Schede Stagione danza

Transcript

Schede Stagione danza
 Mercoledì 28 settembre, ore 20.30 Teatro Ariosto HOFESH SHECHTER COMPANY barbarians la trilogia Part 1: the barbarians in love (2004) coreografia e musica Hofesh Shechter voci Victoria e Natascha McElhone musica aggiuntiva Francois Couperin, Part 2: tHE bAD (1998) coreografia e musica Hofesh Shechter in collaborazione con il cast originale Maëva Berthelot, Sam Coren, Erion Kruja, Philip Hulford e Kim Kohlmann costumi Amanda Barrow musica aggiuntiva Mystikal, Hesperion XX Jordi Savall, Part 3: two completely different angles of the same fucking thing (1998) Coreografia Hofesh Shechter in collaborazione con il cast originale Bruno Karim Guillore, Winifred Burnet-­‐Smith e Hannah Shepherd musica Abdullah Ibrahim, Hesprerion XX Jordi Savall, Bredren and Mc Swift Giovedì 6 ottobre, ore 20.30 Teatro Municipale Valli ***FONDAZIONE NAZIONALE DELLA DANZA / ATERBALLETTO Words and Space -­‐ prima assoluta coreografia Jiří Pokorny musica autori del repertorio barocco costumi Carolina Mancuso luci Carlo Cerri BLISS coreografia Johan Inger musica Keith Jarrett scene Johan Inger costumi Johan Inger e Francesca Messori luci Peter Lundin sabato 15 ottobre, ore 20.30, domenica 16 ottobre ore 18 Teatro Ariosto PEEPING TOM Moeder (madre) – prima italiana direzione Gabriela Carrizo musiche e arrangiamenti, Raphaëlle Latini, Renaud Crols, Peeping Tom luci Giacomo Gorini, Amber Vandenhoeck costumi Diane Fourdrignier, Peeping Tom Mercoledì 4 gennaio, ore 20.30 Teatro Municipale Valli ***LO SCHIACCIANOCI Balletto in due atti di Amedeo Amodio scene e costumi Emanuele Luzzati da un racconto di E.T.A. Hoffman musiche P.I. Ciaikovskij teatro d’ombre L’asina sull’isola mercoledì 22 febbraio, ore 20.30 Teatro Municipale Valli ***NDT2 Some Other Time -­‐ prima italiana Coreografia, scene, costume Sol León e Paul Lightfoot musica Max Richter luci Tom Bevoort Solo coreografia Hans van Manen rimontata da Mea Venema musica J.S. Bach luci Joop Caboort scene e costumi Keso Dekker Feelings -­‐ prima italiana coreografia Sharon Eyal & Gai Behar musica Ori Lichtik (creazione originale) scene e costumi Sharon Eyal & Gai Behar luci Tom Visser Out of breath -­‐ prima italiana coreografia Johan Inger scene e costumi Mylla Ek luci Ellen Ruge musica Jacob ter Veldhuis, Lajko Felix domenica 12 marzo, ore 20.30 Teatro Municipale Valli CENTRE CHORÉOGRAPHIQUE NATIONAL BALLET DE LORRAINE Rose-­‐Variation -­‐ prima italiana coreografia Mathilde Monnier musiche L.v.Beethoven scenografia Annie Tolleter luci Eric Wurtz ideazione costumi Mathilde Possoz Opal loop/Cloud installation #72503 coreografia Trisha Brown rimontata da Leah Morrison e Laurel Jenkins Tentindo scenografia John Torres visual design Fujiko Nakaya luci Beverly Emmons costumi Judith Shea Sounddance coreografia Merce Cunningham rimontata da Meg Harper e Thomas Caley musica David Tudor scene, costumi, luci Mark Lancaster giovedì 6 aprile, ore 20.30 Teatro Ariosto CENTRE CHORÉOGRAPHIQUE NATIONAL DE LA ROCHELLE COMPAGNIE ACCRORAP The roots Direzione artistica e coreografia Kader Attou scene Olivier Borne creazione dei quadri originali Ludmila Volf creazione sonora originale Regis Baillet, Diaphane disegno luci Fabrice Crouzet costumi Nadia Genez Mercoledì 28 settembre, ore 20.30 Teatro Ariosto HOFESH SHECHTER COMPANY barbarians la trilogia Età consigliata +14: sono presenti una scena di nudo e liriche esplicite L’infinitamente imprevedibile Shechter, dopo il suo debutto al festival Aperto 2015, torna ad inaugurare la stagione e presenta un mondo rarefatto secondo tre punti di vista radicalmente diversi: sull’intimità, sulla passione e sulla