Camperismo 59 pag. sing. - Camper Club Alto Adige Südtirol
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Camperismo 59 pag. sing. - Camper Club Alto Adige Südtirol
www.camperclub-bz.com - [email protected] Adesioni a fine anno 2012: Adesioni al 28/08 nel 2013: 897 887 Sede: Lungo Adige 3 - 39100 BOLZANO - PONTE ADIGE Spedito gratuitamente ai soci ed ai Club affini Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale Tiratura: 1.300 copie 70% - CNS - Bolzano Prossime iniziative alla pagina 9 CPO BOLZANO SETTEMBRE 2013 n. 59 Anno ultimo versamento registrato Tessera numero Si dirà che la stiamo prendendo molto larga, che alle prossime elezioni per il Consiglio Direttivo mancano ancora cinque mesi e forse non serviva una “campagna elettorale” così lunga, tanto più che le cariche in questione prevedono stipendi zero e, quindi, ai giorni nostri sono poco appetibili. Ma noi speriamo veramente, per il bene del Club, di riuscire ugualmente a formare un lungo elenco di candidati non tanto al posto di “consigliere per dare consigli” consigli quanto a quello di “consigliere incaricato di fare la tal cosa o la tal altra”... altra Per questo a fianco di ogni nominativo dell’elenco dovrebbe esserci l’indicazione del compito che ciascuno intenderebbe assumersi se l’Assemblea di febbraio 2014 lo dovesse approvare col proprio voto. I settori che necessitano di particolare cura sono, oltre a quello dell’organizzazione interna (raccolta quote - registrazione quote - anagrafe soci - segreteria e rapporti coi soci - rapporti con Enti pubblici e privati), il settore della programmazione (sarebbe utile un responsabile per ogni iniziativa - o due, tre iniziative - che cominciasse subito ad organizzarla per poterla presentare già molti mesi prima attraverso “Camperismo”) e quello dell’informazione (un responsabile della raccolta delle notizie spicciole, uno o più che si dedichino alla stesura di articoli sulle varie problematiche, un responsabile delle convenzioni...). Volendo vi potrebbe essere un responsabile della sede che badi all’uso e al decoro della stessa, al quale fare riferimento per ogni questione inerente. Lo Statuto prevede un minimo di 9 componenti del Direttivo ma nulla vieta che siano di più se la situazione lo richiede. Solo in una riunione di un Direttivo formato da tanti “responsabili di settore” si può ragionare con cognizione di causa sulle decisioni da adottare ed essere il punto d’incontro delle aspettative di quasi un migliaio di soci. Vogliamo provarci? Iginio Camper Club Alto Adige - Südtirol -1- “Camperismo” n. 59 Presidente: Direttore resp.: Redazione: EUGENIO SASSANI FULVIO FUSAI IGINIO LARCHER Registrazione Tribunale di Bolzano n° 29 del 06.12.2001 Recapiti del Club: Indirizzo: Lungo Adige 3 39100 Bolzano - Ponte A. Segr. telef. e fax: 0471-200794 E-mail: [email protected] Sito internet: www.camperclub-bz.com Gli articoli firmati rispecchiano le opinioni dell’autore e vengono pubblicati così come sono pervenuti. La pubblicità viene inserita solo se può avere un’utilità per i soci (come informazione o come sconto); in ogni caso va presentata per iscritto, è completamente gratuita, ed impegna l’inserzionista. SOMMARIO Per un nuovo Direttivo · Ricordiamo Lucio e Gregorio · Rapporto sul turismo en plein air · Riobianco: Convivenza pacifica? · Cosa fare? (Coord. Camperisti) · Nuova civiltà greca? · Castagnata 2013 · Aree di sosta e campeggi a portata di mano · Dalla Germania con sorpresa · Bosnia e Croazia: il viaggio · La guerra a passo Coe · Belize · - In La sede è di norma aperta il giovedì sera dopo le 20.30 salvo festivi, precedenti i festivi, concomitanza di “ponti” e mesi di luglio e agosto. rosso le pag. pag. 1 3 pag. 3 pag. pag. pag. pag. 4 5 6 9 pag. pag. pag. pag. pag. 10 11 12 14 15 iniziative Tessera del Club: (Quota associativa: € 25.00) Si versa (con rilascio immediato della tessera) presso : · SEDE di Ponte Adige (il giovedì sera); · GIOIELLERIA HORUS (orario di negozio), via L. da Vinci 3, Bolzano (tel. 0471-287545); · VOLCAN ARREDAMENTI (orario d’ufficio), via Maso della Pieve 60, Bolzano (tel. 0471-252223); · BERTOGLIO Camper, via S. Giacomo 260, Laives (tel. 0471502811); · MICH STEFANO, Viale Druso 159 (angolo via Palermo) Bolzano - (tel. 0471 1706484 o 335 6605888); I dati sensibili relativi agli iscritti al Club vengono utilizzati solamente ai fini istituzionali di funzionamento dell’Associazione e non vengono in alcun caso ceduti o trasferiti ad altri. Per maggiori chiarimenti vedere il sito · MULTISERVICE, VIA Sassari 9/A (copisteria davanti alla chiesa Don Bosco) Bolzano (telefono 0471-059050); · RIZZI, Ferramenta, via delle Corse 66, Merano (tel. 0473236255); · EBLI NIKOLAUS, via Winkler 4, 39010 Gargazzone (tel. 0473292311 oppure 3387929789) · CARTOLERIA AGOSTINI, via F. Filzi 15, Sinigo (tel. 0473244523); · GALLONETTO Pietro - BAR VILLA RESI, via Brennero 22 Varna (tel. 0472-834564). www.camperclub-bz.com Varie iniziative all’estero si possono trovare su www.promobil.de Camper Club Alto Adige - Südtirol Tramite conto corrente bancario della Cassa Rurale di Bolzano - via Roma 62 - IBAN: IT 23D 08081 11604 000311000252 (Scrivere nome, cognome, - per i rinnovi anche n. di tessera ed indirizzo nella causale del versamento: la tessera - o il bollino per il rinnovo - sarà spedita via posta... ...!) -2- “Camperismo” n. 59 & Lucio Bissoli Gregorio Tranquillini due Amici che ci hanno lasciato in questi ultimi tempi... Di loro vogliamo ricordare in modo particolare la disponibilità verso gli altri ed il senso dell’Amicizia che risultava subito evidente dal loro modo di essere e di agire... Grazie, Lucio, grazie, Gregorio, per quello che ci avete donato. II° RAPPORTO NAZIONALE SUL TURISMO EN PLEIN AIR IN CAMPER E IN CARAVAN 2013 APC-Associazione Produttori Caravan e Camper ha presentato il Rapporto nazionale sul turismo en plein air in camper e in caravan 2013, uno strumento informativo utile per le istituzioni, la stampa, gli operatori e gli stakeholder del settore impegnati nella promozione del turismo all’aria aperta e del camperismo nel nostro Paese. Il Rapporto si ripropone l’obiettivo di fotografare l’andamento dell’industria caravanning e del turismo itinerante en plein air in Italia. Alla sua realizzazione ha collaborato il CISET-Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e di Vivilitalia. Il 2012 ha rappresentato per la filiera un anno complesso: il protrarsi della crisi economica e finanziaria ha influito negativamente sulla industria del caravanning, in maniera analoga a quanto accaduto negli altri comparti autoveicolistici. Camper Club Alto Adige - Südtirol -3- Nonostante la flessione dei volumi produttivi, i dati presentati nel R a p p o r t o di m o st r a n o c h e l’interesse verso il turismo en plein air continua a mantenersi vivo tra gli italiani. È importante notare come la realizzazione di aree di sosta camper rappresenti per le amministrazioni locali un’opportunità per diversificare e destagionalizzare la propria offerta turistica, investendo nei servizi per i camperisti e apportando benefici al sistema economico locale. Il documento completo è disponibile su http:// www.associazioneproduttoricamper.it/it/pubblicazioni/ rapporto-nazionale-sul-turismo-en-plein-air-in-caravan-ein-camper_26/ “Camperismo” n. 59 Esperienze.. A