LEZIONE 1 CALCIO – LA STORIA DEL GIOCO DEL

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LEZIONE 1 CALCIO – LA STORIA DEL GIOCO DEL
LEZIONE 1 CALCIO – LA STORIA DEL GIOCO DEL CALCIO
GLI ALBORI ‐ MONDO
CINA – Tsu Chu: palla fatta con la vescica di animali e riempita di crini di cavallo (chu); colpire (tsu)
Raggiunse il massimo splendore durante le dinastie Tang e Song (600 – 1200 d.c)
I documenti più antichi lo datano ben duemilaquattrocento anni or sono.
Scoperte archeologiche recenti addirittura prima, 4000 – 5000 anni fa.
Nel villaggio di Xipo furono trovate “palle di pietra” di varie dimensioni
Fonti scritte del periodo lo citano:
�Il Zhan Guo Ce – strategie dei combattimenti
�Il Shiji
Differenti versioni, ben 25. Una prevedeva dodici giocatori, campo diviso in due con sei porte – dodici
portieri. Vinceva chi segnava un gol in tutte le reti. Le porte erano strette ed alte, contava l’abilità nel gioco
aereo.
GLI INIZI NEL MONDO
Nobili e imperatori (tra cui Han) vi partecipavano. Pian piano, le componenti agonistiche scemarono e il
gioco divenne fondamentalmente uno spettacolo. Si poteva infatti toccare la palla con tutte le parti del
corpo. In seguito cadde in declino, al punto che nel Milione di Marco Polo non fu nemmeno citato.
GIAPPONE – Kemari: competizione 8 contro otto per lanciare una palla tra due alberi.
GLI ALBORI ‐ VECCHIO CONTINENTE
GRECI – Episkiros (Phoeninda)
BERBERI – Koura
ROMANI– Harpastum: trasformarono il gioco greco dell’episkiros in harpastum. L’etimologia è quella del
verbo “arpazo” – significa strappare, afferrare. Una sorta di mix tra calcio e rugby
HARPASTUM: due squadre di parecchi giocatori si affrontavano per portare (con le mani o con i piedi) una
palla di stracci oltre una linea. Grazie alle conquiste dell’impero, l’harpastum si diffonde in Europa. Si
narrano epiche partite tra i legionari romani e i BRITANNI che acquisirono ben presto una grande abilità.
GLI ALBORI ‐ NUOVO CONTINENTE
MAYA E AZTECHI – pare si divertissero con il gioco della palla nei loro sferisteri. Alle pareti laterali c’erano
anelli di pietra in cui far passare la palla pesante di caucciù.
Attività violenta: la palla si poteva spingere a colpi di spalla, gomito, anca. Gli atleti erano protetti da
ginocchiere, grembiuli, guanti. Connotazione religiosa ‐ sacrifici. E' stato scoperto il più antico campo di
calcio Maya: risale a 25 secoli fa come ha reso noto oggi l'archeologo Fernando Acevedo Sferisterio maya.
IN INGHILTERRA
Si ipotizza che fu portato dai Romani – grandissima diffusione e violenza. Spesso capitarono incidenti
mortali. Re Edoardo III nel 1314 lo proibì. Enrico V lo bandì. Re Lear di Shakespeare: “You base a football
player” (abbietto giocatore di calcio).
Gli Stuart lo riabilitarono nel 18‐19 secolo e il gioco inizia a entrare nei primi college. Si scrissero le prime
regole. Il gioco era una sorta “dribbling game”, antenato sia del rugby sia del calcio. Nel 1848 al Trinity
College si riunirono i giocatori di diversi college per stilare il regolamento. Nel 1857 viene fondato il primo
club, Shieffield Club, poi il Notts County.
Taverna dei Framassoni (Free Masson) – 23 ottobre 1863.
La strada è quella del Great Queen Street. Taverna dei Framassoni o Liberi Muratori. Si ritrovano i
rappresentanti di 11 club londinesi per creare una struttura unitaria che prenderà il nome di FOOTBALL
ASSOCIATION.
Rugby e calcio camminano in questo caso ancora a braccetto. Alcuni studiosi reputano che questa data sia
quella della nascita del rugby, altri quelli del calcio. La verità è che tra l’aprile e il dicembre nacquero i due
Sport.
