Ficedula, 2007, 1, pp. 5-10

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Ficedula, 2007, 1, pp. 5-10
Ficedula, 2007, 1, pp. 5-10
L'AVIFAUNA DELLE SELVE CASTANILI
PROGETTO DI RICERCA SULL'EFFETTO DELL'ABBANDONO E DEL RECUPERO
DELLE SELVE NELLA SVIZZERA ITALIANA
Anita Python* e Marco Moretti**
*[email protected], **[email protected]
WSL Istituto federale di ricerca, Ecosistemi Insubrici, 6500 Bellinzona
La selva castanile di Val d’Ambra (Chiara Scandolara).
Le selve castanili ieri e oggi
La castanicoltura ha origini molto remote. Le
regioni a Sud delle Alpi della Svizzera hanno
rappresentato uno dei primi centri di coltivazione attiva del Castagno Castanea sativa sin
dall’inizio della dominazione Romana
(Conedera et al. 2004). A partire dal basso
Medioevo i frutti e il legname di Castagno
diventano addirittura una delle fonti principali di sussistenza delle popolazioni alpine. Dal
sec. XVIII la castanicoltura subisce però un
progressivo declino a causa di numerosi fattori socio-culturali e fitosanitari, ultimi dei quali,
in ordine cronologico, la comparsa del cancro
corticale del Castagno alla fine degli anni
Quaranta e l'abbandono progressivo del settore primario (Stanga 1998, Conedera 2006).
La mancanza di cure diventa una vera e propria minaccia per le selve castanili, formazioni
forestali semi-naturali create e mantenute a
struttura aperta dall'uomo. Dall’inizio degli
anni Novanta la Sezione forestale cantonale
tenta di porre un freno a questa evoluzione,
promuovendo in collaborazione con altri enti
diversi progetti di recupero delle selve castanili (vedi in Conedera e Jermini 2006 per una
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sintesi). Dal 1997 le selve castanili sono riconosciute dalle autorità federali quale superficie
agricola utile e possono beneficiare di pagamenti diretti e di compensazione ecologica
(Forni 2006).
Parallelamente ai citati lavori di recupero è
nata l’esigenza di studiare e conoscere più a
fondo il valore ecologico delle selve castanili.
Oltre a rappresentare un elemento tipico del
paesaggio delle regioni sudalpine, la struttura
aperta e la presenza di grossi alberi vecchi di
300-400 e più anni (Krebs e Fonti 2004) spesso cavi rende infatti le selve particolarmente
interessanti anche dal profilo naturalistico
(Moretti et al. 2004, 2005).
Conseguenze dell’abbandono
Il processo di abbandono delle selve appena
descritto ha importanti risvolti non solo di tipo
socio-economico e culturali, ma anche naturalistico. L'inventario dei castagni monumentali del
Ticino e del Moesano (Krebs e Conedera 2005)
ha infatti dimostrato come la maggior parte
degli alberi centenari delle selve abbandonate
siano già oggi in uno stato di degrado avanzato
per la mancanza di luce e di cure, rischiando di
soccombere nel giro di pochi decenni.
Numerosi studi hanno messo in evidenza l'importanza dei boschi aperti e ben strutturati per
la biodiversità e per specie legate al legno morto.
Boschi aperti sono presenti in modo naturale là
dove il suolo è superficiale, o in presenza di
grossi massi (p. es. detriti di falda) o di radure
dovute a fenomeni di disturbo quali le alluvioni,
gli incendi, o le frane. L'attività agro-forestale
tradizionale ha creato strutture boschive simili,
tra cui appunto le selve castanili.
Quali sono dal profilo naturalistico gli
effetti dell'abbandono e della chiusura
delle selve? Quale riscontro si ha dopo il
loro recupero?
