2 Ottobre “FESTA DEGLI ANGELI… FESTA DEI NONNI”

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2 Ottobre “FESTA DEGLI ANGELI… FESTA DEI NONNI”
Medaglia della Presidenza della Repubblica
Medaglia d’oro di benemerenza del Comune di Milano, della Provincia, della Regione Lombardia e della Camera di Commercio di Milano
Associazione al servizio degli anziani che vivono nella povertà e nella solitudine
notiziario sociale trimestrale anno LXVII 3° trimestre 2016
Milano - via Marcona 34 (ang. via Mameli) - tel. 02.761.133.07 - fax 02.710.928.39 - www.tazzinettabeneficaonlus.it
2 Ottobre “FESTA DEGLI ANGELI…
FESTA DEI NONNI”
Non dimenticate di guardare indietro all’eredità che avete ricevuto
dai vostri avi, dai vostri nonni, dai vostri genitori…
Oggi si sta giocando,
nel mondo,
una partita in cui
non c’è posto per
i supplenti,
o giochi da titolare,
o sei fuori.
Prendi la memoria
ricevuta, guarda
l’orizzonte, prendi
la realtà e portala
avanti, falla fruttare,
rendila feconda.
13° CONCORSO LETTERARIO REGIONALE 2016 – 2017
FORZA RAGAZZI... CI SIAMO!
SIETE PRONTI PER LA NUOVA SFIDA?
Ebbene, con il nuovo anno scolastico, sicuramente proficuo per tutti, parte il
“13° Concorso letterario regionale a premi 2016 – 2017”
VI ASPETTO SEMPRE PIU’ NUMEROSI!
servizio a pag. 22-23
Alcuni lettori ci chiedono come mai i nostri periodici non vengono stampati su carta riciclata, ebbene, abbiamo
chiesto preventivi a parecchie tipografie, credeteci, non siamo sciuponi o megalomani ma stampare su carta
riciclata verrebbe a costare molto di più. Per questo, ogni tanto, invece di 4 uscite annue ne facciamo 3...
Il giornale ed il nostro sito WEB sono le uniche voci per giungere a voi. Continuate a sostenerci!
SOMMARIO
3
• L’editoriale
5
• Gli anziani, i nonni...
6
• Estate da non dimenticare
Medaglia d’oro
di benemerenza
del Comune
di Milano
della Provincia
della Regione
Lombardia
e della Camera
di Commercio
di Milano
12 • Fertility-Day
14 • GMG a Cracovia
16 •BREXIT
Medaglia della Presidenza della Repubblica
2005 - 2006 - 2007 - 2008 - 2009
2010 - 2011 - 2012 - 2013 - 2014
20 •Collana della Bontà
22 •Concorso Letterario
24 •Legge contro gli sprechi
25 •Abbazia di Viboldone
28 •Ciao Bud
29 •Chi siamo-Cosa facciamo
31 •Poesia e cucina
Presidente
Matteo F. Gildone
(detto Zio Teo)
Consiglio Direttivo
Vicepresidente: Dr. Paolo Foglia
Tesoriere: Rag. Domenico Bosoni
Segretario: Sig. Vittorio Teruzzi
Consiglieri: Prof. Maria Dicorato,
Sig.ra Rosanna Di Blasio
Sig. Goran Soce
Capo Redattore
Gabriella Arnaud
Redazione
Paolo Foglia
Maria Dicorato
Fabiola B. Gildone
Stefania De Lillo
About the author
Alberto Pogliani
Revisore dei conti
Presidente: Dott. Giorgio Cavalca
Studio Grafico
Tipografia F.lli Verderio
Membri Effettivi
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Sig. Giuseppe Zemiti
Direttore Responsabile
Giuseppe A. R. Gildone
ORGANO UFFICIALE DELLA
TAZZINETTA BENEFICA
sede: Via Marcona, 34
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Autorizz. Trib. di Milano n° 547
del 29/07/1987
L’editoriale
Gabriella Arnaud
Questi anni di sangue e dolore
Cari amici questo editoriale sarà breve perché io
non ho più parole. I tempi che stiamo vivendo
sono troppo orribili per poterli commentare,
non si può concepire una sequela di violenze
e disgrazie come quella che ormai da anni sta
accadendo.
Era ancora fresco l’orrore dei bambini kamikaze
in Turchia e assistevamo sconvolti al dramma
vissuto da Aleppo quando qui, a casa nostra,
un terremoto distrugge e cancella interi luoghi
nel centro Italia. Centinaia di morti e feriti e le
stime sono ancora imperfette, si scava, si cerca
e alla fine il lugubre conto salirà certamente.
Aiuti da ogni dove, volontari, reportage fiume
ai telegiornali e soprattutto affannosa quanto
inutile ricerca delle responsabilità. A sette anni
dalla omonima tragedia dell’Aquila siamo qui a
piangere una tragedia forse ancora più grave,
una tragedia che sembra non avere mai possibili
soluzioni e premonizioni.
Quanto sangue e quanto dolore ci toccherà
vedere ancora e per quanto tempo? Il furore pazzo
dell’Isis, l’incredibile ritorno delle tensioni razziali
in US, i femminicidi che si susseguono come se
un’epidemia folle stesse scuotendo le menti degli
uomini e la natura che sembra impazzita. Quasi
volesse punirci. Alluvioni, terremoti e catastrofi di
ogni genere colpiscono ovunque mentre in quasi
tutta l’Asia e l’Africa guerre crudeli, rapimenti di
donne e bambini e un disumano giustizialismo
ci riporta al più oscuro Medio Evo. Perfino nelle
città bande con componenti sempre più giovani
dilagano con violenza, nelle scuole i cosiddetti
bulli postano sui social foto ricattatorie di
compagni e compagne portandoli al suicidio.
A tutto questo si aggiungono le frotte di disperati
che fuggono dai loro paesi in fiamme, dalla
carestia e dalla fame per cercare una possibilità
di sopravvivenza nei nostri già stremati paesi.
E sono sempre più numerosi, sempre più
tormentati dalla paura e dall’indigenza, sempre
più bisognosi di quelle risorse che ormai anche
qui scarseggiano.
Sono anni terribili, di pestilenza morale, di
paura ed egoismo insieme, sono anni di guerra.
Io la guerra non l’ho vissuta ma ne ho visto e
sentito tanto, la povertà, la mancanza di tutto,
le deportazioni assurde e tragiche, la morte che
arrivava da ogni parte e colpiva senza distinzione
e soprattutto la paura. Ecco la guerra che stiamo
vivendo ci costringe a cambiare la nostra vita e
ad avere paura, una paura inconscia, ma sempre
paura.
No amici, non cediamo se possibile, cerchiamo
di vivere ugualmente, con prudenza magari ma
vivere la nostra buona vita. E questa ultima
sciagura italiana ci offre anche un modo per
dimostrare che siamo sempre noi, sempre con la
voglia di aiutare e di essere vicino a chi soffre. In
ogni occasione.
Grazie di avermi seguito anche se forse non è
stata una lettura piacevole.
3
Gli ANZIANI, i NONNI: peso o patrimonio?
Giuseppe A.R. Gildone
GLI ANZIANI, I NONNI... “Un patrimonio non sempre capito
forse per paura che trattasi di un peso... e anche se così fosse”?
Questo il titolo di un nostro articolo di 11 anni fa.
Cos’è cambiato da allora? Forse le necessità
dovute all’incessante aumento della povertà, ci
ha reso più riflessivi, meno arroganti e, quindi,
più consapevoli del valore di questo patrimonio.
Certamente, questo patrimonio di cultura e storia
si divide in più fasce. Quelle positive riguardano:
• Il costante aumento del numero di bambini che
vedono nei nonni i veri amici che vorrebbero
avere vicino tutti i giorni (ultime stime ISTAT),
e che vede i nonni italiani veri ed essenziali
collaboratori con le famiglie nella gestione
dei nipotini. Certamente, cedono a qualche
capriccio, ma senza eccedere come spesso fanno
gli stessi genitori quando sono indaffarati e non
potendo dare la dovuta attenzione sono costretti
a cedere. Se nel primo caso le cifre parlano
del 60 % dei bambini che vedono nei nonni i
veri amici, nel secondo caso si parla di oltre 8
milioni di nonni che collaborano attivamente
e regolarmente con la gestione dei bambini
nella famiglia.
• L’altra è quella che vede queste tenere figure,
spesso, collaborare, con la loro pensione, al
sostentamento del nucleo familiare, accudire
i nipoti durante le ferie, infatti, sempre più
frequentemente assumono il ruolo di baby
sitter laddove entrambi i genitori lavorano.
Essi sono i vigili guardiani ed i fratelli maggiori
dei loro svaghi nei parchi giochi e sanno
distrarli dalla televisione raccontando le fiabe,
insegnando loro a giocare a dama od a scacchi
e in molti casi li aiutano anche a fare i compiti.
I nonni sono quelli che fanno i regali, che li
viziano un po’ ma, sicuramente, sono quelli con
cui vivono emozioni ed avventure legate alla
loro crescita. Messa, quindi, da parte questa
immagine-stereotipo del nonno peso della
famiglia, del vecchio da curare perché pieno di
acciacchi, dobbiamo ammettere che i nonni sono
il capitale della società dei quali non possiamo
farne a meno. Se vogliamo essere onesti fino in
fondo, dobbiamo ammettere che per tutti questi
motivi e per il fatto che hanno dato la vita a chi
ci ha generati, essi meritano il nostro rispetto, il
nostro amore e la nostra riconoscenza e, se siamo
convinti di dare loro tutto ciò, abbiamo un altro
dovere da adempiere: “offrire un po’ d’amore
a quei nonni, a quegli anziani, e sono tanti ma
tanti davvero, che non hanno la fortuna di avere
vicino una famiglia o un nipote che doni loro una
carezza o un sorriso, quindi, abbiamo il dovere
di entrare nell’ottica di ritagliare un po’ di spazio
nella nostra giornata o della nostra settimana
da dedicare a questa categoria di persone che
non hanno avuto la stessa fortuna di altri loro
coetanei”.
Da altri dati, si evince che in molti casi, sono i figli
a dover dare un mano a pagare qualche utenza,
a doverli assistere perché non più autonomi o di
salute cagionevole.
Parliamo ora, dell’altra fascia ovvero quella degli
indigenti, degli abbandonati, degli ignorati, dei
disperati, con pensione da fame costretti a vivere
di stenti, costretti a rovistare nei cassonetti dei
rifiuti o degli scarti dei mercati rionali, spesso,
senza neppure successo perché preceduti da
altri disperati.
Sentire dire dal Presidente del Consiglio (alla
Festa dell’Unità di Modena) che se al Referendum
di novembre vinceranno i “Sì”, i 500 milioni
che si verrebbero a risparmiare con la nuova
Riforma, andrebbero ai poveri, fa venire la pelle
d’oca. Con questa asserzione ha superato anche
la super “gaffettara” d’Italia Maria Elena Boschi.
A prescindere che non sarebbero 500 milioni ma
meno di un terzo di detta cifra, c’è da chiedersi
seriamente “ma se non dovessero vincere i “Sì”
cosa succederà “i poveri resteranno sempre
poveri, continueranno a morire di fame e a
vivere all’addiaccio perché senza neppure un
tetto”? D’altro canto, a proposito di castronate,
la sua fedelissima Ministra Boschi ha avuto
persino l’ardire <se vincerà il “Sì” sarà sconfitto il
terrorismo e, quindi, l’ISIS>. Non c’è più decenza!
4
Gli ANZIANI, i NONNI: peso o patrimonio?
pasquale e natalizio ai meno abbienti con relativi
cesti per l’occasione, gite e tante altre iniziative.
A questo punto, però, viene spontanea una
riflessione: “E’ mai possibile che, mentre una
parte piuttosto consistente della nostra società
vive situazioni così drammatiche, un’altra parte
vive nella sconsideratezza e nello spreco spesso
ingiustificato, un’altra parte nell’apatia e nella
voluta cecità ed un’altra parte, <quella politica>,
non fa nulla per risolvere queste situazioni?
Nessuno può o deve sottrarsi a queste
responsabilità, né noi persone normalissime
(lavoratori o pensionati), né le persone agiate o
benestanti, ma, soprattutto, non possono e non
devono sottrarsi e fingere di niente coloro che
ci amministrano <maggioranza ed opposizione>
e che, spesso, si esibiscono in incomprensibili
trasmissioni fiume, addossandosi le responsabilità
a vicenda, ma senza arrivare al dunque o trovare
la soluzione ai problemi.
