INDIAaprile 2007

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INDIAaprile 2007
INDIA
1° Maggio 2007
COMMERCIO
COMMERCIO ESTERO
ESTERO
N
NO
O TT II ZZ II A
AR
R II O
O
ANALISI DEI MERCATI INTERNAZIONALI
Aggiornamento: aprile 2007
-
-
-
INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE SULLA SITUAZIONE ECONOMICA
REGIME DELLE IMPORTAZIONI
REGOLAMENTAZIONE VALUTARIA E MODALITA' DI PAGAMENTO
REGIME DOGANALE
DOCUMENTAZIONE RICHIESTA
COME ENTRARE NEL MERCATO E COME VENDERE
Accordi di agenzia
Come acquista la pubblica amministrazione
Protezione del consumatore
Standards di prodotto, norme, obblighi del produttore
Marchi, etichette e packaging
Marketing di prodotto e pubblicità
INVESTIMENTI ESTERI
PROPRIETA’ INTELLETTUALE
TRASPORTI
Magazzini doganali.
Foreign Trade Zones
CONSIGLI PRATICI PER GLI ESPORTATORI
INDIRIZZI UTILI PER GLI ESPORTATORI
AVVERTENZA. Le notizie riportate nelle pagine seguenti sono state raccolte da varie pubblicazioni tra le quali quelle di Dun & Bradstreet Inc. 2007,
Coface 2007 e Department of ommerci e sono state aggiornate alla data indicata. Si declina tuttavia, come d’uso, ogni responsabilità in merito ad esse e
si consiglia di verificare di volta in volta le indicazioni fornite.
INDIA
Aggiornamento: aprile 2007
PRODOTTO INTERNO LORDO (2005): 3033 trilioni di
dollari; PIL pro-capite 2900 dollari.
•
PRINCIPALI CITTA’. New Delhi
(capitale) 11 milioni, Mumbai (Bombey)
15 milioni, Kolkata (Calcutta) 12 milioni,
Chennai (Madras) 6 milioni, Bangalore (5
milioni).
Lingua: Hindi, inglese ed altre 14 lingue
ufficiali.
Scambio con l’estero (dollari USA): totale
importazioni f.o.b. 224.8 miliardi di dollari;
totale esportazioni f.o.b. 191.0 miliardi di
dollari (stima 2006).
Bilancia commerciale: deficit 33.8 miliardi
di dollari.
Principali
partners
commerciali:
importazioni: Stati Uniti, Belgio, Regno
Unito, Cina e Singapore.. Esportazioni: Stati
Uniti, Regno Unito, Cina, Hong Kong e
Germania.
Moneta: rupia indiana.
La tabella che segue indica l’andamento
della rupia indiana nei confronti del
dollaro calcolato sulla prima settimana di
maggio di ciascun anno.
2004 2005 2006 2007 (marzo)
Rupia
44.83 43.53 44.3
vs. $
44.4
SISTEMA GIURIDICO. Basato sulla
Common Law inglese. L’India accetta
come obbligatorie le risoluzioni della
International Court of Justice.
Pesi e misure: sistema metrico.
GOVERNO. Repubblica federale.
-
POPOLAZIONE (2005): 1065 milioni di
abitanti.
Demografia:
Struttura per età: 0-14 anni: 31.7%; 15-64 anni:
63.5%; 65 e oltre: 4.8% (2005).
VALUTAZIONE DEL RISCHIO (stime
Coface)
• A breve termine: rischio basso.
• A medio termine: rischio basso.
INFORMAZIONI
ECONOMICA
DI
CARATTERE
GENERALE
SULLA
SITUAZIONE
SITUAZIONE ECONOMICA. Nel 2006 l’economia è cresciuta ad un ritmo assai
sostenuto: +8% rispetto all’anno precedente. Stanno emergendo alcuni segni di
“surriscaldamento”. L’inflazione ha superato il 5%. I prezzi dei prodotti alimentari
hanno dato la spinta più forte. La bilancia dei pagamenti di parte corrente è ora in deficit
(1,3% del PIL). La produzione agricola è scesa. Nel 2007-2008 la crescita dell’economia
dovrebbe rallentare leggermente. In questo stadio del ciclo economico, la politica del
governo mira a ridurre la spesa pubblica.
Continua la crescita dell’economia. Dopo aver fatto segnare per due anni consecutivi
una crescita del 8.5% del PIL, nel corso del 2006 vi è stato un leggero rallentamento
(+8%). Questa tendenza continuerà anche nel 2007 (+7,5%) e nel 2008 (+7%). La
crescita è stata particolarmente evidente nel settore manifatturiero. La liberalizzazione
dei settori delle telecomunicazioni e del trasporto aereo hanno spinto la crescita in modo
particolare. Sono invece in ritardo due settori dominati dalle imprese pubbliche,
minerario ed elettricità. La produzione di beni di consumo durevoli e di beni strumentali
è in forte crescita, trainati dalla domanda dei consumatori e dagli investimenti delle
imprese.
Ma sale l’inflazione e cresce il deficit della bilancia dei pagamenti. L’aumento della
domanda interna ha avuto anche effetti negativi. L’inflazione è salita di due punti
percentuali in un anno. È ora al 5,5% (2007). Resterà su questi livelli anche nel 2008
(5,2%). Occorre però ricordare che gran parte di questa accelerazione è stata determinata
dall’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari. La forte domanda di prodotti di
importazione e l’aumento del prezzo del petrolio ha spinto in deficit la bilancia di
pagamenti di parte corrente (1,3% del Pil nel 2007). Gli esperti prevedono che questo
deficit salirà ulteriormente in un prossimo futuro.
Taglio della spesa pubblica. Sia il governo centrale sia i governi degli stati federali
sono impegnati nel ridurre la spesa pubblica che attualmente ha un deficit pari al 3% del
Pil. Sono aiutati in questa politica dall’aumento delle entrate fiscali a loro volta trainate
dall’introduzione dell’imposta sul valore aggiunto. Devono affrontare scelte difficili in
quanto nelle aree rurali manca ogni forma di “welfare” e i redditi medi sono di molto
sotto la linea di povertà.
Cresce la liquidità nonostante l’aumento dei tassi di interesse. La Banca Centrale ha
aumentato il tasso portandolo al 6% (con tre ritocchi in un anno, 2006). Ciò nonostante
la moneta in circolazione è aumentata del 18%. Cresce il ricorso al credito sia da parte
dei consumatori che da parte delle imprese e delle organizzazioni pubbliche nonostante
una notevole volatilità gli indici della borsa di Mumbai hanno fatto segnare una crescita
del 40% nel corso del 2006. Nello stesso anno i prezzi delle abitazioni nelle dieci città
più importanti sono aumentati del 40%.
È verosimile attendersi un rallentamento nella crescita. Sia la politica monetaria che la
politica fiscale mirano a sostenere lo sviluppo dell’economia. Il settore agricolo non
1
riesce però a tenere il passo. Ciò spiega il leggero rallentamento nel ritmo di crescita tra
il 2007-2008 e i due anni precedenti. La crescita dell’economia è destinata a dilatare il
deficit della bilancia dei pagamenti di parte corrente. È anche prevedibile un aumento
dell’inflazione e la conseguente riduzione del potere di acquisto e quindi dei consumi.
Non accenna però a calare l’indebitamento delle famiglie. Per quanto riguarda le
esportazioni gli esperti prevedono che vi sarà un rallentamento nella crescita, fatta
eccezione per i servizi alle imprese e l’area del software. È prevedibile che la Banca
Centrale aumenti nuovamente i tassi di interesse. Se ciò avvenisse, come è molto
probabile, l’attività di costruzione edile avrà un ulteriore rallentamento.
Rischio di “surriscaldamento”. Tenendo conto dei fattori prima ricordati, in primo
l’aumento dei tassi di interesse, è molto probabile che nel sistema economico emergano
“strozzature”. Una difficoltà verrà anche dall’aumento dell’inflazione con conseguenze
prevedibili sulle quotazioni nel mercato azionario e sulla capacità di attrarre
investimenti dall’estero. Le note positive verranno dall’aumento delle esportazioni di
servizi alle imprese e di software.
PRINCIPALI INDICATORI
Variazioni percentuali rispetto all’anno precedente
2004
2005
Prodotto interno lordo
8.5
8.5
Prezzi al consumo
4.2
4.1
Esportazioni
(volumi,
%
39.3
24.9
crescita)
Importazioni
(volumi,
%
54.5
19.4
crescita)
Bilancia commerciale (deficit in
-22.4
-29.3
miliardi di dollari)
Bilancia dei pagamenti di parte
-5.4
-10.6
corrente (mld di dollari)
2006
8.0
5.0
2007
7.5
5.5
2008
7.0
5.2
13.7
12.5
13.2
11.1
13.5
13.2
-33.8
-36.7
-41.2
-14.5
-16.6
-20.1
Accesso al mercato. Sia nel settore agricolo che in quello industriale i dazi doganali
sono ancora molto alti. La media per i prodotti industriali si aggira intorno al 18% (4%
per l’Unione Europea) e il picco supera il 40%. Il livello medio dei dazi sui prodotti
agricoli è ancora più elevato (58,4%) e certe produzioni conservano aliquote assai
elevate come ad esempio alcune che vanno da 140% a 254% per i vini e da 209% a
525% per le bevande alcoliche. In contropartita, alcuni prodotti considerati necessari per
lo sviluppo economico del paese hanno aliquote molto basse: macchinari, componenti
destinati all’industria tessile, all’industria informatica, alcune pietre preziose grezze,
attrezzature per il trattamento dell’acqua potabile, materie prime (alcune delle quali con
dazi al 5%).
Nel contesto delle negoziazioni del Doah Round (WTO), l’India è impegnata a
ristrutturare e ridurre i dazi doganali.
Le barriere non tariffarie sono numerose e sono addirittura aumentate dopo lo
smantellamento delle barriere quantitative alle importazioni (aprile 2001).
I prodotti alimentari importati sono sottoposti ad esami sistematici per ogni invio
(esempio di barriera non tariffaria). Analogamente, i prodotti che arrivano pre-imballati
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devono obbligatoriamente portare sull’etichetta, prima di essere importati, il prezzo di
vendita al dettaglio massimo comprese le imposte e tasse locali e comprese le spese di
trasporto. Infine, le norme in materia di certificazione sono applicate per certi prodotti in
modo da svantaggiare gli importatori.