Per rispondere a queste domande, da alcuni
anni il WSL Bellinzona col sostegno della
Sezione forestale e in collaborazione con
diversi enti e istituti, promuove una serie di
studi sulla biodiversità e sull'ecologia di specie
particolari1 . Gli studi finora svolti sui pipistrelli e gli insetti sembrano indicare che ci sia
una maggiore ricchezza di specie e di attività
nelle selve gestite rispetto a quelle abbandonate (Moretti et al. 2004, 2005, 2006). Mancano
ancora riscontri sugli invertebrati legati al
legno morto e su altri gruppi faunistici bioindicatori, quali gli uccelli, noti per essere particolarmente legati alla struttura e all'età del
bosco. Ficedula da tempo contribuisce alla
conoscenza sulla distribuzione e le esigenze
ecologiche degli uccelli in Ticino (Lardelli
1988, 1992, 2001). Per quanto riguarda le selve
castanili, in particolare, ricordiamo il progetto
Balia dal collare2 Ficedula albicollis, specie i cui
popolamenti sono in parte legati alle selve
castanili e che, oltre a essere il simbolo dell’omonima Associazione, ha subito un forte
calo negli ultimi decenni.
Il progetto Selve e Avifauna
Il progetto Selve e Avifauna è promosso dal
WSL di Bellinzona in collaborazione con le
Sezioni forestali dei Cantoni Ticino e
Grigioni, Ficedula e Stazione ornitologica di
Sempach. L’obiettivo è quello di valutare l’effetto sull'avifauna rispettivamente dell’abbandono e del recupero delle selve nella Svizzera
Italiana. Lo studio mette a confronto coppie
1: Progetto Biodiversità invertebrata dei castagni monumentali di Soazza (GR), in collaborazione con la Sez.forestale
Grigioni e Mesolcina. Progetto SELPI (Selve e Pipistrelli) sulla diversità di chirotteri e sull'ecologia della Nottola di
Leisleri Nyctalus leisleri, in collaborazione con il Centro protezione chirotteri Ticino e le Università di Berna, Losanna e
Varese. Caratterizzazione tipologica delle selve della Svizzera italiana, progetto in corso in collaborazione con
l'Università dell'Insubria di Varese.
2: Censimento della Balia dal collare Ficedula albicollis nella Svizzera italiana. Progetto promosso da Ficedula, in collaborazione con la Sezione forestale del Cantone Ticino.
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di selve gestite e abbandonate, tenendo conto
anche del grado di gestione delle stesse, dalle
selve appena recuperate (quindi più aperte) a
quelle gestite in modo sporadico (quindi più
chiuse).
Gli uccelli vengono censiti in punti di ascolto
ben precisi mediante cosiddetti rilevamenti
puntiformi di abbondanza (Lardelli 1988).
Questo metodo, applicato in programmi di
monitoraggio dell'avifauna negli Stati Uniti
d'America e in Canada (Bibby et al. 2000),
consiste nel rilevare tutti i contatti in un determinato punto e nell'arco di un tempo prefissato. Non si tratta di un metodo esaustivo come
quello del mappaggio, ma ha il vantaggio di
essere veloce, di poter essere applicato in
qualsiasi situazione di terreno e di permettere
un confronto standardizzato di un elevato
numero di punti di ascolto.
Nel nostro studio, i rilievi sono stati ripetuti 5
volte tra metà marzo e inizio giugno, con
intervalli di almeno sette giorni. Durante ogni
rilievo, gli uccelli sono stati censiti per 10
minuti, distinguendo gli individui presenti
all'interno di un raggio di 50 m e 100 m. I rilievi sono stati eseguiti il mattino dall'alba fino
alle 9:30. Per alcune selve di grandi dimensioni sono stati rilevati più punti di ascolto
distanti fra loro almeno 200 m.
Nel 2006 sono stati censiti 32 punti in 24 selve
gestite e 41 punti in 31 selve abbandonate, per
un totale di 55 selve.
Risultati preliminari
Durante il censimento 2006 abbiamo osservato un totale di 57 specie di uccelli, di cui 52 in
selve gestite (media per selva: 16+3.1) e 47 in
selve non gestite (14+2.0). Nella tabella 1
sono riportati i risultati preliminari e il confronto con le esigenze ecologiche delle varie
specie.
