Diapo 2° lezione Derhemi Pdf - Primaria
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Diapo 2° lezione Derhemi Pdf - Primaria
tTIPOLOGIE)DI)DISABILITA’)E))CARATTERISTICHE)SPECIFICHE" DISABILITA ’) SENSORIAL I) DR.SSA)LED INA)DERHE SPECIALIST MI) A)AM BULATORI ALE)UONPI A)COMO) ) 05.02.2015 ) DISABILITA’ SENSORIALI Ipoacusia significa un'alterazione della percezione del suono, dovuta ad una lesione del recettore uditivo periferico. Le ipoacusie si classificano in: 1. Ipoacusie trasmissive dovute ad una lesione dell’orecchio medio e/o esterno 2. Ipoacusie neurosensoriali dovute ad una lesione dell’orecchio interno 3. Ipoacusie centrali caratterizzate da una disfunzione del processing uditivo da lesione delle vie uditive centrali. DISABILITA’ SENSORIALI In campo pediatrico quindi le ipoacusie che hanno particolare rilevanza clinica sono le patologie dell’apparato uditivo periferico che provocano un innalzamento della soglia uditiva tale da compromettere la percezione degli stimoli verbali. Secondo l'American National Standards Institute (ANSI, 1991) l'handicap uditivo viene classificato essenzialmente in base alle ripercussioni della perdita uditiva, sull'acquisizione linguistica e sulle possibilità di intervento per ridurne la gravità. Le ipoacusie in età pediatrica vengono pertanto suddivise in base alla soglia, intesa come soglia media per le frequenze 500-2000 Hz nell'orecchio migliore. DISABILITA’ SENSORIALI - 0-15 dB udito nella norma con nessuna compromissione a livello linguistico. - 16-25 dB ipoacusia lieve, causata da patologie dell'orecchio medio o perdite neurosensoriali; possono presentarsi difficoltà nella percezione di alcune consonanti e può essere richiesto, a seconda dei casi, un intervento protesico-logopedico o chirurgico per la risoluzione delle patologie dell'orecchio medio. - 26-40 dB ipoacusia media, causata da patologie dell'orecchio medio o perdite neurosensoriali; vengono percepiti correttamente solo alcuni fonemi ad una intensità elevata ed è presente un ritardo di acquisizione fonemica e di linguaggio; in questo caso un intervento protesico-logopedico o chirurgico per la risoluzione delle patologie dell'orecchio è necessario. - 41-65 dB ipoacusia moderata, causata da patologie croniche dell'orecchio medio, malformative o neurosensoriali; non viene percepita la maggior parte dei suoni linguistici a livello di conversazione e sono presenti ritardi di linguaggio e di apprendimento; gli interventi riabilitativi sono analoghi ai precedenti con l'aggiunta in alcuni casi di un supporto educativo nella scuola. - 66-95 dB ipoacusia severa, causata da patologie neurosensoriali o miste; non viene percepito alcun suono linguistico a livello di conversazione e sono presenti gravi problemi di acquisizione fonologica, ritardi di linguaggio e di apprendimento; gli interventi riabilitativi sono analoghi ai precedenti con l'obbligo di un supporto educativo nella scuola. - + di 96 dB ipoacusia profonda, causata da patologie neurosensoriali o miste; non viene percepito alcun suono linguistico e ambientale, sono presenti gravi problemi di acquisizione fonologica, ritardi di linguaggio e di apprendimento; gli interventi riabilitativi sono analoghi ai precedenti con l'obbligo di un supporto educativo nella scuola. DISABILITA’ SENSORIALI Per sordità "preverbale" intendiamo due tipi di ipoacusia: - ipoacusia insorta prima dell'inizio del processo di acquisizione del linguaggio che viene comunemente fissato intorno all'anno di età, momento in cui il canale uditivo diventa l'organizzatore principale dello sviluppo linguistico; - ipoacusia insorta tra il primo ed il terzo anno di età, epoca in cui il bambino dovrebbe aver raggiunto la struttura sintattico-grammaticale minima propria del linguaggio dell'adulto. - L’età del soggetto - abilità cognitive e linguistiche possedute dal B.no utilizzo del canale uditivo con le conseguenti ripercussioni sull'organizzazione centrale DISABILITA’ SENSORIALI Per sordità “postverbale" distinguiamo: - le ipoacusie insorte nella prima infanzia, dai 3 - 7 anni, periodo in cui le abilità comunicativo-linguistiche anche se acquisite non sono ancora del tutto consolidate - le ipoacusie insorte nella seconda infanzia, dai 7-18 aa, periodo in cui il linguaggio verbale è già consolidato. sordità severa o profonda rapida regressione delle abilità linguistiche quadri diversi per lo più legati allo sviluppo psicointellettivo del soggetto Tra le ipoacusie postverbali vanno ancora ricordate le otiti medie presenti soprattutto nella prima infanzia, che, se trascurate possono provocare perdite uditive di diversa entità tali da compromettere la percezione verbale con conseguenti ritardi nello sviluppo linguistico a vari livelli. DISABILITA’ SENSORIALI IPOACUSIE INFANTILI ipoacusie neurosensoriali bilaterali profonde - problema sanitario e sociale di grande rilevanza - condizione doppiamente "silente": perchè isola il bambino dal mondo circostante privandolo del linguaggio - è una patologia con una sintomatologia "silente", senza segni evidenti della sua presenza fino all'instaurarsi di effetti irreversibili DISABILITA’ SENSORIALI - Incidenza: bambini ipoacusici 1/1000 nati paesi occidentali - programmi sanitari di prevenzione delle ipoacusie preverbali, volti non solo alla diminuzione delle cause, ma soprattutto alla identificazione precoce. - Lo scopo finale della riabilitatizione di un deficit sensoriale, non si limita alla sola correzione della perdita sensoriale e della disabilità, ma soprattutto al recupero dell'handicap (Stephens, 1987; WHO, 1980). - Per handicap s'intende l'impatto che la disabilità provoca sulla vita di relazione dell'individuo, considerando soprattutto gli aspetti sociali e vale a dire le limitazioni nei rapporti e nelle relazioni con gli altri membri della società, sia individualmente sia come collettività. DISABILITA’ SENSORIALI La protesizzazione acustica nel