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TUTTO_MISURE
LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI
ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
AFFIDABILITÀ
& TECNOLOGIA
ANNO XVI
N. 03 ƒ
2 014
GRUPPO MISURE ELETTRICHE
ED ELETTRONICHE
EDITORIALE
“Salute e benessere” per tutti!
IL TEMA:
SALUTE E BENESSERE
Indagini specialistiche per l’efficientamento energetico
ISSN 2038-6974 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NO / Torino - nr 3 - Anno 16 - Settembre 2014
In caso di mancato recapito, inviare al CMP di Torino R. Romoli per restituzione al mittente, previo pagamento tariffa resi
4-09-2014
TUTTO_MISURE - ANNO 16, N. 03 - 2014
COPER TM 3-2014
Misurare il comfort termo-igrometrico in ambienti indoor
LE NUOVE PAGINE
La pagina di ACCREDIA
La pagina di A.L.A.T.I.
La pagina di IMEKO
ALTRI ARGOMENTI
La norma 17025 - Audit
parte II
Storia degli accelerometri
parte II
Visione Artificiale:
Embedded Vision
COPER TM 3-2014
1-09-2014
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TUTTO_MISURE
ANNO XVI
N. 03 ƒ
2014
IN QUESTO NUMERO
Indagini specialistiche
per l’efficientamento energetico
Expert surveys for energy efficiency
G. Mercurio,
E. Marcarelli,
L. Farisco,
M. Pappone
173
Misurare il comfort termo-igrometrico
in ambienti indoor
A low-cost sensor for thermal comfort
G.M. Revel,
M. Arnesano
F. Pietroni
177
Confronto interlaboratorio di
emissione radiata 30 MHz - 1.000 MHz
Interlaboratory comparison of radiated
emission 30 MHz - 1.000 MHz
C. Carobbi, M. Cati,
A. Bonci, C. Panconi
M. Borsero, G. Vizio
193
La revisione
del VIM
The revision of the VIM
L. Mari
225
Editoriale: “Salute e benessere” per tutti! (F. Docchio)
165
Comunicazioni, ricerca e sviluppo da Enti e Imprese
Notizie nel campo delle misure e della strumentazione
167
Il tema: Misure per la Salute e il Benessere
Indagini specialistiche per l’efficientamento energetico
(G. Mercurio, E. Marcarelli, L. Farisco, M. Pappone)
173
Misurare il comfort termo-igrometrico in ambienti indoor
(G.M. Revel, M. Arnesano, F. Pietroni)
177
Gli altri temi: Misure Meccaniche
Gli attuatori piezo accelerano la microstrutturazione
(S. Arnold, F. Neumann, E.C. Reiff)
181
La pagina di Accredia
Intervista a Federico Grazioli, Presidente di Accredia
(a cura di R. Mugno, F. Nizzero)
185
La pagina di A.L.A.T.I.
Associazione dei Laboratori di taratura Italiani
(a cura di P. Giardina)
189
La pagina di IMEKO
Presentazione di IMEKO, International Measurement
Confederation (a cura di P. Carbone)
191
Campi e compatibilità elettromagnetica
Migliorare attraverso il confronto – Confronto interlaboratorio
di emissione radiata 30 MHz – 1.000 MHz (C. Carobbi,
M. Cati, A. Bonci, C. Panconi, M. Borsero, G. Vizio)
193
Le Rubriche di T_M: Visione Artificiale
Embedded Vision: i sistemi embedded capaci di estrarre
informazioni dalle immagini (a cura di G. Sansoni)
201
I Seriali di T_M: Misure e Fidatezza
Tecniche di analisi della fidatezza: FMECA Failure Mode, Effects and Criticality Analysis - Parte II
(M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni)
205
Le Rubriche di T_M: Tecnologie in campo
Affidabilità e sicurezza con le applicazioni speciali.
Tre casi aziendali: meccanica, trasporti pubblici,
automotive (a cura di M. Mortarino)
209
Le Rubriche di T_M: Metrologia legale e forense
Ricostruzione dei consumi di energia elettrica – Parte II
215
(V. Scotti)
Spazio Associazioni Universitarie di Misuristi
Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi
219
Spazio delle altre Associazioni
Notizie dalle altre Associazioni
222
Lo Spazio degli IMP e Metrologia generale
La revisione del VIM –
Vocabolario Internazionale di Metrologia (L. Mari)
225
Metrologia... per tutti
ll libro di Sergio Sartori (a cura della Redazione)
228
I materiali di riferimento: quale uso farne e come gestirli?
229
(a cura di M. Lanna)
Manifestazioni, Eventi e Formazione
Grande successo per Metrology for Aerospace
233
2014-2015: eventi in breve
234
Commenti alle norme: la 17025
Audit interno – Parte II (N. Dell’Arena)
235
Storia e Curiosità
La storia degli accelerometri - Parte II (a cura di A. Romanelli) 237
Abbiamo letto per voi
240
News
188-202-204-214-216-222-226-227-232
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Franco Docchio
EDITORIALE
■
“Salute e benessere” per tutti!
“Health and wealth” for all!
Cari lettori!
Eccoci al rientro dalle vacanze estive, dopo un’estate meteorologicamente “da dimenticare”, almeno per il Nord
Italia. Da dimenticare sono
anche il tasso di disoccupazione, l’indice dei consumi,
la fiducia degli Italiani in un
“giro di boa”. Da dimenticare è la spedizione in Brasile
della Nazionale, da dimenticare sono le Madonne che si inchinano… e l’elenco
è lungo. In compenso, almeno la prima tappa del
tormentone della Riforma del Senato si è conclusa
con buona soddisfazione del nostro Presidente del
Consiglio, che ora sta dedicandosi a riforme strutturali che dovrebbero incidere sull’economia… peccato che poi, a furia di legiferare, va a finire che ci
si dimentica dei decreti attuativi (come sanno gli
imprenditori, questi ultimi sono spesso ben più
importanti delle leggi stesse), rischiando di far naufragare le buone intenzioni. Di ieri è l’intenzione
dichiarata di guardare alla Germania come esempio da seguire (ma guarda!) per le riforme del lavoro, per la flessibilità, per il lavoro ridotto in tempi di
crisi, ecc. Il problema è però, come sempre, di mentalità… E poi c’è la nuova riforma della Scuola.
Basta con le supplenze, e scatti retributivi legati al
merito. C’era bisogno di aspettare tanto?
Veniamo a noi e alla nostra Rivista. Il tema del numero che leggete, a tutta prima, può sembrare strano: “Misure per la salute e il benessere”. Devo confessare di aver “preso in prestito” il nome del tema
dal Rettore della mia Università (Brescia) che, per
chi non lo sapesse, è diventata un’Università tematica. Da un po’ di tempo si chiama “Università di Brescia Health & Wealth” (appunto: salute e benessere). L’idea è quella di focalizzare le attività di ricerca di base e applicata e di convogliare gli investimenti su tematiche che abbiano come riferimento la
salute del cittadino e il suo “star bene” nell’ambiente in cui vive. In altre parole, tutti i principali temi di
ricerca che sono prioritari in Horizon 2020: salute,
invecchiamento, servizi avanzati, tutela dell’ambiente, energia, città “smart”, e così via. E la nostra
Università può essere una buona testimone di tutto
ciò, con le sue “aree” (= ex Facoltà) che così bene
si integrano nel territorio e si completano a vicenda
(Ingegneria, Economia, Medicina e Giurisprudenza). Auguri per l’ambizioso Progetto! Pur non dimenticando altri temi che forse con la salute e il be-
nessere non hanno molto a che vedere in senso stretto, (tipo le tecnologie di produzione o la fisica nucleare), ma per i nostri Dipartimenti sono ugualmente importanti! Ed ecco, tornando a noi, perché ho scelto
questo tema stanti gli argomenti di due articoli pubblicati in questo numero.
Sono molto soddisfatto, e spero lo sarete anche voi
quando avrete finito di scorrere la Rivista, dei suoi
nuovi contenuti: la Rubrica di Accredia, la Rubrica
dell’Associazione dei Laboratori di Taratura Italiani
(A.L.A.T.I.), quella di IMEKO, la nuova Rubrica del
nostro Michele Lanna (cui voi lettori siete particolarmente affezionati, stante il successo da voi tributato ai
suoi articoli pubblicati sulla Rivista Telematica) che si
chiama “Metrologia… per tutti”. Oltre alle Rubriche
ormai consuete. La famiglia dei Misuristi sta crescendo, anche grazie all’”adozione”, da parte della Rivista e di A.L.A.T.I., del forum “Misurando.org”, di cui
già abbiamo parlato e di cui parleremo ancora. Vale
la pena ribadire a voi l’invito a frequentare il forum
e, per i più esperti, entrare a far parte dei suoi “panelist”? Per me sì: repetita juvant.
Dal lato delle Associazioni dei Misuristi Italiani, è sicuramente significativa la notizia contenuta nella
Rubrica a essi dedicata, che il “ranking” scientifico
delle principali riviste in cui i Misuristi si riconoscono
sta aumentando, e con questo l’impact factor personale dei ricercatori nel contesto delle procedure abilitative. Bene così: un grande “in bocca al lupo” ai ricercatori coinvolti nelle procedure!
In questo numero trovate un articolo di Luca Mari sui
lavori per la Revisione del Vocabolario Internazionale di Metrologia (il VIM) in vista della sua quarta edizione (prevista a breve). Dal testo dell’articolo, ma
soprattutto dalle parole del Prof. Mari alla Giornata
della Misurazione dello scorso Giugno (la presentazione è in T_M News), emerge un appello a tutti coloro che si interessano di scienza delle Misure (Universitari, degli Enti, dei Laboratori di taratura e prove,
dell’industria), a intervenire attivamente a questo sforzo di “modernizzazione” della metrologia, sforzo
che mira a togliere stereotipi ormai desueti e ad avvicinare questa disciplina alle moderne scienze del ventunesimo secolo.
Nell’augurarvi, come ogni anno, un buono e (speriamo sempre) proficuo rientro alle attività autunnali,
continuo ad attendermi da voi contributi, stimoli,
comunicati, articoli e, perché no, anche proposte di
miglioramento della Rivista.
Buona lettura!
Franco Docchio
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COMUNICAZIONI, RICERCA E SVILUPPO
DA ENTI E IMPRESE
▲
La Redazione di Tutto_Misure ([email protected])
Notizie nel campo delle misure
e della strumentazione
NEWS IN MEASUREMENT AND INSTRUMENTATION
This section contains an overview of the most significant news from Italian
R&D groups, associations and industries, in the field of measurement science and instrumentation, at both theoretical and applied levels.
RIASSUNTO
L’articolo contiene una panoramica delle principali notizie riguardanti risultati scientifici, collaborazioni, eventi, Start-up, dei Gruppi di R&S Italiani nel
campo della scienza delle misure e della strumentazione, a livello sia teorico che applicato. Le industrie sono i primi destinatari di queste notizie,
poiché i risultati di ricerca riportati possono costituire stimolo per attività di
Trasferimento Tecnologico.
FORMAZIONE IN METROLOGIA
POLIMI+CEFRIEL:
Finalmente un Master
in Metrologia industriale!
stato, e dal recente decreto, denominato Jobs Act, del 20 marzo 2014,
n. 34 convertito con legge 16 maggio 2014, n. 78 e pubblicato in
Gazzetta Ufficiale 19 maggio 2014,
n. 114).
In sintesi, al fine di favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, l’Apprendistato si configura con
un contratto di lavoro a tempo
indeterminato al cui interno si
colloca un rapporto formativo
a tempo determinato.
Al termine del periodo di formazione,
rivolto al conseguimento del titolo universitario di Master, viene data sia al
datore di lavoro sia al lavoratore la
facoltà di recedere liberamente
dal contratto (senza obbligo di
motivazione), con il solo obbligo del
preavviso.
Nel caso in cui nessuna delle parti
eserciti il recesso, il rapporto di apprendistato prosegue come rapporto
di lavoro subordinato a tempo indeterminato ordinario.
Per venire incontro alle crescenti
richieste delle imprese industriali di
competenze sempre più aggiornate e multidisciplinari nel settore
delle misure è stato deciso di progettare e realizzare un Master di
primo livello in Metrologia Industriale.
Il Master, progettato dal Politecnico
di Milano con la gestione di CEFRIEL
e i patrocini di GMEE, GMMT, CEI,
ACCREDIA, AEIT e l’appoggio di Assolombarda, sarà sviluppato con il
sostegno economico della Regione
Lombardia nell’ambito delle attività
di Alto Apprendistato (disciplinato
dall’art. 5 del d.lgs. n. 167/2011, In base alla normativa, l’obbligo
cosiddetto Testo Unico dell’apprendi- di stabilizzazione viene limitato
T_M
ai datori di lavoro con almeno 50
lavoratori dipendenti: “esclusivamente per i datori di lavoro che
occupano almeno cinquanta dipendenti l’assunzione di nuovi apprendisti è subordinata alla prosecuzione, a tempo indeterminato, del rapporto di lavoro al termine del periodo di apprendistato, nei trentasei
mesi precedenti la nuova assunzione, di almeno il 20 per cento degli
apprendisti dipendenti dallo stesso
datore di lavoro”.
Quindi le aziende sopra i 50 dipendenti devono assumere almeno
il 20% degli apprendisti, terminato l’apprendistato, con contratto a
tempo indeterminato.
Possono essere assunti con il contratto
di alto apprendistato (con durata non
inferiore a 24 mesi) con la frequenza
a questo Master, tutti coloro che:
• abbiano non più di 29 anni d’età;
• soddisfino i requisiti per l’accesso al Master di Primo Livello
(laurea triennale, magistrale o equivalente);
• abbiano residenza o domicilio
in Lombardia (se necessario il
domicilio può essere anche fissato
presso l’azienda che assume, che
deve avere almeno una sede in Lombardia).
Il contratto di Alto Apprendistato prevede vantaggi economici con sgravi
fiscali e contributivi pari a circa il
10% del costo della retribuzione, con
la possibilità anche per l’azienda,
sulla base delle previsioni dei contratti collettivi, di uno specifico inquadramento dell’apprendista.
I costi della formazione sono
completamente a carico dell’ente gestore del progetto di
Alto Apprendistato; a carico
dell’azienda resta l’onere della
retribuzione dell’apprendista,
con i vantaggi contributivi e
fiscali previsti.
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N. 03ƒ
;2014
L’azienda che partecipa al progetto deve mettere a disposizione un Tutor Aziendale
ogni due apprendisti, che a sua volta partecipa a un corso di formazione di 40 ore
(sempre finanziato dal progetto), atto
a prepararlo all’impegno che dovrà
affrontare.
La tempistica che attualmente si prevede per l’avvio delle attività è la
seguente:
co esperto di misure di poter interagire con le altre strutture aziendali,
offrendo non solo le corrette risposte
ma anche nuovi stimoli per poter
contribuire al miglioramento dei prodotti e, più in generale, della qualità della produzione.
Il master si articolerà in quattro
aree principali:
• Qualità delle Misure, Sistemi Qualità e Normativa;
• Misure elettriche ed elettroniche;
• Misure meccaniche, termiche, di
portata e ambientali;
• Gestione tecnico/economica della
Strumentazione e dei Laboratori.
Il Master, di durata biennale, rilascia
un totale di 60 CFU:
• lezioni in aula per 40 CFU
(400 ore complessive di lezione/esercitazione/laboratorio e visite a laboratori aziendali);
• due project work della durata totale di circa 450 ore. Ogni
project work, mappato sulla reale attività lavorativa, darà la possibilità agli
apprendisti di approfondire in modo
pratico gli argomenti trattati in aula. Il
secondo project work costituirà esame
finale che l’apprendista discuterà
davanti alla commissione di Master.
Con i due project Work l’apprendista
acquisisce 20 CFU.
• Raccolta lettere d’intenti (non impegnative) alla partecipazione entro
inizio Settembre 2014;
• Approvazione progetto dalla Regione Lombardia entro fine Settembre 2014;
• Stesura e firma del contratto di ogni
Apprendista il primo giorno o qualche
giorno prima dell’avvio dell’aula;
L’Ateneo di riferimento è il Poli• Avvio dell’aula: Novembre 2014
tecnico di Milano, dove si terranno le
(previsione).
attività in aula e in laboratorio con
Il Master è rivolto a fornire una pre- una presenza di due/tre giornate al
parazione multidisciplinare che mese (da definire se consecutive o
permetta di gestire in modo coeren- divise nelle diverse settimane).
te tutte le diverse problematiche che Patrocini: Politecnico di Milano;
si possono incontrare a livello indu- GMEE (Associazione Italiana Gruppo
striale e che riguardano non solo la Misure Elettriche ed Elettroniche);
scelta della strumentazione, i criteri GMMT (Gruppo Nazionale di Misure
per assicurare le necessarie presta- Meccaniche e Termiche); AEIT (Assozioni metrologiche e l’uso della stru- ciazione Italiana di Elettrotecnica,
mentazione (dal punto di vista tecni- Elettronica, Automazione, Informatica
co ed economico), ma anche le e Telecomunicazioni) con la Società
modalità di utilizzo dei risultati della ASTRI – “Scienze e Tecnologie per la
misura (ai fini del controllo di pro- Ricerca e l’Industria”; ACCREDIA
cesso e per assicurare il soddisfaci- (Ente Italiano di Accreditamento); CEI
mento dei requisiti di Qualità).
(Comitato Elettrotecnico Italiano).
Il Master si propone inoltre di supe- Riferimenti:
rare la divisione tra metrologia Prof. Roberto Ottoboni, Politecnico
scientifica, metrologia industriale e di Milano – Direttore del Master;
metrologia legale offrendo una visio- Ing. Fabio Giani – CEFRIEL – Rene di assieme che consenta al tecni- sponsabile Gestionale.
▲
Il conseguimento del titolo di Master
prevede l’acquisizione da parte dell’apprendista di 60 CFU (Crediti Formativi Universitari). Il calendario didattico è organizzato sui 24 mesi di
durata del contratto con presenza
mensile degli apprendisti in aula/laboratorio di 2/3 giorni al
mese.
COMUNICAZIONI, RICERCA E SVILUPPO
DA ENTI E IMPRESE
DAI LABORATORI DI RICERCA
Accreditamento NI
del Laboratorio dell’Università
degli Studi di Cagliari
L’Ing. Sara Sulis, dell’Unità GMEE
di Cagliari ha ottenuto l’accreditamento come Certified LabVIEW Associate Developer (CLAD) della National Instruments (NI).
In seguito ha attivato presso il Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica dell’Università degli Studi di
Cagliari una NI LabVIEW Academy, certificando l’insegnamento
“Laboratorio di LabVIEW” del Corso
di Laurea Magistrale in Ingegneria
Elettronica come corso di formazione
CLAD.
In particolare, a giugno 2014 si è tenuta la prima sessione di certificazione: il 100% degli studenti ha ottenuto
la certificazione di primo livello.
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Occhi “Padovani” sulla Cometa
È un telescopio tutto padovano a fotografare la
cometa Churyumov-Gerasimenko e la prima immagine è
stata acquisita a più di 600 milioni di km dalla terra. A
bordo della sonda “Rosetta”, che dopo quasi tre anni
d’ibernazione a gennaio si è risvegliata, c’è infatti “Osiris”, uno strumento di raccolta d’immagini estremamente
sofisticato, interamente progettato, realizzato e collaudato da un team padovano, cui è costato ben dieci anni
di lavoro e la collaborazione di una nutrita squadra di
professori e ricercatori del gruppo di Misure Meccaniche e Termiche dell’Università di Padova.
La missione Rosetta, dell’Agenzia Spaziale Europea
(ESA) lanciata nel marzo 2004, nasce con l’intento di
studiare le comete e, in particolare, 67/p Churyumov
- Gerasimenko, per carpire dalla loro composizione i
segreti del sistema solare: secondo alcune teorie,
infatti, sarebbero state proprio le comete, passando
sporadicamente all’interno del Sistema Solare, a portare con sé materiale organico o che potesse facilitare la nascita della vita sui pianeti.
Di qui il nome “Rosetta”, dalla stele che svelò, attraverso la comparazione con il greco, i misteri dei
geroglifici egiziani.
“Osiris consta di due telescopi” spiega il Prof. Stefano
Debei, vicedirettore del Cisas e docente di Misure
Meccaniche e Termiche del Dipartimento di Ingegneria Industriale, che è stato autore del progetto iniziale e coordinatore del team operante a Padova per le
attività di progettazione realizzazione e collaudo.
“Prima di arrivare alla cometa, Osiris ha osservato la
Terra, Marte e due satelliti, Š tein e Lutetia. A fine
2010 la sonda è entrata in ibernazione e a gennaio
di quest’anno ha completato con successo la fase di
risveglio. In questi giorni il satellite si trova a “solo”
180 km dalla cometa e, grazie ai telescopi e all’otturatore elettromeccanico, si stanno elaborando immagini uniche (http://www.esa.int/Our_Activities/
Space_Science/Rosetta), con le quali si sta caratterizzando il nucleo ad alta risoluzione, e si è ricostruita la forma 3D attraverso algoritmi di stereovisione.”
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ANSA
riporta risultati dell’I.N.Ri.M.
nel campo delle misure
di capacità
Scrive ANSA: “La Corea del Sud, da
anni all’avanguardia nel settore dell’elettronica, userà una tecnologia
digitale messa a punto in Italia per
realizzare il proprio campione nazionale di capacità elettrica, la grandezza fisica che entra in scena ogni volta
che si ha a che fare con un dispositivo elettrico o elettronico.
I ‘cervelli’ che hanno sviluppato questa tecnologia sono quelli dell’Istituto
Nazionale di Ricerca Metrologica
(I.N.Ri.M.) di Torino. Il loro ‘sistema
di ponti digitali d’impedenza’ ha
un’importanza fondamentale per
l’accuratezza delle misure in ambito
industriale e presenta numerosi vantaggi che hanno attirato l’attenzione
del Korea Research Institute of Standards and Science (Kriss). I sistemi
tradizionali che servono a determinare il farad (l’unità di misura della
capacità elettrica) sono infatti circuiti
dispendiosi e di grandi dimensioni, il
cui funzionamento richiede la costante presenza di operatori altamente
specializzati. Quella dell’I.N.Ri.M. è
invece una tecnologia a basso costo,
compatta, maneggevole e automatica, basata su tecniche digitali, in
grado di assicurare gli stessi livelli di
accuratezza dei sistemi classici”.
Per saperne di più: https://www.
ansa.it/scienza/notizie/
rubriche/fisica/2014/06/20/
sistema-di-misura-madein-italy-per-la-corea-delsud_a075a605-6f1c-42c0b6f8-aa1747da5b1a.html
Il fisico Massimo Inguscio,
Presidente I.N.Ri.M.,
nella classifica
delle “beautiful mind”
scientifiche del nostro tempo
Il Presidente dell’Istituto Nazionale di Ricerca
Metrologica
(I.N.Ri.M.)
Massimo Inguscio è una
delle “beautiful
mind” del nostro tempo. Lo
afferma una recente indagine dell’Istituto Thomson
Reuters, effettuata con strumenti web
d’indagine (InCites, Essential Science
Indicators e Web of Science).
Sono in tutto 3.200 le menti scientifiche più brillanti dell’ultima decade,
quelle considerate in grado d’influenzare presente e futuro della ricerca.
Tra di essi 55 sono italiani, 5 lavorano a Torino e 5 sono donne.
La classifica è basata su due parametri:
pubblicazioni e numero di citazioni ricevute. Gli studiosi sono stati suddivisi in
21 settori: si va dalle scienze mediche,
con 15 nomi italiani, alla farmacologia,
alle scienze agrarie, alla matematica,
alla psichiatria, alla chimica, alla scienza dei materiali, alla geologia, ecc.
Tra i fisici Inguscio è l’unico italiano
premiato. Con sorpresa perché, come
spiega: “Sulla scena internazionale
sono numerosi gli scienziati italiani attivi in questo campo”.
Fisico quantistico, co-fondatore del
Laboratorio LENS (European Laboratory for Non-Linear Spectroscopy) dell’Università di Firenze, Inguscio è
▲
I.N.Ri.M.
ISTITUTO NAZIONALE
DI RICERCA METROLOGICA
COMUNICAZIONI, RICERCA E SVILUPPO
DA ENTI E IMPRESE
stato di recente nominato Presidente
dell’I.N.Ri.M., l’Istituto metrologico
italiano che ha la sua sede a Torino.
Il riconoscimento ideato dall’Istituto
Thomson Reuters per i tremila classificati è una sorta di coccarda digitale
con la scritta “Highly cited”, che ciascuno potrà pubblicare sulla propria
pagina Web.
DALLE IMPRESE
Il Gruppo Misure Elettroniche
di Agilent (EMG) è diventato
Keysight Technologies!
Riceviamo dal Presidente e CEO di
Keysight Technologies questa notizia,
di sicuro interesse per i cultori delle
Misure Elettroniche.
“Come annunciato lo scorso settembre
2013, Agilent Technologies ha deciso
di separarsi in due aziende indipendenti quotate in borsa: una dedicata alle bioscienze, alla diagnostica e ai rispettivi settori applicativi, l’altra dedicata alla strumentazione elettronica di misura e collaudo, che ha preso il nome
di Keysight Technologies. Dal 1°
agosto abbiamo ufficialmente iniziato a
presentarci con il nuovo nome di Keysight che, per il momento, rimane una
società interamente controllata da Agilent Technologies, ma entro i primi di
novembre 2014 è previsto diventerà
una società del tutto indipendente.
Siamo fiduciosi che vi abituerete ad
associare il nome Keysight agli stessi
valori di qualità, innovazione e livello
di supporto che vi aspettate da noi. Il
nome Keysight ricorda la possibilità di
vedere cose che altri non riescono a
vedere, di ottenere informazioni più
approfondite e di comprendere meglio
ciò che vi serve per favorire l’innovazione tecnologica. Keysight raccoglie
l’eredità delle numerose ‘prime volte’
ottenute nel corso dei 75 anni di storia
che risalgono alla fondazione di HP e
alla nascita della Silicon Valley. Come
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N. 03ƒ
; 2014
■
COMUNICAZIONI, RICERCA E SVILUPPO
DA ENTI E IMPRESE
nuova azienda ci impegniamo anche
noi a ottenere una nuova serie di prime
volte, che vi aiuteranno a vostra volta
nel mettere a frutto un patrimonio di
conoscenze utili per sviluppare soluzioni tecnologiche di nuova generazione.
Crediamo che il nostro nuovo nome catturi lo spirito della nuova organizzazione e il DNA dei nostri dipendenti, competenti e capaci di guardare al futuro.
Potete contare sui nostri 9.500 dipendenti e sul loro impegno nel guadagnarsi la vostra fiducia offrendovi quotidianamente le soluzioni e il supporto
di qualità che vi aspettate da noi. I vostri contatti, così come i processi operativi per ricevere supporto e gestire gli
ordini, rimarranno gli stessi di oggi.
Ponendo al centro della nostra attenzione solamente la strumentazione elettronica e le vostre esigenze, vi garantiremo il massimo impegno nel potenziare la nostra offerta, per potervi proporre soluzioni ancora più innovative.
T_M ƒ 172
Apprezziamo molto il rapporto di
collaborazione che abbiamo instaurato con voi e non vediamo l’ora di
continuare in futuro con lo stesso im-
pegno, per molti anni a venire.
Cordiali saluti.
Ron Nersesian (President e Chief Executive Officer - Keysight Technologies)”
Abbonarsi ORA per 2 anni a
TUTTO_MISURE
LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI
ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
CONVIENE!!!
70 euro (anziché 80)
L’abbonamento biennale Vi offre
8 numeri cartacei + 8 telematici (Tutto_Misure News)
Per richiedere le modalità di abbonamento,
telefonare al n° 011/0266700
o inviare una e-mail a: [email protected]
▲
MISURE PER LA SALUTE E IL BENESSERE
IL
TEMA
G. Mercurio, E. Marcarelli, L. Farisco, M. Pappone
Indagini specialistiche
per l’efficientamento energetico
Caso di studio di strutture industriali
EXPERT SURVEYS FOR ENERGY EFFICIENCY:
A CASE STUDY OF INDUSTRIAL FACILITIES
The paper deals with the expert surveys conducted by the New Solution
Enterprise (NSE) Srl, through inspections to some industrial facilities, during
which we made measurements on thermal and brightness comfort, on the
thermal performance of opaque and transparent structures and on the evaluation of the mechanical and electrical systems, aimed at the evaluation of
the energy characteristics of buildings and at the identification of possible
operations for energy efficiency improvements and optimizations.
RIASSUNTO
La memoria descrive le indagini specialistiche condotte dalla New Solution
Enterprise (NSE) Srl, attraverso sopralluoghi presso alcune strutture industriali, durante i quali, al fine di valutare le caratteristiche energetiche degli
edifici e individuare i possibili interventi di efficientamento energetico, sono
state effettuate misurazioni in campo dedicate alla valutazione del comfort
termico e luminoso, alla valutazione delle prestazioni dell’involucro sia
opaco sia trasparente, e al rilievo degli impianti meccanici ed elettrici.
MISURE PER LA VALUTAZIONE
DELLE PRESTAZIONI
DELL’INVOLUCRO
Analisi “Light”
Le strutture industriali si qualificano
quali sistemi fortemente energivori,
caratterizzati da un elevato fabbisogno di energia e da un’ampia diversificazione negli usi finali della stessa. La
verifica delle prestazioni energetiche
degli edifici e la certificazione energetica delle infrastrutture industriali è stata
condotta in accordo con:
• Il D.lgs. 192/2005 e il D.P.R.
59/2009;
• Le linee guida nazionali per la certificazione energetica;
• Le norme UNI in materia di risparmio energetico (UNI/TS 11300).
Al fine d’individuare, analizzare,
classificare e monitorare il livello di
prestazioni delle strutture industriali,
in modo da delinearne il comportamento energetico, è stato necessario
innanzitutto, dopo aver raccolto preliminarmente le informazioni energetico-anagrafiche per ogni infrastruttura
e sistema edificio-impianto, procedere
all’analisi energetica di dettaglio.
Nell’ambito delle indagini specialistiche condotte dalla NSE srl si è operato attraverso sopralluoghi presso ciascun edificio della realtà industriale
indagata, durante i quali sono state effettuate misurazioni in campo di specifici parametri fisici con particolare
interesse per l’involucro che è risultato, da sopralluoghi preliminari, senza
dubbio l’elemento più sensibile, complesso e quindi più importante da
analizzare, in quanto, nella maggior
parte dei casi, caratterizzato da notevoli fenomeni di dispersione termica.
Pertanto è stato fondamentale dotarsi
non solo di strumenti comuni come
metro o fotocamera digitale, utili per
verificare le caratteristiche geometriche dell’involucro, ma anche di strumenti tecnici specifici quali l’endoscopio e lo spessimetro. In particolare,
per la parte opaca dell’involucro, data la difficoltà logistica di operare in
strutture industriali (dove peraltro, per
ragioni di sicurezza, spesso non è stato possibile effettuare carotaggi), è
stato necessario l’uso dell’endoscopio
T_M
(marca Trotec, modello BO25), per
analizzare punti altrimenti irraggiungibili, per conoscere la composizione
delle pareti, la presenza o meno d’isolante e gli eventuali spessori dei diversi materiali che le compongono.
Per ciò che riguarda le pareti trasparenti, mediante lo spessimetro Merlin
Laser_GMGlass sono stati misurati gli
spessori del vetro e del distanziale, è
stata rilevata la presenza di vetri trattati e di eventuali pellicole. Vale la pena
di evidenziare le difficoltà operative
incontrate nell’analisi di spessometrie
richieste in punti a dir poco difficili da
raggiungere poiché appartenenti a pareti vetrate continue, per le quali le misure delle dimensioni sono state rilevate ricorrendo al metro a laser.
Analisi Termoflussimetrica
Tra le grandezze indispensabili per una
corretta valutazione delle prestazioni di
un involucro, una importantissima è senza dubbio la trasmittanza. La misura della trasmittanza in opera è un metodo
non invasivo, alternativo ai metodi numerici di calcolo o a quelli stratigrafici.
L’effettuazione delle prove termoflussimetriche è avvenuta nella perfetta osservanza della normativa di riferimento, la normativa ISO 9869 “Thermal
insulation – Building elements – In-situ
measurement of thermal resistance
and thermal transmittance”, che definisce le specifiche per una corretta rilevazione in sito.
Lo strumento utilizzato per l’indagine
termoflussimetrica si compone di un
data logger della Ahlborn, completo
di sonde di temperatura, piastra flussimetrica e software per l’elaborazione dei dati acquisiti. Si riportano, di
seguito, le principali specifiche tecniche di ciascun componente:
New Solution Enterprise srl - Benevento
[email protected]
N.
3/1
T_M
4 ƒ 173
N. 03ƒ
;2014
L’elaborazione dei dati registrati dal
data logger è stata condotta con il
metodo delle medie progressive, che
consiste nel calcolare la conduttanza
utilizzando a ogni istante, invece dei
valori istantanei misurati di flusso e
temperatura, i valori medi calcolati su
tutti gli istanti precedenti. Nella Fig. 1
si riportano i grafici dei valori medi
del flusso e delle temperature rilevate
dai sensori, nonché il valore della
conduttanza media.
Nello specifico, dall’analisi di tali grafici si noti come il ∆T tra ambiente
interno ed esterno si è mediamente
mantenuto abbastanza ampio, non si sono registrate inversioni termiche, e c’è
stata la richiesta convergenza asintotica della conduttanza media. Infine,
per il calcolo della trasmittanza termica U è stata necessaria la valutazione
del contributo apportato dalle resistenze termiche superficiali interne ed
esterne.
Analisi Termografica
In ultimo, ma non meno importante ai
fini dell’analisi energetica condotta,
è stata effettuata l’analisi termografica, metodo di diagnosi non distruttivo, che consente esclusivamente valutazioni di tipo qualitativo e non
quantitativo, e in generale teso alla
verifica di eventuali discontinuità delle strutture e alla verifica dello stato
d’isolamento dell’edificio oggetto
d’indagine.
È importante evidenziare che un’indagine termografica finalizzata al rilievo
delle eventuali dispersioni termiche di
una struttura richiede la verifica delle
condizioni meteo prima della battuta
termografica, nonché il rispetto di opportune condizioni al contorno di temperatura, umidità e vento che influenzano in maniera determinante l’esito
delle indagini, rendendo in talune circostanze difficile la corretta
interpretazione dei termogrammi e impedendo, tra l’altro, di enfatizzare al meglio alcuni
fenomeni. Ancora una
volta, è facile immaginare come condurre tali analisi in realtà indu-
▲
Data logger ALMEMO 2590-3S:
• precisione: ± 0,03% del valore misurato, 2 digit;
• temperatura di esercizio: da -10 a
60 °C; umidità: da 10 a 90%;
• software AMR CONTROL V5 per
scarico dati, programmazione dello
strumento e trasferimento dati;
Piastra flussimetrica FQ A017 C:
• conforme alla norma ISO 9869;
• precisione: 5% a 25 °C;
Sonde di temperatura TTER/x per
misure a contatto superficiale:
• sensore termocoppia tipo T CuCuNi:
Rame Cu (+) – Costantana CuNi (-);
• sensibilità di 48,2 µV/°C;
• intervallo di temperature di utilizzo:
-200 °C e 400 °C;
• precisione: 0,5 °C nel campo
-20 °C – + 50 °C.
Software grafico SUBB per calcolo e
report trasmittanza; caratteristiche
principali:
• elaborazione dati per calcolo diretto di conduttanza e trasmittanza;
• metodi di calcolo: metodo delle
Medie Progressive e metodo matematico Black Box.
Per il corretto posizionamento dei sensori di temperatura e della piastra flussimetrica, per ciascuna prova si è eseguita una termografia semplificata, in accordo alla norma UNI EN 13187:2000.
Ciò si è reso necessario al fine di assicurare l’omogeneità termica e materica della parete oggetto d’indagine, così da ridurre il rischio di un
errato posizionamento dei sensori in
corrispondenza di eventuali fughe di
malta, o più genericamente in corrispondenza di discontinuità dei materiali, e quindi per verificare l’assenza di ponti termici, umidità interstiziale e superficiale, ovvero di elementi macroscopici che possano far
significativamente variare i risultati
dell’analisi.
Tutti i sensori sono stati fissati alla
parete con l’utilizzo di carta nastro,
sufficientemente lontani da fonti di
calore, protetti dall’irraggiamento
solare diretto, dalla ventilazione naturale e dalla pioggia e più in generale dai fenomeni climatici che possano alterare il risultato finale dell’indagine.
IL
TEMA
striali, nel rispetto delle indicazioni
metodologiche richieste per l’adeguato utilizzo della tecnica diagnostica all’infrarosso, abbia comportato un notevole impegno ad affrontare e risolvere i vari ostacoli soprattutto di natura logistica, precedentemente evidenziati.
Lo strumento utilizzato per le indagini
IR è una termocamera della Chavin
Arnoux, C.A. 1888 con le seguenti
caratteristiche tecniche:
• Tipo di rilevatore: matrice a piano
focale non raffreddato;
• Risoluzione spaziale IFOV: 1,1 mrad;
• Risoluzione termica NETD: 0,05 °C;
• Accuratezza: ± 2 °C;
• Intervallo spettrale: 8,0 – 14,0 µm
(Long Wave);
• Risoluzione sensore: 384 x 288
pixel;
• Immagine visiva: 640 x 480 pixel,
full color;
• Campo di misura: -20 ÷ +600 °C.
Inoltre ci si è avvalsi dell’utilizzo di un
termoigrometro per il rilievo puntuale
della temperatura e dell’umidità dell’ambiente interno ed esterno, e di un
anemometro a filo caldo per il rilievo
della velocità del vento.
Il termoigrometro utilizzato è di marca
Trotec, modello BC20; a seguire si
richiamano le principali caratteristiche tecniche:
• Risoluzione: 0,1% RH -0,1% °C;
• Intervallo di misura umidità: 0-100% RH;
• Precisione umidità: ± 2% RH (a
25 °C e tra il 5-95% RH);
• Intervallo di misura temperatura:
-30 °C ÷ +100 °C;
• Precisione temperatura: ± 1 °C.
L’anemometro utilizzato è di marca
Trotec, modello TA 300; le principali
caratteristiche tecniche sono:
Figura 1 – Valori medi di flusso, temperature e conduttanza
N. 03ƒ
; 2014
ne tutt’altro che banale.