Quindi, riepilogando, considerare gli anziani solo
come personaggi pieni di acciacchi è cosa che
forse appartiene al passato; infatti, personalmente
sono convinto che “gli anziani, i nonni sono
sempre stati personaggi importanti nel nucleo
familiare, che hanno saputo trapassare ai figli
dei propri figli non solo la storia e la propria
esperienza ma hanno saputo offrire, anche
e soprattutto, affetto e momenti di grande e
semplice allegria, che in certi momenti serviva
e serve a distrarre i bambini da alcune situazioni
che si vengono a creare nelle famiglie e a vivere
la propria infanzia comparandola mano mano
alla crescita”.
Ovviamente, sulla povertà andrebbero aperte
altre penose parentesi come la sempre crescente
disoccupazione giovanile, la perdita del posto
di lavoro di tanti capifamiglia semmai con tutti
i componenti il nucleo familiare disoccupati, o
altri casi particolari e disperati che ci vengono
segnalati dai Servizi sociali del Comune o dalle
parrocchie.
Per fortuna ci siamo ancora noi, c’è “Tazzinetta
Benefica” che da 123 anni assiste gli anziani
indigenti, quelli che vivono nella povertà e nella
solitudine ed i meno anziani, le famiglie che per i
più svariati motivi si trovano a vivere le situazioni
drammatiche cui si accennava prima. Certamente,
se avessimo più risorse economiche oltre che
umane, potremmo prestare più attenzione e
dedicare più forze ad altre situazioni come quella
identificata la “fascia di crisi di metà mese” o
quella delle famiglie dove esistono forti disagi di
salute. Comunque, al di là delle responsabilità di
queste drammaticità, pur registrando scarsissime
risorse economiche dovuto non solo alla crisi ma
anche al proliferare di tante onlus che nascono
grazie all’aiuto di “particolari professionisti esperti
del settore” capaci di reperire fondi da tutte le
parti e procurarsi “Testimonial” nel mondo dello
spettacolo o dello sport, pronti ad offrire la propria
immagine, Tazzinetta Benefica riesce a dare
costante assistenza ad oltre un migliaio di
soggetti indigenti, soprattutto anziani che vivono
nella povertà e nella solitudine distribuendo
sostanziosi pacchi di generi alimentari ogni 20
giorni, vestiario, farmaci da banco, pagamento
delle utenze (quando è possibile), il pranzo
Ragazzi di tutte le età, teniamoci stretti i nostri nonni,
teniamoci stretto questo patrimonio. Amiamoli come loro
hanno amato noi e sosteniamoli nel momento del bisogno
come loro hanno sostenuto noi aiutandoci a crescere.
Tazzinetta Benefica è stata la prima Associazione ad aver ideato la
“Festa dei nonni” con infinite iniziative
-prese ad esempio anche dalla Regione LombardiaUn parziale, sintetico documento fotografico è consultabile sul nostro sito
www.tazzinettabeneficaonlus.it nella pag. Gallery -Foto- Festa dei nonni.
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Estate da non dimenticare!
Attenti a quei due... Teo Gildone e Peppino Lamedica
“Crisi, disoccupazione, aumento della povertà, stragi per inefficienza
delle strutture, mancanza d’investimenti e male affare, stragi terroristiche mai condannate con la giusta fermezza se non con qualche sfilata o passerella di politici sottobraccio sempre a caccia di soluzioni
distensive con timide frasi d’occasione…Ora però, BASTA!
Andiamo per ordine:
“CRISI”, “DISOCCUPAZIONE” ormai impossibile
da quantificare perché in continuo crescendo,
“POVERTÀ”, arrivata a toccare il vergognoso
record di 4 milioni e seicentomila italiani ridotti
alla povertà assoluta”.
Ebbene, anche se con sfumature diverse,
rientrano tutte in un solo argomento che li
concatena. Quello che più disturba e fa irritare
è non solo il sentire minimizzare il tutto ma,
addirittura, negarle o addurre stupide e noiose
giustificazioni e scaricabarili “la colpa non è nostra
ma vostra, no è vostra, no di chi ci ha preceduto”
ma insomma, quando la smetteranno con questi
stonati e ripetitivi ritornelli? Oddio, riescono
anche a superarsi giurando e spergiurando che
si sta lavorando per rimettere tutto in ordine, e
che ormai ci sono evidenti segnali di ripresa. Ma a
chi cacchio vogliono prendere in giro, purtroppo,
spesso a queste fregn…, pardon, frescacce ci
credono anche loro -sto parlando, ovviamente,
dei politici di tutte le fazioni ovverosia di chi sta al
Governo e di chi siede sui banchi dell’opposizione-.
Tutti promettono “quando andremo noi al
Governo, sistemeremo tutto”, poi però, come
dicevo prima, una volta al potere, nulla cambia anzi
spesso le cose peggiorano ma la colpa è sempre
dei guasti e la cattiva gestione di chi c’era prima.
Allora, a questo punto, sarebbe più onesto fare un
gesto di umiltà rassegnando il mandato ottenuto
con promesse impossibili, ma alla cadrega (alla
poltrona), al potere ed ai privilegi non è facile
rinunciare.
“Quando si assaggia la mela del paradiso
è difficile rinunciarci”!
Intanto, quei 4 milioni e seicentomila italiani
ridotti alla povertà assoluta ai quali è stata tolta la
dignità, oltre ad andare a rovistare nei cassonetti
dei rifiuti o tra gli scarti dei mercati rionali, a chi
potranno rivolgersi per la sopravvivenza loro, delle
loro famiglie, dei loro figli, e delle loro mogli se
non alle Associazioni ed alle mense caritatevoli?
Certamente non potranno rivolgersi a chi li ha
ridotti così ovverosia a chi ci amministra, ovvero
ai potenti della finanza od ai nostri governanti?
Quindi, che si voglia o no ammetterlo, ancora una
volta il fattore risolutore di questa crisi sono e
saranno ancora le Associazioni di volontariato che,
tra l’altro devono sputare sangue per poter essere
efficienti e dare quel po’ di sostegno necessario a
chi ha la forza di bussare alla loro porta.
Attenzione, però, alle Associazioni truffaldine
e speculative al servizio di malavitosi od a
personaggi della “mala” politica ed a quelle onlus
che continuano a nascere come funghi e che si
professano “pro profughi” o “pro extracomunitari”.
6
...ora però, BASTA!
Permettetemi di giustificare questo sfogo
che deriva proprio dall’arroganza e dal
menefreghismo nonché dalle proibizioni che da
oltre un quinquennio siamo costretti a subire
dall’Amministrazione comunale che ci vieta di
continuare a dar vita a manifestazioni ed eventi
che da oltre 50 anni Tazzinetta Benfica realizzava
in Milano.
Chissà se il nuovo Sindaco Sala, avendo in Giunta
parte della precedente Amministrazione vorrà
ripensarci oppure erigere di fianco al Duomo una
mezza Moschea al posto della Mostra presepi
“simbolo del cristianesimo”?
Come i cittadini milanesi sanno, l’Amministrazione Pisapia ha sfrattato persino la nostra
Mostra Presepi in Piazza Duomo che per oltre
mezzo secolo è stato il simbolo milanese del
Natale.
Noi abbiamo chiesto un incontro sin dal suo
insediamento ma nella lettera di riscontro ha
risposto a tutti i punti tranne alla nostra richiesta
di essere ricevuti… ,e questo atteggiamento la
dice lunga. Speriamo di non essere caduti dalla
padella alla brace.
7
Estate da non dimenticare!
Un’altra piaga del nostro sventurato Paese è:
“L’INEFFICIENZA DELLE STRUTTURE, per
mancanza d’investimenti e male affare, spesso
causa di disastri con epiloghi stragisti”.
Non possiamo dimenticare la strage ferroviaria
del 12 luglio accaduta in Puglia.
Morti, feriti e tanto dolore unito a rabbia perché,
anche questa volta come per tanti altri disastri
analoghi la cui responsabilità -a prescindere l’errore
umano a volte comprensibile per sovraffaticamento
dovuto allo sfruttamento ed alla continua riduzione
di personale- essendo attribuibile solo ed
esclusivamente all’inefficienza e mala gestione
di chi governa, nessuno pagherà se non qualche
povero disgraziato -solita vittima sacrificale-.
solidale senza secondi fini come l’accalappiare
voti per proteggere le poltrone e le posizioni
acquisite per l’oggi e per il domani.
Quindi, a prescindere i personaggi politici cui
alludevo prima e delle organizzazioni mafiose
che ci speculano, essendo la nostra povera Italia
una nazione circondata dal mare e la più vicina
ai popoli che fuggono da dure realtà di miseria
e di guerre fratricide, essa non ha la possibilità
di difendere i propri confini -7.458 Km di costedagli sbarchi di questi disperati, anzi è costretta a
prodigarsi con le proprie forze militari -Marina in
testa- a salvare ed accoglierli, rifocillarli, ospitarli
nel limite del possibile in campi di accoglienza ed
in alberghi, a dargli assistenza sanitaria, questo,
a dispetto di chi sostiene che gli italiani sono
razzisti.
Ciò che sconvolge, invece, è l’indifferenza
e l’astuta nonché spregevole politica degli
altri Stati europei che negano l’accoglienza o,
perlomeno, accolgono solo in misura limitata cioè
minima, e possibilmente selezionata ovverosia
profughi con particolari specializzazioni e/o con
cultura superiore a quella dei fratelli del loro
stesso Continente, così da poterli sfruttare o
meglio trarne vantaggio per la propria economia
lasciando, invece, a noi il resto.
Per questa ennesima disgrazia che ha visto
la passerella di politici anche con cariche
istituzionali, credo di dovere fiducia solo al Capo
dello Stato Sergio Mattarella perché persona
onesta sul cui viso e negli occhi si leggeva vera
commozione ed il ricordo di una sofferenza
vissuta in prima persona, anch’essa ingiustificata
oltre che violenta. Seguitando a parlare di piaghe
che, però, non affliggono solo la nostra Italia bensì
tutto il nuovo e vecchio Continente -Stati Uniti
d’America ed Europa- è sempre la cattiva politica.
In proposito credo doveroso esprimere il mio
pensiero personale sulla BREXIT -primo segnale
dell’ormai scricchiolante Unione Europea- sono
convinto che il successo dei “SI” lo si debba
non solo ai problemi economici e nazionalisti od
antieuropeisti ma soprattutto all’indisponibilità
di accettare gli emigranti extracomunitari.
Tutti ricorderanno che, lo scorso anno, l’Inghilterra
aveva già espresso ed ottenuto questa “condizio”
Ed eccoci così arrivati al terzo punto:
“LE STRAGI TERRORISTICHE” mai condannate
con la giusta fermezza se non con qualche sfilata
o passerella di politici sottobraccio sempre a
caccia di soluzioni distensive con timide frasi
d’occasione.
Io credo poco nel buonismo di chi lo predica con
tanta verve, credo, invece, nel buonismo vero,
8
...ora però, BASTA!
infatti diede la propria disponibilità a mandarci
una propria nave nei nostri mari ed una manciata
di sterline pur di non accogliere quei disperati
che nessuno vuole se non in numero limitato, con
i requisiti che accennavo prima e con regolare
carta d’identificazioni il cui compito, guarda caso,
spetta sempre e solo all’Italia che tra l’altro non
è in grado di fare. In compenso alla miserevole
mancia ci accolliamo un’esplosiva situazione
assolutamente insostenibile che quotidianamente
sfocia in manifestazioni di razzismo dall’una e
dall’altra parte in quanto, grazie alla faziosità ed
al supporto dei falsi buonisti, di certi politici ed
organizzazioni di dubbia onestà, vi sono molte
manifestazioni anche contro gli italiani, tanto da
non essere più in grado di distinguere chi sono i
razzisti in casa nostra. Purtroppo, tra questa gente
che sta invadendo l’occidente si nascondono
stragisti islamici discepoli dell’ISIS (micidiale
organizzazione sanguinaria, ex al-Qaeda) assetati
di sangue, sempre pronti ad uccidere gli infedeli,
pronti ad ammazzare e fare stragi di gente
innocente ed inerme sacrificando spesso anche
gente di religione coranica, lì per caso.
Eppure noi non siamo nemmeno in grado di
odiarli perché il nostro Dio è diverso dal loro
sempre che questo loro Dio esista davvero. Io
mi convinco sempre più che questi pazzi sono
feroci delinquenti senza credo e senza Dio.
Sconcertanti è dire poco se pensiamo ai nefasti
avvenimenti che abbiamo vissuti nel mese di
luglio. Mentre l’Italia piangeva le vittime della
strage ferroviaria accaduta in Puglia, due giorni
dopo -il 14 luglio- ancora una volta in Francia,
a Nizza, sul finire dei festeggiamenti della
ricorrenza della presa della Bastiglia, 84 persone
innocenti ed inermi tra cui molti bambini
venivano falciati come birilli assieme ad almeno
un altro centinaio di persone ridotte in fin di
vita da uno di questi pazzi e, mentre tutti gli
organi d’informazione dedicavano uno special
a quell’inumano, demoniaco ed incomprensibile
eccidio, la sera del 15 in Turchia si tentava il 6°
colpo di Stato dal dopo guerra che ha lasciato
per terra altre 300 e passa vittime.
