LA PAROLA DI DIO e LA NOSTRA ESPERIENZA DI VITA La Parola

Transcript

LA PAROLA DI DIO e LA NOSTRA ESPERIENZA DI VITA La Parola
LA PAROLA DI DIO e LA NOSTRA ESPERIENZA DI VITA
Preghiera di inizio incontro (Sal 102) Il Signore ha pietà del suo popolo.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.
Il Signore compie cose giuste,
difende i diritti di tutti gli oppressi.
Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie,
le sue opere ai figli d’Israele.
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono.
La Parola di Dio
3 Marzo 2013 III Domenica di Quaresima (Anno C)
PRIMA LETTURA (Es 3,1-8.13-15) Dal libro dell’Èsodo
In quei giorni, mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, condusse il
bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l’Oreb.
L’angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto
ardeva per il fuoco, ma quel roveto non si consumava.
Mosè pensò: «Voglio avvicinarmi a osservare questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?». Il Signore
vide che si era avvicinato per guardare; Dio gridò a lui dal roveto: «Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!». Riprese:
«Non avvicinarti oltre! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è suolo santo!». E disse: «Io sono
il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». Mosè allora si coprì il volto, perché
aveva paura di guardare verso Dio.
Il Signore disse: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi
sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto e per farlo salire da questa
terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove scorrono latte e miele».
Mosè disse a Dio: «Ecco, io vado dagli Israeliti e dico loro: “Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi”. Mi
diranno: “Qual è il suo nome?”. E io che cosa risponderò loro?».
Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». E aggiunse: «Così dirai agli Israeliti: “Io Sono mi ha mandato a
voi”». Dio disse ancora a Mosè: «Dirai agli Israeliti: “Il Signore, Dio dei vostri padri, Dio di Abramo, Dio di
Isacco, Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi”. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò
ricordato di generazione in generazione».
SECONDA LETTURA (1Cor 10,1-6.10-12) Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Non voglio che ignoriate, fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nube, tutti attraversarono il mare, tutti
furono battezzati in rapporto a Mosè nella nube e nel mare, tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, tutti bevvero
la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il
Cristo. Ma la maggior parte di loro non fu gradita a Dio e perciò furono sterminati nel deserto.
Ciò avvenne come esempio per noi, perché non desiderassimo cose cattive, come essi le desiderarono.
Non mormorate, come mormorarono alcuni di loro, e caddero vittime dello sterminatore. Tutte queste cose però
accaddero a loro come esempio, e sono state scritte per nostro ammonimento, di noi per i quali è arrivata la fine dei
tempi. Quindi, chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere.
1 Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro. (Mt, 18,20)
VANGELO (Lc 13,1-9) Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto
scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero
più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo
stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più
colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso
modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti,
ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non
ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora
quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no,
lo taglierai”».
La nostra vita
Gli spunti che seguono non sono un esame di coscienza, né una revisione di vita. Non vi sono risposte
giuste o sbagliate e più o meno intelligenti. Sono l'opportunità di fermarsi un attimo a ripensare ad un
fatto vissuto, a ricordare come si è svolto e quali sono gli eventi che l'hanno guidato. E al proprio
presente. Ogni esperienza è irripetibile e personale, per questo non è mai oggetto di confronto o giudizio
o fonte di discussione. Ma di condivisione.
Le letture sollecitano la nostra vita e la nostra esperienza su molti aspetti, ci soffermiamo su alcuni di questi: i
tempi e i modi di Dio, il desiderio e la volontà di conversione, la pazienza di Dio.
Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per
aver subito tale sorte?
- Ripenso a quella che è la mia concezione di rapporto con la vita e
con Dio in termini di azione-reazione: i fatti, le azioni, la preghiera.
C'è un evento della mia esperienza che ha confermato o confutato
questa mia concezione?
- Ricordo un evento in cui, con le mie azioni, ho modificato la
situazione: a che ambito si riferisce? Personale, familiare, di fede, di
rapporto con altri, di comportamenti,....
Si Viaggiare (Lucio Battisti)
Quel gran genio del mio amico
lui saprebbe cosa fare,
lui saprebbe come aggiustare
con un cacciavite in mano fa miracoli.
Ti regolerebbe il minimo
alzandolo un po'
e non picchieresti in testa
così forte no
e potresti ripartire
certamente non volare
ma viaggiare.
