Rivista COISP SP SPECIALE 2010
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Rivista COISP SP SPECIALE 2010
QPTUF!JUBMJBOF!T/q/B/!.!Tqfej{jpof!jo!B/Q/!.!E/M/!46403114!)Dpow/!jo!M/!380303115!o/!57*!bsu/!2!Dpnnb!2!EDC!Njmbop!.!Fvsp!3-69 PSHBOP!VGGJDJBMF!OB[JPOBMF!EFM!Dp/J/T/Q/ Un anno di Storia INSIEME CENTRO SERVIZI INTEGRATI Main Force S.r.l. Via Po, 162 - 00198 Roma Tel. 06.855.31.30 Fax 06.85.83.17.62 Partita IVA 08434201003 web site www.nsd.it – email: [email protected] Il Gruppo MAIN FORCE è il primo Centro Servizi Integrati per le Forze Armate e di Polizia svolge un ruolo primario in diversi settori dedicati agli appartenenti delle Forze dell’Ordine e Militari. INFORMAZIONE Nel campo dell’editoria il gruppo Main Force è proprietaria dei seguenti brand: Con periodicità bimestrale, ha una tiratura media di 12.000 copie. Viene diffuso in abbonamento postale. 1.000 copie vengono distribuite in forma gratuita presso tutte le Questure della Polizia di Stato, nonché ai responsabili delle segreterie regionali e provinciali del Coisp, raggiungendo una utenza di 30.000 lettori. È l’organo ufficiale del Coisp, il Coordinamento per l’Indipendenza Sindacale della Polizia. L’informazione viaggia anche nel grande circuito di internet. Per questo motivo è stato ideato il portale www.nsd.it (News Sicurezza e Difesa), il primo quotidiano on line dedicato al settore e al cui interno potrai scoprire il tuo mondo. Con 3.000 accessi al giorno il portale vanta una posizione di vantaggio nell’informazione di settore. Non soddisfatti di questi risultati prossimamente nascerà “Nsd Video”, un settima- nale di approfondimento con filmati, autoprodotti, di interviste, iniziative sindacali e associative, congressi, convegni. M AIN F ORCE GAR AN T IS CE IL TUO DIRITTO ALL’INFO RMAZIO NE TUTELA La legislazione militare impedisce che un appartenente alle Forze Armate possa difendersi attraverso sindacati o associazioni, inoltre la rappresentanza militare non è dotata di poteri di difesa, né di strumenti di pressione, per la tutela degli interessi collettivi ed individuali. Per questo motivo, Main Force ha dato vita al SERVICE primo ed unico Centro Servizi Integrati dedicato all’operatore delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate. Tra questi si annovera: L’ufficio Legale Nazionale che garantisce gratuitamente a chi aderisce a Main Force Service la consulenza telefonica urgente e consulenza specifica suIL appuntamento sui procedimenti amministrativi, penali e civili. Inoltre l’uffiMAIN FORCE GARANTISCE TUO DIRITTO ALL’INFORMAZIONE cio legale garantisce gratuitamente la redazione e presentazione di istanze, ricorsi gerarchici, ricorsi al Capo dello Stato, in tutti i provvedimenti amministrativi, ricorsi al Tar e Consiglio di Stato per accesso agli atti. In tutti gli altri casi l’abbonato usufruisce di un convenzione con gli studi legali per l’abbattimento dei costi. Il centro antimobbing e di medicina legale, che garantisce la consulenza medico legale per cause di servizio e patologie legate allo stress. MAIN F ORCE TUTELA I TUOI DIRITTI FORMAZIONE Main Force è anche Centro Studi, per la formazione professionale e scolastica: diploma, laurea e master. Ha portato avanti con successo due masters in Diritto Internazionale Umanitario di cui uno anche in Peacekeeping, facendo conseguire il titolo a ben 600 laureati apparM tenenti alle Forze dell’ordine e militari, al termine del quale il percorso di studio è proseguito con l’iscrizione alla facoltà di giurisprudenza per il conseguimento della relativa laurea magistrale. Grazie alla convenzione con l’Università Telematica Pegaso, i costi sono stati abbattuti di circa il 50% con l’estensione dei vantaggi anche ai familiari dell’abbonato. Oggi Il Centro Studi ha avviato le preiscrizioni per i masters in Diritto Internazionale Umanitario e Peacekeeping (3A edizione), Studi Strategici e Relazioni Internazionali; Criminologia, Criminalistica e Metodologie Investigative ed ha siglato convenzioni con Istituti Scolastici paritari per il conseguimento di Diplomi. Info su http://centrostudi.mainforce.it SERVIZI FINANZIARI MAIN FORCE significa anche finanza etica, per prestiti su delega e cessione del V° sullo stipendio per i dipendenti pubblici e pensionati delle Forze Armate e di Polizia e loro familiari, a condizioni di mercato Mvantaggiose. MAIN F OR CE REALIZZA I TUOI P ROGETTI MAIN FORCE A SSICURA IL TUO FUTURO PROFESSIONALE E FAMILIARE Un anno di Storia INSIEME ORGANIGRAMMA Co.I.S.P. COORDINAMENTO PER L’INDIPENDENZA SINDACALE DELLE FORZE DI POLIZIA SEGRETERIA NAZIONALE: Via Farini, 62 - 00185 Roma Tel. (06) 48903734/73 - Fax (06) 48903735 www.coisp.it e-mail: [email protected] SEGRETERIE REGIONALI E PROVINCIALI Co.I.S.P. REGIONE SEGRETARIO GENERALE REGIONALE/PROVINCIALE SEGRETERIA REGIONALE PROVINCIALE DI AOSTA CLAUDIO LETIZIA, C/O QUESTURA DI TORINO. CHRISTIAN MEI, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE DI AOSTA. SEGRETERIA REGIONALE PROVINCIALE DI ALESSANDRIA PROVINCIALE DI ASTI PROVINCIALE DI BIELLA PROVINCIALE DI CUNEO PROVINCIALE DI NOVARA PROVINCIALE DI TORINO PROVINCIALE DI VERBANO CUSIO OSSOLA PROVINCIALE DI VERCELLI CLAUDIO LETIZIA, C/O QUESTURA DI TORINO. ROSSO CARLO, C/O CENTRO RACCOLTA INTERREGIONALE VECA. RAIMONDO MELI, C/O QUESTURA. MASSIMILIANO CAPPELLARO, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE DI BIELLA. GUZZO DANIELE, C/O QUESTURA. VITTORIO MASALA, C/O QUESTURA. GIUSEPPE CAMPISI, C/O I ZONA POLIZIA DI FRONTIERA. STEFANO FERINA, C/O QUESTURA. BARTOLOMEO PIRAS, C/O QUESTURA. LOMBARDIA SEGRETERIA REGIONALE PROVINCIALE DI BERGAMO PROVINCIALE DI BRESCIA PROVINCIALE DI COMO PROVINCIALE DI CREMONA PROVINCIALE DI LECCO PROVINCIALE DI LODI PROVINCIALE DI MILANO PROVINCIALE DI PAVIA PROVINCIALE DI SONDRIO PROVINCIALE DI VARESE PROVINCIALE DI MANTOVA VALENTINO TOSONI, C/O QUESTURA DI BRESCIA. ANTONELLO PERSONENI, C/O QUESTURA. PIERANGELO FOLLI, C/O QUESTURA. ONOFRIO PAPASODERO, f.f. C/O POLIZIA STRADALE DI LECCO. FULVIO BERTOLASO, C/O QUESTURA. GASPARE LIUZZA, SEZIONE POLIZIA STRADALE LECCO. GIUSEPPE PACETTA, C/O QUESTURA. www.coisplodi.com CARMINE ABAGNALE, C/O COMMISSARIATO PS RHO-PERO (MI). VINCENZO FERROTTO, C/O QUESTURA. VALERIO SOSIO, C/O SETTORE POLIZIA DI FRONTIERA DI TIRANO (SO). LUIGI FONZO, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE VARESE GIOVANNI LA FAUCI, C/O QUESTURA. LIGURIA SEGRETERIA REGIONALE PROVINCIALE DI GENOVA PROVINCIALE DI LA SPEZIA PROVINCIALE DI IMPERIA PROVINCIALE DI SAVONA SALVATORE FINOCCHIARO, C/O QUESTURA DI SAVONA. MATTEO BIANCHI, C/O QUESTURA. www.coisp-genova.it ROSARIO IZZO, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE LA SPEZIA. ANTONIO MICHELE CAPRA , C/O QUESTURA. GIUSEPPE LA CORTE, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE SAVONA. VALLE D’AOSTA PIEMONTE 4 SEGRETERIA REGIONALE/PROVINCIALE SICUREZZA E POLIZIA REGIONE SEGRETERIA SEGRETARIO GENERALE REGIONALE/PROVINCIALE REGIONALE/PROVINCIALE TRENT. ALTO ADIGE SEGRETERIA REGIONALE PROVINCIALE DI BOLZANO PROVINCIALE DI TRENTO GIOVANNI CASTELLI, C/O QUESTURA DI TRENTO. PATRIZIA FURLAN, C/O QUESTURA. SERGIO PAOLI, C/O QUESTURA. VENETO SEGRETERIA REGIONALE PROVINCIALE DI BELLUNO PROVINCIALE DI PADOVA PROVINCIALE DI ROVIGO PROVINCIALE DI TREVISO PROVINCIALE DI VENEZIA PROVINCIALE DI VERONA PROVINCIALE DI VICENZA LUCA PRIOLI, C/O QUESTURA DI VICENZA. UGO GRANDO, C/O QUESTURA. LORIS FRISON, C/O II REPARTO MOBILE PADOVA. STEFANO TAMIAZZO, C/O II REPARTO MOBILE PADOVA. BERARDINO CORDONE, C/O QUESTURA. www.coisp-treviso.it FRANCESCO LIPARI C/O COMMISSARIATO DI P.S. MARGHERA (VE). www.coisp-venezia.it MASSIMO PERAZZOLI, C/O COMPARTIMENTO POLIZIA FERROVIARIA. FRANCESCO CARDILLO, C/O QUESTURA. FRIULI VEN. GIULIA SEGRETARIA REGIONALE PROVINCIALE DI TRIESTE PROVINCIALE DI PORDENONE PROVINCIALE DI UDINE PROVINCIALE DI GORIZIA MAURIZIO IANNARELLI, C/O QUESTURA DI TRIESTE. ENRICO MOSCATO, C/O IV ZONA POLIZIA DI FRONTIERA. MAURIZIO GIUST, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE PORDENONE. GENNARO FERRARO, C/O QUESTURA. LORENZO FURLAN, C/O POSTO POLIZIA FERROVIARIA GORIZIA. EMILIA ROMAGNA SEGRETERIA REGIONALE PROVINCIALE DI BOLOGNA PROVINCIALE DI FERRARA PROVINCIALE DI FORLÌ PROVINCIALE DI PIACENZA PROVINCIALE DI PARMA PROVINCIALE DI RAVENNA PROVINCIALE DI REGGIO EMILIA RICCARDO MATTIOLI, C/O COMMISSARIATO DI PS S. VIOLA (BO). RICCARDO MATTIOLI, f.f. C/O COMMISSARIATO DI PS S. VIOLA (BO). FABIO TOSCANO, C/O QUESTURA. BERNARDO RECINE, C/O C/O UFFICIO POLIZIA DI FRONTIERA FORLÌ. PAOLA DI DOMENICO, C/O QUESTURA. CLAUDIO GRAVANTE, C/O QUESTURA. FABIO BALDINI, C/O QUESTURA. FABIO BOSCHI, C/O QUESTURA. TOSCANA SEGRETERIA REGIONALE PROVINCIALE DI FIRENZE PROVINCIALE DI AREZZO PROVINCIALE DI GROSSETO PROVINCIALE DI LIVORNO PROVINCIALE DI MASSA CARRARA PROVINCIALE DI LUCCA PROVINCIALE DI PISA PROVINCIALE DI PISTOIA PROVINCIALE DI PRATO PROVINCIALE DI SIENA GAETANO BARRELLA, C/O SOTTOSEZIONE POLIZIA STRADALE ROSIGNANO SOLVAY (LI). CARMINE DI GERONIMO, C/O VIII REPARTO VOLO FIRENZE. IURI MARTINI, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE AREZZO. GIANDOMENICO TORELLA, C/O QUESTURA. ANGELA BONA, C/O QUESTURA. CORRADO COPPEDE’, C/O QUESTURA. ALESSANDRO RUSSO, C/O COMMISSARIATO DI P.S. VIAREGGIO (LU). SIMONE CARNASCIALI, C/O UFFICIO POLIZIA DI FRONTIERA PISA. GUIDO RIPA, C/O COMMISSARIATO DI P.S. MONTECATINI (PT). www.coispistoia.webnode.com ANGELO CAIAZZO, C/O QUESTURA. GIUSEPPE MENCAGLIA, C/O COMMISSARIATO PS POGGIBONSI (SI). MARCHE PROVINCIALE DI ANCONA PROVINCIALE DI MACERATA PROVINCIALE DI PESARO-URBINO GIANLUCA PAOLETTI, C/O QUESTURA. ANTONIO GRECO, C/O COMMISSARIATO DI P.S. DI CIVITANOVA MARCHE (MC). PASQUALE FILOMENA, C/O QUESTURA. UMBRIA SEGRETERIA REGIONALE PROVINCIALE DI TERNI TIZIANO ELIA, C/O QUESTURA DI TERNI. STEFANO ONOFRI, QUESTURA. SEGRETERIA REGIONALE PROVINCIALE DI LATINA PROVINCIALE DI FROSINONE PROVINCIALE DI RIETI PROVINCIALE DI ROMA PROVINCIALE DI VITERBO MARIO VATTONE, C/O ISTITUTO PER ISPETTORI DI NETTUNO (RM). PIERLUIGI DE PAOLIS, C/O QUESTURA. ITALO ACCIAIOLI, C/O SOTTOSEZIONE POLIZIA STRADALE CASSINO (FR). DOMENICO PORCINO, C/O QUESTURA. FULVIO DE ANGELIS, C/O SERV. OPER. CENTR. DI SANITÀ - MIN. DELL’INT. www.coisproma.lazio.it SALVATORE LANZANO, C/O QUESTURA. SEGRETERIA REGIONALE PROVINCIALE DE L’AQUILA PROVINCIALE DI CHIETI PROVINCIALE DI PESCARA PROVINCIALE DI TERAMO ALESSANDRO ROSITO, C/O SCUOLA CONTROLLO DEL TERRITORIO DI PESCARA . SANTINO LICALZI, C/O QUESTURA.www.coispaq.blogspot.com NICOLA DI SCIASCIO, C/O SOTTOSEZIONE POLIZIA STRADALE VASTO SUD (CH). GIOVANNI CATITTI, C/O SOTTOSEZ. POLIZIA FERROVIARIA DI PESCARA. www.coisppescara.org GIUSEPPE DE VINCENTIIS, C/O QUESTURA. LAZIO ABRUZZO 5 ORGANIGRAMMA REGIONE SEGRETERIA SEGRETARIO GENERALE REGIONALE/PROVINCIALE REGIONALE/PROVINCIALE SEGRETERIA REGIONALE PROVINCIALE DI CAMPOBASSO PROVINCIALE DI ISERNIA ANTONIA MIGLIOZZI, C/O QUESTURA DI CAMPOBASSO. GIUSEPPE MICHELE GRIECO, C/O COMMISSARIATO PS TERMOLI (CB). SALVATORE MICONE, C/O QUESTURA. SEGRETERIA REGIONALE PROVINCIALE DI AVELLINO PROVINCIALE DI BENEVENTO PROVINCIALE DI CASERTA PROVINCIALE DI NAPOLI PROVINCIALE DI SALERNO ANGELO NARDELLA, C/O QUESTURA DI NAPOLI. LUIGI GERARDO DE PRIZIO, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE AVELLINO. UMBERTO DE FELICE, C/O QUESTURA. CLAUDIO TREMATERRA, C/O QUESTURA. GIULIO CATUOGNO, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE NAPOLI. RAFFAELE PERROTTA, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE SALERNO. PUGLIA SEGRETERIA REGIONALE PROVINCIALE DI BARI PROVINCIALE DI BRINDISI PROVINCIALE DI FOGGIA PROVINCIALE DI LECCE PROVINCIALE DI TARANTO ALDO DI CAMPI, C/O QUESTURA DI BARI. MICHELE OSTELLO, C/O QUESTURA. LORENZO PENNETTA, C/O UFFICIO POLIZIA DI FRONTIERA BRINDISI. ALBERTO CACCAVO, C/O COMMISSARIATO DI P.S DI LUCERA (FG). CARLO GIANNINI, C/O COMMISSARIATO P.S. DI GALATINA (LE). NICOLA FRANCO, C/O QUESTURA. BASILICATA SEGRETERIA REGIONALE PROVINCIALE DI MATERA PROVINCIALE DI POTENZA MARIO SALUZZI, C/O COMMISSARIATO PS MELFI (PZ). ANGELO RAFFAELE SCASCIAMACCHIA, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE MATERA. GIUSEPPE GORGA, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE POTENZA. SEGRETERIA REGIONALE PROVINCIALE DI CATANZARO PROVINCIALE DI COSENZA PROVINCIALE DI CROTONE PROVINCIALE DI REGGIO CALABRIA PROVINCIALE DI VIBO VALENTIA LEONARDO CORTESE, C/O POLIZIA FERROVIARIA LAMEZIA TERME (CZ). LEONARDO CORTESE, C/O POLIZIA FERROVIARIA LAMEZIA TERME (CZ). GIULIO CESARE FERRARO, C/O COMMISSARIATO PS PAOLA (CS). LUPO MASSIMO, C/O QUESTURA. GIORGIO DE LUCA, C/O QUESTURA. www.coisp-reggiocalabria.it ROCCO D’AGOSTINO, C/O QUESTURA. SEGRETERIA REGIONALE PROVINCIALE DI AGRIGENTO PROVINCIALE DI CALTANISSETTA PROVINCIALE DI CATANIA PROVINCIALE DI ENNA PROVINCIALE DI MESSINA PROVINCIALE DI PALERMO PROVINCIALE DI RAGUSA PROVINCIALE DI SIRACUSA PROVINCIALE DI TRAPANI NATALE SCUDERI, C/O QUESTURA DI CATANIA. VINCENZO CIULLA, C/O QUESTURA. MICHELE FARACI, C/O QUESTURA. GIUSEPPE SOTTILE, COMP.TO POLIZIA POSTALE SICILIA ORIENTALE (CT). GIUSEPPE MILANO, C/O QUESTURA. FRANCO ARCORACI, C/O COMMISSARIATO PS BARCELLONA (ME). CARMELO FIUMEFREDDO, C/O QUESTURA. SALVATORE DI FALCO, C/O COMMISSARIATO COMISO (RG). GIOVANNI DI BARTOLO, C/O COMMISSARIATO P.S. LENTINI (SR). GIOVANNI CARONIA, C/O QUESTURA. SEGRETERIA REGIONALE PROVINCIALE DI CAGLIARI PROVINCIALE DI NUORO PROVINCIALE DI ORISTANO PROVINCIALE DI SASSARI GILBERTO PISU, C/O AUTOCENTRO POLIZIA CAGLIARI. GIUSEPPE PILICHI, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE CAGLIARI ANTONIO CAPURSO, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE. GILBERTO PISU, f.f. C/O AUTOCENTRO POLIZIA CAGLIARI. MARCO PORCU, C/O COMMISSARIATO PS OLBIA (SS). MOLISE CAMPANIA CALABRIA SICILIA SARDEGNA 6 SICUREZZA E POLIZIA SOMMARIO SICUREZZA & POLIZIA Organo Ufficiale Nazionale Co.I.S.P. Editore MAIN FORCE S.R.L. Via Po, 162 - 00198 Roma Tel. 06.85.53.130 - Fax 06.85.83.17.62 www.nsd.it Direttore Politico Franco MACCARI Condirettore Politico Domenico PIANESE Direttore Responsabile Antonio CAPRIA Direttore Editoriale Enrico CATALANO Responsabile Ufficio Sviluppo Organizzativo del Co.I.S.P. Riccardo MATTIOLI Organo Ufficiale Nazionale del CO.I.S.P. Via Farini, 62 - 00186 Roma Tel. +39 0648903773 - 48903734 Fax +39 0648903735 3357262435 - 3357262863 [email protected] - www.coisp.it Direzione amministrativa e Pubblicità MAIN FORCE S.r.l. Via Po, 162 - 00198 Roma Tel. 06.85.53.130 - Fax 06.85.83.17.62 Coordinamento Redazionale Promozioni Editoriale Police s.r.l. e-mail: [email protected] Via Capo Peloro, 10 - 00141 Roma Impaginazione Marcello Dall’Osso - Colt Stuff © Arti Grafiche +39 3497156917 Stampa Tipografia Moggio Strada Galli s.n.c. - Villa Adriana (RM) [email protected] Tel. 0774.38.19.22 - 0774.50.95.04 Fax 0774.50.95.04 Registrazione Tribunale di Roma al numero 331/2008 del 18/9/2008 La rivista viene inviata gratuitamente ai quadri sindacali del CO.I.S.P., alle Questure, Prefetture, Ministeri e Scuole di Polizia. Manoscritti, fotografie, disegni anche se non pubblicati, non si restituiscoo. La redazione si riserva di apportare tagli e modifiche secondo le necessità di impaginazione e tipografiche. È vietata la riproduzione e la traduzione anche parziale di articoli senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. Omissioni di qualsiasi natura si intendono involontarie e possono dar luogo a sanatorie. Le opinioni espresse nei titoli pubblicati impegnano solo gli autori dei medesimi e non impegnano, pertanto, le proprietà della rivista. Per la raccolta di spazi pubblicitari e di abbonamenti le società appaltatrici devono impegnarsi ad operare con la massima scrupolosità e senza mai ledere l’immagine della Polizia e del CO.I.S.P. In particolare è fatto divieto di rappresentare istanze diverse dalla realtà e di richiamarsi ad inesistenti forme assistenziali. Gli addetti alla diffusione non appartengono alla SICUREZZA E POLIZIA S ommario » 04 Organigramma CoISP » 08 Editoriale » 10 Cover Story » 12 Più sicurezza insieme - Un anno in cifre » 16 Una passione che Porta Lontano » 18 Un anno di storia (Numero 1/2 - Numero 3 - Numero 4 - Numero 5) » 44 Utility I (Link d’Interesse - Questure - Numeri Utili Polizia Postale - Ricorsi e Domande) » 60 Vademecum (Truffe agli Anziani - Borseggi e Scippi - Carte di Credito Furti in Casa - Sicurezza in Mare - Sicurezza in Montagna Situazioni climatiche - Viaggiare in auto) Polizia di Stato e non possono qualificarsi come tali. Pertanto qualunque comportamento differente è da ritenersi completamente estraneo alla volontà dell’Editore e come tale va segnalato alla direzione. La MAIN FORCE S.r.l. pertanto declina qualsiasi reponsabilità per eventuali comportamenti illeciti tenuti da terzi, riservandosi il diritto di procedere legalmente al fine della tutela della propria immagine. La rivista “Sicurezza & Polizia” è un marchio registrato e non appartiene alla Pubblica Amministrazione. Le informazioni custodite nel nostro archivio elettronico verranno utilizzate al solo scopo di adempiere al contratto da Lei sottoscritto. Non è prevista la comunicazione da diffusione a terzi, in conformità alla legge 675/96 sula tutela dei dati personali. INFORMATIVA PRIVACY Ai sensi degli art. 7 e 10 del decreto Legislativo 196/2003, Vi in- formiamo che i Vostri dati personali sono trattati dalla concessionaria di vendita indicata nella ricevuta di adesione, titolare del tratamento dei dati, e, se fornite alla nostra casa editrice anche da Main Force S.r.l. Le finalità del trattamento dei Vostri dati sono l’invio del seguente periodico e/o eventuali proposte di abbonamento e/o elaborazione a fini statistici e/o commerciali predisposte dall’editore. I vostri dati sono trattati con le finalità sopra esposte da addetti alla vendita e alla distribuzione. Vi ricordiamo che in ogni momento avete il diritto di ottenere l’aggiornamento, la rettifica, l’integrazione e la cancellazione dei Vostri dati inviandoci una richiesta scritta indirizzata a: SICUREZZA & POLIZIA VIA PO’, 162 - 00198 Roma TEL. 06/8553130 - FAX - 06/85831762 www.nsd.it - e.mail: [email protected] 7 L’EDITORIALE COISP : COSCIENZA INDIPENDENTE SENZA PADRONI L e settimane appena trascorse hanno visto nascere e svilupparsi un moto di rivolta e protesta nei confronti del Governo e della politica economica che ha colpito, pugnalandola alle spalle, la Sicurezza in tutte le sue articolazioni. La scelta operata dai governanti è pienamente consapevole, quindi non potranno essere invocare attenuanti nel futuro, vicino o lontano, per le conseguenze che ricadranno sui poliziotti ma soprattutto sulla sicurezza dei cittadini. La manovra economica, con i tagli imposti a stipendi, strutture, logistica e reclutamento, è l’ultimo atto, temiamo solo in ordine temporale, di una azione mirata a delegittimare l’operatività delle Forze dell’Ordine, minarne la consolidata considerazione e fiducia di cui godono da parte degli italiani rendendole inefficaci ed impopolari. 8 In questo disegno ricadono le contestate “invenzioni” quali le pattuglie miste con l’Esercito e le “ronde”, esempi eclatanti di una politica che ricerca la popolarità spicciola ed effimera dei sondaggi. Consapevole del pericolo e provata ogni via di dialogo e confronto, un Sindacato serio che onori il mandato conferitogli dai propri iscritti non può che denunciare apertamente le responsabilità, senza paura o timore di inimicarsi vecchi e nuovi politici. Il Coisp tutto si è mosso per primo, e spesso da solo, contando sulle proprie idee e la forza delle strutture territoriali, che hanno risposto e continuano ad attivarsi senza risparmiarsi. Il Coisp non difende solo i propri iscritti ed i poliziotti in generale, bensì le basi fondamentali del “sistema sicurezza” del Paese. Per ovviare all’assenza degli spazi SICUREZZA E POLIZIA mediatici siamo scesi nelle strade a parlare con la gente. Non sono mancate le intimidazioni di chi, evidentemente, interpreta il proprio ruolo politico o istituzionale come quello del cane da guardia che abbaia e cerca di mordere tutti coloro che si avvicinano al padrone, indistintamente, forse a causa di una catena troppo corta e portata per troppo tempo. La risposta del Coisp davanti all’arrogante noncuranza del Governo è forte e chiara: Vergogna! Per coloro che ci costringono a scendere in piazza per difendere noi stessi e tutelare la sicurezza degli italiani. L’”esercito delle de sagome” del Coisp, che sono diventate il simbolo riconosciuto della protesta, rappresentano solo il primo pri atto di una svolta epocale che si intravede all’orizzonte. all’orizz Come negli anni ‘70, con la nascita della sindaca sindacalizzazione della Polizia di Stato, dovremo combattere a lungo e non sarà un percorso indolore. La nostra serietà di rappresentanti eletti ed il senso del dovere come poliziotti ci impone di “essere sindacato” e non di “fare sindacato”. Per questo Coisp oggi significa anche: Coscienza Indipendente Senza Padroni. Buon Sindacato a tutti. Il Segretario Generale del Co.I.S.P. Franco Maccari Noi crediamo c che una Polizia democratica e moderna sstia alla base di uno Stato progredito e civile, dove le Forze dell’Ordine debbano poter servire i cittadini e nnon essere servi della politica. 