Si è, infine, ricorsi a misurazioni più specifiche quale il
rilievo dei consumi degli impianti elettrici ricorrendo a
contabilizzatori professionali
di energia elettrica in grado
di rilevare i consumi d’interi
impianti (es. climatizzazione, illuminazione, ecc.) o di
singole e specifiche parti di
Figura 2 – Esempi d’indagini termografiche
un edificio anche relativamente estese in termini di
• Risoluzione: 0,01 m/s;
• Intervallo di misura velocità: 0,1- superficie: la tensione istantanea [V],
intensità di corrente [A], potenza
25,0 m/s;
• Precisione misura: ± 5% + 1 d del istantanea [W], fattore di potenza
[cosϕ]. Mediante tale misuratore, ladvalore misurato.
dove è stata possibile l’individuazione
Le indagini sono state condotte in degli appositi quadri elettrici, sono
accordo alla UNI EN 13187/2000, stati rilevati contemporaneamente tutti
“Prestazioni termiche degli edifici – questi parametri nonché l’energia
Rivelazione qualitativa delle irregola- assorbita espressa in Wh o kWh per
rità termiche negli involucri edilizi – il periodo di tempo monitorato.
Metodo all’infrarosso”.
Nello specifico, è stato utilizzato il
A seguire si riportano alcuni esempi contatore campione marca Zera, mod’indagine termografica.
dello TPZ308 avente le seguenti specifiche tecniche:
MISURE PER IL RILIEVO
DEGLI IMPIANTI MECCANICI
ED ELETTRICI
Durante l’analisi e il rilievo degli edifici si è reso utile e necessario acquisire anche informazioni relative agli impianti meccanici ed elettrici al fine di
definire un corretto bilancio energetico. Per la valutazione degli impianti
meccanici si è proceduto con la rilevazione delle temperature superficiali
degli stessi mediante l’impiego di termometro a infrarossi marca HT modello 3301: ciò al fine di rilevare se l’isolamento di tubazioni risultava sufficiente o meno.
Attraverso l’uso dell’anemometro a
filo caldo e dell’endoscopio, precedentemente citati, è stato possibile
misurare la velocità dell’aria nelle
canalizzazioni nonché ispezionare e
controllare punti inaccessibili degli
impianti. Naturalmente, è facile comprendere come accedere alla “zona
tecnica” di sistemi industriali sia stata
un’impresa particolarmente impegnativa, e la rilevazione delle grandezze
d’interesse direttamente sulle macchi-
T_M ƒ 176
• Tensione di prova ed errore di misura: 40-300 V, < 0,05%;
• Corrente di prova diretta ed errore
di misura: 50 mA - 6 A, < 0,05%;
• Corrente di prova con pinza amperometrica ed errore di misura:
0,5-120 A, < 0,15%;
• Range di frequenza: 40-70 Hz;
• Modalità di misurazione: 4 fili attiva/reattiva/apparente, 3 fili attiva/
reattiva, 2 fili attiva/reattiva;
• Errore di misura della potenza/
energia con la misurazione diretta
della corrente: E < 0,1%;
• Errore di misura della potenza/
energia mediante pinza amperometrica: < 0,2%.
SVILUPPI FUTURI
zione energetica così inquadrata e
confrontata con parametri medi di
consumo al fine d’individuare interventi migliorativi per la riduzione dei
consumi e dei costi [1].
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
1. “La valutazione delle caratteristiche
energetiche degli edifici esistenti (diagnosi energetica): valutazioni da abaco, strumentali e firma energetica”,
Bologna-marzo 2012, Stefania Falcioni.
Gianpaolo Mercurio
è laureato in Ingegneria
Elettronica. È amministratore della NSE srl ed esercita la professione di consulente in ambito energetico per la gestione, la razionalizzazione e l’ottimizzazione delle risorse energetiche di piccole, medie e grandi
imprese.
Ermenegildo Marcarelli è laureato in Ingegneria Elettronica. È amministratore della M&M
Consulenza srl, azienda
impegnata nel campo
delle misure energetiche prevalentemente in ambito industriale e terziario. Svolge consulenze specifiche nel settore
della produzione di energia elettrica da
fonte rinnovabile e convenzionale.
Loredana Farisco è
laureata in Ingegneria dei
Materiali. Lavora presso
la NSE srl nella gestione,
nell’ottimizzazione e nell’esercizio degli impianti
di produzione di energia da fonti rinnovabili.
Le indagini specialistiche descritte si
Marta Pappone è laucollocano nell’ambito di un lavoro per
reata in Ingegneria Eneril quale sono previste fasi successive
getica. Lavora presso la
in cui, sulla base delle informazioni e
NSE srl nel settore enerdei dati misurati e raccolti dalla NSE
gia con particolare interesse all’ambito delle misrl, si è resa possibile la ricostruzione
di modelli energetici, tramite i quali sure per la gestione e l’ottimizzazione
sarà analizzata criticamente la situa- di risorse energetiche.
▲
MISURE PER LA SALUTE E IL BENESSERE
IL
TEMA
G.M. Revel, M. Arnesano, F. Pietroni
Misurare il comfort
termo-igrometrico in ambienti indoor
Un sistema innovativo basato su sensori IR
A LOW-COST SENSOR FOR THERMAL COMFORT
A tool for the real-time monitoring of indoor thermal comfort is presented.
The core device is a low-cost IR sensor assembled with two fixed-step
motors, installed on the ceiling of the room and integrated with other sensors. The tool scans the indoor surfaces to measure the temperature distribution. Mean radiant temperature (Tr) and predictive mean vote (PMV) are
computed at several positions, and sent through a wireless/wired connection. This opens the possibility to the advanced control of the environment.
RIASSUNTO
L’articolo presenta un dispositivo per il monitoraggio real-time del comfort
termico in ambienti indoor. Il cuore del sistema è un sensore IR a basso
costo assemblato con due servo motori, installato sul soffitto dell’ambiente
e integrato con altri sensori ambientali. Il sistema scansiona le superfici
interne per misurarne la temperatura. La temperatura media radiante (Tr) e
il Predicted Mean Vote (PMV) vengono calcolati per più posizioni nell’ambiente e trasmessi via wireless/wired, aprendo la strada a strategie avanzate di controllo ambientale.
MISURE DI COMFORT
PER EDIFICI PIÙ EFFICIENTI
di basse temperature esterne. La stessa
condizione non si avrà per chi occupa
le postazioni più lontane.
Una distribuzione di temperature radianti sarà la causa della differenza
di comfort percepito nell’ambiente.
Gli occupanti avranno quindi diverse
richieste di riscaldamento o raffrescamento e un sensore di temperatura
non può fornire questa informazione
al sistema di controllo. I sistemi tradizionalmente usati per la termostatazione degli ambienti non tengono
conto di questi fenomeni. Al contrario,
un sistema intelligente di controllo
potrebbe sfruttare questa informazione per gestire in maniera ottimale i
carichi termici da fornire all’ambiente.
Un sistema di questo tipo porterebbe
a una gestione raffinata dell’impianto
di climatizzazione con conseguente
risparmio energetico e miglioramento
del comfort degli occupanti.
Il monitoraggio di un edifico dovrebbe
includere la funzione primaria che l’edificio stesso è chiamato ad assolvere:
il benessere degli occupanti. Il concetto di benessere passa attraverso l’interazione tra l’utente e l’insieme edificioimpianti, da un punto di vista sia termico sia acustico e visivo. Considerando
il comfort termico, le condizioni ottimali per garantire l’attività e la produttività possono essere raggiunte attraverso
il controllo degli impianti di climatizzazione e dei componenti attivi dell’involucro edilizio.
Molto spesso il controllo è basato sulla
misura della sola temperatura dell’aria.
Tuttavia tale grandezza non è rappresentativa delle reali condizioni percepite dagli occupanti, o almeno non lo è
per tutti allo stesso tempo. Infatti, prendendo l’esempio di un ambiente quale
un ufficio con una superficie vetrata, gli
occupanti delle postazioni vicine alla IL SISTEMA DI MISURA
superficie vetrata si troveranno a percepire una sensazione di caldo in caso di Il sensore sviluppato (che prende il
radiazione solare o di freddo nel caso nome di Comfort Eye) propone una
T_M
possibile soluzione al problema di ottimizzazione della misura di comfort
[1-4]. Si tratta di un sistema a basso
costo per il monitoraggio real-time
delle condizioni di comfort negli ambienti indoor che è stato sviluppato
dal gruppo di Misure Meccaniche e
Termiche dell’Università Politecnica
delle Marche nell’ambito del progetto
europeo CETIEB – Cost Effective Tools
for Better Indoor Environment in Retrofitted Energy Efficient Buildings
(www.cetieb.eu). Il progetto mira a
soddisfare i requisiti di qualità dell’aria e di comfort indoor, da un lato sviluppando strumenti di misura in grado
di monitorarne le caratteristiche (per
es. VOC, luminosità RGB, CO2, comfort) con la giusta accuratezza, dall’altro implementando tecnologie che
possano attuare un controllo ottimale
con sistemi attivi e passivi.
Il sistema per la misura del comfort è
basato su un sensore IR a termopila
(Fig. 1) installato sul soffitto dell’ambiente, e movimentato per eseguire la
scansione delle temperature delle
pareti e calcolare il valore di temperatura media radiante in accordo con
la norma ISO 7726 [5]. I dati acquisiti da tale sensore, insieme a quelli di
altri sensori ambientali (termistore per
la temperatura dell’aria, capacitivo
per l’umidità, a film caldo per velocità dell’aria, piranometro per la radiazione solare) connessi all’unità di controllo, vengono gestiti da un microcontrollore embedded implementato
con tecnologia Arduino per essere
elaborati e calcolare gli indici di comfort termico (PMV – predicted mean
vote e PPD – predicted percentage of
Università Politecnica delle Marche
Dip. Ingegneria Industriale
e Scienze Matematiche, Ancona
[email protected]
N.
3/14 ƒ 177
N. 03ƒ
;2014
dissatisfied in accordo con la norma
ISO 7730 [6]) in più punti della stanza.
Il calcolo di questi parametri quantitativi di comfort richiede anche la conoscenza dei parametri personali relativi al livello metabolico e al livello di
vestiario, che vengono forniti mediante valori noti da normativa per le destinazioni d’uso dell’ambiente. Tuttavia tra le funzionalità innovative del sistema è stata inclusa anche la possibilità di misurare l’attività metabolica
attraverso il monitoraggio real-time
della frequenza cardiaca dei soggetti. Ovviamente questa funzionalità è
pensata per applicazioni particolari
quali potrebbero essere l’AAL (Ambient Assisting Living) o ambienti dove
si pratica attività sportiva [7]. Infatti, in
questi ambienti sono normalmente
usati sensori indossabili per la misura
della frequenza cardiaca. Per tale motivo, tra i sensori integrabili con il sistema vi sono anche le fasce cardiache e
i fotopletismografi a basso costo.
Le informazioni fornite dal sistema
possono essere inviate direttamente al
sistema di controllo proprio come fa il
sensore di temperatura con un termostato o con un sistema di controllo dell’HVAC. Il sistema si attesta a un livello di costo paragonabile a quello
dello stesso termostato e include una
App, sviluppata in ambiente Android,
che ne facilita l’uso attraverso smart
devices. Attraverso questa App è possibile fare la configurazione iniziale
del sistema e accedere a una serie di
funzionalità. Ad esempio, è possibile
fare l’analisi dei dati acquisiti, visualizzando i profili delle grandezze
misurate o degli indicatori di comfort,
come il PMV delle varie posizioni del-
Figura 1 – Sensore a infrarossi integrato
nel sistema di scansione dell’ambiente
l’ambiente o come il valore
mediato di lungo termine. Il
concetto generale del sistema di misura è schematizzato in Fig. 2.
LE PRESTAZIONI
DI MISURA
Figura 2 – Schema generale dell’applicazione
del sistema di misura
Le prestazioni del sistema di misura
sviluppato sono state valutate mediante confronto con centralina microclimatica (Delta Ohm HD32.1).
Le prove effettuate in ambiente reale di
tipo ufficio hanno rivelato una deviazione del sistema IR rispetto alla centralina di 0,0 ± 0,5 °C sulla temperatura
media radiante di 0,1 ± 0,1 °C sul
PMV. I risultati delle prove effettuate
sono illustrati nelle Fig. 3.a e 3.b,
mentre l’analisi dell’incertezza è stata
discussa in [4].
Il risultato ottenuto è frutto di una calibrazione specifica effettuata sul sensore IR per poter ottenere la misura di
temperatura delle superfici interne
con una incertezza di ±1 °C.
La calibrazione è stata effettuata in
una test room con superfici a temperatura omogenea controllata.
Con i test sono state ricavate le caratteristiche metrologiche del
sensore al variare degli angoli d’incidenza, distanza
ed emissività della superficie scansionata.
Tale procedura ha permesso l’impiego di sensori
IR a basso costo per lo sviluppo del sistema di misura real-time del comfort.
Inoltre anche i sensori di
temperatura/umidità e velocità dell’aria sono stati
calibrati in laboratorio nei
range tipici di applicazione del sistema.
Le prestazioni complessive
del sistema sviluppato sono riassunte in Tab. 1, incluse le caratteristiche dei
sensori ambientali e di
quelli indossabili eventualmente da integrare,
usati per monitorare i parametri ambientali e per-
sonali come richiesto dalla norma
ISO 7726.
PROSPETTIVE FUTURE
Il sistema al momento è un prototipo
in fase di validazione in ambienti
reali. È stato installato in scuole e uffici per validarne la capacità di monitoraggio e in ambienti controllati per
studiarne la capacità d’interagire con
sistemi di gestione intelligente dell’edificio. Nei test effettuati il sistema
non è stato usato come soluzione
stand-alone, ma come soluzione integrata con sistemi di monitoraggio e
controllo. Infatti, l’elevata interoperabilità ne ha permesso l’integrazione
con reti esistenti in modalità plug&play.
La domanda di brevetto è stata depositata e ora il gruppo dell’Università
Politecnica delle Marche vuole portare
Figura 3 – Confronto tra la misura con sistema IR
e con centralina microclimatica
per temperatura media radiante (a) e PMV (b)
N. 03ƒ
; 2014
Tabella 1 – Caratteristiche del sistema di misura
Parametro
Accuratezza
Temperatura dell’aria [°C]
± 0,3
Umidità relativa [%]
± 2,0
Velocità dell’aria [m/s]
± 0,06
Temperatura di superficie [°C]
± 1,0
Temperatura media radiante [°C]
± 0,5
Radiazione solare [W/m2]
± 5% della lettura
Predicted Mean Vote
± 0,1
Attività metabolica [met]
± 7% della lettura
il prototipo sul mercato affiancando, e
in alcuni casi sostituendo, le attuali tecnologie per il monitoraggio e il controllo degli ambienti.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
1. Revel G.M., Sabbatini E. e Arnesano M. – 2012 Development and experimental evaluation of a thermography
measurement system for real-time monitoring of comfort and heat rate exchange in the built environment Measurement Science and Technology 23
035005 12pp.
2. Revel G.M., Arnesano M. e Pietroni
F. – 2013 An innovative low cost IR
system for real-time measurement of
human thermal comfort Proc. Int. Conf.
IAQ2103 (Vancouver, Canada, 15-18
October 2013).
3. Revel G.M., Arnesano M. e Pietroni F.
– 2014 A low-cost sensor for real-time
monitoring of indoor thermal comfort for
ambient assisted living Ambient Assisted
Living (Switzerland: Springer International Publishing) pp 3-12.
4. Revel G.M., Arnesano M. e Pietroni F.
– 2014 Development and validation of a
low-cost infrared measurement system for
real-time monitoring of indoor thermal
comfort Measurement Science and Technology Accepted Manuscript 10pp.
5. ISO 7726 Ergonomics of the thermal
environment – instruments for measuring
physical quantities 2002 (Geneva:
International Standardization Organization).
6. ISO 7730 Ergonomics of the thermal environment – Analytical
determination and interpretation of thermal
comfort using calculation of the PMV and PPD
indices and local thermal comfort criteria
2005 (Geneva: International Standardization
Organization).
7. Revel G.M. e Arnesano M. – 2014 Measuring overall thermal
comfort to balance energy use in sports facilities
Measurement 55 pp
382-393.
Gian Marco Revel è
Professore Associato di Misure Meccaniche e Termiche presso il Dipartimento
di Ingegneria Industriale e
Scienze Matematiche dell’Università Politecnica delle Marche. Svolge ricerca nel settore dei sensori avanzati
e delle tecniche di misura in diversi campi
industriali, in particolare la domotica, i
controlli non distruttivi, la vibro-acustica e
altre applicazioni nell’industria delle costruzioni. È Coordinatore della Piattaforma Tecnologica Italiana delle Costruzioni
e attualmente Delegato del Rettore per la
Progettazione Europea dell’Università Politecnica delle Marche.
Marco Arnesano è Assegnista di Ricerca presso il
Dipartimento di Ingegneria
Industriale e Scienze Matematiche dell’Università Politecnica delle Marche. La sua
attività di ricerca riguarda lo sviluppo di sistemi e metodi di misura per il monitoraggio energetico e del comfort negli edifici.
Filippo Pietroni è studente del terzo anno di
Dottorato in Ingegneria
Meccanica e Gestionale
presso il Dipartimento di
Ingegneria Industriale e
Scienze Matematiche dell’Università
Politecnica delle Marche. Svolge la sua
attività nell’ambito dello sviluppo di sistemi di misura innovativi delle condizioni di comfort termigrometrico.
GLI
ALTRI TEMI
▲
MISURE MECCANICHE
S. Arnold 1, F. Neumann 2, E.C. Reiff 3
Gli attuatori piezo accelerano
la microstrutturazione
Vibrazioni positive per l’elettroerosione a tuffo
OPERAZIONI
DI ELETTROEROSIONE
Gli attuatori basati sull’effetto piezoe- A TUFFO VELOCIZZATE
lettrico muovono carichi pesanti con PER MEZZO
risoluzioni nella gamma sub-nanome- DI MANDRINI VIBRANTI
INTRODUZIONE
trica e tempi di risposta inferiori a un
ms, consentendo un funzionamento dinamico ad alte frequenze di scansione. Inoltre, siccome questi attuatori
non hanno parti in movimento (almeno in senso convenzionale), oltre a essere molto affidabili sono anche esenti da manutenzione.
Diverse applicazioni possono beneficiare di queste caratteristiche fra le
quali ad esempio la tecnologia medica e quella fotonica, la metrologia, la
tecnologia dei semiconduttori fino
all’automazione e alla tecnologia di
produzione.
In tutte queste applicazioni gli attuatori piezoceramici contribuiscono ai
progressi della tecnologia. Per esempio, quando l’elettroerosione a tuffo è
utilizzata per produrre componenti di
precisione, gli attuatori piezoelettrici
contribuiscono a ridurre di gran lunga
i tempi di produzione.
La crescente complessità dei prodotti
e dei procedimenti richiede processi
produttivi per aumentare costantemente la velocità, la precisione, la diversità geometrica e una ripetibilità elevata. Allo stesso tempo la tendenza nell’automazione è verso la miniaturizzazione. Quindi non c’è da stupirsi
che, anche nel campo dell’elettroerosione a tuffo, componenti di precisione microstrutturati sono ora realizzati
spesso in grandi quantitativi. Alcuni
esempi includono la produzione di
elementi filtranti o ugelli d’iniezione
per l’industria automobilistica.
Questo a sua volta fa nascere la
necessità di economizzare i processi
produttivi legati alla microstrutturazione: costo ed efficienza delle risorse
giocano in questo senso un ruolo fondamentale.
Questo argomento è stato
sviluppato dall’Istituto di
Microtecnologia a Mainz
(ICT-IMM), che nel 2014 è
diventato parte della Fraunhofer Gesellschaft. Il Sonodrive 300 (Fig. 1) è un
mandrino vibrante prodotto in serie, che nelle operazioni di microforatura
ad alta precisione può
ridurre i tempi di lavorazione del 60% rispetto
all’apparecchiatura standard, impiegando un procedimento brevettato (Fig.
2).
Il mandrino ruota e vibra
contemporaneamente,
impedendo che le particelle prodotte in EDM si depositino nel foro, evitando
così di lavorarli nuovamente.
Figura 1 – Il Sonodrive 300 è un mandrino vibrante
Nei metodi tradizionali commerciale che, rispetto a un’apparecchiatura standard,
nelle operazioni di microforatura ad alta precisione,
questo non è possibile in
può ridurre i tempi di lavorazione del 60%,
quanto le piccole distanze
per mezzo di un procedimento brevettato
tra gli elettrodi non consenCome soluzione “Plug & Play”, il Sonodrive si adatta
tono alcun lavaggio microa tutte le macchine per l’elettroerosione
metrico.
a tuffo disponibili
in commercio (Immagine ICT-IMM)
A seconda del materiale da
lavorare e la manodopera,
il percorso di vibrazione può essere
impostato e regolato in qualsiasi
1 Direttore Marketing and Products
momento del processo.
Rispetto ai metodi tradizionali, que- Physik Instrumente (PI) GmbH & Co. KG
sto offre vantaggi sostanziali di velo- 2 Capo Dipartimento Processi Produttivi
cità, accelerando l’intero processo
- Fraunhofer ICT-IMM, Mainz
di produzione (Fig. 3).
Un foro cieco di diametro 0,2 mm in 3 M.A., Editorial office Stutensee
un materiale VA spesso 0,1 mm ha
comportato una riduzione del tempo Per ulteriori informazioni contattare:
[email protected]
di lavorazione su una macchina EA12 Gianluca Poli
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; 2014
Figura 2 – a) Foro con un diametro di 64 µm generato
da una macchina per l’elettroerosione a tuffo, dotata di un mandrino
di foratura vibrante. La deviazione della concentricità
e cilindricità del foro è in ogni caso di solo 1 µm
(Immagine ICT-IMM).
b) Foro con un diametro di soli 20 µm generato da una macchina
per l’elettroerosione a tuffo,per mezzo di un mandrino
di foratura vibrante. (Immagine ICT-IMM)
Figura 3 – Per realizzare un foro cieco del diametro di 0,2 mm
su un materiale VA dello spessore di 1 mm, il tempo di lavorazione
su una macchina per elettroerosione a tuffo EA12
della Mitsubishi Electric è stato ridotto da 200 s a poco meno di 80 s.
(Immagine ICT-IMM)
per elettroerosione a tuffo della Mitsubishi Electric da
200 s a poco meno di 80 s.
Inoltre, con una macchina per elettroerosione Compact
Agie, per un foro passante di 0,2 mm di diametro in un
materiale VA avente uno spessore di 0,4 mm è stata ottenuta una velocità maggiore del 60% rispetto alle tecnologie tradizionali proprio grazie a questa innovazione
(Fig. 4).
Il nuovo principio del mandrino vibrante combina un’elevata tolleranza di concentricità da 1 a 2 µm assoluti a una rivoluzione fino a 3.500 min-1 con una vibrazione ad alta
frequenza (massimo 300 Hz) e una corsa fino a 15 µm. Il
mandrino si adatta a ogni tipo di macchina disponibile in
commercio come soluzione “Plug&Play”. Il corrispondente
dispositivo miniaturizzato per lo svolgimento del filo, sviluppato anch’esso da ICT-IMM, può essere facilmente
integrato. Questo permette di ridurre a 1 µm assoluto la tolleranza di concentricità.
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;2014
Figura 4 – Su un Compact Agie per l’elettroerosione a tuffo,
un foro di 0,2 mm di diametro realizzato in un materiale VA
dello spessore di 0,4 mm è stata ottenuta una velocità maggiore
del 60%, grazie al mandrino vibrante
GLI ATTUATORI PIEZO
ASSICURANO LE VIBRAZIONI
Questo salto tecnologico per la microstrutturazione è stato raggiunto combinando la giusta quantità di KnowHow con componenti di elevata qualità tecnica. Physik Instrumente (PI), con
sede centrale a Karlsruhe in Germania, offre una vasta gamma di prodotti, tra cui gli attuatori piezo che
assicurano le vibrazioni. Ci sono diverse buone ragioni per cui è stata
scelta PI.
La creazione di vibrazioni è una classica applicazione piezo: infatti quando viene applicata una tensione AC
l’elemento piezoelettrico inizia a oscillare, creando di conseguenza le vibrazioni (Fig. 5).
Questo significa che gli attuatori pie-
Figura 5 – Attuatore Piezo Compatto:
la generazione di vibrazioni è una classica
applicazione (Immagine PI)
▲
GLI
ALTRI TEMI
zoelettrici convertono la tensione direttamente in spostamento meccanico. Raggiungono
corse fino a qualche centinaia di
micrometri e dispongono di una
alta dinamica, con
frequenze di lavoro fino a diverse
centinaia di Hertz.
Naturalmente, i
tempi di risposta
molto contenuti dei
piezo apportano
benefici anche all’utilizzo come uni-
tà di vibrazione.
Con la sua altezza di 25 mm, un
diametro di 50 mm e la sua apertura interna di 25 mm, l’attuatore
potrebbe anche essere integrato nel
mandrino vibrante (Fig. 6). Poiché i
piezo sono adatti anche per elevati
carichi, il moto permanente del mandrino, avendo un peso che varia da
circa 250 g a 450 g a seconda dell’elettrodo, non è mai stato un problema per i piccoli azionamenti. Se
necessario, il piezo arriva a sollevare più di 1 kg. Al contrario i componenti elettromeccanici per la generazione di vibrazioni, avendo una
struttura e dimensioni maggiori, non
furono considerati una valida opzione per questa applicazione, dal
momento che non sarebbe stato possibile integrarli in un’unità per l’uso
pratico.
Vi sono ancora diversi argomenti che
incentivano l’utilizzo dei piezoelettrici; poiché il moto si basa sugli effetti
allo stato solido cristallino, con questa tecnologia non vi è pericolo di
abrasione, né sono presenti ruote
dentate, cuscinetti o altre parti meccaniche soggette a usura. Questo
rende l’attuatore piezoelettrico esente da eventuali operazioni di manutenzione, caratteristica importante e
molto vantaggiosa dal momento che
esso prende parte all’intera durata
della lavorazione. Gli attuatori hanno già dimostrato la loro affidabilità,
per esempio nei prototipi di mandri-
Figura 6 – L’attuatore piezo
potrebbe essere integrato in un mandrino
vibrante in una configurazione a risparmio
d’ingombro (Immagine ICT-IMM)
ni che ICT-IMM sta testando da circa
quattro anni, i quali hanno oramai
completato circa 100 milioni di cicli
operativi.
L’attuatore piezoelettrico è azionato da
un efficiente amplificatore di tensione
ad alta potenza a impulsi modulabili in
frequenza, prodotto anch’esso da PI
(Fig. 7). Questo amplificatore è stato
appositamente progettato per le esigenze di attuatori piezoelettrici a bassa tensione. Dispone di una potenza di
picco di 280 W e di una potenza media di circa 100 W. Inoltre questo dispositivo può fornire e riassorbire corrente fino a un massimo di 2.000 mA.
Ciò permette un funzionamento dinamico anche di attuatori ad alta capacità, potendo raggiungere una banda
superiore al kHz, più di quanto richiesto per i micro EDM.
ANCHE UN PORTAELETTRODO
VIBRANTE RISPARMIA TEMPO
Gli attuatori piezoelettrici sono stati
testati e collaudati in un utensile porta
elettrodo vibrante, adatto anche come
soluzione “Plug&Play” per tutte le mac-
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■
GLI
ALTRI TEMI
labile fino a 15 µm accelerano come generatori di vibrazioni hanno
il processo di produzione: un così dato un contributo sostanziale al
esperimento a lungo termine progresso della tecnologia dell’eleteffettuato con un elettrodo di troerosione a tuffo verso gli intervalli
metallo duro (0,2 x 5 mm2) e micrometrici più bassi.
una profondità di affondamento di 7 mm ha portato a una riduzione notevole del tempo di produzione, pari al 70%. Da
Figura 7 – Con un potenza di picco fino a 280 W
17 ore e 20 minuti si è
e una potenza media di circa 100 W,
passati infatti a 5 ore e
l’amplificatore progettato specificamente
per attuatori piezoelettrici a bassa tensione
15 minuti. Questo può
può fornire e riassorbire corrente
portare beneficio a molte
fino a un massimo di 2.000 mA (Immagine PI)
aree di applicazione.
Esempi comuni sono michine per l’elettroerosione a tuffo di- crolavorazioni, lavorazione
sponibili in commercio, così come per degli utensili e degli stampi,
i sistemi di bloccaggio.
produzione di componenti per
Anch’esso è dotato di una struttura molto il settore medicale, metroloFigura 8 – Grazie all’attuatore piezoelettrico anche
compatta, pari a 80 x 80 x 150 mm3 gia e tecnologia delle mac- le
vibrazioni sono fornite: il porta elettrodo vibrante
(Fig. 8). Anche in questo caso le vi- chine.
Microvibe 300 per micro EDM
brazioni a 300 Hz e una corsa rego- Gli attuatori piezoelettrici usati
(Immagine ICT-IMM)
T_M ƒ 184
▲
LA PAGINA
DI ACCREDIA
A cura di R. Mugno e F. Nizzero
La pagina di Accredia
Intervista a Federico Grazioli, Presidente di Accredia
nell’importante
settore della qualità delle produzioni
agroalimentari (prodotti
a denominazione d’origine, vini
RIASSUNTO
di qualità, agriL’Ente unico di accreditamento nazionale entra con un ruolo attivo nella
coltura biologisquadra di “TUTTO_MISURE”, garantendo valore aggiunto a livello conteca).
nutistico per quanto riguarda l’ambito delle misure e delle prove.
É da rimarcare che queste attività si
estendono a campi sempre nuovi:
dalle verifiche dei gas a effetto serra ai
tive Comunitarie, che hanno un impat- biocarburanti, dalle certificazioni
DALLA COLLABORAZIONE
to notevole sulla sicurezza dei prodot- sugli eventi espositivo-fieristici agli
CON LA PUBBLICA
ti: dagli ascensori alle macchine, dai operatori per i gas fluorurati.
AMMINISTRAZIONE
dispositivi di protezione individuale ai
ALLA RIDUZIONE DELLE TARIFFE:
giocattoli.
I RISULTATI DELL’ATTIVITÀ
In quali casi è obbligatoria la
É un lavoro straordinario, che in soli due
DI ACCREDIA NEL RACCONTO
certificazione?
anni ha portato ad accreditare un centi- Tutte le attività prima citate, per i rapDEL PRESIDENTE GRAZIOLI
naio di nuovi Organismi, mentre altret- porti con i Ministeri, obbligano
Tanto è stato fatto, ma tanto resta tanti hanno “esteso” il proprio scopo di a rivolgersi a Organismi di certificaancora da fare. Il mondo della certifi- accreditamento. Sulla base del nostro zione accreditati. Per questo (ad
cazione è in continua evoluzione, e le certificato, i Ministeri rilasciano a loro esempio nell’ambito agroalimentare,
sfide che deve affrontare ACCREDIA volta l’autorizzazione e s’incaricano o per le Direttive comunitarie del
della sorveglianza del mercato.
“Nuovo approccio”), si parla di attiviUna nuova intesa è stata sottoscritta col tà “regolamentate”. Ambiti molto
Ministero delle Politiche Agricole, per vasti, dunque, e spesso sotto i nostri
migliorare la collaborazione già in atto occhi ogni giorno: pensiamo alle caldaie, o ai giocattoli con i quali si
divertono e crescono i nostri bambini.
sono molto impegnative: il Presidente
Ma c’è un mondo poco conosciuto,
Federico Grazioli parla dei trache noi verifichiamo, che è quello dei
guardi raggiunti e degli obiettivi futuri
Laboratori. Sono oltre 1.250 i Labodell’Ente unico di accreditamento.
ratori di prova e/o di taratura accreditati in Italia. Spesso le prove possoTracci un bilancio del 2013:
no essere svolte solo da soggetti
quante e quali sono state le
accreditati, come nel caso delicatissiconvenzioni realizzate lo
mo dei controlli ufficiali per la sicuscorso anno per certificare la
rezza degli alimenti. O in quello della
qualità di prodotti e servizi? E
in quali settori?
Sono state rinnovate le convenzioni
Rosalba Mugno (Resp. Dipartimento
con le quali i quattro diversi Ministeri
Tarature, Accredia, Torino)
(Ambiente, Lavoro, Infrastrutture e [email protected]
luppo Economico) hanno affidato
Francesca Nizzero (Resp. Relazioni
all’Ente il compito di accreditare gli
Esterne, Accredia, Milano)
Organismi che effettuano verifiche su
[email protected]
una larga gamma (circa 15) di DiretTHE PAGE OF ACCREDIA
The National Accreditation Organization enters the staff of Tutto_Misure, as
a permanent strategic partner, ensuring a high added-value contribution to
the quality of the Magazine, in the context of the measurement and testing
sector, for the benefit of the industry.
T_M
N.
3/14 ƒ 185
N. 03ƒ
; 2014
▲
LA PAGINA
DI ACCREDIA
lotta al doping sportivo. Così come
vanno tarati (da Centri di taratura
accreditati), gli autovelox, i misuratori
elettrici che conteggiano l’immissione
in rete di energia prodotta da impianti di autoproduzione, alimentati ad
esempio da fonti rinnovabili, o gli strumenti per pesare.
Insomma, non c’è campo delle attività
economiche che possa dirsi non interessato all’accreditamento.
A partire dal 2014, per la terza volta in poco tempo, sono
state abbassate le tariffe di
accreditamento. In che modo
Accredia monitorerà il mercato per consentire una leale
concorrenza tra i soggetti accreditati?
In primo luogo vorrei rimarcare che
ACCREDIA attua costantemente e
autonomamente una “spending re-
view” che, grazie a una gestione austera dell’Ente e alla razionalizzazione delle attività, abbassa in modo rilevante i costi dell’accreditamento. Il
tutto senza gravare minimamente sulle
casse pubbliche, anzi fornendo spesso servizi in favore della collettività
per la formazione degli operatori, la
divulgazione dei valori delle valutazioni di conformità e la partecipazione alle attività internazionali.
Siamo l’Ente che presidia le certificazioni indipendenti e di terza parte.
Pertanto una competizione libera e
trasparente, priva di condizionamenti, è un valore che intendiamo tutelare, in stretta collaborazione con le organizzazioni d’impresa, i soggetti accreditati (Laboratori e Organismi di
certificazione e ispezione) e i pubblici poteri, puntando in modo particolare su CONSIP e Autorità di Vigilanza del Contratti Pubblici.
Stiamo puntando l’attenzione sulle gare
perché ci accorgiamo che, spesso, ci
sono aggiudicazioni di servizi con
ribassi eccessivi. Evidentemente la formulazione del bando non è sempre corretta, ovvero ci sono altre vischiosità
che intendiamo portare alla luce.
L’Italia che posto occupa nel
panorama internazionale dell’accreditamento?
Siamo uno tra i più importanti Enti nell’ambito internazionale anche se,
numericamente, siamo “solo” al quinto posto nell’Unione Europea per numero di soggetti accreditati, il che
conferma che ci sono ancora spazi di
crescita notevoli.
Siamo firmatari di tutti gli Accordi internazionali di mutuo riconoscimento,
grazie ai quali i certificati di conformità e di taratura e i rapporti di prova
e d’ispezione rilasciati sotto il nostro
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richieste del mercato, offre prodotti e servizi innovativi e
caratterizzati da un ottimo rapporto QUALITÀ/PREZZO
N. 03ƒ
;2014
Quali certificazioni hanno registrato maggiore crescita nel
2013?
La crescita più importante ha riguardato le certificazioni delle figure professionali, passate in un anno da 80.200
a oltre 132.000. Un contributo importante in tal senso lo ha dato la Legge
n. 4/2013 che ha disciplinato le professioni non organizzate in Ordini o
Collegi e ha previsto che la qualificazione dei professionisti passi anche
attraverso la certificazione accreditata
delle loro competenze. Considerando
che questa normativa riguarda potenzialmente più di un milione di lavoratori, ci aspettiamo che tali certificazioni continueranno a crescere.
Per quanto riguarda invece le certificazioni dei sistemi di gestione, che
sono quelle più diffuse tra le imprese,
abbiamo avuto incrementi significativi
nelle certificazioni per la salute e sicurezza sul lavoro e per l’ambiente, con
aumenti tra il 10% e il 20%, mentre
rimangono sostanzialmente invariate
quelle relative ai sistemi di gestione
della qualità pur risultando sempre le
più diffuse con circa 83 mila aziende
certificate con i loro 124 mila siti produttivi.
Quanto ai trend di settore, cresce la
domanda di certificazione delle costruzioni, dei servizi alle imprese, del settore metallurgico e del commercio.
Quali vantaggi si possono
evidenziare per le aziende
certificate?
Come è emerso anche dal secondo rapporto “Qualità, crescita e innovazione”
che abbiamo realizzato insieme al CENSIS e presentato lo scorso febbraio nell’ambito delle attività del nostro Osservatorio sulla Qualità, le performance delle
aziende certificate per il loro sistema di
gestione della qualità mostrano migliori
indicatori di redditività, una gestione corrente più efficiente e una maggiore produttività rispetto ad aziende non dotate
di questo sistema certificato.
Si può affermare, numeri alla mano,
che certificare il sistema di gestione
aziendale aumenta la competitività perché migliora l’efficienza; d’altro canto è
difficile parlare di qualità di un prodotto o di un servizio se l’impresa non ha
regole ben precise e chiari obiettivi.
La certificazione, qualificata dal
nostro accreditamento, permette inoltre alle aziende di accedere più facilmente al mercato comunitario e internazionale in virtù della partecipazione di ACCREDIA al network internazionale degli Enti di accreditamento,
cui accennavo prima.
Quali sono i programmi di Accredia per il 2014?
Il 2014 sarà un anno di particolare
importanza per l’Ente di accreditamento che dovrà affrontare esami
impegnativi, soprattutto nel contesto
internazionale.
Abbiamo già iniziato, ad aprile, con
la verifica da parte di EA, il nostro
network europeo degli Enti di accreditamento, che dovrebbe confermare
la competenza di ACCREDIA nell’accreditare gli organismi di verifica per
i gas a effetto serra, mentre a fine
anno verremo valutati da EA in tutti i
settori in cui accreditiamo Organismi
e Laboratori.
Tutto questo mentre ci impegneremo nel
continuare a garantire l’affidabilità
delle certificazioni e dei rapporti accreditati, come ci chiedono le imprese, la
Pubblica Amministrazione e i consumatori; anche attraverso l’attività di approfondimento che portiamo avanti con il
CENSIS all’interno dell’Osservatorio
sulla Qualità che quest’anno, tra i temi
possibili, approfondirà quello della
semplificazione amministrativa nella
speranza di dare il nostro contributo a
uno dei problemi più sentiti in questo
periodo di crisi economica.
▲
accreditamento sono riconosciuti in
tutto il mondo. E nell’ambito della rete
europea degli Enti di accreditamento
due nostri dirigenti sono il punto di riferimento per le attività negli ambiti
food e dei laboratori di prova.
Infine, nel 2015, in coincidenza con
l’EXPO, ospiteremo a Milano l’assemblea mondiale degli Enti di accreditamento. Un evento che coinvolgerà oltre
100 Paesi, con i nostri colleghi che
saranno impegnati per oltre dieci giorni in una lunga serie di riunioni tecniche. Un’importante vetrina per i nostri
Organismi e Laboratori accreditati.