Riobianco serve “Promozione turistica” o qualcosa d’altro? Era già successa una cosa simile anche a noi in occasione di una castagnata con cena del Club a Sarentino, tanti anni fa: questo significa che lì è prassi trattare in questo modo i turisti in camper, senza rendersi conto che la propaganda negativa che ne risulta corre più lontano e viene ascoltata più di quella fatta a pagamento sulle pagine delle riviste dalle “Associazioni Turistiche”: Noi, infatti, ci siamo ben guardati dal proporre Sarentino ad amici e conoscenti! Egregio signor sindaco di Sarentino, egregio assessore, ci chiamiamo Pietro e Cristina Arienti, siamo coniugi, residenti nella provincia di Monza e Brianza e da anni facciamo le nostre vacanze utilizzando il nostro camper. Nei nostri viaggi siamo sempre attenti al rispetto delle regole generali che sovrintendono alla gestione di questo mezzo e di quelle locali che eventualmente incontriamo, alle quali ci adeguiamo sempre integralmente. Nel pomeriggio di giovedì 8 agosto, ci siamo trovati ad attraversare la vostra bella valle e, dopo aver individuato una bella escursione con partenza da Riobianco, ci siamo fermati in questa vostra frazione parcheggiando in un "parcheggio pubblico assolutamente privo di divieti o disposizioni di qualsiasi natura". Chiuso il camper abbiamo effettuato la nostra passeggiata, rientrando nel tardo pomeriggio, quasi al calare del sole. Mentre ci sistemavamo all'interno del mezzo (ribadisco: mai abbiamo aperto una finestra, un oblò, nemmeno il gradino di accesso abbiamo estratto), è arrivato un gruppo di una decina di ragazzi e ragazze che sfruttando l'oscurità calante ha cominciato a correre fiancheggiando il camper fermo ed assestando al passaggio manate e pugni contro le pareti dello stesso. Usciti un po' spaventati il gruppo si è radunato poco distante, per tornare dopo un po' con delle torce che hanno cominciato a puntare attraverso i finestrini e urlando frasi in tedesco per noi incomprensibili a cui facevano seguito risa di scherno. Nel bar poco distante quattro o cinque "adulti" guardavano con apparente indifferenza. Quando il gruppo si è riunito poco dopo proprio davanti al camper dandosi disposizioni su un qualcos'altro da fare, abbiamo capito che non avremmo trovato tranquillità e che, anzi, la situazione si stava facendo preoccupante. Siamo così partiti, affrontando il Passo Pennes ormai al buio e un po' agitati, con pericolo per noi e per gli altri. All'accensione del motore il gruppo ha esultato, applaudito e continuato nelle risa di scherno; passando davanti al bar i quattro o cinque clienti ci hanno salutato beffardamente con un gesto della mano. Riferito del fatto, permetteteci di fare le nostre considerazioni. A) In anni di viaggi itineranti (abbiamo girato la tanto vituperata Italia del sud, la Francia, Svizzera, Austria, Slovenia, Croazia, Germania, Belgio, Lussemburgo) MAI ci era caCamper Club Alto Adige - Südtirol -4- pitato di vivere un'esperienza simile o di percepire una tale ostilità. B) La nostra libertà di parcheggiare su suolo pubblico è stata negata con l'arroganza, la prepotenza e l'intimidazione. La proprietà privata (il nostro camper) è stata ripetutamente violata. Per non parlare della paura generatasi da questo 'assalto' improvviso. C) Ci sorge poi un dubbio: è possibile che un camper che sosta crei così avversione fra i pochi abitanti di Riobianco? O, il saluto beffardo degli astanti al bar non implichi anche il fatto che la nostra targa non era altoatesina o di altra natura gradita? Perché in questo caso siamo tornati allora a cinquant'anni fa, e le parole del presidente della provincia che abbiamo letto in un opuscolo a Vipiteno ... "La vera particolarità dell'Alto Adige, la convivenza pacifica di tre gruppi linguistici" ...forse, a Riobianco, vanno accertate. Ci è sembrato opportuno portarvi a conoscenza di questa non certo gradevole esperienza, il cui sentore d'inciviltà contrasta con il lindore delle case, i giardini ben tenuti e il paesaggio naturale; vi ringraziamo quindi dell'attenzione e vi porgiamo i nostri più cordiali saluti. Dr.Pietro Arienti - dr.ssa Maria Cristina Tacca. “Camperismo” n. 59 Consigli di comportamento Attacco all ’ a utocaravan: cosa fare. L’Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti, saltuariamente riceve messaggi nei quali si dice che, mentre l’equipaggio è in sosta dentro l’autocaravan, di giorno e/o di notte, diventa oggetto di un attacco da parte di teppisti. Per quanto sopra, il primo consiglio è di ricordarsi che quando si giunge in un parcheggio è essenziale: · parcheggiare l’autocaravan in posizione di partenza, inserendo il freno a mano; · rilevare sul navigatore, trascrivendoli su un foglio, i dati relativi alla località e alle coordinate GPS. Ora, quando si è parcheggiati e si ha sentore di un attacco da parte di teppisti: 1. MAI uscire dall’autocaravan per mettersi a discutere e/o a intimare che si allontanino perché abbiamo verificato che non è utile, anzi è una micidiale pericolosa perdita di tempo; 2. il guidatore si deve posizionare sul sedile di guida, cominciando a fotografarli e riprenderli se ha una cinepresa. In particolare, fotografare e/o riprendere le targhe delle loro moto e/o autovetture; 3. un membro dell’equipaggio provveda a chiamare il 112 informandoli di dove sono e di cosa accade. 4. un membro dell’equipaggio provveda a sistemare l’interno dell’autocaravan per poter effettuare una rapida partenza; 5. il guidatore, nel caso l’attacco non si interrompa, deve mettere in moto, accendere le 4 frecce e partire lentamente, dirigendosi alla Stazione dei Carabinieri più vicina dove parcheggiare in sicurezza. Appena aprono gli uffici, entrare nella Stazione dei Carabinieri e presentare denuncia, trasferendo nel loro computer le immagini scattate, utili a identificare gli aggressori. Segnalare per email, una volta tornati a casa, il fatto sia al Sindaco del Comune dove è avvenuto l’attacco (informazione a lui indispensabile ad attivare le forze della Polizia Municipale che provvederanno sia a prestare attenzione sia a informare-formare i cittadini affinché vigilino a loro volta) sia all’Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti che informerà gli altri equipaggi della criticità rilevata in quel territorio. A tutti il compito di informare i camperisti che incontriamo nel viaggiare di quanto sopra affinché, in caso di attacco, detti consigli gli servano per uscirne illesi, contribuendo in modo fattivo a far identificare e punire gli aggressori. Via Mayr Nusser 70 - Bolzano - tel. 0471982580 Nel ricordare a tutti i soci che da ZAMPINI è possibile avere bombole di gas ed altro materiale inerente a prezzo scontato, scontato si rammenta anche che è necessario presentare la tessera in corso di validità per ottenere lo sconto come è previsto dalla convenzione col nostro Club. Camper Club Alto Adige - Südtirol -5- “Camperismo” n. 59 Danneggiamento del camper causato dalle autorità greche durante una perquisizione Esperienze.. Terminate le vacanze ci rechiamo al porto di Igoumenitsa per imbarcarci e rientrare in Italia il giorno venerdì 19 luglio alle ore 22, con due ore di anticipo rispetto alla partenza del traghetto (che sarebbe salpato alle ore 23,59), come richiesto dalla compagnia di navigazione Minoans. Con me viaggia