san giò verona video festival

Transcript

san giò verona video festival
CINE CLUB VERONA
presenta
SAN GIÒ VERONA
VIDEO FESTIVAL
Anno XXII
23-27 Luglio 2016
VERONA
Il SAN GIÒ è un’idea di Ugo Brusaporco
Grafiche Aurora - Verona
Piazza dei Signori ore 21
Santa Maria in Chiavica ore 17 e ore 21
LA STORIA CONTINUA
Digital films from all over the world
Ingresso gratuito
Con il patrocinio di:
Con il patrocinio
e in collaborazione con:
www.sangiofestival.it
Sport e Tempo Libero
I vini autoctoni della Valpolicella
Produzione vini DOC e Docg della Valpolicella Classica
AZIENDA AGRICOLA MERONI
Via Roma, 16 – 37015 Sant’ambrogio di Valpolicella (VR) Italia
Azienda Agricola
Località Fioi
37030 Mezzane di Sotto (VR)
CINECLUB VERONA
Società di Cultura fondata nel 1935
presenta con il patrocinio e la collaborazione del
COMUNE DI VERONA Assessorato allo Sport e Tempo Libero
con il patrocinio di AGSM Verona
SAN GIÒ VERONA VIDEO FESTIVAL 2016
XXII RASSEGNA INTERNAZIONALE
DI PRODUZIONI DIGITALI E ALTRE IMMAGINI
Verona 23-27 Luglio 2016
Fondatore e direttore: Ugo Brusaporco
Presidente Cineclub Verona: Michael Benson
Consiglio direttivo Cineclub Verona: Igino Maggiotto,
Umberto Fraccaroli, Giuseppe Genovese
Consulente del direttore: Carlo Rossi
Eventi: Maurizio Grassi, Gianni Gastaldello
Fotografo: Agostino Scaglia
Logistica: Nicola Marcolongo del Sottoriva 23,
Michela Melchiori e Franco Sgambelluri dell’Osteria di Sottoriva,
Annalisa del Carro Armato, Marco della Vecchia Fontanina,
Davide di Verona Antica, Ketty delle Marie
Il manifesto e i premi del San Giò sono opera dell’artista Mauro Nicolini
Premi Speciali:
SOAVE WAYS - del Consorzio per la tutela del Soave e del Consorzio per la tutela
del Monte Veronese Dop, per il video che meglio esprime la soavità della vita
Premio Mario Dall’Argine - al personaggio internazionale che più si adopera
alla diffusione della cultura cinematografica
Premio “Dino Coltro” - al video che meglio esprime i valori della tradizione
Premio “FEVOSS” - al video che meglio esprime i valori della solidarietà
Il San Giò Verona Video Festival 2016 è dedicato a Abbas Kiarostami (1940-2016)
Premio “Abbas Kiarostami, l’undicesima stella” - al film che meglio sa raccontare
il nuovo cinema d’autore. Premio assegnato dal Cineclub Verona e da Tenstar Comunity
San Giò Festival – Via Sottoriva 9a – 37121 Verona
e-mail: [email protected][email protected]
info: www.sangiofestival.it – numeri utili durante il Festival: 348 2296619 - 347 8272632
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anni non sono pochi, soprattutto per una
manifestazione internazionale che vive per la
passione di un gruppo di volontari. Persone che
amano il cinema che viene da tutto il mondo e che in cinque
giornate e sere si divertono a farlo vedere gratuitamente alla
città e a chi la vive in questa estate. Il San Giò Verona Video
Festival non è un evento, è un appuntamento serio per i giovani
che sempre più con i loro telefonini si sono lanciati a far film di
tutti i tipi. Confrontarsi con produzioni che vengono da tutto il
mondo può aiutare a capire come si possono usare le immagini
in un modo diverso. Ecco questo festival stimola la curiosità,
se guardiamo quello che passa per le sale cittadine è difficile
trovare qualche film che non sia americano o italiano.
Noi per cinque giorni avremo a disposizione il cinema che viene
dal mondo, che pensa il mondo. Dal 23 al 27 luglio Verona
ha uno schermo per tante nazioni, sarebbe un peccato non
scoprire cosa sanno fare i loro giovani, i loro artisti, i loro film
maker, ed è a questo che serve un Festival.
ALBERTO BOZZA
Assessore allo Sport e Tempo Libero
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22
anni. Si fa fatica a rendersi conto che cosa vogliono dire. Penso
a pochi mesi fa mentre parlavo a casa dell’amico Abbas con
Kiarostami. E ora lui è morto lasciando una incredibile eredità a chi
come noi pensa al cinema come inarrivabile arte. Penso ancora a chi a questo
festival ha creduto come Fausto Pavesi, Ale Gentile, come Mario Dall’Argine,
come il grande Baldi, indimenticabili tutti. 22 anni sono una lunga storia e noi
che abbiamo costruito e amato questo Festival lo sappiamo. Il San Giò Verona
Video Festival è un momento importante per la cinematografia mondiale, un
momento in cui, cinque giorni un’estate, come il grande film di Zinnemann, c’è
un confronto vero, forse cattivo e crudele, ma un confronto carico di curiosità
su come si sta muovendo il mondo dell’immagine. Un Festival del cinema non
è un elenco di film, e il San Giò Verona Video Festival come Cannes o Berlino,
è un momento di scoperta non di lettura. Qui i film mostrano quello che sono e
difficile e emozionante diventa il confrontarsi tra la studente di cinema polacca
e l’attrice hollywoodiana che prova a fare la regista. Ci sono i film girati con il
cuore in mano, e sono molti, e ci sono quelli censurati dai bisogni del mercato,
pensiamo a “Lampedusa in Winter”, solo perché oscurano il commercio di
un altro film sullo stesso argomento, ma meno duro per il governo italiano (il
film di Rosi premiato a Berlino). Tra gli oltre settanta film corti in concorso e
la dozzina di medio-lunghi non ci sarà forse il miglior cinema mondiale, ma
quello che il mondo ha voluto far vedere quest’anno ed è esattamente un
grande cinema. Sono 36 le nazioni in Concorso, non è solo un numero, sono
scuole di pensiero, identità diverse, il film d’azione pakistano su un agente
americano che ha ucciso inutilmente un giovane, ha un punto di vista insolito
su un problema mondiale, lo stesso il francese che parla degli infiltrati della
polizia nel mondo del terrorismo, il cinema indipendente non ha censure, dice
e tocca con forza argomenti importanti nel nostro variegato tempo. Pensiamo
al comico modo con cui un film belga parla del confronto tra il mondo etero
e omo, al dolore di un’allegra ragazza che decide di abortire, a un’altra che
dedica se stessa al padre malato. E poi ci sono gli inquietanti horror, gli
omaggi ai maestri Ozu e Bunuel, preziosi disegni animati, e sempre c’è la
vita in mezzo con i suoi momenti di allegria e di pensiero. Un grazie sincero
va a Alfredo Dal Corso, a Luciano Benedetti, a Aldo Lorenzoni, a Mara Frigo,
a Carla Riolfi, a Alberto Bozza assessore, a Giovanni e a Francesco, a Luca
Rugiu e a Gepi Genovese, a tutti quelli che in questo Festival hanno creduto
regalandogli la possibilità di soffiare sulle sue 22 candeline.
UGO BRUSAPORCO
Direttore del San Giò Verona Video Festival
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LA GIURIA SAN GIÒ XXII in corto
Cuini Amelio Ortiz attended the University of Cordoba where she majored in film and
journalism. She traveled extensively throughout South America making anthropological
documentaries, and then spent time in the United States where she continued her
studies. Cuini’s film career took her to Rome where she conducted various seminars at
La Sapienza University. In 1984 the Italian Ministry of Education and the European
Council invited her to direct a project dealing with visual language and its influence on
society. Since 1985 Cuini lives and works in Berlin as a filmmaker. Her body of work includes more than
40 documentaries for Europeans Brodcasters (many times in conflict zones). She established the Department of Film and Video at the International Cultural Center Schlesische 27, and served as director
through the year 2000. In 2004 she was Head of Studies in La Università del Cinema e dellaTelevisione,
in Cinecittà Rom, Italy Between 2005 and 2007 she was Manager of the Cultural Department of AE
MediaCorporation in Rome, Italy 2008 she was Director of the International Film Workshop Academy
– InFWA – Berlin, supported bei Goethe Institut Rome, Roma Lazio Film Commission and the University of Film and TV Berlin DFFB. 2008/9 she was Director of the “CineCampus” - Rome International
Film Festival Her career as a teacher, conducting seminars in schools and universities throughout the
world (Universidade Santa Cecilia, Santos, Brazil, La Sapienza, Rome, Università di Milano, Milan,
Centre George Pompidour, Paris, Université Catolique de Louvain, Belgium, Internationale Filmhochschule Moskow, Universidad Nacional de Cine, Montevideo, Kunstschule „Teclas Salas“, Barcelona,
Fachhochschule-Düsseldorf), continues until today.
Érica Rivas è nata il 1 ° dicembre 1974 a Ramos Mejia, La Matanza, nella Grande
Buenos Aires. Dopo aver completato il liceo all’ Emmaus College, ha iniziato la carriera
di Psicologia presso la UBA. Tuttavia ha lasciato gli studi per dedicarsi esclusivamente
alla recitazione. Così, nonostante l’opposizione iniziale dai suoi genitori, ha studiato
letteratura e teatro a livello universitario. La sua filmografia comprende film come “Garage Olimpo” (1999), Il dito su di esso (1996), A Wandering sposa (2006) e Cile 672
(2006). “El dedo en la llaga” (1996), “Una novia errante” (2006) e “Chile 672” (2006) Lei è conosciuta
per i suoi ruoli in teatro e soprattutto in televisione, dove ha partecipato a serie come “De poeta y de
loco” (1996), “Archivo negro” (1997), “Gasoleros” (1998), “Campeones” (1999), “Calientes” (2000),
“Por ese palpitar”(2000), “El sodero de mi vida” (2001) e “Sol Negro” (2003). Erica ha raggiunto il maggiore successo con la serie Erica logró mayor conocimiento con la serie “Casados con hijos”, dove
interpretava la parte di María Elena Fuseneco. Tra i suoi successi al cinema: “Antes del estreno” di
Santiago Giralt, “Por tu culpa” (2010) di Anahí Berneri “Aire libre” (2014) dello stesso regista, “Relatos
salvajes” (2014) di Damián Szifron e “La donna” (2014) di Nicolas Dolensky, e il premiatissimo “La luz
incidente” (2015) di Ariel Rotter.
Elena Gladkova, was born in Moscow 06/04/1980. Was graduated from Russian
State University of Cinematography named after S. Gerasimov (direction department).
First higher education is The State University Higher School of Economics. Filmography: 2014 Film “Letniy den”/”Summer day” - director/producer. Short Film Corner, 66
Festival de Cannes. Awards:1. Best Narrative Short (Honorable Mention). West Virginia Mountaineer Short Film Festival, USA. 2. Diploma for “Unity of Form and Content”.
International Short Film Festival “Shot, Action!”, Russia. 3. Best Actor – Igor Lifanov. International Short
Film Festival “Svirskiy Mif”, Russia. 4. Best Director. International Short Film Festival “Svirskiy Mif”,
Russia. 5. People’s Choice Award. International Short Film Festival “Svirskiy Mif”, Russia. 2014 Film
“Jazz Etude” - director/producer. Short Film Corner, 68 Festival de Cannes. Awards: 1. Best Director.
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Eszterházy Filmnapok Festival, Hungary. 2. Best Editing. XXI San Gio Verona Video Festival, Italy. 3.
Best Film. International Short Film Festival “Shot, Action!”, Russia. 4. People’s Choice Award. International Short Film Festival “Shot, Action!”, Russia. 5. Award for artistic expression of the original planAMEDIA cinema company Festival, Russia. 6. Special Diploma - International Film Festival “KOROCHE”, Russia. 7. Diploma for “Progressive Look of future short films”, International Short Film Festival
“Shot, Action!”, Russia. 8. Best Director. International Short Film Festival “Svirskiy Mif, Russia.
2016 Documentary film “Palace for the People -The Moscow Metro” - director/produce Short Film
Corner, 69 Festival de Cannes. Jobs Jury: 2016 - XXII San Gio Verona Video Festival, Italy - Member
of the jury of the international competition. 2016, 2014 - International short film festival in Yaroslavl,
Russia. - President of The Jury.
Asal Emami Iran Io sono nata in Iran, mi sono laureata in cinema e la lingua italiana,
ho cominciato il mio lavoro in cinema come aiuto regista, fin da quando ero studentessa, ho continuato in teatro come attrice, aiuto regista e light designer con i più grandi
registi e con il Centro d’arte drammatica el’ Iranian Artist’s Forum (che sono i più grandi organizzazioni d’arte in Iran). Ho partecipato ai grandi festival in Italia e negli altri
paesi. In Italia ho partecipato allo spettacolo “Sofocle” nel Colosseo a Roma nel 2000,
in collaborazione di associazione teatrale Emilia romana e Centro d’arte drammatica,
ho collaborato con l’UNESCO a Parigi nel 2004, l’anno dopo ero al 30 Cantiere Internazionale d’Arte,
a Montepulciano poi ho partecipato al Laboratorio teatrale organizzato dal Comune di Sinalunga. Nel
2006 sono stata chiamata per l’apertura del Centro Drammatico di Dubai (DUCTAC). Nel 2007 ho
fondato la mia azienda (Asal Arts) in Canada. Ho continuato la mia attività anche li, perché ho anche la
cittadinanza canadese ma sono spesso a Tehran per i motivi di lavoro”.
Ida Travi. È tra le voci più eclettiche della poesia italiana contemporanea, ha scritto
anche per il cinema, la musica e il teatro. Nata a Cologne, in provincia di Brescia nel
1948, negli anni ’90 si trasferisce a Verona dove in questo periodo ancora vive. La sua
poesia s’inscrive nel rapporto tra oralità e scrittura, tematica affrontata nel saggio “L’aspetto orale della poesia” (1ª edizione Anterem 2001, 3ª edizione Moretti&Vitali 2007),
all’interno del saggio si avvia una riflessione personale sul rapporto tra poesia e filosofia, in particolare tra lingua poetica e lingua materna, tematica approfondita negli anni a seguire in
gruppo di studio con studiose della Comunità Filosofica Diotima dell’Università di Verona. Per il suo
modo di scrivere e dire poesia viene collocata in un una posizione originale all’interno del panorama
della poesia italiana contemporanea. La sua ricerca indaga la differenza tra voce poetica e voce recitante; quando il poeta legge da sé la sua poesia ad alta voce in forma autentica, fonda ogni volta un
evento nuovo.