LA PAGINA
DI ACCREDIA
CONVENZIONE CON L’ISTITUTO
NAZIONALE DI RICERCA METROLOGICA PER L’AFFIDABILITÀ
DELLE TARATURE EFFETTUATE
SOTTO ACCREDITAMENTO
ACCREDIA e l’Istituto Nazionale di
Ricerca Metrologica – I.N.Ri.M.
hanno sottoscritto il 14 maggio 2014
una convenzione che consentirà di
rafforzare il team di lavoro dedicato
all’attività di accreditamento dei laboratori di taratura.
In particolare I.N.Ri.M., il principale
Ente di ricerca italiano che si occupa
di scienza delle misure e dei materiali (firmatario per l’Italia dell’Accordo
internazionale di mutuo riconoscimento dei campioni di misura) metterà a
disposizione del sistema di accreditamento governato da ACCREDIA
oltre 350 giornate di attività altamente specialistica da parte dei suoi
tecnici, garantendo le conoscenze e
le competenze maturate in più di
trent’anni di esperienza nel settore
della taratura.
Le verifiche di ACCREDIA sui laboratori hanno lo scopo di attestare la loro
competenza a svolgere le attività di
taratura degli strumenti e delle apparecchiature di misura che vengono utilizzati nei diversi processi di produzione di beni e servizi e nella tutela di
consumatori e cittadini, dalle bilance
agli autovelox, ai contatori dell’energia e del gas naturale.
I 170 laboratori accreditati hanno
rilasciato nel corso del 2013 oltre
105 mila certificati di taratura su strumentazioni utilizzate in vari settori,
dalla meccanica di precisione all’ottica, dall’inquinamento ambientale a
quello acustico, dalla radiologia clinica alla radioterapia.
Per le verifiche dei laboratori di taratura ACCREDIA si avvale di 66 ispettori, di cui 50 tecnici, 4 ispettori di
sistema e 12 con la doppia qualifica
(tecnica e di sistema). Il corpus ispettivo conta inoltre sul supporto di 17
esperti di settore.
Per quanto riguarda l’attività di verifica condotta nel 2013 da ACCREDIA,
l’impegno degli ispettori è stato di
565 giornate, divise tra visite ispettive
ed esami documentali.
T_M ƒ 187
l’I.N.Ri.M. “L’I.N.Ri.M. svolge il compito di laboratorio primario non soltanto mantenendo per l’Italia campioni di riferimento nel confronto internazionale ma anche creando riferimenti
per le nuove sfide che riguardano la
qualità della vita, l’energia e l’ambiente. In questo la collaborazione di
Accredia ci consentirà di rendere
effettivi e operativi i risultati della
ricerca metrologica”.
che ACCREDIA ha in affitto dall’I.N.Ri.M. per la sede del Dipartimento taratura sono ormai quasi ultimati. La nuova sede del Dipartimento,
al primo piano dell’edificio 3 all’interno del parco “G. Colonnetti”, sta
ormai assumendo la sua forma definitiva: l’ala destra è destinata a segreteria e direzione e l’ala sinistra è
destinata all’area tecnica.
Siamo confidenti di poter organizzare
l’inaugurazione della Sede torinese di
ACCREDIA entro il mese di ottobre. La
ULTIM’ORA – INAUGURAZIONE
data precisa non è ancora disponibile,
DELLA NUOVA SEDE TORINESE DI dovendo conciliare gli impegni istituzionali delle cariche di ACCREDIA, ma
ACCREDIA PRESSO L’I.N.RI.M.
indiscrezioni danno per probabile la
I lavori di ristrutturazione dei locali settimana 43 (20-24 Ottobre 2014).
▼
“Le tarature effettuate sotto accreditamento rappresentano un sostegno
concreto alle imprese per competere
sui mercati nazionali e internazionali,
qualificando al meglio il ‘prodotto Italia’ – ha affermato il cav. Federico
Grazioli, presidente di ACCREDIA –
“La possibilità di collaborare con
I.N.Ri.M. ci consentirà di sviluppare
nuove pratiche in campi innovativi
quali la biometrologia, l’agroalimentare, la meccanica e i contatori elettrici e del gas naturale”.
“Le certificazioni metrologicamente
riferibili sono fondamentali per rimuovere le barriere tecniche al libero
scambio delle merci – sostiene il prof.
Massimo Inguscio, presidente del-
NEWS
N. 03ƒ
; 2014
■
LA PAGINA
DI ACCREDIA
IN-FORMAZIONE E PRATICA EDUCATIVA
DELLA METROLOGIA – IV EDIZIONE
CE.SE.DI., in collaborazione con l’Ufficio Scolastico
Regionale, l’Istituto nazionale di Ricerca Metrologica
(INRIM), l’Associazione Gruppo Nazionale Misure
Elettriche ed Elettroniche (GMEE), la rete delle scuole
Robotica a scuola, organizza la IV edizione del Corso
di Formazione e Informazione in Metrologia per Docenti delle scuole secondarie di secondo grado.
Di fronte al peso, via via crescente, che le misurazioni
rivestono in tutti i campi della produzione, dai servizi
alla ricerca, è opportuno riflettere sull’organizzazione
della formazione metrologica per metterne in evidenza
l’insufficienza e l’inadeguatezza. La formazione in
metrologia verrà affrontata, a livello scolastico, intervenendo sugli insegnanti di materie scientifiche per
una più ampia ricaduta anche attraverso progetti a
livello di scuole.
Gli insegnanti che partecipano acquisiranno le competenze necessarie all’insegnamento e all’utilizzo di
metodologie di misurazione all’interno delle proprie
ore curricolari secondo le seguenti linee fondamentali: la comprensione di cosa significa e produce
una misurazione – il concetto di dato scientifico – il
concetto di incertezza metodologica e strumentale –
il significato della quantità e della qualità dell’informazione in termini di numeri, unità di misura, incertezza – la pregnanza della scienza della misura
come scienza interdisciplinare e il suo rilievo a livello internazionale – la metrologia e il controllo di
qualità.
Nel nuovo corso 2014-2015 sono alternati momenti di
plenaria, di lavoro a gruppi e di visita con l’obiettivo
di: fornire competenze ai docenti, necessarie all’insegnamento e all’utilizzo di metodologie di misurazione;
costruire un progetto didattico condiviso sulla scienza
della misura; sperimentare il progetto costruito a scuola, dove i docenti trasferiranno le competenze acquisite agli studenti di una classe.
A conclusione del corso è previsto un evento in cui gli
studenti coinvolti diventano protagonisti e raccontano
le loro esperienze.
Le date e gli orari degli incontri verranno definiti nel
mese di settembre 2014, il corso inizierà intorno alla
metà del mese di novembre 2014.
I docenti interessati sono pregati di rivolgersi a:
Daniela Truffo
[email protected]
tel. 011/8613678
▲
LA PAGINA
DI A.L.A.T.I.
Rubrica a cura di Paolo Giardina ([email protected])
a cura di Massimo Mortarino
Associazione dei laboratori
italiani di taratura - A.L.A.T.I.
A.L.A.T.I. - THE ASSOCIATION OF THE ITALIAN CALIBRATION
LABORATORIES
A new partnership starts from this Issue, with the Association of the Italian
Calibraton Laboratories (A.L.A.T.I.). It is a permanent space, devoted to the
discussion of associative and technical aspects, the collection of contributions
from the Members, and the formulation of proposals in the framework of the
collaboration between the Association and the Accreditation Institution
ACCREDIA.
RIASSUNTO
Inizia da questo numero una stabile collaborazione dell’Associazione dei
Laboratori di Taratura Italiani (A.L.A.T.I.) con la Rivista. È uno spazio permanente a essa dedicata per discutere temi, raccogliere contributi dagli
associati, portare avanti proposte nell’ambito della collaborazione con l’Ente di Accreditamento ACCREDIA.
Cari Lettori,
inizia con questo numero la nostra
avventura, come A.L.A.T.I. – Associazione dei Laboratori Accreditati di
Taratura Italiani – con Tutto_Misure,
che spero possa fornire ai soci dell’Associazione che ho l’onore di presiedere (ma anche ai non soci) un
luogo per utili scambi d’idee e opinioni.
Come nelle migliori tradizioni dei Sistemi di Gestione della Qualità, considero questo primo intervento, all’interno della rubrica a noi riservata,
come la revisione 0.0, quindi passibile di modifiche e aggiornamenti che,
come sapete, sono il mezzo su cui si
basa la politica del miglioramento
continuo a cui istituzionalmente siamo
predisposti.
Ovviamente la diffusione delle attività
dell’Associazione, delle problematiche affrontate o da affrontare nei vari
settori in cui essa si muove, operata
attraverso T_M sia in formato cartaceo sia soprattutto in formato elettronico, permetterà una maggiore dinamicità ed efficienza nello scambio
delle informazioni, non dimenticando
che un luogo come questo rappresenta un canale biunivoco, dove appunto
in modo bidirezionale soci e non soci
potranno dire la loro.
Siamo convinti, e lo saremo sempre di
più, che non può esistere miglioramento se non vi è condivisione degli
obiettivi e d’informazioni, soprattutto
nel nostro settore dove l’evoluzione
tecnologica fa passi da gigante, giorno dopo giorno.
Ed è anche per questo che, nonostan-
T_M
te le oggettive difficoltà economiche
di una piccola e giovane Associazione come la nostra, lo spirito con i cui
i soci fondatori decisero d’istituirla è
più vivo che mai. Infatti siamo ancora
convinti che questo era ed è uno dei
modi migliori di tenere alta la bandiera del mondo delle tarature nel nostro
Paese.
Quella della condivisione è stata sempre la logica dell’Associazione, considerata se vogliamo un campo neutro
dove potersi confrontare al di là delle
normali logiche concorrenziali imposte dal mercato.
Con il confronto diretto e continuo con
i nostri associati e non, percepiamo
sempre di più l’esigenza e la necessità da parte degli operatori nel campo
delle tarature di avere una casa comune nella quale discutere, senza remore, delle problematiche che giornalmente si presentano di fronte a chi
opera in questo settore. Ovviamente
condividiamo questo spirito con T_M,
e siamo convinti che averci accolti
nella loro casa sia un’ottima occasione
per entrambi di crescere e di diffondere la cultura metrologica anche per i
non addetti ai lavori.
Proprio a tal proposito, senza avere
la presunzione d’inventale l’acqua
calda, siamo pienamente convinti che,
tra i mezzi di comunicazione oggi in
essere, forse quello dei social network
possa essere un veicolo di scambio
efficace ed efficiente.
Se volessimo estendere il concetto della disseminazione del S.I. delle unità
di misura, a tutti noto e del quale tanti
di noi fanno parte, anche allo scambio e alla condivisione nel mondo delle misure e della metrologia, la stessa
fiducia che T_M ha riservato alla no-
N.
3/14 ƒ 189
stra Associazione, A.L.A.T.I la vuole
riservare a chi ha avuto l’idea di
aggregare “persone che misurano”,
per la condivisione della Metrologia in modalità 2.0. È per questo
che A.L.A.T.I ha deciso di collaborare attivamente con il forum www.
misurando.org, attraverso una sezione dedicata all’Associazione, intravedendo nello stesso enormi potenzialità di aggregazione, sia per i metrologi più esperti sia per quelli meno
esperti.
L’idea di un forum dedicato ai laboratori di taratura era già balenata anni
or sono, in seno ai Sottocomitati Tecnici del SIT: con la segreteria del SIT si
era pensato di creare un’area di condivisione dei documenti con l’obiettivo di creare un vero e proprio forum,
anche se dedicato ai laboratori accreditati e agli ispettori tecnici. Tuttavia
problemi tecnici e burocratici impedirono di far decollare il progetto come
avremmo voluto.
Misurando.org arriva nel momento
giusto e si prefigge di raccogliere le
problematiche della metrologia e
della misura, di risolverle e condividerle con gli utenti del forum che quotidianamente decidono di reperire informazioni sulle proprie pagine, tutto
questo in modo gratuito e libero, come avviene in ogni comunità di condivisione d’idee e conoscenze.
Essendo un forum aperto a tutti, ha a
nostro modo di vedere le potenzialità
di abbattere quell’esile barriera psicologica che purtroppo esiste tra esperti
e non, spesso ereditata da un metodo
ormai anacronistico d’intendere la
metrologia in Italia: infatti i primi Centri SIT erano concepiti come piccoli
Istituti Metrologici. Adesso sappiamo
benissimo che il mondo della misure e
delle tarature va oltre i Centri accreditati; tuttavia, se non vogliamo che il sistema si evolva in modo incontrollato,
è dovere, per chi opera nel settore
con una certa esperienza e maturità,
metterla a disposizione di chi ha esigenze di gestione della riferibilità
delle misure.
Personalmente ho avuto la possibilità
di navigare all’interno del forum scoprendo interessanti spunti di discussione e (ahimè) purtroppo sovente
T_M ƒ 190
N. 03ƒ
; 2014
▲
LA PAGINA
DI A.L.A.T.I.
palesi lacune di conoscenza nel settore delle misure, spesso fuorvianti o
forviate. Quest’ultimo aspetto, molto
critico, è quello che mi ha spinto a
intravedere le grosse potenzialità del
mezzo, perché vuol dire che gli utenti
avranno molto da cui attingere se coloro che hanno affrontato e risolto le
loro problematiche misuristiche le vorranno metterle a disposizione degli
altri.
E credo che sia il nuovo taglio editoriale di T_M, sia la nascita di forum
come Misurando.org, siano testimonianze concrete di come sarà il futuro
prossimo delle misure nel nostro
Paese.
più “istituzionali”, esorto coloro che
non lo hanno ancora fatto ad associarsi ad A.L.A.T.I, perché più siamo e
più saremo convincenti nel portare
avanti le nostre idee e proposte.
Senza avere presunzione di onniscienza, posso affermare con una
certa tranquillità che queste collaborazioni a più livelli della nostra Associazione, possano solo che giovare a
tutti, non dimenticando che al di là
delle propensioni personali, ogni singolo contributo diventa importante se
va nella direzione della condivisione
e del miglioramento.
Con questo primo intervento in seno
alla sezione a noi dedicata in T_M,
In tutto ciò A.L.A.T.I si pone come luogo aggregante di varie esigenze, e
avendo l’obiettivo, ormai prossimo, di
confluire tra i soci di ACCREDIA, si
prefigge il compito di portare questa
nuova aria anche in seno all’Ente di
Accreditamento.
Siamo convinti che anche i nostri soci
apprezzeranno molto questa iniziativa, e invito tutti coloro che fossero interessati a iscriversi al forum di
Misurando.org e a partecipare attivamente alle numerose discussioni in
esso contenute.
Per essere ancora più incisivi e raccogliere inoltre le interpellanze, diciamo
considero conclusa la parte istituzionale relativa alla presentazione di
A.L.A.T.I, rimandando eventualmente
al nostro Statuto per approfondimenti.
Mi auguro che dal prossimo numero
in poi questo sia un luogo riservato soprattutto ai protagonisti del settore
delle misure, perché è a costoro che
vogliamo dare piena voce.
Ringraziando ancora Franco Docchio e Massimo Mortarino per l’opportunità offertaci, auguro a me stesso, a tutti i soci e a coloro che vorranno far parte delle nostra famiglia,
buon lavoro.
Paolo Giardina
LA PAGINA
DI IMEKO
▲
A cura del Prof. Paolo Carbone ([email protected])
Dip. di Ingegneria, Università di Perugia
Presentazione di IMEKO
International Measurement Confederation
AN INTRODUCTION TO IMEKO
IMEKO, International Measurement Confederation, has been added to the
permanent collaborations to the Journal starting from the beginning of
2014. This section contains information about the Association, publications,
events and news of interest to our readers.
RIASSUNTO
IMEKO, International Measurement Confederation, si è aggiunta tra i collaboratori stabili della Rivista a partire dall’inizio del 2014. Questa rubrica contiene informazioni sull’Associazione, pubblicazioni, eventi, e notizie
di utilità per i nostri lettori.
Quali sono le maggiori difficoltà nella gestione di un’associazione con partecipanti
da molte diverse nazioni del
mondo?
Come succede anche in casi simili a
questo, le diverse sensibilità delle perPaolo
sone e dei ricercatori coinvolti nei proCarbone
pri Paesi membri richiedono un’importante sforzo di negoziazione fra le
Un’intervista al Presidente di IMEKO, esigenze di tutte le parti interessate.
Prof. Pasquale Daponte, Universi- Questo può riguardare lo svolgimento
di congressi in un paese o in un altro
tà del Sannio, Benevento.
Da quanto tempo collabora
con IMEKO?
Ho iniziato a frequentare IMEKO nel
1984, quando mi occupavo di ricerca nell’ambito della conversione analogico-digitale. Ho avuto modo d’incontrare e conoscere colleghi di altri
Paesi con i quali è iniziata una fruttuosa collaborazione che in alcuni casi
continua ancora oggi. Nel 2010 sono
stato eletto Chair dell’IMEKO Technical Committee N. 4 Measurement of
Electrical Quantities e dal 2012 sono
il Presidente di IMEKO per un mandato di tre anni.
Mi lasci ricordare e ringraziare anche
i tanti colleghi italiani che si sono
impegnati in IMEKO nel corso degli
anni e ci hanno consentito di costruire
una solida reputazione scientifica,
sulla base della quale anche il mio
mandato è fondato.
T_M
o la struttura organizzativa della stessa IMEKO, la cui sede operativa risiede in Ungheria.
Quali sono i punti di forza di
IMEKO?
Essendo stata fondata nel 1958,
IMEKO ha una
lunghissima storia che giustifica
anche il livello
di conoscenza e
di partecipazione alle sue attività nel mondo.
Alcuni punti di
forza sono rappresentati dalla capacità di organizzare congressi scientifici a livello
internazionale che vedono la partecipazione di svariate centinaia di scienziati e di ricercatori industriali, interessati ai temi della misurazione. Sono
da ricordare in particolare il World
Congress che si tiene ogni 3 anni e
alcuni eventi con grande partecipazione di ricercatori come Flowmeko e
Tempmeko, sulle misure di flusso e temperatura, che lo scorso anno si sono
tenuti a Parigi e a Madeira. Va inoltre
ricordata l’attività di pubblicazione
degli atti scientifici di tutti gli eventi a
favore dell’intera comunità di ricercatori. Molti degli atti sono liberamente
disponibili sul sito di IMEKO.
Va anche ricordato che IMEKO ha due
riviste di riferimento: Measurement, la
rivista pubblicata da Elsevier, e la nuova rivista online ACTA IMEKO. In particolare, ACTA IMEKO è un progetto
nel quale mi sono particolarmente impegnato per far rivivere questo marchio, già impiegato agli albori dell’associazione, in una nuova rivista scientifica totalmente open-access.
Quali sono le sfide ancora da
cogliere?
Molteplici. L’associazione negli anni è
N.
3/14 ƒ 191
N. 03ƒ
; 2014
cresciuta in modo importante coinvolgendo molte persone da molti Paesi diversi. La rivisitazione dell’organizzazione con regole condivise rappresenta un punto di arrivo per il mio mandato. Inoltre, i domini della conoscenza in ambito metrologico sono in continua evoluzione,
così come accade in tutti i settori della scienza.
IMEKO deve continuare a esplorare questi domini per
favorire l’avanzamento dello stato dell’arte. Ne è un
esempio il nuovo congresso IMEKOfoods, che si svolgerà in ottobre a Roma, sui temi della metrologia per la
garanzia della qualità e della sicurezza del cibo e della
nutrizione, organizzato dall’ENEA e dal TC23. Un’ultima sfida che mi piace ricordare è quella relativa allo sviluppo del potenziale di IMEKO: una associazione di
Paesi interessati a confrontarsi sui temi della misurazione e della metrologia, che sono centrali anche per lo sviluppo delle nostre economie nazionali. Si intuisce che
IMEKO può quindi rappresentare uno strumento di grande utilità per il confronto internazionale su tutti i temi
relativi alle misure, dalla meccanica, all’elettronica, all’energia.
Un evento IMEKO sul quale sensibilizzare i
lettori di T_M?
Ne cito due: il congresso del TC4, il comitato che si
occupa di misure in ambito elettrico-elettronico, che svolgerà il proprio congresso quest’anno a Benevento, in settembre. Inoltre va ricordato il prossimo congresso mondiale che si terrà nel 2015 a Praga. Come tutti i congressi mondiali IMEKO sarà un evento estremamente ricco di contributi scientifici e molto partecipato. Vi aspetto
tutti a Praga nel 2015!
USCITO
IL SECONDO
NUMERO
DI ACTA IMEKO
DEL 2014
All’indirizzo
http://acta.
imeko.org/
index.php/
acta-imeko/
issue/view/7/
showToc
potete trovare il secondo numero della
rivista open-access
ACTA IMEKO del
2014. Si tratta di
una issue che contiene la versione estesa di 12 articoli
presentati all’ultimo IMEKO World congress.
Buona lettura!
T_M ƒ 192
CAMPI E COMPATIBILITÀ
ELETTROMAGNETICA
▲
LA COMPATIBILITÀ ELETTROMAGNETICA
C. Carobbi 1, M. Cati 2, A. Bonci 1, C. Panconi 3, M. Borsero 4, G. Vizio 4
Migliorare
attraverso il confronto
Confronto interlaboratorio di emissione radiata 30 MHz - 1.000 MHz
INTERLABORATORY COMPARISON
OF RADIATED EMISSION 30 - 1,000 MHZ
The international standard EN ISO/IEC 17025:2005 identifies, in §5.9,
“Assuring the Quality of Test and Calibration Results” the proficiency testing
as a way to ensure the quality of the results of testing and calibration laboratories. For several years, the Electromagnetic Compatibility Laboratory,
University of Florence, in collaboration with the Italian National Metrological Institute (I.N.Ri.M.) is conducting proficiency testing in the field of the
Electromagnetic Compatibility. In this issue of Tutto_Misure we present the
main results discussed on June 25th, 2014 in Milan, on the premises of the
Italian Electro-technical Committee (CEI) on the occasion of the final meeting
of the proficiency test of radiated emission measurements between 30 MHz
and 1,000 MHz, with particular emphasis on the a-priori knowledge of the
proficiency test reference values.
RIASSUNTO
La norma internazionale UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 identifica, al
§5.9, “Assicurazione della qualità dei risultati di prova e di taratura” i confronti interlaboratorio come uno dei mezzi per assicurare la qualità dei risultati dei Laboratori di prova e di taratura. Da alcuni anni il Laboratorio di
Compatibilità Elettromagnetica dell’Università degli Studi di Firenze in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (I.N.Ri.M.) sta conducendo prove valutative nell’ambito della Compatibilità Elettromagnetica.
In questo numero di Tutto_Misure vengono presentati i principali risultati discussi il giorno 25 Giugno 2014 a Milano, presso la sede del CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano), in occasione dell’incontro finale relativo alla prova
valutativa mediante confronto interlaboratorio di misure di emissione radiata tra 30 MHz e 1.000 MHz, con particolare enfasi sull’importanza della
conoscenza a-priori dei valori di riferimento della prova valutativa.
INTRODUZIONE
Da alcuni anni il Laboratorio di Compatibilità Elettromagnetica dell’Università degli Studi di Firenze, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (I.N.Ri.M.), sta conducendo prove valutative nell’ambito
della Compatibilità Elettromagnetica
(EMC). In particolare le prove hanno lo
scopo di valutare la competenza dei laboratori partecipanti attraverso un
esercizio sperimentale di confronto di
misure di campi elettromagnetici secondo uno schema predefinito. Coordinatore dell’attività è Carlo Carobbi (dell’unità GMEE dell’Università di Firenze)
PERCHÉ I CONFRONTI
INTERLABORATORIO?
L’importanza dei confronti interlaboratorio come uno dei mezzi per assicurare la qualità dei risultati dei Laboratori di prova e di taratura è sancita
dal §5.9, “Assicurazione della qualità dei risultati di prova e di taratura”
della norma internazionale UNI CEI
EN ISO/IEC 17025:2005 “Requisiti
generali per la competenza dei laboratori di prova e di taratura”, che recita:
Il laboratorio deve disporre di procedure di tenuta sotto controllo della qualità
per monitorare la validità delle prove e
delle tarature effettuate. I dati risultanti
devono essere registrati in modo che le
tendenze siano rilevabili e, quando fattibile, devono essere applicate tecniche
statistiche per riesaminare i risultati. Il
monitoraggio deve essere pianificato e
riesaminato e può comprendere, non
limitandosi a essi, quanto segue:
a) l’utilizzo regolare di materiali di riferimento certificati e/o la tenuta sotto
controllo della qualità interna nell’utilizzo di materiali di riferimento secondari;
b) la partecipazione a programmi di
confronti interlaboratorio o prove valutative;
c) la ripetizione di prove o di tarature
utilizzando metodi identici o differenti;
d) l’effettuazione di nuove prove o
tarature sugli oggetti conservati;
e) la correlazione di risultati fra caratteristiche diverse di un oggetto.
Sebbene ne sia inequivocabilmente
riconosciuta l’importanza, non per tutti i
in collaborazione con Marco Cati (Powersoft spa, Firenze – Elettroingegneria, Pistoia), Carlo Panconi (Elettroingegneria, Pistoia), Alessio Bonci (Università di Firenze), Michele Borsero e
Giuseppe Vizio (I.N.Ri.M., Torino).
Alla prova valutativa relativa alla misura di emissione radiata tra 30 MHz
e 1.000 MHz appena conclusa hanno partecipato 19 Laboratori (18 Laboratori in Italia, 1 Laboratorio este- 1 Università di Firenze, Dip. Ingegneria
ro), oltre la metà dei quali accreditati dell’Informazione
in conformità alla norma UNI CEI EN 2 Powersoft spa - Scandicci (FI)
3 Elettroinfegneria - Pistoia
ISO/IEC 17025:2005.
Per ulteriori informazioni visitare il si- 4 I.N.Ri.M., Istituto Nazionale di Ricerca
to www.emc.unifi.it oppure l’arti- Metrologica - Torino
[email protected]
colo su rivista [5].
T_M
N.
T_M
3/1
4 ƒ 193
N. 03ƒ
;2014
▲
settori tecnici risultano disponibili confronti interlaboratorio fruibili da parte
dei Laboratori. Infatti, se per alcuni settori (p. es. Laboratori chimici) i confronti interlaboratorio rappresentano un’attività di routine nell’ambito dell’assicurazione qualità dei risultati di prova, nel
settore della Compatibilità Elettromagnetica i confronti interlaboratorio non
sono ancora molto diffusi, principalmente per la difficoltà di gestione del
campione itinerante.
A livello internazionale le Organizzazioni attive nel settore della Compatibilità Elettromagnetica che offrono
un servizio di confronti interlaboratorio sono:
– IFM (Australia), [3]
– ACIL, American Council of Independent Laboratory (U.S.A.), [2]
– VLAC, Voluntary EMC Laboratory
Accreditation Center (Giappone).
Come sarà chiarito nel paragrafo successivo, nessuna di queste organizzazioni utilizza il valore di riferimento preassegnato per l’analisi statistica e/o la
valutazione delle prestazioni del confronto interlaboratorio.
CAMPI E COMPATIBILITÀ
ELETTROMAGNETICA
Figura 1 – Set-up di misura in camera semi-anecoica
Figura 2 – Set-up di misura in camera completamente anecoica
LO SCHEMA
DEL CONFRONTO INTERLABORATORIO
Il confronto interlaboratorio di emissione radiata concluso
nel Maggio 2014 e qui discusso consiste nel confronto
delle misure di campo elettromagnetico generato da parte
di un radiatore intenzionale fornito dal coordinatore nell’intervallo di frequenza 30 MHz – 1.000 MHz. Per essere ammessi al confronto interlaboratorio era sufficiente
che il Laboratorio avesse la capacità di:
a) Effettuare misure di emissioni radiate nel campo di frequenza 30 MHz – 1.000 MHz in camera semi-anecoica
(SAR) o sito di prova all’aperto, alle distanze di 3 m o
10 m, oppure;
b) Effettuare misure di emissioni radiate nel campo di frequenza 30 MHz – 1.000 MHz in camera completamente anecoica (FAR) o in camera semi-anecoica resa completamente anecoica a 3 m di distanza;
c) Aver valutato l’incertezza di misura associata alla
miglior stima del campo elettromagnetico.
La Fig. 1 e la Fig. 2 mostrano rispettivamente la tipica
configurazione di misura in camera semi-anecoica e in
camera completamente anecoica, a seconda del campo
di frequenza di misura. In particolare per la banda
30 MHz – 200 MHz il radiatore di riferimento è costituito da un generatore di pettine (comb generator) cilindrico e da un’antenna a stilo, mentre per la banda
200 MHz – 1.000 MHz il radiatore di riferimento è costituito ancora da un generatore di pettine (lo stesso) collegato direttamente a un’antenna Log-periodica.
I dettagli dello schema del confronto interlaboratorio sono
riportati nel sito internet www.emc.unifi.it.
L’APPROCCIO ORIGINALE
Il confronto interlaboratorio di cui sopra presenta due
aspetti di assoluta originalità:
1) Il coordinatore assegna al campione utilizzato per il
confronto un valore di riferimento noto a-priori, cioè
prima dell’avvio del confronto, e la corrispondente incertezza di misura. Il valore di riferimento è ottenuto dal
coordinatore mediante misurazioni e predizioni numeriche. Questo valore verrà comunicato ai Laboratori partecipanti solo al termine del confronto. Tuttavia se un partecipante ha necessità di valutare la propria prestazione
prima della conclusione del confronto (si tenga conto che
la durata di un circuito è di poco inferiore a 1 anno), grazie alla disponibilità del valore di riferimento noto a-priori
è possibile comunicare al Laboratorio (vincolandolo alla
riservatezza) il valore di riferimento non appena fornisce
i propri risultati di misura al coordinatore. Un ulteriore
vantaggio che si ottiene dalla disponibilità del valore di
riferimento noto a-priori è descritto al successivo punto 2).
2) Tenendo conto che i dati grezzi provenienti dai La-
T_M ƒ 195
boratori sono disomogenei, in quanto ottenuti da misure fatte in ambienti nominalmente diversi (camera semianecoica a 3 m, camera semi-anecoica a 10 m, camera completamente anecoica a 3 m), la conoscenza del
valore di riferimento a-priori per ciascuno di questi ambienti permette di effettuare un trattamento unificato dei
dati riconducendoli a un unico insieme di dati omogenei attraverso la trasformazione da misure assolute a
misure relative ai rispettivi valori di riferimento assegnati.
Per capire meglio quanto sopra indichiamo con:
– xi: il risultato della misura fornito dal partecipante
i-esimo;
– X: il valore di riferimento noto a-priori assegnato dal
coordinatore per ciascun sito di prova (p. es., XSAR,3m per
SAR 3 m, XSAR,10m per SAR 10 m, XFAR per FAR).
– δi: la deviazione δi = xi – X tra la misura xi e il corrispondente valore di riferimento X.
Per come è stato costruito, l’insieme delle deviazioni δi rappresenta un insieme omogeneo di dati. Dall’insieme omogeneo δi è quindi possibile calcolare la media δ* e lo scarto tipo s* robusti così come definiti nella norma ISO
13528:2005 [1]. A partire dalla media δ*, sommando nuo-
T_M ƒ 196
N. 03ƒ
; 2014
▲
CAMPI E COMPATIBILITÀ
ELETTROMAGNETICA
vamente il valore di riferimento per ciascun sito di prova è
possibile determinare il valore di riferimento a-posteriori
assegnato dal coordinatore e corrispondente a ciascun sito
di prova.
Da un punto di vista grafico, il processo descritto sopra è rappresentato in Fig. 3.
LE STATISTICHE DI PRESTAZIONE
I dati di cui sopra sono trattati statisticamente applicando
due differenti statistiche di prestazione. Si tratta della statistica ζ definita al §7.7 della norma ISO 13528:2005:
ζi =
xi − X
u xi2
+u
2
=
δi
u xi2
+ u2
(1)
dove uxi è lo scarto tipo della misura xi stimato dal Laboratorio e u è lo scarto tipo del valore assegnato, e della statistica z definite al §7.4 della norma ISO 13528:2005:
zi =
xi − x ∗
s
∗
=
x i − (δ + X )
s
∗
=
δi − δ ∗
s∗
(2)
andamenti della statistica di prestazione z in funzione della frequenza
(Fig. 8) e in funzione del codice assegnato al Laboratorio (Fig. 9).
LE PROSSIME ATTIVITÀ
Figura 3 – Processo di analisi statistica dei dati
Sono in stato di progettazione avanzata due confronti interlaboratorio
dove x* e s* rappresentano la media e lo scarto tipo robusti calcolati usando l’algoritmo A (algoritmo iterativo)
descritto nell’appendice C della norma ISO 13528:2005.
Al primo passo d’iterazione si ha:
x ∗ = mediana di x i (i = 1, 2..., p )
{
}
s ∗ = 1, 483 ⋅ mediana di x i − x ∗ (i = 1, 2..., p )
Entrambe le statistiche ζ e z forniscono per il Laboratorio iesimo un segnale di attenzione se, almeno a una frequenza,
risulta che ζi (oppure zi) è inferiore a -2 o superiore a +2 e
un segnale di azione se, almeno a una frequenza, risulta
che ζi (oppure zi) è inferiore a -3 o superiore a +3.
I RISULTATI
Si riassumono nel seguito i principali risultati ottenuti dal
confronto interlaboratorio appena concluso:
– 6 Laboratori sul totale di 19 non hanno mostrato alcun
segnale di attenzione o di azione;
– Un Laboratorio (identificato con il codice #18) ha
mostrato 18 segnali di azione (9 frequenze x 2 statistiche). Nota: i risultati forniti dal Laboratorio #18 sono
inclusi nell’analisi statistica ed elaborati secondo quanto
sopra descritto;
– Sono stati eseguiti e processati un totale di 171 risultati di misura, per i quali sono stati segnalati:
– 12 segnali di attenzione;
– 24 segnali di azione (inclusi quelli del Laboratorio
#18);
– La maggior parte dei risultati di misura (79%) non produce valori di |z| o |ζ| maggiori di 2.
Le considerazioni di cui sopra confermano che il confronto interlaboratorio è ben progettato e i Laboratori sono, in
media, in grado di controllare il loro processo di misura.
Nelle Figg. 4 e 5 vengono mostrati rispettivamente gli
andamenti della deviazione δi = xi – X in funzione della
frequenza (Fig. 4) e in funzione del codice assegnato al
Laboratorio (Fig. 5).
In ciascuna immagine i simboli rappresentano: * SAR (3 m),
■ SAR (10 m), O FAR.
Nelle Figg. 6 e 7 vengono mostrati rispettivamente gli
andamenti della statistica di prestazione ζ in funzione
della frequenza (Fig. 6) e in funzione del codice assegnato al Laboratorio (Fig. 7).
Nelle Figg. 8 e 9 vengono mostrati rispettivamente gli
Figura 4 – Deviazioni δ tra valori misurati e valori
di riferimento in funzione della frequenza
* SAR (3 m), ■ SAR (10 m), O FAR
Figura 5 – Deviazioni tra valori misurati e valori di riferimento
in funzione del codice assegnato al Laboratorio
* SAR (3 m), ■ SAR (10 m), O FAR
T_M ƒ 197
Figura 6 – Statistica di prestazione ζ in funzione della frequenza
* SAR (3 m), ■ SAR (10 m), O FAR
che saranno disponibili già a partire dall’autunno
2014.
– Misure di Disturbi Condotti nella banda 9 kHz – 30 MHz;
– Misure di Emissioni Radiate da 30 MHz a 6 GHz.
Il primo confronto interlaboratorio utilizza un generatore a
pettine auto-costruito e una rete di accoppiamento (Fig. 10)
T_M ƒ 198
Figura 7 – Statistica di prestazione ζ in funzione
del codice assegnato al Laboratorio
* SAR (3 m), ■ SAR (10 m), O FAR
per collegare il sistema di generazione alla LISN (Line Impedance Stabilization Network).
Il secondo confronto interlaboratorio utilizza un’antenna a
larga banda, “semplice”, calcolabile, compatta (circa
100 x 100 mm2), con generatore inserito direttamente all’interno dell’antenna, dotata di batterie ricaricabili (Fig. 11).
Figura 8 – Statistica di prestazione z
in funzione della frequenza
* SAR (3 m), ■ SAR (10 m), O FAR
Figura 9 – Statistica di prestazione z in funzione
del codice assegnato al Laboratorio
* SAR (3 m), ■ SAR (10 m), O FAR
Figura 11 – Misure di Emissioni Radiate da 30 MHz
a 6 GHz: l’antenna a banda larga realizzata
Figura 10 – Misure di Disturbi Condotti
nella banda 9 kHz – 30 MHz.
Il generatore di riferimento
con la rete di accoppiamento realizzata
consultato il 19/06/2014.
[5] C. F. M. Carobbi, A. Bonci, M. Cati,
[4] K. Osabe, T. Kato, “Consideration C. Panconi, M. Borsero, G. Vizio,
of Data Evaluation Criteria for Radia- “Design, Preparation, Conduct, and
ted Emission Test in the PT Program”, Result of a Proficiency Test of Radiated
Maggiori informazioni saranno disponi- Symposium EMC EUROPE, 17-21 Emission Measurements”, IEEE TRANSbili contattando gli autori e sul sito inter- Sept. 2012, IEEE.
ACTIONS on EMC, in stampa.
net del Laboratorio di Compatibilità Elettromagnetica dell’Università degli Studi
Carlo Carobbi si è laureato con lode in Ingegneria Elettronica nel
di Firenze www.emc.unifi.it.
1994 presso l’Università di Firenze. Dal 2000 è Dottore di Ricerca in
Telematica. Dal 2001 è ricercatore presso il Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni dell’Università di Firenze dove è docente di
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Misure Elettroniche e di Compatibilità Elettromagnetica. Collabora
come ispettore tecnico con l’ente unico di accreditamento Accredia. È
[1] Statistical Methods for Use in Propresidente del SC 210/77B (Compatibilità Elettromagnetica, Fenomeficiency Testing by Interlaboratory
ni
in
alta
frequenza)
del CEI. Fa parte di gruppi di lavoro internazionali IEC.
Comparison, ISO 13528:2005.
[2] Tutorial on the Statistical Basis of
ACE-PT Inc.’s EMC Proficiency Testing
Marco Cati si è laureato con lode ed encomio solenne in IngeSchemes, www.acil.org, consultato
gneria Elettronica all’Università di Firenze nel 2001. Dal 2005 è
il 19/06/2014.
Dottore di Ricerca in Ingegneria dell’Affidabilità, Manutenzione e
[3] Information about Statistical
Logistica. Dal 2014 è responsabile della certificazione di prodotto
Methods Used by IFM quality services
e della qualità di produzione della azienda Powersoft spa. Collawww.ifmqs.com.au/Informa
bora come ispettore tecnico con l’ente unico di accreditamento
tion%20about%20statisti
Accredia. Svolge attività di consulente nel campo della Compatibical%20methods%20used.htm, lità Elettromagnetica e della Sicurezza Elettrica.
