Homoeopathicum - Le Chenopodiaceae

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Homoeopathicum - Le Chenopodiaceae
LA MEDICINA BIOLOGICA
APRILE - GIUGNO 2014
Homoeopathicum
A cura de
Prof. Ivo Bianchi
LE CHENOPODIACEAE
Ordine Chenopodiaceae raggruppa piante erbacee perenni
o arbusti molto ramificati che crescono in luoghi incolti o ricchi
in sale, quali spiagge e stagni costieri. Queste piante hanno
la capacità di assorbire i sali ed i nitrati di Sodio e di Potassio.
L’
noverano la rapa (Beta vulgaris), di cui si consuma cotta la grossa
radice e la bietola da zucchero.
Anche lo spinacio (Spinacia oleracea) è una Chenopodiacea molto interessante perché utile come supporto tiroideo.
– Ricordiamo anche la quinoa (Chenopodium quinoa), pseudocereale che costituisce la base alimentare delle popolazioni andine, oggi molto ricercata come ingrediente fondamentale delle
diete senza glutine per i celiaci.
Il fusto è spesso carnoso, talora senza foglie o con piccole squame; le foglie alterne, semplici, sono talvolta anch’esse carnose;
i fiori verdastri, unisessuali o bisessuali, sono riuniti in infiorescenze a cima densa; il frutto è solitamente un achenio.
La classificazione di una specie botanica è sempre molto impor– La Fam. Chenopodiaceae comprende circa 100 Generi distritante per coglierne caratteristiche e proprietà terapeutiche anche
buiti nelle regioni temperate e subtropicali di tutto il mondo.
potenziali (FIG. 1).
Il periodo di pollinazione è l’estate, ma nelle zone più calde del
bacino mediterraneo questo periodo è anticipato e coincide con
La Famiglia delle Chenopodiaceae appartiene all’Ordine Centroquello dell’olivo (metà aprile/fine maggio).
spermae in cui si annoI pollini delle Chenopoverano Famiglie di esdiaceae sono uno dei
senze di grande interesmaggiori fattori di allerPhytolacca
se scientifico per il loro
gia primaverile.
PHYTOLACCACEAE
americana
impatto sui Sistemi nerIl termine Chenopodiavoso e immunitario.
ceae deriva dal greco
Saponaria
chén “oca” e pòus “pie– Alcune specie di queofficinalis
ste, come la Phytolacca
de” a ricordare che le
CARYOPHYLLACEAE
am., sono impiegate
foglie di alcune sue speAgrostemma
nella ricerca a livello
cie somigliano ad una
githago
cellulare ed in Omeozampa d’oca.
CENTROSPERMAE
patia, in quanto stimoChenopodium
lano la proliferazione
Il Chenopodio veniva
anthelminticum
cellulare.
coltivato già dai Romani
Altre, come la Saponacome ortaggio.
Beta
ria off. e l’Agrostemma
Napoleone, in tempi di
CHENOPODIACEAE
vulgaris
gith., sono interessanti
scarsità di provviste, ne
per il largo contenuto in
usò i semi per ricavarne
Spinacia
saponine, forte e talora
farina per il suo esercito.
oleracea
eccessivo stimolo reattiTra le Chenopodiaceae
FIG. 1
vo sul Sistema nervoso.
di uso alimentare si an-
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LA MEDICINA BIOLOGICA
APRILE - GIUGNO 2014
CHENOPODIUM AMBROSIOIDES
CHENOPODIUM ANTHELMINTICUM
앫 Costituenti principali:
– oli essenziali: ascaridolo, cineolo, carvone, terpinene, safrolo,
silvestrene, limonene
– acidi ossalico, butirrico e salicilico
– salicilato di metile
– monoterpeni
– saponine.
Il Chenopodio deve la sua ben nota azione antielmintica all’alto
contenuto in ascaridolo.
Quest’olio essenziale paralizza, senza ucciderli, gli Ascaridi ed è
ritenuto uno degli antielmintici più efficaci nei confronti dei Nematelminti.
Estratti di questa pianta si sono rivelati efficaci anche in caso di
infestazione da Tenia.
– A dosi elevate questo Chenopodio agisce sui Mammiferi provocando depressione dei centri spinali.
Regno: Vegetale
Phylum: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Caryophyllales
Famiglia: Chenopodiaceae
Genere: Chenopodium
Specie: – Chenopodium
ambrosioides L.
– Chenopodium
anthelminticum L.
CHENOPODIUM AMBROSIOIDES
– IL FARINELLO AROMATICO
Chenopodium ambrosioides L. è originario delle zone tropicali e
diffuso in tutta Europa ed in Italia, in particolare nella Pianura Padana.
Questa comune pianta infestante è chiamata anche Tè del Messico. Nel XVII secolo – infatti – i Gesuiti la importarono dal Messico
per coltivarla come succedaneo del tè.
– La pianta cresce in terreni ricchi in Azoto fino agli 800 mt di altitudine. Questo Chenopodio ha un forte odore canforato; le foglie
sono punteggiate di ghiandole aromatiche sulla pagina inferiore,
il fusto è rossastro. Il periodo di fioritura, corrispondente anche al
periodo balsamico, è compreso tra agosto ed ottobre.
