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N.4 2013
ASSOFOND
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N. 4 2013
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ASSOFOND
in igne vita
sommario
ASSOFOND
FEDERAZIONE
NAZIONALE
FONDERIE
Pubblicazione bimestrale tecnico-economico ufficiale
per gli atti dell’Associazione Nazionale delle Fonderie
Autorizzazione Tribunale di Milano
n. 307 del 19.4.1990
Direttore Responsabile
Silvano Squaratti
Assemblea 2013
Assemblea 2013: Fonderia Cerniera dell’industria:
il manifatturiero al centro dell’economia ......................................................................................10
Innovazione sarà il leit motiv della nuova presidenza Assofond nell’intervento
di Roberto Ariotti il neo eletto alla carica di Presidente .......................................................... 20
Un viaggio nel mondo dell’economia, tra Cina ed Italia, sfatando miti e leggende.......... 22
Tavola rotonda: “Fonderia CERNIERA dell’industria:
il manifatturiero al centro dell’economia” .................................................................................. 26
Conferito il premio di laurea “ing. Carla Cominassi”................................................................ 30
Il risparmio energetico attraverso la razionalizzazione dei processi di Fonderia:
introduzione al progetto Assofond ..................................................................................................32
Nuovo impianto automatico di formatura grandi staffe ..........................................................42
Il Sostegno di importanti Partners..................................................................................................46
Il quadro economico generale..........................................................................................................56
La Fonderia di Ghisa ..........................................................................................................................60
La Fonderia di metalli non ferrosi ..................................................................................................70
L’evoluzione dei Settori “Clienti” delle Fonderie ..........................................................................76
Direzione e redazione
Federazione Nazionale Fonderie
20090 Trezzano S/Naviglio (MI), Via Copernico 54
Tel. 02/48400967 - Telefax 02/48401282
www.assofond.it - [email protected]
Gestione editoriale e pubblicità
S.A.S. - Società Assofond Servizi s.r.l.
20090 Trezzano S/Naviglio (MI), Via Copernico 54
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Amministrazione e abbonamenti
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Numeri arretrati il doppio
Il decreto del fare e le sue principali novità per le imprese ..................................................80
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Tecnico
L’importanza della metallurgia “Metallurgia generale” (ventiquattresima parte) ............84
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SERT Metal e Foseco uniscono le proprie forze per aggiungere valore
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la fonte. La collaborazione alla Rivista è subordinata
insindacabilmente al giudizio della Redazione.
Le idee espresse dagli Autori non impegnano ne la
Rivista ne Assofond e la responsabilità di quanto
viene pubblicato rimane agli Autori stessi.
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Assemblea
2013
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C. Bellocchio
Assemblea 2013:
Fonderia CERNIERA dell’industria:
il manifatturiero al centro dell’economia
Il Castello di Thiene (VI) maestoso edificio gotico del XV secolo è stato lo splendido scenario nel quale si è svolta, il 15
luglio 2013, l’Assemblea Generale delle Fonderie Associate.
In particolare i lavori dell’Assemblea si sono tenuti nelle
scuderie del castello, l’ambiente più singolare e sfarzoso di
tutto il complesso monumentale.
Anche quest’anno alla parte
squisitamente assembleare si è
unita quella più tecnica ossia la
visita post assemblea alla Fonderia di ghisa VDP ed all’azienda F.lli Mazzon.
Il prestigio della location unito
all’interesse per i lavori è stato
premiato da una ampia partecipazione lungo tutto l’arco della
giornata che ha coinvolto a titolo diverso circa 300 persone!
La parte squisitamente privata,
riservata agli Associati dell’Assemblea, è stata dedicata inizialmente alle incombenti istituzionali quali una breve esposizione, con successiva approvazione, del contenuto del bilancio consuntivo e di previsione,
già in possesso degli associati,
che ha presentato un buon
avanzo di gestione grazie alla
continua attenzione ai costi ed
un breve spazio per permettere agli associati di porre domande e chiedere eventuali
chiarimenti.
Sono state poi esaminate le fu-
Industria Fusoria 4/2013
ture risorse perché Assofond
possa assicurare lo stesso livello di servizi, nonché è stata
adottata la delibera che prevede per l’anno 2013 di non modificare il contributo associativo, e non applicare l’aggiornamento che avrebbe previsto un
aumento del 2,3% della quota
variabile.
Ma l’avvenimento principale
dell’Assemblea parte privata è
stato l’elezione del nuovo Presidente della Federazione.
Il saluto del Presidente
Enrico Frigerio
Il presidente uscente Enrico
Frigerio nell’accomiatarsi, prima di introdurre le votazioni,
ha dedicato ampio spazio del
proprio intervento all’esposizione alla platea di quanto intrapreso nei sei anni di Presidenza andando dall’assunzione
di nuovo personale, alla promozione dell’immagine dell’Associazione in eventi pubblici del
Il Presidente uscente, Enrico Frigerio e il
Direttore di Assofond Silvano Squaratti.
10
ASSOFOND
Federazione Nazionale Fonderie
ASSEMBLEA 2013
Fonderia
CERNIERA dell’industria:
Il manifatturiero
al centro dell’economia
LUNEDÌ 15 LUGLIO 2013
Castello di Thiene - Thiene (Vicenza)
Impianti, macchine e attrezzature per fonderie e animisterie
settore, all’ampia attività di
lobby presso le Istituzioni sia di
Governo che Universitarie, all’implementazione dei servizi
dell’Associazione (Ufficio Studi,
Seminari legali, Sicurezza sul lavoro). Enrico Frigerio nel proprio excursus ha toccato il
complesso nodo della congiuntura del settore con una
panoramica della situazione nel
2012 di cui riportiamo i punti
salienti nel riquadro seguente.
Assemblea 2013
CONGIUNTURA DEL SETTORE IN ITALIA
PANORAMICA 2012 E PROSPETTIVE 2013
• Le esportazioni sono ripartite fra il 54% verso Paesi extra UE e il 46% verso Paesi UE.
• Il saldo fra export ed import è ripartito fra il 68%
dei Paesi extra UE, pari a circa 543.000 €, e il 32%
dei Paesi UE, circa 250.000 €.
• Considerando le esportazioni in termini di volume,
getti ferrosi, Germania e Francia sono i primi due
partners, rispettivamente con il 18% e il 15% sul totale delle esportazioni totali.
• Gran Bretagna, Stati Uniti, Austria e Spagna sono
tutti intorno al 4%.
• In generale l’export è molto distribuito a livello
mondiale, se si considera che il 39% delle esportazioni vanno verso Paesi con una quota percentuale
inferiore al 2%.
• La produzione registra un calo di quasi il 12% rispetto al 2011 (-9,7% per i ferrosi, -13,7% per i non
ferrosi) pari a quasi 2 milioni di tonnellate.
• Il fatturato totale si attesta intorno ai 6,8 miliardi di
€ (-9% rispetto al 2011).
• Non ci sono variazioni nel numero totale di fonderie (1.111) solo a livello di comparto dei ferrosi si
registra una diminuzione di 2 unità, mentre nei non
ferrosi c’è stato un incremento della stessa entità.
• Diminuiscono del -2% gli addetti diretti nelle fonderie (-1,1% nel comparto ferrosi, -3% nei non ferrosi).
• Gli addetti indiretti nel 2012 sono in totale 12.000.
• In calo la produzione sia dei ferrosi che dei non ferrosi, la variazione totale delle tonnellate prodotte è
del -11,5% rispetto al 2011.
• -9,7% i ferrosi rispetto al 2011, -13,7% i non ferrosi rispetto al 2011.
• La produzione totale raggiunge quasi le 2 milioni di
tonnellate, ripartite fra l’oltre 1 milione dei ferrosi
(1.116.659) e quasi 900.000 dei non ferrosi
(844.256).
• Ancora lontani dal livello pre crisi: -26% (2012 vs
2008).
• All’interno del comparto dei getti ferrosi, la produzione di ghisa subisce un calo di -10,2% rispetto al
2011, l’acciaio del -2%, in controtendenza i getti microfusi con +1%.
• In evidenza l’acciaio al carbonio che vede aumentare la produzione (+18,4%) a danno soprattutto degli acciai inossidabili (-11%).
• Per quanto riguarda i getti non ferrosi si registra
una marcata flessione per entrambi i comparti principali: alluminio -13,9%, zinco -10,9%.
• Il saldo della bilancia commerciale di getti ferrosi è
positiva ed ammonta a quasi 800.000.000 €, in termini di volumi invece registra un saldo negativo di 35.411 tonnellate.
• Per quanto riguarda i prodotti dei non ferrosi sono
in fase di studio categorie rappresentative per le
quali fare un’analisi analoga.
• In termini di valore il saldo è composto da oltre 2
miliardi di euro di esportazioni (2.175.487.265 €) e
oltre 1 miliardo di euro di importazioni
(1.383.609.137 €).
• Per quanto riguarda i volumi, le esportazioni sono
pari a quasi 375.000 tonnellate e le importazioni a
circa 410.000 tonnellate.
• In termini di variazioni percentuali rispetto al 2011
si registrano, in termini di valori: +12% il saldo complessivo, +8% le esportazioni, +6% le importazioni.
• Le variazioni percentuali in termini di volume sono:
-29% il saldo export-import, -1% le esportazioni, 4% le importazioni.
• Si focalizza l’attenzione sui valori in € degli interscambi commerciali (getti ferrosi) rappresentando
la quota verso e dai Paesi UE a 27 e i Paesi extra
UE.
• Per quanto riguarda le importazioni 2012: il 67%
vengono da Paesi extra UE, il 33% dalla UE.
Nel corso del 2012 tutti i settori clienti hanno
registrato una flessione in termini di fatturato
rispetto al 2011:
• Elettrodomestici: -8,8%.
• Automotive: -17,8%.
• Meccanica: -3,8%.
• Prodotti in metallo: -8,0%.
• Materiali da costruzione: -8,9%.
• Costruzioni: -6,0%.
Nel 2013 si prevede un ulteriore flessione su
tutti i comparti, anche se di minore entità:
• Elettrodomestici: -1,2%.
• Automotive: -4,0%.
• Meccanica: -1,2%.
• Prodotti in metallo: -1,4%.
• Materiali da costruzione: -1,5%.
• Costruzioni: -1,5%.
Proiezioni “macro” 2013:
• La caduta dell’attività economica potrebbe arrestarsi nel corso del 2^ semestre del 2013. Lo scenario
descritto dal rapporto della Banca d’Italia prefigura
tuttavia un ritorno alla crescita nella seconda metà
dell’anno.
• Il 3° trimestre inizia con un abbrivio positivo, grazie
al +0,2% di variazione congiunturale ereditata dal
2^ trimestre .
• La svolta potrebbe manifestarsi grazie dalla graduale ripresa degli investimenti, a seguito della normalizzazione delle condizioni di finanziamento e del recupero della domanda nell’area dell’euro, nonché
del parziale miglioramento del clima di fiducia.
Previsione settore Fonderie 2013:
Dalla rapida indagine Assofond sui primi mesi del
2013:
• 1° semestre: miglioramenti medi intorno al +10%.
• 2° semestre: aspettative positive nonostante il permanere di elementi di incertezza.
• Il risultato finale del 2013 si stima in miglioramento
rispetto al 2012.
• Il mercato interno continua a presentare forti criticità.
11
Industria Fusoria 4/2013
Assemblea 2013
nergia e non solo, Frigerio ha
ulteriormente significato con il
desiderio che possa diventare
argomento della prossima riunione di Giunta, la decisione in
merito al versamento di un
contributo in percentuale rispetto al beneficio ottenuto
dalle aziende per le esenzioni a
seguito dell’approvazione dell’articolo 39, da destinare a sostegno all’attività di lobby dell’Associazione, ad altre risorse
e/o ad investimenti che si renderanno indispensabili all’interno dell’Associazione.
Focus sull’energia
Il presidente uscente ha evidenziato quanto fatto nel
campo dell’energia, nello specifico, sulla questione dei costi
dell’energia e del gas, tematica
da sempre molto importante e
seguita con grande attenzione
dall’Associazione, dalla Presidenza e dal Vice Presidente
Franco Vicentini. Enrico Frigerio ha informato i presenti dell’esito positivo relativo all’esenzione parziale degli oneri di
sistema sull’energia elettrica
(componente A3), per le imprese ad alta intensità elettrica,
come le fonderie. Ha descritto
i numeri del suddetto “articolo
39” (sul quale Assofond ha lavorato fin dall’inizio, riuscendo
a divenire una voce importante) la cui emanazione definitiva
è attesa proprio in questi giorni, con alcune percentuali di
esenzione nei primi scaglioni
meno premiati, sulle quali l’azione della Presidenza di Assofond è riuscita ad incidere
migliorandole. Dall’indagine
Assofond si stima che la misura comporti un risparmio di
circa 55 milioni di euro annui
per il settore. Il relatore ha ricordato anche che altre misure
come quella dell’esenzione dalle accise sia sull’energia elettrica che sul gas, valgano a loro
volta circa 20 milioni di euro
all’anno (da molti anni) oltre al
servizio di interrompibilità che
porta un ricavo di circa 17 milioni di euro annui. Una cifra
che in totale vale oltre 90 mi-
Industria Fusoria 4/2013
lioni di euro all’anno per le fonderie. Tutto questo per sottolineare come sia assolutamente
necessario seguire con grande
attenzione queste importanti
tematiche. Sarà altresì fondamentale, ha ribadito Enrico Frigerio, che le risorse da poter
mettere a disposizione siano
maggiori delle attuali, perché ci
sono continui cambiamenti che
si possono presentare contestualmente ad opportunità. Ma,
allo stesso modo, ha evidenziato i gravi rischi in cui si potrà
incorrere se i tavoli di confronto non venissero presidiati. Un
presidio che non è sufficiente
venga svolto dal punto di vista
tecnico, ma occorre che sia
supportato da un sempre continuo miglioramento delle relazioni di Assofond con Confindustria e con gli altri interlocutori istituzionali.
Proprio a proposito di avere
una sempre maggiore forza per
incidere sulle scelte e manovre
che riguardano il mondo dell’e-
12
Progetto Efficienza
Energetica
Concluse le votazioni per l’elezione del nuovo Presidente,
Gualtiero Corelli, responsabile
Assofond in materia di ambiente e sicurezza, ha presentato ad
un’interessata platea, il progetto “razionalizzazione dei processi di fonderia” che, partendo dall’assunto “confrontarsi per competere” mettendo in discussione le proprie conoscenze nonché dall’analisi dalle tecniche
BAT in relazione alla fase produttiva in esame e definite a livello europeo, ha l’obbiettivo
di fornire un quadro aggiornato sulle tecniche applicabili alle attività di fonderia. Razionalizzazione dei processi, in ottica di riduzione dei costi e delle risorse energetiche in particolare, ma anche razionalizzazione di tutti gli altri aspetti legati alle attività della Fonderia
quali ambiente, salute e sicu-
Assemblea 2013
rezza dei lavoratori, attraverso
una attenta analisi delle prassi
operative e delle modalità gestionali (tutti i dettagli del progetto sono contenuti nell’articolo
ad hoc pubblicato alle pagine seguenti).
Roberto Ariotti
alla guida della
Federazione
Come sopra accennato il momento più importante dell’Assemblea privata è stato
l’elezione del nuovo Presidente della Federazione il cui nome è Roberto Ariotti, titolare delle Fonderie Ariotti
S.p.A. con sede in Adro (BS) al
quale sono andate le congratulazioni dei presenti unite
agli auguri per il prossimo
mandato.
Il neo eletto Presidente Roberto Ariotti ha salutato i
presenti ed ha enunciato alcu-
ni interventi indispensabili per
lo sviluppo del settore e sui
quali la Federazione intende
impegnarsi in una prospettiva
di breve e medio termine, tra
i quali: maggiore attenzione alle relazioni internazionali ed
alla ricerca e sviluppo.
Il neo Presidente ha ringraziato Enrico Frigerio sottolineando che il modo con cui
ha guidato Assofond in questi
anni, rappresenterà per il suo
mandato un esempio da seguire.
La consegna della targa ricordo al Presidente uscente.
CON LA NOMINA DI ROBERTO ARIOTTI A PRESIEDERE LA FEDERAZIONE SONO
STATE ALTRESÌ CONFERITE LE DELEGHE, EX ARTICOLO 30 DELLO STATUTO, A:
• Franco ZANARDI agli affari economici e R&S
• Franco VICENTINI agli affari inerenti il settore dell’energia
• Giovanni CAIRONI per la formazione e centro studi
• Enrico FRIGERIO agli affari e relazioni istituzionali
• Roberto DALLA BONA agli affari internazionali e mercati esteri
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Industria Fusoria 4/2013
Assemblea 2013
PROFILO DEL NUOVO PRESIDENTE ROBERTO ARIOTTI
Roberto Ariotti, 44 anni, sposato padre di 2 figli, laureato
in economia aziendale presso Università Bocconi di Milano, ufficiale di complemento in congedo della Guardia di
Finanza.
Roberto Ariotti è Presidente del CdA di Fonderie Ariotti
spa, storica azienda nata nel 1910 in cui ben 4 generazioni
della medesima famiglia hanno condotto l’attività fino all’attuale posizione di leadership nella nicchia dei grandi
getti per i mercati delle energie rinnovabili, della meccanica speciale, delle presse e della macchina utensile.
Fonderie Ariotti sviluppa una produzione di circa 15.000
tonnellate, in maggioranza di ghise sferoidali e prevalentemente orientata all’esportazione. Occupa circa 100
persone.
Conclusione
dei lavori
La presidenza di Enrico Frigerio si chiude con la consegna di
Le Fonderie Ariotti S.p.a.
hanno sede in Via E. Fermi 5 - 25030 Adro (Brescia).
La collaborazione con
Assofond ha inizio nel
2007 quando entra in
giunta, la collaborazione
in sede Caef ha inizio
nello stesso anno. Successivamente dal 2009
con la presidenza della sezione wind turbine casting
group aumenta l’impegno e l’interesse verso l’internazionalizzazione ed il tema dell’innovazione.
una targa ricordo al presidente
uscente “per l’impegno profuso
alla guida della Federazione un
ringraziamento dai colleghi fonditori” mentre Roberto Ariotti ha
ricevuto dalle mani di Enrico
Cari amici e colleghi,
Bisogna affrontare le onde della globalizzazione e
possiamo farlo in ragione delle competenze che abbiamo e di quanto andremo a sviluppare con impegno, facendo rete fra le nostre aziende, gli altri anelli della filiera e gli istituti di ricerca esterni, universitari e non.
La carta vincente è, a mio avviso, quella di avere una
visione del bicchiere mezzo pieno, ricordando sempre
quanto abbiamo già saputo fare. In questo momento
occorre fare appello a tutte le nostre energie per sostenere le nostre fonderie, il nostro sistema di filiera ed
il nostro paese.
Vi ringrazio per la fiducia accordatami con l’elezione a
Presidente della Federazione. Accetto l’incarico nello
spirito di squadra che ha contraddistinto la nostra opera durante gli anni precedenti e che intendo fortemente mantenere e rafforzare nel nostro futuro.
Interpreto la mia azione come quella del “temporaneo
portatore del testimone” in una lunga staffetta olimpica, nella quale durante la tappa precedente mi è stata consegnata una struttura “sana” nonostante i trascorsi anni difficili. Di ciò rendo merito a chi ha condotto le operazioni!
Costruiremo sulle solide basi che abbiamo nuove attività, aggiungendole a quelle già in essere. Abbiamo bisogno di una rinnovata spinta verso l’internazionalizzazione del settore e in direzione di spunti di ricerca
e innovazione.
Vorrei per il tramite della presente proporvi le deleghe
conferite ai colleghi::
• Giovanni Caironi alla formazione, al comitato tecnico;
• Roberto Dalla Bona ai mercati internazionali;
• Enrico Frigerio alle relazioni istituzionali (stampa,
Confindustria, politica);
• Franco Vicentini all’energia;
• Franco Zanardi agli affari economici e alla ricerca e
sviluppo.
