Camperismo 59 pag. sing. - Camper Club Alto Adige Südtirol

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Camperismo 59 pag. sing. - Camper Club Alto Adige Südtirol
www.camperclub-bz.com - [email protected]
Adesioni a fine anno 2012:
Adesioni al 28/08 nel 2013:
897
887
Sede: Lungo Adige 3 - 39100 BOLZANO - PONTE ADIGE
Spedito gratuitamente ai soci ed ai Club affini
Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale
Tiratura: 1.300 copie
70% - CNS - Bolzano
Prossime
iniziative
alla pagina
9
CPO BOLZANO
SETTEMBRE 2013
n. 59
Anno ultimo versamento
registrato
Tessera numero
Si dirà che la stiamo prendendo molto larga, che alle prossime
elezioni per il Consiglio Direttivo mancano ancora cinque mesi e forse
non serviva una “campagna elettorale” così lunga, tanto più che le
cariche in questione prevedono stipendi zero e, quindi, ai giorni nostri
sono poco appetibili.
Ma noi speriamo veramente, per il bene del Club, di riuscire ugualmente
a formare un lungo elenco di candidati non tanto al posto di
“consigliere per dare consigli”
consigli quanto a quello di “consigliere incaricato
di fare la tal cosa o la tal altra”...
altra
Per questo a fianco di ogni nominativo dell’elenco dovrebbe esserci
l’indicazione del compito che ciascuno intenderebbe assumersi se
l’Assemblea di febbraio 2014 lo dovesse approvare col proprio voto.
I settori che necessitano di particolare cura sono, oltre a quello
dell’organizzazione interna (raccolta quote - registrazione quote - anagrafe
soci - segreteria e rapporti coi soci - rapporti con Enti pubblici e privati), il
settore della programmazione (sarebbe utile un responsabile per ogni
iniziativa - o due, tre iniziative - che cominciasse subito ad organizzarla
per poterla presentare già molti mesi prima attraverso “Camperismo”)
e quello dell’informazione (un responsabile della raccolta delle notizie
spicciole, uno o più che si dedichino alla stesura di articoli sulle varie
problematiche, un responsabile delle convenzioni...).
Volendo vi potrebbe essere un responsabile della sede che
badi all’uso e al decoro della stessa, al quale fare riferimento per
ogni questione inerente.
Lo Statuto prevede un minimo di 9 componenti del Direttivo ma
nulla vieta che siano di più se la situazione lo richiede.
Solo in una riunione di un Direttivo formato da tanti “responsabili
di settore” si può ragionare con cognizione di causa sulle decisioni
da adottare ed essere il punto d’incontro delle aspettative di quasi
un migliaio di soci.
Vogliamo provarci?
Iginio
Camper Club Alto Adige - Südtirol
-1-
“Camperismo” n. 59
Presidente:
Direttore resp.:
Redazione:
EUGENIO SASSANI
FULVIO FUSAI
IGINIO LARCHER
Registrazione Tribunale di Bolzano
n° 29 del 06.12.2001
Recapiti del Club:
Indirizzo: Lungo Adige 3
39100 Bolzano - Ponte A.
Segr. telef. e fax: 0471-200794
E-mail: [email protected]
Sito internet:
www.camperclub-bz.com
Gli articoli firmati rispecchiano le
opinioni dell’autore e vengono
pubblicati così come sono
pervenuti.
La pubblicità viene inserita solo
se può avere un’utilità per i soci
(come informazione o come sconto);
in ogni caso va presentata per
iscritto, è completamente gratuita,
ed impegna l’inserzionista.
SOMMARIO
Per un nuovo Direttivo
· Ricordiamo Lucio e Gregorio
· Rapporto sul turismo en plein
air
· Riobianco: Convivenza pacifica?
· Cosa fare? (Coord. Camperisti)
· Nuova civiltà greca?
· Castagnata 2013
· Aree di sosta e campeggi a
portata di mano
· Dalla Germania con sorpresa
· Bosnia e Croazia: il viaggio
· La guerra a passo Coe
· Belize
·
- In
La sede è di norma aperta il
giovedì sera dopo le 20.30
salvo festivi, precedenti i
festivi, concomitanza di
“ponti” e mesi di luglio e
agosto.
rosso
le
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iniziative
Tessera del Club:
(Quota associativa: € 25.00)
Si versa (con rilascio immediato della tessera) presso :
· SEDE di Ponte Adige (il giovedì sera);
· GIOIELLERIA HORUS (orario di negozio), via L. da Vinci 3,
Bolzano (tel. 0471-287545);
· VOLCAN ARREDAMENTI (orario d’ufficio), via Maso della
Pieve 60, Bolzano (tel. 0471-252223);
· BERTOGLIO Camper, via S. Giacomo 260, Laives (tel. 0471502811);
· MICH STEFANO, Viale Druso 159 (angolo via Palermo) Bolzano - (tel. 0471 1706484 o 335 6605888);
I dati sensibili relativi agli iscritti
al Club vengono utilizzati
solamente ai fini istituzionali di
funzionamento dell’Associazione
e non vengono in alcun caso
ceduti o trasferiti ad altri.
Per maggiori chiarimenti
vedere il sito
· MULTISERVICE, VIA Sassari 9/A (copisteria davanti alla chiesa Don Bosco) Bolzano (telefono 0471-059050);
· RIZZI, Ferramenta, via delle Corse 66, Merano (tel. 0473236255);
· EBLI NIKOLAUS, via Winkler 4, 39010 Gargazzone (tel. 0473292311 oppure 3387929789)
· CARTOLERIA AGOSTINI, via F. Filzi 15, Sinigo (tel. 0473244523);
· GALLONETTO Pietro - BAR VILLA RESI, via Brennero 22 Varna (tel. 0472-834564).
www.camperclub-bz.com
Varie iniziative all’estero
si possono trovare su
www.promobil.de
Camper Club Alto Adige - Südtirol
Tramite conto corrente bancario della Cassa Rurale di
Bolzano - via Roma 62 - IBAN: IT 23D 08081 11604 000311000252
(Scrivere nome, cognome, - per i rinnovi anche n. di tessera ed indirizzo nella causale del versamento: la tessera - o il bollino per il rinnovo - sarà spedita via posta... ...!)
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“Camperismo” n. 59
&
Lucio Bissoli
Gregorio Tranquillini
due Amici che ci hanno lasciato in questi ultimi tempi...
Di loro vogliamo ricordare in modo particolare la disponibilità verso gli altri ed il senso dell’Amicizia che risultava subito evidente dal loro modo di
essere e di agire...
Grazie, Lucio, grazie, Gregorio, per quello che ci avete donato.
II° RAPPORTO NAZIONALE SUL TURISMO EN PLEIN AIR
IN CAMPER E IN CARAVAN 2013
APC-Associazione Produttori Caravan e Camper ha presentato il Rapporto nazionale sul turismo en plein air in
camper e in caravan 2013, uno strumento informativo
utile per le istituzioni, la stampa, gli operatori e gli stakeholder del settore impegnati nella promozione del turismo
all’aria aperta e del camperismo nel nostro Paese.
Il Rapporto si ripropone l’obiettivo di fotografare
l’andamento dell’industria caravanning e del turismo itinerante en plein air in Italia. Alla sua realizzazione ha collaborato il CISET-Centro Internazionale di Studi
sull’Economia Turistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e di Vivilitalia. Il 2012 ha rappresentato per la filiera
un anno complesso: il protrarsi della crisi economica e
finanziaria ha influito negativamente sulla industria del
caravanning, in maniera analoga a quanto accaduto negli
altri comparti autoveicolistici.
Camper Club Alto Adige - Südtirol
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Nonostante la flessione dei volumi
produttivi, i dati presentati nel
R a p p o r t o di m o st r a n o c h e
l’interesse verso il turismo en plein
air continua a mantenersi vivo tra
gli italiani. È importante notare
come la realizzazione di aree di sosta camper rappresenti
per le amministrazioni locali un’opportunità per diversificare e destagionalizzare la propria offerta turistica, investendo nei servizi per i camperisti e apportando benefici al
sistema economico locale.