9 Un anno INSI di Storia IEME LOTTA AL CRIMINE L Più Sicurezza INSIEME a pubblicazione del numero zero della rivista LA POLIZIA DI STATO - Organigramma “ Sicurezza & Polizia “relativo all’anno 2010. non è un consuntivo dell’anno precedente ORDINARI TECNICI ma solo una rivisitazione degli avvenimenti DIRIGENTI: 855 104 accaduti e stilare consuntivi e bilanci dell’impegno DIRETTIVI: 2190 497 volto a combattere il crimine, ma anche per espriISPETTORI, SOVRINTENDENTI, ASSISTENTI/AGENTI: 93362 mere forti e convinti sentimenti di vera riconoscenPERITI, REVISORI, COLLABORATORI/OPERATORI: 4990 za e di sincero affetto verso le donne e gli uomini TOTALE PARZIALE: 96407 5591 della Polizia di Stato che, quotidianamente, vegliaTOTALE UOMINI: 88.359 no sulla vita dei cittadini, garantendone tranquillità TOTALE DONNE: 13.639 e libero esercizio dei diritti. FREQUENTATORI DI CORSI: 2.843 I risultati conseguiti in quest’ultimo anno sono imTOTALE: 104.841 portanti, in quanto sono state operazioni investigative, svolte in costante coordinamento con le altre Forze di Polizia che hanno consentito di smembrare pericolose organizzazioni di stampo mafioso. Numerosi appartenenti alle varie cosche malavitose, esponenti dei vertici organizzativi della criminalità organizzata - mafia, ‘ndrangheta, camorra - spesso latitanti da anni, sono stati nel corso dell’anno assicurati alla giustizia. Ingenti beni, per un valore di oltre 11 miliardi di euro, sono stati sequestrati e confiscati nel corso di questi due anni. Oltre 1 miliardo e mezzo di euro è affluito al Fondo Unico di Giustizia ed è stato reso disponibile per le esigenze di sicurezza e di giustizia. La Polizia di Stato ha vigilato strade di giorno e di notte, nei fine settimana, per vigilare sulla sicurezza dei giovani e cercare di arginare quanto più possibile le morti per gli incidenti stradali dovuti all’abuso di alcool e alla guida troppo veloce all’uscita delle discoteche; è stata vicina agli anziani contro le truffe; ai minori contro la pedopornografia; a difesa dei lavoratori per garantire la loro incolumità e dei datori di lavoro per proteggerli dall’aggressività della malavita; in generale, a tutti i soggetti più deboli. Il motto “c’è più sicurezza insieme” è stata evidenziata dall’imTutto il Paese sa di poter contare su donne e uomini della Polizia portanza della collaborazione tra cittadini e Polizia per migliodi Stato, sempre presenti e capaci di dare risposte adeguate alla rare la percezione della sicurezza: “ciò che non vediamo noi costante domanda di sicurezza. Non dobbiamo mai dimenticare, possono vederlo i cittadini” infatti, che dietro qualsiasi risultato conseguito nell’attività di ordi E.C. dine e sicurezza pubblica esiste solo il sacrificio, spesso estremo, di persone che, ben oltre i normali canoni dello specifico rapporto di lavoro ed in condizioni spesso proibitive, profondono il massimo impegno in difesa della gente che vive e lavora onestamente. Tutto quello che di buono la Polizia di Stato realizza per la sicurezza del nostro Paese deve essere ascritto solamente alle donne e agli uomini della Polizia di Stato ai quali va riconosciuto un tributo di infinita gratitudine. Ecco perché una sia pur sommaria elencazione di dati e numeri che provino a sintetizzare mediaticamente la cifra dell’impegno dei nostri poliziotti, può rischiare di distogliere l’attenzione dal reale valore di queste donne e di questi uomini e di snaturare il senso di un lavoro fatto di tanti piccoli, ma importanti, gesti che ogni giorno ed ogni notte testimoniano l’attenzione dedicata dalla Polizia di Stato ai mille problemi che incidono sul sentimento di sicurezza di ognuno di noi. 12 SICUREZZA E POLIZIA Un anno in cifre In queste pagine le attività svolta nel 2009 dalle donne e dagli uomini della Polizia di Stato. I quasi 105 mila poliziotti sono impegnati a garantire la sicurezza dei cittadini anche in tante altre strutture specialità e reparti. Tra questi i settore marittimo, quello aereo i cinofili, i tiratori scelti e gli artificieri, il Nocs, la Polizia in montagna e quella a cavallo, i poliziotti di quartiere e quelli impegnati in missione all’estero. Senza dimenticare tutti gli uffici interforze e settori quali il Gruppo sportivo delle Fiamme oro e il settore della formazione, rappresentato dai vari istituti di istruzione sparsi su tutto il territorio nazionale. Polizia scientifica INSERIMENTI NEL SISTEMA A.F.I.S. INSERIMENTI NEL SISTEMA EURODAC ACCERTAMENTI TECNICI NEL CAMPO DELL’IDENTITÀ GRAFICA ACCERTAMENTI BALISTICI ACCERTAMENTI FINALIZZATI AL TEST DEL DNA ANALISI PER LA DETERMINAZIONE DEI RESIDUI DELLO SPARO ANALISI SVOLTE DAL LABORATORIO DI INDAGINI SUGLI ESPLOSIVI ANALISI SU CAMPIONI DI SOSTANZE STUPEFACENTI INDAGINI ELETTRONICHE A SUPPORTO DEGLI UFFICI INVESTIGATIVI COLD CASE 748.462 (408.022 per Legge Bossi-Fini) 27.277 882 138 casi (trattati 322 reperti) 619 casi (analizzati 3.045 reperti) 750 900 1.000 316 374 Successivamente al sisma che ha colpito L’Aquila il 6 aprile dello scorso anno, il Servizio polizia scientifica, nel corso del 2009, ha partecipato alle attività di identificazione delle vittime del terremoto e ha effettuato 150 sopralluoghi ai siti interessati dai crolli. 113 CHIAMATE DENUNCE PRESENTATE QUERELE PRESENTATE PERSONE CONTROLLATE VEICOLI CONTROLLATI VEICOLI RUBATI RINVENUTI PERSONE ARRESTATE PERSONE DENUNCIATE MEDIA GIORNALIERA CHIAMATE Servizio centrale operativo (Sco) 5.786.295 417.482 87.229 4.206.457 2.011.854 22.520 26.140 92.694 15.853 ARRESTI LATITANTI ASSOCIAZIONE DI TIPO MAFIOSO OMICIDIO (CONSUMATO / TENTATO) RAPINA ESTORSIONE STUPEFACENTI ARMI IMMIGRAZIONE CLANDESTINA SFRUTTAMENTO PROSTITUZIONE VIOLENZA SESSUALE TOTALE ARRESTI 136 778 610 1.138 448 4.609 214 345 286 377 10.713 (Comprese altre tipologie di reato) SEQUESTRI Beni mobili ed immobili, denaro contante, assegni, titoli e società Oltre 1.000 mln di euro - Comprese altre tipologie di reato 13 LOTTA AL CRIMINE Direzione centrale per i servizi antidroga SEQUESTRI EROINA COCAINA CANNABIS ALTRE DROGHE TOTALE KG. 386 KG. 652 KG. 3.315 KG. 31 KG. 4.384 AMFETAMINICI N. 45.948 (in dosi) AMFETAMINICI KG. 3,930 (in Polvere) LSD N. 1.464 SEGNALAZIONI ALL’A.G. 7.036 OPERAZIONI ANTIDROGA 4.178 Reparti prevenzione crimine ARRESTI DI INIZIATIVA ARRESTI IN ESECUZIONE A.G PERQUISIZIONI DOMICILIARI ESERCIZI PUBBLICI CONTROLLATI VEICOLI CONTROLLATI VEICOLI RUBATI RINVENUTI ARMI SEQUESTRATE VEICOLI SEQUESTRATI PERSONE ACCOMPAGNATE IN UFFICIO Polizia Postale PERSONE ARRESTATE DENUNCIATI IN STATO DI LIBERTÀ PERQUISIZIONI SITI WEB MONITORATI SITI WEB OSCURATI 14 436 892 2.316 4.348 215.205 192 275 3.216 4.801 233 9.283 1.797 60.599 127 Polizia Sradale PERSONE DENUNCIATE PERSONE ARRESTATE 12.566 1.677 INCIDENTI STRADALI RILEVATI INCIDENTI STRADALI INCIDENTI MORTALI PERSONE DECEDUTE INCIDENTI CON LESIONI PERSONE FERITE 74.361 1.183 1.295 33.878 53.756 SICUREZZA E POLIZIA Controlli, Servizi, Soccorsi SOCCORSI AUTO MOTORIZZATE IN DIFFICOLTÀ SUPERAMENTO LIMITI VELOCITÀ GUIDA SOTTO L’EFFETTO DI DROGHE GUIDA IN STATO DI EBBREZZA PATENTI RITIRATE MANCATO UTILIZZO DEL CASCO MANCATO UTILIZZO CINTURE SERVIZI CON MISURAZIONI DI VELOCITÀ CONTROLLI CON ETILOMETRI PUNTI PATENTE DECURTATI SEQUESTRI PER CONFISCA (guida in stato di ebbrezza) SEQUESTRI PER CONFISCA (guida sotto l’effetto di droghe) 466.563 896.965 2.211 26.785 65.811 7.109 90.368 22.822 1.503.663 3.760.896 3.197 Polizia Ferroviaria PERSONE ARRESTATE PERSONE IDENTIFICATE DENUNCIATI IN STATO DI LIBERTÀ SERVIZI VIGILANZA E CONTROLLO STAZIONI SERVIZI ANTIBORSEGGIO TRENI SCORTATI 2.464 899.140 9.957 236.285 20.342 152.683 361 Direz. Centr. Immigrazione e Frontiera STRANIERI IRREGOLARI RINTRACCIATI STRANIERI ALLONTANATI OPERAZIONI DI RIMPATRIO CON VOLI CHARTER PROVVEDIMENTI DI ALLONTANAMENTO DI CITTADINI UE PER MOTIVI DI SICUREZZA PERSONE ARRESTATE PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA PERSONE SEGNALATE IN STATO DI LIBERTÀ Ordine Pubblico UNITÀ MOVIMENTATE EVENTI SPORTIVI (CALCIO) MONITORATI SPETTATORI PRESENTI UNITÀ IMPIEGATE PER PARTITE DI CALCIO PROFESSIONISTICO FERITI APPARTENENTI ALLA POLIZIA DASPO EMESSI ARRESTATI DENUNCIATI IN STATO DI LIBERTÀ MANIFESTAZIONI * 52.823 18.361 25 1.350 373 2.491 385.237 3.057 15,5 mln 102.889 120 1.496 185 1.092 7.391* 1.088 su temi politici, 2.920 a carattere sindacale/occupazionale, 251 studentesche, 248 sull’immigrazione, 176 a tutela dell’ambiente, 267 sulla pace, 265 elettorali e 2.176 su tematiche varie. Lotta al Terrorismo ARRESTI PER TERRORISMO INTERNO INTERNAZIONALE 13 17 ESTREMISMO DI SINISTRA ARRESTATI DENUNCIATI ALL’A.G. 67 1.782 ESTREMISMO DI DESTRA ARRESTATI DENUNCIATI ALL’A.G. 19 166 SQUADRE TIFOSERIE ARRESTATI DENUNCIATI ALL’A.G. 130 754 15 SINDACALE Un bilancio delle attività del Coisp del 2009 mostra i lusinghieri risultati che si producono solo grazie ad indipendenza, libertà, fede nei propri principi, cooperazione, caparbietà Una passione che porta lontano E per il futuro progetti e ambizioni sempre più grandi… a partire dal Consiglio Nazionale di Olga Iembo “C hi ben comincia è a metà dell’opera” recita un antico adagio… ed il Coisp allora si avvia ad ampie falcate verso la realizzazione di qualcosa che non si fermerà, e crescerà ancora ed ancora. Gli straordinari risultati raggiunti dal Sindacato Indipendente di Polizia nel 2009 lo testimoniano, lo promettono! Il segreto è la forza dell’indipendenza, delle idee libere, dei principi incrollabili, della partecipazione comune. Credere in ciò che si fa, e che sia possibile raggiungere risultati ambiziosi paga sempre, non fa avvertire la fatica, riempie di orgoglio, alimenta la passione di fare sempre di più, sempre meglio. “Si chiude un anno, ed è tempo di bilanci, e di auspici. E se sul piano delle problematiche del comparto non può negarsi che il 2009 è stato caratterizzato da profonde negatività, da carenze sempre più serie ed incalzanti, e da situazioni che addirittura si sono involute invece di migliorare, sul piano della propria attività il Coisp ha vissuto dodici mesi di ottimi risultati e di crescita esponenziale grazie al prezioso e insostituibile contributo di ogni singolo componente”. Così Franco Maccari, Segretario Generale del Sindacato indipendente di Polizia, ha salutato l’anno nuovo soffermandosi a tirare le somme di un 2009 che ha visto il Coisp tanto più forte e caparbio quanto maggiori sono stati gli scogli che si è trovato a dover superare, con un impegno che ha convinto, e che ha avuto un effetto trascinante coinvolgendo Colleghi, Istituzioni e Società civile. E proprio l’inarrestabile crescita dell’attività che si è registrata consente di affermare che fino ad ora si sono solamente gettate le basi per un lavoro enorme che nell’arco del 2010 migliorerà ancora, consentendo di raggiungere nuovi ragguardevoli traguardi, e di poter così incidere sempre di più nella strenua difesa dei diritti degli uomini e delle donne della Polizia di Stato. “E’ stato un anno di vera, organizzata ed efficiente crescita – ha commentato Maccari -, durante il quale abbiamo dato tutto di noi stessi per mostrare chiara e definita la fisionomia di un Sindacato che nella sua Indipendenza trova tutta la convinzione, la motivazione ed il sentimento necessario per scegliere, per assumere le proprie posizioni, per combattere le proprie battaglie, con un unico obiettivo, dignità, rispetto, benessere di chi ogni giorno mette la propria vita al servizio dei cittadini. Un anno durante il quale abbiamo imparato a comunicare sempre di più con il mondo, trovando nei nostri interlocutori spunti essenziali per comprendere e per interagire nel rispetto dei ruoli”. 16 SICUREZZA E POLIZIA Da qui è partito il Segretario Generale, ripercorrendo i mesi trascorsi a partire dal momento in cui il Coisp ha dato vita alla rivista “Polizia & Sicurezza”, dotandosi così di uno straordinario mezzo di comunicazione che ha unito il Sindacato agli Operatori di Polizia ed all’Italia intera. Un mezzo che tra le sue pagine ha raccolto le esperienze di vita che hanno portato il Coisp nelle piazze, per le strade, nelle manifestazioni pubbliche accanto alla gente che ha manifestato in difesa dei propri diritti e dei propri principi. E poi lo ha portato nei centri per immigrati di tutto il Paese, a toccare con mano le disperate condizioni in cui operano i colleghi. Lo ha portato nelle strutture territoriali, a fare formazione. Lo ha portato ai tavoli di concertazione e di confronto per affrontare le spinose questioni sindacali in cui ancora vere e proprie voragini si frappongono per giungere soluzioni soddisfacenti. Lo ha portato sotto le macerie dell’Abruzzo e negli altri posti funestati dai drammi sofferti dagli italiani. Lo ha portato nella Capitale, assieme a tutte le altre realtà sindacali, per la straordinaria manifestazione contro gli assurdi tagli al comparto sicurezza da parte di un Governo che non prova vergogna nel mortificare e stringere nell’angolo i suoi servitori più fedeli. Lo ha portato sui giornali, nelle televisioni ed in ogni luogo dove è stato necessario e possibile ribadire un secco ‘no’ ad ogni strumentalizzazione e ad ogni bieca manovra puramente pubblicitaria messa in campo da una politica ipocrita che vende menzogne a spese della sicurezza della gente. Il leader del Coisp ha ricordato che questo è un momento particolarmente difficile nel Paese, che peraltro porterà verso peggioramenti del sistema sicurezza, e che ciò rende necessario non solo vigilare ma anche pensare alle strategie ed alle proposte per tutelare tutti i colleghi e l’intero comparto. “Un momento difficile in cui – ha detto -, come ho già avuto modo di dire, nei prossimi quattro anni, solo per fare uno degli esempi possibili, assisteremo all’uscita dagli organici della Polizia di Stato di circa 4.000 unità, ed all’ingresso di circa 800, con un conflitto sociale che è destinato ad aumentare, non fosse altro per gli effetti della crisi economica. Ad aggravare la situazione, poi, c’è questo assurdo clima fatto di ostilità, di personalismi, di bassezze e di scantonamenti. Un clima in cui i politici sono troppo occupati nel gioco di fare a ‘chi la spara più grossa’, ad offendersi senza ritegno ed a mentire in maniera sempre più clamorosa, per occuparsi di quello che ai cittadini spetta, di quello che alla gente serve davvero, di quello che è indispensabile ai tutori della sicurezza e dell’ordine per poter svolgere il proprio ruolo. Ecco perché il compito che ci onoriamo di svolgere è sempre più duro, ma duri siamo noi, tanto quanto corretti, in un contesto generale in cui correttezza politica ed istituzionale sono letteralmente scomparse”. In un contesto di tal genere, il modo nuovo di vivere il Sindacato dei componenti del Coisp ha saputo coinvolgere, riportando al centro dell’attenzione la persona, e le sue esigenze di salute e di sicurezza prima di tutto, oltre che le sue giuste istanze economiche. Ecco perché il 2009 ha consentito, tra l’altro, di registrare tanti nuovi ingressi, anche di storici membri di altri sindacati, nella grande famiglia del Coisp, ed ecco perché anche il 2010 consentirà di accogliere tanti nuovi “combattenti”. A partire dal grande impegno del Consiglio Nazionale che nelle giornate del 28 e 29 gennaio ha riunito a Squillace, in provincia di Catanzaro, gli stati generali del Sindacato Indipendente di Polizia, il 2010 si è presentato subito come un nuovo anno ricco di sfide, di progetti, di impegni. Un anno in cui Franco Maccari non ha potuto che augurarsi un’unica cosa: “Che continuiamo ad essere esattamente come siamo, tenaci e caparbi, umili e recettivi, pronti a crescere e migliorare ma certi delle nostre qualità. Insomma, come noi amiamo dire, duri ma corretti!”. 17 MEMORY DAY Memory Day 18 SICUREZZA E POLIZIA ATTUALITÀ Un percorso com plesso e non anc ora concluso Battisti e l’estradizione di Olga Iembo C Le vicende giudiz iarie che hanno l’assassino di Sab coinvolto badin e di altre vittime e le sue numerose fughe per sottrarsi alla giustizia italian a comini; quello di Pieluigi Torr egiani, av- statu esare Battisti è venuto a Mila s di rifugiato no il stato leader dei politico Proletari armati un’ora di distanza 16 febbraio 1979, a Battisti per il comunirifugiato politico A dichiarare dal delitto Sabb smo. E’ stato adin, e stro per il quale fu è stato il minidella Giustizia condannato com condannato con Tarso Genro, cont e co-idea- il sentenze defin tore e co-organ pare ro itive izza re dell’apposita tore. Battisti, latit all’ergasto- te, lo, oltre che per commissione braan- siliana. negli ‘Anni di banda armata, L’Italia ha com piombo’ fuggì rapine, lia dopo armi, gambizz dall’Ita- una unque avanzato azioni, per quat l’eva richiesta di estr sione dal carcere tro omi- giò cidi: quello del adiz e ione si rifuper in Fran Battisti, mar dando vita ad un cia, dove fu arre ra Agenti di Cust esciallo degli allo- gi, e da procedimento stato a Parigiudiziadove doveva esse odia Antonio Sant rio lungo e tortu Udine 6 giugno re estradato in oso che non si oro, Italia per 1978, e quello è ancora concluso. scontare le pene dell’agen- state te Andrea Cam che gli erano inflitte. pagna, Milano Il 18 novembre 19 aprile Nel 1979, nei quali il Supr emo Tribunale marzo 2004 la egli sparò mat derale brasilian FeCorte d’Appello erialmente rigi o ha dato il in testa o alle di Pa- (per cinq rimise in liber spalle delle vitti ue voti a quattro) “via libera” tà Cesare Battisti, me; quel- cogl lo di Lino Sabb all’estradizioac- ne verso iendo la richiesta adin, macellaio, l’Italia di Cesa di rilascio avan ucciso a ta dai S. Maria di Sala re Battisti. Il voza- to decisivo (Ve) il 16 febbraio legali dell’itali è stato quello ano, detenuto cui partecipò assie 1979, carcere del presidennel della Santé in me al killer Dieg attesa di un’even- te dell’Alta corte, Gilmar Men o Gia- tuale estradizione. Il des, che ha ritenuto gli omicidi per la Corte d’appello 30 giugno del 2004, è stato condannato “crim cui Battisti di Parigi diede parere favo ini comuni” revole all’estra Il Presidente del Brasile Lula dizione di Batt isti in Italia. Poco dopo il pres idente francese Jacques Chir ac fece sapere che avrebbe dato il via libera all’estradizione nel caso in cui il ricorso in Cass azione presenta to dai legali di Battisti fosse stato respinto. A quel punto, Battisti era fuggito in Brasile. La polizia francese non abbandonò le sue tracce. Il 18 mar no scorso Battisti, zo dell’angrazie anche a una donna che gli aveva portato dei soldi e che era stata seguita da agenti francesi, è stato catturato in un albergo di Copacabana a Rio de Janeiro. Il 13 gennaio 2009 , però, in Brasile gli è stato riconosciuto lo 14 numero 1/2 - 2010 19 MEMORY DAY Il sacro fuoco del Ricordo Celebrata a Venezia la XVII edizione del Memory Day, in ricordo delle vittime del dovere, del terrorismo e della criminalità di Antonio Capria U na fiaccola per illuminare i ricordi e riscaldare i cuori. E’ il fuoco sacro della memoria, tenuto vivo dal Coisp, che anche quest’anno, nella città di Venezia, ha voluto celebrare il “Memory Day”. Da diciassette anni una giornata per ricordare i tanti Servitori dello Stato rimasti feriti o uccisi nell’adempimento del dovere, le vittime del terrorismo e della criminalità, e il dramma vissuto dai familiari. Familiari che il 19 novembre scorso hanno affollato, ancora una volta, il Teatro Toniolo di Mestre, stretti dall’abbraccio di centinaia di giovani, studenti delle scuole di ogni grado, e di altrettanti poliziotti giunti da tutta Italia. Chiamati a raccolta dal Coisp – il Sindacato indipendente di Polizia, ancora una volta insieme all’associazione Fervicredo – Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere e all’Amministrazione Comunale di Venezia, ad animare il “percorso del ricordo” sono stati proprio quei familiari che portano nel cuore le drammatiche sofferenze legate alla scomparsa di una persona cara, e che oggi, usciti dalla solitudine e dall’isolamento, scoprono con orgoglio che quei sacrifici non sono stati vani, perché indicano una strada di legalità, di civiltà, di giustizia, di amore per il proprio Paese, percorsa ogni giorno di più dalle nuove generazioni. 