Rivolgo il più caloroso invito ai colleghi, soprattutto a
coloro che appartengono al comparto delle Fonderie
“non ferrose” perché manifestino i propri interessi e la
propria disponibilità ad aggregarsi al gruppo. Ci servono
forze fresche ! Siamo convinti di poter fare molto anche
per questo settore. Dipende solo dalla volontà di tutti.
L’Associazione è nostra, dobbiamo “usarla” al meglio.
Industria Fusoria 4/2013
Frigerio una spilla in oro rappresentante il “fonditore” simbolo di Assofond, con il figurativo significato del “passaggio
del testimone”.
Successivamente
Roberto
Operativamente agiremo già in luglio per definire il
viaggio di studio in Brasile, per dare il via entro settembre al “network” di ricerca universitaria ed al prossimo
incontro di natura legale che avrà quale oggetto i problemi assicurativi del prodotto.
Nello stesso tempo, ridefiniremo le linee di azione ed
i loro ambiti:
• Sicurezza e ambiente;
• Energia e gas, auspicabilmente con le nuove risorse
finanziarie ex quota risparmio art.39 (esenzione
parziale oneri di sistema sull’energia elettrica, componente A3);
• Formazione e competenze.
Ringrazio ancora il Presidente Enrico Frigerio per l’aiuto nel passaggio di consegne e la guida fra le relazioni istituzionali, il Direttore per la sempre sorprendente
energia ed efficienza organizzativa, tutta la struttura
per lo “spirito di corpo” manifestato.
Buon lavoro a tutti.
Roberto Ariotti
14
Assemblea 2013
• Giorgio Arfaras, Centro di Ricerca e Documentazione
“Luigi Einaudi” - Il quadro economico generale.
• Gabriele Galante, Presidente
CEMAFON.
• Roberto Ariotti - Conclusioni
del neo Presidente Assofond.
Da sinistra: Gabriele Cirieco, Gabriele Galante, Andrea Bolla, Aurelio Regina, Roberto Ariotti, Massimo Goldoni, Roberto Vavassori.
Dopo un light lunch presso lo
spazio espositivo che ha permesso ai fonditori presenti di
poter coltivare le relazioni
con i fornitori sponsor, che
ringraziamo per l’impegno
che ha contribuito significati-
Ariotti ha voluto sottolineare
il proprio impegno con una
lettera rivolta ai colleghi fonditori che riportiamo integralmente nel box a fianco.
I lavori dell’Assemblea Pubblica sono stati introdotti dal
neo eletto Presidente di Assofond Roberto Ariotti e sono proseguiti con momenti di
confronto importanti come la
tavola rotonda, coordinata
dall’esperto in relazioni istituzionali Gabriele Cirieco, che
richiamando il leit motiv dell’evento Fonderia CERNIERA dell’industria: il manifatturiero al centro dell’economia (sempre nel prosieguo della rivista troverete l’articolo dedicato all’evento) ha visto al tavolo:
• Aurelio Regina, Vice Presidente Confindustria (Delega
Sviluppo Economico e Energia).
• Andrea Bolla, Presidente Comitato Tecnico per il fisco di
Confindustria.
• Massimo Goldoni, Presidente
FEDERUNACOMA.
• Roberto Vavassori, Presidente
ANFIA.
vamente al successo dell’intera manifestazione, la giornata è proseguita con interessanti visite presso la Fonderia di Ghisa VDP realtà significativa del panorama delle
fonderie italiane che si è distinta per gli ingenti investimenti in campo produttivo e
l’azienda fornitrice F.lli Mazzon.
La presenza per tutto l’arco
della giornata dell’area espositiva con numerose aziende
fornitrici del settore fonderie
si è rivelato un interessante
momento di confronto che
ha permesso ai partecipanti
di conoscere meglio quanto
proposto dai fornitori.
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Industria Fusoria 4/2013
Assemblea 2013
Industria Fusoria 4/2013
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C. Bellocchio
Innovazione sarà il leit motiv
della nuova presidenza Assofond
nell’intervento di Roberto Ariotti
il neo eletto alla carica di presidente
È toccata al neo eletto presidente della Federazione, Roberto Ariotti, l’apertura della
sessione pubblica dell’Assemblea Assofond 2013.
Ariotti ha esordito ringraziando i colleghi ed i presenti per
la calorosa accoglienza riservatagli in qualità di presidente
ed ha subito intrattenuto la
platea con un excursus inerente le condizioni del settore che non esita a definire migliori del recente periodo di
crisi attraversato.
Infatti, ha sottolineato Ariotti,
la fonderia italiana sia di metalli ferrosi che non ferrosi si
trova sempre alle prime posizioni del ranking europeo, tenendo egregiamente testa al
maggior competitor la Germania. In particolare a livello
domestico:
• la produzione registra un
calo di quasi il 12% rispetto
al 2011 (-9,7% per i ferrosi,
-13,7% per i non ferrosi) pari a quasi 2 milioni di tonnellate;
• il fatturato totale si attesta
intorno ai 6,8 miliardi di € (9% rispetto al 2011);
• non ci sono variazioni nel
numero totale di fonderie
(1.111) solo a livello di
comparto dei ferrosi si regi-
Industria Fusoria 4/2013
stra una diminuzione di 2
unità, mentre nei non ferrosi c’è stato un incremento
della stessa entità;
• diminuiscono del -2% gli addetti diretti nelle fonderie
(-1,1% nel comparto ferrosi, -3% nei non ferrosi);
• gli addetti indiretti nel 2012
sono in totale 12.000.
lia, Francia, Turchia e Gran
Bretagna.
Per quanto riguarda il panorama europeo, i dati 2012,
se si considerano solo i getti
ferrosi, la Germania si trova
al 1° posto con più di 4 milioni di tonnellate, a seguire Ita-
Mentre per i getti non ferrosi, sempre nel quadro europeo, si trova sempre al 1° posto la Germania, poi Italia,
Francia, Turchia e Gran Bretagna. Nel dettaglio:
20
I Paesi che hanno subito il calo maggiore in termini di produzione fra il 2012 e il 2011
sono la Francia (-14%) Italia e
Gran Bretagna (-10%) e Germania (-5%). La Turchia è l’unico Paese che è rimasto stabile.
Assemblea 2013
• l’Italia è il Paese che ha subito il calo più forte fra il
2012 e il 2011 (-14%);
• Gran Bretagna -8%;
• Germania -4%;
• Francia -3%;
• La Turchia è l’unica a crescere (+9%).
Per quanto invece attiene gli
interscambi commerciali
di getti ferrosi:
• il saldo della bilancia commerciale nel 2012 è positivo
e pari a 800 milioni di euro;
• le esportazioni registrano
un incremento pari al +8%,
passando dai 2 miliardi del
2011 ai 2,2 miliardi del
2012;
• i primi 10 Paesi a livello
mondiale nel 2011 sono stati nell’ordine: Cina (con una
produzione pari al 41,8%
del totale) Stati Uniti
(10,1%) India (10,1%) Giappone (5,6%) Germania
(5,5%) Russia (4,4%) Brasile
(3,4%) Corea (2,4%) Italia
(2,2%) e Francia (2,1%);
• l’Italia rimane stabile al 9°
posto, mentre Stati Uniti e
Giappone sono gli unici Paesi che guadagnano una posi-
zione a danno rispettivamente di India e Germania.
Roberto Ariotti, proseguendo
nella sua relazione ha riferito
che anche negli USA (meta di
un recente viaggio studio organizzato dall’Associazione) la situazione sta migliorando a
fronte invece di un rallentamento dell’economia cinese. Il
presidente ha poi puntualizzato
di credere moltissimo nelle capacità degli imprenditori italiani
21
del settore fonderia che non
sono secondi a nessuno per ciò
che riguarda tecnologia e standard produttivi. È necessario
però, che gli imprenditori siano
maggiormente inclini al cambiamento, come già molte volte
hanno dimostrato, ciò per acquisire competitività e allargarsi nel mercato. Roberto Ariotti
è convinto che le aziende del
settore siano perfettamente in
grado di essere competitive e
versatili. Nell’odierno contesto
però, ad opinione di Ariotti,
non si possono tacere le grandi difficoltà, che si traducono in
punti di debolezza, in cui si trovano le aziende a causa del
pressing fiscale e non si possono tacere i costi dell’energia e
del lavoro.
Concludendo il proprio discorso il presidente si è detto
profondamente convinto che la
soluzione per uscire dall’impasse sia l’innovazione che sarà il
leit motive del nuovo corso
presidenziale. Innovazione e
collaborazione con i fornitori
sempre in grado di supportare
gli imprenditori con soluzioni
all’avanguardia.
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Un viaggio nel mondo dell’economia,
tra Cina ed Italia,
sfatando miti e leggende
La tavola rotonda “Fonderia
Cerniera dell’industria: il manifatturiero al centro dell’economia”, che ha aperto i lavori della
parte pubblica dell’Assemblea
Assofond, è stata introdotta da
Giorgio Arfaras economista
del Centro di Ricerca e Documentazione “Luigi Einaudi” che
ha fornito alla platea un excursus
sulla situazione economica internazionale, spesso confusa e permeata di luoghi comuni.
La Cina? Una macchina inarrestabile. I conti italiani? Un disastro. Questi sono due dei “miti”,
delle “leggende economiche”
sfatate da Giorgio Arfaras che,
nel suo breve ma intenso “giro
del mondo macroeconomico”
ha puntualizzato sulla tenuta, le
prospettive e lo stato dei conti
Industria Fusoria 4/2013
pubblici di tre aree globali: la Cina, gli Usa e l’Italia.
Cina: transizione cercasi. Ma
a quale prezzo? – “La Cina è
più fragile di quello che appare”.
Così Arfaras ha iniziato il suo intervento. “Le scelte politiche ed
economiche cinesi derivano dalla fine degli anni ’70 – ha proseguito - quando i vertici del partito comunista decisero di iniziare
l’industrializzazione del paese
sfruttando il basso costo del lavoro. L’afflusso di capitali fu
enorme e superò i 1.300 miliardi di dollari nei decenni successivi. Ma qui si poneva un problema:
come garantire la certezza del
diritto? L’equazione fu risolta
grazie all’intervento statunitense. Gli asiatici, infatti, decisero di
tenere stabile il cambio dollaroyuan e, parallelamente, di investire gli ingenti surplus della bilancia commerciale acquistando titolo del tesoro americani. Ciò
costituisce un equilibrio molto
funzionale in quanto se i cinesi
decidessero di sequestrare e nazionalizzare tutti gli investimenti
produttivi esteri, subito gli americani potrebbero congelare il
debito statale americano detenuto dai cinesi. I due importi si
equivalgono e permettono ad
entrambe le parti di fare ciò che
sanno fare meglio: produrre a
basso costo, da un lato, fare operazioni finanziarie e garantire l’equilibrio politico globale (gli altri
paesi sviluppati si muovono sot-
22
to l’ombrello a stelle e strisce),
dall’altro”. Questo assetto è
continuato per anni, e prosegue
ancora. In questo periodo la Cina continua a crescere a tassi
vertiginosi, ma non è uno sviluppo esente da rischi. “C’è un’anomalia – ha spiegato Arfaras. Il Pil
cinese è troppo condizionato
dagli investimenti, che contano il
60% contro il 30% degli Usa. Ci
sono troppe infrastrutture, spesso inutili, e l’esposizione del sistema bancario è elevatissima e
con tempi di rientro molto lunghi. Questo sbilanciamento, testimoniato anche dal fatto che un
paio di settimane fa, per qualche
minuto, il tasso interbancario è
schizzato al 28%, mette a rischio
la tenuta economica del paese.
Bisogna passare da un’economia
basata sugli investimenti ad una
sui consumi”. Ma come? “Qui è il
problema. I consumi ci sono solo quando la gente non ha paura.
In Cina non c’è assistenza sanitaria, non c’è un sistema pensionistico valido ed il sistema scolastico è molto caro. La gente, quindi, risparmia per garantirsi il futuro invece di spendere. Per invertire il flusso bisogna che venga
istituita almeno una bozza di stato sociale: si deve passare da un
sistema “semisocialista” ad uno
socialdemocratico. Ma ciò necessita di una vera e propria rivoluzione, sia economica sia, soprattutto, politica, e non sarà facile. Inoltre, nel corso della transizione non escludo che ci possa
Assemblea 2013
essere una crisi del sistema bancario”.
USA: quando Bernake chiuderà il portafoglio che succederà? – Attualmente la politica economica americana si basa
su comportamenti ultra-espansivi guidati dalla Fed. La banca centrale statunitense sta immettendo una quantità enorme di liquidità nel sistema, acquisendo debito pubblico e rendendo le cedole al tesoro americano. “Il problema è: cosa succederà quando
si stringeranno i cordoni della
borsa? Penso che l’economia
tornerà a crescere ad un tasso
più basso rispetto al passato, in
quanto l’innovazione dell’industria Made in Usa è minore rispetto agli anni scorsi. La transizione tra politiche ultra-espansive e politiche con una crescita
più moderata rischia però di non
essere indolore”.
Italia: ok nel lungo periodo.
Ma nel breve? - “Sfatiamo subito il mito dell’euro: non c’è stato
nessun complotto dei banchieri,
l’Italia vi è entrata per una precisa scelta politica, quella cioè di
rompere il modello economico
che aveva retto il paese dagli anni ‘60”. Questo modello, definito
da Arfaras come “conflitto sociale perenne” si basava su alcune
dinamiche fisse: “quando c’era
un aumento dei salari, superiore
a quello della produttività, avveniva una perdita di competitività
nel sistema, che veniva superata
grazie alla svalutazione della lira.
Cosa che però creava inflazione,
un oppiaceo per il nostro paese
(in quanto non c’era sviluppo
tecnologico ma solo battaglia sui
costi), un oppiaceo che però
riaccendeva il conflitto sociale, la
battaglia sui salari e rimetteva in
moto il circolo virtuoso-vizioso.
Se decidessimo il ritorno alla lira, vorrebbe dire un balzo indietro nel tempo, con un’industria
di bassa qualità ed un conflitto
sociale permanente”. Proiettandosi nel futuro, l’economista
sottolinea che “non è vero che il
bilancio statale italiano è in condizioni critiche. Anzi, da alcune
simulazioni fatte, emerge che,
partendo dalla situazione attuale
e senza ipotizzare alcuna riforma, nel 2040-2050 ci saranno
solo due stati europei i cui bilanci saranno in equilibrio: l’Italia e
la Germania. Per gli altri stati le
riforme sono ancora da fare. Il
futuro del nostro paese è assicurato, ma i problemi sono nel
presente. Come si può rilanciare
la crescita? Io sono per il mercato, e quindi penso che la cosa
migliore sia defiscalizzare capitale e lavoro. Mi rendo conto,
però, che oggi ciò non si può fare a meno di trovare una copertura diversa ai mancati introiti
delle defiscalizzazioni. Lo spazio
c’è: si può tagliare molto e si
possono vendere i beni pubblici.
Sono abbastanza positivo per il
futuro: non siamo morti, abbiamo ancora delle cartucce da
sparare. Ci vuole però la consapevolezza che bisogna cambiare,
muoversi: se rimarremo fermi
saremo travolti”.
Fonderie - L’identikit
del settore: oltre
1.000 aziende per 6,8
miliardi di fatturato
Il comparto italiano delle
fonderie vanta il nono posto
mondiale ed il secondo europeo
per volumi di produzione. Il nostro paese, infatti, nel 2011 ha
avuto un output di 2,21 milioni
di tonnellate di getti, con una
quota globale del 2,2%, dietro alla Cina (41,26 milioni di tonnellate, 41,8% dell’output mondia-
23
le), gli Stati Uniti (10,1%), l’India
(10,1%), il Giappone (5,6%), la
Germania (5,5%), la Russia
(4,4%), il Brasile (3,4%), la Corea
del Sud (2,4%). Al decimo posto
mondiale c’è la Francia (2,1%).
Per ciò che concerne i getti ferrosi, il nostro paese vanta una
produzione di 1,115 milioni di
tonnellate nel 2012, con una riduzione del 10% rispetto al
2011.A livello continentale, il leader è la Germania con 4,283 milioni di tonnellate (-5%), mentre
sul terzo gradino del podio c’è la
Francia. Per ciò che concerne i
getti non ferrosi, l’Italia, l’anno
scorso, a causa di una contrazione del 14% della produzione
(844.000 tonnellate), ha perso la
leadership europea, conquistata
ancora una volta dai competitor
tedeschi con 931.000 tonnellate
ed un -4% sul 2011. Al terzo posto, ancora una volta, la Francia
(396.000 tonnellate, -3%). In Italia le fonderie, nel 2012, erano
1.111, lo stesso numero dell’anno precedente, delle quali 195 di
materiali ferrosi e 916 di materiali non ferrosi. Gli addetti diretti sono 28.745 e l’indotto è di
12.000 unità. La produzione, in
tonnellate, è stata vicino ai 2 milioni di tonnellate per un fatturato di 6,8 miliardi di euro (-9%). Il
saldo del commercio estero è
positivo per 800 milioni di euro
e le esportazioni sono cresciute
dell’8% nel 2012, arrivando a 2,2
miliardi di euro.
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Tavola rotonda:
“Fonderia CERNIERA dell’industria:
il manifatturiero al centro dell’economia”
La tavola rotonda “Fonderia
CERNIERA dell’industria: il
manifatturiero al centro dell’economia” è stato uno dei momenti più interessanti dell’assemblea Assofond 2013 durante il quale si sono alternati,
coordinati da Gabriele Cirieco
esperto in relazioni istituzionali, importanti relatori quali:
Roberto Vavassori, presidente di ANFIA (Associazione
Nazionale Fra Industrie Automobilistiche) che ha definito il
momento che tutta la filiera
automotive sta vivendo molto
importante. Infatti analizzando
nel dettaglio i dati il relatore
ha riferito l’apertura di stabilimenti in Cina, in India e in Indonesia ma nulla in Italia. Il dato è molto significativo e fa
scendere il nostro Paese al
24esimo posto nel ranking
mondiale e ciò non rende merito alle nostre tecnologie. Vavassori si è dichiarato convinto che il nostro dovere sia di
prendere in mano il nostro destino ed esserne artefici. Tale
cambiamento nel futuro, ad
opinione di Vavassori, non potrà
avvenire con piccoli aggiustamenti, con cambiamenti continui
e marginali della legislazione, ma
occorrerebbe che lo Stato individuasse una zona particolare o una filiera e per 10-15 anni la dichiarasse zona franca o
filiera franca, abbassando la fiscalità, ossia, detassando le im-
Industria Fusoria 4/2013
Da sinistra: Gabriele Cirieco, Gabriele Galante, Andrea Bolla, Aurelio Regina, Roberto Ariotti, Massimo Goldoni, Roberto Vavassori.
prese e contribuendo fattivamente alla creazione di lavoro.
Insomma la proposta è quella
di costruire una zona di condizioni certe. L’imperativo per
Vavassori è dare priorità allo
sviluppo industriale perché il
Paese diventi intraprendente.
Massimo Goldoni presidente FEDERUNACOMA (Federazione Nazionale Costruttori
Macchine per l’Agricoltura)
che considera la propria filiera
come un comparto particolarmente colpito dalla mancanza
di una visione comune tra le
forze politiche. Nel frattempo,
ha sottolineato Goldoni, tutti i
player mondiali si sono mossi
26
e la filiera italiana rischia di
sprofondare, solo in Cina ci sono 180 costruttori di trattori e
450.000 trattori l’anno costituiscono il fabbisogno dell’India. Goldoni proclama le grandi
competenze italiane per competere tra i maggiori players,
ma purtroppo, ad secondo il
relatore, manca una politica di
pianificazione in agricoltura e
non giova nemmeno l’alternanza di Ministri. Abbiamo bisogno di una visione comune italiana, di una continuità ed altresì,
in accordo con Roberto Vavassori, di zone franche ove poter
sfruttare al meglio gli strumenti così come fanno tutti gli altri
paesi europei.