bambino ha l'obiettivo di RIPRISTINARE LA SOGGLIA UDITIVA percezione verbale e attraverso questa l’acquisizione e lo sviluppo del linguaggio - Il processo di adattamento della protesi in un bambino può essere lungo, svilupparsi in diversi mesi con controlli seriali nei quali in base alla affidabilità e precisione dei dati audiometrici verranno modificati e affinati i parametri di amplificazione fino a raggiungere la protesizzazione ottimale. - Le protesi vanno sempre applicate nelle due orecchie per consentire i vantaggi del processing uditivo binaurale. - I rifiuti sono legati di solito a grossolane sotto o sovra-amplificazione, e non devono essere sottovalutati. DISABILITA’ SENSORIALI Obiettivi trattamento logopedico - protesizzazione precoce 1. Sviluppo delle abilità percettive e sensoriali -utilizzo costante dell'amplificazione acustica -migliorare la percezione uditiva -imparare ad utilizzare stimoli elettrici e tattili -integrare le informazioni uditive, visive, elettriche e tattili. 2. Sviluppo delle abilità linguistiche: -promuovere la relazione genitore-bambino -sviluppare la comprensione di unità linguistiche e concetti progressivamente più complessi -aumentare l'acquisizione lessicale-semantica -sviluppare le abilità verbali di supporto alle attività scolastiche -favorire l'espressione spontanea e l'acquisizione delle regole pragmatiche, sintattiche e semantiche -sviluppare le abilità narrative 3. Sviluppo delle abilità fono-articolatorie: -favorire la vocalizzazione con corretto utilizzo del tratto vocale -aumentare il repertorio fonetico-fonologico -stabilire una relazione tra percezione e produzione -migliorare la voce e la prosodia -migliorare l'intelligibilità del parlato DISABILITA’ SENSORIALI Obiettivi trattamento logopedico - protesizzazione precoce 4. Sviluppo delle acquisizioni scolastiche: -incrementare le abilità di letto-scrittura -ottimizzare i livelli educativo-scolastici 5. Favorire la crescita emotiva e sociale -stabilire un'accettazione della perdita uditiva -ridurre l'ansia della famiglia -promuovere lo sviluppo socio-relazionale del bambino. DISABILITA’ SENSORIALI DISABILITA’ SENSORIALI DISABILITA’ SENSORIALI DISABILITA’ SENSORIALI DISABILITA’ SENSORIALI DISABILITA’ SENSORIALI LA SCELTA DELLA MODALITA’ IMPIEGATA DAGLI INSEGNANTI NELLA PRESENTAZIONE DEI CONTENUTI SCOLASTICI DIVENTA DETERMINANTE. NEI SOGGETTI SORDI EDUCATI IN UN CONTESTO ESCLUSIVAMENTE ORALISTA SONO POSSIBILI EVOCAZIONI DI TIPO “UDITIVO-VERBALE”, CON CONSEGUENTE ELABORAZIONI MENTALI FATICOSE E PRECARIE. Infatti, lo studente, nello sforzo di percepire le parole tenderà a ripetere nella proprio testa ciò che ha sentito per verificare l’esattezza della sua percezione, ma in questo modo il RITARDO risulta irreparabile trovandosi così a rincorrere incessantemente le parole “in fuga” - mancheranno di conseguenza la comprensione indispensabile dei passaggi e dei collegamenti. INDISPENSABILE sfruttare la CORRISPONDENZA DIRETTA tra la modalità di presentazione dei contenuti di tipo visivo-sequenziale o di tipo visivoglobale e la modalità evocativa diretta di tipo visivo (ri-vedere mentalmente) DISABILITA’ SENSORIALI - Una didattica più congrua può scaturire dall’intreccio tra le modalità di presentazione visivo-ipertestuale spazio-temporale e il bilinguismo (italiano e lingua dei segni). - La didattica visiva consente di garantire agli alunni sordi l’accesso all’informazione e permette inoltre di: INTEGRARE / SOSTITUIRE la spiegazione orale dell’insegnante curricolare quella in lingua dei segni. - La didattica visiva si basa su progettazione e costruzione Percorsi Visivo Ipertestuali Spazio-Temporali GRAFICO-VISIVO (immagini e testi) GRAFICO-TESTUALE solo testi scritti e frecce di collegamento DISABILITA’ SENSORIALI DISABILITA’ SENSORIALI DISABILITA’ SENSORIALI DISABILITA’ SENSORIALI DISABILITA’ SENSORIALI CECITA’ i criteri sono delineati dalla legge 138 del 2001, che individua i ciechi e gli ipovedenti in base alla acuità visiva (visus) e all’ampiezza del campo visivo (la porzione di spazio che l’occhio è in grado di vedere davanti a sé). • Cieco assoluto: colui che non vede nulla o al massimo è in grado di percepire una fonte luminosa o il movimento di una mano posta davanti all’occhio; • Cieco parziale: soggetto con un visus inferiore ad 1/10; • Ipovedente grave: colui che ha un visus compreso tra 1/20 e 1/10 oppure una riduzione del campo visivo tra il 50% e il 60%; • Ipovedente medio-grave: colui che ha un visus compreso tra 1/10 e 2/10 oppure una riduzione del campo visivo tra il 30% e il 50%; • Ipovedente lieve: colui che ha un visus compreso tra 2/10 e 3/10 oppure una riduzione del campo visivo tra il 10% e il 30%. La vista è il sintetizzatore dell’esperienza Fraiberg, 1977 Il deficit visivo si ripercuote sulle seguenti funzioni • Organizzazione ritmo-sonno-veglia • Strutturazione del rapporto madre-bambino • Competenze oculomotorie, motorie, psicomotorie • Competenze cognitive • Funzioni neuropsicologiche • Competenze relazionali, comunicative e linguistiche • Apprendimenti formali Lo sviluppo motorio è influenzato dal deficit visivo sia in senso temporale (età media di acquisizione della deambulazione autonoma 19 mesi ) che qualitativo (modalità della funzione ) Sviluppo posturo-motorio nel bambino con deficit visivo 2 Fasi Primo semestre Secondo semestre Controllo del capo Stazione seduta Afferramento Gattonamento Stazione eretta Deambulazione La capacità di raggiungere un oggetto presentato secondo modalità sonore (e tattili ) svolge il ruolo di organizzatore dello sviluppo motorio. Reach on sound Capacità di orientarsi e raggiungere un oggetto presentato mediante modalità sonore Sviluppo affettivo-relazionale Segni oculo-digitali nel bambino cieco Pressione dei bulbi oculari Stress acuto o dolore periferico Attivazione della corteccia visiva Produzione di endorfine endogene Produzione di sensazioni di luce Analgesia