Sfaccettature n°12 - Gemmarum Lapidator
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Sfaccettature n°12 - Gemmarum Lapidator
ANNO IX N. 12 GIUGNO 2005 FACETS S ACCETTATURE Periodico di informazione gemmologica e sul taglio delle pietre preziose. A cura dell’International Gemmological Institute di Anversa e delle Gemmarum Lapidator S.r.l. di Cavalese (TN) Gems News Bulletin. Semestrale. Spedizione in abbonamento postale. - 70% D.C.B. Trento - Iscrizione Reg. Imp. TN N° 9945/98 2 FACETS S ACCETTATURE sommario FACETS S ACCETTATURE La collaborazione a “Sfaccettature” è libera e per invito. La redazione ha piena facoltà di scegliere il materiale da pubblicare tra quello pervenuto. Le notizie riportate sono desunte da fonti ritenute attendibili. La direzione non si assume alcuna responsabilità per eventuali danni causati da notizie errate. Gli articoli firmati esprimono solo l’opinione dell’autore e non impegnano in alcun modo né l’editore né la redazione. “Sfaccettature” viene distribuito gratuitamente presso gli orafi, i gioiellieri, le aziende, i laboratori artigianali di oreficeria, i gemmologi, le scuole, gli istituti professionali e i collezionisti di minerali. IMPRESSUM Direttore Responsabile: Michele Zadra Comitato Redazione: Bossi Giovanni Costantini Luigi Dezulian Luciano Lorié Roland Martinelli Giovanni Natale Francesco Vaia Andrea Proietti Valentino Russo Claudio Segreteria di redazione: Gemmarum Lapidator srl via Unterberger nr. 13 38038 Cavalese (TN) Tel. 0462 342662 - Fax 0462 342643 e mail: [email protected] Periodico iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Trento - Aut. n. 1009 del 21/10/98 Stampa: Grafiche Futura - Mattarello (TN) Foto di copertina: da Emeralds 3 N. 12- ANNO IX - GIUGNO 2005 editoriale 4 pillole gemmologiche 5 diamante 5 gemme di colore 7 perle 14 note di laboratorio 15 abbiamo ricevuto 20 dalla stampa 22 l'angolo del taglio 24 mostre e fiere 25 calendario corsi in italia nel 2004 26 editoria del settore 28 vendo e compro 29 l’angolo degli acquisti 30 FACETS S ACCETTATURE editoriale Sembra a ben guardarsi attorno, che oggi il maggior pericolo per la nostra economia sia quello giallo, nessuna malattia intendo, ma la Cina. Da grande paese di opportunità per le nostre imprese, settore dei preziosi compresi, improvvisamente il grande potenziale mercato, trasformatosi in mostro vorace, si è rivoltato contro di noi ed appare oggi come il maggior ostacolo all'economia europea. Un tempo, non molto lontano si diceva, si sono bravi a copiare, ma noi siamo sempre più avanti, la nostra tecnologia, l'inventiva, il design, la grande forza del marketing e della comunicazione interagendo tra loro rappresentano la molla propulsiva per superarre ogni ostacolo. Oggi però anche questi baluardi di difesa sembrano cadere di giorno in giorno. Nell'ambito delle macchine utensili, oltre ad innovare, automatizzare, razionalizzare si è puntato giustamente, grazie alle direttive europee, al fattore sicurezza sul lavoro. In tal senso anche la Gemmarum Lapidator srl ha rivisto nel tempo tutta la sua produzione adeguandola agli standart richiesti. L'art. 42 del D.Lgs 626/94 stabilisce che tutti i dispositivi di protezione individuali per poter essere considerati a norma devono essere conformi ai requisiti essenziali di salute e di sicurezza riportati nel D.Lgs 475/92, in altre parole devono essere marchiati CE. La presenza di questo marchio anche sulle macchine per la lavorazione delle pietre preziose deve essere sinonimo di qualità e garanzia per l'incolumità degli stessi operatori che ne fanno uso. La normativa parla chiaro: impone ai soggetti preposti all'acquisto (nel nostro caso il titolare del laboratorio di taglio) di individuare, tra le macchine in commercio, quelle marchiate CE, in grado di soddisfare i requisiti richiesti e di prevenire in relazione alle condizioni esistenti sui luoghi di lavoro, alle esigenze ergonomiche e di salute del lavoratore ogni possibilità di pericolo. Purtroppo spesso ci si limita all'acquisto di macchine ed utensili badando al puro prezzo di acquisto, anteponendo ad ogni considerazione valutativa, quale la serietà del fornitore, la provenienza della merce, la possibilità di verificare dal fornitore la garanzia di qualità, la pura valutazione economica, in parole povere il miglior prezzo. Una macchina va bene se all'apparenza mostra di avere il dispositivo di sicurezza in dotazione, ma poi tale dispositivo, oltre che di scarsa utilità si mostra spesso di difficile utilizzo e dopo poche ore di lavoro viene tolto. Inutile applicare ad una taglierina una semplice protezione in plexiglas per trattenere eventuali schegge di pietre, se dopo pochi istanti di lavoro si riga, si sporga e si graffia e diviene inservibile. Dietro ad ogni dispositivo di sicurezza ci deve essere un appropriato studio che vada ad individuare oltre che la funzionalità dello stesso, anche la praticità, l'utilizzo in condizioni di lungo lavoro, la manutenzione, la ricerca del materiale di costruzione di maggior durata ecc. A tutte queste operazioni vengono dedicate molte ore di lavoro in sede di progettazione di ogni macchina, che purtroppo fanno lievitare i costi poi di vendita. Un discorso poi a parte meritano gli utensili diamantati (lame, dischi diamantati, frese, punte ecc.). Avete mai pensato alle conseguenze causate da una rottura improvvisa di una lama da taglio, che gira alla velocità di 2.500 g/m? Alle conseguenze che può avere sulle mani dell'operatore e ai suoi occhi? E se avete comperato la lama sulla bancarella del mercato senza alcuna garanzia, con la certezza che il basso prezzo proposto sia stato un affare, ora ne siete ancora convinti? In conclusione ogni utilizzatore di macchine ed utensili dovrebbe approfondire le proprie conoscenze sia sulle caratteristiche tecniche dei modelli in commercio, badando non solamente alla targhetta, ma alla funzionalità, informandosi su riviste specializzate, recandosi alle fiere, telefonando alle ditte presenti da anni sul mercato, che possono dare utili suggerimenti ed evitando di guardare al puro prezzo di acquisto, dato dal venditore occasionale o peggio da colui che si improvvisa costruttore di macchine utensili. Da non dimenticare :” la sicurezza ha un costo, che se non osservata può produrre effetti irreversibili.” Gemmarum Lapidator s.r.l. Giovanni Martinelli 4 FACETS S ACCETTATURE pillole gemmologiche a cura di Luigi Costantini, Claudio Russo e Francesco Natale DIAMANTE decolorare diamanti bruni del tipo IIa sino a farli divenire quasi incolori del tipo IIa ; le carature interessate,dai 0,78 agli 1,53 carati, la gamma di colore dalla G alla J, la fluorescenza di questi ultimi da forte blu ad inerte ad onde lunghe e da inerte a debole blu ad onde corte. Diamante Sintetico e Diamante Trattato col Metodo HPHT : Identificazione a portata di mano (ma, e di tasca ?) Se la problematica vi sta particolarmente a cuore, sappiate che con US $ 12.500,00 e US $ 50.000,00, rispettivamente, vi potete oggi dotare del “Diamond Sure” e del “Diamond View”, capaci l'uno di scovar fuori ambedue le magagne l'altro di fornirvi una definitiva risposta circa l'origine naturale o sintetica della pietra oggetto d'esame. I due strumenti, prodotti dalla De Beers e finora non alla disponibilità per la più vasta platea degli operatori al dettaglio, han cambiato status : disponibili lo sono formalmente diventati. Il “Diamond Sure”, dice la De Beers, di dimensioni pari a quelle d'un televisore portatile da 12x15 cm, e di facile impiego, è in grado di stabilire se la pietra sia naturale o meno (moissanite?, zirconia cubica?, diamante sintetico?, diamante trattato col metodo HPHT?); in quest'ultimo caso, l'indagine richiede ulteriore approfondimento. Si passa così al “Diamond View”, strumento più complesso ma non talmente complicato da risultare al di fuori della portata operativa del comune mortale, anche se, per ora, chi lo impiega è per lo più personale di laboratorio specializzato. E del prezzo, che si dice ? Che è un po' altino, in effetti. Ma è la complicata tecnologia al laser impiegata, cari... LC / JNA 05/04 Classificazione del Taglio del Diamante : non uno, ma tre metodi Questo è il nuovo stato dell'arte, secondo i convenuti ad una conferenza in tema tenutasi a Mosca l'estate scorsa. I tre metodi : 1. Il Parametrico, che fa riferimento a tabelle o scale proporziometriche e che s'avvale di strumentazione riconducibile al proporziometro, sia esso di tipo meccanico oppure elettronico. Questa è la metodica oggi ancora in uso presso la quasi totalità dei laboratori primari. 2. Il sistema di Stima Diretta, che fa ricorso, nella valutazione del taglio, ad un qualche tipo d'apparato quale ad esempio il BrilliantScope, il Firescope, l'Ideal-Scope, l'ISee2. 3. Il metodo del Modello Tridimensionale, in cui si utilizza l'immagine 'scannerizzata' della pietra in questione in combinata con sistemi di programmazione computerizzati al fine di preconizzare quello che sarà quantitativamente e qualitativamente il ritorno di luce in termini di brillantezza, dispersione (fuoco) e scintillio. Il sistema prende pure in dovuto conto “gli aspetti fisici” del taglio, quali il rapporto diametro/massa della pietra, la durabilità della pietra, come nel caso d'una cintura talmente sottile da scheggiarsi o rompersi di brutto in fase d'incasso o disincasso, per esempio, oltre che l'usuale status della simmetria e della politura. Le proporzioni non costituiranno un parametro a sé stante, ma un qualcosa d' intimamente interrelato ad altre considerazioni anche di carattere estetico, nella formulazione d'un giudizio sul taglio. Tanto da far dire a qualcuno che “ delle proporzioni oggi inusuali potrebbero in futuro non esser più considerate tali”. Vengono pure riportate 70.000 osservazioni visuali effettuate da LC / JCK 08/04 Diamante Sintetico e Diamante Trattato col Metodo HPHT : Coreano NOUV Nouv è il marchio di fabbrica, ricordatevelo. La ditta è la sud-coreana Iljin Diamond Company Ltd, uno dei maggiori produttori al mondo di diamante sintetico ad uso industriale. Dal 2003, questi qua, pure si son buttati sul processo HPHT. Non ce n'erano già abbastanza. Il materiale naturale è costituito da diamante bruno del tipo Ia, le pressioni impiegate sono dell'ordine dei 55-60 kbar, le temperature adottate di 1900-2000 °C, i colori ottenuti da gialli a verdi giallastri a gialli verdastri vividi od intensi. Se non bastasse, si son pure messi a 5 FACETS S ACCETTATURE pillole gemmologiche numero di serie identificativo. Il certificato attesterà l'origine della pietra. Parlavasi,dianzi, di certificarli o non certificarli, questi sintetici.... 