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Venerdì 6 marzo 2015
ANNO L NUMERO 56 EURO 1,40*
Altra valanga di intercettazioni
I pm nel letto di Berlusconi
Depositate a Bari le conversazioni «origliate» tra Il Cavaliere e Tarantini: la Merkel culona non c’è. Si parla di donne,
di Milan, di mal di schiena. Insomma, le solite cose date in pasto alla stampa per gettare fango. Ma dove sono i reati?
«Stasera ho qui due “bambine”. La Arcuri ha 29 anni, un po’ vecchietta. Io con le minorenni? Roba da matti»
Perseguitati dal fisco
Caosdetrazionierincari
Chefregatura
ilnuovo«730»diRenzi
VIENI A TROVARCI ANCHE SUL SITO
di MAURIZIO BELPIETRO
Lo scorso anno, quando Matteo Renzi
annunciò in campagna elettorale che
avrebbe semplificato la vita di chi paga
le tasse con il 730 precompilato, gli chiesi come avrebbe fatto con le detrazioni.
Il presidente del consiglio liquidò la faccenda come se si trattasse di un dettaglio, ma la mia impressione fu che non
solo non sapesse come risolvere la questione, ma nemmeno fosse a conoscenza di che cosa fossero le detrazioni e come funzionassero. «Il premier va di fretta e non si cura dei dettagli», mi rassicurò un suo collaboratore. Forse tutti gli
uomini che hanno una visione si comportano così, lasciando ai funzionari la
traduzione in pratica delle loro intuizioni.Però non occupandosi delle procedure necessarie a trasformare in realtà
un’enunciazione poi si rischia un guaio
ed è quello che sta succedendo proprio
con la dichiarazione dei redditi precompilata.
Già tempo fa noi di Libero avevamo
lanciato l'allarme, prevedendo la massima confusione. L'articolo del nostro
Franco Bechis forse sarà stato giudicato
eccessivamente pessimista,ma giunti alla vigilia dell’operazione di semplificazione del Fisco tutti i nodi vengono al
pettine. Il primo è appunto quello delle
detrazioni, che non essendo prevedibili
(come fa l'Agenzia delle entrate a conoscere l'ammontare delle somme spese
per il medico, per la colf o per il mutuo?
È vero che tutto è registrato, ma l'elaborazione dei dati è complicata) rischiano
di mandare a pallino il modello (...)
segue a pagina 3
di FRANCO BECHIS
[IPA]
Intervista a Beatrice Borromeo
C'era una sola telefonata di
peso, e che peso! Ci è costata
miliardi di euro e qualche
centinaio di punti di spread.
Ma non c'è. Nelle migliaia di
intercettazioni depositate dal
tribunale di Bari nell'inchiesta su Giampaolo Tarantini,
Silvio Berlusconi e le escort
locali, non c'è la telefonata
più temuta: quella in cui l'allora presidente del Consiglio
avrebbe scherzato con Tarantini su Angela Merkel. Inutile
girarci intorno, perchè la ridda diindiscrezioni e numerosi articoli di stampa (...)
Nobile, ricca
e di sinistra
«Starei sulle palle
anche a me»
di SELVAGGIA LUCARELLI
Arrivo nel locale in cui avevamo appuntamento per l’intervista e trovo Beatrice Borromeo che scruta il suo computer con un’aria decisamente allegra.
«Una buona notizia. Vittorio Emanuele mi aveva fatto causa ma il giudice gli
ha dato torto. Dice che il mio pezzo sull’omicidio di Dirk Hamer (...)
segue a pagina 4
La vera storia del caso S&P
Le banche ordinano
e i giornali cancellano
il complotto anti Cav
segue a pagina 19
di GIACOMO AMADORI
Maestrina molesta
La Boldrini
presa a pernacchie
di PAOLO EMILIO RUSSO
La carta intestata è quella
che ha fatto ristampare apposta per lei, con la scritta
“La Presidente” appena sotto al logo storico della Camera dei deputati. Laura
Boldrini, numero uno di
Montecitorio, si è portata
avanti rispetto ai prossimi
“festeggiamenti” (...)
segue a pagina 11
sindaco di Padova,Massimo Bitonci, rimane in pratica soltanto una delle due fazioni in lotta.
Il commissario Giampaolo
Dozzo, nominato mediatore in
vista delle elezioni regionali del
prossimo maggio, (...)
L’intervista che il pm pugliese Michele Ruggiero ha concesso a questo giornale sulle
speculazioni di banche e
agenzie di rating contro il nostro il nostro Paese sotto il governo di Silvio Berlusconi
sembrava essere caduta nel
vuoto. Nessuno ha trovato interessante il nostro piccolo
scoop su chi fosse l’autore
materiale del contratto «capestro» sui derivati che ha costretto l’Italia a pagare senza
fiatare circa 2,5 miliardi di euro a una banca d’affari. Forse
perché la trimurti che ideò
quel capolavoro (...)
segue a pagina 10
segue a pagina 8
Ieri gelido incontro con Salvini
Tosi minaccia l’arma finale:
far saltare la Lega in Parlamento
di ANDREA MORIGI
La Liga Veneta rimanda la resa
dei conti con il Carroccio. Al direttivo,iniziato nella serata di ieri a Noventa Padovana e conclusosi in nottata, assenti il governatore veneto Luca Zaia e il
A 16 anni si buttano via senza nemmeno provare emozioni
Sesso, botte, video e zero rimorsi: i ragazzi dello zoo Italia
di MARIO GIORDANO
Conoscevi quel ragazzo?
«L’ho conosciuto lì». Dove?
«Davantialbagno della discoteca». E perché ti sei subito
chiusa dentro con lui? Semplice: «Perché mi ha detto:
andiamo». (Ovvio, no? A 16
anni incontri uno davanti al
bagno della discoteca, (...)
segue a pagina 18
IL BORDELLO PARMA
IL GIALLO DELLA SCOSSA
Intervista a Manenti:
«I soldi ci sono
ma non posso usarli»
Terrore in Formula 1
Alonso ha perso
vent’anni di ricordi
di FABRIZIO BIASIN
di FRANCESCO P. GIORDANO
a pagina 30
* Con: "I 100 CAPOLAVORI DELLA MUSICA CLASSICA" CD 1 € 2,00; "I MIEI GIORNI CON ORIANA FALLACI" € 7,00; "IL TEATRO DELLE MASCHERE" € 11,00; "50 SUPERALIMENTI" € 9,00.
a pagina 31
Prezzo all’estero: CH - Fr 3.50 / MC & F - € 2.40
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PRIMO PIANO
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i nostri soldi
BERLINO TACE Per una volta la cancelliera Angela
Merkel e i vertici della Bundesbank non hanno nulla da
ridire. La cura di Francoforte funziona in anticipo
Draghispara a pallettoni
E spinge da solo la ripresa
Grecia, deflazione e crescita: al vertice di Cipro nuova iniezione di ottimismo dal presidente
della Bce. Borse su, euro ancora giù, i mercati festeggiano i primi 60 miliardi in arrivo lunedì
::: UGO BERTONE
■■■ La strategia della Bce
dà i primi, buoni frutti. Dopo
la conferma che lunedì partiranno gli acquisti di titoli (60
miliardi al mese fino al settembre 2016) le Borse prendono volo, si restringono lo
spread e i rendimenti dei Btp.
L’euro si ritira contro il dollaro a livelli (1,1004) che non si
vedevano dall’inizio del 2003.
Ma, ancor di più, a dar la carica ai mercati sono le parole di
Mario Draghi che, nella conferenza stampa che chiude la
trasferta cipriota dei banchieri centrali dell’Eurozona, sottolinea che «abbiamo già visto un discreto numero di effetti positivi dopo l’annuncio
della svolta verso una politica
monetaria più espansiva».
Numeri, non solo parole.
Da dicembre, quando il banchiere romano combatteva la
sua battaglia contro la Bundesbank e i suoi alleati, ad oggi
la previsione di crescita dell’economia nel 2015 è salita di
mezzo punto, dall’1 all’1,5%.
Nel 2016 la stima dell’aumento del Pil passa dall’1,6 all’1,9% mentre per il 2017 si sale al 2,1%. Ancor più importante, la medicina di Draghi
ha «fortemente limitato» il rischio deflazione.Certo,l’inflazione frenerà ancora quest’anno fino a zero, sotto la
pressione del calo dei prezzi
energetici, ma la politica monetaria espansiva ha impedito che la frenata del carovita
provocasse un aumento dei
risparmi e il crollo dei consumi, a danno della crescita.
Ora, finalmente, le aspettative stanno cambiando di segno: nel 2016 i prezzi saliranno dell'1,5%, per poi arrivare
all'1,8% nel 2017. Sarà così
centrato l’obiettivo di un tasso d’inflazione «poco sotto il
2% entro due anni». Grazie
anche al Quantitative Easing,
cioè acquisti di titoli di Stato e
delle istituzioni europee (più
Abs e covered bond) per
1.140 miliardi che termineranno non prima del settembre del 2016.
Insomma, «le nostre misure di politica monetaria hanno funzionato».«Adesso - prevede il banchiere romano - la
ripresa si dovrebbe ampliare
e rafforzare gradualmente».
Purché tutti facciano il proprio dovere come l’ha fatto
lui. «Resta cruciale attuare rapidamente e in maniera decisa e credibile le riforme strutturali, non solo per aumentare il potenziale di crescita ma
anche per migliorare i redditi
e spingere le imprese a investire». La cornice è senz’altro
favorevole.Ieri, all'interno delle regole emanate per disciplinare le operazioni di acquisto
dei titoli, è stato precisato che
sarà possibile acquistare anche emissioni con un tasso di
interesse negativo. Insomma,la Germania, i cui titoli offrono rendimenti negativi fino a 7 anni (cioè poco meno
del 70 per cento dei titoli in
circolazione) dovrà effettuare
la loro parte di acquisti, anche se il Tesoro ci rimetterà.
In cambio, il meccanismo è
fatto apposta per favorire gli
acquisti sui Paesi con le cedole meno basse, tipo il Portogallo.
Fa eccezione la Grecia, che
è stata escluda come previsto
dagli acquisti del Quantitative Easing. Le regole, ha spiegato Draghi di fronte alle numerose domande dei cronisti
greci, permettono solo di
comprare titoli con un investment grade garantito da almeno una società di rating. Sono
previste deroghe per i Paesi
seguiti da istituzioni internazionali (la famigerata Troika
o altre istituzioni) purché ricevano il «bollino verde» che
Atene non ha ancora avuto.
Ma la Grecia, che ha ricevuto
prestiti per 100 miliardi (cioè
il 68% del Pil) non ha da lamentarsi. «L’ultima cosa che
si può dire - sbotta Draghi - è
che abbiamo abbandonato
la Grecia».
Si conclude qui la missione
cipriota della Bce. Draghi supera la prova, una volta tanto,
senza rimbrotti o sgambetti
in arrivo da Berlino. Anche
perché il calo dell’euro è un
sostegno
prezioso
per
l'export tedesco che vive un
momento delicato, vista la situazione di grandi clienti come la Russia o la stessa Cina,
in costante frenata. Per l’Italia
l’occasione è ghiotta. Il calo
dell’euro ha già fatto decollare i titoli del lusso di casa nostra, da Moncler a Tod's. Il calo delle scorte, segnalato da
Nomisma, lascia prevedere
un probabile aumento dei fatturati dell’industria, sia sul
fronte dei mercati internazionali sia, seppur in maniera
più timida, sul fronte interno.
Si avvicina così il momento in
cui le aziende torneranno a
chiedere prestiti in banca.
Guai se gli istituti, impiombati dai crediti di dubbia
esigibilità (una voragine da
350 miliardi di euro secondo
il direttore generale di Unicredit, Roberto Nicastro), non
fossero in grado di aumentare gli impieghi.Di qui l’esigenza di procedere antro pochi
mesi (o settimane) al varo di
una o più bad bank.
IL VINCITORE
Gli effetti della liquidità
Btp e depositi ancora in calo
ma mutui sempre più Ieggeri
::: TOBIA DE STEFANO
■■■ Allacciate le cinture, si parte. Lune-
dì la Bce immetterà sul mercato la prima
ondata di liquidità da 60 miliardi con l’obiettivo dichiarato di far ripartire l’economia e scacciare definitivamente gli spettri
della deflazione. Magari ci vorrà qualche
mese,ma,parola di Draghi, siandrà avanti di questo passo. Dal 9 marzo fino a settembre del 2016 gli acquisti di titoli di Stato supereranno quota mille miliardi con
ovvie conseguenze anche su prezzi e andamenti di Bot, Btp, bond, mutui e strumenti vari di liquidità. Insomma, anche
sui risparmi degli italiani. Cosa fare?
Conti di deposito. Una premessa: dimentichiamoci il 3-4% lordo che i conti di
deposito, magari se vincolati, garantivano fino a non troppi mesi fa. Oggi i migliori rendono non più del 2% e con i tassi
così bassi e il Qe galoppante molto probabilmnete scenderanno ancora.
Scarsi guadagni con i titoli di Stato.
Lo spread ormai oscilla intorno a quota
100 punti e il rendimento del Btp decennale non supera l’1,35% lordo. Se solo si
pensa che a inizio 2014 eravamo intorno
al 4% si capisce come nel giro di un anno
sia cambiato il mondo. «L’aspetto fondamentale - spiega l’analista obbligazionario di Banca Albertini Syz Angelo Drusiani - è la bassissima redditività di qualsiasi
investimento sui titoli di Stato, in partico-
lare sui bond dei paesi non virtuosi. Il decennale portoghese non va oltre l’1,80%,
mentre i titoli di Stato greci superano il
9% ma vista l’indecifrabilità della situazione politica presentano eccessivi. E parliamo delle durate più lunghe, perché se dovessimo considerare quelle medio basse,
allora scenderemmo sotto l’1%».
Insomma, grandi marginiper chi volesse entrare ora non ce ne sono e anche in
futuro il quadro non dovrebbe cambiare.
«Guardando quanto è successo negli Usa
(il Qe della Fed ndr), questa fase dovrebbe continuare anche nei prossimi mesi.
L’unica variabile può essere la decisione,
probabilmente tra giugno e settembre,
della Fed di alzare i tassi. In quel momento si potrebbe ipotizzare una sorta di contagio». E anche per chi volesse puntare
sul mercato delle obbligazioni societarie
la strada è tutt’altro che in discesa. «Ilmercato corporate - continua Drusiani - offre
rendimenti più interessanti, ma il problema è che le nuove emissioni partono da
un importo minimo di 100 mila euro e
quindi sono poco accessibili. Morale della favola: investire attraverso fondi diinvestimento o private banker oggi darebbe
quella garanzia di diversificazione planetaria che oggi è ancora più importante».
Mutui e case. Già da diversi mesi i costisui mutui sono in calo e il trend dovrebbe continuare almeno per tutto il 2015. «Il
grosso della discesa - spiega Roberto
Il presidente della
Bce Mario Draghi ha
corretto al rialzo la
crescita del Pil
nell’Eurozona [Ansa]
Anedda, direttore marketing di MutuiOnline.it - è alle spalle, ma sono prevedibili ulteriori limature. Oggi gli spread sono sotto il 2% e toccano la soglia minima
dell’1,50% per il variabile e dell’1,85% per
il fisso, in futuro questi picchi potrebbero
diventare delle medie con i prodotti più
convenineti che arriveranno fino all’1,30%». Ma tornare all’1% non è ipotizzabile. «Non credo si ritorni a certi livelli, il
sistema economico anche se in ripresa
non è solido come anni fa e gran parte
delle richieste oggi riguardano la surroga
(la possibilità di cambiare il vecchio mutuo con un nuovo prestito) che consente
di risparmiare in media 30-40 mila euro a
famiglia. In questo momento i migliori
tassi fissi costano intorno al 3% e chi sostituisce un prodotto sottoscritto nel
2011-2012 con tassi intorno al 5-6% riesce
a risparmiare migliaia e migliaia di euro
(vedi la tabella sopra ndr)». E se riduci i
tassi sui mutui e aumenti la liquidità sul
mercato per forza di cose anche i prezzi
delle abitazioni vanno su. Così come vanno su le attività finanziarie, per esempio
le azioni. «La Borsa italiana - conclude
Drusiani - è ancora la più interessante perché arriva da anni di grandi svalutazioni e
perché diverse società hanno nell’export
(altro effetto del Qe è l’indebolimento dell’euro ndr) la loro punta di diamante. Insomma, tutto il settore industriale è da tenere in grande considerazione».
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i nostri soldi
UNA GIUNGLA Prima di varare l’operazione di
semplificazione fiscale il governo avrebbe dovuto
disboscare la valanga delle norme in materia
Renzi ci rifila la fregatura del 730
Caos detrazioni: la dichiarazione precompilata complica la vita ai contribuenti e non li mette
al riparo dai controlli. Commercialisti e Caf costeranno di più e non vorranno prendersi i rischi
::: segue dalla prima
MAURIZIO BELPIETRO
BANCOMAT
Artigiani senza Pos
Multe in arrivo
se non si adeguano
Presentato al senato
un Disegno di legge
per introdurre sanzioni da 500 a 1500 euro a
carico di professionisti e artigiani sprovvisti di terminale Pos, il
dispositivo che consente di pagare con il
bancomat. A fronte
delle multe per gli inadempienti, il Ddl presentato come primo
firmatario dal senatore Piero Aiello, introduce però uno sconto
fiscale per i «meritevoli»: la possibilità di detrarre dal proprio imponibile il costo di
ogni transazione eseguita con il Pos.
L’obbligo per artigiani
e professionisti di consentire ai loro clienti il
pagamento col bancomat per le cifre superiori ai 30 euro è scattato il 30 giugno 2014. Le
norme in vigore, però,
non prevedono alcuna sanzione agli inadempienti.
(...) precompilato. Il contribuente infatti non trovando inseriti quei dati sarà costretto a
ricorrere al commercialista o a
un centro di assistenza fiscale,
con tutto ciò che ne consegue.
Per prima cosa pagherà, come
è ovvio, e dunque non ci sarà il
risparmio tanto atteso,e per seconda dovrà rinunciare all'immunità fiscale, ossia alla promessa che utilizzando la dichiarazione predisposta dagli
uffici fiscali non avrà problemi
con l'Agenzia delle entrate.
Non essendo più vergine, ma
essendo stato corretto da un
commercialista,il modello rilasciato dal Fisco non è più immune dai controlli e perciò siamo alle solite, ossia al rischio
di vedersi contestata la dichiarazione dei redditi.
Tuttavia i problemi non si
fermano qui. Siccome con la
nuova normativa è stata introdotta anche la responsabilità
delcommercialista che compila il modello da consegnare all'
Erario, attribuendo dunque al
professionista il rischio di pagare in solido con il contribuente, ragionieri e centri di
assistenza fiscale sono sul chi
va là e alcuni addirittura sono
pronti a rifiutare la compilazione delle dichiarazioni dei redditi che possano presentare rischi. In tal caso l'italiano che
paga le tasse si ritroverebbe abbandonato a se stesso, senza
sapere a chi rivolgersi. Non è
tutto. Gli studi professionali
per tutelarsi dal pericolo di dover onorare sanzioni pesanti si
sono attrezzati con una poliz-
za di assicurazione, ma vista la
complessità della materia
(con il Fisco si rischia sempre,
anche quando non si ha alcuna intenzione di evadere o di
nascondere i propri redditi) il
premio è assai salato. E ovviamente per il contribuente tutto ciò non è gratis, perché se il
commercialista ha una spesa
in più, questa alla fine ricadrà
sulla parcella che il cliente si
vedrà presentare.
Risultato, l'idea di far pervenire a casa una dichiarazione
deiredditi già predisposta, senza complicare la vita degli ita-
liani, è bella e apprezzabile,
ma si scontra con la realtà e
con un Fisco che ormai è comprensibile a pochi. Se il diavolo si nasconde nei dettagli, forse prima di lanciare l'operazione semplificazione sarebbe
stato ilcaso disfoltire la normativa fiscale. Perché è vero che
all'estero il bollettino delle tasse arriva a casa senza costringere i contribuenti a faticare
su numeri e documenti, ma
negli altri Paesi le istruzioni
per compilare la dichiarazione dei redditi sono composte
di poche pagine, mentre da
noi solo per spiegare che cosa
bisogna fare ne servono settecento. Forse si doveva partire
da lì, da un Fisco che per essere capito ha bisogno di un dizionario. Ma in tal caso più
che di semplificazione forse si
doveva parlare di rifondazione fiscale: buttare tutto ciò che
c'è per prendere esempio dalla Svizzera o dagli Stati Uniti.
Ma così facendo, pensate a
quanta gente resterebbe senza lavoro. Di certo chi ha inventato la Delirium tax.
[email protected]
@BelpietroTweet
Era meglio il vecchio Cud
Il fisco si dimentica pure le spese mediche
Assieme a quelle per le ristrutturazioni e le Università dovranno essere inserite a mano dai contribuenti
■■■ Guai (seri) in vista per 20 milioni
di contribuenti. Vale a dire tutti quelli
che tra poche settimane potranno avere in mano la dichirazione dei redditi
precompilata.
Per il governo di Matteo Renzi, che
l’ha sbandierata e offerta ai cittadini,
doveva essere una svolta: l’ex sindaco
di Firenze desiderava mettere la firma
sulla semplificazione fiscale, ma il 730
precompilato dall’agenzia delle Entrate corre il rischio di rivelarsi un clamoroso flop.
E il pericolo più concreto,per i contribuenti, è trovarsi costretti a un doppio
lavoro. E pure di fronte a un aggravio di
costi. Alla faccia del fisco amico. Dopo
aver superato non pochi ostacoli per
recuperare su internet il modello precompilato, infatti, si dovranno in ogni
caso inserire informazioni certamente
mancanti, come alcune spese e oneri
detraibili dalle tasse, a cominciare da
quelle sanitarie. Sta di fatto che lunedì
prossimo, come ricordato ieri dal Mes-
saggero, si parte con la nuova giostra
tributaria. Il primo passo prevede l’obbligo, per i sostituti di imposta, di inviare all’agenzia delle Entrate la certificazione unica dei redditi (il documento
che fino allo scorso anno era denominato Cud e nel quale sono riportati i
dati relativi ai redditi pagati ai contribuenti e le relative trattenute fiscali). Il
vero battesimo col 730 precompilato ci
sarà a metà del mese prossimo: a partire dal15 aprile, infatti, dal cassetto fiscale predisposto sul sito delle Entrate sarà possibile accedere alla dichiarazione dei redditi.
Se l’operazione fosse stata «seria», la
partita di fatto si sarebbe conclusa con
un rapido controllo delle informazioni
da parte del contribuente. E invece,
niente da fare. Perché a quel punto sempre che non si scelga la vecchia
strada del 730 standard o in alternativa
il modello Unico - scatta la corsa all’integrazione. Chi non vuole «scaricare»
documenti dal web può rivolgersi ai
Centri di assitenza fiscale (Caf), che in
questi giorni stanno lanciando allarmi
rossi a ripresa sia per il nuovo 730 sia
per il modello Isee (l’indicatore sintetico della situazione economica delle famiglie,necessario per accedere a diversi servizi pubblici come asili nido e agevolazioni per gli affitti).
Come accennato, solo una parte dei
dati utili ai fini fiscali saranno automaticamente riportati nel nuovo modello
(interessi passivi dei mutui, fabbricati e
terreni, familiari a carico).
Dal 2016, il governo ha assicurato
che le informazioni saranno complete,
ma per quest’anno le spese sanitarie,
le donazioni alle onlus, i costi per scuola e università e le fatture per le ristrutturazioni edilizie dovranno essere inserite «a mano» dal contribuente o dal Caf.
Dal primo maggio la dichiarazione dei
redditi potrà essere spedita definitivamente all’amministrazione finanziaria; l’ultima scadenza è il 7 luglio.
F.D.D.
ENTRATE ERARIALI
Gettito stabile
Cresce l’Iva
ma cala il resto
Le entrate tributarie da
gennaio a dicembre 2014
sono cresciute dello 0,2%.
L’aumento del gettito è
stato calcolato però al netto dell’Ires che porterebbe l’ammontare complessivo degli introiti erariali
a 411.694 milioni di euro,
in aumento di 1.003 milioni rispetto al 2013. I dati
escono da una nota diffusa nella serata di ieri dal
Ministero dell’Economia.
Complessivamente invece, le entrate tributarie
erariali, accertate in base
al criterio della competenza giuridica, ammontano
a 418.947 milioni di euro,
contro i 424.633 del 2013.
Ma «per consentire un
confronto omogeneo tra
quelle del 2014 e quelle
del 2013», chiosano i tecnici del ministero guidato
da Pier Carlo Padoan, «il
gettito viene analizzato al
netto dell’Ires versata da
banche e assicurazioni, interessate nel 2013 da significativi incrementi delle
aliquote di acconto e dall’addizionale Ires».
La lotta all’evasione ha
portato ad un aumento
del gettito delle entrate tributarie del 5,3%: in cassa
sono arrivati 477 milioni
di euro in più. Sostanzialmente stabile l’Irpef (+58
milioni di euro): in lieve
calo le ritenute sui redditi
dei dipendenti nel settore
privato (-0,4%), in crescita (+0,9%) quelle sui redditi dei dipendenti pubblici. Al netto del settore finanziario e assicurativo,
l’andamento dell’Ires mostra un calo del 3,8%
(–980 milioni di euro) che
riflette i minori versamenti effettuati dalle società di
capitali dopo i maggiori
acconti dovuti nel 2013.
Il gettito Iva cresce dell’1,9% che vale quasi 2,2
miliardi in più. Sale ancora di più, precisamente
del 2,2%, il gettito legato
agli scambi interni per effetto soprattutto dell’aumento di un punto percentuale sull’aliquota Iva
ordinaria, salita dal 21 al
22% a partire dal 1˚ ottobre scorso. Marginalmente ha contribuito ad accrescere questa voce degli introiti erariali anche il pagamento dei debiti della
Pubblica Amministrazione ai creditori.
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il Cavaliere intercettato
LE VANTERIE Metà delle telefonate sono racconti in stile
grandioso sulla sua attività di governo, che Tarantini
deve subirsi facendo pure "Ooh" come i bambini di Povia
Le toghe di nuovo nel letto di Silvio
A leggere le telefonate, il primo sentimento che viene suscitato è la noia. Berlusconi si lamenta dei suoi acciacchi
E invece manca l’attesa telefonata sulla Merkel «culona inchiavabile», che ci è costata una crisi diplomatica
::: segue dalla prima
FRANCO BECHIS
(...) l'avevano raccontata nel
dettaglio: la telefonata in cui il
capo del governo tedesco sarebbe stata definita "culona inchiavabile". Non c'è in migliaia di pagine, anche se da mesi
si attendeva con suspance il
deposito integrale di questi
brogliacci con il timore di rinverdire un dispetto che aveva
agitato le diplomazie del vecchio Continente. Quindi o
quella telefonata è inventata,
o non è stata inserita nel deposito dei brogliacci integrali perchè non attinente all'oggetto
dell'inchiesta. Propenderei
per la prima ipotesi, avendo
letto tutti e 15 i fascicoli depositati ieri. Perchè se il criterio fosse stato quello della inutilità
dei brogliacci ai fini di reati penali su cui indagare, quasi tutto di quei fascicoli sarebbe da
dare alle fiamme.
Confesso che li ho letti da
voyeur, come probabilmente
accadrà oggi per molti lettori.
Ed è da quel punto di vista che
ho provato una doccia fredda,
quasi ghiacciata. Colloqui che
manco solleticavano la curiosità un po' pruriginosa di noi
giornalisti. Non parliamo
nemmeno della passione oer
la notizia. Non ce ne è, salvo
quelle che ormai sappiamo a
memoria. Silvio Berlusconi di
giorno faceva il premier e di
notte lo sceicco a capo di un
harem. Intorno aveva ragaze
più o meno famose sculettanti per ricevere poi qualche regalìa dall'uomo ricchissimo o
magari un contrattino televisivo da chi era a capo di un impero televisivo privato. Per altro non è che Berlusconisi svenasse per questo: l'unica cosa
che si attribuisce in migliaia di
intercettazioni è un contratto
a Belen, che avrebbe raccomandato addirittura bypassando un favore chiesto da un
amico come Flavio Briatore
(ci avrebbe rimesso la sua Elisabetta Gregoracci). Ma nemmeno quello è detto che sia vero.
A leggersi tutte le telefonate
del Cavaliere con Tarantini, il
primo sentimento che viene
suscitato è la noia. Ogni volta
Berlusconi si lamenta del mal
dischiena, del colpo della strega, delle vertebre fuori posto.
Perfino quando lo chiama la
Arcuri è dal fisioterapista a farsi riaggiustare un po'. Metà
delle telefonate sono racconti
di Berlusconi in stile grandioso sulla sua attività di governo
e di leader mondiale, che Tarantini deve subirsi facendo
pure "Ooh" come i famosi
bambini di Povia. "Ho fatto la
Conferenza Stato-Regioni per
ore", "Sto mettendo a posto le
incomprensioni fra Bush e Putin", "Sono con Mubarak" (e
chissà se anche questa era in-
ventata, come nel caso della
nipote). Poi pensava alla cordata Alitalia fino alle cinque
delmattino, spiegava alsuo interlocutore come avrebbe
messo in campo il Milan quella sera confermando così il
ruolo assolutamente pleonastico dei suoi allenatori. E si
sfogava naturalmente su tutti
quelli che ce l'avevano con lui:
giornali, giornalisti, magistrati, comunisti, anche Veronica
ingrata con cui da tempo- lui
dice- aveva un accordo di vite
indipendenti e separate anche dal punto di vista diciamo
"affettivo". Banalità, discorsi
sentiti mille volte in tv e nelle
assemblee politiche. Poi sì,
qualcosina adatto ai voyeur.
Niente di clamoroso, però. I
suoicanoni di bellezza espressi con il pluralia tantum come
accade a re e imperatore: "se
tu hai una ragazza da portare,
2 ragazze, 3 ragazze da portare", diceva a Tarantini, "per favore non pigliamole alte, come fa questo qui di Milano,
perchè noi non siamo alti...".
Berlusconi impazziva per due
bellezze note a tutti: Manuela
Arcuri e Belen Rodriguez. Tarantini che lo sapeva (sai che
scienza: impazzivano tutti gli
italiani per loro), gliele sventolava di continuo. Però non
gliele portava quasi mai. Gli
raccontava delle follie fatte da
Belen a Cortina con un un microvestito e senza mutandine,
gliele prometteva per lunghi
week end, e poi non le portava mai. Sulla Arcuri a un certo
punto ha desistito il cavaliere:
l'ha vista in tv alle Iene e gli era
sembrata troppo volgare. A
quel punto lei che gli si negava, ha iniziato il pressing: le
serviva che Silvio facesse entrare suo fratello in un programma Mediaset. Ma anche
su quello facilmente le ragazze andavano a sbattere il muso. Quando si trattava di soldi
veri delle sue aziende, il Cavaliere ci stava attento: al massimo rimediava un incontro
con Fabrizio Del Noce che stava a Rai Fiction, che faceva le
fusa e poinon combinava quasi nulla. Poi certo le ragazze
piacevano a Berlusconi, che
faceva pure finta di credere a
Tarantiniche ogni volta gliraccontava che questa o quella il
giorno dopo si erano proprio
innamorate di lui: "che fai lei
presidente alle donne?". Berlusconi rideva, ma aveva la sua
selezione sulle ragazze: "Quella che hai portato ieri sera era
brutta. E piace a te, portala
con te, non per me", e di quell'
altra si informava "le tette sono vere o sino rifatte?". Invece
gli piaceva una brasiliana, Luisana, che aveva cognome italiano ed era "intelligente, curiosa di tutto". Tarantini faticava a trovarne qualcuna che andasse a genio a Berlusconi: "le
porto Sara Tommasi?". Ma fra
le tante cose, il Cavaliere aveva pure un codice di onore:Belen lo faceva impazzire, ma
non poteva farle "la corte" come lui diceva perchè era fidanzata con Marco Borriello, allora calciatore del Milan. Un
giorno Tarantini gli propone
una Alessia, e Berlusconi salta
sulla sedia: "ma quella adesso
sta con Pippo Inzaghi!", e invece era solo un caso di omoni-
mia. In una telefonata il Cavaliere si dilunga su accuse assurde "dicono addirittura che
vado con le minori,ma figurarsi!", e magari lo fa perchè sa di
essere intercettato, e prosegue come un angioletto. In altre cede al superomismo:
"niente... io sono qua, assediato da quando hanno visto che
sono stato dichiarato da Playboy il politico più sexy del
mondo...Giampaolo, sono assediato dalle mie sostenitrici...".- C'è qualche altro passaggio rosa e magari piccantiello?
Ma sì, c'è. Di solito piuttosto
banale. Ma che vale? Nella migliore delle ipotesiun bel servizio su Chi, fosse pure a firma
Alfonso Signorini. Che mesi di
intercettazioni, milioni di risorse pubbliche, il lavoro di finanzieri, poliziotti, magistrati
sia servito a dare un'occhiatina sotto le lenzuola di un privato cittadino e vedere um filmino chee non sarebbe vietato ai minori di 14 anni, è la storia dell'Italia che abbiano vissuto.Più a luci rosse del contenuto di queste intercettazioni.
Le conversazioni con Tarantini
«La Arcuri? A 29 anni ormai è vecchietta...»
Le telefonate del premier da Belen al Milan: «Io con le minorenni? Roba da matti», «Stasera ho una giornalista e una brasiliana»
■■■ C’è ditutto nelle intercet-
tazioni depositate ieri dal perito nominato dal Tribunale di
Bari nell’ambito del processo
sulle escort. Ci sono le conversazioni tra Giampi Tarantini e
Silvio Berlusconi. Telefonate
in cui i due organizzavano le
serate, commentavano le ospiti, discutevano di Putin, Merkel, Obama, Bush e del Papa.
Ma anche le conversazioni
con Belen Rodriguez e quelle
in cui il Cavaliere detta la formazione del Milan.
SOTTO CONTROLLO
19 settembre 2008, h 21:11.
Berlusconi: «Ho trovato
una telefonata..; non eri tu che
mi chiamavi?».
Tarantini: «.. No.., no.., no..,
no.., io le avevo lasciato il numero.., si ricorda? (...) alla festa
di Elvira». (...).
Berlusconi: «Niente, io ho
avuto un disastro con il telefono.., tu non avevi il mio telefono precedente? (...) adesso ce
l’hai.. (...) ; ho avuto un po’ di
guai.., ho dovuto cambiare telefono, perché come al solito
me l’avevano messo sotto controllo.., ogni tanto mi succede.., (ride) allora ce ne siamo
accorti.., e ho cambiato.., ho
cambiato il numero.. (...)».
LE «BAMBINE»
23 settembre 2008, h 15:21.
Tarantini: «Presidente, mi
scusi se l'ho richiamata..; no,
solo per dirle che mi ha chiamato Francesca, e chiedeva se
poteva portare due amiche
molto carine, amiche sue».
Berlusconi: «Molto?».
Tarantini: «Carine, mi ha
detto». (...)
Berlusconi: «Io c’ho due
bambine piccole, che è tanto
che non vedo.., per cui, una
fa.. la, la, la.., la giornalista in
Rai.. ehh.. in Mediaset.., allo
sport, è una napoletana molto
simpatica, molto dolce.., e
un’altra bambina di 21 anni,
brasiliana, che un po’ mi ha..,
che mi ha pianto al telefono,
dicendomi che l’avevo dimenticata, e allora la faccio venire..;
ma insomma, senza.., senza
peso».
LE PASSO BELEN
3 gennaio 2009, h 23:25.
Tarantini: «Un attimo solo.., eh..;... aspetti, aspetti un attimo».
Belen: «Pronto.., …. pronto».
Berlusconi: «.. sì, pronto..,
ciao Belen».
Belen: «Buonasera.., come
stai?».
Berlusconi: «Come sto.., io
sto bene,ho fatto un anno difficile, ma fantastico.., con dei risultati importanti. (...) .. Ecco,
senti,e con il tuo ragazzo è finito tutto?».
“
LE DUE BAMBINE
■ Berlusconi: io
c’ho due bambine
piccole, che è tanto
che non vedo..,
per cui, una fa..
la, la, la.., la
giornalista in Rai..
ehh.. in Mediaset..,
allo sport, è una
napoletana molto
simpatica,
molto dolce..,
e un’altra
bambina di 21
anni, brasiliana,
che un po’ mi ha..,
che mi ha pianto
al telefono
dicendo che l’ho
dimenticata..
e allora la faccio
venire..;
ma insomma,
senza.., senza peso
Belen: «.. beh.., al momento
sì.., non lo so, non so cosa».
Berlusconi: «Senti, adesso
hai visto questa cosa su Mediaset.., ti piace?».
Belen: «.. sì.., come fa a non
piacermi?». (...).
Berlusconi: «.. (ride) va bene, anche perché io avevo tante pressioni da Briatore, per
mettere la sua, no? (...) la ragazza che in questo momento è la
donna.» (...)
SALUTI DA DALLA
4 gennaio 2009, h 18:20.
Tarantini: «Sì, sì.., ho fatto
una bella cosa..; ieri, era, poi, a
cena con Lucio Dalla.., infatti
poil’ho richiamata,che citeneva a salutarla..».
Berlusconi: «Lucio Dalla?».
Tarantini: «Sì, sì..; nonostante sia un comunista..; infatti mi sono imbattuto in una discussione di quelle che non finivano più».
Berlusconi: «.. mah.., è (incomprensibile) confuso politicamente (...) .. per un po’ di
tempo è venuto con me. (...)
ieri sera è venuto.., è venuto
Emilio..».
Tarantini: «.. eh.., mi ha fatto un bidone, mmocc a lui».
Berlusconi: «.. eh.., ma ha
avuto.., ha avuto cose sue da
fare (...) è venuto qui, ed è partito stamattina alle 9..».
LA CENA A QUATTRO
25 gennaio 2009, h 18:28.
Tarantini: «.. va bene.. senta, no, le volevo dire, eh.. martedì io ho preso mezzo appuntamento con Manuela e Francesca..».
Berlusconi: «.. eh..».
Tarantini: «.. ma soprattutto Manuela.. (...) posso confermarglielo?».
Berlusconi: «.. ma cosa facciamo, una cena a quattro?».
Tarantini: «.. sì, io preferirei
di sì, perché se la facciamo in
pochi, sono pure più.., .. meno
imbarazzate, diciamo..».
Berlusconi: «.. e poi, il dopo
come viene?».
GLI UNDICI DEL MILAN
11 gennaio 2009, h 19:50.
Berlusconi: «... metto in
campo una formazione di sogno, non la difesa dove mi
mancano tanti uomini, e quindi in centro c’ho Maldini e un
altro, ma..».
Tarantini:«.. Beckham, gioca?».
Berlusconi:«..due vecchietti, ma metto Beckham, Pirlo,
Seedorf, poi due mezze ali..,
Kakà e Ronaldinho.., e Pato come avanzato.. (...) è un sestetto
da sogno».
LIBERO E VELTRONI
18 febbraio 2009, h 15:06.
Berlusconi: «Ehi, ciao.., come va, eh?»
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SCHERZI DEL DESTINO Il pm Nicastro, dopo aver
indagato sull'ex governatore pugliese di Fi Raffaele Fitto,
divenne assessore del successore di Fitto, Nichi Vendola
il Cavaliere intercettato
Le certezze dei pm:
chi indaga Berlusconi
fa sempre carriera
L’inchiesta di Bari ha già due vincitori: i magistrati che hanno
aperto il procedimento. Il primo è vicino alla nomina al Csm
Il secondo è stato promosso a gennaio alla Corte di Cassazione
::: GIACOMO AMADORI
Silvio Berlusconi. Ieri il
perito del Tribunale
di Bari ha depositato le
trascrizioni delle
telefonate intercettate
nel processo «escort»
[LaPresse]
“
SULLA ARCURI
Tarantini:«Bene..; posso fare gli auguri al più grande politico di tutti i tempi?
Berlusconi: «Eh, gli auguri
(incomprensibile), congratulazioni vuoi dire...». (...)
Tarantini: «Veramente..;
ma oggi mi ha fatto impazzire
la prima pagina di Libero..,
l'ha letta? (ride)
Berlusconi: «No,
scusa, scusa un attimo... scusa... ti ha fatto
impazzire?».
Tarantini: «La prima pagina di Libero..;
in copertina c'è scritto,
“Missione compiuta,
demolito ilPd”;bellissima... (ride)».
Berlusconi: «... (ride)».
Tarantini: «C’è la
faccia di Veltroni (ride)
vestito da becchino..
Berlusconi: «Ah, sì,
con un siluro, ne ho presi due..
Tarantini: «Sì.., (ride) bravo..; meh, sono contento, perché poi soprattutto, so che lei
ci teneva tanto».
Berlusconi: «Veltroni è affondato Soru, che voleva fare il
sostituto di Veltroni...». (...)
Berlusconi: «Ho visto una
cosa bruttissima della Arcuri».
Tarantini: «Che è successo?».
Berlusconi: «.. è successo
che ha fatto una cosa veramente scema (...) con le Iene.., le
hanno detto, eh.. ma è vero
■ Le hanno detto,
ma è vero che ha
avuto rapporti con
questi e lei: questo
è andato bene, non
ha fatto flop...una
figura da troia
“
SU LIBERO
■ Oggi mi ha fatto
impazzire la
prima di Libero
Veltroni becchino...
Silvio: Con un
siluro, ne ho presi
due...È affondato
Soru che voleva
sostituire Veltroni
che ha avuto rapporti con tutti
questi.., le hanno messo giù
una quindicina di nomi (...) lei
si è seduta, e di ciascuno, senza far sapere chi era (...) questo
è andato bene, non ha fatto
flop la prima notte..; questo è
bravo; una figura da troia..; ridendo anche in un modo così,
sguaiato.., (fa il verso della risata) così (...) che mi è veramente scaduta totalmente.., non
riesco a capire come una possa essere così poco intelligente
da andare a fare la figura pubblica della troiaccia».
PIPPO E CORONA
10 marzo 2009, h
19:31.
Berlusconi: «.. volevo sapere una cosa.., ma
quella che adesso sta
con Pippo Inzaghi».
Tarantini: «.. sì.., si
chiama.., sì, cosa.., Alessia Ventura.., Alessia
ehh.., sì, è una mia amica, pure». (...)
Tarantini: «Vabbè,
comunque è meglio,
perché là c’è Corona
che è un po'.. pericoloso, eh».
Berlusconi: «.. sì, ma veramente, è una cosa oscena..
che abbiano messo un tipo cosìnegativo, no? un tipo così negativo come esempio».
IO CON LE MINORI?
3 maggio 2009, h 19:27.
Berlusconi: «Queste due
bufale (incomprensibile) messe in giro, veramente è una cosa pazzesca... vedo su tutte le
agenzie internazionalisono accusato di frequentare delle ragazze minori, roba da matti».
premiati perché non troppo invisi al centro-destra. Infatti nel 2011 accettarono di depositare
■■■ L'inchiesta sulle escort che l'imprendito- le intercettazioni sulle escort nella versione amre barese Gianpaolo Tarantini avrebbe procura- piamente censurata che era stata preparata dalto a Silvio Berlusconi non è ancora conclusa, la polizia giudiziaria ai tempi in cui a dirigere
ma già ha certamente due vincitori: i sostituti l'ufficio era quell'Antonio Laudati, successivaprocuratori Eugenia Pontassuglia e Ciro Ange- mente caduto in disgrazia e oggi sotto processo
lillis, lanciati verso sfavillanti carriere. La prima, a Lecce con l'accusa di favoreggiamento nei
infatti, è uno dei tre magistrati prescelti dall'ap- confronti di Berlusconi. La sua colpa sarebbe
posita commissione del Consiglio superiore stata quella di cercare di rallentare il processo
della magistratura per la poltrona di sostituto Tarantini. E sarebbe stato sempre lui a cercare
procuratore nazionale antimafia a cui tanto am- l'accordo con la difesa dell'imprenditore pugliebiva il collega siciliano Nino Di Matteo. Ma se per un patteggiamento che avrebbe impediquest'ultimo, che vantava diciotto anni da pm to la diffusione delle telefonate. Infatti nel 2011
antimafia a Caltanissetta e a Palermo, è stato Berlusconi era premier e la pubblicazione delle
bocciato dai commissari, mentre Pontassuglia intercettazioni integrali sarebbe stato un colpo
è entrata nella fortunata terna. Con lei anche il terribile, se assommato alla divulgazione, decicognato di Luigi De Magistris, Salvatore Dolce, sa dalla procura di Milano, delle conversazioni
della procura di Catanzaro. Non
contenute nel cosiddetto procesconosciamo nel dettaglio il curriso Ruby. L'avvocato di Tarantini,
culum di Pontassuglia,magistra- ::: CHI SORRIDE Nicola Quaranta, rifiuta questa
to della distrettuale antimafia balettura dietrologica:«La nostra direse, ma certamente quello con- VERSO L’ANTIMAFIA
fesa non si è mai preoccupata
tro Berlusconi è il processo con Eugenia Pontassuglia è sta- per la possibile fuga di notizie, il
to uno dei tre magistrati prepiù risonanza mediatica che ab- scelti dall'apposita commis- nostro unico interesse è sempre
bia dovuto affrontare in carriera. sione del Consiglio superio- stato che la la prova arrivasse in
Il compagno di pool, Angelillis, è re della magistratura per la tribunale e che questa fosse comstato invece promosso a genna- poltrona di sostituto procura- pleta». Una versione che conflignazionale antimafia a
io a procuratore generale presso tore
ge rumorosamente con il teorecui tanto ambiva il collega sila Corte di Cassazione. Quando i ciliano Nino Di Matteo, che ma giudiziario di un Tarantini e
giornali locali diedero la notizia invece è rimasto a bocca un Berlusconi pronti ad accorstilarono anche un piccolo albo asciutta.
darsi per evitare diffusioni di nod'oro del pm e misero nell'elentizie.