Assemblea 2013
Aurelio Regina Vice Presidente Confindustria (Delega
Sviluppo Economico e Energia) che a proposito della miopia riguardo ai profondi cambiamenti ai quali bisogna invece far fronte, riferisce un
aneddoto raccontato dal grande attore scomparso Alberto
Sordi che ha per protagonisti
due senatori dell’impero romano d’occidente (distrutto
dai barbari) che rientrando ai
loro domicilii vedono passare
un gruppo di giovani aitanti
guerrieri. Uno dei due senatori chiede spiegazioni all’altro
circa la provenienza dei ragazzi e gli viene risposto di non
preoccuparsi poiché si sarebbe trattato solo dei barbari. Entrambi proseguirono il loro
cammino senza preoccupazioni. Analizzando il racconto si
evince che il primo senatore
non aveva capito l’importanza
della notizia dell’arrivo dei
barbari, mentre all’altro senatore, che aveva capito la notizia, non importava nulla del
probabile cambiamento che
avrebbero portato. Entrambi
non avevano percepito lo
sconvolgimento socio - economico che il contatto con le
nuove popolazioni avrebbe
portato. L’incipit del racconto,
sottolineato da Regina, è quello che non si può essere passivi. Bisogna elaborare riforme
imponenti. Occorre un passo
deciso, forte che crei un altrettanto forte shock. Un
esempio su tutti, ha proseguito Regina, è affrontare il delicato problema dell’energia ossia del costo energetico: «la
gestione del fotovoltaico, in Italia,
ha avuto un pesante impatto
sull’economia e sulle bollette delle imprese e delle famiglie. Bisogna considerare l’energia un asset fondamentale per il nostro
paese, con degli accorgimenti
semplici che vanno nella direzione della semplificazione, dell’apertura del mercato e della riduzione dei costi. Confindustria negli ultimi due anni l’ha fatto, con
un beneficio di circa 2 miliardi
per le aziende italiane. Continueremo in questa direzione, tenendo come stella polare l’abbassa-
mento delle bollette per l’industria. Occorre, secondo Regina, che il Governo parli «più di
industria, meno di diritti civili, che
stanno occupando da mesi le
prime pagine dei giornali: dobbiamo soffermarci sulle priorità,
e la prima è l’economia”.
Gabriele Galante Presidente CEMAFON (The European
Foundry Equipment Suppliers
Association) e Presidente dell’azienda I.M.F. S.r.l. Impianti e
Macchine Fonderia che, con 4
stabilimenti tutti dislocati fuori dall’Italia, ha ribadito l’importanza dell’internazionalizzazione ponderata con progetti a 360°, con una rete di
imprese per produrre un prodotto non una commodity.
Tutto ciò significa, ad opinione
di Galante mantenere il know
how attraverso la rete.
Roberto Ariotti, Presidente
Assofond e titolare delle
omonime Fonderie di Adro
(BS) che ha sottolineato come
sia quanto mai ad ora indispensabile la collaborazione
con le università, incubatori di
cervelli ed idee, per progettare, per innovare, perché le
aziende abbiano la possibilità
di allargare il mercato. Occorre altresì lavorare di più insieme ai clienti. Il mondo, secondo
Ariotti è oramai dinamico, vuole continui cambiamenti. Le
aziende devono essere veloci,
competenti e precise. Per fare
ciò è indispensabile la cono-
27
scenza. Il futuro, per le fonderie, è la nicchia, l’alto valore aggiunto. Bisogna innovare, fare
cose più difficili che altri non
sanno fare. Il mondo richiede
velocità ed agilità: è qui che le
aziende devono distinguersi.
Andrea Bolla Presidente
Comitato Tecnico per il fisco
di Confindustria che si è fatto
promotore di richieste specifiche al Governo, ovvero di poter dare agli imprenditori gli
strumenti per investire perché
tornino ad investire. Nel nostro Paese, ha sottolineato
Bolla, abbiamo grossi problemi
di fiscalità (aliquote troppo alte, problemi di finanza pubblica). Occorre trovare il modo
di regolare i rapporti con il fisco. L’abuso del termine “evasione” spesso rappresenta un
“alibi sia per i cittadini sia per le
amministrazioni locali. Bisogna
passare dal concetto di evasione
a quello di sommerso, creando
un legame tra il costo per il recupero del sommerso ed i risultati
di questa operazione, usando poi
il ricavato del sommerso per abbassare le tasse. Continuando così come si è fatto sinora si otterranno i risultati che si sono ottenuti sinora, ovvero l’aumento continuo del sommerso”.
Sul finire dell’incontro il moderatore ha chiesto ai partecipanti al tavolo di riassumere le
azioni e le richieste principali
da portare all’attenzione delle
Istituzioni:
Industria Fusoria 4/2013
Assemblea 2013
Roberto Ariotti ha evidenziato che le azioni da intraprendere dovrebbero riguardare l’alleggerimento fiscale
anche dal punto di vista energetico, nonché il potenziamento di iniziative per favorire la ricerca e l’innovazione.
Aurelio Regina si è detto
d’accordo con Roberto Ariotti per quanto attiene gli sgravi
energetici, ma ha puntualizzato come sarebbe necessaria
anche una politica di potenziamento dei servizi pubblici
locali, in termini di risorse
idriche e del trasporto pubblico locale.
Andrea Bolla ha espresso la
necessità di scardinare il sistema di tassazione per le imprese ed anche per le persone fisiche, ossia, ridurre il cuneo fiscale. Ad opinione di Bolla sarà
altresì necessario intervenire
sulla spesa pubblica con riduzione dei beni dello Stato e ridurre la pressione fiscale sugli
immobili di impresa.
Gabriele Galante ha indicato la necessità di essere ve-
loci nelle riforme. Il tempo
passa inesorabile: “e noi cosa
facciamo!” Bisogna credere
nell’aggregazione e nel fare filiera.
Massimo Goldoni ha sostenuto quanto proclamato da
Galante ossia fare gruppo,
squadra, filiera.
La conclusione della tavola
rotonda è stata affidata al neo
presidente Assofond, Roberto Ariotti che ha dichiarato:
“siamo pronti a lavorare in filiera, siamo formidabili”.
UNA CENA IN CONVIVIALE ATMOSFERA
La grande loggia del signorile Castello di Thiene
è stato lo scenario nel quale si è svolta la cena
organizzata da Assofond che ha anticipato i lavori del lunedì. Il principale spunto colto dall’organizzatrice è stato quello di stemperare la tensione pre-lavori, celebrare il presidente dell’Associazione Enrico Frigerio che lascia la carica dopo sei anni di importanti traguardi raggiunti e
creare un clima di sincera convivialità tra i partecipanti, fonditori, fornitori sponsor dell’Assemblea che contribuiscono da lungo tempo ai
successi degli eventi Assofond.
Non ci sono stati discorsi ufficiali, tutto si è
svolto in un clima sereno e disteso, come peraltro era nelle intenzioni degli organizzatori, con
da ultimo il taglio di una torta tramite la quale i
presenti hanno voluto rinnovare con un piccolo
simbolico gesto culinario il tributo ad Enrico
Frigerio.
Industria Fusoria 4/2013
28
PRODOTTI E SERVIZI
per acciaierie, fonderie di acciaio e di ghisa,
di alluminio e di altri metalli non ferrosi.
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Conferito il premio di laurea
“ing. Carla Cominassi”
Il premio di Laurea intitolato
all’Ing. Carla Cominassi, istituito da Ghial per il triennio
2011-2013, è giunto al suo secondo anno.
La borsa di studio, dell’importo
di € 2000, di questa edizione, è
stata assegnata all’ing. Riccardo
Gosparini, con la tesi dal titolo
“Studio delle fluidità di
leghe di alluminio per la
colata in stampo permanente, premiazione avvenuta
in occasione dell’’Assemblea
Generale di Assofond, tenutasi
il 15 luglio scorso, presso il Castello di Thiene.
L’iniziativa, fortemente voluta
dalla proprietà Ghial, è stata intrapresa per ricordare la figura
dell’Ing.Carla Cominassi, promettente ingegnere, caratterizzata da una vivace intelligenza,
desiderosa di apprendere e curiosa di approfondire qualsiasi
argomento di natura tecnica o
pratica e che ha lavorato in
Ghial per quasi 14 anni, fino alla sua prematura scomparsa,
nel 2010, a causa di una grave
malattia.
Industria Fusoria 4/2013
Ed è proprio con questo spirito che è nato il progetto: per
sostenere e gratificare i giovani
laureati meritevoli della Facoltà
di Ingegneria di Brescia.
I candidati devono aver elaborato e discusso tesi di laurea
Specialistica/Magistrale, non
compilative, con caratteristiche di innovazione, originalità e
che trattino aspetti riguardanti
uno dei temi di seguito indicati
e collegati alle tecniche di fusione dell’alluminio:
• Sviluppo sperimentale e simulazione numerica del processo di pressofusione/colata
a gravità.
• Processo di solidificazione:
mappe di solidificazione, microstruttura e proprietà dei
componenti.
• Correlazione tra geometrie
dei getti e loro difettologie in
30
•
•
•
•
pressofusione/colata a gravità.
Studio micro strutturale e difettosità dei getti in pressofusione/colata a gravità.
Studio di tecnologie innovative in fonderia con particolare
riguardo al’utilizzo di leghe
alternative per particolari
strutturali.
Influenza dei parametri di
stampaggio e termica dello
stampo sull’usura delle superfici stampanti.
Riduzione dei fermi impianto mediante implementazione della manutenzione preventiva.
Ogni ulteriore informazione potrà
essere richiesta direttamente al
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l’Università di Brescia – Annalisa
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G. Corelli – M. Prando
Il risparmio energetico attraverso
la razionalizzazione dei processi di Fonderia:
introduzione al progetto Assofond
Il costo dell’energia
nel settore delle
Fonderie
Tra le voci di costo che condizionano la competitività del
Settore delle Fonderie, la “bolletta energetica” si posiziona ai
primi posti.
Per ridurre l’incidenza della
“bolletta energetica”, è essenziale operare scelte gestionali
che perseguano obiettivi di riduzione dei consumi attraverso
il raggiungimento di elevati livelli di efficienza energetica, in
tutte le aree e/o fasi produttive, non solo attraverso una
corretta gestione del calore generato ma evitando “sprechi” legati alle caratteristiche
intrinseche di macchine, impianti, processi, ma anche e
soprattutto, alle modalità di
conduzione delle attività,
sempre più difficili da pianificare in relazione ad un mercato
che richiede maggiore flessibilità e capacità di gestione delle
richieste dei Committenti.
ampi margini di risparmio
possibili, individuabili in tutte
le fasi del processo produttivo
(Fig. 1 - Fig. 2 - Fig. 3). Come
evidenziato nel documento
europeo Foundrybench “Linee guida sui potenziali risparmi
energetici ed opportunità per le
Fonderie”, i risultati degli audit
energetici svolti, evidenziano
possibili risparmi del 17-24%,
corrispondenti ad un aumento della redditività della
Fonderia europea del 1÷2%.
Un importante recupero di
denaro in un periodo di recessione e di pressione dai paesi
«low cost».
Le fonderie europee utilizzano
energia in ragione di 2,5÷9
MWh/t di getti. A seguito della
realizzazione degli interventi
di razionalizzazione descritti,
risultati praticabili ed affidabili, i consumi potrebbero essere ridotti a 1,9÷6,5 MWh/t
di getti.
Nel complesso del settore europeo della Fonderia, sono
possibili risparmi nei costi
energetici per complessivi 636
M€: 401 M€ nelle Fonderie di
ghisa (63%); 82 M€ nelle Fonderie di acciaio (13%); 153 M€
nelle Fonderie di metalli non
ferrosi (24%). Tutto ciò a fronte
di investimenti con un tempo
massimo di ritorno inferiore
ai cinque anni.
Razionalizzazione e
risparmio energetico:
i margini di
miglioramento delle
Fonderie europee
Le esperienze acquisite nel settore della fonderia, a livello europeo e nazionale, evidenziano
Industria Fusoria 4/2013
Fig. 1 - Risultati Audit Energetici (fonte Foundrybench).
32
Assemblea 2013
Il Governo Italiano ha introdotto i cosiddetti «Certificati bianchi», o più propriamente Titoli
di Efficienza Energetica (TEE),
che sono titoli che certificano i
risparmi energetici conseguiti
da vari soggetti realizzando
specifici interventi (es. razionalizzazione energetica). In relazione al loro valore economico, la possibilità di acquisire
TEE rappresenta un ulteriore
incentivo a ridurre i consumi
energetici.
Istituiti in Italia con i DD.MM.
20 luglio 2004 elettricità e gas,
entrati in vigore nel gennaio
2005, i «certificati bianchi»
consistono in titoli acqui-
Fig. 2 - Risultati Audit Energetici (fonte Foundrybench).
La situazione delle
Fonderie italiane
Da alcune analisi svolte dal
gruppo di lavoro che sta affrontando per conto di ASSOFOND la tematica e dai primi confronti effettuati sulle
principali fasi del ciclo produttivo di fonderia, sono emersi ampi spazi di miglioramento delle
performance delle Fonderie
italiane in varie aree operative.
I risparmi realizzabili, ovviamente, dipendono dal «livello
di partenza» considerato; maggiore è il livello di efficienza di
partenza e minore sarà lo spazio di miglioramento. In molti
dei casi analizzati tuttavia, i risultati ottenuti consentono risparmi di energie percentuali a
due cifre (fino al 20% ed oltre).
Va sottolineato che risparmi
energetici significativi sono raggiungibili sia a seguito di modifiche tecnico impiantistiche che comportano investimenti, sia introducendo modifiche nelle modalità di gestione dei processi, e come tali a «costo zero».
Un esempio di quest’ultima fattispecie è riportato in Fig. 4 dove sono stati analizzati i risparmi ottenibili gestendo in modo
differente i boccami; l’utilizzo
del boccame “pulito” rappresenta una riduzione di costi legata al minore consumo ener-
Fig. 3 - Benchmarking delle Fonderie Europee in Finlandia, Svezia, Germania, Polonia, Gran
Bretagna, Francia e Spagna.
getico nella fase di fusione, che
compensa i maggiori costi del
trattamento di granigliatura, con
un saldo economico positivo.
Gli incentivi del
governo italiano al risparmio energetico:
i titoli di efficienza
energetica
(certificati bianchi)
Oltre alla riduzione di costi
conseguente ai risparmi energetici realizzati, non vanno sottovalutati gli ulteriori vantaggi
economici conseguibili attraverso gli incentivi governativi.
33
stabili, e successivamente
rivendibili, il cui valore è
stato originariamente fissato a 100 € /tep, valore soggetto a variazioni stabilite anche in funzione dell’andamento
del mercato.
Alla data del 2 luglio 2013 il valore medio dei «certificati bianchi» assegnati per i risparmi
energetici realizzati è stato di:
1 TEE (Titolo di Efficienza Energetica) =
1 Tep (Tonnellata Equivalente di Petrolio) = 108,50 €
L’obiettivo della razionalizzazione energetica, oltre a ridurre i costi di gestione consente, quindi, all’impresa di acquisire «Certificati Bianchi»
Industria Fusoria 4/2013
Assemblea 2013
calcolati sulla base dei risparmi conseguiti rispetto ai
Benchmark definiti dalle BAT
di settore.
In tale ottica è fondamentale la
collaborazione delle Fonderie
per fornire informazioni ad
Assofond allo scopo di arrivare a definire, oltre alle tecniche
da considerare come BAT,
benchmark energetici che
possano essere utilizzati per la
predisposizione dei progetti e
sulla base dei quali calcolare i
benefici in termini di risparmi
energetici per assegnare i
«Certificati Bianchi».
Il DM 28.10.2012 prevede che
ENEA predisponga entro il 31
dicembre 2013, e successivamente con cadenza biennale,
guide operative per promuovere l’individuazione e la definizione di progetti a consuntivo
con particolare riferimento ai
principali settori industriali
“energivori” fra i quali la siderurgia (ed i settori industriali
correlati).
Le guide operative devono riportare la descrizione delle migliori tecnologie disponibili e
indicazioni circa le potenzialità
di risparmio in termini economici ed energetici derivanti dalla loro applicazione.
I «Certificati Bianchi» rappresentano opportunità molto
interessanti che consentono di
ridurre i tempi di «ritorno» degli investimenti sostenuti per gli interventi di razionalizzazione energetica realizzati.
Industria Fusoria 4/2013
Le finalità del
progetto Assofond
Nel quadro descritto, si inserisce il progetto di “Razionalizzazione dei Processi di Fonderia” che Assofond ha deciso
di realizzare con le finalità seguenti:
1. realizzare uno strumento
che possa aiutare l’imprenditore in una costante opera di
razionalizzazione
dei
propri processi produttivi, organizzativi e gestionali al fine di recuperare, il
più possibile, i margini di redditività della propria azienda
ed aumentarne, conseguentemente, la competitività;
Razionalizzazione dei processi, in ottica di riduzione
dei costi e di ottimizzazione delle risorse energetiche in particolare, ma
anche di razionalizzazione di
tutti gli altri aspetti legati alle attività della Fonderia quali ambiente , salute e sicurezza dei lavoratori, attraverso una attenta analisi
delle prassi operative e delle
modalità gestionali.
2. aggiornare le tecniche
considerate BAT (Best Available Techniques – Migliori
Tecniche Disponibili), alla luce delle esperienze maturate
dalle imprese del Settore a
livello internazionale e nel
nostro paese, anche attraverso una rilettura critica
dei documenti europei applicabili alle attività di Fonderia.
34
I principali strumenti, accessibili agli imprenditori a vari livelli
(in funzione delle capacità di investimento consentita dai bilanci aziendali), attraverso i quali è
possibile perseguire gli obiettivi di razionalizzazione sono:
la Tecnologia ed i Sistemi
Organizzativi.
È indubbio, infatti, che innovazione ed aggiornamento
tecnologico non possono fare a meno di adeguate modalità
organizzative e gestionali
che ne garantiscano l’utilizzo
efficiente (minimo costo, massimo guadagno).
Confrontarsi per
crescere
L’approccio utilizzato ha l’obbiettivo, in particolare, di sollecitare nel lettore il confronto
«mettendosi in discussione».
Per questo verranno privilegiate presentazioni schematiche,
che possano essere immediatamente fruibili consentendo il
Assemblea 2013
4. processo di finitura lavorazioni successive del getto
grezzo).
Partendo dall’analisi dalle tecniche BAT, che in relazione alla
fase produttiva in esame sono
state definite a livello europeo,
l’argomento è stato sviluppato
con l’obbiettivo di fornire un
quadro aggiornato sulle tecniche applicabili alle attività di
fonderia.
Fig. 5 - Il processo di Fonderia.
confronto con dati di benchmark di Settore e/o di Settori
che impiegano tecnologie confrontabili applicabili alla Fonderia.
Verranno, inoltre, individuati
criteri metodologici per definire le «priorità di intervento»
secondo un criterio qualitativo
di valutazione costi/benefici, di fondamentale importanza
in un momento in cui le imprese dispongono di limitate capacità di investimento.
Confrontarsi per
competere
Il lavoro che si intende sviluppare rappresenta nel suo insieme un intreccio fra “stato dell’arte” della tecnologia di Fonderia e “tecniche innovative”
od emergenti, per condurre il
lettore ad un confronto critico
rispetto alle prassi attualmente
in uso presso la propria Impresa, fornendo gli strumenti per
valutare, confrontare e, ove
necessario, intraprendere
nuove strade per raggiungere
l’obiettivo di una maggiore
competitività della propria
Fonderia.
Un percorso virtuoso che mediante semplici passaggi, fornendo gli opportuni strumenti
metodologici e conoscitivi,
vuole conseguire attraverso la
razionalizzazione dei processi,
l’obbiettivo della crescita
del Settore; un percorso metodologico definito dai seguenti passaggi che il management
aziendale deve realizzare: mettersi in discussione , confrontare, approfondire le
conoscenze, innovare.
L’approccio
metodologico
Per perseguire gli obiettivi di
razionalizzazione auspicati, si è
scelto un approccio per processi: processi «specifici»
della fonderia e processi «trasversali» riscontrabili nella generalità delle attività produttive.
