VIA AIA ELANTAS 2014 completo.rtf
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REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. GIUNTA REGIONALE 13/05/2014 1 DECRETO DEL DIRIGENTE DELLA POSIZIONE DI FUNZIONE VALUTAZIONI ED AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI N. 50/VAA DEL 13/05/2014 Oggetto: D.Lgs. 152/2006; L.R. 3/2012. Ditta: ELANTAS Italia S.r.l., Ascoli Piceno (AP). Giudizio positivo di compatibilità ambientale con prescrizioni e rilascio modifica sostanziale AIA. -.-.VISTA la domanda di avvio del procedimento di valutazione di impatto ambientale ai sensi dell’art. 12 della L.R. 3/2012 e di modifica sostanziale dell’impianto chimico ai sensi dell’art. 29-nonies, comma 2 del D.Lgs. 152/2006, con richiesta di applicazione dell’art. 5 della L.R. 3/2012 relativa al coordinamento e semplificazione dei procedimenti, presentata dalla società ELANTAS Italia S.r.l. in data 09/08/2013 ed acquisita al prot. n. 561045 del 28/08/2013; VISTA la comunicazione di modifica non sostanziale depositata in data 09/08/2013 dalla società ELANTAS Italia S.r.l. ai sensi dell’art. 29-nonies, comma 1 del D.Lgs. 152/2006 ed acquisita al prot. n. 561065 del 28/08/2014; VISTO il documento istruttorio riportato in calce al presente decreto, dal quale si rileva la necessità di adottare il presente atto; RITENUTO, per i motivi riportati nel predetto documento istruttorio e che vengono condivisi, di emanare il presente decreto; VISTO l’articolo 16-bis della legge regionale 15 ottobre 2001, n. 20; VISTA la D.G.R. n. 78 del 27 gennaio 2014 con la quale sono state individuate, nell’ambito del Gabinetto del Presidente, della Segreteria Generale e dei Servizi, le posizioni dirigenziali individuali e di funzione e sono stati assegnati i relativi incarichi dirigenziali; -DECRETA1. DI DARE ATTO che non sono pervenute osservazioni o memorie scritte nel corso del procedimento; 2. DI ESPRIMERE giudizio positivo di compatibilità ambientale ai sensi dell’art. 12 e seguenti della L.R. 3/2012, in relazione al progetto per la modifica dell’impianto chimico integrato (attività di cui al punto 1, lett. u dell’Allegato A1 della L.R. 3/2012), nel Comune di Ascoli Piceno, Via Mutilati e Invalidi del Lavoro, 35, Zona Industriale Campolungo, presentato dalla ditta ELANTAS Italia S.r.l., con sede legale in Collecchio (PR), Strada Antolini, 1 con le prescrizioni indicate all’allegato B REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. GIUNTA REGIONALE 13/05/2014 2 Quadro Prescrittivo punto 6.1 Prescrizioni VIA, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 3. DI RILASCIARE l'Autorizzazione Integrata Ambientale, ai sensi della Direttiva 2010/75/UE e del D.Lgs. 152/2006, art. 29-nonies, comma 2, alla ditta ELANTAS Italia S.r.l., con sede legale in Collecchio (PR), Strada Antolini, 1 ed impianto in Ascoli Piceno, Via Mutilati e Invalidi del Lavoro, 35, Zona Industriale Campolungo per la modifica dell’impianto ed esercizio dell’attività di cui al punto 4.1b) dell’allegato VIII alla parte II del D.Lgs. 152/2006, come da progetto allegato alla domanda presentata, con le prescrizioni indicate all’allegato B Quadro Prescrittivo punto 6.2 Prescrizioni AIA, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 4. DI DARE ATTO che il presente provvedimento sostituisce tutte le condizioni e le prescrizioni di cui al decreto di Autorizzazione integrata ambientale n. 17/VAA del 13/02/2012 a far data dalla sua ricezione da parte del gestore dell’impianto; 5. DI IMPORRE il rispetto delle condizioni (valori limite, frequenza di controlli e metodiche analitiche di controllo) e prescrizioni contenute negli allegati B (Quadro Prescrittivo), C (Piano di monitoraggio e controllo ante e post operam) che formano parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 6. DI IMPORRE al gestore l’adeguamento, la gestione dell’impianto ed il rispetto delle raccomandazioni per il miglioramento delle prestazioni ambientali contenute nel presente atto entro i termini proposti nella domanda e indicati negli allegati B (Quadro Prescrittivo), C (Piano di monitoraggio e controllo ante e post operam) che formano parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 7. DI RIPORTARE all’allegato D le Prescrizioni ai fini della sicurezza e della prevenzione dei rischi di incidente rilevante ai sensi dell’art. 8 del D.Lgs 334/99, modificato dal D.Lgs 238/05, come disposto dall’art. 29-sexies, comma 8 del D.Lgs. 152/2006, come modificato dal D.Lgs. 46/2014; 8. DI STABILIRE che il gestore dell’impianto deve provvedere all’effettuazione dei seguenti adempimenti: a) comunicazione e verifica della messa in esercizio della parte modificata dell’impianto - Il gestore dell’impianto prima di dare attuazione e a quanto previsto al punto 6.2 del Quadro Prescrittivo dell’allegato B al presente provvedimento ne dà comunicazione all’autorità competente come previsto all’art. 29-decies, comma 1 D.Lgs. 152/2006; - il gestore dell’impianto, entro trenta giorni dall’effettuazione di ciascun intervento di adeguamento di cui all’Allegato B, comunica all’Autorità Competente la data di conclusione dei lavori; - la medesima comunicazione deve essere inoltre effettuata non oltre trenta giorni dopo l’adeguamento complessivo dell’impianto; b) verifica dell’adeguamento - entro tre mesi dalla comunicazione di cui alla precedente lettera a), il gestore effettua i controlli sull’intero impianto prescritti nell’Allegato C del presente decreto, comunicando preventivamente all’Autorità Competente, al Comune di Ascoli Piceno ed all’ARPAM la data di effettuazione, e trasmette, agli stessi Enti, gli esiti entro i successivi 60 giorni, allegando i relativi certificati analitici firmati da un tecnico abilitato; c) gestione dell’impianto - dalla data di messa a regime dell’impianto sono vigenti, a tutti gli effetti, i valori limite e le prescrizioni citate al punto 5; REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. GIUNTA REGIONALE - - 13/05/2014 3 in qualsiasi caso non si devono provocare fenomeni di inquinamento tali da peggiorare significativamente l’attuale situazione ambientale e i sistemi di contenimento delle emissioni devono essere mantenuti in continua efficienza; la formazione di emissioni diffuse deve essere ridotta e contenuta il più possibile adottando le misure in linea con le migliori tecniche disponibili o altre tecniche qualora più efficaci; d) fasi critiche della gestione dell’impianto - sono esclusi dall’obbligo del rispetto dei valori limite i periodi di funzionamento durante le fasi critiche di avvio e di arresto dell’impianto, qualora previste; contestualmente alla comunicazione di messa in esercizio, il gestore comunica i parametri che determinano l’inizio e la fine delle fasi critiche, i valori limite di emissione attesi in tali fasi tenuto conto delle cautele volte al massimo contenimento delle emissioni, e le modalità di gestione delle fasi stesse; e) controlli e monitoraggio - a decorrere dalla data di ricevimento del presente provvedimento, il gestore effettua autonomi controlli all’impianto nelle più gravose condizioni d’esercizio, come indicato nell’Allegato C, secondo le modalità e con la frequenza ivi riportate. Entro il 31 dicembre di ogni anno, il gestore dell’impianto deve inviare all’Autorità Competente, al Comune di Ascoli Piceno e all’ARPAM, un calendario dei controlli programmati all’impianto relativamente all’anno solare successivo, con le modalità indicate all’allegato C. Eventuali variazioni a tale calendario dovranno essere comunicate tempestivamente agli stessi enti; - il gestore è tenuto ad inviare le comunicazioni relative ai monitoraggi all’Autorità Competente, al Comune di Ascoli Piceno e all’ARPAM con frequenza annuale allegando i relativi certificati di analisi firmati da un tecnico competente in materia, entro il 30 maggio di ogni anno, con le modalità indicate all’allegato C che costituisce parte integrante del presente provvedimento; f) altre prescrizioni generali relative ai controlli - il gestore dell’impianto deve fornire all’autorità ispettiva l’assistenza necessaria per lo svolgimento delle ispezioni, il prelievo di campioni, la raccolta di informazioni e qualsiasi altra operazione inerente al controllo del rispetto delle prescrizioni imposte; - il gestore è in ogni caso obbligato a realizzare tutte le opere che consentano l’esecuzione di ispezioni e campionamenti degli effluenti gassosi e liquidi, nonché prelievi di materiali vari da magazzini, depositi e stoccaggi di rifiuti; - in particolare, per il controllo delle emissioni in atmosfera, il gestore dovrà realizzare un foro di prelievo in posizione idonea e resa accessibile al personale addetto ai controlli, secondo le norme di sicurezza e igiene del lavoro vigenti; i condotti di scarico dovranno altresì essere realizzati in modo da consentire la migliore dispersione dell'effluente gassoso nell'atmosfera, secondo le prescrizioni stabilite da eventuali norme in materia, tenuto conto che, sotto il profilo tecnico è opportuno che il punto di emissione risulti almeno 1 metro più elevato rispetto agli edifici presenti nel raggio di 10 metri ed alle aperture di locali abitati nel raggio di 50 metri; - se non diversamente specificato nel presente decreto, gli autocontrolli di cui agli allegati allo stesso devono essere eseguiti nel rispetto della normativa vigente; g) inquinamento del suolo alla cessazione dell’attività - all’atto della cessazione definitiva delle attività, ove ne ricorrano i presupposti, il sito su cui insiste l’impianto deve essere ripristinato ai sensi della normativa vigente in materia di bonifiche e ripristino ambientale, tenendo conto delle potenziali fonti permanenti di inquinamento del terreno e degli eventi accidentali che si dovessero manifestare durante l’esercizio ai sensi dell’art. 22 della direttiva 2010/75/UE e riportate al punto 6.2.10 (emissioni al suolo e acque sotterranee) dell’Allegato B Quadro Prescrittivo; REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. GIUNTA REGIONALE 13/05/2014 4 9. DI STABILIRE che il Gestore trasmetta a questa struttura l’integrazione della Certificazione antimafia presentata di cui all’art. 89 del D.Lgs. 159/2011, per i soggetti individuati dall’art. 85 del D.Lgs 159/2011 entro 31/07/2014; 10. DI STABILIRE che, in attuazione a quanto previsto all’art. 29-sexies, comma 9septies del D.Lgs. 152/2006, dopo l’emanazione dei decreti del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare previsti nel medesimo articolo, la ditta dovrà provvedere alla presentazione della garanzia finanziaria; 11. DI DARE ATTO che la società ELANTAS Italia S.r.l. ha effettuato un versamento di importo pari ad € 6.380,56 di cui € 2.440,00 per gli oneri del procedimento di valutazione di impatto ambientale, come previsto all’art. 7 della L.R. 3/2012, ed € 3.940,56 per le spese istruttorie del procedimento di modifica sostanziale dell’autorizzazione integrata ambientale in conformità ai criteri di cui alla D.G.R. n. 1547/2009; 12. DI DARE ATTO che ai fin della realizzazione ed esercizio della modifica non sostanziale acquisita al prot. n. 561065 del 28/08/2013 la società ELANTAS Italia S.r.l. ha versato la somma di € 1.200,00 secondo quanto disposto al punto 3.4 dell’allegato I alla D.G.R. 1547/2009; 13. DI DARE ATTO che ai sensi dell’art. 16, comma 6 della L.R. 3/2012 il progetto di modifica deve essere realizzato entro cinque anni dalla data di pubblicazione del presente provvedimento nel Bollettino Ufficiale della Regione Marche; 14. DI DARE ATTO che, ai sensi dell’art. 29-octies, comma 3, lett. a) del D.Lgs. n. 152/2006, come modificato dal D.Lgs. 46/2014, il presente provvedimento, efficace dalla data di notifica alla ditta, sarà riesaminato entro quattro anni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea delle decisioni relative alle conclusioni sulle BAT riferite all’attività principale dell’installazione, oppure, in mancanza di tale pubblicazione, trascorsi dodici anni dal rilascio della presente autorizzazione ai sensi dell’art. 29-octies, comma 9 del D.Lgs. 152/2006, poiché la Ditta è in possesso della certificazione UNI EN ISO 14001. Ai fini del riesame di cui all’art. 29-octies, comma 3, lett. a) del D.Lgs. 152/2006 l’Autorità competente trasmetterà comunicazione di avvio del procedimento con richiesta della documentazione di cui all’art. 29-octies, comma 5 del D.Lgs. 152/2006. Nel caso di riesame di cui all’art. 29-octies, comma 9, del D.Lgs. 152/2006 dell’autorizzazione, il gestore, presenta all’Autorità Competente apposita domanda corredata da un aggiornamento delle informazioni di cui all’art. 29-ter, comma 1 del D.Lgs. n. 152/2006 entro il termine di dodici anni dal rilascio della presente autorizzazione; 15. DI PRECISARE che il presente provvedimento è comunque soggetto a riesame qualora si verifichi almeno una delle condizioni previste dall’articolo 29-octies, comma 4, del D.Lgs. n. 152/2006; 16. DI DARE ATTO altresì che, ai sensi dell’art. 29-nonies, comma 1, del D.Lgs. n. 152/2006, il gestore è tenuto a comunicare all’Autorità Competente le modifiche progettate all’impianto corredate dalla necessaria documentazione; 17. DI PREVVEDERE a trasmettere copia conforme del presente decreto alla ditta ELANTAS Italia S.r.l., al Comune di Ascoli Piceno, alla Provincia di Ascoli Piceno, all’ARPAM Dipartimento Provinciale di Ascoli Piceno e Direzione Tecnico Scientifica, al Comune di Maltignano, al PICENO CONSIND oltre che all’Autorità di Bacino Interregionale del Fiume Tronto. L’originale è trattenuto agli atti della P.F.; 18. SI DISPONE la messa a disposizione per la consultazione da parte del pubblico, previo accordo con il Servizio Infrastrutture, Trasporti ed Energia della Regione Marche P.F. Valutazioni ed REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. GIUNTA REGIONALE 13/05/2014 5 Autorizzazioni Ambientali, presso l’Ufficio del Responsabile del procedimento sito in Via Tiziano, 44 - Ancona, della copia del presente provvedimento; 19. DI RAPPRESENTARE che ai sensi dell’art. 3, comma 4 della Legge 07/08/1990, n. 241, che contro il presente provvedimento può essere proposto il ricorso giurisdizionale, di cui all’art. 29 del Codice del processo amministrativo approvato con D.Lgs. 104/2010, al Tribunale Amministrativo Regionale entro 60 giorni dalla data di pubblicazione dello stesso nel Bollettino Ufficiale della Regione Marche come previsto dall’art. 17, comma 2 della L.R. 3/2012. Si ricorda infine che può essere proposto ricorso straordinario al Capo dello Stato ai sensi del D.P.R. 24 novembre 1971, n. 1199 entro il termine di centoventi giorni dalla data di notificazione, o comunicazione dell’atto o da quando l’interessato ne abbia avuto piena conoscenza; 20. DI PUBBLICARE per estratto il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione e per intero sul sito web (http://www.ambiente.marche.it/Ambiente/Valutazionieautorizzazioni/AutorizzazioneIntegrata Ambientale.aspx ) dell’autorità competente ai sensi dell’art. 17, comma 1 della L.R. 03/2012. Si attesta inoltre che dal presente decreto non deriva, né può derivare, un impegno di spesa a carico della Regione. IL DIRIGENTE DELLA POSIZIONE DI FUNZIONE VALUTAZIONI ED AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO (Dott. David Piccinini) REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. GIUNTA REGIONALE 13/05/2014 6 - DOCUMENTO ISTRUTTORIO 1. RIFERIMENTI NORMATIVI Direttiva 2010/75/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 24 novembre 2010 relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento); Regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele che modifica e abroga le direttive 67/548/CEE e 1999/45/CE e che reca modifica al regolamento (CE) n. 1907/2006; Regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH), che istituisce un'Agenzia europea per le sostanze chimiche, che modifica la direttiva 1999/45/CE e che abroga il regolamento (CEE) n. 793/93 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 1488/94 della Commissione, nonché la direttiva 76/769/CEE del Consiglio e le direttive della Commissione 91/155/CEE, 93/67/CEE, 93/105/CE e 2000/21/CE; D.Lgs. 4 marzo 2014, n. 46 – Attuazione della direttiva 201075/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento; D.Lgs. 13 agosto 2010, n. 155 – “Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa”; D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 – “Norme in materia ambientale”, D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137”; Decreto Legislativo 17 agosto 1999, n. 334 – “Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose”; Legge 26 ottobre 1995, n. 447 – “Legge quadro sull’inquinamento acustico”; Regio Decreto 27 luglio 1934, n. 1265 “Testo unico delle leggi sanitarie”; D.P.C.M. 14 novembre 1997 – “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”; DPCM 1° marzo 1991 – “Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno”; D.P.C.M. del 27 dicembre 1988 “Norme tecniche per la redazione degli studi di impatto ambientale e la formulazione del giudizio di compatibilità di cui all’art. 6 della L. 8 luglio 1986, n. 349 adottate ai sensi dell’art. 3 del D.P.C.M. del 10 agosto 1988, n. 377”; D.M. 24 aprile 2008 – “Modalità, anche contabili, e tariffe da applicare in relazione alle istruttorie ed ai controlli previsti dal decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59”; D.M. 31 gennaio 2005 – “Emanazione di linee guida per l’individuazione e l’utilizzazione delle migliori tecniche disponibili, per le attività elencate nell’allegato I del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 372”; D.M. 09 agosto 2000 - linee guida per l’attuazione del sistema di gestione della sicurezza; L.R. 26 marzo 2012, n. 3 – “Disciplina regionale della valutazione di impatto ambientale (VIA)”; Delibera Amministrativa Consiglio Regionale 26 gennaio 2010, n. 145 Piano di tutela delle acque (PTA) decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 articolo 121; Delibera Amministrativa Consiglio Regionale 12 gennaio 2010, n. 143 – “Piano di risanamento e mantenimento della qualità dell’aria ambiente ai sensi del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351, articoli 8 e 9”; Delibera Amministrativa Consiglio Regione Marche 29 gennaio 2008, 81 Piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico del Fiume Tronto (PAI); Delibera Amministrativa Consiglio Regione Marche 3 novembre 1989, 197 “Piano Paesistico Ambientale Regionale (PPAR)”; Delibera di Giunta Regionale 10 settembre 2012, n. 1283 - Piano di Tutela delle Acque (Deliberazione Amministrativa dell'Assemblea Legislativa Regionale n. 145 del 26/01/2010), Norme Tecniche di Attuazione, art. 5 comma 3: aggiornamento ed implementazione sezione D - Norme Tecniche di Attuazione; D.G.R. 5 ottobre 2009, n. 1547 “Adeguamento ed integrazione delle tariffe ai sensi dell’art. 9, comma 4 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. GIUNTA REGIONALE 13/05/2014 7 del decreto Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 24 aprile 2008 – modalità anche contabili e tariffe da applicare in relazione alle istruttorie ed ai controlli previsti dal decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59”. D.G.R. 21 dicembre 2004, n. 1600 “Linee guida generali per l’attuazione della legge regionale sulla VIA”; D.G.R. 6 luglio 2004 n. 770 - “Modifiche ed integrazioni alla modulistica per la presentazione delle domande di Autorizzazione Integrata Ambientale, di cui alle D.G.R. n. 1480/2002 e D.G.R. n. 447/2003”; D.G.R. 1 aprile 2003 n. 447 – “Approvazione della procedura per l'istruttoria della domanda di autorizzazione integrata ambientale e dei criteri per la valutazione delle migliori tecniche disponibili”; D.G.R. 24 ottobre 1994, n. 3913 DPR n. 203/88 - DPCM 21.7.89 (GU n.171/89) - LR n. 8/85 Determinazione del criterio generale di valutazione per nuovi impianti, modifiche sostanziali e trasferimenti di impianti, ai fini dell'istruttoria e dell'autorizzazione ai sensi del DPR n. 203/88; Deliberazione del Consiglio Provinciale 16 luglio 2010, n. 29 – “Proposta di deliberazione presentata dal Gruppo PDL e MAP in merito a “Adozione, ai sensi della L.R. 34/92, art. 25, comma 2, dello schema della variante normativa comportante la modifica all’art. 21 delle NTA del PTC vigente e all’art. 22 delle NTA del PTC adottato definitivamente con D.C.C. 90 del 06/09/2007 concernenti “valori naturalisticovegetazionali nelle aree agricole”; Deliberazione del Consiglio Provinciale 6 settembre 2007, n. 90 – “Piano territoriale di Coordinamento Provinciale”; Deliberazione del Consiglio Comunale del 21 febbraio 2006, n. 11 – “Piano di Zonizzazione Acustica del territorio comunale di Ascoli Piceno”; Delibera Giunta Comunale 30 settembre 2009, n. 99 – “Avvio delle procedure di concertazione per la progettazione del nuovo piano regolatore generale della città in adeguamento al piano paesisitco ambientale regionale”; Delibera Consorzio per l’Industrializzazione delle Valli del Tronto, dell’Aso e del Tesino – Ascoli Piceno del 31 marzo 2005, n. 10/CG/05 – “NTA della variante al piano regolatore delle aree produttive dell’agglomerato di Ascoli Piceno e Maltignano”; Reference Document on Best Available Techniques for Energy Efficiency February 2009; Reference Document on Best Available Techniques in the Production of Polymers August 2007; Reference Document on Best Available Techniques for the Manufacture of Organic Fine Chemicals August 2006; Reference Document on Best Available Techniques on Emissions from Storage July 2006; Reference Document on Economics and Cross-Media Effects July 2006; Reference Document on Best Available Techniques in the Large Volume Organic Chemical Industry February 2003; Reference Document on Monitoring of emissions to air and water - final draft October 2013 Reference Document for the Large Combustion Plants - Draft 1 (June 2013); Reference Document for Common Waste Water and Waste Gas Treatment/Management Systems in the Chemical Sector - Draft 2 20 July 2011. 2. MOTIVAZIONE DELL’ISTRUTTORIA PROCEDIMENTO: CODICE ATTIVITA’ VIA CODICE ATTIVITA’ AIA: V00503 - A00454 – A00455 Allegato A1, lett. u), punto 1 L.R. 3/2012: Impianti chimici integrati, ossia impianti per la produzione su scala industriale, mediante processi di trasformazione chimica, di sostanze, in cui si trovano affiancate varie attività produttive funzionalmente connesse tra di loro: per la fabbricazione di prodotti chimici organici di base (progetti non inclusi nell’allegato II del D.Lgs 152/2006) Allegato VIII, , parte II D.Lgs 152/2006 punto 4.1 lett. b): Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici organici di base come: idrocarburi ossigenati, segnatamente alcoli, aldeidi, REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. GIUNTA REGIONALE 13/05/2014 8 chetoni, acidi carbossilici, esteri, acetati, eteri, perossidi, resine, epossidi DITTA: ELANTAS Italia S.r.l. COMUNE: Ascoli Piceno PROVINCIA: Ascoli Piceno PARTITA IVA/ CODICE FISCALE: 01356800449 COORDINATE GAUSS BOAGA: 13° 40’ 53 E 42° 50’ 55 N 2.1. Iter del procedimento La società Elantas Deatech S.r.l. ha ottenuto in data 07/04/2010 il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale con decreto del Dirigente della P.F. Valutazioni ed Autorizzazioni Ambientali n. 37/VAA_08 per l’esercizio, presso lo stabilimento di Ascoli Piceno (AP), Via Mutilati e Invalidi del Lavoro, 35, Zona Industriale Campolungo, dell’attività di fabbricazione di prodotti chimici organici di base come previsto all’allegato I, punto 4.1b) del D.Lgs. 59/05. Con decreto n. 17/VAA del 13/02/2012, a seguito di apposita comunicazione si disponeva un aggiornamento delle condizioni dell’autorizzazione integrata ambientale a seguito di modifica non sostanziale all’impianto e si dava atto della variazione del gestore da Elantas Deatech S.r.l. ad ELANTAS Italia S.r.l. con sede legale in Collecchio (PR), Strada Antolini, 1. Con la nota del 08/08/2013, depositata presso gli uffici della scrivente Autorità competente in data 09/08/2013 ed acquisita al prot. n. 561045 del 28/08/2013, la ELANTAS Italia S.r.l. presentava richiesta di avvio dei procedimenti di valutazione di impatto ambientale ai sensi dell’art. 12 della L.R. 3/2012 e di modifica sostanziale ai sensi dell’art. 29-nonies, comma 2 del D.Lgs. 152/2006 per la modifica all’impianto chimico integrato sito in Ascoli Piceno, Via Mutilati e Invalidi del Lavoro, 35, Zona Industriale Campolungo con richiesta di applicazione dell’art. 5 della L.R. 3/2012 per il coordinamento e la semplificazione dei procedimenti. La documentazione progettuale allegata alla domanda e pubblicata sul sito web dell’Autorità competente, consta di: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. Domanda di VIA; domanda di AIA; elenco documentazione; elenco degli allegati alla domanda di AIA; copia dell’annuncio sul quotidiano “Il Messaggero” del 08/08/2013; autocertificazione antimafia del direttore dello stabilimento; copia documento dell’amministratore delegato della ELANTAS Italia S.r.l.; foglio di calcolo delle spese istruttorie AIA; copia bonifico spese istruttoria VIA/AIA; copia del preliminare di compravendita di un immobile; dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà con la quale si dichiara la disponibilità delle porzioni di terreno che riguarderanno il progetto di modifica all’impianto; copia documento del direttore dello stabilimento; GEN.01 Studio di Impatto Ambientale; GEN.02 Sintesi non tecnica; GEN. 03 Sovrapposizione mappa catastale e planimetria impianto; GEN.04 Visura ordinaria camera di commercio; GEN.05 Certificato di assetto territoriale; GEN. 06 Relazione di verifica tecnica compatibilità PAI; GEN.07 Progetto frazionamento; GEN. 08 Schede IPPC; GEN.09 Allegato alle schede IPPC; GEN.10 Piano di monitoraggio e controllo; REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. GIUNTA REGIONALE 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. 42. 43. 13/05/2014 9 EMI.01 Piano di gestione solventi anno 2012; EMI.02 Indagine di campo finalizzata al monitoraggio dello stato di qualità dell’aria; EMI.03 Relazione previsionale di impatto atmosferico; ACU.01 Valutazione previsionale di impatto acustico; CEM.01 Valutazione previsionale elettromagnetica; GEO.01 Relazione geologica; GEO.02 Relazione ambientale; GEO.03 Analisi piezometri 2012; PRG.01 Relazione progettuale; PRG.02 Lay-out stabilimento – stato ante; PRG.03 Lay-out stabilimento – stato post; PLN.01-a Planimetria delle emissioni in atmosfera – stato ante; PLN.01-p Planimetria delle emissioni in atmosfera – stato post; PLN.02-a Planimetria degli scarichi idrici e dell’approvvigionamento – stato ante; PLN.02-p Planimetria degli scarichi idrici e dell’approvvigionamento – stato post; PLN.03-a Planimetria delle cabine e linee elettriche – stato ante; PLN.03-p Planimetria delle cabine e linee elettriche – stato post; PLN.04-a Planimetria aree di stoccaggio materie prime e prodotti finiti – stato ante; PLN.04-p Planimetria aree di stoccaggio materie prime e prodotti finiti – stato post; PLN.05-a Planimetria aree deposito temporaneo rifiuti – stato ante; PLN.05-p Planimetria aree deposito temporaneo rifiuti – stato post; Con nota depositata in data 09/08/2013 ed acquisita al prot. 561065 del 28/08/2013 la ELANTAS Italia S.r.l. comunicava anche una modifica non sostanziale all’impianto relativa alla sostituzione di una caldaia industriale con allegata: 44. una relazione previsionale degli impatti ambientali del complesso IPPC a modifica avvenuta; 45. una relazione tecnica illustrante le modifiche. Con e-mail del 23/09/2013, acquisita al prot. n. 633072 del 25/09/2013 la ditta inviava inoltre: 46. copia del bonifico delle spese istruttorie per la modifica non sostanziale di importo pari ad € 1.200,00. Con nota depositata in data 13/02/2014 ed acquisita al prot. n. 106347 del 13/02/2014 la ditta depositava le seguenti integrazioni alla documentazione: 47. 48. 49. 50. 51. 52. 53. 54. 55. 56. 57. 58. 59. 60. 61. 62. n. 1 CD-ROM; elenco documentazione; GEN.01 Studio di impatto ambientale (rev.01 gen-2014); GEN.10 Piano di monitoraggio e controllo (rev.01 gen-2014); GEN.11 Relazione integrativa (rev. 0 gen-2014); GEN.12 Relazione REACH (rev. 0 gen-2014); GEN.13 Piano di dismissione impianto (rev. 0 gen-2014); GEN.14 Addendum relazione tecnica di compatibilità idraulica (rev. 0 gen-2014); GEN.15 Proposta indagine della matrice terreno in relazione alle emissioni in atmosfera (rev. 0 gen2014); GEN.16 Documentazione comitato tecnico regionale (n. 578 del 27/01/2014) (rev. 0 gen-2014); GEN.17 Relazione di riferimento (rev. 0 gen-2014); EMI.03 Relazione previsionale di impatto atmosferico (rev.01 gen-2014); EMI.04 Integrazione alla relazione EMI.02 indagine di campo finalizzata al monitoraggio dello stato di qualità dell’aria (rev. 0 gen-2014); GEO.04 Certificati analitici terreni e acque sotterranee (rev. 0 gen-2014); PLN.02-p Planimetria degli scarichi idrici e dell’approvvigionamento – stato post (rev.3 gen-2014); PRG.04 Relazione tecnica impianto raccolta e trattamento acque (rev. 0 gen-2014). Con nota depositata in data 28/02/2014 ed acquisita al prot. n. 150439 del 03/03/2014 la ELANTAS Italia S.r.l. inviava le seguenti integrazioni spontanee alla documentazione: REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 10 GIUNTA REGIONALE 63. Tabella 6: quadro riassuntivo emissioni in atmosfera in sostituzione della stessa tabella di cui all’allegato GEN.01 Studio di impatto ambientale – rev. 01 – gen-2014; 64. GEN.08 Schede IPPC (rev. 1 – gen-2014); 65. GEN.18 Relazione tecnica ambientale di valutazione integrata dell’inquinamento (rev. 0 – feb -2014). Con PEC DEL 15/04/2014, acquisita al prot. n. 278034 del 17/04/2014, la ditta depositava: 66. Chiarimenti sul sistema di separazione e gestione acque di scarico; 67. EMI.03 relazione previsionale di impatto atmosferico (rev. 2 apr-2014); 68. EMI.04 integrazioni alla relazione EMI.02 Indagine di campo finalizzata al monitoraggio dello stato della qualità dell’aria (rev. 1 apr-2014). Con nota del 15/04/2014, acquisita al prot. n. 278034 del 17/04/2014, la ditta inviava in formato cartaceo gli stessi elaborati di cui ai nn. 66, 67 e 68 e 69. Una planimetria della rete idrica – stato riformato. Con nota del 17/04/2014, acquisita al prot. n. 281572 del 18/04/2014, la ditta depositava inoltre: 70. Piano di monitoraggio e controllo post operam. Al procedimento coordinato di VIA ed AIA sono stati applicati: il D.Lgs 152/2006, la L.R. 3/2012 (ad eccezione delle parti dichiarate costituzionalmente illegittime dalla Sentenza della Corte Costituzionale n. 93/2013) per ciò che attiene alla procedura di VIA. Inoltre, a seguito dell’ entrata in vigore del D.Lgs. 46/2014, di modifica al D.Lgs. 152/2006 che recepisce la Direttiva 2010/75/UE, il presente provvedimento è adeguato a quanto disposto con il D.Lgs. 46/2014, in particolare per ciò che attiene alle prescrizioni e condizioni tecniche di esercizio. Con riferimento alle spese istruttorie la società ELANTAS Italia S.r.l. ha versato la somma di € 6.380, 56, di cui € 2.440 per l’istruttoria del procedimento di valutazione di impatto ambientale ed i restanti € 3.940,56 per le spese istruttorie del procedimento di modifica sostanziale dell’autorizzazione integrata ambientale. I calcoli effettuati dalla ditta sono risultati conformi ai criteri di cui alla L.R. 3/2012 ed alla D.G.R. 1547/2009. La ditta ha altresì versato la somma di € 1.200 in allegato alla comunicazione di modifica non sostanziale acquisita al prot. 561065 del 28/08/2013. Il proponente ha effettuato gli adempimenti previsti dall’articolo 24, commi 1, 2 e 3 del D.Lgs. 152/2006, e dall’articolo 29-quater, comma 3 del D.Lgs. 152/2006, in adempimento al disposto dell’art. 10, comma 2 del D.Lgs. 152/2006, provvedendo alla pubblicazione dell’annuncio sul quotidiano locale “Il Messaggero” del 08/08/2013 al fine di garantire la partecipazione del pubblico ad entrambi i procedimenti amministrativi. L’Autorità competente ha provveduto alla pubblicazione della documentazione depositata sul sito web: http://www.ambiente.marche.it/Ambiente/Valutazionieautorizzazioni/ValutazionediImpattoAmbi entale/tabid/86/ctl/Dettaglio/mid/626/Impianto/33/Ditta/176/ID_proc/1162/Tipo/VIA/directory/V00 503/Default.aspx . Con la nota prot. 589213 del 06/09/2013 si comunicava alla ditta e agli enti interessati l’avvio del procedimento con indicazione dell’autorità competente, della persona del responsabile del procedimento dei termini e delle fasi dello stesso, nonché dell’ufficio designato per il deposito dei documenti e per la consultazione degli stessi da parte del pubblico, con richiesta dei contributi istruttori necessari alla conclusione del procedimento stesso. Con la stessa nota si fissava la data del tavolo tecnico (10/10/2013) alla quale avrebbero partecipato gli enti interessati per la discussione delle problematiche del progetto e richiesta integrazioni e si individuavano i compiti in termini di pareri, nullaosta, contributi istruttori o prescrizioni dei soggetti che sarebbero intervenuti alla conferenza dei servizi. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 11 GIUNTA REGIONALE In data 10/10/2013 si è svolto il tavolo tecnico presso la sede dell’ARPAM Dipartimento Provinciale di Ascoli Piceno. Erano presenti alla riunione i seguenti Enti: Regione Marche (Autorità competente); ARPAM Dipartimento Provinciale di Ascoli, il Comune di Ascoli Piceno, il Comune di Maltignano, la Provincia di Ascoli Piceno e l’Autorità di Bacino Interregionale del Fiume Tronto. Nel corso della riunione si sono analizzati i punti di forza e le criticità del progetto e si sono concordate le integrazioni alla documentazione da richiedere alla ditta. Il Piceno Consind con nota del 09/10/2013, acquisita al prot. n. 701054 del 22/10/2013, trasmetteva il parere tecnico rilasciato dal gestore Picena Depur Soc. Coop. a r.l. dell’impianto recettore finale denominato “Campolungo” di proprietà consortile. Si sono quindi riscontrati la regolarità formale della domanda di autorizzazione e l’assolvimento degli adempimenti di legge da parte dell’impresa. Non sono pervenute osservazioni o memorie scritte. Con nota prot. n. 703744 del 23/10/2013 si chiedevano alla società istante integrazioni alla documentazione. La ditta depositava in data 13/02/2014 integrazioni alla documentazione acquisite al prot. n. 106347 del 13/02/2014. Tale documentazione è stata pubblicata sul sito web dell’Autorità competente. In conformità a quanto disposto all’art. 14, comma 2 della L.R. 3/2012 e all’29-quater, comma 5 del D.Lgs. 152/2006, l’Autorità competente, con la nota prot. n. 123207 del 20/02/2014, convocava una conferenza dei servizi da tenersi presso la sede della Regione Marche in data 18/03/2014. In data 28/02/2014 la ditta depositava integrazioni spontanee alla documentazione tecnica, acquisita al prot. n. 150439 del 03/03/2014. Tale documentazione è stata pubblicata sul sito web dell’Autorità competente. Con la nota prot. n. 160470 del 06/03/2014 si comunicava ai soggetti convocati alla conferenza il deposito e la pubblicazione di tale documentazione per l’espressione dei contributi istruttori e/o pareri di competenza. Alla conferenza del 18/03/2014, è intervenuta la sola Autorità di Bacino Interregionale del Fiume Tronto oltre che la ditta. Si dà comunque atto che il Piceno Condsind ha trasmesso il parere del gestore dell’impianto di depurazione consortile di Campolungo. L’ARPAM Direzione Tecnico Scientifica ha invece anticipato una bozza del parere sul Piano di Monitoraggio e Controllo. In sede di conferenza la ditta ha brevemente illustrato il progetto, l’Autorità competente ha esposto i risultati dell’istruttoria condotta di valutazione di impatto ambientale e di autorizzazione integrata ambientale riservandosi di esprimere definitivamente il parere di competenza all’acquisizione del contributo istruttorio dell’ARPAM Dipartimento Provinciale di Ascoli Piceno. In data 25/03/2014 si è svolto il sopralluogo presso lo stabilimento della ditta ELANTAS Italia S.r.l. Successivamente alla Conferenza dei Servizi sono pervenuti i seguenti contributi istruttori/pareri: in data 20/03/2014 ed acquisito al prot. n. 204346 del 24/03/2014 il contributo istruttorio sul PMC dell’’Arpam Direzione Tecnico Scientifica; in data 27/03/2014, acquisita al prot. n. 222682 del 31/03/2014, il contributo istruttorio dell’Autorità di Bacino; in data 28/03/2014, acquisita al prot. n. 245983 del 07/04/2014 il parere del Sindaco del Comune di Ascoli Piceno; in data 18/04/2014 acquisite al prot. n. 298490 del 29/04/2014, le valutazioni tecnico-ambientali dell’ ARPAM Dipartimento di Ascoli Piceno. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 12 GIUNTA REGIONALE 3. CONTRIBUTI ISTRUTTORI 3.1 Il Piceno Consind con nota del 17/03/2014, acquisita al prot. n. 205245 del 24/03/2014, depositava il parere rilasciato dal gestore dell’impianto di depurazione consortile di Campolungo ai sensi dell’art. 30 del Piano di Tutela delle Acque della Regione Marche approvato con delibera D.A.C.R. n. 145 del 26/10/2010 e modificata con D.G.R. 1849/2010. Detto Ente rilasciava parere tecnico positivo purché: il gestore rispetti i valori limite per lo scarico in fognatura per i parametri della tabella 3 e della tabella 5 dell’allegato 5 alla parte terza del D.Lgs. 152/2006. Si chiedeva altresì all’Autorità competente di prescrivere al gestore la segnalazione tempestiva di: • qualsiasi variazione dovesse intervenire alle caratteristiche qualitative delle acque reflue in conseguenza del modificarsi del ciclo produttivo o delle materie prime utilizzate; • qualsiasi immissione anomala in fognatura di natura accidentale che potrebbe pregiudicare il regolare deflusso della rete fognaria o l’efficienza depurativa dell’impianto di trattamento di Campolungo o cagionare rischi di inquinamento ambientale o per la salute dell’uomo; • ogni eventuale variazione della rete fognaria interna. Con il suddetto parere si chiedeva inoltre di essere messi a conoscenza dei risultati analitici relativi al Piano di Monitoraggio e Controllo dello scarico della ditta in modo da migliorare il grado di conoscenza della qualità delle acque reflue immesse in fognatura consortile. 3.2 L’Arpam Direzione Tecnico Scientifica con la bozza di parere sul Piano di Monitoraggio e Controllo inviato il giorno della conferenza dei servizi chiedeva di integrare quanto proposto dall’azienda nella documentazione tecnica depositata indicando la frequenza annuale per il monitoraggio delle emissioni in atmosfera da effettuarsi secondo le metodiche analitiche riportate nell’allegato C3 del Decreto Regionale del Dirigente della P.F. Valutazioni ed Autorizzazioni Ambientali n. 8 del 26/01/2012. Tale parere è stato poi formalmente inviato con prot. ARPAM n. 9662 del 20/03/2014 ed acquisito al prot. n. 204346 del 24/03/2014. Con nota del 27/03/2014, acquisita al prot. n. 222682 del 31/03/2014, l’Autorità di Bacino Interregionale del Fiume Tronto formulava le seguenti osservazioni a titolo di contributo istruttorio. Le modifiche proposte dalla Elantas Italia S.r.l. risultano ammissibili ai sensi dell’art. 11 delle Norme Tecniche di Attuazione del piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico del fiume Tronto vigente. Dalla documentazione prodotta risulta inoltre che non è variata la capacità produttiva nominale già autorizzata, non saranno realizzati nuovi volumi edilizi ed il nuovo parco serbatoi non determina nuova volumetria edilizia chiusa in grado di ostacolare il regolare deflusso delle acque. Si ritiene comunque necessario un approfondimento della stabilità / caratterizzazione degli argini del fiume Tronto oltre all’eventuale monitoraggio degli stessi come già fatto rilevare in sede di conferenza dei servizi. Il Sindaco del Comune di Ascoli Piceno con nota del 28/03/2014, acquisita al prot. n. 245983 del 07/04/2014, esprimeva parere favorevole ai sensi degli artt. 216 e 217 del R.D. n. 1265/1934 alla modifica proposta dalla società ELANTAS Italia S.r.l. facendo proprie le prescrizioni relative al Piano di Monitoraggio e Controllo di cui al parere ARPAM sopra riportato e concordando con le richieste formulate dall’Autorità di Bacino Interregionale del Fiume Tronto circa l’approfondimento della stabilità / caratterizzazione degli argini del Fiume Tronto nonché dell’eventuale monitoraggio degli stessi. L’ARPAM Dipartimento di Ascoli Piceno depositava, in data 18/04/2014, le valutazioni tecnicoambientali favorevoli alla realizzazione del progetto, acquisite al prot. n. 298490 del 29/04/2014. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 13 GIUNTA REGIONALE Pertanto, con l’acquisizione dei contributi istruttori e dei pareri delle Amministrazioni coinvolte nei procedimenti VIA e AIA, l’Autorità competente può procedere alla formulazione degli esiti conclusivi relativi alle procedure suddette, nel rispetto della propedeuticità tra il procedimento VIA e quello AIA. 4. ESITO DELL’ISTRUTTORIA VIA E AIA L’istruttoria tecnica dell’Autorità competente è stata effettuata sulla base: • della documentazione prodotta dall’azienda; • dei contributi istruttori di cui all’art. 14, comma 2 della L.R. 3/2012 acquisiti da: ARPAM Dipartimento Provinciale di Ascoli Piceno, Comune di Ascoli Piceno, Autorità di Bacino Interregionale del Fiume Tronto; • delle prescrizioni di cui agli artt. 216 e 217 del R.D. n. 1265/1934 da parte del Sindaco del Comune di Ascoli Piceno, come previsto dall’art. 29-quater, comma 7 del D.Lgs. 152/2006; • del parere sul Piano di Monitoraggio e Controllo inviato da ARPAM Direzione Tecnico Scientifica, come previsto dall’art. 29-quater, comma 7del D.Lgs. 152/2006; • del parere obbligatorio e vincolante del Piceno Consind previsto dall’art. 30 del Piano di Tutela delle Acque della Regione Marche approvato con delibera DACR n.145 del 26/01/2010, modificata con D.G.R. 1849/2010 All’esito dell’istruttoria VIA che ha condotto alla redazione della valutazione di cui all’allegato A del presente provvedimento, che costituisce parte sostanziale e integrante del decreto e al quale si rimanda per le motivazioni del presente atto, si propone di ESPRIMERE giudizio positivo di compatibilità ambientale ai sensi e per gli effetti degli artt. 15 e 16 della L.R. n. 3/2012, per il progetto presentato dalla ditta ELANTAS Italia S.r.l. relativo alla modifica ed esercizio di un impianto chimico, nel rispetto delle seguenti prescrizioni riportate nell’Allegato B, che formano parte integrante e sostanziale del presente decreto: PRESCRIZIONI IN FASE DI CANTIERE Stoccaggio di materiale e materie prime 1) Devono essere realizzate aree cordonate e impermeabili per lo stoccaggio di carburanti e di oli lubrificanti; Risorse idriche sotterranee 2) le attività connesse devono essere svolte in modo da escludere la possibilità che si verifichino contatti fra acque percolanti e sostanze inquinanti o materiali da costruzione. Non è possibile effettuare il lavaggio degli impianti con spandimento dei reflui sul terreno. Rumore 3) In fase di esercizio del cantiere devono essere adottati i seguenti accorgimenti: dovrà essere comunque richiesta l’autorizzazione in deroga al Comune per le attività rumorose temporanee, che potrà prevedere limitazioni d’orario e/o altri accorgimenti procedurali per limitare il disturbo. Aria 4) Si devono adottare le misure di mitigazione, di tipo operativo, al fine di limitare l’impatto determinato durante le fasi di scotico e scavo dovuto alle emissioni diffuse: Rifiuti Stoccaggio dei Rifiuti in deposito temporaneo REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 14 GIUNTA REGIONALE 5) Durante i lavori per la realizzazione dei nuovi bacini e delle vasche previste dal nuovo impianto di trattamento acque e per la realizzazione o gli adeguamenti fognari, dovrà essere individuata un’area dedicata al deposito temporaneo dei rifiuti di cantiere appositamente segnalata. Una volta individuata tale area, il gestore deve inviare apposita planimetria di tale deposito temporaneo all’AC. PRESCRIZIONI GENERALI 6) I nuovi serbatoi di stoccaggio dovranno essere idoneamente ancorati alla base ed in grado di sopportare i carichi riportati al loro interno, in considerazione dell’amplificazione sismica. Nella verifica della base (fondazione) si dovrà tener conto della spinta idrodinamica dell’acqua proveniente sia dal basso che frontalmente (isotropa), onde evitare lo scalzamento al piede o l’effetto “sinfonamento”; 7) L’intero parco stoccaggi dovrà essere delimitato da bacini di contenimento costituiti da muri in cemento armato atti a contenere l’eventuale sversamento del volume maggiore che può derivare o dal sistema di stoccaggio di maggior volume o da un 1/3 del volume totale del materiale immagazzinato nei silos. I suddetti bacini dovranno resistere alle sollecitazioni provenienti dallo sversamento interno, dal cedimento di un serbatoio e da un’eventuale pressione derivanti dall’acqua di esondazione; 8) Nelle verifiche che la Ditta effettuerà per i nuovi serbatoi dovrà tener conto della spinta idrodinamica dell’acqua di un’eventuale esondazione del fiume Tronto, per l’altezza di 1000 mt, aumentata del franco di 0,5 mt ed avente una velocità di 0,3 mt/sec aumentata di 0,2 mt/sec. Ai bacini esistenti dovranno essere effettuate le verifiche statistiche con la metodologia riportata nell’ elaborato GEN 06. MONITORAGGI Area esondabile (argine) 9) L’azienda dovrà proporre all’Autorità Competente entro 120 giorni dal rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale un piano di monitoraggio delle condizioni dell’Argine sulla sponda nord del Fiume Tronto realizzato a protezione dell’area sulla quale sorge lo stabilimento della società. L’esecuzione di tale piano prevedrà un’attività iniziale di verifica della stabilità dell’Argine stesso ed il monitoraggio annuale, o comunque dopo ogni evento naturale di magnitudo anomala, dello stato dell’argine stesso. Il piano di monitoraggio dovrà essere condiviso con l’Autorità di Bacino Interregionale del Fiume Tronto, col Consorzio per l’Industrializzazione delle Valli del Tronto, dell’Aso e del Tesino Piceno Consind, con il Comune di Ascoli Piceno e potrà essere realizzato con il preventivo benestare della Provincia di Ascoli Piceno. A seguito dei monitoraggi proposti, in caso di evidenza di anomalie dello stato dell’argine, l’azienda dovrà provvedere ad avvisare immediatamente tutti gli enti sopracitati per le azioni di competenza;. Atmosfera 10) Una volta avviato l’impianto, l’azienda dovrà iniziare entro i successivi 90 giorni, una campagna sulla qualità dell’aria, al fine di verificare che i valori di concentrazione relativi alle specie di inquinanti emesse, non subiscano incrementi maggiori di quelli previsti in sede progettuale. La campagna di misura dovrà essere rappresentativa di un anno e dovrà riguardare almeno le frazioni PM10 e PM2,5, COV, NOx. Le modalità di svolgimento della campagna dovranno essere concordati con l’Autorità Competente; 11) La Ditta dovrà effettuare ogni due anni dall’avvio dell’impianto, una campagna di misura che quantifichi, nei punti di maggior ricaduta al suolo (identificati nell’elaborato GEN 15), la REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 15 GIUNTA REGIONALE concentrazione degli inquinanti peculiari dell’impianto nel terreno. Le modalità di svolgimento della campagna e la tipologia dei parametri monitorati dovranno essere concordati con l’Autorità Competente. Inquinamento acustico e campi elettromagnetici 12) Entro tre mesi dalla messa a regime dell’impianto modificato, dovrà essere fornita una apposita relazione tecnica, redatta da un tecnico competente in acustica, relativa alla situazione post operam che contenga gli esiti delle misurazioni sia della rumorosità ambientale (ditta regolarmente in funzione considerando l’attività di tutta l’azienda compresi i nuovi impianti) sia della rumorosità residua (azienda completamente ferma), nei periodi di riferimento notturno e diurno, al confine dell’azienda e in corrispondenza dei recettori più vicini all’impianto. Tale relazione dovrà contenere il confronto con i limiti di emissione e immissione assoluta e differenziale e, in caso di superamento dei limiti, dovrà anche contenere un opportuno piano di adeguamento finalizzato al rientro nei limiti. 13) Una volta avviato l’impianto, l’azienda dovrà effettuare entro i successivi 90 giorni, una campagna dei livelli dei campi elettromagnetici generati dall’attività produttiva L’istruttoria tecnica AIA è stata effettuata sulla base della documentazione depositata dalla ditta visti i principi di cui all’art. 6, comma 16 del D.Lgs. n. 152/2006, dei “Criteri per la valutazione delle migliori tecniche disponibili” adottati dalla Regione Marche con D.G.R. n. 447/2003 e del Reference Document on Best Available Techniques for Energy Efficiency February 2009; del Reference Document on Best Available Techniques in the Production of Polymers August 2007; del Reference Document on Best Available Techniques for the Manufacture of Organic Fine Chemicals August 2006;del Reference Document on Best Available Techniques on Emissions from Storage July 2006; del Reference Document on Economics and Cross-Media Effects July 2006; del Reference Document on Best Available Techniques in the Large Volume Organic Chemical Industry - February 2003; del Reference Document on Monitoring of emissions to air and water - final draft October 2013; del Reference Document for the Large Combustion Plants - Draft 1 (June 2013) e del Reference Document for Common Waste Water and Waste Gas Treatment/Management Systems in the Chemical Sector - Draft 2 20 July 2011 in cui sono specificate le BAT applicabili alla tipologia di attività svolta dall’Impresa istante. L’istruttoria ha condotto alla redazione della valutazione di cui all’allegato A (Rapporto Istruttorio Integrato) del presente provvedimento che costituisce parte integrante e sostanziale del decreto. L’esito dell’istruttoria effettuata, all’allegato A al presente decreto nella quale sono individuate le Migliori Tecniche Disponibili per il tipo di attività esercitata, ha evidenziato che l’impianto migliorerà le proprie performances ambientali mediante l’adozione delle seguenti tecniche non ancora applicate e riportate nell’allegato B (paragrafo 4.2.1 prescrizioni AIA): • La Ditta si deve impegnare a trovare prodotti alternativi che possano andare a sostituire quei prodotti oggi in uso e che hanno preponderanti caratteristiche di pericolosità per la salute e/o ambiente. La Ditta deve inviare una relazione in tal senso annualmente tenendo informata l’AC sui progressi e miglioramenti ottenuti anche in relazione al regolamento REACH; • Effettuate le verifiche statiche ed eventualmente adeguare i bacini di contenimento esistenti, per resistere alle sollecitazioni provenienti dallo sversamento interno, dal cedimento di un serbatoio e da un’eventuale pressione derivante dall’acqua di esondazione, tenendo conto della spinta idrodinamica generata da un’eventuale esondazione del fiume Tronto, di altezza 1,00 mt, aumentata del franco di 0,5 mt ed avente una velocità di 0,3 mt/sec aumentata di 0,2 mt/sec. (Capitoli 5 e 6 del documento GEN.14) entro dicembre 2015; Sistema di Gestione delle Acque di Scarico entro giugno 2016; • REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 16 GIUNTA REGIONALE tali adeguamenti, coadiuvati da una corretta gestione ambientale di tutto l’impianto produttivo, consentiranno l’ottenimento di livelli d’inquinamento compatibili con lo spirito della Direttiva IED. Pertanto, si propone di RILASCIARE l'Autorizzazione Integrata Ambientale, ai sensi della Direttiva 2010/75/UE e del D.Lgs. 152/2006, come modificato dal D.Lgs. 46/2014, alla ditta Industrie ELANTAS Italia S.r.l., con sede legale in Collecchio (PR), Via Antolini, 1 ed impianto in Ascoli Piceno (AP), Zona Industriale Campolungo, 35 per l’esercizio dell’impianto, nel rispetto delle prescrizioni riportate nell’Allegato B e C, che formano parte integrante e sostanziale del presente decreto. L’istruttoria ha condotto alla redazione della valutazione di cui all’allegato A del presente provvedimento che costituisce parte integrante del decreto e al quale si rimanda per le motivazioni del presente atto. Il presente provvedimento è stato predisposto sulla base dell’istruttoria tecnica redatta da Vera Storoni e dell’istruttoria amministrativa redatta da Francesca Assuigi con la supervisione della Posizione Organizzativa AIA Giuseppe Mariani. Il sottoscritto, considerato l’esito dell’istruttoria, propone l’adozione del presente provvedimento. IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO (Geol. David Piccinini) REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 17 GIUNTA REGIONALE - ALLEGATI - (L’allegato A “Rapporto istruttorio integrato”, parte del presente decreto, non è stato inserito per motivi di spazio nel sistema di pubblicazione adottato dalla Regione Marche, ma pubblicato nel sito web dell’autorità competente (http://www.ambiente.marche.it/Ambiente/Valutazionieautorizzazioni/AutorizzazioneIntegrataAm bientale.aspx) all’interno del decreto stesso e depositato in forma cartacea e consultabile presso gli uffici della P.F. Valutazioni ed Autorizzazioni Ambientali) ALLEGATO A: Rapporto Istruttorio Coordinato ALLEGATO B: Quadro Prescrittivo ALLEGATO C: Piano di Monitoraggio e Controllo ALLEGATO D: Prescrizioni ai fini della Prevenzione dei Rischi di Incidente Rilevante REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 18 GIUNTA REGIONALE ALLEGATO A (Rapporto Istruttorio Coordinato) (VIA-IED-SEVESO-REACH) ELANTAS Italia S.r.l. Zona Ind.le Campolungo, 35 Ascoli Piceno REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 19 GIUNTA REGIONALE Indice Numero paragrafo 1 2 3 4 5 6 ALLEGATO A (Rapporto istruttorio coordinato) Argomento Principale SCHEDA INFORMATIVA VIA/AIA CAPACITA’ PRODUTTIVA SINTESI DI PROCEDURA VIA/AIA QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO Valutazione in merito al Quadro Programmatico QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE Valutazione in merito al Quadro Progettuale QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE Valutazione in merito al Quadro Ambientale CONTRIBUTI ISTRUTTORI Esito Istruttoria di VIA VALUTAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE Stato di Applicazione delle BAT ALLEGATO B QUADRO PRESCRITTIVO Prescrizioni VIA Prescrizioni AIA Esito Istruttoria di AIA ALLEGATO C PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO (AnteModifica) PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO (AnteModifica) ALLEGATO D PRESCRIZIONI SEVESO Numero Pagina 4 6 8 12 26 29 55 56 93 94 95 96 97 184 184 186 220 221 243 271 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 20 GIUNTA REGIONALE Oggetto dell’autorizzazione (Scheda informativa V.I.A./A.I.A.) Ragione Sociale ELANTAS Italia S.r.l. Partita IVA 01356800449 Sede legale Strada Antolini, 1- 43044 Collecchio (PR) Zona Industriale Campolungo, Sede operativa Via Mutilati ed Invalidi del lavoro, n. 35 63100 Ascoli Piceno (AP) Tipo di impianto Modifica di impianto esistente Codice attività VIA A1, lett. u), punto1 L.R. 3/2012 Codice attività IPPC All. VIII, punto 4.1 lett. b), parte II D.Lgs 152/2006 Tipologia attività Lett. u) punto 1: Impianti chimici integrati, ossia impianti per la produzione su scala industriale, mediante processi di trasformazione chimica, di sostanze, in cui si trovano affiancate varie attività produttive funzionalmente connesse tra di loro: per la fabbricazione di prodotti chimici organici di base (progetti non inclusi nell’allegato II del D.Lgs 152/2006) 4.1(b): Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici organici di base come: idrocarburi ossigenati, segnatamente alcoli, aldeidi, chetoni, acidi carbossilici, REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 21 GIUNTA REGIONALE esteri, acetati, resine, epossidi. eteri, perossidi, Coordinate Gauss-Boaga 42° 50’ 55 lat. N; 13° 40’ 53” long. E. Gestore Monni Giorgio Referente IPPC Mannozzi Luca Rappresentante legale Nastasi Antonino Impianti a Rischio di incidenti rilevanti Soggetto a notifica e Rapporto di sicurezza (art.8 , D.Lgs 334/1999) Sistema di gestione ambientale ISO 14001 Misure amministrative riconducibili all’impianto o parte di esso, ivi compresi i procedimenti in corso alla data della presente domanda Diffida del 13/05/2013 e risposta Ditta del 30/05/2013- Attività Tecnicamente connesse all’attività IPPC Principale Riferimento rispetto Layout di Stabilimento Attività Dati dimensionali REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 22 GIUNTA REGIONALE Coperture su: U2, T, N, N1, T5, Pensilina, T6, T1, Tettoia, U1 Impianto fotovoltaico 816,52 kWp Q Cogeneratore alimentato a fonti rinnovabili da biomasse H Centrale termica di stabilimento Y Post combustore termico B1, M, M1, M2, M4, M5, M6, M7, M8, M9 Bacini di stoccaggio prodotti chimici organici K4, T1, T2, T4, T6, T7 Magazzini stoccaggio prodotti chimici organici Y5 Impianto Osmosi: produzione acqua per generazione vapore e reintegro anello acqua di raffreddamento dello stabilimento Energia elettrica ceduta alla rete: 950 kWe/h Vedi emissioni in atmosfera punti E2 ed E36 Vedi emissioni in atmosfera punto E1 Volume serbatoi: 3 3.135,5 m Superficie magazzini: 2 9.006,5 m Produzione acqua osmotizzata: 3 3,5 m /h Capacità produttiva A seguito della modifica sostanziale in progetto la capacita produttiva nominale dell’impianto, rimarrà invariata. Di conseguenza la capacità massima di produzione dell’azienda è quella già autorizzata e riportata nella tabella seguente: CAPACITA’ NOMINALE DELL’IMPIANTO/CONSUMO 39.000 ton/anno di prodotti finiti (quantità stimata) 18.000 ton/anno di solventi (quantità stimata) PRECEDENTI AUTORIZZAZIONI DELL’IMPIANTO E NORME DI RIFERIMENTO Estremi atto A.I.A. n.37/VAA_08 Aggiornamento A.I.A. n.17/VAA Ente competente Regione Marche Regione Marche Data rilascio Data scadenza 07/04/2010 06/04/2015 13/02/2012 06/04/2015 Note e considerazioni REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 23 GIUNTA REGIONALE AUTORIZZAZIONI UTILI AI FINI DELL’ISTRUTTORIA AIA Estremi atto Certificato di Prevenzione Incendi – Aggiornamento Pratica n. 1299 prot. 10266 Art. 12 D.Lgs. 387/2003: DDPF n. 12/EFR Cert. N. 14453 Elantas Italia Srl ha presentato il primo aggiornamento quinquennale del Rapporto di Sicurezza al CTR Regionale in data 11/06/2012; la relativa istruttoria si è conclusa con verbale n. 578 del 27/01/2014 SGS Seveso Licenza di esercizio Impianto Fotovoltaico IT00APE00436N Licenza di esercizio Oli Minerali per usi Industriali IT00APY00241P Registrazione secondo il Reg. n°1272/2008 REACH: 012119489422-34-0004 01-2119491289-24-0007 01-2119487284-30-0000 01-2119560748-26-0001 01-2119967423-33-0003 Sintesi Procedura VIA/AIA Ente competente VV.F. Ascoli Piceno Regione Marche Data rilascio Data scadenza 14/09/2012 03/2015 21/03/2012 SQS 12/12/2012 VV.F. DIRMAR 27/01/2014 12/12/2015 Certificazione ISO 9001 e ISO 14001 Ispezionato ai sensi del D.Lgs 334/99 dal Ministero nel 12/2010 Ministero Agenzia delle Dogane Agenzia delle Dogane ECHA Note e considerazioni 12/2010; 12/2012; 05/2013 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 24 GIUNTA REGIONALE Passi Procedura Data Presentazione domanda 09/08/2013 Comunicazione avvio procedimento 06/09/2013 Pubblicazione su quotidiano “Il Messaggero” 08/08/2013 Osservazioni del pubblico/Comune/Altri Enti Non pervenute Tavolo tecnico 10/10/2013 Richiesta integrazioni e trasmissione osservazioni 23/10/2013 Deposito integrazioni 13/02/2014 28/02/2014 Deposito contributo istruttorio ARPAM 29/04/2014 Deposito parere ARPAM Piano di Monitoraggio e Controllo 20/03/2014 Deposito prescrizioni Sindaco 07/04/2014 Deposito parere Autorità di Bacino Interregionale del Fiume Tronto 31/03/2014 Deposito parere PICENO CONSIND 24/03/2014 Conferenza dei servizi 18/03/2014 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 25 GIUNTA REGIONALE PREMESSA L’istruttoria per il rilascio del procedimento unico di VIA e AIA dell’impianto in esame, è risultato abbastanza complesso sia per la tipologia e le dimensioni dell’impianto, sia per la cospicua documentazione presentata dal Gestore aggiornata e integrata nel corso dell’istruttoria stessa. La ELANTAS Italia S.r.l. opera nel campo della produzione di smalti isolanti per fili conduttori. Le vernici vengono prodotte mediante processi di reazione quali esterificazione, addizione e condensazione e tramite miscelazione di resine fenoliche, melamminiche, poliesteri, catalizzatori ed additivi. La Ditta, con sede impianto in Ascoli Piceno (AP), Zona Industriale Campolungo, 35, ha presentato in data 20/07/2006 domanda di A.I.A., acquisita con prot. n. S08/168673 del 20/07/2006, per l’esercizio dell’ impianto chimico per la fabbricazione di prodotti chimici organici di base come: idrocarburi ossigenati, segnatamente alcoli, aldeidi, chetoni, acidi carbosillici, esteri, acetati, eteri, perossidi (attività di cui al punto 4.1b) dell’allegato VIII al D.Lgs. 152/2006). Il gestore ha ottenuto, con decreto n. 37/VAA_08 del 07/04/2010, l’Autorizzazione Integrata Ambientale per l’impianto esistente. Durante l’esercizio dell’ impianto, la ditta comunicava la necessità di realizzare alcune modifiche non sostanziali che comportavano l’aggiornamento dell’Autorizzazione Integrata Ambientale in particolare: - l’installazione di un piccolo impianto pilota da Laboratorio; - nuova piccola linea di produzione (resine fenoliche); - impianto di cogenerazione da fonti rinnovabili; - installazione pannelli fotovoltaici In conformità al disposto di cui all’art. 29-nonies del D.Lgs. 152/06, con nota datata 15/07/2011, acquisita al prot. n. VAA/517964 del 29/08/2011, la Ditta depositava la comunicazione di tali progetti di modifica, compresa l’istallazione di un impianto di cogenerazione automatizzato ad uso interno, alimentato ad olio vegetale con una potenza di 990 kWe, con creazione di un nuovo punto di emissione (E49). Con nota del 28/11/2011, acquisita al prot. n. VAA/745556 del 12/12/2011, la società ELANTAS Deatech S.r.l. comunicava la variazione della ragione sociale e della sede legale dal 31/12/2011, in ELANTAS ITALIA S.r.l. con sede legale in Collecchio (PR), via Antolini, 1, località Lemignano. Il gestore ha ottenuto l’aggiornamento dell’AIA n. 37/VAA_08 del 07/0472010 con decreto n. 17 VAA_08 del 13/02/2012. Durante un incontro informale in data 13/06/2013, presso gli uffici dell’Autorità Competente, la Ditta ha espresso la volontà di dare una nuova configurazione all’impianto mantenendo a stessa capacità produttiva ma, razionalizzando i propri depositi, ampliando le proprie lavorazioni a seguito dei risultati del piccolo impianto pilota già autorizzato e creando anche un centro di ricerca europeo nel settore della chimica. In data 09/08/2013, acquisita al ns. prot. n. 561045 del 28/08/2013, la Ditta ELANTAS Italia S.r.l. ha presentato istanza di avvio procedimento di Valutazione d’impatto ambientale ai sensi dell’art. 23 del D.Lgs 152/2006, parte Seconda e dell’art. 12 della LR 3/2012 nonché domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale per la modifica dell’impianto chimico integrato. Tale modifica consiste : REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 26 GIUNTA REGIONALE 1)ampliamento e spostamento delle aree di stoccaggio delle materie prime; 2)potenziamento del laboratorio Ricerca & Sviluppo, riorganizzazione dei magazzini; 3) separazione delle linee fognarie interne e regimazione delle acque di prima pioggia (valore delle opere 6.100.000 euro). L’attività è assoggetta a procedura di VIA in quanto rientra nell’Allegato A1, lettera u) punto 1) della L.R. 3/2012 (l’ente competente è la Regione Marche): u) impianti chimici integrati, ossia impianti per la produzione su scala industriale, mediante processi di trasformazione chimica, di sostanze, in cui si trovano affiancate varie unità produttive funzionalmente connesse tra di loro: 1) per la fabbricazione di prodotti chimici organici di base (progetti non inclusi nell'allegato II del d.lgs. 152/2006). Il progetto si configura anche come modifica sostanziale (in quanto modifica soggetta a Valutazione di Impatto Ambientale, ai sensi della Delibera n. 1547 del 05/10/2009) dell’attività IPPC dell’azienda, codificata al p.to 4.1b dell’Allegato VIII alla parte seconda del D.Lgs. 152/2006 (l’ente competente è la Regione Marche): 4.1b) Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici organici di base come: idrocarburi ossigenati, segnatamente alcoli, aldeidi, chetoni, acidi carbossilici, esteri, acetati, eteri, perossidi, resine, epossidi. La ditta ha deciso di presentare domanda di V.I.A. e rilascio di modifica di Autorizzazione Integrata Ambientale come procedimento unico ai sensi dell’art. 5 della L.R. 3/2012 (l’Ente competente è la Regione Marche). L’istruttoria di seguito esplicitata si basa: 1. sugli impegni assunti dal gestore con la compilazione e sottoscrizione della domanda, della modulistica e dei relativi allegati, nonché delle integrazioni successivamente richieste e inviate; 2. sulle dichiarazioni rese dal gestore nella documentazione presentata; 3. sulle ulteriori informazioni ricevute dal gestore per mezzo della domanda, della modulistica e degli allegati, nonché durante gli incontri avuti con il gestore; 4. sulla valutazione e sull’attenta considerazione dei documenti esaminati; 5. sulle risultanze del sopralluogo; 6. sui contributi istruttori. Le tecniche proposte dal gestore, sono in larga parte riconducibili alle soluzioni proposte nei documenti tecnici comunitari e nelle LG ministeriali, ed applicate in modo da conseguire prestazioni ambientali in linea con tali MTD. Inoltre il gestore si impegna: 1. ad adottare le misure atte per evitare emissioni e comunque a ridurle, provenienti dalle attività oggetto dell’autorizzazione nell’aria, nell’acqua e nel suolo, rumore, comprese le misure relative ai rifiuti in conformità a quanto previsto dall’art. 179 del D.Lgs 152/06 e per conseguire un livello elevato di protezione nell’ambiente nel suo complesso; 2. ad utilizzare l’energia in modo efficace; 3. a prevedere le misure necessarie per prevenire gli incidenti e limitarne le conseguenze; REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 27 GIUNTA REGIONALE 4. ad assicurare misure adeguate affinché sia evitato qualsiasi rischio di inquinamento al momento della cessazione definitiva dell’attività dell’impianto ed il sito stesso venga ripristinato ai sensi della normativa vigente in materia di bonifiche e ripristino ambientale; 5. a prevedere misure adeguate per lo stoccaggio delle materie prime, di sottoprodotti e rifiuti. Tutte le dichiarazioni rese dal Gestore, sotto la propria responsabilità, nella redazione della domanda ed in sede di integrazioni, chiarimenti e/o precisazioni sono vincolanti ai fini del presente decreto. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 28 GIUNTA REGIONALE 1.QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO Obiettivi e finalità dell’opera ELANTAS Italia S.r.l. fornisce prodotti impiegati nei principali processi produttivi dell’industria elettrica, elettronica, elettrotecnica e materiali per ingegneria, offrendo ai clienti del settore un’immagine e un’interfaccia unica. Il sito di Ascoli Piceno è specializzato nella formulazione e produzione di smalti elettro-isolanti per conduttori di rame e alluminio, destinati all’industria elettrotecnica. Le modifiche oggetto del presente studio di impatto ambientale sono: 1. lo spostamento e l’ampliamento delle aree di stoccaggio delle materie prime liquide: Nello specifico verranno eliminati dieci serbatoi metallici interrati attualmente presenti e verrà realizzata un’altra zona di stoccaggio con serbatoi metallici fuori terra in un’area adiacente all’attuale proprietà di Elantas Italia Srl. Tale area verrà acquistata in parte dalla Elantas Italia S.r.l. (parte A) mentre per la restante parte (parte B) la Ditta ha un’opzione di acquisto a titolo oneroso ; 2. il potenziamento del laboratorio Ricerca & Sviluppo; in particolare esso occuperà dei nuovi locali all’interno del sito produttivo e, inoltre, aumenterà il tipo di prove ed indagini che si effettueranno. 