Tra le specie campionate circa la metà è stata
censita con una buona frequenza, mentre
molto meno sono quelle caratterizzate da singole osservazioni.
Le specie più comuni sono la Cinciallegra
Parus major, la Cinciarella Parus caeruleus, il
Picchio muratore Sitta europea, il Fringuello
Fringilla coelebs, la Capinera Sylvia atricapilla, la
Cincia bigia Parus palustris, il Pettirosso
Erithacus rubecula e la Ghiandaia Garrulus glandarius. Non mancano le specie che nidificano
nelle cavità dei vecchi alberi (i picchi, le varie
cince già citate, il Codirosso Phoenicurus phoenicurus, l'Allocco Strix aluco e il Pigliamosche
Muscicapa striata).
Il Picchio muratore Sitta europea è una delle specie
più comuni nelle selve castanili indagate nel 2006
(Paolo e Laura Casali).
Specie favorite dalla gestione
Alcune specie mostrano una marcata preferenza per le selve aperte: Codirosso (Lista
Rossa), Picchio verde Picus viridis e Zigolo
muciatto Emberiza cia. Il Picchio verde e il
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Tabella 1. Lista delle specie censite nelle selve della Svizzera italiana nel 2006 e le loro esigenze ecologiche
(LR = specie inserita nella Lista Rossa (Keller et al. 2001); SPR = specie prioritaria per la conservazione
nel Cantone Ticino (Scandolara e Lardelli 2006); Tendenza osservata espressa in valori di abbondanza relativa tra selve gestite e abbandonate per ogni specie: + = poco, ++ = mediamente, +++ = molto abbondante; * specie sporadiche).
Specie
censite
favorite
dalla
gestione
Specie
censite
favorite
dall’
abbandono
Specie
senza
particolare
preferenza
Specie rilevate nel 20061
Cardellino Carduelis carduelis
Cinciallegra Parus major
Codirosso Phoenicurus phoenicurus
Cornacchia grigia e nera Corvus corone
Cuculo Cuculus canorus
Fringuello Fringilla coelebs
Ghiandaia Garrulus glandarius
Luì piccolo Phylloscopus collybita
Luì verde Phylloscopus sibilatrix
Merlo Turdus merula
Picchio r. maggiore Dendrocopos major
Picchio verde Picus viridis
Pigliamosche Muscicapa striata
Tordela Turdus viscivorus
Verdone Carduelis chloris
Zigolo muciatto Emberiza cia
Cincia bigia Parus palustris
Colombaccio Columba palumbus
Pettirosso Erithacus rubecula
Rampichino Certhia brachydactyla
Scricciolo Troglodytes troglodytes
Tordo bottaccio Turdus philomelos
Capinera Sylvia atricapilla
Cinciarella Parus caeruleus
Codibugnolo Aeghithalos caudatus
Picchio muratore Sitta europea
Cincia dal ciuffo Parus cristatus
Cincia mora Parus ater
Ciuffolotto Pyrrhula pyrrhula
Frosone Coccothraustes coccothraustes
Luì bianco Phylloscopus bonelli
Verzellino Serinus serinus
Picchio r. minore Dendrocopos minor
Torcicollo Jynx torquilla
Beccaccia Scolopax rusticola
Rampichino alpestre Certhia familiaris
1: Altre specie rilevate: si veda nota a pag. 10.
2: Informazioni tratte da Lardelli (1988)
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Specie
LR/ SPR
LR, SPR
LR, SPR
LR, SPR
LR, SPR
LR, SPR
Tendenza osservata
Esigenze ecologiche delle specie2
nelle selve
gestite
abband.