secondaria dovuta allo stress Jan and Freeman 94 Ipotesi dell’ “Arousal” Le stereotipie sono un modulatore dello stato di allerta PRESSIONE DEGLI OCCHI SUZIONE DELLE DITA + SFARFALLARE LE MANI SALTARE - IL LIVELLO DELLA STIMOLAZIONE DEL BAMBINO Lo scopo è mantenere lo stato di allerta ottimale Zentall and Zentall Comportamenti stereotipati: intervento - Favorire le attività alternative che aumentino la motivazione - Ridurre le situazioni di stress - Evitare le situazioni di ipo/iper-stimolazione Altri segni di allarme ! Scarso uso adattivo delle mani per la esplorazione e la ricognizione degli oggetti ! Assenza o incoerenza nel “reach on sound” oltre il 4° mese di vita Altri segni di allarme ! Persistenza di un eccessivo investimento della cavità orale quale principale interfaccia con l’ambiente ! Persistenza di un legame esclusivo con la madre e la presenza di crisi di angoscia nelle esperienze di separazione DISABILITA’ SENSORIALI Osservazione e descrizione: • La curiosità dell’alunno e le sue strategie di osservazione. • Le modalità di comunicazione dell’esperienza vissuta. • La condotta del chiedere e dell’offrire. • Il desiderio di conoscere l’alunno da parte del contesto scolastico. • L’immagine dell’alunno nel contesto scolastico. • le offerte e le richieste da parte del contesto scolastico. L’educazione del soggetto disabile: l’insegnamento scolastico, la riabilitazione e l’esperienza socio-culturale La scelta delle esperienze significative. Un alunno disabile visivo ha soprattutto bisogno di percepire l’ambiente scolastico adeguato alle sue specifiche esigenze e capace di modificarsi a favore della sua personale specificità. Egli deve essere aiutato a conoscersi, a valutare la propria condizione e a confidarvi. Attribuendo maggiore dignità e validità ai suoi mezzi di osservazione, egli potrà integrarsi nel gruppo classe senza dover mimetizzare la sua diversità e divenire protagonista del suo apprendimento. L’alunno cieco ha bisogno di sperimentare e di costruire la propria autonomia e di esperienze reali, di vissuti concreti che possano costituire la base per l’insieme delle elaborazioni simboliche della vita scolastica. 1- 2- Il problema dei contesti. L’integrazione non può esaurirsi alla sola esperienza scolastica. Il PEI indica spesso la necessità di esercitazioni, di ricerche guidate, di esperienze di riabilitazione, di attività socioculturali, che esigono contesti di attuazione distinti dall’ambito scolastico, anche se la cosa migliore sarebbe integrare il progetto educativo personalizzato il più possibile nell’ambito della programmazione educativa e didattica del gruppo classe. Il PEI, comunque dovrà indicare anche il luogo e le figure coinvolte di ogni progetto di attività che esplicita. Tutto ciò presuppone un rapporto collaborativo tra scuola, famiglia e servizio sociosanitario. 3- L’individuazione degli ausili scolastici e dei sussidi didattici (Mazzeo, 1998). Nell’intervento educativo questi rivestono un ruolo fondamentale, appositamente studiati e realizzati per facilitare l’apprendimento concreto e non puramente verbalistico, delle diverse discipline, per agevolare le rappresentazioni mentali, per rinforzare la concretezza delle esperienze e ridurre la distanza conoscitiva tra il bambino e il mondo circostante, soprattutto nelle situazioni difficili da esperire direttamente. - Il primo sussidio tiflodidattico è senza dubbio il libro Braille, - La produzione italiana dei sussidi tiflodidattici: - Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi, - Biblioteca Italiana per i Ciechi “Regina Margherita” di Monza, - l’Istituto dei Ciechi di Milano - Stamperia Braille della Regione Toscana. il sistema di scrittura che utilizza puntini in rilievo, inventato nell’Ottocento da Louis Braille. - Centri di Consulenza Tiflodidattica (attualmente sono sedici e operano in una competenza territoriale anche interregionale). - L’attività prioritaria del Centro è il servizio di consulenza tiflodidattica che offre un contributo alle famiglie, alle scuole e alle strutture educative del settore, nella predisposizione del percorso formativo dell’alunno con minorazione visiva, indicando le strategie, la metodologia e i sussidi specifici più adeguati per l’organizzazione dell’attività educativa. - Presso il Centro è presente una buona parte dei sussidi tiflodidattici prodotti in Italia destinati a diversi ordini di scuola, per le varie finalità e discipline; Es “Aladin”, l’apparecchio per ascoltare i libri audio digitali, e il fornetto “Zy-fuse”, per la riproduzione delle immagini in rilievo. I sussidi hanno la finalità: - potenziare le capacità di esplorazione tattile, le abilità operative e di autonomia, la competenza linguistica e comunicativa. Tipologia di materiale utilizzato: - non esclusivamente tattile, ma anche visivo o visivo-tattile. ad esempio, ai libri tattili per gli alunni della scuola materna, finalizzati a sviluppare e stimolare il processo simbolico e la capacità di rappresentazione mentale, oppure ai sussidi per l’apprendimento dei primi concetti spaziali, o ancora ai sussidi per l’apprendimento delle operazioni di avviamento logico-matematico, quali la classificazione, la selezione e la seriazione. L’efficacia del materiale didattico sia tiflologico, sia comune, non sta tanto nella sua molteplicità, quanto, piuttosto, nello stimolo che esso può offrire all’attività immaginativa del bambino non vedente, nonché nella corretta utilizzazione. Nella fase di presentazione e di uso iniziale del sussidio scelto, è necessaria la presenza dell’insegnante che deve predisporre, innanzitutto, un ambiente misurato e ordinato per favorire l’interesse e la concentrazione e quindi valutare le abilità operative dell’alunno. Anche la modalità d’intervento dell’insegnante deve essere individuata in base alle capacità cognitive, esplorative e motivazionali espresse dal bambino, per cui, se necessario, potrà intervenire