3. a seguito dello spostamento del laboratorio Ricerca & Sviluppo tutte le emissioni relative al Laboratorio Chimico ed al Laboratorio Analitico Strumentale saranno convogliate al postcombustore E1, eliminando le singole emissioni attualmente presenti E24, E25, E26, E27, E28, E29, E30, E31, E32, E33, E34, E35, E47, E48; nel caso in cui il postcombustore sia fermo o fuori servizio (ad es: manutenzione programmata o disservizio) sono previsti due punti di emissioni in atmosfera con trattamento a carboni attivi (E60 ed E61). 4. la separazione della rete fognaria interna ed il trattamento acque di prima pioggia: Saranno presenti in azienda delle linee fognarie separate per quanto riguarda le acque civili, le acque industriali e le acque di pioggia. 1.2 Inquadramento geografico e classificazione catastale del sito Lo stabilimento è situato nel territorio del Comune di Ascoli Piceno, Località Zona industriale Campolungo, in prossimità del confine con il Comune di Maltignano corrispondente all’asse fluviale del Fiume Tronto. L’area è caratterizzata da un denso insediamento produttivo di tipo prevalentemente industriale con assenza di insediamenti civili residenziali. Lo stabilimento confina a Nord con la viabilità pubblica di comparto, ad Ovest con la Soc. PRECIFIL, a Sud con il fiume Tronto ed ad Est con la Soc. SAMP SPA. L’area del progetto è individuabile nella Carta Tecnica Regionale delle Marche Sezione 327090 Castel di Lama e censita al Catasto Fabbricati del comune di Ascoli Piceno come di seguito specificato: Foglio 85 Particella (tutta) 217 269 272 67 ZTO Art. N.T.A. del PRG Zona 1 produttiva 3 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 29 GIUNTA REGIONALE Le coordinate geografiche del centro del lotto sono, approssimativamente: 42° 50’ 55’’ lat. N ; 13° 40’ 53’’ long. E. Il sito si trova in area pianeggiante a una quota media di 65 m s.l.m., lungo la pianura alluvionale del fiume Tronto, che si sviluppa in direzione Ovest-Est, con un’ampiezza di c.a. 1,4 km. A Nord e a Sud la conformazione del territorio diventa collinare raggiungendo, entro un raggio di 4 km, quota 180 m s.l.m. a Nord e quota 260 m s.l.m. a Sud. Vista panoramica della valle del Tronto Ricostruzione orografica REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 30 GIUNTA REGIONALE Zonizzazione acustica Il comune di Ascoli Piceno ha adottato il “Piano di zonizzazione acustica del territorio” ai sensi dell’art. 6, comma 1, lettera a) della legge Quadro n. 447 del 26/10/95. In base ad esso l’azienda rientrerà in classe VI “aree esclusivamente industriali “ con limiti riportati nelle seguenti tabelle: Valori limite assoluti di emissione Classi di destinazione d’uso del territorio VI Aree prevalentemente industriali Valori limite assoluti di immissione Classi di destinazione d’uso del territorio V Aree prevalentemente industriali Tempi di riferimento diurno (06.00-22.00) notturno (22.00-06.00) Leq [dB(A)] Leq [dB(A)] 65 55 Tempi di riferimento diurno (06.00-22.00) notturno (22.00-06.00) Leq [dB(A)] Leq [dB(A)] 70 70 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 31 GIUNTA REGIONALE 1.3 Inquadramento geologico, geomorfologico e idrogeologico e geologo ambientale L’attività della Elantas Italia Srl nel sito produttivo della Zona Industriale di Campolungo nel comune di Ascoli Piceno è cominciata nel 1992; tuttavia dal 1988 era già attiva in quel luogo una società denominata Deatech, la quale svolgeva la medesima attività produttiva della attuale Elantas Italia Srl occupando, però, spazi ridotti. Nel corso degli anni sono stati acquistati nuovi capannoni, fino alla configurazione ed alla denominazione attuale in particolare la cronistoria normativa riguardante lo stabilimento è la seguente: 1. Il territorio consortile (Consind) all’interno del quale ricade l’area che attualmente è di proprietà della Elantas Italia Srl, fu istituito ai sensi del DPR 218/78 n. 51 e classificata come “zona industriale”, avente destinazione produttiva; 2. Tra gli anni 1980/1982, in forza di regolari concessioni edilizie, la ditta “De Angeli Industrie” realizza un complesso industriale; 3. In data 14/10/1992 la “Dea Tech Coating Srl” (ora Elantas Italia) acquista dalla “De Angeli Industrie Spa” il ramo d’azienda riguardante la “produzione di vernici isolanti”, con relativo stabilimento (p.lla 217) ed impianti già autorizzati; 4. In data 30/11/2000, con decreto di trasferimento del Tribunale di Ascoli Piceno del 14/02/2001, la Dea Tech Siva Srl (ora Elantas Italia) acquista un’altra porzione di stabilimento (p.lla 269) che in precedenza era stata realizzata dalla ditta “De Angeli Industrie”; 5. In data 04/05/2004 la Deatech Srl (ora Elantas Italia Srl”) acquista dalla Samp Spa un’altra porzione di stabilimento (P.lla 67) che in precedenza era stata realizzato dalla ditta “De Angeli Industrie”; 6. In data 31/03/2005 è stata approvata la variante al PRG delle aree produttive dell’agglomerato di Ascoli Piceno e Maltignano; 7. In data 07/06/2007, mediante Deliberazione del Comitato Istituzionale, è stato adottato il Piano Stralcio di Bacino per l’assetto idrogeologico del fiume Tronto che classificava l’area con un livello di rischio idraulico e pericolosità pari a E3; 8. In data 23/07/2007 e in data 08/09/2008, con Decreti n. 18 e n. 13 del Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Interregionale del fiume Tronto, una parte della zona posta a monte dell’area in oggetto è stata declassata da livello di rischio E3 ad E2 a fronte di due studi idrogeologici/Idraulici ai quali sono stati seguiti i lavori di adeguamento. 1.3.1 Geologia e geomorfologia Al fine di valutare la fattibilità geologica dell’intervento, la Ditta, come desunto dal documento GEN01SIA ha svolto le indagini necessarie a definire la natura geologica dei litotipi affioranti nell’area in esame e le caratteristiche litotecniche dei terreni di fondazione. Sono quindi stati realizzati due sondaggi a carotaggio continuo con prelievo di campioni per analisi di laboratorio ed è stato eseguito un rilevamento geologico – geomorfologico ed idrogeologico di dettaglio dell’area oggetto di studio e delle zone di influenza adiacenti che ha permesso la ricostruzione litostratigrafica del terreno fondale. L’area oggetto d’intervento, ubicata a circa 65 metri s.l.m., si presenta nel complesso pianeggiante con una lieve pendenza verso l’asta fluviale (SUD) ed insiste sui Depositi Alluvionali (Pleistocene Olocene) costituiti ghiaie in matrice sabbiosa talvolta limosa. Al di sotto di tali materiali alluvionali, ad una profondità di circa 6-7 metri dal piano campagna, si rinvengono le Argille basali (Pleistocene inf. – Pliocene med.) Nella zona in esame non si segnalano fenomeni gravitativi tali da pregiudicare l’opera in progetto. Il rilevamento geologico di dettaglio, ha permesso di cartografare le formazioni affioranti in un intorno significativo dell’area oggetto d’intervento e di redigere una carta geologica su base topografica in REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 32 GIUNTA REGIONALE scala 1:10.000. La geologia sito-specifica viene di seguito sinteticamente schematizzata, dal termine più recente a quello più antico: Depositi continentali - Alluvioni Terrazzate (Pleistocene - Olocene) Depositi costituiti da ghiaie e sabbie mediamente addensate. Depositi marini - Argille (Pleistocene inf. - Pliocene med) Depositi pelitici. L’assetto tettonico - strutturale dell’area non evidenzia disturbi morfostrutturali associabili alla presenza di faglie come evidenziato nella carta geologica che la Ditta ha allegato al progetto. Individuazione della categoria del sottosuolo e della zona sismica Dalla indagine sismica eseguita dalla Ditta e dalla stratigrafia risultante dalle indagini geologiche, risulta che la misura delle Vs30 a partire da misure H/V a stazione singola è: Vs30 = 297 m/sec Lo strato che viene considerato Bedrock-like è costituito dalle Argille con velocità delle Vs di circa 520 m/sec (< 800 m/sec); vista la misura delle Vs30, risulta che l’area in esame è: categoria di sottosuolo C Si segnala un picco di amplificazione stratigrafica alla frequenza di 4,0 Hz (periodo 0,25 sec.) con fattore di amplificazione (rapporto massimo H/V) pari a 3. Si raccomanda particolare attenzione qualora l’opera in progetto avesse una frequenza propria di risonanza corrispondente o vicina al valore segnalato per evitare fenomeni di doppia risonanza terreno-struttura. Per ciò che riguarda l’individuazione della zona sismica (pericolosità di base) dell’area, da quanto desunto dalla mappa della pericolosità sismica della Regione Marche (vedi figura 3) e sulla base dell’O.P.C.M. 3519-2006 risulta che il Comune di Ascoli Piceno (AP) è di Zona 2. 1.3.2 Idrologia e Idraulica Come desunto dal SIA, l’area industriale di Campolungo appartiene alla zona di media pianura in sinistra idrografica del fiume Tronto ed è contraddistinta da morfologia pianeggiante. L’idrografia di superficie della zona è rappresentata dal fiume Tronto che attraversa con asse O-E la zona dell’intervento ed è costituito da depositi alluvionali composti da alternanza di livelli sabbiosilimosi con lenti conglomeratiche che conferiscono ai sedimenti permeabilità diverse. Infatti, mentre i depositi conglomeratici-sabbiosi hanno un’elevata permeabilità che favoriscono il passaggio delle acque di falda e di precipitazioni atmosferiche, i livelli più limosi, limosi-argillosi sono caratterizzati da una bassa permeabilità e ostacolano il regolare deflusso delle acque originando delle falde sospese. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 33 GIUNTA REGIONALE Al limite orientale e occidentale del comparto in esame scorrono due canali con direzione nord-sud e sono dotati di fortissime variazioni di portata e presentano un andamento lineare a causa della bassa pendenza dei suoi alvei e dei relativi interventi di regimentazione idraulica mantenutesi nel tempo. L’esame dei dati bibliografici relativi all’assetto piezometrico che caratterizzano il territorio in esame (Carta idrogeologica tratta dall’Ambiente fisico delle Marche) ha permesso di verificare che l’area in esame si colloca all’incirca in corrispondenza dell’isopieza 60.0 metri. Per quanto concerne le direzioni di flusso sotterraneo le curve isopiezometriche mostrano, localmente, una prevalente direzione di deflusso verso E. Per quanto riguarda l’idrologia superficiale dell’area, le acque di diretta precipitazione meteorica vengono drenate dai sistemi di raccolta e allontanamento presenti nell’area (caditoie, tombini, etc) densamente urbanizzata. Le acque precipitate all’esterno delle aree urbanizzate vengono drenate direttamente dal vicino Fiume Tronto. In corrispondenza dell’area oggetto di edificazione è stata osservata una falda soggiacente a circa 4,0 metri dal piano campagna. Nella zona in esame non si segnalano fenomeni gravitativi tali da pregiudicare l’opera in progetto. Relativamente alla stessa area è presente nell’allegato. 1.4 Conformità agli strumenti di pianificazione vigenti 1.4.1 Conformità al Piano Paesistico Ambientale regionale Con Delibera Amministrativa n. 197 del 3 novembre 1989, la Regione Marche ha approvato il Piano Paesistico Ambientale Regionale (PPAR), che disciplina gli interventi sul territorio con il fine di conservare l’identità storica, garantire la qualità dell’ambiente e il suo uso sociale, assicurare la salvaguardia delle risorse territoriali. La Ditta ha analizzato le tavole di piano per verificare in particolare se l’area di progetto ricade: a - in un ambito di tutela relativo ad una categoria costitutiva del paesaggio; b - in un sottosistema territoriale denominato A, B, C e V; c - in località interessata da presenze segnalate da uno o più sottosistemi tematici. Le tavole del PPAR sulle quali è stata eseguita la verifica sono le seguenti; si è provveduto tuttavia a riportare graficamente solamente quelle con un rapporto di pertinenza con il sito di intervento o che individuano l’assoggettamento ad un vincolo specifico: tav. 1: vincoli paesistico ambientali vigenti tav. 3: sottosistemi tematici tav. 3°: emergenze geologiche tav. 4 :sottosistemi tematici del sottosistema botanico-vegetazionale tav.6 : aree per rilevanza dei valori paesaggistici tav.7 : aree di alta percezione visiva tav. 8: centri e nuclei storici e paesaggi agrario storico tav. 9 :edifici e manufatti extraurbani tav.10: luoghi archeologici e di memoria storica tav.11: parchi e riserve naturali tav.12:classificazione dei corsi d’acqua e dei crinali tav.13: emergenze geomorfologiche tav. 15: centri e nuclei storici ed ambiti di tutela cartograficamente delimitati REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 34 GIUNTA REGIONALE tav.16: manufatti storici extraurbani e ambiti di tutela cartograficamente delimitati tav.17: località di interesse archeologico cartograficamente delimitate Nelle tav. 01 e “aree sottoposte a vincolo paesistico L. 1497/1939 e L. 431/1985” è individuata, nelle immediate vicinanze della zona dove verrà realizzato il progetto, un’area sottoposta al vincolo paesistico ambientale dei fiumi e corsi d’acqua. Tale condizione, in sede di pianificazione, è regolata dall’art. 29 del PPAR che riguarda i “Corsi d’acqua”, per i quali sono previste delle zone di rispetto aventi estensioni diverse, a seconda della fascia di appartenenza del territorio e della classificazione del corso d’acqua. L’individuazione operata in sede di adeguamento dello Strumento Urbanistico al PPAR, così come riportata nella Tavola di Piano, esclude l’area di intervento dall’ambito soggetto a vincoli specifici di tutela ai sensi dell’art. 29 delle NTA del PPAR. L’area di intervento è invece interessata dai vincoli collegati al Sottosistema Geologico – Geomorfologico relativi alle Aree GC ed a quelli del Sottosistema Territoriale collegati alle Aree V. Nella tav. 07 è individuato l’ambito annessi alle infrastrutture a maggiore intensità di traffico (Aree “V”) Il sito non risulta interessato dalla perimetrazione di Aree individuate per rilevanza dei valori paesaggistici ed ambientali (art. 23 NTA del PPAR – Tav. 6), né da elementi costitutivi del Sottosistema botanico-vegetazionale (Tavv. 4 e 5 del PPAR). Non risultano cartografate emergenze geologiche di cui all’art. 28 delle NTA del PPAR (Tav. 3° del PPAR). Pertanto l’area di progetto ricade: Localizzazione a- Ambito di tutela relativo ad una categoria costitutiva del paesaggio b- Sottosistema territoriale denominato A,B,C e V Dettaglio Patrimonio storicoculturale Rif .tav. Tav. 7-10-17 Note Aree centuriate Infrastrutture a maggiore intensità di traffico (V) Tav. 7 Aree ad alta percettività visiva: ambiti annessi alle infrastrutture a maggiore intensità di traffico aree “V” -strade consolari -aree centuriate c- Località Sottosistema interessata da culturale presenze segnalate da uno o più sistemi tematici storico- Tav. 10-17 Gli obiettivi e gli indirizzi di tutela previsti per gli ambiti e i sottosistemi individuati sono: ambito di tutela relativo ad una categoria costitutiva del paesaggio Dettaglio Note Patrimonio storico-culturale Conforme: non sono previsti movimenti di terreno in aree non insidiate; REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 35 GIUNTA REGIONALE l’intervento non interessa il tracciato della strada consolare sottosistema territoriale Dettaglio Infrastrutture a maggiore intensità di traffico (V) Note Conforme: l’intervento si effettuerà in un’area antropizzata e industrializzata senza realizzazione di nuovi volumi località interessata da presenze segnalate da uno o più sottosistemi tematici Dettaglio Note Sottosistema storico- Conforme: l’intervento si effettuerà in un’area antropizzata e industrializzata culturale senza realizzazione di nuovi volumi 1.4.2 Conformità al Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) della Regione Marche L’area oggetto dell’intervento ricade all’interno dell’ambito territoriale di competenza dell’Autorità di Bacino Interregionale del Fiume Tronto; regolato dal Piano di Assetto Idrogeologico approvato con Deliberazione del Consiglio Istituzionale n. 3 del 07/06/2007 e, per quanto di competenza, con Deliberazione Amministrativa del Consiglio Regionale della Regione Marche n. 81 del 29/01/2008. Secondo il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del Bacino del Fiume Tronto l’insediamento è ubicato in zona Area a rischio esondazione - E3 a classe di rischio elevato, come individuato nella Tav. n. 8 Carta territoriale delle aree sondabili (scala 1:100.000) e più dettagliatamente cartografato nella Carte del dissesto e delle aree esondabili (Tavv. nn. 9/02 - scala 1:25.000 - e 10/15 – scala 1:10.000). Il progetto di risanamento dell’alveo del fiume Tronto prevede che al termine dei lavori di mitigazione del rischio idraulico l’area sia riclassificata come Area a rischio esondazione – E2, a classe di rischio medio. Non sono presenti altre condizioni di rischio di carattere idrogeologico. L’insediamento della ditta Elantas Italia Srl nell’area di ampliamento non comporta cambi di destinazione d’uso, né la realizzazione di nuovi volumi edilizi, poiché il lotto è già a destinazione ed uso industriale, ed il capannone è già esistente e regolarmente realizzato. Categoria e tipologia di intervento rientrano tra quelle consentite ai sensi dell’art. 11, comma 2, lett. J) del PAI del Bacino Interregionale del Tronto “interventi per reti ed impianti tecnologici, per sistemazioni di aree esterne, recinzioni ed accessori pertinenziali agli edifici, alle infrastrutture ed attrezzature esistenti, purché non comportino la realizzazione di nuove volumetrie e non alterino il naturale deflusso delle acque”; in particolare per quanto attiene alla realizzazione del nuovo parco serbatoi, essa riveste la caratteristica di installazione di impianto tecnologico che non determina nuova volumetria edilizia chiusa in grado di produrre ostacolo al deflusso delle acque in caso di esondazione. Ai sensi dell’art. 11 comma 3 sempre delle NTA del PAI, il Gestore ha presentato uno studio (GEN. 14) firmato dall’ing. Amadio Scaramucci e dal Geologo Daniele Morganti volto a dimostrare la compatibilità tecnica tra l’intervento, le condizioni di dissesto e il livello di rischio dichiarato. Individuazione dei rischi REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 36 GIUNTA REGIONALE Considerata le tipologie di lavorazioni svolte all’interno del sito, il maggior rischio è quello di un eventuale sversamento di sostanze pericolose nelle acque del fiume Tronto, anziché quella dei danni causati dall’esondazione stessa nei confronti dell’intero stabilimento della Elantas Italia Srl. In caso di esondazione del fiume verso l’interno dello stabilimento, i rischi sono rappresentati da: - il cedimento e/o rotture dei serbatoi di stoccaggio con conseguente rilascio delle sostanze inquinanti contenute nel loro interno, per l’ambiente. I serbatoi sono stati progettati in acciaio, alloggiati su gonne metalliche di sezione conica destinati in parte al contenimento delle materie prime ed in parte al contenimento dei prodotti finiti. Tali serbatoi sono ubicati all’interno di bacini di contenimento rispondenti sia alle norme di settore che alle migliori tecniche disponibili (Vedi Tab. BAT); - eventuale piena e conseguente esondazione del fiume Tronto con conseguenze dannose per l’area di stoccaggio dei serbatoi. Mitigazione del rischio La mitigazione del rischio associato al verificarsi dei fenomeni di piena consiste nell’attuazione di provvedimenti non strutturali e strutturali che per definizione si intendono tutti quegli accorgimenti volti alla riduzione degli elementi esposti al rischio E e della loro vulnerabilità V. La Ditta ha scelto di adottare dei provvedimenti strutturali che consistono nella realizzazione di un bacino di contenimento attorno all’area in cui sorgeranno i silos in maniera che, da una parte possa contenere un eventuale sversamento di sostanze inquinanti e dall’altra impedire all’eventuali acque di esondazione di raggiungere il piazzale dove sono posizionati i silos agendo contemporaneamente sul fattore E e sulla vulnerabilità V riducendo sensibilmente il rischio. Inoltre, al fine di ridurre tali rischi i muri dei bacini di contenimento dei serbatoio di stoccaggio, lo studio ha verificato la spinta dell’onda di piena (spinta idrodinamica) e la spinta dei materiali sversati. Le verifiche vengono effettuate per piene (portata di piena 1.405 mc/sec) con tempi di ritorno di 100 anni e spinte delle onde di piena che saranno sicuramente maggiori di quelle provocate dallo sversamento dei liquidi dei serbatoi. Inoltre ha tenuto conto del materiale d’alveo, della forma della sezione trasversale, del grado di uniformità longitudinale, dell’effetto delle ostruzioni, della vegetazione e del grado di sinuosità. L’invarianza idraulica nell’area in esame e sui lotti limitrofi non subisce cambiamenti in quanto gli interventi che si andranno a realizzare insistono su zone già impermeabilizzate. Le opere di mitigazione proposte, diminuiranno pertanto la vulnerabilità idrogeologica del sito rispetto alla situazione ante-operam. 1.4.3 Conformità al Piano Territoriale di Coordinamento Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Ascoli Piceno, d'ora in poi denominato P.T.C.P., nell'ambito delle funzioni previste dall'art. 20 del D.Lgs. 18.08.2000, n. 267, dall'art. 12 della legge regionale 5 agosto 1992, n. 34 e dall’art. 57 del D.Lgs.31 marzo 1998 n. 112, costituisce strumento d’indirizzo e di riferimento per i piani territoriali, urbanistici e paesistico-ambientali che s’intendono attuare a livello comunale o sovracomunale sul territorio provinciale. L’assetto normativo del Piano vigente fa riferimento alla Variante adottata definitivamente con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 90 del 06.09.07. L’elemento di maggior rilevanza nel PTCP, con riferimento al sito in esame, è rappresentato dalle previsioni in materia di rischio di incidenti industriali. A tal proposito, il PTCP riporta (Relazione Tecnica, pag. 31): Le innovazioni apportate al P.T.C. in tale campo nascono dalla necessità di adeguarsi ad una serie di adempimenti legislativi intervenuti successivamente all’approvazione del Piano Territoriale Provinciale, REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 37 GIUNTA REGIONALE l’ultimo dei quali risulta essere la Legge Regionale n. 18 del 2004 “Norme relative al controllo del pericolo di incidenti rilevanti decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334 sul rischio industriale attuazione della Direttiva 96/82/CE”. “La valutazione del rischio in termini globali, ossia includendo tutti i possibili contributi derivanti dall'inquinamento atmosferico (aria, acqua, suolo), tutti i possibili contributi dovuti ai fenomeni naturali (es. sismi, rischi idrogeologico) e tutti i contributi derivanti dall'industria di processo in termini di eventi catastrofici incontrollati è uno degli obiettivi di ogni piano territoriale sia comunale che provinciale che regionale. L'integrazione dei vari contributi è infatti necessaria per la previsione e per la prevenzione di danni catastrofici alle cose e alle persone oltre che, naturalmente, per la redazione di opportuni piani di emergenza. In quest'ottica la valutazione dei rischi di origine antropica, con specifico riferimento al rischio industriale rilevante, è sicuramente prioritaria, anche in considerazione della crescente sensibilità dell'opinione pubblica alle specifiche tematiche affrontate. <omissis> In conclusione, il Piano Territoriale di Coordinamento deve necessariamente riportare le aree di rischio per le aree circostanti le industrie classificate a rischio rilevante presenti sul territorio della provincia di Ascoli Piceno.”. L’individuazione delle aree a rischio di incidente rilevante è riportata nella Tav. 8i del Sistema Insediativo. Il sito risulta specificatamente individuato e censito con la denominazione di “DEA TECH SIVA S.R.L.” (come riportato sopra era la società che operava nel sito attualmente proprietà della Elantas Italia Srl) ed è pertanto da ritenersi assoggettato alla conseguente normativa ai sensi del D.Lgs. n. 334 del 17.08.1999 (legge Seveso bis), compreso il controllo delle urbanizzazioni ai sensi del D.M. 09/05/2001, art. 8. Successivamente, con Deliberazione del Consiglio Provinciale n.29 del 16.07.2010 è stata adottata, ai sensi della L.R.34/92, art.25, comma 2, lo schema della variante normativa comportante la modifica dell'art.21 delle NTA del PTC vigente e dell'art.22 delle NTA del PTC adottato definitivamente con D.C.P. n. 90 del 06.09.07 relativamente ai "valori naturalistico-vegetazionali” nelle aree agricole"; le modifiche introdotte non riguardano l’area d’intervento. 1.4.4 Conformità allo Strumento urbanistico Locale (Piano generale del Piceno Consib) Con Delibera n. 99 del 30/09/2009 la Giunta del Comune di Ascoli Piceno ha dato avvio alle procedure di concertazione per la progettazione del nuovo Piano Regolatore Generale della città in adeguamento al Piano Paesistico Ambientale Regionale; ad oggi il nuovo strumento urbanistico non risulta formalmente adottato. Nell’area di interesse le previsioni urbanistiche sono pertanto definite dalla Variante al Piano Regolatore delle Aree Produttive dell’agglomerato di Ascoli Piceno , Maltignano approvata con Deliberazione di Consiglio Generale del Consorzio Industriale del Piceno n. 10/CG/05 del 31/03/2005, ai sensi della quale l’area di interesse assume la destinazione urbanistica corrispondente alla Zona Territoriale Omogenea Zona 1 produttiva , disciplinata dall’art. 3 delle NTA della Variante al PRG. Le Norme Tecniche di Attuazione della Variante Generale al Piano Regolatore delle Aree Produttive delle Valli del Tronto, dell’Aso e Consorzio per la Industrializzazione del Tesino, comprese nei territori dei Comuni di Ascoli Piceno, di Maltignano, annullano e sostituiscono ogni precedente Regolamento Edilizio Speciale e Norme Tecniche di Attuazione dei Piani Territoriali di Coordinamento del Consorzio stesso, approvati con D.P.G.R. n. 5040 del 10/7/1986 e con Atto n. 246 del 18/5/1998 della Giunta Provinciale di Ascoli Piceno (art. 20 NTA). Ai sensi dell’art. 3 delle NTA, le Zone 1 Produttive riguardano: “le aree destinate alla realizzazione di insediamenti con destinazione produttiva a carattere industriale di ogni tipo, a carattere artigianale di REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 38 GIUNTA REGIONALE ogni tipo, (compresi quelli industriali e artigianali, per ditte singole ed associate di autotrasporto e per ditte del settore edile), depositi di ogni tipo, impianti per la vendita all’ingrosso e di supporto alla vendita. Comprende inoltre le aree di localizzazione dei beni immobili destinati prevalentemente alla produzione ed in via subordinata allo scambio dei soli beni e servizi prodotti dall’azienda.” Pertanto l’area di intervento, già insediata, rispetta le destinazioni urbanistiche così come individuate all’art. 3 delle NTA. L’intervento, che non prevede nuovi volumi o interventi edilizi, risulta inoltre conforme alle norme specifiche di cui allo stesso articolo ed alle norme generali del PRG. All’interno del citato art. 3 delle NTA viene anche riportato che l’altezza dei volumi tecnici connessi con l’impiantistica degli edifici, ad esempio i nuovi serbatoi, non deve essere considerata nel computo dell’altezza massima da rispettare per il complesso dei corpi di fabbrica. Il lotto confina a sud con l’ambito urbanistico di pertinenza del Fiume Tronto, catalogato dallo Strumento come Zona 7 - Verde di rispetto – Ambiti di tutela integrale dei corsi d’acqua, in recepimento dei vincoli di cui all’art. 29 delle NTA del PPAR e del D.M. 431/85, regolato dall’art. 10 delle NTA della Variante al Piano. 1.4.5 Conformità al Piano di Tutela delle Acque L'Assemblea legislativa regionale delle Marche ha approvato il nuovo Piano di Tutela delle Acque (PTA) con delibera DACR n.145 del 26/01/2010, successivamente modificato con DGR n. 1283/2012 del 10/09/2012. Il Piano di Tutela delle Acque della Regione Marche rappresenta lo strumento di pianificazione regionale finalizzato a conseguire gli obiettivi di qualità previsti dalla normativa vigente e a tutelare, attraverso un impianto normativo, l’intero sistema idrico sia superficiale che sotterraneo. Il Piano è costituito da 4 sezioni: Attualmente lo stabilimento Elantas Italia Srl di Ascoli Piceno possiede una sola linea di scarichi idrici nella quale confluiscono le acque reflue domestiche, le acque di pioggia e le acque industriali (queste ultime hanno volumi estremamente ridotti). Le modifiche proposte prevedono la separazione della rete fognaria interna tra le tre tipologie di scarichi idrici appena decritti (rimane un unico scarico S1 in fognatura consortile in quanto il Piceno Consind non ha ancora provveduto a realizzarne ulteriori) e la regimazione delle acque di prima pioggia Le acque reflue domestiche, caratterizzate dai prodotti dei metabolismo umano e materiali di rifiuto vario (carta igienica, saponi, detergenti), vengono scaricate in condotta consortile Piceno Consind (S1). e le stesse acque sono misurate tramite un misuratore di portata. In azienda non sono presenti fosse Imhoff o pozzi a dispersione. Le acque reflue industriali dell’insediamento sono destinate alla rete fognaria consortile (S1). 1.4.6 Conformità al Piano per il Risanamento e Mantenimento della Qualità dell’Aria Ambiente Il Consiglio regionale delle Marche ha approvato con D.A.C.R. n. 143 del 12/01/20110 il Piano Regionale per il Risanamento e Mantenimento della qualità dell’aria ambiente, che distingue i comuni in due classi: • classe/zona A: comuni in cui i livelli di uno o più inquinanti eccedono il valore limite di legge • classe/zona B: comuni in cui i livelli degli inquinanti sono inferiori ai valori limite e tali da non comportare il rischio di superamento degli stessi DACR 143/2010 ricomprende il Comune di Ascoli Piceno in zona A in cui è concreto il rischio di superamento dei valori limite e delle soglie di allarme degli inquinanti in atmosfera (PM10 e NO2). REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 39 GIUNTA REGIONALE Come riferimento per il valore di qualità dell’aria del Comune di Ascoli Piceno è stata presa la centralina “Monticelli” situata in località velodromo. La Provincia mette a disposizione i dati monitorati giornalieri, relativi al 2012 per quanto riguarda le PM10, e relativi al 2011 per quanto riguarda gli NO2. Dalle simulazioni fatte con metodi previsionali e riportate nel Quadro di Riferimento Ambientale, risulta che la ricaduta massima in atmosfera di PM10 derivante dall’impianto Elantas nello stato post sarà pari a 2,3 µg/mc come media annuale e 7,5 µg/mc come valore massimo giornaliero. I valori di riferimento di qualità dell’aria registrati nella centralina di Monticelli, Ascoli Piceno, sono pari a 22,52 µg/mc, come valore medio annuale, e 69,49 µg/mc come valore massimo giornaliero. Sulla base dei dati a disposizione si può affermare che l’impianto Elantas influisce in minima parte sul rischio di superamento del valore limite medio annuo dei PM10, perché il suo contributo non sembra compromettere il valore di qualità dell’aria che è lontano dal limite. Per quanto riguarda il limite giornaliero il contributo massimo dell’Elantas è meno del 15% ma si va a sommare a una situazione che, almeno in corrispondenza della centralina di riferimento, risulta già compromessa. Per quanto riguarda gli NO2 si può dire che dalle simulazioni fatte con metodi previsionali risulta che la ricaduta massima in atmosfera derivante dall’impianto Elantas nello stato post sarà pari a 2,9 µg/mc come media annuale e 53,0 µg/mc come valore massimo orario. I valori di riferimento di qualità dell’aria registrati nella centralina di Monticelli, Ascoli Piceno, sono pari a 24,15 µg/mc, come valore medio annuale, non è invece esplicitato il dato orario. Sulla base dei dati a disposizione si può affermare che l’impianto Elantas influisce in modo non significativo sul rischio di superamento del valore limite medio annuo degli NO2, perché il suo contributo è minimo e il valore di qualità dell’aria è lontano dal limite. Nulla si può dire invece per quanto riguarda il limite giornaliero. 1.4.7 Conformità del progetto ai Piano provinciale e regionale di Gestione dei Rifiuti Il Piano provinciale di gestione dei rifiuti, valuta inizialmente lo stato esistente, inteso come produzione, trattamento e smaltimento relativamente al territorio provinciale. Successivamente individua gli obiettivi da raggiungere, l’impiantistica necessaria, l’organizzazione del sistema di raccolta, le politiche di riduzione della produzione di rifiuti, l’Osservatorio provinciale sui rifiuti e le strategie di comunicazione. L’argomento della localizzazione degli impianti è affrontato in un capitolo a parte, dove sono individuati i criteri localizzativi dell’impiantistica provinciale inclusa l’individuazione delle zone idonee e non idonee all’ubicazione degli impianti per il trattamento dei rifiuti. I Piani non si ritengono quindi applicabili, ad eccezione delle buone norme di gestione dei rifiuti prodotti, sia in fase di cantiere che in fase di esercizio, nel rispetto della normativa vigente. 1.4.8 Direttiva Seveso Lo stabilimento Elantas Italia S.r.l. detiene al suo interno sostanze classificate pericolose ai sensi del D.Lgs. 334/99, come modificato dal D.Lgs. 238/05, in quantitativi superiori ai valori di soglia indicati nelle colonne 2 e 3 dello stesso decreto. In relazione a quanto sopra, lo stabilimento rientra tra le attività soggette a rischio di incidente rilevante ed in particolare negli obblighi di cui all’art. 8 del D.Lgs. 334/99 per la presenza di sostanze classificate tossiche e pericolose per l’ambiente. Di conseguenza lo stabilimento Elantas Italia si è dotato di un Sistema di Gestione della Sicurezza ai sensi del D.M. 9 agosto 2000 e ha sviluppato un Rapporto di Sicurezza al fine di conoscere e gestire i rischi esistenti connessi alla presenza di sostanze pericolose. Nella tabella seguente sono riportati i quantitativi massimi delle sostanze rientranti tra quelle indicate nell’Allegato I al D.Lgs. 334/99 e s.m.i. che possono essere presenti nello stabilimento e che determinano l’assoggettabilità dell’azienda al D.Lgs. 334/99 e s.m.i. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 40 GIUNTA REGIONALE Classificazione sostanza ai sensi del D.Lgs. 334/99 e s.m.i. Quantità max. presente in stabilimento (t) Allegato A - Parte 1 2,4 Diisocianato di toluene (TDI) Soglie di riferimento (t) Obbligo Art.6 Art.8 20 10 100 Art.6 Allegato A - Parte 1 Metanolo 0,14 500 5000 Art.5 Allegato A- Parte 2 Cat.2- Tossiche 2374 50 200 Art.8 Allegato A- Parte 2 Cat.6 - Sostanze infiammabili 2249 5000 50000 Art.5 Allegato A- Parte 2 Cat.7b- Sostanze facilmente infiammabili 31,2 5000 50000 Art.5 Allegato A - Parte 2 Cat.9i- Sostanze pericolose per l’ambiente con frase R50 (inclusa la frase R50/53) 40,2 100 200 Art.5 Allegato A - Parte 2 Cat.9ii- Sostanze pericolose per l’ambiente 717 200 500 Art.5 Le prescrizioni ai fini della sicurezza e della prevenzione dei rischi di incidente rilevante ai sensi dell’art. 8 del D.lgs 334/99 presenti nel Decreto del Dirigente della Posizione di Funzione Valutazioni ed Autorizzazioni Ambientali n. 17/VAA del 13/02/2012 sono state tutte completate. La istruttoria per la modifica del Comitato Tecnico Regionale (n. 578 del 27/01/2014) si è conclusa favorevolmente., subordinatamente all’attuazione delle seguenti prescrizioni: N. Tipo Descrizione della prescrizione Scadenza 1 Prescrizione gestionale Intervallo di test a cadenza almeno semestrale per gli strumenti critici 30/04/2014 2 Prescrizione tecnica Implementazione di uno switch di altissima temperatura per il reattore R4 30/04/2014 3 Prescrizione tecnica Implementazione del sistema overfilling sulle linee di confezionamento 30/04/2014 4 Prescrizione tecnica Realizzazione “fire- proofing” su rack pompe bacino M 30/04/2014 5 Prescrizione gestionale Il personale che potrà essere soggetto ad esposizione accidentale di rilasci di 30/04/2014 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 41 GIUNTA REGIONALE sostanze tossiche dovrà essere dotato di idonei D.P.I. e specificatamente formato sull’uso degli stessi e sulle procedure d’emergenza previste 1.4.9 Regolamento Reach Elantas Italia Srl adempie a tutti gli obblighi previsti dal Regolamento (CE) n. 1907/2006 e successive modifiche ed integrazioni. Nel 2008 l’azienda ha pre-registrato tutte le sostanze importate e tutti i monomeri utilizzati nella produzione dei suoi polimeri. Alcune sostanze sono poi state registrate nel 2010, mentre per altre se ne prevede la registrazione nel 2018. Nel 2010, inoltre, sono state notificate le sostanze classificate importate e non ancora registrate. Attualmente Elantas Italia Srl utilizza 2 sostanze classificate come SVHC; tuttavia essa è impegnata con l’obiettivo di trovare prodotti alternativi che possano andare a sostituire quei prodotti oggi in uso che hanno preponderanti caratteristiche di pericolosità per la salute e/o per l’ambiente. Inoltre, le SDS prodotte dall’azienda per i suoi prodotti finiti sono aggiornate e conformi al regolamento REACH. 1.4.10 Rete Natura 2000 Dall’analisi della cartografia disponibile in rete nel sito http://webgis.regione.marche.it/Natura2000/viewer.htm, risulta che l’area in oggetto non è interessata, né direttamente, né nelle aree limitrofe, da siti PSIC o ZPS. L’intervento è quindi conforme alle prescrizioni della Rete Natura 2000. Per quanto riguarda il rapporto con la Rete Ecologica Marche l’area rientra nella Unità Ecologica Funzionale PI “Fondovalle del Tronto tra Ascoli Piceno e San Benedetto”, caratterizzata localmente dalla presenza del sistema di connessione del Fiume Tronto. 1.4.11 Decreto Legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004 Il D.Lgs 42/2004, noto come Codice dei beni culturali e del paesaggio, individua i concetti di beni culturali e di beni paesaggistici per i quali viene definita una precisa linea di procedura da seguire per gli interventi che li interessano, seguendo le valutazioni e i pareri forniti dall’autorità ministeriale competente. Nel caso in cui il progetto interessi direttamente o indirettamente un bene culturale o paesaggistico, va coinvolta l’autorità competente per l’espressione del parere di merito. Sulla base cartografica in scala 1:25.000, a copertura dell’intero territorio regionale, all’entrata in vigore della legge 431/85 sono state rappresentate con retinature di diverso colore le aree oggetto di tutela paesistica. Il Fiume Tronto scorre a sud del lotto che identifica l’area di intervento, ad una distanza di c.a. m. 120, pertanto la fascia di rispetto di 150 metri dal corso d’acqua, area tutelata per legge ai sensi dell’art. 142 comma 1, lett. c, interessa parte del lotto della Elantas Italia Srl, e tutte le aree direttamente coinvolte nell’intervento in progetto. In merito alla conformità paesaggistica, tuttavia, va rilevato che l’art. 142 comma 2 del Codice recita: “2. La disposizione di cui al comma 1, lettere a), b), c), d), e), g), h), l), m), non si applica alle aree che alla data del 6 settembre 1985: REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 42 GIUNTA REGIONALE a) erano delimitate negli strumenti urbanistici , ai sensi del decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444, come zone territoriali omogenee A e B; b) erano delimitate negli strumenti urbanistici ai sensi del decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444, come zone territoriali omogenee diverse dalle zone A e B, limitatamente alle parti di esse ricomprese in piani pluriennali di attuazione, a condizione che le relative previsioni siano state concretamente realizzate; c) nei Comuni sprovvisti di tali strumenti, ricadevano nei centri edificati perimetrati ai sensi dell'articolo 18 della legge 22 ottobre 1971, n. 865.” Il caso in esame ricade nell’ambito di applicazione dell’art. 142, comma 2, lett. b), in quanto l’insediamento nel sito è antecedente alla data del 6 settembre 1985 e l’area è stata già individuata nelle previsioni degli strumenti urbanistici vigenti. (Vd. “GEN.05 Certificato di assetto territoriale”). Pertanto, le disposizioni di cui all’art. 142 comma 1, lett. c) del D.Lgs. 42/2004 si ritengono non applicabili escludendo l’obbligo di assoggettamento all’ autorizzazione paesaggistica. 1.5 Valutazione in merito al quadro programmatico In relazione ai piani/leggi verificati quali: il Piano Paesistico Ambientale Regionale (PPAR) - Regione Marche il Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico (PAI) del Fiume Tronto (Bacino Interregionale) il Piano Territoriale di Coordinamento (PTC) - Provincia di Ascoli Piceno il Piano di Tutela delle Acque - Regione Marche i Piani Provinciale e Regionale di Gestione dei Rifiuti il rapporto con il sistema delle Aree Protette il Piano Regolatore Generale (PRG) di Ascoli Piceno il Piano di Zonizzazione Acustica del comune di Ascoli Piceno il Piano Regionale per il Risanamento e Mantenimento della qualità dell’aria ambiente la direttiva Seveso (D.Lgs. n. 334 del 17/08/1999) il codice dei beni culturali e del paesaggio (Decreto Legislativo n. 42 del 22 Gennaio 2004) il Regolamento REACH (Regolamento (CE) n. 1907/2006) si evince che: 1. Il progetto ricade nelle seguenti aree identificate dal PPAR: Localizzazione Dettaglio a - ambito di tutela relativo Patrimonio ad una categoria costitutiva storico-culturale del paesaggio; Infrastrutture b - sottosistema territoriale maggiore denominato A, B, C e V; intensità traffico (V) rif. tav. Note tav. 10 – tav. 17 - aree centuriate tav. 7 - Aree di alta percettività visiva: ambiti annessi alle infrastrutture a maggiore intensità di traffico aree “V” a di REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 43 GIUNTA REGIONALE Localizzazione Dettaglio c - località interessata da Sottosistema presenze segnalate da uno o storico-culturale più sottosistemi tematici 2. 3. 4. 5. 6. 7. rif. tav. Note tav. 10 – - strade consolari (Salaria) tav. 17 - aree centuriate Il progetto, tuttavia, non si pone in contrasto con il PPAR in quanto l’intervento si effettuerà in un’area già ampiamente antropizzata e industrializzata senza realizzazione di nuovi volumi edificati, non sono previsti movimenti di terreno in aree non insediate e l’intervento non interesserà la strada consolare. econdo il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del Bacino del Fiume Tronto l’insediamento è ubicato in zona Area a rischio esondazione - E3 a classe di rischio elevato, come individuato nella Tav. n. 8 Carta territoriale delle aree sondabili (scala 1:100.000) e più dettagliatamente cartografato nella Carte del dissesto e delle aree esondabili (Tavv. nn. 9/02 - scala 1:25.000 - e 10/15 – scala 1:10.000). Il progetto di risanamento dell’alveo del fiume Tronto prevede che al termine dei lavori di mitigazione del rischio idraulico l’area sia riclassificata come Area a rischio esondazione – E2, a classe di rischio medio. È stata redatta da parte del Gestore, una specifica relazione tecnica di verifica, finalizzata ad attestare la compatibilità dell’intervento con il livello di rischio dell’area, in conformità con quanto previsto ai sensi dell’art. 11, comma 3 del PAI del Bacino Interregionale del Tronto (allegato “GEN.06 Relazione di verifica tecnica compatibilità PAI” e allegato “GEN.14 Addendum Relazione tecnica di compatibilità idraulica”). Per quanto sopra esplicitato, è da ritenere che il progetto proposto sia ammissibile ai sensi dell’art. 11 delle NA del PAI del fiume Tronto con le prescrizioni riportate nel Quadro Prescrittivo “Prescrizioni VIA/AIA”; ed inoltre tali mitigazioni diminuiranno la vulnerabilità idrogeologica del sito industriale rispetto alla situazione ante-operam; L’elemento di maggior rilevanza nel PTCP, con riferimento al sito in esame, è rappresentato dalle previsioni in materia di rischio di incidenti industriali. Il sito risulta specificatamente individuato e censito con la denominazione di “DEA TECH SIVA S.R.L.” (era la società che operava nel sito attualmente proprietà della Elantas Italia Srl) ed è pertanto da ritenersi assoggettato alla conseguente normativa ai sensi del D.Lgs. n. 334 del 17.08.1999 (legge Seveso bis), compreso il controllo delle urbanizzazioni ai sensi del D.M. 09/05/2001, art. 8. Lo stabilimento Elantas Italia si è dotato di un Sistema di Gestione della Sicurezza ai sensi del D.M. 9 agosto 2000 e ha sviluppato un Rapporto di Sicurezza di cui ha recentemente presentato l’aggiornamento; la relativa istruttoria si è conclusa favorevolmente, subordinatamente all’attuazione di alcune prescrizioni. L’intervento dal punto di vista di sostenibilità risulta pertanto essere conforme alle prescrizioni del PTC. L’impianto della ditta Elantas Italia Srl, così come modificato a seguito delle nuove installazioni, è conforme alle prescrizioni del Piano di Tutela delle Acque relative alla raccolta e al trattamento delle acque di pioggia. Il Piano Rifiuti non si ritiene applicabile, ad eccezione delle buone norme di gestione dei rifiuti prodotti, sia in fase di cantiere che in fase di esercizio, nel rispetto della normativa vigente. L’area in oggetto non è interessata, né direttamente, né nelle aree limitrofe, da siti della Rete Natura 2000 (SIC e/o ZPS, anche solo proposti) e pertanto l’intervento non è soggetto a verifica ai sensi delle normativa richiamata in materia di conservazione della natura. L’area di intervento, già insediata, rispetta le destinazioni urbanistiche così come individuate all’art. 3 delle NTA della Variante al Piano Regolatore delle Aree Produttive dell’agglomerato di Ascoli Piceno, Maltignano approvata con Deliberazione di Consiglio Generale del Consorzio Industriale del Piceno n. 10/CG/05 del 31/03/2005, ai sensi della quale l’area di interesse REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 44 GIUNTA REGIONALE assume la destinazione urbanistica corrispondente alla Zona Territoriale Omogenea Zona 1 produttiva. L’intervento, che non prevede nuovi volumi o interventi edilizi, risulta inoltre conforme alle norme specifiche di cui allo stesso articolo ed alle norme generali del PRG. 8. Il Comune di Ascoli Piceno ha approvato il “Piano di zonizzazione acustica”, ai sensi dell’art. 6, comma 1, lettera a) della legge Quadro n. 447 del 26/10/95, con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 11 del 21/2/2006; in base al quale l’azienda rientra in classe VI “aree esclusivamente industriali”. 9. Il Comune di Ascoli Piceno rientra in zona A in cui è concreto il rischio di superamento dei valori limite e delle soglie di allarme degli inquinanti in atmosfera (PM10 e NO2). Sulla base dei dati disponibili si può affermare che l’impianto Elantas non influisce significativamente sul rischio di superamento dei valori limite in quanto il suo contributo è accettabile. 10. Lo stabilimento rientra tra le attività soggette a rischio di incidente rilevante ed in particolare negli obblighi di cui all’art. 8 del D.Lgs. 334/99 per la presenza di sostanze classificate tossiche e pericolose per l’ambiente. Di conseguenza lo stabilimento Elantas Italia si è dotato di un Sistema di Gestione della Sicurezza ai sensi del D.M. 9 agosto 2000 e ha sviluppato un Rapporto di Sicurezza al fine di conoscere e gestire i rischi esistenti connessi alla presenza di sostanze pericolose. Elantas Italia Srl ha presentato il primo aggiornamento quinquennale del Rapporto di Sicurezza al CTR Regionale e la relativa istruttoria si è conclusa favorevolmente, subordinatamente all’attuazione di alcune prescrizioni. 11. L’area di intervento si trova ad una distanza di c.a. 120 m dal Fiume Tronto, pertanto la fascia di rispetto di 150 metri dal corso d’acqua, area tutelata per legge ai sensi dell’art. 142 comma 1, lett. c, interessa parte del lotto della Elantas Italia Srl, e tutte le aree direttamente coinvolte nell’intervento in progetto. Il caso in esame, tuttavia, ricade nell’ambito di applicazione dell’art. 142, comma 2, lett. b), in quanto l’insediamento nel sito è antecedente alla data del 6 settembre 1985 e l’area già individuata nelle previsioni degli strumenti urbanistici vigenti. Pertanto, le disposizioni di cui all’art. 142 comma 1, lett. c) del D.Lgs. 42/2004 si ritengono non applicabili, escludendo l’obbligo di assoggettamento ad autorizzazione paesaggistica. 12. L’azienda adempie a tutti gli obblighi previsti dal Regolamento REACH. Considerata, inoltre l’elevata antropizzazione del territorio e la vicinanza a infrastrutture viarie di importanza statale, che potranno agevolare i trasporti gravando solo in misura ridotta sulla viabilità locale, il progetto in studio presenta i presupposti per poter essere inserito in maniera coerente nel contesto urbano anche in un’ottica di sviluppo sostenibile. I risultati ottenuti dal perseguimento dell’attività produttiva potranno avere effetti su larga scala sia in campo socio-economico, grazie alla possibilità di realizzare un ulteriore nuovo law out dell’ impianto che in campo ambientale. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 45 GIUNTA REGIONALE 2. QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE IN RELAZIONE ALL’IMPIANTO DA AUTORIZZARE COMPRESO DELLE MODIFICHE NON SOSTANZIALI COMUNICATE DAL GESTORE 2.1 Alternative al sito e scelta della località L’aumento delle aree dedicate agli stoccaggi delle materie prime ed il potenziamento delle attività del laboratorio di Ricerca & Sviluppo sono inscindibilmente connessi ai cicli produttivi dell’azienda già esistenti, pertanto l'unico sito possibile è quello in Zona Industriale Campolungo 35 dove ha già sede l'azienda per quanto riguarda le modifiche relative al laboratorio Ricerca & Sviluppo e quello immediatamente adiacente (capannone e relativa area esterna censito al N.C.E.U. di Ascoli Piceno al foglio 85, part. 271 sub.1 di ex-proprietà della Samp SpA) per quanto riguarda le aree dedicate allo stoccaggio delle materie prime. Prima di proporre le modifiche oggetto della presente procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, l’azienda ha valutato tutte le possibili soluzioni progettuali ed impiantistiche ed ha ritenuto che quelle proposte in questo documento siano le migliori, in termini di fattibilità, efficacia ed efficienza. 2.2 Opzione zero L’opzione zero corrisponde alla non realizzazione delle modifiche proposte: l’attività dell’azienda proseguirebbe secondo quanto fatto finora, senza la possibilità di perseguire una riduzione dell’impatto ambientale della Elantas Italia S.r.l. Le modifiche proposte, infatti, consentiranno un’ottimizzazione dell’attività produttiva e la possibilità di dedicare ancora maggiore attenzione alla ricerca dell’innovazione. 2.3 Indicazione di infrastrutture a servizio e complementari L’area, inoltre è caratterizzata da un denso insediamento produttivo di tipo prevalentemente industriale con assenza di insediamenti civili residenziali. Lo stabilimento confina a Nord con la viabilità pubblica di comparto ed è ben collegato, soprattutto per la vicinanza con importanti vie di scorrimento come il Raccordo Autostradale Ascoli Porto, la SP1, la Via Salaria e la strada antistante la lottizzazione via Mutilati ed Invalidi del Lavoro . 2.4 Indicazione dei tempi di attuazione dell’intervento Ipotizzando l’ottenimento delle autorizzazioni per maggio 2014, il cronoprogramma di massima delle attività è il seguente: REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 46 GIUNTA REGIONALE 2.5 Dismissione impianto Sulla base delle strutture che si andranno a realizzare si può ipotizzare per l’impianto una durata presunta di 50 anni senza necessità di interventi di manutenzione straordinaria, mentre per le opere infrastrutturali in cemento armato (es. stabile) una vita presunta di cento anni. Una volta raggiunta la fine vita dell’impianto e delle strutture accessorie in esso presenti, si procederà alla bonifica dello stesso, in special modo delle sue parti a diretto contatto con i prodotti chimici e le materie prime in stoccaggio (serbatoi, contenitori vari, pompe per il trasferimento e apparecchiature produttive) ed allo smantellamento delle opere strutturali nei casi in cui ciò non comporti la demolizione della struttura fondale. La procedura prevede operativamente le seguenti fasi: Strutture fuori terra la copertura dello stabilimento verrà smontata e i materiali di risulta inviati preferibilmente a recupero; svuotamento e bonifica delle apparecchiature: pompe, strumentazioni varie; le attrezzature e i macchinari, se non più funzionanti, verranno smontati e i materiali di risulta gestiti come rifiuti, inviati preferibilmente a recupero oppure verranno valorizzati e venduti; bonifica e rimozione dei serbatoi fuori terra (a seconda del loro stato saranno venduti oppure smaltiti come rifiuto ferroso secondo la normativa vigente); rimozione e pulizia del materiale vario presente all’interno degli immobili. Bonifica/demolizione tubazioni / linee fuori terra la pavimentazione interna dello stabilimento verrà ispezionata alla ricerca di eventuali fessure o danneggiamenti eventuale liquido ancora presente all’interno delle tubazioni verrà aspirato in mezzo autorizzato e successivamente inviato al trattamento in un impianto autorizzato secondo la vigente normativa in materia di rifiuti; successivamente si procederà al lavaggio completo delle tubazioni con l’utilizzo di prodotti sgrassanti; l’acqua di lavaggio verrà aspirata in mezzi autorizzati, campionata, classificata e inviata a impianto di trattamento autorizzato nel pieno rispetto della vigente normativa in materia di rifiuti; le tubazioni fuori terra e i serbatoi verranno quindi smantellate e inviate al recupero secondo la normativa vigente. Opere elettromeccaniche e impianti elettrici di servizio Le opere elettromeccaniche e gli impianti elettrici di servizio verranno smontati, se possibile recuperati, altrimenti saranno smembrati con separazione dei componenti recuperabili e gestione del resto come rifiuto, tramite invio a ditte autorizzate. Una volta terminate le opere di bonifica e di smantellamento/demolizione, il sito verrà verificato per escludere eventi di contaminazione occorsi e non individuati in precedenza. Il piano di indagine a fine impianto dovrà essere progettato e condiviso con gli enti di controllo, durante la fase di dismissione dell’impianto. Esso comprenderà la caratterizzazione delle matrici terreno e acqua sotterranea tramite un numero congruo, in rapporto alla dimensione dell’impianto, di punti di indagine, di campioni e di analitici da ricercare. Se del caso dovranno essere messe in atto opere di bonifica per ripristinare le originali condizioni del sito e per permettere un riuso dello stesso per ogni attività che vorrà essere implementata. Tali attività saranno decise in accordo con quanto previsto dal Piano Regolatore vigente. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 47 GIUNTA REGIONALE La normativa vigente per quanto riguarda la norma da applicare in materia di siti inquinati è la seguente: NUMERO D.Lgs. n. 152* del 03.04.2006 TITOLO ARTICOLI SINTESI “Norme in materia ambientale” PARTE QUARTA TITOLO V: Bonifica di siti contaminati Tale decreto contiene il regolamento recante i criteri, le procedure e le modalità per la messa in sicurezza, la bonifica ed il ripristino ambientale dei siti inquinati. *Il D.Lgs. interviene fissando i limiti di accettabilità della contaminazione per i suoli, i sottosuoli e le acque sotterranee; definendo le procedure per il prelievo e l’analisi dei campioni, i criteri generali per l’esecuzione dell’analisi di rischio e degli interventi di bonifica ed il relativo iter amministrativo per l’esecuzione e l’approvazione dei progetti. Individuazioni delle possibili sorgenti di contaminazione Al fine di contenere eventuali fuoriuscite accidentali derivanti da rotture o altri eventi accidentali, l’azienda ha predisposto una serie di misure finalizzate alla prevenzione delle possibili cause generanti eventuali stati di inquinamento della matrice suolo e sottosuolo: pavimentazione industriale nei reparti; bacini di contenimento posti al di sotto di ogni serbatoio di stoccaggio delle materie prime liquide; ognuno di essi ha una profondità di almeno 2 metri; bacini di raccolta nell’area di deposito temporaneo dei rifiuti, specifici per il contenimento delle sostanze chimiche aree di deposito temporaneo dei rifiuti opportunamente protette da acque meteoriche 2.6 I flussi di processo 2.6.1 Stato Ante Si riporta di seguito una breve descrizione delle attività della ELANTAS Italia S.r.l. impianto di Ascoli Piceno, ad oggi, così come autorizzate con Decreto n. 17/VAA del 13/02/2012 e come successivamente comunicate. In particolare successivamente all’ottenimento dell’autorizzazione del 2012 sono stati realizzati gli interventi ivi identificati come modifiche all’impianto (installazione di un piccolo impianto pilota da laboratorio, realizzazione di un impianto di cogenerazione alimentato da fonti rinnovabili, ampliamento dell’impianto fotovoltaico) ed è stata sostituita la caldaia BONO Energia, collegata all’emissione E36, con una nuova caldaia ROTOGI mod. PT5000E così come comunicato dall’azienda come modifica non sostanziale in data 29/07/2013. Inoltre, per l’impianto pilota presente come modifica nell’autorizzazione del 2012 era prevista una durata di funzionamento di un anno; la sperimentazione è terminata e l’impianto è attualmente fermo, in attesa di nuove indicazioni dalla casa madre. Lo stabilimento possiede attualmente CINQUE linee di produzione che funzionano in modo “batch” (processo di tipo discontinuo). .1 Le prime tre linee sono costituite essenzialmente da: REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 48 GIUNTA REGIONALE un reattore ove avviene il processo principale di formazione della resina a cui è collegata solidalmente una colonna di rettificazione e un condensatore; un dissolutore (diluitore) ove si completa la fase di formazione del prodotto ottenendo un semilavorato che può essere stoccato nei serbatoi per essere successivamente rilavorato oppure diluito direttamente nel dissolutore per ottenere la vernice; un miscelatore (Lenart n°x) ove vengono diluiti e miscelati i vari semilavorati al fine di realizzare il prodotto finito secondo le necessità commerciali di viscosità, colore, fluidità, ecc.; La linea quattro è costituita da: un reattore da circa 30 m3 un condensatore di abbattimento vapori un miscelatore La linea cinque (fabbricazione resine fenoliche) è costituita da: un reattore di circa 3,5 m3 termostatabile con olio diatermico fino a 250°C, ove avviene il processo principale di formazione della resina a cui è collegata solidalmente una colonna di rettifica e un condensatore; un dissolutore di circa 6 m3 (diluitore) raffreddabile con acqua e scaldabile con vapore a 8 bar fino a 180°C, ove si completa la fase di formazione del prodotto, ottenendo un semilavorato che può essere stoccato nei serbatoi per essere successivamente rilavorato oppure inviato ad una stazione di confezionamento (fusti o ibc) locale. Le lavorazioni che vengono eseguite con tale linea di produzione avviene attraverso l’introduzione di materie prime sia solide (MPS) che liquide (MPL) sfruttando i circuiti di distribuzione già usati per le altre linee di produzione, si procede quindi al collegamento degli attuali circuiti di stoccaggio e distribuzione delle materie prime alla linea di produzione. Il processo di produzione della linea interessa nella maggior parte dei casi il miscelatore senza dover far ricorso al reattore che sarà utilizzato occasionalmente nelle prove di nuove formulazioni; quest’ultime prevedono l’utilizzo del reattore per le reazioni di base e la colonna di distillazione, asservita al reattore stesso, per la rettifica degli intermedi. La base così ottenuta viene inviata ad un dissolutore dove, attraverso l’aggiunta di solventi e/o additivi, avviene la preparazione finale del semilavorato inviato ad una cisterna di stoccaggio esistente. Le lavorazioni di preparazione delle resine fenoliche, prevedono l’utilizzo solo del diluitore: a lavorazione ultimata il prodotto potrà essere inviato ad una cisterna di stoccaggio o confezionato in loco previa filtrazione. In tutte le fasi del processo produttivo i parametri (Temperatura, Pressione e Viscosità) saranno controllati, in maniera remota, tramite un sistema computerizzato di supervisione e controllo del processo produttivo. Tutte le deviazioni dei parametri di processo vengono segnalate dai sensori posti sugli impianti di processo che provvederanno a mettere in sicurezza l’impianto secondo procedure automatiche di emergenza e ad avvertire, mediante segnalazione visiva (sui monitor di controllo) e acustica (con sirene di allarme e tramite un sistema automatico di messaggistica telefonica) i capiturno, affinché possano applicare tutte le procedure di emergenza previste. La durata dei processi di reazione e diluizione varia dalle 24 alle 36 ore. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 49 GIUNTA REGIONALE La fase di miscelazione può durare sino a 12 ore. Il prodotto finito viene confezionato in autobotti o in contenitori metallici trasportabili che vanno da capacità di 200 litri fino a 1.000 litri. Fabbricazione Poliesteri (PO) (linea 1,linea2, linea3) Partendo da biacidi (ISO ftalico, tereftalico, adipico, o similari) e/o anidride (ftalica) e/o monoacidi (benzoico) più dioli (glicole etilenico, glicole propilenico o similari) e/o trioli (glicerina, trimetilolpropano, o similari), in presenza di catalizzatori (zinco acetato, titanato butil monomero o similari), si conduce una reazione di esterificazione fino ad acidità e a viscosità prestabilita. La reazione viene gestita da un sistema computerizzato di supervisione e controllo del processo produttivo che, dopo la fase di caricamento delle materie prime, provvederà ad innalzare la temperatura portandola, in due ore, a 150°C e ad avviare l’agitazione. Inizierà così la reazione di esterificazione con produzione di acqua di risulta che trascina con sé anche parte di reagente (glicole). Nella colonna di rettifica verrà separata l’acqua dal glicole. Quest’ultimo rientrerà attraverso la parte bassa della colonna nel reattore, mentre l’acqua condenserà nel condensatore orizzontale. L’acqua verrà allontanata automaticamente e, attraverso un circuito chiuso, stoccata prima in un recipiente di raccolta e quindi in una cisterna, per poi essere inviata alla distruzione presso ditta specializzata e autorizzata. Si aumenterà quindi lentamente (per circa 5 ore) la temperatura fino a 200°C e si manterrà fino a raggiungere il valore di acidità richiesto. Si porterà quindi l’impianto sotto vuoto per favorire l’eliminazione del glicole etilenico e dell’acqua. Verrà a questo scopo usata una pompa ad anello liquido. Il poliestere così fabbricato verrà diluito con parte dei solventi e scaricato dal reattore nel diluitore sottostante attraverso valvole e tubazioni fisse. Nel Diluitore saranno quindi aggiunti i restanti solventi per la diluizione prelevandoli dalle cisterne di stoccaggio attraverso tubazioni, pompe e serbatoi intermedi di pesatura. Il prodotto così fabbricato viene raffreddato a 40/50°C e, tramite pompe e tubazioni, confezionato o trasferito a serbatoi di stoccaggio temporaneo per essere rilavorato. In tutte le fasi del processo produttivo i parametri di processo dovranno mantenersi all’interno di opportuni intervalli. Qualsiasi deviazione di temperatura, pressione e densità verrà immediatamente avvertita dai sensori posti sugli impianti di processo che provvederanno a mettere in sicurezza l’impianto secondo procedure automatiche di emergenza e ad avvertire, mediante segnalazione visiva (sui monitor di controllo) e acustica (con sirene di allarme e tramite un sistema automatico di messaggistica telefonica), i capiturno affinché possano applicare tutte le procedure di emergenza previste. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 50 GIUNTA REGIONALE Diagramma 1: Processo produzione smalti poliestere Fabbricazione Poliestere-Immide (PEI) (linea 1,linea2, linea3) Partendo da biacidi (tereftalico, isaftalico, adipico) e/o diesteri (dimetiltereftalico) e anidridi (anidride trimellitica) più dioli (glicole etilenico) e/o trioli, trisidrossietil e isocianurato (THEIC) in presenza di catalizzatori (acetato di zinco, butiltitanato monomero) e di diammine si conduce una reazione di esterificazione e immidizzazione. Si riscaldano le materie prime caricate nel reattore a 135°C con agitazione, quindi si aggiungono a porzioni ed a distanza di 3 ore circa, l’anidride trimellitica (TMA) e la diammina (isoforondiammina, diamminodifenilmetano) aumentando e diminuendo la temperatura da 200°C a 145°C circa. Si ottiene perciò la formazione dell’esterimmide. Terminate le aggiunte si mantiene la temperatura a 180-200°C fino a raggiungere il valore di acidità presunta. Si comincerà quindi a fare il vuoto per allontanare l’acqua e il glicole etilenico non reagiti e per raggiungere la viscosità richiesta. Si aggiunge quindi lo xilenolo e si scarica nel diluitore. Si raffredda a 100°C, si aggiungono i solventi e si mantiene a 180°C per 5 ore. Il prodotto così fabbricato viene raffreddato a 40/50°C e, tramite pompe e tubazioni, confezionato o trasferito a serbatoi di stoccaggio temporaneo per essere rilavorato. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 51 GIUNTA REGIONALE Fabbricazione Poliammidi-Immidi (PAI) (linea4) Si carica nel diluitore il N-metilpirrolidone (NMP) e l’anidride trimellitica (TMA). Sotto agitazione si porta a 65-70°C fino a dissoluzione della TMA . Si raffredda fino a 40°C e si immette quindi l’acido formico. Si carica lentamente l’MDI. Sotto raffreddamento si lascia a riposo per 9 ore con l’agitazione ridotta al minimo. Dopo le 9 ore di stasi si aumenta quindi la temperatura lentamente fino a raggiungere il valore richiesto di Viscosità. In ogni step si verificherà il valore di Viscosità Vx. Raggiunto il valore di Vx prestabilito si raffredda a 80°C diluendo con i solventi richiesti (xilolo, solvente nafta , alcool benzilico, N-metilpirrolidone). Il prodotto di risulta della reazione è esclusivamente anidride carbonica.Diagramma 2: Processo produzione poliammidi-immidi impianto pilota da Laboratorio La Ditta ha installato un piccolo impianto pilota da laboratorio che permetterà la necessaria sperimentazione, della durata di un anno, finalizzata allo sviluppo del processo di preparazione in maniera autonoma di una delle principali materie prime in uso nello stabilimento. La sperimentazione ha consentito di ottimizzare i parametri di processo e di individuare il catalizzatore con le migliori caratteristiche di resa e durata, necessarie per condurre vantaggiosamente il processo di sintesi, al fine di ottenere una miscela finale di composizione voluta. L’impianto si compone delle seguenti parti: sistema di adduzione delle materie prime in ingresso; reattori in serie termostatati ; REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 52 GIUNTA REGIONALE sistema di recupero e raffreddamento prodotto di reazione; strumenti di controllo di temperatura, pressione e portata gestiti da un PLC dedicato. Vista la particolarità di tale sperimentazione, la Ditta ha richiesto per tale processo la privativa industriale. ( nota del 15/07/2011, ns. prot. n. 517964 del 29/08/2011). Impianto di cogenerazione alimentato da fonti rinnovabili La Ditta ha realizzato un impianto di cogenerazione automatizzato alimentato a olio vegetale, ad alta efficienza elettrica e termica: l'impianto è costituito da un gruppo generatore con motore a ciclo Diesel per la produzione di energia elettrica alla potenza stabilita e da un sistema di recupero termico che utilizza come fluidi termo vettori l'acqua motore e i gas di scarico. Il nuovo impianto di cogenerazione, oltre alla produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, consentirà di recuperare energia termica per il riscaldamento di fluidi di servizio interni allo stabilimento (acqua, vapore e olio diatermico) con conseguente riduzione dei consumi di metano. Il gruppo motore sarà inserito in apposito container insonorizzato, è dotato di tutti dispositivi di sicurezza richiesti dalle normative vigenti, in particolare: • Funzione di arresto per il superamento delle temperature massime o riduzione di pressione dell'olio lubrificante; • Funzione di arresto per il superamento della temperatura dell’acqua di raffreddamento delle camicie motore; • Dispositivo di arresto automatico per basso livello olio lubrificante; • Intercettazione automatica del flusso di combustibile per l'arresto del gruppo. L'impianto è comprensivo di supervisione tramite un PC grafico in grado di monitorare tutti i parametri importanti per il corretto funzionamento e di gestirne le operazioni di regolazione, il tutto selezionando le diverse aree funzionali grazie all'interfaccia macchina/utente. Dati tecnici dell’impianto Performance del gruppo generatore: potenza elettrica prodotta (max) 990 kWe potenza elettrica immessa in rete GSE 950 kWe rendimento elettrico alternatore 94% potere calorifico inferiore del combustibile (olio vegetale) 36.500 kJ/kg temperatura gas di scarico 390°C consumo olio vegetale (stima) 246 kg/h Produzione energia termica: potenza termica recuperabile dall’acqua motore 321 kW potenza termica recuperabile dai fumi 635 kW Rendimenti: elettrico impianto 39,70% termico recuperabile alta temperatura 38,33% globale 78,03% Caratteristiche tecniche del motore diesel - Costruttore: Weichai - Modello: CW12V200ZD - Ciclo di funzionamento: diesel 4 tempi - Alimentazione Sovralimentato- refrigerato - Numero / Disposizione dei cilindri: 12 V REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 53 GIUNTA REGIONALE - Cilindrata totale: 101.784 cm3 - Velocità di rotazione : 1.000 giri/min. - Pressione media effettiva : 1415 MPa - Temperatura gas allo scarico: 390°C - Potenza meccanica in servizio continuo : 1053 kW (secondo ISO 3046/1) - Potenza termica introdotta: 2494 kW - Consumo olio vegetale a pieno carico : 248,5 gr/kWh Con PCI di 36.500 kJ/kg - Consumo olio lubrificante a pieno carico : 0,6 gr/kWh +10% - Senso di rotazione visto lato volano : orario - Emissioni allo scarico NOx: < 2353 mg/Nm3 CO: < 395 mg/Nm3 Emissioni in atmosfera con SCR (riferiti al 5% di O2): Portata complessiva gas di scarico (stima) 8.346 kg/h ossidi di azoto (NOx), fino a ≤ 200 mg/Nmc monossido di carbonio (CO), fino a ≤ 200 mg/Nmc polveri, fino a ≤ 57 mg/Nmc Caratteristiche tecniche dell’alternatore - Potenza resa attiva : 1.250 kVA - Fattore di potenza nominale : 0,8 - Frequenza nominale : 50 Hz - Tensione trifase nominale : 400 V - Velocità di rotazione : 1000 giri/min. - Classe di isolamento : IP 23 - Classe di protezione : F - Sistema di autoeccitazione e autoregolazione - Ventola calettata sull’albero per adeguata ventilazione Cuscinetto di rotolamento lubrificato a grasso Il motore è completo dei seguenti elementi: 1. SISTEMA DI REGOLAZIONE GIRI MOTORE La scheda di regolazione rileva la velocità di rotazione del motore tramite un sensore di giri ad esso collegato e regola la velocità in un dato regime di funzionamento con un controllo retroattivo che agisce sull’attuatore. 2. SISTEMA ALIMENTAZIONE ARIA COMBURENTE È composto dal turbocompressore che tramite la turbina ad esso collegata, sfrutta parte dell’energia dei gas di scarico per comprimere l’aria aspirata attraverso un apposito filtro e da un sistema di refrigerazione aria (intercooler). 3. ALIMENTAZIONE COMBUSTIBILE Il sistema comprende l’adduzione olio combustibile dal serbatoio di stoccaggio a quello giornaliero ed un sistema di commutazione olio vegetale - gasolio. Il sistema di commutazione tra i due tipi di combustibile è situato tra la pompa di iniezione azionata meccanicamente dal motore ed i serbatoi giornalieri. Il gasolio è usato durante le fasi di avviamento e spegnimento dell’impianto allo scopo di mantenere pulite tutte le parti interessate dal circuito combustibile, in particolare gli iniettori e la pompa d’iniezione. Il sistema è comprensivo di un adeguato sistema di preriscaldamento che mantiene alla temperatura idonea l’olio vegetale, sfruttando lo scambio termico con l’acqua proveniente dalla camicia motore. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 54 GIUNTA REGIONALE Il sistema esegue le seguenti funzioni: ? Aspirazione e preparazione del bio-combustibile tramite pompe e sistemi di filtraggio dal serbatoio di servizio. ? La preparazione dell’olio avviene tramite dei filtri automatici con elementi rigenerabili. ? Preriscaldamento dell’olio e suo adeguamento alla viscosità d’iniezione richiesta. ? Preparazione alla pressione d’iniezione del combustibile richiesta dal motore. In caso di revisione del filtro automatico, il funzionamento del generatore viene assicurato da un filtro by-pass. ? In caso di necessità o per motivi di manutenzione, l’intero impianto del combustibile olio , può essere lavato col biodiesel. ? Il comando del modulo è pensato per servizio automatico non sorvegliato. 4. IMPIANTO ARIA AVVIAMENTO Per l’avviamento del motore è previsto un impianto ad aria compressa. L’impianto consiste in una bombola aria compressa, un compressore bi-stadio e tutti gli accessori necessari (pressione nominale 30 bar). 5. IMPIANTO LUBRIFICAZIONE L’impianto di lubrificazione è composto da: ? Elettropompa di prelubrificazione; ? Pompa ad ingranaggi, azionata direttamente dal motore diesel, per la circolazione forzata dell’olio di lubrificazione; ? Set filtri olio; ? Capacità olio coppa 320 lt; ? Sensori li livello Murphy; 6. IMPIANTO DI RAFFREDDAMENTO (Dry-cooler) L’impianto di raffreddamento è composto da una batteria di raffreddamento idonea per lo scambio termico, formata da un numero di ventole tale da rendere il sistema efficiente. È costituita da tubi in rame e alette in alluminio. L’intera struttura è realizzata in lamiera zincata preverniciata che consente di ottenere un’elevata rigidità adeguata anche per applicazioni di esercizio pesante. 7. IMPIANTO DI SILENZIATURA FUMI DI SCARICO L’impianto dei gas di scarico sarà installato su di una struttura sopraelevata che si sviluppa seguendo il perimetro esterno della copertura del cabinato motore. La tubazione di scarico prevista è DN500 dal raccordo all’uscita motore fino al fumaiolo. Questi è dimensionato per una rumorosità all’uscita < 80 dB a 5 metri. Le tubazioni sono coibentate per prevenire eventuali contatti accidentali. Cabina insonorizzata Cofanatura insonorizzata idonea a contenere un gruppo elettrogeno funzionante a olio vegetale. Realizzata con struttura portante in acciaio galvanizzato di tipo monolitico portante, dotato di rete forata, completo di setti coibentati di ingresso ed uscita aria che prevedano reti antivolatile, griglia alettata antipioggia e condotte in lamiera zincata per convogliare l’aria all’esterno del cabinato. La cabina è rivestita di pannelli fono assorbenti composti da materassino di lana minerale. Rumorosità residua in campo aperto, a 7 metri di distanza dalle pareti della cabina, 70 dB(A). Moduli di recupero termico Il recupero termico dai fumi viene realizzato da un apparato di scambio termico fumi costituito da tre scambiatori messi in serie, i quali procedono al recupero termico cedendo calore rispettivamente all’olio diatermico, all’acqua per la produzione di vapore e infine all’acqua per riportarla in temperatura. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 55 GIUNTA REGIONALE Un ulteriore recupero viene infine realizzato dall’apparato di scambio termico acqua recuperando il calore dal circuito acqua motore. Acqua motore Nr.1 Circuito di acqua motore realizzato in tubi zincati munito di tre valvole a farfalla di intercettazione, due termometri visivi di misura, due valvole a sfera per lavaggio circuito, una pompa di circolazione circuito acqua motore del tipo centrifugo, per acqua calda, completa di saracinesca di intercettazione flangiate, filtro per acqua flangiato, due giunti antivibranti, saracinesca di intercettazione flangiata, due manometri per acqua completi di saracinesca, pressostato differenziale, due valvole termostatiche a 3 vie autoregolanti (circuito acqua motore) per il controllo della temperatura dell’acqua di ritorno al motore e di ricircolo. Nr.1 Circuito di acqua utenza realizzato in tubi zincati e coibentati con lana di roccia spessore 50 mm munito di sei valvole a farfalla di intercettazione, quattro termometri visivi di misura, quattro valvole a sfera per lavaggio circuito, due valvola di sicurezza omologata e attacchi flangiati. Nr.1 Scambiatore di calore acqua motore - acqua utenza del tipo a piastre in acciaio AISI 316, adatto alla produzione di acqua calda, non soggetto alle verifiche ISPESL in materia, avente le seguenti caratteristiche tecniche: Potenza termica: 321 kW (276.060 kCal/h) Portata acqua ramo motore: 40.000 lt/h Temp. acqua arrivo da motore: 77° C Temp. acqua ritorno al motore: 70° C predisposto su di uno skid comprendente le valvole termoregolatrici, le pompe di circolazione e parte delle tubazioni coibentate di collegamento tra il gruppo ed il modulo termico. Nr.1 Pompa di circolazione circuito acqua aftercooler del tipo centrifugo, per acqua calda completa di filtro per acqua flangiato, due giunti antivibranti, saracinesca di intercettazione flangiata, due manometri per acqua completi di saracinesca, pressostato differenziale. Nr.2 Valvole termoregolatrici AMOT (circuito acqua motore) per il controllo della temperatura dell’acqua di ritorno al motore e di ricircolo. Nr.1 Vaso d’espansione per acqua calda per il circuito motore montato a bordo dell’elettroradiatore corredato di indicatore di livello visivo, sensore di livello Murphy con allarme di basso livello acqua, attacchi per circuito motore, tappo di chiusura pressurizzato. Fumi Nr.1 Valvola di By-Pass DN 150 per fumi per temperature di esercizio max 600°C, flangiata per flange PN10 EN 1092-1, interamente in AISI 304, treccia di tenuta sull'albero in carbonio, classe di perdita III secondo ANSI B16.104 (0,1% x la capacità nominale della valvola), completa diattuatore pneumatico doppio effetto ed elettrovalvola monostabile IP65. Nr.1 Scambiatore di calore fumi/olio diatermico realizzato in acciaio INOX, pressione d’esercizio 1,130bar e attacco fumi DN150, atto a riscaldare una parte dell’olio diatermico (130 m3/h) da 231°C a 260°C avendo il seguente recupero: Potenza termica: 305 kW Portata fumi di scarico: 8.346 kg/h Temperatura ingresso fumi: 390° C Nr.1 Scambiatore di calore fumi/acqua-vapore realizzato in acciaio INOX, pressione d’esercizio 1,130bar e attacco fumi DN150,atto a generare vapore con le seguenti caratteristiche: Potenza termica: 160 kW Portata fumi di scarico: 8.346 kg/h Temperatura ingresso fumi: 260° C Temperatura uscita fumi: 195° C REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 56 GIUNTA REGIONALE Portata di vapore: 230 kg/h Temperatura ingresso acqua: 85° C Temperatura uscita vapore: 183° C Pressione del vapore: 11 bar Nr.1 Scambiatore di calore fumi/acqua utenza a fascio tubiero realizzato in acciaio INOX, pressione d’esercizio 1,130bar e attacco fumi DN150, atto a riscaldare l’acqua: Potenza termica: 170 kW Portata fumi di scarico: 8.346 kg/h Temperatura ingresso fumi: 195° C Temperatura uscita fumi: 120° C Portata acqua: 36.45 m3/h Temperatura ingresso acqua: 76° C Temperatura uscita acqua: 80° C Nr.1 Circuito di acqua utenza realizzato in tubi zincati e coibentati con lana di roccia spessore 50 mm munito di tre valvole a farfalla di intercettazione, due valvole a sfera per lavaggio circuito, due valvole di sicurezza omologate, attacchi flangiati, due termostati di lavoro, un flussostato, un termostato di sicurezza, un pressostato di sicurezza. Nr.1 Compressore della capacità di 50 lt, monofase, a servizio del comando delle valvole dei fumi completo di pressostato di minima. Serbatoi di stoccaggio combustibile N°01 Serbatoio per stoccaggio combustibile coibentato e riscaldato da Lt. 75.000 circa, con indicatore di livello radar, trasmettitore di pressione e valvola di respiro; il serbatoio è dotato di un circuito chiuso di carico da ATB. N°01 Serbatoio giornaliero da 2.000 litri circa, coibentato e riscaldato per olio vegetale dotato di sensori di livello e di temperatura. Il serbatoio è ubicato all’interno del cabinato motore. N°01 Serbatoio da 1.000 litri circa, per stoccaggio gasolio, dotato di livello visivo. N°01 Serbatoio giornaliero da 277 litri circa, per gasolio, ubicato all’interno del cabinato motore. N°01 Serbatoio di stoccaggio da 15.000 litri circa, per soluzione ammoniacale, dotato di livello visivo. Impianto Fotovoltaico E’ già installato e funzionante dal 2009 un impianto fotovoltaico di potenza nominale complessiva pari 784,32 Kwp di tipo grid-connecded (integrato), installato sulle coperture degli edifici e su una tettoia e pensilina all’aperto. L’impianto è così composto: 1920 pannelli in silicio amorfo da 40 W; 2948 pannelli in silicio monocristallino da 240 W. La superficie occupata dall’intero impianto è pari a 8330 mq. L’impianto produce annualmente circa 935.188,25 KW/h/anno. La ditta intende ampliare il sopra descritto impianto fotovoltaico con un nuovo modulo di potenzialità elettrica nominale pari a 32,20 KW mediante la posa in opera di 140 moduli di potenza nominale unitaria di 230Wp. Scheda tecnica dell'impianto Dati generali Soggetto responsabile dell’impianto ELANTAS ITALIA SRL REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 57 GIUNTA REGIONALE Classificazione architettonica Impianto di tipo a cavalletto con zavorra Indirizzo Zona industriale Campolungo, n. 35 Comune Ascoli Piceno Provincia AS Coordinate GB 13°40’53’’EST 42°50’55’’ NORD Superficie totale moduli 231 m² Irradiazione solare media annua per mq di 1550 KWh/m2 pannelli Coefficiente di ombreggiamento trascurabile Dati tecnici Potenza totale Numero totale moduli Numero totale inverter Numero stringhe BOS (perdita complessiva del sistema) 32,2 kW 140 3 9 80 % (stimato) Prestazioni energetiche Energia totale annua 39.253,14 kWh Posizionamento dei moduli Ciascuna delle file di moduli fotovoltaici risulterà fissata su cavalletti acciaio alluminio con zavorra di appoggio in calcestruzzo, orientati a Sud-Est – 13 ° con un’inclinazione (TILT) di 10°. Impianto di messa a terra L'impianto fotovoltaico non aumenta la probabilità di fulminazione diretta sulla struttura. L'abbattersi di scariche atmosferiche in prossimità dell'impianto può provocare il concatenamento del flusso magnetico associato alla corrente di fulmine con i circuiti dell'impianto fotovoltaico, così da provocare sovratensioni in grado di mettere fuori uso i componenti tra cui, in particolare, gli inverter. I morsetti degli inverter risultano protetti internamente con diodi di by-pass, fusibili, sezionatori e scaricatori di sovra tensione. Quadro elettrico Il quadro elettrico è così composto: - Quadro di parallelo e di interfaccia lato c.a. ; - Quadro di parallelo; - Quadro di interfaccia BT, nel quale sarà installato un dispositivo generale di protezione del campo fotovoltaico. Connessione alla rete elettrica nazionale L’energia elettrica prodotta viene immessa nella rete elettrica nazionale utilizzando il contratto dell’autoconsumo. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 58 GIUNTA REGIONALE Ciclo di produzione Linea 1, Linea 2, Linea 3 e Linea 4 Stoccaggio e Caricamento Materie Prime Solide Le materie prime solide (polveri) sono stoccate in sacconi (big bags) dal peso di circa 1000 kg all’interno del magazzino nell’area identificata con la lettera T1 in planimetria, relativamente all’anidride trimellitica (TMA), e nell’area T4 per l’acido tereftalico (PTA) e il tris-idrossietilisocianurato (THEIC) e le altre materie prime in polvere. Il trasferimento delle polveri agli impianti di processo può avvenire: tramite un sistema aspirazione a circuito chiuso: i sacconi vengono appesi su apposite strutture dotate di celle di carico e trasferiti tramite un sistema in depressione; delle tramogge di carico poste sopra i reattori il prodotto viene trasferito nei reattori per gravità. In alternativa possono essere caricati per gravità dal terzo piano di produzione Il tutto è regolato da un sistema computerizzato di supervisione e controllo del processo. Le polveri così dosate vengono introdotte nel reattore attraverso tubazioni fisse collegate alle tramogge. Stoccaggio e Caricamento Materie Prime Liquide Le materie prime liquide sono prevalentemente stoccate nei serbatoi posti nella zona M, M1, M2, M4, M5, M6, M7 della planimetria. Una piccola parte, quella movimentata in fusti di acciaio da 200 lt o in contenitori da 1000 lt viene stoccata nell’apposito deposito T2. Le materie prime liquide che arrivano in azienda tramite autocisterne sono scaricate, per caduta o con l’ausilio di pompe, ai serbatoi di stoccaggio. La procedura di scarico prevede un protocollo operativo mirato alla minimizzazione dei rischi di scambio destinazione e/o fuoriuscita. In particolare i bocchettoni di carico dei serbatoi sono tutti identificati e chiusi con un lucchetto. Il Responsabile del Magazzino è l’unico soggetto depositario delle chiavi e, all’atto dell’arrivo di una autocisterna in azienda, consegna all’operatore esclusivamente la chiave della materia prima da scaricare. La fuoriuscita è controllata da due sistemi di controllo del livello all’interno del serbatoio: un misuratore in continuo che dà istantaneamente l’altezza del liquido nel serbatoio e un interruttore di livello posto in testa che, qualora il liquido lo raggiungesse, interrompe immediatamente l’operazione di travaso. Il trasferimento agli impianti di processo avviene tramite tubazioni fisse e pompe; le materie prime liquide vengono pesate su serbatoi dotati di celle di carico e sistema automatico di controllo del peso e del livello, e trasferiti, sempre tramite circuito chiuso, direttamente nel reattore. Le operazioni sono gestite da un sistema computerizzato di supervisione e controllo del processo produttivo ridondante con un sistema semiautomatico elettropneumatico. Tutto il sistema di stoccaggio e trasporto (serbatoi, pompe, tubazioni) è dotato di sensori e valvole automatiche tali da assicurare un adeguato controllo dei parametri operativi di trasporto e stoccaggio: livello del serbatoio, pressione interna, etc… Il controllo di questi parametri avverrà tramite un sistema computerizzato di supervisione che, qualora riveli delle anomalie, provvede ad innescare una procedura automatica di emergenza che sospende le operazioni di carico e/o trasferimento verso l’impianto, chiude tutte le valvole, mette in sicurezza l’impianto e avverte mediante segnalazione visiva (sui monitor di controllo) e acustica (con sirene di allarme e tramite un sistema automatico di messaggistica telefonica), i capiturno affinché possano applicare le procedure di emergenza aggiuntive necessarie. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 59 GIUNTA REGIONALE DESCRIZIONE SERBATOI M – Stoccaggio materie prime liquide Lettera serbatoi M Destinazione d’uso Stoccaggio materie prime liquide 50 x 6 Capacità geometrica (mc.) 30 x 4 Tipologia costruttiva n. 10 serbatoi metallici interrati Sfiati convogliati a post combustore. Ogni serbatoio è dotato di allarme alto livello, Sistemi di protezione allarme alta e bassa pressione e controllo continuo del livello (sistemi indipendenti) DESCRIZIONE SERBATOI M1 ed M2 – Stoccaggio materie prime liquide Lettera serbatoi M1 ed M2 Destinazione d’uso Stoccaggio materie prime liquide M1 – 30 x 1 Capacità geometrica (mc.) M2 – 30 x 1 M1 – serbatoio metallico fuori terra Tipologia costruttiva M2 – serbatoio metallico fuori terra Bacino di contenimento, sfiati convogliati a post combustore. Ogni serbatoio è inoltre dotato di allarme alto Sistemi di protezione livello, allarme alta e bassa pressione e controllo continuo del livello (sistemi indipendenti) Anello idrico antincendio per raffreddamento DESCRIZIONE SERBATOI M4 – Stoccaggio materie prime liquide Lettera serbatoi M4 Destinazione d’uso Stoccaggio materie prime liquide Capacità geometrica (mc.) 100 x 2 Tipologia costruttiva Serbatoi metallici fuori terra Bacino di contenimento, sfiati convogliati a post combustore l bacino inoltre è dotato di allarme a vibrazione. Ogni serbatoio è inoltre dotato di allarme alto Sistemi di protezione livello, allarme alta e bassa pressione e controllo continuo del livello (sistemi indipendenti) con combinatore telefonico in caso di allarme. Anello idrico antincendio per raffreddamento REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 60 GIUNTA REGIONALE DESCRIZIONE SERBATOI M5 – Stoccaggio materie prime liquide Lettera serbatoi M5 Destinazione d’uso Stoccaggio materie prime liquide Capacità geometrica (mc.) 47 x 3 Tipologia costruttiva Serbatoi metallici fuori terra Bacino di contenimento, sfiati convogliati a post combustore l bacino inoltre è dotato di allarme a vibrazione. Ogni serbatoio è inoltre dotato di allarme alto Sistemi di protezione livello, allarme alta e bassa pressione e controllo continuo del livello (sistemi indipendenti) con combinatore telefonico in caso di allarme. Anello idrico antincendio per raffreddamento DESCRIZIONE SERBATOI M6 – Stoccaggio materie prime liquide Lettera serbatoi M6 Destinazione d’uso Stoccaggio materie prime liquide 78 x 3 Capacità geometrica (mc.) 80 x 1 119 x 1 Tipologia costruttiva n. 5 serbatoi metallici fuori terra Bacino di contenimento, sfiati convogliati a post combustore l bacino inoltre è dotato di allarme a vibrazione. Ogni serbatoio è inoltre dotato di allarme alto Sistemi di protezione livello, allarme alta e bassa pressione e controllo continuo del livello (sistemi indipendenti) con combinatore telefonico in caso di allarme. Anello idrico antincendio per raffreddamento DESCRIZIONE SERBATOIO M7 – Stoccaggio materie prime liquide Lettera serbatoi M7 Destinazione d’uso Stoccaggio materie prime liquide Capacità geometrica (mc.) 120 x 1 Tipologia costruttiva n. 1 serbatoi metallici fuori terra (totale) Bacino di contenimento, sfiati convogliati a post combustore l bacino inoltre è dotato di Sistemi di protezione allarme a vibrazione. Ogni serbatoio è inoltre dotato di allarme alto livello, allarme alta e bassa pressione e REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 61 GIUNTA REGIONALE controllo continuo del livello (sistemi indipendenti) con combinatore telefonico in caso di allarme. Anello idrico antincendio per raffreddamento Prima linea produttiva L’unità, posta all'interno del reparto produttivo nella zona A1 dispone dei seguenti macchinari: R1: reattore da 18 m3; TR1: colonna di rettifica ad anelli Rashig; C1: condensatore di abbattimento vapori; SF01: separatore di fase; SR01: serbatoio di raccolta acqua di reazione; SRG01: serbatoio di raccolta glicole in eccesso; D1: diluitore da 20 m3; D4: diluitore da 40 m3. Il reattore R1 è in acciaio AISI 316, omologato per pressioni interne di utilizzo di 2 ATM, scaldato ad olio diatermico a mezzo semitubo esterno; è dotato di agitatore interno ad ancora, boccaporto superiore stagno con specula, imbuto per introduzione di piccoli quantitativi di reagente. Dispone di misuratori di temperatura e pressione collegati ad un sistema di regolazione elettronico e pneumatico che consente un monitoraggio costante dell’impianto. È collegato, tramite disco di rottura opportunamente tarato, ad una cisterna di contenimento (blow down). La colonna verticale TR1 di rettifica ad anelli Rashig è in acciaio AISI 316 omologata per pressioni di 3 atm. È collegata al condensatore orizzontale per abbattimento vapori C1, alla fiorentina (separatore di fase) SF01 per la separazione dell’acqua dall’agente trascinante e ai serbatoi di raccolta dell’acqua di risulta e dalla reazione SR01 e dal serbatoio di raccolta glicole in eccesso SRG01. Il caricamento delle materie prime liquide e solide avviene attraverso circuiti chiusi e con i boccaporti dell’impianto chiusi in modo che l’aria spostata dall’interno del reattore durante le fasi di caricamento delle materie prime sia costretta a passare attraverso la torre di rettifica TR1 prima e attraverso il condensatore C1 poi, in modo da abbattere i prodotti condensabili. Gli incondensabili saranno condotti attraverso delle tubazioni ad uno post combustore. Il diluitore D1 è in acciaio AISI 304, scaldato con vapore a 3 ATM e raffreddato ad acqua a mezzo semitubo esterno e serpentino interno; è dotato di agitatore a turbina, boccaporto superiore stagno con specula, condensatore verticale a ricadere, imbuto per introduzione di piccoli quantitativi di reagente. Dispone di misuratori di temperatura e pressione collegati ad un sistema di regolazione elettronico e pneumatico che consente un monitoraggio costante dell’impianto. È collegato, tramite disco di rottura opportunamente tarato, ad una cisterna di contenimento (blow down) a cui sono convogliati tramite tubazioni pure gli sfiati di esercizio dell'impianto. Il blow down è collegato al post combustore. Il diluitore D4 è in acciaio AISI 304, scaldato ad olio diatermico a mezzo semitubo esterno e serpentino interno; è dotato di agitatore a turbina, boccaporto superiore stagno con specula, condensatore verticale a ricadere, imbuto per introduzione di piccoli quantitativi di reagente. Dispone di misuratori di temperatura e pressione collegati ad un sistema di regolazione elettronico e pneumatico che consente un monitoraggio costante dell’impianto. È collegato, tramite disco di rottura opportunamente tarato, ad una cisterna di contenimento (blow down) a cui sono convogliati tramite tubazioni pure gli sfiati di esercizio dell'impianto. Il blow down è collegato al post combustore. Seconda Linea Produttiva L’unità è adiacente alla prima linea produttiva e dispone dei seguenti macchinari: REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 62 GIUNTA REGIONALE R2: reattore da 18 m3; TR2: colonna di rettifica ad anelli Rashig; C2: condensatore di abbattimento vapori; SF02: separatore di fase; SR02: serbatoio di raccolta acqua di reazione; SRG02: serbatoio di raccolta glicole in eccesso. D3: diluitore da 36 m3; Il reattore R2 è in acciaio AISI 316, omologato per pressioni interne di utilizzo di 2 ATM, scaldato ad olio diatermico a mezzo semitubo esterno; è dotato di agitatore interno ad ancora, boccaporto superiore stagno con specula, imbuto per introduzione di misuratori di temperatura e pressione collegati ad un sistema di regolazione elettronico e pneumatico che consente un monitoraggio costante dell’impianto. È collegato, tramite disco di rottura opportunamente tarato, ad una cisterna di contenimento (blow down). La colonna verticale TR2 di rettifica ad anelli Rashig è in acciaio AISI 316 omologata per pressioni di 3 atm. È collegata al condensatore orizzontale per abbattimento vapori C2, alla fiorentina (separatore di fase) SF02 per la separazione dell’acqua dall’agente trascinante e ai serbatoi di raccolta dell’acqua di risulta dalla reazione SR02 e dal serbatoio di raccolta glicole in eccesso SRG02. Il caricamento delle materie prime liquide e solide avviene attraverso circuiti chiusi e con i boccaporti dell’impianto chiusi in modo che l’aria spostata dall’interno del reattore durante le fasi di caricamento delle materie prime sia costretta a passare attraverso la torre di rettifica TR1 prima e attraverso il condensatore C1 poi, in modo da abbattere i prodotti condensabili. Gli incondensabili saranno condotti attraverso delle tubazioni ad uno post combustore. Il diluitore D3 è in acciaio AISI 304, scaldato ad olio diatermico a mezzo semitubo esterno e serpentino interno; è dotato di agitatore a turbina, boccaporto superiore stagno con specula, condensatore verticale a ricadere, imbuto per introduzione di piccoli quantitativi di reagente. Dispone di misuratori di temperatura e pressione collegati ad un sistema di regolazione elettronico e pneumatico che consente un monitoraggio costante dell’impianto. È collegato, tramite disco di rottura opportunamente tarato, ad una cisterna di contenimento (blow down) a cui sono convogliati tramite tubazioni pure gli sfiati di esercizio dell'impianto. Il blow down è collegato allo post combustore. Terza Linea Produttiva L’unità è collocata nella stessa zona delle altre linee ed è costituita dai seguenti macchinari: R3: reattore da 13 m3; TR3: colonna di rettifica a piatti; C3: condensatore di abbattimento vapori; SR03: serbatoio di raccolta acqua di reazione; SRG03: serbatoio di raccolta glicole in eccesso. D2: diluitore da 20 m3; Il reattore R3 è in acciaio AISI 316, scaldato con olio diatermico a mezzo semitubo esterno; è dotato di un agitatore interno ad ancora, un boccaporto superiore stagno con specula, un imbuto per introduzione di piccoli quantitativi di reagente. Dispone di misuratori di temperatura e pressione collegati ad un sistema di regolazione elettronico che consente un monitoraggio costante dell’impianto. È collegato, tramite disco di rottura opportunamente tarato, ad una cisterna di contenimento (blow down). La colonna verticale TR3 di rettifica a piatti è in acciaio AISI 316. È collegata al condensatore orizzontale per abbattimento vapori C3 e ai serbatoi di raccolta dell’acqua di risulta dalla reazione SR03 e dal serbatoio di raccolta glicole in eccesso SRG03. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 63 GIUNTA REGIONALE Il caricamento delle materie prime liquide e solide avviene attraverso circuiti chiusi e con i boccaporti dell’impianto chiusi in modo che l’aria spostata dall’interno del reattore durante le fasi di caricamento delle materie prime sia costretta a passare attraverso la torre di rettifica TR1 prima e attraverso il condensatore C1 poi, in modo da abbattere i prodotti condensabili. Gli incondensabili saranno condotti attraverso delle tubazioni al post combustore. Il diluitore D2 è in acciaio AISI 304, scaldato con vapore a 3 ATM e raffreddato ad acqua a mezzo semitubo esterno e serpentino interno; è dotato di agitatore a turbina, boccaporto superiore stagno con specula, condensatore verticale a ricadere, imbuto per introduzione di piccoli quantitativi di reagente. Dispone di misuratori di temperatura e pressione collegati ad un sistema di regolazione elettronico e pneumatico che consente un monitoraggio costante dell’impianto. È collegato, tramite disco di rottura opportunamente tarato, ad una cisterna di contenimento (blow down) a cui sono convogliati tramite tubazioni pure gli sfiati di esercizio dell'impianto. Il blow down è collegato al post combustore. Miscelatori Gli impianti, posti nella zona A , sono costituiti dai seguenti macchinari: L1: miscelatore da 12 m3; L2: miscelatore da 12 m3; L3: miscelatore da 2,5 m3; L4: miscelatore da 8 m3; I miscelatori sono in acciaio al carbonio non scaldati ma raffreddati ad acqua a mezzo camicia e/o semitubo esterno; sono dotati di agitatore a turbina, boccaporto superiore stagno ed imbuto per introduzione di piccoli quantitativi di reagente. Dispone di misuratori di temperatura e pressione collegati ad un sistema di regolazione elettronico e pneumatico che consente un monitoraggio costante dell’impianto. Gli sfiati di esercizio sono convogliati tramite tubazioni allo post combustore. Ciclo di produzione Linea 4 Stoccaggio e Caricamento Materie Prime Solide Le materie prime solide (polveri) sono stoccate in sacconi (big bags) dal peso di circa 1000 kg all’interno del magazzino identificato con la sigla T1 relativamente all’Anidride Trimellitica (TMA) e con la sigla T4 per le altre materie prime solide. Il trasferimento delle polveri agli impianti avviene tramite un sistema di trasporto in aspirazione a circuito chiuso: i sacconi vengono appesi su apposite strutture dotate di celle di carico e trasferiti tramite un sistema in depressione in un filtro a maniche posizionato prima dell’ingresso del reattore R4. Il tutto è regolato da un sistema computerizzato di supervisione e controllo del processo. Stoccaggio e Caricamento Materie Prime Liquide Le materie prime liquide sono prevalentemente stoccate nei serbatoi posti nella zona M6 (NMP), M2 (MDI) e M (materie prime) della planimetria. Una piccola parte, quella movimentata in fusti di acciaio da 200 lt viene stoccata nell’apposito deposito T2, a breve l’area identificata per lo stoccaggio sarà T7. Le materie prime liquide arrivano in azienda tramite autocisterne e da queste vengono scaricate, per caduta o con l’ausilio di pompe dedicate, ai serbatoi di stoccaggio. La procedura di scarico prevede un protocollo operativo mirato alla minimizzazione dei rischi di scambio destinazione e/o fuoriuscita. In particolare i bocchettoni di carico dei serbatoi sono tutti identificati e chiusi con un lucchetto. Il Responsabile del Magazzino è l’unico soggetto depositario delle chiavi e, all’atto dell’arrivo di una autocisterna in azienda, consegna all’operatore esclusivamente la chiave della materia prima da scaricare. La fuoriuscita è controllata da due sistemi di controllo del REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 64 GIUNTA REGIONALE livello all’interno del serbatoio: un misuratore in continuo che dà istantaneamente l’altezza del liquido nel serbatoio e un interruttore di livello posto in testa che, qualora il liquido lo raggiungesse, interrompe immediatamente l’operazione di travaso. Il trasferimento agli impianti di processo avviene tramite tubazioni fisse e pompe; le materie prime liquide vengono pesate su serbatoi dotati di celle di carico e sistema automatico di controllo del peso e del livello, e trasferiti, sempre tramite circuito chiuso, direttamente nel reattore. Le operazioni sono gestite da un sistema computerizzato di supervisione e controllo del processo produttivo ridondante con un sistema semiautomatico elettropneumatico. Tutto il sistema di stoccaggio e trasporto (serbatoi, pompe, tubazioni) è dotato di sensori e valvole automatiche tali da assicurare un adeguato controllo dei parametri operativi di trasporto e stoccaggio: livello del serbatoio, pressione interna, etc… Il controllo di questi parametri avverrà tramite un sistema computerizzato di supervisione che, qualora riveli delle anomalie, provvede ad innescare una procedura automatica di emergenza che sospende le operazioni di carico e/o trasferimento verso l’impianto, chiude tutte le valvole, mette in sicurezza l’impianto e avverte mediante segnalazione visiva (sui monitor di controllo) e acustica (con sirene di allarme e tramite un sistema automatico di messaggistica telefonica), i capiturno affinché possano applicare le procedure di emergenza aggiuntive necessarie. Quarta Linea Produttiva L’unità è collocata nell'ampliamento del reparto produttivo (cfr. A in planimetria) ed è costituita dai seguenti macchinari: R4: reattore da 30 m3; C4: condensatore di abbattimento vapori; L5: miscelatore. Il reattore R4 è in acciaio AISI 304, scaldato con vapore a 12 atm a mezzo semitubo esterno e serpentino interno e raffreddato ad acqua; è dotato di un agitatore interno ad ancora, un boccaporto superiore stagno con specula, un imbuto per introduzione di piccoli quantitativi di reagente. Dispone di misuratori di temperatura e pressione collegati ad un sistema di regolazione elettronico che consente un monitoraggio costante dell’impianto. È collegato, tramite valvola di sicurezza opportunamente tarata, ad una cisterna di contenimento (blow down). Gli incondensabili saranno condotti al blow down R4 e da qui inviati al blow down generale e successivamente attraverso delle tubazioni ad uno post combustore. Miscelatori Gli impianti sono: L5: miscelatore da 12 m3; M1: miscelatore da 3 m3; M2: miscelatore da 8 m3; M3: miscelatore da 4 m3; M4: miscelatore da 3 m3; M5: miscelatore da 0,6 m3; M6: miscelatore da 4 m3; M7: miscelatore da 8 m3. Gli impianti sono in acciaio dotati di agitatore interno, boccaporto superiore stagno con specula, imbuto per introduzione di piccoli quantitativi di additivi. Gli sfiati sono convogliati tramite tubazioni fisse all’impianto di abbattimento post combustore. Il caricamento delle materie prime liquide e solide avviene attraverso tubazioni rigide e con i boccaporti dell’impianto chiusi in modo che l’aria spostata sia indirizzata direttamente allo post combustore. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 65 GIUNTA REGIONALE Ciclo di produzione Linea 5 La nuova linea è costituita dalle seguenti principali apparecchiature: R5: reattore da 3,5 m3; TR5: colonna di rettifica; C1.5/C2.5: condensatori di abbattimento vapori; SF05: separatore di fase; SR05: serbatoio di raccolta acqua di reazione; SRG05: serbatoio di raccolta glicole di reazione; D5: diluitore da 6 m3 scaldato con vapore fino a 8 bar e raffreddato con acqua. Il reattore R5, scaldato ad olio diatermico tramite semi-tubo esterno, è dotato di agitatore interno ad ancora, boccaporto superiore stagno con specula, imbuto per introduzione di piccoli quantitativi di reagente. Dispone di misuratori di temperatura e pressione collegati ad un sistema di regolazione elettronico e pneumatico che consente un monitoraggio costante dell’impianto. Il reattore è protetto dalle sovrappressioni tramite un disco di rottura, tarato a 0,5 bar, il cui scarico è collegato ad un blow down (TK 126) a sua volta connesso al termocombustore. La colonna verticale TR5 di rettifica ad anelli Rashig è collegata al condensatore orizzontale per abbattimento vapori C1.5, al separatore di fase SF05 dove avviene la separazione dell’acqua di reazione dai reagenti inviati ai serbatoi di raccolta SR01 e SRG01; quest’ultimi raccolgono rispettivamente acqua di reazione in eccesso, glicole e sottoprodotti delle reazioni recuperati nel ciclo produttivo esistente. Il diluitore D5 è scaldato con vapore e raffreddato ad acqua tramite semi-tubo esterno e serpentino interno; la miscelazione dei prodotti all’interno avviene tramite agitatore a turbina. Il diluitore non è dotato di colonna di rettifica ma gli eventuali vapori vengono recuperati in un condensatore C2.5 direttamente collegato con l’apparecchiatura. Il diluitore è dotato di misuratori di temperatura e pressione collegati ad un sistema di regolazione elettronico e pneumatico che consente un monitoraggio costante dell’impianto. Il diluitore è protetto da sovrappressioni tramite un disco di rottura, tarato a 0,5 bar, il cui scarico è collegato ad un blow down (TK 126) a sua volta connesso al termocombustore. Alla nuova unità produttiva è collegato un sistema di confezionamento locale che prevede l’utilizzo di un filtro per la pulizia del prodotto e una bilancia per la verifica dei quantitativi confezionati. Gli sfiati derivanti dalle operazioni di confezionamento locali vengono convogliati tramite sistemi di captazione al termocombustore. Il prodotto viene confezionato in fusti da circa 200 Kg o in contenitori metallici da circa 1000kg (IBC); in alternativa i prodotti finiti possono essere inviati direttamente alle cisterne di stoccaggio dei rispettivi semilavorati o prodotti finiti già attualmente presenti. 2.6.3 ASSETTO DELL’IMPIANTO MODIFICATO L’Elantas Italia s.r.l. ha in progetto l’ampliamento dell’area di stoccaggio delle materie prime liquide (MPL) , mediante la realizzazione di un nuovo parco stoccaggi, e un potenziamento del laboratorio chimico, attraverso l’ampliamento dell’attuale, dedicato alla ricerca e sviluppo di nuovi processi produttivi. Il nuovo parco stoccaggi sarà realizzata in una nuova area esterna all’attuale perimetro di stabilimento, oggetto di acquisizione, mentre il nuovo laboratorio chimico sarà realizzato adeguando un edificio esistente (magazzini T1 e T2) attualmente utilizzato per il deposito di materie prime REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 66 GIUNTA REGIONALE solide(MPS)/Infiammabili. Tale configurazione comporterà la ridistribuzione di alcuni esistenti magazzini/depositi di MPS/infiammabili. Di seguito sono descritte nel dettaglio le modifiche che saranno apportate all’attuale configurazione dello stabilimento. Nuovo stoccaggio materie prime liquide (MPL) Il nuovo parco stoccaggio prevede la realizzazione di n.° 20 serbatoi contenenti le MPL utilizzate nelle esistenti linee produttive. I nuovi serbatoi saranno di tipo cilindrico, fuori terra e di acciaio compatibile con le diverse tipologie di prodotti chimici. I nuovi serbatoi avranno capacità di stoccaggio variabile tra 50-120 m3; alcuni di questi saranno dotati di un sistema di riscaldamento ad acqua calda e sistema di agitazione atti a mantenere caldi ed omogenei alcuni prodotti con temperatura di fusione superiore a temperatura ambiente. I serbatoi saranno collegati alle line di produzione esistenti tramite tubazioni rigide posate su un nuovo pipe-rack sul quale correranno anche le linee di servizio (rete dati) e le varie utililities (ad es: acqua calda, azoto, antincendio) asservite alla nuova area di stoccaggio. N.° 2 serbatoi (riscaldati) saranno utilizzati per la preparazione di miscele MPL utilizzate nelle fasi di diluizione negli impianti di produzione; il dosaggio dei componenti nei due serbatoi sarà eseguito tramite misuratori di portata in linea. I nuovi serbatoi saranno ubicati all’interno di n.°2 nuovi bacini di contenimento, dell’altezza minima di 2 mt., denominati M8 e M9, che permetteranno di contenere potenziali sversamenti. I bacini di contenimento saranno dimensionati per contenere il volume contenuto nel serbatoio di capacità maggiore (120 m3) e 1/3 del volume totale di prodotto stoccato. Il trasferimento delle MPL dai serbatoi alle linee di produzione sarà eseguito tramite delle pompe di trasferimento; le stesse pompe permetteranno lo scarico dei prodotti dalle autocisterne ai serbatoi di stoccaggio. Le pompe saranno installate in prossimità del bacino di contenimento in apposite aree cordolate, i collegamenti con i serbatoi saranno eseguiti tramite tubazioni rigide. I collegamenti tra le pompe e le autocisterne saranno invece eseguiti tramite tubazioni flessibili idonee alle operazioni di scarico prodotti chimici. L’area pompe sarà ubicata all’interno di una vasca atta a contenere eventuali sversamenti accidentali collegata al sistema di rete fognaria adiacente: tale rete sarà collegata al blow down esistente, a monte del pozzetto fiscale S1, e da qui recuperato l’eventuale prodotto sversato. Nelle adiacenze del nuovo parco stoccaggi MPL saranno realizzate n.° 2 nuove baie di scarico autocisterne, oltre a quelle già esistenti, attrezzate per garantire lo scarico dei prodotti in sicurezza; le baie saranno dotate di tutti i dispositivi atti a garantire la sicurezza dello scarico di prodotti chimici tossici e/o infiammabili. Inoltre le baie di scarico autocisterne saranno dotate di sistemi antisversamento collegati al sistema di rete fognaria a sua volta collettato all’esistente pozzetto fiscale S1; in caso di sversamenti accidentali, durante le fasi di scarico, il prodotto verrà deviato e raccolto nel blow down a monte del pozzetto fiscale S1 e da qui recuperato. L’attuale viabilità interna delle autocisterne non subirà sostanziali modifiche; la pesatura iniziale delle autocisterne avverrà sempre presso la pesa P (rif planimetria PRG. 03) da dove gli automezzi saranno smistati alle esistenti baie si scarico (M/M4,M5; M6, B1) e alle nuove baie di scarico (M8 e M9). Per quest’ultime postazioni sarà realizzata una nuova viabilità delle autocisterne che prevede l’utilizzo della nuova area. Al termine delle operazioni di scarico tutte le autocisterne, comprese quelle dirette alle nuove baie di scarico, eseguiranno una verifica del peso tramite l’esistente pesa P1. Tutte le cisterne e i circuiti saranno monitorati tramite l’installazione di strumentazione atta a rilevare i parametri di processo (Livello, pressione, temperatura). I segnali saranno acquisti tramite un quadro di controllo locale che a sua volta invierà i segnali ad un sistema informatico di controllo e supervisione (PLC) che consentirà di gestire in automatico tutte le operazioni di scarico autocisterne e carico REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 67 GIUNTA REGIONALE prodotti agli impianti di produzione nonché le rispettive sicurezze dei circuiti. Tutti i parametri di processo e di sicurezza saranno riportati nella sala controllo esistente dove gli operatori potranno gestire da remoto le varie operazioni. Le operazioni di scarico autocisterne saranno gestite in automatico e supervisionate da un addetto allo scarico come già disposto da procedure adottate internamente. Gli sfiati delle cisterne saranno collettati ad un circuito chiuso ed inviati al termocombustore esistente di stabilimento; i serbatoi a loro volta saranno polmonati con un fluido inerte (azoto), prelevato dalla rete di distribuzione di stabilimento, che permetterà di compensare le fasi di svuotamento dei serbatoi. Le operazioni di scarico autobotti saranno eseguite a circuito chiuso mediante collegamento con il tubo di equilibrio collegato al serbatoio di stoccaggio. La realizzazione del nuovo parco stoccaggi MPL permetterà di delocalizzare tutte le MPL dalle esistenti cisterne interrate, ubicate nell’attuale bacino M, con conseguente messa fuori esercizio e successiva rimozione delle stesse. In una parte del bacino M, adiacente al bacino M7, saranno realizzati n.°2 due nuovi serbatoi fuori terra di capacità di 50 m3 circa, in sostituzione degli attuali TK 106 e TK 112, contenenti rispettivamente sottoprodotti derivanti dagli esistenti impianti produttivi. Nelle tabelle di seguito riportate è fornito un confronto tra l’attuale e futura configurazione degli stoccaggi MPL nei rispettivi bacini di stoccaggio. I valori riportati fanno riferimento ai volumi geometrici dei serbatoi riportati nell’ultimo aggiornamento del rapporto di sicurezza (Giugno 2012). Sono evidenziati gli stoccaggi che subiranno una modifica a seguito della realizzazione delle modifiche. Tutte le cisterne e i circuiti saranno monitorati tramite l’installazione di strumentazione atta a rilevare i parametri di processo (Livello, pressione, temperatura). I segnali saranno acquisti tramite un quadro di controllo locale che a sua volta invierà i segnali ad un sistema informatico di controllo e supervisione (PLC) che consentirà di gestire in automatico tutte le operazioni di scarico autocisterne e carico prodotti agli impianti di produzione nonché le rispettive sicurezze dei circuiti. Tutti i parametri di processo e di sicurezza saranno riportati nella sala controllo esistente dove gli operatori potranno gestire da remoto le varie operazioni. Le operazioni di scarico autocisterne saranno gestite in automatico e supervisionate da un addetto allo scarico come già disposto da procedure adottate internamente. Gli sfiati delle cisterne saranno collettati ad un circuito chiuso ed inviati al termocombustore esistente di stabilimento; i serbatoi a loro volta saranno polmonati con un fluido inerte (azoto), prelevato dalla rete di distribuzione di stabilimento, che permetterà di compensare le fasi di svuotamento dei serbatoi. Le operazioni di scarico autobotti saranno eseguite a circuito chiuso mediante collegamento con il tubo di equilibrio collegato al serbatoio di stoccaggio. La realizzazione del nuovo parco stoccaggi MPL permetterà di delocalizzare tutte le MPL dalle esistenti cisterne interrate, ubicate nell’attuale bacino M, con conseguente messa fuori esercizio e successiva rimozione delle stesse. In una parte del bacino M, adiacente al bacino M7, saranno realizzati n.°2 due nuovi serbatoi fuori terra di capacità di 50 m3 circa, in sostituzione degli attuali TK 106 e TK 112, contenenti rispettivamente sottoprodotti derivanti dagli esistenti impianti produttivi. Nelle tabelle di seguito riportate è fornito un confronto tra l’attuale e futura configurazione degli stoccaggi MPL nei rispettivi bacini di stoccaggio. I valori riportati fanno riferimento ai volumi geometrici dei serbatoi riportati nell’ultimo aggiornamento del rapporto di sicurezza (Giugno 2012). Sono evidenziati gli stoccaggi che subiranno una modifica a seguito della realizzazione delle modifiche. BACINO B1 (INVARIATO) STATO ATTUALE STATO FUTURO 3 Serbatoio Volume m Serbatoio Volume m3 159 11 159 11 160 13,5 160 13,5 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 68 GIUNTA REGIONALE 161 162 163 164 13,5 13,5 13,5 13,5 161 162 163 164 13,5 13,5 13,5 13,5 BACINO M (MODIFICATO) STATO ATTUALE Serbatoio 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 STATO FUTURO Volume m 50 50 50 50 50 50 30 30 30 30 3 Serbatoio 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 Volume m3 FUORI ESERCIZIO FUORI ESERCIZIO FUORI ESERCIZIO 50 FUORI ESERCIZIO FUORI ESERCIZIO FUORI ESERCIZIO FUORI ESERCIZIO FUORI ESERCIZIO 50 BACINO M1/M2 (INVARIATO) STATO ATTUALE STATO FUTURO Serbatoio Volume m3 Serbatoio Volume m3 101 30 101 30 102 30 102 30 BACINO M4 (INVARIATO) STATO ATTUALE Serbatoio Volume m3 115 100 116 100 Serbatoio 115 116 STATO FUTURO Volume m3 100 100 BACINO M5 (INVARIATO) STATO ATTUALE STATO FUTURO 3 Serbatoio Volume m Serbatoio Volume m3 117 47 117 47 118 47 118 47 119 47 119 47 BACINO M6 (INVARIATO) STATO ATTUALE STATO FUTURO Serbatoio Volume m3 Serbatoio Volume m3 140 78 140 78 150 78 150 78 151 120 151 120 152 80 152 80 153 120 153 120 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 69 GIUNTA REGIONALE BACINO M7 (INVARIATO) STATO ATTUALE STATO FUTURO Serbatoio Volume m3 Serbatoio Volume m3 165 120 165 120 BACINO M8 (NUOVO) STATO FUTURO Volume m3 100 100 100 100 120 120 120 120 120 120 120 120 Serbatoio 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 BACINO M9 (NUOVO) STATO FUTURO Serbatoio 183 184 185 186 187 188 Volume m3 100 100 100 100 100 100 Come si evince dalle tabelle il nuovo parco stoccaggi comporterà un aumento di circa 1.600,00 m3 per le sole materie prime liquide (MPL) mentre non comporterà alcun incremento per quanto riguarda i Prodotti finiti (bacini M3 e M3’) e i semilavorati (bacino B). A seguito della realizzazione del nuovo parco stoccaggi il bacino M subirà una riduzione di circa 320 m3 del volume stoccato in termini di MPL in quanto i prodotti attualmente stoccati saranno trasferiti nei nuovi serbatoi ubicati nei nuovi bacini M8 e M9. Potenziamento laboratorio chimico di ricerca e sviluppo Il nuovo laboratorio chimico sarà realizzato all’interno dell’esistente edificio dove sono ubicati i magazzini di materie prime solide (MPS) T1, T2 e T3; quest’ultimo è utilizzato per il deposito di latte e contenitori vuoti. Il nuovo laboratorio chimico si svilupperà su due piani per tutta l’area dell’edificio di circa 2.000 m2 totali. Nella parte inferiore saranno ubicati l’area di laboratorio dedicata alla ricerca e sviluppo; tale area sarà REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 70 GIUNTA REGIONALE dotata di una sezione nella quale saranno installati gli impianti pilota che permetteranno la sperimentazione di nuovi processi produttivi su scala di laboratorio (capacità inferiore a 1.000 kg). Gli impianti pilota saranno allocati in un’area dedicata e attrezzata per la manipolazione e la gestione del carico e manipolazione dei vari reagenti utili per le prove di produzione; le operazioni di controllo e gestione saranno di tipo automatico e controllate direttamente da un operatore di laboratorio. I locali dove saranno ubicati gli impianti pilota saranno dotati dei sistemi di aspirazione necessari per la captazione dei vapori derivanti dalle operazioni di carico/scarico prodotti o prelievo campioni e di idonei sistemi di sicurezza. Il personale del laboratorio supervisionerà tutte le fasi di lavoro degli impianti pilota. Sono previste delle aree di campionatura e analisi, mediante cappe di laboratorio, nelle quali potranno essere preparate le diverse miscele necessarie alla preparazione di una produzione. La parte superiore del laboratorio sarà dedicata alla sezione analitica e controllo qualità del laboratorio; in questa sezione vengono eseguite le prove necessarie al controllo delle materie prime e dei prodotti derivanti dalle prove di produzione eseguite negli impianti pilota o negli impianti di produzione. Tale area sarà provvista di strumenti analitici ad alta precisione e cappe chimiche per la preparazione dei campioni o analisi qualitative e/o quantitative. All’interno della struttura sono previste aree attrezzate per il deposito in sicurezza dei reagenti o materie prime utilizzate sia nel laboratorio ricerca e sviluppo sia nel laboratorio di controllo qualità. Il laboratorio sarà inoltre dotato di un sistema di montacarichi che permetterà la movimentazione in sicurezza di contenitori, non trasportabili manualmente, nella sezione superiore: il vano del montacarichi sarà dotato di una vasca di raccolta in caso di sversamento durante la movimentazione dei prodotti chimici. Il deposito principale interno sarà accessibile tramite muletto o trans- pallet per la movimentazione di carichi in sicurezza. Tutte le aree di deposito, impiantistica e di laboratorio chimico saranno dotate di idonei sistemi di aspirazione per captazione vapori e/o ricambio d’aria. Le aspirazioni saranno collettate ad un circuito chiuso a sua volta collegato con il termocombustore (E1); in caso di malfunzionamento o fuori servizio di quest’ultimo i vapori vengono deviati in apposite batterie di filtri a carboni attivi la cui emissione è diretta in atmosfera. Il reintegro di aria all’interno dei locali sarà assicurato da un’apposita unità di trattamento e reintegro aria prelevata dall’atmosfera in zona sicura. Oltre alla parte impiantistica e di laboratorio sono previsti vari spazi per l’ubicazione degli uffici del personale e servizi igienici. Riorganizzazione stoccaggio materie prime solide (MPS) Il progetto di potenziamento del laboratorio chimico all’interno degli attuali magazzini T1,T2 e T3 prevede la riorganizzazione dello stoccaggio delle materie prime solide (MPS), stoccate in sacchi o in fusti, nei diversi magazzini esistenti all’interno dello stabilimento; a tale scopo una parte dei prodotti sarà stoccata all’interno dell’immobile ubicato nella nuova area esterna allo stabilimento. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 71 GIUNTA REGIONALE In particolare sono previsti i seguenti spostamenti: ATTUALE UBICAZIONE FUTURA UBICAZIONE Magazzino T1 Magazzino T7 esistente Magazzino T7 Capannone di nuova acquisizione Magazzino K4 Capannone di nuova acquisizione Magazzino T2 Capannone di nuova acquisizione I locali oggetto di modifiche saranno adeguati per poter contenere i prodotti. Tutti i locali manterranno l’attuale gestione operativa di carico/scarico e movimentazioni: la riorganizzazione dei magazzini comporterà una minima variazione della viabilità interna dei mezzi di trasporto (muletti) adibiti alla movimentazione delle MPS, ma senza alcuna variazione rilevante nel numero di movimentazioni. Le MPS saranno posizionate all’interno di scaffali o “drive in” e la loro movimentazione sarà eseguita tramite muletti o trans-pallet. I magazzini saranno dotati dei sistemi di protezione e prevenzione in accordo alla normativa di prevenzione incendi. Il magazzino interno al nuovo capannone sarà inoltre dotato di un sistema di raccolta sversamenti collegato al sistema di rete fognaria a sua volta collettato al blow down esistente, ubicato a monte del pozzetto fiscale S1. Tale configurazione permetterà di isolare e raccogliere eventuali sversamenti accidentali derivanti dalle operazioni di movimentazione all’interno/esterno al nuovo magazzino. Le aree di deposito saranno segalate mediante apposita cartellonistica. Alimentazione elettrica Nella nuova area esterna allo stabilimento sarà realizzata una nuova cabina di trasformazione MT/BT ubicata all’esterno. La nuova cabina di trasformazione, denominata L3 sarà alimentata dalla cabina V esistente mediante un nuovo elettrodotto (20kV) interrato. Sistema antincendio L’esistente sistema di distribuzione antincendio sarà potenziato a seguito della realizzazione del nuovo parco stoccaggi e della riorganizzazione dei magazzini. Il nuovo sistema prevede il potenziamento della riserva schiuma e una nuova distribuzione dell’acqua di raffreddamento per i nuovi circuiti/apparecchiature. 2.7Valutazione in merito al quadro progettuale I criteri guida alla base della progettazione seguiti dal proponente, in relazione al fatto che l’impianto dovrà essere poi sottoposto anche alla disciplina dell’Autorizzazione Integrata Ambientale sono stati sostanzialmente: - ricerca delle migliori prassi per la limitazione dell’impatto ambientale dell’impianto in progetto; - attenzione alla futura migliore gestione dell’impianto; - applicazione delle BAT di riferimento sia per la salvaguardia ambientale e della sicurezza e salute dei lavoratori. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 72 GIUNTA REGIONALE 3. QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE Codesto quadro viene strutturato descrivendo per ogni componente ambientale: lo stato di fatto, considerando i fattori ambientali dell’area dove sarà inserito il nuovo impianto lo stato di progetto, valutando l’impatto dell’opera progettata sull’ambiente in cui esso è inserito. 3.1 Aspetti ambientali connessi con le fasi di cantiere Di seguito si riportano gli aspetti ambientali derivanti dalle attività di cantiere: dato il carattere temporaneo, è lecito presumere che avranno un impatto limitato. Per la realizzazione delle platee in cemento sulle quali poggeranno i nuovi serbatoi metallici, occorrerà effettuare lavori di movimentazione terra; il materiale da risulta sarà gestito entro i confini della normativa sui rifiuti. Emissioni in atmosfera Le emissioni saranno legate al traffico dei mezzi che effettueranno il trasporto dei materiali e delle attrezzature. Si tratta di un aspetto ambientale trascurabile, in relazione anche al fatto che le strade da percorrere sono già tutte asfaltate, che non richiede quindi particolari interventi di mitigazione. Verranno comunque prese tutte le cautele per minimizzare l’emissione di polveri quale la limitazione della velocità. Nello specifico, il traffico dei mezzi di trasporto pesanti durante la fase di cantiere non è uniforme per tutta la durata dello stesso. Esso risulta discontinuo poiché in alcuni periodi sono previste molte operazioni in cantiere mentre in altri l’attività è molto meno consistente. Si può considerare nell’intero arco temporale di durata della fase di cantiere un traffico medio di mezzi pesanti pari 0,5 viaggi/gg, con picchi massimi di 5 viaggi/gg nelle giornate di maggiore attività. Per quanto riguarda il traffico dovuto alle autovetture del personale delle ditte esterne responsabili delle attività di cantiere esso risulta distribuito in maniera più uniforme nel tempo e si può stimare una media di 1 viaggio/gg. Emissioni acustiche L’inquinamento acustico, in fase di costruzione, è dovuto al trasporto di materiali e attrezzature (autocarri), e alle normali operazioni di cantiere. Altre fonti di rumore sono il traffico dei mezzi lungo le strade di collegamento e le fasi di scarico di materiali. Si assume che per la maggior parte degli interventi da attuare non siano previste lavorazioni notturne e che le attività di cantiere abbiano corso nelle normali ore lavorative dei giorni feriali; la movimentazione dei materiali verrà effettuata con cautela, limitando la produzione di rumori. Sarà richiesta opportuna autorizzazione in deroga al Comune per lo svolgimento dei lavori di cantiere secondo quanto previsto dal Regolamento Acustico Comunale. Rifiuti Si prevede produzione di rifiuti legata alle normali attività di cantiere (imballaggi in più materiali, scarti di lavorazione quali cavi, ferro, oli per motori/macchine, etc.) e la produzione di terre e materiale da risulta pari a 635 m3, che verranno gestiti come rifiuti. Tutti i rifiuti saranno gestiti nel rispetto della normativa vigente, favorendo le attività di recupero. Inoltre in azienda viene abitualmente effettuata la raccolta differenziata, quindi essa potrà essere fatta anche per carta, plastica, vetro e metallo derivante dalle attività di cantiere. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 73 GIUNTA REGIONALE Terre e Rocce da scavo Una volta rimossi i serbatoi interrati presenti nel bacino M, l’intera area verrà svuotata fino ad arrivare al livello della platea in cemento attualmente presente, la quale si trova ad una profondità di circa 3,5 metri. Su una parte di questa platea verranno posizionati due serbatoi cilindrici per lo stoccaggio delle materie prime liquide, mentre il restante spazio verrà occupato dalle vasche di raccolta A, B e C e dagli impianti di filtrazione previsti nel nuovo progetto di impianto di raccolta e trattamento acque. Per tali motivi non sono necessari volumi di materiali terrosi per riempire i vuoti lasciati dalla rimozione dei serbatoi interrati. Durante i lavori per la realizzazione dei nuovi bacini e delle vasche previste dal nuovo impianto di trattamento acque e per la realizzazione o gli adeguamenti fognari la quantità delle terre che saranno complessivamente movimentate e gestite come rifiuti (CER 170504 o 170503*) è pari a circa 635 m3 3.2 Emissioni in atmosfera La valutazione degli impatti prodotti dalle modifiche proposte dalla Elantas è stata effettuata considerando il potenziale aumento della concentrazione di alcuni microinquinanti rispetto alla situazione attuale della qualità dell’aria. Al fine di valutare il potenziale impatto prodotto sulla componente atmosfera dalle modifiche in progetto presso il proprio impianto di produzione di smalti isolanti per fili conduttori sito nella Zona Industriale Campolungo di Ascoli Piceno, l’ELANTAS Italia S.r.l. ha presentato uno studio previsionale delle concentrazioni di COV, PM10, NOx, NH3, SO2, HCl e odore sull’area circostante il sito oggetto dell’intervento. L’attività presenta problematiche relative all’emissione di inquinanti in atmosfera esclusivamente durante la fase di esercizio, e non durante quella di cantiere, poiché le modifiche in progetto non necessiteranno di un cantiere significativo. Tale studio è stato effettuato mediante l’impiego del software SoundPLAN 7.1. che utilizza al suo interno il modello di dispersione dell’aria AUSTAL2000 della German Federal Environmental Agency. 3.2.1 Situazione Ante-Operam Emissioni di tipo convogliato stato ante Lo stabilimento della Elantas è in possesso dell’Autorizzazione Integrata Ambientale n. 17/VAA del 13/02/2012 e la situazione ante è rappresentata con quanto riportato nella parte emissioni in atmosfera di tale autorizzazione. In particolare successivamente all’ottenimento ella sopra menzionata autorizzazione sono stati realizzati gli interventi ivi identificati come modifiche all’impianto (installazione di un piccolo impianto pilota da laboratorio, realizzazione di un impianto di cogenerazione alimentato da fonti rinnovabili, ampliamento dell’impianto fotovoltaico) ed è stata sostituita la caldaia BONO Energia, collegata all’emissione E36, con una nuova caldaia ROTOGI mod. PT5000E così come comunicato dall’azienda come modifica non sostanziale in data 29/07/2013. Inoltre, per l’impianto pilota presente come modifica nell’autorizzazione del 2012 era prevista una durata di funzionamento di un anno; la sperimentazione è terminata e l’impianto è attualmente fermo. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 74 GIUNTA REGIONALE Emissioni diffuse Le principali emissioni diffuse derivanti dalle attività dell’ELANTAS sono quelle legate al traffico indotto dall’attività dello stabilimento, per i movimenti dei dipendenti, per l’arrivo delle materie prime, per la partenza del prodotto finito. Mediamente si stima, per lo stato di progetto la movimentazione di 11 camion/giorno legati alle attività dell’impianto. I fattori di emissione medi per il parco circolante in Italia disponibili nella banca dati dell’ISPRA (SINAnet Rete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale) validi per gli autocarri sono: Veicolo ISPRA - Heavy duty trucks - rigid 14 - 20 t - HD Euro IV Veicolo Inquinante PM10 g/km*veicolo 0,066016 autocarro PM2.5 0,045941 3,4076 NOx Considerando che tutto il traffico indotto avviene tramite autocarri, e ipotizzando un percorso medio, all’interno dell’impianto, di 1200 m, si ottiene la seguente emissione diffusa indotta dal traffico: Veicolo ISPRA - Heavy duty trucks - rigid 14 - 20 t - HD Euro IV Veicolo Inquinante PM10 g/km*veicolo g/giorno 0,066016 0,87 0,045941 3,4076 0,61 45,0 autocarro PM2.5 NOx Il contributo delle emissioni diffuse derivanti dal traffico veicolare indotto interno all’impianto viene incluso nella simulazione dello stato ante. 3.2.2 Situazione Post-Operam: Di seguito si riporta lo stato delle emissioni in atmosfera nella configurazione di progetto. Le modifiche rispetto allo stato attuale vengono di seguito brevemente descritte: non saranno più presenti i camini E24, E25, E26, E27, E28, E29, E30, E31, E32, E33, E34, E35, E47, E48 in quanto essi erano collegati a laboratorio chimico, laboratorio analitico strumentale, quali subiranno uno spostamento ricollocazione all’interno degli spazi della Elantas Italia Srl come da progetto e tutte le attrezzature saranno collegate all’emissione E1; poiché la sperimentazione dell’impianto pilota è terminata le emissioni E18 ed E46 risulteranno inattive; saranno presenti le nuove emissioni non significative E51 ed E52 ed E53 legate alle caldaie ad uso civile che vengono utilizzate rispettivamente per riscaldamento e produzione acqua calda sanitaria della palazzina U, per riscaldamento e produzione acqua calda sanitaria degli spogliatoi del reparto manutenzione, per riscaldamento e produzione acqua calda sanitaria degli spogliatoi e della mensa nella palazzina U1; alle emissioni E21, E22 ed E44 saranno posizionati filtri a carboni attivi come sistemi di abbattimento; REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 75 GIUNTA REGIONALE verrà cambiata la posizione del camino E50 e verrà ridotta la durata di funzionamento rispetto allo stato ante; saranno presenti i nuovi camini E60 ed E61 collegati al nuovo Laboratorio Ricerca & Sviluppo, dotati di filtri a carboni attivi, che entreranno in funzione solo in caso di malfunzionamento del post- combustore. Emissioni in Atmosfera – stato post Unità di misura Flusso di massa annuo Metodo applicato COV Kg/anno 30.588,3 STIMA Polveri Kg/anno 4.193,3 STIMA NOx Kg/anno 18.964 STIMA CO Kg/anno 11.152 STIMA SO2 Kg/anno 2.788 STIMA NH3 Kg/anno 278,8 STIMA HCl Kg/anno 278,8 STIMA Metalli Kg/anno 0,1 STIMA Inquinante Decreto Solventi L’attività dell’azienda rientra nell’art. 275 del D.Lgs. 152/06 in quanto è compresa nell’allegato 3, parte II, punto 6 (attività di fabbricazione di preparati per rivestimenti, vernici, inchiostri e adesivi con una soglia di consumo di solvente superiore a 100 tonnellate/anno), e i quantitativi massimi di solvente presenti risultano superiori al limite delle 1000 tonnellate/anno. Il consumo nominale massimo di solvente dell’impianto è, infatti, pari a 18.000 ton/anno. Secondo la normativa vigente il valore limite di emissione diffusa è pari al 3% dell’input di solventi nel periodo di riferimento. L’azienda rispetta il limite imposto dalla legge e, così come richiesto, dimostra di controllare le emissioni diffuse attraverso i propri Piani Gestione Solvente. Il PGS relativo all’anno 2012 Le emissioni diffuse e fuggitive non varieranno nello stato post. Sistema di monitoraggio in continuo Il camino E1 è dotato di un sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni in atmosfera per il controllo dei COV come COT; tale sistema sarà attivo anche nello stato post. Una volta che il cogeneratore entrerà in funzionamento a regime, l’azienda installerà nel camino E49 un sistema di monitoraggio in continuo per quanto riguarda i parametri NOX e CO. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 76 GIUNTA REGIONALE Il modello di analizzatore in continuo di COT installato sull’E1 è il mod. THC110E .Nel sistema analitico estrattivo del TOC vi sono due elementi: il FID e il dispositivo di campionamento associato. Il rivelatore FID è l'elemento principale dell'analizzatore. È composto da un ugello centrale che riceve attraverso un capillare Idrogeno, con una portata di circa 25 cc/min. Al medesimo è inviato, sempre attraverso un capillare, il gas carrier (circa 20 cc/min.) che trasporta i vari composti del campione da analizzare. L’ugello è polarizzato da una tensione di eccitazione positiva di 300 V.dc con correnti molto piccole. Un anello circolare posto intorno all'ugello provvede a raccogliere la corrente ionizzante e a portarla all'ingresso del circuito elettrometrico. Una portata di aria 250 cc/min., determinata da un terzo capillare, viene inviata al rivelatore come gas comburente. All'interno del rivelatore trovano posto una spirale in nichel per l'accensione automatica della fiamma ed una termocoppia che determina se la fiamma è accesa o spenta inibendo il passaggio dell’idrogeno in caso di fiamma spenta. Emissioni diffuse I dati di inputi relativi al traffico non sono modificati tra stato ante e stato post, in quanto le modifiche non influiranno significativamente sul traffico indotto. Il contributo delle emissioni diffuse derivanti dal traffico veicolare indotto interno all’impianto viene incluso nella simulazione dello stato post. Caratterizzazione meteorologica dell’area L’analisi meteoclimatica dell’area oggetto di studio è stata effettuata avvalendosi dei dati forniti dalla stazione meteo di Maltignano (AP) dell’ASSAM, relativi a 15 mesi (da gennaio 2012 a marzo 2013). Temperatura I valori relativi alle temperature medie orarie evidenziano una temperatura media nel periodo analizzato di 14,2°C, con minimi orari pari a -3,0° C e massimi di 37,4°C. Radiazione solare globale La radiazione solare nel periodo analizzato ha registrato un valore medio pari a 164,5 W/m2 con un valore minimo pari a 9,32 W/m2 (come media giornaliera) e valore massimo di 358,3 W/m2. Vento Il regime anemologico è caratterizzato dal 24,8 % di calme, considerando come limite di calma di vento i 0,6 m/s; il vento presenta una velocità media nel periodo di riferimento pari a 1,0 m/s ed una distribuzione angolare secondo la rosa dei venti riportata di seguito. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 77 GIUNTA REGIONALE Classi di stabilità atmosferica La ditta ha poi calcolato le classi di stabilità atmosferica di Pasquill Gifford a partire dalla velocità del vento e dalla radiazione solare secondo quanto suggerito dall’EPA. 3.2.3 Campagna di indagine Dal 1 al 15 luglio 2013 la Ditta ha effettuato una campagna di indagine di qualità dell’aria, con l’utilizzo del laboratorio mobile. I valori medi emersi da tale campagna relativi a SO2, NH3, e HCl, sono stati presi come riferimento per caratterizzare la qualità dell’aria. Per caratterizzare la qualità dell’aria relativa a PM10, NO2, sia come dati medi annuali che come dati orari e giornalieri, la Ditta ha preferito prendere a riferimento i valori registrati in un anno (intervallo di tempo maggiormente significativo) da una centralina gestita dall’ARPAM. La scelta è caduta sulla centralina di Monticelli (la più congrua e sovrapponibile al sito indagato), considerando i dati registrati dal 01/01/2012 al 31/12/2012. I valori di qualità dell’aria misurati in occasione della campagna e quelli prelevati dalla centralina, assunti come valore di qualità dell’aria, sono i seguenti: Specie inquinante PM10 NO2 NH3 SO2 HCl Specie inquinante rilevata dal mezzo mobile (valore medio) 16,7 µg/mc 1,6 µg/mc 1,4 µg/mc Concentrazione Monticelli (valore medio annuo) 21,5 µg/mc 17,4 µg/mc - REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 78 GIUNTA REGIONALE I dati registrati nella campagna di monitoraggio includono il contributo dello stato ante della Elantas Italia Srl. La Ditta ha effettuato anche un monitoraggio riguardante la determinazione della concentrazione di odore mediante olfattometria dinamica ritardata (norma UNI En 13725:2004). Tale monitoraggio è stato eseguito il 09/07/2013 in tre posizioni come di seguito dettagliato: Sigla A01 Denominazione del campione Emissione Concentrazione di odore (ouE/mc) 1300 A02 Interno 64 A03 Esterno 57 Note Il prelievo è stato effettuato al camino E1; il dato è stato usato nella simulazione come valore di emissione al camino Prelievo effettuato all’interno della proprietà Prelievo effettuato al confine Le caratteristiche del vento al momento del campionamento: vento debole direzione SSW 3.2.4 Ricadute degli inquinanti in atmosfera Al fine di valutare il contributo delle modifiche in progetto ELANTAS Italia S.r.l. ha effettuato una simulazione delle ricadute degli inquinanti principali che saranno emessi (COV, PM10, NOx, NH3, SO2, HCl e odore). Lo studio è stato effettuato mediante l’impiego del software SoundPLAN 7.1 che utilizza al suo interno il modello di dispersione dell’aria AUSTAL2000 della German Federal Environmental Agency. Il modello AUSTAL2000 è stato sviluppato secondo il regolamento tedesco TALuft (Technical Instructions on Air Quality). AUSTAL2000 è un modello di dispersione dell’aria basato sul sistema di simulazione lagrangiano ed utilizza il modello diagnostico del campo di vento TALdia. Il modello prende in considerazione l’influenza della topografia sul campo di vento e quindi la dispersione degli inquinanti. Nell’elaborazione sono stati utilizzati i dati metereologici orari raccolti presso la stazione di Maltignano (AP) dell’ASSAM, relativo a 15 mesi (da gennaio 2012 a marzo 2013) nonché è stata ricostruita l’orografia dell’area in esame ( l’area di calcolo ha interessato una superficie di 8 km2. Nel modello come sopra esposto, sono stati inseriti pertanto: • i dati orografici; • i dati metereologici; • i dati delle emissioni convogliate dello stato di progetto • le emissioni diffuse derivanti dal traffico Sono state poi effettuate due simulazioni: REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 79 GIUNTA REGIONALE 1. Simulazione con i valori di concentrazione e portata massimi autorizzati degli inquinanti caratteristici dell’impianto e significativi in termini di flusso di massa come: COV come C PM10 NOx NH3 SO2 HC 2. Simulazione dei soli COV con i valori di concentrazione e portata rilevati durante le campagne di monitoraggio alle emissioni in atmosfera effettuate dall’azienda nel periodo 2011-2012; 3. Simulazione dell’impatto odorigeno, inserendo come unica sorgente il camino E1 sul quale è stata fatta la campagna di monitoraggio della concentrazione di odore Al fine della valutazione sono state effettate le seguenti assunzioni conservative: - In autorizzazione i solventi sono espressi come C; in mancanza di limiti di riferimento specifici riguardanti i COV come C, nei confronti della qualità dell’aria, si è ritenuto significativo confrontare il valore di immissione ottenuto, con il valore di legge di HCNM (idrocarburi totali non metanici espressi come C) riportato nel ex DPCM del 28/03/1983. Anche se tale DPCM è stato abrogato dal DM 60/2002, si ritiene il valore di HCNM lì espresso come l’unico riferimento tecnico per visualizzare l’impatto di tali sostanze; - I valori di emissione di polveri al camino devono essere espressi, in conformità alla normativa nazionale (D.Lgs. 152/06), come PTS, mentre i valori di qualità dell’aria (DM 155/2010) sono espressi come PM10. Per poter quindi effettuare il confronto tra i valori derivati dalla simulazione e quelli dal monitoraggio, è stato assunto, come ipotesi conservativa, che le PTS sono tutte PM10; - I valori di emissione di ossidi di azoto simulati dal software e i fattori di emissione forniti dall’ISPRA sono espressi come Nox, mentre i valori di qualità dell’aria (DM 155/2010) sono espressi come NO2. Per poter quindi effettuare il confronto tra i valori derivati dalla simulazione e quelli dal monitoraggio, è stato assunto, come ipotesi conservativa, che gli Nox sono assimilati agli NO2. 3.2.5 Valutazione degli impatti La Ditta ha individuato alcuni bersagli recettori in corrispondenza dei punti ritenuti maggiormente sensibili, per valutare l’accettabilità ambientale sulla matrice aria delle pressioni precedentemente calcolate, nella situazione ante e post operam. Sigla R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7 R8 Tipologia Distanza dal confine dell’impianto civile abitazione 725 m civile abitazione 485 m civile abitazione 1100 m edificio industriale 240 m edificio industriale 17 m edificio industriale 25 m edificio industriale 35 m edificio industriale 176 m REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 80 GIUNTA REGIONALE R9 R10 R11 civile abitazione edificio industriale civile abitazione 580 m 240 m 335 m In corrispondenza dei recettori individuati sono stati stimati i valori di pressione in atmosfera per la simulazione dell’ante e del post come riportato nelle tabelle seguenti. Le tabelle riportano: il valore di qualità dell’aria; il valore di pressione calcolata al recettore nello stato ante; il valore di pressione calcolata al recettore nello stato post; la differenza tra il valore di pressione calcolata al recettore nello stato post ed il valore di pressione calcolata al recettore nello stato ante; la variazione percentuale tra il valore di pressione calcolata al recettore nello stato post ed il valore di pressione calcolata al recettore nello stato ante, in riferimento allo stato ante; il valore di qualità dell’aria proprio dello stato post, calcolato sottraendo al valore di qualità dell’aria il valore di pressione calcolata al recettore nello stato ante ed aggiungendo il valore di pressione calcolata al recettore nello stato post; la variazione percentuale tra la qualità dell’aria dello stato post e la qualità dell’aria iniziale, in riferimento alla qualità dell’aria iniziale. COV come C Recettore Qualità dell’aria Concentrazioni calcolate AUSTAL2000 (µg/m3) ante Concentrazioni calcolate AUSTAL2000 (mg/m3) post Differenza post – ante Variazione % post – ante Qualità aria tot. stato post Variazione % qualità aria post - iniziale PM 10 annuale Recettore Qualità dell’aria Concentrazioni calcolate AUSTAL2000 (µg/m3) ante Concentrazioni calcolate AUSTAL2000 (mg/m3) post Differenza post – ante Variazione % post – ante Qualità aria tot. stato post Variazione % qualità aria post - iniziale Limiti (DPCM 28/03/1983) R1 n.d. 0,1 R5 n.d. 20,8 R6 n.d. 15,1 R7 n.d. 41,3 R8 n.d. 15,0 R9 n.d. 4,5 R10 n.d. 13,7 200 µg/m3 R11 n.d. 4,2 3,2 0,1 18,1 14,1 34,1 11,2 3,4 10,3 3,9 -1,4 -1,1 0 - 2,7 - 7,2 - 3,8 - 1,1 - 3,4 - 0,3 33% n.d. n.d. 26% n.d. n.d. 0% 13% n.d. n.d. 1,0 7% n.d. n.d. 17% n.d. n.d. 25% n.d. n.d. 24% n.d. n.d. 25% n.d. n.d. - 7% R8 21,5 1,2 R9 21,5 0,3 R10 21,5 0,8 40,0 µg/m3 R11 21,5 0,2 2,4 R2 n.d. 4,3 R3 n.d. 4,3 1,8 2,9 - 0,6 25% n.d. n.d. R4 n.d. n.d. n.d. Limiti (DPCM 28/03/1983) R4 R5 R6 R7 21,5 21,5 21,5 21,5 0,0 1,2 0,7 2,3 n.d. n.d. R1 21,5 0,1 R2 21,5 0,2 R3 21,5 0,2 0,1 0,2 0,2 0,0 1,2 0,7 2,3 1,2 0,3 0,8 0,2 0 0% 21,5 0% 0 0% 21,5 0% 0 0% 21,5 0% 0 0% 21,5 0% 0 0% 21,5 0% 0 0% 21,5 0% 0 0% 21,5 0% 0 0% 21,5 0% 0 0% 21,5 0% 0 0% 21,5 0% 0 0% 21,5 0% REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 81 GIUNTA REGIONALE PM 10 giornaliero Recettore Qualità dell’aria Concentrazioni calcolate AUSTAL2000 (µg/m3) ante Concentrazioni calcolate AUSTAL2000 (mg/m3) post Differenza post – ante Variazione % post – ante Qualità aria tot. stato post Variazione % qualità aria post - iniziale R2 21,5 3,2 R3 21,5 2,2 1,5 3,2 2,2 0,9 6,6 6,6 0 0% 21,5 0% 0 0% 21,5 0% 0 0% 21,5 0% 0 0% 21,5 0% 0 0% 21,5 0% 0 0% 21,5 0% NO2 annuale R8 21,5 6,4 R9 21,5 2,3 R10 21,5 2,5 50,0 µg/m3 R11 21,5 2,7 7,5 6,4 2,3 2,5 2,7 0 0% 21,5 0% 0 0% 21,5 0% 0 0% 21,5 0% 0 0% 21,5 0% 0 0% 21,5 0% Limiti (DPCM 28/03/1983) R4 R5 R6 R7 21,5 21,5 21,5 21,5 0,9 6,6 6,6 7,5 R1 21,5 1,5 Limiti (DPCM 28/03/1983) Recettore Qualità dell’aria Concentrazioni calcolate AUSTAL2000 (µg/m3) ante Concentrazioni calcolate AUSTAL2000 (mg/m3) post Differenza post – ante Variazione % post – ante Qualità aria tot. stato post Variazione % qualità aria post - iniziale R1 17,4 0,2 R2 17,4 0,3 R3 17,4 0,3 R4 17,4 0,0 R5 17,4 1,4 R6 17,4 0,5 R7 17,4 2,8 R8 17,4 1,4 R9 17,4 0,5 R10 17,4 2,7 40,0 µg/m3 R11 17,4 0,3 0,2 0,3 0,3 0,0 1,5 2,9 2,9 1,5 0,5 2,7 0,4 0 0% 17,4 0% 0 0% 17,4 0% 0 0% 17,4 0% 0 0% 17,4 0% 0,1 7% 17,5 0,6% 2,4 480% 19,8 14% 0,1 4% 17,5 0,6% 0,1 7% 17,5 0,6% 0 0% 17,4 0% 0 0% 17,4 0% 0,1 33% 17,5 0,6% NO2 orario Limiti (DPCM 28/03/1983) Recettore Qualità dell’aria Concentrazioni calcolate AUSTAL2000 (µg/m3) ante Concentrazioni calcolate AUSTAL2000 (mg/m3) post Differenza post – ante Variazione % post – ante R1 17,4 33,0 R2 17,4 45,0 R3 17,4 45,5 R4 17,4 44,0 R5 17,4 42,0 R6 17,4 43,0 R7 17,4 60,0 R8 17,4 58,0 R9 17,4 51,0 R10 17,4 51,0 200,0 µg/m3 R11 17,4 43,0 33,0 45,0 45,5 44,0 40,0 46,0 46,0 53,0 51,0 51,0 47,0 0 0% 0 0% 0 0% 0 0% - 2,0 5% 3,0 7% - 14 -23% 0 0% 0 0% 4,0 0% Qualità aria tot. stato post Variazione % qualità aria post - iniziale 17,4 0% 17,4 0% 17,4 0% 17,4 0% 15,4 11% 20,4 17% 3,4 - 80% - 5,0 9% 12,4 29% 17,4 0% 17,4 0% 21,4 23% NH3 Recettore Limiti (DPCM 28/03/1983) R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7 R8 R9 R10 25 µg/m3 R11 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 82 GIUNTA REGIONALE Qualità dell’aria Concentrazioni calcolate AUSTAL2000 (µg/m3) ante Concentrazioni calcolate AUSTAL2000 (mg/m3) post Differenza post – ante Variazione % post – ante Qualità aria tot. stato post Variazione % qualità aria post - iniziale 16,7 0,000 16,7 0,000 16,7 0,000 16,7 0,000 16,7 0,030 16,7 0,010 16,7 0,055 16,7 0,030 16,7 0,010 16,7 0,050 16,7 0,010 0,000 0,000 0,000 0,000 0,030 0,010 0,055 0,030 0,010 0,050 0,010 0 0% 0 0% 0 0% 0 0% 0 0% 0 0% 0 0% 0 0% 0 0% 0 0% 0 0% 16,7 16,7 16,7 16,7 16,7 16,7 16,8 16,7 16,7 16,7 16,7 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% R1 16,7 0,00 R2 16,7 0,10 R3 16,7 0,10 Limiti (DPCM 28/03/1983) R4 R5 R6 R7 16,7 16,7 16,7 16,7 0,00 0,40 0,10 0,60 R8 16,7 0,30 R9 16,7 0,10 R10 16,7 0,70 20 µg/m3 R11 16,7 0,10 0,00 0,10 0,10 0,00 0,40 0,10 0,60 0,30 0,10 0,70 0,10 0 0% 1,6 0% 0 0% 1,6 0% 0 0% 1,6 0% 0 0% 1,6 0% 0 0% 1,6 0% 0 0% 1,6 0% 0 0% 1,6 0% 0 0% 1,6 0% 0 0% 1,6 0% 0 0% 1,6 0% 0 0% 1,6 0% SO2 annuale Recettore Qualità dell’aria Concentrazioni calcolate AUSTAL2000 (µg/m3) ante Concentrazioni calcolate AUSTAL2000 (mg/m3) post Differenza post – ante Variazione % post – ante Qualità aria tot. stato post Variazione % qualità aria post - iniziale Recettore Qualità dell’aria Concentrazioni calcolate AUSTAL2000 (µg/m3) ante Concentrazioni calcolate AUSTAL2000 (mg/m3) post Differenza post – ante Variazione % post – ante Qualità aria tot. stato post Variazione % qualità aria post - iniziale R9 1,6 1,00 R10 1,6 3,00 R1 1,6 1,00 R2 1,6 1,00 R3 1,6 1,00 1,00 1,00 1,00 0,00 2,00 2,00 3,50 2,00 1,00 3,00 1,00 0 0% 1,6 0% 0 0% 1,6 0% 0 0% 1,6 0% 0 0% 1,6 0% 0 0% 1,6 0% 0 0% 1,6 0% 0 0% 1,6 0% 0 0% 1,6 0% 0 0% 1,6 0% 0 0% 1,6 0% 0 0% 1,6 0% R1 1,6 9,00 R2 1,6 14,00 R3 1,6 6,00 R8 1,6 9,50 R9 1,6 8,00 R10 1,6 6,00 350 µg/m3 R11 1,6 9,50 9,00 14,00 6,00 8,50 7,00 8,00 9,00 9,50 8,00 6,00 9,50 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 SO2 orario Recettore Qualità dell’aria Concentrazioni calcolate AUSTAL2000 (µg/m3) ante Concentrazioni calcolate AUSTAL2000 (mg/m3) post Differenza post – ante R8 1,6 2,00 125µg/m3 R11 1,6 1,00 Limiti (DPCM 28/03/1983) R4 R5 R6 R7 1,6 1,6 1,6 1,6 0,00 2,00 2,00 3,50 SO2 giornaliero Limiti (DPCM 28/03/1983) R4 R5 R6 R7 1,6 1,6 1,6 1,6 8,50 7,00 8,00 9,00 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 83 GIUNTA REGIONALE Variazione % post – ante Qualità aria tot. stato post Variazione % qualità aria post - iniziale 0% 1,6 0% 0% 1,6 0% 0% 1,6 0% 0% 1,6 0% 0% 1,6 0% 0% 1,6 0% 0% 1,6 0% 0% 1,6 0% R1 1,4 0,00 R2 1,4 0,01 R3 1,4 0,01 Limiti (DPCM 28/03/1983) R4 R5 R6 R7 1,4 1,4 1,4 1,4 0,00 0,04 0,01 0,06 R8 1,4 0,04 R9 1,4 0,01 R10 1,4 0,07 9 µg/m3 R11 1,4 0,01 0,00 0,01 0,01 0,00 0,04 0,01 0,06 0,04 0,01 0,07 0,01 0 0% 1,4 0% 0 0% 1,4 0% 0 0% 1,4 0% 0 0% 1,4 0% 0 0% 1,4 0% 0 0% 1,4 0% 0 0% 1,4 0% 0 0% 1,4 0% 0 0% 1,4 0% 0 0% 1,4 0% 0 0% 1,4 0% HCl Recettore Qualità dell’aria Concentrazioni calcolate AUSTAL2000 (µg/m3) ante Concentrazioni calcolate AUSTAL2000 (mg/m3) post Differenza post – ante Variazione % post – ante Qualità aria tot. stato post Variazione % qualità aria post - iniziale COV reale Recettore Qualità dell’aria Concentrazioni calcolate AUSTAL2000 (µg/m3) post R1 n.d. 0,04 R2 n.d. 0,07 R3 n.d. 0,07 0% 1,6 0% 0% 1,6 0% 0% 1,6 0% Limiti (DPCM 28/03/1983) R4 R5 R6 R7 n.d. n.d. n.d. n.d. 0,00 0,17 0,14 0,61 200 µg/m3 R8 n.d. 0,16 R9 n.d. 0,08 R10 n.d. 0,45 R11 n.d. 0,05 → Impatto ambientale: Dall’analisi dei dati emerge che: Si ritiene l’impatto PM10 poco significativo: i limiti di legge come valore medio annuale e come valore giornaliero sono sempre rispettati. Non esiste alcun incremento nello stato post rispetto allo stato ante. Ossidi di azoto: i limiti di legge come valore medio annuale e come valore orario sono sempre rispettati. Relativamente al valore medio annuo non si evidenziano sostanziali modifiche della qualità dell’aria, ad eccezione del recettore R7 situato al confine dello stabilimento. Relativamente al valore orario si evidenziano nei recettori concentrazioni nello stato post mediamente confrontabili con la situazione ante operam. Ammoniaca: le concentrazioni di ammoniaca ai recettori non variano tra lo stato ante e lo stato post. Biossido di zolfo: i limiti di legge come valore medio annuale, come valore giornaliero e come valore orario sono sempre rispettati. Acido cloridrico: le concentrazioni di acido cloridrico ai recettori non variano tra lo stato ante e lo stato post. Per quanto riguarda i composti organici volatili espressi come C la simulazione ha evidenziato una riduzione della concentrazione ai recettori nello stato post operam. Inoltre la simulazione nelle condizioni reali di esercizio ha evidenziato valori pressoché irrilevanti ai recettori. Le modifiche in progetto pertanto non impatteranno sulla qualità dell’aria, anzi potrebbero contribuire ad un suo miglioramento; L’impatto legato alla diffusione dell’odore, visualizzato in termini di odor hours, è risultato non significativo: la media annuale di odor hours, in ogni punto è pari a 0%. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 84 GIUNTA REGIONALE 3.3 Scarichi idrici Stato ante L’azienda possiede un solo scarico idrico (S1) in condotta consortile Piceno Consind. Tale scarico è dotato di misuratore di portata. La portata media di S1 è 20 mc/giorno in tale scarico confluiscono: 1. le acque reflue domestiche: rappresentano gli scarichi derivanti dall’utilizzo dei locali adibiti a servizi igienici, spogliatoi e mensa; 2. le acque reflue industriali: rappresentano gli scarichi provenienti dal drenaggio del circuito chiuso dell’acqua industriale utilizzato come spurgo per la regolarizzazione dei parametri chimico/fisici della stessa;. 3. le acque di prima pioggia: rappresentano i primi 5 mm di acqua meteorica di dilavamento di piazzali; per le coperture dei fabbricati, in condizioni normali, nonostante la presenza di sorgenti di inquinamento (linee di processo, emissioni in atmosfera, etc.) non sono prevedibili ricadute di inquinanti tali da far assimilare queste acque alla prima pioggia, come da indicazione delle NTA del PTA Marche;. 4. le acque di seconda pioggia rappresentate dalla parte delle acque meteoriche di dilavamento eccedenti le acque di prima pioggia. 5. le acque meteoriche di bacini di contenimento rappresentano le acque meteoriche raccolte nei bacini di contenimento dei serbatoi di stoccaggio materie prime (MPL), semilavorati (SL) e prodotti finiti (PF) ubicati in diverse zone interne allo Stabilimento. I bacini di contenimento hanno lo scopo esclusivo di contenere eventuali perdite di prodotto, che si possono originare a seguito di danneggiamenti dei serbatoi di stoccaggio o collegamenti accessori. Il bacino di contenimento è collegato alla rete fognaria di Stabilimento mediante un collettore interrato intercettabile mediante una valvola di isolamento. Tale sistema garantisce in cado di perdita che il prodotto inquinante rimanga all’interno del bacino e non venga inviato allo scarico S1 e da qui alla fognatura consortile. Tutte le acque di cui sopra sono collettate al punto S1 mediante un’unica rete di tubazioni interrate, senza alcun trattamento preliminare; la portata di scarico è monitorata tramite un misuratore locale Prima dello scarico S1 è presente una valvola di intercettazione dello scarico fognario dell’intero stabilimento che consente, in caso di anomalie o emergenze, di chiudere il collegamento alla fognatura consortile isolando l’intero impianto e deviare il flusso di scarico ad un serbatoio interrato, al fine di contenere eventuali sversamenti di prodotti inquinanti all’interno dell’impianto stesso. Stato post In ottemperanza alle NTA del PTA oggi in vigore, il Gestore procederà alla separazione delle diverse tipologie di acque ed ad un diverso trattamento di alcune tipologie di acque prima dello scarico. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 85 GIUNTA REGIONALE Tutti i circuiti saranno collettati mediante linee indipendenti a monte del punto di scarico S1 e ciascuno di loro sarà dotato di pozzetto di ispezione. Sarà mantenuto in esercizio il sistema di isolamento dell’impianto comprendente la valvola di intercettazione dello scarico fognario dello stabilimento che in caso di anomalie ed emergenze consente di chiudere il collegamento alla fognatura consortile isolando l’intero impianto e deviando il flusso di scarico ad un serbatoio interrato, al fine di contenere eventuali sversamenti di prodotti inquinanti all’interno dell’impianto stesso. Il pozzetto S1 rimarrà invariato e permetterà di analizzare il quantitativo totale scaricato in fogna consortile. I circuiti saranno suddivisi come segue: 1. Acque di prima pioggia Le acque meteoriche di prima pioggia (5 mm iniziali) di dilavamento piazzali carico, scarico e movimentazione prodotti, oltre alle acque meteoriche di prima pioggia (10 mm iniziali) di dilavamento dei bacini di contenimento, saranno collettate mediante un’unica rete di distribuzione ed inviate all’impianto di trattamento acque . Le coperture dei fabbricati (edifici A, A1, A2, E, F, G, H, L, O1), dove in condizioni normali di esercizio, nonostante la presenza di sorgenti di inquinamento (linee di processo, emissioni in atmosfera etc..) non sono prevedibili ricadute degli inquinanti tali da far assimilare queste acque alla prima pioggia, come da indicazione delle NTA del PTA Marche; queste saranno scaricate con le acque di seconda pioggia e di pioggia pulite. L’impianto ha la specifica funzione di: • separare le acque di prima pioggia dalle successive acque precipitate (seconda pioggia); • trattare le acque di prima pioggia mediante sistema a filtrazione; • smaltirle le acque dopo il trattamento; Il ciclo di trattamento si svolge attraverso fasi di equalizzazione, trattamento e scarico. L’acqua viene inviata ad una vasca di equalizzazione (O3) dove subisce una prima decantazione e viene inviata direttamente ad un sistema di filtrazione in linea atta ad eliminare la presenza di particelle solide e inviata direttamente ad un trattamento di filtri a carboni attivi (Y8) atti a ridurre il contenuto degli inquinanti (principalmente sostanze organiche) per garantire il rispetto dei limiti imposti dall’autorizzazione. L’acqua trattata in uscita dal trattamento Y8 è direttamente inviata ad una vasca di equalizzazione e ricircolo continuo (O5) a questo punto le acque analizzate e rientranti nei limiti imposti sono direttamente inviate o nella condotta consortile tramite il lo scarico S1 esistente o, se possibile e necessario, nella vasca di accumulo acqua per uso industriale presente in stabilimento. Durante il processo di trattamento, qualora a seguito di un campionamento eseguito nella vasca di equalizzazione O3 l’acqua di prima pioggia non risulti inquinata nel rispetto dei limiti imposti dal D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii., la stessa sarà inviata direttamente o nella condotta consortile tramite il lo scarico S1 esistente o, se possibile e necessario, nella vasca di accumulo acqua per uso industriale presente in stabilimento, senza essere sottoposta ad alcun ulteriore controllo; in caso contrario le acque potranno essere di nuovo sottoposte al trattamento ricircolando all’interno dell’impianto stesso e sottoposta di nuovo a trattamento fino al raggiungimento dei limiti di legge o in caso contrario raccolte e smaltite come rifiuto liquido secondo i dettami della Parte IV del D.Lgs 152/2006. I fanghi di risulta saranno inviati a smaltimento. Le acque di prima pioggia di dilavamento coperture fabbricati, che non contengono sostanze inquinanti all’origine o per le quali, in condizioni normali, nonostante la presenza di sorgenti di inquinamento (linee di processo, emissioni in atmosfera etc..) non sono prevedibili ricadute di inquinanti tali da far assimilare queste acque alla prima pioggia, saranno collettate tramite circuito REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 86 GIUNTA REGIONALE indipendente o nella condotta consortile tramite il lo scarico S1 esistente o, se possibile, nella vasca di accumulo acqua per uso industriale presente in stabilimento. 2. Acque di seconda pioggia rappresentano le acque meteoriche successive ai primi 5 mm di dilavamento piazzali carico, scarico e movimentazione prodotti, e le acque meteoriche successive ai 10 mm di dilavamento dei bacini di contenimento, bypassano la vasca di accumulo O3 e vengono inviate tramite un sistema stabile di collettamento, nella condotta consortile tramite lo scarico S1 esistente o, se possibile ne necessario, deviate ed inviate nella vasca di accumulo acqua per uso antincendio e industriale presente in stabilimento. 3. Acque di pioggia Pulite rappresentano le acque meteoriche di dilavamento delle coperture fabbricati dove non sono presenti potenziali sorgenti di inquinamento (edifici U,U1,U2,N,N1,T1,T2,T4,T5,T6,T7,T8,T9) e delle coperture dei fabbricati (edifici A,A1,A2,E,F,G,H,L,O1) dove in condizioni normali di esercizio non sono prevedibili ricadute degli inquinanti tali da far assimilare queste acque alla prima pioggia, come da indicazioni delle NTA del PTA, bypassano la vasca di equalizzazione O3 e vengono inviate mediante un sistema stabile di collettamento, nella condotta consortile tramite lo scarico S1 esistente o, se possibile e necessario, deviate ed inviate nella vasca di accumulo acqua per uso antincendio ed industriale presente nello stabilimento. 4. Acque reflue industriali Tali scarichi saranno collettati mediante circuito indipendente direttamente consortile tramite lo scarico S1 esistente. nella condotta 5. Acque reflue domestiche Gli scarichi derivanti dai servizi igienici, mensa e spogliatoi esistenti saranno collettati, mediante circuito indipendente, alla rete consortile attraverso lo scarico S1. 6. Acque meteoriche di bacini di contenimento Analogamente alle acque di prima pioggia il ciclo di trattamento si svolge attraverso fasi di equalizzazione, trattamento e scarico. Le acque meteoriche raccolte nei bacini di contenimento ricadono nella disciplina degli scarichi poiché è presente un sistema stabile di collettamento senza soluzione di continuità, quindi è necessario ai sensi dell’art. 42 delle NTA del PTA Marche prevedere la separazione della prima pioggia (stabiliti in 10mm iniziali) che sarà trattata all’impianto di depurazione prima di confluire in condotta consortile. Le successive acque di pioggia saranno scaricate mediante un sistema stabile di collettamento senza soluzione di continuità, come acque di seconda pioggia. Se e quando verrà interrotta la continuità dello scarico, la normativa a cui far riferimento è quella della gestione dei rifiuti. Le acque di prima pioggia vengono inviate mediante un sistema stabile di collettamento in una vasca di equalizzazione O4, distinta dalla vasca di raccolta acque di prima pioggia (O3), dove subisce una prima decantazione e viene inviata direttamente ad un sistema di filtrazione in linea atta ad eliminare la presenza di particelle solide e inviata direttamente ad un trattamento di filtri a carboni attivi (Y8) atti a ridurre il contenuto degli inquinanti (principalmente sostanze organiche) per garantire il rispetto dei limiti imposti . L’acqua trattata in uscita dal trattamento Y8 è direttamente inviata ad una vasca di equalizzazione e ricircolo continuo (O5) a questo punto le acque analizzate e rientranti nei limiti imposti sono REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 87 GIUNTA REGIONALE direttamente inviate o nella condotta consortile tramite il lo scarico S1 esistente o, se possibile e necessario, nella vasca di accumulo acqua per uso industriale presente in stabilimento. Durante il processo di trattamento, qualora a seguito di un campionamento eseguito nella vasca di equalizzazione O4 l’acqua di prima pioggia non risulti inquinata nel rispetto dei limiti imposti dal D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii., la stessa sarà inviata direttamente o nella condotta consortile tramite il lo scarico S1 esistente o, se possibile e necessario, nella vasca di accumulo acqua per uso industriale presente in stabilimento, senza essere sottoposta ad alcun ulteriore controllo; in caso contrario le acque potranno essere di nuovo sottoposte al trattamento ricircolando all’interno dell’impianto stesso e sottoposta di nuovo a trattamento fino al raggiungimento dei limiti di legge o in caso contrario raccolte e smaltite come rifiuto liquido. I fanghi di risulta saranno inviati a smaltimento I limiti da rispettare allo scarico S1, sono riportati nella tabella seguente. limiti inquinanti allo scarico S1 – stato post Inquinante Solidi sospesi totali COD Cloruri NH4+ HC totali Fenoli Solventi organici aromatici Tensioattivi MBAS e PPAS Concentrazione (mg/l) 200 500 1.200 30 10 0,5 0,2 4 Considerando una portata di 20 mc/giorno ed una funzionalità al massimo della capacità produttiva dell’azienda di 340 giorni/anno, il flusso di massa degli inquinanti sarà: flussi di massa allo scarico S1 – stato post Scarichi Idrici - 20 mc/giorno - 340 giorni/anno Unità di misura Flusso di massa annuo Metodo applicato Solidi sospesi totali Kg/anno 1.360 STIMA COD Kg/anno 3.400 STIMA Cloruri Kg/anno 8.160 STIMA NH4+ Kg/anno 204 STIMA HC totali Kg/anno 68 STIMA Fenoli Kg/anno 3,4 STIMA Solventi organici aromatici Kg/anno 1,36 STIMA Tensioattivi totali Kg/anno 27,2 STIMA Inquinante REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 88 GIUNTA REGIONALE Le modifiche introdotte dal presente progetto non varieranno qualitativamente gli inquinanti scaricati in S1; a seguito della revisione dei limiti allo scarico, però, il quantitativo di inquinanti emessi verrà ridotto, ad eccezione del parametro cloruri. (a parità di orario di funzionamento dell’impianto). Inoltre verrà effettuata la separazione delle linee fognarie delle acque di prima pioggia, delle acque di seconda pioggia, delle acque reflue industriali, delle acque reflue domestiche e sarà previsto un circuito dedicato per le acque meteoriche dei bacini di contenimento. → Impatto ambientale positivo 3.4 Vegetazione, flora e fauna Il progetto non prevede interventi che richiedano l’occupazione di nuovo terreno agricolo, né l’abbattimento di piante protette. Tutti gli interventi interessano esclusivamente il lotto già edificato della Elantas Italia Srl e il lotto edificato adiacente che verrà acquistato dall’azienda, che si trovano, come già evidenziato, in una zona industrializzata. Si ritiene pertanto che l’impatto ambientale su vegetazione, flora e fauna della modifica in progetto sia non significativo. 3.5 Paesaggio e impatto visivo Elantas Italia Srl è posizionata in una zona industriale consolidata, lontana da visuali panoramiche sensibili. Molte delle modifiche oggetto della presente procedura di Valutazione di Impatto Ambientale saranno realizzate all’interno di capannoni esistenti pertanto non influiranno sull’impatto visivo attuale. I nuovi serbatoi metallici per lo stoccaggio delle materie prime liquide saranno posizionati all’esterno; tuttavia, essi risulteranno visibili quasi esclusivamente dall’interno dello stabilimento attuale Elantas Italia Srl. Impatto ambientale non significativo 3.6 Rifiuti Per consentire una corretta gestione ambientale dei rifiuti, la ELANTAS ITALIA S.r.l. dispone nello stabilimento di Ascoli di un sito temporaneo di stoccaggio (ai sensi dell’art. 183 del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.) all’interno del quale sono facilmente individuabili le diverse tipologie di rifiuti. Il sito è identificato con cartellonistica indicante la natura del rifiuto, l’eventuale classificazione CER, e le classi di pericolosità (nel caso di rifiuti pericolosi). Tutti i rifiuti sono gestiti in conformità alle normative di settore. La maggior parte dei rifiuti sono inviati a recupero. Rifiuti prodotti nel 2012 Descrizione rifiuto Acque di processo Acque di scrubber Soluzioni acquose di lavaggio Rifiuti liquidi di lavorazione Solventi organici Resine non polimerizzate Fanghi di pulizia serbatoi Quantità prodotta Smaltimento Recuper t/anno o t/anno Attività di provenienza Codice C.E.R. Linee produttive 070201 Rifiuto speciale pericoloso 37,66 Linee produttive 070204 Rifiuto speciale pericoloso 45,44 Linee produttive 070208 Rifiuto speciale pericoloso 11,36 0 Classificazione REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 89 GIUNTA REGIONALE Descrizione rifiuto Quantità prodotta Smaltimento Recuper t/anno o t/anno Carta da filtro sporca Segatura impregnata di vernice Materiali non ferrosi Altri oli per circuiti idraulici Imballaggi in legno Imballaggi in materiali misti Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose Carboni attivi esausti Rifiuti organici contenenti sostanze pericolose Sostanze chimiche di laboratorio contenenti o costituite da sostanze pericolose Batterie al piombo Ferro e Acciaio Materiali isolanti contenenti o costituiti da sostanze pericolose Materiali isolanti non contenenti sostanze pericolose Rifiuti organici (MDI) Soluzioni acquose di scarto, contenenti sostanze pericolose (soluzione ammoniacale per neutralizzare MDI) Attività di provenienza Codice C.E.R. Linee produttive 070210 Rifiuto speciale pericoloso 0,26 115,78 49,12 Linee produttive Officina Magazzino Intera azienda 120104 130113 150103 150106 Rifiuto speciale non pericoloso Rifiuto speciale pericoloso Rifiuto speciale non pericoloso Rifiuto speciale non pericoloso 71,78 Intera azienda 150110 Rifiuto speciale pericoloso 0,285 Linee produttive 150202 Rifiuto speciale pericoloso 0 0 Laboratorio 160305 Rifiuto speciale pericoloso 0 0 Laboratorio 160506 Rifiuto speciale pericoloso 0 0 22,02 Intera azienda Officina 160601 170405 Rifiuto speciale pericoloso Rifiuto speciale non pericoloso Linee produttive 170603 Rifiuto speciale pericoloso Linee produttive 170604 Rifiuto speciale non pericoloso 28,18 160306* Rifiuto pericoloso 6,18 161001* Rifiuto pericoloso 11,5 27,563 2,73 0,577 0 *Rifiuti prodotti occasionalmente nel 2012 Suddivisione percentuale del destino dei rifiuti nel corso del 2012 0 Classificazione REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 90 GIUNTA REGIONALE Occasionalmente possono essere prodotte anche le seguenti tipologie di rifiuto: CER 080318: toner per stampa esauriti, diversi da quelli di cui alla voce 080317 CER 150102: gruppo cartuccia toner esauriti CER 160213: apparecchiature fuori uso contenenti sostanze pericolose diversi da quelli di cui alle voci 160209 e 160212 CER 160214: apparecchiature fuori uso diverse da quelle di cui alle voci 160209 e 160213 CER 160306: rifiuti organici diversi da quelli di cui alla voce 160305 (dalla gestione di eventi incidentali) CER 161001: soluzione acquose di scarto, contenenti sostanze pericolose (dalla gestione di eventi incidentali) CER 200121: tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio CER 200135: apparecchiature elettriche e elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alla voce 200121 e 200123, contenenti componenti pericolosi CER 200136: apparecchiature elettriche e elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alla voce 200121 e 200123 e 200135 3.6.1 Deposito rifiuti Tutti i rifiuti prodotti sono gestiti in deposito temporaneo. In azienda sono presenti due aree per il deposito temporaneo dei rifiuti, visualizzabili nella planimetria allegata al progetto. Una è costituita da moduli prefabbricati a due piani ripiani, specifici per il contenimento di sostanze chimiche, dotati di bacino di raccolta dedicato per ciascun ripiano e ciascun modulo e chiudibili con propria serratura. I moduli prefabbricati sono comunque posati su un’area pavimentata. In questa area vengono stoccati i rifiuti pericolosi prodotti dall’azienda in maniera ben distinta gli uni dagli altri. Adiacente ad essa è posizionato un serbatoio di raccolta per l’olio esausto fornito appositamente dal Consorzio che ne gestisce il recupero. L’altra area è costituita da uno scarrabile con compattatore per imballaggi misti e da uno scarrabile per i rottami ferrosi. All’interno dello scarrabile viene anche stoccato, all’interno di sacchi opportunamente etichettati, il rifiuto Polveri e particolato di materiale non ferrosi (CER 120104). Per le aree di stoccaggio delle tipologie di rifiuti che vengono prodotti solo occasionalmente, esse verranno stabilite al momento della produzione del rifiuto stesso. Le aree interessate dalla movimentazione dallo stoccaggio e dalle soste operative dei mezzi che intervengono a qualsiasi titolo sul rifiuto sono impermeabilizzate e realizzate in modo tale da garantire la salvaguardia delle acque di falda e da facilitare la ripresa di possibili sversamenti; i recipienti fissi e mobili sono provvisti di accessori e dispositivi atti ad effettuare in condizioni di sicurezza le operazioni di riempimento e svuotamento. Tipologia del rifiuto Quantità Descrizione rifiuto 1 Acque di processo Acque di scrubber Soluzioni acquose di lavaggio Attività di t/anno m3/anno provenienza 3 Linee produttive Codice C.E.R. 070201 Classificazione Stato fisico Destinazione Caratteristiche per classificare il rifiuto come pericoloso Rifiuto speciale pericoloso Liquido Deposito temporaneo H6 – tossico H14 ecotossico REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 91 GIUNTA REGIONALE Tipologia del rifiuto Quantità Descrizione rifiuto 2 3 4 5 Rifiuti liquidi di lavorazione Solventi organici Resine non polimerizzate Fanghi di pulizia serbatoi Carta da filtro sporca Segatura impregnata di vernice Polveri e particolato di materiali non ferrosi Attività di 3 provenienza t/anno m /anno Codice C.E.R. Classificazione Stato fisico Destinazione Caratteristiche per classificare il rifiuto come pericoloso H6 – tossico H8 – corrosivo H3B infiammabile 13 Linee produttive 070204 Rifiuto speciale pericoloso Liquido Deposito temporaneo 4 Linee produttive 070208 Rifiuto speciale pericoloso Solido non polverulento Deposito temporaneo H6 – tossico H8 – corrosivo 14 Linee produttive 070210 Rifiuto speciale pericoloso Solido non polverulento Deposito temporaneo H6 – tossico H8 – corrosivo 26 Linee produttive 120104 Solido non polverulento Deposito temporaneo - Liquido Deposito temporaneo H14 – ecotossico Solido non polverulento Deposito temporaneo - Solido non polverulento Deposito temporaneo - Deposito temporaneo H6 – tossico Deposito temporaneo H6 – tossico Liquido Deposito temporaneo H4 - Nocivo H14 – ecotossico Rifiuto speciale non pericoloso Rifiuto speciale pericoloso Rifiuto speciale non pericoloso Rifiuto speciale non pericoloso Rifiuto speciale pericoloso Rifiuto speciale pericoloso Rifiuto speciale pericoloso 6 Altri oli per circuiti idraulici 1 Officina 130113 7 Imballaggi in legno 130 Magazzino 150103 8 Imballaggi in materiali misti 52 Intera azienda 150106 90 Intera azienda 150110 Linee produttive 150202 4 Laboratorio 160305 1 Laboratorio 160506 Rifiuto speciale pericoloso Liquido Deposito temporaneo H6 – tossico H8 – corrosivo 9 10 11 12 Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose Materiali filtranti contenenti sostanze pericolose Rifiuti organici contenenti sostanze pericolose Sostanze chimiche di laboratorio contenenti o costituite da sostanze pericolose 1 Solido non polverulento Solido non polverulento 13 Batterie al piombo 0.5 Intera azienda 160601 Rifiuto speciale pericoloso Solido non polverulento Deposito temporaneo H14 – ecotossico 14 Ferro e Acciaio 21 Officina 170405 Rifiuto speciale non pericoloso Solido non polverulento Deposito temporaneo - 1 Linee produttive 170603 Rifiuto speciale pericoloso Deposito temporaneo H4 – Nocivo H7 Cancerogeno Linee produttive 170604 Deposito temporaneo - 15 16 Materiali isolanti contenenti o costituiti da sostanze pericolose Materiali isolanti non contenenti sostanze pericolose 1,5 Rifiuto speciale non pericoloso Solido non polverulento Solido non polverulento REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 92 GIUNTA REGIONALE Stato post Le modifiche in progetto non influiranno né sulla quantità ne sulla tipologia dei rifiuti prodotti. Rispetto alla situazione attuale verrà spostata l’area di stoccaggio costituita dallo scarrabile con compattatore (CER 15.01.06) e lo scarrabile per rottami (CER1.04.05 e CER 12.01.04 all’interno di sacchi opportunamente etichettati) saranno posizionati al di fuori del capannone in una zona coperta (tipo tettoia), dove eventualmente potranno essere stoccati i rifiuti prodotti occasionalmente. Non ci saranno variazioni né quantitative né qualitative sulla produzione di rifiuti Impatto ambientale non significativo. 3.7 Materie prime e approvvigionamento idrico 3.7.1 Approvvigionamento idrico Nel 2012 Elantas Italia Srl ha consumato 2.387 m3 di acqua potabile per uso igienico-sanitario e14.928 m3 di acqua industriale così suddivisi: - 1.216 m3 per la produzione di vapore (con una % di ricircolo del 95%), - 13.712 m3 per il raffreddamento (con una % di ricircolo del 31%). Il grafico seguente mostra i consumi di acqua nel triennio 2010 – 2012, pressoché stazionari: La tabella seguente, invece, riporta i consumi specifici di acqua su tonnellata di prodotto finito, sempre relativi agli anni 2010, 2011 e 2012. mc acqua industriale/ ton prodotto mc acqua industriale/ ton prodotto mc acqua industriale/ ton 2010 0,435 2011 0,42 2012 0,446 0,064 0,069 0,071 0,489 0,517 0,499 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 93 GIUNTA REGIONALE prodotto Le modifiche in progetto non varieranno il fabbisogno idrico aziendale. Inoltre, la prevista possibilità di riutilizzo nel ciclo produttivo delle acque di pioggia consentirà una riduzione dell’approvvigionamento di acqua industriale Impatto ambientale positivo 3.7.2 Materie prime Per le materie prime occorre : far riferimento alla scheda D “ Materie prime ed intermedi” dove la Ditta ha compilato in modo puntuale tutte le materie prime utilizzate anche se su queste il gestore ha chiesto la privativa industriale, pertanto si riporta qui di seguito l’elenco delle famiglie chimiche utilizzate: Denominazione Acidi carbossilici Acidi Cresilici Acido isocianurico Acqua tridistillata Additivi Alcooli Ammidi Anidride trimellitica Caprolattame Catalizzatori Cere Cicloesano Coloranti Diamminodifenilmetano Dimetiltereftalato Eptano Fenolo Ftalato di metile M.d.i. Paraformaldeide Pet Polioli Ragia Resine Fenoliche Solvesso T.d.i. Xilolo Fase di utilizzo produzione sintesi produzione sintesi/diluizione produzione sintesi produzione sintesi produzione dissoluzione produzione sintesi/dissoluzione produzione sintesi/dissoluzione produzione sintesi produzione sintesi produzione sintesi/dissoluzione produzione dissoluzione produzione dissoluzione produzione dissoluzione produzione sintesi produzione sintesi produzione dissoluzione produzione sintesi/dissoluzione produzione dissoluzione produzione sintesi produzione sintesi produzione sintesi produzione sintesi produzione dissoluzione produzione dissoluzione produzione dissoluzione produzione sintesi produzione dissoluzione Stato fisico solido/liquido Modalità di stoccaggio sacchi/fusti liquido IBC/serbatoi solido liquido solido/liquido sacchi fusti sacchi/fusti liquido IBC/fusti liquido serbatoi/IBC solido solido sacchi sacchi solido/liquido sacchi/fusti/IBC solido liquido solido/liquido liquido solido liquido sacchi/fusti IBC sacchi/fusti serbatoi serbatoi/sacchi serbatoi liquido serbatoi liquido liquido solido solido solido/liquido liquido liquido liquido liquido liquido IBC serbatoi sacchi sacchi IBC/serbatoi serbatoi Fusti/IBC serbatoio fusti serbatoio Altre tipologie di materie prime, utilizzate in minima quantità rispetto a quelle appena esposte, sono catalizzatori a base di ossido di titanio e coloranti, la maggior parte dei quali è a base organica (un REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 94 GIUNTA REGIONALE esiguo numero di prodotti contengono composti metallici, ad esempio ossidi di titanio o ferro; tra questi coloranti che contengono metalli non vi sono composti di cromo, piombo e cadmio). Sulla base del ciclo produttivo gli inquinanti che possono essere generati sono essenzialmente composti e solventi organici. Nel processo produttivo tutti gli sfiati sono convogliati al postcombustore E1, la cui camera di combustione lavora a temperature non inferiori ai 750°C; pertanto tutti i composti sono ossidati e in uscita al camino vengono monitorati i COV come C. Tra le materie prime utilizzate presso lo stabilimento, le sole che presentano caratteristiche di pericolosità per l’ambiente sono le seguenti: Rhodamin red 560, DADM, MDA85, TPP, Distendente, Solvent naphta I, Solvent naphta II, EP 93-7, Cicloesano 90%, CA55, Wes260, Novaphen X DG, Solvente EPAE, Lbx98. Le aree di stoccaggio delle materie prime sono evidenziate in planimetria “PLN.04-a Planimetria aree di stoccaggio materie prime e prodotti finiti– stato ante”. Nella planimetria vengono identificate come aree di “stoccaggio” quelle zone che sono adibite esclusivamente allo stoccaggio di materie prime o solide o liquide (ad esempio sono evidenziati come aree di stoccaggio materie prime liquide tutti i serbatoi), mentre le aree di “deposito” sono delle zone in cui sono presenti sia materie prime solide che liquide, stoccate ciascuna secondo la modalità più idonea. Nella planimetria sono anche evidenziate le aree di stoccaggio dei prodotti finiti e dei semi-lavorati. Le materie prime liquide sono stoccate su bacini di contenimento in cemento armato, aventi una profondità minima di 2 metri. Le materie prime solide sono stoccate all’interno dei capannoni, in sacchi o big-bags, su apposita scaffalatura. Relativamente ai prodotti chimici utilizzati e alle vernici prodotte l’azienda garantisce la piena conformità al Regolamento n. 1907/2008 e ss.mm.ii ed al Regolamento CLP n. 1272/2008 e ss.mm.ii. L’azienda inoltre, stima un consumo annuale di 2.500 ton/anno di combustibile per l’impianto di cogenerazione. Le partite di olio vegetale utilizzate sono accompagnate da un’analisi chimico – fisica ed inoltre i fornitori garantiscono la tracciabilità e la rintracciabilità del prodotto conferito fornendo le informazioni necessarie a ricostruire il percorso delle biomassa attraverso tutte le fasi di produzione, trasformazione e trasporto e specificando l’ubicazione dei siti di produzione. Di seguito si riporta il dettaglio delle caratteristiche che dovrebbero essere rispettate dall’olio vegetale da usare come fluido combustibile all’impianto di cogenerazione: CARATTERISTICHE DELL’OLIO VEGETALE PER UTILIZZO IN MOTORI ENDOTERMICI FINO AD 1 Mwel PARAMETRI Densità a 15° c Viscosità Punto di infiammabilità Potere calorifico inferiore Impurità presenti (massa) Contenuto acqua (volume) Residui microcarboniosi (massa) Contenuto di ceneri (massa) Zolfo (mg/kg) Fosforo (mg/Kg) Contenuto alcalini (Na+K+Ca+Mg) Silicio (mg/Kg) UNITA’ DI MISURA Kg/mc cSt °C Kj/Kg % % % mg/Kg mg/Kg mg/Kg mg/Kg mg/KOH VL MIN 990 3 60 35000 VLMAX 993 24 220 37000 0,05 0,1 0,4 0,05 10 12 30 10 3 METODO TEST DIN EN ISO 3675/12185 DIN EN ISO 3104 DIN EN ISO 2719 DIN EN 51900-3 DIN EN 12662 DIN EN 12537 DIN EN ISO 10370 DIN EN ISO 6245 DIN EN ISO 20884 DIN EN 14107 ISO 10478 ISO 10478 DIN EN 1404 or ISO 660 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 95 GIUNTA REGIONALE TAN acidità organica totale Indice di Iodio Punto di intasamento Stabilità all’ossidazione (110°) g/100g <10° al di sotto della più bassa temperatura del sistema di iniezione h 50 125 DIN EN 14111 CFPP ISO 6886 5 Stato post Le modifiche in progetto non comporteranno sostanziali variazioni né quantitative né qualitative nelle materie prime utilizzate. Anche le modalità di stoccaggio non variano rispetto a quanto già descritto ed i bacini di contenimento dei nuovi serbatoi delle materie prime liquide avranno una capacità pari ad 1/3 del volume totale di materie prime liquide stoccate e al volume del serbatoio più grande esistente. Variano, invece, le aree di stoccaggio delle materie prime: in planimetria “PLN.04-p Planimetria aree di stoccaggio materie prime e prodotti finiti– stato post” viene riportata la nuova configurazione del parco stoccaggi delle materie prime, comprensiva dell’area che verrà acquistata da Elantas Italia Srl: N° Identificazione area area Capacità di stoccaggio Caratteristiche Superficie Materiale stoccato Modalità Capacità Eptano 3 cisterne fuori terra 13,5 m3/cad Bacino B1 mc 74,6 mq 100 Ragia dearomatizzata Resina Fenolica 1 cisterna fuori terra 1 cisterna fuori terra 13.5 m3 11 m3 Bacino M1 mc 30 mq 110 M.D.I. 1 cisterna fuori terra 30 m3 Bacino M2 mc 30 mq 110 M.D.I. 1 cisterna fuori terra 30 m3 Bacino M4 Bacino M5 mc 216 mc 141 mq 120 mq 100 Bacino M6 mc 435 mq 290 Bacino M7 mc 120 mq 70 Bacino M8 mc 1360 mq 600 Bacino M9 mc 300 mq 300 Nafta Diamminodifenilmetano Polioli Acidi Cresilici Acidi Cresilici Fenolo Acidi Cresilici Acidi Cresilici Acido Carbossilico Acidi Cresilici Polioli Ammide Ammide Acidi Cresilici 2 cisterne fuori terra 3 cisterne fuori terra 1 cisterna fuori terra 2 cisterne fuori terra 1 cisterna fuori terra 1 cisterna fuori terra 2 cisterne fuori terra 2 cisterne fuori terra 1 cisterna fuori terra 2 cisterne fuori terra 2 cisterne fuori terra 2 cisterne fuori terra 4 cisterne fuori terra 2 cisterne fuori terra 108 m3/cad 47 m3/cad 119 m3 78 m3/cad 80 m3 120 m3 240 m3 200 m3 240 m3 200 m3 240 m3 240 m3 200 m3 100 m3 450 ton mq 550 Anidride Trimellitica Big Bags 450 ton 500 ton mq 800 Materie Prime Infiammabili Big Bags, Cisternette o Fusti 500 ton Magazzino T1 Magazzino T2 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 96 GIUNTA REGIONALE Magazzino T4 650 ton mq 1140 Materie Prime Solide TDI Big Bags o Sacchi Fusti 500 ton 20 ton →impatto ambientale nel complesso positivo in quanto l’installazione dei nuovi serbatoi di stoccaggio rispondono a criteri di realizzazione e gestione migliore di quelli già esistenti. 3.8 Rumore e vibrazioni Modellizzazione ante-operam La situazione Ante operam è stata valutata considerando come fonti di rumore proprio le infrastrutture viarie presenti nell’area in esame (rumore residuo) e il rumore prodotto dalle sorgenti esterne agli opifici produttivi e dalla centrale termica. Considerando che i portoni degli stabili produttivi risultano normalmente chiusi e tenendo conto del rumore prodotto all’interno degli stessi, si è ritenuto opportuno non considerare i portoni industriali come sorgenti sonore emittenti interne che fuoriescono all’esterno tramite le aperture (porte industriali). La taratura e la verifica dello strumento predittivo sono state effettuate confrontando i dati analitici di rumore residuo rilevati sul campo e le simulazioni ottenute con i dati di input rilevati in contemporanea con le misure di rumore e tramite l’adattabilità dei parametri del software. Caratterizzazione delle infrastrutture viarie La stima del traffico stradale relativo all’area produttiva in oggetto, è stata valutata tramite una indagine fonometrica eseguita nel giorno 09.07.2013 in una fascia oraria definibile rappresentativa e rappresentante il traffico giornaliero nel periodo diurno (dalle ore 18.56 alle ore 19:17 circa) e nel periodo notturno (dalle ore 22.50 alle ore 23:11 circa). Tale indagine è stata effettuata sulla base dell’effettivo rilevamento del traffico suddiviso in mezzi pesanti (autocarri, autoarticolati, bilici, mezzi d’opera), autoveicoli e motoveicoli, assumendo per questi ultimi la stessa incidenza degli autoveicoli. Sono stati eseguiti rilievi fonometrici, della durata di almeno 20 minuti, di cui si riportano di seguito le misure, la tipologia di veicoli ed il numero di passaggi degli stessi. Rilievo Tipologia e n°passaggi Misura Autoveicoli Mezzi pesanti Treno Via Mutilati ed Invalidi del Lavoro diurno 70.4 257 5 n.a. Pt I1 (*) notturno 64.1 52 1 n.a. (*) Rif. Figura n.5. Per la progettazione delle strade nella simulazione tramite SoundPlan è stato riportato il numero di passaggi rilevati rapportati sulle 16 ore del periodo diurno, divisa per tipologia di veicoli. Descrizione dei bersagli recettori I ricettori individuati in prossimità dell’area ELANTAS Italia S.r.l. sono rappresentati da strutture produttive/ricettive – zone uffici e da abitazioni – di seguito indicati come R1, R2 e R3. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 97 GIUNTA REGIONALE In particolare: nome R1 R2 R3 tipologia Complesso produttivo Edificio produttivo Edificio produttivo Caratterizzazione delle sorgenti industriali puntuali ed areali Le potenze sonore di tutte le sorgenti presenti sono state stimate e calcolate attraverso il software SoundPlan®, utilizzato anche per i calcoli previsionali. Per attribuire ad ogni sorgente sonora attualmente presente il relativo Lw (dB(A)), è stata fatta una campagna di rilievo in campo misurando, con idonea strumentazione, il livello di pressione sonora delle sorgenti . I portoni industriali dello stabile risultano normalmente chiuse durante tutto il periodo lavorativo; per questo motivo, considerando il tipo di attività svolta internamente ed il rumore da essa provocata durante il normale svolgimento, l’apporto di energia sonora all’esterno attraverso i portoni industriali è stato ritenuto poco significativo. Si riportano nella seguente tabella i rilievi fonometrici effettuati per la caratterizzazione delle sorgenti considerate come rilevanti ai fini acustici e la stima delle rispettive potenze sonore. Distanza di rilievo dalla sorgente (m) Tipologia sorgente Rilievo dB(A) incertezza dB(A) Potenza stimata Lw dB(A) S1: pompa antincendio principale 1 Puntuale 74,8 ± 1.5 90,0 S2: centrale idrica 1 Puntuale 84,6 ± 1.5 100,7 S3: pompe centrale idrica 1 Puntuale 77,3 ± 1.5 93,5 S4: pompe termocombustione 1 Puntuale 74,6 ± 1.5 97,0 S6: pompe acqua di torre 1 Puntuale 89,0 ± 1.5 105,0 S7: impianto centrale cogenerazione 4,5 Puntuale 79,8 ± 1.5 110,0 S8: aspirazione magazzino materie prime liquide 7,0 Puntuale 81,1 ± 1.5 119,1 1 Areale 85,8 ± 1.5 85,8 Nome e definizione sorgente A1: portone aperto centrale termica Caratterizzazione delle sorgenti lineari Sono state prese in considerazioni n. 2 sorgenti di tipo lineare (L1 e L2) rappresentanti i percorsi interni all’insediamento produttivo in oggetto che i mezzi di trasporto pesanti e i muletti percorrono per la movimentazione ed il carico e scarico delle merci. L1: percorso interno mezzi pesanti Lineare L2: percorso interno muletti a combustione interna (diesel) Lineare Per la modellizzazione, in via cautelativa e per semplificazione, sono stati presi in considerazione i valori di rumore emessi dai muletti a combustione interna e si è fatto coincidere il percorso L1 con il REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 98 GIUNTA REGIONALE percorso L2: questo è stato possibile considerando che i muletti possono avere a tutte le aree interne ed esterne di proprietà ELANTAS S.r.l. ed il percorso delle autocisterne, in pratica, come evidenziato in figura 8, risulta coprire l’intera area esterna i capannoni. La viabilità pesante e quindi il numero di autocisterne che transitano all’interno della ELANTAS Italia S.r.l. (mediamente 8 al giorno con punte di 10) è legata in particolar modo agli approvvigionamenti giornalieri che avvengono per le materie prime liquide; riguardo gli approvvigionamenti delle sostanze solide, essi risultano con cadenza almeno settimanale e quindi, ai fini acustici, definibili non rilevanti. Valori di IMMISSIONE Nella tabella seguente si riportano i valori di immissione in facciata ai recettori R1÷R3. DESCRIZIONI Limiti Zonizzazione Acustica ANTE OPERAM Livello: Ricevitore Dest.ne d'uso Piano Dir. Leq [6-22],lim Leq [22-6],lim Leq [6-22] [dB(A)] R1 Sito produttivo 1 E R2 Sito produttivo 1 N R3 Sito produttivo 1 O 70 Leq [22-6] [dB(A)] 70 52,9 46.8 59.3 56.7 52,1 49,4 Dai valori calcolati e riportati in tabella si evince che: I valori di Immissione calcolati risultano al di sotto dei valori limite assoluti di Immissione di cui alla Tabella C del D.P.C.M. 14/11/1997. Valori di EMISSIONE Nella tabella seguente si riportano i valori di emissione al confine E1÷E3. DESCRIZIONI Limiti Zonizzazione Acustica ANTE OPERAM Livello: Ricevitore Dir. Leq [6-22],lim Leq [22-6],lim Leq [6-22] [dB(A)] E1 O E2 E E3 N 65 Leq [22-6] [dB(A)] 55 45,4 45,1 51,5 48,9 51,9 50.9 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 99 GIUNTA REGIONALE I risultati del calcolo dei valori di Emissione riportati in tabella evidenziano che: I valori di Emissione E1, E2 ed E3 calcolati risultano al di sotto dei valori limite di Emissione di cui alla Tabella B del D.P.C.M. 14/11/1997. N.B: Non è stato valutato il punto di emissione al confine Sud dello stabilimento in quanto, oltre il confine Sud di proprietà, risulta esserci il fiume Tronto: per definizione di valore di emissione, Il D.P.C.M. 14/11/1997 stabilisce, che i rilevamenti e le verifiche dei livelli di emissione debbano essere effettuati in corrispondenza degli spazi utilizzati da persone e comunità (D.P.C.M.. 14/11/1997, art. 2, comma 3). Situazione Post-operam La situazione post operam è stata indagata considerando il clima acustico derivante da: contributo delle strutture viarie nell’area oggetto di valutazione; tutte le sorgenti industriali dell’insediamento ELANTAS Italia S.r.l.( in queste ultime sono state contemplate sia le sorgenti esistenti che quelle di progetto); le modifiche di lay-out interne ed esterne previste a seguito dell’acquisizione di parte del capannone confinante sul lato sud-est dell’area. Caratterizzazione delle infrastrutture viarie La situazione è la stessa dell’ante-operam in quanto le modifiche, non porteranno variazioni sensibili al traffico veicolare. Caratterizzazione delle sorgenti puntuali ed areali Alcune delle sorgenti sopra descritte saranno semplicemente oggetto di uno spostamento rispetto alla situazione ante-operam. Caratterizzazione delle sorgenti lineari La situazione post-operam non risulterà sostanzialmente modificata. Valori di IMMISSIONE Nella tabella 1 riportano i valori di immissione in facciata ai recettori R1÷R3. Limiti Zonizzazione Acustica DESCRIZIONI POST OPERAM Livello: Ricevitore Dest.ne d'uso Piano Dir. Leq [6-22],lim Leq [22-6],lim Leq [6-22] [dB(A)] R1 Sito produttivo 1 E R2 Sito produttivo 1 N R3 Sito 1 O 70 Leq [22-6] [dB(A)] 70 56.3 54,5 58,4 55,0 52,2 49,6 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 100 GIUNTA REGIONALE produttivo Dai valori calcolati e riportati in tabella si evince che: I valori di Immissione calcolati risultano al di sotto dei valori limite assoluti di Immissione di cui alla Tabella C del D.P.C.M. 14/11/1997. Valori di EMISSIONE Nella tabella seguente si riportano i valori di emissione al confine E1÷E3. DESCRIZIONI Limiti Zonizzazione Acustica ANTE OPERAM Livello: Ricevitore Dir. Leq [6-22],lim Leq [22-6],lim Leq [6-22] [dB(A)] E1 O E2 E E3 N 65 Leq [22-6] [dB(A)] 55 45,8 45,5 51,8 49,3 49,8 48,7 I risultati del calcolo dei valori di Emissione riportati in tabella evidenziano che: I valori di Emissione E1, E2 ed E3 calcolati risultano al di sotto dei valori limite di Emissione di cui alla Tabella B del D.P.C.M. 14/11/1997. N.B: Non è stato valutato il punto di emissione al confine Sud dello stabilimento in quanto, oltre il confine Sud di proprietà, risulta esserci il fiume Tronto: per definizione di valore di emissione, Il D.P.C.M. 14/11/1997 stabilisce, che i rilevamenti e le verifiche dei livelli di emissione debbano essere effettuati in corrispondenza degli spazi utilizzati da persone e comunità (D.P.C.M.. 14/11/1997, art. 2, comma 3). → L’analisi dei risultati ottenuti attraverso le simulazioni, negli scenari ipotizzati ante e post operam, evidenzia il rispetto dei valori limite di legge. L’impatto complessivo dell’intervento che la ELANTAS Italia S.r.l. intende realizzare, dal punto di vista acustico risulta, pertanto, complessivamente poco significativo. 3.9 Radiazioni ionizzanti e non ionizzanti L’attuale impatto elettromagnetico nei pressi delle sorgenti più significative dell’impianto è stato valutato attraverso un’indagine preliminare volta a identificare le aree con più elevati livelli di campo elettrico e magnetico. Il progetto prevede la realizzazione di una nuova cabina che sarà a servizio delle utenze elettriche ubicate nelle nuova area (pompe per il trasferimento dei prodotti, strumentazione, illuminazione e videosorveglianza) ed alcune piccole variazioni . Per quanto riguarda la situazione attuale (ante – operam) è stato effettuato un monitoraggio in prossimità delle cabine elettriche L1 (CE1) ed L2 (CE2) e del cavo interrato da 20.000 V presente all’interno dell’area di proprietà di Elantas Italia Srl. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 101 GIUNTA REGIONALE Procedura di misura stato attuale Sono state effettuate dei monitoraggi alle sorgenti ad oggi esistenti al fine di determinare i rispettivi campi elettrici e induzione magnetica: Tali monitoraggi sono stati svolti in corrispondenza del: - cavo interrato di media tensione in ingresso (20KV) - cabina elettriche L2 - cabina elettrica L Viene sotto riportata una tabella riepilogativa del monitoraggio effettuato in prossimità delle cabine di trasformazione MT/BT L2 ed L e del cavo interrato da 20000 V presente all’interno dell’area di proprietà della Ditta Elantas. Tale indagine è stata necessaria per stabilire l’attuale impatto elettromagnetico. Punto di misura Monitoraggio Punto A (cavo interrato) Monitoraggio Punto B (L2) Monitoraggio punto C (L1) E* (V/m) B* (mT) 14,5* 5,5* 4,8 0,5* 2,5 2,3 *Valore espresso come mediana dei valori ottenuti dal singolo monitoraggio In base al monitoraggio effettuato nella situazione attuale (ante – operam) è stato possibile evidenziare quanto l’intensità dei campi elettrici e magnetici già una distanza di 160 cm dalle rispettive sorgenti identificate e riportate nella sopra menzionata tabella rispettino il rispettivo “valore di azione”. Ad oggi, basandosi sulla situazione attuale e tenendo in considerazione le singole potenze dei trasformatori, i valori di corrente nominale di bassa tensione degli stessi e, infine, considerando il diametro dei cavi reali in uscita dai medesimi, è stato poi possibile determinare la Distanza di prima approssimazione anche per la cabina di trasformazione prevista da progetto L3 (CE3) e per la cabina elettrica L1 (CE1) nella quale sarà presente un nuovo trasformatore in resina al posto di uno ad olio che sarà posizionato nella CE3 (L3). Pertanto relativamente alla situazione post – operam caratterizzata dalle cabine L1 (CE1), L2 (CE2) ed L3 (CE3) si può affermare quanto segue: La DPA, risulta determinata per tutte le cabine di trasformazione cautelativamente a metri 3 al di fuori dai confini perimetrali di pertinenza delle cabine stesse. All’interno di questa fascia non sono previste presenze di persone superiori alle quattro ore giornaliere. Il monitoraggio ai cavi interrati ha evidenziato valori di gran lunga al di sotto dei valori limite di riferimento. → Impatto ambientale non significativo 3.10 Energia elettrica Stato ante L’energia elettrica viene acquistata tramite il Consorzio per l’Energia “Piceno” direttamente sul mercato libero e viene distribuito dall’ente di distribuzione ENEL. In azienda è presente n.1 cabina di trasformazione aventi le seguenti caratteristiche (L1): REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 102 GIUNTA REGIONALE Input Output 20.000 volt 380 volt Inoltre è presente una cabina a servizio esclusivo del cogeneratore (L2) con le seguenti caratteristiche: Input Output 400 volt 20.000 volt Per quanto riguarda la produzione di energia elettrica dal 2009 è funzionante un impianto fotovoltaico di potenza nominale complessiva pari a 784,32 kWp di tipo grid – connected (integrato), installato sulle coperture degli edifici e su una tettoia e pensilina all’aperto. Successivamente è stato aggiunto un nuovo impianto di tipo a cavalletto con zavorra di potenzialità elettrica nominale pari a 32,20 kWp, raggiungendo complessivamente i 816,52 kWp. L’energia elettrica prodotta viene immessa nella rete elettrica nazionale utilizzando il contratto dell’autoconsumo. Relativamente all’impianto di cogenerazione alimentato da biomasse liquide presente in azienda di potenza nominale 990 kWe, che immette in rete GSE una potenza elettrica di 950 kWe. Il rendimento elettrico dell’impianto è del 39,70%. Stato post Nello stato post viene sostituito un trasformatore all’interno della cabina L1; il trasformatore così tolto andrà posizionato in una cabina (L3) ubicata nell’area di prossima acquisizione da parte della Elantas Italia Srl. La cabina L2 non subirà mutamenti nello stato post. Consumo di energia elettrica Nel 2012 sono state consumate complessivamente 4.779 MWh di cui 809 MWh sono state prodotte dall’impianto fotovoltaico e auto consumate; sono state, quindi prelevati dalla rete 3.970 MWh. L’azienda ha immesso in rete buona parte dell’energia elettrica auto-prodotta: 105 MWh proveniente dall’impianto fotovoltaico e 1.713 MWh proveniente dal cogeneratore. Nella tabella seguente si riportano gli indicatori di prestazione del triennio 2010 – 2012 relativi ai consumi di energia elettrica su prodotto finito. Energia elettrica / prodotto finito (MW eh/ton) 2010 2011 2012 0,12 0,11 0,12 I consumi sono rimasti pressoché invariati nel corso degli anni. La nuova cabina elettrica sarà a servizio delle utenze elettriche ubicate nelle nuova area : pompe per il trasferimento dei prodotti, strumentazione, illuminazione e videosorveglianza. Il trasformatore più grande che sarà installato nella CE1 servirà per il potenziamento del laboratorio Ricerca & Sviluppo. È stato stimato che l’aumento dei consumi di energia elettrica nello stato post sarà inferiore al 20%. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 103 GIUNTA REGIONALE 3.11 Energia termica Stato ante Per quanto riguarda l’energia termica il gas metano prelevato dalla rete nazionale alimenta i seguenti impianti: centrale ROTOGI mod. T2000E da 2.000.000 kcal/h centrale ROTOGI mod. PT5000E da 4.000.000 kcal/h termo combustore da circa 1.000.000 kcal/h Nella tabella seguente si riporta le caratteristiche tecniche di tali impianti: Costruttore Modello Anno di costruzione Tipo di macchina Tipo di generatore Tipo di impiego Fluido termovettore Temperatura camera di combustione (°C) Rendimento % Sigla dell’emissione TERMOCOMBUSTORE 100 GFJS-3 2006 Motore a combustione interna Termico Misto ROTOGI T2000E 1988 Motore a combustione interna Termico Misto Olio diatermico Olio diatermico > 750° C E1 ROTOGI PT5000E 2013 Motore a combustione interna Termico Misto principale: Olio diatermico; Recupero termico da linea fumi con Acqua ca 350 °C ca 350 °C 92 E2 92 - 93 E36 Sono, inoltre, presenti 3 impianti termici ad uso domestico; tali caldaie hanno le seguenti potenzialità: CD3: 29,5 kW, CD4: 28 kW, CD5: 31 kW. L’energia termica generata dagli impianti termici ad uso produttivo viene utilizzata per: generare vapore (vaporizzatori – impianti produttivi), riscaldamento olio diatermico (impianti produttivi), riscaldamento locali adibiti ad uso ufficio, sistema di abbattimento. In azienda sono presenti tre anelli di distribuzione del calore agli impianti: a olio diatermico: serve i reattori utilizzati nel ciclo produttivo ed il generatore di vapore e può essere alimentato dalle caldaie a metano ROTOGI mod. T2000E e ROTOGI mod. PT5000E, dal cogeneratore e dal post-combustore; a vapore: serve i diluitori utilizzati nel processo produttivo, alcune linee di trasferimento che devono essere mantenute calde ed una cisterna di stoccaggio di una particolare materia prima (DMT) che deve essere tenuta a minimo 150 °C e utilizza come fonte di energia il generatore di vapore o l’impianto di cogenerazione; REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 104 GIUNTA REGIONALE ad acqua calda: può servire i diluitori utilizzati nel processo produttivo e viene impiegato per mantenere caldi la maggior parte delle linee di trasferimento e gli stoccaggi di materie prime che lo necessitano e viene alimentato dal cogeneratore o da sistemi di scambio termico (es. post-combustore). Il cogeneratore alimentato da olio vegetale consente anche di recuperare energia termica per il riscaldamento di fluidi di servizio interni allo stabilimento (acqua, vapore e olio diatermico) con conseguente riduzione dei consumi di metano. Il rendimento termico recuperabile ad alta temperatura è del 38,33%. Il cogeneratore viene impiegato sia per usi industriali, come descritto in precedenza, sia per usi civili. Infatti, la palazzina di uffici U è dotata di termoconvettori con funzione di raffrescamento e di riscaldamento che, per questo ultimo scopo, utilizza l’anello dell’acqua calda industriale. Le tre caldaie ad uso civile (CD3. CD4 e CD5) vengono utilizzate rispettivamente per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria della palazzina U, per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria degli spogliatoi del reparto manutenzione, per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria degli spogliatoi e della mensa nella palazzina U1. Stato post Le modifiche proposte comporteranno il collegamento dell’anello di distribuzione dell’acqua calda al nuovo parco stoccaggi ed alle unità di riscaldamento dei locali dove sarà ubicato il laboratorio Ricerca & Sviluppo. Consumo di energia termica Nel 2012 l’azienda ha consumato 1.404.532 m3 di metano di cui 1.095.100 m3 sono stati utilizzati per il riscaldamento e per i processi produttivi, mentre 309.432 m3 sono stati consumati dal termocombustore. Nel corso dell’anno il cogeneratore ha prodotto 618 MWh di energia termica, consentendo, così, il risparmio di circa 64.000 m3 metano. Nella tabella seguente si riportano gli indicatori di prestazione del triennio 2010 – 2012 relativi ai consumi di energia termica su prodotto finito. Energia termica / prodotto finito (MW th/ton) 2010 2011 2012 0,39 0,39 0,43 Anche per quanto riguarda il consumo di metano negli ultimi tre anni non si sono registrate variazioni significative. Le modifiche proposte comporteranno la necessità di riscaldare il nuovo parco stoccaggi ed i locali dove sarà ubicato il laboratorio Ricerca & Sviluppo.; l’aumento dei consumi di metano connessi con le modifiche è stimato al di sotto del 20%. Consumo di combustibili Oltre ai consumi di biocombustibile e diesel propri del cogeneratore, l’azienda ha consumato nell’anno 2012 le seguenti quantità di diesel per i trasporti: 76,8 tonnellate per le auto, 22,2 tonnellate per i muletti. Nello stato post non si prevedono variazioni in termini di consumi di combustibili → Impatto ambientale accettabile REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 105 GIUNTA REGIONALE 3.12 Acque sotterranee suolo e sottosuolo e Relazione di riferimento Per quanto riguarda la zona dove ha sede lo stabilimento della Elantas Italia Srl attualmente operativo, al fine di contenere eventuali fuoriuscite accidentali derivanti da rotture o altri eventi accidentali, l’azienda ha predisposto una serie di misure finalizzate alla prevenzione delle possibili cause generanti eventuali stati di inquinamento della matrice suolo e sottosuolo: pavimentazione industriale nei reparti; bacini di contenimento posti al di sotto di ogni serbatoio di stoccaggio delle materie prime liquide; ognuno di essi ha una profondità di almeno 2 metri; bacini di raccolta nell’area di deposito temporaneo dei rifiuti, specifici per il contenimento delle sostanze chimiche; aree di deposito temporaneo dei rifiuti opportunamente protette da acque meteoriche . Inoltre le griglie di scolo delle pavimentazioni interne ai fabbricati e di quelle esterne, così come la pavimentazione impermeabile dei fabbricati e delle aree di carico e scarico sono mantenute in buono stato di pulizia. Qualsiasi sversamento, anche accidentale viene contenuto e ripreso a secco. La Ditta afferma che, le caratteristiche tecniche, la conduzione e la gestione dei serbatoi fuori terra ed interrati e delle relative tubazioni accessorie sono effettuate conformemente a quanto disposto dal Regolamento Locale d’Igiene-tipo, della regione Marche, ovvero dal regolamento Comunale di Igiene approvato. Anche nelle nuove aree interessate dal presente progetto saranno applicate le misure cautelative e le precauzioni appena descritte. Nonostante tutte le misure di contenimento adottate dall’azienda possono essere individuate alcune potenziali sorgenti di contaminazione, in particolare in corrispondenza delle zone di stoccaggio dei serbatoi delle materie prime liquide, stoccaggio semilavorati liquidi e prodotti finiti liquidi. Stato di Fatto Misurazioni effettuate sulla matrice acque sotterranee e suolo In occasione dell’acquisizione della nuova area in progetto la Ditta ha effettuato una valutazione dello stato di fatto del sito effettuando delle analisi su terreni e sulle acque sotterranee nei piezometri da S1 a S7 ed ha effettuato le stesse analisi nei Piezometri Pz1 e Pz2 situati all’interno del perimetro aziendale. Come emerge dai risultati delle analisi, i limiti di legge sono rispettati. Fase di esercizio Come la Ditta ha riportato nel Piano di Monitoraggio e Controllo l’azienda effettuerà con frequenza biennale dei controlli analitici sulle acque di falda (acque sotterranee) nei seguenti piezometri: Pz1, Pz2, S5, S6 e S7. Gli inquinanti che andrà a ricercare sono i seguenti: REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 106 GIUNTA REGIONALE Parametri da monitorare pH Conducibilità Metalli Solventi Aromatici Arsenico Cadmio Cromo tot Mercurio Nichel Piombo Rame Stagno Zinco Benzene Etilbenzene Stirene Xilene (m,p) Xilene (o) Toluene Metodiche analitiche APAT C.N.R IRSA 2060 Man 29 2003 APAT C.N.R IRSA 2030 Man 29 2003 Punti di prelievo APHA – “Standard Methods” metodo 3125 Pz1 Pz2 S5 S6 S7 Modalità di campionamento Periodicità (frequenza) I piezometri saranno spurgati preliminarmente al campionamento fino all’ottenimento di acqua chiara. Il campionamento della falda idrica sotterranea avverrà secondo il metodo dinamico ossia tramite spurgo preliminare low flow e campionamento in continuo. biennale APHA-“Standar Methods” metodo 6200-B Infine, l’azienda ricomprende nel Piano di Monitoraggio e Controllo, con frequenza biennale dei controlli analitici per la ricerca di COV su campioni di suolo prelevati nei punti A1 e A2, individuati sulla base dei punti di maggiore ricaduta al suolo dei contaminanti come delineati nelle tavole di ricaduta. Parametri da monitorare Metodiche analitiche Modalità di campionamento Decorticazione del tappeto erboso/vegetale eventualmente presente: +COV EPA 5035-A:2002 + APHA – “standard Methods” 21 th Ed. 2005 metodo 6200 - B Prelievo di materiale dalla porzione più superficiale del suolo (entro i primi 10,00 cm di profondità) per un’area di circa 0,01 m2 (0,10 X 0,10) in modo tale che il campione sia rappresentativo dell’intera zona indagata; Scarto manuale della frazione di materiale maggiore di 2 cm; Inserimento del materiale prelevato in un barattolo di vetro con tappo in alluminio avvitabile da 0,50 kg, per la ricerca dei composti non volatili. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 107 GIUNTA REGIONALE Considerati i risultati delle indagini e le misure adottate dall’azienda per evitare i fenomeni di inquinamento si ritiene che il rischio di contaminazione del suolo e della falda dovuto all’impianto esistente ed alle modifiche in progetto è tenuto sotto controllo dalla Ditta. →impatto ambientale accettabile 3.13 Rischi di incidente rilevante Si rimanda al Quadro programmatico 3.14 Bonifiche ambientali L’impianto in esame non è sottoposto alle procedure di bonifica del sito ai sensi della parte IV, Titolo V del D.Lgs 152/06. 3.15 Mitigazioni Di seguito si riportano le mitigazioni che verranno adottate a livello progettuale e di gestione per la tutela dell’ambiente a fronte dei principali fattori di impatto. Emissioni acustiche L’impianto di cogenerazione è dotato di una cofanatura insonorizzata idonea a contenere un gruppo elettrogeno funzionante a olio vegetale. Essa è realizzata con struttura portante in acciaio galvanizzato di tipo monolitico portante, dotato di rete forata, completo di setti coibentati di ingresso ed uscita aria che prevedono reti antivolatile, griglia alettata antipioggia e condotte in lamiera zincata per convogliare l’aria all’esterno del cabinato. La cabina è rivestita di pannelli fono assorbenti composti da materassino di lana minerale. Per le modifiche in progetto non sono ritenute necessarie misure di mitigazione. Emissioni in atmosfera Si riportano di seguito gli impianti di abbattimento attualmente presenti in azienda, i relativi camini collegati ed una loro breve descrizione. Post combustore termico Scrubber di emergenza Filtro a maniche di tessuto Filtro a carboni attivi DeNOX E1 E1’ E3, E14, E15, E41 E11, E16, E18, E37, E39, E40, E42, E43, E46, E50 E49 La post-combustione termica è un processo utilizzato, per l’ossidazione termica di flussi d’aria contenenti inquinanti organici volatili. Il processo termico, mediante ossidazione ad alta temperatura, si propone di trasformare i componenti nocivi in anidride carbonica e vapore acqueo. Lo scrubber è un impianto di emergenza e si attiva solamente in caso di malfunzionamento del postcombustore. Esso è un'apparecchiatura che consente di abbattere la concentrazione di sostanze presenti in una corrente gassosa attraverso l’utilizzo di una soluzione di lavaggio ad acqua e soda. I filtri a maniche di tessuto consistono in serie di tubi di tessuto chiusi a un’estremità che catturano le polveri presenti nell’effluente gassoso. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 108 GIUNTA REGIONALE La filtrazione a carboni attivi è una tecnologia di depurazione dell'aria per mezzo della quale una corrente gassosa viene privata degli elementi inquinanti facendola passare attraverso un filtro che contiene carbone attivo. L'operazione si basa sulla capacità del carbone attivo di adsorbire, grazie alla sua porosità, la maggior parte delle sostanze organiche. Il sistema SCR-DeNOX è un sistema di abbattimento catalitico degli NOX con soluzione ammoniacale e di abbattimento catalitico ossidativo del CO. In questo impianto viene sfruttata la tendenza dell'ammoniaca a reagire con gli ossidi di azoto in presenza di catalizzatori selezionati che consentono un’alta resa: gli ossidi di azoto vengono ridotti a N2. Nello stato post è previsto l’inserimento di nuovi sistemi di abbattimento a carboni attivi sui camini E21, E22 ed E44; pacchetti di carboni attivi saranno anche presenti alle emissioni E60 ed E61, le quali entreranno in funzione solo in caso di malfunzionamento del post-combustore Il post-combustore rappresenta uno dei principali sistemi di abbattimento presenti in azienda; nell’eventualità di un suo malfunzionamento le emissioni provenienti dal ciclo produttivo verranno convogliate ad uno scrubber (E1’) e verrà potenziata l’aspirazione dei camini E16, E39 e E40, mentre quelle relative al nuovo laboratorio Ricerca & Sviluppo saranno indirizzate ai pacchetti di filtri a carboni attivi presenti alle emissioni E60 ed E61. Emissioni idriche Sistema e raccolta e trattamento acque di prima pioggia L’impianto ha la specifica funzione di: • separare le acque di prima pioggia dalle successive acque precipitate (seconda pioggia) • trattare le acque accumulate di prima pioggia mediante sistema a filtrazione • smaltirle le acque dopo il trattamento Il ciclo di trattamento si svolge attraverso fasi di accumulo, trattamento e scarico. Le acque di prima pioggia transitano dalla vasca O3 dove subiscono una prima decantazione, successivamente ad un sistema di trattamento (Y8), se necessario, e infine alla vasca O5. A questo punto vengono analizzate e, se rientrano nei parametri della tabella IV del D.lgs 152/06, scaricate attraverso lo scarico S1. IN caso contrario le acque potranno essere di nuovo sottoposte al trattamento fino al raggiungimento dei limiti di legge o in caso contrario smaltite. Le acque di seconda pioggia bypassano la vasca di accumulo O3 e defluiscono direttamente nella fogna consortile attraverso lo scarico S1senza subire alcun trattamento. Le acque di prima pioggia di dilavamento coperture fabbricati, che non contengono sostanze inquinanti, saranno collettate, tramite circuito indipendente, al pozzetto di scarico S1 e da qui alla fogna consortile. Qualora necessario è prevista la possibilità di recuperare tali acque, previo trattamento, e riutilizzarle all’interno del circuito di acqua industriale. Sistema raccolta acque meteoriche dai bacini di contenimento Analogamente alle acque di prima e seconda pioggia, le acque meteoriche raccolte nei bacini di contenimento vengono raccolte in una vasca di accumulo O4, dove avviene una prima decantazione delle particelle grossolane, successivamente ad un sistema di trattamento, se necessario, e infine alla REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 109 GIUNTA REGIONALE vasca O5. Tali acque vengono inviate al sistema di filtrazione, in comune con le acque di prima pioggia, solo se sono presenti sostanze inquinanti. L’analisi viene eseguita prelevando manualmente un campione dalla vasca di accumulo O4; in caso di presenza di inquinanti l’acqua viene mandata al trattamento e scaricata alla fogna consortile mediante il pozzetto S1. In caso di assenza di inquinanti l’acqua dalla vasca O4 viene direttamente scaricata in fogna consortile bypassando il sistema di trattamento. Sistema di trattamento Il sistema di trattamento (Y8) delle acque di prima pioggia o meteoriche dei bacini di contenimento è comune ad entrambi i sistemi. Esso è basato principalmente su un trattamento fisico costituito da un processo di filtrazione e adsorbimento. Con un primo stadio di filtrazione su quarzite si rimuovono dall’acqua eventuali particelle di materiale sedimentabile o in sospensione; con la sezione di adsorbimento su carboni attivi si eliminano le sostanze organiche. L’elevata efficienza della filtrazione a sabbia quarzifera consente alla sezione di adsorbimento di potere operare nelle migliori condizioni e quindi rendere i carboni attivi più duraturi nel tempo, riducendo i costi di gestione. 3.16 Valutazione in merito al quadro ambientale SINTESI DELLE VARIAZIONI APPORTATE ALL’IMPIANTO RISPETTO ALLA SITUAZIONE PRECEDENTEMENTE AUTORIZZATA Temi ambientali Variazioni Consumo di materie prime NO Consumo di risorse idriche NO Produzione di energia NO Consumo di energia Combustibili utilizzati Emissioni in atmosfera di tipo convogliato Emissioni in atmosfera di tipo non convogliato Scarichi idrici SI – Aumento stimato max 20% SI – Aumento stimato max 20% SI – Layout Convogliamento di alcuni punti di emissione e implementazione sistemi di contenimento NO SI – Layout e Gestione REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 110 GIUNTA REGIONALE Produzione di rifiuti NO Gestione rifiuti NO Aree di stoccaggio di rifiuti Aree di stoccaggio di materie prime Rumore Vulnerabilità idrogeologica del sito Paesaggio SI -Layout SI – Modifica Layout e aumento stoccaggi\ materie prime NO SI Le opere di mitigazione proposte diminuiranno la vulnerabilità del sito rispetto alla situazione ante-operam NO La valutazione dei vari impatti ambientali ha messo in evidenzia una significatività bassa per alcune matrici ambientali come sopra esposto e una maggiore significatività per quanto riguarda la componente atmosfera dell’impianto e la gestione degli stoccaggi delle materie prime e prodotti finiti. In base al principio di cautela saranno inserite nell’Autorizzazione Integrata Ambientale specifiche prescrizioni, anche in merito alle misure da adottare in caso di eventuali guasti o incidenti. 4. CONTRIBUTI ISTRUTTORI l’Autorità di Bacino Interregionale del Fiume Tronto con nota del 27/03/2014, acquisita al prot. n. 222682 del 31/03/2014, formula le seguenti osservazioni a titolo di contributo istruttorio” Le modifiche proposte dalla Elantas Italia S.r.l. risultano ammissibili ai sensi dell’art. 11 delle Norme Tecniche di Attuazione del piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico del fiume Tronto vigente. Dalla documentazione prodotta risulta inoltre che non è variata la capacità produttiva nominale già autorizzata, non saranno realizzati nuovi volumi edilizi ed il nuovo parco serbatoi non determina nuova volumetria edilizia chiusa in grado di ostacolare il regolare deflusso delle acque. Si ritiene comunque necessario un approfondimento della stabilità / caratterizzazione degli argini del fiume Tronto oltre all’eventuale monitoraggio degli stessi come già fatto rilevare in sede di conferenza dei servizi”. Il Sindaco del Comune di Ascoli Piceno con nota del 28/03/2014, acquisita al prot. n. 245983 del 07/04/2014, esprime parere favorevole ai sensi degli artt. 216 e 217 del R.D. n. 1265/1934 alla modifica proposta dalla società ELANTAS Italia S.r.l. facendo proprie le prescrizioni relative al Piano di Monitoraggio e Controllo di cui al parere ARPAM sul Piano di Monitoraggio e Controllo e concordando con le richieste formulate dall’Autorità di Bacino Interregionale del Fiume Tronto circa l’approfondimento della stabilità / caratterizzazione degli argini del Fiume Tronto nonché dell’eventuale monitoraggio degli stessi. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 111 GIUNTA REGIONALE L’Arpam Dipartimento di Ascoli Piceno con nota del 18704/2014, acquisita con prot. n° VAA_08/0298490 del 29/04/2014 esprime il proprio parere favorevole “ sulla base di quanto sopra rilevato, esaminata l’intera documentazione presentata relativamente alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per le modifiche all’impianto chimico integrato della ditta Elantas Italia Srl ubicato in Zona Industriale Campolungo, è possibile affermare che l’impianto previsto risulta accettabile per la zona in esame. ALLEGATO: parere favorevole per la valutazione dell’ impatto acustico del progetto espresso dal Dirigente del Servizio RAD/Rumore di questo Dipartimento” . ESITO DELL’ISTRUTTORIA DI VIA Tutto quanto sopra considerato, si propone di ESPRIMERE giudizio positivo di compatibilità ambientale ai sensi e per gli effetti degli art. 9 e 11 della L.R. n. 7/2004 e ss.mm.ii al progetto presentato dalla ditta, con le prescrizioni riportate nell’allegato B (Quadro Prescrittivo). REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 112 GIUNTA REGIONALE 1. VALUTAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE 5.1 INDIVIDUAZIONE BREF O LG O ALTRI DOCUMENTI TECNICI PERTINENTI Numero Nome documento Data redazione o approvazione OFC Manufacture of Organic Fine Chemicals BREF 08/2006 POL Production of Polymers BREF 08/2007 EFS Reference Document on Best Available Techniques on Emissions from Storage BREF 07/2006 CWW Common Waste Water and Waste Gas Treatment/Management System in the Chemical Sector Formal Draft D2 07/2011 LVOC Reference Document on Best Available Techniques in the Large Volume Organic Chemical Industry BREF 02/2003 LCP Large Combustion Plants Formal Draft D1 06/2013 ENE Energy Efficiency BREF 02/2009 ECM Economics and Cross-MEDIA Effects REF 07/2006 ROM Monitoring of emissions from IED-installations Formal Draft FD 10/2013 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 113 GIUNTA REGIONALE INDIVIDUAZIONE DELLE BAT APPLICABILI ALL’ATTIVITÀ Rif. colonna N` Tab L1 Stato di Data di applicazione applicazione N` Fase del processo produttivo 1 Prevention of environmental impact BAT is to provide an auditable trail for the integration of environmental, health and safety considerations into process development OFC Applicata 2 Prevention of environmental impact BAT is to develop new processes as follows: a) to improve process design to maximise the incorporation of all the input materials used into the final product OFC Applicata 3 Prevention of environmental impact OFC Applicata 4 Prevention of environmental impact OFC Applicata 5 Prevention of environmental impact OFC Applicata 6 Prevention of environmental impact OFC Applicata 7 Prevention of environmental impact OFC Applicata Migliore tecnica disponibile BAT is to develop new processes as follows: b) to use substances that possess little or no toxicity to human health and the environment. Substances should be chosen in order to minimize the potential for accidents, releases, explosions and fires BAT is to develop new processes as follows: c) to avoid the use of auxiliary substances BAT is to develop new processes as follows: d) to minimise energy requirements in recognition of the associated environmental and economic impacts. Reactions at ambient temperatures and pressures should be preferred BAT is to develop new processes as follows: e) to use renewable feedstock rather than depleting, wherever technically and economically practicable BAT is to develop new processes as follows: f) to avoid unnecessary derivatisation (e.g. blocking or protection groups) Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 114 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 8 Prevention of environmental impact BAT is to develop new processes as follows: g) to apply catalytic reagents, which are typically superior to stoichiometric reagents OFC Applicata 9 Prevention of environmental impact OFC Applicata 10 Prevention of environmental impact 11 Prevention of environmental impact 12 Prevention of environmental impact BAT is to carry out a structured safety assessment for normal operation and to take into account effects due to deviations of the chemical process and deviations in the operation of the plant BAT is to apply one or a combination of the following techniques, in order to ensure that a process can be controlled adequately: a) organisational measures b) concepts involving control engineering techniques c) reaction stoppers (e.g. neutralisation, quenching) d) emergency cooling e) pressure resistant construction f) pressure relief. Stato di Data di applicazione applicazione Note OFC Applicata a) organisational measures b) concepts involving control engineering techniques d) emergency cooling e) pressure resistant construction f) pressure relief. BAT is to establish and implement procedures and technical measures to limit risks from the handling and storage of hazardous substances OFC Applicata Valido sia in caso di prodotti liquidi che solidi, sia in cisterna che in contenitori trasportabili BAT is to provide sufficient and adequate training for operators who handle hazardous substances OFC Applicata REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 115 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 Stato di Data di applicazione applicazione Note a) using closed and sealed equipment b) closing the production building and ventilating it mechanically Minimisation of environmental impact BAT is to design new plants in such a way that emissions are minimised by applying techniques including the following: a) using closed and sealed equipment b) closing the production building and ventilating it mechanically c) using inert gas blanketing for process equipment where VOCs are handled d) connecting reactors to one or more condensers for solvent recovery e) connecting condensers to the recovery/abatement system f) using gravity flow instead of pumps (pumps can be an important source of fugitive emissions) g) enabling the segregation and selective treatment of waste water streams h) enabling a high degree of automation by application of a modern process control system in order to ensure a stable and efficient operation. c) using inert gas blanketing for process equipment where VOCs are handled d) connecting reactors to one or more condensers for solvent recovery OFC Applicata e) connecting condensers to the abatement system f) using gravity flow instead of pumps (pumps can be an important source of fugitive emissions) h) enabling a high degree of automation by application of a modern process control system in order to ensure a stable and efficient operation. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 116 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 Stato di Data di applicazione applicazione 14 Minimisation of environmental impact BAT is to design, build, operate and maintain facilities, where substances (usually liquids) which represent a potential risk of contamination of ground and groundwater are handled, in such a way that spill potential is minimised. Facilities have to be sealed, stable and sufficiently resistant against possible mechanical, thermal or chemical stress 15 Minimisation of environmental impact BAT is to enable leakages to be quickly and reliably recognised OFC Applicata 16 Minimisation of environmental impact BAT is to provide sufficient retention volumes to safely retain spills and leaking substances in order to enable treatment or disposal OFC Applicata 17 Minimisation of environmental impact BAT is to provide sufficient retention volume to safely retain fire fighting water and contaminated surface water OFC Applicata OFC Applicata Note Gestione acque di scarico 2015 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 117 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 Stato di Data di applicazione applicazione Note a) carrying out loading and unloading only in designated areas protected against leakage run-off b) storing and collecting materials awaiting disposal in designated areas protected against leakage run-off 18 Minimisation of environmental impact BAT is to apply all the following techniques: a) carrying out loading and unloading only in designated areas protected against leakage run-off b) storing and collecting materials awaiting disposal in designated areas protected against leakage run-off c) fitting all pump sumps or other treatment plant chambers from which spillage might occur with high liquid level alarms or regularly supervising pump sumps by personnel instead d) establishing programmes for testing and inspecting tanks and pipelines including flanges and valves e) providing spill control equipment, such as containment booms and suitable absorbent material f) testing and demonstrating the integrity of bunds g) equipping tanks with overfill prevention. OFC Applicata c) fitting all pump sumps or other treatment plant chambers from which spillage might occur with high liquid level alarms or regularly supervising pump sumps by personnel instead d) establishing programmes for testing and inspecting tanks and pipelines including flanges and valves e) providing spill control equipment, such as containment booms and suitable absorbent material REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 118 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo 19 Minimisation of environmental impact 20 Minimisation of environmental impact 21 Minimisation of environmental impact 22 Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 BAT is to contain and enclose sources and to close any openings in order to minimise uncontrolled emissions BAT is to carry out drying by using closed circuits, including condensers for solvent recovery Stato di Data di applicazione applicazione Note OFC Applicata OFC Applicata BAT is to keep equipment closed for rinsing and cleaning with solvents OFC Applicata Minimisation of environmental impact BAT is to use recirculation of process vapours where purity requirements allow this OFC Non Applicata Vapori di processo convogliati a termodistruzione 23 Minimisation of environmental impact BAT is to close any unnecessary openings in order to prevent air being sucked to the gas collection system via the process equipment OFC 24 Minimisation of environmental impact BAT is to ensure the airtightness of process equipment, especially of vessels OFC Still, continuous inertisation has to be accepted due to safety requirements or where processes require further loading of material after inertisation. 25 Minimisation of environmental impact BAT is to apply shock inertisation instead of continuous inertisation OFC Applicata 26 Minimisation of environmental impact BAT is to minimise the exhaust gas volume flows from distillations by optimising the layout of the condenser OFC Applicata REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 119 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo 27 Minimisation of environmental impact 28 Minimisation of environmental impact 29 Minimisation of environmental impact 30 Minimisation of environmental impact 31 Minimisation of environmental impact Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 BAT is to carry out liquid addition to vessels as bottom feed or with dipleg, unless reaction chemistry and/or safety considerations make it impractical. In such cases, the addition of liquid as top feed with a pipe directed to the wall reduces splashing and hence, the organic load in the displaced gas. If both solids and an organic liquid are added to a vessel, BAT is to use solids as a blanket in circumstances where the density difference promotes the reduction of the organic load in the displaced gas, unless reaction chemistry and/or safety considerations make it impractical BAT is to minimise the accumulation of peak loads and flows and related emission concentration peaks by, e.g. a) optimisation of the production matrix b) application of smoothing filters BAT is to avoid mother liquors with high salt content or to enable the work-up of mother liquors by the application of alternative separation techniques: a) membrane processes b) solvent-based processes c) reactive extraction d) or to omit intermediate isolation. BAT is to apply countercurrent product washing where the production scale justifies the introduction of the technique BAT is to apply water-free vacuum generation Stato di Data di applicazione applicazione OFC Non applicata a causa dei necessari agitazione e particolare ambiente di reazione OFC Applicata OFC n.a. OFC n.a. OFC Applicata Note optimisation of the production matrix REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 120 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 Stato di Data di applicazione applicazione 32 Minimisation of environmental impact BAT is to establish clear procedures for the determination of the desired end point of the reaction, for batch processes OFC Applicata 33 Minimisation of environmental impact BAT is to apply indirect cooling OFC Applicata 34 Minimisation of environmental impact BAT is to apply a pre-rinsing step prior to rinsing/cleaning of equipment to minimise organic loads in wash-waters OFC n.a. 35 Minimisation of environmental impact BAT is to assess the options and to optimise the energy consumption OFC Applicata OFC Applicata OFC Applicata 36 37 Mass balances and process BAT is to establish mass balances for VOCs (including CHCs), TOC or waste stream analysis COD, AOX or EOX and heavy metals on a yearly basis BAT is to carry out a detailed waste stream analysis in order to identify Mass balances and the origin of the waste stream and a basic data set to enable management process waste stream and suitable treatment of exhaust gases, waste water streams and solid analysis residues Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 121 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 Stato di Data di applicazione applicazione BAT is to assess at least the parameters given in Table 5.1 for waste water streams, unless the parameter can be seen as irrelevant from a scientific point of view: 38 Mass balances and process waste stream analysis Standard Parameter Volume per batch Batches per year Volume per day Volume per year COD or TOC BOD5 pH Bioeliminability Biological inhibition, including nitrification OFC Applicata OFC Applicata Where it is expected AOX CHCs Solvents Heavy metals Total N Total P Chloride Bromide SO42Residual toxicity 39 Mass balances and process waste stream analysis BAT is to monitor the emission profile which reflects the operational mode of the production process, for emission to air Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 122 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 Stato di Data di applicazione applicazione 40 Mass balances and process waste stream analysis BAT is to apply a continuous monitoring system (e.g. FID), where exhaust gases from various processes are treated in a central recovery/abatement system, in the case of a non-oxidative abatement/recovery system OFC n.a. 41 Mass balances and process waste stream analysis BAT is to individually monitor substances with ecotoxicological potential if such substances are released OFC Applicata 42 Mass balances and process waste stream analysis BAT is to assess individual exhaust gas volume flows from process equipment to recovery/abatement systems OFC Applicata 43 Re-use of solvents BAT is to re-use solvents as far as purity requirements (e.g. requirements according to cGMP) allow, by: a) using the solvent from previous batches of a production campaign for future batches as far as purity requirements allow b) collecting spent solvents for on-site or off-site purification and re-use c) collecting spent solvents for on-site or off-site utilisation of the calorific value OFC Applicata Note a) using the solvent from previous batches of a production campaign for future batches as far as purity requirements allow b) collecting spent solvents for on-site or off-site purification and re-use REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 123 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 Stato di Data di applicazione applicazione BAT is to select VOC recovery and abatement techniques according to the flow scheme in Figure 5.1: 44 Treatment of exhaust gases OFC Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 124 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 Stato di Data di applicazione applicazione BAT is to reduce emissions to the levels given in Table 5.2 where nonoxidative VOC recovery or abatement techniques are applied 45 Treatment of exhaust gases Parameter Total organic C Average emission level from point sources* 0.1 kg C/hour or 20 mg C/m3** * The averaging time relates to the emission profile, the levels relate to dry gas and Nm3 ** The concentration level relates to volume flows without dilution by, e.g. volume flows from room or building ventilation OFC Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 125 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 Stato di Data di applicazione applicazione BAT is to reduce VOC emissions to the levels given in Table 5.3 where thermal oxidation/incineration or catalytic oxidation are applied: Thermal oxidation/incineration or catalytic oxidation Total organic C 46 Treatment of exhaust gases Average mass flow <0.05 kg C/hour or Average concentration <5 mg C/m3 The averaging time relates to the emission profile, levels relate to dry gas and Nm3 OFC Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 126 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 Stato di Data di applicazione applicazione BAT is to achieve the NOX emission levels given in Table 5.5 and, where necessary, to apply a DeNOX system (e.g. SCR or SNCR) or two stage combustion to achieve such levels, for thermal oxidation/incineration or catalytic oxidation: 47 Treatment of exhaust gases 48 Treatment of exhaust gases BAT is to achieve the NOX emission levels given in Table 5.5 and, where necessary to apply treatment techniques such as scrubbing or scrubber cascades with scrubber media such as H2O and/or H2O2 to achieve such levels, for exhaust gases from chemical production processes OFC Applicata OFC n.a. Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 127 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo 49 Treatment of exhaust gases 50 Treatment of exhaust gases 51 Treatment of exhaust gases 52 Treatment of exhaust gases 53 Treatment of exhaust gases 54 Treatment of exhaust gases 55 Treatment of exhaust gases 56 Treatment of exhaust gases Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 BAT is to achieve HCl emission levels of 0.2 – 7.5 mg/m3 or 0.001 – 0.08 kg/hour and, where necessary, to apply of one or more scrubbers using scrubbing media such as H2O or NaOH in order to achieve such levels BAT is to achieve Cl2 emission levels of 0.1 – 1 mg/m3 and, where necessary, to apply techniques such as absorption of the excess chlorine and/or scrubbing with scrubbing media such as NaHSO3 in order to achieve such levels BAT is to achieve HBr emission levels <1 mg/m3 and, where necessary, to apply scrubbing with scrubbing media such as H2O or NaOH in order to achieve such levels BAT is to achieve NH3 emission levels of 0.1 – 10 mg/m3 or 0.001 – 0.1 kg/hour and, where necessary, to apply scrubbing with scrubbing media such as H2O or acid in order to achieve such levels BAT is to achieve NH3 slip levels from SCR or SNCR of <2 mg/m3 or <0.02 kg/hour BAT is to achieve SOx emission levels of 1 – 15 mg/m3 or 0.001 – 0.1 kg/hour and, where necessary, to apply scrubbing with scrubbing media such as H2O or NaOH in order to achieve such levels BAT is to achieve particulate emission levels of 0.05 – 5 mg/m3 or 0.001 – 0.1 kg/hour and, where necessary, to apply techniques such as bag filters, fabric filters, cyclones, scrubbing, or wet electrostatic precipitation (WESP) in order to achieve such levels BAT is to remove free cyanides from exhaust gases, and to achieve a waste gas emission level of 1 mg/m3 or 3 g/hour as HCN Stato di Data di applicazione applicazione OFC Applicata OFC n.a. OFC n.a. OFC Applicata OFC Applicata OFC Applicata OFC Applicata OFC n.a. Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 128 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 Stato di Data di applicazione applicazione 57 Management and treatment of waste water streams BAT is to segregate and pretreat or dispose of mother liquors from halogenations and sulphochlorinations 58 Management and treatment of waste water streams BAT is to pretreat waste water streams containing biologically active substances at levels which could pose a risk either to a subsequent waste water treatment or to the receiving environment after discharge OFC Applicata 59 Management and treatment of waste water streams BAT is to segregate and collect separately spent acids, e.g. from sulphonations or nitrations for on-site or off-site recovery or to apply BAT given in 5.2.4.2 OFC n.a. 60 Management and treatment of waste water streams For the purposes of pretreatment, BAT is to classify organic loading as follows: Refractory organic loading is not relevant if the waste water stream shows a bioeliminability of greater than about 80 – 90. In cases with lower bioeliminability, the refractory organic loading is not relevant if it is lower than the range of about 7.5 – 40 kg TOC per batch or per day OFC Applicata 61 Management and treatment of waste water streams BAT is to segregate and pretreat waste water streams containing relevant refractory organic loadings OFC n.a. 62 Management and treatment of waste water streams For the segregated waste water streams carrying a relevant refractory organic Load, BAT is to achieve overall COD elimination rates for the combination of pretreatment and biological treatment of >95 % OFC n.a. OFC Note n.a. Gestione acque di scarico 2015 the refractory organic loading is not relevant if it is lower than the range of about 7.5 – 40 kg TOC per batch or per day REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 129 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo 63 Management and treatment of waste water streams 64 Management and treatment of waste water streams 65 Management and treatment of waste water streams 66 Management and treatment of waste water streams 67 Management and treatment of waste water streams Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 BAT is to recover solvents from waste water streams for on-site or offsite reuse, using techniques such as stripping, distillation/rectification, extraction or combinations of such techniques, where the costs for biological treatment and purchase of fresh solvents are higher than the costs for recovery and purification BAT is to recover solvents from waste water streams in order to use the calorific value if the energy balance shows that overall natural fuel can be substituted BAT is to remove purgeable CHCs from waste water streams, e.g. by stripping, rectification or extraction and to achieve sum concentrations <1 mg/l in the outlet from pretreatment or to achieve sum concentrations of <0.1 mg/l in the inlet to the on-site biological WWTP or in the inlet to the municipal sewerage system BAT is to pretreat waste water streams with significant AOX loads and to achieve the AOX levels given in Table 5.6 in the inlet to the on-site biological WWTP or in the inlet to the municipal sewerage system BAT is to pretreat waste water streams containing significant levels of heavy metals or heavy metal compounds from processes where they are used deliberately and to achieve the heavy metal concentrations given in Table 5.7 in the inlet to the on-site biological WWTP or in the inlet to the municipal sewerage system Stato di Data di applicazione applicazione OFC Applicata OFC Non applicata dall` azienda OFC Applicata OFC n.a. OFC n.a. Note Gestione acque di scarico 2015 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 130 GIUNTA REGIONALE N` 68 Fase del processo produttivo Management and treatment of waste water streams Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 BAT is to recondition waste water streams containing free cyanides in order to substitute raw materials where technically possible BAT is to: a) pretreat waste water streams containing significant loads of cyanides and to achieve a cyanide level of 1 mg/l or lower in the treated waste water stream or to b) enable safe degradation in a biological WWTP After the application of BAT given in Sections 5.2.4.1, 5.2.4.2, 5.2.4.3, 5.2.4.4 and 5.2.4.5 (management and treatment of waste water streams), BAT is to treat effluents containing a relevant organic load, such as waste water streams from production processes, rinsing and cleaning water, in a biological WWTP Stato di Data di applicazione applicazione OFC n.a. OFC n.a. OFC Applicata 69 Management and treatment of waste water streams 70 Management and treatment of waste water streams 71 Management and treatment of waste water streams BAT is to ensure that the elimination in a joint waste water treatment is overall not poorer than in the case of on-site treatment. This is realised by regular degradability/bioeliminability testing OFC n.a. 72 Management and treatment of waste water streams BAT is to take full advantage of the biological degradation potential of the total effluent and to achieve BOD elimination rates above 99 % and yearly average BOD emission levels of 1 – 18 mg/l. The levels relate to the effluent after biological treatment without dilution, e.g. by mixing with cooling water OFC n.a. Note Gestione acque di scarico 2015 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 131 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 Stato di Data di applicazione applicazione BAT is to achieve the emission levels given in Table 5.8: 73 Management and treatment of waste water streams OFC n.a. Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 132 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 Stato di Data di applicazione applicazione 74 Management and treatment of waste water streams BAT is to regularly monitor the total effluent to and from the biological WWTP measuring at least the parameters given in Table 5.1. OFC Applicata 75 Management and treatment of waste water streams BAT is to carry out regular biomonitoring of the total effluent after the biological WWTP where substances with ecotoxicological potential are handled or produced with or without intention OFC n.a. 76 Management and treatment of waste water streams BAT is to apply online toxicity monitoring in combination with online TOC measurement if residual acute toxicity is identified as a concern OFC n.a. Note regularly monitor the total effluent to the biological WWTP REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 133 GIUNTA REGIONALE N` 77 Fase del processo produttivo Management and treatment of waste water streams Rif. Stato di Data di colonna applicazione applicazione Migliore tecnica disponibile N` Tab L1 BAT is to implement and adhere to an Environmental Management System (EMS) that incorporates, as appropriate to individual circumstances, the following features: • definition of an environmental policy for the installation by top management (commitment of the top management is regarded as a precondition for a successful application of other features of the EMS) • planning and establishing the necessary procedures • implementation of the procedures, paying particular attention to – structure and responsibility – training, awareness and competence – communication – employee involvement – documentation – efficient process control – maintenance programme – emergency preparedness and response – safeguarding compliance with environmental legislation. • checking performance and taking corrective action, paying particular OFC Applicata 12/12/2012 attention to – monitoring and measurement – corrective and preventive action – maintenance of records – independent (where practicable) internal auditing in order to determine whether or not the environmental management system conforms to planned arrangements and has been properly implemented and maintained. • review by top management. Three further features, which can complement the above stepwise, are considered as supporting measures. However, their absence is generally not inconsistent with BAT. These three additional steps are: • having the management system and audit procedure examined and validated by an accredited certification body or an external EMS verifier • preparation and publication (and possibly external validation) of a regular environmental statement describing all the significant environmental aspects of the installation, allowing for year-by-year comparison against environmental objectives and targets as well as with sector benchmarks as appropriate • implementation and adherence to an internationally accepted voluntary system such as EMAS and EN ISO 14001:1996. Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 134 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo 78 Generic BAT 79 Generic BAT 80 Generic BAT Rif. Stato di Data di colonna applicazione applicazione Migliore tecnica disponibile N` Tab L1 to reduce fugitive emissions by advanced equipment design including: o use of valves with bellow or double packing seals or equally efficient equipment. Bellow valves are especially recommended for highly toxic services o magnetically driven or canned pumps, or pumps with double seals and a liquid barrier o magnetically driven or canned compressors, or compressors using double seals and a liquid barrier POL Applicata o magnetically driven or canned agitators, or agitators with double seals and a liquid barrier o minimisation of the number of flanges (connectors) o effective gaskets o closed sampling systems o drainage of contaminated effluents in closed systems o collection of vents. to carry out a fugitive loss assessment and measurement to classify components in terms of type, service and process conditions to identify those POL Applicata elements with the highest potential for fugitive loss to establish and maintain an equipment monitoring and maintenance (M&M) and/or leak detection and repair (LDAR) programme based on a component POL Applicata and service database in combination with the fugitive loss assessment and measurement Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 135 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo Rif. Stato di Data di colonna applicazione applicazione Migliore tecnica disponibile N` Tab L1 to reduce dust emissions with a combination of the following techniques: o dense phase conveying is more efficient to prevent dust emissions than dilute phase conveying o reduction of velocities in dilute phase conveying systems to values as low as possible POL Applicata o reduction of dust generation in conveying lines through surface treatment and proper alignment of pipes o use of cyclones and/or filters in the air exhausts of dedusting units. The use of fabric filter systems is more effective, especially for fine dust o use of wet scrubbers. to minimise plant start-ups and stops to avoid peak emissions and reduce POL Applicata overall consumption (e.g. energy, monomers per tonne of product) 81 Generic BAT 82 Generic BAT 83 Generic BAT to secure the reactor contents in case of emergency stops (e.g. by using containment systems) POL Applicata 84 Generic BAT to recycle the contained material or to use it as fuel POL Applicata POL n.a. 85 86 Generic BAT Generic BAT to prevent water pollution by appropriate piping design and materials. To facilitate inspection and repair, effluent water collection systems at new plants and retrofitted systems are, e.g.: o pipes and pumps placed above ground o pipes placed in ducts accessible for inspection and repair. to use separate effluent collection systems for: o contaminated process effluent water o potentially contaminated water from leaks and other sources, including cooling water and surface run-off from process plant areas, etc. o uncontaminated water POL Applicata Note Gestione acque di scarico 2015 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 136 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo Rif. Stato di Data di colonna applicazione applicazione Migliore tecnica disponibile N` Tab L1 to treat the air purge flows coming from degassing silos and reactor vents with one or more of the following techniques: o recycling POL o thermal oxidation Applicata o catalytic oxidation o adsorption o flaring (only discontinuous flows). to use flaring systems to treat discontinuous emissions from the reactor system. Flaring of discontinuous emissions from reactors is only BAT if these POL Applicata emissions cannot be recycled back into the process or used as fuel to use, where possible, power and steam from cogeneration plants. Cogeneration is normally installed when the plant uses the steam produced, or POL Applicata where an outlet for the steam produced is available. The electricity produced can either be used by the plant or exported to recover the reaction heat through the generation of low pressure steam in processes or plants where internal or external consumers of the low pressure POL n.a. steam are available 87 Generic BAT 88 Generic BAT 89 Generic BAT 90 Generic BAT 91 Generic BAT to re-use the potential waste from a polymer plant POL Applicata 92 Generic BAT to use pigging systems in multiproduct plants with liquid raw materials and products POL n.a. Generic BAT to use a buffer for waste water upstream of the waste water treatment plant to achieve a constant quality of the waste water. This applies to all processes producing waste water, such as PVC and ESBR 93 POL Applicata Note Gestione acque di scarico 2015 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 137 GIUNTA REGIONALE N` 94 Fase del processo produttivo Generic BAT 95 Generic BAT 96 BAT for unsaturated polyesters 97 BAT for unsaturated polyesters 98 BAT for polyethylene 99 BAT for polyethylene Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 to treat waste water efficiently. Waste water treatment can be carried out in a central plant or in a plant dedicated to a special activity. Depending on the waste water quality, additional dedicated pretreatment is required. BAT is to implement and adhere to an Environmental Management System. Specifically for the polymer industry, it is also important to consider the following potential features of the EMS: the environmental impact from the eventual decommissioning of the unit at the stage of designing a new plant the development of cleaner technologies where practicable, the application of sectoral benchmarking on a regular basis, including energy efficiency and energy conservation activities, choice of input materials, emissions to air, discharges to water, consumption of water and generation of waste. to treat exhaust gases by one or more of the following techniques: o thermal oxidation o activated carbon to thermally treat waste water, arising mainly from the reaction (mostly together with waste gas). to reduce the emissions from finishing and storage sections by treatment of purge air to use closed-loop cooling systems Stato di Data di applicazione applicazione POL Applicata POL Applicata POL Applicata POL Applicata POL Applicata POL Applicata Note Gestione acque di scarico 2015 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 138 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo 100 BAT for suspension processes 101 BAT for polyamides 102 Tanks 103 Tanks Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 application of closed-loop nitrogen purge systems and optimisation of the stripping process and recycling of monomers from the stripping process and condensation of the solvent and solvent selection. to treat flue-gases from polyamide production processes by wet scrubbing. BAT for a proper design is to take into account at least the following: the physico-chemical properties of the substance being stored how the storage is operated, what level of instrumentation is needed, how many operators are required, and what their workload will be how the operators are informed of deviations from normal process conditions (alarms) how the storage is protected against deviations from normal process conditions (safety instructions, interlock systems, pressure relief devices, leak detection and containment, etc.) what equipment has to be installed, largely taking account of past experiences of the product (construction materials, valve quality, etc.) which maintenance and inspection plan needs to be implemented and how to ease the maintenance and inspection work (access, layout, etc.) how to deal with emergency situations (distances to other tanks, facilities and to the boundary, fire protection, access for emergency services such as the fire brigade, etc.). BAT is to apply a tool to determine proactive maintenance plans and to develop risk-based inspection plans such as the risk and reliability based maintenance approach Stato di Data di applicazione applicazione POL Applicata POL Applicata EFS Applicata EFS Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 139 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo 104 Tanks 105 Tanks 106 Tanks 107 Tanks 108 Tanks 109 Fixed Roof Tanks 110 Fixed Roof Tanks 111 Fixed Roof Tanks 112 Fixed Roof Tanks Rif. Stato di Data di colonna applicazione applicazione Migliore tecnica disponibile N` Tab L1 BAT is to locate a tank operating at, or close to, atmospheric pressure aboveground. However, for storing flammable liquids on a site with restricted space, underground tanks can also be considered. For liquefied gases, EFS Applicata underground, mounded storage or spheres can be considered, depending on the storage volume. BAT is to apply either a tank colour with a reflectivity of thermal or light radiation of at least 70 %, or a solar shield on aboveground tanks which EFS Applicata contain volatile substances. BAT is to abate emissions from tank storage, transfer and handling that have EFS Applicata a significant negative environmental effect On sites where significant VOC emissions are to be expected, BAT includes calculating the VOC emissions regularly. The calculation model may EFS Applicata occasionally need to be validated by applying a measurement method. BAT is to apply dedicated systems BAT is to apply a vapour treatment installation, for the storage of volatile substances which are toxic (T), very toxic (T+), or carcinogenic, mutagenic and reproductive toxic (CMR) categories 1 and 2 in a fixed roof tank For other substances, BAT is to apply a vapour treatment installation, or to install an internal floating roof. Direct contact floating roofs and non-contact floating roofs are BAT. For tanks < 50 m3, BAT is to apply a pressure relief valve set at the highest possible value consistent with the tank design criteria For liquids containing a high level of particles (e.g. crude oil) BAT is to mix the stored substance to prevent deposition that would call for an additional cleaning step EFS Applicata EFS Applicata EFS Applicata EFS Applicata EFS Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 140 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo 113 Atmospheric horizontal tanks 114 Atmospheric horizontal tanks 115 Tanks 116 Tanks 117 Tanks Rif. Stato di Data di colonna applicazione applicazione Migliore tecnica disponibile N` Tab L1 BAT is to apply a vapour treatment installation, for the storage of volatile substances which are toxic (T), very toxic (T+), or CMR categories 1 and 2 in EFS Applicata an atmospheric horizontal tank, For other substances, BAT is to do all, or a combination, of the following techniques, depending on the substances stored: apply pressure vacuum relief valves; up rate to 56 mbar; EFS Applicata apply vapour balancing; apply a vapour holding tank, or apply vapour treatment BAT in preventing incidents and accidents is to apply a safety management EFS Applicata system BAT is to implement and follow adequate organisational measures and to enable training and EFS Applicata instruction of employees for safe and responsible operation of the installation BAT is to prevent corrosion by: selecting construction material that is resistant to the product stored applying proper construction methods preventing rainwater or groundwater entering the tank and if necessary, removing water that has accumulated in the tank EFS Applicata applying rainwater management to bund drainage applying preventive maintenance, and where applicable, adding corrosion inhibitors, or applying cathodic protection on the inside of the tank. Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 141 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo 118 Tanks 119 Tanks 120 Tanks 121 Tanks 122 Tanks Rif. Stato di Data di colonna applicazione applicazione Migliore tecnica disponibile N` Tab L1 BAT is to implement and maintain operational procedures – e.g. by means of a management system – to ensure that: high level or high pressure instrumentation with alarm settings and/or auto EFS Applicata closing of valves is installed proper operating instructions are applied to prevent overfill during a tank filling operation, and sufficient ullage is available to receive a batch filling. BAT is to apply leak detection on storage tanks containing liquids that can potentially cause soil EFS Applicata pollution. The applicability of the different techniques depends on the tank type BAT is to achieve a ‘negligible risk level’ of soil pollution from bottom and bottom-wall connections of aboveground storage tanks. However, on a caseEFS Applicata by-case basis, situations might be identified where an ‘acceptable risk level’ is sufficient. BAT for aboveground tanks containing flammable liquids or liquids that pose a risk for significant soil pollution or a significant pollution of adjacent watercourses is to provide secondary containment, such as: tank bunds around single wall tanks; EFS Applicata double wall tanks; cup-tanks; double wall tanks with monitored bottom discharge; BAT is to apply a full, impervious, barrier in the bund, for building new single walled tanks containing liquids that pose a risk for significant soil EFS Applicata pollution or a significant pollution of adjacent watercourses Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 142 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo Rif. Stato di Data di colonna applicazione applicazione Migliore tecnica disponibile N` Tab L1 For existing tanks within a bund, BAT is to apply a risk-based approach, considering the significance of risk from product spillage to the soil, to determine if and which barrier is best applicable. This risk-based approach can also be applied to determine if a partial impervious barrier in a tank bund is sufficient or if the whole bund needs to be equipped with an impervious barrier. EFS Applicata Impervious barriers include: a flexible membrane, such as HDPE a clay mat an asphalt surface a concrete surface. For chlorinated hydrocarbon solvents (CHC) in single walled tanks, BAT is to apply CHC-proof laminates to concrete barriers (and containments), based EFS n.a. on phenolic or furan resins. One form of epoxy resin is also CHC-proof. BAT for underground and mounded tanks containing products that can potentially cause soil pollution is to: EFS Applicata apply a double walled tank with leak detection, or to apply a single walled tank with secondary containment and leak detection For toxic, carcinogenic or other hazardous substances, BAT is to apply full EFS Applicata containment. 123 Tanks 124 Tanks 125 Tanks 126 Tanks 127 Storage of packaged dangerous substances BAT in preventing incidents and accidents is to apply a safety management system EFS Applicata 128 Storage of packaged dangerous substances BAT is to appoint a person or persons who is or are responsible for the operation of the store. EFS Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 143 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo 129 Storage of packaged dangerous substances 130 Storage of packaged dangerous substances 131 Storage of packaged dangerous substances Rif. Stato di Data di colonna applicazione applicazione Migliore tecnica disponibile N` Tab L1 BAT is to provide the responsible person(s) with specific training and retraining in emergency procedures and to inform other staff on the site of the EFS Applicata risks of storing packaged dangerous substances and the precautions necessary to safely store substances that have different hazards. BAT is to apply a storage building and/or an outdoor storage area covered with a roof. For storing quantities of less than 2500 litres or kilograms EFS Applicata dangerous substances, applying a storage cell is also BAT BAT is to separate the storage area or building of packaged dangerous substances from other storage, from ignition sources and from other buildings on- and off-site by applying a sufficient EFS Applicata distance, sometimes in combination with fire-resistant walls. MSs apply different distances between the (outdoor) storage of packaged dangerous substances and other objects on- and offsite Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 144 GIUNTA REGIONALE N` 132 133 Fase del processo produttivo Rif. colonna Migliore tecnica disponibile N` Tab L1 BAT is to separate and/or segregate incompatible substances. For the compatible and incompatible combinations see Annex 8.3. MSs apply different distances and/or physical partitioning between the storage of incompatible substance Storage of packaged dangerous substances Storage of packaged dangerous substances BAT is to install a liquid-tight reservoir, that can contain all or a part of the dangerous liquids stored above such a reservoir. The choice whether all or only a part of the leakage needs to be contained depends on the substances stored and on the location of the storage (e.g. in a water catchment area) and can only be decided on a case-by-case basis Stato di Data di applicazione applicazione EFS Applicata EFS Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 145 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo Rif. Stato di Data di colonna applicazione applicazione Migliore tecnica disponibile N` Tab L1 BAT is to install a liquid-tight extinguishant collecting provision in storage buildings and storage areas. The collecting capacity depends on the substances stored, the amount of substances stored, the type of package used EFS Applicata and the applied fire-fighting system and can only be decided on a case-bycase basis BAT is to apply a suitable protection level of fire prevention and fire-fighting measures. The appropriate protection level has to be decided on a case-bycase EFS Applicata basis in agreement with the local fire brigade 134 Storage of packaged dangerous substances 135 Storage of packaged dangerous substances 136 Storage of packaged dangerous substances BAT is to prevent ignition at source EFS Applicata 137 General principles to prevent and reduce emissions BAT is to apply a tool to determine proactive maintenance plans and to develop risk-based inspection plans such as, the risk and reliability based maintenance approach EFS Applicata 138 General principles to prevent and reduce emissions For large storage facilities, according to the properties of the products stored, BAT is to apply a leak detection and repair programme. Focus needs to be on those situations most likely to cause emissions (such as gas/light liquid, under high pressure and/or temperature duties). EFS Applicata 139 General principles to prevent and reduce emissions BAT is to abate emissions from tank storage, transfer and handling that have a significant negative environmental effect. This is applicable to large storage facilities. EFS Applicata 140 General principles to prevent and reduce emissions BAT in preventing incidents and accidents is to apply a safety management system EFS Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 146 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo 141 General principles to prevent and reduce emissions 142 Transfer and handling techniques 143 Transfer and handling techniques 144 Transfer and handling techniques 145 Transfer and handling techniques Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 BAT is to implement and follow adequate organisational measures and to enable the training and instruction of employees for safe and responsible operation of the installation BAT is to apply aboveground closed piping in new situations. For existing underground piping it is BAT to apply a risk and reliability based maintenance approach BAT is to minimise the number of flanges by replacing them with welded connections, within the limitation of operational requirements for equipment maintenance or transfer system flexibility BAT for bolted flange connections include: fitting blind flanges to infrequently used fittings to prevent accidental opening using end caps or plugs on open-ended lines and not valves ensuring gaskets are selected appropriate to the process application ensuring the gasket is installed correctly ensuring the flange joint is assembled and loaded correctly where toxic, carcinogenic or other hazardous substances are transferred, fitting high integrity gaskets, such as spiral wound, kammprofile or ring joints. BAT is to prevent corrosion by: selecting construction material that is resistant to the product applying proper construction methods applying preventive maintenance, and where applicable, applying an internal coating or adding corrosion inhibitors. Stato di Data di applicazione applicazione EFS Applicata EFS Applicata EFS Applicata EFS Applicata EFS Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 147 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo 146 Transfer and handling techniques 147 Transfer and handling techniques 148 Transfer and handling techniques Rif. Stato di Data di colonna applicazione applicazione Migliore tecnica disponibile N` Tab L1 To prevent the piping from external corrosion, BAT is to apply a one, two, or three layer coating system depending on the site-specific conditions (e.g. EFS Applicata close to sea). Coating is normally not applied to plastic or stainless steel pipelines BAT is to apply vapour balancing or treatment on significant emissions from the loading and unloading of volatile substances to (or from) trucks, barges EFS Applicata and ships. The significance of the emission depends on the substance and the volume that is emitted, and has to be decided on a case-by-case basis. BAT for valves include: correct selection of the packing material and construction for the process application with monitoring, focus on those valves most at risk (such as rising stem control valves in continual operation) EFS Applicata applying rotating control valves or variable speed pumps instead of rising stem control valves where toxic, carcinogenic or other hazardous substances are involved, fit diaphragm, bellows, or double walled valves route relief valves back into the transfer or storage system or to a vapour treatment system. Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 148 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo 149 Transfer and handling techniques 150 Transfer and handling techniques 151 Transfer and handling techniques Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 The following are some of the main factors which constitute BAT: proper fixing of the pump or compressor unit to its base-plate or frame having connecting pipe forces within producers’ recommendations proper design of suction pipework to minimise hydraulic imbalance alignment of shaft and casing within producers’ recommendations alignment of driver/pump or compressor coupling within producers’ recommendations when fitted correct level of balance of rotating parts effective priming of pumps and compressors prior to start-up operation of the pump and compressor within producers’ recommended performance range (The optimum performance is achieved at its best efficiency point.) the level of net positive suction head available should always be in excess of the pump or compressor regular monitoring and maintenance of both rotating equipment and seal systems, combined with a repair or replacement programme. BAT is to use the correct selection of pump and seal types for the process application, preferably pumps that are technologically designed to be tight such as canned motor pumps, magnetically coupled pumps, pumps with multiple mechanical seals and a quench or buffer system, pumps with multiple mechanical seals and seals dry to the atmosphere, diaphragm pumps or bellow pumps. BAT for compressors transferring non-toxic gases is to apply gas lubricated mechanical seals. Stato di Data di applicazione applicazione EFS Applicata EFS Applicata EFS Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 149 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo 152 Transfer and handling techniques 153 Transfer and handling techniques 154 155 156 157 158 159 160 Rif. Stato di Data di colonna applicazione applicazione Migliore tecnica disponibile N` Tab L1 BAT for compressors, transferring toxic gases is to apply double seals with a liquid or gas barrier and to purge the process side of the containment seal EFS Applicata with an inert buffer gas. In very high pressure services, BAT is to apply a triple tandem seal system. BAT, for sample points for volatile products, is to apply a ram type sampling valve or a needle valve and a block valve. Where sampling lines require purging, BAT is to apply closed-loop sampling lines. BAT is to apply enclosed storage by using, for example, silos, bunkers, hoppers and containers. Enclosed storage of solids Where silos are not applicable, storage in sheds can be an alternative. This is, e.g. the case if apart from storage, the mixing of batches is needed. BAT for silos is to apply a proper design to provide stability and prevent the Enclosed storage of solids silo from collapsing. Transfer and handling techniques BAT for sheds is to apply proper designed ventilation and filtering systems and to keep the doors closed. BAT is to apply dust abatement and a BAT associated emission level of 1 – Enclosed storage of solids 10 mg/m3, depending on the nature/type of substance stored. The type of abatement technique has to be decided on a case-by-case basis. For a silo containing organic solids, BAT is to apply an explosion resistant Enclosed storage of solids silo, equipped with a relief valve that closes rapidly after the explosion to prevent oxygen entering the silo Enclosed storage of solids Preventing incidents and (major) accidents BAT in preventing incidents and accidents is applying a safety management system EFS n.a. EFS Applicata EFS Applicata EFS Applicata EFS Applicata EFS Applicata EFS n.a. EFS Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 150 GIUNTA REGIONALE N` 161 Fase del processo produttivo Minimise dust from transfer and handling of solids 162 Minimise dust from transfer and handling of solids 163 Minimise dust from transfer and handling of solids 164 Minimise dust from transfer and handling of solids Rif. Stato di Data di colonna applicazione applicazione Migliore tecnica disponibile N` Tab L1 BAT is to prevent dust dispersion due to loading and unloading activities in the open air, by scheduling the transfer as much as possible when the wind speed is low. However, and taking into account the local situation, this type EFS n.a. of measure cannot be generalised to the whole EU and to any situation irrespective of the possible high costs. BAT is to make transport distances as short as possible and to apply, whereever possible, continuous transport modes. For existing plants, this might be a very expensive measure. Discontinuous transport (e.g. EFS n.a. shovel or truck) generally generates more dust emissions than continuous transport such as conveyors. BAT for roads that are used by trucks and cars only, is applying hard surfaces to the roads of, for example, concrete or asphalt, because these can be cleaned easily to avoid dust being swirled up by vehicles. However, applying hard EFS Applicata surfaces to the roads is not justified when the roads are used just for big shovel vehicles or when a road is temporary. BAT is to clean roads that are fitted with hard surfaces EFS Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 151 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 Stato di Data di applicazione applicazione BAT is to implement and adhere to an environmental management system (EMS) that incorporates all of the following features: 165 BAT conclusions for environmental management systems I. commitment of the management; II. definition of an environmental policy that includes the continuous improvement of the installation by the management; III. planning and establishing the necessary procedures, objectives and targets, in conjunction with financial planning and investment; IV. implementation of procedures paying particular attention to: a. structure and responsibility b. training, awareness and competence c. communication d. employee involvement e. documentation f. efficient process control g. maintenance programmes h. emergency preparedness and response i. safeguarding compliance with environmental legislation; V. checking performance and taking corrective action, paying particular attention to: a. monitoring and measurement (see also the Reference Document on the General Principles of Monitoring) b. corrective and preventive action c. maintenance of records d. independent (where practicable) internal or external auditing in order to determine whether or not the EMS conforms to planned arrangements and has been properly implemented and maintained; VI. review of the EMS and its continuing suitability, adequacy and effectiveness by senior management; VII. requirement to follow the development of cleaner technologies; VIII. consideration for the environmental impacts from the eventual decommissioning of the installation at the stage of designing a new plant, and throughout its operating life; IX. application of sectoral benchmarking on a regular basis. CWW Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 152 GIUNTA REGIONALE N` 166 Fase del processo produttivo BAT conclusions for environmental management at chemical sites Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 BAT is to reduce the environmental risks and impacts by applying all of the following management techniques: I. establishing a convention between two or more operators or owners of installations that operate on the same chemical site in order to enhance cooperation between the various operators on environment, health and safety issues; II. setting operating procedures that describe the necessary interactions between the operators of the individual installations producing the waste waters and the operators of the central waste water treatment plant; III. establishing local emergency procedures at all plants/units or areas of the chemical site to ensure that leaks of harmful substances are appropriately dealt with; IV. establishing a pollution incident response plan at the site level; V. establishing and maintaining a stream inventory/register in order to ensure the proper functioning of the central waste water pre-treatment and/or central waste water treatment plants and central waste gas treatment plants by identifying the parameters that can have an influence on the performance of these treatment plants; VI. having an emergency storage capacity at the chemical site in order to allow the storage of any spillage into the waste water collection system at the site and/or fire-fighting water for its further recovery, treatment and/or safe disposal. IX. Avoiding or protecting underground piping and installing leak detection systems. X. Taking appropriate measures during normal operation, turn-around or major revamping to ensure that underground piping and sewers are not damaged during the intervention of heavy equipment on site (such as trucks and cranes). If necessary, this can include temporarily protecting the underground structures. XI. Regular inspection of underground pipe work visually and/or by means of a remote operated camera to detect damages and possible leaks. Stato di Data di applicazione applicazione CWW Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 153 GIUNTA REGIONALE N` 167 Fase del processo produttivo BAT conclusions for environmental management at chemical sites Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 BAT is to prevent soil and groundwater contamination by applying a combination of the following operational techniques: I. Testing and demonstrating the integrity and tightness of all structural boundaries and their resistance to penetration by water or other substances. II. The loading and unloading of materials only in designated areas protected against leakage run-off and whilst awaiting disposal, collecting and storing all materials in designated areas protected against leakage run-off. III. Equipping all pump sumps or other treatment plant chambers from which spillages might occur with alarms activated by high levels of liquid. IV. Establishing and carrying out of a programme for the testing and inspection of tanks and pipelines. V. Carrying out of inspections to identify possible leaks on all flanges and valves on pipes used to transport materials other than water; maintaining a log of these inspections. VI. Providing a catchment system to collect any leaks from flanges and valves on pipes used to transport materials other than water, except when the construction of flanges or valves is technically tight. VII. Providing an adequate supply of containment booms and suitable absorbent material. VIII. Testing of all bunds at least once every three to five years. IX. Avoiding or protecting underground piping and installing leak detection systems. X. Taking appropriate measures during normal operation, turn-around or major revamping to ensure that underground piping and sewers are not damaged during the intervention of heavy equipment on site (such as trucks and cranes). If necessary, this can include temporarily protecting the underground structures. XI. Regular inspection of underground pipe work visually and/or by means of a remote operated camera to detect damages and possible leaks. Stato di Data di applicazione applicazione CWW Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 154 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo 168 BAT conclusions for energy management at chemical sites 169 BAT conclusions for energy management at chemical sites 170 BAT conclusions for waste management at chemical sites Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 BAT is to reduce energy consumption by applying one or more of the following techniques: I. use of excess steam II. recovery of exothermic reaction heat through the generation of lowpressure steam III. energetically coupled distillation. BAT is to reduce energy consumption at central waste water pretreatment and/or treatment plants by adopting an energy management plan. The key components of an energy management plan are: I. to create a system to track energy usage and costs II. to perform energy audits of major operations III. to upgrade equipment, systems and controls, including facility and collection system improvements to increase energy efficiency IV. to develop a cost-effective electric supply purchasing strategy V. to optimise load profiles by shifting operations to store waste water during periods of highest load rather than operating pumps, where possible VI. to develop in-house energy management training for operators. BAT is to prevent, or where that is not practicable, to reduce waste generation by adopting a waste management plan that, in order of priority, ensures that waste is prepared for reuse, recycling, recovery or disposal for all the identified waste fractions. Stato di Data di applicazione applicazione CWW Applicata CWW Applicata CWW Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 155 GIUNTA REGIONALE N` 171 Fase del processo produttivo BAT conclusions for waste management at chemical sites Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 BAT is to prevent, or where that is not practicable, to reduce waste generation by using one or more of the following waste reuse/recycle techniques: Technique Applicability I. recycling and reuse of used containers/drums Applicable to hard packaging like drums and containers starting with a specific size (60 litres). Recycling and reuse of containers that contain hazardous and/or toxic substances are restricted. II. recycling of used soft packaging materials Applicable to small and soft packaging material that is not contaminated with hazardous and/or toxic substances and that cannot be cleaned for reuse. III. recycling and reuse of solvents and by-products May be restricted where the purity requirements of the final solvents and by-products prevent recycling and reuse from taking place. Stato di Data di applicazione applicazione CWW Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 156 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo 172 BAT conclusions for waste management at chemical sites 173 BAT conclusions for waste management at chemical sites 174 BAT conclusions for waste management at chemical sites Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 BAT is to reduce energy, chemical and handling capacity requirements of sludge for its subsequent treatment by reducing its water content by applying one of the following sludge thickening techniques: I. Gravity thickening II. Centrifugal thickening III. Flotation thickening IV. Gravity belt thickening V. Rotary drum thickening BAT is to reduce the pathogenic content, to eliminate offensive odours and to reduce the putrescibility of sludge by applying one of the following sludge stabilisation techniques: I. Chemical stabilisation II. Thermal stabilisation III. Aerobic digestion IV. Anaerobic digestion V. Dual sludge stabilisation BAT is to reduce the water content of the sludge before its final disposal in order to render it odourless and non-putrescible, to reduce its potential to produce leachate at the final disposal site, to increase its energy content if it is to be incinerated and to reduce the cost of sludge transport to the final disposal site by applying one of the following sludge dewatering techniques: I. Centrifugal dewatering II. Belt filter press dewatering III. Filter press dewatering Stato di Data di applicazione applicazione CWW CWW CWW Note Applicata Gestione acque di scarico 2015 Applicata Gestione acque di scarico 2015 Applicata Gestione acque di scarico 2015 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 157 GIUNTA REGIONALE N` 175 Fase del processo produttivo BAT conclusions for waste management at chemical sites 176 BAT conclusions for the prevention/reduction of diffuse VOC emissions from chemical plants at chemical sites 177 BAT conclusions for the prevention/reduction of diffuse VOC emissions from chemical plants at chemical sites Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 BAT is to prevent pollutant discharges from sludge treatment facilities to the environment by recirculating the liquid effluent resulting from the treatment of sludge by any of the techniques cited above to the central waste water treatment plant. BAT is to prevent, or where that is not practicable, to reduce diffuse VOC emissions during the plant design phase by applying a combination of the following techniques: I. limiting the number of potential emission sources II. maximising inherent process containment features III. selecting high integrity equipment IV. selecting appropriate materials for equipment V. facilitating monitoring and maintenance activities by ensuring good access to components that have the potential to leak VI. collecting and treating diffuse VOC emissions. BAT is to prevent, or where that is not practicable, to reduce diffuse VOC emissions related to plant installation and commissioning by applying all of the following techniques: I. having strict and well-defined procedures for construction and assembly II. ensuring that gaskets are installed correctly, and that the highest possible gasket stress is used during the installation of flanged joints III. having robust commissioning and hand-over procedures to ensure that the plant is installed in line with the design requirements. Stato di Data di applicazione applicazione CWW Applicata CWW Applicata CWW Applicata Note Gestione acque di scarico 2015 Progetto Pordoi - 2014 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 158 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo 178 BAT conclusions for the prevention/reduction of diffuse VOC emissions from chemical plants at chemical sites 179 BAT conclusions for prevention/reduction of odour emissions at chemical sites Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 BAT is to prevent, or where that is not practicable, to reduce fugitive VOC emissions related to plant operation by adopting a leak detection and repair (LDAR) programme in order to identify leaking components, and to repair these leaks to minimise losses. BAT is to prevent, or where that is not practicable, to reduce odour emissions by applying I and II below: I. setting up and implementing an odour management plan, as part of the environmental management system, that includes all of the following elements: a. an odour management strategy b. a protocol for conducting odour monitoring c. a protocol for response to identified odour events d. an odour prevention and elimination programme designed to identify the source, nature, emission and dispersion of odours generated on site, to characterise them and to implement elimination and/or reduction measures e. a reporting programme to regularly advise management on the results of the odour management plan f. a review programme to regularly update the odour management plan; II. using a combination of the following management techniques: a. training of staff on odour minimisation b. implementing an odour monitoring programme c. reviewing historical odour incidents and remedies and disseminating odour incident knowledge. Stato di Data di applicazione applicazione CWW Applicata CWW Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 159 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 Stato di Data di applicazione applicazione BAT is to prevent, or where that is not practicable, to reduce odour emissions from waste water collection systems, central waste water pretreatment and/or treatment plants and sludge treatment facilities by applying a combination of the following techniques: 180 BAT conclusions for prevention/reduction of odour emissions at chemical sites I. use of tools such as odour emissions factors for predicting the odorous impact of changes in the waste water quality or quantity or in the nature and duration of the waste water treatment and taking necessary measures to minimise this impact; II. use of closed waste water collection systems with controlled vents; III. use of chemicals to reduce the formation of and to oxidise hydrogen sulphide in waste water collection systems and waste water pre-treatment/ treatment plants; IV. quick emptying and cleaning of storm water tanks; V. prevention of the storage of waste water in the emergency storage basin for longer than necessary; VI. use of floating covers on open tanks, basins and lagoons (e.g. grit chambers, sedimentation/clarification tanks, oil separators, aeration tanks, sludge treatment equipment such as the sludge holding tank and filter presses) and collecting the waste gas by an exhaust system to be further treated; VII. minimisation of the number of waste water pumping stations and the length of pipes; VIII. prevention of over-aeration in equalisation basins whilst maintaining sufficient mixing; IX. frequent removal of surface scums and skimming in waste water treatment tanks; X. ensuring sufficient aeration capacity and mixing properties in aeration tanks and revising the aeration system regularly; XI. use of pure oxygen instead of atmospheric air in the aeration tanks; XII. prevention or minimisation of anaerobic conditions (that can occur during peak loading) in trickling filters and rotating biological contactors; XIII. carrying out denitrification operations in such a way that anoxic treatment does not take too long; XIV. maintaining proper operation of secondary clarifier sludge collection and return sludge pumping; XV. minimisation of effluent residence time under anaerobic conditions; XVI. avoiding mixing sludge formed before biological treatment (i.e. primary sludge) and sludge from biological treatment when they are sent for further treatment; XVII. minimisation of retention time of sludge in sludge storages by sending the sludge continuously to the sludge treatment units. CWW Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 160 GIUNTA REGIONALE N` 181 Fase del processo produttivo BAT conclusions for prevention/reduction of odour emissions at chemical sites Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 BAT is to reduce odour emissions by using one of the following end-ofpipe odour treatment techniques: I. Adsorption Adsorption with activated carbon is not suitable for wet waste gas streams and for VOC concentrations higher than 50 g/Nm3. Adsorption with zeolites is not suitable for wet waste gas streams. II. Wet gas scrubbing For alkaline oxidative scrubbers the particulate matter content should be less than 10 mg/Nm3. [Please TWG provide information on restrictions for the applicability of the technique encountered in your experience] III. Coolant condensation Applicable for (odour) components easily dissolvable in water and to odour concentration of higher than 50 000 ouE/Nm3. IV. Thermal oxidation V. Catalytic oxidation VI. Biofiltration VII. Bioscrubbing VIII. Biotrickling IX. Moving bed trickling filter X. Ionisation XI. Photo/UV oxidation Stato di Data di applicazione applicazione CWW Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 161 GIUNTA REGIONALE N` 182 Fase del processo produttivo BAT conclusions for prevention/reduction of noise emissions at chemical sites 183 BAT conclusions for prevention/reduction of noise emissions at chemical sites 184 Waste water collection and segregation at chemical sites Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 Stato di Data di applicazione applicazione BAT is to prevent, or where that is not practicable, to reduce noise emissions from central waste water pre-treatment and/or treatment plants and sludge treatment facilities by enclosing noisy equipments such as pumps and compressors. CWW Applicata BAT is to reduce noise emissions from flaring by applying a combination of the following techniques: I. using air-blown flares or enclosed ground flares II. reduction or attenuation of the high-frequency steam jet noise by using multiport steam injectors and installing the injectors in a way that the jet streams can interact and reduce the mixing noise III. using a silencer around the steam injector as an acoustic shield for the injectors IV. increasing the efficiency of the suppressant with better and more responsive forms of control V. restricting the steam pressure to <0.7 MPa gauge. CWW Applicata BAT is to reduce the volume of waste water to be treated and to increase possible material recycling and/or reuse by installing waste water collection and segregation systems designed based on the results of the stream inventory/register CWW Applicata Note Gestione acque di scarico 2015 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 162 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 BAT is to avoid the contamination of rainwater from production-related activities by applying a combination of the following techniques: I. installing roofs over production areas II. installing roofs over storage areas III. avoiding overpressure/safety venting discharges (e.g. from relief valves of tanks) to roofed areas and protecting the discharge port of the venting devices from rainwater. BAT is to prevent uncontrolled discharge of potentially contaminated rainwater from production areas and fire-fighting water from a chemical site by collecting them in a storage tank for their further control, treatment and/or disposal. If the monitoring results demonstrate that the rainwater is not contaminated, BAT is to apply one or more of the following techniques: I. reuse of the rainwater as process water at the chemical site II. direct discharge to the receiving water body III. discharge to the municipal sewerage system. 185 Waste water collection and segregation at chemical sites 186 Waste water collection and segregation at chemical sites 187 Waste water collection and segregation at chemical sites BAT is to remove the pollutants from the contaminated rainwater collected at chemical sites by a combination of physical, chemical and/or biological treatment techniques. 188 Waste gas collection at chemical sites BAT is to reduce the volume of waste gas to be treated by minimising the gas flow rate to the control unit by enclosing the emission sources as much as possible by means of separating the sources of emission from their surroundings. Stato di Data di applicazione applicazione CWW Note Applicata Applicata Gestione acque di scarico 2015 CWW Applicata Gestione acque di scarico 2015 CWW Applicata CWW REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 163 GIUNTA REGIONALE N` 189 Fase del processo produttivo BAT conclusions for waste water management and treatment at chemical sites Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 BAT is to reduce the consumption of fresh water, to reduce the volume and/or load of waste water streams, to enhance the reuse of waste water within the production processes and/or to recover and reuse raw materials by applying one or more of the following process-integrated techniques: I. countercurrent extraction II. reactive extraction III. multiple use and recirculation of waste water effluents IV. indirect cooling with vapour phases V. water-free vacuum generation VI. liquid ring vacuum pumps using solvents as the ring medium VII. closed cycle liquid ring vacuum pumps VIII. water-free processes for waste gas treatment IX. substance recovery from mother liquors and substance retention by optimised processes X. use of low contaminated raw materials and auxiliaries XI. countercurrent product washing. Stato di Data di applicazione applicazione CWW Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 164 GIUNTA REGIONALE N` 190 Fase del processo produttivo BAT conclusions for waste water management and treatment at chemical sites 191 BAT conclusions for waste water management and treatment at chemical sites Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 BAT is to remove the pollutants from waste waters generated at chemical sites before their discharge to a receiving water body by applying one of the following techniques. I. Collection of waste waters and their treatment at a central waste water treatment plant on the chemical site, with or without an on-site central pretreatment of the tributary streams. II. Collection of waste waters and their treatment at a waste water treatment plant outside the chemical site, provided that an equivalent level of protection of the environment as a whole is guaranteed and provided this does not lead to higher levels of pollution in the environment BAT is to reduce the amount of pollutants in the tributary waste water streams prior to their discharge to a downstream biological waste water treatment plant by applying all of the following techniques: I. Assessing the possible positive (e.g. neutralisation, stabilisation) and/or negative (e.g. formation of chlorinated organics) synergistic effects upon mixture of different waste water streams based on the stream inventory/register II. Identifying waste water streams carrying pollutants at levels that could adversely affect the downstream biological waste water treatment. Stato di Data di applicazione applicazione CWW CWW Note Applicata Gestione acque di scarico 2015 Applicata Gestione acque di scarico 2015 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 165 GIUNTA REGIONALE N` 192 Fase del processo produttivo BAT conclusions for waste water management and treatment at chemical sites 193 BAT conclusions for waste water management and treatment at chemical sites Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 BAT is to remove free oil, grease, de-emulsified oil and other no soluble light liquids that tend to build up on top of the waste waters prior to their discharge to a downstream biological waste water treatment plant by applying one of the following techniques: Technique Applicability I. API separator Applicable to large slugs of free oil. II. Parallel plate interceptor Applicable to small oil droplets. III. Corrugated plate interceptor Applicable to small oil droplets. BAT is to avoid any subsequent risk to the receiving environment by recovering and reusing the skimmed oil in the process units and/or safely disposing of the skimmed oil. Stato di Data di applicazione applicazione CWW CWW Note Non Applicata Gestione acque di scarico 2015 Data la bassa concentrazione di oli e grassi liberi, verrà adottato un sistema di filtrazione su carboni attivi Applicata Gestione acque di scarico 2015 Data la bassa concentrazione di oli e grassi liberi, verrà adottato un sistema di filtrazione su carboni attivi REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 166 GIUNTA REGIONALE N` 194 Fase del processo produttivo BAT conclusions for waste water management and treatment at chemical sites Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 BAT is to reduce the low- and/or non-biodegradable organic pollutants (refractory organics) and/or toxic substances in the tributary waste water streams prior to their discharge to a downstream biological waste water treatment plant by applying one or more of the following techniques: Technique Applicability I. Chemical oxidation Restrictions may exist due to the risk of generating organic halides with the use of chlorine, hypochlorite and chlorite (or the respective halogen compounds) as the oxidising agent. II. Chemical reduction Applicable to a limited number of inorganic compounds. III. Chemical hydrolysis Low solubility in aqueous media may restrict the applicability. IV. Adsorption with activated carbon Total suspended solids concentration should be less than 20 mg/l for fixed-bed adsorbers and less than 10 mg/l for moving bed adsorbers. Pollutant concentration should be less than 100 mg/l without adsorbent recovery and less than 500 g/l with adsorbent recovery. V. Extraction Waste water should be almost free of suspended solids and/or emulsions. VI. Wet air oxidation Dilution required for COD concentrations above 100 000 mg/l. Fluoride concentration should be less than 10 mg/l for low-pressure oxidation and less than 5 mg/l for high-pressure oxidation. To avoid corrosion, chloride concentration should be less than 50 g/l. Stato di Data di applicazione applicazione CWW Applicata Note Gestione acque di scarico 2015 sistema di filtrazione su carboni attivi REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 167 GIUNTA REGIONALE N` 195 Fase del processo produttivo BAT conclusions for waste water management and treatment at chemical sites 196 BAT conclusions for waste water management and treatment at chemical sites Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 BAT is to reduce the phenols in the tributary waste water streams prior to their discharge to a downstream biological waste water treatment plant by applying one of the following techniques: Technique (1) Applicability I. Extraction Waste water should be almost free of suspended solids and/or emulsions. II. Adsorption with activated carbon Total suspended solids concentration should be less than 20 mg/l for fixed-bed adsorbers and less than 10 mg/l for moving bed adsorbers. Pollutant concentration should be less than 100 mg/l without adsorbent recovery and less than 500 g/l with adsorbent recovery. III. Wet oxidation with hydrogen peroxide Dilution or a multi-reactor system is required for TOC concentrations above 10 000 mg/l. BAT is to prevent fluctuations in the effluent waste water quality and to lower effluent emissions by balancing of flows and pollution loads/concentrations at the inlet to the central waste water treatment plant by using an equalisation tank. Stato di Data di applicazione applicazione CWW CWW Note Applicata Gestione acque di scarico 2015 Applicata Gestione acque di scarico 2015 sistema di filtrazione su carboni attivi REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 168 GIUNTA REGIONALE N` 197 Fase del processo produttivo BAT conclusions for waste water management and treatment at chemical sites 198 Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 BAT is to reduce the emission of pollutants to the receiving environment due to operational failures, equipment leakages and any accidental spills by having a buffer storage capacity available in order to store waste waters for their further recovery, treatment and/or disposal. BAT is to recycle/reuse in the original or other production processes at least the following pollutants from waste gas streams of chemical production BAT conclusions for processes: waste gas management I. volatile organic compounds (VOCs), recovered from solvent vapours or and vapours of low boiling products treatment at chemical II. VOCs used as an energy carrier in incinerators/oxidisers or boilers III. hydrogen chloride to produce hydrochloric acid sites IV. ammonia to recycle into the production process V. sulphur dioxide transferred into sulphuric acid, sulphur or gypsum VI. dust that contains high amounts of solid raw products or end-products. Stato di Data di applicazione applicazione CWW Applicata CWW Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 169 GIUNTA REGIONALE N` 199 200 Fase del processo produttivo Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 BAT is to reduce the emissions of particulate matter (dust, heavy metals and their compounds, aerosols, mist and soot) in waste gas streams from chemical production processes by applying one or a combination of the following techniques: Technique Applicability I. Settling chamber/gravitational separator Generally applicable. II. Cyclones Generally applicable. BAT conclusions for waste gas management III. Electrostatic precipitator IV. Wet dust scrubber and V. Fabric filter treatment at chemical VI. Ceramic/metal filter Sticky dusts need to be avoided. sites VII. Catalytic filtration Waste gas should be free of substances that can deactivate the catalyst (e.g. arsenic). VIII. Two-stage dust filter Generally applicable. IX. Absolute filter Generally applicable. X. High efficiency air filter (HEAF) Generally applicable. XI. Mist filter Dust content in the waste gas should be less than 1 mg/Nm3. BAT is to recover hydrogen chloride and sulphur dioxide in waste gas BAT conclusions for waste gas management streams from chemical production processes by applying one of the following and techniques: treatment at chemical I. wet gas scrubbing with water sites II. desulphurisation. Stato di Data di applicazione applicazione CWW Applicata CWW n.a. Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 170 GIUNTA REGIONALE Rif. colonna N` Tab L1 N` Fase del processo produttivo 201 BAT is to recover VOCs and inorganic compounds in waste gas streams from chemical production processes and reduce their emissions by applying one of the following techniques: BAT conclusions for Technique Applicability waste gas management I. Membrane separation and Very low particulate matter concentration required in the feed. treatment at chemical II. Condensation and cryogenic condensation III. Adsorption sites Adsorption with activated carbon not suitable for wet waste gas streams and for VOC concentrations higher than 50 g/Nm3. Adsorption with zeolites not suitable for wet waste gas streams. IV. Wet gas scrubbing Migliore tecnica disponibile Stato di Data di applicazione applicazione CWW Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 171 GIUNTA REGIONALE N` 202 Fase del processo produttivo Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 BAT is to reduce emissions of VOCs in waste gas streams from chemical production processes by applying one of the following techniques: Technique Applicability I. Biofiltration Applicable for the abatement of low concentration of water soluble readily biodegradable components. II. Bioscrubbing Applicable for the abatement of low concentration of readily biodegradable components. Not applicable to the abatement of aliphatic hydrocarbons, aromatic hydrocarbons except naphthalene, ethers, carbon disulphide, nitro compounds and halogenated hydrocarbons except chlorophenols. III. Biotrickling Applicable for the abatement of low concentration of readily biodegradable components. Not applicable to the abatement of aliphatic hydrocarbons. IV. Moving bed trickling filter Generally applicable. V. Thermal oxidation BAT conclusions for waste gas management When halogenated VOCs are present, to suppress the generation of dioxins/furans (PCDD/F), oxidation conditions should be as follows: and residence time > 2 seconds, temperature > 1100 °C (850 °C when incinerating treatment at chemical with less than 1 % of halogenated organic substances) and an oxygen content sites of > 3%. Some waste gas pre-treatment can be necessary, such as condensing the water vapour from a wet waste gas. VI. Catalytic oxidation Applicable for the abatement of low waste gas volumes with slight variation in the type and concentration of VOCs and where catalyst poisons or other fouling contaminants are not present. Some waste gas pre-treatment can be necessary, such as condensing the water vapour from a wet waste gas, the removal of solids and liquids and the removal of catalyst poisons. VII. Ionisation Applicable for the abatement of waste gas streams with low VOC concentrations and where the application of thermal/catalytic oxidation is not effective. VIII. Photo/UV oxidation Applicable for the abatement of waste gas streams with VOC concentrations of less than 500 mg/Nm3 Stato di Data di applicazione applicazione CWW Applicata Note Thermal oxidation REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 172 GIUNTA REGIONALE Rif. colonna N` Tab L1 Stato di Data di applicazione applicazione N` Fase del processo produttivo 203 BAT is to reduce emissions of nitrogen oxides in waste gas streams from chemical production processes by applying I and II below: I. one or more of the primary techniques, such as: Technique Applicability a. Substitution of raw BAT conclusions for waste gas management materials/fuel b. Low-NOx burners and c. Reburning treatment at chemical II. one of the secondary techniques, such as: sites Technique Applicability a. Selective catalytic reduction (SCR) At relatively high SO3 levels, the process has to run at a high temperature to prevent condensation. b. Selective non-catalytic reduction (SNCR) Not suited for sources with a low NOX level. CWW Applicata 204 BAT conclusions for BAT is to minimise the need for flaring by correct plant design (e.g. using waste gas management high and integrity relief valves, having a gas recovery system) and good plant treatment at chemical management (e.g. having advanced process control). sites CWW Applicata 205 BAT conclusions for BAT is to dispose only of excess combustible gases that cannot otherwise waste gas management be recovered and from non-routine operational conditions (e.g. start-ups, shutdowns), treatment at chemical emergency situations and/or upset conditions by use of flaring. sites CWW Applicata Migliore tecnica disponibile Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 173 GIUNTA REGIONALE N` 206 207 208 Fase del processo produttivo Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 BAT is to maximise the combustion efficiency of flares by appropriate BAT conclusions for selection and waste gas management design of the flare system and closely monitoring the heat content of the and flare fuel treatment at chemical mixture, the ratio of fuel gas to assist gas (air or steam) and burner tip velocity and the sites crosswind velocity. BAT is to measure all relevant parameters to adjust and optimise BAT conclusions on continuously the waste water treatment and to ensure stable and smooth monitoring of final operation of the waste water treatment plant. The parameters to be effluent monitored as well as the frequency of monitoring is site-specific and discharge from central depend in particular on the type of chemical waste water treatment production, the type and amount of pollutants in the waste waters, and plants the nature of the recipient water body. BAT conclusions on monitoring of final effluent discharge from central waste water treatment plants BAT is to continuously monitor at least waste water flow, pH and temperature in the effluents discharged from central waste water treatment plants. Stato di Data di applicazione applicazione CWW Note Applicata CWW Applicata Gestione acque di scarico 2015 CWW Parzialmente Applicata Gestione acque di scarico 2015 waste water flow Scarico convogliato a depuratore consortile. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 174 GIUNTA REGIONALE N` 209 210 211 Fase del processo produttivo BAT conclusions on monitoring of final effluent discharge from central waste water treatment plants BAT conclusions on monitoring of final effluent discharge from central waste water treatment plants BAT conclusions on monitoring of final effluent discharge from central waste water treatment plants Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 BAT is to monitor chemical oxygen demand (COD) (or total organic carbon, TOC), biochemical oxygen demand (BOD5), total suspended solids (TSS), total nitrogen and ammoniacal nitrogen in the effluent of the treatment plant by using flow-proportional 24-hour composite samples collected at the same well-defined point at the outlet of the central waste water treatment plant. These samples are the basis for reporting yearly average emission values. When one or more of the following pollutants are likely to be emitted in significant quantities, BAT is to measure these pollutants periodically (the monitoring frequency is site-specific): I. heavy metals II. adsorbable organically bound halogens (AOX) (or extractable organic halogens, EOX) III. other relevant pollutants (e.g. chlorides, sulphates, phenols, specific organic compounds). BAT is to assess and to minimise the release of hazardous substances by discharge of waste water effluents containing chemicals which are persistent, liable to bioaccumulate and/or toxic by using the whole effluent assessment (WEA) technique. Stato di Data di applicazione applicazione CWW CWW CWW Note Applicata Gestione acque di scarico 2015 Applicata Gestione acque di scarico 2015 Applicata Gestione acque di scarico 2015 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 175 GIUNTA REGIONALE Rif. colonna N` Migliore tecnica disponibile N` Tab L1 BAT for the design of new LVOC processes, and for the major modification of existing processes, is an appropriate combination or selection of the following techniques: carry out chemical reactions and separation processes continuously, in closed equipment Pollution prevention and subject continuous purge streams from process vessels to the hierarchy of: 212 minimisation re-use, recovery, combustion in air pollution control equipment, and combustion in nondedicated equipment minimise energy use and to maximise energy recovery use compounds with low or lower vapour pressure give consideration to the principles of ‘Green Chemistry’. Fase del processo produttivo Stato di Data di applicazione applicazione LVOC Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 176 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo Rif. colonna Migliore tecnica disponibile N` Tab L1 BAT for the prevention and control of fugitive emissions is an appropriate combination or selection of, inter alia, the following techniques: Stato di Data di applicazione applicazione a formal Leak Detection and Repair (LDAR) programme to focus on the pipe and equipment leak points that provide the highest emission reduction per unit expenditure repair pipe and equipment leaks in stages, carrying out immediate minor repairs (unless this is impossible) on points leaking above some lower threshold and, if leaking above some higher threshold, implement timely intensive repair. The exact threshold leak rate at which repairs are performed will depend on the plant situation and the type of repair required. replace existing equipment with higher performance equipment for Pollution prevention and large leaks that cannot otherwise be controlled 213 LVOC minimisation install new facilities built to tight specifications for fugitive emissions the following, or equally efficient, high performance equipment: - valves: low leak rate valves with double packing seals. Bellow seals for high-risk duty - pumps: double seals with liquid or gas barrier, or seal-less pumps - compressors and vacuum pumps: double seals with liquid or gas barrier, or seal-less pumps, or single seal technology with equivalent emission levels - flanges: minimise the number, use effective gaskets - open ends: fit blind flanges, caps or plugs to infrequently used fittings; use closed loop flush on liquid sampling points; and, for sampling systems / analysers, optimise the sampling volume/frequency, minimise the length of sampling lines or fit enclosures. - safety valves: fit upstream rupture disk (within any safety limitations). Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 177 GIUNTA REGIONALE Rif. Stato di Data di colonna applicazione applicazione N` Migliore tecnica disponibile N` Tab L1 BAT for storage, handling and transfer is, in addition to those in the Storage BREF, an appropriate combination or selection of, inter alia, the following techniques: external floating roof with secondary seals (not for highly dangerous substances), fixed roof tanks with internal floating covers and rim seals (for more volatile liquids), fixed roof tanks with inert gas blanket, pressurised storage (for highly dangerous or odorous substances) inter-connect storage vessels and mobile containers with balance lines minimise the storage temperature instrumentation and procedures to prevent overfilling impermeable secondary containment with a capacity of 110 % of the largest Pollution prevention and 214 LVOC Applicata tank minimisation recover VOCs from vents (by condensation, absorption or adsorption) before recycling or destruction by combustion in an energy raising unit, incinerator or flare continuous monitoring of liquid level and changes in liquid level tank filling pipes that extend beneath the liquid surface bottom loading to avoid splashing sensing devices on loading arms to detect undue movement self-sealing hose connections / dry break coupling barriers and interlock systems to prevent accidental movement or driveaway of vehicles. Fase del processo produttivo Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 178 GIUNTA REGIONALE Rif. Stato di Data di colonna applicazione applicazione N` Migliore tecnica disponibile N` Tab L1 BAT for preventing and minimising the emission of water pollutants is an appropriate combination or selection of the following techniques: A. identify all waste water arisings and characterise their quality, quantity and variability Pollution prevention and B. minimise water input to the process 215 LVOC Applicata C. minimise process water contamination with raw material, product or minimisation wastes D. maximise waste water re-use E. maximise the recovery / retention of substances from mother liquors unfit for re-use. The prevention of groundwater pollution is to be given special attention. BAT is an appropriate combination or selection of the following techniques: 1. storage tanks and loading/unloading facilities designed so as to prevent leaks and to avoid soil and water pollution caused by leaks 2. overfill detection systems (e.g. high-high level alarms and automatic cutoff) 3. use of impermeable ground materials in the process area with drainage to Pollution prevention and 216 sump LVOC Applicata minimisation 4. no intentional discharges to ground or groundwater 5. collection facilities where leaks may occur (e.g. drip trays, catch pits) 6. equipment and procedures to ensure the full draining of equipment prior to opening 7. leak detection systems and maintenance programme for all vessels (especially underground tanks) and drains 8. monitoring of groundwater quality. Fase del processo produttivo Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 179 GIUNTA REGIONALE Rif. Stato di Data di colonna applicazione applicazione N` Migliore tecnica disponibile N` Tab L1 BAT for preventing and minimising the generation of residues and wastes is: Pollution prevention and 1. prevent waste arisings at source 217 LVOC Applicata 2. minimise any unavoidable arisings of waste minimisation 3. maximise the recycling of waste. BAT for energy efficiency is an appropriate combination or selection of the following techniques: optimise energy conservation; implement accounting Pollution prevention and systems; undertake frequent energy reviews; optimise heat integration; 218 LVOC Applicata minimise the need for cooling systems; and adopt minimisation Combined Heat and Power systems where economically and technically viable. BAT for the prevention and minimisation of noise and vibration is an appropriate combination or selection of the following techniques: adopt designs that disconnect noise / vibration sources from receptors Pollution prevention and 219 LVOC Applicata minimisation select equipment with inherently low noise / vibration levels; use antivibration mountings; use sound absorbers or encapsulation periodic noise and vibration surveys. Fase del processo produttivo Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 180 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo Rif. colonna Migliore tecnica disponibile N` Tab L1 Generic BAT for air pollutants is an appropriate combination or selection of the techniques given in Table A (for VOCs) Stato di Data di applicazione applicazione and Table B (for other process related air pollutants). 220 Air pollutant control LVOC Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 181 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo 221 Air pollutant control 222 Air pollutant control 223 Water pollutant control Rif. Stato di Data di colonna applicazione applicazione Migliore tecnica disponibile N` Tab L1 BAT for flaring is an appropriate combination or selection of, inter alia: plant design / operation to minimise the need for hydrocarbon disposal to the flare system. The choice between ground flares and elevated flares is based on safety. Where elevated LVOC Applicata flares are used, BAT includes permanent pilots / pilot flame detection, efficient mixing and remote monitoring by Closed Circuit Television. The BAT-associated reduction values for VOC are >99% for elevated flares and >99.5% for ground flares. BAT for carbon dioxide emissions is improved energy efficiency, but a switch to low-carbon (hydrogen-rich) fuels or sustainable non-fossil fuels LVOC Applicata may also be considered BAT. BAT for water pollutants is an appropriate combination or selection of, inter alia, the following techniques: separate treatment or recovery of waste water streams containing heavy metals or toxic or non-biodegradable organic compounds using (chemical) oxidation, adsorption, filtration, extraction, (steam) stripping, hydrolysis or anaerobic pre-treatment, and subsequent biological treatment. The BATGestione associated emission values in individual treated waste streams are (as daily acque di averages): Hg 0.05 mg/l; Cd 0.2 mg/l; Cu / Cr / Ni / Pb 0.5 mg/l; and LVOC Applicata scarico Zn / Sn 2 mg/l. 2015 organic waste water streams not containing heavy metals or toxic or nonbiodegradable organic compounds are potentially fit for combined biological treatment in a lowly loaded plant (subject to evaluation of biodegradability, inhibitory effects, sludge deterioration effects, volatility and residual pollutant levels). The BAT-associated BOD level in the effluent is less than 20 mg/l (as a daily average). Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 182 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo 224 Wastes and residues control 225 Monitoring Rif. Stato di Data di colonna applicazione applicazione Migliore tecnica disponibile N` Tab L1 BAT for wastes and residues is an appropriate combination or selection of, inter alia, the following techniques: catalysts - regeneration / re-use and, when spent, to recover the precious metal content spent purification media - regeneration where possible, and if not to landfill LVOC Applicata or incinerate organic process residues - maximise use as feedstock or as fuel, and if not to incinerate spent reagents - maximise recovery or use as fuel, and if not to incinerate. BAT is to monitor emissions to: a. air, after all the flue-gas treatment steps, and before mixing with other LCP Applicata flue-gases and releasing; b. water, at the point of discharge, Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 183 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 Stato di Data di applicazione applicazione In order to improve the general environmental performance of combustion plants and to reduce their emissions to air of CO and unburnt substances, BAT is to ensure complete combustion through stable combustion conditions and to use an appropriate combination of the techniques given below: 226 General environmental and combustion performance LCP Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 184 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 227 General environmental and combustion performance In order to improve the general environmental performance of combustion plants and to reduce emissions to air, BAT is to perform fuel characterisation for all the fuels used, in accordance with EN standards, with at least the frequency given below. BAT is also to integrate the outcome of the characterisation with the advanced computerised process control system. Natural gas: Monthly (provided by the fuel supplier) • LHV, CH4, C2H8, C3, C4, CO2, N2 228 General environmental and combustion performance In order to minimise the emissions during start-up and shutdown periods, BAT is to shorten those periods to the minimum time necessary to meet the consumer (e.g. the grid) requirements. Stato di Data di applicazione applicazione LCP Applicata LCP Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 185 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 Stato di Data di applicazione applicazione In order to increase the energy efficiency of combustion plants, BAT is to use an appropriate combination of the techniques given below. Optimisation of the working medium conditions Operate with the highest possible pressure and temperature of the working medium gas or steam Generally applicable Optimisation of the steam cycle Operate with the highest possible pressure drop in the low pressure end of the steam turbine through utilisation of the lowest possible temperature of the cooling water (fresh water cooling) Generally applicable 229 Energy efficiency Heat recovery by cogeneration (CHP) Recovery of heat mainly from the steam cooling for producing hot water / steam which is used in industrial activities or in district heating. Additional recovery is possible from: • flue-gas • grate cooling • circulating bed Generally applicable within the constraints given by the local power and heat demand Preheating of combustion air Preheat combustion air by reusing part of the recovered heat Applicable within the constraints given by the needs of NOX emissions control Advanced computerized control system Computerised control of the main combustion parameters, in order to improve the combustion efficiency Applicable to new and existing plants Complete combustion Minimising the content of unburnt substances in gases and in solid combustion residues Generally applicable Heat accumulation LCP Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 186 GIUNTA REGIONALE N` 230 Fase del processo produttivo Diffuse emissions from unloading, storage and handling of fuel and additives 231 Diffuse emissions from unloading, storage and handling of fuel and additives Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 In order to reduce VOC emissions to air from the storage of liquid fuels, BAT is to use in storage tanks one of the techniques given below. Closed-loop system For internal inspections, tanks have to be periodically emptied, cleaned, and rendered gas-free. This cleaning includes dissolving the tank bottom. Closedloop systems that can be combined with end-ofpipe mobile abatement techniques prevent or reduce VOC emissions. Applicable to liquid-fuel-fired combustion plants In order to reduce diffuse emissions to air, including odorous substances, from the unloading, storage and handling of fuels, waste and additives, BAT is to: a. capture emissions nearest to the source; b. abate the captured pollutants; c. optimise the capture efficiency and subsequent cleaning; Stato di Data di applicazione applicazione LCP Applicata LCP Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 187 GIUNTA REGIONALE Rif. colonna N` Tab L1 N` Fase del processo produttivo 232 In order to reduce water consumption and the volume of contaminated water discharged into receiving waters, BAT is to use the techniques given below. Technique Description Applicability a Avoid the use of potable water Avoid the use of potable water for processes and abatement techniques Generally applicable b Use water and drainage systems segregating contaminated water streams Design of an industrial site with optimized water management, where each (potentially) contaminated water stream (from e.g. wet abatement, run-offs, etc.) is collected and treated separately, depending on the pollution content Applicable to new plants. Applicable to existing plants within the constraints given by the configuration of the water circuits Emissions to water and c water consumption Maximise internal water recycling Increase the number and/or capacity of water recycling systems when building new plants or modernising/revamping existing plants, e.g. implementing the reuse of cleaned waste water for FGD limestone slurry preparation Applicable to new plants. Applicable to existing plants within the constraints given by the configuration of the water circuits d Segregate/reuse non-contaminated water streams (e.g. oncethrough cooling water, rain water) Design of an industrial site in order to avoid sending non-contaminated water to general waste water treatment system and to reuse as much as possible collected water internally for industrial/sanitary purpose in substitution of other raw water. Applicable to new plants. Applicable to existing plants within the constraints given by the configuration of the water circuits Migliore tecnica disponibile Stato di Data di applicazione applicazione LCP Applicata Note Gestione acque di scarico 2015 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 188 GIUNTA REGIONALE N` 233 234 235 Fase del processo produttivo Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 In order to reduce the emission of pollutants contained in the waste water discharged into receiving waters, from combustion plants fitted with wet abatement techniques for controlling their emissions to air, BAT is to use a combination of the techniques given below. Mechanical treatment Sedimentation, filtration, oil separation. Generally Emissions to water and applicable b water consumption Physicochemical treatment Removal of fluoride, sulphide, COD, particulates by adding chemicals to cause the solids to settle, and removal of metals by increasing the pH (precipitation, flocculation, coagulation, sedimentation, neutralisation) Generally applicable In order to prevent, or where it is not practicable, to reduce waste generation, BAT is Waste, by-products and to adopt and implement a waste management plan that ensures that residues management waste is, in order of priority, avoided, reused, recycled, recovered or safely disposed of. In order to reduce the quantities of wastes from the combustion process and abatement techniques sent for disposal, BAT is to organise operations on the site so as to Waste, by-products and maximise, in order of priority: residues management a. the proportion of residues which arise as by-products; b. waste reuse according to the specific requested quality criteria; c. waste recycling; d. other recovery, by implementing on-site and/or off-site technical measures Stato di Data di applicazione applicazione LCP Applicata LCP Applicata LCP Applicata Note Gestione acque di scarico 2015 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 189 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 Stato di Data di applicazione applicazione In order to reduce noise emissions from relevant sources in combustion plants (e.g. boiler soot blowers, cutting-straw hammer-mills, fuel pneumatic transport to the burner), BAT is to use one or a combination of the techniques given below. Noise-reduction programme The noise-reduction programme includes identification of sources and affected areas, calculations and measurements of noise levels, identification of the most cost-effective combination of techniques, their implementation, and monitoring Generally applicable 236 Noise emissions Operational and management techniques in buildings containing noisy equipment This includes: • improved inspection and maintenance of equipment to prevent failures; • closing of doors and windows of covered areas; • equipment operated by experienced staff; • avoidance of noisy activities during night-time; • provisions for noise control during maintenance activities Generally applicable Noise-reducers Installation of noise-reducers on equipment and ducts Generally applicable Vibration insulation Vibration insulation of machinery and decoupled arrangement of noise sources and potentially resonant components Generally applicable Enclose noisy equipment Enclosure of noisy equipment in separate structures such as buildings or soundproofed cabinets where internal-external lining is made of impact- LCP Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 190 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo 237 Prevention of soil and groundwater contamination 238 Design and decommissioning Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 15. In order to prevent soil and groundwater contamination from the unloading, storage and handling of solid fuels and additives, BAT is to implement prevention measures including: a. Storing fuels on sealed surfaces with drainage and drain collection and water treatment by settling-out b. Collecting and treating before discharge: i. any leakages from the point of generation, collection, handling, storage, and transport of waste; ii. surface run-off (rainwater) from fuel storage areas that washes fuel particles away (i.e. the settling-out portion is treated). In order to prevent pollution upon decommissioning, BAT is to use the following techniques for new plants. Design considerations for end-of-life plant decommissioning: a. considering the environmental impact from the eventual decommissioning of the installation at the stage of designing a new plant, as forethought makes decommissioning easier, cleaner and cheaper; b. considering the environmental risks for the contamination of land (and groundwater) and the generation of large quantities of solid waste; preventive techniques are process-specific but general considerations may include: i. avoiding underground structures; ii. incorporating features that facilitate dismantling; iii. choosing surface finishes that are easily decontaminated; iv. using an equipment configuration that minimises trapped chemicals and facilitates drain-down or cleaning; v. designing flexible, self-contained units that enable phased closure; vi. using biodegradable and recyclable materials where possible. Stato di Data di applicazione applicazione LCP Applicata LCP Applicata Note Gestione acque di scarico 2015 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 191 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo 239 Combustion of natural gas 240 NOX, CO, NMVOC and CH4 emissions to air 241 Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 In order to increase the energy efficiency of natural gas combustion, BAT is to use one or a combination of the techniques described in BAT 7 (qui BAT 230 n.d.r.) and of the techniques given below. a. CHP readiness. Applicable to new gas turbines, including CCGTs b. Regenerative feed-water