350 persone diverse su un campionario di 2000 diamanti, allo scopo di raffrontare il giudizio dell'occhio umano con quello espresso per via di calcolo e con simulazione al computer. Vedremo a quali rivolgimenti porterà tutto ciò, nella vita del diamante e nella nostra. La storia umana è comunque fatta proprio di questo : l'insoddisfazione per lo status quo è ed è sempre stata la molla del progresso. E questo è quanto, amici miei. LC/ JNA 04/04 Diamanti in Madagascar ? Magari ! Intanto la De Beers ha raccolto, nel 2003 e nel 2004, ben 102 campioni da varie aree dislocate perlopiù nella parte settentrionale dell'isola, oltre che qualcosa come 4.378 indicatori positivi di kimberlite, spendendo di già, per il programma, 800.000 dollari. LC / JCK 07/04 06/04 Diamante da 182 carati in Guinea LC / JCKe Alleluia, fa sempre piacere una notizia del genere ! Quattro volte più grande del famoso diamante Hope; circa 10cm x 3 cm, cioè più o meno le dimensioni d'un mouse da computer, per intenderci; non proprio Flawless ma sempre stimato in milioni di dollari; il nostro bel nocciolone è stato scovato da un minatore venticinquenne all'opera in una concessione governativa, e si trova ora ben vigilato nei sotterranei della Banca Centrale di Stato, in quel della capitale Conakry. Chi è il più gran produttore di diamanti al mondo ? LC / JNA 09/04 La Russia, in volume, con i suoi 33 milioni di carati estratti nel 2003. Segue il Botswana, con 29 milioni di carati per lo stesso periodo. Il Botswana è invece in testa in termini monetari, con i suoi 60 dollari al carato per il grezzo, contro i 51 della Russia. L'86% delle esportazioni russe sono assorbite dal Belgio e dal Regno Unito, segue Israele con il 9,28%. Diamanti sintetici: certificarli o non certificarli? LC / JCKe 12/04 L'uomo Del Monte ha detto no. Per il no è l'Israel Diamond Exchange, l'Antwerp Diamond High Council, il GIA Gem Trade Laboratory (quest'ultimo possibilista, a seconda dei futuri sviluppi della situazione). LC / JNA 006/04 Qual è il più gran diamante, e dov'è ? Non appartiene al nostro mondo. Se ne sta a circa tre trillioni di miglia da noi, nella costellazione Centaurus, ed è una stella nana denominata BPM 37093 del diametro di 2.500 miglia. Tutta composta di carbonio puro, come il diamante. E' ricoperta da un sottile strato di idrogeno e di elio, ma che ce ne importa dello strato di ricoprimento? E' il pensiero che là fuori - da qualche parte nello spazio - ci sia 'sto bel diamantone, che ci mette in agitazione... Diamanti sintetici blu certificati e matricolati Prodotti e così commercializzati dalla ormai nota casa di produzione (del diamante sintetico) Gemesis (USA). Sulla cintura vi sarà un'iscrizione al raggio laser recante la dicitura “Gemesis Created” e LC/ JCKe 02/04 COMBO TESTER Nuovo tester per il riconoscimento delle imitazioni del diamante, compresa la Moissanite. Dotato di punta termica e led per la determinazione delle imitazioni, è leggero e di ridotte dimensioni; alimentazione a batterie (3xAAA) 6 Prezzo promozionale di € 180,00 + I.V.A. 20 % FACETS S ACCETTATURE pillole gemmologiche GEMME DI COLORE oltre a loro, il tagliatore, naturalmente, a cui spetterà l'ingrato compito di scegliere data la presenza della sfaldatura forme rotonde od ovaloidi che gli consentiranno però considerata la forma del grezzo - un recupero di solo un 10%, con uno sfrido quindi di ben un 90%. Una vera iattura, se si pensa ai 40 ct di grezzo necessari per ottenere una pietra finita di 4 ct ! " Sensibilità alle soluzioni pulenti acide, con conseguente possibile opacizzazione delle superfici lucidate. “Vertelite”- “Imperial”- “Tashmarine”Son tutte denominazioni commerciali - la prima della Diopsidemines.com, la seconda e la terza della Columbia Gem House - adottate per denotare un materiale la cui esatta dicitura apparentemente a qualcuno faceva schifo: il cromo-diopside. E' la verità, amici: chiamarla con il suo nome, questa pietra, proprio non andava giù, ai guru del marketing. E così “Vertelite” sta per il materiale d'origine siberiana, “Tashmarine” per quello di provenienza uzbeka ed “Imperial” per altro diopside di non s'è capito bene dove. Dico io: manco lo si fosse commercializzato come silicato calcio-magnesifero del gruppo dei pirosseni, lo stesso gruppo a cui appartengono giadeite, spodumene, enstatite, hedenbergite ed un'altra dozzina di strani nomi, tutti prodotti da Madre Natura! Non bastava il suo bel colore da verde-intenso a verde-smeraldo e verde-peridoto? " Fatto sta che sinora la pietra non godeva di quel granché di notorietà, data la sua scarsa reperibilità, in dimensioni e qualità commerciabili. Non più. Se Brasile, Sri Lanka, Madagascar, Sud Africa, Birmania e Pakistan fornivano diopside più da collezionismo mineralogico che altro, oggi la Yakutia (Repubblica di Sakha, Siberia, Federazione Russa) e l'Uzbekistan si stan proponendo come importanti fonti di cromo-diopside di qualità da gemma. Le probabilità, quindi, che vi venga in futuro proposto l'acquisto di “Vertelite”, “Imperial” o “Tashmarine” s'innalzano di conseguenza. Sappiate, pertanto, di che si tratta. Sappiate puranco che il cromo-diopside presenta: " Durezza, sulla scala di Mohs, di 5,5-6,5: come nel caso della tanzanite, al cliente van fornite tutte le raccomandazioni del caso, relativamente a cura e precauzioni da adottare. In poche parole, assolutamente da evitarsi, ad esempio, l'indiscriminata quotidiana esposizione a sollecitazioni meccaniche improprie di anelli in cui siano presenti pietre di non elevata resistenza all'abrasione, come queste. " Sfaldatura (clivaggio) perfetta secondo una sola direzione, come nel caso del topazio: l'incassatore e l'orafo tengano questa proprietà in dovuto conto; Mi fermo qui, altrimenti rischio di far la fine del padre del Pascoli (colui che non ritorna, portato dalla cavallina storna...). LC / JCK 08/04. Zaffiro: rapporto qualità (di trattamento) / prezzo ? Assodato senz'ombra di dubbio che il 99% degli zaffiri su piazza deve il proprio colore all' uno o all'altro tipo di trattamento, interessante è venir a sapere che in ultima analisi l'influenza che quest'uno o quest'altro hanno sul prezzo finale non è quisquilia o pinzillacchera di sorta. Perché ? Perché, a fondamento della scelta del tipo di trattamento v'è il tipo di materiale in essere, e soprattutto la sua origine, e di qui le differenze di prezzo. E se all'origine non si riesce a risalire, tramite caratteristiche inclusioni, magari alteratesi o fusesi in corso di trattamento che nella maggior parte dei casi coinvolge temperature dell'ordine di 1800 °C o quasi, come si fa a capire di che materiale si trattava avendo come riferimento la tipologia di trattamento? Ed ancora: son stati impiegati degli additivi, e questi additivi hanno avuto o no un impatto sul colore della pietra, ed il cambiamento di colore è da ritenersi permanente oppure no ? A questo punto, come diceva il conduttore televisivo Lubrano, sorge spontanea una domanda, anzi tre, ne sorgono, di domande: 7 FACETS S ACCETTATURE pillole gemmologiche Prima domanda: quanti sono i tipi di trattamento in uso ? Secondo quesito: quanti sono i trattamenti identificabili e quanti no ? Terzo interrogativo: quali sono i mezzi identificativi a disposizione ? A voi, quindi, “acronimofagi” !: LA-ICP-MS: Laser Ablation Inductively Coupled Plasma Mass Spectrometry, ovvero spettrometro di massa ad ablazione laser per induzione di plasma associato " SIMS: Secondary Ion Mass Spectroscopy, spettroscopia di massa a ione secondario " LIBS: Laser Induced Breakdown Spectroscopy, Spettroscopia a disintegrazione/ trasformazione laser indotta " BOH?: Interiezione interrogativa di probabile origine onomatopeica (visto come si nobilita un intercalare di bassa lega ?) Il penultimo (LIBS) merita forse due paroline in più, se non altro perché pare offra delle affidabili risultanze nell'analisi degli elementi in traccia presenti in una pietra: di qui il suo largo impiego nell'identificazione dello zaffiro berillio-diffuso, ad esempio: la tecnica s'avvale d'una singola pulsazione laser per trasformare alcuni microgrammi del campione in esame allo stato di plasma; questo vien poi analizzato allo spettroscopio per rivelare gli spettri d'assorbimento identificativi. E' possibile così rintracciare tutti gli elementi chimici presenti, incluso, ovviamente, il berillio. E' pure possibile eseguire un'analisi quantitativa, sempre che, dei campioni impiegati, si sia preventivamente determinato il contenuto tramite una delle due altre sopraccitate tecniche. Piccolo particolare da non trascurarsi: tutti e tre i metodi son di tipo leggermente distruttivo: il raggio laser lascia dei micro-fori. E chissenefrega, direte voi, intanto ci si sciroppa questi nuovi termini e li si usa a più non posso, sai che figurone ? E' come la storia della vecchietta che, all'uscir da un'omelia d'un predicatore di grido disse: ma che bravo, ma che bravo, che bella predica, con tutti quei paroloni che non ci si capiva un'acca ! " A prima e seconda domanda risponde (formula di rito degli interrogatori): Sei sono le categorie di trattamento dello zaffiro che ne condizionano il prezzo: 1. Nessun trattamento, colorazione naturale: non sempre identificabile 2. Trattamento termico a più basse temperature, come nel caso del materiale malgascio, senza fessure risanate: non sempre identificabile 3. Trattamento termico tradizionale: identificabile 4. Trattamento termico ad elevate temperature e senza evidenza di fessure risanate: non identificabile 5. Trattamento termico ad elevate temperature con fessure risanate: non sempre identificabile 6. Trattamento termico con additivo (berillio o titanio): identificabile A terza domanda risponde: Oltre ai tradizionali, v'è una pletora di nuovi marchingeni su cui far affidamento: spettroscopia all'infrarosso, spettroscopia Raman, spettrometro di massa ad ablazione laser, spettroscopia a disintegrazione / trasformazione laser - indotta, spettroscopia di massa a ione secondario. Possibile che con tutta 'sto po' po' di roba a disposizione vi siano ancora margini d'aleatorietà nel dare un responso ? (Vedi i casi di non identificabilità). E se sì, come fa un povero cristiano ad orientarsi ed a stabilire se il prezzo è giusto, in base al tipo di trattamento? Che non sia meglio affidarsi ad arti rabdomantiche, dico io ? LC / JCK 07 / 04 LC / JCK 08 / 04 LA-ICP-MS ; SIMS ; LIBS: BOH ? Sempre a proposito di identificazione del trattamento termico.... C'è chi si spaventa ed affretta lo scorrere dell'occhio sulla pagina, come se si trattasse d'un'incombente minaccia. C'è invece chi si getta famelicamente sulla nuova sigla, felice di far incetta di acronimi od altro da aggiungere al proprio eloquio, come una volta parlare ornato in auge - s'usava per le citazioni in latino. Visto poi che di questi termini se n'è già fatta menzione poc'anzi, il tutto cade a fagiolo. ...Nel rubino e nello zaffiro, e sempre a proposito delle elucubrazioni di cui più sopra, ci piace rammentare, ai povericristi che invece di LIBS e SIMS eccetera eccetera solo dispongano d'un volgare microscopio, i soliti indizi vecchi come il cucco; stantii ma certi, sicuri ed affidabili come il sole che ogni giorno in qualche modo sorge ad oriente: 1. Cristalli inclusi contornati da fratture discoidali 8 FACETS S ACCETTATURE pillole gemmologiche dovute a stress strutturale: il cristallo incluso, avendo magari un coefficiente d'espansione termica differente da quello del cristallo ospitante, durante il processo si dilata premendo sul reticolo cristallino di quest'ultimo, causandone la rottura che si manifesta sotto forma, appunto, di alone discoidale 2. Inclusioni puntiformi biancastre disposte linearmente: queste non son altro che i resti di quel che prima del trattamento erano dei cristalli aciculari (aghiformi) di rutilo. Dissoltisi per effetto delle elevate temperature coinvolte nel processo, impossibilitati dal troppo rapido raffreddamento a riassumere la loro primigenia forma di cristallizzazione, ai poveri (già) cristalli di rutilo non è rimasto altro che accontentarsi di ri-cristallizzare sotto forma di inclusioni puntiformi. E questo è proprio ciò di cui avevamo bisogno per scovare la birichinata... zaffiro ereditato da nonna (o bisnonna) Edvige, regalatole da nonno (bisnonno) Geroboamo prima di partire per le trincee del Carso (1915) debba per forza di cose esser di colore suo naturale. Accertatevi anche che non si tratti d' un sintetico Verneuil. Ricordate le date fatidiche (ufficiali) di nascita del Verneuil ? 