Il documento completo è disponibile su http://
www.associazioneproduttoricamper.it/it/pubblicazioni/
rapporto-nazionale-sul-turismo-en-plein-air-in-caravan-ein-camper_26/
“Camperismo” n. 59
Esperienze..
A Riobianco
serve “Promozione turistica” o qualcosa d’altro?
Era già successa una cosa simile anche a noi in occasione di una castagnata con cena del
Club a Sarentino, tanti anni fa: questo significa che lì è prassi trattare in questo modo i turisti
in camper, senza rendersi conto che la propaganda negativa che ne risulta corre più lontano
e viene ascoltata più di quella fatta a pagamento sulle pagine delle riviste dalle “Associazioni
Turistiche”: Noi, infatti, ci siamo ben guardati dal proporre Sarentino ad amici e conoscenti!
Egregio signor sindaco di Sarentino, egregio assessore,
ci chiamiamo Pietro e Cristina Arienti, siamo coniugi, residenti nella provincia di Monza e Brianza e da anni facciamo le nostre vacanze utilizzando il nostro camper. Nei
nostri viaggi siamo sempre attenti al rispetto delle regole
generali che sovrintendono alla gestione di questo mezzo
e di quelle locali che eventualmente incontriamo, alle quali ci adeguiamo sempre integralmente. Nel pomeriggio di
giovedì 8 agosto, ci siamo trovati ad attraversare la vostra
bella valle e, dopo aver individuato una bella escursione
con partenza da Riobianco, ci siamo fermati in questa
vostra frazione parcheggiando in un "parcheggio pubblico
assolutamente privo di divieti o disposizioni di qualsiasi
natura". Chiuso il camper abbiamo effettuato la nostra
passeggiata, rientrando nel tardo pomeriggio, quasi al
calare del sole. Mentre ci sistemavamo all'interno del
mezzo (ribadisco: mai abbiamo aperto una finestra, un
oblò, nemmeno il gradino di accesso abbiamo estratto), è
arrivato un gruppo di una decina di ragazzi e ragazze che
sfruttando l'oscurità calante ha cominciato a correre fiancheggiando il camper fermo ed assestando al passaggio
manate e pugni contro le pareti dello stesso. Usciti un po'
spaventati il gruppo si è radunato poco distante, per tornare dopo un po' con delle torce che hanno cominciato a
puntare attraverso i finestrini e urlando frasi in tedesco
per noi incomprensibili a cui facevano
seguito risa di scherno. Nel bar poco
distante quattro o cinque "adulti"
guardavano con apparente indifferenza. Quando il gruppo si è riunito poco
dopo proprio davanti al camper dandosi disposizioni su un qualcos'altro
da fare, abbiamo capito che non avremmo trovato tranquillità e che, anzi, la situazione si stava facendo preoccupante. Siamo così partiti, affrontando il Passo Pennes ormai al buio e
un po' agitati, con pericolo per noi e
per gli altri. All'accensione del motore
il gruppo ha esultato, applaudito e
continuato nelle risa di scherno; passando davanti al bar i quattro o cinque clienti ci hanno salutato beffardamente con un gesto della mano.
Riferito del fatto, permetteteci di fare
le nostre considerazioni.
A) In anni di viaggi itineranti (abbiamo
girato la tanto vituperata Italia del
sud, la Francia, Svizzera, Austria,
Slovenia, Croazia, Germania, Belgio, Lussemburgo) MAI ci era caCamper Club Alto Adige - Südtirol
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pitato di vivere un'esperienza simile o di percepire una
tale ostilità.
B) La nostra libertà di parcheggiare su suolo pubblico è
stata negata con l'arroganza, la prepotenza e l'intimidazione. La proprietà privata (il nostro camper) è stata
ripetutamente violata. Per non parlare della paura generatasi da questo 'assalto' improvviso.
C) Ci sorge poi un dubbio: è possibile che un camper che
sosta crei così avversione fra i pochi abitanti di Riobianco? O, il saluto beffardo degli astanti al bar non
implichi anche il fatto che la nostra targa non era altoatesina o di altra natura gradita? Perché in questo caso
siamo tornati allora a cinquant'anni fa, e le parole del
presidente della provincia che abbiamo letto in un opuscolo a Vipiteno ... "La vera particolarità dell'Alto Adige, la convivenza pacifica di tre gruppi linguistici" ...forse, a Riobianco, vanno accertate.
Ci è sembrato opportuno portarvi a conoscenza di questa
non certo gradevole esperienza, il cui sentore d'inciviltà
contrasta con il lindore delle case, i giardini ben tenuti e il
paesaggio naturale; vi ringraziamo quindi dell'attenzione e
vi porgiamo i nostri più cordiali saluti.
Dr.Pietro Arienti - dr.ssa Maria Cristina Tacca.
“Camperismo” n. 59
Consigli di comportamento
Attacco all ’ a utocaravan:
cosa fare.
L’Associazione Nazionale Coordinamento
Camperisti, saltuariamente riceve messaggi nei
quali si dice che, mentre l’equipaggio è in sosta
dentro l’autocaravan, di giorno e/o di notte, diventa oggetto di un attacco da parte di teppisti.
Per quanto sopra, il primo consiglio è di ricordarsi che quando si giunge in un parcheggio
è essenziale:
· parcheggiare l’autocaravan in posizione di
partenza, inserendo il freno a mano;
· rilevare sul navigatore, trascrivendoli su un
foglio, i dati relativi alla località e alle coordinate GPS.
Ora, quando si è parcheggiati e si ha sentore
di un attacco da parte di teppisti:
1. MAI uscire dall’autocaravan per mettersi a
discutere e/o a intimare che si allontanino
perché abbiamo verificato che non è utile,
anzi è una micidiale pericolosa perdita di
tempo;
2. il guidatore si deve posizionare sul sedile
di guida, cominciando a fotografarli e riprenderli se ha una cinepresa. In particolare, fotografare e/o riprendere le targhe delle
loro moto e/o autovetture;
3. un membro dell’equipaggio provveda a chiamare il 112 informandoli di dove sono e di
cosa accade.
4. un membro dell’equipaggio provveda a sistemare l’interno dell’autocaravan per poter effettuare una rapida partenza;
5. il guidatore, nel caso l’attacco non si interrompa, deve mettere in moto, accendere le 4 frecce e partire lentamente, dirigendosi alla Stazione dei Carabinieri più vicina dove parcheggiare in sicurezza. Appena aprono gli
uffici, entrare nella Stazione dei Carabinieri e
presentare denuncia, trasferendo nel loro
computer le immagini scattate, utili a identificare gli aggressori.
Segnalare per email, una volta tornati a casa, il
fatto sia al Sindaco del Comune dove è avvenuto l’attacco (informazione a lui indispensabile
ad attivare le forze della Polizia Municipale che
provvederanno sia a prestare attenzione sia a
informare-formare i cittadini affinché vigilino a
loro volta) sia all’Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti che informerà gli altri
equipaggi della criticità rilevata in quel territorio.
A tutti il compito di informare i camperisti che
incontriamo nel viaggiare di quanto sopra affinché, in caso di attacco, detti consigli gli servano
per uscirne illesi, contribuendo in modo fattivo a
far identificare e punire gli aggressori.
Via Mayr Nusser 70 - Bolzano - tel. 0471982580
Nel ricordare a tutti i soci che da ZAMPINI
è possibile avere bombole di gas
ed altro materiale inerente a prezzo scontato,
scontato
si rammenta anche che è necessario
presentare la tessera in corso di validità
per ottenere lo sconto come è previsto dalla
convenzione col nostro Club.
Camper Club Alto Adige - Südtirol
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“Camperismo” n. 59
Danneggiamento del camper causato
dalle autorità greche durante una perquisizione
Esperienze..