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•
•
PUNTI FORTI
Un potenziale di mercato elevato
con uno sviluppo assai rapido della
classe media.
Vantaggi in numerosi settori come
l’informatica, l’outsourcing, la
siderurgia, la farmaceutica e il
tessile.
Imprese locali dinamiche e di
dimensioni internazionale.
Debito verso l’estero gestibile e
buone riserve valutarie.
Liberalizzazione
progressiva
dell’economia dal 1991 in poi e
ristrutturazione
della
finanza
pubblica e del settore bancario.
•
•
•
•
PUNTI DEBOLI
Debito pubblico non sostenibile nel
lungo termine.
Livello di investimenti insufficiente
a causa del forte indebitamento
dello stato, di una intermediazione
finanziaria carente, mancanza di
infrastrutture
e
ritardi
nell’ammodernamento
della
legislazione
in
materia
commerciale.
Crescita troppo diversa tra classi
sociali che genera forti tensioni.
La questione del Kachemir crea
incertezza nelle relazioni con il
Pakistan.
Attitudini verso gli investimenti stranieri. Il governo ha deciso nel 1991 di aprire le
porte agli investimenti stranieri. Ha adottato un approccio del tipo “lista negativa” dei
settori per i quali l’autorizzazione all’investimento non è automatica.
Restano freni.
1. La fabbricazione di 675 prodotti è campo esclusivo delle piccole imprese;
2. Manca una politica flessibile per i licenziamenti;
3. La grande distribuzione è vietata agli investimenti stranieri;
4. Le riforme giuridiche nel campo della proprietà industriale ed intellettuale non sono
ancora state completate;
5. La pressione fiscale è penalizzante per le società estere(41.82% sui profitti, contro il
36.6% per le società indiane);
6. La legislazione fiscale è assai complessa e confusa.
Sono stati tuttavia fatti vari miglioramenti:
1. Riduzione progressiva dei settori sottoposti all’ottenimento di una licenza di
produzione;
2. Modifica alla legislazione al fine di ridurre alcuni ostacoli alla distribuzione interna;
3. Riforme o progetti di riforma in materia di diritto delle società e disciplina della
concorrenza;
4. Procedure di valutazione di un progetto di investimento straniero ora più trasparenti
rispetto al passato.
Non esistono limiti al rimpatrio degli utili , dei dividendi , delle royalty , brevetti e know
how. Se la società straniera vuole ritirarsi da una impresa o filiale indiana e rimpatriare
il capitale investito , può fare domanda alla RBI (Reserve Bank of India).
3
L’autorizzazione è data rapidamente. E’ riservato allo Stato un diritto di prelazione sulle
azioni cedute da parte dell’ impresa straniera .
REGIME DELLE IMPORTAZIONI
Licenze di importazione (Fonte Dun & Bradstreet). In base alla Export Import (EXIM)
Policy del 2002-2007 la maggior parte delle importazioni sono consentite senza la
necessità di richiedere licenze. Fanno eccezione i prodotti per i quali esiste una specifica
proibizione o restrizione (per le quali le importazioni sono ammesse soltanto attraverso
licenze) e le importazioni ammesse soltanto attraverso gli acquisti di imprese a controllo
pubblico.
Sdoganamento e documenti di importazione (Fonte ICE). L’Ufficio Imposte Dirette è
l’autorità preposta al controllo delle importazioni delle merci in India. Nonostante
l’elevato numero di addetti, le operazioni di sdoganamento sono particolarmente lente a
causa dell’inefficienza e della corruzione dilagante, pertanto è preferibile che l’operatore
italiano stabilisca rapporti con importatori o spedizionieri qualificati per la puntuale
consegna degli ordinativi. Le merci importate devono essere corredate dalla seguente
documentazione:
1. Fattura pro forma.
2. Certificato di origine delle merci.
3. Documenti speciali come ad es. certificato di controllo qualità, certificato di
analisi chimica per prodotti chimici e farmaceutici.
4. Polizza di carico (in caso di merci spedite via mare)/Polizza di carico aerea (in
caso di merci spedite per via aerea).
Classificazione doganale delle merci. Il sistema tariffario indiano è basato sulla
nomenclatura del Consiglio di cooperazione doganale di Bruxelles, ed utilizza il sistema
di designazione e codificazione delle merci denominato Sistema armonizzato (Sa). Il Sa
divide i prodotti in 21 macrosettori, a sua volta suddivisi in 99 capitoli. La legge sulle
tariffe doganali, approvata nel 1975, è divisa in due sezioni: la prima riguarda le tariffe
dI importazione, la seconda quelle di esportazione.
Dazi doganali. Dalla liberalizzazione economica ad oggi le tariffe doganali hanno
subito una graduale riduzione delle aliquote, passando dal 350% del 1991 all’attuale
67%. Le importazioni di beni capitali, prima soggette ad un’aliquota del 100%, sono ora
gravate del 15-35% con una tariffa di base del 25%, con eccezione dei beni capitali
importati nelle SEZs che godono di particolari agevolazioni.
Le aliquote applicate alle attrezzature sono inoltre inferiori per progetti in settori
particolari, ed addirittura inesistenti per progetti orientati all’esportazione. La
maggioranza dei dazi sono ad valorem. Il dazio doganale di base, normalmente, varia
dal 5% al 35%, con 4 aliquote ad valorem pari a 5%, 15%, 25% e 35%.
Imposte addizionali sull’esportazione. Si segnala l’applicazione di un dazio
antidumping e di un dazio speciale addizionale (Fonte ICE).
4
Tale dazio è pari al dazio interno applicato a merci simili prodotte
in India, e rappresenta una compensazione per la perdita di entrate
causata dall’importazione di tali beni. L’aliquota massima su base
ad valorem del dazio antidumping è del 16%.
Questo dazio addizionale, pari al 10% del dazio doganale di base,
è entrato in vigore il 1° aprile 2000. Non è riscosso su oro,
Surcharge
argento, petrolio e prodotti vincolati dalla OMC.
Dazio
speciale Tale dazio dell`8% è imposto sulle merci importate allo scopo di
parificare l’imposizione con quella gravante sui prodotti locali.
addizionale
Dazio
antidumping
Trattamenti preferenziali. L’India partecipa al Sistema Globale di Preferenze
Generalizzate (SGPG), all’Accordo di Bangkok e all’Accordo Commerciale
Preferenziale della SAARC (1) (South Asian Association for Regional Cooperation), in
base ai quali il paese concede e riceve concessioni tariffarie alle importazioni ed
esportazioni di prodotti. Il governo ha notificato le agenzie autorizzate a rilasciare
certificati di origine per ciascun accordo, unitamente ai dettagli relativi alle regole di
origine, alle voci comprese nell’accordo, all’estensione della preferenza tariffaria,
all’accertamento e alla certificazione di eleggibilità, ecc. L’Export Inspection Council
presiede al rilascio dei certificati di origine relativamente al SGPG e all’accordo di
libero scambio tra India e Sri Lanka.
Negli anni, nonostante la presenza di diversi accordi commerciali tra l’India ed alcuni
stati membri, quali Maldive, Nepal e Sri Lanka, le tensioni politiche con Pakistan e
Bangladesh hanno sempre impedito il raggiungimento di un Free Trade Agreement,
come stabilito nell’Accordo SAARC. Nel vertice SAARC tenutosi ad Islamabad nel
2004, è stato siglato il South Asia Free Trade Agreement, con lo scopo di portare,
attraverso una serie di tagli successivi, le imposte doganali a zero, per i paesi aderenti,
entro il 2012, creando una zona di libero scambio che coinvolge attualmente 1,4 miliardi
di persone.
Le merci indiane godono del Sistema di Preferenze Generalizzate (SPG), vale a dire di
un trattamento tariffario preferenziale alle importazioni nei mercati sviluppati di Unione
Europea, Stati Uniti, Giappone, Nuova Zelanda, Australia, Canada, Svizzera, Norvegia,
Russia ecc. Va ricordato che il SPG è uno schema unilaterale non reciproco, pertanto
l’India non è tenuta ad adottare lo stesso trattamento preferenziale alle importazioni
provenienti dai paesi sviluppati. In data 1/09/2004 e’ entrato in vigore Early Harvest
Scheme (EHS), un accordo tra India e Thailandia con cui i due paesi si sono accordati
per il libero scambio di 82 beni.
Importazioni temporanee e campionari. Il governo dell’India permette l’importazione
in esenzione da dazio per un periodo di 6 mesi, prima della riesportazione, di materiali
da esposizione, compresi materiali da costruzione ed ornamentali, destinati a mostre,
fiere o eventi simili, dietro presentazione del Carnet Ata, emesso da una Camera di
Commercio della città dell’esportatore. La fiera/mostra per cui la temporanea
importazione dei campionari viene effettuata, deve essere approvata e sponsorizzata dal
Ministero del Commercio oppure dall’Organizzazione per la Promozione del
Commercio indiana (Indian Trade Promotion Organization - ITPO). L’eventuale
estensione del periodo di importazione oltre i 6 mesi è di pertinenza delle autorità
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doganali. Materiale promozionale relativo al campionario, come brochure, letteratura
ecc. può non essere riesportato.
È permessa la vendita degli articoli di campionario temporaneamente importati per una
mostra/fiera organizzata/approvata/sponsorizzata dall’ITPO ed elencati nel sistema
armonizzato. Tale vendita non richiede licenza se viene effettuata entro il periodo
permesso per la riesportazione e dietro pagamento dei dazi doganali, soggetti al tetto di
500.000 rupie (CIF) ad esportatore. Analogamente, sono permesse le importazioni senza
licenza di campioni tecnici e commerciali per un valore inferiore a 100.000 rupie (CIF)
a partita, ad eccezione di semi vegetali, api e nuovi medicinali. È permessa inoltre
l’importazione di tè non superiore a 2.000 rupie (CIF) a partita.
Agli esportatori di pietre preziose e gioielleria è permessa l’esportazione temporanea per
una valore non eccedente i 2 milioni di dollari per la partecipazione a fiere ed
esposizioni all’estero.
