Q - a scuola di guggenheim
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Q - a scuola di guggenheim
LETTERA Q La Q è celeste, maldestra e goffa. Quando si muove rompe sempre qualcosa. Un giorno però… Incontra un’altra lettera la O gentile, educata e perfetta che le insegna le buone maniere. La portò al museo delle lettere a scoprire i suoi antenati. La G, fece loro da guida e le portò subito davanti al ritratto del generale R che condusse la guerra delle consonanti contro le vocali: “la rivoluzione delle lettere”. Continuando il giro turistico incontrarono il busto della D che aveva scritto “L’alfabeto divino”. Alla fine la guida mostrò un dipinto ritraente la pace delle vocali e delle consonanti. Uscite dal museo si salutarono e la Q incontrò la U; s’innamorarono perdutamente e così è spiegata la nascita di QUI, QUO e QUA. Il “violinista verde”, in sciopero da 3 giorni perché si era stancato di suonare continuamente nel quadro di Chagall stava girando per le strade di Letterandia in cerca di nuove idee e testi per la sua musica. Non trovando niente, andò in un negozio del “fai da te” per creare un nuovo strumento. All’ingresso il violinista incontrò la lettera Q e insieme andarono a cercare i pezzi per costruire… Istituto Comprensivo di Lendinara, Rovigo – classe II B All’ingresso il violinista incontrò la lettera Q e insieme andarono a cercare i pezzi per costruire… …un testo musicale, composto non da note, ma da lettere. Il violista e la lettera Q entrarono nel teatro e rimasero sbalorditi vedendo l’immenso salone illuminato. Si guardarono intorno: quante decorazioni, quanti stucchi, che lampadari!! Ad un tratto partì una musica soave, commovente. Guardarono verso l’orchestra riconoscendo i musicisti che avevano dato vita a quella magia. Il violista e la lettera Q era affascinati e ammirati per l’esibizione della lettera P al violoncello, della lettera S al contrabbasso, della lettera A al violino. Il violinista si accorse che mancava una lettera per completare il quartetto d’archi e così invitò la lettera Q ad unirsi alle altre lettere-musiciste, per suonare la viola. La lettera Q fu felice di far parte del quartetto, prese posto nell’orchestra e incominciò a suonare. Istituto Comprensivo di Lendinara, Rovigo – classe II C La lettera Q fu felice di far parte del quartetto, prese posto nell’orchestra e incominciò a suonare. questa orchestra era un po’ strana, perché la lettera R recitava il “Requiem” sopra ad una rana, la S suonava un serpente strabico, mentre la T ronfava rumorosamente dentro ad un trombone terrificante. E che dire della P? Era nata povera ma poi, per caso, era diventata popolare in una pizza sperduta di Pisa, suonando il pianoforte nei “Pepino e Papaya”, un gruppo pop che proponeva pezzi dei Pooh. Da allora si vantava come una vamp, era veramente viziata e viaggiava solo su vetture con il volante verde. La Q si sentiva diversa, una lettera banale, una…che suonava solo una semplice cornamusa con le corna. Alle prove dell’orchestra arrivò, con una quaglia, il direttore Michelangelo Quaiello. Avanzò come un fotomodello nel suo pigiama grigio con i coccodrilli gialli; si guardava attorno, sgranando gli occhi da doppie pupille e strillava come un ossesso con la sua bocca storta, saltellando qua e là nella sala da concerto. La lettera Q si girò di scatto, lo vide di fronte a sé e rimase traumatizzata. Istituto Comprensivo di Lendinara, Rovigo – classe III A La lettera Q si girò di scatto, lo vide di fronte a sé e rimase traumatizzata. Era M! stava li, solitario, con l’arma del delitto ancora in mano. L’aveva usata, infatti, per sbarazzarsi del suo odioso amico traditore….tutto iniziò un giorno come gli