Terminate le vacanze ci rechiamo al porto di Igoumenitsa per imbarcarci e rientrare in Italia il giorno venerdì 19 luglio alle ore 22, con due ore di anticipo rispetto alla partenza del traghetto (che sarebbe salpato alle ore 23,59), come richiesto dalla compagnia di navigazione Minoans. Con me viaggia la
mia compagna Piera Maino e al seguito ci sono altri
quattro equipaggi per un totale di 18 persone (di cui
dieci adulti e otto bambini). Al controllo doganale i
quattro camper che viaggiano con me passano senza
problemi, io invece vengo fermato dalle autorità
portuali che inizialmente mi chiedono se sto rientrando dalle vacanze e dove sono stato, poi mi comunicano che intendono effettuare un controllo, da
loro definito di routine. Posteggio il mezzo dove mi
viene indicato e scendo con la mia compagna portando con me solo i portafogli e i telefoni cellulari. Ci
fanno sedere su di un marciapiede e ci viene detto
di attendere mentre un agente sale sul camper con
un cane antidroga che, come era prevedibile e per
noi ovvio, non fiuta assolutamente nulla. Ci comunicano che il controllo non è terminato e mi chiedono
di aprire i gavoni laterali chiusi a chiave, a questo
punto chiedo di poter assistere alla perquisizione
ma in malo modo e alzando la voce l’agente mi allontana “ringhiando” che è lui che effettua il controllo e non io. Non ci è possibile vedere quasi nulla
di quanto avviene all’interno del camper poiché le
Igoumenitsa
Atene
Camper Club Alto Adige - Südtirol
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Sul pavimento
Sul soffitto
tendine sono tirate, ma quando intravvedo che hanno difficoltà ad aprire la specchiera del bagno mi
avvicino nuovamente per aiutarli ed essere collaborativo, ma vengo nuovamente allontanato e le maniere dell’agente si rivelano sempre più aggressive.
Senza protestare torno a sedermi e attendo. Noto
che il controllo si svolge quasi esclusivamente
all’interno del camper, specialmente nella mansarda
dove si trova il letto matrimoniale. I gavoni esterni
che ho aperto vengono quasi completamente ignorati, danno solo una sbirciatina veloce, senza prendersi il disturbo di svuotarli e aprire le sacche riposte
al loro interno (due sdraio, il tavolino, un gommone
con relativo motore, le bombole del gas ecc…).
Il tempo passa e comincio a chiedermi se riuscirò a
salire sul traghetto. Alle ore 23.55 i due agenti scendono e mi consegnano le chiavi esortandomi bruscamente a recarmi al molo per imbarcarmi e quando
chiedo loro un verbale che attesti l’avvenuta perquisizione, ignorano la mia richiesta, mi ripetono che
devo andarmene altrimenti perdo il traghetto. Perplesso mi complimento col loro “good
control” (ahimè conosco poco l’inglese, in Alto Adige
si studia prevalentemente il tedesco) per tutta risposta il più anziano mi punta l’indice e con toni sempre
più aggressivi mi dice “no good control, the next
“Camperismo” n. 59
time i macke a very good control!”
Ci precipitiamo al molo 12 e raggiungiamo il resto
del gruppo, ci imbarchiamo ancora scossi per le maniere gratuitamente brutali usate dalle forze
dell’ordine greche. Riusciamo ad imbarcarci ma per
via dell’agitazione e dell’umiliazione subita non dormiamo.
Sbarchiamo ad Ancona alle ore 17.30 circa ed è lì
che notiamo i primi danni: all’interno della mansarda ci sono diversi fori visibili, siamo sconcertati e ci
rivolgiamo alla guardia di finanza presente in dogana
per capire come dobbiamo comportarci. Stupiti del
lavoro dei colleghi ellenici, che definiscono “da macellai”, ci consigliano di sporgere denuncia a Bolzano
poiché essendo sabato non avremmo trovato al comando le persone giuste per sporgere la querela nel
migliore dei modi.
Domenica a Bolzano controlliamo bene il camper e
constatiamo nostro malgrado che i danni sono molto
maggiori di quelli inizialmente visti. I fori, praticati
con ogni probabilità alla ricerca di un improbabile
doppio fondo) non sono circoscritti alla sola mansarda, bensì ne troviamo ovunque: sul soffitto del bagno e in quello di un armadio, sulle pareti laterali,
sul pavimento dentro gli armadi, la mansarda poi ne
è piena, solo lì ne hanno fatti una quindicina! Alcune
parti del camper anziché essere smontate svitando
le apposite viti, sono state divelte. Calcoliamo che il
danno si possa quantificare tra i 6000 e i 7000 euro.
La polizia di Bolzano mi ha sconsigliato di sporgere
querela contro ignoti presso i loro uffici bensì mi ha
indirizzato al consolato greco con sede a Milano raccomandandosi di andarci con un legale quindi oltre
al danno dovrei sborsare ulteriori quattrini che cre-
deteci non possiamo permetterci! L’acquisto del
camper usato era un sogno e un gran investimento
per le nostre tasche.
Immagino sarà molto difficile, se non impossibile,
riuscire ad ottenere il giusto risarcimento e non è per
una questione prettamente economica che voglio
intraprendere la via legale ma bensì perché ritengo
che le modalità adottate dalle forze dell’ordine in
questione abbiano ben poco a che vedere con il grado di civiltà minimo richiesto a uno stato facente parte dell’Unione Europea, ma ricordano piuttosto la
Gestapo nazista.
Chiediamo solo giustizia e visibilità perché ad altri
non possa capitare ciò che è successo a noi !
Andrea Feltrinelli
In mansarda
Camperista devotissimo..
Camper Club Alto Adige - Südtirol
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“Camperismo” n. 59
Nell’ultima riunione del Direttivo (1.08.2013)
è stato letto il testo delle dimissioni
presentate da Stefano Mich,
non revocabili, per altri impegni nel frattempo assunti.
Nel prendere atto di questo
il Direttivo lo ringrazia per la collaborazione
e la disponibilità dimostrate in questi anni.
Comune di Sandrigo
Confraternita del Bacalà
Festa del Bacalà alla Vicentina dal 17 al
30 settembre 2013 nelle piazze di Sandrigo (VI), incentrata su uno dei più antichi
e celebri piatti della gastronomia veneta:
attentamente mantecato con latte e olio e
servito accompagnato da polenta, il vanto
gastronomico regionale viene celebrato
con tanto di cerimonia di investitura dei
nuovi cavalieri della confraternita nata per
promuoverlo. La piazza principale con i
banchi d’assaggio sarà collegata con una
navetta all’area adibita alla sosta camper
gratuita in Via Volta. Per i buongustai innumerevoli occasioni per gustare la prelibata pietanza
grazie
alla preparazione di
ben 15.000
porzioni nel
corso dell'evento.
Con l'occasione sono previste visite guidate con pullmino alle ville e agli oratori di
Sandrigo e dintorni a cura degli Amici della
Cultura per conoscere il territorio circostante la cittadina.
Info: Pro Loco, tel. 0444 658148,
http://www.baccalaallavicentina.it
E-mail [email protected].,
[email protected].
Programma completo:
http://www.baccalaallavicentina.it/jom/
images/ st ori es/conf rat ernit a2013/
festabaccala2013.pdf
Camper Club Alto Adige - Südtirol
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“Camperismo” n. 59
19 e 20
ottobre
presso AREA SOSTA CAMPER di SMARANO,
SMARANO
località MERLONGA
GPS: N 46°20’51.25 - E11°06’39.13
Capie nza dell’a rea circ a 5 0 camper
La prenotazione va fatta versando gli
importi relativi entro il 10 ottobre in sede
o presso la MILANO Assicurazioni: verrà
subito rilasciato il buono cena con i talloncini per la castagnata e per l’ingresso all’area
di sosta.
Chi intende partecipare alla sola castagnata (offerta dal Club) deve comunicarlo in
sede ritirando il buono-castagnata (entro
il 10 ottobre) ma resterà a suo carico la
spesa per l’area di sosta sempre che vi sia
ancora posto.