la mia compagna Piera Maino e al seguito ci sono altri quattro equipaggi per un totale di 18 persone (di cui dieci adulti e otto bambini). Al controllo doganale i quattro camper che viaggiano con me passano senza problemi, io invece vengo fermato dalle autorità portuali che inizialmente mi chiedono se sto rientrando dalle vacanze e dove sono stato, poi mi comunicano che intendono effettuare un controllo, da loro definito di routine. Posteggio il mezzo dove mi viene indicato e scendo con la mia compagna portando con me solo i portafogli e i telefoni cellulari. Ci fanno sedere su di un marciapiede e ci viene detto di attendere mentre un agente sale sul camper con un cane antidroga che, come era prevedibile e per noi ovvio, non fiuta assolutamente nulla. Ci comunicano che il controllo non è terminato e mi chiedono di aprire i gavoni laterali chiusi a chiave, a questo punto chiedo di poter assistere alla perquisizione ma in malo modo e alzando la voce l’agente mi allontana “ringhiando” che è lui che effettua il controllo e non io. Non ci è possibile vedere quasi nulla di quanto avviene all’interno del camper poiché le Igoumenitsa Atene Camper Club Alto Adige - Südtirol -6- Sul pavimento Sul soffitto tendine sono tirate, ma quando intravvedo che hanno difficoltà ad aprire la specchiera del bagno mi avvicino nuovamente per aiutarli ed essere collaborativo, ma vengo nuovamente allontanato e le maniere dell’agente si rivelano sempre più aggressive. Senza protestare torno a sedermi e attendo. Noto che il controllo si svolge quasi esclusivamente all’interno del camper, specialmente nella mansarda dove si trova il letto matrimoniale. I gavoni esterni che ho aperto vengono quasi completamente ignorati, danno solo una sbirciatina veloce, senza prendersi il disturbo di svuotarli e aprire le sacche riposte al loro interno (due sdraio, il tavolino, un gommone con relativo motore, le bombole del gas ecc…). Il tempo passa e comincio a chiedermi se riuscirò a salire sul traghetto. Alle ore 23.55 i due agenti scendono e mi consegnano le chiavi esortandomi bruscamente a recarmi al molo per imbarcarmi e quando chiedo loro un verbale che attesti l’avvenuta perquisizione, ignorano la mia richiesta, mi ripetono che devo andarmene altrimenti perdo il traghetto. Perplesso mi complimento col loro “good control” (ahimè conosco poco l’inglese, in Alto Adige si studia prevalentemente il tedesco) per tutta risposta il più anziano mi punta l’indice e con toni sempre più aggressivi mi dice “no good control, the next “Camperismo” n. 59 time i macke a very good control!” Ci precipitiamo al molo 12 e raggiungiamo il resto del gruppo, ci imbarchiamo ancora scossi per le maniere gratuitamente brutali usate dalle forze dell’ordine greche. Riusciamo ad imbarcarci ma per via dell’agitazione e dell’umiliazione subita non dormiamo. Sbarchiamo ad Ancona alle ore 17.30 circa ed è lì che notiamo i primi danni: all’interno della mansarda ci sono diversi fori visibili, siamo sconcertati e ci rivolgiamo alla guardia di finanza presente in dogana per capire come dobbiamo comportarci. Stupiti del lavoro dei colleghi ellenici, che definiscono “da macellai”, ci consigliano di sporgere denuncia a Bolzano poiché essendo sabato non avremmo trovato al comando le persone giuste per sporgere la querela nel migliore dei modi. Domenica a Bolzano controlliamo bene il camper e constatiamo nostro malgrado che i danni sono molto maggiori di quelli inizialmente visti. I fori, praticati con ogni probabilità alla ricerca di un improbabile doppio fondo) non sono circoscritti alla sola mansarda, bensì ne troviamo ovunque: sul soffitto del bagno e in quello di un armadio, sulle pareti laterali, sul pavimento dentro gli armadi, la mansarda poi ne è piena, solo lì ne hanno fatti una quindicina! Alcune parti del camper anziché essere smontate svitando le apposite viti, sono state divelte. Calcoliamo che il danno si possa quantificare tra i 6000 e i 7000 euro. La polizia di Bolzano mi ha sconsigliato di sporgere querela contro ignoti presso i loro uffici bensì mi ha indirizzato al consolato greco con sede a Milano raccomandandosi di andarci con un legale quindi oltre al danno dovrei sborsare ulteriori quattrini che cre- deteci non possiamo permetterci! L’acquisto del camper usato era un sogno e un gran investimento per le nostre tasche. Immagino sarà molto difficile, se non impossibile, riuscire ad ottenere il giusto risarcimento e non è per una questione prettamente economica che voglio intraprendere la via legale ma bensì perché ritengo che le modalità adottate dalle forze dell’ordine in questione abbiano ben poco a che vedere con il grado di civiltà minimo richiesto a uno stato facente parte dell’Unione Europea, ma ricordano piuttosto la Gestapo nazista. Chiediamo solo giustizia e visibilità perché ad altri non possa capitare ciò che è successo a noi ! Andrea Feltrinelli In mansarda Camperista devotissimo.. Camper Club Alto Adige - Südtirol -7- “Camperismo” n. 59 Nell’ultima riunione del Direttivo (1.08.2013) è stato letto il testo delle dimissioni presentate da Stefano Mich, non revocabili, per altri impegni nel frattempo assunti. Nel prendere atto di questo il Direttivo lo ringrazia per la collaborazione e la disponibilità dimostrate in questi anni. Comune di Sandrigo Confraternita del Bacalà Festa del Bacalà alla Vicentina dal 17 al 30 settembre 2013 nelle piazze di Sandrigo (VI), incentrata su uno dei più antichi e celebri piatti della gastronomia veneta: attentamente mantecato con latte e olio e servito accompagnato da polenta, il vanto gastronomico regionale viene celebrato con tanto di cerimonia di investitura dei nuovi cavalieri della confraternita nata per promuoverlo. La piazza principale con i banchi d’assaggio sarà collegata con una navetta all’area adibita alla sosta camper gratuita in Via Volta. Per i buongustai innumerevoli occasioni per gustare la prelibata pietanza grazie alla preparazione di ben 15.000 porzioni nel corso dell'evento. Con l'occasione sono previste visite guidate con pullmino alle ville e agli oratori di Sandrigo e dintorni a cura degli Amici della Cultura per conoscere il territorio circostante la cittadina. Info: Pro Loco, tel. 0444 658148, http://www.baccalaallavicentina.it E-mail [email protected]., [email protected]. Programma completo: http://www.baccalaallavicentina.it/jom/ images/ st ori es/conf rat ernit a2013/ festabaccala2013.pdf Camper Club Alto Adige - Südtirol -8- “Camperismo” n. 59 19 e 20 ottobre presso AREA SOSTA CAMPER di SMARANO, SMARANO località MERLONGA GPS: N 46°20’51.25 - E11°06’39.13 Capie nza dell’a rea circ a 5 0 camper La prenotazione va fatta versando gli importi relativi entro il 10 ottobre in sede o presso la MILANO Assicurazioni: verrà subito rilasciato il buono cena con i talloncini per la castagnata e per l’ingresso all’area di sosta. Chi intende partecipare alla sola castagnata (offerta dal Club) deve comunicarlo in sede ritirando il buono-castagnata (entro il 10 ottobre) ma resterà a suo carico la spesa per l’area di sosta sempre che vi sia ancora posto. Cena di sabato 19 - ore 19.30 OSTARIA DEL FILO’ (confinante con l’area) · È prevista una visita con degustazione di prodotti locali presso la macelleria di Smarano; · Ricca lotteria con estrazione nel primo pomeriggio di domenica