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Dopo i successi che lo hanno visto premiatissimo alla serata degli Oscar con The Artist, il cinema francese è di nuovo protagonista della ribalta mondiale e le rassegne come France Odeon - che inaugura la sua 4° edizione giovedì 1 novembre nella sala fiorentina che gli ha dato il nome - diventano a loro volta protagoniste. Diversificata anche quest’anno l’offerta, che spazia tra i vari generi. Più ricco il programma, che oltre alle 12 proiezioni, quasi tutte anteprime nazionali, prevede un convegno a Palazzo Vecchio e la presentazione di un libro. Tanti gli ospiti. Numerose le novità. IL PROGRAMMA: tra i film della più recente produzione francese il direttore Francesco Ranieri Martinotti ha scelto per l’affezionatissimo pubblico fiorentino 6 film che arrivano dal Festival di Cannes, 2 da Venezia e 4 usciti con successo nelle sale francesi. Tra questi quattro commedie: Les saveurs du palais di Christian Vincent, Camille Redouble di Noémie Lvovsky, Le Marquis di Dominique Farrugia e Pauline détective di Marc Fitoussi. Tre film di importanti autori: Vous n’avez encore rien vu di Alain Resnais, Après mai di Olivier Assayas e Thérèse Desqueyroux di Claude Miller. Un film parlato in inglese, Confession d'un enfant du siècle di Sylvie Verheyde. Un opera prima: Augustine di Alice Winocour. Un documentario: Conteurs d’Images di Noelle Derschamps. Una biografia d’artista: Renoir di Gilles Bourdos. IL FILM A SORPRESA: per gli appassionati del genere polar, ma soprattutto per gli amanti della notte, France Odeon presenta giovedì 1 novembre alle ore 22.30 Une nuit di Philippe Lefevre. Uno dei film di genere di quest'anno tra i più amati dalla rivista Positif. Un’escursione notturna nei locali e le strade di Parigi, tra vizio e corruzione, dove si muovono due poliziotti dalla personalità ambigua interpretati dagli straordinari Roschdy Zem e Sara Forestier. IL CONVEGNO : a Palazzo Vecchio nel Salone dei Dugento, alle 9:30, si terrà il convegno La cultura cinematografica e i festival internazionali al quale interverranno:Piers Handling (direttore Festival Toronto), Jack Lang (ex ministro della Cultura Francese), Gilles Duval (D.G. de la Fondation Groupama Gan Pour le Cinéma), Andrea Purgatori (sceneggiatore), Giorgio Gosetti (direttore Giornate degli Autori), Bruno Torri, (presidente Festival di Pesaro), Aldo Tassone (critico), Giovanni Martines Augusti (Università di Macerata). IL LIBRO : in occasione della attribuzione a Jack Lang della presidenza onoraria di France Odeon, venerdi' 2 alle ore 11:00 presso l' Istituto Francese Firenze, la sovrintendente per il Polo Museale Fiorentino, Cristina Acidini presentera' il libro « Michelangelo », di Jack Lang alla presenza dell'autore. GLI OSPITI : la grande attrice francese Sabine Azéma inaugura il festival insieme all'Ambasciatore di Francia Alain Le Roy (giovedi' 1 novembre ore 18) con il film di Alain Resnais, mentre la chiusura e' affidata a Pauline detective di Marc Fitoussi presente in sala con l'interprete Claudio Santamaria. Noëlle Deschamps e la produttrice Dominque Marzotto Desforges animerà la conversazione sulla scrittura cinematografica (venerdi' 2). Ospite d'onore l' attrice italiana Luisa Ranieri (Le marquis). Tra i registi Christian Vincent, Sylvie Verheyde e Noémie Lvovsky. L'OMAGGIO : Ma la 4° edizione di France Odeon , vuole ricordare lo scomparso Claude Miller, con una proiezione dell’ultimo suo film Thérèse Desqueyroux, alla presenza del figlio Nathan, dell’amico Aldo Tassone, di Giorgio Gosetti e del critico Claudio Carabba. Convegno La