“PANE” nero al carbone vegetale: facciamo chiarezza

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“PANE” nero al carbone vegetale: facciamo chiarezza
“PANE” nero al carbone vegetale: facciamo chiarezza
Scritto da Valentina Lilla - Nutrizionista
Sabato 16 Gennaio 2016 10:35 - Ultimo aggiornamento Venerdì 22 Gennaio 2016 18:29
Il “pane” nero al carbone vegetale è un argomento di grandissima attualità a causa di
denunce, polemiche e sequestri da parte delle autorità competenti e di una nota del 22/12/15 del Ministero della Salute. Ma facciamo chiarezza su alcuni aspetti. Innanzitutto cosa è il carbone vegetale? Il carbone vegetale è una polvere ottenuta dal
legno carbonizzato, che viene trattato per fargli acquisire porosità che ne aumenta la
superficie adsorbente, rendendolo utile come additivo colorante ed integratore
alimentare. Gli integratori a base di carbone vegetale vengono utilizzati per combattere
disturbi intestinali, flautolenza e gonfiore post prandiale grazie alle sue proprietà di
adsorbire i gas intestinali. La moda del “pane” nero nasce dal fatto che molte
persone in seguito all’ingestione di pane manifestano sintomi di gonfiore, tensione
addominale, senso di pienezza e flautolenza. Si è pensato per questo di aggiungere il
carbone vegetale, date le sue proprietà, all’impasto del pane per contrastare questi
sintomi. Ma davvero questo “pane” ha questi effetti miracolosi, da renderlo una scelta
migliore rispetto al classico pane? Può essere paragonato davvero all’integratore? La
risposta è NO. Il carbone vegetale assunto come integratore, e non come additivo alla
preparazione del pane, è senz’altro un ottimo aiuto per gonfiori, tensioni addominali e
stitichezza. Per avere il suddetto effetto benefico le dosi raccomandate sono di 1
grammo almeno 30 minuti prima del pasto ed 1 grammo subito dopo il pasto. Nella
preparazione del “pane”, invece, vengono utilizzati di solito 10-­15 grammi di additivo
per 1 kg di farina. Si deduce subito quindi che la quantità assunta tramite una
porzione giornaliera di “pane” nero è insufficiente per avere gli effetti benefici di
maggiore digeribilità e di diminuzione del gonfiore addominale tanto acclamati. Avrete notato la parola “PANE” scritta sempre tra le virgole. Questo perché il Ministero della Salute ha emanato una nota che spiega che è ammissibile la produzione di un 'prodotto della panetteria fine' denominato come tale, che aggiunga agli ingredienti base (acqua, lievito e farina), tra gli altri, anche il carbone vegetale come additivo colorante e nelle quantità ammesse dalla regolamentazione europea in
materia, ma che tale prodotto non può essere denominato 'pane'. Il Ministero precisa
inoltre che non è nemmeno ammesso il riferimento al 'pane' nell'etichettatura di tale
prodotto, nella sua presentazioni o nelle pubblicità. Perché possa fare bene alla salute il
carbone vegetale deve essere quindi utilizzato con criterio e nella dosi specifiche, e
queste dosi devono essere esposte per conoscenza alla clientela. Quindi il 1/2
“PANE” nero al carbone vegetale: facciamo chiarezza
Scritto da Valentina Lilla - Nutrizionista
Sabato 16 Gennaio 2016 10:35 - Ultimo aggiornamento Venerdì 22 Gennaio 2016 18:29
consiglio da nutrizionista è di privilegiare pane integrale, a meno di particolari
disturbi intestinali, e di non farsi abbindolare dalle mode del momento senza prima
informarsi correttamente. Dr.ssa Valentina Lilla, Nutrizionista 2/2