altri, mentre la punteggiatura giocava tra le righe; M e P stavano vicini come al solito ma, per uno strano motivo, lo sguardo di P incrociò quello di N che, infastidito dalla crudele regola grammaticale, era costretto a rinunciare all’amore della sua vita, la sua anima gemella, l’affascinante e seducente P! N decise, allora, di verificare se il suo amore fosse corrisposto. Appurato il fatto, N e P decisero di incontrarsi in gran segreto a casa di N, per scambiarsi il loro amore. Però, nell’istante in cui le labbra di P sfiorarono quelle di N, entrò M che voleva vedere se i due gradissero una tazza di tè; M, infatti, ne stava prendendo una con la sua vecchia amica Q. Vedendo N e P così pericolosamente vicini, in preda all’ira, M andò dall’amica Q, le strappò la gambetta e con essa pugnalò il migliore amico N. La povera Q, presa dal dolore per la perdita dell’arto inferiore, si rese conto delle intenzioni di M, sentendo un urlo straziante di N. quando il grido gli giunse all’orecchio, si girò si scatto e vide la sua gambetta in mano all’amico M, che aveva lo sguardo assassino e soddisfatto. La lettera Q allora, rotolò verso di lui mancandolo di un soffio. Istituto Comprensivo di Lendinara, Rovigo – classe III B La lettera Q allora, rotolò verso di lui mancandolo di un soffio. Il motivo era molto semplice, la Q non era fatta come la O; infatti aveva una gambetta che le impediva di rotolare comodamente. Precipitò quindi giù in un burrone e perse la gambetta.; diventò tale e quale ad una O. questo avrebbe potuto diventare davvero compromettente per l’alfabeto. Sarebbe stato un problema se non si fosse più potuto usare la lettera Q nelle parole! Ora tutte le Q sarebbero state rimpiazzate dalle O. quindi venne convocata una riunione di tutte le 21 lettere dell’alfabeto, ovviamente mancava la Q. tutti i componenti si spartirono le aree di ricerca, le aree quindi, in cui era probabile fosse stata perduta la gambetta. Cercarono giorno e notte senza tregua, ma non ottennero nessun risultato; nessuno trovò la gambetta. La lettera Q veniva scambiata sempre per una O, tanto che ci si dimenticò della sua esistenza. Tutte le parole formate da una Q vennero eliminate. L’unica che non si dimenticò della sua esistenza era proprio la Q. Quest’ultima sospettava che qualcuno le avesse rubato la gambetta, ma non aveva prove per sostenere questa sua teoria. La Q era convinta che fosse stata la O: solo eliminando la sua gambetta avrebbe potuto ottenere tanto successo ed essere presente in tanti più giornali e in tante più scritte. Così la Q una notte entrò di nascosto nella casa di O, mentre stava dormendo e cercò, facendo il meno rumore possibile, di cercare la sua gambetta. C’era un problema: la Q non era abituata a camminare senza gambetta, quindi non faceva altro che rotolare da una parte all’altra della stanza. Riuscì miracolosamente a trovarla e se la incollò subito; prima che la O si svegliasse uscì, fiera di aver ritrovato se stessa: la mitica Q Istituto Comprensivo di Lendinara, Rovigo – classe III C Riuscì miracolosamente a trovarla e se la incollò subito; prima che la O si svegliasse uscì, fiera di aver ritrovato se stessa: la mitica Q Ora, finalmente, la Q poteva esplorare il mondo. Decise di andare a Parigi sperando di trovarvi l’amore. Il mattino seguente fece la valigie, noleggiò una mongolfiera e si innalzò nell’aria. Il viaggiò durò molte ore, ma alla fine vide la Tour Eiffel e atterrò in un prato davanti l’hotel che aveva precedentemente prenotato. Afferrò le valigie, entrò nella hall e sui fece assegnare la sua camera. Prese l’ascensore, trovando un altro ospite dell’hotel, un tipo molto elegante e affascinante, che indossava uno smoking: la