IN CASSAZIONE
co l'inchiesta sulcalcioscommes- Ciro Angelillis è stato invece
La verità è che le tutte le difese
se,quella su una truffa farmaceu- promosso a gennaio a procu- si sono opposte all'utilizzo nel
tica e un triplice omicidio nel rio- ratore generale presso la Cor- processo delle trascrizioni così
ne San paolo. Anche in questo te di Cassazione. Quando i come erano state depositate (nellocali diedero la noticaso non si può negare che il pro- giornali
la versione con gli omissis) dalla
zia stilarono anche un piccocedimento sulle fanciulle di Pa- lo albo d'oro del pm e mise- procura di Bari. E così i pm hanlazzo Grazioli sia indubbiamen- ro nell'elenco l'inchiesta sul no chiesto al tribunale di trovare
te il più clamoroso. Ma il caso di calcioscommesse, quella su un perito per risbobinare il miAngelillis e Pontassuglia non è una truffa farmaceutica e un gliaio di conversazioni ritenute
triplice omicidio nel rione
isolato in terra barese. Per esem- San paolo.
utili per il processo (iniziato il 6
pio il pm Lorenzo Nicastro, dofebbraio 2014 e giunto alla nona
po aver indagato sull'ex governatore pugliese di udienza) e per dimostrare i reati contestati agli
Forza Italia Raffaele Fitto, divenne assessore imputati: associazione per delinquere, induziodel successore di Fitto, Nichi Vendola. Il collega ne,sfruttamento e favoreggiamento della prosidi procura, Roberto Rossi, pure lui considerato tutizone in favore di Berlusconi. Il collegio giudiun "nemico" dal centro-destra, è stato, invece, cante il 27 marzo scorso ha nominato il dottor
promosso consigliere del Csm. Rossi si era oc- Giovanni Ottomano, che ha impiegato quasi
cupato delprimo processo Tarantini e l'ex mini- un anno per portare a termine il gravoso impestro della giustizia Francesco Nitto Palma lo ac- gno.
cusò di aver iscritto con «grave ritardo» nel regiQuindi ai pm va attribuita la responsabilità di
stro degli indagati, privandolo di «garanzie di- aver selezionato centinaia di chiamate per incafensive costituzionalmente protette», l'allora strare gli imputati, alle difese quella di averle
consigliere regionale Salvatore Greco, poi di- fatte depositare in forma completa. Ma quello
ventato deputato dell'Udc e successivamente che potrebbe sembrare un colpo basso nei conresponsabile della lista di Raffaele Fitto, La Pu- fronti di Berlusconi da parte dei suoi ex presunglia prima di tutto. Il Csm assolse il collega Ros- ti sodali in realtà dimostra ancora una volta cosi con formula piena.
me il complotto a favore dell'ex premier non sia
In compenso, a Bari, c'è chi ha spiccato il vo- mai esistito, se non nella fantasia di qualche
lo in politica con un curriculum assai diverso. cronista sovreccitato (forse dal contenuto delle
Per esempio il pm antimafia Alberto Maritati chiamate) e financo di qualche magistrato. Ora
nel1995 chiese l'archiviazione per l'ex consiglie- il tribunale, con la sua sentenza, e se del caso, la
re regionale del Pci Massimo D'Alema, accusa- Corte d'appello e la Cassazione, dovranno decito di finanziamento illecito ai partiti, e dopo po- dere se questo ulteriore gogna mediatica nei
chi anni venne cooptato nel governo del leader confronti del Cavaliere o (come preferisce qualdiessino di cui aveva chiesto il proscioglimen- cuno) dell'ex Cavaliere, fosse necessaria. Intanto.
to i suoi inquisitori fanno carriera. Ma forse è
In queste ore di confusione c'è anche chi solo perché Berlusconi porta fortuna. Anche a
obietta che Pontassuglia e Angelillis siano stati chi gli vuole male.
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il Cavaliere intercettato
SOLO CASUALITÀ? Da quando è stato mandato
alle ortiche il patto del Nazareno sono riaffiorate tutte
le notizie e gli articoli di stampa sulle cene eleganti
Berlusconise l’aspettava
«Solita giustizia a orologeria»
Il Cav è indignato: hanno fatto uscire le intercettazioni per influenzare la sentenza di martedì
Ma il vero timore sono le carte che potrebbero arrivare dalla procura di Milano sul Ruby-ter
::: SALVATORE DAMA
ROMA
■■■ Rieccoci, si ricomincia.
Ma ad Arcore avevano ilsentore che sarebbe successo. Un
nuovo polverone mediatico
sollevato, «con una tempistica
più che sospetta», a pochi giorni dalla decisione della Cassazione. Che dovrà valutare se
confermare la sentenza di assoluzione di Silvio Berlusconi
nel processo Ruby 1, arrivata
in Appello; se sovvertire quel
giudizio; o se rispedire le carte
a Milano ordinando di rifare il
processo perché in presenza
di nuove prove di reato.
In realtà le intercettazioni telefoniche, la cui trascrizione è
stata depositata ieri dal perito
nominato dal Tribunale di Bari, non conterrebbero fatti
nuovi: «Tutta roba vecchia»,
fanno sapere da Arcore. Conversazioni in cui Berlusconi si
accorda con Giampi Tarantini sulle ospiti da invitare a cena. «Dov’è la notizia, dov’è il
reato?», non si dà pace Berlusconi. Oltretutto, ricorda il Cavaliere, l’utilizzo (e la divulgazione) di quelle intercettazioni dovrebbe essere autorizzato dalla Camera, poiché all’epoca Silvio era deputato, oltre
che presidente del Consiglio.
«E invece quando si tratta del
signor Berlusconi valgono regole diverse...». Nessuno
scampo dalla «macchina del
fango».
Questo barese, però, rischia
di essere solo un antipasto,
per quanto indigesto. La vera
preoccupazione degli avvocati berlusconiani, come al solito, è la procura di Milano. È da
lì che, nei prossimi giorni, potrebbero trapelare nuovi indizi acquisiti per dimostrare la
colpevolezza dell’ex premier
e per provare che quelle cene
tanto eleganti poi non erano.
Si parla di ore di intercettazioni ambientali, oltre al materiale acquisito attraverso il sequestro di smartphone e personal
computer.
Un abisso in cui Berlusconi
teme nuovamente di precipitare. Proprio nel momento in
cui era convinto che il suo calvario sarebbe arrivato al termine. Oggi sarà la sua ultima volta a Cesano Boscone.Silvio andrà nonostante la frattura del
malleolo. Dicono che stia meglio. E che cammini anche
senza l’aiuto delle stampelle.
Ma la vera difficoltà è muoversi con quell’enorme peso che
si porta dentro. Dal 9 marzo
sarà un uomo libero. Con la
fine dell’affidamento ai servizi
sociali, Berlusconi potrà circolare liberamente (sul suolo patrio) e non avrà più la ritirata
alle 23, come un tredicenne.
Ma il 10 marzo, cosa succede?
Ha pessime sensazioni circa
l’esito della Cassazione sul Ruby uno. Berlusconi teme che
«l’ondata mediatica» di queste ore possa «condizionare» i
giudici di ultima istanza. D’altronde proprio ieri dalla Procura di Milano è giunta la notizia che i pm hanno chiesto
una proroga dei tempidelle indagini per portare a termine
la rogatoria in Messico relativa ai beni che appartengono a
Ruby Rubacuori. Da dove ha
preso i soldi per comprare un
ristorante, un pastificio e delle
palazzine da affittare ai turisti?
E siccome i tre processi Ruby
derivano dalla stessa matrice,
le cene eleganti di Arcore, le
evoluzioni dell’uno non possono che avere effetti sulle sorti degli altri due. Tant’è che all’indomani dell’assoluzione
in appello del Cav nel Ruby
uno, tutti, anche gli indagati
per falsa testimonianza (Ruby
ter), avevano tirato un sospiro
disollievo, reputando (evidentemente a torto) che l’incubo
fosse finito.
Neigiorni scorsi,difronte allo «stillicidio» di indiscrezioni
relative al “pentimento” di
Marysthell Polanco, un gruppo di parlamentari di Forza
Italia si era appellato al ministro della Giustizia per verificare la regolarità della condotta
delle toghe milanesi. Iniziativa caduta nel vuoto. Non risulta che il Guardasigilli abbia
mandato gli ispettori ministeriali a palazzo di giustizia. Né
che abbia intenzione di farlo.
Contare sulla mano di qualcuno? Silvio non ci crede proprio. È vero che l’assoluzione
in Appello è arrivata nella fase
più alta e sentimentale delpatto del Nazareno. Ed è vero
che, quando Berlusconi ha
mandato alle ortiche il lavoro
di Denis Verdini e di Gianni
Letta, sono riaffiorate le notizie e gli articoli sulle cene eleganti. Casualità? A questo
punto, che importa saperlo. È
troppo tardi per tornare indietro, anche se adesso Matteo
Renzi tende la mano.
Il Quirinale? Ma va’, dopo
tutto quello che è successo
Berlusconinon ha avuto neanche la voglia dichiedere un appuntamento. C’è la solidarietà a pioggia che arriva da deputati e senatori di Forza Italia. Ma quella, Silvio, se la fa
fritta.Sa bene che molti,in Forza Italia, non aspettano altro
che una sua condanna per archiviarlo anche politicamente. Lui? Non reagisce. Avvolto
in un pessimismo cosmico,
già si vede condannato e ridotto ai domiciliari.
LEADER
DIVERSI
La grana prescrizione
Vertice sulla giustizia Alfano-Boschi
Matteo tira un sospiro di sollievo
::: TOMMASO MONTESANO
■■■ Contrordine: sulla riforma della
prescrizione la maggioranza, dopo la
rottura di due giorni fa in commissione
Giustizia, è vicina alla ricucitura. Almeno stando a quello che riferisce Angelino Alfano, ministro dell’Interno e leader del Nuovo centrodestra, dopo un
faccia a faccia con Maria Elena Boschi,
ministro delle Riforme.
Pd e Area popolare sono al lavoro
per trovare un punto d’incontro
sull’entità dell’aumento dei termini di
prescrizione per i reati di corruzione e
corruzione in atti giudiziari. La modifica approvata l’altro ieri in commissione a Montecitorio, che ha determinato
lo strappo tra Ap e Pd, allunga i tempi
della prescrizione fino al massimo della pena più la metà. In questo modo i
due reati si prescriverebbero dopo 18
anni e nove mesi. Un allungamento
contestato dai centristi, che infatti hanno votato contro insieme a Forza Italia.
Ieri, tuttavia, Alfano ha gettato acqua
sul fuoco: «Ho parlato con il ministro
Boschi. Siamo vicinissimi a un accordo. Sulla prescrizione troveremo l’intesa e la quadra». Per il titolare del Viminale è «fuori luogo ogni enfatizzazione
sull’argomento, come se fossimo in un
momento di spaccatura o di crisi della
maggioranza». Niente di tutto questo:
«Troveremo l’accordo e lo faremo in
tempi rapidissimi».
Al lavoro c’è soprattutto Enrico Costa, viceministro della Giustizia in quota Ncd, che non a caso subito dopo il
voto in commissione si è affrettato a rimarcare la natura transitoria del testo
che sta riformando la legge nota come
«ex Cirielli»: «Non sarà questo, sarà diverso». Un segnale del movimento delle diplomazie, che ieri si è concretizza-
to nel vertice tra Alfano e Boschi. «Sulla
prescrizione sono ottimista che si troverà un punto di incontro, che tenga conto dell’esigenza di non scaricare sui cittadini la lentezza della giustizia. Se un
uomo viene assolto dopo trent’anni,
che se ne fa dell’assoluzione?», ha detto
Costa. Sì alla prescrizione più lunga, insomma, «ma non eterna. È essenziale
velocizzare i tempi dei processi».
Il compromesso potrebbe essere trovato agendo sull’ampiezza dell’incremento, come ha confermato Donatella
Ferranti, presidente della commissione Giustizia della Camera: «Il punto di
mediazione è di quanto si vogliono aumentare i tempi di prescrizione. Possia-
ZERO DIALOGO
Scontro Pd-Cinque Stelle
sul reddito di cittadinanza
«Il M5S ha presentato una proposta di legge sul reddito di cittadinanza per quasi 10 milioni di italiani, con coperture economiche
chiare e certe. Ora però i democratici dovranno spiegare come
mai la prima proposta per aiutare le famiglie in difficoltà porta la
firma di un Movimento che è in
Parlamento da 2 anni...». È quanto si legge sul blog di Beppe Grillo, in un post di Nunzia Catalfo,
portavoce M5S al Senato. «Per togliersi dall’imbarazzo -prosegue- è stato sguinzagliato Filippo
Taddei. Dalle sue parole si capisce che siccome il governo non
ha saputo/voluto fare una legge
sul reddito di cittadinanza, allora non deve farla nessun altro».
A sinistra il leader
di Ncd Angelino
Alfano. A destra
il premier Matteo
Renzi [LaPresse]
mo verificare l’entità». Soprattutto se al
Senato dovesse essere votato, sull’altro
provvedimento caldo del momento,
l’aumento delle pene per i reati dicorruzione. «Bisogna trovare un punto di incontro», ha ripetuto Ferranti. Non a caso Rodolfo Sabelli, presidente dell’Associazione nazionale magistrati, sente
puzza di bruciato: «Le norme sulla prescrizione andrebbero riscritte radicalmente. Temo che il governo stia facendo quello che a Roma si chiama la romanella». Ossia un lavoro superficiale.
L’altro fronte aperto per Ncd si chiama elezioni regionali. Al momento tutto è fermo in attesa di capire che piega
prenderà lo scontro in atto, in Veneto,
tra il presidente uscente Luca Zaia (e
quindi Matteo Salvini) da una parte e
Flavio Tosi dall’altra.Se il sindaco di Verona dovesse portare alle estreme conseguenze lo strappo e sfidare Zaia per
la poltrona di governatore, il partito di
Alfano si schiererà con Tosi visto il niet
di Salvini - a quel punto accettato da
Forza Italia - al rientro di Ncd nella coalizione di centrodestra. Una frattura
che per Area popolare, almeno formalmente, sarebbe destinata a produrre
conseguenze nelle altre Regioni dove si
voterà in primavera. I tavoli con Forza
Italia per la scelta di un candidato comune lascerebbero il posto a decisioni
«in completa autonomia» da parte dei
centristi.
Questo non significa, però, che Ap
passerebbe armi e bagagli con il centrosinistra. Anzi, in Campania la soluzione più gettonata, anche in caso di rottura in Veneto, resterebbe comunque
quella di sostenere il governatore
uscente, di FI, Stefano Caldoro.Così come in Puglia è ormai lanciata la candidatura, sempre insieme ai forzisti, di
Francesco Schittulli.
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L’AMICO DENIS Il leader del Partito Democratico
rivaluta anche Verdini che aveva fatto da parafulmine
dopo il fallimento della trattativa sul Quirinale
il Cavaliere intercettato
Renzi teme il flop
e richiama Silvio
«Vieni a trovarmi»
Il premier dà la colpa a Brunetta per la fine del patto del Nazareno:
il Cavaliere non voleva la rottura. E gli chiede i voti per le riforme
::: PAOLO EMILIO RUSSO
ROMA
■■■ È volato a Mosca, ricevu-
to da Vladimir Putin, per discutere di geopolitica e della crisi
Ucraina. Nel mentre, però,
Matteo Renzi dispensava randellate a destra, ma soprattutto
a manca, sul suolo italico. Lo
strumento utilizzato è una intervista concessa al settimanale L’Espresso: il premier parla
del futuro, annuncia una «svolta a sinistra», lancia un appello
a Silvio Berlusconi e accusa
senza mezzi termini la presidente della Camera, Laura Bol-
La sceneggiata
Il finto scontro tra giudici e governo
Su ferie e responsabilità civile l’esecutivo ha fatto solo favori ai magistrati: così oggi hanno più poteri
::: DAVIDE GIACALONE
■■■ La giustizia è caduta nella trappola della sceneggiata. Mario Merola, dominatore del genere, raccontava che alla fine della rappresentazione il «cattivo», ’o malamente, usciva anticipatamente dal teatro e non raccoglieva gli
applausi del pubblico, perché c’era il
rischio che lo picchiassero. Forse esagerava, o forse no, comunque è un caso
di fraintendimento fra recita e realtà.
Nel caso del presunto scontro fra magistratura e politiche di governo sta andando in scena qualche cosa di simile.
Da una parte si recita lo scontro, il cui
copione ha previsto prima l’accorciamento delle ferie e poi la responsabilità
civile. Ricordate le dichiarazioni burbere, sul fatto che erano inammissibili vacanze di 45 giorni? E ricordate le risposte offese? Bon: il testo che accorcia le
ferie è sbagliato, sicché le ferie restano
quelle di prima.
Lo scontro sulla responsabilità civile,
sull’attentato alla serenità dei magistrati, sul proditorio attacco ai loro stipendi, è stato così acceso e duro da indurre
il dubbio anche fra i più smagati. Che
facciano sul serio? Così abbiamo letto e
riletto, senza riuscire a cogliere la folgorante novità: a decidere sulla responsabilità dei magistrati sono e saranno dei
loro colleghi.
Cosa che osserva anche il professor
Giovanni Fiandaca, il quale ricorda come le stesse identiche cose si dissero
quando (1988) fu approvata la legge
Vassalli. Innocua. E cosa talmente ovvia che Eugenio Scalfari ha potuto scrivere, non smentito, che sul testo era
concorde anche l’Associazione nazionale magistrati (che è un sindacato,
non un’istituzione).
Ma,allora, perché tanto strillare? Per-
ché questo vuole lo spettacolo, la sceneggiata.
Intanto, però, si consegnano alla magistratura poteri sempre più vasti. Che
non sono (nel qual caso plaudirei) la
premessa di una più forte giustizia, ma
i cascami della sua devastazione.
Tre esempi. Primo: la prescrizione.
Tale principio, risalente al diritto romano, non tutela i colpevoli, ma ciascun
cittadino, affermando che lo Stato non
ha il diritto di tenerlo indefinitamente
sotto inchiesta o processo, senza neanche essere capace di condannarlo. La
piaga italiana sono processi troppo lunghi, allungarne itempi potenziali non è
un rimedio, ma una resa.
Dicono al popolo, presunto bue: serve per condannare i colpevoli. Falso:
serve per continuare a non far rispettare il diritto e i diritti, quindi ad accettare
che la giustizia sia malagiustizia. (Ricordo, tra parentesi, a quelli che sono sempre pronti a dire che in un luogo mitico,
denominato «estero», le cose vanno diversamente che i francesi non ci restituirono un assassino, Cesare Battisti, perché colà era andato in prescrizione l’omicidio, che da noi non si prescrive
mai). Del resto, che volete, è normale
che (non) ragionino così in un mondo
fantastico in cui ci è stato comunicato
che si sono chiuse ora le indagini sulla
scomparsa di Ettore Majorana (adulto
dileguatosi nel 1938).
Secondo esempio: le intercettazioni
telefoniche. Oramai non essere intercettati dovrebbe indurre il dubbio di
non essere in vita. Le registrazioni vengono diffuse anni prima dei processi.
C’è il caso di un presunto assassino, nei
cui confronti il processo non è neanche
alle viste, la cui colpevolezza si vuole sia
provata dalle intercettazioni ambientali fatte in carcere (!).
Ora vogliono potere intercettare anche per il falso in bilancio. Che è un reato grave, da punirsi con severità. Che,
però, non ha neanche senso perseguire se si tratta di società molto piccole, di
possibili errori o di somme proporzionalmente (al giro d’affare) minime.
Ma mentre s’immaginava (era Natale) di porre delle soglie al di sotto delle
quale la procedura penale neanche
partiva, ora si suppone di potere intercettare per poi innescarla.
Dicono: male non fare, paura non
avere.Giusto, infattilascerei totale libertà d’intercettazione, ma solo come strumento d’indagine, non di prova.
Le intercettazioni devono servire a indagare, non a nutrire i processi. Invecevogliono che siano prove, da rendere
pubbliche, talché il più pulito avrà sempre qualche cosa per cui essere sventrato.
Terzo: il cantonismo. Da Raffaele
Cantone. Mi hanno colpito i suoi rilievi
sulle concessioni autostradali, che tanto sono piaciute a taluni oppositori del
governo.
Lui stesso se ne è compiaciuto: non
guardiamo in faccia nessuno. Bravo,
ma, senza entrare nel merito, come si
fa a non vedere che questo procedere
fonda un ulteriore potere, potenzialmente antagonista di altri, ma privo sia
di legittimazione democratica che di
fondamento giurisdizionale? Serve a
combattere la corruzione, rispondono.
No, corrompe il diritto. Tanto che fioriscono soggetti da teatro dell’assurdo:
magistrati nominati assessori alla legalità. Concime per l’arbitrio.
Riassumendo: da una parte lo scontro teatrale, dall'altra il cedimento reale. La trappola della sceneggiata.
www.davidegiacalone.it
@DavideGiac
drini,diessere «uscita dal recinto istituzionale».
Andiamo con ordine. Il nuovo “calendario” dell’esecutivo
conterrà le «unioni civili» e un
«accordo fiscale con il Vaticano»,annuncia ilpremier.«Dobbiamo fare le cose di sinistra»,
dice testualmente. Tra queste
c’è una trattativa - in corso con il Vaticano per «recuperare soldi», come già fatto con la
Svizzera. Se il segretario Pd torna a chiedere la riduzione «a
quattro corpi di Polizia» e parla
di un «modello di governo dove c’è un forte indirizzo del sindaco», i passaggi più forti dell’intervista sono destinati a Silvio Berlusconi, a Laura Boldrini e Maurizio Landini.
Al leader di Forza Italia, col
quale ha rotto dopo dodici mesi di feeling in occasione del voto per il nuovo Presidente della
Repubblica, il premier riserva
parole che sembrano di comprensione: «Io sono stato leale
con il Patto del Nazareno, lui
no. Penso perché costretto da
Renato Brunetta e da qualche
stratega illuminato di Palazzo
Grazioli», dice Renzi all’Espresso. Il Cavaliere, in realtà, sostiene esattamente il contrario: «Io
sono stato leale», ha sempre
detto sin dall’indomani dello
strappo. Renzi sembra avere
una sua ricostruzione dell’accaduto, ma prova a “scagionare”
il leader di Forza Italia e gli lancia un vero e proprio appello:
«Dal primo giorno il capogruppo di Forza Italia alla Camera,
a differenza del Senato, ha remato contro le riforme e il patto delNazareno. Brunetta ha lavorato per fare fuori le colombe», dice. Il leader Pd “rivaluta”
anche Denis Verdini, che aveva fatto da parafulmine dopo il
fallimento della trattativa sul
Quirinale: «È un pragmatico,
che conosce la prima regola
della politica: i rapporti di forza. Sa che abbiamo i numeri
anche da soli». L’ex sindaco rivela alcuni contenuti deipassati faccia a faccia col suo predecessore: «Io l’ho sempre detto
a Berlusconi: il patto con te lo
faccio per un atto politico, non
per una necessità numerica.
Lui ha cambiato idea, i colloquitra Brunetta e una parte della minoranza del Pd lo hanno
convinto che sulla riforma costituzionale mi sarei fermato.
Invece siamo andati avanti».
Detto ciò, il premier sembra
disponibile a riaprire un canale didialogo,forse anche per garantirsi quei numeri che alme-
no in Senato certamente non
ha oggi, specie per far passare
le riforme: «Sono rimasto molto scottato, tuttavia per il momento Berlusconi rappresenta
i moderati», premette. E aggiunge: « È il capo del principale partito dell’opposizione, dato che Beppe Grillo si tiene fuori da tutto, si marginalizza da
solo. Ora mi auguro che Forza
Italia torni alla ragionevolezza:
questa norma l’abbiamo scritta insieme. Come spiegheranno il voto contro?». Intanto i
piddini incontreranno una delegazione di grillini per discutere di Rai.
Se il Cavaliere al telefono coi
suoidice dinon volere che «utilizzino Renato come pretesto»,
lo stesso Brunetta, che fu davvero tra gli ispiratori dello strappo, sembra quasi onorato: «Il
premier mi cita 3 volte come
suo arcinemico in una sola intervista. Sono diventato, mio
malgrado, sua ossessione.
#Matteostaisereno», scherza.
Ad Arcore le battute del leader
Pd sono state comunque accolte con soddisfazione: «Vedremo, ma certo è un segnale importante», ha commentato il
Cavaliere. Già da alcuni giorni i
forzisti hanno abbandonato la
linea dell’Aventino e parteciperanno al voto in Aula.
L’attacco più pesante è riservato alla numero uno diMontecitorio. L’esponente di Sel viene accusata senza mezzi termini di avere perso l’aura di imparzialità che ci si aspetta da
una importante carica istituzionale:«Non mispiego certe posizioni che ha preso negli ultimi
giorni, uscendo anche dal suo
perimetro di intervento istituzionale». Il riferimento è al monito della presidente, che aveva chiesto all’esecutivo di fare
un uso più accorto dello strumento del decreto legge, cheblinda le discussioni in Parlamento e lo «esautora».
Le critiche alla numero uno
diMontecitorio, accusata di essere «mossa dalla volontà di fare un leader politico», «esattamente come il segretario della
Fiom, Maurizio Landini», non
sono certamente frutto di un
lapsus. Ieri sera, infatti, la vicesegretaria del Pd, Debora Serracchiani, le ha rilanciate: «La
Boldrini ha travalicato il suo
ruolo».A difendere la presidente, stavolta, soltanto Sel: «Renzi
pensa che le Camere siano
una dependance di Palazzo
Chigi?», contrattacca il capogruppo, Arturo Scotto.
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giustizia e politica
::: segue dalla prima
GIACOMO AMADORI
(...) di scienza finanziaria era
composta da Carlo Azeglio
Ciampi (presidente del Consiglio), Paolo Barucci (ministro del Tesoro) e Mario Draghi (direttore centrale dello
stesso dicastero). Tre nomi
che sui computer dei giornalisti si possono digitare solo
previa genuflessione.
In realtà le grandi banche
hanno avuto bisogno di due
giorni per spostare l’artiglieria pesante e sparare ad alzo
zero contro la piccola procura pugliese. E così ieri sulla
prima pagine del quotidiano
di Confindustria, il Sole 24
ore, si leggeva:«Derivati Morgan “svincolati” dal rating
S&P».Un titolo che a un lettore senza un master alla Bocconi poteva sembrare una
sciarada,ma che in realtà nascondeva un drone pronto a
schiantare Ruggiero e il suo
fascicolo, manco fosse l’Isis.
Traduciamo: quello che al
quotidiano economico proprio non è andato giù è il collegamento ipotizzato dalla
procura tra il triplo declassamento dell’agenzia di rating
Standard & Poor’s (a cavallo
tra il 2011 e il 2012) e il fatto
che la banca d’affari Morgan
Stanley (azionista proprio di
S&P) nello stesso periodo fece valere una clausola «anomala» sottoscritta nel 1994
per la «monetizzazione» di
2,567 miliardi di derivati stipulati con il nostro Tesoro.
L’ottimo Claudio Gatti cita il
verbale depositato a Trani di
Maria Cannata, direttore del
dipartimento deldebito pubblico del Tesoro, secondo la
quale la risoluzione anticipata di tali contratti era legata
non al declassamento, ma
«alverificarsi delsuperamento di un limite prestabilito di
esposizione della banca nei
confronti della Repubblica»,
e quel «limite» erano le soglie (bassissime) di sforamento stabilite nell’accordo
Ciampi-Barucci-Draghi.
IL VERBALE
Gatti elenca cinque semplici motivi per cui la ricostruzione del pm di Trani è
uno «scenario dietrologico e
bizantino», equiparabile a
una «teoria del complotto».
Però nell’articolo non riporta un passaggio cruciale
del verbale di Cannata. Per
questo lo facciamo noi. Il
pm Ruggiero chiede alla signora: «Esclude che la scelta
di Morgan Stanley di azionare questa clausola (…) non
SUPERMARIO Per il direttore del dipartimento del
debito pubblico il declassamento non è stato ininfluente.
E Monti cerca di evitare le domande più scomode
Giornali proni alle banche:
nessun complotto anti-Cav
Per il «Sole 24 Ore» l’ipotesidel pm di un legame tra i declassamentidell’Italia e i 2,5 miliardipagati
a Morgan Stanley è solo dietrologia. Pure il «Corriere» fa retromarcia.Ecco i verbali che li smentiscono
di a fargli esprimere un giudizio sulla bocciatura da parte
delle agenzie di rating durante il suo governo e sulle speculazioni finanziarie sui mercati. Gli domanda se ci fossero «rumors» precedenti alla
decisione e se il declassamento fosse motivato. Il Professore smentisce un suo virgolettato sul Corriere (dove
parlò di «attacco all’Europa»
a causa dei declassamenti) e
sbotta: «Io non ritengo molto appropriato questo tipo di
domande signor procuratore!».
AMMISSIONI
ENTUSIASMO TECNICO
A sinistra, l’ex premier Mario Monti, in carica dal 16
novembre 2011 al 28 aprile 2013. Qui sopra, la prima pagina
del «Sole 24 Ore» del 10 novembre 2011, dopo che
SuperMario era stato nominato senatore a vita e poco prima
che entrasse a Palazzo Chigi [Olycom]
fosse ricollegato anche al
peggioramento del (debito
ndr) sovrano italiano?». Risposta della dirigente: «Non
è che lo escludo, dico che
non è formalmente legato a
quello». Il magistrato insiste
nel collegare i declassamenti alla decisione della banca
e Cannata cede: «Sì certo
non hanno aiutato,questo sicuramente».Eppure il 3 gennaio 2012 il ministero paga
con celerità la «penale», senza chiedere aiuto a un consulente finanziario (Cannata è
laureata in matematica e l’altra esperta che ha seguito la
vicenda in statistica), né all’Avvocatura dello Stato.
Una decisione che non è andata giù a Ruggiero, visto
che a Trani era già in atto il
procedimento contro le
agenzie di rating e che si poteva almeno cercare di prendere tempo.
I TESTIMONI
Il reato contestato dalla
procura è quello di manipolazione del mercato finanzia-
rio: le agenzie avrebbero declassato l’Italia in modo ingiustificato, paragonando la
solidità del nostro debito a
quello dell’Irlanda; un accostamento «impensabile, inconcepibile» per la stessa
Cannata, ma pure per i vertici di S&P Italia, come risulta
dalle intercettazioni. Sull’ingiustizia di quella retrocessione i testimoni favorevoli
all’accusa hanno nomi del
peso di Pier Carlo Padoan,
Giulio Tremonti e Mario
Monti, tre ex ministri economici di tre diversi governi tutti d’accordo sul punto. Quello dei 2,5 miliardi pagati a
Morgan Stanley è uno dei
possibili moventi, ma non è
il cuore del processo in corso
in Puglia. Ma allora perché
mettere in prima pagina un
articolo per smontare un’ipotesi investigativa secondaria? Forse perché al giornale
della Confindustria questa
teoria delle banche cattive e
dell’Italia (o dell’Europa) sotto attacco proprio non piace.
Comunque anche il Corriere della sera ieri ha dovuto
fare retromarcia sulla vicenda tranese. Domenica aveva
scodellato lo scoop sul possibile movente del declassamento dell’Italia (i miliardi
da restituire a Morgan Stanley), ieri ha pubblicato un
santino su Maria Cannata, la
dirigente che ritenne quelpagamento indispensabile per
una questione «reputazionale». Grazie a questa piccola
agiografia scopriamo che la
«Signora del debito» tifa «tiepidamente» per la Juve, legge «gialli d’autore» e va in
«palestra come minimo due
volte a settimana». Ma ilquotidiano milanese preferisce
non chiederle conto delle dichiarazioniche ha reso a Trani, alcune addirittura inquietanti. Infatti Cannata ci spiega che a spremere i governi
Berlusconi e Monti non è stata la banca Morgan Stanley
di sua sponte, ma su pressione delle autorità di vigilanza
statunitensi e inglesi che ritenevano l’esposizione della
banca con l’Italia «inaccettabile». Ovvero a spingere erano quegli stessi governi che
avevano tutto l’interesse a
mandare l’euro sull’ottovolante. Di fronte a questa
sconcertante motivazione
(anche questa è «teoria del
complotto»?) Cannata si fece rilasciare «dichiarazioni
scritte» dalla banca, che però non volle consegnare i documenti con le richieste della Sec americana e della Fse
britannica.
Sostanzialmente Morgan
Stanley mise nero su bianco
questo: «Le nostre autorità
di controllo ci dicono che
questa esposizione è eccessiva, dobbiamo assolutamente risolvere» parafrasa la donna. E sarebbe per questo che
alla fine del 2011 la banca
esercita la clausola dopo «es-
sersela tenuta lì per almeno
un decennio se non di più,
senza attuarla» (Cannata
dixit).
Le stranezze non finiscono qui. Per la dirigente quella clausola era «del tutto inusuale e ci ha creato qualche
problematica», ma non riesce a trovare un colpevole
con nome e cognome per
quel pasticcio: «So chi ha firmato il contratto (…) la persona era un allora dirigente
generale che per altro adesso è morto, ma non credo
che avesse negoziato questa
clausola». Peccato che non
faccia il nome del superiore
di quel dirigente: Mario Draghi. Nell’audizione di Trani
Cannata biasima Morgan
Stanley anche perché non
tenne fede all’obbligo di riservatezza a proposito del
pagamento da parte del nostro governo di 2,5 miliardi
(informazione resa pubblica
in un report del 19 gennaio
2012): «Questo ci ha creato,
secondo me, un danno, infatti Morgan Stanley non ha
più preso un mandato» dal
nostro ministero dell’Economia. L’interpretazione del
pm è che la banca non faccia
più parte degli «specialisti»
ammessi a partecipare alle
aste per i titoli di Stato e qui
la replica di Cannata lascia
interdetti: «No, fa parte degli
specialisti e le posso dire che
io non mi posso permettere
di perdere una banca come
Morgan Stanley nelle aste».
IL PROFESSORE
Sulla questione del pagamento a Morgan Stanley è
molto interessante anche rileggere l’esame reso dall’allora premier Mario Monti il 25
marzo di un anno fa. Il pm
Ruggiero prova in mille mo-
L’accusa gli ricorda alcune sue vecchie critiche per la
retrocessione nel rating e
Monti, smascherato, è costretto ad ammettere: «Posso senz’altro confermare tali
dichiarazioni (del maggio
2013 ndr) di stupore e di meraviglia per il declassamento
operato dall’agenzia di rating in quanto il governo aveva adottato i provvedimenti
dicontenimento del disavanzo pubblico (…) in anticipo
rispetto alle scadenze previste». A questo punto Ruggiero gli chiede se nel decreto
Salva Italia fosse stata inserita la «paghetta» da 2,5 miliardi per Morgan Stanley. Il senatore a vita balbetta: «Non
sono in grado di dare questa
risposta. Non ho la documentazione». Il pm è sorpreso dal fatto che Monti «non
ricordi» una somma così cospicua. L’ex premier continua il catenaccio: «No, non
sono in grado in questo momento di darle una risposta». «Può riservarsi di farmi
sapere?» quasi lo supplica il
magistrato. Monti sale in cattedra: «Ove Lei mi dimostri
l’importanza rispetto al tema». Ruggiero è sbigottito
(«Lei vuole sapere perché le
faccio questa domanda con
riguardo alle agenzie di rating?»),ma non desiste e prova a farsi confermare lo stato
di «irritazione» che i giornali
attribuirono all’ex premier
per il doppio declassamento
successivo al salasso, «solida
prova di liquidità dello Stato». Monti si esibisce in un
ultimo il dribbling che ubriaca definitivamente il magistrato: «Se adesso accreditiamo gli ottimi cronisti che seguono Palazzo Chigidella capacità di interpretare anche
gli stati d’animo… no, la prego, cerchiamo di stare sul
pezzo». Ruggiero stramazza
esausto: «Non ho altro da
chiedere». Dal Professore c’è
sempre da imparare.
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ITALIA
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::: NUOVI EQUILIBRI
Lo scontro per le Regionali in Veneto
Secessione pure in Parlamento
Tosi prepara la trappola a Salvini
In caso di rottura i suoi fedelissimi lascerebbero e il Carroccio non avrebbe più i numeri per i gruppi
Pranzo interlocutorio tra i due. Flavio: «Sono incazzato ma lucido». Matteo: «Chiacchierata utile»
::: segue dalla prima
ANDREA MORIGI
missario ad hoc per le regionali
venete. Negli ambienti tosiani
si indica ancora una situazione
di «temporale stabile» dopo
l’incontro tra i due dirigenti leghisti.Rimane lo stallo e la questione sembra ancora lontana
da una soluzione.
Vani, per ora, i tentativi di riconciliazione. Salvini non ha
accolto il consiglio di Umberto
Bossi per comporre le liste ve-
nete in parti uguali fra i due
contendenti.Rischia di rimanere inascoltato anche l’appello
del presidente della Lombardia, Roberto Maroni, la cui speranza è che «la malaugurata intenzione» del sindaco di Verona Flavio Tosidiuscire e discindere la Lega Nord «stasera rientri».A margine diuna conferenza stampa in Regione Lombardia, il governatore e dirigente
leghista dice di aver detto a Tosi che «sbaglia se vuole andare
fino in fondo, se vuole candidarsi contro Zaia, non c’è motivo, si può trovare un soluzione».«Spero glipassi l’incazzatura», dice Maroni, ribadendo la
sua stima per lui. «Sono amico
di Tosi, l’ho difeso, un rapporto
di amicizia è importante ma la
questione politica viene prima
in un partito. Se un amico dan-
Flavio Tosi e Matteo Salvini assieme a Bruxelles [LaPresse]
neggia la Lega ho il dovere di
dirglielo». Maroni si augura
che «prevalga il buon senso. Se
è così bene, se no grande rammarico», conclude.
Le strade si dividono, per il
momento. Tosi oggi sarà a Palermo, da dove inizierà un proprio tour siciliano.Salviniintanto prepara un incontro con Silvio Berlusconi, in agenda oggi
ad Arcore per incassare definti-
(...) non ha ancora avuto il tempo di assumere il proprio scomodo incarico, che già avanza
un’ipotesi di scissione all’interno dei gruppi parlamentari a
Roma.
Prima della composizione
delle liste, i deputati e senatori
fedeli al sindaco di Verona Flavio Tosi minacciano: se saremo espulsi dalla Lega Nord, la
conseguenza naturale saranno
le nostre dimissioni dai gruppi
parlamentari di Montecitorio e
di Palazzo Madama. E il Carroccio, a quel punto, non avrà
più il numero sufficiente a formare un gruppo autonomo.
Anche gli altri eletti finirebbero
nel misto, perdendo così molti
privilegi e, soprattutto, contributi in denaro. Quindi lo scontro aperto non conviene a nessuno. Per evitare gli alti costi
della conflittualità, la via d’uscita consisterebbe quindi nelle
dimissioni entro lunedì 9 di tutti gli iscritti alla Lega Nord dalla
Fondazione Il Faro che fa capo
a Tosi.Si eviterebbe cosìl’espulsione traumatica, decisa dal
Consiglio federale una settimana prima, lasciando all’attuale
coordinatore Fabio Venturil’incarico di continuare a tenere in
vita l’associazione, nata allo
scopo di preparare il terreno
per eventuali primarie del Centrodestra. Lo stesso Tosi ieri
non azzardava previsioni sull’esito del confronto con i rivali in
Veneto perché «non so se stasera voteremo qualcosa, può succedere di tutto. Vediamo quali
idee emergeranno. È una situazione inaspettata».
L’ultimo tentativo di riconciliazione con Matteo Salvini, ieri a pranzo in un ristorante milanese, aveva confermato i seA parole l’alleanza è contro natura, ma in Umbria e Marche padani e alfaniani correranno assieme
gnali di rottura, a partire dal
::: CARLO CAMBI
che vuole buttare a mare la legge Se- Ncd, ma è pronto a imbarcare gli alfamenù.Il segretario leghista aveverino per garantirsi la poltrona, è il niani nelle regioni laboratorio). E se
va ordinato una frittura di frutti
■■■ Patti da slegare. È il sottotitolo caso della Puglia dove Michele Emi- Matteo Salvini spinto dai sondaggi è
dimare, ilprimo cittadino scalidel braccio di ferro tra Matteo Salvini liano vuole liquidare l’era vendoliana convinto di farcela presentandosi cogero,invece, un filetto con i care Flavio Tosi in vista delle elezioni re- con un Pd ecumenico governato solo me duro e puro, Tosi lavora alla cociofi, annaffiato da un bicchiegionali del 10 maggio. Al voto vanno da lui. Altre spine per il Pd vengono struzione del consenso trasversale..
re di vino rosso friulano, uno
giganti come il Veneto, dalle Marche dove i renziani hanno
Veneto - Qui la partita è tra i leghiSchioppettino. I
la Campania, la Tosca- imposto - via primarie molto conte- sti Docg, come l’Amarone, e i tosiani.
due rimangono dina e la Puglia, ma anche state - Luca Ceriscioli, uno del cer- Se alla fine Luca Zaia avrà l’investitustanti, nonostante
"territori laboratorio" co- chio magico pesarese comandato ra bis si tratta di vedere se Tosi, che ha
Salvini riferisca ai
me le Marche e l’Um- dal vicesegretario nazionale Matteo già costituito il gruppo “Impegno Vegiornalisti di una
bria dove la Lega potreb- Ricci, devono gestire la deriva centri- neto”, riuscirà con le liste civiche a
«chiacchierata utibe trovarsi a fare ciò che sta di Gian Mario Spacca che non ri- condizionarlo. Il caso Veneto è scople» e si dica «soddidisfa nella Serenissima: candidato medita vendetta con la piato per i patti slegati. Non è un misfatto», soprattutto
cioè l’alleanza con i neo- sua lista Marche 2020. Ma il ring più stero che Tosi voglia continuare a
perché dispone di
centristi. La Liguria è caldo è senza dubbio quello della Le- controllare gli 8,5 miliardi del bilansondaggi secondo
una sorta d’incognita ga. Lo scontro tra Tosi e Salvini va cio della sanità del Veneto e che chiecui Luca Zaia vinperché lì Forza Italia è ben al di là della poltrona di Luca Za- de il rispetto del patto del Pirellone
cerà in Veneto
nel marasma più com- ia, il più amato dai veneziani. La parti- (siglato davanti a Roberto Maroni) sequalsiasisia la coa- Angelino Alfano [LaP]
pleto e la Lega potrebbe ta è: quale profilo dare alla Lega per condo il quale a Salvini il partito a Tolizione che lo soalla fine ricucire un’aggregazione di scalare la leadership di un centrode- si la leadership del centrodestra. Ma
stiene, quindi anche con Tosi
centrodestra imbarcando anche stra in attesa di nuovo messia. Il ca- la robusta svolta a destra di Salvini
contro.Quest’ultimo, invece,riNcd. Sullo sfondo delle Regionali c’è sus belli è quello delle alleanze (Tosi quel patto lo ha incrinato. Alessandra
tiene la conversazione «interlolo scontro tra i “partiti personali” e chi contesta il flirt di Salvini con Casa Moretti - candidata Pd - che si è mescutoria», tanto da esserne usciancora crede alla dialettica. È il caso Pound, ma anche lui a Verona con sa a ragionare come una leghista speto «incazzato ma lucido», per
del Pd campano che si trova alle pre- l’estrema destra non ha scherzato, ra di approfittare di queste divisioni.
effetto della «frattura profondisse con Vincenzo De Luca, lo sceriffo per contro Salvini chiude la porta a
Toscana e Liguria - Qui la Lega fa
sima» della nomina di un com-
Le altre Regioni in palio
I matrimoni d’interesse Lega-Ncd
vamente l’atteso appoggio di
Forza Italia a Zaia in Veneto e
discutere di possibili alleanze
nelle altre Regioni che vanno al
voto.