Il processo di fonderia, è stato
ricondotto ai seguenti quattro
sotto processi (aree di attività):
1. processo di fusione (fusione e trattamento del metallo);
2. processo di formatura
(modelli, preparazione forme e anime);
3. processo di colata (riempimento delle forme, raffreddamento e solidificazione ed
estrazione del getto dalla
forma);
35
Oltre ai processi specifici del
ciclo produttivo di Fonderia,
verranno analizzati i «processi
trasversali» e precisamente:
• produzione di aria compressa e
sistemi idraulici per tutti gli
azionamenti degli impianti;
• l’ illuminazione;
• il riscaldamento e/o il condizionamento dei reparti (valutando
le possibilità del recupero dell’
energia termica per produrre
calore o refrigerazione);
• la movimentazione;
• I processi di depurazione «end
of pipe».
Lo stato dell’arte:
BAT e tecniche
emergenti
L’analisi dei processi viene realizzata partendo dai documenti
che definiscono le BAT (Best
Available Techniques) e le Best
Practice.
Le BAT rappresentano lo strumento tecnico/gestionale attraverso il quale razionalizzare
i processi in un’ottica “integrata” che minimizza l’impat-
Industria Fusoria 4/2013
Assemblea 2013
to sia da un punto di vista delle materie prime e delle commodities in ingresso al processo, sia dal punto di vista degli
output (emissioni atmosferiche, scarichi idrici, rifiuti, energie dissipate).
Le tecniche BAT rappresentano, per ciascun settore e/o attività, il miglior “compromesso” fra le esigenze di impiego efficiente di materie prime
ed energia, utilizzazione ottimale della chimica di processo, contenimento delle emissioni, recupero e riciclaggio dei rifiuti e la
sostituzione delle sostanze pericolose; tutti obiettivi fondamentali della direttiva IPPC
(Direttiva 96/61/CE, oggi aggiornata
dalla
Direttiva
2010/75/UE, in fase di recepimento nella normativa italiana), secondo un approccio di
tipo “integrato”.
In particolare, sono stati utilizzati i seguenti documenti:
• Reference Document on Best
Available Techniques in the
Smitheries and Foundries Industry - May 2005;
• Reference Document on Best
Available Techniques for energy efficiency – February
2009;
• BAT for iron and steel production - March 2012;
• Foundrybench - Good Practice Guide on Energy Saving
potentials and opportunities
for Foundries- 2012.
Viene utilizzata, inoltre, una
ampia documentazione tecnica
richiamata nella bibliografia allegata Il processo: analisi input-output.
Fig. 6
Ciascun processo (attività)
verrà trattato e analizzato nei
suoi elementi di “input” in
ingresso e di “output” in
uscita come indicato in Tab.1.
Tutte le citate aree di attività
saranno analizzate secondo un
approccio per processi, secondo lo schema riportato di seguito (Fig. 6).
La forma di
presentazione
Per rendere la trattazione il
più possibile snella e “fruibile”
al lettore, si è scelto di utilizzare presentazioni schematiche multimediali, nelle quali
saranno presenti richiami per
i vari argomenti agli specifici
approfondimenti; sarà così
possibile ai singoli utenti, in
relazione allo specifico interesse, il collegamento diretto
ELEMENTI IN INGRESSO
ELEMENTI IN USCITA
1. Materie prime
2. Energie
3. Tecnologie (impianti e
macchinari)
4. Lavoro (Modalità operative
/gestionali)
A. Prodotto del processo
B. Impatti ambientali (aria,
acqua, suolo, rumore,
odore)
C. Calore residuo (energie
dissipate)
Tab. 1 - Elementi in ingresso ed in uscita dal processo.
Industria Fusoria 4/2013
36
ai vari file che sviluppano l’argomento.
Nella fase di progettazione
del presente lavoro, ci si è posti il problema di come affrontare la complessità del processo di fonderia nel suo insieme; la scelta che si è operata ha tenuto conto di due esigenze fondamentali: da un lato
quella di arrivare in tempi
brevi a “concretizzare” uno
strumento che potesse da subito essere utilizzabile dagli
imprenditori e tecnici di fonderia per operare le proprie
scelte, e dall’altro che l’argomento fosse trattato in riferimento all’universo della fonderia (ferrosa e non ferrosa)
prendendo in considerazione
tutte le molteplici tecniche,
processi ed impianti che oggi
trovano applicazione nelle imprese di fonderia italiane.
Si è deciso, pertanto di sviluppare l’intero lavoro con criteri “modulari”, dove ciascun
modulo fosse caratterizzato
da una propria “autonomia”
rispetto all’insieme in quanto
trattato in modo compiuto
anche in relazione ai processi
“trasversali” ad esso correlati.
Il processo di Fonderia viene
sviluppato quindi per aree
(secondo lo schema descritto) e per tipo di lega ferrosa e non ferrosa.
Assemblea 2013
Un progetto ambizioso che
tuttavia può contare sulla collaborazione e sulla disponibilità di molte professionalità a
vario titolo coinvolte, che vede Assofond impegnata in una
iniziativa ritenuta prioritaria
per il Settore della Fonderia
italiana che deve recuperare
efficienza e competitività.
Fig. 7 - Scheda area Fusione.
Un esempio di come sarà articolata la presentazione è riportato nelle Fig. 7 e 8.
La priorità, anche in relazione
alla maggiore rilevanza in termini di impegni energetici, è
stata data all’area fusione; da
un punto di vista energetico,
nel processo di Fonderia la fase di fusione impiega fra il 40
ed il 60% del totale dell’energia impiegata.
Alla fusione faranno seguito
tutte le aree nelle quali è stato suddiviso il ciclo produttivo di fonderia che sarà così
“ripercorso” nel suo insieme.
Fig. 8 - Scheda forno Cubilotto.
37
Industria Fusoria 4/2013
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Assemblea
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M. Favini
Nuovo impianto automatico
di formatura grandi staffe
La produzione di grandi getti in
staffa mediante processo sabbia-resina sta evolvendo verso
nuove soluzioni meccanizzate e
automatizzate.
In occasione dell’Assemblea generale di Assofond tenutasi a
Thiene in data 15 luglio 2013, è
stato presentato il nuovo impianto di formatura no-bake automatico per grandi staffe, realizzato da IMF per la fonderia
VDP. Il pomeriggio è stato interamente dedicato alla visita guidata, divisa per gruppi, della fonderia stessa. È da sottolineare la
grande disponibilità e apertura
dell’Ing. Vicentini e del sig. Zardo nell’aver consentito la visita
completa del loro stabilimento.
Il nuovo impianto di formatura
grandi staffe rappresenta un
esempio significativo di come la
tecnologia attuale possa consentire produttività, economicità, qualità e sicurezza per pro-
Industria Fusoria 4/2013
duzioni che tradizionalmente
venivano fatte a terra o in fossa
con grande dispendio di risorse
umane e delicate operazioni di
handling con carriponte.
La nuova installazione no-bake
per grandi staffe presenta un
layout compatto con la configurazione di magazzino verticale
automatico.
Il collegamento tra le operazioni
di formatura, verniciatura, ramolaggio e chiusura è gestito da un
carrello traslo-elevatore controllato da un software di gestione appositamente studiato.
L’impianto completo occupa
una superficie pari a 66 m di
lunghezza (con possibilità di
estensione futura), 19 m di larghezza per un’altezza di circa
20 m. Le macchine necessarie
alle operazioni quali mescolatore, tavola vibrante, fast-loop,
manipolatore di sformatura e
42
Assemblea 2013
verniciatura, tunnel di essiccazione e manipolatore di chiusura sono totalmente integrati in
tale volume.
Il magazzino verticale ha a disposizione 132 celle per lo
stoccaggio di modelli, staffe
vuote, anime, attrezzature necessarie e, naturalmente, delle
staffe in ogni fase della produzione, con un’area dedicata al
raffreddamento delle stesse dopo la colata.
Per consentire l’installazione
del magazzino verticale è stata
creata una sopraelevazione del
capannone esistente.
Le soluzioni impiantistiche attualmente a disposizione delle fonderie consentono una produzione
competitiva e qualitativa di grandi
getti a prescindere dal costo della manodopera.
Progetti realizzati combinando intelligentemente il know-how della
fonderia, le esperienze dell’impian-
tista e le esigenze dell’acquirente
dei getti, si stanno realizzando con
successo su scala mondiale.
CARATTERISTICHE TECNICHE DELL’IMPIANTO
IMPIANTO IMF DI FORMATURA STAFFE
CON TRASLOELEVATORE E MAGAZZINO
AUTOMATICO
• Produzione: getti in ghisa sferoidale e ghisa grigia
• Tipologia: energetico, eolico, meccanico, navale
• Capacità produttiva: 4 staffe complete / h
• Dimensione placca di formatura / placca di colata:
2500 x 3600 mm
• Totale postazioni magazzino: 132 con portata 30 t
• Produzione prevista per l’impianto: 20.000 t
lorde/anno con un impiego di 10 persone tra preparazione, formatura, verniciatura, ramolaggio e colata.
TRASLO ELEVATORE
• Capacità di carico: 30 t
• Velocità massima di traslazione (con carico):
120 mt/min
• Velocità massima di sollevamento (con carico):
18 mt/min
• SW di gestione e supervisione magazzino
verticale / traslo
• Tavola vibrante capacità 25 t
• Manipolatore di sformatura e verniciatura
• Verniciatura ad acqua con tunnel di essiccazione
staffe
• Accoppiatore automatico staffe
• Traslo-elevatore di capacità 30 t
COMPONENTI PRINCIPALI
• Mescolatore T36/60SBLM - processo fenol furanico
• Sistema di formatura fast-loop integrato nel magazzino verticale
43
Industria Fusoria 4/2013
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CARBONES Holding GmbH è una Società Internazionale che opera nel
settore siderurgico da 10 anni, essenzialmente nella fornitura di materie
prime per le industrie del settore.
CARBONES ha la sede principale in Austria a Vienna, fa capo al proprietario ed azionista di maggioranza il Sig. Jurriaan Hovis (CEO) che, affiancato
da una serie di collaboratori di ben 11 nazionalità diverse, dirige il business
del Gruppo, con connotazioni internazionali. Con consolidate fonti di approvvigionamento in varie parti del mondo (Russia, Ucraina, Brasile, Algeria, ecc.) e 40 magazzini sparsi in tutta Europa; nel 2012 CARBONES ha garantito forniture per circa 600.000 MT di ghisa in pani, 12.000 MT di Magnesio e 25.000 MT di antracite. Attualmente annovera tra i suoi clienti, diretti ed indiretti, oltre 400 realtà tra fonderie ed acciaierie.
CARBONES crede particolarmente nel mercato italiano, dove sta investendo e si sta strutturando, per poter dare un servizio professionale adeguato ad un mercato così sofisticato, attento a qualità, serietà, consegne puntuali e naturalmente prezzi competitivi.
Industria Fusoria 4/2013
46
GHISA
IN PANI
PER FONDERIA
E PRODUTTORI DI ACCIAIO
Nopzh#kÑhmÜuh£pvul#h#ihzzv#Tu3
Nopzh#pu#whup#lth{p{l3#wly#zml
roidale
e semisferoidale da Russia e Brasile
Magazzino permanente
a Monfalcone e Marghera
Carbones Holding GmbH
Vienna - Austria
www.carbones.it
Per maggiori informazioni:
[email protected]
Tel. +39 348 6363508
Assemblea 2013
GERLI METALLI S.P.A.
Viale Sabotino, 19/2
20135 Milano
Tel. +39 02 809511
Fax +39 02 8900714
www.gerlimetalli.it
[email protected]
PRODOTTI E SERVIZI
per acciaierie, fonderie di acciaio e di ghisa,
di alluminio e di altri metalli non ferrosi.
Svolge attività commerciale di compravendita, distribuzione,
stoccaggio, finanziamento, coperture sulle valute e sui metalli
alla Borsa di Londra.
I principali prodotti trattati sono: metalli non ferrosi, quali nickel, al‐
luminio, rame, stagno e zinco, ferroleghe di massa e nobili, leghe
per la produzione di ghisa sferoidale e ghise in pani.
Gerli Metalli, con la rete di rapporti internazionali e con un’a‐
deguata struttura logistica e finanziaria, è in grado di assicura‐
re ad acciaierie, a fonderie di acciaio, fonderie di ghisa e di me‐
talli non ferrosi, la materia prima nei tempi richiesti dalle ne‐
cessità di produzione alle migliori condizioni.
È altresì agente di importanti produttori di alluminio, rame, ni‐
chel, zama, ferroleghe e madri leghe.
PRODOTTI
metalli
leghe - madrileghe
ferroleghe
ghise in pani
ricarburanti
SERVIZI
rete informatica
assistenza tecnica
coperture su metalli e valute
servizi finanziari e commerciali
logistica - stoccaggio
20135 MILANO - VIALE SABOTINO, 19/2 - TEL. + 39 - 02.80.95.11 - FAX +39 - 02.89.00.714
AZIENDA CERTIFICATA UNI EN ISO 9001:2000
IMF SRL
IMPIANTI MACCHINE FONDERIA
Via Turati, 110/1
21016 Luino (VA)
Tel. +39 0332 542424
Fax +39 0332 542626
www.imf.it
[email protected]
Fondata nel 1972, IMF è oggi leader mondiale nella produzione
di macchine e impianti per il processo di formatura ad indurimento chimico (No-Bake) e basa il proprio successo su due elementi fondamentali: il know-how acquisito negli anni e la professionalità del proprio Personale, che opera con l’obiettivo di
soddisfare le esigenze dei Clienti.
IMF dispone della più vasta gamma di macchine ed impianti per
il processo No-Bake totalmente progettate nell’ambito del
Gruppo. Ha al suo interno un team di ingegneri e tecnologi in
grado di seguire la realizzazione di nuove fonderie complete per
la produzione dei più svariati tipi di getti. La presenza mondiale
è assicurata da Unità Produttive in Rep. Ceca, Cina e Brasile, da
Uffici di rappresentanza in Russia, India, USA e da una rete di
agenti in circa 40 paesi dei 5 continenti. Inoltre da circa tre anni le divisioni Foundry Automation e Carlo Banfi fanno parte del
Gruppo IMF. La divisione Foundry Automation include una vasta gamma di sistemi di produzione anime
ad altissima automazione, dedicati prevalentemente alla produzione in grande serie, quindi particolarmente indicati per il settore automobilistico.
La Divisione Carlo Banfi è invece dedicata alla produzione di macchine granigliatrici per il trattamento
delle superfici metalliche, utilizzate sia nell’ambito della fonderia che in altri settori industriali.
47
Industria Fusoria 4/2013
Assemblea 2013
ITALIANA COKE S.R.L.
Barabino & Partners Design
Via Stalingrado 25 - 17014 S. Giuseppe di Cairo (SV)
Tel. +39 019 506711 - Fax +39 019 5067900
www.italianacoke.it
Rappresenta da più di cento anni la realtà leader nella produzione e
commercializzazione di coke fonderia.
L’industria del coke, dopo aver contribuito sensibilmente alla crescita
industriale del Paese, si è affermata ulteriormente nel dopoguerra allorché il boom economico italiano ha portato le richieste di prodotti sia destinati all’industria metallurgica delle costruzioni, sia al riscaldamento domestico a crescere considerevolmente.
Dal 1994 l’azienda è stata oggetto di una radicale ristrutturazione che
ha riguardato gli impianti, privilegiando la differenziazione dei prodotti e dei mercati, le politiche di energy-saving, il rinnovo tecnologico,
l’automazione del processo produttivo, l’adeguamento alle normative
vigenti in materia di sicurezza e tutela dell’ambiente.
Da sempre l’azienda attribuisce notevole importanza alla fase di ricerca, mirata sia alla continua riduzione dell’impatto ambientale che al miglioramento del prodotto, come testimoniato dall’intensa collaborazione intrapresa con il mondo universitario ed il coinvolgimento in
numerosi progetti che rivestono un carattere di eccellenza sotto il
profilo innovativo. Negli ultimi 19 anni Italiana Coke ha realizzato un
programma di forte ammodernamento aziendale attraverso investimenti del valore complessivo di oltre 80 milioni di euro, buona parte dei quali destinati a nuove tecnologie e misure di salvaguardia e tutela ambientale.
Tra gli interventi effettuati l’ultimo a livello temporale è stato la realizzazione di un impianto per l’aspirazione e la
filtrazione dell’aria durante lo sfornamento del coke divenuto operativo nel dicembre 2012: il “Transfer Car”, L’installazione del “Transfer Car”, i cui lavori erano iniziati nel 2010, ha completato gli interventi impiantistici volti al miglioramento dell’efficienza operativa e ambientale dello stabilimento di San Giuseppe di Cairo realizzati da Italiana
Coke nel triennio 2010-2012 conformemente a quanto previsto dall’AIA.
Ars cokandi.
L’eccellenza italiana da più di 100 anni.
Rappresentiamo da più di cento anni la realtà leader indipendente attiva nella produzione e commercializzazione di Coke per le fonderie.
Una leadership costruita e consolidata, anno dopo anno, attraverso l'attuazione di una visione imprenditoriale di lungo respiro. L'Azienda punta
al continuo rinnovamento del sito produttivo, al miglioramento dell'impatto ambientale e degli standard di sicurezza. La profonda conoscenza
e l'esperienza maturata in questo settore ha condotto Italiana Coke ad una efficace differenziazione dei prodotti e dei mercati di riferimento
incontrando le diverse esigenze dei clienti. Crediamo fermamente che questa sarà la chiave del successo anche per gli anni a venire.
Un futuro in cui Italiana Coke si propone di continuare ad occupare un ruolo fondamentale a livello nazionale e internazionale, confermando
e consolidando ulteriormente la propria leadership.
Via Stalingrado, 25 - San Giuseppe di Cairo (SV)
Italy - Tel. +39 019 506711 - Fax +39 019 5067900
www.italianacoke.it
F.LLI MAZZON S.P.A.
Via Vicenza, 72 - 36015 Schio (VI)
Tel. +39 0445 678000
Fax +39 0445 678001
www.mazzon.eu
[email protected]
Sul mercato dal 1962, F.lli Mazzon si colloca nel settore a livello internazionale come leader nella produzione di resine leganti e vernici refrattarie per fonderie.
Con un fatturato estero più che triplicato negli ultimi 5 anni, che supera
attualmente il 35% del giro d’affari totale, l’azienda ha sviluppato e consolidato negli anni la propria presenza in oltre 30 paesi, grazie a una solida
rete di agenti e distributori, garantendo in loco un’assistenza tecnica qualificata, un servizio logistico puntuale e affidabile, e un’estrema personalizzazione del prodotto. L’attuale pacchetto clienti conta ad oggi circa 450
aziende di cui 250 di rilevanza internazionale, un fatturato di circa 30 milioni di euro, con una produzione totale annua di 30.000 tonnellate.
Tra i prodotti per la fonderia si possono segnalare: resine no-bake – furaniche, fenoliche, alchidiche e poliuretaniche; resine cold-box e hot-box;
vernici refrattarie isolanti in alcool e all’acqua; additivi, colle, distaccanti e
altri ausiliari. I laboratori R&D sono alla continua ricerca di prodotti innovativi nel rispetto dell’ambiente interno ed esterno alla fonderia per rispondere alle esigenti richieste della clientela e alle sempre più stringenti normative internazionali.
Da cinquant’anni a fianco delle fonderie, F.lli Mazzon è un partner unico
e affidabile a cui si rivolgono clienti attenti alla costanza qualitativa, all’efficienza del servizio e all’innovazione tecnologica.
Industria Fusoria 4/2013
48
Insieme a voi
determinati nella crescita e nell’innovazione
al servizio della qualità che richiedete
F.LLI MAZZON S.p.A.
Via Vicenza, 72 - 36015 Schio (VI) ITALY - Ph. +39.0.445.678000 - Fax +39.0.445.678001 - [email protected] - www.mazzon.eu
Contatto diretto: [email protected]
Assemblea 2013
PANGBORN EUROPE S.R.L.