durante la castagnata; · Passeggiate nei dintorni e giochi. · È prevista anche un’escursione in pullman ad un interessante sito naturale da fissare al momento della prenotazione alla castagnata quando saranno disponibili ulteriori particolari (massimo 50 posti - pagamento a parte). Posti a sedere massimo 130 · Menù adulti Piatto unico: · Orzotto al groppello e luganega, · Spezzatino di cervo, · Tortel di patate, · Insalata di cappuccio. Dessert: · Torta di pere, salsa di vaniglia ½ minerale + ¼ vino rosso Menù bambini · · · Cotoletta alla milanese Patatine Bibita Camper Club Alto Adige - Südtirol La sosta per il sabato 19 e la domenica 20 è offerta dal gestore del ristorante ai soli partecipanti alla cena. Prenotare per tempo: posti camper limitati Iniziativa curata da Giorgio Del Sante -9- “Camperismo” n. 59 Basta problemi di parcheggio col CAMPER! Da http://www.autocaravaning.org/ Il "Camper Club Olandese" NKC - Nederlandse Kampeerauto Club) è il primo club a introdurre un app per telefoni e tablet (Android e Apple), a livello europeo, con una vasta selezione di aree per il campeggio, il parcheggio e la sosta con mappe, fotografie e indicazioni GPS. Aree di 14.500, parcheggi e campeggi a portata di mano! Il club olandese (NKC) ha lanciato un'applicazione con informazioni su siti di 14.500 in 38 paesi, disponibili sul proprio cellulare o tablet. L'applicazione funziona perfettamente offline (senza bisogno di essere connesso) in modo da non dover sostenere la spesa dei dati all'estero. L'applicazione è compatibile con smartphone e tablet che hanno un sistema operativo iOS o Android. L'applicazione contiene informazioni dettagliate sulle aree, parcheggio e campeggio, anche elencate sul sito web www.campercontact.com Inoltre, gli utenti dell'applicazione possono contribuire attivamente per aggiungere nuovi siti RV, foto e commenti di applicazione. I campeggiatori possono anche utilizzare l'applicazione per i loro telefoni per pianificare i loro percorsi. Versione di prova gratuita Nonostante la crisi economica, il numero di persone con camper in Europa continua a crescere a ritmo sosteCamper Club Alto Adige - Südtirol nuto. Il NKC risponde a questo con una gamma di prodotti e servizi per i proprietari di camper in continua espansione. La versione completa dell'applicazione è già disponibile su Google Play e l'App Store di Apple (vedi i link alla fine) per 5,49 €. In alternativa, prima di acquistare la versione completa, si può anche provare una versione gratuita con funzionalità limitate e una piccola selezione dei siti 14.500. L'applicazione è disponibile in inglese, tedesco, francese, spagnolo, italiano e olandese. NKC e campercontact.com Con 30.000 membri, il club olandese NKC è la più grande organizzazione in Europa, pubblica Kampeerauto (camping in olandese), commercializza i propri marchi di assicurazione, organizza escursioni ed eventi, ed è dedicata a promuovere il godimento della casa mobile nei Paesi Bassi. Il NKC fornisce anche informazioni riguardo campeggi in Europa attraverso il suo sito web: www.campercontact.com, su questo sito troverete informazioni dettagliate su circa 14.500 siti e aree per camper in 38 Paesi europei. Questo sito è stato creato da e per i campeggiatori, offre agli utenti la possibilità di caricare foto, pubblicare commenti e fare classificazioni dei siti. - 10 - Versione Android: Google.play.store Versione IOS, Apple: Itunes.apple.com “Camperismo” n. 59 Questo articolo è pubblicato nel Notiziario del Campeggio Club Varese. Poiché l’esperienza qui raccontata potrebbe risultare utile a quei turisti itineranti che si trovassero sullo stesso percorso, abbiamo deciso di mandarlo subito ai Soci del CCV e a tutte le Associazioni. Quest’anno abbiamo fatto un giro nella Germania meridionale. Ultima tappa Monaco di Baviera. Per tornare a Varese abbiamo deciso di passare attraverso il valico del San Bernardino. Ci siamo affidati, come ormai abitudine di molti, al navigatore. Questo, purtroppo, ci ha impedito di studiare adeguatamente la carta stradale come si faceva una volta. Arrivati nei pressi di Lindau ci siamo resi conto di aver raggiunto il confine e pensavamo di entrare in Svizzera. Abbiamo visto un cartello diviso in due che portava a destra la sigla CH con la vignetta autostradale Svizzera, e a sinistra la sigla A con la vignetta autostradale austriaca. Non avendo ben chiara la situazione abbiamo ritenuto di trovare un bivio e noi avremmo preso, naturalmente, per la Svizzera (per la quale avevamo la vignetta). E’ vero che ci è venuto qualche dubbio ma, con la caravan al seguito, non potevamo fare granché. Abbiamo solo pensato di trovare, eventualmente, una situazione simile a quella che si trova dalle parti di Basilea, provenendo da Nord, dove i doganieri svizzeri indirizzano verso l’autostrada i veicoli con vignetta, e in una apposita corsia quelli che ne sono sprovvisti dove un addetto vende i tagliandi. Si è trattato di pochi attimi e ci siamo trovata davanti una bella paletta rossa con un poliziotto che ci faceva accostare a sinistra dove era predisposta una lunga serie di colonnine bianche e rosse a formare una apposita corsia. Reduci dalla Germania dove abbiamo sentito parlare solo tedesco, il tipo con la paletta, sfoggiando uno smagliante sorriso, ci ha detto, in discreto italiano: niente vignetta, pagare 120 euro di multa. Ho cercato di spiegare in italiano e in inglese il problema che avevo incontrato, cercando di capire come potevo risolverlo, con l’unico risultato di sentirmi ripetere lo stesso ritornello con l’aggiunta: qui Austria, non Svizzera. Ho dovuto consegnare la carta di circolazione e andare a pagare i 120 euro presso un furgone attrezzatissimo dove un altrettanto sorridente poliziotto mi ha detto che potevo pagare anche con carta di credito. Nel frattempo, in questa “attrezzata” corsia si erano fermati altri veicoli. Proprio davanti a noi c’era un furgoncino con targa tedesca. Penso che se le indicazioni fossero state chiare almeno lui le avrebbe capite meglio di noi. Cosa era successo. Sulla estremità orientale del Lago di Costanza si affaccia un pezzetto di Austria. Per passare dalla rete autostradale tedesca a quella svizzera si deve percorrere un tratto di autostrada austriaca, dove è obbligatoria la vignetta, e poi un brevissimo tratto di strada normale fino a varcare la frontiera. In uscita abbiamo trovato l’edificio doganale austriaco completamente chiuso e, subito dopo, quello svizzero con un addetto che, forse avendo visto la “sua” vignetta, ci ha fatto cenno di proseguire. Abbiamo cercato anche di verificare se, compiendo il percorso verso nord, ci saremmo trovati nella stessa situazione ma non siamo riusciti a capire come si farebbe, in quel caso, a procurarsi la vignetta. Tornati a casa abbiamo deciso di preparare questo articolo, cui dare la massima diffusione, in modo da rendere chiaro a tutti il rischio di dover “pagare 120 euro di multa”. Considerazione Mi sento autorizzato, per 120 euro, a fare qualche considerazione. - L’organizzazione trovata subito dopo essere entrato in Austria mi ha fatto ritenere che si tratti di una operazione sistematica ben pianificata. Troppe le auto che, nel breve tempo che siamo rimasti fermi, si sono trovate intrappolate in mezzo ai paletti bianchi e rossi. Io sono certo distratto