banalità dell’amore. A disvelamento della sua coreografia elegante e intima al massimo grado, l’assai acclamato e perturbante the barbarians in love apre la serata. Tremanti di emozione, ma all’interno di un ordine, sei figure vestite di bianco si muovono come motivi di una partitura liturgica barocca. A seguire, si dispiegano due lavori veramente diversi: la volatile esplosione groove dubstep di tHE bAD – al contempo gioiosa e ipnotica – e l'intenso duetto Two completely different angles of the same fucking thing, a compimento di una serata che mostra la voce singolare e ironica del loro creatore, e la versatilità e talento di ciascuno dei suoi danzatori. Hofesh Shechter è riconosciuto come uno degli artisti più emozionanti di oggi ed è noto per la composizione di partiture musicali d’atmosfera a complemento della fisicità peculiare delle sue coreografie. È direttore artistico della Hofesh Shechter Company con base nel Regno Unito. Giovedì 6 ottobre, ore 20.30 Teatro Municipale Valli ***FONDAZIONE NAZIONALE DELLA DANZA / ATERBALLETTO Words and Space -­‐ prima assoluta BLISS Words and Space (Parole e Spazio) rappresenta la metafora di un dialogo intrapersonale: il corpo di un individuo all’interno di uno spazio nell’atto di cimentarsi in un “monodialogo”, un dialogo con il proprio io. Le parole, nel loro libero fluire, possono unirsi a formare frasi di senso compiuto in una unità di tempo o rimanere isolate, si perdono e si ritrovano nella poesia del movimento. Intimità individuale e autorealizzazione sono i soli livelli in grado di condurci a una più profonda condizione di dialogo individuale. Questo tipo di comunicazione, che ha luogo all’interno del singolo o tra molti, rivela la vulnerabilità e l’autenticità di un istante nella prigione della nostra (stessa) libertà. Lo scopo è quello di proiettare l’esperienza assolutamente personale degli interpreti la cui gioia ? e forse anche la loro fatica – sembra esistere nel presente di una bellezza “nuda” e di una realtà non violenta. Words and Space proietta immagini in movimento di un dipinto o di un libro traboccante di storie fluttuanti, è un racconto personale, intimo e poetico. BLISS “Il punto di partenza di questo nuovo spettacolo è la musica del Köln Concert di Keith Jarrett, che, oltre che il sottoscritto, ha inspirato e toccato milioni di persone grazie al suo, secondo me, perfetto tempismo nell’attirare una generazione che si muoveva da una parte all’altra della propria vita. Il mio compito, insieme a quello dei danzatori, è quello di raccontare come ci relazioniamo con questa musica iconica. Nel modo in cui incontriamo questa musica con gli occhi di oggi, è presente sia una sfida compositiva che emotiva. Essere presenti qui e ora, come lo è stato Keith Jarrett quando suonò la prima volta, è quello che noi stiamo cercando. Provando ad essere puri e freschi senza idee preconcette. Oggi mi è stato chiesto di dare un’idea di cosa sarà il mio lavoro, ma la verità dello spettacolo dovrà essere scoperta attraverso il mio incontro con i danzatori e, insieme, dal nostro incontro con la musica del Köln Concert. Quindi eccoci qui, tutti quanti, non importa quale sia la nostra esperienza. Siamo "principianti" l'uno nei confronti dell’altro e nei confronti della musica che darà voce a questo nuovo incontro". J.I. sabato 15 ottobre, ore 20.30, domenica 16 ottobre ore 18 Teatro Ariosto PEEPING TOM Moeder (madre) – prima italiana Non appena sale il sipario su Moeder, il pubblico precipita in un mondo di incertezza, nel quale le identità stabili e le topografie che orientano i nostri movimenti e le nostre percezioni risultano sospesi. Dove siamo, esattamente? A un