cultura cinematografica e i festival internazionali sabato 3 novembre 2012, ore 9:30 Firenze, Palazzo Vecchio, Salone dei Dugento Alla fine degli anni sessanta, sulla scia di quanto accade in Francia, si comincia anche da noi a arlare di “cultura cinematografica”. In pochi anni, sotto l’impulso di studiosi del settore (Guido Aristarco, Lino Micciché...) e grazie all’impegno degli autori, delle associazioni culturali, delle nuove rassegne come il festival di Pesaro, dei cineclub, si diffonde in tutta la penisola quell’attenzione ai temi, ai contenuti e ai linguaggi del cinema sui quali fino ad allora quasi nessuno aveva posto l’accento e addirittura erano ignorati dagli spettatori. Questo processo di “acculturazione” così bene avviato e che attraverso la nuova consapevolezza del ruolo dialettico e formativo del cinema avrebbe potuto produrre interessantissimi sbocchi come l’insegnamento del cinema nelle scuole, la configurazione di un servizio pubblico televisivo all’altezza della nostra storia e tradizione culturale, non fu portato mai a compimento, anzi fu soppiantato da un sistema alternativo, senza regole, dominato dai contenuti e i linguaggi della televisione commerciale. Oggi, dopo quello che è accaduto in Italia, ma soprattutto nel mondo globalizzato, dominato dai nuovi media e da youtube, che a loro volta generano nuovi contenuti e nuovi linguaggi, ha senso parlare ancora di cultura cinematografica? In un quadro così frammentato e in continua evoluzione i festival possono essere considerati le riserve della cultura cinematografica? Qual’ è il loro ruolo nella scoperta e la valorizzazione delle opere che continuano ad essere realizzate e che si riferiscono a questa cultura? Per confrontarsi sul tema La cultura cinematografica e i festival internazionali interverranno al convegno: Piers Handling (direttore del Festival di Toronto), Jack Lang (ex ministro della Cultura della Repubblica Francese), Giorgio Gosetti (direttore delle Giornate degli AutoriVenezia), Bruno Torri (presidente del festival di Pesaro), Gilles Duval (dg Fondation Groupama Gan pour le cinéma) Jean-Louis Livi (produttore), Aldo Tassone (critico), Giovanni Martines Augusti (Università di Macerata), Andrea Purgatori (sceneggiatore), presiede Francesco Ranieri Martinotti (direttore di France Odeon). Il convegno è organizzato insieme a Florens 2012 SCHEDE FILM Renoir di Gilles BOURDOS, con Michel Bouquet, Vincent Rottiers, Christa Theret, Thomas Doret, Romane Bohringer, Michèle Gleizer. Durata : 111 min. Le storie dei pittori sono ricorrenti nel cinema francese, tanto da costituire quasi un sotto gruppo del genere «biopic». Nella nostra prima edizione presentammo Seraphine di Martin Provost sull’incredibile vicenda della sguattera di Sanlis divenuta l’antesignana del «naif». Renoir è ambientato circa nello stesso periodo, nel 1915, ma il luogo è la tenuta di Cagnes del grande pittore impressionista, nel sud della Francia. Sono le memorie del figlio Jean (che diventerà a sua volta maestro di un’altra arte, la settima) che fanno da filo conduttore alla sceneggiatura. «Quel che colpiva gli estranei erano gli occhi di un marrone chiaro e le mani deformate...» scrive Renoir figlio. Quella precisione nel descrivere la fatica e la malattia del padre, l’amore e il rispetto filiale che risuonano nelle sue parole sono gli stessi che ritroviamo nella regia di Gilles Bourdos. Jean, tornato dalla guerra per una ferita alla gamba, trascorre la convalescenza nella casa di famiglia dove il padre, nonostante l’avanzata età e la grave artrite che lo costringe a legarsi i pennelli ai polsi, continua