Priolo, cercasi un budget disperatamente
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Priolo, cercasi un budget disperatamente
LUNEDÌ 22 LUGLIO 2013 LA SICILIA lo SPORT BASKET A1 ROSA. TROGYLOS A UN BIVIO TENNIS. L’AZZURRO COME PANATTA Slalom Misilmeri il palermitano Minì batte Andrea Raiti Priolo, cercasi un budget disperatamente SIRACUSA. Cercasi budget disperata- petitivo, e voglio essere propositivo, mente. La Trogylos continua a guar- perché non posso credere che si vodarsi attorno per capire come pro- glia la fine della Trogylos. Ribadisco grammare la nuova stagione. E nel- che grazie alla grande disponibilità l’attesa, coach Coppa è intenziona- e sensibilità del gruppo Erg ci siamo to a puntare decisamente sul setto- iscritti - spiega Santino Coppa - anre giovanile, forte anche delle belle che se, e tengo ancora a sottolinearprestazioni in nazionale Under 20 lo, ciò non significa che partecipereagli Europei che si sono svolti in mo. Abbiamo tamponato momenTurchia, di Ilaria Milazzo. «Proprio taneamente la situazione, ma serve così - commenta il tecnico - le pre- ben altro. E’ chiaro che il nostro diastazioni della nostra giocatrice sono logo continua con il territorio, il Costate eccezionali, e per noi è un mo- mune, la zona industriale e la spetivo di vanto poter disporre di una ranza è che questa realtà che da 40 giovane e talentuosa atleta che tut- anni ha segnato un’era non solo per ti ci individuano. Ilaria, ed è bene tutto il comprensorio, possa contisottolinearlo, si è già ritagliato uno nuare a esistere. La nostra storia spazio considerevole in prima squa- parla da sola e ci ha portato a vincedra. Una soddisfazione re scudetti e coppe inper la nostra società da ternazionali. Siamo or40 anni palestra di mai a un bivio: o quesport e di vita. Sto consta agonia si trasfortinuando a ricevere semerà nella morte delgnalazioni di genitori l’intero movimento ceda tutta la penisola che stisco prioelse, oppure vogliono mandare le si riparte alla grande proprie figlie a Priolo con un rilancio che doper imparare a giocare vrà riportarci nell’arco al basket. E’ vero non temporale di tre anni abbiamo ingenti risora disputare l’Eurolega. se, ma a idee e compeNon vedo molte altertenza tecnica non abnative, e continuo a esbiamo eguali in Italia». ELENA BESTAGNO sere fiducioso e propoIn attesa che l’ammisitivo. Il polo petrolchinistrazione comunale e la zona in- mico, non può ignorare la valenza dustriale diano segnali incoraggian- sociale della nostra società e cosa siti in vista della prossima stagione, gnifichi per la gente di Priolo. Non coach Coppa continua a essere fidu- chiediamo la luna, ma solo di essecioso. «Attendo sempre risposte e re messi nelle condizioni di lavorami rifiuto di credere che una co- re con una programmazione che ci munità, come quella priolese, pos- consenta di poter rinverdire i fasti di sa ignorare una realtà come la un tempo». Trogylos». Intanto, c’è grande attesa per il torIntanto, del probabile roster della neo che prenderà il via venerdì prossima stagione dovrebbero far prossimo e che vedrà sul parquet parte capitan Bonfiglio, Seino, Mi- priolese, oltre alla presenza delle lazzo, Bestagno e Donvito. «Que- ragazze biancoverdi, anche due forst’ultima - continua l’allenatore ra- mazioni maltesi, la Rainbow Catagusano - malgrado le incertezze del nia, della Pegaso Ragusa e della Lamomento, è tornata con piacere e zur Catania. Un’occasione per vivorrebbe far parte del progetto. In sionare giocatrici che potrebbero questo momento possiamo offrire essere utili in futuro nell’ottica del idee e progettualità e speriamo di progetto biancoverde legato alle avere a disposizione un budget di- giovani. Sperando che all’orizzonte gnitoso che possa consentirci di sia ancora colorato di biancoverde. LINO RUSSO partecipare al campionato. Sarò ri- MISILMERI. Fabrizio Minì, per una volta, ha smentito il detto: «nemo propheta in patria». E’ lui, infatti, a iscrivere per la prima volta il suo nome nell’albo d’oro del 19° Slalom Città di Misilmeri, a un tiro di schioppo da Palermo. Portacolori della Catania Corse, il vincitore è nato e opera a Marineo, centro sito ad appena 13 chilometri