e non conosco il tedesco, ma mi viene da pensare che forse l’equivoco, se non è voluto, non è del tutto sgradito. - Mi sono ricordato di aver letto, molto tempo fa, su una rivista per turisti itineranti, lo sfogo di un campeggiatore cui era capitato un caso simile. Forse addirittura nello stesso posto. Lui si lamentava di aver trovato doganieri molto scortesi che gli volevano sequestrare la videocamera e gli erano praticamente saltati sul cofano dell’auto. Io, per fortuna, ho trovato persone molto gentili e persino simpatiche, per quanto possa essere simpatico uno che ti contesta una contravvenzione. Mi è addirittura tornata in mente quella scenetta del grande comico genovese Gilberto Govi quando raccontava, con la sua ineguagliabile mimica, che una “guardia di città” gli aveva contestato “dieci e dieci di multa”. Gilberto rispose con una battuta e la guardia “cominciò a ridere, a ridere, a ridere ...e quando finì di ridere ...le dieci e dieci le volle lo stesso”. E’ possibile evitare il problema semplicemente comprando la vignetta un attimo prima di entrare in Austria, oppure uscire dall’autostrada prima di Lindau e seguire la viabilità ordinaria fi no a superare Bregenz e rientrare in autostrada solo dopo essere entrati in territorio svizzero. Spero, con queste poche righe, ma soprattutto con il disegno schematico, di aver illustrato bene cosa mi è successo ed evitare che altri caschino in questo equivoco. Forse qualcuno riderà e mi considererà soltanto un ingenuo o uno sprovveduto. In effetti ci sono cascato come una pera matura. Ma se qualcuno potrà evitare di versare 120 Euro all’erario austriaco, forse questo articoletto avrà raggiunto il suo scopo. Duilio Curradi Direttore responsabile del Notiziario del Campeggio Club Varese Una curiosità letta sul notiziario del Camper Club dei Castelli di Vignola COME SAPERE SE UNA BANCONOTA E’ BUONA !! La prova del nove. Come si fa a capire se una banconota è buona? Esiste un procedimento matematico che ha nel numero 9 il suo centro e la sua ratio. Prendete una banconota qualsiasi, per esempio una da 10 euro. All’inizio del numero di serie c’è una lettera che indica il paese dove è stata prodotta. Per l’Italia è la S. in questo caso, la banconota è segnata S 05126215327. Allora, sostituite alla S il valore numerico 29 (è una costante, per ogni Paese si associa un numero fisso). Adesso, dagli altri numeri di serie togliete l’ultimo, il 7. Bene, dividete il num er o c he av et e (290512621532) per 9. Prendete il resto (0,2) e sottraetelo ancora al 9. Risultato? 7, l’ultimo numero della serie che avevamo escluso. La banconota è buona. Semplice no? Lettere e numeri. Anche se il Camper Club Alto Adige - Südtirol procedimento del 9 sembra complicato, è proprio in queste combinazioni che si possono trovare le chicche. Innanzitutto se la lettera iniziale non è la S, si capisce che quella banconota non è prodotta in Italia (U è la Francia, V Spagna, X Germania, T Irlanda e così via). Ma c’è di più. Prendete il diritto di una banconota. Tutte hanno le stelle dei Paesi che aderiscono alla moneta unica. In una di quelle stelle ci sono delle lettere e dei numeri. Piccolissimi. La prima lettera indica la stamperia. J è l’officina della Banca d’Italia, L la Banque de France. Bene, potreste trovare biglietti di banca con il numero di serie che indica un Paese, ma stampati in un altro (la Francia per esempio usa, oltre all’officina della Banque de France, una stamperia privata). - 11 - “Camperismo” n. 59 storia, religione e relax al mare di Pietro Gallani Sette gli equipaggi, sette come i “Magnifici 7” ma anche sette come gli intraprendenti “7 nani”. Diciassette invece i giorni, dal 27.6 al 13.7 trascorsi in compagnia; più di 2500 i km percorsi visitando importanti siti della Croazia e della Bosnia-Erzegovina. Questa l'avventura dei “magnifici 7 nani” del Camper club Alto Adige/Sudtirol che in ordine prettamente alfabetico sono: Frizzera Franco (il Maestro), Gallani Maria Rosa e Pietro, Gavatta Bea e Sandro, Sassani Grazia ed Eugenio, Sigillò Graziella e Angelo, Sivieri Loredana Fiorenzo e il piccolo (per età ma si è comportato da grande) Brian (la mascotte della compagnia), Strim Laura e Gianni. Si può dire proprio avventura perché, a parte qualche coppia, gli equipaggi fra loro non si conoscevano per niente e la presentazione è avvenuta solo la sera del 27 giugno nel parcheggio della Foiba di Basovizza, dove era stato fissato il punto d’incontro. Conoscenza reciproca e visita alla “Foiba di Basovizza”, dichiarata monumento nazionale nel 1992, simbolo di tutte le atrocità commesse sul finire della seconda guerra mondiale e negli anni successivi dalle milizie e dai fiancheggiatori del regime comunista jugoslavo. Dopo una nottata tranquilla, ottimo e senza problemi il viaggio di trasferimento a Nin (Zara) fatto sia lungo la costa che all'interno della Croazia. Arrivo e sistemazione all’ottimo campeggio Zaton e successiva visita, chi in bicicletta e chi a piedi, di Nin a solo 3 Km, caratteristico borgo marinaro che ha mantenuto il suo aspetto medioevale. Sabato 29 abbiamo dedicato la mattinata a oziare e nel tardo pomeriggio con il bus ci siamo trasferiti a Zara, capitale storica della Dalmazia. Abbiamo ingaggiato una guida per visitare i siti più importanti tra cui la cattedrale di Santa Anastasia, la chiesa di San Donato con i suoi reperti archeologici, il faro, la porta con il Leone di San Marco e dulcis in fundo abbiamo goduto della musica dell'organo marino. Strumento che grazie al moto ondoso dell'acqua marina riproduce suoni continuamente diversi e per finire abbiamo ammirato il famoso tramonto di Zara tanto decantato (a ragione) da numerosi scrittori. L’avventura si è conclusa con le “traversie del bus”. Chi è riuscito fortunosamente a prendere al volo quello giusto, chi si è trovato alla fermata sbagliata ma con il bus giusto “del campeggio” e chi, dopo aver preso il bus giusto è sceso alla fermata sbagliata. Per fortuna è passato un taxi..... che ci ha dato un passaggio … gratuitamente. Anche al momento di pagare il campeggio abbiamo ottenuto un super trattamento di favore, grazie alla tessera di Confedercampeggio. Domenica 30, dopo una sosta con pranzo e visita al villaggio etnico di Pakovo Selo abbiamo raggiunto Trogir (Spalato) dove ci siamo sistemati al campeggio Rozac e subito dopo eravamo già in spiaggia per un salubre, fresco e meraviglioso bagno. La sera inaspettato e gradito aperitivo (grappa!) e abbondante cena offerta dalla direzione del campeggio. Lunedì 1 luglio visita di Trogir, cittadina molto attraente e particolare. Un bel porto con splendidi yacht, un bel castello, edifici storici ben conservati, un bel mercato e tanti vicoletti e stradine con molti negozietti caratteristici che invogliano all'acquisto. Peccato che la stretta viuzza che la collega al campeggio sia percorsa in modo forsennato da spericolati motociclisti. Nel pomeriggio ci siamo diretti a Spalato (Split) usufruendo del traghetto di linea. Il centro storico oltre ad essere ben tenuto è anche vivo. Gente da tutte le parti ad ammirare la cittadina racchiusa da antiche mura dove esistono tutt'oggi le quattro porte d'entrata (Aurea, Argentea, Ferrea e Bronzea). All'interno alcuni siti sono patrimo- Camper Club Alto Adige - Südtirol nio dell'UNESCO come il palazzo