Pdf Opera - Penne Matte

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Pdf Opera - Penne Matte
Le guardiane dell'aurora
-Skye fammi posto, manca poco ormai!-esclamò Lynn sedendosi accanto a me e, come era sua
abitudine, confinandomi all'estremità del tronco. Non che avesse bisogno di tutto quello spazio, in
tal caso avrebbe avuto senso. Era una cosa che faceva senza nemmeno accorgersene e io, da brava
migliore amica qual ero, glielo lasciavo fare. La verità era che mi piaceva la sua vicinanza, mi
faceva sentire a casa. Non ricordavo neppure il momento esatto in cui Lynn era diventata parte di
me, forse lo era sempre stata.
-Se ci pensi non è poi una cosa tanto straordinaria..-intervenne Josh come previsto.
Sospirai rumorosamente aspettando il fiume di parole in arrivo.
-Ma sapete voi cos'è un aurora?-cominciò agitando un dito.
-Non è qualcosa tipo protoni ed elettroni ionosfera bla bla?-lo interruppe Seth con aria annoiata.
-Beh si però il processo è molto più..-Josh c'è l'hai già spiegato più che sufficientemente in macchina!-esclamai alzando le braccia in
aria.
-Scusate, pensavo non mi steste ascoltando..-si giustificò andandosi a sedere sul tronco di fianco al
nostro e tirando fuori dallo zaino un muffin al cioccolato. Me lo passò, poi, come mi stesse
consegnando un prezioso cimelio di famiglia. Accettai le sue scuse e divisi quel significativo muffin
con Lynn.
-Ragazzi Foxtail Land è dove ci troviamo giusto?-chiese Seth sollevando lo sguardo dalla raccolta
di leggende sull'aurora che aveva sfogliato per tutto il giorno.
-Sì esatto..c'è una leggenda a riguardo?-esclamai curiosa.
-Si..allora l'autore è anonimo e non è riportata nemmeno la data ma sembra interessante, ve la
leggo..-sentenziò per poi schiarirsi la voce un paio di volte. Come delle bambine che si preparano
ad ascoltare la fiaba della buonanotte, io e Lynn ci raggomitolammo sotto la coperta in attesa che
Seth iniziasse.
-Successe molto tempo fa, quando ancora nel pieno della mia giovinezza ero solito campeggiare in
queste spettacolari lande. Era notte e osservavo in ammirazione l'aurora boreale quando qualcosa
nel cielo attirò la mia attenzione, sembrava un elicottero. Stava precipitando. Afferrai
immediatamente la radio per chiamare aiuto, tuttavia l'aurora disturbava la ricezione del segnale,
non potevo contattare nessuno. Pochi secondi dopo sentii uno schianto. Decisi che era mio dovere
prestare aiuto a chiunque si trovasse nell'elicottero. Ero un tipo preparato e abituato a fare ferrate ,
così presi il necessario: kit di pronto soccorso, corde provviste di barella e leva automatica, thermos,
torcia e radio. Camminai per ben due ore, durante le quali nessun segnale raggiunse la radio.
Arrivato al relitto qualcosa di orribile mi aspettava a bordo: il pilota era morto, accasciato contro il
vetro. Appena mi ripresi da quella scoperta seguii le tracce di sangue sulla neve. Arrivai in
prossimità di uno strapiombo, mi protesi verso l'esterno e, una decina di metri più in basso, vidi una
sporgenza rocciosa sulla quale stavano in una macchia di sangue..-Una donna e una bambina..-sussurrai senza nemmeno rendermene conto. Alle mie parole sentii
Lynn accanto a me trasalire. Perché l'avevo detto?
-Come?-chiese Seth.
-Niente..-risposi velocemente, sollevata che non avesse sentito.
-..dicevo..stavano in una macchia di sangue una donna e una bambina.Stavolta fui io a trasalire. Come potevo saperlo? Probabilmente conoscevo già quella storia. Eppure
mano a mano che quest'ultima procedeva, immagini troppo nitide, troppo reali prendevano forma
nella mia mente.