Nella tarda serata, il consiglio nazionale della Liga Veneta ha approvato «a maggioranza» la proposta formulata da
Tosi di rinviare al «federale» il
provvedimento di commissariamento della segreteria.
la faccia dura. E non c’è spazio per le
deviazioni. In Liguria si corre tutti uniti per Edoardo Rixi, in Toscana l’economista Claudio Borghi è una sorta
di totem. E i renziani invece sono costretti a digerire la ricandidatura dell’uscente Pd: Enrico Rossi.
Puglia e Campania - Matteo Salvini smentisce se stesso a Bari. Se con
Silvio Berlusconi ha fatto la faccia dura a Roma, alle regionali si accoderà
però a sostenere Francesco Schittulli
candidato da Forza Italia. Idem in
Campania dove la Lega deve per forza sostenere i governatore uscente
Stefano Caldoro. In cambio Forza Italia sosterrebbe Zaia in Veneto
Marche e Umbria - Nelle Marche
c’è la lista Marche 2020 che potrebbe
riproporre il governatore uscente
Gian Mario Spacca ormai liquidato e
in apertissimo contrasto con i piddini. Marche 2020 significa fuoriusciti
dal Pd, Udc e Ncd insieme. Ebbene la
Lega per bocca del suo segretario regionale Luca Paolini, che non prende
inconsiderazione Forza Italia, ha già
detto: «Siamo pronti a unirci se però
non compare il simbolo di Ncd sull’alleanza». Medesimo scenario in Umbria dove la Lega si prepara a sostenere Claudio Ricci (versus Catiusca Marini governatore uscente Pd) che è
sorretto dai voti di Ncd.
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ITALIA
__Venerdì 6 marzo 2015__
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::: CULTURA ROSSA
La priorità della Camera: dire «ministra» invece di «ministro»
Il web copre di insulti la maestrina Boldrini
Laura pubblica le note ai deputati per «l’identità di genere nel linguaggio».Bufera su Twitter: «Vai a lavorare», «Non ha di meglio da fare?»
::: segue dalla prima
PAOLO EMILIO RUSSO
(...) per l’8 marzo ed ha regalato ai deputati uomini e alle deputate donne una letterina
scritta e firmata di suo pugno.
«Caro collega e cara collega»,
esordisce in modo poco cavalleresco, «in questa legislatura
siregistra il numero più elevato di deputate così come si riscontra un significativo numero didonne che rivestono cariche e ruoli istituzionali prima
ricoperti in via quasi esclusiva
da uomini». A quali si riferisca, è difficile dirlo: Nilde Iotti
sedeva sulla sua stessa poltrona oltre trent’anni fa, alla presidenza della Rai c’era già stata Letizia Moratti e a parte il
ministero della Difesa che finora era stato occupato soltanto da uomini, avanzamenti significativi non se ne sono
visti. «Deriva l’esigenza dell’adeguamento del linguaggio
parlamentare al ruolo istituzionale, sociale e professionale assunto dalle donne e al pieno rispetto delle identità di genere, a garanzia del principio
di non discriminazione e a tutela della dignità della persona, in conformità da quanto
previsto dalla Costituzione»,
scrive ancora la presidente.
Per farla breve, l’ex rappresentante dell’Ufficio per i rifugiati, eletta a Montecitorio
“
■ @lauraboldrini
quando non si ha
nulla di meglio
da fare ci si dedica
alle stupidaggini.
P.s. ad un uomo
si potrà dare del
collega o collego?
Il presidente
della Camera
Laura Boldrini
AUGUSTO SATURNINO
■ @lauraboldrini
...certo che hai un
sacco di lavoro da
fare per pensare a
queste stronzate!!!
MICCIOMANNARO
con Sinistra e libertà, voleva
«segnalare l’opportunità che
negli interventi svolti nel corso delle sedute dell’Assemblea le cariche e i ruoli istituzionali siano richiamati secondo il genere proprio della
persona cui essi si riferiscono». Già, la vecchia storia:
non si dice il deputato-donna,ma la deputata, non si scri-
ve il ministro, bensì la ministra. Eppoi “sindaca”, “assessora”, tutto declinato al femminile. Nei resoconti parlamentari, annuncia Boldrini,
d’ora in poi si scriverà «la vicepresidente», «la capogruppo», «la segretaria». Quella
della presidente non è una fissazione, mette in chiaro: «Il ricorso al genere maschile per
riferirsi ad una carica ricoperta da una donna è stato ritenuto non corretto da studi come
la Guida del 2011 dell’Accademia della Crusca», sottolinea.
L’ennesimo richiamo della
Boldrini alle declinazioni delle cariche istituzionali e non,
stavolta ha suscitato un vespaio di critiche, commenti, ma,
soprattutto, di ironie. Del pri-
mo elenco fanno parte le prese di posizione di M5s e Fi. «Si
preoccupa degli articoli ed ha
consentito che venisse chiamata “donna di strada” una
nostra deputata, dentro l’Aula», tuona Fabiana Dadone,
eletta coi Cinquestelle. «Il linguaggio è importante, certo,
ma le sarei grata se volesse utilizzare la sua moral suasion
per quelle che sono le vere
emergenze delPaese e,diconseguenza, delle donne: tra
queste non si può contemplare l’uso degli articoli in Aula»,
ha scritto in una lettera di risposta la portavoce dei deputati azzurri, Mara Carfagna.
Sul fronte-parità, del resto, i
segnali sono preoccupanti:
pochi giorni fa un’intesa bipartisan ha evitato in extremis che si chiudesse un centro per minori abusati, per il
quale l’esecutivo aveva tagliato i finanziamenti, per dire.
Di certo l’uscita della presidente le ha provocato molta
popolarità: ieri in Rete - tra Facebook e Twitter - non si faceva altro che parlare (male, per
la verità) della sua «revisione»
della grammatica. «Lei è molto brava e intelligenta», si leggava in uno dei tanti tweet
che hanno intasato il profilo
della presidente. «Ma non ha
di meglio da fare?», incalza
un cittadino che firma con nome e cognome Tra una parolaccia irriferibile e l’altra,un tale Eugenio chiede:«Ma un uomo è un collega o devo chiamarlo collego?». E ancora:
«Evviva l’elettricisto, il farmacisto, il baristo, l’ apprendisto...». Il fil rouge, però, è un
altro: «Sono questi i problemi
fondamentali di tutte le italiane e tutti gli italiani. #ancheno».
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ESTERI
__Venerdì 6 marzo 2015__
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Fra atomica ed elezioni (si vota il 17 marzo)
Anche la sinistra di Israele
sta con Bibi contro Obama
Dopo il discorso al Congresso Usa sul pericolo iraniano, Netanyahu incassa
consensi personali. Il paradosso: il suo partito invece insegue nei sondaggi
::: DANIEL MOSSERI
ANTISEMITISMO
■■■ Benjamin Bibi Netan-
yahu è reduce da un clamoroso discorso al Congresso americano durante il quale ha
messo in guardia l’amministrazione Obama dal firmare
un accordo sul nucleare con
l’Iran dell’ayatollah Khamenei. Parole pronunciate nonostante i chiarissimi segnali
contrari della Casa Bianca: fra
Obama e Netanyahu non corre buon sangue. Il leader di un
Paese piccolo si è permesso di
mettere in cattiva luce la politica estera della Casa Bianca direttamente da Capitol Hill. La
forza comunicativa di Bibi e la
sua capacità di farsi ricevere al
Campidoglio contro la volontà di Obama non sono passate inosservate: secondo una rilevazione del secondo canale
della tv israeliana, 47 elettori
israeliani su cento vorrebbero
ancora Netanyahu a capo del
governo. Il suo sfidante laburista Yitzhak «Buji» Herzog resta parecchio indietro, fermo
al 28%. Il premier conservatore ha incassato, sul tema iraniano, anche l’approvazione
diintellettuali della sinistra,come lo scrittore David Grossman che ieri su Repubblica
spiegava come la bomba degli ayatollah sia una minaccia
per tutto il mondo: «In questo,
Bibi ha ragione».
Dall’altra parte, invece,
qualcosa non funziona nella
catena di trasmissione fra Netanyahu e il Likud, ed è ancora la rilevazione di Channel 2
a svelarlo: il partito del premier resta un seggio indietro
rispetto alla Unione sionista,
l’accoppiata fra i laburisti di
Herzog e i centristi (Hatnua)
di Tzipi Livni. In altre parole
La Mogherini
si dimentica
degli ebrei
agliisraeliani continua a piacere Netanyahu per il suo carisma, per la sua carriera nelle
unità speciali di Sayeret Matkal, per essere il fratello di Yonatan, l’eroe di Entebbe, per
aver fatto della sicurezza dello
Stato una priorità. Ma se l’uomo Netanyahu piace a destra
e a sinistra, il Likud non convince. «Il partito conservatore
è al governo da sei anni ma gli
israeliani non sono contenti»,
afferma da Tel Aviv l’esperto
disicurezza informatica Simone Cabib.Le questioni sollevate dalle proteste del 2011 quando in centinaia di migliaia scesero in piazza e si accamparono nelle tende per prote-
::: FRANCO PULGA
■■■ Ha resistito alle critiche per
anni ma ora anche lui ha dovuto
lasciare la sua poltrona. Thorbjorn
Jagland, il presidente contestato
del comitato del Nobel per la Pace,
è stato costretto a dimettersi ed è
stato retrocesso al grado di semplice membro. Si tratta di una misura
senza precedenti nella storia più
che centenaria del premio e getta
anche una certa ombra su certe assegnazioni che sono state criticate
in tutto il mondo, perfino dagli stessi premi Nobel. Presidente dal
2009, un periodo segnato dalle polemiche per i riconoscimenti dati a
Barack Obama, al dissidente cinese Liu Xiaobo e all’Unione europea, Jagland è stato sostituito da Kaci Kullmann Five, ex leader del partito conservatore norvegese. E la
politica sembra entrare sempre
più in gioco nel prestigioso premio.
Non a caso infatti il laburista Jagland ha ricoperto gli incarichi di
primo ministro e ministro degli
UN NEMICO COMUNE
Benjamin Natanyahu parla alle Camere riunite del
Congresso Usa. In alto, lo scrittore David Grossman
condivide i timori di Bibi sull’Iran [Ansa, LaP]
stare contro caro-casa e carovita - restano irrisolte. Nato fra
le promesse di mille riforme, il
governo uscente ha anche impallato il progetto dei centristi
dell’ex ministro delle Finanze
Yair Lapid per esonerare le
giovani coppie dall’Iva sulla
prima casa. Richiamati regolarmente alle armi per affrontare le minacce che incombono da nord (Hezbollah) e da
sud (Hamas), gli israeliani so-
no bene attenti a scegliersi leader decisi e competenti. Allo
stesso tempo, come in tutti i
Paesi del mondo, nel segreto
dell’urna gli elettori pensano
anche a come arrivare alla fine del mese: l’insoddisfazione
per un economia che cresce
molto ma che ridistribuisce
poco è palpabile. Leader popolare alla testa di un partito
normale, Netanyahu non può
neppure fare affidamento sul
sistema elettorale. Gli israeliani votano in un unico grande
collegio nazionale con una legge proporzionale pura, corretta solo da uno sbarramento
del 3,25%. Il sistema premia i
partiti più che i leader e, come
dalle nostre parti,richiede l’intervento del capo dello Stato.
Sondaggi alla mano, Bibi parte però in vantaggio su Buji.
Chiunque vinca dovrà governare in coalizione e, allo stato,
glialleatidi Netanyahu potrebbero raccogliere 65 seggi sui
120 della Knesset contro i soli
62 dell’accoppiata Herzog-Livni.A Bibi servirebbero seipartner di governo, a Buji anche
sette, e incompatibili fra loro.
Laburista norvegese contestato: decisioni politiche
Silurato per il Nobel a Barack
Jagland costretto a lasciare la massima poltrona del comitato che dà il premio
Esteri. Più di recente si è parlato anche di una forte incompatibilità tra
il ruolo di presidente del comitato
e quello di segretario generale del
Consiglio d’Europa. Per molti infatti, questo avrebbe frenato la consegna del premio a un oppositore russo, decisione che avrebbe di sicuro
minato la già tesa relazione tra Ue e
Russia per la crisi in Ucraina. Ma
sono le scelte fatte negli ultimi anni
che hanno scatenato forti polemiche in tutto il mondo. Come il Nobel per la Pace «preventivo» al presidente americano Obama nel
2009, all’inizio del suo primo mandato. Un riconoscimento a un leader che si è sì impegnato per il ritiro
degli Usa da Iraq e Afghanistan ma
che nel frattempo ha continuato a
condurre operazioni militari e a ordinare i controversi bombarda-
Jagland e Obama nel 2009 [Ansa]
menti coi droni contro i gruppi terroristici, che in certi casi si sono
conclusi con diversi morti fra i civili. Per non parlare delle tante polemiche suscitate nel mondo diplomatico. Morten Wetland, ex ambasciatore della Norvegia alle Nazioni Unite, aveva parlato di «momento più imbarazzante» della sua carriera. Mentre una decina di vincitori del premio avevano chiesto ad
Obama di fare di più contro le torture compiute dalla Cia nella guerra
al terrorismo proprio in virtù di
quel riconoscimento. Fra i firmatari dell’appello c’erano l’arcivescovo sudafricano Desmond Tutu e
l’ex presidente di Timor Est, José
Ramos-Horta.Jagland si è poi superato col Nobel concesso all’Unione
europea nel 2012. Le polemiche si
erano scatenate nella stessa Norve-
L’antisemitismo è in aumento, in Italia e in Europa. I dati dell’Osservatorio spaventano al punto
che il presidente dell’European Jewish Congress,
Moshe Kantor, e il consigliere speciale, Alessandro Ruben, hanno chiesto
a Federica Mogherini, Alto rappresentante della
politica estera Ue, di istituire una task force per fermare il fenomeno o, in alternativa, di nominare un
inviato speciale. La richiesta è stata depositata un
mese fa a Strasburgo. Il 25
febbraio il Senato Usa ha
fatto sua l’iniziativa con
una risoluzione. Se dalla
Mogherini non è arrivata
risposta, ieri sono scesi in
campo a fianco delle comunità ebraiche il Pd, Forza Italia e Ncd. L’appello
all’ex ministro di Renzi,
lanciato dal consigliere
speciale, è stato sottoscritto da Emanule Fiano, Andrea Manciulli e Lia Quartapelle (Pd), dal capogruppo di Fi Renato Brunetta e da Fabrizio Cicchitto (Ncd). «È fondamentale attivarsi sulla sicurezza
come nella prevenzione»,
ricorda Ruben, che «ringrazia» i parlamentari
che hanno condiviso l’iniziativa.
P.E.R.
gia. In un forum l’87% dei commenti era stato contrario.
Su Aftenposten, il quotidiano più
autorevole del Paese, il leader dei
giovani laburisti, Lars Erik Pedersen, parlava di «ego di Jagland e
Lundestad», principali membri del
comitato di assegnazione. In grande evidenza anche un’intervista ad
un titolare della cattedra di diritto
pubblico all’Università di Oslo, Eivind Smith. «Deve dimettersi» affermava contestando il conflitto di interessi di Jagland che era presidente del Comitato per il Nobel e segretario generale del Consiglio d’Europa ma soprattutto un noto europeista tanto da aver fatto parte dei Comitati a favore dell’ingresso della
Norvegia nella Ue (ipotesi respinta
da due referendum, l’ultimo dei
quali per 51-49 nel 1994). Insomma i critici non hanno dubbi: Jagland ha cercato di farsi pubblicità,
di continuare la sua carriera politica con altri mezzi, trasformando
un ruolo che dovrebbe essere neutrale in uno strumento per accrescere la sua capacità di leadership.
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ESTERI
__Venerdì 6 marzo 2015__
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Accordo col «nemico» per fregare gli «alleati»
Renzi e Putin fanno il patto del Nazarenoff
Il premier firma accordi per un miliardo di dollari e resta morbido sull’Ucraina. In cambio chiede una mano per Tripoli
::: CARLO PANELLA
sistente, boccata d’ossigeno
per un’industria italiana pesantemente penalizzata dalle
sanzioni di Ue e Usa contro
Mosca.
Dopo avere deposto un
mazzo di fiori sul luogo in cui
è stato ucciso Boris Nemtsov,
Renzi ha avuto un incontro di
tre ore con Putin su tutti i temi
della crisi in Europa e nel Me-
diterraneo. Quanto al nodo
spinoso dell’Ucraina, Renzi si
è ancorato -con soddisfazione di Putin- alla linea del rispetto rigoroso della logica degli accordi di Minsk. Nessun
accenno alla restituzione della Crimea all’Ucraina e solo
uno scontato appello al rispetto del cessate il fuoco. Ma il
punto cruciale dell’incontro è
stato il pubblico riconoscimento di Renzi sul ruolo che
la Russia può svolgere in Libia
e nel Mediterraneo: «La Russia è decisiva nella soluzione
delle crisi internazionali, per
la sua storia e il suo ruolo all’Onu. In particolare, Mosca può
giocare un ruolo anche per i
suoi stretti rapporti con un attore cruciale come l’Egitto».
Inoltre, Renzi ha voluto presentare Putin come alleato indispensabile nella lotta al terrorismo: «Una priorità è la battaglia contro chi vuole distruggere ivalori su cui sono fondate le nostre comunità. La minaccia del terrorismo e del fanatismo religioso è particolarmente grave e preoccupante
ed è fondamentale che la Rus-
■■■ Nel vertice di ieri con
Vladimir Putin, Matteo Renzi
ha applicato la sua tattica collaudata: cercare una sponda
con un potenziale avversario,
per fare pressione sui propri
alleati e imporre la propria linea. Eccoci dunque di fronte
a una sorta di patto del Nazareno su scala continentale, che ha come primo
clamoroso effetto di ridare a Vladimir Putin, considerato a Washington e
in mezza Europa poco
meno che un pericoloso
eversore, piena e totale
dignità non solo di interlocutore privilegiato dell’Italia, ma anche di figura indispensabile per affrontare le crisi del Mediterraneo: il contrasto allo Stato Islamico e la soluzione della crisi libica
e anche di quella siriana. Scelta apprezzata
dal Cremlino, tanto
quanto è vista con dispetto da molte cancellerie del nord Europa (e
anche a Washington)
che, al contrario, intendono applicare contro la
Russia una linea di isolamento a tutto campo, se Renzi e Putin sorridenti. Il premier ha buttato lì anche la solita citazione da Dostoevskij («La bellezza salverà il mondo») [Ansa]
non di più. È di ieri la notizia che i vertici militari
americani premono per la forIL 10 GIUGNO
nitura di armi all’Ucraina in
una logica di Guerra Fredda
con Mosca, opposta a quella
seguita dal premier italiano. Il
tutto, con un buon ritorno
Il Cremlino, a margine della visita di Matteo Renzi, ha
economico per il nostro Paeconfermato che Vladimir Putin visiterà l’Expo 2015 a
se, con la creazione siglata ieri
Milano, il 10 giugno, nella Giornata della Russia all’Edi un fondo di investimenti
sposizione internazionale. «Grazie alla Federazione ruscongiunto italo-russo di un
sa per la partecipazione all’Expo», ha detto il premier
miliardo di dollari per la cooitaliano, in conferenza stampa congiunta con il presiperazione neisettori dell’enerdente russo dopo l’incontro a Mosca, sottolineando che
gia, nucleare, ingegneristico,
«la Russia c’è sempre stata dal primo momento».
dello spazio. Piccola, ma con-
Lo zar conferma: sarò all’Expo
Il giallo del video di «Globalist»
SI AVVICINANO
A sinistra, un miliziano
sciita si addestra in Iraq
per combattere l’Isis.
Sotto, un fotogramma
del video con la frase
in italiano [LaP, web]
«Yalla, yalla, yalla... piano, piano»
Il jihadista Isis che parla italiano
::: MIRKO MOLTENI
■■■ E adesso spunta fuorianche il video di un combattente
dell’Isis che parla in italiano.
Fu nel giugno del 2013, quando ancora quasinessuno sapeva cosa fosse l’Isis, che finì sui
giornali la storia di Giuliano
Ibrahim Delnevo:il24enne genovese convertito all’islam
morto in Siria combattendo
contro le truppe di Bashar Assad. Poi si iniziò a parlare di
Isis, e si seppe che era un chiodo fisso di questo gruppo la
conquista di Roma. «Siamo a
sud di Roma», è stato lo slogan lanciato al momento del
radicarsi dei jihadisti in Libia.
A febbraio siè saputo del35enne bolognese di origine calabrese Giampiero Filangieri, arrestato addirittura a luglio dai
curdi mentre tentava di arruolarsicon l’Isis. Appena sei gior-
ni fa era saltato fuori un manifesto dell’Isis di 64 pagine scritto in italiano. E adesso per la
prima volta c’è un filmato dello Stato Islamico in cui risuona la nostra lingua. Anche se
resta qualche dubbio.
«Yalla, yalla, yalla, piano,
piano, piano», si direbbe dal
secondo 50 al secondo 61 di
un video di 2 minuti e 35 secondi postato dall’Isis e trovato e analizzato da Globalist. Girato nel pressi del piccolo villaggio siriano di al-Naim, che
fa parte del governatorato di
Homs e si trova praticamente
a ridosso del confine libanese,
testimonia un «martirio», cioè
un attacco suicida contro una
postazione dei curdi del Pkk.
Così almeno spiega il titolo
«Operazione di martirio contro il Pkk»: ma c’è il dubbio
che in realtà non si tratti del
movimento dei curdi turchi,
sia svolga un ruolo decisivo,
la storia dimostra che senza la
Russia è molto più complicato trovare punti di equilibrio».
Naturalmente, Putin ha apprezzato enormemente la
mossa di Renzi e ha espresso
parole di elogio per il nostro
Paese e di impegno affinché
«la collaborazione italo-russa
si sviluppi attivamente nonostante un contesto piuttosto
difficile». Un modo edulcorato per accennare alle sanzioni
contro la Russia che l’Italia applica con evidente contrarietà
e molti danni. La scelta spiazzante di Renzi è stata molto
apprezzata dall’autorevole
quotidiano economico russo
Vedomosti, che ieri titolava
con rilievo, «Il premier italiano rompe l’isolamento internazionale di Vladimir Putin»,
sottolineando che si è trattato
della prima visita ufficiale del
leader «di uno dei più importanti Paesi dell’Ue, al Cremlino» e che ha rotto il clima di
ostracismo che parte dell’Europa hanno voluto creare contro la Russia. Nell’articolo, Vedomosti,spiega che questo incontro, visto dal Cremlino si
inserisce in pieno «nella continua ricerca di Mosca di alleati
nell’Ue nella lotta con
Washington per l’Europa».
Una strategia che ormai assomma l’Italia a Grecia, Ungheria e Cipro, che -con grande irritazione di Washingtonha addirittura siglato un accordo per permettere alla flotta militare russa di attraccare
nei porti dell’isola. Infine, ma
non per ultimo, è bene sottolineare come questa visita veda Renzi sposare per intero la
linea di netto discostamento
dall’Ue e dagli Usa e di appeasement con la Russia, più volte raccomandata, con vigore,
da Silvio Berlusconi.
bensì di quello dei curdi siriani Ypg, che comunque al Pkk
è vicino. Nel video si vedono
gli ultimi preparativi dell’azione che si svolgono nelle campagne, con la fabbricazione
dell’autobomba e poi la partenza di quello che appare un
blindato artigianale verso il villaggio di al-Naim. Durante la
manovra si vede il mezzo lasciare una strada asfaltata per
immettersi, dopo un brevissimo tratto in discesa, in una via
sterrata che va in direzione
del villaggio. E a quel punto si
sente fuori campo una voce
che prima in arabo dice «Yalla, yalla, yalla». Vai, vai, vai. E
poi aggiunge in italiano: «Piano,piano, piano». L’autobomba deve infatti passare dall’asfalto allo sterrato col rischio
di saltare in aria.
L’ipotesi di Globalist è dunque che anche il «martire»,
cioè ilguidatore dell’autobomba, fosse in grado di comprendere le istruzioni anche nella
nostra lingua.Italiano dinascita,o straniero ma vissuto in Italia. La redazione araba di AkiAdnkronos International ritiene invece che la voce non dica
«piano, piano, piano» in italiano ma «ya rab, ya rab, ya rab»
in arabo. Un’invocazione a
Dio molto comune nell’arabo
parlato. La stessa fonte ritiene
anche che forse non si tratta
dell’al-Naim al confine con il
Libano, ma di un altro al-Naim nel nord-est siriano. Ma secondo il direttore di Globalist
Gianni Cipriani alla versione
di frasi in italiano verrebbe
una conferma anche dalla nostra intelligence.
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ATTUALITÀ
__Venerdì 6 marzo 2015__
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::: SFASCIO CAPITALE
Malasanità
LA POLEMICA: PIANTE
POTATE DAL VENTO
Donna ustionata a Tivoli
Niente posto in ospedale:
a Genova con l’Aeronautica
Roma nel panico e
traffico in tilt non solo
nel centro, ma anche
sulla tangenziale Est
e sul Gra con code
sull’intero anello dove
si sono verificati diversi
incidenti; sulla Pontina
si sono aperte diverse
buche nell’asfalto. Strade
allagate in varie zone
e diversi gli smottamenti.
Numerosi i semafori che,
a causa del maltempo,
non funzionano. Alberi
caduti in molte zone
della città, ed è polemica
online. «L’unica
potatura che viene svolta
a Roma, ormai da due
anni, è fatta dal vento e
della pioggia», denuncia
in una nota il
capogruppo della Lista
Marchini, Alessandro
Onorato, in Assemblea
capitolina. Sotto
il temporale si è
sgretolato anche il soffitto
del Tribunale, senza
contare le diverse stanze
allagate e i bagni
inutilizzabili.
A raccogliere l’acqua
sono stati messi secchi di
plastica un po’ ovunque
Temperature in calo
Nubifragio e caduta alberi
Roma allagata e paralizzata
Disagi per il maltempo, code e traffico in tilt, tromba d’aria sul litorale da Ostia
a Civitavecchia. Piove anche dentro il Tribunale: avvocati costretti ad usare i secchi
::: CATERINA MANIACI
■■■ Piove a Roma e come al solito, o più del solito, si scatena la solita tregenda. Strade allagate, buche
che si trasformano in letali laghi in
agguato, alberi sradicati, allagamenti, traffico in tilt, semafori che
non funzionano, quando non si
sfiora la tragedia, come è accaduto
in zona Monteverde,dove un gigantesco olmo è piombato sulla strada,
all’improvviso, del tutto sradicato
dal marciapiedi: sarebbe stato fatale per chiunque passasse in quel
momento. Torna, quindi, l’incubo
degli alberi-killer, viene presa di mira l’amministrazione capitolina e
in particolare l’assessore all’Ambiente, Estella Marino, che ha provato a rassicurare e a giustificare la
situazione: «Siamo a conoscenza
della situazione degli alberi a Roma
e stiamo lavorando in modo incessante e con le risorse che abbiamo.
Ricordo che in tutta la città ci sono
più di 330 mila alberature, più di 82
mila di prima forza, ovvero grandi,
e molte giunte quasi a fine ciclo vita».
Se si pensa di evitare il peggio salendo sui mezzi pubblici, su un autobus ad esempio, a parte i ritardi
incalcolabili, si rischia di bagnarsi
anche di più con la pioggia che penetra daltetto.È vero che sulla Capitale è piovuto senza sosta per quasi
ventiquattro’ore, e non si è trattato
di pioggerella di marzo. Diversi
quartieridella Capitale hanno visutto pesnati disagi per parecchie ore,
LA SCHEDA
ACQUAZZONE A ROMA
Violento nubifragio a Roma dal pomeriggio di mercoledì. I temporali
sono proseguiti fino a ieri. Il picco
delle precipitazioni si è avuto nella
notte con 50-60 centimetri di pioggia. Numerose le strade allagate e i
rami degli alberi caduti in città che
hanno reso difficile la circolazione.
Traffico in tilt in diverse zone, complice la scelta della maggior parte
dei romani di prendere l’auto per gli
spostamenti a causa della pioggia.
Anche le temperature si sono sensibilmente abbssate.
TRONCHI SRADICATI
Disagi in zona Prati, soprattutto in
piazza Adriana dove un albero è caduto su un’auto in sosta, i rami del
pino hanno invaso parte della carreggiata creando rallentamenti al traffico. Tragedia sfiorata a Monteverde
Vecchio, dove in viale dei Quattro
Venti alle 12 è caduto un olmo di
venti metri, sradicandosi dal marciapiede. Alberi sulla carreggiata anche
a Vigne Nuove, in via Amalia Bettini
dove è stata ristretta la strada, in
prossimità via Rosina Anselmi.
PROTEZIONE CIVILE
Nelle ultime ore sotto il coordinamento della Protezione Civile di Roma Capitale hanno operato circa 70
persone (11 squadre di volontari per
un totale di 45 persone, 8 squadre di
giardinieri formate da 16 operatori,
3 squadre di personale della Protezione Civile costituite da 9 unità con
funzioni di coordinamento). Realizzati 47 interventi, 39 per allagamenti di cantine e garage, 6 per rimuovere alberi abbattuti dal vento e 2 di
monitoraggio per l’innalzamento
dei livelli idrometrici di fossi.
come in via di Boccea, all’altezza di
via di Casalotti, e via Ardeatina, all’altezza di via Falcognana, per la
presenza di alberi caduti, così come nella zona di Ponte Milvio sempre per la presenza di alberi a terra.
Un incidente sulla Tangenziale ha
provocato un ferito. La pioggia battente fa da detonatore anche nelle
situazioni già compromesse, e sono tante a Roma. Così, sotto il temporale si sgretola letteralmente il
soffitto del Tribunale, senza contare le stanze allagate. Come ovviare?
Con i rimedi antichi, sempre efficaci: ecco comparire sui pavimenti
tanti bei secchi per raccogliere la
pioggia. Le panchine sono state
messe di traverso in mezzo ai corridoi per impedire che avvocati, giudici o imputati passino tra le pozzanghere.Inutilizzabili anche diversi bagni.
Lasciando la città,le cose non migliorano. SulGrande raccordo anulare e sulla Pontina i problemi non
sono mancati, anche perché, a
quanto riferito dalla polizia stradale, si sono aperte diverse buche nell’asfalto, e si sono create interminabili code sull’intero anello del Gra
dove si sono verificati diversi piccoliincidenti. Sisegnalano allagamenti anche sulla rampa d’accesso alla
Roma-Firenze. Nella provincia e in
tutto il Lazio il bollettino è di quelli
da allarme rosso. Cartelloni e pannelli divelti e anche qui alberi caduti a causa di una violenta tromba
d’aria che ha colpito da Civitavecchia a Ostia, il litorale romano. Cir-
ca 60 gli interventi effettuati dai
pompieri nella notte tra mercoledì
e giovedi. A quanto riferito, a causa
della pioggia e di una mareggiata,
ci sono stati numerosi allagamenti
in strada e nei piani bassi delle abitazioni.
I meteorologi avevano parlato di
una «sciabolata artica» che sarebbe
stata inferta sull’Italia del CentroSud. E in effetti sono ricomparsi neve e freddo appena fuori Roma e
tra Lazio e Umbria.Un’intensa nevicata ha interessato icomuni montani nel comprensorio di Fiuggi. Imbiancato anche Filettino, dove, in
breve tempo, la coltre è riuscita a
raggiungere i dieci centimetri. Neve anche a Trevi, e poi negli Altipianidi Arcinazzo, Fiuggi e Piglio.Fiocchi sono comparsi anche nell’alta
valle Aniene.
La Regione ha diramato due giorni fa l’allerta di criticità idrogeologica sezionando il Lazio in diverse zone: sul bacino del medio Tevere,
sull'Appennino di Rieti, a Roma,
sull'Aniene, nei bacini costieri sud
e sulbacino del Liri il codice diallerta è arancione; codice giallo per rischio idrogeologico localizzato sui
bacini costieri nord. Previste anche
nevicate già a quote superiori ai
200 metri. Duecento i volontari
messi in campo della protezione civile.Il maltempo ha avuto, come effetto collaterale, persino il rinvio
dell'incontro della Conferenza delle Regioni con ilpresidente della Repubblica Sergio Mattarella, previsto appunto per ieri al Quirinale.
■■■ Torna l’emergenza posti-letto, l’incubo degli ospedali senza posti, costretti
a «rifiutare» i pazienti. E questa volta proprio nella Capitale, alle sue porte. E’ successo che una donna di 48, a causa di un
grave incidente domestico, si sia gravemente ustionata a Tivoli, e subito si è
aperta la caccia infruttuosa ad un letto
nei reparti romani, conclusa con il trasferimento con un volo dell’aeronautica
militare all’ospedale di Genova. Un caso
che fa emergere, una volta di più, le difficoltà e le carenze della sanità laziale.
Lunedì sera, dunque, una donna viene portata d’urgenza all’ospedale San
GiovanniEvangelista di Tivoli, con ustioni su circa il 40 per cento del corpo, riportate a causa di un incidente domestico.
Le ustioni sono state trattate immediatamente ma i sanitari del pronto soccorso,
data la gravità della paziente, hanno subito avviato la procedura di richiesta di
trasferimento nei reparti di grandi ustionati degli ospedali della Capitale. Dopo
la tarfila di telefonate e di frenetici contatti, la drammatica realtà: nessun posto letto disponibile, ricovero impossibile.
Mentre si è cercato di tenere sotto controllo la situazione della paziente, l’ultima carta da tentare è stata quella di metetrsi in contatto con un centro specializzato per i grandi ustionati a Genova e
organizzarne il difficile trasporto aereo.
La stessa Asl Roma G, che ha dovuto
gestire l’emergenza, in una nota ha descritto tutto come «un caso eccezionale
che ha richiesto un intervento veramente d’eccezione. Mentre il personale del
Dea si prendeva cura della signora, il responsabile del pronto soccorso ha trovato un posto letto in un centro specializzato per i grandi ustionati ed organizzato il
suo trasferimento a bordo di un volo speciale dell’aeronautica militare al San Pietro D’Avena di Genova». La Prefettura
ha autorizzato il volo speciale intorno alla mezzanotte e il 31˚ Stormo dell’Aeronautica militare di Ciampino si è subito
mosso per il trasporto fino alla Liguria.
Giuseppe Caroli, direttore generale
dell’Asl Roma G, Giuseppe Caroli, ha
lanciato un appello perchè non sia lasciato «alla buona volontà dei medici la
soluzione di questi casi» e la creazione
urgente di un «efficiente protocollo per i
trasferimenti interregionali». Un appello rivolto direttamente ai vertici del Servizio Sanitario Nazionale, a cominciare
dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Caroli ha comunque voluto ringraziare lo staff del pronto soccorso di Tivoli e con il primario Ugo Donati, per l’impegno profuso nella risoluzione del caso
e nella gestione di mille emergenze quotidiane. L’umanità ha superato gli ostacoli della burocrazia, ha specificato il dirigente, lanciando però anche l’allarme
sulla difficoltà di tali trasferimenti. «Serve un efficiente protocollo per i trasferimenti interregionali, non si può lasciare
all’abnegazione ed alla buona volontà
dei medici la soluzione di questi casi»,
ha voluto sottolineare il dirigente sanitario, rivolgendo un invito «ai vertici del
Servizio Sanitario Nazionale ed in primis al ministro della Salute Beatrice Lorenzin per realizzare quanto prima un
protocollo che agevoli questi trasferimenti». Il caso è certamente eccezionale, ma ha provocato grande attenzione
perchè è troppo recente il clamore di
una vicenda dagli esiti molto più drammatici, quella della neonata nata a Catania in una clinica privata e poi morta
mentre si cercava per lei un posto in
ospedale, con ben tre tentativi andati a
vuoto.
C.MA.
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ATTUALITÀ
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::: ALLARME METEO
Vortice artico
Bufera al centro-sud, due morti e milioni di danni
Raffiche di vento fino a 150 chilometri orari, crolli e mareggiate: scuole chiuse in Abruzzo, Versilia martoriata, neve in Molise
::: CLAUDIA OSMETTI
■■■ Di maltempo si conti-
nua a morire. Ieri mattina un
uomo di 41 anni ha perso la
vita al volante della sua auto
quando, a causa delle pessime condizioni metereologiche, un masso si è staccato
dal costone della montagna
sopra la strada che stava percorrendo, nei pressi di Borgo
Mozzano (Lucca). Tragica,
poi, la morte di Rita Buccarini, 49enne marchigiana e
madre di due figli: la donna è
stata travolta da un albero
sradicato a causa delle folate
divento che hanno interessato Urbino. Insomma: le raffiche di vento fino a 150 chilometri orari, la pioggia e addirittura neve hanno messo
(nuovamente) in ginocchio
il Paese. Così il vento piega la
Toscana. E - purtroppo non metaforicamente. Ieri
l’aeroporto di Firenze ha cancellato 22 voli, mentre i collegamenti marittimi tra Piombino e l'Isola d'Elba sono stati sospesi. Ma sono state le
correnti d'aria a creare i maggiori disagi: le richieste d'intervento ai vigili del fuoco, infatti, sono scattate a centinaia e hanno segnalato la caduta di alberi, tegole, insegne
pubblicitarie e lo scoperchiamento di alcuni tetti. A Valdarno (Firenze) due pompieri sono stati investiti da un palo di cemento caduto sempre a causa del vento: entrambi ricoverati all’ospedale non sono gravi, ma il colpo
ha causato addirittura la rottura di uno dei loro caschi. A
Prato sono crollate le mura
di una vecchia fabbrica. E se
la Coldiretti lancia l'allarme
per i danni all'agricoltura stimati in circa 10milioni di euro, in molti Comuni del Lucchese oggi le scuole resteranno chiuse.
Come in Molise dove, tra
l'altro, parecchie strade sono
rimaste inagibili. Qui la paralisi totale è dovuta alla neve
che è arrivata anche a bassa
quota: e i rallentamenti, il
blocco del traffico, gli incidenti di lieve intensità e i feriti a causa di cadute sul ghiaccio non si contano. Tra Ca-
DISASTRI
::: LA SCHEDA
LE VITTIME
Ieri il maltempo ha fatto due
vittime. Nei pressi di Borgo a
Mozzano (Lucca) un uomo di
41 anni ha perso la vita al volante della sua auto a causa di
un masso che, proprio per le
cattive condizioni meteo, si è
staccato dal costone della montagna sopra la strada che stava
percorrendo. A Urbino, invece,
è morta Rita Buccarini, 49enne
marchigiana travolta da un albero sradicato dalle folate di
vento
I FERITI
A Valdarno (Fi) due pompieri
ricoverati in ospedale dopo essere stati investiti da un palo di
cemento caduto per il forte vento. In Molise, dove è caduta neve anche a bassa quota, diversi
feriti per le cadute sul ghiaccio
I TRASPORTI
L’aeroporto di Firenze ha cancellato 22 voli; sospesi i collegamenti marittimi tra Piombino e l’Isola d’Elba; disagi nella
circolazione marittima anche
in Sardegna
Da sinistra: il crollo di una palazzina in provincia
di Napoli, causato dalla pioggia intensa; il livello
preoccupante del fiume Misa a Senigallia (Ancona),
già in passato causa di pesanti allagamenti; danni nel
centro di Forte dei Marmi: la versilia è una delle zone
maggiormente sferzate da raffiche di vento superiori
ai cento km all’ora. [Ansa/Fotogramma]
pracotta e Agnone (Isernia)
le precipitazioni hanno raggiunto il metro e mezzo di neve. A Termoli un intero quartiere è stato invaso dall'acqua dopo che un torrente è
straripato. Ha nevicato anche in Umbria: intorno alle
15 di ieri pomeriggio circa
4mila utentisono rimastisenza corrente elettrica. L’Enel
ha subito istituito una task
force per ripristinare il servizio. Disagi nella circolazione
marittima, poi, in Sardegna
dove una nave proveniente
da Livorno è stata costretta
ad attraccare al porto di Olbia con un ritardo di due ore.
Il Grecale ha interessato, poi,
tutta la Liguria e ha raggiunto la velocità record di 180
chilometri all'ora. Anche a
Genova, Savona e Imperia i
vigili del fuoco sono stati impegnati a rimuovere i detriti
finiti sulle strade. A Villa Faraldi (nella provincia imperiese) il vento ha impedito di
spegnere per tempo un vasto incendio boschivo che ha
interessato oltre 20 ettari di
terreno: le fiamme hanno
raggiunto i 500 metri e sono
stati impiegati due aerei Canadair. Allerta alluvione nelle Marche, dove la protezione civile ha prorogato l'avviso di condizioni meteo avverso (almeno) fino alle 7 di domani mattina. Le zone più
colpite dalle raffiche di vento
sono il litorale e la fascia appenninica. Sono saliti i livelli
del Misa e di altri torrenti, ma
l'allarme è rientrato e per il
momento non destano preoccupazione. Scuole chiuse
anche in Abruzzo: nella notte di giovedì le raffiche di vento hanno scoperchiato alcu-
ni del 169 moduli abitativi realizzati dopo il terremoto del
2009 all’Aquila. Tanta la paura, ma la guaina di bitume ha
retto e garantito l'isolamento
dei prefabbricati.
A Napoli è crollato un muro e ha travolto otto auto parcheggiate sotto. Fortunatamente non sici sono stati feriti, ma gli uomini del 118 hanno lavorato fino a tarda sera
per ripulire la strada bloccata
da fango e detriti. In diversi
Comuni della Campania, infine, si sono registrati infiltrazioni e allagamenti.
Terrore in Val Gardena
Albero sui cavi della cabinovia
In 200 salvati con l’elicottero
::: ALESSANDRO GONZATO
■■■ Sospesi per aria per due ore,
sulle Dolomiti, chiusi in cabinovia
dopo che un abete di quaranta metri, caduto sull’impianto per colpa
delle raffiche di vento che ieri sulla
catena montuosa hanno raggiunto
i centotrenta chilometri orari, aveva
fatto uscire dai rulli di un pilone la
fune portante.
A quel punto, per ragioni di sicurezza,il sistema si è bloccato.Per duecento sciatori è stato un incubo. Se
le cabine fossero precipitate sarebbe stata una tragedia. Una è stata
sfiorata dall’albero: non è stata travolta per pochi centimetri. In ogni
abitacolo, mosso avanti e indietro
dal forte vento, c’erano dalle sei alle
dodici persone, intere famiglie che
si stavano godendo la neve della Val
Gardena, in Trentino Alto Adige.
L’impianto coinvolto è stato quello
del Ciampinoi. L’incidente siè verificato alle quattro del pomeriggio.
Fortunatamente,attorno alle sei,tutte le persone erano state tratte in salvo dai soccorritori senza particolari
conseguenze. Soltanto tanta paura.
Gli uomini del Soccorso alpino
dovevano portare a termine le operazioni prima che sulla montagna
calasse il buio, e le raffiche di vento
hanno disturbato non poco le manovre di salvataggio: i soccorritori si
sono calati nelle cabine dagli elicotteri e le hanno aperte dall’esterno,
gli sciatori sono stati imbragati uno
a uno e fatti calare col verricello.
Quelli più in difficoltà sono stati accompagnati.Sotto,lungo la pista,subito dopo l’incidente si è radunato
un gruppetto di sciatori che hanno
assistito al salvataggio col cuore in
gola: tra di loro anche parenti e amici delle persone rimaste intrappolate.
Le operazionisono procedute lentamente ma senza intoppi. Tutti sono potuti tornare ai rispettivi alberghi e alle loro case senza ricorrere
Due soccorritori appesi alla cabina e, sullo sfondo, un elicottero [da Twitter]
alle cure mediche. Alcuni però hanno voluto aspettare che i compagni
di disavventura fossero portatiin salvo. Una volta a terra i passeggeri si
sono abbracciati e sono scoppiati in
lacrime. Oggi l’impianto dovrebbe
essere riaperto al pubblico.