Owen Shapiro is co-founder and artistic director of the Syracuse International Film
Festival and associate editor for the award-winning Point of Contact publications. He
is an award-winning experimental documentary filmmaker, having made more than 30
films and a dozen videos on a wide range of subjects. His films have been honored by
the Cinematheque Francaise in Paris and showcased and won awards at film festivals
around the world, including events in Edinburgh, Athens, Hong Kong, Israel, England,
Germany, France, and throughout the United States. In 1987, he was honored with a Fulbright Fellowship to be a guest professor at Tel-Aviv University, Israel. He earned a master of fine arts degree from
Brooklyn College. Shapiro has been Director of the Film Program at Syracuse University, Syracuse,
New York, since 1973. Shapiro has shepherded the film program to national recognition. He designed
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and developed the B.F.A. and M.F.A. curricula and cross-discipline courses in film and music, film and
drama, and film and languages, literature and linguistics. He also designed space for the new film facilities in the Shaffer Art Building, including film editing, animation, sound and lighting studios, and a
film studies research lab. He has taught film at the University since 1973 and chaired VPA’s former
Department of Art Media Studies from 1992-95 and in 1999. According to Shapiro, the single most
important event in his filmmaking career was in 1976, when Henry Langlois, a legend in the film world,
presented “Homage: Owen Shapiro,” a retrospective at the Cinematheque Francaise in Paris, an event
that opened the door to many of his subsequent successes as a filmmaker.
Nino Battaglia, giornalista professionista, vive a Torino. Dopo diverse esperienze di
collaborazione con quotidiani e settimanali, dal 1980 ha lavorato all’Agenzia Giornalistica Italia, e dal 1984 alla redazione della Rai a Torino. Per la sua testata ha realizzato
una rubrica settimanale di critica cinematografica, collaborando anche con giornali e
riviste di cinema. Fin dall’inizio della sua attività giornalistica ha seguito i maggiori festival nazionali e internazionali. Nella sua città, in particolare, ha seguito da sempre il Torino Film Festival, altre rassegne e iniziative cinematografiche locali, e l’attività del Museo nazionale del cinema.
Marco Ongaro. Il debutto nell’ambito della canzone d’autore gli vale nel 1987 il Premio Tenco per la Migliore Opera Prima. Spazia in seguito dalla canzone alla drammaturgia, dalla letteratura all’opera lirica producendo raccolte di poesie e racconti, testi
teatrali e libretti d’opera. Nella sua eclettica produzione, i saggi biografici su Kiki de
Montparnasse e Niki de Saint Phalle si collocano in un limbo creativo sospeso tra le
autoqualifiche di “primo cantautore postumo ancora in vita” e di “ultimo librettista tra i
non morti”. http://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Ongaro - www.marcoongaro.com.
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SAN GIÒ IN LUNGO
Abbas Gharib, fondatore di Tenstar Community movimento per la nuova formazione,
cultura e creatività, si occupa di architettura sociale e rigenerazione urbana come professione e segue i settori creativi di Tenstar tra i quali il settore cinematografico in prevalenza
sotto forma di workshop. Sui temi dell’arte della nascita dei movimenti creativi olistici verso
la rivoluzione della Società Sapiente attraversa i settori creativi e la loro interazione, in cui
l’istante dell’immagine definisce assetti complessi delle comunicazioni tra culture diverse.
Christine Fawcett-Shapiro, Executive Director of The Syracuse International Film
Festival. Singer, actress; film buff. Love Prosecco & travel - especially to Italy. Love to
read, especially historic fiction - Eleanor of Aquitane is my role model.
Hector Navarrete: is an illustrator and filmmaker born in Argentina with German citizenship. He was born in Córdoba, Argentina, in the autumn of 1954. His father was a
tailor and his mother carried the lights of the salted desert from the north of Argentina in
her eyes. He received his first and fundamental artistic formation in his childhood. He
never forgot the light of the evenings in the kitchen, the scent of freshly baked bread, the
radio soaps, listened at the hour of the siesta, the stories told by his uncles in the long
summer nights, The mysterious shelter among the branches of trees. He studied in the
School of Fine arts at the University of Córdoba. Here he was introduced to Velázquez, Rembrandt and
Hugo Pratt. Somewhat later he began to collaborate in newspapers and magazines as illustrator for
different periodicals and magazines, both in Argentina and in foreign countries. He also began to participate in different film projects, and together with a group of friends, created an film workshop studio for
children. In 1982 he moved to Brazil where he was published in the newspaper “La Fohla do Sao Paulo”.
In 1983 he arrived in Italy, where besides continuing his film experience, he began to collaborate in the
satiric supplement of the newspaper LA REPUBBLICA and in the creation of the magazine L’ ANAMORFICO directed by Pino Zac and where Topor, Puig Rosado, Desclozeaux, Barbe, and Cardon were
published. In 1986 he transferred to Berlin where he worked as illustrator, Comics Author and Filmmaker. In 1992, he published BLUE TANGO, a graphic novel whose main character is Paulo Funes a melancholic detective who comes from the cold and distant south. As illustrator, he co-operated with various
German publishing houses, including Langenscheidt and the Magazine “Ecos de España”. He also illustrated the covers for the collection of Spillane novels published by Rotbuch Verlag. In Italy he was published in “Storie”, “News Settimanale”, “Diario”, and illustrated the book “La cinquecento” for the publishing house Leconte He made many films for the German Television, as director and cinematographer.
He is also short animation films maker. Since 2004 lives and works between Rome and Berlin.
Simone Villani, PhD in cinema a Roma, è professore aggregato del settore L-ART/06
(Cinema, fotografia, televisione) nell’Università di Bergamo; insegna nell’Università di
Bergamo e nell’Università di Verona. Per Donzelli ha pubblicato il libro “Il Decameron
allo specchio. Il film di Pasolini come saggio sull’opera di Boccaccio” (2004), per Lindau “L’essenza e l’esistenza. Fritz Lang e Jean Renoir: due modelli di regia, due modelli di autore” (2007) e per Cortina “Gli anni del cinema d’autore. Dal neorealismo alla
nostra nouvelle vague” (2013). Ha tenuto relazioni scientifiche in convegni nazionali e internazionali e
pubblicato articoli e saggi su «Bianco e Nero» e su altre riviste italiane e straniere.
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Samì Gharib, sociologo si laurea all’Università di Sociologia di Trento con una tesi sui
sistemi complessi sociali. Fa parte dei fondatori di Tenstar Community movimento per
la nuova formazione, cultura e creatività in cui è attivo nel settore del cinema, occupandosi del complesso rapporto tra immagine e società. Di recente ha preso parte attiva
del workshop condotto dal maestro Abbas Kiarostami a Verona nell’ambito di Tenstar
Community sugli aspetti del contagio tra culture cinematografiche diverse, performanti dei nuovi paradigmi verso il futuro dell’arte dell’immagine.
GIURIA SOCIAL CLUB
Giuseppe Genovese (presidente)
Chiara Bottaccini, Marta Covre, Flavia Marani, Carla Riolfi, Simonetta Pellini,
Giampietro Arlandi, Roberto Scartezzini, Gianpaolo Veronese.
PAESI PRESENTI AL SAN GIÒ VERONA VIDEO FESTIVAL 2016
Arabia Saudita, Argentina, Australia, Austria, Belgio, Bulgaria, Canada, Cina,
Egitto, Emirati Arabi Uniti, Filippine, Francia, Georgia, Germania, Giappone,
Giordania, Gran Bretagna, Italia, Lituania, Lussemburgo, Messico, Nuova Zelanda,
Pakistan, Perù, Polonia, Portogallo, Québec, Russia, Spagna, Stati Uniti,
Svizzera, Taiwan, Turchia, Ucraina, Uruguay, Vietnam.
36 nazioni
73 corti
12 tra medi e lunghi
San Giò il giorno dopo
9
CTG, ex Chiesa di S. Maria in Chiavica
Sabato 23 luglio ore 17.00
VERONA VIDEO FESTIVAL IN CORTO
Competizione ufficiale
#YA
di Ygor Gama, Florencia
Rovlich
Argentina, Cile,
Germania, 2015 / 15’
ERINNERUNGEN:
FRAGMENTS
di Joëlle Hébert
Québec, Germania,
2015 / 5’
Sceneggiatura:
Ygor Gama, Florencia
Rovlich, Francisca
Saez Agurto
Fotografia:
Francisca Saez Agurto
Montaggio:
Ygor Gama
Musica:
Fran Villalba
Suono:
Lautaro Aichenbaum
Produzione:
Migracine Buenos
Aires, Argentina
First it’s paint bombs, followed hard
by riots. Tweets proclaim what is to
be done. Resistance is everywhere.
Something has to give. Two young
activists meet amid turbulent events.
They dance. the city belongs to them.
Cast:
Mona Meier,
Alex Brandl
Sceneggiatura:
Joëlle Hébert
Fotografia:
Monika Kijas
Montaggio:
Joëlle Hébert
Produzione:
Les productions du
petit lion
An image. A gesture. A memory.
Broken. It’s all intertwined. He misses
her. She’s thinking of him. Everything is
confused. Slowly, life returns to normal
and they come back to reality. It just
couldn’t last.
… La resistenza è ovunque. Qualcosa
deve dare. Due giovani attivisti si
incontrano in mezzo a eventi turbolenti.
Loro ballano. La città appartiene a loro.
Un’immagine. Un gesto. Un ricordo.
Rotto. È tutto intrecciato. Lui le manca.
Sta pensando a lui. Tutto è confuso.
Lentamente, la vita torna alla normalità
e si torna alla realtà. Semplicemente
non poteva durare.
Via Belviglieri, 42 - Verona - Tel. 045 8401800 - Fax 045 8401818
www. maximverona.it - [email protected]
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YULYA
di André Marques
Portogallo, 2015 / 21’
SOBERANO PAPELEO
di Lala Severi
Uruguay, 2015 / 3’
COLLABEUR
di Fahem Abes
Belgio, 2016 / 11’
Cast:
Joana de Verona,
Miguel Borges,
Damian Oancea,
João Saboga
Sceneggiatura:
André Marques
Fotografia:
André Marques,
Paulo Castilho
Montaggio:
André Marques
Suono:
Mauricio d’Orey
Produzione: André
Marques Produções
YULYA is a film that, without having
any dialogues, develops itself as an
exploratory and sensorial movement
which follows the emotional journey
of Yulya, a fragile and precious young
woman.
Sceneggiatura:
Lala Severi
Animazione:
Lala Severi Walter
Tournier
Montaggio:
Lala Severi
Musica:
Joaquín Baranzano
Produzione:
Lala Severi
An employee, whose job is
coordinating files at an archive, is
surprised to receive a blank paper. This
will bring him the possibility to make an
unexpected change.
Cast:
Yasmine Abbasssi,
Yasser Jaafari,
Fahem Abes, JeanLuc Piraux, Annick
Cornette, Samir Kadi,
Andreas Vaccari, Inès
Igadourren
Sceneggiatura:
Fahem Abes
Fotografia:
Pierre Gordower
Montaggio:
France Duez
Musica:
Suono: Kenzo Challe
Produzione: Chouette
Production Bruxelles
Farid, a Belgian with North African
origins, is a police inspector. He is
perfectly integrated in society but for
some people he’s a traitor.
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YULYA è un film che, senza avere
alcun dialogo, si sviluppa come un
movimento esplorativo e sensoriale che
segue il percorso emotivo di Yulya, una
fragile e preziosa giovane donna.
Un dipendente, il cui compito è
coordinare i file in un archivio, è
sorpreso di ricevere un foglio bianco.
Questo lo porterà a un inatteso
cambiamento.
Farid, un belga di origini nordafricane,
è un ispettore di polizia. Egli è
perfettamente integrato nella società,
ma per alcune persone è un traditore.
BALANCEAKT
di Alexander Bergmann
Germania, 2016 / 6’
QUE PERSONNE NE
MANGE!
di Olivier Ducray
Francia, 2016 / 12’
CHAMP DE
POSSIBLES
di Cristina Picchi
Canada, 2015 / 14’
Cast:
Stefan Plepp, Ben
Bickele, Nelio Schnell,
Franziska Kleinert
Sceneggiatura:
Alexander Bergmann
Fotografia:
Andreas Kielb
Montaggio:
Florian Kohlert
Suono:
Phil Nylund
Produzione:
Alexander Bergmann
A father picks up his son from a ferry at
the lake. While the father leaves his son
unattended for a second he is suddenly
compelled to save him from drowning. It
reminds us how quickly we can lose focus
of what is truly important in our everyday life.
Cast:
Yvonnick Muller,
Lauriane Escaffre, Axel
Drhey, Roland Bruit
Sceneggiatura:
Olivier Ducray
Fotografia:
Robin Fresson
Montaggio:
Alain Jobart
Musica: Olivier Joly
Suono:
Grégoire Germain
Produzione:
Hanna Films
Totally depressed, Clément remembers
the wonderful period when he worked
as wine steward in the “Fossé St
Ange”, alongside an incredible chef
who even drew traits of balsamic
vinegar on the plate, no doubt the mark
of great restaurants.
Sceneggiatura:
Cristina Picchi
Fotografia:
Cristina Picchi
Montaggio:
Cristina Picchi
Musica:
Giorgio Giampà
Suono:
David Gülich
Produzione:
PRIM Centre, Cineic
Film, Cristina Picchi,
Giorgio Giampà
A contemporary city symphony where
floating memories blend with urban
sounds and the natural elements, where
tales of loss and love are mirrored by
the demolition and construction of new
buildings, where death and birth stand
next to each other, like the darkest hour
of the night and the first lights of the day,
and the net of the streets holds tight all
the possibilities that life might unfold.
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Un padre prende il figlio da un traghetto
al lago. Mentre il padre lascia il figlio
incustodito per un secondo si trova
improvvisamente costretto a salvarlo
dall’annegamento. Ci ricorda quanto
velocemente possiamo perdere la
concentrazione di ciò che è veramente
importante nella nostra vita di tutti i giorni.
Totalmente depresso, Clément ricorda
il periodo meraviglioso quando lavorava
come cantiniere al “Fossé St Ange”,
al fianco di un cuoco incredibile
che sapeva disegnare tratti di aceto
balsamico sul piatto, senza dubbio il
segno di ottimi ristoranti.
Il ritratto di una città e dei suoi ingranaggi
emotivi, della moltitudine di vite che
si muovono al suo interno e delle loro
storie, dei processi di distruzione e
rigenerazione a cui né l’essere umano né
lo spazio urbano possono sfuggire.
