2 Ottobre “FESTA DEGLI ANGELI… FESTA DEI NONNI”
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2 Ottobre “FESTA DEGLI ANGELI… FESTA DEI NONNI”
Medaglia della Presidenza della Repubblica Medaglia d’oro di benemerenza del Comune di Milano, della Provincia, della Regione Lombardia e della Camera di Commercio di Milano Associazione al servizio degli anziani che vivono nella povertà e nella solitudine notiziario sociale trimestrale anno LXVII 3° trimestre 2016 Milano - via Marcona 34 (ang. via Mameli) - tel. 02.761.133.07 - fax 02.710.928.39 - www.tazzinettabeneficaonlus.it 2 Ottobre “FESTA DEGLI ANGELI… FESTA DEI NONNI” Non dimenticate di guardare indietro all’eredità che avete ricevuto dai vostri avi, dai vostri nonni, dai vostri genitori… Oggi si sta giocando, nel mondo, una partita in cui non c’è posto per i supplenti, o giochi da titolare, o sei fuori. Prendi la memoria ricevuta, guarda l’orizzonte, prendi la realtà e portala avanti, falla fruttare, rendila feconda. 13° CONCORSO LETTERARIO REGIONALE 2016 – 2017 FORZA RAGAZZI... CI SIAMO! SIETE PRONTI PER LA NUOVA SFIDA? Ebbene, con il nuovo anno scolastico, sicuramente proficuo per tutti, parte il “13° Concorso letterario regionale a premi 2016 – 2017” VI ASPETTO SEMPRE PIU’ NUMEROSI! servizio a pag. 22-23 Alcuni lettori ci chiedono come mai i nostri periodici non vengono stampati su carta riciclata, ebbene, abbiamo chiesto preventivi a parecchie tipografie, credeteci, non siamo sciuponi o megalomani ma stampare su carta riciclata verrebbe a costare molto di più. Per questo, ogni tanto, invece di 4 uscite annue ne facciamo 3... Il giornale ed il nostro sito WEB sono le uniche voci per giungere a voi. Continuate a sostenerci! SOMMARIO 3 • L’editoriale 5 • Gli anziani, i nonni... 6 • Estate da non dimenticare Medaglia d’oro di benemerenza del Comune di Milano della Provincia della Regione Lombardia e della Camera di Commercio di Milano 12 • Fertility-Day 14 • GMG a Cracovia 16 •BREXIT Medaglia della Presidenza della Repubblica 2005 - 2006 - 2007 - 2008 - 2009 2010 - 2011 - 2012 - 2013 - 2014 20 •Collana della Bontà 22 •Concorso Letterario 24 •Legge contro gli sprechi 25 •Abbazia di Viboldone 28 •Ciao Bud 29 •Chi siamo-Cosa facciamo 31 •Poesia e cucina Presidente Matteo F. Gildone (detto Zio Teo) Consiglio Direttivo Vicepresidente: Dr. Paolo Foglia Tesoriere: Rag. Domenico Bosoni Segretario: Sig. Vittorio Teruzzi Consiglieri: Prof. Maria Dicorato, Sig.ra Rosanna Di Blasio Sig. Goran Soce Capo Redattore Gabriella Arnaud Redazione Paolo Foglia Maria Dicorato Fabiola B. Gildone Stefania De Lillo About the author Alberto Pogliani Revisore dei conti Presidente: Dott. Giorgio Cavalca Studio Grafico Tipografia F.lli Verderio Membri Effettivi Dott.ssa Rossella Spagnoli Rag. Stefania De Lillo Stampa Tipografia F.lli Verderio Probiviri Presidente: Rag. Aldo Stenico Membri Effettivi Dr. Enrico Antinozzi Sig. Giuseppe Zemiti Direttore Responsabile Giuseppe A. R. Gildone ORGANO UFFICIALE DELLA TAZZINETTA BENEFICA sede: Via Marcona, 34 20129 Milano tel. 02.76113307 - Fax 02.71092839 [email protected] www.tazzinettabeneficaonlus.it www.tazzinettabeneficaonlus.com Autorizz. Trib. di Milano n° 547 del 29/07/1987 L’editoriale Gabriella Arnaud Questi anni di sangue e dolore Cari amici questo editoriale sarà breve perché io non ho più parole. I tempi che stiamo vivendo sono troppo orribili per poterli commentare, non si può concepire una sequela di violenze e disgrazie come quella che ormai da anni sta accadendo. Era ancora fresco l’orrore dei bambini kamikaze in Turchia e assistevamo sconvolti al dramma vissuto da Aleppo quando qui, a casa nostra, un terremoto distrugge e cancella interi luoghi nel centro Italia. Centinaia di morti e feriti e le stime sono ancora imperfette, si scava, si cerca e alla fine il lugubre conto salirà certamente. Aiuti da ogni dove, volontari, reportage fiume ai telegiornali e soprattutto affannosa quanto inutile ricerca delle responsabilità. A sette anni dalla omonima tragedia dell’Aquila siamo qui a piangere una tragedia forse ancora più grave, una tragedia che sembra non avere mai possibili soluzioni e premonizioni. Quanto sangue e quanto dolore ci toccherà vedere ancora e per quanto tempo? Il furore pazzo dell’Isis, l’incredibile ritorno delle tensioni razziali in US, i femminicidi che si susseguono come se un’epidemia folle stesse scuotendo le menti degli uomini e la natura che sembra impazzita. Quasi volesse punirci. Alluvioni, terremoti e catastrofi di ogni genere colpiscono ovunque mentre in quasi tutta l’Asia e l’Africa guerre crudeli, rapimenti di donne e bambini e un disumano giustizialismo ci riporta al più oscuro Medio Evo. Perfino nelle città bande con componenti sempre più giovani dilagano con violenza, nelle scuole i cosiddetti bulli postano sui social foto ricattatorie di compagni e compagne portandoli al suicidio. A tutto questo si aggiungono le frotte di disperati che fuggono dai loro paesi in fiamme, dalla carestia e dalla fame per cercare una possibilità di sopravvivenza nei nostri già stremati paesi. E sono sempre più numerosi, sempre più tormentati dalla paura e dall’indigenza, sempre più bisognosi di quelle risorse che ormai anche qui scarseggiano. Sono anni terribili, di pestilenza morale, di paura ed egoismo insieme, sono anni di guerra. Io la guerra non l’ho vissuta ma ne ho visto e sentito tanto, la povertà, la mancanza di tutto, le deportazioni assurde e tragiche, la morte che arrivava da ogni parte e colpiva senza distinzione e soprattutto la paura. Ecco la guerra che stiamo vivendo ci costringe a cambiare la nostra vita e ad avere paura, una paura inconscia, ma sempre paura. No amici, non cediamo se possibile, cerchiamo di vivere ugualmente, con prudenza magari ma vivere la nostra buona vita. E questa ultima sciagura italiana ci offre anche un modo per dimostrare che siamo sempre noi, sempre con la voglia di aiutare e di essere vicino a chi soffre. In ogni occasione. Grazie di avermi seguito anche se forse non è stata una lettura piacevole. 3 Gli ANZIANI, i NONNI: peso o patrimonio? Giuseppe A.R. Gildone GLI ANZIANI, I NONNI... “Un patrimonio non sempre capito forse per paura che trattasi di un peso... e anche se così fosse”? Questo il titolo di un nostro articolo di 11 anni fa. Cos’è cambiato da allora? Forse le necessità dovute all’incessante aumento della povertà, ci ha reso più riflessivi, meno arroganti e, quindi, più consapevoli del valore di questo patrimonio. Certamente, questo patrimonio di cultura e storia si divide in più fasce. Quelle positive riguardano: • Il costante aumento del numero di bambini che vedono nei nonni i veri amici che vorrebbero avere vicino tutti i giorni (ultime stime ISTAT), e che vede i nonni italiani veri ed essenziali collaboratori con le famiglie nella gestione dei nipotini. Certamente, cedono a qualche capriccio, ma senza eccedere come spesso fanno gli stessi genitori quando sono indaffarati e non potendo dare la dovuta attenzione sono costretti a cedere. Se nel primo caso le cifre parlano del 60 % dei bambini che vedono nei nonni i veri amici, nel secondo caso si parla di oltre 8 milioni di nonni che collaborano attivamente e regolarmente con la gestione dei bambini nella famiglia. • L’altra è quella che vede queste tenere figure, spesso, collaborare, con la loro pensione, al sostentamento del nucleo familiare, accudire i nipoti durante le ferie, infatti, sempre più frequentemente assumono il ruolo di baby sitter laddove entrambi i genitori lavorano. Essi sono i vigili guardiani ed i fratelli maggiori dei loro svaghi nei parchi giochi e sanno distrarli dalla televisione raccontando le fiabe, insegnando loro a giocare a dama od a scacchi e in molti casi li aiutano anche a fare i compiti. I nonni sono quelli che fanno i regali, che li viziano un po’ ma, sicuramente, sono quelli con cui vivono emozioni ed avventure legate alla loro crescita. Messa, quindi, da parte questa immagine-stereotipo del nonno peso della famiglia, del vecchio da curare perché pieno di acciacchi, dobbiamo ammettere che i nonni sono il capitale della società dei quali non possiamo farne a meno. Se vogliamo essere onesti fino in fondo, dobbiamo ammettere che per tutti questi motivi e per il fatto che hanno dato la vita a chi ci ha generati, essi meritano il nostro rispetto, il nostro amore e la nostra riconoscenza e, se siamo convinti di dare loro tutto ciò, abbiamo un altro dovere da adempiere: “offrire un po’ d’amore a quei nonni, a quegli anziani, e sono tanti ma tanti davvero, che non hanno la fortuna di avere vicino una famiglia o un nipote che doni loro una carezza o un sorriso, quindi, abbiamo il dovere di entrare nell’ottica di ritagliare un po’ di spazio nella nostra giornata o della nostra settimana da dedicare a questa categoria di persone che non hanno avuto la stessa fortuna di altri loro coetanei”. Da altri dati, si evince che in molti casi, sono i figli a dover dare un mano a pagare qualche utenza, a doverli assistere perché non più autonomi o di salute cagionevole. Parliamo ora, dell’altra fascia ovvero quella degli indigenti, degli abbandonati, degli ignorati, dei disperati, con pensione da fame costretti a vivere di stenti, costretti a rovistare nei cassonetti dei rifiuti o degli scarti dei mercati rionali, spesso, senza neppure successo perché preceduti da altri disperati. Sentire dire dal Presidente del Consiglio (alla Festa dell’Unità di Modena) che se al Referendum di novembre vinceranno i “Sì”, i 500 milioni che si verrebbero a risparmiare con la nuova Riforma, andrebbero ai poveri, fa venire la pelle d’oca. Con questa asserzione ha superato anche la super “gaffettara” d’Italia Maria Elena Boschi. A prescindere che non sarebbero 500 milioni ma meno di un terzo di detta cifra, c’è da chiedersi seriamente “ma se non dovessero vincere i “Sì” cosa succederà “i poveri resteranno sempre poveri, continueranno a morire di fame e a vivere all’addiaccio perché senza neppure un tetto”? D’altro canto, a proposito di castronate, la sua fedelissima Ministra Boschi ha avuto persino l’ardire <se vincerà il “Sì” sarà sconfitto il terrorismo e, quindi, l’ISIS>. Non c’è più decenza! 