heating The regenerative stream can be generated by the boiler or the steam turbine. Generally applicable In order to reduce NOX emissions to air from the combustion of natural gas in boilers, BAT is to use one or a combination of the techniques given below. Air and fuel staging. Air staging (over fire air) is often associated with lowNOx burners. Generally applicable Stato di Data di applicazione applicazione LCP Applicata LCP Applicata LCP Applicata Flue-gas recirculation. Generally applicable Advanced computerized process control This technique is often used in combination with other techniques or may be used alone for very well tuned emergency plants. Generally applicable In order to reduce CO emissions to air from the combustion of natural gas, BAT is to use one or a combination of the techniques given below: a. Complete combustion 1. Good furnace/combustion chamber design Applicable to new plants NOX, CO, NMVOC and 2. Use of high performance monitoring Generally applicable CH4 emissions to air 3. Maintenance of the combustion system Generally applicable b. Well optimised system to reduce emissions of NOx Generally applicable c. Advanced automated process control Generally applicable Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 192 GIUNTA REGIONALE N` 242 Fase del processo produttivo Energy efficiency management Rif. Stato di Data di colonna applicazione applicazione Migliore tecnica disponibile N` Tab L1 BAT is to implement and adhere to an energy efficiency management system (ENEMS) that incorporates, as appropriate to the local circumstances, the following features: _ commitment of top management _ definition of an energy efficiency policy for the installation by top management _ planning and establishing objectives and targets _ implementation and operation of procedures paying particular attention to: _ staff structure and responsibilities; training, awareness and competence; communication; employee involvement; documentation; efficient control of processes; maintenance programmes; emergency preparedness and response; safeguarding compliance with energy efficiency related legislation and agreements (where such agreements exist) _ benchmarking _ checking performance and taking corrective action paying particular attention to: _ monitoring and measurement; corrective and preventive action; maintenance of records; independent (where practicable) internal auditing to determine whether or not the ENEMS conforms to planned arrangements and has been properly implemented and maintained _ review of the ENEMS and its continuing suitability, adequacy and effectiveness by top management _ when designing a new unit, taking into account the environmental impact from the eventual decommissioning _ development of energy efficient technologies and to follow developments in energy efficiency techniques. An ENEMS may optionally include the following steps: preparation and publication (with or without external validation) of a regular energy efficiency statement, allowing for year-by-year comparison against objectives and targets having the management system and audit procedure examined and validated externally implementation and adherence to a nationally or internationally accepted voluntary management system for energy efficiency. ENE Non Applicata Note È in essere in azienda un Sistema di Gestione certificato ISO 14001 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 193 GIUNTA REGIONALE N` 243 244 245 Fase del processo produttivo Continuous environmental improvement Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 BAT is to continuously minimise the environmental impact of an installation by planning actions and investments on an integrated basis and for the short, medium and long term, considering the cost benefits and cross-media effects. Identification of energy efficiency aspects of an BAT is to identify the aspects of an installation that influence energy efficiency by carrying out an audit. installation and opportunities for energy It is important that an audit is coherent with a systems approach. saving When carrying out an audit, BAT is to ensure that an audit identifies the following aspects: _ energy use and type in the installation and its component systems and processes _ energy-using equipment, and the type and quantity of energy used in the installation Identification of energy _ possibilities to minimise energy use, such as: efficiency aspects of an _ controlling/reducing operating times, e.g. switching off when not in use _ ensuring insulation is optimised installation and opportunities for energy _ optimising utilities, associated systems and processes (see BAT for energyusing saving systems) _ possibilities to use alternative sources or use of energy that is more efficient, in particular energy surplus from other processes and/or systems _ possibilities to apply energy surplus to other processes and/or systems _ possibilities to upgrade heat quality. Stato di Data di applicazione applicazione ENE Applicata ENE Applicata ENE Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 194 GIUNTA REGIONALE N` 246 247 248 Rif. colonna Migliore tecnica disponibile N` Tab L1 BAT is to use appropriate tools or methodologies to assist with identifying Identification of energy and quantifying energy optimisation, such as: efficiency aspects of an _ energy models, databases and balances installation and _ a technique such as pinch methodology, exergy or enthalpy analysis or opportunities for energy thermoeconomics saving _ estimates and calculations. Fase del processo produttivo Identification of energy efficiency aspects of an BAT is to identify opportunities to optimise energy recovery within the installation, between systems within the installation and/or with a third party installation and opportunities for energy (or parties). saving BAT is to optimise energy efficiency by taking a systems approach to energy management in the installation. Systems to be considered for optimising as a whole are, for example: _ process units (see sector BREFs) _ heating systems such as: Systems approach to _ steam _ hot water energy management _ cooling and vacuum (see the ICS BREF) _ motor driven systems such as: _ compressed air _ pumping _ lighting _ drying, separation and concentration. Stato di Data di applicazione applicazione ENE Applicata ENE Applicata ENE Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 195 GIUNTA REGIONALE Rif. Stato di Data di colonna applicazione applicazione N` Migliore tecnica disponibile N` Tab L1 BAT is to establish energy efficiency indicators by carrying out all of the following: _ identifying suitable energy efficiency indicators for the installation, and where necessary, individual processes, systems and/or units, and measure Establishing and their change over time or after the implementation of energy efficiency reviewing energy 249 ENE Applicata efficiency objectives and measures _ identifying and recording appropriate boundaries associated with the indicators indicators _ identifying and recording factors that can cause variation in the energy efficiency of the relevant processes, systems and/or units. BAT is to carry out systematic and regular comparisons with sector, national 250 Benchmarking ENE Applicata or regional benchmarks, where validated data are available. BAT is to optimise energy efficiency when planning a new installation, unit or system or a significant upgrade by considering all of the following: _ energy efficient design (EED) should be initiated at the early stages of the conceptual design/basic design phase, even though the planned investments may not be well-defined, and should be taken into account in the tendering process _ the development and/or selection of energy efficient technologies Energy efficient design 251 _ additional data collection may need to be carried out as part of the design ENE Non Applicata (EED) project or separately to supplement the existing data or fill gaps in knowledge _ the EED work should be carried out by an energy expert _ the initial mapping of energy consumption should also address which parties in the project organisations influence the future energy consumption and optimise the EED of the future plant with them. For example, the staff in the existing installation who may be responsible for specifying operational parameters. Fase del processo produttivo Note È in essere in azienda un Sistema di Gestione certificato ISO 14001 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 196 GIUNTA REGIONALE N` 252 253 254 255 Fase del processo produttivo Increased process integration Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 BAT is to seek to optimise the use of energy between more than one process or system within the installation or with a third party. BAT is to maintain the impetus of the energy efficiency programme by using a variety of techniques, such as: _ implementing a specific energy management system Maintaining the impetus _ accounting for energy based on real (metered) values, which places the obligation and credit for energy efficiency on the user/bill payer of energy efficiency _ the creation of financial profit centres for energy efficiency initiatives _ benchmarking _ a fresh look at existing management systems _ using techniques to manage organisational change. BAT is to maintain expertise in energy efficiency and energy-using systems by using techniques such as: _ recruitment of skilled staff and/or training of staff. Training can be delivered by inhouse staff, by external experts, by formal courses or by selfstudy/development Maintaining expertise _ taking staff off-line periodically to perform fixed term/specific investigations (in their original installation or in others) _ sharing in-house resources between sites _ use of appropriately skilled consultants for fixed term investigations _ outsourcing specialist systems and/or functions. BAT is to ensure that the effective control of processes is implemented by techniques such as: _ having systems in place to ensure that procedures are known, understood Effective control of and complied with processes _ ensuring that the key performance parameters are identified, optimised for energy efficiency and monitored _ documenting or recording these parameters. Stato di Data di applicazione applicazione ENE Applicata ENE Applicata ENE Applicata ENE Applicata Note È in essere in azienda un Sistema di Gestione certificato ISO 14001 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 197 GIUNTA REGIONALE N` Fase del processo produttivo 256 Maintenance 257 Monitoring and measurement 258 Energy efficiency in energy-using systems, processes, activities or equipment Rif. Stato di Data di colonna applicazione applicazione Migliore tecnica disponibile N` Tab L1 BAT is to carry out maintenance at installations to optimise energy efficiency by applying all of the following: _ clearly allocating responsibility for the planning and execution of maintenance _ establishing a structured programme for maintenance based on technical descriptions of the equipment, norms, etc. as well as any equipment failures and consequences. Some maintenance activities may be best scheduled for plant shutdown periods ENE Applicata _ supporting the maintenance programme by appropriate record keeping systems and diagnostic testing _ identifying from routine maintenance, breakdowns and/or abnormalities, possible losses in energy efficiency, or where energy efficiency could be improved _ identifying leaks, broken equipment, worn bearings, etc. that affect or control energy usage, and rectifying them at the earliest opportunity. BAT is to establish and maintain documented procedures to monitor and measure, on a regular basis, the key characteristics of operations and activities that can have a significant impact on energy efficiency. ENE Applicata BAT is to optimise: _ combustion _ steam systems by using relevant techniques such as: _ those specific to sectors given in vertical BREFs _ those given in the LCP BREF and this (ENE) document. ENE Applicata Note È in essere in azienda un Sistema di Gestione certificato ISO 14001 È in essere in azienda un Sistema di Gestione certificato ISO 14001 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 198 GIUNTA REGIONALE N` 259 Fase del processo produttivo Energy efficiency in energy-using systems, processes, activities or equipment Rif. Stato di Data di colonna applicazione applicazione Migliore tecnica disponibile N` Tab L1 BAT is to optimise the following, using techniques such as those described in this document: _ compressed air systems _ pumping systems _ heating, ventilation and air conditioning (HVAC) systems ENE Applicata _ lighting _ drying, concentration and separation processes. For these processes, it is also BAT to seek opportunities to use mechanical separation in conjunction with thermal processes. BAT is to maintain the efficiency of heat exchangers by both: _ monitoring the efficiency periodically ENE Applicata _ preventing or removing fouling. BAT is to seek possibilities for cogeneration, inside and/or outside the ENE Applicata installation (with a third party). BAT is to increase the power factor according to the requirements of the local electricity distributor by using techniques such as those described in this ENE Applicata document, according to applicability 260 Heat recovery 261 Cogeneration 262 Electrical power supply 263 Electrical power supply BAT is to check the power supply for harmonics and apply filters if required ENE Applicata 264 Electrical power supply BAT is to optimise the power supply efficiency by using techniques described in this document, according to applicability. ENE Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 199 GIUNTA REGIONALE N` 265 Fase del processo produttivo Electric motor driven sub-systems Migliore tecnica disponibile Rif. colonna N` Tab L1 BAT is to optimise electric motors in the following order: _ optimise the entire system the motor(s) is part of (e.g. cooling system) _ then optimise the motor(s) in the system according to the newly-determined load requirements, by applying one or more of the techniques described, according to applicability _ when the energy-using systems have been optimised, then optimise the remaining (non-optimised) motors according the techniques described and criteria such as: i) prioritising the remaining motors running more than 2000 hrs per year for replacement with EEMs ii) electric motors driving a variable load operating at less than 50 % of capacity more than 20 % of their operating time and operating for more than 2000 hours a year should be considered for equipping with variable speed drives. Stato di Data di applicazione applicazione ENE Applicata Note REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 200 GIUNTA REGIONALE ESITO DI ISTRUTTORIA DI AIA La valutazione è stata eseguita con la valutazione dei dati, delle Schede IPPC, e lo studio dei Bref di riferimento in particolare la Ditta ha individuato: i BREF o LG o altri documenti tecnici pertinenti; le BAT applicabili all’attività i valori di riferimento dei BREF, LG o altri documenti di riferimento i consumi ed emissioni (alla capacità produttiva) dell’impianto da autorizzare i benefici ambientali attesi dall’applicazione delle BAT Dall’esame degli elaborati presentati e da quanto prescritto da questa Autorità competente nel seguente allegato B si può evincere come lo stabilimento Elantas Italia s.r.l., applicando le BAT pertinenti e mantenendo un Sistema di Gestione Integrato ISO 9001 ed ISO 14001, ha raggiunto e mantiene la conformità alle prescrizioni ed ai limiti di natura ambientale imposti dalla legge e dalle autorizzazioni esistenti, inoltre s’impegna costantemente nel miglioramento continuo ai fini della mitigazione degli impatti ambientali prodotti dalla propria attività industriale. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 201 GIUNTA REGIONALE ALLEGATO B 6. (QUADRO PRESCRITTIVO) 6.1 PRESCRIZIONI VIA PRESCRIZIONI IN FASE DI CANTIERE Stoccaggio di materiale e materie prime 1) Devono essere realizzate aree cordonate e impermeabili per lo stoccaggio di carburanti e di oli lubrificanti; Risorse idriche sotterranee 2) le attività connesse devono essere svolte in modo da escludere la possibilità che si verifichino contatti fra acque percolanti e sostanze inquinanti o materiali da costruzione. Non è possibile effettuare il lavaggio degli impianti con spandimento dei reflui sul terreno. Rumore 3) In fase di esercizio del cantiere devono essere adottati i seguenti accorgimenti: dovrà essere comunque richiesta l’autorizzazione in deroga al Comune per le attività rumorose temporanee, che potrà prevedere limitazioni d’orario e/o altri accorgimenti procedurali per limitare il disturbo. Aria 4) Si devono adottare le misure di mitigazione, di tipo operativo, al fine di limitare l’impatto determinato durante le fasi di scotico e scavo dovuto alle emissioni diffuse. Rifiuti Stoccaggio dei Rifiuti in deposito temporaneo 5) Durante i lavori per la realizzazione dei nuovi bacini e delle vasche previste dal nuovo impianto di trattamento acque e per la realizzazione o gli adeguamenti fognari, dovrà essere individuata un’area dedicata al deposito temporaneo dei rifiuti di cantiere appositamente segnalata. Una volta individuata tale area, il gestore deve inviare apposita planimetria di tale deposito temporaneo all’AC. PRESCRIZIONI GENERALI 6) I nuovi serbatoi di stoccaggio dovranno essere idoneamente ancorati alla base ed in grado di sopportare i carichi riportati al loro interno, in considerazione dell’amplificazione sismica. Nella verifica della base (fondazione) si dovrà tener conto della spinta idrodinamica dell’acqua proveniente sia dal basso che frontalmente (isotropa), onde evitare lo scalzamento al piede o l’effetto “sinfonamento”; 7) L’intero parco stoccaggi dovrà essere delimitato da bacini di contenimento costituiti da muri in cemento armato atti a contenere l’eventuale sversamento del volume maggiore che può derivare o dal sistema di stoccaggio di maggior volume o da un 1/3 del volume totale del materiale REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 202 GIUNTA REGIONALE immagazzinato nei silos. I suddetti bacini dovranno resistere alle sollecitazioni provenienti dallo sversamento interno, dal cedimento di un serbatoio e da un’eventuale pressione derivanti dall’acqua di esondazione; 8) Nelle verifiche che la Ditta effettuerà per i nuovi serbatoi dovrà tener conto della spinta idrodinamica dell’acqua di un’eventuale esondazione del fiume Tronto, per l’altezza di 1000 mt, aumentata del franco di 0,5 mt ed avente una velocità di 0,3 mt/sec aumentata di 0,2 mt/sec. Ai bacini esistenti dovranno essere effettuate le verifiche statistiche con la metodologia riportata nell’ elaborato GEN 06. MONITORAGGI 9) L’azienda dovrà proporre all’Autorità Competente entro 120 giorni dal rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale un piano di monitoraggio delle condizioni dell’Argine sulla sponda nord del Fiume Tronto realizzato a protezione dell’area sulla quale sorge lo stabilimento della società. L’esecuzione di tale piano prevedrà un’attività iniziale di verifica della stabilità dell’Argine stesso ed il monitoraggio annuale, o comunque dopo ogni evento naturale di magnitudo anomala, dello stato dell’argine stesso. Il piano di monitoraggio dovrà essere condiviso con l’Autorità di Bacino Interregionale del Fiume Tronto, col Consorzio per l’Industrializzazione delle Valli del Tronto, dell’Aso e del Tesino - Piceno Consind, con il Comune di Ascoli Piceno e potrà essere realizzato con il preventivo benestare della Provincia di Ascoli Piceno. A seguito dei monitoraggi proposti, in caso di evidenza di anomalie dello stato dell’argine, l’azienda dovrà provvedere ad avvisare immediatamente tutti gli enti sopracitati per le azioni di competenza. Atmosfera 10) Una volta avviato l’impianto, l’azienda dovrà iniziare entro i successivi 90 giorni, una campagna sulla qualità dell’aria, al fine di verificare che i valori di concentrazione relativi alle specie di inquinanti emesse, non subiscano incrementi maggiori di quelli previsti in sede progettuale. La campagna di misura dovrà essere rappresentativa di un anno e dovrà riguardare almeno le frazioni PM10 e PM2,5, COV, NOx. Le modalità di svolgimento della campagna dovranno essere concordati con l’Autorità Competente; 11) La Ditta dovrà effettuare ogni due anni dall’avvio dell’impianto, una campagna di misura che quantifichi, nei punti di maggior ricaduta al suolo (identificati nell’elaborato GEN 15), la concentrazione degli inquinanti peculiari dell’impianto nel terreno. Le modalità di svolgimento della campagna e la tipologia dei parametri monitorati dovranno essere concordati con l’Autorità Competente. Inquinamento acustico e campi elettromagnetici 12) Entro tre mesi dalla messa a regime dell’impianto modificato, dovrà essere fornita una apposita relazione tecnica, redatta da un tecnico competente in acustica, relativa alla situazione post operam che contenga gli esiti delle misurazioni sia della rumorosità ambientale (ditta regolarmente in funzione considerando l’attività di tutta l’azienda compresi i nuovi impianti) sia della rumorosità residua (azienda completamente ferma), nei periodi di riferimento notturno e diurno, al confine REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 203 GIUNTA REGIONALE dell’azienda e in corrispondenza dei recettori più vicini all’impianto. Tale relazione dovrà contenere il confronto con i limiti di emissione e immissione assoluta e differenziale e, in caso di superamento dei limiti, dovrà anche contenere un opportuno piano di adeguamento finalizzato al rientro nei limiti. 13) Una volta avviato l’impianto, l’azienda dovrà effettuare entro i successivi 90 giorni, una campagna dei livelli dei campi elettromagnetici generati dall’attività produttiva 6.2 PRESCRIZIONI AIA 6.2.1 (applicazione delle BAT ai fini della riduzione integrata dell’inquinamento e tempistica) Il Gestore dovrà rispettare le seguenti scadenze realizzando, a partire dalla data di emissione della presente autorizzazione, quanto riportato nella tabella seguente: MATRICE TEMPISTICHE MATERIE PRIME ------ ACQUA/SUOLO Entro il Dicembre 2015 ACQUA* INTERVENTO La Ditta si deve impegnare ad individuare prodotti alternativi che possano andare a sostituire quei prodotti oggi in uso e che hanno preponderanti caratteristiche di pericolosità per la salute e/o ambiente. La Ditta deve inviare una relazione in tal senso annualmente tenendo informata l’AC sui progressi e miglioramenti ottenuti anche in relazione al regolamento REACH Effettuate le verifiche statiche ed eventualmente adeguare i bacini di contenimento esistenti, per resistere alle sollecitazioni provenienti dallo sversamento interno, dal cedimento di un serbatoio e da un’eventuale pressione derivante dall’acqua di esondazione, tenendo conto della spinta idrodinamica generata da un’eventuale esondazione del fiume Tronto, di altezza 1,00 mt, aumentata del franco di 0,5 mt ed avente una velocità di 0,3 mt/sec aumentata di 0,2 mt/sec. (Capitoli 5 e 6 del documento GEN.14) Entro 31/12/2015 Sistema di Gestione delle Acque di Scarico *Ipotizzando l’ottenimento delle autorizzazioni per maggio 2014 e tenendo conto, sia della disponibilità delle aree dello stabilimento che saranno coinvolte dai lavori necessari per predisporre la separazione delle diverse tipologie di scarichi e per la realizzazione dell’impianto di trattamento, sia della necessità di non interrompere la produttività dell’azienda, il cronoprogramma di massima delle attività presentate dal gestore sarà il seguente : REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 204 GIUNTA REGIONALE Legenda: anno 2014 1° trimestre: inglobamento nuova area; 2°trimestre: inizio lavori riorganizzazione magazzini, inizio lavori nuova area stoccaggio MPL, laboratorio, inizio separazione scarichi area ex-Samp; inizio lavori nuovo 3° trimestre: fine riorganizzazione magazzini, continuazione nuova area stoccaggio MPL, continuazione nuovo laboratorio, fine lavori scarichi area ex-Samp, inizio lavori separazione scarichi stabilimento Elantas; 4° trimestre: fine lavori nuova area stoccaggio MPL, fine lavori nuovo laboratorio, continuazione lavori scarichi stabilimento Elantas; inizio lavori sistema di raccolta e trattamento acque. anno 2015 1°,2°,3° trimestre: continuazione e fine lavori scarichi stabilimento Elantas; continuazione e fine lavori sistema di raccolta e trattamento acque. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 205 GIUNTA REGIONALE 6.2.2 Capacità Produttiva Il gestore deve attenersi alla capacità produttiva dell’impianto dichiarata in sede di domanda di AIA , ogni modifica sostanziale del ciclo dovrà essere preventivamente comunicata all’autorità competente . 6.2.3 Approvvigionamento e stoccaggio materie prime Per quanto riguarda l’approvvigionamento e lo stoccaggio delle materie prime, ausiliarie e combustibili è necessario che vengano rispettati i seguenti criteri e/o misure per evitare eventuali sversamenti: si prescrive quanto segue: a. Tutte le forniture di materie prime devono essere opportunamente caratterizzate e quantificate, archiviando le relative bolle di accompagnamento e i documenti di sicurezza, compilando inoltre i registri con i materiali in ingresso, che consentano la tracciabilità sia dei quantitativi dei materiali in ingresso, che consentano la tracciabilità dei volumi totali di materiale usato; b. adottare tutte le precauzioni affinché materiali liquidi e solidi non possano essere trascinati al di fuori dell’area di contenimento provocando sversamenti accidentali e conseguenti contaminazioni del suolo e delle acque sotterranee e superficiali. Il Gestore dovrà adottare le opportune misure gestionali al fine di prevenire anche in condizioni di sversamenti accidentali, il contatto tra sostanze incompatibili, quali ad esempio separazione tra bacini di contenimenti, l’intercettazione della rete fognaria a monte della confluenza di rami provenienti da aree ove sono stoccati prodotti incompatibili secondo le indicazioni della tabella E.2 riportata a pag. 90/91 delle Linee guida per il trattamento dei reflui liquidi pubblicate in allegato al D.M. 29/1/2007; c. deve essere garantita l’integrità strutturale dei serbatoi di stoccaggio per tutte le sostanze che possono provocare un impatto sull’ambiente (ad esempio sostanze pericolose ecc.); d. Il Gestore dovrà comunicare annualmente, secondo le modalità definite nel PMC, i quantitativi di materie prime utilizzate nel ciclo produttivo. Monitoraggio serbatoi a. Il gestore dovrà attuare un adeguato programma di ispezione dei serbatoi e delle linee di distribuzione di sostanze allo stato liquido tale da garantire l’operabilità ed il corretto funzionamento di tutti i componenti e i sistemi rilevanti ai fini della sicurezza ambientale; b. il Gestore dovrà redigere annualmente, su apposito registro, l’attività effettuata e dovrà trasmettere, all’Autorità competente a di Controllo, una relazione di sintesi sulle attività effettuate; c. il Gestore, sulla base dei risultati delle ispezioni eseguite, dovrà effettuare una valutazione dettagliata per assicurare l’integrità a lungo termine, per definire eventuali successivi interventi, e con l’obiettivo primario di fornire le basi tecniche per definire un piano di gestione dell’integrità dei serbatoi e delle linee di distribuzione di sostanze allo stato liquido, nel caso di linee interrate o non raggiungibili, per mezzo della tecnica di ispezione con pig intelligente; REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 206 GIUNTA REGIONALE d. entro 12 mesi dalla data di rilascio dell’AIA, il gestore dovrà avviare tale programma e gli esiti di tale attività dovrà essere archiviata su supporto informatico e/o cartaceo ed inseriti nel rapporto annuale trasmesso all’Autorità Competente; e. tutte le acque meteoriche (prima o seconda pioggia) derivanti dalle aree di deposito devono essere collettate ed inviate alla sezione di impianto di trattamento reflui, purché non vi sia contatto tra acque meteoriche prive di contaminazione e acque meteoriche (prima o seconda pioggia) derivanti dalle aree di deposito; ad ogni eventuale contatto, derivante da anomalie del sistema di separazione acque meteoriche non contaminate, si dovrà provvedere ad una caratterizzazione dell’acqua risultante che pertanto dovrà essere considerata rifiuto e quindi disciplinata secondo le disposizioni di cui alla parte quarta del D.Lgs 152/06 e s.m.i.. 6.2.4 Consumi idrici a. Il gestore deve esercire l’impianto in modo tale da ridurre il più possibile i consumi di risorse idriche. A questo proposito dovrà comunicare annualmente, secondo le modalità definite nel PMC, i quantitativi di risorse idriche utilizzate, suddivise per ogni tipologia di approvvigionamento, ed effettuare una stima, sempre suddivisa per tipologia di approvvigionamento, dei quantitativi di risorse risparmiate per effetto dei ricicli interni. 6.2.5 Consumi energetici a. Il Gestore deve esercire l’impianto in modo da ridurre il più possibile i consumi energetici. A questo proposito dovrà comunicare annualmente, secondo le modalità previste dal PMC, i quantitativi totali di energia consumata e di energia prodotta, e quelli parziali suddivisi per ognuna delle attività produttiva. Combustibile utilizzato a. Il combustibile da utilizzare per l’impianto di cogenerazione dovrà corrispondere alla definizione riportata al D.Lgs. n. 28 del 03/03/2011 e ss.mm.ii.; b. le biomasse liquide da utilizzarsi saranno costituite da materiale vegetale ottenuto da colture dedicate (soia, colza, girasole ecc.). Si tratterà, per la parte approvvigionata, da colture proteoleaginose dedicate a livello europeo, principalmente di soia e colza, che potranno essere fornite attraverso contratti di filiera stipulati ai sensi dell’art. 9 del D. Lgs 27 maggio 2005 n. 102 recante “Regolazioni dei mercati agroalimentari, a norma dell'articolo 1, comma 2, lettera e), della legge 7 marzo 2003, n. 38” e ss.mm.ii. La tipologia e provenienza delle biomassa combustibili utilizzate nell’impianto di progetto dovranno corrispondere alla categoria “a) Materiale vegetale prodotto da coltivazioni dedicate” riportate alla Sez. 4, Pare II dell’Allegato X alla parte V del D. Lgs 152/2006 e ss.mm.ii.; c. Le partite di olio vegetale utilizzate dovranno essere accompagnate da un’analisi chimico – fisica effettuata da laboratorio accreditato che attesti la conformità delle caratteristiche dell’olio alle norme di legge, ed inoltre i fornitori dovranno garantire la tracciabilità e la rintracciabilità del prodotto conferito fornendo le informazioni necessarie a ricostruire il percorso delle biomassa attraverso tutte le fasi di produzione, trasformazione e trasporto e specificando l’ubicazione dei siti di produzione; REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 207 GIUNTA REGIONALE d. La Ditta si impegna inoltre a uniformare il proprio sistema di tracciabilità/rintracciabilità a quanto verrà disposto con le norme in fase di emanazione da parte del Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare; e. Il fabbisogno di combustibile dell’impianto progettato è stimato in circa 2.500 ton/anno, la Ditta è tenuta pertanto a predisporre un registro informatico dove tiene traccia dei quantitativi effettivamente utilizzati e i relativi certificati di accompagnamento. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 208 GIUNTA REGIONALE 6.2.6 (emissioni in atmosfera) Quadro delle emissioni convogliate Tabella 6.2.6.A: limiti alle emissioni convogliate - ESISTENTI PUNTO DI EMISSIONE PROVENIENZA AREA DELLA SEZIONE DI EMISSIONE (mq) PORTATA (Nmc/h) 1.01 10.000 TIPO DI SOSTANZA INQUINANTE COV come C CONCENTRAZIONE DELL’INQUINANTE IN EMISSIONE (mg/mc) TEMP (°C) 100 120°250° ALTEZZA DI EMISSIONE DAL SUOLO (m) h/an. 168 8400 PT 4000 FT Post combustore Termico E1’ Scrubber Sistema abbattimento fumi di emergenza, in caso di malfunzionamento dell’E1 E2 Caldaia per uso industriale (riscaldamento dei reattori di processo) alimentata a gas metano con potenzialità di 2 MW/h Emissione compresa nell’elenco delle attività scarsamente rilevanti, punto dd) della parte I dell’All. IV alla parte V del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. E3 Impianto Trasporto Polveri E6 Cappa di Laboratorio Produzione Emissione compresa nell’elenco delle attività scarsamente rilevanti, punto jj) della parte I dell’All. IV alla parte V del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. E7 Cappa di Laboratorio Produzione Emissione compresa nell’elenco delle attività scarsamente rilevanti, punto jj) della parte I dell’All. IV alla parte V del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. 700 Polveri totali 50 amb 17 TIPO DI IMPIANTO DI ABBATTIMENTO (*) h/set. E1 0.009 8 DURATA DELLA EMISSIONE PER IL MASSIMO UTILIZZO DELL’IMPIANTO 85 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 209 GIUNTA REGIONALE E8 Cappa di Laboratorio Produzione Emissione compresa nell’elenco delle attività scarsamente rilevanti, punto jj) della parte I dell’All. IV alla parte V del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. E9 Cappa di Laboratorio Produzione Emissione compresa nell’elenco delle attività scarsamente rilevanti, punto jj) della parte I dell’All. IV alla parte V del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. E11 Estrattore d'aria Reparto Produzione 0.049 3.000 COV come C 150 amb 8.5 125 6000 AD E14 E15 Impianto Trasporto Polveri linea 2 Impianto Trasporto Polveri linea 3 0,009 0.009 700 700 Polveri totali Polveri totali 50 50 amb amb 17 11 85 85 4000 4000 FT FT E16 Estrattore d'aria Reparto Confezionamento 0.096 2.200 COV come C 50 amb 9 125 6000 AD E17 Cappa Laboratorio locale G E18 Estrattore d’aria locale F 6000 AD E19 Gruppo Elettrogeno alimentato a diesel con potenza installata inferiore ad 1 MW Emissione compresa nell’elenco delle attività scarsamente rilevanti, punto dd) della parte I dell’All. IV alla parte V del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. E20 Ventilatore raffreddamento forno verticale Emissione compresa nel comma 5 dell’art. 272 del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. E21 E22 Forno verticale sinistro sperimentale di smaltatura Funzionamento alternato all’E22 Forno verticale destro sperimentale di smaltatura Funzionamento alternato all’E21 Emissione compresa nell’elenco delle attività scarsamente rilevanti, punto jj) della parte I dell’All. IV alla parte V del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. 0.071 600 COV come C 150 amb 7.5 125 0,008 700 COV come C 150 amb 16 85 4000 - 0,008 700 COV come C 150 amb 16 85 4000 - E23 Aspiratore Officina Meccanica 24 Aspirazione Laboratorio Analitico Strumentale Attività senza limiti di emissione ai sensi del DGR Marche n° 1458 ME/AMB del 22/06/1998 - Emissione autorizzata in via generale. (saldatura di superfici metalliche di durata inferiore a 500 ore/anno) Emissione compresa nell’elenco delle attività scarsamente rilevanti, punto jj) della parte I dell’All. IV alla parte V del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. E25 Aspirazione Laboratorio Analitico Strumentale Emissione compresa nell’elenco delle attività scarsamente rilevanti, punto jj) della parte I dell’All. IV alla parte V del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 210 GIUNTA REGIONALE Emissione compresa nell’elenco delle attività scarsamente rilevanti, punto jj) della parte I dell’All. IV alla parte V del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. Emissione compresa nell’elenco delle attività scarsamente rilevanti, punto jj) della parte I dell’All. IV alla parte V del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. Emissione compresa nell’elenco delle attività scarsamente rilevanti, punto jj) della parte I dell’All. IV alla parte V del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. Emissione compresa nell’elenco delle attività scarsamente rilevanti, punto jj) della parte I dell’All. IV alla parte V del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. Emissione compresa nell’elenco delle attività scarsamente rilevanti, punto jj) della parte I dell’All. IV alla parte V del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. Emissione compresa nell’elenco delle attività scarsamente rilevanti, punto jj) della parte I dell’All. IV alla parte V del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. E26 Cappa Laboratorio Chimico E27 Cappa Laboratorio Chimico E28 Cappa Laboratorio Chimico E29 Cappa Laboratorio Chimico E30 Cappa Laboratorio Chimico E31 Cappa Laboratorio Chimico E32 Ricambio d'aria locale stufe di laboratorio Emissione compresa nel comma 5 dell’art. 272 del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. E33 Ricambio d'aria locale stufe di laboratorio Emissione compresa nel comma 5 dell’art. 272 del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. E34 Ricambio d'aria locale stufe di laboratorio Emissione compresa nel comma 5 dell’art. 272 del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. E35 Ricambio d'aria locale stufe di laboratorio Emissione compresa nel comma 5 dell’art. 272 del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. E36 Caldaia per uso industriale (riscaldamento dei reattori di processo) alimentata a gas metano con potenzialità di 2 MW/h Emissione compresa nell’elenco delle attività scarsamente rilevanti, punto dd) della parte I dell’All. IV alla parte V del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. E37 Estrattore d'aria Ampliamento Produzione 0.049 2.200 COV come C 150 amb 8.5 125 6000 AD REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 211 GIUNTA REGIONALE Emissione compresa nell’elenco delle attività scarsamente rilevanti, punto jj) della parte I dell’All. IV alla parte V del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. E38 Cappa Laboratorio locale G E39 Estrattore d'aria Produzione 0,07 2.200 COV come C 150 amb 7 125 6000 AD E40 Estrattore d'aria confezionamento 0,096 2.200 COV come C 150 amb 8 125 6000 AD E41 Estrattore d'aria caricamento polveri 0,158 7000 polveri 50 amb 9 125 6000 FT E42 Estrattore d'aria locale lavaggio contenitori 0,10 2.500 COV come C 150 amb 4 125 6000 AD E43 Estrattore d'aria locale lavaggio contenitori 0,02 600 COV come C 150 amb 4 125 6000 AD E44 Aspirazione forno orizzontale e cappe laboratorio 0,158 2000 COV come C 150 amb 6 125 6000 _ E45 Forno orizzontale E46 Estrattore d’aria locale F 6000 AD E47 Cappa Laboratorio Chimico E48 Cappa Laboratorio Chimico Emissione compresa nell’elenco delle attività scarsamente rilevanti, punto jj) della parte I dell’All. IV alla parte V del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. 0,10 7000 COV come C 150 150250°C 8 125 Emissione compresa nell’elenco delle attività scarsamente rilevanti, punto jj) della parte I dell’All. IV alla parte V del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. Emissione compresa nell’elenco delle attività scarsamente rilevanti, punto jj) della parte I dell’All. IV alla parte V del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. E49 Cogeneratore 0.25 6800 NOx, CO NOx 200; CO 200 Polveri totali 30 NH3 5 SO2 50 HCl 5 E50 Estrattore d’aria locali T7 e K4 0.10 6000 COV come C 150 >120°C amb 10 168 8200 DeNOx 4 125 6000 AD REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 212 GIUNTA REGIONALE limiti per le emissioni diffuse e totali, in relazione al consumo massimo di solvente (riferito anno 2012): CAPACITA’ NOMINALE DELL’IMPIANTO/CONSUMO MASSIMO TEORICO DI SOLVENTE 24061 ton/anno di prodotti finiti 15.045 ton/anno di solventi VALORE LIMITE PER L’EMISSIONE DIFFUSA 3% dell’input di solventi nel periodo di riferimento VALORE LIMITE PER L’EMISSIONE DIFFUSA 451 ton/anno di COV Ai sensi del comma 3 dell’art. 275 al D.Lgs 152/06 il valore limite per le emissioni diffuse si applica alla somma di tutti i macchinari e sistemi non fissi e di tutte le operazioni; Ai sensi del comma 21 lettera b) e d) dell’art. 275 al D.Lgs 152/06, qualsiasi modifica del consumo teorico di solvente che comporta un’ aumento delle emissioni di composti organici volatili superiore al 10% o una variazione dei valori limiti applicati costituisce una modifica che deve essere valutata dall’Autorità Competente per la sua o meno sostanzialità. Limiti per le emissioni diffuse e totali, in relazione al consumo massimo di solvente : CAPACITA’ NOMINALE VALORE LIMITE PER DELL’IMPIANTO/CONSUMO L’EMISSIONE DIFFUSA MASSIMO TEORICO DI SOLVENTE 39.000 ton/anno di prodotti finiti 3% dell’input di solventi nel periodo di 18.000 ton/anno di solventi (quantità massima stimata) riferimento VALORE LIMITE PER L’EMISSIONE DIFFUSA 540 ton/anno di COV REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 213 GIUNTA REGIONALE Tabella 6.2.6.B: limiti alle emissioni convogliate – NUOVE E MODIFICATE PUNTO DI EMIS SIONE E1* - ** E1’ E2 PROVENIENZA Post combustore termico Scrubber Caldaia per uso industriale (riscaldamento dei reattori di processo) alimentata a gas metano con potenzialità di 2.000.000 kcal/h Funzionamento solo in caso di emergenza (malfunzionamento o rottura E36) AREA DELLA SEZIONE DI EMISSIONE (mq) 1,01 PORTATA (Nmc/h) TIPO DI SOSTANZA INQUINAN TE CONCENTRAZIO NE DELL’INQUINANT E IN EMISSIONE (mg/Nmc) 10.000 COV come C 100 TEMP (°C) ALTEZZA DI EMISSIONE DAL SUOLO (m) DURATA DELLA EMISSIONE PER IL MASSIMO UTILIZZO DELL’IMPIANT O h/set. h/an. FLUSSO DI MASSA (kg/a) 120° 8 168 8.400 8.400 250° Sistema abbattimento fumi di emergenza, in caso di malfunzionamento dell’E1 Emissione compresa nell’elenco delle attività scarsamente rilevanti, punto dd) della parte I dell’All. IV alla parte V del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. % O2 Rif. TIPO DI IMPIANT O DI ABBATT I MENTO 5% PT REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 214 GIUNTA REGIONALE PUNTO DI EMIS SIONE E3 E6 E7 E8 E9 E11** E14 E15 PROVENIENZA Impianto Trasporto Polveri Cappa di Laboratorio Produzione Cappa di Laboratorio Produzione Cappa di Laboratorio Produzione Cappa di Laboratorio Produzione Estrattore d’aria Reparto Produzione Impianto Trasporto Polveri linea 2 Impianto Trasporto Polveri linea 3 AREA DELLA SEZIONE DI EMISSIONE (mq) 0,009 PORTATA (Nmc/h) TIPO DI SOSTANZA INQUINAN TE CONCENTRAZIO NE DELL’INQUINANT E IN EMISSIONE (mg/Nmc) TEMP (°C) ALTEZZA DI EMISSIONE DAL SUOLO (m) 700 Polveri totali 50 amb 17 DURATA DELLA EMISSIONE PER IL MASSIMO UTILIZZO DELL’IMPIANT O h/set. h/an. 85 FLUSSO DI MASSA (kg/a) % O2 Rif. TIPO DI IMPIANT O DI ABBATT I MENTO 140 n.a. *** FT 4.000 Emissione compresa nell’elenco delle attività scarsamente rilevanti, punto jj) della parte I dell’All. IV alla parte V del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. Emissione compresa nell’elenco delle attività scarsamente rilevanti, punto jj) della parte I dell’All. IV alla parte V del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. Emissione compresa nell’elenco delle attività scarsamente rilevanti, punto jj) della parte I dell’All. IV alla parte V del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. Emissione compresa nell’elenco delle attività scarsamente rilevanti, punto jj) della parte I dell’All. IV alla parte V del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. 0,049 3.000 0,009 700 0,009 700 COV come C Polveri Totali Polveri Totali 150 amb 8,5 125 6.000 2.700 50 amb 17 85 4.000 140 50 amb 11 85 4.000 140 n.a. *** n.a. *** n.a. *** AD FT FT REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 215 GIUNTA REGIONALE PUNTO DI EMIS SIONE E16** E17 E18 (inattivo)* * E19 E20 E21** PROVENIENZA Estrattore d’aria Reparto Confezionamento Cappa Laboratorio locale G Estrattore d’aria locale F Gruppo Elettrogeno alimentato a diesel con potenza installata inferiore ad 1 MW Ventilatore raffreddamento forno verticale Forno verticale sinistro sperimentale di smaltatura Funzionamento alternato all’E22 AREA DELLA SEZIONE DI EMISSIONE (mq) 0,096 PORTATA (Nmc/h) TIPO DI SOSTANZA INQUINAN TE CONCENTRAZIO NE DELL’INQUINANT E IN EMISSIONE (mg/Nmc) TEMP (°C) ALTEZZA DI EMISSIONE DAL SUOLO (m) 2.200 COV come C 50 amb 9 DURATA DELLA EMISSIONE PER IL MASSIMO UTILIZZO DELL’IMPIANT O h/set. h/an. 125 FLUSSO DI MASSA (kg/a) % O2 Rif. TIPO DI IMPIANT O DI ABBATT I MENTO 660 n.a. *** AD 900 n.a. *** AD 420 n.a. *** AD 6.000 Emissione compresa nell’elenco delle attività scarsamente rilevanti, punto jj) della parte I dell’All. IV alla parte V del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. 0,071 1.000 COV come C 150 amb 7,5 125 6.000 Emissione compresa nell’elenco delle attività scarsamente rilevanti, punto dd) della parte I dell’All. IV alla parte V del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. Emissione compresa nel comma 5 dell’art. 272 del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. 0,008 700 COV come C 150 amb 16 85 4.000 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 216 GIUNTA REGIONALE PUNTO DI EMIS SIONE E22** E23 E36 E37** E38 E39** PROVENIENZA Forno verticale destro sperimentale di smaltatura Funzionamento alternato all’E21 Aspiratore Officina Meccanica Caldaia per uso industriale (riscaldamento dei reattori di processo) alimentata a gas metano con potenzialità di 4.000.000 kcal/h Estrattore d’aria Ampliamento Produzione Cappa Laboratorio locale G Estrattore d’aria Produzione AREA DELLA SEZIONE DI EMISSIONE (mq) DURATA DELLA EMISSIONE PER IL MASSIMO UTILIZZO DELL’IMPIANT O h/set. h/an. PORTATA (Nmc/h) TIPO DI SOSTANZA INQUINAN TE CONCENTRAZIO NE DELL’INQUINANT E IN EMISSIONE (mg/Nmc) TEMP (°C) ALTEZZA DI EMISSIONE DAL SUOLO (m) FLUSSO DI MASSA (kg/a) % O2 Rif. TIPO DI IMPIANT O DI ABBATT I MENTO 0,008 700 COV come C 150 amb 16 85 4.000 420 n.a. *** AD 0,008 100 Polveri Metalli 10 2 amb 2,5 10 500 0,5 0,1 n.a. *** - 0,2 6.200 NOX 150 100 150 10 168 8.400 7.812 5% - 0,049 2.200 COV come C 150 amb 8,5 125 6.000 1.980 n.a. *** AD 1.980 n.a. *** AD Emissione compresa nell’elenco delle attività scarsamente rilevanti, punto jj) della parte I dell’All. IV alla parte V del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. 0,07 2.200 COV come C 150 amb 7 125 6.000 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 217 GIUNTA REGIONALE PUNTO DI EMIS SIONE E40** E41 E42** E43** E44** PROVENIENZA Estrattore d’aria confezionamento Estrattore d’aria caricamento polveri Estrattore d’aria locale lavaggio contenitori Estrattore d’aria locale lavaggio contenitori Aspirazione forno orizzontale e cappe laboratorio E45 Forno orizzontale E46 (inattivo) ** Estrattore d’aria locale F AREA DELLA SEZIONE DI EMISSIONE (mq) DURATA DELLA EMISSIONE PER IL MASSIMO UTILIZZO DELL’IMPIANT O h/set. h/an. PORTATA (Nmc/h) TIPO DI SOSTANZA INQUINAN TE CONCENTRAZIO NE DELL’INQUINANT E IN EMISSIONE (mg/Nmc) TEMP (°C) ALTEZZA DI EMISSIONE DAL SUOLO (m) 0,096 2.200 COV come C 150 amb 8 125 6.000 1.980 0,158 7.000 Polveri 50 amb 9 125 6.000 2.100 0,10 2.500 COV come C 150 amb 4 125 6.000 2.250 n.a. *** AD 0,02 600 COV come C 150 amb 4 125 6.000 540 n.a. *** AD 0,158 2.000 COV come C 150 amb 6 125 6.000 1.800 n.a. *** AD 6.300 n.a. *** AD FLUSSO DI MASSA (kg/a) % O2 Rif. n.a. *** n.a. *** TIPO DI IMPIANT O DI ABBATT I MENTO AD FT Emissione compresa nell’elenco delle attività scarsamente rilevanti, punto jj) della parte I dell’All. IV alla parte V del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. 0,10 7.000 COV come C 150 150° 250° 8 125 6.000 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 218 GIUNTA REGIONALE PUNTO DI EMIS SIONE E49* E50** E51 E52 E53 E60 E61 PROVENIENZA Cogeneratore Estrattore d’aria locali T7 e K4 Impianto termico ad uso civile palazzina U Impianto termico ad uso civile reparto manutenzione Impianto termico ad uso civile palazzina U1 Filtri a carboni attivi Filtri a carboni attivi AREA DELLA SEZIONE DI EMISSIONE (mq) PORTATA (Nmc/h) TIPO DI SOSTANZA INQUINAN TE CONCENTRAZIO NE DELL’INQUINANT E IN EMISSIONE (mg/Nmc) 0,25 6.800 NOx, CO, Polveri totali, NH3, SO2, HCl NOx 200; CO 200 Polveri totali 30 NH3 5 SO2 50 HCl 5 >120°C 10 168 0,10 6.000 COV come C 150 amb 4 7 TEMP (°C) ALTEZZA DI EMISSIONE DAL SUOLO (m) DURATA DELLA EMISSIONE PER IL MASSIMO UTILIZZO DELL’IMPIANT O h/set. h/an. FLUSSO DI MASSA (kg/a) % O2 Rif. TIPO DI IMPIANT O DI ABBATT I MENTO 8.200 11.152 11.152 1.672,8 278,8 2.788 278,8 5% DeNOx 287 258,3 n.a. *** AD Emissione regolamentata da titolo II, parte V del D.Lgs.152/06 Emissione regolamentata da titolo II, parte V del D.Lgs.152/06 Emissione regolamentata da titolo II, parte V del D.Lgs.152/06 Sistema abbattimento fumi di emergenza, in caso di malfunzionamento dell’E1 Sistema abbattimento fumi di emergenza, in caso di malfunzionamento dell’E1 * Emissione dotata di sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni in atmosfera; tutte le altre emissioni hanno monitoraggio di tipo discontinuo ** Emissione rientrante nell’art. 275 del D.Lgs. 152/2006; i limiti di emissione diffusa dall’intero sito, sono riportati nella tabella seguente: REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 219 GIUNTA REGIONALE CAPACITA’ NOMINALE DELL’IMPIANTO/CONSUMO MASSIMO TEORICO DI SOLVENTE 39.000 ton/anno di prodotti finiti (quantità stimata); 18.00 ton/anno di solventi (quantità stimata) * ** Non applicabile in quanto punti di aspirazione VALORE LIMITE PER L’EMISSIONE DIFFUSA VALORE LIMITE PER L’EMISSIONE DIFFUSA 3% dell’input di solventi nel periodo di riferimento 540 ton/anno di COV REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 220 GIUNTA REGIONALE Limiti per le emissioni diffuse e totali, in relazione al consumo massimo di solvente (quantità stimata): CAPACITA’ NOMINALE DELL’IMPIANTO/CONSUMO MASSIMO TEORICO DI SOLVENTE 39000 ton/anno di prodotti finiti 18000 ton/anno di solventi (quantità massima stimata) VALORE LIMITE PER L’EMISSIONE DIFFUSA 3% dell’input di solventi nel periodo di riferimento VALORE LIMITE PER L’EMISSIONE DIFFUSA 540 ton/anno di COV Ai sensi del comma 3 dell’art. 275 al D.Lgs 152/06 il valore limite per le emissioni diffuse si applica alla somma di tutti i macchinari e sistemi non fissi e di tutte le operazioni; Ai sensi del comma 21 lettera b) e d) dell’art. 275 al D.Lgs 152/06, qualsiasi modifica del consumo teorico di solvente che comporta un’ aumento delle emissioni di composti organici volatili superiore al 10% o una variazione dei valori limiti applicati costituisce una modifica che deve essere valutata dall’Autorità Competente per la sua o meno sostanzialità. • Per la tempistica dei controlli e le metodiche utilizzate per gli stessi si fa riferimento al Piano di Monitoraggio e Controllo REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 221 GIUNTA REGIONALE Prescrizioni in materia di emissioni in atmosfera Requisiti e modalità per il controllo 1. Gli inquinanti ed i parametri, le metodiche di campionamento e di analisi, le frequenze ed i punti di campionamento devono essere coincidenti con quanto riportato nel piano di monitoraggio e controllo. Per le emissioni convogliate si ritiene opportuno una frequenza di monitoraggio annuale ripetute per due anni consecutivi. Per l’emissione E49, impianto di cogenerazione non ancora a regime, per le frequenze di monitoraggio dei parametri monitorati in discontinuo, valgono le stesse considerazioni di cui sopra; 2. Per le metodiche analitiche emissioni in atmosfera, si ritiene necessario che il gestore utilizzi, per la determinazione dei parametri alle emissioni in atmosfera, i metodi analitici riportati nell’allegato C3 del Decreto Regionale del Dirigente della PF VAA n. 8 del 26.01.2012. L’utilizzo di una metodica analitica differente, deve essere giustificato da un rapporto che ne dimostri l’equivalenza con quella di riferimento di cui all’allegato C3 del sopracitato decreto. 3. I controlli degli inquinanti devono essere eseguiti nelle condizioni di esercizio dell'impianto per le quali lo stesso è stato dimensionato ed in relazione alle sostanze effettivamente impiegate nel ciclo tecnologico e descritte nella domanda di autorizzazione. 4. I punti di emissione devono essere chiaramente identificati mediante apposizione di idonee segnalazioni. 5. L’accesso ai punti di prelievo deve essere garantito in ogni momento e deve possedere i requisiti di sicurezza previsti dalle normative vigenti. 6. I risultati delle analisi eseguite alle emissioni devono riportare i seguenti dati: 3 a. Concentrazione degli inquinanti espressa in mg/Nm ; 3 b. Portata dell’aeriforme espressa in Nm /h; c. Il dato di portata deve essere inteso in condizioni normali ( 273,15 ° K e 101,323 kPa); d. Temperatura dell’aeriforme espressa in °C; e. Ove non indicato diversamente, il tenore dell’ossigeno di riferimento è quello derivante dal processo. f. Se nell’effluente gassoso, il tenore volumetrico di ossigeno è diverso da quello di riferimento, la concentrazione delle emissioni deve essere calcolata mediante la seguente formula: Dove: E = Concentrazione da confrontare con il limite di legge; Em = Concentrazione misurata; Om = Tenore di ossigeno misurato; O = Tenore di ossigeno di riferimento. 7. Ai sensi dei punti 2.1 e 2.3 dell’allegato IV alla parte quinta del D.Lgs 15272006, i referti analitici devono riportare i valori delle grandezze più significative dell’impianto atte a caratterizzare lo stato di funzionamento, la durata del campionamento, la concentrazione espressa come media per almeno 3 letture consecutive e riferita ad una ora di funzionamento dell’impianto nelle condizioni di esercizio più gravose. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 222 GIUNTA REGIONALE 8. Gli effluenti gassosi non devono essere diluiti più di quanto sia inevitabile dal punto di vista tecnico e dell’esercizio secondo quanto stabilito dall’art. 271 comma 13 del D.Lgs.152/06 (ex. art. 3 c. 3 del D.M. 12/7/90). 9. Tutti i condotti di adduzione e di scarico che convogliano gas, fumo e polveri, devono essere provvisti ciascuno di fori di campionamento del diametro di circa 100 mm. In presenza di presidi depurativi, le bocchette di ispezione devono essere previste a monte ed a valle degli stessi. Tali fori, devono essere allineati sull’asse del condotto e muniti di relativa chiusura metallica. Nella definizione della loro ubicazione si deve fare riferimento alla norma UNI EN 10169 e successive, eventuali, integrazioni e modificazioni e/o metodiche analitiche specifiche. Laddove le norme tecniche non fossero attuabili, l’esercente potrà applicare altre opzioni (opportunamente documentate) e, comunque, concordate con l’Autorità Competente previo parere ARPA M. 10. Per le emissione di COV negli scarichi gassosi si applicano, secondo quanto previsto nella parte VI dell’allegato III alla parte quinta del D.lgs 152/06, i metodi UNI EN 12619 (per le concentrazioni <20 mg/Nm3 )e UNI EN 13526 (per le concentrazioni > 20 mg/ Nm3 ). 11. In caso di utilizzo del sistema di abbattimento ad umido il valore del PH nella soluzione acquosa dello scrubber deve essere controllato con frequenza giornaliera al fine di mantenerlo uguale a 14 e la soluzione acquosa deve essere sostituita completamente dopo 15 giorni di utilizzo, anche se non continuativi. 12. Al fine di verificare la conformità delle emissioni diffuse e dell’emissione totale dei valori limite di cui sopra, la Ditta è tenuta ad elaborare annualmente un piano di gestione solventi secondo le indicazioni di cui al punto successivo ed a trasmettere copia all’Autorità Competente ed all’ARPAM entro il 31 maggio successivo all’anno di riferimento. 13. Il piano di gestione dei solventi deve essere elaborato con particolare riferimento a quanto stabilito dalla parte V dell’allegato III alla parte quinta del D.lgs 152/06. In esso i vari punti riportati nel suddetto allegato dovranno essere esplicitati attraverso una sintetica relazione di cui il foglio di calcolo deve costituire un riassunto. Nel suddetto piano le voci di consumo di solventi dovranno essere specificate in modo approfondito e dettagliato, anche attraverso certificati analitici, formulati e fatture di acquisto e/o vendita e quindi attraverso dati reali e non stime o proiezioni. La conformità ai valori limite di emissione stabiliti ai punti precedenti deve essere verificata sulla base della massa totale di carbonio organico emesso. 14. Le misure di COV negli scarichi gassosi devono essere eseguite ed elaborate nei modi e nelle condizioni previste dall’allegato III alla parte quinta del D.Lgs 152/06, parte I, punti 3 (relativamente alle misurazioni periodiche) e 4. 15. Le emissioni diffuse di COV devono essere misurate secondo quanto stabilito dall’allegato III alla parte quinta del D.lgs 152/06, piano gestione solventi, punto 3, lettera a9 e quindi riferire in % all’input di solventi. 16. Per la valutazione delle risultanze delle misure degli inquinanti negli scarichi in atmosfera deve essere applicato quanto stabilito dall’allegato VI alla parte quinta del D.Lgs 152/06, con particolare riferimento ai punti 2.1,2.3, 2.7,e 2.8. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 223 GIUNTA REGIONALE Prescrizioni impiantistiche 17. Devono essere evitate emissioni diffuse e fuggitive, sia attraverso il mantenimento in condizioni di perfetta efficienza dei sistemi di captazione delle emissioni, sia attraverso il mantenimento strutturale degli edifici che non devono permettere vie di fuga delle emissioni stesse. . 18. Tutte le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria dovranno essere annotate in un registro cartaceo/informatico con numerazione progressiva degli interventi dove riportare: a. la data di effettuazione dell’intervento; b. il tipo di intervento (ordinario, straordinario, ecc.); c. la descrizione sintetica dell'intervento; d. l’indicazione dell’autore dell’intervento. Tale registro deve essere tenuto a disposizione delle autorità preposte al controllo. Prescrizioni generali 19. La temperatura della camera di combustione deve essere mantenuta sopra 750° C. Una temperatura inferiore dovrà essere considerata un malfunzionamento. 20. Entro novanta giorni dalla data fissata per la messa a regime delle nuove emissioni, che deve comunque avvenire entro novanta giorni dalla data di messa in esercizio, il gestore comunica all’Autorità Competente ed all’ARPAM i certificati di analisi firmati da un tecnico abilitato, relativi ai campionamenti effettuati. Detti autonomi controlli devono riguardare la determinazione delle concentrazioni degli inquinanti riportati in tabella “ limiti emissioni convogliate” : limiti alle emissioni e controlli e devono essere costituiti da almeno due campionamenti rappresentativi dei primi dieci giorni di funzionamento a regime. Successivamente i controlli saranno effettuati con la frequenza riportata nel piano di Monitoraggio e Controllo. 21. Entro centoventi giorni dalla data di messa a regime delle nuove emissioni, l’ARPAM provvede ad accertare la regolarità delle misure, oltre che il rispetto dei valori limite contenuti nella presente autorizzazione e comunica all’Autorità Competente l’esito dei controlli. Tali accertamenti possono essere eseguiti anche contemporaneamente all’effettuazione, da parte dell’azienda, delle misure di cui al punto precedente. 22. L’emissione E 49 dovrà rispettare in tutte le condizioni di esercizio, con l’esclusione dei periodi di avvii, arresti e guasti, i valori limiti espressi i nella sopra menzionata tab., riferiti ad una percentuale di O2 del 5%. Prescrizioni sul sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni (SME) a. I sistemi di misura in continuo delle emissioni (SME) devono essere sottoposti con regolarità a manutenzione, verifiche, test di funzionalità, taratura secondo quanto previsto dalla norma UNI EN 14181:2005 sulla assicurazione di qualità dei sistemi automatici di misura. In particolare il controllo della qualità per i sistemi di monitoraggio in continuo deve prevedere una serie di procedure (QAL2, QAL3, AST), conformi alla norma UNI EN 14181:2005, che assicurino: - La corretta installazione della strumentazione, la verifica dell’accuratezza delle misure tramite il confronto con un metodo di riferimento ( taratura, vedi tabella seguente), una prova di variabilità da eseguire tramite i metodi di riferimento suddetti; REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 224 GIUNTA REGIONALE - - La verifica della consistenza tra le derive di zero e di span determinate durante la procedura QAL 1 (Norma UNI EN 14956:2004) e le derive di zero e di span verificate durante il normale funzionamento dello SME; La verifica delle prestazioni e del funzionamento dello SME e la valutazione della variabilità e della validità della taratura mediante la conduzione del test di sorveglianza annuale. Metodi di riferimento per l’assicurazione della qualità dello SME Parametro NOx Metodo UNI EN 14792:2006 Descrizione Determinazione analitica mediante chemiluminescenza ( nella norma vengono definiti anche i criteri per il campionamento ed il sistema di condizionamento del gas). CO UNI EN: 5058:2006 O2 UNI EN 14789:2006 Determinazione analitica mediante tecnica ad infrarossi non dispersiva. (nella norma vengono definiti anche i criteri per il campionamento ed il sistema di condizionamento del gas) Determinazione analitica mediante un analizzatore paramagnetico (nella norma vengono definiti anche i criteri per il campionamento ed il sistema di condizionamento del gas) Per i parametri portata/velocità, ossigeno dovrà essere determinato l’indice di accuratezza relativo, in accordo a quanto previsto nel D.Lgs 152/06 8parte V allegato 6). I sistemi di misurazioni in continuo delle emissioni devono essere sottoposti con regolarità a manutenzione, verifiche, test di funzionalità, taratura secondo quanto previsto dalla norna UNI EN 14181 sulla assicurazione di qualità dei sistemi automatici di misura. I sistemi di misurazioni in continuo delle emissioni devono essere sottoposti con regolarità a manutenzione, verifiche, test di funzionalità, taratura secondo quanto previsto dalla norna UNI EN 14181 sulla assicurazione di qualità dei sistemi automatici di calcolo. Il gestore deve avere sempre a disposizione bombole di gas certificate con garanzia di validità presso l’impianto, a concentrazione paragonabili ai valori limite da verificare, e riferibili a campioni primari. La validazione delle misure deve essere realizzata almeno ad ogni rinnovo/riesame/modifica sostanziale da un laboratorio accreditato secondo la norma UNI CEN EN ISO/IEC 17025 per i metodi di riferimento citati nella tabella precedente. Il test di sorveglianza annuale sarà realizzato da un laboratorio accreditato secondo la norma UNI CEN EN ISO/IEC 17025. La verifica durante il normale funzionamento dell’impianto sarà realizzata sotto la responsabilità del Gestore. Tutta la strumentazione sarà mantenuta in accordo alle prescrizioni del costruttore e sarà tenuto un registro elettronico delle manutenzioni eseguite sugli strumenti, sul sistema di acquisizione dati e sulle linee di campionamento. Per quanto riguarda i dati acquisiti dagli SME, devono essere registrati e conservati i seguenti dati: I valori elementari espressi nelle unità di misura pertinenti alla grandezza misurata; I segnali di stato delle apparecchiature principali e ausiliarie necessari per la funzione di validazione dei dati; Le medie orarie e semi orarie (ove pertinenti) dopo la validazione dei valori elementari e dei valori medi orari 8° semi orari) calcolati. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 225 GIUNTA REGIONALE b. Gestione di anomalie e/o guasti dell’impianto Nel caso di guasti/anomalia degli impianti o dei sistemi di abbattimento, per nessun motivo lo SME deve interrompere la rilevazione e registrazione dei valori in concentrazione delle emissioni, indipendentemente dall’applicazione della verifica del rispetto del limite in questi intervalli. Nei casi in cui a seguito di anomalie o guasti si debba agire sullo SME per interventi di manutenzione straordinaria, oppure in conseguenza del verificarsi di guasti delle apparecchiature tali da pregiudicare la funzionalità del sistema, deve essere attentamente valutata la durata del periodo di indisponibilità dei dati che questo comporta ed adottate le opportune azioni alternative di controllo (misure ausiliarie) necessarie al fine di sopperire alla mancanza di registrazioni in continuo degli analizzatori. Tali misure possono consistere in: 1. misura stimata il valore di emissione rappresentativo di un preciso stato impiantistico, corrispondente allo specifico stato impianto in essere al momento del malfunzionamento dello SME; la misura stimata può essere determinata: o a partire dai dati storici, relativi alla grandezza di cui si ha l’indisponibilità in un certo periodo, ad esempio attraverso sistemi di tipo predittivo: si tratta quindi di un calcolo “fuori linea” sulla base di dati medi relativi a stati i funzionamento analoghi a quello in essere durante l’evento di guasto/manutenzione; o a partire da misure ausiliarie, ovvero grandezze di processo (consumo di combustibile, produzione, energia prodotta) correlabili ai dati SME momentaneamente non disponibili: si tratta quindi di un calcolo “in linea” sulla base di altre misure/grandezze acquisite durante il verificarsi dell’evento di guasto/manutenzione stesso; 2. installato in sostituzione dello SME in avaria/manutenzione; tali misure possono essere discontinue (ovvero ottenute attraverso campagne di misura), oppure continue (ovvero ottenute tramite installazione di SME sostitutivo). La ‘misura stimata’ può essere utilizzata per un periodo non superiore a 96 ore; trascorso tale termine, si deve procedere alla determinazione di misure sostitutive (continue/discontinue) o allo spegnimento dell’impianto. In ogni caso, qualora il Gestore preveda che le misure in continuo di uno o più inquinanti non potranno essere eseguite o registrate per periodi superiori a 48 ore continuative, è tenuto ad informare tempestivamente l’Autorità Competente e all’ARPAM, entro le 12 del giorno lavorativo successivo alla rilevazione del guasto. Le procedure di cui sopra, pertanto, dovranno prevedere le modalità di o segnalazione del guasto/anomalia; o gestione degli eventi di guasto; o trasmissione all’Autorità Competente e all’ARPAM(Misure Ausiliarie) nel periodo interessato; o l’analisi degli eventi e le azioni di manutenzione/ripristino. 