funerale, o alla sua rievocazione in studio di registrazione? O da tutt'altra parte, come nella cella di una stazione di polizia? Nello strano mondo di Moeder tutte queste possibilità coesistono. E, fra queste immagini, chi è la madre? C'è? O piuttosto, ancor più che meramente assente, ella è l'assenza stessa che gli interpreti tentano di evocare alla presenza per mezzo del movimento, del suono, della danza, del discorso articolato e inarticolato? Lungi dall'essere personaggio principale, la madre abita il margine dell'indecisione. Moeder, secondo volume di una trilogia che è iniziata con Vader (Padre, 2014) e si chiuderà con Kinderen (Figli, 2018) è un lavoro sulla memoria che esplora i modi in cui il tessuto di una vita si compone collettivamente come un mosaico o un reticolo. Lo spettacolo avvicina il magazzino della memoria – la combinazione e progressione di eventi che definisce chi siamo – non come un museo del sé, ma come un laboratorio i cui tecnici sono archeologi che scavano nel passato, oppure sono testimoni interrogati in un'indagine in corso i cui dettagli restano loro ignoti, oppure sono gli attori di un dramma. Peeping Tom esplora tema e figura centrale, la memoria e la madre, con la stessa tenerezza e lo stesso occhio sardonico presenti in tutte le sue produzioni. Moeder è al contempo divertente e misterioso, inquietante e tuttavia stranamente familiare: vi riconosciamo la fascinazione che ci dà la sensazione che il mondo sia troppo per noi, lo sguardo divertito ai nostri tentativi vacillanti di adattarlo alle nostre nozioni. Non sorprendentemente, gli interpreti tentano di costruire la figura della madre e le conseguenze sulla loro propria interiorità simultaneamente, attraverso la loro decostruzione. Mercoledì 4 gennaio, ore 20.30 Teatro Municipale Valli ***LO SCHIACCIANOCI Torna la splendida versione dello Schiaccianoci che ha debuttato al Municipale Valli nel 1989, con le oniriche coreografie di Amedeo Amodio, le proiezioni di silhouettes animate, nello sfavillante impianto scenico di Emanuele Luzzati, uno spettacolo dove “i confini tra il mondo dell’immaginario e la realtà di tutti i giorni sono così attenuati che, a volte, non sappiamo quale sia più vero e più concreto” (A. Amodio) La realtà magica di Amedeo Amodio Ho voluto rimanere il più possibile fedele al racconto originale di Hoffmann: la realtà vista con gli occhi di una bambina, Clara, che conserva il senso della “realtà magica”, il fantastico presente nella realtà quotidiana dove i confini tra il mondo dell’immaginario e la realtà di tutti i giorni sono così attenuati che, a volte, non sappiamo quale sia più vero e più concreto. Il padrino Drosselmeier è artefice: inventa le ombre, muove i giocattoli dando vita ai sogni, alle paure, ai desideri di Clara. Ma è anche il difensore del mondo dell’immaginario che troppo spesso gli adulti cercano di annientare. Clara osserva gli adulti con occhio divertito, fissando i particolari come una curiosa cinepresa; gli invitati assumono aspetti grotteschi, si muovono con gesti esagerati, a volte come giocattoli arrugginiti. Mentre un semplice schiaccianoci prende vita e l’accompagna in un viaggio fantastico che l’allontana dal mondo quotidiano. Dal sogno rientra alla realtà e ancora al sogno, la “realtà magica” continua. mercoledì 22 febbraio, ore 20.30 Teatro Municipale Valli ***NDT2 Some Other Time -­‐ prima italiana Solo Feelings -­‐ prima italiana Out of breath -­‐ prima italiana NDT2, è una delle Compagnie più attraenti e accattivanti della scena internazionale, per la qualità superlativa dei suoi giovani, sensuali, rapidi, energici, virtuosistici, esuberanti interpreti. Un pavimento bianco