“Strano Golpe”… Organizzato da chi?
“MAMMA LI TURCHI !” ...Nei secoli scorsi, questo
era il grido d’allarme che si levava dall’alto delle
numerose torri di avvistamento, dislocate lungo
le coste dell’ Italia meridionale, per segnalare
alle popolazioni rivierasche l’avvicinarsi di
flottiglie corsare turche. Questo grido, ormai
sopito nell’immaginario collettivo, alla luce del
trattamento nazi-stalinista riservato ai militari che
avevano tentato un golpe, ed in considerazione
delle pressanti richieste di Ankara per entrare
a far parte dell’Unione Europea, potrebbe fra
non molto risvegliarsi e tornare a levarsi non più
dalle torri di avvistamento ma dal cuore di vaste
regioni dell’Europa. Ve li immaginate questi
signori che vengono a vivere in mezzo a noi ed a
pretendere di fare “cose turche” ?
La scorsa estate di ferocia, non si è risparmiata
neppure in altri Stati, come la Germania e l’America
9
Estate da non dimenticare!
dove si sono consumati altri episodi di razzismo,
per citarne uno, vedasi Dallas, dove un Killer, il
veterano Micah Jonson con fucile -d’assalto AR
15- ha ucciso cinque agenti di polizia al termine
di quella che doveva essere una manifestazione
di protesta pacifica per l’uccisione nei giorni
precedenti di due afroamericani, Alton Sterling
in Louisiana e Philando Castile in Minnesota.
viviamo, un mondo in cui ci siano maggiore
cordialità, maggiore umanità, maggiore fraternità.
[….] Preghiamo -per coloro che ne hanno più
bisogno- per la pace e per un migliore vivere
insieme”.
L’eccidio di don Jacques Hamel non deve,
comunque, far dimenticare... ”anzi”, tutti i nostri
missionari (sacerdoti, suore e laici) barbaramente
trucidati.
Solo un cieco, ma di quelli che non vogliono
con pervicacia vedere, può negare che questa è
guerra dichiarata senza essere stata dichiarata,
da oltre un decennio ormai, praticata e condotta
-per quanto attiene i bersagli da colpire- con
una lucida strategica asimmetria e spiazzante
imprevedibilità da parte degli stragisti islamici
(una volta al-Qaeda ora Isis). Pertanto come
dicono i francesi: “à la guerre comme à la guerre”
cioè a dire che bisogna adattarsi allo stato di
L’America, quindi, si scopre nuovamente spaccata guerra in atto senza viltà ed infingimenti.
in due dalle tensioni razziali, infatti, migliaia di
persone hanno invaso le strade delle maggiori Continuare a non vedere la realtà ed a rimanere
città statunitensi per dire basta alla violenza nell’inerzia vuol dire, mutuo da una frase di
contro gli afroamericani.
Churchill, comportarsi come colui “che dà da
Senza sminuire l’orrore delle decine di stragi che mangiare ad un coccodrillo perché spera che
stanno insanguinando il mondo, stragi persino questo lo mangi per ultimo”. Occidente, svegliati!
ad opera di adolescenti educati ad un’assurda
dottrina suicida, quindi, a farsi saltare in alto pur
Non è bello, anche se da ultimi,
di annientare gli infedeli, ciò che, ha sconcertato
finire in bocca al coccodrillo islamico.
maggiormente, è stato il disumano, cinico, feroce,
animalesco eccidio dell’anziano sacerdote A questo punto, viene spontaneo chiedersi “Ma
Jacques Hamel, sgozzato cosa sta succedendo”? Vogliamo dire basta e
mentre celebrava messa in porre fine a queste mattanze? Macché!
una chiesetta di campagna Forse, nonostante le dichiarazioni di Fracois
sul lungomare del villaggio Hollande che la sera stessa dell’eccidio dell’ 86
di Saint Etienne-du-Rouvray enne sacerdote ha affermato: “ormai siamo in
(una decina di chilometri da guerra con l’ISIS -una guerra che, stando alle
Rouen).
sue asserzioni, durerà molti anni”-, i vari Capi di
Un sant’uomo che ha Stato europei, non hanno capito o, perlomeno,
sempre predicato l’amore fingono di non capire che nessuno più crede
e la pace, infatti, il povero padre Jaques, in una alle sfilate sottobraccio con la cravatta nera e
lettera pubblicata un mese fa sul bollettino tanto meno ai soliti convenevoli con frasi di
parrocchiale e che ormai è da considerarsi come commozione e bandiere a mezz’asta, perché,
il suo testamento spirituale aveva scritto:
dopo qualche giorno, tutto ritorna come prima e
“Spero che si possa da parte nostra dare ascolto peggio di prima, perché nessuno ha il coraggio di
all’invito che il Signore ci fa di prenderci cura prendere la capra per le corna e trovare soluzioni
di questo mondo, affinché lo rendiamo, là dove definitive.
10
...ora però, BASTA!
A chi si chiede dove sorgono i dubbi, rispondo
che il mio non è pessimismo ma constatazione
della mala politica europea che,
• oltre a non avere un vero esercito comune,
• oltre a vedere nascere -a seconda delle
situazioni del momento- alleanze di comodo a
discapito di altre nazioni dell’Unione,
• oltre all’incompetenza di pseudo economisti
-servi di poteri non tanto occulti- che si
arrogano poteri di vita e di morte degli altri Stati
componenti che vivono debolezze politiche al
proprio interno (l’Italia è in pole position),
non siamo coesi neppure nella comunicazione
tra le Intelligence (i Servizi segreti) che non
collaborano tra di loro per fare “muro comune”
contro questi assassini fanatici senza scrupoli...
E POI CI VOGLIONO PARLARE DI EUROPA
UNITA! Dov’è la tanto sbandierata coesione
promessaci in cambio di pesanti sacrifici?
Breve parentesi in proposito, ultimamente il professore Romano Prodi che ha voluto fortemente
l’entrata dell’Italia nella Unione Europea sostenendo, ”allora”, che “con l’euro avremmo lavorato un giorno in meno guadagnando come se
avessimo lavorato un giorno in più”, in una recente intervista ha sfacciatamente dichiarato che
“al momento dell’entrata nella UE, la nostra tanto
amata lira si svalutò del 666% nei confronti del
marco” ed ha lanciato un allarme sull’economia
“Siamo -ha detto- in emergenza, serve un vertice
internazionale”.
Lasciando, per ora, da parte la parentesi
terrorismo siamo, purtroppo costretti a chiudere,
si spera, la drammatica estate 2016 con il disastro
che ha sepolto la bella Italia “il terremoto”… La
bestia ha colpito ancora! Circa 300 morti e quasi
400 feriti, questo il bilancio del sisma che alle
3 e mezza del 24 agosto ha trasformato una
delle più belle e caratteristiche zone d’Italia
in un cimitero. Amatrice epicentro del sisma
letteralmente rasa al suolo con essa Accumoli
e tanti altri borghi e paesi di questa zona da
sempre dichiarata a rischio (per la cronaca, sono
1.759 i paesi e le città italiane a rischio per i quali,
purtroppo, non sono state mai attuate misure
antisismiche e non per mancanza di soldi). E’ stata
già aperta un’inchiesta dalla procura di Rieti, con
l’ipotesi di reato di disastro colposo che dovrebbe
fare luce anche sui crolli che hanno interessato
edifici ristrutturati recentemente, come la scuola
di Amatrice e il campanile crollato ad Accumoli.
Intanto, non si placano le polemiche, si invoca
da più parti un cambio di rotta sulla prevenzione
antisismica, si parla di 293 beni culturali colpiti
solo nella zona più ristretta, di cui 50 gravemente
danneggiati o crollati. Immagini che ancora una
volta siamo stati costretti a vedere e che non
avremmo più voluto dopo quelli degli ultimi
anni: “morti, ruspe e mani nude che scavano per
estrarre corpi sepolti di bambini, madri, padri e
nonni, tendopoli e promesse di solidarietà per
la ricostruzione”. Per quest’ultima, spero non si
debba far memoria alla nota canzone di Mina
“parole, parole soltanto parole”. Di tutto questo
sfacelo, come sempre, a mitigare la sofferenza, è
stata la solidarietà di tutta la popolazione italiana,
degli uomini della Protezione civile, dei vari corpi
dell’Esercito, dei Vigili del fuoco, del mondo del
volontariato, insomma di tutti.
Ormai, anzi da tempo, si è superata l’asticella
“E’ ora di dire “BASTA!”
Pur gridando “BASTA”, però, voglio che nessuno
si faccia prendere dall’angoscia e vedere nero
dappertutto. Non possiamo deprimerci e cadere
nello sconforto, specialmente per quanto concerne
il terrorismo, faremmo il gioco dei malvagi, dei
mascalzoni, dei seminatori del male, dei senza
Dio. “Dobbiamo reagire”! E se può servire, una
riflessione potrebbe supportare questo invito:
Dacché il mondo è mondo, il male ha sempre
messo in croce il bene, ma alla fine il bene ha
sempre avuto la meglio su di esso” !
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La corbelleria agostana... ci mancava (!?!)
Matteo Gildone
FERTILITY-DAY
Pareva strano che la nostra Ministra della Salute
Beatrice Lorenzin ci privasse della corbelleria agostana.
Certo che no!
No, non si è smentita. Lo scorso anno, in accordo
con il compagno Yoran Gultget -Commissario della
Spending Rewiew- la nostra beneamata Ministra
della Salute, con la famigerata riforma ghigliottina
della Salute (passata a colpi di fiducia), ha mazziato
gli italiani dei ceti poveri e medi. I ricchi, infatti,
non hanno problemi per curarsi, i poveri, invece,
possono anche crepare…un peso in meno.
Comunque, quest’anno, fino al 29 agosto, gli
italiani straziati per tutte le disgrazie che hanno
colpito il nostro Paese <disastri ferroviari,
terremoto con circa 300 morti e paesi interi
distrutti, disoccupazione e povertà in aumento,
discordie e malumori per la cattiva gestione degli
immigrati, gente ridotta sul lastrico per le truffe
delle banche dirette da impuniti perché amici
e parenti dei potenti, scandali di mala politica
e chi più ne ha ne metta>, si erano illusi che il
Padreterno li avrebbe risparmiati altri dispiaceri.
Ebbene, l’illusione è durata poco, infatti, il 30
agosto la nostra cara Ministra non si è dimenticata
del suo (?!?) popolo, questa volta però, il popolo
per non piangere si è scompisciato di risate grazie
ad una proposta definita da tutti “una corbelleria”.
Questo il titolo più morbido, Maurizio Costanzo,
a “RTL 105” l’ha definita una stronzata, altri:
ipocrita, umiliante, sessista, fascista, retrograda.
La rete, poi, ha letteralmente massacra questa
idea la “fertilityday” e la relativa campagna
pubblicitaria lanciata dal Ministero della Salute.
Una reazione che non dovrebbe sorprendere,
perché da qualunque parte si guardi questa
iniziativa non si riesce a trovarne un senso
positivo. Effettivamente, la natalità in Italia è ai
minimi storici, si sa.
Nel secolo passato, in un particolare periodo
storico fu chiesta la stessa cosa agli italiani, i nonni
ricorderanno quando Mussolini chiese di fare figli, in
compenso, però, dava un premio in danaro per ogni
nascituro. Oddio, evitiamo paragoni che possono
essere fraintesi e creare inutili polemiche ma
giustamente come sostengono tutti e la rete stessa:
“Ma basta qualche slogan di incoraggiamento e
un po’ di informazione sulla fertilità per risolvere
il problema? Certo che no. E il governo lo sa bene
considerato che ha chiesto, attraverso il think
tank Volta, a Riccarda Zezza e Alessandro Rosina
di scrivere un paper con proposte concrete sul
tema: Generare futuro.
Sarebbe bastato leggere il documento per avere
una road map su cui operare. Sarebbe bastato
chiedersi perché in Italia si fanno pochi figli e
sempre più tardi. La generazione di trentenni
vive in una precarietà tale che la maternità e la
paternità non rientrano affatto fra le priorità.”