Restrizioni alle importazioni. Con le riforme economiche del 1991 l’India ha
modificato sensibilmente le politiche di importazione. Esse prevedono la divisione delle
merci in due categorie:
• Merci vietate - per le quali non è permessa l’importazione, a meno di avviso
ufficiale (policy notification) del governo a riguardo. Tali restrizioni interessano
i prodotti di origine animale, sovente con riferimento al Wild Life Protection Act,
1972.
• Merci in regime di Open General License (OGL): i beni possono essere
liberamente importati dietro pagamento dei dazi doganali richiesti.
Una terza categoria, ossia le merci soggette a Special Import License, è stata eliminata
con la liberalizzazione dell’aprile 2001.
Countertrade. Secondo la politica commerciale indiana, viene definita countertrade
l’operazione in base alla quale le esportazioni/importazioni da/in India sono compensate
o da importazioni/esportazioni dirette dal paese importatore/esportatore o attraverso un
accordo commerciale con un paese terzo. Le esportazioni/importazioni in countertrade
possono essere effettuate attraverso conto presso terzi, compensazione, accordi di
scambio o operazioni simili.
La compensazione di esportazioni ed importazioni può essere effettuata interamente o
parzialmente in contanti, beni e/o servizi. La compensazione è il sistema di countertrade
più diffuso in India. Per concludere un accordo di compensazione con un partner
straniero non è richiesto un permesso speciale, tuttavia i prodotti che ricadono nella lista
negativa delle esportazioni non possono essere compresi in questo tipo di accordo. Sono
stati registrati casi di successo relativamente agli accordi di compensazione, con
importazione di macchinari dall’estero e utilizzo di manodopera locale per la
manifattura di prodotti di qualità internazionale a prezzi competitivi. Nel passato l’India
ha concluso un numero ragguardevole di accordi countertrade con l’Unione Sovietica,
in forma di accordi di scambio.
6
Accordi internazionali. L’India è membro delle seguenti organizzazioni: AsBB, BBRD, ICC,
IFC, IMF, ISO, SAARC, UN, UNCTAD, WCO, WIPO e WTO. Tenta inoltre di avvicinarsi a:
APEC, Nafta e ASEAN.
REGOLAMENTAZIONE VALUTARIA E MODALITA' DI PAGAMENTO
(Fonte Dun & Bradstreet).
Il controllo dei cambi è gestito dalla Reserve Bank of India (RBI) in accordo con la
politica generale del Governo. Le banche commerciali agiscono come banche
autorizzate.
Il sistema finanziario indiano è in piena trasformazione ed ha superato con successo
l’apertura del mercato internazionale dei capitali.
Nel 2003 la RBI ha alzato i limiti (100 mila dollari) in precedenza posti alle rimesse su
importazioni senza evidenza di documenti. I distributori autorizzati devono garantire
che la documentazione relativa sarà successivamente presentata.
Nell’aprile 2004 RBI ha reso noto che i crediti superiori a 20 milioni di dollari
riguardanti transazioni di importazione con scadenza superiore a un anno, ma inferiore a
tre anni sono ora permesse soltanto per importazioni di beni strumentali.
Condizioni del credito e del pagamento.
Usual terms. Il sistema di pagamento più usato è la lettera di credito confermata e
irrevocabile. La dilazione media concessa varia dai 60 ai 90 giorni.
Transfer situation. Le dilazioni di pagamento variano a seconda dei settori. I
trasferimenti all’estero tra banche richiedono in genere da uno a due mesi. Lo stesso
periodo è richiesto per i trasferimenti interni tra banche. Le importazioni coprono
attualmente 13 mesi.
In genere non sono ammessi pagamenti anticipati. In casi particolari, ad esempio per
importazioni di beni strumentali per i quali è necessario il pagamento di una caparra al
momento dell’ordine, è possibile ottenere l’autorizzazione da parte della Reserve Bank
of India.
Sono concessi inoltre pagamenti prima dell’arrivo dei documenti di spedizione per un
ammontare pari al 15% del valore di importazione con un massimo di 5 mila dollari nei
casi di prodotti di investimento.
Mezzi di pagamento
Grado di utilizzo
Bonifico Swift (o telex)
Molto utilizzato
Credito documentario
Rimessa documentaria
Costantemente utilizzato
Costantemente utilizzata
Assegno bancario
Utilizzato localmente
Rischio
Forte rischio di non
pagamento
Rischio di non trasferimento
Non vi è protezione contro
l’insolvenza
dell’importatore
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REGIME DOGANALE
L'India adotta il Sistema Armonizzato di codificazione doganale dal febbraio 1986.
I dazi di importazione sono applicati su quasi tutti i prodotti importati in India e sono la
maggior fonte di entrata per il Governo centrale. I tassi sono superiori a quelli della
maggior parte degli altri paesi anche se sono sottoposti a riduzione costante.
La tariffa totale normalmente è costituita da tre componenti:
(1) dazio di base o standard che è applicato ad valorem e calcolato sul valore CIF;
(2) dazio ausiliario;
(3) dazio addizionale che è una sovrattassa equivalente alla tassa di accisa (tassa sulla
produzione) destinata a colpire le merci estere con una tassa uguale al diritto di accisa
percepito sui prodotti locali.
Questi dazi addizionali effettivamente alzano le aliquote tariffarie per alcuni prodotti
molto al di sopra del dazio base.
Il mercato indiano è stato in passato estremamente chiuso, essendo il Governo
preoccupato di proteggere l'industria locale e di limitare la fuga di valute estere. In
questi ultimi anni l'India si è aperta ai mercati internazionali con un processo graduale.
Tutte le importazioni di materie prime, di componenti, di beni di investimento e di
prodotti di consumo, possono essere effettuate liberamente sotto il regime della OGL
(Open General Licence), ad eccezione di alcuni prodotti indicati in una lista negativa,
organizzata in tre livelli:
1.
2.
3.
prohibited list o lista dei prodotti vietati: grasso animale, avorio grezzo;
restricted list o lista dei prodotti sottoposti a restrizione di cui alcuni non sono
importabili e altri richiedono una Special Import License (SIL): elettronica per il
grande pubblico, prodotti alimentari, bigiotterie, alcuni prodotti riservati
all'industria indiana, e in genere i beni di consumo;
canalised items o prodotti strategici importabili solo dai monopoli commerciali
governativi soggetti all’approvazione del Cabinet per quanto riguarda la tempistica
e la quantità: kerosene, petrolio grezzo, ingredienti chimici, alcune sementi e
cereali, ecc.
Attualmente le restrizioni quantitative riguardano il 70% circa dei prodotti agricoli
importati e il 34% dei prodotti manufatturati. Tutti gli articoli non inclusi nella lista
negativa sono liberamente importabili in base alla OGL (Open General License).
La lista dei prodotti sottoposti a restrizione viene via via ridotta e viene aumentato il
numero delle merci che possono essere importate liberamente nell'ambito della Open
General Licence (OGL).
Informazioni riguardanti il regime delle Special Import License possono essere ottenute
dal: Directorate General of Foreign Trade Ministry of Commerce, Udyog Bhawan, New
Delhi 110 011, Tel. (91-11) 301-0261/301-1777, Fax: (91-11) 301-4418.
Al fine di incoraggiare la costruzione dell'industria nazionale, le importazioni di beni di
investimento è largamente liberalizzata e non più controllata dal settore pubblico.
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Inoltre, è stata autorizzata l'importazione di attrezzature di occasione purchè il materiale
abbia meno di sette anni e possa essere utilizzato per almeno ancora cinque anni. In caso
di macchinari e impianti di valore superiore a 10 milioni di rupie (circa 330 mila dollari)
viene richiesta la perizia sul valore da parte di un'agenzia accreditata a livello
internazionale.
Le licenze di importazione possono essere ottenute dal Director General of Foreign
Trade. Nessuna importazione o esportazione può essere fatta da una singola persona a
meno che ottenga una speciale autorizzazione dalla Regional Licensing Authority e
ottenga il codice Importer-Exporter Code (IEC).
L'Autorità doganale è costituita dal Spl. Secretary and Chairman, Central Board of
Excise and Customs, Department of Revenue, Ministry of Finance, 156 E, North Block,
New Delhi 110001 - India, tel.: (91 11) 301 2849; fax: (91 11) 301 6475; telex: (081)
3166682.
Valore doganale: la maggior parte della tassazione è fissata ad valorem.
L'India aderisce al GATT e segnatamente al Custom Valuation Agreement; questo
prevede dettagliate regole per la determinazione del valore destinate a permettere una
valutazione uniforme, neutrale e priva di dubbi e di possibilità di alterazioni agli effetti
fiscali.
Tassa sul valore aggiunto. Dall’aprile 2005 è stata introdotta un’imposta sul valore
aggiunto in 21 dei 29 stati del paese. L’aliquota standard è del 12,5%. È applicata su
circa 300 prodotti. Un’aliquota ridotta al 4% è applicata per circa altri 250 prodotti tra i
quali farmaci, macchinari agricoli, attrezzature industriali ed altri beni strumentali.
Alcuni prodotti sono esonerati dalla VAT tra i quali carburanti diesel.
Alcuni prodotti – in particolare cosmetici, softdrinks ed automobili - sono soggetti a
tasse di accisa. Si tratta di tasse centrali percepite sulla produzione dal Governo
centrale. Le aliquote sono indicate nel Central Excise Tariff Act e sono riviste
annualmente dalla legge finanziaria. Esse variano tra il 16 e il 32%; le imprese che
lavorano per le esportazioni sono esonerate da questa tassa.
DOCUMENTAZIONE RICHIESTA (Fonte ICE)
Grazie all’informatizzazione di quasi tutti i porti, le procedure burocratiche sono state
notevolmente ridotte, ed i documenti richiesti per l’esportazione in India sono gli stessi
utilizzati per il commercio in altri paesi. È comunque opportuno seguire le istruzioni
dell’importatore indiano, che indicherà il numero delle copie dei documenti richieste.
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Fattura commerciale. Sono richieste almeno due copie della fattura (1 originale e 1
fotocopia), e copie aggiuntive da preparare su specifica richiesta dell’importatore (prima
dell’informatizzazione erano richieste almeno 5 copie). Sebbene 2 copie siano ora
sufficienti, è consigliabile inviare una o due copie extra. La fattura deve essere
compilata in inglese. Qualora fosse scritta in italiano, drovebbe essere corredata di una
traduzione ufficiale in lingua inglese.
