Sfaccettature n°12 - Gemmarum Lapidator

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Sfaccettature n°12 - Gemmarum Lapidator
ANNO IX
N. 12
GIUGNO 2005
FACETS
S ACCETTATURE
Periodico di informazione gemmologica e sul taglio delle pietre preziose.
A cura dell’International Gemmological Institute di Anversa
e delle Gemmarum Lapidator S.r.l. di Cavalese (TN)
Gems News Bulletin.
Semestrale. Spedizione in abbonamento postale.
- 70% D.C.B. Trento - Iscrizione Reg. Imp. TN N° 9945/98
2
FACETS
S ACCETTATURE
sommario
FACETS
S ACCETTATURE
La collaborazione a “Sfaccettature” è libera e per
invito. La redazione ha piena facoltà di scegliere il
materiale da pubblicare tra quello pervenuto. Le notizie
riportate sono desunte da fonti ritenute attendibili. La
direzione non si assume alcuna responsabilità per
eventuali danni causati da notizie errate. Gli articoli
firmati esprimono solo l’opinione dell’autore e non
impegnano in alcun modo né l’editore né la redazione.
“Sfaccettature” viene distribuito gratuitamente presso
gli orafi, i gioiellieri, le aziende, i laboratori artigianali di
oreficeria, i gemmologi, le scuole, gli istituti
professionali e i collezionisti di minerali.
IMPRESSUM
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Stampa: Grafiche Futura - Mattarello (TN)
Foto di copertina: da Emeralds
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N. 12- ANNO IX - GIUGNO 2005
editoriale
4
pillole gemmologiche
5
diamante
5
gemme di colore
7
perle
14
note di laboratorio
15
abbiamo ricevuto
20
dalla stampa
22
l'angolo del taglio
24
mostre e fiere
25
calendario corsi in italia nel 2004
26
editoria del settore
28
vendo e compro
29
l’angolo degli acquisti
30
FACETS
S ACCETTATURE
editoriale
Sembra a ben guardarsi attorno, che oggi il maggior
pericolo per la nostra economia sia quello giallo,
nessuna malattia intendo, ma la Cina.
Da grande paese di opportunità per le nostre
imprese, settore dei preziosi compresi,
improvvisamente il grande potenziale mercato,
trasformatosi in mostro vorace, si è rivoltato contro
di noi ed appare oggi come il maggior ostacolo
all'economia europea.
Un tempo, non molto lontano si diceva, si sono bravi
a copiare, ma noi siamo sempre più avanti, la nostra
tecnologia, l'inventiva, il design, la grande forza del
marketing e della comunicazione interagendo tra
loro rappresentano la molla propulsiva per
superarre ogni ostacolo.
Oggi però anche questi baluardi di difesa sembrano
cadere di giorno in giorno. Nell'ambito delle
macchine utensili, oltre ad innovare, automatizzare,
razionalizzare si è puntato giustamente, grazie alle
direttive europee, al fattore sicurezza sul lavoro. In
tal senso anche la Gemmarum Lapidator srl ha
rivisto nel tempo tutta la sua produzione
adeguandola agli standart richiesti. L'art. 42 del
D.Lgs 626/94 stabilisce che tutti i dispositivi di
protezione individuali per poter essere considerati a
norma devono essere conformi ai requisiti essenziali
di salute e di sicurezza riportati nel D.Lgs 475/92, in
altre parole devono essere marchiati CE.
La presenza di questo marchio anche
sulle
macchine per la lavorazione delle pietre preziose
deve essere sinonimo di qualità e garanzia per
l'incolumità degli stessi operatori che ne fanno uso.
La normativa parla chiaro: impone ai soggetti
preposti all'acquisto (nel nostro caso il titolare del
laboratorio di taglio) di individuare, tra le macchine
in commercio, quelle marchiate CE, in grado di
soddisfare i requisiti richiesti e di prevenire in
relazione alle condizioni esistenti sui luoghi di lavoro,
alle esigenze ergonomiche e di salute del lavoratore
ogni possibilità di pericolo.
Purtroppo spesso ci si limita all'acquisto di macchine
ed utensili badando al puro prezzo di acquisto,
anteponendo ad ogni considerazione valutativa,
quale la serietà del fornitore, la provenienza della
merce, la possibilità di verificare dal fornitore la
garanzia di qualità, la pura valutazione economica, in
parole povere il miglior prezzo.
Una macchina va bene se all'apparenza mostra di
avere il dispositivo di sicurezza in dotazione, ma poi
tale dispositivo, oltre che di scarsa utilità si mostra
spesso di difficile utilizzo e dopo poche ore di lavoro
viene tolto. Inutile applicare ad una taglierina una
semplice protezione in plexiglas per trattenere
eventuali schegge di pietre, se dopo pochi istanti di
lavoro si riga, si sporga e si graffia e diviene
inservibile.
Dietro ad ogni dispositivo di sicurezza ci deve essere
un appropriato studio che vada ad individuare oltre
che la funzionalità dello stesso, anche la praticità,
l'utilizzo in condizioni di lungo lavoro, la
manutenzione, la ricerca del materiale di
costruzione di maggior durata ecc.
A tutte queste operazioni vengono dedicate molte
ore di lavoro in sede di progettazione di ogni
macchina, che purtroppo fanno lievitare i costi poi di
vendita. Un discorso poi a parte meritano gli utensili
diamantati (lame, dischi diamantati, frese, punte
ecc.). Avete mai pensato alle conseguenze causate
da una rottura improvvisa di una lama da taglio, che
gira alla velocità di 2.500 g/m? Alle conseguenze che
può avere sulle mani dell'operatore e ai suoi occhi?
E se avete comperato la lama sulla bancarella del
mercato senza alcuna garanzia, con la certezza che il
basso prezzo proposto sia stato un affare, ora ne
siete ancora convinti?
In conclusione ogni utilizzatore di macchine ed
utensili dovrebbe approfondire le proprie
conoscenze sia sulle caratteristiche tecniche dei
modelli in commercio, badando non solamente alla
targhetta, ma alla funzionalità, informandosi su
riviste specializzate, recandosi alle fiere, telefonando
alle ditte presenti da anni sul mercato, che possono
dare utili suggerimenti ed evitando di guardare al
puro prezzo di acquisto, dato dal venditore
occasionale o peggio da colui che si improvvisa
costruttore di macchine utensili.
Da non dimenticare :” la sicurezza ha un costo, che
se non osservata può produrre effetti irreversibili.”
Gemmarum Lapidator s.r.l.
Giovanni Martinelli
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FACETS
S ACCETTATURE
pillole gemmologiche
a cura di Luigi Costantini, Claudio Russo e Francesco Natale
DIAMANTE
decolorare diamanti bruni del tipo IIa sino a farli
divenire quasi incolori del tipo IIa ; le carature
interessate,dai 0,78 agli 1,53 carati, la gamma di
colore dalla G alla J, la fluorescenza di questi ultimi da
forte blu ad inerte ad onde lunghe e da inerte a
debole blu ad onde corte.
Diamante Sintetico e Diamante Trattato col
Metodo HPHT : Identificazione a portata di
mano (ma, e di tasca ?)
Se la problematica vi sta particolarmente a cuore,
sappiate che con US $ 12.500,00 e US $ 50.000,00,
rispettivamente, vi potete oggi dotare del “Diamond
Sure” e del “Diamond View”, capaci l'uno di scovar
fuori ambedue le magagne l'altro di fornirvi una
definitiva risposta circa l'origine naturale o sintetica
della pietra oggetto d'esame.
I due strumenti, prodotti dalla De Beers e finora non
alla disponibilità per la più vasta platea degli
operatori al dettaglio, han cambiato status :
disponibili lo sono formalmente diventati.
Il “Diamond Sure”, dice la De Beers, di dimensioni
pari a quelle d'un televisore portatile da 12x15 cm, e
di facile impiego, è in grado di stabilire se la pietra sia
naturale o meno (moissanite?, zirconia cubica?,
diamante sintetico?, diamante trattato col metodo
HPHT?); in quest'ultimo caso, l'indagine richiede
ulteriore approfondimento. Si passa così al
“Diamond View”, strumento più complesso ma non
talmente complicato da risultare al di fuori della
portata operativa del comune mortale, anche se, per
ora, chi lo impiega è per lo più personale di
laboratorio specializzato.
E del prezzo, che si dice ? Che è un po' altino, in
effetti. Ma è la complicata tecnologia al laser
impiegata, cari...
LC / JNA 05/04
Classificazione del Taglio del Diamante : non
uno, ma tre metodi
Questo è il nuovo stato dell'arte, secondo i
convenuti ad una conferenza in tema tenutasi a
Mosca l'estate scorsa.
I tre metodi :
1. Il Parametrico, che fa riferimento a tabelle o scale
proporziometriche e che s'avvale di strumentazione
riconducibile al proporziometro, sia esso di tipo
meccanico oppure elettronico. Questa è la
metodica oggi ancora in uso presso la quasi totalità
dei laboratori primari.
2. Il sistema di Stima Diretta, che fa ricorso, nella
valutazione del taglio, ad un qualche tipo d'apparato
quale ad esempio il BrilliantScope, il Firescope,
l'Ideal-Scope, l'ISee2.
3. Il metodo del Modello Tridimensionale, in cui si
utilizza l'immagine 'scannerizzata' della pietra in
questione in combinata con sistemi di
programmazione computerizzati al fine di
preconizzare quello che sarà quantitativamente e
qualitativamente il ritorno di luce in termini di
brillantezza, dispersione (fuoco) e scintillio.
Il sistema prende pure in dovuto conto “gli aspetti
fisici” del taglio, quali il rapporto diametro/massa
della pietra, la durabilità della pietra, come nel caso
d'una cintura talmente sottile da scheggiarsi o
rompersi di brutto in fase d'incasso o disincasso, per
esempio, oltre che l'usuale status della simmetria e
della politura. Le proporzioni non costituiranno un
parametro a sé stante, ma un qualcosa d'
intimamente interrelato ad altre considerazioni
anche di carattere estetico, nella formulazione d'un
giudizio sul taglio. Tanto da far dire a qualcuno che “
delle proporzioni oggi inusuali potrebbero in futuro
non esser più considerate tali”. Vengono pure
riportate 70.000 osservazioni visuali effettuate da
LC / JCK 08/04
Diamante Sintetico e Diamante Trattato col
Metodo HPHT : Coreano NOUV
Nouv è il marchio di fabbrica, ricordatevelo. La ditta
è la sud-coreana Iljin Diamond Company Ltd, uno
dei maggiori produttori al mondo di diamante
sintetico ad uso industriale. Dal 2003, questi qua,
pure si son buttati sul processo HPHT. Non ce
n'erano già abbastanza. Il materiale naturale è
costituito da diamante bruno del tipo Ia, le pressioni
impiegate sono dell'ordine dei 55-60 kbar, le
temperature adottate di 1900-2000 °C, i colori
ottenuti da gialli a verdi giallastri a gialli verdastri
vividi od intensi. Se non bastasse, si son pure messi a
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FACETS
S ACCETTATURE
pillole gemmologiche
numero di serie identificativo. Il certificato attesterà
l'origine della pietra. Parlavasi,dianzi, di certificarli o
non certificarli, questi sintetici....
350 persone diverse su un campionario di 2000
diamanti, allo scopo di raffrontare il giudizio
dell'occhio umano con quello espresso per via di
calcolo e con simulazione al computer.
Vedremo a quali rivolgimenti porterà tutto ciò, nella
vita del diamante e nella nostra. La storia umana è
comunque fatta proprio di questo : l'insoddisfazione
per lo status quo è ed è sempre stata la molla del
progresso. E questo è quanto, amici miei.
LC/ JNA 04/04
Diamanti in Madagascar ?
Magari ! Intanto la De Beers ha raccolto, nel 2003 e
nel 2004, ben 102 campioni da varie aree dislocate
perlopiù nella parte settentrionale dell'isola, oltre
che qualcosa come 4.378 indicatori positivi di
kimberlite, spendendo di già, per il programma,
800.000 dollari.
LC / JCK 07/04 06/04
Diamante da 182 carati in Guinea
LC / JCKe
Alleluia, fa sempre piacere una notizia del genere !
Quattro volte più grande del famoso diamante
Hope; circa 10cm x 3 cm, cioè più o meno le
dimensioni d'un mouse da computer, per intenderci;
non proprio Flawless ma sempre stimato in milioni di
dollari; il nostro bel nocciolone è stato scovato da un
minatore venticinquenne all'opera in una
concessione governativa, e si trova ora ben vigilato
nei sotterranei della Banca Centrale di Stato, in quel
della capitale Conakry.
Chi è il più gran produttore di diamanti al
mondo ?
LC / JNA 09/04
La Russia, in volume, con i suoi 33 milioni di carati
estratti nel 2003. Segue il Botswana, con 29 milioni di
carati per lo stesso periodo. Il Botswana è invece in
testa in termini monetari, con i suoi 60 dollari al
carato per il grezzo, contro i 51 della Russia. L'86%
delle esportazioni russe sono assorbite dal Belgio e
dal Regno Unito, segue Israele con il 9,28%.
Diamanti sintetici: certificarli o non certificarli?
LC / JCKe 12/04
L'uomo Del Monte ha detto no. Per il no è l'Israel
Diamond Exchange, l'Antwerp Diamond High
Council, il GIA Gem Trade Laboratory (quest'ultimo
possibilista, a seconda dei futuri sviluppi della
situazione).
LC / JNA 006/04
Qual è il più gran diamante, e dov'è ?