Tutti si chiedono, noi in primis, come si può
incitare i giovani a far figli, quando proprio
a fine agosto, l’Istat ha diffuso un dato di
disoccupazione per i giovani che sfiora il 40%? In
proposito anche lo scrittore Saviano ha espresso
pensiero negativo su questa iniziativa Egli infatti,
ha tenuto esaminare uno dei problemi più annosi
al metter su famiglia per i giovani: la ricerca del
lavoro. “Genitori giovani. Il modo migliore per
essere creativi -scrive Saviano- Da ovazione, in un
Paese con il tasso di disoccupazione come quello
italiano, dove chi ha talento, ambizioni e speranze
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La corbelleria agostana... ci mancava (!?!)
emigra; dove chi non ha la solidità economica di
un famiglia che possa garantire studi e accesso
alla professione, lascia il Paese, sembra una presa
in giro. Immagino -prosegue lo scrittore- che tutti
i neogenitori quarantenni avrebbero voluto avere
figli a venticinque anni, ma magari al tempo si
stavano facendo le ossa, stavano lavorando gratis
per qualche azienda, stavano forse trovando
difficoltà a entrare nel mondo del lavoro e quindi,
responsabilmente (loro sì, per fortuna) avranno
pensato che per un figlio ci sarebbe stato tempo”.
L’iniziativa è:
• Umiliante per quelle donne che non possono
avere figli, perché si dice loro, indirettamente,
che non sono un bene per la società.
• Offensiva per quelle donne che decidono
liberamente di non avere figli. Si dice loro,
indirettamente, che non fanno il bene della società.
• Sessista per tutte le donne, perché la campagna
ne fa una questione solo femminile, come se
la fertilità non fosse una questione di coppia,
quindi di uomini e donne.
• Irritante per tutte le donne quando sottolinea
il fattore tempo con slogan assolutamente
respingenti (Datti una mossa! non aspettare
la cicogna) o ancora una volta sessisti (La
bellezza non ha età, la fertilità sì).
• Ipocrita per quelle donne che dopo la
maternità si trovano a dover uscire dal mondo
del lavoro (una su quattro) per mancanza di
una politica governativa per la famiglia.
Ora, visto che mi ritrovo a contestare sempre le
uscite e le iniziative della nostra Ministra (non
sono solo anzi, penso che non ci sia italiano che
non la pensi come me) mi limito a riportare alcune
riflessioni pubblicate in rete:
Una campagna, questa, che fa
il paio con l’ipotesi del bonus
bebè per le mamme under
30. Come se un una tantum
di qualche centinaio di euro
possa davvero risolvere i
problemi dei giovani che non
fanno figli. Lasciamo da parte
la questione età e parliamo più in generale delle
donne a cui la campagna si rivolge.
La lista potrebbe proseguire, ma il demolire
l’iniziativa ci fa perdere solo altro tempo. Facciamo
come fosse stata una boutade.
Grazie a Dio, dopo gli attacchi e le critiche piovutele
addosso da tutte le parti nonché dai compagni di
partito, la “corbelleria” è stata ritirata, così possiamo
dire che sì è trattato solo di una “boutade”.
13
Cracovia: “Giornata Mondale della Gioventù”
Fabiola B.G.
Papa Francesco alla GMG di Cracovia ricorda
San Giovanni Paolo II° ribadendo lo storico invito a
“Non avere paura” rafforzandolo poi con un profondo:
“Giocatevi la vita!” “Prendetevi la vita come viene e fate del
bene agli altri!” Non ha fatto mancare neppure il suo pensiero
sul terrorismo: “Questa è guerra ma non di religione. L’Europa
nel cristianesimo ha le sue radici più solide!”
Come consuetudine, Papa Francesco, durante il
volo che l’ha portato a Cracovia per la Giornata
Mondiale della Gioventù ha parlato ai giornalisti
accreditati affrontando più argomenti, da quello
inerente il suo viaggio a quanto sta accadendo
nel mondo ad opera dei terroristi.
“Grazie per il vostro lavoro per la Giornata
mondiale della Gioventù - ha detto il Papa ai
giornalisti -, la gioventù sempre ci dice di sperare,
speriamo che i giovani ci diano speranza”.
Prima di partire alla volta di Cracovia, il Papa
ha lanciato un video-messaggio ai giovani della
diocesi di Brownsville in Texas che si sono
incontrati nella Parrocchia di Sant’Anna per unirsi
spiritualmente ai coetanei partecipanti alla XXXI
Giornata Mondiale della Gioventù.
“So che siete riuniti in Texas, molto vicino al
Messico, molto vicino all’America Latina.
So che siete riuniti per unirvi spiritualmente
alla Giornata mondiale della Gioventù di
Cracovia. Voglio stare vicino a voi. Voglio dirvi
- ha sottolineato il Papa - di guardare sempre
avanti, guardate sempre l’orizzonte, non lasciate
che la vita vi metta muri davanti. Dovete avere
sempre il coraggio di volere di più, di più, di
più...con coraggio, però, allo stesso tempo, non
dimenticarsi di guardare indietro all’eredità che
avete ricevuto dai vostri avi, dai vostri nonni, dai
vostri genitori, all’eredità della fede, quella fede
che ora voi avete nelle vostre mani per guardare
avanti”. “Giocati la vita!”.
Questo l’appello centrale del messaggio del
Papa che ha così continuato “Oggi prenditi la
vita come viene e fai del bene agli altri. Oggi si
sta giocando, nel mondo, una partita in cui non
c’è posto per i supplenti, o giochi da titolare, o
sei fuori. Prendi la memoria ricevuta, guarda
l’orizzonte, prendi la realtà e portala avanti, falla
fruttare, rendila feconda. Dio ti chiama ad essere
fecondo! Dio ti chiama a trasmettere quella vita.
Dio ti chiama a creare speranza. Dio ti chiama a
ricevere misericordia e a dare misericordia. Dio
ti chiama ad essere felice. Non avere paura! Non
avere paura. Giocatela tutta! La vita è così”.
Durante la sua visita ed i tanti messaggi ai giovani
Papa Francesco ha ammonito i giovani che
vivono nella rassegnazione e che, nonostante la
verde età, si rassegnano a vivere da pensionati
ed abbandonano la lotta.
Questi incitamenti che, tra l’altro, leggiamo
soventemente nei lunghi articoli e nei discorsi
del nostro Presidente, penso debbano essere
raccolti seriamente dai giovani ma anche dalle
loro guide i famosi avi, nonni e genitori che a
loro volta non devono mai smettere di donare
il loro prezioso sostegno, trasmettere la propria
esperienza e infondere la virtù della speranza e
della fede in Dio ed in loro stessi.
Come nel suo stile, Papa Francesco a bordo
dell’aereo che lo ha portato alla GMG, non si è
sottratto ad un commento profondo sul terrorismo
manifestando il suo dolore per un mondo in guerra.
In proposito con parole forti, all’indomani
dell’uccisione di padre Jacques Hamel in una
chiesa della Normandia, con occhi pieni di
tristezza ha detto: “Il mondo è in guerra e
quando parlo di guerra parlo di guerra sul serio,
non di guerre di religione”… “Non c’è guerra di
religione, c’è guerra di interessi, per i soldi, per le
risorse naturali, per il dominio dei popoli”. “Tutte
le religioni vogliono la pace, capito?”, ed ha
così concluso: “Abbiamo bisogno di dire questa
verità: il mondo è in guerra perché ha perso la
pace”.
14
Cracovia: “Giornata Mondale della Gioventù”
Le stesse parole sono state pronunciate poche
ore dopo la condanna dell’attentato francese da
parte di Ahmad Al-Tayyib, dall’imam di Al-Azhar,
-massima istituzione dell’Islam sunnita con sede
al Cairo- che ha aggiunto: “Gli autori di questo
attacco barbaro si sono spogliati dei valori
dell’umanità e dei principi tolleranti dell’Islam
che predica la pace e ordina di non uccidere gli
innocenti”.Su questo punto, con molto rispetto,
però, credo che il Pontefice, come pastore di pace
e capo della Chiesa abbia ragione a sostenere che
“questa guerra non è guerra di religione bensì
di interessi, di soldi e di dominio dei popoli”
credo che risponda al vero che “il mondo è in
guerra perché ha perso la pace” ma credo pure
che “questa, a mio avviso, è anche una guerra
di religione e non solo di interessi, di soldi e di
dominio dei popoli”.
D’altro canto checché se ne dica e nonostante
ogni volta il mondo dei buonisti occidentali cerca
di etichettare questi stragisti come ammalati
mentali o scusanti simili, in realtà trattasi di
islamici o, comunque, di gente che ha giurato
fedeltà all’Islam, gente che acquista armi, gente
che per mesi studia piani stragistici che poi, in
vesti di discepoli dell’ISIS (ex al-Qaeda), mette in
atto senza pietà.
Quindi, su questo punto, pur ribadendo rispetto
per il messaggio ed il pensiero di Papa Francesco,
credo che l’occidente non debba continuare
a genuflettersi davanti a chi ci obbliga a farlo
e, dopo averci fatto recitare qualche verso del
corano, ci sgozza o, comunque, ci priva del più
bel dono che Dio ci ha dato “la vita”.
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Brexit: c’era una casa molto carina ...ma
Giuseppe A.R. Gildone
...MA FORSE INUTILE.
“C’era una casa molto carina senza soffitto, senza cucina, non si poteva entrarci
dentro perché non c’era il pavimento, non si poteva andare a letto in quella
casa non c’era il tetto, non si poteva fare pipì perché non c’era vasino lì... ma
era bella, bella davvero in via dei Matti numero zero”.
Sono i versi di una nota canzoncina per bambini del cantautore Sergio Endrigo.
Senza troppa fantasia, il testo di quella filastrocca
per bambini potrebbe essere adattata alla “Casa
europea” di Bruxelles, quella Casa che avrebbe,
anzi, dovrebbe ospitare tutti gli Stati europei
con leggi comuni per tutti, capace di creare una
struttura di Intelligence ed un esercito forte
simile, se non migliore di quelli USA a cui ci si
è ispirati; una casa capace e pronta ad aiutare i
più deboli, senza togliere i valori ad ognuno di
essi, senza discriminazioni, capace di creare una
politica economica per lo sviluppo, equità e dare
dignità a tutti i suoi cittadini creando lavoro e
ricchezza.
Questi, credo, erano i propositi dei fondatori,
ivi compresi i nostri: l’allora Presidente della
Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ed il Presidente
del Consiglio Romano Prodi, che hanno aderito
senza, peraltro, interpellare il popolo italiano, in
proposito voglio ricordare con questo significativo
poster che campeggia su facebook dal quale si
evince l’allora pensiero della 1o Ministro di ferro
inglese Margaret Thatcher (contraria all’euro) e
del 1o Ministro italiano Prodi (favorevole) il quale
sosteneva:
“L’euro è un pericolo
per la democrazia,
sarà fatale per i paesi
più poveri. Devasterà
le loro economie.”
Margaret Tatcher
“Con l’euro lavoreremo
un giorno in meno,
guadagnando come
se lavorassimo
un giorno in più.”
Romano Prodi
non si lavora più per niente perché si è verificata
una epocale disoccupazione; lasciamo perdere
la 2a profezia inerente il guadagno.
La realtà, quindi, è stata ed è diversa, e, proprio
per questo, oggi serpeggia ad effetto domino
la voglia, di abbandonare questa casa che,
effettivamente, come la casa cantata da Endrigo,
se pur carina non ha la capace struttura ed il sano
ed onesto intento di ospitare i popoli aderenti, o
“con l’euro lavoreremo un giorno in meno,
meglio, appartenenti, in quanto, c’è un padrone
guadagnando come se lavorassimo
con qualche accolito e sprovveduto servitore
un giorno in più”
che con le continue richieste di sacrifici senza
...bisogna ammettere che la prima parte della sua produrre risultato alcuno, sta invogliando i popoli
profezia è andata oltre ogni pronostico, infatti, appartenenti a scappare da questa trappola.
In Inghilterra, il risultato del referendum sull’Europa, ha sancito la vittoria di
coloro che vogliono dire addio alla burocrazia brussellese che tanti danni e
rovine ha procurato ai popoli d’Europa. Ecco, in basso, il ciao (hello in inglese)
che i reali d’Inghilterra ed il popolo britannico inviano all’Europa.
Quello di Elisabetta e Filippo, con la manina, è un ciaone -(un ciao grande,
tenuto conto del loro rango)- insincero, seppure regale, perché fatto con
diplomatico e affettato garbo.
16
Brexit: c’era una casa molto carina ...ma
Ne sono passati parecchi di anni colmi di sacrifici
per la creazione di questa casa, senza, però, mai
vedere quella luce in fondo al tunnel cui tutti
speravamo.
E, solo ora, “proprio lui” il nostro caro Renzi
-faccia de tolla- (disen a Milan), dopo tutti i
disastri provocati dalle banche italiane molto
vicine a lui ed alla sua ministra Boschi, per paura
di quell’effetto domino che vedrebbe al primo
posto proprio l’Italia e la Francia, ha dichiarato:
“E’ ora che a Bruxelles si parli un pò meno di
banche e più di Europa”, ed è corso subito dal
cugino maggiore Hollande per preparare un
discorsetto da fare alla Merkel che, guarda
caso, si è tenuto alle ore 18 di lunedì 27 giugno
mentre iniziava la partita Italia-Spagna (finezza
che solo lo scaltro nostro primo Ministro, forse, non
ha capito, anzi, si è permesso di schernire e umiliare
gli italiani che hanno privilegiato la partita di coppa
UEFA dell’Italia a lui).