Di seguito vengono forniti i dettagli da indicare nella fattura:
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nome e indirizzo dell’esportatore;
nome e indirizzo del destinatario;
numero e data della fattura;
numero e data dell’ordine di acquisto;
porto di carico;
porto di destinazione;
paese di origine delle merci;
paese di destinazione finale;
descrizione dei beni secondo il codice SA;
valore CIF delle merci;
numero dei colli e peso lordo;
numero dei pezzi e peso netto;
termini di pagamento;
ammontare delle spese di trasporto;
ammontare delle spese di assicurazione;
attestazione di congruità del prezzo a cura della Camera di Commercio o altri
enti.
Certificazioni attestanti l’origine. Il certificato di origine emesso dalla Camera di
Commercio è obbligatorio e deve contenere le seguenti informazioni:
• nome e indirizzo dell’esportatore;
• nome e indirizzo del destinatario;
• porto di carico e scarico;
• modalità di trasporto;
• descrizione delle merci;
• quantità e valore CIF delle merci;
• numero e tipo colli.
Documenti speciali. È prevista una serie di documenti speciali, da esibire in caso di
determinate merci:
• certificato sanitario per prodotti alimentari in genere;
• certificato fitosanitario per prodotti vegetali;
• certificato di analisi emesso da laboratori ufficiali per prodotti chimici e
farmaceutici;
• certificato di qualità, congruità del prezzo rilasciato dalla stessa ditta
esportatrice;
• certificato di qualità SGS (se richiesto dall’importatore)
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Documenti di trasporto. Riguardano il trasporto via mare e il trasporto per via aerea.
Trasporto via mare: polizza di carico. Devono essere preparate tre copie della polizza di
carico: la prima è per l’esportatore, la seconda per la banca e la terza per l’importatore.
Trasporto via aerea: polizza di carico aerea. Stesse formalità della polizza di carico.
COME ENTRARE NEL MERCATO E COME VENDERE
Accordi di agenzia (Fonte ICE). Il contratto di agenzia prevede la figura di un agente
intermediario tra il venditore ed il potenziale cliente. L’agente, definito dalla sezione
182 della Legge sui contratti del 1872 come “persona impiegata ad agire o rappresentare
un’altra persona in operazioni con terzi”, ha diritto a ricevere una commissione per ogni
affare finalizzato. In base alla definizione di mandante, contenuta nella stessa sezione,
come “colui che si rappresenta o per conto del quale si agisce”, ne deriva che l’agente
non agisce mai per se stesso, ma per conto di qualcun altro. Egli è tenuto sia a
rappresentare il mandante in ogni operazione o transazione con terzi, sia ad agire per
conto di questi. In entrambi i casi, l’azione intrapresa dall’agente non è considerata sua
dalla legge, bensì del mandante. L’agente ha un ruolo fondamentale nella
rappresentanza degli interessi di una società straniera in India. Egli deve essere
incaricato attraverso un accordo scritto nel quale devono essere indicate le seguenti
informazioni:
- nome e indirizzo dei mandanti
- nome e indirizzo dell’agente
- prodotto e marchio che deve essere rappresentato
- area di competenza
- diritti e doveri delle due parti
- natura del contratto (esclusivo o non esclusivo)
- percentuale della commissione
- responsabilità delle parti relativamente alla pubblicità e alla durata del contratto
- condizioni per la rescissione del contratto
- corte autorizzata in caso di dispute
È bene definire in dettaglio i diritti ed i doveri di entrambe le parti in modo da evitare
eventuali ambiguità. È consigliabile per il mandante straniero fare un controllo
incrociato delle credenziali dell’agente attraverso un’agenzia competente. Il contratto di
distribuzione è sostanzialmente differente da quello di agenzia. Il distributore agisce
come un importatore, comprando la merce dal produttore e rivendendola ai clienti nel
suo territorio. Il concessionario vende il prodotto al margine da lui stabilito godendo del
vantaggio dell’esclusività della distribuzione. Il contratto che lega il produttore straniero
al distributore locale contiene le stesse clausole del contratto di agenzia, ad eccezione di
quella relativa alla commissione. Essendo l’India un paese molto vasto, è difficile
gestire la distribuzione ed il servizio post vendita da una singola postazione. È quindi
consigliabile avere più distributori in diverse parti del paese o, in alternativa, incaricare
un agente in grado di avere uffici nelle principali città indiane.
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Franchising. In un paese in via di sviluppo come l’India il franchising aiuta a creare
relazioni tra economie a diversa velocità, attraverso la condivisione di tecnologie,
marchi, marketing e proprietà intellettuale. A differenza di paesi come Stati Uniti,
Canada, Brasile e Francia che hanno creato una legislazione ad hoc per questa forma di
accordo, l’India non ha ancora sviluppato una normativa a riguardo. Ciononostante
alcune multinazionali straniere hanno già attivato accordi di franchising nel paese, forti
delle convenzioni e delle pratiche adottate in altri paesi. In caso di disputa derivante
dalla diversa interpretazione delle clausole, è necessario rivolgersi ad un arbitro, su cui
le parti hanno precedentemente concordato, la cui decisione è finale e vincolante per
entrambe le parti. Nel caso in cui le parti rifiutino di accogliere la decisione dell’arbitro,
saranno libere di adottare qualsiasi rimedio permesso dalla legge per soddisfare I termini
dell’accordo. In India il franchising è comunemente adottato dalle catene di fast food.
Accordi di collaborazione tecnica. La collaborazione tecnica e la soluzione adatta
all'investitore italiano interessato a stringere accordi iniziali meno impegnativi, come
banco di prova per poi passare alla costituzione di una Joint Venture. Questa forma di
collaborazione implica esclusivamente un trasferimento di tecnologia dalla ditta italiana
a quella indiana, ed evita la costituzione di una entità giuridica separata. La tecnologia
trasferita consiste esclusivamente in know-how, disegni e progetti, servizi di
engineering e royalties. La ditta indiana interessata può ottenere l'autorizzazione
automaticamente presso la Reserve Bank of India entro 2 settimane, purché siano
soddisfatte alcune condizioni standard, e cioè: .il pagamento forfettario non deve
superare i 2 milioni di US$ . le royalties non devono essere superiori al 5% delle vendite
e all'8% delle esportazioni per un periodo di 10 anni dalla stipula dell’ accordo, o 7 anni
dall’ inizio della produzione, quale delle due azioni avviene prima .i pagamenti sono
soggetti ad un limite dell’ 8% delle vendite totali al netto delle tasse indiane per un
periodo di 10 anni .gli articoli prodotti non devono richiedere licenza industriale o
essere riservati alla piccola impresa .la controparte straniera non ha precedentemente
stipulato accordi nello stesso settore o in settori affini Le proposte di collaborazione che
non rientrano nei parametri sopra indicati devono essere inoltrate al SIA, che comunica
la propria decisione in 4-6 settimane. Tra i criteri di valutazione adottati e compresa la
natura del prodotto, la possibilità di importazione dello stesso, l'eventuale possibilità di
esportare il prodotto indiano etc. Sempre al SIA deve essere presentata la richiesta di
proroga degli accordi gia esistenti
Come compra la pubblica amministrazione. government procurement (Fonte Dun
& Bradstreet). Le politiche di acquisto della pubblica amministrazione discriminano
ancora nei confronti dei fornitori stranieri, ma la situazione per le nostre imprese sta
migliorando grazie ad una profonda riforma fiscale. Le preferenze in materia di prezzi e
qualità riservate ai fornitori locali sono state abolite nel giugno del 1992. I privilegi sono
ora dati principalmente alle imprese di piccole dimensioni ed al settore artigianale, che
rappresentano però una quota molto piccola del totale degli acquisti della pubblica
amministrazione.
• Il Governo ha preso l’impegno di aumentare la trasparenza del processo di
assegnazione dei contratti, a cominciare dal rendere disponibili le informazioni a tutti i
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partecipanti alle gare. I risultati finora ottenuti sono buoni, anche se permangono
incertezze. Il Governo comunica regolarmente le proprie richieste in materia di acquisti
di prodotti e di nuove attrezzature. Molte delle imprese che concorrono per i progetti di
maggiori dimensioni hanno riscontrato che è necessario essere saldamente presenti in
loco al fine di seguire con attenzione quanto si legge sulla stampa, gli annunci del
Governo, le attività dei concorrenti.
• Quando le iniziative comprendono anche finanziamenti da parte di istituzioni
straniere, le principali agenzie che comprano per conto del Governo tendono a seguire
gli standards internazionali in materia di partecipazione alle gare.
Alcune agenzie dello Stato usano le gare aperte alla partecipazione di imprese straniere
al fine di costringere i produttori locali ad abbassare i loro prezzi. In genere occorre
molta pazienza per partecipare alle gare. E’ consigliabile avere l’assistenza di un agente
o di un partner indiano.
• Tutti gli acquisti della pubblica amministrazione effettuati da imprese straniere
debbono essere fatti attraverso tenders ad invito. Tale invito può essere o aperto a
qualsiasi fornitore di qualsiasi paese oppure essere limitato, nel qual caso la gara è
diretta dalla organizzazione di competenza la quale provvede a selezionare i fornitori
(da invitare). Talvolta i tenders di quest’ultimo tipo sono preceduti da un invito alla
prequalificazione. Dopo che l’organizzazione interessata ha raccolto le informazioni
necessarie per valutare capacità, esperienze precedenti, affidabilità tecnica e finanziaria,
provvede alla selezione dei partecipanti da invitare.
Nel caso di prodotti e di progetti con specifiche chiare e ampiamente dettagliate si segue
il “single bid system”. Con questa procedura ai partecipanti è chiesto di presentare
un’offerta contenente le specifiche tecniche assieme ad una quotazione dei prezzi e delle
altre condizioni commerciali, il tutto inserito in una busta sigillata. L’offerta tecnica e
quella commerciale sono valutate simultaneamente.