Diocleziano che rievoca antichi fasti, palazzi con architettura di diversi periodi. Anche qui stradine, piazzette, vicoletti e una miriade di negozi colpiscono il turista distraendolo dal vero motivo della visita. Martedì 2 luglio viaggio bellissimo con una panoramica unica sulla costa, sulle insenature e su un indescrivibile profondo azzurro dell'acqua marina e arrivo al camp Zakoni a Brijesta (ca 20 Km da Ston) dove il proprietario (un tipo sveglio e dinamico) ci accoglie calorosamente. Scendendo lungo a strada che porta al mare e al campeggio sembrava di raggiungere un posto favoloso ma... oltre alla gentilezza del proprietario abbiamo avuto subito modo di conoscere quella delle zanzare. Altra sorpresa era nei … vicini … molto silenziosi! Di là da un muretto alto circa un metro e mezzo … dormivano il ... sonno eterno. La baia è bellissima, fuori dal mondo, adatta a chi cerca passeggiate nella natura, silenzio e tranquillità purtroppo gli allevamenti di cozze e ostriche non invitano ai bagni. Tra una considerazione e l'altra arriva sera e ci consoliamo con una strepitosa mangiata di cozze appena pescate offerteci dal simpatico gestore e accompagnate da vino locale. Mercoledì 3 luglio optiamo per anticipare l’arrivo a Dubrovnik. Il viaggio è breve ma allettato dalla visita della meravigliosa costa e dalla cittadina fortificata di Ston la cui ricchezza deriva soprattutto dall'estrazione del sale. E' una cittadina che ha mantenuto intatte le sue origini medioevali e le sue storiche mura molto ben tenute, sono le più lunghe d'Europa, raggiungono i cinque chilometri e mezzo. Ripreso il viaggio, con qualche tappa fotografica per immortalare il panorama arriviamo allo scadente kamp Kupari (6 km dopo Dubrovnik), residuo del sistema statale jugoslavo, infatti, è uno dei pochi campeggi croati rimasto a gestione statale. Comunque ci adeguiamo, (bel dire se non ci sono alternative...) e riusciamo a prenderci alcune ore di relax durante le quali alcune signore si sono rifatte la... testa. Con il bus abbiamo raggiunto Dubrovnik, la Ragusa della Dalmazia, racchiusa da imponenti muraglioni e tassativamente pedonale. La cittadella storica è divisa a metà dalla strada principale lo Stradun, dove si affacciano i palazzi più significativi. Lunga camminata sulle mura poi discesa nel centro storico che, come tutti i centri storici, presenta un dedalo di viuzze, piazzette, vicoli, scale, chiese e un infinito numero di negozietti caratteristici. Giovedì 4 torniamo verso nord per una trentina di chilometri e ci fermiamo al camp Banici, piccolo e semplice ma dalla calorica e calorosa accoglienza a base di affettati. La spiaggia poco distante ci invita a programmare un paio di giorni di mare: spiaggia, sole e bagni... ah dimenticavo … e chiacchiere. Abbiamo pure la possibilità di assistere a un fuori programma dall’esito fortunatamente benevolo. L’improvviso alzarsi del vento ha fatto volar via il materassino gonfiabile a due bagnanti avventuratisi troppo al largo, mettendo in serio pericolo le loro vite. A soccorrerli una barca a vela che, per fortuna loro, sostava nella baia. - 12 - “Camperismo” n. 59 Venerdì 5 è il sessantottesimo compleanno di nonno Fiorenzo al quale abbiamo dedicato calorosi festeggiamenti e regali durante una simpatica cena comune durante la quale non è mancata neppure la torta con la candelina. Sabato 6, tutti ben riposati, ci allontaniamo dalla costa e dal mare verso Medijugorie con una sosta per rifornimento di viveri e acqua. Arriviamo al campeggio Zemo all’ora di pranzo e quando si era tutti ben rifocillati, a qualcuno viene la splendida idea per digerire in fretta, di raggiungere in bicicletta l'inizio dell'irto sentiero che porta alla collina delle apparizioni. Dopo la pedalata anche la scarpinata. Ma è stato bello. Raggiunto il culmine della collina con la statua della Madonna, ritengo che tutti abbiamo avuto un momento di raccoglimento. Tornati in paese, abbiamo visitato la cattedrale e i dintorni mentre i più audaci, Sandro, Bea, Angelo e Graziella si sono stoicamente diretti alla grande Croce sul monte Krizevac. Altri hanno assistito alla messa … in croato. La sera tutti insieme al ristorante. Per la domenica grazie alla collaborazione del solerte gestore del camping abbiamo organizzato un tour con un pulmino, che ci ha portati a visitare le cascate di Kravica (forse le più affascinanti), quindi il parco naturale di Hutovo-Blato con bellissima gita in barca lungo i canali godendoci flora e fauna come di rado accade e poi al ristorante locale dove abbiamo rallegrato il nostro palato. Il tour è proseguito a Pocitelj, meravigliosa cittadina ottomana dove, inerpicandoci lungo una ciottolosa e irta stradina, sotto un sole cocente siamo andati a visitare il castello con la torre dell'orologio e la sinagoga. Per entrare ci si deve togliere le scarpe e all'uscita Gianni non trovava più le sue... chissà perché non si è agitato, ha subito chiesto al Maestro … dove fosse Pietro...! Recuperate le scarpe, tutti al pulmino e via in direzione Blagaj, con la Tekija ovvero la casa dei dervisci sospesa tra acqua e roccia, luogo di raccoglimento, meditazione e preghiera. Abbiamo infine raggiunto Mostar nella valle del fiume Neretva, cittadina medioevale dove il centro storico è patrimonio UNESCO. Solite stradine piene di negozietti che espongono merci coloratissime per attirare il turista. Mostar è celebre per il suo Ponte Vecchio (Stari Most) distrutto durante la guerra balcanica nel 1993 dal fuoco dei croati e recentemente ricostruito. L'8 luglio, di primo mattino, partenza per Sarajevo. Percorsi pochi chilometri una fumata nera annunciava che Gianni “el ga brusà il turbo de bruto”. Fortunatamente ci trovavamo nei pressi di un'ampia area di servizio per cui c’era posto per fermarsi e gli autisti si sono avvicinati al camper “ammalato” emettendo diagnosi... diverse. Altra buona sorte, nel bar del distributore c'era una persona che parlava un po' di tedesco e si è subito attivata telefonando a un suo amico meccanico. Questi giunto in breve tempo (a noi sembrava non arrivasse mai) dopo aver diagnosticato il “male” ha proposto di ricoverare il camper presso la sua officina. Poi, visto che eravamo compagni di viaggio, ha invitato tutti presso la sua officina, dove c'era la possibilità di parcheggiare. E così abbiamo potuto dare tutti assistenza morale a Laura e Gianni. Il meccanico si è immediatamente messo in azione a smontare pezzi ancora bollenti assicurando che il giorno dopo, di prima mattina, il camper sarebbe stato pronto, senza nascondere però una vaga possibilità che già la sera stessa, forse, Gianni sarebbe potuto ripartire. Durante l’attesa c'è chi ha sfruttato la situazione. Maria Rosa si è fatta pubblicamente massaggiare i piedi da Bea mentre il Maestro sfruttando la manualità di Brian e le sue attrezzature tecniche ha usufruito di un profondo relax con sottofondo musica- Camper Club Alto Adige - Südtirol le. Visto che la situazione sembrava evolvere verso il meglio, Gianni convince il gruppo a proseguire il viaggio. Riluttanti si parte per raggiungere in serata, con qualche contrattempo provocato dal navigatore e risolto dalla gentilezza della gente locale, l’Autokamp Oaza di Ilidza/Sarajevo. Poco prima di andare a letto arriva anche la famiglia Strim... alla quale diamo