sotto(33 pti)
bosco
chioma
nido
(32 pti)
++
aperta
+++
++
cavità
++
aperta
cavità
++
++
+
(fitto)
+++
++
+++
+
chiusa
++
+
fitto
aperta
++
rado
+++
++
(fitto)
+++
++
(chiusa)
cavità
++
rado
aperta
cavità
++
aperta
cavità
++
+
++
++
rado
aperta
++
+++
chiusa
cavità
++
(chiusa)
++
+++
fitto
+
++
chiusa
+
++
fitto
chiusa
+
++
fitto
chiusa
+++
+++
(rado)
+++
+++
aperta
cavità
++
++
(fitto)
aperta
+++
+++
chiusa
cavità
*
cavità
*
cavità
*
fitto
aperta
*
*
fitto
aperta
*
aperta
*
*
cavità
*
*
rado
aperta
cavità
*
rado
*
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Codirosso, specie notoriamente legate alle
selve, erano presenti nel 66% (P. verde) e 71%
(Codirosso) delle selve gestite, mentre solo nel
29% (P. verde) e 16% (Codirosso) di quelle
abbandonate. Lo Zigolo muciatto, specie che
apprezza le regioni aperte e soleggiate con
suoli aridi e sassosi (Lardelli 1988), era presente principalmente nelle selve su detriti di falda.
Tra le specie più interessanti segnaliamo inoltre il Picchio rosso minore Dendrocopos minor,
specie molto localizzata in Ticino, il Luì verde
Phylloscopus sibilatrix, inserito nella Lista Rossa
e legato alle formazioni forestali mature, e il
Ciuffolotto Pyrrhula pyrrhula, pure legato ai
vecchi alberi, ma a partire da una certa altitudine.
Tra le osservazioni più particolari (anche al di
fuori del censimento) segnaliamo specie rare e
con comportamento territoriale, quali la Balia
dal collare in canto, lo Zigolo nero Emberiza
cirlus e la Sterpazzola Sylvia communis, queste
ultime tipiche di zone aperte e debolmente
boscate. È stato inoltre censito a due riprese
un Frosone Coccothraustes coccothraustes, nidificante molto raro in Ticino, di cui esistono
prove di nidificazione solo dal 1995 (Winkler
1999).
2006/07 saranno monitorate al fine di valutare
gli effetti diretti del recupero sull'avifauna.
Nell'insieme delle selve censite nel 2006 e 2007
saranno inoltre rilievati parametri ambientali e
di struttura del bosco nei vari strati della vegetazione (erbaceo, arbustivo, arboreo). Tali dati
saranno messi in relazione con quelli dell'avifauna con l'obiettivo di definire modalità di
gestione delle selve favorevoli all'avifauna e
alle specie tipiche in particolare.
Specie favorite dall’abbandono
Le specie tendenzialmente favorite dall'abbandono sono relativamente poche. Si tratta principalmente di specie di bosco che prediligono
chiome chiuse e sottobosco ben strutturato,
quali lo Scricciolo Troglodytes troglodytes, il
Tordo bottaccio Turdus philomelos e il
Pettirosso. Tra le specie particolari segnaliamo
tuttavia: la Beccaccia Scolopax rusticola (Lista
Rossa) sorpresa tra il fogliame e lo Sparviere
Accipiter nisus.
Prossime fasi dello studio
A partire da marzo 2007 nuove coppie di selve
gestite e abbandonate saranno censite, mentre
le selve ripristinate nel corso dell'inverno
Il Rampichino Certhia brachydactyla non sembra
mostrare una particolare preferenza per selve gestite e non (Chiara Scandolara).
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Nota 1 (tab. pag. 8): Altre specie rilevate: Allocco Strix aluco, Astore Accipiter gentilis, Ballerina bianca Motacilla alba,
Ballerina gialla Motacilla cinerea, Cincia bigia alpestre Parus montanus, Codirosso spazzacamino Phoenicurus ochruros, Corvo
imperiale Corvus corax, Fiorrancino Regulus ignicapillus, Lucherino Carduelis spinus, Luì grosso Phylloscopus trochilus, Nibbio
bruno Milvus migrans, Passera d'Italia Passer hispaniolensis italiae, Picchio nero Dryocopus martius, Poiana Buteo buteo, Regolo
Regulus regulus, Rondine Hirundo rustica, Rondone Apus apus, Sparviere Accipiter nisus, Sterpazzola Sylvia communis, Tortora
dal collare orientale Streptopelia dacaocto e Zigolo nero Emberiza cirlus.
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