Per i grandi progetti che comportano tecnologie sofisticate e forti investimenti di
capitale, è spesso adottato un “two bid system” in cui l’offerta tecnica e commerciale
sono simultaneamente presentate in due differenti buste sigillate. Nella prima fase sono
esaminate soltanto le offerte di carattere tecnico da parte di un comitato sulla base delle
specifiche tecniche, dopo di che è elaborata una short list. Le buste riguardanti le offerte
commerciali sono aperte e valutate successivamente soltanto per le imprese incluse nella
short list. Con entrambe le procedure l’agenzia che acquista entra invariabilmente nella
negoziazione del prezzo finale, tempi di consegna, trasferimento di tecnologia e così
via.
Queste negoziazioni possono essere completate in 2-3 mesi o per periodi più lunghi nel
qual caso è chiesta l’estensione del periodo di validità della quotazione originale del
prezzo. Dopo che un’impresa abbia superato con successo le valutazioni di carattere
tecnico commerciale, l’agenzia interessata emette una “lettera di intenti”. Tale lettera è
soltanto la premessa all’ordine di acquisto finale o al contratto e non è di per se stessa
un impegno con validità legale. Occorre tenere ben presente questo aspetto prima di
sostenere spese o prendere impegni sulla base di una “lettera di intenti”.
• Le autorità indiane possono chiedere garanzie ai fornitori esteri circa la loro
intenzione di trasferire tecnologie o know-how in India. Questa clausola riflette la
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priorità data al trasferimento di tecnologie dal Governo indiano e il convincimento che
questo impegno sia una forma efficace per legare le imprese straniere al mercato locale.
Gli accordi riguardanti il trasferimento di tecnologie sono sempre soggetti alla
compatibilità economica e finanziaria e all’accettazione da parte del partner. Non sono
noti i casi in cui il Governo indiano abbia costretto un’impresa straniera a trasferire una
tecnologia come condizione dell’acquisto, anche se nella valutazione delle offerte è
sempre data preferenza alle imprese straniere che intendono dividere il know-how con le
imprese indiane.
• L’India – come già ricordato sopra - ha una politica non esplicita che incoraggia il
countertrade. I tenders aperti alla partecipazione di imprese straniere includono una
clausola che stabilisce, a parità di altre condizioni, la preferenza per le imprese che
accettano il countertrade. L’esatta natura delle contropartite (in esportazione dall’India)
non sono specificate e così pure non è specificata la destinazione. Il Governo indiano
cerca tuttavia di eliminare l’uso delle ri-esportazioni in countertrade.
Indian Minerals and Metals Trading Corporation (MMTC) è la principale agenzia di
countertrade. La State Trading Corporation (STC) tratta anch’essa il countertrade, ma
per un ammontare minimo. Anche le imprese private sono incoraggiate ad usare il
countertrade.
Facendo parte di World Trade Organization l’India ha preso l’impegno di rispettare il
Government Procurement Code.
Protezione del consumatore (Fonte Dun & Bradstreet). Il Consumer Protection Bill
stabilisce le norme in materia di protezione del consumatore e promuove l’affermazione
dei diritti del consumatore. Fornisce anche sostegno legale ai consumatori che ritengono
di essere danneggiati e promuove il movimento in difesa dei consumatori. Il Ministry of
Consumer Affaire, Food and Public Administration ha in particolare la responsabilità
sui controlli dei prodotti alimentari.
Standards di prodotto,norme,obblighi del produttore (Fonte Dun & Bradstreet).
Gli standards indiani in generale seguono le norme internazionali e non costituiscono
una barriera al commercio. Dove esistono differenze, l’India sta cercando di
armonizzare gli standards nazionali con le norme internazionali; non è fatta alcuna
distinzione tra prodotti fabbricati localmente e prodotti importati.
Molte agenzie governative e aziende del settore pubblico e privato hanno adottato gli
standards stabiliti dal Bureau of Indian Standards (BIS), situato a Manak Bhavan, 9
Bahadur Shah Zafar Marg, New Delhi 110 002; tel. (91-11) 3237991; fax (91-11)
3236902.
Il Bureau of Indian Standards (BIS) è una federazione autonoma delle principali imprese
industriali, delle associazioni commerciali e associazioni tecniche professionali.
Inizialmente era conosciuto come Indian Standards Institution, il BIS emana gli
standards nazionali e promuove la loro adozione; presenta raccomandazioni al Governo
sugli standards, promuove il controllo della standardizzazione e della qualità
dell’industria e raccoglie dati e informazioni relative agli standards.
Sono stati finora emanati e pubblicati 12.000 standard.
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L’American National Standards Institute, 11 W. 42nd St., New York, N.Y. 1003617 (tel.
212-642-4900; fax: 212 398-0023), che funziona come una Clearing House per gli
standards stranieri, può inviare copie degli standards BIS.
Regolamentazione per i prodotti alimentari. Vi sono due organizzazioni governative che
trattano i sistemi di standardizzazione e certificazione dei processi alimentari. Il Bureau
of Indian Standards (BIS) sviluppa e certifica gli standards dei processi alimentari e del
packaging. Il Directorate of Marketing and Inspection si occupa della produzione
agricola grezza.
Le leggi indiane di salvaguardia per il cibo sono sovente arretrate o più ristrette delle
norme internazionali; dove esistono differenze l’India sta cercando di analizzare gli
standards nazionali con le norme internazionali. Non è fatta nessuna distinzione tra
merci prodotte internamente o importate ad eccezione di alcuni casi.
I progetti riguardanti nuovi processi alimentari sono incoraggiati ad usare gli standard
UE o USA. Il Central Food Technological Research Institute (CFTRI) tiene informata
l’industria indiana sui trend internazionali e gli standards dell’area della fabbricazione
alimentare e packaging.
Etichette e packaging (Fonte ICE). Per tenere il passo con i paesi in via di sviluppo, il
governo indiano sta tentando di standardizzare la normativa e le procedure di
importazione, tuttavia a tutt'oggi non esistono leggi e parametri rigidi relativi ad
etichettatura ed imballaggio delle merci importate. Nel caso di importazioni per via
aerea, ogni collo deve essere contraddistinto dal numero di polizza di carico aerea scritto
con pennarello indelebile, mentre per quelle via mare ogni container deve essere
contrassegnato da un numero specifico.
Nella maggioranza dei porti indiani il traffico merci non è automatizzato, ma in parte
meccanico ed in parte manuale, per cui l’imballaggio di prodotti chimici e materiali
pericolosi richiede speciale attenzione e la massima conformità alla “guida alle merci
pericolose”. Il governo centrale è teso a rafforzare la competitività delle esportazioni
indiane e a promuovere la conformità alle procedure internazionali, pertanto propone
l’adozione del codice a barre per tutti i prodotti indiani entro cinque anni. Tale soluzione
garantirebbe una più accurata e tempestiva informazione sul prodotto, nonché una
migliore comunicazione attraverso la catena della fornitura. La data del passaggio al
codice a barre per tutti i prodotti finiti e confezionati destinati all’esportazione sarà
notificata dal Direttorato generale del commercio con l’estero. Il codice a barre verrà
inoltre adottato per le esportazioni in cartoni/partite nei settori abbigliamento, prodotti
di engineering, alimentare, farmaceutico, pelle, sportivi, plastica e artigianato
Marketing di prodotto e pubblicità (Fonte Dun & Bradstreet). La pubblicità ha avuto
negli ultimi anni una fortissima crescita. Il principale motivo è la politica di
liberalizzazione che il Governo ha deciso nei confronti degli investimenti stranieri
(inclusi quelli delle imprese multinazionali). La concorrenza tra le imprese locali e le
imprese multinazionali ha reso necessario aumentare i budget di pubblicità delle
imprese indiane per dare loro la possibilità di mantenere o aumentare le quote di
mercato.
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La pubblicità in India è controllata da numerose leggi e regolamenti. Nessun messaggio
può contenere riferimenti che facciano sorgere nel pubblico il convincimento che un
prodotto o suoi ingredienti abbiano qualità particolari. Non è ammessa la pubblicità
comparativa. Esiste una norma che vieta la pubblicità di prodotti alimentari per i
bambini. E’ proibita la pubblicità di liquori e tabacco.
Circa il 60% della pubblicità passa attraverso i giornali. Per numero di pubblicazioni
periodiche (circa 22 mila) l’India è seconda soltanto agli Stati Uniti. Le pubblicazioni in
lingua inglese hanno il 55% del mercato, seguono l’Hindi (15%), Gujarate e Marathe
con il 6% circa ciascuno, altre sette lingue regionali rappresentano assieme il 18%.
La televisione ha conquistato rapidamente quote; si aggirava intorno al 25% a metà
degli anni ottanta, sono ora superiori al 35%. Gli esperti di marketing prevedono che
nell’arco di 2-3 anni questo tipo di pubblicità avrà un’ulteriore forte espansione grazie
alla proliferazione dei satelliti e cable TV.
La radio in India è controllata dallo Stato. Gli apparecchi radio sono circa 100 milioni,
di cui 30 milioni nelle aree urbane.
Al di fuori delle principali aree metropolitane, l’India ha una rete intricatissima di
villaggi rurali. Strade in condizioni disastrose rendono molte aree rurali praticamente
non accessibili. Sebbene i villaggi più remoti possano essere raggiunti attraverso i
satelliti, muovere prodotti è molto più difficile che trasmettere informazioni.
• Il direct marketing più efficace in India è quello fatto da milioni di rappresentanti che
vanno porta-a-porta visitando i villaggi del sub-Continente. Da venditori di gelati a
venditori di tappeti, le abitazioni indiane sono frequentemente visitate da commercianti
che offrono un’ampia varietà di prodotti. Sta tuttavia maturando un rifiuto al porta-aporta da parte della classe media.
INVESTIMENTI ESTERI (Fonte ICE).
In materia di investimenti esteri privati la politica del governo ha mantenuto l’approccio
adottato nel 1991, teso ad attrarre gli investimenti su base selettiva, favorendo gli
interventi in aree strategiche per l’economia indiana. La politica industriale varata nel
1991 mira a liberare l’industria indiana dai controlli ufficiali, promuovendo
l’investimento estero per favorire l’accesso a trasferimenti di tecnologia, competenze di
marketing, tecniche manageriali moderne e nuove possibilità di promozione delle
esportazioni. Di seguito sono presentati i principali aspetti delle politiche governative in
materia di investimenti esteri: Approvazione automatica della Reserve Bank of India:
- investimenti con partecipazione straniera compresa tra 50% e 74%, nei settori previsti
dalla lista ufficiale (appendice III della Nuova politica Industriale).
