strada maestra! - Centro per l`infanzia San Zeno
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strada maestra! - Centro per l`infanzia San Zeno
UNA STRADA DA IMPARARE Indicazioni per chi volesse approfondire… La mia prima grande Bibbia Un meraviglioso libro che presenta ai bambini i grandi episodi della Bibbia: dalla creazione ad Abramo, da Giuseppe a Mosè, dai profeti a Gesù. Frasi semplici aiutano i bambini a leggere l'emozionante storia d'amore che Dio ha con ciascuno di noi. I disegni, attenti al loro mondo, li educano a vedere in ogni avvenimento la mano delicata di Dio che guida coloro che lo amano. STRADA MAESTRA! MENSILE IN - -FORMATIVO PER I GENITORI NOVEMBRE 2013 Emozioni di Mies van Hout – Ed. Lemniscaat Riuscite a immaginare dei pesci che esprimono emozioni? Sembra una contraddizione in termini eppure Mies van Hout ci riesce molto bene e ce li disegna con semplici tratti come di gessi colorati sulla lavagna. Per ogni pesce un’emozione: dalla curiosità al nervosismo, dall’orgoglio all’indecisione, dall’indifferenza alla gelosia. 20 tavole divertenti e incredibilmente espressive! Vi aspettiamo al mercatino dei libri di Natale allestito dalle mamme e dalle nonne della Scuola dell’Infanzia! Sarà aperto nei giorni di 17,18,19 dicembre negli orari di apertura e chiusura della Scuola. Grazie a tutti! a cura di Antonella, Laura, Mary, Pamela, Stefania SCUOLA DELL’INFANZIA PARITARIA "SAN ZENO" Via Cesare Cantù 49/E - 23887 Olgiate Molgora (LC) Tel. 039-508640 email : [email protected] web : www.infanziasanzeno.it UNA STRADA PER RIFLETTERE Quando le domande sulla morte non possono aspettare Come ogni giovedì i bambini grandi del 4° gruppo del laboratorio emotivo sono entrati nella sala già disposta alle attività legate alla gioia. E, prima di introdurre una nuova attività, abbiamo ricordato quanto svolto la settimana precedente: “qui parliamo delle emozioni” (Alex), “della gioia” (Mario), “anche della tristezza” (Alessandro), “della sorpresa (Michele), “e della rabbia” (Tommaso). Ero già pronta al rito della filastrocca delle emozioni quando Mario, di certo seguendo il filo invisibile dei suoi pensieri dice “quando è morto il nonno Mario ero triste”, “quando uno muore va in cielo”, “no, in Paradiso” (Alessandro), “il mio nonno Massimo è al cimitero” (Alice), “ci metti una foto per ricordarti che è lì” (Karin). Mi è sembrato proprio necessario mettere in secondo piano il nostro “programmino”, per lasciare spazio a riflessioni come queste che necessitavano di qualche chiarimento. Infatti come mettere d’accordo la considerazione “il nonno è in cielo” con il fatto che lo si vada a trovare al cimitero? E come risolvere la questione che se il nonno è al cimitero, gli si possa parlare quando vogliamo che “tanto lui ci ascolta”? Come noterete si aprono tanti aspetti carichi di confusione. Dove è questo nonno? Sta sotto terra o su in cielo? Non mi sembrava proprio opportuno trascurare questi “dissidi cognitivi” e mi sono permessa di spiegare loro come stanno davvero le cose: il corpo, ormai accessorio, resta sulla terra e si è pensato di metterlo in una bara che viene sistemata al cimitero, mentre ciò che il nonno conosceva, ciò che sapeva fare, le sue passioni, la sua capacità di voler bene, di raccontare le storie, di andare nell’orto a coltivare la terra, di suonare la fisarmonica, di cantare… Tutte queste cose dicono proprio bene chi è il nonno e tutto questo lui se lo è portato in cielo. In Cielo si porta l’identità fondante la propria persona. Ma i cagnolini come hanno reagito a tutto questo? Qualcuno, dirigendosi come di abitudine al suo solito angolo, ha detto : “ …ma Anto sono spariti i giochi?” invece no, sono stati semplicemente spostati; qualcun altro, di fronte al cambiamento, è stato per un po’ seduto a guardare prima di agire… ma poi pronti via per mettere le mani in pasta, pasticciando per impossessarsi della nuova realtà. È stato appagante per me, osservarli subito dopo il primo impatto e vederli all’opera nel quotidiano, questo per ribadire l’importanza degli spazi e del contesto nell’agire quotidiano dei bambini … … si vive insieme ai bambini e con loro si costruisce andando … la maestra Anto Inoltre… A partire da questa settimana, ogni bambino grande di ciascuna sezione potrà portare a casa una statua raffigurante Gesù Bambino e benedetta da don Giancarlo: l’invito è quello di dedicare un po’ di tempo (magari prima di andare a letto…) alla