T_M ƒ 199
Carlo Panconi si è laureato in Ingegneria
Elettronica nel 2003 presso l’Università di
Firenze. Dal 2009 è Dottore di Ricerca in Controlli non Distruttivi. Dal 1989 è insegnante di
Laboratorio di elettrotecnica e macchine elettriche presso l’Istituto Tecnico Tecnologico Statale “Silvano Fedi - Enrico Fermi” di Pistoia.
Svolge attività di consulente nel campo della Compatibilità
Elettromagnetica e della Sicurezza Elettrica.
Giuseppe Vizio si è diplomato in elettronica presso l’Istituto Tecnico Industriale “Ettore Majorana” di Torino nel 1985. Dal 1987
lavora presso l’I.N.Ri.M., l’Istituto Metrologico Nazionale di Torino dove il suo principale interesse di ricerca comprende le tecniche
di misura della Compatibilità Elettromagnetica (EMC) con particolare attenzione per lo sviluppo di test
computerizzati. Nel corso degli ultimi anni, ha studiato
problemi di tracciabilità e di taratura di strumenti di misura EMC.
T_M ƒ 200
N. 03ƒ
; 2014
■
CAMPI E COMPATIBILITÀ
ELETTROMAGNETICA
Michele Borsero si è laureato in ingegneria
elettronica presso il Politecnico di Torino nel
1977. Dal 1978 è ricercatore presso l’I.N.Ri.M.,
l’Istituto Metrologico Nazionale di Torino, dove è
responsabile dell’attività di Compatibilità Elettromagnetica (EMC) nella divisione Elettromagnetismo. Egli coordina la partecipazione italiana ai
confronti interlaboratorio organizzati dal “Bureau International
des Poids et Mesures (BIPM)” e dalla “European Association of
National Metrology Institutes (EURAMET)” nel settore delle misure EMC e dei campi elettromagnetici. Dal 1986 contribuisce ai
lavori del comitato CISPR/A (Misure di radiodisturbi e metodi
statistici) della IEC ed è attualmente vice-presidente del comitato
tecnico CT 210 “Compatibilità Elettromagnetica” del CEI.
Alessio Bonci si è laureato in ingegneria delle
telecomunicazioni presso l’Università di Firenze
nel 1999. Lo stesso anno è passato a Magnetek
spa dove è stato coinvolto nel progetto e sviluppo
di alimentatori a commutazione. Dal 2002 è
insegnante del corso di sistemi elettrici presso lo
“Istituto Professionale Statale Francesco Buitoni” di
Sansepolcro. Attualmente svolge il Dottorato di Ricerca in Ingegneria Industriale e dell’Affidabilità presso l’Università di Firenze.
VISIONE
ARTIFICIALE
▲
A cura di Giovanna Sansoni ([email protected])
Embedded Vision
I sistemi embedded capaci di estrarre informazioni dalle immagini
EMBEDDED VISION
The section on Artificial Vision is intended to be a “forum” for Tutto_Misure
readers who wish to explore the world of components, systems, solutions for
industrial vision and their applications (automation, robotics, food&beverage,
quality control, biomedical). Write to Giovanna Sansoni and stimulate
discussion on your favorite topics.
RIASSUNTO
La rubrica sulla visione artificiale vuole essere un “forum” per tutti i lettori
della rivista Tutto_Misure interessata a componenti, sistemi, soluzioni per la
visione artificiale in tutti i settori applicativi (automazione, robotica, agroalimentare, controllo di qualità, biomedicale). Scrivete alla Prof. Sansoni e
sottoponetele argomenti e stimoli.
Scusate il titolo in
inglese ma non
c’è davvero modo di tradurlo in
italiano. Ma posso spiegare a cosa si riferisce: embedded vision è il
termine utilizzato per identificare i
sistemi embedded che sono in grado
di estrarre informazioni da ingressi
visivi (immagini). I mercati emergenti per questi dispositivi sono davvero
importanti: si va dall’automotive ai
sistemi di sorveglianza e sicurezza,
al mercato dei giochi, alle applicazioni medicali, industriali, aerospaziali. Per non parlare di cosa si può
fare ora che il mercato consumer dei
dispositivi mobili è esploso: si tratta
di un circolo virtuoso, nel quale,
quanto più l’utilizzatore sceglie questi dispositivi, tanto più se ne aspetta di nuovi.
ESEMPI DI APPLICAZIONI
La sorveglianza. Altissime perdite legate al furto di articoli al dettaglio (negli Stati Uniti 40 miliardi di
dollari all’anno), oltre a crescenti
problemi di sicurezza personale,
hanno determinato l’esplosione del
rezza, (ii) la presenza di pedoni o di
ciclisti, (iii) l’aggiramento dei sistemi
di controllo di guida in stato di
ubriachezza, (iv) il pericolo d’impatto dovuto a sonnolenza. Un esempio
è il sistema Mobileye (www.mobileye.com), che tuttavia si limita ad
avvisare il guidatore. Un miglioramento significativo potrebbe essere
rappresentato dalla riduzione di
velocità del veicolo: ci si sta lavorando.
Il mercato dei video games.
Chi di noi non ha giocato almeno
una volta con il dispositivo Microsoft
Kinect? Si compera su Amazon a
circa 80 euro, e nei suoi primi sei
mesi di vita ne sono stati venduti 10
milioni di unità. É un esempio perfetto di embedded vision: nato per il
mercato consumer ed entertainment,
presenta caratteristiche hardware e
software che lo rendono sensibile al
movimento del corpo umano; a differenza del Wiimote della Nintendo
e al PlayStation Move della Sony,
consente al giocatore il controllo del
sistema senza la necessità d’indossare o impugnare alcunché. Perché
c’è la visione di mezzo. Ma oltre a
ciò, può essere utilizzato come controller audio/video, ed è un ottimo
sistema a basso costo per ricostruzioni 3D di ambienti.
mercato delle telecamere di sorveglianza negli ultimi 10 anni. Nel Regno Unito, ad esempio, si valuta che
vi sia una telecamera ogni 35 persone, per un totale di 1,85 milioni di
dispositivi. Essi generano all’incirca
2,5 x109 minuti di video al giorno,
che sono impossibili da gestire. Inoltre, studi recenti hanno evidenziato
che la presenza di videocamere di
sorveglianza non determina una riduzione significativa di atti criminosi.
Rendere ‘smart‘ le telecamere di
sorveglianza significa dotarle di
algoritmi di visione che siano in
grado di riconoscere specifiche situazioni (postura, movimento, gesti,
espressione facciale), siano in grado di classificarle in modo affidabile (mi riferisco alla necessità di evitare falsi negativi e falsi positivi), e La sicurezza in acqua. È un business
in modo robusto (al variare dell’am- anche questo: ogni anno si stima
biente nel quale vengono utilizzate). che nel mondo si verifichino almeno
400.000 annegamenti. Negli Stati
L’automotive. I numeri parlano Uniti l’annegamento è la seconda
chiaro: ogni anno il numero di vitti- causa di morte accidentale per i
me in incidenti stradali supera ab- bambini in età compresa fra 1 e 14
bondantemente il milione, e il nume- anni. Il 19% di essi annega in pisciro di veicoli prodotti si attesta attor- ne pubbliche, in presenza del persono a 65 milioni. Vi è quindi un enor- nale di sorveglianza. La MG Interme interesse a sviluppare sistemi di national ha realizzato il dispositivo
visione embedded che segnalino (i) Poseidon, un sistema vision embedil non rispetto della distanza di sicu- ded che analizza in tempo reale le
T_M
N.
3/14 ƒ 201
traiettorie dei nuotatori e allerta il
personale di sorveglianza a intervenire immediatamente nel caso di
pericolo potenziale, fornendo la
posizione esatta del nuotatore in
pericolo.
GLI ALGORITMI
PER LA VISIONE EMBEDDED
▼
Non sono diversi da quelli utilizzati
per la visione su piattaforma PC.
Acquisizione d’immagine, correzione
di aberrazione ottica, pre-processing,
NEWS
NUOVO SISTEMA OTTICO
BIDIMENSIONALE
PER LA MISURAZIONE
AUTOMATICA
IN TEMPO REALE
La Microtecnica ha recentemente introdotto sui mercati internazionali un nuovo
e rivoluzionario sistema di misura, che si
affianca alla sua tradizionale produzione di proiettori di profili, con schermo da
350 a 1.500 mm, conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. MICROgenius è
rivolto principalmente al controllo bidimensionale di particolari utilizzati nell’industria aeronautica, automobilistica, meccano-tessile, elettrica-elettronica, elettrodomestica, della gomma
e in tutti i casi in cui
venga richiesto un
controllo rapido
e accurato; trova,
inoltre, particolare
impiego nei test di
serie di pezzi. La
sua modularità di
costruzione consente di adattare le sue prestazioni alle spe-
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N. 03ƒ
; 2014
▲
VISIONE
ARTIFICIALE
riconoscimento degli elementi d’interesse, analisi e classificazione. Il tipico carico computazionale per VGA
a 30 frame per secondo (fps) è nell’ordine di 3 miliardi d’istruzioni al
secondo su un DSP (Digital Signal
Processor).
Questo valore varia molto sensibilmente con la frequenza di acquisizione e la complessità algoritmica.
Esempi?
costo, e quindi di bassa qualità. Si
tratta di stimare l’entità della distorsione e di compensarla. La stima si
effettua utilizzando pattern noti a
priori ed elaborandoli mediante algoritmi appositi. Per quanto complessi possano essere (e lo sono!) questa
operazione viene fatta una sola
volta, e quindi il suo carico computazionale è limitato. Il vero problema
è la correzione. Viene effettuata interpolando pixel per pixel tutta l’imLa correzione di distorsione. magine, e tutte le immagini acquisiInevitabile, trattandosi di sistemi mu- te. Due conti: una telecamera a coloniti di lenti normalmente a basso ri con risoluzione 720 x 1280 pixel,
cifiche esigenze dei clienti, scegliendo un
sistema personalizzato variandone i componenti principali: obiettivi, condensatori,
telecamera, componenti meccaniche.
Il principio di funzionamento è costituito
da un obiettivo standard o telecentrico ad
alta definizione di assoluta precisione e
da un sistema di telecamera per la ripresa
del pezzo in esame. Dopo aver creato il
programma di misura, sarà sufficiente
posizionare il pezzo sul vetro della tavola
d’appoggio: e il software dedicato rileverà
automaticamente le quote richieste. Il risultato ottenuto sarà istantaneamente disponibile per ulteriori elaborazioni di statistica.
È possibile memorizzare n programmi di
misura per poter individuare quello d’interesse al momento del posizionamento del
particolare sulla tavola; pertanto non sarà
necessaria alcuna ricerca manuale.
A differenza della maggior parte di simili
apparecchiature, il MICROgenius si distingue per il programma di misura non convenzionale ma in grado di essere adattato
alle specifiche esigenze dell’utilizzatore.
Caratteristiche principali: Misure
senza contatto in 2D - Controllo in tempo
reale - Pulsante unico per memorizzare i
dati - Nessuna necessità di allineamento
dei pezzi - Grande profondità di campo
dell’immagine - Altissima flessibilità e
modularità del sistema - Possibilità di montaggio di attrezzature sul tavolo d’appoggio - Possibilità di posizionare lo strumento direttamente in linea di produzione Non richiede personale specializzato per
l’utilizzo.
Dati tecnici: Campo di misura da 2,40 x
1,80 mm2 a 230,2 x 192,6 mm2. Teleca-
mera CMOS o CCD di diverso formato
1/3“; 1/2,5“; 1/2”; 1/1,8“; 2/3“.
Distanza di lavoro da 45,3 mm a 531 mm.
Profondità di campo da 0,23 a 603 mm.
Distorsione ottica % fino a < 0,03 mm.
Ripetibilità fino a 0,3 µm. Illuminazione
con condensatore telecentrico a LED o illuminazione a LED. Computer 64 bit. Sistema operativo Windows 8.1. Monitor
touch screen. Dimensioni 440 x 460
x 1280 o 850. Peso 25-45 kg.
Per ulteriori informazioni: www.ltf.it
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Dense Optical Flow: Si tratta di algoritmi che stimano l’andamento del
movimento di oggetti, superfici, dettagli ripresi nella scena.
Vengono utilizzati in applicazioni di
sorveglianza, per stimare posizione,
postura, movimento di persone, per
gestire la riduzione del rumore in
immagini ad altissima risoluzione,
nelle applicazioni automotive citate
sopra.
L’altissimo carico computazionale è
legato alla complessità del riconoscimento in sé, alla necessità di una
risposta veloce e quindi alla necessità di una bassissima latenza.
L’HARDWARE
NEI SISTEMI VISION EMBEDDED
L’hardware necessario a realizzare
la visione nei sistemi embedded deve
riassumere in sé le caratteristiche
seguenti:
•
•
•
•
Prestazioni molto alte;
Programmabilità;
Basso costo;
Efficienza energetica.
Non è facile ottenerle tutte insieme.
Hardware con logica dedicata garantisce alte prestazioni a basso costo, ma bassi livelli di programmabilità; CPU general purpose forniscono
alta programmabilità non necessariamente ad alte prestazioni o a bassi costi, e generalmente non a bassi
consumi.
Le soluzioni a oggi individuate si basano sulla combinazione di opportuni dispositivi hardware, quali:
1. CPU embedded ad alte prestazioni;
2. Prodotti standard specializzati per
una determinata applicazione (ASSP:
Application-Specific Standard Product) + CPU;
3. Unità di processamento grafico
(GPU: Graphic Processing Unit)+
CPU;
4. DSP+acceleratori+CPU;
5. Field Programmable Arrays (FPGA)
+CPU.
Ciascuna soluzione ha i suoi pro e i
suoi contro (vedi: Jeff Bier, Implementing Vision Capabilities in Embedded
Systems, www.embedded-vision.
com). La regola base è partire dalla
soluzione 1 e chiedersi se possa bastare. In caso contrario, scendere
nella lista.
Un discorso a parte merita l’hardware
Mobile: a oggi l’hardware di elaborazione integrato nei dispositivi mobili comprende una CPU ad alte prestazioni e una “costellazione” di coprocessori specializzati, quali GPU,
VPU e hardware grafico 2d che ne
fanno un elaboratore molto potente,
a basso consumo e dotato di una sempre più vasta disponibilità di software
di sviluppo (fra tutte, le piattaforme
Android e Ios).
Benché vi sia un non ancora sufficiente livello di flessibilità di programmazione, va da sé che la mobile vision sarà oggetto di grande lavoro e riserverà grandi sorprese, in
moltissimi campi applicativi. Ma di
questo parleremo nella rubrica del
prossimo numero di Tutto_Misure.
COMMENTI
Il lettore paziente che è arrivato fino
a qui ha capito che sviluppare nuovi
sistemi di visione embedded è cosa
niente affatto banale.
Se da un lato la tecnologia hardware
va sviluppando processori sempre
più potenti, a basso costo e a basso
consumo, dall’altro la visione in sé e
l’estrazione delle informazioni pone
grossi problemi la cui soluzione è
spesso una sfida.
Fra tutti vi è la complessità computazionale che l’acquisizione d’immagini comporta e che aumenta con la
risoluzione delle telecamere, con l’utilizzo di dispositivi a colori e con la
necessità di acquisizioni veloci. Ma
non si tratta solo di questo.
Un elemento importante è che il pro-
■
a 60 fps comporta 921.600 (pixel) x 3
(componenti colore) x 60 (fps) = 166
milioni di dati al secondo. Ipotizzando che l’algoritmo di correzione
della distorsione comporti 10 operazioni matematiche, sono necessari 1.66 miliardi di operazioni al
secondo.
VISIONE
ARTIFICIALE
getto della parte di visione di un sistema embedded deve essere affrontato a livello di sistema: l’illuminazione, le ottiche, il tipo di algoritmi scelti per estrarre le informazioni determinano il tipo di hardware necessario a ottenere le prestazioni attese.
La buona riuscita del progetto dipende quindi dalla possibilità di mettere
assieme le competenze degli esperti
di visione con quelle degli esperti di
sistemi embedded.
Nella realtà, invece, molto spesso
questo non accade, e determina l’insuccesso del progetto nel suo complesso.
La scelta degli algoritmi utilizzati è di
per sé un elemento critico: intenzionalmente parlo di “scelta” e non di
“sviluppo”. La disponibilità degli
algoritmi è vastissima, data l’attività
di ricerca, sviluppo e ingegnerizzazione attuata negli ultimi 40 anni.
Tuttavia la maggior parte di essi è
stata pensata per la piattaforma PC,
per ovvi motivi di fruibilità, velocità
di realizzazione e costi ridotti. Ne
consegue che l’abilità del progettista
sta nella capacità di scegliere l’algoritmo che meglio si adatta alla
soluzione del problema di visione
ottemperando ai vincoli della tecnologia embedded (basso costo,
basso consumo, efficienza di elaborazione).
Bisogna pensare a soluzioni di processing parallelo e a realizzazioni in
firmware che inevitabilmente richiedono una competenza specifica (e
costosa).
Tenendo conto anche di un altro elemento: le applicazioni di visione richiedono un alto livello di programmabilità.
Diversamente dalle applicazioni sistemi wireless, dove la presenza di
un alto livello di standardizzazione
garantisce che gli algoritmi di comunicazione in banda base non varino
in maniera significativa da un dispositivo a un altro (ad esempio nei telefoni cellulari), nelle applicazioni vision embedded vi sono grandi opportunità di ottenere risultati migliori
e realizzare soluzioni innovative attraverso algoritmi ritagliati, potenziati, adattati, ottimizzati ad hoc.
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NEWS
OCEAN OPTICS LANCIA LO SPETTROMETRO QE PRO
Il QE Pro di Ocean Optics è uno spettrometro ad alta sensibilità CCD back-thinned,
con un’incredibile efficacia quantistica,
un’ampia gamma dinamica e un funzionamento estremamente silenzioso nelle applicazioni con ridotti livelli di luminosità e in
cui vengono misurate ampie gamme di concentrazione.
Il design ottico di QE Pro ottimizza la performance in funzione delle esigenze di
diverse applicazioni. Grazie al suo convertitore A/D 18 bit, lo strumento offre prestazioni di gamma dinamica, che lo rendono il mini spettrometro con maggiore sensibilità presente sul mercato. Questo è un
aspetto importante nella spettroscopia di emissione, in particolare fluorescenza e Raman, a causa della potenziale debolezza
dei segnali e dei limiti di campioni rilevabili minimi. Inoltre il QE
Pro restringe i limiti di rilevamento e consente di realizzare misu-
razioni su una gamma di concentrazione
più vasta per l’assorbimento e la riflettanza
nelle applicazioni di controllo della qualità.
Il nuovo spettrometro offre una memoria
tampone integrata ai ricercatori e agli specialisti di cinetica, che necessitano di acquisizioni veloci di spettri completi. La memoria tampone integrata, con una capacità di
15.000 spettri, garantisce l’integrità dei
dati memorizzando spettri con marca temporale per le comunicazioni USB. La memorizzazione permette di realizzare misurazioni cinetiche dello spettro completo, come
quelle utilizzate nella cinetica chimica ed
enzimatica, o ripiegamenti di proteine ogni
8 millisecondi, ovvero 125 misurazioni al secondo.
Per ulteriori informazioni:
www.oceanoptics.com - www.acalbfi.com/it
ACQUISIZIONE DATI VELOCE PER APPLICAZIONI SU BANCO PROVA
Il nuovo dispositivo di acquisizione
dati GEN3t della famiglia Genesis
Highspeed di HBM Test and Measurement è disponibile in esecuzione mobile o, opzionalmente, come
versione in armadio di comando.
Lo sviluppo di questo dispositivo di
acquisizione dati nasce dalla necessità di disporre di un piccolo sistema integrabile per applicazioni su banco prova, tipicamente per
motori elettrici, inverter e generatori. Offre tre sedi di innesto per
schede d’ingresso, fino a 96 canali e trasferimento dati continuo a
50 MS/s verso un idoneo computer di controllo. Su richiesta è disponibile un SSD (Solid State Disk) integrato nell’apparecchio, che
permette di arrivare a velocità di trasferimento fino a 100 MS/s.
Per ampliare il numero di sedi d‘innesto disponibili, è possibile ef-
fettuare una semplice sincronizzazione anche con altri strumenti di
base della famiglia Genesis Highspeed. In questo modo è assicurata un’elevata flessibilità nella scelta di uno strumento di base per
l’acquisizione di dati ad alta velocità.
Per ulteriori informazioni:
www.hbm.com/it/menu/prodotti/elettronica-esoftware-di-misura/acquisizione-dati-ad-altavelocita/gen3t
HBM Test and Measurement
Fondata in Germania nel 1950, Hottinger Baldwin Messtechnik
(HBM Test and Measurement) è oggi leader mondiale di tecnologia
e del mercato nell’industria delle misurazioni e prove. HBM offre
prodotti per la catena di misurazione completa, dalle prove virtuali a quelle fisiche. Le sedi di produzione sono situate in Germania,
USA e Cina; HBM è presente in più di 80 paesi nel mondo.
HEXAGON ACQUISISCE VERO SOFTWARE
Hexagon AB, fornitore globale di tecnologie di progettazione,
misura e visualizzazione, annuncia oggi l’acquisizione di Vero
Software, leader mondiale nel settore del software CAM (Computer Aided Manufacturing).
Vero Software è una società con sede in Gran Bretagna, con un
marchio forte e un comprovato riconoscimento da parte dei propri clienti. Il loro software supporta i processi di progettazione e
produzione con soluzioni di programmazione e controllo delle
macchine utensili, e affronta la sfida crescente di riuscire a realizzare efficienze di produzione con un prodotto di alta qualità.
Nel portfolio di Vero Software vi sono diversi marchi famosi tra
cui Alphacam, Cabinet Vision, Edgecam, Radan, SURFCAM,
VISI, e WorkNC. La società ha una vasta copertura del mercato
con sedi in Gran Bretagna, Germania, Italia, Francia, Giappone, USA, Brasile, Paesi Bassi, Cina, Corea, Spagna e India, che
forniscono prodotti a oltre 45 Paesi attraverso la propria rete di
filiali e rivenditori.
L’acquisizione rafforza l’offerta di software di Hexagon, fornendo i mezzi necessari a rendere i dati della qualità completamente fruibili, ampliando la portata dell’MMS (software di pianificazione della misura) fino a comprendere il CAM (software di pia-
T_M ƒ 204
nificazione della produzione).
“Con la sua suite di soluzioni
software di produzione, Vero
Software ha la competenza, le
conoscenze e le risorse per
offrire livelli di produttività
ancora più elevati”, afferma il
Presidente e CEO di Hexagon,
Ola Rollén. “Sfruttando la nostra presenza globale, le sinergie delle nostre tecnologie faranno progredire la nostra strategia supportando l’esigenza
crescente di integrare tutti i dati
e i processi attraverso l’intero
ciclo di produzione”.
Vero Software, interamente consolidata nell’agosto 2014, contribuirà in modo positivo agli utili di Hexagon, che ha fatturato
nel 2013 circa 80 milioni di euro.
Per ulteriori informazioni: www.hexagon.com
I SERIALI
MISURE E FIDATEZZA
▲
MISURE E FIDATEZZA
M. Catelani 1, L. Cristaldi 2, M. Lazzaroni 3
Tecniche di analisi
della fidatezza
FMEA – Failure Mode, Effects and Criticality Analysis - Parte II
FMECA – FAILURE MODE, EFFECTS AND CRITICALITY ANALYSIS
PART II
The FMECA (Failure Mode, Effects, and Criticality Analysis) approach proposed in this work is based on the knowledge of the failure rate of the component or equipment. However, it is often difficult to obtain this information
above all when the technology is new and in some fields of application. In
this paper some details concerning the FMECA implementation and the
acquisition of data are proposed.
RIASSUNTO
La tecnica FMECA (Failure Mode, Effects, and Criticality Analysis) presentata in questo lavoro si basa sul concetto e sulla conoscenza del tasso di
guasto, sia esso di componente o apparato. Viene messa in evidenza la
criticità che l’acquisizione di tale informazione spesso comporta, in determinati contesti applicativi e per certe tecnologie. Per poter svolgere una tale
analisi è, infatti, necessario recuperare informazioni riguardanti i singoli
componenti che costituiscono il sistema in analisi. In questa memoria verrà
illustrato da un lato come realizzare l’analisi FMECA e, dall’altro, come
reperire i dati necessari.
INTRODUZIONE
Nei lavori [1- 3] si è posta l’attenzione
allo studio di FMEA e FMECA basato
essenzialmente sul concetto di rischio;
tratteremo ora un diverso approccio a
tale analisi il cui punto di partenza è
il tasso di guasto [4 - 6].
La stima della criticità di un modo di
guasto (per modo di guasto si intende
l’evidenza oggettiva del guasto) può,
infatti, dipendere dallo studio dei tassi di
guasto dei dispositivi, dei sottosistemi e
delle parti che costituiscono il sistema.
Occorre tuttavia ricordare che, nella pratica, i tassi di guasto immediatamente reperibili attraverso le banche dati si riferiscono al componente e non ai relativi
modi di guasto. Inoltre non tutti i componenti e dispositivi sono supportati da informazioni sufficienti e attendibili. Diverso è il caso dei componenti e sistemi elettronici per i quali, invece, stante il loro
vasto impiego, è possibile disporre d’informazioni più dettagliate ed esaustive.
Tali informazioni sono per di più sufficientemente attendibili e, soprattutto per
determinate categorie di dispositivi, statisticamente accettabili.
È utile ricordare che ogni componente
può guastarsi secondo più modalità (si è
infatti introdotto il concetto di modo di
guasto) dando luogo a conseguenze
che, a priori, possono essere anche diverse. Vi è poi un ulteriore dettaglio: solitamente i dati disponibili sono riferiti a
determinate condizioni ambientali e operative. I tassi di guasto disponibili non sono quindi immediatamente utilizzabili e
non possono essere inseriti nella relazione finale di analisi. Una stima λm del
tasso di guasto associata a uno specifico
modo di guasto può essere effettuata
mediante la seguente relazione:
λm = λ c ⋅ α m ⋅ β m
(1)
dove:
• λc, tasso di guasto del componente
a cui ci si riferisce;
• αm, probabilità che il componente si
guasti con il modo di guasto m; ovviamente per un componente che può
guastarsi con differenti modi di guasto
risulta:
T_M
∑ αm = 1
• βm, probabilità condizionata degli
effetti del modo di guasto; in altri termini, la probabilità che, a fronte dello
specifico modo di guasto, si produca
esattamente l’effetto critico in esame.
Il valore di questo parametro può essere valutato per esempio per mezzo
della Tab. 1 o di tabelle simili.
Tabella 1 – Criteri per valutare
il parametro βm
Effetti dei modi di guasto
Valore
Perdita certa
βm = 1
Perdita probabile
0,1 < βm < 1
Perdita possibile
0 < βm ≤ 0,1
Nessun effetto
0
Questa relazione è valida se si ritiene
che il tasso di guasto sia costante [3],
ovvero nel caso di guasti casuali. Si
ricorderà che i guasti casuali caratterizzano peraltro la zona di vita utile
del dispositivo [4]. Ciò non sempre è
vero ed è questo uno dei limiti di
questo approccio.
Spesso si desidera avere un’indicazione legata al tempo, per esempio al
tempo tc di vita utile del componente.
In tal caso si ricorre al coefficiente di
criticità del modo di guasto definito
come:
C m = λm ⋅ t c = λ c ⋅ α m ⋅ β m ⋅ t c
(2)
Si noti che il tempo di osservazione,
1
Università degli Studi di Firenze
[email protected]
2 Politecnico di Milano
[email protected]
3 Università degli Studi di Milano
e INFN - Sezione di Milano
[email protected]
N.
3/14 ƒ 205
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; 2014
▲
I SERIALI
MISURE E FIDATEZZA
che a volte coincide con il tempo di vita utile, è riferito al
componente e non al modo di guasto. Come detto, per un
dato componente possono sussistere più modi di guasto.
Indicando con n il numero dei modi di guasto si ha:
Cc =
n
n
n
m =1
m =1
m =1
∑ C m = ∑ λm ⋅ t c = ∑ λ c ⋅ α m ⋅ β m ⋅ t c
(3)
dove Cc è il coefficiente di criticità del componente.
La probabilità che un modo di guasto si verifichi entro un
determinato intervallo temporale vale, infine:
Pm = 1 − e − C m
(4)
È possibile suddividere l’intervallo di variazione di Pm in sottointervalli o classi come indicato in Tab. 2. I due modi di guasto ivi classificati, per esempio, presentano l’uno una maggior
severità e l’altro una maggiore probabilità di verificarsi. Per
decidere su quale dei due modi di guasto ci si deve inizialmente concentrare è necessario tenere in debito conto come
le scale dei due assi sono state create e, soprattutto, il tipo di
applicazione preso in considerazione. In alcuni ambiti, per
esempio, si potrebbe dare più importanza alla severità mentre in altri alla probabilità che un evento si manifesti.
Se lo scopo dell’analisi è quello di avere una matrice di
criticità si ottiene quanto illustrato in Tab. 3 dove, per
esempio, il livello di severità è espresso in quattro livelli
che potrebbero essere:
• Catastrofico: quando si è in presenza di un guasto che può causare il decesso dell’operatore, utilizzatore o di qualsiasi persona e/o la distruzione del
sistema in esame (si pensi per esempio al caso di un
aeromobile);
• Critico: quando si è in presenza di un guasto che può
causare danni alle persone, danni ai sistemi o degradazione delle prestazioni tali da far fallire la missione, non
raggiungere gli obiettivi, ecc.;
• Marginale: quando si è in presenza di un guasto che
può comportare danni alle persone che tuttavia possono
essere reputati di minor importanza rispetto a quelli del
livello precedente, danni ai componenti o sistemi tali da
comportare ritardi, mancata disponibilità, o diminuzione
dei risultati previsti ecc.;
• Minore: quando si è in presenza di un guasto che non
è in grado di causare i danni, le perdite, la degradazio-
C
Probabilità
5
4
3
2
1
ne delle prestazioni ecc. di cui ai livelli precedenti che,
tuttavia, comporti operazioni di manutenzione o interventi di qualsiasi tipo non previsti.
I tassi di guasto possono essere reperiti in apposite banche dati (di cui si è già detto in [7], ma anche [4], [5])
come, per esempio: MIL-Handbook-217, Failure Rate
Data Bank (FARADA), RADC Non Electronic Reliability
Notebook, IEEE-Std-500 (Piscataway, NJ, 1984), OREDA
(Offshore Reliability Data, Norway, 1984), EIREDA (European Industry Reliability Data Handbook, Italia, 1991), TBOOK (Reliability Data of Components in Nordic Nuclear
Power Plants, Sweden), CCPS (Guidelines of the Center
for Chemical Process Safety, New York, 1989), NSWC94/L07 – Handbook of Reliability Prediction Procedures
for Mechanical Equipment.
VALUTAZIONE DEL COEFFICIENTE DI CRITICITÀ
DI UN COMPONENTE ELETTRONICO
Il coefficiente di criticità di un modo di guasto è il numero di guasti per ogni milione di ore di vita del componente
ed è espresso mediante l’equazione (2) qui ripetuta per
comodità:
C m = λm ⋅ t c = λ c ⋅ α m ⋅ β m ⋅ t c
mentre il coefficiente di criticità del componente risulta
essere pari a:
Cc =
n
n
n
m =1
m =1
m =1
∑ C m = ∑ λm ⋅ t c = ∑ λ c ⋅ α m ⋅ β m ⋅ t c
I tassi di guasto λc sono generalmente espressi in termini
di guasto per milioni di ore e, in conseguenza di ciò, nelle
relazioni compare un termine moltiplicativo 106: così
facendo si ha una notevole semplificazione quando, per
esempio, si utilizzano fogli elettronici per il calcolo dei
coefficienti. Si ipotizzi, per esempio:
λ c = 7 × 10 −6
Il tasso di guasto indicato equivale a 7 guasti per un milione di ore. Se si ipotizza che i modi di guasto per
questo esempio siano pari a 3 è necessario definire tre
valori per il coefficiente che stima la proTabella 2 – Matrice di criticità
babilità che il componente si guasti proprio con il modo di guasto m. Per esempio
Pm
potrebbe essere:
– α1 = 0,3 per il primo modo di guasto con
Pm>0,2
Rischio alto
severità 3;
– α2 = 0,2 per il secondo modo di guasto
0,1≤ Pm<0,2
Modo di guasto A
con severità 3;
0,01≤ Pm<0,1
mentre il terzo modo di guasto è classificato
con un livello di severità differente.
0,001≤ Pm<0,01
Modo di guasto B
Si ipotizzi inoltre che βm sia pari a 0,5 e che
il tempo di osservazione, tempo di missione,
0≤ Pm<0,001 Rischio basso
sia pari a 1 ora.
I
II
III
Severità
IV
Tabella 3 – Matrice Rischio Vs Criticità (in conformità con la norma IEC 60812:2006 Table 3)
Livello Severità
Frequenza dell’effetto
del guasto
1
Insignificante
2
Marginale
3
Critico
4
Catastrofico
5: Frequente
Indesiderabile
Intollerabile
Intollerabile
Intollerabile
4: Probabile
Tollerabile
Indesiderabile
Intollerabile
Intollerabile
3: Occasionale
Tollerabile
Indesiderabile
Indesiderabile
Intollerabile
2: Remoto
Trascurabile
Tollerabile
Indesiderabile
Indesiderabile
1: Improbabile
Trascurabile
Trascurabile
Tollerabile
Tollerabile
Risulta:
C1 = λm ⋅ t c = λ c ⋅ α 1 ⋅ β1 ⋅ t c ⋅ 10 6 = 7 ⋅ 10 −6 ⋅ 0, 3 ⋅ 0, 5 ⋅ 1⋅ 10 6 = 1, 05
C 2 = λm ⋅ t c = λ c ⋅ α 2 ⋅ β 2 ⋅ t c ⋅ 10 6 = 7 ⋅ 10 −6 ⋅ 0, 2 ⋅ 0, 5 ⋅ 1⋅ 10 6 = 0, 7
e, infine:
Cc =
n
∑ Cm = 1, 05 + 0, 7 = 1, 75
m =1
ne di tale FMECA necessiti d’informazioni a volte difficili da reperire e la
cui attendibilità è però determinante
ai fini progettuali.
al livello di severità 3.
BIBLIOGRAFIA
VALUTAZIONE
DEL TASSO DI GUASTO
In questo secondo esempio, invece,
sarà illustrato come valutare il tasso di
guasto. Si assume, per l’esempio in
questione, che un anno sia composto
da 8.760 ore, come generalmente
avviene. La Tab. 4 riporta alcune valutazioni fatte da un costruttore di
schede elettroniche su alcuni suoi
prodotti. Le frequenze relative possono differire dai valori che si possono trovare in alcuni database.
Sono, quelli indicati, valori scaturiti
dall’esperienza del costruttore stesso
sulla sua stessa produzione. I valori di
MTTFS sono valutati partendo dalla
specifica applicazione.
PROCEDURA E DOCUMENTI
DI ANALISI
Nella Tab. 5 è riportato un esempio di
modulo utilizzabile per l’analisi FMECA
con il metodo del tasso di guasto.
CONCLUSIONI
In questo articolo è chiaramente evidente il contributo aggiuntivo della
tecnica FMECA basata sul tasso di
guasto rispetto alla FMEA. L’analisi di
tale metodologia ha messo in risalto
come, nella realtà pratica, l’esecuzio-
1. M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni, “Tecniche di Analisi della fidatezza:
FMEA – Analisi dei modi ed effetto dei
guasti”, Tutto_Misure n. Anno 15, N° 4,
Dicembre 2013, pp. 281-286, ISSN
2038-6974.
2. M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni, “Tecniche di Analisi della fidatezza:
FMEA – Casi di studio”, Tutto_Misure n.
Anno 16, N° 1, Marzo 2014, pp. 6770, ISSN 2038-6974.
3. M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni, “Tecniche di Analisi della fidatezza:
FMEA – FMECA, Failure Mode, Effects
and Criticality Analysis – Parte 1”.
TUTTO MISURE, vol. 15, N. 2 (Giugno
2014), ISSN: 2038-6974, pp. 137-140.
4. M. Lazzaroni, L. Cristaldi, L. Peretto, P.
Rinaldi and M. Catelani, “Reliability Engineering: Basic Concepts and Applications
in ICT”, Springer, ISBN 978-3-642-209826, e-ISBN 978-3-642-20983-3, DOI
10.1007/978-3-642-20983-3,
2011
Springer-Verlag, Berlin Heidelberg.
5. M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni, L. Peretto, P. Rinaldi, “L’affidabilità
nella moderna progettazione: un elemento competitivo che collega sicurezza e
certificazione”, Collana I quaderni del
GMEE, Vol. 1 Editore: A&T, Torino,
2008, ISBN 88-90314907, ISBN-13:
9788890314902.
6. A. Birolini, “Reliability Engineering –
Theory and Practice”. Springer, Heidelberg, 6 Ed. 2010, ISBN: 978-3-64214951-1.
7. M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni, “L’approccio previsionale all’affidabilità: Modelli e banche dati”. In: Tutto
misure. – ISSN 2038-6974. – Anno 14,
N° 4 (2012 Dicembre).
Marcantonio Catelani
è Professore Ordinario di
Misure Elettriche ed Elettroniche presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di
Firenze. La sua attività di
ricerca si svolge prevalentemente nei settori dell’Affidabilità, della diagnostica e
qualificazione di componenti e sistemi,
del controllo della qualità e del miglioramento dei processi. Fa parte del CT 56 –
Affidabilità – del CEI ed è coordinatore di
gruppi di ricerca, anche applicata, nelle
tematiche citate.
Loredana Cristaldi è
Professore Associato di
Misure Elettriche ed Elettroniche presso il Dipartimento di Elettrotecnica del Politecnico di Milano. La sua
attività di ricerca è svolta
principalmente nei campi delle misure di
grandezze elettriche in regime distorto e
dei metodi di misura per l’affidabilità, il
monitoraggio e la diagnosi di sistemi
industriali. Fa parte del CT 56 – Affidabilità – del CEI.
Massimo Lazzaroni è
Professore Associato di
Misure Elettriche ed Elettroniche presso il Dipartimento di Fisica dell’Università
degli Studi di Milano. La
sua attività di ricerca è
rivolta alle misure per le applicazioni
industriali, per la diagnostica dei sistemi
industriali, per l’Affidabilità e il Controllo
della Qualità. Fa parte del CT 85/66 –
Strumenti di misura delle grandezze elettromagnetiche Strumentazione di misura,
di controllo e di laboratorio e del CT 56
– Affidabilità del CEI.