con un aiuto fisico oppure con opportune indicazioni verbali, rispettando SEMPRE modalità e tempi di approccio conoscitivo, senza MAI usare il metodo delle anticipazioni, ma incoraggiandolo verso la conquista di una completa autonomia. viale Montegrappa, 6 32032 Feltre - Belluno Tel.0439/880425 Fax: 0439/847288 Internet: www.libroparlato.org E-mail:[email protected] Catalogo delle opere della Stamperia Braille suddiviso per Materia disponibili per la Stampa Braille o formato elettronico APPRENDIMENTI SCOLASTICI ITALIANO e STORIA: la lettura dei libri di testo o dei brani letterari, può essere svolta agevolmente tramite il Braille o attraverso la registrazione su audiocassetta, più semplice, economica e immediata. Nello studio della storia risulta molto importante far recepire al bambino non vedente il concetto di successione temporale e dei rapporti esistenti fra gli avvenimenti storici. Nei libri di testo in nero vengono spesso riportati schemi raffiguranti la linea del tempo con indicazioni relative al collocamento temporale delle epoche e degli eventi. Perché ciò sia fruibile dal bambino non vedente si può costruire uno schema tattile simile utilizzando fettucce, tavolette forate, chiodini e riferimenti in Braille, come si usa anche per le cartine storico-geografiche in rilievo. In generale gli elaborati scritti vengono svolti in Braille e poi trascritti in nero dall’insegnante di sostegno se il docente curricolare non è in grado di decifrare l’alfabeto in rilievo. (computer o un dispositivo che scarichi il contenuto dello scritto su una normale stampante in nero). APPRENDIMENTI SCOLASTICI MATEMATICA: “cubaritmi”, costituito da una serie di cubetti mobili a sei facce che possono essere disposti all’interno di una tavoletta contenente delle caselle, permette di eseguire semplici calcoli e piccole espressioni. La lavagna è un fondamentale strumento didattico, (accorgimenti) - procedere non troppo velocemente - illustrando ogni passaggio logico - pronunciare a voce alta ciò che viene scritto, - evitando “Qui vedete”, ecc. - sincerarsi che il bambino sia riuscito a seguire I grafici cartesiani possono essere costruiti attraverso la tecnica delle fotocopie tattili su carta contenente microcapsula ad espansione termica oppure tramite l’inserimento di chiodini su un piano e collegando gli stessi con fili o elastici. Utili le calcolatrici sonore e tavolette dei logaritmi in Braille. APPRENDIMENTI SCOLASTICI GEOMETRIA: tavole in rilievo raffiguranti i poligoni e le figure dei solidi, la cui esplorazione deve essere guidata dall’insegnante di sostegno e richiede sicuramente più tempo per la comprensione rispetto a chi può usare la vista e cogliere le immagini nel loro insieme. GEOGRAFIA: carte geografiche tattili, mappamondi e tavole astronomiche, il cui livello di definizione è necessariamente ridotto rispetto alle raffigurazioni in nero. Esistono alcuni modelli di bussola tattile che possono aiutare nell’identificazione dei punti cardinali, ma anche nell’orientamento alla mobilità autonoma, poiché può aiutare nell’elaborazione di mappe mentali relative agli spazi. Anche in questo caso i libri possono essere registrati o trascritti in Braille. APPRENDIMENTI SCOLASTICI Complicato appare l’insegnamento delle SCIENZE NATURALI, della fisica, della chimica. I vecchi istituti per ciechi spesso disponevano di alcune semplici attrezzature di laboratorio, che consentivano la sperimentazione di alcuni fenomeni fisici basilari (piani inclinati, leve, pendoli sonori, ecc.). Scienze naturali, modelli smontabili a grandezza naturale del corpo umano, degli organi, dello scheletro; percorsi tattili naturalistici allestiti in alcuni parchi e riserve, che consentono di toccare vari tipi di piante, alberi, fiori, frutti e corredati da pannelli esplicativi in rilievo e audiocassette, minerali e fossili, che possono essere esplorati e toccati, o ancora registrazioni di versi degli animali o altri suoni e rumori naturali. DISEGNO ED EDUCAZIONE ALL’IMMAGINE solitamente scarso interesse da parte del bambino con cecità, soprattutto se congenita, verso la rappresentazione grafica del reale. È importante che si compia uno sforzo, non tanto finalizzato a incentivare la fruizione di immagini da parte dei non vedenti, quanto mirato a fornire concetti e nozioni astratti dai quali non potranno prescindere nella vita di relazione sociale nella comunità dei vedenti. DISTURBI VISUOPERCETTIVI E VISUOSPAZIALI ! Quali disturbi? ! In quali patologie? 1 I disturbi non verbali sono in generale meno studiati e meno diagnosticati rispetto a quelli verbali In età evolutiva a seconda dell’età e del tipo di eziogenesi, le alterazioni del sistema visuo-spaziale e visuo-motorio possono configurare quadri clinici diversi, che devono quindi essere conosciuti I disturbi di tipo visuo-percettivo possono essere presenti come sintomo principale o fare parte di più complessi quadri clinici 2 Questionario osservativo SVS per gli insegnanti 1) Memorizza facilmente nomi, nozioni, poesie? 2) Sa sfruttare adeguatamente lo spazio del foglio quando disegna? 3) Sa usare strumenti (forbici, righe, squadra, ecc..)che richiedono l’uso indipendente, ma coordinato delle mani? 4) Riesce a comprendere comandi e testi che implicano relazioni visuo-spaziali? 5) Sa eseguire movimenti complessi relativi alla vita di ogni giorno (es: allacciarsi le scarpe) 6) Quando fa i calcoli dimostra di ben orientarsi e scrive i numeri in maniera ordinata(li incolonna bene) 7) Si orienta bene nello spazio? 8) E’ abile nel disegno? 9) Ha facilità di rapporti con i suoi coetanei? 10) Presenta un buon apprendimento linguistico? 11) Presenta un buon apprendimento matematico? 12) Dimostra buone competenze nei contesti di apprendimento che richiedono l’uso di abilità visuospaziali? 13) Si distrae facilmente? 14) E’ spesso irrequieto o iperattivo? 15) E’ un buon osservatore dell’ambiente in cui vive? 16) E’ interessato e sa affrontare le novità? 