4 Gli ANZIANI, i NONNI: peso o patrimonio? pasquale e natalizio ai meno abbienti con relativi cesti per l’occasione, gite e tante altre iniziative. A questo punto, però, viene spontanea una riflessione: “E’ mai possibile che, mentre una parte piuttosto consistente della nostra società vive situazioni così drammatiche, un’altra parte vive nella sconsideratezza e nello spreco spesso ingiustificato, un’altra parte nell’apatia e nella voluta cecità ed un’altra parte, <quella politica>, non fa nulla per risolvere queste situazioni? Nessuno può o deve sottrarsi a queste responsabilità, né noi persone normalissime (lavoratori o pensionati), né le persone agiate o benestanti, ma, soprattutto, non possono e non devono sottrarsi e fingere di niente coloro che ci amministrano <maggioranza ed opposizione> e che, spesso, si esibiscono in incomprensibili trasmissioni fiume, addossandosi le responsabilità a vicenda, ma senza arrivare al dunque o trovare la soluzione ai problemi. Quindi, riepilogando, considerare gli anziani solo come personaggi pieni di acciacchi è cosa che forse appartiene al passato; infatti, personalmente sono convinto che “gli anziani, i nonni sono sempre stati personaggi importanti nel nucleo familiare, che hanno saputo trapassare ai figli dei propri figli non solo la storia e la propria esperienza ma hanno saputo offrire, anche e soprattutto, affetto e momenti di grande e semplice allegria, che in certi momenti serviva e serve a distrarre i bambini da alcune situazioni che si vengono a creare nelle famiglie e a vivere la propria infanzia comparandola mano mano alla crescita”. Ovviamente, sulla povertà andrebbero aperte altre penose parentesi come la sempre crescente disoccupazione giovanile, la perdita del posto di lavoro di tanti capifamiglia semmai con tutti i componenti il nucleo familiare disoccupati, o altri casi particolari e disperati che ci vengono segnalati dai Servizi sociali del Comune o dalle parrocchie. Per fortuna ci siamo ancora noi, c’è “Tazzinetta Benefica” che da 123 anni assiste gli anziani indigenti, quelli che vivono nella povertà e nella solitudine ed i meno anziani, le famiglie che per i più svariati motivi si trovano a vivere le situazioni drammatiche cui si accennava prima. Certamente, se avessimo più risorse economiche oltre che umane, potremmo prestare più attenzione e dedicare più forze ad altre situazioni come quella identificata la “fascia di crisi di metà mese” o quella delle famiglie dove esistono forti disagi di salute. Comunque, al di là delle responsabilità di queste drammaticità, pur registrando scarsissime risorse economiche dovuto non solo alla crisi ma anche al proliferare di tante onlus che nascono grazie all’aiuto di “particolari professionisti esperti del settore” capaci di reperire fondi da tutte le parti e procurarsi “Testimonial” nel mondo dello spettacolo o dello sport, pronti ad offrire la propria immagine, Tazzinetta Benefica riesce a dare costante assistenza ad oltre un migliaio di soggetti indigenti, soprattutto anziani che vivono nella povertà e nella solitudine distribuendo sostanziosi pacchi di generi alimentari ogni 20 giorni, vestiario, farmaci da banco, pagamento delle utenze (quando è possibile), il pranzo Ragazzi di tutte le età, teniamoci stretti i nostri nonni, teniamoci stretto questo patrimonio. Amiamoli come loro hanno amato noi e sosteniamoli nel momento del bisogno come loro hanno sostenuto noi aiutandoci a crescere. Tazzinetta Benefica è stata la prima Associazione ad aver ideato la “Festa dei nonni” con infinite iniziative -prese ad esempio anche dalla Regione LombardiaUn parziale, sintetico documento fotografico è consultabile sul nostro sito www.tazzinettabeneficaonlus.it nella pag. Gallery -Foto- Festa dei nonni. 5 Estate da non dimenticare! Attenti a quei due... Teo Gildone e Peppino Lamedica “Crisi, disoccupazione, aumento della povertà, stragi per inefficienza delle strutture, mancanza d’investimenti e male affare, stragi terroristiche mai condannate con la giusta fermezza se non con qualche sfilata o passerella di politici sottobraccio sempre a caccia di soluzioni distensive con timide frasi d’occasione…Ora però, BASTA! Andiamo per ordine: “CRISI”, “DISOCCUPAZIONE” ormai impossibile da quantificare perché in continuo crescendo, “POVERTÀ”, arrivata a toccare il vergognoso record di 4 milioni e seicentomila italiani ridotti alla povertà assoluta”. Ebbene, anche se con sfumature diverse, rientrano tutte in un solo argomento che li concatena. Quello che più disturba e fa irritare è non solo il sentire minimizzare il tutto ma, addirittura, negarle o addurre stupide e noiose giustificazioni e scaricabarili “la colpa non è nostra ma vostra, no è vostra, no di chi ci ha preceduto” ma insomma, quando la smetteranno con questi stonati e ripetitivi ritornelli? Oddio, riescono anche a superarsi giurando e spergiurando che si sta lavorando per rimettere tutto in ordine, e che ormai ci sono evidenti segnali di ripresa. Ma a chi cacchio vogliono prendere in giro, purtroppo, spesso a queste fregn…, pardon, frescacce ci credono anche loro -sto parlando, ovviamente, dei politici di tutte le fazioni ovverosia di chi sta al Governo e di chi siede sui banchi dell’opposizione-. Tutti promettono “quando andremo noi al Governo, sistemeremo tutto”, poi però, come dicevo prima, una volta al potere, nulla cambia anzi spesso le cose peggiorano ma la colpa è sempre dei guasti e la cattiva gestione di chi c’era prima. Allora, a questo punto, sarebbe più onesto fare un gesto di umiltà rassegnando il mandato ottenuto con promesse impossibili, ma alla cadrega (alla poltrona), al potere ed ai privilegi non è facile rinunciare. “Quando si assaggia la mela del paradiso è difficile rinunciarci”! Intanto, quei 4 milioni e seicentomila italiani ridotti alla povertà assoluta ai quali è stata tolta la dignità, oltre ad andare a rovistare nei cassonetti dei rifiuti o tra gli scarti dei mercati rionali, a chi potranno rivolgersi per la sopravvivenza loro, delle loro famiglie, dei loro figli, e delle loro mogli se non alle Associazioni ed alle mense caritatevoli? Certamente non potranno rivolgersi a chi li ha ridotti così ovverosia a chi ci amministra, ovvero ai potenti della finanza od ai nostri governanti? Quindi, che si voglia o no ammetterlo, ancora una volta il fattore risolutore di questa crisi sono e saranno ancora le Associazioni di volontariato che, tra l’altro devono sputare sangue per poter essere efficienti e dare quel po’ di sostegno necessario a chi ha la forza di bussare alla loro porta. Attenzione, però, alle Associazioni truffaldine e speculative al servizio di malavitosi od a personaggi della “mala” politica ed a quelle onlus che continuano a nascere come funghi e che si professano “pro profughi” o “pro extracomunitari”. 6 ...ora però, BASTA! Permettetemi di giustificare questo sfogo che deriva proprio dall’arroganza e dal menefreghismo nonché dalle proibizioni che da oltre un quinquennio siamo costretti a subire dall’Amministrazione comunale che ci vieta di continuare a dar vita a manifestazioni ed eventi che da oltre 50 anni Tazzinetta Benfica realizzava in Milano. Chissà se il nuovo Sindaco Sala, avendo in Giunta parte della precedente Amministrazione vorrà ripensarci oppure erigere di fianco al Duomo una mezza Moschea al posto della Mostra presepi “simbolo del cristianesimo”? Come i cittadini milanesi sanno, l’Amministrazione Pisapia ha sfrattato persino la nostra Mostra Presepi in Piazza Duomo che per oltre mezzo secolo è stato il simbolo milanese del Natale. Noi abbiamo chiesto un incontro sin dal suo insediamento ma nella lettera di riscontro ha risposto a tutti i punti tranne alla nostra richiesta di essere ricevuti… ,e questo atteggiamento la dice lunga. Speriamo di non essere caduti dalla padella alla brace. 7 Estate da non dimenticare! Un’altra piaga del nostro sventurato Paese è: “L’INEFFICIENZA DELLE STRUTTURE, per mancanza d’investimenti e male affare, spesso causa di disastri con epiloghi stragisti”. Non possiamo dimenticare la strage ferroviaria del 12 luglio accaduta in Puglia. Morti, feriti e tanto dolore unito a rabbia perché, anche questa volta come per tanti altri disastri analoghi la cui responsabilità -a prescindere l’errore umano a volte comprensibile per sovraffaticamento dovuto allo sfruttamento ed alla continua riduzione di personale- essendo attribuibile solo ed esclusivamente all’inefficienza e mala gestione di chi governa, nessuno pagherà se non qualche povero disgraziato -solita vittima sacrificale-. solidale senza secondi fini come l’accalappiare voti per proteggere le poltrone e le posizioni acquisite per l’oggi e per il domani. Quindi, a prescindere i personaggi politici cui alludevo prima e delle organizzazioni mafiose che ci speculano, essendo la nostra povera Italia una nazione circondata dal mare e la più vicina ai popoli che fuggono da dure realtà di miseria e di guerre fratricide, essa non ha la possibilità di difendere i propri confini -7.458 Km di costedagli sbarchi di questi disperati, anzi è costretta a prodigarsi con le proprie forze militari -Marina in testa- a salvare ed accoglierli, rifocillarli, ospitarli nel limite del possibile in campi di accoglienza ed in alberghi, a dargli assistenza sanitaria, questo, a dispetto di chi sostiene che gli italiani sono razzisti. Ciò che sconvolge, invece, è l’indifferenza e l’astuta nonché spregevole politica degli altri Stati europei che negano l’accoglienza o, perlomeno, accolgono solo in misura limitata cioè minima, e possibilmente selezionata ovverosia profughi con particolari specializzazioni e/o con cultura superiore a quella dei fratelli del loro stesso Continente, così da poterli sfruttare o meglio trarne vantaggio per la propria economia lasciando, invece, a noi il resto. Per questa ennesima disgrazia che ha visto la passerella di politici anche con cariche istituzionali, credo di dovere fiducia solo al Capo dello Stato Sergio Mattarella perché persona onesta sul cui viso e negli occhi si leggeva vera commozione ed il ricordo di una sofferenza vissuta in prima persona, anch’essa ingiustificata oltre che violenta. Seguitando a parlare di piaghe che, però, non affliggono solo la nostra Italia bensì tutto il nuovo e vecchio Continente -Stati Uniti d’America ed Europa- è sempre la cattiva politica. In proposito credo doveroso esprimere il mio pensiero personale sulla BREXIT -primo segnale dell’ormai scricchiolante Unione Europea- sono convinto che il successo dei “SI” lo si debba non solo ai problemi economici e nazionalisti od antieuropeisti ma soprattutto all’indisponibilità di accettare gli emigranti extracomunitari. Tutti ricorderanno che, lo scorso anno, l’Inghilterra aveva già espresso ed ottenuto questa “condizio” Ed eccoci così arrivati al terzo punto: “LE STRAGI TERRORISTICHE” mai condannate con la giusta fermezza se non con qualche sfilata o passerella di politici sottobraccio sempre a caccia di soluzioni distensive con timide frasi d’occasione. Io credo poco nel buonismo di chi lo predica con tanta verve, credo, invece, nel buonismo vero, 8 ...ora però, BASTA! infatti diede la propria disponibilità a mandarci una propria nave nei nostri mari ed una manciata di sterline pur di non accogliere quei disperati che nessuno vuole se non in numero limitato, con i requisiti che accennavo prima e con regolare carta d’identificazioni il cui compito, guarda caso, spetta sempre e solo all’Italia che tra l’altro non è in grado di fare. In compenso alla miserevole mancia ci accolliamo un’esplosiva situazione assolutamente insostenibile che quotidianamente sfocia in manifestazioni di razzismo dall’una e dall’altra parte in quanto, grazie alla faziosità ed al supporto dei falsi buonisti, di certi politici ed organizzazioni di dubbia onestà, vi sono molte manifestazioni anche contro gli italiani, tanto da non essere più in grado di distinguere chi sono i razzisti in casa nostra. Purtroppo, tra questa gente che sta invadendo l’occidente si nascondono stragisti islamici discepoli dell’ISIS (micidiale organizzazione sanguinaria, ex al-Qaeda) assetati di sangue, sempre pronti ad uccidere gli infedeli, pronti ad ammazzare e fare stragi di gente innocente ed inerme sacrificando spesso anche gente di religione coranica, lì per caso. Eppure noi non siamo nemmeno in grado di odiarli perché il nostro Dio è diverso dal loro sempre che questo loro Dio esista davvero. Io mi convinco sempre più che questi pazzi sono feroci delinquenti senza credo e senza Dio. Sconcertanti è dire poco se pensiamo ai nefasti avvenimenti