PORTE APERTE ALL`INNOVAZIONE
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PORTE APERTE ALL`INNOVAZIONE
PORTE APERTE ALL’INNOVAZIONE PRESENTAZIONE DELLA MANIFESTAZIONE TORINO E PROVINCIA 21-28 ottobre 2005 Torino e la sua provincia sono territori ricchi di innovazione tecnologica, in parte proveniente dalla tradizione industriale in parte da nuove iniziative e realtà: l’idea è di far conoscere questo patrimonio, rendendone accessibili i luoghi, con una particolare attenzione divulgativa e con l’intenzione di indurre desiderio di farne parte, esserne orgogliosi, considerarlo come una ricchezza della propria comunità. La manifestazione si presenta come un “numero zero” di successive iniziative più articolate e più ampie dal punto di vista territoriale: ha pertanto carattere sperimentale. GLI OBIETTIVI PRINCIPALI - Far partecipare il territorio, la cittadinanza alla conoscenza dei processi di innovazione, della ricerca, delle applicazioni tecniche, delle trasformazioni in atto, con la visita ai luoghi nei quali tutto ciò si realizza, per scoprire il lavoro, le professionalità, le capacità e le occasioni imprenditoriali. - Promuovere un diffuso sostegno permanente a chi si occupa, in prima persona, di creare innovazione, auspicando inoltre un’adeguata politica di sostegno alla ricerca. - Diffondere tra la gente la consapevolezza che si può essere “dentro” l’innovazione non solo come utenti, conoscendo il funzionamento di quanto ci circonda nella vita quotidiana, ma anche come protagonisti, attraverso una maggiore attenzione nei confronti delle materie scientifiche, in sinergia con la cultura umanistica. - Proporre a chi è impegnato nei luoghi e nelle strutture attente all’innovazione, di essere soggetti attivi nella comunità, anche come testimoni e divulgatori. - Far conoscere le strutture, che in forma permanente si occupano di offrire informazione, consulenza, servizi a chi vuole promuovere imprese innovative, operando per la trasformazione dei risultati dell’innovazione in valore economico. 1 I luoghi e le strutture impegnate nell’innovazione aprendosi alla gente, ai cittadini, possono svolgere anche un ruolo di coesione sociale, di visione comune del futuro. IL COMITATO PROMOTORE È composto da Città di Torino, Provincia di Torino, Regione Piemonte, Camera di Commercio di Torino, Università di Torino, Politecnico di Torino, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Unione Industriale Torino, API Torino, Torino Wireless, Urban 2, LISEM, CSI Piemonte, Corep, CSP, I3P e I. S. “Mario Boella”. Ha ottenuto il patrocinio di USR – MIUR. La Manifestazione si realizzerà con la collaborazione di oltre 80 aziende, laboratori e centri di ricerca che hanno finora aderito: AEM Moncalieri, AEM Torino, Agilent Tecnologies, Agrinnova, Alenia Aeronautica, Alenia Spazio, Altec, Allemano Metrology, Altair, Asja, ASM, Avio, Bertone, Bioindustry Park, CRIT Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica Rai, CSP, 5T/GTT, Cetad, CleanntLab, Comau, CSI, Dea / Hexagon, Epicentro, Fiat Mirafiori, Fondazione Ultramundum, HysyLAb, I3P, INRIM IEN Galileo Ferraris, IMGC-CNR Colonnetti, ISMB Istituto Superiore Mario Boella, Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro di Candiolo, IVECO, Lab. Biodilizia, Laboratorio Camera di Commercio, LAQ Politecnico di Torino – DIPLAB, LACE, Lisem incubatore, Motorola, Multimedia Park, MultimediaLab, Museo A come Ambiente, Pininfarina, PlastLab, RTM, Cartiera Ahlstrom Turin, SiTi, Smat, TBD, Telecom Italia Lab, Laboratori Università. Inoltre è importante segnalare che l’iniziativa si collega e coordina con altri eventi che si svolgono a Torino (Web Days, Virtuality, la premiazione della Start Cup Torino Piemonte, Voglia d’impresa – servizio Mettersi in Proprio, sportelli creazione impresa D3). 