Introduzione

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Introduzione
Cycloscope
a respectful tool to investigate the world
Introduzione
"Un veicolo di civilizzazione", così veniva descritta la bicicletta da un quotidiano olandese nei
primi anni '20. Mezzo di trasporto completamente integrato con la natura, la bicicletta è la
scelta ideale per una "rispettosa esplorazione del mondo".
Noi siamo Daniele Giannotta (1982, musicologo, operatore culturale e sound artist) ed Elena
Stefanin (1984, Laureata in Culture e Diritti Umani), ed il nostro progetto è appunto una
rispettosa esplorazione dell'Asia Centrale in bicicletta a scopo documentario.
Pensiamo che la documentazione sia lo scopo più nobile che un viaggiatore possa prefggersi: raccogliere conoscenze e
informazioni che, condivise, possano rendere più semplice ma allo stesso tempo più profonda l'esperienza del prossimo
viaggiatore.
Al contrario dei mezzi di trasporto a propulsione non-umana (treni, aerei, automobili...) la bicicletta mette il viaggiatore a
stretto contatto con la strada, il paesaggio e le persone. In bici non è la destinazione che conta, ma il viaggio in se.
Un modo di viaggiare lento, più vicino a ritmi antichi, una sorta di neo-nomadismo che speriamo possa aiutarci ad entrare in
empatia con l’autentica cultura nomade dell’Asia Centrale, o quanto meno con ciò che ne rimane.
Idea
L’idea alla base di Cycloscope è quella di un “ciclo di cicli” di cui quello qui presentato è solo il primo di una, speriamo,
lunga serie. Un viaggio in bicicletta dalla foce del Danubio attraverso l'Asia Centrale alla ricerca di immagini, suoni e parole.
Una serie di reportages che racconti contraddizioni e confitti, tradizioni ed evoluzioni culturali, meraviglie naturali e
rischi ambientali delle Repubbliche ex-sovietiche.
Viaggiare in bicicletta ci permetterà di esplorare a fondo aree rurali e zone remote in un percorso attraverso territori ancestrali
dell'umanità, a caccia di tesori sconosciuti o dimenticati.
Itinerario
Romania/Ucraina
Partenza dalla Romania in maggio
attraversare la valle del Danubio e
virare a nord verso l'Ucraina, Odessa,
Lazurne e Yalta, Mar Nero. Da Yalta a
Kerch per prendere il traghetto per la
Georgia. Circa un mese in Ucraina.
Georgia/Azerbaijan
Arrivo a Poti ed espolrazione della
Georgia, Caucaso, origini del vino,
miti, città di Uplistsikhe. Da Tblisi a
Baku. Circa un mese.
Kazakhstan
Arrivo ad Aktau ed esplorazione del
deserto. Mille km di deserto, probabilmente impossibile da attraversare in bicicletta. La soluzione più realistica sembra quella
di prendere il treno per Benyeu e da li esplorare in circolo attorno alla località. Prendere successivamente un altro treno per
Atyrau. Installazioni petrolifere sul mar Caspio alla foce del fume Ural. Da qui il lungo attraversamento della solitaria steppa,
alla ricerca di residui di cultura nomade. Fino ai tristi resti del lago Aral, con i suoi famosi cimiteri di navi e la meno famosa
tragedia ambientale ed economica.
Da qui a sud lungo il fume Syr Darya, circondato dalle piantagioni di cotone, fno all'antica Turkestan, attraversando storici
caravanserragli della via della seta.
Attraverso Shymkent e Taraz per poi entrare in Kyrgyzstan prima della scadenza del visto Kazako della durata massima di tre
mesi.
La durata totale di questa parte del progetto è di circa 5 mesi, indicativamente (ma non troppo vista la
rigidità dell'inverno kazako) da inizio maggio a inizio ottobre 2014.
Le storie
Ognuno dei dieci corti documentari che gireremo tratterà di un tema specifco, legato al territorio che attraverseremo. In
questa sezione illustriamo alcuni degli argomenti che andremo ad indagare.