- Tetto del 51% alla partecipazione straniera in società commerciali operanti
principalmente in attività di esportazione.
- Nel caso in cui l’investimento non richieda la licenza industriale o venga effettuato in
settori riservati alla piccola impresa .
- L’investimento non superi il 24% del capitale in unità fabbricanti articoli riservati
alla piccola industria
- L’investimento non sia effettuato mediante acquisizione di una società Indiana.
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- Il partner straniero non abbia precedentemente costituito una Joint Venture o altre
forme di collaborazione in India.
Le domande da presentare su un apposito formulario devono essere sottoposte all’ufficio
competente di zona della Reserv Bank of India e sono a titolo gratuito. La RBI
generalmente rilascia il proprio benestare entro 15 giorni.
Per tutte le altre proposte, compresa la partecipazione straniera del 51% che non rientra
nei criteri stabiliti sopra, è richiesta l’approvazione da parte del governo. Un Foreign
Investment Promotion Board (FIPB) è preposto alla negoziazione e alla approvazione
delle proposte di investimento in settori ad alta tecnologia e ad alto contenuto di
esportazione per progetti fino a 6 miliardi di rupie. Le proposte sono valutate caso per
caso, senza parametri con procedure predeterminate. E’ possibile presentare la proposta
al SIA o a qualsiasi missione diplomatica in India, che le trasmetteranno
automaticamente al FIPB entro 15 giorni. E’ inoltre recentemente attiva una mailbox
([email protected]) sul sito web della SIA per presentare domande al FIPB via
e-mail, previa spedizione cartacea del progetto.
Tutte le proposte che prevedono un investimento superiore 6 miliardi di rupie devono
essere approvate dal Comitato di Gabinetto sugli investimenti esteri. Il ministero
dell’Industria ha pubblicato le direttive in base alle quali il FIPB valuta i progetti di
investimento diretto estero. Viene data priorità alla valutazione delle proposte nei
seguenti settori di investimento:
- settori previsti nella lista di approvazione automatica, laddove manchino le condizioni
per l’approvazione automatica;
- infrastrutture;
- prodotti esportabili;
- progetti con forte impatto occupazionale, in particolare nelle zone rurali;
- prodotti con collegamenti diretti o indiretti con il settore agricolo;
- progetti con impatto sociale (ad es. ospedali, medicinali salvavita);
- progetti che implichino introduzione di tecnologia o capitali;
Le società a capitale interamente straniero possono ottenere approvazione automatica
laddove operino nei settori ad alta priorità, quali:
- Produzione e trasmissione di energia elettrica (centrali idroelettriche, centrali
termoelettriche a carbone/ lignite, a petrolio e a gas.)
- Distribuzione di energia per uso domestico, industriale e commerciale
- Costruzione e manutenzione di strade, autostrade, ponti, gallerie e porti
In caso contrario deve essere inoltrata richiesta al FIPB, che esprime il proprio parere in
base a una serie di parametri:
- Credenziali della casa madre
- Settore di attività (favorite le proposte per esplorazione e studi di mercato nel settore
petrolifero, progetti per centrali elettriche , strade , porti, aeroporti, parchi e aree
industriali, turismo)
- Tecnologia importata ( se è sofisticata e deve essere protetta)
- Orientamento all’esportazione (Se almeno il 50% della produzione viene esportato).
Laddove il FIPB non permetta la costituzione di una società a capitale interamente
estero, può essere concesso il permesso, in base ad una valutazione caso per caso, per la
costituzione di tale società se l’investitore straniero si impegna a disinvestire almeno il
26% della partecipazione in favore del partner indiano nell’arco di 3-5 anni. Una volta
ottenuta l’approvazione da parte della Reserve Bank of India o dal governo, vengono
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automaticamente ottenute anche le approvazioni previste dal Foreign Exchange
Management Act (FEMA). A partire dal 2001 è stato permesso l’investimento diretto
estero al 100% nel settore del commercio elettronico, e anche nel settore finanziario non
bancario. Il tetto ancora esistente per i progetti riguardanti la produzione e la
distribuzione di energia elettrica è stato eliminato. La partecipazione straniera al 26% è
permessa nel settore assicurativo, anche se dietro autorizzazione della Insurance
Regulatory and Development Authority. Gli investimenti al 100% sono consentiti anche
nel settore delle telecomunicazioni e degli internet providers.
Strategie di entrata. Esistono quattro opzioni principali. Ufficio di rappresentanza,
Project office, Filiale (branch office) e Joint venture.
Ufficio di rappresentanza. Un ufficio di rappresentanza non può avere fini di lucro, ne
svolgere alcuna attività produttiva e non e quindi soggetto ad alcuna imposizione
fiscale. L 'attività e limitata alla rappresentanza, a fornire informazioni sull'attività svolta
dalla casa madre, acquisire dati economici e di mercato sul paese, trovare fornitori in
loco, fornire servizi di assistenza sui beni e servizi della casa madre. L ' operazione di
apertura è di competenza della Reserve Bank of India e comporta un investimento
finanziario limitato; tutte le spese di impianto, gestione, manutenzione sono sostenute
con rimesse della casa madre. II permesso viene concesso generalmente per una durata
di tre anni ed e rinnovabile se vengono soddisfatte determinate condizioni. La RBI non
concede permessi relativi all'acquisto di beni immobili per la costituzione dell’ufficio di
rappresentanza. I contratti di locazione superiori a cinque anni devono essere autorizzati
dalla RBI. Per la registrazione dell'ufficio devono essere inoltrati al ROC i seguenti
documenti:
A. Copia della lettera di autorizzazione rilasciata dalla RBI;
B. Dichiarazione certificata relative ad entrate ed uscite e ad attività e passività;
C. Dichiarazione certificata che l'ufficio di rappresentanza non ha svolto alcuna attività
commerciale o industriale, ne ha emesso alcun documento di fatturazione.
Project office. Si tratta di un ufficio istituito temporaneamente per l'esecuzione di
progetti specifici, ed e pertanto la forma ideale per le società che intendano essere
presenti in India per un periodo di tempo limitato. In pratica e una sorta di filiale
costituita al fine di eseguire un determinato progetto e dura fino al termine del progetto
stesso. La Reserve Bank of India è l'autorità competente all' approvazione di questo tipo
di investimento, adottato generalmente da società di costruzione e installazione per
progetti chiavi in mano.
Filiale (branch office). Le società straniere, sia manifatturiere che commerciali, possono
aprire filiali in India in base al disposto dell'Exchange Control Manual della Reserve
Bank of India, che autorizza l'investimento sulla base di criteri stabiliti caso per caso. La
società madre ha responsabilità illimitata sull’ operato della filiale, che mantiene la
personalità giuridica straniera.
La filiale può svolgere:
- attività di rappresentanza della casa madre
- operazioni di stoccaggio, di compravendita e di import -export
- lavori di ricerca, i cui risultati possono andare a beneficio delle imprese indiane
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- promuovere collaborazioni tecniche e finanziarie tra società indiane e straniere
La società straniera e tenuta a registrare al ROC la propria filiale indiana entro 30 giorni
dalla data di costituzione. Secondo la sezione 594 del Companies Act presso lo stesso
ufficio devono essere depositati i libri contabili relativi all’ attività della filiale indiana.
Annualmente al ROC devono essere fatti pervenire i seguenti documenti: .3 copie della
situazione finanziaria generale della società straniera insieme a quella delle proprie
filiali entro nove mesi dalla chiusura dell’ anno finanziario della società straniera; .3
copie certificate del bilancio societario e delle attività e passività della filiale Indiana
entro nove mesi dalla chiusura dell’ anno finanziario; .Modulo n. 52 in triplice copia
insieme all'elenco delle località in India in cui opera la società straniera alla data del
bilancio societario.
Joint Venture. E la forma più completa ed integrata di collaborazione, in cui i due
partner sono associati nell'esercizio dell'impresa e collaborano in tutte le funzioni
aziendali e produttive, e può riguardare aziende sia pubbliche che private. La scelta di
un buon partner locale e la chiave del successo di ogni joint venture, pertanto e
opportuno che l'investitore italiano cerchi di coinvolgere controparti indiane che
dimostrino: .interesse a lungo termine per il progetto; complementarietà di competenze.
Ad esempio conoscenza del mercato, buoni contatti commerciali, disposizione di una
rete di distribuzione da parte del partner indiano da combinare con la competenza
tecnica, gamma di produzione, marchi, capitale e tecniche di gestione aziendale del
partner italiano; esperienza nella propria area di competenza; adeguata capacita
finanziaria; forte presenza sul mercato locale. Una volta selezionato il partner,
generalmente le parti procedono alla firma di un memorandum di intesa o di una lettera
di intenti che delinea le basi del futuro progetto d'investimento, successivamente viene
stipulato un accordo di Joint Venture. Come forma di investimento la joint venture può
presentare delle limitazioni: l'investitore estero non ha completa autonomia di gestione.
delle attività, ma deve negoziare con la controparte locale. Allo stesso tempo questa
strategia di ingresso al paese offre una serie di vantaggi, come ad esempio la
disponibilità di una rete di marketing/distribuzione gia stabilita dai partner indiani,
l'accesso al credito locale e soprattutto i contatti giusti per avviare ed operare la società,
fondamentali in un paese fondato sulle relazioni come l'India.
Dopo la registrazione, secondo la legge societaria, una società straniera è considerate
alla pari con una indiana e gode degli stessi incentivi previsti per le imprese locali. Vari
governi statali concedono incentivi come esenzioni fiscali da tre a cinque anni, prestiti
senza interessi, possibilità di acquisto di terreni industriali a prezzi inferiori a quelli di
mercato, ed altre soluzioni, per l’ubicazione di unità produttive in aree rurali.
Per le Export Oriented Units (EOU) è previsto un periodo di esenzione fiscale pari a
dieci anni, l’esenzione dai dazi sull’importazione di beni capitali e materie prime, il
permesso di vendere fino al 25% della produzione sul mercato locale, assoggettata al
normale regime fiscale, ed altre agevolazioni.