che abbiamo vissuti nel mese di luglio. Mentre l’Italia piangeva le vittime della strage ferroviaria accaduta in Puglia, due giorni dopo -il 14 luglio- ancora una volta in Francia, a Nizza, sul finire dei festeggiamenti della ricorrenza della presa della Bastiglia, 84 persone innocenti ed inermi tra cui molti bambini venivano falciati come birilli assieme ad almeno un altro centinaio di persone ridotte in fin di vita da uno di questi pazzi e, mentre tutti gli organi d’informazione dedicavano uno special a quell’inumano, demoniaco ed incomprensibile eccidio, la sera del 15 in Turchia si tentava il 6° colpo di Stato dal dopo guerra che ha lasciato per terra altre 300 e passa vittime. “Strano Golpe”… Organizzato da chi? “MAMMA LI TURCHI !” ...Nei secoli scorsi, questo era il grido d’allarme che si levava dall’alto delle numerose torri di avvistamento, dislocate lungo le coste dell’ Italia meridionale, per segnalare alle popolazioni rivierasche l’avvicinarsi di flottiglie corsare turche. Questo grido, ormai sopito nell’immaginario collettivo, alla luce del trattamento nazi-stalinista riservato ai militari che avevano tentato un golpe, ed in considerazione delle pressanti richieste di Ankara per entrare a far parte dell’Unione Europea, potrebbe fra non molto risvegliarsi e tornare a levarsi non più dalle torri di avvistamento ma dal cuore di vaste regioni dell’Europa. Ve li immaginate questi signori che vengono a vivere in mezzo a noi ed a pretendere di fare “cose turche” ? La scorsa estate di ferocia, non si è risparmiata neppure in altri Stati, come la Germania e l’America 9 Estate da non dimenticare! dove si sono consumati altri episodi di razzismo, per citarne uno, vedasi Dallas, dove un Killer, il veterano Micah Jonson con fucile -d’assalto AR 15- ha ucciso cinque agenti di polizia al termine di quella che doveva essere una manifestazione di protesta pacifica per l’uccisione nei giorni precedenti di due afroamericani, Alton Sterling in Louisiana e Philando Castile in Minnesota. viviamo, un mondo in cui ci siano maggiore cordialità, maggiore umanità, maggiore fraternità. [….] Preghiamo -per coloro che ne hanno più bisogno- per la pace e per un migliore vivere insieme”. L’eccidio di don Jacques Hamel non deve, comunque, far dimenticare... ”anzi”, tutti i nostri missionari (sacerdoti, suore e laici) barbaramente trucidati. Solo un cieco, ma di quelli che non vogliono con pervicacia vedere, può negare che questa è guerra dichiarata senza essere stata dichiarata, da oltre un decennio ormai, praticata e condotta -per quanto attiene i bersagli da colpire- con una lucida strategica asimmetria e spiazzante imprevedibilità da parte degli stragisti islamici (una volta al-Qaeda ora Isis). Pertanto come dicono i francesi: “à la guerre comme à la guerre” cioè a dire che bisogna adattarsi allo stato di L’America, quindi, si scopre nuovamente spaccata guerra in atto senza viltà ed infingimenti. in due dalle tensioni razziali, infatti, migliaia di persone hanno invaso le strade delle maggiori Continuare a non vedere la realtà ed a rimanere città statunitensi per dire basta alla violenza nell’inerzia vuol dire, mutuo da una frase di contro gli afroamericani. Churchill, comportarsi come colui “che dà da Senza sminuire l’orrore delle decine di stragi che mangiare ad un coccodrillo perché spera che stanno insanguinando il mondo, stragi persino questo lo mangi per ultimo”. Occidente, svegliati! ad opera di adolescenti educati ad un’assurda dottrina suicida, quindi, a farsi saltare in alto pur Non è bello, anche se da ultimi, di annientare gli infedeli, ciò che, ha sconcertato finire in bocca al coccodrillo islamico. maggiormente, è stato il disumano, cinico, feroce, animalesco eccidio dell’anziano sacerdote A questo punto, viene spontaneo chiedersi “Ma Jacques Hamel, sgozzato cosa sta succedendo”? Vogliamo dire basta e mentre celebrava messa in porre fine a queste mattanze? Macché! una chiesetta di campagna Forse, nonostante le dichiarazioni di Fracois sul lungomare del villaggio Hollande che la sera stessa dell’eccidio dell’ 86 di Saint Etienne-du-Rouvray enne sacerdote ha affermato: “ormai siamo in (una decina di chilometri da guerra con l’ISIS -una guerra che, stando alle Rouen). sue asserzioni, durerà molti anni”-, i vari Capi di Un sant’uomo che ha Stato europei, non hanno capito o, perlomeno, sempre predicato l’amore fingono di non capire che nessuno più crede e la pace, infatti, il povero padre Jaques, in una alle sfilate sottobraccio con la cravatta nera e lettera pubblicata un mese fa sul bollettino tanto meno ai soliti convenevoli con frasi di parrocchiale e che ormai è da considerarsi come commozione e bandiere a mezz’asta, perché, il suo testamento spirituale aveva scritto: dopo qualche giorno, tutto ritorna come prima e “Spero che si possa da parte nostra dare ascolto peggio di prima, perché nessuno ha il coraggio di all’invito che il Signore ci fa di prenderci cura prendere la capra per le corna e trovare soluzioni di questo mondo, affinché lo rendiamo, là dove definitive. 10 ...ora però, BASTA! A chi si chiede dove sorgono i dubbi, rispondo che il mio non è pessimismo ma constatazione della mala politica europea che, • oltre a non avere un vero esercito comune, • oltre a vedere nascere -a seconda delle situazioni del momento- alleanze di comodo a discapito di altre nazioni dell’Unione, • oltre all’incompetenza di pseudo economisti -servi di poteri non tanto occulti- che si arrogano poteri di vita e di morte degli altri Stati componenti che vivono debolezze politiche al proprio interno (l’Italia è in pole position), non siamo coesi neppure nella comunicazione tra le Intelligence (i Servizi segreti) che non collaborano tra di loro per fare “muro comune” contro questi assassini fanatici senza scrupoli... E POI CI VOGLIONO PARLARE DI EUROPA UNITA! Dov’è la tanto sbandierata coesione promessaci in cambio di pesanti sacrifici? Breve parentesi in proposito, ultimamente il professore Romano Prodi che ha voluto fortemente l’entrata dell’Italia nella Unione Europea sostenendo, ”allora”, che “con l’euro avremmo lavorato un giorno in meno guadagnando come se avessimo lavorato un giorno in più”, in una recente intervista ha sfacciatamente dichiarato che “al momento dell’entrata nella UE, la nostra tanto amata lira si svalutò del 666% nei confronti del marco” ed ha lanciato un allarme sull’economia “Siamo -ha detto- in emergenza, serve un vertice internazionale”. Lasciando, per ora, da parte la parentesi terrorismo siamo, purtroppo costretti a chiudere, si spera, la drammatica estate 2016 con il disastro che ha sepolto la bella Italia “il terremoto”… La bestia ha colpito ancora! Circa 300 morti e quasi 400 feriti, questo il bilancio del sisma che alle 3 e mezza del 24 agosto ha trasformato una delle più belle e caratteristiche zone d’Italia in un cimitero. Amatrice epicentro del sisma letteralmente rasa al suolo con essa Accumoli e tanti altri borghi e paesi di questa zona da sempre dichiarata a rischio (per la cronaca, sono 1.759 i paesi e le città italiane a rischio per i quali, purtroppo, non sono state mai attuate misure antisismiche e non per mancanza di soldi). E’ stata già aperta un’inchiesta dalla procura di Rieti, con l’ipotesi di reato di disastro colposo che dovrebbe fare luce anche sui crolli che hanno interessato edifici ristrutturati recentemente, come la scuola di Amatrice e il campanile crollato ad Accumoli. Intanto, non si placano le polemiche, si invoca da più parti un cambio di rotta sulla prevenzione antisismica, si parla di 293 beni culturali colpiti solo nella zona più ristretta, di cui 50 gravemente danneggiati o crollati. Immagini che ancora una volta siamo stati costretti a vedere e che non avremmo più voluto dopo quelli degli ultimi anni: “morti, ruspe e mani nude che scavano per estrarre corpi sepolti di bambini, madri, padri e nonni, tendopoli e promesse di solidarietà per la ricostruzione”. Per quest’ultima, spero non si debba far memoria alla nota canzone di Mina “parole, parole soltanto parole”. Di tutto questo sfacelo, come sempre, a mitigare la sofferenza, è stata la solidarietà di tutta la popolazione italiana, degli uomini della Protezione civile, dei vari corpi dell’Esercito, dei Vigili del fuoco, del mondo del volontariato, insomma di tutti. Ormai, anzi da tempo, si è superata l’asticella “E’ ora di dire “BASTA!” Pur gridando “BASTA”, però, voglio che nessuno si faccia prendere dall’angoscia e vedere nero dappertutto. Non possiamo deprimerci e cadere nello sconforto, specialmente per quanto concerne il terrorismo, faremmo il gioco dei malvagi, dei mascalzoni, dei seminatori del male, dei senza Dio. “Dobbiamo reagire”! E se può servire, una riflessione potrebbe supportare questo invito: Dacché il mondo è mondo, il male ha sempre messo in croce il bene, ma alla fine il bene ha sempre avuto la meglio su di esso” ! 11 La corbelleria agostana... ci mancava (!?!) Matteo Gildone FERTILITY-DAY Pareva strano che la nostra Ministra della Salute Beatrice Lorenzin ci privasse della corbelleria agostana. Certo che no! No, non si è smentita. Lo scorso anno, in accordo con il compagno Yoran Gultget -Commissario della Spending Rewiew- la nostra beneamata Ministra della Salute, con la famigerata riforma ghigliottina della Salute (passata a colpi di fiducia), ha mazziato gli italiani dei ceti poveri e medi. I ricchi, infatti, non hanno problemi per curarsi, i poveri, invece, possono anche crepare…un peso in meno. Comunque, quest’anno, fino al 29 agosto, gli italiani straziati per tutte le disgrazie che hanno colpito il nostro Paese <disastri ferroviari, terremoto con circa 300 morti e paesi interi distrutti, disoccupazione e povertà in aumento, discordie e malumori per la cattiva gestione degli immigrati, gente ridotta sul lastrico per le truffe delle banche dirette da impuniti perché amici e parenti dei potenti, scandali di mala politica e chi più ne ha ne metta>, si erano illusi che il Padreterno li avrebbe risparmiati altri dispiaceri. Ebbene, l’illusione è durata poco, infatti, il 30 agosto la nostra cara Ministra non si è dimenticata del suo (?!?) popolo, questa volta però, il popolo per non piangere si è scompisciato di risate grazie ad una proposta definita da tutti “una corbelleria”. Questo il titolo più morbido, Maurizio Costanzo, a “RTL 105” l’ha definita una stronzata, altri: ipocrita, umiliante, sessista, fascista, retrograda. La rete, poi, ha letteralmente massacra questa idea la “fertilityday” e la relativa campagna pubblicitaria lanciata dal Ministero della Salute. Una reazione che non dovrebbe sorprendere, perché da qualunque parte si guardi questa iniziativa non si riesce a trovarne un senso positivo. Effettivamente, la natalità in Italia è ai minimi storici, si sa. Nel secolo passato, in un particolare periodo storico fu chiesta la stessa cosa agli italiani, i nonni ricorderanno quando Mussolini chiese di fare figli, in compenso, però, dava un premio in danaro per ogni nascituro. Oddio, evitiamo paragoni che possono essere fraintesi e creare inutili polemiche ma giustamente come sostengono tutti e la rete stessa: “Ma basta qualche slogan di incoraggiamento e un po’ di informazione sulla fertilità per risolvere il problema? Certo che no. E il governo lo sa bene considerato che ha chiesto, attraverso il think tank Volta, a Riccarda Zezza e Alessandro