a dipingere quotidianamente. L’ostinazione e l’amore per il proprio lavoro di «artigiano» del colore, che hanno trovato nuova linfa nelle giovanili forme della sua ultima modella, Andrée, sono d’esempio anche al figlio che si riprenderà dal trauma della guerra e sarà spinto dalla bella Andrée a intraprendere la via del cinema. (FRM) Camille redouble di Noémie LVOVSKY, con Noémie Lvovsky, Samir Guesmi, India Hair, Judith Chemla, Julia Faure, Yolande Moreau. Durata : 110 min. In una delle prime scene di Camille redouble, Noémi Lvovsky, l’attrice, sceneggiatrice e regista della briosa e divertente commedia prodotta da Jean-Louis Livi – che in questo scorcio di stagione sta avendo notevole successo al botteghino francese – si gioca tutta la credibilità del racconto. È un passaggio fondamentale, delicatissimo, sia per quanto riguarda la scrittura, sia per la messa in scena e coincide con il momento in cui Camille, che è appena stata lasciata dal marito dopo 25 anni di matrimonio, si ritrova improvvisamente nel suo passato. In questi casi gli americani ricorrono agli «effetti speciali», la Lvovsky invece usa un «attore speciale»: Jean Pierre Léaud, l’ineguagliabile interprete dei film di Truffaut. Solo lui può dare leggerezza e credibilità alla scena dell’orologiaio nella cui bottega Camille entra per farsi riparare l’orologio che si è bloccato tanto tempo fa. E’ da qui che parte il film: quando esce da quel negozio ha di nuovo sedici anni. Ritrova i suoi genitori, le sue amiche, la sua adolescenza e... suo marito. Cosa farà Camille? Fuggirà e tenterà di cambiare le loro vite o lo amerà di nuovo nonostante sappia come andrà a finire? Più che mai il segreto della qualità di questo film appare in quella scena: grandi attori, ritmo, buoni dialoghi e sentimento. (FRM) Conteurs d’images di Noëlle DESCHAMPS, con Maïwenn, Emir Kustrurica, Jacques Audiard, Michel Gondry, John Boorman, Guillermo Arriaga. Durata : 90 min. L’importanza della sceneggiatura nel faticoso e lungo percorso di costruzione di un film è inversamente proporzionale a quanto di essa se ne parla, lo dimostra il fatto che i documentari dedicati alla scrittura cinematografica e ai suoi autori sono rarissimi. Noëlle Deschamps, la regista di questo denso documentario che ci guida alle radici della scrittura cinematografica svelandocene i segreti, si è battuta da sempre per valorizzare il lavoro degli sceneggiatori e con questo obiettivo ha fondato éQuinoxe il primo e più creativo atelier di sceneggiature che opera in Francia da oltre 20 anni. Più di recente, la sua appassionata missione l’ha spinta con la macchina da presa in giro per il mondo (Usa, Messico, UK, Francia, Serbia...) per intervistare 11 autori di diverse generazioni, interrogandoli sul loro rapporto con la scrittura: dal momento in cui nasce l’idea fino a quando, attraverso varie fasi di elaborazione e sviluppo, prende forma e compiutezza la sceneggiatura. Per alcuni di loro tutto accade con la massima facilità, per Arriaga (Amores Perros, 21 grammi...) la scrittura fluisce immediata e netta, per altri (Jaco van Dormael) all’inizio ci sono solo macchie di colore e volti sfocati; c’è chi confessa (John Boorman) che l’acqua è sempre stata la sua grande fonte d’ispirazione e per scrivere non se ne può allontanare. Grazie a questo film, dallo straordinario ritmo di montaggio, scoprirete i mondi creativi di Maïwenn, Emir Kusturica, Jacques Audiard, Michel Gondry e tanti altri, ma soprattutto vi accorgerete di quanto ne sapevate poco del lavoro dello sceneggiatore. (FRM) Les saveurs du palais di Christian VINCENT, con Catherine