da Misilmeri. Minì è alla sua prima affermazione stagionale, con la rinnovata Radical Prosport versione «corta», spinta da un motore Kawasaki 1.4. Alle spalle di Fabrizio Minì, il quale ha chiuso la gara con il tempo complessivo di 135,22 «punti-secondi», si è piazzato l’esperto, veloce, busetano Andrea Raiti (alla sua seconda piazza d’onore di fila dopo Castelbuono), staccato di 2”14 da Minì al volante della fida Radical SR4 Suzuki della Catania Corse. Completa il podio l’altro giovane talento di Buseto Palizzolo, Giuseppe Castiglione, con la scattante Ghipard Suzuki 1.0, sul terzo gradino del podio staccato di quasi sette secondi dal vincitore. Tra i diversi gruppi, spiccano i successi del messinese Salvatore Giunta (su Fiat 126 Max Suzuki), tra i Prototipi, per il sancataldese Maurizio Anzalone (con la Renault Clio Rs K) nel GTI, quindi del novarese di Sicilia Alfredo Giamboi (su Fiat X1/9) nello Speciale, del trapanese Stefano Naso (Peugeot 106) nel gruppo A. Il 19° Slalom Città di Misilmeri era valevole per il Regionale Aci Csai e per lo Challenge Palikè. FOGNINI, DOPO QUELLO DI STOCCARDA, HA VINTO ANCHE IL TORNEO DI AMBURGO Il bis di Fognini vale la «Top 20» ROMA. Il mese di luglio e la Germania portano bene a Fabio Fognini, che compie l’impresa e assurge a numero 1 del tennis italiano. Una settimana dopo aver vinto (domenica scorsa) a Stoccarda il primo titolo in carriera, il 26enne ligure ha conquistato il secondo, battendo in finale ad Amburgo, anche qui sulla terra rossa, l’argentino Federico Delbonis: 4-6, 7-6 (8), 6-2. Un «uno-due» straordinario, un exploit di portata storica, grazie al quale Fognini, nell’ultima classifica Atp numero 25 del mondo, entrerà oggi, per la prima volta in carriera, nella Top 20, salendo al numero 19 e sostituendo come primo degli azzurri Andreas Seppi, ora n. 24. A Stoccarda, il campione di Arma di Taggia era stato il primo italiano in assoluto ad aggiudicarsi il torneo; ad Amburgo, il primo a vincere dopo 36 anni (nel 1977, l’impresa era stata di Paolo Bertolucci, nel 1960 di Nicola Pietrangeli). Contro Delbonis, un promettente mancino di 22 anni, numero 114 mondiale, Fognini ha vinto in rimonta, faticando non poco. Perso il primo set, ha annullato all’argentino tre match-point nel tie-break della seconda frazione. Poi sono venute fuori l’esperienza e la classe di Fabio, e il terzo set è stato in discesa. Non va dimenticato, d’altra parte, che in semifinale, sabato, Delbonis aveva eliminato, sconfiggendolo in due set al tie-break, nientemeno che Roger Federer, numero 5 del ranking. Con il trionfo in finale (la sua quarta dal 2012) al «Bet-at-home Open German tennis Championships», torneo Atp 500, con montepremi di 1.230.500 euro che si disputa nello storico Rothenbaum tennis center della città anseatica, sono 10 i match vinti di fila dal tennista ligure. Nella strada verso il suo secondo titolo, Fognini ha superato, tra gli altri, lo spagnolo Marcel Granollers che, nel secondo turno, aveva eliminato Seppi; poi, nei quarti di finale - bissando Stoccarda nella stessa fase, e con identico punteggio - il beniamino del pubblico di casa, il 35enne Tommy Haas, n. 11 mondiale; in semifinale, sabato, un osso duro come lo spagnolo Nicolas Almagro, n. 15, uno dei più forti sulla terra rossa. Fabio - primo azzurro a vincere due titoli consecutivi, dopo Adriano Panatta nel 1976 (Roma e Roland Garros) - è entrato a pieno titolo, e con tutti gli onori, nella storia del tennis italiano. Beach volley, Lo Re e Toti si ripetono anche a Vulcano Nella splendida cornice di Vulcano si è disputato il Master regionale seniores femminile di beach volley. L’evento, promosso dalla Meligunis Lipari e dalla Fipav Messina, è stato contrassegnato da una finale «nobile» con quattro protagoniste assolute del ranking nazionale. Il titolo siciliano è andato a Graziella Lo Re e Giulia Toti che ha battuto Nellina Mazzulla e Federica Tonon per 2-0. Le ragazze, allenate da Gianpietro Rigano, hanno ribadito di attraversare uno straordinario momento di forma dopo la vittoria della tappa tricolore di domenica scorsa contro Mazzulla-Giogoli e i due secondi posti nelle prime tappe a Bibione e San Cataldo. Splendido