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COMUNICATO STAMPA CECOS ITALIA
Legge 40/2004: rimane un castello di carte
I ricorsi delle coppie non possono e non devono rimanere inascoltati
La Prof.ssa Maria Elisabetta Coccia, Presidente dell’associazione Cecos Italia, che raggruppa i
maggiori Centri di fecondazione assistita in Italia, che complessivamente effettuano circa 10.000
cicli all’anno, così commenta la decisione del Tribunale di Firenze : << la legge 40 rimane un
castello di carte, ed è necessario dare risposte concrete a migliaia di coppie che non
possono avere figli perché sterili in quanto non hanno ovuli o spermatozoi. Il divieto
dell’applicazione alla fecondazione eterologa dalla decisione del Tribunale di Firenze
appare in contrasto con i principi costituzionali del nostro paese.
I ricorsi delle coppie
non possono e non devono rimanere inascoltati , auspichiamo un cambiamento della legge
40/2004.
I dati dell’Osservatorio sul turismo procreativo, ormai sono noti a tutti. Migliaia di coppie si
rivolgono a centri esteri per effettuare tecniche di procreazione assistita eterologa (con gameti
maschili e femminili) . Questa tecnica viene pratica con modalità di accesso diverso in quasi tutti i
paesi europei e le nostre coppie debbono sostenere alti costi economici ed essere esposte a rischi
di salute, mentre il nostro paese paga anche costi sociali per le assenze dal lavoro.
Il dibattito è molto sentito dall’opinione pubblica italiana e l’ultimo parere del Comitato Etico
Nazionale di Bioetica ha affrontato alcuni aspetti del problema, con pareri non sempre unanimi.
La legge italiana deve facilitare e sostenere tutte le coppie che non riescono ad avere figli perché
sterili, come avviene negli altri paesi e non ostacolare le migliaia di persone che desiderano
fortemente un figlio in un paese ad alta denatalità come l’Italia.
Dovremo cercare, in un futuro prossimo, di andare verso una regolamentazione giuridica che
soddisfi in modo equo le diverse etiche sociali nel nostro paese. Noi Cecos siamo pronti ad un
confronto con le istituzioni per trovare una soluzione che interrompa questi viaggi della speranza,
di tante coppie che desiderano un figlio e si rivolgono a centri che non sempre danno garanzie
di qualità e affidabilità. Teniamo conto che non significa fare la battaglia per le "mamme nonne"
perché, ahimè, oggi in Italia la richiesta viene maggiormente da donne operate alle ovaie che
hanno perso la loro riserva ovarica.
I temi fondamentali di discussione sono principalmente: l’anonimato parziale dei donatori
(l’accesso alle sole informative genetiche), l’anonimato totale (sia genetiche che anagrafiche),
rispetto al concepimento (protezione della privacy) e screening dei donatori e donatrici di gameti, le
modalità di accesso alla tecnica. Una condizione però è necessaria:
sull’eterologa
che
il dibattito
possa trovare uno spiraglio di confronto, perché favorire la fecondazione
eterologa significa promuovere solidarietà e altruismo tra le persone. Siamo contro ogni forma di
commercializzazione e siamo convinti che la gratuità di un dono non può essere negata e le
coppie sterili sentirsi discriminate.
23 aprile 2013
Prof.ssa M.Elisabetta Coccia MD PhD
Dottore di Ricerca in Perinatologia
Professore Associato ginecologia e Ostetricia
Università degli Studi di Firenze
Presidente CECOS ITALIA
Centri Studio e Conservazione Ovociti e Sperma Umani
Cecos Italia - Centri Studio e Conservazione Ovociti e Sperma Umani
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