline 7,8200 +0,2600 6,6600 8,2500 -2,1900 309 Nice 2,4800 +0,0800 1,9030 2,8480 +1,0600 288 Openjobmetis 6,7700 +0,5200 6,5250 7,5000 -7,2600 93 Panariagroup 3,0340 +0,5300 2,2820 3,9400 -13,8100 138 Poligrafica S.Faustino 6,0000 +1,1000 4,1180 6,6650 +1,1800 7 -5,5300 147 Prima Industrie 14,0000 +0,7200 Reno De Medici 0,2779 -0,3900 Reply 8,7500 14,8200 0,2724 0,3679 -24,4600 105 117,2000 +1,8200 105,0000 135,9000 -6,9100 1096 0,9240 +50,0000 149 Retelit 0,9090 -1,5200 0,4267 Sabaf 8,9300 +0,3400 8,7750 11,4800 -21,3200 103 12,5800 -0,1600 8,9850 14,0000 -2,5600 185 Saes Getters rnc 9,2800 +0,8700 6,7500 10,5500 -6,7800 68 Servizi Italia 3,7260 +0,7600 3,1480 -1,9500 119 Saes Getters 3,8700 15,5000 -0,2600 12,5000 15,7000 -0,7700 240 Sogefi 1,7780 -0,7300 1,1600 2,1660 -17,9100 212 Tamburi 3,6780 +0,0500 2,5900 3,7500 +8,5600 544 Tecnoinvestimenti 4,3700 +0,6000 2,8006 4,3800 +39,9900 202 TerniEnergia 0,7755 -1,4000 0,6950 1,5820 -50,9800 Tesmec 0,4960 +0,2000 0,4561 0,6500 -23,6900 53 TXT e-solutions 7,7900 +0,0000 6,9550 8,1300 -4,1800 101 Vittoria Assicurazioni 9,6250 -0,0500 7,7650 10,0400 -4,1300 649 Zignago Vetro 5,5450 -0,0900 5,0000 -8,5700 488 6,0650 TA. 365 TA. 360 PER. TA. 365 -0,2090 -0,2120 -0,1330 -0,1350 -0,0730 -0,0740 141 1,9850 2,9800 +2,9000 -0,4162 -0,4829 -0,3805 -0,3745 -0,3829 -0,3357 -0,2639 -0,3254 -0,3055 -0,2458 -0,2857 -0,2662 -0,2739 -0,2574 -0,2460 -0,2400 -0,2308 -0,3710 -0,3760 6 mesi -0,3390 -0,3440 9 mesi -0,3120 -0,3160 12 mesi 1,4020 13,9000 -0,5700 TASSO % 100,0170 100,0230 100,0580 100,0590 100,0850 100,0840 100,0900 100,1040 100,1130 100,1340 100,1290 100,1430 100,1730 100,1870 100,2040 100,2240 100,2420 1 mese 2 mesi 3 mesi 8,9375 22,7500 +126,3700 Gefran PREZZO 12 26 42 56 72 86 104 118 132 146 163 176 205 238 268 299 330 EURIBOR 1241 Fila GIORNI PER. -26,2800 31 CAMBI VALUTE QUOT. 27,0210 7,4409 125,1124 8,9585 9,6980 1,0979 1,4298 1,4361 8,5175 1,5232 1,5228 307,0800 1,0854 4,5020 1,9558 3,3724 15,2650 0,8934 1.233,8800 113,4900 X EURO % 3,7008 +0,0000 100 1,3439 +0,0000 10 0,7993 -0,3100 100 1,1163 +0,0200 10 1,0311 -0,0500 10 0,9108 -0,1300 1 0,6994 -0,2400 1 0,6963 -0,1500 1 0,1174 -0,1400 1 0,6565 -0,3100 1 0,6567 -0,0900 1 0,3256 +0,0500 100 0,9213 -0,2900 1 10000 2.221,2350 -0,2000 0,5113 +0,0000 1 0,2965 -1,0400 1 0,0655 -1,1400 1 1,1193 -0,2500 1 0,8105 -0,3500 1000 0,8811 -0,7700 100 METALLI PREZIOSI (Prezzi vendita in $ per oncia). Un'oncia Troy=gr.31,1035 19-10-2016 PRECEDENTE VAR.% DESCRIZIONE Argento Milano (Euro/kg) 542,2740 538,8860 +0,6300 Oro Londra P.M. (Usd/oz) 1.269,0500 1.258,2000 +0,8600 37,5650 37,2270 +0,9100 Oro Milano P.M. (Euro/gr) BORSE ESTERE MERCATI Amsterdam (Aex) Bruxelles (Bel 20) EuroParigi (Cac 40) Francoforte (Dax Xetra) Hong Kong (Hang Seng) Londra (FTSE 100) Madrid (Ibex 35) Sidney (AllOrd) Tokyo (Nikkei 225) Zurigo (SMI) QUOTAZ. VAR.% 454,6800 3.599,4000 4.520,3000 10.645,6800 23.304,9700 7.021,9200 8.950,1000 5.518,4000 16.998,9100 8.093,7800 +0,3400 +0,1800 +0,2500 +0,1300 -0,3800 +0,3100 +0,9600 +0,4800 +0,2100 +0,2400 OBBLIGAZIONI 19-10-2016 TITOLI MONETE Minimi anno Ansaldo Sts Sesa W War Ambromobiliare 2011-20170,0559 +21,5200 Var. % ultima. Cap. mln Prezzo chiusura AZIONI Banca Ifis R Rai Way G Gabetti Property Solutions B Mercati Fondi su LaStampa.it I fondi di investimento sono on line su LaStampa.it Per consultarli l’indirizzo è www.lastampa.it/fondi Autostrade 1.625% 12.06.2023 B.IMI USD Fix Rate 26.06.2022 B.Popolare Sub Tier 2 TV 2022 B.Popolare TF Amm.Per. 11/2020 BNP Arb.TF 10% BRL 02.12.2017 Btp 3.25% 01.09.2046 Btp 4% 01.02.2037 Btp Italia 20.04.2023 Bund 1% 15.08.2025 Cassa D.Prestiti TM 2015-2022 Cct 01.03.2017 Ind Cct EU Euribor+0.7% 15.12.2022 Cct EU Euribor+1.2% 15.11.2019 PREZZO 106,3200 101,7200 103,0000 103,0000 97,4700 117,3500 130,4300 101,9200 111,6700 99,6700 100,1300 101,3900 103,0600 TITOLI Comit 1998/2028 ZC Ctz ZC 27.02.2017 EBRD ZAR ZC Notes 30.12.2027 EIB BRL 10% Bonds 17.12.2018 EIB MXN 4% Bonds 25.02.2020 EIB SEK 2.75% Bonds 13.11.2023 EIB ZAR 6.00% Bonds 21.10.2019 EIB ZAR 7.50% Bonds 21.12.2018 EIB ZAR 8.50% Bonds 17.09.2024 G.Sachs Fixed Float 26.11.2027 GS Ten-Year USD 3.5% Call.2025 IVS Group 4.5% 15.11.2022 Med.Lombardo 99/2019 3^Rev.Fl. PREZZO 78,5500 100,1100 40,6200 104,9900 96,8500 114,1800 94,6500 101,6500 99,5400 100,1100 101,8000 104,6300 109,4000 TITOLI Mediob.Carattere 2023 LowTier2 Mediob.II Atto 5% 2020LowTier2 Mediob.IV Atto TV 2021 L.Tier2 Mediobanca TV Floor 2015-2025 MPS 2017 TM Cap&Floor BPosta 3 Oat 0.5% 25.05.2025 Obligaciones 1.60% 30.04.2025 RBS Ottobre 19 Royal Fisso-Var Rep.of Italy 5.375% 15.06.2033 Rep.Polonia 3% Notes 17.3.2023 SG $100 Mln Notes 23.06.2025 Sg 7.25% Idr 375 Mld 29.1.2019 SG Issuer RUB 10.5% 27.04.2018 PREZZO 113,8900 108,7000 106,7000 102,6500 99,5000 103,2600 106,2200 99,4000 120,3100 103,3300 100,3500 99,9000 103,1000 22 .Lettere e Commenti STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 LA STAMPA Quotidiano fondato nel 1867 1 SECONDO ME Parmigiano, a «La Stampa» dal 2000 dopo dieci anni a «L’Unità». Ha lavorato al servizio Economia ed è stato capo della cronaca di Torino. Per tre anni è stato capo della redazione romana. Ora è tornato a raccontare le vicende dell’economia e del lavoro anche con inchieste ed analisi. PAOLO BARONI c. DIRETTORE RESPONSABILE MAURIZIO MOLINARI VICEDIRETTORI LUCA UBALDESCHI (VICARIO), MASSIMO VINCENZI, MARCO ZATTERIN REDATTORE CAPO CENTRALE FLAVIO CORAZZA CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA FRANCESCO BEI CAPO DELLA REDAZIONE MILANESE PAOLO COLONNELLO ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO COORDINATORI MACRODESK GIANNI ARMAND-PILON ATTUALITÀ, ALBERTO INFELISE STILI DI VITA, GUIDO TIBERGA CRONACHE, MARCO SODANO DIGITALE REDAZIONI GIUSEPPE SALVAGGIULO ITALIA, ALBERTO SIMONI ESTERI, TEODORO CHIARELLI ECONOMIA E FINANZA, ANDREA MALAGUTI INCHIESTE, MAURIZIO ASSALTO CULTURA, PIERO NEGRI SCAGLIONE SPETTACOLI, RAFFAELLA SILIPO SOCIETÀ, PAOLO BRUSORIO SPORT, LAURA CARASSAI EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA, LUCA FERRUA CRONACA DI TORINO Equitalia, la riorganizzazione sia reale e non di facciata ara Stampa, giuste le obiezioni sui favori ai furbetti, ma vogliamo vedere anche l’altra faccia della questione Equitalia? Un aggio sontuoso sulla sua attività, interessi altrettanto sontuosi, dialogo nullo con il contribuente e con l’Agenzia delle Entrate, addetti allo sportello olimpicamente snervanti. E a monte, cioè alle Entrate? Accertamenti a rullo compressore con il famigerato metodo «induttivo», dialogo sempre nullo, un senso di implacabilità burocratica opprimente. Ma se hai la fortuna di avere delle società cui intestare i beni, meglio se con sede all’estero, tutto ciò non ti riguarda (battuta autentica in sede di accertamento: «Capirà, qui è tutto scritto in polacco, non abbiamo un traduttore». Ecco come si fa, prendere nota !). Equitalia ed Entrate si accaniscono solo con le persone fisiche, specie se inermi. Forse è meglio, allora, avere un nemico solo, invece che due nemici che giocano a rimpiattino sulla tua pelle. E meglio ancora sarebbe usare poco personale molto preparato per stanare diecimila grandi evasori, anziché adibire una pletora di «tengo famiglia» a perseguitare un milione di persone comuni per cifre ridicole, dove l’esazione costa in perso- C contatti Le lettere vanno inviate a LA STAMPA Via Lugaro 15, 10126 Torino E-MAIL: [email protected] Anna Masera Garante del lettore: [email protected] FAX: 011 6568924 9 36 1 nale e scartoffie molto più dei crediti da recuperare. O va bene così e ci teniamo Equitalia, Agenzia delle Entrate, e magari un nuovo ente di supporto a entrambi? ITALIANA EDITRICE SPA PRESIDENTE JOHN ELKANN VICEPRESIDENTE CARLO PERRONE AMMINISTRATORI LUCA ASCANI, LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE AMMINISTRATORE DELEGATO LUIGI VANETTI DIRETTORE GENERALE MAURIZIO SCANAVINO DIRETTORE EDITORIALE MAURIZIO MOLINARI DIRETTORE CREATIVO MASSIMO GRAMELLINI AVV. MICHELE PAPARELLE MILANO Egregio avvocato, no che non va bene. Che questa filiera non funzioni lo dimostrano - da anni, non da ieri - i dati sull’evasione, sugli incassi dei ruoli e la montagna di miliardi persi per strada. Se stiamo però al tema posto da Renzi va detto che l’entità dell’aggio e delle varie sanzioni non dipende da Equitalia o dalle Entrate, ma la decidono i governi. È loro diretta responsabilità. E se il carico è eccessivo non è certo per colpa degli addetti alla riscossione ma delle regole che sono chiamati ad applicare. Se il problema principale, come sostiene il premier, è questo, è da qui che bisogna partire. E si risolve riducendo per tutti questi oneri eccessivi. Poi ben venga la riorganizzazione, la fusione Equitalia-Entrate. A patto che non sia solo un maquillage, ma segni un vero cambio di passo e di stile. www.lastampa.it/lettere RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI DI USO REDAZIONALE (D. LGS.196/2003): MAURIZIO MOLINARI 1 REDAZIONE AMMINISTRAZIONE E TIPOGRAFIA: VIA LUGARO 15 - 10126 TORINO, TEL. 011.6568111 STAMPA: ITALIANA EDITRICE S.P.A., VIA GIORDANO BRUNO 84, TORINO LITOSUD SRL, VIA CARLO PESENTI 130, ROMA ETIS 2000, 8A STRADA, CATANIA, ZONA INDUSTRIALE RCS PRODUZIONI MILANO S.P.A., VIA ROSA LUXEMBURG 2 – PESSANO CON BORNAGO L’UNIONE SARDA S.P.A. – VIA OMODEO 5, ELMAS (CAGLIARI) ©2016 ITALIANA EDITRICE S.P.A. REG. TRIB. DI TORINO N. 26 14/5/1948 CERTIFICATO ADS 8107 DEL 06/04/2016. LA TIRATURA DI MERCOLEDÌ 19 OTTOBRE 2016 È STATA DI 206.633 COPIE TM Le vostre domande sulla manovra Fino a domani a rispondere ai lettori sulla Legge di bilancio sarà Paolo Baroni. Nel fine settimana, come di consueto, spazio alle lettere al direttore Maurizio Molinari. Per l’editoriale dei lettori raccomandiamo di scrivere testi di 1800 caratteri. DATA JOURNALISM A CURA DI RAPHAËL ZANOTTI L’Italia dei poveri e quella dei ricchi, ma senza i polli di Trilussa 1. Il Paese dei poveri Comune con più poveri è Val Rezzo, Como dove l’80,26% dichiara meno di 10.000 euro l’anno Comune con più ricchi è Basiglio, Milano dove l’8,11% dichiara più di 120.000 euro l’anno Ecco i 3.612 comuni in cui almeno un contribuente su tre dichiara meno di Ecco i 450 comuni in cui almeno il 2% dei contribuenti dichiara oltre 10.000 euro l’anno 120.000 euro l’anno La Stampa REDAZIONE AMMINISTRAZIONE TIPOGRAFIA 10126 Torino, via Lugaro 15, telefono 011.6568111, fax 011.655306; Roma, via Barberini 50, telefono 06.47661, fax 06.486039/06.484885; Milano, via Paleocapa 7, telefono 02.762181, fax 02.780049. Internet: www.lastampa.it. ABBONAMENTI 10126 Torino, via Lugaro 21, telefono 011.56381, fax 011.5627958. Italia 6 numeri (c.c.p. 950105) consegna dec. posta anno e 402,50; Estero: e 858,50. Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata. Usa La Stampa (Usps 684-930) published daily in Turin Italy. Periodicals postage paid at L.I.C. New York and address mailing offices. Send address changes to La Stampa c/o speedimpex Usa inc.- 3502 48th avenue - L.I.C. NY 11101-2421. SERVIZIO ABBONATI Abbonamento postale annuale 6 giorni: e 402,50. Per sottoscrivere l’abbonamento inoltrare la richiesta tramite Fax al numero 011 5627958; tramite Posta indirizzando a: La Stampa, via Lugaro 21, 10126 Torino; per telefono: 011.56381; indicando: Cognome, Nome, Indirizzo, Cap, Telefono. Forme di pagamento: c. c. postale 950105; bonifico bancario sul conto n. 12601 Istituto Bancario S. Paolo; Carta di Credito telefonando al numero 011-56.381 LA STAMPA [email protected] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI oppure collegandosi al sito www.lastampashop.it; presso gli sportelli del Salone La Stampa, via Lugaro 21, Torino. INFORMAZIONI Servizio Abbonati tel. 011 56381; fax 011 5627958. E-mail [email protected] CONCESSIONARIA ESCLUSIVA PER LA PUBBLICITA’ NAZIONALE RCS MediaGroup S.p.A. Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano. 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E se il vicino di casa è fortunato, tu rischi di risultare ben più ricco di quanto sei. E allora, per rimettere le cose a posto, abbiamo fatto un altro calcolo. Abbiamo preso il numero di persone che dichiarano meno di 10.000 euro l’anno e abbiamo visto quanto incidono rispetto al numero dei contribuenti di ogni singolo comune. Ne è risultata una cartina dell’Italia abbastanza chiara: ci sono ben 931 comuni (uno su otto), dove almeno un contribuente su due dichiara meno di 10.000 euro all’anno (in media il reddito di un italiano è 20.320 euro). Come si può notare, la maggior parte di questi comuni è al Sud. Se allarghiamo la forbice e consideriamo i paesi dove c’è almeno un povero su tre, i comuni salgono a 3612. E i super ricchi? Sono un po’ più sparsi. Nella seconda cartina i comuni dove almeno il 2% di chi paga le tasse dichiara almeno 120.000 euro l’anno, 12 volte i poveri. L’ 2. Il Paese dei super ricchi axpo.com LA STAMPA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 ITALIA PIÙ SICURA CON UNA RETE PER LA CYBER-DIFESA Lettere e Commenti .23 . UN PAESE STREGATO DAI MEDICI MASSIMILIANO PANARARI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA rischi di escalation ci sono tutti e si vanno ad aggiungere ad un quadro già teso dei rapporti politici e securitari tra Mosca e Washington. Ma la questione presenta molti risvolti. Anzitutto quello della sua effettiva portata e poi quelli delle ricadute sulla nostra sicurezza e dell’adeguatezza delle nostre difese. si di tecnologie informatiche sempre più avanzate e virtualmente in grado di bucare qualsiasi difesa, ha fatto crescere in misura esponenziale le capacità di penetrazione e di manipolazione dei dati (intaccandone l’affidabilità) da parte degli attaccanti. Fin qui nulla di strano o di inedito. Neppure che chi si difende annunci reazioni con mezzi di pari efficacia. A fare la differenza in termini di pericolosità, sono Operazioni di defamation e di disinformazione per influire su eventi, situazioni, comportamenti altrui con l’intento di avvantaggiare chi le orchestra non sono certamente nuove nei rapporti tra gli Stati. E la maestria con la quale le Agenzie di sicurezza russe le hanno messe in atto, non solo negli anni della guerra fredda, è addirittura proverbiale. Caso mai, la diffusione di Internet e il boom dei social network, assieme all’evolver- tuttavia un’aggravante e un’esimente. La prima sta nel probabile obiettivo dell’attacco: assai più dell’illusione di condizionare il risultato elettorale, piuttosto quello di delegittimare e screditare i meccanismi istituzionali e di informazione americani, ingenerando dubbi sulla correttezza delle procedure e dunque sulla legittimità e autorevolezza degli eletti. In altre parole, un attacco al cuore della democrazia occidentale, assai dif- GIAMPIERO MASSOLO SEGUE DALLA PRIMA PAGINA I Illustrazione di Dariush Radpour LE INUTILI TELECAMERE DENTRO GLI ASILI GIANLUCA NICOLETTI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA chiaro che è difficile far passare il concetto che occuparsi di bambini, anziani o disabili, non è la stessa cosa che portare dei cagnolini a fare pipì. Eppure sembra più semplice far passare come un serio problema la necessità di una seria formazione professionale per i dog sitter. In realtà pochi amano affrontare la spinosa que- È stione dell’inadeguatezza delle maestre d’asilo, degli insegnanti violenti, degli operatori sanitari degli assistenti a disabili e anziani, che alzano le mani, ingiuriano, maltrattano e umiliano. È chiaro che una riflessione del genere metta in crisi tutto un sistema, e quindi la telecamera che sorveglia, come in un carcere di massima sicurezza, può essere spacciata come provvedimento risolutore. Il furor di popolo chiede te- lecamere? Telecamere saranno. L’indignazione si scatena solo postuma, e solo di fronte alle immagini delle intercettazioni ambientali, sempre troppe, troppo frequenti e troppo simili a un format televisivo in cui cambiano gli attori ma la trama è sempre la stessa. È evidente che non possiamo più nasconderci dietro la giustificazione delle «mele marce», non sono più casi isolati e sporadici, in Italia c’è un serio problema sulla ficile da accettare senza una reazione. L’esimente sta nella circostanza che quanto accaduto finora - non solo le intrusioni nel processo elettorale, ma tutto il complesso di attività ostili noto come «guerra ibrida», anche cibernetiche e non necessariamente armate, per tenere sotto pressione l’avversario - non si configura come una minaccia potenzialmente letale. Neppure in caso di una spirale di ritorsioni, che pur potrebbero investire anche ambiti non informatici. Ben altra è infatti oggi la capacità offensiva di un attacco cibernetico di tipo davvero sistemico, in grado di paralizzare di fatto un intero Paese, anche senza che ne sia immediatamente chiara la provenienza e neppure tutti i bersagli, con ciò limitando sensibilmente le possibilità di retaliation uguale e contraria, sulle quali si è da sempre basato l’equilibrio nucleare. E nulla lascia supporre, nemmeno in punto di analisi, che lo stato delle relazioni russo-americane, per quanto complesso, renda plausibili iniziative cibernetiche devastanti, assimilabili ad un’odierna versione della guerra nucleare. Scenari apocalittici a parte, a far riflettere sui fatti di questi giorni dovrebbe essere invece proprio il rischio di strisciante alterazione dei nostri dati e informazioni e la relativa vulnerabilità che di nuovo ne emerge dei sistemi di sicurezza cibernetica, sostanzialmente privi di efficaci misure di deterrenza. Per rafforzarli, serve senz’altro un’accresciuta sensibilità dei Governi, perché si dotino sollecitamente di efficaci strutture di allerta e di coordinamento della reazione, investano di più nelle migliori tecnologie di prevenzione e protezione, considerino che in campo cibernetico una buona prevenzione può valere più di una reazione successiva. Ma occorre, ad opera delle istituzioni, anche il coinvolgimento delle imprese, molte delle quali gestiscono infrastrutture critiche, del mondo universitario e della ricerca, dei singoli utenti della rete. È cosa urgente. Anche nel nostro Paese. n’innovazione significativa se confrontata con le consuetudini nazionali in materia di sceneggiati e telefilm, e che proietta la Rai nel pieno di quel filone di cultura pop (in termini visuali e di storytelling) che si è fatta mainstream. Perché questa fiction di Rai Uno (che è il quartier generale di Don Matteo e il canale tv ispirato al codice stilistico-contenutistico della rassicurazione del pubblico) è, in tutto e per tutto, un calco della «nuova serialità» a stelle e strisce - certo, meno avanguardistica delle sue punte più avanzate e declinata comunque con una certa attenzione per gli «equilibri» della prima serata di casa nostra. L’altra sera la rete ammiraglia del nazionalpopolare ha dunque programmato un prodotto narrativo assolutamente contemporaneo, ed è apparsa in ottima sintonia con i gusti di una platea (anche) giovanile che ha scelto di fermarsi, in maniera inconsueta, davanti al piccolo schermo. Difatti, i creatori della serie - Frank Spotnitz e Nicholas Meyer - sono americani (il primo vanta nel suo cv anche l’essere stato uno dei produttori di X-Files), e uno dei protagonisti, Richard Madden nelle vesti di Cosimo, viene direttamente da «Games of Thrones», la cui estetica e fotografia ha influito in maniera rilevante sulla realizzazione de «I Medici». Così come quella di alcuni episodi, ambientati nel Rinascimento italiano, del videogioco-saga Assassin’s Creed. Insomma, un metaracconto degli italianissimi Medici dalla filosofia narratologica e visiva made in Usa. Le serie statunitensi rappresentano la versione postmoderna del romanzo d’appendice (come ha scritto Aldo Grasso). E la traiettoria della casata fiorentina costituisce di per sé stessa un travolgente fogliettone, perché la storia veritiera delle signorie e dinastie italiane - si pensi anche a un altro serial come «I Borgia» (andato in onda su La7 e Sky Atlantic) - supera di slancio (anzi, annichila) la fantasia degli sceneggiatori di «House of Cards» in quanto a trame e lotta ferina per il potere. A spiegare il trionfo di pubblico - le buone spiegazioni devono necessariamente cercare di essere multifattoriali - c’è poi la location (temporale e geografica). Firenze, che è un pezzo dell’immaginario globalizzato (sfondo, di recente, anche del film «Inferno» tratto da Dan Brown), e che in quanto italiani consideriamo orgogliosamente come un biglietto da visita della nostra identità nel mondo. Quella Firenze che il presidente del Consiglio Matteo Renzi sfoggia in ogni occasione quale strumento di soft power; e che, all’epoca del Rinascimento, identificava una delle fucine dell’innovazione (e di una «nuova economia») della storia dell’Occidente, capace di fornire con la sua arte, le sue banche, le sue invenzioni tecniche (e politiche), come dicono alcuni storici, un contributo essenziale alla prima ondata di globalizzazione. Insomma, un autentico «miracolo italiano», tanto da meritare - come esigono i format seriali odierni, e come ha annunciato ieri il direttore generale della Rai Antonio Campo Dall’Orto - una narrazione sulla lunga durata con un sequel in altre due serie della storia de «I Medici». U 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI salvaguardia istituzionale delle persone deboli. Lasciare un bambino in un asilo, un figlio disabile in una struttura preposta, un parente anziano in una casa di riposo non da l’assoluta sicurezza che questo non debba corrispondere a consegnarli ai custodi di un inferno. Non è un’esagerazione, è una realtà oggettiva. Sono stati troppi i così detti «fiori all’occhiello» che in realtà puzzavano di marcio. Sono troppi i «centri modello» gestiti da «galantuomini» o «sante persone», che si sono rivelati dei lager veri e propri. Luoghi in cui il core business era il mero mantenimento in vita di persone iner- 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI mi, cui si sarebbe invece dovuto assicurare una dignità di esistenza, magari anche una chance di inclusione nella società degli umani efficienti. Perché non si riflette sul fatto che mestieri così delicati e difficili non possano seguire il percorso dell’appalto al minor prezzo possibile? Perché non si dice che gli insegnanti d’asilo dovrebbero avere una costante verifica del loro equilibrio psichico? Che gli operatori su anziani e disabili dovrebbero essere monitorati con costanza per i rischi del burnout? Si preferisce imbullonare al muro delle telecamere perché basta un trapano a farlo. Troppo complicato un cambiamento che richiederebbe metodo, strutturazione, cultura scientifica e quel tanto di spessore umano che impone di fare la differenza tra un bruto generico e un professionista preparato. Eppure sembra per tutti scontato che basterà una telecamera di sorveglianza per tornare all’idillio. Nessuno si pone il problema di chi poi dovrà essere pagato per guardare a tempo reale ore e ore di registrazione, comunque inutile di fronte all’ignoranza. Ogni indegno troverà sempre un angolo buio per continuare a operare con sadismo e cieca perfidia. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 24 STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 Pavarolo apre lo studio di Casorati Sabato 22 ottobre apre al pubblico lo studio di Felice Casorati a Pavarolo, sulla collina torinese, con la mostra «Felice Casorati. Opere Grafiche», un’inedita esposizione delle litografie dell’artista degli anni Quaranta e Cinquanta curata da Francesco Poli, in programma fino al 30 novembre (pavarolo.casorati.net). & CULTURA SOCIETA’ SPETTACOLI anche per questo che litiga furiosamente col padre, il quale minaccia «di mandarlo a morire di fame in America»; ed è per questo, concludono i familiari, che invece di adeguarsi, come Gustavo, ai valori tradizionalisti di una famiglia reazionaria, cattolica e benpensante, il giovane Camillo si butta a sinistra. Fino a un certo punto, s’intende: non è certo un rosso, né un democratico; però è un liberale, ed essere liberali, nel suo ambiente, significa essere pericolosi estremisti, sovversivi e rivoluzionari. «Il povero ragazzo è completamente preso dalle rivoluzioni», commenta la zia Vittoria; il re Carlo Alberto, non ancora convertito allo Statuto, diffida di lui («un carbonaro impertinente»), e quando il papà lo manda per affari a Milano, Camillo è convocato dalla questura e scopre di essere già schedato dalla polizia austriaca. Disilluso © FONDAZIONE TORINO MUSEI Pietro Tetar van Elven (1828-1908), Inaugurazione del Parlamento a Palazzo Madama il 2 aprile 1860 a Torino Questa sera l’intervento Così Cavour creò l’Italia per far dispetto al fratello Torino, la lezione di Alessandro Barbero al grattacielo Intesa “Lo storico scopre le passioni comuni dietro i grandi uomini” ALESSANDRO BARBERO a storia del Novecento ha messo fine al dibattito se un singolo individuo possa, o no, influenzare la storia. Può eccome; tanto più che la storia, vista dagli storici d’oggi, non ha più quella razionalità e quella logica che in passato si tendeva ad attribuirle. È un percorso molto più accidentato, influenzato dal caso e, appunto, dagli individui che si trovano in posizione di potere. Quelli che riescono a usarlo efficacemente, influenzando il corso degli eventi, passano alla storia come grandi uomini (con qualche dubbio, semmai, nel caso di quelli che per raggiungere i loro scopi hanno commesso grandi delitti o comunque ammazzato molta gente, da Gengis Khan a Stalin). L Proseguono all’Auditorium del Grattacielo Intesa Sanpaolo di Torino le lezioni-conferenze di Alessandro Barbero per il ciclo di incontri, curati da Giulia Cogoli, dal titolo «La storia passa da Torino». Oggi , alle 18,30, il tema sarà «Cavour e l’Unità d’Italia». Per informazioni: WWW.GRATTACIELOINTESA SANPAOLO.COM/NEWS Vizi e virtù Ingenuamente, il pubblico crede a questo punto che i grandi uomini a cui erigiamo statue di marmo nelle nostre piazze fossero impeccabili, e rimane costernato quando scopre che per molti versi erano uomini come gli altri, pieni di difetti, di contraddizioni, a volte di vizi. Illuminare tutti gli aspetti del carattere e della vita di un grand’uomo non significa divertirsi a guardarlo, come un cameriere, dal buco della serratura; significa, invece, avvicinarci a capire com’è che funziona davvero il potere. Prendiamo, ad esempio, il conte di Cavour, protagonista del Risorgimento. Guai a dimenticare che si chiamava Camillo perchè il suo padrino di battesimo, nel 1810, fu il principe Camillo BorCamillo Benso Conte di Cavour visto da Franco Bruna ghese, governatore napoleonico di Torino, e madrina la moglie, Paolina Bonaparte, sorella dell’imperatore. Questo è il livello a cui si muoveva il padre, importante cortigiano e affarista sia sotto Napoleone, sia dopo il ritorno dei Savoia, quando sarà sindaco di Torino e capo della polizia. Camillo era nato in una famiglia nobile, ricca e potente e quando, a dieci anni, entra nell’Accademia Militare i registri rivelano che viene spesso punito per «l’arrogante rifiuto di obbedire agli ordini» e «il tono perentorio» con cui si rivolge agli altri. Più tardi, qualcuno ricorderà di lui: «mai avrebbe dato del tu a un amico non nobile». Arrogante Ma c’è un ma: questo giovanotto arrogante è il figlio cadetto. Secondo l’usanza del suo mondo, il fratello Gustavo erediterà tutto, lui niente, o quasi. «L’idea di essere cadetto continua a ossessionarlo, non la può accettare; sarà il tormento della sua vita» scrive in una lettera l’amatissima zia Vittoria. È Ma la politica nel Piemonte reazionario e asfittico della Restaurazione è solo un sogno. A ventidue anni, in una lettera alla marchesa di Barolo, Camillo rivela la sua disillusione rispetto ai sogni dell’adolescenza, quando «avrei creduto del tutto naturale risvegliarmi un bel mattino primo ministro del Regno d’Italia». È il 1832 e che di lì a ventinove anni il sogno si realizzerà non può davvero pensarlo nessuno. Camillo si accontenta di un altro obiettivo: diventare ricco. Ci si applica con impegno, e siccome è un genio, s’impadronisce rapidamente dei meccanismi dell’economia; scrive e pubblica importanti lavori di politica economica, in cui ragiona sui problemi economici non del regno di Sardegna, ma dell’Italia. Poi comincia a mettere in pratica quel che ha imparato. All’inizio gli va male: a trent’anni, da Parigi, scrive al padre di aver perso, giocando in borsa, 45.000 franchi (mezzo milione di euro di oggi): «Bisogna pagare o farsi saltare le cervella». Il papà paga. Camillo impara a fare speculazioni più sicure, diventa azionista di banche e ferrovie, investe nella modernizzazione delle risaie di famiglia, alla fine realizza il suo obiettivo: è uno degli uomini più ricchi del regno. Politico Non ha ancora quarant’anni, cosa gli resta da fare? Proprio allora arriva il ’48, e con esso il mondo nuovo: lo Statuto, i partiti, la stampa libera, le elezioni, il parlamento. Camillo ci si butta, non potrebbe fare diversamente. Siccome sa fare bene tutto, fa bene anche quello, schiacciando senza scrupoli chiunque si opponga, e nel giro di tre anni diventa prima deputato, poi ministro, poi primo ministro; continuando, beninteso, ad abitare a casa del fratello, perché il palazzo di famiglia è andato a Gustavo. Ha rinunciato anche a sposarsi, perchè un figlio cadetto non si sposa; anche se negli ultimi anni la relazione con la sua mantenuta, la ballerina ungherese Bianca Ronzani, ha tutta la dolcezza affettiva di un matrimonio. Questo, e altro, noi lo sappiamo oggi, perché il privilegio dello storico è di leggere i diari e le lettere private dei potenti, e di sapere sul loro conto molte più cose di quelle che sapeva il pubblico del tempo. Ne esce diminuito, l’uomo di marmo? Io non credo: semplicemente, ne esce un uomo, non un monumento. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA STAMPA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 Un convegno e una mostra per celebrare il 600° anniversario del Ducato di Savoia eparati in casa, scherza un editore quando Antonella Parigi, assessore alla Cultura del Piemonte, entra nell’ampio spazio dedicato alla regione nel megastand portato quest’anno dall’Aie, ovvero dagli organizzatori della fiera del libro milanese. Ieri alla Buchmesse è stato il giorno, come da rituale, delle presentazione dei dati sul mercato del libro italiano elaborati dall’Associazione editori, illustrati durante un pranzo con ospiti, in questo caso anche Lidia Ravera, assessore alla Cultura del Lazio e scrittrice, e naturalmente la Parigi. Così Federico Motta, presidente dell’Aie e protagonista della battaglia MilanoTorino, che le sedeva accanto, ha chiesto subito, a scanso di equivoci e per cortesia, di non evocare i due Saloni almeno in questa occasione. Il che è piuttosto difficile, considerato che la Parigi non era sola, a Francoforte. Con lei girava per la Buchmesse tutto lo stato maggiore di Torino, indaffaratissimo: il presidente in pectore Massimo Bray, il direttore Nicola Lagioia, e poi Marco Pautasso e Andrea Gregorio, colonne organizzative, e non solo. Così la ormai naturale competizione tra le due manifestazioni si sposta nella più importante fiera del libro d’Europa: su un palcoscenico mondiale dove però tutto avviene dietro le quinte. Lagioia è qui per presentare, inaugurando la setti- S Separati in casa alla Buchmesse Niente pace tra i due Saloni italiani Gli editori annunciano una crescita piccola ma incoraggiante delle vendite. A Francoforte aumentano le richieste per i nostri autori mana dell’Istituto Italiano di Cultura, il suo libro vincitore dello Strega, La ferocia, e ci assicura di aver solo raccolte parole di incoraggiamento dai suoi e dagli altrui editori, ma di dover ancora fare il punto della situazione. «Credo che, in generale, collaboreranno, anche se lo capirò nelle prossime settimane - ci dice -. Per ora sono incontri informali». Vero. Tutti aspettano infatti la proposta di Torino, che se è Giovani Alcune ragazze parlano dei libri appena comprati alla Buchmesse Torino ”discreta e sperimentale” ora strega anche i giornali di Milano IL, supplemento del Sole 24 Ore dedica un servizio alla città «cool» GIUSEPPE CULICCHIA TORINO ranne Berlino, non esiste in Europa un’altra città che abbia visto – e vissuto – i mutamenti che nel corso degli ultimi vent’anni hanno trasformato Torino: ne scrive anche IL, supplemento del Sole 24 Ore, domani in edicola, perché evidentemente se ne sono accorti anche a Milano. Del resto, chiunque abbia conosciuto l’ex capitale dell’auto all’epoca in cui Fruttero e Lucentini scrivevano La donna della domenica e si trovi a visitare la Torino di oggi stenterà a credere di trovarsi nello stesso luogo di allora. E questo senza che si sia persa del tutto quell’anima, racchiusa nel termine torinesità, che pure resta possibile ritrovare tra le pieghe del qui e ora, basta sapere dove T cercare. La bellezza della Torino di oggi, alla pari di quella di ieri, è fatta di sfumature. Torino non è sfacciata come Roma. Richiede il talento del flâneur per essere apprezzata fino in fondo. Nel corso dei secoli architetti e urbanisti l’hanno fatta diventare una continua sorpresa per gli occhi: basta tralasciare il luccichio di vetrine che ormai si somigliano in tutto il globo e cogliere certi particolari, dallo sfrenato Gotico-Liberty di via Pietro Micca agli affreschi sulla facciata di Palazzo Scaglia di Verrua in via Stampatori, passando per la scala elicoidale del Lingotto e i bovindo di corso Francia e dintorni. Simmetria Tout se tient a Torino. Il Monviso da una parte, la collina dall’altra. E nel mezzo frammenti romani a pochi passi da Porta Palazzo, dove il mercato all’aperto più grande d’Europa ha ancora potenzialità degne della Boqueria di Barcellona, e schegge di Medioevo intorno a Largo IV Marzo, e poi lo Juvarra e il Barocco lì dove era il centro di potere dei Savoia, e la lucida follia 25 fondi della Biblioteca. Dopo la relazione introduttiva della Principessa Maria Pia di Savoia di Borbone-Parma, nel corso del convegno si confronteranno oltre 70 relatori, in rappresentanza di 12 Università europee, di centri studi, musei, archivi e biblioteche, che presenteranno le ultime acquisizioni storiografiche e scientifiche sul tema. La mostra, invece, esporrà preziosi codici, volumi rari, legature di pregio, stampe e incisioni di grande valore nonché la penna della firma dell’Armistizio di Salasco che segnò la sconfitta piemontese nella Prima Guerra d’Indipendenza. (Foto, l’atto di nascita del Ducato di Savoia, 1416) Si tiene oggi nell’Aula del Consiglio regionale del Piemonte a Torino il convegno di studi storici «Savoie, bonnes nouvelles. Studi storici nel 600° anniversario del Ducato di Savoia». Il convegno proseguirà fino a sabato 22 ottobre nell’Auditorium Vivaldi della Biblioteca Nazionale Universitaria, che fino al 31 dicembre ospita la mostra «Piemonte, bonnes nouvelles», dedicata alle testimonianze di storia sabauda nei MARIO BAUDINO FRANCOFORTE . dell’impareggiabile Antonelli, e la marmorea monumentalità della mussoliniana via Ro m a , e l e sciccherie oggi vintage di Mollino, e la Borsa Valori di Gabetti & Isola ora svuotata e meravigliosa, fino agli ultimi nati, il grattacielo Intesa San Paolo progettato da Renzo Piano – dalla terrazza del quale si gode la vista più straordinaFOTO M ria anche perché ToAURIZIO CAMAG NA rino non è Manhattan – e la Nuvola, il nuovo centro direzionale Lavazza disegnato da Cino Zucchi, fantastico esempio di come l’architettura contemporanea sappia dialogare con la Storia ma anche di coraggio imprenditoriale, visto e considerato che il quartiere in cui sta sorgendo non è tra i più facili. A proposito: Torino, col suo milione scarso di abitanti, è città a misura d’uomo, in cui contrariamente a quanto ac- pronta resta tuttavia top secret. Ma ne sapranno di più, molto di più, proprio quelli della Buchmesse, e a partir da oggi, giorno fissato per una riunione tra gli staff dove i torinesi arrivano con una serie di idee pare molto ben definite. Si cerca l’allenza di Francoforte, dopo l’incontro di due anni fa, quando la Fiera fu tra i protagonisti del Salone e la Germania Paese ospite. A breve, anche se non forse nei prossimi giorni, dopo gli «sherpa» sarà il turno dei due massimi responsabili, Juergen Boos da una parte, Massimo Bray dall’altra. Un’alleanza non è affatto considerata impossibile, anche se com’è ovvio la Fiera di Francoforte, che si «nutre» di editori ed è organizzata dagli editori e dai librai tedeschi (così come Milano è organizzata dall’Aie) non prende posizioni pubbliche al proposito, lasciando solo intendere, come ha fatto Boos alla cerimonia d’apertura, che quanto accade nel mondo del libro italiano è un segno di vitalità. E’ stato invece ben più esplicito, sempre durante la lunga colazione di lavoro, il viceministro per lo Sviluppo eco- cade altrove c’è ancora vita di quartiere e in cui ogni quartiere resta riconoscibile, nonostante le mille e una trasformazioni della città laboratorio. E se ha dovuto fare i conti con la fine di un’epoca – quella in cui veniva identificata con la Fabbrica – non ha perso la capacità di reinventarsi. Oggi il Politecnico con il suo «Incubatore di Imprese Innovative» è tra le più prestigiose realtà italiane e non per quanto riguarda la formazione e la ricerca, e in un Paese che non di rado trascura colpevolmente le sue ricchezze artistiche qui è rinato a nuova vita il Museo Egizio, tra i più visitati d’Italia con quello del Cinema. Fucina di idee Solo a Torino poteva venire alla luce una cosa come la Notte degli Archivi, che lo scorso mese di settembre ha fatto scoprire a migliaia di persone i patrimoni archivistici della città: corse e code per riuscire a vedere e per sentirsi raccontare tesori che finora davvero erano rimasti nascosti. E se Torino Spiritualità e Portici di Carta e Salone del Gusto hanno appena registrato l’ennesimo successo, merito della qualità delle proposte, ecco che tra poco arriveranno Artissima, tra le fiere d’arte più sfavillanti d’Europa, e il Festival del Cinema, che tra le altre cose ha in programma una retrospettiva dedicata ai 40 anni nomico Oscar Scalfarotto, in rappresentanza del governo, che attraverso l’Ice ha reso possibile con 500 mila euro, altri 200 mila invece a carico dell’Aie, il grande padiglione collettivo dove sono ospitati soprattutto i piccoli editori e gli stand regionali - ovvero Piemonte e Lazio. Il sottosegretario ci ha spiegato, a scanso di equivoci, di non avere imbarazzo alcuno a parlare di Saloni: «Non è compito del governo stabilire sedi o calendari, ma se auspico che dal cibo alla moda l’offerta all’estero sia il più possibile integrata, messa a sistema, ciò non può non valere anche per il mondo dell’editoria». L’Aie incassa signorilmente, e presenta risultati che potrebbero anche suonare come un’implicita risposta: il mercato italiano è cresciuto rispetto all’anno scorso e anche nei primi mesi del 2016, registrando un incremento piccolo (dello 0,2 per cento), ma significativo dopo la lunga crisi. È cresciuta anche un po’ la lettura, toccando il 42 per cento, sempre lontano dalle medie europee tutte sopra il 60 con la punta 90 per cento in Norvegia. Ma stanno correndo le esportazioni: nel 2001 si vendettero diritti per 1800 titoli, nel 2010 furono 4217, nel 2015 si è arrivati a sfiorare i seimila. In altre parole non va così male, leggiamo poco è vero, ma all’estero ci leggono sempre di più. Il potenziale è ancora largamente inespresso. Tutto sommato è meglio lavorare insieme: se solo si può. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI del Punk. «Ex Punk, ora venduto» era il titolo di un album inciso qualche anno fa dall’unico vero fenomeno pop planetario nato e cresciuto in Barriera, Stefano Righi alias Johnson Righeira. E però anche dal punto di vista musicale Torino ha saputo ritagliarsi un ruolo niente affatto marginale: dal Teatro Regio che esporta in Europa il suo allestimento della Bohème con la regia di Alex Ollé della Fura dels Baus ai suoni elettronici proposti da festival come il KappaFutur o Club To Club, fino alle chicche rock di ToDays. Il tutto mentre a Milano si faceva per così dire tesoro di esperienze nate qua, prima con la moda e più di recente con Settembre Musica oggi MiTo, fino alle note questioni relative al Salone del Libro. Ma da un certo punto di vista non importa. Anzi, tutto sommato è positivo: perché semplicemente significa che Torino continua instancabile a produrre, se non utilitarie, idee. E lo fa da sempre senza «tirarsela». Ecco: se Dio vuole, questa non è una città arrogante, anche se alcuni rappresentanti della categoria li abbiamo anche qui. Sarà per via del suo celebre understatement. O perché da sempre, forse grazie alle sue radici militari e operaie, Torino sa distinguere tra il fare e il fare a chiacchiere. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 26 STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 CARLA RESCHIA allo skyline ultramoderno e firmatissimo di Astana, la nuova capitale quasi ai confini con la Russia, al fascino postsovietico di Almaty, la «città delle mele» che difende il suo prestigio di ex primadonna ai piedi del massiccio del Tien Shan, le «montagne celesti», che condivide con Kirghizistan e Cina, il Kazakistan, l’antica terra dei cosacchi, dispiega tra steppe, città carovaniere e monumenti islamici i suoi 2.724.902 di kmq, una superficie grande come l’intera Europa occidentale e popolata da nemmeno 18 milioni di persone. Un territorio immenso, a cavallo tra Asia ed Europa, che si apre adesso ai visitatori sulla scia di altri «stan», in prima fila l’Uzbekistan, diventati già meta di viaggiatori nemmeno troppo avventurosi. Ultimo Paese a lasciare l’Unione Sovietica, ma tra i primi a risollevarsi economicamente grazie anche alle sue straordinarie risorse minerarie, amico della Russia ma anche del mondo occidentale, di cui accoglie imprese e imprenditori, liberista in economia anche se dall’indipendenza, nel dicembre 1991, è ininterrottamente governato dall’ex segretario del partito comunista, Nursultan Nazarbayev, islamico ma multiculturale, il Kazakistan è una miniera di suggestioni. D Last minute All’Isola di San Pietro profumi liguri in terra di Sardegna FRANCESCO RIGATELLI i eravamo lasciati, nella rubrica della settimana scorsa, dalle parti di Chia. Nel Sud della Sardegna è ancora tempo di bagni in spiaggia. E, giunti fin là in fondo, vale la pena fare ancora un po’ di strada per raggiungere l’Isola di San Pietro, stella del Mediterraneo di influenza ligure. Ci si può arrivare da Portovesme, a circa due ore da Cagliari, o con un giro più articolato ma pure più panoramico, lungo la costa, passando spiagge meravigliose come appunto Chia, Su Giudeu e Tuerredda, attraversando la penisola di Sant’Antioco e prendendo il traghetto da Calasetta. Da entrambi i porti in mezz’ora di nave si approda a Carloforte, la località principale di San Pietro. Non pensate di sorprendere l’isola fuori stagione. È ancora caldo e si possono visitare le numerose spiagge; su tutte La Bobba, Girin e Lucchese. Inoltre si girano i prossimi film tv con Gianni Morandi (nella foto) e tanti locali si esibiscono come comparse. Può anche capitare durante le riprese notturne di vedere il paese in festa e di finire al ristorante col mitico cantante. In ogni caso, va provato il tonno che qui cucinano in tutte le salse. Alla carlofortina è dorato e cotto al pomodoro. Lo si trova al Tonno di corsa, da Andrea o all’Oasi. Tra gli alberghi, ci sono il Riviera sul porto, di proprietà del Bologna, o il semplice ma pulito California. Tanto a San Pietro si passa ancora tutto il tempo al mare. C [email protected] Nuove metamorfosi Per iniziare a capirle conviene partire da Astana, la città nata dal deserto nemmeno 20 anni fa, nel 1997, e battezzata tautologicamente «capitale». In via di ulteriore metamorfosi per prepararsi all’Expo 2017, che sarà dedicato al tema delle energie rinnovabili, è tutta un fiorire di cantieri. Un’occasione per le archistar planetarie di innovare ulteriormente il paesaggio cittadino, segnato dalla torre metallica di Norman Foster. Nella sfera dorata alla sommità, a ogni ora del giorno, torme di kazaki rurali con copricapi etnici, fazzolettoni e denti d’oro fanno la fila per mettere la mano nel calco aureo di quella dell’eterno presidente Nazarbayev e per ammirare il panorama mozzafiato della città: una selva di palazzi dalle forme più insolite, di archi, HENDRIK SCHMIDT/PICTURE-ALLIANCE/DPA/AP Grattacieli ad Astana e leopardi tra le nevi Paese di contrasti, il Kazakistan si prepara all’Expo Tra Europa e Asia, un mix di deserti e foreste di viali immensi e monumentali, dove spicca la grande area del futuro Expo, con la sua gigantesca sfera che ne sarà il simbolo. Ma vale la pena visitare anche la più curiosa e «sovietica» delle attrazioni cittadine, L’«Atameken Ethno-Memorial Complex», una sorta di ingenuo Kazakistan in miniatura che permette tuttavia di farsi una prima idea della grandiosità e della vastità del territorio e delle sue tante ricchezze naturali, dal deserto di dune ai laghi glaciali, dalle foreste di abeti ai pittoreschi canyon. Un patrimonio oggi tutelato appena per il 3% del territo- rio, una superficie che si progetta di ampliare con l’istituzione di nuovi parchi già progettati e che, comunque, conserva quasi intatta la fauna dell’Asia centrale: lupi, orsi, cammelli battriani, cervi di Bukhara, il rarissimo leopardo delle nevi e persino esemplari del cavallo di Przewalsky, l’unica specie selvatica rimasta al mondo, già creduta estinta e ora reintrodotta grazie agli esemplari custoditi negli zoo, in Mongolia e qui. Tamerlano e il mausoleo Ma non è solo natura: le antiche città carovaniere della Via della Seta, al centro del Paese, conservano vestigia di un passato glorioso, in particolare a Türkistan, il centro sul Syr Darya dove sorge il mausoleo fatto costruire da Tamerlano in onore di Khoja Ahmed Yasawi, diventato sito dell’Unesco dal 2005. Un complesso di edifici in stile persiano, noti come la «seconda Mecca dell’Oriente», meta di pellegrinaggi da tutto il mondo islamico e simbolo anche di una convivenza culturale fin qui pacifica tra la maggioranza nomade kazaka, gli ortodossi di stirpe russa e le altre 129 etnie (appartenenti a 40 diverse confessioni religiose) che si dividono il Paese. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA STAMPA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 . 27 Consigli ai Viaggiatori Sol Levante Virgiliano La «porta» giapponese è a Beppu, famosa per le sorgenti calde e colorate. Quella di Chinoike Jigoku, rossa a causa dell’ossido di ferro, sviluppa 78 gradi ed è stata un luogo prediletto per la tortura dei prigionieri Un ingresso celebrato da Virgilio è l’antro della Sibilla Cumana a Pozzuoli (a destra). Sempre vicino a Pozzuoli c’è il lago d’Averno dove Enea incontra prima Didone nei campi del pianto, e poi i troiani caduti in battaglia In attesa di Halloween benvenuti all’inferno Il mondo è pieno di luoghi ritenuti ingresso del regno delle ombre Dall’antro della Sibilla Cumana al cuore voodoo di New Orleans Medievale VITTORIO SABADIN Nel Medioevo la porta degli inferi più popolare si trovava in Islanda, sotto il vulcano Ecla. Ne scrivevano con terrore i monaci cistercensi che avevano assistito alle sue spaventose eruzioni, una ventina in successione a partire dal 1100. Sulla sommità del vulcano volteggiavano le anime dei dannati e la caldera era considerata l’eterna prigione di Giuda. Il vulcano da qualche anno è calmo, ma a ogni Pasqua tutti giurano di vedere streghe danzanti sul ciglio ra poco sarà di nuovo Halloween, e i negozi già espongono i costumi da fantasma che indosseranno i ragazzi. Ma il mondo è pieno di luoghi dove si possono incontrare fantasmi autentici. Ogni religione colloca il proprio inferno nelle viscere della Terra, in un sottosuolo spaventoso pieno di tormenti, bruciato da fiamme eterne. Poiché ognuno di questi inferni ha un’entrata, le agenzie turistiche potrebbero benissimo organizzare visite agli inferi: nel mondo ci sono almeno dieci ingressi conosciuti al regno delle ombre, al quale bisogna però avvicinarsi con grande prudenza, perché il viaggio non sia di sola andata. Darmon Richter, un giornalista e fotografo che si appassiona a cose strane (sta studiando i monumenti sovietici nei paesi dell’Europa dell’Est) e lavora anche per Daily Telegraph e The Guardian, ha compilato il primo elenco delle porte degli inferi, che da giorni rimbalza online da un sito all’altro. Finire all’inferno è sempre una sciagura, ma almeno si ha il vantaggio che praticamente ogni paese ha il suo ingresso. Quelli con il maggior numero di peccatori ne hanno anche più di uno. T In Italia In Italia, ad esempio, ce ne sono almeno tre. Il più noto è al lago d’Averno, vicino a Pozzuoli, sotto il quale Enea ha incontrato prima Didone nei campi del pianto, e poi i compagni troiani caduti in battaglia. Poco lontano, c’è un altro ingresso celebrato da Virgilio, l’antro della Sibilla cumana, che ancora oggi riverbera l’eco delle sue profezie. Nessuno può negare che sotto a questi luoghi si trovi un vero inferno, i Campi Flegrei, una caldera vulcanica assopita da secoli, ma non per questo meno minacciosa, piena com’è di ribollenti solfatare vicino alle quali venne girato persino il film Totò all’inferno . Un’altra porta dell’Ade si trova nel centro di Roma, tra le rovine del Foro, nei pressi della Curia. Secondo Tito Livio, qui si era aperta una voragine che nessuno riusciva a riempire. Un oracolo suggerì di gettarvi la cosa più preziosa della città e un centurione, Marco Curzio, Protetto Il monastero di San Patrizio in Irlanda è stato fondato nel 15esimo secolo e la leggenda vuole che quando San Patrizio era in una caverna poco distante gli furono mandate da Gesù visioni dei tormenti dei dannati: la caverna sarebbe stata la porta dell’inferno e per proteggere il luogo venne costruito il monastero affermando che questa cosa era il coraggio dei suoi soldati, vi si gettò dentro con il suo cavallo. Oggi di quella voragine resta nel Lacus Curtius un piccolo pozzo, buono solo per lanciarvi augurali monetine. In Europa In Grecia le porte degli inferi si trovano a Capo Matapan, nel Peloponneso. L’ingresso è comodo, ci si arriva in barca attraverso grotte sul mare e infatti molti ne hanno approfittato: ci sono passati Orfeo, che ha percorso mille gradini in discesa cercando Euridice, e poi Ercole per la sua dodicesima fatica, catturare Cerbero. Non molto lontano, a Ierapoli, nei pressi della città turca di Denizli, c’è l’ingresso all’inferno più pericoloso. E’ stato scoperto solo nel 2014, ma Strabone già ne parlava nel I secolo a.C. come della dimora del dio Plutone dalla quale uscivano vapori velenosi che uccidevano gli uccelli e inducevano allucinazioni e stati di trance negli esseri umani. Nel corso del Medioevo la porta degli inferi più popolare si trovava in Islanda, sotto il vulcano Ecla. Ne scrivevano con terrore i monaci cistercensi che avevano assistito alle sue spaventose eruzioni, una ventina in successione a partire dal 1100. Sulla sommità del vulcano volteggiavano le anime dei dannati e la caldera era considerata l’eterna prigione di Giuda. Il vulcano da qualche anno è calmo, ma a ogni Pasqua tutti giurano di vedere streghe danzanti sul ciglio. Nel mondo Ovviamente, uno dei posti migliori dove cercare una porta dell’inferno è New Orleans, regno dei riti voodoo. Ma il percorso è complicato: qui le anime dei defunti non vanno direttamente agli inferi, ma passano prima attraverso un purgatorio. Se si vuole incontrare Baron Samedi, bisogna poi aprire sette porte nell’ordine giusto e nessuno sa dove si trovino. Si dice che la prima sia nella tomba della veggente e sacerdotessa Marie Lavau al cimitero Saint Louis, ma c’è chi consiglia invece di andare all’incrocio tra Canal Street e Basin Street e chiedere informazioni al primo tipo strano che passa. Altri ingressi al mondo delle ombre si trovano in Giappone, nella città di Beppu, famosa per le sue sorgenti calde e colorate. Quella di Chinoike Jigoku, rossa a causa dell’ossido di ferro, sviluppa 78 gradi di temperatura ed è stata un luogo prediletto per la tortura dei prigionieri. In Cina c’è una intera città dedicata ai fantasmi, Fengdu, il luogo dove passano tutte le anime nel loro viaggio verso Naraka, il mondo sotterraneo del buddhismo. Nel Belize c’è la Grotta del sepolcro di cristallo, l’Actun Tunichil Muknal dei Maya, piena di scheletri lasciati lì perché sono inutili nel regno dello ombre. Insomma, non c’è che l’imbarazzo della scelta: romani e greci pensavano che ci fosse una sola virtuosa via per accedere ai Campi Elisi, ma di porte per l’inferno è pieno il mondo. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 28 STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 N Doctor Chef Doctor1Chef Il primo persico trota non si scorda mai FEDERICO F. FERRERO T utti abbiamo un amico pescatore. Il mio si chiama Marco. Da 15 anni gonfia il canotto in riva al lago di Bracciano e rema fino al centro dell’invaso, dove le alghe salgono rigogliose dal fondo. Poi annoda il terminale alla lenza, infila un verme di plastica nell’amo, controlla la tensione del mulinello, getta a fondo la grossa pietra, che funge da àncora, e lancia lontano. Poi recupera lentamente, con piccoli movimenti del polso, per imprimere al boccone uno spasmo naturale. Da 15 anni cerca di prendere il grande vecchio. E invece l’ho pescato io, senza merito, alla prima pescata della mia vita. Un black bass di quasi due chili. Un persico trota, con la livrea simile a quella del salmone e la carne bianca affine a quella del branzino, come la forma. Il filetto, privato della pelle maleodorante, profuma inspiegabilmente di mare. E quando incontra il burro chiarificato, protetto appena da un’imbellettata di farina macinata a pietra, resta umido, in scaglie compatte, che si sfaldano sotto ai denti, come quelle di un merluzzo tenace. Questo pesce, che non si può comprare, accompagnato da una verdura sfumata con una goccia d’aceto, non fa rimpiangere il dentice al sale. E Marco mi ha insegnato che si pesca solo il pesce che possiamo mangiare: perché il frigorifero mortifica ogni preda, perché la sostenibilità è una questione di scelte e non di etichette e perché è un grande maestro, come dovremmo averne tutti. el prossimo week end a Castione di Brentonico si celebra la castagna e con essa il miglior abbinamento di vino trentino. E a sorpresa è spuntato un Pinot Grigio. Ma non è la prima volta che questo vino in versione trentina mi colpisce. Ricordo il piacere, all’Unico di Milano, del Pinot Grigio di Simoncelli, che poi ha una teoria di ottimi altri vini, Trentodoc compreso. La famiglia Simoncelli coltiva le uve in Vallagarina da quasi due secoli. Prima come mezzadri di un barone del luogo, poi come vignaioli che hanno acquisito le vigne. Oggi Armando Simoncelli, aiutato dai figli Anna e Paolo, con la consulenza dell’enologo Enrico Chiasera, si occupa di una dozzina di ettari vitati quasi interamente accorpati (80 mila le bottiglie) nei dintorni di Rovereto. Il Trentino Pinot Grigio 2015 ha colore paglierino quasi ramato, al naso sono piacevoli le noti di fiori e di pera (passione del collega Roberto Vivarel- In cantina PAOLO MASSOBRIO Se il pinot grigio nasce in Vallagarina ARMANDO SIMONCELLI ROVERETO (TN) LOC. NAVESEL, 7 TEL. 0464432373 UNA BOTTIGLIA DI TRENTINO PINOT GRIGIO 2015: EURO 9 li), ma ciò che colpisce è l’equilibro, che offre un sorso di piena soddisfazione, elegante e fragrante di buona persistenza. Poi, il vino che ha fatto conoscere i Simoncelli alla platea degli appassionati: il Trentino Rosso Navesel 2013 (dal nome del porto fluviale), uvaggio di merlot (40%), cabernet franc (30%) e cabernet sauvignon (30%) vinifica- te insieme con almeno due anni di affinamento in barrique. Ha note leggermente fumé, ma è preziosa la sua complessità. Classico il Trentino Marzemino 2015, ottenuto dai vigneti coltivati a pergola trentina su terreni basaltici. E spicca in tipicità per quel suo bouquet di piccoli frutti. Accanto ad altri quattro rossi in purezza, Schiava, Cabernet franc, Merlot e Lagrein, emerge poi il Brut Spumante Simoncelli. Si tratta di un metodo classico da uve chardonnay in purezza raccolte in leggero anticipo rispetto alla maturazione. Dopo la presa di spuma in bottiglia e l’affinamento di almeno 24 mesi sui lieviti, siamo davanti a uno spumante con un perlage fine e persistente, ampio bouquet fruttato con note di crosta di pane, secco e deciso al palato. Anche qui senti la mano di Armando Simoncelli, che cerca sostanza ed equilibrio nei vini. Questo Trentodoc è elegante e merita d’essere conosciuto. Il bello & il buono Souvenir 1 Da 40 anni fanno pasta artigianale; oggi la vendono e la cucinano anche in un singolare lucente locale, che fa anche 700/800 coperti al giorno, nel cuore di una sterminata struttura logistica internazionale: mandata avanti in particolare da due dei fratelli Leonessa, Oscar e Diego (Pastabar Leonessa, Nola,SA, 081.8269357). [E.RAS.] L’albergo A federicofrancescoferrero.com 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Mister Chef Garola, se il tartufo incontra lo champagne «I 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Le pagelle di Raspelli ROCCO MOLITERNI l tartufo è il gioiello della nostra terra. Così ho pensato di servirlo su un uovo in cocotte dentro a un piccolo scrigno di legno»: a parlare è Maurilio Garola, chef bistellato della Ciau del Tornavento di Treviso. Martedì, come ambassador (sono 20 in Italia) della Maison Dom Perignon, ha preparato nel suo ristorante che domina le colline di Langa, un pranzo in cui si sono sposati tartufo e champagne (per la precisione il P2 1998, che nulla ha a che vedere con la loggia massonica, ma sta per Plenitude Deuxième). A incantare è stato anche un piatto senza tartufo: il risotto ostriche caviale e champagne. «L’ho creato proprio per il P2 con cui abbiamo bagnato il riso, poi mantecato col mascarpone e senza burro per esaltarne l’eleganza. Il caviale è utilizzato come sale per dare sapidità al piatto». Una sorpresa è stato poi il dessert: un gelato alla panna cotta con caramello su cui c’è stata una copiosa grattata di tartufo bianco. Un matrimonio inconsueto ma azzeccato. Prima di queste delizie del palato non è mancata una delizia visiva, ossia la visita alla cantina della Ciau. «Abbiamo - spiega Garola - più di 70 mila bottiglie e in un caveau piccoli tesori come annate storiche di baroli o di importanti vini francesi. Qui stagioniamo anche i prosciutti e i formaggi». Chi ama il vino si sente in un posto del genere come Alice nel Paese delle meraviglie: «Se vieni da queste parti - dice lui - lo fai anche per il vino e non solo per il cibo. E un vecchio detto dei nostri nonni afferma che per vendere il vino prima di tutto devi averlo». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Pesci d’acqua dolce e anguilla in vari modi Al Pescatore di Idro un menu che privilegia i prodotti locali Il ristorante S e, salendo da Brescia verso Madonna di Campiglio, costeggiando il piccolo romantico lago d’Idro, sterzate bruscamente a sinistra, in salita, arriverete nel cuore del Comune di Bagolino, patria di quel formaggio, il bagoss (con una punta di giallo per l’impiego millenario dello zafferano), che Benedetto Maffìo Boschi, alias Benedetto Girelli, il celebre ristoratore di Barghe, su Rai 1, accanto ad Ave Ninchi e Luigi Veronelli, chiamò «il formaggio dell’amore», decretandone la fama imperitura. Se invece rimarrete lungo il lago, eccovi entrare nel territorio della frazione di Bagolino, Ponte Caffaro, per un pelo ancora provincia di Brescia mentre, appena oltre, sarete in Trentino, nel territorio del Comune di Storo, patria di quell’«oro rosso» (il Granoturco Nostrano di Storo) che da prodotto indice di povertà e di rifugio dalla fame è diventato simbolo di una terra, fonte anche di guadagno. Terra Territorio e Tradizione, quindi, anche qui, dove l’acqua si unisce alla terra, dove la montagna si immerge nel lago e dove i prodotti locali e del lavoro locale sono rispettati, amati, rivitalizzati. Dalla strada statale scendete verso il lago, costeggiate villette casette e casupole, circondate dagli alti fusti del mais ancora da raccogliere, e spingetevi fino alla riva, oggi in un ’oasi di pace, con un pontile che si protende sull’acqua e un ampio panorama. Circondato da tutto lo spazio che volete per parcheggiare, il voto 13,5/20 eccovi la struttura Anni 60 di questo albergotto a Tre Stelle di una quindicina di camere (non ci ho dormito), che punta (se non tutto, moltissimo) sulle produzioni locali. Accoglienza talvolta ballerina, servizio semplice ma disponibile, e cucina basata soprattutto sul pesce d’acqua dolce (in particolare «questa» acqua di lago e di fiume, perché il pescatore, al Pescatore ce l’hanno anche in casa). Ecco quindi i filetti di trota, l’originale saporosa e pienotta zuppa di pesci misti sminuzzati, la grigliata, i pesci interi saltati al burro, l’anguilla in vari modi. Anche i dolci, semplici ma succulenti, cremosi, sono fatti da loro. Pranzo medio completo con 45-50 euro. ALBERGO AL PESCATORE BAGOLINO (BS) VIA DEI QUADRI IV 36 TEL. 0365.990192 WWW.ALPESCATORE LAGODIDRO.IT ULTIMA PROVA:30-9-2016 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI ppartiene sacrosantamente alla catena degli «Charme & Relax-Gli alberghi di fascino» questa struttura sul trafficato lungomare di Napoli, tra piazza del Plebiscito e Castel dell’Ovo che fa capolino, appena appena, dopo la curva della strada. Un’elegante pensilina in ferro segnala questa casa non alta che risale al 1914 e che ha mantenuto l’aureo fascino, l’originale eleganza del periodo in cui è stata costruita, il Liberty. Più piani (non tutti i settori sono utilizzati come albergo), un ascensore di tipo fascinosamente vecchiotto, locali comuni squillanti, servizio accorto (anche se nessuno indossa qualche divisa ma solo abiti di tutti i giorni). Le camere sono di varie tipologie, alcune si affacciano solo sulle strade a fianco e sulle pareti delle case che circondano l’albergo. La prima colazione è in cima in cima, in una terrazza affacciata sul Vesuvio sul mare e sul traffico: fornita, piacevole, ma ricordate che non sempre l’autunno di Napoli ha quelle temperature dell’immaginario collettivo. Una novità, per me che manco da Napoli da vari anni: tutti, ma proprio tutti i motociclisti (anche i passeggeri), hanno attaccato alla testa il casco di legge: o sono tutti rapinatori travisati (come si diceva una volta) o anche Napoli sta cambiando. MIRAMARE NAPOLI, VIA N.SAURO 24 TEL. 081.7647589 WWW.HOTELMIRAMARE.COM 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI il voto 15/20 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 il caso PAOLO RUSSO ROMA Le pendolari del parto nell’Italia dei piccoli centri dove è vietato nascere Cancellati i punti con meno di 500 nati: “Non garantiscono gli standard di sicurezza” Ma nelle isole e nelle aree disagiate avrebbero dovuto invece essere messi a norma 500 ietato nascere. Nelle piccole isole e nei paesi isolati, soprattutto a Sud è così. Perché i punti nascita che fanno meno di 500 parti l’anno, considerati insicuri, stanno giustamente chiudendo, ma dove per raggiungerne uno più grande ci vogliono ore di auto nella metà dei casi è rimasto il nulla. Così si rischia veramente di partorire in strada se non ci si è mossi per tempo. Le segnalazioni che giungono al Tribunale dei diritti del malato (Tdm) dicono che la situazione è questa e anche la Sigo, società scientifica di ginecologia e ostetricia conferma che per la sicurezza delle partorienti si è fatto poco. V nati all’anno la soglia sotto la quale un punto nascita è considerato a rischio 111 strutture non hanno ancora chiuso La legge Denuncia la Sigoi, con il record della Campania, dove 19 strutture sono sotto la soglia di sicurezza I punti nascita con meno di 500 nati l’anno non garantiscono gli standard operativi e vanno chiusi: nelle aree disagiate sono previsti consultori di primo soccorso Legge del 2010 Per risparmiare ci stanno togliendo il diritto di fare figli e stanno mettendo a rischio la vita di donne e bambini. Meglio sforare i vincoli di bilancio che partorire in strada Luca Montella Sindaco di La Maddalena in Sardegna Eppure la legge del 2010, fatta finalmente applicare dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, dice a chiare lettere che nelle aree disagiate del Paese i piccoli punti nascita non dovevano chiudere, bensì essere messi in sicurezza. «Ossia spiega il professor Paolo Scollo, presidente della Sigo - avere di guardia ostetrica, ginecologo, pediatra e anestesista, possedere una struttura idonea, ad esempio con la sala parto attigua a quella operatoria e una strumentazione all’altezza di ogni evenienza». Insomma tutto quel che garantisce affidabilità ai punti nascita più grandi. «Oppure in alternativa prevedere consultori di primo soccorso negli ospedali locali, con la presenza di ginecologo e ostetrica per partorire sul posto o ordinare il trasporto in ambulanza in caso di emergenza». Tutte cose che avrebbero richiesto alle regioni di reinvestire parte dei soldi risparmiati con la chiusura dei piccoli punti nascita. Opzione in troppi casi scartata per fare cassa. . Società .29 E così nei piccoli paesi è nata la rivolta pre-maman. All’isola della Maddalena, così come a Procida e Lampedusa, sindaci e popolazione locale chiedono di riaprire la sale parto. Situazione comune ad altre piccole isole, dove raggiungere la terraferma non è una passeggiata. Soprattutto se c’è mare grosso. A Reggio Calabria la popolazione protesta da tempo per il vuoto che si è venuto a creare dopo che, alla chiusura della ginecologia degli Ospedali riuniti per i guai giudiziari che hanno coinvolto medici e ostetriche, ha fatto seguito lo stop di altri due centri privati convenzionati. A Termoli, in Molise, l’ospedale locale ha deciso invece la chiusura del punto nascita nei week end. Così se le doglie arrivano nel fine settimana bisogna correre fino al Cardarelli di Napoli. Che non è dietro l’angolo. Non che al Nord siano tutte rose e fiori. A Latisana, nella bassa friulana, il 17 marzo dalla sala parto si è alzato l’ultimo vagito, poi il direttore generale ha sospeso l’attività, che non è mai ripresa, denuncia il Tdm. Così per partorire bisogna percorre tra quarti d’ora di auto e recarsi al centro più vicino. Del resto una recente indagine dello stesso Tdm rileva che la rete dei consultori è ancora insufficiente e sotto organico, mentre dove sono bene organizzati e dialogano con gli ospedali, la partoriente che non deve ricorrere al cesareo è seguita al meglio, limitando esami e interventi medici superflui. Così come previsto dal protocollo ministeriale per i casi a basso rischio. Il rovescio della medaglia Se i piccoli punti nascita chiudono dove non dovrebbero c’è però il rovescio della medaglia di quelli che restano attivi pur avendo alternative più sicure a portata di mano. A non aver chiuso i battenti sono ancora 111, denuncia la Sigoi, con il record della Campania, dove 19 strutture sono sotto la soglia di sicurezza dei 500 parti. Quella che serve per fare un minimo di esperienza, anche se le linee guida internazionali dicono che di parti bisognerebbe farne almeno mille. Perché sotto quella soglia le sale parto sono insicure, come dicono le statistiche su mortalità e incidenti. Che fortunatamente in Italia sono eventi rarissimi. Ma questo è merito dei professionisti che lavorano nella nostra sanità. Non di chi la dovrebbe organizzare. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Isola della Maddalena, la protesta delle future mamme Costrette a una trasferta traghetto-auto fino a Olbia: “Per risparmiare ci mettono in pericolo” NICOLA PINNA CAGLIARI Natan è l’ultimo arrivato: paffutello, occhi grandi e sguardo curioso. Sotto il suo nome, il libro dell’anagrafe comunale rimarrà per sempre bianco: su quest’isola non si può più nascere. Il reparto di ostetricia è chiuso oramai da un mese e anche la mamma di Natan, corsa in ospedale durante la notte, ha trovato un lucchetto sulla porta. Per le emergenze, suggerisce la Asl, è necessario rivolgersi all’ospedale di Olbia. Se c’è tempo, verrebbe da aggiungere. Le donne che hanno già avuto un figlio possono capire ancor meglio quanto sia grave la situazione: per arrivare al reparto di ostetricia bisogna sperare che dopo le prime contrazioni si abbia la fortuna di trovare un traghetto pronto a partire, che il mare non sia troppo mosso e che le strada a due corsie tra Palau e Olbia non sia trafficata come capi- ta invece quasi ogni giorno. Altrimenti, il rischio è quello di partorire in mezzo al mare, oppure in una piazzola di sosta, magari sul sedile dell’auto. «Io ho rischiato di dare alla luce mio figlio sulla banchina del porto - racconto Katia Musu, la mamma del piccolo Natan - Quando ho capito che era arrivata l’ora il traghetto era partito da poco, avrei dovuto aspettare 60 minuti, perché durante la notte si parte ogni ora. E se anche avessi trovato la nave pronta, sarei dovuta arrivare fino a Olbia in macchina. Possibile? Mio marito, per fortuna, mi ha accompagnato al pronto soccorso, dove però non c’era né un ginecologo né un’ostetrica». L’ospedale A La Maddalena (13 mila abitanti) nascono tra i 60 e gli 80 bambini l’anno. Un ospedale c’è, quando si programmava di organizzare qui il G8 si pensava persino di poten- Pro e contro ziarlo, ma la storia è andata al contrario. «Per risparmiaPaola, Melissa, Giovanna e LA MADDALENA re ci stanno anche togliendo Marianna sono le quattro il diritto di fare figli e stanno donne che da un momento almettendo a rischio la vita l’altro diventeranno mamme. Isola della delle donne in dolce attesa e I medici assicurano che ci vorPorto Pozzo Maddalena-Palau dei loro bambini – denuncia rà ancora un po’ di tempo e la PALAU in traghetto il sindaco Luca Montella – Asl propone loro di trasfeSe fossi manager della Asl rirsi a Olbia e di vivere in Campovaglio mi assumerei il rischio di un hotel in attesa del lieto sforare i vincoli di bilanevento. «Perché noi non Porto Cervo cio, di certo non quello abbiamo il diritto di parSARDEGNA di un pericoloso parto torire a casa nostra? – in mezzo alla strada». protestano – Perché Arzachena «Su un’isola non si dobbiamo essere spo40,5 km possono ridurre al mistate a Olbia come pacSan Pantaleo passando per la nimo i livelli di assichi?». D’accordo con loLA STAMPA Strada Statale 125 stenza - aggiunge l’asro la ginecologa Rina Orientale Sarda sessore alla Sanità, Pileri, che in tanti anni SS 125 Massimiliano Guccini -. di servizio ha fatto naNon possiamo sempre scere centinaia di madsperare in un miracolo». dalenini: «Per dare alla lu«A La Maddalena - risponce un bambino non ci sono de la Asl - non erano garantiregole precise e spesso si veti gli standard operativi, tecrificano situazioni imprevedinologici e di sicurezza previbili. Non sempre è possibile OLBIA sti per i punti nascita con aspettare due ore, tanto è il meno di cinquecento nati. tempo necessario per arrivaOra è attiva un’équipe di re a Olbia: in due ore si fa in emergenza: o in servizio attitempo a morire due volte». vo o reperibile». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 123456789A83BB3CD589AEF LA STAMPA A SINTESI DI PERFEZIONE LA STAMPA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 . Spettacoli .31 JUDE LAW CHE TV SARÀ “Adesso so il latino e mi faccio domande sulla vita e su Dio” DOPO IL TRIONFO DEI “MEDICI” ALESSANDRA COMAZZI N o, il flashback, no: il protagonista muore, l’azione si sposta indietro e comincia il racconto. Non lo troveremo in The Young Pope di Paolo Sorrentino, mentre è una specialità degli sceneggiati firmati Lux Vide, la casa di produzione fondata da Ettore Bernabei, cui I Medici, al debutto martedì sera su Rai 1, era dedicato. Chi pensava, però, che di flashback e musica roboante, di interpreti algidi e di asettico doppiaggio il pubblico ne avesse abbastanza, si sbagliava. La prima puntata del classico sceneggiato, italo-inglese, è stata seguita da una quantità di spettatori d’altri tempi, 8 milioni, per uno share, la percentuale di ascolto, che ha spesso superato il 30%. Sempre solo tradizione? C’è dell’altro. Divi internazionali: Dustin Hoffman-Giovanni de’ Medici, Richard Madden-Cosimo reduce dal Trono di Spade, e poi i nostrani, Guido Caprino e Miriam Leone, Alessandro Preziosi-Brunelleschi, Sarah Felberbaum, Valentina Cervi; un grande impianto corale, scene e costumi, la beautiful Toscana; la creazione dell’evento; due uomini nudi a letto, uno dei quali Così “Young Pope” ha cambiato l’attore inglese La serie di Paolo Sorrentino da domani su Sky Intervista FULVIA CAPRARA ROMA U no scolaro attento, talmente bravo da poter competere con il proprio insegnante, dando suggerimenti, offrendo interpretazioni. Sul set di The Young Pope, la serie tv firmata dal premio Oscar Paolo Sorrentino (da domani su Sky Atlantic), il protagonista Jude Law ha recitato e collaborato, si è posto domande, ha fatto scoperte e, forse per la prima volta, ha riflettuto a fondo sul suo personale rapporto con la fede. L’unica cosa che non è riuscito a fare è stata prendere lezioni di italiano: «Però ho imparato il latino - precisa giocando al primo della classe -. A scuola non l’avevo studiato, non è stato facile apprenderlo partendo da zero». Il Papa che lei interpreta, Lenny Belardo, ovvero Pio XIII, italoamericano, 47enne, aitante, imprevedibile, proteso verso il soprannaturale e anche immerso nelle contraddizioni del presente, potrebbe offendere, scatenare polemiche. «So per certo che non è stato creato con l’obiettivo di scandalizzare o per il gusto di farlo. Spero, invece, che il pubblico sia incuriosito dalle questioni sollevate dalla storia e dai rapporti tra i vari personaggi». Che cosa l’ha maggiormente attratta di «The Young Pope»? «Non mi ha stupito apprendere che, dietro la facciata di un’istituzione come il Vaticano, con poteri e risorse economiche così enormi, potrebbero esserci dinamiche simili a quelle che il film racconta. Il tema centrale è il potere ed è quello che mi ha interessato. Sono inglese, conosco un po’ le articolazioni della nostra Camera I l Festival Internazionale di Musica Contemporanea (Biennale Musica) ha regalato molte nuove tendenze. Di grande interesse la vetrina che il pianista Emanuele Arciuli ci ha aperto su «America, the New Generation» con sei compositori fra i 30 e i 40 anni e altrettante composizioni tutte nuove per l’Italia e una mai eseguita. In questa nuova generazione americana colpisce l’adesione a un linguaggio solido e formato, molto indebitato con il pianismo di Ravel, che abbandona l’avanguardia radicale di qualche decennio fa: continui punti di riferimento tonali, molti fugati a diritto e rovescio, molto jazz come ossatura ritmica, molta ricerca Questa storia non vuole scandalizzare, il suo tema è il potere Sono solo un attore, un esecutore, ma mi piace il dibattito che potrà suscitare Volevo incontrare Francesco, ma non ci sono riuscito: il Papa colpisce chi ha il cuore aperto alla spiritualità E poi apprezzo la sua modestia dei Lord, ma ho avuto comunque molto da imparare». Che cosa pensa di Papa Francesco e del suo pontificato? «Durante le riprese ero deciso a incontrarlo, ma non mi è stato possibile perché i tempi non coincidevano. Trovo molto accattivante il modo con cui, al di là delle specifiche convinzioni religiose, questo Papa riesca ad abbracciare l’intera comunità internazionale. Possiede una generosità capace di colpire chiunque abbia il cuore aperto alla spiritualità. Gli riconosco il coraggio di affrontare temi che riguardano tutti noi. E apprezzo soprattutto la sua grande modestia». Come ha lavorato con Paolo Sorrentino? «Il mio compito è stato realizzare la sua visione, mi sono impegnato per capire bene che cosa volesse da me, in quanto attore mi considero l’ultima ruota del carro, l’ultimo anello di una lunga catena, ma mi piace il dibattito e gli input che da esso possono scaturire». È stato difficile abituarsi ai ritmi della lunga serialità? «Sono programmato sulle due ore, la lunghezza media dei film. Stavolta ho dovuto, invece, rivelare i segreti del personaggio in un arco molto ANSA ANSA In Vaticano Qui sopra, Jude Law in una scena della serie tv «The Young Pope» dove è, tra l’altro, un Papa con il vizio del fumo; in alto, l’attore 43enne a Madrid durante la presentazione della serie ampio di narrazione, un’esperienza stimolante, mi sono affidato a questi nuovi tempi di racconto». Ha visto «Habemus Papam» di Nanni Moretti? «Sì, e mi era molto piaciuto, l’ho visto da giurato al Festival di Cannes ed era uno dei miei preferiti tra i titoli in gara. Sia quel film che questo sono indagini sull’animo umano, opere d’arte che superano i limiti del reale e provano a fare ipotesi. Che cosa succederebbe se... Con The Young Pope Sorrentino pone GIORGIO PESTELLI Colonna sonora I Locomotive e Paolo Fresu fanno centro alla Biennale Il trombettista Paolo Fresu domande enormi, che non riguardano solo il Vaticano». A Firenze colo ammirevole di coordinamento e di precisione. Sembra che si diffonda l’interesse di giovani compositori a colmare con musiche di oggi, per lo più live-electronic e percussioni, gli spazi liberi del cinema muto di ieri; due esempi ne ha dato Javier Elipe Gimeno, fra cui un brillante e sarcastico Entr’acte di René Clair. Ma sul piano della comunicativa più ingegnosa e amabile il centro pieno l’hanno fatto nella Sala delle Colonne i «Raffaele Casarano Locomotive», cui si è aggiunto Paolo Fresu alla tromba, che in Venetian Ballads hanno rielaborato le «canzoni da battello» veneziane, fra cui la famosa «nineta», con gusto finissimo e abilità tecnica da fuori classe. è Donatello. La narrazione, che questa volta non prevede un flashback solo, ma va avanti e indietro di continuo; la storia, che ha tra le sue protagoniste assolute la finanza, e il mondo del lavoro. Dice Cosimo: «Il denaro andrebbe usato per permettere a tutti gli uomini di godere dei benefici del proprio lavoro», che modernità. E poi c’è la Chiesa: una delle scene migliori è quella del conclave che eleggerà Baldassarre Cossa, poi considerato «antipapa», con le porpore e le papaline color del sangue e l’avanzare dei cardinali. Quanto può essere coreografica la Chiesa. E quanto, parlandone, si può essere innovativi, rivoluzionari: pure in tv. Mentre i Medici prosperano nel loro successo generalista, arriverà domani su Sky una serie assai potente, The Young Pope, con Jude Law-giovane papa Belardo. Che fuma. Non si capisce bene se sarà un papa rivoluzionario, conservatore, matto, santo. Pare che il lavoro, coproduzione Sky, Hbo e Canal+, sia costato 40 milioni di euro. Le dieci puntate permetteranno al regista, che è anche sceneggiatore, di sviluppare i personaggi, sostenuto da attori di prim’ordine, come lo stesso Law, suor Diane Keaton, Silvio Orlando nel ruolo di Voiello, segretario di Stato e tifoso sfegatato del Napoli: parla pure inglese. