“CASA DI BAMBOLA”, DONNE SENZ`ANIMA DI AZUSA-foto

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“CASA DI BAMBOLA”, DONNE SENZ`ANIMA DI AZUSA-foto
“CASA DI BAMBOLA”, DONNE SENZ’ANIMA DI AZUSA-foto
Scritto da Marzia Mirizzi
Sabato 03 Dicembre 2011 07:58
Sono donne senz’anima quelle immortalate dagli scatti fotografici di Azusa Itagaki,
fotografa, “filmaker e performance artist
giapponese
, trasferitasi in Svezia all’età di diciannove anni, dove attualmente studia “Fashion Studies”
presso l’Università di Stoccolma.
Dal 25 novembre, gli scatti di Azusa sono esposti presso l’art gallery barese “Fabrica
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“CASA DI BAMBOLA”, DONNE SENZ’ANIMA DI AZUSA-foto
Scritto da Marzia Mirizzi
Sabato 03 Dicembre 2011 07:58
Fluxus”, che ospita fino al 5 dicembre la mostra “Casa di Bambola”, curata da Claudia
Attimonelli
, docente di “Fotografia, cinema e televisione” presso
l’Università di Bari, e
allestita da Alessandro Bucci, set
designer e collega di studi di Azusa.
Lo sguardo profondo di Azusa travalica i limiti della banalità artistica e culturale e si
spinge ad esplorare un territorio tanto proibito quanto affascinante, indagando il rapporto che
lega i collezionisti di “Love Dolls” al loro ogg
etto di culto, le bambole in silicone. Gli scatti dell’artista suggeriscono un legame che
trascende la tradizionale funzione porno-erotica della “Sex Doll”
.
L’amatore tipo della bambola realistica la umanizza con zelo quasi inquietante. La riceve al
suo arrivo in scatola, la pettina, la trucca, la sistema a letto durante la notte, la veste e le dona
accessori. Agli occhi del proprietario, la bambola il
ruolo di compagna di vita, cui donare carattere mediante la scelta dell’abito e degli
oggetti
, da sempre elementi fondamentali mediante cui affermare la propria identità sociale.
L’idea di Azusa nasce in seguito alla visione di “Air Doll” del regista giapponese Hirokazu
Koreeda, che indaga appunto la funzione del capo d’abbigliamento quale mezzo tramite cui
umanizzare la propria bambola, tramite cui renderla “viva”.
Gli scatti dell’artista fissano i momenti
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checui,
vedono
ilacollezionisti
loro
sembra
bambole,
collocarle
adella
metà
stupefacente
fra
l’inanimato
realisticità,
nello
e l’umano.
conferita
svolgere
dall’essere
le tradizionali
portatrici
attività
di
quotidiane
difetti un
comuni,
con le
Indagando
il tema
donna-bambola
con
taglio
del tutto
nuovo,
singolare
punto
di
vista
sulimpegnati
curioso
fenomeno
Azusa
fornisce
per
mentre
lacui
donna
ricorre
sempre
più
frequentemente
alla chirurgia
plas
tica
particolare
per vesti
perseguire
umano.
bellezza,
gli
amatori
dirichiama
bamboleche
ladello
perfezione
nel
L’artista
stessa,
inevitabilmente
assume
consapevole
collettivo,
dell’identità
la donna
giapponese
nelle
dispiega
unaun’inumana
bambola
nel
manifesto
di presentazione
della
mostra
compar
.e
Il
tema,
come
la nell’immaginario
curatrice
Claudia
Attimonelli,
giapponese
ilricercano
romanzo
scrittore
Yasunari
Kawabata
“La
casa
delle
belle
addormentate”,
frequenta
addormentata
una
locanda
in
cui
può
solo
dormire
fianco
inl’inquietante
di
cuiuna
l’anziano
giovane
ragazza
dell’erotismo
di
Azusa
Itagaki,
suscitato
che umani
dalla
passività
e dalla
potenziale
vita
dell’addormentata
. Ilprotagonista
fenomeno
torna negli scattic
on
“Casa
di
Bambola”
indaga
la funzione
di
un al
corpo
dell’inanimato.
in
cui
i naturali
difetti
si
confondono
sempre
più
con
perfezione
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