-..urlai per richiamare la loro attenzione, soltanto la bambina parve accorgersi di me. Agganciai ad
un albero le corde e mi calai giù. La bimba mi pregò di fare qualcosa per la madre incosciente, le
sue minuscole mani tenevano il suo stesso giubbotto premuto sulla ferita. Era percorsa da brividi
per il gelo e lo shock, aveva la candida pelle sporca di sangue, i capelli castani imbiancati dalla
neve, vidi graffi ed ematomi sul suo viso ma lei non si lamentava, non piangeva. L'addome della
donna era perforato da un pezzo di metallo che sembrava provenire dall'elicottero. Non le rimaneva
molto tempo. Un bip dalla radio mi rassicurò, in quel punto c'era segnale. Chiamai subito i soccorsi
ma mi resi conto di dover spostare la donna e la bimba, quella sporgenza era troppo pericolosa e la
crepa notata poco prima presagiva un imminente crollo. La bimba supplicò di portare in salvo prima
la madre e viste le condizioni in cui si trovava quest'ultima concordai con lei. La caricai sulla
barella e raggiungemmo la cima sani e salvi. Cominciai a calarmi una seconda volta, stavo
cambiando i moschettoni quando controllando che la bambina stesse bene mi accorsi che una larga
macchia rossa le percorreva la schiena. Me l'aveva tenuta nascosta prima, l'aveva fatto perché
salvassi la madre al suo posto. In preda ad uno slancio d'affetto e preoccupazione cominciai a
calarmi giù frettolosamente. Nel farlo notai la presenza di una volpe bianca. Era su una sporgenza
poco lontana da quella della bimba e proprio nel momento in cui mi accorsi di lei vidi la pietra
tremare e creparsi. La volpe fece appena in tempo a saltare che la roccia rotolò giù. Era riuscita ad
aggrapparsi alla sporgenza dove si trovava la bambina continuando però a perdere la presa. Urlai
alla bimba di spostarsi verso l'interno, la pietra stava per cedere anche in quel punto. Eppure lei non
obbedì, sebbene rallentata dalla ferita raggiunse la volpe. Stava cercando di aiutarla ad issarsi sulla
pietra ma era troppo tardi, vidi la crepa aprirsi e d'improvviso la roccia crollò. Urlai disperatamente
mentre la bimba e la volpe cadevano abbracciate, come potessero proteggersi a vicenda da un
destino inevitabile. Non so per quanto rimasi lì immobile, schiacciato dal senso di colpa, ma quando
ritornai sulla cima qualcosa di totalmente inaspettato mi si presentò davanti. La donna non era sola,
contro il suo petto stava la bambina. Mi avvicinai e le posai una mano sulla testa per assicurarmi
che fosse vera. Sentii la seta dei suoi capelli sotto la mia mano, era lì, era viva.Alla fine di quel racconto avevo lasciato cadere a terra la coperta ed ero saltata in piedi in preda al
panico. Immagini di quel che era successo quella notte si accavallavano l'una all'altra, sentivo voci.
Sentivo urlare l'uomo che aveva salvato quella donna, sentivo l'urlo che si univa al mio quando io e
quella volpe eravamo morte. No. Non eravamo morte. Io era viva. Non ero quella bambina, era
soltanto una storia. Mi presi la testa tra le mani mentre un ronzio insistente e familiare si insinuò
nelle mie orecchie. Aprii gli occhi che non mi ero nemmeno resa conto di aver chiuso e fissai
l'aurora. Eccola immensa e luminosa nel cielo. Come una grande barriera. Barriera. Perché avevo
pensato a quel termine? È una barriera, Skye disse una voce familiare dentro la mia testa. No. Non
era reale. Volevo mandare via quelle voci, quelle immagini. Volevo scappare e così feci, seguita in
lontananza dai richiami dei miei amici. Non vedendo bene dove mettevo i piedi incespicai un paio
di volte, mi graffiai mani e viso ma non smisi di correre. Almeno finché non mi ritrovai ai piedi di
una grande parete rocciosa. Alzai lo sguardo e vidi colori familiari giocare su quella tela di pietra.
Una visione avuta in precedenza, appena risvegliata dalla caduta. Tuttavia quel giorno qualcun altro
mi faceva compagnia oltre alla volpe. Una ragazza. Anzi no. Era qualcos'altro. Aveva lunghi capelli
dorati che le arrivavano alla vita, un viso sottile e leggiadro e indossava un cappotto nero,
chiaramente di un paio di taglie più grande. Mi osservava dall'alto con due occhi blu notte e
sorrideva.
-Cos'è successo?-esclamai tirandomi su a sedere. Mi guardai in giro preoccupata in cerca della
volpe. La trovai a pochi metri da me. Era immobile, sembrava quasi che stesse dormendo. Mi alzai
e la raggiunsi, le carezzai la soffice pelliccia. Il suo manto era così bianco da confondersi con la
neve attorno a lei.
-Perché è morta?-chiesi forse più a me stessa che a quella ragazza.
-Era il suo destino..-affermò con tono neutro.
