User 501 di Arianna Lattisi La scadenza è oggi e ancora non ho

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User 501 di Arianna Lattisi La scadenza è oggi e ancora non ho
User 501
di Arianna Lattisi
La scadenza è oggi e ancora non ho scritto nulla. E ora che faccio? Gli ho detto che è tutto
pronto, "una passata di correttore automatico poi te lo mando". Il fatto è che non ho idee, nemmeno
una. Se ci trovassimo in un altro tempo, potrei benissimo interpretare la parte dello scrittore che
batte furiosamente i tasti della macchina da scrivere per poi estrarne con rabbia il foglio,
accartocciarlo e gettarlo nel caminetto acceso. La classica scena da film, insomma. Tuttavia io
appartengo a un'altra generazione, quindi scrivo utilizzando la tastiera, rileggo, seleziono e clicco il
tasto canc. Niente carta e niente caminetto.
Sul tavolo, accanto al monitor, due lattine di Coca Light vuote, i resti di un pacchetto di
biscotti al cioccolato e il cellulare che con un bip mi segnala che User 501 ha fatto la sua mossa
guadagnando 48 punti. Per la miseria, è passato in testa. Il gioco dello Scarabeo non mi aveva mai
attratto, finché non ho scoperto la versione on line. Molto più pratica: puoi giocare anche in pigiama
e senza trucco, non serve dividere la tua bibita con l'avversario e, se ti scappa un pugno sul tavolo
per la rabbia, non ti si scombinano le tessere.
Accendo la radio per distrarmi. Una vecchia canzone di Aleandro Baldi, quel non vedente
che aveva vinto Sanremo Giovani una ventina d'anni fa. Chissà che fine ha fatto, non l'ho più
sentito nominare.
Sono le sette, sto passeggiando nervosamente alla periferia di una città. Mormora il
traffico, poco lontano, accompagnato dai miei pensieri sulla realtà.
Però, niente male come incipit. Se lo "prendo in prestito" se ne accorgerà qualcuno?
Figuriamoci, chi vuoi che si ricordi di Aleandro Baldi? Il mio editore no di sicuro. Lui è più un tipo
rock, non uno che ascolta canzonette melodiche italiane.
Ok, allora inizio così: Sono le sette, sto passeggiando nervosamente alla periferia di una
città. Mormora il traffico, poco lontano, accompagnato dai miei pensieri sulla realtà.
E poi? Ora che mi invento? Premo il tasto di ricerca dello stereo e cambio stazione.
Bella stronza, che hai distrutto tutti i sogni della donna che ho tradito, che mi hai fatto fare
a pugni con il mio migliore amico. E ora, mentre vado a fondo, tu mi dici sorridendo "Ne ho
abbastanza".
Questo è Masini, me lo ricordo bene. Tutti a dargli contro per le parolacce, poveraccio. Che
sarà mai, qualche 'vaffanculo' di qua, un po' di 'puttana' di là. Siamo tutti santi? Certo un po' di
tristezza la faceva, mai che gliene andasse bene una. Ragazze drogate o violentate dal padre, uomini
abbandonati dai loro amori, gente disperata. Insomma, un bel concentrato di sfighe, nei suoi album.
Non per lui, però, dato che ha venduto parecchio.
E ora, mentre vado a fondo, tu mi dici sorridendo "Ne ho abbastanza". Un amore finito
male, funziona sempre nei racconti. Quasi quasi...
Sono le sette, sto passeggiando nervosamente alla periferia di una città. Mormora il
traffico, poco lontano, accompagnato dai miei pensieri sulla realtà. Bella stronza, che hai distrutto
tutti i sogni della donna che ho tradito, che mi hai fatto fare a pugni con il mio migliore amico. E
ora, mentre vado a fondo, tu mi dici sorridendo "Ne ho abbastanza".
Ci può stare. Premo di nuovo il tasto di ricerca stazione.
Mandi in pezzi il mio cuore e pretendi di potertela cavare così.
Perfetto. Provo ancora, e di nuovo, e un'altra volta ancora.
Sono le sette, sto passeggiando nervosamente alla periferia di una città. Mormora il
traffico, poco lontano, accompagnato dai miei pensieri sulla realtà. Bella stronza, che hai distrutto
tutti i sogni della donna che ho tradito, che mi hai fatto fare a pugni con il mio migliore amico. E
ora, mentre vado a fondo, tu mi dici sorridendo "Ne ho abbastanza". Mandi in pezzi il mio cuore e
pretendi di potertela cavare così. Come mai? Ma chi sarai per fare questo a me? Notti intere ad
aspettarti, ad aspettare te. Dimmi come mai, ma chi sarai per fare questo a me?
Dove sei? E come stai? Fermo al rosso di un semaforo sei tu che cerco nella gente a piedi,
in taxi o dentro un autobus. Dove sono i tuoi occhi e la tua bocca? Forse in Africa, che importa.
Mi manchi. Posso far finta di star bene, ma mi manchi. Passerà il tempo, ritroverò un senso
di vivere accanto a chi non lo so, sentire l'amore, adesso è ancora presto e intanto ti penso di più.
Tu hai dato più sole alla mia vita, tu l'hai spento lasciando una ferita. Tu, tu eri indispensabile per
me. Per fare a meno di te non so dove me ne andrò, che cosa inventerò. Senza te mi addormenterò,
ma poi senza te presto mi sveglierò.
Scusa se a volte parlo ancora coi tuoi occhi, se ancora credo che mi capirai. Potremmo
essere felici, fare un mucchio di peccati. Potremmo essere felici e a volte un poco disperati.
Potremmo dirci certe cose da fare accapponare la pelle. E invece no. Siamo due estranei a partire
da ieri. Che peccato, oggi c'è anche il sole.
Clic. Inviato.
E ora a noi, User 501.
Si ringraziano Aleandro Baldi, Marco Masini, Paola e Chiara, 883, Raf, Pino Daniele,
Fausto Leali, Karima, Alessandra Amoroso, Giorgia, Umberto Tozzi, Luca Carboni, Laura Pausini
e tutti gli altri grandi o meno grandi della musica italiana.