CTG, ex Chiesa di S. Maria in Chiavica
Sabato 23 luglio ore 21.00
SAN GIÒ CINECLUB 2016
in concorso
PARIS – EREVAN
di Nora Martirosyan
Francia, 2016 / 33’
TIEMPO
SUSPENDIDO
di Natalia Bruschtein
Messico, 2015 / 64’
Cast:
Isabelle Sadoyan,
Jacky Nercessian
Sceneggiatura:
Nora Martirosyan
Fotografia:
Marc Tevanian
Montaggio:
Laurent Durupt
Musica:
Tina Baz, Nora
Martirosyan
Suono:
Stéphane Roché
Produzione:
Sister Productions
Paris
On a plane that left Paris heading
to Yerevan, you can feel everyone’s
excitement. Armenians from Armenia,
Armenians from France or elsewhere
and French people are reunited in this
modern Noah’s Ark. In the confined
space of the plane, passengers will
share intimacy, souvenirs and fears.
Cast:
Laura Bonaparte,
Natalia Bruschtein
Sceneggiatura:
Natalia Bruschtein
Fotografia:
Mariana Ochoa,
Matías Iaccarino,
Alejandra Martín
Montaggio:
Valentina Leduc,
Natalia Bruchstein
Musica:
Alejandro Castaños
Suono:
Abril Schmucler,
Carlos Olmedo, Pablo
Demarco
Produzione: Centro
de Capacitación
Cinematográfica,
A.C., FOPROCINE
This documentary is about memory, the
memory of a woman that has fought
tirelessly against historical amnesia and
for the justice of the crimes of state
in Argentina. Today this woman has
lost her memory, liberating her from
the pain; she bids farewell to this life
without betraying the family she once
lost.
13
Su un aereo che ha lasciato Parigi
diretto a Yerevan, si può sentire
l’eccitazione di tutti. Armeni provenienti
dall’Armenia, armeni dalla Francia o da
altri luoghi e veri francesi sono riuniti
in questa moderna arca di Noè. Nello
spazio ristretto dell’aereo, i passeggeri
potranno condividere intimità, ricordi e
paure.
Questo documentario è sulla memoria,
la memoria di una donna che ha
combattuto instancabilmente contro
l’amnesia storica e per la giustizia
dei crimini di stato in Argentina. Oggi
questa donna ha perso la memoria,
liberandola dal dolore; lei dice addio a
questa vita senza tradire la famiglia che
una volta ha perso.
AT(h)OME
di Elisabeth LEUVREY
Francia, 2013 / 53’
Sceneggiatura:
Bruno Hadjih
Fotografia:
Amarni A, Katell
Djian, Zyriab
Meghraoui
Montaggio:
Bénédicte Mallet
Mehdi Ahoudig
Suono:
Mehdi Ahoudi
Produzione:
Les Écrans Du Large
Over 50 years after the end of the war,
a film director and a photographer, born
of the conflict’s opposing camps and
child-heirs to the colonial history shared
by France and Algeria, take us back to
1962 in the heart of the Algerian Sahara.
From an irradiated desert area to the
suburbs of Algiers, AT(H)OME retraces
the consequences of a nuclear accident
whose contemporary scars quietly
question the responsibility of nations.
Oltre 50 anni dopo la fine della guerra,
una regista e un fotografo, nati in campi
opposti del conflitto e bambini-eredi della
storia coloniale condivisa da Francia e
Algeria, ci riportano al 1962, nel cuore
del Sahara algerino. In una irradiata
zona desertica alla periferia di Algeri,
AT(H)OME ripercorre le conseguenze
di un incidente nucleare le cui cicatrici
contemporanee mettono in discussione
la responsabilità delle nazioni.
Piazza dei Signori
Sabato 23 luglio ore 21
VERONA VIDEO FESTIVAL IN CORTO
Competizione ufficiale
MADAM BLACK
di Ivan Barge
Nuova Zelanda, 2015
/ 11’
Cast: Jethro Skinner,
Pearl Everard, Yvette
Parsons, Rebekah
Davies, Richard
Knowles
Sceneggiatura:
Matthew Harris
Fotografia:
Andrew Stroud
Montaggio:
Sam Brunette, Ken
Sparks, Jarrod Wright
Musica:
Justyn Pilbrow
Suono: James Bryant
Produzione: Ivan
Barge, Matt Harris
14
When a glamour photographer
runs over a child’s pet, he’s forced
to fabricate a story about its
disappearance.
Quando un fotografo glamour investe
il gatto di un bambino, è costretto
a fabbricare una storia sulla sua
scomparsa.
AVI, LA PETITE
BALLERINA
di Susan Santha Kerns
USA, 2015 / 11’
BE FAMOUS
di Naomi Fryer
Australia, 2015 / 9’
SOSPENDU
di Elie Grappe
Svizzera / Francia, 2015
/ 15’
Cast: Avi, Sara, Asher,
Drew, Alyson Chavez
Sceneggiatura:
Fotografia: Betty Allen,
Ryan Sarnowski,
Adam Schlarb, Susan
Santha Kerns
Montaggio:
Susan Santha Kerns
Musica:
Daniel Boudewyns
Suono: Randy Bobo
Produzione:
Susan Santha Kerns
Avi is “super not a girly girl,” according
to her mother, yet through a ballet
program for girls with permanent
physical impairments, music and dance
become motivational forces in her life.
Cast: Aimee Patmore,
Niamh Donnelly,
Poppy Lynch,
Alejandro Corsino,
Suzan Scott
Sceneggiatura:
Naomi Fryer
Fotografia:
Devris Hasan
Montaggio: Pru Montin
Musica: Kelly Ryall
Suono: Kenny Ang,
Bonnie Fan
Produzione:
Naomi Fryer
A young girl dreams of being famous.
When she makes the final of a national
dance contest she becomes obsessed with
winning. A film crew captures her desperate
actions on camera and we are left to
question who is ultimately responsible.
Cast: Erwan Jeammot,
Julia Petit, Max Ricat,
Anne Vadagnin
Sceneggiatura:
Elie Grappe, Amalia
Becciolini
Fotografia:
Lucie Baudinaud
Montaggio:
Felix Rehm
Musica:
Pierre Desprats
Suono:
Sylvain Lambinet,
David Puntener
Coreografia:
Nudiandra Sarasvati
Produzione:
Point Prod
At dawn, in a great classical dance
conservatory, a boy falls while rehearsing
some movements. Something breaks in
his foot, causing sharp pain. The exams
are held today but the boy doesn’t give
up: he tries to face his dance partner
and classmates, convincing himself his
body has no limits.
15
Avi non è “una super una ragazza”,
secondo la madre, ma attraverso un
programma di balletto per le ragazze
con disabilità fisiche permanenti,
musica e danza diventano forze che
motivano la sua vita.
Una ragazza sogna di essere famosa.
Quando arriva alla finale di un concorso
nazionale di danza diventa ossessionato dal
fatto di vincere. Una troupe cinematografica
cattura le sue azioni disperate e ci
ritroviamo a mettere in discussione chi è in
ultima analisi il responsabile di questo.
All’alba, in una grande sala di danza
classica, un ragazzo cade mentre prova
alcuni movimenti. Qualcosa si rompe nel
suo piede, causando un dolore acuto.
È il giorno degli esami, ma il ragazzo
non si arrende: cerca di affrontare il suo
partner di ballo e i compagni di classe,
cerca di convincersi che il suo corpo
non ha limiti.
EL ULTIMO MILICO
di Cesar Augusto
Malaga
Perù, 2015 / 8’
BANGLADESHI
BARISTA
di Arkus
Emirati Arabi Uniti, 2016 / 3’
BLACK SQUARE
di Timo Zhalnin
Russia, 2015 / 4’52”
Cast:
Alain Salinas, Liruvina
Valverde
Sceneggiatura:
Cesar Augusto
Malaga
Fotografia:
Matias Duran
Montaggio:
Cesar Augusto
Malaga
Suono:
David Romero
Produzione:
Yani Roncal
A soldier was found by a community
of the Andean highlands in the age of
terrorism. At first live uncertainty and
anguish of not knowing where this or
what is happening; listening to a song
of lament, a man who is telling a killing
and shovels are digging to bury the
dead in this community. Eventually the
person singing asks him to go and tell
what he has seen and heard so that
does not happen again.
Sceneggiatura:
Arkus
Fotografia:
Alawi Shareef
Montaggio:
Arkus
Suono:
Rana Mohammed
Produzione:
Imagenation Abu
Dhabi
Bangladeshi Barista is a short
documentary film which explores an
extremely unique coffee making style of
a Bangladeshi immigrant Mohammed
Mokles Rehman.
Cast: Olga Lanceray,
Mikalai Radziush
Sceneggiatura:
Timo Zhalnin
Fotografia:
Anna Rozhetskaya
Montaggio:
Timo Zhalnin
Musica: Karl Jenkins
“Palladio” by Escala
Coreografia:
Elena Kuzmina
Produzione: Olga
Mandrikova Lanceray
The film is a choreographic response to
the “Black square” by Kazimir Malevich.
This piece of art won worldwide fame
as a Manifesto of Suprematism, one
of the brightest areas of the Russian
avant-garde. “Black square” was
painted in 1915 as the scenery for the
Opera performance.
16
Un soldato è trovato da una comunità
degli altipiani andini, siamo nell’era del
terrorismo. L’ascolto di una canzone
di lamento, dice di un uomo che sta
raccontando di una strage mentre pale
stanno scavando per seppellire i morti
in questa comunità.
Un immigrato dal Bangladesh trova un
posto di lavoro per il suo estremamente
unico stile di preparare un caffe.
Il film Black Square è una risposta
coreografica al Quadrato nero di
Kasimir Malevič. Quest’opera d’arte ha
conquistato la fama universale come un
manifesto del suprematismo, una delle
più brillanti correnti dell’avanguardia
russa. Il Quadrato nero fu creato nel
1915 come una parte della scenografia
per uno spettacolo lirico.
ASYLUM
di I-Hui LEE
Taiwan, 2015 / 3’
EAST RAMADI
di Kristen Gerweck
USA, 2016 / 6’
INFIZIERT
di Petr Eremin
Germania, 2016 / 9’
Cast: Yu-Jing Liu,
Bo-Wei Song, Ming Ma
Sceneggiatura:
I-Hui Lee
Fotografia: Yu-Yu Tang
Montaggio: I-Hui Lee
Animazione:
Ming-Chang Wen
Musica: Pei-Ling Wu
Suono: Lan-Ting Hsu,
Hui-Cheng Zhong
Produzione: I-Hui Lee
A woman is on a visit to her ill husband
in the asylum and finds herself trapped
in the jungle of insanity.
Cast:
Ryan Sadaghiani,
Drew Koles, Callen
David Stilphen
Sceneggiatura:
Kristen Gerweck
Fotografia:
Cory Warner
Montaggio:
Marc Bach
Musica:
Jose Villalobos
Suono:
Eduardo Larez
Produzione:
Black Sheep Media &
Entertainment
Two Iraqi war orphans are sent to
deliver a package to a dangerous
section of Ramadi and when they
collide with US soldiers occupying
the area, a miscommunication quickly
unravels into a madness that will
forever alter their lives.
Cast: David O.
Riegel, Tobias
Karn, Alexander
Bettendorff,
Maximilian Scholz,
Nuriye Arslanoglu,
Angela Hahn
Fotografia:
Felix Harjans
Montaggio:
Petr Eremin
Musica:
Tobias Burkardt
Suono:
Daniel Mauthe
Produzione:
Petr Eremin
Vincent learned to survive in a post
apocalyptic world, but this came with a
price. He is hunting those who he holds
responsible for his misery and tries to
remember the past until it hunts him in
the present.
17
Una donna è in visita a suo marito
malato nel manicomio e si ritrova
intrappolato nella giungla della follia.
Due orfani di guerra iracheni vengono
inviati a consegnare un pacco in una
zona pericolosa di Ramadi e quando
si scontrano con i soldati americani
che occupano la zona, un problema di
comunicazione dipana rapidamente in
una follia che cambierà per sempre le
loro vite.
Vincent ha imparato a sopravvivere in
un mondo post apocalittico, ma questo
gli è costato un grave prezzo. Egli è a
caccia di coloro che ritiene responsabili
del suo stato.
A/K
di Olivier Van Hoofstadt
Francia, 2016 /12’
大海 THE SEA
di Li Yifan
Cast: Ariane Blaise,
Milena Studer, JeanBaptiste Maunier,
Maxime Dambrin
Sceneggiatura:
Olivier Van Hoofstadt
- Mourad Dhoir Sophie Galibert
Fotografia: JeanFrançois Hensgens
Montaggio:
Amélie Massoutier
Musica:
Thibault Quillet
Suono:
Stéphane Roche
Produzione:
Association artistique
de l’Adami, Mon
Voisin Productions
A/K is the story of Kim and Anouk
awaiting a bus that will never come. To
pass time they create a story about Ted
the «cowboy cop» and «Joe the lonely
guy». While their adventures are linked
to the rhythm of the wild imagination of
the two girls, Ted police car stopped in
front of the bus shelter.
Cast: Jingshan Wang
Sceneggiatura:
Li Yifan
Fotografia:
Jianneng Li
Montaggio:
Wu Yanqing
Animazione:
Chen Peixuan, Peng
Peng, Shen Yi
Suono: Jiang Mingjun
Produzione:
Jia Guoqin
A fisherman lives near the sea, on
which, one day, he founds a house. He
realizes he can get whatever he wants
in the house after closing the door. He
locks it, and the danger is gradually
coming.
Cina, 2015 / 7’
18
A/K è la storia di Kim e Anouk in attesa
di un autobus che non arriverà mai. Per
passare il tempo creano le storie di Ted
«Cowboy poliziotto» e di «Joe il ragazzo
solitario». Mentre le loro avventure sono
legate al ritmo di una fantasia selvaggia
l’auto del poliziotto Ted si ferma davanti
alla pensilina.
Un pescatore vive vicino al mare, sul
quale, un giorno, fonda una casa. Si
rende conto che può ottenere quello
che vuole in casa dopo aver chiuso la
porta. Chiude a chiave, e…
(LITTLE) RED RIDING
HOOD
di Stéphane Guenin,
Daniel Jenny
Francia, USA, Spagna,
2015 / 5’
DEATH LOVES LIFE
di Jonathan Lacocque,
Clara Lehmann
USA, 2015 / 5’
La
Cast:
Yannick Derrien, Lena
Marteens, Ambre
Vanecloo
Sceneggiatura:
Stéphane Guenin
Fotografia:
Stéphane Guenin
Montaggio:
Stéphane Guenin
Musica: Eric Mauer
Suono: Eric Mauer
Produzione:
Stéphane Guenin,
EuroPacific Films,
Land Productions
Once upon a time, there was a little girl,
the most beautiful little girl one could
ever see, who lived in a town near the
forest and everyone called her Little Red
Riding Hood. As she was going to visit
her grandmother who was hill, dawdling
along in the woods... What happened
next? Nothing you’ve ever heard before...