Attualmente il governo di Delhi incoraggia, in particolare, investimenti diretti nel
settore delle infrastrutture, anche con partecipazione straniera al 100%. Non sono
permessi investimenti privati nel settore ferroviario, della difesa e dell’energia atomica.
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PROPRIETA’ INTELLETTUALE
Proprietà industriale (Fonte Dun & Bradstreet). L’India è un membro del World
Intellectual Property Organization (WIPO), dell’Unione di Berna e dell’Universal
Copyright Convention. L’India non aderisce ancora alla Convenzione di Parigi sulla
protezione internazionale della proprietà industriale e intellettuale.
Marchi (Fonte Dun & Bradstreet). Il deposito di un marchio assicura una protezione per
sette anni rinnovabile per lo stesso periodo. In caso di utilizzazione abusiva del marchio
da parte di terzi si può adire ai tribunali di prima istanza. Occorre però ricordare che il
marchio deve essere utilizzato nel mercato indiano per almeno cinque anni altrimenti la
protezione apportata può essere legalmente contestata da chi desidera utilizzarlo.
Brevetti (Fonte ICE). I brevetti sono una forma di proprietà industriale il cui diritto
d’uso può essere utilizzato per scopi commerciali. Essi sono regolati dal Patent Act del
1970 e dalla normativa del 1972, che per “brevetto” intendono il diritto d’uso esclusivo
all’utilizzo o all’esercizio di un’invenzione concesso ad una persona per un periodo
limitato. Tale diritto, legalmente riconosciuto all’inventore all’atto della registrazione
dell’invenzione presso l’ufficio brevetti, è concesso esclusivamente a nuove invenzioni
applicabili alla produzione industriale. I diritti d’uso sono concessi dall’ufficio brevetti,
la cui sede principale è a Calcutta con uffici distaccati a Delhi, Mumbai e Chennai. La
durata del diritto d’uso per alimenti, farmaci e medicinali è di 5 anni dalla data di
sigillatura o di 7 anni dalla data di brevettazione (quale delle due avviene prima), mentre
per tutti gli altri tipi di invenzione, la durata è di 14 anni dalla data di brevettazione. Il
mantenimento del brevetto prevede il pagamento di una quota a partire dal terzo anno
della data di brevettazione.
Possono fare richiesta di brevetto di invenzione:
1. coloro i quali affermino di essere il primo e autentico inventore;
2. coloro i quali siano mandatari della persona che affermi di essere il primo ed
autentico inventor.
TRASPORTI
La normativa in vigore impone che gli importatori e i distributori indiani registrino la
loro licenza presso le autorità doganali al porto di entrata indicato dalla licenza stessa al
fine di facilitare le operazioni di sdoganamento. (Fonte Dun & Bradstreet).
Le merci devono essere sbarcate nel periodo specificato nella bill of lading, o entro il
periodo indicato dal governo locale. Le norme in materia sono numerose e complesse. Si
consiglia agli interessati di chiedere ulteriori informazioni.
L’India ha attrezzato varie Export processing zones (EPZ) e Wholly-Export-Oriented
Units (EOU) che hanno lo scopo di creare ambienti competitivi, senza dogane, per le
imprese orientate alle esportazioni. Le EPZ sono sette: Santa Cruz, Kandla, Falta,
Madras, Cochin, NOIDA e Vishakhapatnam. Gli investimenti nelle EPZ e nella EOU
sono automaticamente approvati entro 15 giorni dalla presentazione della richiesta,
purché l’impresa assuma l’obbligo di esportare una data percentuale della produzione e
dimostri di poter disporre dei mezzi finanziari per acquistare i beni strumentali. Le unità
20
che operano in queste zone possono essere sotto il controllo (al 100%) di imprese
straniere o in joint venture in cui le imprese straniere hanno la maggioranza. Di recente
sono state approvate anche unità nel settore dei servizi.
Magazzini doganali (Fonte ICE). Lo stazionamento delle merci in attesa di
sdoganamento viene fatto sotto hangar per piccoli colli e in banchina per le altre merci.
Il costo medio di stazionamento per giornata è variabile da una categoria di prodotti
all'altra. Esso comprende diritti di banchina e diritti di scalo che vengono calcolati in
percentuale sul valore cif.
In linea di principio è ammesso il groupage delle merci salvo che per determinati
prodotti quali pietre preziose.
Esiste la possibilità di ingresso di merci in franchigia temporanea limitata alle
importazioni nel quadro delle manifestazioni ufficiali o a quelle realizzate dalle società
indiane esportatrici; normalmente viene richiesta una garanzia.
Esistono dei magazzini sotto dogana privati e accettati dalla Central Warehouse
Corporation: i depositi sono autorizzati normalmente per una durata di 3 mesi con un
prolungamento possibile di ulteriori 3 mesi.
E’ accettata la procedura classica dei Carnets ATA di ammissione temporanea in India.
I diritti e le tasse sono pagabili in contanti e non a credito.
Vi sono 9 uffici doganali: Bombay, Calcutta, Madras, Visakhapatnam, Goa, Cochin,
Bangalore, Delhi, Tiruchirapalli. Esistono una dozzina circa di spedizionieri a Bombay.
Export processing zones. Esistono sette EPZ:
- Kandla nel Gujarat, a 10 km dal porto di Kandla e a 500 km da Bombay (80 unità di
produzione alla fine del 1992);
- Santa Cruz, situata presso Bombay, creata per lo sviluppo dell'industria elettronica;
- Madras nel Tamil Nadu, operativa dal 1984, specializzata nel tessile, produzione di
vestiti e ceramica;
- Falta, nel Bengala dell'Ovest, comprende 69 unità di produzione di cui 15 hanno
incominciato ad esportare;
- Cochin, nel Kerala, raggruppa 70 unità di produzione di tecnologie avanzate;
- Noida, nell'Uttard Pradesh, comprende 88 unità di produzione operative
specializzate nell'elettronica;
- Visakhapatnam nell'Andhra Pradesh.
CONSIGLI PRATICI PER GLI ESPORTATORI
Una soluzione spesso utilizzata dalle imprese per inserirsi nel mercato indiano è quella
di ricorrere ai servizi di un agente che eseguirà una ricerca di mercato e metterà
l’esportatore in relazione con le imprese passibili di ottenere una licenza di
importazione. Questi agenti sono nella generalità dei casi, remunerabili a commissione.
Questa è la soluzione normalmente seguita per le forniture alle grandi imprese pubbliche
(ferrovie, poste e telecomunicazioni, compagnie petrolifere, agenzie di commercio con
funzione canalizzatrice) che, in assenza di un’offerta locale, procedono per gare
internazionali (Global Tenders). Ciò nonostante questi agenti sono generalmente mal
21
attrezzati per assicurare la distribuzione agli utilizzatori ultimi poiché essi non
dispongono di un’effettiva struttura commerciale. In ogni caso è opportuno non
concedere l’esclusività. La soluzione da tenere presente è, in questo caso, quella
dell’accordo con un partner locale sia sotto forma di trasferimento di tecnologia, sia
sotto forma di una joint venture.
L’accordo di collaborazione tecnica è in effetti il mezzo privilegiato per instradarsi
stabilmente sul mercato indiano. Di fatto, il trasferimento di tecnologia in vista della
fabbricazione sul luogo è generalmente imposto dal Governo indiano ed è dunque
spesso la sola possibilità di esportare in India. Il vantaggio principale è quello che,
una volta raggiunto l’accordo, il prodotto beneficia della protezione della quale gode
l’industria locale stessa.
– Va segnalato che esistono delle differenze notevoli di costi bancari in funzione della
sistemazione geografica delle banche.
– Lingua: nonostante la diversità delle lingue ufficiali (18) e dei dialetti indiani, non vi
sono problemi perché l’inglese è la lingua commerciale dell’India e gli affari si
trattano in questa lingua. L’hindi è la lingua nazionale ed è conosciuta dal 30% della
popolazione; l’hindustani, una variante popolare dell’hindi/urdu, è parlata in tutto il
nord dell’India. Le carte ufficiali sono bilingue: inglese/hindi.
– Altri suggerimenti:
• utilizzare nella corrispondenza e documentazione la lingua inglese, in modo
preciso ed in termini chiari e semplici, in quanto non si tratta della lingua madre;
• precisare i termini di consegna, almeno approssimativi per una data quantità, i
prezzi, le condizioni di pagamento, la data limite di validità dell’offerta;
• i prezzi devono essere CIF. In alcuni casi è necessario per l’importatore indiano
ricevere una fattura pro-forma in inglese. Talvolta può essere necessario
dettagliare il costo del nolo e dell’assicurazione;
• includere nel prezzo il costo dell’imballaggio;
• quotare i prezzi in lire sterline o in rupie;
• utilizzare sistematicamente la via aerea per l’invio della corrispondenza e di ogni
documento;
• la scelta di un buon agente è un elemento essenziale di successo;
• dare referenze di vendita in paesi dell’Estremo Oriente e nei principali paesi
industrializzati (soprattutto Stati Uniti e Regno Unito);
• particolari cure vanno seguite nel confezionamento degli imballaggi, in
particolare: 1) il materiale deve essere contenuto in “pallets”; 2) se il materiale è
sotto forma di balle queste devono essere rinchiuse in polietilene di adeguata
resistenza e serrate da non meno di sei stringhe di acciaio per prevenire il
disfacimento delle stesse durante le normali operazioni di carico e scarico; 3) ogni
balla che non sia corrispondente a queste caratteristiche non verrà scaricata.
Queste restrizioni sono state imposte nel 1984 principalmente nel porto di
Bombay poiché il materiale veniva scaricato alla rinfusa ed in modo molto
disordinato impedendo il controllo dei dazi di esportazione ed importazione
(documenti e contrassegni relativi);
22
• i principali quotidiani di informazione generale sono: Times of India, Hindustan
Times, The Hindu, Indian Express;
i principali quotidiani economici sono: Economic Times of India, Financial
Express, Business Standard;
riviste economiche: Busienss India, Business Today, Business World, The
Economic and Political Weekly.
