generazioni a confronto

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generazioni a confronto
Diego Poloniato
1992:
ha partecipato per la prima volta ad un concorso,
ottenendo il I° Premio Nazionale del fischietto in
terracotta “ Andrea Parini “ , tenuto in contemporanea alla V^ Rassegna Internazionale del fischietto in terracotta, a Caltagirone;
1993:
si è classificato al terzo posto alla I^ Rassegna
del fischietto in terracotta a Canove , per la raffinatezza e lo stile creativo con cui ha interpretato
alcuni significati del fischietto veneto;
1994:
ha partecipato al VI° Concorso Nazionale del fischietto in terracotta indetto dalla Città di Rutigliano. Ha anche esposto alla Mostra di Ceramiche “ Polloniato e Comacchio due famiglie di
ceramisti a Nove “ organizzata nella sala espositiva A.P.T. di Bassano del Grappa;
1995:
ha vinto il premio “ Continuità e Tradizione “ alla
II^ Rassegna del fischietto in terracotta “ a Canove
di Roana. Ha partecipato anche al VII° Concorso
Nazionale del fischietto in terracotta indetto dalla
Città di Rutigliano e, sempre nello stesso anno,
ha esposto alla “ Mostra dei Cuchi “ a Nove;
1996:
ha partecipato all’VIII° Concorso Nazionale di
Rutigliano ed ha esposto alla mostra di ceramiche fischianti “ Subièt e Cuchi “ a Nove;1997
ha esposto con il padre i “Cuchi e gli Arcicuchi
napoleonici “ alla mostra intitolata “ Arrivano i
Galli “ organizzata appositamente dalla Pro Loco
di Bassano del Grappa. Nello stesso anno ha partecipato alla rassegna “ Cucari e figuli “, mostra
di fischietti appesi, a Nove e alla III^ Rassegna
Internazionale a Canove;
1998:
ha vinto il premio assegnato dalla Regione Veneto alla Mostra dell’Artigianato Veneto a Padova;
1999:
ha vinto il II° premio alla mostra “ Subièt “ a
Moncalieri. Nello stesso anno ha partecipato
alla IV^ Rassegna Internazionale a Canove e alla
Mostra dell’Artigianato Veneto a Padova , nella
cui sezione “ Arte Sacra per il Giubileo 2000 “,
ha esposto un pezzo che è stato poi acquistato
dall’Associazione Artigiani di Padova per donarlo al Santo Padre in occasione del Giubileo degli
Artigiani;
2000:
ha vinto il I° premio alla XII° Concorso Nazionale
del fischietto in terracotta – Città di Rutigliano.
2001 partecipa alla XIII^ edizione dello stesso
Concorso Nazionale del fischietto in terracotta –
Città di Rutigliano, classificandosi al III° posto;
2002:
ha vinto il primo premio al Concorso Internazionale Città di Asolo;2004 ha ricevuto il II° premio
a Ronco Biellese nel Concorso internazionale del
Fischietto “Gino De Bernardi”;
2005:
ha onseguito il I° premio alla XVII° Concorso Nazionale del fischietto in terracotta – Città di Rutigliano con un fischietto a tema sui giochi popolari
“del tempo che fu” dal titolo la “mussa vegna”;
2007:
partecipa alla XIX° edizione del Concorso Nazionale del fischietto di Rutigliano, classificandosi
al I° posto. Nello stesso anno ha vinto il I° premio alla seconda edizione del Concorso dei Presepi di Muzzana del Turgnano (UD);
2008:
gli è stato assegnato il II° premio ex aequo al
Concorso Internazionale del Fischietto in Terracotta “Città di Matera”;
2009:
ha otenuto il I° premio alla XXI° Concorso Nazionale del fischietto in terracotta – Città di Rutigliano (BA);
2010 e 2012:
è stato selezionato per partecipare alla biennale
mostra-mercato per la ceramica “Argillà” a Faenza.
