Sopra: Filippo Carcano Prealpi Bergamasche, 1895 A
Transcript
Sopra: Filippo Carcano Prealpi Bergamasche, 1895 A
Sopra: Filippo Carcano Prealpi Bergamasche, 1895 A destra: Pavia,il Castello Visconteo 32 • R A S S E G N A N. 1 8 INVERNO 2004/2005 LA MOSTRA “PAESAGGI. PRETESTI DELL’ANIMA” UN’OCCASIONE PER PAVIA, CITTÀ D’ARTE E CULTURA DI SUSANNA ZATTI 33 • R A S S E G N A N. 1 8 INVERNO 2004/2005 A Pavia, al Castello Visconteo, un’ampia rassegna sulle visioni e interpretazioni della natura nell’arte italiana dell’Ottocento. La mostra illustra l’evoluzione del concetto di paesaggio nella pittura, a partire dall’età neoclassica, attraverso il romanticismo, il realismo, il verismo, sino al simbolismo di fine secolo. È aperta fino al 3 aprile ed è stata organizzata dal Comune di Pavia, con il sostegno della Banca Regionale Europea. Tra le iniziative culturali cui la Banca Regionale Europea ha dato concreto e generoso sostegno, un posto di sicuro rilievo è riservato, senza dubbio, alla grande mostra “Paesaggi. Pretesti dell’anima”, un’ampia rassegna sulle visioni e interpretazioni della natura nell’arte italiana dell’Ottocento. La mostra, curata da Carlo Sisi, direttore della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze, promossa e coordinata dal Settore Cultura del Comune di Pavia, è allestita al Castello Visconteo e resterà aperta sino al 3 aprile 2005. Alla base della scelta delle opere – provenienti dai principali musei di tutt’Italia – è la volontà di seguire la trasformazione ed evoluzione del concetto di paesaggio nella pittura del XIX secolo, a partire dall’età neoclassica per giungere, attraverso il Romanticismo, il Realismo ed il Verismo, sino al Simbolismo di fine secolo. Nella cultura figurativa dell’Ottocento, infatti, il paesaggio conquista progressivamente una sua autonomia, passando da genere minore – astratto sfondo di tematiche epiche espresse in forme solenni – nell’età neoclassica, a scenario idoneo ad ambientare passioni letterarie nella epoca romantica: bandita progressivamente la mitologia, le pacate scene di dei, semieroi e ninfe, sono le storie del medioevo e del rinascimento che con le loro drammatiche azioni si riflettono sul paesaggio che si anima e partecipa emotivamente. Dopo la metà del secolo le correnti del Verismo individuano nel paesaggio naturale lo sfondo per scene di vita comune, luogo del lavoro quotidiano ed anche occasione di polemica sociale: accanto ad episodi della vita dei campi, spogliati dalle convenzioni tanto care alla committenza borghese, cominciano ad affacciarsi brani di paesaggio urbano, le periferie delle città con il loro degrado e con tutte le contraddizioni che l’Italia post unitaria presentava. Infine, negli ultimi due decenni del secolo, in corrispondenza con l’affermarsi delle istanze simboliste in tutt’Europa, il paesaggio diviene l’espressione degli stati d’animo, riflettendo le inquietudini, le meditazioni, le metafore dell’animo umano. L’esposizione si snoda attraverso sei sezioni: la prima, intitolata “Sguardi”, raggruppa dipinti che rappresentano finestre oltre alle quali si distende il paesaggio, osservato da un personaggio ritratto in primo piano o appena al di fuori del campo visivo; in apertura d’esposizione troviamo perciò una nitida veduta di Castel dell’Ovo, visto attraverso le finestre dello studio napoletano di Massimo D’Azeglio, poi i due teneri Dall'alto: Massimo d’Azeglio Lo studio del Pittore a Napoli, 1827 Giuseppe Pelizza Da Volpedo Passeggiata Amorosa, 1901 34 • R A S S E G N A N. 1 8 INVERNO 2004/2005 Dall'alto: Giuseppe Palizzi L’incontro di Torquato Tasso e Marco Sciarra Giuseppe Pellizza Da Volpedo La processione 35 • R A S S E G N A N. 1 8 INVERNO 2004/2005 Dall'alto: Giacinto Gigante Sorrento Antonio Fontanesi Tramonto sul Po a Torino, 1878-81 A destra: Vincenti Magliaro Vico Grotte e Vico Forno a Santa Lucia 36 • R A S S E G N A N. 1 8 INVERNO 2004/2005 Innamorati di Federico Zandomeneghi, affacciati ad una balconata ad ammirare la luce crepuscolare del tramonto ed ancora dipinti di eccezionale qualità come S’avanza di Angelo Morbelli – una donna ripresa di spalle, da una terrazza rimira la vallata, mentre un presagio di morte s’avvicina – o la Marina di Viareggio di Telemaco Signorini, dove una figura d’uomo sulla spiaggia contempla la vastità dell’orizzonte e del mare. La seconda sezione “Paesaggi del mito e della letteratura” raccoglie dipinti di genere storico, dove il paesaggio fa da sfondo a variazioni romantiche, con sapiente sfoggio di architetture medievali, vedute esotiche, tempeste di terra e di mare: un’opera spicca tra tutte ed è la celebre Vendetta di Massimo D’Azeglio, che per il paesaggio aspro e illividito nei colori e per il soggetto crudo e antiaccademico rappresentò un’idea moderna ed originale al suo apparire a Brera nel 1835. Nella terza sezione “Stati d’animo” sono riunite suggestive vedute notturne – di Giuseppe Pietro Bagetti, del conte Benevello Della Chiesa, di Antonio Fontanesi - , un’intensa interpretazione del tema della Malinconia di Andrea Appiani junior e la bellissima Passeggiata amorosa di Giuseppe Pelizza da Volpedo, molto evocativo del messaggio lanciato dal pittore sul tema dell’amore. Alcune “Impressioni” di paesi – la Laguna Veneta di Guglielmo Ciardi, il Lago Maggiore di Paolo Sala, Piagentina di Signorini, Anacapri di Antonino Leto, la Costa Amalfitana di Giacinto Gigante – costituiscono una sezione di deliziosi quadretti che nulla hanno da invidiare alle analoghe impressioni dei colleghi pittori francesi. Le due ultime sezioni – “Le opere e i giorni” e “La città nel paesaggio e il paesaggio nella città” – registrano le mutazioni prodotte sull’appena riunificato territorio nazionale dai tentativi di modernizzazione del nuovo governo; sono scene di vita contemporanea, con le quotidiane fatiche del lavoro nei campi – il Fienaiolo di Plinio Nomellini, Messidoro di Guglielmo Ciardi, l’Aratura di Pittara - o sul mare – La pesca del tonno (di Antonino Leto) Dall'alto: Angelo Morbelli S’Avanza, 1896 Filippo Palizzi Dopo il Diluvio Antonino Leto Pesca del tonno 37 • R A S S E G N A N. 1 8 INVERNO 2004/2005 A destra dall'alto: Egisto Ferroni La Caccia, 1884 La Pesca, 1884 Giovanni Barbieri Saffo che si getta dalla rupe, 1808 Antonio Veronese Veduta dei Campi Flegrei dai Camaldoli Dall'alto: Giacinto Gigante Costiera amalfitana Giorgio Kienerk Fra gli asparagi, 1889 38 • R A S S E G N A N. 1 8 INVERNO 2004/2005 Dal 2000, infatti, l’Amministrazione Comunale di Pavia, con il contributo della Fondazione Banca del Monte di Lombardia e della Banca Regionale Europea, ha riordinato e riallestito le collezioni civiche di pittura dell’Ottocento ed ha acquisito – da una donazione privata – una splendida collezione di pittura tra il XIX e il XX secolo; a coronamento e completamento della mostra “Paesaggi” si possono dunque ammirare dipinti esemplari di Francesco Hayez – L’Accusa Segreta – di Giuseppe Molteni – La Monaca di Monza – di Federico Faruffini – Borgia e Machiavelli – di Tranquillo Cremona – Il Ritratto di Nicola Massa – di Piccio – La Fuga in Egitto, un nucleo consistente di opere dei “pittori italiani residenti a Parigi” (Zandomeneghi, De Nittis, Boldini), e ancora La Falconiera di Segantini, Carità Cristiana di Pelizza da Volpedo. e Le saline a Trapani, ma anche con i rituali della vita e legante nelle ville patrizie – La pesca e La caccia di Egisto Ferroni. Intanto il paesaggio agrario cede sempre più spazio alla “città che sale” e che diventa soggetto di molte vedute di festa – I Fuochi di San Giovanni di Telemaco Signorini, Il Carnevale a Roma di Ippolito Caffi – ma anche di nuovi panorami antitetici rispetto allo spazio poetico della natura, nuove iconografie come quelle delle strade ferrate, che presto avrebbero modificato sostanzialmente la visione stessa del paesaggio. Il percorso attraverso la mostra – nelle splendide sale del trecentesco Castello, tra cui la “sala azzurra”, completamente ornata con preziosi affreschi di età e iconografia sforzesca – continua poi, al piano superiore, nella Quadreria dell’Ottocento e nella Collezione Morone. 39 • R A S S E G N A N. 1 8 INVERNO 2004/2005 Dall'alto: Telemaco Signorini Marina di Viareggio, 1860 ca. Antonino Leto Strada Verso Anacapri, 1880 ca. 40 • R A S S E G N A N. 1 8 INVERNO 2004/2005 A destra: Teodoro Duclére La casa del Tasso a Sorrento Si capisce perciò che l’iniziativa culturale della mostra promossa dal Settore Cultura del Comune e sostenuta dalla Banca Regionale Europea ha come obiettivo di più largo orizzonte la valorizzazione e promozione delle collezioni artistiche ottocentesche possedute dalla città di Pavia, che mira a proporsi come centro in Lombardia per la pittura del XIX secolo. A sostegno di questa candidatura a polo culturale lombardo, Pavia offre un contenitore d’eccezione quale il castello Visconteo, sede da oltre mezzo secolo dei Musei; in questi ultimi giorni il Castello è stato dotato di nuovi servizi di biglietteria (con sistema di biglietteria elettronica), di bookshop specializzato in editoria d’arte, e di caffetteria; le antiche scuderie – poste nei sotterranei – oltre ad ospitare l’aula didattica per i laboratori delle scuole, in occasione della mostra “Paesaggi” accoglieranno un servizio di corporate hospitality per i gruppi di visitatori che, al termine delle visite serali in esclusiva, potranno organizzare incontri conviviali. La mostra è aperta dal lunedì al venerdì, dalle ore10 alle ore 18; sabato e domenica dalle ore 10 alle ore 19. (La biglietteria chiude un’ora prima). Ingresso: 8 euro; ridotto: 6 euro; speciale: 4 euro. Per informazioni: www.comune.pv.it 41 • R A S S E G N A N. 1 8 INVERNO 2004/2005