17) Presenta nel complesso buone potenzialità cognitive? 18) E’ di ambiente socioculturale svantaggiato? Principali difficoltà in ambito “non verbale” DISTURBI PERCETTIVI -->disturbi nella percezione visiva, attenzione visiva, esplorazione visiva, difficoltà nel riconoscere figure e oggetti (agnosie), difficoltà nel fare una “sintesi” delle parti di una figura in un tutto unitario e dotato di senso (simultagnosia) DISTURBI SPAZIALI -->disturbo di organizzazione dello spazio: distorsione nella percezione e nella stima delle relazioni spaziali esistenti tra gli oggetti del mondo circostante e tra questi e il soggetto stesso; difficoltà nel percepire l’orientamento degli stimoli, e ricorrente caduta anche nel pensiero (rappresentazione) e nella capacità di memoria spaziale DISTURBI PRASSICI -->disturbi nelle ”prassie” (attività intenzionali, sequenza di azioni finalizzati ad uno scopo); le strategie motorie sono semplici e stereotipate dovute a una ridotta capacità di “rappresentarsi” l’oggetto su cui agire, lo spazio in cui è collocato e la sequenza delle azioni necessarie (difficoltà nel coordinare e pianificare i movimenti elementari 3 necessari al raggiungimento di uno sco ...E NELLA SCUOLA? …E NELL’APPRENDIMENTO? Numerosi casi in cui le difficoltà scolastiche si associano non a problemi di intelligenza verbale, quanto piuttosto a limiti di funzionamento dell’intelligenza non verbale: Come si possono manifestare? ! ! ! ! ! ! ! ! DIFFICOLTA’ ORGANIZZAZIONE SPAZIALE DEL FOGLIO (o mantenimento linea) DIFFICOLTA’ NEL CALCOLO SCRITTO DIFFICOLTA’ NELLA GEOMETRIA DIFFICOLTA’ DI LETTURA PER AFFOLLAMENTO PERCETTIVO DIFFICOLTA’ DI SCANSIONE E RICERCA VISIVA (att.visuo-spaziale) CONFUSIONE TRA LETTERE PERCETTIVAMENTE SIIMILI o CON DIVERSO ORIENTAMENTO DIFFICOLTA’ NEL DISEGNO SPONTANEO O SU COPIA COMP. DIFFICOLTA’ DI SCRITTURA (organizzazione spazio o livello grafo-motorio) GRAFO-MOTORIE In quali bambini? - quadri di ritardo cognitivo - paralisi carebrali infantili - alcune forme di disturbi specifici di apprendimento (dislessia e disgrafia) - sindrome non verbale 4 DISTURBI SENSORIALI VISIVI ELEMENTARI Disturbi di campo visivo ! lesioni lungo la via che dalla retina va alla corteccia Cecità corticale (perdita completa della visione) ! lesione bilaterale delle radiazioni ottiche e/o della corteccia striata (o corteccia visiva primaria"lobo occipiatale) ! cause più comuni: ischemia cerebrale (restring/occlusione arteria cerebrale posteriore), con recupero di solito entro la prima settimana (a volte recupero parziale, esiti di agnosia appercettiva o mantenimaento del disturbo dopo anni da evento morboso) Deficit di elaborazione dei colori Acromatopsia: perdita completa della percezione del colore Discromatismo: perdita parziale della percezione del colore Disturbi percezione movimento Disturbi percezione profondità 5 Disturbi di riconoscimento di stimoli visivi Agnosie visive per gli oggetti ! Deficit selettivi nel riconoscimento o identificazione di oggetti o alcune categorie di stimoli (es. volti) ! Non è causato da deficit sensoriali (es. deficit visivi primari), di vigilanza, di esplorazione dell’ambiente ! Riguarda uno specifico canale sensoriale ! Deficit raro 2 forme : " appercettiva ! Mancata costruzione della rappresentazione interna dell’oggetto, deficit al processo di sintesi delle proprietà visive sensoriali in forme percettive strutturate " associativa ! Mancato accesso, per via visiva, alle informazioni semantiche dell’oggetto (es. identificazione), disconnessione tra rappresentazione percettiva dell’oggetto e le conoscenze in MLT (es. nome, caratteristiche strutturali, funzionali, semnatiche) 6 "Sito lesionale: lesioni bilaterali delle cortecce visive associative; lesione Deficit selettivi nel sistema del What (circuiti neurali specifici): Elaborazione visiva sensoriale DEFICIT VISIVO PRIMARIO (caso estremo: cecità) (les. Posteriori e bilaterali) Elaborazione percettiva Elaborazione semantica AGNOSIA APPERCETTIVA (les.parietali dx) * Agnosia per il volto: PROSOPOAGNOSIA AGNOSIA ASSOCIATIVA (les.sx) 8 Prosopoagnosia Incapacità nel riconoscere VOLTI utilizzando la via visiva Due forme: 1. appercettiva ! Mancata rappresentazione del volto 2. associativa ! Mancato accesso/perdita delle conoscenze riguardanti i volti noti ! Sito lesionale: giunzione temporo-occipitale destra o bilaterale 9 Disturbi visuo-spaziali Negligenza spaziale unilaterale! ! NEGLECT (v. lezione attenzione) Incapacità o difficoltà del paziente nel: " cogliere la presenza e riferire eventi (stimoli sensoriali), che hanno luogo nella parte controlaterale al lato della lesione cerebrale " esplorare la parte di spazio controlaterale al lato della lesione (controlesionale) Non dipende da: " deficit motori primari " deficit sensoriali primari Eziologia: "malattia cerebrovascolare "neoplasia "trauma cranico "patologia degenerativa 10 1. Prestazione di un paziente in un test di esplorazione visuomotoria, il test di cancellazione di linee 2. Prestazione di un paziente nella prova di bisezione di una linea 11 3. Prestazione di un paziente nel test di disegno a memoria di un orologio 12 Deficit prassico-costruttivi Incapacità nel produrre costruzioni tridimensionali o disegni bidimensionali, in cui l’incapacità a generare un prodotto spazialmente ben organizzato non è attribuibile ad aprassia per singoli movimenti. Deficit complesso, cui possono contribuire molti fattori: ! percezione visiva e spaziale ! attenzione visuo-spaziale ! memoria (episodica e semantica) ! processi di organizzazione della risposta motoria e di controllo visuo-motorio … 13 DEFICIT SENSORIALE PRIMARI Difficoltà nelle abilità visuo-spaziali (localizzazione e movimento) LESIONI CONGENITE: PARALISI CEREBRALI INFANTILI Deficit visuo-costruttivi, deficit visuo-percettivi e visuo-spaziali Spesso associati deficit oculomozione I deficit visuo-spaziali e