.Evaporazione del Lago Aral
Il lago Aral è stato, da tempo immemorabile fno a pochi
anno addietro, il quarto lago del mondo per superfcie
(68,000 km quadrati), adesso è quasi uno stagno. Negli anni
’40 il governo sovietico decise di deviare i suoi principali
affuenti, Amu Darya e Syr Darya allo scopo di irrigare la
circostante regione desertica nel tentativo di incrementare la
coltivazione di riso, cereali e cotone. Il lago Aral cominciò ad
evaporare negli anni ’60 perdendo una media di 50cm di
acqua all’anno.
Il livello di salinità salì al 1000% del valore originale negli
anni ’80, causando la morte dei pochi pesci sopravvissuti al
drenaggio. Questo imprudente esperimento ha generato
negli anni inaspettati cambiamenti climatici, gravi
problemi per la salute della popolazione e devastato la
robusta economia della regione, basata sulla pesca.
Nel 2007 la portata del lago fu quantifcata come ridotta del
90% rispetto a quella originale. Visiteremo questa regione
durante il nostro viaggio, cercando di dare il nostro piccolo
contributo alla visibilità di questa tragedia.
.Rischio di estinzione
nomade in Kazakhstan:
della
cultura
Sotto il governo di Stalin, tra il 1928 ed il ’31, i
nomadi kazaki, che costituivano la maggior
parte della popolazione, avrebbero dovuto
essere forzati a diventare coltivatori. Mentre
si deportavano all'interno della regione
centinaia di famiglie di allevatori kazaki e si
requisiva nei modi più violenti il bestiame ai
nomadi, le misure di "sedentarizzazione" si
risolvevano nella deportazione su terre
marginali, poco produttive con la proibizione di
portare il bestiame al pascolo lontano dal
campo. Questi tentativi ebbero il solo effetto di
far morire di fame il bestiame e di far
scappare i nomadi. La carestia si generalizzò
nell'autunno 1931, facendo iniziare le fughe di
massa della popolazione verso altre regioni
dell'URSS e verso la Cina. In due anni, tra
1931 e 1933 , la popolazione del Kazakhstan
era diminuita di più di 2 milioni di persone
(su una popolazione totale di 6,5 milioni). La
maggior parte di loro si erano spostate in
cerca di cibo, e morirono in gran parte prima di giungere alle città più vicine, o cercando di guadare fumi o di attraversare
catene montuose. Secondo i dati dei censimenti della fne degli anni '30, 1,5 milioni di nomadi, più di un terzo della
popolazione kazaka, era morto, mentre altri centinaia di migliaia erano rimasti in Cina, in Siberia e nelle altre regioni in cui
erano fuggiti. Spesso le amministrazioni di tali regioni facevano di tutto per sbarazzarsi di questi profughi
arrivando ad organizzare delle ri-deportazioni verso le regioni da cui i profughi erano fuggiti, condannandoli
di fatto alla morte per fame. Tuttavia, ancora oggi, circa l’1% della popolazione del Kazakhstan conduce
ancora uno stile di vita nomade. Indagare e comprendere le antiche tradizioni nomadi e le loro evoluzioni sarà
l’obiettivo del nostro reportage.
.Crisi della viticoltura in Georgia:
La Georgia è considerata un territorio ancestrale per quanto riguarda la
produzione del vino, le cui origini possono essere datate a circa 6000
anni fa. Nel 2006 il governo russo ha posto l’embargo sull’importazione
dei vini georgiani e moldavi. Il mercato russo rappresentava circa l’85%
dell’esportazione vinicola. L’embargo russo, che dietro futili motivazioni
igieniche cela in realtà ragioni politiche, ha messo in ginocchio la
produzione del più antico vino del mondo.
Questi sono solo alcuni dei temi che affronteremo nei nostri reportages,
dove troveranno spazio altri argomenti fondamentali come
l’inquinamento petrolifero del Mar Caspio, il sito di
sperimentazione nucleare russo di Semipalatinsk, condizioni e
contraddizioni dei rom di Romania ed altri importanti temi legati alle
culture ed ai territori dell’Asia Centrale.