Non appartiene al nostro mondo. Se ne sta a circa
tre trillioni di miglia da noi, nella costellazione
Centaurus, ed è una stella nana denominata BPM
37093 del diametro di 2.500 miglia. Tutta composta
di carbonio puro, come il diamante. E' ricoperta da
un sottile strato di idrogeno e di elio, ma che ce ne
importa dello strato di ricoprimento? E' il pensiero
che là fuori - da qualche parte nello spazio - ci sia 'sto
bel diamantone, che ci mette in agitazione...
Diamanti sintetici blu certificati e matricolati
Prodotti e così commercializzati dalla ormai nota
casa di produzione (del diamante sintetico) Gemesis
(USA). Sulla cintura vi sarà un'iscrizione al raggio
laser recante la dicitura “Gemesis Created” e
LC/ JCKe 02/04
COMBO TESTER
Nuovo tester per il riconoscimento delle imitazioni del
diamante, compresa la Moissanite. Dotato di punta termica
e led per la determinazione delle imitazioni, è leggero e di
ridotte dimensioni; alimentazione a batterie (3xAAA)
6
Prezzo promozionale di
€ 180,00 + I.V.A. 20 %
FACETS
S ACCETTATURE
pillole gemmologiche
GEMME DI COLORE
oltre a loro, il tagliatore, naturalmente, a cui spetterà
l'ingrato compito di scegliere data la presenza della
sfaldatura forme rotonde od ovaloidi che gli
consentiranno però considerata la forma del grezzo
- un recupero di solo un 10%, con uno sfrido quindi
di ben un 90%.
Una vera iattura, se si pensa ai 40 ct di grezzo
necessari per ottenere una pietra finita di 4 ct !
" Sensibilità alle soluzioni pulenti acide, con
conseguente possibile opacizzazione delle superfici
lucidate.
“Vertelite”- “Imperial”- “Tashmarine”Son tutte denominazioni commerciali - la prima della
Diopsidemines.com, la seconda e la terza della
Columbia Gem House - adottate per denotare un
materiale la cui esatta dicitura apparentemente a
qualcuno faceva schifo: il cromo-diopside.
E' la verità, amici: chiamarla con il suo nome, questa
pietra, proprio non andava giù, ai guru del
marketing.
E così “Vertelite” sta per il materiale d'origine
siberiana, “Tashmarine” per quello di provenienza
uzbeka ed “Imperial” per altro diopside di non s'è
capito bene dove. Dico io: manco lo si fosse
commercializzato come silicato calcio-magnesifero
del gruppo dei pirosseni, lo stesso gruppo a cui
appartengono giadeite, spodumene, enstatite,
hedenbergite ed un'altra dozzina di strani nomi, tutti
prodotti da Madre Natura!
Non bastava il suo bel colore da verde-intenso a
verde-smeraldo e verde-peridoto?
" Fatto sta che sinora la pietra non godeva di quel
granché di notorietà, data la sua scarsa reperibilità, in
dimensioni e qualità commerciabili.
Non più. Se Brasile, Sri Lanka, Madagascar, Sud
Africa, Birmania e Pakistan fornivano diopside più da
collezionismo mineralogico che altro, oggi la Yakutia
(Repubblica di Sakha, Siberia, Federazione Russa) e
l'Uzbekistan si stan proponendo come importanti
fonti di cromo-diopside di qualità da gemma. Le
probabilità, quindi, che vi venga in futuro proposto
l'acquisto di “Vertelite”, “Imperial” o “Tashmarine”
s'innalzano di conseguenza. Sappiate, pertanto, di
che si tratta. Sappiate puranco che il cromo-diopside
presenta:
" Durezza, sulla scala di Mohs, di 5,5-6,5:
come nel caso della tanzanite, al cliente van fornite
tutte le raccomandazioni del caso, relativamente a
cura e precauzioni da adottare.
In poche parole, assolutamente da evitarsi, ad
esempio, l'indiscriminata quotidiana esposizione a
sollecitazioni meccaniche improprie di anelli in cui
siano presenti pietre di non elevata resistenza
all'abrasione, come queste.
" Sfaldatura (clivaggio) perfetta secondo una sola
direzione, come nel caso del topazio: l'incassatore e
l'orafo tengano questa proprietà in dovuto conto;
Mi fermo qui, altrimenti rischio di far la fine del padre
del Pascoli (colui che non ritorna, portato dalla
cavallina storna...).
LC / JCK 08/04.
Zaffiro:
rapporto qualità (di trattamento) / prezzo ?
Assodato senz'ombra di dubbio che il 99% degli
zaffiri su piazza deve il proprio colore all' uno o
all'altro tipo di trattamento, interessante è venir a
sapere che in ultima analisi l'influenza che quest'uno
o quest'altro hanno sul prezzo finale non è quisquilia
o pinzillacchera di sorta.
Perché ?
Perché, a fondamento della scelta del tipo di
trattamento v'è il tipo di materiale in essere, e
soprattutto la sua origine, e di qui le differenze di
prezzo.
E se all'origine non si riesce a risalire, tramite
caratteristiche inclusioni, magari alteratesi o fusesi in
corso di trattamento che nella maggior parte dei casi
coinvolge temperature dell'ordine di 1800 °C o
quasi, come si fa a capire di che materiale si trattava
avendo come riferimento la tipologia di
trattamento?
Ed ancora: son stati impiegati degli additivi, e questi
additivi hanno avuto o no un impatto sul colore della
pietra, ed il cambiamento di colore è da ritenersi
permanente oppure no ?
A questo punto, come diceva il conduttore televisivo
Lubrano, sorge spontanea una domanda, anzi tre, ne
sorgono, di domande:
7
FACETS
S ACCETTATURE
pillole gemmologiche
Prima domanda:
quanti sono i tipi di trattamento in uso ?
Secondo quesito:
quanti sono i trattamenti identificabili e quanti no ?
Terzo interrogativo:
quali sono i mezzi identificativi a disposizione ?
A voi, quindi, “acronimofagi” !:
LA-ICP-MS: Laser Ablation Inductively Coupled
Plasma Mass Spectrometry, ovvero spettrometro di
massa ad ablazione laser per induzione di plasma
associato
" SIMS: Secondary Ion Mass Spectroscopy,
spettroscopia di massa a ione secondario
" LIBS: Laser Induced Breakdown Spectroscopy,
Spettroscopia a disintegrazione/ trasformazione
laser indotta
" BOH?: Interiezione interrogativa di probabile
origine onomatopeica (visto come si nobilita un
intercalare di bassa lega ?)
Il penultimo (LIBS) merita forse due paroline in più,
se non altro perché pare offra delle affidabili
risultanze nell'analisi degli elementi in traccia
presenti in una pietra: di qui il suo largo impiego
nell'identificazione dello zaffiro berillio-diffuso, ad
esempio:
la tecnica s'avvale d'una singola pulsazione laser per
trasformare alcuni microgrammi del campione in
esame allo stato di plasma; questo vien poi analizzato
allo spettroscopio per rivelare gli spettri
d'assorbimento identificativi. E' possibile così
rintracciare tutti gli elementi chimici presenti,
incluso, ovviamente, il berillio. E' pure possibile
eseguire un'analisi quantitativa, sempre che, dei
campioni impiegati, si sia preventivamente
determinato il contenuto tramite una delle due altre
sopraccitate tecniche. Piccolo particolare da non
trascurarsi: tutti e tre i metodi son di tipo
leggermente distruttivo: il raggio laser lascia dei
micro-fori. E chissenefrega, direte voi, intanto ci si
sciroppa questi nuovi termini e li si usa a più non
posso, sai che figurone ? E' come la storia della
vecchietta che, all'uscir da un'omelia d'un
predicatore di grido disse: ma che bravo, ma che
bravo, che bella predica, con tutti quei paroloni che
non ci si capiva un'acca !
"
A prima e seconda domanda risponde (formula di
rito degli interrogatori):
Sei sono le categorie di trattamento dello zaffiro che
ne condizionano il prezzo:
1. Nessun trattamento, colorazione naturale: non
sempre identificabile
2. Trattamento termico a più basse temperature,
come nel caso del materiale malgascio, senza fessure
risanate: non sempre identificabile
3. Trattamento termico tradizionale: identificabile
4. Trattamento termico ad elevate temperature e
senza evidenza di fessure risanate: non identificabile
5. Trattamento termico ad elevate temperature con
fessure risanate: non sempre identificabile
6. Trattamento termico con additivo (berillio o
titanio): identificabile
A terza domanda risponde:
Oltre ai tradizionali, v'è una pletora di nuovi
marchingeni su cui far affidamento:
spettroscopia all'infrarosso, spettroscopia Raman,
spettrometro di massa ad ablazione laser,
spettroscopia a disintegrazione / trasformazione
laser - indotta, spettroscopia di massa a ione
secondario.
Possibile che con tutta 'sto po' po' di roba a
disposizione vi siano ancora margini d'aleatorietà nel
dare un responso ? (Vedi i casi di non identificabilità).
E se sì, come fa un povero cristiano ad orientarsi ed a
stabilire se il prezzo è giusto, in base al tipo di
trattamento? Che non sia meglio affidarsi ad arti
rabdomantiche, dico io ?
LC / JCK 07 / 04
LC / JCK 08 / 04
LA-ICP-MS ; SIMS ; LIBS: BOH ?
Sempre a proposito di identificazione del
trattamento termico....
C'è chi si spaventa ed affretta lo scorrere dell'occhio
sulla pagina, come se si trattasse d'un'incombente
minaccia. C'è invece chi si getta famelicamente sulla
nuova sigla, felice di far incetta di acronimi od altro
da aggiungere al proprio eloquio, come una volta
parlare ornato in auge - s'usava per le citazioni in
latino. Visto poi che di questi termini se n'è già fatta
menzione poc'anzi, il tutto cade a fagiolo.
...Nel rubino e nello zaffiro, e sempre a proposito
delle elucubrazioni di cui più sopra, ci piace
rammentare, ai povericristi che invece di LIBS e
SIMS eccetera eccetera solo dispongano d'un
volgare microscopio, i soliti indizi vecchi come il
cucco; stantii ma certi, sicuri ed affidabili come il sole
che ogni giorno in qualche modo sorge ad oriente:
1. Cristalli inclusi contornati da fratture discoidali
8
FACETS
S ACCETTATURE
pillole gemmologiche
dovute a stress strutturale: il cristallo incluso,
avendo magari un coefficiente d'espansione termica
differente da quello del cristallo ospitante, durante il
processo si dilata premendo sul reticolo cristallino di
quest'ultimo, causandone la rottura che si manifesta
sotto forma, appunto, di alone discoidale
2. Inclusioni puntiformi biancastre disposte
linearmente: queste non son altro che i resti di quel
che prima del trattamento erano dei cristalli aciculari
(aghiformi) di rutilo.
Dissoltisi per effetto delle elevate temperature
coinvolte nel processo, impossibilitati dal troppo
rapido raffreddamento a riassumere la loro
primigenia forma di cristallizzazione, ai poveri (già)
cristalli di rutilo non è rimasto altro che
accontentarsi di ri-cristallizzare sotto forma di
inclusioni puntiformi. E questo è proprio ciò di cui
avevamo bisogno per scovare la birichinata...
zaffiro ereditato da nonna (o bisnonna) Edvige,
regalatole da nonno (bisnonno) Geroboamo prima
di partire per le trincee del Carso (1915) debba per
forza di cose esser di colore suo naturale.
Accertatevi anche che non si tratti d' un sintetico
Verneuil. Ricordate le date fatidiche (ufficiali) di
nascita del Verneuil ? 1896 per il rubino, e 1910 per
lo zaffiro....
LC / JCK 06/004
“Cucinare” le pietre, che passione! Ma quali, e
da quando?
Telegraficamente, solo alcuni nomi ed alcune date,
per dare la dimensione del fenomeno”trattamenti”:
" Plinio il Vecchio, ovvero Caius Plinius Secundus,
23-79 dC, Naturalis Historia: riferisce di pietre
riscaldate per far penetrare olï o sostanze coloranti
" Autori vari, scritti vari, 14° secolo: gemme
sottoposte a riscaldamento nel tentativo di farle
divenire trasparenti ed incolori, ad imitazione del
diamante
" Autori vari, testi vari del 19° secolo, raccolti da
Kurt Nassau: termo-trattamento del topazio per
ottenere colorazioni rosate
" Max Bauer, “Precious Stones”, 1896: elencazione
dettagliata di tutte le pietre assoggettate a
trattamento termico a scopi migliorativi del colore
" Herbert Smith, “Gemstones”,”Treatment of
Stones”, 1912: trattamento termico del topazio,
dello zircone (→ incolore e blu), dell'ametista (→
citrino) , del berillo verde pallido (→ acquamarina),
corindone viola rosa e giallo (→ incolore)
" Henry Briggs, Gems& Gemology, 1936: elenco di
una mezza dozzina di pietre sottoposte a
miglioramento del colore tramite termotrattamento
Dal 1950 in poi: un diluvio, e tutto ben documentato
LC / JCK 06/04
Segreti gemmologici
Provate a chiedere in giro, nel nostro ambiente
intendo, da quando si pensa siano in voga i termotrattamenti del colore per lo zaffiro e per il rubino.
Attendete la risposta, annotatela e poi confrontate
qua, porgendo l'orecchio al bisbiglio:
da almeno il 1915 (millenovecentiquindici) !!