un benvenuto liberatorio. I commenti positivi non si sprecano, soprattutto sulla celerità di una riparazione che in Italia avrebbe richiesto almeno tre giorni e un costo doppio. Finalmente di nuovo uniti. Dal campeggio un comodo tram raggiunge il centro di Sarajevo, dove incappiamo in un’ala di folla, ordinata e silenziosa, di cittadini di Srebrenica che attende il ritorno di centinaia di salme di vittime del massacro del 1995 esumate dalle fosse comuni e identificate grazie all’esame del dna. Sembra che qui la guerra continui. Infatti, il biglietto da visita di questa città (distruzione e edifici danneggiati da bombardamenti già li avevamo incontrati durante il viaggio) sono anche le case, i palazzi storici e i monumenti con ancora i segni lasciati dalle raffiche di mitra o dai grossi proiettili. Lasciano un segno di tristezza anche le molte “rose di Sarajevo” che indicano i punti dove sono cadute le granate sparate sulla città durante l'assedio. I buchi sono stati riempiti, ma colorandoli di rosso, per non dimenticare. Per organizzare meglio la visita abbiamo contattato una guida turistica, un giovane molto in gamba che ci ha fatto vedere la città spiegandoci tutti i dettagli storici e architettonici, facendoci capire le differenze e conoscere gli stili di vita locali. Mercoledì 10 luglio partenza per Jaice con breve tappa a Travnik, importante cittadina medioevale, dove abbiamo visitato il castello quattrocentesco per arrivare al Camping Plivsko Jezero sui laghi della Pliva (Veliko e Malo Plivsko jezero - grande e piccolo lago). Pomeriggio dedicato a visitare i vari laghetti, cascatelle e i numerosi mulini ad acqua, girando per il parco godendoci un po' di frescura all'ombra delle piante e fra lo scroscio dell'acqua dei tanti ruscelli che scorrono attorno. Il giorno 11 via, in direzione di Martin Brod, piccolo e caratteristico paesino di montagna a pochi metri dal confine con la Croazia ma senza possibilità di valico. Arriviamo a destinazione poco prima di mezzogiorno viaggiando lungo strade di montagna che a tratti ci lasciavano anche perplessi per l’assoluta solitudine e l’inadeguata manutenzione. Ci sistemiamo in un'area weekend realizzata con il contributo della Cooperazione Italiana e subito arriva la guardia forestale per l'incasso del... parcheggio (2 €) ... Ok niente discussioni, se vogliamo, possiamo anche pernottare. Dopo pranzo consulto per valutare cosa fare in quanto prevedevamo di rimanerci fino al giorno successivo ma lì, oltre alle cascate null'altro c'era da vedere. Optiamo per andare a vedere subito le cascate e poi proseguire per Plivtice. Raggiunto l’ingresso del parco con il percorso verso le belle cascate, ..., sorpresa ...la guardia forestale (sempre la stessa) ci aspettava per farci pagare l'ingresso (3 €)... Comunque con pochi euro abbiamo goduto di un ulteriore spettacolare dono della natura. Al termine, al ritorno al camper, la guardia forestale era ...sparita e i visitatori successivi entravano … gratis. Poteva almeno salutarci...! Partiamo per Plivtice e dopo un bel viaggio lungo il fiume Una, ci sistemiamo al Kamp-Turist, dove notiamo un certo disordine organizzativo. Sembrava che ognuno si sistemasse, tende o camper che fossero, a casaccio, dove voleva e il campeggio era pieno di giovani che cantavano, suonavano, si divertivano in vario modo. - 13 - “Camperismo” n. 59 Noi, tutti di età più propensa alla calma, già ci preoccupavamo di dover passare una notte insonne. Comunque, archiviati i cattivi pensieri, siamo andati al ristorante a dar soddisfazione al palato (e alla panza). Al rientro aleggiava un silenzio eccezionale. Gli unici a far caciara eravamo noi … che conversavamo. Venerdì 12 luglio lasciato il campeggio, salutiamo Sandro e Bea che rientrano e raggiungiamo il parcheggio del Plitvika Jezero per la visita al parco nazionale. Laghi medi e piccoli, cascate a non finire, stradine tra cascatelle, meravigliosi passaggi su passerelle, terrazze panoramiche a non finire hanno allietato la visita accompagnata anche da una temperatura che si è mantenuta fresca durante gli spostamenti a piedi. La giornata è finita in bellezza anche perche il Maestro e Pietro, che si sono beccati simpaticamente per tutto il viaggio, hanno deposto le “lingue”... Unico neo quando abbiamo fatto la fotografia di gruppo sotto la cascata principale, mancava sempre una signora. Dopo numerose foto incomplete quando stavamo per rinunciare l’abbiamo vista appa- Raduno pensato per i bambini, che non si sono visti ma gli adulti che vi hanno preso parte l’hanno considerato molto interessante. Lasciato il mezzo al passo, abbiamo raggiunto con una piacevole e facile passeggiata i resti del forte Sommo Alto (Zwischenwerk Sommo) il cui compito originario era di collegamento tra il forte Sebastiano (Cherle) e il Dosso delle Somme (Werk Serrada) oltre naturalmente al controllo del territorio. Il forte, nonostante le distruzioni operate dall’artiglieria italiana e dall’attività dei recuperanti, offre ancora uno spettacolo imponente di forza. Tralasciate le visite didattiche abbiamo preferito delle attività più escursionistiche, privilegiando comunque percorsi non troppo ostici. L’età e gli acciacchi dei partecipanti lo pretendevano. Bella l’escursione al Monte Maggio, sempre partendo dal passo, attraverso boschi che mitigavano l’arsura della giornata calda e afosa. Spettacolare il panorama a 360 gradi, dall’alto dei 1850 metri della Costa Camper Club Alto Adige - Südtirol rire … tutta sorridente. Conclusa la fantastica visita partenza verso Karlovach, termine del viaggio e ci sistemiamo al Camp-Slapic, bellissimo campeggio dove per l’ultima volta facciamo tavolata comune. Sabato 13 trasferimento nella zona sportiva a pochi minuti a piedi dal centro. Breve visita alla città della birra dove ci imbattiamo nel Festival folcloristico, avendo così la piacevole occasione di vedere varie compagnie di ballerini (spagnoli, irlandesi, canadesi, olandesi) che danno spettacolo per le strade della città. Dopo pranzo il gruppo si è sciolto e ognuno ha preso la sua strada per il ritorno o per allungare le ferie. Un viaggio durato 17 giorni passati troppo velocemente. Tredici adulti e un bambino meraviglioso che in silenzio ci ha sempre sopportato, si sono salutati con l’augurio di un arrivederci magari per un altro viaggio. Il bilancio è assolutamente positivo, tutto è andato nel migliore dei modi, grazie anche alla responsabilità di ognuno. Infatti, costruire un gruppo di sconosciuti e affrontare un viaggio itinerante non è cosa semplice e nonostante la poca conoscenza reciproca, abbiamo accettato vizi e virtù altrui senza critiche al veleno ma con lo spirito di capirci e integrarci. Ognuno ha fatto questo sforzo, ci siamo aiutati e consigliati nei momenti critici ottenendo un risultato eccezionale, un viaggio entusiasmante, il reciproco rispetto e la messa in cantiere di una nuova amicizia. Si ringraziano · ZATON HOLIDAY RESORT di Nin (Zara) · CAMPING ROZAC di Trogir (Spalato) · CAMP VRELA & ZAKONO di Briijesta (Dubrovnik) · AUTO CAMP BANICI di Banići (Dubrovnik) per il particolare trattamento e l’ospitalità. Inoltre, per il sostegno e la collaborazione nell’organizzazione del viaggio, il nostro grazie va a · JERKO SLADOLJEV direttore di Top Camping Croatia ea · GIANNI PICCILLI presidente di