Cena di sabato 19 - ore 19.30
OSTARIA DEL FILO’
(confinante con l’area)
·
È prevista una visita con degustazione di prodotti locali presso la
macelleria di Smarano;
·
Ricca lotteria con estrazione nel
primo pomeriggio di domenica durante la castagnata;
·
Passeggiate nei dintorni e giochi.
·
È prevista anche un’escursione in
pullman ad un interessante sito naturale da fissare al momento della
prenotazione alla castagnata quando saranno disponibili ulteriori particolari (massimo 50 posti - pagamento a parte).
Posti a sedere massimo 130
·
Menù adulti
Piatto unico:
· Orzotto al groppello e luganega,
· Spezzatino di cervo,
· Tortel di patate,
· Insalata di cappuccio.
Dessert:
· Torta di pere, salsa di vaniglia
½ minerale + ¼ vino rosso
Menù bambini
·
·
·
Cotoletta alla milanese
Patatine
Bibita
Camper Club Alto Adige - Südtirol
La sosta per il sabato 19
e la domenica 20 è offerta
dal gestore
del ristorante
ai soli partecipanti alla
cena.
Prenotare per tempo:
posti camper limitati
Iniziativa curata da Giorgio Del Sante
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“Camperismo” n. 59
Basta
problemi
di
parcheggio
col
CAMPER!
Da http://www.autocaravaning.org/
Il "Camper Club Olandese" NKC - Nederlandse
Kampeerauto Club) è il primo club a introdurre un
app per telefoni e tablet (Android e Apple), a livello
europeo, con una vasta selezione di aree per il campeggio, il parcheggio e la sosta con mappe, fotografie e indicazioni GPS.
Aree di 14.500, parcheggi e campeggi a portata
di mano!
Il club olandese (NKC) ha lanciato un'applicazione
con informazioni su siti di 14.500 in 38 paesi, disponibili sul proprio cellulare o tablet. L'applicazione
funziona perfettamente offline (senza
bisogno di essere connesso) in modo
da non dover sostenere la spesa dei
dati all'estero. L'applicazione è compatibile con smartphone e tablet che
hanno un sistema operativo iOS o
Android.
L'applicazione contiene informazioni
dettagliate sulle aree, parcheggio e
campeggio, anche elencate sul sito
web www.campercontact.com Inoltre,
gli utenti dell'applicazione possono
contribuire attivamente per aggiungere nuovi siti RV, foto e commenti di
applicazione. I campeggiatori possono anche utilizzare l'applicazione per i
loro telefoni per pianificare i loro percorsi.
Versione di prova gratuita
Nonostante la crisi economica, il numero di persone con camper in Europa continua a crescere a ritmo sosteCamper Club Alto Adige - Südtirol
nuto. Il NKC risponde a questo con una gamma di
prodotti e servizi per i proprietari di camper in continua espansione. La versione completa dell'applicazione è già disponibile su Google Play e l'App Store
di Apple (vedi i link alla fine) per 5,49 €.
In alternativa, prima di acquistare la versione completa, si può anche provare una versione gratuita con
funzionalità limitate e una piccola selezione dei siti
14.500. L'applicazione è disponibile in inglese, tedesco, francese, spagnolo, italiano e olandese.
NKC e campercontact.com
Con 30.000 membri, il club olandese NKC è la più
grande organizzazione in Europa,
pubblica Kampeerauto (camping in
olandese), commercializza i propri
marchi di assicurazione, organizza
escursioni ed eventi, ed è dedicata a
promuovere il godimento della casa
mobile nei Paesi Bassi. Il NKC fornisce anche informazioni riguardo campeggi in Europa attraverso il suo sito
web: www.campercontact.com, su
questo sito troverete informazioni dettagliate su circa 14.500 siti e aree per
camper in 38 Paesi europei. Questo
sito è stato creato da e per i campeggiatori, offre agli utenti la possibilità di
caricare foto, pubblicare commenti e
fare classificazioni dei siti.
- 10 -
Versione Android:
Google.play.store
Versione IOS, Apple:
Itunes.apple.com
“Camperismo” n. 59
Questo articolo è pubblicato nel Notiziario del Campeggio Club Varese. Poiché l’esperienza qui raccontata potrebbe risultare utile a quei turisti itineranti che si trovassero sullo stesso percorso, abbiamo deciso di mandarlo subito ai Soci del CCV e a tutte le Associazioni.
Quest’anno abbiamo fatto un giro nella Germania meridionale.
Ultima tappa Monaco di Baviera. Per tornare a Varese abbiamo
deciso di passare attraverso il valico del San Bernardino. Ci siamo affidati, come ormai abitudine di molti, al navigatore. Questo,
purtroppo, ci ha impedito di studiare adeguatamente la carta
stradale come si faceva una volta. Arrivati nei pressi di Lindau ci
siamo resi conto di aver raggiunto il confine e pensavamo di entrare in Svizzera. Abbiamo visto un cartello diviso in due che
portava a destra la sigla CH con la vignetta autostradale Svizzera, e a sinistra la sigla A con la vignetta autostradale austriaca.
Non avendo ben chiara la situazione abbiamo ritenuto di trovare
un bivio e noi avremmo preso, naturalmente, per la Svizzera (per
la quale avevamo la vignetta). E’ vero che ci è venuto qualche
dubbio ma, con la caravan al seguito, non potevamo fare granché. Abbiamo solo pensato di trovare, eventualmente, una situazione simile a quella che si trova dalle parti di Basilea, provenendo da Nord, dove i doganieri svizzeri indirizzano verso
l’autostrada i veicoli con vignetta, e in una apposita corsia quelli
che ne sono sprovvisti dove un addetto vende i tagliandi. Si è
trattato di pochi attimi e ci siamo trovata davanti una bella paletta
rossa con un poliziotto che ci faceva accostare a sinistra dove
era predisposta una lunga serie di colonnine bianche e rosse a
formare una apposita corsia. Reduci dalla Germania dove abbiamo sentito parlare solo tedesco, il tipo con la paletta, sfoggiando
uno smagliante sorriso, ci ha detto, in discreto italiano: niente
vignetta, pagare 120 euro di multa. Ho cercato di spiegare in
italiano e in inglese il problema che avevo incontrato, cercando
di capire come potevo risolverlo, con l’unico risultato di sentirmi
ripetere lo stesso ritornello con l’aggiunta: qui Austria, non Svizzera. Ho dovuto consegnare la carta di circolazione e andare a
pagare i 120 euro presso un furgone attrezzatissimo dove un
altrettanto sorridente poliziotto mi ha detto che potevo pagare
anche con carta di credito. Nel frattempo, in questa “attrezzata”
corsia si erano fermati altri veicoli. Proprio davanti a noi c’era un
furgoncino con targa tedesca. Penso che se le indicazioni fossero state chiare almeno lui le avrebbe capite meglio di noi.
Cosa era successo.
Sulla estremità orientale del Lago di Costanza si affaccia un pezzetto di Austria. Per passare dalla rete autostradale tedesca a
quella svizzera si deve percorrere un tratto di autostrada austriaca, dove è obbligatoria la vignetta, e poi un brevissimo tratto di
strada normale fino a varcare la frontiera. In uscita abbiamo trovato l’edificio doganale austriaco completamente chiuso e, subito
dopo, quello svizzero con un addetto che, forse avendo visto la
“sua” vignetta, ci ha fatto cenno di proseguire. Abbiamo cercato
anche di verificare se, compiendo il percorso verso nord, ci saremmo trovati nella stessa situazione ma non siamo riusciti a
capire come si farebbe, in quel caso, a procurarsi la vignetta.
Tornati a casa abbiamo deciso di preparare questo articolo, cui
dare la massima diffusione, in modo da rendere chiaro a tutti il
rischio di dover “pagare 120 euro di multa”.