Sorpresi ? Non meravigliatevi: questo è stato il
segreto meglio celato e conservato dell'intera storia
orafa e gemmo-relata. Solo nella primavera del 1979
i laboratori GIA di New York riportarono la presenza
di zaffiro di Ceylon (oggi Sri Lanka) con evidenti
tracce di quel che si appurò esser stato un
trattamento termico. Fatto è che sia i ceylonesi sia
più tardi - i thailandesi, già da sessant'anni e passa si
trastullavano alla grande con il materiale geuda
bluette pallido o addirittura quasi incolore,
ottenendo colori mica male. C'erano arrivati, alla
scoperta, per pura curiosità, dice un grosso esperto
del ramo ru-za (rubini-zaffiri). I poverini furono
indotti a lavorar duro di forno in un momento di
terribile penuria di materiale naturale decente e di
forte domanda, mossi da caritatevoli intenti, ça va
sans dire. Se poi, strada facendo, si generarono
ingenti profitti, visto che niun nulla sapeva, questa
era solo volontà divina. E' un po' come la storia di
quel somaro in matematica che però fece fortuna in
quattro e quattr'otto senza rendersi ben conto del
perché: volendo un valore aggiunto del 10% sulle
merci in transazione, comprava a uno e vendeva a
10! Voi, intanto, non date più per scontato che quello
LC / JCK 05 / 04
Corallo Spugna
La prima volta che ebbi l'occasione d'esaminarlo al
microscopio non fu una felice occasione. Era
l'inverno dell' '82 o dell' '83 e la signora che mi
richiese un parere sul suo “magnifico corallo rosso
frutto d'una appassionante trattativa in qualche
negozio dell'affascinante Bangkok” s'era appena
sfilata una collana da 70 cm con dei bei pallettoni
sferici da 15 mm di diametro: vaglielo a dire che il suo
bel affarone, al microscopio, evidenziava una
9
FACETS
S ACCETTATURE
pillole gemmologiche
struttura vacuolare d'un materiale poroso, con
palese riempimento di sostanza plastica incolore
addirittura scalfibile con la punta d'un ago, oltre che
con manifeste tracce di colorazione artificiale in tutta
la parte solida. Il fatto è che se glielo dici soltanto,
non ti credono.
Glielo devi far vedere al microscopio. A questo
servono i microscopi, in negozio, capite?
Comunque, eccolo ora di nuovo qui, quello che
liberato della plastica - chiaramente risultava allora
effervescente all'acido cloridrico e quindi un
carbonato, e quindi una “radice di corallo”, semmai,
ma un corallo giammai (andavano tanto di moda “le
radici”, in quegli anni, dal film “Radici” alle “radici di
smeraldo” financo alle “radici di acquamarina”,
“faceva così fino” !): il melithaea ochracea, detto
volgarmente corallo spugna, per il suo aspetto.
“pressato”, vale a dire frantumato e ridotto in
polvere poi amalgamata con resine epossidiche. Il
materiale non riempito e non comunque trattato
rappresenta, sul mercato, un'esigua frazione della
totalità. Per quanto attiene invece le cure da
adottare: come per tutti i coralli, evitare il contatto
diretto con la pelle, in ispecie se di sudorazione
acida, lavaggi periodici in acqua tiepida addizionata di
detergente neutro, eludere contatti con materiali
abradenti, data la durezza di 3,5 sulla scala di Mohs
della nostra melithaea ochracea.
LC / JCK 07 / 04
De Profundis per la barriera corallina
dell'Oceano Indiano
A proposito di corallo.
E' tornato (oppure non se n'è mai andato, sotto
mentite spoglie ?) come “materiale sino a tempi
recenti non usato in gioielleria, in quanto ritenuto
qualitativamente scadente proprio in virtù della
presenza d'un cotal numero di piccole cavità”, così
vien riportato. Manco a farlo apposta, si dice anche, il
95% del materiale presenta trattamento
stabilizzatore. Lo stabilizzatore è un riempiente.
Il riempiente è una resina sintetica o un polimero.
La struttura vacuolare, responsabile di quell'aspetto
detto appunto “spugnoso”, è dovuta al fatto che il
polipo corallifero della melithaea ochracea alloggia in
“sede aperta”, piuttosto che in “sede chiusa” come
tutti i suoi consimili ma di genere diverso. Ed è
questo ad ingenerare la porosità. Il polipo
corallifero, che vive e si moltiplica in formazioni a
colonia, secerne carbonato di calcio, come tutti
sanno.Il risultato di tale secrezione dà luogo a quelle
strutture ramificate ed arborescenti note come
formazioni coralline. Il corallo spugna, rinvenuto in
quell'area del Mar Cinese Meridionale compresa tra
Taiwan ed Indonesia, presenta sott'acqua un
caratteristico aspetto “a ventaglio”. Nelle sue
migliori qualità esibisce forti colorazioni rosso
aranciate spesso variegate di striature gialle od
arancioni. Tanto più la tinta s'approssima al rosso
puro, tanto più aumenta il valore. La presenza di
diffuse striature o di tinte di fondo sul bruno tendono
ad abbassarne commercialmente la qualità. A titolo
di curiosità, si riscontrano pure colorazioni d'un bel
blu saturo, prodotte però da un organismo del
genere Heliopora Coerulea. Non vi passi per
l'anticamera di voler proprio questo: ne è vietata la
commercializzazione. Occhio comunque a quel
materiale che possa essere stato tinto o, peggio
Son notizie che dolgono assai. Non solo morti a
centinaia di migliaia. Non solo un catafascio senza
fine. Anche la barriera corallina, distrutta. Siamo a
fine dicembre e letteralmente estrapolo da un
quotidiano che rendiconta gli effetti dello tsunami di
Santo Stefano nel Sud-Est Asiatico:
“ ...schiantandosi sulle coste, l'onda anomala ha
distrutto non solo decine e decine di chilometri di
terraferma, ma ha anche sollevato la sabbia che,
ricadendo sul fondo, ha tolto alla barriera corallina la
luce che è fondamentale per il suo ciclo vitale. Senza
la luce, si interrompe la fotosintesi ed il corallo
muore. «Ci vorranno dieci anni per vedere i primi
segni di ripresa», ha aggiunto l'esperto. E senza il
corallo, scompare anche tutto il resto della vita
sottomarina”.
Spero ardentemente che l'esperto si sbagli almeno
un po'.
LC / IG 30.12.04
Tanzanite: possibili ragioni d'un infinito
altalenare dei prezzi
Una rapida occhiata ad un grafico che riporti
l'andamento dei prezzi al carato di questa pietra, dal
1985 al 2004, rivelerà un trend incontestabile,
dollaro più dollaro meno (il grafico non offre
possibilità di estrapolazioni precise precise):
" La qualità extra fine da un picco di $ 650 / ct
raggiunto nel 1986 è precipitata a poco più di 200
dollari nel 1992, per risalire ai 450 $ nel 2000 e
ricadere a poco meno di 350 $ nel 2004;
10
FACETS
S ACCETTATURE
pillole gemmologiche
" Il fine, per gli stessi periodi, va dai circa 370 dollari
ai circa 160, risalendo ai 350 ed assestandosi poi sui
230;
" Il good altalena tra i 210, i 90, i 250 ed i 150 dollari;
" Il commercial ondeggia tra i 110, i 70, i 110 ed i 60
dollari.
Malawi. Lo specifico perché, recatomi un giorno
all'ufficio postale per spedirvi una raccomandata,
scoprii che per le Poste Italiane quel Paese africano
risultava inesistente. Colà,invece, ha visto la luce (dal
grembo di nostra Madre Terra, beninteso) del bel
rubino rosso, oltre che del bello zaffiro (corindone)
rosa, arancione e persino padparascha. Colori
naturali, niente trattamenti, niente berilliodiffusione, niente di niente (finora). Diamo il
benvenuto alla miniera di Nyala, in mancanza di più
esaurienti precisazioni circa la località.
Se l'accostamento non suonasse blasfemo, date le
circostanze, parrebbe proprio di ravvisare,
nell'insieme dei quattro grafici, quasi un'onda
tsunami in fase d' avanzamento.
Ragioni accampate:
LC / JCK 03 / 04
Rubino “Namya”
1. Con la scoperta dei vasti depositi di zaffiro del
Madagascar degli ultimi anni '90, i prezzi dello zaffiro
in generale calarono a livelli di letale competitività
con quelli delle migliori qualità della tanzanite. Come
dire: due galli blu nello stesso pollaio...
2. La notevole popolarità raggiunta dalla tanzanite
nel decennio precedente ha contribuito non poco ad
“addolcire” i prezzi nel momento in cui l'offerta
sopravanzò la domanda (in seguito all'undici
settembre 2001 la domanda negli Stati Uniti, il
maggior consumatore di tanzanite, si raffreddò
notevolmente);
3. Col proseguire della stagnazione nella domanda,
alcune ditte indiane fecero incetta di elevate quantità
di tanzanite grezza e le riversarono poi sul mercato a
prezzi stracciati, dando così luogo ad una
recrudescenza del fenomeno depressionario
4. La AFGEM, la ditta sudafricana con ambizioni
monopolistiche sulla tanzanite, nel frattempo non
riusciva più, a quei prezzi, a compensare i costi
d'estrazione, e si diede all'acquisto di enormi partite
di grezzo raccogliendole presso tutti i più piccoli suoi
concorrenti in campo estrattivo, in un tentativo di
fungere da volano regolatore dei prezzi. La manovra
fallì, vanificata anche dall'intervento dei compratori
indiani di cui sopra.
Non vi stiamo prendendo in giro. Non è colpa nostra
se si sono affacciati in scena due nuovi tipi di rubino
naturale non trattato dall'esotico e similare nome.
Qui però non ci troviamo più in Africa Australe,
bensì nel Triangolo del Rubino Birmano: un triangolo
scaleno avente come vertici Mogok, Mong-Hsu e
Namya, come lati minori Mogok / Mong-Hsu = 275
Km e Mogok / Namya = 315 Km, e come lato
maggiore Mong-Hsu / Namya = 490 Km (la
precisazione è dovuta, per rispetto di chi si fionderà
senz'altro colaggiù, alla ricerca del neonato Divin
Bambin, come i Re Magi). Il colore da rosso chiaro a
rosso scuro intenso, ivi compreso quello assimilato
al mitico “sangue di piccione”, è persino migliore e
più scuro dell'ormai classico Mogok. E così dicasi per
la trasparenza: meno inclusioni del Mogok, e quelle
più importanti che ci sono, si configurano come
rutilo variamente disposto.Nelle pietre tagliate, la
brillantezza è peculiare. Le dimensioni medie del
grezzo s'aggirano sui 7 carati, rari i pezzi che
eccedano i 10 carati, ed estremamente rare le pietre
d'eccellente colore e purezza.Di quest'ultima
qualità, nel tagliato, assai di rado si riscontrano
carature sui 3 ct.Il prezzo ? Indicativamente: per due
ovali, dai 2,57 ct ai 3,10 ct, son stati sganciati 19.000
dollari. Il nuovo deposito non fa parte del complesso
minerario governativo: i locali si occupano sia
dell'estrazione che della vendita. Ah, dimenticavo:
nello stesso giacimento si riscontra, in abbinata col
rubino, dello stupendo spinello rosso, d'un bel rosso
vibrante, intenso, eccetera eccetera, e da Mogok
dovete dirigervi a nord, verso Kachin State. See you!
Quel che ne è derivato, vere che siano le motivazioni
soprariportate, è stato lo tsunami sulla tanzanite.
Che peccato!
LC / JCK 06/04
Rubino “Nyala”
LC / JNA 02/04
Nyala è il nome d'una antilope assai diffusa in Africa
australe, assai ben rappresentata in quanto ad
esemplari in quelle plaghe comprese tra Zambia,
Tanzania e Mozambico e che vanno sotto il nome di
11
FACETS
S ACCETTATURE
pillole gemmologiche
“Tormalina Canarino” ? Io propenderei per la prima.
Fatto è che il giallo è davvero intenso, vivido,
brillante e vibrante in virtù dell'elevata
concentrazione di manganese presente - e
l'attributo “canarino” ben rende l'idea. Il materiale fa
parte dei nuovi addendi al mondo delle gemme di
colore. Il deposito di tipo pegmatitico è stato
individuato in Zambia ed inizialmente messo a
coltivazione nel 2001. Le prime significative quantità
di materiale han raggiunto le maggiori piazze nel
corso del 2004, e si prevedono estrazioni dell'ordine
delle 2 tonnellate all'anno, con rese di materiale da
taglio di solo il 5-10% sul totale. I prezzi del tagliato si
situano tra i 120 ed i 200 dollari al carato per pezzi da
0,70 ct ad 1,00 ct, con punte, per i campioni più
interessanti, finanche di 500 dollari al carato. Parte
del materiale dev'essere sottoposto a trattamento
termico a circa 400 °C, per togliere una certa
tonalità di marrone talvolta presente. Nella stessa
miniera fan buona compagnia alla nostra “canarina”:
acquamarina e granato spessartina.
Tormalina: cura e precauzioni
A qualcuno forse potranno tornar utili le note
seguenti:
" La tormalina non ha gran resistenza agli shock
termici, specialmente se interessata dalla presenza
di numerose inclusioni liquido-gassose o dalla
presenza di segmenti variamente colorati (tormalina
multicolore). In quest'ultimo caso, la zona di
giunzione tra due tali segmenti rappresenta l'area
critica da tener d'occhio. Occhio parimenti ad un
affrettato lavaggio dopo la lavorazione orafa:
attendere che la pietra si sia raffreddata.
" La tormalina possiede un'inusuale capacità
d'attrarre la polvere, derivantele da un'insita sua
tipica proprietà chiamata piro-elettricità: se
riscaldata, accumula una certa carica elettrica.Metti
che per una ragione qualsiasi (esposizione diretta
all'irraggiamento solare e/o al calore delle lampade
della vetrina, esposizione al sole del contenitore o
della valigetta- campionario, od altro) la pietra abbia
attratto della polvere , metti che la polvere abbia
tipicamente una durezza 7 sulla scala di Mohs (e ce
l'ha) , metti la durezza della tormalina a 7,0-7,5 , e ti
troverai immediatamente a fare i conti con
l'eventualità che, pulendo a secco la pietra con un
panno, ne possa soffrire la lucidatura. Si abbia quindi
l'avvertenza, prima di rimuovere la polvere, di
detergere la gemma con acqua e sapone.