1896 per il rubino, e 1910 per lo zaffiro.... LC / JCK 06/004 “Cucinare” le pietre, che passione! Ma quali, e da quando? Telegraficamente, solo alcuni nomi ed alcune date, per dare la dimensione del fenomeno”trattamenti”: " Plinio il Vecchio, ovvero Caius Plinius Secundus, 23-79 dC, Naturalis Historia: riferisce di pietre riscaldate per far penetrare olï o sostanze coloranti " Autori vari, scritti vari, 14° secolo: gemme sottoposte a riscaldamento nel tentativo di farle divenire trasparenti ed incolori, ad imitazione del diamante " Autori vari, testi vari del 19° secolo, raccolti da Kurt Nassau: termo-trattamento del topazio per ottenere colorazioni rosate " Max Bauer, “Precious Stones”, 1896: elencazione dettagliata di tutte le pietre assoggettate a trattamento termico a scopi migliorativi del colore " Herbert Smith, “Gemstones”,”Treatment of Stones”, 1912: trattamento termico del topazio, dello zircone (→ incolore e blu), dell'ametista (→ citrino) , del berillo verde pallido (→ acquamarina), corindone viola rosa e giallo (→ incolore) " Henry Briggs, Gems& Gemology, 1936: elenco di una mezza dozzina di pietre sottoposte a miglioramento del colore tramite termotrattamento Dal 1950 in poi: un diluvio, e tutto ben documentato LC / JCK 06/04 Segreti gemmologici Provate a chiedere in giro, nel nostro ambiente intendo, da quando si pensa siano in voga i termotrattamenti del colore per lo zaffiro e per il rubino. Attendete la risposta, annotatela e poi confrontate qua, porgendo l'orecchio al bisbiglio: da almeno il 1915 (millenovecentiquindici) !! Sorpresi ? Non meravigliatevi: questo è stato il segreto meglio celato e conservato dell'intera storia orafa e gemmo-relata. Solo nella primavera del 1979 i laboratori GIA di New York riportarono la presenza di zaffiro di Ceylon (oggi Sri Lanka) con evidenti tracce di quel che si appurò esser stato un trattamento termico. Fatto è che sia i ceylonesi sia più tardi - i thailandesi, già da sessant'anni e passa si trastullavano alla grande con il materiale geuda bluette pallido o addirittura quasi incolore, ottenendo colori mica male. C'erano arrivati, alla scoperta, per pura curiosità, dice un grosso esperto del ramo ru-za (rubini-zaffiri). I poverini furono indotti a lavorar duro di forno in un momento di terribile penuria di materiale naturale decente e di forte domanda, mossi da caritatevoli intenti, ça va sans dire. Se poi, strada facendo, si generarono ingenti profitti, visto che niun nulla sapeva, questa era solo volontà divina. E' un po' come la storia di quel somaro in matematica che però fece fortuna in quattro e quattr'otto senza rendersi ben conto del perché: volendo un valore aggiunto del 10% sulle merci in transazione, comprava a uno e vendeva a 10! Voi, intanto, non date più per scontato che quello LC / JCK 05 / 04 Corallo Spugna La prima volta che ebbi l'occasione d'esaminarlo al microscopio non fu una felice occasione. Era l'inverno dell' '82 o dell' '83 e la signora che mi richiese un parere sul suo “magnifico corallo rosso frutto d'una appassionante trattativa in qualche negozio dell'affascinante Bangkok” s'era appena sfilata una collana da 70 cm con dei bei pallettoni sferici da 15 mm di diametro: vaglielo a dire che il suo bel affarone, al microscopio, evidenziava una 9 FACETS S ACCETTATURE pillole gemmologiche struttura vacuolare d'un materiale poroso, con palese riempimento di sostanza plastica incolore addirittura scalfibile con la punta d'un ago, oltre che con manifeste tracce di colorazione artificiale in tutta la parte solida. Il fatto è che se glielo dici soltanto, non ti credono. Glielo devi far vedere al microscopio. A questo servono i microscopi, in negozio, capite? Comunque, eccolo ora di nuovo qui, quello che liberato della plastica - chiaramente risultava allora effervescente all'acido cloridrico e quindi un carbonato, e quindi una “radice di corallo”, semmai, ma un corallo giammai (andavano tanto di moda “le radici”, in quegli anni, dal film “Radici” alle “radici di smeraldo” financo alle “radici di acquamarina”, “faceva così fino” !): il melithaea ochracea, detto volgarmente corallo spugna, per il suo aspetto. “pressato”, vale a dire frantumato e ridotto in polvere poi amalgamata con resine epossidiche. Il materiale non riempito e non comunque trattato rappresenta, sul mercato, un'esigua frazione della totalità. Per quanto attiene invece le cure da adottare: come per tutti i coralli, evitare il contatto diretto con la pelle, in ispecie se di sudorazione acida, lavaggi periodici in acqua tiepida addizionata di detergente neutro, eludere contatti con materiali abradenti, data la durezza di 3,5 sulla scala di Mohs della nostra melithaea ochracea. LC / JCK 07 / 04 De Profundis per la barriera corallina dell'Oceano Indiano A proposito di corallo. E' tornato (oppure non se n'è mai andato, sotto mentite spoglie ?) come “materiale sino a tempi recenti non usato in gioielleria, in quanto ritenuto qualitativamente scadente proprio in virtù della presenza d'un cotal numero di piccole cavità”, così vien riportato. Manco a farlo apposta, si dice anche, il 95% del materiale presenta trattamento stabilizzatore. Lo stabilizzatore è un riempiente. Il riempiente è una resina sintetica o un polimero. La struttura vacuolare, responsabile di quell'aspetto detto appunto “spugnoso”, è dovuta al fatto che il polipo corallifero della melithaea ochracea alloggia in “sede aperta”, piuttosto che in “sede chiusa” come tutti i suoi consimili ma di genere diverso. Ed è questo ad ingenerare la porosità. Il polipo corallifero, che vive e si moltiplica in formazioni a colonia, secerne carbonato di calcio, come tutti sanno.Il risultato di tale secrezione dà luogo a quelle strutture ramificate ed arborescenti note come formazioni coralline. Il corallo spugna, rinvenuto in quell'area del Mar Cinese Meridionale compresa tra Taiwan ed Indonesia, presenta sott'acqua un caratteristico aspetto “a ventaglio”. Nelle sue migliori qualità esibisce forti colorazioni rosso aranciate spesso variegate di striature gialle od arancioni. Tanto più la tinta s'approssima al rosso puro, tanto più aumenta il valore. La presenza di diffuse striature o di tinte di fondo sul bruno tendono ad abbassarne commercialmente la qualità. A titolo di curiosità, si riscontrano pure colorazioni d'un bel blu saturo, prodotte però da un organismo del genere Heliopora Coerulea. Non vi passi per l'anticamera di voler proprio questo: ne è vietata la commercializzazione. Occhio comunque a quel materiale che possa essere stato tinto o, peggio Son notizie che dolgono assai. Non solo morti a centinaia di migliaia. Non solo un catafascio senza fine. Anche la barriera corallina, distrutta. Siamo a fine dicembre e letteralmente estrapolo da un quotidiano che rendiconta gli effetti dello tsunami di Santo Stefano nel Sud-Est Asiatico: “ ...schiantandosi sulle coste, l'onda anomala ha distrutto non solo decine e decine di chilometri di terraferma, ma ha anche sollevato la sabbia che, ricadendo sul fondo, ha tolto alla barriera corallina la luce che è fondamentale per il suo ciclo vitale. Senza la luce, si interrompe la fotosintesi ed il corallo muore. «Ci vorranno dieci anni per vedere i primi segni di ripresa», ha aggiunto l'esperto. E senza il corallo, scompare anche tutto il resto della vita sottomarina”. Spero ardentemente che l'esperto si sbagli almeno un po'. LC / IG 30.12.04 Tanzanite: possibili ragioni d'un infinito altalenare dei prezzi Una rapida occhiata ad un grafico che riporti l'andamento dei prezzi al carato di questa pietra, dal 1985 al 2004, rivelerà un trend incontestabile, dollaro più dollaro meno (il grafico non offre possibilità di estrapolazioni precise precise): " La qualità extra fine da un picco di $ 650 / ct raggiunto nel 1986 è precipitata a poco più di 200 dollari nel 1992, per risalire ai 450 $ nel 2000 e ricadere a poco meno di 350 $ nel 2004; 10 FACETS S ACCETTATURE pillole gemmologiche " Il fine, per gli stessi periodi, va dai circa 370 dollari ai circa 160, risalendo ai 350 ed assestandosi poi sui 230; " Il good altalena tra i 210, i 90, i 250 ed i 150 dollari; " Il commercial ondeggia tra i 110, i 70, i 110 ed i 60 dollari. Malawi. Lo specifico perché, recatomi un giorno all'ufficio postale per spedirvi una raccomandata, scoprii che per le Poste Italiane quel Paese africano risultava inesistente. Colà,invece, ha visto la luce (dal grembo di nostra Madre Terra, beninteso) del bel rubino rosso, oltre che del bello zaffiro (corindone) rosa, arancione e persino padparascha. Colori naturali, niente trattamenti, niente berilliodiffusione, niente di niente (finora). Diamo il benvenuto alla miniera di Nyala, in mancanza di più esaurienti precisazioni circa la località. Se l'accostamento non suonasse blasfemo, date le circostanze, parrebbe proprio di ravvisare, nell'insieme dei quattro grafici, quasi un'onda tsunami in fase d' avanzamento. Ragioni accampate: LC / JCK 03 / 04 Rubino “Namya” 1. Con la scoperta dei vasti depositi di zaffiro del Madagascar degli ultimi anni '90, i prezzi dello zaffiro in generale calarono a livelli di letale competitività con quelli delle migliori qualità della tanzanite. Come dire: due galli blu nello stesso pollaio... 2. La notevole popolarità raggiunta dalla tanzanite nel decennio precedente ha contribuito non poco ad “addolcire” i prezzi nel momento in cui l'offerta sopravanzò la domanda (in seguito all'undici settembre 2001 la domanda negli Stati Uniti, il maggior consumatore di tanzanite, si raffreddò notevolmente); 3. Col proseguire della stagnazione nella domanda, alcune ditte indiane fecero incetta di elevate quantità di tanzanite grezza e le riversarono poi sul mercato a prezzi stracciati, dando così luogo ad una recrudescenza del fenomeno depressionario 4. La AFGEM, la ditta sudafricana con ambizioni monopolistiche sulla tanzanite, nel frattempo non riusciva più, a quei prezzi, a compensare i costi d'estrazione, e si diede all'acquisto di enormi partite di grezzo raccogliendole presso tutti i più piccoli suoi concorrenti in campo estrattivo, in un tentativo di fungere da volano regolatore dei prezzi. La manovra fallì, vanificata anche dall'intervento dei compratori indiani di cui sopra. Non vi stiamo prendendo in giro. Non è colpa nostra se si sono affacciati in scena due nuovi tipi di rubino naturale non trattato dall'esotico e similare nome. Qui però non ci troviamo più in Africa Australe, bensì nel Triangolo del Rubino Birmano: un triangolo scaleno avente come vertici Mogok, Mong-Hsu e Namya, come lati minori Mogok / Mong-Hsu = 275 Km e Mogok / Namya = 315 Km, e come lato maggiore Mong-Hsu / Namya = 490 Km (la precisazione è dovuta, per rispetto di chi si fionderà senz'altro colaggiù, alla ricerca del neonato Divin Bambin, come i Re Magi). Il colore da rosso chiaro a rosso scuro intenso, ivi compreso quello assimilato al mitico “sangue di piccione”, è persino migliore e più scuro dell'ormai classico Mogok. E così dicasi per la trasparenza: meno inclusioni del Mogok, e quelle più importanti che ci sono, si configurano come rutilo variamente disposto.Nelle pietre tagliate, la brillantezza è peculiare. Le dimensioni medie del grezzo s'aggirano sui 7 carati, rari i pezzi che eccedano i 10 carati, ed estremamente rare le pietre d'eccellente colore e purezza.Di quest'ultima qualità, nel tagliato, assai di rado si riscontrano carature sui 3 ct.Il prezzo ? Indicativamente: per due ovali, dai 2,57 ct ai 3,10 ct, son stati sganciati 19.000 dollari. Il nuovo deposito non fa parte del complesso minerario governativo: i locali si occupano sia dell'estrazione che della vendita. Ah, dimenticavo: nello stesso giacimento si riscontra, in abbinata col rubino, dello stupendo spinello rosso, d'un bel rosso vibrante, intenso, eccetera eccetera, e da Mogok dovete dirigervi a nord, verso Kachin State. See you! Quel che ne è derivato, vere che siano le motivazioni soprariportate, è stato lo tsunami sulla tanzanite. Che peccato! LC / JCK 06/04 Rubino “Nyala” LC / JNA 02/04 Nyala è il nome d'una antilope assai diffusa in Africa australe, assai ben rappresentata in quanto ad esemplari in quelle plaghe comprese tra Zambia, Tanzania e Mozambico e che vanno sotto il nome di 11 FACETS S ACCETTATURE pillole gemmologiche “Tormalina Canarino” ? Io propenderei per la prima. Fatto è che il giallo è davvero intenso, vivido, brillante e vibrante in virtù dell'elevata concentrazione di manganese presente - e l'attributo “canarino” ben rende l'idea. Il materiale fa parte dei nuovi addendi al mondo delle gemme di colore. Il deposito di tipo pegmatitico è stato individuato in Zambia ed inizialmente messo a coltivazione nel 2001. Le prime significative quantità di materiale han raggiunto le maggiori piazze nel corso del 2004, e si prevedono estrazioni dell'ordine delle 2 tonnellate all'anno, con rese di materiale da taglio di solo il 5-10% sul totale. I prezzi del tagliato si situano tra i 120 ed i 200 dollari al carato per pezzi da 0,70 ct ad 1,00 ct, con punte, per i campioni più interessanti, finanche di 500 dollari al carato. Parte del materiale dev'essere sottoposto a trattamento termico a circa 400 °C, per togliere una certa tonalità di marrone talvolta presente. Nella stessa miniera fan buona compagnia alla nostra “canarina”: acquamarina e granato spessartina. Tormalina: cura e precauzioni A qualcuno forse potranno tornar utili le note seguenti: " La tormalina non ha gran resistenza agli shock termici, specialmente se interessata dalla presenza di numerose inclusioni liquido-gassose o dalla presenza di segmenti variamente colorati (tormalina multicolore). In quest'ultimo caso, la zona di giunzione tra due tali segmenti rappresenta l'area critica da tener d'occhio. Occhio parimenti ad un affrettato lavaggio dopo la lavorazione orafa: attendere che la pietra si sia raffreddata. " La tormalina possiede un'inusuale capacità d'attrarre la polvere, derivantele da un'insita sua tipica proprietà chiamata piro-elettricità: se riscaldata, accumula una certa carica elettrica.Metti che per una