Frot, Arthur Dupont, Jean D’ormesson, Hippolyte Girardot, Jean-Marc Roulot, Arly Jover. Durata : 95 min. Se nel cast di una delle più originali commedie di quest’anno troviamo insieme il famoso, poliedrico e spiritoso accademico di Francia dall’ altisonante nome di Jean Bruno Wladimir François-dePaule Le Fèvre d’Ormesson, che interpreta il ruolo del Presidente della Repubblica francese, e la scoppiettante Catherine Frot nella parte di una cuoca di provincia il divertimento è garantito. Sulla base di una brillante e solida sceneggiatura, ispirata alle memorie della cuoca di François Mitterrand, il regista, Christian Vincent, ha realizzato un film di successo (apprezzato moltissimo anche dalla critica) che non parla solo di cucina, ma è anche un’indiretta riflessione sull’isolamento del potere. Hortense Laborie è una cuoca famosa che vive nella regione del Périgord. Con sua grande sorpresa, il Presidente della Repubblica la nomina responsabile dei suoi pasti all’Eliseo. Nonostante le gelosie degli chef della cucina principale, Hortense s’impone grazie al suo temperamento. I sapori autentici della sua cucina sedurranno rapidamente l’inquilino dell’Eliseo, ma nelle stanze del potere, gli ostacoli sono numerosi... (FRM) Augustine di Alice WINOCOUR, con Vincent Lindon, Soko, Chiara Mastroianni, Olivier Rabourdin, Ange Ruzé, Roxane Duran. Durata : 102 min. Opera prima di sorprendente maturità, Augustine di Alice Winocour è la rivelazione della Semaine de la Critique di Cannes 2012. Sostenuto dalla Fondazione Groupama Gan pour le cinéma, il film ha un solido impianto produttivo impensabile in Italia per un esordio: girato in costume e con rigorose ambientazioni d’epoca si avvale di un cast d’eccezione di cui fanno parte Vincent Lindon, Chiara Mastroianni e la giovanissima Soko. A Parigi nel 1885, il professore Charcot, pioniere della neurologia, identifica in una giovane donna ricoverata all’ospedale de la Salpêtrière tutti i sintomi di una malattia ancora sconosciuta: l’isteria. Da oggetto di studio, Augustine diventa presto per il dottore oggetto del desiderio, la sua ossessione, che lo porterà a trascurare la moglie, donna colta ed raffinata. Poco a poco, una forte intimità comincia a crearsi tra Charcot e la sua paziente. Quanto più il medico si avvicina ad Augustine, desiderandola, tanto più ambigui e morbosi diventano i loro rapporti. (FRM) Le marquis di Dominique FARRUGIA, con Franck Dubosc, Richard Berry, Jean-Hugues Anglade, Luisa Ranieri, Sara Martins, Pascale Louange. Durata : 88 min. Affermatasi grazie al suo grande talento, ma anche attraverso la dedizione costante al proprio lavoro, Luisa Ranieri, dopo essere divenuta un’imprescindibile interprete di molte commedie italiane di successo, da qualche anno è molto apprezzata anche in Francia. Attorniata da un cast maschile (Franck Dubosc e Richard Berry), che è sinonimo di grandi incassi, in Le marquis, la nostra bella attrice, interpreta il ruolo di Olga, la fidanzata del boss. Thomas Gardesse, esperto di sistemi d’allarme, viene arrestato per un reato minore e condannato a sei mesi di prigione. Per guadagnarsi il rispetto dei detenuti si fa passare per “Il marchese”, un fantomatico genio del furto che nessuno ha mai visto in faccia. Quindici giorni prima del suo rilascio, un certo Quentin Tasseau di professione rapinatore lo fa evadere per portarlo con sé a Manila dove sta organizzando un furto per il quale ha bisogno proprio del talento del “marchese”... (FRM) Confession d’un enfant du siècle di Sylvie VERHEYDE, con Charlotte Gainsbourg, Peter Doherty, August Diehl, Volker Bruch, Lily