Cast: Kerrin Sheldon,
Elaine Sheldon
Sceneggiatura:
Jonathan Lacocque,
Clara Lehmann
Montaggio:
Jonathan Lacocque
Animazione:
Ricardo Nilsson
Musica:
Marius Kirsten
Suono:
Shawn Wilson
Produzione:
Coat of Arms
Young and beautiful, Life is enthralled
with the world around her. Death is
enamored by Life’s innocence and
vivacity, but his attempts to connect
with her are fleeting. Despite Death’s
awkward and destructive path,
Life recovers from each loss with
graceful fortitude. In Death’s gloom, a
passionate love for Life blossoms.
ra
r
i
b
C’era una volta, c’era una bambina,
la più bella bambina che si possa
vedere, che ha vissuto in una città
vicino alla foresta e tutti la chiamavano
Cappuccetto Rosso. Mentre stava
andando a trovare la nonna che
abitava in collina, mentre attraversava il
bosco... Cosa è successo dopo? Che
non hai mai sentito prima...
Giovane e bella, la Vita è affascinata
dal mondo intorno a lei. La Morte è
innamorata dell’ innocenza e della
vivacità della Vita, ma i suoi tentativi
di connettersi con lei sono fugaci.
Nonostante il percorso scomodo e
distruttivo di Morte, la Vita riprende
da ogni perdita con forza d’animo
graziosa. Nel buio della morte, un
amore appassionato per la vita fiorisce.
se
ne
o
r
e
v
Via Rossini, 6
37060 Sona (Verona)
[email protected]
19
LABORATORIUM
di Natalia Nguyen
Polonia, 2014 / 8’
HYSTERICAL
di Anna Kott
Russia, 2015 / 16’ 22’’
Sceneggiatura:
Natalia Nguyen
Fotografia:
Natalia Nguyen
Montaggio:
Natalia Nguyen,
Jacek Chamot
Animazione:
Natalia Nguyen
Musica:
Natalia Nguyen,
Michal Truong, Antoni
Nguyen
Suono:
Natalia Nguyen
Produzione:
Natalia Nguyen
In the misterious laboratory the
Konstructor is working to create his
new invention – mechanical Ballet
Dancer. He makes her alive using nut
made of copper. He helps her with
her first steps and teach her dancing.
Ballet Dancer doesn’t want to accept
his instructions and try to dance on her
own. There is a conflict.
Cast: Sandra Glinka,
SunSay, Azamat
Nigmanov
Sceneggiatura:
Anna Kott
Fotografia: M.I.G.
Montaggio:
Albo Bogan
Musica:
Michail Zentsov
Suono:
Sergey Ermakov
Produzione:
Anna Kott
Anticipation is tearing her apart. Her
reality has turned into a kind of her
inner world: glaring light, sharp sounds
and frightening figures lurking in dark
corners. The one who is close to her
will be risking much.
Nel laboratorio misterioso Konstructor
sta lavorando per creare la sua nuova
invenzione – una meccanica Ballerina
di danza classica. La rende viva con un
dado di rame. Lui la aiuta a fare i suoi
primi passi e le insegna la sua danza.
Ma la Ballerina di danza classica non
vuole accettare le sue istruzioni e vuole
provare a ballare da sola.
Anticipazione sta lacerando la sua
parte. La sua realtà si è trasformata
in una sorta di mondo interiore: luce
abbagliante, suoni taglienti e figure
terrificanti sono in agguato negli angoli
bui. Colui che è vicino a lei dovrà
rischiare molto.
riposiamo la domenica
P.tta Chiavica, 5 - vicino a Piazza Erbe
Centro storico - VERONA - Tel. 045 591159
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20
CTG, ex Chiesa di S. Maria in Chiavica
Domenica 24 luglio ore 17.00
SAN GIÒ CINECLUB 2016
in concorso
A TEMPO DEBITO
di Christian Cinetto
Italia, 2015 / 82’
PALACE FOR THE
PEOPLE
di Elena Gladkova
Russia, 2016 / 36’
Sceneggiatura:
Christian Cinetto
Fotografia:
Raffaella Rivi,
Francesco Mansutti,
Diego Falconieri,
Christian Cinetto
Montaggio:
Alice Ranzato
Musica:
Giacomo Lamparelli
Suono:
Marco Zambrano
Produzione:
Jenga Film
A small crew gets in Padua’s prison in
October 2013, in order to start a film school.
After a full-blown casting, 15 out of 40
detainees who were there are chosen. The
15 have 7 different nationalities, and they
are all waiting for a trial. We do not know
the reason why they had been imprisoned,
but we are guided by the confidence in their
looks, and by our intuition…
Sceneggiatura:
Elena Gladkova
Fotografia:
Ivan Ponomarev
Montaggio:
Elena Gladkova
Musica:
Georgiy Sviridov,
Aram Khachaturian,
Sergey Prokofiev
Produzione:
Elena Gladkova
History of the Moscow Metro.
21
Una piccola troupe entra nella Casa
circondariale di Padova nell’ottobre del
2013 per tenere un corso di cortometraggi.
Dopo un casting in piena regola, su 40
detenuti che si presentano, ne vengono
scelti 15, di 7 nazionalità diverse, tutti
in attesa di giudizio. Non si conosce la
ragione della loro reclusione, ma guidati
dalla fiducia dei loro sguardi e dall’istinto
si procede attraverso lezioni di recitazione
e di scrittura. Può un gruppo di uomini
così complesso, eterogeneo e per certi
versi fragile, affrontare un percorso di
riabilitazione di gruppo attraverso il cinema?
Che senso ha un corso per realizzare un
cortometraggio quando sei in attesa di
giudizio? Dopo 5 mesi di intensi incontri e
di prove si gira. E qualcosa è cambiato…
La storia della Metropolitana di Mosca.
CTG, ex Chiesa di S. Maria in Chiavica
Domenca 24 luglio ore 21.00
SAN GIÒ CINECLUB 2016
in concorso
MIGRANTI, IL
DILEMMA TEDESCO
di Rino Pellino
Italia, 2016 / 52’
Cast: Frank Gips
(direttore Allende
Haus) Sabina
(rifugiata), Ali
(rifugiato),Gauhar
Besmil (direttrice
AWO), Fajar Sarmini
(rifugiato),Eva
Gomusay (volontaria),
Annette Hilt
(volontaria), Ilka
Kruska(volont),
Hertha Mahlo,
Wolfang Kaschuba
(Prof. Etnologia),
Sadran - Apprendista
Sceneggiatura:
Rino Pellino
Fotografia: Davide
Manelli, Jenny Barth
Montaggio:
Davide Manelli
Musica:
Balkan Beats,Connie
Francis,Calexico,17
Hippies,Mira onirica,
Mono mango
Suono:
Alessandro Bedini,
Dhelim Scribano
Produzione:
Rai TG2 Dossier
22
Solidarity or repulsion? Economic
opportunity or political problem? The
story of refugees has had a profound
effect on the German reality. A journey
through the fears, the enthusiasm, the
historical memory at the base of the
dilemmas which agitate Germany.
Solidarietà o repulsione? Opportunità
economica o problema politico?
La vicenda profughi ha inciso
profondamente sulla realtà tedesca.
Un viaggio tra le paure, gli entusiasmi,
la memoria storica alla base dei
dilemmi che agitano la Germania.
TRAS NAZARIN
di Javier Espada
Spagna, Messico, 2015
/ 75’
Sceneggiatura: Javier
Espada, José Alberto
Andrés Lacasta
Fotografia:
Rodrigo Morales,
Mario Guerrero,
Jorge Fuembuena
Montaggio:
Edson Ramírez
Musica: Sergio
González Carducci,
Luis Eduardo Aute
Suono: Armando
Narváez del Valle,
Pedro Piñeiro
Produzione: Tolocha
Producciones
23
Following Nazarin belongs to the
documentary genre, although it is a
creative documentary, in which the
knowledge of the director about the
film Nazarín -directed by Luis Buñuel in
1959- and Luis Buñuel (Javier Espada
is the director of the Calanda Buñuel
Center since its creation in 2000)
merge into a trip down memory lane,
accompanied by photographs taken
by Buñuel in the film scouting and
photographs taken during the shooting
by Manuel Alvarez Bravo. Most of these
pictures are displayed for the first time.
Il documentario torna sui luoghi
messicani in cui Luis Buñuel, nel 1959,
girò Nazarín. Buñuel riunì attorno a sé un
gruppo di artisti e tecnici che scrissero
una pagina importante del cinema non
solo messicano ma internazionale.
Nazarín es un Quijote del sacerdocio
“Entre las películas que he realizado
en México, Nazarín es una de las que
prefiero.”
“La imaginación es nuestro primer
privilegio, inexplicable como el azar que
la provoca”
Luis Buñuel
Piazza dei Signori
Domenca 24 luglio ore 21.00
VERONA VIDEO FESTIVAL IN CORTO
Competizione ufficiale
HEBI-TO-NUKEGARA
di Satoshi Murakami
Giappone, 2016 / 14’ 35”
THE BOOK OF
JUDITH
di Alex Mendez Giner
USA, 2016 / 21’
Cast: Satoshi Izumi,
Miwako Izumi
Sceneggiatura:
Satoshi Murakami
Fotografia:
Satoshi Murakami
Montaggio:
Satoshi Murakami
Musica:
Satoshi Murakami
Suono:
Satoshi Murakami
Produzione:
Satoshi Murakami
A woman was heading to a room of a
hotel. In the room, a man was waiting.
Woman paid a lot of money to him, and he
made her take the medicine. His job was
“illegal assisted suicide”. That job was
going smoothly in “the nation of suicide”
that 30,000 people kill themselves in a
year. And even today, his job will begin...
Cast:
Sandy Siquier, James
Lee, Katya Martin,
Kathleen Baum
Sceneggiatura:
Alex Mendez Giner
Fotografia:
Alex Mendez Giner
Montaggio:
Alex Mendez Giner
Musica:
Javier Weyler, Aleph
Aguiar, Francisco
Telleria
Suono:
Alejandro Lovera
Produzione:
Alex Mendez Giner
Judith, a bitter widow who lives on an
isolated farm, unexpectedly meets a
stranger looking for help. The man ran
out of gas on the way to his mother’s
funeral. Judith, unable to help, asks him
to go but surprisingly the man decides
to stay. When the man lingers at the
farm his presence becomes increasingly
menacing. Judith repressed sexual
desire, ignited by the presence of the
man, starts to haunt her daily life. The
rising tension forces Judith to flee the
house into the woods where she will start
a journey into herself. The Book of Judith
has the distinctive appeal of a “21st
century Judith,” with modern obsessions
rooted in an archetypical story.
24
Una donna si sta dirigendo in una stanza
di un albergo. Nella stanza, un uomo
sta aspettando. La donna ha pagato un
sacco di soldi a lui, e lui le fa prendere la
medicina. Il suo lavoro è “suicidio assistito
illegale”. Questo lavoro sta andando liscio
nella “nazione del suicidio”, qui 30.000
persone si uccidono in un anno. E anche
oggi, il suo lavoro ha avuto inizio…
Judith, una vedova triste che vive in una
fattoria isolata, incontra inaspettatamente
uno sconosciuto in cerca di aiuto.
L’uomo è a corto di carburante sulla
strada per il funerale di sua madre…
DERNIÈRE PORTE
AU SUD
di Sacha Feiner
Belgio, 2015 / 15’
JERUSALEM
di Sam Prudence
Gran Bretagna, 2015 / 11’
NOTHING ESCAPES
MY EYES
di David Krippendorf
Germania / Egitto, 2015
/ 14’
Cast:
Antoine De Schuyter
Sceneggiatura:
Sacha Feiner, adapté
de la bande-dessinée
de Philippe Foerster
Fotografia:
Arnaud Hock
Montaggio:
Sacha Feiner
Musica:
Alexandre Poncet
Suono:
Antoine De Schuyter
Produzione: Take
Five, ARTE France
“The World is made of floors,
connected by stairs, and made of
rooms”. Such is the vision of a child
and his siamese head, bricked up by
their mother in the family manor since
they were born… until one day, when,
after seeing a strange light, they swear
to find… the end of the World.
Cast:
Ryan Tonkins, Wilson
James, Joseph
Steyne, Adam Berry
Sceneggiatura:
Sam Prudence
Fotografia:
Jamie Touche
Montaggio:
Musica: Tegan Pryce
Suono: Sober Dave
Produzione:
Fauntleroy Films Ltd
Two brothers, James and William
Jenkins, volunteer to fight for Britain
in the trenches of WW1. James wants
adventure, William wants to keep his
younger brother safe. The reality of war
will test their bond to breaking point.
Cast: Hiam Abbass,
Florian Korter
Sceneggiatura:
David Krippendorf
Fotografia:
Tobias von dem Borne
Montaggio:
Patrick Delsing
Musica:
Ari Benjamin Meyers,
Giuseppe Verdi
Suono: Manu Lübke
Produzione:
David Krippendorf
NOTHING ESCAPES MY EYES tells a
story that unfolds without words: silent
transformation of a place and a human
being, both subjected to the melancholy
of conforming. A poetic short inspired by
the opera Aida by Verdi, depicting in a
metaphoric way current issues of cultural
identity, loss and the pressures to conform.
25
“Il mondo è fatto di piani, collegati da
scale, e è fatto di stanze”. Tale è la
visione di un bambino…
Due fratelli, James e William Jenkins,
volontari per combattere per la Gran
Bretagna nelle trincee della Grande
Guerra. James cerca l’avventura, William
vuole mantenere vivo il fratello minore.
La realtà della guerra metterà alla prova il
loro legame fino a un punto di rottura.
Il cortometraggio racconta una
storia che si dipana senza parole: le
trasformazioni silenziose di un luogo e di
un essere umano, entrambi sottoposti
alla malinconia di adattarsi. Una poetico
film ispirato all’opera “Aida” di Verdi, che
raffigura in maniera metaforica questioni
attuali di identità culturale, la loro perdita
e le pressioni a conformarsi.
HÉTÉROX
di Maxime Pourbaix
Francia, 2016 / 18’
THE POMEGRANATE
JUICE
di Andranik Davtyan,
Roman Volchak
Ucraina, 2015 / 5’
HOU (MONKEY)
di Shen Jie
Cina, 2015 / 5’
Cast: Mathieu
Jedrazak, Léo Hardt,
Thomas Debaene,
Corinne Masiero,
Camille Aroyas
Sceneggiatura:
Mariane Berthault,
Maxime Pourbaix,
Bruno Töber
Fotografia:
Guillaume Duchemin
Montaggio:
Bruno Nazarko
Musica:
Antony Sauveplane
Suono:
Sébastien Eugène
Produzione:
Crickett Pictures
Thanks to Heterox, a medecine that
can turn homosexuals in common
citizens, Samantha Stephens will finally
be able to unite her family again.
