il sesso dell`uovo e il pendolino magnetico

Transcript

il sesso dell`uovo e il pendolino magnetico
L’ANGOLO DELLE CURIOSITA’ IN AVICOLTURA
IL SESSO DELL’UOVO ED IL PENDOLINO MAGNETICO
Forse da sempre, coloro che hanno allevato polli sono stati affascinati dall’idea di poter
conoscere in anticipo il sesso delle uova, cioè da quali uova sarebbero nati i maschi e da quali le
femmine. Sia la tradizione scritta, sia quella orale riportano credenze che alla luce delle moderne
conoscenze inducono al sorriso per tanta ingenuità. Eppure ancora negli anni ’70 era possibile
trovare in testi di pollicoltura accuratamente descritte queste “credenze” come pure quella dell’uso
del “pendolino magnetico o sessografo”.
Conviene procedere con ordine iniziando dalle credenze, supposizioni e pregiudizi della
tradizione che in parte vengono ancor oggi tramandati in certe aree agricole italiane e di queste vale
la pena ricordarne alcune:
 nel campo delle credenze, riferisce Cortese (2): “c’è chi sostiene che accoppiando galline
giovani con galli anziani schiuderanno in prevalenza maschi mentre, invertendo l’età,
soprattutto pollastrelle, lo stesso accade quando un gallo gestisce poche galline mentre, se
sono molte nasceranno galletti in maggior numero”. Quanto riferito dal Cortese nel 1945
era ampiamente citato nei trattati dell’ottocento, fra questi si riporta una conferma di Leroy
(5) che nel suo trattato “La gallina pratica” dice testualmente: -“Una esperienza
recentissima fatta da me nel principio di questo anno (1884) ha confermato queste
credenze”. Ambigua la posizione del marchese Trevisani (7), uno dei padri fondatori della
moderna avicoltura italiana, il quale nel suo manuale di pollicoltura (1924) si esprime a
questo proposito “Nulla dirò di ciò che riguarda il sesso dell’uovo, giacché tutto ciò che è
stato detto su questo argomento manca di qualsiasi serio fondamento” Ma poi finisce col
contraddirsi ricordando: “Molti sostengono che le galline giovani accoppiate con galli di
due o tre anni deporranno uova dalle quali nasceranno soprattutto galletti …..ecc. – e
conclude – questa osservazione è stata fatta da me personalmente e sarà forse anche
combinazione comunque debbo dichiarare che è vera e credo che un fisiologo potrebbe
darne la ragione scientifica”.
 e sempre nel campo delle credenze, dalle uova grosse, pesanti, molto allungate o con la
punta rugosa e cerchiate dovrebbero nascere galletti, mentre da quelle piccole, leggere,
rotonde e con la punta liscia ed uniforme schiuderebbero pollastrelle. “E’ incredibile ricorda Clementi (1) – come molti esperti ai primi del novecento convalidassero certe
credenze. L’Espanet sostiene che le uova bislunghe, a punta molto acuta, danno soprattutto
maschi, quelle più leggere secondo il Lenz, danno femmine, mentre il Bubb opina che le
uova a superficie ruvida e con un cerchio rilevato, più o meno lungo, indicano galletti”.
Fortunatamente non tutti! Per esempio Magliano (6) a proposito di queste credenze prende
una netta posizione negativa “la relazione forma dell’uovo/sesso del pulcino è priva di
fondamento e queste uova non devono essere utilizzate per l’incubazione, ma scartate”.
 ancora più stupefacente, perché ritenuta basata su cognizioni scientifiche, era la credenza
che l’alimentazione delle galline con alimenti o pastoni acidificati portasse alla nascita in
prevalenza di maschi, al contrario se alcalini (1,2).
 e che dire sulla presenza di donne in epoche critiche nei luoghi di incubazione che
favorirebbe la nascita di pollastrelle alla stessa stregua del numero dispari di uova da mettere
sotto la chioccia.
 infine, fra i pregiudizi e credenze ritroviamo che le fasi lunari influenzerebbero il sesso delle
uova, così gli accoppiamenti durante la fase di luna calante produrrebbero più maschi, al
contrario, con luna crescente (1,2,3).
