12 va (e significa) “spettro”, “fantasma”, “maschera

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12 va (e significa) “spettro”, “fantasma”, “maschera
Tutti a scuola
va (e significa) “spettro”, “fantasma”, “maschera
per travestimento”, quindi “aspetto non vero”.
Come si è giunti, allora, all’accezione attuale?
Che cosa hanno che vedere i fantasmi con gli
insetti? La risposta è molto semplice. Il celeberrimo naturalista Linneo, che nella seconda
metà del secolo diciottesimo tentò di classificare piante e animali nelle varie specie con nomi
latini, applicò il termine larva agli insetti nella
prima fase della loro esistenza, perché le “larve
sono una specie di maschera da cui l’insetto è
ricoperto”, destinata a cadere con le successive
metamorfosi: l’insetto-larva è, insomma, come
un fantasma coperto da un lenzuolo o da una
maschera, appunto, che cadrà con il tempo lasciando scoperta la sua vera forma. A questo
punto è facile capire come l’accezione attuale
di larva abbia avuto il sopravvento sul significato originario, che ora viene quasi ignorato
da coloro che non abbiano letto i testi antichi:
l’adozione del nuovo significato è avvenuta, in-
fatti, in tempi in cui si affermava il linguaggio
scientifico e sempre meno si credeva ai fantasmi. Oggi nessuno di noi, quando si parla di larve d’insetti, pensa più ai fantasmi e agli spettri.
Così pure, quando diciamo, in senso figurato,
che un uomo è ridotto a una larva per la sua
magrezza, non pensiamo più a uno spettro ma a
un insetto. Occorre dire anche, per completezza
di “informazione linguistica”, che talvolta il termine viene adoperato dai poeti nella sua accezione originaria. Ugo Foscolo, per esempio, nei
“Sepolcri” chiama “larve guerriere” i fantasmi
dei valorosi caduti che, di notte, si aggirerebbero sui campi di battaglia.
LA SIESTA
Un vocabolo per svariati motivi - nel corso dei
secoli - può subire dei cambiamenti di significato o “allontanarsi” leggermente dall’accezione
primaria e la “siesta” è uno di questi. La siesta,
Nuove direzioni • n. 8 marzo-aprile 2012
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