T_M ƒ 207
N. 03ƒ
; 2014
■
I SERIALI
MISURE E FIDATEZZA
Tabella 4 – Tassi di guasto
Dispositivo
Modi di guasto
MTTF
(ore)
λ
Frequenza
Relativa
λm
1x10
1x10
-9
0,8
0,1
0,1
8,0x10-10
1,0x10-10
1,0x10-10
5x106
2x10-7
0,2
0,8
4,0x10-8
1,6x10-7
1,5x10-8
4,5x10-9
0
0,3
0,3
0,1
0
4,5x10-9
4,5x10-9
1,5x10-9
5,0x10-9
0,4
0,4
0,1
0,1
2,0x10-9
2,0x10-9
5,0x10-10
5,0x10-10
4x108
2,4x10-9
0,2
0,2
0,2
0,4
4,8x10-10
4,8x10-10
4,8x10-10
9,6x10-10
1x10
0,375
1x10-9
3,8x10-10
0,375
0,25
3,8x10-10
2,5x10-10
0,035
5,9x10-8
2,1x10-9
0,035
0,035
0,2
0,2
0,2
0,2
0,095
2,1x10-9
2,1x10-9
1,2x10-9
1,2x10-9
1,2x10-9
1,2x10-9
5,6x10-9
3,3x108
3x10-9
0,7
0,1
0,1
0,1
2,1x10-90
3,0x10-10
3,0x10-10
3,0x10-10
1x10
1x10
-8
0,7
0,2
0,1
7,0x10-9
2,0x10-9
1,0x10-9
2x107
5x10-8
0,8
0,2
4,0x10-8
1,0x10-8
Resistore
Circuito aperto
Corto circuito
Deriva
9
Pulsante
Non in grado di aprire
Non in grado di chiudere
Fotoaccoppiatore
Circuito aperto (pin d’ingresso)
Circuito aperto (pin d’uscita)
Ingresso in corto circuito
Uscita in corto circuito
Corto circuito ingresso - uscita
Condensatore (Ceramico)
Circuito aperto
Corto circuito
Deriva del valore
Deriva (tg δ)
Circuito integrato (Inverter)
Circuito aperto
Circuito chiuso
Variazione delle caratteristiche
Componente guasto
Diodo
Circuito aperto
Corto circuito
Deriva
BJT
Circuito aperto (Base)
Circuito aperto (Emettitore)
Circuito aperto (Collettore)
Corto circuito (B-E)
Corto circuito (B-C)
Corto circuito (C-E)
Corto circuito (tutti i terminali)
Deriva
Induttanza
Circuito aperto
Corto circuito
Deriva
Funzionale
Trasformatore
Circuito aperto
Corto circuito
Deriva (turn ratio)
Relay
Circuito aperto
Corto circuito
T_M ƒ 208
0.3
6,7x107
2x108
9
1,7x107
8
Tabella 5 – Esempio di tabella
per la raccolta dei dati dell’analisi FMECA
con il metodo del tasso di guasto
TECNOLOGIE
IN CAMPO
▲
Rubrica a cura di Massimo Mortarino
([email protected])
Affidabilità e sicurezza
con le applicazioni speciali
Tre casi aziendali: meccanica, trasporti pubblici, automotive
TECHNOLOGIES IN ACTION
A new section is published starting from the present issue of T_M: “Technologies in action”. It presents a number of recent case studies of industries
gaining profit from the latest innovation in measuring instruments and
systems.
RIASSUNTO
Inizia con questo numero la Rubrica “Tecnologie in campo”: un compendio
di casi di studio di Aziende che hanno tratto valore aggiunto dalla moderna strumentazione di misura.
HBM – SKF: MISURARE LE FORZE
PER MIGLIORARE IL PRODOTTO
SKF estende la vita operativa
dei propri cuscinetti volventi,
grazie all’acquisizione
delle forze effettive
da cui sono sollecitati durante
l’impiego operativo
I componenti dei laminatoi sono soggetti a sollecitazioni particolarmente
elevate. Ad esempio, forze molto alte
agiscono sui cuscinetti che tengono
assialmente in posizione i rulli: se questi cuscinetti si usurano prematuramente, la qualità del prodotto diminuisce e perciò è necessario sostituirli
frequentemente, con grande impegno
e spesa.
La SKF, leader mondiale nella tecnologia dei cuscinetti, dopo aver rilevato questo problema presso un’azienda cliente produttrice di manufatti in
alluminio, che usa i cuscinetti volventi cilindrici come supporti reggispinta
in un laminatoio (per garantire che i
rulli restino in posizione), ha deciso
di utilizzare la piattaforma di amplificatori PMX della HBM per cercarne
la causa.
“Negli ultimi anni abbiamo dovuto sostituire ripetutamente i cuscinetti
volventi cilindrici molto prima della
fine della loro normale vita operativa,
perché essi mostravano già segni
di notevole usura”, afferma Rupert
Motschenbacher, responsabile per
i costruttori di prodotti di alluminio
in SKF. “Abbiamo perciò concordato
con il cliente d’indagare a fondo sul
problema”. Fra l’altro, l’usura è un
problema già prima che i cuscinetti
debbano essere sostituiti: perfino il
lieve spostamento del rullo causa un
gioco dei supporti, influendo negativamente sulla qualità del prodotto.
Sulle tracce dell’errore
Motschenbacher decise di coinvolgere riguardo a tale argomento gli esperti interni della Solution Factory situata nella sede
della SKF a Schweinfurt (Germania). Uwe
Säger, responsabile del
progetto, spiega come
si è proceduto: “Volevamo determinare se
le forze che provoca-
T_M
vano il sovraccarico dipendessero
solo da specifiche fasi della produzione o fossero permanenti”. Per determinare il grado di deformazione dell’anello di compressione, si dovevano
misurare le forze agenti sul supporto.
“Non avendo noi stessi i sensori, dovevamo cercare una soluzione esterna, economicamente accettabile” spiega Säger. La SKF decise di usare
gli estensimetri tipo XY31 3/120 insieme alla piattaforma
di amplificatori PMX
della HBM. Il dispositivo di prova comprendeva un anello di misura, su cui erano installati quattro estensimetri.
I vantaggi: gli estensimetri sono abbastanza
piccoli da poter essere
applicati sull’anello di
misura, largo 12,5 mm,
che viene tarato insieme
al sistema PMX.
La non-linearità, dovuta alla geometria
del corpo di misura, poteva essere
compensata usando le funzioni matematiche disponibili nel PMX, migliorando così significativamente la sua accuratezza. Grazie al web server integrato nel sistema, non era necessario alcun software addizionale. L’anello di
misura tarato poteva essere eventualmente adattato nell’inserto, fra il sup-
N.
3/14 ƒ 209
porto assiale e l’unità di copertura. Per
misurare le forze assiali realmente
agenti, gli inserti modificati vennero installati nel laminatoio insieme ai
rulli operativi, direttamente presso la
sede del cliente.
T_M ƒ 210
N. 03ƒ
; 2014
▲
TECNOLOGIE
IN CAMPO
Garanzia di acquisizione
dati senza interferenze
Il laminatoio fu testato con
diversi processi di produzione. I segnali provenienti dai
due anelli di misura vennero acquisiti dall’amplificatore PMX e, mediante le
sue uscite flessibili scalabili, trasmessi come segnali
0-10 V al sistema di misura
della SKF. “Grazie all’acquisizione dei dati nell’amplificatore, ottenemmo segnali già condizionati in
una forma e qualità che potevamo elaborare direttamente”, spiega Säger. La scadenza di
campionamento fino a 19.200 valori
misurati/s e la risoluzione di 24 bit
assicurano la massima precisione e
l’elevata velocità di trasmissione, consentendo di acquisire anche piccolis-
sime variazioni di segnale. Inoltre,
grazie alla sua tecnologia di misura
a frequenza portante, l’amplificatore
garantisce l’acquisizione dei dati
senza interferenze nel difficile ambiente dei laminatoi, quindi senza
disturbi provocati dai campi elettromagnetici.
Il modo migliore
per ottimizzare la produzione
Per essere in grado di trarre le debite
conclusioni, la SKF combinò il segnale
di questa forza assiale con i dati di misura nelle condizioni operative (forza di
laminazione, velocità del sistema, forza
di flessione della laminazione), traendoli direttamente dal sistema di controllo di processo del laminatoio, e con i
valori dello spostamento del supporto
assiale, rilevati utilizzando i sensori
SKF. “L’aggiunta di questi valori – conclude Säger – dimostrò che le forze
N. 03ƒ
;2014
HEXAGON – INNSBRUCKER
VERKEHRSBETRIEBE
E STUBAITALBAHN GMBH (IVB)
Massima sicurezza
nel trasporto pubblico locale
Con quasi 50 milioni di passeggeri
all’anno, la Innsbrucker Verkehrsbetriebe e Stubaitalbahn GmbH (IVB) è
una delle maggiori aziende austriache nel trasporto pubblico locale. I
600 dipendenti assicurano che il trasporto dei passeggeri sulle 30 linee,
entro una rete che si estende per circa
341 chilometri, venga effettuato in sicurezza. Ogni anno, infatti, i 160 moderni autobus Mercedes Citaro e i 32
nuovi tram del tipo Bombardier Flexity
Outlook Cityrunner percorrono circa
8,5 milioni di chilometri nella città di
Innsbruck e circondario.
Tutte le riparazioni, le manutenzioni e
la revisioni, obbligatorie per legge,
dei veicoli vengono effettuate in un
sorprendente complesso di officine,
con vista sulla catena montuosa dell’Inntal. Per poter intervenire anche
nei casi di emergenza l’officina, con i
suoi 100 addetti, è operativa da
lunedì a domenica, con orario quasi
ininterrotto.
Nel team autofilotramviario salta subito all’occhio un braccio di misura, collocato al centro di un carrello. Per
ottenere una base dati sicura dei carrelli dei nuovi tram, infatti, la IVB ha
acquistato un anno fa un ROMER
Absolute Arm di Hexagon Metrology.
“Con il braccio di misura perseguiamo l’obiettivo di rendere riconoscibili
i cambiamenti avvenuti nel carrello”,
spiega Helmut Egger, vice capo officina della IVB. “Questo strumento, in
funzione di come il carrello è costruito
e delle possibilità di misurarlo, è non
solo la migliore ma anche l’unica soluzione a nostra disposizione”. Il braccio di misura portatile non offre
solo sicurezza rispetto ai diritti di
tutela dell’utente, ma ha conquistato gli austriaci anche con la
sua elevata precisione di misura
e facilità d’uso.
▲
erano superiori in alcuni processi di
produzione, causando perfino il sovraccarico dei supporti assiali. Sulla base di
queste verifiche, stiamo ora lavorando
insieme al cliente sulla soluzione, per
evitare in futuro i sovraccarichi e quindi
allungare la vita operativa dei cuscinetti volventi assiali”.
TECNOLOGIE
IN CAMPO
base decisionale per la valutazione
delle deformazioni del carrello. Per
ottenere i dati necessari, viene eseguita una prima misurazione di tutti i
99 carrelli: ogni tram ne possiede tre,
ai quali si aggiungono tre unità di
riserva. La misura viene eseguita
quando si cambiano le sale operative, ogni due-tre anni. “La misura del
carrello, compresi il montaggio e la
documentazione, richiede tre ore, ma
in precedenza abbiamo avuto bisogno di alcuni giorni per l’analisi complessiva dell’unità. Il carrello, infatti,
dev’essere pulito e le sale sostituite”,
afferma Helmut Egger. “Dopo la misura, rimontiamo rapidamente il carrello
su una vettura, perché ne abbiamo
pochi di riserva. È per questo che qui
si richiede la massima efficienza”.
Base dati sicura
Attualmente IVB esegue ancora le
prime misure del carrello, che comportano costi elevati e processi lunghi
e complessi, ma ne vale la pena, perché esse forniscono una base dati
sicura: ad esempio, in vista della revisione generale dei tram richiesta dalla
legge, che si esegue ogni otto anni. I
dati raccolti consentono di rispondere
a diverse domande: Come evolve il
Prima misura completa
L’occasione per l’investimento nel
sistema di misura è stata un grave
incidente, occorso a uno dei nuovi
tram impiegati negli anni dal
2008 al 2011. Dopo l’incidente,
gli austriaci non sono riusciti a
chiarire con totale certezza se il
carrello fosse stato danneggiato o
meno. Anche quando l’unità, che
comprende la cassa e il gruppo
motore (motore di trazione e trasmissione), venne inviata alla
Bombardier per la verifica, non fu
possibile fornire una risposta definitiva alla questione.
Con l’acquisto del braccio di
misura, la IVB possiede ora una
T_M ƒ 211
N. 03ƒ
; 2014
▲
TECNOLOGIE
IN CAMPO
carrello? Dove avvengono deformazioni? Quali sono
stati gli effetti del funzionamento in questo periodo? In
fin dei conti, ogni tram percorre circa 50.000 km
all’anno.
I dati ottenuti con l’impiego del ROMER Absolute Arm
svolgono, inoltre, un ruolo importante per la IVB riguardo
alle garanzie di sicurezza di più lungo periodo, fornendo
la prova dei cambiamenti avvenuti. Dopo gli eventuali
incidenti avvenuti, effettuando misure comparative, è
anche possibile rilevare se il carrello presenta danneggiamenti o deformazioni e il documento della revisione
viene presentato ai periti.
Caratteristiche straordinarie
A Innsbruck viene impiegato il ROMER Absolute Arm
7345, con un volume di misura di 4,5 m. La IVB ha bisogno del “braccio lungo” per avere accesso a tutte le
aree, a causa del diametro di 2,5 m del carrello. Fin
dalla prima presentazione del sistema di misura, la IVB
è rimasta colpita dalla sua maneggevolezza: nonostante le sue dimensioni, infatti, il braccio pesa meno di 9 kg
ed è quindi portatile e facile da spostare. Grazie al
bilanciamento “Zero G” e alla rotazione infinita in tutti
gli assi, anche i bracci di misura ROMER “grandi” sono
perfettamente bilanciati e quindi facili da usare.
Un’altra caratteristica, importante per IVB, del sistema
di misura portatile è rappresentata dagli encoder assoluti: essi, infatti, necessitano di essere azzerati, ma sono
già pronti per misurare immediatamente dopo l’accensione. “Anche il riconoscimento automatico dei tastatori
del sistema è per noi assolutamente un vantaggio”, sottolinea Helmut Egger. “Montiamo il relativo tastatore e il
braccio di misura lo riconosce automaticamente. Per noi
si tratta di uno standard molto orientato al cliente”.
Ma non sono solo questi i motivi per i quali il ROMER
Absolute Arm 7345 ha avuto rapidamente successo
presso la IVB. Anche la sua precisione di misura di
circa 1/100 è molto apprezzata, non da ultimo perché lo strumento viene impiegato per misure comparative. Il ciclo di misura stesso è così semplice che non
sono necessari metrologi qualificati: nel software di
misura sono stati stabiliti circa 100 punti di misurazione per ogni carrello, comprese le foto ed eventuali
ulteriori informazioni a cui prestare attenzione. Il
dipendente che effettua le misure può quindi eseguirle
punto per punto. Nel corso delle misure gli austriaci
hanno già scoperto che sotto i carrelli ci sono scostamenti di 4-5 mm, perché si tratta di singole fabbricazioni manuali.
La IVB è molto soddisfatta dell’uso del braccio di misura, secondo Egger, in particolare per la sua precisione
di misura, la maneggevolezza e la facilità d’uso, senza
dimenticare l’ottimo livello del servizio di assistenza fornito dalla Hexagon Metrology. “I miei colleghi di altre
grandi aziende austriache di trasporti seguono con
grande interesse le nostre esperienze con il braccio di
misura portatile”, conclude Egger.
N. 03ƒ
;2014
“Si tratta di una linea per l’assemblaggio dei tre alberi del cambio (due
alberi in uscita e uno in ingresso) con
il differenziale”, afferma Marco
Barberis, capo commessa della progettazione della linea in oggetto. “La
linea prepara l’assiemaggio dei tre
alberi eseguendo una serie di piantaggi e montaggi nelle varie sezioni,
completando quindi il montaggio del
differenziale”. Nella linea viene utilizzato un marcatore laser a fibra ad alta potenza a tre assi MD-F5120
Keyence. “L’obiettivo della marcatura
laser è quello di assegnare, terminato
l’assemblaggio dei componenti, un
codice Datamatrix e una scritta in
chiaro ai quattro elementi montati”,
spiega Barberis. “Ciò permette di verificare la corrispondenza del lotto che
esce dalla nostra linea ed entra sulla
linea di un altro costruttore”.
Le marcature eseguite presentavano
criticità perché, utilizzando un solo
laser ed essendo i pezzi disposti sul
pallet secondo una certa configurazione, era necessario riuscire a ottimizzarne le caratteristiche di lettura,
in modo che essa rientrasse nella clas-
Dal 1967, il Gruppo Gefit di Alessandria analizza, studia, progetta e
propone soluzioni efficaci ai problemi di assemblaggio, costruendo
impianti “chiavi in mano” per assemblaggio e manipolazione, linee flessibili e robotizzate, oltre a celle di
montaggio semiautomatiche o completamente automatiche. Composto
dalle due divisioni Automazione e
Plastica, il Gruppo impiega oggi
oltre 300 persone negli uffici e stabilimenti situati in Italia, Ungheria,
Stati Uniti, Cina e Russia.
Il Gruppo Gefit ha visto crescere
progressivamente la propria attività,
grazie all’acquisizione di nuovi
clienti in tutto il mondo: circa il 70%
dei progetti realizzati è infatti destinato all’esportazione. In particolare,
la Divisione Automazione è specializzata nella realizzazione di linee
di assemblaggio per il settore automotive, scambiatori di calore, impianti di assemblaggio e di controllo per compressori e soluzioni di assemblaggio per l’industria elettrica
ed elettromeccanica. La Divisione
Plastica produce, invece, stampi per
termoplastici e celle di assemblaggio per componenti plastici ad alte
prestazioni.
Nel settore automotive, il Gruppo
Gefit si pone come partner sicuro e
affidabile per la maggior parte dei
costruttori d’auto, fornitori di componentistica di primo e secondo livello e
fornitori OEM. I componenti su cui l’esperienza del Gruppo ha raggiunto i
livelli più alti di efficienza e tecnologia sono le pinze freno e i sistemi di
frenatura, scatole cambio, parti del
motore, turbocompressori, moduli
chassis, sistemi ibridi power-train,
meccanismi per sedili, assali, ecc.
se di riferimento necessaria per essere
definita “buona”. Il problema è stato
Un kit differenziale al minuto
risolto movimentando in altezza i
Recentemente, il Gruppo Gefit ha componenti del pallet, per portarli in
realizzato, presso il proprio stabili- un’area di marcatura ideale. A corremento situato in Cina, una nuova do, un sistema di visione verifica che
linea per l’assemblaggio di differen- la marcatura sia eseguita in modo
ziali, destinati a una vettura rivolta al corretto e corrisponda alla classe
mercato cinese.
richiesta per la lettura successiva.
▲
KEYENCE – GEFIT: MARCATURA
LASER DI COMPONENTI
PER IL SETTORE AUTOMOTIVE
TECNOLOGIE
IN CAMPO
“Le prove eseguite sono state soddisfacenti e abbiamo quindi deciso l’acquisto della soluzione di marcatura
Keyence: un marcatore laser a fibra
ad alta potenza a tre assi MD-F5120
Keyence da 50 W con area di marcatura di 300 x 300 mm2”, sottolinea
Marco Barberis.
Il Gruppo Gefit è quindi arrivato alla
scelta di questo marcatore laser
dopo una serie di prove eseguite,
prima presso la sede Keyence di
Milano e successivamente presso
l’officina di Alessandria. “I test sono
stati eseguiti su una serie di distanze
paragonabili a quelle su cui si è
effettivamente sviluppato il progetto”, spiega Marco Barberis. “Per
maggiore tranquillità abbiamo utilizzato il modello da 50 W, in modo
da poter ottenere una marcatura più
evidente. Con questo escamotage
riteniamo di avere risolto anche i
problemi legati all’aspetto superficiale dei pezzi, dato che questi possono provenire da fornitori diversi e
presentarsi bruniti, ossidati o arrugginiti. È stato quindi pensato un
sistema che, prima di eseguire la
marcatura vera e propria, potesse
eseguire un’azione di pulizia della
superficie da marcare”.
La macchina Gefit può funzionare con
un tempo ciclo di 1 minuto per kit (il
kit comprende il differenziale e i tre
alberi che vengono assemblati nella
scatola del cambio), con una produttività massima di circa 60 kit/ora.
L’importanza
del supporto locale
Il Gruppo Gefit aveva già realizzato
analoghe applicazioni, basate su differenti tecnologie di marcatura. I risultati positivi ottenuti nei test e la presenza di personale specializzato in
Cina sono stati determinanti nella scelta della soluzione Keyence. “La presenza di personale Keyence in Cina è
stata molto importante nel nostro processo decisionale, perché eventuali
problemi sulle linee di montaggio richiedono tempi d’intervento estremamente rapidi”, continua Barberis. “Se
non si disponesse di supporto diretto
da parte del fornitore nel Paese di destinazione, sarebbe impossibile un
T_M ƒ 213
N. 03ƒ
; 2014
■
TECNOLOGIE
IN CAMPO
NEWS
▼
catore laser Keyence. “Abbiamo particolarmente apprezzato caratteristiche
come la possibilità
di lavorare su superfici curve o irregolari”, conclude Barberis. “A differenza
delle altre soluzioni
precedentemente
utilizzate, il sistema
di marcatura MDF5120 ha una durata garantita dei
componenti molto
lunga ed è dotato di
un dispositivo che ne
segnala il degrado
nostro intervento così tempestivo dal- con un certo anticipo. In questo
l’Italia”.
modo, è possibile gestire la manutenQuesta è stata quindi la prima espe- zione in modo predittivo, evitando la
rienza del Gruppo Gefit con il mar- sorpresa di un guasto improvviso”.
MICROFONI
PER TEST AUTOMOTIVE
PCB Piezotronics è lieta di annunciare il
suo continuo impegno nel dedicare
risorse per sviluppare e implementare la
linea di microfoni conformi agli standard IEC e certificati A2LA (ACCREDIA)
dedicati ad applicazioni automotive.
PCB® è in grado di offrire una vasta
gamma di microfoni per test automotive: microfoni a condensatore, pre-polarizzati, array, sonde, capsule da campo
libero, in pressione e a incidenza casuale. Ognuna di queste tipologie è
proposta a un prezzo competitivo, senza rinunciare a un’elevata qualità e a
un supporto, prima e dopo la vendita,
senza pari sul mercato.
“Oggi l’utente è alla ricerca di misure
qualitativamente superiori, da poter eseguire con sensori performanti ma che
rispettino i budget preposti, consentendogli di misurare con precisione e affidabilità i livelli di pressione sonora, rendendo il lavoro dei tecnici più semplice
e veloce, migliorando i processi di setup e la registrazione dei dati”, ha spiegato Mark Valentino, Product Manager
T_M ƒ 214
di PCB Piezotronics. “La PCB è in grado
di proporre un’ampia offerta di microfoni, con tempi di consegna certi e una
politica di garanzia ai massimi livelli di
mercato, cosi da soddisfare le molteplici
esigenze dell’utente finale e dare un
valore aggiunto all’applicazione”.
La PCB® segue le esigenze del cliente fornendo un supporto locale e servizi pre e post vendita evoluti, comprese le riparazioni e le tarature accreditate (A2LA – o ACCREDIA).
Potenzialmente, la macchina è in
grado di funzionare su tre turni ed è
il cliente finale a definirne gli effettivi periodi di funzionamento.
La marcatura laser assolve anche alle
esigenze di tracciabilità dei prodotti e
ne permette l’abbinamento non simultaneo a un’altra linea di montaggio,
che alloggia i pezzi all’interno della
scatola del cambio.
La tecnologia dei laser a fibra ad alta
potenza porta a notevoli miglioramenti del tempo di marcatura, dell’efficienza della produzione e della qualità. La testa di marcatura del sistema
MD-F5120, con controllo a 3 assi, è
priva di ventola per una maggiore
resistenza ambientale. Il controllo separato dello scanner permette diverse
applicazioni. Da sottolineare, infine,
il monitor di potenza a termopila incorporato, per una maggiore versatilità d’utilizzo.
Informazioni su PCB Piezotronics
PCB Piezotronics è leader mondiale
nella progettazione e produzione di
microfoni, accelerometri, sensori di
pressione, forza, coppia, carico e
deformazione, così come il pioniere
della tecnologia ICP®. Questa strumen-
Per ulteriori informazioni:
www.pcbpiezotronics.it
Informazioni sulla Divisione
Automotive di PCB
Con sede a Farmington Hills, Michigan, USA, si dedica alle esigenze di
prova e alla strumentazione necessarie al mercato dei mezzi di trasporto
nella loro globalità (automobili, treni,
navi, motociclette, ecc.). Il team è focalizzato sullo sviluppo e l’applicazione di
sensori per test su veicoli: modal analysis; driveability; ride & handling; component & system performance; durability;
road load data acquisition; vehicle and
powertrain NVH; legislative testing; quality control; powertrain development and
motorsport.
tazione è utilizzata per test di prova,
misure, monitoraggi e requisiti di controllo nel settore automobilistico, aerospaziale, industriale, ricerca e sviluppo,
commerciale, education, applicazioni
militari, OEM e altro ancora. Il nostro
programma di prodotti Platinum garantisce la consegna veloce di oltre
10.000 modelli di sensori.
METROLOGIA
LEGALE E FORENSE
▲
A cura dell’Avv. Veronica Scotti
([email protected])
www.avvocatoscotti.com
Ricostruzione dei consumi
di energia elettrica - parte II
Electric power consumption - Part 2
LEGAL AND FORENSIC METROLOGY
This section intends to discuss the great changes on Legal
Metrology after the application of the D.lgs. 22/2007, the
so-called MID directive. In particular, it provides information, tips and warnings to all “metric users” in need of
organizations that can certify their metric instruments
according to the Directive. This section is also devoted to
enlightening aspects of ethical codes during forensic activities where
measurements are involved. Please send all your inquiries to Ms. Scotti or
to the Director!
RIASSUNTO
Questa rubrica intende discutere i significativi cambiamenti in tema di
Metrologia Legale a seguito dell’entrata in vigore del D.lgs. 22/2007, altrimenti detto Direttiva MID. In particolare, vuole fornire utili informazioni,
consigli e ammonimenti a tutti gli “utenti Metrici” che si rivolgono per reperire informazioni su Enti e organizzazioni notificate per la certificazione del
loro prodotto/strumento secondo la Direttiva. La rubrica tratta anche di
aspetti etici correlati allo svolgimento di misurazioni legate ad attività in
ambito forense (CTU, CTP). Scrivete all’Avv. Scotti o al Direttore, e verrete
accontentati!
IL CASO
Nuovamente sono a riconsiderare il
tema della ricostruzione dei consumi di
energia elettrica effettuati a posteriori
e, purtroppo, ancora una volta devo rilevare l’estrema disinvoltura con cui le
Società di distribuzione procedono al
ricalcolo di energia elettrica prelevata
sulla base di formule di discutibile
pregio tecnico e sulla scorta di dati
ritenuti certi ma, in realtà, meramente
presunti e spesso infondati. In
questo breve intervento, che verrà comunque ripreso nel prossimo numero
in un più ampio commento, corredato
anche da valutazioni tecniche esposte
da un esperto del settore, intendo indicare alcuni strumenti processuali ai
quali si può ricorrere nel caso ci si ritrovi “vittime” di ricostruzioni di consumi
che, spesso, sono superficiali e prive di
fondamento.
Frequentemente il distributore procede,
solitamente senza preavviso e a distan-
za di anni, ad autonome verifiche sui
gruppi di misura, salvo il caso in cui sia
l’utente a richiedere direttamente un’ispezione sul contatore. La verifica, normalmente condotta in totale assenza di
contraddittorio con l’utente, rileva, nella
maggior parte dei casi concreti che ho
avuto modo di conoscere, difetti di funzionamento del contatore tali da comportare una misurazione dei consumi
inferiore all’energia realmente prelevata. Ne deriva inevitabilmente che gli
operatori si trovano “costretti”, da un lato, alla sostituzione del gruppo di misura, in quanto spesso il difetto riscontrato non consente (secondo quanto affermato dai verificatori stessi) la riparazione del contatore, e dall’altro, alla ricostruzione dei consumi effettivamente
avvenuti.
Sulla scorta dei risultati della verifica
e dei correttivi suggeriti dagli operatori intervenuti, la società di distribuzione procede quindi a comunicare
all’utente le modalità secondo cui av-
verrà la ricostruzione dei consumi che,
ovviamente, darà luogo a una successiva fatturazione da parte del trader
con il quale l’utente ha stipulato il contratto di fornitura di energia. Al riguardo è interessante notare come, dall’esame delle comunicazioni effettivamente trasmesse a vari utenti, emerga
un dato sorprendente che ingenera
alcuni dubbi, su cui torneremo in un
secondo momento. Infatti, a prescindere dalle modalità matematiche di
calcolo utilizzate per la ricostruzione
(che saranno, come anticipato, oggetto di altro successivo commento), la
Società di distribuzione sempre identifica, puntualmente e senz’alcun dubbio, secondo un principio d’infallibilità tecnica (!!), il momento
esatto in cui si sarebbe verificato il
guasto del contatore.
Sebbene in alcuni rari casi, ove è stato
possibile documentare un consumo diverso e inferiore rispetto a quello ricalcolato in ragione di specifiche peculiarità delle singole casistiche (p. es.: il
consumo è ridotto in virtù d’interventi di
risparmio energetico, a causa di sospensioni di cicli di lavorazione, crisi
aziendali, ecc.), la ricostruzione dei
consumi comunicata dal distributore è
stata corretta e ridotta, solitamente risultano precluse per l’utente contestazioni di sorta, riferite tanto alle
modalità di calcolo utilizzate per la ricostruzione, quanto riguardanti il momento del guasto poiché, anche nell’ipotesi in cui s’intendesse comunicarle
al distributore, quest’ultimo rigetterebbe dette richieste etichettandole come
infondate e dilatorie, proposte al solo
scopo di evitare o ritardare il pagamento di quanto dovuto (!!).
Ne deriva, pertanto, l’obbligo dell’utente, solitamente ben specificato in
contratto mediante la previsione della
clausola del c.d. solve et repete1, al
pagamento delle somme pretese dal
trader in virtù della ricostruzione dei
T_M
N.
3/14 ƒ 215
N. 03ƒ
; 2014
▲
NEWS
NUOVO MICRODUROMETRO PORTATILE
La gamma dei durometri portatili meccanici e digitali LEEB della CRASE si è
ampliata, con la presentazione del nuovo
microdurometro portatile digitale VICKERS
Tud 3.
Il nuovo strumento utilizza il sistema di rilevamento della durezza secondo UCI
(Ultrasonic Contact Impedance) e permette di realizzare un controllo non distruttivo
del pezzo. Tud 3 è in grado di misurare le
scale di durezza Rockwell, Brinell e Vickers.
La sonda può essere utilizzata in qualsiasi
posizione (0, +45°, +90°, -45°, -90°) e ha
la possibilità di testare differenti materiali.
Il Tud 3 è programmabile su specifiche esigenze e ha la funzione di calibrazione
interna.
Lo schermo LCD a colori mostra tutte le
funzioni e i parametri di misura: valore
misurato,
prove
singole, valore medio, scala di durezza, informazioni sullo stato di
carica della batteria.
Compatto
ed ergonomico,
è consigliato
dove il
durometro LEEB non risulta attendibile
nella misura, avendo la possibilità di
misurare spessori a partire da 1 mm
indipendentemente dalla massa del
pezzo misurato.
Caratteristiche tecniche
Materiali: Acciaio e fusioni di acciai,
acciai legati, acciai INOX, ghisa grigia e
sferoidale, fusioni e leghe di alluminio,
leghe di ottone, zinco-ottone, leghe di
bronzo, leghe di rame.
Tipo di sonda: UCI separata.
Funzioni sul display: consumo batteria,
memoria di riferimento, scala di durezza,
valore di durezza, tipo di materiale.
Durezze misurabili: HRC, HV, HB.
Campo di misura: HRC (20÷70),
HB (90÷450), HV (230÷940).
Precisione : ±2 HRC.
Direzione di misura : 0 – 360°.
Tipi di sonda: 1 Kg o 5 Kg con penetratore Vickers 136°.
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fino a ± 1.000 g f.s.
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mA, charge o IEPE.
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costruiti per impieghi gravosi, quali il monitoraggio delle vibrazioni su turbine per la
generazione di energia, motori d’aereo e
compressori; sopportano temperature
superiori a 450 °C.
Instrumentation Devices Srl, specializzata nelle soluzioni
di misura e analisi per applicazioni scientifiche, R&D e
industriali, propone un’ampia gamma di trasduttori per la
misura di accelerazioni e vibrazioni in ambito meccanico
e strutturale, sperimentazione automotive e aerospaziale,
prove di crash, analisi modale, monitoraggio industriale,
manutenzione predittiva e impieghi OEM.
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± 6.000 g f.s. e risposta in frequenza fino a 30 kHz.
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basso rumore, alta temperatura; da ±1 a ±1000 g f.s.
e risposta in frequenza DC ÷ 4 kHz.
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B-Series sostituisce le convenzionali lampade alogene usate per bright-field,
dark-field, phase contrast,
polarized light e DIC, per
applicazioni sia in trasmissione sia in riflessione. Il cuore della sorgente B-Series è
una matrice LED ad alta intensità
DiCon’s Dense Matrix. Usando un innovativo disegno per la dissipazione del
calore queste sorgenti sono esenti da problemi di
T_M ƒ 216
vibrazione e stabilità, perché a
raffreddamento
free fan-less, che
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originale di una matrice Dense Matrix LED Array. Questa sorgente è progettata per le applicazioni che richiedono versatilità
nelle emissioni e il controllo della sorgente via computer. La connessione al PC può essere con: mini USB, Analogica o TTL (fast
strobe requirement). La sorgente è testata per oltre 30.000 ore
di tempo di vita e ha un basso consumo energetico. Si presenta
come l’alternativa alle sorgenti alogene in fibra ottica per
Machine Vision e Sistemi di Imaging digitali.
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N. 03ƒ
;2014
I RIMEDI GIURISDIZIONALI
Il nostro ordinamento prevede la possibilità di richiedere provvedimenti d’urgenza, ai sensi dell’art. 700 c.p.c.2,
qualora s’intenda ottenere, in via temporanea e immediata, una disposizione del giudice che consenta, nelle
more di un procedimento di merito
volto a fare luce sulla vicenda, la tutela della posizione giuridica che s’intende far valere in giudizio.
Questo rimedio, però, benché previsto da norme codicistiche, non è di
semplice ottenimento, in quanto si rende necessario dimostrare la sussistenza contestuale e congiunta di due specifici elementi: il periculum in mora e
il fumus boni juris. Quest’ultimo, in
particolare, consiste nell’apparente
fondatezza della domanda nel merito. Si tratta di un requisito imprescindibile, che viene valutato preliminarmente dal giudice ai fini dell’ammissibilità della domanda: nell’ipotesi in
cui egli ravvisi, già a prima vista, la
probabile fondatezza e legittimità
delle pretese nel merito, sottese alla richiesta del provvedimento di urgenza, procede a considerare il secondo
elemento; in caso contrario, la domanda presentata è dichiarata inammissibile per carenza di fumus.
L’altro elemento essenziale ai fini di
un’azione vittoriosa, sebbene meramente cautelare, è rappresentato dal
periculum in mora, che si può definire
come la sussistenza di un’urgenza tale
da richiedere una tempestiva tutela
della posizione giuridica che, altrimenti, potrebbe risultare compromessa nelle
more di un procedimento ordinario, in
quanto potrebbe subire un pregiudizio
grave irreparabile se non immediatamente protetta mediante il provvedimento richiesto in via d’urgenza.
Nonostante la situazione, come sopra
rappresentata, ove l’utente si trova soggetto a richieste di pagamento per con-
sumi rideterminati (a volte di notevole
entità), possa apparire tale da giustificare la richiesta di un provvedimento
d’urgenza, vista la minaccia di distacco immediato della fornitura di energia
basata su una pretesa di pagamento
(in)fondata su ricostruzione di consumi
effettuata in via unilaterale dal distributore e riferita a diversi anni precedenti,
non sempre tale rimedio risulta esperibile, poiché incompatibile con le condizioni di contratto definite tra le parti.
Al riguardo, infatti, non possiamo trascurare le insidie derivanti dalle clausole contenute nei contratti di fornitura di energia elettrica conclusi con
i diversi venditori. Questi, frequentemente, come sopra anticipato, prevedono l’obbligo a carico dell’utente di
provvedere al pagamento delle somme
dovute in base alle ricostruzioni di consumi calcolate in seguito alla rilevazione di un guasto del gruppo di misura,
salvo poi contestare dette debenze
mediante apposita causa di merito.
Considerato che la base di riferimento
per la valutazione della legittimità della
richiesta di un provvedimento d’urgenza è costituita, in primis, dal contratto
concluso tra venditore e utente (per la
valutazione del fumus), appare evidente che l’invocato provvedimento d’urgenza difficilmente potrebbe essere
concesso, in quanto le richieste del venditore si dimostrano contrattualmente
legittime e, in via preliminare, idonee a
superare la pretesa fondatezza delle
richieste dell’utente “moroso” (sic!).
Nella diversa ipotesi in cui il contratto
non contenga simili clausole, risulta più
agevole dimostrare la sussistenza del
fumus, fermo restando che, unitamente
a detto requisito essenziale, deve sussistere anche l’urgenza (quale potrebbe essere appunto la minaccia di
un immediato distacco), poiché nel
caso di carenza di quest’ultima il giudice non potrà fare altro che rigettare la
richiesta non ravvisando alcuna necessità d’intervenire tempestivamente a
tutela del diritto vantato.
Un ulteriore strumento processuale,
utilizzabile in casi come quello sopra
ipotizzato, potrebbe essere quello
definito dal codice come Accertamento Tecnico Preventivo (ATP), disciplinato dall’art 696 c.p.c.3, che è finaliz-
▲
consumi effettuata dal distributore, a
pena della sospensione/distacco della fornitura.
Si tratta di un comportamento legittimo? Ci sono possibilità per superare
situazioni simili?
METROLOGIA
LEGALE E FORENSE
zato a effettuare verifiche tecniche
urgenti e trarre conclusioni dalle medesime, i cui esiti potranno costituire prova tra le parti in un successivo giudizio di merito. Tale procedimento non è, a ben vedere, volto a
ottenere un provvedimento giudiziale
come quello di cui all’art. 700 c.p.c.,
bensì è funzionale all’individuazione
di eventuali anomalie ed errori tecnici, purché vi sia l’urgenza di determinarne la sussistenza e l’entità.
Le valutazioni e le conclusioni adottate in sede di ATP possono costituire,
oltre che prove in una causa di merito
successiva, anche una base di riferimento per un’eventuale trattativa. Infatti le parti coinvolte, consapevoli
della valenza giuridica che le risultanze dell’ATP potrebbero assumere per
l’eventuale giudizio, sono poste in
grado di valutare ponderatamente
una possibile soluzione stragiudiziale
della vicenda, evitando così un contenzioso giudiziario che, con elevata
probabilità (mai parlare di certezza
con riguardo a un giudizio che conserva comunque sempre un’alea!!), si
fonderebbe, in primis, sui risultati dell’accertamento tecnico preventivo.