terzo posto per le catanesi Claudia Barone e Francesca Lanza che hanno confermato il risultato positivo di Catania con il piazzamento che le ha viste al debutto classificarsi tra le prime otto in campo nazionale. Nella finalina per il bronzo centrata la vittoria per 2-1 su Menghi-Aricò. Tra le prime anche Morelli-Saporito, Strano-Speranza, Brigandì Munafò e Munafò e Irato. Nel prossimo weekend torna a Ravenna il campionato italiano con l’ultima tappa di qualificazione prima del Master finale che si disputerà a Cesenatico il prossimo 30 agosto. A GIZZERIA LIDO. La Calabria diventa terra di conquista per il beach volley maschile. Nicola D’Andrea, questa IL PODIO DI VULCANO: BARONE, LANZA, RIGANO, LO RE, TOTI, MAZZULLA E TONON volta in coppia con Carmelo Mazza (il compagno è il messinese Maurizio Schifilliti), vince la tappa regionale a Gizzeria Lido, vincendo in finale contro Marra-Maiorana. Terzo posto per Malluzzo-Marano. Brillante quinta posizione dei giovani Simone Nicotra e Francesco Cavalli che si sono ben disimpegnati contro specialisti più esperti. «Siamo felicissimi - ricorda Nicotra - per questo risultato che segue la vittoria conquistata nella tappa Under 20 maschile». OGGI SI PRESENTA IL DE FARFALLA. Stamani, alle 10.30, nella sede catanese della Croce Rossa Italiana, si presenta il 18° Trofeo Santa De Farfalla che nel prossimo weekend assegnerà per il secondo anno consecutivo il titolo catanese di beach volley .25 maschile. S’inizia al centro federale “Le Capannine” venerdì con il torneo misto 2x2. Sabato e domenica prossimi si rinnovano le sfide del torneo maschile. SAND VOLLEY LEGA. La Sicilconad Rio Bum Bum Soverato (Aragona) è la trionfatrice della terza tappa del Lega Volley Summer Tour Rilastil Cup. Il team di Sacho Todorov conquista prima il Trofeo Città di Riccione superando 2-0 l’Ecolav Tra. De. Co Urbino, quindi supera con lo stesso risultato l’All Star Team e scrive il proprio nome nell’Albo d’oro dell’All Star Game. Le atlete: Milena Boteva, la siracusana Daniela Cianflone, Irma Loiacono, Rosanna Montemurro, Svetlana Stoyanova, Polina Stoyneva. All. Sacho Todorov. FLAVIO LIPANI L’etneo Domenico Cubeda vince in Calabria Prima vittoria assoluta per la Cubeda Corse, Domenico Cubeda e la nuova Osella PA2000 Honda. Grazie a un perfetto lavoro di squadra, il driver catanese della scuderia Cubeda Corse ha trionfato in rimonta alla 3ª MoranoCampotenese, prova del Tivm disputata in provincia di Cosenza. All’esordio assoluto sulla nuova sport prototipo by Osella, Cubeda l’ha sfruttata subito al meglio rimontando i tre decimi di svantaggio che aveva rimediato dal tempo più veloce della prima salita di gara e, dopo un nubifragio abbattutosi su Morano, in gara-2 ha piazzato la zampata vincente su un asfalto ancora umido in alcuni punti. Naturalmente grande la gioa di Cubeda a fine gara: «Prima vittoria assoluta per me, la scuderia e la vettura. All’esordio. Davvero non potevamo immaginare un inizio migliore. Siamo felici per questo successo anche perché non ce lo aspettavamo, siamo stati bravi a sfruttare l’occasione». Coppa Etna, autostoriche in passerella In una cornice di pubblico entusiasta si è svolta, nella notte tra sabato e ieri, la «Coppa Etna», rievocazione in chiave di regolarità autostoriche dell’antica competizione automobilistica di velocità che si svolse, tra il 1924 e il 1928 alle pendici del vulcano. La gara, organizzata dall’Asa di Catania, ha visto ai nastri di partenza ben 45 autostoriche provenienti da tutta la Sicilia. A conclusione delle quaranta impegnative prove cronometrate si è imposto l’equipaggio trapanese composto da Angelo e Silvia Accardo che, con la loro Lancia Beta Montecarlo del 1978, si sono imposti con 265 penalità, alla strabiliante media di 37 millesimi di secondo, precedendo nell’ordine la Lancia Appia coupè del 1959 dei siracusani Claudio Baviera e Maria Teresa Bramanti (598 penalità) e la Fiat 1100/103 E del 1957 (l’auto più antica in gara) dell’equipaggio catanese costituito da Giuseppe Mammana e Claudia Consoli. Nella categoria «gentlemen» la vittoria è andata all’equipaggio nisseno composto da Angelo Bruccheri e Vincenzo Giannone (1258 penalità) su