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FTA Morning View
giovedì 25 febbraio 2016
Dalla Redazione di FTAOnline News
MERCATO USA
Wall Street recupera nel finale e chiude in rialzo
A New York i principali indici approfittano del recupero del petrolio e chiudono in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo
0,32%, l'S&P 500 lo 0,44% e il Nasdaq Composite lo 0,87%. La seduta è stata molto volatile. Nella prima parte i listini
sono arrivati a perdere oltre un punto percentuale a causa dei timori sulla crescita economica mondiale per poi
recuperare grazie al rimbalzo del greggio.
Dai dati macroeconomici pubblicati in giornata sono arrivate indicazioni deludenti. Markit Economics ha comunicato la
stima flash di febbraio dell'indice PMI dei Servizi: la lettura si e' attestata a 49,8 punti in netto calo rispetto a quella del
mese precedente, pari al 53,2 punti, indicando una lieve contrazione delle attività, sui livelli minimi da ottobre 2013.
Le vendite di nuove abitazioni sono diminuite a gennaio del 9,2% rispetto al mese precedente, attestandosi a 494 mila
unita' (consensus 520 mila), in netto calo rispetto alle 544 mila unità della rilevazione precedente.
Sul fronte societario Lowe's +1,05%. La catena di negozi di articoli per la casa ha chiuso il quarto trimestre con un utile
di 11 milioni di dollari, in netto calo rispetto ai 450 milioni dello stesso periodo di un anno prima a causa di una
svalutazione per 530 milioni relativa alla joint venture in Australia. Escluse le poste straordinarie l'utile per azione si è
attestato a 0,59 dollari, in linea con le attese. I ricavi sono aumentati a 13,2 miliardi da 12,5 miliardi (consensus 13,1
miliardi). Avis Budget Group -26,51%. Lo specialista del noleggio di veicoli ha comunicato risultati relativi al quarto
trimestre segnati da 5 milioni di dollari di perdita netta, pari a 6 centesimi per azione, contro 23 milioni di dollari di
utile, 21 centesimi per azione, del pari periodo del precedente esercizio. L'eps rettificato è calato da 23 a 18 centesimi
di dollaro, a fronte di ricavi in crescita dello 0,8% (5% al netto dei corsi valutari avversi) a 1,9 miliardi di dollari. Il
consensus era per 17 centesimi di utile e 1,92 miliardi di dollari di ricavi. Avis prevede per l'attuale esercizio utili
compresi tra 2,70 e 3,30 dollari per azione, a fronte di una crescita del 2-4% dei ricavi. Il consensus di Thomson
Reuters è invece per 3,43 dollari di utile e una crescita del 2,9% dei ricavi.
Chesapeake Energy +22,37%. Il gruppo energetico ha chiuso il quarto trimestre in perdita per 2,23 miliardi di dollari
contro l'utile di 586 milioni di un anno prima. Escluse le poste straordinarie l'Eps si è attestato a -0,16 dollari contro i 17 centesimi indicati dal consensus. I ricavi sono crollati in linea con le attese a 2,65 miliardi da 5,69 miliardi. La
società ha tagliato gli investimenti per il 2016 del 57% a 1,3 miliardi di dollari. Cinemark Holdings +2,93%. La catena
americana di cinema e teatri ha annunciato un incremento dell'utile nel quarto trimestre a 57,8 milioni di dollari (0,50
dollari per azione) da 47,3 milioni dello stesso periodo di un anno prima. Il dato è superiore alle attese (0,47 dollari per
azione). I ricavi sono cresciuti del 7,2% a 707,2 milioni (consensus 713 milioni). La società ha aumentato il dividendo
annuale dell'8% a 1,08 dollari per azione. Target +3,99%. La catena discount ha annunciato il ritorno all'utile per 1,43
miliardi di dollari nel quarto trimestre contro la perdita di 2,64 miliardi di un anno prima. Escluse le poste straordinarie
l'utile per azione si è attestato a 1,52 dollari. I ricavi sono diminuiti a 21,63 miliardi da 21,75 miliardi. Gli analisti
avevano previsto un Eps di 1,54 dollari su ricavi per 21,75 miliardi. Per il trimestre in corso la società stima un utile per
azione compreso tra 1,15 e 1,25 dollari.