Cast:
Anna Oganesyan,
Sarkis Baboyan,
Anna Arutyunyan,
Sargis Arustamyan,
Ovnan Manukyan
Sceneggiatura:
Andranik Davtyan,
Roman Volchak
Fotografia:
Mikhail Marigin
Montaggio:
Maksim Denisenko
Musica: Naregatsi Folk
Instruments Ensemble
- Aravot Luso,
Aram HachaturyanSimfoniya 2
Produzione: ARO Film
Production
Early morning in Armenia. Young
Armenian family is prepared for
breakfast, but at this point there is a
terrible tragedy, not only in the family
life, but also in the life of the Armenian
people.
Sceneggiatura:
Shen Jie
Fotografia:
Shen Jie
Montaggio:
Shen Jie
Musica: Keju Luo
Suono: Keju Luo
Produzione: Shen Jie
One of the three monkeys died.
26
Grazie ad Heterox, un farmaco in
grado di trasformare gli omosessuali in
cittadini comuni, Samantha Stephens
sarà finalmente in grado di unire ancora
una volta la sua famiglia.
Mattina presto in Armenia. Una giovane
famiglia armena è pronta per la prima
colazione, ma a questo punto succede
una tragedia terribile, non solo nella vita
della famiglia, ma anche nella vita del
popolo armeno.
Tre scimmie: cosa accade quando una
di loro muore?
PASTY
di Anne-Marie Denault
Canada, 2015 / 6’
HAIL THE QUEEN
di Khalil Joseph Bañares
Filippine, 2015 / 10’
LADY MAY-BEE
di Valerio Guadagno
Italia, 2016 / 4’ 26”
Cast:
Joséphine Klaveness,
Marie Fanny Guay,
Claudia Hurtubise
Sceneggiatura:
Fotografia:
Hugo Gendron
Montaggio:
Sébastien Trahan
Musica:
Manu Alberola
Suono:
Simon Lacelle
Produzione: Moon
Factory Productions
Montreal. 1920. Lady Joséphine is the
big burlesque star of the moment and
is giving a show in a small cabaret.
Backstage, she’s getting ready to
dance, while being watched by her
rivals. The characters embark upon
a choreographed fight, wild and
passionate.
Cast:
Sue Prado, Harold
Alvea, Mandy Guballa
Sceneggiatura:
Khalil Joseph
Bañares
Fotografia:
Box Seblairo
Montaggio:
Er Alviz
Musica: Nimrod Cruz
Produzione:
J.E. Tiaglo
Teresita Eximiniano aka “Tracy X” aka
“Queen of Domination” pursues her
dream of being the first Filipina pornstar
to be signed by a major porn label.
Sceneggiatura:
Valerio Guadagno
Fotografia:
Valerio Guadagno
Animazione:
Valerio Guadagno
Montaggio:
Valerio Guadagno
Musica:
Michèle Raffaele
Produzione:
Valerio Guadagno
A bee flying non-stop, undecided as
to which flower perch, looking for the
most suitable pollen for honey. This is a
metaphor…
27
Montreal. 1920. Lady Joséphine è la
grande star del burlesque del momento
e sta dando uno spettacolo in un
piccolo cabaret. Dietro le quinte, si
sta preparando a ballare, mentre è
guardata dai suoi rivali. I personaggi
intraprendono una lotta coreografica,
selvaggia e appassionata.
Teresita Eximiniano conosciuta anche
come “Tracy X” e come “Regina della
Dominazione” sogna di essere la
prima pornstar filippina a firmare per
una importante casa di produzione
di film porno. Il più importante filone
commerciale del cinema mondiale.
Un’ape vola senza sosta, indecisa
su quale fiore posarsi, alla ricerca del
polline più adatto per realizzare il miglior
miele possibile: si tratta di una metafora
dell’incapacità di una categoria di
persone di assumersi la responsabilità
di una scelta anche banale, rimanendo
così “alla finestra” per paura di
sbagliare o di soffrire e sperando che
siano le circostanze esterne a scegliere
per loro.
THEY WILL ALL DIE
IN SPACE
di Javier Chillon
Spagna, 2015 / 14’
AMOUR FOU
di Florian Werzinski
Germania, 2015 / 4’
Cast: Francesc
Garrido, Julio Perillán,
Ben Temple, Lindsey
Myhren
Sceneggiatura:
Javier Chillon
Fotografia:
Luis Fuentes
Montaggio: Javier
Chillon, Luis Fuentes
Musica:
Cirilo Fernandez
Suono:
Roberto Fernández
Produzione: Misterio
Producciones
The starship Tantalus drifts through
space.
Sceneggiatura:
Florian Werzinski
Animazione:
Florian Werzinski
Fotografia:
Pablo Almeida
Musica:
Marius Kirsten
Suono:
Adriana Espinal Ortiz
Produzione:
Filmakademie BadenWürttemberg
The theft of the Mona Lisa - share a
ride through the streets of Paris with
the most famous painting in the world.
La navicella spaziale Tantalus vaga alla
deriva nello spazio.
Il furto della Gioconda - condividono
un giro attraverso le vie di Parigi con il
dipinto più famoso al mondo.
Via Sottoriva 9/A - Verona - Tel. 045 801 43 23
28
CTG, ex Chiesa di S. Maria in Chiavica
Lunedì 25 luglio ore 17.00
SAN GIÒ CINECLUB 2016
in concorso
88 GIORNI NELLE
FARM AUSTRALIANE
di Matteo Maffesanti
Australia / Italia, 2015
/ 35’
Cast:
Camilla Pivato,
Emanuele Canareggi,
Lorenzo Zasso,
Andrea Sartori, Maria
Chiara Montanari
Sceneggiatura:
Michele Grigoletti
Fotografia:
Matteo Maffesanti
Montaggio:
Matteo Maffesanti,
Michele Grigoletti
Musica:
Sons of the East
Produzione:
Fondazione Migrantes
di Roma
This video-report was started in April
2015 in Griffith, in the New South
Wales, during the season of pumpkins,
watermelons, rice and cotton harvest;
in Shepparton, Tatura and Murchison,
in the Victoria, during the season of
apples, pears and tomatoes harvest.
These places are united by the presence
of an historician Italian community,
established in the forties and fifties of
last century. Italian and italo-Australians
farmers are employing a new cycle of
emigrants and are seeing again, in the
new Italian generation, their history of
hard job, sacrifices and hopes.
Il video-reportage è iniziato ad aprile 2015
a Griffith, nel New South Wales, durante
la stagione della raccolta delle zucche
e delle angurie, del riso e del cotone;
e a Shepparton, Tatura e Murchison,
nel Victoria, durante la stagione della
raccolta delle mele, pere e dei pomodori.
Queste zone sono accomunate tra loro
dalla presenza di una storica comunità
italiana, stabilitasi negli anni Quaranta e
Cinquanta del secolo scorso. Agricoltori
italiani e italo-australiani che ora si
trovano a dar lavoro a un nuovo ciclo
di emigrati e che vedono ripetersi, nei
nuovi giovani italiani, la loro storia di duro
lavoro, sacrifici e speranze.
Via Firenze, 2
Arbizzano di Negrar (VR)
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29
PRESI A CASO
di Alberto Gambato e
Laura Fasolin
Italia, 2015 / 59’
Cast:
Lorenzo Bellini,
Luisa Bolzan,
Carmen Caterino,
Annita Cecchetto,
Emanuele Cecchetto,
Ornella Cecchetto,
Jennifer Garavello,
Giovanni Marchetti,
Santina Marchetti,
Gianni Modica,
Noemi Paesante,
Christian Palugan,
Ilaria Pozzato, Chiara
Rodella, Elvira
Rossini, Aldo Simoni,
Stefano Smanio,
Andrea Vettorello
Sceneggiatura:
Alberto Gambato,
Laura Fasolin
Fotografia:
Alberto Gambato
Montaggio:
Alberto Gambato
Musica:
True Sleep
Produzione:
Alberto Gambato
Voci per la Libertà
30
On April 25, in addition to the celebratory
character of Liberation, for the cities of
Villadose and Ceregnano it assumes also
the commemorative face of heavy loss in
the last day of the war and the first day
of a new and lasting peace. Twenty-one
were the victims, aged between 14 and
70 years, fallen under German fire during
the raid and the slaughter. Remain today
the places both physical and ideals of the
tragedy. Remain the testimonies of those
who lived this tragedy firsthand and
those who have seen through the eyes of
grandparents.
Il 25 aprile, oltre al carattere celebrativo
della Liberazione, per Villadose e
Ceregnano assume anche il volto
commemorativo di ingenti perdite
umane nell’ultimo giorno di guerra ed il
primo di una nuova e più duratura pace.
Ventuno furono le vittime, tra i 14 e i
70 anni, cadute sotto il fuoco tedesco
durante il rastrellamento e l’eccidio.
Rimangono oggi i luoghi sia fisici che
ideali della tragedia. Rimangono le
testimonianze di chi quella tragedia l’ha
vissuta in prima persona e di chi l’ha
vista con gli occhi dei nonni.
CTG, ex Chiesa di S. Maria in Chiavica
Lunedì 25 luglio ore 21.00
SAN GIÒ CINECLUB 2016
in concorso
LAMPEDUSA
D’INVERNO
di Jakob Brossmann
Austria / Italia / Svizzera,
2015 / 93’
Sceneggiatura:
Jakob Brossmann
Fotografia:
Serafin Spitzer,
Christian Flatzek
Montaggio:
Nela Märki
Suono: Axel Traun,
Jakob Brossmann
Produzione: Finali
Film & Wortschatz
Produktion in
coproduzione non
Miramontefilm
The Italian “refugee island” of
Lampedusa is in the firm grip of winter’s
tristesse. Tourists have left, the remaining
refugees fight to be taken to the
mainland. As a fire destroys the worn
down ferry, that connects the island
to Italy, the mayor Giusi Nicolini and
the local fishermen struggle for a new
ship. The tiny community at the edge
of Europe is engaged in a desperate
struggle for solidarity with those who
many consider the cause of the ongoing
crisis: the African boat people.
È inverno. Lampedusa, «l’isola dei
rifugiati», ha un’aria desolata. I turisti se
ne sono andati e gli immigrati ancora
rimasti lottano per essere trasferiti
sul continente. Dato che il vecchio
traghetto che collegava l’isola con la
terraferma è bruciato, il sindaco Giusi
Nicolini e i pescatori stanno cercando
un’altra imbarcazione. Il trasporto dei
rifugiati avviene infine per via aerea,
mentre i pescatori occupano il porto
in segno di protesta. Ora Lampedusa
è isolata. Le scorte di cibo si stanno
esaurendo e i manifestanti cominciano
a litigare tra loro. Una piccola comunità
ai confini d’Europa e la sua strenua lotta
per la solidarietà con i rifugiati africani.
C A L Z A T U R E
ABBIGLIAMENTO
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31
Piazza dei Signori
Lunedì 25 luglio ore 21.00
VERONA VIDEO FESTIVAL IN CORTO
Competizione ufficiale
THROUGH THE PANE
di Dawn Westlake
USA, 2015 / 6’ 21”
DOG WORLD
di Cecilia Breoni e
Giuseppe Ramazzin
Italia, 2016 / 6’ 30”
Cast:
Donald G. Westlake
Sceneggiatura:
basta sulle memorie
“Through the Pane”
(c) 2015 by Donald G.
Westlake
Fotografia:
Pol Carrizo-Vilarroig
Montaggio:
Pol Carrizo-Vilarroig
Musica:
Gregory Johnson
Produzione:
Ron de Cana
Productions, Inc.
The filmmaker’s 87-year-old father
shares reflections on life through a
pane of glass while facing the pain
of losing his wife of 62 years. With
‘cosmic perspective’, he takes comfort
in the rhythms of nature to cope with
the unpredictable, non-linear qualities
of grief.
Cast:
Diego Mazzo,
Damiano Menegolo,
Nunzia Lorusso,
Alberto Cattoni
Sceneggiatura:
Cecilia Breoni e
Giuseppe Ramazzin
Fotografia:
Giuseppe Ramazzin
Montaggio:
Breoni e Giuseppe
Ramazzin
Musica:
Dario Gaston Guíllén
Produzione:
Las Indipendent
FilmMaking
A man struggling with his nightmares.
But to, what is the boundary between
dreams and reality? Nothing seems
what appears, or maybe not!?
32
Il padre ottantasettenne della regista
condivide le proprie riflessioni sulla vita
attraverso una lastra di vetro mentre
affronta il dolore per la perdita di sua
moglie di sessantadue anni. Attraverso
una prospettiva cosmica, trae conforto
dal ritmo della natura per riuscire a
superare le imprevedibili, caotiche
caratteristiche del lutto.
Un uomo alle prese con i suoi incubi.
Ma qual’è il confine tra sogno e realtà?
Niente Sembra quello che appare, o
forse no!?
ONE BLOCK AT A
TIME
di Owen Shapiro e
Pedro Cuperman
USA, 2015 / 20’
Cast:
Maria Jose Gabin,
Maiya Gibson,
Christine Fawcett
Shapiro, Carole
Brzozowski, Jeff
Kramer, Jim Cecile,
Lee Tomkos, Jorge
Davidenko, Lisa
Snyder
Sceneggiatura:
Pedro Cuperman
Fotografia:
Alex Mendez, June
Kyu Park, Owen
Shapiro
Montaggio:
June Kyu Park
Musica:
Astor Piazzola
Suono:
Daniel Aguilera, Tanya
Schiller
Produzione:
Owen Shapiro
In this experimental narrative several
mini stories, blocks, are loosely
connected by theme. A young woman
contemplates suicide while observing
her neighbors having sex. Another
woman seems to be relating the same
story to her psychiatrist friend. Two
men wander the streets, a sort of Don
Quixote and Sancho Panza functioning
as a Greek Chorus commenting on
the buildings and streets. A woman,
on a stage, appears from and later
returns to a refrigerator, encapsulating
the entire film. Life, death, and love all
encased in blocks of narrative related
by poetic association.
In questa narrazione sperimentale
ci sono diverse mini storie, blocchi,
che sono vagamente collegati da un
tema. Una giovane donna medita il
suicidio, osservando i suoi vicini fare
sesso. Un’altra donna sembra essere
in relazione con la stessa storia della
sua amica psichiatra. Due uomini
vagano per le strade, una sorta di
Don Chisciotte e Sancio Panza che
hanno la funzione di un coro greco
commentando gli edifici e le strade. Una
donna è sulla scena… La vita, la morte,
l’amore e tutto racchiuso in blocchi
narrativi legati per associazione poetica.