Oltre a questa vicenda, ieri in Alto
Adige il vento ha causato danni e
disagi un po’ ovunque. Anche in città, a Bolzano, è caduto un abete di
grandi dimensioni. Ha schiacciato
un’auto,una Opel Astra parcheggiata nel cortile di un’abitazione: un paio di metri più in là e sarebbe stata
centrata una finestra. Nella vettura
non c’era nessuno e fortunatamente pure in questo caso non ci sono
stati feriti.Altri due alberi sono caduti nel cimitero cittadino. Una ventina, in tutto, gli interventi dei vigili
del fuoco nel capoluogo. Da alcuni
tetti si sono staccate diverse tegole.
Biciclette e motorini parcheggiatisono finiti a terra. I cassonetti dell’immondizia sono stati trascinati in
mezzo alla strada, con ripercussioni
sul traffico. Certo, nulla a che vedere
con la disavventura in alta quota degli escursionisti del Ciampinoi.
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ATTUALITÀ
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Storia di una generazione incomprensibile
Rapinano studente
Arrestati sette bulli
Video hot a 16 anni e zero rimorsi
Sono iragazzi dello zoo Italia
Filmata mentre fa sesso nei bagni di una disco a Torino, non si scompone: «Sono apatica»
Nessuna vergogna per l’accaduto, come la picchiatrice di Genova: «Rivoglio solo il telefono»
::: segue dalla prima
MARIO GIORDANO
(...) e ti ci chiudi dentro solo perché
lui dice «andiamo»). Eri ubriaca?
«Non troppo». E quando hai scoperto che girava un video su quella tua
scena hard? «Gli ho scritto un messaggio» (in effetti, gli ha scritto: «Ehi
sta girando un video». E lui le ha risposto: «Vabbeh, se non dà fastidio a
te»). E ora che tutti ne parlano come
ti senti? «Sono un po’ incazzata». (Un
po’ incazzata. Ecco: un po’). E il tuo
fidanzato? «Mi ha detto che gli dava
fastidio, di non farlo più». Sei triste?
«No». Qualcuno ti ha chiesto scusa?
«Uno che ha pubblicato il video. Mi
ha detto che non si era reso conto». E
il ragazzo che si era chiuso in bagno
con te? «Si è arrabbiato perché sono
andata dalla polizia». (Non si è pentito, macché. Si è arrabbiato). E che cosa ha fatto? «Mi ha pure bloccato su
Facebook».
Pure. Bloccato. Su Facebook. Ecco
qual è il vero problema per la 16enne
di Torino. Di tutta la terribile vicenda, alla fine, l’unico fatto grave sembra questo: non poter più comunicare sul social network con il ragazzetto. Si badi bene: il ragazzetto con cui
non potrà più comunicare è il 19enne che l’ha portata nel bagno della
discoteca, mentre alcuni ragazzi filmavano l’intera scena hard per diffonderla sui telefonini. Proprio lui.
Quello che quando ha saputo che il
video (con le facce riconoscibili) era
di dominio pubblico nella scuola della ragazza, che lo stavano vedendo
tutti, compagni e professori, ha commentato: «Tanto qualche giorno e si
saranno tutti dimenticati…». Si dimentica in fretta, si capisce, perché
non conta nulla: il sesso, l’amicizia,
la scuola, i compagni, i professori, i
genitori, le mamme, i papà, il proprio
corpo e quello altrui, nulla sembra
avere importanza in questa vicenda.
Tranne,ovviamente, l’amicizia su Facebook. L’unica cosa che provoca un
vero sussulto ai ragazzi dello zoo di
Torino. Sì, siamo a Torino, ma in realtà potremmo essere dappertutto.
La cronaca ci apre uno squarcio
::: GIORDANO TEDOLDI
■■■ Pensano di essere laici, illumi-
nisti, razionalisti, invece sono i più fanatici di tutti. Deridono chi rispetta
la religione e credono che l’unica autorità venga dalle decisioni prese dagli uomini democraticamente, ma
trovandosi in schiacciante minoranza si comportano come una setta, e
la loro arcibasilica è il Tar. In tre scuole di Bologna, facenti parte di un unico comprensorio, è scoppiato il caso
della benedizione pasquale: 11 insegnanti su 100 hanno detto no alla rituale aspersione d’acqua santa. Al loro fianco si sono schierati, per modo
di dire, sette genitori su mille. La questione è stata dibattuta anche in consiglio d’istituto, dove la prevalenza
dei favorevoli alla benedizione è stata altrettanto schiacciante: 13 su 15.
Delresto in quelle scuole l’influenza cattolica è forte, e gli insegnanti
drammatico sul mondo dei nostri figli: «Siamo apatiche», confessano le
ragazze coinvolte. Sì sono apatiche.
E noi non le conosciamo più. Sono
quelle che «sentivo Skrillex in cuffia»
e «cucinavo i noodles per colazione e
pranzo», quelle con il piercing e il po-
ster di Rihanna, quelle con il parka
verde e le unghie colorate, quelle che
a 16 anni è normale fare l’amore
(«siamo stati tre mesi insieme…») e il
papà lo incontrano per caso passeggiando per la città. Quelle che parlano poco, ma ecco: se incontrano uno
LA STIMA DOPO I DISORDINI A PIAZZA DI SPAGNA
Danni ultrà a Roma: 5 milioni
«Abbiamo terminato la stima
dei danni all’amministrazione
pubblica, su più versanti, provocati dai tifosi del Feyenoord a
Roma: ammontano in totale a
circa 5,2 milioni di euro». Lo annuncia il sovrintendente ai Beni Culturali di Roma Claudio
Parisi Presicce. In particolare,
per riparare il danno sulla fontana della Barcaccia serviranno 75mila euro (Vittorio Sgarbi
aveva imprudentemente quantificato duemila), a cui vanno
sommati 209mila euro, ovvero
il costo del restauro concluso a
settembre e completamente vanificato. [Ansa]
davanti al bagno della discoteca si
chiudono subito dentro con lui. Fanno quel che devono fare. E se poi il
video del loro sesso malato gira fra
tremila persone, beh, almassimo «sono un po’ incazzate». Nulla più.
Difficile da capire. Difficile da spiegare. In effetti ormai c’è un muro fra
noi e loro. Invalicabile forse come
mai non è stato. Loro non possono
comprendere noi, evidentemente.
Ma noi non possiamo comprendere
loro. Non possiamo comprendere
perché si buttano via così. Senza
nemmeno accorgersene. E, ancor
più, come sia stato possibile nel giro
di una generazione bruciare completamente la capacità di produrre rimorsi.
Fateci caso: nessuno in questa vicenda ne ha uno nemmeno per sbaglio. Anzi. Per documentare quello
che accadeva nella discoteca torinese era nata un’apposita pagina: «I bagni del Loud». Pare ci siano ragazzi
che stanno regolarmente appostati
fuori dalla porta per filmare scene di
sesso da pubblicare sulla rete, in video che poi diventano virali. «L’unico problema è non farsi beccare dai
buttafuori», raccontano. L’unico problema.
Pare perfino brutto dirlo, ma forse
dovremmo ringraziare questi filmati:
almeno aprono una fessura dentro il
muro della non conoscenza. Se non
ci fossero non sapremmo nulla. Non
conosceremmo nulla. Prendete le altre immaginiche in questi giorni hanno scosso tutti, quelle del pestaggio
della dodicenne a Genova. La bulla
diciassettenne che l’ha massacrata a
calci, pugni e morsi adesso va in giro
tutta fiera, l’unico suo problema è
che le hanno sequestrato il telefonino. La mandante (eh sì, la bulla agiva
su commissione di una mandante
16enne) ha assistito allo spettacolo e
pare ne sia rimasta particolarmente
soddisfatta.
Ma ancor più fa impressione l’indifferenza degli altri che stavano lì intorno: nessuno che sia intervenuto,
nessuno che abbia avuto un sussulto, nessuno che abbia detto «basta» o
«stiamo esagerando». Macché.
Scherzavano e guardavano, ridevano e filmavano. Distaccati. Come se
la telecamera del cellulare fosse un
filtro capace di fermare ogni emozione.«Avevamo paura di prenderle anche noi», si sono giustificati poi.
E viene quasi da pensare: magari
fosse vero. Magari avessero davvero
avuto paura. Nel caso, la paura sarebbe l’unica prova che, sotto la scorza
di mostri, s’è conservato un po’ del
loro essere ragazzini. Veri ragazzini,
umani ragazzini. Ma che dobbiamo
fare per non perderli per sempre?
In una scuola della rossa Bologna
Ricorso al Tar contro una benedizione
Il consiglio d’istituto aveva approvato il rito ma 11 prof su cento (e 7 genitori su mille) si rivolgono ai giudici
ribelli devono pur saperlo. A proporre la benedizione pasquale sono stati tre sacerdoti con l’avallo di Giovanni Prodi, nipote di Romano, che ha
quattro figli tra gli alunni, e della consigliera Pd di area cattolica e dirigente scolastica Daniela Turci. I liberi
pensatori hanno subito cavillato sul
voto delconsiglio, poiché non era stato messo all’ordine del giorno. Allora
s’è avuta una nuova votazione, con
ampie concessioni allo sparuto fronte dei contrari: la benedizione impartita fuori dall’orario scolastico e solo
a chi volesse parteciparvi, per giunta
accompagnato dai genitori. Altro
che benedizione pasquale, piuttosto
un autodafé laicista, un’ammissione
quasi di vergogna e colpa imposta alla maggioranza degli scolari e dei genitori da parte di un’esigua minoranza. Credete che i laicisti si siano commossi, o abbiano accolto il favorevole compromesso? Non li conoscete:
atteggiandosi a Giordano Bruno (lo
tirano sempre in ballo, sorvolando
sul fatto che il Nolano era tutt’altro
che ateo), eretico ostinato e pertinace, hanno detto ancora no alla benedizione, anzi, si sono rivolti al Tar
con una richiesta di sospensione della benedizione pasquale che, ai loro
occhi, deve sembrare non un’innocua e salmodiante spruzzata d’ac-
qua ma un terrificante lavaggio del
cervello. Che siano nel torto lo dice
non solo la regola democratica della
maggioranza, ma anche il pronto sostegno di uno dei culti più rigidi che
abbiamo: lo Uaar, Unione atei e
agnosticirazionalisti: «La scuola pubblica deve essere laica e inclusiva. Gli
atti di culto possono trovare spazio
nei tanti luoghi di culto della città».
Notate il tono perentorio, come a
scandire un ordine: quello che si deve fare e quello che, bontà loro, si
può fare. Chi gli dà l’autorità di disporre così dall’alto? Non Dio, in cui
non credono, ma il suo esatto opposto laico: una dogmatica superbia,
Presa dai carabinieri la
banda di bulli che l’altra
notte ha rapinato uno studente universitario alla
fermata del bus a Torino.
In manette sono finiti sette giovani, tra cui tre ragazze, dai 15 ai 20 anni,
italiani e marocchini.
Tutto è successo poco dopo mezzanotte in corso
Agnelli: una delle ragazze si è avvicinata allo studente che aspettava il
bus e gli ha chiesto una
sigaretta. Poi gli altri lo
hanno accerchiato, minacciato con un tirapugni, frustato con un ramo
e gli hanno portato via
cellulare, caricabatteria
e 55 euro in contanti.
Bomba in sala giochi
feriti sei giovani
Esplosione la notte scorsa, intorno all’una, in
una sala giochi ad Altamura, in provincia di Bari. Sei giovani, tutti di età
compresa tra i 22 e i 26
anni, sono rimasti feriti.
Di questi uno, in fin di vita, è stato trasportato in
rianimazione al Policlinico di Bari. In condizioni
molto gravi anche altri
due coetanei. Lo scoppio, secondo le prime indagini di vigili del fuoco e
forze dell’ordine, è stato
provocato da una bomba
carta, lasciata sul davanzale di un finestrone della sala «Green Table».
Uno screening gratuito
per l’osteoporosi
Per il quarto anno in occasione della Festa della
Donna, GVM Care & Research, gruppo italiano
del settore sanità, ricerca
e industria biomedicale,
mette a disposizione 16
delle proprie strutture sanitarie per effettuare uno
screening gratuito per l’osteoporosi. Oggi, dalle 10
alle 17:30, nelle strutture
aderenti
all’iniziativa
(www.gvmnet.it/it/pressnews/news-dalle-struttu
re/osteoporosi:-per-la-festa-della-donna-effettuauno-screening-gratuito)
sarà possibile sottoporsi
a un esame veloce e non
invasivo.
l’intolleranza di sentirsi superiori ai
credenti. Gli 11 insegnanti contrari
su 100 sono così pieni di sé da parlare del rischio di una «divisione della
comunità scolastica» (la minoranza
diprovocatori che incolpa la maggioranza di essere divisiva: vecchio trucco settario), e con la consueta arroganza, motivano la loro protesta perché le benedizioni «non costituiscono attività didattica o culturale e dunque non sono classificabili tra le attività scolastiche e neppure extrascolastiche». I parroci sono extraterrestri
che vengono a portare la benedizione di una religione senza storia, senza radici e di nessun peso culturale.
La bibbia per loro sarà un opuscolo
clandestino. Una minoranza petulante,senza ilsenso della realtà, investita della missione di cambiare la
scuola e il mondo a colpi di sentenze
del Tar: ci mancava solo questa ai
guai delle nostre scuole.
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ATTUALITÀ
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Intervista a Beatrice Borromeo, da stasera su Sky col suo programma
COMPAGNA PRINCIPESSA
«Ho fatto un documentario sulle donne di’ndrangheta, imiei genitori hanno paura»
Sul contrasto fra blasone e idee politiche: «Mi starei sulle palle da sola». Salvini? «È sfigato»
::: segue dalla prima
SELVAGGIA LUCARELLI
(...) fornisce una nuova lettura
del caso e ironizza sulle qualità
umane e morali di Vittorio Emanuele. Una sentenza da manuale». Insomma, i Savoia me l’hanno messa di buon umore e io per
un attimo mi sento meno repubblicana. Ma di ragioni per essere
affabile Beatrice Borromeo in
questo periodo ne ha più di una:
oggi alle 21,00 debutta su Sky
Tg24 il suo documentario «Lady
’Ndrangheta» sul ruolo delle donne all’interno dell’organizzazione criminale più feroce del mondo e, così si mormora, sarebbe in
procinto di sposarsi con il suo fidanzato di sempre Pierre Casiraghi.
È difficile non partire lancia in
resta con una collezionista seriale
di fortune sfacciate, blasoni pomposi, innegabili doti estetiche e
contraddizioni radical chic.Eppure, la Borromeo, riuscirà a stupirmi.
Che c’entra Beatrice Borromeo con la ’ndrangheta?
«Ero a New York e stavo preparando la tesi del mio master
in giornalismo sul traffico di
droga attraverso una tratta fino
a quel momento inedita, quella Sud America/New York/Italia. Mi capitava di leggere delle
intercettazionie rimanevo basita di fronte ad alcuni passaggi
di conversazioni femminili in
cui mogli, madri e figlie di boss
della ’ndrangheta dicevano cose raccapriccianti. Cose tipo
“Bisogna farlo fuori con la sega
elettrica” o “Ammazza tuo padre”».
E ti è venuta voglia di intervistarle?
«Sì,perché parlai con ilgiudice Gratteri e mi spiegò che le
donne nella ’ndrangheta ricoprono un ruolo fondamentale.
Accade spesso che quando il
marito finisce in galera, loro comincino a occuparsi della gestione economica dell’organizzazione e fungano da tramite
tra il carcerato e gli altri criminali. Sono andata a cercare alcune di queste donne e le ho
intervistate».
Qual è quella che ti ha impressionato di più?
«Maria Serraino, una vecchia signora di 84 anni che è
stata tra le prime donne della
’ndrangheta a venire condannata all’ergastolo. Ha avuto dodicifigli dicui seimorti ammazzati e ora è ai domiciliari perché ha un tumore. Sono andata a casa sua a Milano da sola,
con il microfono nascosto.
Quello che mi ha impressionato è che alternava frasi da fervente cattolica (“Dio mi aiuterà, io feci del bene al mondo!”)
a frasi di una spietatezza assurda, tipo “Mia nipote anche se
io l’ho allattata sta parlando
troppo, c’è da dire che mi basta
sennò qui mi tocca ammazzare tutti”. Tra l’altro sua nipote
aveva parlato proprio con me
su Il fatto,ma la signora per fortuna non ha fatto ilcollegamen-
to».
Non hai paura?
«No. Ormai mi chiamano
mafiosi o familiari di mafiosi
per parlare, se vedessi la rubrica sul mio telefono è piena di
numeri segnati come “mafioso
1”, “mafioso 2” , “mafioso 3”. E
poi la ’ndrangheta è intelligente, ti fa fuori se le crei un danno
economico, se sveli particolari
su un loro traffico. Hanno più
paura le donne che ho intervistato, alcune hanno provato a
fermare la messa in onda della
loro intervista, sono spaventate».
E i tuoi genitori non sono
spaventati?
«Mio padre è letteralmente
disperato. Anche mia madre è
preoccupata, ma non hanno
ragione di esserlo, sono prudente e non mi espongo a rischi stupidi».
Volevi fare la giornalista
anche da piccola?
«Ero attratta dalle storie. Alle
medie per andare a scuola
prendevo il tram e guardavo la
gente che saliva e scendeva.
Scrissiil mio primo libro,Incontri, in cui immaginavo le loro
vite. Scrivevo bene, mia sorella
Lavinia mi chiamava “10 e lode”».
Da Incontri a Santoro direi che è stato un bel salto.
«Avevo diciannove anni, ho
accettato perché ero cresciuta
guardando Samarcanda e mi
sembrava una bella opportunità ma non ero attratta dalla tv
in quanto tale. Mi avevano già
chiamata in tanti, anche Fazio,
ma avevo sempre detto no. La
verità è che non ero preparata,
ero così giovane in un ruolo di
responsabilità, i miei amici del
liceo mi prendevano in giro dicendo che avrei dovuto avere il
coraggio di dire a Santoro in diretta “Bella Micky, parla tu che
Pierre Casiraghi con Beatrice Borromeo.
Il figlio della principessa Carolina di Monaco e
la giornalista de «Il Fatto» fanno coppia fissa
da sette anni [Olycom]
è meglio!”. E poi Santoro mi
metteva molta soggezione».
Sei parecchio litigiosa.
Quest’estate hai discusso
con un prete perché ha criticato il tuo gesto di regalare
dei cuscini a un barbone. Cosa t’è saltato in mente di raccontarlo sui social? La Borromeo che difende i barboni è
manna per i nemici dei radical chic.
«Lo so, mi è venuto d’ istinto,
ma era ovvio che raccontato
da me questo episodio sarebbe stato ridicolizzato. È che
non micapacitavo di come fosse possibile che un prete avesse così poca umanità».
C’è un barbone qui fuori,
l’hai visto?
«Sì, Ben».
Lo conosci?
«Certo, però vedi, se ora ti dico di sì ti sembro poco credibile. Io amica dei barboni. Che
poi non sono amica, ci parlo.
Loro non sanno chi sia e mi
trattano perfino con diffidenza.
Una volta ho portato una birra
a Ben e lui s’è rifiutato di berla
perché gliel’avevo aperta,midiceva “Chissà cosa potresti averci messo dentro!”».
La gente farebbe meno fatica ad accettare l’idea che
una Borromeo avveleni un
barbone piuttosto che diventi sua amica, comunque mi
pare di intuire che i pregiudizi ti facciano patire. Onesta:
cosa penseresti di Beatrice
Borromeo se fossi una qualunque Maria Rossi?
«Mi starei molto sulle palle,
questo è sicuro. È chiaro che
nella mia vita esistono delle
contraddizioni, che c’è contrasto tra la mia vita lavorativa e la
mia vita familiare e quella del
mio compagno. Chi mi critica
ha le sue ragioni, posso non
avere credibilità agli occhi di
molti,ma alla fine sono più normale di quanto sembri».
Esci dalla redazione de Il
Fatto e sali sullo yacht, la normalità non è esattamente
questa.
«La realtà alterata, lo yacht,
sono molto fotografati, così come le situazioni formali in cui
accompagno Pierre, perché sono la sua compagna ed è giusto che sia al suo fianco. Ma poi
c’è un’altra realtà che nessuno
racconta. Io non esco mai, sono sempre a casa, la sera ceno,
guardo un film e vado a dormire. Se non c’è Pierre, al massimo mi tengono compagnia le
mie amiche. E vivo a Milano,
non a Montecarlo».
Torniamo alle tue esternazioni sui social. Per difendere la Madia dalle famose foto
col gelato e in risposta alla
Pascale che aveva detto
«Chiamavate anche me Signora del calippo», hai scritto «Ma lei non fingeva che
fosse un pisello!». Un linguaggio poco nobile…
«Perché, “pisello” è una parolaccia? Mi vengono in mente
parecchi sinonimi ben peggiori di pisello, se vuoi te li dico».
Li immagino. Hai litigato
anche con Il Fatto per un loro pezzo su Lapo Elkann e
l’ultima vicenda del video-ricatto. Ha scritto su fb che eri
delusa dal tuo giornale.
«Sì,era un pezzo cattivo e aggressivo, ma non volevo attaccare il lavoro di persone che rispetto e a cui voglio bene. Mi
dispiaceva che non si fosse te-
nuto conto di quello che aveva
raccontato Lapo della sua infanzia,delle violenze subite.Lapo è una persona incapace di
fare del male, io e lui abbiamo
un rapporto molto stretto. Alla
fine comunque lui e Padellaro
si sono sentiti e chiariti».
A chi hai dato il tuo primo
voto?
«Italia dei valori. Di Pietro è
un pasticcione ma è stato un
ottimo ministro».
Un voto di cui ti sei pentita.
«Quello a Ingroia».
Hai votato Renzi?
«No. Renzi ha la berlusconite, è allergico al confronto e al
dissenso. Non lo voterei perché puzza di autoritarismo come Grillo e io preferisco dare
un voto magari modesto che
un voto a gente che mi fa paura».
Dell’ascesa di Salvini che
ne pensi?
«Penso che spari su gente disperata, che non abbia umanità. È banale e sfigato».
Ti piacciono le donne del
governo Renzi?
«Mi provochi?».
Perché?
«Dai! Perché è un paese in
cui si dà la possibilità alla gente
di imparare a fare il ministro
strada facendo. La Boschi fino
al giorno prima era un avvocato in erba. La politica di Renzi è
tutta strumentale alla sua comunicazione, “più quote rosa!”, “più giovani in politica!” e
poi quando c’è da fare scelte
importanti non ha coraggio. È
entrato da Napolitano per proporre Gratteri, un nome serio,
importante, come ministro della Giustizia ed è uscito con ilnome di Orlando».
È vero che ti sposi?
(infila il naso nella tazza per
nascondere l’imbarazzo)
«Dai, odio queste domande.
Quando leggo le risposte a queste domande in interviste ad altri mi chiedo sempre “Perché
lo fa?”».
Beh Dagospia fa detto che
i Grimaldi vorrebbero che ti
licenziassi da Il fatto prima
del matrimonio perché è un
giornale comunista, almeno
questo è vero?
«Ma va. Pierre ha commentato così: “Per favore non ti licenziare che poi mi ti devo sorbire io per tutto il tempo!”».
Dimmi almeno perché se
sei così semplice come dici e
odi i pregiudizi che arrivano
dal tuo blasone non ti sei
messa con un impiegato del
catasto ma con Pierre Casiraghi. Perché uno dovrebbe
crederti?
«Perché se uno lo conoscesse capirebbe quanto è figo Pierre. È un ragazzo intelligente,
senza maschere e pieno
d’umanità, il resto è solo un
contorno».
Un contorno mica tanto,
la vostra sarà una vita fiabesca.
«Non conosci Pierre. Non è
uno da hotel a 5 stelle e non
perché non possa, ovviamente, ma perché non gli va. A Capodanno mi ha portata in tenda nel deserto marocchino.
Mai avuto tanto freddo in vita
mia».
State insieme da sette anni. Qual è il collante?
«L’onestà, ilrigore. E il rispetto. Vogliamo entrambi che l’altro diventi la parte migliore di
sé. Lui è la persona migliore
che io abbia mai conosciuto. Io
grazie a Pierre sono migliorata
tanto».
In cosa?
«Nel carattere, sono più
obiettiva. Ma è difficile dopo
tanti anni insieme capire cosa
ho raggiunto da sola e cosa è
arrivato grazie a lui, a quello
che mi ha regalato».
Dichiarazione d’amore mica da poco. E vedo due anelli
al tuo dito.
«Uno me l’ha regalato per il
primo anniversario, l’altro per
l’ultimo. Ma Pierre non è partito con i regali importanti, anzi.
Mi ricordo che stavamo insieme da pochissimo e io per Natale avevo cucinato per lui e i
nostri amici, oltre a farglidei regali bellissimi. Lui aveva scoperto da poco sotto casa uno di
quei negozi cinesi “tutto a un
euro” per cui visto che in quel
periodo avevo paura di volare,
il suo regalo di Natale fu un aereo di carta dai cinesi colbigliettino “Intanto gioca con questo
così ti passa la paura!”».
Cosa vuoi fare da grande?
«Ora lo so. I documentari.
Non andrò mai via da Il Fatto
finché mi vorranno, ma sentivo che la scrittura non mibastava, che mi mancava qualcosa.
Io nella saletta di montaggio
mi sento felice, in un luogo che
mi appartiene. Preferisco star lì
fino alle quattro del mattino
che in vacanza a Formentera».
Borsa Milano-FTSE Mib
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Investimenti
La sinistra renziana s’innamora di Doris
Serra, fondatore di Algebris, partecipa alla convention di Mediolanum. Annuncia una partnership con la banca
che punta a nuove strategie grazie al fondo di Londra. Presente come ospite anche il patron di Eataly, Farinetti
:::
Commento
Sulla riforma Popolari
il governo cede sul 5%
Per azzerarle fra 2 anni
::: NINO SUNSERI
■■■ Nessuna apertura del governo sul decreto per le Popolari. A costo di segnare
una nuova frattura con la sinistra del Pd e
rompere con il sistema di alleanze (Sel,
M5S) che aveva portato all’elezione di Sergio Mattarella. Renzi torna a essere «l’uomo solo al comando». Non è servito l’appello di 193 economisti che difendevano la
«biodiversità» nel mondo del credito.
Ilmanifesto, con lunga e articolata dottrina, aveva spiegato che il voto capitario non
è un ostacolo allo sviluppo delle banche e
alla raccolta di capitali. Lo dimostra il fatto
che, dal 2009 a oggi il sistema delle banche
popolari ha mobilitato risorse fresche per
nove miliardi facendo appello solo alla propria base azionaria. Insomma la governance non è un vincolo allo sviluppo e alla stabilità patrimoniale. Si tratta, infatti, di un
modello di successo in Italia e all’estero (basta per tutti l’esempio del Credit Agricole).
Il governo però ha deciso diandare avanti per la sua strada. L’unica apertura riguarda il tetto al possesso azionario. I soci delle
ex popolari diventate Spa potranno decidere, con una maggioranza semplice in assemblea, di bloccare i diritti di voto al 5%.
In ogni caso la durata del vincolo non potrà
essere superiore a due anni.
Una decisione in linea con i desideri di
Banca d’Italia che appare come il regista
occulto di tutta l’operazione. Su tutto il resto, infatti, il governo non accetta compromessi. Bocciata quindi la proposta di Stefano Fassina di alzare da otto a trenta miliardi l’attivo da cui scatta l’obbligo della trasformazione.
Non si parla più di voto plurimo. Tanto
meno della governance “modulare” proposta dalla commissione di esperti insediata
da Assopopolari. La chiusura del governo
ha irritato tutti. «Non ritiriamo le richieste
di modifica» annuncia il presidente della
commissione Finanze, Boccia. «Voteremo
i nostri emendamenti», conferma Stefano
Fassina. Anche l'opposizione insorge:
«Una cosa ridicola -afferma Giovanni Paglia, capogruppo di Sel in commissione Finanze- Unicredit ha inserirto il limite del
5% nello statuto senza bisogno di una legge
e senza limiti di tempo».
Paglia non ha usato mezze parole: «Si sta
compiendo una rapina ai danni dei soci e
dei territori che potrà favorire gli investitori
esteri». Che la regia dell’operazione non sia
italiana lo ha confermato, Ignazio Angeloni, membro del consiglio di vigilanza della
Bce. Ieri margine del World Finance Forum,ha annunciato che la Bce, a Francoforte, segue con attenzione la riforma delle popolari.
::: dall’inviato a Pesaro
GIULIANO ZULIN
■■■ Il patto del Nazareno fra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi sarà forse finito in politica, ma ieri a
Pesaro è nato il Nazareno della
finanza. Banca Mediolanum lancia un fondo insieme ad Algebris:
la banca della famiglia Doris, partecipata da Fininvest, apre la porta alla boutique fondata da Davide Serra, ovvero uno dei più famosi sponsor e amici del segretario del Pd.
In realtà, difronte ai soldi,la politica c’entra poco niente, ma la
presenza alla convention di
Oscar Farinetti, patron di Eataly e
renziano della prima ora, non fa
che confermare due cose:1) fedele al motto lanciato da Ennio Doris, «Io cambio», la banca costruita intorno a te si spoliticizza sempre di più, pensionando lo storico simbolo del biscione, per puntare a raddoppiare la raccolta: Stefano Volpato, capo della rete dei
family banker ha dato l'obiettivo
di 10 miliardi, più del doppio di
quella già storica registrata nel
2014, il che significa anche aumentare i clienti. 2) I testimonial
economici del nuovo Pd, da Serra a Farinetti appunto, hanno capito che 20 annidiguerra alberlusconismo e all’universo che rappresenta hanno solo fatto danni
in Italia e all'Italia. Come ha ricordato il fondatore diEataly, dal palco, dobbiamo saper cogliere «i
venti che soffiano nella nostra penisola, che rendono il Belpaese la
porzione di terra più biodiversa
al mondo». E il vento che tira a
livello finanziario è abbastanza
chiaro: i politici non contano più,
comandano solo le banche centrali, in particolare la Bce che ha
inaugurato l’era dei tassi negativi.
E allora si cambia. Nell’obbligazionario.
Banca Mediolanum lancia così tre nuovi fondi d'investimento
e vara il restilyng di un fondo di
fondi, New Opportunity Collection, per mantenere un certo ren-
dimento ai clienti. La prima novità si chiama Equilibrium, sarà
composto da un 25% azionario e
dal restante 75% da bond, e opererà,con estrema flessibilità e basso rischio, in partnership con Axa
Investment Managers e Principal
Global Investors.
La seconda, rappresentata dal
fondo Socially Responsible Collection, punterà su investimenti
(90% azioni e 10% liquidità) che
integrano il rendimento a progetti ambientali e sociali in un’ottica
di lungo periodo. La terza novità
porta, come dicevamo prima, a
Davide Serra e alla sua Algebris:
Financial Income Strategy, 25%
azioni e 75% bond, con focus su
Cessioni
Rcs dirà sì a Mondadori per 150 milioni
Alla vigilia del cda il Renzi benedice l’operazione Libri: «Non sono preoccupato». Clessidra interessata alla radio
■■■ La vendita di Rcs Libri alla Mondadori
entra in dirittura d’arrivo. Prima ancora di
ricevere il via libera dai rispettivi consigli
d’amministrazione c’è stata la benedizione
di Matteo Renzi. In una intervista all’Espresso dichiara di «non essere preoccupato» per
l’operazione. Dissente anche dal ministro
deiBeni Culturali, Dario Franceschini che invece temeva i rischi del monopolio. «Capisco Dario -ha affermato Renzi- ma non mi
preoccupo per l’intervento della Mondadori. Il problema è Rcs: un'azienda straordinaria è stata fortemente indebolita». Un riferimento alle scelte della precedente gestione
che hanno spinto via Solferino verso scelte.
Per la conclusione della trattativa è un vantaggio. Non che il governo avesse la forza di
mettere un veto . Tuttavia il disco verde arrivato da Palazzo Chigi rende tutto più fluido.
la decisione definitiva dovrebbe arrivare oggi dalla riunione del consiglio d’amministrazione di Rcs.Anche gliultimi ostacoli dovrebbero essere stati superati. In particolare il diverso parere manifestato dai consiglieri Piergaetano Marchetti e Attilio Guarneri.
La casa editrice di Segrate, che finora si è
limitata a una manifestazione d'interesse
non vincolante, è disposta a mettere sul piatto 150 milioni per chiudere l’acquisizione.
Ma il consiglio di Rcs darà il via libera alla
vendita condizionata a certi parametri di valorizzazione della partecipazione del 99,99%
della Libri. Viste le polemiche che hanno accompagnato l’operazione l’amministratore
delegato Pietro Scott Jovane vuole evitare
l’accusa di aver svenduto un pezzo pregiato
del patrimonio aziendale.
La decisione di velocizzare la vendita,
osteggiata dai sindacati interni e dagli autori
che scrivono per i diversi marchi del gruppo
(Bompiani, Sonzogno, Marsilio, Adelphi,
Bur, Fabbri Editori) è legata alla circostanza
che mercoledì 11 marzo è in calendario il
consiglio per approvare i conti del 2014. Secondo le previsioni il bilancio si chiuderà
con una perdita vicina ai 100 milioni di euro
e un indebitamento finanziario prossimo al
mezzo miliardo. Proprio in quella occasione, probabilmente, verrà registrato l'adeguamento patrimoniale della partecipazione in
Rcs Libri, che al 2013 era contabilizzata a 180
milioni. La svalutazione sarà attribuita al bilancio 2014 che comunque è in rosso.La vendita alla Mondadori, invece comparirà sul bi-
lancio di quest’anno che liberato dal peso
della perdita straordinaria, potrebbe anche
riservare qualche sorpresa positiva.
Dopo il via libera partirà la trattativa vera e
propria. Per la Mondadori , primo player del
settore del mercato dei libri con una quota
superiore al 26%, si tratterebbe di salire al
40% di quota e complessivamente al 16% del
business librario italiano. Lazard dovrebbe
avere un ruolo significativo nella gestione
dell’operazione.
Per il consiglio Rcs quello di oggi sarà l’occasione per valutare un’altra, Vendita. Si tratta delle tre radio controllate insieme alla famiglia Hazan tramite Finelco per le quali esiste un’offerta del fondo Clessidra guidato da
Claudio Sposito. Per il manager, di provenienza Mediaset, sarebbe una specie di ritono alle origini. Il consiglio Rcs si è già riunito
il 2 marzo per un aggiornamento sul piano
di cessioni che entro settembre deve portare
nelle casse delle banche creditrici 250 milioni. All'appello mancano circa 80 milioni e
queste ultime cessioni dovrebbero soddisfare il fabbisogno. Poi si aprirà una fase che
passa dalle nomine nel prossimo cda.
N.SUN.
__Venerdì 6 marzo 2015__
21
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Il falso parmigiano sbaraglia la produzione del vero
■■■ La produzione di falsi Parmigiano
Reggiano e Grana Padano nel mondo
ha sorpassato per la prima volta quella
degli originali nel 2014, provocando addirittura il calo del valore delle esportazioni. È quanto segnala la Coldiretti in
vista dell’Expo nel primo «Dossier sul
mercato del Parmigiano Reggiano, tra
crisi ed opportunità» presentato in occasione della mobilitazione in piazza a Bologna per la prima volta del popolo del
Parmigiano, con migliaia di produttori,
casari,stagionatori, gastronomi e consumatori.Un dato in controtendenza al record fatto segnare all’estero dall’agroalimentare made in Italy ma anche ai posi-
tivi risultati registrati da altri formaggi.
«Sotto accusa - sottolinea la Coldiretti la moltiplicazione selvaggia delle imitazioni in tutti i continenti che sono state
smascherate e messe alla gogna con la
prima operazione verità realizzata a tre
anni dal sisma che ha colpito duramente il sistema produttivo del formaggio italiano più noto al mondo». Danni di 8
miliardi solo per l’Emilia Romagna.
Armistizio storico
Rai Way apre al piano B
Polo unico delle torri tv
Davide Serra
Viale Mazzini suggerisce l’idea di mettere in un unico veicolo
tutte le antenne sul modello francese. Un assist per Mediaset
::: FRANCESCO DE DOMINICIS
■■■ Più che una mediazione, un vero e pro-
quelli ibridi, come i coco bond,
cioè queititoli didebito che all’occorrenza si possono trasformare
in azioni della banca che li ha
emessi. Un rischio un po’ più alto
per un rendimento maggiore,
sfruttando la necessità degli istituti di dotarsi di maggiori capitali
per rispettare gli indici di
solvibilità fissati dalle istituzioni.
Davide Serra, che si aggirava
per la convention munito di stampelle dopo la rottura di tibia e perone dopo un fuoripista, era raggiante per l’accordo con Banca
Mediolanum: «Un grande traguardo per una piccola casa d'investimento come la nostra, è bello vedere ilnostro marchio accanto a quello di Pimco, Goldman Sachs, Blackrock, Fidelity e altri big
mondiali». Non ha voluto parlare
di politica e si è poco sbottonato
anche sulle Popolari: «Ho già
chiarito tutto e lo farò anche in
Consob». Rimane comunque alla finestra per comprare sofferenze dalle banche («Ho un fondo
da 500 milioni per questo»), in
particolare della Popolare dell'
Etruria, la banca che vedeva alla
vicepresidenza il padre di Maria
Elena Boschi prima del commissariamento deciso da Bankitalia.
Il finanziere con base a Londra
avrebbe mandato una seconda
lettera a Via Nazionale, dimostrando la disponibilità a partecipare,con alcunipartner,al risanamento dell'istituto di Arezzo.
prio piano B. Meglio: un inedito armistizio. Il
pasticcio delle torri tv di proprietà della Rai,
messo in tavola la scorsa settimana con l’assalto di Mediaset (via Ei Towers) alla controllata
di Viale Mazzini Rai Way, potrebbe risolversi
con una soluzione tutto sommato gradita a
tutti gliattori in campo. Vale a dire con la creazione di un «polo delle torri» nel quale nessun
operatore televisivo eserciti un controllo dominante. L’idea è stata messa sul tavolo, ieri,
dal presidente di Rai Way. Ascoltato al Senato,Camillo Rossotto, ha parlato della «razionalità di un polo infrastrutturale unico facendo
riferimento a Paesi razionali come la Francia,
dopo c’è un operatore indipendente in grado
di ottimizzare gli investimenti». Progetto subito sposato da Ei Towers che in serata ha detto
ok a Rossotto precisando che il polo è indispensabile per evitare che le torri italiane finiscano per diventare preda di player esteri. Il
superpolo, oltre che a razionalizzare il sistema di trasmissione del segnale televisivo, si
trasformrebbe pure in una misura difensiva
per arginare l’assalto straniero.
In attesa degli sviluppi - c’è da scommettere che arriveranno novità a stretto giro - l’Offerta pubblica di acquisto e scambio su Rai
Way lanciata da Ei Towers va avanti. Almeno
formalmente. Il vertice dell’azienda della famiglia diSilvio Berlusconi ha infatti confermato alla Consob tutti i termini dell’Opas, tra cui
l’intenzione di scalare Rai Way fino al 66,7%. Il
prospetto della quotazione di RaiWay depositato a novembre fa riferimento alla «non
contendibilità», ma non contiene la soglia minima del 51% in mano pubblica riportata in
un decreto di palazzo Chigi di settembre.
A rendere ancor più succosa la faccenda,
ha pensato l’Adusbef. Come spiegato dal deputato Pd Michele Anzaldi,l’associazione presieduta da Elio Lannutti ha presentato un
esposto alla Procura di Roma per verificare
l’ipotesi di «insider trading». I reati finanziari
non sono mai facili da dimostrare. Quel che è
certo è che nei giorni successivi all’annuncio
dell’Opas da parte del Biscione, a piazza Affari
il titolo Rai Way è schizzato.
Lo stesso Rossotto ha rivelato che negli ultimisette giorni il valore delle azioni delle società delle antenne è cresciuto di circa 80 milioni. Frattanto, Massimo Mucchetti (Pd) ha
chiesto alla Rai di chiarire se scenderà sotto la
discussa soglia del 51%. Il premier, Matteo
Renzi,ha detto di non voler modificare le regole, ma la questione della soglia non è ancora
definita.
Un occhio alla Borsa, con una seduta in rialzo, ieri, per i gruppi coinvolti nell’operazione:
la società delle torri di trasmissione di Viale
Mazzini ha guadagnato il 3,02% a 4,1 euro.
mentre Ei Towers è salita del 2,81%; acquisti
anche su Mediaset, in rialzo del 2,2%. Vada
come vada, il mercato crede - eccome - alla
riuscita dell’affare.
twitter@DeDominicisF
MERCATINO
La svedese Elekta crea Esteya
Sistema anticancro della pelle
Elekta, azienda svedese di apparecchiature mediche in ambito
oncologico e neurologico, mette
sul mercato Esteya. Si tratta di
uno strumento studiato per la cura del cancro della pelle in maniera assolutamente non invasiva.
Una forma di radioterapia in cui
una sorgente di radiazioni è collocata vicino alla zona da trattare.