E sì, credo che, se non si provvederà ad un
radicale rinnovamento con (uso un termine
di moda oggi) una quasi totale rottamazione
di chi ci rappresenta in quella Sede, l’uscita
dall’Unione europea, iniziata senza successo
dalla Grecia ma riuscita con convinzione del
52% dalla Gran Bretagna, potrebbe essere solo
l’inizio del disfacimento, perché il malumore e
la disperazione che le politiche europee hanno
creato in molti Stati aderenti sono ormai una
realtà, “una triste realtà”.
Che si voglia o no ammetterlo e, a prescindere
di come la si pensa, la BREXIT è stato un gran
segnale di sveglia perché tutti gli Stati membri
incomincino a capire che questo grande progetto
di Unione degli Stati europei va rivisto in toto
proprio per i motivi che citavo prima.
Effettivamente, se andiamo ad analizzare le
accuse dei soloni dell’economia, degli pseudo
soloni acculturatosi in psicologia ed analisi
economica nei bar o su testi di veloce lettura
dei titoli di giornali letti di sfuggita dal vicino in
metropolitana o sul tram: “i britannici che hanno
votato l’uscita dall’UE sono tutti ignoranti e
poveracci di periferia”.
A sentire questi soloni, ora i britannici finiranno
allo sbando, diventeranno cittadini da terzo
mondo e la sterlina varrà un fico secco. Questo
è tutto da vedere e dimostrare, anche se sono
sorti problemi con la Scozia i cui dissidi però
sono “atavici” come il mondo; per quanto
concerne lo sfacelo della sterlina, mi sa che i
soloni dell’economia doc e, forse, molti politici
marpioni di Bruxelles, a differenza degli stupidi
pseudo soloni da bar, su questo evento hanno
speculato in borsa senza precedenti.
Ebbene sì, forse i britannici sono poveri e affamati
-ma non ignoranti- come tanti milioni di italiani
ridotti alla fame, cui è stata tolta la dignità, cui
sono stati fatti perdere milioni di posti di lavoro,
ai quali sono state aumentate tasse e richiesti
sacrifici sempre in nome di una Europa migliore e
uguale per tutti. Insomma, un’Italia prone davanti
al grande padrone Merkel.
Tutto questo, quindi, a causa della disastrosa e
spregiudicata politica dei padroni della “krauten
politic europea” e di tanti poveri “Merkel dipedenti”
affamati di immeritata notorietà, sempre pronti a
farsi fleshare e riprendere su tutti i canali ed organi
d’informazione, sedersi a tavole rotonde spesso
imbandite e svolazzare un giorno si e l’altro pure
nei cieli del mondo a spese dei contribuenti.
C’è chi, addirittura, con senso dispregiativo, adesso
definisce i britannici “extracomunitari brutti e
neri”. Siamo alla follia! Ora, stesso giudizio viene
dato agli italiani, ai francesi, agli olandesi e tutti
coloro che chiedono un referendum per decidere
se seguire l’esempio della Gran Bretagna.
A questi intellettuali di alta finanza chiedo di
sforzarsi a rispondere con onestà: “perché chi la
pensa come quel 52% dei britannici o, comunque,
chiede un referendum democratico per esprimesi
su questo tema importantissimo, è stupido”?
Ragionando di economia comprensibile alla
povera gente onesta e non certamente alle
Banche, ai straricconi esportatori di capitali
nei paradisi fiscali, ed ai politici speculatori che
si sono e si stanno arricchendo assieme agli
amici degli amici alle spalle degli italiani, faccio,
senza pretendere neppure risposta, una semplice
ed una modesta anamnesi di quanto ci hanno
guadagnato gli italiani onesti che vivono o
vivevano di stipendio, ed i pensionati... insomma
l’80% della nostra popolazione:
17
Brexit: c’era una casa molto carina ...ma
• “dacché è entrato in vigore l’euro (già dal
ed invidia per i nostri prodotti ma proprio di
giorno successivo) si sono trovati raddoppiati
sentimenti di odio nei confronti di un Paese
ed oggi, addirittura, triplicati i prezzi al
meraviglioso, laborioso estroso ed inventivo
consumo (vestiario, alimenti in genere come
come il nostro. Ci vengono imposte persino le
la frutta -un esempio di quella meno costosa
misure per le porte e gli usci di casa, le misure
come le mele o le arance: “acquistare 2 e spesso
di sicurezza (dicono loro) e, quindi, l’obbligo di
3 kilogrammi di mele o arance si spendevano
superflue e costose manutenzioni ed ispezioni
1.000 lire mentre oggi per 1 kilogrammo servono
di tutto quanto usiamo e viene regolarmente
circa 2 od anche 3 euro ovverosia dalle 4.000
manutentato (ascensori, caldaie, ecc..) e
alle 6.000 lire circa al kilo”-, la verdura, il pane,
tutto questo, solo per impoverirci sempre
il latte la carne, il pesce, le bevande ecc..
più e aggiungere ancora più problemi alla già
persino l’acqua), le spese di consumo di ogni
incredibile e malsana burocrazia interna.
genere come luce, gas, spese condominiali,
riscaldamento ecc..., per non parlare delle auto Adesso ci impongo persino il TTIP, no, non è la
(altro esempio: un’auto che costava 20 milioni
marca di un flit ma quasi, trattasi del “Trattrato di
ora costa più di 25.000 euro ovverosia quasi 50
liberalizzazione commerciale transatlantico”
milioni), non trascuriamo il problema ”Sanità”,
già in corso, comunque, dal 2013 tra gli
se ci si ammala, si rischia di morire perché non
USA e l’UE, per integrare 2 mercati al fine di
ci si può curare a causa dei costi elevatissimi
ridurre i dazi doganali, ma questa bella trovata
dell’assistenza sanitaria e le restrizioni.
che potrebbe essere valida per la stragrande
• Gli stipendi e le pensioni, però non sono
maggioranza degli Stati membri dell’Unione
aumentati di un solo centesimo o se vogliamo
Europea, avvantaggerebbe enormemente gli
di una sola lira. Quindi, prima dell’entrata in
USA i cui prodotti oltre ad essere di gran lunga
vigore dell’euro, chi guadagnava “2 milioni
inferiori a quelli europei, sono, schifosamente
al mese” viveva con molta dignità; oggi, con
ed impunemente contraffatti nella qualità e
“1.000 euro” scarsi fa la fame, ed è costretto a
nel marchio a quelli italiani.
rivolgersi alle Associazioni caritatevoli.
• Non si è mai fatta una politica rivolta ai
giovani, né per la loro cultura (Erasmus a
parte che non sappiamo se anche su questo
progetto ci sono interessi speculativi), né sulla
loro occupazione e prospettive future;
• Come se ciò non bastasse, l’Italia, chissà
perché, è il vero ed unico Stato mortificato
Questo TTIP, insomma, massacrerebbe
economicamente a morte dall’Unione
inesorabilmente la nostra economia, in
europea, infatti, “i timonieri” ovverosia “i veri
quanto, i nostri prodotti, per l’alta qualità
padroni dell’UE” stanno massacrando tutta la
(unica al mondo), curati con il rigoroso rispetto
nostra economia alimentare con imposizioni di
di tutte le leggi che regolamentano l’ambiente
mercato che distruggono la nostra inimitabile
e della genuinità verrebbe letteralmente
qualità e genuinità, sia nel mondo agrodistrutta, perché i nostri prodotti, così curati,
frutticolo, vinicolo e oleario, sia in quello
non sarebbero più competitivi per i costi
caseario e della pesca (ci hanno vietato persino
di produzione gravati pesantemente anche
le aringhe, i nostri pescatori devono munirsi
dall’alta tassazione cui sono vittime non solo i
del righello per misurare persino le vongole o
produttori, bensì tutto l’indotto.
i gamberi) contrariamente a quanto viene,
invece, concesso e permesso agli altri Stati • Vogliamo parlare di turismo, delle nostre
città d’arte, dei nostri musei stracolmi di
membri. Credo trattasi non solo di gelosia
18
Brexit: c’era una casa molto carina ...ma
opere d’arte, nonché dei monumenti che
nostra Sicilia, però, ogni anno, le Baleari,
ci invidiano in tutto il mondo? Qui però
pur vantando la bellezza naturale, ospitano
centrano anche o, soprattutto, i nostri politici
75.000 turisti mentre la Sicilia con tutte le
sia a livello centrale che periferico (Regioni
sue bellezze naturali e culturali ne ospita solo
e Comuni), fatta eccezione per alcune realtà
7.000. Ragazzi, se tanto mi dà tanto?!?
storiche, hanno letteralmente trascurato il • Le tasse… bhe, questo argomento è meglio non
turismo e l’arte. Faccio un solo esempio: Le
toccarlo perché è mortificante ed umiliante!
isole Baleari misurano un territorio pari alla
Quello del popolo britannico, con un ditone, è un ciao sincero, seppure
volgare, perché fatto con genuino e spontaneo sgarbo.
*ciaone: copyringt di Ernesto Carbone (deputato renziano) che il 17
aprile scorso usava questo neologismo, in un suo tweet, per salutare,
schernendoli, i fautori del referendum sulle trivelle.
il dito dello scultore Cattelan
posto in Piazza Affari a Milano
A questo punto non credo si debba aggiungere altro
ITEXIT SI - ITEXIT NO - ITEXIT SI - ITEXIT NO - ITEXIT SI - ITEXIT NO - ITEXIT SI - ITEXIT NO
Il 14 giugno TAZZINETTA ha compiuto 123 anni
spesi con amore al servizio dei più deboli
TAZZINETTA BENEFICA ONLUS
Medaglia d’Oro del Comune di Milano, della Provincia, della Regione,
della C.C.I.A.A di Milano - Medaglia della PRESIDENZA della REPUBBLICA
dal 1893
ASSISTE GLI ANZIANI CHE VIVONO NELLA POVERTA’ E NELLA SOLITUDINE
E LE FAMIGLIE INDIGENTI
Oltre 950 bisognosi in gravi difficoltà economiche ricevono
pacchi di derrate alimentari, vestiario e farmaci da banco
A TAZZINETTA BENEFICA E’ STATO RICONOSCIUTO, CON MEDAGLIA D’ORO, IL MERITO
DI SAPER DIFFONDERE TRA LE GIOVANI GENERAZIONI LA NUOVA CULTURA DELLA
SOLIDARIETA’, ESPRESSIONE DEI PIU’ ALTI VALORI CUI UNA SOCIETA’ CIVILE SI ISPIRA PER IL
PIENO RISPETTO DELLA DIGNITA’ UMANA
DATECI UNA MANO PER FAR SI CHE LA SOFFERENZA, LA POVERTA’ E LA SOLITUDINE
POSSANO TRASFIGURARSI IN SPERANZA, AMORE E CARITA’
19
SOLIDARIETÀ - La collana della bontà
FORZA... SII ANCHE TU PROTAGONISTA della
“Nuova Collana della Bontà e della Solidarietà permanente del 2016”
Coraggio Amici, Abbiamo bisogno di voi!
Lo sappiamo che il nostro è un “tormentone”, ma ci perdonerete e continuerete a leggerci, ne siamo
sicuri. Abbiamo sempre molte cose da fare, dateci una mano per favore.
Non ci abbandonate e collaborate scrivendo il vostro nome in questa preziosa e meravigliosa
“Nuova Collana della Bontà e della Solidarietà permanente del 2016”
Coraggio amici e grazie, Dio ve ne renderà merito.