20 Le manifestazioni del “Memory Day” sono cominciate con un momento di profondo raccoglimento, al Centro civico in via Ciardi 45, con l’accensione del “Braciere Commemorativo” e la consegna della fiaccola ai podisti tedofori, e la cerimonia di intitolazione del Centro civico alla memoria del Sovrintendente della Polizia di Stato Antonio Lippiello, deceduto quando era in servizio presso la Squadra Mobile di Venezia, in seguito a un inseguimento stradale durante un’operazione antidroga il 7 gennaio 2000. Lì ha fatto tappa il corteo, guidato dai tedofori, che ha voluto ripercorrere il sacrificio di vittime indifese del terrorismo, della mafia, del dovere e di ogni forma di criminalità, e che ha toccato alcuni luoghi simbolo di questa parte drammatica della storia di Venezia, e in fondo della storia d’Italia: dal monumento, a Marghera, dedicato all’Ingegnere Giuseppe Taliercio, direttore del Petrolchimico, nel luogo in cui fu fatta ritrovare l’auto contenente il corpo crivellato da 16 colpi di pistola il 20 maggio 1981, dopo 46 giorni di prigionia; alla rotonda autostradale Castellana, dove si trova il Monumento commemorativo dedicato al Sovrintendente della Polizia di Stato Antonio Lippiello; a via Comelico, dove si trova il pavé commemorativo nel luogo dell’agguato terrorista al Vice Questore della Polizia e Dirigente della Digos veneziana, dott. Alfredo Albanese avvenuto il 12 maggio 1980; a viale SICUREZZA E POLIZIA Giuseppe Garibaldi, dove si trova il cippo commemorativo nel luogo dell’agguato terrorista all’Ingegnere Sergio Gori, Vice Direttore del Petrolchimico di Porto Marghera, avvenuto il 29 gennaio 1980. Persone e drammi, storie ripercorse da giovani studenti saliti sul palco del Teatro Toniolo, dove si è concluso il “Percorso del Ricordo” ed ha preso il via il convegno “Per Ricordare”, al quale hanno preso parte illustri relatori e importanti rappresentanti delle Istituzioni. Introdotto da Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, e moderato da Gianluca Versace, il convegno è stato dedicato alla memoria Antonino Copia, agente di polizia deceduto nell’aprile scorso in seguito alle gravissime ferite riportate in un incidente stradale mentre era in servizio a Mestre. Eroi, non per caso ma per scelta. Storie che sono di esempio, perché raccontano, in maniera indelebile, quanta umanità, quanta solidarietà, quanta generosità, senso del dovere, spirito di servizio si conservi sotto le tante divise. Gli intervenuti - dal sindaco di Venezia Massimo Cacciari al sociologo Gianfranco Bettin, dal Sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano al Vice Capo della Polizia di Stato, prefetto Francesco Cirillo, dall’assessore alla Cultura del Comune di Venezia Laura Zanella al deputato Rosa Villecco Calipari, dal questore di Venezia Fulvio Della Rocca fino a Mirko Schio, presidente della Fervicredo - hanno avviato una profonda riflessione sul messaggio che ogni anno parte dal Memory Day, un messaggio di verità, di dolore rinnovato e di sacrificio perenne. “Un messaggio – ha detto Franco Maccari – che deve viaggiare lontano, e raggiungere le menti, i cuori e le coscienze, lasciando traccia del significato dell’impegno che tutti dobbiamo a questa nostra società. Un impegno che conduce noi Servitori dello Stato al fiero adempimento del dovere, alla concretizzazione della nostra passione civile e professionale. La strada che conduce anche tutti gli altri cittadini al rispetto di sé e degli altri, perché il nostro agire abbia un connotato di onestà ed altruismo che renda la vita pregna di significato”. “Il Coisp – ha detto ancora Maccari – che ha avviato questo ideale percorso della memoria all’indomani delle stragi del 1992, quando in uno dei periodi più bui della storia del nostro Paese vennero massacrati i giudici Falcone e Borsellino e i poliziotti delle scorte, non arretrerà mai di fonte alla minaccia dell’oblio che le storture di questa nostra società rischiano di far calare sul sacrificio di chi ha vissuto onorando i principi in cui credeva. Continueremo a ricordare, a ricordare i nostri eroi, a ricordare chi ha pagato un prezzo troppo alto per aver incrociato la strada dei violenti e degli oppressori, a ricordare che forse anche prima potevamo e dovevamo fare tutti di più, a ricordare che non c’è più alcuna scusa per sottrarci ai nostri doveri, a ricordare che se ciascuno fa la propria parte, tutti insieme rappresenteremo una inespugnabile roccaforte di legalità”. Nel corso del convegno al Toniolo, sono stati ripercorsi, con un toccante video, i momenti più significativi delle precedenti edizioni del “Memory Day”. ‘’Momenti - ha ricordato dal palco l’assessore comunale alla Produzione culturale del Comune di Venezia, 21 MEMORY DAY Luana Zanella - che non saranno perduti: tutti i d documenti prodotti in questi anni verranno, grazie al laboratorio di ‘Mestre Noveranno cento’, raccolti e digitalizzati, per essere poi cento messi a disposizione degli studenti e degli mess studiosi”. stud Il si sindaco di Venezia Massimo Cacciari, ha sottolineato come i tanti nomi ricordati nel “Memory Day” non siaric no solo i nomi di vittime del “dovere”, “come se fossero solo persone obbe“c dienti a un comando, che eseguono di un dovere perché imposto dall’esterno: queste persone avevano dentro n di sé una certa idea dello Stato, una d ben precisa idea della convivenza b ccivile, e seguivano una legge interriore, non gli ordini di un’autorità eesterna. Parlando di loro – ha detto Cacciari - non mi m piace definirli ‘vittime del dovere’, ma, piuttosto, ‘testimon ‘testimoni’. Le persone che oggi siamo qui a ricordare sapevano benissimo cosa stavano facendo e che cosa rischiavano. E lo facevano non per ‘dovere’, ma perché credevano fermamente in quei valori di giustizia e democrazia senza i quali nessun Stato può sopravvivere. Questi uomini sapevano che una comunità non può reggersi con criminalità la organizzata, con il terrorismo, e avrebbero lottato in questa direzione anche se fossero stati comuni cittadini, e non rappresentanti delle Forze dell’Ordine o magistrati. Avrebbero comunque combattuto nello stesso modo quelle forze, quelle potenze che impediscono e che hanno impedito a questo paese di essere un’effettiva, compiuta, responsabile democrazia. Questi uomini sono infinitamente di più che l’espressione del senso del dovere, sono l’espressione dello Stato che è dentro di noi”. 22 SICUREZZA E POLIZIA Sulla stessa linea l’on. Rosa Villecco Calipari: “Non amo la parola ‘servitori dello Stato’, che trovo riduttiva. Non si tratta di ubbidire inconsapevolmente a un ordine. Ciò che distingue le persone che scelgono di stare dalla parte dello Stato è un codice morale interiore, che si forma negli anni, che si rafforza con percorsi non facili”. Il vice capo Polizia di Stato, prefetto Francesco Cirillo, ha proposto al sindaco di Palermo che ”al posto delle targhe stradali che inneggiano a vecchie nobiltà colluse con la mafia” venga messo “il nome delle vittime della criminalità organizzata. Così alla fine si finisce di fare qualche fiction che inneggia al ‘capo dei capi’”. Cirillo, ricordando che fece questa proposta quando per tre anni era stato questore di Palermo, ha sottolineato che la fiction è stata “una cosa indegna: il capo dei capi di chi? - si è chiesto Cirillo - dei vigliacchi, degli assassini, di chi colpisce alle spalle”. Cirillo, ricordando di essere stato con il questore di Venezia Fulvio Della Rocca compagno di corso nella scuola di polizia di Ninì Cassara e Alfredo Albanese, ha poi rivolto un appello “a quelli che stanno laggiù di aiutarci, come i ragazzi di Calatafimi che hanno applaudito la polizia. Una volta - ha detto - chiudevano le finestre quando passavano i poliziotti, oggi la Sicilia di quei ragazzi dal volto pulito è il segno più forte che la società civile, non la società incivile dell’omertà, sta al fianco degli uomini in uniforme”. Alfredo Mantovano, sottosegretario Interni, ha affermato che “un modo di ricordare i 150 anni di unità nazionale è quello di leggere, magari nelle tante targhe affisse nelle nostre città, le singole storie dei caduti per la Patria, le storie delle loro famiglie. E’ questa la storia di carne e di sangue del nostro Paese. Oggi come ieri è necessario fare le sentinelle su una linea di confine tra barbarie e civiltà: il ‘Memory Day’ ricorda il sacrificio di tante sentinelle e delle loro famiglie”. Mirko Schio, presidente della Fervicredo, ha evidenziato come il “Memory Day” abbia messo radici nel tessuto sociale, con il coinvolgimento delle scuole, delle associazioni, dell’intera cittadinanza: “La Fervicredo – ha detto Schio - nata dall’esigenza di dare pari dignità alle vittime, in questi anni è riuscita a spostare i riflettori della scena mediatica dai carnefici alle vittime, a coloro che hanno pagato con la vita, o subendo gravi conseguenze fisiche, la loro dedizione al dovere. Una società senza memoria non ha futuro, e noi siamo qui per consegnare ai giovani un testimone, una fiaccola del ricordo perché sia conservata e custodita, e tramandata alle generazioni a venire”. 23 CONSIGLIO NAZIONALE Consiglio nazionale !2!EDC!Njmbop!.!F vsp!3-69 PSHBOP!VG GJDJBMF!OB[ JPOBMF!EFM!D p/J/T/Q/ QPTUF!JUBMJBOF! T/q/B/!.!Tqfej{jpo f!jo!B/Q/!.!E/M/!46 403114!)Dpow/!jo !M/!380303115!o/! 57*!bsu/!2!Dpnnb CONSIGLIO NAZIONALE IL CASO GENCH I Storia di un uom o in balia dello Stato CONVEGNO SIC UREZZA Processo breve, sì dal O°!!4 BOOP!JJJ NBS[P!3121 24 Senato SICUREZZA E POLIZIA IL CASO GEN CHI “Il caso Genchi ”: il super-consul ente informatic o racconta i rap affari, mafia, ma porti tra politic ssoneria e poteri a, deviati Storia di un uo in balia dello S mo tato “I magistrati fac ciano i magistra ti, di Antonio Capr ia M anziché accettare incarichi politic i” che uno scandalo. Una bufala perch é Genchi non scheda ness agistrati in cont uno: riceve inter atto con boss cettazioni e tabulati disposti della ’ndranghe e acquisiti dai pubb ta, procuratori lici ministeri e dai giudici che vanno a pran secondo la legge zo con i loro e li incrocia per leggerli e indagati, giudici interpretarli al meg che vanno a braccetto con avvo lio. Una bufala che però ha cati poco prima consentit di scar- dagin cerare i loro assis i, perquisizioni, sequ o di scatenare intiti, fughe di notiz ie pilota- e appa estri di banche dati te per depistare recchiature infor e bloccare indagini matiche, contro un o addi- mo accu rittura per favorire uosato la fuga di mafiosi di “comprometter gisti. Non è l’avv e stra- la stabi e la sicurezza e lità democratica incente trama di del Paese”. Genc un legal- rò ha thriller destinato hi pedimostrato di avere a diventare best -seller, ma tame agito sempre corre la storia vera di nte, seguendo la tun sistema di pote legge, mentre sono re occul- ti illegi to, una sorta di stastato nello stato ttimi i sequestri subit , ricostruito Resta i. dal super-consulen da capire chi sono te informatico di i “pupari” che hann rose Procure d’Ita nume- determin o lia: Gioacchino Genc ato l’intera vicen da. Il vice-questore hi. Perché Genchi, con palermitano ha le sue indagini, lavorato al to fianco di decine ha scava nel cuore dei pote di pm e ha risolt ri occulti e criminali o centi di complicate inda che gini giudiziarie anali naia governano il Paese, e ha fatto luce sugli intre zzando ci tra e comparando i cla politica, la mafi dati di tabulati telefo a, gli affari, gli appa nici, in- ti devia tercettazioni e fluss rati dello Stato, dai i informatici, incro servizi segreti a ciando- parte li con tracce banc una della magistratura. omat, telepass, carte dito, ricariche telefo di cre- Nelle sue niche, biglietti aerei mani sono passate le indagini infor, con- matiche ti correnti e oper lo Stato”, edito azioni socie- Marc più delicate. Dai processi al sena tore gente – dice da Aliberti. “La storia sconvolello Dell’Utri a quell tarie. Marco Travaglio o del presidente la Regione Sicili nella sua prefadel- zione – Per poi essere accu a Salvatore Cuffa sato – dagini ro, dalle in- paur che spiega perché tanti potenti hann sui fiancheggiator dal presidente a del contenuto dell’a o i di Provenzano del Con- scom rchivio”. alla Nelle mille parsa della picco siglio Berluscon la Denise Pipitone. pagine del libro i - di es- rapp veng E poi, mi e cogn ono fuori noorti tra sere il protagoni omi, dati, fatti. Un sta del faccendie servizi segreti e personaggi losch materiale i, e scottante che ri “più grande scan ripercorre i retroscen inedito dalo del- più torbi i cui nomi ricorrono nelle vicen de timi vent’ann a degli ulde della recente la storia della Repu i della storia d’Ita storia bbli- soprattut lia, da Tangento, Genchi ha lavor del Paese. Ma topoli alle scala ca”, per il suo presu te banc ato nto alle stragi di Capaci e via D’Am alle indagini ai dossieraggi Telec arie, dai crac finanziari archivio informati co nel rato con om-Sismi, dagli omic elio, e ha lavode Magistris all’in celle idi ecquale avrebbe sche nti di mafia alla nuov chiesta Why Not. da- “In Why a P2. E poi, i capit Not avevo trova li dolorosi delle oto trecentocinstragi di Capaci to le stesse perso ne sulle e via D’Ame- lio, di via dei qua ntam i- D’Am quali indagavo per la strage Georgofili e via Pales di via elio. L’unica altra tro, le bombe di Roma, le agen indagine della mia la italiani. ta de di Giovanni Falco che non fu possibile vi- ultimi due ne, gli giorni di Paolo Bors finire”. Inizia così Una bu- logo il dia- sanguino ellino: la nascita tra Genchi e Edoa sa della “seconda rdo Montolli, nel fala, più “Il caso Repubblica”. E poi libro gli squarci Genchi. Storia di nelle un uomo in balia del- sabili, le collu istituzioni, le amicizie impensioni tra lo Stato e l’antistato. numero 3 - 2010 25 CONSIGLIO NAZIONALE “Pretendiamo rispetto” Al Convegno nazionale del COISP a Catanzaro idee a confronto sulla specificità del lavoro dei Poliziotti A Franco Maccari replica il sottosegretario Mantovano: “Lavoriamo per voi” di Olga Iembo U na sala congressi gremita per il Convegno nazionale del Coisp - Sindacato indipendente di Polizia –, che si è tenuto il 29 gennaio scorso a Catanzaro, ha rappresentato la giusta conclusione di una due giorni densa di contenuti ed estremamente proficua sul piano del confronto e della progettualità, realizzata nell’ambito del Consiglio nazionale del Sindacato, guidato dal Segretario Generale Franco Maccari. Numerosi i rappresentanti delle autorità civili e militari presenti ai lavori, che sono stati coordinati dal Presidente del Coisp Marcello La Bella. Tanti illustri relatori si sono alternati al microfono nella sala congressi del villaggio Porto Rhoca di Squillace (Cz), incorniciati dal verde delle bandiere del Coisp e dal rosso vermiglio dei manifesti su cui spiccava il leit motiv del Convegno, “Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Alla fine vinciamo... NOI!!”, una frase mutuata da Ghandi nella quale il Coisp ha ritrovato l’essenza stessa del suo agire, nella consapevolezza che l’umiltà e lo spirito di servizio hanno fatto crescere un Sindacato giovane ma deciso, l’iniziativa, la libertà e l’autonomia lo hanno reso credibile, e l’indipendenza lo ha fatto imporre come interlocutore autorevole e come riferimento. “Specificità del lavoro dei poliziotti + indipendenza del Sindacato di Polizia = concreta sicurezza e reale legalità nel Paese” è stato il tema del confronto, che ciascuno ha interpretato nella maniera più consona al proprio ruolo. Dopo i saluti del Primo cittadino di Squillace, Guido Rhodio, ed anche del Prefetto di Catanzaro Giuseppina Di Rose e del Questore Arturo De Felice, il Sindaco della città capoluogo di regione, Rosario Olivo, ha voluto immediatamente puntare sull’argomento principe del dibattito, la sicurezza ed i modi di garantirla, sottolineando con determinazione che “da troppo tempo ormai si attende che il Governo nazionale sblocchi i fondi già assegnati a Catanzaro nell’ambito dei programmi previsti dal Pon Sicurezza, che consentiranno di dar corso ai progetti pensati per la città”. Non meno forte e “centrato” l’intervento del Presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, la quale, statistiche alla mano, si è soffermata sulle disastrose condizioni in cui ancora operano gli appartenenti delle Forze dell’ordine, e sui disagi vissuti sul piano personale e familiare. Al Prefetto Giovanni Cerere Palazzo, alla guida della Direzione centrale per le risorse umane del Dipartimento della 26 pubblica sicurezza, è spettato portare alla platea ed agli organizzatori il saluto ed il pensiero del Capo della Polizia, Antonio Manganelli, mentre il Segretario Generale del Coisp, Franco Maccari, ha messo sul tappeto le più stringenti questioni sulle quali gli interlocutori istituzionali sono chiamati a responsabilità. Rinnovo del contratto, riorganizzazione dei presidi territoriali e riordino delle carriere sono i nodi sui quali non è più possibile prendere tempo, ha detto Maccari, il quale ha anche lanciato un monito ben preciso quando ha avvertito: “Non sopporteremo più l’atteggiamento di sfida e di poca galanteria di molti esponenti del Governo nei confronti del Sindacato e dei poliziotti, e le carenze abissali che rendono il lavoro dei servitori dello Stato un percorso ad ostacoli”. “Sappiamo – ha aggiunto Maccari - che in questo momento nel Paese ci sono situazioni di enorme difficoltà, ma ciò che abbiamo scelto di fare ha una specificità tale da segnare profondamente, per non dire ‘compromettere’, la vita quotidiana e la nostra intera esistenza. Su tutto, quel che pretendiamo è il rispetto, della dignità, dell’onore, del sacrificio. ‘Duri ma corretti’ è il nostro motto – ha concluso il Segretario Generale -, e vuole dire esattamente questo, che non consentiremo alcuna mancanza di rispetto nei confronti nostri e di tutte le altre Forze di Polizia, meno che mai da parte dei rappresentanti istituzionali”. SICUREZZA E POLIZIA Più tardi l’onorevole Alfredo Mantovano, Sottosegretario di Stato all’Interno, ha voluto raccogliere, sia pur molto rapidamente, il segnale lanciato da Maccari e, dopo aver affermato che il “Governo è impegnato in ogni modo nella lotta alla criminalità”, ha anche sostenuto che proprio su contratto, riordino e riorganizzazione, l’Esecutivo nazionale “sta lavorando, per superare tutti i ritardi e raggiungere una situazione soddisfacente per tutti nel presente e per il passato”, prima di passare alla “dolente nota” dell’unico comparto Sicurezza-Difesa che, per quanto non piaccia affatto agli addetti ai lavori, a suo dire sarebbe l’unica strada seriamente percorribile per risolvere molti problemi subito e con le poche risorse disponibili. “Dobbiamo prendere atto che questo non è il riordino della Polizia di Stato, ma di tutte le Forze di Polizia. E quindi è inevitabile che qualcuno ceda qualcosa” – ha concluso Mantovano -, prima di congedarsi con un vivo ringraziamento alle Forze di Polizia, “perché - ha detto - per i Poliziotti la ‘partita doppia’ non esiste, voi conoscete solo la voce del ‘dare’, e sappiate che da parte dello Stato c’è gratitudine e grande rispetto”. Una frase che poco dopo ha ripreso l’imprenditore Filippo Callipo, il quale non ha risparmiato toni alquanto critici verso la conclusione del rappresentante del Governo: “La gratitudine fa piacere – ha commentato Callipo -, ma chi rischia la vita ogni giorno deve essere messo nelle degne condizioni di vivere e ricevere anche la giusta gratificazione economica. La ‘partita doppia’ ha la sua importanza e come!”. “E’ solo grazie alle Forze dell’Ordine – ha poi sottolineato Callipo - che noi imprenditori riusciamo a svolgere la nostra attività in Calabria. Bisogna potenziare le Forze di Polizia, perché lo Stato riprenda il controllo del territorio, altrimenti in questa regione non ci sarà alcuna possibilità di sviluppo”. Un concetto, questo della ‘necessità della presenza delle Forze di Polizia’, unico vero riferimento dei cittadini che ne traggono un senso di maggiore sicurezza, che è stato al centro della maggior parte degli interventi, compresi quelli di Rocco Mazza, di Confagricoltura Calabria; di Pietro Santo Molinaro, e del responsabile provinciale Europcar, Tony Proscia, nonché di Narciso Pisacreta, Vice presidente nazionale dell’Associazione arbitri italiani che, con una similitudine tra le funzioni del poliziotto per strada e dell’arbitro in campo, ha ribadito come “si è tutti più liberi solo grazie al rispetto delle regole”. Ancor più “addentro” l’intervento dell’onorevole Maria Grazia Laganà Fortugno, componente della Commissione Difesa della Camera dei deputati, la quale ha ammonito: “Non si può pensare di garantire la sicurezza con le ronde o l’impiego dei militari. La sicurezza si può affermare soltanto valorizzando la specificità del lavoro delle Forze dell’Ordine”. “Anche il Governo – ha aggiunto - ha riconosciuto la specificità del lavoro dei poliziotti, ma al riconoscimento formale non è seguito quello sostanziale. Non si può certo affermare che una manciata di euro al mese possa ripagare la professionalità, lo spirito di sacrificio e la dignità con cui i poliziotti hanno sempre dimostrato di svolgere il proprio lavoro”. Non a caso, a chiusura dei lavori – al termine dei quali ha portato il proprio saluto anche l’onorevole Mario Tassone, Componente della Commissione parlamentare antimafia e vice segretario nazionale dell’Unione di Centro -, l’onorevole Emanuele Fiano, Responsabile Sicurezza del Partito democratico, ha voluto “offrire al Sindacato un ascolto, un ascolto fatto con l’umiltà di chi sa di dover imparare molto, e di doverlo fare proprio da chi ogni giorno si impegna in prima linea per la difesa del territorio”. “Ecco perché – ha concluso Fiano – vi dico che saremo al nostro posto ad attendere il vostro contributo e di sentire dalla vostra viva voce quali siano priorità, necessità e soluzioni. Parole cui poi daremo in sede istituzionale un seguito concreto, non usando questo confronto solo come mera operazione di facciata”. 27 CONSIGLIO NAZIONALE MACCARI: “Duri ma corretti” “Siamo qui, oggi ed ogni giorno, e deve essere molto chiaro il perché. Noi vogliamo parlare di noi, vogliamo che ci sia data l’attenzione necessaria, e che è sacrosanta, nel senso che si trovino soluzioni ai problemi che ci assillano. Se non fosse così che motivo avrebbe di esistere il Sindacato? Noi vogliamo fare Sindacato in maniera concreta e leale, sappiamo quali sono le difficoltà e le inefficienze da affrontare e dobbiamo pretendere che lo si faccia in maniera seria, nell’interesse di uomini e donne della Polizia di Stato”. E’ quanto ha detto Franco Maccari, Segretario generale del Coisp, Sindacato indipendente di Polizia, nell’ambito del Convegno nazionale sul tema “Specificità del lavoro dei Poliziotti + Indipendenza del Sindacato di Polizia = Concreta sicurezza e reale legalità nel Paese”, in corso a Squillace (Catanzaro). Nel suo intervento introduttivo il leader del Coisp si è concentrato soprattutto sulle tre tematiche che attengono al comparto, tenendo banco nel panorama delle emergenze irrisolte: il mancato rinnovo del contratto; la necessità della redistribuzione e razionalizzazione delle forze sul territorio; l’impellenza di un riordino che non può più attendere; e, pur affermando di aver apprezzato il recente riferimento del Ministro Maroni a quest’ultima tematica, ha tuttavia criticato senza mezzi termini alcuni esponenti del Governo per “l’atteggiamento di sfida e di poca galanteria nei confronti del Sindacato e dei poliziotti, e per le carenze abissali che rendono il lavoro dei servitori dello Stato un percorso ad ostacoli”. “Perché nella nostra indipendenza e nella nostra autonomia – ha spiegato Maccari - siamo perfettamente in grado di dire quando concordiamo con l’azione di qualcuno, ma anche, se necessario, di criticare pesantemente ciò che non va bene. Sappiamo che in questo momento nel Paese ci sono situazioni di enorme difficoltà, ma ciò che abbiamo scelto di fare ha una specificità tale da segnare profondamente, per non dire ‘compromettere’, la vita quotidiana e la nostra intera 28 esistenza. Se avessimo dovuto trovare un lavoro qualsiasi – ha spiegato il Segretario Generale - avremmo fatto altro. Ma il nostro non è un lavoro qualsiasi, lo abbiamo scelto e lo intendiamo e lo viviamo in una maniera tale da non consentirci di passare sopra a quanto ci manca in termini di mezzi, ma non solo. Su tutto, quel che pretendiamo è il rispetto, della dignità, dell’onore, del sacrificio”. “‘Duri ma corretti’ è il nostro motto – ha concluso Maccari -, e vuole dire esattamente questo, che non consentiremo alcuna mancanza di rispetto nei confronti nostri e di tutte le altre Forze di Polizia, meno che mai da parte dei rappresentanti istituzionali. In chiunque rappresenti qualcuno o qualcosa, una volta di più, vogliamo e pretendiamo un linguaggio consono ed il massimo rispetto, oltre che il concreto adempimento dei doveri che gli sono stati assegnati”. SICUREZZA E POLIZIA MANTOVANO: “Conoscete solo la voce del dare’”” “Senza retorica, posso attestare la piena consapevolezza del ministro e di tutto il Viminale della generosità e dell’importanza del vostro lavoro. Per i Poliziotti la ‘partita doppia’ non esiste, voi conoscete solo la voce del ‘dare’, e sappiate che da parte dello Stato c’è gratitudine e grande rispetto”. E’ quanto ha detto