Firenze chiama l`Islam moderato - Autorità di Bacino del Fiume Arno
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Firenze chiama l`Islam moderato - Autorità di Bacino del Fiume Arno
La strage di Parigi e noi La fiaccolata al consolato francese. L'ambasciatrice: «Siamo in pie i» Il sindaco: chi è davvero contro terrore e violenza ora si faccia sentire Firenze chiama l'Islam moderato «Liberté. Liberté. Liberté». Con queste parole il sindaco Dario Nardella ha concluso ieri sera la fiaccolata in solidarietà con i francesi dopo l'attentato terroristico a Charlie Hebdo, dove due terroristi hanno trucidato 12 persone tra cui 6 redattori della la rivista satirica francese. Sulla facciata del Consolato francese, in piazza Ognissanti di nuovo piena, per il secondo giorno di seguito, dopo la manifestazione dei sindacati campeggia la scritta in tricolore blu bianco rosso «Je Suis Charlie». A fianco di Nar della, l'ambasciatrice francese in Italia, Catherine Colonna: «Tutti i francesi sono orgogliosi di vedere l'Italia così vicina alla Francia in questi giorni. Siamo ancora in piedi». Il sindaco parla di una guerra: «Siamo in guerra, ma dobbiamo essere uniti nell'affermare le armi che abbiamo a disposizione: quelle della libertà, della cultura, della democrazia, dei nostri valori. Non dobbiamo aver paura di affermare questi valori, non dobbiamo aver paura di chiamare anche i musulmani, a partire dai musulmani moderati, a misurarsi su questi valori, perché devono essere i primi accanto a noi a combattere queste forme di estremismo». Lo ribadirà anche dopo, finita la fiaccolata, agli stessi esponenti della Comunità islamica, a fianco dell'ambasciatrice: «Fatevi sentire, anche nei vostri Paesi». Nella piazza ci sono una decina di gonfaloni, una ventina di sindaci, parlamentari e gente comune. Tanti francesi. Nicolas viene dall'Ile de France, la regione di Parigi. t qui alla facoltà di storia, vuole fare il giornalista. Piange. «Quelli di Charlie fanno questo lavoro per fare ridere informando. Non per farsi uccidere». Ma in piazza ci sono anche rappresentanti della Comunità islamica fiorentina: il presidente Simone Mahdi Benedetti, con la moglie, Aouatif, che lavora con le donne e i bambini della Comunità organizzando corsi di lingua «perché le nuove generazioni altrimenti la perdono e non riescono a parlare più con i genitori. E con le donne, fondamentale che sappiano parlare bene italiano». E confrontarsi, anche sui temi dell'integrazione. Ci sono esponenti di tutti i partiti, dai deputati Massimo Parisi di Forza Italia a Andrea Manciulli del Pd, mezza giunta Nardella, una delegazione di Confindustria. Ma soprattutto ci sono fiorentini, arrivati con i cartelli, tanti giovani tengono le matite in mano. Una ragazza distribuisce un volantino, «rispetto qualunque credo, non sono la religione dello spetta- colo». Altre due giovani distribuiscono L'Humanitè, quotidiano di sinistra francese. «Odio contro odio, perderemo. Odio contro libertà, vinceremo: abbiamo già vinto in passato», dice Nardella. In piazza qualcuno commenta: «Vinceremo quando le donne islamiche decideranno di cambiare». Quando la fiaccolata finisce, l'ambasciatrice confessa: «Mi ha molto colpito la foto del David con il lutto al braccio e la nostra bandiera. E la foto che io ho inviato a tutti i miei amici, l'ho messa sul sito dell'ambasciata. t stato il sindaco ad of Ore 9,45 L'incontro tra il governatore Enrico Rossi (a sinistra), la console francese a Firenze Isabelle Mallez e il sindaco Dario Nardella i Ore 20,15 II sindaco Dario Nardella e l'ambasciatrice francese Catherine Colonna davanti al consolato francese in piazza Ognissanti frirmi lo scatto del David: domani sarà nel mio ufficio», È una giornata lunga, quella voluta da Palazzo Vecchio per idealmente «abbracciare» la Francia: iniziata alla nove, con la visita di Nardella e del presidente della Regione, Enrico Rossi, alla console Isabelle Mallez a Palazzo Lenzi, sede dell'Istituto Francese e del Consolato onorario. Dopo aver salutato il personale dell'istituto, quasi tutto al femminile, in un breve