ANTINOZZI ENRICO in memoria di nonno ENRICO
AZ TRASPORTI CAPPATO AGOSTINO
BAGAROTTI CLAUDIO e VALERIO
BALESTRI GIANCARLO
BALLO MARIA DANIELA
BASTIANI ADORNA
BERTEL ENRICA
BERTINELLI GABRIELLA
BERTOLOTTI TULLIO
BOEZIO GIACOMO
BOTTARO DARIA
BRAMATI MARCASSOLI ELIANA
BUZIO GIUVANNI e BOSI TOSCA ELENA
CAMPI ANDREA CARLO
CAZZULANI LUIGI
CERUTTI NATALIA in memoria di FAUSTO CERUTTI
CHIAESE SULTANA a Ricordo di FIGINI VIRGILIO
e CHIAESE DOMENICA
CHIAPPINELLI FRANCESCO
CIANI CARLO
CITTERIO MARCO e CARDELLINI SASANNA
COMUNE DI MILANO ZONA 3
COPPI VINCENZO
CRIPPA MASSIMO
CURTI ANNALISA
D’AGOSTINO VINCENZO e D’ANIELLO ANNA
DA RIN JOLE
DE BELLIS CORRADO
DIBLASIO ROSANNA
DICORATO MARIA
FIORUCCI LUCIANO
FOGLIA PAOLO
FONDAZIONE CARIPLO
FONDAZIONE FRANCO E MARIA GOY
GALBUSERA PIERLUIGI e CAMBIERI LUCIA
GEREVINI Dr. GIORGIO
INZAGHI NATALINA
LANDONI MADDALENA
LEONE AMELIA
LONGO MARIA
MANAGERITALIA
MANNA FOSSI AMBRETTA
MARCHESI LIDIA
MARIANI GIOVANBATTISTA
MARINONI FRANCO
MAZZIERI STEFANO, ALBERTO e FEDERICO
in memoria di Nina e Pino Bossi, Enzo Pedrazzini
MELLI MARIA GRAZIA
MILESI ROMANO
MILONE VITTORIO
MOTTA LIDIA
MUTTONI GIULIO
OLDRINI NICOLETTA
OSCULATI GABRIELLA
OTTINO GIANFRANCO
PANIZZI PIETRO
PASQUALIGO CLAUDIA
PEROLFI ANTONIO
PIAZZA ROSANGELA
PIRAS GIUSEPPE
PREMOLI ALBERTO
PUCCIO GIUSEPPE
RAMELLA GIOVANNA e LANZ LODOVICO
SANTAMBROGIO CHOZZOTTO
SAPORETTI STEFANO
SCOA LUIGI
SEMENZA DARIO LUIGI
SOLDO CARLO
STELLA SpA
STERZA ROBERTO
STRACUZZI SILVESTRO
STUDIO ITALGESTIONI
TIMEUS FABIO & PACOZZI CARLA
TINELLI ELENA
TIRABOSCHI ERNESTO
TREVISAN-SILVA In memoria della figlia SILVANA
VARISCO MARIA PIA
VILLA LINO GIORGIO
VINCENZI ALBERTO e BACCHI LILIANA
VOLPATO ANTONELLA
ZANGRANDI MARISA
ZAPPA FEDERICA
ZECCHINI MAURIZIO
ZORLI CAMILLA
20
SOLIDARIETÀ - La collana della bontà
Il contrario dell’amore non è l’odio ma l’indifferenza
Amare fa bene anche a noi!
COME SOSTENERE LE ATTIVITÀ
DI TAZZINETTA BENEFICA - ONLUS
Invia il tuo contributo tramite bonifico bancario intestato a:
Tazzinetta Benefica onlus
IBAN IT 27 K033 5901 6001 0000000 8257
presso Banca Prossima
oppure tramite
c/c postale n° 51025203 intestato a:
Tazzinetta Benefica onlus - via Marcona n° 34 - 20129 Milano
OGNI 20 giorni
DISTRIBUIAMO FARMACI DA BANCO E VESTIARIO, E QUANDO POSSIAMO,
DIAMO ANCHE UN CONTRIBUTO PER LE PICCOLE UTENZE
OGNI 20 GIORNI
DIAMO UN PACCO DI ALIMENTI A CIRCA 1.000 BISOGNOSI
OGNI ANNO
DIAMO OLTRE 13.000 PACCHI DI ALIMENTI
Un grazie particolare a tutti i nostri volontari
al Banco Alimentare, all’Agea, al Banco Farmaceutico
e a tutti coloro che ci stanno vicino
FONDAZIONE
FRANCO e MARIA GOY
onlus
Comune di Milano
Zona 3
Tazzinetta Benefica, necessita di un nuovo montacarichi,
la ripararazione della cella frigorifera, la sostituzione
di 4 delle 6 saracinesche della Sede che da anni
non si possono più aprire.
21
13° Concorso Letterario Regionale 2016 - 2017
MESSAGGIO DEL PRESIDENTE
AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI
Care giovani speranze, a tutti voi, ai vostri docenti, occupazionale senza precedenti che fa veramente
ai Presidi ed ai vostri genitori un affettuoso saluto paura. A questo punto entra in campo la traccia del
da parte mia e di tutta l’Associazione Tazzinetta tema che dovrete sviluppare per il 13° Concorso
Benefica e l’augurio per un proficuo anno
scolastico. Come ogni anno, in questo periodo sono Il fenomeno della globalizzazione, anche nel
ad esortarvi a partecipare al Concorso letterario campo del sapere, facilita gli scambi culturali fra
regionale a premi giunto alla 13a edizione. Nel Nazioni. Le indagini del CNR, però, mostrano
2014, così intitolai il mio invito di partecipazione che in Italia il saldo fra laureati usciti ed arrivati
all’11a edizione:
è un pauroso -13%, l’unico negativo in Europa,
in quanto, il nostro mercato del lavoro non è
PERCHE’ NOI, PERCHE’ VOI ? …PERCHE’ SENZA
in grado di assorbire gli studenti usciti dalle
DI VOI, CARI UOMINI DEL DOMANI, L’ITALIA
nostre Università. A tuo avviso, hanno quindi
NON AVREBBE FUTURO, PERCHE’ VOI SIETE IL
giustificazione stereotipi del tipo “cervelli in fuga”
FUTURO!
o “cervelli in gabbia” ? E un giovane di talento deve
Ebbene sì, come ebbi a dirvi quell’anno e in tutte proprio abbandonare l’Italia per realizzarsi” ?
le precedenti edizioni ed anche nell’ultima, “sarà
pur vero -il detto di quel cinese- che se non si ha la Non è mia intenzione imporre o suggerire il mio
certezza di vincere le battaglie è meglio non farle; pensiero, forsanche perché faccio parte di quella
a mio avviso però, non lottare equivarrebbe ad una generazione che ha tanto lottato per un mondo
sconfitta, una sconfitta accettata apaticamente migliore e allorquando credette di aver
e con cinico masochismo”. Lo scorso anno, vi raggiunto l’obiettivo ed un po’ di benessere, si è
abbiamo proposto un argomento di grande attualità assopita e non ha saputo trasmettere ai giovani i
ma molto delicato (voi l’avete definito “tosto”) che si valori di quei risultati e le lotte fatte per ottenerli.
richiamava al titolo dell’ultimo libro dell’Accademia Ma permettetemi di ribadire molto sommessamente
della Crusca “Se telefonando ti scrivo”, un tema quello che ho detto nel mio discorso in occasione
che avete recepito nel modo giusto dimostrando della cerimonia di premiazione del maggio scorso:
grande maturità. Tutti avete evidenziato che lo “chi tra voi non è convinto di proseguire gli studi,
sviluppo della tecnologia, specialmente nel mondo non parcheggi nelle università ma impari un
della comunicazione, ha distrutto, quasi totalmente, mestiere perché esso paga sempre, coloro, invece,
l’approccio ed il rapporto umano, si parla ormai con i che se la sentono di proseguire e conseguire una
simboli, le faccine e la terminologia, oltre ad essersi laurea e sanno di valere, ce la mettano tutta per
ridotta così tanto da distruggere completamente il non portare, poi, i propri cervelli all’estero, ma
nostro stupendo ed ineguagliabile lessico, è stata se proprio sarete costretti, fate onore al nostro
modificata in abbreviazioni che fanno impallidire gli Paese e a chi si è sacrificato per farvi studiare e
stenografi “nn, tvb, xché, ecc..” per non parlare della raggiungere quel traguardo. Fatevi e fateci onore,
grammatica o della sintassi…ormai non sappiamo non stancatevi mai di dire chi siete e da dove
più dove siano di casa. E’ altrettanto vero che venite. Dite con orgoglio che siete italiani”.
l’alta tecnologia malamente sviluppata nel mondo Vi voglio bene… Vi aspetto in tanti!
del lavoro, unitamente alla ignobile burocrazia del
nostro Paese, ed alla pessima politica di sviluppo
Matteo F. Gildone
economico di chi ci amministra ha creato una crisi
22
13° Concorso Letterario Regionale 2016 - 2017
REGOLAMENTO
1. Al concorso possono partecipare gli studenti di tutte le Scuole Superiori di ogni ordine della Lombardia;
2. Il concorso consiste nello svolgimento del tema:
Il fenomeno della globalizzazione, anche nel campo del sapere, facilita gli scambi culturali fra Nazioni.
Le indagini del CNR, però, mostrano che in Italia il saldo fra laureati usciti ed arrivati è un pauroso
-13%, l’unico negativo in Europa, in quanto, il nostro mercato del lavoro non è in grado di assorbire
gli studenti usciti dalle nostre Università. A tuo avviso, hanno quindi giustificazione stereotipi del
tipo “cervelli in fuga” o “cervelli in gabbia”? E un giovane di talento deve proprio abbandonare l’Italia
per realizzarsi”?
3. L’elaborato, valido solo se dattiloscritto ed obbligatoriamente corredato di Nome e Cognome, Indirizzo
di casa, Numero telefonico, Indirizzo e-mail, nome dell’Istituto scolastico, la Classe e la Sezione, nome
dell’Insegnante di lettere e del Preside dell’Istituto, dovrà pervenire alla Sede di Tazzinetta Benefica
o.n.l.u.s., anche a mezzo e-mail, entro il 31 GENNAIO 2017;
4. i temi pervenuti entro detta data saranno esaminati da una commissione di docenti universitari;
5. la Cerimonia di premiazione è prevista a MAGGIO 2017 previa comunicazione scritta a tutti gli
studenti che si saranno classificati ai loro insegnanti di lettere ed ai Presidi dell’Istituto;
6. Sul retro dell’ultimo foglio dell’elaborato dovrà essere riportata la seguente frase firmata da un
genitore:
“Io sottoscritto/a .……..………………………………………. autorizzo la pubblicazione di foto e filmato di
mio/a figlio/a ………………………………………….........., inerente il concorso”;
7. Le Borse di Studio per gli studenti che si classificheranno ai primi 3 posti, consisteranno rispettivamente
in: € 1.000,00 al 1° classificato - € 500,00 al 2° classificato - € 300,00 al 3° classificato
A tutti gli studenti che si saranno distinti, saranno assegnati:
Certificati di Crediti scolastici,
Attestati di Merito - Attestati con Menzione e Attestati con Menzione speciale
Tazzinetta Benefica - o.n.l.u.s. - Via Marcona n° 34 ang. Via Mameli - 20129 Milano
Tel. 02.76.11.33.07 - Fax 02.71.09.28.39 - Mobile: 328.55.20.140 - 348.71.18.428
e mail [email protected] - www.tazzinettabeneficaonlus.it
SALUMIFICIO
CASALI
Via Milano, 96 Pandino (CR)
Si ringrazia il Salumificio Casali e la famiglia Taddei
per i prodotti genuini della loro produzione che ogni mese
ci portano personalmente in sede per rendere
più consistenti i pacchi che distribuiamo ai nostri assistiti.
23
La legge contro gli sprechi
(Legge 19 agosto 2016 n. 166, G.U. 30 agosto 2016 n. 202)
Pubblicata la legge contro gli sprechi alimentari
e farmaceutici
Finalmente, la tanto attesa normativa contro gli sprechi è stata finalmente emanata.
La Legge n. 166 del 19 agosto scorso, “Disposizioni concernenti la donazione e la
distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per
la limitazione degli sprechi”, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 30 agosto 2016
n. 202, ha come scopo la riduzione degli sprechi di tutti i prodotti, in particolare
alimentari e farmaceutici, sia nelle fasi di produzione e trasformazione, sia nelle
fasi di distribuzione e somministrazione dei prodotti stessi.
I soggetti coinvolti sono gli operatori del sistema
alimentare (i soggetti pubblici o privati, operanti
con o senza fini di lucro, che svolgono attività
connesse ad una delle fasi di produzione,
confezionamento, trasformazione, distribuzione
e somministrazione degli alimenti) e i soggetti
donatari dei prodotti definiti come gli enti
“pubblici nonché gli enti privati costituiti per il
perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità
civiche e solidaristiche e che, in attuazione del
principio di sussidiarietà e in coerenza con i
rispettivi statuti o atti costitutivi, promuovono
e realizzano attività d’interesse generale anche
mediante la produzione e lo scambio di beni
e servizi di utilità sociale nonché attraverso
forme di mutualità” comprese espressamente,
ovviamente, le Onlus.
Possono essere ceduti anche gli alimenti che
presentano irregolarità di etichettatura purché
non riconducibili alle informazioni relative alla
data di scadenza o alle sostanze o prodotti che
provocano allergie e intolleranze.
E’ altresì consentita la cessione delle eccedenze
di prodotti agricoli o di prodotti di allevamento
idonei al consumo umano ed animale.