Confedercampeggio. d’Agra che si raggiunge risalendo l’omonima pista da sci partendo dalla stazione a valle nei pressi della malga Piovernetta. La sosta sulla piana ventilata, in una giornata torrida, è quanto di più gradevole si potesse desiderare. Il pianoro offre anche la possibilità di percorrere a lungo i resti delle fortificazioni e delle trincee della Grande Guerra. Se la salita è da considerarsi impegnativa la discesa lungo la carrareccia che porta al rifugio Valbona è di tutto riposo. Nel ritorno al passo sosta e visita alla Base Tuono, dove un solerte accompagnatore illustra con dovizia di particolari l’ex base missilistica, la più alta in quota delle dodici che l’Aeronautica Militare realizzo nei primi anni ’60 per contrastare eventuali attacchi aerei dei paesi del Patto di Varsavia. Che dire? Prova superata in extremis, nonostante la concorrenza del Passo Lavazè e quella ufficiosa del Palio di Feltre. - 14 - Franco “Camperismo” n. 59 Arriviamo alla frontiera del Belize. I doganieri sono appisolati sui banconi, scusandoci, li salutiamo mostrando i nostri passaporti, nessun cenno di risposta e con malavoglia li timbrano. Con un inglese trentinizzato chiediamo informazioni per l’importazione temporanea della nostra macchina. Con un cenno della mano misto ad uno stiracchiamento e con sbadiglio incorporato, un doganiere, ci indica l’ufficio a fianco. Qui l’ambiente è parzialmente oscurato e l’impiegato è dormiente. Fino ad ora eravamo abituati a persone gentili, disponibili con cui era facile avere un rapporto amichevole, purtroppo il primo impatto con il Belize è stato scioccante. I suoi abitanti amano rilassarsi e dondolarsi sull’amaca che è considerato lo sport nazionale. Nonostante il contributo economico dato dall’agricoltura, dalla pesca e dal turismo buona parte della gente vive in condizioni di estrema povertà. Però il sabato e la domenica i bar e i karaoke assumono un’aria festaiola, la birra viene consumata a fiumi, la musica caraibica è ascoltata ovunque a tutto volume. Ci siamo fatti una cultura su marimba, calipso, soca e, naturalmente, reggae. Qui vive una grossa comunità mennonita con le loro rigide convinzioni religiose, si sposano solo tra di loro e parlano un dialetto tedesco. Sono agevolati dal governo centrale sulle tasse ed i maschi non hanno l’obbligo del servizio militare. Tra loro ci sono due scuole di pensiero: progressisti e tradizionalisti ed è facile incontrare mennoniti in calesse a fianco di altri con fuoristrada ultimo modello. Stiamo gustando la loro cucina, fatta di pochi piatti semplici ma gustosi come il Kilge und auchwurst. Gli arredi del ristorante sono spartani, l’unico abbellimento sono quattro significative foto in bianco e nero che col tempo hanno virato a un color seppia. Raffigurano carri trainati da buoi stracolmi di masserizie, risalenti all’epoca della loro migrazione dal Canada. Le giovani cameriere sono castigate da ampi abiti che scendono fino alle caviglie, hanno maniche lunghe con polsini e scolature abbottonate. La carnagione è lattea e sono prive di trucco. Non sorridono mai, non ti guardano mai in faccia, non ti salutano e non dicono grazie nemmeno quando te ne vai dopo aver pagato il conto. L’atmosfera è un mortorio, uomini da un lato della tavola, donne dall’altro, non si parlano, masticano ed ingoiano senza nessuna espressione, si sente il tintinnio delle posate ed il rumore delle pale del ventilatore che gira sopra di noi. Siamo influenzati da questo silenzio tombale e nel limite del possibile parliamo sottovoce. Naturalmente gli alcolici sono vietati, ma il gestore, anche lui mennonita, sfoggia una traditrice pancia da birra, gote e naso da avvinazzato. A fianco del nostro tavolo una famiglia numerosa, i bambini sembrano “normali”, ma obbligati a stare seduti si scalciano di nascosto sotto la tavola, ci lanciano occhiate furtive e curiose. Hanno Camper Club Alto Adige - Südtirol - 15 - circa la stessa età di nostro nipote Samuel, avrei voluto vederlo in questa situazione, quanto tempo ci avrebbe messo nel coinvolgerli ad una disubbidienza civile e nel trasformare questa tetra sala da pranzo in una gioiosa sala giochi. Entriamo in un loro supermercato, una tristezza unica, semibuio, un grigiore opprimente, scaffali mezzi vuoti, espongono solo prodotti considerati per loro essenziali. Il reparto della frutta e verdura assieme alle marmellate fatte in casa è ben assortito e ne approfittiamo per fare un po’ di scorta. Gli avventori che si aggirano silenziosamente tra i corridoi sembrano fatti e vestiti con un unico stampo, gli uomini in tuta da lavoro e pedule, le donne con abiti lunghi dai colori smorti stile anni ‘50, cuffietta in testa e calzini scuri. “Camperismo” n. 59 Incuriositi seguiamo una giovane ragazza intenta a fare la spesa, occhi azzurri, ampio vestito a falde larghe ed in testa la solita cuffietta con elastico, da neonato, nasconde le sue trecce bionde annodate sulla nuca. Ha un vistoso succhiotto sul collo che si nota anche da lontano: stona in questo contesto angelico (mi auguro per lei che l’autore sia un focoso messicano puro sangue, scuro di pelle con l’alito che sa di aglio e peperoncino). Con il suo computer portatile, appoggiato sul carrello, registra il prezzo di ogni singola cosa acquistata e sicuramente tornerà a casa non in calesse ma in fuoristrada. In futuro i tradizionalisti avranno sempre più vita dura con la nuova generazione ammagliata dalla “febbre del sabato” sera e dai rombanti e moderni veicoli. Belize City è una mescolanza tra passato indigeno e coloniale. Un bellissimo murales racconta la storia partendo dalle catene spezzate degli schiavi fino ai tempi nostri mentre poco più in là, nel parco, troneggia la statua di Cristoforo Colombo. A poca distanza dalle sue spiagge accattivanti troviamo la barriera corallina, per estensione seconda solo a quella australiana, ma i prezzi sono decisamente americanizzati e quindi per noi proibitivi. L’influenza inglese ancora oggi si nota dappertutto, le case su palafitte sono in stile caraibico e sicuramente hanno visto tempi migliori, sono affrescate con vivaci colori ed il prato inglese è d’obbligo. Sul dollaro beliziano è raffigurata la Queen Elisabeth e, per nostra fortuna, già da tempo si sono adeguati agli altri stati con la guida a destra. La popolazione è un miscuglio di discendenti degli schiavi africani, spagnoli ed indigeni, si parla inglese, spagnolo, creolo e diverse lingue Maya. A Hopkins, da Tricia ed Elvis, ci concediamo alcuni giorni in riva al Mar dei Carabi. Qui vive ancora lo spirito di Bob Marlyn, la gente di colore è più sorridente e più disponibile al dialogo. L’atmosfera è allegra, stanno festeggiando l’anniversario della morte del loro mito. Dappertutto fino a notte tarda echeggia la sua musica, tutti si pavoneggiano imitandolo nella sua vistosa capigliatura, nel suo modo di vestirsi e di Camper Club Alto Adige - Südtirol - 16 - comportarsi. Di fronte a noi chilometri di sabbia bianchissima, alle nostre spalle una giungla verdeggiante. Le palme ondeggiano sospinte dalla brezza del mare, l’onnipresente amaca tesa da una pianta all’altra avvolge il corpo come una carezza, il mare è cristallino ed azzurro come in un depliant turistico. Saluti, Aldo. “Camperismo” n. 59
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