Via Enrico Fermi 75
21042 Caronno Pertusella
Tel. + 39 02 9639951- Fax + 39 02 9656741
ww.pangborneurope.com
[email protected]
Attiva nel settore del trattamento delle superfici da oltre 50 anni l’azienda
produce impianti di granigliatura, sabbiatura e pallinatura di tipo “heavy
duty”, destinati a realtà produttive con alti volumi e severe condizioni di
esercizio, come fonderie, forge, acciaierie, ma anche aziende automobilistiche, delle energie rinnovabili e ovunque sia richiesto un trattamento superficiale.
A riprova della diversificazione della propria offerta sia in termini di tipologie di impianti che di applicazioni, Pangborn Europe offre soluzioni innovative e personalizzate per i processi di granigliatura e finitura, frutto del costante investimento in R&D ed ingegnerizzate in un’ottica di efficienza, incremento produttivo, riduzione di costi di esercizio e manutenzione.
All’interno dello stabilimento di Caronno Pertusella, che si estende su una
superficie di 24.000 mq, accanto ai reparti produttivi sono presenti laboratori di ricerca e una sala prove allestita con impianti a turbine e ad aria compressa per simulazioni di processo ed esecuzione di test di granigliatura e
pallinatura. Una fonderia interna produce leghe speciali resistenti all’usura
sia per componenti destinati ai propri impianti che per la produzione conto terzi.
La clientela può contare su un team di tecnici qualificati dedicato all’assistenza clienti. Un magazzino di parti di usura e di ricambio, gestito con la filosofia “Lean Manufacturing”, garantisce consegne puntuali, essenziali per un funzionamento continuo dell’impianto installato. La presenza in tutti i mercati
e aree geografiche è garantita da una rete di distribuzione diretta ed indiretta, con presenza capillare.
Granigliatrici Continue
Impianti efficienti ed innovativi per fonderia
Massimo rendimento
Ridotti costi di gestione e manutenzione
Your Global Resource for Shot Blasting Equipment
www.pangborneurope.com
PRIMAFOND s.r.l.
Via del Lavoro, 36/38 - 36016 (Thiene) (VI)
Tel. + 39 0445 361759 - Fax + 39 0445 381522
ww.primafond.it - [email protected]
La PRIMAFOND realizza da più di vent’anni impianti, macchine e attrezzature per
fonderie e soprattutto per animisterie. La lunga esperienza acquisita nella progettazione e nella produzione di una vasta gamma di macchine ed attrezzature assicura la loro qualità e durata, oltre che l’offerta di consulenza specializzata e soluzioni personalizzate. Grazie all’affidabilità della produzione, alla flessibilità nel rispondere a specifiche richieste e alla pronta assistenza al cliente, la Primafond si è
accreditata nel tempo la fiducia di numerose animisterie e fonderie in tutta Italia,
oltre che sul mercato europeo ed extraeuropeo.
• L’attività è volta a realizzare spara-anime personalizzate alle esigenze dei clienti
e revisionare a nuovo o modificare macchine usate. Primafond si dedica anche
alla finitura di getti e fusioni con la produzione di smaterozzatori a cuneo e di
percussori pneumatici.
• Una vasta gamma di accessori quali mescolatori ad elica radente, frantumatori
per il recupero della sabbia, propulsori pneumatici, vasche di verniciatura e attrezzature per la sbavatura di anime completano l’attività dell’azienda.
• Dalla progettazione al servizio post-vendita, Primafond si propone come partner affidabile nella ricerca delle soluzioni migliori per ottimizzare la produzione.
• Le macchine vengono realizzate con passione e costante attenzione alla sicurezza degli operatori e alla facilità d’uso, oltre che con l’impegno di tenere alto il livello qualitativo a prezzi equilibrati, caratteristiche apprezzate in animisteria.
• Il recente progetto “Partner!” stimola l’azienda a lavorare con fiducia reciproca
con i clienti, diventando stretti collaboratori per costruire un rapporto duraturo e migliorarsi con uno scambio continuo di idee: essere cioè in rete per fare
più qualità in futuro.
49
Programma di produzione
t*NQJBOUJEJQSFQBSB[JPOFFEJTUSJCV[JPOFTBCCJBQFSPHOJQSPDFTTP
EJQSPEV[JPOFBOJNF
t.BDDIJOFQFSGPSNBUVSBBOJNFJODPMECPYFTIFMMNPVMEJOHJOWBSJ
UJQJFEJNFOTJPOJ
t.BDDIJOFTQFDJBMJBSJDIJFTUB
t(BTBUPSJBVUPNBUJDJQFSPHOJQSPDFTTP
t.FTDPMBUPSJBEFMJDBSBEFOUF
t'SBOUVNBUPSJQFSSFDVQFSPTBCCJB
t1SPQVMTPSJQOFVNBUJDJ
t%FQVSBUPSJBTDSVCCFSQFSMBCCBUUJNFOUPEFMMFFNJTTJPOJEB
RVBMTJBTJQSPDFTTPEJGPSNBUVSBBOJNF
t7BTDIFEJNJTDFMB[JPOFEFMMBWFSOJDFQFSBOJNF
t*NQJBOUJEJBTDJVHBUVSBEFMMFBOJNFWFSOJDJBUF
t'PSOJEJSJTDBMEBNFOUPQFSTUFSSBUVSBBOJNFEBGVTJPOJEJBMMVNJOJP
t4NBUFSP[[BUPSJBDVOFPQFSMBSPUUVSBEFMMFDPMBUFEJGVTJPOJEJ
HIJTBTGFSPJEBMFFBDDJBJPBMNBOHBOFTF
t$BCJOFBTQJSBOUJJOTPOPSJ[[BUFQFSTCBWBUVSB
t.BOJQPMBUPSJ1PTJ[JPOBUPSJQFSTCBWBUVSBHFUUJ
t3FWJTJPOJNPEJýDIFGPSOJUVSBEJNBDDIJOFFJNQJBOUJVTBUJ
t1SPHFUUB[JPOFFDPOTVMFO[B
t.BOVUFO[JPOFFBTTJTUFO[B
Facciamo squadra oggi,
faremo più Qualità domani!
Join with us today,
for a higher Quality tomorrow!
Primafond srl
7JBMFEFM-BWPSPO5IJFOF7J
*UBMZ
5FM'BY
QSJNBGPOE!QSJNBGPOEJUXXXQSJNBGPOEJU
Industria Fusoria 4/2013
Assemblea 2013
SAFOND MARTINI s.r.l.
Via Terraglioni, 50
36030 Montecchio Precalcino (VI)
Tel. + 39 0445 855022 - Fax + 39 0445 855533
ww.safondmartini.it - [email protected]
Safond-Martini S.r.l. nasce nel 1981 in Provincia di Vicenza - Regione Veneto. L’Azienda nel corso degli anni, si è specializzata nei seguenti settori industriali:
• Ricerca e commercio di materie prime certificate di altissima qualità;
• Sviluppo e produzione di materiali/prodotti rigenerati ecosostenibili ed economici;
• Gestione dei rifiuti da avviare a recupero e/o smaltimento su propri e terzi
impianti;
• Attività di riqualificazione ambientale (indagini, progetti, bonifiche, rimozioni);
• Assistenza tecnica qualificata su tutti i servizi erogati.
Le specifiche attività sono svolte su più stabilimenti, diversamente attrezzati
per esigenze tecnico - produttive e logistiche.
La superficie complessiva (escluse le aree di discarica) è di circa 200.000 mq.
di cui 90.000 coperti.
Disponiamo di:
• 17.000 mc. per lo stoccaggio al chiuso dei materiali sfusi (silos)
• 100.000 mq. per lo stoccaggio all’aperto (box).
• 100.000 mc. per lo stivaggio al chiuso dei materiali confezionati (capannoni).
Per la movimentazione dei materiali utilizziamo un ampio parco mezzi:
• Raccordo/scalo ferroviario per ricevere e spedire i materiali su rotaia;
• Autotreni centinati, scarrabili, semirimorchi e silo-veicoli con scarico a propulsione;
• Pale gommate, escavatori, muletti, etc.
Safond-Martini S.r.l. svolge le proprie attività in conformità alle certificazioni implementate: Ambientale ISO 14001: 2004;
Qualità ISO 9001: 2008.
SIDERMETAL
Via Zanardelli, 15
25040 Camignone di Passirano (BS)
Tel. +39 030 654579
Fax +39 030 654194
www.sidermetal.it
[email protected]
Fondata nel 1987 è la sintesi di esperienze maturate nella metallurgia ferrosa e non ferrosa.
Competenze e dinamicità, associate a strutture aziendali molto snelle,
consentono di offrire alla nostra clientela le migliori condizioni per poter
competere nel mercato globalizzato.
Nel campo dei metalli non ferrosi l’azienda è attiva mediante una partecipazione in una media raffineria di alluminio secondario, specializzata nella produzione di leghe da pressofusione (46000 e 46100) ed in un cantiere per la raccolta e la preparazione di rottami.
Il settore dello zinco primario vede la società impegnata sul fronte della
fornitura a ottonieri e zincherie a caldo.
Europa, Russia, Ucraina e Sud America sono le principali piazze di approvvigionamento per le ghise in pani; l’attività di distribuzione avviene su tutto il territorio nazionale, unitamente alla fornitura di altre materie prime
da fonderia.
Industria Fusoria 4/2013
50
SIDERMETAL S.p.A. - Via G. Zanardelli, 15 - 25040 Camignone di Passirano (BS)
Tel. 030 654579 - Fax 030 654194 - E-mail: [email protected] - www.sidermetal.it
Assemblea 2013
UBI Banco di Brescia
Private & Corporate Unity.
Corso Martiri Della Libertà 13
Brescia
Tel. +39 030 29921
www.bancodibrescia.it
[email protected]
Patrimonio e Impresa
finalmente uniti.
Essere vicini a chi produce fa parte della nostra cultura aziendale.
Per questo mettiamo a disposizione delle imprese le nostre migliori risorse. Professionisti che propongono servizi e prodotti per le imprese con
esigenze commerciali e di credito complesse, imprese orientate ai mercati esteri, imprese in fase di sviluppo.
Con la stessa prospettiva delle aziende: un futuro che nasce dalla continua
innovazione.
Con 322 sportelli, 9 Private e Corportate Unity e 7 Centri Estero localizzati nel nord Italia e nel Lazio, il Banco di Brescia è oggi una realtà di primo piano nel mercato italiano del credito, leader nella provincia di Brescia.
La forza della nostra banca nasce dalla profonda conoscenza del territorio,
dalla costante attenzione alle esigenze dei clienti e dall’appartenenza ad
uno dei più grandi gruppi bancari italiani: Il Gruppo UBI Banca è oggi la terza realtà bancaria italiana per capitalizzazione di Borsa e vanta presidi anche in Asia, America Latina ed Europa a supporto dell’attività della clientela domestica.
ASSOFOND
RINGRAZIA
51
Industria Fusoria 4/2013
Assemblea 2013
Industria Fusoria 4/2013
52
four LEADERS,
one SOLUTION.
Pangborn Europe dal 1962 progetta e fornisce impianti di granigliatura a
turbine e ad aria compressa tecnologicamente avanzati ed affidabili. Oggi
Pangborn Europe fa parte di Pangborn Group, organizzazione globale
che raggruppa quattro dei più rinomati marchi del settore, ed offre una
gamma di prodotti e di servizi ancora più vasta.
Maggiore competenza di progettazione e design. Livelli di customer care
mai raggiunti prima. Network di vendite e servizi a livello mondiale.
Non sorprende che i leader mondiali del settore si affidino a Pangborn
Europe per i loro trattamenti superficiali.
Per saperne di più visitate il nostro sito - www.pangborneurope.it
Pangborn Europe
Via Enrico Fermi 75
Caronno Pertusella, 21042
Italia
Tel.: +39 02 9639951
email: [email protected]
Assemblea
2013
3
A
blea 20
m
e
1
ss
Il quadro economico generale
Dopo la panoramica sulla congiuntura esposta dal Presidente Frigerio, nella parte privata dell’Assemblea Assofond, di seguito viene proposto ai lettori un approfondimento sulla situazione del comparto delle Fonderie in Italia e all’estero, nonché un focus sul settore dei clienti delle Fonderie, tratti dalla Relazione annuale “La Fonderia nel 2012 presentata e distribuita all’Assemblea.
Debole andamento
dell’attività economica
L’anno 2012 ha segnato un aumento del PIL mondiale del
+3,2% rispetto al 2011, in calo
rispetto alla variazione registrata l’anno precedente rispetto al 2010 (+3.9%): la contrazione è spiegata principalmente dalle variazioni tendenziali negative dell’area Euro e
del Regno Unito, rispettivamente del -0,4% e del -0,2%.
Il contesto generale segna una
domanda aggregata debole, così come i principali indicatori
macroeconomici. Ad ottobre
2012, il commercio mondiale è
cresciuto del +0,4% su base
mensile, in calo rispetto al
+0,5% medio del terzo trimestre dello stesso anno. Analogamente l’inflazione mondiale è
cresciuta del +3,2% su base annua rispetto al +3,4% del mese
precedente, ovvero settembre
2012.
Lievi segnali positivi si hanno
dalla produzione industriale
che, sempre in riferimento ai
dati di ottobre 2012, registrano
una variazione mensile del
+0,2% rispetto ad una variazione nulla riportata nel terzo trimestre. L’indice PMI globale,
Industria Fusoria 4/2013
Andamento del PIL
Mondo
Paesi Avanzati
Stati Uniti
Area Euro
Germania
Francia
Italia
Spagna
Giappone
Regno Unito
Canada
Altre avanzate
Russia
Cina
India
Brasile
Commercio mondiale
Variazione (%) anno su anno
2012
2011
3,2
3,9
1,3
1,6
2,3
1,8
-0,4
1,4
0,9
3,1
0,2
1,7
-2,1
0,4
-1,4
0,4
2,0
-0,6
-0,2
0,9
2,0
2,6
1,9
3,3
3,6
4,3
7,8
9,3
4,5
7,9
1,0
2,7
5,9
2,8
Proiezione
2014
2013
4,1
3,5
2,2
1,4
3,0
2,0
1,0
-0,2
1,4
0,6
0,9
0,3
0,5
-1,0
0,8
-1,5
0,7
1,2
1,9
1,0
2,3
1,8
3,3
2,7
3,8
3,7
8,5
8,2
6,4
5,9
4,0
3,5
3,8
5,5
Fonte: FMI
Purchasing managers index (indice composito dell’attività manifatturiera di un Paese), è passato da 51,6 a 52 punti fra novembre e dicembre: l’incremento è dovuto al settore manifatturiero (da 49,7 a 50,2) e
non dall’indice del settore dei
servizi che è rimasto sostanzialmente invariato.
56
Cina, India e Brasile
in affanno
I dati in relazione ai Paesi con
trend di crescita costanti negli
ultimi anni registrano un rallentamento generale.
Nel terzo trimestre del 2012 la
Cina è cresciuta del +7,4%
Assemblea 2013
contro un +7,6% del trimestre
precedente: il rallentamento
dell’economia cinese riflette la
debolezza della domanda estera, in particolare quella derivante dal Vecchio continente.
L’indicatore Ocse che anticipa
gli andamenti economici è sceso sotto quota 100 e l’inflazione è tornata a crescere a dicembre, attestandosi a +2,5%.
Dopo l’estate, nel quarto trimestre 2012, il Pil cinese ha segnato un incremento del
+7,9%, interrompendo la serie
negativa di ben sette rallentamenti trimestrali consecutivi
del tasso di sviluppo dell’economia nazionale. A spingere il
Pil è stato soprattutto il risveglio della domanda interna, un
risveglio che ha avuto come
protagonista il settore chiave
dell’economia cinese: l’immobiliare, che di recente ha assistito
ad una crescita del +30% su base annua; le nuove costruzioni
sono ripartite, anche con l’avvio di un gran numero di opere
infrastrutturali previste da un
pacchetto di stimolo all’economia varato dal Governo.
Il PIL dell’India, nel terzo trimestre 2012, è cresciuto di
+2,8% su base annua rispetto al
+3,9% del trimestre precedente. L’indicatore Ocse, sulle prospettive a 12 mesi, è fermo a
97,2 punti ad Ottobre. Nonostante il rallentamento, i prezzi
continuano a crescere a tassi
molto elevati e l’inflazione è al
+9,8%. La decisa frenata della
crescita dell’economia indiana,
secondo gli osservatori, offusca
le prospettive della congiuntura globale e fa prevedere la
possibilità di un calo dell’interesse degli investitori esteri ad
impegnarsi nel Paese.
Il valore della crescita in Brasile registra un +1% su base annua, con un indicatore Ocse
che anche in questo caso è sotto quota 100 (99,3); l’inflazione
è in aumento del +6,2% a dicembre rispetto al mese precedente. La Banca centrale del
Brasile ha previsto per il 2013
una crescita del Pil nazionale
pari al +3,1% e un tasso di infla-
zione al 5,7%, al 5,4% per il
2014.
Anche in Russia si osservano
segnali di rallentamento, l’indicatore Ocse è sceso sotto
quota 100; l’ultimo dato di ottobre posiziona il Paese a 99.
La crescita del Pil in Russia nel
2012 è rallentata al +3,4% dal
+4,3% del 2011. Una valutazione preliminare pubblicata dall’agenzia di statistica Rosstat indica il dato leggermente al di
sotto delle stime annunciate
del +3,5%. Nel primo trimestre
del 2012, il Pil è cresciuto del
+4,9%, nel secondo trimestre
del 4,0%, nel terzo trimestre
del +2,9%. La crescita del periodo ottobre-dicembre era al
+2,2%. Il Ministero dello Sviluppo Economico prevede una
crescita del Pil nel primo semestre 2013 al +2,4%, con un’accelerazione nella metà del secondo trimestre al +4%. Tra le
ragioni del ribasso della crescita secondo gli economisti ci sono il previsto calo dei prezzi
del petrolio, il rallentamento
dell’attività economica russa,
l’aumento dell’inflazione tornata a crescere in modo considerevole registrando una variazione del +6,6% a dicembre su
base annua e la debole crescita
degli investimenti.
Stati Uniti in ripresa
Nel terzo trimestre del 2012
l’economia statunitense è cresciuta del +3% nel terzo trimestre, a differenza di un +1,3%
del trimestre precedente; continua la ripresa del mercato immobiliare, in particolare quello
riguardante gli investimenti residenziali.
Gli Stati Uniti vedono un consolidamento della ripresa: la
crisi dovrebbe infatti terminare
nel 2013, questo è in sostanza il
contenuto della pluriennale
previsione degli economisti di
Goldman Sachs, Jan Hatzius e
Sven Jari Stehn. Il tema chiave
delle previsioni economiche
2013-2016 è la “grande corsa”
tra ripresa del settore privato
57
e una contrazione nel settore
pubblico. Ad opinione degli
esperti l’edilizia sembra destinata a recuperare con forza, il
settore delle imprese dovrebbe
iniziare a spendere una quota
maggiore del suo flusso di cassa ed il tasso di risparmio personale probabilmente scenderà.
Nel complesso, il settore privato potrà fornire un impulso di
circa 1,5 punti percentuali alla
crescita del PIL fra il 2014 e il
2015.
L’indicatore Ocse si attesta a
quota 101, mentre il tasso di disoccupazione continua a scendere e a dicembre 2012 si è
posizionato al 7,8%. Al contrario, il tasso di occupazione registra un valore nettamente inferiore rispetto alla media registrata fra gli anni 2002 e 2007
(63%) con un valore di 58,6%.
I prezzi al consumo hanno subito una variazione in calo a
dicembre, registrando un
+1,8% rispetto al +2,2% del
mese precedente; anche le
aspettative di inflazione si fermano attorno al 2%.
Area Euro ancora
in difficoltà
Per il secondo trimestre consecutivo, il PIL dell’Eurozona ha
registrato un segno negativo
scendendo di -0,2% in termini
trimestrali annualizzati e confermando il trend in ribasso iniziato a giugno 2012 con una variazione di -0,7%; nonostante
ciò, i due Paesi principali, Germania e Francia, registrano una
crescita del PIL rispettivamente
pari al +0,9% e al +0,4%.
