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PARROCCHIA DI SANTA LUCIA
LISIERA
VEGLIA DI NATALE 2012
Ufficio delle letture comunitario
in preparazione alla Celebrazione eucaristica
della Notte di Natale
G. O Dio Vieni a salvarmi (cantato)
T. Signore vieni presto in mio aiuto
G. Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
T. Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
Canto: Tu quando verrai - 308
1^ Antifona
Mi ha detto il Signore:
Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato.
SALMO 2
Perché le genti congiurano *
perché invano cospirano i popoli?
Insorgono i re della terra †
e i principi congiurano insieme *
contro il Signore e contro il suo Messia:
«Spezziamo le loro catene, *
gettiamo via i loro legami».
Se ne ride chi abita i cieli, *
li schernisce dall'alto il Signore.
Egli parla loro con ira, *
li spaventa nel suo sdegno:
«Io l'ho costituito mio sovrano *
sul Sion mio santo monte».
Annunzierò il decreto del Signore. †
Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio, *
io oggi ti ho generato.
2
Chiedi a me, ti darò in possesso le genti *
e in dominio i confini della terra.
Le spezzerai con scettro di ferro, *
come vasi di argilla le frantumerai».
E ora, sovrani, siate saggi *
istruitevi, giudici della terra;
servite Dio con timore *
e con tremore esultate;
che non si sdegni *
e voi perdiate la via.
Improvvisa divampa la sua ira. *
Beato chi in lui si rifugia. Gloria…
1^ Antifona
Mi ha detto il Signore: Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato.
2^ Antifona
Come uno sposo il Signore esce dalla stanza nuziale.
SALMO 18 A 1
I cieli narrano la gloria di Dio, *
e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il messaggio *
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
Non è linguaggio e non sono parole *
di cui non si oda il suono.
Per tutta la terra si diffonde la loro voce *
e ai confini del mondo la loro parola.
Là pose una tenda per il sole †
che esce come sposo dalla stanza nuziale, *
esulta come prode che percorre la via.
1
Questo salmo si può cantare nella forma proposta dal Repertorio nazionale CEI “Canti
per la liturgia” al numero 281
3
Egli sorge da un estremo del cielo †
e la sua corsa raggiunge l'altro estremo: *
nulla si sottrae al suo calore. Gloria…
2^ Antifona
Come uno sposo il Signore esce dalla stanza nuziale.
3^ Antifona
Sulle tue labbra è diffusa la grazia,
Dio ti ha benedetto per sempre.
SALMO 44
Effonde il mio cuore liete parole, †
io canto al re il mio poema. *
La mia lingua è stilo di scriba veloce.
Tu sei il più bello tra i figli dell'uomo, †
sulle tue labbra è diffusa la grazia, *
ti ha benedetto Dio per sempre.
Cingi, prode, la spada al tuo fianco, †
nello splendore della tua maestà ti arrida la sorte, *
avanza per la verità, la mitezza e la giustizia.
La tua destra ti mostri prodigi: †
le tue frecce acute
colpiscono al cuore i tuoi nemici; *
sotto di te cadono i popoli.
Il tuo trono, Dio, dura per sempre; *
è scettro giusto lo scettro del tuo regno.
Ami la giustizia e l'empietà detesti: †
Dio, il tuo Dio ti ha consacrato *
con olio di letizia, a preferenza dei tuoi eguali.
4
Le tue vesti son tutte mirra, aloè e cassia, *
dai palazzi d'avorio ti allietano le cetre.
Figlie di re stanno tra le tue predilette; *
alla tua destra la regina in ori di Ofir.
Ascolta, figlia, guarda, porgi l'orecchio, *
dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre;
al re piacerà la tua bellezza. *
Egli è il tuo Signore: prostrati a lui.
Da Tiro vengono portando doni, *
i più ricchi del popolo cercano il tuo volto.
La figlia del re è tutta splendore, *
gemme e tessuto d'oro è il suo vestito.
E' presentata al re in preziosi ricami; *
con lei le vergini compagne a te sono condotte;
guidate in gioia ed esultanza, *
entrano insieme nel palazzo regale.
Ai tuoi padri succederanno i tuoi figli; *
li farai capi di tutta la terra.