Cole, Guillaume Gallienne. Durata : 120 min. Ci è già capitato di presentare un film francese interamente girato in inglese (L’arbre – The Tree) e anche in quell’occasione la regista era una donna (Julie Bertuccelli) e l’attrice protagonista Charlotte Gainsbourg. Per un forte attaccamento alla lingua, ma anche per una forma malcelata di protezione, in Francia non tutti apprezzano questo tipo di tradimento e spesso c’è chi solleva l’indice. In ogni caso l’eleganza di Confession d’un enfant du siècle e la bravura dei suoi interpreti (la rockstar Pete Doherty in veste d’attore è una sorpresa) fanno presto dimenticare ogni considerazione di carattere linguistico e nel giro di poche scene si è rapiti dalle raffinate immagini e dalla musica per niente scontata di questo libero adattamento dell’opera di Alfred de Musset, realizzato dalla coraggiosa Sylvie Verheyde. Parigi 1830. Ottavio, tradito dalla sua donna, precipita nella disperazione e si dà al libertinaggio: le «mal du siècle». Dopo la morte di suo padre si trasferisce in campagna dove incontra Brigitte, una giovane vedova, più grande di lui di 10 anni. Per Ottavio comincia una nuova passione, ma avrà il coraggio per crederci? (FMR) Vous n’avez encore rien vu di Alain RESNAIS, con Mathieu Amalric, Pierre Arditi, Sabine Azéma, Jean-Noël Brouté, Anne Consigny, Anny Duperey. Durata : 115 min. Espertissimo nell’arte della manipolazione del tempo al cinema (rimandi, parallelismi, alternanze, modulazioni…), Alain Resnais, il nostro ispirato esploratore dell’immaginario – complici un ventaglio di attori magistrali che lo seguono da una vita – ci coinvolge in un inaudito, affascinantissimo, vertiginoso gioco di specchi. Una festa dell’intelligenza a cui non siamo più abituati, ove il grande Senior del cinema francese arriva genialmente a prendersi beffe persino della Morte. Si esce da questo conturbante/esaltante/gioioso viaggio nel misterioso labirinto con una prodigiosa voglia di vivere e amare. (Strano che i nostri distributori non lo abbiano capito.) Prima di morire (ma morirà davvero?) lo scrittore Antoine d’Anthec ha la bizzarra idea di convocare a casa sua tutti gli attori che hanno lavorato in passato sulla sua “pièce” Eurydice, oggetto di un recente riadattamento filmato da parte di una compagnia di giovani. Proprio su questa riproposta giovanile del mito d’Orfeo il drammaturgo vorrebbe sollecitare i pareri dei suoi attori di fiducia. Che pensano di questo nuovo esperimento? La problematica dibattuta nella sua Eurydice (innamoramento, fatalità, amore oltre la morte) ha ancora un’attualità? Qui hanno inizio le sorprese... Inevitabilmente, da semplici spettatori di un film, i suoi interpreti di fiducia si ritrovano ad essere nuovamente attori: coinvolti nello spettacolo, rientrando nei ruoli di un tempo, rivivono in modo nuovo il dramma di Orfeo. (Aldo Tassone) Après mai di Olivier ASSAYAS, con Lola Créton, Clément Métayer, Félix Armand, Carole Combes, Hugo Conzelmann, Mathias Renou. Durata : 122 min. Per Olivier Assayas tutto accade «dopo maggio» ed è vero che se l’epifenomeno della contestazione studentesca parigina è del ’68 i suoi effetti sulla società si sono sentiti di più negli anni successivi. In particolare, nella storia che il regista ci racconta, le vicende si svolgono nel 1971. È questo l’anno della formazione del giovane liceale Gilles (alter ego del regista) che come i suoi compagni è combattuto tra l’impegno politico e le aspirazioni personali. Tutti i temi e le problematiche di quel periodo sono presentati in Après mai con il giusto distacco temporale e una dose calibrata d’ ironia