A novembre l’indicatore anticipatore Ocse è salito dal 99,4 al
99,5, tornando ai livelli del mese di luglio.
Nell’area dell’euro l’attività
economica ha continuato a
perdere vigore nell’ultimo trimestre del 2012. Le conseguenze delle tensioni finanziarie che hanno colpito nel corso
Industria Fusoria 4/2013
Assemblea 2013
dell’anno alcuni paesi e gli effetti del necessario consolidamento dei bilanci pubblici si sono
trasmessi anche alle economie
finora ritenute più solide. L’Eurosistema ha rivisto significativamente al ribasso le previsioni
di crescita per l’anno 2013.
La produzione industriale ha
evidenziato, ad ottobre, una diminuzione pari a -3,9% su base
tendenziale e pari a -1,4% su
base mensile. In Germania e in
Francia, a novembre, l’indice è
leggermente cresciuto rispetto
al mese precedente registrando, rispettivamente, un +0,2% e
+0,5%; in termini tendenziali,
ovvero confrontando lo stesso
mese con novembre 2011, è
sceso di -0,3% per la Germania
e -3,6% per la Francia.
Per quanto riguarda i nuovi ordinativi il dato tedesco di novembre subisce un calo del 0,8%, anno su anno, mentre
quello francese, ad ottobre,
cresce del +1,8%.
Il calo delle vendite al dettaglio
riguarda sia il dato tendenziale
generale dell’Area Euro, con un
-2,0% di novembre 2012, sia la
Germania con -1,0%; in controtendenza la Francia con un incremento pari a +1,2%. Di segno opposto i dati congiunturali di novembre: Area Euro
+0,1%, Germania +1,2%, Francia -0,6%.
Il tasso di disoccupazione di
novembre 2012 dell’Area Euro
è salito al 11,8%, guadagnando
un punto decimale rispetto al
mese precedente, la media del
2011 era pari al 10,1%.
La Banca Centrale Europea nel
bollettino di aprile 2013 scrive
testualmente: “Nel 2012 il tasso di disoccupazione nell’eurozona è continuato a crescere
raggiungendo livelli senza precedenti che hanno toccato il
12% in febbraio, ben il 4,7% in
più del 2008. Il costante declino
dell’occupazione, proseguito
per il sesto trimestre consecutivo, non è destinato a migliorare a breve: le previsioni sul pri-
Industria Fusoria 4/2013
mo trimestre 2013 indicano
addirittura un peggioramento
nell’eurozona”.
Diverso il tasso di occupazione che, se si considera l’Eurozona, cresce fino al 64% nel secondo trimestre del 2012 contro il 63,5% del trimestre precedente.
Per quanto riguarda l’inflazione, i dati di novembre registrano un aumento di +2,2%, in calo rispetto al +2,5% del mese di
ottobre.
Il mercato dei cambi, nel mese
di dicembre, ha registrato un
generale apprezzamento dell’euro rispetto alle principali divise: verso il dollaro americano
la quotazione media mensile
dell’euro si è attestata a 1,312
(1,283 a novembre), la sterlina
inglese a 0,813 (0,804 nel mese
precedente), nei confronti del
franco svizzero la quotazione è
stata pari a 1,209 (1,205 in novembre) e rispetto allo yen
giapponese a 110,005 (103,978
un mese prima).
Il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi
sottolinea come la ripresa per
l’Euro arriverà verso fine 2013,
ma è impossibile dire quando
esattamente.
La fiducia delle imprese e dei
consumatori
L’indice della fiducia delle imprese nell’Area Euro a dicembre 2012 è leggermente miglio-
rato passando dal -15,0 al -14,4
di novembre: è cresciuto in
Germania (da -13,4 a -12,7),
mentre in Francia è peggiorato
(da -17,3 a -18,5).
Sul fronte dei consumatori,
sempre a dicembre 2012, gli indici di fiducia rimangono molto
negativi, seppure in lieve miglioramento, considerando l’aggregato Area Euro (da -26,9 a 26,5) e la sola Francia (da -28 a
-27,6), non invece in Germania
per la quale si registra un lieve
calo da -10,2 a -10,4.
Situazione Italia
L’Italia, nel 2012, ha confermato
il momento particolarmente
negativo: il PIL del terzo trimestre è diminuito del -0,2% rispetto al trimestre precedente
e del -2,4% rispetto allo stesso
periodo del 2011. Si tratta del
quinto trimestre consecutivo
di variazione negativa.
Sia i consumi delle famiglie che
gli investimenti fissi lordi e della spesa pubblica hanno subito
dei cali percentuali; diversamente, il contributo alla variazione del PIL della bilancia
commerciale e delle scorte è
stato di segno positivo, rispettivamente del +2,1% e del +0,7%
in confronto con il periodo
precedente.
L’indicatore anticipatore del
Ocse, stabile in settembre e ottobre sui 99 punti, a novembre
è salito al 99,1.
Produzione getti in Italia (tonnellate)
58
Assemblea 2013
Produzione getti ferrosi e non ferrosi in Italia (tonnellate)
L’indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito del -1,0% rispetto ad
ottobre, mentre su base annuale è sceso del -7,6%. Si registrano variazioni tendenziali
negative in tutti i raggruppamenti principali delle industrie. La diminuzione più marcata riguarda i beni intermedi
(-9,8%), ma cali significativi si
registrano anche per l’energia
(-7,7%), per i beni strumentali
(-7,2%) e per i beni di consumo (-5,6%). I nuovi ordinativi
manifatturieri ad ottobre segnalano una lieve flessione su
base annua pari a -0,1% (12,8% a settembre). Nello
stesso mese, le vendite al dettaglio registrano un calo su
base mensile pari a -0,9% e
pari a -3,6% su base tendenziale.
Il mercato del lavoro resta uno
dei principali fattori di debolezza del Paese: il tasso di disoccupazione a novembre resta fermo al +11,1%. L’indice dei prezzi al consumo, nel mese di novembre, registra un calo, attestandosi al +2,6% dal +2,8% di
ottobre.
Gli scambi con l’estero sostengono ancora l’attività produttiva: la domanda estera continua
a fornire un contributo positivo all’attività economica. Negli
ultimi mesi l’aumento delle
esportazioni è stato sostenuto
dalle vendite verso i paesi
esterni alla UE, tra gennaio ed
ottobre il disavanzo del conto
corrente della bilancia dei pagamenti in rapporto al PIL è di-
La caduta dell’attività economica potrebbe arrestarsi nel corso del secondo semestre del
2013. Lo scenario descritto dal
rapporto della Banca d’Italia
prefigura tuttavia un ritorno alla crescita nella seconda metà
dell’anno, sia pure su ritmi modesti e con ampi margini di incertezza. La svolta ciclica sarebbe resa possibile dalla graduale ripresa degli investimenti, a seguito della normalizzazione delle condizioni di finanziamento e del recupero della
Produzione Getti ferrosi e non ferrosi in Iitalia
(variazione % anno/anno)
minuito di oltre due punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2011, a seguito del
miglioramento del saldo mercantile.
La fiducia delle imprese e dei
consumatori
L’indice di fiducia delle imprese,
a dicembre, rimane in territorio negativo, ma risulta in leggero miglioramento rispetto al
mese precedente (da -16,7% a 15,9%). Le attese di produzione
delle imprese manifatturiere
peggiorano, ma migliorano i
giudizi sugli ordini.
L’umore dei consumatori risulta invece in lieve miglioramento, passando, tra novembre e
dicembre, da -40,4% a -38,0%. A
livello territoriale il clima di fiducia aumenta nel Nord-est, al
centro e nel Mezzogiorno
mentre diminuisce nel Nordovest.
59
domanda nell’area dell’euro,
nonché del parziale miglioramento del clima di fiducia. In
tale quadro la dinamica del
prodotto resterebbe comunque negativa nella media del
2013 e tornerebbe lievemente
positiva nel 2014.
I rischi tuttavia sono ancora
elevati. I maggiori fattori di rischio al ribasso sono legati all’andamento della domanda interna e alle condizioni del credito: il ritorno a tassi positivi di
accumulazione potrebbe essere ritardato da un’evoluzione
meno favorevole delle aspettative delle imprese; gli effetti sull’attività delle banche del deterioramento dei bilanci bancari
e dell’accresciuta rischiosità
della clientela potrebbero essere più persistenti. Un’evoluzione più positiva potrebbe invece
derivare da un ulteriore rafforzamento delle prospettive per
l’area dell’euro.
Industria Fusoria 4/2013
Assemblea
2013
3
A
blea 20
m
e
1
ss
La Fonderia di Ghisa
Un quadro di sintesi sull’Industria
di Fonderia di Ghisa in Italia
2008
2011
2012
154
152
163
10.895
11.140
12.250
73
72
75
2.2
2.4
3.2
Fatturato (Miliardi di )
1.562.589 1.161.349 1.043.240
Produzione (tonnellate)
6.863
9.586
7.541
Produzione Media per impresa/ anno (tonnellate)
Fonderie (N. unità)
Addetti (N. unità)
N. medio addetti per impresa (N. unità)
I dati del 2012 saranno disponibili sul numero di dicembre
2013 di Modern Casting con la
pubblicazione del 47 Census of
World Casting Production.
L’Italia è il decimo Paese Produttore di getti di ghisa al mondo. Se la produzione della Francia venisse depurata da quella
di tubi, nella classifica l’Italia andrebbe a precedere la Francia
occupando così il nono posto.
I primi 16 Paesi maggiori produttori di getti di ghisa nel
2011
hanno
realizzato
69.085.156 tonnellate ovvero il
96% del totale mondiale.
• Produzione mondiale di getti
di ghisa nel 2007 (Punto di
massimo assoluto prima della
recessione) = 68.895.836
tonnellate.
• Produzione mondiale di ghisa
nel 2009 (Anno di recessione) = 58.595.617 tonnellate
(Var. % 2009 vs 2007) = -15%.
• Produzione mondiale di ghisa
nel 2011 = 71.759.051 ton-
Industria Fusoria 4/2013
Var.
2012 VS 2011
-2 unità
-245 unità
+1
-8,0%
-10,2%
-9,0%
nellate (nuovo massimo assoluto dal 1991).
(Var. % 2011 vs 2007) = +4%
(Var. % 2011 vs 2009) = +22%
In termini generali la Cina rimane comunque di gran lunga
la maggiore produttrice di
Ranking Mondiale Produzione getti di Ghisa (Tonnellate)
(anno di riferimento 2011)
N.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
Paese
Cina
India
Stati Uniti
Germania
Giappone
Russia
Brasile
Corea
Francia
Italia
Turchia
Spagna
Taiwan
Messico
Ucraina
Polonia
Canada
UK
Rep. Ceca
Slovenia
Serbia
Ungheria
Romania
Altri Paesi
Totale Mondo
60
Getti di Ghisa Getti di Ghisa Getti di Ghisa
Totale
duttile
grigia
30.470.000
10.790.000
19.680.000
7.954.000
1.156.000
6.798.000
6.905.000
3.943.000
2.962.000
4.274.385
1.733.374
2.541.011
3.865.258
1.675.013
2.190.245
3.096.000
1.238.400
1.857.600
2.799.200
835.644
1.963.556
1.728.600
674.100
1.054.500
1.566.100
831.600
734.500
1.161.349
469.051
692.298
1.110.500
485.500
625.000
1.034.200
589.300
444.900
976.717
232.258
744.459
830.647
58.947
771.700
680.000
40.000
640.000
633.200
161.400
471.800
378.394
378.394
365.800
219.800
146.000
271.642
73.574
198.068
112.526
35.761
76.765
61.957
27.817
34.140
50.812
23.183
27.629
39.793
2.981
36.812
1.392.971
592.298
800.673
1.106.461
24.782.540
45.870.050
Peso % su totale
Mondo Ghisa
42%
11%
10%
6%
5%
4%
4%
2%
2%
2%
2%
1%
1%
1%
1%
1%
1%
1%
0%
0%
0%
0%
0%
2%
71.759.051
Assemblea 2013
Produzione mondiale di getti di ghisa cumulata
(∑ della produzione a partire dalla modalità più alta (Cina) – Anno 2011
Produzione mondiale Getti di Ghisa (tonnellate)
I tassi di crescita più rilevanti,
registrati fra il 2011 e il 2010,
sono quelli che riguardano i
Paesi con una percentuale di
produzione, rispetto al totale
mondiale, più bassa:
• Romania (+42%)
• Serbia (+36%)
• Repubblica Ceca (+30%)
Questi Paesi restano in basso
nel ranking mondiale, tra il
19esimo e il 23esimo posto,
ma tali variazioni assumono
maggiore rilevanza se paragonate a quelle della Cina
(+3%), della Russia (+3%), del
Brasile (+3%) e della Francia
(+2%) che si trovano nelle posizioni alte della classifica dei
produttori.
Su variazioni comunque significative si sono attestate nazioni come gli Stati Uniti
(+28%), la Germania (+16%),
l’India e il Giappone (+10%).
In questo contesto risulta
buono il dato italiano del
+12%.
Variazione 2011 vs 2010 produzione mondiale
Getti di Ghisa per nazione
La Fonderia italiana
di Ghisa nel 2012
Nel 2012 l’industria della fonderia per il comparto della
ghisa ha subito una nuova flessione, dopo due anni di crescita. La distanza fra l’anno
che si è chiuso e il lontano
2008 è ampia (-33%), basti
pensare che si è passati da
una media annuale di 130.216
tonnellate alle 86.937 del
2012; nello specifico le medie
ghisa nel 2011, rappresentando da sola il 42% della produzione totale; percentuali significative sono rappresentate
dell’India (11%, seconda posizione) e Stati Uniti (10%, terza posizione).
Mix produttivo mondiale su totale getti ferrosi nel 2011
A livello mondiale la perdita
subita dalla produzione mondiale di getti di ghisa nel 2009
a causa della crisi globale è
stata totalmente recuperata
nel corso del 2011.
61
Industria Fusoria 4/2013
Assemblea 2013
Evoluzione mix produttivo mondiale getti ferrosi
Mix produzione getti di ghisa
(% sulle tonnellate totali di getti ferrosi, top 10) – Anno 2011
accaduto, difatti la flessione
registrata nel secondo periodo del 2012 (-18%) ha portato al risultato finale del -10%
di variazione annuale tendenziale.
La domanda estera non ha
aiutato a migliorare le performance produttive (-1%), causato da un significativo risultato negativo dell’export verso
i Paesi dell’Unione Europea (5,0%), ma controbilanciato
fortunatamente da una domanda sostenuta verso altre
destinazioni mondiali (+7,6%);
se si considerano i valori delle stesse, l’andamento non è il
medesimo, difatti si ha un
+1,7% di crescita verso il Vecchio continente e un +16,3%
verso gli altri Paesi.
Le tonnellate prodotte sono
suddivise fra le 626.435 tonnellate di ghisa grigia e le
416.805 tonnellate di ghisa
duttile (malleabile + sferoidale).
Fonte: 46 Census of World Casting Production – Modern Casting
Produzione getti di ghisa – Italia (tonnellate)
annue hanno registrato il seguente andamento: -40% nel
2009, +11% nel 2010, +12%
nel 2011 e -10% nel 2012. Il
volume totale di getti di ghisa
prodotti
sono
pari
a
1.043.240 tonnellate.
Industria Fusoria 4/2013
Durante il primo semestre la
decrescita dei volumi produttivi è stata contenuta (-3%) e
si pensava che il semestre
successivo potesse mantenere volumi in linea con l’anno
precedente, ma questo non è
62
Per quanto riguarda la ghisa
grigia, il massimo raggiunto
dal 1991 risale addirittura al
1995, anno dopo il quale la
tendenza al ribasso è stata costante e nel 2012 si ha avuto
un ulteriore -10% rispetto al
2011. Pur rimanendo il tipo di
ghisa maggiormente prodotta,
dal 1995 al 2012 la media annua tendenziale registra un ribasso attorno al -3%. Considerando l’anno 2008, preso a
riferimento prima del tonfo
del 2009, la variazione si attesta al -32%.
In maniera diversa si presenta l’andamento della produzione della ghisa duttile degli
ultimi 20 anni, in crescita fino
al 2008 con il massimo di
tonnellaggio raggiunto. Il picco di minimo registrato nel
2009 è coerente con l’andamento generale e la flessione
del -11% nel 2012 riporta il
livello della produzione dei
primi anni 2000; il calo rispetto al 2008 qui è più marcato
rispetto alla ghisa grigia e pari al -36%.
Assemblea 2013
Produzione di getti di ghisa grigia (tonnellate) – Italia
Produzione di getti di ghisa duttile (sferoidale e malleabile)
(tonnellate) – Italia
Variazioni tendenziali per tipo di getto
(% sulla produzione totale getti di ghisa ) – Italia
MERCATI DI DESTINAZIONE
PER I GETTI DI GHISA
dei getti per l’edilizia e le opere pubbliche (-19%) e nei getti per la siderurgia (-18%);
questi rappresentano rispettivamente nel 2012 il 12% e il
3% delle tonnellate prodotte.
Il secondo mercato di riferimento è quello dei mezzi di
trasporto (27%) che ha subito
un calo del -12%.
Nella tabella sotto riportata
sono indicate sia le variazioni
per ogni mercato rispetto all’anno 2008, sia la variazione
rispetto al 2011vs2012: in
quest’ultimo anno è vistosa la
venuta meno della domanda
da parte del comparto delle
costruzioni (-49%), a seguire il
mercato dei mezzi di trasporto (-35%), il mercato della siderurgia (-33%) e quello della
meccanica (-31%), in controtendenza altri mercati che
tuttavia non incidono in modo
rilevante sul totale (8% sul totale, variazione con 2008:
+4%).
GETTI PER L’INDUSTRIA
MECCANICA
Il miglior contributo alla congiuntura del 2012 proviene
dalla produzione destinata all’industria meccanica che ha
registrato tuttavia un decremento del -8% rispetto ai dati 2011. La decrescita ha riguardato in misura maggiore i
getti di ghisa grigia pari al -8%,
mentre quelli realizzati in ghisa duttile (sferoidale + malleabile) hanno registrato una variazione del -7%. Ricordiamo
Mercati di destinazione per i getti di ghisa - Anno 2012
Il mercato più importante nel
2012, così come negli anni
passati, è la meccanica che
raggiunge quota 50% sulla
produzione totale di ghisa. In
realtà un’importanza relativa
così marcata non l’ha mai raggiunta, spiegata dalle flessioni
più marcate negli altri mercati
di riferimento come quello
63
Industria Fusoria 4/2013
Assemblea 2013
Produzione di getti di ghisa per i principali mercati di destinazione
(tonnellate)
GETTI
PER L’INDUSTRIA SIDERURGICA E CLASSIFICATI ALLA
VOCE “ALTRI GETTI”
La produzione destinata alla
siderurgia ha fatto registrare
una flessione del -18%, entrambi i settori considerati al
loro interno perdono quote
significative: le lingottiere 22%, i cilindri per laminatoio 15%; quest’ultimo mercato di
destinazione ha perso fino al
36% rispetto al 2008.
All’interno della voce “altri
getti” figurano tutte le applicazioni non collocabili nelle
classificazioni di cui sopra. Per
tale voce non c’è stata alcuna
perdita rispetto al precedente
anno.
Produzione di getti di ghisa grigia (tonnellate) – Italia
che in tale aggregato sono inclusi oltre ai getti destinati alla meccanica varia, strumentale e macchine utensili, anche
quelli che confluiscono nelle
macchine movimento terra e
agricole.
Anni
Getti per l'ind. Getti per l'ind. dei Getti per Getti per la
Getti per
meccanica
mezzi di trasporto l'edilizia
siderurgia impieghi vari*
GETTI PER L’INDUSTRIA
DEI MEZZI DI TRASPORTO
La produzione di getti destinata al secondo mercato di
sbocco della Fonderia di ghisa
ha subito nel 2012 un calo del
-12%. In questo comparto le
leghe di ghisa grigia hanno visto calare la produzione meno di quella della ghisa duttile,
rispettivamente del -11% e
del -13%.