MERCATI ASIATICI
Mercati asiatici in recupero ma in Cina è di nuovo sell-off (Shanghai -6%)
Dopo la seduta negativa di mercoledì, l’Asia ha riaperto in recupero per gran parte dei principali mercati, ma
complessivamente la giornata è stata in tono negativo a causa del sell-off tornato ad abbattersi sulle piazze della Cina
continentale che ha trascinato al ribasso anche Hong Kong. In una seduta guidata ancora una volta dal petrolio Wall
Street era riuscita a chiudere in territorio positivo (il Nasdaq è stato il migliore degli indici Usa, con un guadagno dello
0,87%) mercoledì, grazie a dati positivi sulla domanda di carburanti che hanno controbilanciato i timori derivanti da
scorte di greggio salite a livelli record. Ma se in overnight i corsi del petrolio avevano guadagnato circa l’1% in Asia
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sono tornati a perdere terreno. Il risultato è stata una moderata flessione per l’indice Msci Asia-Pacific, Giappone
escluso.
Tokyo ha recuperato terreno grazie all’indebolimento dello yen, sceso dai massimi degli ultimi 15 mesi intorno a cui si
muoveva mercoledì. Il Nikkei 225 ha registrato un progresso dell’1,41% (ancora meglio ha fatto l’indice più ampio
Topix, apprezzatosi dell’1,79%). Tra i singoli titoli da segnalare il tracollo di Sharp. Il titolo ha chiuso con un crollo del
14,37% (ma in intraday la perdita era stata persino superiore), dopo che il quotidiano Nikkei ha riportato che il board
della conglomerata, riunito in un meeting straordinario, avrebbe alla fine optato per l’offerta di Hon Hai Precision
Industry, l’azienda di Taiwan nota (e non sempre in positivo viste le polemiche sulle condizioni di lavoro nelle sue
fabbriche cinesi) come Foxconn, che avrebbe messo sul piatto 700 miliardi di yen (5,66 miliardi di euro) per il
salvataggio del gruppo da tempo in crisi. A Seoul, il Kospi ha segnato un progresso dello 0,32% al termine delle
contrattazioni.
Copione di tutt’altro genere in Cina. Alla fine della seduta lo Shanghai Composite ha segnato una perdita del 6,41%
portando a oltre il 22% il deprezzamento da inizio 2016. Appena meglio ha fatto lo Shanghai Shenzhen Csi 300,
scivolato del 6,14% al termine degli scambi, mentre è stato addirittura del 7,34% il crollo dello Shenzhen Composite,
già in negativo mercoledì (seppure di appena lo 0,12%). Hong Kong è stata trascinata al ribasso dal sell-off di Shanghai
e avvicinandosi alla chiusura l’Hang Seng è in declino di circa l’1,50% (decisamente peggio fa l’Hang Seng China
Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China, che perde intorno al
2,30%). A Sydney, invece, l’S&P/ASX 200 che aveva lasciato sul terreno il 2,10% mercoledì nella peggiore performance
della regione, ha chiuso una seduta sostanzialmente piatta (il guadagno si è limitato allo 0,13%) ma comunque in
positivo.
PREAPERTURA ITALIA/EUROPA
Future sugli indici azionari europei in recupero: Eurostoxx 50 +1,1%, DAX +1,1%, CAC 40 +1,3%, FTSE 100 +1,1%. Le
chiusure dei principali indici europei della seduta precedente: Eurostoxx 50 -2,57%, Francoforte (DAX) -2,64%, Parigi
(CAC 40) -1,96%, Londra (FTSE 100) -1,60%, Milano (FTSE Mib) -2,59%.
Future sugli indici azionari americani al momento in calo dello 0,4 per cento circa. Le chiusure della seduta precedente
a Wall Street: S&P 500 +0,44%, Nasdaq Composite +0,87%, Dow Jones Industrial +0,32%.
In rialzo Tokyo con il Nikkei 225 a +1,41%. Tornano invece a tremare le borse cinesi: l'indice CSI 300 di Shanghai e
Shenzhen termina a -6,14%, mentre a Hong Kong l'indice Hang Seng al momento segna -1,6% circa.
Euro poco mosso contro dollaro sui livelli di ieri pomeriggio, dopo il rimbalzo dal minimo da inizio mese a 1,0958
toccato a fine mattinata. EUR/USD al momento oscilla in area 1,1030.
Future obbligazionari eurozona in lieve progresso. Il Bund future segna 165,72 punti, +0,03% rispetto alla chiusura
delle 22:00 della seduta precedente ma sotto i 165,92 delle 17:30. Il BTP Future segna +0,09% a 138,64 punti
(138,66 alle 17:30).
Petrolio stabile dopo il rimbalzo di ieri pomeriggio. Il future sul Brent oscilla sui 34,10 $/barile circa (da un minimo di
32,38), il WTI sui 31,90 $/barile (da 30,57).