Nel 1876 viene fondata a Londra L’International Football Association Board (IFAB), per sovraintendere le
modifiche al regolamento. Che tutt’oggi ha questo potere.
Nel frattempo il calcio di diffonde in tutto il mondo. Il 21 maggio 1904 viene fondata la Federation
International de Football Association (FIFA) per iniziativa di Francia, Svizzera, Olanda, Belgio, Svezia,
Danimarca e Spagna.
IN SUDAMERICA
Vi arrivò grazie all’espansione coloniale come i tessuti di Manchester, le ferrovie, i prestiti bancari 1889:
primo confronto tra gli inglesi di Montevideo e quelli di Buenos Aires. In seguito, si disputò una partita in
Brasile tra i sudditi britannici della Sao Paulo Railway e la Gas Company.
Nel 1893 nasce l’Argentine Football Association – non era permesso parlare spagnolo.
Nel 1900 sorge la federazione Uruguaiana – in onore inglese proibisce le partite di domenica.
Nel 1904 viene alla luce la federazione Brasiliana.
Tango e calcio: la palla non si calcia, ma si “possiede”.
Capoeira e calcio: la danza guerriera si mescola col calcio.
IN ITALIA
Le origini risalgono alla presenza di cittadini svizzeri e in particolar modo inglesi residenti in alcune città del
Nord. Le prime città interessate furono chiaramente Torino e Genova – le prime società furono
l’International Football Club di Torino (1891) e il Genoa Cricket and Athletic Club (1893). Anche se del
primo manca l’atto fondativo. Da queste società nacque la Federazione (16 marzo 1898)
Da non trascurare il ruolo delle SOCIETÀ GINNASTICHE. Una data precisa comunque non esiste. Nel 1886 si
narra di alcuni match tra equipaggi della marina britannica a Genova, Napoli, Palermo e Livorno.
Torino – città di antica tradizione per ciò che riguarda la cultura fisica, borghesia e aristocrazia vivace.
Il primo nome del calcio italiano per tradizione è Edoardo Bosio, Ragioniere, lavorò a Nottingham presso
una ditta di tessuti, Thomas Adams. Frequentò gli ambienti calcistici inglesi, tornò a Torino nel 1887 con
qualche pallone. Dotato di buone capacità organizzative, con gli amici e colleghi inglesi formò un gruppo
sportivo, che praticava canottaggio d’estate e football d’inverno. La sua iniziativa si unità a quella di alcuni
aristocratici torinesi, facevano capo al principe Luigi di Savoia e al marchese Alfonso Ferrero di Ventimiglia
Nacque così nel 1891 l’INTERNATIONAL FOOTBALL CLUB – l’aggettivo chiariva il fatto che “giocheranno
persone di varie nazionalità”. Chi era Herbert Kiplin – pioniere del calcio in Italia. Nel 1894 nacque sempre
a Torino il Football Club Torinese.
Genova –Genoa Cricket and Athletic Club, sodalizio sportivo solo per inglesi che dopo qualche anno inizio a
praticare il calcio. L’anno decisivo fu il 1897 quando a Genova arrivò James R. Spensley. Medico della
compagnia marittima inglese, aiutato da Edoardo Pasteur, medico svizzero, introdusse il calcio. Dopo le
prime gare interne contro team inglesi, ci furono i primi contatti con le società piemontesi. 6 gennaio 1898
partita tra Genoa e FC Torinese – vinsero i piemontesi. Il giorno dopo partita a tre tra queste due squadre e
l’Unione Pro Sport Alessandria.
Le società ginnastiche – Dove c’era una cultura del movimento era più facile che si diffondesse un nuovo
sport Alcuni esempi:
�Milano – Mediolanum
�Genova – Andrea Doria
�Bologna – Virtus
Tutto iniziò quando nel 1895 la Federazione Italiana di Ginnastica invitò le società ad adottare il nuovo
gioco. Gabriele Luigi Pecile (senatore) promosse ulteriormente il calcio. Serviva un regolamento preciso: la
versione inglese apparve a Udine. La casa editrice Hoepli pubblicò un manuale italiano del nuovo sport
(Francesco Gabrielli, l’autore).