lettera U. i due si presentarono, ma ad un tratto l’ascensore di bloccò e si accesero le luci di emergenza. La Q soffriva di claustrofobia e la U cercò in tutti i modi di tranquillizzarla, finché i tecnici dell’hotel ripararono l’ascensore. Una volta usciti, la U invitò la Q a cena fuori per la sera stessa. La Q accettò molto volentieri, sentendosi emozionata e con le farfalle nello stomaco Istituto Comprensivo di Lendinara, Rovigo – classe I D La Q accettò molto volentieri, sentendosi emozionata e con le farfalle nello stomaco Impacciata, davanti al suo grande amore iniziò ad inventarsi mille bugie, frottole, balle, menzogne, fandonie. Non le poteva nascondere perché ogni volta le si allungava un poco la linguetta che la caratterizza. Dalla felicità le piaceva rotolare, ma la linguetta sbilenca la faceva inciampare. Un giorno, a forza di cadere, si fece molto male e fu costretta ad andare da un medico, il quale gliela amputò. Di conseguenza quella lettera, che sempre si era distinta dalle altre pensandosi preziosa, diventò una semplice e comune O. venne per giunta svalutata anche nel gioco dello Scarabeo! Il suo vero grande amore, il numero 15, con il quale passava la maggior parte del tempo, fece fatica a riconoscerla: dapprima la trovò meno affascinante, poi pensò però che quella nuova compagna gli somigliava di più, potendosi confondere con lo zero: il 15, grazie alla Q senza linguetta, poteva finalmente diventare 150. Uscirono sempre più spesso insieme e gli altri li vedevano come una cosa sola: un numero a tre cifre. Furono fortunati: prima di incontrare il vero 15, che avrebbe guastato la situazione sbugiardandoli, alla Q, la quale si spacciava allegramente per lo zero, iniziò a ricrescere la linguetta. Ma per errore le crebbe dalla parte opposta: improvvisamente la coppia venne divisa da una virgola e tutti videro 15,0. La loro storia non finì con un punto, ma a causa di una banale virgola. La Q capì che non valeva la pena di cambiare per piacere agli altri. Decise di scrivere un libro sull’accaduto. Lo intitolò: 150 motivi per vivere senza 15. Ebbe un grande successo vendendone centocinquantamila copie, e questa volta gli zeri erano tutti veri! La Q, ormai ricca e famosa, iniziò a girare il mondo per promuovere il suo libro. Istituto Comprensivo di Lendinara, Rovigo – classe III D La Q, ormai ricca e famosa, iniziò a girare il mondo per promuovere il suo libro. Salì su un aereo intercontinentale, si accomodò su una poltrona di prima classe accanto al finestrino e si addormentò. Ad un tratto una forte turbolenza…e l’aereo cominciò a perdere quota. Il pilota tentò un atterraggio di fortuna su un’isola sperduta nell’oceano Alfabetico, ma il velivolo si schiantò nelle acque vicino alla costa. Un po’ tramortita Q uscì dall’aereo e raggiunse a nuoto sulla spiaggia. Disperata urlò: “AAAAA” e arrivò la lettera a, indigena che la condusse al villaggio, dove incontrò tute le altre lettere…”Mancavo proprio solo io per completare l’alfabeto” disse Q e A rispose: “Speravamo tanto infatti che tu arrivassi!”. Al calar del solo iniziarono una festa fantasmagorica per l’arrivo di Q, organizzarono un banchetto esotico, ballarono, cantarono,…E all’alba coinvolsero Q nella loro tradizionale battuta di pesca, il vincitore sarebbe diventato re. Non avendo la canna da pesca Q si staccò la gambetta e la utilizzò per pescare…successo straordinario, prese un’alfa, una beta, una gamma, un’enorme omega nonchè un ideogramma cinese di inestimabile valore, ma in quest’ultima impresa perse in acqua la gambetta/canna e così si ritrovò ad essere una O. Al momento dell’acclamazione del vincitore, futuro re, Q si fece avanti soddisfatta….ma senza gambett, visto