ragione qualsiasi (esposizione diretta all'irraggiamento solare e/o al calore delle lampade della vetrina, esposizione al sole del contenitore o della valigetta- campionario, od altro) la pietra abbia attratto della polvere , metti che la polvere abbia tipicamente una durezza 7 sulla scala di Mohs (e ce l'ha) , metti la durezza della tormalina a 7,0-7,5 , e ti troverai immediatamente a fare i conti con l'eventualità che, pulendo a secco la pietra con un panno, ne possa soffrire la lucidatura. Si abbia quindi l'avvertenza, prima di rimuovere la polvere, di detergere la gemma con acqua e sapone. LC / JNA 04/04 Rubini non trattati termicamente ma con riempiente vetroso nelle fratture Sappiate che sta circolando anche di questo. Il trattamento è del tutto simile al trattamento per riempimento del diamante (Yehuda e compagnia cantante, rammentate ?), l' “effetto flash”, pure (nei colori blu e porpora chiaro). L' “effetto flash” è anche maledettamente simile a quello degli smeraldi riempiti con opticon o resine sintetiche agguagliabili. Il tutto sempre ad interessare le fratture, nel tentativo di mascherarle e renderle meno evidenti. E ricordiamoci che l' “effetto flash” è tipico dei materiali “riempiti”. Il riempiente, in questo caso, è vetro al piombo. Lo confermano analisi condotte con l'EDXRF (per gli “acronimofagi” di cui in altra parte di questo numero: Energy Dispersive X Ray Fluorescence spectrometer, ovvero spettrometro a dispersione d'energia e a fluorescenza a raggi X , ovvero, come ci dice il Dizionario Gemmologico della D.ssa Margherita Superchi: “metodo che consente di rilevare gli elementi chimici presenti in un campione senza distruggerlo o intaccarlo,basato sulla emissione caratteristica di raggi X da parte degli atomi costituenti, se eccitati da una radiazione ad alta energia” LC / JCK 01./04 Tormalina Rubellite, dove vai ? Solo da marzo a settembre, nel 2004, sei balzata all'insù d'un buon 20%.Nelle tue migliori qualità, addirittura sei passata dai 50-60 dollari ai 100 dollari al carato, sulle piazze asiatiche. Vabbè che i paesi da cui provieni son perlopiù Nigeria e Brasile, vabbè che scarseggi un pochettino, ma dove vuoi arrivare? E poi ti tiri dietro anche tutte quelle altre pietre rosso-rosa, come lo spinello rosso-rosa o lo zaffiro rosa che pure se n'è salito, per campioni di 2-3 carati, da 300-400 a 600 dollari al carato. Insomma, un po' di contegno,via ... LC / JNA 09/04 Tormalina Giallo Canarino. E' più corretto rendere così la denominazione commerciale “Canary Tourmaline” affibbiatole a fini pubblicitari, oppure meglio sarebbe usare la dizione LC / JNA 08/04 JNA 05/04 12 FACETS S ACCETTATURE pillole gemmologiche Pietra di Luna dalla Tanzania Benvenuta Andesina ! Dalle miniere di Morogor, dall'aprile di quest'anno (produzione iniziata nel 2003). In pezzi da 1 a 15 carati. Non così trasparenti come il materiale indiano, ma con una bella adularescenza blu e dimensioni maggiori dell'indiano.Dal momento che le pietre di luna dello Sri Lanka di buona qualità stan diventando sempre più rare, e quello che si trova è di qualità commerciale ed in pezzature calibrate, ben venga l'adularia della Tanzania, a prezzi compresi tra i 20 ed i 50 dollari al carato ! LC / JNA 07/04 Andesina: termine della serie dei plagioclasi, gruppo dei feldspati, contenente da 30 a 50% di anortite. Generalmente verde chiara, grigia, bianca. Molto raramente rossa, colorazione dovuta alla presenza del rame . La nostra benvenuta è rossa e proviene dalla Repubblica Democratica del Congo.Se volessimo trovare un altro feldspato sul rosso dovremmo cercare tra la labradorite pietra di sole dell'Oregon, in pezzature molto ma molto inferiori, però. Con una durezza di 6,0-6,5 (Mohs), una densità di 2,67 ed indici di rifrazione 1,550 1,553 1,559 ben s'adatta per l'uso in gioielleria. I prezzi di questo materiale ben comparano con quelli della tanzanite di miglior qualità. “ Gigante Blu d'Oriente”: zaffiro da 486,52 ct È il più grande zaffiro mai battuto ad un'asta. L'asta è stata quella della Christie's di Ginevra del 19 maggio scorso. La base d'asta era di 1,5 milioni di euro.La pietra era di provenienza pachistana. LC / IG 04.04 LC / JNA 08/04 GUIDA ALLE GEMME DEL MONDO seconda edizione di Walter Schumann 320 pagine oltre 1600 immagini. Uno strumento ricco ed esaustivo che svela proprietà e segreti del mondo delle gemme (minerali o di origine organica, preziose o semipreziose). La seconda edizione della Guida alle gemme del mondo fornisce agli esperti, come ai semplici appassionati, un panorama completo e dettagliato delle gemme, dalle più famose e rare fino alle nuove produzioni sintetiche. Descrizioni tecniche, tabelle di identificazione e oltre 1600 fotografie a colori sono il valido supporto per la comprensione della genesi, della classificazione e della lavorazione delle gemme. Costo € 48,00 + spese di spedizione disponibile presso Gemmarum Lapidator 13 FACETS S ACCETTATURE pillole gemmologiche PERLE sembrerebbero perle di Tahiti, ma non si sa se son proprio di Tahiti, non si sa se la colorazione sia naturale oppure trattata, se addirittura sian perle o meno. Le avete già viste? Le avete pur sezionate? E com'erano, con un nucleo di conchiglia solito, bianco o crema venato, ed uno strato di perlagione marrone ? Allora son loro, e sono perle coltivate, qui non ci piove. Che tipo di perle? Mah, non si sa. Pare che ci sia solo un tipo di perle in grado di subire un tipo di trattamento di quel genere, e nessuno vuol andare sullo specifico. Ma allora il colore non è naturale ? Qualcuno dice di sì, che lo è, qualcun altro di no.Niente di provato ? Niente di provato. Chi dice di sì, dice d'aver le proprie teorie in merito ma di non essere in grado di giustificarle. Magnifico! Voi intanto, se vi capitasse una roba del genere tra le mani, sacrificate una perla del filo, sezionatela, e se non vi bastasse l'aspetto di cui sopra, esaminate il tutto ai raggi UV ad onde lunghe : una bella fluorescenza rosa sul bordo esterno del nacre è più che mai tipico di questa misteriosa perla coltivata. Se poi pensate che l'eventuale trattamento possa non essere stabile, o addirittura che possa trattarsi di perle tahitiane altrimenti scadenti (brutti anatroccoli) fatte passare per cigni a prezzi che non giustifichino il rischio dell'acquisto, vedete voi. Un po' meno di mistero schiarirebbe le idee, no? LC / JNA 09/04 Perle nucleate d'acqua dolce cinesi: maggior produzione nel 2005 ? Questo è quel che promettono certi coltivatori. Da tutta una sequela di chiacchiere emergono però alcuni fatti incontrovertibili : " Finora la qualità di questo tipo di perle non è stata costante e ciò si è negativamente riflesso sull'impatto che il prodotto avrebbe potuto avere sulla totalità dell'offerta delle perle d'acqua dolce " I produttori son stati pertanto costretti a profondere maggiori sforzi, sia nella ricerca che nell'investimento (e questo non può che giovare alla causa, dico io) " Nelle migliori qualità ottenute, il periodo di coltivazione s'avvicina ai due anni, e lo spessore del nacre raggiunge i 3-4 mm " Il mollusco impiegato alla bisogna appartiene al genere hyriopsis cumingi, benchè sia stato modificato " Il mollusco così modificato s'è irrobustito talmente da riuscire ad accettare anche nuclei rotondi fino a 10mm di diametro, con tassi di mortalità ridotti al minimo (che bello!) Questo è quello che al momento ci interessa. Se poi tutto ciò si tradurrà in una maggior produzione, meglio. Se il mercato assorbirà la maggior produzione, significherà che i consumi avran ripreso bene dappertutto. Se il mercato non l'assorbirà, i prezzi dovranno calare.Bene quindi in tutti i casi LC/JNA 09/04 Le perle più costose al mondo Quelle montate in un doppio girocollo battuto ad un'asta della Christie's a Ginevra, lo scorso autunno.Tutte naturali, tutte perfettamente armonizzate in quanto a colore bianco argentato rosato- e lucentezza elevata, scalari da 8,5 a 16,3 mm. Il prezzo finale : 3,1 milioni di dollari. LC / JCKe 11/04 Perle cinesi d'acqua dolce : i perché d'un calo Ci si affanna a giustificare la caduta di prezzo, nel primo semestre del 2004, di ben un 20-30 %, per questa tipologia di prodotto nelle categorie mediobasse. Dicono: l'aggiustamento dei prezzi è normale, dal momento che a metà anno i grossisti liquidano i loro stock. Ma non è per caso che si confonda l'azione con la reazione e viceversa ? Non è che, per liquidare gli stock, i grossisti abbiano inondato il mercato inquinandolo- con merce di bassa qualità a prezzi ridicoli,provocando a catena una reazione di sfiducia e di rigetto ? Altro che aggiustamento... LC / JNA 09/04 Mollusco d'acqua dolce in Arno Di quindici centimetri di diametro, con l'interno delle valve rivestito di madreperla, proveniente dalla Cina, organismo estraneo all'ecosistema della zona, pescato tra Rovezzano e Firenze. C'è qualcuno che sta tentando di mettere in piedi una coltivazione di perle d'acqua dolce in Toscana, oppure è un'altro dei misteri cinesi non risolvibili, come quello dei cinesi in Italia che non muoiono mai ? LC / IG 06.03.04 Misteri orientali : le “perle cioccolato” Ci sono in giro, da quattro o cinque anni a questa parte, perle di color bronzo-bruno che 14 FACETS S ACCETTATURE pillole gemmologiche NOTE DI LABORATORIO L'operatore del settore, di questi tempi, si ritrova un po' frastornato tra tante nuove che gli giungono or di qua or di là, in ispecie per quel che concerne sintesi e trattamenti del diamante. Ha bisogno d'una parola se non di conforto di rassicurazione, l'operatore. Le note qui sotto riportate - testè ricevute dal Direttore del Laboratorio e del Dipartimento di Ricerca dell'I.G.I. di Anversa, Dr.Zwi Herman Brauner - a traduzione di LC, non potevano giungere quindi più a proposito. interessino delle pietre presentate per analisi ai laboratori IGI, vengon da questi facilmente identificati. Dal momento che si sta parlando di diamanti sintetici colorati, è cosa nota che, nell'ambiente commerciale del diamante, ogni e qualsiasi pietra intensamente colorata viene di routine sottomessa, per analisi identificativa, all'attenzione d'un ben equipaggiato laboratorio gemmologico. Sebbene l'Apollo Diamonds l'ultimo apparso alla ribalta tra i produttori di sintetico impieghi il sistema CVD, l'identificazione della metodologia usata non presenta difficoltà di sorta : questi diamanti CVD sono del tipo IIa d'ogni pietra viene determinato il tipo - ed il tipo IIa è molto scarso in natura per cui, in presenza d'un tal responso, particolare cura vien dedicata all'ulteriore indagine. DIAMANTI SINTETICI E TRATTAMENTI Si fa un gran parlare, in giro, di trattamenti e sintesi del diamante. L' erronea esposizione dei fatti da parte della stampa, dovuta a scarsa conoscenza dell'argomento trattato, contribuisce non poco ad ingenerare nel consumatore una crisi di fiducia ; a ciò s'aggiungano poi quei produttori di diamante sintetico che, nella loro pubblicistica, tendono a presentarlo come del tutto eguale al diamante naturale. Il risultato di tutto questo è che, nel consumatore, si potrebbe insinuare l'idea e la tendenza a concludere che qualsiasi diamante a lui presentato potrebbe potenzialmente essere un diamante sintetico. A questo punto si dovrebbe portare alla conoscenza dei più il fatto che la maggior parte dei diamanti sintetici presenti sul mercato un'assai esigua percentuale di tutti i diamanti , invero si riscontra nelle tinte del giallo e dell' arancione. Con ciò non si vuol significare che gli altri colori non si possano produrre, bensì che, al momento, l'investimento in risorse scientifiche e finanziarie per ottenerli risulta essere l'elemento determinante nella fattibilità o meno dell'intrapresa. Per non parlare poi dei diamanti sintetici tagliati, incolori o quasi incolori,che “accidentalmente” vengono prodotti - e solo a scopi di ricerca nei laboratori di realtà ad elevato contenuto tecnologico, come la General Electric e la De Beers. Si annoverano tre procedimenti, per la produzione del diamante sintetico : il BARS, il BELT ed il CVD (Chemical Vapour Deposition). Tutti e tre i metodi di produzione, allorché Nel caso di diamanti del tipo IIa, infatti, tre sono le possibilità : 1. Diamante naturale IIa 2. Diamante naturale IIa trattato col metodo HPHT 3. Diamante sintetico IIa CVD La separazione e l'individuazione di quale dei tre si tratti avvengono tramite una serie di vari test di certa affidabilità. In contrapposizione a quanto asserito dall'Apollo Diamonds, il mercato non è stato sommerso dai loro diamanti sintetici, men che meno dalla loro cosiddetta importante produzione di diamanti “bianchi”, e per una ragione molto semplice : un diamante CVD, alla sua nascita, non si presenta di color bianco , ma marrone ; questo diamante marrone di tipo IIa, come qualsiasi diamante naturale del tipo IIa, per diventare incolore o quasi incolore dev'essere assoggettato a trattamento HPHT; il problema è che poche son le pietre che alla fine conseguano quell' effetto “sbiancante”, più facile è che quel che si ottiene sia quel colore che potremmo definire “ strano colore”. Per il produttore di diamanti sintetici CVD quest'aspetto della questione rappresenta una considerevole impasse,da un punto di vista finanziario. Sostenere quindi che si sia in presenza d'una produzione di massa di questo prodotto è senz'altro esagerato. 