Alfredo Mantovano, Sottosegretario di Stato all’Interno, il 29 gennaio scorso a Catanzaro nell’ambito del Convegno nazionale del Coisp. “In ventiquattro ore – ha detto il Sottosegretario - abbiamo registrato eventi particolarmente positivi che riguardano la ‘ndrangheta e la sicurezza. Prima il Consiglio dei ministri a Reggio, poi la due giorni del Consiglio nazionale del Coisp, ed anche Confindustria che ha rilanciato l’obbligo di denuncia dell’illegalità che soffoca ogni sviluppo. E’ una cosa bella e positiva. Mi pare che testimoni quale attenzione ci sia per questo territorio e per queste tematiche. Lo dico perché anche le questioni che interessano i Corpi di polizia vanno inquadrate nel contesto dello sforzo che si sta facendo nella lotta alla criminalità. Tale lotta è come la difesa di un condominio, la cosa più pericolosa è il marcio che sta nei piani interrati, quello che tratta gli affari, gli appalti, l’economia, quello che si inserisce nelle fondamenta e provoca lo sbriciolamento di quell’edificio”. “Da parte del Governo – ha aggiunto Mantovano - l’azione di contrasto alla criminalità si è concretizzata nell’adozione di tutta una serie di misure, di cui vorrei citare quella che consente l’aggressione ai patrimoni della criminalità attraverso sequestri e confische”. Il sottosegretario ha ricordato i 7 miliardi e mezzo di beni sequestrati ed i 2 miliardi di beni confiscati in un anno, evidenziando che “dalle risorse immediatamente monetizzabili, è nato il ‘Fondo unico giustizia’ (ultima stima 1 miliardo e 600 mila euro). Sono risorse – ha spiegato - che permettono, sia pure in parte, di colmare i ritardi che si sono registrati per via della crisi. Ieri a Reggio Calabria sono state assunte delle decisioni importanti, quella immediatamente operativa è l’istituzione dell’‘Agenzia internazionale per i beni sequestrati’, che servirà ad evitare il deterioramento e la dispersione dei beni e la loro immediata utilizzazione, poiché la norma prevede l’immediata fruizione dei beni fungibili sequestrati”. Passando poi ai tre grandi temi in discussione, citati in precedenza dal Segretario Generale del Coisp Franco Maccari, Mantovano ha iniziato dal rinnovo contrattuale, ammettendo che “è vero che c’è ritardo, ma in qualche misura esso è stato concordato, perché vi è stato un discorso responsabilmente accettato tra ministro e sindacati di attendere le risorse necessarie per andare oltre i 47 euro di aumento già disponibili. Lo sforzo è in atto – ha garantito il Sottosegretario -, ed è nella direzione di cercare di superare la difficoltà del reperimento delle risorse. Dal 2010 comunque riprende il turn over, e tenteremo di rimetterci in pari con l’annualità in corso, prima di affrontare il problema del pregresso”. Quanto alla questione della razionalizzazione dei presidi, Mantovano ha dimostrato di condividerne la necessità, ma ha ricordato con grande forza che “non è affatto facile come qualcuno potrebbe pensare, perché ogni volta che si mette mano ai presidi esistenti si scatenano le resistenze e le reazioni di chi vive su quel territorio”. Ultimo, ma non meno importante, il Sottosegretario ha trattato la questione del riordino: “La difficoltà maggiore – ha detto Mantovano - è che c’è un unico comparto Sicurezza-Difesa. Sono due realtà ciascuna con esigenze proprie, e dunque delle due l’una: o immaginiamo una separazione dei due comparti – ha spiegato scatenando l’applauso della sala -, oppure, volendo arrivare a un riordino in tempi accettabili e con i mezzi che abbiamo, dobbiamo prendere atto che questo non è il riordino della Polizia di Stato, ma di tutte le Forze di Polizia. E quindi è inevitabile che qualcuno ceda qualcosa”. “Tutte queste – ha concluso - sono voci impegnative, nelle quali il confronto ed il rispetto sono indispensabili, e che non ci devono vedere parti contrapposte di un tavolo, ma parti di uno stesso esercito che punti a raggiungere il risultato nella maniera migliore”. 29 CONSIGLIO NAZIONALE CRIMINALITÀ QPTUF!JUBMJBOF! T/q/B/!.!Tqfej{jpo f!jo!B/Q/!.!E/M/!46 403114!)Dpow/!jo !M/!3803031 030 15!o/! ! /!57*!b !bsu/!2 su/!2!D !Dpnn pnnb b!2!E !2!ED DC!N C!Njmb jmbop! op!.!F .!Fvsp vsp!3!3-69 69 La Mafia al Nord PSHBOP!VG GJDJBMF!OB[ JPOBMF!EFM!D p/J/T/Q/ LA MAFIA AL NORD INTERVISTA Un “giullare” con tro la mafia LA TRATTATIV A O°!!5 BOOP!JJJ BQSJMF!3121 30 Il “patto” tra Sta to e mafia SICUREZZA E POLIZIA LEGISLAZION I E Varato il DDL Anticorr uzione I condannati non saranno e leggibili condannati per corr to, e concussione, uzione, peculacon sentenza passata in giudicato , non sono eleg gibili in Parlamento. E’ una delle norm contenuta nel e ddl anticorruzio ne stato approvat o in Consiglio dei che è Ministri il primo marzo, con il ‘’sostegn o pieno del Pdl e della Lega Guardasigilli, Ang ’’ ha sottolineato il elino Alfano. “Il Consiglio dei ministri ha appr tre grandi capi ovato toli che fissa un prin del provvedimento cipio fondame ntale: la trasparente gest ione della cosa pubblica frena la corruzio ne’’ ha rimarcat o il ministro della Gius tizia, assicuran do inoltre che ‘’c’è stat a anche la volo ntà ferma di Berlusco ni di procedere a una normativa ampia che riguarda non solo gli aspetti sanziona tori ma che sia in grado di garantire una maggiore efficienza e un buon gove rno’’. Un grande capi tolo del provvedi mento ‘’è quello delle sanz ioni Abbiamo stabilito - ha rilevato Alfano dei regimi nuov i in materia di incandid abilità secondo i quali in talune circostan ze, in caso di cond non ci si possa anne, candidare negl i enti locali. Abbiamo este so queste rego le anche a livello parlame ntare e abbiamo prev un inasprimento isto dannati, con sentenza pass di pene nei conf della pubblica ronti to, per ata in giudicaamministrazio i reati di cui alla ne’’. lettera B dell’arti- le anticorruzione, cui si accompa Il ministro della colo 58 del gna l’OsserGius vatorio sulla corru il nuovo provvedi tizia ha spiegato che periodo Testo Unico Enti Locali, per un zione e gli altri reati mento prevede di 5 anni’’ ha la Pubblica Amm cont detto l’esponen un regi- del Carr me di ineleggib inistrazione. A spieg ro te stato lo stess ilità alla Camera occio. arlo è o Brunetta in conf e al Se- Alfano nato per i cond erenza stamanna ha parlato di una pa. ‘’Il Piano nazi sata in giudicato ti con sentenza pas- mento onale anticorru sorta di ‘’fallizione rappolitico’’ riguardo in presenta il quad ro me peculato, malv relazione a reati co- delle com ai presidenti di plessivo con misu Regioni: ‘’Per i ersazione, corr prevenzione da re presidenti di Regi uzione, ne è concussione. Aspe parte delle singole o- nistrazioni stata prevista tto questo per ammilocali e centrali una incandidabili il quale spec il ministro della - ha chiarito Brutà netta - ogni ifica così come Sem accade in ambito amministrazione tiva, Roberto Cald plificazione legisla- vato pri- predispor sarà tenuta a per il fallimento eroli, ha espresso re un . Così come si va soddisfazione ‘’vi- tano i libri por- la, giustizia piano specifico (difesa, scuo’’. Il ddl ‘’recepis in tribunale’’, , ecc.) e l’insieme ce anche port la mia proposta pari modo ‘’si di tutti i piani ano i ‘libri’ dava emendativa, pres coordinati sarà il nti agli enta in Consiglio dei Piano nazionale antic ministri, che intro ta L’aspetto più innovativo del elettori’’. zione che verrà presentato al Parla orrul’ineleggibilità ddl duce antic orru ne, zio- periodicam per quanto rigua alle cariche di mento e rda il capitolo mess ente aggiornato’’. deputato punt e senatore per Il Piano nazioo a nale inolt o dal ministro per coloro che sono re, come ha prec la Funzione pubb stati con- Rena isato lica, corrispon to Brunetta, cons de e attua una delle il ministro, iste nel Piano nazio previsioni delna- la convenzi one Onu contro la corruzione e 38 numero 4 - 2010 31 CRIMINALITÀ Una mafia liquida che dilaga al Nord di Olga Iembo L’ errore più grossolano che si possa commettere è quello di pensare che la criminalità organizzata sia una prerogativa di alcune specifiche zone d’Italia, che infesti come una piaga alcune regioni, restando solo l’eco di un problema per tutti gli altri cittadini. La malavita organizzata - e su tutti la ‘ndrangheta -, è un morbo per i calabresi come per i veneti, per i siciliani come per i lombardi, per i sardi come per i piemontesi, per i pugliesi come per gli altoatesini. E’ un problema che, come un liquame inarrestabile, ha tracimato in Europa, ed anche oltre. condizioni favorevoli per farlo e, dove non le trova, le crea, grazie alla sua peculiare struttura organizzativa, più volte descritta nel corso delle relazioni annuali di questo Ufficio”. In tale contesto va ricordato il provvedimento, annunciato il 30 maggio 2008, con il quale il governo degli Stati Uniti ha incluso la ‘ndrangheta nella lista nera delle “narcotics kingpin organizations”, le principali organizzazioni dedite al narcotraffico, a seguito della stretta e continua collaborazione fra i Governi degli Stati Uniti e dell’Italia. Secondo quanto dichiarato dal responsabile della Dea di Milano, Richard Bendekovic, “la ‘ndrangheta rappresenta un pericolo per gli USA perché è un elemento sempre più importante nell’arricchimento e quindi nel rafforzamento dei narcos colombiani”. La definizione di mafia “liquida” però, per la Dna, “riesce meno condivisibiNelle regioni settentrionali si avvertono le ove si consideri come a sensibilmente altre presenze, da “cosa nostra”, queste indubbie caratterialla camorra, realtà criminali provenienti dall’Est stiche, la ‘ndrangheta rieeuropeo, alla mala cinese. Segnalata la sinergia sce a coniugare, senza alcon le mafie estere cuna contraddizione interna, il carattere di struttura associativa regolata, E’ con il 19 febbraio 2008 che per la prima volta, nella storia dell’Italia repubblicana, una Commissione parlamentare antimafia consegna al Parlamento e al Paese una relazione completa, analitica e documentata sulla ‘ndrangheta, nonostante le leggi istitutive delle varie Commissioni succedutesi nel tempo avessero evitato accuratamente di nominarla, accomunandola alle “altre associazioni mafiose variamente denominate”. La relazione riconosce quello che da oltre un decennio la Direzione nazionale antimafia (Dna) aveva ripetuto circa la potenza e la pericolosità della ‘ndrangheta, il suo ruolo egemone nel traffico della droga, la sua eccezionale mobilità in Europa e nel mondo, la sua capacità di realizzare la globalizzazione anche nel settore della criminalità. La relazione cita la categoria, introdotta dallo studioso Zygmunt Barman, della “liquidità”, per meglio definire un’organizzazione reticolare e modulare come la ‘ndrangheta. “La definizione può essere pienamente condivisa – spiega la Dna - laddove intende rappresentare come la ‘ndrangheta si adatta, si modella e si inserisce a livello mondiale ovunque trovi le 32 SICUREZZA E POLIZIA radicata nel territorio, dotata di regole interne flessibili ma nel contempo inderogabili, tanto da potere essere definita presenza istituzionale strutturale nella società calabrese, e non solo, interlocutore indefettibile di ogni potere politico ed amministrativo, partner necessario di ogni impresa nazionale o multinazionale che abbia ottenuto l’aggiudicazione di lavori pubblici sul territorio regionale”. Sia sul piano scientifico che su quello giudiziario – tenendo cioè conto dei dati provenienti dalle Direzioni distrettuali antimafia -, alla ‘ndrangheta viene attribuito un carattere “policentrico”, poichè essa, a differenza di “cosa nostra” e “camorra”, connota la sua presenza nelle varie regioni dell’Italia, dell’Europa, del mondo, non sulla base degli affari criminali che di volta in volta conduce, ma sulla base di quella struttura organizzativa ad essa peculiare che riproduce quella originaria di base, su cui costruisce la base operativa per le sue attività di riciclaggio, reinvestimento di capitali, ospitalità di latitanti, traffici di ogni tipo e per il suo inserimento nella vita economica e imprenditoriale dei territori di destinazione, sino ad arrivare, a percorso concluso, a modalità di controllo del territorio, con tutto quello che ne consegue. “Ovunque – è sottolineato nella relazione della Dna -, la presenza mafiosa si accompagna indefettibilmente, all’acquisizione ora violenta, ora truffaldina, ora mediante pratiche corruttive o clientelari, di risorse pubbliche destinate alla realizzazione di opere di pubblica utilità, ovvero alla gestione di attività pubbliche di vario genere, di finanziamenti regionali e comunitari. Le risorse in questione, poi, vanno ad aggiungersi a quelle originate dal traffico di droga, nel quale tutte le cosche calabresi, in misura più o meno accentuata, si dedicano abitualmente, ed a quelle derivanti dall’esazione fiscale di base (le estorsioni), dagli interessi praticati con l’usura, dalle truffe e dai traffici illeciti di ogni tipo”. 33 CRIMINALITÀ Lombardia colonnizzata dalle cosche ‘Ndrangheta al nord, 300 arresti Infiltrazioni nelle istituzioni, nel mirino l’expo 2015 D uro colpo alla ‘ndrangheta e alle sue ramificazioni in tutta Italia. Con un’operazione imponente, carabinieri e polizia, coordinati dalla Dda di Milano e Reggio Calabria, hanno arrestato oltre 300 persone e decapitato i vertici delle cosche. Cosche che dalla terra d’origine avevano esteso i loro tentacoli soprattutto in Lombardia, che si serviva dei colletti bianchi e si infiltrava nelle imprese fino a cercare di arrivare a mettere le mani sull’Expo. Una “mutazione genetica” che sposta gli interessi delle ‘ndrine dalle attività classiche, dal traffico di droga agli omicidi, a un “controllo sistemico” con infiltrazioni nelle istituzioni pubbliche e nella politica, e che trasforma la ‘ndrangheta in una Spa. La ‘ndrangheta ha ‘cambiato pelle’: non solo perché in Lombardia è diventata ‘mafia imprenditrice’, ma anche per le sue caratteristiche di organizzazione, “unitaria, verticistica e piramidale”, per dirla con le parole del Procuratore antimafia Piero Grasso. E’ quanto emerge dall’inchiesta che ha portato all’arresto, in tutta Italia, di 300 presunti affiliati alle famiglie storiche della criminalità calabrese. sistema criminale sia sotto l’aspetto organizzativo che quello patrimoniale”, ha commentato il ministro dell’Interno Maroni. A finire in manette è Domenico Oppedisano, 80 anni, numero uno delle cosche calabresi, ma nella rete finiscono anche gli affiliati alle famiglie storiche: le cosche egemoni nel capoluogo reggino, nella fascia ionica ed in quella tirrenica, tra cui i Pelle di San Luca, i Commisso di Siderno, gli Acquino-Coluccio ed i Mazzaferro di Gioiosa Ionica, i Pesce-Bellocco di Rosarno, gli Alvaro di Sinopoli, i Longo di Polistena, gli Iamonte di Melito Porto Salvo. Cognomi che non tradiscono le origini del Sud, ma i cui affari da tempo, fin dagli anni Settanta, si sono trasferiti al Nord. Il federalismo, però, sembra non piacere all’organizzazione appena smantellata. Chi, come Carmelo Novella, prova a “mettersi in proprio” paga con la vita la scelta. Il 14 luglio 2008 viene ammazzato in un bar di San Vittore Olona perché aveva detto in giro che “la Lombardia”, cioè i gruppi ‘ndranghetisti trapiantati al Nord, avrebbero potuto “fare da soli”, senza la casa madre calabrese. Un desiderio di indipendenza fermato con le pallottole. “La Provincia lo ha fermato”, è quanto si legge in un’intercettazione che ‘svela’ i mandanti del delitto. Una maxi operazione, che ha visto a lavoro carabinieri, poliziotti e uomini della Dia, che coordinati dalle procura di Reggio Calabria e Milano, hanno eseguito all’alba del 13 luglio scorso arresti e perquisizioni a Reggio Calabria, Milano, Monza, Como, Varese, Lecco, Genova e Torino. Complessivamente sono stati sequestrati beni per oltre 60 milioni di euro, insieme ad armi ed esplosivi. “In assoluto la più importante operazione degli ultimi anni contro la ‘ndrangheta, che oggi viene colpita al cuore del suo 34 SICUREZZA E POLIZIA La struttura organica del vertice della ‘ndrangheta, indicata come ‘Provincia’ o ‘Crimine’, non ammette stonature. Da quell’omicidio, anche con l’uso delle intercettazioni, “fondamentali” a detta di Ilda Boccassini procuratore aggiunto della Dda di Milano, viene ricostruita la rete della struttura con un filo diretto lungo la Penisola. Un’organizzazione che punta alla realtà imprenditoriale, ma non dimentica i riti più tradizionali. In Aspromonte, la festa della Madonna di Polsi sancisce l’investitura delle cariche apicali, così come in un centro per anziani a Paderno Dugnano (Milano), intitolato ai giudici antimafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, si elegge (con tanto di brindisi) come ‘mastro generale’ in Lombardia Pasquale Zappia. C’è anche una lavanderia in un centro commerciale di Siderno, gestita dal boss Giuseppe Commisso, usata come luogo degli incontri, ma non bisogna fermarsi in Italia: le indagini hanno accertato infiltrazioni anche in Canada e in Australia. Nell’inchiesta ribattezzata ‘Il crimine’, emerge anche l’esistenza in Lombardia di una ‘camera di controllo’ deputata al raccordo tra le strutture lombarde e calabresi. Sono 160 gli affiliati individuati in Lombardia, ma a detta degli stessi indagati “ne sarebbero operativi 500”. Un esercito che tenta di mettere le mani sugli appalti dell’Expo 2015 attraverso importanti aziende lombarde operanti nel settore edile che versavano in condizioni di difficoltà economica. Un progetto ambizioso che non si concretizza a causa del mancato risanamento della Perego Strade, società attualmente sottoposta a procedura fallimentare, ma in cui l’attività’ di penetrazione della ‘ndrangheta non si ferma al controllo gestionale, ma arriva a una diretta partecipazione del capitale sociale. Tra gli arresti ‘eccellenti’ Giuseppe Neri, boss della ‘ndrangheta in Lombardia, accusato anche di avere convogliato voti elettorali su indicazione di Antonio Chiriaco, 51enne direttore sanitario della Asl di Pavia finito all’alba in carcere, a favore del deputato del Pdl Giancarlo Abelli, il quale non è indagato e risulta estraneo alla vicenda. Arrestato anche Francesco Bertucca, imprenditore edile del pavese e Rocco Coluccio, biologo e imprenditore residente a Novara. Nell’inchiesta risultano indagati anche l’assessore comunale di Pavia Pietro Trivi, con l’accusa di corruzione elettorale e l’ex assessore provinciale milanese Antonio Oliviero che deve rispondere di corruzione e bancarotta. Oliviero sarebbe stato in rapporti con l’imprenditore Ivano Perego, arrestato per associazione mafiosa, e responsabile della Perego Strade, controllata, secondo gli investigatori, da Salvatore Strangio. Tra gli indagati anche quattro carabinieri di Rho. 35 CRIMINALITÀ Una “mutazione genetica” la definisce Edmondo Bruti Liberati, procuratore della Repubblica di Milano, che segna una svolta imprenditrice. Il sequestro di Alessandra Sgarella, nel dicembre 1997, è l’ultima azione dei clan tradizionali. Dal Duemila la ‘ndrangheta si trasforma e punta a un controllo sistemico con infiltrazioni nelle istituzioni pubbliche. “Pervasività sul territorio e capacità di infiltrazioni in ambienti diversi “unite a una struttura “unitaria e verticistica” sono queste le nuove armi secondo Giuseppe Pignatone, procuratore della Repubblica di Reggio Calabria. I politici, nell’inchiesta risulterebbero coinvolti anche esponenti della Lega, sono parte del “capitale sociale dell’organizzazione criminale”, si legge nell’ordinanza del gip di Milano. Un’organizzazione che cambia faccia e che si affida sempre più a prestanomi e capacità imprenditoriali, abbandonando i settori tradizionali dello spaccio di droga o delle pallottole. La capacità d’infiltrazione diventa la forza per farsi largo, senza fare rumore. Un’organizzazione con radici in Calabria, ma capace di infiltrarsi nelle diverse realtà del Nord Italia, senza perdere il fascino e le tradizioni delle “cerimonie di affiliazione”, quasi come quelle narrate nelle scene di un film calssico, come ‘Il Padrino’. Allora, però, non c’erano le intercettazioni. “La rovina degli uomini sono le macchine e i telefonini”, tuona in un’intercettazione uno dei boss finito dietro le sbarre. Il Procuratore antimafia Piero Grasso, insieme ai Procuratori della Repubblica di Milano e Reggio Calabria, Edmondo Bruti Liberati e Giuseppe Pignatone, il procuratore aggiunto Ilda Boccasini, il procuratore generale Manlio Minale e ai vertici 36 SICUREZZA E POLIZIA A proseguire in questo spaccato uscito dall’inchiesta, grazie anche alle molte intercettazioni telefoniche e ambientali, i filmati e i pedinamenti, è stato Giuseppe Pignatone. Ha parlato di un numero ‘eccezionalmente alto di affiliati’ e ha fatto l’esempio di Rosarno (Reggio Calabria) dove su 15 mila abitanti 250 sono affiliati. Poi ha aggiunto: “la capacità di infiltrazione negli ambienti più diversi è la cosa che più preoccupa”. Il Procuratore di Reggio, che ha commentato positivamente l’inserimento da parte del legislatore della ‘ndrangheta nel novero delle organizzazioni di tipo mafioso, ha inoltre spiegato che trattative, decisioni importanti e nomine di nuovi capi (le cariche erano ‘temporanee e elettive’) venivano prese a matrimoni (uno a Platì con migliaia di inviati), feste e battesimi e cerimonie in Calabria. E ancora, per sottolineare l’importanza data all’’unitarietà’ ha citato le parole di un boss intercettato che aveva detto: ‘qui dobbiamo metterci d’accordo per stare tutti insieme. Se no ritorniamo allo sgarro e ognuno ritorna a ‘guardare alla sua locale’. delle forze dell’ordine, hanno raccontato l’inchiesta in una affollatissima conferenza stampa (in platea c’erano anche molti magistrati) a Palazzo di Giustizia di Milano. Il primo a parlare di mutazione genetica dell’organizzazione malavitosa è stato Minale, ricordando l’ultima operazione imponente , ‘I fiori della notte di San Vito’ era del 1994, e sottolineando che rispetto ad allora “ci avviciniamo alla seconda generazione”, per i rapporti con il mondo dell’imprenditoria. Con il boss Pino Neri eletto come ‘capo’ con un brindisi durante una ‘mangiata’ a Paderno Dugnano, nel milanese, e Pasquale Zappia ‘rappresentante del mandamento Lombardia’ (entrambi in carcere) dove, ha proseguito il Pg (fino a un mese fa procuratore capo) ‘si è capito che i legami’ con gli imprenditori ‘sono i più vantaggiosi’. Infine Ilda Boccassini. E’ stata lei a raccontare che tanti degli arrestati di oggi sono persone ‘apparentemente insospettabili, figli di seconda generazione,’ e mai sfiorati da alcuna inchiesta. ‘Sono 500 gli uomini affiliati in Lombardia’ dove sono stati scoperti ‘15 locali’. Un numero destinato a crescere ‘perché sappiamo che sono molti di più’ anche se ‘il dato più sconcertante che sta emergendo è che ancora molti negano di essere strutturati’, così come ‘nega chi è stato danneggiato o minacciato’. E dopo aver ripercorso capitoli dell’indagine tra cui la vicenda dell’omicidio del boss Carmelo Novella, ucciso due anni fa da sicari inviati dalla Calabria fa perché voleva rendere ‘autonoma’ la Lombardia ha detto: ‘La scoperta di una riunione fatta in un aula intitolata a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ci ha caricato di più . E siamo arrivati a consegnare al Paese i risultati di questa indagine’. 