Farò ricordare il tuo nome *
per tutte le generazioni,
e i popoli ti loderanno *
in eterno, per sempre. Gloria …
3^ Antifona
Sulle tue labbra è diffusa la grazia,
Dio ti ha benedetto per sempre.
Versetto
G. Il Verbo di Dio si è fatto carne, alleluia,
T. è venuto ad abitare in mezzo a noi, alleluia.
Canto: Attorno al fuoco (Corale di S.Lucia)
5
PRIMO MOMENTO:
VIENE LA PACE!
G. Dopo aver acclamato i salmi che come attorno al fuoco,
alla luce e al calore della Parola pregata e catata, hanno
disposto i nostri cuori ad uno spirito di ascolto, ci
disponiamo ora ad accogliere l’annuncio dei profeti antichi.
Ascolteremo anzitutto la profezia di Isaia che sette secoli
prima della nascita di Gesù preannunciò la venuta del
Messia come Re di pace per tutto il cosmo. Ci uniremo poi al
canto del coro che declamerà alcune tra le molte antiche
profezie che preannunciavano la nascita del Salvatore.
1L Dal libro del profeta Isaia (11, 1-10)
Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto
germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del
Signore, spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di
consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del
Signore. Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà
secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito
dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni
eque per gli oppressi del paese. La sua parola sarà una verga
che percuoterà il violento; con il soffio delle sue labbra
ucciderà l'empio. Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia,
cintura dei suoi fianchi la fedeltà. Il lupo dimorerà insieme
con l'agnello, la pantera si sdraierà accanto al capretto; il
vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un fanciullo li
guiderà. La vacca e l'orsa pascoleranno insieme; si
sdraieranno insieme i loro piccoli. Il leone si ciberà di paglia,
come il bue. Il lattante si trastullerà sulla buca dell'aspide;
il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi. Non
agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio
santo monte, perché la saggezza del Signore riempirà il paese
come le acque ricoprono il mare. In quel giorno la radice di
Iesse si leverà a vessillo per i popoli, le genti la cercheranno
con ansia, la sua dimora sarà gloriosa.
6
CANTO DELLE PROFEZIE
T. Regem venturum Dominum, venite adoremus
Oppure: Venite adoriamo, il Cristo Salvatore. 2
SECONDO MOMENTO:
UN NATALE PER OGNI GIORNO
G. In questo secondo momento della
veglia di natale,
accogliamo alcune meditazioni utili per la nostra vita
quotidiana, perché Natale si traduca in concretezza di gesti di
fede e di amore. Sono le parole dei profeti del nostro tempo:
quelli della Chiesa e anche di altre religioni. Tra una
meditazione e l’altra allestiremo il presepe e accenderemo
una a una le candele dell’avvento, tempo dell’attesa che si
conclude e si compie confluendo nella notte santa che stiamo
vivendo.
3S. Un confessore raccomandò ad una
penitente la
meditazione quotidiana. Quella chiese: - Padre, come si fa a
meditare bene? Il sacerdote le spiegò: -per esempio: ecco
vicino il Natale. Si metta davanti al presepio e guardi a lungo
la paglia, la mangiatoia, gli animali, i pastori, ecc.
Dopo quindici giorni, rivedendo la sua penitente, il confessore
chiese: - E allora ha provato a meditare sul presepio? La
donna rispose con semplicità: - Si, padre; ma non so
continuare: sono sempre alla paglia!
Viene portata al presepe la Mangiatoia e si accende la prima candela. Il
gesto è accompagnato dal canto “Si accende una luce” – prima strofa
Canto:
Si accende una luce all’uomo quaggiù,
presto verrà tra noi Gesù.
2
Le strofe del canto sono al n. 56 delRepertorio nazionale CEI “Canti per la liturgia”. A
questo punto se la celebrazione si svolge in chiesa in forma comunitaria i ministranti
potrebbe accompagnare il canto portando presso il presepe dei cartigli riportanti il testo
delle profezie che vengono cantate.
7
Vegliate lo sposo non tarderà;
se siete pronti vi aprirà.
Lieti cantate:
Gloria al Signor!
Nascerà il Redentor! (2v)
2L. CHE COSA TI OFFRIREMO?