LC / JNA 04/04
Rubini non trattati termicamente ma con
riempiente vetroso nelle fratture
Sappiate che sta circolando anche di questo. Il
trattamento è del tutto simile al trattamento per
riempimento del diamante (Yehuda e compagnia
cantante, rammentate ?), l' “effetto flash”, pure
(nei colori blu e porpora chiaro). L' “effetto flash” è
anche maledettamente simile a quello degli smeraldi
riempiti con opticon o resine sintetiche agguagliabili.
Il tutto sempre ad interessare le fratture, nel
tentativo di mascherarle e renderle meno evidenti. E
ricordiamoci che l' “effetto flash” è tipico dei
materiali “riempiti”. Il riempiente, in questo caso, è
vetro al piombo. Lo confermano analisi condotte
con l'EDXRF (per gli “acronimofagi” di cui in altra
parte di questo numero: Energy Dispersive X Ray
Fluorescence spectrometer, ovvero spettrometro a
dispersione d'energia e a fluorescenza a raggi X ,
ovvero, come ci dice il Dizionario Gemmologico
della D.ssa Margherita Superchi: “metodo che
consente di rilevare gli elementi chimici presenti in
un campione senza distruggerlo o intaccarlo,basato
sulla emissione caratteristica di raggi X da parte degli
atomi costituenti, se eccitati da una radiazione ad
alta energia”
LC / JCK 01./04
Tormalina Rubellite, dove vai ?
Solo da marzo a settembre, nel 2004, sei balzata
all'insù d'un buon 20%.Nelle tue migliori qualità,
addirittura sei passata dai 50-60 dollari ai 100 dollari
al carato, sulle piazze asiatiche. Vabbè che i paesi da
cui provieni son perlopiù Nigeria e Brasile, vabbè
che scarseggi un pochettino, ma dove vuoi arrivare?
E poi ti tiri dietro anche tutte quelle altre pietre
rosso-rosa, come lo spinello rosso-rosa o lo zaffiro
rosa che pure se n'è salito, per campioni di 2-3 carati,
da 300-400 a 600 dollari al carato. Insomma, un po'
di contegno,via ...
LC / JNA 09/04
Tormalina Giallo Canarino.
E' più corretto rendere così la denominazione
commerciale “Canary Tourmaline” affibbiatole a fini
pubblicitari, oppure meglio sarebbe usare la dizione
LC / JNA 08/04 JNA 05/04
12
FACETS
S ACCETTATURE
pillole gemmologiche
Pietra di Luna dalla Tanzania
Benvenuta Andesina !
Dalle miniere di Morogor, dall'aprile di quest'anno
(produzione iniziata nel 2003). In pezzi da 1 a 15
carati. Non così trasparenti come il materiale
indiano, ma con una bella adularescenza blu e
dimensioni maggiori dell'indiano.Dal momento che
le pietre di luna dello Sri Lanka di buona qualità stan
diventando sempre più rare, e quello che si trova è di
qualità commerciale ed in pezzature calibrate, ben
venga l'adularia della Tanzania, a prezzi compresi tra
i 20 ed i 50 dollari al carato !
LC / JNA 07/04
Andesina: termine della serie dei plagioclasi, gruppo
dei feldspati, contenente da 30 a 50% di anortite.
Generalmente verde chiara, grigia, bianca. Molto
raramente rossa, colorazione dovuta alla presenza
del rame . La nostra benvenuta è rossa e proviene
dalla Repubblica Democratica del Congo.Se
volessimo trovare un altro feldspato sul rosso
dovremmo cercare tra la labradorite pietra di sole
dell'Oregon, in pezzature molto ma molto inferiori,
però. Con una durezza di 6,0-6,5
(Mohs), una densità di 2,67 ed indici di rifrazione
1,550 1,553 1,559 ben s'adatta per l'uso in gioielleria.
I prezzi di questo materiale ben comparano con
quelli della tanzanite di miglior qualità.
“ Gigante Blu d'Oriente”: zaffiro da 486,52 ct
È il più grande zaffiro mai battuto ad un'asta. L'asta è
stata quella della Christie's di Ginevra del 19 maggio
scorso. La base d'asta era di 1,5 milioni di euro.La
pietra era di provenienza pachistana.
LC / IG 04.04
LC / JNA 08/04
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13
FACETS
S ACCETTATURE
pillole gemmologiche
PERLE
sembrerebbero perle di Tahiti, ma non si sa se son
proprio di Tahiti, non si sa se la colorazione sia
naturale oppure trattata, se addirittura sian perle o
meno. Le avete già viste? Le avete pur sezionate? E
com'erano, con un nucleo di conchiglia solito, bianco
o crema venato, ed uno strato di perlagione
marrone ? Allora son loro, e sono perle coltivate, qui
non ci piove. Che tipo di perle? Mah, non si sa. Pare
che ci sia solo un tipo di perle in grado di subire un
tipo di trattamento di quel genere, e nessuno vuol
andare sullo specifico. Ma allora il colore non è
naturale ? Qualcuno dice di sì, che lo è, qualcun altro
di no.Niente di provato ? Niente di provato. Chi dice
di sì, dice d'aver le proprie teorie in merito ma di non
essere in grado di giustificarle. Magnifico! Voi
intanto, se vi capitasse una roba del genere tra le
mani, sacrificate una perla del filo, sezionatela, e se
non vi bastasse l'aspetto di cui sopra, esaminate il
tutto ai raggi UV ad onde lunghe : una bella
fluorescenza rosa sul bordo esterno del nacre è più
che mai tipico di questa misteriosa perla coltivata. Se
poi pensate che l'eventuale trattamento possa non
essere stabile, o addirittura che possa trattarsi di
perle tahitiane altrimenti scadenti (brutti
anatroccoli) fatte passare per cigni a prezzi che non
giustifichino il rischio dell'acquisto, vedete voi. Un
po' meno di mistero schiarirebbe le idee, no?
LC / JNA 09/04
Perle nucleate d'acqua dolce cinesi: maggior
produzione nel 2005 ?
Questo è quel che promettono certi coltivatori.
Da tutta una sequela di chiacchiere emergono però
alcuni fatti incontrovertibili :
" Finora la qualità di questo tipo di perle non è stata
costante e ciò si è negativamente riflesso sull'impatto
che il prodotto avrebbe potuto avere sulla totalità
dell'offerta delle perle d'acqua dolce
" I produttori son stati pertanto costretti a
profondere maggiori sforzi, sia nella ricerca che
nell'investimento (e questo non può che giovare alla
causa, dico io)
" Nelle
migliori qualità ottenute, il periodo di
coltivazione s'avvicina ai due anni, e lo spessore del
nacre raggiunge i 3-4 mm
" Il mollusco impiegato alla bisogna appartiene al
genere hyriopsis cumingi, benchè sia stato modificato
" Il mollusco così modificato s'è irrobustito talmente
da riuscire ad accettare anche nuclei rotondi fino a
10mm di diametro, con tassi di mortalità ridotti al
minimo (che bello!)
Questo è quello che al momento ci interessa. Se poi
tutto ciò si tradurrà in una maggior produzione,
meglio. Se il mercato assorbirà la maggior
produzione, significherà che i consumi avran ripreso
bene dappertutto. Se il mercato non l'assorbirà, i
prezzi dovranno calare.Bene quindi in tutti i casi
LC/JNA 09/04
Le perle più costose al mondo
Quelle montate in un doppio girocollo battuto ad
un'asta della Christie's a Ginevra, lo scorso
autunno.Tutte naturali, tutte perfettamente
armonizzate in quanto a colore bianco argentato
rosato- e lucentezza elevata, scalari da 8,5 a 16,3
mm. Il prezzo finale : 3,1 milioni di dollari.
LC / JCKe 11/04
Perle cinesi d'acqua dolce : i perché d'un calo
Ci si affanna a giustificare la caduta di prezzo, nel
primo semestre del 2004, di ben un 20-30 %, per
questa tipologia di prodotto nelle categorie mediobasse. Dicono: l'aggiustamento dei prezzi
è
normale, dal momento che a metà anno i grossisti
liquidano i loro stock. Ma non è per caso che si
confonda l'azione con la reazione e viceversa ? Non è
che, per liquidare gli stock, i grossisti abbiano
inondato il mercato inquinandolo- con merce di
bassa qualità a prezzi ridicoli,provocando a catena
una reazione di sfiducia e di rigetto ? Altro che
aggiustamento...
LC / JNA 09/04
Mollusco d'acqua dolce in Arno
Di quindici centimetri di diametro, con l'interno
delle valve rivestito di madreperla, proveniente dalla
Cina, organismo estraneo all'ecosistema della zona,
pescato tra Rovezzano e Firenze. C'è qualcuno che
sta tentando di mettere in piedi una coltivazione di
perle d'acqua dolce in Toscana, oppure è un'altro dei
misteri cinesi non risolvibili, come quello dei cinesi in
Italia che non muoiono mai ?
LC / IG 06.03.04
Misteri orientali : le “perle cioccolato”
Ci sono in giro, da quattro o cinque anni a questa
parte, perle di color bronzo-bruno che
14
FACETS
S ACCETTATURE
pillole gemmologiche
NOTE DI LABORATORIO
L'operatore del settore, di questi tempi, si ritrova un
po' frastornato tra tante nuove che gli giungono or di
qua or di là, in ispecie per quel che concerne sintesi e
trattamenti del diamante. Ha bisogno d'una parola
se non di conforto di rassicurazione, l'operatore. Le
note qui sotto riportate - testè ricevute dal
Direttore del Laboratorio e del Dipartimento di
Ricerca dell'I.G.I. di Anversa, Dr.Zwi Herman
Brauner - a traduzione di LC, non potevano
giungere quindi più a proposito.
interessino delle pietre presentate per analisi ai
laboratori IGI, vengon da questi facilmente
identificati.
Dal momento che si sta parlando di diamanti sintetici
colorati, è cosa nota che, nell'ambiente commerciale
del diamante, ogni e qualsiasi pietra intensamente
colorata viene di routine sottomessa, per analisi
identificativa, all'attenzione d'un ben equipaggiato
laboratorio gemmologico. Sebbene l'Apollo
Diamonds
l'ultimo apparso alla ribalta tra i
produttori di sintetico impieghi il sistema CVD,
l'identificazione
della metodologia usata non
presenta difficoltà di sorta : questi diamanti CVD
sono del tipo IIa d'ogni pietra viene determinato il
tipo - ed il tipo IIa è molto scarso in natura per cui, in
presenza d'un tal responso, particolare cura vien
dedicata all'ulteriore indagine.
DIAMANTI SINTETICI E TRATTAMENTI
Si fa un gran parlare, in giro, di trattamenti e sintesi
del diamante. L' erronea esposizione dei fatti da
parte della stampa, dovuta a scarsa conoscenza
dell'argomento trattato, contribuisce non poco ad
ingenerare nel consumatore una crisi di fiducia ; a ciò
s'aggiungano poi quei produttori di diamante
sintetico che, nella loro pubblicistica, tendono a
presentarlo come del tutto eguale al diamante
naturale. Il risultato di tutto questo è che, nel
consumatore, si potrebbe insinuare l'idea e la
tendenza a concludere che qualsiasi diamante a lui
presentato potrebbe potenzialmente essere un
diamante sintetico.
A questo punto si dovrebbe portare alla conoscenza
dei più il fatto che la maggior parte dei diamanti
sintetici presenti sul mercato un'assai esigua
percentuale di tutti i diamanti , invero si riscontra
nelle tinte del giallo e dell' arancione.
Con ciò non si vuol significare che gli altri colori non
si possano produrre, bensì che, al momento,
l'investimento in risorse scientifiche e finanziarie per
ottenerli risulta essere l'elemento determinante
nella fattibilità o meno dell'intrapresa.
Per non parlare poi dei diamanti sintetici tagliati,
incolori o quasi incolori,che “accidentalmente”
vengono prodotti - e solo a scopi di ricerca nei
laboratori di realtà ad elevato contenuto
tecnologico, come la General Electric e la De Beers.
Si annoverano tre procedimenti, per la produzione
del diamante sintetico :
il BARS,
il BELT ed
il CVD (Chemical Vapour Deposition).
Tutti e tre i metodi di produzione, allorché
Nel caso di diamanti del tipo IIa, infatti, tre sono le
possibilità :
1. Diamante naturale IIa
2. Diamante naturale IIa trattato col metodo HPHT
3. Diamante sintetico IIa CVD
La separazione e l'individuazione di quale dei tre si
tratti avvengono tramite una serie di vari test di certa
affidabilità. In contrapposizione a quanto asserito
dall'Apollo Diamonds, il mercato non è stato
sommerso dai loro diamanti sintetici, men che meno
dalla loro cosiddetta importante produzione di
diamanti “bianchi”, e per una ragione molto
semplice : un diamante CVD, alla sua nascita, non si
presenta di color bianco , ma marrone ; questo
diamante marrone di tipo IIa, come qualsiasi
diamante naturale del tipo IIa, per diventare incolore
o quasi incolore dev'essere assoggettato a
trattamento HPHT; il problema è che poche son le
pietre che alla fine conseguano quell' effetto
“sbiancante”, più facile è che quel che si ottiene sia
quel colore che potremmo definire “ strano colore”.