Via Sottoriva, 10 - Verona - Tel. 045 800 4124
33
BAJO LAS BRASAS
di Verónica Jessamyn
López Sainz
Messico, 2015 / 10’
NUTAG – HOMELAND
di Alisi Telengut
Canada, 2016 / 6’
Cast: Reyna Isabel Chia
Chia, Natalia Chia, Cirilo
Chia, José Chia Chia
Sceneggiatura: Andrea
Fuentes Charles
Fotografia: Julio
Abraham Padilla
Sánchez
Montaggio:
Alan Martínez Lino
Musica: José Sánchez
Gutiérrez, Gerardo
Arrioja, Fernando
Arrioja, Rubén
Valderrama, Dámaso
Carrillo, Marco
Mercado Estrada
Suono: Marco Antonio
Mercado Estrada
Produzione:
Guanajuato IFF
Isabel, a young woman from the sierra
mountains of Guanajuato, is motivated
by the love of her family and has
learned that to achieve her dreams she
must sacrifice her present, to be able
to value tomorrow’s success.
Sceneggiatura:
Alisi Telengut
Fotografia:
Alisi Telengut
Montaggio:
Yannick Carrier
Animazione:
Alisi Telengut
Musica: Fly Fly My
Sadness by Bulgarian
Voice Angelite and
Tuvan music Group
Huun-Huur-Tu
Suono: Alisi Telengut,
Geoff Mitchell
Produzione:
Alisi Telengut with the
assistance of National
Film Board of Canada
(NFB) - Filmmaker
Assistance Program
A visual poem and surrealist requiem
for the Kalmyk people that were massdeported by USSR from 1943-1957 and
half of them died before they were allowed
to return home. The film manifests itself
as an archetype with frame by frame
hand painted imagery, bringing back
an example of human history on the
eternal theme of diaspora and the loss
of homeland, but more importantly, by
referencing to the past and the lost, it
poses a critical resistance to the current
social political situations in the world.
34
Isabel, una giovane donna dalle
montagne della Sierra di Guanajuato, è
motivata dall’amore della sua famiglia
e ha imparato che per realizzare i suoi
sogni ognuno deve sacrificare il suo
presente, unico mezzo per essere in
grado di valutare il successo di domani.
Una poesia visiva, un requiem surrealista
dedicato ai calmucchi che erano stati
deportati in massa dall’URSS nel
periodo tra 1943-1957.La metà di loro
è morto prima che fosse loro permesso
di tornare a casa. Il film si manifesta
come un archetipo che fotogramma
per fotogramma forma un immaginario
dipinto, riportando un esempio della
storia umana sul tema eterno della
diaspora e la perdita di patria. Ma, ancora
più importante, facendo riferimento al
passato perduto, pone il tema di una
resistenza fondamentale per le attuali
situazioni politiche sociali nel mondo.
THE MUSE
di Melora Walters
USA, 2016 / 15’
ASHLYN
di Omar Alcalá
Messico, 2015 / 8’ 55”
Cast: Mira Sorvino,
Christopher Backus,
Sarah Butler, Joel
Johnstone, Stacey
Oristano, Aaron Farb,
Alison Walsh, Steve
Hofvendahl, Charlie
Parrish
Sceneggiatura:
Melora Walters
Fotografia:
Patrick Meade Jones
Montaggio:
Dale Fabrigar
Musica: Matt Dahan
Suono: Yu-Ting Su
Produzione: Lexicon
It is a brutal and darkly comedic
narrative about the idiosyncrasies of
the motion picture industry and the
denizens that inhabit it. It is actress
Melora Walters’ (Boogie Nights,
Magnolia, Big Love) directorial debut.
Cast: Fernanda Garza
Sceneggiatura: Omar
Alcalá, Roberto Villa
Fotografia:
Gerardo Leos Soria
Montaggio:
Rodrigo Barquera,
Omar G. Neri
Musica:
Christian Carpio
Suono:
Omar Hernández
Produzione:
Omar Alcalá
Ashlyn is a young woman caught in
the tedium and the monotony of a
life product of the disappointment,
one night, she wakes up to realize
that something has changed in her
surrounding, and it is calling her…
È un resoconto brutale e scuramente
comico sulle idiosincrasie dell’industria
cinematografica e di chi la vive. È
l’esordio come regista di Melora Walters
(Boogie Nights, Magnolia, Big Love).
Ashlyn è una giovane donna presa
nella noia e la monotonia, prodotto
di una vita di delusione. Una notte si
sveglia e si rende conto che qualcosa è
cambiato nel mondo che la circonda, e
questo la sta chiamando….
Vicolo Scudo di Francia, 5b - Verona - Tel. 045 595116
[email protected]
35
LAMPEDUSA
di Philip Cartelli e
Mariangela Ciccarello
Italia / Stati Uniti /
Francia, 2015 / 14’
BLOOD MONEY
di Jamil Dehlavi
Pakistan, 2015 / 14’
Cast:
Lucien CastaingTaylor, Mariangela
Ciccarello, Joris
Lachaise, Carlo
Signati
Sceneggiatura:
Mariangela Ciccarello
Fotografia:
Philip Cartelli,
Mariangela Ciccarello
Montaggio:
Philip Cartelli,
Mariangela Ciccarello
Suono:
Philip Cartelli
Produzione:
Nusquam Productions
Combining high definition and Super
8 footage, LAMPEDUSA is composed
of interwoven narratives based on
past and present events. In late
1831, a volcanic island suddenly
erupted from the sea a few kilometers
off the southern coast of Sicily. An
international dispute ensued, during
which a number of European powers
laid claim to this newfound “land.”
The island receded below sea level six
months later, leaving only a rocky ledge
under the sea...
Cast:
Erick Hayden, Adnan
Jaffer, Waqas Khan,
Syeda Wasla, Zohair
Raza
Sceneggiatura:
Jamil Dehlavi, Joseph
Miller
Fotografia:
Mo Azmi
Montaggio:
Jamil Dehlavi
Musica:
Geoffrey Alexander
Suono:
Faiz Zaidi
Produzione:
Jamil Dehlavi
When an American CIA agent is
arrested in Karachi after shooting a
young mugger in the street, the US
government is obliged to pay the
deceased’s family two million dollars of
blood money to obtain his release.
36
Combinando immagini ad alta
definizione con riprese in formato
Super 8, LAMPEDUSA presenta un
intreccio narrativo basato su una
serie di eventi realmente accaduti.
Nel 1831, un’eruzione vulcanica
formò una piccola isola nel cuore del
Mediterraneo, a qualche chilometro
dalla costa Sud della Sicilia. Si scatenò
una disputa internazionale, durante
la quale diverse potenze europee
rivendicavano il possesso di questo
nuovo «territorio». Sei mesi dopo l’isola
sprofondò, riducendosi a uno scoglio
sommerso…
Quando un agente americano della
CIA viene arrestato a Karachi dopo
aver ucciso un giovane rapinatore
in strada, il governo degli Stati Uniti
è tenuto a pagare alla famiglia del
defunto due milioni di dollari per
ottenere il suo rilascio, è il prezzo del
sangue versato.
BRUTALLY, YOURS
di Stephen Slade
Giappone, 2015 / 10’ 05”
TUŠTUMOS KILPOS
(The Loops of
Emptiness)
di Adomas Jablonskis,
Gabriele Labanauskaite
Lituania, 2015 / 9’
TUHAF ZAMANLAR
(Weird Times)
di Mehmet Emrah Erkani
Turchia, 2015 / 11’
Cast:
Koichiro Goto, Yoko
Satomi, Aki Jitsukawa
Sceneggiatura:
Stephen Slade
Fotografia:
Masahide Iioka
Montaggio:
Tsutomu Ohno
Musica:
Naoto Mitsume
Suono:
Manabu Kosuge
Produzione:
Sorcerer Production
Ryu is released from prison and he
happily accepts a ride in a mysterious
black car What promised to be a good
day turns bad Ryu and his girlfriend
must then race to escape from a
homicidal gangster leader named Hori…
Even if I die today, I will always be…
Cast: Aleksandras
Rimdzius, Sandra
Latanauskaite, Dovile
Alseikaite
Sceneggiatura:
Gabriele Labanauskaite
Fotografia:
Adomas Jablonskis
Montaggio:
Ricardas Matacius
Musica:
Vladas Dieninis
Suono:
Ramunas Jasutis
Produzione:
Incubus Films
It is a visual poem, where words
are translated into cinematographic
language. This short fiction film
invites into forgotten rooms of
subconsciousness.
Cast: Mahir Günş iray,
Münir Cindoruk, İnanç
Konukçu, Sabahattin
Yakut Kadir Özdal,
Didem Soylu
Sceneggiatura:
Mehmet Emrah
Erkani, Rıza Sönmez
Fotografia:
Emre Tanyildiz
Montaggio:
Ramzan Yüksel
Musica: Fırat Taniş
Suono:
Tahsin Güngör Aktürk
Produzione: Pinpon
Haldun is a transvestite who lives in
an urban transformation district of
Istanbul. Hate crimes aiming trans
people have recently increased,
however still he has to go out that
night. But things will get weird.
37
Ryu è appena uscito dal carcere
e accetta volentieri un giro in una
macchina nera misteriosa. Quello che
prometteva essere un buon giorno si
trasforma in maledizione, Ryu e la sua
ragazza devono correre per sfuggire al
Hori leader di gang che lo vuole morto…
Anche se muoio oggi, sarò sempre…
Si tratta di un poema visivo, in cui
le parole sono tradotte in linguaggio
cinematografico. Questo breve
film di finzione invita lo spettatore a
entrare nelle camere dimenticate del
subconscio.
Haldun è un travestito che vive in
un distretto di Istambul in piena
trasformazione urbana. Qui sono
recentemente aumentati l’odio e i
crimini contro le persone trans. Haldun
deve ancora andare fuori questa
notte… le cose andranno in un modo
inaspettato…
FLOWERS IN THE
GRAVEYARD
di Rudy Carpio
Australia, 2015 / 4’ 50”
QUENOTTES
(Pearlies)
di Pascal Thiebaux, con
la coregia di Gil Pinheiro
Lussemburgo / Francia,
2015 / 12’ 35”
Cast:
Valerie Duthil, Wesley
Forke, Thomas
Bowman
Sceneggiatura:
Rudy Carpio
Fotografia:
Rudy Carpio
Montaggio:
Rudy Carpio
Musica:
“Orc March”
Suono:
Rudy Carpio
Produzione:
Rudy Carpio
“Flowers in the Graveyard”, this is
an striking fable over slavery of the
human entity, with some sarcasm
and provoking episodes. It is the
characterization of how capitalism
function and the struggle of religion.
A nun carrying a heavy ball climbs the
stairs, she has striking dreams that
can or cannot be happening in reality.
Through images of an obese man
being feed by other adults, and some
distressing of the objective view of pace
and space, she reaches a beautiful
garden where she is transformed.
Cast: Lionel
Abelanski, Matthieu
Clément-Lescop,
Frédérique Bel
Sceneggiatura:
Pascal Thiebaux
liberamente ispirata a
“Un, deux, ne ferme
pas les yeux…” de
Christian Simon
Fotografia:
Serge Benassutti
Animazione:
Mickaël Coëdel
Montaggio:
Jean-Philippe Tapia
Musica:
Mathieu Alvado
Suono:
Joseph Delaage,
Régis Boussin
Produzione:
ZEILT Productions,
WATT Frame
“Quenottes” is a story about a little
mouse, but not just any mouse. It
is THE little mouse, or tooth fairy,
of your childhood. In everybody’s
mind, the little mouse is a benevolent
and generous character... What if it
isn’t? What if it is actually a neurotic
psychopath obsessing about its
collection of dental trophies? If a tooth
is missing, it simply must be replaced.
By any means necessary…
38
“Fiori nel cimitero”, è una favola
suggestiva sulla schiavitù del soggetto
umano, con un po’ di sarcasmo e di
episodi provocatori. E la caratterizzazione
di come funzionino il capitalismo e la
lotta di religione. Una suora che trasporta
una palla pesante sale le scale, lei ha
sogni sorprendenti che possono o non
possono accadere nella realtà.
“Quenottes” è la storia di un topolino, ma
non di un qualsiasi topolino. È la piccola
fata dei topi, o dei denti, della vostra
infanzia (leggenda spagnola diffusa
anche nel resto d’Europa). Nella mente
di tutti, il topolino è un personaggio
benevolo e generoso... E se non lo è?
E se in realtà fosse uno psicopatico
nevrotico ossessionato dalla sua
collezione di trofei dentali? Se manca
un dente, semplicemente deve essere
sostituito. Con ogni mezzo necessario…
CTG, ex Chiesa di S. Maria in Chiavica
Martedì 26 luglio orario speciale 16.30
VERONA VIDEO FESTIVAL IN CORTO
Competizione ufficiale
HUNA NALTAKEE
(Tangency)
di Bashi Kasawneh
Canada / Giordania,
2015 / 15’
EARLY SPRING
di Doan Tuan Duc
Vietnam, 2015 / 18’
Cast:
Ghaith Jalboush, Zina
Ibrahim
Sceneggiatura:
Bashi Kasawneh
Fotografia:
Feras Alhihi
Montaggio:
Bashi Kasawneh,
Ghaith Akkad
Musica:
Aziz Maraka
Suono:
Ahmed Al Malki
Produzione:
Bashi Kasawneh
A short film about a teenage gypsy
named Hikmat. One day while on his
daily routine, Hikmat discovers that a
refugee girl named Waard, has been
occupying his habitat and stealing from
“his” dumpster. He is drawn to believe
that her existence prompts danger on
his wellbeing but later comes to an
understanding that his life and destiny
are intertwined with her fate.
Cast:
Tuan Duc Doan,
Daniel Jenkins, Tam
Hao Ton Nu
Sceneggiatura:
Tuan-Duc Doan
Fotografia:
Dat Duong, Van
Hoang Le
Montaggio:
Tuan-Duc Doan
Musica:
Suono:
Takuya Katsu,
Spencer Snyder
Produzione:
Van-Anh Doan Ton
The spiritual reality as seen by the
soul of a solitary wanderer. In a public
restroom, a drifting young man finds
the trace of God embodied in an eye
in a shoe. Instinctively following after
God’s mysterious call, he is met with
the excruciating pain that brings him to
salvation.
39
Uno zingaro adolescente di nome
Hikmat. un giorno, nella sua routine
quotidiana, scopre che una ragazza
rifugiata di nome Waard, sta
occupando il suo habitat e gli ha rubato
il “suo” cassonetto. Egli pensa che il
benessere della sua esistenza sia in
pericolo, ma poi arriva a comprendere
che la sua vita e il suo destino si
intrecciano con quello di lei.
La realtà spirituale vista dall’anima di
un vagabondo solitario. In un bagno
pubblico, un giovane uomo alla deriva
trova la traccia di Dio incarnata in un
occhio su una scarpa. Istintivamente
segue la chiamata misteriosa di Dio,
egli incontra il dolore lancinante che lo
porta alla salvezza.
