Reparto di Ortopedia sono arrivate sei offerte
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Reparto di Ortopedia sono arrivate sei offerte
12 LA STAMPA GIOVEDÌ 13 OTTOBRE 2016 Le immagini del carabiniere sono state affisse nei sentieri e trasmesse al confine di stato di Ventimiglia e nei porti della regione Reparto di Ortopedia sono arrivate sei offerte Ieri in Regione l’apertura delle buste per assegnare l’ex Gsl Rischia di bloccarsi ancora prima dell’aggiudicazione la gara per assegnare l’Ortopedia privata dell’ospedale di Albenga. Un bando che ha visto la “calata dei foresti”, in virtù della partecipazione di alcuni tra i principali colossi della sanità privata italiana, come Humanitas (attraverso la bergamasca Cliniche Gavazzeni), San Donato (gruppo Galeazzi-San Raffaelle della famiglia Rotelli) e l’Iclas di Rapallo (ex Villa azzurra) che fa capo al gruppo romagnolo Gvm di Ettore Sansavini, un impero con diverse strutture in Piemonte e in mezza Europa. Ma tra i sei partecipanti (ci sono anche il Policlinico di Monza (gruppo De Salvo, altro impero con cliniche in Piemonte), una società di nome Lhss e una nuova società, il Col (Centro ortopedico ligure) nata dalle ceneri di Gsl, il Gruppo sanitario ligure di Alessio Albani, controllata da Omnia Medica e con Cooperarci come socio di minoranza, che ha già annunciato ricorso al Tar perché considera illegittima la proroga di una settimana concessa dalla Regione per la scadenza dei termini entro cui presentare offerte. Il ricorso al Tar non è stato l’unico colpo di scena all’apertura delle buste avvenuta ieri pomeriggio negli uffici della Regione di via Fieschi, a Genova. Le offerte arrivate per il bando da 27 milioni di euro per trenta mesi di attività ortopedica nel Santa Maria della Misericordia di Albenga sono state sei. L’apertura delle buste era attesa da circa un mese: la scadenza del bando era prevista inizialmente per il 15 settembre ma poi la Regione ha deciso, adducendo come motivazione un articolo del nuovo codice sugli appalti, di concedere una proroga al 22 settembre per la mole di quesiti arrivati e a cui doveva rispondere. Soltanto due partecipanti hanno presentato offerte nei tempi inizialmente previsti: si tratta di Gsd gestione ospedaliera srl, del Gruppo San Donato, colosso con radici Riviera .45 Luca Catania Albenga: in corsa i colossi del Nord Italia ma c’è chi si rivolge al Tar Sanità MARIO DE FAZIO ALBENGA . L’ufficio accettazione del reparto di Ortopedia privata nell’ospedale di Albenga ai tempi del Gsl Magliolo, tra le ipotesi la fuga volontaria Carabiniere scomparso oggi in prefettura il punto sulle ricerche VALERIA PRETARI GIOVANNI CIOLINA MAGLIOLO milanesi della famiglia Rotelli, che può contare 18 ospedali (16 in Lombardia) e capace di comprare l’ospedale San Raffaele per oltre 400 milioni di euro. L’altra offerta giunta entro il 15 è quella di Col (centro ortopedico ligure), una società creata ad hoc per partecipare al bando e controllata da Omnia Medica, la holding di Alessio Albani, l’imprenditore che gestiva già l’Ortopedia privata ad Albenga prima della rescissione del contratto da parte della Regione, atto che è a monte della gara stessa. L’amministratore di Col è Giuseppe Puglisi, generale in pensione della Guardia di Finanza, che ieri ha fatto verbalizzare l’ennesimo colpo di scena, cioè un ricorso al Tar con richiesta di sospensiva presentato lunedì scorso sulla stessa gara. Oggetto del contendere la proroga di una settimana concessa dalla Regione: per gli eredi di Gsl (che oggi attendono il verdetto del Tar su un altro ricorso contro la Regione, quello relati- vo alla delibera con cui è stata interrotta l’attività ad Albenga) la proroga sarebbe illegittima, in quanto i quesiti sarebbero arrivati fuori tempo massimo. Ma non basta: un’altra società che risulta avere la sede legale a Milano, la Lhss, ha fatto mettere a verbale – tramite l’avvocato, il catanese Orazio Savio, - che un parente di uno dei soci avrebbe ricevuto minacce via Whatsapp e che presenterà un esposto alla magistratura. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Pietra Ligure Il Comune mette all’asta alloggio da 220 mila euro per poter realizzare un centro diurno per gli anziani 1 Ultimi giorni per parte- cipare all’asta pubblica indetta dal Comune di Pietra per la vendita di un appartamento di sua proprietà, frutto di una donazione, che si trova al civico 127 di via Padre Gaetano Alberti, nel quartiere Soccorso, vicino al parco pubblico Negro. «Con il ricavato intendiamo realizzare un Centro diurno per anziani presso la residenza protetta Santo Spirito. - spiega il sindaco Dario Valeriani - Un luogo dove gli anziani potranno trascorrere la giornata, socializzando e partecipando alle attività proposte dagli animatori. I Centri diurni sono di grande aiuto alle famiglie e consentono agli anziani di non restare isolati». L’appartamento di via Padre Gaetano Alberti si trova all’interno del condominio Armida, ha una superficie di 50 metri quadri, un terrazzo di 33 metri quadri, due cantine e una soffitta per altri 20 metri quadri complessivi. Il valore a base d’asta, ribassato rispetto alle due gare precedenti, è di 220.000 euro. Le offerte dovranno pervenire al Comune entro le 12,30 di domani. Le buste saranno aperte lunedì. Il bando e tutta la documentazione necessaria per partecipare all’asta sono pubblicati all’Albo Pretorio online del Comune.[M.BEL.] Ancora nessuna traccia di Luigi Luca Catania, il carabiniere di Magliolo, di cui non si hanno notizie ormai da una settimana. Le ricerche di carabinieri, vigili del fuoco, protezione civile, soccorso alpino, uomini del corpo forestale, Croce Rossa e polizia provinciale continuano a tamburo battente su tutto il territorio anche se l’uomo sembra svanito nel nulla. Nei giorni scorsi una squadra subacquea degli uomini dell’Arma ha perlustrato anche il torrente Maremola ma senza risultati. Oggi in Prefettura è in programma un tavolo tecnico per fare il punto in merito alle ricerche e sulle zone finora ispezionate anche con l’aiuto di Gringo e Giove, i due cani molecolari del centro carabinieri cinofili di Firenze e Camilla, Canada e Zimmer, i border collie dei pompieri. Le immagini del carabiniere sono state affisse nei sentieri della zona frequentata da molti bikers, nella speranza che qualcuno di loro possa aver visto qualcosa. I carabinieri hanno poi trasmesso la foto al confine di stato di Ventimiglia e ai porti della regione, dove sono stati fatti controlli. I carabinieri proseguono le indagini, ascoltando le persone a lui vicine ma, a quanto sembrerebbe, non si esclude neppure che Catania abbia voluto far perdere le tracce di sé. Dagli accertamenti avrebbero suscitato l’interesse degli inquirenti alcuni finanziamenti stipulati dall’uomo. Due gli elementi che tendono a far propendere per l’ipotesi dell’al- Un momento delle ricerche lontanamento volontario. La sera prima di scomparire il militare aveva cancellato i dati dal suo cellulare e riferito alla moglie che il giorno dopo non si sarebbe recato in caserma perché doveva frequentare un corso di aggiornamento. Ai colleghi invece aveva detto di non sentirsi bene e di restare a casa. Quella mattina intorno alle 8,30 ha inserito l’allarme ed è uscito a piedi. Indossava un paio di jeans, una giacca a vento marrone con interni grigi e scarpe da ginnastica blu e nere marca Adidas. Per ritrovare il 46enne a Magliolo è arrivata anche una sensitiva della zona che si è presentata prima dal sindaco Enrico Lanfranco e poi al presidio che coordina le ricerche. La donna, la cui testimonianza viene considerata al momento evanescente, ha riferito che avrebbe percepito qualcosa in un bosco delle vicinanze. Il luogo è stato comunque controllato, ma di Luca Catania non ci sono tracce. [V.P.