Considerazione
Mi sento autorizzato, per 120 euro, a fare qualche considerazione. - L’organizzazione trovata subito dopo essere entrato in Austria mi ha fatto ritenere che si tratti di una operazione sistematica ben pianificata. Troppe le auto che, nel breve tempo che siamo rimasti fermi, si sono trovate intrappolate in mezzo ai paletti
bianchi e rossi. Io sono certo distratto e non conosco il tedesco,
ma mi viene da pensare che forse l’equivoco, se non è voluto,
non è del tutto sgradito. - Mi sono ricordato di aver letto, molto
tempo fa, su una rivista per turisti itineranti, lo sfogo di un campeggiatore cui era capitato un caso simile. Forse addirittura nello
stesso posto. Lui si lamentava di aver trovato doganieri molto
scortesi che gli volevano sequestrare la videocamera e gli erano
praticamente saltati sul cofano dell’auto. Io, per fortuna, ho trovato persone molto gentili e persino simpatiche, per quanto possa essere simpatico uno che ti contesta una contravvenzione. Mi
è addirittura tornata in mente quella scenetta del grande comico
genovese Gilberto Govi quando raccontava, con la sua ineguagliabile mimica, che una “guardia di città” gli aveva contestato
“dieci e dieci di multa”. Gilberto rispose con una battuta e la
guardia “cominciò a ridere, a ridere, a ridere ...e quando finì di
ridere ...le dieci e dieci le volle lo stesso”.
E’ possibile evitare il problema semplicemente comprando la
vignetta un attimo prima di entrare in Austria, oppure uscire
dall’autostrada prima di Lindau e seguire la viabilità ordinaria fi
no a superare Bregenz e rientrare in autostrada solo dopo essere entrati in territorio svizzero. Spero, con queste poche righe,
ma soprattutto con il disegno schematico, di aver illustrato bene
cosa mi è successo ed evitare che altri caschino in questo equivoco. Forse qualcuno riderà e mi considererà soltanto un ingenuo o uno sprovveduto. In effetti ci sono cascato come una pera
matura. Ma se qualcuno potrà evitare di versare 120 Euro
all’erario austriaco, forse questo articoletto avrà raggiunto il suo
scopo. Duilio Curradi Direttore responsabile del Notiziario del
Campeggio Club Varese
Una curiosità letta sul notiziario del Camper Club dei Castelli di Vignola
COME SAPERE SE UNA BANCONOTA E’ BUONA !!
La prova del nove. Come si fa a capire se una banconota
è buona? Esiste un procedimento matematico che ha nel
numero 9 il suo centro e la sua ratio.
Prendete una banconota qualsiasi, per esempio una da
10 euro. All’inizio del numero di serie c’è una lettera che
indica il paese dove è stata prodotta. Per l’Italia è la S. in
questo caso, la banconota è segnata S 05126215327.
Allora, sostituite alla S il valore numerico 29 (è una costante, per ogni Paese si associa un numero fisso). Adesso, dagli altri numeri di serie togliete l’ultimo, il 7. Bene, dividete il
num er o
c he
av et e
(290512621532) per 9. Prendete il
resto (0,2) e sottraetelo ancora al
9. Risultato? 7, l’ultimo numero
della serie che avevamo escluso.
La banconota è buona. Semplice
no? Lettere e numeri. Anche se il
Camper Club Alto Adige - Südtirol
procedimento del 9 sembra complicato, è proprio in queste combinazioni che si possono trovare le chicche. Innanzitutto se la lettera iniziale non è la S, si capisce che quella banconota non è prodotta in Italia (U è la Francia, V
Spagna, X Germania, T Irlanda e così via). Ma c’è di più.
Prendete il diritto di una banconota. Tutte hanno le stelle
dei Paesi che aderiscono alla moneta unica. In una di
quelle stelle ci sono delle lettere e dei numeri. Piccolissimi.
La prima lettera indica la stamperia. J è l’officina della
Banca d’Italia, L la Banque de
France. Bene, potreste trovare
biglietti di banca con il numero di
serie che indica un Paese, ma
stampati in un altro (la Francia per
esempio usa, oltre all’officina della
Banque de France, una stamperia
privata).
- 11 -
“Camperismo” n. 59
storia, religione e relax
al mare
di Pietro Gallani
Sette gli equipaggi, sette come i “Magnifici 7” ma anche sette
come gli intraprendenti “7 nani”. Diciassette invece i giorni, dal
27.6 al 13.7 trascorsi in compagnia; più di 2500 i km percorsi
visitando importanti siti della Croazia e della Bosnia-Erzegovina.
Questa l'avventura dei “magnifici 7 nani” del Camper club Alto
Adige/Sudtirol che in ordine prettamente alfabetico sono: Frizzera Franco (il Maestro), Gallani Maria Rosa e Pietro, Gavatta Bea
e Sandro, Sassani Grazia ed Eugenio, Sigillò Graziella e Angelo,
Sivieri Loredana Fiorenzo e il piccolo (per età ma si è comportato
da grande) Brian (la mascotte della compagnia), Strim Laura e
Gianni. Si può dire proprio avventura perché, a parte qualche
coppia, gli equipaggi fra loro non si conoscevano per niente e la
presentazione è avvenuta solo la sera del 27 giugno nel parcheggio della Foiba di Basovizza, dove era stato fissato il punto
d’incontro. Conoscenza reciproca e visita alla “Foiba di Basovizza”, dichiarata monumento nazionale nel 1992, simbolo di tutte le
atrocità commesse sul finire della seconda guerra mondiale e
negli anni successivi dalle milizie e dai fiancheggiatori del regime
comunista jugoslavo. Dopo una nottata tranquilla, ottimo e senza
problemi il viaggio di trasferimento a Nin (Zara) fatto sia lungo la
costa che all'interno della Croazia. Arrivo e sistemazione
all’ottimo campeggio Zaton e successiva visita, chi in bicicletta e
chi a piedi, di Nin a solo 3 Km, caratteristico borgo marinaro che
ha mantenuto il suo aspetto medioevale. Sabato 29 abbiamo
dedicato la mattinata a oziare e nel tardo pomeriggio con il bus ci
siamo trasferiti a Zara, capitale storica della Dalmazia. Abbiamo
ingaggiato una guida per visitare i siti più importanti tra cui la
cattedrale di Santa Anastasia, la chiesa di San Donato con i suoi
reperti archeologici, il faro, la porta con il Leone di San Marco e
dulcis in fundo abbiamo goduto della musica dell'organo marino.
Strumento che grazie al moto ondoso dell'acqua marina riproduce suoni continuamente diversi e per finire abbiamo ammirato il
famoso tramonto di Zara tanto decantato (a ragione) da numerosi scrittori. L’avventura si è conclusa con le “traversie del bus”.
Chi è riuscito fortunosamente a prendere al volo quello giusto,
chi si è trovato alla fermata sbagliata ma con il bus giusto “del
campeggio” e chi, dopo aver preso il bus giusto è sceso alla fermata sbagliata. Per fortuna è passato un taxi..... che ci ha dato
un passaggio … gratuitamente. Anche al momento di pagare il
campeggio abbiamo ottenuto un super trattamento di favore,
grazie alla tessera di Confedercampeggio. Domenica 30, dopo
una sosta con pranzo e visita al villaggio etnico di Pakovo Selo
abbiamo raggiunto Trogir (Spalato) dove ci siamo sistemati al
campeggio Rozac e subito dopo eravamo già in spiaggia per un
salubre, fresco e meraviglioso bagno. La sera inaspettato e gradito aperitivo (grappa!) e abbondante cena offerta dalla direzione
del campeggio. Lunedì 1 luglio visita di Trogir, cittadina molto
attraente e particolare. Un bel porto con splendidi yacht, un bel
castello, edifici storici ben conservati, un bel mercato e tanti vicoletti e stradine con molti negozietti caratteristici che invogliano
all'acquisto. Peccato che la stretta viuzza che la collega al campeggio sia percorsa in modo forsennato da spericolati motociclisti. Nel pomeriggio ci siamo diretti a
Spalato (Split) usufruendo del traghetto di linea. Il
centro storico oltre ad essere ben tenuto è anche
vivo. Gente da tutte le parti ad ammirare la cittadina racchiusa da antiche mura dove esistono tutt'oggi le quattro porte d'entrata (Aurea, Argentea, Ferrea e Bronzea). All'interno alcuni siti sono patrimo-
Camper Club Alto Adige - Südtirol
nio dell'UNESCO come il palazzo Diocleziano che rievoca antichi fasti, palazzi con
architettura di diversi
periodi. Anche qui stradine, piazzette, vicoletti
e una miriade di negozi colpiscono il turista
distraendolo dal vero
motivo della visita.