Per il produttore di diamanti sintetici CVD
quest'aspetto della questione rappresenta una
considerevole impasse,da un punto di vista
finanziario. Sostenere quindi che si sia in presenza
d'una produzione di massa di questo prodotto è
senz'altro esagerato.
15
FACETS
S ACCETTATURE
pillole gemmologiche
soluzione, non costituiscono che un'esigua parte dei
diamanti in circolazione sul mercato.
Il 97% di tutti i diamanti, nella larga banda di colori
che va dal D al PQR, è ok : allorché se ne determini il
tipo, solo il molto raro tipo IIa verrà inviato per
ulteriori accertamenti al test PL, e sarà quest'ultimo
ad evidenziare in maniera risolutiva se la pietra è
stata o meno sottoposta a trattamento.
Voglio sperare che quanto sopra possa favorire un
più razionale approccio all'intera questione,
questione così malamente trattata da così numerosi
non-competenti della materia ed estranei al campo.
Quasi il 97% di tutti i diamanti appartiene al tipo
denominato tipo IaAB (un posto vacante nel
reticolo, circondato da tre atomi di azoto). Nella
gamma dei colori dal D ad approssimativamente il PQ, quel 97% della totalità dei diamanti non è né un
prodotto di sintesi né di trattamento. Il rimanente
3% è costituito da tipi diversi (vi sono due tipi
principali con un totale di 6 possibilità, ivi incluso il
tipo IaAB).
Nelle rimanenti 5 possibilità includiamo i diamanti
del tipo IIa già menzionati.
Le altre tipologie comprendono principalmente
diamanti di color fantasia sia naturali trattati per
irraggiamento o con processo HPHT, oltre che
diamanti sintetici.
Vediamo ora i diamanti trattati: trattati tramite
irraggiamento, col metodo HPHT e col metodo
della grafitizzazione (quest'ultimo solo per i diamanti
neri).
Con l'irraggiamento, la saturazione aumenterà
sempre, ed il colore risultante sarà più scuro o più
intenso dell'originale. Lo stesso dicasi per il processo
HPHT, allorché le pietre trattate siano del tipo Ia
nelle tinte del giallo, dell'arancione e del verde.
Fanno eccezione le pietre blu e rosa del tipo IIa (IaB)
che sian state sottoposte a trattamento HPHT. In
seguito al trattamento queste pietre assumeranno
l'aspetto dei diamanti di color fantasia (fancy colour).
Queste pietre verranno esaminate allo
spettrometro, nel visibile e nel quasi infrarosso. In
caso di “genuini” diamanti rosa e blu del tipo IIa, si
passerà ad un' ulteriore verifica con l'apparato
Raman a fotoluminescenza.
Avendo a che fare con diamanti di color fantasia, dal
momento che diverse sono le metodiche e le
strumentazioni da impiegarsi per gli esami da
effettuarsi, suggeriremmo d'inviare le pietre a dei
laboratori gemmologici che posseggano
attrezzatura e livelli di competenza pari a quelli
dell'IGI.
Poiché i diamanti sintetici ricorrono perlopiù nei
colori fantasia, ancora una volta si richiede
attrezzatura adeguata, come spettrometro
all'infarosso, apparato Raman, DiamondView.
Come si può vedere, la maggior parte dei problemi
di identificazione si ha coi diamanti di color fantasia; e
questi, pur rappresentando un problema di facile
Zwi Herman Brauner
16
FACETS
S ACCETTATURE
pillole gemmologiche
Una nuova tecnica di riconoscimento
per diamanti sfaccettati rilevabile mediante l'uso di raggi X.
Premessa
I diamanti sia grezzi che tagliati rappresentano le
pietre più esaminate dai laboratori gemmologici. In
tale analisi, si valutano le caratteristiche di peso,
purezza, colore e taglio che vengono annotate su
certificati e considerate non soltanto come base per
la stima della gemma, ma anche come referto che
può aiutarci successivamente a riconoscere la
gemma considerata. Infatti, tali caratteristiche
possono essere utili sia in caso di smarrimento che in
caso di furto e anche per il controllo di diamanti che
abbiano subito eventuali scalfiture durante le
operazioni d'incassatura.
Comunque la ridentificazione può diventare difficile
o impossibile se la pietra è stata sottoposta alle sotto
indicate operazioni:
a). il ritaglio o la rilucidatura, che possono causare
significative differenze nelle proporzioni e nel peso
di una pietra, o rimuovere segni d'identificazione
come l'incisione a raggi laser sulla cintura;
b). la foratura con raggi laser che può cambiare
significativamente l'aspetto e/o il grado di purezza.
c). trattamenti che inducano a cambiare la purezza
ed il colore.
Nuova tecnica di riconoscimento
Solo negli ultimi anni è stata trovata una tecnica non
distruttiva, basata sull'uso dei raggi X, che permette
la visualizzazione dei difetti interni del reticolo
cristallino del diamante altamente trasparente ai
suddetti raggi. Questa tecnica produce un'unica
impronta che non è alterata dal taglio della gemma o
del trattamento come l'irradiazione o la ricottura.
Usando la faccetta più estesa (la tavola) come punto
di riferimento, il campione è cristallograficamente
orientato in unico e riproducibile modo di fronte alla
sorgente dei raggi X, così ché soltanto un'impronta
topografica è utilizzabile per poter rilevare i difetti
interni del reticolo cristallino, cosa che in passato
non era facilmente realizzabile in quanto, benché la
tecnica fosse nota, il diamante veniva orientato in
diversi modi, con conseguente formazione di
diverse impronte topografiche, che il più delle volte
creavano confusione. Pertanto, secondo questa
nuova tecnica, un diamante di cui si conosce la
relativa impronta topografica, nel caso in cui venisse
recuperato dopo uno eventuale smarrimento o
furto, o dopo essere strato ritagliato o esposto ad
alcune forme di trattamento, sottoposto allo stesso
test con le stesse modalità, confermerebbe la stessa
forma di impronta in modo inequivocabile.
Tecniche di riconoscimento attuali
Nell'ultimo ventennio ci sono stati vari tentativi atti a
sviluppare particolari tecniche procedurali per
rendere un diamante sfaccettato inequivocalmente
riconoscibile. Uno di questi può essere
rappresentato dalla tecnica di Laue , attraverso cui
viene rilevata la proiezione di macchie su un foglio di
film sensitivo, ottenute mediante la diffrazione di un
fascio policromatico di raggi X che interagisce con i
piani del reticolo cristallino del diamante. La
disposizione delle macchie rappresenta
un'impronta, ma un'eventuale rilucidatura della
pietra considerata modificherà la forma
dell'impronta, pertanto la pietra non sarà più
riconoscibile. Altra tecnica di riconoscimento
attualmente in uso e quella di incidere sulla cintura
del diamante con raggi laser un marchio
rappresentato generalmente da una combinazione
di lettere e numeri, ma che può essere facilmente
abraso da una lieve lucidatura o da un trattamento ad
alta pressione e alta temperatura.
Conclusioni
Quindi, facendo riferimento a questa nuova tecnica
si può rilevare un'impronta topografica che
riprodotta su microfilm può diventare parte
integrante della certificazione di un diamante.
In tal senso questo metodo si può rilevare molto
utile per il riconoscimento dei diamanti provenienti
dalle zone di conflitto coinvolte in finanziamenti di
guerra e non conformi con le risoluzioni delle
Nazioni Unite. Unico handicap, per l'applicabilità di
questa tecnica è rappresentato dall'alto costo
dell'attrezzatura, che richiede una spesa
complessiva di oltre 100.000$, pertanto si può
supporre che soltanto i più qualificati laboratori
gemmologici, possano prendere in considerazione
l'iniziativa di attrezzarsi per sviluppare una
certificazione più sicura è completa che dia
maggiormente fiducia ai gioiellieri ed ai consumatori.
Dr Claudio Russo
G.G.(GIA)
17
FACETS
S ACCETTATURE
pillole gemmologiche
Nuove regole in Giappone
Il giappone, il secondo piu` grosso mercato di
gioielleria del mondo, ha introdotto nello scorso
settembre 2004 nuove e rivoluzionarie regole
riguardo la certificazione da parte di laboratori
gemmologici delle pietre di colore e dei loro
trattamenti.
Secondo queste nuove regole si classificano le pietre
in due categorie:
sistema di suddivisione con tre lettere nella
descrizione della pietra:
 N: naturale
 E: enhanced (“migliorata”)
T: trattata
Quella categoria “E” risulta di fondamentale
importanza dal punto di vista dell`ICA in quanto si
separano ulteriormente le gemme in base a
trattamenti piu` “leggeri” o piu` “pesanti” che in
alcuni casi modificano del tutto l`aspetto e le
caratteristiche originarie della pietra.
Se pensiamo al riscaldamento a bassa temperature
dell`acquamarina e l`irragiamento, seguito da
riscaldamento, del topazio azzurro, risulta
difficilmente accettabile che le due gemme stiano
nella stessa categoria.
Per non parlare del nuovo "lead-glass filling" delle
fessure nei rubini soprattutto africani, ma e` stato
osservato anche in birmani, vietnamiti...a
proposito...stanno invadendo il mercato!
Insomma, gli sforzi dei giapponesi per mettere un
po` d`ordine nel sempre piu` complicato e
“trattato” mondo delle gemme sono apprezzabili
ma mostrano qualche limite.
 Pietre naturali: sono quelle che non hanno subito
nessun trattamento o alterazione al loro aspetto
fisico se non quello del taglio e sfaccettatura.
 Altre: sono quelle trattate o “enhanced” con un
qualsiasi processo e cio` deve essere chiaramente
espresso e specificato in dettaglio sul certificato.
In questo modo si eliminano ulteriori categorie in
base al diverso trattamento.
Cio` significa che anche i tradizionali metodi di
miglioramento come il riscaldamento degli zaffiri o
l`oliatura con olii incolori degli smeraldi, saranno
considerati alla pari degli altri trattamenti e sara`
necessario fornire una dettagliata descrizione di cio`
che e` stato fatto alla pietra.
Questi cambiamenti erano stati necessari dopo
l`arrivo, un paio di anni fa, del trattamento al Be (Be
diffusion) degli zaffiri quando in alcuni laboratori
Giapponesi erano stati erroneamente scambiati e
certificati come padparadscha.
La conseguenza era stata una lunga controversia e un
enorme calo delle vendite per zaffiri arancio, gialli e
padparadscha.
Per riportare la situazione a posto la Japan Jewelry
Association e la Association of Gemological
Laboratories hanno istituito una commissione che
sta spingendo sui paesi produttori ed esportatori di
pietre per dichiarare esattamente qualunque
trattamento, in caso contrario si interrompebbero le
relazioni commerciali.
I vecchi certificati sono comunque ancora validi a
meno che il cliente non chieda una ri-certificazione
con le nuove regole.
Questi nuovi certificati con nuovo formato sono gia`
una realta` in Giappone.
Dall`International Colored Gemstone Association
(ICA) arriva a proposito un commento ed una
raccomandazione ai suoi membri sull`utilizzo di un
FN
18
FACETS
S ACCETTATURE
tendenze
ALTA MODA
Cartier in Cina
Vinh Khuong Moissanite
10 sono ormai le boutiques Cartier presenti in Cina,
20-25 i punti vendita convenzionati e 60-70 le reti
distributive per gli articoli di ottica firmati dalla
famosa griffe francese. Dall'apertura della prima
boutique,12 anni fa, le vendite son filate col vento in
poppa., con articoli di gioielleria in vetta alle richieste
che in media s'attestano sui 1.800-2.400 dollari a
pezzo. Mica male, per un Paese che conta ben 60
milioni (sessantamilioni) di milionari in dollari, una
classe media di 100 milioni di persone che si
moltiplica al ritmo di 10 milioni all'anno, e che ancora
si proclama dittatura del proletariato !
Grazie a Dio non è un nuovo prodotto. E' invece un
negozio aperto a Ho Chi Minh City (la vecchia
Saigon), in Vietnam, ove si venderà solo gioielleria
montata con Moissanite sintetica, su licenza della
Charles& Colvard, produttore e fornitore unico del
materiale.
Se lo zio Ho Chi Minh lo viene a sapere, nell'aldilà,
amvedi come gli si torce la barbetta!
LC / JNA1/4
Il più antico ornamento in assoluto
LC / JNA 09/04 JNA 06/04
Data a 75.000 anni fa. Scovato in una caverna
risalente all'Età della Pietra, in vista dell'oceano, in
Sud Africa. Consiste in una serie di conchiglie forate
(e quindi appese, da qualche parte).
Bulgari in Cina
Con due gioiellerie, già aperte, una a Beijing e l'altra a
Shanghai.
Ma allora c'è proprio la corsa alla Cina !
Reggiseno da 112 carati
Di diamanti, beninteso. In vendita, per chi lo
concupisca, a 10 milioni di dollari. Modello unico
della collezione “Fantasy Bra” (Reggiseno Fantasia)
della Victoria's Secret, casa-regina della biancheria
intima americana. Peccato che in questo bollettino
non possa trovar spazio una foto della top model
Tyra Banks che lo indossava alla presentazione, a mò
d'esemplificazione dell'effetto : vi state perdendo
qualcosa, ve lo dighi mi!
LC / JNA 01/04
Tiffany in Cina
Tu quoque, a Beijing e Shanghai.
E dire che una volta s'usava esclamare, per mandare
qualcuno a quel paese : ma và in Cina !
LC / JCK e 09/04
LC / IG 10.10.04
Diamanti bruni in Giappone
Vanno da matti. Da quando un grossista giapponese
s'è fatto venire l'idea ed ha lanciato una campagna
promozionale da un milione di dollari, nel giugno del
2003, i figli del Sol Levante lo hanno gratificato con
acquisti del materiale per 20 milioni di dollari.