15 FACETS S ACCETTATURE pillole gemmologiche soluzione, non costituiscono che un'esigua parte dei diamanti in circolazione sul mercato. Il 97% di tutti i diamanti, nella larga banda di colori che va dal D al PQR, è ok : allorché se ne determini il tipo, solo il molto raro tipo IIa verrà inviato per ulteriori accertamenti al test PL, e sarà quest'ultimo ad evidenziare in maniera risolutiva se la pietra è stata o meno sottoposta a trattamento. Voglio sperare che quanto sopra possa favorire un più razionale approccio all'intera questione, questione così malamente trattata da così numerosi non-competenti della materia ed estranei al campo. Quasi il 97% di tutti i diamanti appartiene al tipo denominato tipo IaAB (un posto vacante nel reticolo, circondato da tre atomi di azoto). Nella gamma dei colori dal D ad approssimativamente il PQ, quel 97% della totalità dei diamanti non è né un prodotto di sintesi né di trattamento. Il rimanente 3% è costituito da tipi diversi (vi sono due tipi principali con un totale di 6 possibilità, ivi incluso il tipo IaAB). Nelle rimanenti 5 possibilità includiamo i diamanti del tipo IIa già menzionati. Le altre tipologie comprendono principalmente diamanti di color fantasia sia naturali trattati per irraggiamento o con processo HPHT, oltre che diamanti sintetici. Vediamo ora i diamanti trattati: trattati tramite irraggiamento, col metodo HPHT e col metodo della grafitizzazione (quest'ultimo solo per i diamanti neri). Con l'irraggiamento, la saturazione aumenterà sempre, ed il colore risultante sarà più scuro o più intenso dell'originale. Lo stesso dicasi per il processo HPHT, allorché le pietre trattate siano del tipo Ia nelle tinte del giallo, dell'arancione e del verde. Fanno eccezione le pietre blu e rosa del tipo IIa (IaB) che sian state sottoposte a trattamento HPHT. In seguito al trattamento queste pietre assumeranno l'aspetto dei diamanti di color fantasia (fancy colour). Queste pietre verranno esaminate allo spettrometro, nel visibile e nel quasi infrarosso. In caso di “genuini” diamanti rosa e blu del tipo IIa, si passerà ad un' ulteriore verifica con l'apparato Raman a fotoluminescenza. Avendo a che fare con diamanti di color fantasia, dal momento che diverse sono le metodiche e le strumentazioni da impiegarsi per gli esami da effettuarsi, suggeriremmo d'inviare le pietre a dei laboratori gemmologici che posseggano attrezzatura e livelli di competenza pari a quelli dell'IGI. Poiché i diamanti sintetici ricorrono perlopiù nei colori fantasia, ancora una volta si richiede attrezzatura adeguata, come spettrometro all'infarosso, apparato Raman, DiamondView. Come si può vedere, la maggior parte dei problemi di identificazione si ha coi diamanti di color fantasia; e questi, pur rappresentando un problema di facile Zwi Herman Brauner 16 FACETS S ACCETTATURE pillole gemmologiche Una nuova tecnica di riconoscimento per diamanti sfaccettati rilevabile mediante l'uso di raggi X. Premessa I diamanti sia grezzi che tagliati rappresentano le pietre più esaminate dai laboratori gemmologici. In tale analisi, si valutano le caratteristiche di peso, purezza, colore e taglio che vengono annotate su certificati e considerate non soltanto come base per la stima della gemma, ma anche come referto che può aiutarci successivamente a riconoscere la gemma considerata. Infatti, tali caratteristiche possono essere utili sia in caso di smarrimento che in caso di furto e anche per il controllo di diamanti che abbiano subito eventuali scalfiture durante le operazioni d'incassatura. Comunque la ridentificazione può diventare difficile o impossibile se la pietra è stata sottoposta alle sotto indicate operazioni: a). il ritaglio o la rilucidatura, che possono causare significative differenze nelle proporzioni e nel peso di una pietra, o rimuovere segni d'identificazione come l'incisione a raggi laser sulla cintura; b). la foratura con raggi laser che può cambiare significativamente l'aspetto e/o il grado di purezza. c). trattamenti che inducano a cambiare la purezza ed il colore. Nuova tecnica di riconoscimento Solo negli ultimi anni è stata trovata una tecnica non distruttiva, basata sull'uso dei raggi X, che permette la visualizzazione dei difetti interni del reticolo cristallino del diamante altamente trasparente ai suddetti raggi. Questa tecnica produce un'unica impronta che non è alterata dal taglio della gemma o del trattamento come l'irradiazione o la ricottura. Usando la faccetta più estesa (la tavola) come punto di riferimento, il campione è cristallograficamente orientato in unico e riproducibile modo di fronte alla sorgente dei raggi X, così ché soltanto un'impronta topografica è utilizzabile per poter rilevare i difetti interni del reticolo cristallino, cosa che in passato non era facilmente realizzabile in quanto, benché la tecnica fosse nota, il diamante veniva orientato in diversi modi, con conseguente formazione di diverse impronte topografiche, che il più delle volte creavano confusione. Pertanto, secondo questa nuova tecnica, un diamante di cui si conosce la relativa impronta topografica, nel caso in cui venisse recuperato dopo uno eventuale smarrimento o furto, o dopo essere strato ritagliato o esposto ad alcune forme di trattamento, sottoposto allo stesso test con le stesse modalità, confermerebbe la stessa forma di impronta in modo inequivocabile. Tecniche di riconoscimento attuali Nell'ultimo ventennio ci sono stati vari tentativi atti a sviluppare particolari tecniche procedurali per rendere un diamante sfaccettato inequivocalmente riconoscibile. Uno di questi può essere rappresentato dalla tecnica di Laue , attraverso cui viene rilevata la proiezione di macchie su un foglio di film sensitivo, ottenute mediante la diffrazione di un fascio policromatico di raggi X che interagisce con i piani del reticolo cristallino del diamante. La disposizione delle macchie rappresenta un'impronta, ma un'eventuale rilucidatura della pietra considerata modificherà la forma dell'impronta, pertanto la pietra non sarà più riconoscibile. Altra tecnica di riconoscimento attualmente in uso e quella di incidere sulla cintura del diamante con raggi laser un marchio rappresentato generalmente da una combinazione di lettere e numeri, ma che può essere facilmente abraso da una lieve lucidatura o da un trattamento ad alta pressione e alta temperatura. Conclusioni Quindi, facendo riferimento a questa nuova tecnica si può rilevare un'impronta topografica che riprodotta su microfilm può diventare parte integrante della certificazione di un diamante. In tal senso questo metodo si può rilevare molto utile per il riconoscimento dei diamanti provenienti dalle zone di conflitto coinvolte in finanziamenti di guerra e non conformi con le risoluzioni delle Nazioni Unite. Unico handicap, per l'applicabilità di questa tecnica è rappresentato dall'alto costo dell'attrezzatura, che richiede una spesa complessiva di oltre 100.000$, pertanto si può supporre che soltanto i più qualificati laboratori gemmologici, possano prendere in considerazione l'iniziativa di attrezzarsi per sviluppare una certificazione più sicura è completa che dia maggiormente fiducia ai gioiellieri ed ai consumatori. Dr Claudio Russo G.G.(GIA) 17 FACETS S ACCETTATURE pillole gemmologiche Nuove regole in Giappone Il giappone, il secondo piu` grosso mercato di gioielleria del mondo, ha introdotto nello scorso settembre 2004 nuove e rivoluzionarie regole riguardo la certificazione da parte di laboratori gemmologici delle pietre di colore e dei loro trattamenti. Secondo queste nuove regole si classificano le pietre in due categorie: sistema di suddivisione con tre lettere nella descrizione della pietra: N: naturale E: enhanced (“migliorata”) T: trattata Quella categoria “E” risulta di fondamentale importanza dal punto di vista dell`ICA in quanto si separano ulteriormente le gemme in base a trattamenti piu` “leggeri” o piu` “pesanti” che in alcuni casi modificano del tutto l`aspetto e le caratteristiche originarie della pietra. Se pensiamo al riscaldamento a bassa temperature dell`acquamarina e l`irragiamento, seguito da riscaldamento, del topazio azzurro, risulta difficilmente accettabile che le due gemme stiano nella stessa categoria. Per non parlare del nuovo "lead-glass filling" delle fessure nei rubini soprattutto africani, ma e` stato osservato anche in birmani, vietnamiti...a proposito...stanno invadendo il mercato! Insomma, gli sforzi dei giapponesi per mettere un po` d`ordine nel sempre piu` complicato e “trattato” mondo delle gemme sono apprezzabili ma mostrano qualche limite. Pietre naturali: sono quelle che non hanno subito nessun trattamento o alterazione al loro aspetto fisico se non quello del taglio e sfaccettatura. Altre: sono quelle trattate o “enhanced” con un qualsiasi processo e cio` deve essere chiaramente espresso e specificato in dettaglio sul certificato. In questo modo si eliminano ulteriori categorie in base al diverso trattamento. Cio` significa che anche i tradizionali metodi di miglioramento come il riscaldamento degli zaffiri o l`oliatura con olii incolori degli smeraldi, saranno considerati alla pari degli altri trattamenti e sara` necessario fornire una dettagliata descrizione di cio` che e` stato fatto alla pietra. Questi cambiamenti erano stati necessari dopo l`arrivo, un paio di anni fa, del trattamento al Be (Be diffusion) degli zaffiri quando in alcuni laboratori Giapponesi erano stati erroneamente scambiati e certificati come padparadscha. La conseguenza era stata una lunga controversia e un enorme calo delle vendite per zaffiri arancio, gialli e padparadscha. Per riportare la situazione a posto la Japan Jewelry Association e la Association of Gemological Laboratories hanno istituito una commissione che sta spingendo sui paesi produttori ed esportatori di pietre per dichiarare esattamente qualunque trattamento, in caso contrario si interrompebbero le relazioni commerciali. I vecchi certificati sono comunque ancora validi a meno che il cliente non chieda una ri-certificazione con le nuove regole. Questi nuovi certificati con nuovo formato sono gia` una realta` in Giappone. Dall`International Colored Gemstone Association (ICA) arriva a proposito un commento ed una raccomandazione ai suoi membri sull`utilizzo di un FN 18 FACETS S ACCETTATURE tendenze ALTA MODA Cartier in Cina Vinh Khuong Moissanite 10 sono ormai le boutiques Cartier presenti in Cina, 20-25 i punti vendita convenzionati e 60-70 le reti distributive per gli articoli di ottica firmati dalla famosa griffe francese. Dall'apertura della prima boutique,12 anni fa, le vendite son filate col vento in poppa., con articoli di gioielleria in vetta alle richieste che in media s'attestano sui 1.800-2.400 dollari a pezzo. Mica male, per un Paese che conta ben 60 milioni (sessantamilioni) di milionari in dollari, una classe media di 100 milioni di persone che si moltiplica al ritmo di 10 milioni all'anno, e che ancora si proclama dittatura del proletariato ! Grazie a Dio non è un nuovo prodotto. E' invece un negozio aperto a Ho Chi Minh City (la vecchia Saigon), in Vietnam, ove si venderà solo gioielleria montata con Moissanite sintetica, su licenza della Charles& Colvard, produttore e fornitore unico del materiale. Se lo zio Ho Chi Minh lo viene a sapere, nell'aldilà, amvedi come gli si torce la barbetta! LC / JNA1/4 Il più antico ornamento in assoluto LC / JNA 09/04 JNA 06/04 Data a 75.000 anni fa. Scovato in una caverna risalente all'Età