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Diego Poloniato (Nove,1967)Figlio d’arte, la formazione di Diego Poloniato,
parte dal laboratorio del padre Domenico, per poi acquisire nuove competenze conseguendo il diploma di Maestro
d’Arte nel 1985, presso l’Istituto d’Arte
per la Ceramica di Nove.Dal 1990 lavora in proprio come artigiano ceramista
condividendo ogni giorno l’esperienza
dell’arte ceramica con il padre dal quale
acquisisce e perfeziona la tecnica della
modellazione a tutto tondo. Non mancano opere affidate all’altorilievo e al bassorilievo che rendono straordinarie le
composizioni nei soggetti a carattere religioso come Presepi, Via Crucis e Sacre
Famiglie. L’abilità tecnica gli permetterà
di portare avanti con successo una personale ricerca stilistica che rende le opere
di Diego uniche ed inequivocabili. Se il
padre propone e sviluppa fino a straordinari livelli la rappresentazione naturalistica dei soggetti, in particolare la figura
umana, egli invece elabora un processo
di sintesi ed astrazione che porta ad esiti
caricaturali e fiabeschi.L’ispirazione per
la creazione delle sue opere trova infatti riscontro nel mondo fiabesco e mitologico, che spesso troviamo nella letteratura per l’infanzia. I soggetti che Diego
predilige sono infatti attinti dall’immaginario delle fiabe popolari, come personificazioni del sole, della luna,di alberi fantastici, di animali domestici e non
solo. La tecnica usata da Diego si basa
soprattutto sugli impasti di varie colorazioni utilizzati e composti insieme per ottenere quegli effetti cromatici tipici dei
suoi pezzi. Ogni suo pezzo è un unicum,
in quanto per la sua esecuzione non ricorre a forme o stampi già predisposti;
tutto scatirsice dalla fantasia e dall’estro
del momento. Tutti i pezzi di Diego Poloniato sono eseguiti con materiali ad alta
temperatura ( 1150/1180 °C), greificati e
trattati con ossidi puri.
Da alcuni anni egli collabora alle varie
iniziative dell’Associazione Nove Terra
di Ceramica ed ha prestato la sua opera
a vari progetti di laboratori di ceramica
e di fischietti in terracotta nelle scuole
elementari di Rondò Brenta, a Bassano,
di Friola, di Recoaro e di Nove nonché
nella sede del Centro ANNFAS di Rosà.
I TALENTI
DELLA
CERAMICA
generazioni a confronto
giovani talenti della ceramica
e maestri affermati, mettono a confronto
la loro straordinaria ricerca artistica
Cesare Sartori
1950: Mostra Concorso della Ceramica, Vicenza
1951: Mostra Nazionale “Angelicum”, Milano
Mostra Concorso della Ceramica, Vicenza
1952: Premio alla Mostra Concorso
della Ceramica, Vicenza
XXVI Biennale Internazionale, Venezia
1953: Modern Italienische Keramik, Monaco
Germania
Collettiva ceramisti noveri – Galleria Totti,
Milano
Premio alla Mostra Concorso
della Ceramica, Vicenza
1955: Cinque maestri novesi - Galleria Calibrano,
Vicenza
1960: Mostra Artigianato Veneto, Padova
Mostra Concorso per l’Estetica.
Primo premio “A. Palladio”
per la produzione, Vicenza.
1961: Mostra Internazionale della Ceramica,
Vicenza.
Premio “A. Palladio” per la produzione
ceramica
1962: Exposition International de la Ceramique
Contemporaine, Praga
Biennale Internazionale, Venezia
1992: “Terra Gelosa”. Sette scultori ceramisti
veneti, Feltre e Alle Zitelle, Venezia
1994: Rassegna di opere liberamente tratte dalla
Divina Commedia. Fortezza da Basso,
Firenze
1996: Venti artisti interpretano la sedia, Udine
1997: Homage Baroku. Varazdim, Croazia
2001: “Le porte del sogno”. Istituto d’Arte, Nove
1963: Primo premio Mostra Artigianato Veneto,
Padova
2005: realizzazione di una grande opera per la
chiesa dell’Immacolata,
Montecchio Maggiore (VI)
1964: Primo premio Mostra Concorso
Internazionale per il Disegno Industriale,
Faenza
2011: Personale in occasione della
“Festa della Ceramica”.