2 ALCUNI SPUNTI DI CONTENUTO Dalla “fatica dell’innovazione” alla diffusione di innovazione La società italiana, in sintonia con le altre società, è cambiata e sta mutando molto in fretta. Le trasformazioni si sviluppano sempre all’interno di un orizzonte che può comprendere più o meno innovazione, intesa come capacità di creare nuove forme di tecnologie, di organizzazione, di ricerca. Oggi purtroppo si assiste nel nostro Paese ad una perdita di competitività che significa anche “fatica dell’innovazione”. Progettare il futuro significa invece misurare, in continuazione, qual è l’indice di innovazione del proprio territorio (Torino, Piemonte, Italia) e incrementarlo: attraverso la produzione di conoscenze scientifiche e tecnologiche di eccellenza, mettendo a disposizione del sistema industriale un adeguato patrimonio di idee, conoscenze e risorse per l’innovazione. Una “cultura” dell’innovazione estesa e partecipata I cambiamenti sono sempre, nel contempo, tecnologici, sociali e culturali, gli uni a supporto degli altri. L’innovazione produce radicali, profonde ed estese trasformazioni, non solo nel modo di lavorare, nei valori, negli stili di vita e nelle aspirazioni, ma anche nei singoli momenti della nostra vita quotidiana. A questi cambiamenti deve corrispondere una “cultura” dell’innovazione estesa e partecipata. Il motore dell’innovazione è una società attiva, con atteggiamenti mentali positivi, capace di sfruttare potenzialità, di valorizzare le risorse umane ed economiche esistenti, di attrarre e attivarne di nuove, di promuovere scelte, valori, corresponsabilità positive, collaborazioni, che contrastino la depressione e l’insicurezza oggi purtroppo abbastanza diffuse e non sempre motivate. Attore o spettatore di questa evoluzione È necessario produrre cambiamenti ulteriori e non solo subirli. Si tratta di valorizzare il capitale umano, di prevedere percorsi di apprendimento permanente, di favorire la partecipazione e la divulgazione. Si tratta di promuovere e aiutare nuove iniziative e imprese, poli di eccellenza tecnologica in settori specifici e d’importanza strategica. Ciò significa anche far crescere la competitività, produrre benessere per la collettività, moltiplicare le opportunità di reddito e stimolare fiducia nel futuro. 3 L’istruzione e l’espansione di conoscenze umanistico-scientifiche L’istruzione ed il passaggio delle conoscenze innovative tra livelli diversi (università-aziende e viceversa) sono da considerare come forza trainante dello sviluppo del capitale umano; sono quindi importanti gli investimenti nelle aree della scienza e della tecnologia, così come l’attenzione al lavoro e all’iniziativa imprenditoriale, nonché lo sviluppo di una politica industriale dinamica che si avvale anche di incubatori, parchi, agenzie. Innovazione vuol dire anche evitare squilibri, sprechi, incentivare le responsabilità ambientali e sociali da parte delle imprese, produrre nuove dinamiche economiche e sociali, costruire identità, forme organizzative moderne. La partecipazione del territorio al processo di innovazione Torino ha sempre avuto grandi capacità e tradizioni in queste direzioni ed anche oggi ha realtà e novità forti, da conoscere e moltiplicare. Occorre una grande apertura nei confronti delle strategie di innovazione che fanno parte delle strategie di sviluppo sostenibile, di sostegno al lavoro e al rinnovamento. La proposta è unirsi e mobilitarsi, insieme a chi oggi simboleggia e produce innovazione, in una sorta di sostegno permanente ai luoghi e alle strutture dell’innovazione, sentirsene parte, collegare la scuola con le realtà sociali e produttive, tracciare percorsi e progetti. Si tratta anche di attirare e valorizzare tutte le risorse presenti sul territorio, agevolando l’integrazione tra realtà e culture diverse. Vivere l’innovazione È necessario puntare ad una maggiore attenzione verso le discipline e le materie scientifiche, a nuove e proficue connessioni tra cultura umanistica e ricerca scientifica ed alla conoscenza del funzionamento di quanto ci circonda nella vita quotidiana, anche nei sistemi più complessi. Molteplici sono i volti dell’innovazione: da una parte la tecnica e le sue spettacolari realizzazioni, che attraverso i prodotti di consumo influenza il funzionamento delle nostre più semplici azioni e l’articolazione della società; dall’altra vi sono impianti complessi e sistemi organizzativi, meno conosciuti, che, con affidabilità e precisione, partecipano alla definizione della qualità della vita, infine la ricerca che alimenta entrambe. La manifestazione vuole essere un’occasione per guardare da vicino tutto questo. 