che la O c’era già, la scambiarono per uno 0 (zero). Dato che lettere e numeri erano acerrimi rivali la mandarono in esilio facendola rotolare come un covone di fieno giù per il pendio, sbattè contro una roccia e…si svegliò, trovandosi distesa dulla sua poltrona di prima classe….era stato solo un sogno. Il pilota annunciò l’imminente atterraggio e lei si preparò a riprendere la campagna promozionale per il suo libro. Istituto Comprensivo di Lendinara, Rovigo – classe III E Il pilota annunciò l’imminente atterraggio e lei si preparò a riprendere la campagna promozionale per il suo libro. Dopo quello che era stato un estenuante viaggio, giunse nell’immensa e affollata città di Rio de Janeiro. Scese dall’aereo, prese in fretta i bagagli, salì su un taxi e si diresse verso il Cristo Redentore. Ai piedi della statua l’aspettava un omino insignificante, completamente calvo, con un paio di occhialetti piccoli come i suoi occhi, somiglianti a capocchie di spillo; era il suo editore! Dopo averlo salutato frettolosamente, aprì la valigia con entusiasmo e tirò fuori il suo libro e una serie di innumerevoli volantini colorati. Quando l’editore si accorse che aveva chiamato il titolo del romanzo, andò su tutte le furie e cominciò a sbraitare come un pazzo, strappando i piccoli manifesti. Il titolo del libro era “La donna mangia cadaveri”, ma la ragazza lo cambiò in “Il cadavere squisito”. Lui iniziò a coprirla di insulti dandole della incapace. Nelle vicinanze del monumento si stava svolgendo la festa del cioccolato e per la sua inaugurazione era stata allestita una gigantesca fontana di quella deliziosa bevanda. A lei venne l’istinto omicida di scaraventarlo nella cioccolata bollente…e lo fece!! L’editore morì ustionato e annegato nel cioccolato, perché non sapeva nuotare. A questo punto Marlene, il suo vero nome, senza senso di colpa o rimorso alcuno, aprì la seconda valigia nella quale vi erano centinaia di adesivi promozionali, con i quali ricoprì la statua del Cristo. Dell’accaduto c’era un unico testimone, il quale dopo aver registrato la scena con il suo cellulare, si preoccupò solo di bersi una squisita tazza di cioccolato caldo. Istituto Comprensivo di Lendinara, sede di Lusia, Rovigo – classe III A Dell’accaduto c’era un unico testimone, il quale dopo aver registrato la scena con il cellulare, si preoccupò solo di bersi una squisita tazza di cioccolato caldo Era stato in macchina per tanto tempo e si era fermato all’autogrill per riposarsi un po’. Appena entrato aveva visto con la cosa dell’occhio, seduto in un tavolo appartato, l’allenatore della sua squadra del cuore. Gli si erano illuminati gli occhi. Ma subito la sua gioia si era trasformata in delusione. Il suo eroe stava parlando con il mister degli avversari della domenica successiva. Cosa stavano architettando? Si era avvicinato e, non visto, aveva registrato tutto: i due si erano accordati per la vittoria della squadra avversaria. Che schifo. Finita la cioccolata risalì in auto. Non sapeva cosa fare. Sentiva però che il destino di quella partita era anche nelle sue mani. “Come potrei comportarmi?” continuava a chiedersi. Ad un certo punto l’illuminazione. Uscito dall’autostrada e giunto a Milano si diresse verso la sede della Gazzetta dello Sport. Entrò e andò subito all’ufficio di Enrico, il suo vecchio compagno di liceo che aveva fatto carriera come giornalista e con il quale continuava a frequentarsi di tanto in tanto. Dopo aver visto il filmato Enrico, esterrefatto, decise di parlarne con il suo direttore e di pubblicarlo sul sito del giornale. Scoppiò così scandalo che mise in crisi tutta la serie A. Istituto Comprensivo di Lendinara, sede di Lusia, Rovigo – classe III B