OGGETTO: Report Ufficio Stampa “Perle”

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OGGETTO: Report Ufficio Stampa “Perle”
Da Cristina a Caroline, la fatica delle single
di adottare e crescere un bambino
Una lotta dura tra carenze legislative
e pregiudizi burocratici
Pesaro 16 settembre2007- Cristina Cecchini, la prima e ancora unica mamma single in Italia, è
stata protagonista questa mattina, domenica 16 settembre 2007, della tavola rotonda “Le mamme
del mondo” con le parlamentari Silvana Amati (senatrice dell’Ulivo) e Lalla Trupia (Presidente
della Commissione Pari Opportunità della Camera) e il Presidente del Tribunale per i Minorenni
delle Marche Luisanna Del Conte.
Cecchini, consulente di diritto internazionale, ha raccontato la sua personale esperienza di donna
single che, per la prima volta in Italia, è riuscita a diventare “mamma adottiva”. Nel 2006, dopo una
lunga e faticosa battaglia legale, facendo forza sulla propria formazione professionale e soprattutto
su una forte determinazione, Cecchini ha potuto adottare un bambino bielorusso che quando ha
conosciuto aveva sette anni. La Corte D’Appello di Ancona le ha riconosciuto il decreto di idoneità
al pari di una famiglia che chiede una adozione nominativa. Lo stato bielorusso ha quindi potuto
procedere all’adozione e il Tribunale per i minorenni di Ancona ha dichiarato efficace la sentenza
facendo diventare il bimbo cittadino italiano.
Commovente, durante l’incontro, l’intervento di Caroline A. M. “mamma single per scelta”
come tiene a sottolineare. Caroline, nata e cresciuta in Kenya e approdata in Italia dodici anni fa per
motivi di studio. Nel 1995 si trasferisce a Fano e nel 1997 a Pesaro dove attualmente vive e lavora.
“E’ difficile, a Pesaro, essere una famiglia monoparentale -afferma Caroline- e lo è ancor di più per
le persone come me, prive di una rete parentale nel territorio. Solo in questi ultimi tempi sembra si
stia muovendo qualcosa, il Comune ha infatti deciso di intervenire per adeguare, seppur in maniera
ridotta, gli asili alle esigenze dei genitori . Gli asili coprono l’arco di tempo che va dalle nove alle
sedici, mentre l’orario di lavoro della maggioranza delle persone è di otto ore lavorative. Questo
significa che resta un arco di tempo scoperto in cui i genitori single sono costretti a pagare una baby
sitter e non sempre possono permettersela”.
E anche sul Centro Aiuto alla Vita, Caroline ha qualcosa da dire: “Mi è stato molto vicino nel
momento in cui ho dovuto compiere la difficile scelta se portare o meno a termine la gravidanza,
dopo aver messo al mondo il bambino, invece, non ho avuto lo stesso sostegno. E’ necessario che le
strutture assistenziali rispettino la dignità delle persone - prosegue Caroline- questo significa che
devono essere aiutate nel modo giusto senza far loro pesare le proprie condizioni”.
Caroline ha poi raccontato le difficoltà quotidiane che incontra una mamma single: “Non sono
ancora riuscita ad aprire un libretto di risparmio per mio figlio. Sia alle poste che in banca si sono
rifiutati perché mancava l’autorizzazione dell’altro genitore, mentre il giudice stesso mi ha
assicurato che è sufficiente l’atto di nascita del bambino e che non ho nessun obbligo di produrre
altri documenti”.
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