-Non è giusto..-ribattei stringendo i pugni, una lacrima cominciò a scendermi lungo la guancia.
-Molte cose non sono giuste, e molte di più non lo sarebbero se non esistesse l'aurora, piccola
umana-dichiarò sollevando lo sguardo verso il cielo.
-Non capisco..-Esistono esseri malvagi, creature che vivono per distruggere..l'aurora, lassù, è una barriera Skye,
impedisce loro di invadere questo mondo, noi la chiamiamo Valhalla, è nostro compito stare di
guardia per l'eternità, assicurarci che la Terra sia protetta-spiegò con lo sguardo più vecchio che
avessi mai visto in un volto così giovane.
-Chi sei?-chiesi tornando a guardarla.
-Sono Aielynn, una valchiria delle terre del Nord-rispose accennando un breve inchino.
Non sapevo per quale motivo le credevo, forse perché il fatto che fossi viva era altrettanto
impossibile. Eppure sapevo che indipendentemente da questo avrei creduto ad ogni sua singola
parola, era inconcepibile per me che stesse mentendo.
-Piacere, io sono Skye Melburn delle terre..beh diciamo del Sud, sei stata tu a salvarmi vero?-In verità non ti ho ancora salvata, volevo chiederti una cosa, una cosa che mi è concesso chiedere
una sola volta nella vita ed ad un solo umano..è da molto tempo che non mi imbatto in un animo
nobile come il tuo, Skye. Volevo proporti di unirti a me, ogni valchiria ha il diritto di fare di un
umano il suo compagno d'armi, un sakai , le uniche condizioni sono che l'umano accetti
volontariamente..perciò voglio prima spiegarti le conseguenze di tale scelta, prenderai le sembianze
di un animale ma il tuo spirito sarà ancora umano, saremo legate..ogni tuo pensiero sarà un mio
pensiero e viceversa, questo ci aiuterà in battaglia..io combatterò a Valhalla e tu sulla Terra ma
entrambe per lo stesso scopo, proteggere questo mondo dal male..se accetti..devi sapere che se
diventi una sakai la tua esistenza verrà cancellata, sarà come tu non fossi mai esistita-Skye..skye!Fu il mio nome ripetuto più volte a strapparmi da quella conversazione dimenticata. Ero ancora
davanti all'alta parete di pietra e Lynn alle mie spalle cercava di richiamare la mia attenzione. Mi
voltai lentamente e per la prima volta da tanto tempo la riconobbi. La riconobbi davvero.
-Perché sei scappata?-Aielynn?-sussurrai incredula.
Cambiò all'istante espressione, un lampo di consapevolezza e timore le attraversò lo sguardo.
-Ricordi..-fu tutto quello che disse.
-No io..non tutto..non ricordo cos'ho scelto..ma non posso averti detto di si, tu non..-balbettai più
confusa che mai-..che sta succedendo?-urlai vicina alla disperazione.
-Ti stavo chiedendo di scegliere tra morire ed essere ricordata dai tuoi cari o..vivere e lottare per
l'eternità ma essere dimenticata dal mondo intero? Cosa pensi abbia scelto quella bambina? Cosa
sceglieresti tu?-pronunciò quelle parole con voce roca, come fosse prossima al pianto.
Non ebbi bisogno di riflettere, sapevo chi ero, sapevo cos'avrei scelto.
-Sceglierei..scelgo e ho scelto di lottare al tuo fianco per l'eternità Lynn, lo sceglierei mille volteaffermai ritrovando la sicurezza di quella bambina.
Un sorriso triste apparve nel volto di Lynn.
-Io ho aspettato per secoli di poterti scegliere, piccola umana-affermò facendomi sorridere a mia
volta.
-Però non capisco..cos'è successo dopo? Come ho potuto dimenticare?-È tutta colpa mia..ho iniziato il rito di trasformazione ma non l'ho mai finito..-disse abbassando lo
sguardo.