Questa sì che si chiama opera di persuasione!
LC / JNA 06/04
19
FACETS
S ACCETTATURE
abbiamo ricevuto
politica aziendale di omogeneità operativa- in linea
col motto, tutto I.G.I. made ,“pensa global ed agisci
local”, che non necessita di ulteriori spiegazioni,
anche se tradotto a metà.
LC
Come sputtanare la gemmologia e la categoria
gioiellier-orafa in genere
Un operatore del settore genovese, nel partecipare
ad uno dei corsi IGI (Anversa) da noi tenuti, ha
sottoposto alla nostra attenzione una pietra verde
(sigillata !) accompagnata da tanto di certificato
(cer - ti - fi - ca - to !) d'una (altra) ditta della sua
città, così concepito , papale papale :
Elogio della pietra preziosa
Volentieri pubblichiamo - per la delicata sobrietà con
cui vengono esposte, in così poche righe, alcune
peraltro pregnanti affermazioni d'intenso carattere
filosofico-religioso che sottendono una visione ed
una concezione ben al di là del mero utilitarismo questa breve composizione del Signor Sante Petrini
di Loria, Pr. Treviso, intitolata, appunto, “ elogio della
pietra preziosa” :
Pietre di colore certificato di analisi
Analisi gemmologica di : n° 1 gemma varietà Bayron
Taglio e forma : quadrata
Peso : ct 2,95
Bilancia “Mettler” CM 1200
Specie mineralogica : Corindone
Origine : ...
Varietà : Bayron
(esame effettuato con microscopio “Gemolite Mark V”)
Osservare una pietra preziosa
è scoprire l'anima della Terra,
il nucleo fondatore attorno al quale
si è formato il resto.
La sua storia, che risale all'origine delle cose,
è nello stesso tempo semplice e grandiosa.
La sua purezza è un punto chiaro
nel caos che le sta attorno,
per questo ci affascina
e ci attrae irresistibilmente.
Sintetizza perfettamente
la precisione e la bellezza dell'Universo.
È il capolavoro del Maestro Costruttore.
Sante Petrini
LC
Commento nostro :
Orrore e raccapriccio, peste e corna, mondo becco!
1. Biron: scritto Biron (e non Bayron)
pronunciandosi “Bairon”, non è una varietà ma
una denominazione commerciale d'un prodotto
sintetico idrotermale
2. La varietà è smeraldo, e non Bayron
3. La specie mineralogica non è corindone, ma
berillo (be-ril-lo !)
4. L'origine non è qualcosa da lasciare in bianco, con
noncuranza, perché nella fattispecie l'origine è
sintetica (sin-te-ti-ca !) idrotermale
5. Il taglio e la forma non sono quadrate : la forma è
quadrata, mentre il taglio è “a gradini”
6. La pietra di cui trattasi non è nemmeno un berillo
smeraldo sintetico idrotermale Biron: è un
vetraccio !! Bastavano un polariscopio ed un
rifrattometro a svelarne l'identità, e se proprio ci
si è piccati d'impiegare nientepopodimeno che
un microscopio Gemolite Mark V, non si son visti
i vortici di flusso e le bolle, eh ?!
Con che coraggio si vendono al pubblico escrementi
del genere ? Con che ignominiosa spudoratezza si
sputtana un'intera categoria, oltre che una
professione, agli occhi del pubblico ? Che la peste vi
colga, blasfemi mercanti nel tempio !
LC
Abbiamo ultimamente ricevuto in omaggio, a
maggior gloria della gemmologia :
" Tre bei campioni di zaffiri con interessanti
inclusioni, dal Signor Andrea Spagnolo di Lecce
" Diversi campioni di vetri, sintetici e perle d'acqua
dolce trattate, da parte del Signor Walter Pasquale
Oliviero di Rapallo
" Due interessanti campioni di zaffiro berilliotrattato dal Dr. Giovanni Bossi di Cavalese
" Diverse pietre con effetti speciali, e diversi
sintetici, dal Signor Paolo Minieri di Napoli
" Diversi diamanti danneggiati o di taglio antico, dai
Signori Alberto Scarani e Massimiliano Fenocchi di
Roma
" Un paio di bei cristalli biterminati di quarzo nero
dalla Signora Anna Mignani di Trieste
" Due acquamarine con stupende inclusioni dal
Signor Fulvio Cantori di Cento (Fe)
I.G.I. Anversa scatenato
E con questo, inaugurato ad Hong Kong in
novembre, fanno undici i laboratori dell'IGI in giro
per il mondo. Non vorrei esagerare, ma
aggiungendo pure i cinquecento e passa addetti che
in questi laboratori si dan da fare, l'I.G.I. dovrebbe
collocarsi tra i primi al mondo, in quanto a diffusione.
Il laboratorio di Hong Kong introdurrà certificazioni
bilingui (inglese-cinese) specificamente adattate alle
necessità di quel mercato - pur nel rispetto d'una
Luigi e tutti i suoi studenti ringraziano. Se doveste
avere, in fondo ai cassetti, pietre che non usate ,
rotte, sintetici, brutte anche, ma utilizzabili a fini
didattici, e non sapete cosa farvene, tiratemi un
fischio! Grazie.Luigi (LC)
20
FACETS
S ACCETTATURE
abbiamo ricevuto
GEM FAIR TUCSON 2005
Una Arizona invernale ha accolto espositori, buyers
e pubblico della Gem, mineral & fossil showcase di
Tucson, ben 31 le manifestazioni ufficiali, di cui 24
aperte al pubblico, le restanti riservate agli operatori
professionali.
Presenti in massa gli espositori, non è mancato
l'oriente nonostante la tsunami, a testimoniare
ancora una volta il grande interesse degli operatori
per queste fiere, carissimi ed introvabili gli spazi
espositivi. Al GJX (gem & jewelry excange),
nonostante il notevole ampliamento dello spazio di
esposizione, risultano 600 domande di espositori in
lista di attesa.
Meno numeroso degli altri anni mi è sembrato il
pubblico dei curiosi e dei buyers.
Appena arrivato ho dedicato una mezza giornata
all'apertura dell'AGTA Gem Fair che è una delle
principali manifestazioni interamente dedicate alle
gemme; i prodotti delle nuove miniere, i nuovi tagli,
le rarità più preziose, i commercianti più importanti
sono all'AGTA. Quest'anno lo Smithsonian Museum
ha contribuito alla mostra con una esposizione di
pezzi tra cui la famosa collana Hall Sapphire: ct 365 di
zaffiri eccezionali accompagnati da ct 84 di diamanti.
La collana deve il nome alla donatrice Mrs. Evelyn
Annenberg Hall che certamente poverissima non
era e che, se aveva eredi, non li aveva in particolare
simpatia. Per l'anno prossimo lo Smithsonian si è
impegnato a mettere a disposizione il Carmen Lucia
Ruby il più grande rubino sfaccettato che si conosca,
ct 23,10 di birmano eccezionale per colore e per
trasparenza. Se avrete la possibilità di visitare l'AGTA
evitate il sabato, mancando gli ebrei osservanti,
mancano più di un terzo degli espositori.
La gemma dell'anno è certamente l'alessandrite
proposta in grande quantità in molti stands. Questo
particolare crisoberillo ha trovato finora qualche
difficoltà ad entrare in gioielleria, nonostante che per
durezza, colori e rarità possa competere con i più
comuni ed appezzati rubino e zaffiro.
L'alessandrite ha in più quel particolare fascino che le
deriva dal metamerismo, dal cambiamento di colore
in funzione della luce che riceve: verde di giorno
rossa di notte. Le quantità che si sono viste sono
impressionanti, buona la qualità ed importanti le
pezzature. E' possibile che i nuovi ritrovamenti,
diversamente dal passato, possano sostenere una
quattro carati. Di una in particolare voglio riferirvi:
taglio misto a cuscino con padiglione bombato e
profondo, colore verde intenso, metamerismo
discreto, provenienza dichiarata Sry Lanka, peso ct
112,8. Un signore, ovviamente con turbante da
marajà, la esponeva tra altre splendide pietre e la
proponeva con grande discrezione a $ 14.000 a
carato; per questa assoluta rarità, essendo in grado
di staccare un assegno di $ 1.500.000, si poteva
ottenere anche uno sconto.
Partito con la speranza di poter approfittare della
forza dell'euro, mi sono accorto che i prezzi dei
diamanti hanno guardato più al petrolio che al
dollaro. Al tramonto l'interesse per i diamanti fancy
trattati; le conversazioni alternavano le
preoccupazioni per i trattamenti non dichiarati alla
fiducia in mamma De Beers che si ritiene saprà
difendere la sua creatura dai turbamenti
commerciali derivanti da eventuali trattamenti
illeciti. Se cercate gemme rare Tucson è il posto che
fa per voi, da anni cercavo la grandidierite una
modestissima ma rarissima pietra che non ho potuto
trovare neanche in Madagascar suo luogo di
provenienza, ebbene a Tucson ho potuto entrare in
possesso, in cambio di $40, della più bella e più
piccola delle tre pietre che ho visto.
In conclusione il piacere di aver partecipato ad una
grande e affascinante manifestazione al tempo
stesso americana e internazionale, colossale e
frammentata, organizzata e spontanea.
Manifestazione che continua ad attirare buyers e
sellers di tutti i livelli alla più importante
manifestazione mondiale, per chi è interessato a
gemme minerali e fossili Tucson è certamente il
posto giusto per vedere, vendere, comprare.
Fulvio Cantori
TUCSON 07 febbraio 2005
21
FACETS
S ACCETTATURE
dalla stampa...
l'apertura di miniere proprie. Ma potrà contare fino
al 2029, grazie al recentissimo rinnovo dell'accordo
con il Botswana, sulle ricchissime miniere del Paese
africano.
L'Alto Adige del 21 ottobre 2004
VENEZIA, ECCEZIONALI MISURE DI
SICUREZZA IN MOSTRA DIAMANTE
DA 300 CARATI
Il sole 24 ore del 24 marzo 2005
Misure di sicurezza eccezionali alla Fondazione Cini
nell'isola di San Giorgio, Venezia, per una
straordinaria esposizione di diamanti che si è tenuta
il 22/23/24 ottobre 2004. In mostra un gigantesco
diamante grezzo da 300 carati, una gemma unica al
mondo che risale a 3,2 miliardi di anni fa.
GALLI, SIGNORA DEI DIAMANTI
Le sue scoperte sull'acqua avranno applicazioni
importanti sul trasporto dei materiali
È conosciuta come “la signora dei diamanti”, ma non
è una frivola figura del jet-set anche se, per aver
scritto un articolo comparso di recente sulla
copertina della rivista “Nature”, è diventata molto
nota negli Stati Uniti. È Giulia Galli, responsabile del
gruppo di ricerca “Simulazioni Quantistiche” al
Lawrence Livermore National Laboratory (LLNL)
californiano. L'appellativo le viene da un lavoro
scientifico pubblicato qualche anno fa sulla rivista
“Science” riguardante le fasi del diamante ad alta
pressione che ha avuto molta eco nel campo della
fisica. Di Galli è stato accettato per la pubblicazione
sulla rivista scientifica “Journalof american chemical
society”, un lavoro che ha permesso di capire come
si comporta l'acqua su superfici biocompatibili e non.
Uno studio che può avere applicazioni nella
sensoristica biomedica e ambientale, perché il
trasporto di ogni materiale biologico e biochimico
avviene sempre in presenza di acqua. Applicazioni
che cambieranno il modo di fare molte cose,
generando prodotti come un minuscolo sensore
capace di rivelare quando, nel corso della giornata,
un diabetico ha bisogno di insulina o un cardiopatico
ha bisogno di impulsi elettrici;oppure un sensore in
grado di identificare anche piccole quantità di
sostanze usate come armi chimiche o biologiche.
Realizzazioni di grande impatto sociale ed
economico che non sembrano molto vicine, ma si sa
che la scienza a volte fa inattesi balzi in avanti.
In Italia. Nata a Modena, Galli è arrivata a queste
ricerche partendo da lontano. “Da ragazza pensavo
di fare medico. Perciò, a cominciare dalla terza liceo
dice -, ho iniziato a frequentare, nel tempo libero,
corsi di medicina all'università della mia città. Ma non
riuscendo a trovare in essa quell'approccio
scientifico che trovavo invece nella fisica, a poco a
poco ho cambiato idea. Mi sono laureata in Fisica
dello stato solido, un settore in cui Modena aveva
una buona tradizione. E ho proseguito gli studi nello
stesso campo dopo il concorso di ammissione alla
Scuola di studi superiori avanzati di Trieste. Lì ho
incontrato due grandi maestri, Michele Parrinello ed
Il sole 24 ore del 24 dicembre 2004
DIAMANTI, MOSCA SVELA LO SCRIGNO
MOSCA- Nella prima metà dell'anno la Russia ha
prodotto 17,763 milioni di carati di diamanti grezzi,
per 948 milioni di dollari. Nell'intero 2003 erano
33,019 mln kt per 1.676 mld $. E' una raffica di cifre e
di statistiche quella che ieri ha tolto il velo, per la
prima volta, da un tesoro finora coperto dal segreto
di stato.
Il Ministero russo delle Finanze era tenuto a farlo per
rispettare gli impegni assunti con la ratifica del
Kimberley Process, il patto voluto dalle Nazioni
Unite per evitare che le vendite illegali di diamanti
siano il veicolo per finanziare la guerriglia. “La Russia
nel 2003 è il primo produttore mondiale di diamanti
grezzi in volume si legge nel comunicato ed è al
secondo posto in valore, alle spalle del Botswana”.