Martedì 2 luglio viaggio
bellissimo con una panoramica unica sulla costa, sulle insenature e su un indescrivibile profondo azzurro dell'acqua marina e
arrivo al camp Zakoni a Brijesta (ca 20 Km da Ston) dove il proprietario (un tipo sveglio e dinamico) ci accoglie calorosamente.
Scendendo lungo a strada che porta al mare e al campeggio
sembrava di raggiungere un posto favoloso ma... oltre alla gentilezza del proprietario abbiamo avuto subito modo di conoscere
quella delle zanzare. Altra sorpresa era nei … vicini … molto
silenziosi! Di là da un muretto alto circa un metro e mezzo …
dormivano il ... sonno eterno. La baia è bellissima, fuori dal mondo, adatta a chi cerca passeggiate nella natura, silenzio e tranquillità purtroppo gli allevamenti di cozze e ostriche non invitano
ai bagni. Tra una considerazione e l'altra arriva sera e ci consoliamo con una strepitosa mangiata di cozze appena pescate offerteci dal simpatico gestore e accompagnate da vino locale.
Mercoledì 3 luglio optiamo per anticipare l’arrivo a Dubrovnik. Il
viaggio è breve ma allettato dalla visita della meravigliosa costa
e dalla cittadina fortificata di Ston la cui ricchezza deriva soprattutto dall'estrazione del sale. E' una cittadina che ha mantenuto
intatte le sue origini medioevali e le sue storiche mura molto ben
tenute, sono le più lunghe d'Europa, raggiungono i cinque chilometri e mezzo. Ripreso il viaggio, con qualche tappa fotografica
per immortalare il panorama arriviamo allo scadente kamp Kupari (6 km dopo Dubrovnik), residuo del sistema statale jugoslavo,
infatti, è uno dei pochi campeggi croati rimasto a gestione statale. Comunque ci adeguiamo, (bel dire se non ci sono alternative...) e riusciamo a prenderci alcune ore di relax durante le quali
alcune signore si sono rifatte la... testa. Con il bus abbiamo raggiunto Dubrovnik, la Ragusa della Dalmazia, racchiusa da imponenti muraglioni e tassativamente pedonale. La cittadella storica
è divisa a metà dalla strada principale lo Stradun, dove si affacciano i palazzi più significativi. Lunga camminata sulle mura poi
discesa nel centro storico che, come tutti i centri storici, presenta
un dedalo di viuzze, piazzette, vicoli, scale, chiese e un infinito
numero di negozietti caratteristici. Giovedì 4 torniamo verso nord
per una trentina di chilometri e ci fermiamo al camp Banici, piccolo e semplice ma dalla calorica e calorosa accoglienza a base
di affettati. La spiaggia poco distante ci invita a programmare un
paio di giorni di mare: spiaggia, sole e bagni... ah dimenticavo …
e chiacchiere. Abbiamo pure la possibilità di assistere a un fuori programma dall’esito fortunatamente benevolo. L’improvviso alzarsi del vento ha
fatto volar via il materassino gonfiabile a due bagnanti avventuratisi troppo al largo, mettendo in
serio pericolo le loro vite. A soccorrerli una barca a
vela che, per fortuna loro, sostava nella baia.
- 12 -
“Camperismo” n. 59
Venerdì 5 è il sessantottesimo compleanno
di nonno Fiorenzo al quale abbiamo dedicato calorosi festeggiamenti e regali durante una simpatica cena comune durante la
quale non è mancata neppure la torta con
la candelina. Sabato 6, tutti ben riposati, ci
allontaniamo dalla costa e dal mare verso
Medijugorie con una sosta per rifornimento
di viveri e acqua. Arriviamo al campeggio
Zemo all’ora di pranzo e quando si era tutti
ben rifocillati, a qualcuno viene la splendida
idea per digerire in fretta, di raggiungere in
bicicletta l'inizio dell'irto sentiero che porta alla collina delle apparizioni. Dopo la pedalata anche la scarpinata. Ma è stato bello.
Raggiunto il culmine della collina con la statua della Madonna,
ritengo che tutti abbiamo avuto un momento di raccoglimento.
Tornati in paese, abbiamo visitato la cattedrale e i dintorni mentre i più audaci, Sandro, Bea, Angelo e Graziella si sono stoicamente diretti alla grande Croce sul monte Krizevac. Altri hanno
assistito alla messa … in croato. La sera tutti insieme al ristorante. Per la domenica grazie alla collaborazione del solerte gestore
del camping abbiamo organizzato un tour con un pulmino, che ci
ha portati a visitare le cascate di Kravica (forse le più affascinanti), quindi il parco naturale di Hutovo-Blato con bellissima gita in
barca lungo i canali godendoci flora e fauna come di rado accade e poi al ristorante locale dove abbiamo rallegrato il nostro
palato. Il tour è proseguito a Pocitelj, meravigliosa cittadina ottomana dove, inerpicandoci lungo una ciottolosa e irta stradina,
sotto un sole cocente siamo andati a visitare il castello con la
torre dell'orologio e la sinagoga. Per entrare ci si deve togliere le
scarpe e all'uscita Gianni non trovava più le sue... chissà perché
non si è agitato, ha subito chiesto al Maestro … dove fosse Pietro...! Recuperate le scarpe, tutti al pulmino e via in direzione
Blagaj, con la Tekija ovvero la casa dei dervisci sospesa tra acqua e roccia, luogo di raccoglimento, meditazione e preghiera.
Abbiamo infine raggiunto Mostar nella valle del fiume Neretva,
cittadina medioevale dove il centro storico è patrimonio UNESCO. Solite stradine piene di negozietti che espongono merci
coloratissime per attirare il turista. Mostar è celebre per il suo
Ponte Vecchio (Stari Most) distrutto durante la guerra balcanica
nel 1993 dal fuoco dei croati e recentemente ricostruito. L'8 luglio, di primo mattino, partenza per Sarajevo. Percorsi pochi
chilometri una fumata nera annunciava che Gianni “el ga brusà il
turbo de bruto”. Fortunatamente ci trovavamo nei pressi di
un'ampia area di servizio per cui c’era posto per fermarsi e gli
autisti si sono avvicinati al camper “ammalato” emettendo diagnosi... diverse. Altra buona sorte, nel bar del distributore c'era
una persona che parlava un po' di tedesco e si è subito attivata
telefonando a un suo amico meccanico. Questi giunto in breve
tempo (a noi sembrava non arrivasse mai) dopo aver diagnosticato il “male” ha proposto di ricoverare il camper presso la sua
officina. Poi, visto che eravamo compagni di viaggio, ha invitato
tutti presso la sua officina, dove c'era la possibilità di parcheggiare. E così abbiamo potuto dare tutti assistenza morale a Laura e
Gianni. Il meccanico si è immediatamente messo in azione a
smontare pezzi ancora bollenti assicurando che il giorno dopo, di
prima mattina, il camper sarebbe stato pronto, senza nascondere però una vaga possibilità che già la sera stessa, forse, Gianni
sarebbe potuto ripartire. Durante l’attesa c'è chi
ha sfruttato la situazione. Maria Rosa si è fatta
pubblicamente massaggiare i piedi da Bea
mentre il Maestro sfruttando la manualità di
Brian e le sue attrezzature tecniche ha usufruito di un profondo relax con sottofondo musica-
Camper Club Alto Adige - Südtirol
le. Visto che la situazione sembrava evolvere verso il meglio, Gianni convince il
gruppo a proseguire il viaggio. Riluttanti si
parte per raggiungere in serata, con qualche contrattempo provocato dal navigatore
e risolto dalla gentilezza della gente locale,
l’Autokamp Oaza di Ilidza/Sarajevo. Poco
prima di andare a letto arriva anche la famiglia Strim... alla quale diamo un benvenuto liberatorio. I commenti positivi non si
sprecano, soprattutto sulla celerità di una
riparazione che in Italia avrebbe richiesto
almeno tre giorni e un costo doppio. Finalmente di nuovo uniti.
