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09 maggio 2001 delle ore 06:02
Fino al 15.VII.2001
I fragili lussi
Torino, Fondazione Museo Accorsi
Atmosfere fastose di una cultura ormai perduta, quella settecentesca, rievocata all’interno delle
teche dove sono racchiusi preziosi e fragili “gioielli” dell’epoca: le porcellane di Meissen, la prima
manifattura europea che scopre il caolino...
La Fondazione Pietro Accorsi, fondata nel 1983
grazie al lascito dell’antiquario torinese, ospita
nelle sale destinate al Museo di Arti Decorative
(inaugurato nel dicembre 1999) un evento di
respiro internazionale, il secondo dopo la
mostra sulla natura morta in Piemonte nel
Settecento. L’esposizione “I fragili lussi” si
presenta come occasione importante di
riflessione sulle arti decorative che hanno
sempre, a torto, avuto un ruolo di margine nella
storiografia, ma che invece possono essere
considerate come significative testimonianze
della cultura di un’epoca. Così avviene con le
porcellane di Meissen che hanno avuto un
fondamentale ruolo innanzitutto per la scoperta
del segreto custodito per millenni dalla Cina: il
caolino che permette di trasformare la terracotta
in porcellana, dalla straordinaria finezza e
trasparenza.
Nelle sale del Museo sono esposti duecento
oggetti di porcellana prodotti dalla manifattura
fra il 1720 ed il 1780 circa, provenienti da musei
italiani (Museo Accorsi e Palazzo Reale di
Torino, Palazzo Pitti e Museo Stibbert di
Firenze, Museo Duca di Martina di Napoli,
Museo Gianetti di Saronno, Villa Gagnola di
Gazzada, Castello Sforzesco di Milano) e da
collezioni pubbliche e private, tutti in ottimo
stato di conservazione. Essi rappresentano al
meglio la produzione della manifattura di
Meissen, ancora oggi considerata una delle più
prestigiose insieme a Sèvres, Frankental,
Ginori Doccia.
Nelle teche allestite si possono ritrovare tutte le
principali tipologie formali e decorative della
manifattura fondata nel 1710. Attraverso
l’analisi approfondita di un pezzo si può risalire
ai nomi dei protagonisti che vi lavorarono, fra
i quali basta ricordare l’alchimista Böttger, il
modellatore Kändler, il decoratore Höroldt.
Un’altra interessante chiave di lettura riguarda
le decorazioni caratteristiche che fecero scuola,
dalle quali si può risalire alla mano dell’artista
che le eseguì. In particolare si possono
osservare gli influssi orientali che diedero vita
alle decorazioni Imari e KaKiemon in stile
cinese e giapponese tanto amate dall’elettore di
Sassonia Augusto II il Forte che collezionò
porcellane nel suo palazzo giapponese sulle rive
dell’Elba.
Grande appassionato di porcellana, egli coniò
questa frase “le porcellane sono come le arance,
se piacciono non se ne ha mai abbastanza e più
se ne hanno più se ne vorrebbero…” (citazione
da catalogo pag. 15). Ciò può solo in parte far
comprendere quale importanza abbia avuto la
produzione della manifattura di Meissen
all’epoca dell’elettore basti ricordare che la
porcellana è definita l’oro bianco del
Settecento.
Una sezione è interamente dedicata agli
hausmaler, decoratori privati che dipingevano
sulle porcellane prodotte all’interno della
manifattura, i quali diedero vita a stili differenti
ed alimentarono un mercato redditizio, la loro
attività venne vietata con un decreto nel 1761.
Fra tutti gli oggetti esposti vale la pena ricordare
il famoso “Servizio dei cigni” (2200 pezzi),
prodotto per il Conte von Brühl fra il 1737 ed
il 1741, del quale si possono ammirare due
figure di Fiumi.
Va assolutamente sottolineato lo sforzo dei
ricercatori e dei curatori Andreina D’Agliano,
Luca Melegati, con l’autorevole consulto del
comitato scientifico, che sono riusciti a
ricomporre alcuni splendidi servizi da tè o da
caffè provenienti da collezioni diverse. Un
doveroso ringraziamento alla Fondazione
Accorsi che ha allestito una mostra talmente
ricca ed importante da far sperare in una lunga
serie di eventi volti a far conoscere le arti
decorative al pubblico.
ridotto; per prenotazioni e informazioni: tel.
011.812.91.16; e-mail: [email protected] ;
web: www.fondazioneaccorsi.it ; catalogo
edito da Omega Arte, prezzo in mostra £. 48.000
(p. 161, ill. in b/n e colore, schede di
approfondimento di tutti gli oggetti esposti);
bookshop: Sì; accesso disabili: Sì; sono
previste attività di approfondimento durante il
periodo della mostra. In occasione della mostra
“I fragili lussi. Porcellane di Meissen da musei
e collezioni italiane” la Sezione Didattica della
Fondazione Accorsi ha preparato un
programma di visite guidate e laboratori per
gruppi, associazioni e scuole.
Per verificare i programmi si rimanda ai link
sopraindicati.
indice dei nomi: Luca Melegati
Michela Cavagna
mostra visitata il 3 maggio 2001
<b
Museo di Arti Decorative Fondazione Accorsi
Le ceramiche dei Duchi d’Este
I fragili lussi. Porcellane di Meissen da musei
e collezioni italiane, fino al 15.VII.2001;
Torino: Fondazione Museo Accorsi, Via Po, 55 10124 Torino Orario: da martedì a domenica
ore 10 –20, giovedì 10 – 23; Ingresso: solo
mostra £ 12.000 intero, £. 10.000 ridotto,
mostra e visita al museo £. 15.000, £. 12.000
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