Untitled - Jean

Transcript

Untitled - Jean
Jean-Louis Deniot sul Pont Royal, che da Saint-Germain-des-Prés porta al Jardin des Tuileries. Nell’altra pagina,
lo studio con arredi vintage: sedia Gio Ponti, scrittoio del designer modernista Jacques Adnet e lampada
di C. Jeré. Divano e tappeto su disegno del padrone di casa. A parete, tessuto con motivo a corteccia d’albero.
STILE
perSonalE
NELLA DIMENSIONE PRIVATA dell’architetto
jean-louis deniot, il vintage dialoga
con accessori contemporanei
Foto Simon Upton/The Interior Archive - Testo Sara Banti
Nel living, le pareti affrescate dall’artista parigino Mathias Kiss evocano un cielo dalle nuvole impalpabili.
Sopra il camino, in marmo turco striato, coppia di candelabri di Bjørn Wiinblad e foto firmata
Eric Baudelaire. Divani anni Sessanta di Knoll, con tessuti Zimmer + Rohde, e poltroncina in stile Direttorio.
Il soggiorno e la camera da letto, visti dalla sala da pranzo. Accanto alla poltrona Direttorio, due side-table bianchi
dell’architetto modernista Paul Frankl, con lampade vintage. Nell’altra pagina, un altro scorcio del salotto:
tra i divani di Knoll, un tavolino da cocktail di Ado Chale, artista belga famoso per l’impiego di materiali preziosi.
N
e l cuore di Sai nt- Ge rmai n-des-Prés, il quartiere per anto-
nomasia dello shopping parigino — a due passi da Le Bon Marché e
dal Musée d’Orsay — ha preso casa da poco l’architetto Jean-Louis
Deniot. «Vivevo già in zona, davanti al café La Palette: un angolo
piuttosto rumoroso e molto battuto dai turisti. Questa strada, al
contrario, è caratterizzata da un’atmosfera intima e raccolta», spiega
il designer quarantenne, che con la sorella Virginie e quindici collaboratori ha aperto
uno studio in rue Verneuil, a pochi metri di distanza.
Nella stessa via c’è il palazzo – oggi ricoperto da graffiti multicolori – in cui si rifugiò
il cantautore bohémien Serge Gainsbourg (l’autore di Je t’aime... moi non plus) dopo la
fine della storia tormentata con Brigitte Bardot. Solida e rassicurante è invece l’atmosfera che si respira nell’appartamento ovattato di Deniot, al secondo piano di un edificio
d’epoca. L’arredo è all’insegna del suo amato stile Neoclassico, ma rivisitato e arricchito.
102
MC MAISON / febbraio 2014
In cucina, ante in lamina metallica, piani e schienali in marmo, lavello Franke. Il lampadario è di Stilnovo.
Nell’altra pagina, tavolo da pranzo anni Quaranta di Roger Thibier, sedie di Jacques Adnet e lampadario
ottocentesco. Sulla carta parati custom-made, disegno XL di Konstantin Kakanias e applique di Willy Daro.
Oggetti contemporanei e finiture sorprendenti ritmano un linguaggio denso di sovrapposizioni storiche e motivi ornamentali, tenuti insieme da un gusto sicuro e dall’attenzione maniacale per il dettaglio. «I miei progettisti di riferimento? Il viennese Adolf Loos
— pioniere dell’architettura moderna — per la precisione del disegno e l’amore per i materiali sontuosi. Di Renzo Mongiardino ammiro invece lo spirito da collezionista», rivela. Ma cita anche la teatralità della decoratrice americana Dorothy Draper e dell’archistar
Peter Marino, autore di boutique neobarocche per i grandi brand del lusso.
Suggestioni che si ritrovano in questa abitazione eclettica e allo stesso tempo coerente: un concentrato del Deniot-pensiero, in cui i contrasti (studiatissimi) danno vita a
scenografiche armonie. La palette imperante — fatta di toni appena sussurrati — bilancia
i rivestimenti esuberanti e la personalità dei mobili, alcuni creati ad hoc e rifiniti con le
stesse texture delle pareti. L’ingresso, ad esempio, è una preziosa scatola di marmo bianco. Quanto al soggiorno, è stato dipinto dall’artista e decoratore parigino Mathias Kiss.
Nello studio, sulla parete in boiserie di quercia, un ritratto di famiglia del XVIII secolo. Il divano, firmato
Jean-Louis Deniot, è rivestito con un tessuto in lana di Mulberry Home. A sinistra, l’abat-jour
è dell’atelier parigino di Anne Sokolsky. Poltrona anni Quaranta dell’architetto André Arbus, tavolini vintage.
Febbraio 2014 / MC MAISON 107
Nel bagno, la parete a fasce alternate di calcare francese e portoghese ricorda un’opera dell’artista Daniel
Buren; vasca Duravit e rubinetteria Dornbracht. Nell’altra pagina, sopra il letto, con testiera
in velluto Zimmer + Rohde, una scultura di C. Jeré acquistata a un’asta. A destra, lampada Stilnovo.
L’affresco vede protagonista un cielo di nuvole impalpabili, che sembra annullare i muri.
La sala da pranzo sfoggia, a sua volta, una carta da parati con un motivo a righe creato
su misura, come il tappeto maculato a terra. Nello studio-biblioteca la classica boiserie
con i ritratti di famiglia si alterna a inserti di tessuto ispirazione corteccia: un’incursione
“naturalistica” di grande effetto. Persino le ante della cucina sono ricoperte con una
speciale lamina d’ottone argentato e martellinato, realizzata in Marocco.
«Per i pezzi su disegno posso contare su una rete di artigiani specializzati, disseminati in tutto il mondo. Gli arredi e gli oggetti extra, scovati nei mercatini delle pulci o nei
negozi d’antiquariato, confluiscono nella mia galleria On Site Antiques, al numero 58
di rue de l’Université». Non solo progetti d’interni, quindi, per il poliedrico studio di
Jean-Louis Deniot, ma anche consulenza artistica e fornitura di curiosità e antichità. Un
servizio chiavi in mano, destinato alle più lussuose dimore del globo. Da Los Angeles a
Bogotà, da Istanbul a New Delhi, passando per Mosca e Bora Bora. ■