d’ispirazione morettiana. La «bulimia» politica, il rapporto operai-studenti, l’emancipazione sessuale, l’uso delle droghe, l’aborto, le nuove tendenze artistiche, il cinema nuovo, il viaggio, l’Oriente... sono gli ingredienti del racconto che non cade mai nella nostalgia e che ha anche un’evocativa ambientazione fiorentina tra ponte Vecchio e piazza Santa Trinita, nella breve fuga del protagonista in Italia. Gilles, che si rivela più concreto e realista di tanti suoi amici che finiranno per perdersi, metterà da parte, almeno per qualche tempo, le tante illusioni e i sogni impossibili, accettando un lavoro che non è proprio come si sarebbe aspettato. (FRM) Pauline détective di Marc FITOUSSI, con Sandrine Kiberlain, Audrey Lamy, Claudio Santamaria, Antoine Chappey, Anne Benoit, Sabrina Impacciatore. Durata : 101 min. Sembra proprio che il fenomeno evidenziato nella scorsa edizione di France Odeon – di avvalersi del talento dei nostri attori – stia diventando in Francia una consuetudine. ll regista Marc Fitoussi ne ha scelti ben due per il cast della sua coloratissima e scanzonata commedia ambientata tra Parigi e la Liguria. Claudio Santamaria ne è il protagonista e Sabrina Impacciatore interpreta uno dei ruoli femminili più spiritosi. Lasciata dal fidanzato, Pauline si fa trascinare da sua sorella in un lussuoso albergo sulla riviera italiana. Invece di abbandonarsi alle gioie del «dolce far niente», s’improvvisa detective convinta che un crimine sia stato commesso nel suo hotel, trascinando nelle sue indagini un seducente insegnante di nuoto. La levità sembra essere la dote principale di Marc Fitoussi che aveva diretto con sensibilità Isabelle Huppert in Copacabana (France Odeon 2010). E con un supplemento d’ironia all’italiana, dirige l’altrettanto brava Sandrine Kiberlain che interpreta il ruolo di Pauline. (FRM) Thérèse Desqueyroux di Claude MILLER, con Audrey Tautou, Gilles Lellouche, Anaïs Demoustier, Catherine Arditi, Isabelle Sadoyan, Francis Perrin. Durata : 110 min. Claude Miller frequentò Firenze e il festival francese fin dall’omaggio che Aldo Tassone gli dedicò nell’86. Da allora tornò molte altre volte e anche nella prima edizione di France Odeon nel 2009 accettò di venire a presentare Je suis heureux que ma mère soit vivante poche settimane dopo l’anteprima mondiale delle Giornate degli Autori. In quell’occasione più che mai manifestò la gioia di essere tornato ed espresse tutto l’ amore per questa città. Insieme ad Aldo Tassone e Giorgio Gosetti è stato naturale per noi pensare ad un omaggio a pochi mesi di distanza dalla sua scomparsa. Claude Miller ha lasciato in eredità alla settima arte il prezioso patrimonio dei suoi film e siamo davvero onorati di ricordarlo presentando in anteprima il suo ultimo film Thérèse Desqueyroux. Ambientato nelle Lande agli inizi degli anni ’20, rielabora il romanzo di François Mauriac e come spesso accade nel cinema di Miller si concentra su una figura femminile inquieta e anticonvenzionale. Thérèse diventa la signora Desqueyroux in un matrimonio appositamente organizzato per non disperdere le proprietà terriere della famiglia, ma questa giovane donna dalle idee avanguardiste non rispetta le tradizioni radicate nella regione. Per liberarsi dal destino che le è stato imposto, tenterà di tutto per vivere pienamente la sua vita. (FRM) Ufficio Stampa Elisabetta Vagaggini [email protected] 347 3353564 - 055 2719050 Giovedì 1 09.30 Cinema Odeon PROIEZIONE PER LA STAMPA Les saveurs du palais di Christian Vincent (Lucky Red) Venerdì 2 9:00 Cinema Odeon PROIEZIONE PER LA STAMPA di Camille Redouble 11.00 