4 LE CARATTERISTICHE DELLA MANIFESTAZIONE Gli appuntamenti La Manifestazione si svolge dal 21 al 28 ottobre 2005. A fine settembre si svolgerà una conferenza stampa di presentazione della Manifestazione. È previsto un ciclo di seminari rivolto in particolare a insegnanti studenti universitari (27 settembre, 4 e 11 ottobre). La Manifestazione sarà conclusa nella mattinata del 28 da un incontro al quale parteciperà anche lo scienziato Tullio Regge. Le caratteristiche territoriali La Manifestazione coinvolge un territorio ampio, metropolitano e provinciale (successivamente avrà uno sviluppo regionale). Sono state scelte aree geograficamente interessanti per i temi trattati, si è cercato di raggruppare realtà che potessero garantire anche coerenza e praticità per le visite del pubblico (Area Politecnico Torino, Area Environment Park Torino e direttrice Settimo, Area Grugliasco e direttrice Collegno/Rivoli, Area Mirafiori e direttrice Beinasco/Orbassano, Area Università Torino, Area Barriera di Milano e direttrice Ivrea). Il cuore della manifestazione sarà in Piazza Livio Bianco. Il radicamento in una periferia (Mirafiori Nord) arricchisce la manifestazione e ne connota la volontà di far conoscere le attività di innovazione realizzate o riconducibili ad una zona ristretta della Città: gli interventi di LISEM e dell’area Urban ne sono un esempio (Riusa, la formazione, le imprese ospitate, le scuole, le imprese dell’area, alcune iniziative dei Partner). Un punto centrale simbolico (Atrium) raccorda la manifestazione agli obiettivi generali, al clima di fiducia che si vuole offrire alla Città, alla Provincia ed alla Regione; uno stimolo a creare il proprio futuro attraverso politiche diversificate. Le opportunità offerte La Manifestazione si articola in una pluralità di attività alle quali è possibile partecipare: • “Le porte aperte” di molte strutture enti, laboratori e aziende offrono al pubblico la possibilità di un tour divulgativo ampio, di visita a luoghi interessanti, significativi, da conoscere con una Guida ai luoghi dell’innovazione; • “L’innovazione in piazza”, un punto (collocato in Piazza Livio Bianco, nella periferia torinese, a fianco della Fiat Mirafiori) in cui si svolgono alcune attività: spettacoli, incontri, 5 letture pubbliche, un’esposizione di immagini, una mostra divulgativa, stand di enti e servizi, nonché il Seminario di inaugurazione con interventi significativi sul tema “Innovazione è…”; • “Info”: un luogo centrale - Atrium in piazza Solforino - che è punto informativo (dal 15 settembre) e di incontro, con attività specifiche di confronto e di approfondimento; • “I caffè dell’innovazione”: azioni diffuse di divulgazione informale: luoghi idonei, accessibili facilmente, che vedranno protagonisti gli esperti dell’innovazione in incontri tematici; • “Un percorso di avvicinamento” dal titolo “Innovazione: scoperta, invenzione o conoscenza?” rivolto a tutti e in particolare a insegnanti e studenti universitari, condotto da un giornalista divulgatore scientifico e animato da scienziati e docenti universitari. • “Innovazione.net” un percorso di lungo periodo rivolto in primis alle scuole, per favorire il diffondersi ed un continuo scambio di informazioni anche dopo la manifestazione: gemellaggi con centri di ricerca, laboratori e aziende, presenza in web, dialogo, ecc.; • “I collegamenti”: Premiazione Start Cup, Virtuality; Webdays e altri eventi. A chi si rivolge La manifestazione si rivolge a: • Scuole superiori (studenti e insegnanti); • Famiglie (gruppi e singoli); ma anche a: • Persone che lavorano nelle strutture dell’innovazione, perché partecipino direttamente a meccanismi di divulgazione; • Strutture e attori protagonisti dell’innovazione, perché si misurino con meccanismi nuovi di interscambio con la comunità in cui sono inseriti; • Soggetti impegnati, nel pubblico e nel privato, a promuovere idee innovative, aziende, lavoro, innovazione, orientamento, perché possano contribuire ad ampliare il panorama della conoscenza; • Studenti universitari che operano per immettersi nell’innovazione, perché possano inserirsi nella realtà a cui aspirano. 6