colloquio privato Nar della e Rossi hanno espresso il proprio cordoglio e vicinanza. «Non voglio fare nessuna dichiarazione politica, ma siamo commossi per questa testimonianza di solidarietà nei nostri confronti della città e della Regione Toscana dove ci troviamo da tanto tempo ha detto poi la console francese , che aveva sulla giacca una spilla con la scritta le suis Charlie, come anche tanti connazionali e fiorentini la sera in piazza «j r Su Corriere fiorentino.it Le foto, i video della fiaccolata ma anche dei tanti flash mob nelle scuole fiorentine L'istituto francese a Firenze è stato il primo nel mondo e ci teniamo tanto. Crediamo che la cultura e l'educazione siano una risposta a quanto accaduto nelle ultime ore». Nardella, che ha la moglie italo-francese ed ha parlato anche nella lingua transalpina (come ha fatto nel discorso di fronte al consolato) spiegando di «averla imparata per amore» e sottolineando lo storico legame tra Firenze e la Francia, ha chiesto che l'Europa non si limiti «soltanto all'indignazione: l'Unione Europea deve essere determinata, incisiva, inequivocabile nel presentare una nuova politica estera mirata a sradicare la violenza e le organizzazioni estremistiche e fondamentaliste nei paesi islamici perché è lì che attecchisce l'odio. Noi il 31 abbiamo avuto in Palazzo Vecchio un pranzo multireligioso con anche l'imam Izzedin, che è un moderato, ed i leader dei movi- su ì s_1 Gli studenti del liceo Pascoli con le matite in pugno durante uno dei flash mob a Firenze menti musulmani moderati devono attivarsi». E anche qui, un appello agli islamici: «Non basta più soltanto l'indignazione e la condanna verbale. Devono essere in prima linea accanto all'Europa, accanto alle istituzioni democratiche, per estirpare gli estremismi». Rossi, partendo dalla constatazione che «la Francia è la patria delle nostre libertà e della democrazia» ha affermato: «Quanto accaduto a Parigi è uno spartiacque, non possiamo più permetterci il lusso di sottovalutazioni e l'Europa deve intervenire contro il terrorismo islamico e contro gli stati che lo finanziano. Chi dice che i giornalisti e i vignettisti del giornale francese Charlie Hebdo hanno esagerato sbaglia, non ha alcun concetto chiaro in merito alla libertà di stampa. C'è un patto fra la Francia ed il mondo intorno alla liber tà, e quando viene colpita la Francia in questo modo, ci LE PIAZZE TOSCANE La pia--a del diiett!_)ie Paolo Ermini pä'Fränciä ne l'ï ú0.... Andiamo tutti in piazza La pia--a della R11tuia Eugenio Tassini @ RIPRODUZIONE RISERVATA Lä 4rá9e di.Patigi,.. l'imam e la libertà CorriereFiorentìno.it sentiamo colpiti allo stesso modo dei francesi», ha concluso. E la moschea a Firenze? «Il confronto va avanti ha risposto Nardella Noi abbiamo un interlocutore come l'imam di Firenze che è anche un esponente europeo dei movimenti musulmani moderati, una persona responsabile e costruttiva. Non ho ragione di ritenere che dobbiamo bloccare progetti comuni e di dialogo». La pensa diversamente Forza Italia che chiede un referendum a Nardella: «È inaccettabile e preoccupante che si proceda senza conoscere il parere dei fiorentini» scrivono Tommaso Villa e Jacopo Cellai, rispettivamente consigliere regionale e comunale di Forza Italia . «Poveracci: vogliono strumentalizzare anche 12 morti» ribatte l'imam Elzir. Nelle scuole di Firenze e provincia studenti e professori hanno messo in scena un flash mob alzando al cielo matite e pennarelli. In molte città toscane, altre iniziative: a Livorno un minuto di silenzio in Consiglio comunale, a Sesto esposta la bandiera francese, a Lucca, Pistoia e Lastra a Signa bandiere a lutto, sul Palazzo di Pisa la scritta «Nous sommes Charlie Hebdo». Mauro onciani Marzo Fatucchi -E-entimetri Nardella Non basta più la condanna verbale Bisogna essere uniti contro gli estremismi Rossi Chi dice che i vignettisti di Charlie Hebdo hanno esagerato non sa cosa sia la libertà Forza Italia Ora un referendum sulla moschea I fiorentini devono poter dire la loro La fiaccolata in piazza Ognissanti , vista dalle finestre del consolato francese