-Perché?-Quando ho stabilito il legame tra di noi l'ho sentito..il dolore insopportabile che stavi provando, e
che avresti provato per sempre sapendo che i tuoi stessi genitori non avrebbero mai ricordato che tu
fossi nata, che i tuoi amici non ti avrebbero mai conosciuto..quel dolore era troppo struggente..-fece
una pausa e si sedette pesantemente su una pietra, poi continuò-..ho pensato che se ti avessi dato più
tempo di vivere una vita umana, di crescere..avresti avuto più ricordi a cui aggrapparti..e così feci,
decisi di prendere completamente forma umana e accompagnarti nel tuo ultimo viaggio nel mondo,
non potevo lasciarti..ormai avevo stabilito il legame..-Cos'è andato storto?-Ho sottovalutato la vita umana e sopravvalutato la mia forza..la mente umana è molto più debole di
quella di un essere eterno, come te ho cominciato a dimenticare, insieme abbiamo dimenticato..e se
questo non è abbastanza ho compiuto un altro errore nella mia stupidità, mi sono distratta mentre
lasciavo la barriera per seguirti e ho fatto entrare uno spirito malvagio..ero tranquilla, sapevo che
l'avrei trovato ed eliminato ma come ti ho già detto gli umani soffrono di memoria a breve
termine..-
Scossi la testa in segno di dissenso. Non poteva caricarsi di tutte quelle colpe. Mi avvicinai e posai
le mie mani sulle sue, gliele staccai dalla testa e aspettai che mi guardasse. Alzò gli occhi sui miei e
io vi lessi angoscia e disperazione.
-Lynn la tua non è stata stupidità, sei stata te stessa, la persona che ammiro da anni..la persona che
si preoccupa degli altri e che farebbe qualsiasi cosa per proteggerli..non hai compiuto nessun errore,
o consideri forse gli ultimi dodici anni uno sbaglio? Se non avessi agito come hai fatto non
avremmo nessuno di questi ricordi..-Ricordi che non saranno mai esistiti..-ribatté.
-In noi esisteranno in eternoFinalmente sembrò capirlo e uno sguardo deciso prese il posto di quello disperato.
-Hai ragione però prima dobbiamo trovarlo..dobbiamo trovare..SETH!?-esclamò fissando qualcuno
dietro di me. Seguii il suo sguardo e lo vidi. Seth era nascosto tra gli alberi e ci osservava
spaventato. Rendendosi conto che l'avevamo visto, uscì fuori allo scoperto.
-Da quanto eri lì?-Da un po'..abbastanza tempo da sapere che siete pazze-affermò guardandoci come fossimo tali.
-Seth..noi..-cominciai senza però sapere come giustificarci.
-Tranquille me ne vado, tornatevene pure a Valha-qualcosa voi..-disse facendo per andarsene.
Stavo quasi per pregarlo di restare e parlarne quando mi resi conto di un dettaglio.
-Cos'hai detto?-esclamai.
-Ho detto tornatevene pure a..-Valhalla-completò Lynn guardandolo furiosa.
Solo in quel momento Seth realizzò l'errore.
-Non abbiamo mai menzionato quel nome..-dissi fredda.
-Ma si l'avete detto..-cominciò per poi tirare fuori e lanciare con un gesto fulmineo un pugnale. La
lama si conficcò dritta nel cuore di Lynn.
-NO!-urlai sconvolta.
Seth scappò e io presi Lynn prima che cadesse. Controllai il battito, non c'era. Il suo sguardo vuoto
fissava il cielo riflettendo i colori dell'aurora.
-Bastardo!-esclamò qualcuno dietro di me. Per poco non mollai un urlo. Lynn. Era viva.
-Ma..-Era soltanto la mia forma umana..presto dobbiamo completare la trasformazione!-mi incitò come
se trasformarmi in un animale da un momento all'altro fosse come cambiarsi di vestito.
-Volevo dire addio a Josh..non se..-Skye ora! Adesso che siamo legate, io sotto forma valchiria non posso vivere a lungo senza la mia
sakai, sento già le forze diminuire..poi non vedo l'ora di correre dietro a quel bastardo, Seth deve
averci letto apposta quella storia così avremmo ricordato, probabilmente sperava di sorprenderci
sotto le nostre vere sembianze e ucciderci-spiegò raggiungendomi accanto al suo corpo e
circondandomi la testa con due mani. La sua presa era salda e vibrante di potere.