B.Generali chiude febbraio
con 299 milioni di raccolta
VAR%
A
ACEA
ACOTEL GROUP
ACSM-AGAM
AEDES
AEFFE
AEGON
AEROPORTO DI FIRENZE
AGEAS
AHOLD KON
ALBA PRIVATE EQ
ALCATEL-LUCENT
ALERION
ALLIANZ
AMBIENTHESIS
AMPLIFON
ANIMA HOLDING
ANSALDO STS
ARENA
ASCOPIAVE
ASTALDI
ASTM
ATLANTIA
AUTOGRILL
AUTOS MERIDIONALI
AXA
AZIMUT
A2A
99,996
99,999
99,997
99,995
99,993
99,991
100,002
99,991
99,989
99,981
99,974
99,962
99,966
99,953
99,926
99,903
99,903
Titolo
B
B CARIGE
B CARIGE RSP
B DESIO BRIA RNC
B DESIO E BRIANZA
B IFIS
B INTERMOBILIARE
B M.PASCHI SIENA
B P DI SONDRIO
B P EMILIA ROMAGNA
B POP ETRURIA E LAZIO
B POP MILANO
B POP SPOLETO
B PROFILO
B SANTANDER
B SARDEGNA RSP
BANCA GENERALI
BANCO POPOLARE
BANZAI
BASF
BASICNET
BASTOGI
BAYER
BB BIOTECH
B&C SPEAKERS
BCA FINNAT
BE
BEGHELLI
BENI STABILI
BEST UNION COMPANY
BIALETTI INDUSTRIE
BIANCAMANO
BIESSE
BIOERA
BMW
BNP PARIBAS
BOERO
BOLZONI
BON FERRARESI
BORGOSESIA
BORGOSESIA RSP
BREMBO
BRIOSCHI
BRUNELLO CUCINELLI
BUZZI UNICEM
BUZZI UNICEM RSP
C
CAD IT
CAIRO COMMUNICATION
CALEFFI
CALTAGIRONE
CALTAGIRONE EDITORE
CAMPARI
CARRARO
CARREFOUR
CATTOLICA ASSICURAZIONI
CEMBRE
CEMENTIR HOLDING
CENTRALE DEL LATTE TO
CERVED INFORMATION SOL
CHL
CIA
CICCOLELLA
CIR
CLASS EDITORI
CNH INDUSTRIAL
COFIDE
COGEME SET
CONAFI PRESTITO’
CR VALTELLINESE
CREDEM
CREDIT AGRICOLE
CSP INTERNATIONAL
CTI BIOPHARMA
D
DADA
DAIMLER
DAMIANI
D’AMICO
DANIELI & C
DANIELI & C RSP
DANONE
DATALOGIC
DEA CAPITAL
DELCLIMA
DE’LONGHI
DEUTSCHE BANK
DEUTSCHE TELEKOM
DIASORIN
DIGITAL BROS
DMAIL GROUP
E
2,3 11,0184
-0,08 13,0383
0,32 1,2654
-1,33 2,5241
2,13 2,3742
1,91 6,923
-1,09 14,433
0,87 32,3916
14
-0,68 2,3084
0,4 3,5072
-0,07 2,8984
0,53 151,2241
1,86 0,5183
0,17 5,751
3,14 5,3382
0,11 9,3634
- 0,005
2,49 2,0323
0,15 6,5847
0,98 12,3213
1,48 23,2284
3,92 8,4241
1,01 15,9702
0,53 22,6771
0,88 22,9216
0,78 0,9029
24,16
27,05
14,91
121,87
9,7
11,42
8,21
9,28
3,08
17,76
2,91
10,28
33,8
17,25
30,28
12,42
12,81
37,03
29,6
20,64
35,84
7,25
19,26
26,9
8
0,073
1,822
2,6
2,746
17,13
3,494
0,565
4
7,265
0,583
0,8475
1,794
0,395
6,535
10,87
25,06
13,65
6,015
87,55
2,81
2,318
133,6
282,9
6,98
0,582
0,5255
0,442
0,738
1,93
0,5405
0,4821
16,43
0,3253
114,2
52,15
19,45
3,118
26,64
0,7695
0,89
34,88
0,1089
18,75
12,7
7,975
-1,48 0,0729
16,05 1,7534
0,39 2,6256
2,08 2,7319
1,36 17,1369
0,29 3,4899
0,18 0,5579
-0,05 3,9854
1,61 7,1981
- 0,5883
1,92 0,8392
- 1,7955
1,31 0,3943
0,62 6,5277
-0,18 10,7783
0,93 25,04
1,87 13,5233
-0,58 6,0672
2,52 87,2916
1,37 2,8044
-0,26 2,3117
1,75 132,9323
4,39 277,6055
1,6 6,8935
0,61 0,5815
-0,85 0,5253
-1,78 0,4448
1,44 0,7341
2,66 1,9295
0,09 0,5447
-1,29 0,4836
1,29 16,3129
3,93 0,3289
1,33 114,0366
0,58 52,0647
-2,75 19,2589
-1,14 3,1317
1,29 26,4185
0,33 0,7509
0,89
4,43 34,4133
0,55 0,1081
0,59 18,787
3,08 12,6497
2,51 7,8946
33,94
66,39
19,27
27,13
25,13
-1,3
20,21
29,2
32,94
50,37
56,22
27,83
-7,5
11,32
8,72
35,69
24,36
21,65
2,93
17,5
43,82
16,33
44,06
7,91
10,09
27,13
-3,5
3,12
75,53
28,07
25,63
6,84
-4,66
11,36
17,36
-3,45
4,34
25,92
18,63
1,19
20,84
24,8
4,16
5,6
1,275
2,248
0,999
6,1
2,29
30,34
7,275
12
6,36
4
5,53
0,0525
0,2869
0,2413
1,07
0,4168
7,265
0,5125
0,0481
0,3396
1,251
7,43
12,76
1,841
2,3
- 4,1816 11,65
3,51 5,5093 15,37
2 1,2625 -8,93
0,36 2,2459 17,33
-0,1 0,9925 20,36
0,16 6,0976 18,22
- 2,2761 20,53
2,43 30,2773 19,68
3,85 7,2571 27,07
0,84 11,9331 17,53
4,09 6,3002 26,82
-2,44 4,0196 49,03
3,56 5,5189 26,54
-0,19 0,0527 36,72
-0,03 0,2847 22,29
- 0,2416
6,3
2,49 1,0606 23,7
4,49 0,4074 35,81
-1,36 7,293 8,43
0,29 0,5082 18,63
- 0,0487
-3,5 0,3441 39,47
-1,73 1,2548 57,76
1,78 7,3895 19,26
0,16 12,7742 18,7
3,43 1,8101 31,78
5,5 2,2916 19,67
2,9
89,1
1,491
0,4512
21,37
14,15
62,25
10,54
1,784
2,4
19,95
29,14
16,79
37,2
4,492
2,45
-1,89
1,25
7,27
-2,4
-0,28
0,5
1,97
0,86
-0,45
-0,83
5,5
1,71
0,66
-1,12
0,49
-2
BTP
BTP 15.04.2015 3%
BTP 15.06.2015 3%
BTP 15.07.2015 4,5%
BTP 1.8.2015 3,75%
BTP 01.11.2015 3%
BTP 01.12.2015 2,75%
BTP 15.04.2016 3,75%
BTP 15.05.2016 2,25%
BTP 1.08.2016 3,75%
BTP 15.09.2016 4,75%
BTP 15.11.2016 2,75%
BTP 15.12.2016 1,5%
BTP 01.02.2017 4%
BTP 01.05.2017 4,75%
BTP 15.05.2017 1.15%
BTP 01.06.2017 4,75%
BTP 1.8.2017 5,25%
BTP 01.11.2017 3,50%
BTP 15.1.2018 0,75%
100,296
100,779
101,57
101,458
101,866
101,935
103,987
102,488
104,991
106,9
104,319
102,321
107,199
109,67
101,96
110
111,99
108,46
101,27
Titolo
Ultima rilev.
BTP 01.02.2018 4,5%
BTP 01.06.2018 3,5%
BTP 01.08.2018 4,5%
BTP 01.12.2018 3,5%
BTP 1.2.2019 4,25%
BTP 01.03.2019 4,5%
BTP 01.05.2019 2,5%
BTP 1.8.2019 1,5%
BTP 01.09.2019 4,25%
BTP 01.12.2019 1,05%
BTP 1.2.2020 4,5%
BTP 01.03.2020 4,25%
BTP 01.09.2020 4%
BTP 01.03.2021 3,75%
BTP 01.05.2021 3,75%
BTP 1.8.2021 3,75%
BTP 01.09.2021 4,75%
BTP 15.12.2021 2,15%
BTP 01.03.2022 5%
BTP 15.04.2022 1,35%
BTP 01.09.2022 5,5%
112,09
110,08
113,86
111,5
114,73
116,01
108,18
104,32
116,39
102,11
118,77
117,69
117,59
117,05
117,09
117,41
123,91
107,76
126,93
102,31
131,51
Titolo
Ultima rilev.
BTP 01.11.2022 5,5%
BTP 01.05.2023 4,5%
BTP 01.08.2023 4,75%
BTP 15.09.2023 2,6%
BTP 1.11.2023 9%
BTP 22.12.2023 8,5%
BTP 01.03.2024 4,5%
BTP 01.09.2024 3,75%
BTP 01.12.2024 2,5%
BTP 01.03.2025 5%
BTP 01.06.2025 1,5%
BTP 01.03.2026 4,5%
BTP 1.11.2026 7,25%
BTP 1.11.2027 6,5%
BTP 01.09.2028 4,75%
BTP 1.11.2029 5,25
BTP 01.03.2030 3,50%
BTP 01.05.2031 6%
BTP 1.2.2033 5,75%
BTP 01.08.2034 5%
BTP 1.2.37 4%
131,86
125,52
128
122
163,12
165,95
126,83
121,04
110,12
133,37
101,06
130,16
160,25
154,77
135,46
143,52
121,77
156,24
155,49
145,68
129,72
Titolo
Ultima rilev.
BTP 01.08.2039 5%
BTP 01.09.2040 5% EUR
BTP 15.09.2041 2,55%
BTP 01.09.2044 4,75%
BTP 01.09.2046 3,25%
149,7
150,03
140,13
149,91
118,38
CCT
CCT 01.09.2015
100,125
CCT-EU 15.12.2015
100,585
CCT 01.07.2016 IND
100,284
CCT TF DC16 3%
104
CCT 1.03.2017
100,32
CCT-EU 15.06.2017
105,26
CCT-EU 15.10.2017
101,55
CCT-EU 15.04.2018
102,3
CCT-EU 01.11.2018
105,47
CCT-EU 15.11.2019
103,88
CCT-EU 15.12.2020 EUR6M+0,8 101,93
CTZ
CTZ 30.06.2015
99,971
Titolo
Ultima rilev
G
0,898
4
19,13
3,708
18,4
3,278
19,79
GABETTI
GAS PLUS
GDF SUEZ
GEFRAN
GENERALI
GEOX
GTECH
H
0,9 0,8876 8,91
0,3 3,9648 14,35
1,43 19,0853
-1,9
0,49 3,694 23,19
0,33 18,3939 8,24
4,2 3,2557 21,41
0,05 19,7874 7,03
2,104 -0,19
HERA
I
CTZ 31.12.2015
CTZ 29.04.2016
CTZ 30.08.2016
CTZ ZC 27.02.2017
BTP INDICIIZZATI
BTP IT 26.03.2016 2,25%
BTP IT 11.06.2016
BTPI 15.09.2016 2,1%
BTP IT 22.10.2016
BTP IT 22.04.2017
BTPI 15.9.2017 2,10%
BTP IT 12.11.2017
BTPI 15.09.2018 1,7%
BTPI 15.09.2019 2,35%
BTP IT 23.04.2020
BTP IT 27.10.2020
BTPI 15.9.2021 2,1%
BTPI 15.09.2024 2,35%
BTPI 15.9.2026 3,1%
BTPI 15.9.2035 2,35%
99,901
99,811
99,705
99,522
102,423
104,22
103,29
103,7
104,15
105,77
104,78
107
111,3
106,62
105,55
113,7
120,6
131,89
136
360
11,62
28,2
19,47
-1,7
3,84
3,06
15,28
18,43
10,06
20,91
33,27
16,56
24,46
11,61
40,82
6,61
1,126 0,72 1,1265 21,14
14,12
1 14,0856 47,08
3,594 0,96 3,5821 24,19
7,17 1,34 7,1373 13,54
0,81 0,06 0,8062
5,4
5,84 2,64 5,7865 25,11
10,9 -0,37 10,9022 40,92
0,653 2,11 0,6459 17,13
1,79 4,01 1,7375 4,43
FALCK RENEWABLES
FIAT CHRYSLER
FIDIA
FIERA MILANO
FINCANTIERI
FINECOBANK
FINMECCANICA
FNM
FULLSIX
Titolo
2,9237
88,8985
1,4527
0,4691
21,414
13,9954
62,25
10,5073
1,7833
2,431
19,8557
29,0651
16,6788
37,585
4,3909
2,4589
0,857 -0,29 0,8606 0,35
0,1415 0,86 0,141 -16,37
47,6 2,81 47,1578 15,06
31,85 4,98 31,3262 20,05
1,955
1,4 1,9713 17,35
0,88 1,32
0,88 2,39
4,14 0,63 4,127 12,01
1,878 0,81 1,8762
8,3
3,99 0,25 3,9941 19,46
49,04 1,95 48,9047 30,77
16,41 0,49 16,4219 13,09
14,31
2 14,2113 2,07
11,6 1,49 11,5948 25,34
0,1072 1,52 0,1073 18,58
1,195 2,66 1,1755 25,33
7,9
3,2 7,8494 37,87
1,007 -0,98 0,9975 1,87
2,03 2,53 2,0163 25,93
39,25 -0,51 39,2737 15,31
0,8085 1,06 0,8012 13,16
EDISON RSP
EEMS
EI TOWERS
EL EN
ELICA
EMAK
ENEL
ENEL GREEN POWER
ENERVIT
ENGINEERING
ENI
E.ON
ERG
ERGYCAPITAL
ESPRESSO
ESPRINET
EUKEDOS
EUROTECH
EXOR
EXPRIVIA
I GRANDI VIAGGI
IGD
IL SOLE 24 ORE
IMA
IMMSI
INDUSTRIA E INNOVAZIONE
Ultima rilev.
AZIONI
PREZZO VAR% PR. UF.
11,1
13,15
1,264
2,516
2,398
6,925
14,5
32,37
14
2,34
3,488
2,898
151,2
0,5205
5,75
5,425
9,365
0,0051
2,06
6,55
12,39
23,32
8,49
15,97
22,66
22,88
0,9045
2,106
8,17
0,488 -0,41 0,4878 -8,53
0,845 3,05 0,8433 31,01
0,7985
3,7 0,7916 34,43
42,85 1,25 42,6665 18,04
0,7 3,24 0,6953 29,63
0,402 -1,42 0,3983 10,74
Euribor
Ultima rilev.
BOT
BOT 13.03.2015 (364)
BOT 31.03.2015 (182)
BOT 14.04.2015 (365)
BOT 30.04.2015 (181)
BOT 14.05.2015 (365)
BOT 29.05.2015 (182)
BOT 12.06.2015 (364)
BOT 30,06,2015 (180)
BOT 14.07.2015 (365)
BOT 31.07.2015 (182)
BOT 14.08.2015 (365)
BOT 14.09.2015 (367)
BOT 14.10.2015 (365)
BOT 13.11.2015 (364)
BOT 14.12.2015 (367)
BOT 14.01.2016 (365)
BOT 12.02.2016 (364)
PREZZO
Dati aggiornati al 05/03
365
Titolo
360
365
1 SETT.
-0.038 -0.039
3 MESI
0.038 0.039
2 SETT.
-0.029 -0.029
6 MESI
1 MESE
-0.006 -0.006
9 MESI
0.158
0.16
2 MESI
0.017 0.017
12 MESI
0.227
0.23
0.11 0.112
Cambi
Titolo
Corona Svedese
Corona Danese
Corona Norvegese
Dollaro Australiano
Dollaro Canadese
Dollaro Usa
Fiorino Ungherese
Franco Svizzero
Reinmimbi Cinese
Sterlina Inglese
Yen Giapponese
Domanda
Offerta
9,2140
7,4542
8,5460
1,4205
1,3770
1,1069
305,3600
1,0697
6,9382
0,7251
133,1000
9,2379
7,4575
8,6145
1,4191
1,3922
1,1124
306,4700
1,0694
6,9734
0,7259
133,1500
PREZZO
VAR%
PREZZO VAR% PR. UF.
CHIUSURA SU PR. RIF.MED. PON. DAL 30/12/14
CHIUSURA SU PR. RIF.MED. PON. DAL 30/12/14
F
A febbraio la raccolta netta di Banca Generali è stata pari a 299 milioni di euro, di cui 192 milioni realizzati dalla rete Banca Generali
(444 milioni da inizio anno) e 107
milioni da Banca Generali Private
Banking. La raccolta netta gestita
nel mese si è attestata a 427 milioni, registrando un saldo positivo
di 649 milioni da inizio anno.
Titoli di stato
Titolo
Mercato Azionario
AZIONI
ING GROEP
INTEK GROUP
INTEK GROUP RSP
INTERPUMP
INTESA SANPAOLO
INTESA SANPAOLO RSP
INVEST E SVILUPPO
IRCE
IREN
ISAGRO
ISAGRO AZIONI SVILUPPO
IT WAY
ITALCEMENTI
ITALMOBILIARE
ITALMOBILIARE RSP
IVS GROUP
J
JUVENTUS FC
K
KERING
KINEXIA
K.R.ENERGY
L
LA DORIA
LANDI RENZO
LAZIO S.S.
L’OREAL
LUXOTTICA GROUP
LVENTURE GROUP
LVMH
M
MAIRE TECNIMONT
MARR
M&C
MEDIACONTECH
MEDIASET
MEDIOBANCA
MEDIOLANUM
MERIDIE
MID INDUSTRY CAPITAL
MITTEL
MOLESKINE
MOLMED
MONCLER
MONDADORI
MONDO TV
MONRIF
MOVIEMAX
MUNICH RE
MUTUIONLINE
N
NICE
NOEMALIFE
NOKIA CORPORATION
NOVA RE
O
OLIDATA
ORANGE
OVS
P
PANARIAGROUP
PARMALAT
PHILIPS
PIAGGIO
PIERREL
PININFARINA
PIQUADRO
PIRELLI E C.
PIRELLI E C. RSP
POLIGRAFICA S.FAUSTINO
POLIGRAFICI EDITORIALE
PRELIOS
PREMUDA
PRIMA INDUSTRIE
PRYSMIAN
R
RAI WAY
RATTI
RCS MEDIAGROUP
RECORDATI
RENAULT
RENO DE MEDICI
REPLY
RETELIT
RICCHETTI
RISANAMENTO
ROMA A.S.
ROSSS
RWE
S
SABAF
SAES GETTERS
SAES GETTERS RSP
SAFILO GROUP
SAIPEM
SAIPEM RCV
SALINI IMPREGILO
SALINI IMPREGILO RSP
SALVATORE FERRAGAMO
SANOFI
SAP
SARAS
SAT
SAVE
SCREEN SERVICE
SEAT PAGINE GIALLE
SEAT PAGINE GIALLE RSP
SERVIZI ITALIA
SESA
SIAS
SIEMENS
SINTESI
SNAI
SNAM
SOCIETE GENERALE
SOGEFI
SOL
SORIN
SPACE
STEFANEL
STEFANEL RSP
STMICROELECTRONICS
T
TAMBURI
TAS
TELECOM ITALIA
TELECOM ITALIA RSP
TELECOM ITALIA MEDIA
TELECOM ITALIA MEDIA RSP
TELEFONICA
TENARIS
TERNA
TERNIENERGIA
TESMEC
TISCALI
TOD’S
TOTAL
TREVI
TXT E-SOLUTIONS
U
UBI BANCA
UNICREDIT
UNICREDIT RSP
UNILEVER
UNIPOL
UNIPOL P
UNIPOLSAI
UNIPOLSAI RSP A
UNIPOLSAI RSP B
V
VALSOIA
VIANINI INDUSTRIA
VIANINI LAVORI
VITTORIA ASS
VIVENDI
13,38 2,14 13,3131 23,77
0,358 0,28 0,3586 9,61
0,627 -0,4 0,6301 5,91
13,55 0,52 13,5419 16,31
2,95 2,08 2,9282 21,8
2,68 1,67 2,6543 30,1
0,523 1,85 0,5245 8,06
1,979
- 1,9809 13,02
1,163 0,95 1,165 28,44
1,767 1,38 1,7515 22,54
1,383 0,07 1,3836 13,08
2,158 -3,23 2,1635 46,31
7,005
4,4 6,9921 41,8
27,74 7,27 26,8245 47,55
18,6 3,33 18,5956 27,4
6,54 0,62
6,54 -11,02
0,239 -0,38
181,2
1,345
0,9145
2,67
1,61
0,2391
14,28 4,46 14,1912 76,08
1,01
0,1 1,0109 2,02
0,517 -1,24 0,5228 4,44
164,8 1,29 164,3289 17,97
55,55 2,49 55,2555 22,09
0,908 -0,16 0,9069 28,52
167,6 1,64 166,2176 26,97
2,164
15,68
0,1078
0,9275
4,08
8,425
6,83
0,1193
6,475
1,585
1,302
0,4388
14,8
0,9685
3,37
0,3438
0,0275
187,3
5,895
1,03 2,1719
-0,95 15,7989
-0,19 0,108
0,27 0,9367
2,2 4,0799
2,74 8,3093
2,55 6,7454
-0,58 0,1169
- 6,3954
1,86 1,5783
3,5 1,3004
-7,62 0,4407
10,53 14,6783
0,16
0,98
2,81 3,3521
1,72 0,3383
- 0,027
1,24 187,3447
-0,08 5,9397
3,272 3,61
4,8 0,84
7,31 0,83
0,7 -2,78
0,3887 -0,94 0,3886 19,67
16,21 1,76 16,1795 14,4
4,14 0,49 4,114
1,94
2,49
26,82
2,832
0,708
4,158
1,9
13,41
12,6
6,705
0,2869
0,369
0,2169
17,78
17,63
6,59
1,3
1,02
1,58
-0,91
-1
10,66
0,75
0,8
0,3
-1,07
1,1
2,07
-0,45
0,86
1,8892
2,4696
26,7223
2,8251
0,7065
4,1115
1,8044
13,3996
12,5667
6,6813
0,2883
0,3657
0,2152
17,6319
17,6262
Z
ZIGNAGO VETRO
ZUCCHI
ZUCCHI RSP
55,2
4,18
12,59
17,51
0,35
32
34,28
19,63
26,25
15,6
27,34
39,19
28,42
31,8
16,37
4,1 3,02 4,0485 28,53
2,67 0,91 2,6649 11,25
1,18 4,61 1,1577 26,27
16,59 2,66 16,5296 29,11
85 -0,12 85,0791 40,5
0,352 1,44 0,3509 29,79
74 0,41 74,1279 21,51
0,658
3,3 0,6573 13,45
0,2882 1,12 0,2876 30,58
0,1417
1,5 0,1393 43,13
0,5395
1,7 0,5326 -1,01
1,263 1,36 1,2409 4,47
24,78 1,52 24,5455
-5,2
12,52
7,61
6,77
13,71
9,2
18
4,282
10,22
27,95
87,9
63,75
1,226
13,96
12,69
0,038
0,0034
149
4,69
15,74
9,545
99,7
0,0643
1,64
4,616
41,46
3,07
7,195
3,018
11,8
0,345
145
8,48
2,12
1
0,45
2,08
0,44
4,13
0,99
1,71
0,92
1,43
2,59
-3,72
0,48
-5,56
2,05
-2,58
3,42
2,41
1,89
-1,08
0,12
2,49
1,29
2,06
1,2
2,31
-3,28
1,89
1,8
12,4819
7,5899
6,7671
13,8237
9,208
18
4,2333
10,293
27,8959
87,999
63,673
1,2162
13,96
12,6312
0,0381
0,0035
149
4,6766
15,4715
9,5903
99,3178
0,0637
1,6362
4,5848
41,2996
3,0621
7,1729
2,9818
11,8851
0,3436
145
8,431
12,09
24,65
30,19
27,18
4,96
-0,28
41,98
1,29
36,94
16,35
8,6
47
4,18
-3,79
21,43
75,19
17,54
21,17
19,54
4,62
22,71
30,06
12,59
19,86
48,17
8,11
56,7
22,92
17,91
-0,68
36,88
3,268 4,14 3,2432 24,54
0,48 -3,36 0,4863 24,74
1,09 -0,46
1,09 23,58
0,8865 1,08 0,8796 27,83
1,035
- 1,0337 7,09
0,602 0,17 0,602 2,21
13,78 0,07 13,7948 14,45
12,96 1,41 12,8994 4,01
4,062 1,96 4,0448 8,03
1,81 0,61 1,8102 27,11
0,621 0,81 0,6174 6,52
0,0591 -0,34 0,0595 12,79
96,7 6,03 95,3201 34,31
47,68 0,93 48,0474 11,14
3,238 3,06 3,2004 14,42
9,69 3,69 9,7042 24,07
7,115 3,49 6,9997 19,38
6,07 1,59 6,0202 13,78
8,16 -0,06 8,1295 1,37
39,91 2,33 39,7067 20,98
4,58 1,01 4,5699 11,17
4,56 1,33 4,5273 11,87
2,626 0,61 2,6209 17,55
249,6 1,05 247,2542 29,33
2,642 1,46 2,6334 18,16
19,68 0,41 19,7774 29,82
1,26 -0,79
1,26 6,78
5,675 0,98 5,6452 1,34
9,46 -0,42 9,4674
10
21,59 1,08 21,4639 5,99
WAR AMBROMOBIL 17
0,2699
- 0,2699
WAR COMPAGNIA D RUOTA 2017 0,0798 -2,56 0,0751
WAR D’AMICO 12-16
0,0748 8,41 0,073
WAR ENERTRONICA 13-15
0,54 4,15
0,54
WAR ERGYCAPIT 16
0,0113 7,62 0,0106
WAR FIRST CAPITAL 2016
0,044 -15,38 0,052
WAR HI REAL 2015
0,0148
- 0,0148
WAR IKF 10-18
0,0297
- 0,0297
WAR INDUSTRIAL STARS OF ITALY 1,201
- 1,201
WAR IVS GROUP
0,163
- 0,1481
WAR MICROSPORE 13-16
0,1899 19,43 0,1553
WAR NOEMALIFE 12-15
0,1
0,1
WAR PARMALAT 2015
1,45 3,35 1,4305
WAR PRIMI SUI MOTORI 2016
0,6 3,45
0,58
WAR SAFE BAG 13-16
0,2945 18,37 0,2443
WAR SERV ITA 12-15
0,38 -1,3
0,38
WAR SPACE 12-2015
1,95 -2,5
1,95
WAR TAMBURI 2015
1,09 7,81 1,0919
WAR TE WIND 18
0,182 -13,33 0,2092
WARR AGRONOMIA 2014-2017 0,0719
- 0,0571
WARR BIO ON 14-17
2,04 -0,1 2,1104
WARR GGP 16
0,7
0,7
WARR GREENITALY1
0,792 1,02 0,784
WARR INNOVATEC 17
0,18
0,18
WARR IWB
1,6 -3,03
1,65
WARR SEAT PG 16
0,0006
- 0,0006
WARR SUN CAP 16
0,134
- 0,134
WARR TECH-VALUE 2014-2017
0,08 23,08 0,065
WARR VALORE IT H 15
0,026
- 0,026
WORLD DUTY FREE
10,74 1,32 10,6906
YOOX
19,82
6,52
20,45
15,07
18,6
24,45
29,11
20,51
6,15
36,05
30,53
-2,4
33,09
10,62
91,8
20,76
3,38
12,29
24,37
3,2644 22,46
4,7811
4,8
7,3157 11,6
0,7062 -12,5
W
Y
8,64
181,2 13,96
1,3219 57,86
0,9156 6,21
19,72
22,68
6,54
9,68
-13,81
-0,88
-17,76
4,23
-3,57
84,49
-18,5
-14,84
-23,08
5,07
-55,22
17,14
26,75
160
82,27
-40,64
2,71
223,3
-45,69
103,08
73,08
20
11,67
-33,33
34,84
2,12
19,62
7,17
5,23 -0,29
0,0545 -0,55
0,1629 0,62
5,277
0,0545
0,1629
3,16
2,83
-3,61
22
__Venerdì 6 marzo 2015__
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
A tu per tu
di MATTIAS MAINIERO
::: lelettere
[email protected]
Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere“. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L. Majno 42 - 20129 Milano, via fax al n. 02.999.66.264.
RENZI
che ha rilevanti impatti sociali
ed economici sulle nostre comunità. L’accoglienza è un valore importante, ma non si
può sempre accogliere. Le migrazioni vanno gestite nel rispetto di chi arriva in Italia, ma
anche e soprattutto degli italiani che qui vivono e lavorano.
Matteo,
pensa all’Italia
Merkel-Mattarella:
il solito
copione europeo
Uno dei primi pensieri di Mattarella appena eletto presidente fu indirizzato agli italiani in difficoltà. Nobili propositi. In Europa ha fatto il
contrario. La sua prima visita all’estero è stata in Germania e a Bruxelles. Se avesse deciso di pensare
agli europei in difficoltà, la sua prima meta sarebbe dovuta essere
Atene. Capisco che l’operato di un
presidente debba essere giudicato
sui sette anni del mandato. A fronte di debutti simili mi permetto però di iniziare a storcere il naso.
Ermanno Trovato
e.mail
***
Solito copione, caro Trovato. Una
volta, quando si era nominati presidenti del Consiglio, si andava in
Parlamento e si chiedeva la fiducia. Se eletti presidenti della Repubblica, si andava in Parlamento
e si faceva il discorsetto di rito. Poi
giro all’Altare della Patria eccetera
eccetera. Oggi si fa
tutto questo e subito dopo si va da Angela Merkel, che
ascolta, sorride, dispensa belle parole, gira le spalle e
continua a fare
quello che le pare.
Da Angela Merkel
andò Monti. Poi
Letta, Renzi e ora Mattarella. Ovviamente, tutti con le migliori intenzioni del mondo, tutti obbedendo
alle regole della diplomazia internazionale. Gesto di cortesia e di
amicizia. Tra vicini di casa, condomini o coinquilini o comproprietari si fa così. Buongiorno, sono il
nuovo arrivato, come va? Peccato
che la vicina di casa, condomina o
coinquilina o comproprietaria in
questione sia molto attenta all’amicizia (a parole) e alla cortesia, ma
non alla solidarietà. E così temo
che la trasferta tedesca si risolverà
nel solito nulla di fatto: amici come
prima e ognuno per la sua strada.
Grandi sorrisi e, all’occorrenza, lettere di richiamo e imposizioni. Del
resto, se i nostri presidenti continueranno a scegliere come prima
meta sempre la Germania, e non
la Spagna o l’Inghilterra o la Grecia o qualsiasi altro Paese, se continueranno tacitamente a confermare che a comandare è Angela Merkel, e noi ad obbedire, non vedo
perché Angela Merkel dovrebbe
cambiare idea e comportamento.
Lo vuole l’Italia, e lei ascolta, sorride, dispensa belle parole, gira le
spalle e fa quello che le pare. Copioni europei. [Ansa]
[email protected]
segui la rubrica anche su
www.
Renzi in Ucraina ha promesso
di fare di tutto con le imprese e
le banche italiane per dare il
massimo supporto possibile
all’Ucraina. Ma perché Renzi
con le imprese e le banche italiane non dà il massimo supporto ai tantidisoccupati e artigiani italiani sull'orlo del fallimento?
Rudi Vido
e.mail
Mario Pulimanti
Lido di Ostia (Roma)
MIGRANTI/2
Politici
ed extracomunitari
Il fisco
e la scuola
Nel decreto «La buona scuola» sono previsti sgravi fiscali
per le famiglie che pagano rette alla scuola paritaria. Ritengo giustissimo ilprovvedimento, ad una sola condizione, però, che ciò si verifichi in località in cui non vi siano scuole
pubbliche!
Pasquale Mirante
Sessa Aurunca (Caserta)
EUROPA
Lo spettro
della Grecia
Francamente non riesco a capire dove sono andati a finire
tutti gli euro che abbiamo dato alla Grecia. Il buco fatto dalle sinistre doveva essere stato,
ed è ancora, una voragine senza fondo. Purtroppo anche
noi in questo momento siamo
governati dagli stessi simpaticoni. Promesse di assunzioni
statali a gogò, confini che sono
dei colabrodo, una amministrazione statale fuori da ogni
controllo, liquidazioni milionarie, vitalizi, regioni succhia
soldi ecc. ecc. Ma qualcuno
dovrà pur far fronte a tutte queste spese. Finché c’è la vacca
da mungere (leggitasse) va ancora bene, ma mi sembra che
oramai siamo arrivati al limite.
Poi che faremo? Come la Grecia?
L’immigrazione di persone
provenienti da altri Paesi e da
altre culture è un fenomeno
Non è tutto oro
ciò che luccica
La salvezza e la ripresa di questo Paese pare proprio debbano passare per lo sviluppo della fantomatica banda larga.
Così come la hanno messa giù
i signori che sanno come far
ripartire questa cosa chiamata
Italia pare proprio che la gente
comune, pensionati e analfabeti informatici compresi, nel
momento in cui avrà la fibra
ottica in casa e la consapevolezza di avere una banda superiore ai 100 Mbit al secondo ricomincerà a spendere alla
grande. Le aziende moltiplicheranno i loro fatturati, Renzi
ha finalmente capito dove si
era inceppato il meccanismo.
Queste sino ad ora non hanno
chiuso a causa di fisco e burocrazia, hanno chiuso a causa
di troppi ordini e troppe commesse che continuavano ad
arrivare e che a causa della lentezza delle rete non riuscivano
a scaricare.
Ipotesi
fantascientifiche
Il programma della 7,«Di Martedì», ospitava un importante
esponente della chiesa cristiana ortodossa siriana, il quale,
ad un certo momento, a proposito dell’Isis, se n’è uscito
parlando di un ipotetico complotto riguardo l’eventuale appoggio e le sovvenzioni allo
Stato islamico da parte di Israele e America. Come al solito
LOTTO
Estrazione del 5/03/2015
BARI
30
6
CAGLIARI
42 75 79 49 17
FIRENZE
18 31 56
GENOVA
54
MILANO
56 72 42 52
NAPOLI
1
PALERMO
81 64 13 62 76
ROMA
56 63 20 13 67
TORINO
17 34 69 56 15
VENEZIA
13 53 32 21 45
NAZIONALE
11 65 75 33 30
3
Altersizio Zonzovaldi
e.mail
63 58 87
6
86
48 51 19
5
ECONOMIA
Ripresa
insufficiente
90 89 29 70
10eLOTTO N. oro 30
1 3 6 13 17 18 30 31 34 42
SUPERENALOTTO
Accade
a Bolzano
Non si può
sempre accogliere
BANDA LARGA
53 54 56 63 64 72 75 79 81 90
MIGRANTI/3
MIGRANTI/1
Gianna Leone
e.mail
ISIS
Santino Schiavini
e.mail
Gianni Rossi
e.mail
torniamo all’epoca delle Torri
Gemelle del 2001.
Silvana Galla
e.mail
Chi vive tra la gente sa benissimo che il problema della sicurezza e quello della presenza
sempre più massiccia di stranieri nullafacenti nelle nostre
città costituiscono motivo di
seria preoccupazione per il cittadino comune, soprattutto
nelle periferie.Apparentemente dai talk show televisivi si ha
l'impressione che i politici di
sinistra e/o dei partiti al governo vivano in un altro Paese e a volte - in un altro mondo,
perché tendono a minimizzare i fatti criminali; in realtà questi stessi politici, di fronte alle
contestazioni dell'opposizione e dei cittadini esasperati, dimostrano chiaramente di non
sapere come affrontare i problemi, perché li analizzano
con una logica distorta dalla
ideologia o dal disastroso buonismo anziché utilizzare la razionalità ancorata al principio
di realtà. E così aifatti contestati reagiscono arrampicandosi
sugli specchi e accusando gli
avversari politici di xenofobia,
razzismo, fascismo e via con
tutto il lessico del sinistrume
in servizio permanente effettivo come è avvenuto contro la
manifestazione di Roma di sabato.
ISTRUZIONE
liano può esprimere ormai solo a se stesso, mi pare ovvio
che in un moto di orgoglio nazionale sia doveroso pretendere l’applicazione della formula di “reciprocità”. Vale a dire
che mi aspetto di sapere che
all’ultima stazione ferroviaria
austriaca venga messa in funzione la polizia italiana assieme a quella austriaca per controllare e respingere gli immigrati irregolari (vedi ucraini e
Paesi non Ue) diretti in Italia.
La combinazione vincente
35 - 44 - 62 - 74 - 82 - 90
Apprendo oggi da un servizio
trasmesso in tv che alla stazione ferroviaria di Bolzano è in
opera la polizia italiana assieme alla polizia tedesca e a
quella austriaca per identificare gli immigrati irregolari diretti oltre confine e per impedir
loro di proseguire. Tralasciando tutte le considerazioni conseguentiche ognuno di noi ita-
Numero jolly: 68
Numero SuperStar: 19
QUOTE SUPERENALOTTO
• Nessun ”6” (jackpot 6.535.093,17) • Nessun ”5+1” • Ai 10 ”5” vanno € 19.473,88
• Ai 501 “4” vanno € 396,21 • Ai 18.350 ”3”
vanno € 21,43.
QUOTE SUPERSTAR
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Ai 37.991 “0 stella” vanno € 5,00.
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All’orizzonte sembrano comparire i primi segnali di ripresa. Dopo anni, l’Istat registra
una leggera riduzione della disoccupazione. Anche per i
consumi vi è una timida inversione di tendenza, con segnali
di rialzo. Ed il tanto temuto
spread è sotto quota cento.
Torna la fiducia. Tutto ciò non
basta. Bisogna pensare che la
locomotiva d’Europa, la Germania, a fronte di tanti record
positivi vantati, mostra un tasso di povertà ai massimi dalla
riunificazione. Netto è il divario fra i vari Stati federali. Motivo per cui si parla di una repubblica lacerata da una assenza di una politica sociale tesa all’equità. Insomma non bisogna illudersi che con l’aumento del Prodotto interno
lordo, in Italia, le file alla Caritas possano per incanto scomparire. L’Italia è diventata, per
la crisi, un Paese povero o me-
EDITORIALE LIBERO S.r.l.
SEDE LEGALE: Viale Luigi Majno, 42 - 20129 Milano
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
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Contributi diretti legge 7 agosto 1990 n. 250
nº 56 anno L
Registrazione nº 8/64 del 22/12/1964 - Tribunale di Bolzano
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23
__Venerdì 6 marzo 2015__
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Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi.
Posta prioritaria
DI MARIO GIORDANO
Cari lettori, non prendetevela se non rispondo a tutti
risolvere la schifezza dei vitalizi? Ma chi è stato
il genio che si è inventato questo furto ai danni
del popolo? A lei l’ardua sentenza. (P.s. Io sono massone da 25 anni: spero per lei che questo non sia un motivo per non rispondermi).
Franco Menici - Sansepolcro (Ar)
***
Caro Giordano, ma quante lettere e mail dovrò ancora inviarti per vederne almeno una
pubblicata? E sì che i temi trattati sono di carattere su avvenimenti recenti di cui ti chiedo un
tuo commento… È inutile che ti dica che sono
un affezionato lettore di Libero e che seguo
con interesse i tuoi interventi condividendo i
contenuti. Comunque se ti creo problemi scusami. Il silenzio sarà conferma.
Ugo Papagna - via mail
Caro Mario Giordano, cosa possiamo fare noi
poveri italiani che non contiamo un c... per
glio un Paese di poveri.Pertanto, abbiamo la possibilità di
combattere questa povertà soltanto se, con la ripresa e in un
periodo, come si spera, di prosperità crescente, verrà attuata una politica tesa ad aiutare
tutti coloro che vivono in condizioni di reale povertà. Peraltro,aiutando le famiglie in difficoltà, che destinano tutto il loro reddito per l’acquisto, si incrementa anche il consumo
dando così ulteriore ossigeno
all’economia.
ms” e “referendums”. Orribile
ma, purtroppo, “transeat”
(che non c’entra con il tram).
Inoltre i mezzi (specialmente
di comunicazione e di trasporto) vengono pluralizzati correttamente in “media”.Ma ho anche sentito dire e ho letto: un
media ha detto che…. Vorrei
ricordare che il singolare di
“media” è “medium” (che
non è un mago). Ricordo anche ai falsi dotti dei nostri giorni che “un poco” si abbrevia in
“po’” con l’apostrofo e non in
“pò” con l’accento.
Angelo Ciarlo
e.mail
Giancarlo Politi
e.mail
SINGOLARE E PLURALE
Curriculum
e curricula
Matteo Renzi ha ricordato che
il plurale di “curriculum” è
“curricula”. Molti studenti
non comprenderanno, non
avendo studiato il latino, ma
se ne faranno una ragione. Allargo il quadro: anche “referendum” ha ilplurale “referenda” e “memorandum” ha
“memoranda”. Taluni, inebriati di orrido inglese mai studiato,scrivono: “memorandu-
Per l’amor del cielo: rispondo a massoni,
non massoni, buddisti, ostrogoti, celiaci,
frati, suore, preti, preti spretati, interisti, romanisti, cabarettisti, commercianti in pensione, pensatori, cantautori, navigatori, alligatori, forzuti, barbuti, cazzuti, amici, nemici, felici e infelici. Rispondo a tutti, persino a quelli che si chiamano Ugo e pensano
di creare problemi. Ma che problemi vuole
creare, amico mio? Io sono contento di ricevere tante lettere, e vorrei invitarvi a
mandarmene sempre di più. Ma non posso rispondere a tutti, lo sapete. Scelgo quella da pubblicare in base all’ispirazione del
momento, non è che sia una classifica di
merito, magari una lettera è molto interes-
PAROLE E RUMORI
sante, ma mi sono appena occupato di
quell’argomento. Oppure ho scritto da altre parti di Libero. Oppure semplicemente
non ne ho voglia. Prenda quella di Franco
Menici, che è un fedelissimo, sempre molto attento e molto incisivo. Lo spunto che
mi pone stavolta, però, se mi permette è un
po’ prevedibile: sono anni che scrivo contro i vitalizi, oserei dire che se la questione
è diventata di interesse pubblico un po’ il
merito è proprio mio e delle mie Sanguisughe, e l’ho ripetuto migliaia di volte, anche
recentemente, che i vitalizi sono assurdi
proprio perché la classe politica se li è autoconcessi. Che cosa potrei aggiungere? Oggi
la pubblico solo perché non pensi che la
metto da parte per via della sua dichiarazione di massoneria, che è la parte più interessante della lettera. Altrimenti sarebbe finita nel dimenticatoio (ogni tanto rispondo privatamente, ma non sempre ce la faccio). Non prendetevela, vi prego. Soprattutto lei, signor Ugo, mi raccomando. Posso
contare ancora sui suoi contributi di qui in
avanti?
la un cialtrone di un certo disorientamento politico.
Italo Lovrecich
e.mail
TV/1
Intervista
familiare
Otto minuti dell’intervista a Silvio Muccino, da parte di Daria
Bignardi, sono stati dedicati alla lite di questi con il fratello
Gabriele. Ma, per curiosità, c’è
qualcuno in Italia a cui interessano le beghe interne della famiglia Muccino? Adesso capisco come mai lo share de “Le
invasioni barbariche” è sceso
sotto il 3%.
Giordano Citterio
e.mail
Suoni
sgradevoli
Dicesi“misofonia” l’intolleranza a qualsiasi tipo di suono.
Tutti ne soffriamo ma in forma lieve. Pensate a chi russa
vicino a voi, la forchetta sul fondo della pentola, la cappa aspirante in cucina, per i vecchi come me il gessetto sulla lavagna, “Forum” e i talk show...
Nel mio caso, soffro di misofonia anche tutte le volte che par-
TV/2
Talk show
e ignoranza
Non mi riesco proprio a capacitare che, a proposito di questioni economiche e di finanza pubblica in senso lato, nei
talk show vi sia una tale ignoranza quale quella che manifestano, sghignazzando come
pazzi, politici, giornalisti e sindacalisti. Ma non c’è nessuno
davvero che abbia amore per
il proprio lavoro, visto che ha
deciso di farci una puntata,
tanto quanto serve per cercare
di rappresentare qualcosa che
almeno parzialmente risponda a verità?
NORD: Torna il bel tempo al Nord con cieli in prevalenza sereni o poco nuvolosi. Da segnalare locali velature o stratificazioni in transito
nel corso della sera-notte.
CENTRO: Tempo ancora instabile sul medio Adriatico e la dorsale centrale con precipitazioni sparse, nevose oltre i 300-400m in temporaneo rialzo diurno. Bel tempo prevalente sui restanti settori.
SUD: Prosegue la fase di maltempo con precipitazioni un po’ su tutti i
settori e nevicate oltre i 400-700m. Migliora tuttavia a partire dalla serata con fenomeni in attenuazione.
NORD: Prosegue la fase di bel tempo su tutto il Settentrione con cieli
sereni o poco nuvolosi, eccezione fatta per velature in arrivo serale
ed ispessimento la notte.
CENTRO: A tratti ancora instabile tra dorsale laziale e medio adriatico
con fenomeni sparse, nevosi a bassa quota. Bel tempo sui restanti settori.
Temperature stabili.
SUD: Tempo a tratti ancora instabile su Sicilia, Calabria, dorsale campano-lucana, Molise ed alta puglia con fenomeni sparsi nevosi a quote
collinari o a tratti più in basso.
Emilio De Santis
e.mail
TV/3
Messaggi
sibillini
Le tv e i giornali osannano lo
spread sotto i 100 punti. Ottima notizia, significa che i soldi
che prendiamo in prestito ci
costano di meno, risparmiamo qualche miliardo l’anno.
Ma è un messaggio sibillino,
infatti i media fanno capire ai
cittadini che il risparmio andrà a vantaggio del popolo, invece il timore è che servirà solo a compensare il buco del
gettito dei parassiti, visto che
l’incasso dei tributi è diminuito. Di conseguenza al popolo
non arriverà nulla.
Francesco Degni
e.mail
NORD: Bella giornata di sole su tutte le regioni con cieli sereni o al
più velati ma senza fenomeni. Temperature stazionarie o in lieve aumento.
CENTRO: Bel tempo su Toscana, Lazio, Umbria e Marche. Maggiore variabilità su Abruzzo e Sardegna ma senza fenomeni. Temperature stazionarie. Mari mossi.
SUD: Tempo instabile scon piogge ed acquazzoni sparsi su Sicilia,
Puglia e Calabria. Più soleggiato sulle coste tirreniche. Temperature
stabili. Mari da mossi a molto mossi.
Temperature previste oggi
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CAGLIARI
CAMPOBASSO
FIRENZE
GENOVA
L'AQUILA
MILANO
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PALERMO
PERUGIA
POTENZA
PRATO
ROMA FIUMICINO
TORINO
TRENTO
TRIESTE
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SPECIALI
__Venerdì 6marzo2015__
::: CAPOLAVORI DEL NOVECENTO
Laboratori interattivi
Matisse e Morandi per veri appassionati d’arte
Al Vittoriano e alle Scuderie del Quirinale «Il Gioco del Lotto» offre a tutti la possibilità di visitare le due mostre gratuitamente
■■■ In occasione di due tra
le più importanti mostre di
primavera «Giorgio Morandi 1890-1964» al Complesso
delVittoriano e «Matisse Arabesque» alle Scuderie del
Quirinale,Lottomatica, attraverso Il Gioco del Lotto, rinnova ancora una volta l’antico legame con la cultura offrendo gratuitamente alle famiglie e a tuttigli appassionati d’arte la possibilità di partecipare ai laboratori per famiglie e alle serate dell'arte con
ingresso gratuito alla mostra
per 1500 persone tra ragazzi
e genitori, solo ai laboratori.