Quanto all'export, è seconda dopo la UE in volume e
settima in valore. Il dato risente dell'accordo che
legava il monopolista diamantifero russo Alrosa e la
londinese Diamone Trading Company, “braccio”
della sudafricana De Beers: il patto prevedeva che
De Beers rilevasse ogni anno da Alrosa pietre grezze
per 800 mln $. L'export russo nei dati ministeriali è
stato nel 2003 di 37,831 mln di carati per 883,4 e nei
primi nove mesi del 2004 le cifre sono arrivate a
23,623 mln kt e 826,37 mln $.
C'è da segnalare che nel 2003 sono stati importati
più di 33mila carati per 18,3 mln $. “Il prezzo medio
delle gemme importate nota il comunicato è dieci
volte superiore a quello dell'export, a dimostrazione
che i centri di taglio russi lavorano pietre grandi e
costose”. Il commento lascia capire che in futuro
Mosca valorizzerà la lavorazione delle pietre in loco.
Invece De Beers, che controlla il 50% delle pietre
grezze mondiali, dovrà ridurre gradualmente la
quota acquistata da Alrosa per evitare guai con le
autorità antitrust europee. E dovrà così accelerare
22
FACETS
S ACCETTATURE
dalla stampa...
Erio Tosatti, capaci ancor oggi di far scoccare la
passione per la vera scienza in tutti i giovani che
incontrano. Dalla loro scuola sono usciti ricercatori
che occupano posti di responsabilità nel mondo”.
Con Parrinello, che la ricercatrice modenese
considera una delle persone più creative che abbia
mai conosciuto, Galli ha lavorato anche all'Ib,
research division di Zurigo, dove ha incontrato il
collega Francois Gygi, che sarebbe diventato suo
marito, il padre dei suoi figli e uno dei suoi più stretti
collaboratori scientifici.
Negli USA. Nel 1996 sia alla signora dei diamanti sia
al marito, ricercatori senior e Losanna, già affermati
in Europa, è stata offerta l'opportunità di lavorare nel
reparto di Ricerca e sviluppo dell'LLnl. “Siamo
rimasti attratti ricorda Galli dalla possibilità di
proporre progetti molto innovativi, che nella visione
più conservatrice dell'Europa sarebbe stato difficile
presentare. Abbiamo trovato un'ottima accoglienza
sia alle nostre idee, sia alle nostre persone. Ma da
allora negli Stati Uniti sono cambiate molte cose, tra
cui l'allocazione di fondi per la ricerca e
l'atteggiamento verso gli stranieri. Per il nostro
laboratorio, fortunatamente, i fondi governativi non
sono stati ridotti; per il mio gruppo superano di poco
i quattro milioni di dollari l'anno. Ma la ricerca
universitaria, pur rimanendo in una situazione assai
migliore di quella italiana, subisce notevoli tagli, le cui
conseguenze si ripercuotono sull'economia. Inoltre,
per portare a Livermore i ragazzi stranieri che
appartengono al mio gruppo di lavoro ho dovuto
combattere”.
Dal suo gruppo di lavoro composto da 15
ricercatori, che si occupano di simulazione di
materiali e di nanostrutture al dipartimento di Fisica
e tecnologie avanzate dell'LLnl (sono proprio tre le
L), fanno parte Jeffrey Grossman e l'italiano
Giancarlo Cicero, le cui firme compaiono
sull'articolo pubblicitario dal Journal of American
Chemical Society accanto a quelle di Galli e di
Alessandra Catellani che lavora al Cnr di Parma. Ai
giovani la signora dei diamanti cerca di trasmettere la
sua maggiore ambizione, quella di produrre risultati
utili anche alla prossima generazione. “Se non c'è
questa ambizione afferma -, non si reggono i sacrifici
che la ricerca comporta”. Si trasmette da solo,
invece, l'entusiasmo che le fa vibrare la voce quando
parla dei risultati ottenuti. Quando dice: “Il nostro
lavoro ci permette di vedere, grazie alle simulazioni
fatte al computer col metodo Car-Parrinello, che
cosa succede su interfacce nanoscopiche, come se
adoperassimo un potentissimo microscopio capace
di visualizzare gli atomi. Ciò che sperimentalmente
non è possibile vedere. Ci permette di fare ricerche
che solo tre-quattro gruppi al mondo riescono a
fare”.
E prosegue parlando della direzione in cui
continuerà la ricerca, con nuove simulazioni sullo
stesso Cluster Linux Thunder, oggi il quinto la
mondo per velocità di calcolo. “Ora che abbiamo
scoperto come sulle superfici esaminate l'acqua
diventi più densa di quanto non fosse prevedibile,
proseguiremo studiando come di comporta in
nanotubi di carbonio e, più in generale, quando è
confinata. Alcuni scienziati pensano che in tale stato
possa produrre modifiche su alcune funzioni delle
proteine.
il sole 24 ore del 30 marzo 2005
NUOVO METODO DI PRODUZIONE DEI
DIAMANTI SINTETICI
Ricercatori dell'Università dell'Alabama, coordinati
da Yogesh Vohra, e dell'Istituto Carnegie di
Baltimora, hanno brevettato una nuova tecnologia
per la produzione dei diamanti sintetici. Questa
tecnica, che si basa sull'utilizzo delle microonde,
consente di coltivare i diamanti con una velocità
1.100-1200 volte più rapida rispetto ai metodi
tradizionali, permettendo di ottenere una pietra
finita in pochi giorni. La scoperta permetterà di
abbassare il costo di queste pietre, oggi utilizzate ad
esempio negli apparecchi di microelettronica
utilizzati ad alte temperature. In natura, il diamante è
costituito da carbonio che si è cristallizzato sotto
grande pressione. Si tratta del minerale più duro
conosciuto in matura.
23
FACETS
S ACCETTATURE
l'angolo del taglio
“LIGHT OF JUNO”
di Jerry L. Capps
(Lapidary Journal, luglio 2003)
Lasciati affascinare dalla luce emessa con il taglio Light of Juno.
Sviluppato da un esercizio sul raggiungimento del massimo sviluppo di luce, il disegno ha ulteriori varianti
da utilizzare su pietre particolarmente basse ed il risultato è sorprendente. Lasciandovi esercitare con il
disegno base, vi proporremo le varianti, più difficoltose, sul prossimo numero di sfaccettature.
85 faccette
I.R.= 1.54
PADIGLIONE
CORONA
54
48
42
60
36
U
4 3
2
1
C
3
T
66
W
30
72
2
8
6
78
1
84
90
3
43.09°
FASE ANGOLO
INDICE
96-16-32-48-64-80
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96-16-32-48-64-80
01-07-09-1517-23-25-3133-39-41-4749-55-57-6365-71-73-7981-87-89-95
06-10-22-2638-42-54-5870-74-86-90
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Tavola
FACETS
S ACCETTATURE
mostre e fiere
Istanbul CNR EXPO Center,
Istanbul, Turkey
Tel +90 212 519 07 19
10-15 OROGEMMA
Vicenza Trade Fair Centre,
Vicenza, Italy
Tel +39 0444 969 111
14-19 BANGKOK GEMS & JEWELRY FAIR
IMPACT Exhibition Centre,
Nonthaburi, Thailand
Tel +662 630 1390
15-19 IBERJOYA INTERNATIONAL
JEWELLERY, SILVERWARE,
AND WATCH EXHIBITION
Juan Carlos I Exhibition Centre,
Madrid, Spain
Tel +34 917 225 000
21-25 HONG KONG JEWELLERY
& WATCH FAIR
Hong Kong Convention and Exhibition
Centre, Hong Kong, China
Tel +852 25162110
30-3 ot. INTERGEM IDAR-OBERSTEIN
Idar-Oberstein, Germany
Tel +49 6781 41016
GIUGNO
3-7
11-16
18-21
JCK SHOW LAS VEGAS
Las Vegas, Nevada, USA
Tel +1 203 840 5684
VICENZAORO 2
Vicenza Trade Fair Centra,
Vicenza, Italy
Tel +39 0444 969 111
HONG KONG JEWELLERY
& WATCH FAIR
Hong Kong Convention and Exhibition
Centre, Hong Kong, China
Tel+852 2516 2110
LUGLIO
14-18
INDIA INTERNATIONAL
JEWELLERY SHOW
Mumbai, India
Tel +91 223 821 801
31-3 ag. JA INTERNATIONAL
JEWELRY SHOW
New York, NY, USA
Tel+1 6466544500
AGOSTO
26-28
26-30
OTTOBRE
AMBERMART
Trade Fairs Centre,
Gdansk, Poland
Tel +48 585549134
TENDENCE
Messe Frankfurt Fairgrounds,
Frankfurt, Germany
Tel + 49 69 75 75 0
1-4
6-9
SETTEMBRE
2-5
4-7
7-11
8-11
BIJQRHCA
Porte de Versailles Exhibition
Centra, Paris, France
Tel +33 1 47 56 52 82
IJL INTERNATIONAL
JEWELLERY LONDON
Earls Court, London, UK
Tel +44 20 8910 7894
HONG KONG WATCH
& CLOCK FAIR
Hong Kong, China
Tel +852 2584 4333
ISTANBUL INTERNATIONAL
JEWELLERY, PRECIOUS
STONES, SILVER CLOCK
AND EPUIPMENT FAIR
VALENZA GIOIELLI
Exhibition Building,
Valenza, Italy
Tel +39 0131 941 851
MALAYSIA INTERNATIONAL
JEWELEX FAIR
Putra World Trade Center,
Kuala Lumpur, Malaysia
Tel +85 225 919 823
NOVEMBRE
8-12
15-19
JEWELLERY ARABIA
Bahrain International Exhibition Centre,
Manama, Bahrain
Tel +973 55 00 33
MIDEAST WATCH
& JEWELLERY SHOW
Sharjah, UAE
Tel +971 6 5770000
DICEMBRE
5-9
25
INTERNATIONAL
JEWELLERY DUBAI
Dubai, UAE
Tel +971 4 3321000
FACETS
S ACCETTATURE
calendario corsi in italia nel 2005
1. Corso Analisi Qualitativa e Valutazione del Diamante. Corso Base.
(5 giorni)
27 giugno 01 luglio
Cavalese (TN)*
03-07 ottobre
Cavalese (TN)*
17-21 ottobre
Trecastagni (CT)
€ 700,00 IVA inclusa
2. Corso Analisi Qualitativa e Valutazione del Diamante. Corso di Specializzazione.
(5 giorni)
Cavalese (TN)
€ 700,00 IVA inclusa
3. Corso Classificazione e Valutazione del Diamante Grezzo. (Rough Diamond Course).
(7 giorni)
20-26 giugno
Cavalese (TN)*
€ 1.270,00 IVA inclusa
4. Corso Identificazione delle Gemme di Colore.
(5 giorni)
04-08 luglio
Cavalese (TN)*
10-14 ottobre
Cavalese (TN)*
07-11 novembre
Trecastagni (CT)
€ 700,00 IVA inclusa
5. Corso Riconoscimento del Sintetico, delle Imitazioni, e dei Trattamenti.
(5 giorni)
Cavalese (TN)*
€ 700,00 IVA inclusa
6. Corso Analisi Qualitativa e Valutazione delle Gemme di Colore.
(3 giorni)
1-13 luglio
Cavalese (TN)*
€ 420,00 IVA inclusa
7. Corso Analisi Qualitativa e Valutazione delle Perle.
(3 giorni)
€ 420,00 IVA inclusa
8. Corso Taglio e Sfaccettatura delle Pietre Preziose. Corso Base.
(5 giorni)
01-05 agosto
Cavalese (TN)
19-23 settembre
Cavalese (TN)
14-18 novembre
Cavalese (TN)
€ 500,00 + IVA 20%
9. Corso Taglio e Sfaccettatura delle Pietre Preziose. Corso Specializzazione*.
(5 giorni)
21-25 novembre
Cavalese (TN)
€ 500,00 + IVA 20%
Esame teorico integrativo (facolt.) da espletarsi al completamento del Corso Base ed atto al
conseguimento del “Gem Cutting and Faceting Diploma” dell'I.G.I. di Anversa
€ 210,00 I.V.A. inclusa
Esame pratico integrativo (facolt.) da espletarsi al completamento del Corso di Specializzazione
ed atto al conseguimento del “Gem Cutting and Faceting Diploma” dell'I.G.I. di Anversa
€ 75,00 I.V.A. inclusa
NOVITA'!
10. Corso di Ritaglio e Riparazione delle Pietre Preziose
(3 giorni)
10-11-12 novembre
Cavalese (TN)
* Cavalese (Tn) oppure Borca di Cadore (Cortina d'Ampezzo) BL.
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€ 300,00 + IVA 20%
FACETS
S ACCETTATURE
modulo di iscrizione ai corsi
La preghiamo di voler contrassegnare il
corso di Sua scelta e compilare il modulo
di iscrizione e di pagamento.
Il programma completo dei corsi è
consultabile sul sito www.gemmarum.it
Corso scelto
Sede
Periodo
Data
PAGAMENTO PER CORSI DI TAGLIO
Nome
Il sottoscritto
dichiara di voler partecipare al corso di taglio
indicato, per il quale versa complessive:
Cognome
€
Via
CAP
Città
Tel
+ IVA 20%
Prov
totale €
fax
Il corso richiede un deposito di € 140,00
che non verrà rimborsato in caso di mancata
partecipazione.
Il saldo deve essere versato entro il primo giorno
di corso.
Effettuare il pagamento di € 140,00 tramite vaglia
postale a favore di:
GEMMARUM LAPIDATOR S.r.l.