e nero, arredamenti che sembrano fluttuare intorno alla stanza, evidenziano la sensazione spensierata e allo stesso tempo oppressiva che i danzatori interpretano in Some Other Time. Tutti vestiti di nero con una vasta gamma di pas de deux e solo: una straordinaria occasione per i danzatori di NDT 2 di esercitarsi nel linguaggio emozionale della danza, marchio distintivo dei due coreografi Sol Léon e Paul Lightfoot. Hans van Manen ha creato Solo per 3 danzatori del NDT 2 che rappresentano un solo uomo che riflette sul suo posto nel mondo. I movimenti molto scanditi della partita per violino di Bach richiedono uno straordinario senso del ritmo, e possono essere eseguiti soltanto da danzatori che hanno la capacità di interscambiarsi fra di loro. Con il loro lavoro Eyal e Behar creano mondi dove la fisicità assume forme rituali, ipnotiche e altamente espressive. Nella loro ultima creazione per il NDT 2, FEELINGS, una danzatrice esegue dei movimenti delicati, spezzati, mentre un gruppo di nove danzatori interagisce come una morbida massa avvolgente. Out of Breath di Johan Inger racconta di una costante presenza della morte, e di come tentiamo di dimenticare che questa faccia parte della nostra vita quotidiana, ma anche di come questo pensiero oppressivo sia costantemente sopraffatto dal pulsare della vita. Il muro ricurvo sul palcoscenico ricorda una barca che affonda, controbilanciata dalla musica vivace e appassionata composta da Jacob ter Veldhuis ed il violinista Lajko Felix. domenica 12 marzo, ore 20.30 Teatro Municipale Valli CENTRE CHORÉOGRAPHIQUE NATIONAL BALLET DE LORRAINE Rose-­‐Variation -­‐ prima italiana Opal loop/Cloud installation #72503 Sounddance Il balletto Rose è stato originariamente creato per il Royal Swedish Ballet nel 2001. Il palcoscenico, i corpi dei danzatori e la scenografia sono avvolti nel rosa. Rose-­‐variation è una riscrittura della creazione del 2001 che decostruisce il vocabolario del balletto classico. La coreografia è costruita come una successione di assoli – dei pezzi di bravura – che vengono poi ripresi in coro dal gruppo. La musica sostiene la coreografia, il pianista vestito di rosa suona in diretto contatto con i danzatori. Opal Loop/Cloud Installation #72503 si basa sull’idea di una frase coreografica infinita ... [che] richiede l’impiego di un metodo affinché i movimenti in loop ritornino al centro della scena. Ogni danzatore improvvisa la sua risposta a questo schema aperto per fermare o riprendere la frase, producendo migrazioni di movimenti, che come dei canoni vengono ripartiti e condivisi tra i quattro danzatori. La sequenza fluida dei movimenti, accentuata dalla nuvola di vapore di varia forma creata da Fujiko Nakaya, diventa estremamente difficile da cogliere, a dimostrazione della dichiarazione di Trisha Brown, secondo cui la danza è un’arte effimera. -­‐ Susan Rosenberg, Scholar-­‐in-­‐Residence, Trisha Brown Dance Company Sounddance (1975) potrebbe essere considerata l’opera di Merce Cunningham più amata dal pubblico e dai critici. Il coreografo crea Sounddance di ritorno dal periodo trascorso al Balletto dell'Opera di Parigi nel 1973 dove aveva lavorato a Un Jour ou Deux. Ritrovando i suoi danzatori, Merce Cunningham ha creato un contrasto con l’uniformità del balletto: nasce una pièce rapida ed energica, un caos organizzato. Al centro del palcoscenico si trova un fondale drappeggiato color oro, ideato dall’artista Mark Lancaster. Questa compressione dello spazio si aggiunge alla frenetica coreografia dando l’impressione di osservare al microscopio. Il fondale svolge un ruolo attivo, come base e impulso per la coreografia. I danzatori entrano in scena come