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Qual è la scoperta più grande che ha fatto durante questa esperienza? «La vera rivelazione è stata il mio interrogarmi sulla fede e sui miei personali tormenti, una necessità importante, soprattutto quando si va avanti negli anni. Nonostante non mi fossi concentrato su questo punto, è accaduto che mi sia fermato e mi sia chiesto io chi sono e qual è il mio ruolo nell’esistenza». Qui sopra, l’attore americano Richard Madden, (reduce dal «Trono di Spade»), nel ruolo di Cosimo de’ Medici nella fiction che ha debuttato martedì sera su Rai 1 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI timbrica, realizzata alla perfezione da Arciuli che conosce questo repertorio così bene da mettere in luce ciascuno nei suoi tratti distintivi: fantasia e rigore nei Tre Studi di Nico Muhly, gioco di domande e risposte in First Ballad di Juud Greenstein che parte da una sola nota come la Seconda Ballata di Chopin. Nello strumento combinato con l’elettronica, Dreams of Pianos di Missy Mazzoli, il pianoforte galleggia su un’onda espansiva di suoni, talmente orientata verso l’espressione cantabile che nelle ultime battute si apre al ricordo di una Sonata di Schubert. Al Teatro alle Tese dell’Arsenale sono tornati I Percussionisti di Strasburgo che giunti alla terza generazione di ricambio continuano a essere uno spetta- STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 I I film del Weekend Facce da cinema FULVIA CAPRARA *** *** **** ***** l calo demografico, le «famiglie Arcobaleno», l’adozione, l’utero in affitto e perfino la solitudine dei figli unici. Una valanga di problemi, immersi nella realtà della nostra vita quotidiana. Per affrontarli non basterebbero fiumi di inchieste sociologiche, piogge di dati e percentuali, decine e decine di interviste a esperti del settore. Meglio desistere, oppure andare a vedere, con bambini ma anche senza, sia in 2 che in 3D, Cicogne in missione, il nuovo cartone della Warner Animation Group, firmato da Nicholas Stoller e Doug Sweetland. La vecchia fabbrica di neonati, produttrice di bimbi di tutti i colori, PESSIMO MODESTO DISCRETO BUONO OTTIMO In missione con la Marcuzzi figlia del Monte delle Cicogne pronti per essere affidati a solerti volatili, è diventata un’azienda specializzata in consegne per un sito di vendite on-line. I marmocchi, ormai, non li vuole più nessuno. L’ottimo impiegato Junior sta per ricevere l’agognata promozione quando, per errore, preme un tasto, attiva la Baby Factory, ed ecco sfornata una deliziosa bimba «non autorizzata». Con l’aiuto di Tulip (che ha la voce Derive Thriller Ewan McGregor in una scena di «American Pastoral» dove debutta come regista Il film si limita a fare una diligente illustrazione dell’affresco feroce del crollo morale della società americana descritto da Philip Roth Che spento Tom Cruise spirato al diciottesimo dei thriller di Lee Child con protagonista Jack Reacher - l’ex maggiore che pur avendo dismesso la divisa continua a combattere i criminali, apparendo dall’ombra e nell’ombra scomparendo Punto di non ritorno è realizzato senza grandi ambizioni e probabilmente non aspira neppure a fare scintille al botteghino. Lo stesso Tom Cruise, ben lontano dallo sfoderare la grinta mostrata altre volte - vedi l’eccellente serie dei Mission Impossible sembra impegnarsi al minimo sindacale; e il regista Edward Zwick, che aveva diretto il divo in L’ultimo samurai, porta avanti l’avventura senza preoccuparsi di speciali trovate. Stavolta Reacher provvede a far evadere il maggiore Susan Turner (la stinta Coble Smoulders), che occupa il suo antico posto di comando in Virginia, ed è stata accusata di spionaggio da militari corrotti. Tutto scorre, ma sul filo blando della routine come in un film di serie B; e l’apparizione più incisiva è quella del veterano Robert Duvall. [A. LK.] I JACK REACHER: PUNTO DI NON RITORNO Di Edward Zwick Con Tom Cruise, Coble Smoulders Usa 2016 ** Drammatico Una “Pastorale” troppo diligente Ben scritto e recitato, il film di McGregor non restituisce la complessità del libro di Roth ALESSANDRA LEVANTESI KEZICH l falso problema è se un film a base letteraria debba essere valutato secondo un criterio di fedeltà al testo. Certo che no, un film vive di vita propria: però quando il romanzo ispiratore è un capolavoro, è raro che il cinema sia all’altezza. Nessun dubbio che l’attore Ewan McGregor, qui alla sua prima prova di regia, abbia affrontato con impegno l’impresa di trasporre sullo schermo American Pastoral (Einaudi): scritta con equilibrio, girata con professionalità e ben recitata, la pellicola regala persino qualche emozione, ma non riesce a restituire la stratificata complessità della pagina, quale scaturisce dalla magnifica prosa di Philip Roth. Nella Newark, New Jersey, del dopoguerra, la speranza di futuro dei liceali ebrei della I La seconda stagione di «The Affair» va in onda ogni mercoledì, prima serata, su Sky Atlantic. Protagonisti della storia lui, lei e gli ex-coniugi a mercoledì scorso, in prima serata su Sky Atlantic, va in onda la seconda stagione di The Affair, la serie di Showtime creata da Sarah Treem e Hagai Levi. Amore, tradimenti e sesso. Il mix perfetto. La trama è piuttosto semplice: Noah, interpretato da Dominic West, e Alison, interpretata da Ruth Wilson, si conoscono a Long Island, si innamorano e decidono (piccolo spoiler) di andare a vivere insieme. C’è un problema, però: entrambi sono sposati. E quindi la loro è una relazione clandestina, che va vissuta di nascosto, di fretta, sempre sul chi vive. Durante la prima stagione li abbiamo conosciuti e abbiamo scoperto come si sono D scuola di Weequahic poggia idealmente sulle spalle dell’attraente, biondo studente Seymour Levov (McGregor), detto «Svedese» per l’aspetto wasp e ammiratissimo per i successi sportivi. E Seymour non delude le aspettative: sposatosi a una Miss Bellezza di origine irlandese (Jennifer Connelly), proprietario di un’idillica tenuta, affermato imprenditore nel settore guanti, si direbbe un americano nato. Ovvero un perfetto esempio di integrazione, in questo molto diverso dai tipici antieroi rothiani che da un lato tentano di inserirsi, dall’altro sono tormentati dal terrore di esiliarsi dalle proprie radici. Tuttavia la serena normalità dello Svedese crolla quando nel fatidico ’68 la figlia sedicenne (Dakota Fanning), affiliata a un gruppo terroristico tipo Weathermen, fa esplodere un ufficio postale, entrando in clandesti- nità finché l’angosciato padre dopo anni non la scopre annidata nei bassifondi di Newark, mezza barbona e sacerdotessa di non violenza. Forse la vita non ha senso, forse quanto accaduto sta lì a ricordare che esiste l’inspiegabile. Roth non nasconde la sua rabbia contro le derive di una permissività che ha distrutto un tessuto di valori; e, assumendo l’ottica del personaggio Nathan Zuckerman - lo scrittore che sulla pagina è suo abituale alias - misura la distanza fra l’America come poteva essere e l’America che è stata. La sua «Pastorale» è l’affresco feroce ed elegiaco del crollo morale di una società; il film di McEwan ne è la diligente illustrazione. AMERICAN PASTORAL Di Ewan McGregor; con E. McGregor, Jennifer Connelly, Dakota Fanning. USA/GB 2016 ** Fermo immagine CLAUDIA FERRERO ppena può Paola Cortellesi canta. E fa bene. Lo ha fatto in tv con Laura Pausini. Ha cantato con Baglioni. Rocco Tanica ha scritto per lei. Ha messo i suoi vocalizzi al servizio di Dario Fo in Callas. La sua voce è stata lodata persino da Mina. Ora in Qualcosa di nuovo è una cantante jazz, e dev’essere stato uno spasso salire sul palco di rosso vestita e intonare I Just Want to Make Love to You di Willie Dixon. Bravissima. Altro che la solita comicità. A di Alessia Marcuzzi), unica umana cresciuta orfana sul Monte Cicogne, Junior (Federico Russo) si lancia nel disperato tentativo di portare la neonata sulla terra, a casa di Nate, figlio di affettuosi genitori che, causa troppo lavoro, continuano a negargli la gioia di un fratello. Nella cornice variopinta di un film comico e d’avventura, Cicogne in missione offre il ritratto geniale della società in cui viviamo, ricordando che dove c’è amore, c’è famiglia. A prescindere da razze, generi, culture. CICOGNE IN MISSIONE Di Nicholas Stoller e Doug Sweetland Usa 2016 **** Drammatico 32 .Spettacoli Loach indigna e commuove n carpentiere di Newcastle, dichiarato inabile al lavoro per via di una grave malattia di cuore, non riesce a ottenere la pensione di invalidità perché agli occhi anaffettivi di una burocratizzata macchina sanitaria non risulta tale. Sembra un’odissea molto italiana, invece tutto ciò accade in Gran Bretagna, paese che prima di questo film (e prima della Brexit, e di certe disastrose gaffe «linguistiche») reputavamo più civile del nostro. Invece Kafka abita anche là, e nel resto del pianeta: dove i diseredati sono destinati a sempre maggiore emarginazione; e il Potere assomiglia sempre più a un inafferrabile Grande Fratello. Palma d’oro a Cannes, I, Daniel Blake non ha convinto tutti, ma a nostro avviso il britannico Ken Loach ha aggiunto alla sua filmografia un ennesimo gioiello: un sobrio dramma umano abitato da personaggi più veri del vero che, mentre denuncia gli implacabili meccanismi dell’ingiustizia sociale, esalta dell’uomo il bisogno di dignità e la forza dei sentimenti. Commuovendo e indignando, come sa fare lui. [A. LK.] U I, DANIEL BLAKE Di Ken Loach Con Dave Johns, Haley Squires GB 2016 ***** 56 12342 Amore, tradimento, sesso Si confessano lui, lei, gli ex GIANMARIA TAMMARO incontrati e com’era - com’era, sì: perché c’è un prima e c’è un dopo - la loro vita: Noah è un insegnante, Alison è una cameriera; tutti e due hanno problemi con i loro partner, e faticano ad andare avanti. Nella seconda stagione, andiamo oltre: e dall’affair, cioè dal tradimento, passiamo al rapporto vero e proprio. Con i suoi alti e - soprattutto - i suoi bassi. Dai sogni alla realtà e dalla passione al compromesso. Addio, mix perfetto, è stato un vero piacere. The Affair non si limita a celebrare, raccontandolo, il rapporto extraconiugale o il tradimento; ma fa molto altro. È per questo che è interessante. Treem e Levi (che avevano già lavorato insieme in In Treatment) decidono di impostare tutto il racconto come una continua confessione: lui, lei, gli altri. E funziona. Non è il solito tira-e-molla rosa, tra la comedy, il drama e il patetico. Qui c’è una struttura solida, che si affida completamente (forse anche troppo, in alcu- «The Affair»: Dominic West e Ruth Wilson interpretano Noah e Alison ni momenti) ai protagonisti. Il sesso sporco, di fretta e furia, e comunque il più bello. E la paura costante di essere scoperti. Finché. Finché non si decide di cambiare: di dire addio alla vecchia vita e di dare il benvenuto a quella nuova. E non solo. Perché ci sono anche gli al- tri, gli ex-coniugi: ci sono le lotte legali, ci sono le liti e ci sono le responsabilità. Non è strano che The Affair sia stata rinnovata per un’altra stagione, la terza, con la promessa di «colpi di scena» e nuovi punti di vista. È una storia che potrebbe non esaurirsi mai: c’è sempre qualcosa da raccontare, c’è sempre un’emozione, un pensiero, una sensazione; e il cambiamento, in tutti questi casi, è continuamente dietro l’angolo. In fondo, non c’entra niente il tradimento. Qui si tratta di amore a prima vista, il più terribile e allo stesso tempo il più bello: una malattia per la quale nessuno, come direbbe il Massimo Troisi de Il postino, vuole la cura. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA STAMPA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 . Spettacoli .33 Programmi tv I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi del 20 ottobre 2016 Rai 1 Rai 2 6.45 Unomattina Attualità 10.00 Storie vere Attualità 11.05 Tempo & Denaro 11.50 La prova del cuoco 13.30 Telegiornale 14.00 La vita in diretta Attualità Cristina Parodi e Marco Liorni sono padroni di casa del pomeriggio di Rai1 15.15 Torto o ragione? Il verdetto finale Attualità 16.30 Tg 1 16.40 Tg 1 Economia Attualità 16.50 La vita in diretta 18.45 L’eredità Game show 20.00 Telegiornale 20.30 Affari tuoi Game show Dal Teatro Delle Vittorie di Roma, Flavio Insinna conduce la nuova edizione del celebre gioco 8.25 Homicide Hills - Un commissario in campagna TF 10.00 Tg2 Insieme Attualità 11.00 I fatti vostri Varietà 13.00 Tg 2 Giorno 13.30 Tg2 Tutto il bello che c’è 13.50 Tg2 Medicina 33 Rubrica di attualità medica 14.00 Detto fatto Attualità 16.00 Question Time. Interrogazioni a risposta immediata Attualità 17.15 Madame Secretary TF 18.00 Rai Parlamento - Telegiornale Attualità 18.10 Tg2 Flash L.I.S. 18.15 Tg 2 18.30 Tg Sport 18.50 Blue Bloods Telefilm 19.40 NCIS Telefilm 20.30 Tg 2 20.30 21.10 Lol Serie Rai 3 Canale 5 6.00 Tg 5 Prima pagina 7.55 Traffico 8.00 Tg 5 Mattina 8.45 Mattino Cinque 11.00 Forum Attualità 13.00 Tg 5. Meteo.it 13.40 Beautiful Soap opera 14.10 Una vita Soap opera 14.45 Uomini e donne 16.10 Grande Fratello Vip - Live Reality show Il daytime 16.20 Il segreto Telenovela 17.10 Pomeriggio cinque Attualità 18.45 Caduta libera Game show Il preserale condotto da Gerry Scotti 20.00 Tg 5. Meteo.it 20.40 Striscia la notizia Varietà Conducono Michelle Hunziker ed Ezio Greggio 8.00 Agorà Attualità 10.00 Mi manda Raitre 11.00 Elisir Attualità 11.10 Tutta salute Attualità 12.00 Tg3 12.25 Chi l’ha visto? 12,25 12.45 Quante storie Cultura 13.15 Il Tempo e la Storia 14.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo 14.20 Tg 3. Meteo 3 14.50 Tgr Leonardo 15.05 Tg3 Lis 15.10 Piazza Affari Attualità 15.15 Il commissario Rex TF 16.00 Aspettando Geo 16.40 Geo Documentari 19.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo 20.00 Blob Videoframmenti 20.05 Gazebo Social News 20.30 Prova pulsante... Quasi quasi Rischiatutto Quiz 20.40 Un posto al sole SO Italia 1 6.40 I Puffi Cartoni animati 7.10 Spank tenero rubacuori Cartoni animati 7.35 Una spada per Lady Oscar Cartoni animati 8.00 Sailor moon Cartoni 8.30 Supercar Telefilm 10.30 Person of interest Serie 12.25 Studio Aperto 13.00 Grande Fratello Vip 13.20 Sport Mediaset Sport 13.55 I Simpson Cartoni 14.50 Big Bang Theory Sitcom 15.25 2 Broke Girls Telefilm 15.50 Due uomini e mezzo TF 16.20 Baby daddy Sitcom 16.50 How I Met Your Mother Sitcom 17.40 Friends Telefilm 18.05 Grande Fratello Vip 18.30 Studio Aperto. Meteo 19.25 CSI New York Telefilm 21.25 Un medico in famiglia 10 21.20 Criminal Minds 21.15 Casino Royale ★★ 21.10 Il segreto XVIII 21.10 Colorado TELEFILM. Nell’episodio “Lega- me di sangue”, il team è ad Atalanta per indagare su su un serial killer che colloca le sue vittime nei bagni delle stazioni di servizio FILM. (avv., 2006) con Daniel Craig, Eva Green. Regia di Martin Campbell. James Bond è sulle tracce di Le Chiffre, uno spregiudicato banchiere che finanzia organizzazioni terroristiche TELENOVELA. Ascoltato un testimone, tutto fa credere che Bosco (Francisco Ortiz) sia diretto a Belmonte in autobus. Francisca, però, crede che l’uomo sia ancora nelle vicinanze VARIETÀ. Continua lo show comi- Augusto trova un modo creativo per vendicarsi di Maddalena. Intanto, Andrea e Federica scoprono che il figlio Paolo è omosessuale 23.30 Petrolio Attualità 0.55 Tg 1 - Notte. Che tempo fa 1.30 Speciale Festival Internazionale del Film di Roma 2.00 L’uomo nero Film (dramm., 2009) 3.44 Convitto Falcone Corto 23.35 American gothic Telefilm 1.50 Più leggero non basta Fiction 3.20 Hawaii Five-0 Telefilm 4.00 Tg2 Eat Parade 4.10 Videocomic 4.45 Detto fatto Attualità (R) FICTION. 23.30 L’intervista Talk show Il nuovo programma di Maurizio Costanzo 1.35 Tg 5 Notte. Meteo.it 2.20 Striscia la notizia (R) 2.50 Uomini e donne Talk show (Replica) 23.10 Rai Cultura Albertazzi Vita morte e miracoli. L’Amore Documentari 0.00 Tg3 Linea notte 1.05 Rai Parlamento - Telegiornale Attualità 1.15 Speciali Rai Scuola co presentato da Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu. Ad alternarsi sul palco un cast di comici tra monologhisti, cabarettisti e visual performer 0.15 Animal House Film (comm., 1978) con John Belushi, Tim Matheson. Regia di John Landis ★★★★ 2.25 Studio aperto - La giornata Rete 4 La 7 6.35 Practice - Professione avvocati Telefilm 8.30 Cuore ribelle Telenovela 9.30 I Cesaroni Serie 10.40 Ricette all’italiana 11.30 Tg 4 - Telegiornale 12.00 Detective in corsia TF 13.00 La signora in giallo TF 14.00 Lo sportello di Forum 15.30 Flikken - Coppia in giallo Telefilm 16.35 Merletto di mezzanotte Film (giallo, 1960) con Doris Day, Rex Harrison, John Gavin. Regia di David Miller ★★★ 18.55 Tg4 - Telegiornale 19.35 Dentro la notizia 19.55 Tempesta d’amore Soap opera 20.30 Dalla vostra parte Attualità 6.00 Meteo. Oroscopo. Traffico 7.00 Omnibus Attualità 9.40 Coffee break Attualità 11.00 L’aria che tira Attualità 13.30 Tg La7 14.00 Tg La7 Cronache 14.20 Tagadà Attualità Il nuovo programma di attualità del pomeriggio condotto da Tiziana Panella che racconta l’Italia reale e quella nascosta, tra politica, spettacolo, economia e cronaca 16.30 L’ispettore Tibbs Telefilm 18.10 Joséphine ange gardien Telefilm 20.00 Tg La7 20.35 Otto e mezzo Attualità con Lilli Gruber 21.15 ...Continuavano a chiamarlo Trinità ★★ 21.10 Piazzapulita Raqqa, capitale dello Stato Islamico: un reporter si è infiltrato nelle case di chi combatte il regime. Corrado Formigli presenta “Dentro l’Isis”, un’inchiesta esclusiva ATTUALITÀ. FILM. (western, 1971) con Teren- ce Hill, Bud Spencer. Regia di E.B. Clucher. Trinità e Bambino promettono al padre morente di fare i bravi ladri 23.40 I signori della truffa Film (pol., 1992) con Robert Redford, Sidney Poitier, Dan Aykroyd, Ben Kingsley, River Phoenix, James Earl Jones ★★★ 1.45 Tg4 Night News 0.00 0.10 0.45 2.50 Tg La7 Otto e mezzo (Replica) L’aria che tira (Replica) Adorabili e bugiarde Film (comm., 1958) con Isabelle Corey, Franco Fabrizi ★★ digitale terrestre RAI 4 21 18.10 Rai News - Giorno 18.15 Doctor Who Special stagione “The Waters of Mars” Serie 18.25 Beauty and the Beast Serie 19.10 Devious Maids Serie 20.35 Pechino Addicted Varietà 21.10 Scorpion Serie 22.45 Braindead - Alieni a Washington Serie 1.05 Rai News - Notte RAI 5 23 18.05 Cult Book 18.35 Rai News - Giorno 18.40 Passepartout Palermo Cambia Pelle Documentari 19.10 This Is Opera 20.00 Nessun Dorma Film 20.30 Concerto Osn Apertura Stagione Musicale 22.45 Annie Lennox An Evening of Nostalgia Documentari RAI STORIA 54 19.20 Speciali Storia Italiani con Paolo Mieli-Pietro Nenni, anima socialista 20.15 Il giorno e la storia 20.30 Il tempo e la storia - Le riforme di Deng Xiao Ping 21.10 a.C.d.C. L’imperatore dei mari, i viaggi di Zheng He 22.10 a.C.d.C. - La guerra civile americana film 19.00 Il mistero von Bülow Affascinante dongiovanni è sospettato di aver mandato in coma la moglie SKY PASSION 19.10 Amore, cucina e curry La rivalità tra un ristorante indiano e un noto ristorante a tre stelle Michelin SKY HITS Code of Honor Un colonnello delle forze speciali vede la sua città disintegrata dalla violenza SKY MAX 19.20 Amore oggi Quattro episodi raccontano com’è difficile amarsi in Italia al tempo della crisi SKY COMEDY 19.25 I giorni del cielo Richard Gere, ricercato per omicidio, emigra e trova lavoro in una fattoria SKY CLASSICS 19.30 Mune - Il guardiano della luna Le sorti della galassia nelle mani di un fauno, che tenterà di sottrarre il Sole SKY CINEMA FAMILY 21.00 Sky Cine News - Al cinema SKY CINEMA 1 Home - A casa Gli alieni rapiscono la madre di una ragazzina di undici anni. Animazione SKY CINEMA FAMILY Baciami Kate! Uno dei grandi musical degli anni Cinquanta SKY CLASSICS Ricomincio da tre Massimo Troisi vuole ricominciare da tre, visto che due cose buone le ha fatte SKY COMEDY The Wedding Party Un matrimonio con sorpresa Regan e le sue due amiche organizzano un addio al nubilato per la loro “amica” SKY PASSION Knockout - Resa dei conti Gina Carano, soldatessa dei black ops, cerca di scoprire chi l’ha incastrata SKY MAX 21.15 Black Sea Licenziato, Jude Law decide di riscattarsi con un’impresa straordinaria SKY HITS Hancock Will Smith è alcolizzato, ma possiede superpoteri che non riesce gestire SKY CINEMA 1 22.30 Golden Gate Anni 50. Un agente dell’Fbi deve indagare sui fermenti filocomunisti a Chinatown SKY PASSION 22.40 Scrivilo sui muri L’universo dei giovani writers italiani, fra conflitti e ideali SKY CINEMA FAMILY The Boondock Saints 2 Il giorno di Ognissanti Due fratelli devoti si convincono di dover riportare a Dio i vari criminali SKY MAX RAI MOVIE IRIS 24 14.10 Chrysalis Film 15.50 Il cielo tra le mani Film 17.25 Rai News - Giorno 17.30 L’ultimo apache Film 19.00 2061: un anno eccezionale Film 20.50 Stanlio e Ollio I monelli Film 21.10 Quel mostro di suocera Film 22.55 Roma Daily 23.10 Hector e la ricerca della felicità Film 11.20 Django il bastardo Film 13.25 La moglie in bianco... l’amante al pepe Film 15.20 Una spia per caso Film 17.15 La bicicletta verde Film 19.15 Miami Vice Telefilm 20.05 A-team Telefilm 21.00 North Country Storia di Josey Film 23.58 The Resident Film serie tv intrattenimento 16.10 American Dad FOX 16.35 Bones FOX CRIME 16.40 I Griffin FOX 17.00 Castle FOX LIFE 17.05 I Griffin FOX 17.25 NCIS FOX CRIME 17.35 Chuck FOX 17.55 In Cucina con GialloZafferano FOX LIFE 18.15 NCIS FOX CRIME 18.20 Rizzoli & Isles FOX LIFE 18.30 Scrubs FOX 19.15 Senza traccia FOX 18.10 Professione acchiappanimali DISCOVERY CHANNEL I guardiani dell’infer- no NATIONAL GEOGRAPHIC CHANNEL 18.40 Crazy Animals DISCOVERY CHANNEL 19.20 La vita secondo Jim Eroi di guerra NATIONAL GEOGRAPHIC SKY UNO 19.30 SOS veterinario FOX 19.45 La vita secondo Jim FOX 20.10 Senza traccia SKY 19.00 I tesori dell’antico Egitto ARTE 19.05 Affari a quattro ruote FOX FOX CRIME Ghost Whisperer 20.00 Queen Rock Montreal Live ARTE Bear Grylls: l’ultimo sopravvissuto FOX DISCOVERY CHANNEL Eroi di guerra LIFE 2 Broke Girls FOX 21.00 Candice Renoir FOX CRIME Rizzoli & Isles FOX LIFE The Big Bang Theory FOX 21.50 Chuck FOX 22.00 Rizzoli & Isles FOX LIFE 22.05 Candice Renoir FOX CRIME 22.45 Tonight Show con Jimmy Fallon FOX 22.55 Nashville FOX LIFE 23.05 Criminal Minds FOX CRIME 23.35 2 Broke Girls FOX 23.55 Criminal Minds FOX 20.20 26 13.15 Hell’s Kitchen Italia Varietà 15.15 My Kitchen Rules 16.15 Buying & Selling 17.15 Case in rendita 18.15 Fratelli in affari 19.15 Top Gear UK 20.15 Affari di famiglia Documentari 21.15 La prima missione Film 23.00 L’amante di Lady Chatterley Film 1.00 Scandalo Film 2.30 3AM Documentari TV8 NATIONAL GEOGRAPHIC E poi c’è Cattelan SKY UNO 20.55 Gli ultimi giorni del nazismo NATIONAL GEOGRAPHIC 21.00 Come è fatto DISCOVERY CHANNEL 21.15 I predatori dell’arte perduta ARTE Master of Photography SKY UNO 21.25 Come è fatto DISCOVERY CHANNEL 21.45 Programma da definire ARTE 21.55 Dual Survival DISCOVERY CHANNEL 8 14.00 Ricordi spezzati Film 15.45 Scandali a Hollywood 16.45 Jack Hunter e la stella del cielo 18.30 Cucine da incubo 19.30 House of Gag 20.00 Edicola Fiore della Sera Varietà 20.45 Gol Collection 21.05 UEFA Europa League Calcio 23.00 Gol Collection Calcio REAL TIME 31 13.50 Take Me Out: esci con me Varietà 14.45 Ma come ti vesti?! Documentari 16.40 Abito da sposa cercasi: Atlanta 18.10 Quattro matrimoni Documentari 20.10 Take Me Out: esci con me Varietà 21.10 Gravidanze straordinarie Documentari 22.10 Body Bizarre Documentari DMAX 18.40 Il Grande Match Due pugili in pensione, decisi a tornare sul ring per un ultimo incontro PREMIUM CINEMA 18.50 Beethoven 2 Beethoven si innamora della sua simile, Missy e l’aiuta a proteggere i cuccioli PREMIUM UNIVERSAL 19.15 Best Of Me - Il Meglio di Me PREMIUM CINEMA EMOTION 19.20 2 cavalieri a Londra Londra: Chon e Roy devono recuperare un sigillo rubato nella Città Proibita PREMIUM COMEDY 19.35 Giustizia a tutti i costi Steven Seagal, agente italo-americano, decide di vendicare un collega ucciso PREMIUM CINEMA ENERGY 20.30 La Danza della Vita PREMIUM CINEMA 20.40 Close Up — Meryl Streep PREMIUM 21.15 UNIVERSAL Cake PREMIUM CINEMA Billy Elliot L’undicenne Billy Elliot vuole fare il ballerino. 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Documentari 21.10 Affari a quattro ruote Documentari 22.00 Asso di spade Documentari 22.55 American Grit 1^TV Documentari 23.45 Jail: dietro le sbarre - 1^TV Documentari film 17.40 Il collezionista Quando sua nipote Naomi scompare, il detective Morgan Freeman indaga PREMIUM CINEMA UNO CRIME Ghost Whisperer CIELO ENERGY 18.35 Professione acchiappanimali DISCOVERY LIFE CRIME 22 serie tv 14.55 Game Of Silence STORIES 15.15 Human Target ACTION 15.45 The Slap STORIES Distretto di Polizia 1 TOP CRIME 15.50 Psych JOI 16.05 The Secret Circle ACTION 16.35 The middle JOI The Slap STORIES 16.55 Supernatural ACTION 17.30 Deadbeat JOI 17.35 Monk TOP CRIME 17.45 Supernatural ACTION 17.50 Harry’s Law STORIES 18.25 Big Bang Theory JOI 18.30 Monk TOP CRIME 18.40 Harry’s Law STORIES 18.50 Big Bang Theory JOI Human Target ACTION 19.10 2 Broke Girls JOI 19.25 The Mentalist TOP CRIME 19.30 Covert affairs STORIES 19.35 Una mamma per amica JOI Chicago Fire ACTION 20.20 Covert affairs STORIES The Mentalist TOP CRIME 20.25 New Girl JOI Chicago Fire ACTION 20.50 New Girl JOI 21.10 Bones TOP CRIME 21.15 The Goldbergs JOI Shameless STORIES Containment ACTION 22.05 L’uomo di Casa JOI 22.50 Stalker TOP CRIME 23.05 Big Bang Theory JOI 23.20 Heartbeat STORIES 34 STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 Oggi in Tv 13,20 Sport Mediaset Italia1 15,00 Tennis. Torneo WTA Lussemburgo EuroSport1 16,00 Golf. Portugal Masters SkySport2 18,30 TG Sport RaiDue 18,45 Basket. Eurolega: Olympiacos-Efes Fox Sports 19,00 Premium Sport News Italia2 19,00 Calcio. Europa League: Slovan Liberec-Fiorentina SkySport3 19,00 Calcio. Europa League: InterSouthampton SkySport1 19,30 Ciclismo. Europei su pista EuroSport1 20,30Volley. Superlega: PerugiaRavenna RaiSport1 20,45 Basket. Eurolega: Darussafaka-Milano Fox Sports 21,05 Calcio. Europa League: RomaAustria Vienna SkySport1 21,05 Calcio. Europa League: Rapid Vienna-Sassuolo SkySport3 23,00 Zona 11 pm RaiSport1 Pallanuoto: Torino ko Volley, bene Civitanova Risultati della 1ª giornata di serie A1: Trieste-Roma 13-11, ReccoOrtigia 14-2, Bogliasco-Savona 10-10, Posillipo-Quinto 19-7, Acquachiara Napoli-Sport Management Busto A. 3-9, LazioBrescia 6-13, Torino-Napoli 5-9. Superlega, quarta giornata: Modena-Padova 3-0, CivitanovaSora 3-1, Verona-Monza 3-2, Molfetta-Piacenza 2-3, MilanoVibo Valentia 2-3; stasera (20,30) Perugia-Ravenna (Rai Sport 1); giovedì 27 ottobre Trento-Latina. SPORT I FENOMENI E LE RISPOSTE SUL CAMPO Sette Al funerale annunciato non c’è nessuno, qualcuno ci vada pure... Ma non troveranno nessuno Gigi Buffon Dopo le prestazione da campione con il Lione seguita ai due errori con Nazionale e Juve vite Buffon è l’ultimo campione che si sfoga dopo le critiche Quando i funerali anticipati allungano la carriera GIULIA ZONCA Lo sport è la terra delle resurrezioni o dei funerali facili o delle rivincite velenose. Ognuno declina il riscatto a modo proprio ma la frase «mi davano per morto» è tra le più gettonate. Colpa di una critica a tratti sbrigativa e rapace, di un settore che consuma i successi e adora le successioni e anche dell’adrenalina di chi ha bisogno di restituire al mittente gli appunti più fastidiosi. Buffon ha salvato una partita e pure una funzione prematura: «Al mio funerale non troveranno nessuno», versione aggiornata del «Non dateci per morti» lanciato, sempre da lui, nell’ottobre 2015 durante il discorso della riscossa. Giusto per stare in casa Juve, lo scorso dicembre, pure Allegri si era tolto qualche commento acido di dosso in stile necrofilo: «Pensavano di farmi il funerale. Non porto rancore perché nel calcio fan- no tutti i professori». O i becchini a quanto pare. La moda sembra più un esorcismo che un reale sfogo, «senza rancore appunto», giusto per chiarire. Anche se le sfumature di ironia variano dal leggermente mordace al velenoso. Sarcastici o astiosi Usain Bolt è quello che ha chiuso la camera mortuaria nel modo più prepotente. E con un ghigno definitivo che a questo punto resisterà in eterno. Dopo il secondo oro olimpico consecutivo nei 100 metri, a Londra, nel 2012, in una notte particolarmente euforica si è seduto davanti alle tv di tutto il mondo e con aria compiaciuta ha detto la sua: «E dire che stavolta non dovevo essere io il più veloce. Parevo arrivato. Invece sono una leggenda vivente». Il giamaicano ha continuato a vincere ogni titolo importante fino ai Giochi di Rio, ha in programma un altro Mondiale, l’estate prossima, poi va in ANSA Gigi Buffon, 38 anni, nell’ultima partita di Champions contro il Lione ha salvato la Juve con tre parate decisive Già nel 2007, quando mi batteva Stoner, mi davano per morto. Invece sono ancora qua Valentino Rossi Stella della MotoGp. Nel campionato 2015 ha lottato per il titolo fino all’ultima gara Dicevano che ero finito Meglio così, mi porta bene Francesco Totti Capitano della Roma. Ha appena festeggiato i 40 anni e i 250 gol in serie A E pensare che quest’anno non ero io il più veloce. Sembravo arrivato: sono una leggenda vivente Usain Bolt Discorso dopo l’oro nei 100 metri a Londra 2012. Ha vinto anche 4 anni dopo pensione e nessuno oserà mai più pronosticare la sua fine. Chi invece resiste e si supera rischia sempre di sbagliare l’uscita. E attira corvi. Non solo nello sport Totti è uno specialista del genere, ha smantellato diversi cortei a lutto apparecchiati su una carriera più volte battezzata al capolinea. Nel 2009 colpisce: «Dicevano che ero finito. Meglio così, mi porta bene». Poi sale di grado «mi avevano già fatto la festa», «pensavano fossi un vecchio», «mi credevano morto davvero». Sempre con un certo disincanto. Mentre Valentino Rossi è più vendicativo quando sfodera l’umorismo nero. L’anno scorso ha lottato per il Mondiale fino all’ultima curva, si è sentito incastrato da alleanze generazionali e ha risposto innervosito: «Già nel 2007, quando mi batteva Stoner dicevano che ero finito, morto. Sono ancora qui». Eco dell’altro Rossi, Vasco, che ha messo in musica il concetto: «Sembrava la fine del mondo - Ma sono ancora qua» perché il funerale non è solo una metafora per campioni offesi. Lo ha esorcizzato Berlusconi in plurimi discorsi, con tanto di parodia di Crozza «mi davano del morto, ho detto 3 ca... in cinque giorni e sono tutti in paranoia». Lo ha esaltato Trump, «quando ho perso le primarie in Wisconsin, mi davano per morto. Pronostico sbagliato», lo ha degradato a pettegolezzo Robbie Williams, solista sopravvissuto a una boy band e pure a una storica. Emerso dai Take That primo in classifica ha contrattaccato: «Vi piace parlare dei miei guai e considerarmi morto vero?». Ma tra iettatori e stizziti è una gara a perdere. I gufi si ripresentano davanti a ogni inevitabile scivolata e più le carriere sono lunghe più le scommesse sulla fine si fanno invadenti. E le risposte zombie noiose. Tranquilli, non serve rinfacciare date di scadenza affrettate: il talento porta dritto all’immortalità. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA STAMPA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 . 35 Volley: vincono Trento e Casalmaggiore Basket, Eurolega: Milano gioca in Turchia Ritorno amaro per Guardiola al Camp Nou: il Barcellona travolge 4-0 il Manchester City, in dieci per il rosso al portiere Bravo, con tripletta di Leo Messi e gol di Neymar. Goleade anche per Arsenal, 6-0 ai bulgari del Ludogorets (tris di Ozil), e Bayern Monaco di Ancelotti (4-1 al Psv). L’Atletico Madrid vince in Russia (1-0 a Rostov) e vede gli ottavi. Bene il Psg (3-0 al Basilea). Nel Mondiale per club a Manila, Trento batte 3-0 i brasiliani del Monas e oggi affronta gli argentini del Bolivar (22,45 Fox Sports). Nel torneo femminile, Casalmaggiore supera 3-2 le brasiliane del Rexona e può ancora sperare di entrare nelle semifinali: dovrà però imporsi oggi sul Psl Manila (ore 13,30) sperando che prima le brasiliane del Rexona di Bernardinho perdano con le turche dell’Eczacibasi di Barbolini (ore 7). Seconda giornata di Eurolega e difficile trasferta a Istanbul per l’EA7 Milano, sul campo del Darussafaka (ore 20,45 Fox Sports). La società turca è stata molto attiva sul mercato estivo, ingaggiando fra gli altri giocatori come Brad Wanamaker e James Anderson e in panchina David Blatt, il coach che aveva vinto l’Eurolega 2014 col Maccabi Tel Aviv e portato poi i Cleveland Cavaliers alla finale Nba 2015. Juve da perfezionare Ma la difesa bunker può portare lontano L’analisi Barça, Messi umilia il City di Guardiola Più possesso palla e meno tiri subiti: la ricetta bianconera per l’Europa Napoli 2 Besiktas 3 NAPOLI BESIKTAS 4-3-3 4-2-3-1 Reina 5; Maggio 5; Chiriches 5; Kolulibaly 5; Ghoulam 5,5; Zielinski 5 (37’ st Allan sv); Jorginho 5 (25’ st Diawara 5,5); Hamsik 5; Callejon 6; Mertens 6,5; Insigne 5 (20’ st Gabbiadini 6,5) Fabri 7,5; Beck 6; Marcelo 6; Tosic 7; Erkin 7; Necip Uysal 6,5 (45’ st Talisca sv); Hutchinson 6,5; Quaresma 7; Arslan 6,5 (30’ st Tosun 6); Adriano 7 (25’ st Inler 6); Aboubakar 7,5 ALL. Sarri LE QUATTRO DIFESE IMBATTUTE Media tiri subiti % possesso palla % tocchi propria area Altezza media baricentro JUVENTUS 7 61,9 6,2 53,9 m SIVIGLIA 12 61,5 7,0 50,1 m LEICESTER 10,6 39,6 11,8 49,1 m ATLETICO MADRID 9,7 51,9 7,0 51,1 m Fonte: MASSIMILIANO NEROZZI TORINO 5 ALL. Gunes 7 RETI: pt 12’ Adriano, 30’ Mertens, 38’ Aboubakar, st 24’ Gabbiadini (rig), 41’ Aboubakar Forse non ci salverà la bellezza (del gioco), non certo l’ha fatto nella notte di Lione, ma chissà quanto conta davvero se alla fine la cosa importante è vincere, come va ripetendo Massimiliano Allegri. Del resto, quella è la ragione sociale del club, quella l’identità storica, ribadita uscendo dagli spogliatoi da Juan Cuadrado, l’uomo dal dribbling facile e del tiro folle: «Questa è la Juve: devi cercare di vincere, a tutti i costi». Con i ferri del mestiere: la qualità dei singoli, e dall’Italia all’Europa funziona così, la forza fisica, impressionante in 10 contro 11, la solidità del gruppo, il senso di squadra. E, last but not least, la voglia di crederci sempre e comunque: «Quando hanno espulso Lemina - raccontava ancora Cuadrado io e Neto ci siamo detti in panchina: “Questa la vinciamo”». Avvicinandosi così alla qualificazione degli ottavi di Champions. Gruppo solido anche in dieci La Grande Bruttezza del primo tempo con l’Olympique Lione emergeva anche dai sorrisi di Allegri, appena finita: «L’espulsione di Lemina? Lo devo ringraziare, perché stavamo giocando talmente male che in dieci abbiamo allargato il campo. E almeno qualche traiettoria l’abbiamo trovata». Meglio, azzeccata. Alla Juve, nel primo tempo francese, sono mancati gioco senza palla, velocità di pensiero e, quindi, di esecuzione. Per non Quando hanno parlare del pallegespulso Lemina, gio: intorpidito e memorizzato (anio e Neto ci siamo che dagli avversadetti: «La vinciamo» ri). Che, come capita spesso, aspetQuesta è la Juve tano nella propria metà campo. Juan Cuadrado Analisi condivisa Ala della Juve autore del gol al Lione dall’allenatore juventino: «La palla girava lenta, e non abbiamo avuto pazienza nell’allargare il gioco». Tutte cose già viste altre volte. Nonostante ciò, la Juve è in testa al campionato e con i piedi alle idi di marzo della Champions. Il gioco verrà, migliorerà pure, perché la strada è lunga, e i bianconeri sono stati costruiti per tentare di arrivare al traguardo di Cardiff, non solo per vincere qualche tappa. Baricentro alto Di certo, la Juve resta tra le migliori d’Europa per fase difensiva, anche se con la stagione ancora acerba le statistiche patiscono la differenza nei gironi. La tendenza è quella, comunque. La squadra di Allegri subisce meno tiri delle altre, e dal primo anno post Conte è migliorata in possesso palla: sequestrato pure contro il Siviglia, una squadra che aveva saputo imporlo al Real Madrid. Abbinando la potestà del pallone con il baricentro mediamente alto, è chiaro che la zona pericolo si allontana dal quartiere di Buffon. Che, in caso contrario, resta Buffon: beneficiare di grandi parate non è un cieco dono del destino, ma del gioco, e dell’avere un leggendario numero uno. In fondo, dalla difesa sì è sempre partiti, nella tradizione della casa, così come da una squadra che sa farsi gruppo: «E anche in 10 contro 11 - esultava ancora Cuadrado - siamo stati grandi: una vera squadra. L’essenza della Juve». Mica è facile: «Anzi, qui è difficile - diceva il colombiano - perché ci sono tanti grandi giocatori, e devi aspettare il tuo momento». Il segreto, di Allegri anche, sta e starà tutto lì: nel far arrivare in fondo Higuain e Mandzukic, Cuadrado e Pjaca, Alex Sandro ed Evra, Benatia e Rugani, senza perdere nessuno per strada. «Se non sei negli 11 - la certezza di Cuadrado - devi essere pronto: prima o poi toccherà anche a te». Da un mazzo così, il jolly lo si pesca spesso. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI ARBITRO: Karasev (Rus) 6 AMMONITI: Adriano, Maggio, Erkin, Aboubakar SPETTATORI: circa 35 mila Il gol vittoria di Vincent Aboubakar, 24 anni, realizzato in fuorigioco Cose turche, Napoli si butta via La crisi arriva anche in Champions Non bastano due rigori, il Besiktas passa al San Paolo Azzurri confusi e stanchi: qualificazione di nuovo in discussione GUGLIELMO BUCCHERI INVIATO A NAPOLI Doveva essere l’appuntamento per ricominciare a correre dopo i due capitomboli in campionato, si è trasformata in una sfida sull’altalena, degli errori e delle contraddizioni. Il Napoli va a sbattere contro il Besiktas (2-3) perché, oggi, quella azzurra appare una squadra confusa e stanca. E lo scivolone contro i campioni di Turchia assume un peso specifico tale da scomodare la storia: mai in Coppa Campioni o Champions League, il San Paolo era stato violato e, qua, erano cadute corazzate del calibro del Manchester City, del Borussia Dortmund, del Chelsea o dell’Arsenal o avevano pareggiato Real Madrid e Bayern Monaco. Primo ko casalingo Non c’è Gabbiadini in avvio ed è una notizia che scuote: senza Milik è il giovane attaccante il prescelto per occupare lo spazio del polacco, ma Sarri va in controtendenza e lo fa rinnegando i suoi annunci della vigilia. Il tecnico azzurro avrà, forse, capito che per il ruolo di centravanti tipico Gabbiadini non ha il Dna, ma per fare l’esterno sì? Il San Paolo sembra Istanbul: pochi i tifosi napoletani, più di tremila i chiassosi turchi e non solo nel settore a loro dedicato. L’avvio si consuma in fretta: segna il Besiktas grazie ad un affondo dell’ex interista Quaresma e al tocco sotto porta dell’ex del Barcellona Adriano, pareggia il Napoli con un colpo di Mertens (il più vivace) su invito di Callejon, torna avanti la squadra campione di Tur- chia in carica per un colossale errore di Jorginho (il regista azzurro manda in fuga davanti a Reina il gigante Aboubakar con un passaggio all’indietro). Insigne, errore e fischi A Fuorigrotta cala il gelo e ci si interroga. I ragazzi di casa pensano e costruiscono il solito copione, ma da un po’ la recita appare stonata. Le intenzioni non mancano, manca quella cattiveria che, in certe notti, serve per arrivare al traguardo: essere belli non basta se non si è anche concreti. Il motore azzurro gira privo della continuità che accompagna il Napoli nei momenti di grazia: se ti fermi a riflettere su cosa fare la manovra si inceppa. E ad incepparsi è anche Insigne che sbaglia il calcio di rigore del possibile, nuovo, pareggio tirando come se passasse la palla ad un compagno (il folletto azzurro non segna ormai da 17 partite). Pareggio che arriva grazie ad un altro rigore, stavolta, chirurgicamente realizzato da Gabbiadini. Gol decisivo in fuorigioco La sensazione che regala il Napoli di questi ultimi tempi è quella di un gruppo che, strana- mente, fatica ad accendersi. E’ come se qualche interprete avesse bisogno di staccare la spina per recuperare anche le energie mentali: il conoscere a memoria il gioco che vuole Sarri e, di riflesso, l’identità assimilata sono le variabili che aiutano Mertens e soci a rimanere nel vivo della sfida fino all’ultimo. E l’ultimo flash è da far venire il mal di testa: l’area è intasata, ma dal traffico (in fuorigioco) spunta la sagoma di Aboubakar che spinge in alto il Besiktas e consegna a Sarri una notte di passione. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Arsenal e Bayern a valanga Chi sale Mertens 6,5 Chi scende Reina 5 IERI Arsenal-Ludogorets GIRONE Paris Saint Germain-Basilea A PROSSIMO TURNO - 1 novembre Ludogorets-Arsenal Basilea-Paris Saint Germain IERI Dinamo Kiev-Benfica GIRONE Napoli-Besiktas E B T 6-0 3-0 0-2 2-3 PROSSIMO TURNO - 1 novembre Besiktas-Napoli Benfica-Dinamo Kiev IERI Barcellona-Manchester City 4-0 GIRONE Celtic-Borussia Mönchengladbach 0-2 Chi sale Fabri 7,5 Chi scende Marcelo C 6 PROSSIMO TURNO - 1 novembre Borussia Mönchengladbach-Celtic Manchester City-Barcellona IERI Bayern Monaco-Psv Eindhoven 4-1 GIRONE Rostov-Atletico Madrid 0-1 D E T PROSSIMO TURNO - 1 novembre Atletico Madrid-Rostov Psv Eindhoven-Bayern Monaco - LA STAMPA Arsenal 7 Paris S. Germain 7 Basilea 1 Ludogorets 1 Napoli 6 Besiktas 5 Benfica 4 Dinamo Kiev 1 Barcellona 9 Manchester City 4 Borussia Monch. 3 Celtic 1 Atletico Madrid 9 Bayern Monaco 6 Psv Eindhoven 1 Rostov 1 123456789A83BB3CD589AEF LA STAMPA F 1 Sport .37 LA STAMPA . GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 Intervista GIANLUCA ODDENINO TORINO Catenacciaro? Affatto Lui osa sempre, così la squadra cresce in autostima: ha studiato molto Klopp EUROPA LEAGUE, STASERA CON IL SOUTHAMPTON De Boer bacchetta l’Inter “Icardi? Impari anche il club” TIZIANA CAIRATI MILANO inisa è l’uomo giusto al posto giusto e nel momento giusto: il Toro con lui può davvero sognare in grande». Amico, confidente, ex compagno e anche suo primo vice: nessuno conosce Mihajlovic come Dario Marcolin, allenatore e commentatore di Fox Sports. Non solo perché passa ogni vacanza al fianco del tecnico granata, insieme a Mancini e Lombardo, ma per quel ruolo ricoperto a Catania e Fiorentina all’inizio delle loro carriere in panchina. «S Amici Sinisa Mihajlovic e Dario Marcolin hanno giocato insieme alla Lazio ed allenato Catania e Fiorentina Ha fatto il matto per avere Ljajic: l’ha convinto dicendogli che questo poteva essere il suo anno Dario Marcolin Commentatore Fox Sports ed ex vice di Mihajlovic «Non c’è solo Belotti, che assomiglia a Vieri e in pratica è figlio di Mihajlovic per come lotta e dà l’anima in campo. Penso anche a Benassi e poi Ljajic». Marcolin, stupito del Toro di Mihajlovic? Lei l’ha avuto a Firenze. Quanto è cambiato? «Sì, perché non mi aspettavo che trasmettesse così in fretta il suo carattere alla squadra. È stato bravissimo e si vede che Sinisa è cambiato in questi anni e ha imparato a conoscersi: ora è nel pieno della sua maturità di allenatore». «L’ho conosciuto che aveva potenzialità pazzesche, ma giocava per l’estetica. Ora è pratico e la doppietta di Palermo lo dimostra: adesso va dritto verso la porta, mentre prima voleva dribblare due volte il difensore. Questa è maturazione pura». In che cosa non lo riconosce? «Una volta era molto più focoso (ride, ndr) e non azzeccava i cambi. Adesso è razionale e ha imparato a farsi scivolare addosso piccole cose che una volta potevano infastidirlo». Sinisa Mihajlovic, 47 anni, allena il Toro dallo scorso giugno Dov’è rimasto uguale? «Si arrabbia ancora con se stesso quando non riesce a dare quello che vuole. Studia tantissimo, è stato tante volte a Dortmund da Klopp e stima Sarri. In più innova, prova sempre soluzioni nuove sulle palle inattive e ama forgiare le squadre a sua immagine. Ecco perché nel Toro si è subito trovato bene: sono uguali». Dia un consiglio ai giocatori per non deludere Sinisa. «Impazzisce se vede che uno non si impegna: non tollera chi ha la fortuna di fare il calciatore e non ha voglia di fare. Dare per avere è il suo credo: lui ha avuto tutto con il sacrificio, e nella vita ne ha viste davvero tante, per questo non accetta i lavativi». Vede la mano di Sinisa? «Sì, ma non solo su di lui. Ha fatto capire a Ljajic che questo poteva essere il suo anno e ha fatto il matto per portarlo a Torino, prima che finisse al Milan. Però la mano si vede anche sulla squadra: il Toro ha un’identità, Serbo “Sinisa mai così maturo ora azzecca anche i cambi Belotti sembra suo figlio” Marcolin, già vice di Mihajlovic, ne racconta i segreti “È uguale al Toro, per questo si è trovato subito bene” A Torino è già scoppiata la Mihajlovic-mania... «Perché è uno duro, ma vero. La sua parola vale più di qualsiasi cosa e poi applica la meritocrazia: gioca chi merita, anche se ha 20 anni e non ha mai visto la A. Questo fa la differenza in uno spogliatoio». C’è un’etichetta che lo accompagna, quella di «catenacciaro». Perché, visto che il Toro ha 17 gol Segnati in 8 partite di campionato dal Toro: è il secondo attacco con la Juve IMMOBILIARE VENDITA Torino citta’ CAUSA trasferimento vendesi prestigiosa villa sulla collina di Torino con parco e piscina. Qualsiasi proposta seria verrà presa in considerazione. Tel. 335.5943852. CENTRO appartamento con affreschi, terrazzo, soppalchi totalmente ristrutturato in palazzo ottocentesco. 310 mq. Rif. 2092. Classe C. www.iminter.com 011.5170021. Liguria PIETRA LIGURE attico, 100 metri mare, due camere, soggiorno cottura, due terrazzi. Classe F. Studiotre tel. 392.0657888. PIETRA LIGURE Quando ti ricapita? Nuovo bilocale con terrazza vista mare. Termoautonomo. Ape: A. € 165.000. Fondocasa tel. 019.615951. il secondo attacco? «Non viene smentita solo dai 17 gol in 8 partite, ma perché osa sempre e il suo primo obiettivo è vincere. Ovunque e contro chiunque: questa è una spinta che cambia la squadra, facendola crescere in autostima. “Credete in quel che fate”, dice sempre. E si vede da come gioca il Toro». Chi l’ha colpita? 24 attacca ai cento all’ora e gioca un calcio totale». anni Perché non è riuscito a fare questo nel Milan? Il Toro non era così in alto in classifica dopo 8 giornate dal 1992 (2° dietro al Milan) «Dal Milan ne è uscito da vincitore, ha ottenuto il massimo da una squadra che ha avuto problemi di ogni tipo. Ma, poi, voi siete sicuri che quel Milan avesse più qualità di questo Toro?». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Ultima spiaggia in Europa Frank De Boer sa che deve sbrigarsi a portare i risultati perché «nel calcio il tempo è poco. Quindi, dobbiamo cambiare e migliorare». A partire da questa sera, ultima spiaggia di Europa League a San Siro dopo il disastro di domenica scorsa contro il Cagliari. Il tecnico dell’Inter sa che questo è un suo dovere, ma ci sono anche quelli della società come ricorda lui stesso a proposito del caso Icardi: «Non è stata una buona situazione, certi fatti influiscono sulle gare. Tutti devono imparare a evitare questo in futuro, non solo Icardi ma anche il club. Tutti». Inter Southampton (4-3-3) (4-3-1-2) SKY SPORT 1 ORE 19 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Slovan Liberec Fiorentina (4-2-3-1) (3-4-2-1) SKY SPORT 3 ORE 19 1 19 Dubravka Tatarusanu 12 55 Nagatomo Martina 15 5 Coufal Tomovic 40 25 Miranda Yoshida 3 31 24 Murillo Fonte 6 11 Hovorka Salcedo 18 38 26 Bartosak C. Tello 16 23 6 14 2 Breite Matias Vecino 8 24 Bartl Maxi Olivera 15 1 Handanovic Forster Ma alle 19 si torna in campo e in caso di nuovo ko - dopo Hapoel e Sparta Praga - i nerazzurri sarebbero praticamente fuori dall’Europa. Una situazione preoccupante - visti anche gli 11 punti in 8 gare di campionato - e che proietta l’olandese nel Purgatorio delle panchine traballanti (Garcia e Capello possibili sostituti). L’allenatore resta comunque fiducioso: «Credo in questa squadra, serve tempo e la società ne è consapevole. Mi sento come un pilota di F1 con una macchina nuova e con la fretta di dover migliorare (la messa a punto dell’auto, ndr) a breve». Torna Brozovic (dal 1’), per Banega probabile panchina. Santon McQueen 21 Gnoukori Hojberg 27 Medel Romeu 17 Brozovic Ward-Prowse 16 77 87 Candreva Tadic 11 10 Icardi Long 7 23 10 21 9 Eder Austin 23 Latka G. Rodriguez Sykora Cristoforo 72 Vuch Kalinic 9 Komlichenko Babacar 30 ARBITRO: GOZUBUYUK (OLANDA) All: DE BOER All: TRPISOVSKI GRUPPO K: Hapoel-Sp. Praga Classifica: Southampton e Hapoel 4, Sp. Praga 3, Inter 0 Roma (4-2-3-1) TV 8 - SKY SPORT 1 19 24 Rapid Vienna Sassuolo (4-2-3-1) (4-3-3) SKY SPORT 3 ORE 21,05 31 30 Strebinger Consigli 47 Florenzi Stryger Larsen 17 22 Pavelic Lirola 20 Fazio Rotpuller 20 3 ORE 21,05 Alisson Hadzikic All: SOUSA GRUPPO J: Qarabag-Paok Classifica: Fiorentina e Paok 4, Slovan Liberec e Qarabag 1 Austria Vienna (4-3-1-2) 19 Folprecht Ilicic ARBITRO: MAZEIKA (LITUANIA) All: PUEL 2 Juan Jesus Filipovic 33 3 Schosswendter Antei 5 Dibon Acerbi 15 Schrammel Peluso 13 4 17 33 Emerson Palmieri Martschinko 28 4 Nainggolan Serbest 15 15 Mocinic Biondini 8 4 4 5 Paredes Holzhauser 26 26 Grahovac Magnanelli 30 Gerson Venuto 11 10 Schaub Pellegrini 10 8 Schawb Politano 95 23 8 34 Totti A. Grunwald 10 7 92 Iturbe Felipe Pires El Shaarawy Kayode Traustason Defrel Joelinton Ragusa 6 16 11 90 ARBITRO: BEZBORODOV (RUSSIA) ARBITRO: HUGO MIGUEL (PORTOGALLO) All: SPALLETTI All: BUSKENS All: FINK GRUPPO E: Viktoria P.-Astra Classifica: Roma e Austria Vienna 4, Viktoria 2, Astra 0 All: DI FRANCESCO GRUPPO F: Genk-At. Bilbao Classifica: Athletic Bilbao, Sassuolo, Genk e R. Vienna 3 12345367318 9AB5CDE38F3B11B7C38F2 LA STAMPA 9A Campus Einaudi Un convegno per tutelare i tesori dell’arte in caso di guerra È di pochi giorni fa la notizia che l’Occidente finanzierebbe l’Isis con il commercio di beni archeologici. Il traffico di opere d’arte è la terza fonte di reddito per le organizzazioni criminali dopo traffico di droga e armi. Come tutelare i tesori dell’antichità dalla distru- Che tempo fa zione e dai mercati dell’illegalità? È il tema del convegno organizzato oggi dalle 9,15 al Campus Einaudi dal titolo «La tutela internazionale dei beni culturali come valore sociale ed economico». Tra i relatori il procuratore generale militare presso la Corte di Cassazione, Pierpaolo REPORTERS Rivello, Natalino Ronzitti, professore emerito di diritto internazionale alla Luiss di Roma, Vincenza Lomonaco, rappresentante permanente d’Italia presso l’Unesco a Parigi, il generale Fabrizio Parrulli, comandante del reparto dell’Arma che si occupa di tutela del patrimonio culturale, Giovanni Tartaglia Polcini, consigliere giuridico del ministero sulle strategie per combattere il traffico illecito di beni archeologici. Scavi archeologici 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI TORINO LA STAMPA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 B fax 011 6639003, e-mail: [email protected] B [email protected] Facebook: La Stampa Torino B Twitter: @StampaTorino & PROVINCIA Situazione Aria fredda valica le Alpi con addensamenti a tratti estesi in giornata ma basso rischio di pioggia. Domani correnti più asciutte riporteranno il sole ma con temperature in calo. Presa la banda del maxi-furto del 25 aprile. In manette anche quattro guardie giurate Due notti barricati nella banca Poi la fuga con un quintale d’oro Diciassette arresti per il colpo a Intesa Sanpaolo: traditi dal cellulare perso nel caveau 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Irregolarmente nuvoloso sulle pianure con lieve rischio di qualche rovescio nel pomeriggio. Schiarite più ampie sulle zone alpine. Bar e locali ignorano il nuovo divieto Incassati 63 mila euro Rossi, Mariotti A PAGINA 43 4° 16° Domani I banditi erano entrati in azione nel ponte del 25 aprile: un foro nel muro sul retro e gli allarmi silenziati con la complicità di alcune guardie giurate. Un colpo da film, per svuotare il caveau della filiale di Intesa Sanpaolo appena inaugurata in Corso Peschiera e portarsi via una montagna di gioielli. A distanza di sei mesi, gli «uomini d’oro» sono stati identificati e arrestati dalla squadra mobile di Torino. 1 Peggio e Poletto ALLE PAGINE 40 E 41 In campo Culicchia, Bajani e Geda Soleggiato salvo nebbie o nubi basse sulle pianure nel primo mattino, in diradamento. Temperature in calo, sensibile nei valori minimi del mattino. Tre scrittori torinesi per il Salone di Lagioia 5° 16° Sabato Nascerà da un modellino il villaggio di Babbo Natale Cristina Insalaco A PAGINA 55 Bray non voleva un direttore torinese e ha scelto Nicola Lagioia che invece si ritrova una squadra tutta torinese per costruire il Salone. Lo scrittore sarà affiancato da tre colleghi che qualcuno già chiama «direttorini», tre penne cittadine molto gradite ai piccoli editori. Intanto il presidente per nulla pro tempore della Fondazione Mario Montalcini è al lavoro per trovare nuove forme di finanziamento. Minucci A PAGINA 46 Foodora, il governo chiede aiuto all’Ue l caso dei rider sottopagati di Foodora è un problema europeo. A dirlo è la ministra per le Riforme, Maria Elena Boschi interrogata dal deputato di Sinistra Italiana, Giorgio Airaudo che ieri ha portato in Parlamento le proteste degli app-fattorini che chiedono un aumento della retribuzione e l’eliminazione del cottimo. «Il ministro Poletti – dice la Boschi ha già posto ai colleghi europei il tema di come si affrontano le opportunità offerte dall’e-commerce tutelando i diritti dei lavoratori». Il governo auspica un «tavolo della Ue» per trovare «una strategia a livello europeo essendo piattaforme che operano su Paesi diversi». Mentre sono in corso gli accertamenti degli ispettori del lavoro che venerdì hanno visitato la sede torinese della multinazionale del “food delivery”, Airaudo va all’attacco: «I rider di Foodora segnalano un altro guaio del Jobs Act: il ritorno ai Cococo». ANDREA ROSSI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Oggi PAOLO COCCORESE Le larghe intese di Appendino Evoca scenari fantascientifici per spiegare i licenziamenti 2.0 di cui è accusata Foodora. «Alcuni lavoratori sono stati disattivati dall’app che serve a prenotare i turni - dice il deputato - : un termine più da Blade Runner o da Terminator che da Repubblica fondata sul lavoro. Per me sono stati licenziati. E la disattivazione è la versione virtuale della “serrata” che, ricordo, è vietata». LA STRETTA Slot machine fuori orario Ogni giorno quindici multe 9° 17° Abbastanza soleggiato nella prima parte della giornata. Possibile aumento della nuvolosità dal tardo pomeriggio. Temperature stazionarie. L’EX PROVINCIA vero che avrebbe fatto volentieri a meno di sobbarcarsi anche questa incombenza. È vero che le competenze sono diverse, e infinitamente meno. Eppure l’esordio - quello vero, dopo il rinnovo del Consiglio - di Chiara Appendino alla guida della Città metropolitana ha costretto la sindaca a cimentarsi con una situazione per lei inedita: governare un’assemblea in cui non ha la maggioranza (i Cinquestelle esprimono otto membri, il Pd anche, il centrodestra tre), mentre in Sala Rossa - con 25 consiglieri su 40 - ha la strada spianata. Ne è uscito, in piena salsa realpolitik, un appello alla concordia e alle larghe intese: «C’è un sindaco metropolitano non scelto dai cittadini e senza maggioranza in Consiglio. Questo problema, unito ai tagli decisi dal governo che ci mettono in grande difficoltà, offuscano l’insediamento di questa assemblea», ha spiegato Appendino. Per poi rivolgersi all’aula: «Nessuno ha i numeri per decidere. Sono convinta che le cose che ci uniscono siano più di quelle che ci dividono. Occorre lasciare da parte le divergenze, se no il prezzo più alto lo pagheranno i cittadini». Messaggio raccolto? Più o meno. Intanto perché i partiti in Consiglio metropolitano sono gli stessi che si danno battaglia in Sala Rossa, dove i grillini spadroneggiano e non sempre sono molto concilianti. E poi si fiuta una certa volontà di mettere in difficoltà Appendino, che, comunque, ha superato il primo tornante, vale a dire l’approvazione del bilancio con cui dare il via libera alla riparazione delle strade e alla manutenzione delle scuole: favorevoli i Cinquestelle, astenuto il centrosinistra, mentre Lega e Forza Italia hanno disertato il voto. Un bilancio tecnico, l’ha definito Appendino. E qui il Pd ha avuto non poco da ridire, definendolo più che altro un bilancio che tradisce una visione minimalista della Città metropolitana, come di un ente che tappa buche e sistema le scuole. «Speriamo che prima o poi Appendino venga a dirci che cosa pensa del ruolo della Città metropolitana e di come lo vuole interpretare», ragiona Alberto Avetta, ex vice di Fassino. APRIRÀ IN PIAZZA D’ARMI CON LABORATORI E MERCATINI I 12345367318 LA STORIA La detective dei tumori premiata a Washington Silvia Balbo ha 40 anni è partita da Piossasco e insegna in Minnesota Fabrizio Assandri A PAGINA 49 È 12345367318 40 .Cronaca di Torino STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 La banda del buco L’esperto di antifurti e serrature, l’assistente capo della Penitenziaria, i vigilantes. Sono questi gli autori del furto da 30 milioni, messo a segno durante il ponte del 25 aprile Giovanni La Montagna Luigi Vurro Classe 1952, esponente della «scuola di Torino», specializzato in caveau 51 anni, è la vera mente del colpo all’Intesa Sanpaolo MASSIMILIANO PEGGIO Il racconto del complice Il primo a entrare dal varco è stato Franco Lisetti perché era il più magro: si è anche graffiato Angelantonio De Angelis Autista della banda Per aprire la cassaforte hanno usato un trapano elettrico. Non so se Giovanni avesse informatori all’interno Diciassette arresti e altri cinque indagati per il mega furto alla filiale Intesa Sanpaolo di corso Peschiera 151 e un altro colpo tentato in Lombardia. Una squadra di banditi in trasferta da Scampia, in viaggio sui Frecciarossa, un assistente capo della polizia penitenziaria, quattro guardie giurate, un ricettatore di Alessandria. E soprattutto lui, la mente di tutto, Giovanni La Montagna, il re delle chiavi e degli antifurti. Commerciante, titolare di un negozio di serrature in via Nicola Fabrizi, già finito nei guai nel 2015 per una serie di razzie ai bancomat. Convocato nel corso delle indagini negli uffici della Squadra Mobile per rispondere ad alcune domande, aveva preso subito le distanze. «Non c’entro con quel furto, ma è stato un gran bel lavoro», aveva detto. Malgrado la frase, quel luccichio d'orgoglio che gli era balenato negli occhi lo aveva quasi tradito. Lusingato dai sospetti, per essere uno dei pochissimi «professionisti del buco» in circolazione in Europa in grado di realizzare un furto del genere. Assalto da film: un pugno di uomini d’oro, rinchiuso per due giorni nel lungo ponte del 25 aprile scorso, nelle viscere della banca più moderna di Torino. Quasi trenta milioni di euro di beni denunciati. Il telefonino C’era lui, quella notte, secondo l’inchiesata del pm Andrea Padalino, a forare per sei ore con un trapano a ventosa la porta blindata del caveau, un gioiello di acciaio e sensori. Due millimetri d’errore e tutto il colpo sarebbe andato in fumo. Sette sono entrati nella filiale, tre sono rimasti all’esterno, come «pali». Eppure anche ai primi della classe capita di sbagliare. Ne l l ’e u fo r i a della razzia, tra cassette di sicurezza depredate, sotto una pioggia di denaro e pietre preziose, uno dei banditi ha perso un cellulare. Un vecchio Nokia azzurro con su un’etichetta col nome «Julius» scritto a mano. Faceva parte della partita di apparecchi che la gang aveva attivato per il colpo. Scivolone imperdonabile dopo tanta cura e precisione. Da questo piccolo dettaglio la Squadra Mobile, diretta Armi e maschere Oltre alle armi e agli arnesi utilizzati dai banditi, la polizia ha sequestrato anche le maschere che il gruppo avrebbe voluto organizzare per mettere a segno un altro colpo, ai danni della “Sala conta” della società Battistolli di Paderno Dugnano, nel Milanese Sopra, il capo della Squadra Mobile di Torino, Marco Martino, che ha diretto le indagini ANSA Tra i 17 arrestati anche 4 guardie giurate I maestri del furto al caveau traditi dal cellulare perso Il colpo all’Intesa Sanpaolo ideato dal mago delle serrature da Marco Martino, ha rintracciato i componenti della banda, mandando in fumo un imminente assalto alla sala conta della società di portavalori Bat- Ci misero sei ore a bucare il caveau Avevano una mappa ed erano già entrati lì per la manutenzione tistolli di Paderno Dugnano. In gioco, un bottino di 25 milioni in contanti. Il cellulare conteneva una scheda sim «usa e getta» attivata in un negozio di Scampia. Era stata acquistata con altre sim per mantenere i contatti tra il gruppo prima e durante il furto. Sarà pure fortuna, ma questa indagine è da antologia. Perché da un elenco di numeri sconosciuti e chiamate a vuoto, gli investigatori hanno tirato fuori nomi e ruoli. Così sono arrivati a Giuseppe Avagnano, napoletano, coinvolto in passato per un assalto ad un istituto di vigilanza con Ak47 e Uzi. Lui ha perso il telefono. Da qui in poi è stata opera di microspie e di altri telefoni intercettati che i banditi ritenevano sicuri. E poi di pedinamenti vecchia maniera, come nell’outlet di Vicolungo. Infine, decisiva la testimo- nianza dell’assistente capo della Penitenziaria, Angelantonio De Angelis, di Aversa, che non ha retto il peso del crimine, ed ha svelato al pm i retroscena Ho visto diamanti e preziosi. C’erano circa 4 milioni in contanti, l’oro era almeno un quintale del colpo di Torino e quello tentato a Milano. Gli allarmi Centrale in questa storia il ruolo delle «talpe», due guardie giurate: Alessandro Salemi e Maurizio Paesano, al tempo del furto, addetti alla sala controllo degli allarmi della All System, a Milano. I due hanno isolato tra il 23 e il 25 aprile l’antifurto della banca mettendo «fuori scansione» la filiale, così si dice in gergo tecnico il collegamento da remoto che consente alla società di vigilare in tempo reale le banche. Ma già in due occasioni precedenti, avevano silenziato gli allarmi: tra il 9 e il 10 aprile, e tra il 16 e il 17 aprile. Prima per fare le prove e poi per permettere all’avanguardia di preparare la strada ai ladri, forando la parete di mattoni negli scantinati del palazzo, alle spalle del caveau. Ora non sono più in servizio. Paesano si è licenziato il 30 aprile, 7 giorni dopo il furto. Altre due guardie giurate, secondo le indagini, avrebbero preparato invece la strada al gruppo per assaltare la sala conta della Battistolli. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 . Cronaca di Torino .41 Giuseppe Avagnano Angelantonio De Angelis Silvestro Minio Andrea Iapigio Marcellina Bussini Andrea Distefano 52 anni, è un rapinatore di lungo corso, esperto di banche Classe 1971, è assistente capo della polizia penitenziaria 53 anni, aveva l’incarico di rubare i mezzi per il furto Classe 1975, è uno dei sette uomini entrati nell’istituto il 23 aprile 53 anni, dopo i sopralluoghi faceva da palo durante i saccheggi Classe 1975, ha fuso l’oro e ha curato la vendita di alcuni monili L’inchiesta Tra suv e regali La festa dei ladri dopo l’assalto Retroscena ai visto che gioiel- euro. Il tesoretto viene scoperlino?», dice Ales- to a casa e in un box del sovrinsandro Salemi, la tendente capo della penitenziaguardia giurata che ha isolato ria Angelantonio De Angelis, l’allarme della filiale Intesa che fa da autista ad Avagnano, Sanpaolo, della sua nuova au- uno di leader dei napoletani. Gli to, una Dacia Duster compra- oggetti vengono sequestrati e ta con un bonifico postale di 17 riconosciuti dai proprietari di mila euro, pochi giorni dopo il alcune cassette di sicurezza defurto. Di colpo ha un gruzzo- predate. È la prova del collegaletto. Sul suo conto, da una so- mento. cietà di brokeraggio internaDe Angelis è un fiume in piezionale, la Benefit Brokers di na con il pm Padalino. «L’accorHelsinky, gli è arrivato un tra- do iniziale, è che Giovanni e il sferimento di 40 mila euro. In suo collaboratore, (Luigi Vurro, auto, con lui, c’è Giuseppe ndr) avrebbero preso la metà Avagnano, un suo amico, uno del bottino, mentre la restante degli uomini d’oro. Lo invita sarebbe stata divisa tra coloro alla cautela: «Stai attento tu, che erano entrati nella banca. a come ti muovi, perIo, Marcella e Silvio ché loro (la polizia abbiamo percepito ndr) vanno a vecirca 15 mila eudere come ro». Dopo il colmangi, come po di Torino, vai avanti, la banda si rigiustifica trova nel coogni tuo movo. De AngeIl compenso, ritrovato vimento, perlis vede «nove dagli investigatori, sul ché ti staranborse piene di conto corrente di una no molto, molto soldi in contanguardia giurata molto vicino». ti, lingotti e gioielParole profetiche, a li». E precisa: «I conleggerle ora, visto che tanti dovevano ammonfanno parte di una conversa- tare a 4 milioni di euro. L’oro zione captata dalle cimici del- era almeno un quintale. Ho vila polizia, il 23 maggio scorso, sto diamanti, preziosi, molti un mese dopo il colpo. orologi». Parte della refurtiva, Ecco, dove sono finiti i soldi tra cui pezzi «brutti», sono stati del furto? All’estero? Al sicuro affidati ad un «orafo» Andrea a Scampia? Qualcuno pensa a Di Stefano, alessandrino. Seuna casa, altri fanno regali, o condo le accuse avrebbe fuso aiutano amici in difficoltà con dell’oro e riciclato altri oggetti le multe, «così respiri un provenienti dal caveau. [M.PEG.] po’...». Ma solo una piccola 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI parte è stata recuperata, nel blitz del 9 giugno, quando la Guarda i video su Squadra Mobile torinese, in www.lastampa.it/torino accordo con la procura di Lodi, decide di fare irruzione nel covo di Paullo, dove il gruppo a meno di due mesi di distanza dall’impresa torinese, si apprestava ad assaltare un altro obiettivo, la sala conta di Paderno Dugnano. Undici finisco in Stai attento a come manette. Tra maschere di lattice acquistate ad Ascoli Pice- ti muovi perché loro no, dispositivi hi tech per (la polizia) vanno mandare in tilt cellulari e reti a vedere come mangi, wireless, punte di trapani, lacci di plastica, pistole, bombo- come vai avanti lette spray identiche a quelle utilizzate per oscurare le tele- Giuseppe Avagnano camere del caveau di corso Intercettato mentre parla Peschiera, trovano orologi, con un complice preziosi e denaro per 23 mila «H 40.000 euro La storia LODOVICO POLETTO i va classe per fare certe cose. «Mai vantarsi troppo», diceva un giorno davanti a un caffè un vecchio rapinatore torinese, passato alla storia come l’uomo del Kalashnikov. «Mai vantarsi», insisteva Pan, lasciando intendere che a volte è meglio far finta di nulla. Perchè poi non si sa mai. Quasi una profezia, ripensando alla frase che Giovanni La Montagna, genio del male e delle serrature da violare, s’è lasciato scappare davanti ai poliziotti che, come si fa di routine, lo sentirono per il maxi furto di corso Peschiera: «Gran bel lavoro hanno fatto quelli lì. Bello davvero». Lui pontificava e quelli dell’antirapine già scavano nella vita sua e degli altri. Mai vantarsi. Passare basso. Stare attenti a tutto. Ecco, se c’è una cosa che accomuna tutti gli uomini d’oro che poi alla fine i soldi non se li sono mai goduti, è proprio la disattenzione. E quella vanteria che fa commettere errori. Ma come immaginarle certe cose. In corso Peschiera quando ormai tutto era fatto, quando La Montagna aveva aperto il caveau, uno della banda perde il telefonino. Che un altro arruffone della gang ha preparato per i complici usando un solo cellulare master per preparare tutte le sim, lasciando così tracce elettroniche indelebili. Lo hanno ritrovato tra le cassette svuotate. Certo, li avrebbero presi lo stesso. Ma ci andava più tempo e più lavoro. Quello sì che è stato un bel passo falso. Et voilà. Povero La Montagna, con la sua vita dentro e fuori dal carcere. I bluff continui. Tipo quella volta che con due complici- tra cui una guardia giurata - dalle parti di via Livorno assaltò un furgone portavolori in mezzo alla strada. Misero sul parabrezza anche della finta dinamite. Li hanno incastrati in pochi mesi. L’errore? L’amico parlava troppo. E vabbé, sognare in grande non è reato. Ma bisogna stare attenti. Prima e durante e dopo il colpo. Anversa, Belgio, anno 2003. Una banda entra di notte nel «Diamond center», la Borsa dei diamanti, la cassaforte più inviolabile - si dice - d’Europa. Lavora due giorni e se ne va con un bel carico di diamanti per un centinaio di milioni. Leonardo Notarbartolo, torinese d’adozione, ha lavorato tre anni per quel furto. S’è aperto un ufficetto lì dentro, ha iniziato a commerciare in pietre preziose e s’è impratichito. Fino a che, trovati i complici, s’è inventato il maxi furto. È il 16 marzo. Al volante di una Peugeot se ne vanno carichi come muli. Durante il viaggio, diretti verso la Svizzera, uno della banda ha fatto ciò che fa un italiano medio. Ha gettato dal finestrino un sacchetto di immondizia sul bordo della strada. Che è finito in un prato. E che un contadino ha raccolto. C Ripresi Giovanni La Montagna e Luigi Vurro, gli organizzatori del colpo al caveau di corso Peschiera, rintracciati e fotografati dalla polizia mentre parlano, seduti davanti alle vetrine di un negozio dell’outlet Vicolungo I maestri del furto Vanità e distrazione Così muoiono i sogni degli uomini d’oro Leonardo Notarbartolo Alfredo Tadiotto Dopo il colpo al Diamond center di Anversa, fu preso per un sacchetto gettato dal finestrino dell’auto: dentro c’erano gli scontrini che lo incastrarono Tra i complici del furto di 35 miliardi, a Roma nel 1984, viene fermato a Ivrea con parte del bottino, trasferito su diversi conti per arrivare in Svizzera Giovanni Spurgo Ferdinando Finotto Arrestato per droga nel ’97, si difese dimostrando di aver studiato il sistema d’allarme della banca centrale di Anversa: è stato condannato a 2 anni Un altro del colpo del secolo, esperto di casseforti, è stato arrestato nel 2015: svaligiava i bancomat nascondendosi alle telecamere sotto un ombrello «Sti italiani maleducati», ha sbottato con quell’accento impossibile con i poliziotti al telefono. Due agenti sono venuti a controllare e dentro alla busta c’erano scontrini che portavano al Diamond center, a Notabartolo, alla notte del colpo. Il resto è noto, più o meno. Manette. Indagini. Galera. Con loro c’era anche Ferdinando Finotto, arrestato alla fine dello scorso anno: svaligiava i bancomat nascosto sotto un ombrello: non si è accorto di una telecamera che riprendeva i suoi movimenti. E forse è colpa proprio dell’eccessiva sicumera, che Notabartolo&friends milionari non lo sono diventati. In una sarabanda di «in & out» dalle patrie galere. Alla fine, per il colpo del secolo, si era preso due anni anche Giovanni Spurgo, che per uscire pulito da un’inchiesta di droga, aveva dimostrato che le sue abilità erano altre, disegnando nei dettagli il sistema d’allarme della banca di Anversa. A pensarci bene, uno che sia uno, milionario con i furti, non c’è. Certo, qualcuno fa la bella vita. Night, champagne, entraineuse, auto, ma poco di più. Ci va testa. E fortuna. Marzo 1984, Roma. In sette entrano nel caveau della «Brlnk’s Securmark» e se ne vanno con un carico di soldi che allora fece impressione: 35 miliardi in contanti. Tracce? Nessuna, ovvio. Fino a che un giorno, dalle parti di Ivrea i carabinieri hanno arrestato un po’ di gente. Tra questi c’è Alfredo Tadiotto, 36 anni, un camionista incensurato che abita in un paese attorno a Ivrea. I soldi sono suoi. Beh, non erano 35 i miliardi, ma 5. Poco cambia, però. Erano troppi lo stesso. Si sa come vanno queste cose: trovato uno, trovati tutti. E la banda si sgretola. Ora, uno si domanda: perchè da Roma si finisce a Ivrea. Perchè Tadiotto viveva lì. E forse sperava di portarli al più presto in Svizzera. Sta di fatto che gli è andata male. E la sua carriera di ladro non è continuata. Ma i bottini di tutti questi colpi? Qualcosa è stato ritrovato. Ma il resto è stato inghiottito dal nulla. E da qualche parte, sicuro, c’è qualcuno che se li gode. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345316 789ABCD36E39119F5B36E2 LA STAMPA 6 1 23456471428 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 . Cronaca di Torino .43 «Bisogna insistere È il modo migliore per combattere la dipendenza» il caso ANDREA ROSSI entoventisei multe in poco più di una settimana. Quindici al giorno. L’ordinanza anti slot machine, firmata dalla sindaca Appendino, in pochi giorni ha prodotto un’ondata di sanzioni a carico dei locali che non rispettano le nuove limitazioni. Si viaggia al ritmo di quindici verbali al giorno, inflitti dai vigili. Numero di una certa consistenza che segnala due fattori: bar e sale gioco sembrano aver preso non troppo sul serio i divieti scattati la settimana scorsa; i vigili hanno deciso, almeno inizialmente, di inasprire i controlli per dare un segnale. Il risultato sono multe per 63 mila euro dal 10 ottobre, giorno in cui è entrata in vigore l’ordinanza, concepita sulla falsariga dei provvedimenti già adottati da atri 18 comuni della provincia in base alla legge voluta lo scorso anno dalla Regione. Le nuove regole limitano l’apertura delle sale gioco tra le 10 e mezzanotte. In questa fascia oraria le apparecchiature possono restare accese esclusivamente per otto ore: tra le 14 e le 18 e tra le 20 e mezzanotte. La finestra di otto ore al giorno vale anche per i bar che hanno apparecchiature per il gioco. La scelta di spezzare l’orario si basa sulle indicazione delle Asl che consigliano di evitare sessioni di gioco troppo lunghe. C L’azione di contrasto «Abbiamo voluto intensificare i controlli in questa fase e, in effetti, il risultato dà il segno di una tendenza diffusa a non rispettare le limitazioni», spiega il comandante dei vigili Alberto Gregnanini. L’offensiva che si spiega anche con un altro fattore: negli ultimi tempi il nucleo di prossimità dei civich, tra le varie situazioni di fragilità in cui si è imbattuto, si è trovato non di rado a occuparsi di persone affette da ludopatie. «Motivo in più per dare un’accelerata alle verifiche su chi installa e gestisce queste apparecchiature», ragiona Gregnanini. Le 126 multe per 63 mila euro inflitte dai vigili vanno ad aggiungersi ai blitz della polizia - che spesso, tra l’al- 4 Nuove regole L’ordinanza del Comune ha recepito la legge regionale approvata lo scorso anno e va a ruota di quanto già deciso da altri 18 comuni della provincia domande a Alberto Rossetti psicologo «Meno sale ci sono, e meno stanno aperte e più si riesce a contenere il problema delle dipendenze dalle slot. È il segreto di Pulcinella». Alberto Ferretti, psicologo, si occupa di dipendenze, di quelle forme di disagio che portano le persone a «farsi del male perché non c’è piacere nel giocare d’azzardo». Si pensa a volte che il gioco sia piacere. E invece? «E invece no. Il giocatore sta male quando gioca e sta male se perde. E trovare le sale da gioco vicino casa, vicino al posto di lavoro sempre aperte è sicuramente un danno e aumenta la dipendenza. Basta poco anche per le persone che si stanno curando per ricaderci». Cioè? L’ordinanza del Comune in vigore dal 10 ottobre Slot machine fuori orario In una settimana 126 multe Incassati 63 mila euro. I vigili: troppi non rispettano i nuovi limiti 110.000 8 +750% euro ore al giorno le ludopatie Le multe inflitte dai vigili unite ai verbali della polizia portano il conto delle violazioni a 110 mila euro Gli apparecchi possono restare accesi dalle 14 alle 18 e tra le 20 e mezzanotte Il numero di persone affette da ludopatia in cura presso le Asl è esploso negli ultimi dieci anni tro, affianca i vigili nei controlli - a cominciare dall’operazione della settimana scorsa in un club di via Onorato Vigliani: 31 apparecchi regolarmente installati e dichiarati, ma “fuori orario” di oltre due ore. Così è scattata la maximulta: 46.500 euro. In totale, dunque, il conto dei verbali finora supera abbondantemente quota 100 mila euro. I titolari di sale gioco e locali che non rispettano i limiti rischiano multe tra 500 e 1.500 euro e, alla terza violazione in due anni, il sigillo agli apparecchi, anche nel caso in cui ab- biano pagato le sanzioni. Finora nessun esercizio è stato sanzionato più di una volta. Emergenza ludopatia La valanga di violazioni accertate conferma gli allarmi lanciati negli ultimi tempi sulla diffusione del gioco d’azzardo e sulle patologie che può innescare. Torino è la terza provincia italiana per spesa pro capite annua in slot e videolottery: 776 euro. Nel 2014 in città 316 persone erano in cura presso le strutture specializzate dell’Asl che si occupano di disturbi da gioco d’azzardo. Secondo i dati delle aziende sanitarie in quasi dieci anni, in Piemonte, i casi di ludopatia sono cresciuti del 750%, con una spesa - anche per le casse pubbliche - notevole, considerato che ogni paziente in cura per «gambling» costa circa 2 mila euro l’anno. Per questo motivo la Regione ha approvato una legge di contrasto al gioco e Torino le ha dato seguito con l’ordinanza. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI «Per esempio ho una giornata storta, litigo con mia moglie o con i miei figli, esco e trovo la slot dal tabaccaio o una delle sale gioco aperte e ci ricado. Trovare poi le slot nei bar è la cosa peggiore». Perché? «Perché sono un’attrazione incontrollabile per chi è dipendente. Sono luoghi dove si entra per un caffè, per comprare le sigarette e ho a disposizione le slot. Mentre se sono distanti, se non le trovo aperte sempre, devo proprio voler giocare a tutti i costi». Ci sono alcune sale giochi anche vicino alle scuole. Anche i ragazzi possono essere pericolosamente attratti? «Se sono minorenni non dovrebbero poter accedere, al di là di questo sicuramente il fatto che sono vicino alle scuole, con tutto quello che questi posti portano come ambiente si dà un messaggio sbagliato di “normalità”: è normale a 18 anni giocare d’azzardo, lo Stato approva. Mentre il messaggio dovrebbe essere l’opposto». [A. MAR. ] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 1 Una lettrice scrive: con costernazione e fastidio le soluzioni cercate e certamente fra poco messe in atto per snellire i trasporti della città di Torino. «Io non credo che molti torinesi abbiano votato per i grillini al fine di andare a dormire prima di mezzanotte, di avere tram a singhiozzo, fermate minori e a distanze maggiori e via di cretinata in cretinata. «Io credo che se la maggior parte dei torinesi ha optato per i grillini sia stato proprio per avere maggiore serietà e attenzione verso i problemi delle persone, anche di quelle che usano i mezzi pubblici, o per lavoro o per diporto, o per scelta ecologica o per scelta personale. «Io credo che chi ha votato per i grillini abbia bisogno di vedere che finalmente non vengano penalizzate le persone con la scusa dei soldi mancanti ma final- 1234456789368A3B26 2 «Leggo te. Scelgo la più vicina, Corso Casale 110. Chiusa Stessa cosa già successa altre volte . Mi chiedo che cosa ne pensi l’Ordine dei Farmacisti». 1 12345678679ABCAD7E71F74667363A887BAB734BA7A7A356BA748754CA3D7E7 12BA56C4474BA3B684D7E7163564A747C3BD7E71A73763A9947A86994D 1 mente siano fatte scelte a vantaggio della gente». ANNA MAGNANI Una lettrice scrive: decina di giorni fa è stata pubblicata su queste colonne una mia lettera che lamentava la scarsa informazione ai cittadini relativamente alla chiusura del parcheggio di piazza Arbarello. Ho atteso alcuni giorni per vedere pubblicata su questa pagina la risposta di Gtt o del Comune di Torino con le ragioni per le quali questa area, cruciale per residenti e visitatori, è chiusa da più di tre mesi 2 «Un senza apparente ragione. Purtroppo non ho visto nulla. Ritengo questo un grave sgarbo nei confronti di chi nella zona vive o lavora, costretto a lunghi tragitti in auto alla ricerca del parcheggio perduto, aggravati dalla beffa di girare intorno ad un ampio parcheggio visitato ormai soltanto da pisciatori liberi o tossicomani in crisi di astinenza. «Specchio, pensaci tu!». GIOVANNA GIORDANO Un lettore scrive: 2 «Tra poco sarà nuovamen- te scadenza per il consueto cambio degli pneumatici. Obbligato- rio per legge, e di conseguenza sanzionato. I rivenditori ci aspettano famelici e le regioni non vedono l’ora di multare e incassare, ben lontane dal preoccuparsi della sicurezza ma unicamente del fare cassa. «Nulla è più lasciato agli automobilisti: per lo Stato, per le nostre leggi, il buon senso dei cittadini non esiste: se le temperature non scenderanno, se useremo la macchina per brevi tragitti in pianura, e l’inverno sarà mite, come gli ultimi, sarà inutile acquistare un treno di gomme invernali. «Diverso il caso di sposta- menti in zone dove probabilmente ha già nevicato e le gomme invernali sono indispensabili. Ma dovremmo essere noi a deciderlo, non i burocrati con l’auto blu». LUCIANO SIMONETTI Una lettrice scrive: 16 ottobre ho avuto bisogno di una farmacia. «Cerco l’elenco su Internet: Piazza Vittorio 10. Chiusa «Allora via Po 31. Chiusa. «Per fortuna sulla porta della farmacia di via Po c’è l’elenco della farmacie aperte oggi, ben evidenziato in giallo fluorescen- 2 «Domenica MARIALUISA FERRANDO Un lettore scrive: 2 «Ultimamente ho notato la dilagante cattiva abitudine di parcheggiare fuori dagli spazi contrassegnati, anche se disponibili, nel parcheggio del centro commerciale Le Gru. Le auto vengono parcheggiate selvaggiamente in prossimità degli ingressi rendendo difficile il transito degli autoveicoli. Auspico l’intervento delle autorità competenti al fine di sanzionare gli automobilisti maleducati». B.C Dona ora per le Tredicesime dell’Amicizia dal tuo smarthphone Scarica l’app ufficiale di Specchio dei tempi 12345367318 44 .Cronaca di Torino STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 Torino Nord Il piano industriale 2016-21 La centrale del teleriscaldamento di Torino Nord, diventato uno dei simboli di Iren che, in questa fase economica, sta puntando sulla filiera ambientale, vale a dire dalla raccolta allo smaltimento rifiuti e la discarica di Barricalla, che sorge accanto alla centrale di Torino Nord, è uno degli obiettivi Iren, più dividendo Un operatore unico per la raccolta rifiuti Accelera l’aggregazione con Seta, Cidiu e Covar Retroscena BEPPE MINELLO iù dividendi per le esauste casse comunali; un’accelerata al processo che porterà alla nascita, a livello metropolitano, di un unico operatore nella raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti e una rinnovata attenzione alla raccolta differenziata a Torino, ferma al 42,8%, allargando le zone dove ancora non è arrivata ma anche migliorando la differenziata dove già c’è. Il nuovo piano industriale 2016-21 approvato ieri dal cda di Iren, la multiutility del Nord Ovest d’Italia, parla molto di Torino dove, per altro, dà lavoro a quasi la metà dei suoi 6 mila dipendenti, dove solo nel 2015 ha assunto 106 giovani e dove si avvale di 817 fornitori sparsi in tutta la provincia. L’azionista più importante, vale a dire il Comune guidato da P 18,4 milioni Il dividendo di quest’anno per il Comune che aumenterà dell’8% ogni anno a seguire Chiara Appendino, dovrebbe quindi avere più motivi di soddisfazione. Il principale è che l’ambizioso piano quinquennale prevede di incrementare dell’8% ogni anno il dividendo che per Palazzo Civico significa, il primo anno, incassare 1,5 milioni in più, da 16,8 a 18,4 milioni che diventeranno quasi 20 l’anno successivo e così via. Ma la strategia del presidente Paolo Peveraro, sulla tolda di comando da giugno, e dell’ad Massimiliano Bianco, ha un ambizioso obiettivo per l’area metropolitana: «Metterci insieme a Seta, Cidiu e Covar per creare un operatore unico a livello di bacino». Se ne parla da tempo, ma ora, con l’Ambiente, guidato dall’ingegner Paterlini, diventato il principale terreno di espansione di Iren («In questo momento è così, ma teniamo d’occhio ogni settore, pronti a cogliere le occasioni migliori» commenta Peveraro) che con l’acquisizione di Amiat ha completato il ciclo dei rifiuti dalla raccolta allo smaltimento, sembra arrivato il momento giusto. Con l’azionista privato di Seta i contatti sono avanzati. Cidiu e Covar avevano già fatto una gara per trovare un partner privato di minoranza alla quale Iren, all’epoca, aveva ritenuto di non partecipare. Ma l’evoluzione di Iren è diventato il valore aggiunto e determinante per dare una svolta al processo di aggregazione. Processo che entra a pieno titolo nel piano di investimenti e consolidamento nelle aree di riferimento di Iren valutato in 2,2 miliardi nel quinquennio. Inve- Il debito di Palazzo Civico? Sono 160 milioni ma gliene fatturiamo 240: qual è il problema? Paolo Peveraro Presidente Iren stimenti che, per rimanere nel Torinese, dovrebbero riguardare la discarica di Barricalla: «L’unica cosa che ci manca è proprio una discarica. Per ora ci serviamo di terzi, ma abbiamo più di una soluzione...» non si sbilancia Peveraro. Sulla differenziata, argomento caro alla nuova amministrazione grillina, Iren e il suo presidente sono convinti che la strada da seguire sia certamente quella di allargare le zone («Scelta costosa»), ma anche «di migliorare quella esistente». Come? «Con iniziative di educazione ambientale: abbiamo una struttura che nel 2014-15 tra incontri didattici e visite negli impianti ha coinvolto 51 mila bambini e adulti, di- ventati 87 mila quest’anno e che contiamo diventino 100 mila il prossimo» spiega il responsabile, Veronesi. Con l’Appendino, Peveraro ha avuto più incontri. Alcuni dei quali dedicati al debito che Palazzo Civico ha con Iren. «Sono 160 milioni dice Peveraro - ma allo stesso Comune, dopo l’acquisizione di Amiat, fatturiamo 240 milioni all’anno: dove sta il problema? Forse quando il debito era di 300 milioni e fatturavamo 80-90 milioni l’anno, ma il piano di rientro concordato con Fassino è sempre stato rispettato. Appendino è una persona con i piedi per terra: affronta i problemi senza schermi ideologici». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 . Cronaca di Torino .45 Risorse essenziali Si allarga la protesta dopo la decisione della giunta Il sostegno del Governo dovrà essere integrato dalle risorse dei partner privati “Più soldi ai top manager? Pensiamo agli infermieri” Cgil, Cisl e Uil a Chiamparino e Saitta: “Confronto su tutta la linea” ALESSANDRO MONDO La Regione: quei soldi sono assicurati Non ci stanno i sindacati di categoria. Ieri è scattato l’«alt» anche da parte dei confederali. Una sponda ai partiti di opposizione in Consiglio regionale, cominciando dai Cinquestelle, e ai malumori nella maggioranza, per ora sottotraccia. La partita riguarda l’«adeguamento» degli stipendi dei manager della Sanità piemontese a quelli dei pari grado nelle altre Regioni. Soluzione obbligata per l’assessorato alla Sanità, preoccupato dalla prospettiva di avere nei posti di comando manager che, guadagnando meno di quelli di altre realtà italiane, sono “contendibili”. Iniziativa indigeribile per i sindacati, e per parte delle forze politiche, alla luce dei sacrifici chiesti negli ultimi anni a tutto il comparto sanitario: medici, infermieri, operatori socio-sanitari. L’allarme dei Cinquestelle “Dal governo niente fondi per il Parco della Salute” REPORTERS Partita aperta La delibera approvata lunedì su proposta dell’assessore Saitta ha innescato la reazione dei sindacati e dei partiti di opposizione in Consiglio regionale Aumenti contestati Da qui le reazioni alla delibera approvata lunedì scorso in giunta. Tre le fasce individuate La prima, lo ricordiamo, comprende solo la direzione generale della Città della Salute di Torino (in questo caso l’indennità sarà portata da 124 mila a 150 mila euro lordi l’anno) e da gennaio 2017 potrà riguardare l’azienda unica Torino 1 e 2 quando verrà formalizzata l’unificazione. La seconda le Asl Torino 3, Torino 4, Torino 5, Cuneo 1 e Alessandria (aumento da 122 mila a 135 mila euro). La terza fascia le Asl di Vercelli, Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola, Cuneo2, Asti, le aziende ospedaliero-universitarie San Luigi di Orbassano e Maggiore della Carità di Novara, le aziende ospedaliere S. Croce e Carle di Cuneo, SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo di Alessandria, Mauriziano di Torino (da 120 a 128 mila euro). Cifre alle quali vanno aggiunti i premi di risultato, calcolati nella misura del 20%. Rivisto, al rialzo, anche la retribuzione del direttore dell’assessorato: 180 mila euro 210.000 euro Lo stipendio del direttore dell’assessorato: 180 mila euro lordi l’anno più 30 mila euro di premio di risultato Sulla «Stampa» quadrati di proprietà di Fs sa- originario di valore storico e Malumori anche nella maggioranza Aumenti ai manager della Sanità, i sindacati attaccano la giunta ALESSANDRO MONDO Il giorno dopo puntuali, e per certi versi prevedibili, sono arrivate le reazioni: quelle suscitate dalla decisione della giunta regionale di aumentare gli stipendi dei manager della Sanità piemontese con l’obiettivo dichiarato di «blindarli» nei rispettivi ruoli ed evitare che prendano il volo verso retribuzioni più vantaggiose. Dura la risposta di alcuni sindacati, mentre a livello politico, cioè nei partiti di maggioranza, i malumori restano sotto il livello dell’acqua: con qualche eccezione. «Personalmente sono contrario - precisa Marco Grimaldi, capogruppo di Sel -: bisognava farsi promotori di una battaglia a livello nazionale per uniformare i com- pensi e non prendere la questione dalla coda, alzando gli stipendi per rincorrere quelli di altre Regioni. Il nuovo modello della Sanità si costruisce anche così». Sul fronte del Pd Nino Boeti eccepisce soprattutto sull’aumento della retribuzione del direttore regionale dell’assessorato, portata a 180 mila euro lordi l’anno più 30 mila di premi di risultato. «Un ritocco ai compensi dei manager ci stava, ma questo mi pare eccessivo - commenta il vicepresidente del Consiglio regionale -. Tanto per rendere l’idea, il vicepresidente della giunta, che certamente non ha meno responsabilità del direttore dell’assessorato alla Sanità, prende 5700 euro netti al mese: somma dalla quale vanno detratti la quota versata al partito, e naturalmente i contributi». Quanto all’aumento per i direttori generali delle Asl, «come ho detto, ci sta, anche se sarebbe servita una riflessione sui criteri: vorrei capire, precisamente, come si possa stabilire se un’Asl ha un carico di lavoro superiore o inferiore rispetto a un’altra». Sulle barricate i sindacati. Non i confederali, ma Nursind Piemonte e Fedir Sanità. «Non capisco come si possa giustificare un aumento significativo di stipendio per i manager a fronte di un blocco dei contratti di tutti gli operatori sanitari che dura da ormai sette anni - commenta Francesco Coppolella, coordinatore regionale Nursind -. E’ uno schiaffo per tutti i professionisti e non della nostra sanità, operatori che hanno dovuto subire e stanno ancora subendo un impoverimento delle lo- 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Sulla «Stampa» LA STAMPA MARTEDÌ 18 OTTOBRE 2016 . Cronaca di Torino .43 Dal Piemonte paghe più alte per evitare la concorrenza di altre Regioni Sanità, aumentano gli stipendi dei manager Il compenso del direttore dell’assessorato passa da 165 mila euro lordi l’anno a 210 mila ALESSANDRO MONDO L’assessore Antonio Saitta Una delibera “pesante”: per le reazioni che innescherà più ancora che per le cifre in ballo. È quella approvata ieri dalla giunta regionale su proposta dell’assessore Antonio Saitta: la conferma delle voci in circolazione dal mese di agosto. “Non avevamo scelta abbiamo dovuto agire per legittima difesa” Cifre al rialzo La Regione «adegua» gli stipendi dei direttori generali delle Asl piemontesi, nel senso che li aumenta: non in maniera indifferenziata ma sulla base di parametri precisi. Soluzione obbligata, spiegano dall’assessorato alla Sanità, per reggere la concorrenza delle altre Regioni ed evitare il progressivo esodo dei manager nostrani oltreconfine, sulla scia di proposte economiche più vantaggiose. Non una prospettiva aleatoria ma un’ipotesi concreta, alla luce degli abbandoni verificatesi negli ultimi mesi e di quelli che potrebbero seguire in futuro, con le ricadute del caso: «migrazione» degli elementi più quotati, in un mercato che non concede sconti, e conseguente turn-over alla guida delle Asl, impegnate ad attuare la riforma sanitaria. Decisione poco popolare, specie di questi tempi, moti- Intervista Insomma: l’aumento delle retribuzioni è proporzionale alle responsabilità e agli obiettivi da raggiungere. «Preciso che, pur adeguando i compensi, ci siamo tenuti sotto a quelli pagati da altre Regioni». on avevamo altra scelta: quelli aggrediti siamo noi, la nostra è legittima difesa». L’assessore Antonio Saitta è reduce dalla giunta che ha approvato la delibera sugli aumenti degli stipendi dei manager della Sanità. N REPORTERS Direttori «contendibili» L’assessorato alla Sanità (nella foto la sede di corso Regina Margherita) teme che le offerte di altre Regioni, più allettanti, svuotino i ranghi dei manager piemontesi 150.000 135.000 128.000 Legittima difesa? «Scontiamo i compensi più alti pagati da altre Regioni ai loro direttori generali, una situazione che può portare alcuni dei nostri manager a lasciare l’incarico di fronte alla proposta di offerte più van- Altrove come funziona? «Dalla Lombardia all’Emilia, dalla Toscana al Lazio, e alla Liguria, non solo pagano cifre più alte ma in maniera in distinta». Indennità uguali per tutti, a prescindere dalla complessità delle aziende? «E’ così». Da cosa dipendono gli stipendi sottosoglia, si fa per dire, dei nostri manager? «Precisamente non lo so, è una dinamica che si è sviluppata prima che il Piemonte fosse sottoposto al piano di rientro del deficit. Mi creda: capisco che è un momento dif- La Regione ha deciso di aumentare le retribuzioni dei manager della Sanità. 1 ro condizioni economiche per i sacrifici richiesti: a quanto pare, valgono solo per alcuni». Anche Fedir Sanità prende posizione sul proprio sito Facebook parlando di «incredibile inopportunità» da parte della giunta regionale: «Risibile la scusa di voler evitare lo scippo da parte di strutture pubbliche e private, in altre Regioni, sulla base di offerte economiche più vantaggiose. Nella sanità piemontese non si è visto alcun miglioramento ma solo tagli a carico di dipendenti e cittadini». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI L’aumento dei manager della Sanità è stato approvato lunedì in giunta 1 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI lordi l’anno, più 30 mila euro di premio di risultato. Il fronte della protesta Sulla base di questa iniziativa, evidentemente non concordata, Cgil, Cisl e Uil hanno reagito chiedendo all’assessore Saitta, e allo stesso Chiamparino, un confronto basato su una «piattaforma» che affronti una pluralità di questioni: personale, orario di lavoro, formazione abuso della flessibilità, riorganizzazione die nuovi assetti ospedalieri e delle Asl, centamento socio-sanitaria, assistenza domiciliare integrata, efficientamento delle Rsa e degli organici della Salute mentale. Questo, in sintesi, il contenuto del documento firmato da Gianni Esposito (Fp Cgil), Daniela Volpato (Cisl Fp) e Roberto Scassa (Uil Fpl). Emblematico il titolo: «La Sanità non è fatta di soli manager». Richiesta di cui l’assessorato dovrà tenere conto. E questo, anche se non si è mai capito bene quale sia stato l’esito dei confronti precedenti. Polemico anche un altro sindacato, il Nursing Up. «Il vero motore della Sanità sono gli infermieri, coloro che ogni giorno con professionalità e competenze acquisite in ambiti di grande complessità, curano, assieme ai medici, le persone: non i burocrati - attacca Claudio delli carri, il segretario regionale -. Ci saranno nuove assunzioni? Staremo a vedere. Intanto noi affrontiamo il quotidiano e il quotidiano ci dice che le carenze di infermieri che rischiano di mandare al collasso interi reparti sono sempre maggiori». Nemmeno i Cinquestelle intendono restare con le mani in mano. «Martedì chiederemo a Saitta le comunicazioni in Aula - annuncia il consigliere regionale Davide Bono, vicepresidente della Commissione Sanità -: proporremo un ordine del giorno per introdurre il tetto di 150 mila euro annui di stipendio ai manager della pubblica amministrazione piemontese, sanitari in testa, considerando come limite massimo accettabile 10 volte lo stipendio minimo di un lavoratore dell’Asl». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Per i Cinquestelle è un bluff: abbondanza di annunci ma nemmeno il becco di un quattrino. Per Antonio Saitta, assessore alla Sanità, «non sanno di cosa parlano». L’ultimo scontro sul futuro Parco della Salute e della Scienza di Torino destinato a sorgere sui terreni ex-Avio, in zona Lingotto, è stato innescato da un comunicato al vetriolo firmato dalla parlamentare Laura Castelli con Davide Bono, vicepresidente della Commissione regionale Sanità. Sull’aggiornamento di ottobre 2016 del Def, il Documento di programmazione economica e finanziaria, la nuova opera è definanziata: nessuna traccia dei 250 milioni di fondi pubblici che secondo al Regione sono stati «prenotati» per finanziare l’opera. E questo nonostante il Comune di Torino, «obtorto collo, abbia accolto, migliorandola, la proposta della Regione sull’ennesima opera faraonica». Questo, in sintesi, il senso del comunicato, con tanto di documento allegato. In effetti, scorrendo la scheda del Def non si trova traccia di finanziamenti per il Parco della Salute: zero risorse per il triennio 2016-2018. Il che, stando a Saitta, non dimostra nulla. «Le risorse si trovano nei bilanci precedenti e saranno spostate a quello contestuale alla realizzazione dell’opera, della quale è già stato approvato lo studio di fattibilità, in base all’accordo di programma - spiega l’assessore, che ieri è volato a Roma anche per tenere la situazione sotto controllo e (ri)ottenere garanzie al riguardo -. In altri termini, i soldi ci sono Vaccini Medici e cittadini a confronto 1 Molte domande e qualche appunto a quei medici che, pur proponendo il vaccino, non si proteggono. L’incontro pubblico organizzato dalla «Stampa» nella sede di via Lugaro («Influenza: serve il vaccino? Lo dice la scienza») è stato seguito da una sessantina di persone: l’occasione per saperne di più su vaccini e vaccinazioni in vista dell’epidemia influenzale che quest’anno promette di picchiare duro. Dall’8 novembre partirà in Piemonte la vaccinazione: destinatarie dell’invito a proteggersi, rilanciato dai medici presenti all’incontro, le persone a rischio per età (over-65) o per la presenza di malattie croniche di cuore, polmoni e reni oltre al diabete. e verranno indicati a tempo debito. Il documento esibito dai Cinquestelle fotografa la situazione precedente l’approvazione dello studio di fattibilità». Soldi essenziali per finanziare parte del nuovo polo ospedaliero e spingere i partner privati a fare altrettanto. [ALE.MON.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 46 .Cronaca di Torino STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 Le nuove nomine del Salone del Libro Tris di torinesi nel “direttorio” di Lagioia Culicchia, Geda e Bajani responsabili della macro-aree: ma nel Consiglio ci saranno molte donne Culicchia EMANUELA MINUCCI Il «direttorio» del Salone del Libro è pronto. Una squadra senza sorprese, ma affidabile, che restituisce all’evento quella «torinesità» di cui alcuni si sentivano orfani. Soprattutto dopo la nomina di Nicola Lagioia a direttore (in affiatato tandem con il presidente in pectore Massimo Bray, ex ministro dei Beni Culturali). Si tratta degli scrittori Giuseppe Culicchia e Fabio Geda e di un’altra «vecchia conoscenza» del Salone, Andrea Bajani. Ormai il trio è sicuro, almeno nelle intenzioni della Fondazione nel senso che i nomi sono stati comunicati ieri alla sindaca Appendino e all’assessora alla Cultura Leon dal presidente Montalcini e dal segretario generale Ferrari in un vertice a Palazzo Civico. L’ufficializzazione arriverà al prossimo consiglio d’amministrazione fissato per mercoledì 26 ottobre. Partono le gare Sempre nel cda della settimana prossima si metteranno in cantiere i bandi più urgenti e, per la prima volta, «si darà corso a una gara per individuare un soggetto che si occupi di raccolta fondi e «ricerca di sponsor» come spiega il presidente Montalcini. Un’attività di crowfunding per dare il maggior ossigeno economico possibile alla manifestazione: «Il “sentiment” Lo scrittore lavora da tempo per il Salone ha diretto il Bookstock e Officina Bajani Nato a Roma nel 1975, vive a Torino e collabora da anni con il Salone del Libro Geda È nato nel 1972 a Torino: lo scrittore conosce molto bene la realtà del Salone REPORTERS Più spazio ai giovani La prossima edizione del Salone coinvolgerà molto il pubblico giovane soprattutto a partire dalle 20 quando le porte del Lingotto si chiuderanno e il Salone by night andrà in scena in città Lanceremo presto un bando per individuare un ente specializzato nella ricerca di sponsor Mario Montalcini Presidente Fondazione del Libro dente - è molto positivo, insomma, la città è molto partecipe e pronta a metterci del suo in una misura se non uguale molto simile a quanto accadde per l’evento olimpico». Per celebrarlo al meglio si è già coinvolto anche Turismo Torino, che darà una mano all’immagine del Salone, a farla sentire «proprietà dei cittadini». Arrivano le donne che circonda l’evento, e non lo diciamo per tirare acqua al nostro mulino -aggiunge il presi- A proposito di nomine tutte al maschile (il vertice per ora, conta due uomini al comando e altri tre a un passo dalla nomina) la Fondazione assicura che il nuovo Statuto ha previsto un Consiglio di indirizzo che sarà composto da 15 persone. Una squadra che parteciperà direttamente alla confezione del Salone e i cui componenti quindi hanno un’incidenza molto simile a quella dei direttori delle macro-aree. Questo comitato arriverà insieme con il nuovo cda nel 2017. Tutti a Francoforte E mentre il futuro presidente Massimo Bray e il direttore Nicola Lagioia sono alla Buchmesse di Francoforte (ieri li ha raggiunti anche l’assessore alla Cultura della Regione Antonella Parigi) a Torino si comincia ad apprezzare la «rivoluzione copernicana» contenuta dal nuovo Statuto rispetto a quello passato. A partire dal fatto che - attraverso l’eliminazione dell’Alto Comitato di coordinamento - si è di fatto azzerata la «regionalità» del Salone e anche il potere degli enti locali chiamati a turno a pre- siedere i lavori dell’assemblea. Per la prima volta anche il potere gestionale del presidente è azzerato(si occupa del programma editoriale e culturale del Salone) mentre il segretario generale, che verrà individuato tramite un bando a gennaio, è il «tecnico» che è mancato nelle gestioni precedenti: ecco perché il suo profilo è quello di persona «di comprovata e specifica esperienza nei settori di interesse della Fondazione. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Sulla «Stampa» Retroscena La Regione annuncia penali per l’azienda ALESSANDRO MONDO 10 vagoni La composizione dei treni regionali prevista dal contratto di servizio 840 posti Quelli previsti sui treni dotati di 10 carrozze, in linea con il contratto di servizio A ggressioni verbali: insulti e minacce, agli interessati e alle loro famiglie. Aggressioni fisiche: sputi, spintonamenti, schiaffi, pugni. Risultati: contusioni, tagli, assenze per infortunio disposte dai medici, stress. E paura. Quella che vivono quotidianamente i controllori a bordo dei treni regionali, sulla linea Torino-Milano e non solo, alle prese con situazioni difficilmente gestibili: anche dai più esperti. Momenti difficili 230 posti Quelli che vengono meno a seguito della chiusura di tre carrozze causa la carenza di perdonale Che questo basti a spiegare la carenza di personale operativo e quindi la sistematica chiusura di tre carrozze sui treni regionali, sulle 10 previste dal contratto di servizio Regione-Trenitalia, è materia di discussione: i sindacati, infatti, non ci stanno. Nessun dubbio, invece, sull’aumento delle aggressioni verbali e fisiche lungo una serie di linee: in particolare Torino-Milano, Chivasso-Pinerolo, TorinoSavona, Torino-Bardonecchia/Susa, Torino-FossanoCuneo. Fenomeno in aumento Fenomeno in crescita, stando ai dati forniti da Trenitalia: 9 aggressioni verbali nel 2015, 15 nel 2016; 17 aggressioni fisiche nel 2015, 22 nel 2016. Quattro solo questo mese, alcune ancora da formalizzare ALESSANDRO MONDO A fine anno la Regione non solo applicherà le penali previste, ma potenzierà il monitoraggio sul servizio di trasporto pubblico locale e regionale: perchè il fenomeno delle «carrozze fantasma» sulla linea Torino-Milano è diventato troppo sistematico per restare sotto silenzio. La questione - sollevata in Consiglio regionale con un’interrogazione del consigliere Pd Molinari, condivisa dal collega Rossi e ripresa dal consigliere M5S Valetti - rimanda ad un fenomeno noto ai pendolari: la chiusura, frequente se non sistematica, di 3 carrozze sulle 10 previste dal contratto di servizio sottoscritto da Regione e Trenitalia nel 2011, con scadenza al prossimo 31 dicembre. Situazione nota anche all’Agenzia della mobilità piemontese, che dal 15 aprile al 30 maggio 2016 ha monitorato la composizione de treni regionali: il 44% delle 76 corse controllate presentava «un numero di carrozze accessibili inferiore rispetto al numero previsto». Controlli a campione Emblematico il «report» letto da Francesco Balocco, assessore regionale ai Trasporti: «La composizione dei treni sulla Torino-Milano, pari a 10 carrozze e una pilotina, oltre al locomotore, determina una capienza di trasporto per ciascun convoglio di 840 posti. Per contro, la chiusura sistematica di 3 carrozze su ciascun treno, circa 80 posti per carrozza, riduce la capienza complessiva di 230 posti per convoglio». Tredici i treni verificati dal 21 Su alcune linee le situazioni di tensione sono sempre più frequenti giugno al 31 luglio, 11 nell’intera tratta Torino-Milano e 2 nella Torino-Vercelli: 9 hanno circolato con 3 carrozze chiuse e 2 con due carrozze chiuse»; solo 2 treni erano conformi alla programmazione. Quarantasei i treni monitorati negli ultimi giorni di settembre, 22 in partenza da Torino e 24 in arrivo da Milano: dei primi solo 7 rispettavano la composizione prevista, dei secondi appena 13 erano in linea. Ma a sentire i pendolari capita che le carrozze chiuse siano 4-5. Stando all’Agenzia il fenomeno è determinato dalla carenza di personale di bordo: in sintesi, quando i ranghi sono sguarniti, e si scende sotto la soglia minima, l’azienda rimedia chiudendo un certo numero di carrozze. «Capita soprattutto nelle ore di punta precisa Balocco -. Nella fase di contratto ponte con Trenitalia, entro il 2017 andranno definite le condizioni per migliorare e sviluppare i servizi, è questa sarà una delle priorità». Paradossalmente, si legge nel rapporto, «sotto il profilo economico-contrattuale il passaggio da 10 a 7 carrozze non varia la categoria del treno programmato (C4) dato che l’offerta dei posti previsti resta all’interno del range previsto dal contratto per quella categoria di convoglio». C4 significa treni con oltre 600 posti offerti. Va da sè che se su un treno da 840 posti ne vengono meno 230, si resterà pure nel «range» ma più stretti. Azienda in difficoltà E Trenitalia? L’azienda ha predisposto un piano di assunzioni e di turn over del personale inter- no che prevede il rientro dei capitreno mancanti: «Soluzioni provvisorie per garantire il maggior numero di servizi con personale al completo». Quanto alla diminuzione del personale, «negli ultimi due mesi ha assunto una dimensione maggiore dato l’aumento delle aggressioni: dal 2015 al 2016 c’è stato un aumento delle aggressioni verbali e fisiche e quindi il ricorso all’infortunio». Da qui le azioni di contrasto, basate sulla videosorveglianza e sull’attività della Polfer. Mentre Balocco è favorevole a dotare di tornelli gli accessi delle stazioni: un modo per bloccare gli evasori, di norma i responsabili delle aggressioni ai controllori, prima che salgano sui treni. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI I pendolari dell’alta velocità Delrio: “Ntv garantisca abbonamenti su Italo” «Anche Italo dovrebbe seguire l’esempio di Ferrovie». Il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, parlando a Radio Capital, risponde così alle affermazioni del presidente di Ntv, Andrea Faragalli, che nel corso dell’audizione al Senato aveva spiegato che «ad oggi non possiamo offrire gli abbonamenti per i pendolari». Il manager della società che gestisce il servizio Italo ha aggiunto: «Quando avremo una flotta diversa, con più posti, sicuramente saremo disponibili a rivedere la materia». La presa di posizione del ministro delle Infrastrutture nei confronti di Ntv è legata al pressing del governo sull’amministratore delegato di Fs Italiane, Renato Mazzoncini. Delrio la racconta così: «L’ad ha dato la sua disponibilità a continuare a mantenere gli abbonamenti perché svolgono un grande servizio. Ora le distanze si sono molto accorciate ed è stata creata un’economia nuova». Adesso il governo si aspetta un comportamento analogo da Ntv. Che cosa farà Ntv? Faragalli ha spiegato ai senatori che «al momento abbiamo solo 25 treni di cui tre fermi per cicli di manutenzione e la disponibilità che possiamo dare ai pendolari è marginalissima». Tesi che il presidente di Ntv si sforza di dimostrare spiegando come gli abbonati di Italo arrivassero al massimo a 400 persone contro le diverse migliaia di pendolari Frecciarossa. Faragalli, poi, ha scelto la linea Torino-Milano per spiegare in modo diverso questa marginalità: Trenitalia avrebbe 50 corse al giorno per 16 mila posti La Regione intende applicare penali a Trenitalia per la violazione del contratto di servizio. 