Ai sensi dell’articolo 4, le eccedenze alimentari
possono essere ulteriormente trasformate. In
ogni caso devono essere osservate le normative,
anche europee (indicate nell’art. 5) in materia di
sicurezza igienico sanitaria.
La legge 166 prevede intelligentemente
anche misure legate alla prevenzione degli
sprechi (alimentari ed energetici) attraverso
comportamenti e misure volti a ridurli, anche
attraverso l’uso dei mass media e del sistema
scolastico.
Per semplificare la cessione gratuita degli alimenti
a fini di solidarietà sociale, l’art. 3 prevede che gli
operatori del settore alimentare possono cedere
gratuitamente le eccedenze alimentari ai soggetti
donatari i quali possono ritirarle direttamente o
incaricandone altro soggetto donatario.
Per quanto riguarda la ristorazione, viene favorita
una pratica all’estero già diffusa, specialmente
I soggetti donatari devono destinare, in forma negli Stati Uniti, per dotare gli operatori di
gratuita, le eccedenze alimentari ricevute, idonee contenitori in materiale riciclabile per consentire
al consumo umano, prioritariamente a favore ai clienti l’asporto dei propri avanzi di cibo.
di persone indigenti. Le eccedenze alimentari
non idonee al consumo umano possono essere Ulteriori misure saranno adottate anche a seguito
cedute per il sostegno vitale di animali e per la dell’emanazione di appositi provvedimenti
previsti dalla legge stessa.
destinazione a compostaggio.
(NONPROFITONLINE)
24
Abbazia dei Ss Pietro e Paolo in Viboldone
Vittorio Teruzzi
Semplice nel suo ornamento di mattoni a vista
che spicca nel verde della circostante campagna.
La chiesa dei Ss Pietro e Paolo in Viboldone è un
ricco stile romanico, con l’aggiunta di elementi
gotici, ma un gotico lombardo, ancor più padano.
Si trova nel comune di San Giuliano Milanese nella
frazione di Viboldone. L’Abbazia risale al 1176,
come da atto costitutivo stipulato tra Guido de’
Capitani per conto dei frati Umiliati ed il prevosto
di San Giuliano. Risalgono a tale periodo solo le
prime due campate, mentre il rimanente corpo
e la torre campanaria sono della seconda metà
del XIII secolo. Verso la fine del 1580 l’Abbazia
passò in gestione ai Benedettini Olivetani, i quali
ridavano vitalità a Viboldone.
Stemma degli Olivetani
I Benedettini rimasero nel complesso monastico
per circa due secoli, in quanto nel 1773 il governo
austriaco impose la chiusura di Viboldone. Oltre
un secolo e mezzo dopo, il 1° Maggio 1941, il
Cardinale Schuster vi accolse una piccola comunità
di monache Benedettine, che da quel periodo in
avanti la preservazione del sito fu continua. Per
dare spazio alla comunità nel frattempo cresciuta
di numero, il Cardinale Giovanni Battista Montini
provvide alla costruzione di un nuovo monastero
inaugurato il 9 luglio 1964. Ora cominceremo con
la visita vera e propria della Chiesa: parte esterna.
Facciata dell’Abbazia
La facciata è a capanna con il tetto che è
a capanna spezzata, il raccordo fra questi
elementi è ottenuto mediante un procedimento
presente in altre costruzioni
dell’epoca. Sulla parte superiore
della facciata sono praticate
due bifore a vento lasciando
trasparire il cielo, dando così
leggerezza alla facciata stessa.
Lungo il cornicione che delinea la
sommità del tetto con una fascia
pensili intrecciati. Tre pinnacoli
segnano il culmine e i lati della
facciata. Di marmo bianco è il portale, con una
semplice strombatura, che racchiude l’architrave
su cui si affacciano due
teste di leone. Nella
lunetta sovrastante si
vedono una “Madonna
con bambino fra i santi
Ambrogio e Giovanni
Oldrati da Meda” di
scuola
campionese.
All’altezza della linea
dell’architrave, ai lati
del portale, si trovano
due nicchie gotiche con
sculture raffiguranti i Ss
Pietro e Paolo di fattura
25
Abbazia dei Ss Pietro e Paolo in Viboldone
popolare. Il portone della chiesa,
geometricamente segnato da
costoloni lignei e grossi chiodi,
è dell’epoca della costruzione
della facciata. Varchiamo ora la
soglia ed entriamo all’interno
della chiesa attraverso il
portoncino ritagliato a destra
del portone, rialzato da terra,
un sistema dell’epoca per
impedire agli animali domestici,
che razzolavano sul piazzale,
di entrare nella chiesa stessa.
L’impianto della chiesa è a forma
rettangolare senza transetto, a
tre navate con cinque campate
ognuna coperte da crociere
inquadrate da archi trasversali a
sesto acuto. L’abside è a chiusura
piana affiancata da due cappelle
quadrangolari e sporge rispetto a loro. Le colonne
che dividono le navate dalle campate sono in
laterizio con capitelli dello stesso materiale a
cubo sagomato. Alla semplicità dell’architettura
si contrappone un ricco ornamento pittorico che
copre buona parte delle pareti e che da grande
rinomanza all’abbazia di Viboldone.
La parte ornamentale delle pareti iniziò nel 1349
dopo il completamento della parte architettonica,
come si evince dalla scritta nella fascia inferiore
dell’affresco nel tiburio, che rappresenta una
Madonna in maestà e Santi, da destra Bernardo,
Ambrogio, Giovanni Battista e l’arcangelo Michele.
Opera di Anonimo con tendenze pittoriche
lombarde.
Nella parete di fronte alla “Madonna in maestà”
si vede un giudizio universale in tutta la sua
solennità che si estende anche nelle pareti laterali.
Al centro si evidenzia un Cristo giudicante, i
benedetti stanno alla destra tutti rivolti verso il
Cristo, mentre, alla sinistra vi sono i dannati con
la grande figura di satana. Affresco è attribuito a
Giusto de’ Menabuoi nel XIV secolo.
Nella parete adiacente si vede il Cristo giudice con
alla sua destra Maria vergine con Sara e le Madri
d’Israele. Alla sinistra S. Giovanni Battista, Abramo
e i Patriarchi. La quarta campata della navata
centrale è dedicata alla Crocifissione e dalla vita
di Cristo. Quattordici sono i momento della vita
di Cristo, dall’Annunciazione alla Pentecoste.
Alcune scene sono disegnate sulla vela della volta,
la parete di destra è affrescata con sei scene,
dall’Ultima Cena al Calvario. Su tutta la parete
dell’arco trionfale si evidenzia la Crocefissione
Sulla parete di sinistra vi sono ancora quattro
scene dalla Deposizione alla Pentecoste. Detti
affreschi sono di fattura lombarda condizionati
dell’arte toscana e ed emiliana.
26
Conoscere Milano
Con la soppressione degli Umiliati voluta da
san Carlo Borromeo nel 1571, il monastero di
Viboldone fu affidato ai monaci benedettini di
Monte Oliveto che qui rimasero due secoli nella
solitudine alternata dalla preghiera e dal lavoro
riscuotendo l’ammirazione dell’arcivescovo di
Milano Federico Borromeo.
Qui a fianco vediamo una
tela del XVII secolo opera
di ano-nimo che raffigura
il
beato
Bernardo
Tolomei fondatore dei
monaci olivetani. Dopo
l’uscita di scena degli
Olivetani vi fu un vuoto
di circa due secoli, nel
1941 arrivò a Viboldone
la comunità monastica
delle Benedettine, come già accennato, voluta dal
Cardinale di Milano Alfredo Ildefonso Schuster.
Crocifissione
Vita di Cristo
Gli Olivetani, nei due secoli che trascorsero
a Viboldone hanno lasciato importanti
testimonianze costruendo cinque altari barocchi.
A ogni altare fu annesso un paliotto di scagliola
policroma raffigurante il santo al quale l’altare è
dedicato.
27
CIAO BUD, QUANDO LASSU’ INCONTRERAI GIULIANO, FACCI SAPERE
SE VERAMENTE “ANCHE GLI ANGELI MANGIANO FAGIOLI”
In questi ultimi mesi, molti personaggi del mondo del cinema, dello
spettacolo, della cultura, della Lirica e dell’attualità, ci hanno lasciati…
un elenco, purtroppo, piuttosto lungo. In memoria di tutti propongo una
simpatica intervista fatta -quando, scrivevo per la Rassegna di Cultura e Arte
“Controcampo” della casa Editrice di Torino- ad uno di loro “Bud Spencer”
-simpaticissimo gigante campione nello sport, nella vita e nel cinema che
per anni ha portato ilarità nelle case-.
Abbiamo intervistato Bud Spencer durante la lavorazione della serie TV «Big Man» andata in onda
tempo fa su Canale 5.
Sig. Pedersoli, come mai si fa chiamare Bud Spencer?
«Quando ho iniziato a far l’attore, mi piaceva moltissimo Spencer Tracy, e mi piaceva molto anche la
birra ‘Budweiser’...».
Lei è uno dei pochi attori di cui non si conosce la vita
privata. Come mai?
«É l’unica cosa bella della mia vita...»
In «Big Man» lei ha lavorato, quasi per un anno, per
I’ennesima ed ultima volta con Steno, un regista chiave
della sua carriera con il quale lei ha avuto un bellissimo rapporto. Qual’è il ricordo che conserva di questo
grande regista?
«Steno per me non era un grande regista, era un
grande uomo, un uomo con un grande temperamento, enorme vitalità e genialità. Era un uomo importante per me. Ma, vede, per me non è morto, è come
se nulla di lui fosse finito, come se fosse uscito da
una porta e mi aspettassi di vederlo tornare presto”.
Ci puo parlare del suo personaggio in «Big Man»?
«Intanto è stata un’esperienza piuttosto dura, quasi
un anno di lavorazione, abbiamo girato sei film veri
e propri in giro per il mondo, è stato naturalmente molto impegnativo. Poi il personaggio e un po’
diverso da quelli da me precedentemente interpretati. Questo è un detective e fa meno a botte degli altri, e soprattutto porta una pistola, che io non
ho mai avuto... risolve dei gialli ed è protagonista di
storie moderne. Devo dire che mi sono anche molto
divertito».
Le piacerebbe, almeno per una volta, interpretare un
ruolo diverso da quelli finora interpretati nella sua carriera?
«Assolutamente no, mi piacciono molto quelli che
ho sempre interpretato, mi piacciono i personaggi
che ho rappresentato e spero di continuare ad interpretarne sempre, e poi io non credevo nemmeno,
quando ho cominciato, che uno potesse fare l’attore
con 150 chili di stazza...».
«Big Man» è il suo primo lavoro televisivo, è stata un’esperienza molto diversa dal cinema?
«Non ho trovato nessuna differenza, assolutamente».
Un attore esclusivamente cinematograflco e diciamo
«spettacolare» in un certo qualsenso, come lei è stato
finora, che ne pensa di cinema e TV?
«Sono due cose diverse, secondo me in Italia sta
succedendo quello che è gia successo in America: la
gente per un certo periodo ha abbandonato il cinema per la televisione. Guardarsi un film in poltrona a
casa è molto comodo e piacevole, ma poi pian piano
il cinema e tornato ad essere importante, la ‘sala’ è
insostituibile. Anche qui la gente tornerà al cinema».
Anche suo figlio sta prendendo la strada del cinema...
«Si, mio figlio è in America, ha appena prodotto un
film che si chiama ‘Witch stories’ e anche mia figlia
Diamante credo passerà dal suo lavoro di mannequin... al cinema».
Mi par di capire che lei non è molto d’accordo con la
decisione dei suoi figli di prendere la strada del cinema.
«Secondo lei, può un genitore oggigiorno non essere d’accordo su qualcosa con i figli?...»
Come mai lei vive gran parte dell’anno a Miami?
«Miami è una calda citta dell’America del Sud che
mi fa fare un bagno nella mia napoletanità, e questo
contrasto mi piace molto».
Le è mai capitato di invidiare un pò Terence Hill e di
desiderare, per una volta, di invertire i ruoli?
«Mah, certo Terence Hill è piu bello e piu magro...
ma non l’ho mai invidiato».
Lei ha sempre scelto di interpretare personaggi molto avventurosi, è un «avventuroso» anche nella vita?
«Principalmente!...»
Nel suo film «Più forte ragazzi», lei aveva una compagnia di linee aeree brasiliane, un po’ scassata a dire il
vero. Oggi lei possiede una compagnia aerea di spedizioni, un’insolita attività, forse ogni tanto (ci piace
pensare) prende un aereo e va a fare una consegna...?
«Io sono pilota di jet, di aereo e di elicottero, e ogni
tanto mi prende questa tentazione, ma poi... ho già
abbastanza avventure nella mia vita».
Scusi, ma qual’è il suo segreto per essere sempre così
giovane e vitale?