della Pietra, in vista dell'oceano, in Sud Africa. Consiste in una serie di conchiglie forate (e quindi appese, da qualche parte). Bulgari in Cina Con due gioiellerie, già aperte, una a Beijing e l'altra a Shanghai. Ma allora c'è proprio la corsa alla Cina ! Reggiseno da 112 carati Di diamanti, beninteso. In vendita, per chi lo concupisca, a 10 milioni di dollari. Modello unico della collezione “Fantasy Bra” (Reggiseno Fantasia) della Victoria's Secret, casa-regina della biancheria intima americana. Peccato che in questo bollettino non possa trovar spazio una foto della top model Tyra Banks che lo indossava alla presentazione, a mò d'esemplificazione dell'effetto : vi state perdendo qualcosa, ve lo dighi mi! LC / JNA 01/04 Tiffany in Cina Tu quoque, a Beijing e Shanghai. E dire che una volta s'usava esclamare, per mandare qualcuno a quel paese : ma và in Cina ! LC / JCK e 09/04 LC / IG 10.10.04 Diamanti bruni in Giappone Vanno da matti. Da quando un grossista giapponese s'è fatto venire l'idea ed ha lanciato una campagna promozionale da un milione di dollari, nel giugno del 2003, i figli del Sol Levante lo hanno gratificato con acquisti del materiale per 20 milioni di dollari. Questa sì che si chiama opera di persuasione! LC / JNA 06/04 19 FACETS S ACCETTATURE abbiamo ricevuto politica aziendale di omogeneità operativa- in linea col motto, tutto I.G.I. made ,“pensa global ed agisci local”, che non necessita di ulteriori spiegazioni, anche se tradotto a metà. LC Come sputtanare la gemmologia e la categoria gioiellier-orafa in genere Un operatore del settore genovese, nel partecipare ad uno dei corsi IGI (Anversa) da noi tenuti, ha sottoposto alla nostra attenzione una pietra verde (sigillata !) accompagnata da tanto di certificato (cer - ti - fi - ca - to !) d'una (altra) ditta della sua città, così concepito , papale papale : Elogio della pietra preziosa Volentieri pubblichiamo - per la delicata sobrietà con cui vengono esposte, in così poche righe, alcune peraltro pregnanti affermazioni d'intenso carattere filosofico-religioso che sottendono una visione ed una concezione ben al di là del mero utilitarismo questa breve composizione del Signor Sante Petrini di Loria, Pr. Treviso, intitolata, appunto, “ elogio della pietra preziosa” : Pietre di colore certificato di analisi Analisi gemmologica di : n° 1 gemma varietà Bayron Taglio e forma : quadrata Peso : ct 2,95 Bilancia “Mettler” CM 1200 Specie mineralogica : Corindone Origine : ... Varietà : Bayron (esame effettuato con microscopio “Gemolite Mark V”) Osservare una pietra preziosa è scoprire l'anima della Terra, il nucleo fondatore attorno al quale si è formato il resto. La sua storia, che risale all'origine delle cose, è nello stesso tempo semplice e grandiosa. La sua purezza è un punto chiaro nel caos che le sta attorno, per questo ci affascina e ci attrae irresistibilmente. Sintetizza perfettamente la precisione e la bellezza dell'Universo. È il capolavoro del Maestro Costruttore. Sante Petrini LC Commento nostro : Orrore e raccapriccio, peste e corna, mondo becco! 1. Biron: scritto Biron (e non Bayron) pronunciandosi “Bairon”, non è una varietà ma una denominazione commerciale d'un prodotto sintetico idrotermale 2. La varietà è smeraldo, e non Bayron 3. La specie mineralogica non è corindone, ma berillo (be-ril-lo !) 4. L'origine non è qualcosa da lasciare in bianco, con noncuranza, perché nella fattispecie l'origine è sintetica (sin-te-ti-ca !) idrotermale 5. Il taglio e la forma non sono quadrate : la forma è quadrata, mentre il taglio è “a gradini” 6. La pietra di cui trattasi non è nemmeno un berillo smeraldo sintetico idrotermale Biron: è un vetraccio !! Bastavano un polariscopio ed un rifrattometro a svelarne l'identità, e se proprio ci si è piccati d'impiegare nientepopodimeno che un microscopio Gemolite Mark V, non si son visti i vortici di flusso e le bolle, eh ?! Con che coraggio si vendono al pubblico escrementi del genere ? Con che ignominiosa spudoratezza si sputtana un'intera categoria, oltre che una professione, agli occhi del pubblico ? Che la peste vi colga, blasfemi mercanti nel tempio ! LC Abbiamo ultimamente ricevuto in omaggio, a maggior gloria della gemmologia : " Tre bei campioni di zaffiri con interessanti inclusioni, dal Signor Andrea Spagnolo di Lecce " Diversi campioni di vetri, sintetici e perle d'acqua dolce trattate, da parte del Signor Walter Pasquale Oliviero di Rapallo " Due interessanti campioni di zaffiro berilliotrattato dal Dr. Giovanni Bossi di Cavalese " Diverse pietre con effetti speciali, e diversi sintetici, dal Signor Paolo Minieri di Napoli " Diversi diamanti danneggiati o di taglio antico, dai Signori Alberto Scarani e Massimiliano Fenocchi di Roma " Un paio di bei cristalli biterminati di quarzo nero dalla Signora Anna Mignani di Trieste " Due acquamarine con stupende inclusioni dal Signor Fulvio Cantori di Cento (Fe) I.G.I. Anversa scatenato E con questo, inaugurato ad Hong Kong in novembre, fanno undici i laboratori dell'IGI in giro per il mondo. Non vorrei esagerare, ma aggiungendo pure i cinquecento e passa addetti che in questi laboratori si dan da fare, l'I.G.I. dovrebbe collocarsi tra i primi al mondo, in quanto a diffusione. Il laboratorio di Hong Kong introdurrà certificazioni bilingui (inglese-cinese) specificamente adattate alle necessità di quel mercato - pur nel rispetto d'una Luigi e tutti i suoi studenti ringraziano. Se doveste avere, in fondo ai cassetti, pietre che non usate , rotte, sintetici, brutte anche, ma utilizzabili a fini didattici, e non sapete cosa farvene, tiratemi un fischio! Grazie.Luigi (LC) 20 FACETS S ACCETTATURE abbiamo ricevuto GEM FAIR TUCSON 2005 Una Arizona invernale ha accolto espositori, buyers e pubblico della Gem, mineral & fossil showcase di Tucson, ben 31 le manifestazioni ufficiali, di cui 24 aperte al pubblico, le restanti riservate agli operatori professionali. Presenti in massa gli espositori, non è mancato l'oriente nonostante la tsunami, a testimoniare ancora una volta il grande interesse degli operatori per queste fiere, carissimi ed introvabili gli spazi espositivi. Al GJX (gem & jewelry excange), nonostante il notevole ampliamento dello spazio di esposizione, risultano 600 domande di espositori in lista di attesa. Meno numeroso degli altri anni mi è sembrato il pubblico dei curiosi e dei buyers. Appena arrivato ho dedicato una mezza giornata all'apertura dell'AGTA Gem Fair che è una delle principali manifestazioni interamente dedicate alle gemme; i prodotti delle nuove miniere, i nuovi tagli, le rarità più preziose, i commercianti più importanti sono all'AGTA. Quest'anno lo Smithsonian Museum ha contribuito alla mostra con una esposizione di pezzi tra cui la famosa collana Hall Sapphire: ct 365 di zaffiri eccezionali accompagnati da ct 84 di diamanti. La collana deve il nome alla donatrice Mrs. Evelyn Annenberg Hall che certamente poverissima non era e che, se aveva eredi, non li aveva in particolare simpatia. Per l'anno prossimo lo Smithsonian si è impegnato a mettere a disposizione il Carmen Lucia Ruby il più grande rubino sfaccettato che si conosca, ct 23,10 di birmano eccezionale per colore e per trasparenza. Se avrete la possibilità di visitare l'AGTA evitate il sabato, mancando gli ebrei osservanti, mancano più di un terzo degli espositori. La gemma dell'anno è certamente l'alessandrite proposta in grande quantità in molti stands. Questo particolare crisoberillo ha trovato finora qualche difficoltà ad entrare in gioielleria, nonostante che per durezza, colori e rarità possa competere con i più comuni ed appezzati rubino e zaffiro. L'alessandrite ha in più quel particolare fascino che le deriva dal metamerismo, dal cambiamento di colore in funzione della luce che riceve: verde di giorno rossa di notte. Le quantità che si sono viste sono impressionanti, buona la qualità ed importanti le pezzature. E' possibile che i nuovi ritrovamenti, diversamente dal passato, possano sostenere una quattro carati. Di una in particolare voglio riferirvi: taglio misto a cuscino con padiglione bombato e profondo, colore verde intenso, metamerismo discreto, provenienza dichiarata Sry Lanka, peso ct 112,8. Un signore, ovviamente con turbante da marajà, la esponeva tra altre splendide pietre e la proponeva con grande discrezione a $ 14.000 a carato; per questa assoluta rarità, essendo in grado di staccare un assegno di $ 1.500.000, si poteva ottenere anche uno sconto. Partito con la speranza di poter approfittare della forza dell'euro, mi sono accorto che i prezzi dei diamanti hanno guardato più al petrolio che al dollaro. Al tramonto l'interesse per i diamanti fancy trattati; le conversazioni alternavano le preoccupazioni per i trattamenti non dichiarati alla fiducia in mamma De Beers che si ritiene saprà difendere la sua creatura dai turbamenti commerciali derivanti da eventuali trattamenti illeciti. Se cercate gemme rare Tucson è il posto che fa per voi, da anni cercavo la grandidierite una modestissima ma rarissima pietra che non ho potuto trovare neanche in Madagascar suo luogo di provenienza, ebbene a Tucson ho potuto entrare in possesso, in cambio di $40, della più bella e più piccola delle tre pietre che ho visto. In conclusione il piacere di aver partecipato ad una grande e affascinante manifestazione al tempo stesso americana e internazionale, colossale e frammentata, organizzata e spontanea. Manifestazione che continua ad attirare buyers e sellers di tutti i livelli alla più importante manifestazione mondiale, per chi è interessato a gemme minerali e fossili Tucson è certamente il posto giusto per vedere, vendere, comprare. Fulvio Cantori TUCSON 07 febbraio 2005 21 FACETS S ACCETTATURE dalla stampa... l'apertura di miniere proprie. Ma potrà contare fino al 2029, grazie al recentissimo rinnovo dell'accordo con il Botswana, sulle ricchissime miniere del Paese africano. L'Alto Adige del 21 ottobre 2004 VENEZIA, ECCEZIONALI MISURE DI SICUREZZA IN MOSTRA DIAMANTE DA 300 CARATI Il sole 24 ore del 24 marzo 2005 Misure di sicurezza eccezionali alla Fondazione Cini nell'isola di San Giorgio, Venezia, per una straordinaria esposizione di diamanti che si è tenuta il 22/23/24 ottobre 2004. In mostra un gigantesco diamante grezzo da 300 carati, una gemma unica al mondo che risale a 3,2 miliardi di anni fa. GALLI, SIGNORA DEI DIAMANTI Le sue scoperte sull'acqua avranno applicazioni importanti sul trasporto dei materiali È conosciuta come “la signora dei diamanti”, ma non è una frivola figura del jet-set anche se, per aver scritto un articolo comparso di recente sulla copertina della rivista “Nature”, è diventata molto nota negli Stati Uniti. È Giulia Galli, responsabile del gruppo di ricerca “Simulazioni Quantistiche” al Lawrence Livermore National Laboratory (LLNL) californiano. L'appellativo le viene da un lavoro scientifico pubblicato qualche anno fa sulla rivista “Science” riguardante le fasi del diamante ad alta pressione che ha avuto molta eco nel campo della fisica. Di Galli è stato accettato per la pubblicazione sulla rivista scientifica “Journalof american chemical society”, un lavoro che ha permesso di capire come si comporta l'acqua su superfici biocompatibili e non. Uno studio che può avere applicazioni nella sensoristica biomedica e ambientale, perché il trasporto di ogni materiale biologico e biochimico avviene sempre in presenza di acqua. Applicazioni che cambieranno il modo di fare molte cose, generando prodotti come un minuscolo sensore capace di rivelare quando, nel corso della giornata, un diabetico ha bisogno di insulina o un cardiopatico ha bisogno di impulsi elettrici;oppure un sensore in grado di identificare anche piccole quantità di sostanze usate come armi chimiche o biologiche. Realizzazioni di grande impatto sociale ed economico che non sembrano molto vicine, ma si sa che la scienza a volte fa inattesi balzi in avanti. In Italia. Nata a Modena, Galli è arrivata a queste ricerche partendo da lontano. “Da ragazza pensavo di fare medico. Perciò, a cominciare dalla terza liceo dice -, ho iniziato a frequentare, nel tempo libero, corsi di medicina all'università della mia città. Ma non riuscendo a trovare in essa quell'approccio scientifico che trovavo invece nella fisica, a poco a poco ho cambiato idea. Mi sono laureata in Fisica dello stato solido, un settore in cui Modena aveva una buona tradizione. E ho proseguito gli studi