INCONTRO CON LA STAMPA con Christian Vincent Sabato 3 Domenica 4 9:30 Palazzo Vecchio Convegno in collaborazione con Florens 2012 «La cultura cinematografica e i festival internazionali» Intervengono: Piers Handling (direttore Festival Toronto), Jack Lang (ex ministro della Cultura Francese), Gilles Duval (D.G. de la Fondation Groupama Gan Pour le Cinéma), Jean – Louis Livi (produttore), Andrea Purgatori (sceneggiatore) Giorgio Gosetti (direttore Giornate degli Autori), Bruno Torri, (presidente Festival di Pesaro), Aldo Tassone (critico), Giovanni Martines Augusti (Università di Macerata), 10:30 Proiezione per la stampa PAULINE DETECTIVE di Marc Fitoussi Presiede: Francesco Ranieri Martinotti (direttore di France Odeon) 12:00 PROIEZIONE PER LA STAMPA Vous n’avez encore rien vu di A. Resnais 11.00 Istituto Francese (P.zza Ognissanti 2) Presentazione : « Michelangelo », di Jack Lang e Colin Lemoine, Edition Fayard, 2012 Alla presenza dell’autore Jack Lang Con la presentazione di Cristina Acidini, Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, Presiede Riccardo Zucconi, presidente di France Odeon 12.00 INCONTRO CON LA STAMPA Marc Fitoussi e Claudio Santamaria 15.00 INCONTRO CON LA STAMPA con l’attrice Sabine Azéma, interprete di Vous n’avez encore rien vu 12:30 INCONTRO CON LA STAMPA con Noémie Lvovsky 14.30 PROIEZIONE PER LA STAMPA di Le Marquis 16.00 INCONTRO CON LA STAMPA Luisa Ranieri 18.00 INAUGURAZIONE Vous n'avez encore rien vu di Alain Resnais con Sabine Azéma, Mathieu Amalric, Pierre Arditi e Anne Consigny (1h 55min) v.o. in francese sott.ita. e ingl. Ospiti d’onore l’attrice Sabine Azéma e il produttore Jean-Louis Livi 17.00 Conteurs d'images di Noëlle Deschamps documentario (1h 30min) segue conversazione sulla scrittura cinematografica con Noëlle Deschamps Dominique Marzotto Desforges 17.00 Omaggio a Claude Miller intervengono: 20.45 Les saveurs du palais di Christian Vincent con Catherine Frot , Hippolyte Girardot e Jean D’Ormesson (1h 35min) v.o. in francese sott.ita. e ingl. Ospiti d’onore il regista Christian Vincent e Georgette Ranucci (Lucky Red) 19.30 Camille redouble di Noémie Lvovsky (1h 55 min) Ospite Noémie Lvovsky e Jean Louis Livi 20.30 Le marquis di Dominique Farrugia con Luisa Ranieri, Franck Dubosc e Richard Berry (1h 28min) v.o. in francese sott.ita. e ingl. Ospite d’onore l’attrice Luisa Ranieri 19.00 Après mai di Olivier Assayas con Lola Créton e Clément Métayer (2h 2min) v.o. in francese sott.ita. 22.30 FILM A SORPRESA Une nuit di Philippe Lefebvre con Roschdy Zem, Sara Forestier e Samuel Le Bihan (1h 40 min) v.o. in francese sott.ita. 22.00 Confession d’un enfant du siècle di Sylvie Verheyde (2h) Ospiti Sylvie Verheyde 22.30 Augustine di Alice Winocour con Vincent Lindon, Soko, Chiara Mastroianni (1h 42 min) in collaborazione con la Fondazione Groupama Gan Pour le Cinéma v.o. in francese sott.ita. e ingl. Ospite d’onore Gilles Duval, D.G. Fondation Groupama Gan pour le Cinéma 21.30 Pauline détective di Marc Fitoussi con Sandrine Kiberlain, Claudio Santamaria e Sabrina Impacciatore (1h 41min) v.o. in francese sott.ita. e ingl. Ospiti d’onore il regista Marc Fitoussi e l’attore Claudio Santamaria Nathan Miller (sceneggiatore e regista), Jean-Louis Livi (produttore), Giorgio Gosetti (direttore Giornate degli Autori), Aldo Tassone e Claudio Carabba (critici) 16.45 Renoir di Gilles Bourdos con Michel Bouquet, Vincent Rottiers e Christa Theret (1h 51min) v.o. in francese sott. ita. e ingl. a seguire: Thérèse Desqueyroux di Claude Miller con Audrey Tautou, Gilles Lellouche (1h50m) v.o. in francese sott.ita. e ingl.