Nella fattispecie relativa al caso della
ricostruzione dei consumi per guasto o
difetto del contatore, l’ATP potrebbe
riguardare tanto la modalità di calcolo
utilizzata per la ricostruzione, quanto il
contatore e i vizi sullo stesso rilevati. In
realtà, ad avviso di chi scrive, un’indagine tecnica urgente potrebbe essere
autorizzata dal giudice solamente nel
caso in cui oggetto di accertamento
fosse il contatore (rimosso o meno dal
luogo originario), in quanto risulterebbe
difficile affermare l’urgenza di una valutazione tecnica riferita a modalità di
calcolo che potrebbero agevolmente
essere contestate in sede di merito, in
quanto non soggette a usura e non
modificabili per effetto del decorso del
tempo, contrariamente a quanto si potrebbe invece ritenere per strumenti di
misura come sono i contatori, soggetti a
modifiche e cambiamenti.
Peraltro, per completezza, ritengo utile
precisare che di recente è stato introdotto nel codice di procedura civile un
ulteriore strumento cautelare, definito
come “Consulenza tecnica pre-
T_M ƒ 217
N. 03ƒ
; 2014
■
METROLOGIA
LEGALE E FORENSE
ventiva ai fini della composizione della lite” e volto, oltre che a determinare crediti riferiti a un’inesatta
esecuzione di obbligazioni contrattuali, anche a favorire la conciliazione tra
le parti4. Ai fini di una contestazione
dell’utente avverso la ricostruzione dei
consumi e la conseguente fatturazione
dell’eccedenza derivante dal ricalcolo,
tale mezzo potrebbe risultare funzionale in quanto, diversamente da quelli
sopra indicati (ATP e procedimento
d’urgenza ex art. 700 c.p.c.), non
richiede la sussistenza di fumus né di
senso a una condanna più rigorosa e
ampia, in quanto l’intento di deflazionare il carico giudiziario perseguito
dal legislatore con l’introduzione dell’accertamento in esame risulterebbe
ingiustamente penalizzato a causa di
un comportamento ingiustificato di una
delle parti processuali.
Conclusivamente, nell’immediatezza
di una richiesta di pagamento d’importi asseritamente dovuti in base a
un ricalcolo basato su una ricostruzione dei consumi di discutibile fondatezza, l’utente, a propria tutela, può
“Chi ha fondato motivo di temere che
durante il tempo occorrente per far
valere il suo diritto in via ordinaria,
questo sia minacciato da un pregiudizio imminente e irreparabile, può chiedere con ricorso al giudice i provvedimenti d’urgenza, che appaiono, secondo le circostanze, più idonei ad assicurare provvisoriamente gli effetti della
decisione sul merito”.
3 Chi ha urgenza di far verificare,
prima del giudizio, lo stato di luoghi
o la qualità o la condizione di cose
può chiedere, a norma degli articoli
periculum in mora, ma è sufficiente una
controversia circa l’importo richiesto quale conguaglio per i (pretesi) consumi effettivi.
In ogni caso è da notare che il compito del consulente incaricato per l’accertamento è, oltre a quello di valutare
sotto il profilo tecnico la legittimità
della pretesa, anche quello di tentare
la conciliazione tra le parti, nell’ottica
di evitare un contenzioso giudiziario
successivo. Detta attività, sebbene
possa apparire meramente residuale
rispetto a quella tecnica, costituisce un
elemento importante dell’accertamento
ex art. 696 bis c.p.c., in quanto la
mancata adesione alla proposta conciliativa formulata dal consulente, qualora all’esito del giudizio di merito si pervenisse alle medesime conclusioni prospettate dal tecnico in detta proposta,
espone la parte che ha rifiutato il con-
avvalersi di procedimenti cautelari,
come sopra brevemente illustrati, che
comunque “impongono”, in quanto
non risolutivi nel merito della vicenda,
l’avvio di un successivo giudizio volto
ad acclarare definitivamente la legittimità (o meno) della pretesa.
692 e seguenti, che sia disposto un
accertamento tecnico [191] o un’ispezione giudiziale [118, 258 ss.; c.c.
1513, 1697]. L’accertamento tecnico
di cui al primo comma può comprendere anche valutazioni in ordine alle
cause e ai danni relativi all’oggetto
della verifica.
4 Art. 696 bis c.p.c.: L’espletamento di
una consulenza tecnica, in via preventiva, può essere richiesto anche al di
fuori delle condizioni di cui al primo
comma dell’articolo 696, ai fini dell’accertamento e della relativa determinazione dei crediti derivanti dalla mancata inesatta esecuzione di obbligazioni contrattuali o da fatto illecito. Il
giudice procede a norma del terzo
comma del medesimo articolo 696. Il
consulente, prima di provvedere al
deposito della relazione, tenta, ove
possibile, la conciliazione delle parti.
T_M ƒ 218
NOTE
1
Il contenuto di tali clausole prevede
l’obbligo, a carico di una delle parti
contrattuali, di adempiere alle proprie
obbligazioni a prescindere da eventuali eccezioni, talché risulta precluso
a detto soggetto il ricorso a contestazioni di sorta che sono paralizzate
rispetto all’obbligo concreto di dare
corso al proprio adempimento, salvo
fare valere in un momento successivo
le eventuali legittime pretese.
2
SPAZIO ASSOCIAZIONI
UNIVERSITARIE MISURISTI
▲
Rubrica a cura di Franco Docchio, Alfredo Cigada, Anna Spalla e Stefano Agosteo
Dalle Associazioni Universitarie
di Misuristi
THE ITALIAN UNIVERSITY ASSOCIATIONS FOR MEASUREMENT
This section groups all the significant information from the main University
Associations in Measurement Science and Technology: GMEE (Electrical and
Electronic Measurements), GMMT (Mechanical and Thermal Measurements),
AUTEC (Cartography and Topography), and Nuclear Measurements.
RIASSUNTO
Questa rubrica riassume i contributi e le notizie che provengono dalle maggiori Associazioni Universitarie che si occupano di scienza e tecnologia delle
misure: il GMEE (Associazione Gruppo Misure Elettriche ed Elettroniche), il
GMMT (Gruppo Misure meccaniche e Termiche), l’AUTEC (Associazione Universitari di Topografia e Cartografia) e il Gruppo di Misure Nucleari.
GMEE: GRUPPO MISURE
ELETTRICHE ED ELETTRONICHE
Nuove metriche
Thomson Reuters
per le riviste
d’interesse
per le Misure
Thomson Reuters ha da poco pubblicato le metriche 2013: ci sono ottime
notizie per entrambe le riviste di nostro maggiore interesse.
TIM aumenta tutte le metriche (inclusi
IF without self cites, l’eigenfactor e
l’article influence) ed è ora ben sopra
la mediana (prossimo al primo quartile) in entrambe le categorie electrical
& electronic engineering e instruments
& instrumentation.
Measurement migliora in modo significativo IF e 5-year IF, e anch’essa
si colloca ora ben sopra le mediane.
Congratulazioni a tutti i soci che sono
coinvolti nei comitati editoriali di queste due riviste, a cui va il nostro ringraziamento per l’ottimo lavoro svolto.
Di seguito sono riportati i dati relativi
alle riviste di nostro maggiore interesse; tra parentesi i dati 2012.
IEEE Trans. on I&M
Impact factor 1.710 (1.357)
Impact factor without self cites:
1.278 (1.044)
Self cites: 18.922% (17.474%)
5 year impact factor: 1.683 (1.382)
Immediacy index: 0.315 (0.255)
Cited Half-life: 6.4 (6.6)
Citing Half-life: 7.3 (7.5)
Eigenfactor score: 0.01546 (0.01465)
Article influence score: 0.461 (0.410)
Measurement
Impact factor 1.526 (1.130)
Impact factor without self cites:
1.008 (0.808)
Self cites: 25.258% (21.270%)
5 year impact factor: 1.339 (1.159)
Immediacy index: 0.253 (0.296)
Cited Half-life: 3.6 (3.8)
Citing Half-life: 8.2 (8.2)
Eigenfactor score: 0.00502 (0.00519)
Article influence score: 0.283 (0.339)
Mesurement Science and Technology
Article influence score: 0.516 (0.506)
Review of Scientific Instruments
Impact factor 1.584 (1.602)
Impact factor without self cites:
1.394 (1.234)
Self cites: 10.351% (15.606%)
5 year impact factor: 1.556 (1.729)
Immediacy index: 0.329 (0.331)
Cited Half-life: 8.8 (8.6)
Citing Half-life: 8.9 (8.1)
Eigenfactor score: 0.05383 (0.05328)
Article influence score: 0.620 (0.674)
Metrologia
Impact factor 1.653 (1.902)
Impact factor without self cites:
1.172 (1.402)
Self cites: 24.815% (23.121%)
5 year impact factor: 1.474 (1.597)
Immediacy index: 0.507 (0.703)
Cited Half-life: 7.9 (7.2)
Citing Half-life: 9.2 (8.1)
Eigenfactor score: 0.00558 (0.00633)
Article influence score: 0.588 (0.699)
Dall’Unità di Trento: La IEEE
seleziona Trento fra le dieci
città più smart del mondo
Trento è stata selezionata come una
delle dieci città più “intelligenti”
(smart) del mondo dall’associazione
internazionale IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers) nell’ambito della IEEE Smart Cities
Initiative. Ognuna delle città selezionate dovrà sviluppare un progetto
attinente a un’area specifica: Trento è
stata scelta per affrontare, insieme alla IEEE, il tema della qualità della
Impact factor 1.352 (1.435)
Impact factor without self cites:
1.175 (1.227)
Self cites: 9.843% (9.209%)
5 year impact factor: 1.576 (1.522)
Immediacy index: 0.308 (0.264)
Cited Half-life: 7.3 (6.8)
Citing Half-life: 8.6 (8.3)
Eigenfactor score: 0.01907 (0.02022) [email protected]
T_M
N.
3/14 ƒ 219
N. 03ƒ
; 2014
▲
SPAZIO ASSOCIAZIONI
UNIVERSITARIE MISURISTI
gli argomenti di maggior interesse per i lettori.
Tra le comunicazioni
vita. Il progetto coinvolge tutto il
sistema trentino dell’alta formazione
e della ricerca: oltre al Comune di
Trento partecipano infatti l’Università
degli Studi di Trento e Trento RISE,
insieme ad altre aziende ed enti che
hanno i loro centri di ricerca sul territorio. La “IEEE Smart Cities Initiative” è finalizzata a selezionare e
coinvolgere dieci città in tutto il
mondo distintesi per i propri programmi e le loro soluzioni di “città
intelligenti” (smart city), che possano
fungere da modello e da punto di
riferimento.
Trovate qui la notizia diffusa da IEEE:
www.businesswire.com/news/
home/20140728006320/en/
IEEE-Selects-MunicipalitiesWu x i - C h i n a - Tr e n t o - I t a l y # .
U9jL6bFjL-9
e qui il comunicato stampa dell’Università di Trento:
http://webmagazine.unitn.it/
news/ateneo/1515/qualitadella-vita-trento-e-una-delledieci-citta-piu-intelligentidel-mondo
Informazioni sull’iniziativa IEEE sono
invece qui:
http://smartcities.ieee.org/
Verbale del Consiglio Direttivo
del GMEE tenutosi
il 15 Giugno 2014
all’Università Roma 3
Il Consiglio Direttivo del GMEE si è riunito il giorno 16 giugno 2014, presso l’Università di Roma Tre, Aula Magna, Via Ostiense 159, Roma. Invitato, per il gruppo MMT, il Prof. Michele Gasparetto. Riportiamo una
sintesi del verbale del Consiglio, con
T_M ƒ 220
– Alessandro Ferrero riceverà la laurea honoris causa dall’Università Politecnica di Bucarest;
– Documento del CUN sul tema
delle semplificazioni burocratiche (comunicazione con email
del 16 maggio).
– Documenti del CUN sulla semplificazione del processo AVA e sull’assetto della docenza universitaria (comunicazione con email del 13 giugno).
– L’Assemblea telematica (22 maggio
6 giugno) ha approvato l’adesione
dei nuovi Soci, le modifiche del Regolamento del Premio di dottorato, il
rendiconto consuntivo 2013 e il rendiconto previsionale 2014.
– Paolo Carbone illustra l’attività
svolta come Editor di ACTA IMEKO.
Eventi e iniziative
– 2015 IEEE International Instrumentation and Measurement Technology
Conference, Pisa, 11-14 maggio,
2015; deadline full paper 15 settembre 2014.
– Workshop IMEKO TC10, Varsavia,
Polonia, 26-27 giugno, 2014.
– 2014 IEEE Workshop on Environmental, Energy, and Structural Monitoring Systems (EESMS 2014),
Napoli, 17-18 settembre, 2014.
– Convegno EUROSENSORS 2014,
Brescia, 7-10 settembre, 2014.
– 5° Forum Italiano sull’AAL, Dipartimento di Ingegneria Elettrica Elettronica ed Informatica dell’Università
degli Studi di Catania, 2-5 settembre,
2014.
– IEEE Workshop on Applied Measurement for Power Systems (AMPS),
Aachen, 24-26 settembre, 2014.
– Riunione annuale AEIT 18-19 settembre, Trieste.
– IMEKO TC4 Symposium and ADC
Workshop a Benevento, 15-17 settembre 2014.
– 2015 IEEE Italy Section School on
N. 03ƒ
;2014
Situazione nazionale
alla luce delle iniziative ministeriali,
ANVUR e CUN
Petri informa sul comunicato stampa
del Ministero relativo alla proroga
della seconda tornata dell’Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN) e alla
revisione delle regole, sia sostanziali
sia procedurali, che disciplinano il
conferimento.
Sulla base delle informazioni fornite
dalle Unità, viene illustrata e discussa la situazione relativa ai concorsi
locali riservati agli abilitati.
Gli atenei stanno organizzandosi per
pubblicare i bandi nazionali a breve.
Infatti, la scadenza per l’utilizzo dei
punti organico è il 31 Marzo 2015.
Solo una quota dei punti organico potrà essere utilizzata per gli abilitati
della prima tornata. Conseguentemente ci sarà una seconda tornata
dei bandi nazionali. Il termine ultimo
per il conseguimento dei risultati della
seconda tornata è slittato al 30 settembre.
Non si hanno notizie di bandi nazionali di chiamata di esterni a valere
della quota del 20% previsto dalla
legge, nel settore concorsuale 09/E4.
Situazione soci
Petri informa il Consiglio che, come in
passato, si è fatto riferimento alla
riunione telematica di maggio per la
chiusura delle iscrizioni. Risultano
■
“Future Energy Systems: Measurement
and energy management techniques
for smart grids”, Trento 26-30 gennaio 2015.
– Special issue del Journal for General
Philosophy of Science su “The reform
of the International System of units.
Philosophical, historical and sociological perspectives”, deadline marzo
2015 (comunicazione con email del
3 giugno).
– Scuola su metodologie e tecnologie avanzate per l’AAL, rivolta a
dottorandi e ricercatori che operano
nel settore, Catania, 2 e 3 Settembre.
SPAZIO ASSOCIAZIONI
UNIVERSITARIE MISURISTI
iscritti al GMEE 210 soci.
Analysis and Studies for the Uncertainty Evaluation” che la Socia Deborah Casinelli svolgerà presso il
Stato delle iniziative
Disney Research Center all’ETH di
Zurigo a partire dal prossimo autuna. Sito Web dell’Associazione
no. Il Consiglio si congratula con la
Lazzaroni illustra al Consiglio lo vincitrice.
stato attuale del sito e le modalità
con cui si intende apportare le modifiche. Dopo breve discussione il Con- Riorganizzazione
siglio ringrazia Lazzaroni per l’attivi- delle linee di ricerca
tà svolta e approva all’unanimità le
proposte.
Petri illustra una proposta di riorganizzazione delle linee di ricerca del
b. Tutto_Misure
GMEE, inviata al Consiglio e ai coorDocchio informa che la Rivista ha ac- dinatori delle linee di ricerca via
quisito nuovi partner strategici, quali email il 21.05.2014. La riorganizzaACCREDIA, l’Associazione dei Labo- zione è basata sulle tre linee basilari
ratori di Taratura A.L.A.T.I., IMEKO, del programma Horizon 2020. Per la
ed è in trattativa con GUPFI-ISMA. prossima riunione di settembre sarebCrescono i contributi aziendali, resta- be opportuna una revisione e approno stabili i contributi del mondo acca- vazione. Il past president e il segretario hanno già dato la loro dispodemico.
I Click alla rivista telematica crescono, nibilità al lavoro di revisione.
e raddoppiano rispetto al 2012 assestandosi a poco meno del 40% sulle Dario Petri e Salvatore Baglio
spedizioni.
eletti nell’AdCom di IEEE!
Il bilancio del no. 1/2014 della Rivi- Riceviamo da Alessandro Ferrero,
sta ha visto, per la prima volta dal dell’Unità di Milano Politecnico, il
2010, un attivo. Docchio invita i Soci seguente messaggio:
GMEE a continuare nell’invio di con- “Sono appena stati resi noti i risultati
tributi sotto forma di articoli, brevi delle elezioni dei nuovi quattro memnotizie, storie di progetti, brevetti, let- bri dell’Administrative Committee deltere al Direttore.
la IEEE Instrumentation and Measurement Society per il prossimo quac. Premio di Dottorato
driennio 2015-2018.
Petri ricorda al Consiglio che sono Trovate i nomi degli eletti qui:
pervenute quattro domande per il http://ieee-ims.org/content/
premio di Dottorato Carlo Offelli. La congratulations-our-new-imCommissione Giudicatrice, a seguito adcom-members.
di analisi comparativa, ha assegnato È con piacere che vi anticipo, prima
il premio alla tesi “Development of che apriate il link, che i due candidameasurement methods for impulse ti italiani, Salvatore Baglio e
currents in electromagnetic launchers” Dario Petri, sono stati entrambi eletdel candidato Roberto Ferrero. Il ti. A loro va il mio sincero augurio di
Consiglio si congratula con il vinci- buon lavoro, sicuro che daranno ultetore.
riore lustro, in campo internazionale,
alle misure italiane.
d. Borse di studio
A tutti coloro che, con il loro voto,
Petri ricorda che sono pervenute due hanno contribuito al loro successo, un
domande per la Borsa di Studio all’e- sincero grazie per aver preso parte
stero. Dopo un’attenta analisi, la com- attiva alla vita della Society. Abbiamissione formata dai soci Andria, mo avuto il 18% di votanti, più del
Catelani e Parvis, ha assegnato la doppio della media delle altre Soborsa al progetto WALT “WSN Locali- ciety”.
zation ALgorithms Base on RSSI And Complimenti ai neoeletti e buon lavoTime of Flight Modeling: Experimental ro da parte della Redazione di T_M!
T_M ƒ 221
▲
NEWS
MISURAZIONE DI COPPIA E VELOCITÀ DI ROTAZIONE
CON RETI DI BUS DI CAMPO INDIPENDENTI
Con il modulo interfaccia flessibile TIM-EC, con interfaccia EtherCAT,
HBM offre uno strumento per la trasmissione digitale di segnali di coppia e velocità di rotazione. EtherCAT permette una comunicazione esatta in tempo reale con maggiore potenza e banda passante. Il TIM-EC
si contraddistingue, inoltre, per un’elevata velocità di trasferimento dati
senza jitter con ridotto ritardo, pertanto è particolarmente idoneo per
misurazioni altamente dinamiche. Coppia, velocità, angolo di rotazione e potenza possono essere acquisiti con precisione ed essere
integrati in forma digitale, in tempo reale e senza perdite, in sistemi di
comando e automatizzazione.
Il modulo interfaccia TIM-EC è oggetto di continui sviluppi successivi. La
nuova funzionalità di accoppiamento integrata, detta anche intercomu-
nicazione o comunicazione TIM-to-TIM, permette l’integrazione del torsiometro in reti Ethernet industriali autonome, rendendo così possibile
allineare in modo ottimale al rispettivo compito di misurazione i valori
di misura,indipendentemente l’uno dall’altro. Un torsiometro può essere
azionato contemporaneamente su diverse reti, garantendo così la
comunicazione in tempo reale all’interno delle stesse. Il modulo trova
impiego in sistemi di automazione e regolazione basati su bus di
campo, quali banchi prova per motori elettrici e a combustione interna,
ingranaggi, pompe e compressori.
Per ulteriori informazioni: www.hbm.com/it/menu/prodotti/
trasduttori-e-sensori/coppia/tim-ec
NUOVO SENSORE A CONTATTO DIGITALE AD ALTA PRECISIONE
Keyence Italia presenta il sistema Scale Shot della Serie GT2, ora integrato in una testina del tipo a matita, in grado di risolvere i problemi
dei tradizionali sensori a contatto in qualunque applicazione.
SISTEMA SCALE SHOT II
La testina è dotata del sistema brevettato KEYENCE Scale Shot II, che
le permette di raggiungere la massima precisione della propria classe
sull’intero intervallo di rilevamento
(risoluzione del display 0,1 µm; precisione 1 µm). Essa risolve, inoltre, i
problemi dei metodi tradizionali,
come gli errori d’inseguimento e la
mancata conoscenza della posizione assoluta. Grazie all’adozione di
dispositivi di nuovo sviluppo per trasmettitore, ricevitore e CPU, il sistema è contenuto in un corpo sottile, con diametro di 8 mm.
La struttura è solida e robusta, conforme alle norme di protezione NEMA
Type 13/IP67G sulla resistenza agli oli. È possibile utilizzare queste testine in ambienti nei quali sono presenti umidità, polvere e ora anche schizzi di olio. Grazie ai suoi cuscinetti lineari a sfere a lunga durata, la testina assicura, inoltre, una durata pari a 70 milioni di rilevamenti. Anche il
connettore relé è conforme alle norme NEMA Type 13/IP67G. Per il cavo
del sensore viene utilizzato poliuretano (PUR) con un’estrema resistenza
agli oli, a garanzia di una riduzione della corrosione dei cavi.
UNITÀ MULTI-TESTINA
Alla linea di amplificatori KEYENCE si è aggiunta di recente un’unità multi-testina, che permette di collegare 5 testine a un’unità amplificatore. È possibile collegare simultaneamente un massimo di 3 unità
amplificatore e 15 testine per supportare applicazioni su più punti.
L’uso delle unità di comunicazione
permette, inoltre, di realizzare con facilità una varia gamma di sistemi diversi.
L’adozione di nuovi cuscinetti lineari a sfere di lunga durata all’interno del
mandrino ha permesso di raggiungere un ciclo di vita di 70 milioni di rilevamenti, con una notevole riduzione dei costi di manutenzione. La realizzazione di una struttura totalmente in acciaio inossidabile per la sezione del
mandrino (albero e cuscinetti) ha permesso di ridurre il peso dei sensori. Il
collegamento fra il connettore relé e l’unità amplificatore è realizzato
mediante un cavo robotico flessibile e accorciabile a piacere, che resiste
alle continue piegature. Ciò consente d’installare il sensore anche su apparecchiature che devono essere movimentate.
Per ulteriori informazioni: www.keyence.it
SOLUZIONI EFFICACI DI CONTROLLO, PORTATA E REGOLAZIONE DI PROCESSO
Sin dal 1984, ASIT INSTRUMENTS srl di Orbassano (TO)
si pone al servizio dell’industria, con efficaci soluzioni di controllo, portata e regolazione di
processo.
L’esperienza acquisita in questi 30 anni ha consentito all’azienda torinese di ampliare la gamma di strumentazione trattata, attraverso
una propria produzione di
sensori di temperatura, come termoresistenze e termocoppie,
destinati sia ai laboratori che all’industria, in regime di qualità
ISO 9001:2008 e con certificazione di tipo ATEX per le aree di
rischio dove è essenziale ottenere le misure di temperatura in
piena sicurezza.
Asit Instruments non si limita alla fornitura di strumenti di misura e con-
T_M ƒ 222
trollo e della relativa assistenza, ma offre anche servizi di taratura
nell’ambito della Temperatura, Umidità Relativa dell’Aria, Grandezze
Elettriche e Pressione.
Il laboratorio di taratura interno è accreditato da ACCREDIA (Centro
LAT N° 150), in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025,
per la taratura dei seguenti strumenti:
– Temperatura
– Umidità Relativa e Temperatura dell’Aria
– Pressione assoluta o a mezzo gas (-1 ÷ 70 bar).
– Pressione relativa mezzo liquido (4 ÷ 1400 bar)
– Vuoto e riferimenti di pressione assoluta (0,005 ÷ 10 bar)
– Grandezze elettriche in bassa frequenza
Per l’anno corrente, a conferma dei 30 anni di crescita costante,
Asit Instruments ha come obiettivo l’integrazione nella propria tabella di
accreditamento delle seguenti grandezze, in fase di preparazione:
Taratura di Massa e Bilance – Tempo e Frequenza.
Per ulteriori informazioni: www.asitinstruments.it
SPAZIO DELLE ALTRE
ASSOCIAZIONI
■
Rubrica a cura di Franco Docchio e Alfredo Cigada
Notizie dalle altre Associazioni
OTHER ITALIAN ASSOCIATIONS
This section reports the contributions from Associations wishing to use
Tutto_Misure as a vehicle to address their information to the readers.
RIASSUNTO
Questa rubrica riassume i contributi e le notizie che provengono dalle
Associazioni che vedono nella Rivista uno strumento per veicolare le loro
informazioni al pubblico di Tutto_Misure.
ASSOCIAZIONE ITALIANA PROPRIETÀ TERMOFISICHE (AIPT)
Dalla Newsletter AIPT
n. 2014-04: l’Editoriale
del Presidente Alberto Muscio
Cari amici,
arriva finalmente l’estate, la stagione dei
convegni nazionali e
internazionali, e tra
quelli offerti ai ricercatori dell’accademia e
dell’industria si ritaglia un posticino
anche quest’anno, il ventesimo di fila,
il Convegno della nostra Associazione. Di questa lunga e ininterrotta sequenza bisogna come sempre ringraziare i membri del Direttivo e tutti i
Soci che a ciò hanno contribuito.
Prosegue la tradizione di portare la
sede del convegno in giro per l’Italia,
in virtù dell’ospitalità di volta in volta
offerta da vecchi e nuovi Soci. Il Convegno di quest’anno si terrà venerdì
26 settembre a Terni, presso il Polo
Didattico della Facoltà di Ingegneria
dell’Università di Perugia, ospiti del
Prof. Federico Rossi e dei suoi colleghi
e collaboratori.
A Terni, il Direttivo presenterà e sottoporrà all’approvazione dell’Assemblea dei Soci le varie iniziative adottate per promuovere e rafforzare l’Associazione. Inoltre, potremo assistere
alle presentazioni tenute dai giovani
ricercatori che si candideranno alla
seconda edizione del Premio Ermanno
XX Convegno A.I.P.T. – Terni,
Venerdì 20 settembre 2014
Obiettivo del Convegno è quello di
riunire ricercatori provenienti sia da
enti pubblici che privati che siano impegnati nel settore delle proprietà termofisiche per illustrare nuove attività
in fase di avvio o status report di attività in esecuzione, presentare nuove
apparecchiature di misura, allacciare
contatti o scambiarsi opinioni su nuovi progetti e collaborazioni di ricerca.
Le memorie presentate verranno pubblicate sugli Atti, che saranno inviati
agli autori dopo il Convegno.
Nell’ambito del Convegno annuale,
l’AIPT istituisce la seconda edizione
del Premio “Ermanno Grinzato”
al fine di promuovere lo studio e le
applicazioni delle proprietà termofisiche, in ambito sia scientifico che industriale, tra i giovani ricercatori. Il premio è assegnato per meriti scientifici
secondo i criteri pubblicati nello specifico regolamento, reperibile sul sito
AIPT (www.aipt-it.it), e prevede l’erogazione al vincitore di un somma di
€ 1.500 al netto degli oneri fiscali.
SCADENZE: 01 settembre 2014, Invio del titolo dell’intervento e breve
abstract – 26 settembre 2014, Consegna dei lavori (su supporto informatico) (N.B. Per i candidati alla seconda edizione del Premio “Ermanno
Grinzato” si applica la scadenza indicata nel bando del premio stesso,
che prevede direttamente l’invio dell’articolo finito, insieme a tutta l’altra
documentazione richiesta, entro il 31
luglio 2014).
Il titolo e gli autori della memoria che
si desidera presentare dovranno essere inviati via e-mail a:
– Dott. Alberto Muscio, Università di
Modena e Reggio Emilia,
E-mail: [email protected]
Grinzato, istituito dall’AIPT per promuovere lo studio e le applicazioni
delle proprietà termofisiche in ambito
sia scientifico che industriale. Il premio
è dedicato alla memoria di Ermanno
Grinzato, socio dell’AIPT che ci ha
prematuramente lasciati nel 2012
dopo una lunga e intensa attività di
ricerca presso l’Istituto per le Tecnologie della Costruzione del CNR, sezione di Padova. La prima edizione dell’iniziativa, di cui trovate un resoconto
nel seguito, ha rappresentato un buon
successo in termini sia di partecipazione che di qualità dei lavori, ed è
perciò con grande soddisfazione che
l’Associazione ripete l’esperienza,
quest’anno grazie al supporto congiunto di Inprotec IRT e Serisolar. Personalmente, sono molto felice che
l’AIPT possa così onorare la figura di
Ermanno, che è stato un formidabile
animatore della comunità scientifica in
cui ha operato e che oggi viene ricordato con molteplici iniziative a livello
anche internazionale. Confido pertanto che la seconda edizione del premio, finalizzata a stimolare e promuovere le attività di quei giovani ricercatori che Ermanno molto ebbe a cuore,
possa trovare una ancor più ampia
adesione di candidati.
Chiudo con il consueto caloroso arrivederci, che per questo 2014 sarà in
quel di Terni, e colgo l’occasione per
porgere a tutti i più cordiali auguri per
le prossime festività.
Alberto Muscio [email protected]
T_M
N.
3/14 ƒ 223
N. 03ƒ
; 2014
■
SPAZIO DELLE ALTRE
ASSOCIAZIONI
– Dott.ssa Elena Campagnoli, Politecnico di Torino,
E-mail: [email protected]
Per ulteriori informazioni sul Convegno è anche possibile contattare:
– Prof. Giuseppe Ruscica, Politecnico
di Torino,
E-mail: [email protected]
– Dott. Francesco Righini, I.N.Ri.M.,
Torino,
E-mail: [email protected]
– Prof. Paolo Coppa, Università di
Roma “Tor Vergata”,
E-mail: [email protected]
– Dott. Gianluigi Bovesecchi, Università di Roma “Tor Vergata”, E-mail:
[email protected]
ganizations have struggled to implement it at CMMI Level 2 because of a
misunderstanding of Humphrey’s Process Maturity Framework written into
the Measurement and Analysis Process Area. I will describe the intended
evolution of measurement and analysis in maturity models and how it
should be implemented at each level.
I will describe why control charts are
the wrong statistical model for Level 4
and the conceptual misunderstandings
that led to their ubiquitous use as a
foundation for high maturity in CMMs.
Attendees will emerge with a deeper
understanding of the Process Maturity
Framework and how to use measurement for applying it to organizational
improvement.
GUPFI-ISMA - GRUPPO UTENTI
FUNCTION POINT ITALIA ITALIAN SOFTWARE METRICS
ASSOCIATION
Dagli SLA orientati al ciclo di vita
del software agli SLA orientati
al servizio IT, l’esperienza
di Informatica Trentina (N. Zanella,
A. Battistata – Informatica Trentina)
GUPFI-ISMA è
la
prossima
“New Entry” tra
i partner della
Rivista! A partire dal prossimo numero (4/2014) verrà proposta una serie
di articoli e notizie sull’Associazione,
che è entrata a far parte delle Unità
del GMEE.
Anticipiamo qui la collaborazione
inserendo l’Associazione nella Rubrica “Altre Associazioni”, e pubblicando gli Abstract del Convegno “2°
Evento Metrico” che si è tenuto a Milano lo scorso 9 Settembre.
Measurement & Analysis in Maturity
Models: What Was Right,
What Was Wrong (B. Curtis – CAST
Software, CISQ)
Measurement and analysis cannot be
separated from engineering practice
as it is the essence of engineering and
there is no engineering without it. Therefore having measurement and
analysis as a process area separate
from the practices of other process
areas seems strange and divorced
from the essence of software engineering. I will describe the intended
understanding of measurement in
maturity models and how many or-
T_M ƒ 224
e ai livelli di servizio. Sarà comunque
utile e importante, nell’evoluzione
delle soluzioni Cloud, valutare come
approcci che misurano le funzionalità
utilizzate possano essere integrati
nelle altre tipologie di misurazione
esistenti e in evoluzione. Si presenteranno pertanto le principali metriche
suggerite per effettuare tale valutazione.
I Function Point diventano semplici!
(R. Meli – DPO)
La misura funzionale è ormai una risorsa fondamentale per il settore ICT.
Sviluppati a partire dagli anni 70 e
oggetto di standardizzazione ISO nello scorso decennio i metodi di misura
funzionale sono oggi di fronte alla
sfida della semplificazione e dell’efficientamento. Le organizzazioni, infatti, desiderano concentrare le risorse
sui processi core riducendo i costi di
tutto quello che è collaterale per quanto importante. I Simple Function Points
sono una innovativa e robusta risposta
a questa esigenza. Frutto di un’attività
di ricerca di DPO nel 2010, il metodo
è ora gestito da un’associazione internazionale che ne promuove l’utilizzo
world wide. Il Manuale di Riferimento è
disponibile nel pubblico dominio in 3
lingue ed è scritto per essere compliant
con le norme ISO/IEC 14143 in vista
di una sua futura certificazione come
standard internazionale. La presentazione illustra le principali caratteristiche, benefici e risultati dello studio di
convertibilità del metodo con quello
IFPUG.
L’IT Service Management pone al centro del rapporto contrattuale il servizio
IT. Dal punto di vista del Cliente il servizio diventa un mezzo per conseguire dei risultati di business indipendentemente dalle componenti hardware,
software e organizzative il cui governo
passa totalmente al service provider.
Gli indicatori dei livelli di servizio,
che regolano la relazione con il Cliente, devono pertanto essere allineati il
più possibile al punto di vista – tipicamente non tecnico – del Cliente stesso. In quest’ottica si presenterà l’esperienza di Informatica Trentina, società
in-house della Provincia Autonoma di
Trento, nel suo cammino di definizio- Proposte per la determinazione
ne e adozione di un modello SLA/ dei confini di un’applicazione
OLA/UC basato sul concetto di servi- (R. Reggiani – Techne SaS)
zio IT.
L’intervento mira, ricordando le regole relative all’argomento, a fornire inIl cloud: le metriche oltre gli SLA
dicazioni pratiche per meglio definire
(L. Mancini – Business-E / Cloud
i confini di ciascuna applicazione.
Security Alliance)
Inoltre, rende noti alcuni risultati di
In ambito Cloud il naturale paradigma analisi svolte su tre baseline di elevadi misurazione del software e di quan- to volume (complessivi 450.000 FP),
to viene acquisito e utilizzato subisce collocate in diversi ambienti pubblici.
importanti variazioni. In questo ambito Infine stimola gli intervenuti a espriemergono elementi di controllo mag- mere un proprio parere sul nuovo
giormente connessi ad aspetti contrat- concetto di “peso funzionale di un’aptuali e più vicini ad aspetti quantitativi plicazione”.
LO SPAZIO DEGLI IMP
E METROLOGIA GENERALE
▲
Luca Mari
La revisione del VIM
La prossima edizione del Vocabolario Internazionale di Metrologia
THE REVISION OF THE VIM
Thirty years after the first issue of the International Vocabulary of Metrology,
the author announces that the works for the revision of the third issue
towards the fourth issue, expected in the near future, are progressing, and
calls for the contribution of all measurement experts and users.
RIASSUNTO
A trent’anni dalla prima edizione del Vocabolario Italiano di Metrologia,
l’autore fa il punto della situazione dei lavori di revisione che porteranno
alla prossima edizione, prevista a breve. Chiama a raccolta esperti e utenti delle misure per una maggior collaborazione ai lavori.
Il 2014 è il trentennale della pubblicazione sia
della norma italiana UNI 4546
“Misure e misurazioni – Termini
e definizioni fondamentali”, sia della prima edizione
del Vocabolario Internazionale di Metrologia (VIM). È dunque un’occasione per presentare e discutere, in retrospettiva e in prospettiva, la situazione
della scienza della misurazione nei
suoi concetti fondamentali: ci capiamo davvero quando parliamo per
esempio di taratura, accuratezza,
risultati di misura? Cos’è un modello
di misura? Cosa distingue strumenti di
misura da sistemi di misura? E che differenza c’è tra sensibilità e risoluzione di uno strumento?
La misurazione ha un ruolo sociale di
grande rilievo: si pensi a quanto diversamente si percepisce il significato
di “questo è un risultato di
misura” da “questa è un’opinione”, anche nel caso
in cui entrambi siano
espressi mediante numeri. Questa differenza non può essere dipendente dai termini
linguistici impiegati. Non
basta, cioè, chiamare
misurazione, è in atto una ricerca diffusa per “rendere misurabili” entità
diverse dalle grandezze fisiche tradizionalmente oggetto di misurazione:
grandezze o proprietà chimiche, biologiche, ambientali, psicologiche,
sociologiche, economiche, ecc. Questi tentativi pongono problemi nuovi, e
una posizione conservativa come “se
non è una grandezza fisica non è, per
definizione, misurabile”, fornisce una
risposta lessicale a un problema concettuale, e perciò è un “fuori tema”
irrilevante nella pratica.
La seconda. Potrebbe suonare sconfortante o irritante per molti, e nondimeno non è evitabile. La misurazione
è un processo d’informazione talmente fondamentale che inevitabilmente
dipende da “pre-comprensioni” circa
la natura della conoscenza e del
mondo. Il caso forse più evidente, e
problematico come proprio la terza
edizione del VIM evidenzia, riguarda
i concetti di errore e incertezza, e la
loro compatibilità reciproca e con il
delicato concetto di valore vero di
una grandezza (il VIM3 parla di
“attuali diversi punti di vista adottati
per descrivere la misurazione […] da
un punto di vista basato sull’errore a
uno basato invece sull’incertezza”).
Negli ultimi decenni molte di queste
pre-comprensioni sono cambiate, e
con tali cambiamenti la scienza della
misurazione si è trovata, e si sta trovando, a fare i conti.
Insomma, il VIM può essere inteso
come un testimone di quanto sta
accadendo ai fondamenti della
scienza della misurazione. Nello
stesso tempo, è un testimone influenzabile. Come detto, nell’arco di
“misura” un’opinione per renderla più
affidabile. Un’appropriata risposta a
domande come quelle proposte sopra, benché non certo sufficiente per
diventare migliori operatori o costruttori di strumenti di misura, è comunque critica per poter rendere conto
dell’importanza della misurazione, e
quindi per giustificare le risorse economiche investite nei processi di misura.