nello stesso campo dopo il concorso di ammissione alla Scuola di studi superiori avanzati di Trieste. Lì ho incontrato due grandi maestri, Michele Parrinello ed Il sole 24 ore del 24 dicembre 2004 DIAMANTI, MOSCA SVELA LO SCRIGNO MOSCA- Nella prima metà dell'anno la Russia ha prodotto 17,763 milioni di carati di diamanti grezzi, per 948 milioni di dollari. Nell'intero 2003 erano 33,019 mln kt per 1.676 mld $. E' una raffica di cifre e di statistiche quella che ieri ha tolto il velo, per la prima volta, da un tesoro finora coperto dal segreto di stato. Il Ministero russo delle Finanze era tenuto a farlo per rispettare gli impegni assunti con la ratifica del Kimberley Process, il patto voluto dalle Nazioni Unite per evitare che le vendite illegali di diamanti siano il veicolo per finanziare la guerriglia. “La Russia nel 2003 è il primo produttore mondiale di diamanti grezzi in volume si legge nel comunicato ed è al secondo posto in valore, alle spalle del Botswana”. Quanto all'export, è seconda dopo la UE in volume e settima in valore. Il dato risente dell'accordo che legava il monopolista diamantifero russo Alrosa e la londinese Diamone Trading Company, “braccio” della sudafricana De Beers: il patto prevedeva che De Beers rilevasse ogni anno da Alrosa pietre grezze per 800 mln $. L'export russo nei dati ministeriali è stato nel 2003 di 37,831 mln di carati per 883,4 e nei primi nove mesi del 2004 le cifre sono arrivate a 23,623 mln kt e 826,37 mln $. C'è da segnalare che nel 2003 sono stati importati più di 33mila carati per 18,3 mln $. “Il prezzo medio delle gemme importate nota il comunicato è dieci volte superiore a quello dell'export, a dimostrazione che i centri di taglio russi lavorano pietre grandi e costose”. Il commento lascia capire che in futuro Mosca valorizzerà la lavorazione delle pietre in loco. Invece De Beers, che controlla il 50% delle pietre grezze mondiali, dovrà ridurre gradualmente la quota acquistata da Alrosa per evitare guai con le autorità antitrust europee. E dovrà così accelerare 22 FACETS S ACCETTATURE dalla stampa... Erio Tosatti, capaci ancor oggi di far scoccare la passione per la vera scienza in tutti i giovani che incontrano. Dalla loro scuola sono usciti ricercatori che occupano posti di responsabilità nel mondo”. Con Parrinello, che la ricercatrice modenese considera una delle persone più creative che abbia mai conosciuto, Galli ha lavorato anche all'Ib, research division di Zurigo, dove ha incontrato il collega Francois Gygi, che sarebbe diventato suo marito, il padre dei suoi figli e uno dei suoi più stretti collaboratori scientifici. Negli USA. Nel 1996 sia alla signora dei diamanti sia al marito, ricercatori senior e Losanna, già affermati in Europa, è stata offerta l'opportunità di lavorare nel reparto di Ricerca e sviluppo dell'LLnl. “Siamo rimasti attratti ricorda Galli dalla possibilità di proporre progetti molto innovativi, che nella visione più conservatrice dell'Europa sarebbe stato difficile presentare. Abbiamo trovato un'ottima accoglienza sia alle nostre idee, sia alle nostre persone. Ma da allora negli Stati Uniti sono cambiate molte cose, tra cui l'allocazione di fondi per la ricerca e l'atteggiamento verso gli stranieri. Per il nostro laboratorio, fortunatamente, i fondi governativi non sono stati ridotti; per il mio gruppo superano di poco i quattro milioni di dollari l'anno. Ma la ricerca universitaria, pur rimanendo in una situazione assai migliore di quella italiana, subisce notevoli tagli, le cui conseguenze si ripercuotono sull'economia. Inoltre, per portare a Livermore i ragazzi stranieri che appartengono al mio gruppo di lavoro ho dovuto combattere”. Dal suo gruppo di lavoro composto da 15 ricercatori, che si occupano di simulazione di materiali e di nanostrutture al dipartimento di Fisica e tecnologie avanzate dell'LLnl (sono proprio tre le L), fanno parte Jeffrey Grossman e l'italiano Giancarlo Cicero, le cui firme compaiono sull'articolo pubblicitario dal Journal of American Chemical Society accanto a quelle di Galli e di Alessandra Catellani che lavora al Cnr di Parma. Ai giovani la signora dei diamanti cerca di trasmettere la sua maggiore ambizione, quella di produrre risultati utili anche alla prossima generazione. “Se non c'è questa ambizione afferma -, non si reggono i sacrifici che la ricerca comporta”. Si trasmette da solo, invece, l'entusiasmo che le fa vibrare la voce quando parla dei risultati ottenuti. Quando dice: “Il nostro lavoro ci permette di vedere, grazie alle simulazioni fatte al computer col metodo Car-Parrinello, che cosa succede su interfacce nanoscopiche, come se adoperassimo un potentissimo microscopio capace di visualizzare gli atomi. Ciò che sperimentalmente non è possibile vedere. Ci permette di fare ricerche che solo tre-quattro gruppi al mondo riescono a fare”. E prosegue parlando della direzione in cui continuerà la ricerca, con nuove simulazioni sullo stesso Cluster Linux Thunder, oggi il quinto la mondo per velocità di calcolo. “Ora che abbiamo scoperto come sulle superfici esaminate l'acqua diventi più densa di quanto non fosse prevedibile, proseguiremo studiando come di comporta in nanotubi di carbonio e, più in generale, quando è confinata. Alcuni scienziati pensano che in tale stato possa produrre modifiche su alcune funzioni delle proteine. il sole 24 ore del 30 marzo 2005 NUOVO METODO DI PRODUZIONE DEI DIAMANTI SINTETICI Ricercatori dell'Università dell'Alabama, coordinati da Yogesh Vohra, e dell'Istituto Carnegie di Baltimora, hanno brevettato una nuova tecnologia per la produzione dei diamanti sintetici. Questa tecnica, che si basa sull'utilizzo delle microonde, consente di coltivare i diamanti con una velocità 1.100-1200 volte più rapida rispetto ai metodi tradizionali, permettendo di ottenere una pietra finita in pochi giorni. La scoperta permetterà di abbassare il costo di queste pietre, oggi utilizzate ad esempio negli apparecchi di microelettronica utilizzati ad alte temperature. In natura, il diamante è costituito da carbonio che si è cristallizzato sotto grande pressione. Si tratta del minerale più duro conosciuto in matura. 23 FACETS S ACCETTATURE l'angolo del taglio “LIGHT OF JUNO” di Jerry L. Capps (Lapidary Journal, luglio 2003) Lasciati affascinare dalla luce emessa con il taglio Light of Juno. Sviluppato da un esercizio sul raggiungimento del massimo sviluppo di luce, il disegno ha ulteriori varianti da utilizzare su pietre particolarmente basse ed il risultato è sorprendente. Lasciandovi esercitare con il disegno base, vi proporremo le varianti, più difficoltose, sul prossimo numero di sfaccettature. 85 faccette I.R.= 1.54 PADIGLIONE CORONA 54 48 42 60 36 U 4 3 2 1 C 3 T 66 W 30 72 2 8 6 78 1 84 90 3 43.09° FASE ANGOLO INDICE 96-16-32-48-64-80 96-16-32-48-64-80 17-31-33-4749-63-65-79 32-48-64 24 1 2 55.50° 35.18° 3 33.45° 4 5 6 7 8 33.75° 25.87° 17.00° 13.00° 0.00° 5 18 4 3 2 1 L FASE ANGOLO 0 90.00° 1 46.00° 2 42.79° 24 7 1 P <96> 12 6 INDICE 96-16-32-48-64-80 01-07-09-1517-23-25-3133-39-41-4749-55-57-6365-71-73-7981-87-89-95 06-10-22-2638-42-54-5870-74-86-90 96-16-32-64-80 16-32-64-80 96-16-48-80 08-24-40-56-72-88 Tavola FACETS S ACCETTATURE mostre e fiere Istanbul CNR EXPO Center, Istanbul, Turkey Tel +90 212 519 07 19 10-15 OROGEMMA Vicenza Trade Fair Centre, Vicenza, Italy Tel +39 0444 969 111 14-19 BANGKOK GEMS & JEWELRY FAIR IMPACT Exhibition Centre, Nonthaburi, Thailand Tel +662 630 1390 15-19 IBERJOYA INTERNATIONAL JEWELLERY, SILVERWARE, AND WATCH EXHIBITION Juan Carlos I Exhibition Centre, Madrid, Spain Tel +34 917 225 000 21-25 HONG KONG JEWELLERY & WATCH FAIR Hong Kong Convention and Exhibition Centre, Hong Kong, China Tel +852 25162110 30-3 ot. INTERGEM IDAR-OBERSTEIN Idar-Oberstein, Germany Tel +49 6781 41016 GIUGNO 3-7 11-16 18-21 JCK SHOW LAS VEGAS Las Vegas, Nevada, USA Tel +1 203 840 5684 VICENZAORO 2 Vicenza Trade Fair Centra, Vicenza, Italy Tel +39 0444 969 111 HONG KONG JEWELLERY & WATCH FAIR Hong Kong Convention and Exhibition Centre, Hong Kong, China Tel+852 2516 2110 LUGLIO 14-18 INDIA INTERNATIONAL JEWELLERY SHOW Mumbai, India Tel +91 223 821 801 31-3 ag. JA INTERNATIONAL JEWELRY SHOW New York, NY, USA Tel+1 6466544500 AGOSTO 26-28 26-30 OTTOBRE AMBERMART Trade Fairs Centre, Gdansk, Poland Tel +48 585549134 TENDENCE Messe Frankfurt Fairgrounds, Frankfurt, Germany Tel + 49 69 75 75 0 1-4 6-9 SETTEMBRE 2-5 4-7 7-11 8-11 BIJQRHCA Porte de Versailles Exhibition Centra, Paris, France Tel +33 1 47 56 52 82 IJL INTERNATIONAL JEWELLERY LONDON Earls Court, London, UK Tel +44 20 8910 7894 HONG KONG WATCH & CLOCK FAIR Hong Kong, China Tel +852 2584 4333 ISTANBUL INTERNATIONAL JEWELLERY, PRECIOUS STONES, SILVER CLOCK AND EPUIPMENT FAIR VALENZA GIOIELLI Exhibition Building, Valenza, Italy Tel +39 0131 941 851 MALAYSIA INTERNATIONAL JEWELEX FAIR Putra World Trade Center, Kuala Lumpur, Malaysia Tel +85 225 919 823 NOVEMBRE 8-12 15-19 JEWELLERY ARABIA Bahrain International Exhibition Centre, Manama, Bahrain Tel +973 55 00 33 MIDEAST WATCH & JEWELLERY SHOW Sharjah, UAE Tel +971 6 5770000 DICEMBRE 5-9 25 INTERNATIONAL JEWELLERY DUBAI Dubai, UAE Tel +971 4 3321000 FACETS S ACCETTATURE calendario corsi in italia nel 2005 1. Corso Analisi Qualitativa e Valutazione del Diamante. Corso Base. (5 giorni) 27 giugno 01 luglio Cavalese (TN)* 03-07 ottobre Cavalese (TN)* 17-21 ottobre Trecastagni (CT) € 700,00 IVA inclusa 2. Corso Analisi Qualitativa e Valutazione del Diamante. Corso di Specializzazione. (5 giorni) Cavalese (TN) € 700,00 IVA inclusa 3. Corso Classificazione e Valutazione del Diamante Grezzo. (Rough Diamond Course). (7 giorni) 20-26 giugno Cavalese (TN)* € 1.270,00 IVA inclusa 4. Corso Identificazione delle Gemme di Colore. (5 giorni) 04-08 luglio Cavalese (TN)* 10-14 ottobre Cavalese (TN)* 07-11 novembre Trecastagni (CT) € 700,00 IVA inclusa 5. Corso Riconoscimento del Sintetico, delle Imitazioni, e dei Trattamenti. (5 giorni) Cavalese (TN)* € 700,00 IVA inclusa 6. Corso Analisi Qualitativa e Valutazione delle Gemme di Colore. (3 giorni) 1-13 luglio Cavalese (TN)* € 420,00 IVA inclusa 7. Corso Analisi Qualitativa e Valutazione delle Perle. (3 giorni) € 420,00 IVA inclusa 8. Corso Taglio e Sfaccettatura delle Pietre Preziose. Corso Base. (5 giorni) 01-05 agosto Cavalese (TN) 19-23 settembre Cavalese (TN) 14-18 novembre Cavalese (TN) € 500,00 + IVA 20% 9. Corso Taglio e Sfaccettatura delle Pietre Preziose. Corso Specializzazione*. (5 giorni) 21-25 novembre Cavalese (TN) € 500,00 + IVA 20% Esame teorico integrativo (facolt.) da espletarsi al completamento del Corso Base ed atto al conseguimento del “Gem Cutting and Faceting Diploma” dell'I.G.I. di Anversa € 210,00 I.V.A. inclusa Esame pratico integrativo (facolt.) da espletarsi al completamento del Corso di Specializzazione ed atto al conseguimento del “Gem Cutting and Faceting Diploma” dell'I.G.I. di Anversa € 75,00 I.V.A. inclusa NOVITA'! 