Per la mostra di Morandi il
primo appuntamento è stato domenica primo marzo,
mentre il secondo è fissato
per l’ultima domenica del
mese, il 29: un’intera giornata alla scoperta di Morandi
con un’iniziativa speciale: il
Laboratorio day «Io gioco
con l’arte», dal titolo Geometrie di un mondo che non
c'è: la magia degli oggetti di
Giorgio Morandi per i bambinidai 5 o ai 10 anni.È previsto l’accesso di quaranta ragazzi per ognuna delle quattro finestre: alle 10, a mezzogiorno, alle 15 e alle 17. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti e senza prenotazione. Per i genitori che accompagneranno i ragazzi
l'ingresso e la visita guidata
alla mostra saranno gratuiti.
Domenica 8 e 15 marzo
per la mostra «Matisse Arabesque» alle Scuderie del
Quirinale Il Gioco del Lotto,
insieme ai Servizi educativi
dell’Azienda Speciale Palaexpo, offre due giornate alla
scoperta del pittore francese
con i laboratori «Io gioco
con l'arte», dal titolo «In viaggio con Matisse». Anche in
questo caso l’iniziativa è riservata ai bambini dai 5 ai
10. In questa circostanza è
previsto l’ingresso di trentacinque bambini ogni ora.
Ilprimo accesso avverrà alle 10, il secondo alle undici e
il terzo a mezzogiorno. Poi,
dopo la pausa, altri tre accessi: alle 15, alle 16 e alle 17.
Non è prevista la prenotazione e l’ingresso è gratuito fino
all’esaurimento dei posti.Pure in questo caso i genitori
che accompagnano i ragazzi
potranno entrare e visitare
gratuitamente la mostra.
Io gioco con l’arte è un progetto de Il Gioco del Lotto,
iniziato nel 2008,con iniziative didattiche rivolte in particolar modo ai giovani, che
nasce con l’obiettivo di incoraggiarli alla conoscenza dell’arte, favorendo e stimolando la fantasia e la creatività.
Alla base del progetto c'è la
volontà di avvicinare i ragazzi all'arte in maniera divertente e giocosa, offrendo contemporaneamente un’esperienza all’intera famiglia. Gli
ospiti vengono introdotti a laboratori di educazione ai di-
OLTRE 150 OPERE
A sinistra: «Natura
Morta» (1957,
particolare);
a destra «Natura
morta» (1914,
part.) e «Paesaggio»
(1927), tre opere di
Giorgio Morandi.
Sotto, da sinistra:
«Edera in fiore»
(1951, part.), «Nudo
in poltrona, pianta
verde» (1937, part.)
e «I pesci rossi»
(1911, part.) di
Henri Matisse.
Le opere esposte
a Roma arrivano
dai musei di tutto
il mondo
DOMENICA
I segreti della Tosca
raccontatida Augias
al Teatro dell’Opera
versi linguaggi artistici, attraverso un insieme diesperienze, stimoli tattili e intellettivi,
su cui si sviluppano i percorsi di apprendimento.
Questo per i più piccoli.
Per il pubblico adulto Il Gioco del Lotto offre quattro appuntamenti serali alle due
mostre.Domenica 8 e domenica 15 marzo per la mostra
di Matisse. Dalle 19,30 alle
21,30 ingresso gratuito per
tutti.
Per la rassegna dedicata a
Morandi, invece, l’appuntamento serale al complesso
delVittoriano è fissato per venerdì 27 marzo, a partire dalle 19 e fino alle 21.
Il laboratorio allestito per i
bambinialla mostra di Matisse seguirà un percorso che
prevede una visita animata
per viaggiare insieme all’artista dalla Francia alla Russia,
fino all’Africa e all’Oriente,attraverso le tappe fondamentali del suo percorso artistico. In laboratorio, ceramiche, tessuti, tappeti diventano fonte d’ispirazione per i
piccoli visitatori per creare e
reinventare nuovi motivi de-
corativi.
Alla mostra di Morandi il
laboratorio si sdoppia in base all’età: c’è un percorso dei
piccoli (5-6 anni) che inizia
con una breve visita della
mostra e prosegue in laboratorio con bottiglie, vasetti,
ciotole, colori e fogli per scoprire in maniera divertente e
giocosa le opere Morandi.
Per i piccoli dai 7 ai 10 anni è
prevista invece una visita interattiva alla scoperta dei capolavori della mostra, con album e colori per rielaborare
e ricombinare le opere del
pittore bolognese.
Per l’occasione Il Gioco
del Lotto ha commissionato
a Lapis Edizioni la realizzazione di due libri uno dedicato a Henri Matisse, «L'uomo
che parlava con i colori» di
Donatella Gobbi e il secondo a Giorgio Morandi, «Un
mondo di oggetti» curato da
Barbara Conti.Entrambi ivolumi sono arricchiti con illustrazioni di Paolo Marabotto.
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito internet www.giocodellotto.it.
Corrado Augias racconta
la Tosca, uno dei capolavori pucciniani, in scena
fino al 12 marzo al Teatro
dell’Opera di Roma nello
storico allestimento del
1900, con scene e costumi di Adolf Hohenstein.
Questa domenica grazie
a una collaborazione fra
il Teatro dell’Opera e Il
Gioco del Lotto, Augias
terrà una lezione d’autore sui segreti della Tosca.
Il secondo appuntamento è in programma per domenica 26 aprile, sempre
alle 11, e sarà dedicato all’Aida. I due eventi sono a
ingresso gratuito fino ad
esaurimento posti. Per
prenotarsi (al massimo
due persone a richiesta)
scrivere a promozione.
[email protected],
oppure telefonare allo
06/48160312.
Dal 2002 partner del Vittoriano
Risale addirittura al Settecento il connubio fra il Lotto e i grandi artisti
■■■ Il Vittoriano è un inno al Risorgi-
mento e al primo re d'Italia, Vittorio
Emanuele II, la cui statua bronzea troneggia al centro. Il progetto dell'architetto Giuseppe Sacconi risale al 1884,
ma fu realizzato durante il governo De
Pretis, nel primo decennio del Novecento. Nel 1905 Sacconi muore e il monumento è concluso dagli architetti
Piacentini, Koch e Manfredi nel 1911.
All’interno del Vittoriano si trovano
il monumento al Milite Ignoto e il Museo del Risorgimento. Dopo un lungo
restauro, è stato riaperto al pubblico
nell'autunno del 2000.
Dal2002, II Gioco del Lotto è partner
del Vittoriano con l'intento di aprire al
pubblico i luoghi restaurati con i Fondi
Lotto: in totale oltre 10 milioni di euro.
Il legame del Gioco del Lotto con l'arte
risale a svariati secoli fa. Per esempio,
nel Settecento Papa Clemente XII decise di destinare i proventi del Lotto alla
costruzione di opere architettoniche di
pubblica utilità, come la Fontana di
Trevi. Ma il legame tra il Lotto e i beni
culturali si è definitivamente consolidato nel 1996 quando, con l'introduzione
della seconda estrazione settimanale
del mercoledì, una parte dei proventi
derivanti dal gioco è stata destinata dal
ministero dell'Economia al recupero e
la conservazione del patrimonio artistico, culturale e paesaggistico (legge
n.662/96).
Per questa ragione, oggi, il Gioco del
Lotto lega il proprio nome alle più importanti istituzioni culturali con il desiderio di continuare a offrire alla comunità iniziative culturali e restituire alla
collettività una parte delle risorse provenienti dal gioco legale. Lottomatica
ha assunto via via un ruolo sempre più
importante di supporto alla realizzazione di iniziative utili per tutta la società.
Nel solo 2013 i ha destinato 10,7 milioni di euro a sostegno del sociale, della
cultura e dello sport.
A Firenze il «Contrasto Day» con i fotografi Scianna e Colombo
A Pordedone il festival «Dedica» con Sepúlveda protagonista
Sabato, dalle ore 10 alle 20, presso «Le Murate. Progetti arte contemporanea» di Firenze si svolgerà la II edizione del «Contrasto Day», una giornata tutta dedicata alla fotografia. Tra i protagonisti
Cesare Colombo, Ferdinando Scianna, Tommaso Ausili, Lorenzo Cicconi Massi, Francesca Leonardi, Michele Palazzi e Mattia Zoppellaro. Infine, approfondimento con George Tatge sul suo
libro Italia Metafisica pubblicato in occasione della mostra omonima a Villa Bardini.
È lo scrittore cileno Luis Sepúlveda il protagonista della XXI edizione del festival «Dedica», a
Pordenone da domani al 14 marzo. Otto giorni di interviste, spettacoli, cinema, musica e mostre a
cura dell’ispanista Bruno Arpaia. Tra gli ospiti Giuseppe Cederna, Giancarlo De Cataldo, Carmen
Yáñez e i Modena City Ramblers. Il nuovo libro di Sepúlveda - L’avventurosa storia dell’uzbeko
muto (Guanda) - sarà presentato in anteprima domenica 8 alle ore 17. Info: www.dedicafestival.it.
Elogio politicamente scorretto
L’invidia positiva che fa muovere il mondo
Condannata dai moralisti quale vizio esecrabile, merita di essere rivalutata come hanno dimostrato
Kant e il pensiero liberale. Perché è la virtù dei leader e distingue l’uomo intraprendente dal gregge
L’allegoria dell’Invidia
nel ciclo di affreschi dei sette
peccati capitali dipinto
da Giotto nella Cappella
degli Scrovegni di Padova
tra il 1303 e il 1306
Pubblichiamo ampi stralci
dell’articolo del filosofo liberale Corrado Ocone «Benedetta Invidia!», tratto dal numero 144 (marzo 2015) del
mensile Monsieur diretto da
Franz Botré.
::: LA RIVISTA
di CORRADO OCONE
■■■ C’e invidia e invidia, questo è il
punto. Anche una «passione triste»,
un sentimento condannato da moralisti e senso comune, può avere in determinate circostanze e a certe condizioni un esito utile, anzi necessario,
per la società e per la crescita personale. Procediamo con ordine. Etimologicamente «invidia» significa guardare contro, di traverso. E la stessa
iconografia classica mostra, in genere, l’uomo invidioso con l’occhio
storto e non sincero e il viso corroso
dalla bile. L’invidia è perciò un sentimento sociale, intersoggettivo, che
concerne il nostro vivere in relazione
con gli altri. Non a caso Heidegger, in
Essere e tempo, definisce il rapporto fra gli umani come caratterizzato da «contrapposizione commisurante», cioè da un continuo giudicare se stessi in rapporto al prossimo. Siano essi da noi avvertiti come inferiori, in genere o per qualche aspetto, e quindi da dominare, o superiori, e quindi da emulare. E in effetti, l’invidia, di cui Heidegger non fa esplicita menzione,
può essere sia quella dei capi nei
confronti dei successi dei loro sottoposti, che lasciano intravedere,
seppur in lontananza, una messa
in discussione della loro leadership, o che comunque rappresentano per il loro ego una diminutio,
sia, al contrario, quella dei secondi
rispetto ai successi già acquisiti e al
fascino che emana dal potere dei
primi. (...).
Nel secondo tipo di invidia, che
chiamiamo ascensionale, può assumere un aspetto negativo o positivo a seconda che sia fatta propria
da spiriti volgari o aristocratici. Nel
primo caso, ci troviamo di fronte
all’invidia sociale richiamata da
Nietzsche e generatrice di rancore
e risentimento. Essa è propria dei
perdenti, degli sconfitti della storia
o nella vita:di coloro che sono incapaci di raggiungere gli altri, per impossibilità oggettiva o perché presi
da paralisi della volontà. Solo che,
a un certo punto (Nietzsche pensa
alle grandiforze idealidel suo secolo ma anche al cristianesimo pauperistico) costoro si sono coalizzati, fatti forza politica. E hanno per
questa via cercato di imporre a tutti la loro morale da schiavi, la «morale del gregge». Se tu hai dieci e io
cinque, voglio che anche tu scen-
IL SOMMARIO
Tra gli articoli più interessanti del
numero di marzo di «Monsieur» segnaliamo: l’elogio di Giacomo Casanova, uomo libero per eccellenza ed
esempio immortale di come essere
maschi (Ivano Sartori), il ritratto del
designer Anders Warming chiamato a rinnovare l’icona Mini (Mattia
Schieppati), la descrizione della rivoluzionaria penna senza cappuccio di
Hermès (Alberto Gerosa), il resoconto di un autentico banchetto rinascimentale organizzato al castello di
San Martino in Soverzano (Alessandro Botré) e la recensione di tre libri
che insegnano a vivere meglio (Giuseppe Martini).
LE FIRME
Tra i collaboratori di questo numero
144 troviamo il direttore di «Libero» Maurizio Belpietro, l’editorialista del «Giornale» Vittorio Feltri, il
giornalista sportivo Giorgio Terruzzi, il saggista Stefano Lorenzetto e
l’esperta di aste e di arte Silvia Anna
Barillà.
da a cinque o ti strapperò il resto.
Meglio che tutti siano uguali nella
povertà piuttosto che ci sia abbondanza ma diseguaglianze sociali.
Da qui l’egualitarismo, il conformismo,il livellamento, il democraticismo,il socialismo,tutti i movimenti della società moderna. È chiaro
che, laddove non può realizzare i
suoi scopi, l’invidia plebea comporta,sul piano personale,dissolvimento, macerazione, al limite autodistruzione: ecco lo sbraitare in
tv dei Maurizio Landini e delle Susanna Camusso arringanti dai palchi, e di tutti gli adepti di un tipo di
invidia puramente reattiva.
Ma può l’uomo aristocratico
convertire l’invidia in un valore, in
un fattore positivo di crescita per
sé e la società? In questo caso, occorre cambiare scenario. Puntare
dritto sulla tradizione liberale. Sul-
le virtù positive dell’antagonismo
e della competizione ha insistito
soprattutto Kant, il quale ha parlato della «socievole insocievolezza»
degli esseri umani: del loro tendere verso gli altri ma anche del loro
volersene differenziare e distinguere. Una identità personale non
può infatti darsi se non è riconosciuta ma, per esserlo, è necessario che ognuno tenda a essere diverso. In concreto, essendo l’uomo un essere egoistico e volto principalmente all’interesse personale, ognuno vuole raggiungere e superare gli altri in onore, gloria, ricchezze, realizzazioni. Ecco, perché
li invidiamo. Kant non solo non
condanna questo nostro egoismo,
ma tesse un elogio di esso e dell’invidia. Si tratta di una disposizione
instillata in noi dalla natura per farci vincere la pigrizia e procedere
sulla via del progresso umano. (...).
In questa lotta contro gli altri,
l’uomo, senza accorgersene, mette a disposizione della società, e
quindi di tutti, beni, conoscenze,
tecniche. È senza dubbio un caso
di eterogenesi dei fini, ma lo è con
un’accentuazione di quell’aspetto
utilitaristico che è alla base delle
conquiste della nuova civiltà e che,
pertanto, viene letto per la prima
volta,in epoca illuministica, in senso positivo.In opposizione alla morale classica delsacrificio, della parsimonia e del buonismo solidaristico. Il riferimento principale è, in
questo senso, La favola delle api
di Bernard de Mandeville, che nel
’700 divenne un bestseller.Racconta, sotto forma di parodia, la conversione dei «vizi privati» (lusso,
sperpero, invidia) in «pubbliche
virtù». Quando poi nell’alveare ci
sarà la rivoluzione dei probi e saranno adottate politiche virtuose,
in men che non si dica l’antica prosperità scomparirà e i nemici lo
conquisteranno. (...).
Le idee di de Mandeville vennero poi elaborate dagli illuministi
scozzesi (David Hume, Adam Ferguson, Adam Smith), in concomitanza con l’affermarsi della società
capitalistica da una parte e della
scienza che ne studiava le dinamiche, l’economia politica, dall’altra.
Troveranno poi ulteriori e più raffinati sviluppi, fra ’800 e ’900, nelle
teorie della scuola austriaca, soprattutto nel pensiero di Friedrich
von Hayek. Il quale, fra l’altro, ci
offre un’analisi di un altro aspetto
dell’invidia, quello che distingue il
leader da chi non lo è. Sergio Marchionne,o per esempio un Valentino Rossi nella sua vincente esuberanza, sono i tipi umani che meglio rappresentano questa invidia
positiva e realizzatrice di opere,
questo stile da vero leader. Von
Hayek dice che, percorrendo per
la prima volta un tratto in campagna, il leader crea un solco che, ulteriormente praticato da chi lo segue per invidia imitativa, «finisce
per creare quei sentieri che alla fine creano un ordine spontaneo».
Entro cui si svolge la vita comune
(norme,consuetudini,regole). Persino l’invidia plebea ha quindi un
compito importantissimo nelle vie
del reale. (...).
È comunque significativo che
una concezione moralistica e adialettica dell’invidia abbia ripreso auge negli ultimitempi in Italia,in primo luogo fra gli studiosi della cosiddetta «etica applicata». Elena
Pulcini in un documentato volume dedicato al tema (Invidia, Il
Mulino, 2011), relega, secondo il
sentire comune, l’invidia quasi a
un livello sottoumano, proponendo di contrastarla coltivando altre
e più umane passioni (non accorgendosiche «un mondo senza invidia» semplicemente non sarebbe). Le passioni che Pulcini ha in
mente sono quelle «che incrinino
alla radice quella logica individualistica e utilitaristica dalla quale la
stessa invidia trae il suo principale
alimento». I nemici dell'invidia sono oggi insomma i nemici dell’individuo: tutti coloro che, incapaci
di volare da soli, sognano comunità organiche e improntate alla sobrietà.Da qui la loro irrazionale avversione per il profitto, il capitalismo, la modernità. Nonché il loro
amore per il pensiero precotto,
ove ogni cosa è in ordine, politically correct. Chiaramente, in un siffatto mondo ovattato spazio non
c'è per quella passione da sempre
«umana, troppo umana»...
26
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MILLY CARLUCCI
«Fratture e De Filippi: non mi ferma nessuno»
La conduttrice di «Notti sul ghiaccio»: «Perdo negli ascolti ma faccio un bel programma»
::: ALESSANDRA MENZANI
■■■ Non c’è da sorprendersi
se la chiamano «generale», il
«soldato» di Raiuno. Se sembra indistruttibile è perché lo
è. Ogni sabato, Milly Carlucci
scivola sulla pista di Notti sul
ghiaccio nonostante una serie
di eventi poco rassicuranti: la
doppia frattuta scomposta dei
polsi che si è procurata a pochi giorni dall’inizio e la concorrenza schiacchiante di Maria De Filippi.
Nell’ultima puntata, addirittura, è andata in onda nonostante ilgrave lutto che l’ha colpita poche ore prima della diretta. È mancata sua madre e
ha dedicato a lei la serata. «È
stata lei a chiedermi di andare
in pista», racconta la conduttrice, «Il pattinaggio era la sua
passione da sempre e anche la
mia: è stata lei a buttarmi sui
pattini quando ero piccola.
Una scuola di vita».
Quindi condurre Notti sul
ghiaccio ha un significato
tutto particolare?
«Quella che sono lo devo al
pattinaggio. Mia madre mi
aveva spinto a farlo quando
ero una bambina timida e sensibile. Ed è sempre stata la mia
prima sostenitrice. Entri in pista a testa alta, sorridi e poi collassi quando hai finito. Ho fatto questo sport da atleta e ha
fatto parte della mia vita fino ai
trent’anni. Non è un mestiere
che può durare per sempre,
quindi poi è arrivata la televisione».
Il suo carattere così forte,
quindi, lo ha preso da sua
madre o da suo padre generale?
«Mia mamma mi ha insegnato tutto. È stata combattente fino a ogni secondo della
sua vita. Una quercia».
Poco prima della partenza del programma si è infortunata pesantemente tanto
che conduce sui pattini con
doppio tutore ai polsi. Come
fa?
«Non ci penso. Mi sono procurata una frattura al polso destro, radio e ulna. A sinistra,
una frattura scomposta che
ho dovuto operare. La cosa
NELLA PISTA
DI RAIUNO
A sinistra, Milly
Carlucci, 60 anni,
conduttrice di «Notti
sul ghiaccio». Sopra,
Valeria Marini
[LaPresse]
“
■ Tra me e la De
Filippi non c'è
competizione anche
perché «Notti sul
ghiaccio» è partito
alla quinta
puntata di «C’è
posta». In onda
dopo il lutto?
È stata mia mamma
a chiedermi di
andare in pista, è
stata lei a buttarmi
nel pattinaggio, era
la sua passione»
SOLDATINO MILLY
brutta è che per 40 giorni ho
dovuto tenere nel polso i fili di
trazione. Ho giusto tolto i punti due giorni fa e quindi posso
iniziare la fisioterapia, finalmente».
Sembra non scalfirla nemmeno la gara degli ascolti,
che dà vincente Maria De Filippi con C'è posta per te. Il
25% contro il 14% sabato
scorso...
«Tra noi non c'è competizione anche perché Notti sul
ghiaccio è partito alla quinta
puntata di C’è posta. Sarebbe
come se in Formula Uno una
macchina ai box partisse dopo 5 giri degli avversari. Ognuno fa la sua strada. Ci sono serate più facili del sabato. Il mio
personale progetto era quello
di fare un bel programma. Abbiamo sicuramente la giuria
più scoppiettante della tv (ci
sono Gabriella Pession,Selvaggia Lucarelli, Simona Ventura,
Enzo Miccio e Marco Liorni,
ndr).
Pensa di aver centrato la
missione?
«Sì. Nel programma c’è bellezza e divertimento. Il programma suscita sentimentipositivi e abbiamo tanti giovani
che ci seguono su internet e
twittano».
Chi le piace di più tra i concorrenti-pattinatori?
«Io sono l’allenatrice quindi
per me sono tutti uguali e tutti
bravi. È vero, Chiara Mastalli
aveva già pattinato, e anche
Rocca, ma non a livello artistico».
Valeria Marini non è molto leggiadra sui pattini, ma i
giudici le danno voti alti. Se-
condo Selvaggia Lucarelli è
perché subiscono il suo fascino. Lei trova?
«Valeria Marini è una persona che, quando appare, ti porta il sorriso. Ha carisma. È una
star, come poche altre. Anche
il pattinatore è un performer,
un artista, quindi conta anche
la luce che emana, l’incanto
che trasmette. Al di là della tecnica vera».
Quale personaggio vorrebbe mettere sui pattini?
«Per le prossime puntate
sto cercando di convincere il
mio amico-fratello Fabrizio
Frizzi.Con Flavio Insinna ci sono riuscita. In giuria? Forse Gabriella Pession, Simona Ventura non credo…I pattini fanno
tremare le gambe solo al pensiero, li capisco».
Rifarà Ballando con le stelle?
«Sì, ma nel 2016».
Alla conduzione di Sanremo pensa mai?
«No, sono sempre presa da
altri progetti impegnativi. Sanremo è un banco di prova per
tutti, ora c’è Carlo Conti che lo
fa benissimo».
C’è un personaggio con
cui farebbe un programma?
«Mi piacciono i guastatori,
quelli capaci di ironizzare e disturbare la mia messa cantata.
Direi Luca e Paolo o Siani: sono tra i miei preferiti».
La Rai si scusa
■■■ I riflettori sul Festival di San-
remo si sono spenti ormai da quasi un mese, eppure (come al solito) le polemiche intorno all’evento televisivo dell’anno non accennano mai a placarsi.
Stavolta, però, la manifestazione non finisce nell’occhio del ciclone per le canzoni, i cachet dei
conduttori,o la scelta della prossima direzione artistica, ma bensì
per un film porno. Avete capito
bene: e il trait d’union tra la kermesse musicale e un video hard
non può che essere lei, l’onnipre-
sente «prezzemolina» Belen Rodriguez. La show girl argentina,
che per due volte consecutive è
stata valletta al Teatro Ariston (nel
2011 e nel 2012, con Gianni Morandi padrone di casa) ieri mattina si è ritrovata, in verità suo malgrado, al centro di un piccolo
scandalo telematico: l’account
twitter ufficiale del Festival di Sanremo ha pubblicato un cinguettio
a proposito di un filmino pornografico.
Niente farfallina questa volta,
ma qualcosa di più «sostanzioso». A conclusione del tweet non
poteva mancare il link al video in
questione: ebbene, si trattava proprio del documento trafugato e finito in rete, in cui un’ancor giovanissima Belen viene ripresa mentre fa sesso con il suo ex fidanzato.
Dopo qualche ora, sono arrivate le scuse ufficiali dal profilo Twitter festivaliero: «Come già evidente a molti, stamattina qualcuno si
è intromesso nel nostro account.
Ci scusiamo per l'accaduto».
Il video porno in questione fu
girato quando Belen Rodriguez
aveva solo 17 anni e non viveva
ancora in Italia.
Il suo fidanzato di allora si chiamava Tobias Blanco e, a quanto
Kessisoglu racconta
il genocidio armeno
«Mio nonno era lì»
«Mio nonno era armeno,
scampato al genocidio
del 1915, io ho sempre avvertito questa mia doppia
identità, ma non ci ho
mai riflettuto troppo sopra. E poi il nonno non
parlava mai di quel che
era successo, forse era un
dolore talmente forte anche solo da condividere.
Poi ho imparato a conoscere questo popolo, ad
amarlo e mi sono sentito
orgoglioso delle mie origini». Paolo Kessisoglu,
quello del duo Paolo e Luca, attore e comico, musicista e altro ancora, ci parla delle sue origini armene riscoperte attraverso
esperienze e incontri. Come quello con la scrittrice
Antonia Arslan o l’ambasciatore d’Armenia in Italia Sargis Ghazaryan, uno
dei promotori dell’importante mostra che si è inaugurata ieri a Roma (si potrà visitare fino al 3 maggio), nel Complesso del
Vittoriano, dal titolo «Armenia. Il popolo dell’Arca», in occasione del centenario della commemorazione del Genocidio armeno, che cade quest’anno, organizzata da Comunicare Organizzando e
promossa, tra gli altri, dall’ambasciata d’Armenia
presso la Santa Sede. Vi si
possono ammirare tesori
antichissimi, sottratti alla
furia del genocidio. L’attore è coinvolto nel progetto ed è stato presente all’inaugurazione. «Non sono ancora andato in Armenia, ma voglio farlo e
sono sicuro che in quel
viaggio potrebbe nascere
qualcosa di creativo, un
progetto artistico...», spiega a Libero l’attore. E ricorda: «Un passo importante nella riscoperta delle mie radici è stata la lettura delle poesie di Daniel Varujan, nel libro Il
canto del pane che mi ha
regalato mia moglie e mi
ha appassionato anche la
figura del poeta, scomparso durante le stragi del
1915...»
CATERINA MANIACI
Belen Rodriguez, 30 anni,
argentina. Suo malgrado
è sempre al centro delle
polemiche
Il video porno di Belen nel profilo Twitter di Sanremo
::: GIOVANNI LUCA MONTANINO
LA STORIA
pare, fu proprio lui a diffondere in
rete il filmato amatoriale: ben 22
minuti di effusioni e gemiti di piacere. Nel 2011 il web impazzì letteralmente a causa di questo scoop.
Secondo i soliti bene informati, all'
epoca Blanco arrivò in Italia, accompagnato da due avvocati, per
vendere il video incriminato.
La cifra fissata per i giornali di
gossip era di 300mila euro, ma
ben presto lievitò a 500mila. Tobias Blanco pensò bene di contattare anche quello che intanto era
diventato il nuovo compagno di
Belen, ovvero il re dei paparazzi
Fabrizio Corona. Costui, fintosi
un interessato compratore,avrebbe fatto di tutto per tutelare la sua
fidanzata.Dopo che il filmato venne reso pubblico, lo stesso Corona dichiarò: «È gravissimo quello
che è accaduto. Belen si è sentita
stuprata nella sua intimità. Sono
due ragazzi che fanno l'amore,
non è un porno».
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Complimenti per la trasmissione di FRANCESCO SPECCHIA
Luca Mercalli, il Philippe Daverio del clima
■■■ Luca Mercalli è un pacioso cli-
matologo in cravattino, eloquio
morbido e barbetta incolta, già noto
nei programmi di Fabio Fazio. Uno
che potrebbe essere uscito da un romanzo di G.K.Chesterton.
E bisogna rendere merito a Raitre
per il fatto d’aver affidato -in tempi
di complotti e apocalissi ambientali- alla sua bonomia un intero programma, Scala Mercalli, di divulgazione, documentari scientifici e
ecosostenibilità al sabato sera, ren-
dendolo un piccolo grande atto di
coraggio nel palinsesto intorpidito e
lottizzato da Carlucci e De Filippi.
Mercalli è una sorta di Philippe Daverio del clima. Nella prima puntata
di questo racconto in sei parti si fa
introdurre dalle parole diPapa Francesco, «Dio perdona sempre, gli uomini perdonano qualche volta, la
Terra non perdona mai». E accompagna subito lo spettatore tra le immagini alternate dai vulcani in eruzione, dai deserti, dalle grandi me-
tropoli con un attenzione alla Danimarca, da sempre la Shamballah
del perfetto ambientalista.
Mercalli è originale. E si produce
in gesti semplici, che di questi tempi, in tv, non è poco. Trasmette dal
Centro Multimediale Sheikh Zayed
della Fao di Roma, in uno studio buio con alberelli stilizzati e immagini
volanti di contadini africani che traiano aratri con gli gnu; e intramezza, con molto ottimismo, i suoi discorsi su sprechi energetici, sovrap-
popolazione, buchi nell’ozono e fusione dei ghiacciai, con immagini di
video mozzafiato probabilmente rubati al National Geographic; e presenta gli scienziati d’ogni dove nella
loro comune routine di salvaguardia del mondo (c’è una paleoclimanologa esperta di gas serra che descrive le dimensioni dei filtri come
una gallerista davanti alla Gioconda). Ecco, magari Mercalli è un po’
pedante, nel senso accademico. Ecco, magari nell’intervistare il profes-
sor Tim Jackson economista della
sostenibilità dell’Università del Surrey, potrebbe evitare di contestare il
concetto di «crescita» come un Serge Latouche qualunque («l’aumento dei consumi vuol dire spesso impoverire una miniera e riempire
una discarica»); e, magari potrebbe
sentire più voci e più campane. Magari potrebbe farlo con due poltroncine in più, invece di chiacchierare
in piedi, piantato in mezzo allo studio come un platano. Però,nel complesso, trattasi d’una fiatata di saggezza scientifica ben inalata...
La finale del talent culinario vinta da Stefano
SU RAIDUE
IL MASTERCHEF «STRISCIATO»
Sadler incastrato dal programma di Ricci: tra i concorrentic’era un suo stagista
Daniel Petrarulo
Anche «The Voice»
ha il suo trans
::: CLAUDIA CASIRAGHI
■■■ Cosa conta qualche
mutilazione, quando, zoppa,
la vittima si trasforma in carnefice? Masterchef, un finale
già scritto - specie su Twitter ha vinto nonostante tutto.
Nonostante Striscia la Notizia, nonostante l’anticipazione, nonostante quel servizio
che ha gridato a presunte irregolarità fino a che ha potuto.
E che comunque ci sono state. Laudadio, trionfante, ieri
sera ha mostrato un filmato
in cui lo chef stellato Claudio
Sadler conferma ad anonimi
clienti che sì, il giovane
Nicolò s’è mosso tra i suoi fornelli ben prima che la triade
formata da Cracco-BarbieriBastianich lo scegliesse come concorrente del talent. E
che è comprensibile che non
lo abbia detto al programma:
«Se Carlo Cracco avesse saputo che Nicolò aveva lavorato
per me» conclude Sadler ridendo «gli avrebbe fatto il culo». Non solo. Striscia la Notizia è risalita anche al reale inventore delle «Ali di razza mediterranee», piatto
che
Nicolò aveva presentato come sua invenzione ricevendo un sacco di complimenti.
Peccato che tra le «invenzioni» dello chef di Milano ci siano proprio le «Ali di razza ai
sapori del Mediterraneo».
Pooco importa, comunque, che alla fine la gran soirée di ieri, come da spoiler, si
Daniel Petrarulo
Nicolò, Amelia e il vincitore Stefano ieri sera alla finale di «MasterChef»
sia conclusa con l’incoronazione di Stefano Callegaro a
quarto MasterChef d’Italia.
La finale è stata un trionfo,
mediatico prima che individuale. Purtroppo per il talentuoso ragazzo di Andria, arrivato alla ribalta a 43 anni, gli
occhi d’Italia sono stati puntati su altro e la corona d’alloro è andata alla produzione
Sky, premiata nei giorni scorsi dal tran tran mediatico.
Scorrendo i tweet seguiti alla
puntata di Striscia, pare infat-
ti che il tg satirico abbia sottovalutato un dato importante,
quello legato all’ira dei nerd
2.0, dello zoccolo duro che la
televisione la ama ancora.Così, indispettiti dal finale rovinato, gli integerrimi difensori
si sono scatenati, e la gabola
di Nicolò Prati, ventenne allevato tra i fuochi di Claudio Sadler,è passata in secondo piano, lasciando emergere solo
la rabbia seguita allo spoiler.
Una rabbia che in men che
non si dica ha preso le sem-
bianze di un boicottaggio.
Dati Auditel alla mano,
sembra infatti che la massiccia campagna promozionale
messa in piedi dallo Studio di
Milano 2 sia valsa a poco.Nella sera di martedì, passata alla storia per via della puntata
galeotta, il tg satirico di Antonio Ricci ha raggranellato solo il 20,36% di share, strappando all’odiatissimo Affari
Tuoi appena 78mila spettatori. E il trend, per altro, non è
durato. Il giorno successivo,
mercoledì, Striscia è calata al
19,2% di share, un risultato
ben aldisotto della media settimanale. Soprattutto considerando che quella sera Affari Tuoi non è andato in onda
per cedere il posto alla Coppa Italia. Soprattutto, ancora,
se consideriamo che,il martedì precedente, la simpatia di
Ficarra e Picone era bastata
ad assicurare a Striscia 11mila spettatori in più rispetto a
quelli portati dallo spoiler sul
vincitore di Masterchef.
Beau Willimon, creatore della serie
vorace del leone, Frank Underwood
(Kevin Spacey) ha fatto il suo ritorno
nella terza stagione di House of Cards,
in onda su Sky Atlantic Hd nella prima serata diogni mercoledì. Presidente degli Stati Uniti, ha infilato le gambe
sotto la scrivania dello Studio Ovale,
ma ciò non è bastato ad acquietarne
l’animo vendicativo che, mai come in
questa stagione, si rivela nella sua
grandezza. Una grandezza negativa
che pur ha fatto parlare in termini
quanto mai positivi la politica americana, quella vera. «House of Cards ha
avuto grande risonanza, anche tra i
piani alti di Washington. Hanno capi-
to che ogni tanto è stato necessario
esasperare le dinamiche per riprodurre l’effetto drammatico», ha spiegato
ilcreatore Beau Willimon,sottolineando come la scelta della produzione
«sia stata quella di raccontare una storia fantastica ambientata in terre oscure».
Ci sono state reazioni negative
da parte dell’ambiente politico a
stelle e strisce?
«Certo. Seppur in minima parte, alcuni politici non hanno apprezzato diversiaspetti diHouse of Cards.Ma credo che questo sia il rischio cui va incontro chiunque decida di fare una serie del genere. Sono però orgoglioso
didire che ilpresidente degli Stati Uniti, Barack Obama, è un fan. La persona più autorevole in suolo americano
trova il tempo di farci sapere quanto
apprezza il nostro lavoro».
Kevin Spacey, a Londra, ha detto
che una produzione come House of
Cards farebbe bene anche all'Italia
e ai suoi «problemini». Concorda?
«Se l’Italia producesse una sua versione di House of Cards la guarderei.
Più in generale credo che qualsiasi Paese potrebbe avere il suo House of cards, perché i politici assetati di potere
sono ovunque».
Una serie come la sua può avere
un fine paideutico?
G.L.MONTANINO
Beau Willimon, creatore della
serie targata Netflix in onda in
Italia, con la terza stagione, su
Sky Atlantic
«Ogni Paese dovrebbe avere il suo House of cards»
■■■ La furbizia della volpe, la forza
Talent che vai, fenomeno
che trovi: se lo scorso anno a garantire visibilità allo show di Raidue The Voice fu Suor Cristina, stavolta potrebbe fare da esca
un trans.
La risposta italiana a Conchita Wurst... Stiamo parlando di Daniel Petrarulo,
29 anni, di Grottaglie (Taranto).
Nell’ultima puntata, il giovane interprete, barba rasata e look anni Ottanta
molto maschio, ha conquistato i quattro coach
con il brano Always di Jon
Bon Jovi. Ebbene, dopo
aver riscosso un consenso
plebiscitario, Daniel ha
ringraziato e raccontato
la sua storia: per dirla a parole sue, è nato con una
«A» di troppo nel nome.
Ora è in attesa dell’operazione che gli permetterà
di cambiare definitivamente sesso. A The Voice
entra a far parte del team
di Noemi. E il programma
registra ottimi ascolti: sopra il 12% di share.
«In parte credo di sì. Non è nostra
intenzione, né lo è mai stata, prendere spunto dalla realtà o dai giornale.
Non ci interessa far sì che il nostro
mondo fittizio corra parallelo alla realtà e se succede è per puro caso. House
of Cards è stata scritta quattro anni prima che il pubblico cominciasse a conoscerla e apprezzarla».
Guardando la terza stagione di
House of Cards si ha l’impressione
che la serie non sia più qualcosa di
politico, ma qualcosa in grado di riflettere al meglio le dinamiche matrimoniali…
«Sì. House of Cards ha come centro
focale una coppia che, solo per caso,
si muove in uno scenario politico. Underwood è un essere amorale per necessità. Le ideologie rappresentano
per lui una forma di codardia, qualcosa che consente di esimersi dal prendere decisioni importanti. E l’arte politica non può certo fondarsi su un presupposto che nega il progresso».
C.CAS.
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PALINSESTI
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RAI UNO
RAI DUE
RAI TRE
CANALE 5
ITALIA UNO
RETE QUATTRO
LA 7
6.00
8.30 Il tocco di un angelo
10.00 TG2 Insieme “Intervista a Peppino di
Capri”
11.00 I Fatti Vostri
13.00 TG2 Giorno
13.30 TG2 Eat Parade
13.50 TG2 Sì, Viaggiare
14.00 Detto fatto
16.15 Ghost Whisperer “Il
primo fantasma di
Delia”
17.00 Cold Case “Un bravo
ragazzo”
17.45 Rai Parlamento
Telegiornale
17.55 TG2 Flash L.I.S.
18.00 Rai Player
18.05 Rai TG Sport Meteo 2
18.20 TG2
18.50 Blue Bloods
“Il mestiere”
19.40 N.C.I.S.
“L’uomo volante”
20.30 TG2 - 20.30
21.00 Lol:-) con Réal Bossé
21.10 Prima tv Rex “I giorni
della mantide”
“Circolo vizioso”
con Francesco Arca
22.55 Prima tv Rai The Good
Wife “Costruzioni parallele” con Julianna
Margulies
23.40 TG2
23.55 Ultima puntata Troppo
Giusti “Ma che bella
sorpresa”
0.25 Prima tv Rai Undertow
(Drammatico, 2004)
con Jamie Bell, Kristen
Stewart, Robert Longstreet. Regia di David
Gordon Green.
2.05 Meteo 2
8.00 Agorà
10.00 Mi manda Raitre. Condotto da Elsa Di Gati
11.00 Elisir “L’ernia iatale”.
Condotto da Michele
Mirabella con la partecipazione di Virginie
Vassart
11.55 Meteo 3
12.00 TG3
12.25 TG3 Fuori TG “Terra
dei fuochi”
12.45 Pane quotidiano
“Ospite: Paola Mastrocola”
13.10 Il tempo e la storia
14.00 TG Regione - Meteo
14.20 TG3 - Meteo 3
14.50 TGR Leonardo
15.00 TG3 L.I.S.
15.05 TGR Piazza Affari
15.10 Rai Player
15.15 Terra nostra 2
16.00 Aspettando Geo
16.40 Geo
19.00 TG3
19.30 TG Regione - Meteo
20.00 Blob
20.15 Sconosciuti - La nostra
personale ricerca della
felicità
20.35 Un posto al sole
21.05 Cinema Rai3 presenta:
Codice Genesi
(Azione, 2010) con
Denzel Washington,
Mila Kunis, Gary Oldman. Regia di Albert
Hughes, Allen Hughes.
23.10 Sfide
0.00 TG3 Linea notte
1.00 Meteo 3
1.05 Rai Parlamento
Telegiornale
1.15 Appuntamento
al cinema
6.00
7.55
8.00
8.45
8.00
7.45
6.00
6.30
6.45
10.00
10.55
11.00
11.10
12.00
13.30
14.00
14.05
14.40
16.00
18.50
20.00
20.30
21.15
0.00
Il caffè di Raiuno “Attualità e cultura”
TG1 - Previsioni sulla
viabilità CCISS Viaggiare informati
Unomattina “Ospite: il
Ministro della Salute
Lorenzin”. Condotto
da Francesca Fialdini e
Franco Di Mare
Storie Vere “I casi di
cronaca nera”
Rai Player
TG1 - Che tempo fa
A conti fatti “Donne e
fiori”
La prova del cuoco.
Condotto da Antonella
Clerici
TG1
TG1 Economia
Dolci dopo il Tiggì
Torto o ragione?
Il verdetto finale “Una
vincita milionaria”.
Condotto da Monica
Leofreddi
La vita in diretta. Condotto da Marco Liorni
e Cristina Parodi
Previsioni sulla
viabilità - Che tempo
fa - TG1 (all’interno)
L’eredità. Condotto
da Fabrizio Frizzi
TG1
Affari tuoi. Condotto
da Flavio Insinna
Raffaella Carrà in
Forte Forte Forte
“Semifinale”
TG1 60 Secondi
(all’interno)
TV7 Settimanale del
TG1 “A suon di
gettoni”
11.00
13.00
13.40
14.45
16.10
16.20
17.00
18.45
20.00
20.40
21.10
23.20
1.20
1.40
2.10
4.00
Prima Pagina
Traffico - Meteo.it
TG5 Mattina
Mattino Cinque. Condotto da Federica Panicucci e Federico
Novella
TG5 - Ore 10 Meteo.it (all’interno)
Forum. Condotto da
Barbara Palombelli
TG5 - Meteo.it
Beautiful
Uomini e Donne
L’isola dei famosi
Il segreto
Pomeriggio Cinque.
Condotto da Barbara
d’Urso
TG5 Minuti
(all’interno)
Avanti un altro.
Condotto da Gerry
Scotti
TG5 - Meteo.it
Striscia la Notizia - La
voce dell’indecenza.
Condotto da Ficarra &
Picone
Prima tv Il Bosco
“Terza puntata”
Grand Hotel Chiambretti “Terza puntata”.
Condotto da Piero
Chiambretti
TG5 Notte Rassegna Stampa Meteo 5
Striscia la Notizia La voce dell’indecenza.
Condotto da Ficarra &
Picone (Repl.)
Uomini e Donne
(Repl.)
Eleventh Hour “Morte
apparente”
SATELLITI
FILM
SPORT
19.20 Cellular
Con Kim Basinger
SCM
19.30 Giù per il tubo
SCF
19.30 Down to Earth: ritorno
dal paradiso
Con Chris Rock
SCC
19.35 Angry Games La ragazza con
l’uccello di fuoco
Con Maiara Walsh
SC1
21.00 School of Rock
Con Jack Black
SCF
21.00 Il cacciatore di ex
Con Gerard Butler
SCC
21.00 Kinky Boots Decisamente diversi
Con Joel Edgerton
SCU
21.00 40 Days and Nights
Con Alex Carter
SCM
21.00 Prima tv Una rete
di bugie
Con Justin Long
SCP
21.10 Honey
Con Jessica Alba
SCH
21.10 Prima tv Killing Season
Con Robert De Niro SC1
22.00 Sons of Liberty Ribelli per la libertà
Un gioco pericoloso
Con Ben Barnes
THC
22.35 The Bay
Con Will Rogers
SCM
22.40 A proposito di Henry
Con Annette Bening SCP
22.45 Aspirante vedovo
Con Fabio De Luigi SC1
22.50 Tentazioni
(Ir)resistibili
Con Mark Ruffalo
SCU
22.50 Into Darkness Star Trek
Con Chris Pine
SCH
22.55 La tela di Carlotta
Con Dakota Fanning SCF
LEGENDA
C
CN
D
ES
DY
Cult
Cartoon Network
Discovery Chan. HD
Eurosport HD
Disney Channel
12.00 Sci alpino, Coppa del
Mondo Kvitfjell: prove
discesa libera M (D) ES
13.00 Combinata nordica,
Coppa del mondo Lahti:
HS 130 (Diretta)
ES
14.00 Calcio femminile, Coppa
Algarve Germania Cina (Diretta)
ES
16.00 Calcio femminile, Coppa
Algarve Francia Danimarca (Diretta) ES
18.00 Salto con gli sci, Coppa
del mondo Lahti: qualifiche HS 130 (D)
ES
19.00 World Golf Championships - Cadillac Championship Da Miami
2a giornata (Diretta) SP3
20.30 Calcio, Bundesliga
Stoccarda - Hertha
Berlino (Diretta)
SP1
21.00 Wrestling, WWE Domestic Smackdown
SP2
21.30 Boxe Mondiale IBF - Pesi
Cruiser D. Beljo vs M.