Ci si potrebbe d’altra parte stupire del
fatto che le risposte a domande così
basilari siano ancora oggetto di discussione: non si misura da migliaia
di anni? Mentre è chiaro che si può
sviluppare innovazione nella strumentazione e nei metodi matematici, cosa
può esserci di nuovo nei fondamenti?
Negli ultimi trent’anni il Bureau International des Poids et Mesures (BIPM),
l’International Organization for Standardization (ISO), l’International Electrotechnical Commission (IEC) e altre
organizzazioni internazionali hanno
deciso di pubblicare ben tre edizioni
dell’“International Vocabulary of
Metrology – Basic and general
concepts and associated
terms (VIM)” (1984, 1993,
2007) e ne stanno ora progettando la quarta edizione
per almeno due ragioni.
La prima. Proprio per via del LIUC
prestigio sociale di cui gode la [email protected]
T_M
N.
T_M
3/1
4 ƒ 225
▲
NEWS
NUOVA FLESSIBILITÀ NELLA MISURA DELLA COPPIA
La nuova flangia di misura KiTorq System è in grado di fornire all’operatore del banco prova una flessibilità senza pari nella misurazione della coppia per i motori elettrici a combustione interna,
ingranaggi, pompe e compressori nei settori automobilistico e dell’ingegneria energetica, aeronautica e astronautica, medicina e
ingegneria di processo. La base di questa sofisticata innovazione
risiede soprattutto nella separazione dei corpi di misura e nell’unità di valutazione, così come nella loro combinabilità modulare.
Il Sistema KiTorq è costituito da un corpo di misura, ovvero il rotore
4551A con una nuova taglia di flangia, e da un’unità di valutazione
statore 4542A, che integra vari protocolli di comunicazione, dal Profibus DP all’EtherCAT e Ether-net/IP. Così come il rotore 4551A, Kistler
offre anche il modello a flangia 4550A di dimensioni in accordo con
il formato DIN ISO 7646. Entrambi i rotori possono essere combinati
con lo stesso statore, progettato per essere semplice da installare e per
agevolare l’adattamento dei vari componenti sotto test, senza la neces-
sità di dover ricostruire completamente l’impianto di prova.
Gli utenti beneficiano
di un alto grado di flessibilità per quanto riguarda la scelta dei componenti adeguati per il rispettivo banco di prova, consentendo tempi d’installazione e manutenzione ridotti. Inoltre, il design senza statore semplifica l’assemblaggio: così come il sensore non dev’essere collocato
all’interno di un anello/antenna.
Con un trasferimento completamente digitale, il sistema KiTorq offre la massima dinamica e precisione: con un livello di precisione
< 0,05% e una banda passante di 10 kHz, esso offre la possibilità di configurare vari campi di misura impostabili direttamente dall’operatore.
Per ulteriori informazioni: www.kistler.com
PROVE DINAMICHE DI MATERIALI E COMPONENTI AI MASSIMI LIVELLI
SincoTec è un’azienda tedesca leader nel
campo delle prove dinamiche di materiali e
componenti, nella quale si sviluppano innovative tecnologie di
prova della resistenza
alla fatica dei componenti, consulenza e
formazione. La lunga
e stretta collaborazione con l’Università di
Clausthal garantisce un continuo trasferimento di conoscenze dalla
ricerca di base alla tecnologia applicata di prova.
SincoTec produce macchine di prova materiali e componenti:
• Sistemi di prova a risonanza POWER SWING: macchine di prova ad
alta frequenza con motore o magnete, altamente efficienti a livello energetico e caratterizzate da bassi costi di esercizio e manutenzione. Combinano velocità ed elevata capacità, rilevamento precoce d’inizio cricca
e monitoraggio del suo avanzamento.
• Sistemi di prova servo-idraulici POWER FLOW: consentono prove
multi assiali con elevate forze e velocità, ad esempio nella prova delle
scocche, e caratterizzati da elevata affidabilità, efficienza energetica e
flessibilità.
• Sistemi di prova servo-pneumatici POWER AIR: idonei per prove
dinamiche di componenti e provini con bassi carichi, ad esempio per
la prova di elastomeri e componenti plastici o per componenti in alluminio. Capacità massima fino a 20 kN con frequenze fino a 50 Hz.
• Sistemi di prova elettro-meccanici POWER DRIVE: gli attuatori elettromeccanici offrono corse e forze di alta precisione e rappresentano, per
piccoli carichi fino a 4 kN, una soluzione economica per una miriade
di prove. Grazie al controllo per eventi, sono universali e facili da applicare.
A chi non avesse la possibilità di dotarsi di una macchina di prova, SincoTec offre un servizio di prova veloce, flessibile e professionale, unitamente alla consulenza per il miglioramento dei prodotti mediante ottimizzazione della geometria, dei materiali, dei processi di produzione
e dei trattamenti superficiali. Nessuna condizione di prova è preclusa:
forze o torsioni o flessioni grandi o piccole, temperature alte o basse,
corrosione e umidità, combinate con frequenze basse o elevate di
prova. Insieme a SincoTec potete migliorare la resistenza a fatica,
abbattere i costi di produzione, ridurre il peso e incrementare la sicurezza dei vostri prodotti.
Per ulteriori informazioni: www.luchsinger.it
NUOVO ENCODER INCREMENTALE MINIATURIZZATO
Renishaw, specialista mondiale di sistemi metrologici, presenta
ATOMTM: un innovativo encoder ottico, incrementale, senza contatto,
lineare e angolare, che combina dimensioni ridottissime con massima
affidabilità, stabilità e immunità alla contaminazione. Le prestazioni del
nuovo encoder sono il frutto di un design che non lascia spazio a compromessi, come invece spesso avviene con gli encoder miniaturizzati.
Le dimensioni di ATOMTM arrivano a 6,7 x 12,7 x 20,5 mm3
ed è il primo encoder in miniatura a utilizzare ottiche filtranti
con controllo automatico del guadagno (AGC) e dell’offset (AOC). Si tratta di una tecnologia all’avanguardia, già adottata negli encoder incrementali Renishaw della serie TONiCTM, in
grado di fornire un’ottima stabilità del segnale e un’eccellente immunità alla
sporcizia.
Il lettore ATOMTM è disponibile in
vari formati, tutti in grado di garan-
T_M ƒ 226
tire prestazioni metrologiche di altissimo livello e un’accuratezza che
non teme rivali, con basso errore sottodivisionale (SDE), minimo jitter,
grande stabilità del segnale e affidabilità a lungo termine.
ATOMTM può raggiungere velocità di 20 m/s (29.000 giri/min su
disco da 17 mm) e risoluzioni di 1 nm (0,004 secondi d’angolo su disco da 108 mm), su vari tipi di
tracce lineari e angolari, in acciaio inox o in
vetro. Inoltre, il lettore include un LED d’impostazione che semplifica le operazioni d’installazione e
una routine di calibrazione automatica che ottimizza il
sistema in pochi istanti.
Fra le molte applicazioni del lettore ultracompatto: scansione laser, sistemi di misura a coordinate, produzione e test
di semiconduttori e schermi piatti, controllo di motori ad alte prestazioni, microscopia e applicazioni di ricerca scientifica.
Per ulteriori informazioni: www.renishaw.it
N. 03ƒ
;2014
NEWS
no in discussione, come mostrato in
conclusione della presentazione proposta alla recente Giornata della
Misurazione (Roma, 16-17.06.2014).
La base di partenza per i contributi è
naturalmente il VIM3 stesso, scaricabile liberamente nell’originale inglese
e francese dal sito del BIPM (www.
bipm.or g/en/publications/
guides/vim.html), in formato pdf,
oppure consultabile in formato html in
versione trilingue (en + fr + it) dal sito
del Comitato Elettrotecnico Italiano
(CEI) (www.ceiweb.it/it/lavorinormativi-it/vim).
Nal corso della Giornata della Misurazione, svoltasi a Roma il 15 e 16
Giugno u.s., ho presentato questi e
altri concetti, concludendo con una
richiesta di contributi da parte di tutto
il mondo delle Misure e dei loro esperti e utilizzatori. Qui trovate le slide
della presentazione. www.affida
bilita.eu/pdfeventi/Mari_VIM_
GdM2014.pdf.
Buona lettura!
ca. Ciò consente di estendere la capacità di monitoraggio del sistema a
innumerevoli altre grandezze, oltre a
quelle sopra indicate.
Tipici campi di applicazione del sistema di datalogging wireless Delta OHM
sono: settore alimentare (contenitori
refrigerati, banchi frigo, celle frigorifere, produzione e trasporto di alimenti),
strutture sanitarie (conservazione farmaci, vaccini, sangue, monitoraggio
incubatori e sale operatorie), serre e
coltivazioni agricole, analisi ambientali (qualità dell’aria, meteorologia e
idrologia), sale museali e archivi
documentali, trasporto di merci deperibili e fragili (monitoraggio degli urti
subiti mediante misura dell’accelerazione), condizionamento dell’aria,
camere bianche, laboratori, processi
industriali.
▼
alcuni anni dovrebbe essere infatti
completata la redazione della quarta edizione, e quindi questo è un
momento adatto per avanzare suggerimenti, che possono riguardare
temi specifici (per esempio, “la definizione attuale di ... dovrebbe essere modificata perché ... e potrebbe
diventare ...”, oppure “occorre introdurre la definizione di ... che è un
concetto fondamentale”). In effetti
anche varie questioni generali, circa
la struttura stessa del VIM, so-
■
LO SPAZIO DEGLI IMP
E METROLOGIA GENERALE
NUOVO SISTEMA DI
DATALOGGING WIRELESS
Il sistema di datalogging wireless
Delta OHM permette di monitorare
una molteplicità di grandezze fisiche
nei più svariati campi di applicazione. Sono disponibili datalogger per
il monitoraggio di Temperatura, Umidità relativa, Pressione atmosferica e
pressione differenziale, Illuminamento (lux) e irradiamento UV, Monossido di carbonio (CO), Biossido di carbonio (CO2), Accelerazione.
I modelli che misurano umidità relativa
e temperatura calcolano grandezze di
umidità derivate. Le grandezze calcolate dipendono dal modello e possono
essere: temperatura del punto di rugiada, temperatura di bulbo umido, umidità assoluta, rapporto di mescolanza,
pressione di vapore parziale.
Le sonde di misura esterne si collegano al datalogger tramite connettore M12 o morsetti, a seconda del
modello. Alcuni modelli dispongono
di sensori integrati.
È disponibile una versione di datalogger con ingressi a morsetti per il
collegamento di trasmettitori con
uscita in corrente 4÷20 mA e in tensione 0÷1 V o 0÷50 mV, sensori di
temperatura Pt100/ Pt1000 e termocoppie tipo K, J, T, N, E, Sensori con
uscita a contatto pulito (conteggio
delle commutazioni) o potenziometri-
Per ulteriori informazioni:
www.deltaohm.com
T_M ƒ 227
METROLOGIA...
PER TUTTI
▲
La Redazione di Tutto_Misure ([email protected])
Il libro di Sergio Sartori
Sergio Sartori’s Book
STORIA DELLE MISURE
NELLA SOCIETÀ DAL 1875:
SUCCESSI, INSUCCESSI E…
OCCASIONI PERDUTE
A cura di F. Docchio,
M. Gasparetto e L. Mari
Uscirà a breve, per i tipi della Casa
Editrice Pavia University Press (Collana: Storia della tecnologia italiana,
Area Tematica: Ingegneria industriale
e dell’informazione) il libro postumo
del compianto Sergio Sartori. Chi vi
scrive, con il prezioso supporto dei
colleghi Michele Gasparetto e Luca
Mari, ha voluto che l’opera a cui l’amico Sergio, fondatore e Direttore
della Rivista, stava lavorando, vedesse la luce e fosse messa a disposizione dei suoi lettori.
Di seguito riportiamo uno stralcio dell’introduzione al volume, scritta da
Sergio.
T_M
N.
La storia della moderna scienza e tecnica delle misure, a partire dalla data
della firma della Convenzione del
Metro (1875), è fortemente influenzata dalla storia politica, economica,
culturale, scientifica e tecnologica.
L’obiettivo di questo libro è quello di
presentare la metrologia di oggi come
il risultato di scelte, compromessi,
aggiustamenti, conflitti, non autonomi
ma sovente condizionati dalle storie
che in parallelo si svolgevano, e a
loro volta condizionanti tali storie.
Ho scelto, come inizio di questa narrazione, il 1875, anno nel quale, ufficialmente e autonomamente per la
prima volta nella storia, molte e
importanti nazioni decidono di adottare lo stesso sistema di unità di misura e di istituire infrastrutture, comuni e
nazionali, per la realizzazione e la
distribuzione dei campioni di misura.
La storia della metrologia che precede
questa data è anch’essa affascinante,
perché è storia di idee, di principi, di
meravigliose intuizioni. Molti storici
della metrologia, della scienza e della
tecnologia hanno ampiamente affrontato la storia delle misure dalle origini
delle società organizzate ai tempi
moderni; citerò alcuni ottimi testi di
riferimento ai quali può facilmente
accedere chi desideri conoscere ciò
che è accaduto prima.
Ho avuto il privilegio di vivere in prima
persona la storia della metrologia degli
ultimi 50 anni e di conoscere i protagonisti di almeno 30 anni di storia precedente. Di molti accadimenti sono
stato testimone e di alcuni ho contribuito a formulare scelte oggi consolidate.
Ho perciò considerato un dovere mettere a disposizione dei lettori il bagaglio
di conoscenze acquisito e le testimonianze che posso fornire. Così è nato
un libro che si rivolge a un insieme
molto ampio di potenziali lettori.
In primo piano sono i tecnici e i ricercatori dei laboratori e dei reparti di
3/14 ƒ 228
controllo di qualità delle aziende che
desiderino avere la consapevolezza
degli strumenti, concettuali e pratici,
che utilizzano quando eseguono o
fanno eseguire misure e da queste
traggono gli elementi per prendere
decisioni, e vogliono anche disporre
di informazioni corrette e complete sul
linguaggio da adottare nella comunicazione con l’esterno.
Ho avuto molto a cuore il difficile compito degli insegnanti, di ogni ordine di
scuola, dalle elementari ai corsi di dottorato di ricerca, oggi pericolosamente
maltrattati dai decisori politici. In una
società che tende alla specializzazione, che ha grandi difficoltà a collegare
tra loro scienze della natura e scienze
umane, mi ha affascinato l’idea di un
discorso sulla metrologia, scienza per
propria natura interdisciplinare per
eccellenza, intrecciato a un discorso
sulla storia. Se sono riuscito a suggerire spunti di riflessione, a invogliare un
tecnico alla lettura di testi storici e di
saggi sulle idee e sulle ideologie, lo
devo agli ottimi insegnanti che ho
avuto lungo tutto il mio percorso scolastico. A essi, e ai loro colleghi di oggi
e di domani, desidero dedicare questo
libro, convinto che il futuro della nostra
società è affidato alla loro dedizione.
I cittadini dei Paesi industrializzati
compiono, o fanno compiere da altri
per le proprie necessità, in media alcune decine di misure al giorno. Molti
possono pertanto trovare in questo
libro spunti utili per meglio integrarsi
nella modernità che quotidianamente
li costringe ad avvalersi, con poca
consapevolezza, di strumenti di misura. Questi numerosi potenziali lettori
mi hanno dettato le regole nella scelta
del linguaggio: discorsivo, praticamente senza formule e senza il ricorso
al gergo degli specialisti. Ciò che non
risulta comprensibile può tranquillamente essere saltato, senza per questo
perdere il filo del ragionamento.
METROLOGIA...
PER TUTTI
▲
A cura di Michele Lanna ([email protected])
I materiali di riferimento
Quale uso farne e come gestirli?
METROLOGY FOR EVERYONE
A new permanent section of the Journal begins with this issue: our colleague and friend Michele Lanna, leading expert in metrology, calibration,
accreditation of companies, will discuss topics of interest for the majority of
industrial measurement users, in simple and immediate terms, with reference
to the most recent Norms. Write to Michele to comment his articles and to
propose other subjects!
RIASSUNTO
Una nuova Rubrica permanente si va ad aggiungere alle Rubriche della
Rivista a partire da questo numero. Il collega e amico Michele Lanna, esperto di metrologia, taratura, accreditamento industriale (già apprezzato autore di numerosi articoli negli scorsi numeri della Rivista), discuterà aspetti
d’interesse per la maggior parte degli utenti industriali delle misure, con terminologia semplice e immediata, e facendo riferimento alle più importanti
e recenti Norme. Scrivete a Michele per commentare i suoi articoli e per
proporre ulteriori temi di discussione!
PREMESSA
La UNI CEI 70099
“Vocabolario internazionale di Metrologia”, alla voce
Materiali di Riferimento, distingue i due termini:
– Materiali di riferimento;
-– Materiali di riferimento certificati.
Con il termine “materiale di riferimento” s’intende: “materiale sufficientemente omogeneo e stabile rispetto a
proprietà specificate, che si è stabilito
essere idoneo per l’utilizzo previsto in
una misurazione o nell’esame di proprietà classificatorie”. Le note esemplificano, con riferimenti puntuali, cosa
s’intende per materiali di riferimento.
Con il termine: “materiale di riferimento
certificato” s’intende: “materiale di
riferimento accompagnato da un documento, rilasciato da un organismo di
confacente autorità, nel quale sono riportati i valori di una o più proprietà specificate, con le corrispondenti incertezze, riferibilità e rintracciabilità, definite
impiegando procedure valide”.
La differenza sostanziale tra le due definizioni sta nel termine “certificato”,
che garantisce una qualità e un’affidabilità maggiori, con garanzie derivanti dall’adozione dei criteri riportati nelle ISO Guide 30, 31, 32, 33. Entrambe le tipologie di materiali assicurano la riferibilità.
Qual è la differenza tra i due tipi?
Lo schema riportato in Fig. 1 illustra la
differenza tra i due.
Il solo materiale di riferimento non assicura l’incertezza di misura di
ogni proprietà certificata.
Quindi l’uso dei materiali di
riferimento è il modo più semplice di dimostrare l’accuratezza dei propri risultati e
verificare la prestazione del
laboratorio in ogni momento.
Inoltre risolve il problema
Figura 1 – Il materiale di riferimento certificato (CRM)
permette la verifica dell’accuratezza
e la stima dell’incertezza
T_M
della confrontabilità dei dati ottenuti da
laboratori diversi.
Un materiale di riferimento identifica
quindi caratteristiche omogenee e stabili rispetto a proprietà specificate, che
si è stabilito essere idonee per l’utilizzo
previsto in una misurazione o nell’esame di proprietà classificatorie. L’esame
di una proprietà classificatoria ne fornisce il valore nominale e la corrispondente incertezza. Un Materiale di Riferimento Certificato, innanzitutto, deve
essere accompagnato da un documento rilasciato da un organismo di confacente autorità, le cui caratteristiche,
quindi, sono accettate da tutti.
Essi rappresentano il modo più semplice per un laboratorio per dimostrare
l’accuratezza dei propri risultati.
I Materiali di riferimento possono essere:
– Sostanze pure;
– Soluzioni standard;
– Matrici di materiali di riferimento;
– Materiali di riferimento fisico-chimico;
– Manufatti di riferimento, caratterizzati dal possesso di alcune proprietà
e caratteristiche.
I Materiali di Riferimento sono destinati:
– alla convalida dei metodi analitici;
– all’organizzazione di confronti interlaboratorio;
– alla costruzione di carte di controllo
e ad altre procedure di controllo selezionate dai laboratori.
Nei laboratori di taratura servono a:
– consentire la riferibilità al SI;
– permettere di effettuare tarature con
riferimenti chiari;
– costruire una piramide di riferibilità
aziendale che consenta in ogni misura
effettuata di ottenere riferimenti certi;
– determinare l’incertezza dei risultati.
Servono inoltre a:
– Sviluppo, valutazione e verifica di
metodi analitici – In questo caso gli
standard di riferimento possono essere utilizzati per valutare un nuovo
metodo analitico e verificarne sia l’accuratezza sia la precisione.
N.
3/14 ƒ 229
▲
METROLOGIA...
PER TUTTI
– Creazione di nuovi materiali di riferimento – È legata alla necessità di utilizzare nuovi materiali di riferimento in
settori non ancora coperti da quelli certificati.
Quindi i Materiali di Riferimento trasferiscono di fatto la qualità della misura analitica ottenuta dalle agenzie produttrici e
distributrici dei materiali di riferimento
agli utilizzatori dei materiali stessi.
CLASSIFICAZIONE
DEI MATERIALI DI RIFERIMENTO
Oltre alla classificazione riportata
nella ISO Guide 30 e nella UNI CEI
70099, l’American Association for Laboratory Accreditation distingue quattro categorie:
– Categoria I – Si riferisce ai materiali che sono usati per stabilire la riferibilità. Essi assicurano la riferibilità a
Istituti Metrologici Nazionali o a un
produttore di materiali di riferimento
accreditato;
– Categoria II – Si riferisce a tutte le situazioni nelle quali il materiale di riferimento non è riferibile, ma può essere ottenuto da una sorgente autorizzata o in
base a una procedura standard pubblicata. Questi sono casi in cui la riferibilità è ottenuta sulla base di requisiti contrattuali con il Cliente, o sulla base di
requisiti cogenti, o in base a metodi del
produttore o altre circostanze esterne
che richiedono laboratori che utilizzano
specifici materiali di riferimento. Quando si usano materiali di questo tipo,
questi requisiti sono dichiarati e i materiali usati sono riferibili a queste fonti.
Il laboratorio è responsabile dell’appropriatezza del materiale di riferimento
scelto, delle caratteristiche del MR e dell’uso al quale lo ha destinato;
– Categoria III – Si applica a quei casi in
cui ai laboratori è richiesto sviluppare,
usare e validare metodi per i quali non
sono disponibili metodi delle due categorie precedenti. Questi casi possono capitare quando sono necessari materiali di
riferimento inusuali per validare un nuovo
metodo o una nuova tecnologia;
– Categoria IV – Alcuni materiali, in
virtù del loro uso per controlli di processo, servono come standard di riproducibilità e non sono usati come mate-
T_M ƒ 230
riali di riferimento. In questi
casi la riferibilità è assicurata dall’abilità dimostrata
dalla rispondenza del materiale di riferimento all’uso
previsto.
Figura 2 – Schema della riferibilità di una misurazione ai
valori standard internazionali
Questa dimostrazione di rispondenza all’uso può essere fatta attraverso le registrazioni dei se- gico, utile per creare il giusto linguaggio
guenti aspetti:
(non si dimentichi che in Italia il SINAL –
– Univoca identificazione del numero Organismo di Accreditamento dei Ladi lotto;
boratori di prova, confluito poi in Accre– Descrizione che riporti: origine, produt- dia nell’aprile 2009 – è nato solo nell’atore e dove è stato prodotto, altre infor- prile del 1988). Altri termini sono specimazioni specifiche, registrazioni relative fici dei materiali di riferimento e ne perall’uso e al controllo del processo.
mettono la corretta individuazione e caratterizzazione, anche attraverso la descrizione delle loro specifiche proprietà.
LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO
La norma pone in particolare l’accento
sulla riferibilità, che può essere intesa
La normativa di riferimento è ampia ed come l’insieme di operazioni qualificaè tutta di origine ISO. Tra le Guide te che collegano i risultati di una misubisogna distinguere quelle che servono razione ai valori di standard internaper i produttori di materiali di riferimen- zionali. Lo schema riportato fa capire
to e quelle invece utili per la gestione (di questo aspetto fondamentale.
interesse, queste ultime, per tutti i labo- La ISO Guide 31 è un’ottima guida
ratori di taratura o prova che li utilizza- alla lettura e interpretazione dei dati
no per assicurare la riferibilità).
contenuti nei certificati e nelle etichettaÈ bene che un laboratorio (sia esso di ture dei materiali. Spiega chiaramente
prove o tarature) abbia almeno le il significato di tutti gli aspetti riportati
seguenti ISO Guide:
nel certificato, utili sia per il produttore
– ISO Guide 30 – Terms and defini- di CRM, sia per l’utente. La sintesi finations used in connection with referen- le aiuta a mettere a fuoco, da parte del
ce materials;
lettore, tutti i contenuti importanti di un
– ISO Guide 31 – Reference materials – certificato, sempre che questo sia
Contents of certificates and labels;
emesso da un Organismo accreditato.
– ISO Guide 32 – Calibration in Aiuta a valutare le possibilità di utilizzo
analytical chemistry and use of certi- del CRM nel contesto operativo del lafied reference materials;
boratorio. È bene ricordare che per
– ISO Guide 33 – Uses of certified ogni RM o CRM il laboratorio deve efreference materials;
fettuare una valutazione di possibilità
– ISO Guide 35 – Reference materials di utilizzo, nel campo di misure am– General and statistical principles for messe, anche in funzione dei valori
certification.
d’incertezza richiesti.
E inoltre:
In sintesi un certificato deve riportare:
– ILAC G9 – Guidelines for the selec- – Nome del materiale – identificazione
tion and use of reference materials.
chiara del materiale e del tipo, onde
Una breve presentazione delle norme evitare confusioni;
indicate può favorirne l’ottimale utilizzo. – Codice per il materiale e numero di
Per ogni trattazione è bene partire dal lotto – è il codice alfanumerico che perglossario, in gran parte riportato ora mette d’identificarlo univocamente;
nella UNI CEI 70099 del 2008 e fin – Descrizione generale del materiale e
dal 1992 nella ISO Guide 30. Molti ter- delle sue caratteristiche – la sorgente
mini riportati sono di metrologia gene- del materiale per composizioni chimirale, e (relazionati all’epoca nella che, per le quali la composizione della
quale è stata emessa la norma) rappre- matrice diventa significativa;
sentano un utile compendio terminolo- – Utilizzo previsto;
N. 03ƒ
;2014
rio che richiama i principali termini
usati – le principali tecniche statistiche
usate, basandosi sui seguenti presupposti, riportati al p.to 4.1:
a) Il valore certificato è la migliore stima
del valore vero della proprietà del
CRM;
b) Tutte le variazioni, siano esse associate con il materiale o con il processo
di misura, sono casuali e seguono una
distribuzione di tipo normale.
Gli errori di decisione si basano sulla
base della precisione e dell’esattezza e
sono sempre soggetti a una possibile
interpretazione, relativamente a una
non corretta conclusione, in quanto
influenzata dall’incertezza dei risultati
di misura e dal numero della replicazioni (test di ripetibilità) eseguito per le
misure.
L’eterno dissidio del metrologo su cosa
prediligere perché le misure siano attendibili è:
1. Fare molte replicazioni delle misure,
in modo da ridurre l’errore casuale;
2. Accettare un livello di errore e quindi d’incertezza, riducendo le replicazioni e quindi i costi del laboratorio.
– Errore di tipo I – è l’errore che si commette nel non accettare una misura
buona;
– Errore di tipo II – è l’errore che si
commette nell’accettare una misura
errata.
Non commenteremo la ISO Guide 34 e
l’ILAC G 12 2000, che sono specifiche
per i produttori di materiali di riferimento, in sostanza la ISO/IEC 17025 declinata per i suddetti produttori.
La ILAC G9:2005 rappresenta un’ottima traccia per la stesura di una procedura di gestione di materiali di riferimento. Dopo aver illustrato una classificazione dei tipi di materiali di riferimento, essa mette a fuoco il concetto
che deve risultare chiaro all’utilizzatore
di MR: l’incertezza di misura decresce
man mano che si passa dai materiali di
riferimento di lavoro a quelli di riferimento secondario, ai primari, che sono
quelli a più basso livello d’incertezza.
La ILAC G9 propone all’utilizzatore una
gamma di scelte possibili, in funzione
dell’uso, del grado di accuratezza del
processo di misura che si vuole ottenere e per quanto riguarda la scelta degli
MR da utilizzare.
▲
– Istruzioni per un uso appropriato;
– Istruzioni per l’immagazzinamento e
la conservazione;
– Proprietà e valori, ognuna accompagnata da una dichiarazione d’incertezza;
– Metodi usati per ottenere valori
appropriati (con dettagli completi dove
i valori dipendono dal metodo di misura);
– Periodo di validità (se applicabile).
A) Descrizione dei criteri di gestione:
– Conservazione e immagazzinamento;
– Identificazione delle caratteristiche e
definizione delle modalità di utilizzo;
– Qualifiche e competenze richieste per
la gestione;
– Modalità operative di gestione;
– Criteri di registrazione dei dati raccolti;
– Azioni da svolgere per possibili non
conformità.
B) Modalità di verifica dei dati relativi
al materiale di riferimento certificato e
uso previsto (p. es. incertezza di misura
riportata nel certificato e sua compatibilità per l’uso).
C) Utilizzo previsto per i materiali di
riferimento.
La ISO Guide 32 tratta dell’assicurazione della qualità nei laboratori di
prova, in particolare durante la sua
valutazione, mette in evidenza la
necessità di considerare la questione
dell’accuratezza delle misure e dei
risultati analitici e di assicurare che i
principi necessari a stabilire e dimostrare l’accuratezza non siano stati
trascurati.
È data particolare attenzione alla taratura dei parametri associati alle analisi
chimiche e ai materiali di prova, in
quanto cause della maggior parte degli
errori commessi. La Guida identifica
alcune raccomandazioni generali per
chi sta affrontando questo problema,
sia durante la gestione del laboratorio
che durante la valutazione di esso.
– Ampiezza di scelta della fornitura di
CRM;
– Costi associati e disponibilità dei
CRM;
– Utilizzo dei CRM in tecniche di misura distruttive o non distruttive;
– Utilizzo errato dei CRM.
Inquadra – dopo l’immancabile glossa-
METROLOGIA...
PER TUTTI
CONCLUSIONI
Questo breve excursus normativo ci
permette di trarre alcune conclusioni
importanti:
1. I materiali di riferimento svolgono un
ruolo chiave nel processo di misura, sia
esso finalizzato alla taratura, sia alla
esecuzione di prove;
2. È estremamente importante che
siano definiti da parte del laboratorio i
criteri di gestione da riportare in una
procedura. Un possibile indice può
essere:
– Scopo – deve descrivere le modalità
di scelta (incluse le relative specifiche
necessarie per rispondere alle esigenze
previste), ricezione e registrazione
degli MR, la conservazione, l’uso e lo
smaltimento dei materiali di riferimento;
– Campo di applicazione – l’applicazione deve essere estesa a tutte le
tipologie di materiali di riferimento utilizzati, sia quelli certificati che non. Va
riportato anche un elenco di tutti gli MR
utilizzati e delle loro caratteristiche, utili
per effettuare la scelta del tipo applicabile alle specificità del laboratorio;
– Riferimenti – i riferimenti normativi devono essere completi e contemplare tutte le principali norme di riferimento (es. ISO Guide in precedenza
illustrate, ILAC, ecc.), nonché la ISO
14253-1 “Geometrical Product Specification” Inspection by measurement
of workpieces and measuring equipment – Part 1. “Decision rules for proving conformance or non-conformance with specifications” e altre
norme applicabili;
– Glossario – deve riportare i principali termini utilizzati in metrologia (es.
materiale di riferimento, materiale di
riferimento certificato), la suddivisione
degli MR (materiale di riferimento primario, secondario, preparati dal laboratorio);
– Modalità operative – valutazione
iniziale dell’adeguatezza del MR o
CRM alle esigenze del laboratorio
(grandezze espresse, incertezze, ecc.).
Ciò presuppone una corretta lettura e
interpretazione dei certificati del materiale utilizzato. I dati che devono essere
presenti all’atto dell’acquisto di un MR
sono:
– una certificazione dei valori delle
T_M ƒ 231
N. 03ƒ
; 2014
■
METROLOGIA...
PER TUTTI
NEWS
■
proprietà d’interesse e delle loro incertezze;
– le modalità di conservazione e manipolazione, nonché eventuali istruzioni
di sicurezza;
– per i CRM il riconoscimento da parte
di un’organizzazione nazionale o internazionale del fornitore o produttore;
– il numero di lotto di provenienza e la
data di scadenza;
– Conservazione e utilizzo dei
materiali di riferimento – devono
essere conservati e utilizzati conformemente alle indicazioni del produttore (ivi compresi i criteri da seguire
per la sicurezza e le precauzioni
ambientali), nonché i criteri di ri-certificazione secondo le indicazioni del
produttore;
– Scheda di registrazione e gestione dei materiali di riferimento – deve permettere l’individuazione univoca del materiale, la denominazione, il fornitore/produttore, il
NUOVO REFERENTE
DEI SERVIZI ROHDE
& SCHWARZ ITALIA
Rohde & Schwarz Italia, negli ultimi anni, ha continuamente specializzato la
propria struttura di vendita per meglio
seguire alcuni mercati verticali, inserendo una figura specializzata nella vendita dei servizi di supporto al fine di soddisfare le esigenze dei Clienti: Luca
Foglia, Service Sales Engineer in R&S
dal settembre 2013.
La costante innovazione dei prodotti impone una struttura di supporto altamente
preparata e altrettanto correttamente
attrezzata. Nel contesto nazionale si è ritenuto opportuno avere una figura che promuovesse e sviluppasse questo business,
rendendo cosi possibile dare un adeguato
ritorno ai continui investimenti provenienti
dal rafforzamento dell’offerta di servizi di
post vendita. Servizi quali taratura on-site,
sia del proprio brand sia di altri costruttori;
accreditamenti DAkkS, ENAC, applicabili
anch’essi a strumenti di altri brand; possibilità di effettuare tarature accreditate
T_M ƒ 232
numero di lotto, la data di scadenza
indicata dal produttore. La gestione
deve fornire le indicazioni sulla conservazione, l’utilizzo, la data di scadenza, l’eventuale ricostituzione o
diluizione del materiale, lo smistamento in aliquote, ecc.;
– Preparazione dei materiali di
riferimento all’interno del laboratorio – devono essere definiti i criteri di preparazione e di calcolo del valore di riferimento o dei parametri prestabiliti, secondo le ISO Guide indicate.
Devono essere sempre previsti i criteri
di accettazione; richiedono competenze specifiche da parte del personale
per la loro gestione corretta – Dette
competenze devono essere esplicitate
nella procedura.
I materiali di riferimento e la loro gestione costituiscono solo un saggio della
competenza richiesta ed esprimono
anch’essi il livello complessivo di knowhow del laboratorio.
NAB anche on-site. Al noto servizio di riparazione Standard Price Repair (SRP), che
include il test completo e la riparazione
dello strumento, la Factory Standard Calibration (principi e metodi corrispondono
alla EN ISO/IEC 17025) comprendente documentazione dei risultati dei test, garanzia
di 12 mesi sullo strumento completo, aggiornamento firmware e spedizioni a carico di
R&S, si aggiunge l’opportunità di usufruire
del servizio time and material anche per
alcuni prodotti ormai fuori supporto. Inoltre
il programma di Obsolescence Management garantisce la disponibilità a lungo termine della strumentazione, attraverso soluzioni studiate non solo per il mercato dello
spazio e della difesa.
Luca Foglia viene da una pluriennale
esperienza nella vendita della manutenzione della strumentazione T&M e nell’asset management, nell’ambito delle più
note aziende multinazionali del settore.
Affronta questa nuova importante sfida in
un attuale contesto difficile ma altamente
stimolante. Profilo su Linkedin.
BIBLIOGRAFIA
1. ILAC G9 – Guidelines for the
Selection and Use of Reference
Materials.
2. ISO Guide 30 – Terms and definitions used in connection with reference materials.
3. ISO Guide 31 – Reference materials – contents of certificates and
labels.
4. ISO Guide 32 – Calibration in
analytical chemistry and use of certified reference materials.
5. ISO Guide 35 – Certification of
reference materials – General and
statistical principles.
6. I.N.Ri.M. e altri – Materiali di
Riferimento: informazioni sul loro utilizzo e reperimento di E. Amico di
Meane, M.G. Del Monte, M. Plassa,
ISPRA, ACCREDIA.
7. EA 4-14 – The selection and use
of reference materials.
chiature elettroniche in Europa. I nostri strumenti di misura e sistemi fissano gli standard mondiali nella ricerca, sviluppo, produzione e assistenza. Siamo il partner di
riferimento nel campo Radar/Comm dell’Aerospazio/Difesa, dell’industria e per
gli operatori di rete per tutte le attività di
Per qualsiasi ulteriore informazione:
misura nel segmento delle comunicazioni
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analogiche/digitali. Gli strumenti di misumobile 349/1283425.
ra e sistemi della Rohde & Schwarz fissaRohde & Schwarz è il più grande pro- no gli standard mondiali nella ricerca, sviduttore di strumenti di misura e apparec- luppo, produzione e assistenza.
MANIFESTAZIONI
EVENTI E FORMAZIONE
▲
Successo per Metrology
for Aerospace
Il Workshop internazionale IEEE di Benevento
SUCCESSO DELL’IEEE
INTERNATIONAL WORKSHOP
ON METROLOGY FOR AEROSPACE
A fine maggio si è tenuto a Benevento il primo IEEE International Workshop on Metrology for Aerospace. Il
Workshop è stato organizzato dall’IEEE Aerospace and Electronic
System Society (http://ieee-aess.
org/), dall’IEEE Instrumentation and
Measurement Society (www.ieeeims.org), e dal Gruppo di Misure
Elettriche ed Elettroniche dell’Università del Sannio.
Il mondo delle misure di grandezze
elettriche ed elettroniche è sempre
stato fondamentale all’interno del
settore aerospazio. A oggi, a parte
conferenze di settore in cui sono presenti specifiche tematiche metrologiche relative al settore d’interesse,
non è mai stata organizzata una
conferenza che vedesse insieme
esperti di metrologia del settore
aerospazio.
L’argomento è di notevole interesse se
si considerano gli investimenti nel settore aerospazio e la creazione di
Distretti dell’Aerospazio. Ad esempio,
nel sistema economico della Regione
Campania la filiera produttiva aerospaziale riveste un ruolo di primissimo
piano rappresentando un elemento di
sviluppo del territorio sia in termini di
presenza industriale, sia per l’elevato
contenuto delle conoscenze tecnologiche richieste dai processi produttivi.
Alla presenza dei grandi operatori si
affianca un tessuto di piccole e medie
imprese subfornitrici in grado di disporre delle tecnologie richieste dall’industria aerospaziale. Al fine di evidenziare l’importanza data all’evento, il Presidente del Distretto Aerospazio Campano e rappresentanti delle
imprese che ne fanno parte sono stati
componenti dell’International Programme Committee del Workshop.
Il Workshop si è proposto, quindi,
quale punto d’incontro preferenziale
a livello internazionale del mondo
della ricerca nel campo della metrologia per l’aerospazio coinvolgendo
istituzioni nazionali e internazionali e
il mondo accademico in una discussione sullo stato dell’arte relativo alle
problematiche che richiedono un approccio congiunto da parte di esperti
di strumentazione di misura e collaudo industriale, tipicamente ingegneri
professionisti, e di esperti d’innovazione metrologica, tipicamente accademici.
