TIRANA AND COLORE Energia urbana La

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TIRANA AND COLORE Energia urbana La
TIRANA AND COLORE
Energia urbana
La rivoluzione architettonica della città albanese degli ultimi anni, il significato del
colore nel rinnovamento urbano e la creatività di giovani writers animano il nuovo
appuntamento degli Aperitivi di Architettura di A18. Paolo di Nardo, direttore editoriale
di AND, in occasione dell’uscita del numero 11 della rivista, dal titolo Tirana AND
Architettura Balcanica, inaugura a nuova mostra dello spazio A18: Tirana AND Colore.
Il colore diventa segno del rinnovamento della capitale albanese. L'uso diffuso di superfici
colorate sulle facciate degli anonimi palazzi cittadini rappresenta, infatti, il desiderio della città di
trovare, attraverso un linguaggio immediato ed accessibile, una propria e nuova identità culturale.
Una dimensione contemporanea che possa coesistere con l'identità storica del paese e rappresentare
uno stimolo vitale per l'ulteriore sviluppo. Tirana AND Colore racconta questo fenomeno attraverso una
esposizione fotografica, la proiezione del video Dammi i colori dell’artista albanese Anri Sala e le stampe
di Gianluigi Tarantola. L’inaugurazione, inoltre, sarà animata da un happening di writers che attraverso la
creazione non casuale di un murale, improvviseranno un’opera d’arte legata alla città in linea con il
fermento tipico di Tirana.
– Le foto in mostra, selezionate dalla redazione di AND, ritraggono i principali interventi di colore
realizzati negli ultimi anni a Tirana. Una esposizione che vuole delineare i rapporti storici con la scuola
architettonica fiorentina ed il panorama contemporaneo della capitale albanese, come in Tirana AND
Architettura Balcanica il numero che segna il cambiamento di immagine di AND. In questa occasione
infatti verrà presentata in anteprima la nuova veste della rivista caratterizzata da un diverso formato
ed una rinnovata linea grafica.
– Il video Dammi i colori dell'artista albanese Anri Sala riprende il nuovo volto di Tirana voluto
dall’illuminato sindaco Edi Rama, soprannominato il sindaco-artista. Un racconto girato nelle strade
della città in compagnia del sindaco stesso che riflette ‘a voce alta’ sulla portata delle sue scelte, in
cui il vero tema di fondo è la tensione fra il potere politico e il valore estetico del gesto. L'opera è stata
presentata nei principali centri europei per l'arte contemporanea a Berlino, Kassel, Parigi, alla Biennale
di Venezia del 2004 e, nel 2005, alla Tate Modern di Londra.
– Gigi Tarantola, conosciuto anche come GGT, presenterà alcune delle sue illustrazioni caratterizzate
da colori pieni, saturi, primari. Con una grafica apparentemente ‘giocosa’ affronta temi molto complessi
quali politica, globalizzazione, inquinamento. L’artista italiano è stato selezionato per il progetto 1.60
Insurgent Space, ideato dal giovane artista e curatore Stefano Romano, a Tirana un'esperienza a metà
strada tra la pratica artistica e la riattivazione urbana che ha visto la partecipazione di 60 artisti, sia
albanesi che stranieri.
– Il writer Lune realizzerà, insieme alla sua crew, una performance in via degli Artisti. Le sue tags
saranno studiate a misura dell’evento ed il visul artist, insieme agli altri che interverranno, fisserà
le suggestioni e gli input creativi che derivano dai colori. L’opera che ne scaturirà sarà esposta nello
spazio A18 per tutto il mese successivo all’evento.
Inaugurazione: 17 aprile 2008, dalle ore 19,00
via degli Artisti, 18r Firenze
Mostra: 18 aprile - 13 maggio 2008
h. 10.00-13.00; 15.00-19.00
re.publique - Comunicazione d’Architettura
[email protected] - t. 328 6433258
www.artisti18.com
e
Paolo DI Nardo, Editoriale AND 11
Nuovo formato, nuova veste grafica, nuovo logo, nuova sede, nuovo modo di parlare d’architettura e fare
comunicazione quindi nuova visione editoriale, ma sulle basi ed i contenuti tipici dell’entusiasmo e della
voglia di ‘racconto’ che ha dato l’avvio al primo numero nel dicembre 2003.
Esiste almeno un momento della propria esistenza in cui si sente la necessità di svoltare e confrontarsi
con il cambiamento. Si acquisiscono nel tempo una coscienza ed un equilibrio tali da riuscire a fondere
novità e passato con prospettive e linguaggi inediti.
Questo numero rappresenta la necessità di svolta, di crescita capace di accettare sia le inevitabili critiche che i plausi come risorsa della vitalità del ‘dibattito’ da sempre cercato dalla rivista. La novità che
più di ogni altra rappresenta AND e ne sintetizza la vocazione originaria è la sua nuova sede in via degli
Artisti 18 rosso a Firenze. Un luogo di lavoro, ma non solo. Una sede, ma anche AND, uno spazio di narrazione dell’architettura attraverso forme di comunicazione annoverate nel contenitore della ‘creatività’,
grazie alle quali parlare di architettura, allontanandosi però dalla stretta appartenenza alla disciplina. Si
materializza quel luogo di multidisciplinarietà ricercato fin dal primo numero. La prima uscita di questo
passaggio esistenziale accoglie temi che nei prossimi anni saranno di grande novità e attualità: Tirana
AND Architettura Balcanica. È affascinante leggere la voglia di ‘novità’ a Tirana come in tutti i Balcani,
abbinata alla ricerca di quella lucidità che, pur soppressa da anni ed anni di occultamento culturale, ha
permesso la coesistenza di appartenenze diverse e spesso contraddittorie. Fatós Dingo nel suo articolo
ci indica una chiave di lettura metaforica estremamente stimolante: «proviamo ad immaginare la città
come un corpo con linee, curve, corsi, fiumi e colori. Nei Balcani luoghi e corpi sono intercambiabili […]
l’attaccamento al ‘luogo’ fisico fa nascere la sensazione di viverlo come estensione spaziale del proprio
‘corpo’ concreto e metaforico». La domanda centrale per capire e dare un contributo culturale sta proprio
nell’interrogativo sul ‘come’ la modernità potrà trovare forme di coesistenza sostenibili con questi luoghi
così complessi e «vissuti come estensioni del corpo».
Ed infine: la modernità è verticale? E di conseguenza la modernità è solo autoreferenziale? Domande
retoriche, ma non del tutto. Certo il pericolo è sempre in agguato anche in ambienti all’avanguardia come
quello della capitale albanese, come dimostra il risultato di qualche concorso, anche molto recente.
L’articolo di Albana Tollkuci dimostra però come sia diffusa una certa sensibilità progettuale contro un
‘chiasso’ architettonico spesso di maniera. La figura carismatica di Edi Rama si staglia con una visione
proiettata verso il futuro, avendo saputo dare ‘colore’ ad una appartenenza distrutta e calpestata. In un
mondo in cui tutto divide e crea antagonismo, una pennellata di colore può essere un modo per ‘velare’
di unitarietà aree geografiche più ampie dei Balcani: l’Europa, il resto del mondo.
AND Rivista di architetture, città e architetti
via degli Artisti, 18R
50132 Firenze
Tel. +39 055 582401
Fax +39 055 5520549
[email protected]
www.and-architettura.it