1 REPORTERS Linee critiche Sulla Torino-Milano il 44 % dei treni viaggia con tre carrozze chiuse Manca il personale. Trenitalia: “Troppe aggressioni” I dati di Trenitalia. I sindacati: «Il fenomeno non c’entra con la chiusura delle carrozze» Insulti, minacce e pugni sul treno Aumentano i controllori aggrediti 37 casi Le aggressioni verbali e fisiche sui treni al mese di ottobre (nel 2015 erano state 26) con denuncia. Molti di più i casi in cui, a fronte di «semplici» insulti o minacce, la denuncia non viene presentata. Ricorrenti le dinamiche: passeggeri senza biglietto, da soli o in gruppo, che rifiutano di pagare la sovrattassa e di esibire i documenti, salvo esplodere quando il controllore chiede l’intervento degli agenti delle forze dell’ordine presenti sul treno o della Polfer alla prima stazione. «Ma anche squilibrati - spiega Marco Acutis, do- cente di Agraria e dal 2002 pendolare sulla Torino-Milano, integrando la casistica fornita da Trenitalia - Talora scoppiano diverbi, seguiti dall’intervento della polizia, non è raro che si verifichino situazioni di potenziale pericolo da parte di singoli o assembramenti». Insomma: non si può dire che ci sia una situazione di assoluta tranquillità». Ne sa qualcosa il controllore colpito ad un occhio da un cellulare scagliato da una donna infe- rocita. Quello atteso fuori stazione dal passeggero «verbalizzato». O quelli che devono anche fronteggiare l’intervento di uno o più passeggeri solidali con chi non è in regola. I deterrenti Da qui il ricorso sempre più spinto alla videosorveglianza sui «Minuetto» e sui «Vivaldo»: sui 14 treni treni «Jjazz» del Piemonte è addirittura «live». Deterrenti in aggiunta alle attività delle forze del- l’ordine e della Polfer. Un problema che i sindacati non negano ma scindono dal discorso delle carrozze chiuse. «Le aggressioni sono diventate un fenomeno grave che incute paura, specialmente al personale più giovane - spiega Giusepep Campanella, segretario regionale Orsa -. La situazione è critica non solo sui treni ma anche nei piazzali di Torino smistamento, all’altezza del Lingotto, dove si trova di tutto. Per questo, restando ai treni, chiediamo una sorveglianza più massiccia a bordo». Qui sta il nodo, secondo l’Orsa: In Piemonte mancano una quarantina di capitreno. Questa, e non le aggressioni, è la ragione che impone la chiusura di alcune carrozze». Trenitalia precisa di avere predisposto un piano di assunzioni e di turn over del personale interno che prevede il rientro dei capitreno ad oggi mancanti: «Soluzioni provvisorie per garantire il maggior numero possibile di servizi con il personale al completo». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 . Cronaca di Torino .47 Diario Deborah Montalbano è membro della commissione emergenza abitativa “La consigliera è morosa” Il caso esplode sul web Retroscena PAOLA ITALIANO a sul serio sei morosa? Non paghi l’affitto da tempo?». Il post compare in serata sul profilo Facebook della consigliera comunale Deborah Montalbano, eletta nel Movimento 5 Stelle, e ora al centro di una polemica innescata da un articolo pubblicato sul sito web della testata lospiffero.com. Presidente della Commissione comunale sulle politiche sociali e membro della commissione per l’emergenza abitativa, la consigliera sarebbe morosa con l’Atc, Agenzia territoriale per la casa: assegnataria di una casa popolare, dovrebbe all’ente quasi 9 mila euro di arretrati. Montalbano, disoccupata e con una figlia, non verserebbe i canoni dal 2009 e non avrebbe saldato le rate del piano di rientro pattuito con l’ente neppure dopo essere entrata in consiglio comunale. Il post comparso sulla bacheca ha innescato un dibattito di commenti anche forti e aggressivi tra quanti difendo- «M Simbolo alle Vallette Deborah Montalbano, 34 anni, è nata e cresciuta nel quartiere Vallette che in massa ha votato per Appendino 9000 euro La cifra che la consigliera dei Cinquestelle dovrebbe all’Atc per gli affitti non pagati dal 2009 no Montalbano «persona pulita e onesta», quanti chiedono conto della veridicità delle informazioni, quanti pensano che si tratti di un attacco stru- mentale e quanti si indignano per la privacy violata. Ma poco dopo tutto sparisce, il post e i commenti vengono cancellati dalla bacheca, ne compare un altro solidale che descrive Montalbano come una che «si spende da anni per i più deboli delle periferie di Torino». Ed è certo che Montalbano, disoccupata e con una figlia, che prima di essere eletta se la cavava come riusciva con lavori saltuari, è diventata il simbolo della conquista delle periferie da parte dei Cinquestelle. La consigliera, sempre in piazza con il banchetto, in giro nei mercati, conosciuta un po’ da tutti, è il volto delle Vallette che hanno votato i grillini, che hanno fatto il pieno di voti nell’ex quartiere «rosso». Che è anche uno di quelli in cui è più alto il numero di case popolari. Il problemi della povertà e quindi anche della casa, erano tra quelli al centro della campagna elettorale. «Bisogna rivedere tutti i requisiti attuali per accedere a strumenti come l’emergenza abitativa - scriveva da candidata presentandosi sul blog di Beppe Grillo - i sussidi, le agevolazioni». Se Montalbano è stata eletta, è anche perché le difficoltà legate alla casa e al lavoro le conosce da vicino, le ha vissute sulla propria pelle: è il famoso discrimine con «i politici di professione» che il voto di protesta ha premiato. Per quanto riguarda il trattamento economico da consigliera, i Cinquestelle sul sito torinese del Movimento spiegano bene come funziona. Gli eletti non hanno un compenso fisso, ma incassano un gettone di presenza di circa 120 euro lordi a seduta. Sono retribuite sia le sedute del Consiglio sia quelle delle commissioni, con un tetto massimo di tre sedute in un giorno e 19 in un mese. A conti fatti, significa un totale mensile massimo di 2.280 euro lordi, cioè 1.400 euro netti, da cui bisogna escludere quasi del tutto il mese di agosto. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI In via Assisi Per strada con un coltello Denunciato dalla polizia Alcuni passanti avevano notato in piazza Mattirolo un uomo scendere da un’Opel Zafira con una bottiglia e un coltello in mano. Gli agenti della Squadra Volante hanno notato l’auto parcheggiata in via Assisi, ma dell’uomo non c’era traccia. Poco dopo, agli agenti è arrivata una seconda segnalazione di un uomo che brandiva un coltello. Tornati in via Assisi, gli agenti hanno notato due persone vicino all’auto, uno di questi corrispondeva alle descrizioni ricevute. Sottoposto a perquisizione, l’uomo (38 anni), è stato trovato in possesso dell’arma e per questo denunciato. A seguito di accertamenti, è emerso che a carico dell’altra persona vicina a lui (un moldavo di 37 anni) c’era un ordine di carcerazione: gli agenti lo hanno portato negli uffici della questura per la fotosegnalazione e poi in carcere. 1 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Barriera di Milano Colpisce un agente e fugge Spacciatore arrestato Per sfuggire all’arresto, ha gettato la droga e ha colpito gli agenti. Per questo, i poliziotti del commissariato Barriera di Milano hanno arrestato un uomo di 26 anni, originario del Senegal. Gli agenti sono intervenuti in un cortile di via Sassari. Per assicurarsi la fuga, l’uomo ha anche colpito più volte un poliziotto con una stecca di legno e ha gettato un sacchetto con una trentina di dosi di droga. La fuga, però, è stata interrotta da altri agenti che lo hanno inseguito e fermato in Strada del Fortino. Un altro pusher di 20 anni, clandestino, di origine libica è stato arrestato in piazza della Repubblica. Gli agenti del commissariato Dora Vanchiglia gli hanno trovato addosso 85 grammi di hashish. Il giovane risultava già espulso dall’Italia a giugno, ma non aveva mai lasciato il Paese. 1 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 48 .Cronaca di Torino STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 Boom di iscritti Confusione alla Suism «per troppo successo» Rispetto allo scorso anno gli aspiranti studenti dei due corsi di laurea magistrale sono quasi raddoppiati e questo ha creato intoppi nelle procedure Secondo i dati di Almalaurea i laureati della Suism trovano subito lavoro (nella foto la sede dove si tengono le prime lezioni) Lezioni iniziate ma i risultati del test non ci sono ancora E gli aspiranti studenti della magistrale le disertano 190 e 170 iscritti, perciò bisogna aspettare i risultati dei test. E non sarà finita: poi partiranno gli scorrimenti e i ripescaggi». Anche in altri corsi di laurea, come ad Architettura, gli scorrimenti vanno a rilento, ma qui manca proprio la graduatoria. il caso FABRIZIO ASSANDRI Risposte incerte Sudoku V Telefonando alla segreteria arrivano indicazioni contrastanti: «Le lezioni sono sospese in attesa dei risultati, sarebbe assurdo altrimenti», dicono la prima volta. «Ci sono ma sono facoltative, vada, cos’ha da perdere?», la seconda. Bisogna riconoscere che la Suism si è ingegnata non poco: aveva provato a posticipare le lezioni, ma chi ha già affittato casa s’è lamentato, così si è scelto di farle sdoppiando i corsi, per accogliere tutti. Alcuni docenti han- Il sudoku Medio Il gioco consiste nel riempire tutte le caselle in modo tale che ogni riga, ogni colonna e ogni settore contenga tutti i numeri senza alcuna ripetizione: negli junior sudoku sono in gioco i numeri da 1 a 6, nel sudoku medio e difficile i numeri da 1 a 9 1 Junior 1 Junior 2 2 5 3 2 5 4 4 2 1 3 6 1 4 6 4 6 3 2 3 4 1 Junior 1 3 2 6 5 1 4 4 5 1 2 6 3 6 4 2 1 3 5 4 2 3 5 1 6 1 3 6 4 5 2 5 6 2 1 3 4 2 Junior 2 1 4 3 6 2 5 4 5 6 2 3 1 5 6 2 3 1 4 2 1 3 5 4 6 5 4 1 6 3 2 6 3 2 4 1 5 2 3 5 3 9 7 3 7 3 8 3 4 9 7 1 9 6 2 4 La soluzione dei giochi di ieri 7 6 4 5 9 4 1 3 9 2 5 5 4 6 2 8 4 6 5 1 5 7 Residui addensamenti nel primo mattino sull’Alessandrino e sul Levante Ligure, nebbie o nubi basse sulle restanti pianure e ampi rasserenamenti in Valle d’Aosta, sulle Alpi e sul Ponente Ligure. Nubi in diradamento in giornata con passaggio a condizioni ovunque soleggiate. Temperature in calo. Abbastanza soleggiato in Valle d’Aosta e sulle Alpi occidentali, irregolarmente nuvoloso o nuvoloso altrove con rovesci o temporali sparsi in Liguria, specie tra Genova e il Levante. Nel pomeriggio qualche rovescio anche su Cuneese, Basso Piemonte e pianure orientali. Rasserena in serata. 5 7 6 7 8 9 8 8 6 10 14 14 15 15 18 17 17 18 17 18 18 16 17 18 18 19 Il vortice freddo attivo da giorni sull’Europa centrale si estende maggiormente verso Sud coinvolgendo anche le Alpi e la Pianura Padana, ma gli effetti su Piemonte e Valle d’Aosta saranno modesti con addensamenti a tratti estesi ma solo qualche isolato rovescio nel pomeriggio. Piogge un po’ più estese in Liguria, soprattutto tra Genova e il Levante, anche con qualche temporale. Domani correnti più asciutte riporteranno belle schiarite, ma con temperature in calo, più sensibile nei valori minimi. 2 5 3 5 5 4 5 6 4 5 12 11 13 AOSTA VERBANIA BIELLA NOVARA VERCELLI TORINO ASTI ALESSANDRIA CUNEO MILANO GENOVA SAVONA IMPERIA 15 16 15 15 16 16 15 15 15 16 18 18 17 21.32 11.34 7.49 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 8 9 7 Il tempo: instabile con rovesci e qualche temporale in Liguria. Freddo domattina. AOSTA VERBANIA BIELLA NOVARA VERCELLI TORINO ASTI ALESSANDRIA CUNEO MILANO GENOVA SAVONA IMPERIA emerge però un dato positivo, persino lusinghiero: «Vuol dire che gli studenti ci scelgono». Secondo Rainaoldi, il boom – per il test della triennale è stato necessario il Palazzetto dello Sport – può dipendere sia dai risultati raggiunti e dal corpo docente, sia dall’appeal del settore dell’attività motoria. «Insieme agli infermieri, i nostri laureati sono secondo Almalaurea quelli che trovano lavoro più in fretta». 13.14 1 4 5 6 7 9 3 2 8 3 7 2 8 1 4 5 6 9 8 9 6 5 3 2 1 7 4 2 8 1 4 5 3 6 9 7 4 3 7 2 9 6 8 1 5 6 5 9 7 8 1 4 3 2 7 1 4 3 2 5 9 8 6 5 2 3 9 6 8 7 4 1 9 6 8 1 4 7 2 5 3 3 8 9 4 7 1 6 2 5 2 7 5 9 6 3 1 4 8 6 4 1 8 2 5 7 3 9 8 2 3 1 9 7 5 6 4 9 1 6 5 4 2 3 8 7 4 5 7 6 3 8 2 9 1 1 6 2 7 8 9 4 5 3 5 9 4 3 1 6 8 7 2 7 3 8 2 5 4 9 1 6 3 2 6 8 2 lezioni magari “inutili” per la loro carriera universitaria, non necessariamente inutili per la loro vita». Ma non è un’incongruenza fissare lezioni prima dei risultati dei test? Rainoldi spiega che esistono difficoltà, come incastrarsi con altri test, dover aspettare la sessione di lauree di settembre, programmare con largo anticipo. Ma ammette: «Dovremo modificare le procedure per evitare disagi in futuro». Per il docente, dalla vicenda Difficile 4 Junior Sudoku 3 no raddoppiato le ore e non se le faranno pagare. Ma ieri, nelle aule di via Ventimiglia, i posti vuoti erano molti. «Hanno perso un’occasione – ribatte Alberto Rainoldi, presidente del corso di laurea in Scienze e tecniche avanzate e dello Sport –, ci siamo trovati in una situazione del tutto inaspettata, perché non avevamo mai avuto tanti studenti, e non abbiamo creato danni». Secondo il docente, «l’unico danno è al limite far assistere i giovani a Medio per una sola settimana. «Una presa in giro», dicono diversi aspiranti iscritti: molti stanno disertando le prime lezioni. Negli ultimi cinque anni il numero di domande era sì in crescita, ma al di sotto o al massimo pari al numero chiuso fissato di cento posti per ciascuna delle due lauree magistrali, in pratica entravano tutti. Sulla base dell’esperienza, il problema non esisteva e nessuno se lo è posto. Quest’anno però c’è stato un vero boom, con circa Difficile alutazione del movimento, comunicazione e sport. A Scienze Motorie, la Suism, sono partite le lezioni delle lauree magistrali, ma gli universitari non sanno ancora se saranno ammessi. Il risultato del test d’ingresso del 13 ottobre si saprà il 25, mentre le lezioni sono cominciate il 17. Un rebus in cui qualcosa non torna. E per ora tutti sono stati invitati alle lezioni. Una buona parte verrà poi esclusa: sarà studente 18.38 22 OTT 30 OTT 7 NOV 14 NOV 12345367318 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 . Cronaca di Torino .49 Studiosa «The Dogtor» Silvia Balbo, 40 anni, è di Piossasco Il papà era professore universitario di Informatica, la mamma psicologa Minneapolis, dove insegna e coordina un gruppo di ricerca, è solo l’ultima tappa della sua avventura, partita da Torino dove si è laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche. «Torno in città due volte all’anno» Torinese, insegna all’università del Minnesota Camilla e Biscotto sono un Golden Retriever e un barboncino, addestrati per la pet therapy in ospedale Per un giorno hanno «assistito» anche i medici della Dental School del Lingotto Giocando con loro la piccola Giada si è convinta ad aprire la bocca e a lasciarsi visitare La bimba è affetta da una sindrome rara Washington premia In poltrona con i cuccioli la detective dei tumori Il dentista non fa paura Silvia Balbo, 40 anni: “Sono un cervello in movimento” Giada ha 5 anni: così ha superato il trauma delle visite La storia/1 FABRIZIO ASSANDRI on si riconosce nella retorica dei «cervelli in fuga». «Preferisco parlare di cervello in movimento» dice Silvia Balbo, che all’Università del Minnesota studia come nasce il cancro e che a Washington, mentre era in corso la visita del premier Renzi a Obama, ha ricevuto il premio per il settore della Medicina dalla Issnaf, fondazione che riunisce 4 mila scienziati italiani. Quella di Minneapolis, dove insegna e coordina un gruppo di ricerca, è solo l’ultima tappa della sua avventura, partita da Torino dove si è laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche. «Ho sempre voluto fare qualcosa per le persone, ma non volevo fare il medico: la mia strada era la ricerca». Baldo, 40 anni, è di Piossasco, papà professore universitario di Informatica, mamma psicologa. Il fratello Enrico ha avuto un percorso parallelo al suo. È andato ad Oxford a lavorare nelle scuderie di Formula 1 della Mercedes. «Ho un forte legame con Torino e torno due volte l’anno», racconta Balbo. Un legame che passa anche dall’arte. «Amo il museo di Rivoli. Ho frequentato l’accademia di Belle Arti e i corsi di scenografia: ho imparato a lavorare la creta e anche ora realizzo sculture nel tempo libero. In laboratorio i risultati arrivano dopo frustranti fallimenti. L’arte è una valvola di sfogo, ti fa vedere subito il risultato». Per il rapporto tra arte e scienza è stata anche intervistata dalla rivista Nature. Il legame con l’Italia è anche scientifico: mantiene i rapporti con il «suo» dipartimen- N Issnaf Award I riconoscimenti delle eccellenze 1 Gli Issnaf Award sono i premi dedicati all’eccellenza della ricerca italiana negli Stati Uniti e Canada, dati dalla fondazione che conta 4 mila scienziati italiani che vivono in Nordamerica.Spazio, leucemie, protoni sono i campi dei sei progetti premiati, in diversi settori: medicina quello di Silvia Balbo, ex aequo con un altro ricercatore. Nella foto: l’ambasciata italiana di Washington. [F. ASS.] anni, si è sposata con un avvocato americano che si occupa di diritti civili con cui ha una bambina. Non ha ancora la cittadinanza, ma avrebbe votato Hillary Clinton. «Gli abitanti del Minnesota vengono definiti “falsi e cortesi” dagli altri americani - sorride - un po’ come i piemontesi». Ma oltre alle montagne di cui ha nostalgia, ai vini delle Langhe e ai prodotti di Eataly di cui fa incetta, pensa all’Italia anche per il sogno di tornare. O, per lo meno, costruire un ponte tra i due Paesi. «È innegabile che il sistema italiano sia carente. Qui abbiamo quattordici spettrometri di massa, i miei colleghi italiani ne hanno uno. Non sono “in fuga” da concorsi truccati o altro, ma certo c’è amarezza per la scarsità di opportunità». A Minneapolis non ha un contratto a tempo indeterminato: «Siamo valutati e dobbiamo dimostrare l’efficacia del nostro lavoro – premette – ma il sistema offre un supporto enorme, in Italia è tutto estremamente faticoso». Ne avrebbe parlato anche con Renzi, se l’avesse incontrato a Washington: «Ci sono segnali che sembrano positivi, ma manca una scelta decisa di invertire la rotta». Tra gli studi all’Università di Torino e l’esperienza americana, ci sono stati il dottorato per metà all’ateneo Vrije di Bruxelles e poi il lavoro all’istituto internazionale di ricerca sul cancro di Lione. «Vorrei tornare in Italia, magari non al cento per cento, realizzando un lavoro in connessione tra i due Paesi». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI to, «torno a fare seminari e invito gli studenti da me per le tesi». La ricerca per cui è stata premiata indaga il meccanismo con cui agenti interni ed esterni, come fumo e alcol, danneggiano il Dna e causano l’insorgenza del tumore. Studi che vanno nella direzione della «terapia individuale, con medicine specifiche per ogni paziente». Vive negli Stati Uniti da 8 Ho sempre voluto fare qualcosa per gli altri, ma non volevo fare il medico: la mia strada era la ricerca Silvia Balbo Università del Minnesota La storia/2 NOEMI PENNA hi non ha paura del dentista? Giada ha 5 anni e per lei – affetta dalla Sindrome di Milroy, una malattia rara che causa linfedemi alle estremità del corpo – anche solo sedersi sulla poltrona era un trauma. Per aiutarla a superare questo blocco sono intervenuti due «medici» molto speciali: Camilla e Biscotto, i The Dogtor. Sono un Golden Retriever e un barboncino addestrati per la pet therapy in ospedale, colleghi per un giorno dei medici della Dental School del Lingotto. Incantata dai cuccioli, e per dargli il buon esempio, Giada ha aperto la bocca più che poteva e si è fatta visitare, davanti allo stupore dei camici bianchi presenti. Un piccolo miracolo. «Prima, era stato praticamente impossibile visitarla. I cani hanno fornito il giusto coinvolgimento, e una simpatica distrazione, per far eseguire tutta la procedura necessaria». A testimoniare l’accaduto è il professor Stefano Carossa, direttore del Centro di eccellenza per l’assistenza, la didattica e la ricerca in campo odontostomatologico dell’Università di Torino, che ha sede al Lingotto. «Avevo saputo del progetto già attivo per adulti e bambini negli ospedali della Città della Salute e ho letto i risultati interessanti delle ricerche del settore. Allora, mi sono detto, perché non provare anche qui?» Nasce così questa prima, positiva esperienza, «che non vediamo l’ora di replicare. Spesso abbiamo a che fare con bimbi molto timorosi, anche con problemi cognitivi, che vivono il dentista peggio di ogni altro medi- C Molinette Esamisenzaattesa perl’osteoporosi 1 L’osteoporosi non è una malattia solo da donne. C’ è stato un aumento delle fratture al femore e della mortalità anche nell’uomo. Il Piemonte è maglia nera nel trattamento precoce, ma da oggi al 16 novembre la Geriatria universitaria delle Molinette, diretta da Giancarlo Isaia, offre la densitometria ossea senza liste d’attesa (foto): basta prenotare con l’impegnativa del medico (011/6335318). [N. PEN.] sedute Giada e la mamma. Lì hanno iniziato a giocare insieme: la piccola ha lavato i denti a Camilla e le ha fatto vedere come ra brava anche lei a farlo da sola, con il suo spazzolino. Poi, è entrata nell’ambulatorio insieme a Biscotto, il barboncino, che ha seguito l’intera operazione in braccio all’addestratore, dietro alla poltrona del dentista, in modo che la bimba potesse sempre vedere il suo bel musetto. «A oggi, non esiste un preciso protocollo per gli interventi di pet therapy dal dentista, ma speriamo che da questa esperienza si possa creare si augura Carossa – introducendo questa attività in modo permanente anche qui al Lingotto come nella restante Città della Salute. Il cane è sempre stato tenuto a debita distanza dal campo operatorio e se i pazienti non hanno deficit immunitari non incorrono in alcun tipo di problema». In questi anni sono stati condotti studi che hanno dimostrato i molteplici benefici, sia dal punto di vista fisico che emozionale, della pet therapy, sui bambini quanto sugli adulti. Dal 2012, all’ospedale Regina Margherita è attivo il progetto «Amici a quattro zampe», finanziato della Fondazione Forma. E, lo scorso febbraio, è partito il progetto sperimentale The Dogtor, ideato e coordinato da Beatrice Rinaudo e Laura Odetto, che già coinvolge i pazienti dell’Istituto di Riposo e Vecchiaia, della Neuroriabilitazione del Cto e dei reparti di Rianimazione e Neurochirurgia delle Molinette. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI co. Questo perché, con la bocca aperta, non hanno la possibilità di lamentarsi come vorrebbero. Si creano così alti livelli di ansia anche solo per una pulizia dentale». In base alle esigenze della piccola paziente, si è studiato un intervento specifico. Gli addestratori di The Dogtor hanno portato Camilla e Biscotto nella sala d’attesa dove erano Prima, era impossibile visitarla. I cani hanno fornito il giusto coinvolgimento, e una simpatica distrazione Stefano Carossa Direttore della Dental School 12314 50 STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 Aperte tutti i giorni: piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24); atrio Stazione Porta Nuova, dalle 7,00 alle ore 19,30. Orario minimo 9-19,30: via Stradella 198; corso Francia 273; corso Belgio 151/B; via Guido Reni 155/157; via Genova 179/F; via Cibrario 88; via Tunisi 51; corso Stati Uniti 5; corso Rosselli 106/D; via San Remo 37; via Circoscrizione 4/Parella Cernaia 24; via Madama Cristina 78; via Po 14; corso Vercelli 74. Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via Foligno 69; via Sempione 112; via San Remo 37; via Sacchi 4; corso Vitt. Emanuele II 66; corso Traiano 73; corso Francia 1/bis. Aperte anche di notte: via XX Settembre 5; via Nizza 65; piazza Massaua 1. Informazioni: www.farmapiemonte.org Le panchine di piazza Rivoli sono inutilizzabili per colpa della macchine che ci parcheggiano praticamente sopra. Lo denunciano i residenti che protestano per i parcheggi «creativi» degli automobilisti. Una cattiva abitudine che, oltre a togliere posti nello spazio verde, ha anche danneggiato le panchine. [F. CAL.] Il nuovo piano ignora intere Circoscrizioni Il bike sharing si ferma dove iniziano le periferie PIER FRANCESCO CARACCIOLO Entro la fine del 2017, saranno 191 le stazioni d ToBike dislocate sul territorio di Torino. Alle 133 già attive se ne aggiungeranno altre 58, in location che sono già state individuate. Nessuna di queste - in base al progetto studiato dal Comune - si troverà nelle zone periferiche della città. Mirafiori Sud, quartiere da sempre privo del servizio, è stato ancora escluso: nel lotto degli stalli inseriti nel piano di ampliamento, neanche uno è previsto nell’ex Dieci. Ma anche le Circoscrizioni 5 e 6 che sommate tra loro contano quasi 240 mila abitanti - resteranno quasi sguarnite. Il progetto prevede infatti di realizzare quattro stazioni (una nella Cinque, tre nella Sei) sull’asse di corso Mortara, corso Vigevano e corso Novara. Dunque, la parte più a sud dei due territori, che a loro volta il bike sharing non l’hanno mai visto. Da lì al confine nord di Torino, neanche una. Dimenticati quartieri interi: dalle Vallette a Lucento, da Regio Parco a Barca e Bertolla. Non presi in considera- La novità A caccia di uno sponsor 1 Vanno aggiunte altre 8 stazioni To Bike alle 58 già pianificate per il nuovo anno. Sono stalli che al momento il Comune non è certo di realizzare, ma che ha comunque messo in programma. Per ogni stazione andrà prima trovato uno sponsor da cui trarre risorse per garantire il servizio. «Le abbiamo progettate vicino a operatori che potrebbero finanziarle: il nuovo centro Lavazza, gli stabilimenti Fiat, la Reale Mutua, il grattacielo della Regione - dicono - Sono punti di forte attrazione per la mobilità su due ruote». [P. F. CAR.] zione, almeno dal un certo punto in avanti, assi viari come corso Giulio Cesare, corso Vercelli, corso Grosseto, via Botticelli. Da «Comunicare», la società che si occupa del To Bike, ricordano che la dislocazione delle stazioni in via di realizzazione viene fatta «secondo il principio di cerchi concentrici». Vale a dire: si parte da un nucleo centrale di bici gialle e, ogni volta che c’è un ampliamento, viene realizzato intorno ad esso. «Questo perché, per rendere funzionale il servizio, le stazioni devono trovarsi a non più di 350-400 metri l’una dell’altra. È questo il motivo per cui gran parte degli stalli già attivi sono nelle circoscrizioni centrali» dicono ancora da Comunicare. Gli stalli in arrivo nel 2017 (che saranno realizzati a partire dalla prossima primavera) infoltiranno soprattutto alcuni territori: in particolare il territorio delle Circoscrizioni Tre, Quattro e Sette, in ognuna delle quali sono previste 11 stazioni nuove. E la Due, dove invece ne arriveranno 12. Altre fini- A fine 2017 Entro quella data il numero delle stazioni di ToBike passerà dalle attuali 133 a 191. Ma alcuni quartieri continuano ad essere ignorati ranno in territori già serviti, coprendo zone come piazza Zara (popolosa ma senza To Bike) o l’ultimo tratto di via Nizza, (bloccato dai cantieri per la metropolitana). Grazie a risorse esterne, inoltre, a breve dovrebbero essere pianificate una trentina di stazioni in più. 20-22 grazie al Pon Metro, 8 con i fondi del Piano periferie. Andranno a rafforzare il bike sharing nei quartieri periferici? «È presto per dirlo - dicono da Comunicare Non abbiamo ancora studiato un progetto di ampliamento». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12314 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 Mandate le vostre segnalazioni, foto e video a [email protected] . 51 QUARTIERI Per le vostre segnalazioni [email protected] Circoscrizione 8/ San Salvario “Abbiamo la pista ciclabile ma ci negano il servizio” «Sono anni che i nostri cittadini chiedono il bike sharing. Eppure, anche su questo tema, siamo stati dimenticati». Carlotta Salerno, presidente della Circoscrizione 6, non nasconde la propria amarezza di fronte al piano di ampliamento del ToBike: «La nuova amministrazione non aveva assicurato maggiore attenzione per le periferie? - si domanda - Fermarsi a 3-4 stazioni su corso Vigevano significa lasciare sguarnita la stragrande maggioranza del nostro territorio. Proprio quella più lontana dal centro». La nuova Giunta della Sei sta discutendo proprio in questi giorni di mobilità sostenibile. «Spero ci sia la possibilità di modificare il progetto - dice Salerno - Corso Taranto è vicino a campi da basket molto frequentati dai giovani, nella zona di Barca e Bertolla abbiamo la pista ciclabile che corre sul Lungo Stura: perché questi aspetti non sono stati presi in considerazione?» [P. F. CAR.] Carlotta Salerno presidente della Circoscrizione Sei 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI “Mirafiori Sud ignorata Una scelta inaccettabile” 133 58 le stazioni in arrivo Sono quelle che funzionano già da anni e sono dislocate in modo prevalente nelle zone centrali della città Secondo la società che gestisce il bike sharing in città entreranno in funzione entro la fine del prossimo anno «Se decidi di installare 12 nuove stazioni di To Bike in una Circoscrizione, devi dislocarle in modo omogeneo su tutti i quartieri: è inaccettabile che Mirafiori Sud sia stato dimenticato». Alessandro Nucera, vicepresidente della Due, non ha gradito le scelte del Comune, che nel nuovo progetto ha privilegiato Mirafiori Nord e Santa Rita. «Per l’ennesima volta la periferia è stata dimenticata - dice - Non bastano le difficoltà di bilancio, che ci impediscono di occuparci della manutenzione di giardini e aree giochi. Anche il bike sharing ci viene negato». E aggiunge: «E dire che a Mirafiori Sud ci sono Politecnico e Cus Torino: ma a quanto pare non basta». La Giunta della Due, comunque, non si arrende. A breve chiederà un incontro in assessorato per rivedere il progetto: «Almeno una delle 12 stazioni pianificate nella deve essere spostata oltre piazzale Caio Mario». [P. F. CAR.] Alessandro Nucera Vice presidente della Circoscrizione Due 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI La “Rotonda” è un rudere in mano ai ladri DIEGO MOLINO Da tempio del divertimento a simbolo del degrado, il passo è breve. Basta guardare lo stato in cui oggi versa la «Rotonda» del Valentino, tra la vegetazione spontanea cresciuta dove prima c’erano i dehors e gli arredi all’interno dei locali, completamente distrutti. Una situazione di cui hanno preso coscienza, ieri mattina, i consiglieri comunali della prima Commissione permanente nel corso di un sopralluogo nell’ex discoteca. Sui due piani del locale tutto è ormai abbandonato: sopra i banconi devastati restano ancora vecchie bottiglie di alcolici, i controsoffitti sono crollati in diversi punti così come le pareti, su cui si sono aperte delle voragini. A peggiorare le cose sono anche le continue incursioni dei ladri, che di tanto in tanto penetrano all’interno per portarsi via materiale in rame. I locali della «Rotonda», che in passato erano stati dati in concessione alla società Fierimpresa, furono ripresi dal Comune alla fine del 2014. A rendere ancora più grave lo stallo attuale è l’incertezza sul loro futuro. Al momento sono due le ipotesi sul tavolo: quella di mantenere in qualche modo la sua anima commerciale oppure quella di creare degli spazi idonei a una serie di attività ricreative per gli studenti universitari. Negli ultimi anni diversi enti e associazioni del territorio si sono fatti avanti per pensare a un riutilizzo della struttura. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Circoscrizione 4 / Parella Circoscrizione 3/ San Paolo Allarme piromane Ancora roghi in corso Svizzera Hashish in bagno Bar chiuso per dieci giorni FEDERICO CALLEGARO FEDERICO CALLEGARO MASSIMILIANO PEGGIO «Campione del ciclismo e Giusto tra le Nazioni». Recita così la targa che ieri mattina, nei giardini di piazza Cavalcanti, è stata scoperta durante la cerimonia di intitolazione a Gino Bartali, scomparso sedici anni fa. Una scelta motivata non solo dalle sue imprese sportive – vinse tre Giri d’Italia e due Tour de France – ma anche per il suo immenso esempio di umanità durante la Seconda Guerra Mondiale, come ha voluto ricordare il presidente del Consiglio comunale Fabio Versaci. «Impiegò un numero interminabile di giorni a portare, con la bicicletta, documenti falsi da una stamperia di Assisi a Firenze per aiutare gli ebrei ad avere una nuova identità e poter espatriare». Ad aprire la cerimonia i bimbi della scuola per l’infanzia Suor Tarcisia Ponchia, che hanno cantato l’inno nazionale. [D. MOL.] L’allarme per un nuovo incendio parte dalle pagine di quartiere dei social network e si diffonde in fretta. Nella notte tra il 18 e il 19, alle 22 e 30, due automobili hanno preso fuoco in corso Svizzera, all’altezza di corso Appio Claudio. I condomini dei palazzi che si affacciano sul sacrario del Martinetto, vedendo le fiamme, hanno immediatamente chiamato i vigili del fuoco che sono arrivati con due dei loro mezzi. La paura, come era già successo pochi giorni fa per un caso analogo, era che il fuoco si espandesse in fretta e bruciasse anche le vetture vicine. La preoccupazione, intanto, cresce perché l’episodio di martedì sera è l’ultimo di quattro avvenuti da inizio ottobre. Le ultime auto bruciate, infatti, si sommano a quelle carbonizzate in corso Racconigi e in piazza Rivoli. Una circostanza che lascia pensare all’opera di un piromane, visto anche il fatto che gli incendi sono scoppiati tutti nelle traverse di corso Francia. «Del caso si occupano i commissariati San Donato e San Paolo - spiegano dalla Polizia - Se si tratta di un piromane il modo migliore per individuarlo sono i passaggi delle volanti e, nel caso, gli appostamenti mirati». «Spero non si ripetano questi episodi perché io sono senza garage e non saprei come fare a difendermi», afferma Nino Lopace, residente in zona Parella. Anche Claudio Cerrato, presidente della Circoscrizione 4, pensa che il modo migliore per contrastare atti criminali sia schierare più volanti. «È preoccupante che ci siano così tanti casi - afferma Lorenzo Ciravegna, che abita nel quartiere - Quando era successo in corso Racconigi si pensava a un corto circuito ma ora la situazione è chiara. Ci va una maggior presenza delle forze dell’ordine». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Circoscrizione 7 In corso Sella una targa per Bartali DIEGO MOLINO Quattordici incidenti all’anno. Più di uno al mese. Media che fa pensare dato che è riferita all’incrocio tra viale delle Primule e via dei Gladioli: angolo delle Vallette, un quartiere dove il traffico è quasi assente. «Ma secondo i residenti, sono molto di più: quasi il doppio se si contano anche quelli che non vengono denunciati», dice la consigliera del Pd, Mary Gagliardi che chiede che sia trovata una soluzione per garantire maggior sicurezza. «Per molti automobilisti è un rebus: non si capisce se è una rotonda o un’intersezione con precedenza», aggiunge Gagliardi. La riprova? Il cartello della segnaletica stradale che è talmente ammaccato da assomigliare a un pungiball per paraurti. «È necessario che l’amministrazione prenda di petto il problema - spiega -. Occorre intervenire il prima possibile per evitare che qualcuno si possa fare seriamente male». [P. COC] Resterà chiuso per dieci giorni il bar «Time Out Café» di via Di Nanni 101, oggetto nei giorni scorsi di un controllo degli agenti del commissariato San Paolo e della sezione amministrativa della polizia municipale. Così ha deciso il questore Salvatore Longo sulla base «dei reiterati casi di disturbo della quiete pubblica» e per il rinvenimento di sostanza stupefacente all’interno del locale. Nella colonna di un lavandino, infatti, gli uomini del commissariato hanno trovato quasi 90 grammi di hashish avvolti in un calzino e un coltellino, utilizzato per tagliare le dosi. A scovare la droga è stato il prezioso fiuto di un cane poliziotto, dell’unità cinofila della questura. Il titolare è stato denunciato e altri cinque clienti sono stati identificati. Due di questi erano già noti alle forze dell’ordine per vari guai con la giustizia, per reati contro il patrimonio, contro la persona e per stupefacenti. Condizioni, queste, oltre alle continue lamentele dei residenti, che hanno fatto scattare il provvedimento di chiusura del questore, motivato dalla pericolosità per l’ordine pubblico. Le ispezioni non si sono limitate solo a questo locale, ma hanno interessato anche altri due esercizi commerciali della zona: un market di prodotti asiatici e un bar gestito da un cittadino cinese. In entrambi gli esercizi la polizia municipale ha riscontrato alcune irregolarità amministrative, sanzionando i titolari. Nel corso dei controlli, estesi a tutta via Di Nanni, sono stati identificati anche diciannove stranieri: tre sono stati accompagnati all’ufficio immigrazione della questura perché irregolari sul territorio nazionale. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Circoscrizione 5/ Vallette L’incrocio sembra una rotonda: record di incidenti 12345367318 52 STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 Orbassano, vertice Confesercenti Rivalta, evaso arrestato in campo rom Rivoli, si cercano insegnanti musicali Cambio al vertice della Confesercenti di Orbassano dopo l’ultima riunione del direttivo. Allo storico presidente Pierino Boella succede Vincenzo Guastella (in foto), titolare del bar ristorante A Modo Mio, in via Roma. [M.MAS.] Era evaso dai domiciliari e si era procurato un documento falso, ma i carabinieri di Orbassano hanno scoperto il trucco e l’hanno arrestato. In manette è finito Zoran Pavlovic, nomade croato di 41 anni, di Volpiano, ricercato dallo scorso 6 ottobre. [M.MAS.] Il Comune di Rivoli cerca, per l’istituto musicale «Balmas», insegnanti a indirizzo jazz e moderno di batteria e percussioni, contrabbasso e basso elettrico, tromba, direttore di coro di voci bianche e propedeutica musicale per bimbi fino a tre anni. [P. ROM.] La Loggia La banda della Lybra sfugge alla cattura Il folle inseguimento finisce in un torrente, ma i misteriosi banditi sono riusciti a salvarsi e scappare MASSIMO MASSENZIO La scorsa notte l’avventura della «banda della Lybra» sembrava arrivata al capolinea. Dopo l’ennesima spaccata a Piossasco i ladri sono stati inseguiti fino alle porte di La Loggia ma, proprio quando erano riusciti a seminare le pattuglie dei carabinieri, sono finiti fuori strada. La solita Lancia Lybra station wagon ha terminato la sua folle corsa in un campo, mentre la Fiat Brava che la seguiva a tutta velocità è addirittura precipitata in un torrente. Quando i sommozzatori si sono calati nel rio Oitana, però, hanno scoperto che nell’abitacolo non c’era più nessuno: anche questa volta gli «inafferrabili ladri» l’hanno fatta franca, ma gli investigatori hanno recuperato la refurtiva dell’ultimo colpo e qualche prezioso indizio per le indagini potrebbe arrivare dai fotogrammi della videosorveglianza I professionisti della spaccata sono entrati in azione poco dopo le 2, nella bar-tabaccheria Mauri di via Bertacchi, a Piossasco. L’obiettivo, come sempre, è il cambiamonete e la Pauroso incidente station wagon viene utilizzata come «ariete» per sfondare la vetrina in retromarcia. L’allarme entra in funzione, ma passano solo 2 minuti e i quattro malviventi incappucciati riescono a impossessarsi di un migliaio di euro in contanti e a caricare nel bagagliaio la macchinetta cambiasoldi. Poi inizia la fuga verso Orbassano, con una Fiat Brava a fare da retroguardia, ma le due auto vengono intercettate dai carabinieri prima dell’imbocco della Torino-Pinerolo. L’inseguimento prosegue fino alla tangenziale e nei pressi La Lybra e una Brava sulla quale viaggiavano i ladri sono finite nel rio Oitana, vicino a La Loggia FOTO MASSENZIO di Moncalieri i banditi riescono a far perdere le loro tracce, ma a La Loggia succede l’imprevedibile doppio incidente. Quando i militari e i vigili del fuoco arrivano sulle sponde del fiume, però i ladri sono già fuggiti a piedi. Dall’inizio di settembre la stessa banda potrebbe aver messo a segno altri 5 colpi (non tutti riusciti) a Candiolo, La Loggia, Moncalieri. La Lybra station wagon è la loro auto preferita, ne hanno rubate almeno tre nelle ultime settimane. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Diario Rivalta Collegati a una linea hot sul sito del Comune Attualmente la pagina di Informagiovani sul sito del Comune di Rivalta è in fase di aggiornamento. Fino a qualche giorno fa, però, fra i consigli rivolti ai ragazzi, nella sezione «tempo libero», ospitava anche un paio di link ritenuti utili ai giovani utenti. Fra questi quello che rimandava a un sito in grado di fornire «preziosi» suggerimenti su come aprire e gestire una Il municipio di Rivalta rete erotica a pagamento. La scoperta è stata fatta da una cittadina e sui social network non sono mancate discussioni e battute. Qualcuno si è indignato, molti l’hanno presa sul ridere. In realtà pare che il link incriminato sia presente da anni sul sito istituzionale del Comune e originariamente rimandava a una pagina che pubblicizzava eventi e concerti. Nel tempo, però, avrebbe cambiato radicalmente i suoi contenuti con una svolta a luci rosse, mantenendo lo stesso dominio, ma a palazzo civico nessuno se n’era accorto: «Ci dispiace per l’accaduto – spiega l’assessore Marilena Lavagno - Purtroppo i tecnici non sempre riescono a controllare tutto, ma appena abbiamo ricevuto la segnalazione siamo intervenuti». [M.MAS.] 1 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Venaria Donna uccisa all’Auchan, l’imputata va in Cassazione Ci sarà il terzo grado di giudizio per il caso di Alessandra Barbi Cinti, la 43enne di Venaria accusata di concorso in omicidio con l’ex compagno Abdelilah Intaj. L’uomo il 2 aprile del 2011 ha ucciso a colpi di pistola Marina Corradino, barista dell’Auchan, dopo averla aspettata all’uscita dell’ipermercato. I due erano stati sentimentalmente legati. L’avvo- L’omicidio del 2011 cato Antonio Foti, il legale dell’indagata, condannata a 13 anni e quattro mesi in Appello, ha depositato, nei giorni scorsi, ricorso in Cassazione. Oltre a una gelosia che la corte d’Appello di Torino, nelle motivazioni della sentenza, definisce «esasperata», vi era anche un movente economico dietro all’omicidio. La Corradino, i cui familiari si sono costituiti parte civile, assistiti dall’avvocato Francesca Violante, secondo Intaj (condannato a 30 anni) avrebbe dovuto restituirgli dei soldi. Alla fine, secondo la corte d’Appello, la Barbi Cinti sarebbe colpevole perché «l’accompagnamento in auto di Abdelilah Intaj, camuffato e armato», all’Auchan si sarebbe verificato in un «ambito psicologico di piena consapevolezza» da parte sua. [G. GIA.] 1 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 . 53 ETROPOLI M Pino, la vita «spericolata» di Spaggiari A Pinoir 2016 stasera alle 18,30 Giorgio Ballario, giornalista de La Stampa, presidente dell’associazione Torinoir, presenta «Vita spericolata di Albert Spaggiari», biografia di un famoso ladro francese. Alla Casa di Tutti i Colori in via Molina, ingresso libero. [A. TOR.] Per le vostre segnalazioni [email protected] Area Ovest il caso Inceneritore, i sindaci attaccano Appendino GIUSEPPE LEGATO F rancesca e Ida sono due pensionate di borgo San Pietro, il quartiere più popoloso di Moncalieri. Sono loro le protagoniste di questa storia di truffatori e manette che ieri ha portato in carcere Cinzia Vailatti, 39 anni, nata a Torino, residente in corso Unione Sovietica 655 nel campo dei sinti piemontesi; e Valerio Giannini, 34 anni nato a Moncalieri, residente a Nichelino in via Cacciatori 21/5. Il maggiore Andrea Fabi e i suoi militari li hanno fermati sotto casa di Ida e Francesca perché le due vittime del tentato raggiro avevano capito tutto. Si erano accorte che quell’uomo e la donna - qualificatisi come carabinieri che gridavano di dover effettuare la notifica di un provvedimento giudiziario e una perquisizione - erano potenziali truffatori. Sono quelli che i carabinieri E hanno tepensano possano aver lefonato al compiuto i due sinti 112. La velociarrestati ieri tà con cui è stato dato l’allarme ha fatto la differenza. 15 colpi L’allarme Ida e Francesca meriterebbero un applauso collettivo, perché se cosi facessero tutti la piaga delle truffe agli anziani sarebbe di fatto ai minimi storici. Non hanno ceduto alle pressioni della coppia di truffatori, non si sono fatte condizionare nemmeno quando Giannini ha tirato fuori dal portafoglio un finto tesserino dei carabinieri. C’era una foto di un uomo con il berretto dell’Arma e la dicitura maresciallo Roberto Tella, un nome dalla forte assonanza con uno dei più esperti investigatori della Compagnia di Moncalieri. Le pensionate hanno iniziato a urlare, si sono chiuse in casa lasciando sul pianerottolo i due malviventi, hanno compo- FOTO LEGATO I truffatori indossavano una parrucca e avevano falsi tesserini dell’Arma Moncalieri Falsi carabinieri in manette Erano truffatori FOTO MASSENZIO Cinzia Vailatti 39 anni, pluri pregiudicata per altre truffe, è residente nel campo nomadi di corso Unione Sovietica Nichelino sto il 112. I carabinieri – quelli veri – sono arrivati in due minuti. Vailatti e Giannini, nonostante i due colpi falliti, continuavano ad aggirarsi nei pressi del civico di via Montebianco dove abitano le due pensionate. Li hanno fermati. Lui ha opposto resistenza tentando di divincolarsi. Oggi, in aula – pm Marco Sanini – risponderà anche di questo di fronte al giudice. I due arrestati sono entrambi pluripregiudicati. Lei ha collezionato numerosi arresti negli ultimi anni e non solo in Piemonte. Non ha esitato a urlare in faccia alla pensionata: «Se non apre la notifica le arriva lo stesso a casa». Più prudenza I carabinieri raccomandano «di non aprire la porta a nessuno, neanche a militari in divisa, men che mai in borghese. Telefonate al 112. Se sono colleghi possono aspettare». I due sinti rispondono di tentato furto aggravato, ma i militari stanno indagando su altri quindici colpi in cui potrebbero essere coinvolti. Da gennaio a oggi truffe simili sono state messe a segno a Nichelino, Moncalieri, Orbassano, Piossasco, Vinovo, Carmagnola, Carignano. Bottino da 1500 a 7 mila euro. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Collegno La rissa è avvenuta durante la trasmissione Mediaset C’è un consigliere comunale di Nichelino che ieri mattina ha perso la testa. Si chiama Sabino Novaco e siede sui banchi della maggioranza. Alle 8,30 durante una diretta di Canale 5 dalla scuola Rodari, teatro del crollo di un pezzo di soffitto 10 giorni fa, si è presentato con un cartello: «Mediaset sciacalli. Giù le mani dalle scuole». La nonna di un alunno gli ha fatto presente che «le tv erano lì per i loro piccoli e non per fare spettacolo». Ha tentato di strappargli di mano il cartello. Lui ha reagito spintonando l’anziana che si è recata al Cto per farsi refertare. Ora il capogruppo del Pd Franco Fattori e del M5S Antonella Pepe ne chiedono le dimissioni. Novaco si è detto pentito, ma il più arrabbiato pare che sia il sindaco Tolardo che ha allontanato il consigliere dalla zona delle riprese, visibilmente seccato. [G.LEG.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Cancellate le scritte Operai al lavoro alla scuola Marconi Roberto Montà Sindaco di Grugliasco «Sforamenti a parte, ci dispiace la carenza di comunicazione che c’è stata» maggiormente sgradevole è soprattutto la mancanza di comunicazione da parte di Trm e della Città Metropolitana». Ben più di uno sgarbo. «Lo riteniamo un fatto grave nel metodo - proseguono - in quanto non siamo stati oggetto di alcuna informativa da parte dei due Enti preposti». Al coro delle proteste si aggiungono anche Maurizio Piazza (Beinasco) ed Eugenio Gambetta (Orbassano): «Poiché i dati che ci sono stati mostrati non erano preoccupanti riteniamo che ci siano stati altri elementi che hanno determinato questa fuga in avanti – attaccano - Se non avremo per tempo i dati di altri eventuali sforamenti di sostanze potenzialmente pericolose per la salute dei cittadini, proporremo la temporanea chiusura dell’impianto del Gerbido. Il comitato non deve essere svuotato delle sue funzioni e i nostri Comuni devono essere coinvolti da un eventuale ipotesi di un tavolo tecnico operativo». [M. MAS. - P. ROM.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Trofarello Lite consigliere-nonna Il sindaco: “Volontari davanti alle telecamere contro i graffitari” Su Canale 5 Sono sul piede di guerra i sindaci di Beinasco, Grugliasco, Orbassano e Rivoli, che hanno scoperto dai giornali la notizia della riduzione dei volumi di rifiuti destinati al termovalorizzatore del Gerbido. Nel mirino è finita la decisione della sindaca di Torino Chiara Appendino, motivata dalla presenza anomala di mercurio nelle emissioni, che sarebbe stata presa senza informare preventivamente il comitato locale di controllo. «Il problema è sicuramente lo sforamento anomalo dei limiti di mercurio - affermano i sindaci Roberto Montà (Grugliasco) e Franco Dessì (Rivoli) - anche se ci viene assicurato che non ci sono rischi per la salute visto che il limite di legge è dieci volte superiore. Ma ciò che riteniamo Operai già al lavoro per ripulire la scuola elementare Marconi. Dopo il raid dei graffitari nel fine settimana scorso, ieri pomeriggio l’amministrazione è passata all’azione e ha iniziato a far pulire dalle scritte le vetrate. Domani, invece, si passerà a cancellare anche i tag sulle pareti. «La scuola imbrattata dai vandali è stata tempestivamente ripulita per ripristinarne il decoro dichiarano il sindaco Francesco Casciano e l’assessore Valentino Romagnolo -. I cittadini possono contare su un’amministrazione efficiente e pronta». Ma non basta. «Chiediamo anche ai genitori dei ragazzi che hanno a casa bombolette - prosegue il sindaco - di parlare con i loro figli e verificare l’uso. Una città bella e vivibile si costruisce insieme». Nel contempo puntano a costituire una «squadra anti tag» per rimuovere i graffiti appena realizzati. [P. ROM.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI L’assessore: “Gtt deve risarcire i passeggeri” Bus troppo lento Polemiche per i mezzi della linea 45 di Gtt Non si placano le polemiche sui ritardi e i disservizi del bus 45, che collega Santena a Torino passando per Moncalieri, Cambiano e Trofarello. E proprio da Trofarello, ieri, è arrivata una nuova puntata delle lamentele. Il portavoce dei pendolari è l’assessore ai Trasporti Carmelo Bruno, che ha incontrato i vertici di Gtt: «Mi hanno assicurato che entro venerdì la situazione tornerà normale e che i disservizi erano dettati da alcuni problemi non meglio precisati tra Gtt e una ditta concessionaria di una parte di servizio pubblico, la ditta Ca.Nova». Tutto finito? Non proprio. Bruno chiede all’azienda dei trasporti «di cominciare a ragionare su concrete forme di risarcimento per tutti gli utenti che hanno pagato biglietti e abbonamento nelle ultime settimane usufruendo di un servizio scarso e inaccettabile». [G.LEG.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 9AB5CDE38F3B11B7C38F2 LA STAMPA 12345367318 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 & Anteprima della stagione «Eccentrika»: alle 21 (con replica domani) al Teatro Le Serre a Grugliasco (via Lanza 31) va in scena lo spettacolo «Boulevard Conakry» della compagnia di acrobati in arrivo dalla Guinea Terya Circus. La scrittrice spagnola Clara Sánchez oggi alle 18,30 al Circolo dei Lettori presenta «Lo stupore di una notte di luce» (Garzanti), seguito de «Il profumo delle foglie di limone», uscito in Italia in anteprima mondiale. Un ritorno in Costa Blanca per i protagonisti, i «cacciatori di nazisti» Sandra e Julián. Lui, sopravvissuto ai campi di concentramento, impegnato in una lotta con il «macellaio di Mauthausen», che vive nella sua stessa residenza per anziani. Lei che da Madrid, dove abita con il suo bambino, parte alla ricerca dell’amico dopo avere ricevuto un inquietante biglietto anonimo. Un atteso seguito sei anni dopo il fortunato libro precedente. 55 CULTURA SPETTACOLI Gli acrobati della Guinea Oggi alle 18,30 Clara Sanchez al Circolo dei lettori . Il modellino in legno Il corridoio dei suoi antenati La rampa in primo piano è quella della slitta di Santa Claus, che ricostruisce il cortile di casa sua. La torre dell’orologio, invece, scandirà l’attesa del Natale Qui saranno in esposizione i dipinti di Santa Claus delle varie epoche storiche, dal Medioevo sino al Rinascimento Dal 28 novembre Babbo Natale sarà di casa a Torino? Il villaggio nasce in piazza d’Armi Ci sarà la dimora di Santa Claus, la grande fabbrica dei giochi e spazi per eventi e cibo CRISTINA INSALACO «I l sogno del Natale» è la realizzazione delle fantasticherie che abbiamo avuto da bambini sulla vita di Santa Claus e dei suoi elfi, quando immaginavamo la fabbrica dei giocattoli che produceva i desideri contenuti nelle letterine. O quando pensavamo alle renne che si preparavano alla consegna dei regali. Un sogno che si avvera il 26 novembre, quando piazza d’Armi fino all’8 gennaio si trasforma nel villaggio di Babbo Natale. La scorsa settimana, a pochi metri dal Pala Alpitour, è iniziata la costruzione del villaggio di legno, che porterà in città le atmosfere magiche della Lapponia. Il progetto «Il sogno di Natale» si estende su un’area di 17.500 metri quadrati di proprietà del demanio, solitamente chiusa al pubblico, e che trasformerà piazza d’Armi in un villaggio incantato. Circa 1600 metri quadrati dell’area saranno occupati dal «Quartier generale di Babbo Natale»: uno spazio coperto e riscaldato, dove ci sarà la casa di Santa Claus, l’ufficio postale, il corridoio degli Antenati, la grande fabbrica dei giocattoli. Qui verrà costruita la casa degli elfi e il «ricovero» della slitta con la sua rampa di lancio e le immancabili renne. Gli elfi condurranno il pubblico in un tour alla scoperta della quotidianità di Santa Claus, raccontando aneddoti e rispondendo alle domande dei bimbi. Intorno al quartier generale, invece, ci sarà una pista di pattinaggio e un chapiteau Il rendering La ricostruzione digitale di come si trasformerà piazza d’Armi dal 26 novembre all’8 gennaio con la casa di Santa Claus e la fabbrica dei giocattoli 17.500 metri quadrati È la superficie per l’evento: di questi 2600 saranno occupati dal Quartier generale di Babbo Natale per gli spettacoli circensi e teatrali, che insieme agli addobbi e luminarie faranno vivere a torinesi e turisti un’esperienza magica che può ricordare le atmosfere del paese di «Chinonsò», dove è stato ambientato il Grinch. Dove gli abitanti trascorrevano le giornate facendo il conto alla rovescia nell’attesa del «giorno più bello dell’anno». E siccome a volte l’attesa è ancora più emozionante del 25 dicembre stesso, che dura solo 24 ore, qui bambini e le famiglie potranno tuffarsi in un luogo magico in cui immaginare lo spacchettamento dei regali sotto l’albero e l’arrivo di Santa Claus. Così, mentre i più piccoli incontreranno Babbo Natale, e vedranno il suo sosia meccanico dormire tutto il giorno nel suo letto, gli adulti potranno passeggiare tra gli stand di street food: in piazza d’Armi verrà allestito uno spazio con specialità tipiche del Piemonte e dell’Italia, con dolci, panettoni e piatti tradizionali delle feste, da Nord a Sud. Durante il periodo di apertura ci saranno poi 30 eventi serali e spettacoli per le famiglie, soprattutto nel weekend. Il programma, che prevede la presenza di artisti internazionali, è ancora in fase di definizione, ma tra gli appuntamenti più importanti c’è lo show del «Circo Zoè». Una compagnia nata a Bergamo, che si è «allargata» alla scuola Vertigo di Torino, che incanterà il pubblico con esercizi mozzafiato. Non solo: in questo periodo sono stati organizzati diversi laboratori natalizi per le scuole e alcuni eventi speciali per la vigilia, la veglia di Capodanno e l’Epifania. Il progetto, ideato e realizzato da Carmelo Giammello, già scenografo al teatro Stabile di Torino, nasce con la collaborazione dell’artista Richi Ferrero, e la direzione di produzione di Roberto Sabbi e Paolo Quirico. E pur essendo la prima edizione, gli organizzatori hanno grandi aspettative: è prevista la presenza di 120 mila visitatori nelle aree a pagamento (il Quartier generale), mentre nell’area complessiva di oltre 17 mila metri quadrati ci si aspetta l’arrivo di 350 mila persone. Insomma, il sogno di Natale di piazza d’Armi sta prendendo forma, come sta accadendo con le luci d’Artista nel centro della città che si accenderanno alla fine del mese, mentre nei centri commerciali è già iniziato il conto alla rovescia. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 56 .Cultura & Spettacoli STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 I lavori di Richi Ferrero L’umanità in transito La storia passa da Torino Il racconto di 40 anni di lavori urbani di Richi Ferrero, legati al mondo dello spettacolo: alle 17 a Palazzo Cisterna, a cui partecipano, fra gli altri, Fiorenzo Alfieri, Gianni Colosimo e Osvaldo Guerrieri. S’inaugura alle 18 al Mao (via S. Domenico 11) la mostra/progetto «Transitions l’Umanità in transito», con le opere dell’artista spagnolo Victor Lopez Gonzalez per una riflessione sulle grandi migrazioni. «Cavour e l’Unità d’Italia» è il titolo della conferenza che lo storico Alessandro Barbero tiene alle 18,30 al Grattacielo Intesa Sanpaolo (corso Inghilterra 3), per il ciclo «La storia passa da Torino». Intervista TIZIANA PLATZER l nostro non è proprio un ruolo prestigioso: siamo i tappabuchi. Storicamente, però, è sempre stato affidato a blasonati personaggi del cabaret e del teatro. Ci deve essere qualche problema nel sistema culturale italiano se ad un certo punto sono arrivati a noi». «Noi» sta per Bandakadabra e il palco è quello del Premio Tenco: Gipo Di Napoli stamattina parte con la sua banda per Sanremo. «I Formazione rinnovata Il leader dei Bandakadabra è rimasto Gipo Di Napoli mentre il gruppo ha cambiato tutti gli elementi due anni fa Bandakadabra al Tenco: hurrà! Quanto vi inorgoglisce? «Ci diverte moltissimo, questo è sicuro. Per me poi è come chiudere un cerchio: la prima volta ci sono stato a 22 anni, invitato da un amico, con la possibilità di stare nel backstage. Quell’anno i cantautori c’erano tutti e io studiavo legge, pur con qualche velleità artistica, ma ancora non sapevo cosa avrei fatto nella vita e di sicuro non lo sapeva mia madre che mi vedeva avvocato con tanto di segretaria». Da allora non è più tornato al Club Tenco? «Mi sono “imbucato” altre cinque o sei volte, anche perchè il Tenco è fatto da gente con la passione vera per la musica d’autore, e quando ti conoscono ti coinvolgono in una situazione amicale: mica è il Rotary». Ma non ha mai chiesto di poter partecipare con la street band? «Sì, ho mandato un paio di Il nostro ruolo era affidato a blasonati cabarettisti:ci deve essere un problema se sono arrivati a noi Parla Gipo Di Napoli fondatore della band torinese che sarà a Sanremo “Saremo i tappabuchi ma che onore farlo al Tenco” Bandakadabra: suoneremo Fred e l’”Almanacco del giorno dopo” mail al direttore Enrico De Angelis, pur sapendo che era poco fattibile. Oggi, a 39 anni, ci arrivo con gli altri otto musicisti, tutti più giovani di me, soprattutto grazie a Paola Farinetti e alla credibilità della sua società Produzioni Fuorivia. Paola ed io ci siamo conosciuti durante il festival “Attraverso” e ci siamo piaciuti: da lì la sua proposta al Tenco di far fare a Bandakabra i tappabuchi». La spieghi meglio la mission, vi- sto che avete fatto fino all’ultimo le prove al circolo Sud e niente è così improvvisato... «Da oggi a sabato sera saremo l’accompagnamento a qualunque evento del Premio: conferenze stampa, cambi palco all’Ariston, aperitivi e iniziative in giro per Sanremo. Suoneremo in continuazione, ma ci siamo abituati, ci esibiamo senza problemi sia amplificati, sia in acustica». Per il tempio della musica d’autore cosa avete preparato? «Arriviamo da Torino e non potevamo che portare Buscaglione, canteremo “Noi duri”; faremo “Azzurro” di Conte, canzone bellissima e portatrice di un po’ di atmosfera Valtur nel tempio, appunto. E poi il nostro repertorio swing, Count Basie, Duke Ellington: abbiamo fatto un pezzo che in tre minuti ha 15 brani, da “Only You” a “Come prima”, da “Riderà” al tema di “Scandalo al sole” e non abbiamo resistito a una cita- zione dell’Inno di Mameli. Tutto grazie agli arrangiamenti di Giulio Piola». Ma sarete dei tappabuchi perfetti anche grazie alla vostra teatral comicità... «È il nostro modo di stare sul palco, ai festival o come street band: coinvolgiamo il pubblico. Ieri abbiamo comprato un tot di occhiali da sole e un saio: per la prima volta Bandakadabra suonerà con sette flauti, per proporre la musica dell’“Almanacco del giorno dopo”, SILVIA FRANCIA La sua versione dell’inno di Mameli furoreggia negli Usa, e non solo a New York, città in cui Erene Mastrangeli vive da un pezzo e che l’ha incoronata come «voce italiana» ufficiale della Grande Mela. E dopo tanti tributi internazionali, Erene, di origine torinese, torna nella sua città, per «Ho dato l’esame di Stato, dove ho passato lo scritto e poi ho litigato con la commissione all’orale e così non ho mai iniziato a fare l’avvocato. Ho fatto un dottorato all’Università, il consulente per la Utet giuridica e adesso mi dedico alla musica. Nessun rimpianto: anzi, se non avessi avuto la fortuna di studiare così tanto, avrei meno citazioni da fare a cena». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Il nostro modo di presentarci è sempre: teatral-comico: così c’è maggior feeling con gli spettatori Erene ha iniziato a studiare canto, chitarra classica e pianoforte a sette anni e dopo l’esordio nel coro del Regio ha studiato nel Centro jazz di Torino Notte con la voce jazz blues di Erene La torinese che ha sedotto New York un concerto che rappresenta una delle pochissime date italiane previste nell’agenda per il 2016. L’appuntamento è per questa sera alle 22 al Caffè Neruda di via Giachino 28/e (ingresso gratuito con tessera Arci): per l’occasione, la cantautrice, che sta registrando un nuovo album, dopo l’uscita del primo ep «Erene» - molto bene accolto da critica e pubblico - presenterà alcuni dei brani inediti. L’album, prodotto dall’arrangiatore e produttore Daniele Sinigallia, uscirà il prossimo anno. Il binomio Italia-America fa parte della formazione di questa artista, che ha iniziato a studiare canto, chitarra classica e pianoforte a sette anni e che, do- Dieci anni fa ha creato la banda, due anni fa l’ha rifondata: che fine ha fatto la laurea in legge? La carriera Caffè Neruda, stasera ore 22 Si è formata al Centro jazz ed è diventata una star negli Usa che aveva quell’immagine di un eremita con la lanterna». po l’esordio nel coro del Teatro Regio, ha fatto delle incursioni nei più diversi generi musicali il suo credo. Così è successo che abbia aperto concerti per Sergio Cammariere, Mimmo Locasciulli, i Dick Dick, Trilok Gurtu, Franco Morone e piú recentemente per Ron, i Velvet e James Senese. A New York, dove Erene si è trasferita nel 2000, dopo un periodo di gavetta, la giovane si è fatta apprezzare, oltre che per una voce melodiosa dall’impostazione blues-jazz, anche per il garbo e la passione con cui propone classici italiani (senza disdegnare le nuove composizioni), rileggendo in chiave originale la musica italiana più nota nel mondo. In primis, appunto, «Fratelli d’Italia» che, nel suo rimaneggiamento pop – in cui la parola segue il dettato originale, ma imboccando una via che privilegia la musicalità alle costrizioni della semantica - ha convinto il pubblico internazionale e risvegliato il patriottismo degli italiani di casa nella Grande Mela: è successo nell’aprile del 2013, quando Erene salì sul po- dio del transatlantico «Poesia», ancorato al Pier 88 per il gala della «Italy-America Chamber of Commerce» in onore della baronessa-filantropa Mariuccia Zarilli-Marimò. In quell’occasione gli 800 inviatati l’accolsero con ovazioni appassionate. Ma l’ispirazione della cantautrice, si diceva, è poliedrica: di qui la collaborazione con artisti del calibro di Brad Roberts, can- tante e fondatore dei Crash Test Dummies, per cui aprirà i concerti durante il suo tour nel Nord America il prossimo anno. Tra i dichiarati sostenitori della Mastrangeli, anche Michael Visceglia, bassista di Suzanne Vega, e Larry Dvoskin, produttore nominato quattro volte ai Grammy Awards. A New York Erene si esibisce in locali come «The Living Room», «Rockwood Music Hall» e «Knitting Factory», ma suona pure in altre città degli Usa: da Philadelphia a Austin e Boston. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 . Cultura & Spettacoli .57 Cándito a Palazzo Madama L’Italia in bicicletta lungo il Po La musica dell’Africa unita Due reporter di guerra a confronto: alle 19 a Palazzo Madama incontro con Mimmo Cándito e Daniele Mastrogiacomo, che affrontano il tema «Cosa resta dell’Isis: la guerra infinita del grande Medio Oriente». Un road movie su due ruote: alle 19,30 alla Bibliomediateca «M. Gromo» (via Serao 8/a) proiezione di «Vento, l’Italia in bicicletta lungo il fiume Po» girato da Paolo Casalis, Pino Pace e Stefano Scarafia. Concerto dei Kora Beat alle 21,30 al Magazzino sul Po (Murazzi del Po 10): la formazione world/jazz torinese suonerà in anteprima alcune composizioni del nuovo disco e del lavoro «Afrique Unie». Circolo della Stampa, oggi alle 18,30 Via alla rassegna «L’ibridacena», stasera alle 20,30 Una birra e un racconto Topolinia è ai Docks Dora Così ci si prepara A tavola con gli amici al delitto perfetto di Mickey Mouse Il gioco è facile: sul palco il narratore ha cinque minuti per raccontare la trama di un noir e, fra un delitto e un altro, buttar giù una birra. Va specificato che chi occupa il palco è lo scrittore del romanzo sintetizzato. Ecco, questo è il format decisamente «frizzante» e intrigante per gli appassionati della bevanda al luppolo, «strappato» a Milano e portato in città dal Festival della Criminologia che si terrà il 4, 5 e 6 novembre: al pubblico regala oggi alle 18,30 la maratona «TorinoinBionda» al Circolo della Stampa (corso Stati Uniti 27; ingresso libero). Un evento ideato nel 2008 dallo scrittore milanese Paolo Roversi per creare un’iniziativa originale che coinvolgesse il pubblico letterario e non solo nelle librerie: ha avuto successo, visto che oltre alle quattro edizioni milanesi ne sono state fatte a Vercelli e a Bergamo. E questo pomeriggio la «febbre gialla» seguirà la presentazione del festival, diretto da Angelo Zappalà, psicoterapeuta e criminologo clinico, e realizzato in occasione del 181° anniversario della nascita di Cesare Lombroso. Ma rimaniamo ancora sulla maratona, perchè al reading in velocità hanno aderito, oltre allo stesso Roversi, gli autori Alessandro Barbaglia, Fulvio Gatti, Rocco Ballacchino, Alessandro Bongiorni, Francesco G. Lugli, Giulio Massobrio, Enrico Pandiani, Ferdinando Pastori e Marco Scardigli. Una sfilata di «menti crime» per mettere sul gusto del primo Festival di Criminologia, un progetto di approfondimento culturale sviluppato sia per gli esperti del settore, sia per il pubbli- NOEMI PENNA REPORTERS Da Lombroso in avanti Alla «TorinoinBionda», che lancerà il Festival della Criminologia del 4 al 6 novembre, hanno aderito diversi giallisti co. Pensato in una città con alta concentrazione di attività formative dedicate al tema: dalla criminologia alla psicologia criminale, forense e investigativa. E organizzato con un programma quasi parallelo, poiché da una parte la tre giorni ospiterà gli eventi «professionali» con conferenze all’università, focus tematici e lezioni magistrali, e dall’altra avrà un carattere più divulgativo con incontri aperti ai lettori e su argomenti che raccorderanno la criminologia con la televisione, la narrativa e il cinema. Entrambe le sezioni approfondiranno i temi legati a terrorismo, criminalità organizzata, prevenzione e cura dei comportamenti violenti, crimini informatici, neu- roscienze forensi, narrazione letteraria e cinematografica del delitto e il rapporto tra mass media e crimine. Ad annunciare il festival ci saranno altri eventi , a cominciare da quello del 27 ottobre alle 15 al Dams dove si discuterà di «Cinema, media, crime»: relatori Giaime Alonge, Enrico Cassini, Riccardo Fassone, Andrea Mattacheo, Matteo Pollone e Gabriele Rigola. Mentre alla «CBT Accademy» il 29 alle 17 Giorgio Arduini parlerà di «Yakuza. La gentile arte del crimine organizzato in Giappone» e il 2 novembre alle 18 Fabio Sanvitale racconterà «Accadde all’idroscalo. L’ultima notte di Pier Paolo Pasolini». [T. PL.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI A cena con Topolino. Proprio lui, quello della Disney. L’occasione è ghiotta: parte questa sera l’evoluzione dell’«ibridacena». Non soltanto scrittori, ma anche fumettisti, artisti, designer e stilisti accompagneranno il pubblico nelle degustazioni multisensoriali proposte ai fornelli da chef Mendo (Fabio Mendolicchio) e in consolle da Gianmaria Vernetti. E a ospitare la rassegna 2.0, organizzata da Kitchen Mon Amour Show e turinisturin, sarà una location altamente suggestiva: Arca Studios dei Docks Dora, il complesso post-industriale di via Valprato 68 trasformato nella casa dei creativi multimediali e, per stasera, in Topolinia. Primo cittadino: Massimiliano Valentini, sceneggiatore della Disney che crea le storie per il fumetto tradotto in tutto il mondo. Dinamite Bla con zuccone da competizione. Caponata fresca su sfondo di campo verde. Il menù del pioniere di Zio Paperone. Gallette dello Zio con tartare di fagioli rossi. Torta salata di stagione di Nonna Papera. Formaggio Emmental con marmellata del Bassotto 176-176. Risotto allo zafferano con incursione di Cip e Ciop. Torte dolci di Nonna Papera e marmellata ibrida, realizzata artigianalmente con un frutto e una verdura: rigorosamente da indovinare a occhi chiusi. È questo l’insolito menù che verrà servito in una sala zeppa di giornalini e strisce della Disney, incluse le tavole di Valentini che verranno proiettate sui muri. A spadellare i piatti ispirati a Topolino e a tutti gli altri personaggi della serie Disney sarà lo chef Chef Mendo e Gianmaria Vernetti È il duo che, ai fornelli e con la musica, accompagnerà i piatti di Topolinia e le proiezioni delle strisce del popolare fumetto Mendolicchio, accompagnato dai suoni di Vernetti e intervallato dalle storie raccontate da sceneggiatore e turinisturin. Oltre a lavorare per Disney e Bonelli, Massimiliano Valentini è autore di gialli, giochi e rubriche per riviste di enigmistica nonché docente di Teoria e tecnica della sceneggiatura alla Scuola Internazionale di Comics di Torino. Insomma, una miniera di aneddoti e curiosità. L’insolita esperienza costa 30 euro, bevande comprese, con prenotazione obbligatoria scrivendo a [email protected]. L’appuntamento stasera è alle 20,30. Poi sarà programmato un evento al mese, ogni volta differente: non soltanto per il menù, ma anche per gli ospiti che accompagneranno le invenzioni culinarie e musicali di Fabio Mendolicchio e Gianmaria Vernetti. Tutto nasce dai successi de L’ibridacena, una cena pensata per gli amanti dei libri e del buon cibo, che ha trasformato le librerie di Torino e di tutta Italia in ristoranti per una sera, riempiendo i calici di vino e coccolando lo stomaco con sfiziosi miraggi culinari. Non a caso la prima collaborazione è stata con Miraggi Edizioni. Ora la rassegna sta allargando i suoi orizzonti, coinvolgendo tutte le magie, e le facce, della cultura nostrana. Il programma sarà man mano pubblicato sul sito www.turinisturin.com. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 9AB5CDE38F3B11B7C38F2 LA STAMPA [email protected] www.locautodue.com TORINO • Strada Pianezza, 275 (uscita tangenziale “Regina Margherita”) • Tel. 011 4537611 TORINO ROSTA ( TO) BRICHERASIO ( TO) LUMELLOGNO (Novara) Corso Rosselli, 181 Tel. 011 3853935 Corso Moncenisio, 79 Tel. 011 9942860 Strada Pinerolo, 101 Tel. 0121 59255 Via Pier Lombardo, 228 Tel. 0321499733 12345367318 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 . 59 PORT S Tennis tavolo: Di Napoli neo presidente nazionale Renato Di Napoli, napoletano di nascita e torinese d’adozione, è il nuovo presidente della Federazione Italiana Tennistavolo. Nell’Assemblea Elettiva Nazionale Ordinaria, svolta a Terni, ha ricevuto 4.909 voti pari al 51,5% a fronte dei 2.653 (27,9%) di Bruno Di Folco e dei 1.965 (20,6%) di Alberto Vermiglio. A CURA DI SILVIA GARBARINO Per le vostre segnalazioni [email protected] L’esordio nella A1 di pallanuoto dopo 35 anni Torino’81 e quel ko che non fa male I dirigenti sono ex compagni di squadra: la ricompensa è la piscina piena di giovani Stefano Ghisolfi, 23 anni La storia Arrampicata SILVIA GARBARINO «D ov’eravamo rimasti?». Ridono con il cuore prima e con le labbra dopo i “vecchi” pallanuotisti torinesi, riuniti tutti, ma proprio tutti, alla Monumentale per l’esordio in A1 della Torino’81 (Reale Mutua e Iren i title sponsor) dopo 35 anni di assenza. E la sensazione nella piscina-casa del waterpolo subalpino è che sia una festa immancabile, una di quelle in cui si nota di più chi manca che non chi c’è. La squadra che oggi affronta la massima serie è la sorella di quel team di amici e compagni di vasca che negli anni ’90 aveva ripopolato il movimento pallanuotistico a Torino agli ordini del maestro, un po’ visionario e come tanti visionari molto capatosta, Mattia Aversa e che una volta smessa la calottina non ha mollato di un centimetro l’energia di provare a crescere, di raggiungere un gradino più alto di quello che erano riusciti a conquistare loro. I dirigenti odierni sono Gilli, Nettuno, Macchia, Raviolo e Simone Aversa, ora anche capo allenatore: ovvero metà formazione della A2 di vent’anni fa. «Sarei stato meno emozionato se avessi dovuto entrare in vasca - dice Bruno Gilli mentre smista il traffico di spettatori che ha riempito all’inverosimile la Monumentale per la sfida contro la Canottieri Napoli -. Tecnicamente ci siamo e pensiamo ci si possa salvare. L’importante è stare vicino ai ragazzi sempre». Il concetto di stare vicino significa che a turno il gruppo dirigen- Ghisolfi è il più bravo in Cina Tra presente e futuro Oltre la prima squadra in A1 la Torino ’81 ha un settore giovanile di 140 ragazzi divisi in Under 12-14 -16 e 20 Gli spazi acqua attuali sono alla Monumentale e al Palanuoto OSCAR SERRA creare una squadra femminile. però il pubblico di stasera, e che speriamo di avere nelle partite interne, ci riempie di soddisfazione. Siamo sulla buona strada». La pacca sulla spalla arriva da Francesco Postiglione, tre volte campione d’Europa, bronzo olimpico e vice presidente federale: «Non potevamo mancare al ritorno di Torino in A1. Già negli anni passati avevamo verificato che c’è un buon terreno per fare crescere la passione per la pallanuoto. Seguiremo con attenzione gli sviluppi della società e del movimento». E il risultato della sfida contro una big del campionato? Per questa volta la sconfitta scuote meno la pancia dei tifosi, giusto perchè è la prima. Stefano Ghisolfi conquista il Master di Mujiang, in Cina, uno tra gli appuntamenti più prestigiosi del circuito internazionale di arrampicata sportiva, specialità lead. L’atleta torinese, classe 1993, già quattro volte campione italiano ha conquistato l’oro davanti al russo Dmitri Fakiryanov e a un altro piemontese, il braidese Alberto Gotta, che a sua volta si è lasciato alle spalle il canadese Sean Mc Coll, campione iridato di combinata. Un podio per due terzi italiano e, soprattutto, made in Piemonte, che testimonia l’ottimo livello raggiunto nel tempo dagli arrampicatori subalpini. Per Ghisolfi, tra gli atleti di punta delle Fiamme Oro, questo risultato conferma l’ottimo stato di forma dopo il settimo posto ai Mondiali di Parigi, disputati a settembre. Il calendario prevede ancora due tappe di Coppa del Mondo (gran finale a Imst, in Austria) in cui Ghisolfi, attualmente quarto in classifica generale, proverà l’ultimo assalto al podio. L’epilogo stagionale sarà, poi, con i campionati tricolore dove proverà a confermare il suo primato nazionale nella specialità lead. In Cina, quinto posto per Claudia Ghisolfi, unica italiana presente. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI REPORTERS Gialloblù imprecisi in attacco Napoli vince dopo un avvio incerto 1 Oltre mille persone han- no accolto la Reale Mutua Torino ’81 Iren per lo storico ritorno in serie A1. I gialloblù hanno perso 9-5 contro la Canottieri Napoli giocando una pallanuoto organizzata, piacevole, e soprattutto mettendo paura agli ospiti nelle prime due frazioni. Torino avanti fino al 3-2, poi i campani hanno tirato fuori gli artigli con i giocatori di maggior classe, Giorgetti e Velotto su tutti. Per la Reale Mutua a segno Gaffuri, Vuksanovic, Filipovic, Azzi e Bezic. «Una bella partita, giocata bene da entrambe le squadre, peccato per la sconfitta ma proveremo a muovere la classifica sabato a Siracusa» ha detto il tecnico gialloblù Simone Aversa. [E.ZAM.] te (affiancato da Olivetti, Tessiore, Blonn, Boidi e Puercher) si affaccia a turno in piscina nei giorni di allenamento, sprona gli atleti, li sostiene nelle esigenze pratiche quotidiane, organizza, cerca sponsor e anche spazi acqua per il settore giovanile. «Siamo essenzialmente un gruppo di amici che ha avuto la fortuna di avere figlie femmine - sorride Franco Nettuno - e che non ha smesso di amare la pallanuoto. Cerchiamo di fare tutti insieme un pezzo di lavoro e di dare continuità al movimento in città. Quest’anno abbiamo dovuto, con rammarico, accettare solo la metà dei ragazzini che si sono presentati alle iscrizioni perchè non abbiamo piscine a sufficienza, così come non ci sono le risorse per 12345367318 60 .Dove andiamo STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 Musei ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel 011/0897370). Orario: lun, mar, giov, ven, sab, dom e festivi: 10-18. Ultimo ingresso alle ore 17.30. Mercoledì chiuso. Mostra «Filippo di Sambuy. Alleretour» (fino al 13/11). A... COME AMBIENTE (c.so Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-19, ultimo ingresso alle 18. ARCHIVIO DI STATO (p.zza Castello 209, tel. 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21, orario: lun-ven 8-18,30, sab 8-14. Mostra: «Storie di archivi, storia di uomini. L’Archivio di Stato di Torino tra guerra e Resistenza», fino al 30 novembre. ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (via Barbaroux 32, 011 4431811). Or lun-ven 8.30-16.30. Mostra «Invito a pranzo in Archivio. Liste di pranzi e ricettari dell’Archivio Storico della Città di Torino» fino al 28 gennaio, dal lun al ven 8,30 -16,30 ingresso libero. ARMERIA REALE (bigl. unica Palazzo Reale p. Castello 191, tel. 011 543889). Or.: mar-dom e festivi 8,30-19,30. BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Lundom 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven 10-18, sabato 9,30-19, dom 12,45-19. BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, tel. 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven 8,1513,45; 14-18,45; sab 8,15-13,45. BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, tel. 011/4431701). Orario Borgo (ingresso libero): da lunedì a domenica: 9-19 invernale; 9-20 estivo (cambiamento con l’introduzione dell’ora legale). Orario Rocca (ingresso a pagamento): 10-18. Ultima visita ore 17.15. Lun chiuso. FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: gio-dom 14-19. Visite guidate su prenotazione. FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel.011837688 interno 3). Mostre: «Carlo Pittara e la scuola dI Rivara. Un momento magico dell’Ottocento pedemontano» (sino al 15/1). Or: da mar a ven10-13; 14-18; sab e dom. 10-13; 14-19 FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Mar-dom 11-19. FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19. GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-dom 10-18, lun chiuso. Mostre: «Organismi. Dall’Art Nouveau di Émile Gallé alla Bioarchitettura» fino al 6 novembre. La biglietteria chiude un’ora prima. www.gamtorino.it JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-merc-gio-ven 10,30-18, sab-dom e festivi 10,30-19,30, mar chiuso. Aperto anche il giorno gara. Per info www.juventus.com MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (Via San Domenico 11, tel 011/4436927) Or. mar-ven 10-18, sab e dom 1119. Lun chiuso. Mostre: «Nothing is real. Quando i Beatles incontrarono l’Oriente» (prorogata al 9 ottobre); «La limpidezza del suono. Strumenti musicali tradizionali dal Vietnam». La biglietteria chiude un’ora prima. www.maotorino.it MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3, tel. 011/309.01.15; 011/76.04.88). Or. visita guidata: lun-sab ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; Ricovero antiaereo sab-dom 17.15. MUSEO DELLA SINDONE (via San Domenico 28, tel. 0114365832). Or. tutti i giorni 9/12 e 15/19. Ultimo ingr. un’ora prima della chiusura. MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel. 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.: da mar-sab. 8,30-19,30; dom e festivi 14-19,30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita. MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE CESARE LOMBROSO (via P. Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18. MUSEO DI STORIA NATURALE DON BOSCO DELL’ISTITUTO VALSALICE (viale Thovez 37, 011 6601066). Sab e dom 14,30-18,30. Previa prenotazione lun-ven 9-12,30 e 14,30-18,30. MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino 1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio 14-22. Lun chiuso. MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, tel 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30; lun 9-14. Ultimo ingresso un’ora prima. MUSEO ETTORE FICO (via F. Cigna 114, 011 853065). Orario: da merc a ven ore 14 -19, sab e dom 11-19 MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, tel. 011 8138560). Orario: tutti i giorni 9-20, martedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (p.le Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Da mar. a dom. 1018. Chiuso il lunedì. Mostra: «Ex Libris delle Montagne. Incisori di vette» sino al 27 novembre; «Baltì. Fotografie di Ugo De Berti» (sino al 16 ottobre). MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, 011 5621147). Or. da mar a dom dalle 10 alle 18 (ult. ingresso ore 17). Visite guidate sab e dom alle 15,30. Mostra «Torino e la Grande guerra 1915-1918» (fino al 22 gennaio ). MUSEO PIETRO MICCA (Via Guicciardini 7/a tel. 011 54 63 17). Mar-dom 10-18 (ultimo ingresso 17). Visite guidate 10,30, 14,30, 16,30. MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso. MUSEO STORICO REALE MUTUA (Via Garibaldi 22) . Mar e gio 16-18, primo e terzo weekend del mese sab 14,30 – 18, dom 10 - 18. Su prenotazione lun- gio 9 – 13. MUSLI – MUSEO DELLA SCUOLA E DEL LIBRO PER L’INFANZIA (Palazzo Barolo, via Corte d’Appello 20/c, tel. 011/197.84.944). lun-ven 9,30-12,30; dom. 15,30-18,30. Visita guidata 5 euro. www.fondazionetancredidibarolo.com PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501). Collezioni permanenti: lun 10-18; mer-dom 10-18. Mar chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima. www.palazzomadamatorino.it PALAZZO REALE (p. Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun chiuso, sab visite 9,30 - 18,10. PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or. ven 15-18, sab-dom 12-19. PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713). Orario: mar-dom 10-19, ultimo ingresso 18,15. PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Mar-sab 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30. SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Lun-ven 9-19, sab 15-19, dom e fest 15-19. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a [email protected] - Visite diurne: museo+redazione - Visite serali: museo+redazione+stabilimento. TEMPORARY MUSEUM (c.so Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La Rivoluzione Informatica: dal Mainframe all’iPad». Mer-ven 15-19, sab-dom 10-19. CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, tel. 011 9565220/22). Or.: mar- ven 10-17, sab-dom 10-19, lun chiuso. FORTE DI FENESTRELLE. Or: da gio a lun 10-17; chiuso mar e mer. Prenotazioni tel. 0121 83600. MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, tel. 011 8118740, www.planetarioditorino.it). REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza della Repubblica, Venaria Reale, tel. 011 4992333; www.lavenaria.it). Reggia «Teatro di Storia e Magnificenza», Giardini e mostre in corso «Brueghel. Capolavori dell’arte fiamminga», «Meraviglie degli Zar», «La Regia Scuderia. Il Bucintoro e le Carrozze Regali», «Le Belle Arti», «Sculture Moderne», «Giuseppe Penone – Anafora». Or. mart merc giov ven: 10-17; sab., dom. e festivi: 10-18.30 («Brueghel» chiude alle 19.30). Biglietterie ed ingressi chiudono 1 ora prima PALAZZINA DI CACCIA (p.zza P. Amedeo 7, Stupinigi). Da mar a ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17); sab, dom e festivi 10-18,30 (ultimo ingresso 18) . Tel. 011/6200634 , www.ordinemauriziano.it [email protected] 12345367318 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 I Cinema Le trame del 20 ottobre 2016 AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 rid., militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 Qualcosa di nuovo Sala 1 P 15.30-18.15-20.30-22.30 Café Society Sala 2 P 16.00-18.00-20.15-22.30 La vita possibile Sala 3 15.45-17.50-20.15-22.30 CENTRALE ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY via Carlo Alberto 27, tel. 011540.110. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 militari, universitari, Aiace, over 65, under 18 Le ultime cose 16.00-19.45 Café Society VO 17.45-21.30 (sott.it.) CITYPLEX MASSAUA piazza Massaua 9, tel. 01177.40.461. Prezzi: Int. (dopo le 18): € 7,50; Intero pomeridiano (prima delle 18) € 5,50; Over 60 pomeridiano (prima delle 18) € 4,00; Over 60 (dopo le 18) € 5,00; Ridotto Ragazzi (12-18 anni dopo le 18) € 6,50, Ridotto (3-11 anni, universitari fino a 26, militari, dopo le 18) € 5,50 Qualcosa di nuovo P 15.00-20.20 I babysitter P 16.50-20.30-22.35 Alla ricerca di Dory P 18.35 Jack Reacher - Punto di non ritorno P 15.10-17.45-20.15-22.35 Bad Moms - Mamme molto cattive P 22.35 Cicogne in missione P 15.00-16.45-18.30 Pets - Vita da animali P 15.00-16.45-18.35-20.00 Inferno P 15.10-17.40-20.2021.40-22.35 CLASSICO piazza Vittorio Veneto 5, tel. 01153.63.323. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 rid., Aiace, over, studenti fino a 26 anni, under 14 Quando hai 17 anni P 16.00-20.15 The Assassin P 18.15 Lo and Behold - Internet: il futuro è oggi VO P 22.15 (sott.it.) DUE GIARDINI ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY via Monfalcone 62, tel. 01132.72.214. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18, primo spettacolo; Inferno Nirvana P 16.00-18.20-21.15 American Pastoral Ombrerosse P 15.45-18.00-20.10-22.20 ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace, over 60, 1° spettacolo; Abb. 14 € 4,60 Café Society Eliseo Grande 16.00-18.00-20.00-22.00 Piuma Eliseo Blu P 16.00-18.00-20.00-22.00 La verità sta in cielo Eliseo Rosso P 16.00-18.00-20.00-22.00 F.LLI MARX ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY corso Belgio 53, tel. 01181.21.410. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18, primo spettacolo; Café Society Sala Groucho P 16.00-17.55-19.50-21.45 Inferno Sala Chico P 16.00-18.20-21.15 Pets - Vita da animali Sala Harpo P 16.00-17.45-19.30-21.15 GREENWICH VILLAGE via Po 30, tel. 01183.90.123. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 rid., militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 Inferno VO Sala 1 P 17.50-22.10 (sott.it.) Escobar Sala 1 P 20.00 Cicogne in missione Sala 2 P 17.50-20.00 Lo and Behold - Internet: il futuro è oggi Sala 2 P 22.10 Piuma Sala 3 P 17.50-20.00-22.10 IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi: € 7,50 int. serale; € 5,50 int. pom., militari, under 18, universitari, Agis; € 5,00 over 65, Club Iren (martedì e giovedì); Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 Jack Reacher - Punti di non ritorno P 15.15-17.40-20.05-22.30 Inferno P 15.00-17.30-20.0021.30-22.30 Pets - Vita da animali P 15.30-16.30-17.30-18.3019.30-20.30-21.30-22.30 Cicogne in missione P 15.30-17.30-19.30 LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 rid., militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 Pets - Vita da animali Sala 1 P 17.50-20.30 Mine Sala 1 P 22.30 Inferno Sala 2 P 17.50-20.10-22.30 Jack Reacher - Punto di non ritorno Sala 3 P 17.50-20.10-22.30 MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 rid., Aiace, stud. univ.; € 4,00 over 60. Proiezioni 3D € 10,00 int.; € 8,00 rid. American Pastoral Massimo 1 P 15.30-17.50-20.10-22.30 Qualcosa di nuovo Massimo 2 P 16.00-18.10-20.20-22.30 Ma Loute VO Massimo 3 P 15.30-17.50-20.10-22.30 (sott.it.) NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace, over 60, 1° spettacolo; Abb. 14 € 4,60 Neruda Nazionale 1 15.30-17.40-19.50-22.00 Frantz Nazionale 2 15.30-17.40-19.50-22.00 REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 7,50 int. serale; € 5,50 int. pomeridiano, Militari, Under 18, Universitari, Io studio; € 4,50 over 60; € 27,00 abb. 6 ingr.; € 51,00 abb. 12 ingr.; Abb. Agis accettato. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 Inferno P 15.00-17.30-20.00-22.30 I babysitter P 15.00-16.50-18.4020.30-22.30 Jack Reacher - Punti di non ritorno P 15.00-17.30-20.00-22.30 Piuma 15.30-17.50-20.10-22.30 Pets - Vita da animali 15.00-16.50-18.40-20.30 La verità sta in cielo 22.30 Ingresso via Arsenale 31: Bridget Jones’s Baby 15.15-20.05-22.30 La verità sta in cielo 15.30-17.40 Café Society 17.50-20.10-22.30 ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace, over 60, 1° spettacolo; Abb. 14 € 4,60 Café Society Sala 1 P 16.00-18.00-20.00-22.00 Lettere da Berlino Sala 2 P 16.00-18.00-20.00-22.00 La verità sta in cielo Sala 3 P 16.00-18.00-20.00-22.00 THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Inferno Sala 1 P 16.10-19.05-22.00 Pets - Vita da animali Sala 2 P 16.35-18.55-21.15 Alla ricerca di Dory Sala 3 P 16.45 American Pastoral Sala 3 P 19.15-21.50 Piuma Sala 4 P 16.00 Bad Moms - Mamme molto cattive Sala 4 P 18.50-21.25 Qualcosa di nuovo Sala 5 P 16.20-18.45-21.10 Jack Reacher - Punto di non ritorno Sala 6 P 16.15-19.20-22.10 Cicogne in missione Sala 7 P 17.00-19.10 Piuma Sala 7 P 21.35 I babysitter Sala 8 P 17.15-19.30-21.45 UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: € 8,20 int.; € 6,70 rid., ragazzi fino a 14 anni, over 65; € 5,00 Matinee. Proiezioni 3D: int. € 10,50, rid. € 9,00 Cicogne in missione P 14.20 Qualcosa di nuovo P 16.50-19.30-22.00 Pets - Vita da animali P 16.00-18.30-21.00 I babysitter P 14.30-17.00-19.40-22.15 Inferno P 14.30 Il missionario - La preghiera come unica arma P 17.30-20.00 Inferno P 15.30-18.30-21.30 Pets - Vita da animali P 14.30-17.00 Inferno P 19.20-22.20 Alla ricerca di Dory P 14.15-16.55 Jack Reacher - Punto di non ritorno VO P 20.30 Jack Reacher - Punto di non ritorno P 14.10-17.00 Piuma P 19.45-22.10 Cicogne in missione P 14.50-17.10-19.40 Pay the Ghost P 22.10 Piuma P 14.30-17.10 Jack Reacher - Punto di non ritorno P 19.30-22.15 American Pastoral P 14.15-16.50-19.40-22.10 AVIGLIANA IVREA AUDITORIUM E. FASSINO via IV Novembre 19, tel. 34072.29.490. Money Monster 18.30-21.15 BOARO 0125641.480. Qualcosa di nuovo AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429. Riposo CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187. Riposo CINE CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011257.881. Riposo ESEDRA via Bagetti 30, tel. 32488.68.183. Riposo MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153. Riposo Inferno Pets - Vita da animali 21.00 BARDONECCHIA POLITEAMA 0125641.571. Mr. Holmes - Il mistero del caso irrisolto 19.00-21.30 SABRINA 012299.633. I babysitter MONCALIERI 21.15 THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone, tel. 892111. Inferno Sala 1 16.00-18.40-21.20 Pets - Vita da animali Sala 2 17.00-19.25-21.40 Jack Reacher - Punti di non ritorno Sala 3 16.35-19.10-21.50 Piuma Sala 4 17.30 Bad Moms - Mamme molto cattive Sala 4 20.05-22.30 Qualcosa di nuovo Sala 5 18.00-19.40-21.10 Inferno Sala 6 16.45-19.30-22.20 I babysitter Sala 7 17.20-20.30-22.20 American Pastoral Sala 8 16.40-22.00 Piuma Sala 8 19.25 Cicogne in missione Sala 9 17.30-20.00 Mine Sala 9 22.15 CHIERI SPLENDOR via XX Settembre 6, tel. 01194.21.601. Un padre, una figlia 21.15 CUORGNÈ MARGHERITA 0124657.523. I babysitter Teatri 21.30 UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678. Prezzi: € 8,00 int.; € 5,70 rid.; € 4,00 studenti. Proiezioni 3D: € 10,50 intero; € 8,50 rid. Il prezzo è da considerarsi escluso di occhialini 3D al costo di € 1,00 Jack Reacher - Punti di non ritorno VO P 20.30 Jack Reacher - Punti di non ritorno P 14.30-17.20 Jack Reacher - Punti di non ritorno P 14.00-16.50-19.40-22.30 Cicogne in missione P 14.15 Cicogne in missione P 14.45-17.05-19.30 I babysitter P 14.30-17.00-19.30-22.30 I babysitter P 21.50 Qualcosa di nuovo P 14.35-17.15-19.50-22.30 American Pastoral P 14.20-17.10-19.45-22.20 Pay the Ghost P 19.55-22.25 Mata Hari P 20.00-22.35 Il missionario - La preghiera come unica arma P 17.30-20.00 Inferno P 16.00-19.00-22.00 Bad Moms - Mamme molto cattive P 14.30-17.10-19.40-22.20 Alla ricerca di Dory P 14.05-16.40 Mine P 19.50-22.20 Inferno P 15.30-18.30-21.30 Pets - Vita da animali P 14.40-17.10-19.40-22.20 BRUTTO · MEDIOCRE ·· INTERESSANTE/DIVERTENTE ··· BELLO ···· A CURA DI Daniele Cavalla ALLA RICERCA DI DORY ···· Animazione. Regia di Andrew Stanton e Angus MacLean. Durata: 97 minuti. Tredici anni dopo il premio Oscar «Alla ricerca di Nemo», le avventure di Dory. (Massaua, Uci, The Space) AMERICAN PASTORAL ··· Drammatico. Regia di e con Ewan McGregor, con Jennifer Connelly. Durata: 108 minuti. Lo «svedese» dalla vita ha avuto tutto: bellezza, carriera, soldi, una bellissima moglie, una bambina. Un giorno, il dramma: la figlia adolescente compie un attacco terroristico. (Massimo, Due Giardini, Uci, Space) I BABY SITTER ··· Commedia. Regia di Giovanni Bognetti, con Francesco Mandelli e Diego Abatantuono. Durata: 90 minuti. Rifacimento italiano di una pellicola francese, comincia con il trentenne Andrea che accetta di badare per una sera al vivace figlio del suo capo: proprio quel giorno i suoi amici decidono di fargli la festa di compleanno con un party tanto inatteso quanto scatenato. (Reposi, Uci, Space, Ideal, Massaua) BAD MOMS Commedia. Regia di Jon Lucas e Scott Moore, con Mila Kunis. Durata: 101 minuti. Causa lo stress, la mamma e manager Amy Mitchell convince due amiche a darsi alla pazza gioia. Dagli sceneggiatori di «Una notte da leoni». (Massaua, Uci, Space) ·· BRIDGET JONES’S BABY ··· Commedia. Regia di Sharon Maguire, con Renèe Zellweger e Colin Firth. Durata: 122 minuti. Terza avventura per il personaggio creato dalla scrittrice Helen Fielding: Bridget è incinta, non sa chi tra i due fidanzati è il padre. (Reposi, Uci, Space) CAFE’ SOCIETY Commedia sentimentale. Regia di Woody Allen, con Jesse Eisenberg e Kristen Stewart. Durata: 97 minuti. Negli anni 30 il giovane newyorkese Bobby va a Los Angeles in cerca di fortuna nel mondo del cinema: comincia a lavorare per lo zio potente agente di attori, s’innamora della sua attraente segretaria. (Ambrosio, Reposi, Centrale, Fratelli Marx, Eliseo, Romano, Uci, The Space) ···· ESCOBAR Cinema:Torino e altre visioni Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia BEINASCO Dove andiamo .61 . P 14.00-16.50-19.40-22.30 P 14.10-15.10-16.40-17.30 PIANEZZA LUMIERE 01196.82.088. Jack Reacher - Punti di non ritorno Inferno I babysitter Pets - Vita da animali 21.10 21.00 21.15 20.45 PINEROLO MULTISALA 0121393.905. Pets - Vita da animali Italia 200 Inferno Italia 500 ···· Drammatico. Regia di Andrea Di Stefano, con Benicio Del Toro e Josh Hutcherson. Durata: 120 minuti. In vacanza in Colombia per fare surf, il canadese Rick s’innamora di Maria, una ragazza del posto che un giorno gli presenterà lo zio, il narcotrafficante Pablo Escobar. Opera prima. (Greenwich) FRANTZ ···· Drammatico. Regia di François Ozon, con Pier- re Niney e Paula Beer. Durata: 113 minuti. Germania, 1919. In un piccolo villaggio la giovane Anna si reca tutti i giorni alla tomba del fidanzato Frantz, morto in guerra. Un giorno incontra Adrien, un francese venuto a rendere omaggio all’amico conosciuto a Parigi prima del conflitto. Opera in bianco e nero, da un testo teatrale. (Nazionale) INFERNO ··· Azione. Regia di Ron Howard, con Tom Hanks e Felicity Jones. Durata: 121 minuti. Terza avventura per il docente Robert Langdon, esperto di simbiologia nato dalla penna dello scrittore Dan Brown: si sveglia senza memoria in ospedale a Firenze, insieme al medico Sienna Brooks si accinge a constrastare l’organizzazione segreta Consortium. (Ideal, Reposi, Massaua. Lux, Space, Uci, Greenwich, Due Giardini, Marx) JACK REACHER - PUNTI DI NON RITORNO ··· Azione. Regia di Edward Zwick, con Tom Cruise. Durata: 118 minuti. Seconda avventura sullo schermo per il personaggio creato dallo scrittore Lee Child: l’ex poliziotto militare Jack Reacher corre in soccorso di un’amica, ufficiale dell’esercito al centro di un complotto. (Ideal, Reposi, Massaua. Lux, Space, Uci) LETTERE DA BERLINO ···· Drammatico. Regia di Vincent Perez, con Da- P 20.30 P 21.00 SETTIMO TORINESE niel Bruhl e Emma Thompson. Durata: 97 minuti. Germania, 1940. Alla morte del figlio in guerra, Anna e Otto Quangel iniziano a contestare il regime lasciando in giro per Berlino cartoline contro la politica di Hitler. La polizia segreta li controlla. (Romano) MINE PETRARCA via Petrarca 7, tel. 01180.07.050. Inferno Sala 1 21.30 I babysitter Sala 2 21.20 Pets - Vita da animali Sala 3 21.10 ··· Azione. Regia di Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, con Armie Hammer. Durata: 106 minuti. Durante la guerra in Afghanistan, un marine si viene a trovare in mezzo al deserto con un piede su una mina. (Lux) VALPERGA NERUDA AMBRA 0124617.122. Pets - Vita da animali Uno Inferno Due 21.30 21.30 VENARIA SUPERCINEMA 01145.94.406. Jack Reacher - Punto di non ritorno Inferno Pets - Vita da animali Qualcosa di nuovo PAY THE GHOST 20.00-22.30 P 20.00-22.30 P 20.30 P 22.30 P VILLASTELLONE JOLLY 01196.96.034. Room ···· Drammatico. Regia di Pablo Larrain, con Gael Garcia Bernal e Alfredo Castro. Durata: 107 minuti. Nel Cile del 1948 il presidente Videla incarica il prefetto di arrestare il poeta Pablo Neruda, in fuga con la moglie. Dall’autore di «Tony Manero». (Nazionale) 21.00 ··· Azione. Regia di Uli Edel, con Nicolas Cage Durata:80 minuti. A un anno di distanza dalla scomparsa del figlio, Mike Lawford continua la ricerca in una New York popolata da demoniache presenze. (Uci) PETS ···· Animazione. Regia di Chris Renaud e Yarrow Cheney. Durata: 90 minuti. Le vicissitudini di Max e Duke, due cani per le strade di New York. (Massaua, Reposi, Uci, The Space, Ideal, Fratelli Marx, Lux) PIUMA ···· Commedia. Regia di Roan Johnson con Blu Yoshimi e Luigi Fedele. Durata: 98 minuti. Una gravidanza inattesa irrompe nella vita di Ferro e Cate, due ragazzi prossimi alla maturità, e delle loro strampalate famiglie. (Reposi, Greenwich, Eliseo, Space, Uci) del 20 ottobre 2016 QUALCOSA DI NUOVO AGIESSE - ALFA TEATRO via Ca- salborgone16/I,tel.3336387963. Sabato 22 ore 21 e domenica 23 ore 16 la Compagnia dei miei Stivali presenta Tutti insieme spassionatamenteilMusical.Giovedì 27 ore 21 Un tango a teatro – questa volta a teatro si balla! ALFIERI piazza Solferino 2, tel. 011 56.23.800. Sono in vendita i biglietti singoli per tutti i cartelloni 2016-17 e prosegue la campagna abbonamenti per la Stagione 2016-17. Sabato 22 e domenica 23 ottobre in scena il Musical Il principe ranocchio AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011 81.04.653. Concerto JamesConiondirettore,musichedi Franz Schubert, Gustav Mahler. Giovedì 20. Ore 20.30. Venerdì 21. Ore 20 CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. 800.235.333. Stasera ore 19.30 Il giardino dei ciliegi di Cechov, con Elena Bucci, Natalino Balasso, Fausto Russo Alesi CASA TEATRO RAGAZZI E GIOVANI corso G. Ferraris 266/C, tel. 011 19.740.280. Sabato 22 ore 16.30 sala grande Trailer Teatra- li a cura di Fondazione TRG Onlus,Unoteatro,OndaTeatroeAssemblea Teatro. Ingr. gratuito COLOSSEO via M. Cristina 71, tel. 011 66.98.034. Dal 28 al 30 ottobrePerformancedieconVirginia Raffaele.Martedì8novembreLe bal-l’Italia balla dal 19-40 al 2001 di Giancarlo Fares CONSERVATORIO GIUSEPPE VERDI piazza Bodoni. Unione musi- cale.ConcertoTullioSolenghivoce recitante, Trio d’archi di Firenze. Musiche di Mozart. Domenica 23.Ore 16.30 ERBA corso Moncalieri 241, tel. 011 66.15.447. Stasera ore 21 e finoal28ottobre,inscena“Lapentola peina d’oro”, di G. Mesturino e G. Angione da Plauto, con la Compagnia Torino Spettacoli GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo31bis,tel.0115805768. Venerdì 21 ore 21, in scena LesJumeauxscrittoedirettodaDaniele Ronco. Sabato ore 21 e domenica ore 16, in scena Le voci dello swing a cura di Paolo Volante GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO via Rossini 8, tel. 800.235.333.Staseraore19.30La signorinaFelicitaovverolaFelicità omaggio a Guido Gozzano, uno spettacolodiLorenaSenestro,regia Massimo Betti Merlin LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone 16, tel. 0161 840.796. Domenica 30 ore 16.30 al Teatro Educatorio della Provvidenza La Bottega Teatrale presenta lo spettacolo “La rivolta dei fantasmi”–FestaperHalloweenper un pubblico dai 3 anni in poi ba Coreutico Teatrale Anno Scolastico 2016/2017. OFFICINA CAOS piazza E. Montale18A,tel.01173.99.833.Venerdì 28ore21DepositodeiSegniinscena col reading dedicato alla letteraturaarabo-palestinese“Non sparisco dalla Terra”. Venerdì 21 ore 21 spettacolo “Drama Sound City” di Stalker Teatro MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88, tel. le quinte, visita guidata. Domani ore 10.30 La Bohème, i ragazzi e l’amore, da “La bohème” di G.Puccini.Adattamentoetestidi V. Sabadin. G. Laguzzi direttore. Regia di M. Castagnoli 800.235.333.Dasabato22perTorinodanzafestivalprimaitaliana di Cold Blood uno spettacolo di Michèle Anne De Mey, Jaco Van DormaeledelcollettivoKiss&Cry MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011 23.04.153. Sabato 5 ore 21, e Domenica 6 Novembre ore 15.30, inaugurazione della XXIII Rassegna di Teatro in Lingua Piemontese “Turdarije” con la Compagnia“IlpiccoloTeatroCaragliese” in “Is Marioma”. TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel. 65.00.200. Sabato 22 ore 21 Serata di InaugurazionedelLiceoGermanaEr- PICCOLO REGIO GIACOMO PUCCINI. Ore 15.30 Al Regio dietro PICCOLO TEATRO PEREMPRUNER -Grugliasco,tel.011787780.Cammei:conLucaScarliniaBinariaCentro Commerciale. Martedì 8 novembre. Ore 21. Info 011787780 TEATRO MURIALDO piazza Chiesa dellaSalute17/b,tel.0112215161. Le Maschere della Commedia dell’Artelezione-spettacolo di e con Mauro Piombo sulla Commedia dell’Arte. Venerdì 28. Ore 21 SAN PIETRO IN VINCOLI - ZONA TEATRO via San Pietro in Vincoli 28, tel. 011 52.17.099. Fucina Festival del LabPerm – Cold case Caravaggio.DiNuoveCosmogonie Teatro, produzione Nuove Cosmogonie Teatro e Fucina LabPerm. Sabato 22. Ore 20.45 TANGRAM TEATRO via Don Orione 5, tel. 011 338.698. Venerdì 21 ore 21 Ofelia con Silvia Battaglio. Attrice e danzatrice torinese TEATROAGNELLIviaSarpi111,tel. 011 30.42.808. Giornata del Teatro – il 22 ottobre ore 21 Assemblea Teatro presenta “Afrodita e le ricette immorali” TEATROASTRA viaRosolinoPilo6. Da martedì 25 ottobre Moschettieri Cabaret prod. Fondazione TPE / prima assoluta. TEATRO BORGONUOVO via Roma 149 (Rivoli), tel. 320 7875879. Essere o non Essere Compagnia Artisti per Caso. Regia Gianni Garzara. Sabato 22. Ore 21.15. Domenica 23 Ottobre. Ore 16 TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011 257.881. Sabato 22 ore 21 la compagnia Divago in Sinceramente Bugiardi. prenotazioni@teatrocardinal massaia.it,tel.011257881epresso la biglietteria del teatro TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESE via dei Parti- giani4-SettimoTorinese,tel.011 80.28.501. Scena Madre 5 novembreore21.30conAscanioCelestini in Laika a seguire Giuliana Musso, Daniele Timpano, Lucilla Giagnoni ed altri TEATRO MARCHESA corso Vercelli 141.Sabato 26 ore 21 e Domenica 27 Novembre ore 16, Inaugurazione della nuova stagione2016/17 “BarrieraDanza”presentazione del cartellone “Gran Galà di Stelle dello Spettacolo” TEATRO REGIO. Stagione 20162017:ore20LabohèmediG.Puccini.G.Nosedadirettore.Regiadi A. Ollé. Orchestra e Coro del Teatro Regio TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino , tel. 011 6279789. Paolo Rossi in RossinTesta. Sabato 29 ottobre TEATRO VITTORIA via Gramsci 4, tel. 011 51.76.246. Unione Musicale. Concerto Quartetto Stratos. Musiche di Mahler, Mendelssohn, Schumann. Sabato 22. Ore 20. Info 0115669811 ··· Commedia. Regia di Cristina Comencini, con Mi- caela Ramazzotti e Paola Cortellesi. Durata: 93 minuti. Assai diverse tra loro, le amiche Lucia e Maria s’invaghiscono dello stesso ragazzo. Dall’opera teatrale «La scena». (Massimo, Ambrosio, Uci, Massaua) QUANDO HAI 17 ANNI ··· Commedia drammatica. Regia di André Téchiné, con Sandrine Kiberlain e Kacey Mottet Klein. Durata: 116 minuti. Il rapporto in un primo tempo assai contrastato tra due compagni di scuola che vivono in una cittadina fra i monti francesi: un giorno uno dei due scopre di essere omosessuale. (Classico) THE ASSASSIN ···· Drammatico. Regia di Hou Hsiao-Hsien, con Satoshi Tsumabuki e Chen Chang. Durata: 105 minuti. Avviata alle arti marziali, Nie Yinniang è diventata nella Cina del nono secolo un’assassina con il compito di uccidere funzionari governativi corrotti. (Classico) LE ULTIME COSE ··· Drammatico. Regia di Irene Dionisio, con Ro- berto De Francesco e Fabrizio Falco. Durata: 85 minuti. Al Banco dei Pegni di Torino s’incrociano le vite di alcune persone. (Centrale) LA VITA POSSIBILE ·· Drammatico. Regia di Ivano De Matteo, con Mar- gherita Buy e Valeria Golino. Durata: 107 minuti. In fuga dal marito violento, Anna si trasferisce con il figlio a vivere a Torino. (Ambrosio) LA VERITA’ STA IN CIELO ··· Drammatico. Regia di Roberto Faenza, con Ric- cardo Scamarcio e Greta Scarano. Durata: 94 minuti. L’autore di «Jona che visse nella balena» e «Sostiene Pereira» ricostruisce una pagina misteriosa della recente storia italiana: il rapimento di Emanuela Orlandi a Roma. (Reposi, Eliseo, Romano, The Space, Uci) 12345316 789ABCD36E39119F5B36E2 LA STAMPA 6 12345346378319 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2016 Tempo .63 . Il tempo Piogge al Nord-Est con nevicate sulle Alpi. Instabile al Sud. Più freddo domani LE PREVISIONI DI OGGI SITUAZIONE Aria fredda valica le Alpi con una perturbazione che porta piogge più estese al Nord-Est con nevicate a quote mediobasse in montagna e temperature in sensibile calo domani mattina, mentre correnti più miti e umide occidentali mantengono tempo instabile sulle regioni meridionali con rovesci e temporali sparsi SOLE NUVOLOSO POCO NUVOLOSO NORD Piogge estese al Nord-Est più intense tra Veneto e Friuli con neve anche sotto i 1500 m sulle Alpi. Qualche temporale tra Levante Ligure e Emilia. Maggiori schiarite altrove con condizioni più soleggiate sulle Alpi occidentali, ma qualche rovescio possibile nel pomeriggio tra Basso Piemonte e Ponente Ligure. COPERTO DOMANI VARIABILE Nuvoloso sul Nord della Toscana con qualche rovescio o temporale nel pomeriggio, variabilità sul resto del versante tirrenico, ma con addensamenti a tratti estesi. Più soleggiato sulle regioni adriatiche con nubi in aumento in serata sul Nord delle Marche. Instabile in Sardegna con temporali sul Cagliaritano. PIOGGIA DEBOLE-MODERATA IN EUROPA Il Sole CENTRO PIOGGIA INTENSA TEMPORALE SUD Al mattino ancora abbastanza soleggiato tra Puglia e Basilicata, nubi in rapido aumento altrove con rovesci o temporali sparsi in Sicilia, localmente anche intensi tra Trapanese, Agrigentino e Ragusano, in estensione qua e là a Campania e Calabria tirrenica in giornata, verso sera anche su Brindisino e Salento. NEBBIA NEVE Sorge alle ore 7.26 Culmina alle ore 12.55 Tramonta alle ore 18.23 Orari medi Italia La Luna ULTIMO QUARTO Si leva Cala alle ore alle ore 11.05 21.21 22 OTT VENTO MARE CALMO POCO MOSSO MARE MOSSO Un vortice freddo permane sull’Europa centroorientale con piogge sparse, temperature in calo e nevicate a bassa quota sui rilievi, mentre una perturbazione tra il Nord-Africa e il Mediterraneo porta rovesci sparsi sul Sud della Spagna e temporali in serata tra Sud dei Balcani, Albania e Grecia. MARE AGITATO Le precipitazioni attese oggi LA TENDENZA DELLE TEMPERATURE Ancora punte di 23-25 °C al Sud, su Puglia e Sicilia meridionale, temperature in calo altrove, sensibile domani mattina al Nord. Trento Trieste 11 15 Aosta Milano 10 17 5 15 Bologna 12 15 11 14 11 15 Torino 9 17 Venezia Genova 14 18 Firenze Ancona 13 17 Perugia 13 20 12 15 Ampi rasserenamenti al Nord e in Toscana ma possibili nebbie o nubi basse al mattino. Ancora instabile al Centro-Sud. DEBOLI L‘Aquila Roma Campobasso 15 22 DOPODOMANI 11 17 Foggia FORTI MOLTOFORTI Vigilanza meteo di oggi e domani 12 22 Bari Napoli 15 23 16 21 Alghero MODERATE Piogge al Nord, più estese sul Triveneto con nevicate sulle Alpi. Rovesci o temporali al Sud. 11 16 Potenza 7 17 16 21 Cagliari Catanzaro 16 24 15 21 Palermo Reggio Calabria 17 22 20 23 Catania 19 23 Abbastanza soleggiato con addensamenti più estesi in Liguria, sulle regioni tirreniche e in Sardegna. NESSUNA MODERATA ELEVATA ESTREMA Possibili temporali localmente intensi in Sicilia. Acura di www.nimbus.it Giovedì Che fare del weekend Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa CITTÀ ALGERI ANKARA BAGHDAD BANGKOK BEIRUT BOMBAY BRASILIA BUENOS AIRES CALGARY CARACAS CASABLANCA CHICAGO CITTÀ DEL CAPO CITTÀ DEL MESSICO DAKAR DUBAI FILADELFIA GERUSALEMME HONG KONG IL CAIRO JOHANNESBURG KINSHASA LA MECCA L'AVANA LOS ANGELES MANILA MELBOURNE MIAMI MONTREAL NAIROBI NEW YORK NUOVA DELHI PECHINO SHANGHAI SINGAPORE TOKYO WASHINGTON MIN °C MAX °C OGGI 18 0 18 26 21 23 21 11 -2 27 19 10 15 12 27 27 11 15 26 19 15 23 27 20 18 26 12 24 9 15 14 20 13 20 27 17 17 26 18 33 33 26 33 31 18 13 34 26 14 29 24 31 34 21 26 31 27 22 30 42 29 32 30 15 31 13 28 20 35 14 23 32 27 26 CITTÀ AMSTERDAM ATENE BARCELLONA BELGRADO BERLINO BERNA BRATISLAVA BRUXELLES BUCAREST BUDAPEST COPENHAGEN DUBLIN EDIMBURGO HELSINKI ISTANBUL LISBONA LONDRA LUBIANA MADRID MOSCA OSLO PARIGI PODGORICA PRAGA REYKJAVIK ROMA SARAJEVO S. PIETROBURGO SOFIA STOCCOLMA TALLINN TIRANA VARSAVIA VIENNA VILNIUS ZAGABRIA MIN °C MAX °C OGGI 9 13 14 7 6 4 6 7 4 5 10 5 6 3 14 16 9 8 12 1 7 7 11 6 5 15 9 1 4 7 -1 11 7 8 1 9 13 22 19 17 12 13 9 14 14 8 12 12 13 7 19 25 14 9 21 4 8 15 19 10 8 22 17 6 15 8 6 25 9 11 6 11 Un sabato soleggiato ovunque E una domenica piovosa al Nord-Ovest DANIELE CAT BERRO L’ instabilità associata a una depressione fresca sulla Mitteleuropa si sta facendo sentire in particolare al Centro-Sud Italia con piogge che insisteranno anche domani. Un intervallo più soleggiato per tutti si svilupperà tra sabato e domenica, ma con tendenza a un peggioramento nella giornata festiva al Nord-Ovest per l’arrivo di una perturbazione atlantica. Il venerdì trascorrerà per lo più nuvoloso con piogge sparse sulle regioni centro-meridionali, salvo iniziali schiarite tra Puglia e versante ionico. Abbastanza soleggiato al Settentrione e in Sardegna, ma con nebbie o strati bassi tra notte e mattino sulle pianure, e nubi in aumento sulle Alpi orientali di confine con deboli nevicate anche sotto i 1500 m. Sabato torneranno a prevalere gli spazi soleggiati su tutto il Paese, a parte le nebbie ormai frequenti al primo mattino in Valpadana, poi domenica un fronte da Ovest potrebbe determinare un nuovo aumento della nuvolosità a partire dalle regioni nordoccidentali: prime precipitazioni al mattino, più estese nel pomeriggio in Piemonte e Liguria.Sul resto d’Italia resisteranno ampie schiarite, in vista di una situazione sciroccale più diffusamente piovosa lunedì, ma tale evoluzione è ancora da confermare. Fresco sabato mattina su pianure e conche interne del Centro-Nord, talora sotto i 5 °C. Nelle ore centrali si andrà dai 15-18 °C del Settentrione agli oltre 25 °C della Sicilia meridionale, dove persistono condizioni quasi estive; lì farà ancora più caldo domenica, quando all’insorgere dello scirocco si po- tranno sfiorare i 30 °C; invece in Piemonte difficilmente si supereranno i 12-15 °C a causa della copertura nuvolosa. Venti deboli di direzione occidentale, con folate di maestrale più sostenute domenica sull’Adriatico, mentre tra isole e Tirreno le correnti inizieranno a disporsi da Sud. Mari poco mossi sotto costa sabato, più increspati domenica a Ovest della penisola. Tutto sommato un buon fine settimana, ma chi vive o va a Nord-Ovest prediliga il sabato, soleggiato anche in montagna, sebbene fresco (isoterma 0 °C intorno a 2000 m durante il giorno). E sempre sabato, alla rassegna Fai «Due Giorni per l’Autunno» al Castello di Masino (Torino), alle 14 Luca Mercalli parlerà di clima e agro-ecologia presentando il suo nuovo libro «Il mio orto tra cielo e terra» (Ed. Aboca). 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI AL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE € 1,70 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE SUL GIORNALE LOCALE: € 1,30 CON «NUOVA PRIMA PAGINA MODENA»; € 1,40 CON «IL CORRIERE DI ROMAGNA». PREZZI ESTERO: FRANCIA, MONACO P., € 2,00. 12345346378319 ABC6DEF393C11C8D392 LA STAMPA