Sì viaggiare
evitando le buche più dure,
senza per questo cadere nelle tue paure
gentilmente senza fumo con amore
dolcemente viaggiare
rallentando per poi accelerare
con un ritmo fluente di vita nel cuore
gentilmente senza strappi al motore.
E tornare a viaggiare
e di notte con i fari illuminare
chiaramente la strada per saper dove andare .
Con coraggio gentilmente, gentilmente
dolcemente viaggiare.
Quel gran genio del mio amico,
con le mani sporche d'olio
capirebbe molto meglio;
meglio certo di buttare, riparare
Pulirebbe forse il filtro
soffiandoci un po'
scinderesti poi la gente
quella chiara dalla no
e potresti ripartire
certamente non volare ma viaggiare.
Si viaggiare
2 Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro. (Mt, 18,20)
No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
- Ripenso ad alcuni fatti specifici della mia esperienza: un mio
comportamento/abitudine che ho deciso di modificare e che sono
riuscito a cambiare. A cosa si riferisce? Perché l'ho fatto? Chi mi ha
aiutato? Ce n'è uno che riguarda la fede e il mio rapporto con Dio?
- Ripenso ad una tentazione, più o meno sottile, a cui ho resistito,
un'altra a cui ho ceduto. Come hanno influito la mia volontà, la
situazione specifica in cui stavo vivendo, chi mi stava intorno?
Con le parole di oggi Gesù spezza l'associazione: "Sbagli, quindi
paghi". "Pensate che fossero più peccatori di voi?" (13,2), "no vi dico".
E fin qui tutti d'accordo.
Il problema è che Gesù poi, però, sembra dire il contrario di quello che ha appena detto: "Se non vi convertirete
perirete tutti allo stesso modo" (13,3.5). Cioè: morirete proprio così, se non cambierete vita. Se non cambiate vita
farete la fine di quei Galilei.
Cosa vuol dire questa frase? E' una frase intimidatoria? Se non cambiamo Dio ci punisce?
No, non vuol dire questo. Dio non punisce, mai. Vuol semplicemente dire: "Tutto quello che fai ha delle
conseguenze e delle ripercussioni". "Se tu fai questo... avrai quello: sappilo".
Se non cambi ti accadrà questo: non è una condanna è una conseguenza.
Un giorno il maestro disse ai suoi discepoli: "Vi darò due notizie, una buona e l'altra cattiva. Quella cattiva è: se
fate delle cose mortali, morirete". E quella buona, dissero i discepoli: "Che adesso lo sapete".
La vita è nelle nostre mani e nelle nostre scelte. E, anche se non ci piace, molto di quello che ci succede, c'è
successo perché noi lo abbiamo voluto. Non mi devo colpevolizzare (non mi serve) né devo fuggire questa verità
così dura ("Non è vero! E' stato solo un caso!"); devo solo imparare perché non si ripeta.
Convertirsi vuol dire cambiare direzione (shub in ebraico indica proprio un cambio radicale di rotta): tu stai
andando in una direzione, ti accorgi che è sbagliata e cambi strada (ti converti).
Molti dei nostri comportamenti ci portano a morire dentro... alla superficialità... ad allontanarci sempre di più dal
nostro cuore e da noi stessi. Il fatto è che non ce ne accorgiamo.
Quando poi succede il "colpaccio", noi diciamo: "Ma com'è stato possibile? Ma perché mi è successo questo?".
Ti è successo per un motivo ben preciso, è che tu non l'hai visto o non l'hai voluto vedere. Finché sei in tempo,
allora convertiti, svegliati, accorgiti, perché verrà un giorno in cui sarà troppo tardi.
Cosa succede se tu tralasci di conoscerti e di crescere? Cosa succede se tu eviti quest'incontro perché è sera,
quell'altro perché è di domenica, quest'altro no perché poi si fa tardi, quell'altro ancora perché c'è quella persona
che non ti piace, a messa no perché perdi la mattinata... Succede che un po' alla volta diventi insensibile,
superficiale, vuoto. E rischi di non accorgerti che tutto quello che fai ha delle conseguenze. Fa' in modo che ciò che
fai abbia delle buone conseguenze.
Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime.
- La mia esperienza di 'pazienza' in riferimento ad un evento specifico che ricordo. Come ho agito, perchè, verso
cosa o chi.
- La mia esperienza attuale di 'pazienza', verso soprattutto chi è esercitata: me stesso, i miei familiari,...
