La Via del Vangelo

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La Via del Vangelo
Carità e verità sono l’essenza stessa di Dio. Sono dunque inseparabili.
Infatti la verità senza la carità ferisce, la carità senza la verità fallisce.
Condividiamo la Parola
VERITA’: Vita interiore e sacramenti
Per amare davvero gli altri, devo prima “passare” dall’amore che il Signore ha per
me, facendone memoria, richiamando quanta pazienza e misericordia abbia Dio con
me. Mi fermo ogni tanto a meditare sulla passione del Signore? Cosa mi dice la croce? È diventata solo oggetto di arredamento, o vi so contemplare l’amore che Dio ha
per me?
CARITA’: Testimonianza di vita
Amare, donarsi altri uscendo da se stessi, è una cosa concreta e a volte non facile. In
quale ambito fatichi di più? dove ti rendi conto che dovresti crescere un po’? Quale
impegno concreto vuoi prendere per questa settimana?
Viviamo la Parola
Per vivere questo Vangelo, questa settimana prenderò questo proposito:
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A cura dei Missionari e Missionarie della Via
www.missionaridellavia.net
La Via
del Vangelo
VI Domenica di Pasqua: At 10,25-27.34-35.44-48
Sal 97 1Gv 4,7-10 Gv 15,9-17
Accogliamo la Parola
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai
suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho
amato voi. Rimanete nel mio
amore. Se osserverete i miei
comandamenti, rimarrete nel
mio amore, come io ho osservato i comandamenti del
Padre mio e rimango nel suo
amore. Vi ho detto queste
cose perché la mia gioia sia
in voi e la vostra gioia sia
piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha
un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete
miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il
servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché
tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete
scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto
e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio
nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
Meditiamo la Parola
In questa domenica il Signore approfondisce quella meravigliosa unione di amore che siamo
chiamati – e siamo resi capaci di vivere con Lui e con gli altri. Anzitutto ci invita a rimanere
nel suo amore. È un’immagine molto bella: la fede è uno stare uniti a Dio, immersi in Lui, protetti e avvolti dal suo amore misericordioso: come un bambino nel grembo della mamma, come un pesciolino che sguazza beato nel mare, così noi siamo chiamati a vivere immersi
nell’amore di Dio e stiamo in questo amore quando obbediamo ai suoi comandamenti.
Anzitutto è bene soffermarci sul tema dell’amore, sul quale non manca la confusione.
Oggi la maggioranza pensa che l’amore sia solo un sentimento spontaneo, che se c’è
bene, se no niente… della serie: va dove ti porta il cuore, l’importante è fare ciò che
uno sente, senza limiti nè regole: in realtà è una triste schiavitù mascherata di libertinaggio che illude molti e svilisce l’uomo, “prigioniero” delle sue voglie volubili.
L’amore è anche sentimento, ma non solo. È un atto: è donarsi per il bene dell’altro.
Ora, nel Vangelo di oggi Gesù dice: come il Padre ha amato me come io amo voi.. rimanete nel mio amore… amatevi come io vi ho amati. Cioè: sei amato, Io ti dono l’amore,
perciò, a tua volta, ama! L’amore ha una sorgente infinita: Dio, che è Amore! È Lui che
ci insegna l’arte di amare e ci da la forza di farlo. Non saprò e non riuscirò ad amare
davvero finchè non scopro questo amore infinito che mi viene incontro e a rimanervi
immerso, osservando la sua Parola.