Veniamo adesso al pendolino magnetico.
Attorno agli anni 30, venne divulgato in tutta Europa con grande pubblicità il pendolino
magnetico di Liengel o sessografo, più familiarmente chiamato Chikiriki, spacciato come indicatore
del sesso delle uova!?
“Consisteva – cita Clementi (1) – in un pendolino simile ad un salvapunte di lapis attaccato ad un
sottile filo di seta ed usato come riportato dall’annessa istruzione: si ponga l’uovo su di un tavolo, si
prenda il filo dell’apparecchio fra il pollice e l’indice, in meno di mezzo minuto l’apparecchio si muoverà in
linea retta se l’embrione esistente nell’uovo sarà maschio, in senso circolatorio se sarà femmina, rimarrà
fermo se l’uovo non è fecondato”.
Il Clementi ci fornisce, ricordando la legge fisica del pendolo, anche la spiegazione
scientifica di quella che giustamente definisce una turlupinatura della pubblica ignoranza. “E’ noto
che due soli possono essere i movimenti di un corpo sospeso ad un filo sottile, quello pendolare e
quello circolare o centripeto e perciò sotto la spinta della mano non si può che verificare o l’uno o
l’altro movimento. Anche la mano più rigida dopo due o tre secondi finisce col tremolare ed
essendo il pendolino relativamente pesante ed il filo assai sottile, basta una spinta minima,
impercettibile ed incosciente per avere oscillazioni grandi e visibili. Una verifica è facilissima,
basta attaccare il pendolo ad un chiodo e posizionare al di sotto un uovo, il pendolo non si muove,
questo non vuol dire che l’uovo è infecondo come vorrebbero farci credere l’ideatori, trattasi
solamente di un bell’esempio di filo a piombo. Ne deriva dunque che il movimento non può essere
determinato che dallo spostamento del sostegno. E’ quindi la mano che provoca il movimento; né è
il caso di parlare di magnetismo, perché allora l’apparecchio dovrebbe funzionare anche attaccato
ad un chiodo”.
Accanto al pendolino magnetico di Liengel veniva anche consigliato il pendolino fai da te: “
chiunque può preparare, legando ad un filo di seta lungo 10 cm, un anello d’oro – riferisce Cortese
(2). Dopo aver allontanato tutti gli oggetti metallici d’attorno e sulla persona, tenendo il pendolino
sospeso a circa 3 cm sull’uovo posato orizzontalmente su di un tavolo, ben tosto lo si vedrà
oscillare: in circolo nel caso di un futuro galletto, in forma ellittica se pollastrella mentre, se
l’anello rimane fermo, trattasi di un uovo infecondo”.
A quasi dell’incredibile che nei testi di avicoltura degli anni sessanta (3,4) si faccia ancora
riferimento, fortunatamente con notevole scetticismo, a quanto sopra, questo a conferma, se mai ce
ne fosse bisogno, che le credenze e l’ignoranza sono veramente dure a morire, non ultima quella del
boiler allevato in batteria a cui, ancor oggi, crede una buona parte dei consumatori supportati, cosa
ancor più negativa e spiacevole per gli addetti ai lavori, dalla male informazione dei media.
BIBLIOGRAFIA
1.- Clementi F., 1938, Corso completo di pollicoltura familiare ed industriale.
Ed. Francesco Battiato, Catania
2.- Cortese M., 1945, Pollicoltura familiare ed industriale. 1a ed. Ed. Hoepli, Milano
3.- Cortese M., 1969, Pollicoltura familiare ed industriale. 7a ed. Ed. Hoepli, Milano
4.- Giavarini I., 1967, Trattato di Avicoltura. Ed agricole, Bologna
5.- Leroy E., 1886, La gallina pratica. Ed. Libreria Editrice Brero, Torino.
6.- Magliano A., 1932, L’allevamento dei polli. Ed. G.B. Paravia & C., Torino.
7.- Trevisani G., 1924, Pollicoltura, Ed. Hoepli, Milano
?
♀
♂