- Una mia esperienza in cui ho sentito, provato, quasi toccato la pazienza di qualcuno nei miei riguardi. La
pazienza di Dio nei miei confronti fa parte della mia esperienza?
- Alcune citazioni ed aforismi: in quale di queste, per la mia esperienza, mi riconosco di più ?
* La pazienza è ciò che nell'uomo più somiglia al procedimento che la natura usa nelle sue creazioni. (Honoré de
Balzac, Le illusioni perdute, 1843)
*Pazienza. Forma minore di disperazione, travestita da nobile virtù. (Ambrose Bierce, Dizionario del diavolo,
1911)
* Pazienza con pazienza s'acquista. (Giorgio Colarizi, Zibaldone aforistico, 2001 postumo)
* La pazienza è cosa dura, e convien meglio alla groppa del somiero, che all'anima dell'uomo. (Francesco
Domenico Guerrazzi, L'assedio di Firenze, 1863)
* Contro le infamie della vita le armi migliori sono il coraggio, l'ostinazione e la pazienza. Il coraggio fortifica,
l'ostinazione diverte e la pazienza dà pace. (Hermann Hesse, Lettere 1895-1962 postumo 1973-1986)
3 Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro. (Mt, 18,20)
* Non c'è cammino troppo lungo per chi cammina lentamente, senza sforzarsi; non c'è meta troppo alta per chi vi si
prepara con la pazienza. (Jean de La Bruyère, I caratteri, 1688)
* Bisogna avere un cuore capace di pazientare; i grandi disegni si realizzano solo con molta pazienza e con molto
tempo. (Francesco di Sales, Controversie, 1595)
Se l'uomo non cambia, se non imbocca altre strade, se non si converte in costruttore di pace e giustizia, questa terra
andrà in rovina perché fondata sulla sabbia della violenza e dell'ingiustizia. Gesù l'ha messo come comando che
riassume tutto: amatevi, altrimenti vi distruggerete tutti. Il Vangelo è tutto qui. Amatevi, altrimenti perirete tutti, in
vite impaurite e inutili. Nella parabola del fico sterile chi rappresenta Dio non è il padrone esigente, che pretende
giustamente dei frutti, ma il contadino paziente e fiducioso: «voglio lavorare ancora un anno attorno a questo fico e
forse porterà frutto».
Ancora un anno, ancora un giorno, ancora sole, pioggia e lavoro: quest'albero è buono, darà frutto! Tu sei buono,
darai frutto! Dio, come un contadino, si prende cura come nessuno di questa vite, di questo campo seminato, di
questo piccolo orto che io sono, mi lavora, mi pota, sento le sue mani ogni giorno. «Forse, l'anno prossimo porterà
frutto». In questo forse c'è il miracolo della pietà divina: una piccola probabilità, uno stoppino fumigante sono
sufficienti a Dio per attendere e sperare. Si accontenta di un forse, si aggrappa a un fragile forse. Per lui il bene
possibile domani conta più della sterilità di ieri. Convertirsi è credere a questo Dio contadino, simbolo di speranza e
serietà, affaticato attorno alla zolla di terra del mio cuore. Salvezza è portare frutto, non solo per sé, ma per altri.
Come il fico che per essere autentico deve dare frutto, per la fame e la gioia d'altri, così per star bene l'uomo deve
dare. È la legge della vita.
Note e appunti personali
Se in questo nostro incontro abbiamo intuito che c'è un aspetto della nostra vita in cui possiamo
cambiare con un po' di impegno e costanza e vogliamo farlo da oggi / da subito, possiamo liberamente
dircelo. Tra una settimana sarà interessante (un'altra esperienza condivisa) sentire com'è andata.
A volte aiuta condividere la fatica del proprio cammino con altri compagni di viaggio.
Preghiera di fine incontro
Signore Gesù, ti ringrazio per la tua pazienza e la tua benevolenza. Tu non vuoi che rimaniamo seduti nelle nostre
situazioni di debolezza e di peccato, ma che ci convertiamo, cambiando dapprima il nostro modo di pensare e poi
anche quello di parlare e agire. Continua a mandare con premura i tuoi “profeti” in mezzo a noi che ci sollecitano
alla conversione con pazienza e perseveranza, rendici pronti ad accoglierli con cuore aperto e riconoscente.
4 Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro. (Mt, 18,20)