visuo-percettivi (non legati a componente esecutivamotoria) sono più evidenti per lesioni emisfero destro (emiplegie sinistre) Deficit di tipo visuo-percettivo sono frequenti nei casi di diplegia 14 DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO NON VERBALI (visuo spaziali) Rourke,1989; Tranel et al., SINDROME NON VERBALE (NVLD: Non verbal learning disabilities! DANV ** assenza di fattori di esclusione per DSA (handicap, ritardo cognitivo, fattori esterni) !analogo ad altri DSA con alla base difficoltà negli apprendimenti che richiedono analisi visiva e spaziali e specifico profilo cognitivo! più pervasivo p. sociale e emotivo Sintomi non-verbali e coinvolgimento emisfero destro: • Carenti abilità visuo-spaziali (es. memoria di lavoro visuo-spaziale; attenzione) • Impairment organizzazione visuo-percettiva • Impairment coordinazione psicomotoria • Impairment abilità non-verbali (discrepanza rispetto a verbali nelle scale Wechsler) • Difficoltà emotivo-relazionali (prescolare:iperattività, poi ritiro sociale, problemi psichiatici di tipo internalizzato in adolescenza es. depressione) Discalculia (area apprendimento che implica abilità visuo-spaziale) • • Altri deficit scolastici: matematica, aritmetica, scienze, competenze grafo-motorie precoci, attenzione • Segni neurologici lievi a carico emisoma sinistro • Impairment compiti tattili complessi 18 La sindrome non verbale (Rourke): - forte divario tra componenti verbali (sufficienti) e di non-verbali (deficit visuo-spaziale) - a lungo ignorato, recentemente investigato e descritto in modo autonomo; - può emergere confrontando il Q.I. verbale e di performance ottenuto con le scale Wechsler: Q.I. verbale= abilità verbali ed educazionali acqisite nell’ambiente educativo e scolastico Q.I. performance= misura delle competenze spaziali-meccanico-pratiche, che riguarda la destrezza nell’elaborare e manipolare immagini, nell’analisi e sintesi visuo-percettiva e nella coordinazione visuo-motoria ! in particolare la caduta in almeno due di questi subtest non-verbali: disegno con cubi, ricostruzione di oggetti, cifrario; ! prestazioni migliori in almeno due dei seguenti subtest verbali: informazioni, vocabolario, somigglianze - comporta difficoltà di apprendimento , soprattutto in alcune aree di competenza quali il disegno, la matematica, problem solving, a geometria, abilità visuospaziali implicate nella lettura e nella scrittura, prassie e competenze psicomotorie più complesse, orientamento; sono presenti inoltre difficoltà nella memoria non verbale e nei processi di pinificazione e montoraggio, ridotta competenza sociale e scarso adattamento di fronte a compiti nuovi. 19 www.nld-bprourke.ca/! criteri diagnostici e materiali diversi per diverse età (6-8 vs 9-15) DIFFICOLTA’ ORGANIZZAZIONE SPAZIALE DEL FOGLIO • difficoltà calcolo scritto (incolonnamento) •Difficoltà grafia e organizzazione del testo scritto •Disegno (spontaneo o su copia) : controllo grafico o org. spaziale 22 ALCUNE SINDROMI GENETICHE Es. Sindrome di Turner : deficit visuo-percettivi Sindrome di Williams : deficit visuo-spaziali (difficoltà a integrare i dettagli in unico percetto che rispetti le relazioni spaziali tra le parti :processamento visivo locale ma non globale. B) DISEGNO DI UN ELEFANTE 24 B) COPIARE UNA LETTERA “D” FORMATA DA TANTE “Y” 25 Indicazioni di trattamento Un testo di riferimento: “ABILITA’ VISUO-SPAZIALI” di Cornoldi, Friso, Giordano, Molin, Poli, Rigono e Tressoldi Ed. Erickson 3°elementare-3°media Aree di intervento: ! abilità visuo-spaziali (es. memoria- percezione-analisi visuo-spaziale) ! disegno ! matematica ! prassie Questionario ! geometria osservativo VS ! geografia ed orientamento per insegnanti ! competenza sociale ! scienze ! computer "TRASVERSALE: aspetti metacognitivi (consapevolezza, strategie e procedure di controllo) Spesso utile integrare con intervento psicomotorio, trattamenti neuropsicologici mirati, lavoro metacognitivo, strategie compensazione (es.verbali) o facilitazioni 26 Obiettivi e Modalità di intervento di alcune aree: 1. Area visuo-spaziale Obiettivi :1) saper analizzare una configurazione visuo-spaziale e memorizzarla 2) sapersi orientare in una configurazione visiva 3) costruire un’immagine visiva 4) organizzare spazialmente input visivi Modalità: -migliorare la fase di decodifica degli stimoli, analisi preliminare -selezionare-ridurre le infoemazioni per non sovraccaricare il sistema di memoria -aggregare stimoli in chunks visuo-spaziali -suggerire utilità dell’immagine mentale per eseguire esercizi -incrementare capacità di operare sulle immagini mediante la verbalizzazione -possibile integrazione con attività al computer 2. Disegno Altri programmi specifici per MBT visuo-spaziale Obiettivi :1) organizzazione del foglio 2) copia modelli grafici 3) disegno libero Modalità: -esercitare la manualità e acquisire abilità di base -uso di carta quadrettata, bastoncini o alro materiale per pianificare il disegno prima di svolgerlo, disegni da completare -favorire soluzioni strategiche: verbalizzazione, adeguata codifica, analisi componenti rilevanti27 del disegno, 3. Matematica Obiettivi :1) allineamento dei numeri con tabelle o strategie interne di riconoscimento dell’errore 2) lettura direzionale: ordinamento seriale (min—max), rapporti di grandezza tra due numeri, direzione nelle operazioni matematiche 3) attenzione ai dettagli visivi: segno matematico, segni visivi che indicano quantità numeriche in esercizi e problemi, esercizi più generali di concentrazione visiva 4) migliorare grafia dei numeri: copiare numeri scritti da insegnante, riflessioni su importanza della corretta grafia del numero per non sbagliare risultato, esercizi per automatizzare la corretta esecuzione dei simboli numerici e consapevolezza delle strategie che invece ostacolano una buona realizzazione grafica dei numeri 5) uso di cartoncini esterni per ricordare le regole principali