Rosina di scrivere un paper con proposte concrete sul tema: Generare futuro. Sarebbe bastato leggere il documento per avere una road map su cui operare. Sarebbe bastato chiedersi perché in Italia si fanno pochi figli e sempre più tardi. La generazione di trentenni vive in una precarietà tale che la maternità e la paternità non rientrano affatto fra le priorità.” Tutti si chiedono, noi in primis, come si può incitare i giovani a far figli, quando proprio a fine agosto, l’Istat ha diffuso un dato di disoccupazione per i giovani che sfiora il 40%? In proposito anche lo scrittore Saviano ha espresso pensiero negativo su questa iniziativa Egli infatti, ha tenuto esaminare uno dei problemi più annosi al metter su famiglia per i giovani: la ricerca del lavoro. “Genitori giovani. Il modo migliore per essere creativi -scrive Saviano- Da ovazione, in un Paese con il tasso di disoccupazione come quello italiano, dove chi ha talento, ambizioni e speranze 12 La corbelleria agostana... ci mancava (!?!) emigra; dove chi non ha la solidità economica di un famiglia che possa garantire studi e accesso alla professione, lascia il Paese, sembra una presa in giro. Immagino -prosegue lo scrittore- che tutti i neogenitori quarantenni avrebbero voluto avere figli a venticinque anni, ma magari al tempo si stavano facendo le ossa, stavano lavorando gratis per qualche azienda, stavano forse trovando difficoltà a entrare nel mondo del lavoro e quindi, responsabilmente (loro sì, per fortuna) avranno pensato che per un figlio ci sarebbe stato tempo”. L’iniziativa è: • Umiliante per quelle donne che non possono avere figli, perché si dice loro, indirettamente, che non sono un bene per la società. • Offensiva per quelle donne che decidono liberamente di non avere figli. Si dice loro, indirettamente, che non fanno il bene della società. • Sessista per tutte le donne, perché la campagna ne fa una questione solo femminile, come se la fertilità non fosse una questione di coppia, quindi di uomini e donne. • Irritante per tutte le donne quando sottolinea il fattore tempo con slogan assolutamente respingenti (Datti una mossa! non aspettare la cicogna) o ancora una volta sessisti (La bellezza non ha età, la fertilità sì). • Ipocrita per quelle donne che dopo la maternità si trovano a dover uscire dal mondo del lavoro (una su quattro) per mancanza di una politica governativa per la famiglia. Ora, visto che mi ritrovo a contestare sempre le uscite e le iniziative della nostra Ministra (non sono solo anzi, penso che non ci sia italiano che non la pensi come me) mi limito a riportare alcune riflessioni pubblicate in rete: Una campagna, questa, che fa il paio con l’ipotesi del bonus bebè per le mamme under 30. Come se un una tantum di qualche centinaio di euro possa davvero risolvere i problemi dei giovani che non fanno figli. Lasciamo da parte la questione età e parliamo più in generale delle donne a cui la campagna si rivolge. La lista potrebbe proseguire, ma il demolire l’iniziativa ci fa perdere solo altro tempo. Facciamo come fosse stata una boutade. Grazie a Dio, dopo gli attacchi e le critiche piovutele addosso da tutte le parti nonché dai compagni di partito, la “corbelleria” è stata ritirata, così possiamo dire che sì è trattato solo di una “boutade”. 13 Cracovia: “Giornata Mondale della Gioventù” Fabiola B.G. Papa Francesco alla GMG di Cracovia ricorda San Giovanni Paolo II° ribadendo lo storico invito a “Non avere paura” rafforzandolo poi con un profondo: “Giocatevi la vita!” “Prendetevi la vita come viene e fate del bene agli altri!” Non ha fatto mancare neppure il suo pensiero sul terrorismo: “Questa è guerra ma non di religione. L’Europa nel cristianesimo ha le sue radici più solide!” Come consuetudine, Papa Francesco, durante il volo che l’ha portato a Cracovia per la Giornata Mondiale della Gioventù ha parlato ai giornalisti accreditati affrontando più argomenti, da quello inerente il suo viaggio a quanto sta accadendo nel mondo ad opera dei terroristi. “Grazie per il vostro lavoro per la Giornata mondiale della Gioventù - ha detto il Papa ai giornalisti -, la gioventù sempre ci dice di sperare, speriamo che i giovani ci diano speranza”. Prima di partire alla volta di Cracovia, il Papa ha lanciato un video-messaggio ai giovani della diocesi di Brownsville in Texas che si sono incontrati nella Parrocchia di Sant’Anna per unirsi spiritualmente ai coetanei partecipanti alla XXXI Giornata Mondiale della Gioventù. “So che siete riuniti in Texas, molto vicino al Messico, molto vicino all’America Latina. So che siete riuniti per unirvi spiritualmente alla Giornata mondiale della Gioventù di Cracovia. Voglio stare vicino a voi. Voglio dirvi - ha sottolineato il Papa - di guardare sempre avanti, guardate sempre l’orizzonte, non lasciate che la vita vi metta muri davanti. Dovete avere sempre il coraggio di volere di più, di più, di più...con coraggio, però, allo stesso tempo, non dimenticarsi di guardare indietro all’eredità che avete ricevuto dai vostri avi, dai vostri nonni, dai vostri genitori, all’eredità della fede, quella fede che ora voi avete nelle vostre mani per guardare avanti”. “Giocati la vita!”. Questo l’appello centrale del messaggio del Papa che ha così continuato “Oggi prenditi la vita come viene e fai del bene agli altri. Oggi si sta giocando, nel mondo, una partita in cui non c’è posto per i supplenti, o giochi da titolare, o sei fuori. Prendi la memoria ricevuta, guarda l’orizzonte, prendi la realtà e portala avanti, falla fruttare, rendila feconda. Dio ti chiama ad essere fecondo! Dio ti chiama a trasmettere quella vita. Dio ti chiama a creare speranza. Dio ti chiama a ricevere misericordia e a dare misericordia. Dio ti chiama ad essere felice. Non avere paura! Non avere paura. Giocatela tutta! La vita è così”. Durante la sua visita ed i tanti messaggi ai giovani Papa Francesco ha ammonito i giovani che vivono nella rassegnazione e che, nonostante la verde età, si rassegnano a vivere da pensionati ed abbandonano la lotta. Questi incitamenti che, tra l’altro, leggiamo soventemente nei lunghi articoli e nei discorsi del nostro Presidente, penso debbano essere raccolti seriamente dai giovani ma anche dalle loro guide i famosi avi, nonni e genitori che a loro volta non devono mai smettere di donare il loro prezioso sostegno, trasmettere la propria esperienza e infondere la virtù della speranza e della fede in Dio ed in loro stessi. Come nel suo stile, Papa Francesco a bordo dell’aereo che lo ha portato alla GMG, non si è sottratto ad un commento profondo sul terrorismo manifestando il suo dolore per un mondo in guerra. In proposito con parole forti, all’indomani dell’uccisione di padre Jacques Hamel in una chiesa della Normandia, con occhi pieni di tristezza ha detto: “Il mondo è in guerra e quando parlo di guerra parlo di guerra sul serio, non di guerre di religione”… “Non c’è guerra di religione, c’è guerra di interessi, per i soldi, per le risorse naturali, per il dominio dei popoli”. “Tutte le religioni vogliono la pace, capito?”, ed ha così concluso: “Abbiamo bisogno di dire questa verità: il mondo è in guerra perché ha perso la pace”. 14 Cracovia: “Giornata Mondale della Gioventù” Le stesse parole sono state pronunciate poche ore dopo la condanna dell’attentato francese da parte di Ahmad Al-Tayyib, dall’imam di Al-Azhar, -massima istituzione dell’Islam sunnita con sede al Cairo- che ha aggiunto: “Gli autori di questo attacco barbaro si sono spogliati dei valori dell’umanità e dei principi tolleranti dell’Islam che predica la pace e ordina di non uccidere gli innocenti”.Su questo punto, con molto rispetto, però, credo che il Pontefice, come pastore di pace e capo della Chiesa abbia ragione a sostenere che “questa guerra non è guerra di religione bensì di interessi, di soldi e di dominio dei popoli” credo che risponda al vero che “il mondo è in guerra perché ha perso la pace” ma credo pure che “questa, a mio avviso, è anche una guerra di religione e non solo di interessi, di soldi e di dominio dei popoli”. D’altro canto checché se ne dica e nonostante ogni volta il mondo dei buonisti occidentali cerca di etichettare questi stragisti come ammalati mentali o scusanti simili, in realtà trattasi di islamici o, comunque, di gente che ha giurato fedeltà all’Islam, gente che acquista armi, gente che per mesi studia piani stragistici che poi, in vesti di discepoli dell’ISIS (ex al-Qaeda), mette in atto senza pietà. Quindi, su questo punto, pur ribadendo rispetto per il messaggio ed il pensiero di Papa Francesco, credo che l’occidente non debba continuare a genuflettersi davanti a chi ci obbliga a farlo e, dopo averci fatto recitare qualche verso del corano, ci sgozza o, comunque, ci priva del più bel dono che Dio ci ha dato “la vita”. Tazzinetta Benefica onlus IBAN IT 27 K033 5901 6001 0000000 8257 presso Banca Prossima oppure tramite c/c postale n° 51025203 intestato a: Tazzinetta Benefica onlus - via Marcona n° 34 - 20129 Milano 15 Brexit: c’era una casa molto carina ...ma Giuseppe A.R. Gildone ...MA FORSE INUTILE. “C’era una casa molto carina senza soffitto, senza cucina, non si poteva entrarci dentro perché non c’era il pavimento, non si poteva andare a letto in quella casa non c’era il tetto, non si poteva fare pipì perché non c’era vasino lì... ma era bella, bella davvero in via dei Matti numero zero”. Sono i versi di una nota canzoncina per bambini del cantautore Sergio Endrigo. Senza troppa fantasia, il testo di quella filastrocca per bambini potrebbe essere adattata alla “Casa europea” di Bruxelles, quella Casa che avrebbe, anzi, dovrebbe ospitare tutti gli Stati europei con leggi comuni per tutti, capace di creare una struttura di Intelligence ed un esercito forte simile, se non migliore di quelli USA a cui ci si è ispirati; una casa capace e pronta ad aiutare i più deboli, senza togliere i valori ad ognuno di essi, senza discriminazioni, capace di creare una politica economica per lo sviluppo, equità e dare dignità a tutti i suoi cittadini creando lavoro e ricchezza. Questi, credo, erano i propositi dei fondatori, ivi compresi i nostri: l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ed il Presidente del Consiglio Romano Prodi, che hanno aderito senza, peraltro, interpellare il popolo italiano, in proposito voglio ricordare con questo significativo poster che campeggia su facebook dal quale si evince l’allora pensiero della 1o Ministro di ferro inglese Margaret Thatcher (contraria all’euro) e del 1o Ministro italiano Prodi (favorevole) il quale sosteneva: “L’euro è un pericolo per la democrazia, sarà fatale per i paesi più poveri. Devasterà le loro economie.” Margaret Tatcher “Con l’euro lavoreremo un giorno in meno, guadagnando come se lavorassimo un giorno in più.” Romano Prodi non si lavora più per niente perché si è verificata una epocale disoccupazione; lasciamo perdere la 2a profezia inerente il guadagno. La realtà, quindi, è stata ed è diversa, e, proprio per questo, oggi serpeggia ad effetto domino la voglia, di abbandonare questa casa che, effettivamente, come la casa cantata da Endrigo, se pur carina non ha la capace struttura ed il sano ed onesto intento di ospitare i popoli aderenti, o “con l’euro lavoreremo un giorno in meno, meglio, appartenenti, in quanto, c’è un padrone guadagnando come se lavorassimo con qualche accolito e sprovveduto servitore un giorno in più” che con le continue richieste di sacrifici senza ...bisogna ammettere che la prima parte della sua produrre risultato alcuno, sta invogliando i popoli profezia è andata oltre ogni pronostico, infatti, appartenenti a scappare da questa trappola. In Inghilterra, il risultato del referendum sull’Europa, ha sancito la vittoria di coloro che vogliono dire addio alla burocrazia brussellese che tanti danni e rovine ha procurato ai popoli d’Europa. Ecco, in basso, il ciao (hello in inglese) che i reali d’Inghilterra ed il popolo britannico inviano all’Europa. Quello di Elisabetta e Filippo, con la manina, è un ciaone -(un ciao grande, tenuto conto del loro rango)- insincero, seppure regale, perché fatto con diplomatico e affettato garbo. 