Circolare n. 91 - Liceo classico Scaduto

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Circolare n. 91 - Liceo classico Scaduto
Liceo Ginnasio di Stato "Francesco Scaduto"
~Via
Dante, 22 - 90011 Bagheria il 091 961359 ~ 091 963848
Cod. Se. PAPCOIOOOV - Cod. Fisc. 90007790828
e-mail [email protected]@pec.istruzione.it
sito web: www.classicoscaduto.it
Bagheria, 14.12.2015
Agli alunni delle Liceo
Ai docenti Coordinatori
Al DSGA
Albo/Sito
A.S. 2015/16
CIRCOLARE INTERNA N. 91
Oggetto: Pausa didattica- attività di Storia dell'arte
La presente per comunicare agli alunni che nei giorni 17 e 18 p.v. si terrà un cineforum tematico,
(di cui agli allegati) nell'aula multimediale della succursale, a partire dalle ore 10.20 e fino al
termine delle lezioni. Il cineforum di giovedì è indirizzato alle classi quinte, mentre il cineforum di
venerdì è aperto a tutti coloro che hanno una discreta conoscenza della lingua inglese.
Gli alunni interessati sono pregati di far pervenire le proprie iscrizioni alla Prof. Timeto,
disponibile per ulteriori informazioni.
Il Dirigente Scolastico
Prof.ssa Giuseppa Muscato
Firma autografa omessa ai sensi dell'art. 3 del D. Lgs. n. 39/1993
Per isctW~rs.·:Prof .TI"E1 D
GIOVEDÌ 17 DIC.
10.20-13.20. AULA MULTIMEDIALE in succursale
Visione del film:
Venere Nera, di AbdellatifKechiche
20 Il, V. o. con sottotitoli in italiano, 162'.
Discipline coinvolte: storia dell'arte, storia, scienze
Temi: colonialismo, esotismo, lo sguardo sull'altro, la visualità e il
corpo femminile.
Appartenente alla tribù indigena dei Khoikhoi, e schiava di un
coltivatore olandese vicino a Cape Town, nel 1810 Sarah Baartman
parte per Londra al seguito del fratello del suo proprietario per essere
esibita in un freak show, e da lì passa a Parigi, dopo esser stata
opportunamente "cristianizzata" e venduta a un domatore francese, a
seguito della polemica inglese legata all'approvazione dello Slave
Trade Act. A Parigi, Sarah continua ad essere esibita in un circo, e in
più diventa una delle attrazioni privilegiate dei naturalisti francesi del
tempo, tanto da essere tenuta per tre giorni di seguito al cospetto dei
professori del Museo di Storia Naturale, e fatta posare nuda per le
illustrazioni della Histoire naturelle des mammifères di Étienne
Geoffroy Saint-Hilaire e Frédéric Cuvier - sarà quest'ultimo, dopo la
sua morte precoce, a sezionarne ed esaminarne il corpo.
La storia di Sarah Baartman è in un certo senso emblematica - pure se
niente affatto inusuale - di questa costruzione visuale dell'Europa
moderna, perché, da quando la conosciamo, essa si svolge tutta sul
palco di un teatro: che siano i tendoni circensi o il teatro anatomico
della comunità accademica, o persino la vetrina delle teche del Musée
de l 'Homme di Parigi dove i suoi resti vengono conservati fino agli
anni Settantal del secolo scorso, poco importa, Sarah Baartman è vista
solo in quanto immagine, oggetto da osservare ed esporre. Diversa,
mostruosa, inferiore, abietta, Baartman può essere conosciuta solo se
'igienizzata' da un ordine della rappresentazione che la tiene lontana
da uno sguardo che si definisce per mezzo di ciò che esclude.
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Prima di essere rimpatriati nel 2002 grazie a Nelson Mandela, a seguito della contesa tra Sud Africa e Francia.
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IO.2.D
VERSIONE ORIGINALE INGLESE CON SOTTOTITOLI IN INGLESE
National Gallery (2014)
goes inside one of the great museums of the world: The National Gallery in
Documentary I A do(:unnèTrtmYTna
London.
Director:
Frederick Wiseman
Writer:
Frederick Wiseman
Guidando lo spettatore con l'occhio curioso e preciso di un entomologo, il regista volteggia tra le sale del museo
londinese facendo delle opere d'arte i suoi narratori, rinunciando alle classiche interviste e alla voce fuori campo,
dando un vero e proprio ritmo alla struttura architettonica e facendo del silenzio la sua colonna sonora ideale. In questo
modo la bellezza delle immagini esplode in tutta la sua potenza, instaurando un vero e proprio dialogo con chi guarda e
facendo capire ben presto che un quadro, o una statua, non sono semplice materia fredda e immobile, ma un organismo
che cambia in continuazione con il cambiare dello sguardo che si posa su di esso, restituendo ogni volta emozioni e
voci differenti, come nel caso del ritratto del padre di Cézanne, che, a prima vista, sembra semplicemente l'immagine
di un vecchio, mentre in realtà è intriso dell'affetto del pittore per la figura patema.
Oltre alla bellezza messa letteralmente in mostra, la National Gallery offre tutto un sottobosco di attività e persone che,
dietro le quinte, tramandano e si prendono cura del genio di chi le ha precedute. Wiseman mostra dunque affascinato il
lavoro dei restauratori che, come dei Don Chisciotte dotati di macchine ai raggi X e composti chimici, cercano di
combattere il tempo in nome di un bene più grande, quello della bellezza, destinata a sopravvivere nei secoli.
Con le sue tre ore di durata, frutto della selezione di 170 ore di girato, effettuato nel corso di 12 settimane per un lavoro
complessivo di 14 mesi, National Gallery è una straordinaria opera composta a più strati, proprio come i dipinti che
mostra: in superficie c'è la bellezza del museo e dei tesori che contiene, allargando il campo d'osservazione c'è l'amore
per la narrazione attraverso le immagini, grazie cui anche delle riprese di due quadri uno dietro l'altro sembrano
raccontare una storia, poi c'è la consapevolezza che la bellezza e l'arte sono in grado di resistere al tempo, di dirci chi
siamo e di testimoniare, in un ipotetico futuro in cui l'uomo sarà diverso o estinto, o semplicemente a generazioni molto
lontane dalla nostra, che cosa è stato e cos'è l'ingegno umano, quali sono le passioni che ci muovono e quali sogni ci
hanno spinto a realizzare oggetti meravigliosi come la Vergine delle Rocce di Leonardo Da Vinci. Proprio come la
danza di due ballerini che, volteggiando tra le sale della National Gallery, sembrano rompere la costrizione delle comici
e dello schermo stesso, mostrando come l'arte e la vita siano un tutt'uno.