Kurzweil (Diretta)
ES
4.30 Basket, NBA Golden
State - Dallas (D) SP2
HD
12.25
13.00
13.25
13.55
14.10
14.35
15.00
15.45
15.50
16.35
16.40
18.30
19.00
19.55
20.30
21.10
24.00
0.25
10.35
10.45
11.30
12.00
13.00
13.50
14.00
15.30
16.05
18.55
19.30
20.30
21.15
0.10
0.15
TELEFILM
Rai 4
Rai 5
21.00 Girl Meets World DY
21.00 Prima tv C’era una volta
“Eroi e cattivi”
F
21.00 Prima tv Scandal “Un
uomo innocente”
FL
21.00 Prima tv The Blacklist
“Il Decabrista”
FC
21.10 Glee “A Wedding” SKU
21.10 Prima tv Fortitude
“Settima puntata”
SKA
21.20 I Thunderman
NCK
21.25 Wolfblood - Sangue di
lupo
DY
21.50 The Avatars
DY
21.50 Empire “Empire”
F
21.55 Prima tv Revenge
“Danno”
FL
21.55 Backstrom “Bella”
FC
22.00 Prima tv - V. o.
Glee “Child Star”
SKU
22.00 Prima tv Lilyhammer
“Fiddler’s Green”
SKA
22.20 Violetta “Ritorna
Tomas?”
DY
22.45 A passo di danza SKU
22.45 C’era una volta
“Eroi e cattivi”
F
22.45 Scandal
“Un uomo innocente” FL
21.10 Alice in Wonderland (Fantastico, 2010) con Mia Wasikowska. Regia di Tim
Burton.
23.00 The Moth Diaries (Horror,
2011) con Sarah Bolger.
Regia di Mary Harron.
21.15 Film doc Alla ricerca di Vivian Maier (Doc., 2013)
con John Maloof. Regia di
J. Maloof, C. Siskel.
22.50 Scaramouche Scaramouche
23.15 David Letterman Show
DOCUMENTARI
RAGAZZI
19.05
19.10
19.20
19.35
19.45
20.00
20.50
21.45
Spongebob
NCK
Teen Titans Go!
CN
I Simpson
F
Mixels
CN
I Simpson
F
Ninjago
CN
Regular Show
CN
La leggenda
di Korra
NCK
21.45 Lo straordinario
mondo di Gumball CN
22.10 La leggenda di
Korra
NCK
Canale disponibile anche in alta definizione
NGC
SC1
SCC
SCF
SCH
11.25
8.35
9.30
Miami Vice “Qualche
rotella fuori posto”
con Don Johnson
Cuore Ribelle
Carabinieri 2 “La
fuga” con Manuela
Arcuri
Sai cosa mangi?
Ricette all’italiana
TG4 - Meteo.it
Un detective in corsia
“Un assassino per
amico” con Dick Van
Dyke
La signora in giallo
“Omicidio a Las
Vegas”
Dietro le quinte
Lo sportello di Forum.
Condotto da Barbara
Palombelli
Ieri e oggi in tv
Berretti verdi (Guerra,
1968) con John
Wayne, David Janssen, Jim Hutton.
Regia di John Wayne,
Ray Kellogg.
TG4 - Meteo.it
Tempesta d’amore
Dalla vostra parte.
Condotto da Paolo Del
Debbio
Quarto Grado “Storiee
di donne - I casi
Ragusa, Ceste e
Gambirasio”.
Condotto da Gianluigi
Nuzzi con Alessandra
Viero (Diretta)
I bellissimi di R4
False verità (Drammatico, 2005) con Kevin
Bacon, Colin Firth, Alison Lohman. Regia di
Atom Egoyan.
7.00
7.30
7.50
7.55
9.45
11.00
13.30
14.00
14.40
16.15
18.05
19.55
20.00
20.35
21.10
22.40
0.50
1.10
CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE
20.55 Grandi evasioni
NGC
21.00 Affari a quattro
ruote
D
21.00 Oak Island e il tesoro
maledetto
THC
21.55 Prima tv L’impero della
droga
NGC
22.00 Fast N’Loud
D
22.55 Indagini ad alta
quota
NGC
22.55 Affari a quattro ruote
World Tour
D
23.25 Planet Got Talent SKU
F
Fox HD
FC-FL Fox Crime HD Fox Life
SKA Sky Atlantic
MGM Metro Goldwyn Mayer
NCK Nickelodeon
8.30
Sailor Moon, la luna
splende
Una mamma per amica
“Ambasciator non
porta pena” “Scritto
nelle stelle” “Il salvatore della città”
Everwood “ForEverwood”
Studio Aperto Meteo.it
Sport Mediaset
Sport Mediaset Extra
L’Isola dei Famosi
I Simpson
I Griffin
Arrow “Strade di
fuoco” con Stephen
Amell
Speciale Flash vs
Arrow
Arrow “L’Impensabile”
con Stephen Amell
Love Bugs con Fabio
De Luigi
Dr. House - Medical
Division “Salvatori”
“House diviso” con
Hugh Laurie
Studio Aperto Meteo.it
Chicago Fire “Problemi di famiglia” con
Jesse Spencer
L’Isola dei Famosi
C.S.I. Miami “Sangue
nell’acqua” con David
Caruso
Colorado “Terza
puntata - Ospiti: Frank
Matano e i Saint
Motel”. Condotto da
Paolo Ruffini e Diana
Del Bufalo
I Griffin
American dad
National Geo.HD
Cinema 1 HD
Cinema Comedy HD
Cinema Family HD
Cinema Hits HD
SCM Cinema Max HD
SCP Cinema Passion HD
SP1-2-3 Sky Sport 1-2-3 HD
SKU Sky Uno
THC The History Channel
Rai Storia
Cielo
21.30 14-18 Grande guerra.
100 anni dopo
22.30 Ben e Clara.
Le ultime lettere
23.30 Il tempo e la storia
21.10 Surf’s Up - I re delle onde
(Animazione, 2007) Regia
di A. Brannon, Chris Buck.
23.15 I Puffi (Avventura, 2011)
con Hank Azaria. Regia di
Raja Gosnell.
Rai Movie
Iris
21.15 Prima tv The Tower
(Azione, 2012) con Sangkyung Kim. Regia di Jihoon Kim.
23.25 Fish Tank (Dram., 2012)
con Michael Fassbender.
Regia di Andrea Arnold.
21.00 Entrapment (Azione, 1999)
con Sean Connery. Regia di
Jon Amiel.
23.20 Firefox - Volpe di fuoco
(Azione, 1982) con Clint
Eastwood. Regia di Clint
Eastwood.
29
TGLa7 Morning News
- Meteo - Oroscopo Informazione
Omnibus - Rassegna
Stampa
TG La7
Omnibus meteo
Omnibus
Coffee Break.
Condotto da Tiziana
Panella
L’aria che tira.
Condotto da Myrta
Merlino
TG La7
TG La7 Cronache.
Condotto da Bianca
Caterina Bizzarri
Il commissario Maigret
“Maigret in Finlandia”
con Bruno Cremer
Le strade di San
Francisco “Testa
calda” “Paura”
con Karl Malden
L’ispettore Barnaby
“Affari di Contea”
con John Nettles
Meteo
TG La7
Otto e mezzo.
Condotto da Lilli
Gruber
Crozza nel paese delle
meraviglie “Seconda
puntata”. Condotto da
Maurizio Crozza
(Diretta)
Bersaglio Mobile.
Condotto da Enrico
Mentana
(Diretta)
TG La7
Otto e mezzo.
Condotto da Lilli
Gruber (Repl.)
CLASS TV
Class Cnbc
(Canale 507 di Sky)
18.00 Report - Il TG
della Finanza
19.10 I Vostri Soldi
20.00 The Floor
21.00 5 Giorni sui Mercati
22.00 Linea Mercati Notte
Class Horse
(Canale 221 di Sky)
20.15 Grooming: Il professionismo inizia dai box
20.45 CHTV Speciale Elezioni
21.35 FEI Awards Gala 2014
0.55 Class Horse TG Weekend
Class TV Moda
(Canale 180 di Sky)
18.00 Full Fashion
Designer
20.30 Fashion Dream
21.00 Full Fashion Designer
23.30 Ladies
CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE
Joi
Action
Mya
19.35 Royal Pains “Lo spirito di
Blyte”“La versione di
Lawson”
21.15 How I Met Your Mother
“Il medaglione”
“Il ritorno” con Alyson
Hannigan
22.05 Undateable “Il maestro”
“Amici di Brache” con
Chris D’Elia
19.30 Supernatural “Qualcosa
di stregato”
20.25 The Last Ship “Ritorno a
casa” con Eric Dane
21.15 The 100 “Argomenti
sotto pressione” con Eliza
Taylor
22.00 Grimm “Morire per una
preghiera” con David
Giuntoli
19.10 Una mamma per amica
“L’uscita a quattro”
20.00 Fuori serie
20.25 Gossip Girl “Cercasi
Serena Disperatamente”
21.15 Pretty Little Liars
“La marcia del crimine”
“Il lato oscuro di Ali”
con Lucy Hale
23.00 Eva Luna
Premium Cinema
Studio Universal
Premium Calcio
21.15 Prima tv Last Vegas
(Commedia, 2013) con
Michael Douglas, Robert
De Niro. Regia di Jon Turteltaub.
23.10 Non è mai troppo tardi
(Commedia, 2007) con
Jack Nicholson, Morgan
Freeman, Sean Hayes.
Regia di Rob Reiner.
21.15 L’esercito delle dodici
scimmie (Fantascienza,
1995) con Bruce Willis,
Madeleine Stowe, Brad
Pitt. Regia di Terry Gilliam.
23.35 Balle spaziali (Comico,
1987) con Mel Brooks,
Bill Pullman, Rick Moranis. Regia di Mel Brooks.
18.00
18.30
19.00
19.30
20.00
21.00
22.00
22.30
Premium Sport
Premium Sport
Premium Sport
Conferenza
Stampa Inzaghi
The Legend “Champions
League Juventus”
The Legend “Trapattoni”
The Legend “Tevez”
Premium Weekend
Adriano, festino hot con 18 prostitute
Mls, trovato l’accordo: niente sciopero
Patrick Kluivert nuovo Ct di Curacao
Adriano torna a far parlare di sé, come sempre per le sue
imprese fuori dal campo. Secondo la stampa brasiliana, l’ex
Imperatore avrebbe organizzato un party privato in un hotel di Rio, in compagnia di alcuni amici e ben 18 prostitute. Il
conto? Salatissimo: circa 20mila euro pagati in contanti.
La Major League Soccer (Mls) partirà regolarmente questo fine
settimana. Trovato l’accordo sulnuovo contratto collettivo. L’intesa è arrivata dopo il passo indietro delle franchigie sui giocatori svincolati. Chi avrà compiuto i 28 anni e con otto stagioni in
Mls avrà diritto, alla scadenza, di decidere cosa fare in futuro.
Patrick Kluivert potrebbe essere nominato oggi Ct della nazionale del piccolo stato caraibico di Curacao. L’ex milanista è
stato l’assistente di Van Gaal con la nazionale olandese nell’ultimo mondiale brasiliano. Curacao esordirà questo mese contro
Montserrat nelle qualificazioni per la Coppa del Mondo 2018.
Parola al discusso presidente Giampietro Manenti
«Io,ilReale Berlusconi»
::: FABRIZIO BIASIN
■■■ Buongiorno presidente
Manenti, non le facciamo
perdere tempo: domenica ce
la fate a giocare contro l’Atalanta?
«Certo».
C’è chi ha dei dubbi.
«Non io».
Ci dà una percentuale?
«100%, come le altre».
Eh, appunto, le altre non si
sono giocate.
«È dipeso dalla scelta dei giocatori, non dalla mia».
Veniamo al sodo: i famosi
quattrini salva-Parma sono
arrivati?
«Certo che sono arrivati, anzi, ci sono sempre stati».
Lei dice così ma nessuno li
ha visti.
«Stiamo studiando soluzioni
per renderli disponibili».
Proviamo a esporci, indichi una data.
«Guardi, qui bisogna fare in
fretta, i tempi sono strettissimi
ormai».
Eh, per l’appunto. Lo sa
che sono settimane che i dipendenti del Parma aspettano il famoso «bonifico»?
«Ci sono state un po’ di lungaggini, del resto ogni giorno
subentra un problema al quale
dobbiamo ovviare».
Sia gentile, ci dica il nome
di uno sponsor tra quelli che
la stanno aiutando, così tranquillizziamo l’ambiente.
«Non faccio nomi, tra l’altro
stiamo facendo una pessima figura con tutti».
Con gli sponsor?
«Certo, con quello che esce
sui giornali chissà cosa pensano...».
È la stessa considerazione
che si fanno gli italiani. La
gente si chiede: «Manenti ha
davvero intenzioni serie»?
«Ovvio, altrimenti non mi sarei imbarcato in questa cosa.
Però ormai siamo al delirio, l’Italia sembra un manicomio!».
Manenti, parliamo d’altro.
Ha pensato a come potrebbe
essere il suo Parma? La squadra che eventualmente affronterebbe la serie B?
«Insieme ai mieicollaboratori stiamo ragionando su tutto».
Ha molti collaboratori?
«Molti».
Per intenderci, avete già
pensato a un allenatore?
«Cipiacerebbe tenere Donadoni, ma non è un tecnico da
B. Stiamo facendo varie ipotesi
sul possibile sostituto».
E quale sarebbe il suo
obiettivo primario?
«Beh, tornare immediatamente in serie A».
Ovvio. Ma come farete con
«Ho allenato per 18 anni, usavo il 3-4-3. L’obiettivo con il Parma è tornare subito in A
Isoldici sono ma l’Italia pare un manicomio. Miispiro a Perez e Silvio è un grande»
Oggi la Lega A decide se accettare il
piano Tavecchio per salvare il Parma,
quindi si deciderà se far giocare Par-
ma-Atalanta di domenica. Il dg Leonardi si è dimesso, mentre la procura
indaga sull’ex patron Ghirardi per
bancarotta fraudolenta. Andata deserta l’asta per gli arredi del Tardini. Intanto patron Manenti non molla.
Il presidente del Parma
Giampietro Manenti
[web]
gli oltre 200 giocatori che il
Parma ha sotto controllo?
«Stiamo già trovando delle
soluzioni».
Mi dice a chi si ispira? Chi
è il suo presidente di riferi-
mento?
«Quello del Real Madrid
(Florentino Perez ndr)».
Ma è vero che in passato
lei faceva l’allenatore?
«Ho allenato 18 anninelle ca-
tegorie dilettanti».
Qual è la sua idea di gioco?
Che modulo predilige?
«Il 3-4-3».
Molto offensivo quindi!
Vorrebbe che anche il Par-
ma giocasse così?
«Il modulo si sceglie in funzione dei giocatori che si hanno a disposizione».
Ha vinto molto?
«Abbastanza».
Semifinale d’andata di Coppa Italia: 1-2
Per la Juve la coppetta è Salah...ta
Super Fiorentina allo Stadium: una doppietta dell’egiziano spiana la strada della finale. Llorente limita i danni
::: TORINO
te consecutive, con uno score di 15 successi ed 8 pareggi.
Per la Fiorentina continua invece la striscia positiva: i toscani non perdono da tredici
partite, tra Serie A e Coppe,
con nove vittorie e quattro pareggi.
■■■ La
Fiorentina mette
una seria ipoteca per la finale
di Coppa Italia, andando a
vincere allo Juventus Stadium (1-2), nell’andata della
seconda semifinale di Coppa
Italia. Una Juventus rinunciataria e con le idee confuse dovrà ora compiere, all’Artemio Franchi, un’impresa per
raggiungere la finale di Roma.Ilritorno della sfida, infatti, si giocherà a Firenze tra un
mese,martedì 7 aprile. Protagonista assoluto del match:
l’attaccante egiziano Salah,
autore dei due gol viola.
In attacco i bianconeri cominciano con Llorente e Coman, ma dopo poco più di 35
minuti Tevez prende il posto
del francese, uscito per infortunio. Poi dopo il raddoppio
dei viola, nella ripresa, entra
anche Morata per Llorente.
I primi 45 minuti sono
JUVENTUS-FIORENTINA 1-2
Salah prega dopo il gol [LaPresse]
equilibrati. Viola avanti grazie a un golstrepitoso, in contropiede,di Salah (11’ pt). L’egiziano, festeggia inginocchiandosi e pregando come
suo solito. Il vantaggio dei toscani però dura poco. Il pareggio bianconero arriva tredici minuti dopo con Llorente (24’ pt), grazie ad un bel
colpo di testa su cross di Pepe. Complice, nell’occasione, l’immobile difesa viola. Il
primo tempo fila via senza
nessuna altra grande emozione. Nella ripresa gli uomini
di Montella partono all’arrembaggio e sfiorano la seconda rete prima con Gomez e poi con Richards. Ma è
ancora Salah (10’ st), dopo
un errore di Marchisio sul
pressing di Joaquin, a battere
Storari con un rasoterra. Per
l’attaccante, ex Chelsea, è il
quinto gol in quattro partite.
In gare ufficiali i bianconeri erano imbattuti da 23 parti-
RETI: 11’ pt e 10 st Salah, 24’ pt Llorente.
JUVENTUS (4-3-3): Storari 6; Caceres 6,
Bonucci 6, Ogbonna 5.5, Padoin 5.5;
Vidal 5.5, Marchisio 5, Pogba 5; Pepe
6, Llorente 6.5 (13’ st Morata 6), Coman 5.5 (36’ pt Tevez 6). All. Allegri.
FIORENTINA (4-3-3): Neto 6.5; Richards 6, Rodriguez 6, Basanta 5.5, Alonso
6; Kurtic 5.5, Badelj 6 (33’ st Aquilani
sv), Fernandez 6; Joaquin 6, Gomez
5.5 (17’ st Ilicic 6), Salah 7.5 (29’ st
Diamanti sv). All. Montella.
ARBITRO: Valeri.
NOTE: ammonitI Kurtic, Pogba, Badelj,
Basanta, Caceres, Marchisio, Fernandez, Tevez.
G.DEC.
Ma di che categorie stiamo parlando? Eccellenza,
Promozione...
«Esordienti e Giovanissimi».
Ah, nel settore giovanile
quindi. E ci dica, qual è l’allenatore che le piace di più in
questo momento?
«Roberto Martinez dell’Everton».
Ci facciamo un po’ di fatti
suoi: è sposato? Ha figli?
«Ho tre figli».
Cosa dicono della sua avventura da patron di serie A?
«Non si interessano di sport.
Solo l’ultimo è appassionato».
Quanti anni ha?
«Cinque.È un patito di Palladino, gli ha anche dato la sua
maglia con dedica».
In passato ha provato a
comprare anche le Cartiere
Pigna: com’è andata?
«Non abbiamo trovato l’accordo».
E questa storia che il Parma le sarebbe costato un solo euro?
«Altra leggenda, ma quale
euro!».
E quindi quanto ha speso?
«Non lo posso rivelare».
C’è chi dice che la sua
azienda, la Mapi Group, abbia rapporti con Gazprom.
«Ma quali rapporti, non può
avere rapporti con nessuno».
La Mapi non può avere
rapporti con nessuno?
«No, non la Mapi! La Gazprom! Noi ne abbiamo tanti!».
Faccia un nome.
«Non posso, gliel’ho detto».
Chi ha visto la sede della
Mapi a Nova Gorica sostiene
che non abbia un aspetto - diciamo così - «confortante».
«Per forza, quello è lo studio
dove esercitiamo l’attività. Se è
per questo ne abbiamo uno anche a Lubiana».
E come giustifica il fatto
che il capitale sociale sia di
soli 7500 euro?
«Solo in Italia il capitale sociale è un problema».
E cosa ci dice dell’auto recentemente confiscata per
multe non pagate?
«Altra colossale bugia. Ho
ancora la mia auto».
Come va a finire il campionato?
«Scudetto alla Juve, Napoli e
Roma per il 2˚posto, subito sotto la Fiorentina».
E la crisi delle milanesi da
cosa dipende?
«Colpa dei dirigenti che non
hanno provveduto al ricambio
generazionale. Ora la saluto,
mi aspettano in riunione».
Un’ultima cosa! Di Berlusconi cosa pensa?
«Berlusconi? Beh, Berlusconi è un grande!».
31
SPORT
__Venerdì 6 marzo 2015__
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@
Ritorno in MotoGp
Ecco l’Aprilia
di Melandri
e Bautista
MILANO Aprilia torna a partecipare al campionato del mondo di MotoGp dopo 15 anni di assenza. Dagli studi di Sky di Milano
è stata presentata ieri l’ultima evoluzione
della RS-GP, il bolide con motore a valvole
pneumatiche che Marco Melandri e Alvaro Bautista dovranno domare per riportare in alto il nome dell’azienda di Noale.
«Competere dove osano gli dei» è stato,
non a caso, lo slogan lanciato durante la
presentazione dal presidente e ammini-
stratore delegato del Gruppo Piaggio, Roberto Colaninno.
Le due moto sono state affidate al team
Gresini Racing guidato da Fausto Gresini.
Il Team Aprilia fa dunque ritorno nella
classe regina con un anno di anticipo rispetto ai programmi.
Il progetto prevede un primo anno dedicato allo sviluppo, mentre nel 2016 avverrà il
debutto di una moto prototipo in configurazione Full Factory.
AMNESIA POST-INCIDENTE
«Alonso pensava diessere nel1995»
Il male misterioso terrorizza il Circus
Rivelazione choc del «Pais»: dopo il botto disse «guido i kart e sogno di andare in F1»
La McLaren tace, ma Nando potrà tornare alle corse? E i piloti temono nuove scosse
::: FRANCESCO PAOLO GIORDANO
■■■ Non ricordiamo l’istante in cuila For-
Fernando Alonso sul
circuito catalano di
Montmelo, prima del suo
incidente [Ansa]
mula Uno si è trasformata in un sotterraneo di misteri, silenzi e teorie complottistiche.Il povero Alonso invece, dopo lo “strano incidente” (come lo ha definito Vettel)
di dodici giorni fa a Montmelò, non ricordava nulla di quanto successo negli ultimi
vent’anni. Il quotidiano spagnolo El Pais
ha infatti svelato che l’ex ferrarista avrebbe
così risposto ai medici che lo hanno preso
in carico: «Mi chiamo Fernando Alonso,
corro sui kart, e il mio sogno è arrivare in
Formula Uno». Insomma, il pilota non ricordava i Mondiali vinti, la sua esperienza
in Ferrari, e nemmeno eventi come l’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre:
la sua memoria si sarebbe fermata al 1995.
Ci sarebbe voluta una settimana prima
che Alonso, gradualmente, riprendesse
piena coscienza della sua vita. Eppure, anche se si escludono lesioni cerebrali, le reali condizioni di salute dello spagnolo - che
non prenderà parte al primo Gran Premio
della stagione, il 15 marzo in Australia -
restano un rebus.
Così come è un enigma la causa che ha
provocato l’incidente, ed è attorno a questo interrogativo che si affollano i timori e
le agitazioni dell’intero circus. «Se un aereo ha un incidente, e c'è anche una piccola possibilità che sia dovuto a un guasto
del sistema, tutti gli aerei di quel tipo rimangono a terra», è il ragionamento che il
responsabile di una scuderia ha fatto a
Sport Bild. In sintesi: se c’è stata una scossa elettrica a 600 watt scatenata dal Kers
della vettura, la McLaren parli, perché l’identico problema potrebbe riscontrarsi
anche sulle altre monoposto. Ecco, proprio il silenzio della scuderia di Woking
non ha aiutato nel creare un clima disteso
attorno alla vicenda: ci si è semplicemente
affrettati a comunicare una versione apparsa poco verosimile, quella di un colpo di
vento che avrebbe fatto perdere il controllo della vettura ad Alonso. Un tentativo di
metterci una pezza, quando i piloti, ora
più che mai, avrebbero bisogno di chiarezza: quella che sta reclamando lo stesso
Alonso, e che per ora fatica ad ottenere. Le
incongruenze non finiscono qui: la curva
3,il punto dove lo spagnolo è andato a sbattere, non era particolarmente difficile da
affrontare, e in più, stando ad alcuni testimoni oculari (tra cui Vettel), la velocità della monoposto non era superiore ai 150
km/h. Diversa la versione ufficiosa della
McLaren, che parla di un’andatura vicina
ai 210 km/h. Ma le sospensioni della vettura sono rimaste integre, il che avvalora l’ipotesi di una velocità non troppo elevata.
Quello che più dà fastidio di questa storiaccia è la volontà di minimizzare l’accaduto. Se negli ultimi vent’anni il tema della
sicurezza ha avuto un’attenzione prima
sconosciuta, d’altra parte c’è una ritrosia
imbarazzata e imbarazzante nel guardare
in faccia le situazioni drammatiche, come
quella di Alonso e ancor di più quella di
Jules Bianchi, il pilota che, dopo l’incidente nel Gran Premio del Giappone nello
scorso ottobre, è ancora ricoverato in stato
di incoscienza. «L’incidente di Alonso è inspiegabile», ha detto il boss della F1Ecclestone. «Forse è una di quelle cose su cui è
opportuno indagare».
La scalatrice dei record Nives Meroi
COPPA DAVIS
«Ho conquistato dodici 8000 diversi
ma se vedo la morte torno indietro»
::: SILVIA GALBIATI
■■■ «Io sono le montagne che
non ho mai scalato». In questa
frase è condensata tutta la vita
e l’agonismo di Nives Meroi, la
più grande alpinista italiana e
tra le prime al mondo. Una frase che è anche il titolo deldocumentario sulle sue imprese presentato ieri sera a Milano. Nives, 54enne tarvisiana, per anniha tentato di diventare la prima donna a scalare tutti i 14 Ottomila. Una corsa interrotta nel
2009, quando, arrivata a 11 cime, ha deciso di lasciare la
montagna per stare accanto al
marito e compagno di scalata
Romano Benet, colpito da una
grave malattia. Dopo anni di
lotta tra ospedali e trapianti e il
primato ceduto alla coreana
Oh Eun Sun, la rivincita. Il 17
maggio 2014, Nives e Romano
hanno raggiunto la vetta del
Kangchenjunga, la terza montagna più alta della terra,alconfine tra Nepal e Sikkim, conquistando il 12esimo ottomila.
Una gioia che Nives ha espres-
so senza esultare,ma «accovacciata, guardando fisso e pensando “grazie”».
Il Kangchenjunga è una
montagna ricca di significato: è proprio salendo la cima
nepalese che Romano si sentì male la prima volta. Questo traguardo, un tabù infranto, è la chiusura di un ciclo o
l’apertura di un nuovo percorso?
«Un cerchio si è chiuso, ma
contemporaneamente se ne è
aperto un altro, che non so ancora dove arriverà. Io sono le
montagne che non ho scalato,
recita il titolo del documentario: il sogno delle due cime che
mi mancano mi rende quella
che sono».
Ha partecipato per anni alla «gara» al femminile per
raggiungere i 14 Ottomila.
Non pensa che ci sia bisogno
di sostegno tra donne in uno
sport prettamente maschile?
«Quello raggiunto da due
donne nel 2010 è un traguardo
importante perché, dopo Mes-
sner, per più di 20 anni nessuna donna è mai riuscita a raggiungerlo. Poteva essere una festa per noi donne, un’occasione per trovare la nostra strada
senza accettare le regole, i metridivalutazione e gli stili imposti dagli uomini. Non ci siamo
riuscite.»
La scelta di non usare ossigeno supplementare, portatori d’alta quota e strumenti
satellitari la distingue da tutte le altre scalatrici. Come nasce?
«Io e Romano ci siamo formati sulle Alpi Giulie, montagne che per motivi storici sono
rimaste per anni nascoste e isolate. Abbiamo imparato un alpinismo leggero ed essenziale,
quello che abbiamo portato anche sugli Ottomila».
Le sua carriera, oltre che
la sua vita, è sempre stata
strettamente legata a quella
di suo marito. Cosa significa
salire in coppia?
«È importante perché nelle
spedizioni la parte alpinistica è
solo un lato del viaggio. Partire
Bolelli esordisce
contro i kazaki
Poi c’è Seppi
Nives Meroi in una delle sue imprese alpinistiche [web]
insieme ci permette di parlare
la stessa lingua, di unire le prospettive e di ampliare il quadro
generale».
Ha criticato il proliferare
di spedizioni «commerciali», che al costo di 60mila euro promettono di portarti in
cima all’Everest.
«Quello commerciale non è
ilmio senso dell’alpinismo perché l’ho sempre considerato
un’attività in cuimettere sé stessi, confrontarsi con le proprie
capacità e i propri limiti. La
montagna ti impone di esser
consapevole del rischio e ti insegna essere responsabile. Se ti
appoggi ad un’organizzazione
non hai possibilità di vivere l’esperienza in modo completo».
Ha sempre ritenuto più importante tornare a casa sana
e salva, anche a costo di rinunciare alla salita.
«L’alpinismo insegna l’arte
della fuga senza vergogna. Ti
impone la libertà di scegliere,
di valutare i rischi e decidere se
andare avanti o indietro, se azzardare o tornare un’altra volta».
Prossimo obiettivo?
«Chi lo sa, ci piacerebbe ripartire. Le spedizioni non sono
solo alpinismo, sono un viaggio. Chi non parte, va in crisi di
astinenza».
ASTANA Dopo la semifinale
persa dai campioni svizzeri Federer e Wawrinka nell’edizione 2014, la Coppa
Davis dell’Italia riparte
dal Kazakhstan. I sorteggi
di ieri hanno definito gli incontri del primo turno. Ad
Astana, toccherà a Simone Bolelli scendere in campo per primo contro il
n.150 del mondo Mikhail
Kukushkin (diretta Supertennis Tv, canale 64 del Digitale terrestre e 224 di
Sky, dalle sette di mattina
ora italiana). Il secondo
singolare, invece, vedrà in
campo Andrey Golubev e
Andreas Seppi. Sabato il
doppio (ore 9 italiane)
con Fabio Fognini che sfiderà, in coppia con Paolo
Lorenzi, Golubev e Aleksandr Nedovyesov. Il giorno dopo si affronteranno
Kukushkin e Seppi, mentre Golubev-Bolelli chiuderà il programma del
weekend.
32
__Venerdì 6 marzo 2015__
I CADAVERI SENZA NOME
Più di cento casi irrisolti
Il prefetto riapre le indagini
S. Garzillo a pagina 36
IL PIANO DEL COMUNE
I NUMERI DI IERI
::: 13 Borseggi
::: 30 Scippi
::: 2 Rapine
::: 48 Truffe
Immigrati alla Magneti Marelli
Rivolta a Sesto San Giovanni
::: 2 Furti in appartamenti e negozi
::: 11 Furti di autovetture
::: 6 Furti a bordo di autovetture
::: 11Arresti
R. Procaccini a pagina 39
Redazione cronaca: viale Majno 42, 20129 Milano; telefono 02.999666; fax 02.99966227; email: [email protected]. Pubblicità: SpeeD Società pubblicità editoriale e Digitale, Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 - 20090 Assago (Milano); tel. 02.57577.605/640
:::
Commento
Renzitroviisoldi
MonzasenzailGP
perdelasuastoria
::: NINO SUNSERI
■■■ Monza è il più antico circuito di For-
mula 1 in attività. Divide il primato con
Montecarlo. Le due piste hanno ospitato il
Campionato Mondiale fin dall’esordio nel
1950. Non è così per Silverstone visto che il
Gran Premio di Gran Bretagna ha cambiato spesso sede. Non vale nemmeno per
l’impianto belga di Spa-Francorchamps
perchè il circuito delle origini era lungo il
doppio dell’attuale. Dunque il Gran Premio d’Italia disputato a Monza è un patrimonio del Paese e come tale va conservato. E’ un pezzo della storia nazionale. L’altare di un rito che celebra l’eccellenza industriale. Perchè se è vero che Henry Ford ha
inventato “l’automobile” e altrettanto vero
che Ferrari, Alfa e Maserati hanno inventato “le automobili”. E Monza era il teatro
della loro bellezza e della loro velocità.
La pista conserva la memoria dell’automobilismo mondiale. Spesso di lutto perchè sangue e morte fanno parte integrante
di questa Storia. Alberto Ascari volato via
mentre provava un’auto non sua con casco e guanti che non gli appartenevano:
un segno del destino per un campione superstizioso. Von Trips volato tra la folla alla
Parabolica. Ed è su quella curva terribile e
leggendaria che fioriscono le lapidi: Jochen Rindt che, grazie al vantaggio accumulato, vince ugualmente il campionato
mondiale del 1970. Jarno Saarinen e Renzo Pasolini andati in cielo insieme alle loro
moto nel terribile 20 maggio 1973. Poche
centinaia di metri più avanti, la prima chicane è fatale a Ronnie Peterson, nel 1978.
Come sempre nella vita ai dolori si alternano i trionfi: Ludovico Scarfiotti, ultimo
italiano a vincere a Monza su Ferrari nel
1966. Poi la folla adorante sotto il podio di
Michel Schumacher e della sua Rossa.
Quanti altri santuari dello sport mondiale
possono sfogliare un album di ricordi così
intenso? Ecco perchè non è pensabile che
ci possa non essere più un Gran Premio
d’Italia se non a Monza. Sarebbe come Roma senza il Colosseo, Parigi privata della
Tour Eiffel. La pista di alta velocità andrebbe conservata e restaurata perchè non ha
paragoni. Monza è velocità, è ardimento, è
passione. Certo è anche soldi. Ma questi si
trovano. Si devono trovare perchè la Storia
non ha prezzo.
Gli amici della giunta arancione
I deliri della sinistra radical chic
su profughi e nomadi a Milano
Lella Costa:immigrati gentili,danno ilposto suitram.ESevergnini suirom in Centrale:basta mettere iportabagagli
Il retroscena: svolta al Pirellone
Fi e Ncd preparano il partito unico
■■■ IlPirellone in questi mesi sta facendo da incubatore
segreto a un progetto che potrebbe sfociare nella nascita
di un nuovo soggetto politico
di centrodestra, composto da
Forza Italia e Ncd sul modello
del Partito Popolare Europeo.
IL PIANO
LA BOCCIATURA
Maroni sulla sanità
«Pisapia ha deluso»
«Riforma entro l’estate» I Radicali lo mollano
FABIO RUBINI a pagina 34
servizio a pagina 34
di C. OSMETTI
a pagina 34
Il marchio dello shopping «borghese»
Vergelio fa un passo avanti e diventa bergamasco
::: MASSIMO DE ANGELIS
■■■ Un marchio storico milanese nel settore calza-
ture diventa bergamasco. Il patron dell’Atalanta,
Antonio Percassi, ha infatti annunciato di aver acquisito tutta l’attività commerciale, gli immobili, i
brand e l’organizzazione aziendale di “Vergelio”,
società leader nella vendita al dettaglio di scarpe di
alta gamma per uomo e donna. È una celebre griffe
fondata nel lontano 1939, mentre le sue numerose
boutique hanno sempre rappresentato un punto di
riferimento per la clientela borghese del capoluogo
lombardo, dai diciotto anni in su. Dieci i negozi che
si affacciano sulle principali vie dello shopping meneghino e due nel centro di Monza.
Grazie alla lunga e consolidata esperienza in ambito retail e nella gestione di fashion brand, il gruppo Percassi cerca ora di valorizzare e sviluppare ulteriormente la realtà “Vergelio” in Italia e all’estero,
oltre a sbarcare online con un modello evoluto di
commercio multicanale. Dopo la boutique in Montenapoleone, quelle in corso Vittorio Emanuele, via
Torino, corso Buenos Aires, via Vitruvio e corso Vercelli, frequentate da intere generazioni lombarde,
adesso il business guarda lontano puntando con
decisione sul web.
■■■ Quando la sinistra al
caviale si sveglia, esce dagli
appartamenti di design in
centro ed entra nel mondo
reale, sono guai. È successo con Lella Costa e Beppe
Severgnini. Lei, prima di
partecipare alla trasmissione Le Invasioni Barbariche
per contrastare il nazional
popolare Matteo Salvini,
ha preso una metro di troppo. Severgnini, di troppo,
ha fatto un viaggio colFrecciarossa. Con un risultato
sorprendente.
M. RAVALICO a pagina 35
34
CRONACA
__Venerdì 6 marzo 2015__
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Il retroscena
IL PROGETTO
Ncd e Fi pronti alla svolta:
partito unico in regione
come i Popolari europei
Solo 92 aziende
per i tirocinanti
pagati dal Comune
L’azzurro Sorte: mai così forti come quando eravamo «Pdl». E Maroni apre
alle alleanze tra Lega e Nuovo Centrodestra: «Replicabili in tutti i comuni»
::: FABIO RUBINI
■■■ Il calcolo è semplice da
fare: quando Forza Italia e
Nuovo centrodestra erano
unite nel Pdl, il loro era il gruppo regionale più forte. Con la
spaccatura del 2013 e con i
mesi passati ad insultarsi in
aula (per la gioia del Pd e delle
altre opposizioni) il loro peso
politico nelle trattative e sui lavori dell’aula si è notevolmente ridimensionato, a tutto vantaggio della Lega. L’alveo culturale-politico, però, è sempre stato lo stesso. Il tempo,
poi,ha diluito i dissapori(a volte personali) e fatto riemergere le vicinanze che non sono
mai venute meno.
Per questo da un po’di tempo il Pirellone sta facendo da
incubatore segreto a un progetto che potrebbe sfociare
nella nascita di un nuovo soggetto politico di centrodestra,
assai simile a quello che Aznar creò in Spagna a fine anni
’90 e che più in generale in Europa si chiama Partito Popolare Europeo. L’idea non è nuovissima, ma le spinte che la
stanno realizzando sì: «Salvini
ha deciso di trasformare un
partito autonomista in un partito di destra non più solo regionale ma nazionale - ragiona con Libero Alessandro Sorte, assessore ai trasporti di Regione Lombardia e gelminiano di ferro -. Salvini, sia chiaro, fa il suo mestiere e lo fa bene. Ora siamo noi che dobbiamo riprenderci quei commercianti, artigiani, imprenditori
che vogliono cambiare le cose
e farlo non urlando di uscire
dall’Europa, ma cambiandola
da dentro». Quindi l’ammissione che l’idea di fare fronte
comune è tuttaltro che un rumors: «Il dialogo tra Forza Italia e Ncd è aperto da tempo.
C’è la volontà di ridare una
rappresentanza politica a
quel popolo che alle ultime
elezioni è rimasto a casa». Sorte ha chiaro anche il come:
«Dando spazio ai territori e a
chilavora. Aigiovani dicentrodestra che ci sono e sono bravi. Non ai nominati...».
Anche dall’altra parte della
barricata, complice il rinnovato dialogo tra Berlusconi e Alfano in chiave nazionale, le
porte sembrano essere spalancate. La prima apertura l’ha
fatta giorni fa Raffaele Cattaneo, con un’intervista ad Affari Italiani nella quale parlava
di «radice comune» tra Fi e
Ncd. Ma ieri anche Luca Del
Gobbo, capogruppo neocentrista, ha ammesso che «sì,
qualcosa a palazzo si sta muovendo». Si tratta «di rendersi
conto che le cose che abbiamo in comune sono più di
quelle che ci hanno separato
in passato. Attenzione però,
non si tratta di fare un “Pdl
due”. No, qui si deve creare
una cosa nuova, magari sul
solco delPpe europeo che sappia coniugare la nostra tradizione moderata con le esigenze dei regionalismi e delle autonomie che per noi restano
imprescindibili. Per farlo, poi,
è logoco partire dalla Lombardia, che da sempre è palcoscenico di novità politiche e un
modello per il governo del
centrodestra».
Entrambi i partiti non parlano di «tempi» per la realizzazione dell’operazione. A livello locale ci si potrebbe arrivare entro le amministrative del
2016, quelle che porteranno,
tra gli altri, al rinnovo del Comune diMilano. A questo proposito sarebbe in fase di organizzazione un grande convegno, da tenersi a Milano a fine
maggio in piena Expo, su cibo
ed energia, con i loghi, e qui
sta il bello, di Forza Italia, Ncd
e Partito Popolare Europeo.
Questo in Lombardia. Per
una riunificazione ai più alti livelli, invece, la data potrebbe
essere spostata un po’ più in
la, alle Politiche del 2018.
A proposito di aperture, ieri
Roberto Maroni ne ha fatta
una molto grande ad Ncd, raccogliendo l’invito fatto su queste pagine dal consigliere Stefano Carugo, che lamentava
la chiusura della Lega sul territorio alle alleanze con Ncd. «Il
sistema di alleanze lombardo
è un modello che può funzionare anche fuori dalla Regione». Intervenendo dalla Bignardi alle Invasione Barbariche, invece, Salvini è parso
più lontano dalla possibile
candidatura a sindaco di Milano, ma come ha detto lui stesso in maniera sibillina: «alle
elezioni manca ancora più di
un anno...».
Nessuno li vuole. Per i mille tirocinanti pagati dal
Comune per il reinserimento al lavoro il 2015 potrebbe essere un anno poco fortunato. Su 1192 imprese contattate da Palazzo Marino, infatti, hanno
risposto soltanto in 92. Si
tratta per lo più di disoccupati socialmente svantaggiati, ex detenuti o donne
post-maternità italiani,
ma anche stranieri. La poca disponibilità delle imprese ad accogliere l’invito del Comune di Milano
è emersa ieri nel corso del
Forum delle Politiche sociali. «Alle imprese chiedo: ci state o no a far sì che
un percorso di apprendimento del lavoro sia fatto
anche su soggetti fragili?
Riusciamo a stringere tra
noi un patto sul riscatto sociale?», ha detto l’assessore alle Politiche sociali
Pierfrancesco Majorino.
«Noi», rivolgendosi alle
imprese, «siamo pronti a
mettere le risorse ma abbiamo bisogno di chi offra
opportunità di lavoro come sostegno al reddito e
promozione della persona fragile e svantaggiata
nella ricerca dell’occupazione». A coordinare domanda e offerte è il Celav,
Centro per la mediazione
al lavoro. Ogni lavoratore
può fare al massimo 12
mesi di tirocinio, che è
gratuito per le aziende.
Maggioranza a pezzi
I Radicali mollano Pisapia: «Ci ha deluso»
Cappato: l’abbiamo sostenuto fin dall’inizio ma non ha cambiato nulla. E Gallera (Fi) lancia l’amo: li accogliamo noi
LA GIUNTA ACCELERA
Via entro l’estate
alla riforma sanitaria
Una conferenza stampa per fissare i termini della «madre di tutte le riforme» quella della Sanità
lombarda. Così Roberto Maroni
(che si è presentato con gli assessori Mantovani e Cantù e con tutti i capigruppo di centrodestra, a
testimoniare l’unità della maggioranza anche su questo tema)
ha spiegato che «al massimo entro luglio ci sarà l’approvazione
della riforma», in modo che «dopo un periodo transitorio le nuove norme possano entrare in vigore a pieno regime all’inizio del
prossimo anno». «Abbiamo discusso, verificato, valutato le diverse proposte che sono all’ordine del giorno della commissione
Sanità, che resta comunque la sede deputata alla discussione - ha
spiegato Maroni - e abbiamo
concordato che la maggioranza
lavorerà in commissione per trovare una proposta comune, unitaria, con l’ambizione di coinvolgere anche le opposizioni». La
sfida è lanciata.
::: CLAUDIA OSMETTI
■■■ Pisapia non è la persona giusta.
Marco Cappato, consigliere comunale
radicale per ilGruppo Federalista Europeo, non ha dubbi: l’attuale sindaco di
Milano è stata una delusione. A tirare
le somme sull’operato del primo cittadino arancione, insomma, c’è da rimaner scontenti. Un po’ da tutte le parti.
