2CV Dyane Cross

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2CV Dyane Cross
Monte San Savino, 30 marzo 2011
24 marzo 2011: a cena con la Storia di Citroën ricordando il PopCross
«Inventato nel 1972 sulla base delle eccezionali prestazioni delle Citroën 2CV e Dyane, il 2CV Dyane Cross è una forma di
competizione automobilistica contemporanea realmente sportiva, perché viva, giovane, affascinante e spettacolare; realmente accessibile
a tutti, grazie ad un regolamento studiato a questo scopo e ad un costo di partenza assai modico sotto tutti i punti di vista; realmente
sicura, sia per i piloti che per il pubblico; permette ogni anno ad un buon numero di giovani di intraprendere felicemente lo sport
automobilistico e ne è allo stesso tempo una formula di promozione insostituibile.»
Iniziava così l'agile brochure che conteneva il regolamento del Campionato Citroën-Total 2CV Dyane Cross italiano per
l'anno 1976, un regolamento fatto di poche pagine che, pur ponendosi come obiettivo assoluto la sicurezza di piloti e spettatori,
lasciava ampio spazio alla fantasia dei concorrenti, singoli ed organizzati in team.
L'idea risale ai primissimi anni '70, quando Jacques Wolgensinger e Marléne Cotton, rispettivamente direttore delle
Relazioni Esterne e responsabile della Squadra Corse Citroën, reduci dai primi raid di gruppo con le 2CV (come la Parigi-Persepoli
del 1970) idearono un campionato di cross dedicato alle piccole bicilindriche, capace di avvicinare i giovani al mondo dello sport
automobilistico senza impegnare grandi risorse economiche.
Bastava una 2CV, ed in Francia la vettura -che era già in commercio da ventitre anni- si trovava per pochi spiccioli. Poi c'era il
regolamento che spiegava come renderla più sicura aggiungendo roll bar ed irrigidimenti del telaio e più leggera, smontando vetri
(sostituiti da grate), portiere e cofani. Le elaborazioni permesse sul propulsore erano pochissime: si poteva “comporre” il proprio
motore mischiando tutti i pezzi di serie dei modelli bicilindrici: 2CV, Dyane, Mehari o furgoncini derivati, non era ammessa alcuna
lavorazione dei pezzi che andavano utilizzati così com'erano. Erano “tollerate” alcune modifiche all'aspirazione ed allo scarico, ma
nulla di più: per la sicurezza, era indispensabile che le auto non superassero certe velocità, per questo motivo i piloti puntavano
spesso sull'uso di cambi “corti” per avere più spunto. Le piste erano concepite in modo tale da non permettere velocità eccessive e
le gare si giocavano più sulle traiettorie e sulla regolarità di funzionamento del motore che non sulle prestazioni del veicolo.
I premi in palio erano commisurati all'impegno economico dei partecipanti: i campionati nazionali prevedevano vari
premi in denaro per i classificati, mentre per il vincitore c'era una 2CV6 nuova di zecca e l'immancabile coppa. Il premio ultimo,
quello riservato al campione internazionale, era una fiammante GS X2, ambitissima versione sportiva della berlina media Citroën
degli anni '70.
Dopo la conclusione del campionato francese nel 1977, quello italiano è proseguito ancora per alcuni anni grazie
all'appoggio di Citroën Italia ed anche oltre, senza più l'intervento della Casa, grazie all'autentica passione di piloti e preparatori.
Da due anni il Club Bicilindriche Italia di Lodi ha ripreso la formula vincente del 2CV Dyane Cross e porta avanti una nuova
edizione del campionato che vede crescere di anno in anno partecipanti e spettatori. Il nuovo campionato è gestito nel rispetto
della storicità dei mezzi, utilizzando vetture radiate, demolite o comunque non idonee ad un restauro, nel rispetto dei valori del
Registro Italiano Auto Storiche Citroën cui il club aderisce.
E' per raccontare questa avventura, iniziata nel 1972 e non ancora finita, che nella serata di giovedì 24 marzo presso
Ciboenò, l'enoteca sita nei pressi del Politecnico di Milano Bovisa, ci siamo trovati a cena con i piloti di allora, i preparatori ed
anche coloro che hanno seguito da dietro alle quinte l'intera avventura, gestendo la classifica, l'approvvigionamento di ricambi e
persino di intere vetture provenienti dall'estero, quando nel nostro Paese scarseggiavano le 2CV da adattare alla pista.
All'incontro c'erano i piloti della prima ora, come Felice Panzeri, Giorgio Zacchetti e Tonino Manzo, ma anche quelli che hanno
ripreso a correre come Norbiato e Cortelazzo, animando l'attuale campionato che getta un ponte tra tre generazioni di crossisti:
quelli che hanno visto la nascita della specialità in Italia nel 1976, quelli che hanno corso negli anni '80, quando le gare erano
“autogestite”, dopo il ritiro di Citroën Italia e quelli che corrono oggi. In rappresentanza di questi ultimi, c'era Marisa Manenti del
Club Bicilindriche Italia di Lodi, attuale responsabile del rinato 2CV Cross, assieme ad un nutrito gruppo di Soci impegnati nelle
gare del nuovo calendario. Ad un appuntamento come questo non poteva mancare chi ha rappresentato la Casa madre: c'era
Paolo Frosi, all'epoca direttore delle releazioni esterne e pubblicità di Citroën Italia, c'era il suo successore, Walter Brugnotti, che
ha condotto la serata e c'era Valeria Musti dell'attuale ufficio stampa.
Infine c'erano i ricordi, c'era tutta la passione di allora nel raccontare -come fosse ieri- di quando nel 1977 c'era tanto fango nella
pista che i piloti non riuscivano a capire neppure in che direzione andava la corsa, c'erano i “segreti di scuderia”, tutt'oggi coperti
dal totale riserbo, su quali pezzi utilizzare per comporre il motore “vincente” tra quelli ammessi dal regolamento. Al riguardo, è
stato straordinario il silenzio sceso in sala quando sono stati nominati i fratelli Franco, due francesi d'origine italiana che hanno
dominato il campionato mondiale per alcuni anni: il segreto della preparazione dei loro motori è custodito meglio del leggendario
Graal e le bocche dei presenti si sono cucite al solo nominare i fratelli francesi!
Tra una portata e l'altra, abbiamo trovato il tempo per vedere due pellicole in sedici millimetri realizzate negli anni '70:
la prima s'intitola PopCross ed è la presentazione del primo campionato francese di 2CV Cross del 1972, servito come prototipo
per quelli disputati negli altri Paesi, il secondo filmato invece era tutto italiano e ritraeva molti dei presenti in sala impegnati nel
campionato italiano del 1977. C'è da dire che il trascorrere di qualche primavera non ha smorzato l'entusiasmo di allora e
probabilmente verso la mezzanotte, quando abbiamo lasciato il locale che ci ha ospitati, parecchi avrebbero volentieri chiuso la
serata con un bel giro sulla pista di Lonato a bordo di una 2CV Cross preparata secondo la propria ricetta segreta.
E' proprio vero quel che amava ripetere Jacques Wolgensiger, la 2CV «la jeunesse du monde!»
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