MARTAGEL. ONA
ZNAYET, CHEGO
BOISHSYA TI
(Martagel. She knows,
what you’re afraid of)
di Armine Harutyunyan
Georgia, Russia, 2016
/ 18’
GUANTES Y NAVAJAS
di Uriel de Jesús Juárez
Tavera
Messico, 2015 / 12’ 49”
Sceneggiatura:
Armine Harutyunyan,
Otari Poladov,
Vladimir Konyshev
Fotografia:
Michail Vikhrov,
Anatoliy Zubovich,
Igor Reno
Montaggio:
Anatoliy Zubovich
Musica:
Laur Heins
Suono:
Anatoliy Zubovich,
Tatyana Bulychyova,
Roman Voznyuk
Produzione:
Otari Poladov,
Vadim Bogdanov
This parable film is about the revived
legend which changed the fates of the
three main characters bringing them into
a deadly battle for life. The fight kills the
nascent love, putting the relationship in
a tragic triangle that reveals the secret
of confrontation: girl a wolf, lion a man
and the Investigator. To save themselves
the main characters have to appeal to
the ancient mystical forces. The struggle
continues until now...
Cast: Oscar Josué
Aranda González,
Giovanni Cabrera,
Digna Mónica
González Herrera
Sceneggiatura: Uriel de
Jesús Juárez Tavera,
Liliana Alejandra
González Núñez
Fotografia:
Carlos Isaac Muñoz
Hibert, Uriel de Jesús
Juárez Tavera
Montaggio: Daniel
Vilches, Liliana González,
Cristina Novoa, Uriel de
Jesús Juárez
Musica:
L.A Hermandad 428,
Marco Gana
Suono: José Miguel
Vega Flores
Produzione: GIFF
(Guanajuato International
Film Festival)
Oscar is a boxing trainer who lives a
tradition and a unique way of life, he
and one of his best fighters, Giovanni
Cabrera, dream with greatness.
Their passion leads them to participate
in the national Olympic boxing
tournament of Mexico. Without
knowing, her life and experiences
have a profound relationship with
cockfighting, one of the greatest
traditions of Mexico that keeps deep
ideologies of the mexican cosmogony.
40
Questo film - parabola si basa sulla
leggenda rianimata che cambiò i fati
dei tre caratteri principali portandoli in
una battaglia mortale per la vita. La lotta
uccide l’amore nascente, mettendo la
relazione in un tragico triangolo che rivela
il segreto di un confronto: la ragazza
lupo, il leone uomo e l’Investigatore. Per
salvarsi, i caratteri principali devono fare
appello alle forze mistiche ed antiche. La
lotta ora continua fino a che...
Oscar è un allenatore di boxe che
vive una tradizione e un modo unico
di vita, con uno dei suoi migliori
combattenti, Giovanni Cabrera, sogna
una grande vittoria. La loro passione li
porta a partecipare al torneo nazionale
olimpico di pugilato del Messico. Senza
sapere, la sua vita e le esperienze
hanno una relazione profonda con
combattimenti di galli, uno dei più
grandi giochi tradizioni del Messico che
mantiene le profonde ideologie della
cosmogonia messicana.
SAN GIÒ CINECLUB 2016
in concorso
PARTIZANI.
La Resistenza Italiana
in Montenegro
di Eric Gobetti
Italia, 2015 / 65’
Sceneggiatura:
Eric Gobetti
Fotografia:
Andrea Parena,
Francesca Frigo,
Domenico Scarpino,
Eric Gobetti
Montaggio:
Andrea Parena,
Enrico Giovannone
Musica:
Massimo Zamboni
Produzione:
Istituto piemontese
per la storia
della Resistenza
e della società
contemporanea
(Istoreto)
Niksic, Montenegro, September 9, 1943.
Shortly after dawn the gunner Sante
Pelosin, said Tarcisio, starts the first
cannon shot against a German column
advancing to the Italian positions. In the
following weeks about twenty thousand
Italian soldiers decide not to surrender
and join the Yugoslav resistance. The
partisans of the Garibaldi Division
recounted in this documentary are simple
heroes, who fought the cold, hunger and
a devastating typhus epidemic, paying
with tremendous suffering a choice of
conscious and courageous field.
Nikšić, Montenegro, 9 settembre 1943.
Poco dopo l’alba l’artigliere Sante
Pelosin, detto Tarcisio, fa partire il primo
colpo di cannone contro una colonna
tedesca che avanza verso le posizioni
italiane. Nelle settimane successive
circa ventimila soldati italiani decidono
di non arrendersi e di aderire alla
Resistenza jugoslava. I partigiani della
divisione Garibaldi raccontati in questo
documentario sono eroi semplici, che
hanno combattuto il freddo, la fame e
una devastante epidemia di tifo, pagando
con tremende sofferenze una scelta di
campo consapevole e coraggiosa.
Trattoria
Ai Piloti
41
CTG, ex Chiesa di S. Maria in Chiavica
Martedì 26 luglio ore 21.00
SAN GIÒ CINECLUB 2016
in concorso
UNE SAISON
DE MYRTILLES
ET D’AIRELLES
(APPOLINAIRE A
STAVELOT)
di Paolo Zagaglia
Belgio, 2016 / 52’
NOI CITTADINI DEL
MONDO
di Dario Dalla Mura e
Elena Pasetto
Italia, 2015 / 55’
Cast:
Grégory Sevrin, Albert
Maël Brixhe, Fanny
Heck, Paul Hermant
Sceneggiatura:
Patrice Lefebvre,
Michel Bedeur, Paolo
Zagaglia
Fotografia:
Loïc Carrera, Anton
Vodenitcharov,
Yasmine Oriam,
Marco Zagaglia
Montaggio:
Paolo Zagaglia
Musica:
Stéphan Collin
Suono: Harry Charlier
Produzione:
Irezumi Films
Cast:
Elena Janka, Diana
Ujka, Najib Haidari,
Delfina Del Carmen
Sceneggiatura:
Dario Dalla Mura e
Elena Pasetto
Fotografia:
Dario Dalla Mura
Montaggio:
Nicola Dalla Mura
Musica: AAVV
Produzione:
Associazione
Memoria Immagine
42
Between documentary and fiction, the
very unique history and almost unheard
of Guillaume Apollinaire, the great
French poet, who stayed in Stavelot, in
the Belgian Ardennes, in the summer
of 1899. Of this stay we became
aware only in 1934, sixteen years
later the poet’s death. This stay was
for Apollinaire of capital importance,
because he decided his future literary.
The allusions in Stavelot will be present
in his poetry until his death in 1918.
Tra documentario e finzione, la storia
molto singolare e quasi sconosciuta del
soggiorno di Guillaume Apollinaire, il
grande poeta francese, a Stavelot, nelle
Ardenne belghe, nell’estate 1899. Si
seppe del soggiorno soltanto nel 1934,
sedici anni dopo la sua morte, e questo
soggiorno ebbe un’importanza capitale
perché decise del suo avvenire letterario e
le allusioni a Stavelot saranno presenti nelle
sue poesie fino alla sua morte nel 1918.
Faces and voices, stories and memories of
young emigrates who came to Italy and who
live here. In their stories the homesickness
for the countries they left, the hardships
and the satisfactions in the schools, in the
working world and in every day’s life. But
also a glimpse into how we are and how we
could be in a more shared future.
Volti e voci, storie e memorie di giovani
immigrati che sono arrivati in Italia e che qui
vivono. Nei loro racconti la nostalgia per i
paesi lasciati, le difficoltà e le soddisfazioni
nella scuola, nel mondo del lavoro e nella
vita di tutti i giorni. Ma anche uno sguardo
su come siamo e su come potremmo
essere in un futuro più condiviso.
Piazza dei Signori
Martedì 26 luglio ore 21.00
VERONA VIDEO FESTIVAL IN CORTO
Competizione ufficiale
KRISTO IN VERTIGINE
D’AUTUNNO
di Flavio Sciolè
Italia, 2015 / 12’ 41”
(CON)FINE
di Gloria Aura Bortolini
Italia, 2015 / 6’
永遠の処女
THE ETERNAL VIRGIN
di Jorge
Suárez·Quiñones Rivas
Spagna, 2015 / 9’ 27”
Cast: Flavio Sciolè
Sceneggiatura:
Flavio Sciolè
Fotografia:
Flavio Sciolè
Montaggio:
Flavio Sciolè
Suono: Flavio Sciolè
Produzione:
Flavio Sciolè
A Christ surrounded by autumn vertigo.
Sceneggiatura:
Gloria Aura Bortolini
Fotografia:
Gloria Aura Bortolini,
Gian Luca Rossi
Montaggio:
Gloria Aura Bortolini
Musica:
Jari Pitkanen
Produzione:
Gloria Aura Bortolini
An intimate journey to overcome
fears, cultural barriers and borders.
A whisper, like the voice of
consciousness, awakes a soul bringing
light into darkness.
Sceneggiatura: Jorge
Suárez·Quiñones Rivas
Montaggio: Jorge
Suárez·Quiñones Rivas
Produzione: Jorge
Suárez·Quiñones Rivas
This found footage short film has
been edited using all the shots in Ozu
Yasujirō films where the actress Hara
Setsuko appears completely alone in
an inner space during the full length
of the shot. Big close-ups have been
excluded since the space surrounding
her cannot be guessed.
I film di Ozu usati
Kohayagawa-ke no aki
(The End of Summer)
1961 ultimo film con
Hara Setsuko Akibiyori
(Late Autumn) 1960
Tō kyō boshoku (Tokyo
Twilight) 1957 Tokyo
monogatari (Tokyo Story)
1953 Bakushu (Early
Summer) 1951 Banshun
(Late Spring) 1949 primo
film con Hara Setsuko
43
Un Kristo immerso in una vertigine
d’autunno. Tra foglie secche ingoiate,
divorate, e sacralità dismessa, un
uomo decade.
Un viaggio intimo per superare le
paure, le barriere culturali e i confini.
Un sussurro, come la voce della
coscienza, per risvegliare l’anima e
portare la luce nelle tenebre.
Un film di montaggio che usa immagini
di Yasujirō Ozu in ci cui l’attrice Hara
Setsuko appare sola nello spazio di
un’intera inquadratura.
NON SONO SOLO
di Demetrio Pisanò
Italia, 2015 / 13’ 50”
AUTÓMATA
di Elesbaán Castro
Messico, 2015 / 8’
HARMONIES
di Eurydice Calméjane
Francia, 2015 / 21’
Cast: Andrea
Sandrini, Lara Siliotto,
Giuseppe Oliosi
Sceneggiatura:
Vittorio Zuccotto,
Fabio Boscaini
Fotografia:
Demetrio Pisanò
Montaggio:
Vittorio Zuccotto
Musica:
Michele Augusto Nicoli
Suono:
Produzione:
Progetto Corto
Lessinia - A bandit hunted, a mountain
cabin to hide himself, a mysterious old
man. But in the night, during his sleep,
something is moving in the dark.
Cast:
Metztli Chavez,
Fabian Figo, Daniel
Salcedo, Hector
Torres
Sceneggiatura:
Elesbaán Castro
Fotografia:
Saúl Castro
Montaggio:
Samuel Reyes
Suono:
Odín Acosta
Produzione:
Tlahtolli films
The worker in a factory is exploited by
working in a machine that generates
cookies while he is watching tv. One
day the system fails and leaves him
without food. The hunger forced
him to rebel against the system that
oppresses and is enforced by the
leaders of his society.
Cast:
Rosemary Standley,
Martin Cros
Sceneggiatura:
Eurydice Calméjane
Fotografia:
Julien Roux
Montaggio:
Julien Ngo Trong
Musica:
Rosemary Standley
Suono: Pablo Salaun
Produzione:
Les Fees Productions,
Lucie Portehaut &
Sandrine Pillon
Laura, a singer, has lost her voice. Lost
and wandering, she meets Lorenzo, a
young deaf man who introduces her to
the sign language.
44
Lessinia - Un rapinatore braccato, una
baita di montagna in cui nascondersi,
un anziano misterioso. Ma nella notte,
nel sonno, qualcosa si muove nel
buio...
Il lavoratore in una fabbrica è sfruttato
lavorando in una macchina che genera
biscotti mentre lui sta guardando tv. Un
giorno il sistema non riesce e lo lascia
senza cibo. La fame lo costringe a
ribellarsi contro il sistema che opprime e
è rafforzato dai leader della sua società.
Laura, una cantante, ha perso la
sua voce. Persa vagando, incontra
Lorenzo, un giovane sordo che la
introduce al linguaggio dei segni.
CHAY
di Charlotte A. Rolfes
Germania, 2015 / 7’ 35”
ASFAR (YELLOW)
di Mohammed Salman
Cast: Hassan
Akkouch, Meral Perin,
Ulas Kilic, Emily Gülec,
Yulivee Gülec, Simon
Mantei, Simon Forster,
Tina--Susan Reuter
Sceneggiatura:
Roman Toulany
Fotografia: Johannes
Kaczmarczyk
Montaggio: Bine Pufal
Musica: Luis Aníbal
Araya Rojas
Suono: Tjado Barsuhn
Produzione:
Hamburg Media
School, Filmwerkstatt
An Iranian family mourns for the loss of
the father who was murdered by right
winged extremists. Ali, the son, flees into
hatred and revenge phantasies, instead
of taking care of his mother and siblings.
Nevertheless, the bond between son
and father is strong enough, to save him
in a crucial moment.
Sceneggiatura e
fotografia:
Has Mohammed
Salmansan Saeed
Montaggio:
Mohammed Salman
Suono:
Mohammed Salman
Produzione:
Mohammed Salman
In the city of Qatif, one of the richest oil
cities in Saudi Arabia, the film tell about
the old yellow cabs and the story of
relationship between drivers with this
old yellow car.
Cast:
José Juan Morán
Muñoz, Fabrizzio
González
Sceneggiatura:
Hypatia Ixtabay Avilés
Montiel
Fotografia:
Eliott Reguera Vega
Montaggio:
Eliott Reguera Vega,
Hypatia Avilés Montiel
Musica: AAVV
Suono:
Farah Cárdenas
Anastacio
Produzione: Hypatia
Ixtabay Avilés Montiel
A musician performs his ritual before
going on stage. The dressing rooms
are crowded and noisy, but he still finds
enough peace to admire his beloved
instrument and the concentration to
warm up… gradually, images and
sounds come from his mind and
become stronger describing the
complex world of music.
Una famiglia iraniana piange per la
perdita del padre che è stato ucciso da
estremisti di destra. Ali, il figlio, rifugia
in fantasie di odio e vendetta, invece di
prendersi cura di sua madre e fratelli.
Tuttavia, il legame tra il figlio e il padre
è abbastanza forte, per salvarlo in un
momento cruciale.
Siamo nella città di Qatif, una delle città
più ricche di petrolio in Arabia Saudita,
il film racconta dei vecchi taxi gialli e la
storia del rapporto tra i taxisti con una
vecchia auto gialla.