Lancia Delta Evo che con tre affermazioni su tre gare si sono aggiudicati il «Trofeo delle Tre Province» di cui la Coppa Etna era l’evento conclusivo. Al secondo posto l’equipaggio brolese Taviano-Siragusano (Fiat Ritmo) con 2176 penalità ed al terzo la bella Austin Healey Sprite del 1958 di Francesco e Ottavio Urso. Nella speciale classifica del «Trofeo Porsche Palazzo» successo di Alberto Carrotta e Rosalia Augeri su Porsche 911T che hanno preceduto la «912» di Giuseppe Pizzo e Gaspare Dulcetta e la «968» di Gaetano Spoto Puleo e Claudia Scaravilli. EDO MURABITO Spampinato, orgoglio catanese «Promosso in A2 con Bonitta» Orgoglio di Catania, di una pallavolo che fuori dai confini miete vittorie su vittorie. Emanuele Spampinato è un figlio della «Città dell’Elefante», che a suon di sacrifici è riuscito a guadagnarsi il palcoscenico nazionale del volley italiano. Cinque anni di Serie A2, quattro anni ad Isernia – intervallati dall’esperienza di Cavriago – e lo scorso anno la scelta di scendere in B1 per giocare non solo in una delle società storiche del volley italiano, il Porto Ravenna, ma accettare la proposta di Bonitta, che era reduce dalla vittoria con la nazionale italiana juniores maschile con i siciliani Caci e Randazzo. Scelta che si è rivelata azzeccata perché ha permesso al catanese di conquistare la promozione in A2. «Non potevo rifiutare la chiamata ammette Spampinato - di Bonitta perché è uno dei più grandi allenatori del volley italiano. L’esperienza speciale che dovevo vivere necessariamente visto che andavo a giocare nel ruolo di libero nel Ravenna che era stata la squadra di Timmons e Kiraly. Consapevole che avrei vissuto un anno di volley allo stato puro». In squadra giocatori di grande spessore come il centrale Manuele Cricca, lo schiacciatore Ivan Gherardi e il regista Simone Bendandi, classe 1976 che ha indossato anche la maglia della nazionale oltre ad essere stato sino a qualche anno uno degli specialisti più forti del beach volley italiano (ricordiamo una vittoria di tappa a Catania nel EMANUELE SPAMPINATO 2001 con Fosco Cicola), l’opposto Simone Bartoli. «In squadra ero l’unico “terrone” scherza Spampinato - ci siamo divertiti per una stagione, lavorando sodo e dimostrando che non era per nulla scontato conquistare la promozione in Serie A2, frutto di due finali play off vinte per 3-2 al cardiopalma contro il Casandrino (18-16 al quinto set), perdevamo 14-13 al quinto set». E, poi, il bello vincere davanti a una cornice di pubblico speciale. «Che sorpresa. Dario Messana, Walter Bonsignore, Laura Calì e Luigi Allegra sono arrivati la sera prima della finale in allenamento. I miei amici, che non vedevo da tanti mesi, li ho avuti con me nel momento più difficile e più intenso. È stato un momento emozionante, suggellato, soprattutto, dopo la vittoria, visto che sono accorsi ad abbracciarmi in campo». Il ritorno a Catania, in famiglia, riprendere le abitudini di sempre, ritrovare gli amici: «Quante cose mi mancavano della mia Catania. Separarsi dalla mia città è sempre difficile. Ritrovarla è una splendida emozione che ogni anno assume un colore diverso. L’ho trovato anche un po’ cambiata, c’è voglia insomma di uscire dal momento di crisi. Lo si nota dalle piccole cose». Le giornate trascorrono all’insegna del beach volley, con l’amico di sempre Eros Saglimbene, e le sfide sotto rete con gli amici: «Scommesse non finire, dalla granita alla bibita tutto è ammesso in estate. Ci siamo concessi anche l’ennesimo capitolo del Carnevale estivo, diventato ormai una tradizione». Il suo futuro è ancora da scrivere. Spampinato, figlio di un volley che vince, proprio come Davide Saitta (promosso in A1 con Molfetta) e Danilo Cortina, vincitore della Coppa Italia con Atripalda. In comune, l’inizio della favola, della carriera, i primi passi di un film e di un trionfo, l’ultimo scudetto giovanile maschile conquistato dal quel gruppo, allenato da Giovanni Bonaccorso: «Emozioni da pelle d’oca». L’ultimo pensiero alla famiglia: «A mio padre Domenico, che è stato sempre il primo tifoso e che mi è stato sempre accanto. A mamma Raffaaella e mia sorella Chiara speciali e nel mio cuore». NUNZIO CURRENTI