-Ehm..ok-balbettai rassegnata. Fissai per l'ultima volta le mie mani e pensai alla mia vita. Avevo
avuto tutto o almeno quasi tutto. Non mi ero mai innamorata. Forse, se fosse successo, quanto stava
accadendo in quel momento, sarebbe stato ancora più duro. Una parte di me ancora sperava che la
mia famiglia e i miei amici avrebbero ricordato, o almeno avrebbero percepito qualcosa, qualsiasi
cosa. Non feci in tempo nemmeno a rendermi conto che stava succedendo che mi ritrovai a stare in
piedi su quattro zampe. La cosa più strana, però, era che mi sentivo completamente a mio agio,
come se quella fosse sempre stata la mia natura. Non avevo bisogno di vedermi per sapere cos'ero,
ora sembrava una cosa così ovvia che mi chiesi come avevo potuto non immaginarlo prima. Ero una
volpe, una volpe bianca. Tutto bene? Ok a quello no non ero abituata. Era la voce di Lynn nella mia
testa. Pensa a ciò che vorresti dirmi e io lo sentirò spiegò. Notai che pure quelle parole pensate
avevano un tono. Si provai. Ci sono riuscita? Lynn iniziò a ridere ed esclamò con un forte Si che,
non so come, riuscì a disturbarmi i timpani. Ora devo andare a Valhalla per avvisare del nostro
arrivo e, beh, giustificare la nostra assenza. Tornerò il prima possibile, nel frattempo cerca di
trovare Seth ma non fare niente prima che io ti raggiunga, intesi? Annuii e poi qualcosa di
spettacolare successe davanti ai miei occhi. Lynn spiegò due grandi ali. La loro lunghezza doveva
raggiungere anche i quattro metri, erano candide come la mia pelliccia. Mi avvicinai per toccarle.
Sollevai una zampa e Lynn avvicino a quest'ultima la sua ala. Erano soffici e delicate, eppure al
tempo stesso talmente robuste da poter essere in grado di rompere la pietra. Lynn doveva aver
sentito quel mio pensiero perché con un unico scatto spezzò a metà un masso e poi sorrise
compiaciuta. E ora che te la sei tirata puoi andartene esclamai. Sì capo. Obbedì e cominciò a
correre posizionando le ali parallele dietro la schiena per poi fare un salto e sfrecciare dritta in
mezzo all'aurora. La seguii con lo sguardo finché non sparì anche alla mia vista da sakai. Sapevo di
dover trovare Seth ma c'era ancora qualcosa da fare prima. Fu così che raggiunsi il nostro piccolo
falò. Lo trovai impegnato a regolare il suo binocolo. Mi avvicinai silenziosamente, sotto quelle
nuove spoglie mi riusciva molto facile. Mi resi conto però di poterlo spaventare così pestai apposta
un ramo. Josh sobbalzò e si voltò immediatamente verso la mia direzione. Mi guardò dritto negli
occhi. Per un attimo ci fissammo in silenzio, io intenta a capire se mi riconosceva. Provai a fare un
passo verso di lui. Rimase immobile, così continuai ad avanzare. Non dovevo avere un aspetto così
minaccioso perché non sembrava spaventato. Quando gli fui abbastanza vicino Josh tese una mano.
Con cautela la raggiunsi e poggiai la mia testa sul suo palmo. Sollevai lo sguardo sul suo e mi resi
conto di una cosa. Sarebbe stato lui. Nel futuro che non sarebbe mai esistito mi sarei innamorata di
lui. Josh si chinò e cominciò a carezzarmi la folta pelliccia. Era una sensazione piacevole e
gratificante. Mi voltai a fissare l'aurora. Lynn, Josh mi sta facendo le coccole. Percepii prima una
fitta di dolore mista a gioia, e subito dopo disapprovazione. Skye non avresti dovuto. La ignorai e
riportai la mia attenzione su Josh, stava ancora osservando Valhalla.
-Ma sai te cos'è un'aurora?-esclamò di punto in bianco.
A quelle parole sbuffai rumorosamente e scossi la testa. Ci risiamo.
-Ok ok fa niente scusa..-disse e poi fece qualcosa che mi riempì il cuore di gioia e rimpianto.
Afferrò un muffin al cioccolato e, nello stesso esatto modo in cui me l'aveva consegnato la prima
volta, me lo porse come atto di scuse. Lentamente lo presi, stavo per mangiarlo ma poi ricordai di
essere una volpe. Forse il cioccolato faceva male alle volpi. Continuando a tenere il muffin fra i
denti guardai Josh dubbiosa.
-Oddio hai ragione questi non puoi mangiarli!-esclamò alzando le braccia per aria e strappandomi di
bocca il cibo.
Skye forse ho individuato Seth, ho bisogno di te.
Percepii la sua impazienza, per quanto avesse goduto della vita umana le era mancata la lotta,
l'adrenalina dovuta alla presenza di un pericolo da distruggere. E in quel momento la sentii anch'io,
ogni mio muscolo era in tensione, pronto a scattare. Con la speranza di poterlo incontrare ancora
una volta lasciai Josh e cominciai a correre così veloce che tutto intorno a me diventò un'oscura
macchia indistinta. Seguivo soltanto il sibilo della ali di Lynn sopra di me. E così feci per molti
secoli a venire. Diventammo le guardiane dell'aurora, la valchiria e la volpe del Nord.