Primo campionato – fu vinto dal Genoa (1898), che si ripetè per diverse stagioni. Era un campionato con
formula ad eliminazione. Il Milan, nel 1901, riuscì a fermare il Genoa.
Coppa Italia – Nasce nel 1922, anno di contestazione e scissione. Quindi, la FIGC, per migliorare il
calendario propose questa manifestazione a eliminazione diretta. Poi, utilizzata appieno nel 1935.
Modifiche nella formula: raggruppamenti regionali (nord – sud, abolita dal fascismo) – prima esclusione
degli stranieri, che poi furono contingentati – girone unico d’epoca fascista con raggruppamento finale –
girone unico (1929). Le squadre che hanno vinto più campionati: Juventus (27), Inter e Milan (18).
Il format iniziale era quello della FA Cup, eliminazione diretta in partita unica. Poi cambio più volte.
La formula del 2008‐09: 42 squadre di Serie A e di Serie B, 27 squadre di Lega Pro e 9 squadre di Serie D.
LE PRINCIPALI MANIFESTAZIONI INTERNAZIONALI PER NAZIONALI
Olimpiadi – fu subito inserito come sport dimostrativo alle prime olimpiadi moderne, Atene 1896 e
divenne sport olimpico nel 1908. Spesso snobbato dagli organizzatori, perché troppo poco decubertiano.
L’unico successo italiano è per merito della nazionale di Pozzo (1936). In un primo tempo, la partecipazione
era solo per i dilettanti, ora è aperta alle formazioni under.
Mondiali – ne parleremo nella sezione APPROFONDIMENTO.
Coppa America – è il campionato continentale di calcio della CONMEBOL, la federazione che raggruppa le
nazionali del Sud America. È la manifestazione più longeva (Argentina 1916). Si disputerà ogni 4 anni a
partire dal 2011. Prima anche ogni anno.
Europei – vengono ideati solo nel 1960. Il sorteggio avvenne durante i mondiali del 1958. Precedentemente si disputava la “Svelha Pokal”, tra Austria, Cecoslovacchia, Ungheria, Svizzera e Italia, che può essere
definita l’antenata della manifestazione. L’unica vittoria italiana è del 1968.
LE PRINCIPALI MANIFESTAZIONI INTERNAZIONALI PER CLUB
Champion’s League – massima competizione per club europea, per interessi economici la più importante
di tutto il mondo. La Coppa dei Campioni (torneo a eliminazione diretta) è l’antenata. Come si giocava
prima e chi vi partecipava. Come funziona ora. Prima edizione 1955 – Real Madrid.
Coppa Libertadores – la risposta sudamericana alla Champions (Coppa dei Campioni). Nacque nel 1960.
Ultima edizione: 38 squadre partecipanti sono così ripartite (Argentina 6, Brasile 5, Bolivia, Cile, Colombia,
Ecuador, Messico, Paraguay, Perù, Uruguay e Venezuela 3)
Mondiale per club – La vecchia Coppa Intercontinentale ha cambiato nome. La disputavano la vincente
della Coppa Campioni e della Libertadores. Ora è stata allargata a tutti i continenti.
APPROFONDIMENTO BREVE STORIA DELLA COPPA DEL MONDO
Chiamata inizialmente anche Coppa Rimet: dal nome del suo fondatore, Jules Rimet, che intuì alla fine degli
anni 20 l’importanza di far incontrare le più importanti nazionali del Mondo. La prima edizione, 1930, fu
disputata in Uruguay. Il perché è semplice: era la nazionale che si era distinta, calcisticamente parlando,
nelle varie edizioni delle Olimpiadi. L’Italia fu invitata, ma non vi partecipò per problemi economici e
organizzativi. Vinse la nazione ospitante. Finale: Uruguay – Argentina 4‐2
La Coppa, su indicazione del presidente FIFA, sarebbe stata in palio ogni quattro anni e solo la nazione che
avesse conquistato tre titoli ne sarebbe diventata la proprietaria definitiva. Ci riuscì il Brasile di Pelè.
In Europa: dall’edizione seguente (1934) fu giocata in Italia e, contro pronostico, fu vinta dall’Italia di Pozzo
(commissario tecnico), di Meazza e Piola. La vittoria fu bissata quattro anni dopo in Francia (1938). Finale:
Italia – Cecoslovacchia 2 – 1 (dts, 1934) Finale: Italia – Ungheria 4 – 2 (1938)
Poi scoppiò la Seconda Guerra Mondiale e la manifestazione si fermò.