preghiera familiare (trascriviamo qui sotto la preghiera data insieme a Gesù Bambino… per tutti coloro che vorranno pregare a casa…). La preghiera Vieni, Signore Gesù! Forse molti non ti aspettano più, non hanno posto nel loro cuore; eppure tu, Signore, Padre buono e re dell’Universo, ti sei fatto così piccolo. Vieni tranquillo, anche se non ci fosse nessun altro, ci sono io qui ad aspettarti. Vieni, Signore Gesù! Impronte di quanto successo nella classe dei cagnolini Martedì sera scorso, io insieme a Stefania, abbiamo messo a soqquadro la sezione dei Cagnolini, che faticaccia…!!! Abbiamo ribaltato le scatole dei giochi per selezionarli e spostato mobili per cercare di creare angoli di gioco più strutturati. Intanto mi chiedevo… ci staranno a giocare in uno spazio così piccolo? basteranno solo i dinosauri per farli giocare? Ad oggi sono pienamente soddisfatta per il cambiamento apportato alla sezione. Sicuramente è ancora presto per coglierne i frutti, ma, in questi giorni, osservandoli giocare, mi è sembrata una buona soluzione in quanto i bambini, a mio parere, hanno vissuto in modo molto positivo questa nuova organizzazione degli spazi nella sezione. Gli angoli sono più strutturati e raccolti e all’interno di essi ci sono meno giochi ma essenziali (verranno alternati con altri successivamente per sviluppare maggiormente la curiosità e l’interesse); ci sono maggiori spazi anche se più piccoli e più raccolti in modo da agevolare attività manuali differenziate per interesse (taglio incollo, disegno, manipolazione, travasi, giochi al tavolino, puzzle). I bambini hanno vissuto in maniera più ordinata e raccolta il loro trafficare e il loro giocare; pochi bambini nei vari angoli hanno permesso una relazione più intima, i bambini riescono così a muoversi con più autonomia così che ogni angolo diventa ambiente di vita. Ma partiamo dall’inizio… un lungo progetto di una piantina della sezione tenendo conto degli interessi dei bambini: schizzavo a casa il disegno e poi la mattina a scuola rivedevo e cancellavo, rivedevo e riprogettavo su un altro foglio, prima in matita, poi con il pennarello rosso… pensavo alle varie dinamiche che i cagnolini avrebbero messo in atto in quegli spazi… e tutto ricominciava… Ma ancora prima c’è stata una lunga chiacchierata con i bambini riguardo i loro giochi e spazi (come li hanno chiamati loro) preferiti a scuola con tanto di cartellone finale. Ecco come è nata l’esigenza di riguardare l’organizzazione della classe, a prescindere da motivazioni ugualmente importanti di carattere più pedagogico (più ordine, angoli più strutturati, organizzati e definiti, necessità di contenere maggiormente l’agire dei bambini indirizzandoli verso un’organizzazione più ordinata e pensata incline ai loro interessi). Ecco la grande novità dell’angolo dell’accoglienza che si è spostato per avere una situazione più raccolta, al riparo da stimoli esterni di distrazione, quali la porta. È spuntato un nuovo spazio del falegname ben attrezzato e arriverà a breve, anche una tana più intima e raccolta. I bambini di 5 anni capiscono bene questo discorso, trovano che abbia senso. Impariamo allora che possiamo parlare con i bambini di cose anche molto faticose, complicate, dolorose; possiamo farlo usando parole semplici, senza mancare di onestà o tradire la Verità. I bambini sanno porre domande grandi, domande di cui alcune volte persino noi adulti abbiamo dimenticato la crucialità, l’importanza, il fondamento esistenziale. Ascoltare le loro domande può aiutare noi a rispolverare le nostre risposte… Stefania LA STRADA CHE ABBIAMO PERCORSO Impronte di quanto successo nella classe degli scoiattoli Durante il mese di novembre tutte le insegnanti della scuola dell'infanzia hanno avuto il piacere di fare la riunione di classe con i genitori, presentando un po’ il clima del gruppo ed esponendo ciò che fino ad ora è stato fatto. Credo si sia rivelato un bel momento di conoscenza e condivisione della vita della Scuola anche per quanto riguarda la classe degli scoiattoli: grazie ad un gioco ho avuto modo di conoscere meglio voi genitori e confrontarmi con voi sui vostri figli. Il gioco consisteva nel far partecipare tutti i genitori lanciandosi tra di loro un dado con varie domande dove venivano posti quesiti ed interrogativi che tutti i genitori prima o poi si pongono portando avanti l’educazione di un figlio. Si è dialogato apertamente senza nessun timore, creando un clima di fiducia e serenità. Mi sembra bello potervi scrivere qui di seguito le domande scritte sulle 6 facce del dado così anche chi non fosse riuscito ad essere presente alla riunione ha la possibilità di fermarsi a pensare a quanto sia certo impegnativo, ma soprattutto bello essere una Mamma e un Papà. 1Se il tuo bambino fosse un animale sarebbe… perché? 