16 Brexit: c’era una casa molto carina ...ma Ne sono passati parecchi di anni colmi di sacrifici per la creazione di questa casa, senza, però, mai vedere quella luce in fondo al tunnel cui tutti speravamo. E, solo ora, “proprio lui” il nostro caro Renzi -faccia de tolla- (disen a Milan), dopo tutti i disastri provocati dalle banche italiane molto vicine a lui ed alla sua ministra Boschi, per paura di quell’effetto domino che vedrebbe al primo posto proprio l’Italia e la Francia, ha dichiarato: “E’ ora che a Bruxelles si parli un pò meno di banche e più di Europa”, ed è corso subito dal cugino maggiore Hollande per preparare un discorsetto da fare alla Merkel che, guarda caso, si è tenuto alle ore 18 di lunedì 27 giugno mentre iniziava la partita Italia-Spagna (finezza che solo lo scaltro nostro primo Ministro, forse, non ha capito, anzi, si è permesso di schernire e umiliare gli italiani che hanno privilegiato la partita di coppa UEFA dell’Italia a lui). E sì, credo che, se non si provvederà ad un radicale rinnovamento con (uso un termine di moda oggi) una quasi totale rottamazione di chi ci rappresenta in quella Sede, l’uscita dall’Unione europea, iniziata senza successo dalla Grecia ma riuscita con convinzione del 52% dalla Gran Bretagna, potrebbe essere solo l’inizio del disfacimento, perché il malumore e la disperazione che le politiche europee hanno creato in molti Stati aderenti sono ormai una realtà, “una triste realtà”. Che si voglia o no ammetterlo e, a prescindere di come la si pensa, la BREXIT è stato un gran segnale di sveglia perché tutti gli Stati membri incomincino a capire che questo grande progetto di Unione degli Stati europei va rivisto in toto proprio per i motivi che citavo prima. Effettivamente, se andiamo ad analizzare le accuse dei soloni dell’economia, degli pseudo soloni acculturatosi in psicologia ed analisi economica nei bar o su testi di veloce lettura dei titoli di giornali letti di sfuggita dal vicino in metropolitana o sul tram: “i britannici che hanno votato l’uscita dall’UE sono tutti ignoranti e poveracci di periferia”. A sentire questi soloni, ora i britannici finiranno allo sbando, diventeranno cittadini da terzo mondo e la sterlina varrà un fico secco. Questo è tutto da vedere e dimostrare, anche se sono sorti problemi con la Scozia i cui dissidi però sono “atavici” come il mondo; per quanto concerne lo sfacelo della sterlina, mi sa che i soloni dell’economia doc e, forse, molti politici marpioni di Bruxelles, a differenza degli stupidi pseudo soloni da bar, su questo evento hanno speculato in borsa senza precedenti. Ebbene sì, forse i britannici sono poveri e affamati -ma non ignoranti- come tanti milioni di italiani ridotti alla fame, cui è stata tolta la dignità, cui sono stati fatti perdere milioni di posti di lavoro, ai quali sono state aumentate tasse e richiesti sacrifici sempre in nome di una Europa migliore e uguale per tutti. Insomma, un’Italia prone davanti al grande padrone Merkel. Tutto questo, quindi, a causa della disastrosa e spregiudicata politica dei padroni della “krauten politic europea” e di tanti poveri “Merkel dipedenti” affamati di immeritata notorietà, sempre pronti a farsi fleshare e riprendere su tutti i canali ed organi d’informazione, sedersi a tavole rotonde spesso imbandite e svolazzare un giorno si e l’altro pure nei cieli del mondo a spese dei contribuenti. C’è chi, addirittura, con senso dispregiativo, adesso definisce i britannici “extracomunitari brutti e neri”. Siamo alla follia! Ora, stesso giudizio viene dato agli italiani, ai francesi, agli olandesi e tutti coloro che chiedono un referendum per decidere se seguire l’esempio della Gran Bretagna. A questi intellettuali di alta finanza chiedo di sforzarsi a rispondere con onestà: “perché chi la pensa come quel 52% dei britannici o, comunque, chiede un referendum democratico per esprimesi su questo tema importantissimo, è stupido”? Ragionando di economia comprensibile alla povera gente onesta e non certamente alle Banche, ai straricconi esportatori di capitali nei paradisi fiscali, ed ai politici speculatori che si sono e si stanno arricchendo assieme agli amici degli amici alle spalle degli italiani, faccio, senza pretendere neppure risposta, una semplice ed una modesta anamnesi di quanto ci hanno guadagnato gli italiani onesti che vivono o vivevano di stipendio, ed i pensionati... insomma l’80% della nostra popolazione: 17 Brexit: c’era una casa molto carina ...ma • “dacché è entrato in vigore l’euro (già dal ed invidia per i nostri prodotti ma proprio di giorno successivo) si sono trovati raddoppiati sentimenti di odio nei confronti di un Paese ed oggi, addirittura, triplicati i prezzi al meraviglioso, laborioso estroso ed inventivo consumo (vestiario, alimenti in genere come come il nostro. Ci vengono imposte persino le la frutta -un esempio di quella meno costosa misure per le porte e gli usci di casa, le misure come le mele o le arance: “acquistare 2 e spesso di sicurezza (dicono loro) e, quindi, l’obbligo di 3 kilogrammi di mele o arance si spendevano superflue e costose manutenzioni ed ispezioni 1.000 lire mentre oggi per 1 kilogrammo servono di tutto quanto usiamo e viene regolarmente circa 2 od anche 3 euro ovverosia dalle 4.000 manutentato (ascensori, caldaie, ecc..) e alle 6.000 lire circa al kilo”-, la verdura, il pane, tutto questo, solo per impoverirci sempre il latte la carne, il pesce, le bevande ecc.. più e aggiungere ancora più problemi alla già persino l’acqua), le spese di consumo di ogni incredibile e malsana burocrazia interna. genere come luce, gas, spese condominiali, riscaldamento ecc..., per non parlare delle auto Adesso ci impongo persino il TTIP, no, non è la (altro esempio: un’auto che costava 20 milioni marca di un flit ma quasi, trattasi del “Trattrato di ora costa più di 25.000 euro ovverosia quasi 50 liberalizzazione commerciale transatlantico” milioni), non trascuriamo il problema ”Sanità”, già in corso, comunque, dal 2013 tra gli se ci si ammala, si rischia di morire perché non USA e l’UE, per integrare 2 mercati al fine di ci si può curare a causa dei costi elevatissimi ridurre i dazi doganali, ma questa bella trovata dell’assistenza sanitaria e le restrizioni. che potrebbe essere valida per la stragrande • Gli stipendi e le pensioni, però non sono maggioranza degli Stati membri dell’Unione aumentati di un solo centesimo o se vogliamo Europea, avvantaggerebbe enormemente gli di una sola lira. Quindi, prima dell’entrata in USA i cui prodotti oltre ad essere di gran lunga vigore dell’euro, chi guadagnava “2 milioni inferiori a quelli europei, sono, schifosamente al mese” viveva con molta dignità; oggi, con ed impunemente contraffatti nella qualità e “1.000 euro” scarsi fa la fame, ed è costretto a nel marchio a quelli italiani. rivolgersi alle Associazioni caritatevoli. • Non si è mai fatta una politica rivolta ai giovani, né per la loro cultura (Erasmus a parte che non sappiamo se anche su questo progetto ci sono interessi speculativi), né sulla loro occupazione e prospettive future; • Come se ciò non bastasse, l’Italia, chissà perché, è il vero ed unico Stato mortificato Questo TTIP, insomma, massacrerebbe economicamente a morte dall’Unione inesorabilmente la nostra economia, in europea, infatti, “i timonieri” ovverosia “i veri quanto, i nostri prodotti, per l’alta qualità padroni dell’UE” stanno massacrando tutta la (unica al mondo), curati con il rigoroso rispetto nostra economia alimentare con imposizioni di di tutte le leggi che regolamentano l’ambiente mercato che distruggono la nostra inimitabile e della genuinità verrebbe letteralmente qualità e genuinità, sia nel mondo agrodistrutta, perché i nostri prodotti, così curati, frutticolo, vinicolo e oleario, sia in quello non sarebbero più competitivi per i costi caseario e della pesca (ci hanno vietato persino di produzione gravati pesantemente anche le aringhe, i nostri pescatori devono munirsi dall’alta tassazione cui sono vittime non solo i del righello per misurare persino le vongole o produttori, bensì tutto l’indotto. i gamberi) contrariamente a quanto viene, invece, concesso e permesso agli altri Stati • Vogliamo parlare di turismo, delle nostre città d’arte, dei nostri musei stracolmi di membri. Credo trattasi non solo di gelosia 18 Brexit: c’era una casa molto carina ...ma opere d’arte, nonché dei monumenti che nostra Sicilia, però, ogni anno, le Baleari, ci invidiano in tutto il mondo? Qui però pur vantando la bellezza naturale, ospitano centrano anche o, soprattutto, i nostri politici 75.000 turisti mentre la Sicilia con tutte le sia a livello centrale che periferico (Regioni sue bellezze naturali e culturali ne ospita solo e Comuni), fatta eccezione per alcune realtà 7.000. Ragazzi, se tanto mi dà tanto?!? storiche, hanno letteralmente trascurato il • Le tasse… bhe, questo argomento è meglio non turismo e l’arte. Faccio un solo esempio: Le toccarlo perché è mortificante ed umiliante! isole Baleari misurano un territorio pari alla Quello del popolo britannico, con un ditone, è un ciao sincero, seppure volgare, perché fatto con genuino e spontaneo sgarbo. *ciaone: copyringt di Ernesto Carbone (deputato renziano) che il 17 aprile scorso usava questo neologismo, in un suo tweet, per salutare, schernendoli, i fautori del referendum sulle trivelle. il dito dello scultore Cattelan posto in Piazza Affari a Milano A questo punto non credo si debba aggiungere altro ITEXIT SI - ITEXIT NO - ITEXIT SI - ITEXIT NO - ITEXIT SI - ITEXIT NO - ITEXIT SI - ITEXIT NO Il 14 giugno TAZZINETTA ha compiuto 123 anni spesi con amore al servizio dei più deboli TAZZINETTA BENEFICA ONLUS Medaglia d’Oro del Comune di Milano, della Provincia, della Regione, della C.C.I.A.A di Milano - Medaglia della PRESIDENZA della REPUBBLICA dal 1893 ASSISTE GLI ANZIANI CHE VIVONO NELLA POVERTA’ E NELLA SOLITUDINE E LE FAMIGLIE INDIGENTI Oltre 950 bisognosi in gravi difficoltà economiche ricevono pacchi di derrate alimentari, vestiario e farmaci da banco A TAZZINETTA BENEFICA E’ STATO RICONOSCIUTO, CON MEDAGLIA D’ORO, IL MERITO DI SAPER DIFFONDERE TRA LE GIOVANI GENERAZIONI LA NUOVA CULTURA DELLA SOLIDARIETA’, ESPRESSIONE DEI PIU’ ALTI VALORI CUI UNA SOCIETA’ CIVILE SI ISPIRA PER IL PIENO RISPETTO DELLA DIGNITA’ UMANA DATECI UNA MANO PER FAR SI CHE LA SOFFERENZA, LA POVERTA’ E LA SOLITUDINE POSSANO TRASFIGURARSI IN SPERANZA, AMORE E CARITA’ 19 SOLIDARIETÀ - La collana della bontà FORZA... SII ANCHE TU PROTAGONISTA della “Nuova Collana della Bontà e della Solidarietà permanente del 2016” Coraggio Amici, Abbiamo bisogno di voi! Lo sappiamo che il