37 SINDACALE Speciale Elezioni 38 SICUREZZA E POLIZIA ELE ZION I REG ION ALI Boom del Car roccio con Cot a e Zaia, Vendola strav ince in Puglia SICUREZZA E POLIZIA Vincono PDL e Lega Lazio e Piemo nte di Antonio Capr ia al Centrodestr a D Ma sono le vitto rie di Roberto Cota nata Polverini, opo una batt e Request’ultima otte aglia all’ultim o che senza nuta anvoto, anche in la lista del Pdl Lazio e in Piea Roma e Provincia, le più monte ha vint significative polit o il centrodeicamente visto che la stra. La mappa riconferma di generale gna così 6 regio Formigoni ni al centrodestra asse- in Lombardia e la vitto ria di Zaia in Ve, con un neto asse compatto non erano mai al Nord che schi state in discussi era Pie- Vene monte, Lombard one: to e Lombardia ia e Veneto e si confermano segnala ni dove una forte avan regiozata della Lega l’accordo Pdl-L . E 7 regioni ega non è scalf al centrosinistra to dal centrosin i, con il blocco istra. Cota ha dell’Italia gove centrale che conf battuto il rnatore uscente erma il proprio Mercedes Bresso orienta- poco mento e il Sud di più di 10mila dove spicca l’aff voti mentre l’ex ermazio- der ne di Nichi Vend leadell’Ugl stacca ola in Puglia. Berl Emma Bonino ni e Bossi strappan usco- 70mila di oltre voti. “Abbiamo o quattro delle fatto un miracogioni governat 11 re- lo” ha e fino detto la Polverin i festeggiando sinistra, portando ad oggi dal centro- piazza in del Popolo la vitto a casa oltre a Cam nia e Calabria ria. paSul voto in Piemonte ha pesa anche Lazio e to invece, e non Piemonte, il rimaste in bilic poco, 4% ottenuto dal o fino all’ultim candidato della o. Rispetto Bepp all’esito delle elez lista di Berluscon e Grillo: un voto ioni regionali del i e Bossi soddisfat di protesta sott quindi, 11 regio 2005, to al cent ti della vittoria ratni governate dal rosinistra, com centro- la stes sinistra e 2 dal e ha ammesso sa Bresso, che centrodestra, si per vincerle senz è costato di fatto passa a vitto un 7 a 6. a eccessivi affan la il centrode ria. Se ci fossero ni. Anzi stra espande la alle porte elez politiche, Pdl e sua ioni presa elettorale.Il centrosin Lega avrebbero istra i numeri ce nelle regioni ross si conferma invee Emi lia Romagna, Toscana, Umbria e Marche - cons erva la Liguria e la Basi licata e soprattu tto stravince in Puglia dove il presiden te usce te Nichi Vendola conquista un succ nimportante anch esso e per i rapporti ni al centrosin interistra. La crescita del 7 per cento dell’aste nsionismo, seco ndo me analisi, si sare le pribbe inoltre distr in modo trasvers ibuita ale smentendo la prev a destra e a sinistra isione che a esse Renata Polverin nalizzato sarebbe re pei stato il centrode Beppe Grillo stra. Il dato definitivo fornito dal Vim inale fissa i partecipanti al voto al 64,22% rispetto 8 al 72,01% del 2005, il che e questa è la mia costituisce vittoria” no e Renata Polverin ha confidato un record neBerlusconi testa i è stato un testa a estenuante sul ai suoi, soddisfat gativo nella filo della parità. to per via via Ma quella che ritie che il quadro è storia elettone un in- si, andato definendo l’ex sindacalista vestitura forte rale dell’Italia in corsa per il cent ad anda- dest rora re ha avan avut ti o nei prossimi tre del dopoguer la meglio per un pugno di voti. PIEMONT anni, per aver ra: un terzo degl E - La Regione conquistato passa al i centrodestra. Il la maggioranza legh aventi diritto della Statoal vodato filo da torc ista Roberto Cota ha Regioni e per to non ha part nulla preocere a Mercede ecipato als Bresso, cupato del succ governatore usce esso della le elezioni. Inte Lega. Perchè Boss nte che si ressanti sono anch i, ha sotti che riguarda e i da- tolineato è ripresenta per no le percentu , è un “alleato il cenali ottenu- dele fete dai partiti. trosinistra. E alla ”, con il quale La Lega cresce fi“si vinin Veneto, ce”. Lombardia, Piem ne ha distaccaE il Senatur, in onte e si attesta effetinto al 13% su scala to la sua avve nazionale. In Piem rno ti, ha stravinto: oltre ral onte il cappotto Carroccio sale saria, attestan al 15%, in Vene in Vene to to si (in sta al 37% e in dosi su una Lombardia al 26% atte- alcune province il part i. Il sor- to di passo sul Pdl avvi p e rc e n t u a l e Bossi ene solo in Vene to, do- con Zaia doppia il Pdl) ve il partito di poco Silvio Berlusco sopr che raggiunge a il ni si ferma il al 22%. Il Pdl 47,3% contro 60% dei consensi si attesterebbe , e alintorno al la 26,7% come med il 46,9% delvittoria di Cota ia nazionale, quin , per nulrebbe in calo rispe di sa- la scon la governatrice tata, la Lega cres tto al 32% delle pee del 2009 e ce euro in - tutto il nord uscente. Con Zaia al 33% delle polit e comincia a iche del dare 2008. Il Pd si ferm sfonin Veneto, Cota con numeri imp a invece al 26% inauortanti anche rispe to al 26,6% delle gura quindi la in stagione europee e al 34% t- quelle che erano le rocc dei governatori aforti rosse: prile politiche. del- ma tra tutte “made in Carrocc l’Em io”. E in Piemonte ilia Romagna. L’Idv si attesta la lista del Carr “La sini- cio stra e’ sparita al 6,9% (7,8% alle ocincassa oltre il e la gente ci ha europee è la e 4,3% alle polit 17%. Supera il votato – vide spiegazione di iche), mentre l’Ud 4% DaBono, candidat Bossi c si fer- ga vuol ma al 5,8% (con o del Movimen tro il 6,2% alle e cambiare il paes perché la Le- Stelle di Bepp to a 5 europee e le e Grillo. il 5,3% alle polit e. Ora facciamo riforme”. iche Per Pierluigi Bers ). ani, segretario LOMBARDIA La partita era del Pd, LAZI che alla vigilia O - Renata Polv già scritta. avev Roberto Formigon erini del centrode asticella elettoral a fissato la propria ha vint i (Pdl) si conferm stra presiden o con il 51,14% e proprio a sette a poi te della dei voti contro ni a sei a favore regio- 48,32% il battendo Filip Lombardia con il 56,11% del centrosinistra di Emma Boni no del centrosin po Penati del Pd versione di tend , “l’in- stra, i- ottiene il suo (33,27%) e rovesciando nel enza c’è stata e lo si finale la tendenza quarto mandato de dal fatto che alla abbiamo conquista ve- che aveva dato in testa della guid a giunta lombarda la Bonino. maggioranza delle to la sogna pure . Boom della Lega regioni, il voto ricordare che nella Qui bi- la lista del Carrocci : stra anche che dimo- di Rom o sfiora il 27% provincia no siamo avanzati a non era pres . SaviPezzotta (Udc) ente il simbolo rispetto Pdl alle europee”. ottiene il 4,68%, del Claudio Crim per gli errori com Deluso Antonio Vito piuti dal partito Di Pietro, pres i (Movimento 5 leader dell’Idv: nel ra il 3%, entarla in tribu Stelle) sfio“Questa tornata mentre il cand nale e poi il resp se la ag- men giudica il centrode idato di Rifondaingi- zione Com to di tutti i ricor stra. E’ arrivato unista Vittorio si. Tra Emma Boni mento di lanciare il moAgnoletto su- pera di poco una Opa politica il 2,3%. buon governo per il nel 2013”. Sodd isfatto si è detto invece Pier Ferdinando Casi ader dell’Udc: ni, le“Siamo decisivi ovunque, dove abbiamo scelto i candidat i migliori. Andremo avan ti per la nostra strada”. L’Udc ha appoggia to la Polverini nel Lazio ma né Cota in Piemonte né Vendola in Puglia. Una importante anno ne riguarda le tazioliste promosse dal comico Beppe Grillo che si attestano sulla nazionale del 3, media 4% con punte dell’8,3% in Emilia Rom agna e dell’oltre 3% anche in Piemonte . “Sono sceso in campo Renata Polverin i vince nel Lazi o contro la cont endente Emm a Bonino 9 AUT OSALVAMEN TO Centro Forma zione Sicurezza Acq uatica della Gy mnasium Lo avevamo aus picato e si è concretizza to Si è concluso il secondo mo dulo di un ver progetto di for o e proprio mazione per gli operatori della Polizia di Stato L ogica prosecuz ione del prim o modulo di corso di auto-pro un vero e prop tezione in amrio progetto biente acquatico formazione per , grazie al soligli operatori della di do e cordiale zia di Stato, che Polirapporto che ha riscosso note venuto a creare si è voli favori e fra il Centro Form apprezzamenti da parte dei parazione tecip Sicurezza Acqu anti. atica della Gym nasium Oltr Pordenone, dire e a potenziare tto da Claudio le loro abilità Deiuri, quat e le Segreterie aciche per la sicu territoriali del rezza in acqua Co.I.S.P. far (quella regional ea cono e del Friuli Vene zia Giu- to dei scere a loro l’utilizzo corr lia e quella prov etinciale di Pord prin cipa li suss enone), idi di è concluso lo scor so 3 marzo il seco si zione (giubbotto di galle auto-proteggiamento) e ndo dei mez zi nautici (gom moni con chig lia 42 numero 5 - 2010 39 COMMEMORAZIONE L’Aquila un anno dopo I Poliziotti continuano a lavorare in silenzio a senza sosta, ma gli uffici sono ancora nei container di Olga Iembo L e 3 e 32 minuti del mattino, trecentootto rintocchi della Campana delle Anime sante squarciano un religioso silenzio costellato da migliaia di fiammelle delle fiaccole che gremiscono piazza Duomo. E’ l’alba del 6 aprile, l’Aquila rende omaggio ai suoi angeli, in mezzo a quelle stesse rovine che li hanno strappati all’abbraccio dei propri cari, e che ora fanno da cornice al dolore, al ricordo, alla preghiera solenne. Appena una manciata di minuti prima, nell’aria risuonavano i nomi di ogni singola vita spazzata via dalla furia del sisma. Tutt’intorno, stretti in un abbraccio poco consolatorio ma profondamente commosso, italiani provenienti da tutto il Paese mescolano le loro lacrime, il petto ancora squassato da fremiti di paura nel ricordo del disastro. E’ trascorso un intero lungo anno dal terremoto che ha devastato l’Abruzzo, ma sembrano passate solo poche ore per quanto è “Abbiamo trascorso questo anno come se fossimo sul set di un ancora vivido l’orrore, per quanto si sente forte la mancanza di film di cui non avremmo mai voluto essere i protagonisti – dichi non c’è più, di chi, impotente, è stato sopraffatto nel cuore ce Santino Licalzi, segretario provinciale del Coisp dell’Aquila della notte, e per quanto si avverte, ancora, l’incedere della dispe- -. Abbiamo rivissuto giorno dopo giorno la paura di quella notrazione mentre, con un senso te infinita, quando abbiamo di impotenza, si scava con le pensato che stesse finendo il mani senza riuscire a raggiunmondo, la disperazione per i Anche il Coisp alla commemorazione gere chi sotto cumuli di macerie nostri parenti, amici o anche delle vittime del sisma del 6 aprile 2009. sta esalando l’ultimo respiro. conoscenti morti, lo sconforto Tra i 308 morti innocenti anche l’amato Il Coisp ha voluto esserci, proper aver perso tutto in pochi prio come era presente in quei interminabili minuti, e concollega Massimo Calvitti: “Ma lui è sempre drammatici giorni di un anno temporaneamente, in un pacon noi” fa, quando si faceva a gara a radosso impossibile da spiechi resisteva di più senza fergare, la gioia per aver salvato marsi, senza cedere alla stanla pelle. Sono emozioni che richezza, in una gara di solidarietà portata avanti tra il sangue mangono dentro indelebili, per sempre, con tutta la loro tragimisto alla polvere. Tra le 308 vittime del terremoto i Poliziot- cità, proprio come resteranno dentro di noi le vittime di questa ti hanno contato anche il loro collega, Massimo Calvitti, e nel- tragedia. Per tutti vogliamo ricordare il nostro Massimo, che è la notte del ricordo si sono stretti simbolicamente attorno al sempre presente tra di noi”. pensiero della sua uniforme per stringere, così, anche tutti gli La voce è ancora rotta dalla commozione nel ripercorrere quei altri morti innocenti. passi che hanno portato il Coisp in quel fiume di persone che, composte e rispettose, si sono mosse per le strade buie e desolanti di una città che non c’è più. “Un lungo serpentone umano – racconta Santino - ha partecipato alla fiaccolata che prima di mezzanotte è confluita verso piazza Duomo, percorrendo le strade dell’Aquila tra le case maciullate, le impalcature, la città ingabbiata e vuota dietro le facciate che troppo spesso ingannano. Si sentivano le persone chiacchierare a bassa voce è stupite nel constatare quanto sia differente e tragica la realtà, rispetto alle immagini televisive”. Sì, perché nulla è in ordine ancora in questi luoghi martoriati. “Purtroppo – osserva Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp - gli abitanti dell’Aquila ancora non sono riusciti a rientrare nel pieno possesso della loro città e dopo il dolore, la disperazione, per tanti resta la desolazione dell’impotenza davanti a un evento tanto devastante. Ecco perché ci è sembrato importante far sentire la presenza dello Stato attraverso la 40 SICUREZZA E POLIZIA Berlusconi ha voluto sottolineare come “nonostante qualcuno abbia provato ad infangare il lavoro di Governo e soccorritori, la realtà è che abbiamo gestito con assoluta efficienza la fase dell’emergenza e abbiamo impostato la ricostruzione nel migliore dei modi”. presenza di quegli uomini e quelle donne, appartenenti al Sindacato Indipendente di Polizia, che da quel giorno sono andati oltre la divisa per stare accanto a chi purtroppo aveva perso tutto”. Non hanno mai smesso di lavorare quei Poliziotti, in ogni modo, in silenzio, senza risparmiarsi, senza lamentele. Eppure per loro in un anno non è cambiato quasi nulla e, a differenza della maggior parte degli uffici pubblici, i loro sono ancora ospitati nei container, nascosti, forse, agli occhi indiscreti delle telecamere perché si trovano all’intermo di una caserma. E continueranno così, anche in una situazione che va completamente a scapito dell’efficienza dei servizi, anche nel dubbio rispetto al rinnovo di quelle disposizioni originariamente stabilite al momento dell’intervento della Protezione civile che gli garantivano, ad esempio, il pagamento del lavoro straordinario pur sempre necessario in una zona così provata. L’Aquila e l’Abruzzo feriti a morte non trovano pace, e conservano quella forza straordinaria che gli ha consentito di resistere, ma anche dubbi e paure. Certamente è anche per questo che la seduta straordinaria del Consiglio comunale dell’Aquila, organizzata in occasione dell’anniversario del terremoto, e iniziata alle 22 del 5 aprile, è stata caratterizzata da grande tensione. Nella chiesa delle Anime Sante, che ha ospitato il consiglio, insieme alla giunta comunale e 34 consiglieri, al sindaco di Roma, Gianni Alemanno, al neo presidente della regione Lazio, Renata Polverini, al commissario straordinario per la ricostruzione e presidente della Regione, Gianni Chiodi, erano assiepati centinaia di cittadini i quali hanno più volte interrotto i lavori con sonori fischi nel corso della lettura del messaggio del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che hanno fatto da contraltare agli applausi riservati, invece, alle parole inviate dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il Capo dello Stato, per parte sua, ha ricordato i 308 morti e gli oltre 1.600 feriti del terremoto invocando oggi lo stesso “spirito di forte coesione istituzionale e sociale” che si manifestò all’epoca della tragedia. Napolitano ha posto l’accento sulla “dignità, la fierezza e capacità di reazione con cui la popolazione colpita dal terremoto ha saputo affrontare lutti e difficoltà di ogni genere” e “l’insostituibile apporto dei volontari”, ed ha invitato la Protezione civile a dedicarsi alle calamità naturali, “senza perdersi in altre direzioni di intervento pubblico per ovviare alle lentezze di procedure ordinarie non ancora rinnovate e semplificate come è necessario da tempo”. 41 COMMEMORAZIONE Il sindaco Massimo Cialente ha ringraziato il Capo dello Stato, il premier, la Protezione civile, i Vigili del fuoco e “quanti ci hanno dato una grandissima mano e ci hanno aiutato”. “Molto è stato fatto - ha aggiunto il primo cittadino -. Allora c’erano centomila sfollati. Abbiamo realizzato una città temporanea e stiamo cercando di ricostruirla. Il rischio vero era che questa città non ripartisse; chi si è trovato a decidere in quelle ore aveva davanti il vuoto”. “La sfida della ricostruzione dell’Aquila è una sfida non solo per la nostra città, ma per tutto il Paese” ha aggiunto il sindaco, indicando tra gli obiettivi prioritari, quello di far ripartire l’economia e l’occupazione. “Senza i presupposti per far ripartire il lavoro, le case che stiamo rimettendo su con fatica resteranno vuote. Dobbiamo promuovere il futuro di questa città territorio - ha spiegato - lo dobbiamo fare per i nostri figli che da settembre si sono alzati anche alle 5.30 ogni mattina per venire a studiare dalla costa”. Ma, d’altra parte, c’è chi vede del tutto nero. “La verità è che l’Aquila è una città morta e forse non tornerà mai a vivere. Ma questo è vietato dirlo”, continua ad affermare Giusi Pitari, docente di Chimica all’Università dell’Aquila e, soprattutto, donna simbolo del “popolo delle carriole” con il quale, da febbraio, continua a chiedere la rimozione delle macerie dal centro storico, dove il movimento si reca ogni domenica per portar via i detriti un po’ alla volta. Secondo quanto detto dalla stessa professoressa alla stampa, in realtà, “la ricostruzione non c’è. Hanno deciso di abbandonare al suo destino il nostro centro storico, di creare dei villaggi anonimi senza negozi, senza servizi, senza vita”. La Pitari è convinta che sia “stata scelta la strada più facile per chi doveva costruire -. Non la migliore per chi qui ci deve vivere. Il guaio è che siamo abruzzesi. Siamo troppo piccoli per far sentire la nostra voce - ha concluso tristemente -. Dopo questo primo anniversario vi dimenticherete tutti di noi”. Parole che suonano, queste sì, come una marcia funebre senza lasciare neppure uno spiraglio di speranza. Ma quella, gli abruzzesi ce l’hanno avuta e continueranno ad averla. Intanto hanno assolto al dovere più importante, di tributare il giusto onore ai loro caduti. Con quei quattro cortei che, partiti da altrettanti quartieri della 42 città, si sono riuniti a piazza Duomo. Con le sante Messe, con le celebrazioni che sono andate avanti per due giorni interi, con manifestazioni di ogni tipo, che hanno coinvolto anche la piccola e devastata Onna, frazione simbolo di quella scossa mortale, dove un nuovo cammino di speranza si è voluto simboleggiare con alle 4.32 di giorno 6, un anno e un’ora dopo il sisma, con la posa della prima pietra del centro sociale. Questo anniversario straziante è stato per gli aquilani un momento di riflessione e di dolore, ma anche l’opportunità per ribadire che “il non urlare fa parte della cultura di questa gente determinata e compatta”, come hanno evidenziato alcuni cittadini ricordando che il cosiddetto “popolo delle carriole” in silenzio rimuove le macerie, ma lancia segnali forti alle Istituzioni. Ai rappresentanti di quelle Istituzioni che, se possono continuare a lasciare gli uomini e le donne della Polizia di Stato dentro a poco funzionali container, contando una volta di più ma sempre e comunque ingiustamente sul senso del dovere dei servitori dello Stato, non possono certamente pensare di frustrare le legittime aspettative di quei cittadini che incarnano lo Stato, e nel nome dei quali essi governano ed amministrano. SICUREZZA E POLIZIA Ricordiamo le 308 Vittime del terremoto Abdija Nurije Ajrulai Alena Alessandri Carmine Alloggia Silvana Aloisi Anna Alviani Marco Andreassi Irma Andreassi Loreto Andreassi Maria Antonella Antonacci Giuseppa Antonini Genny Antonini Giusy Antonini Maurizio Antonini Stefano Antonucci Maria Assunta Ascaride Paolo Bafile Vittorio Balassone Silvana Basile Anna Bassi Agata Battista Ines Belfatto Angela Berardi Achille Berardini Giovanna Bernardi Gaetano Bernardi Loredana Bernardi Maria Pia Berti Valentina Bianchi Nicola Biasini Giovanni Biondi Elisabetta Bobu Darinca Bolognese Calvi Angela Bonanni Anna Bernardina Borrelli Margherita Bortoletti Daniela Boshti El Sajet Bronico Sara Brunelli Giulio Bruno Berardino Bruno Filippo Maria Brusco Luisa Calvisi Maria Calvitti Massimo Canu Antonica Capasso Iolanda Capuano Luciana Carletto Lidia Carli Annamaria Carli Augusto Carnevale Giulia Carosi Claudia Carpente Giovannino Cavagna Marco Cellini Luigi Centi Antonio Centi Ludovica Centi Pizzutilli Rocco Centofanti Davide Cepparulo Teresa Cervo Francesca Chernova Marija Chiarelli Achille Chiavaroli Giuseppe Cialfi Loris Cialone Katia Ciancarella Elvezia Cicchetti Adalgisa Cimini Anna Cimorroni Concetta Cinì Lorenzo Cinque Davide Cinque Matteo Ciocca Elena Ciolli Danilo Cirella Chiarina Ciuffini Dario Ciuffini Nadia Ciuffoletti Fernanda Cocco Anna Colaianni Ada Emma Colaianni Antonina Colaianni Daniele Colaianni Dora Colaianni Elisa Colaiuda Vincenzo Colonna Tonino Compagni Giovanni Cora Alessandra Cora Antonella Corridore Rocco Cosenza Giovanni Costantini Luigia Cristiani Armando Cruciano Angela Antonia Cupillari Andrea D'amore Osvaldo D'Andrea Vinicio D'Antonio Giannina D'Ercole Alfredo D'Ercole Simona D'Ignazio Assunta Dal Brollo Alice Damiani Giovanna De Angelis Jenny De Angelis Lisa De Felice Alexandro De Felice Antonio De Felice Fabio De Felice Lorenzo De Iulis Luigi De La Cruz De Acero Corsina Roberta De Nuntiis Maria Giuseppa De Paolis Anna Maria De Santis Angelina De Vecchis Panfilo De Vecchis Pasquale De Vecchis Sara Del Beato Maria Laura Del Beato Marisa Deli Serafina Della Loggia Lorenzo Di Battista Giuliana Di Battista