divertente performance della bob kerr`s-21-01
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divertente performance della bob kerr`s-21-01
Divertente performance della Bob Kerr's Whoopee Band al «Ciak» Quei bravi musicisti inglesi sono soprattutto gai clown Dal Bolero al « » con ironia E' proprio gente poco seria quella della Bob Kerr's Whoopee Band, o almeno così sembra a giudicare dai variopinti e incredibili cappellini che sfilano sulle loro chiome fiorite come aiuole di maggio. Non disdegnano esotici turbanti, baffi finti, calzini verde mela e persino le cuffiette in pelle dei mitici mitraglieri della Royal Air Force imbarcati sui mastodontici Lancaster, il tutto in un festival del «kitsch». Sono arrivati da Londra su un camion carico di strumenti e cianfrusaglie di ogni genere con le quali hanno letteralmente invaso il palcoscenico del Ciak, dove si fermeranno fino a domani. Questi sette simpatici giullari sono gli ultimi epigoni d un genere chamato Vaudeville che ha infiammato, con il suo spirito da operetta e con le sue gag dà clown, i palcoscenici della prima metà del secolo. Fedeli al primo Vaudeville, essi hanno infatti inanellato una serie di motivi, dal cafè - c h antant degli Anni Venti ai magici Anni Cinquanta, conditi con inusitate idiozie e freddure agghiaccianti all'insegna di «an eve ning of british humour», sorretto da una parodia verbale a tratti purtroppo celata dalla distanza linguistca. 11 fromboliere del gruppo, colui che scocca i dardi comici, è Bob Kerr, arcinoto per la sua «Winchester Cathedral», un motivetto scritto quasi per scherzo, che ha venduto sei milioni di copie in tutto il mondo. Ma la grande vis comica scaturisce soprattutto da Vernon Dudley Bowhay-Nowell, un si- gnore attempato, apparen- Hugh Crozier al piano, violi- un po' folle che siamo abitemente per bene, longilineo no e percussioni completano tuati a pensare. I sette musie diafano con tanto di occha- la rosa di questa orchestra cisti della «Whoopee Band» lini d'oro. dalla quale può uscire di tut- provengono dalle formazioni Suona l'ukulele ed un ban- to: da un'arguta rivisitazione storiche dell'off-jazz britanjo a quattro corde, forgiato del Bolero di Ravel ad Only nico (The bonzo dog doo dah con le sue esili mani, e si pre- you, per finire con un frene- band, The temperante Sesta a mille trasfigurazioni: tico boogie-woogie, ven) ed hanno un passato ladal prestigiatore maldestro Sono artisti di razza che vorativo da colletti bianchi: al domatore con stivali di hanno il coraggio di non Dopo questa rapida difinto pitone e ricoperto con prendersi sul serio. Sulle no- gressione milanese torneuna pelle di giaguaro acrilica te di «Singing in the rain» tre ranno all'«Half Moon Pub» al cento per cento. di questi pazzi musicisti in- di Londra, ma sperano di veIl mastice che lega queste terpretano un caustico bal- nire nuovamente in Italia a performances comico-mui- letto, con una tale goffagine primavera, al termine di una cal è la professionalità ed il che non ha proprio nulla da tournée in Germania, dove le grande affiatamento degli individuare a quella dei pin- loro parodistiche «idiozie» artisti che si avvalgono tra l' guini d Mary Poppins men- hanno già riscosso un buon altro di una serie originalis- tre danzano con Dyck Van successo. Anzi questa appasima di fiati. Frank Tomes Dike nel paese fantastico dì- rizione tra i confini italiani ha un trombone più alto di pinto sul ciglio del marcia- serve a metterli in vetrina, lui, il giovane Jim Golden piede. come il Gorilla Magilla, eroe Boots Chambers ha una Insomma dopo un'ora di dei cartoons, esposto nella mezza dozzina di sax e clari- spettacolo sembra prorio vetrina del signor Peable con netti, ma non disdegna l'as- che Londra sia davvero quel- un cartello al collo: «Se vi solo al pianoforte, mentre lo scrigno di spunti sagaci, piaccio, compratemi». Sam Spoons, Biff Harrison e quel ricettacolo di humour Diego Gelmini