Arabia Saudita, 2016 / 14’
SINFONIETTA
di Hypatia Ixtabay Avilés
Montiel
Messico, 2015 / 11’ 30”
45
Un musicista esegue il suo rituale
prima di salire sul palco. Gli spogliatoi
sono affollati e rumorosi, ma trova
ancora abbastanza pace per ammirare
il suo amato strumento, per trovare
la concentrazione e per scaldarsi...
a poco a poco, le immagini e i suoni
provengono dalla sua mente…
FONDUE CHINOISE
di Florence Pelletier
Canada, 2015 / 5’
UDOMOWIENIE
(Domestication)
di Sylwia Gaweł
Polonia, 2015 / 6’
SAMANTHA’S
CHOICE
di Marie-Helene Boyd
UK, 2016 / 13’
Cast: Valérie Gagné,
Sébastien Huberdeau,
Élizabeth MarcouxBélair, Alice Moreault
Sceneggiatura:
Florence Pelletier
Fotografia: Samuel
Trudelle-Gendron
Montaggio:
Florence Pelletier
Musica: Ai Cha
Suono: Ariel Poupart
Produzione:
Florence Pelletier
Juliette brings her first girl lover Kim
to a family dinner. Juliette’s mother,
unaware that Kim is more than a friend
to her daughter, drinks too many wine
and won’t stop talking about Juliette’s
previous sex life.
Sceneggiatura:
Sylwia Gaweł
Montaggio:
Sylwia Gaweł
Animazione:
Sylwia Gaweł
Suono: Michal Fojcik
Produzione:
Akademia Sztuk
Pięknych, Pracownia
Filmu Animowanego
Shows a particular dependence between
a man and the animals he owns. The
protagonist, a collector of exotic reptiles,
lives in a flat cluttered with aquariums.
A small caiman that he brings home will
unexpectedly disturb the inner harmony
that the man managed to build.
Cast: Marie-Helene
Boyd, Deniz Barazi,
Joelle Koissi
Stephanie, Hannah
Chalmers, Alessandro
Babalola, Helen
Crevel, Nathalie Gaju
Sceneggiatura:
Marie-Helene Boyd
Fotografia: Hunter Daly
Montaggio:
David Arshadi
Musica: Connor Hutton
Suono:
Stewart Dugdale
Produzione:
Marie-Helene Boyd
A psychological drama about abortion.
Samantha, a wilful but thoughtless
good time girl, finds herself pregnant
and, without understanding the
possible consequences for her
mental state, goes through with an
abortion only to find herself in torment,
recrimination and despair.
46
Juliette porta il suo primo amante Kim
ad una cena di famiglia. La madre
di Juliette, senza sapere che Kim è
più di un amico di sua figlia, dopo
aver bevuto qualche bicchiere di
troppo, non smette di parlare della vita
sessuale precedente della figlia.
Il film mostra una particolare dipendenza
tra un uomo e gli animali che possiede.
Il protagonista, un collezionista di
rettili esotici, vive in un appartamento
con ingombranti acquari. Un piccolo
caimano che porta a casa saprà
inaspettatamente turbare l’armonia
interiore che l’uomo è riuscito a costruire.
Un dramma psicologico sull’aborto.
Samantha, una ragazza ostinata e
avventata, si ritrova incinta e, senza
capire le possibili conseguenze per il
suo stato mentale, passa attraverso un
aborto solo per ritrovare se stessa nel
tormento, nella recriminazione e nella
disperazione.
I LOVE YOU DADDY
di Rositsa Trayanova
Bulgaria / Francia, 2015
/ 13’
Cast:
Zornitsa Georgieva,
Alexandar Hristozov,
Zlatka Keremedchiva,
Alia Madjarova
Sceneggiatura:
Rositsa Trayanova
Fotografia:
Dimitar Tenev
Montaggio:
Ilhan Hussein
Musica:
Milen Apostolov
Suono:
Dimitar Galileev
Produzione:
Thunderstruck
Pictures
Veronica is a young woman of 25 years
who works as a prostitute to save his
father who is sick with cancer. Every day
she must lie with different guys. After
she goes home to care for his father.
The Veronica’s childhood was difficult.
She was a very religious and she has an
authoritarian mother. Once she left the
little Veronique without eating, because
the little girl didn’t say his prayer…
Veronica è una giovane donna di 25 anni
che lavora come prostituta per salvare
suo padre che è malato di cancro. Ogni
giorno deve trovarsi con diversi ragazzi.
Dopo lei va a casa a prendersi cura di
suo padre. L’infanzia di Veronica era
stata difficile. Lei era molto religiosa e
aveva una madre autoritaria. Una volta
lei aveva lasciato la piccola Veronica
senza mangiare, perché la bambina non
aveva detto la sua preghiera...
Cortile del Tribunale
Mercoledì 27 luglio ore 21.00
VERONA VIDEO FESTIVAL IN CORTO
SERATA FINALE con PREMIAZIONI
MAIN LIÉE, PIED LIÉ
di Agostina Zwilling
Italia, 2014 / 8’
Cast: Jacopo Belli,
Eleonora Chiti,
Agnese Donati, Danila
Fiorino, Adele Ibrahim,
Lucia Mazzoncini,
Daria Pastina
Sceneggiatura:
Agostina Zwilling
Fotografia:
Sara Bargiacchi
Montaggio:
Agostina Zwilling
Musica:
Agostina Zwilling
Produzione:
Agostina Zwilling
47
There are subtle and invisible wires,
inner ties that we have made ourselves
and to others. The creation of bonds
involves in the pulling and knotting of
the threads, but how many times find
ourselves tangled this wires, confused
them, or too tight?
Vi sono fili sottili e invisibili, lacci interiori
che mettiamo a noi stessi e agli altri.
La creazione di legami implica il tirare
e annodare dei fili, ma quante volte
li ritroviamo aggrovigliati, confusi, o
troppo stretti?
MEDITERRANEO LA
NOSTRA FRONTIERA
LIQUIDA
di Rosalba Ferba,
Gabriella Guido
Italia, 2015 / 7’ 49”
MOSAIKA
di Paolo Scolari
Italia, 2016 / 22’ 54”
Cast: Erri De Luca
Sceneggiatura:
Rosalba Ferba,
Gabriella Guido
Fotografia:
Massimo Sestini
Montaggio:
Rosalba Ferba,
Gabriella Guido
Musica:
Giovanni Luisi
Produzione: Rosalba
Ferba, Gabriella Guido
The voice of the migrants, today’s
acrobats – as Erri De Luca calls them,
is represented by some excerpts of the
World Charter of Migrants that appear
among the photographs.
Cast:
Mosaika Orchestra
Sceneggiatura:
Paolo Scolari, Renzo
Segala
Fotografia:
Paolo Scolari, Paolo
Bellomi
Montaggio:
Paolo Scolari
Musica:
Orchestra Mosaika &
Friends
Produzione:
Paolo Scolari
The rehearsals, the concerts, the
experiences, the life’s stories of the
members of “Mosaika”, an orchestra
made up of musicians from all parts
of the world. Mosaika is much more
than an orchestra of “global music”:
we could say that is a real laboratory
of education and research in order
to create a human and intercultural
dialogue, a concrete and joyful example
of living together - even with some
differences - and a constant motivation
for personal and human growth.
I migranti, Acrobati di oggi come li
definisce lo scrittore Erri De Luca, sono
i protagonisti di questo film fotografico,
segnato dallo scandirsi delle parole
della Carta Mondiale dei Migranti.
Le prove, i concerti, le esperienze, i
racconti di vita dei membri di “Mosaika”,
un’orchestra costituita da musicisti
provenienti da tutte le parti del mondo.
Mosaika è molto di più di un’orchestra
di world music: potremmo dire che è un
vero e proprio laboratorio di educazione
al dialogo umano e interculturale, un
esempio concreto e gioioso di convivenza
nella differenza ed una costante ragione
di crescita personale e umana.
LE GRAPPE
48
Film Omaggio alla Presidente della Giuria
LA DONNA
di Nicolás Dolensky
Argentina, 2014 / 14’
Cast: Erica Rivas,
Claudio Tolcachir,
Nicolás Mateo
Sceneggiatura:
Nicolás Dolensky
Fotografia:
Fernando Lockett
Montaggio:
Paula Bailardo
Musica:
Agustin Eckhardt
Suono: Lucas Larriera
Produzione:
Alexan Sarikamichian
The night. One night. Perhaps any night
anywhere. It rains. A woman. No. A
man. A man and a woman. No. A man,
a woman and someone else. The table.
A table. A table immersed in alcohol,
singing, playing music. The music. No,
jazz. JAZZ! The seduction, the crossing.
Acting, pretend. Laught. The kisses. No.
Decline. One night, a woman a man and
someone else, on a table. No. The Void.
La notte. Una notte. Forse ogni notte
ovunque. Piove. Una donna. No. Un
uomo. Un uomo e una donna. No. Un
uomo, una donna e qualcun altro. La
tavola. Un tavolo. Un tavolo immerso
in alcool, il canto, la musica suona. La
musica. No, il jazz. JAZZ! La seduzione,
la traversata. Recitare, fingendo. Una
risata. I baci. No. Declino. Una notte,
una donna un uomo e qualcun altro, su
un tavolo. No. Il Vuoto.
Film di chiusura del
San Giò Verona Video Festival 2016 anno 22
NOTRE – DAME – DES
– MONTS
di Martin Rodolphe
Villeneuve
Cast:
Luc Proulx
Sceneggiatura:
Martin Rodolphe
Villeneuve, Jean-Paul
Quéinnec
Fotografia:
Claude Bérubé
Montaggio:
Claude Bérubé, Luc
Bouchard
Suono: Louis Moisan
Produzione:
Canada (Québec), 2015
/ 23’
49
A homeless takes refuge in an
abandoned barn. During the night,
facing this cold and desolate universe,
the man faces himself, his regret and
his faith.
Un senzatetto si rifugia in un fienile
abbandonato. Durante la notte, di
fronte a questo universo freddo e
desolato, l’uomo deve affrontare se
stesso, il suo rammarico e la sua fede.
Le nostre mostre del Festival
a Santa Maria in Chiavica: “Personalmente”
Kharcham, pittore e disegner nato in Marocco nel 1981.
Consegue la maturità artistica nel liceo artistico francese Les
Orange. Partecipa a diverse mostre collettive e private in Italia
e all’estero, si è trasferito in Italia nel 2001 per seguire i propri
studi in Creativ Design. Laureato con i massimi di voti 110 e
lode, riceve una borsa di studio per poter approfondire le sue
conoscenze frequentando la Bau University di Design a Barcellona. Vince concorsi accademici tra i quali il logotipo di Caprino Veronese e il Color Consulting per gli autobus di Verona.
al Sottoriva 23
50
I premi del SAN GIÒ VERONA VIDEO FESTIVAL
sono opere uniche autografate dall’artista Mauro Nicolini
Un Premio che va all’arte in nome dell’arte
Mauro Nicolini, artista vero, di
stampo antico, solitario, abituato a
esserlo quando si isola a pescare e
quando si trova davanti a una tela.
La sua è una continua ricerca, un
cammino faticoso, erto, da vivere come una pena, ma comunque
sempre illuminato dal gioco. Nelle
sue opere scorre la memoria del
tempo da vivere, priva di cancellazioni, mai incrostata. Non è un autore da galleria, è un uomo che nel
dipingere trova la sua dimensione
artistica e in quel soffio si completa. Inutile cercarne parentele. Inutile provare a classificarlo. Inutile
cercarlo nelle pagine dei famosi,
troppo forte il suo legame con la
vita per essere speso in una soluzione unica con l’arte. Per Nicolini l’ARTE è la vita, è il vivere è il
sorridere a un amico, è l’aspettare
una trota per ore immerso nel fiume, non un fiume qualunque, ma
quell’Adige che con le sue correnti
gli scorre dentro quando ha in mano il pennello, quando stende il colore, quando
vive un’idea. Raro è il suo essere uomo e artista. E questo spiega il suo legame con
un Festival, il San Giò Verona Video Festival, di cui da anni interpreta i premi, con il
Festival condivide il fluire continuo e travolgente delle immagini, mai previste, mai
prevedibili, intrise di un sentimento unico, che Mauro Nicolini grida: VERITÀ. E
che arte può esistere senza la verità?
51
Il Club di Giulietta (The Juliet Club) si occupa da molti anni della “Posta di Giulietta”,
un fenomeno di portata mondiale, unico e suggestivo, che fa di Verona la capitale
dell’amore. Il sodalizio veronese cura numerosi eventi culturali ed è diventato nel tempo
un centro di relazioni internazionali grazie all’universalità del mito shakespeariano e alla
passione di amici e associati, veronesi e di ogni provenienza. Tra le iniziative più importanti
“Cara Giulietta” dedicato alle lettere più belle di questo straordinario epistolario amoroso
e il Premio letterario “Scrivere per Amore” dedicato alla narrativa contemporanea.
Le lettere a Giulietta, che hanno ispirato l’omonimo film hollywoodiano, arrivano da
ogni parte del mondo e ad ognuna di esse il Club di Giulietta risponde personalmente
attraverso un team di appassionate volontarie che svolgono questa insolita attività nel
nome della più famosa eroina della letteratura.
Club di Giulietta Corso Santa Anastasia 29 - 37121 Verona, Italy
www.julietclub.com - [email protected] - T. 0039 45 533115 - M.00393358359935
CHE COS’È IL C.T.G.
Il Centro Turistico Giovanile (C.T.G.) è una associazione a carattere nazionale che si interessa di
tempo libero e di turismo sociale, quali strumenti educativi per una crescita umana e culturale, per
una migliore partecipazione e per un protagonismo sociale delle persone, in una visione cristiana
della vita. Parole quali amicizia, conoscenza, scoperta, ricreazione, animazione, impegno, protagonismo, gioia, fanno parte dello spirito “C.T.G.” che è alla base di ogni attività dell’associazione.
Il C.T.G. è nato nel 1949 ed oggi si estende in tutta Italia.
A CHI È INDIRIZZATO
Il C.T.G. si rivolge a giovani e non, comprendendo tutte le fasce di età, dai ragazzi agli anziani,
perchè le sue proposte non si fermano ma continuano come l’amicizia.
Via Santa Maria in Chiavica, 7 - 37121 Verona – Tel. 045 8004592
www.ctgverona.it – [email protected]
Via Sambuco - Monteforte d’Alpone (VR)
Castelnuovo del Garda (VR)
ibi l i tà
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n e al Cli
en
nz io
tte
A
te
So
e
Ric
er
ca
zione
a
v
no
In
agsm.it
AGSM rinnova l’energia
e la sua immagine.
Non un Nuovo segno,
ma un segno del Nuovo.