Alessandro Antonelli
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Alessandro Antonelli Un esclusivo percorso all’interno della cupola della Mole Antonelliana e alla scoperta di Casa Scaccabarozzi, soprannominata la “Fetta di Polenta” Crediti immagini Restauri Mole Antonelliana – “foto: Redazione web – Città di Torino – www.comune.torino.it “ un evento promosso da: 27 mattino 06 11 16 partner: www.archie20.it [email protected] Alessandro Antonelli “Salita alla cupola della Mole Antonelliana e Casa Scaccabarozzi” Domenica 27 novembre 2016 - Ritrovo presso Mole Antonelliana, via Montebello 20 Visita degli spazi segreti della Mole Antonelliana, un tour tra la storia, le pratiche di cantiere e l’alpinismo. Il percorso si snoda tutto nelle aree laterali della Mole, alla scoperta della struttura nascosta dell’edificio. Dal Meeting Point, il visitatore precorre una delle due scale che portano alla base della cupola, a +35 metri di altezza. Dopo una breve sosta e un veloce sguardo d’insieme all’Aula del Tempio, ci si immerge nella suggestione dell’intercapedine della cupola, alla scoperta dell’affascinante struttura di questo ardito edificio, arrivando così al Tempietto, la terrazza panoramica posta a 85 metri di altezza dalla quale è possibile godere di una superba vista sulla città, sulla collina e sulla catena alpina. Rigenerati dall’aria respirata sulla terrazza del simbolo di Torino si scende ripercorrendo lo stesso tragitto cogliendo punti di vista differenti e scorci inaspettati. PROGRAMMA 09.00 - 09.10 Ritrovo e registrazione partecipanti presso ingresso Mole Antonelliana Via Montebello 20 a Torino 09.10 - 10.20 Prima salita nell’intercapedine della Cupola Mole Antonelliana (Numero massimo persone ammesse n. 15). Trasferimento a piedi presso Casa Scaccabarozzi, Via Giulia di Barolo n. 9. Visita guidata esterna Casa Scaccabarozzi, accompagnati dall’Arch. Alberto Daviso di Charvensod dello Studio Civico 13. 10.20 - 10.30 10.30 - 11.30 GRUPPO B 09.10 - 09.20 09.20 - 10.00 10.00 - 10.20 10.20 - 11.30 11.30 Trasferimento a piedi presso Casa Scaccabarozzi, Via Giulia di Barolo n. 9. Visita guidata esterna Casa Scaccabarozzi, accompagnati dall’Arch. Alberto Daviso di Charvensod. Trasferimento a piedi presso la Mole Antonelliana, via Montebello n. 20. Seconda salita nell’intercapedine della Cupola Mole Antonelliana (Numero massimo persone ammesse n. 15). Registrazione uscita e Invito a raggiungere Restructura Lingotto Fiere Oval. La partecipazione all’evento da diritto ad un ingresso gratuito presso la fiera Restructura.* Riconosciuto dal CNAPPC n. 1 CFP per Architetti. Non necessario abbigliamento da cantiere che comunque verrà fornito dalla fiera e/o dalla Mole all’occorrenza, consiglio di dotarsi di scarpe adeguate alla visita. La visita alla cupola è sconsigliata ai visitatori affetti da difficoltà motorie, gravi difetti della vista o dell’udito, cardiopatie o patologie polmonari, claustrofobia, sindromi da disorientamento (labirintite, vertigini, ecc.). * Il Tour si attiva con numero minimo iscritti pari a 20, se non raggiunto seguirà rimborso del biglietto. un evento promosso da: Partner www.archie20.it [email protected] I luoghi di visita Crediti immagini Restauri Mole Antonelliana – “foto: Redazione web – Città di Torino – www.comune.torino.it “ Crediti immagini Restauri Mole Antonelliana – “foto: Redazione web – Città di Torino – www.comune.torino.it “ Mole Antonelliana Simbolo architettonico di Torino, fu iniziata dall’architetto novarese Alessandro Antonelli nel 1863. Concepita originariamente come sinagoga, venne acquisita nel 1878 dal Comune di Torino, mentre era ancora in costruzione, per farne un monumento all’unità nazionale. L’opera fu conclusa nel 1889, non dall’Antonelli (morto novantenne l’anno