Dal campeggio un comodo tram raggiunge il centro di Sarajevo,
dove incappiamo in un’ala di folla, ordinata e silenziosa, di cittadini di Srebrenica che attende il ritorno di centinaia di salme di
vittime del massacro del 1995 esumate dalle fosse comuni e
identificate grazie all’esame del dna. Sembra che qui la guerra
continui. Infatti, il biglietto da visita di questa città (distruzione e
edifici danneggiati da bombardamenti già li avevamo incontrati
durante il viaggio) sono anche le case, i palazzi storici e i monumenti con ancora i segni lasciati dalle raffiche di mitra o dai grossi proiettili. Lasciano un segno di tristezza anche le molte “rose
di Sarajevo” che indicano i punti dove sono cadute le granate
sparate sulla città durante l'assedio. I buchi sono stati riempiti,
ma colorandoli di rosso, per non dimenticare. Per organizzare
meglio la visita abbiamo contattato una guida turistica, un giovane molto in gamba che ci ha fatto vedere la città spiegandoci tutti
i dettagli storici e architettonici, facendoci capire le differenze e
conoscere gli stili di vita locali. Mercoledì 10 luglio partenza per
Jaice con breve tappa a Travnik, importante cittadina medioevale, dove abbiamo visitato il castello quattrocentesco per arrivare
al Camping Plivsko Jezero sui laghi della Pliva (Veliko e Malo
Plivsko jezero - grande e piccolo lago). Pomeriggio dedicato a
visitare i vari laghetti, cascatelle e i numerosi mulini ad acqua,
girando per il parco godendoci un po' di frescura all'ombra delle
piante e fra lo scroscio dell'acqua dei tanti ruscelli che scorrono
attorno. Il giorno 11 via, in direzione di Martin Brod, piccolo e
caratteristico paesino di montagna a pochi metri dal confine con
la Croazia ma senza possibilità di valico. Arriviamo a destinazione poco prima di mezzogiorno viaggiando lungo strade di montagna che a tratti ci lasciavano anche perplessi per l’assoluta solitudine e l’inadeguata manutenzione. Ci sistemiamo in un'area
weekend realizzata con il contributo della Cooperazione Italiana
e subito arriva la guardia forestale per l'incasso del... parcheggio
(2 €) ... Ok niente discussioni, se vogliamo, possiamo anche
pernottare. Dopo pranzo consulto per valutare cosa fare in quanto prevedevamo di rimanerci fino al giorno successivo ma lì, oltre
alle cascate null'altro c'era da vedere. Optiamo per andare a
vedere subito le cascate e poi proseguire per Plivtice. Raggiunto
l’ingresso del parco con il percorso verso le belle cascate, ...,
sorpresa ...la guardia forestale (sempre la stessa) ci aspettava
per farci pagare l'ingresso (3 €)... Comunque con pochi euro
abbiamo goduto di un ulteriore spettacolare dono della natura. Al
termine, al ritorno al camper, la guardia forestale era ...sparita e i
visitatori successivi entravano … gratis. Poteva almeno salutarci...! Partiamo per Plivtice e dopo un bel viaggio lungo il fiume
Una, ci sistemiamo al Kamp-Turist, dove notiamo un certo disordine organizzativo. Sembrava che ognuno si
sistemasse, tende o camper che fossero, a casaccio, dove voleva e il campeggio era pieno di
giovani che cantavano, suonavano, si divertivano in vario modo.
- 13 -
“Camperismo” n. 59
Noi, tutti di età più propensa alla calma, già ci preoccupavamo di
dover passare una notte insonne. Comunque, archiviati i cattivi
pensieri, siamo andati al ristorante a dar soddisfazione al palato
(e alla panza). Al rientro aleggiava un silenzio eccezionale. Gli
unici a far caciara
eravamo noi … che
conversavamo.
Venerdì 12 luglio
lasciato il campeggio,
salutiamo Sandro e
Bea che rientrano e
raggiungiamo il parcheggio del Plitvika
Jezero per la visita al
parco nazionale. Laghi medi e piccoli,
cascate a non finire,
stradine tra cascatelle, meravigliosi passaggi su passerelle, terrazze panoramiche a non finire hanno allietato la visita accompagnata anche da una temperatura che si è mantenuta fresca durante gli spostamenti a piedi. La giornata è finita in bellezza anche perche il Maestro e Pietro, che si sono beccati simpaticamente per tutto
il viaggio, hanno deposto le
“lingue”... Unico
neo
quando
abbiamo fatto la
fotografia
di
gruppo sotto la
cascata principale, mancava
sempre
una
signora. Dopo
numerose foto
incomplete quando stavamo per rinunciare l’abbiamo vista appa-
Raduno pensato per i bambini, che non si sono visti ma gli
adulti che vi hanno preso parte l’hanno considerato molto
interessante. Lasciato il mezzo al passo, abbiamo raggiunto con una piacevole e facile passeggiata i resti del
forte Sommo Alto (Zwischenwerk Sommo) il cui compito
originario era di collegamento tra il forte Sebastiano
(Cherle) e il Dosso delle Somme (Werk Serrada) oltre naturalmente al controllo del territorio. Il forte, nonostante le
distruzioni operate dall’artiglieria italiana e dall’attività dei
recuperanti, offre ancora uno spettacolo imponente di forza. Tralasciate le visite didattiche abbiamo preferito delle
attività più escursionistiche, privilegiando comunque percorsi non troppo ostici. L’età e gli acciacchi dei partecipanti lo pretendevano. Bella l’escursione al Monte Maggio,
sempre partendo dal passo, attraverso boschi che mitigavano l’arsura della giornata calda e afosa. Spettacolare il
panorama a 360 gradi, dall’alto dei 1850 metri della Costa
Camper Club Alto Adige - Südtirol
rire … tutta sorridente.
Conclusa la fantastica
visita partenza verso
Karlovach, termine del
viaggio e ci sistemiamo
al Camp-Slapic, bellissimo campeggio dove per
l’ultima volta facciamo
tavolata comune. Sabato
13 trasferimento nella
zona sportiva a pochi
minuti a piedi dal centro.
Breve visita alla città
della birra dove ci imbattiamo nel Festival folcloristico, avendo così la piacevole occasione di vedere varie compagnie di
ballerini (spagnoli, irlandesi, canadesi, olandesi)
che danno spettacolo per le strade della città. Dopo pranzo il
gruppo si è sciolto e ognuno ha preso la sua strada per il ritorno
o per allungare le ferie. Un viaggio durato 17 giorni passati troppo velocemente. Tredici adulti e un bambino meraviglioso che in
silenzio ci ha sempre sopportato, si sono salutati con l’augurio di
un arrivederci magari per un altro viaggio. Il bilancio è assolutamente positivo, tutto è andato nel migliore dei modi, grazie anche
alla responsabilità di ognuno. Infatti, costruire un gruppo di sconosciuti e affrontare un viaggio itinerante non è cosa semplice e
nonostante la poca conoscenza reciproca, abbiamo accettato vizi
e virtù altrui senza critiche al veleno ma con lo spirito di capirci e
integrarci. Ognuno ha fatto questo sforzo, ci siamo aiutati e consigliati nei momenti critici ottenendo un risultato eccezionale, un
viaggio entusiasmante, il reciproco rispetto e la messa in cantiere
di una nuova amicizia.
Si ringraziano
· ZATON HOLIDAY RESORT di Nin (Zara)
· CAMPING ROZAC di Trogir (Spalato)
· CAMP VRELA & ZAKONO di Briijesta (Dubrovnik)
· AUTO CAMP BANICI di Banići (Dubrovnik)
per il particolare trattamento e l’ospitalità.