dei calcoli e strategie per pianificare i passaggi necessari ad eseguire i calcoli 4. Prassie Obiettivi :1) Autoconsapevolezza delle caratteristiche del proprio movimento 2) Uso degli strumenti (squadra, riga, compasso, forbici): addestramento e applicazione in compiti diversi per acquisire automatismo e fluidità 3) Pianificazione dell’azione 4) Ordine nelle proprie cose (es. cartella, tavolo da lavoro) 5) Ordine nella scrittura (es. rapporto spazio-grandezza, qualità gesto grafico) 6) acquisizione di più adeguati programmi motori e strategie grazie a imitazione di movimenti eseguiti da una persona guida 7)suddivisione dell’azione motoria complessa in sotto-azioni elementari e lavoro di automatizzazione su queste abilità di base 28 8) consapevolezza di eventuali strategie di compenso In generale quindi nell’intervento.... ! intervento su abilità di base (trattamenti specifici di tipo cognitivo e neuopsicologico) ! lavoro metacognitivo ! interventi psicomotori ! lavoro su aspetti emotivo-relazionali ! misure dispnsative e compensative 29 Definizione Disordini della postura e del movimento, permanenti ma non invariabili, dovuti ad una encefalopatia precoce, non evolutiva (pre-peri-post-natale: encefalopatia ipossico-ischemica, emorragie cerebrali, infezioni ecc…). Quadri clinici Esistono quadri clinici differenti: • per la natura del disturbo motorio: spastico, atassico (equilibrio), discinetico (movimenti involontari); • per la geografia del disturbo motorio: emiplegia, diplegia, tetraplegia; • per la frequente e variabile associazione di danni sensoriali (vista e udito), di alterazioni manipolatorie e prassiche, di ritardo mentale, di disturbi del linguaggio e di limitazione nei bisogni elementari (alimentazione, controllo sfinteriale) Funzioni cognitive. La loro valutazione è indispensabile per definire l intervento riabilitativo-educativo più idoneo e per stabilire la prognosi. Le difficoltà motorie, sensoriali e di espressione verbale spesso presenti rendono difficile l uso degli strumenti specifici della valutazione neuropsicologica (ad es. WISC-R). Si deve quindi mettere in atto un approccio a) flessibile, adattando le procedure alle caratteristiche delle disabilità motorie; b) E di tipo qualitativo, non utilizzando il QI ma un profilo di abilità che possano essere indagate con strumenti diversi non dipendenti da competenze motorie. Ad esempio strumenti che non richiedano risposte verbali ma che propongano compiti associativi o logici per i quali è sufficiente come risposta l indicazione gestuale o di sguardo (LEITER; RAVEN). indispensabile osservare l uso adattivo delle abilità cognitive nel contesto dell interazione con la madre, nel gioco e nell interazione con il terapista: il tipo di comunicazione (gestuale o verbale), l iniziativa spontanea nell esplorazione e nell interazione, la variabilità o la stereotipia delle attività, le caratteristiche dell attenzione, l adattabilità del bambino al contesto di gioco e di interazione, il controllo delle frustrazioni e la perseveranza nei tentativi di soluzione di un compito. . Funzioni visive. E indispensabile avere una precisa valutazione di queste funzioni così spesso compromesse nel bambino con PCI. Acuità visiva Motilità oculare Abilità visuo-percettive. Queste ultime (analisi dei rapporti spaziali, discriminazione di forme e figure, coordinazione delle attività oculomotorie) sono prerequisiti per gli apprendimenti scolastici quindi di particolare interesse in questo contesto ai fini della programmazione didattica e riabilitativa del bambino. . Funzioni manipolatorie e prassiche. Tale valutazione deve essere condotta in situazione di gioco proponendo oggetti e attività prassiche adeguate al livello cognitivo e alle caratteristiche del disordine motorio individuale. Si devono rilevare a) condotte di afferramento, b) condotte esplorative, c) capacità del bambino di scoprire l uso di oggetti e di organizzare sequenze di azioni nella soluzione di compiti, d) imitare gesti semplici o complessi in attività di autonomia, e) controllo del braccio e dell avambraccio, f) tipo di prensione, g) movimenti delle dita. Tale valutazione permette di evidenziare la modalità con cui il disordine motorio vincola e interferisce con l emergere di azioni e con il loro utilizzo in attività prassiche e di autonomia (es. scrittura, disegno); esso costituisce quindi la chiave interpretativa per definire un progetto educativo e riabilitativo. . Il livello di autonomia acquisito dal bambino nel contesto familiare e sociale. Il suo potenziamento deve essere l obiettivo prioritario di tutti gli interventi riabilitativi ed educativi. Per la valutazione di questa dimensione si utilizzano scale di sviluppo con sottoscale relative all autonomia nel settore personale e sociale (scale Griffiths): alimentazione, abbigliamento, igiene personale, controllo sfinterico, uso del denaro, uso del telefono, orientamento, uso dell orologio. . Oltre alla valutazione dell autonomia funzionale acquisita è necessario valutare: - il livello di assistenza richiesto per realizzare una determinata funzione, - le modificazioni ambientali necessarie (ausili e attrezzature) per favorire l autonomia del bambino. CERTIFICAZIONE DIAGNOSTICA Valutazione eseguita in data A. BREVI NOTE ANAMNESTICA. B. PERCORSO DI VALUTAZIONE DI BASE La valutazione è stata effettuata con il contributo B1. Valutazione neurologica L'esame neurologico di base esclude deficit neurologici focali e sensoriali (visivi e uditivi), della lateralità (sinistra per occhio, mano, piede), del controllo posturale (equilibrio, atteggiamento posturale nella scrittura). Si segnala impaccio motorio generalizzato. B2. Livello cognitivo Il livello intellettivo si attesta nei limiti di norma, sebbene si segnali una significativa discrepanza tra le competenze verbali (adeguate) e quelle visuo-spaziali e prassico-costruttive (deficitarie). Il deficit delle abilità