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•• 12 CAMPIONATO GIORNALISMO I RAGAZZI delle Lanfranco presentano le diverse professionalità che operano all’interno della scuola. Sappiamo che nella scuola ogni lavoratore, che fa parte dell’istituto, ha un suo compito ben preciso. Ciò serve per il funzionamento dell’intero sistema scolastico, che garantisce a noi giovani l’accesso ad una cultura di base per il nostro futuro. Cosa possiamo dire in merito al lavoro del personale? Innanzitutto bisogna sapere che nessuno è inutile, addirittura in certe occasioni i nullafacenti siamo noi, gli studenti! In primo piano si trova il dirigente scolastico che, senza nulla togliere ai docenti, supervisiona e amministra l’apparato scolastico occupandosi, alcune volte, anche dei ragazzi che si sono comportati in modo inadatto all’ambiente scolastico. Questo ruolo comporta una serie di responsabilità che nessun altro docente può ricoprire, si tratta di una funzione per la quale occorre una precisa preparazione. IL TRAMITE tra preside, alunni e docenti sono gli addetti di segreteria, che si occupano di avvisi, circolari interne, denunce di infortunio, gestione amministrativa, sostituzione dei docenti, ecc. Non dimentichiamo la pazienza con cui si prendono cura dei minimi dettagli senza i quali il sistema scolastico andrebbe in crisi. Anche se non li vediamo sono l’elemento chiave dell’organizzazione e amministrazione. I docenti, a cui spesso noi studenti rivolgiamo critiche e lamentele, si impegnano e si organizzano quotidianamente per gli studenti che nella maggior parte dei casi non ricambiano lo sforzo. Anche se apparentemente il loro lavoro si svolge nelle classi, in realtà la loro professione richiede molte ore MARTEDÌ 30 APRILE 2013 Alcuni scatti dei ragazzi della scuola Lanfranco di Modena che partecipano al Campionato di giornalismo organizzato dal Resto del Carlino Alunni, docenti e collaboratori Così funziona la ‘macchina’ istruzione I ragazzi delle Lanfranco: «Tutti hanno un ruolo ben preciso» di impegno a casa, altre per eventuali laboratori, preparazione di attività particolari, studio e formazione mediante corsi. Inoltre, durante il lavoro d’aula, i proff svolgono più azioni nello stesso momento: gestiscono la classe, controllano se i ragazzi sono attenti, se c’è qualche mano alzata, continuano la spiegazione o la correzione, cercano di tenere attiva la partecipazione: non è quindi un lavoro per tutti! NON DIMENTICHIAMO i collaboratori scolastici, girano per le classi e per la scuola, non a caso, ma con compiti che variano dalla consegna di avvisi al pulire, al vigilare, al soddisfare le richieste delle proff, INCOGNITA Ora bisogna fare i conti con i tagli, chissà cosa ci aspetta per il futuro tra fotocopie e messaggi da consegnare. Ebbene sì, assolutamente nessuno in questo ‘organismo’ è inutile, neanche i ragazzi perché saranno utili in futuro per vivere bene e migliorare la società in cui viviamo. Ma come si trovano insieme? Funzionano in sintonia? Come succede ai ragazzi, anche ogni addetto può avere rapporti di lavoro più o meno facili, sintonie più o meno positive, anche loro sono umani, no? Questo dipende certamente da molti fattori, in un’organizzazione complessa come la scuola: è un po’ come cercare la migliore formazione per una squadra di calcio! La scuola in questo momento sta attraversando un periodo di crisi e difficoltà, l’offerta formativa è stata ridotta dai tagli e c’è minore disponibilità di materiali e attrezzature didattiche. Chissà se riusciremo a migliorare da adulti la scuola? Anzi, chissà se riusciremo ad arrivare a qualcosa di grande vedendo la situazione gravosa di oggi? Noi ci contiamo. Mario Calanca, Leonardo Gambilongo, Jennifer Ferrari: scuola Lanfranco di Modena L’INTERVISTA GLI STUDENTI HANNO INTERVISTATO IL PRESIDE CAITI: «SVOLGO TANTE MANSIONI DALLA DIDATTICA ALL’AMMINISTRAZIONE» Dirigente scolastico, una professione tra gioie e dolori NOI DELLA REDAZIONE abbiamo voluto approfondire la conoscenza di una delle professioni che agiscono all’interno della scuola, quella del dirigente scolastico. Per farlo, abbiamo intervistato il nostro preside, prof. Claudio Caiti. Perché ha deciso di intraprendere questa professione? «Dopo aver fatto per anni l’insegnante ho cercato di continuare il percorso svolgendo questa professione, che giudico un’esperienza positiva». Quali sono le mansioni e le funzioni che svolge con il suo lavoro? «Le mansioni sono piuttosto varie, buona parte delle attività è legata alla gestione am- ministrativa, poi c’è la didattica e il rapporto con gli insegnanti e i ragazzi». Quante ore lavora al giorno? «Il dirigente scolastico non ha un orario di servizio, dovendo fare una media non meno di 40 – 45 ore alla settimana». Il suo lavoro si svolge solo a scuola o anche in altri luoghi? «Solo una parte del lavoro si svolge a scuola, poi ci sono gli incontri con gli enti locali, con l’ufficio scolastico e tante altre sedi in cui ci si incontra per parlare di scuola». Quali responsabilità e rischi comporta lo svolgimento di questa professione? «Le responsabilità sono quelle legate alle dirigenze: di carattere amministrativo, ma anche di responsabilità educative nei confronti dei ragazzi». Quali sono le principali differenze tra la professione del dirigente scolastico e quella del docente? «C’è una visione più allargata, e la necessità di tenere insieme tanti aspetti: didatticoamministrativo ma anche della gestione amministrativa e burocratica, cercando di conciliare queste dimensione differenti che a volte possono essere anche in contrasto fra di loro». Le relazioni che il preside deve tenere con le diverse figure coinvolte nelle scuole comportano difficoltà? «Le difficoltà sono legate alla gestione dei rapporti tra le persone, che possono vedere i problemi da diversi punti di vista: responsabilità del dirigente è quella di tentare di tenere insieme le diverse visioni». Quali responsabilità comporta il dover organizzare le diverse professionalità che agiscono all’interno della scuola (segretari, insegnanti, collaboratori scolastici …)? «La responsabilità è quella di favorire un organizzazione armonica dove tutte le componenti agiscano in collaborazione reciproca». Francesco Morandi, Jasmine Saiboub scuola Lanfranco di Modena