Inoltre, per il sostegno e la collaborazione
nell’organizzazione del viaggio, il nostro grazie va a
· JERKO SLADOLJEV direttore di Top Camping Croatia
ea
· GIANNI PICCILLI presidente di Confedercampeggio.
d’Agra che si raggiunge risalendo l’omonima pista da sci
partendo dalla stazione a valle nei pressi della malga Piovernetta. La sosta sulla piana ventilata, in una giornata
torrida, è quanto di più gradevole si potesse desiderare. Il
pianoro offre anche la possibilità di percorrere a lungo i
resti delle fortificazioni e delle trincee della Grande Guerra. Se la salita è da considerarsi impegnativa la discesa
lungo la carrareccia che porta al rifugio Valbona è di tutto
riposo. Nel ritorno al passo sosta e visita alla Base Tuono,
dove un solerte accompagnatore illustra con dovizia di
particolari l’ex base missilistica, la più alta in quota delle
dodici che l’Aeronautica Militare realizzo nei primi anni ’60
per contrastare eventuali attacchi aerei dei paesi del Patto
di Varsavia. Che dire? Prova superata in extremis, nonostante la concorrenza del Passo Lavazè e quella ufficiosa
del Palio di Feltre.
- 14 -
Franco
“Camperismo” n. 59
Arriviamo alla frontiera del Belize. I doganieri sono appisolati sui
banconi, scusandoci, li salutiamo mostrando i nostri passaporti,
nessun cenno di risposta e con malavoglia li timbrano.
Con un inglese trentinizzato chiediamo informazioni per
l’importazione temporanea della nostra macchina. Con un cenno
della mano misto ad uno stiracchiamento e con sbadiglio incorporato, un doganiere, ci indica l’ufficio a fianco. Qui l’ambiente è
parzialmente oscurato e l’impiegato è dormiente. Fino ad ora
eravamo abituati a persone gentili, disponibili con cui era facile
avere un rapporto amichevole, purtroppo il primo impatto con il
Belize è stato scioccante.
I suoi abitanti amano rilassarsi e dondolarsi sull’amaca che è
considerato lo sport nazionale.
Nonostante il contributo economico dato dall’agricoltura, dalla
pesca e dal turismo buona parte della gente vive in condizioni di
estrema povertà. Però il sabato e la domenica i bar e i karaoke
assumono un’aria festaiola, la birra viene consumata a fiumi, la
musica caraibica è ascoltata ovunque a tutto volume. Ci siamo
fatti una cultura su marimba, calipso, soca e, naturalmente, reggae.
Qui vive una grossa comunità mennonita con le loro rigide convinzioni religiose, si sposano solo tra di loro e parlano un dialetto
tedesco.
Sono agevolati dal governo centrale sulle tasse ed i maschi non
hanno l’obbligo del servizio militare. Tra loro ci sono due scuole di
pensiero: progressisti e tradizionalisti ed è facile incontrare mennoniti in calesse a fianco di altri con fuoristrada ultimo modello.
Stiamo gustando la loro cucina, fatta di pochi piatti semplici ma
gustosi come il Kilge und auchwurst. Gli arredi del ristorante sono
spartani, l’unico abbellimento sono quattro significative foto in
bianco e nero che col tempo hanno virato a un color seppia. Raffigurano carri trainati da buoi stracolmi di masserizie, risalenti
all’epoca della loro migrazione dal Canada. Le giovani cameriere
sono castigate da ampi abiti che scendono fino alle caviglie, hanno maniche lunghe con polsini e scolature abbottonate.
La carnagione è lattea e sono prive di trucco. Non sorridono mai,
non ti guardano mai in faccia, non ti salutano e non dicono grazie
nemmeno quando te ne vai dopo aver pagato il conto.
L’atmosfera è un mortorio, uomini da un lato della tavola, donne
dall’altro, non si parlano, masticano ed ingoiano senza nessuna
espressione, si sente il tintinnio delle posate ed il rumore delle
pale del ventilatore che gira sopra di noi. Siamo influenzati da
questo silenzio tombale e nel limite del possibile parliamo sottovoce. Naturalmente gli alcolici sono vietati, ma il gestore, anche
lui mennonita, sfoggia una traditrice pancia da birra, gote e naso
da avvinazzato.
A fianco del nostro tavolo una famiglia numerosa, i bambini sembrano “normali”, ma obbligati a stare seduti si scalciano di nascosto sotto la tavola, ci lanciano occhiate furtive e curiose. Hanno
Camper Club Alto Adige - Südtirol
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circa la stessa età di nostro nipote Samuel, avrei voluto vederlo
in questa situazione, quanto tempo ci avrebbe messo nel coinvolgerli ad una disubbidienza civile e nel trasformare questa
tetra sala da pranzo in una gioiosa sala giochi.
Entriamo in un loro supermercato, una tristezza unica, semibuio, un grigiore opprimente, scaffali mezzi vuoti, espongono
solo prodotti considerati per loro essenziali. Il reparto della
frutta e verdura assieme alle marmellate fatte in casa è ben
assortito e ne approfittiamo per fare un po’ di scorta. Gli avventori che si aggirano silenziosamente tra i corridoi sembrano fatti
e vestiti con un unico stampo, gli uomini in tuta da lavoro e pedule, le donne con abiti lunghi dai colori smorti stile anni ‘50,
cuffietta in testa e calzini scuri.
“Camperismo” n. 59
Incuriositi seguiamo una giovane ragazza intenta a fare la spesa, occhi
azzurri, ampio vestito a falde larghe ed
in testa la solita cuffietta con elastico,
da neonato, nasconde le sue trecce
bionde annodate sulla nuca. Ha un
vistoso succhiotto sul collo che si nota
anche da lontano: stona in questo contesto angelico (mi auguro per lei che
l’autore sia un focoso messicano puro
sangue, scuro di pelle con l’alito che sa
di aglio e peperoncino).
Con il suo computer portatile, appoggiato sul carrello, registra il prezzo di
ogni singola cosa acquistata e sicuramente tornerà a casa non in calesse
ma in fuoristrada. In futuro i tradizionalisti avranno sempre più vita dura con la
nuova generazione ammagliata dalla
“febbre del sabato” sera e dai rombanti
e moderni veicoli.
Belize City è una mescolanza tra passato indigeno e coloniale.
Un bellissimo murales racconta la storia partendo dalle catene
spezzate degli schiavi fino ai tempi nostri mentre poco più in là,
nel parco, troneggia la statua di Cristoforo Colombo. A poca distanza dalle sue spiagge accattivanti troviamo la barriera corallina, per estensione seconda solo a quella australiana, ma i prezzi
sono decisamente americanizzati e quindi per noi proibitivi.
L’influenza inglese ancora oggi si nota dappertutto, le case su
palafitte sono in stile caraibico e sicuramente hanno visto tempi
migliori, sono affrescate con vivaci colori ed il prato inglese è
d’obbligo.
Sul dollaro beliziano è raffigurata la
Queen Elisabeth e, per nostra fortuna,
già da tempo si sono adeguati agli altri
stati con la guida a destra.
La popolazione è un miscuglio di discendenti degli schiavi africani, spagnoli ed
indigeni, si parla inglese, spagnolo, creolo e diverse lingue Maya.
A Hopkins, da Tricia ed Elvis, ci concediamo alcuni giorni in riva al Mar dei
Carabi. Qui vive ancora lo spirito di Bob
Marlyn, la gente di colore è più sorridente e più disponibile al dialogo.
L’atmosfera è allegra, stanno festeggiando l’anniversario della morte del loro
mito. Dappertutto fino a notte tarda echeggia la sua musica, tutti si pavoneggiano imitandolo nella sua vistosa capigliatura, nel suo modo di vestirsi e di
Camper Club Alto Adige - Südtirol
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comportarsi.
Di fronte a noi chilometri di sabbia bianchissima, alle nostre
spalle una giungla verdeggiante.
Le palme ondeggiano sospinte dalla brezza del mare,
l’onnipresente amaca tesa da una pianta all’altra avvolge il
corpo come una carezza, il mare è cristallino ed azzurro come
in un depliant turistico.
Saluti, Aldo.
“Camperismo” n. 59