nostro è un “tormentone”, ma ci perdonerete e continuerete a leggerci, ne siamo sicuri. Abbiamo sempre molte cose da fare, dateci una mano per favore. Non ci abbandonate e collaborate scrivendo il vostro nome in questa preziosa e meravigliosa “Nuova Collana della Bontà e della Solidarietà permanente del 2016” Coraggio amici e grazie, Dio ve ne renderà merito. ANTINOZZI ENRICO in memoria di nonno ENRICO AZ TRASPORTI CAPPATO AGOSTINO BAGAROTTI CLAUDIO e VALERIO BALESTRI GIANCARLO BALLO MARIA DANIELA BASTIANI ADORNA BERTEL ENRICA BERTINELLI GABRIELLA BERTOLOTTI TULLIO BOEZIO GIACOMO BOTTARO DARIA BRAMATI MARCASSOLI ELIANA BUZIO GIUVANNI e BOSI TOSCA ELENA CAMPI ANDREA CARLO CAZZULANI LUIGI CERUTTI NATALIA in memoria di FAUSTO CERUTTI CHIAESE SULTANA a Ricordo di FIGINI VIRGILIO e CHIAESE DOMENICA CHIAPPINELLI FRANCESCO CIANI CARLO CITTERIO MARCO e CARDELLINI SASANNA COMUNE DI MILANO ZONA 3 COPPI VINCENZO CRIPPA MASSIMO CURTI ANNALISA D’AGOSTINO VINCENZO e D’ANIELLO ANNA DA RIN JOLE DE BELLIS CORRADO DIBLASIO ROSANNA DICORATO MARIA FIORUCCI LUCIANO FOGLIA PAOLO FONDAZIONE CARIPLO FONDAZIONE FRANCO E MARIA GOY GALBUSERA PIERLUIGI e CAMBIERI LUCIA GEREVINI Dr. GIORGIO INZAGHI NATALINA LANDONI MADDALENA LEONE AMELIA LONGO MARIA MANAGERITALIA MANNA FOSSI AMBRETTA MARCHESI LIDIA MARIANI GIOVANBATTISTA MARINONI FRANCO MAZZIERI STEFANO, ALBERTO e FEDERICO in memoria di Nina e Pino Bossi, Enzo Pedrazzini MELLI MARIA GRAZIA MILESI ROMANO MILONE VITTORIO MOTTA LIDIA MUTTONI GIULIO OLDRINI NICOLETTA OSCULATI GABRIELLA OTTINO GIANFRANCO PANIZZI PIETRO PASQUALIGO CLAUDIA PEROLFI ANTONIO PIAZZA ROSANGELA PIRAS GIUSEPPE PREMOLI ALBERTO PUCCIO GIUSEPPE RAMELLA GIOVANNA e LANZ LODOVICO SANTAMBROGIO CHOZZOTTO SAPORETTI STEFANO SCOA LUIGI SEMENZA DARIO LUIGI SOLDO CARLO STELLA SpA STERZA ROBERTO STRACUZZI SILVESTRO STUDIO ITALGESTIONI TIMEUS FABIO & PACOZZI CARLA TINELLI ELENA TIRABOSCHI ERNESTO TREVISAN-SILVA In memoria della figlia SILVANA VARISCO MARIA PIA VILLA LINO GIORGIO VINCENZI ALBERTO e BACCHI LILIANA VOLPATO ANTONELLA ZANGRANDI MARISA ZAPPA FEDERICA ZECCHINI MAURIZIO ZORLI CAMILLA 20 SOLIDARIETÀ - La collana della bontà Il contrario dell’amore non è l’odio ma l’indifferenza Amare fa bene anche a noi! COME SOSTENERE LE ATTIVITÀ DI TAZZINETTA BENEFICA - ONLUS Invia il tuo contributo tramite bonifico bancario intestato a: Tazzinetta Benefica onlus IBAN IT 27 K033 5901 6001 0000000 8257 presso Banca Prossima oppure tramite c/c postale n° 51025203 intestato a: Tazzinetta Benefica onlus - via Marcona n° 34 - 20129 Milano OGNI 20 giorni DISTRIBUIAMO FARMACI DA BANCO E VESTIARIO, E QUANDO POSSIAMO, DIAMO ANCHE UN CONTRIBUTO PER LE PICCOLE UTENZE OGNI 20 GIORNI DIAMO UN PACCO DI ALIMENTI A CIRCA 1.000 BISOGNOSI OGNI ANNO DIAMO OLTRE 13.000 PACCHI DI ALIMENTI Un grazie particolare a tutti i nostri volontari al Banco Alimentare, all’Agea, al Banco Farmaceutico e a tutti coloro che ci stanno vicino FONDAZIONE FRANCO e MARIA GOY onlus Comune di Milano Zona 3 Tazzinetta Benefica, necessita di un nuovo montacarichi, la ripararazione della cella frigorifera, la sostituzione di 4 delle 6 saracinesche della Sede che da anni non si possono più aprire. 21 13° Concorso Letterario Regionale 2016 - 2017 MESSAGGIO DEL PRESIDENTE AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI Care giovani speranze, a tutti voi, ai vostri docenti, occupazionale senza precedenti che fa veramente ai Presidi ed ai vostri genitori un affettuoso saluto paura. A questo punto entra in campo la traccia del da parte mia e di tutta l’Associazione Tazzinetta tema che dovrete sviluppare per il 13° Concorso Benefica e l’augurio per un proficuo anno scolastico. Come ogni anno, in questo periodo sono Il fenomeno della globalizzazione, anche nel ad esortarvi a partecipare al Concorso letterario campo del sapere, facilita gli scambi culturali fra regionale a premi giunto alla 13a edizione. Nel Nazioni. Le indagini del CNR, però, mostrano 2014, così intitolai il mio invito di partecipazione che in Italia il saldo fra laureati usciti ed arrivati all’11a edizione: è un pauroso -13%, l’unico negativo in Europa, in quanto, il nostro mercato del lavoro non è PERCHE’ NOI, PERCHE’ VOI ? …PERCHE’ SENZA in grado di assorbire gli studenti usciti dalle DI VOI, CARI UOMINI DEL DOMANI, L’ITALIA nostre Università. A tuo avviso, hanno quindi NON AVREBBE FUTURO, PERCHE’ VOI SIETE IL giustificazione stereotipi del tipo “cervelli in fuga” FUTURO! o “cervelli in gabbia” ? E un giovane di talento deve Ebbene sì, come ebbi a dirvi quell’anno e in tutte proprio abbandonare l’Italia per realizzarsi” ? le precedenti edizioni ed anche nell’ultima, “sarà pur vero -il detto di quel cinese- che se non si ha la Non è mia intenzione imporre o suggerire il mio certezza di vincere le battaglie è meglio non farle; pensiero, forsanche perché faccio parte di quella a mio avviso però, non lottare equivarrebbe ad una generazione che ha tanto lottato per un mondo sconfitta, una sconfitta accettata apaticamente migliore e allorquando credette di aver e con cinico masochismo”. Lo scorso anno, vi raggiunto l’obiettivo ed un po’ di benessere, si è abbiamo proposto un argomento di grande attualità assopita e non ha saputo trasmettere ai giovani i ma molto delicato (voi l’avete definito “tosto”) che si valori di quei risultati e le lotte fatte per ottenerli. richiamava al titolo dell’ultimo libro dell’Accademia Ma permettetemi di ribadire molto sommessamente della Crusca “Se telefonando ti scrivo”, un tema quello che ho detto nel mio discorso in occasione che avete recepito nel modo giusto dimostrando della cerimonia di premiazione del maggio scorso: grande maturità. Tutti avete evidenziato che lo “chi tra voi non è convinto di proseguire gli studi, sviluppo della tecnologia, specialmente nel mondo non parcheggi nelle università ma impari un della comunicazione, ha distrutto, quasi totalmente, mestiere perché esso paga sempre, coloro, invece, l’approccio ed il rapporto umano, si parla ormai con i che se la sentono di proseguire e conseguire una simboli, le faccine e la terminologia, oltre ad essersi laurea e sanno di valere, ce la mettano tutta per ridotta così tanto da distruggere completamente il non portare, poi, i propri cervelli all’estero, ma nostro stupendo ed ineguagliabile lessico, è stata se proprio sarete costretti, fate onore al nostro modificata in abbreviazioni che fanno impallidire gli Paese e a chi si è sacrificato per farvi studiare e stenografi “nn, tvb, xché, ecc..” per non parlare della raggiungere quel traguardo. Fatevi e fateci onore, grammatica o della sintassi…ormai non sappiamo non stancatevi mai di dire chi siete e da dove più dove siano di casa. E’ altrettanto vero che venite. Dite con orgoglio che siete italiani”. l’alta tecnologia malamente sviluppata nel mondo Vi voglio bene… Vi aspetto in tanti! del lavoro, unitamente alla ignobile burocrazia del nostro Paese, ed alla pessima politica di sviluppo Matteo F. Gildone economico di chi ci amministra ha creato una crisi 22 13° Concorso Letterario Regionale 2016 - 2017 REGOLAMENTO 1. Al concorso possono partecipare gli studenti di tutte le Scuole Superiori di ogni ordine della Lombardia; 2. Il concorso consiste nello svolgimento del tema: Il fenomeno della globalizzazione, anche nel campo del sapere, facilita gli scambi culturali fra Nazioni. Le indagini del CNR, però, mostrano che in Italia il saldo fra laureati usciti ed arrivati è un pauroso -13%, l’unico negativo in Europa, in quanto, il nostro mercato del lavoro non è in grado di assorbire gli studenti usciti dalle nostre Università. A tuo avviso, hanno quindi giustificazione stereotipi del tipo “cervelli in fuga” o “cervelli in gabbia”? E un giovane di talento deve proprio abbandonare l’Italia per realizzarsi”? 3. L’elaborato, valido solo se dattiloscritto ed obbligatoriamente corredato di Nome e Cognome, Indirizzo di casa, Numero telefonico, Indirizzo e-mail, nome dell’Istituto scolastico, la Classe e la Sezione, nome dell’Insegnante di lettere e del Preside dell’Istituto, dovrà pervenire alla Sede di Tazzinetta Benefica o.n.l.u.s., anche a mezzo e-mail, entro il 31 GENNAIO 2017; 4. i temi pervenuti entro detta data saranno esaminati da una commissione di docenti universitari; 5. la Cerimonia di premiazione è prevista a MAGGIO 2017 previa comunicazione scritta a tutti gli studenti che si saranno classificati ai loro insegnanti di lettere ed ai Presidi dell’Istituto; 6. Sul retro dell’ultimo foglio dell’elaborato dovrà essere riportata la seguente frase firmata da un genitore: “Io sottoscritto/a .……..………………………………………. autorizzo la pubblicazione di foto e filmato di mio/a figlio/a ………………………………………….........., inerente il concorso”; 7. Le Borse di Studio per gli studenti che si classificheranno ai primi 3 posti, consisteranno rispettivamente in: € 1.000,00 al 1° classificato - € 500,00 al 2° classificato - € 300,00 al 3° classificato A tutti gli studenti che si saranno distinti, saranno assegnati: Certificati di Crediti scolastici, Attestati di Merito - Attestati con Menzione e Attestati con Menzione speciale Tazzinetta Benefica - o.n.l.u.s. - Via Marcona n° 34 ang. Via Mameli - 20129 Milano Tel. 02.76.11.33.07 - Fax 02.71.09.28.39 - Mobile: 328.55.20.140 - 348.71.18.428 e mail [email protected] - www.tazzinettabeneficaonlus.it SALUMIFICIO CASALI Via Milano, 96 Pandino (CR) Si ringrazia il Salumificio Casali e la famiglia Taddei per i prodotti genuini della loro produzione che ogni mese ci portano personalmente in sede per rendere più consistenti i pacchi che distribuiamo ai nostri assistiti. 23 La legge contro gli sprechi (Legge 19 agosto 2016 n. 166, G.U. 30 agosto 2016 n. 202) Pubblicata la legge contro gli sprechi alimentari e farmaceutici Finalmente, la tanto attesa normativa contro gli sprechi è stata finalmente emanata. La Legge n. 166 del 19 agosto scorso, “Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi”, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 30 agosto 2016 n. 202, ha come scopo la riduzione degli sprechi di tutti i prodotti, in particolare alimentari e farmaceutici, sia nelle fasi di produzione e trasformazione, sia nelle fasi di distribuzione e somministrazione dei prodotti stessi. I soggetti coinvolti sono gli operatori del sistema alimentare (i soggetti pubblici o privati, operanti con o senza fini di lucro, che svolgono attività connesse ad una delle fasi di produzione, confezionamento, trasformazione, distribuzione e somministrazione degli alimenti) e i soggetti donatari dei prodotti definiti come gli enti “pubblici nonché gli enti privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche e solidaristiche e che, in attuazione del principio di sussidiarietà e in coerenza con i rispettivi statuti o atti costitutivi, promuovono e realizzano attività d’interesse generale anche mediante la produzione e lo scambio di beni e servizi di utilità sociale nonché attraverso forme di mutualità” comprese espressamente, ovviamente, le Onlus. Possono essere ceduti anche gli alimenti che presentano irregolarità di etichettatura purché non riconducibili alle informazioni relative alla data di scadenza o alle sostanze o prodotti che provocano allergie e intolleranze. E’ altresì consentita la cessione delle eccedenze di prodotti agricoli o di prodotti di allevamento idonei al consumo umano ed animale. Ai sensi dell’articolo 