La quarta edizione, 1950, fu disputata in Brasile. L’Italia venne presto eliminata. La finale fu tra Brasile e
Uruguay. Per il regolamento di allora (girone finale a 4), al Brasile bastava il pareggio, ma gli uruguagi
vinsero 2 ‐1 con gol di Schiaffino e Ghiggia. Finale: Uruguay – Brasile 2‐1 (1950)
Si torna in Europa: precisamente in Svizzera. Torneo ricco di gol, dominato dall’Ungheria di Puskas e
Hidegkuti, che incontra in finale la Germania Ovest e perde per 3‐2 dopo essere stata in vantaggio per 2‐0.
Finale: Germania Ovest– Ungheria 3‐2 (1954)
Il grande Brasile: un nome su tutti ‐ Edson Arantes do Nascimento, ovvero Pelè. Guida la squadra, ricca di
grandissime individualità del calibro di Didì, Vavà e Garrincha alla vittoria del mondiale di Svezia (contro la
Svezia stessa). Finale: Brasile – Svezia 5‐2 (1958)
Quatto anni dopo contro la Cecoslovacchia (Pelè è infortunato, ma Amarildo la sostituisce degnamente).
Finale: Brasile – Cecoslovacchia 3‐1 (1962)
Nella patria del calcio: in Inghilterra vinsero nel 1968 i padroni di casa, trascinati da Charlton, contro la
Germania Ovest. Un gol dubbio di Hurst decise la sfida. Finale: Inghilterra – Germania Ovest 4‐2 (1966)
Un’edizione spettacolare: quella di Messico 1970. è l’anno in cui il Brasile, aggiudicandosi la
manifestazione, conquista la coppa Rimet. Pelè è il giocatore simbolo, ma noi italiani ricorderemo sempre
la mitica sfida con la Germania terminata 4‐3 a nostro favore (reti di Boninsegna, Burgnich, Riva e Rivera).
Forse la sfida più bella di sempre, ha condizionato gli italiani nella finale dominata dai brasiliani. Edizioni
per noi famosa anche per la staffetta Rivera Mazzola del commissario tecnico Valcareggi. Finale: Brasile –
Italia 4‐1 (1970)
1974 ‐ 1978: il calcio totale degli Olandesi sfida prima i tedeschi e poi gli argentini. Purtroppo, in entrambi i
casi la vittoria è sempre degli antagonisti di Crujiff e compagni. Finale: Germania Ovest – Olanda 2‐1
(1974) Finale: Argentina – Olanda 3‐1 (1978)
Il terzo sigillo: è italiano. Si tratta del mitico mondiale spagnolo in cui Zoff, Gentile, Cabrini, Oriali, Collovati,
Scirea, Conti, Tardelli, Rossi, Antognoni, Graziani (Altobelli) stupiscono il mondo battendo nell’ordine
Argentina, Brasile, Polonia e Germania Ovest. Finale: Italia – Germania Ovest 3‐1 (1982)
Maradona, Mathauss, Baggio, Zidane, Ronaldo: sono i calciatori che hanno contraddistinto le edizioni dei
mondiali del 1986 (Messico), 1990 (Italia), 1994 (USA), 1998 (Francia) e 2002 (Giappone e Corea).
Finale: Argentina ‐ Germania 3‐2 (1986)
Finale: Germania – Argentina 1‐0 (1990)
Finale: Brasile – Italia 3‐2 dtr (prima volta nella storia, 1994)
Finale: Francia – Brasile 3‐0 (1998)
Finale: Brasile – Germania 2‐0 (2002)
Tutti a Berlino: è il quarto titolo italiano. È storia dei nostri giorni. La nazionale di Lippi sconfigge in finale la
Francia ai calci di rigore (Grosso l’autore della rete decisiva). Finale: Italia – Francia 6‐4 (dtr)
(AGGIUNTO IN SEGUITO)
2010 – Sud Africa. Il primo titolo mondiale per la Spagna che in questi ultimi anni dimostra di essere la
squadra più forte. Finale: Spagna – Olanda 1-0 (2010)