«Pisapia non è la persona che si può
candidare per la trasformazione della
città», commenta Cappato. «Non l’ha
fatto durante il suo primo mandato,
non vedo come possa farlo in un secondo: dovrebbe promettere ciò che non è
riuscito a portare avanti in questi anni».
La logica è schiacciante. E dire che i
radicali avevano dato fiducia alla svolta
arancione sotto la Madùnina. Già, perché - sebbene non in coalizione - avevano appoggiato e sostenuto Pisapia fin
dal2011.«Gli abbiamo dato fiducia perché poteva rappresentare un'alternativa», ammette Cappato, «ma alla fine
lui ha scelto di non scardinare gli assetti esistenti». Una delusione, appunto.
Intendiamoci «Pisapia ha fatto una seria e degna opera di amministrazione,
sul piano politico ha sostenuto battaglie che abbiamo condiviso», ma per il
resto «ha preferito imporre la sua visione». Esempio: dei 5 referendum di Milanosimuove non è stato in grado di
portarne avanti mezzo. Così, per lui, le
“
■ Pisapia non è la
persona che si può
candidare per la
trasformazione della
città. Non l’ha fatto
durante il suo primo
mandato, non vedo
come possa farlo in un
secondo.
MARCO CAPPATO
critiche adesso piovono anche da casa
radicale.
E non sono poche. Cappato ne snocciola diverse: l’assetto delle partecipate,tanto per dirne una, è rimasto lo stesso dell’era Moratti. Ad allargare il discorso, poi,le cose si complicano: quell’innovazione e quel cambiamento tanto sbandierati all’epoca dei palloncini
arancioni in Piazza Duomo proprio
non sisono visti.Così altri temi scottanti: la vendita di Sea, le vie d’acqua, il
prolungamento dell’Area C,la riapertura dei Navigli, tutte questioni che, a sen-
tire il consigliere radicale, Pisapia sta facendo adesso, fuori tempo massimo,
quando oramai il suo mandato è agli
sgoccioli. «Il quadro complessivo è
quello di un conservatore e di un amministratore, niente di più».
Intendiamoci, quelle di Cappato sono tutte valutazioni personali. Niente a
che vedere col calcolo politico. Però
hanno sollevato qualche sussulto nel
centrodestra. Quella del consigliere radicale è una «disponibilità positiva fondamentale per costruire un’ampia coalizione in vista delle elezioni amministrative del 2016», commenta Guido
Gallera, coordinatore cittadino di Forza Italia, che non ha remore a dirsi
«pronto a ragionare su liberalizzazioni,
privatizzazioni e semplificazione della
macchina amministrative, tutti temi su
cui io e Cappato abbiamo sempre avuto una buona sintonia».
Porte aperte per i radicali tra gli azzurri di Palazzo Marino? È presto per
dirlo: «Il nostro metodo è sempre stato
quello di fare le cose con chi ci sta a
farle» risponde Cappato. «Sicuramente una coalizione che punta il dito contro l’immigrato ad ogni occasione non
ci interessa». E aggiunge: «Come radicalinon sappiamo se ci saranno le condizioni democratiche minime per presentarci alle elezioni, tra l’altro». Insomma, bisogna aspettare il 2016. Quel che
è certo è che per Pisapia la strada è sempre più in salita.
CRONACA
__Venerdì 6 marzo 2015__
35
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Gli amici della giunta arancione
La sinistra chic che delira su immigrati e rom
Lella Costa: solo gli stranieri cedono il posto sui tram. E Severgnini sulla Centrale invasa da scippatori: basta mettere i portabagagli
“
::: MICHELA RAVALICO
■■■ Quando la sinistra al ca-
viale si sveglia, esce dagli appartamenti di design in centro
ed entra nel mondo reale, sono guai. È successo con Lella
Costa, la nota attrice di teatro,
e Beppe Severgnini, altrettanto noto giornalista del Corriere
della Sera. Lei, prima di partecipare alla trasmissione Le Invasioni Barbariche
per contrastare il nazionalpopolare Matteo Salvini, ha preso
una metropolitana
ditroppo.Mentre Severgnini, di troppo,
ha fatto un viaggio
col Freccia Rossa.
Risultato: la Costa, in collegamento
mercoledì sera da
Aosta con lo studio
di Daria Bignardi,
ne ha sparata una
che ha fatto drizzare
i capelli in testa non
solo a Salvini, ma anchea una buona parte delpubblico su Internet. «Io che leggo
molto,più dei due libri che lei dichiara,
guardo molta televisione, anche quella
trash, e viaggio in
metropolitana (forse prendiamo linee
diverse), le assicuro
che gli extracomunitari sono gli unici ad alzarsi
per far sedere le persone anziane».
Non aveva quasi finito la frase, che dallo studio il segretario del Carroccio esclamava in
milanese «Ossignur d’amur
aces» mentre la conduttrice
Daria Bignardi, che a quanto
pare non si sentiva di fronteggiare l’astro nascente della destra italiana da sola, mormorava «beh, però in questo ha ragione, gli stranieri spesso si alzano». Il giovane segretario
del Carroccio non ha perso le
staffe e si è limitato a replicare:
«Chi lascia il posto agli anziani
in tram è semplicemente una
persona educata». E poi ha aggiunto «Il razzismo è figlio proprio di idee come quella appena espressa da Lella Costa.
Chi fa finta che va bene accogliere tutti e dire che tutti hanno diritti. É così che prolifera
l’odio tra le persone più deboli».
Sul web i commenti ironici
contro l’attrice nota per le battaglie femministe si sprecavano.«A Lella Costa bisognerebbe dire che in metro a Milano
gli extracomunitari rubano
borsellini, non cedono seggiolini» scriveva in diretta su Twitter Stefania Di Felice. «Secondo Lella Costa in metro gli unici a cedere il posto sono gli extracomunitari. E gli italiani
che fanno, borseggi?» twittava
un altro utente. «Lella Costa
ha superato ilridicolo con questa cavolata politically correct.
Doveroso l’ussignur di Salvini» insisteva un'altra. Soltanto
uno, ha cinguettato, «io vivo
nel mondo di Lella Costa invece».
■ Gli extracomunitari sono gli
unici ad alzarsi per far sedere le
persone anziane
LELLA COSTA
■ Trenitalia dovrebbe introdurre
i portabagagli per evitare i furti
BEPPE SEVERGNINI
Un mondo che sembra proprio lo stesso di Beppe Severgnini. L’opinionista del Corsera, che ovunque vada e ovunque scriva non si trattiene mai
dal raccontare episodi di vita
vissuta (come se il baricentro
BON TON
In alto a sinistra i rom che quotidianamente
assediano la Stazione Centrale a caccia di bottini
e a danno di viaggiatori e turisti. A destra i
profughi che sugli autobus “cedono” il posto [Ftg]
del mondo girasse attorno al
suo ego),ha scritto ieri un resoconto del suo ultimo viaggio
in treno. In particolare ha prodotto una cronaca puntuale
del suo ingresso in stazione
centrale a Milano, dove bor-
L’ex presidente del consiglio provinciale
«Quasi quasi faccio perdere Giuliano»
Roberto Caputo: «Sarò l’outsider della sinistra. Ho già l’associazione “Bella Milano”. Basta trasformarla in lista»
::: GIANLUCA VENEZIANI
■■■ Li chiamano ordini di scuderia.
Nel 2010 Roberto Caputo, 63 anni, esponente Pd, già socialista e presidente del
Consiglio provinciale di Milano, ritirò all’ultimo la sua candidatura alle primarie
del centrosinistra per Palazzo Marino,
dopo aver ricevuto un “invito” a convergere sul nome di Stefano Boeri. Oggi invece non si tirerebbe indietro, anzi è
pronto a partecipare alla competizione
interna al centrosinistra nelle vesti di outsider. Con la possibilità di sottrarre, grazie ai voti di una lista civica, non pochi
consensi all’attuale sindaco di Milano.
Caputo, allora per il 2016 ha già deciso? Scenderà di nuovo in campo?
«Mi piacerebbe mettere a disposizione la mia esperienza più che ventennale
in vista delle primarie. A tal proposito,
sto lavorando a un progetto civico che
darà vita a un’associazione chiamata
“Bella Milano”. E chissà che non diventi
una lista elettorale».
Lei però al momento è un membro
del Pd. Ne farà ancora parte?
«Sono molto amareggiato da quello
che il Pd non è diventato: è rimasto un
partito diviso a metà tra ex democristiani ed ex comunisti, senza una vera anima riformista. A Milano, poi, il partito si
sta incartando in polemiche sterili, co- centrosinistra, secondo lei, dovrebbe
me quelle tra l’assessore Majorino e il scommettere ancora su Pisapia?
segretario regionale Alfieri, sulle allean«Il sindaco al momento potrebbe
ze. Diciamo che al momento mi sento a spuntarla, ma solo perché nessun comdisagio nelle sue file».
petitor è ancora venuto allo scoperto.
Dovesse uscirne, guarderebbe an- Non è escluso però che alla fine si scelga
che al centrodestra, come pare dimo- una candidatura a sorpresa:gente delcastrare la sua partecipazione agli in- libro di Livia Pomodoro o Ferruccio De
contri di “Milano MeriBortoli».
ta”, il comitato creato
Dovesse essere invedal forzista Giulio Gallece Pisapia il prescelto,
ra?
lei lo sosterrebbe?
«Sono aperto a confron«Dovrei prima vedere il
tarmi con persone libere,
programma. Di sicuro,
in maniera molto laica.
l’attuale sindaco non ha riGallera ha avuto il coragspettato due questioni
gio dimettere insieme perpresenti nel vecchio prosone esterne a Forza Itagramma: la sistemazione
lia. Anche se non credo
delle periferie e il rilancio
che alla fine sarà lui il nodi Milano come città meme su cui convergerà il Roberto Caputo [Ftg]
tropolitana. Nei quartieri
centrodestra».
periferici la situazione è
Ah no? E a chi pensa?
esplosiva, tra degrado e insicurezza, e bi«Se il centrodestra vuole recuperare il sognerebbe essere molto più energici,
consenso dei moderati, dovrebbe pesca- ad esempio abbattendo le case popolari
re dalla società civile, puntando su nomi fatiscenti e occupate abusivamente. Ricome quello di Stefano Dambruoso. Di- guardo all’area metropolitana, Pisapia
ca no invece alla candidatura di Salvini: non fa che lamentarsi, dicendo quanto
ai milanesi non piacciono le posizioni non funzioni questo modello. Sidimentitroppo radicali e lui sarebbe destinato al- ca però che lui è stato tra quelli che hanla sconfitta».
no accettato senza se e senza ma il diseA proposito di probabili perdenti, il gno di legge Delrio».
seggiatori e finti portabagagli
assediano turisti e ignari viaggiatori. La firma di via Solferino,che ammette «si tratta quasi sempre di rom» e precisa
«non è un pregiudizio, ne un
giudizio: è un fatto» (sia mai,
se non precisasse, che venga
iscritto all’elenco dei giornalisti che discriminano i rom come succede ogni anno a Libero), propone una soluzione «rivoluzionaria» e sorprendente contro
furti e scippi. «Invece delle guardie,Trenitalia dovrebbe introdurre iportabagagli. Così il problema
dei furti si evita». «È
un lavoro umile ma
dignitoso - aggiunge
il giornalista col cuore interista e la passione per gli Stati
Uniti - è stato il mestiere d’ingresso in
molte società e resta
insostituibile.Le valigiepesano,e non tutti sono in grado di
spingere due monoliti con le rotelle su e
giù per la Stazione
Centrale». Come
non pensarci prima:
la soluzione alla criminalità in Stazione
centrale,dove tra pochi mesi arriverà il
mondo in coincidenza con Expo, passa
dalla presenza, o meno, dei
portaborse regolari. Nei mezzanini del metrò, invece, dove
se si vuole acquistare un biglietto alle macchinette si rischia l’assedio sempre da parte dei soliti borseggiatori rom,
a chi ci si deve rivolgere? Allo
Spirito Santo?
Tornando a Lella Costa, se
si vuole spezzare una lancia a
suo favore, va detto che non
ha mai nascosto le proprie
simpatie politiche. «Ti spiace
che Salvini non si candidi sindaco di Milano?» le ha domandato tra l’altro Daria Bignardi.
«No, ma tanto non lo voterei».
Risposta scontata, visto che è
ben nota la simpatia dell’attrice per l’attuale amministrazione e il sindaco Giuliano Pisapia. In questi primi 4 anni di
giunta arancione Lella Costa è
stata sempre presente nel posto giusto al momento giusto.
Era sul palco in piazza Duomo, con il collega Paolo Rossi,
Gino Strada di Emergency e
tanti altri personaggi pubblici
del mondo della sinistra, per
festeggiare il trionfo di Pisapia
a Milano dopo 20 diLega e Forza Italia. Non si è tirata indietro neppure quando il collettivo Macao occupò la Torre Galfa: «Bravo sindaco che sei andato a parlare a quei ragazzi,
un’esperienza forte, un richiamo a valori e progetti espressi
dalla campagna elettorale un
anno fa e a quel vento che ha
davvero cambiato la città e
l’ha resa finalmente nostra» dichiarò in un impeto di populismo radical chic. Quando si
tratta di salotti, i salottieri sanno sempre dove e con chi andare.
36
CRONACA
__Venerdì 6 marzo 2015__
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La truffa
LA PROPOSTA DI CONFCOMMERCIO PER VIALE TUNISIA
Telecamera nella camicia:
patente telecomandata
per gli extracomunitari
«Un parcheggio
sulla pista ciclabile»
«La pista ciclabile più inutile di Milano». Così Simonpaolo Buongiardino, presidente di Confcommercio Milano, ha
definito la pista di viale
Tunisia, da sempre sotto
accusa per i costi, gli incidenti e i ritardi nei lavori.
Di qui la proposta: farne
«una zona di sosta per residenti e commercianti».
■■■ Microcamere nascoste nei bottoni
Delitti insoluti e morti naturali
In Lombardia 102 casi irrisolti
Il prefetto riapre le indagini
Saranno comparati resti umani e sparizioni dipersone. Viaggio nellaboratorio che risolve i misteri
::: SALVATORE GARZILLO
■■■ In Lombardia ci sono 102 cadaveri che non hanno ancora
un’identità. Alcuni sono cold case,
omicidi irrisolti, altri sono morti accidentali o naturali per lo più disenzatetto senza documenti. Al 31 dicembre scorso erano 48 i cadaveri
sconosciuti nella sola provincia di
Milano. A fornire i dati è la Prefettura che oggi firmerà un protocollo
per «favorire l’identificazione dei
corpi e resti umani senza identità,
compresi quelli per i quali non è
ravvisata, nell’immediato, una ipo-
tesi di reato». Dal 1995 esiste a Milano il Labanof, il Laboratorio di antropologia e odontologia forense
dell’università che si occupa di analizzare icadaveri, catalogarli e tentare di trovare la loro identità. L’equipe è in grado di recuperare resti, effettuare sopralluoghi complessi, costruire il profilo biologico di sconosciuti con la ricostruzione facciale,
studiare causa e motivo della morte di corpi scheletrizzati, carbonizzati o decomposti (anche attraverso tecniche di ricostruzioni dinamiche in 3D). Sul sito del Laboratorio
c’è una sezione chiamata “cadaveri
senza nome”, un lungo elenco di
volti (reali o ricostruiti) a cui manca
ancora un nome. Cliccando sulla
foto si apre una scheda con indicazioni su data e luogo del ritrovamento, le caratteristiche fisiche e
dell’abbigliamento, perfino lo schema dell’impronta dentaria. L’ultimo della lista,per esempio, è un uomo di 50-70 anni trovato il 17 gennaio 2012 in via Ripa diPorta Ticinese 5, ha i «capelli brizzolati, mossi,
lunghezza medio-corta, con stempiatura», gli «occhiali da vista con
montatura acetato nero con scritta
bianca hand made in Italy», gli «in-
cisivi centrali superiori ruotati con
tartaro diffuso». Tanti piccoli dettagli che formano un puzzle che molte volte resta insoluto per anni, in
qualche caso per sempre.
Da qui la necessità di un protocollo che possa accelerare i tempi.
«Lo scambio informativo fra le componenti interessate,che sarà assicurato dall’apposito gruppo di lavoro
- spiega la Prefettura - consentirà il
confronto tra i dati significativi delle persone scomparse con quelli
dei corpi senza identità, da lungo
tempo giacenti nelle celle frigorifero o nei cimiteri».
della camicia e auricolari quasi invisibili.
Erano i trucchi con cui due truffatori riuscivano a garantire il successo nella prova
scritta della patente ai loro clienti,tutti stranieri ed extracomunitari che non parlavano l’italiano. La telecamera serviva per
guardare a distanza le domande, l’auricolare per suggerire le risposte esatte. Il servizio costava tremila euro ma escludeva matematicamente la possibilità di essere bocciati. Una bella seccatura per chi ha bisogno della patente per poter sperare di trovare un lavoro.
La coppia era formata da un egiziano di
30 anni con precedenti specifici e un pakistano di 23, il tecnico del duo, l’addetto
all’attrezzatura e alla comunicazione dall’esterno. Li hanno scoperti martedì scorso gli agenti del commissariato Bonola a
poca distanza dalla motorizzazione di via
Cilea. Il dirigente del commissariato Giuseppe Petralito passava di lì per caso quando ha notato i due che armeggiavano con
la strumentazione all’interno della propria auto. Per qualche minuto ha temuto
si trattasse di attentatori, ma quando i suoi
uomini sono arrivati per una perquisizione più approfondita hanno scoperto che
erano soltanto truffatori in contatto con
un cliente che in quel momento stava svolgendo l’esame: un egiziano di 26 anni che
all’uscita si è trovato di fronte i poliziotti e
che è stato denunciato assieme ai suoi
complici.
Nelle tasche dei truffatori c’erano 4.350
euro,soldi che secondo gli investigatorisono solo una piccola parte dei guadagni
che riuscivano a ottenere con lo stratagemma hi-tech. Non sarà facile scoprire il numero dei loro clienti ma è quasi sicuro che
riuscivano a suggerire le risposte ad almeno una persona al giorno.
S. GAR.
__Venerdì 6 marzo 2015__
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38
CRONACA
__Venerdì 6 marzo 2015__
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Chiusura al traffico: Viale Lodovico
Scarampo: rallentamenti causa lavori stradali
per M5 secondo tratto. Termine previsto per
il l’inizio del 2015. Alzaia Naviglio Grande
(tratto da via Valenza al civico 98): chiusura
al traffico della strada nell'ambito dei lavori
Expo 2015. Termine dei lavori previsto: 31
marzo 2015. Via Cristina Belgioioso e via
G.B. Grassi - Lavori Expo 2015: chiusura al
traffico (definitiva) di via Cristina Belgioioso,
con deviazione di tutto il traffico veicolare in
entrata e uscita da Milano sulla Strada
Statale n° 233 "Varesina”. Via Ponte
Vecchio: all'altezza di Piazza dei Piccoli
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Milano «capitale amorale»
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Melbourne
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14.10-22.30
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Shaun, Vita da Pecora - Il Film
Selma - La strada per la libertà
17.00
18.45-21.15
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Nessuno si salva da solo
Vizio di forma
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DUCALE MULTISALA
15.30-17.50-20.20-22.30
15.00-17.05-19.50-22.30
15.30-17.50-20.20-22.30
15.00-17.30-20.00-22.30
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ELISEO MULTISALA
Spongebob - Fuori dall’acqua
Cinquanta sfumature di grigio
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15.20-17.20
19.30
22.00
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Patria
Selma - La strada per la libertà
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15.30-17.30-19.30-21.30
15.30-18.15-21.00
15.00-17.00-19.15-21.30
14.50-19.20
17.00-21.30
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Whiplash
15.30-17.45-22.30
Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza
17.45-20.15-22.30
15.30
17.15
22.00
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Focus - Niente è come sembra
Spongebob - Fuori dall’acqua
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Nessuno si salva da solo
Cinquanta sfumature di grigio
Nessuno si salva da solo
Selma - La strada per la libertà
Mune - Il guardiano della luna
Noi e la Giulia
Shaun, Vita da Pecora - Il Film
Mortdecai
Automata
Selma - La strada per la libertà
Le leggi del desiderio
Kingsman - Secret Service
Nessuno si salva da solo
ORFEO MULTISALA
12.00-14.30-17.00-19.30-22.00
12.00-14.30-17.00-19.20
12.10-14.35-17.00-19.25-22.15
19.25-21.50
13.00-16.00-19.00-22.00
12.00-14.25-17.00
21.45
12.00
14.05-16.40-19.15-21.50
11.50-14.00
16.50-19.25-22.10
13.30
16.20
19.35-22.10
13.30-16.20-19.20-22.15
20.40
VIALE CONI ZUGNA, 50 - TEL. 0289403039
Spongebob - Fuori dall’acqua
Spongebob - Fuori dall’acqua (3D)
Non sposate le mie figlie!
Kingsman - Secret Service
Focus - Niente è come sembra
PALESTRINA
14.45-16.40
18.35
20.30-22.30
15.00-17.30-20.00-22.30
15.15-17.40-20.05-22.30
VIA PALESTRINA, 7 - TEL. 0287241925
La teoria del tutto
The Repairman
Dancing with Maria
PLINIUS MULTISALA
16.00
18.15-21.30
20.00
VIALE ABRUZZI, 28/30 - TEL. 0229531103
Focus - Niente è come sembra
Birdman
Spongebob - Fuori dall’acqua
Cinquanta sfumature di grigio
Kingsman - Secret Service
Nessuno si salva da solo
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Superfast & Superfurious
Mortdecai
UCI CINEMAS BICOCCA
PIAZZA NAPOLI 27 - TEL. 199208002
Nessuno si salva da solo
Vizio di forma
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Black Or White
Noi e la Giulia
CORSO VERCELLI 18 - TEL. 0248008908
VIA SAVONA, 57 - TEL. 0248951802
GALL. DE CRISTOFORIS 3 - TEL. 02780390
Birdman
Timbuktu
The Search
Black Or White
Whiplash
Vizio di forma
15.00-17.30-20.00
14.45-17.20-19.55-22.30
15.00-20.00-22.30
15-17.30-20.20-22.30
15.30-17.50-20.10-22.30
15-17-19.30
21.15
15-17.30-20-22.30
15.30-17.50-20.10-22.30
15
17.30-22.30
20.30
VIALE SARCA, 336 - TEL. 892960
Birdman
Selma - La strada per la libertà
Spongebob - Fuori dall’acqua
Superfast & Superfurious
Focus - Niente è come sembra
Cinquanta sfumature di grigio
Noi e la Giulia
Cinquanta sfumature di grigio
The Search
14.35-17.10-19.50-22.35
22.10
15.10-17.30-19.50
15.15-17.40-20.10-22.40
14.00-16.30-19.00-21.30-00.05
14.10-17.00-19.45-22.35
14.30-17.10-19.55-22.30
00.25
15.30-18.30-21.30
Nessuno si salva da solo
Superfast & Superfurious
Automata
Non sposate le mie figlie!
American Sniper
Spongebob - Fuori dall’acqua
Le leggi del desiderio
Notte al museo 3 - Il segreto del faraone
Vizio di forma
Automata
Kingsman - Secret Service
Shaun, Vita da Pecora - Il Film
Black Or White
Mortdecai
Cinquanta sfumature di grigio
Kingsman - Secret Service
Focus - Niente è come sembra
Il settimo figlio
Mune - Il guardiano della luna
UCI CINEMAS CERTOSA
14.55-17.25-19.55-22.25
00.45
00.40
15.10-17.35-20.05-22.25
19.00-22.00
14.20-16.40
19.50
14.45-17.20
22.20
21.30
00.01
14.10-16.15-18.25
14.15-17.00-19.50-22.30
14.50-17.20-20.00-22.35
15.30-18.30-21.30
16.15-19.30-22.35
15.00-17.30-20.00-22.40
17.30-19.50-22.20
15.15
VIA STEPHENSON, 29 - TEL. 892960
Noi e la Giulia
Kingsman - Secret Service
Superfast & Superfurious
Focus - Niente è come sembra
Spongebob - Fuori dall’acqua
Kingsman - Secret Service
Superfast & Superfurious
Nessuno si salva da solo
Notte al museo 3 - Il segreto del faraone
Birdman
Focus - Niente è come sembra
Spongebob - Fuori dall’acqua
Cinquanta sfumature di grigio
Birdman
Mortdecai
Nessuno si salva da solo
SPAZIO OBERDAN CINETECA ITALIA
17.15-19.50-22.25
19.35-22.30
17.00
19.50-22.25
17.25
17.00
20.00-22.30
19.45-22.15
17.10
22.20
17.25
20.00
17.00-19.50-22.40
19.40
22.20
17.15
Nightwatching
Difret - il coraggio per cambiare
Goltzius and the Pelican Company
16.30
19.00
21.15
HINTERLAND
ASSAGO
Birdman
Cinquanta sfumature di grigio
Kingsman - Secret Service
Superfast & Superfurious
Focus - Niente è come sembra
Nessuno si salva da solo
Non sposate le mie figlie!
Superfast & Superfurious
Cinquanta sfumature di grigio
Spongebob - Fuori dall’acqua
Kingsman - Secret Service
Superfast & Superfurious
Noi e la Giulia
Il settimo figlio
Notte al museo 3 - Il segreto del faraone
Selma - La strada per la libertà
Mortdecai
Focus - Niente è come sembra
p.za Clotilde, 1; p.za Cinque Giornate, 6; c.so S. Gottardo, 1; v.le Zara, 38;
v. R. Di Lauria, 22.
Aperte 24h: Via Boccaccio, 26; V.le Famagosta, 36; Stazione Garibaldi (P.za S,
Freud); p.le Stazione Porta Genova 5/3 ang. via Vigevano 45; v.le Lucania,
6; Corso Magenta, 96; v.le Testi, 90
UCI CINEMAS FIORI
22.35
17.00-19.50
17.10-22.30
20.10
00.15
17.00-19.30-21.55
17.00-19.15-21.30
23.40
22.15
17.25-19.50
19.40
17.20-22.30
17.10-19.50-22.25
22.25
17.20
19.45
17.20-19.50-22.25
17.30-20.00-22.30
Pirandello in scena
al Teatro Oscar
EVENTO Presso il Mercedes-Benz Center Milano, domani, aprirà la
mostra gratuita e interattiva « Missione futuro»
con workshop dedicati
ai bambini dagli 8 agli
11 anni. L’esposizione
permette ai bambini e
ai visitatori di confrontarsi in modalità interattiva con argomenti come l’elettromobilità, il
collegamento in rete,
con la possibilità di sperimentare dal vivo e imparare divertendosi. Al
centro della mostra ci
sarà un concept rivoluzionario: la MercedesBenz BIOME, un prototipo di origine organica,
ispirato alla natura. La
mostra è gratuita ed è
aperta dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 19 e
il sabato dalle 9 alle
18.30.
Domani, via Gallarate 450
Ingresso libero
BELLINZAGO LOMBARDO
C.C. LA CORTE LOMBARDA - TEL. 02954164445
Notte al museo 3 - Il segreto del faraone
Birdman
Superfast & Superfurious
Il settimo figlio
Shaun, Vita da Pecora - Il Film
Spongebob - Fuori dall’acqua
Kingsman - Secret Service
Cinquanta sfumature di grigio
Vizio di forma
Focus - Niente è come sembra
The Search
Nessuno si salva da solo
Noi e la Giulia
ARCADIA
17.25
19.40-22.20
17.45-20.35-22.50
19.55-22.40
17.05
17.30-20.30
17.10-20.00-22.50
17.00-19.50-22.35
22.15
17.40-20.10-22.30
17.50-21.00
17.20-19.45-22.10
17.15-20.05-22.45
CERRO MAGGIORE THE SPACE CERRO MAGGIORE
VIA TURATI, 62 - TEL. 892111
Spongebob - Fuori dall’acqua
Automata
Nessuno si salva da solo
Non sposate le mie figlie!
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Focus - Niente è come sembra
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Mune - Il guardiano della luna
Focus - Niente è come sembra
Selma - La strada per la libertà
Cinquanta sfumature di grigio
MELZO
14.05-16.30-18.50
14.25-17.00
15.00-17.30-20.00-22.30
19.35-21.55
14.30-17.30-20.30
14.35-17.00-19.25-21.50-0.45
14.20-17.10
22.25
15.30
21.15-0.05
19.40
14.20-16.40
22.15-0.45
19.00-21.45-0.30
14.15-16.45-19.15-21.50-0.25
14.40-17.10-19.40-22.10-0.40
15.10-17.25
20.00-22.30
23.30
18.55-21.50-0.15
ARCADIA MULTIPLEX
VIA MARTIRI DELLA LIBERTA` - TEL. 0295416444
VIALE VITTORIO VENETO 2 - TEL. 0277406300
VIALE MILANOFIORI - TEL. 892960
Turno notturno
(dalle ore 21 alle ore 8,30)
Un tuffo nel futuro
alla Mercedes-Benz
MUSICA Oggi, alle 21, al
Take Away Bistrot di via
San Marco 33, il latinbluesman Tony Girani,
presenterà il suo nuovo
progetto musicale. L’artista pavese, dopo essersi esibito in tre differenti
date a Cuba, nel mese
di febbraio, ora approda a Milano con una
ventata di novità. Nel
corso della serata verrano presentati brani inediti del musicista e dei
suoi maestri. Suonerà
cover delle canzoni di
Bob Marley, Eric Clapton, passando da John
Mayer, Hendrix ma anche Santana e Jarabe de
Palo. Sarà possibile cenare in un’atmosfera
magica. Un mix di emozioni che partono dalle
terre del blues con un
sapore esotico, caraibico.
Oggi, via San Marco 33,
Take Away Bistrot
Mi capita raramente di fare shopping a
Milano. Ma quello che mi ha colpito
negli ultimi mesi è la grande indifferenza, che a tratti sfocia in scortesia, di alcune commesse. Entri nei negozi e a malapena alzano lo sguardo.Se poi hai l’ardire di chiedere informazioni su un capo di abbigliamento o sulprezzo divendita ti rispondono due parole stentate.
Capisco che non è piacevole avere a
che fare con un’anziana signora come
me. E che le commesse passano ore e
ore a tenere a bada clienti sempre insoddisfatti.Ma c’è modo e modo di rapportarsi alle persone.
Ho viaggiato un po’ nella mia vita. Sono stata a Londra e poi a Parigi. E ricordo, come fosse ieri, che ogni volta che
entravo in un negozio ricevevo una bellissima accolgienza. La signorina di turno mi veniva incontro e dopo avermi
rivolto il più straordinario dei sorrisi mi
domandava con grande cortesia in cosa potesse servirmi. Non spiaccicavo
una parola di inglese ma non ho mai
percepito insofferenza o fastidio. Forse
una città come Milano dovrebbe investire di più sulla buona educazione.
Augista Poli
Milano
MILANO
Turno diurno
I CENTRO v. Orefici, 2; v. San Calimero, 1; c.so Garibaldi, 49; v. San
Vittore, 12. I NORD v.le Certosa, 121; v. Murat, 5; v.le Affori, 10; v. Palanzone, 33; v. E. De Marchi, 45; v. Fabio Filzi, 10. I SUD v.le Lucania, 10;
v. Val di Sole, 22; c.so San Gottardo, 1; v.le Famagosta, 36. I EST c.so Buenos Aires, 39; v.le Monza, 177; v. E. Lussu, 1; V. Denti, 2; v. Casoretto, 37; v.
Nino Bixio, 1; v. Amadeo, 40; v. Cadore, 29; v. Toscolano, 1. I OVEST p.za
Bolivar, 11; v. Giambellino, 131; v. delle Forze Armate, 212; v. Rembrandt,
22; v. E. Kant, 8; v. Silva, 39; v. Pier della Francesca, 3.
Martiri sarà chiusa la traffico, per consentire
l'esecuzione di lavori stradali di riqualificazione. Termine lavori previsto: 12 aprile
2015. Via Carissimi: in prossimità del civico
12, sarà chiusa al traffico veicolare in
entrambe le direzioni. Termine dei lavori
previsto: 2 aprile 2015. Traffico difficoltoso
in: Via Gallarate, Molino Dorino: traffico
difficoltoso verso Pero e Tang. Ovest, per
modifica della viabilità, ambito lavori Expo
2015. Via Varesina: traffico intenso, in
entrambi i sensi di marcia, per lavori di
costruzione pista ciclabile. Termine lavori
previsto: 31 marzo 2015.
Il bluesman Girani
in concerto
Una città poco cortese
«Possiamo solo vincere, Milano è tornata
ad essere la capitale morale dell’Italia».
Così diceva Pisapia al Centro di Aggregazione multifunzionale poco prima del voto nel 2011. Comprendo che il sindaco
possa avere vuoti di memoria, ma chi gli
sta intorno? La giunta comunale si è mai
scomodata per vedere con i propri occhi
come sono ridotti i quartieri della città?
La città viene definita «capitale morale»,
ma io la ritengo una metropoli in preda
alla paura. Perché ogni giorno dobbiamo
subire soprusi o violenze? Mi chiedo dovre andremo a finire.
(dalle ore 8,30 alle ore 21,00)
::: appuntamenti
Le lettere via e-mail vanno inviate a: [email protected]
Via posta vanno indirizzate a: LiberoMilano - viale L. Majno 42, 20129 Milano.
GIUNTA SMEMORATA
Farmacie
Nessuno si salva da solo
Spongebob - Fuori dall’acqua
Cinquanta sfumature di grigio
Superfast & Superfurious
Kingsman - Secret Service
Focus - Niente è come sembra
PADERNO DUGNANO
VIA BRASILE, 4 - TEL. 0291084250
17.10-20.10-22.10
17.25-20.25
22.20
17.40-20.20-22.35
17.20-20.00-22.30
17.30-20.30-22.40
LE GIRAFFE
Cinquanta sfumature di grigio
16.40-19-21.20
Il settimo figlio
16.40-20.40
Le leggi del desiderio
18.40-22.40
Cinquanta sfumature di grigio
17.30-20.20-22.40
Spongebob - Fuori dall’acqua
16.40-18.40-20.30
Selma - La strada per la libertà
22.30
Noi e la Giulia
16.20-18.30-20.40-22.50
Superfast & Superfurious
17-19-21
Spongebob - Fuori dall’acqua
17-19
Focus - Niente è come sembra
21.20
Notte al museo 3 - Il segreto del faraone
16.40-18.40
Mortdecai
20.40-22.40
Shaun, Vita da Pecora - Il Film
16.30-18.30
Black Or White
20.20-22.40
Taken 3 - L’ora della verità
18.40
Automata
16.30-21
Kingsman - Secret Service
16.30-19-21.30
Nessuno si salva da solo
16.30-18.30-20.30-22.30
Focus - Niente è come sembra
16.30-18.30-20.30-22.30
CULTURA Presso il Teatro Oscar, di via Lattanzio 58, dall’11 al 22 marzo, andrà in scena lo
spettacolo «L’amica delle mogli» di Luigi Pirandello, prodotto da
PACTA.dei teatri. Una
commedia del 1927 che
l’autore dedicò a Marta
Abba,celebre attrice teatrale e cinematografica.
È l’analisi spietata di un
gruppo di borghesi dietro cui si intravede uno
scenario devastante. La
regia dello spettacolo è
affidata a Annig Raimondi. In scena ci saranno Maria Eugenia
D’Aquino, Carlo Decio,
Riccardo Mareghini, Lorena Nocera, Vladimir
Todisco Grande e Alessandro Pazzi. Lo spettacolo è in scena dal martedì al sabato, alle 17 e
alle 21.
Dall’11/3 Teatro Oscar,
Ingresso da 12 a 24 euro
PIOLTELLO
UCI CINEMAS PIOLTELLO
VIA SAN FRANCESCO, 33 - TEL. 892960
Noi e la Giulia
Nessuno si salva da solo
Kingsman - Secret Service
Spongebob - Fuori dall’acqua
Il settimo figlio | Imax (3D)
Cinquanta sfumature di grigio
Birdman
Notte al museo 3 - Il segreto del faraone
Focus - Niente è come sembra
Superfast & Superfurious
Le leggi del desiderio
Selma - La strada per la libertà
Focus - Niente è come sembra
Shaun, Vita da Pecora - Il Film
Automata
Kingsman - Secret Service
Black Or White
Non sposate le mie figlie!
Mortdecai
ROZZANO
17.00-19.40-22.15
17.30-20.15-22.40
22.30
17.10-17.30-20.00
17.30-19.50-22.15
17.00-19.50-22.40
19.40-22.15
17.20
17.40-20.15-22.45
18.20-20.30-22.40
22.30
19.50
19.40-22.10
17.30
22.35
16.55-19.45
17.15-20.00-22.45
17.10-19.45-22.10
17.15-20.00-22.30
THE SPACE CINEMA ROZZANO
C.SO PERTINI, 20 - TEL. 892111
Spongebob - Fuori dall’acqua
Mortdecai
Cinquanta sfumature di grigio
Kingsman - Secret Service
Noi e la Giulia
Mune - Il guardiano della luna
Focus - Niente è come sembra
Mortdecai
Le leggi del desiderio
Vizio di forma
Birdman
Nessuno si salva da solo
Automata
Il settimo figlio
Shaun, Vita da Pecora - Il Film
Non sposate le mie figlie!
Spongebob - Fuori dall’acqua
Focus - Niente è come sembra
Superfast & Superfurious
Cinquanta sfumature di grigio
SAN GIULIANO MILANESE
16.30-18.50
21.50
15.30-18.25-21.20
15.40-18.35-21.35
19.30-22.15
15.00-17.10
14.55-17.25-20.00-22.30
16.15
18.45
21.25
16.10-19.00-21.45
14.50-17.20-19.50-22.25
16.50
19.30-22.10
14.50-17.00
19.15-21.40
15.10-17.30-20.00
16.30-19.00-21.30
14.55-17.15-19.35-22.00
22.20
MOVIE PLANET
S.S. 9 VIA EMILIA, ANGOLO VIA TOLSTOJ - TEL. 899 552578 (PREN.)
Spongebob - Fuori dall’acqua
Noi e la Giulia
Focus - Niente è come sembra
Cinquanta sfumature di grigio
Kingsman - Secret Service
Nessuno si salva da solo
17,20-20,00
22,30
17,20-19,50-22,30
17,20-19,50-22,30
17,00-19,40-22,30
17,20-20,00-22,30
SESTO SAN GIOVANNI
SKYLINE MULTIPLEX
Mune - Il guardiano della luna
The Search
Le leggi del desiderio
Birdman
Noi e la Giulia
Focus - Niente è come sembra
Spongebob - Fuori dall’acqua
Cinquanta sfumature di grigio
Kingsman - Secret Service
Superfast & Superfurious
Nessuno si salva da solo
Black Or White
Interstellar | Imax
17.40
15.00-19.35-22.20
17.30
15.05-19.50-22.20
15.10-17.40-20.10-22.35
15.15-17.40-20.10-22.30
15.10-17.40
22.35
15.15-19.40-22.20
15.20-17.35-20.15-22.35
15.15-17.35-20.05-22.15
15.05-17.30-20.00-22.30
21.30
C/O CENTRO SARCA - TEL. 0224860547
CRONACA
__Venerdì 6 marzo 2015__
39
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Il progetto per accogliere 50 immigrati
BRESCIA
I profughi alla Magneti Marelli
Rivolta nella Stalingrado d’Italia
Fi e Fdi: manca un piano per la sicurezza. Bocciata anche la richiesta di telecamere e di notte i vigili chiudono
::: ROBERTO PROCACCINI
■■■ Il centrodestra di Sesto
San Giovanni è sul piede di
guerra. L’amministrazione comunale della Stalingrado d’Italia ha deciso di trasformare la
vecchia sede dei sindacati confederali di viale Marelli in un
centro per l’accoglienza di profughi siriani. Il progetto, che
coinvolge due cooperative sociali (una proprietaria dell’immobile, l’altra che adeguerà la
struttura e per un anno la gestirà) è stato presentato il 3 marzo. Il sindaco Monica Chittà se
ne dice «orgogliosa e entusiasta». Il segretario del Pd cittadino, Marco Esposito lo definisce
un piano «che sottrae i profughi alla criminalità e inizia un
percorso di integrazione». Ma
alla notizia che sta per essere
allestito un centro d’accoglienza per 50 migranti è esplosa la
polemica.
Sisollevano i partitid’opposizione,ma anche lagente comune del vecchio cuore rosso della Lombardia ha da ridire. Sulla pagina Facebook “Cittadini
Sestesi Incazzati” i commenti
sono inequivocabili: «Che vergogna, questa città è ridotta a
uno schifo», scrive Isabella;
«Quantiaumenti e quante nuove tasse ci dobbiamo aspetta-
::: IL CASO
IL PIANO
Il Comune di Sesto San Giovanni ha deciso di utilizzare
la vecchia sede dei sindacati
di via Marelli in un centro di
accoglienza per i profughi.
Un progetto che coinvolgerà due cooperative, di cui
una è proprietaria dell’immobile, mentre l’altra provvederà ad adeguare la struttura e a gestirla per un anno
Presso la
sede
sindacale
della ex
Magneti
Marelli, a
Sesto,
nascerà un
centro di
accoglienza
per profughi
[Ftg]
LE REAZIONI
Durissime le reazioni dei cittadini e dell’opposizione di
centrodestra. Tutti dicono
no al progetto che secondo
il Comune «sottrae i profughi alla criminalità», ma che
per i cittadini, secondo cui
la città è ridotta a uno schifo, non fa che aumentare l’escalation di criminalità nell’area. Da qui il no al progetto
re?», chiede Maria, «Per chi ha
lo sfratto questa mediazione
non si fa», rilancia Silvia.
«La sinistra di Sesto lavora di
proposito per far crescere l’insicurezza dei cittadini», stigmatizza Roberto Di Stefano, consigliere comunale di Forza Italia.
Le cronache sestesi degli ultimi tempi raccontano di una realtà turbolenta. A fine febbraio
è stato arrestato un rapinatore
seriale 26enne (15 colpi accer-
tati) di origini marocchine, che
prediligeva vittime donne ha
mandato un’ultra 80enne all’ospedale con 30 giorni di prognosi. Pochi giorni fa i Carabinieri di Sesto hanno sgominato una banda di bosniaci, rom
e italiani specializzata nel furto
dirame. Ancora ieri siè registrato un colpo da migliaia di euro
in una gioielleria. «E il comune
che fa? - continua Di Stefano Senza offrire nessuna garanzia
in termini di sicurezza del territorio e di tutela sanitaria, decide di aprire un centro per profughi. Sono sordi alle richieste
dei cittadini».
Le ragioni dello scontento
non sono finite: «Un anno fa la
maggioranza ha abolito il turno notturno della Polizia Locale - lamenta Di Stefano - salvo
poi affidare la vigilanza notturna a una ditta privata di security. Due settimane fa ci hanno
bocciato una mozione per aumentare la videsorveglianza
della città, prendendoci pure
in giro perché vorremmo il
Grande Fratello». «È assurdo
spendere soldi pubblici per i
profughi, anche se dello Stato e
non del Comune - rincara Antonio Lamiranda, consigliere
Fdi- quando poi non si è in grado di assistere gli italiani che
ora vivono in condizioni di disagio».
L’insospettabile
professoressa 80enne
che aiutava il boss
Ottanta anni appena
compiuti, la metà passati dietro a una cattedra
ad insegnare latino, e
ora una condanna a otto mesi di carcere per
«favoreggiamento». Il
Tribunale di Brescia
l’ha condannata per
aver aiutato il boss della
’ndrangheta Carmelo
Gallico, 52 anni, che sta
scontando 12 anni (in
primo grado) per partecipazione ad associazione di stampo mafioso.
Per l’anziana insegnante Gallico era solo un
“caro amico”, che ha visto arrivare fino alla laurea triennale in Giurisprudenza e partecipare a tanti premi letterari
nazionali. Ora, mentre
Carmelo è detenuto a
Cuneo con il 41 bis, i giudici bresciani hanno
condannato l’80enne in
pensione e un uomo di
35 anni per favoreggiamento. Per il tribunale
entrambi avrebbero aiutato Gallico mentre era
latitante in Spagna. Condanna richiesta dal procuratore aggiunto Sandro Raimondi per cui la
donna avrebbe mandato del denaro, sovvenzionandone così la permanenza all’estero. Tanto
è bastato per condannarla.
G. SPA.
__Venerdì 6 marzo 2015__