Via Unterberger, 13 -38033 Cavalese (TN)
e-mail
In caso di fatturazione intestare a :
Ditta
Via
CAP
Città
€
Prov
La fattura deve essere intestata:
Tel
fax
Direttamente al sottoscritto
Alla ditta indicata a fianco
P.iva
Data
Firma
Inviare il modulo interamente compilato
e la ricevuta del vaglia postale a:
PAGAMENTO CORSI GEMMOLOGIA
(IGI Anversa)
GEMMARUM LAPIDATOR S.r.l.
Via Unterberger, 13
38033 Cavalese (TN)
Tel 0462 342662
fax 0462 342643
e-mail: [email protected]
Effettuare l'intero pagamento con bonifico anticipato a:
I.G.I.
Schupstraat 1/7 - 2018 Antwerp Belgium
fax 0032 3232 0758
Antwerp Diamond Bank:
n. 640-0758800-12 - swift code AD I AB 22
I-BAN: BE19640075880012
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FACETS
S ACCETTATURE
editoria del settore
"LA CORSA AL DIAMANTE SINTETICO"
di Robert M. Hazen
L'affascinante gara per la realizzazione
di un sogno millenario
280 pagine
57 illustrazioni in bianco e nero
Euro 17,00 + spese postali
Traduzione e adattamento scientifico di Carlo
Trossarelli dall'originale The Diamond Makers
(1999), edito dalla Cambridge University Press,
Cambridge (UK)
Il libro
Nel corso di migliaia di anni gli esseri umani hanno
raccolto diamanti per la loro bellezza eccezionale e
l'ineguagliabile durezza. I diamanti crescono nel
profondo della Terra. Grandi come palloni, come
angurie, a miliardi di tonnellate giacciono in eterno
oltre la nostra portata, a duecento chilometri di
profondità. Ma come è possibile fabbricare queste
gemme spettacolari sulla superficie terrestre?
ricercata. Questo libro mette in luce gli aspetti
umani della ricerca, la competizione, l'audacia, le
gelosie, la cooperazione e l'avidità che alla fine
portarono all'attuale industria del diamante sintetico
che ogni anno frutta miliardi di dollari.
La corsa al diamante sintetico ci narra in modo
appassionante la storia di individui brillanti, spesso
eccentrici e controversi, che furono le avanguardie
della ricerca sulle alte pressioni. E ci racconta i secoli
di scienza pionieristica, di concorrenza feroce, di
vere e proprie truffe e di autoinganni. La ricerca tesa
alla produzione del diamante sintetico è animata da
questa vivida miscela di drammatiche storie
personali e di straordinari progressi scientifici (e di
terribili disastri). Gli scienziati hanno dominato
pressioni mostruose e temperature spaventevoli
per trasformare praticamente qualunque sostanza
ricca di carbonio, dal catrame per la pavimentazione
stradale al burro di arachidi, nella gemma più
L'autore
ROBERT M. HAZEN è ricercatore alla Carnegie
Institution del Laboratorio di Geofisica a Washington
e Robinson Professor di Scienze della Terra
all'Università George Mason (Virginia)
Il curatore dell'edizione italiana
Traduttore e curatore scientifico di questa
pubblicazione è il dr. Carlo Trossarelli (Dipartimento
di Scienze Mineralogiche e Petrologiche
dell'Università di Torino, gemmologo e socio
onorario dell'Istituto Gemmologico Italiano).
Il testo può essere ordinato per posta, fax o mail, utilizzando il seguente tagliando
Cognome_____________________________________ Nome__________________________________
Ditta_________________________________________ Part IVA_________________________________
Indirizzo______________________________________________________________________________
Sono interessato all'acquisto di n______ copie del testo
versamento di € 17,00 + spese spedizione € 3,00 totale € 20,00 sul nostro ccp n. 14176382
Ampia serie di testi di gemmologia, mineralogia, oreficeria e lavorazione delle pietre preziose sono disponibili presso la nostra
sede, richiedete il catalogo completo o consultate il sito www.gemmarum.it, alla voce “editoria”.
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FACETS
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completo di: banco con fionda centrifuga, forno
scolatura cere, forno ricottura cilindri, iniettore,
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Alessandro tel. 347-4523007
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completo di campo scuro e fibra ottica. Rif. n° 58
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Per infomazioni telefonare al n° 0131 956952
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Colorimetro Gran Computer DC 3000 usato, in
ottime condizioni. Rif. n° 57. Prezzo Euro 3.400,00
VENDO
Macchina per la produzione di sfere. Rif. n° 59. Per
informazioni rivolgersi alla redazione della rivista.
OFFERTE DI LAVORO
Azienda settore pietre preziose cerca agente/rappresentante per zone Triveneto ed Emilia Romagna.
Inviare curriculum a Redazione Sfaccettature Rif. n° 56.
Una pietra rovinata,
un taglio particolare,
una serie di pietre calibrate...
Gemmarum Lapidator s.r.l.
è anche taglieria specializzata
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Tel. ++39 0462 342662
Fax ++39 0462 342643
Responsabile: Vaia Andrea
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L’angolo degli acquisti
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EASY CUT 150
La nuova taglierina compatta prodotta dalla
Gemmarum Lapidator s.r.l.
Ideale nel taglio delle pietre preziose e
semipreziose, ma anche nel taglio di vetro, ceramica
o altri materiali ad alta durezza. Completa di carrello
porta pietra ad avanzamento manuale e lama
diamantata elettrodeposta da 150 mm.
Motore 220 Volt, 130 W, lavora a 2800 g/m con un
ingombro di 25 cm di larghezza e 50 di profondità.
Caratteristiche tecniche:
Materiali:
Potenza: 130w
Tensione: 230V ac
Giri : 2800n/1'
Diam.max lama: 150
Pianale di taglio: inox aisi 304
Protezione lama: inox aisi 304
Guida lama: inox aisi 304
Frontale con pulsanti: inox aisi 304
Vasca refrigerante: inox aisi 304
Scocca e struttura: Fe 360 verniciata con resine poliacriliche o epox
SEGA A NASTRO MBS
indispensabile per tagli perfetti su tutte le pietre
Dati tecnici
Motore 220-240 Volt, regolazione della velocità da
180 a 330 metri/min. L’effetto feed back compensa la
perdita di velocità sotto carico. Sbraccio 150 mm.,
altezza massima di taglio 85 mm., piano di lavoro
200x200 mm. La sega viene fornita completa di lama a
nastro diamantata, impianto di raffreddamento con
tubi di scarico e vasca raccogli-fanghi di lavorazione.
€ 400,00 + I.V.A. 20%
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FACETS
S ACCETTATURE
L’angolo degli acquisti
NOVITA' MACCHINE DA TAGLIO
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MODELLO PDa-200
Trapano fora perle di precisione, semplice nel suo
utilizzo e con ridotte dimensioni di ingombro
22x10x12, può forare perle e altri materiali
teneri.
Motore silenzioso 220 Volt con circa 5000 g/m,
peso 4.5 kg è disponibile con morsetti reggi perle
di varie misure da 11 a 35 mm e con punte per
forare in acciaio.
€ 485,00 +I.V.A. 20%
TRAPANO MOD. TBH
Dati tecnici: Motore 220-240 Volt. Velocità mandrino:
1.080, 3.100 e 4.500 g/min. Corsa cannotto portamandrino
63 mm. Regolazione in altezza tramite manovella 70 mm.
Capacità di foratura in acciaio 10 mm. Sbraccio 140 mm.
Superficie utile del piano di lavoro 200x200 mm.
Il trapano viene fornito completo di mandrino ad acqua per
il montaggio di foretti diamantati con espulsore dal
diametro di 1,00 mm a 5,00 mm e vaschetta raccogli acqua.
€ 600,00 + I.V.A. 20%
Per saldare, dissaldare, brasare, ricuocere e stagnare e fondere la ceralacca
per le operazioni di doppiaggio. Gas e aria con regolazioni separate
consentono svariate forme della fiamma e temperature fino a 1.300°.
Indicato per lavori molto fini. Accensione a cristalli piezo -elettrici.
Contenuto serbatoio 50 ml con fiamma normale circa 120 minuti di utilizzo.
Ricarica economica con normali ricariche degli accendini a gas.
31
h. 20 cm
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€ 48,00 + I.V.A. 20%
FACETS
S ACCETTATURE
L’angolo degli acquisti
STRUMENTI GEMMOLOGIA
Proporziometro elettronico OGI ad un canale.
Misura pietre da 0.25 a 2.5 ct (da 4.5 fino a 8.5 mm),
analizza tutte le forme di taglio; tempo di analisi circa 10
secondi, accuratezza di 0.015 mm.
Proprietà analizzate: peso, diametro, angolo ed altezza di
corona, angolo e profondità del padiglione, dimensioni
dell'apice, apice fuori centro, percentuale di tavola, tavola
fuori centro, profondità totale, spessore della cintura ed
altre importanti caratteristiche.
È possibile generare dei reports personalizzati, il software
in dotazione fornisce i parametri nel caso di ritaglio della
pietra.
Completo di computer e monitor a schermo piatto.
Colorimetro elettronico
Per la determinazione esatta del colore del diamante, per
pietre sciolte e montate, da 0,25 a 10 ct, precisione +/0,5, valori scale GIA, IGI, HRD ed altre scale. Veloce,
accurato e molto semplice da usare utilizza i più recenti
sviluppi tecnologici nel campo della spettrofotometria
computerizzata.
Completo di interfaccia per il trasferimento dei dati al
computer o ad una stampante.
È infine dotato di una piccola lampada UV incorporata per
la determinazione della fluorescenza della pietra.
Tempo di misurazione 10 sec., 220 Volt. Peso 2,4 kg.
32
h. 20 cm
(disponibile anche nelle versioni a due o tre canali)
L’angolo degli acquisti
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GM 168 TL
Microscopio gemmologico trinoculare.
Ideale per catturare immagini con telecamere o macchine
fotografiche digitali. Speciale stativo a base inclinabile, dotato di
ottima illuminazione. Attrezzato con pozzetto per osservazione
in campo scuro e di speciale lampada a luce nordica per la
determinazione del colore del diamante.
Base attrezzata con pinzetta speciale per pietre.
Oculari 10x.
Ingrandimenti 0,75x-5.00x
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GEMMOSCOPE E2 System
Microscopio trinoculare 10-40X;
Oculari standard 10X;
Nuovo design con ottica inclinabile in base alle diverse esigenze
Campo scuro con illuminazione alogena regolabile;
Luce nordica;
Trasformabile da verticale a orizzontale per immersione;
Completo di kit per analisi ad immersione;
Pinza porta pietre con base magnetica;
Rotazione della base a 360°
PREZZO € 2.700,00 + I.V.A. 20%
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Bilancia Mettler. Portata 255 ct / 51 gr.
Risoluzione 0,001 ct / 0,001 gr.
Dimensioni piatto 80 mm. Omologata
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(Validità offerta sino al 31.07.2005)
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calcolare automaticamente il peso in carati delle pietre preziose e di trasmettere i dati
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DELLE PIETRE PREZIOSE
Si aprono nuove possibilità a tutti coloro che
desiderano addentrarsi nell'affascinante mondo
delle pietre preziose, permettendo a chiunque
d'iniziare a forgiare la pietra desiderata.
Il corso di specializzazione, indispensabile
prosieguo e completamento della settimana di base.
Prevede la trattazione sia teorica che pratica di
nuove forme di taglio su materiali trasparenti di
diversa natura: topazio, iolite, tormalina, corindone
sintetico ed apatite, in modo da affrontare,
correlandole, un ampio bagaglio di problematiche
(tagli fantasia, orientamento per il colore in relazione
al pleocroismo, per la sfaldatura, per le variazioni
direzionali di durezza, tecniche di lucidatura
particolari, lucidatura di materiali teneri, ritaglio di
pietre rotte o mal tagliate), integrando le nozioni già
acquisite in una più vasta panoramica.
Ai principi teorici ed alla lavorazione e lucidatura di
cabochon (alla cabochonatrice) con materiali
gemmiferi diversi, verrà dedicato un intero giorno.
FINALITÀ DEI CORSI:
Il corso base di taglio e sfaccettatura delle pietre
preziose permette all'allievo di avvicinarsi e
apprendere l'arte del taglio delle pietre di colore e
acquisire una conoscenza intima dei materiali
lavorati, integrando e completando così la propria
formazione gemmologica.
CORSO ESTIVO SUL DIAMANTE
A’
IN DUE WEEKEND
NOVIT
Sabato 23 e domenica 24 luglio
Sabato 30, domenica 31 luglio e lunedì 1 agosto 2005
DIAMANTE: “CONOSCENZA-VALUTAZIONE-INVESTIMENTO”
5 giorni per comprendere e capire ogni aspetto di un mondo prezioso.
Corso intensivo sulle principali caratteristiche della pietra più conosciuta ed apprezzata dagli amanti del
gioiello, con l'ausilio di materiale didattico e un'ampia scelta di pietre da analizzare. Abbina un periodo di
vacanza ad un momento di formazione.
Argomenti principali:
Fomazione del diamante
Classificazione delle quattro C
Riconoscimento e separazione delle principali imitazioni
Vendita del gioiello con diamante
Pulizia del gioiello
Il corso, tenuto da insegnanti diplomati GIA (Gemmological institute of America), è aperto a tutti gli
interessati e non richiede nessuna particolare conoscenza di base. Il corso si terrà nella sede della
Gemmarum Lapidator s.r.l. di Cavalese (TN). Totale 35 ore.
Costo del corso:
€ 580,00 +IVA 20%
Info:
35
Gemmarum Lapidator s.r.l.
Via Unterberger, 13 - 38033 Cavalese (TN)
tel. 0462 342662 - fax. 0462 342643