D’altronde, cosa significa amare? Donarsi completamente per il bene dell’altro; e quando
si ama sul serio? Quando l’altro mi ricambia o mi vuol bene? Ma questo è facile. L’amore
si vede davvero quando sei di fronte ad un errore dell’altro, a un peccato, a un suo rifiuto
nei tuoi confronti: l’amore è una risposta di bene gratuito a qualcuno che si sta comportando male nei tuoi confronti. Pensiamoci: tutti desiderano qualcuno che ami li ami gratuitamente, di aver qualcuno accanto che sappia donare la vita senza chiedere nulla in
cambio; ma questo sarà impossibile se imposto l’amore solo su un piano orizzontale. Come
faccio a fare del bene a uno che mi fa del male? O a perdonare chi mi tradisce? Alcuni
direbbero: devi farlo perché è giusto. Sì, ma se non ne ho la forza? Per riuscire ad amare, prima di arrivare all’altro ho bisogno di passare dal Signore, ho bisogno di guardare
come Gesù ama me. La croce grida l’amore che il Signore ha per me, un amore gratuito ed
immeritato. Ma l’ho capito che Dio non mi tratta come meriterei? Che mi usa pazienza,
misericordia? Che mi ama e mi perdona a prezzo del suo sangue? Solo se ho fatto esperienza di questo, potrò guardare agli altri con più misericordia e tenerezza. Stare davanti a Dio è stare di fronte a Uno che ti da tutto a priori e tu non gli dai niente in cambio: noi dobbiamo continuamente far memoria di questo amore e attingervi con la preghiera e i sacramenti; allora, nonostante le difficoltà e le resistenza, potremo amare sul
serio, spinti dallo Spirito di Dio che ci è donato. Speriamo di non dimenticare mai questa
sovrabbondante gratuità, iniziando a sentirci quasi alla pari con Dio per le nostre “buone
opere”…
Quindi Gesù dice: Questo io vi comando: amatevi gli uni gli altri. Ci comanda di amare, cosicchè la nostra volontà, talvolta volubile e a rischio di tentazioni e infiacchimento, sia
ben indirizzata e sostenuta. E in che misura amare? Non c’è amore più grande di chi dona
la vita per i propri amici! La misura dell’amore è amare senza misura! Come non pensare a
tanti giovani che si consacrano al Signore per la salvezza del mondo; o ai tanti malati che
offrono a Dio la loro sofferenza; o ai tanti genitori che si aprono con coraggio alla vita,
senza centellinare egoisticamente sulla nascita dei figli… Qui sta la realizzazione o il fallimento della vita: un uomo fallito non è uno che non brilla a scuola o non si è laureato, che
non ha come pagare il mutuo, che non ha fatto carriera, che non sa parlare o altro: un
uomo fallito è uno che non sa amare, è uno che ha vissuto incentrato su di sé, come se
fosse l’ombelico del mondo. Il Signore non ci chiama a cose piccole, ma abbiamo una missione grande: amare come Lui ci ha amati, per fare della nostra vita un capolavoro!
È la consapevolezza di questo amore infinito di Dio che ha spinto i santi a donarsi senza
riserve, arrivando alle vette di quell’amore del quale Gesù ha detto: nessuno ha un amo-
re più grande di chi dona la vita per i propri amici: Cari giovani, vorrei invitarvi a “osare
l’amore”, a non desiderare cioè niente di meno per la vostra vita che un amore forte
e bello, capace di rendere l’esistenza intera una gioiosa realizzazione del dono di voi
stessi a Dio e ai fratelli, ad imitazione di Colui che mediante l’amore ha vinto per
sempre l’odio e la morte (cfr Ap 5,13). L’amore è la sola forza in grado di cambiare il
cuore dell’uomo e l’umanità intera, rendendo proficue le relazioni tra uomini e donne,
tra ricchi e poveri, tra culture e civiltà. Questo testimonia la vita dei Santi che, veri
amici di Dio, sono il canale e il riflesso di questo amore originario. Impegnatevi a conoscerli meglio, affidatevi alla loro intercessione, cercate di vivere come loro. Mi limito a citare Madre Teresa che, per affrettarsi a rispondere al grido di Cristo “Ho
sete”, grido che l’aveva profondamente toccata, iniziò a raccogliere i moribondi nelle
strade di Calcutta, in India. Da allora l’unico desiderio della sua vita divenne quello di
estinguere la sete d’amore di Gesù non a parole, ma con atti concreti, riconoscendone
il volto sfigurato, assetato d’amore, nel viso dei più poveri tra i poveri. La Beata Teresa ha messo in pratica l’insegnamento del Signore: “Ogni volta che avete fatto
queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a
me” (cfr Mt 25,40). E il messaggio di questa umile testimone dell’amore divino si è
diffuso nel mondo intero” (Benedetto XVI).. Sì: chi ama davvero mette in gioco la sua
vita per gli altri. Possiamo passare la vita a giocare, oppure giocarci sul serio per il Signore e per gli altri, decidendoci di amare ad amare in modo forte e vero.
Preghiamo la Parola
Signore, tu che ci ami e ci rendi capaci di amare, aiutaci ad amare senza misura, a non accontentarci mai e a saperci donare generosamente per il bene degli altri.
frà Umile mdv; disegno: suor Stella mdv