Il Workshop è stato dedicato, ma non
limitato, a nuove tecnologie per: metrology assisted production in aerospace industry, aircraft component
measurement, sensors and associated
signal conditioning for aerospace,
calibration methods for electronic test
and measurement for aerospace. Il
Program Committee era composto da
esperti provenienti da istituzioni internazionali di ricerca e imprese attive
nel campo della metrologia per il settore aerospaziale.
L’evento è stato organizzato a Benevento, presso l’Università degli Studi
del Sannio. La zona ha grandi potenzialità turistiche, pur essendo a lungo
rimasta fuori dai grandi circuiti inter-
nazionali, ed è ricca di storia e
per questo attraente in particolare
per i ricercatori di oltre oceano. Il
riconoscimento come sito UNESCO de “I Longobardi in Italia. I
luoghi del potere (568-774 d.C.)”
accentua notevolmente l’attrattività della Città. È da menzionare,
inoltre, il ricco passato “aeronautico” della città.
L’evento ha ricevuto il patrocinio
di numerose istituzioni pubbliche
e imprese private, elencate sul
sito web www.metroaerospace.org/index.php/
sponsorship-exhibition/
institutional-patronage.
È da evidenziare la presenza dell’Aeronautica Militare Italiana che, in via
eccezionale, ha dato il patrocinio
morale e per l’occasione ha anche
esposto in mostra statica, presso Piazza Castello in prossimità della sede
del workshop, per tutta la durata dell’evento, un velivolo Predator che ha
attratto anche molti visitatori non legati al congresso stesso. Inoltre, il Col.
Gianluca Chiriatti, direttore del Centro di Eccellenza per Aeromobili a
Pilotaggio Remoto, ha tenuto una
relazione su “Italian Air Force’s RPAS
capability: a decade of superior experience, ready to face future challenges”.
L’evento ha visto la partecipazione di
oltre 100 congressisti provenienti da
22 diversi paesi del mondo, fra ricercatori e studiosi provenienti dal
mondo accademico, dell’industria e
militare. Sono stati sottomessi oltre
150 extended abstract, 115 dei quali
sono stati accettati e presentati.
Di notevole rilievo anche le keynote
lecture rispettivamente di Roberto
Sabatini della RMIT University, School
of Aerospace, Mechanical and Manufacturing Engineering, Melbourne,
Australia – il cui intervento era titolato
“Innovative Flight Test Instrumentation
T_M
N.
3/14 ƒ 233
N. 03ƒ
; 2014
■
MANIFESTAZIONI
EVENTI E FORMAZIONE
and Techniques for Airborne Laser
Systems Performance Analysis and
Mission Effectiveness Evaluation” e di
Uwe Sterr proveniente dal PhysikalischTechnische Bundesanstalt, Braunschweig – Germany, il cui intervento era
titolato “Optical Clocks for Applications on Ground and in Space”.
Il Workshop ha riscosso un notevole
successo da parte dei congressisti che
hanno manifestato il loro gradimento
rispetto alle attività sia scientifiche sia
sociali caratterizzanti l’evento, come
ad esempio tramite il blog dal titolo
“IEEE Workshop on Metrology for
Aerospace - My Report” disponibile al
EVENTI NEL MONDO
link: http://babrzozowski.word
press.com/2014/06/07/ieeemetrology-for-aerospace-myreport.
Infine, la rassegna stampa e una selezione delle foto dell’evento sono disponibili all’indirizzo
www.metroaerospace.org.
2014
17th
8-11 ottobre
Qingdao, China
International IEEE Conference on Intelligent
Transportation Systems
www.itsc2014.org
12-15 ottobre
Roma, Italy
1st IMEKOFOODS
www.imekofoods.enea.it
12-16 ottobre
San Diego, USA
27th IEEE Photonics Conference
www.ipc-ieee.org
13-16 ottobre
Roma, Italy
48th
IEEE International Carnahan Conference
on Security Technology
www.iccst2014.org
16-19 ottobre
Oludeniz, Turkey
2nd International Congress on Energy Efficiency
and Energy Related Materials (ENEFM2014)
www.enefm2014.org
19-22 ottobre
Milwaukee, USA
International Conference on Renewable Energy Research
and Applications (ICRERA) 2014
www.icrera.org
20-22 ottobre
Belfast, UK
2014 IEEE Workshop on Signal Processing Systems (SiPS)
www.sips2014.org
22-24 ottobre
Roma, Italy
International Joint Conference on Computational
Intelligence (IJCCI 2014)
www.ijcci.org
22-24 ottobre
Zurich, Switzerland
2nd International Conference on Advances in Mechanical
and Robotics Engineering - AMRE 2014”
www.amre.theired.org
29 ott - 1 nov
Dallas, TX
40th Annual Conference of the IEEE Industrial Electronics Society
www.iecon2014.org
31 ott - 4 nov
Kenting, Taiwan
The 3rd International Conference on Engineering
and Technology Innovation 2014 (ICETI2014)
www.taeti.org/iceti2014/index.html
1-3 novembre
Qingdao, China
The 2nd International Conference on Photonics
and Optoelectronics
www.icopo.org/2014
2-5 novembre
Valencia, Spain
IEEE SENSORS 2014
http://ieee-sensors2014.org
3-6 novembre
Venezia, Italy
5th IEEE International Conference on Smart Grid
Communications (SmartGridComm 2014)
http://sgc2014.ieee-smartgridcomm.org
3-7 novembre
Vienna, Austria
The 3rd IEEE International Conference on Connected Vehicles
and Expo (ICCVE 2014)
www.iccve.org/2014
9-11 novembre
Boston, USA
29th ASPE Annual Meeting
http://aspe.net/technical-meetings/29th-aspe-annual-meeting
16-20 novembre
Lisbon, Portugal
CENICS 2014, The 7th International Conference
on Advances in Circuits, Electronics and Micro-electronics
www.iaria.org/conferences2014/CENICS14.html
17-19 dicembre
Firenze, Italy
IEEE International Electrical Vehicle Conference (IEVC)
www.ievc2014.org
Istanbul, Turkey
1st
www.entechconference.com
22-24 dicembre
International Conference on Energy Technologies
EVENTI NEL MONDO
2015
19-21 gennaio
Amsterdam,
The Netherlands
10th International Conference on High-Performance Embedded
Architectures and Compilers
www.hipeac.net/conference
11-13 febbraio
Angers, France
International Conference on Pervasive and Embedded Computing
and Communication Systems - PECCS
www.peccs.org
2-5 marzo
Charlotte, NC, USA
15th International Conference on
Metrology and Properties of Engineering Surfaces
http://aspe.net/metprops2015.html
25-27 marzo
La Coruna, Spain
International Conference on Renewable Energies
and Power Quality (ICREPQ’15)
www.icrepq.com
22-23 aprile
Torino, Italy
Affidabilità & Tecnologie - 9a edizione
www.affidabilita.eu
3-5 maggio
Goyang, S. Korea
28th International Electric Vehicle Symposium & Exhibition
www.evs28.org
7th
BIOTECHNO 2015,
Int.l Conference on Bioinformatics,
Biocomputational Systems and Biotechnologies
24-29 maggio
Roma, Italy
18-22 agosto
Daejon, South Korea Advances in Aeronautics, Nano, Bio, Robotics and Energy (ANBRE15) http://anbre.cti3.com/anbre15.htm
T_M ƒ 234
www.iaria.org/conferences2015/BIOTECHNO15.html
COMMENTI
ALLE NORME
▲
COMMENTI ALLE NORME
Rubrica a cura di Nicola Dell’Arena ([email protected])
Audit interno - Parte seconda
La procedura gestionale sulle verifiche ispettive
A great success has been attributed to this interesting series of comments by
Nicola Dell’Arena to the Standard UNI CEI EN ISO/IEC 17025.
RIASSUNTO
Prosegue con successo l’ampia e interessante serie di commenti di Nicola Dell’Arena alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025. I temi trattati sono: La struttura della documentazione (n. 4/2000); Controllo dei documenti e delle registrazioni (n. 1/2001 e n. 2/2001); Rapporto tra cliente e laboratorio
(n. 3/2001 e n. 4/2001); Approvvigionamento e subappalto (n. 3/2002 e
n. 1/2003); Metodi di prova e taratura (n. 4/2003, n. 2/2004 e n. 3/2004);
Il Controllo dei dati (n. 1/2005); Gestione delle Apparecchiature (n. 3/2005,
n. 4/2005, n. 3/2006, n. 3/2006, n. 4/2006, n. 1/2007 e n. 3/2007);
Luogo di lavoro e condizioni ambientali (n. 3/2007, n. 2/2008 e n. 3/2008);
il Campionamento (n. 4/2008 e n. 1/2009); Manipolazione degli oggetti
(n. 4/2009 e n. 2/2010), Assicurazione della qualità parte 1.a (n. 4/2010);
Assicurazione della qualità parte 2.a (n. 1/2011); Assicurazione della qualità parte 3.a (n. 2/2011). Non conformità, azioni correttive, ecc. parte
1.a (n. 4/2011), parte 2.a (n. 1/2012), parte 3.a (n. 2/2012), parte 4.a
(n. 3/2012), parte 5.a (n. 4/2012), parte 6.a (n. 1/2013), parte 7.a
(n. 2/2013), parte 8.a (n. 3/2013), parte 9.a (n. 4/2013), parte 10.a
(n. 1/2014), parte 11.a (n. 2/2014).
PREMESSA
Questa volta ho preferito pubblicare la procedura gestionale sulle verifiche
ispettive, visto che essa
è una delle
sei previste dalla ISO 9001.
Essa vale per una società di piccole
dimensioni e quindi per un laboratorio di prova si adatta alla meraviglia.
Qualsiasi laboratorio può prendere
spunto da essa ma la deve adattare
alla propria realtà.
1.0 SCOPO
La presente procedura definisce le
responsabilità, le modalità per la programmazione ed esecuzione delle attività di verifiche ispettive interne e per
l’emissione dei rispettivi documenti di
registrazione della qualità.
2.0 CAMPO DI APPLICAZIONE
Essa si applica alle verifiche sul sistema,
sul prodotto e sui processi realizzativi
per verificarne l’attuazione e l’efficacia.
3.0 RIFERIMENTI
3.1 Capitolo 8.2.2 della Norma UNI
EN ISO 9001:2000;
3.2 Sezione 8 del Manuale della Qualità MAQ.01;
3.3 Norma UNI EN 30011 parte 1.a,
criteri generali per le verifiche ispettive
dei sistemi qualità, attività di verifica
ispettiva;
3.4 Procedura PRG.05 relativa alla
gestione delle azioni correttive di sistema;
3.5 Procedura PRG.06 relativa alla
gestione delle azioni preventive di
sistema;
3.6 Procedura PRG.03 relativa alla
gestione delle non conformità di processo.
4.0 DEFINIZIONI
4.1 Norme e Leggi: nell’ambito della
presente Procedura Gestionale valgono
le definizioni contenute nelle Norme
UNI EN ISO 9000, UNI CEI EN
45020, UNI EN 30011, nelle Leggi e
Norme in vigore sull’argomento e loro
successive modificazioni e integrazioni;
4.2 Verifica Ispettiva, Audit: Processo
sistematico, indipendente e documentato per ottenere evidenze della verifica
ispettiva e valutarle con obiettività, al
fine di stabilire in quale misura i criteri
della verifica ispettiva sono stati soddisfatti;
4.3 Programma delle verifiche ispettive.
Gruppo di una o più verifiche ispettive
pianificate per un arco di tempo definito e orientate verso uno scopo specifico. Registrazione della Qualità riportante il periodo relativo all’organizzazione verificata;
4.4 Evidenza della verifica ispettiva:
registrazioni, dichiarazioni di fatti o
altre informazioni che sono pertinenti ai
criteri di verifica ispettiva;
4.5 Non conformità: mancato soddisfacimento di un requisito.
5.0 MODALITÀ OPERATIVE
5.1 Programmazione
5.1.1 Il responsabile della qualità, in
base alle necessità della Società e ai
risultati delle precedenti verifiche, programma le attività di verifica ispettiva
interna compilando il Programma
Annuale delle verifiche ispettive.
5.1.2 La frequenza della verifica ispettiva è di almeno una volta all’anno per
tutte le unità e viene effettuata in modo
tale da coprire tutti gli elementi del siste-
T_M
N.
3/14 ƒ 235
ma qualità validi per quella unità.
5.1.3 Il responsabile della qualità può
organizzare verifiche ispettive non programmate, quando ne avverte la necessità o per verificare l’attuazione delle
azioni correttive e preventive.
5.1.4 Il Programma Annuale delle
verifiche ispettive è formato da due
pagine. La prima pagina riporta le
informazioni riguardanti la verifica: il
nome dell’unità interna soggetta a
verifica e il mese in cui viene effettuata la verifica. La seconda pagina riporta la matrice che lega gli elementi
del sistema qualità da verificare con
le unità interessate.
5.2 Preparazione
5.2.1 Il responsabile della qualità sceglie il gruppo (responsabile e personale) in base alla programmazione delle
attività e suggerisce l’estensione della
verifica.
5.2.2 Il Gruppo può essere formato
anche da una sola persona. Il responsabile può essere sia interno che esterno alla Società ed è preparato a svolgere tale compito. Il personale (tra tecnico, amministrativo, qualità) è esterno
all’unità interessata.
5.2.3 Il metodo della verifica può essere scelto tra uno o più dei seguenti:
– esame della sola documentazione del
sistema qualità;
– esame delle Registrazioni del sistema
di gestione per la qualità;
– attuazione del sistema di gestione per
la qualità adottato;
– efficacia del sistema di gestione per la
qualità adottato.
5.2.4 Il responsabile sceglie le domande
dalla Lista di controllo standard per la
specifica unità in base all’estensione
della verifica, al metodo scelto e ai risultati delle precedenti verifiche. In base ai
risultati della verifica precedente il responsabile può aggiungere domande
alla Lista di controllo standard.
5.2.5 Il responsabile notifica alle unità
interessate e ai componenti del gruppo
la verifica. Nella comunicazione riporta la data e il luogo della verifica, i nomi dei componenti del gruppo con la relativa funzione, l’identificazione della
Lista di controllo. Inoltre firma e mette la
data sulla comunicazione.
5.2.6 La Lista di Controllo standard è
preparata dal responsabile della quali-
T_M ƒ 236
N. 03ƒ
; 2014
■
COMMENTI
ALLE NORME
tà ed è aggiornata a ogni variazione
del Manuale della qualità, delle procedure gestionali e operative.
5.3 Esecuzione
5.3.1 Il gruppo effettua la verifica con
domande al personale interessato sia
sulla documentazione che sulle registrazioni del sistema di gestione della qualità in uso presso l’unità, il tutto in accordo alla Lista di controllo preparata.
5.3.2 Nella riunione del gruppo vengono concordate, sulla base delle informazioni fornite dai membri le azioni
correttive da chiedere. Successivamente viene redatto il Rapporto di verifica ispettiva interna in accordo all’Allegato 2 della procedura.
5.3.3 La verifica ispettiva termina con
una riunione di chiusura tra gruppo e
unità nella quale:
– si concordano le non conformità/osservazioni riscontrate e le eventuali
azioni correttive da effettuare;
– i tempi di attuazione, ove possibile;
– si chiariscono eventuali malintesi;
– si firma il Rapporto di verifica ispettiva interna.
5.3.4 Finita la verifica ispettiva, il Rapporto viene trasmesso al responsabile
della qualità che prepara il Rapporto di
non conformità o la Richiesta di azione
preventiva (Moduli Mod. 05 e 06)
riportandovi le azioni concordate. Il
Rapporto o la richiesta è trasmesso per
approvazione al Presidente il quale può
anche decidere per azioni alternative a
quelle concordate dopodiché si segue
le procedure PRG.03, PRG.06 e
PRG.07 5.3.5;
5.3.5 Il Rapporto di verifica ispettiva
riporta, almeno, le seguenti informazioni:
– tipo di verifica (programmata, non
programmata);
– documenti di riferimento (ad esempio:
manuali, procedure, registrazioni della
qualità, registrazioni sui fornitori);
– unità a cui si riferisce la verifica;
– identificazione dei componenti del
gruppo (ciascuno con la rispettiva funzione);
– identificazione delle persone dell’unità contattate durante la verifica (con la
rispettiva funzione);
– descrizione delle non conformità/
osservazioni riscontrate e delle eventuali azioni correttive o preventive
concordate;
– tempi di attuazione concordati;
– eventuale documentazione a supporto delle non conformità/osservazioni
riscontrate.
5.4 Registrazioni
5.4.1 Il modulo Rapporto di non conformità è redatto dal responsabile della
qualità in accordo alla procedura
PRG.05 per il sistema e alla prg.03 per
il processo.
5.4.2 Il modulo Richiesta di azione preventiva viene redatto dal responsabile
della qualità in accordo alla procedura
PRG.06.
5.5 Identificazione
5.5.1 Programma annuale delle verifiche ispettive
Il Programma Annuale delle verifiche
ispettive è identificato con un codice
alfanumerico formato da due parti intercalate da un punto e così ripartite:
a) PAN, che indica Programma Annuale delle Verifiche Ispettive;
b) VI, che indica che il programma è
riferito alle verifiche ispettive;
L’anno di riferimento fa parte del codice
d’identificazione.
Un esempio d’identificazione del Piano
Annuale delle Verifiche Ispettive è il
seguente: PAN.VI.2002.
5.5.2 Rapporto di verifica ispettiva
interna
Il Rapporto di verifica ispettiva interna è
identificato con un codice alfanumerico
formato da due parti intercalate da un
punto e così ripartite:
a) RVI, che indica Rapporto di verifica
ispettiva;
b) nnn, che indica il numero progressivo del Rapporto di verifica ispettiva.
Un esempio d’identificazione del Rapporto di verifica ispettiva interna è il
seguente: RVI.O26.
5.6 Archiviazione
Tutta la documentazione prodotta durante la verifica ispettiva è archiviata in
un unico fascicolo (nell’archivio tecnicogestionale) diviso per verifica ispettiva e
contenente:
– notifica;
– Rapporto di verifica ispettiva interna;
– eventuale documentazione a supporto;
– Lista di controllo compilata;
– documentazione, ove necessario, relativa alle fasi di verifica dell’attuazione.
dards and Technology (NIST), prese
parte agli studi sulla calibrazione
accelerometrica nel 1950. Nel 1956
Samuel Levy applicò la teoria della
reciprocità alla calibrazione accelerometrica e Ray Bouche svolse un lavoro sperimentale per ridisegnare gli
shaker elettrodinamici esistenti. Questo risulta in un servizio di calibrazione di vibrazioni (iniziato nel 1956)
presso NBS. L’interesse della Endevco
nella calibrazione divenne evidente
con l’assunzione di Bouche (ex NBS).
Nel 1960 Ted Dimoff sviluppò i
vibratori NBS con cuscinetti ad aria,
estendendo il campo di misura degli
shaker elettrodinamici da 10 Hz a
10 kHz, con una migliore precisione
di calibrazione. Questi sono ancora
in uso al giorno d’oggi e il metodo
della reciprocità è applicato nella
calibrazione di shaker.
Nel 1950 Seymour Edelman del NBS
sviluppò strumenti ottici per la misura
di shaker piezoelettrici, da 100 Hz a
10 kHz, e poi fino a 20 kHz. Questo
metodo interferometrico misura il movimento dinamico basato sulla lunghezza d’onda della luce. Negli anni
’50 e ’60 la fonte di luce era una lampada a vapori di mercurio, che venne
rimpiazzata nel 1970 con un laser.
L’interferometro laser venne anche applicato alle calibrazioni a bassa frequenza, da 1 a 200 Hz, sempre agli
inizi degli anni ’70. Ai giorni nostri
tutti gli accelerometri prodotti offrono
la calibrazione NIST. Endevco sviluppò nel 1970 un sistema di calibrazione Ling-Endevco con uno shaker con
forza di 50 N. Esso venne seguito da
quello denominato Bouche Shaker,
prodotto da Ray Bouche presso l’Endevco: strumento che utilizza cuscinet-
T_M ƒ 238
N. 03ƒ
; 2014
▲
STORIA E
CURIOSITÀ
ti ad aria Dimoff e guide al berillio.
Questo shaker più avanzato, incorporato nel sistema di calibrazione
Vibracon Bouche Endevco (Automated Accelerometer Calibration
System – AACS), venne immesso sul
mercato nei primi anni ’90 per supportare la calibrazione di vibrazione
e successivamente la calibrazione di
shock. Tale sistema include anche lo
shaker Bouche.
Anche B&K ha mantenuto un importante impegno nella calibrazione di
vibrazione. Il suo sistema 9610 rimpiazzò, alla fine degli anni ’80, il vecchio sistema 9559. Erano tutti sistemi
di calibrazione comparativa a 5-10 kHz
e sistemi di studio della risonanza a
50 kHz. Il mod. 9636 della B&K è il
solo sistema primario in commercio al
laser e con riferimento assoluto a 5 kHz.
Nella calibrazione accelerometrica di
shock NBS e NIST hanno investito
meno sforzi che nella calibrazione di
vibrazione. Un servizio di calibrazione di shock venne creato presso NBS
alla fine degli anni ’60-primi ’70 e fu
chiuso nel 1976. Nel 1974 una pubblicazione NBS descrive una calibrazione comparata su una macchina
idraulica con riduzione di shock e in
cui è usato un algoritmo FFT a 1.500 g,
a 0.7 ms. Dal 1987 è di nuovo operativo presso NBS un servizio di calibrazione di shock, sulla base della relazione del 1974, a livelli di
5.000 g e 0,3 ms. Ulteriori miglioramenti, incluso l’aggiunta di un generatore di shock a BALL DROP, consentono l’estensione della capacità NIST
a 10.000 g e 0.1 ms. Questa capacità è attualmente pubblicizzata con
la denominazione di “Test Speciali”
dal NIST. Poiché gli utenti hanno bisogno di ulteriori passi avanti nella
capacità NBS NIST, sia agenzie governative sia industrie private si sono
prodigate per ottenere hardware
adatti alla calibrazione e valutazione
di shock accelerometrico. Ray Bouche
sviluppò presso l’Endevco, nel 1960, il
Drop Ball Calibrator con una capacità
massima di 15.000 g e con una durata di 50 ps.; fotocellule fornivano un
riferimento di velocità.
La scoperta degli estensimetri è accreditata sia ad Arthur Ruge del Massa-
chussetts Institute of Technology (MIT), il
3 aprile 1938, sia a Edward Sinunons
di Caltech, nel settembre del 1936. Il
primo ordine di 50.000 estensimetri fu
concluso da Arthur Ruge con A.V. de
Forest, tra il ’39 e il ’41. Anche prima
di questa data costruttori di aerei,
come la Douglas Aircraft, avevano
costruito estensimetri per loro uso
interno. Pochi mesi dopo l’invenzione
presso il MIT, Hans Meier costruì,
presso lo stesso laboratorio, il primo
accelerometro estensimetrico. Il suo
“Dinamometro Elastico” conteneva
filamenti di cavo isolato su quattro strisce di supporto, che a loro volta sorreggevano un blocco di acciaio del
peso di 15 N. Misurava 2 g, a 4 Hz
di vibrazioni e serviva per lo studio
degli effetti dei terremoti su una torre
d’acqua. Tatnall, inoltre, affermava
che già dagli inizi, nel ’40, celle
estensimetriche e trasduttori di pressione e accelerazione “fecero il loro
completo e maestoso ingresso nel
campo del volo”. Tale affermazione è
comprovata da “miglia di registrazioni oscillografiche” sull’accensione dell’aereo P38 “bicoda”.
Louis Statham (1907-1983) ha ulteriormente svolto sperimentazioni con
estensimetri a cavo non isolato, presso il Curtiss Wright Research, diventando un pioniere nella produzione di
trasduttori applicando questa tecnologia alla Statham Instrument Company
di Los Angeles, nel 1943. Gli accelerometri estensimetrici di Statham trovarono molteplici applicazioni nel
campo delle prove dinamiche. È un
dato di fatto che Ankeny Brewer, nel
suo libro “Practical Solutions to Problems in Experimental Mechanics
1940-1985” (Vantage Press, 1987),
sottolineò l’uso degli accelerometri
N. 03ƒ
; 2014
■
STORIA E
CURIOSITÀ
Statham a 6 g nel 1950 sul primo elicottero disegnato e costruito in Canada, il modello SGVI. Riferendosi all’accelerometro fornito da Louis Statham dei Laboratori Statham cita:
“ogni volta che lo usavo, gli davo 5
dollari”.
Nel 1955, C.C. Perry e H.R. Lissner
furono gli autori di uno dei primi testi
tra i più completi sugli estensimetri,
intitolato “The Strain Gage Primer”,
edito da McGraw-Hill. Questo libro
illustra gli accelerometri estensimetrici
non isolati Statham “con campi di misura fino a +/- 500 g e con frequenze
naturali elevate fino a 4.500 Hz. Il problema di tutti gli accelerometri estensimetrici metallici era che garantivano
un fondo scala del segnale di uscita
di circa 30 mV. A seconda dell’applicazione, proporzionali disturbi del
segnale potevano rapresentare un
problema. Persino raggiungere questi
livelli di segnale richiedeva sistemi
sismici con deformazioni e flessioni
elevate, a scapito della rigidezza.
Queste geometrie provocavano basse
frequenze di risonanza e costruzioni
meccanicamente fragili. Per aumentare la loro risposta in frequenza e,
nello stesso tempo, ridurre la loro fragilità, gli accelerometri furono spesso
smorzati con fluido. Questo smorza-
mento poteva aumentare la loro
risposta in frequenza fino a 3 volte,
mentre riduceva l’amplificazione
della loro frequenza di risonanza di
circa il 50%.
Butier, Dove e Duggin svilupparono,
presso Sandia National Laboratories,
un piccolo fucile a gas, nel lasso di
tempo compreso tra il ’64 e il ’65,
che generava impulsi di 100.000 g
con 100 µs di durata. Una schiera di
fotodiodi forniva il riferimento della
velocità. Uno “ZATTER” venne sviluppato, presso Sandia National Laboratories, nel periodo fra il ’63 e il ’66,
usando energia elettromagnetica
come propellente per un piccolo
proiettile di alluminio. La cella di carico Kistler mod. 912 forniva una forza
al riferimento dell’accelerazione. Gli
impulsi di calibrazione raggiungevano i 100.000 g con 200 ms di durata. Il Sig. Beli disegnò nel 1969, nell’ambito dello sviluppo dell’accelerometro mod. 2291 Edvenco, una grande barra esponenziale che generava
100.000 g “PULSE TRAINS”. Sili, presso l’Endevco, commercializzò nel
1984 una tecnica di calibrazione a
barra di Hopkinson. Presso la Davie
applicarono un vibrometro laser a
una barra di Hopkinson, calibrazione
standard di riferimento a 70.000 g, e
dichiararono una precisione risultante
di +/– 5%. Un lavoro non ufficiale
con riferimenti a vibrometro a laser
venne eseguito anche presso NIST.
Fin dall’inizio, il mercato degli accelerometri si è fortemente espanso.
Negli anni più recenti molto è cambiato e tutto ciò ha reso la storia che
vi abbiamo raccontato ancora più storia, anche perché sono nate nuove
tecnologie che hanno migliorato le
applicazioni, si sono affacciati nuovi
costruttori e sono nati nuovi sodalizi,
che hanno dato origine a nuovi orientamenti dei mercati. Il settore dell’accelerazione e delle vibrazioni oggi è
guidato da specifiche applicazioni e
standard di calibrazioni ed è per questo che le aziende che vogliono integrarsi e strutturarsi trovano notevoli
vantaggi, come MEASUREMENT SPECIALTIES “MEAS”, che integra nel suo
gruppo nomi come IC SENSORS,
ENTRAN DEVICES, FGP, HL PLANAR
e altri, ed è per questo che l’espansione continua ancora oggi.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
1. Patrick L. Walter, Texas Christian
University, Fort Worth, Texas.
Edward E. Herceg “Handbook of
Measurement and Control Schaevitz
Engineering”, May 1986
2. R.C. LEWIS “Electro-Dinamic Calibrations for Vibration Pickups” Settember 1951
3. Dr. Claudia Taschera Marcom –
DSPM Industria srl
www.dspmindustria.it
[email protected]
Aldo Romanelli è il
fondatore di DSPM Industria, che nasce nel 1984
per divenire il partner
preferito – per competenza, esperienza applicativa, disponibilità e capacità di trovare o
sviluppare soluzioni più performanti – di
quanti operano nei settori industriali ad
alta tecnologia, nei centri ricerche e
nelle università.
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T U T T O _ M I S U R E
Anno XVI - n. 3 - Settembre 2014
ISSN: 2038-6974
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Storia: Emilio Borchi, Riccardo Nicoletti,
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Cattaneo); AEI-GMTS (Claudio Narduzzi);
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Alberto Musa, Paolo Soardo).
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NEL PROSSIMO NUMERO
• Metrologia legale e forense
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• Misure con raggi cosmici
E molto altro ancora...
ABBIAMO
LETTO PER VOI
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La Redazione di Tutto_Misure ([email protected])
We have read for you
STORIA DELLA MECCANICA
Virginio Cantoni, Vittorio Marchis,
Edoardo Rovida
848 pp. (2 Vol.) – Edizioni Pavia University
Press (2014) - ISBN: 978-88-96764-52-7
Prezzo: € 59,00
L’opera, parte di un più vasto progetto dedicato alla storia dello sviluppo scientifico e
tecnologico in Italia, tratta della storia della meccanica. Il volume è suddiviso in cinque
sezioni. La prima, “Le scuole”, presenta le proposte educative per l’insegnamento della
meccanica (Biggioggero, Rovida), tratta della storia del disegno (Chirone), della progettazione di macchine (Cugini, Genta) e si conclude con un contributo su meccatronica e robotica (Dario, Cugini). Segue la sezione “Dal laboratorio alla società”, dove
vengono considerati il contributo delle misure (Gasparetto, Sartori), l’associazionismo
nella meccanica, con particolare riferimento alla nascita, all’organizzazione e alla trasformazione di ANIMA (Leoni), e infine l’industria meccanica nel Meridione d’Italia
(Caputo). “La meccanica dei trasporti” presenta la produzione meccanica nei trasporti ferroviari fra Ottocento e Novecento (Giuntini), illustra l’evoluzione della tecnologia
dell’ala rotante con il contributo di Agusta Westland (Garberi) e si conclude considerando lo sviluppo dell’industria automobilistica italiana (Rovida). La sezione “La meccanica nella produzione industriale” inizia con l’analisi dei paradigmi produttivi degli
ultimi cinquant’anni (Jovane), quindi tratta delle macchine operatrici nella produzione
industriale (Curti, Cinotti) e della meccanica di precisione, con particolare riferimento
agli strumenti per la misura topografica e fotogrammetrica (Selvini). Viene poi presentata una sintesi storica dello sviluppo della tecnologia tessile (Tozzi Spadoni) e infine il
settore delle macchine di sollevamento (Bazzaro) e la meccanica delle armi da fuoco
portatili (Selvini, Dannecker). La sezione finale, “I teatri della meccanica”, offre spunti
di riflessione multiprospettica: il pensiero retroattivo tra arte e meccanica (Crespellani
Porcella), le collezioni, gli archivi e i musei (Banzi, Rovida), e il rapporto tra meccanica e società (Di Leo). Gli Autori: Annalisa Banzi, Enrico Bazzaro, Gian Francesco Biggioggero, Virginio Cantoni, Francesco Caputo, Vito Cardone, Emilio Chirone, Andrea
Cinotti, Carlo Crespellani Porcella, Umberto Cugini, Roberto Curti, Peter Dannecker,
Paolo Dario, Adriana Di Leo, Roberto C. Garberi, Michele Gasparetto, Giancarlo
Genta, Andrea Giuntini, Francesco Jovane, Vittorio Leoni, Vittorio Marchis, Edoardo
Rovida, Sergio Sartori, Attilio Selvini, Francesco Tozzi Spadoni.
Gli autori
Virginio Cantoni ordinario di Sistemi per l’Elaborazione delle Informazioni presso
l’Università degli Studi di Pavia.
Vittorio Marchis ordinario di Storia della Scienza e delle Tecniche presso il Politecnico di Torino.
Edoardo Rovida già ordinario di Disegno e Metodi dell’Ingegneria Industriale presso il Politecnico di Milano.
LE AZIENDE INSERZIONISTE DI QUESTO NUMERO
AR Europe
3a di cop.
Asit Instruments
pp. 210-222
Aviatronik
4a di cop.
Bocchi
p. 178
Cibe
p. 196
Crase
pp. 186-216
Delta Ohm
pp. 194-227
DL Europa
p. 162
HBM
pp. 170-204-209-222
Hexagon Metrology
pp. 164-204-211
IC&M
p. 198
Instrumentation Devices
pp. 192-216
Keyence
pp. 161-213-222
T_M ƒ
N. 240
3/14 ƒ 240
Kistler Italia
Labcert
LTF
LTTS
Luchsinger
Ocean Optics
Optoprim
PCB Piezotronics
Physik Instrumente
Renishaw
Rohde & Schwarz
Rupac
pp. 172-226
p. 168
pp. 200-202
p. 174
pp. 182-226
pp. 184-204
pp. 216-220
p. 214
pp. 180-181
pp. 166-226
pp. 212-232
2a di cop.
▲
STORIA E
CURIOSITÀ
Aldo Romanelli
La storia degli accelerometri
dal 1900 ai giorni nostri - Parte II
THE HISTORY OF ACCELEROMETERS
An interesting series of articles that illustrates the history of the accelerometers since their very beginning in the first years of 1900 until today, is described here and in the companion article in the previous issue of the Journal.
RIASSUNTO
Un’interessante serie di articoli (questo e il precedente) descrive la storia
degli accelerometri, dalle loro origini nei primi anni del secolo scorso fino
ai giorni nostri.
Il primo sforzo per lo sviluppo di un
accelerometro piezoresistivo (PR) a
semiconduttore per misure di shock e
vibrazioni fu realizzato nel 1962,
usando uno strumento di forma geometrica a farfalla (BUTTERFLY BULK
SEMICONDUCTOR GAGE). Nel
1961, per supportare lo sviluppo
degli accelerometri (PR), venne creato
un Solid State Laboratory, che attualmente è situato a Sunnyvale, CA. Dal
1966 venne messo in commercio un accelerometro (PR) per urto a 10.000 g.
La prima linea di accelerometri a semiconduttore fu sviluppata nel 1967,
con la serie 2266 (accelerometri
radiali). Una configurazione analoga
della serie 2266, ma non radiale,
venne sviluppata quasi contemporaneamente in campi di misura fino a
50.000 g. Nell’aprile del 1974 ulteriori studi permisero di mettere a
punto un accelerometro in silicio a
100.000 g “FREED GAGE DESIGN”.
Con la produzione miniaturizzata di
accelerometri che ne derivò nel
1983, dal peso di 1,5 gr in campi di
misura fino a 200.000 g e frequenza
di risonanza di 1,2 MHz, questi accelerometri PR completano la linea produttiva iniziale.
Ritornando agli studi sull’accelerometro PR, ne vennero sviluppati una serie
a deformazione anulare con applicazione brevettata, presentata nel
1959. Questo ha portato all’evoluzione della loro linea di prodotti miniatu-
rizzati. Ad esempio ne venne sviluppato uno PE nel 1972 a 0,14 gr con
risposta in frequenza a 10 kHz; la
versione triassiale venne commercializzata nel 1973 da 0,85 gr, mentre
nel 1984 il mercato accolse una versione a singolo asse con elettronica
integrata a bassa impedenza. Nel
1969 venne sviluppato un accelerometro PE da 1,3 gr, 100.000 g con
risonanza a 250 kHz. Il modello
7725B continuò l’evoluzione dei pro-
Wilcoxson Research Incorporated, fu
formata da Ken Wilcoxon, Al Sykes e
Fred Schloss nel 1960. Fred Schloss,
fisico acustico presso il David Taylor
Model Basin (DTMB), agli inizi del
1950 inventò la testa d’impedenza
meccanica auto guidata. Questo strumento venne ideato per supportare gli
studi del rumore nello smorzamento
statico del materiale d’isolamento
delle vibrazioni dei macchinari di
bordo. Lo strumento, brevettato il 13
ottobre 1959 (n. 3,070,996), richiedeva un trasduttore piezoelettrico di
forza, un accelerometro e un generatore di vibrazioni controllabili. DTMB
costruì inizialmente gli strumenti e li
diede alla Marina Militare.
Il programma di sottomarini nucleari
negli Stati Uniti diede ulteriore impulso alla ricerca effettuata tramite questo strumento. La Marina Militare ha
successivamente approvato la cessione di tale tecnologia alla Wilcoxon.
Subito dopo la sua formazione, Sykes
vendette le sue quote dell’azienda al
Wilcoxon, e nel 1979 Schloss fece lo
stesso. Nel 1979 l’azienda divenne
proprietà dei figli di Wilcoxon. Oggi
la società, situata a Gaithersburg –
MD, ha 120 dipendenti. La sua attività è concentrata principalmente nel
mercato degli accelerometri industriali, sulla base di quanto appreso producendo strumenti a tenuta stagna. Lo
sviluppo della tecnologia accelerometrica avveniva principalmente nell’azienda privata, mentre gli studi sulle
capacità di calibrazione per shock e
vibrazione vennero effettuati da
aziende governative, Endevco e B&K.
Il National Bureau of Standards
(NBS), ora National Institute of Stan-
dotti PE per urti elevati. Endevco entrò, nel 1961, nel mercato dell’alta
temperatura con un accelerometro a
quarzo a 500 °C. Nel 1969 vennero
testati due modelli di accelerometro
PE per il monitoraggio di motori di
aerei con una temperatura di 700 °C
e 1.000 °C. Un accelerometro a tormalina venne sviluppato agli inizi del
1980, e successivamente commercializzato nel 1988, con specifiche ope- DSPM Industria - Milano
rative fìno a 1.000 °C.
[email protected]
T_M
N.
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COPER TM 3-2014
1-09-2014
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TUTTO_MISURE
LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI
ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
AFFIDABILITÀ
& TECNOLOGIA
ANNO XVI
N. 03 ƒ
2 014
GRUPPO MISURE ELETTRICHE
ED ELETTRONICHE
EDITORIALE
Xxxxxx xxxx xxx
IL TEMA:
SALUTE E BENESSERE
Indagini specialistiche per l’efficientamento energetico
ISSN 2038-6974 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NO / Torino - nr 3 - Anno 16 - Settembre 2014
In caso di mancato recapito, inviare al CMP di Torino R. Romoli per restituzione al mittente, previo pagamento tariffa resi
1-09-2014
TUTTO_MISURE - ANNO 16, N. 03 - 2014
COPER TM 3-2014
Misurare il comfort termo-igrometrico in ambienti indoor
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La pagina di IMEKO
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