10. Corso di Ritaglio e Riparazione delle Pietre Preziose (3 giorni) 10-11-12 novembre Cavalese (TN) * Cavalese (Tn) oppure Borca di Cadore (Cortina d'Ampezzo) BL. 26 € 300,00 + IVA 20% FACETS S ACCETTATURE modulo di iscrizione ai corsi La preghiamo di voler contrassegnare il corso di Sua scelta e compilare il modulo di iscrizione e di pagamento. Il programma completo dei corsi è consultabile sul sito www.gemmarum.it Corso scelto Sede Periodo Data PAGAMENTO PER CORSI DI TAGLIO Nome Il sottoscritto dichiara di voler partecipare al corso di taglio indicato, per il quale versa complessive: Cognome € Via CAP Città Tel + IVA 20% Prov totale € fax Il corso richiede un deposito di € 140,00 che non verrà rimborsato in caso di mancata partecipazione. Il saldo deve essere versato entro il primo giorno di corso. Effettuare il pagamento di € 140,00 tramite vaglia postale a favore di: GEMMARUM LAPIDATOR S.r.l. Via Unterberger, 13 -38033 Cavalese (TN) e-mail In caso di fatturazione intestare a : Ditta Via CAP Città € Prov La fattura deve essere intestata: Tel fax Direttamente al sottoscritto Alla ditta indicata a fianco P.iva Data Firma Inviare il modulo interamente compilato e la ricevuta del vaglia postale a: PAGAMENTO CORSI GEMMOLOGIA (IGI Anversa) GEMMARUM LAPIDATOR S.r.l. Via Unterberger, 13 38033 Cavalese (TN) Tel 0462 342662 fax 0462 342643 e-mail: [email protected] Effettuare l'intero pagamento con bonifico anticipato a: I.G.I. Schupstraat 1/7 - 2018 Antwerp Belgium fax 0032 3232 0758 Antwerp Diamond Bank: n. 640-0758800-12 - swift code AD I AB 22 I-BAN: BE19640075880012 27 FACETS S ACCETTATURE editoria del settore "LA CORSA AL DIAMANTE SINTETICO" di Robert M. Hazen L'affascinante gara per la realizzazione di un sogno millenario 280 pagine 57 illustrazioni in bianco e nero Euro 17,00 + spese postali Traduzione e adattamento scientifico di Carlo Trossarelli dall'originale The Diamond Makers (1999), edito dalla Cambridge University Press, Cambridge (UK) Il libro Nel corso di migliaia di anni gli esseri umani hanno raccolto diamanti per la loro bellezza eccezionale e l'ineguagliabile durezza. I diamanti crescono nel profondo della Terra. Grandi come palloni, come angurie, a miliardi di tonnellate giacciono in eterno oltre la nostra portata, a duecento chilometri di profondità. Ma come è possibile fabbricare queste gemme spettacolari sulla superficie terrestre? ricercata. Questo libro mette in luce gli aspetti umani della ricerca, la competizione, l'audacia, le gelosie, la cooperazione e l'avidità che alla fine portarono all'attuale industria del diamante sintetico che ogni anno frutta miliardi di dollari. La corsa al diamante sintetico ci narra in modo appassionante la storia di individui brillanti, spesso eccentrici e controversi, che furono le avanguardie della ricerca sulle alte pressioni. E ci racconta i secoli di scienza pionieristica, di concorrenza feroce, di vere e proprie truffe e di autoinganni. La ricerca tesa alla produzione del diamante sintetico è animata da questa vivida miscela di drammatiche storie personali e di straordinari progressi scientifici (e di terribili disastri). Gli scienziati hanno dominato pressioni mostruose e temperature spaventevoli per trasformare praticamente qualunque sostanza ricca di carbonio, dal catrame per la pavimentazione stradale al burro di arachidi, nella gemma più L'autore ROBERT M. HAZEN è ricercatore alla Carnegie Institution del Laboratorio di Geofisica a Washington e Robinson Professor di Scienze della Terra all'Università George Mason (Virginia) Il curatore dell'edizione italiana Traduttore e curatore scientifico di questa pubblicazione è il dr. Carlo Trossarelli (Dipartimento di Scienze Mineralogiche e Petrologiche dell'Università di Torino, gemmologo e socio onorario dell'Istituto Gemmologico Italiano). Il testo può essere ordinato per posta, fax o mail, utilizzando il seguente tagliando Cognome_____________________________________ Nome__________________________________ Ditta_________________________________________ Part IVA_________________________________ Indirizzo______________________________________________________________________________ Sono interessato all'acquisto di n______ copie del testo versamento di € 17,00 + spese spedizione € 3,00 totale € 20,00 sul nostro ccp n. 14176382 Ampia serie di testi di gemmologia, mineralogia, oreficeria e lavorazione delle pietre preziose sono disponibili presso la nostra sede, richiedete il catalogo completo o consultate il sito www.gemmarum.it, alla voce “editoria”. 28 FACETS S ACCETTATURE vendo e compro VENDO Impianto completo di microfusione a cera persa completo di: banco con fionda centrifuga, forno scolatura cere, forno ricottura cilindri, iniettore, vulcanizzatore, pompa per il vuoto ed accessori vari il tutto ad Euro 2.000,00 (trattabili). Alessandro tel. 347-4523007 VENDO Microscopio Euromex stereo zoom 10-40X, completo di campo scuro e fibra ottica. Rif. n° 58 Prezzo Euro 1.400,00 VENDO Laminatoio usato con motore L.Dal Trozzo. Andrea 329-4877038 VENDO Sfaccettatrice verticale "solo il corpo" come nuova. Per infomazioni telefonare al n° 0131 956952 VENDO Colorimetro Gran Computer DC 3000 usato, in ottime condizioni. Rif. n° 57. Prezzo Euro 3.400,00 VENDO Macchina per la produzione di sfere. Rif. n° 59. Per informazioni rivolgersi alla redazione della rivista. OFFERTE DI LAVORO Azienda settore pietre preziose cerca agente/rappresentante per zone Triveneto ed Emilia Romagna. Inviare curriculum a Redazione Sfaccettature Rif. n° 56. Una pietra rovinata, un taglio particolare, una serie di pietre calibrate... Gemmarum Lapidator s.r.l. è anche taglieria specializzata per risolvere ogni vostro problema. www.gemmarum.it Via Unterberger nr. 13 I - 38038 Cavalese (TN) Tel. ++39 0462 342662 Fax ++39 0462 342643 Responsabile: Vaia Andrea 29 L’angolo degli acquisti NOVITA' MACCHINE DA TAGLIO EASY CUT 150 La nuova taglierina compatta prodotta dalla Gemmarum Lapidator s.r.l. Ideale nel taglio delle pietre preziose e semipreziose, ma anche nel taglio di vetro, ceramica o altri materiali ad alta durezza. Completa di carrello porta pietra ad avanzamento manuale e lama diamantata elettrodeposta da 150 mm. Motore 220 Volt, 130 W, lavora a 2800 g/m con un ingombro di 25 cm di larghezza e 50 di profondità. Caratteristiche tecniche: Materiali: Potenza: 130w Tensione: 230V ac Giri : 2800n/1' Diam.max lama: 150 Pianale di taglio: inox aisi 304 Protezione lama: inox aisi 304 Guida lama: inox aisi 304 Frontale con pulsanti: inox aisi 304 Vasca refrigerante: inox aisi 304 Scocca e struttura: Fe 360 verniciata con resine poliacriliche o epox SEGA A NASTRO MBS indispensabile per tagli perfetti su tutte le pietre Dati tecnici Motore 220-240 Volt, regolazione della velocità da 180 a 330 metri/min. L’effetto feed back compensa la perdita di velocità sotto carico. Sbraccio 150 mm., altezza massima di taglio 85 mm., piano di lavoro 200x200 mm. La sega viene fornita completa di lama a nastro diamantata, impianto di raffreddamento con tubi di scarico e vasca raccogli-fanghi di lavorazione. € 400,00 + I.V.A. 20% 30 FACETS S ACCETTATURE L’angolo degli acquisti NOVITA' MACCHINE DA TAGLIO TRAPANO PER FORARE PERLE MODELLO PDa-200 Trapano fora perle di precisione, semplice nel suo utilizzo e con ridotte dimensioni di ingombro 22x10x12, può forare perle e altri materiali teneri. Motore silenzioso 220 Volt con circa 5000 g/m, peso 4.5 kg è disponibile con morsetti reggi perle di varie misure da 11 a 35 mm e con punte per forare in acciaio. € 485,00 +I.V.A. 20% TRAPANO MOD. TBH Dati tecnici: Motore 220-240 Volt. Velocità mandrino: 1.080, 3.100 e 4.500 g/min. Corsa cannotto portamandrino 63 mm. Regolazione in altezza tramite manovella 70 mm. Capacità di foratura in acciaio 10 mm. Sbraccio 140 mm. Superficie utile del piano di lavoro 200x200 mm. Il trapano viene fornito completo di mandrino ad acqua per il montaggio di foretti diamantati con espulsore dal diametro di 1,00 mm a 5,00 mm e vaschetta raccogli acqua. € 600,00 + I.V.A. 20% Per saldare, dissaldare, brasare, ricuocere e stagnare e fondere la ceralacca per le operazioni di doppiaggio. Gas e aria con regolazioni separate consentono svariate forme della fiamma e temperature fino a 1.300°. Indicato per lavori molto fini. Accensione a cristalli piezo -elettrici. Contenuto serbatoio 50 ml con fiamma normale circa 120 minuti di utilizzo. Ricarica economica con normali ricariche degli accendini a gas. 31 h. 20 cm BRUCIATORE MFB/E € 48,00 + I.V.A. 20% FACETS S ACCETTATURE L’angolo degli acquisti STRUMENTI GEMMOLOGIA Proporziometro elettronico OGI ad un canale. Misura pietre da 0.25 a 2.5 ct (da 4.5 fino a 8.5 mm), analizza tutte le forme di taglio; tempo di analisi circa 10 secondi, accuratezza di 0.015 mm. Proprietà analizzate: peso, diametro, angolo ed altezza di corona, angolo e profondità del padiglione, dimensioni dell'apice, apice fuori centro, percentuale di tavola, tavola fuori centro, profondità totale, spessore della cintura ed altre importanti caratteristiche. È possibile generare dei reports personalizzati, il software in dotazione fornisce i parametri nel caso di ritaglio della pietra. Completo di computer e monitor a schermo piatto. Colorimetro elettronico Per la determinazione esatta del colore del diamante, per pietre sciolte e montate, da 0,25 a 10 ct, precisione +/0,5, valori scale GIA, IGI, HRD ed altre scale. Veloce, accurato e molto semplice da usare utilizza i più recenti sviluppi tecnologici nel campo della spettrofotometria computerizzata. Completo di interfaccia per il trasferimento dei dati al computer o ad una stampante. È infine dotato di una piccola lampada UV incorporata per la determinazione della fluorescenza della pietra. Tempo di misurazione 10 sec., 220 Volt. Peso 2,4 kg. 32 h. 20 cm (disponibile anche nelle versioni a due o tre canali) L’angolo degli acquisti NOVITA' STRUMENTI GEMMOLOGIA GM 168 TL Microscopio gemmologico trinoculare. Ideale per catturare immagini con telecamere o macchine fotografiche digitali. Speciale stativo a base inclinabile, dotato di ottima illuminazione. Attrezzato con pozzetto per osservazione in campo scuro e di speciale lampada a luce nordica per la determinazione del colore del diamante. Base attrezzata con pinzetta speciale per pietre. Oculari 10x. Ingrandimenti 0,75x-5.00x PREZZO € 2.950,00 + I.V.A. 20% NUOVO MICROSCOPIO GEMMOSCOPE E2 System Microscopio trinoculare 10-40X; Oculari standard 10X; Nuovo design con ottica inclinabile in base alle diverse esigenze Campo scuro con illuminazione alogena regolabile; Luce nordica; Trasformabile da verticale a orizzontale per immersione; Completo di kit per analisi ad immersione; Pinza porta pietre con base magnetica; Rotazione della base a 360° PREZZO € 2.700,00 + I.V.A. 20% JB 203 C/M Bilancia Mettler. Portata 255 ct / 51 gr. Risoluzione 0,001 ct / 0,001 gr. Dimensioni piatto 80 mm. Omologata PREZZO IN OFFERTA € 1.180,00 + I.V.A. 20% (Validità offerta sino al 31.07.2005) 33 Misurare gemme in modo facile e veloce CALIBRO PER PIETRE PREZIOSE MOD. DIGITAL Finalmente un prodotto innovativo, di alta qualità e altamente professionale che consente di calcolare automaticamente il peso in carati delle pietre preziose e di trasmettere i dati direttamente ai software specializzati. Prezzo promozionale di € 300,00 + I.V.A. 20 % GEMMARUM LAPIDATOR S.r.l. Via Unterberger, 13 38033 Cavalese (TN) Tel 0462 342662 - fax 0462 342643 e-mail: [email protected] www.gemmarum.it 34 CORSO DI TAGLIO E SFACCETTATURA DELLE PIETRE PREZIOSE Si aprono nuove possibilità a tutti coloro che desiderano addentrarsi nell'affascinante mondo delle pietre preziose, permettendo a chiunque d'iniziare a forgiare la pietra desiderata. Il corso di specializzazione, indispensabile prosieguo e completamento della settimana di base. Prevede la trattazione sia teorica che pratica di nuove forme di taglio su materiali trasparenti di diversa natura: topazio, iolite, tormalina, corindone sintetico ed apatite, in modo da affrontare, correlandole, un ampio bagaglio di problematiche (tagli fantasia, orientamento per il colore in relazione al pleocroismo, per la sfaldatura, per le variazioni direzionali di durezza, tecniche di lucidatura particolari, lucidatura di materiali teneri, ritaglio di pietre rotte o mal tagliate), integrando le nozioni già acquisite in una più vasta panoramica. Ai principi teorici ed alla lavorazione e lucidatura di cabochon (alla cabochonatrice) con materiali gemmiferi diversi, verrà dedicato un intero giorno. FINALITÀ DEI CORSI: Il corso base di taglio e sfaccettatura delle pietre preziose permette all'allievo di avvicinarsi e apprendere l'arte del taglio delle pietre di colore e acquisire una conoscenza intima dei materiali lavorati, integrando e completando così la propria formazione gemmologica. CORSO ESTIVO SUL DIAMANTE A’ IN DUE WEEKEND NOVIT Sabato 23 e domenica 24 luglio Sabato 30, domenica 31 luglio e lunedì 1 agosto 2005 DIAMANTE: “CONOSCENZA-VALUTAZIONE-INVESTIMENTO” 5 giorni per comprendere e capire ogni aspetto di un mondo prezioso. Corso intensivo sulle principali caratteristiche della pietra più conosciuta ed apprezzata dagli amanti del gioiello, con l'ausilio di materiale didattico e un'ampia scelta di pietre da analizzare. Abbina un periodo di vacanza ad un momento di formazione. Argomenti principali: Fomazione del diamante Classificazione delle quattro C Riconoscimento e separazione delle principali imitazioni Vendita del gioiello con diamante Pulizia del gioiello Il corso, tenuto da insegnanti diplomati GIA (Gemmological institute of America), è aperto a tutti gli interessati e non richiede nessuna particolare conoscenza di base. Il corso si terrà nella sede della Gemmarum Lapidator s.r.l. di Cavalese (TN). Totale 35 ore. Costo del corso: € 580,00 +IVA 20% Info: 35 Gemmarum Lapidator s.r.l. Via Unterberger, 13 - 38033 Cavalese (TN) tel. 0462 342662 - fax. 0462 342643