visuo-spaziali è confermato anche dal risultato ottenuto alle matrici di Raven. Abilità scolastiche: • • • • • • Lettura: non adeguata in termini di velocità; adeguata in termini di accuratezza. La lentezza della lettura condizionerà negativamente le prestazioni richieste con uno stretto limite di tempo e determinerà un significativo allungamento dei tempi necessari per lo studio, lo svolgimento dei compiti e delle verifiche. Si sottolinea che le difficoltà evidenziate per la lingua italiana, avranno una maggiore espressività nella lingua inglese. Comprensione del testo: deficitaria, prestazione imputabile al deficit di decodifica e allo stile cognitivo impulsivo e poco riflessivo. La difficoltà di comprensione del testo potranno influire negativamente su tutti gli ambiti disciplinari mediati dal testo scritto. Scrittura (competenza ortografica): la competenza ortografica è deficitaria. Le difficoltà ortografiche risulteranno più evidenti nei dettati incalzanti e nelle produzioni scritte spontanee (a causa del carico ideativo). Si sottolinea, inoltre, che le difficoltà evidenziate per la lingua italiana, avranno una maggiore espressività nella lingua inglese. Scrittura (velocità esecutiva e qualità del tratto): la scrittura è lenta, la qualità del tratto è discreta. La lentezza nella scrittura condizionerà negativamente le prestazioni richieste con uno stretto limite di tempo e determinerà un significativo allungamento dei tempi necessari per lo svolgimento dei compiti e delle verifiche. Calcolo: le abilità numeriche e di calcolo sono deficitarie e caratterizzate da lunghi tempi esecutivi. Si segnala l’uso delle dita per i calcoli. La lentezza della scrittura e il deficit di automatizzazione del calcolo, condizionerà un allungamento dei tempi necessari per lo svolgimento delle verifiche in ambito matematico, soprattutto se richieste senza l’impiego di strumenti compensativi. Risoluzione dei problemi: deficitaria. Osservazione in merito al comportamento comunicativo spontaneo del soggetto: La modalità relazionale è caratterizzata da tratti di inibizione. C. EVENTUALI APPROFONDIMENTI C1. C2. Esami clinico-strumentali specialistici della vista e/o dell'udito: Non ha effettuato recentemente visita oculistica. Non ha mai mostrato problematiche di competenza ORL per cui non ha mai effettuato esame audiometrico. Competenze linguistiche • Linguaggio espressivo: adeguato in termini di accesso al lessico; si segnalano • difficoltà unicamente nella prova di fluenza categoriale. Linguaggio recettivo: il vocabolario recettivo e la comprensione grammaticale sono • nella norma. Abilità metafonologiche: risultano deficitarie. C3. Competenze mnestiche, attentive, visuo-spaziali La memoria a breve termine è nella fascia inferiore della norma nella modalità verbale, adeguata in quella visuo-spaziale. L’attenzione è risultata complessivamente adeguata. L’integrazione visuo-motoria (riproduzione di forme geometriche) è deficitaria. La collaborazione è stata adeguata, tuttavia si segnala la presenza di uno stile cognitivo impulsivo e poco riflessivo che ha condizionato l’esito di numerose prove. Si segnalano tratti di inibizione. D. CONCLUSIONI La valutazione ha rilevato un livello intellettivo che si attesta nella norma, sebbene si sia evidenziata una significativa discrepanza tra le competenze verbali (nella norma) e quelle visuo-spaziali e prassiche (deficitarie). Tale profilo è indicativo di un disturbo non verbale dell’apprendimento, ovvero di una condizione caratterizzata da difficoltà nella gestione delle richieste mediate da informazioni o processamenti visuo-spaziali o di tipo grafo-motorio (es. scrittura, disegno geometrico), a fronte di competenze adeguate quando il processamento richiesto è di tipo verbale. Il ragazzo ha mostrato uno stile cognitivo impulsivo e difficoltà di indirizzamento delle risorse cognitive, che hanno avuto ripercussioni su diverse prestazioni nell’ambito della valutazione e che nella quotidianità limitano significativamente l’autonomia nella gestione delle richieste scolastiche. A questo proposito si segnala che il ragazzo è stato affiancato dall’insegnante di sostegno per tutto il corso del presente ciclo scolastico. Sono inoltre evidenti difficoltà diffuse nell’ambito degli apprendimenti scolastici: lentezza della lettura e difficoltà di comprensione del testo, lentezza della scrittura, difficoltà ortografiche e deficit di automatizzazione nell’ambito del calcolo, che si connotano in termini di disturbi evolutivi specifici misti (ICD-10 F83). Considerato il quadro emerso, in base alla Direttiva Ministeriale del 27/12/2012 sui Bisogni Educativi Speciali, il ragazzo avrebbe il diritto a usufruire dei provvedimenti della legge 170 e delle “Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento” del 12.07.2011. Tuttavia, considerata la complessità delle problematiche rilevate per la difficoltà ad indirizzare autonomamente le risorse cognitive, qualora XXXXXX non riuscisse a gestire le richieste del prossimo ciclo scolastico, si dovrà avviare la procedura per l’assegnazione del sostegno in ambito scolastico, al fine di garantire una programmazione individualizzata (PEI) con obiettivi minimi che garantisca le misure di cui il ragazzo ha bisogno. E. PROPOSTE PER L’INTERVENTO Si consiglia di avviare un percorso psicopedagogico e motivazionale che abbia come obiettivo il miglioramento dell’indirizzamento e del controllo delle risorse cognitive, oltre che l’acquisizione di maggiore autonomia nella gestione delle richieste scolastiche. Parimenti utile un percorso mirato ad acquisire autonomia ed efficienza nell’uso degli strumenti compensativi: programma 10 dita per la videoscrittura; penna con registratore mp3 integrato (es. smart pen reperibile sul sito www.livescribe.com); sintesi vocale (es. personal reader reperibile sul sito www.anastasis.it) e libri digitali (reperibili sul sito www.aiditalia.org).