Dagli scritti di San Giovanni Damasceno,
Che cosa ti offriremo o Cristo, che per noi
ti sei fatto uomo sulla terra? Ogni tua
creatura ti rende grazie: gli angeli ti
offrono il canto, il cielo la stella, i Magi i
doni, i pastori lo stupore per il miracolo, la
terra una grotta, il deserto una
mangiatoia; e noi ti offriamo una madre
vergine.
3L. Cielo e terra si rallegrino profeticamente, angeli e uomini
spiritualmente esultino: Dio infatti è apparso nella carne a
coloro che sedevano nelle tenebre e nell’ombra di morte. Un
presepe e una mangiatoia accolgono colui che è nato dalla
Vergine: i pastori annunziano il miracolo, i Magi da Oriente
portano doni a Betlemme.
4L. Anche noi con labbra pure, come gli angeli di Dio,
offriamo la lode: gloria in cielo a Dio e pace in terra, poiché si
è compiuta l’attesa dei popoli.
Vengono portati al presepe Maria e Giuseppe e si accende la seconda
candela. Il gesto è accompagnato dal canto “Si accende una luce” –
seconda strofa
Si accende una luce all’uomo quaggiù,
presto verrà tra noi Gesù.
Annuncia il profeta la novità:
il re Messia ci salverà.
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Lieti cantate:
Gloria al Signor!
Nascerà il Redentor! (2v)
1L. DAI DISCORSI DI PAPA BENEDETTO XVI
A Natale non ci limitiamo a commemorare la
nascita di u n grande personaggio; non
celebriamo semplicemente ed in astratto
il mistero della nascita dell’uomo o in
generale il mistero della vita; tanto
meno festeggiamo solo l’inizio della
nuova stagione. A Natale ricordiamo
qualcosa di assai concreto ed importante
per gli uomini, qualcosa di essenziale per
la fede cristiana, una verità che san Giovanni riassume in
queste poche parole: "il Verbo si è fatto carne". Quel che
Giovanni, chiama in greco "ho logos" – tradotto in latino
"Verbum" e in italiano "il Verbo" - significa anche "il Senso".
Quindi potremmo intendere l’espressione di Giovanni così: il
"Senso eterno" del mondo si è fatto tangibile ai nostri sensi e
alla nostra intelligenza: ora possiamo toccarlo e contemplarlo
(cfr 1Gv 1,1). Il "Senso" che si è fatto carne non è
semplicemente un’idea generale insita nel mondo; è una
"Parola" rivolta a noi. Il Logos ci conosce, ci chiama, ci guida.
Non è una legge universale, in seno alla quale noi svolgiamo
poi qualche ruolo , ma è una Persona che si interessa di ogni
singola persona: è il Figlio del Dio vivo, che si è fatto uomo a
Betlemme.
2L. A molti uomini, ed in qualche modo a noi tutti, questo
sembra troppo bello per essere vero. In effetti, qui ci viene
ribadito: sì, esiste un senso, ed il senso non è una protesta
impotente contro l’assurdo. Il Senso ha potere: è Dio. Un Dio
buono, che non va confuso con un qualche essere eccelso e
lontano, a cui non ci sarebbe mai dato di arrivare, ma un Dio
che si è fatto nostro prossimo e ci è molto vicino, che ha
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tempo per ciascuno di noi e che è venuto per rimanere con
noi. E’ allora spontaneo domandarsi: "E’ mai possibile una
cosa del genere? E’ cosa degna di Dio farsi bambino?".
4L. Cari fratelli e sorelle, il Natale è un’opportunità
privilegiata per meditare sul senso e sul valore della nostra
esistenza. L’approssimarsi di questa solennità ci aiuta a
riflettere, da una parte, sulla drammaticità della storia nella
quale gli uomini, feriti dal peccato, sono perennemente alla
ricerca della felicità e di un senso appagante del vivere e del
morire; dall’altra, ci esorta a meditare sulla bontà
misericordiosa di Dio, che è venuto incontro all’uomo per
comunicargli direttamente la Verità che salva, e per renderlo
partecipe della sua amicizia e della sua vita. Prepariamoci,
pertanto, al Natale con umiltà e semplicità, disponendoci a
ricevere in dono la luce, la gioia e la pace, che da questo
mistero si irradiano. Accogliamo il Natale di Cristo come un
evento capace di rinnovare oggi la nostra esistenza.