GETTI PER L’INDUSTRIA
EDILIZIA (COSTRUZIONI)
La produzione di getti destinati
all’edilizia continua a registrare
significativi cali dopo il 2008 fino a raggiungere il già citato 49%, la variazione rispetto al
2011 è invece pari a -19%.
Industria Fusoria 4/2013
64
TOTALE
Assemblea 2013
Produzione di getti di ghisa duttile – sferoidale + malleabile
(tonnellate) – Italia
Anni
Getti per l'industria
meccanica
Getti per l'industria dei
mezzi di trasporto
Getti per
Cilindri per
l'industria edilizia laminatoio
TOTALE
2012, passando dal +9% al
+7%. La variazione è spiegata
da una diminuzione più che
proporzionale del MOL rispetto al fatturato.
Aumenta invece la propensione all’export del comparto
ghisa: il rapporto fra fatturato
estero e fatturato netto totale passa da un +27% del 2011
ad un +29% del 2012. In valore assoluto il fatturato estero
non è variato fra i due anni,
indicatore che le fonderie non
hanno perso quote di mercato, ma è il calo del fatturato
generale che ha favorito un
aumento dell’incidenza fra le
due grandezze.
Il ricorso alla CIG è molto
elevato, +71%, ma di molto inferiore al comparto dei non
ferrosi.
INVESTIMENTI
Gli investimenti sono calati di
quasi il -10%, rimane invariato
invece, per effetto soprattutto
del calo del fatturato, l’incidenza fra gli investimenti totali e il
fatturato stesso attestandosi ad
un 6%.
Fonte: Elaborazioni Assofond su dati Istat
FATTURATO
E REDDITIVITÀ
Il fatturato nel 2012 ha registrato una flessione importante
(oltre l’8%), dato tendenziale
rispetto all’anno precedente, e
risulta dunque in linea con il
dato della produzione (oltre -
10%): il valore medio di una
tonnellata risulta essere aumentato del +2%. La capacità
produttiva degli impianti è
passata dal 66% del 2011 al
60% del 2012.
L’incidenza del MOL sul fatturato netto totale subisce un
calo del -2% fra il 2011 e il
65
Nel 2012 le fonderie hanno rinunciato ad una quota di investimenti produttivi (-4%), a beneficio degli investimenti in ricerca e sviluppo. Le risorse destinate a miglioramenti o ad
adeguamenti a normative ambientali, piuttosto che per altre
finalità, rimangono invariate.
Industria Fusoria 4/2013
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Assemblea
2013
3
A
blea 20
m
e
1
ss
La Fonderia di metalli non ferrosi
Un quadro di sintesi sull’Industria di Fonderia
di metalli non ferrosi
Fonderie (N. unità)
Var.
2012 VS 2008
Var.
2012 VS 2011
2008
2011
2012
960
914
916
-44
2
16.300
15.000
14.563
-1737
-437
N. medio addetti per
impresa (N. unità)
17
16
16
-1
-
Fatturato (Miliardi di )
6.0
4.7
4.2
-30%
-11%
Produzione (tonnellate)
982.300
978.280
844.256
-14%
-14%
1.023
1.070
922
-10%
-14%
Addetti (N. unità)
Produzione Media per
impresa/ anno (tonnellate)
Ranking mondiale
produzione getti di
metalli non ferrosi
(anno di riferimento 2011)
I dati del 2012 saranno disponibili sul numero di dicembre
2013 di Modern Casting con la
pubblicazione del 47 Census of
World Casting Production.
L’Italia si trova al quarto posto
nella classifica mondiale per
tonnellate prodotte di getti
non ferrosi (in termini relativi
alla produzione totale si parla
del 6%) e precede un Paese come la Germania che si posiziona subito dopo.
Industria Fusoria 4/2013
La prima nazione produttrice
è la Cina che rappresenta da
sola un terzo (33%) del totale
prodotto nel 2011.
A seguire ci sono gli Stati Uniti con un peso relativo del
13% e il Giappone con una
percentuale sul totale pari al
9%.
Fra i comparti considerati, i
getti di alluminio rappresentano l’85% delle tonnellate prodotte in Italia fra tutti i metalli non ferrosi.
Considerando le sole prime
dieci nazioni, Taiwan è la
realtà con minore asimmetria
fra i comparti.
70
Produzione Mondiale
Getti di Metalli Non
Ferrosi
La produzione mondiale di
getti non ferrosi ha raggiunto
nel 2011 il suo massimo degli
ultimi 20 anni con un tonnellaggio pari a 16.224.033, di
poco superiore all’anno 2006
che ha fatto da sparti acque
fra i decenni precedenti e gli
anni successivi: dal 2007 al
2009 vi è stato un crescente
decremento dei volumi (-21%
fra 2009 e 2006).
A partire dal 2010 la produzione mondiale ha ripreso a
crescere fino ad arrivare ai livelli sopra citati del 2011.
I primi dieci Paesi del ranking
mondiale producono l’85%
del totale mondiale dei getti
non ferrosi.
Questi, nel 2011, hanno incrementato le tonnellate di getti
prodotti ad eccezione della
Russia (-5%) e del Messico
che è rimasto sui livelli precedenti.
Da rilevare, anche se fra le ultime posizioni della classifica
mondiale, il balzo in avanti
della Bosnia Herzegovina che
rispetto al 2010 va oltre il
500% di crescita.
Assemblea 2013
Ranking Mondiale Produzione getti di Ghisa (Tonnellate)
(anno di riferimento 2011)
Paese
Rame
2011
Alluminio
2011
Cina
830.000
4.150.000
Stati Uniti
263.000
1.523.000
Giappone
83.140
1.272.528
Magnesio
2011
99.000
Altri metalli
non ferrosi
2011
Totale non
Ferrosi
2011
415.000
5.395.000
33%
181.000
60.000
2.126.000
13%
28.487
6.414
1.390.569
9%
Zinco
2011
Peso %
sul
totale
Italia
73.830
833.000
6.850
63.800
800
978.280
6%
Germania
78.109
843.745
14.890
37.939
80
974.763
6%
900.000
6%
India
Messico
900.000
140.701
600.469
109
1.007
742.286
5%
Russia
56.760
373.670
33.110
9.460
473.000
3%
Corea
25.500
413.400
12.100
451.000
3%
Taiwan
35.070
283.144
73.838
2.030
399.780
2%
Francia
19.964
326.777
22.628
2.457
371.826
2%
Polonia
8.411
256.112
14.628
279.151
2%
Brasile
14.245
251.640
3.681
274.183
2%
Canada
14.560
221.083
235.643
1%
Turchia
13.000
145.000
12.500
170.500
1%
13.717
149.092
1%
Austria
UK
129.438
5.698
4.617
5.937
11.000
114.500
8.600
1.000
135.100
1%
Spagna
9.664
112.989
9.056
647
132.356
1%
Ungheria
1.303
99.412
3.710
167
105.162
1%
Rep. Ceca
4.842
80.049
8.545
8.554
101.990
1%
Romania
6.168
43.499
8.000
83
19
57.769
0%
Svezia
10.600
40.800
2.200
3.600
57.200
0%
Slovakia
46.000
46.000
0%
45.000
0%
44.500
0%
210
35.729
0%
25.394
32.944
0%
Ucraina
Sud Africa
570
45.000
17.000
25.000
300
2.200
Slovenia
1.582
30.377
650
2.910
Bosnia/ Herzegovina
7.550
Portogallo
8.470
15.490
476
24.436
0%
Svizzera
2.127
20.826
1.436
24.389
0%
Pakistan
16.000
8.000
24.000
0%
Croazia
459
11.652
230
661
13.002
0%
Serbia
2.607
4.129
1.520
3.950
12.206
0%
Finlandia
3.575
4.032
222
7.829
0%
Norvegia
1.274
5.695
6.969
0%
Danimarca
1.273
3.172
4.735
0%
1.164
0%
Belgio
Mongolia
TOTALE 2011
290
823
60
180
1.807.844
13.188.631
341
181.931
71
505.614
240
480
0%
540.013
16.224.033
100%
Industria Fusoria 4/2013
Assemblea 2013
Produzione mondiale di getti di metalli non ferrosi (Tonnellate)
Produzione mondiale di getti di metalli non ferrosi (Tonnellate)
Anno 2011
Variazioni tendenziali (%) – Anno 2012/2011 – Top 10
La fonderia italiana di
getti di metalli non
ferrosi nel 2012
Il numero di fonderie di metalli non ferrosi è sostanzialmente invariato nel 2012 rispetto
al 2011. È invece importante la
diminuzione di aziende rispetto al 2008 (-44). Ancora più
marcata è la variazione registrata sul numero di addetti
per impresa: il comparto ha
subito una diminuzione di -437
addetti nel 2012 rispetto al
2011 (pari al -3%) e fino a 1737 addetti rispetto al 2008
(pari ad oltre il 10%). Tali variazioni fanno registrare una stabilità nel numero medio di addetti per azienda.
La produzione ha subito un calo molto preoccupante pari al 14%, della stessa entità è la flessione fra il 2012 e il 2008. Analogamente a quanto successo
nel 2010, l’Italia, con le 844.256
tonnellate, è tornata ai livelli
del 1999.
La distanza con l’anno 2007, anno di picco raggiunto in termini di tonnellate prodotte totali,
è del -22%.
Anche i valori del fatturato totale del comparto confermano
il quadro di difficoltà: nel 2012
si parla di 4,2 miliardi di euro, 11% se confrontato con l’anno
precedente. Rispetto al 2008 il
calo arriva al -30%.
GETTI
Produzione italiana getti di metalli non ferrosi (tonnellate)
DI ALLUMINIO
Il confronto con l’anno 2011
vede la produzione di getti di
alluminio decrescere del -14%
portandosi a 717.213 tonnellate (833.000 nel 2011). Si conferma tuttavia la posizione di
metallo dominante mantenendo una quota dell’ 85% sul totale prodotto.
GETTI
DI
ZINCO
Il 2012 ha visto la produzione
di getti di zinco diminuire di
quasi -11% portandosi a 56.846
tonnellate.
Industria Fusoria 4/2013
72
Assemblea 2013
GETTI DI OTTONE,
BRONZO E RAME
Produzione getti di metalli non ferrosi – Mix metalli – Anno 2012
La produzione di getti in ottone e bronzo ha subito un forte
calo del -15% portandosi ad un
valore complessivo di 62.727
tonnellate.
GETTI
DI
MAGNESIO
Si mantiene sostanzialmente
stabile la produzione di getti di
magnesio con 6.790 tonnellate
nel 2012 (6.850 nel 2011).
Produzione italiana getti di alluminio (tonnellate)
TECNOLOGIE
PRODUTTIVE
Da un riassunto dell’analisi dei
dati pervenuti ed inerenti il
2012, si evidenzia un sostanziale predominio dell’utilizzo della
tecnologia produttiva della
pressocolata che rimane sui livelli dello scorso anno al 66%.
L’impiego della tecnologia della
colata in Conchiglia passa dal
28% del 2011 al 27% del 2012.
Residuale l’uso della tecnologia
della colata in sabbia e lost
foam: al 7% nel 2012.
Produzione getti di Zinco (tonnellate)
MERCATI
COMMITTENTI
Al primo posto, confermandosi
leader, si posiziona il mercato
dei getti per l’industria dei
mezzi di trasporto che assorbe
il 49% della produzione complessiva, in calo rispetto al 53%
del 2011. Durante il 2012 il totale dei getti destinati a tale
mercato è stato di 413.328
tonnellate, il 20% in meno rispetto al 2011.
Di seguito, i getti destinati all’edilizia e le opere pubbliche che
rappresenta il 21% della produzione totale, 2 punti in più rispetto al 2011.
Le tonnellate prodotte nel
2012 sono 180.990, la flessione
rispetto al 2011, in questo caso, è molto lieve e pari al -0,2%.
73
Industria Fusoria 4/2013
Assemblea 2013
Produzione getti di Ottone, Bronzo e Rame (tonnellate)
PRODUZIONE PER
MERCATI DI DESTINAZIONE
L’industria dell’ingegneria elettrica, con 92.759 tonnellate ed
un decremento produttivo del
-2,1% rispetto al 2011, pesa per
l’11% sul totale dei getti prodotti; questa percentuale si è
mantenuta sostanzialmente invariata rispetto all’anno precedente.
Produzione italiana getti di Magnesio (tonnellate)
Produzione getti di metalli non ferrosi per tecnologia di colata
Anno 2012
Produzione di getti di metalli non ferrosi per mercati di destinazione
(% sul totale della produzione) – Anno 2012
Industria Fusoria 4/2013
74
L’industria meccanica è passata
invece da un’incidenza del 10%
ad una dell’8%, perdendo di importanza rispetto alle altre destinazioni prese a riferimento.
Analogamente al comparto dei
mezzi di trasporto, anch’essa
ha subito una forte contrazione nel 2012 rispetto al 2011 e
pari al -28% (tonnellate totali
2012: 66.914).
L’industria dei beni durevoli ha
raggiunto l’11% di importanza
relativa, al pari del settore dell’ingegneria elettrica, guadagnando così 2 punti percentuali rispetto all’importanza che
aveva registrato nel 2011. La
variazione percentuale fra il
2012 e il 2011 è di lieve entità,
ma l’unica in aumento: +0,1%.
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Assemblea
2013
3
A
blea 20
m
e
1
ss
L’evoluzione dei Settori “Clienti”
delle Fonderie
Nel 2012 la produzione industriale ha segnato in Italia un
calo del 6,7% rispetto all’anno
precedente: si tratta della peggior variazione annua dal
2009. Nell’ultimo trimestre
dell’anno l’indice ha registrato
una flessione del 2,2% portando al 25% la distanza dal picco
pre-crisi di aprile 2008. Escludendo l’agroalimentare, nessun comparto di attività è tornato ai livelli ante crisi e per
alcuni la distanza si è ulteriormente ampliata nel 2012, rendendo improbabile un recupero totale.
Frenate dal rallentamento della
domanda globale ma ancor più
dal crollo della domanda interna, le prospettive di crescita del
settore industriale in Italia restano negative per il 2013. La
situazione è aggravata da problemi di liquidità causati dal deterioramento dei pagamenti e
dalle difficoltà di accesso al credito, in particolare per le piccole e medie imprese.
Con una domanda domestica
di beni intermedi e finali che
rappresenta la quota preponderante degli ordinativi, difficilmente le esportazioni potranno bilanciare la stagnazione
della domanda interna. Conseguentemente i livelli di attività
e di utilizzo degli impianti ri-
Industria Fusoria 4/2013
Evoluzione dei settori “clienti” delle fonderie
Andamento della produzione
Var. % tendenziale
Elettrodomestici
Automotive
Meccanica
Prodotti in metallo
Materiali da costruzione
Costruzioni
Consuntivo
2011
-9,5
-2,3
9,2
5,4
-3,2
-5,3
marranno depressi, provocando un calo della produzione industriale di oltre 1 punto percentuale nel 2013 rispetto all’anno precedente.
Costruzioni
Gli investimenti in costruzioni
nel 2012 hanno registrato una
riduzione del 6% in termini
reali, che si aggiunge alle fles-
Var. % tendenziale
Investimenti immobiliari
Nuove abitazioni
Ristrutturazione residenzia
Opere pubbliche
Totale
Fonte: ANCE
Settore delle costruzioni.
76
Consuntivo
2012
-8,8
-17,8
-3,8
-8,0
-8,9
-6,0
Previsione
2013
-1,2
-4,0
-1,2
-1,4
-1,5
-1,5
sioni già avvenute nel 2008
(-2,7%), nel 2009 (-7,7%), nel
2010 (-6,6%) e nel 2011
(-5,3%), con una contrazione
totale di oltre il 22% nell’ultimo
quinquennio. Le previsioni per
il 2013 segnalano un’ulteriore
diminuzione dei livelli produttivi (-1,5%), portando a quasi il
24% il calo degli investimenti
dall’inizio della crisi, un valore
pari a quello registrato alla fine
degli anni ’90.
Consuntivo
2011
-7,5
0,5
-7,9
-10,5
-5,3
Preconsuntivo
2012
-12,3
0,8
-7,7
-8,5
-6,0
Previsione
2013
-1,0
2,0
-1,9
-2,7
-1,5
Assemblea 2013
La riduzione degli investimenti
e quindi dell’attività produttiva
nel 2013 riguarderà tutti i comparti, ad eccezione degli interventi di recupero del patrimonio abitativo per i quali si stima
una lieve crescita (+2%). Risultati negativi segneranno il comparto delle nuove abitazioni
(-1%), ma soprattutto il comparto dei lavori pubblici dove il
ridimensionamento dei volumi
produttivi è in atto da diversi
anni, con una flessione quest’anno del 2,7% che, sommata
a quella dei quattro anni precedenti, porta il calo complessivo
degli investimenti a circa il 43%.
Materiali da
costruzione
I fornitori di input per l’edilizia
continuano a risentire del negativo andamento dell’attività
costruttiva in Italia. Nel complesso la produzione del settore dei prodotti e materiali da
costruzione è diminuita di quasi il 9% nel 2012 rispetto all’anno precedente. Di una percentuale ben maggiore è diminuito
il fatturato a prezzi correnti,
che ha evidenziato un rallentamento molto forte nella seconda parte dell’anno contestualmente all’accentuarsi del calo
degli investimenti nel settore
delle costruzioni. Nel 2013 l’effetto di trascinamento degli impatti restrittivi sul ciclo economico interno causati dalle manovre di riequilibrio del bilancio statale porteranno ad un
protrarsi della fase di correzione degli investimenti immobiliari, sia nella componente pubblica (genio civile) sia in quella
legata alle imprese (edilizia non
residenziale per industria e servizi) e alle famiglie (edilizia resi-
Var. % tendenziale
Produzione
Consuntivo
2011
9,2
5,6
-1 ,2
10,9
1,5
Var. % tendenziale
Produzione
Fat turato totale
Fat turato mercato in t erno
Esportazioni
Prezzi alla produzione
Consuntivo
2012
-3 ,8
-3 ,5
-16 ,3
5,2
1,0
Previsione
2013
-1 ,2
-2 ,0
-5 ,0
3,0
0,8
Meccanica.
denziale). La stagnazione della
domanda interna non potrà essere controbilanciata dalle
esportazioni sia per la scarsa
rilevanza che queste hanno sul
fatturato complessivo, sia per
le difficoltà che il settore delle
costruzioni sta incontrando
nella maggior parte dei paesi
dell’Unione Europea.
soprattutto dalle esportazioni,
che aumenteranno mediamente del 3% rispetto al 2012; la
domanda interna rimarrà invece depressa a causa di un clima
di fiducia delle imprese non positivo e delle difficoltà di accesso al credito che bloccano la
domanda di investimenti e la ricostituzione delle scorte.
Meccanica
Prodotti in metallo
Dopo la forte crescita registrata nel 2011 (+9,2%), la produzione è diminuita del 3,8% nel
2012 a causa del forte calo della domanda interna. Le esportazioni, pur dimezzando il tasso
di crescita rispetto all’anno
precedente, hanno in parte
compensato il crollo della domanda domestica, contenendo
a 3,5 punti percentuali la flessione del fatturato totale.
Nel 2013 la produzione dovrebbe registrare ancora una
riduzione (-1,2%) a causa del
ciclo particolarmente negativo
che contraddistinguerà i primi
due trimestri. Successivamente,
con gradualità, l’attività produttiva tornerà a crescere spinta
Il 2012 si è chiuso all’insegna di
una riduzione della produzione
dell’8% rispetto all’anno precedente. Alla debolezza della domanda interna, su cui ha continuato a gravare l’andamento
molto negativo del comparto
delle costruzioni al quale è destinata una quota rilevante dei
prodotti e dei semi lavorati del
settore, si è aggiunto il rallentamento della domanda estera
che ha ridotto il tasso di crescita delle esportazioni in valore
dal 14,4 del 2011 al 4,9% del
2012. Il fatturato totale ha così
registrato un calo di oltre il
10% a fronte di un incremento
di oltre il 6% dell’anno precedente.
Consuntivo
2011
5,4
6,2
4,0
14,4
2,9
Var. % tendenziale
Produzione
Fat turato totale
Fat turato mercato in t erno
Esportazioni
Prezzi alla produzione
Prodotti in metallo.