Martina Benedetta Di Cesare Luca Maria Di Filippo Rosina Di Giacobbe Maria Di Marco Paolo Di Marco Stefania Di Pasquale Alessia Di Pasquale Alessio Di Silvestre Gabriele Di Simone Alessio Di Stefano Domenica Di Stefano Odolinda Di Vincenzo Caterina Donati Delfino Dottore Corrado Elleboro Liliana Enesoiu Adriana Esposito Andrea Esposito Francesco Fabaro Patrizia Fabi Domenica Ferella Delia Solidea Ferrauto Filippo Fioravanti Claudio Fiorentini Liliana Fiorenza Elpidio Franco Rosalba Frati Mauran Fusari Luisa Gasperini Vilma Germinelli Chiara Germinelli Giuseppina Germinelli Micaela Germinelli Rosa Ghiroceanu Antonio Ioavan Ghiroceanu Laurentiu Costantin Giallonardo Aurelio Giannangeli Riccardo Giannangeli Salvatore Giannangeli Vincenzo Gioia Piervincenzo Giugno Francesco Giugno Luigi Giustiniani Armando Grec Marina Guercioni Alberto Hamade Hussein Hasani Demal Hasani Refik Ianni Franca Iavagnilio Michele Iberis Maria Incoronata Innocenzi Piera Iovenitti Tommaso Iovine Carmelina Italia Giuseppe Koufolias Vassilis Lannutti Ivana Leonetti Maria Liberati Vezio Liberati Vincenzo Lippi Giovanna Lippi Giuseppe Lisi Pasqualina Lomarco Walter Luis Longhi Laura Lopardi Lolli Lidia Loretelli Maria Lunari Luca Magno Ada Marchione Francesca Marcotullio Bruno Marcotullio Elide Marcotullio Maria Marotta Carmine Marrone Lina Loreta Marrone Maria Fina Marrone Maria Gilda Marzolo Giuseppe Massimino Patrizia Mastracci Luana Mastropietro Luisa Mazzarella Anna Mazzeschi Valeria Micarelli Carlo Miconi Giuseppe Migliarini Roberto Mignano Maria Civita Milani Francesca Monti Vicentini Erminda Moscardelli Federica Muntean Silviu Daniel Muzi Liberio Muzi Lucilla Nardis Cesira Pietrina Natale Maurizio Negrini Vincenza Nouzovsky Ondreiy Olivieri Francesca Olivieri Francesco Orlandi Argenis Valentina Osmani Valbona Pace Ezio Pace Flavio Pacini Arianna Palumbo Suor Anna Paolucci Maria Gabriella Papola Arturo Papola Elena Papola Mario Parabok Anna Parisse Domenico Parisse Domenico Parisse Maria Paola Passamonti Fabiana Andrea Pastorelli Aleandro Pastorelli Sonia Persichitti Sara Pezzopane Benedetta Pezzopane Iole Pezzopane Susanna Maria Celeste Pezzopane Tommaso Piacentino Ilaria Puglisi Paola Puliti Andrea Rambaldi Ilaria Ranalletta Rossella Ranieri Oreste Ricci Pierina Ricci Suor Lucia-Rosina Romano Carmen Romano Elvio Romano Giustino Romualdo Maurizio Rocco Rosa Antonina Rossi Michela Rossi Valentina Rotellini Silvana Russo Annamaria Sabatini Serenella Salcuni Martina Salvatore Antonio Santilli Anna Santosuosso Marco Sbroglia Edvige Scimia Maria Scipione Serena Sebastiani Lorenzo Semperlotti Maria Grazia Sferra Ernesto Sidoni Emanuele Sidoni Emidio Silvestrone Vittoria Smargiassi Francesco Spagnoli Assunta Spagnoli Flavia Spagnoli Sandro Spaziani Claudia Sponta Aurora Strazzella Michele Tagliente Vittorio Tamburro Giuliana Tamburro Marino Terzini Enza Testa Evandro Testa Ivana Tiberio Noemi Tomei Paola Troiani Raffaele Turco Giuliana Urbano Maria Valente Mario Vannucci Matteo Vasarelli Giuseppina Vasarelli Vittoria Vecchioni Dante Verzilli Paolo Visione Daniela Vittorini Fabrizia Zaccagno Armelio Zaninotto Sergio Zavarella Roberta Zelena Marta Zingari Guido Zugaro Giuseppina 43 UTILITY Link d’Interesse ISTITUZIONI www.quirinale.it www.parlamento.it www.parlamento.it/senato.htm www.camera.it www.cortecostituzionale.it www.governo.it www.palazzochigi.it www.esteri.it www.minambiente.it www.comunicazioni.it www.beniculturali.it www.mincomes.it www.tesoro.it www.giustizia.it www.minindustria.it www.osservatoriosport.interno.it www.trasportinavigazione.it www.trasportinavigazione.it/cp www.interno.it www.interno.it/dip_ps/dia/ www.interno.it/sezioni/dip_ps/dcsa www.istruzione.it www.welfare.gov.it/ www.politicheagricole.it www.sanita.it www.sito.cineca.it www.cri.it www.osservatoriosport.interno.it www.corteconti.it www.csm.it www.giustizia-amministrativa.it www.tribunali.it www.giustizia.it www.tar.lex.unict.it www.geocities.com/CapitolHill/5056 www.interlex.it GIUSTIZIA www.duralexonline.it ASSOCIAZIONI ED ENTI www.assocarabinieri.it www.onaomac.it www.corovirgofidelis.it ASSOCIAZIONI ED ORDINI PROFESSIONALI www.abi.it www.anaci.it www.ania.it www.aiaf-avvocati.it www.aiga.it www.ancl.it www.ancot.it www.aninf.it www.cnf.it www.ingegneri.org www.confagricoltura.it www.confapi.org www.agronomi.it www.chimici.it www.consulentidellavoro.it www.cndc.it www.geologi.it www.cnpi.it www.consrag.it www.notariato.it www.ordmedodim.it www.ipasvi.it www.cufadi.difesa.it www.psy.it www.unioncamere.it www.urbanisti.it www.guardiadifinanza.it www.corpoforestale.it FORZE DI POLIZIA ITALIANE www.carabinieri.it www.poliziadistato.it www.polizia-penitenziaria.it FORZE DI POLIZIA ESTERE www.gpj.be www.politiforbund.dk www.defense.gouv.fr/gendarmerie www.polizei.de www.police.uk www.irlgov.ie/garda www.etat.lu/police/ www.politie.nl www.kmar.nl www.gnr.pt www.guardiacivil.org www.police.se www.eurogendfor.org www.jandarma.tsk.mil.tr 44 SICUREZZA E POLIZIA FORZE ARMATE www.difesa.it www.esercito.difesa.it www.aeronautica.difesa.it www.marina.difesa.it ORGANI D’INFORMAZIONE www.ansa.it www.adnkronos.it/index.php www.rai.it www.mediasetonline.com www.kataweb.it www.corriere.it www.gds.it www.ilfoglio.it www.ilgiorno.monrif.net www.ilmanifesto.it www.ilmattino.caltanet.it www.ilmessaggero.it www.ilsecoloxix.it www.ilsole24ore.com www.iltempo.it www.unita.it www.lanazione.monrif.net www.repubblica.it www.lastampa.it www.liberazione.it www.secoloditalia.it www.usatoday.com www2.nytimes.com www.timesonline.co.uk www.online.wsj.com www.newsweek.com www.iht.com www.avvenire.it www.agcom.it www.aipa.it www.ceiuni.it www.minori.it www.cnel.it www.coni.it www.consob.it www.enac-italia.it www.enpaf.it www.garanteprivacy.it www.inail.it www.inpdai.it www.ipzs.it www.ismea.it www.ispesl.it www.iss.it www.istat.it www.isvap.it www.sicurezzasud.it www.sspa.it www.uic.it www.uni.com www.trenitalia.com www.comuni-italiani.it ENTI NAZIONALI ORGANI INTERNAZIONALI www.europa.eu.int www.europarl.eu.int www.un.org www.nato.int www.shape.nato.int www.europa.eu.int/cj/it/ www.europa.eu.int/comm/anti_fraud www.unesco.org www.shirbrig.dk AMBIENTE E RICERCA UNIVERSITARIA www.anca.it www.sinanet.anpa.it www.cima.unige.it www.enea.it www.vigilanzambientale.it www.idg.fi.cnr.it www.ismea.it www.iss.it www.poliba.it www.comune.bologna.it/Siti/Università REGIONI, PROVINCE E COMUNI www.regione.abruzzo.it www.regione.basilicata.it www.regione.calabria.it www.regione.campania.it www.regione.emilia-romagna.it www.regione.fvg.it www.regione.lazio.it www.regione.liguria.it www.regione.lombardia.it www.regione.marche.it www.regione.molise.it www.regione.piemonte.it www.regione.puglia.it www.regione.sardegna.it www.regione.sicilia.it www.regione.toscana.it www.regione.taa.it www.regione.umbria.it www.regione.vda.it www.regione.veneto.it www.comuni.it www.upinet.it/ www.comunicalabria.it/ www.italiamuchmore.com 45 UTILITY Questure QUESTURE TELEFONO - FAX E- MAIL Via Sant`Eusebio 5/A - 13900 Biella tel.: 0153590411 - fax: 0153590514 [email protected] Via Lussemburgo, 4 - 28922 Verbano Cusio Ossola tel.: 03235115 - fax: 0323511552 [email protected] Piazza del Popolo, 1 - 28100 Novara tel.: 03213881 - fax: 0321/388777 [email protected] Corso Vinzaglio n.10 - 10121 Torino tel.: 01155881 - fax: 0115588045 [email protected] Via San Cristoforo,11 - 13100 Vercelli tel.: 0161225411 - fax: 0161225580 [email protected] Piazza Torino n. 5 - 12100 Cuneo tel.: 0171443411 - fax: 0171443560 [email protected] Corso XXV Aprile n.19 - 14100 Asti tel.: 0141418111 - fax: 0141418677 [email protected] Corso Lamarmora n.71 - 15100 Alessandria tel.: 0131310111 - fax: 0131310666 [email protected] tel.: 0165279111 - fax: 0165279453 [email protected] Piazza della Libertà, 2 - 21100 Varese tel.: 0332801111 - fax: 0332801742 [email protected] Viale Roosevelt n.7 - 22100 Como tel.: 031.3171 - fax: 031.317777 [email protected] Corso Promessi Sposi, 40 - 23900 Lecco tel.: 0341279111 - fax: 0341279777 [email protected] Via Nazario Sauro, 72 - 23100 Sondrio tel.: 0342220111 - fax: 0342220777 [email protected] Via Botticelli n.2 - 25124 Brescia tel.: 03037441 [email protected] Via Rismondo nr.68 - 27100 Pavia tel.: 03825121 - fax: 0382512777 [email protected] Via Fatebenefratelli, 11 - 20121 Milano tel.: 0262261 [email protected] Via Romagna n.40 20052 (MONZA - MI) tel.: 039/24101 Piazza Castello n.30 - 26900 Lodi tel.: 03714441 - fax: 0371444777 [email protected] via Tribunali n.6 - 26100 Cremona tel.: 03724881 - fax: 0372488777 [email protected] Piazza Sordello n.46 - 46100 Mantova tel.: 03762051 - fax: 0376205777 [email protected] Lungadige Antonio Galtarossa, 11 - 37133 Verona tel.: 0458090411 - fax: 0458090490 [email protected] Viale Mazzini n.213 - 36100 Vicenza tel.: 0444337511 - fax: 0444337790 Via Volontari della Libertà n.13 - 32100 Belluno tel.: 0437945511 - fax: 0437945777 [email protected] Via Carlo Alberto n.37 - 31100 Treviso tel.: 0422577111 - fax: 0422577199 [email protected] Piazzetta G. Palatucci, 5 - 35123 Padova tel.: 049833111 - fax: 049833255 [email protected] Via Samuele Donatoni n.9 - 45100 Rovigo tel.: 0425202511 - fax: 0425202777 Sestiere di Santa Croce, 500 - 30100 Venezia tel.: 0412715511 - fax: 0412715402-04 PIEMONTE VALLE D’AOSTA Corso Battaglione Aosta, 169 - 11100 Aosta LOMBARDIA VENETO 46 [email protected] SICUREZZA E POLIZIA QUESTURE TELEFONO - FAX E- MAIL tel.: 0471947611 [email protected] TRENTINO ALTO ADIGE Largo Giovanni Palatucci n. 1 - 39100 Bolzano Viale Verona 187 - 38100 Trento tel.: 0461899511 - fax: 0461899777 FRIULI VENEZIA GIULIA Piazza del Popolo, 1 - 33170 Pordenone tel.: 0434238111 - fax: 0434238529 Viale Venezia 31 - 33100 Udine tel.: 0432413111 - fax: 0432413777 [email protected] Piazza Cavour n.8 - 34170 Gorizia tel.: 0481595111 - fax: 0481595500 [email protected] Via Tor Bandena n.6 - 34121 Trieste tel.: 0403790111 - fax: 0403790777 [email protected] Piazza del Duomo, 14 - 18100 Imperia tel.: 01837951 - fax: 0183795592 [email protected] Via dei Partigiani, 2 - 17100 Savona tel.: 01985501 - fax: 0198550777 [email protected] Via Armando Diaz n.2 - 16121 Genova tel.: 01053661 - fax: 010 5366545 [email protected] Viale Italia n.497 - 19123 La Spezia tel.: 01875671 [email protected] LIGURIA EMILIA ROMAGNA Viale Malta, 10/C - 29100 Piacenza tel.: 0523397111 - fax: 0523397777 Borgo della Posta, 14 - 43100 Parma tel.: 05212194 Via Dante Alighieri n. 10 - 42100 Reggio Emilia tel.: 0522458711 - fax: 0522458777 Via Giovanni Palatucci, 15 - 41122 Modena tel.: 059410411 - fax: 059410837 [email protected] Corso Ercole I d’Este n.26 - 44100 Ferrara tel.: 0532294311 - fax: 053294777 [email protected] Piazza Galileo Galilei, 7 - 40123 Bologna tel.: 0516401111 - fax: 0516401777 [email protected] Viale Enrico Berlinguer, 20 - 48100 Ravenna tel.: 0544294111 - fax: 0544294777 Corso Garibaldi n.173 - 47100 Forlì Cesena tel.: 0543719111 - fax: 0543719777 [email protected] Corso D`Augusto n.192 - 47900 Rimini tel.: 0541436111 - fax: 0541436777 [email protected] Via del Patriota n.1 - 54100 Massa Carrara tel.: 05854941 - fax: 0585494777 [email protected] Via Cavour n.120 - 55100 Lucca tel.: 058345.51 - fax: 0583455.413 [email protected] Viale Macallè, 23 - 51100 Pistoia tel.: 05739706 - fax: 0573970777 Via Migliore di Cino n.10/12 - 59100 Prato tel.: 05745555 TOSCANA Via Zara, 2 - 50100 Firenze tel.: 05549771 - fax: 0554977616 [email protected] tel.: 0586235111 - fax: 0586235503 [email protected] Via Filippo Lippi snc - 52100 Arezzo tel.: 05754001 - fax: 0575400477 [email protected] Via del Castoro n.6 - 53100 Siena tel.: 0577201111 - fax: 0577201777 Piazza Giovanni Palatucci 1 - 58100 Grosseto tel.: 0564433111 - fax: 0564433777 [email protected] tel.: 050583511 - fax: 050583777 [email protected] Via Fiume, 40 - 57123 Livorno Via Lalli n. 3 - 56100 Pisa UMBRIA Via Cortonese, 157 - 06100 Perugia tel.: 07550621 - fax: 0755062777 Via Roberto Antiochia n.12 - 05100 Terni tel.: 07444801 - fax: 0744480602 [email protected] 47 UTILITY QUESTURE TELEFONO - FAX E- MAIL Via Giordano Bruno n.40 - 61100 Pesaro Urbino tel.: 0721386111 - fax: 0721386777 [email protected] Via G. Gervasoni n.19 - 60129 Ancona tel.: 07122881 [email protected] Piazza della Libertà, 15 - 62100 Macerata tel.: 073325411 [email protected] Via Virgilio. nr. 1 62023 (FERMO ) tel.: 0734-25441 - fax: 0734-254435 Viale della Repubblica n.8 - 63100 Ascoli Piceno tel.: 0736355111 - fax: 0736355777 MARCHE [email protected] LAZIO Via Maresciallo Mariano Romiti, 16 - 01100 Viterbo tel.: 07613341 - fax: 0761334777 Largo Claudio Graziosi n. 3 - 02100 Rieti tel.: 07462991 - fax: 0746299561 [email protected] Via Vado del Tufo 67/A - 03100 Frosinone tel.: 07752181 - fax: 0775218777 [email protected] tel.: 0646861 [email protected] tel.: 07736591 - fax: 0773659677 [email protected] Viale Bovio n.22 - 64100 Teramo tel.: 08612591 - fax: 0861259777 [email protected] Via Pesaro n.7 - 65100 Pescara tel.: 08520571 - fax: 0852057777 [email protected] Via Strinella n.1 - 67100 L’Aquila Piazza Umberto I - 66100 Chieti tel.: 08624301 - fax: 0862430777 tel.: 08713421 [email protected] MOLISE Via V. Tiberio n.95 - 86100 Campobasso tel.: 08744061 - fax: 0874406554 [email protected] Via Kennedy n.77 - 86170 Isernia tel.: 08654451 - fax: 0865445777 [email protected] Viale Guglielmo Marconi, 42 - 85100 Potenza tel.: 0971334111 - fax: 0971334427 [email protected] Via Gattini n.12 - 75100 Matera tel.: 0835378111 - fax: 0835378777 [email protected] Piazza della Prefettura, 5 - 81100 Caserta tel.: 0823429111 - fax: 0823429504 [email protected] Via Raffaele De Caro 11 - 82100 Benevento tel.: 0824373111 - fax: 0824373477 [email protected] Via Giovanni Palatucci n.16 - 83100 Avellino tel.: 0825206111 - fax: 0825206777 [email protected] tel.: 0817941111 [email protected] tel.: 089613111 - fax: 089613566 [email protected] Via San Vitale 15 - 00184 Roma Corso della Repubblica, 110 - 04100 Latina ABRUZZO BASILICATA CAMPANIA Via Medina n. 5 - 80133 Napoli Piazza Giovanni Amendola, 16 - 84121 Salerno 48 SICUREZZA E POLIZIA QUESTURE TELEFONO - FAX E- MAIL CALABRIA Via Domenico Frugiuele, 8 - 87100 Cosenza tel.: 0984898011 - fax: 9848980562 Largo Pastificio n.20 - 88900 Crotone tel.: 09626636111 - fax: 09626636777 Corso Giuseppe Garibaldi, 442 - 89100 Reggio Calabria tel.: 0965411111 Via S. Aloe snc - 89900 Vibo Valentia tel.: 0963965111 [email protected] Piazza Cavour, 2 - 88100 Catanzaro tel.: 0961889111 - fax: 0961889777 [email protected] Via Antonio Gramsci n. 1 - 71122 Foggia tel.: 0881668111 - fax: 0881668242 [email protected] Via G. Murat Nr. 4 - 70100 Bari tel.: 0805291111 - fax: 0805291154 Via Perrino n.1 - 72100 Brindisi tel.: 0831543111 - fax: 0831543355 [email protected] Via Giovanni Palatucci n.5 - 74100 Taranto tel.: 0994545111 - fax: 0994545777 tel.: 08326931 - fax: 0832691777 [email protected] Piazza Vittorio Veneto, 1 - 91100 Trapani tel.: 0923598111 - fax: 0923598777 [email protected] Piazza della Vittoria, 8 - 90134 Palermo tel.: 091210111 - fax: 091210777 Via San Giuseppe n.4 - 94100 Enna tel.: 0935522111 - fax: 0935522777 [email protected] tel.: 0903661 [email protected] tel.: 093479111 - fax: 093479677 [email protected] Via Ducezio 7 - 97100 Ragusa tel.: 0932673111 - fax: 0932673577 [email protected] Viale Scala Greca n.248 - 96100 Siracusa tel.: 0931495111 - fax: 0931495777 Piazza Vittorio Emanuele, 2 - 92100 Agrigento tel.: 0922483111 - fax: 0922483616 Piazza S. Nicolella n.8 - 95124 Catania tel.: 0957367111 [email protected] PUGLIA Viale Otranto n.1 - 73100 Lecce SICILIA Via Placida, 2 - 98121 Messina Via Catania 1 - 93100 Caltanissetta [email protected] SARDEGNA via Giovanni Palatucci, 1 - 07100 Sassari tel.: 0792495000 - fax: 0792495777 Via Indonesia, 1 - 07026 (OLBIA - SS) tel.: 0789550700 [email protected] Viale Europa, 1 - 08100 Nuoro tel.: 0784214111 - fax: 0784214139 [email protected] Via Beatrice D`Arborea - 09170 Oristano tel.: 078321421 - fax: 07832142777 [email protected] Via Emanuela Loi n° 11 - 09016 (IGLESIAS - CI) tel.: 078127501 - fax: 07812750240 Via Amat 9 - 09100 Cagliari tel.: 07060271 - fax: 0706027410 [email protected] 49 UTILITY Numeri Utili 112 Carabinieri numero di pronto intervento 118 113 117 Polizia di stato numero di pronto intervento Guardia di Finanza numero di pronto intervento 1515 1518 Emergenza Sanitaria Emergenza Ambientale CIS Viaggiare Informati 1530 800900999 0637518261-2 800253608 800271661 Guardia Costiera 800020320 Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari ITALGAS Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente Telefono Rosa contro la violenza sulle donne CNA (Centro Nazionale Amministrativo Carabinieri) 800991199 Ministero Beni e attività culturali in collegamento con il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale 50 115 Vigili del Fuoco numero di pronto intervento 803116 Soccorso Stradale 114 Emergenza Infanzia Gestito da Telefono Azzurro 1522 Antiviolenza Donna SICUREZZA E POLIZIA Polizia Postale In questa sezione potrete trovare tutti i recapiti per contattare, in caso di bisogno, la più vicina sezione della Polizia Postale, recandosi di persona all’indirizzo desiderato, telefonicamente, via fax o per e-mail COMP.TI/SEZIONI CENTRALINO FAX E- MAIL ANCONA Via Marconi, 56 071/5014232 071/5014294 [email protected] Ascoli Piceno L.go S. Gallo, 2 0763/242305 0736/242229 [email protected] Macerarta P.zza Oberdan,1 0773/254615-6 0773/273002 [email protected] 0721/5497 -0721/549704 [email protected] PALERMO Via Roma 320 091/323403 - 091/7535437 [email protected] Agrigento P.za V. Emanuele 0922/551593 0922/551537 [email protected] Caltanissetta Via Leone xiii, 48 0934/562153 0934/562049 [email protected] Catania Via S. Euplio 74 095/7155225 095/7155221 [email protected] Enna Via A. Volta 1 0935/562331 0935/562252 [email protected] 14 090/6257295 090/6257203 [email protected] 0932/235683 - /235615 [email protected] Siracusa V.le Santa Panaga 129 0931/498263 0931/498217 [email protected] Trapani P.za V. Veneto 11 0923/434389 0932/434253 [email protected] BARI Via Amendola, 116 080/5920611 080/5507058 [email protected] Brindisi P.za Emanuele II, 5 0831/523185 0831/523185 [email protected] Foggia Uff. ubicati Poste 0881/722100 0881/708243 [email protected] Lecce P.le antistante la Stazione 0832/244150 0832/249877 [email protected] Taranto P.za V. Emanuele III 099/4554265 099/455423 [email protected] BOLOGNA Via Zanardi 28 051/6352611 - 051/6352612 [email protected] Ferrara Via Bologna 690 0532/978348 – 978406 [email protected] 0543/373304 - 0543/373316 [email protected] 059/243064 - 059/225315 [email protected] 0521/9332521- 0521/933253 [email protected] 0523/322857 0523/316442 [email protected] Ravenna P.za Garibaldi 1 0544/243320-1 0544/243321 [email protected] Reggio Emilia Via Sessi 3 0522/498531-2-3 0522/498519 [email protected] PERUGIA Via Angeloni 72 075/5001703 - 075/5000655 [email protected] Terni Via S. Giov. Decollato 72 0744/201390 - 0744/401784 [email protected] Pesaro Via dei Cacciatori, s.n. Messina Loc. Pistunina S.S. Ragusa Via Ercolano 7 Forlì Via Bonatti 2 Modena Via Modonella 5 Parma Via Pastrengo 1 Piacenza V. Sant’Antonino 38/40 51 UTILITY PESCARA Via Arapietra 45 085/4242233 085/4242232 [email protected] Chieti Via Pescara 215 0871/584447 0871/565283 [email protected] L’Aquila Via Arcivescovado 6 0862/637301 -06 0862/637248 [email protected] Teramo s.n. 0861/439044 0861/439022 [email protected] POTENZA Via Grippo s.n. 0971/3271 - 0971/327229 [email protected] Matera Via del Corso 15 0835/331028 - 0835/331028 [email protected] CAGLIARI Via Simeto 38 070/27665 070/2766505 [email protected] Oristano Via Canepa 1 0783/322274 0783/322234 [email protected] Nuoro P.za Crispi 0784/214266 0784/31019 [email protected] Sassari Via Brigata Sassari 13 079/232217 079/232217 [email protected] REGGIO CALABRIA Via S. Anna II Tr. 0965/309011 0965/309051 [email protected] Catanzaro Via dei Cardatori 14 0961/743923 0961/747519 [email protected] Cosenza P.za Crispi s.n. 0984/687418 0984/687418 [email protected] 06/5813608 06/5814225 [email protected] 0775/218532 [email protected] 0773/449210 - 4 0773/449219 [email protected] Rieti Via Garibaldi 283 0746/270114 0746/201484 [email protected] Viterbo Via Ascenzi 9 0761/335458 - 0761/335499 [email protected] CAMPOBASSO Via S.Giov. 55 0874/482100 0874/63041 [email protected] Isernia Via XXIV Maggio 241 0865/504324 0865/504435 [email protected] FIRENZE Via della Casella 19 055/782872 055/786752 [email protected] Arezzo Via G. Monaco 34 0575/318518 0575/318518 [email protected] Grosseto Via Matteotti 1 0564/448401 - /448536 [email protected] 0586/276468 - 7 0586/276417 [email protected] Lucca Via Carlo Piaggia 0583/467807 0583/467807 [email protected] Massa Carrara Via Carducci 40 0585/255491 - 0585/259212 [email protected] ROMA V.le Trastevere 191 Frosinone Via Vado del Tufo 67/A Latina P.le dei Bonificatori 8 Livorno P.za Benamozegh 3 Pisa Via Emilia 270/a 050/3162431 050/3162440 [email protected] Pistoia Via Pratese 49 0573/970726 0573/504865 [email protected] Siena P.za Matteotti 35 0577/214203 - 0577/214215 [email protected] TORINO C.so Tazzoli 235 011/3014611 011/3014670 [email protected] Alessandria Via Ghilini 3 0131/302252 - 50 0131/302208 [email protected] Aosta Via Festaz 20 0165/44038 0165/276207 [email protected] Asti C.so Dante 55 0141/357270 0141/357209 [email protected] Cuneo Via Cavour 3 Novara L.go Costituente 4 Vercelli Via Sant’Anna 3 52 0171/443558 0171/67532 [email protected] 0321/335257 - 8 0321/335230 [email protected] 0161/264112 0161/264019 [email protected] SICUREZZA E POLIZIA 010/5366550 - 010/593756 [email protected] 0183/795502 - 0183/294623 [email protected] La Spezia P.za Verdi 1 0187/734074 0187/734074 [email protected] Savona P.za Diaz 9 019/8414537 019/8414415 [email protected] TRENTO Via V. Zambra 11 0461/822574 0461/899516 [email protected] Bolzano Via Resia190 0471/531413 0471/531415 [email protected] TRIESTE P.za V. Veneto 1 040/6764589 040/6764246 [email protected] Gorizia C.so Verdi 33 0481/590257 0481/590314 [email protected] Pordenone Via S. Caterina 8 0434/222360 0434/21331 [email protected] 0432/223248 - 50 0432/223220 [email protected] MILANO