SCHEDA ZOONOSI A TRASMISSIONE

Transcript

SCHEDA ZOONOSI A TRASMISSIONE
SCHEDA ZOONOSI A TRASMISSIONE ALIMENTARE
YERSINIA
Il genere Yersinia appartiene alla famiglia delle Enterobacteriaceae e comprende 10 specie; solamente
Yersinia enterocolitica provoca gastroenterite nell’uomo. E’ un corto bastoncino Gram-negativo, anaerobio
facoltativo mobile per flagelli peritrichi, poco esigente nutrizionalmente, colonizza, si moltiplica e sopravvive
su una grande varietà di substrati alimentari. Nonostante sia resistente a varie temperature 0°C 42°C, è
eliminato con il processo di pastorizzazione
Yersinia enterocolitica è molto diffusa in natura: si ritrova nel contenuto intestinale degli animali, nelle acque
superficiali, nel suolo. L’uomo si infetta consumando carni poco cotte, soprattutto di suino, che rappresenta il
principale serbatoio animale del batterio, bevendo latte crudo e acqua, venendo a contatto con gli animali
portatori.
Dotato di spiccata attitudine invasiva. I sintomi della malattia compaiono solitamente dopo 1-7 giorni
dall’ingestione del pasto contaminato e si manifestano con enterocolite acuta, caratterizzata da diarrea
acquosa ed emorragica, che può evolvere nel 3% dei casi come pseudoappendicite, artrite e setticemia. Il
rischio di complicanze è legato all’età dell’ospite e allo stato immunitario.
In Italia le infezioni sostenute da Yersinia enterocolitica sono piuttosto rare. Situazione differente si registra
in altri Paesi europei dove il consumo di carne suina è più abbondante.
CAMPYLOBACTER
La campylobatteriosi è una malattia infettiva causata dal batterio Gram negativo Campylobacter. Descritta
negli anni Cinquanta come rara batteriemia nelle persone immuno-compromesse, la campylobatteriosi è una
delle malattie batteriche gastrointestinali più diffuse al mondo e il suo tasso di incidenza ha superato in
alcuni Paesi europei quello relativo alle salmonellosi non tifoidee. La sua diffusione negli ultimi 10 anni ha,
infatti, registrato un incremento e rappresenta un problema di salute pubblica di impatto socio-economico
considerevole.
Il periodo di incubazione della campylobatteriosi varia da un giorno a una settimana, a seconda dei casi. I
sintomi sono solitamente leggeri o moderati e consistono in diarrea, dolori addominali, febbre, mal di testa,
nausea e vomito.
Episodi epidemici di infezione da Campylobacter sono stati associati prevalentemente al consumo di acqua
o latte contaminati, alimenti a rischio consumati crudi e, occasionalmente, a carne di pollo.
Nei casi sporadici, la principale via di trasmissione è la carne di pollame, a rischio di contaminazione durante
la manipolazione sia da parte dei produttori sia da parte dei consumatori.
Il pollame rappresenta uno dei principali serbatoi delle diverse specie di Campylobacter.
Le conoscenze sulle vie di contaminazione del pollo sono ancora incomplete, ma i fattori maggiormente
correlati alla diffusione del Campylobacter sono il livello di biosicurezza, la stagione, l’età del pollame, le
modalità di somministrazione dei mangimi, i trasferimenti dei capi da un allevamento a un altro, le condizioni
di trasporto del pollame, l’acqua e i medicinali somministrati agli animali. La contaminazione della carne
avviene durante la macellazione, attraverso il contatto con il materiale fecale o tramite il contenuto intestinale
degli animali in macellazione. Il lavaggio della carne dopo la macellazione riduce il rischio di contaminazione,
così come il congelamento dei prodotti alimentari.
BRUCELLA
Le Brucelle sono cocco-bacilli gram negativi, acapsulati, asporigeni, immobili, aerobi facoltativi; inoltre sono
ossidasi e catalasi positivi e non fermentano i carboidrati. Caratteristica importante per l'azione patogena è la
capacità di resistere alla fagocitosi, questi batteri sono perciò capaci di sopravvivere all'interno dei
macrofagi.
La brucellosi causa diverse forme morbose, conosciute sotto vari nomi, come febbre maltese, febbre
mediterranea, febbre ondulante, febbre napoletana, febbre di Cipro, febbre di Gibilterra; prende il nome da
David Bruce, medico australiano che per primo isolò il batterio.
La brucellosi è una malattia infettiva, considerata un antropozoonosi, a lento decorso, che insorge dopo un
periodo di incubazione di 1-6 settimane. I sintomi caratteristici della malattia sono: febbre ondulante,
ingrossamento della milza, dolori muscolari.
L'uomo può venire in contatto con questi microrganismi tramite l'ingestione di latte non pastorizzato o carne
infetta; oppure attraverso contatto con animali infetti (manovre veterinarie, procedure di macellazione, ecc). I
batteri una volta penetrati nell'organismo passano nel sangue e vanno a colonizzare il fegato, la milza, i
linfonodi, il midollo osseo, organi ricchi di cellule macrofagiche entro le quali i batteri possono moltiplicarsi.
E’ considerata endemica in molte specie animali: animali gravidi con possibilità di aborto.