Indirizzi utili e siti utili (Fonte ICE)
Rappresentanze diplomatiche indiane in Italia
Embassy of India, Via XX Settembre, 5, 00187 Roma, Tel: (+39) 06 448.46.42 – 43 –
44 – 45, Fax: (+39) 06 481.95.39, www.indianembassy.it;
Consulate of India, Via Larga, 16, 20122 Milano, Tel: (+39) 02 805.76.91 – 865.337,
Fax: (+39) 02 72.00.22.26
Rappresentanze diplomatiche italiane in India
Ambasciata d’Italia, 50-E, Chandra Gupta Marg, Chanakya Puri, New Delhi – 110021,
Tel: (+91) 011 26.11.43.55, Fax: (+91) 011 26.87.38.89, www.indianembassy.it,
www.ambnewdelhi.esteri.it
Consolato Generale d’Italia, Kanchanjunga Building, 1st floor, 72, Gopalrao
Deshmukh Marg, Mumbai – 400026, Tel: (+91) 022 23.80.40.71, Fax: (+91) 022
23.87.40.74,
E-Mail:
[email protected],
Internet:
www.italianconsulatemumbai.com
Consolato Generale d'Italia, 3, Raja Santosh Road, Alipore, Kolkata – 700027, Tel:
(+91)
033
24.79.24.14,
Fax:
(+91)033-24793892,
[email protected],
www.italianconsulatecalcutta.com;
ViceConsolato Onorario d'Italia, 4th Main Road No. 10 (old 84), Gandhi Nagar
Adyar, Chennai – 600020, Tel: (+91) 044 52.11.77.36
Uffici di rappresentanza delle banche italiane in India
Banca Nazionale del Lavoro, 61, Makers Chambers VI, Nariman Point, Mumbai –
400021, Tel: (+91) 044 28.22.66.47 – 48, Fax: (+91) 044 28.22.66.49,
[email protected], 1001/1002 Mercantile House 15, Kasturba Gandhi Marg, New
Delhi – 110001, Tel: (+91) 011 23.32.67.07 – 23, Fax: (+91) 011 23.32.67.36,
[email protected]
"Jamals", 3rd Floor - B, 17 Jagannathan Road, Nungambakkam, Chennai – 600034, Tel:
(+91) 044 28.22.66.47 – 8, Fax: (+91) 044 28.22.66.49, [email protected]
23
Banca Popolare di Verona e Novara, Suite n° 601 6th floor, Housefin Bhavan, C-21
Bandra Kurla Complex, Bandra (east) – Mumbai, Tel: (+91) 02 25.66.01.34.1, Tel:
(+91) 02 22.49.62.26.6, [email protected]
Banca Intesa, 143, Maker Chambers VI, Nariman Point, Mumbai – 400021, Tel: (+91)
022 22.87.14.00, Fax: (+91) 022 22.02.03.33, [email protected]
Banca San Paolo, 64, Maker Chambers VI, Nariman Point, Mumbai – 400021, Tel:
(+91) 022 22.87.42.51, Fax: (+91) 022 22.87.29.05, [email protected];
Banca Unicredit, 103, Maker Chambers VI, Nariman Point, Mumbai – 400021, Tel:
(+91) 022 22.81.03.50, Fax: (+91) 022 22.85.11.90, [email protected]
Siti internet
Ministeri ed altri enti governativi
Prime Minister's Office; http://pmindia.nic.in/
Supreme Court of India; http://supremecourtofindia.nic.in/
Ministry of Agriculture
Department of Agriculture Research & Education; http://dare.nic.in
Department of Agriculture and Co-operation; http://agricoop.nic.in
Department of Animal Husbandry and Dairying; http://dahd.nic.in
Department of Food Processing Industries; http://mofpi.nic.in
Department of Agriculture and Research / ICAR; http://www.icar.org.in
Ministry of Agro & Rural Industries; http://ari.nic.in
Department of Atomic Energy; http://www.dae.gov.in/
Department of Ocean Development; http://dod.nic.in
Indian Space Research Organisation; http://www.isro.org
Department of Development of North Eastern Region; http://www.northeast.nic.in
Ministry of Chemical and Fertilizers
Department of Chemicals and Petrochemicals; http://chemicals.nic.in
Department of Fertilizers; http://fert.nic.in/
Ministry of Civil Aviation; http://civilaviation.nic.in/
Directorate General of Civil Aviation(DGCA); http://dgca.nic.in/
Ministry of Coal; http://coal.nic.in/
Ministry of Commerce and Industry
Department of Industrial Policy & Promotion; http://dipp.nic.in/
24
Department of Commerce; http://commerce.nic.in/
Directorate General of Foreign Trade ; http://dgft.delhi.nic.in
Department of Explosives; http://explosives.nic.in/
Secretariat for Industrial Assistance(SIA); http://siadipp.nic.in
Office of the Economic Adviser; http://eaindustry.nic.in
Office of the Controller General of Patents, Designs and Trademarks;
http://patentoffice.nic.in
Tariff Commission; http://tc.nic.in
Department of Supply; http://commin.nic.in/dos
Directorate General of Supplies & Disposals(DGS&D); http://dgsnd.gov.in
Ministry of Consumer Affairs, Food & Public Distribution; http://fcamin.nic.in
Bureau of Indian Standards; http://www.bis.org.in
National Test House; http://nth.nic.in/
Ministry of Communications & Information Technology
Department of Information Technology; http://www.mit.gov.in
National Informatics Centre; http://www.nic.in
Department of Telecom; http://www.dotindia.com/
Department of Post; http://www.indiapost.org/
Ministry of Defence; http://mod.nic.in/
Ministry of Disinvestment; http://www.divest.nic.in
Ministry of Environment and Forests; http://envfor.nic.in/
Ministry of External Affairs; http://www.mea.gov.in/
Counsular Passport & Visa Division; http://passport.nic.in/
Ministry of Finance ; http://finmin.nic.in/
Department of Company Affairs; http://dca.nic.in
Central Board of Excise and Customs; http://www.cbec.gov.in
Income Tax Department; http://www.incometaxindia.gov.in
Central Bureau of Narcotics; http://cbn.nic.in/
Income Tax Department, Delhi; http://incometaxdelhi.nic.in/
Board for Industrial &Financial Reconstruction ; http://bifr.nic.in/
Indian Investment Centre ; http://iic.nic.in
Ministry of Food Processing Industries; http://mofpi.nic.in
Ministry of Health & Family Welfare; http://mohfw.nic.in/
Department
of
Indian
http://indianmedicine.nic.in
Systems
of
Medicines
&
Homeopathy
;
Ministry of Heavy Industries & Public Enterprises
Department of Public Enterprises; http://www.dpe.nic.in/
Department of Heavy Industry; http://dhi.nic.in/
25
Ministry of Home Affairs; http://mha.nic.in/
Department of Official Language; http://rajbhasha.nic.in/
Ministry of Human Resource Development
Department of Education; http://www.education.nic.in/
Department of Women and Child Development; http://wcd.nic.in
Ministry of Information and Broadcasting; http://mib.nic.in/
Press Information Bureau(PIB); http://pib.nic.in/
Ministry of Labour; http://labour.nic.in/
Ministry of Law and Justice; http://lawmin.nic.in
Ministry of Mines; http://mines.nic.in
Ministry of Non-conventional Energy Sources; http://mnes.nic.in/
Department of Ocean Development (DOD); http://dod.nic.in
Ministry of Parliamentary Affairs; http://mpa.nic.in/
Ministry of Personnel, Public Grievances and Pension; http://persmin.nic.in/
Department of Administrative Reforms & Public Grievances; http://darpg.nic.in
Central Bureau of Investigation; http://cbi.nic.in/
Institute of Secretariat Training & Management (ISTM); http://istm.nic.in/
Staff Selection Commission(SSC); http://ssc.nic.in/
Ministry of Petroleum and Natural Gas; http://petroleum.nic.in/
Planning Commission; http://planningcommission.nic.in/
Ministry of Power; http://powermin.nic.in/
Ministry of Railways; http://www.indianrail.gov.in
Ministry of Road Transport & Highways; http://morth.nic.in
Ministry of Rural Development; http://rural.nic.in/
Ministry of Science and Technology; http://mst.nic.in
Department of Science & Technology; http://dst.nic.in
Department of Scientific and Industrial Research; http://dsir.nic.in/
The Council of Scientific and Industrial Research(CSIR); http://www.csir.res.in/
Department of Biotechnology; http://dbtindia.nic.in
Ministry of Shipping; http://shipping.nic.in
Ministry of Small Scale Industries; http://ssi.nic.in/
Small Industries Development Organisation; http://www.laghu-udyog.com
Ministry of Statistics and Programme Implementation; http://mospi.nic.in/
Ministry of Social Justice and Empowerment ; http://socialjustice.nic.in/
26
Ministry of Steel; http://steel.nic.in
Development Commissioner for Iron and Steel; http://dcis.nic.in/
Ministry of Textiles; http://texmin.nic.in/
Ministry of Tourism and Culture
Department of Tourism; http://tourismofindia.com/
Department of Culture; http://www.indiaculture.org
Ministry of Tribal Affairs; http://tribal.nic.in/
Ministry of Urban Development and Poverty Alleviation; http://urbanindia.nic.in/
Ministry of Water Resources; http://wrmin.nic.in/
Ministry of Youth Affairs & Sports; http://yas.nic.in
Central Vigilance Commission(CVC); http://cvc.nic.in/
Comptroller and Auditor General of India; http://cag.nic.in/
National Human Rights Commission(NHRC); http://nhrc.nic.in/
Reserve Bank of India; http://www.rbi.org.in
Associazioni di categoria
Federation of Indian Chambers of Commerce & Industry (FICCI): www.ficci.com
Confederation of Indian industries (CII): www.ciionline.com
The Associated Chambers of Commerce and Industry of India (ASSOCHAM):
www.assocham.org
Federation of Indian Export Organizations (FIEO): www.fieo.com
National Association of Software and Service Companies (NASSCOM):
www.nasscom.org
Manufacturers Association for Information Technology (MAIT): www.mait.com
Indian Electrical and Electronics Manufacturers Association (IEEMA): www.ieema.org
Automotive Component Manufacturers Association of India (ACMA):
www.indianauto.com/
Associaton of Indian Automobile Manufacturers (AIAM): www.planetindia.net
National Stock Exchange (NSE): www.nse-india.com
Enti fieristici
India Trade Promotion Organization: www.indiatradepromotion.org
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