Via Moisè Loria 74 02/43333011 02/43333066 [email protected] Bergamo Via Matris Domini 4 035/4532208 035/4532208 [email protected] Brescia Via A. Volta 6 030/3750385 030/3757952 [email protected] 031/2763036-7 031/2763004 [email protected] Cremona Via Verdi 1 0372/593588 0372/593630 [email protected] Mantova Corso della Libertà 1 0376/327022 0376/327022 [email protected] Pavia P.za Leonardo da Vinci 15 0382/33950 - 0382/27081 [email protected] Sondrio V.le dell’Industria 1 0342/545529 0342/212471 [email protected] Varese V.le Milano 11 0332/281402 0332/245507 [email protected] VENEZIA Via Torino 88 MESTRE (VE) 041/2907311 041/5310438 [email protected] Belluno Via V. Veneto 250 0437/931776 - 0437/939886 [email protected] Padova Via Largo Europa 20 049/656456 - 049/8772004 [email protected] GENOVA Via Dante 4 Imperia Via Spontone 39 Udine Via Marinelli 1 Como Via Bossi 3 Rovigo Corso del Popolo 192 0425/202521 - 0425/460168 [email protected] Treviso P.za della Vittoria 1 0422/653301 - 2 0422/653244 [email protected] Verona P.za Viviani 9 045/8059386 - 045/8059446 [email protected] Varese V.le Milano 11 0332/281402 0332/245507 [email protected] Vicenza P.za Garibaldi 1 0444/332096 0444/322554 [email protected] NAPOLI Via delle Rep. Marinare 4 081/2433001 081/2433397 [email protected] Avellino Via A. Ronca 13 0825/34103 - 0825/34103 [email protected] Benevento Traversa Poste 1 0824/50407 0824/28192 [email protected] Caserta V.le Ellittico 0823/352510 0823/352510 [email protected] Salerno C.so Garibaldi 203 089/224097 089/2572017 [email protected] 53 UTILITY Ricorsi e domande ASSEGNI A VUOTO L’emissione di assegni senza autorizzazione e senza provvista (a vuoto) sono illeciti amministrativi che vengono puniti con sanzioni pecuniarie e accessorie. Il Prefetto del luogo di pagamento dell’assegno, alla ricezione del rapporto o dell’informativa da parte del notaio, del segretario comunale o della banca che ha sollevato protesto, provvede alla notifica degli estremi della violazione al soggetto che ha emesso l’assegno, il quale ha 30 giorni di tempo per inviare scritti difensivi corredati da idonea documentazione. Non è ammessa audizione personale. La Prefettura, valutate le deduzioni una volta presentati gli atti, può emettere l’ordinanza-ingiunzione di pagamento di una sanzione pecuniaria e disporre, in eventuale aggiunta, una sanzione accessoria ovvero l’archiviazione del procedimento La sanzione pecuniaria viene graduata in relazione alla gravità dell’illecito. CHI PUÒ FARE IL RICORSO: Il soggetto nei cui confronti è stata emessa l’ordinanza ingiunzione di pagamento COSA FARE: Avverso il provvedimento del Prefetto è ammesso, entro 30 giorni dalla notifica, ricorso al Giudice di Pace competente per territorio (scarica il modello A fac-simile di ricorso) L’interessato che si trovi in condizioni economiche disagiate, può presentare al Prefetto che ha emesso l’ordinanza ingiunzione di pagamento una richiesta di rateizzazione mensile (da tre a trenta a rate) della sanzione pecuniaria (scarica il modello B richiesta pagamento rateale della sanzione pecuniaria) Per i soli assegni senza provvista, la sanzione amministrativa non si applica se il traente effettua il pagamento dell’assegno, degli interessi, della penale e delle eventuali spese entro 60 giorni. La prova dell’avvenuto pagamento deve essere fornita dal traente mediante quietanza del portatore con firma autentica ovvero con attestazione della banca comprovante il versamento dell’importo dovuto. 54 RIFERIMENTI NORMATIVI: Legge 24 novembre 1981, n. 689; Legge 15 dicembre 1990, n. 386; Decreto Legislativo 30 dicembre 1999 n. 507 SICUREZZA E POLIZIA VIOLAZIONI CODICE DELLA STRADA DESCRIZIONE DEL SERVIZIO: Nel caso in cui sia stata commessa una violazione delle norme del Codice della Strada e sia stata ricevuta la “contravvenzione”, l’interessato può scegliere tra la conciliazione amministrativa (pagamento della contravvenzione nella misura indicata sul verbale di accertamento della violazione) - quando è consentita – ed il ricorso al Prefetto del luogo in cui è stata commessa. IL RICORSO: è uno scritto con il quale il proprietario o il conducente di un veicolo, al quale è stata contestata una violazione delle norme del Codice della Strada, chiarisce i motivi per i quali ritiene ingiusta o errata la contravvenzione. IL PAGAMENTO IN MISURA RIDOTTA non è consentito: - quando il trasgressore non abbia ottemperato all’invito di fermarsi; - quando, trattandosi di veicolo a motore, il conducente si sia rifiutato di esibire il documento di circolazione, la patente di guida o altri documenti necessari per la circolazione (es. contrassegno assicurativo); - per alcune violazioni riguardanti il trasporto di cose; - per la circolazione con targa non propria o contraffatta; - per la circolazione con veicolo che ha subìto il ritiro della carta di circolazione o di autorizzazione o licenza; - in caso di guida senza patente o con patente revocata, ritirata o sospesa; - in caso di guida con patente estera non emessa da Stato dell’UE scaduta di validità, quando la residenza in Italia è stata acquisita da più di un anno; - per alcune violazioni nel trasporto di merci pericolose; - in caso di inversione del senso di marcia in autostrada. In questi casi, il verbale viene trasmesso entro 10 giorni al Pre- fetto competente per il luogo della violazione, il quale emette una ordinanza-ingiunzione con la quale determina l’ammontare della sanzione entro il limite massimo, secondo la gravità della violazione ed il comportamento del responsabile. Il Prefetto esamina il ricorso e decide in base alle motivazioni ed alle prove in esso contenute. - Ricorso non accolto: il Prefetto emette una ordinanza Di ingiunzione con la quale stabilisce una sanzione pecuniaria pari al doppio della sanzione originale (la multa raddoppia); - Ricorso accolto: il Prefetto emette una ordinanza con la quale stabilisce l’archiviazione (annullamento) del verbale di contravvenzione che estingue sia le sanzioni pecuniarie indicate sul verbale, sia le eventuali sanzioni accessorie – es. sequestro del veicolo e/o sospensione della validità della patente di guida. CHI PUÒ FARE IL RICORSO: Il proprietario o il conducente di un veicolo, al quale è stata contestata una violazione delle norme del Codice della Strada, che ritiene ingiusta o errata la contravvenzione. Non è ammissibile il ricorso al Prefetto presentato da soggetto che assuma la qualità di conducente del veicolo al tempo della rilevazione dell’illecito, ma che non risulti destinatario di contestazione immediata o di notificazione del verbale di accertamento (non sia né conducente né proprietario del veicolo). Cosa fare: Nel caso di ricorso, prima di pagare la sanzione si deve attendere la decisione del Prefetto. 55 UTILITY PREAVVISO DI VIOLAZIONE: Nei confronti del cd. preavviso di violazione (cioè l’atto lasciato sul parabrezza dal vigile urbano) non è ammesso subito il ricorso al Prefetto. L’interessato deve attendere la notifica del verbale. Dalla data di notifica decorre il termine per l’eventuale ricorso al Prefetto. QUANDO PUÒ ESSERE PRESENTATO IL RICORSO: Il ricorso può essere, ad esempio, proposto perché: - i dati anagrafici del proprietario del veicolo non corrispondono a quelli della contravvenzione; - notifica fuori termine, se la multa viene notificata trascorsi i 150 giorni dalla data dell’avvenuta infrazione. A seconda dei casi anche perché: - manca l’indicazione dell’agente accertatore (anche solo attraverso il numero di matricola); - manca l’indicazione della norma violata; - manca l’indicazione del luogo, giorno ed ora della commessa violazione; Oltre a questi motivi “formali”, si possono naturalmente far valere anche motivi sostanziali: - mancanza di un segnale; - fatto svoltosi diversamente da quanto descritto; - errore nella lettura della targa in quanto il veicolo in quel momento si trovava in tutt’ altro luogo (eventualmente allegando dichiarazioni di testimoni od indicando altre prove). E’ bene però sapere che la descrizione dei fatti risultante dal verbale è protetta dalla “fiducia preferenziale” che le norme stabiliscono a favore degli atti compilati da Pubblici Ufficiali. FACOLTATIVITÀ: La tutela giurisdizionale contro i verbali di accertamento di violazioni del Codice della strada è immediatamente azionabile ed è alternativa alla proposizione del ricorso al Prefetto. Il ricorso può essere presentato all’organo accertatore o direttamente al Prefetto. TERMINI: Il verbale di contravvenzione può essere impugnato dall’interessato (ricorso) entro sessanta giorni dalla contestazione (si ricorda che per “contestazione” – notifica – si intende sia la consegna immediata del verbale da parte dell’agente, sia l’invio per posta dello stesso verbale). I termini entro i quali quest’ultimo deve emettere ordinanza ingiunzione i pagamento è di 120 giorni dalla data in cui pervengono dall’organo ac- 56 certatore il verbale gli atti e le informazioni utili alla decisione salvo eventuale interruzione dovuta alla richiesta di audizione dell’interessato. Decorso tale termine senza che sia stato adottata ordinanza il ricorso si intende annullato. Il provvedimento deve essere notificato entro 150 giorni dalla sua adozione. Contro l’ordinanza ingiunzione di pagamento l’interessato può proporre opposizione entro 30 giorni dalla notifica del provvedimento (60 giorni se l’interessato risiede all’estero) al Giudice di Pace del luogo ove è stata commessa la violazione. Riassumendo si può chiedere l’intervento del Giudice di Pace o subito in alternativa al ricorso al Prefetto o dopo il decreto ingiuntivo del Prefetto. Nel primo caso si contesta il verbale di violazione nel secondo caso si contesta il decreto del Prefetto. SOTTOSCRIZIONE DEL RICORSO: Il ricorso sottoscritto da persona che non risulti destinatario di contestazione immediata o di notificazione del verbale di accertamento è dichiarato inammissibile. Si ammette il ricorso presentato da procuratore legale se vi è allegato il relativo mandato. Presentazione da parte di chi assuma la qualità di conducente al tempo della rilevazione dell’illecito: Non è ammissibile il ricorso al Prefetto presentato da soggetto che assuma la qualità di conducente del veicolo al tempo della rilevazione dell’illecito, ma che non risulti destinatario di contestazione immediata o di notificazione del verbale di accertamento (non sia né conducente né proprietario del veicolo). Rateizzazione: La normativa vigente non ammette in alcun caso la rateizzazione della sanzione prevista per l’oblazione del Codice della strada a beneficio di soggetti che, chiedendo di effettuare il pagamento in misura ridotta, assumano di versare in condizioni di disagio economico. Potrebbe concludersi diversamente solo in caso di ordinanza ingiunzione. L’art. 26 della legge n. 689/81 ammette infatti, previa istanza dell’interessato, il frazionamento in rate mensili delle somme di cui l’autorità amministrativa ingiunge il pagamento con la ordinanza conclusiva del procedimento sanzionatorio (la quale, come è noto, irroga una sanzione determinata dal Prefetto almeno per il doppio del minimo edittale). SICUREZZA E POLIZIA QUANDO E’ POSSIBILE IL RICORSO AL GIUDICE DI PACE: E’ sempre possibile, in alternativa al ricorso al Prefetto, il ricorso al Giudice di pace del luogo in cui è stata commessa la violazione al Codice della Strada. Il ricorso va presentato entro 60 giorni dalla contestazione su strada o dalla notifica della multa, sempre che non sia stato effettuato il pagamento in misura ridotta nei casi consentiti. Il ricorso al Giudice di pace può essere proposto anche dopo l’esito negativo del ricorso al Prefetto, ma in questo caso il termine è di 30 giorni dalla notifica dell’ordinanza-ingiunzione. Come si presenta il ricorso al giudice di pace: Il ricorso, in carta semplice, va depositato o inviato presso la cancelleria del Giudice di pace, allegando la multa o copia dell’ordinanza-ingiunzione. Innanzi al giudice di pace non è necessaria l’assistenza di un avvocato o un procuratore, ma in questo caso occorre, ai fini della notificazione degli atti successivi, la dichiarazione di residenza o l’elezione di domicilio nel territorio di competenza del Giudice. Occorre precisare che si apre una “causa” vera e propria, regolata dalle norme del codice di procedura civile; il ricorrente può far valere le proprie ragioni anche personalmente, senza l’assistenza di un avvocato, ma dovrà attentamente seguire le regole processuali sopra accennate. Nella maggioranza dei casi, inoltre, l’autorità che ha emesso il provvedimento contro cui si ricorre sarà assistita da un legale: è un elemento di cui occorre tener conto sia per l’elaborazione delle argomentazioni a sostegno del ricorso, sia per la previsione delle possibili spese in caso di sconfitta nella causa. ATTENZIONE: Nel caso in cui una multa riguardi un veicolo già venduto ad altri al momento della violazione, in base a quanto previsto all’art. 386 del Regolamento di attuazione del Codice della Strada, è possibile inviare (consigliamo con raccomandata con ricevuta di ritorno) all’autorità che ha emesso il verbale una lettera con fotocopia della dichiarazione di vendita autenticata dal notaio o della visura/certificazione del Pubblico Registro Automobilistico dell’avvenuta trascrizione. In questo caso l’Autorità deve infatti provvedere all’auto annullamento della contravvenzione, rinnovando il procedimento sanzionatorio nei confronti dell’effettivo proprietario. Poiché tuttavia l’esito favorevole di tale procedura non può essere garantito in tutti i casi, è consigliabile presentare - anche in questa ipotesi - un regolare ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace DOCUMENTAZIONE RICHIESTA: Scritti difensivi e documenti sono presentati in carta semplice. RIFERIMENTI NORMATIVI: Legge 24.11.1981, n. 689 ; Nuovo Codice della Strada. COME SI CONCLUDE IL PROCEDIMENTO del giudice di pace: Il Giudice di pace accoglie il ricorso quando non vi sono prove sufficienti della responsabilità del ricorrente, oppure può accoglierlo solo in parte, modificando, ad esempio l’entità della sanzione; oppure respinge il ricorso quando accerta la responsabilità del ricorrente. In tal caso sono a carico di quest’ultimo, oltre alla sanzione che il giudice determina in misura non inferiore al minimo stabilito dalla legge, anche le spese del procedimento nonché gli onorari di avvocato della controparte. La sentenza del Giudice di pace è appellabile solo in Corte di Cassazione. 57 VADEMECUM Vademecum consigli, informazioni e attività di prevenzione per aiutare il cittadino a conoscere e affrontare situazioni quotidiane TRUFFE AGLI ANZIANI Sono numerose le iniziative a favore delle persone anziane. Specialmente in estate, quando è tempo di vacanze, gli anziani si ritrovano spesso da soli. Tutti gli enti pubblici e privati si danno da fare per non farli sentire abbandonati e per aiutarli a prevenire le truffe o i raggiri di cui spesso rimangono vittime. Imbrogli sofisticati messi a segno da falsi operai o dipendenti dell’Inps, finti poliziotti o medici di inesistenti organizzazioni umanitarie e che potrebbero trarre in inganno anche le persone più attente. CONSIGLI CONTRO LE TRUFFE AGLI ANZIANI Non aprite la porta di casa a sconosciuti anche se vestono un’uniforme o dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità. Verificate sempre con una telefonata da quale servizio sono stati mandati gli operai che bussano alla vostra porta e per quali motivi. Se non ricevete rassicurazioni non aprite per nessun motivo. Ricordate che nessun Ente manda personale a casa per il pagamento delle bollette, per rimborsi o per sostituire banconote false date erroneamente. Per qualunque problema e per chiarivi qualsiasi dubbio non esitate a chiamare il 113. Quando fate operazioni di prelievo o versamento in banca o in un ufficio postale, possibilmente fatevi accompagnare, soprattutto nei giorni in cui vengono pagate le pensioni o in quelli di scadenze generalizzate. Non fermatevi mai per strada per dare ascolto a chi vi offre facili guadagni o a chi vi chiede di poter controllare i vostri soldi o il vostro libretto della pensione anche se chi vi ferma e vi vuole parlare è una persona distinta e dai modi affabili. Se avete il dubbio di essere osservati fermatevi all’interno della banca o dell’ufficio postale e parlatene con gli impiegati o con chi effettua il servizio di vigilanza. Se questo dubbio vi assale per strada entrate in un negozio o cercate un poliziotto o una compagnia sicura. Durante il tragitto di andata e ritorno dalla banca o dall’ufficio postale, con i soldi in tasca, non fermatevi con sconosciuti e non fatevi distrarre. Ricordatevi che nessun cassiere di banca o di ufficio postale vi insegue per strada per rilevare un errore nel conteggio del denaro che vi ha consegnato. Quando utilizzate il bancomat usate prudenza: evitate di operare se vi sentite osservati. CONSIGLI PER I FIGLI, NIPOTI E PARENTI STRETTI Non lasciate soli i vostri anziani, anche se non abitate con loro fatevi sentire spesso e interessatevi ai loro problemi quotidiani. Ricordategli sempre di adottare tutte le cautele necessarie nei contatti con gli sconosciuti. Se hanno il minimo dubbio fategli capire che è importante chiedere aiuto a voi, ad un vicino di casa oppure contattare il 113. Ricordate che, anche se non ve lo chiedono, hanno bisogno di voi. CONSIGLI PER I VICINI DI CASA Se nel vostro palazzo abitano anziani soli, scambiate ogni tanto con loro quattro chiacchiere. La vostra cordialità li farà sentire meno soli. Se alla loro porta bussano degli sconosciuti esortateli a contattarvi per chiarire ogni dubbio. La vostra presenza li renderà più sicuri. Segnalate al 113 ogni circostanza anomala o sospetta che coinvolga l’anziano vostro vicino di casa . CONSIGLI PER GLI IMPIEGATI DI BANCA O DI UFFICI POSTALI Quando allo sportello si presenta un anziano e fa una richiesta spropositata di denaro contante, perdete un minuto a parlare con lui. Basta poco per evitare un dramma. Spiegategli che all’esterno di banche ed uffici postali nessun impiegato effettua controlli. Per ogni minimo dubbio esortateli a contattarvi. 58 SICUREZZA E POLIZIA BORSEGGI E SCIPPI - Borseggi e scippi sono tra le più fastidiose e pericolose azioni che la microcriminalità commette contro i cittadini. - Gli scippatori generalmente operano in moto o motorini, quindi, per quanto abili e spericolati, hanno bisogno di un minimo di spazio per agire e di manovra per il mezzo; fate il possibile per non lasciarglielo. - Gli scippi possono essere compiuti anche a piedi: quando sentite o notate che qualcuno compie movimenti sospetti portatevi fuori dalla sua traiettoria. - Sono sempre di più i casi di scippatori che agiscono in due, o più, con l’auto, affiancando le vittime prescelte e strappando loro violentemente la borsa. - Cerca nel limite del possibile, e per quanto le circostanze lo consentono, di rilevare tutti gli elementi utili per il riconoscimento degli scippatori e del mezzo usato. - Se sei vittima di uno scippo lascia la presa altrimenti potresti essere trascinato e travolto. - Cerca di non passare per luoghi solitari o poco illuminati. - Porta con te solo il denaro strettamente necessario. - Porta borse e borselli sempre rivolti al lato interno del marciapiede, possibilmente a tracolla, e dalla parte del muro, proteggendoli con l’avambraccio ed evitando di riporvi oggetti di valore e documenti. - Non tenere il portafogli nella tasca posteriore dei pantaloni o in borse che si aprono con facilità. - Evita di fare sfoggio di orecchini, catenine e altri oggetti d’oro preziosi o molto vistosi: considera che lo strappo può provocare seri danni fisici. - Diffida di chi sosta in luogo isolato apparentemente senza motivo. - Se il percorso che devi fare è lungo tieni sempre presente i punti di riferimento che possono esserti utili in caso di bisogno. - Se necessario rivolgiti sempre a persone che esercitano una pubblica attività o servizio: poliziotti, carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili Urbani, militari, personale in divisa, sanno come comportarsi e come aiutarvi. SE TI SENTI SEGUITO - Dirigiti verso un ufficio di polizia. - Ferma un vigile o un poliziotto. - Entra in un bar o in un altro luogo frequentato. - Chiedi l’ausilio di qualche altro passante. - Se noti qualcosa di anormale, tieni la borsa stretta al fianco. - Non portare mai molto denaro e se ciò è inevitabile, fatti accompagnare. - Un cane, oltre a tenere compagnia, può servire a far desistere i malintenzionati. - Il 112 o il 113 è gratuito anche con il telefono cellulare. 