«Mangiare nient’altro che mangiare... quando arrivano le rughe e la pelle cade, se uno non ci mette
sotto un po’ di carne... è finita».
Matteo Gildone
28
Chi siamo
Denominazione/Ragione Sociale:
Associazione di Volontariato - Tazzinetta Benefica-onlus
Indirizzo:
Via Marcona n° 34 > via Mameli
20129 Milano - www.tazzinettabeneficaonlus.it
Telefono 02 - 76113307 - Fax 02 - 71092839 E-mail: [email protected]
Presidente: Matteo Fernando Gildone
Vice-Presidente: Paolo Foglia
Segretario: Vittorio Teruzzi
Natura Giuridica:
Associazione iscritta nel registro Generale
Regionale del Volontariato
Sezione Sociale - all’Ufficio del Volontariato
della Provincia di Milano
Settore Sociale Elenco Associazioni O.N.L.U.S
del Comune di Milano
Area d’Intervento:
Anziani indigenti che vivono nella povertà
e nella solitudine (circa 900)
Riconoscimenti e Benemerenze:
• Associazione nata il 14 giugno 1893 con il nobile scopo di assistere i poveri della nostra città;
• Si è distinta nei due periodi bellici per l’aiuto morale e materiale nei
confronti degli sfollati, delle vedove e degli orfani di guerra;
• Dal dopo guerra a tutti gli anni 60 ha organizzato colonie marine
per i bambini di famiglie
bisognose e contribuito con il Comune per mandare i più bisognosi
alle cure termali.
• Nel 1948 è stata insignita del diploma di Benemerenza con Medaglia d’Oro dal Comune di Milano;
• Nel 1970 è stata insignita del Diploma di Benemerenza con Medaglia d’Oro dalla Provincia di Milano;
• Nel 1976 il Comune di Milano ha dedicato una via della città ad
uno dei Presidenti dell’Associazione “Via Achille Feraboli”;
• Negli anni 80 ha devoluto un fondo all’Associazione Nazionale
Spastici –Sezione di Milano- contribuendo così alla costruzione di
un Centro ambulatoriale a cui è stato dato il nome del Presidente
della Tazzinetta Benefica “Achille Feraboli”;
• Nel 1996 è stata insignita del Premio Isimbardi dalla Provincia di
Milano;
• Nel 1999 ha ricevuto il riconoscimento di Benemerenza con la
Rosa Camuna dalla Regione Lombardia;
• Nel 2000 è stata insignita di Diploma con Medaglia d’Oro dalla
C.C.I.A.A. di Milano per essersi distinta nella divulgazione dell’alto
valore del volontariato e per l’attività che svolge quotidianamente;
• Nel 1997 ha proposto per prima “L’Adozione del 5° Nonno” a Milano, sperimentata con successo dal Comune del capoluogo lombardo che, anche per questo, nel 1999 ha conferito la Benemerenza
Civica al suo Presidente Matteo Gildone.
Ha ricevuto riconoscimenti oltre che dai Prefetti di Milano, dall’Arcivescovo di Milano, nel 1964 dal Santo Padre Paolo VI°, dai Presidenti
della Repubblica EINAUDI (1951) e successivamente da GRONCHI
le cui mogli erano molto legate all’Associazione, nonché da CIAMPI
(2005) e successivamente (tutti gli anni dal 2006 al 2014) da NAPOLITANO la Medaglia della Presidenza della Repubblica per il 2°, 3°,
4°, 5°, 6°, 7°, 8°, 9° ­­e 10° Concorso letterario riservato agli studenti
delle scuole superiori patrocinati dal Comune di Milano. Inoltre, nel
2008, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ci ha conferito un encomio per il prezioso ­­­­­impegno che l’associazione svolge.
Cosa facciamo
a) Tutti i mesi (anche quelli estivi) distribuiamo pacchi di viveri di prima necessità: olio, pasta, riso, zucchero, biscotti, latte, pastina,
dadi per brodo, pelati, carne in scatola, pesce in scatola, oltre ad
altri alimenti di vario genere che pervengono dalla CEE tramite il
Banco Alimentare;
b) Distribuiamo vestiari nuovi e usati (puliti e stirati);
c) Aiutiamo a pagare le utenze (luce, gas, telefono, canone di locazione) in base alle disponibilità economiche;
d) Forniamo, previa prescrizione medica, farmaci da banco
(non mutuabili);
e) I nostri volontari fanno visite domiciliari ai propri assistiti:
oltre 1500 ogni anno;
f) Nelle prossimità del S. Natale, offriamo il pranzo di Natale a circa
200 assistiti (a coloro che accettano l’invito e non hanno grossi problemi di deambulazione) in un noto ristorante milanese accompagnandoli con pullman. Al termine consegniamo loro un cestino contenente il pranzo anche per il giorno successivo da consumare a casa;
g) La stessa cosa facciamo in prossimità della Santa Pasqua;
h) In occasione della Santa Pasqua e del Santo Natale, offriamo un
cesto con prodotti e leccornie inerenti la festività;
i) Una o due volte all’anno (in base alle disponibilità) organizziamo
una gita/scampagnata per tutti gli assistiti che non hanno grossi
problemi di salute.
SINTESI ATTIVITA’ DI PROSELITISMO E DI RICERCA FONDI
a) Dal 1950 (ufficiosamente), dal 1963 (ufficialmente) organizziamo
in piazza Duomo a Milano la Tradizionale Mostra Presepi, provenienti da molte regioni d’Italia. La Mostra conta solitamente
un’affluenza di 40/50 mila visitatori (poi negataci con l’insediamento dell’Amministrazione Pisapia;
b) Organizziamo rappresentazioni teatrali;
c) Organizziamo Mostre di pittura;
d) Indiciamo Concorsi letterari con Borsa di Studio;
e) Organizziamo feste danzanti;
f) Organizziamo il Convivio Natalizio e quello di Primavera per i
Soci, per i Benefattori, per gli Amici e per i Simpatizzanti dell’Associazione ai quali spesso partecipano personaggi delle Istituzioni (dal Presidente della Regione, alle massime cariche del Comune e della Provincia, a Ministri, al Prefetto, Assessori e personaggi
del mondo politico ed ecclesiale), del mondo della stampa scritta
e parlata nonché dello spettacolo e della cultura;
g) Organizziamo manifestazioni nelle più importanti vie milanesi
per la vendita di fiori e/o frutta in occasione della Festa dei Nonni
ed in altre ricorrenze e periodi dell’anno;
h) Nel mese di novembre facciamo celebrare nel Duomo di Milano
e/o in altre note Chiese milanesi, la Santa Messa di suffragio per
i defunti dell’Associazione;
i) Organizziamo (nel mese di ottobre) la Festa dei Nonni;
j) Organizziamo i Mercati della Solidarietà;
k) Organizziamo Maratone ed eventi sportivi e culturali.
Come sostenere la storica Associazione
di Volontariato O.N.L.U.S. - Tazzinetta Benefica
Bonifico Bancario Intestato a:
“TAZZINETTA BENEFICA” IBAN IT 27 K033 5901 6001 0000
0008257 presso BANCA PROSSIMA - Milano
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Devolvere il 5 per mille delle imposte
Ogni anno quando compilate la dichiarazione dei redditi Modello
730 - Unico - CudDovrete firmare nella casella: Sostegno del volontariato, delle associazioni non lucrative... Riportando sotto la firma il
nostro CODICE FISCALE 1 2 2 7 6 1 0 0 1 5 8
Con lasciti ed elargizioni di denaro, di beni mobili ed immobili
I Presidenti di Tazzinetta Benefica che si sono succeduti
dal 1893 ad oggi
1893 - 1899
1900 - 1906
1907 - 1915
1916 - 1924
1924 - 1925
1925 - 1928
1929 - 1930
1931 - 1934
1935 - 1956
1956 - 1960
1961 - 1965
Maroni Emanuele
Maffioli Alessandro
Borghi Carlo
Tanzi Emilio
Ponchielli Amilcare
Bellini Ambrogio
De Marchi Amleto
Acquistapace Toto
Feraboli Achille
Sicurtà Felice
De Giorgi Alberto
1965 - 1965
Sacchi Luigi
1965 - 1967
Bonetti Sandro
1967 - 1973
Dolfini Angelo
1974 - 1985
Pellicani Francesco
1985 - 1986
Allasia Ferruccio
1986 - 1987
Tarolo Giorgio
1988 - 1994
Pellicani Luigi
1995 - 1996
Viganò Graziella
1996 - 1996
Bosoni Domenico
1997 Gildone Matteo Fernando
la Poesia
SETTEMBER L’E’ ‘DREE ANDA’
Settembre l’è ‘dree andà
A pass felpaa;
Semm al vintun
E la stagion la balca:
on ciel velaa,
aria motrignenta
come la faccia de vun
che ‘l ven innanz invers, senza rognà,
dondand el coo.
El ciel, i piant, el temp
La gent, tutt on andà!
La vitta… la vitta…ognun la soa
E i foeuj per terra intant
Spetten la scoa.
Doman l’autunn el cascia foeura ‘l becch!
El tira, el ruza, el spong
Cont i sò onsg bagnaa.
Poeu… passarà ‘l stradin con la carretta
E attent… netta…netta
Ma la faccia motrignenta
nessun le lava!
Luigi Cazzetta
la Ricetta
Risotto alla Milanese
Ci sono tante persone che vorrebbero mangiare il vero Tagliare finemente la cipolla e farla soffriggere con
risotto alla milanese, ma non lo sanno fare, pertanto il burro e il midollo tritato. Quando la cipolla si sarà
diamoci una ripassata per ottenere il meglio.
ben rosolata si aggiunga il riso facendolo tostare ben
bene, poi aggiungere il grasso d’arrosto e rimestare. A
Ingredienti per 8 persone:
questo punto aggiungere un mestolo di brodo per volta
e non mettendone un’altro finche il precedente non si
Kg. 1 di riso
sarà assorbito, sempre mescolando. Cuocere a fuoco
gr. 60 di burro
forte. Dal momento che si mette il primo mestolo di
gr. 10 di midollo tritato
brodo si dovrà calcolare 18’ - 20’ di cottura. Durante
2 cucchiai di grasso d’arrosto di manzo,
la cottura aggiungere abbondante parmigiano. Alla fine
chiaro e scuro
della cottura aggiungere lo zafferano e il burro crudo
litri 2,5 di brodo bollente ristretto
rimasto ed ancora parmigiano mescolando bene. Il
1 bustina di zafferano
risotto va tenuto piuttosto liquido (all’ONDA) ossia i
1 cipolla piccola
chicchi devono essere ben staccati e al dente, ma legati
parmigiano grattugiato
fra loro da un insieme cremoso. L’”ONDA” del risotto
burro crudo per mantecare
alla milanese è la sua caratteristica e il suo pregio, ma è
anche la ragione per cui passa rapidamente di cottura.
Il risotto va accompagnato con vino rosso a differenza
delle altre minestre.
Tazzinetta Benefica - Onlus
è stata la prima Associazione ad aver ideato la
“Festa dei nonni” con infinite iniziative
prese ad esempio anche dalla Regione Lombardia
(Un documento fotografico e consultabile sul nostro sito nella pag. Gallery – Foto- Festa dei nonni)
Centinaia le iniziative solidali di Tazzinetta Benefica onlus
Marcia “Nonni e nipoti”
Min. della Salute - On. Sirchia
Javier Zanetti
Sindaco Albertini
On. E. Fiano
Ministro della Difesa On. La Russa
Consultate il sito www.tazzinettabeneficaonlus.it
oppure la pagina “Chi siamo…Cosa Facciamo”, per non dimenticare, ne citiamo alcune:
• l’unica Associazione a poter vantare i più prestigiosi riconoscimenti istituzionali
-persino una via di Milano dedicata ad un suo Presidente “Achille Feraboli”-;
• l’unica Associazione ad aver ideato nuove forme di solidarietà come:
· in passato, (dal dopoguerra fino agli anni ’60) le colonie per i bambini orfani di guerra
e di famiglie indigenti”;
· per mezzo secolo la “Mostra presepi” di tutti i migliori presepisti d’Italia in piazza Duomo,
poi negataci con l’avvento dell’Amministrazione Pisapia;
· più recentemente, (1997/98) “l’Adozione del 5° Nonno a distanza”;
· (2004) “l’ideazione di Concorsi letterari” per diffondere tra le nuove generazioni la nuova “cultura”
della solidarietà, espressione dei più alti valori cui una società civile si ispira per il pieno rispetto
della dignità umana;
· (2009) “l’ideazione di mercatini interregionali”, per diffondere la cultura dell’artigianato
e dei costumi regionali italiani (ivi compresi quelli alimentari);
· l’ideazione della “Festa di Primavera Meneghina”;
· l’ideazione del Palio di Città di Milano al Parco Sempione (la storia di Milano in 7 giorni);