4, le eccedenze alimentari possono essere ulteriormente trasformate. In ogni caso devono essere osservate le normative, anche europee (indicate nell’art. 5) in materia di sicurezza igienico sanitaria. La legge 166 prevede intelligentemente anche misure legate alla prevenzione degli sprechi (alimentari ed energetici) attraverso comportamenti e misure volti a ridurli, anche attraverso l’uso dei mass media e del sistema scolastico. Per semplificare la cessione gratuita degli alimenti a fini di solidarietà sociale, l’art. 3 prevede che gli operatori del settore alimentare possono cedere gratuitamente le eccedenze alimentari ai soggetti donatari i quali possono ritirarle direttamente o incaricandone altro soggetto donatario. Per quanto riguarda la ristorazione, viene favorita una pratica all’estero già diffusa, specialmente I soggetti donatari devono destinare, in forma negli Stati Uniti, per dotare gli operatori di gratuita, le eccedenze alimentari ricevute, idonee contenitori in materiale riciclabile per consentire al consumo umano, prioritariamente a favore ai clienti l’asporto dei propri avanzi di cibo. di persone indigenti. Le eccedenze alimentari non idonee al consumo umano possono essere Ulteriori misure saranno adottate anche a seguito cedute per il sostegno vitale di animali e per la dell’emanazione di appositi provvedimenti previsti dalla legge stessa. destinazione a compostaggio. (NONPROFITONLINE) 24 Abbazia dei Ss Pietro e Paolo in Viboldone Vittorio Teruzzi Semplice nel suo ornamento di mattoni a vista che spicca nel verde della circostante campagna. La chiesa dei Ss Pietro e Paolo in Viboldone è un ricco stile romanico, con l’aggiunta di elementi gotici, ma un gotico lombardo, ancor più padano. Si trova nel comune di San Giuliano Milanese nella frazione di Viboldone. L’Abbazia risale al 1176, come da atto costitutivo stipulato tra Guido de’ Capitani per conto dei frati Umiliati ed il prevosto di San Giuliano. Risalgono a tale periodo solo le prime due campate, mentre il rimanente corpo e la torre campanaria sono della seconda metà del XIII secolo. Verso la fine del 1580 l’Abbazia passò in gestione ai Benedettini Olivetani, i quali ridavano vitalità a Viboldone. Stemma degli Olivetani I Benedettini rimasero nel complesso monastico per circa due secoli, in quanto nel 1773 il governo austriaco impose la chiusura di Viboldone. Oltre un secolo e mezzo dopo, il 1° Maggio 1941, il Cardinale Schuster vi accolse una piccola comunità di monache Benedettine, che da quel periodo in avanti la preservazione del sito fu continua. Per dare spazio alla comunità nel frattempo cresciuta di numero, il Cardinale Giovanni Battista Montini provvide alla costruzione di un nuovo monastero inaugurato il 9 luglio 1964. Ora cominceremo con la visita vera e propria della Chiesa: parte esterna. Facciata dell’Abbazia La facciata è a capanna con il tetto che è a capanna spezzata, il raccordo fra questi elementi è ottenuto mediante un procedimento presente in altre costruzioni dell’epoca. Sulla parte superiore della facciata sono praticate due bifore a vento lasciando trasparire il cielo, dando così leggerezza alla facciata stessa. Lungo il cornicione che delinea la sommità del tetto con una fascia pensili intrecciati. Tre pinnacoli segnano il culmine e i lati della facciata. Di marmo bianco è il portale, con una semplice strombatura, che racchiude l’architrave su cui si affacciano due teste di leone. Nella lunetta sovrastante si vedono una “Madonna con bambino fra i santi Ambrogio e Giovanni Oldrati da Meda” di scuola campionese. All’altezza della linea dell’architrave, ai lati del portale, si trovano due nicchie gotiche con sculture raffiguranti i Ss Pietro e Paolo di fattura 25 Abbazia dei Ss Pietro e Paolo in Viboldone popolare. Il portone della chiesa, geometricamente segnato da costoloni lignei e grossi chiodi, è dell’epoca della costruzione della facciata. Varchiamo ora la soglia ed entriamo all’interno della chiesa attraverso il portoncino ritagliato a destra del portone, rialzato da terra, un sistema dell’epoca per impedire agli animali domestici, che razzolavano sul piazzale, di entrare nella chiesa stessa. L’impianto della chiesa è a forma rettangolare senza transetto, a tre navate con cinque campate ognuna coperte da crociere inquadrate da archi trasversali a sesto acuto. L’abside è a chiusura piana affiancata da due cappelle quadrangolari e sporge rispetto a loro. Le colonne che dividono le navate dalle campate sono in laterizio con capitelli dello stesso materiale a cubo sagomato. Alla semplicità dell’architettura si contrappone un ricco ornamento pittorico che copre buona parte delle pareti e che da grande rinomanza all’abbazia di Viboldone. La parte ornamentale delle pareti iniziò nel 1349 dopo il completamento della parte architettonica, come si evince dalla scritta nella fascia inferiore dell’affresco nel tiburio, che rappresenta una Madonna in maestà e Santi, da destra Bernardo, Ambrogio, Giovanni Battista e l’arcangelo Michele. Opera di Anonimo con tendenze pittoriche lombarde. Nella parete di fronte alla “Madonna in maestà” si vede un giudizio universale in tutta la sua solennità che si estende anche nelle pareti laterali. Al centro si evidenzia un Cristo giudicante, i benedetti stanno alla destra tutti rivolti verso il Cristo, mentre, alla sinistra vi sono i dannati con la grande figura di satana. Affresco è attribuito a Giusto de’ Menabuoi nel XIV secolo. Nella parete adiacente si vede il Cristo giudice con alla sua destra Maria vergine con Sara e le Madri d’Israele. Alla sinistra S. Giovanni Battista, Abramo e i Patriarchi. La quarta campata della navata centrale è dedicata alla Crocifissione e dalla vita di Cristo. Quattordici sono i momento della vita di Cristo, dall’Annunciazione alla Pentecoste. Alcune scene sono disegnate sulla vela della volta, la parete di destra è affrescata con sei scene, dall’Ultima Cena al Calvario. Su tutta la parete dell’arco trionfale si evidenzia la Crocefissione Sulla parete di sinistra vi sono ancora quattro scene dalla Deposizione alla Pentecoste. Detti affreschi sono di fattura lombarda condizionati dell’arte toscana e ed emiliana. 26 Conoscere Milano Con la soppressione degli Umiliati voluta da san Carlo Borromeo nel 1571, il monastero di Viboldone fu affidato ai monaci benedettini di Monte Oliveto che qui rimasero due secoli nella solitudine alternata dalla preghiera e dal lavoro riscuotendo l’ammirazione dell’arcivescovo di Milano Federico Borromeo. Qui a fianco vediamo una tela del XVII secolo opera di ano-nimo che raffigura il beato Bernardo Tolomei fondatore dei monaci olivetani. Dopo l’uscita di scena degli Olivetani vi fu un vuoto di circa due secoli, nel 1941 arrivò a Viboldone la comunità monastica delle Benedettine, come già accennato, voluta dal Cardinale di Milano Alfredo Ildefonso Schuster. Crocifissione Vita di Cristo Gli Olivetani, nei due secoli che trascorsero a Viboldone hanno lasciato importanti testimonianze costruendo cinque altari barocchi. A ogni altare fu annesso un paliotto di scagliola policroma raffigurante il santo al quale l’altare è dedicato. 27 CIAO BUD, QUANDO LASSU’ INCONTRERAI GIULIANO, FACCI SAPERE SE VERAMENTE “ANCHE GLI ANGELI MANGIANO FAGIOLI” In questi ultimi mesi, molti personaggi del mondo del cinema, dello spettacolo, della cultura, della Lirica e dell’attualità, ci hanno lasciati… un elenco, purtroppo, piuttosto lungo. In memoria di tutti propongo una simpatica intervista fatta -quando, scrivevo per la Rassegna di Cultura e Arte “Controcampo” della casa Editrice di Torino- ad uno di loro “Bud Spencer” -simpaticissimo gigante campione nello sport, nella vita e nel cinema che per anni ha portato ilarità nelle case-. Abbiamo intervistato Bud Spencer durante la lavorazione della serie TV «Big Man» andata in onda tempo fa su Canale 5. Sig. Pedersoli, come mai si fa chiamare Bud Spencer? «Quando ho iniziato a far l’attore, mi piaceva moltissimo Spencer Tracy, e mi piaceva molto anche la birra ‘Budweiser’...». Lei è uno dei pochi attori di cui non si conosce la vita privata. Come mai? «É l’unica cosa bella della mia vita...» In «Big Man» lei ha lavorato, quasi per un anno, per I’ennesima ed ultima volta con Steno, un regista chiave della sua carriera con il quale lei ha avuto un bellissimo rapporto. Qual’è il ricordo che conserva di questo grande regista? «Steno per me non era un grande regista, era un grande uomo, un uomo con un grande temperamento, enorme vitalità e genialità. Era un uomo importante per me. Ma, vede, per me non è morto, è come se nulla di lui fosse finito, come se fosse uscito da una porta e mi aspettassi di vederlo tornare presto”. Ci puo parlare del suo personaggio in «Big Man»? «Intanto è stata un’esperienza piuttosto dura, quasi un anno di lavorazione, abbiamo girato sei film veri e propri in giro per il mondo, è stato naturalmente molto impegnativo. Poi il personaggio e un po’ diverso da quelli da me precedentemente interpretati. Questo è un detective e fa meno a botte degli altri, e soprattutto porta una pistola, che io non ho mai avuto... risolve dei gialli ed è protagonista di storie moderne. Devo dire che mi sono anche molto divertito». Le piacerebbe, almeno per una volta, interpretare un ruolo diverso da quelli finora interpretati nella sua carriera? «Assolutamente no, mi piacciono molto quelli che ho sempre interpretato, mi piacciono i personaggi che ho rappresentato e spero di continuare ad interpretarne sempre, e poi io non credevo nemmeno, quando ho cominciato, che uno potesse fare l’attore con 150 chili di stazza...». «Big Man» è il suo primo lavoro televisivo, è stata un’esperienza molto diversa dal cinema? «Non ho trovato nessuna differenza, assolutamente». Un attore esclusivamente cinematograflco e diciamo «spettacolare» in un certo qualsenso, come lei è stato finora, che ne pensa di cinema e TV? «Sono due cose diverse, secondo me in Italia sta succedendo quello che è gia successo in America: la gente per un certo periodo ha abbandonato il cinema per la televisione. Guardarsi un film in poltrona a casa è molto comodo e piacevole, ma poi pian piano il cinema e tornato ad essere importante, la ‘sala’ è insostituibile. Anche qui la gente tornerà al cinema». Anche suo figlio sta prendendo la strada del cinema... «Si, mio figlio è in America, ha appena prodotto un film che si chiama ‘Witch stories’ e anche mia figlia Diamante credo passerà dal suo lavoro di mannequin... al cinema». Mi par di capire che lei non è molto d’accordo con la decisione dei suoi figli di prendere la strada del cinema. «Secondo lei, può un genitore oggigiorno non essere d’accordo su qualcosa con i figli?...» Come mai lei vive gran parte dell’anno a Miami? «Miami è una calda citta dell’America del Sud che mi fa fare un bagno nella mia napoletanità, e questo contrasto mi piace molto». Le è mai capitato di invidiare un pò Terence Hill e di desiderare, per una volta, di invertire i ruoli? «Mah, certo Terence Hill è piu bello e piu magro... ma non l’ho mai invidiato». Lei ha sempre scelto di interpretare personaggi molto avventurosi, è un «avventuroso» anche nella vita? «Principalmente!...» Nel suo film «Più forte ragazzi», lei aveva una compagnia di linee aeree brasiliane, un po’ scassata a dire il vero. Oggi lei possiede una compagnia aerea di spedizioni, un’insolita attività, forse ogni tanto (ci piace pensare) prende un aereo e va a fare una consegna...? «Io sono pilota di jet, di aereo e di elicottero, e ogni tanto mi prende questa tentazione, ma poi... ho già abbastanza avventure nella mia vita». Scusi, ma qual’è il suo segreto per essere sempre così giovane e vitale? «Mangiare nient’altro che mangiare... quando arrivano le rughe e la pelle cade, se uno non ci mette sotto un po’ di carne... è finita». Matteo Gildone 28 Chi siamo Denominazione/Ragione Sociale: Associazione di Volontariato - Tazzinetta Benefica-onlus Indirizzo: Via Marcona n° 34 > via Mameli 20129 Milano - www.tazzinettabeneficaonlus.it Telefono 02 - 76113307 - Fax 02 - 71092839 E-mail: [email protected] Presidente: Matteo Fernando Gildone Vice-Presidente: Paolo Foglia Segretario: Vittorio Teruzzi Natura Giuridica: Associazione iscritta nel registro Generale Regionale del Volontariato Sezione Sociale - all’Ufficio del Volontariato della Provincia di Milano Settore Sociale Elenco Associazioni O.N.L.U.S del Comune di Milano Area d’Intervento: Anziani indigenti che vivono nella povertà e nella solitudine (circa 900) Riconoscimenti e Benemerenze: • Associazione nata il 14 giugno 1893 con il nobile scopo di assistere i poveri della nostra città; • Si è distinta nei due periodi bellici per l’aiuto morale e materiale nei confronti degli sfollati, delle vedove e degli orfani di guerra; • Dal dopo guerra a tutti gli anni 60 ha organizzato colonie marine per i bambini di famiglie bisognose e contribuito con il Comune per mandare i più bisognosi alle cure termali. • Nel 1948 è stata insignita del diploma di Benemerenza con Medaglia d’Oro dal Comune di Milano; • Nel 1970 è stata insignita del Diploma di Benemerenza con Medaglia d’Oro dalla Provincia di Milano; • Nel 1976 il Comune di Milano ha dedicato una via della città ad uno dei Presidenti dell’Associazione “Via Achille Feraboli”; • Negli anni 80 ha devoluto un fondo all’Associazione Nazionale Spastici –Sezione di Milano- contribuendo così alla costruzione di un Centro ambulatoriale a cui è stato dato il nome del Presidente della Tazzinetta Benefica “Achille Feraboli”; • Nel 1996 è stata insignita del Premio Isimbardi dalla Provincia di Milano; • Nel 1999 ha ricevuto il riconoscimento di Benemerenza con la Rosa Camuna dalla Regione Lombardia; • Nel 2000 è stata insignita di Diploma con Medaglia d’Oro dalla C.C.I.A.A. di Milano per essersi distinta nella divulgazione dell’alto valore del volontariato e per l’attività che svolge quotidianamente; • Nel 1997 ha proposto per prima “L’Adozione del 5° Nonno” a Milano, sperimentata con successo dal Comune del capoluogo lombardo che, anche per questo, nel 1999 ha conferito la Benemerenza Civica al suo Presidente Matteo Gildone. Ha ricevuto riconoscimenti oltre che dai Prefetti di Milano, dall’Arcivescovo di Milano, nel 1964 dal Santo Padre Paolo VI°, dai Presidenti della Repubblica EINAUDI (1951) e successivamente da GRONCHI le cui mogli erano molto legate all’Associazione, nonché da CIAMPI (2005) e successivamente (tutti gli anni dal 2006 al 2014) da NAPOLITANO la Medaglia della Presidenza della Repubblica per il 2°, 3°, 4°, 5°, 6°, 7°, 8°, 9° e 10° Concorso letterario riservato agli studenti delle scuole superiori patrocinati dal Comune di Milano. Inoltre, nel 2008, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ci ha conferito un encomio per il prezioso impegno che l’associazione svolge. Cosa facciamo a) Tutti i mesi (anche quelli estivi) distribuiamo pacchi di viveri di prima necessità: olio, pasta, riso, zucchero, biscotti, latte, pastina, dadi per brodo, pelati, carne in scatola, pesce in scatola, oltre ad altri alimenti di vario genere che pervengono dalla CEE tramite il Banco Alimentare; b) Distribuiamo vestiari nuovi e usati (puliti e stirati); c) Aiutiamo a pagare le utenze (luce, gas, telefono, canone di locazione) in base alle disponibilità economiche; d) Forniamo, previa prescrizione medica, farmaci da banco (non mutuabili); e) I nostri volontari fanno visite domiciliari ai propri assistiti: oltre 1500 ogni anno; f) Nelle prossimità del S. Natale, offriamo il pranzo di Natale a circa 200 assistiti (a coloro che accettano l’invito e non hanno grossi problemi di deambulazione) in un noto ristorante milanese accompagnandoli con pullman. Al termine consegniamo loro un cestino contenente il pranzo anche per il giorno successivo da consumare a casa; g) La stessa cosa facciamo in prossimità della Santa Pasqua; h) In occasione della Santa Pasqua e del Santo Natale, offriamo un cesto con prodotti e leccornie inerenti la festività; i) Una o due volte all’anno (in base alle disponibilità) organizziamo una gita/scampagnata per tutti gli assistiti che non hanno grossi problemi di salute. SINTESI ATTIVITA’ DI PROSELITISMO E DI RICERCA FONDI a) Dal 1950 (ufficiosamente), dal 1963 (ufficialmente) organizziamo in piazza Duomo a Milano la Tradizionale Mostra Presepi, provenienti da molte regioni d’Italia. La Mostra conta solitamente un’affluenza di 40/50 mila visitatori (poi negataci con l’insediamento dell’Amministrazione Pisapia; b) Organizziamo rappresentazioni teatrali; c) Organizziamo Mostre di pittura; d) Indiciamo Concorsi letterari con Borsa di Studio; e) Organizziamo feste danzanti; f) Organizziamo il Convivio Natalizio e quello di Primavera per i Soci, per i Benefattori, per gli Amici e per i Simpatizzanti dell’Associazione ai quali spesso partecipano personaggi delle Istituzioni (dal Presidente della Regione, alle massime cariche del Comune e della Provincia, a Ministri, al Prefetto, Assessori e personaggi del mondo politico ed ecclesiale), del mondo della stampa scritta e parlata nonché dello spettacolo e della cultura; g) Organizziamo manifestazioni nelle più importanti vie milanesi per la vendita di fiori e/o frutta in occasione della Festa dei Nonni ed in altre ricorrenze e periodi dell’anno; h) Nel mese di novembre facciamo celebrare nel Duomo di Milano e/o in altre note Chiese milanesi, la Santa Messa di suffragio per i defunti dell’Associazione; i) Organizziamo (nel mese di ottobre) la Festa dei Nonni; j) Organizziamo i Mercati della Solidarietà; k) Organizziamo Maratone ed eventi sportivi e culturali. Come sostenere la storica Associazione di Volontariato O.N.L.U.S. - Tazzinetta Benefica Bonifico Bancario Intestato a: “TAZZINETTA BENEFICA” IBAN IT 27 K033 5901 6001 0000 0008257 presso BANCA PROSSIMA - Milano Conto Corrente postale intestato a: “TAZZINETTA BENEFICA” - Via Marcona n° 34 - 20129 Milano C/C 51025203 Invio Assegno Bancario o Circolare intestato a: “TAZZINETTA BENEFICA” Bonifico On-line dal nostro sito web Devolvere il 5 per mille delle imposte Ogni anno quando compilate la dichiarazione dei redditi Modello 730 - Unico - CudDovrete firmare nella casella: Sostegno del volontariato, delle associazioni non lucrative... Riportando sotto la firma il nostro CODICE FISCALE 1 2 2 7 6 1 0 0 1 5 8 Con lasciti ed elargizioni di denaro, di beni mobili ed immobili I Presidenti di Tazzinetta Benefica che si sono succeduti dal 1893 ad oggi 1893 - 1899 1900 - 1906 1907 - 1915 1916 - 1924 1924 - 1925 1925 - 1928 1929 - 1930 1931 - 1934 1935 - 1956 1956 - 1960 1961 - 1965 Maroni Emanuele Maffioli Alessandro Borghi Carlo Tanzi Emilio Ponchielli Amilcare Bellini Ambrogio De Marchi Amleto Acquistapace Toto Feraboli Achille Sicurtà Felice De Giorgi Alberto 1965 - 1965 Sacchi Luigi 1965 - 1967 Bonetti Sandro 1967 - 1973 Dolfini Angelo 1974 - 1985 Pellicani Francesco 1985 - 1986 Allasia Ferruccio 1986 - 1987 Tarolo Giorgio 1988 - 1994 Pellicani Luigi 1995 - 1996 Viganò Graziella 1996 - 1996 Bosoni Domenico 1997 Gildone Matteo Fernando la Poesia SETTEMBER L’E’ ‘DREE ANDA’ Settembre l’è ‘dree andà A pass felpaa; Semm al vintun E la stagion la balca: on ciel velaa, aria motrignenta come la faccia de vun che ‘l ven innanz invers, senza rognà, dondand el coo. El ciel, i piant, el temp La gent, tutt on andà! La vitta… la vitta…ognun la soa E i foeuj per terra intant Spetten la scoa. Doman l’autunn el cascia foeura ‘l becch! El tira, el ruza, el spong Cont i sò onsg bagnaa. Poeu… passarà ‘l stradin con la carretta E attent… netta…netta Ma la faccia motrignenta nessun le lava! Luigi Cazzetta la Ricetta Risotto alla Milanese Ci sono tante persone che vorrebbero mangiare il vero Tagliare finemente la cipolla e farla soffriggere con risotto alla milanese, ma non lo sanno fare, pertanto il burro e il midollo tritato. Quando la cipolla si sarà diamoci una ripassata per ottenere il meglio. ben rosolata si aggiunga il riso facendolo tostare ben bene, poi aggiungere il grasso d’arrosto e rimestare. A Ingredienti per 8 persone: questo punto aggiungere un mestolo di brodo per volta e non mettendone un’altro finche il precedente non si Kg. 1 di riso sarà assorbito, sempre mescolando. Cuocere a fuoco gr. 60 di burro forte. Dal momento che si mette il primo mestolo di gr. 10 di midollo tritato brodo si dovrà calcolare 18’ - 20’ di cottura. Durante 2 cucchiai di grasso d’arrosto di manzo, la cottura aggiungere abbondante parmigiano. Alla fine chiaro e scuro della cottura aggiungere lo zafferano e il burro crudo litri 2,5 di brodo bollente ristretto rimasto ed ancora parmigiano mescolando bene. Il 1 bustina di zafferano risotto va tenuto piuttosto liquido (all’ONDA) ossia i 1 cipolla piccola chicchi devono essere ben staccati e al dente, ma legati parmigiano grattugiato fra loro da un insieme cremoso. L’”ONDA” del risotto burro crudo per mantecare alla milanese è la sua caratteristica e il suo pregio, ma è anche la ragione per cui passa rapidamente di cottura. Il risotto va accompagnato con vino rosso a differenza delle altre minestre. Tazzinetta Benefica - Onlus è stata la prima Associazione ad aver ideato la “Festa dei nonni” con infinite iniziative prese ad esempio anche dalla Regione Lombardia (Un documento fotografico e consultabile sul nostro sito nella pag. Gallery – Foto- Festa dei nonni) Centinaia le iniziative solidali di Tazzinetta Benefica onlus Marcia “Nonni e nipoti” Min. della Salute - On. Sirchia Javier Zanetti Sindaco Albertini On. E. Fiano Ministro della Difesa On. La Russa Consultate il sito www.tazzinettabeneficaonlus.it oppure la pagina “Chi siamo…Cosa Facciamo”, per non dimenticare, ne citiamo alcune: • l’unica Associazione a poter vantare i più prestigiosi riconoscimenti istituzionali -persino una via di Milano dedicata ad un suo Presidente “Achille Feraboli”-; • l’unica Associazione ad aver ideato nuove forme di solidarietà come: · in passato, (dal dopoguerra fino agli anni ’60) le colonie per i bambini orfani di guerra e di famiglie indigenti”; · per mezzo secolo la “Mostra presepi” di tutti i migliori presepisti d’Italia in piazza Duomo, poi negataci con l’avvento dell’Amministrazione Pisapia; · più recentemente, (1997/98) “l’Adozione del 5° Nonno a distanza”; · (2004) “l’ideazione di Concorsi letterari” per diffondere tra le nuove generazioni la nuova “cultura” della solidarietà, espressione dei più alti valori cui una società civile si ispira per il pieno rispetto della dignità umana; · (2009) “l’ideazione di mercatini interregionali”, per diffondere la cultura dell’artigianato e dei costumi regionali italiani (ivi compresi quelli alimentari); · l’ideazione della “Festa di Primavera Meneghina”; · l’ideazione del Palio di Città di Milano al Parco Sempione (la storia di Milano in 7 giorni);