59 VADEMECUM CARTE DI CREDITO La diffusione dei sistemi di pagamento elettronici ha ampliato la casistica criminale connessa alla contraffazione dei supporti utilizzati per effettuare pagamenti ed acquisti mediante carte di credito e debito. Ingegnosi criminali hanno individuato apparecchiature hardware (lettori di banda magnetica) in grado di leggere e contestualmente carpire i codici dei bancomat e delle carte di credito. CONSIGLI PER I CITTADINI Quando vi viene recapitata a casa, per posta, la carta di credito o il bancomat e il successivo codice P.I.N. controllate che le buste siano integre e che siano della vostra banca (o di chi emette la carta di credito). Verificate che all’interno non vi siano alterazioni o rotture del cartoncino che contiene la carta e diffidate di buste bianche inviate con posta prioritaria o con francobolli (di solito sono buste con la tassa già pagata). Oltre a ricordarvi di non cedere mai la vostra carta e il vostro PIN ad altre persone (neanche al commerciante che afferma di non avere l’apparecchio P.O.S. con sè, semmai offritevi di accompagnarlo) vi suggeriamo di: 60 CON IL BANCOMAT - Allo sportello: osservare l’apparecchiatura alla ricerca di anomalie e modifiche. Sulla verticale o diagonale della tastiera può esserci per esempio una microtelecamera. - Bocca della fessura: controllare se la fessura dove si inserisce la tessera Bancomat è ben fissa. Se si muove o si stacca potrebbe significare che è stata coperta con uno “skimmer” - Tastiera: verificare se anche la tastiera è ben fissa. Spesso i malfattori sovrappongono una loro tastiera per catturare il codice Pin. In questo caso c’è un gradino di un paio di millimetri - Pin: digitare il codice nascondendo con il palmo dell’altra mano l’operazione - Nel caso del dubbi: non introdurre la tessera e non inserire il Pin. Allontanarsi e chiamare le forze dell’ordine. CON LE CARTE DI CREDITO - La tessera: non perdetela mai di vista - Estratto conto: controllarlo ogni mese poiché è l’unico modo per accorgersi di eventuali spese mai effettuate - Addebiti impropri: se vi arriva un estratto conto con addebiti impropri è bene denunciare alle forze dell’ordine la clonazione della carta, disconoscendo le spese addebitate - Internet: nel caso di acquisti sul web verificare se la pagina del sito è sicura (contrassegnata cioè da un lucchetto posto sulla parte inferiore dello schermo). Se così non è si corre il rischio di vedersi rubare i dati - E-mail: se vi arrivano messaggi di posta elettronica dove vi si chiedono dati sensibili relativi alla vostra carta di credito o al conto corrente non bisogna rispondere a nessuna richiesta. E’ necessario avvertire la banca o le forze dell’ordine avendo l’accortezza di non cancellare l’e-mail SICUREZZA E POLIZIA CONSIGLI PER I COMMERCIANTI Negli ultimi tempi molte notizie di cronaca hanno riportato frodi con bancomat e carte di credito all’interno di supermercati e ristoranti. E’ importante dunque che anche i gestori di esercizi commerciali stiano attenti a movimenti sospetti e che eventualmente li segnalino alle Forze di Polizia. E’ sempre opportuno comunque: - In caso di sospetto di utilizzo fraudolento di carta di credito clonata, il commerciante dovrebbe confrontare il numero della carta di credito che compare sul supporto plastico con quello (15 o 16 cifre) stampato dal P.O.S. sullo scontrino subito sotto la data e l’ora della transazione. A volte è preceduto dalla lettera “C” ma se il dato è difforme significa che la carta è clonata; - Controllare frequentemente il macchinario P.O.S. per impedirne la manomissione e la modifica da parte di qualcuno che ha possibilità di accesso all’apparecchio. Ricordatevi dunque di: - Verificare che i siti in questione utilizzino protocolli di sicurezza che permettano di identificare l’utente. Il più diffuso è il Secure Socket Layer (SSL): generalmente durante la transazione, in basso a destra della finestra, compare un’icona con un lucchetto che sta a significare che in quel momento la connessione è sicura; - Fare uso, per quanto possibile, delle soluzioni di home banking che le banche mettono a disposizione per controllare - quasi in tempo reale - il proprio estratto conto, in modo da bloccare, tempestivamente, la carta qualora si disconoscessero delle spese addebitate; - Verificare con attenzione gli estratti conto segnalando immediatamente, alla società che emette la carta, ogni transazione sconosciuta. COME BLOCCARE LA PROPRIA CARTA DI CREDITO Segnaliamo i numeri telefonici verdi (gratuiti) delle società della carte di credito più diffuse a cui telefonare per segnalare eventuali dubbi o bloccare immediatamente la carta in caso di furto o smarrimento. Servizi interbancari: 800 151616 American Express Italia: 06 72900347 American Express estero 800 26392279 Top Card: 800 900910 Diner’s: 800 864064 Agos Itafinco: 800 822056 Deutschebank: 800 207167 Setefi: 800 825099 Banca Sella: 800 663399 Findomestic: 800 866116 Citibank: 800 407704 Banca Fineco: 800 525252 CONSIGLI PER L’UTILIZZO SU INTERNET Per fare acquisti o operazioni attraverso la rete Internet di solito viene richiesto dal sito interessato: - Nome e Cognome del titolare della carta di credito - scadenza della carta - Cin o numero di sicurezza che, di solito, si trova dietro la carta di credito. Durante la trasmissione di questi dati è bene che il sito su cui si digitano gli stessi sia criptato ( il sito che usa dati criptati si riconosce perchè nell’indirizzo compare “https” evitando così a pirati informatici di carpire i dati personali mediante intrusione telematica; Per ridurre i rischi di frode è quindi consigliabile in primo luogo far si che la propria carta venga maneggiata dal minor numero di persone possibile. In secondo luogo è opportuno effettuare spese su rete Internet utilizzando siti conosciuti o che abbiano un minimo di credibilità sia per quanto riguarda il prodotto venduto, che la solidità del marchio. 61 VADEMECUM SICUREZZA IN MARE È un dato statistico: la maggior parte degli italiani preferisce trascorrere le proprie vacanze estive, da soli in famiglia o con gli amici, al mare. Per questo abbiamo dedicato un ampio spazio ai consigli per rendere più sicuri tutti coloro che vogliono praticare attività fuori e dentro l’acqua, con varie sezioni pensate per la vostra sicurezza: per la navigazione, per il bagnante, a chi si immerge in apnea. SICUREZZA IN MARE DEL BAGNANTE Per evitare che una vacanza al mare si trasformi in una brutta esperienza, basta osservare poche e semplici regole - Fare il bagno solo in perfette condizioni psicofisiche, attendere 3 ore dopo i pasti principali prima di fare il bagno e circa 2 ore dopo la colazione - Non tuffarsi dagli scogli senza aver verificato prima la profondità - In caso di mare mosso usare particolare attenzione ed evitare di fare il bagno vicino agli scogli. Inoltre non fare il bagno se è esposta la bandiera rossa. - Attenzione: con la bandiera rossa e gialla non è attivo il servizio di sorveglianza Osserva quanto previsto nelle ordinanze per la disciplina delle attività balneari, per esempio: - non recare disturbo alla quiete dei bagnanti - non portare animali sulla spiaggia (se non dove consentito) - non montare tende o accendere fuochi sulla spiaggia. SICUREZZA IN MARE DURANTE LA NAVIGAZIONE Per poter prendere il mare in sicurezza sono necessari interventi di verifica alla barca, che consistono nel controllo periodico e accurato delle attrezzature, degli interni, del motore e della strumentazione. 62 Le verifiche principali sono: - Controllare di avere carburante a sufficienza sia per l’andata sia per il ritorno, calcolando una riserva di carburante per gli eventuali imprevisti e ovviamente controllare l’efficienza del motore - Controllare di aver apposto il tappo d’aleggio. Nel corso della navigazione, controllare che l’unica valvola aperta sia quella della presa a mare per il raffreddamento del motore, e di portare sempre al seguito sufficiente acqua dolce da bere - Avere sempre a bordo i remi, i razzi di segnalazione, un mezzo d’esaurimento (sassola), i cavi d’ormeggio di riserva, la cintura di salvataggio per ogni persona - Verificare lo stato di carica delle batterie e il funzionamento dell’eventuale radio di bordo LE REGOLE PER LA SICUREZZA IN MARE La Polizia marittima, svolge tutti i servizi e gli interventi di emergenza richiesti, in mare, durante i mesi estivi. Il personale delle squadre nautiche, da circa due anni svolge anche il servizio di prossimità sulla spiaggia delle località marittime più turistiche con due agenti a piedi sulla riva seguiti da un gommone sottocosta. Ora ricordiamo le regole per la sicurezza in mare: - In mare si può generalmente fare il bagno fino a 200 mt. dalla battigia. Tale limite deve essere segnalato con gavitelli rossi o, se non possibile, con il cartello “Attenzione limite acque interdette alla navigazione non segnalato” - Il limite acque sicure (- 1,60 mt.) deve essere segnalato con galleggianti bianchi o, se non possibile, con cartello “attenzione limite acque sicure non segnalato” - Le imbarcazioni a vela e a motore, inclusi gli acquascooter, possono accedere alla spiaggia solo attraverso i corridoi appositamente segnalati oppure a motore spento o a remi. Le tavole a vela devono essere condotte a mano nel tratto di mare frequentato dai bagnanti - E’ vietato esercitare la pesca subacquea con un’arma carica entro 500 mt. dalle spiagge frequentate dai bagnanti - Tutte le imbarcazioni devono possedere le dotazioni di salvataggio secondo il tipo di navigazione e la distanza dalla costa (consultare ordinanza della Capitaneria del posto) SICUREZZA E POLIZIA SICUREZZA IN MONTAGNA Molti italiani, in tutte le stagioni, amano trascorrere qualche giorno di relax in montagna. Per chi sceglie questa mèta per fare sport o semplicemente per passeggiare, con la neve o senza, esistono alcuni suggerimenti da tenere sempre presenti per non trovarsi in situazioni spiacevoli. MONTAGNA D’INVERNO: IL PARERE DEL MEDICO Freddo e neve: gli appassionati sono tutti in pista. Bisogna ricordare però che lo sci come tanti altri sport necessita di alcuni accorgimenti relativi all’attrezzatura, alla preparazione atletica, all’alimentazione e al rispetto di alcune regole di buona educazione e sicurezza. Abbigliamento In alta montagna le condizioni climatiche sono diverse da quelle in cui siamo abituati a vivere e possono cambiare repentinamente: è quindi necessario consultare i bollettini neve-meteorologici prima di recarsi sulle piste o prima di un’escursione. La variabilità del clima può essere affrontata da un abbigliamento a strati: le vecchie guide consigliano “in montagna un panino in meno e un maglione in più”; guanti e cappello impermeabili a vento, non devono essere mai dimenticati. Alimentazione Il freddo e le sue complicanze si prevengono anche con una corretta alimentazione che privilegi i carboidrati, energetici e facilmente digeribili da consumare soprattutto con la prima colazione (pane, biscotti, fette biscottate, frutta, miele e marmellata) e con il pranzo (pasta, riso o polenta). Durante il giorno non bisogna far uso di alcolici che favoriscono una diminuzione del grado di attenzione e una perdita di calore attraverso la vasodilatazione periferica. Assideramento e congelamento I provvedimenti da adottare di fronte a una situazione di assideramento o congelamento in attesa del medico sono volti a ripristinare la normale temperatura corporea: condurre il soggetto al più vicino posto riparato dal vento (rifugio, baita), rimuovere gli indumenti umidi o bagnati sostituendoli con altri caldi e asciutti. Sono assolutamente da evitare: frizioni con la neve che non fanno altro che aumentare la dispersione del poco calore residuo, riscaldamenti con fonti di calore diretto come fuochi o marmitte di auto di cui non si può controllare la temperatura e che possono procurare ustioni, la perforazione di eventuali vesciche e la somministrazione di alcolici. Sole Per evitare eritemi solari è importante proteggere la pelle e le labbra, rese ancora più delicate per il freddo, con creme solari e stick ad alta protezione. Da non trascurare la protezione degli occhi utilizzando occhiali con lenti a elevato assorbimento e muniti di protezioni laterali che fermano il vento e la radiazione solare diffusa e limitano l’azione del freddo. Mal di montagna Non tutti sanno che salire oltre i 2.000 metri comporta modificazioni dell’apparato cardiocircolatorio caratterizzate da palpitazioni, stanchezza, affanno e cefalea che si prevengono con un adeguato allenamento e la gradualità dell’ascensione. La loro cura è la perdita di quota, il riposo e una buona idratazione. Chi soffre di pressione alta dovrà stare attento ai violenti sbalzi di temperatura. In forma sulle piste Un corretto allenamento prima di affrontare le piste è importante anche per la prevenzione degli eventi traumatici di cui i più frequenti sono quelli a carico del ginocchio. Per ottenere una buona forma fisica sarebbe necessario allenarsi due mesi prima della partenza: l’allenamento dovrebbe essere mirato a migliorare la forza, la flessibilità e la mobilità articolare: comprendendo una prima fase di allenamento aerobico per lo sviluppo del fiato, dell’agilità e della prontezza di riflessi (jogging, saltelli, bicicletta) e una seconda fase anaerobica con esercizi per sviluppare la potenza muscolare delle braccia e soprattutto delle gambe. 63 VADEMECUM FURTI IN CASA Non dimenticare che i primi posti esaminati dai ladri sono: armadi, cassetti, vasi, quadri, letti e tappeti. E’ utile inoltre fotografare i beni di valore che potrebbero essere oggetto di furto. QUANDO SEI ASSENTE Per brevi periodi - Lascia qualche luce accesa, la radio, il giradischi o il televisore in funzione. - Chiudi sempre la porta a chiave e non lasciare le chiavi sotto lo zerbino o in altri luoghi alla portata di tutti. - Ricorda che i messaggi sulla porta dimostrano che in casa non c’è nessuno. - Se hai oggetti di valore che devi lasciare in casa fotografali: in caso di furto ne faciliterai la ricerca. - Sensibilizza anche i vicini affinché sia reciproca l’attenzione a rumori sospetti sul pianerottolo o nell’appartamento. Nel caso non esitare a chiamare il 113. - Se tornando a casa trovi la porta aperta o chiusa dall’interno, non entrare. Potresti scatenare una reazione istintiva del ladro che si vede scoperto. Non fare l’eroe e telefona subito al 113 Per lunghi periodi - Non far sapere ad estranei i tuoi programmi di viaggi e vacanze. - Installa, se ti è possibile, un dispositivo automatico che, ad intervalli di tempo, accenda le luci, la radio, la televisione. - Evita l’accumularsi di posta nella cassetta delle lettere chiedendo ad un vicino di ritirarla. - Non divulgare la data del tuo rientro e, anche alla segreteria telefonica, non dare informazioni specifiche sulla tua assenza. 64 ATTENZIONE AGLI SCONOSCIUTI - Non aprire la porta a sconosciuti anche se vestono qualche uniforme e dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità. - Se c’è il portiere invita ogni sconosciuto che si presenta alla tua porta a farsi accompagnare; se non c’è apri solo uno spiraglio alla porta, senza togliere il gancio o la catena di sicurezza, per farti passare telegrammi o ricevute da firmare. - Per gli operai, verifica con qualche telefonata da chi è stata fatta la chiamata o da quale servizio sono stati mandati e per quali motivi. Se non ricevi assicurazioni non aprire. - Se hai il minimo sospetto, chiama o fai chiamare dai vicini il 113. - Non mandare ad aprire i bambini a meno che tu non sia certo di chi è alla porta. - Non aprire portone o cancello, con l’impianto automatico, se non sei certo dell’identità della persona che vuole entrare. UN’ABITAZIONE SICURA - Rendi sicure porte e finestre. Ideale è una porta blindata con serratura antifurto e spioncino. - Se puoi installa in casa un sistema di antifurto elettronico o vetri antisfondamento. In alternativa è sempre valido il ricorso alle grate, purché siano robuste e lo spazio tra le sbarre non superi i 12 centimetri. - Se l’interruttore della luce è all’esterno, proteggilo con una cassetta metallica per impedire che qualcuno possa staccare la corrente. - E’ meglio non tenere in casa grosse somme di denaro, gioielli o oggetti di valore. - Ricordati che luce e rumore tengono lontano i malviventi: se sei solo tieni accesa la luce in due o più stanze per simulare la presenza di più persone. - Se sei in casa tieni la porta protetta col paletto o la catena di sicurezza; se sei in pericolo chiama subito il 113. - Se hai bisogno della riproduzione di una chiave incarica una persona di fiducia evitando possibilmente di riportare su targhette nome e indirizzo. - Se perdi la chiave di casa o subisci uno scippo o un borseggio, cambia la serratura. - Assicurati, uscendo e rientrando, che la porta di casa ed il portone del palazzo restino ben chiusi. - Non far sapere, fuori dall’ambiente familiare, se in casa ci sono oggetti di valore o casseforti né dove si trova la centralina dell’allarme. SICUREZZA E POLIZIA SITUAZIONI CLIMATICHE In questa sezione troverete piccoli suggerimenti per combattere situazioni climatiche che debilitano il vostro corpo, in caso di clima particolarmente torrido. SALUTE D’ESTATE: L’uomo tende a mantenere una temperatura corporea costante. Molte delle attività svolte dal suo fisico, tra cui anche la digestione, tendono a produrre calore che deve poi essere smaltito. I meccanismi con cui un corpo vivente cede calore rispondono alle normali leggi della termodinamica. Si perde calore attraverso 4 meccanismi principali: contatto con oggetti (conduzione) o con l’aria circostante (convezione), attraverso l’emissione di onde elettromagnetiche (irraggiamento), o cedendo calore all’acqua prodotta attraverso la sudorazione (evaporazione). La temperatura o l’umidità dell’ambiente possono però rendere questi meccanismi non del tutto efficaci. Se la temperatura esterna è superiore a quella corporea infatti conduzione, convezione e irraggiamento diventano del tutto inefficaci e l’unico metodo per perdere calore rimane l’evaporazione del sudore. Ma in condizioni di elevata umidità anche quest’ultimo meccanismo può perdere efficacia. Se i meccanismi di termo dispersione diventano inefficaci il corpo aumenta la propria temperatura e può andare incontro a fenomeni legati all’ipertermia quali i crampi da calore, l’ipertermia semplice e il colpo di calore. I crampi da calore avvengono in seguito ad un lavoro muscolare intenso e si presentano come contrazioni involontarie dei muscoli più affaticati. I crampi rispecchiano un’alterazione dell’equilibrio tra liquidi e sali corporei, che avvengono in condizioni di impoverimento di fonti energetiche (glicogeno muscolare). L’ipertermia semplice riflette uno scarso adattamento cardiocircolatorio rispetto all’aumento della temperatura dell’ambiente esterno. Si manifesta con emicrania, stordimento, debolezza, pressione bassa e un polso arterioso piccolo e frequente. Il colpo di calore è più grave e può mettere in pericolo di vita. E’ dovuto a un sovraccarico dei meccanismi di termoregolazione che diventano insufficienti. Si riduce la secrezione di sudore, la pelle si presenta calda e secca e la temperatura corporea profonda può arrivare a 41,5° C. La disidratazione e l’aumento della temperatura possono danneggiare il sistema nervoso, il paziente può perdere lucidità fino a diventare incosciente. In questi casi bisogna procedere rapidamente al raffreddamento del corpo attraverso applicazione di ghiaccio, immersioni in acqua e frizioni con alcool che evaporando facilita la perdita di calore. E’ meglio evitare di fare attività fisica nelle ore più calde della giornata e in ambienti troppo umidi. Bisogna bere abbondantemente e reintegrare sali minerali prima, durante e dopo le sedute di sport. Anche l’alimentazione può essere d’aiuto: consumare pasti piccoli e leggeri, per non sovraccaricare l’apparato digerente; prediligere frutta e verdura cruda che contengono acqua, vitamine e sali minerali. 65 VADEMECUM VIAGGIARE IN AUTO Si sa: gli italiani sono un popolo molto affezionato alla propria automobile; la usano volentieri soprattutto quando vanno in vacanza. Le autovetture oggi escono dalla fabbrica dotate di tutti gli accessori di sicurezza di ultima generazione, ma il comportamento del conducente rimane determinante per l’incolumità propria e degli altri. IN VIAGGIO E DURANTE LE SOSTE - Non lasciare mai sui sedili borse, pellicce e oggetti che possono attirare l’attenzione. - Non affidare a posteggiatori abusivi e improvvisati le chiavi dell’auto. - Diffida dell’insistenza delle persone che durante le soste vogliono trattenerti e distrarti: un complice potrebbe essere pronto ad intervenire. - Se hai la macchina carica quando sei in sosta evita il più possibile di lasciare i finestrini abbassati: è come se avessi aperto le porte. - Se possibile parcheggia l’auto in un punto dove c’è luce, se la zona dove abitualmente parcheggi non è sufficientemente illuminata fatti promotore per ottenere più illuminazione. - La solidarietà è di vitale importanza sulle strade e fermarsi per prestare soccorso è un dovere di tutti. VERIFICHE TECNICHE PRIMA DI PARTIRE I veicoli di ultima generazione anche se hanno strumentazioni in grado di indicare malfunzionamenti o usura di parti meccaniche non devono toglierci lo scrupolo di controllare alcune parti della vettura che ne garantiscono l’affidabilità durante il viaggio. E’ opportuno verificare: - il livello dei liquidi ed i filtri, lo sterzo per evitare che vi sia uno scarto eccessivo nel movimento, oppure in presenza di vibrazioni vi possono essere difetti in altre parti meccaniche; - i cerchioni i quali non devono avere deformazioni che causano vibrazioni allo sterzo e fanno perdere pressione al pneumatico; - i pneumatici sia per quanto riguarda l’usura, la pressione e la “vecchiaia” che ne modifica le caratteristiche fisiche e chimiche a fronte di un battistrada a norma; - gli ammortizzatori (se scarichi producono instabilità in curva e in frenata) sono la parte della vettura insieme ai pneumatici che danno la stabilità al veicolo; - la climatizzazione, l’impianto frenante (se i freni sono bagnati fare attenzione in quanto non assicurano una frenata decisa), i tergicristalli e le luci (portare sempre delle lampadine e fusibili di scorta). DOCUMENTI NECESSARI PER L’USO DEI VEICOLI I documenti necessari all’uso del veicolo sono: - la patente di guida in corso di validità, - la carta di circolazione che oggi è distinta dal certificato di proprietà e il certificato di copertura assicurativa rilasciato insieme al contrassegno che va esposto sul parabrezza. La mancata copertura assicurativa comporta tra l’altro il sequestro del veicolo. - Per i Paesi extracomunitari è necessario in aggiunta la carta verde. 66 - Se fai un rifornimento notturno evita i self-service isolati, percorri qualche chilometro in più, ma cerca maggiore sicurezza. - Arrivando o partendo con l’auto è bene essere prudenti e dare un’occhiata in giro in modo da evitare, nel parcheggio o nel garage, spiacevoli incontri. - Se il garage è condominiale accendi prima tutte le luci, e se noti qualcosa di insolito (porta semi aperta, cancello non chiuso, etc.) rinuncia al parcheggio e chiama altre persone. - Assicurati della chiusura dei vetri laterali, delle porte e del cofano della tua auto. - Anche se scendi solo per comprare il giornale o le sigarette, spegni il motore, sfila le chiavi dal quadro e chiudi sempre le portiere. - Ricorda che è possibile applicare in modo indelebile i numeri di targa e di telaio sui vetri dell’auto. - Se ti è stato rubato il mezzo affrettati a sporgere denuncia. Ricordati di avere in casa le fotocopie dei documenti della vettura, potrebbero tornarti utili nel caso dovessi sporgere denuncia. Un anno di Storia INSIEME