L’incontro con il Bambino Gesù ci renda persone che non
pensano soltanto a se stesse, ma si aprono alle attese e alle
necessità dei fratelli.
Vengono portati al presepe l’asino e il bue e si accende la terza candela. Il
gesto è accompagnato dal canto “Si accende una luce” – terza strofa
Canto:
Si accende una luce all’uomo quaggiù,
presto verrà tra noi Gesù.
Un’umile grotta solo offrirà
Betlemme, piccola città.
Lieti cantate:
Gloria al Signor! Ù
Nascerà il Redentor! (2v)
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5L. IL NATALE VISTO DA GANDHI
Non si dovrebbe celebrare la nascita di
Cristo una volta all'anno, ma ogni giorno,
perché Egli rivive in ognuno di noi. Gesù è
nato e vissuto invano se non abbiamo
imparato da Lui a regolare la nostra vita sulla
legge eterna dell'amore pieno. Là dove regna
senza idea di vendetta e di violenza, il Cristo è
vivo. Allora potremmo dire che il Cristo non nasce
soltanto un giorno all'anno: è un avvenimento costante che
può avverarsi in ognuna delle nostre vite. Quando la legge
suprema dell'amore sarà capita e la sua pratica sarà
universale, allora Dio regnerà sulla terra come regna in cielo.
Il senso della vita consiste nello stabilire il Regno di Dio sulla
terra, cioè nel proporre la sostituzione di una vita egoista,
astiosa, violenta e irragionevole con una vita di amore, di
fraternità, di libertà, di ragione.
6L. Quando sento cantare "gloria a Dio e pace in terra agli
uomini di buona volontà" mi chiedo oggi come sia reso gloria
a Dio e dove ci sia pace sulla terra. Finché la pace sarà una
fame insaziata, finché noi non saremo riusciti a rinascere
come uomini illuminati dallo Spirito, a instaurare con le
persone rapporti autentici di comunione da cui siano estranei
i sorrisi forzati, l'invidia, la gelosia, la falsa cortesia, la
diplomazia, finché non avremo come senso della vita la
ricerca della verità su noi stessi, del giusto, del bello, finché
non saremo capaci di spogliarci dell' inautentico, di ciò che
abbiamo di troppo a spese di coloro che non hanno niente,
finché continueremo a calpestare i nostri sogni più belli e più
profondi, il Cristo non sarà mai nato.
1L. Quando la pace autentica si sarà affermata, quando
avremo sradicato la violenza dalla nostra civiltà, solo allora
noi diremo che "Cristo è nato in mezzo a noi". Allora non
penseremo tanto ad un giorno che è un anniversario, ma ad
11
un evento che può realizzarsi in tutta la nostra vita. Se
dunque si augura un "buon Natale" senza dare un senso
profondo a questa frase, tale augurio resta una semplice
formula vuota. (Mahatma Gandhi)
Vengono portati al presepe i pastori e si accende la quarta candela. Il gesto
è accompagnato dal canto “Si accende una luce” – quarta strofa
Canto:
Si accende una luce all’uomo quaggiù,
presto verrà tra noi Gesù.
Pastori adorate con umiltà
Cristo, che nasce in povertà.
Lieti cantate:
Gloria al Signor!
Orazione
G. O Dio, che in modo mirabile ci hai creati a tua immagine,
e in modo più mirabile ci hai rinnovati e redenti, fa' che
possiamo condividere la vita divina del tuo Figlio, che oggi ha
voluto assumere la nostra natura umana. Egli è Dio, e vive e
regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli
dei secoli.
S3. La preghiera, il canto, le parole, lasciano ora spazio al
silenzio. Come nella notte santa i pastori vegliavano in
silenzio così ora noi in silenzio attendiamo l’inizio della
celebrazione eucaristica. Il Mistero del Natale che abbiamo
meditato attraverso la Parola di Dio e le riflessioni degli
uomini, si rinnova ora in mezzo a noi e diviene evento vivo
nella Santa Liturgia della Notte.
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