Oro in recupero dal minimo della notte a 1221,90 $/oncia ma sotto il massimo di ieri pomeriggio a 1254,20, livello più
alto dall'11 febbraio. Le quotazioni al momento oscillano in area 1238 $/oncia.
DATI MACRO ATTESI
Giovedì 25 febbraio 2016
01:00 USA Intervento Bullard (Fed);
08:00 GER Inflazione (finale) gen;
08:00 GER Indice GfK (fiducia consumatori) mar;
09:00 SPA PIL (finale) trim4 2015;
10:00 ITA Indice fiducia consumatori feb;
10:00 ITA Indice fiducia imprese feb;
10:00 EUR Aggregato M3 dest. gen;
10:30 GB PIL (2a stima) trim4 2015;
11:00 EUR Inflazione (finale) gen;
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11:00 ITA Vendite al dettaglio dic;
12:00 ITA Bilancia commerciale (non EU) gen;
14:15 USA Intervento Lockhart (Fed);
14:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione;
14:30 USA Ordinativi beni durevoli (prelim.) gen;
15:00 USA Indice FHFA (prezzi abitazioni) dic;
18:00 USA Intervento Williams (Fed).
HEADLINES
Kaplan della Fed di Dallas non prevede una recessione in Usa nel 2016
Robert Kaplan, che dallo scorso settembre ha preso il posto di Richard Fisher al vertice della Federal Reserve di Dallas,
ha dichiarato che non prevede che gli Usa possano entrare in recessione quest’anno. Rallentamento della crescita
globale, inasprimento delle condizioni finanziarie e la curva del rendimento dei Treasury Usa sono i fattori principali
che sta analizzando per determinare se sostenere ulteriori rialzi dei tassi quest'anno, ha spiegato nel corso di una
conferenza Kaplan, considerato una delle “colombe” della Fed.
Utili trimestrali oltre le attese nel 2015 per la francese Axa
Axa ha comunicato per l’esercizio 2015 il progresso dei profitti netti del 12% a 5,62 miliardi di euro, dato superiore ai
5,39 miliardi del consensus di Bloomberg. Nei 12 mesi il maggiore gruppo assicurativo di Francia ha segnato un
incremento dell’utile operativo del 10% a 5,57 miliardi di euro. Axa ha proposto una cedola annuale in aumento del
16% rispetto al 2014.
Il chief executive Dekkers in uscita da Bayer passa in Unilever
Unilever ha comunicato mercoledì la nomina come nuovo chairman di Marijn Dekkers, manager considerato capace di
scuotere il colosso del beni di largo consumo per aiutarlo a uscire da una fase di rallentamento in alcuni mercati
chiave. Poche ore prima Bayer aveva annunciato che Dekkers, chief executive del colosso tedesco della chimica dal
2010, aveva chiesto di anticipare l’uscita a inizio maggio, dopo l’annuale assemblea degli azionisti, invece che a fine
2016 come inizialmente previsto. Per succederlo è stato nominato come ampiamente atteso Werner Bauman, attuale
capo delle strategie, che nei suoi 28 anni in Bayer ha ricoperto anche l’incarico di chief financial officer. Dekkers, invece,
prenderà il posto di Michael Treschow che, avvicinandosi ai nove anni considerati la durata massima del mandato in
Unilever, lascerà board e azienda in aprile.
Bullard della Fed di St. Louis considera “non saggio” aumentare i tassi
James Bullard, capo della Federal Reserve (Fed) di St. Louis, ha ribadito quanto espresso nei giorni scorsi secondo cui
l’istituto centrale Usa è meno sotto pressione per un nuovo rialzo dei tassi d’interesse. “Le aspettative d’inflazione
basate sui mercati si sono indebolite troppo per essere confortevoli”, secondo Bullard e “il rischio di bolle dei prezzi
degli asset nel medio termine sembra essere diminuito”. “Considero non saggio continuare una strategia di
normalizzazione in un contesto di calo dell’outlook sui prezzi”, ha sottolineato. Per il momento, ha aggiunto, la chiave
è “non continuare un programma di normalizzazione quando le aspettative sono in calo e la prima cosa è quello di non
lasciarsele sfuggire di mano”. “Mi aspetto che nel 2016 la crescita economica degli Stati Uniti sia più solida rispetto
allo scorso anno e che il mercato del lavoro in Usa continui a migliorare”, ha però concluso Bullard. “E mi aspetto che
anche la crescita globale sia più sostenuta nel 2016”.
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