prima), ma da suo figlio Costanzo. Era, con i suoi 167 metri e mezzo di altezza, l’edificio in muratura più alto d’Europa. Antonelli lavorò alla Mole fino alla sua morte: era famoso l’ascensore azionato da una puleggia che issava il quasi novantenne architetto in vetta della sua cupola per permettergli di verificare personalmente lo stato dei lavori. L’architetto chiamava il suo progetto “un sogno verticale”. un evento promosso da: Crediti immagini Risanamento, consolidamento, rifunzionalizzazione “La Fetta di Polenta” – “foto: Civico 13 – www.civico13.it “ Casa Scaccabarozzi Questo curioso edificio fu la scomessa di Alessandro Antonelli, che lo edificò su un terreno triangolare di sua proprietà (1840-81) e gli attribuì il nome della moglie, Francesca Scaccabarozzi, nobildonna originaria di Cremona. Crediti immagini Risanamento, consolidamento, rifunzionalizzazione “La Fetta di Polenta” – “foto: Civico 13 – www.civico13.it “ Fallite infatti le trattative per ampliare l’area con l’acquisto della proprietà adiacente, Antonelli volle dimostrare di essere comunque in grado di costruire una casa, recuperando in altezza ciò di cui non disponeva in larghezza. Le particolari dimensioni del terreno costrinsero dunque l’architetto a costruire un edificio alto 24 metri con lati di dimensioni differenti, che vanno dai 16 metri di via Giulia di Barolo, ai 4,35 metri su corso San Maurizio, fino ai 54 cm. Immediati furono a quel tempo i dubbi circa la stabilità della struttura, il cui aspetto e colore dei prospetti esterni ne consacrarono in in brevissimo tempo il soprannome: “Fetta di Polenta”. Come ricorda una lapide, vi abitò anche Nicolò Tommaseo, luogo in cui scrisse il suo “Dizionario della lingua italiana”. L’accesso agli ambienti interni è attualmente consentito in via eccezionale. partner: www.archie20.it [email protected] Alessandro Antonelli architetto architetto Nacque a Ghemme (Novara) il 14 luglio del 1798. Antonelli si laureò in Architettura Civile a Torino nel 1824 e fu allievo del professor Ferdinando Bonsignore. Nel 1828 vinse un concorso alla Reale Accademia Albertina di Belle Arti per un soggiorno di studio a Roma, dove curò il progetto di trasformazione del centro di Torino (mai realizzato). Il progetto però procurò ad Antonelli la nomina a professore dell’Accademia (dal 1836 al 1857). Antonelli è famoso per aver concepito quello che è diventato il monumento simbolo di Torino, la Mole Antonelliana, a cui l’architetto si dedicò dal 1863 al 1888. La Mole gli venne commissionata come tempio della Comunità israelitica; più tardi venne acquistata dal Comune di Torino come sede per il Museo Nazionale dell’Indipendenza Italiana. Antonelli fu inoltre deputato al Parlamento subalpino nella seconda legislatura (1849) e fino alla sua morte fece parte del Consiglio comunale di Torino e del Consiglio provinciale di Novara. il maestro Alberto Daviso di Charvensod architetto Alberto Daviso di Charvensod, architetto e fondatore nel 2002 dello studio multidisciplinare Civico 13 CIVICO13 è uno studio di architettura fondato a Torino che “progetta il significato degli spazi, gli utilizzi nel tempo, le esperienze con le persone”. Ha progettato per TOP Torino Olympic Park, Torino World Design Capital, Torino 2006, Geodesign, Torino Piemonte Design, Regione Piemonte, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Galleria Franco Noero, Politecnico di Torino, Fiera del Libro, Burgo Group, Club Alpino Italiano, Fablab Torino, Asilo Bianco, Comitato promotore S-NODI, Cooperativa Progetto Tenda, Federazione Malattie Rare Infantili. Sono attivi nel Focus Group Design dell’OAT e hanno attenzione con workshop didattico formativi per la scuola primaria e secondaria. Un evento promosso da: l’esperto Partner www.archie20.it [email protected]