2. Cosa cambieresti di questa scuola? 3. Che consiglio vorresti dare alla maestra della sezione di tuo figlio/a nella relazione con lui/lei? 4. Prova a raccontare un momento speciale che condividi con il tuo bambino/la tua bambina. 5. Qual è la tua paura più grande relativamente all’educazione del tuo bambino/a? 6. Quale domanda non vorresti mai che il tuo bambino/a ti facesse? Buona riflessione! la maestra Mary Impronte di quanto successo nella classe dei tigrotti Questo mese vi voglio raccontare di come le “avventure” di Virgy e Angy abbiano conquistato i miei tigrotti. Sicuramente i vostri bimbi sono rimasti affascinati dalle loro super biciclette…E che dire di quando litigavano perché non erano alte uguali, ma quella più bassa non voleva essere bassa e allora metteva il cappello per sembrare più alta… Ma la cosa che li ha colpiti di più era quando Angy diceva che era stata piccola così piccola da stare nella pancia della mamma… E quante cose si ricordava quando era li dentro! Non ci sorprendiamo perché anche noi ci ricordiamo tutto (...o quasi…). V. (5anni) racconta che sentiva la voce della mamma mentre sgridava i fratelli; A. (4anni) che giocava con le macchinine che la mamma gli passava in pancia e perché no, D. (4anni)che sentiva la televisione, ma quando c’era il telegiornale impossibile non addormentarsi! E così dicendo nei bambini è nata in modo del tutto naturale una domanda: ma come siamo finiti nella pancia della mamma?? Escludendo come diceva giustamente N. (4anni) che la mamma abbia mangiato un bambino, le idee sono tante… Sicuramente serve la mamma ma anche un papà perché come ci ha spiegato A. (5anni) è come il gallo e la gallina: se non c’è il gallo dall’uovo non esce il pulcino! Insomma, dice M. (4anni), il papà ha messo il semino dentro alla mamma e poi cresce un bambino… Certo dice I. (3anni) tutti bambini stanno con gli angioletti in cielo, ma appena la mamma e il papà chiamano si vola dentro la pancia della mamma… Ci manda Dio!...Tante ipotesi, ma forse un’unica certezza per fare un bambino mamma e papà devono volersi molto bene… Impronte di quanto successo nella classe delle coccinelle Siamo arrivati a novembre e i vostri bambini sono persino andati a teatro! Che emozione e quanta carica si percepiva quella mattina in sezione! Lo spettacolo “Nella pancia della mamma” ha accompagnato i bambini con un linguaggio semplice ed immediato in un divertente viaggio all’origine della vita. Due sorelle, Virgy e Angy, gemelle ma molto diverse, raccontano i loro ricordi relativi alla nascita, scherzano sulle loro diversità, si prendono in giro, ma nello stesso tempo riescono a fare della loro diversità una ricchezza per rendere il tempo insieme più ricco e divertente. Quali migliori spunti per iniziare il percorso con i vostri bambini… Giulia: Ci hanno raccontato di quando erano piccole e di cosa stavano facendo nella pancia della mamma. Angelica: Quella bassa (Angy) ha detto “Mi ricordo tutto di quando ero piccola!”. Simone: Di quando erano nate. Riccardo: Che prima la pancia della mamma è piccola poi diventa grande, perché prima il bambino è piccolo e poi diventa grande. Stefano: Angy diceva “Ma signora! Hai un pancione grande! Come fai a sdraiarti?!”. Mario: Angy ci aveva detto che quando lei era nella pancia della mamma sentiva tutto. Riccardo: Io non sentivo un bel niente perché prima non avevo le orecchie. Quando sono nato mi è “comparita” la testa, gli occhi, la bocca, il corpo, le mani e all’ultimo le orecchie. Mario: E io non mi ricordo! Andrea: “Manco io” non mi ricordo se sentivo o no! Diego: Quando ero nella pancia della mamma io sentivo anche la voce dello zio! Riccardo: Quando ero nella pancia della mamma sentivo il cuore… quando mi sono “comparite” le orecchie! Elisa: Quando ero nella pancia della mamma mi facevano vedere alla telecamera che io salutavo così la mamma e il papà! … e da qui le coccinelle partiranno verso interessanti ed imprevedibili strade! la maestra Laura E per tutto il resto?? Ci pensa A. (4anni): ”Facciamo così! Chiedo alla mia mamma e domani vi spiego tutto...” la maestra Pamy