Consuntivo
Consuntivo
Previsione
2011
2012
2013
-3 ,2
-8 ,9
-1 ,5
Fatturato totale
-7 ,4
-20 ,3
-2 ,4
Fatturato mercato in terno
-8 ,3
-21 ,8
-3 ,2
Esportazioni
16,8
15,2
2,5
Prezzi alla produzione
-0 ,2
-0 ,5
0,2
Materiale da costruzione.
77
Consuntivo
2012
-8 ,0
-10 ,8
-15 ,3
4,9
0,0
Previsione
2013
-1 ,4
-2 ,5
-5 ,5
2,6
0,5
Nel 2013 la produzione dovrebbe ridursi di un altro punto e mezzo a causa della
performance molto negativa
del primo trimestre (-3%). A
partire dai mesi estivi l’attività
produttiva tornerà gradualmente a registrare tassi di crescita positivi, grazie soprattutto
Industria Fusoria 4/2013
Assemblea 2013
alla ripresa delle esportazioni
che aumenteranno mediamente nell’anno di poco meno di
tre punti percentuali rispetto al
2012. La domanda interna resterà invece relativamente debole, per cui il fatturato domestico a prezzi correnti accuserà
un’ulteriore calo di circa il 5%.
Automotive
Il settore dell’auto e dei veicoli
commerciali ha registrato nel
2012 un calo della produzione
del 18% che ha portato al 56%
la contrazione dei volumi produttivi rispetto ai livelli pre-crisi. La riduzione del fatturato è
stata pari a circa la metà di quella della produzione grazie alla
maggiore tenuta delle esportazioni rispetto ai consumi interni
che sono crollati di circa il 20%,
riportando il mercato italiano
indietro di ben 33 anni, cioè sui
livelli del 1979. La crisi del settore auto italiano è la diretta
conseguenza dell’effetto depressivo sull’economia reale
delle politiche di austerità a cui
si sono aggiunti altri fattori quali: il caro-carburanti, il caro-assicurazioni, le difficoltà di accesso
al credito, un’overdose di imposte e anche la forte caduta degli
indicatori di fiducia delle imprese e dei consumatori.
Le prospettive a breve termine
restano sfavorevoli, sebbene i
Var. % tendenziale
Fatt u r a to totale
Fatturato mercato interno
Es po r ta zioni
tassi di flessione della domanda
saranno più contenuti grazie alla
graduale, seppur lenta, ripresa di
alcuni indicatori economici. Le
difficoltà sul fronte dell’occupazione, destinate a non rientrare
nel corso del 2013, influiscono
direttamente sul sentiment delle
famiglie che, in tale quadro, sono
poco propense ad affrontare
spese importanti. Sul versante
aziendale la situazione non è
certamente migliore, mentre il
contributo della domanda estera
è relativamente modesto considerando che la produzione per i
mercati esteri più dinamici viene
ormai fatta direttamente in loco.
Elettrodomestici
La situazione di crisi in atto da
diversi anni non ha accennato a
rientrare neppure nel 2012.
L’indice della produzione ha registrato infatti un’ulteriore flessione prossima al 9%. Il divario
del livello produttivo rispetto
al picco pre-crisi è così arriva-
Consuntivo
2011
- 9, 5
- 1, 9
-3,2
Var. % tendenziale
Pr o d u zio ne
Fatt u r a to totale
Fatturato mercato interno
Es po r ta zioni
Pre zzi a lla p r o d u zio ne
- 0, 8
0, 2
Consuntivo
2012
- 8, 8
-4,7
- 1 2, 2
0, 4
0, 2
Previsione
2013
- 1, 2
- 2, 2
- 4, 5
1,0
0,5
Elettrodomestici.
Consuntivo
2011
Consuntivo
2012
Previsione
2013
4, 5
-1,9
1 2, 1
- 9, 3
- 3, 5
- 8, 3
- 2, 0
Automotive.
Industria Fusoria 4/2013
to a sfiorare il 60%. Lo stato di
emergenza appare meno fosco
in termini di fatturato totale,
che è riuscito a contenere la
contrazione sul 2011 intorno al
5% grazie alla tenuta delle
esportazioni, che hanno in parte controbilanciato la forte riduzione delle vendite sul mercato domestico (-12,2%).
Le prospettive a breve termine
sono per un assestamento della domanda su bassi livelli nel
corso del 2013. Il mercato sarà
ancora dominato dalla domanda di sostituzione, meno influenzata dalle condizioni economiche o di sfiducia dei consumatori, mentre quello primario resterà depresso a causa
della stagnazione del mercato
immobiliare. La concorrenza
nel settore rimarrà forte in
quanto la pressione sui bilanci
della famiglie si traduce in potenziali acquirenti alla ricerca di
elettrodomestici a prezzi competitivi, con funzionalità simili a
quelle offerte dai marchi più rinomati.
78
L’analisi del presente capitolo
“L’evoluzione dei Settori Clienti
delle Fonderie” è stata redatta
con il contributo del Professor
Gianfranco Tosini – Responsabile del Centro Studi Siderweb.
Soluzioni per tutti i reparti della fonderia
L’ampia ed esclusiva gamma di prodotti di Dantherm costituisce
la base per la soluzione di qualsiasi necessità di filtrazione si
presenti adattandosi agli impianti all’interno della fonderia.
Linee di formatura
Cubilotti
Isole di sbavatura
Impianti sabbie
Forni a induzione
Granigliatrici
a
Filtro a maniche piatte con sistema di
pulizia ad aria Tipo (FS)
10
d
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
Cappa di ingresso
Compartimento gas sporchi
Maniche piatte con elementi
distanziatori
Telaio supporto maniche
Compartimento aria pulita
Parete a fessura con sistema a molla
Carrello di pulizia con ugello
Tubo flessibile di pulizia
Valvola di pulizia
Ventilatore di pulizia
Stazione guida del carrello di pulizia
Stazione di comando con disco
di posizionamento
Struttura di supporto
Tramoggia di raccolta polveri
con coclea di scarico
Piattaforma di accesso e manutenzione
1
9
a
Ingresso gas sporchi
4
b Uscita gas puliti
c
d
Uscita polveri
Ingresso aria di pulizia
2
8
7
3
11
6
12
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14
15
5
c
b
Marco Fontanot Rappresentanze Industriali
Nederman Filtration GmbH
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C. Bellocchio
M. Favini
ale
r ub r
leg
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a
a
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g
c
le
Rubrica Legale
Il decreto del fare
e le sue principali novità per le imprese
Sul supplemento ordinario n.
50/L alla Gazzetta ufficiale n. 144
del 21 giugno scorso è stato pubblicato il Decreto-legge 21 giugno
2013, n. 69 recante “Disposizioni
urgenti per il rilancio dell’economia” definito decreto “Del Fare”.
Il decreto è entrato già in vigore
sabato 23 giugno, è composto
da 86 articoli suddivisi nei seguenti titoli:
• Titolo I - Misure per la crescita
economica (artt. 1 - 27).
• Titolo II - Semplificazioni (artt.
28 - 61).
• Titolo III - Misure per l’efficienza del sistema giudiziario e la
definizione del contenzioso civile (artt. 62 – 86).
La presente per informare gli associati in merito alle principali
novità sugli argomenti della responsabilità solidale negli appalti e
in materia di concordato, nonché in
tema di contributi agevolati per l’acquisto di macchinari:
In tema di responsabilità solidale negli appalti privati, abrogata, limitatamente all’iva, in
seguito alle preoccupazioni manifestate dagli imprenditori. Bisogna
sottolineare in primis che restano
valide le circolari inviate dall’Associazione (2013/30) in merito
alla fattispecie della subfornitura escluso dalla normativa e
che l’abolizione della solidarietà
riguarda solo IVA a carico del subappaltatore e dell’appaltatore.
Il Decreto Fare, nel capitolo delle
semplificazioni fiscali all’articolo 50, sopprime infatti i commi
da 28 dell’articolo 35 del Dl n.
223/06 che riguarda la responsabilità solidale relativamente ai
Industria Fusoria 4/2013
versamenti all’Erario dell’ IVA
ma non la responsabilità solidale
nei confronti degli obblighi
previdenziali ed assicurativi
come era previsto nella versione precedente in bozza
del Decreto.
Questo significa che, sarà comunque necessario continuare ad acquisire l’asseverazione da parte
di professionisti abilitati o di una
autocertificazione per evitare
l’applicazione di una responsabilità solidale (subappaltatore-appaltatore) o di una responsabilità
sanzionatoria (committente-appaltatore).
Si tratta in sostanza di una autocertificazione con la quale il
prestatore del servizio dichiara di
aver regolarmente effettuato le
ritenute di lavoro dipendente.
Per ciò che invece attiene il delicato problema dei preConcordati il decreto “del fare” varato
dal Governo cerca di vigilare sul
concordato “in bianco” e, così,
correggerne i possibili esiti distorti ponendo obblighi di informazione maggiori. Dalle modifiche introdotte la principale novità si evince una maggiore necessità di controllo da parte del
Tribunale o del commissario giudiziale eventualmente nominato,
nei confronti del debitore e della situazione finanziaria dell’azienda che si vuole sottoporre a
concordato preventivo, in un’ottica di tutela dei creditori, i quali
potranno verificare l’attendibilità
delle dichiarazioni del debitore
stesso, nonché, in caso contrario
e in presenza dei presupposti del
fallimento di cui agli articoli 1 e 5
80
della Legge Fallimentare, richiedere la dichiarazione di fallimento. In particolare, in questa sede
si vuole riassumere quanto introdotto in tema di concordato
preventivo.
L’articolo 77, Capo VI, del Decreto contiene le modificazioni apportate all’articolo 161 (Domanda di Concordato) del Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 267 (c.d.
Legge fallimentare).
In primo luogo si segnala che, al
comma sesto, sono stati aggiunti i
seguenti periodi: “Con il decreto di
ammissione alla procedura di concordato, il tribunale può nominare il
commissario giudiziale di cui all’articolo 163, secondo comma, n. 3... Il
commissario giudiziale, quando accerta che il debitore ha posto in essere una delle condotte previste dall’articolo 173 (..ha occultato o dissimulato parte dell’attivo, dolosamente omesso di denunciare uno o più
crediti, esposto passività insussistenti
o commesso altri atti di frode) deve
riferirne immediatamente al tribunale che, nelle forme del procedimento di cui all’articolo 15 e verificata la sussistenza delle condotte
stesse, può, con decreto, dichiarare
improcedibile la domanda e, su
istanza del creditore o su richiesta
del pubblico ministero, accertati i
presupposti di cui agli articoli 1 e 5,
dichiara il fallimento del debitore
con contestuale sentenza reclamabile a norma dell’articolo 18”.
Inoltre, come sopra esposto il
principale cambiamento è stato
l’aver sostituito l’ottavo comma
dell’articolo 161 Legge Fallimentare con il seguente periodo:
rubrica legale
“Con il decreto di ammissione alla
procedura di concordato, il tribunale
deve disporre gli obblighi informativi
periodici, anche relativi alla gestione
finanziaria dell’impresa e all’attività
compiuta ai fini della predisposizione della proposta e del piano, che il
debitore deve assolvere, con periodicità almeno mensile e sotto la vigilanza del commissario giudiziale se
nominato, sino alla scadenza del termine fissato. Il debitore, con periodicità mensile, deposita una situazione
finanziaria dell’impresa che, entro il
giorno successivo, è pubblicata nel
registro delle imprese a cura del
cancelliere. In caso di violazione di
tali obblighi, si applica l’articolo 162,
commi secondo e terzo. Quando risulta che l’attività compiuta dal debitore è manifestamente inidonea
alla predisposizione della proposta e
del piano, il tribunale, anche d’ufficio,
sentito il debitore e il commissario
giudiziale se nominato, abbrevia il
termine fissato con il decreto di cui
al sesto comma, primo periodo. Il tribunale può in ogni momento sentire
i creditori”.
Da ultimo il Governo cerca di
raggiungere il primo traguardo
per le imprese grazie alla riattualizzazione della “legge sabatini”
del 1965 che, in particolare, ricordiamo, permetteva alle imprese di
acquistare i macchinari a tasso agevolato consentendo al venditore di
scontare effetti con durata fino a 60
mesi dalla data di emissione del contratto di leasing permettendo all’acquirente di ottenere una dilazione
diretta di lunga durata (da 12 a 60
mesi). Le prime risorse arriveranno direttamente dalla Cassa Depositi e Presiti che finanzierà le
imprese con una prima tranche di
2,5 miliardi di euro. Per quanto riguarda la seconda tranche di
risorse per altrettanti 2,5 miliardi
come limite massimo, che dovrebbe ammontare alla stessa cifra, il decreto rimanda alla legge di
stabilità da presentare entro ottobre.
Il nuovo bonus macchinari
è destinato alle piccole e
medie imprese (come individuate dalla raccomandazione
2003/361/CE della Commissione Ue) per l’acquisto, anche mediante operazioni di
leasing finanziario, di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso
produttivo. Finanziamenti e
contributi potranno essere accordati per un valore massimo
di 2 milioni di euro per impresa
beneficiaria.
L’accesso a questi contributi
è possibile fino al 31 dicembre del 2016. Le imprese potranno comunque beneficiare di
finanziamenti o contributi a tasso agevolato fino a un massimo
di 5 anni.
La Cdp anticiperà il funding alle
banche che, sulla base di una
convenzione, concederanno finanziamenti con l’abbattimento
degli interessi. Per tagliare del
50% i tassi la dote reale è di 383
milioni spalmata su otto anni: 15
milioni per il 2014, 42 milioni per
il 2015, 70 milioni per ciascuno
degli anni dal 2016 al 2019, 34
milioni per il 2020 e 12 milioni
per il 2021. Questo importo, per
consentire l’accesso alla misura
da parte delle Pmi, può essere
frazionato in più iniziative di acquisto. I finanziamenti potranno coprire fino al 100%
dei costi ammissibili. Questi
ultimi verranno individuati con
un decreto di natura non regola-
Di seguito un elenco dei beni agevolabili e non:
BENI AGEVOLABILI
• I sistemi di macchine.
• Le parti complementari.
• Gli accessori.
• I macchinari e le attrezzature fisse o semoventi
per manipolare, trasportare, sollevare materiali
(gru, carri-ponte, carrelli, nastri trasportatori
etc.) operanti nell’ambito dello stabilimento o
del cantiere.
81
mentare del Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto
con il Ministero dell’Economia. In
particolare, il decreto dovrà definire i requisiti e le condizioni di
accesso ai contributi, la misura
massima del contributo in conto
interessi e le modalità di erogazione.
Il percorso attuativo prevede
inoltre che il Ministero dello Sviluppo, sentito il Ministero dell’Economia, l’Abi e la Cdp, stipuli
una o più convenzioni per definire le condizioni e i criteri di attribuzione alle banche del
plafond, i contratti tipo di finanziamento e di cessione del credito in garanzia per l’utilizzo da
parte delle banche della provvista di scopo, le attività di rendicontazione che svolgono gli istituti di credito. Un ulteriore decreto Sviluppo-Economia stabilirà le modalità di intervento del
Fondo di garanzia, che potrà coprire i finanziamenti fino all’80%
dell’ammontare.
Sarà ovviamente necessario conoscere nel dettaglio i beni ammissibili ai finanziamenti e contributi, all’interno della vasta definizione di «macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo». I
tecnici dello Sviluppo Economico
hanno già elaborato alcune simulazioni e altre verranno completate in futuro, avendo solo in parte come modello di riferimento i
provvedimenti attuativi della legge Sabatini. Rientreranno nel
bacino le macchine utensili e
si valuta lo stesso anche per
le macchine agricole. È allo
studio altresì la possibile inclusione di parti complementari e accessori che costituiscano un
blocco unitario con i macchinari.
BENI NON AGEVOLABILI
• Gli investimenti di mera sostituzione.
• Velivoli, imbarcazioni iscritti al PRA.
• Le macchine acquistate per fini dimostrativi.
• I macchinari ceduti in comodato e i macchinari
destinati ad essere noleggiati senza operatore.
• È sempre escluso l’acquisto di mezzi ed attrezzature di trasporto, ad eccezione del materiale
rotabile ferroviario qualora tali spese siano sostenute da imprese la cui attività economica
principale rientra nel settore trasporti.
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unitamente a l’Appendice “Le ghise e l’azione degli elementi in lega” e comprendenti indice Analitico, dei Nomi e Generale.
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e
r
b
ve
in breve
SERT Metal e Foseco uniscono le proprie
forze per aggiungere valore nelle
Fonderie di ghisa ad alta produzione
Dall’acquisizione di SERT Metal
da parte di Vesuvius alla fine del
2011, gli sforzi di entrambe le
società si sono concentrati sulla
combinazione delle competenze per offrire le migliori soluzioni possibili nei sistemi di controllo del flusso del metallo alle
fonderie di tutto il mondo. Come parte di questo processo di
integrazione, la responsabilità di
vendita per SERT Divisione Tecnologia di fonderia è stata trasferita alla rete di vendita tecnico commerciale Foseco.
Foseco e SERT hanno unito le
forze per perseguire interessi
comuni per la creazione di valore nella fusione e colata dei metalli nelle fonderie a livello globale, "Foseco sta offrendo una
combinazione unica di tecnologia SERT, prodotti refrattari,
strumenti per la metallurgia,
software e servizi tecnici per
creare un portafoglio personalizzato di soluzioni che è strettamente allineato con le esigenze di fonderie di ghisa ad alta
produzione", ha commentato
Brian Alquist, International
Marketing Manager – Ferrous
Melt Shop, Foseco.
SERT METAL ha mantenuto la
sua combinazione di forza, conoscenza e valori, benché pienamente integrata nella Divisione Foseco di Vesuvius, unen-
Industria Fusoria 4/2013
do le forze e condividendo la
comune attenzione per una
miglior qualità dei getti, maggior produttività ed un ambiente di lavoro sicuro.
"L‘integrazione delle due società ci consente di offrire la
tecnologia del sistema di colata SERT, leader mondiale, attraverso i nostri team locali di
esperti dei processi di fonderia
e integrare questa tecnologia
con le operazioni a monte e a
valle, quali la fusione, i processi
di trattamento dei metalli e sistema di controllo colata.”
UCERAM strumenti per la metallurgia.
94
La combinazione di competenza e tecnologia Foseco e SERT
aiuteranno ad aprire nuove
opportunità di innovazione
per stazioni di colata nel reparto fusorio a clienti di tutto
il mondo. Il processo di integrazione continuerà per tutto
il 2013, con la responsabilità di
vendita SERT completamente
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Abrasystem . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45
ASK Chemicals . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 - 75
Avita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
Leroy Somer . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo 1/12
B
Brain Force . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44
M
Mazzon F.lli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
Metal Trading . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 67
Metef . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
Montalbetti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo III/13
C
O
Carbones . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 92
Carfull Service . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 83
Cavenaghi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 - 3
Omar . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/12
D
Dega e Grazioli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo I/I2
P
Pangborn Europe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53
Primafond . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93
Protec-Fond . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Copertina II
R
E
RC Informatica
Eca Consult . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
EKW Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69
Elkem . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo 11/13
Engin Soft . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41
Euromac . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19
S
F
Fae . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo 11/13
Fomet . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
Fondac . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Copertina III
Fontanot . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 - 79
Foseco. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 95
G
Gerli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54 - 55
Gerli Metalli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29
II/13
Safond . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Copertina IV
Satef . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40
Savelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Copertina I
Sibelco Italia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo III/13
Sidermetal . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82
Siderweb . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo IV/I1
Simi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo III/I1
Sofram . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo IV/I1
Sogemi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68
Speroni Remo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38 - 39
T
Techmek . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo V/I1
Tesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31
Tiesse Robot . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo III/13
TTE Robot. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/I1
U
I
Imf . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1
Imic. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66
Impianti Morando . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo III/13
Italiana Coke . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
Industria Fusoria 4/2013
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo
96
Ubi
....................................................5
W
Weiland Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/I1
Wire . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo 11/I2
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