Antico Mulino Antonibon, Nove
1965: Primo premio Mostra Concorso della
Ceramica, Vicenza
1967: Triennale, Milano
1969-73, 1977: Medaglia d’oro Concorso
“Tavola Imbandita”, Este
1972: Concorso per Disegno Industriale, Vicenza
Formes d’Italie, Parigi
1973:Triennale, Milano
1978: Presenza ’78. Palazzo Bonaguro, Bassano
1979: Ceramique ’79, Parigi
1980: Ceramica ’80. Palazzo Agostinelli,
Bassano
Opera Bevilacqua La Masa, Venezia
1981:XXI Mostra della Ceramica e Cultura,
Castellamonte
1982:Sette ceramisti contemporanei.
Galleria A.A.B, Brescia
1984:Aspetti della ricerca novese.
Teatro Olimpico, Vicenza
1985: Ceramica di ricerca a Nove e dintorni.
Istituto d’Arte, Nove
1986: “Terre d’Arte” opere di ceramisti veneti
dal 1930 ad oggi. Coin, Venezia
Sette ceramisti veneti, Marostica
1987: “Idee per la ceramica” Trent’anni di
premi della Fiera di Vicenza.
Palazzo Municipale, Nove
“Keramik aus Venetien”.
Esslingen Am Neckar, Germania
1957: Kunsthaandverk, Copenhagen - Danimarca
1988: “Veneto Ceramics”, Australian
Bicentenary 1788-1988. Sidney
1958: Opera Bevilacqua La Masa.
Biennale Internazionale, Venezia
1989: Personale. Galleria Adelphi, Padova
1959: Mostra mercato, Firenze
1990: Fittilia. Basilica Palladiana, Vicenza
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Nasce nel 1930 a Nove dove frequenta la
Scuola d’Arte con i maestri Andrea Parini e Giovanni Petucco che lo inizieranno
alla ceramica.
Il suo apprendistato, come era consuetudine per i giovani studenti, avviene presso alcune fabbriche del luogo, tra cui Zen
e Petucco.
Insieme all’amico Federico Bonaldi prosegue gli studi presso l’istituto d’Arte dei
Carmini di Venezia dove, nel 1954, sotto
la guida di Giorgio Wenter Marini, conclude il magistero. Venezia è una città
che gli dà occasione di incontrare e conoscere grandi artisti come Carlo Scarpa
e i vetrai muranesi, Emilio Vedova e l’avanguardia dell’arte informale italiana.
Per qualche tempo frequenta pure, sotto
il maestro Cesetti, la scuola dell’Accademia, dove va ad affinare lo studio del
nudo e della composizione pittorica.
L’esperienza veneziana lo porterà, agli
inizi degli anni ’60, a diventare uno tra
i protagonisti del rinnovamento didattico della Scuola d’Arte di Nove. Egli crede nella necessità di una emancipazione estetica e di ruolo della ceramica di
produzione, obbiettivo che lo vede totalmente impegnato a scuola e poi nel suo
laboratorio.
Con i trascorrere degli anni, in una realtà che muta rapidamente, la sua passione ceramica lo riporta agli interessi
giovanili, verso la scultura ed il bassorilievo. Si apre così una nuova stagione di
ricerca, dove la conoscenza tecnica e la
rappresentazione iconografica lo porta a
maturare un filone artistico con soggetti a volte sacri e a volte laici, ma sempre senza retorica. Lo stile e nello stesso
tempo arcaico e contemporaneo con una
spiccata sensibilità alla ricerca materica. Tutto questo lo porterà in ogni opera
d’arte a coniugare perfettamente lo stile con la materia, inserendo peculiarità
proprie dei luoghi di destinazione dell’opera stessa.
Cesare utilizza prevalentemente impasti refrattari stesi a lastra e cotti ad alta
temperatura, materiale che poi colora
con ossidi e vetro che penetrano nella
porosità della materia e che si insinuano
tra le impronte e gli indizi narrativi che
“marchiano” il suo stile inconfondibile.
Egli sembra raccontare una storia infinita che ha origine antiche e misteriose,
svelando, attraverso la materia ceramica, codici e anagrammi tanto misteriosi
quanto affascinanti.
I TALENTI
DELLA
CERAMICA
generazioni a confronto
giovani talenti della ceramica
e maestri affermati, mettono a confronto
la loro straordinaria ricerca artistica