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Albenga: l’inchiesta con quattro indagati Il mistero della donna di Vendone Truffe sulle adozioni, udienza il 2 febbraio Le ossa trovate nel bosco non sono di Frigentina E’ stata fissata per il prossimo 2 febbraio l’udienza preliminare relativa all’inchiesta della Procura di Savona sulle truffe intorno alle adozioni internazionali sull’asse Italia-Kirghizistan. Toccherà al giudice Francesco Meloni prendere una decisione sulle richieste di rinvio a giudizio che il sostituto procuratore Daniela Pischetola aveva avanzato alla fine dello scorso febbraio per i responsabili e referenti di una onlus, l’Associazione Airone, che operava dal 1991 ed aveva sede ad Albenga e filiali anche in altre zone d’Italia: ad Azzano San Paolo (in provincia di Bergamo), ma anche a Pisa e Roma. La sede di «Airone» ad Albenga Nei guai, tutti accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe, erano finiti l’allora presidente dell’associazione Silvia La Scala, 70 anni, una collaboratrice della onlus, Inna Troukhan, di 47, bielorussa, che operava da Bergamo, e i due referenti esteri di «Airone», Alexander Angelidi, di 53 anni, e Venera Zakirova, 49 anni, entrambi di nazionalità kirghisa (sul registro degli indagati era finita anche una quinta persona, il vicepresidente della Onlus Orietta Maini, che nel frattempo è morta e, di conseguenza, la sua posizione è stata stralciata). Le coppie italiane cadute nella truffa sarebbero ventu- no: secondo l’ipotesi degli inquirenti, i vertici dell’associazione «Airone» le indirizzavano verso il Kirghizistan con la promessa che l’iter per l’adozione sarebbe stato facile e veloce rispetto ad altri paesi stranieri. Invece i bimbi che erano stati associati alle famiglie italiane non erano adottabili e, in alcuni casi, erano già stati associati a coppie statunitensi. Gli aspiranti genitori che si erano affidati alla onlus albenganese, ignari delle problematiche, continuavano però a versare ingenti somme di denaro all’associazione (almeno diecimila euro per ogni coppia). 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Le ossa ritrovate nei boschi di Vendone non sono di Frigentina del Rosario, bensì resti di animali. Gli esami effettuati dai tecnici sui resti avrebbero sottolineato l’altissima possibilità dell’origine dei reperti ossei. Ma non solo. Ancora l’altra mattina gli inquirenti avrebbero ispezionato alcuni boschi dove si sospetta possa essere finito il cadavere della donna allontanatasi da casa nel febbraio 2014. I carabinieri del nucleo investigativo avrebbero scavato a lungo alla ricerca di elementi che possano portare al ritrovamento del corpo di Frigentina. Ma il bilancio è stato nullo. Da qua- si tre anni non si hanno più notizie di Frigentina Del Rosario e l’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Daniela Pischetola è sempre più avvolta nel mistero. Un giallo. Il compagno di Frigentina, Bruno Berton, è indagato per omicidio volontario, ma al momento nei suoi confronti gli inquirenti avrebbero trovato solo alcune tracce di sangue evidenziate dal luminol sui sedili dell’auto dell’uomo. Il diretto interessato si è sempre dichiarato innocente. A sua discolpa ci sarebbe la mancanza di movente e il poco tempo a disposizione per sbarazzarsi eventualmente del cadavere. [F.P. - G.CIO.]