proiettati dal fondale e alla fine spariscono come inghiottiti, risucchiati in un tunnel. Il musicista e compositore David Tudor ha composto una partitura forte e ritmata per Sounddance, perfetto accompagnamento per l’esuberanza e il dinamismo della coreografia di Merce Cunningham. giovedì 6 aprile, ore 20.30 Teatro Ariosto CENTRE CHORÉOGRAPHIQUE NATIONAL DE LA ROCHELLE COMPAGNIE ACCRORAP The roots The Roots è un viaggio. Alle radici dell’hip-­‐hop, del movimento e dell’emozione. Un’immersione in una memoria coreografica e acrobatica che è al tempo stesso leggera e malinconica. The Roots è un’ode alla danza hip-­‐hop, un’avventura umana tra virtuosismo e poesia interpretata da undici danzatori d’eccellenza. "Da vent’anni la mia danza si è modellata sul contrasto estetico di vari tipi di danza: hip hop, Kathak, danza contemporanea. In questa relazione, ciò che mi interessa è costruire dei ponti, creare dei legami, dei dialoghi nella differenza. Questa ricerca mi ha portato a provare di capire meglio cosa c’era nell’energia dei corpi o dell’emozione. Come a partire da una tecnica, da un movimento meccanico, da un codice con il virtuosismo, nasca questa emozione. Su questo concetto si fonda The Roots. The Roots è prima di tutto un’avventura umana, un viaggio. Undici danzatori hip hop bravissimi ne sono gli interpreti e mi accompagnano in questa avventura. Quadro dopo quadro, la performance trasforma, apre un altrove, porta verso l’altro. L’universo è quello quotidiano, ordinario, una tavola, un vinile gracchia su un giradischi, un ricordo d’infanzia. La musica ha un ruolo importante, evocatore, la massa dei danzatori gli risponde. Brahms, Glazunov, la musica elettronica chiaramente, aprono le porte a questa umanità che danza. Questo lavoro richiama la storia di ciascuno di noi, di qualunque danzatore con le proprie ricchezze e la propria individualità. Dalla loro danza cresciuta nel corso degli anni, parto dalle radici per andare verso la memoria dei corpi. The Roots rappresenta il frutto di questa ricerca: attingere da questa danza generosa per scoprire nuovi cammini". Kader Attou" SCHEDA DI PRENOTAZIONE SCUOLA_________________________________ INSEGNANTE____________________________ DATA___________________________________ HOFESH SHECHTER COMPANY BALLET DEL LORRAINE Barbarians Rose-­‐variation, Opal Loop/Cloud installation #72503, Teatro Ariosto Sounddance Mercoledì 28.09_______________________________ Teatro Valli Domenica 12.03_______________________________ ***FONDAZIONE NAZIONALE DELLA DANZA ATERBALLETTO COMPAGNIE ACCRORAP Words and Space, BLISS The roots Teatro Valli Teatro Ariosto Giovedì 06.10 _________________________________ Giovedì 6.04__________________________________ PEEPING TOM Moeder Teatro Ariosto Sabato 15.10__________________________________ Domenica 16.10 ore 18__________________________ ***LO SCHIACCIANOCI Teatro Valli Mercoledì 04.01_______________________________ ***NDT 2 Some other time, Solo, Feelings, Out of breath Teatro Valli Mercoledì 22.02_______________________________ INGRESSO STUDENTI
10 EURO
IN TUTTI I SETTORI DEL TEATRO.
Gli spettacoli contrassegnati da
*** sono contingentati. I biglietti per tali
spettacoli dovranno essere ritirati entro 15
giorni dalla data di prenotazione
I biglietti prenotati per gli spettacoli non
contingentati vanno ritirati al più tardi 15
giorni prima della data di spettacolo;
scaduti tali termini la prenotazione decadrà
automaticamente.
Quando non indicato diversamente, gli
spettacoli iniziano alle ore 20.30.
Per prenotare:
inviare la seguente scheda via fax allo
0522.458948
via posta elettronica
[email protected]
telefonare ai numeri 0522.458950/458990