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Generalmente si consiglia di somministrarlo discontinuamente
per la sua tossicità, accentuata dalla grande tendenza all’accumulo tissutale.
La migliore utilizzazione richiede che l’intestino sia previamente
svuotato tramite la somministrazione di un purgante.
Quasi tutte le Chenopodiaceae, presumibilmente per il loro contenuto in oli essenziali, sono efficaci come antiparassitari e batteristiostatici a livello intestinale.
Esse esplicano un’azione terapeutica nei confronti, oltre che di
Candida e di Entamoeba, anche verso Escherichia, Streptococcus e Pseudomonas.
앫 Parti utilizzate: foglie e sommità fiorite.
앫 Fitoterapia
Come già accennato, la proprietà più significativa di questo Chenopodio è quella antielmintica.
Non vanno trascurati anche gli importanti effetti carminativi e stomacici che agevolano in toto la funzione digestiva.
Questa pianta nel suo aerale originario, il Messico, veniva e viene
usata per condire i piccantissimi piatti tradizionali locali a base di
fagioli.
Ha anche proprietà antiflogistiche, soprattutto intestinali.
L’importante contenuto in saponine, soprattutto nelle foglie, giustifica – inoltre – gli effetti depurativi e lassativi.
Questo Chenopodio, come tutte le essenze appartenenti a questa
Famiglia sono ricche in Ferro e – quindi – utili come rimineralizzanti.
L’infuso di Chenopodium ambrosioides stimola il Sistema nervoso
e la circolazione tissutale, influenzando positivamente le funzioni
organiche globali.
앫 Tossicità ed Effetti Secondari
I Chenopodi sintetizzano sostanze ad azione farmacologica quali
le saponine e l’acido ossalico.
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Le quantità di queste sostanze sono esigue, ma un consumo eccessivo delle foglie può ingenerare problemi irritativi e di accumulo; problemi che possono aumentare se le piante sono raccolte
su terreni ricchi in Azoto.
앫 Omeopatia
Apparato Gastroenterico
L’azione del Chenopodio in diluizione omeopatica si esplica soprattutto sul fegato e sulle Vie biliari.
L’impiego di basse diluizioni è utile in caso di ittero, epatomegalia
e discinesia biliare.
Apparato Osteo-Articolare
Il rimedio è utile, analogamente a Chelidonium, per i dolori a livello
scapolare destro. Anche in questo caso, come emerge dalle considerazioni di Nash (1987), si tratta di un sintomo riflesso, correlato a patologia epato-biliare.
basse diluizioni, soprattutto decimali (D6), prevalentemente dagli
omeopati di Scuola tedesca.
I dati che emergono dalla composizione chimica della pianta e
da alcuni report clinici prevedono una sua possibile azione sul Sistema nervoso di tipo anti-infiammatorio e riattivativo.
– Ad oggi, tuttavia, la maggior indicazione omeopatica è quella
antiparassitaria intestinale.
L’Omeopatia ha permesso, grazie alla sua peculiare modalità di
preparazione, di recuperare all’arsenale terapeutico le piante medicinali della Tradizione che hanno una possibile tossicità quando
impiegate in dosaggi ponderali.
앫 Omotossicologia
L’unitario omeopatico Chenopodium è contenuto nel farmaco
low dose composto:
Guna-Tanacetum D6.
Conclusioni
왘 L’Omotossicologia, medicina dell'uso sinergico in associazione degli unitari omeopatici, permette un’ulteriore valorizzazione di questa importante pianta medicinale.
L’associazione con fitoterapici ad effetto antiparassitario analogo, grazie al Principio di Burgi, fa sì che Chenopodium anthelminticum possa svolgere la sua importante azione antiparassitaria ed antidisbiotica a livello intestinale in maniera piena,
efficace e sicura.
– Guna-Tanacetum, che contiene questo Chenopodio come
componente fondamentale, è da ritenersi l’antiparassitario di
scelta per la sua efficacia ed atossicità, per la prevenzione e
cura delle parassitosi intestinali e delle disbiosi su base infet쐽
tiva, soprattutto in età pediatrica.
Orecchio
Il Chenopodio è rimedio indicato nella sindrome di Menière, negli
acufeni, nell’ipersensibilità al rumore e nella sordità, soprattutto
per i toni bassi. Il rimedio può essere indicato anche per le vertigini rotatorie improvvise con deficit uditivo.
앫 Tropismo del Rimedio
– FEGATO E VIE BILIARI
– ORECCHIO INTERNO
앫 Indicazioni Cliniche Generali:
– Vertigini soggettive
– Acufeni
– Danni uditivi
– Dispepsia
– Diarrea
– Congestione cefalica
– Emiplegia destra
– Dolore alla scapola destra
– Urine abbondanti con bruciore uretrale.
앫 Patologie per cui il Rimedio è specificatamente indicato:
– Colecistite
– Discinesia biliare
– Disbiosi intestinale
– Ipoacusia
– Parassitosi
– Sindrome di Menière.
앫 Posologia
Questo medicinale omeopatico è usato quasi esclusivamente alle
APRILE - GIUGNO 2014
– Per consultazione: www.medibio.it
→ La Medicina Biologica, dal 2003/2.
Homoeopathicum
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