Tecniche di ripresa
Una delle peculiarità del nostro progetto risiede
nell’utilizzo
di
una
particolare
tecnica
di
“campionamento automatico del paesagio” sul cui
sviluppo Daniele Giannotta sta lavorando insieme
all’associazione Raccattarae.
Si tratta di due fotocamere disposte in asse sulla
ruota anteriore della bicicletta ed orientate nelle due
diverse direzioni destra e sinistra. Tramite l’utilizzo di
magneti collegati ad un Arduino le due fotocamere
scatteranno una istantanea ogni 500 metri,
associandola automaticamente alle coordinate GPS
e salvandola su memorie SD. Il tutto verrà alimentato
da una batteria costantemente ricaricata alla dinamo.
Lo scopo che intendiamo raggiungere con questa
tecnica è molteplice: innanzi tutto ottenere immagini che prescindano dall’intenzione e dall’attenzione del regista ci
permetterà di mettere in risalto dettagli minuti, che potrebbero sfuggire all’occhio di un ciclista che dovrà essere
necessariamente concentrato anche sulla strada; Inoltre otterremo in questo modo un campionamento esaustivo del
paesaggio, una mole di dati utilissima a chi volesse esplorare questi territori, anche solo virtualmente (le immagini saranno
rese disponibili gratuitamente sotto licenza Creative Commons, i dati gps saranno condivisi su OpenCycleMap). Questi
“frame”, insieme al materiale proveniente da riprese “tradizionali”, verranno utilizzati per comporre sequenze in fase di
montaggio.
Appendice 1: mappe
In questa appendice sono riportate le mappe dei vari segmenti del percorso, che è comunque da ritenersi puramente indicativo, e che
potrà subire modifche in qualsiasi momento, in particolar modo durante il viaggio.
La stima della durata del progetto in 5 mesi è basata su una media cautelativa di 40km al giorno. L’attraversamento di Mar Nero e Mar
Caspio potrebbero prendere più tempo del previsto a causa della non sistematicità dei collegamenti navali. Anche questo imprevisto è
preso in considerazione nella stima.
Romania / Ukraine
Galati - Odessa ( 368km )
http://goo.gl/maps/cLwnc
Odessa - Lazurne ( 312km )
http://goo.gl/maps/zUif6
Lazurne - Yalta ( 339km )
http://goo.gl/maps/v3wQ9
Yalta - Kerch ( 261km )
http://goo.gl/maps/UpSKd
Kerch - Poti ( Ferry )
http://www.ferrylines.com/en/ferries/blac
k-sea/
Georgia / Azerbaijan
Poti - Tbilisi ( 326km )
http://goo.gl/maps/w4cI0
Tbilisi - Baku ( 562km )
http://goo.gl/maps/QzxaA
Kazakhstan
Baku - Aktau ( ferry )
http://caravanistan.com/transport/caspia
n-sea-ferry/
{ Aktau - Benyeu ( 470km )
http://goo.gl/maps/p8yWp
Beyneu - Atyrau ( 434km )
http://goo.gl/maps/MhjR5 }
alternative:
Ability to train to Atyrau (20 hours) with a
stop at Beyneu
Kazakhstan
Shalkar - Ayteke Bi ( 462km )
http://goo.gl/maps/xaZii (Aral Sea)
Aiteke Bi - Kyzylorda ( 329km )
http://goo.gl/maps/CNHc8
Kyzylorda - Turkestan ( 291km )
http://goo.gl/maps/21fCk
Turkestan - Taraz ( 338km )
http://goo.gl/maps/8o9xX
Taraz - Tokmok ( 371km )
http://goo.gl/maps/NJFQd
arrival in Kyrgyzstan
2567km of land + train /
3471km (including the desert)
Total distance to ride :
4735km ( without desert)
5639km ( with desert)