3. Gestione dei superamenti Nel corso dell’esercizio degli impianti possono verificarsi eventi, generalmente riconducibili ad anomalie, avarie, malfunzionamenti, che comportino il superamento dei limiti autorizzati. Anche per la gestione di tali eventi il gestore deve adottare le idonee procedure (condivise dall’AC contestualmente all’approvazione del MG) in modo tale da garantire, fermo restando quanto previsto dalle disposizioni normative o autorizzative, un’adeguata attenzione ed efficacia degli interventi, con riferimento a: o gestione dei superamenti dei valori limite; REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 226 GIUNTA REGIONALE o c. comunicazione all’AC dei dati e delle azioni adottate da effettuarsi secondo la tempistica definita nell’autorizzazione (ove lì riportato), oppure entro le ore 12 del giorno successivo al verificarsi dall’evento, allegando la tabella degli andamenti dei dati medi del giorno in cui è avvenuto l’evento. I Rapporti di prova sulle verifiche degli SME devono essere trasmessi con il rapporto riassuntivo annuale. Prescrizioni sugli odori Il gestore deve effettuare con frequenza triennale, un monitoraggio degli odori volto alla 1 individuazione , analisi, stima e controllo degli impatti olfattivi indotti dalle emissioni di sostanze odorigene dai processi produttivi all’interno dello stabilimento secondo una procedura articolata nelle seguenti fasi: 1. speciazione delle emissioni odorigene: a)campionamento effettuato sulla base dei diversi cicli produttivi (tipologia di materiali utilizzati e qualità delle emissioni reali o presumibili); b) analisi chimica – identificazione e quantificazione dei composti chimici costituenti la miscela odorigena; 2. caratterizzazione dei parametri dell’emissione odorigena: quantificazione dell’impatto odorigeno indotto dall’emissione attraverso la correlazione degli odor threshold (OT) di ciascun composto e/o delle odour units (OU/m3) emesse, tenuto conto della composizione della miscela odorigena; 3. valutazione dell’impatto olfattivo delle emissioni odorigene nel territorio tramite l’utilizzo di modelli di dispersione degli odori. Tale monitoraggio deve essere effettuato in un numero di punti ritenuti rappresentativi anche in funzione della superficie dello stabilimento, ed adeguatamente individuati nella mappatura aggiornata di tutte le fonti di emissioni odorigene. A seguito dell’implementazione del programma di monitoraggio e valutazione degli odori, il gestore deve predisporre una contestuale analisi tecnica dei possibili interventi di mitigazione degli impatti olfattivi. Prescrizioni sul sistema abbattimento emissioni: controllo di processo (tabella denominata “Sistemi di abbattimento “ nel PMC proposto Si ritiene opportuno che il gestore integri la tabella con la voce “frequenza di controllo”, in cui inserire la periodicità del parametro/indicatore del controllo del processo di abbattimento. Sigla punto emissione 1 Sistema di abbattimento Parametri del controllo del processo di abbattimento Unità di misura Frequenza Moodalita di di controllo registrazione E’ possibile seguire, ove possibile, il protocollo derivato dalla VDI 3940 “Determination of odorants in ambient air by field ispection” REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 227 GIUNTA REGIONALE E1 Post combustore termico Stato di: Camera di combustione, bruciatori, circuito combustione comburente, sistemi di controllo dei parametri di processo, analizzatore in continuo tipo FID da installarsi se e solo se i flussi di massa di COV ≥ 100Kg/h a monte del combustore. E1 ‘ Scrubber di emergenza pH soluzione; Stato Pompa pH ; n.a. E3, E14, E15, E41 Filtro a maniche di tessuto Delta P bar E11, E16,E18, E37, E39,E40, E42, E43,E46, E50 Filtro a carboni attivi Tasso di carico % Controllo due volte l’anno Su supporto cartaceo e/o informatico su sistema gestionale interno E49 DeNOx n.a. (contaore) Ogni due anni (stimato) Verifica su contaore Su supporto cartaceo e/o informatico su sistema gestionale interno n.a. Due volte l’anno Soluzione: giornaliero; Pompa: due volte l’anno Controllo due volte l’anno Su supporto cartaceo e/o informatico su sistema gestionale interno Su supporto cartaceo e/o informatico su sistema gestionale interno Su supporto cartaceo e/o informatico su sistema gestionale interno In merito ai parametri di controllo dei sistemi di abbattimento, per le varie emissioni indicate nel PMC proposto, si precisa quanto segue: Per lo scrubber di emergenza, il monitoraggio del pH deve essere possibilmente fatto in continuo (quando il sistema di emergenza entra in funzione e per tutto il periodo che resta attivo) in modo da garantire il corretto dosaggio della soluzione di lavaggio e dovranno, comunque, essere stabiliti criteri di accettabilità dei valori riscontrati; o in alternativa monitorato giornalmente nei giorni di marcia dell’impianto, in modo da garantire il corretto dosaggio della soluzione di lavaggio in qualunque momento l’impianto di emergenza possa entrare in funzione. 6.2.7 (emissioni in acqua) Quadro delle emissioni Tabella 6.2.7.A: valori limite di emissione situazione ante modifica 1. scarico reflui industriali in pubblica fognatura 2. scarico civile in fognatura pubblica (§§) Valori limite per scarico in fognatura ante-modifica: D.Lgs. 152/06 Parte III Allegato 5 tab. 3 Inquinante* Sol. Sospesi Totali COD Cloruri NH4+ HC Totali Flusso di massa/ giorno Flusso di massa/ anno kg/d 16,7 16,7 14,4 1,5 0,4 kg/a 4000 4000 3500 360 100 Tipo di misure REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 228 GIUNTA REGIONALE Fenoli Solv. Org. Arom. Tensioattivi MBAS Tensioattivi PPAS 0,06 0,02 0,08 0,08 15 6 20 20 *portata 20 mc/giorno 1. Il gestore della Ditta dovrà assicurare il rispetto dei valori limite della tabella definita per lo scarico in fognatura per lo scarico delle acque industriali S1 ed inoltre il rispetto dei valori limite indicati nelle tabelle 3/A e 5 all’Allegato 5 alla parte III del D.Lgs.152/06. 2. Secondo quanto disposto dall’art. 101 comma 5 del D.Lgs 152/06, i valori limite di emissione non possono in alcun caso essere conseguiti mediante diluizione con acque prelevate esclusivamente allo scopo. 3. Come prevede l’articolo 108 comma 5 – Parte Terza, sezione II, del decreto Legislativi 152/06, i valori limite di emissione allo scarico devono essere rispettati a piè d'impianto. Gli scarichi di processo devono essere tenuti separati dagli scarichi di acque di raffreddamento e deve essere previsto l'avvio separato allo scarico delle acque di prima pioggia. Tabella 5.2.7.B: valori limite di emissione situazione post modifica Le acque di prima pioggia, le acque reflue industriali, le acque meteoriche dei bacini di contenimento, le acque domestiche, confluiranno con circuiti separati nello scarico finale S1 e vengono consegnate alla PICENO CONSIND. Sigla scarico S1 Portata Variabile – 20 mc/giorn o Caratteristic he scarico Continuo in fognatura consortile Provenienza Intero stabilimento Inquinanti Solidi sospesi totali COD Cloruri NH4+ HC totali Fenoli Solventi organici aromatici Tensioattivi MBAS e PPAS Unità di misura Concentrazione Tipo di misure mg/l 200,0 Discontinua mg/l Discontinua mg/l 500,0 1200,0 30,0 10,0 0,5 mg/l 0,2 Discontinua mg/l 4,0 mg/l mg/l mg/l Discontinua Discontinua Discontinua Discontinua Discontinua REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 229 GIUNTA REGIONALE Inquinante* *portata 20 mc/giorno – 340 gg/anno Sol. Sospesi Totali COD Cloruri Flusso di massa/ giorno Flusso di massa/ anno kg/d kg/a 4,00 1.360 10,00 3.400 8.160 24,00 NH4+ 0,60 HC Totali 0,20 Fenoli 0,01 Solv. Org. Arom. 0,004 Tensioattivi PPAS e MBAS 0,08 204 68 3,4 1,36 27,2 Per la tempistica dei controlli e le metodiche utilizzate occorre far riferimento al Piano di Monitoraggio e Controllo 4. Il gestore della Ditta dovrà assicurare il rispetto dei valori limite della tabella definita per lo scarico in fognatura per lo scarico delle acque industriali S1 ed inoltre il rispetto dei valori limite indicati nelle tabelle 3 e 5 all’Allegato 5 alla parte III del D.Lgs.152/06; 5. Il gestore deve segnalare tempestivamente qualsiasi variazione dovesse intervenire alle caratteristiche qualitative delle acque reflue in conseguenza del modificarsi del ciclo produttivo o delle materie prime utilizzate; 6. Il gestore deve segnalare con la massima tempestività qualsiasi immissione anomala in fognatura di natura accidentale che potrebbe pregiudicare il regolare deflusso della rete fognaria o l’efficienza depurativa dell’impianto di trattamento di Campolungo o cagionare rischi di inquinamento ambientale o rischi per la salute dell’uomo; 7. Il gestore deve comunicare ogni eventuale variazione della rete fognaria interna; 8. Il gestore deve inviare le risultanze analitiche relative alle acque anche all’Ente Gestore. Prescrizioni in materia di scarichi idrici a. b. c. d. Il Gestore deve effettuare analisi periodiche degli scarichi sia finali sia parziali secondo le modalità e tempistiche definite nel PMC, comunicandone gli esiti assieme ai quantitativi totale di acque scaricate suddivise per ogni scarico; nella comunicazione prevista nel PMC dovranno inoltre essere indicate le coordinate dei punti di campionamento degli scarichi ; Secondo quanto disposto dall’art. 101, comma 5 del D.Lgs 152/06, i valori limite di emissione non possono in alcun caso essere conseguiti mediante diluizione con acque prelevate esclusivamente allo scopo. La ditta dovrà effettuare i campionamenti allo scarico industriale in uno stream separato dalle acque di prima pioggia. Secondo quanto disposto dall’art. 108, comma 5 del D.Lgs. 152/06, i valori limite di emissione allo scarico devono essere rispettati a piè d'impianto. Gli scarichi di processo devono essere tenuti REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 230 GIUNTA REGIONALE e. f. g. h. separati dagli scarichi di acque di raffreddamento e deve essere previsto l'avvio separato allo scarico delle acque di prima pioggia. Gli scarichi di acque reflue civili provenienti dai servizi igienici devono avvenire evitando fenomeni di esalazioni maleodoranti, presenza di schiume e torbidità nelle acque stesse e comunque conformemente alle prescrizioni di cui al D.Lgs. 152/2006. Tutti i parametri dovranno essere verificabili nei pozzetti di ispezione ubicati a monte del punto di immissione degli scarichi in acque superficiali. I pozzetti dovranno essere mantenuti perfettamente efficienti, puliti ed idonei al prelievo dei campioni in qualsiasi momento, da parte degli enti e servizi preposti. Nel caso in cui il gestore accerti la rottura o il malfunzionamento del sistema di depurazione dei reflui, da cui derivi o possa derivare un superamento dei limiti di emissione: informa entro 24 ore dal fatto l’Autorità Competente, il Comune di Ascoli Piceno e l’ARPAM, ed adotta le misure d’urgenza necessarie al ripristino della conformità; deve garantire procedure volte a contenere al massimo le immissioni nell’ambiente idrico e sospende l’esercizio dell’attività fino al ripristino delle normali condizioni di esercizio qualora la violazione possa causare un pericolo immediato per la salute umana. Prescrizioni generali i. Le reti di scarico devono essere conformi alle norme contenute nel Regolamento Locale di Igiene ed alle altre norme igieniche eventualmente stabilite dalle autorità sanitarie e devono essere gestiti nel rispetto del Regolamento del Gestore della fognatura. j. Il gestore dell’impianto dovrà adottare tutti gli accorgimenti atti ad evitare che qualsiasi situazione prevedibile possa influire, anche temporaneamente, sulla qualità degli scarichi; qualsiasi evento accidentale (incidente, avaria, evento eccezionale, ecc.) che possa avere ripercussioni sulla qualità dei reflui scaricati, dovrà essere comunicato tempestivamente all’ARPAM ed al Gestore della fognatura. Qualora non possa essere garantito il rispetto dei limiti di legge, l'autorità competente potrà prescrivere l'interruzione immediata dello scarico nel caso di fuori servizio dell'impianto di depurazione; k. Il Gestore deve garantire all’Ente di Controllo l’accessibilità dei punti di campionamento degli scarichi parziali e finali, effettuando con cadenza periodica, operazioni di manutenzione e pulizia. 6.2.8 (inquinamento acustico) a. L’Azienda è tenuta a rispettare i valori limite di emissione ed i valori limite assoluti di immissione di cui alle tabelle B e C del DPCM. 14/11/97, in relazione alla classe di appartenenza dell’area in cui è ubicato lo stabilimento, individuate dal Comune di Ascoli Piceno a seguito dell’adozione del piano di zonizzazione acustica, nonché, ove applicabile, il valore limite differenziale di immissione di cui all’art. 4 del citato decreto; b. il gestore qualora, in seguito anche a misurazioni effettuate da Enti competenti, riscontrasse un superamento dei limiti imposti dalla normativa vigente, deve impegnarsi a mettere in atto tutti i provvedimenti di riduzione delle emissioni sonore che si dovessero rendere necessari; c. nel caso in cui non saranno rispettati i valori limite previsti, il gestore dell’impianto deve predisporre ed inviare all’Autorità competente, all’ARPAM ed al Comune di Ascoli Piceno un piano di risanamento acustico in cui indichi le modalità di adeguamento ai limiti normativi ed il tempo a tal fine necessario REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 231 GIUNTA REGIONALE 6.2.9 (rifiuti) Prescrizioni in materia di rifiuti Senza pregiudizio per quanto stabilito dalla normativa in materia di rifiuti, fata salva la facoltà dell’Autorità Competente di procedere al riesame dell’AIA sulla base della documentazione che il Gestore presenterà in ottemperanza alle prescrizioni del presente capitolo, si prescrive al gestore quanto segue: Prescrizioni impiantistiche 1. Le aree interessate dalla movimentazione dallo stoccaggio e dalle soste operative dei mezzi che intervengono a qualsiasi titolo sul rifiuto, dovranno essere impermeabilizzate, e realizzate in modo tale da garantire la salvaguardia delle acque di falda e da facilitare la ripresa di possibili sversamenti; i recipienti fissi e mobili devono essere provvisti di accessori e dispositivi atti ad effettuare in condizioni di sicurezza le operazioni di riempimento e svuotamento. 2. Le aree adibite allo stoccaggio dei rifiuti devono essere di norma opportunamente protette dall’azione delle acque meteoriche; qualora, invece, i rifiuti siano soggetti a dilavamento da parte delle acque piovane, deve essere previsto un idoneo sistema di raccolta delle acque di percolamento, che vanno successivamente trattate nel caso siano contaminate 3. I fusti e le cisternette contenenti i rifiuti non devono essere sovrapposti per più di 3 piani ed il loro stoccaggio deve essere ordinato, prevedendo appositi corridoi d’ispezione. Prescrizioni generali 4. I rifiuti prodotti dallo stabilimento devono essere preferibilmente recuperati direttamente nel ciclo produttivo. Qualora ciò non fosse possibile, devono essere avviati ad impianti di recupero, autorizzati ai sensi della normativa vigente e, solo, in caso di non fattibilità tecnica del recupero, devono essere destinati allo smaltimento in condizioni di sicurezza; 5. Tutti i rifiuti prodotti devono essere preventivamente caratterizzati analiticamente ed identificati con i codici dell’Elenco Europeo dei rifiuti (EER), al fine di individuare la forma di gestione più adeguata alle loro caratteristiche chimico fisiche; 6. Il Gestore deve effettuare la caratterizzazione in occasione del primo conferimento all’impianto di recupero e/o smaltimento e successivamente ogni dodici mesi e, comunque, ogni volta che intervengano modifiche nel processo produttivo che possano determinare modifiche della composizione dei rifiuti; 7. Il campionamento dei rifiuti, al fine della loro caratterizzazione chimico-fisica, deve essere effettuato in modo tale da ottenere un campione rappresentativo secondo le norme UNI 10802, Campionamento, analisi, Metodiche standard – Rifiuti liquidi, granulari, pastosi e fanghi – Campionamento manuale e preparazione ad analisi degli eluati. Le analisi dei campioni dei rifiuti devono essere effettuate secondo le metodiche standardizzate o riconosciute valide a livello nazionale, comunitario o internazionale; 8. Il Gestore è tenuto a verificare che il soggetto a cui vengono consegnati i rifiuti sia in possesso delle necessarie autorizzazioni, I rifiuti prodotti e gestiti vanno registrati ai sensi di quanto previsto dal D.Lgs 152/2006 e successive modifiche ed integrazioni. I rifiuti pericolosi devono essere imballati ed etichettati in conformità alla normativa in materia di sostanze pericolose; 9. La movimentazione e lo stoccaggio dei rifiuti, da effettuare in condizioni di sicurezza : REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 232 GIUNTA REGIONALE - evitare la dispersione di materiale pulverulento nonché gli sversamenti al suolo di liquidi; - evitare l'inquinamento di aria, acqua, suolo e sottosuolo, ed ogni danno a flora e fauna; - evitare per quanto possibile rumori e molestie olfattive; - produrre il minor degrado ambientale e paesaggistico possibile; - rispettare le norme igienico - sanitarie; - garantire l'incolumità e la sicurezza degli addetti all'impianto e della popolazione. 10. La gestione dei rifiuti dovrà essere effettuata da personale edotto del rischio rappresentato dalla loro movimentazione ed informato sulla pericolosità dei rifiuti; durante le operazioni gli addetti dovranno indossare idonei dispositivi di protezione individuale (DPI) in base al rischio valutato. 11. Il gestore deve indicare nella Relazione annuale prevista dal PPMC secondo le modalità ivi indicate: - le tonnellate di rifiuti prodotti nell’anno precedente; - le tonnellate di rifiuti pericolosi prodotti nell’ano precedente; - Indice annuo di recupero rifiuti (%): Kg annui di rifiuti inviati a recupero/Kg annui di rifiuti prodotti; - Indice annuo di smaltimento rifiuti (%): kg annui di rifiuti inviati a smaltimento/Kg annui di rifiuti prodotti Terre e rocce da scavo - Durante i lavori per la realizzazione dei nuovi bacini e delle vasche previste dal nuovo impianto di trattamento acque e per la realizzazione o gli adeguamenti fognari la quantità delle terre che saranno complessivamente movimentate e gestite come rifiuti (CER 170504 o 170503*) è pari a circa 635 m3 Deposito temporaneo 12. Il deposito temporaneo dei rifiuti deve avvenire secondo quanto riportato al comma 1 dell’art. 10 del D.Lgs 205/2010; 13. nell’avvalersi del deposito temporaneo, il Gestore dovrà comunque rispettare gli adempimenti di cui ai seguenti punti: a) registro di carico e scarico ai sensi dell’art. 16 del D.Lgs 205/10 e s.m.i.; b) divieto di miscelazione ai sensi dell’art. 15 del D.Lgs 205/10 e s.m.i., in base al quale è vietato miscelare rifiuti pericolosi aventi differenti caratteristiche di pericolosità, ovvero rifiuti pericolosi con rifiuti non pericolosi. La miscelazione comprende la diluzione di sostanze pericolose. La miscelazione comprende la diluzione di sostanze pericolose. Per quanto non espressamente prescritto, valgono comunque le pertinenti disposizioni di cui all’art. 16 del D.Lgs 205/10 e s.m.i.; 14. le aree interessate dalla movimentazione, dallo stoccaggio e dalle soste operative dei mezzi che intervengono a qualsiasi titolo sul rifiuto, dovranno essere impermeabilizzate, e realizzate in modo tale da garantire la salvaguardia del suolo e del sottosuolo e da facilitare la ripresa di possibili sversamenti; i recipienti fissi e mobili devono essere provvisti di accessori e dispositivi atti ad effettuare in condizioni di sicurezza le operazioni di riempimento e svuotamento; 15. le aree di deposito dei rifiuti devono essere chiaramente distinte da quelle utilizzate per lo stoccaggio delle materie prime; 16. ciascuna area di deposito deve essere contrassegnata da tabelle, ben visibili per dimensioni e collocazione, indicanti le norme per la manipolazione dei rifiuti e per il contenimenti dei REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 233 GIUNTA REGIONALE rischi per la salute dell’uomo e per l’ambiente; inoltre, devono essere riportati i codici CER, lo stato fisico e la pericolosità dei rifiuti stoccati; 17. tutte le acque meteoriche (prima o seconda pioggia) derivanti dalle aree di deposito rifiuti pericolosi devono essere collettate ed inviate alla sezione di impianto di trattamento reflui, purché non vi sia contatto tra acque meteoriche prive di contaminazione e acque meteoriche (prima o seconda pioggia) derivanti dalle aree di deposito rifiuti pericolosi; ad ogni eventuale contatto, derivante da anomalie del sistema di separazione acque meteoriche non contaminate, si dovrà provvedere ad una caratterizzazione dell’acqua risultante che pertanto dovrà essere considerata rifiuto e quindi disciplinata secondo le disposizioni di cui alla parte quarta del D.Lgs 152/06 e s.m.i.. 18. i contenitori o i serbatoi fissi o mobili debbono possedere adeguati requisiti di resistenza, in relazione alle proprietà chimico-fisiche ed alle caratteristiche di pericolosità dei rifiuti stessi, nonché sistemi di chiusura, accessori e dispositivi atti ad effettuare, in condizioni di sicurezza, le operazioni di riempimento, di travaso e svuotamento; 19. il deposto di olii minerali usati deve essere realizzato nel rispetto delle disposizioni di cui al D.Lgs n. 95/1992 e s.m.i., e al DM 392/1996. 5.2.9 (energia) 1. Il gestore deve esercire l’impianto in modo tale da ridurre il più possibile i consumi energetici. A questo proposito dovrà comunicare annualmente, secondo le modalità stabilite nel PMC, i quantitativi totali di energia consumata e prodotta, e quelli parziali in relazione alle attività. 6.2.10 (emissioni al suolo e acque sotterranee) 1. Essendo in progetto degli interventi di caratterizzazione in corrispondenza di alcune aree dello stabilimento, il Gestore, laddove dovessero essere individuate aree impattate, dovrà mettere in atto ogni provvedimento utile alla messa in sicurezza delle aree nei confronti della possibile migrazione della contaminazione individuata, nel quadro delle indicazioni e degli obblighi dettati dal Titolo V parte IV del D.Lgs 152/06; Per il monitoraggio delle acque sotterranee, si segue quanto indicato nella seguente tabella: Metodiche Punti di Parametri da monitorare Modalità di campionamento analitiche prelievo APAT C.N.R pH IRSA 2060 I piezometri saranno spurgati Man 29 2003 preliminarmente al APAT C.N.R campionamento fino Pz1 all’ottenimento di acqua Conducibilità IRSA 2030 Pz2 chiara. Man 29 2003 S5 Arsenico Il campionamento della falda S6 APHA – idrica sotterranea avverrà Cadmio S7 “Standard secondo il metodo dinamico Cromo tot Metalli Methods” ossia tramite spurgo Mercurio preliminare low flow e metodo 3125 Nichel campionamento in continuo. Piombo Periodicità (frequenza) biennale REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 234 Modalità di campionamento Periodicità (frequenza) GIUNTA REGIONALE Parametri da monitorare Alifatici clorurati cancerogeni Alifatici clorurati non cancerogeni Solventi Aromatici Clorobenzeni Fenoli e clorofenoli Rame Stagno Zinco Clorometano Triclorometano Cloruro di vinile 1,2-dicloroetano 1,1-dicloroetilene tricloroetilene tetracloroetilene esaclorobutadiene 1,1-dicloroetano 1,2-dicloroetilene 1,2-dicloropropano 1,1,2-tricloroetano 1,2,3tricloropropano 1,1,2,2,tetracloroetano Benzene Etilbenzene Stirene Xilene (m,p) Xilene (o) Toluene Monoclorobenzene 1,2 Diclorobenzene 1,4 Diclorobenzene 1,2,4 Triclorobenzene 1,2,4,5 Tetraclorobenzene Pentaclorobenzene Esaclorobenzene 2-clorofenolo 2,4 Diclorofenolo 2,4,6 Triclorofenolo Pentaclorofenolo Metodiche analitiche Punti di prelievo APHA“Standar Methods” metodo 6200B APHA“Standar Methods” metodo 6200B APHA“Standar Methods” metodo 6200B APHA – “Standard Methods” metodo 6200B APAT C.N.R IRSA 5070-B Man 29 2003 Per il campionamento e il monitoraggio dei terreni, si segue quanto indicato dalla seguente tabella: Parametri da Metodiche Punti di Periodicità Modalità di campionamento monitorare analitiche prelievo (frequenza) Decorticazione del tappeto EPA 5035A1 erboso/vegetale eventualmente A:2002 + A2 COV biennale APHA Come indicati presente: “standard nella relazione Prelievo di materiale dalla porzione REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 235 GIUNTA REGIONALE Methods” 21 th Ed. 2005 metodo 6200-B “GEN.15 Proposta di indagine della matrice terreno in relazione alle emissioni in atmosfera” (rev.0 gennaio 2014) più superficiale del suolo (entro i primi 10,00 cm di profondità) per un’area di 2 circa 0,01 m (0,10 X 0,10) in modo tale che il campione sia rappresentativo dell’intera zona indagata; Scarto manuale della frazione di materiale maggiore di 2 cm; Inserimento del materiale prelevato in un barattolo di vetro con tappo in alluminio avvitabile da 0,50 kg, per la ricerca dei composti non volatili. 2. 6.2.11 Manutenzione (ordinaria e straordinaria) Si prescrive: Controllo fasi critiche: 1. Il Gestore dovrà individuare le fasi critiche del processo e le procedure da attuare per il corretto controllo e la corretta conduzione degli impianti, che devono essere a sistema nella gestione dell’attività. L’elenco delle apparecchiature e delle strumentazioni da sottoporre a manutenzione periodica ordinaria dovrà essere definita sulla base dei parametri critici individuati. 2. Il Gestore deve attuare un adeguato programma di manutenzione ordinaria tale da garantire l’operabilità ed il corretto funzionamento di tutti i componenti e sistemi rilevanti ai fini ambientali. In tal senso il gestore dovrà dotarsi di un manuale di manutenzione, comprendente quindi tutte le procedure di manutenzione rilevanti ai fini ambientali da utilizzare e dedicate allo scopo; 3. Il Gestore dovrà registrare su apposito registro di manutenzione, l’attività effettuata. In caso di arresto di impianto rilevante ai fini ambientali per l’attuazione di interventi di manutenzione straordinaria, dovrà inoltre darne comunicazione con congruo anticipo all’AC e all’ EC a e secondo le regole del PMC. Malfunzionamenti In caso di malfunzionamenti, il gestore dovrà essere in grado di sopperire alla conseguente carenza di impianto rilevante ai fini ambientali, senza che si verifichino rilasci ambientali di rilievo. Il Gestore ha l’obbligo di registrare l’evento, di analizzare le cause e di adottare le relative azioni correttive, rendendone pronta comunicazione all’AC e all’EC, secondo le regole stabilite nel PMC. 6.2.12 Eventi incidentali 1. Il Gestore deve operare preventivamente per minimizzare gli effetti di eventuali eventi incidentali rilevanti ai fini ambientali. A tal fine il gestore deve dotarsi di apposite procedure per la gestione degli eventi incidentali, anche sulla base della serie storica di episodi già avvenuti ed in particolare dovrà prendere in esame almeno le seguenti indicazioni: assenza di energia da rete, con riferimento alle emissioni idriche ed atmosferiche ed al funzionamento dei relativi impianti di trattamento e delle altre utilities. A tal proposito si considera una violazione di prescrizione REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 236 GIUNTA REGIONALE autorizzativa il ripetersi di rilasci incontrollati di sostanze inquinanti nell’ambiente secondo sequenze di eventi incidentali, e di conseguenza malfunzionamenti, già sperimentati in passato e ai quali non si è posta la necessaria attenzione, in forma preventiva, con interventi strutturali e gestionali; 2. Gli eventi incidentali di cui alla precedente prescrizione, devono essere oggetto di registrazione e di comunicazione all’AC, all’ EC, al Comune, secondo le regole stabilite nel PMC; 3. In caso di eventi incidentali di particolare rilievo quindi tali da determinare il rilascio di sostanze pericolose nell’ambiente, il gestore ha l’obbligo di comunicazione immediata scritta all’AC, EC e al Comune; REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 237 GIUNTA REGIONALE ALLEGATO C PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO (situazione ANTE-MODIFICA) REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 238 GIUNTA REGIONALE 1 – COMPONENTI AMBIENTALI INTERESSATE E PUNTI DI CONTROLLO 1.1 Impiego di Materie prime Di seguito si riporta l’elenco delle materie prime, riferite all’anno 2011, utilizzate presso lo stabilimento Elantas Italia srl di Ascoli Piceno: Materie prime rif. 2011 Denominazione Fase di utilizzo Stato fisico Unità di misura Quantità Acidi carbossilici produzione sintesi solido/liquido ton/anno 758,54 Acidi Cresilici produzione sintesi/diluizione liquido ton/anno 3.630,78 Acido isocianurico produzione sintesi solido ton/anno 6,72 Acqua tridistillata produzione sintesi liquido ton/anno 0,05 solido/liquido ton/anno 35,18 liquido ton/anno 98,83 liquido ton/anno 2.374,76 Additivi Alcooli Ammidi produzione dissoluzione produzione sintesi/dissoluzione produzione sintesi/dissoluzione Anidride trimellitica produzione sintesi solido ton/anno 2.330,51 Caprolattame produzione sintesi solido ton/anno 5,57 solido/liquido ton/anno 183,47 solido ton/anno 3,39 liquido ton/anno 44,85 solido/liquido ton/anno 0,954 Catalizzatori Cere Cicloesano Coloranti produzione sintesi/dissoluzione produzione dissoluzione produzione dissoluzione produzione dissoluzione Diamminodifenilmetano produzione sintesi liquido ton/anno 901,92 Dimetiltereftalato produzione sintesi solido ton/anno 1012,65 Eptano Fenolo Ftalato di metile M.d.i. produzione dissoluzione produzione sintesi/dissoluzione produzione dissoluzione liquido ton/anno 150,8 liquido ton/anno 3.185,03 liquido ton/anno 43,39 produzione sintesi liquido ton/anno 732,37 Modalità di registrazione e trasmissione Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 239 GIUNTA REGIONALE Denominazione Fase di utilizzo Stato fisico Unità di misura Quantità Paraformaldeide produzione sintesi solido ton/anno 4,12 Pet produzione sintesi solido ton/anno 80,45 Polioli produzione sintesi solido/liquido ton/anno 3.498,83 liquido ton/anno 25,74 liquido ton/anno 240,01 liquido ton/anno 3.035,95 Ragia Resine Fenoliche Solvesso produzione dissoluzione produzione dissoluzione produzione dissoluzione T.d.i. produzione sintesi liquido ton/anno 99,27 Xilolo produzione dissoluzione liquido ton/anno 817,61 Modalità di registrazione e trasmissione Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Di seguito si riporta il modello da utilizzare per il monitoraggio annuale delle quantità di materie prime utilizzate presso lo stabilimento Elantas Italia srl di Ascoli Piceno: CONSUMO MPS/MPL MENSILI ANNO 20___ (Kg) nome gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre totale anno Il report annuale relativamente all’anno precedente, sarà inviato entro il 30 maggio di ogni anno, unitamente alle risultanze annuali del presente piano di monitoraggio. 1.2 Radiazioni – Controllo radiometrico. Non previsto 1.3 Risorsa idrica Il monitoraggio del consumo della risorsa idrica verrà effettuato mensilmente, tramite autolettura dei contatori volumetrici installati all’uscita di ciascun contatore, prima di qualsiasi utilizzo (misura diretta discontinua) e rendicontato annualmente nel mese di gennaio di ogni anno. Quantità Tipologia di Punto di Metodo di Fase di utilizzata Frequenza approvvigionamento misura misura utilizzo rif. 2011 autocontrollo (mc/anno) Modalità di registrazione Reporting dei controlli Pozzo Ingresso stabilimento Contatore volumetrico Industriale 14.600 Annuale Cartaeo/ informatico Annuale Acquedotto Ingresso stabilimento Contatore fiscale Domestico 2.400 Annuale Cartaeo/ informatico Annuale REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 240 GIUNTA REGIONALE 1.4 Risorsa energetica Saranno periodicamente archiviate le fatture con lettura dei consumi, tramesse nel corso di ogni anno dall’ente gestore per energia elettrica. I dati rilevati saranno confrontati con quanto dichiarato negli anni precedenti al fine di verificare eventuali perdite o sovraconsumi da accertare. Altresì, sarà periodicamente effettuato un audit sull’efficienza energetica del sito, al fine di identificare tutte le opportunità di riduzione del consumo energetico e di efficienza di utilizzo delle risorse, che sarà conservato all’interno dell’azienda, nonché un estratto sarà trasmesso all’Autorità competente nell’ambito dei risultati del piano di monitoraggio e controllo. Descrizione Tipologia Metodo misura Energia elettrica Utenze civili ed industriali Contatore fiscale Energia termica Utenze civili ed industriali Contatore fiscale di metano Quantità MWh/a rif. 2011 3.750 da rete; 772 da fotovoltaico Frequenza autocontrollo Modalità di registrazione dei controlli Reporting Mensile Cartacea / Elettronica Annuale Mensile Cartacea / Elettronica Annuale 13.600 1.5 Combustibili Saranno periodicamente archiviate le fatture di acquisto di ogni anno relative ai combustibili metano, gasolio e bioliquidi energetici. I dati rilevati saranno confrontati con quanto dichiarato negli anni precedenti al fine di verificare eventuali perdite o sovra-consumi da accertare. 3 Tipologia Fase di utilizzo Metodo di misura Quantità m Rif. 2011 Metano Industriale Contatore 1.365.112 Mensile Gasolio Industriale Fatture 20, 5 Mensile Bioliquidi energetici Industriale Contatore 2.500 (tonnellate) (valore stimato) Mensile Frequenza autocontrollo Modalità di registrazione dei controlli Cartacea / Elettronica Cartacea / Elettronica Cartacea / Elettronica Reporting Annuale Annuale Annuale Di seguito si riporta il modello da utilizzare per il monitoraggio annuale delle quantità di risorsa idrica, risorsa energetica e combustibili utilizzate presso lo stabilimento Elantas Italia srl di Ascoli Piceno: CONSUMO RISORSE ANNO 20___ RISORSA ACQUA POTABILE ACQUA INDUSTRIALE METANO GASOLIO UM gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Totale m 3 - m 3 - m 3 - m 3 - REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 241 GIUNTA REGIONALE BIOLIQUIDO ENERGIA ELETTRICA PRELEVATA DA RETE m 3 - Kw/h - PRODUZIONE ENERGIA Sarà tenuto sotto controllo l’energia prodotta sia dal fotovoltaico che dalla cogenerazione Energia elettrica prodotta dalla cogenerazione L’energia elettrica prodotta dall’impianto di cogenerazione sarà destinata alla vendita al gestore della rete elettrica (950 kW). In ogni caso è prevista una riduzione del consumo di metano i cui consumi principali ad oggi sono dati dal funzionamento del Post combustore e delle caldaie di riscaldamento fluidi al servizio degli impianti di produzione. La quantità massima di metano che potrà essere risparmiata dovrebbe attenersi a circa 650.000 metri cubi l’anno. Energia elettrica prodotta da fotovoltaico L’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico è destinata principalmente all’autoconsumo ed in parte alla cessione al gestore della rete elettrica, durante i periodi di chiusura dello stabilimento. Tipologia energia elettrica prodotta da fotovoltaico energia elettrica immessa in rete enel da fotovoltaico energia elettrica prodotta da cogeneratore energia termica prodotta da cogeneratore Metodo di misura Quantità Rif. 2011 Frequenza autocontrollo Modalità di registrazione dei controlli Reporting Contatore 892.592,4 Mensile Cartacea / Elettronica Annuale Contatore 120.832,0 Mensile Cartacea / Elettronica Annuale Mensile Cartacea / Elettronica Annuale Mensile Cartacea / Elettronica Annuale Contatore Contatori 7.800 (stimato) 7.400 (stimato) Di seguito si riporta il modello da utilizzare per il monitoraggio annuale delle quantità di energia prodotta presso lo stabilimento Elantas Italia srl di Ascoli Piceno: PRODUZIONE ENERGIA ANNO 2012 RISORSA energia elettrica prodotta (fotovoltaico) energia elettrica UM gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Totale kW/h - kW/h - REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 242 GIUNTA REGIONALE immessa in rete enel (fotovoltaico) energia elettrica prodotta da cogeneratore energia termica prodotta da cogeneratore kW/h - kW/h - 1.6 Emissioni in aria Saranno effettuate analisi delle emissioni in aria per ciascun punto di emissione di seguito indicato, salvo le emissioni monitorate in continuo e quelle ad inquinamento atmosferico scarsamente rilevante. La frequenza delle analisi delle emissioni in aria è quella indicata nella tabella più sotto riportata. Per gli impianti ad inquinamento scarsamente rilevante saranno verificate provenienza e tipologia, tramite riepilogo che sarà trasmesso all’Autorità competente nell’ambito dei risultati del piano di monitoraggio e controllo inviato annualmente. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona 50/VAA Pag. Data 13/05/2014 243 Frequenza Durata emissione h/giorno gg/anno GIUNTA REGIONALE Sigla E1 E3 E11 E14 E15 E16 E18 E21 E22 E23 Descrizione Post combustore termico Impianto trasporto polveri Estrattore d’aria Produzione Impianto trasporto polveri Impianto trasporto polveri Estrattore d’aria Confezionamento Estrattore d’aria Laboratorio sperimentale Forno verticale Sinistro sperimentale di smaltatura (funzionamento alternato con E22) Forno verticale Sinistro sperimentale di smaltatura (funzionamento alternato con E21) Aspiratore Officina Meccanica Parametri COV come C Polveri totali COV come C Polveri totali Polveri totali COV come C Metodi di rilevamento S.M.E. Campionamento e analisi Campionamento e analisi Campionamento e analisi Campionamento e analisi Campionamento e analisi S.M.E. Triennale Quinquennale Triennale Triennale Quinquennale 24 h/g 350 gg/anno 24 h/g 200 gg/anno 24 h/g 350 gg/anno 24 h/g 200 gg/anno 24 h/g 200 gg/anno 24 h/g 350 gg/anno Portata (Nmc/h) Misurata Valore limite Risultati (mg/Nmc) Valori limite (mg/Nmc) 10.000 100 700 50 3000 50 700 50 700 50 2200 50 COV come C Campionamento e analisi Quinquennale 24 h/g 200 gg/anno 1000 50 COV come C Campionamento e analisi Triennale 24 h/g 200 gg/anno 600 150 COV come C Campionamento e analisi Triennale 24 h/g 200 gg/anno 600 150 Polveri Metalli Campionamento e analisi Annuale 2 h/g 250 gg/anno 100 10 2 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 244 24 h/g 350 gg/anno 6200 150 2200 50 2200 150 2200 150 7000 50 2500 150 500 150 GIUNTA REGIONALE E36 E37 E39 E40 E41 E42 E43 E44 E46 E49 E50 Caldaia per uso industriale (riscaldamento dei reattori di processo) alimentata a gas metano con potenzialità di 4.000.000 kcal/h Estrattore d’aria Produzione Estrattore d’aria Produzione Estrattore d’aria Confezionamento Estrattore d’aria caricamento polveri Estrattore d’aria lavaggio contenitori Estrattore d’aria lavaggio contenitori Forno orizzontale sperimentale di smaltatura Estrattore d’aria locale F Cogeneratore NOx COV come C COV come C COV come C Polveri totali COV come C COV come C Campionamento e analisi Campionamento e analisi Campionamento e analisi Campionamento e analisi Campionamento e analisi Campionamento e analisi Campionamento e analisi Annuale Quinquennale Quinquennale Quinquennale Quinquennale Quinquennale Quinquennale 24 h/g 350 gg/anno 24 h/g 350 gg/anno 24 h/g 350 gg/anno 24 h/g 290 gg/anno 12 h/g 300 gg/anno 12 h/g 300 gg/anno COV come C Campionamento e analisi Annuale 24 h/g 290 gg/anno 2000 150 COV come C Campionamento e analisi Quinquennale 24 h/g 350 gg/anno 2200 150 NOx CO Polveri totali NH3 SO2 HCl Campionamento e analisi ; ovvero S.M.E. Alla messa in esercizio, ovvero con S.M.E. per NOx e CO 24 h/g 340 gg/anno 7.000 NOx 200; CO 200 Polveri totali 30 NH3 5 SO2 50 HCl 5 Campionamento e analisi Quinquennale 24 h/g 350 gg/anno 6.500 150 Estrattore d’aria locali COV come C T7 e K4 Il report annuale relativamente all’anno precedente, sarà inviato entro il 30 maggio di ogni anno, unitamente alle risultanze annuali del presente piano di monitoraggio. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 245 GIUNTA REGIONALE Parametro/ inquinante UM Punto di emissione Frequenza autocontrollo Modalità di registrazione dei controlli Reporting Quinquennale per: E11, E16, E18, E37, E41, E42, Temperatura °C Tutti E43, E46, E50 ; Cartaceo / Triennale per: E3, E14, informatico Annuale E15, E21, E22 ; Annuale per: E44 Quinquennale per: E11, E16, E18, E37, E41, E42, Portata Nmc/h Tutti E43, E46, E50 ; Cartaceo / Triennale per: E3, E14, informatico Annuale E15, E21, E22 ; Annuale per: E44 Quinquennale per: E41 Polveri totali mg/Nmc E3, E14, E15, E41 Triennale per: E3, E14, E15 Cartaceo / informatico Annuale Quinquennale per: E11, E16, E18, E37, E42, E43, COV come TOC mg/Nmc E1, E11, E16, E18, E21, E22, E37, E42, E46, E50 ; Cartaceo / E43, E46, E44, E50 Triennale per: E21, E22 ; informatico Annuale Annuale per: E44 S.M.E. per : E1. NOx CO Polveri totali NH3 SO2 HCl mg/Nmc E49 Alla messa in esercizio, ovvero con S.M.E. per NOx e CO Cartaceo / informatico Annuale Metodi standard di riferimento I metodi standard di riferimento per gli inquinanti monitorati debbono essere conformi a quanto riportato Allegato C3 del Decreto n. 8/VAA del 26/01/2012, ad eccezione di: Parametro/ inquinante NOx CO O2 SO2 UM Metodi standard di riferimento mg/Nmc mg/Nmc mg/Nmc mg/Nmc EPA GRI 96/008 EPA GRI 96/008 EPA GRI 96/008 EPA GRI 96/008 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 246 GIUNTA REGIONALE Sistemi di abbattimento Saranno effettuati periodicamente interventi di manutenzione sui sistemi di abbattimento delle emissioni in aria. Si provvederà quindi alla conservazione dei report degli interventi effettuati, nonché alla trasmissione del riepilogo degli interventi effettuati su ciascun impianto entro il 30/05 di ogni anno. Di seguito si riporta l’elenco dei sistemi di abbattimento presenti in stabilimento: Sigla punto emissione Sistema di abbattimento Parti soggette a manutenzione periodica Periodicità della manutenzione Modalità di controllo Modalità di registrazione dei controlli effettuati E1 Post combustore termico Camera di combustione , bruciatori, circuito combustione comburente, sistemi di controllo dei parametri di processo Due volte l’anno Ditta esterna fornitrice impianto Su supporto informatico E1 ‘ Scrubber di emergenza Soluzione; Pompa Soluzione: giornaliero; Pompa: due volte l’anno E3, E14, E15, E41 Filtro a maniche di tessuto Maniche di tessuto Annuale E11, E16,E18, E37, E39,E40, E42, E43,E46, E50 Filtro a carboni attivi Parte adsorbente Annuale Controllo due volte l’anno Su supporto cartaceo e /o informatico E49 DeNOx Catalizzatore Ogni due anni (stimato) Verifica su contaore Su supporto cartaceo e /o informatico Soluzione: test PH; Pompa: controllo Controllo due volte l’anno Su supporto cartaceo e/o informatico Su supporto cartaceo e / informatico Sistemi di monitoraggio in continuo delle emissioni gassose Saranno effettuati periodicamente interventi di manutenzione sui sistemi di monitoraggio in continuo delle emissioni gassose. Si provvederà quindi alla trasmissione del riepilogo degli interventi effettuati durante l’anno sugli stessi, entro il 30/05 dell’anno successivo, nonché all’inoltro della copia del registro di annotazione degli interventi di manutenzione, calibrazione, taratura dei sistemi di controllo in continuo, compilato in occasione delle verifiche periodiche eseguite dalla società incaricata secondo il modello di seguito riportato: REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 247 GIUNTA REGIONALE Emissione _E1 : REGISTRO di ANNOTAZIONE DEGLI INTERVENTI di MANUTENZIONE / CALIBRAZIONE / TARATURA DEI SISTEMI DI CONTROLLO IN CONTINUO Decreto LEGISLATIVO 152/2006 - ALLEGATO VI “Criteri per la valutazione della conformità dei valori misurati ai valore limite di emissione” Punto 3.2. Per ogni strumento devono essere registrate le azioni di manutenzione periodica e straordinaria mediante la redazione di una tabella di riepilogo degli interventi. TIPO di INTERVENTO EFFETTUATO DATA TIPO di STRUMENTO MANUTENZIONE ORDINARIA / CALIBRAZIONE / TARATURA (specificare nel dettaglio le operazioni condotte) * Note MANUTENZIONE STRAORDINARIA Descrizione malfunzionamento e descrizione intervento SOCIETA’ CHE EFFETTUA L’INTERVENTO ESITO __________________ FIRMA ADDETTO ALL’INTERVENTO ------------------------ * Note: Indicare se trattasi di: a) verifica periodica dell’analizzatore, della risposta strumentale su tutto l’intervallo di misura tramite prove e tarature fuori campo (da effettuarsi con periodicità almeno annuale); b) controllo e correzione in campo delle normali derive strumentali o dell’influenza sulla misura della variabilità delle condizioni ambientali (taratura – da effettuarsi con periodicità almeno annuale); c) esecuzione degli interventi manutentivi periodici per il mantenimento dell’integrità ed efficienza del sistema riguardanti per esempio la sostituzione dei componenti attivi soggetti ad esaurimento o pulizie di organi filtranti, etc.; d) verifica periodica in campo delle curve di taratura degli analizzatori (da effettuarsi con periodicità almeno annuale). LA DITTA……………………………… L’incaricato: ……………………………………… (timbro) (firma) REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 248 GIUNTA REGIONALE Si provvederà inoltre alla trasmissione del registro di annotazione delle cause di indisponibilità dei risultati, che potrà essere stampato direttamente dal software di gestione del S.M.E. e che riporterà almeno le informazioni contenute nel seguente modello: Emissione E1 : Registro di annotazione delle cause di indisponibilità dei dati del sistema di monitoraggio in continuo Decreto LEGISLATIVO 152/2006 - ALLEGATO VI “Criteri per la valutazione della conformità dei valori misurati ai valore limite di emissione” “Il gestore è tenuto a riportare nella documentazione le cause di indisponibilità dei dati”. DATA ORARIO DI INDISPONIBILITA’ DEI DATI (dalle ore ……… alle ore ……....) CAUSA DI INDISPONIBILITA’ DEI DATI (Indicare nel dettaglio) LA DITTA……………………………… L’incaricato: ……………………………………… (timbro) (firma) REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 249 GIUNTA REGIONALE Saranno regolarmente tenuti sotto controllo tutti i motivi di supero dei valori limite fissati per gli inquinanti di emissione monitorati in continuo, con annotazione dei valori anomali riscontrati (medie orarie) in apposito registro conservato in azienda, che potrà essere stampato direttamente dal software di gestione del S.M.E. e che riporterà almeno le informazioni contenute nel seguente modello: Registro di annotazione delle cause di superamento del valore limite di emissione del valore medio orario o media oraria registrato dal sistema di monitoraggio in continuo Decreto LEGISLATIVO 152/2006 - ALLEGATO VI “Criteri per la valutazione della conformità dei valori misurati ai valore limite di emissione” Salvo diversamente indicato nel presente decreto, in caso di misure in continuo, le emissioni convogliate si considerano conformi ai valori limite se nessuna delle medie di 24 ore supera i valori limite di emissione e se nessuna delle medie orarie supera i valori limite di emissione di un fattore superiore a 1.25. Data Ora Parametro Valore rilevato Unità di Misura Causa (indicare nel dettaglio) Addetto all’impianto LA DITTA……………………………… L’incaricato: ……………………………………… (timbro) (firma) Inoltre, il sistema di monitoraggio ed analisi sarà controllato e manutenuto secondo la periodicità e le indicazioni fornite dalla ditta fornitrice del S.M.E. da personale interno all’azienda Elantas Italia srl, con l’intento di conservare il S.M.E. in perfette condizioni di operatività al fine di ottenere rilevazioni sempre accurate e puntuali circa le emissioni. Verifica dell’indice di Accuratezza Relativo del sistema di analisi in continuo delle emissioni La Verifica dell’Indice di Accuratezza Relativo del sistema di analisi in continuo delle emissioni in atmosfera provenienti provenienti dai punti di emissione monitorati in continuo, conformemente a quanto descritto al punto 3.4 dell’allegato ex-DM 21.12.1995, sarà effettuata nel mese di ottobre di ogni anno; gli esiti della verifica saranno trasmessi mediante relazione e certificati analitici rilasciati da laboratorio abilitato entro il 30.05 dell’anno successivo. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 250 GIUNTA REGIONALE Verifica delle emissioni diffuse. Descrizione Origine Modalità di controllo Frequenza di controllo Modalità di registrazione dei controlli Reporting SOV Unità produttive Stima eseguita sulla base della quantità di solventi in input ed in output Annuale Cartaceo/informatico Annuale Emissioni eccezionali Le emissioni eccezionali e prevedibili, quali quelle che si verificano durante le fasi di spegnimento e riaccensione degli impianti e nei periodi di manutenzione, sono registrate su supporto cartaceo/informatico. Le registrazioni sono tenute a disposizione presso gli uffici per eventuali controlli. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 251 GIUNTA REGIONALE 1.7 Emissioni in acqua Saranno effettuate analisi delle acque di scarico provenienti dall’intero stabilimento . Gli inquinanti monitorati sono indicati nella tabella sotto riportata: Sigla Provenienza emissione Parametro Sistema utilizzato Frequenza Metodi di rilevamento Unità di misura Laboratorio di Analisi Accreditato bimestrale Misure dirette discontinue mg/l Sol. Sosp. Totali COD Cl- S1 Intero impianto NH4+ HC Totali Fenoli Solv. Org. Arom. . Tensioattivi MBAS Tensioattivi PPAS Metodi standard di riferimento I metodi standard di riferimento per gli inquinanti monitorati debbono essere conformi a quanto riportato Allegato C3 del Decreto n. 8/VAA del 26/01/2012, ad eccezione di: Parametro/ inquinante UM Metodi standard di riferimento Cl- mg/Nmc Apat Irsa Cnr Man.29 2003-4090 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 252 GIUNTA REGIONALE 1.8 Rumore Ogni anno sarà effettuata una verifica della situazione generale al fine di individuare eventuali modifiche agli impianti, inserimenti di nuove attrezzature o interventi che possono aver avuto influenza sulle emissioni sonore, nel qual caso saranno effettuati nuovi rilievi strumentali. La valutazione strumentale relativa a questi sarà conservata presso l’azienda, mentre un estratto, con evidenziate eventuali criticità, sarà trasmesso all’Autorità Competente nell’ambito della comunicazione dei risultati del piano di monitoraggio e controllo trasmesso annualmente entro il 30/05 dell’anno successivo. Altresì, entro il termine di validità dell’autorizzazione, il gestore provvederà ad effettuare una campagna di misurazioni fonometriche su tutto il perimetro del sito produttivo nei punti indicati dalla tabella seguante. Tabella rumore – Sorgenti, rumore Sorgente prevalente Area Produzione Area Centrale Idrica e Postcombustore Area agitazione serbatoi bacino M5 Area Cogenerazione Area locale lavaggio contenitori Confine lato Strada (nord) Punto di misura degli effetti della emissione Descrizione Confine ovest, area di produzione durante le normali attività Confine sud-ovest, area centrale idrica e postcombustore Confine sud, lato fiume Tronto e agitazione serbatoi bacino M5 Confine sud-est, area Cogenerazione durante le normali attività Confine est, area lavaggio contenitori durante le normali attività Confine nord, lato Strada Zona Ind. Campolungo Frequenza del controllo Almeno entro termine validità AIA Almeno entro termine validità AIA Almeno entro termine validità AIA Almeno entro termine validità AIA Reporting Cartaceo/ informatico Cartaceo/ informatico Cartaceo/ informatico Cartaceo/ informatico Almeno entro termine validità AIA Cartaceo/ informatico Almeno entro termine validità AIA Cartaceo/ informatico Una copia del rapporto di rilevamento acustico sarà conservata presso l’azienda, ed una sintesi sarà trasmessa nell’ambito dei risultati del piano di monitoraggio e controllo inviato all’autorità competente. . REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 253 GIUNTA REGIONALE 1.9 Rifiuti Per i rifiuti in uscita si procede: • alla verifica della classificazione di pericolosità mediante analisi di laboratorio, ove pertinenti, che saranno effettuate con frequenza almeno biennale, ovvero in caso di modifica dell’attività di provenienza; • alla verifica delle caratteristiche di idoneità ammesse per il sito di destinazione (caratterizzazione del rifiuto); • alla verifica dell’idoneità amministrativa degli impianti di smaltimento/recupero di destinazione dei rifiuti prodotti, con archiviazione in cartaceo o sul sistema informatico degli estremi delle autorizzazioni di tutti i soggetti terzi. I certificati di analisi firmati da tecnico abilitato saranno conservati presso la sede della Ditta e trasmessi entro il 30/05 di ogni anno successivo. Sarà incentivato l’avvio dei rifiuti al recupero piuttosto che allo smaltimento, anche migliorando la raccolta differenziata all’interno della ditta. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 254 GIUNTA REGIONALE Controllo qualità e quantità rifiuti in uscita (rif. al 2011) Tipologia del rifiuto Descrizione rifiuto 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 Acque di processo Acque di scrubber Soluzioni acquose di lavaggio Rifiuti liquidi di lavorazione Solventi organici Resine non polimerizzate Fanghi di pulizia serbatoi Carta da filtro sporca Segatura impregnata di vernice Polveri e particolato di materiali non ferrosi Altri oli per circuiti idraulici Imballaggi in legno Imballaggi in materiali misti Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose Materiali filtranti contenenti sostanze pericolose Rifiuti organici contenenti sostanze pericolose Sostanze chimiche di laboratorio contenenti o costituite da sostanze pericolose Batterie al piombo Ferro e Acciaio Materiali isolanti contenenti o costituiti da sostanze pericolose Materiali isolanti non contenenti sostanze pericolose Quantità prodotta Smaltimento Recupero t/anno t/anno Attività di provenienza Codice C.E.R. Classificazione Linee produttive 070201 Rifiuto speciale pericoloso 10,5 Linee produttive 070204 Rifiuto speciale pericoloso 2,5 Linee produttive 070208 Rifiuto speciale pericoloso 12 Linee produttive 070210 Rifiuto speciale pericoloso 0,5 105 45 Linee produttive Officina Magazzino Intera azienda 120104 130113 150103 150106 Rifiuto speciale non pericoloso Rifiuto speciale pericoloso Rifiuto speciale non pericoloso Rifiuto speciale non pericoloso 6 Intera azienda 150110 Rifiuto speciale pericoloso 1 Linee produttive 150202 Rifiuto speciale pericoloso 3,5 Laboratorio 160305 Rifiuto speciale pericoloso 0,5 Laboratorio 160506 Rifiuto speciale pericoloso Intera azienda Officina 160601 170405 Rifiuto speciale pericoloso Rifiuto speciale non pericoloso Linee produttive 170603 Rifiuto speciale pericoloso Linee produttive 170604 Rifiuto speciale non pericoloso 0 0 24,5 82 0,5 17 1 0 0 Frequenza analisi o classificazione Biennale o in caso di variazione delle attività di provenienza Modalità di registrazione dei controlli effettuati La documentazione tecnica ed i risultati analitici saranno archiviati in formato informatico e/o cartaceo all’interno dello stabilimento a cura del responsabile ufficio ambiente e conservati per almeno 5 anni REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 255 GIUNTA REGIONALE 1.11 GESTIONE DELL’IMPIANTO GESTIONE DELLE FASI CRITICHE DELL’IMPIANTO Controllo fasi critiche, manutenzioni, depositi L’azienda effettua autonomi controlli sul ciclo produttivo e sulle sue fasi critiche attraverso procedure e moduli di controllo di gestione. Il Controllo delle fasi critiche è effettuato in modo continuo con sistema elettronico DCS. I dati sono registrati e saranno tenuti a disposizione dell’Autorità Competente per un periodo di almeno due anni. Controlli e manutenzioni sui macchinari I controlli e le manutenzioni sui macchinari sono gestiti e registrati con apposito software a disposizione del reparto manutenzione. I dati sono registrati e saranno tenuti a disposizione dell’Autorità Competente per un periodo di almeno due anni. Aree di stoccaggio (vasche, serbatoi, bacini di contenimento, piazzali, etc.) Sono condotte operazioni periodiche di controllo delle strutture adibite allo stoccaggio (serbatoi oli, emulsioni e acidi, container metallici e relativi coperchi ove presenti) e relative parti accessorie. In caso di evidenza di anomalie si provvederà alla immediata messa in sicurezza mediante operazioni di sostituzione o riparazione delle strutture danneggiate. Gli interventi effettuati saranno registrati con apposito software a disposizione del reparto manutenzione. I dati sono registrati e saranno tenuti a disposizione dell’Autorità Competente per un periodo di almeno due anni. In caso di interventi di ditte esterne, le fatture o i report relativi saranno conservati in azienda. 1.12 Indicatori di prestazioni Monitoraggio degli indicatori di performance ambientali Saranno verificati annualmente gli indicatori di performance ambientali classificabili come strumento di controllo indiretto tramite indicatori di consumo di risorse. Tali indicatori, rapportati alle tonnellate di manufatto prodotto nello stesso arco temporale dall’azienda, saranno raccolti entro un report cartaceo ed informatico, conservato ed inoltrato entro il 30 maggio di ogni anno con riferimento all’anno solare precedente. In particolare si provvederà alla verifica degli indicatori di prestazione riferiti al consumo idrico del sito, al consumo di combustibile, al consumo energetico, nonché al rapporto di recupero dei rifiuti. Gli stessi indicatori saranno confrontati con quanto rilevato negli anni precedenti al fine di verificare la bontà della politica di miglioramento aziendale anche in termini di performance ambientali. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 256 GIUNTA REGIONALE Indicatori di prestazione riferiti al Consumo idrico del sito Tipologia Anno di riferimento Tipologia utilizzo e Fase di utilizzo Acqua di pozzo privato Uso industriale: Produzione di vapore Uso industriale: Raffreddamento Acqua Potabile Uso igienico-sanitario Frequenza Metodo di di lettura rilevamento Annuale Misura diretta discontinua Annuale Misura diretta discontinua Consumo annuo totale (m3/anno) Consumo annuo specifico % ricircolo (m3/tonnellata di prodotto) Indicatori di prestazione riferiti al Consumo di combustibile Tipologia combustibile Metano Anno di riferimento Frequenza di rilevamento Metodo di rilevamento Annuale Misura diretta discontinua Consumo totale annuo Consumo annuo specifico (mc/anno) (mc/ton. di prodotto) Indicatori di prestazione riferiti al Consumo energetico Consumo di energia per unità di prodotto finito (MWh/ton) Prodotto termica elettrica totale (MW th) (MWeh) (MWh) Indicatori di prestazione riferiti al Rapporto di recupero dei rifiuti Indica il rapporto tra i residui riciclati ed i residui o i rifiuti totali prodotti, secondo la seguente tabella: Rifiuti prodotti e destinati allo smaltimento ton/anno Residui prodotti e destinati al recupero ton/anno Totale ton. Rifiuti prodotti Totale ton. Rifiuti prodotti ed avviati al recupero / Totale ton. rifiuti prodotti REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 257 GIUNTA REGIONALE RESPONSABILITA’ NELL’ESECUZIONE DEL PIANO ATTIVITA’ A CARICO DELL’ENTE DI CONTROLLO CONTROLLO IMPIANTO IN ESERCIZIO Tipologia di attività Controllo del funzionamento degli impianti di abbattimento con attività di campionamento ed analisi emissioni in atmosfera Controllo della gestione dei rifiuti ed eventuale caratterizzazione Controllo prescrizioni AIA e adeguamento alle BAT Ente Competente Frequenza Componente interessata Totale interventi nel periodo di validità dell’autorizzazione ARPAM Quinquennale Aria – acqua 1 ARPAM Quinquennale Rifiuti 1 ARPAM Quinquennale Tutte le componenti ambientali 1 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 258 GIUNTA REGIONALE GESTIONE E COMUNICAZIONE DEI RISULTATI DEL MONITORAGGIO Il gestore si impegna conservare su idoneo supporto informatico e/o cartaceo tutti i risultati dei dati del monitoraggio e controllo per un periodo di almeno 5 anni. Entro il 31 dicembre di ogni anno, il gestore invierà all’Autorità competente, al Comune di Ascoli Piceno ed all’ARPAM, un calendario dei controlli programmati relativamente all’anno solare successivo (eventuali variazioni verranno comunicate agli stessi Enti). I risultati del monitoraggio saranno comunicati all’Autorità competente, al comune di Ascoli Piceno e all’ARPAM con frequenza annuale. Entro il 30 maggio di ogni anno, il gestore trasmetterà una sintesi dei risultati del Piano di Monitoraggio e Controllo raccolti nell’anno solare precedente, corredati da certificati analitici firmati da un tecnico abilitato, ed una relazione che evidenzi la conformità dell’esercizio dell’impianto alle condizioni prescritte nell’AIA di cui il piano di Monitoraggio è parte integrante. I dati verranno forniti su supporto informatico e/o in formato cartaceo. . REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 259 GIUNTA REGIONALE PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO (situazione POST-MODIFICA) REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 260 GIUNTA REGIONALE 1 – COMPONENTI AMBIENTALI INTERESSATE E PUNTI DI CONTROLLO 1.1 Impiego di Materie prime Di seguito si riporta l’elenco delle materie prime, riferite all’anno 2011, utilizzate presso lo stabilimento Elantas Italia Srl di Ascoli Piceno: Materie Prime rif. 2011 Denominazione Fase di utilizzo Stato fisico Unità di misura Quantità Acidi carbossilici produzione sintesi solido/liquido ton/anno 758,54 Acidi cresilici produzione sintesi/diluizione liquido ton/anno 3.630,78 Acido isocianurico produzione sintesi solido ton/anno 6,72 Acqua tridistillata produzione sintesi liquido ton/anno 0,05 solido/liquido ton/anno 35,18 liquido ton/anno 98,83 liquido ton/anno 2.374,76 Additivi Alcoli Ammidi produzione dissoluzione produzione sintesi/dissoluzione produzione sintesi/dissoluzione Anidride trimellitica produzione sintesi solido ton/anno 2.330,51 Caprolattame produzione sintesi solido ton/anno 5,57 solido/liquido ton/anno 183,47 solido ton/anno 3,39 liquido ton/anno 44,85 solido/liquido ton/anno 0,954 Catalizzatori Cere Cicloesano Coloranti produzione sintesi/dissoluzione produzione dissoluzione produzione dissoluzione produzione dissoluzione Diamminodifenilmetano produzione sintesi liquido ton/anno 901,92 Dimetiltereftalato produzione sintesi solido ton/anno 1012,65 liquido ton/anno 150,8 liquido ton/anno 3.185,03 liquido ton/anno 43,39 liquido ton/anno 732,37 Eptano Fenolo Ftalato di metile M.d.i. produzione dissoluzione produzione sintesi/dissoluzione produzione dissoluzione produzione sintesi Modalità di registrazione e trasmissione Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 261 GIUNTA REGIONALE Denominazione Fase di utilizzo Stato fisico Unità di misura Quantità Paraformaldeide produzione sintesi solido ton/anno 4,12 Pet produzione sintesi solido ton/anno 80,45 Polioli produzione sintesi solido/liquido ton/anno 3.498,83 produzione dissoluzione produzione dissoluzione produzione dissoluzione liquido ton/anno 25,74 liquido ton/anno 240,01 liquido ton/anno 3.035,95 T.d.i. produzione sintesi liquido ton/anno 99,27 Xilolo produzione dissoluzione liquido ton/anno 817,61 Ragia Resine Fenoliche Solvesso Modalità di registrazione e trasmissione Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Di seguito si riporta il modello da utilizzare per il monitoraggio annuale delle quantità di materie prime utilizzate presso lo stabilimento Elantas Italia srl di Ascoli Piceno: CONSUMO MPS/MPL MENSILI ANNO _____ (Kg) nome Totale complessivo gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic totale anno REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 262 GIUNTA REGIONALE La Ditta si deve impegnare ad individuare prodotti alternativi che possano andare a sostituire quei prodotti oggi in uso e che hanno preponderanti caratteristiche di pericolosità per la salute e/o l’ambiente. La Ditta deve inviare una relazione in tal senso annualmente tenendo informata l’AC sui progressi e miglioramenti ottenuti anche in relazione al regolamento REACH. Il report annuale relativamente all’anno precedente, sarà inviato entro il 30 maggio di ogni anno, unitamente alle risultanze relative all’anno precedente del presente piano di monitoraggio. 1.2 Radiazioni – Controllo Radiometrico. Non previsto 1.3 Risorsa idrica Il monitoraggio del consumo della risorsa idrica verrà effettuato mensilmente, tramite autolettura dei contatori volumetrici installati all’uscita di ciascun contatore, prima di qualsiasi utilizzo (misura diretta discontinua) e rendicontato annualmente nel mese di gennaio di ogni anno. Tipologia di approvvigionamento Punto di misura Metodo di misura Fase di utilizzo Quantità utilizzata rif. 2011 (mc/anno) Frequenza autocontrollo Modalità di registrazione dei controlli Reporting Acqua Industriale Ingresso stabilimento Contatore volumetrico Industriale 14.600 Mensile Cartaeo/ informatico Annuale Acquedotto Ingresso stabilimento Contatore fiscale Domestico 2.400 Mensile Cartaeo/ informatico Annuale 1.4 Risorsa energetica Saranno periodicamente archiviate le fatture con lettura dei consumi, tramesse nel corso di ogni anno dall’ente gestore per l’energia elettrica. I dati rilevati saranno confrontati con quanto dichiarato negli anni precedenti al fine di verificare eventuali perdite o sovra consumi da accertare. Altresì, sarà periodicamente effettuato un audit sull’efficienza energetica del sito, al fine di identificare tutte le opportunità di riduzione del consumo energetico e di efficienza di utilizzo delle risorse, che sarà conservato all’interno dell’azienda, nonché un estratto sarà trasmesso all’Autorità competente nell’ambito dei risultati del piano di monitoraggio e controllo. Descrizione Tipologia Metodo misura Quantità MWh/a rif. 2011 Modalità di Frequenza registrazione Reporting autocontrollo dei controlli Energia elettrica Utenze civili ed industriali Contatore fiscale 3.750 da rete; 772 da fotovoltaico Mensile Cartacea / Elettronica Annuale Energia termica Utenze civili ed industriali Contatore fiscale di metano 13.600 Mensile Cartacea / Elettronica Annuale REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 263 GIUNTA REGIONALE 1.5 Combustibili Saranno periodicamente archiviate le fatture di acquisto di ogni anno relative ai combustibili metano, gasolio e bioliquidi energetici. I dati rilevati saranno confrontati con quanto dichiarato negli anni precedenti al fine di verificare eventuali perdite o sovra consumi da accertare. 3 Tipologia Fase di utilizzo Metodo di misura Quantità m Rif. 2011 Frequenza autocontrollo Metano Industriale Contatore 1.365.112 Mensile Gasolio Industriale Fatture 20,5 Mensile Bioliquidi energetici Industriale Contatore 2.500 (tonnellate) (valore stimato) Mensile Modalità di registrazione dei controlli Cartacea / Elettronica Cartacea / Elettronica Cartacea / Elettronica Reporting Annuale Annuale Annuale Di seguito si riporta il modello da utilizzare per il monitoraggio annuale delle quantità di risorsa idrica, risorsa energetica e combustibili utilizzate presso lo stabilimento Elantas Italia srl di Ascoli Piceno: CONSUMO RISORSE ANNO _____ RISORSA UM gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Totale Acqua Potabile m 3 Di Cui Consumo X Alimentaz. G.V. m 3 Metano m 3 Gasolio m 3 Bioliquido m 3 Energia Elettrica Prelevata Da Rete Enel Kw/h 1.6 Produzione Energia Sarà tenuto sotto controllo l’energia prodotta sia dal fotovoltaico che dalla cogenerazione Energia elettrica prodotta dalla cogenerazione L’energia elettrica prodotta dall’impianto di cogenerazione sarà destinata alla vendita al gestore della rete elettrica (950 kW). In ogni caso è prevista una riduzione del consumo di metano i cui consumi principali ad oggi sono dati dal funzionamento del Post combustore e delle caldaie di riscaldamento fluidi al servizio degli impianti di produzione. La quantità massima di metano che potrà essere risparmiata dovrebbe attenersi a circa 500.000 metri cubi l’anno. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 264 GIUNTA REGIONALE Energia elettrica prodotta da fotovoltaico L’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico è destinata principalmente all’autoconsumo ed in parte alla cessione al gestore della rete elettrica, durante i periodi di chiusura dello stabilimento. Tipologia energia elettrica prodotta (fotovoltaico) energia elettrica immessa in rete enel (fotovoltaico) energia elettrica prodotta da cogeneratore energia termica prodotta da cogeneratore Quantità anno ______ Frequenza autocontrollo Modalità di registrazione dei controlli Reporting Contatore Mensile Cartacea / Elettronica Annuale Contatore Mensile Cartacea / Elettronica Annuale Contatore Mensile Cartacea / Elettronica Annuale Contatori Mensile Cartacea / Elettronica Annuale Metodo di misura Di seguito si riporta il modello da utilizzare per il monitoraggio annuale delle quantità di energia prodotta presso lo stabilimento Elantas Italia srl di Ascoli Piceno: PRODUZIONE ENERGIA ANNO ______ RISORSA Energia elettrica prodotta da impianto fotovoltaico Energia elettrica prodotta da cogeneratore Energia elettrica prodotta da fotovoltaico immessa in rete Enel energia termica prodotta da cogeneratore UM Kw/h Kw/h Kw/h kW/h gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Totale REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 265 GIUNTA REGIONALE 1.7 Emissioni in Aria Durante ciascun anno solare saranno effettuate analisi delle emissioni in aria in base alle periodicità stabilite per ciascun punto di emissione di seguito indicato, salvo che per le emissioni monitorate in continuo e quelle ad inquinamento atmosferico scarsamente rilevante. La frequenza delle analisi delle emissioni in aria è quella indicata nella tabella più sotto riportata. Il dato di portata deve essere inteso in condizioni normali ( 273,15 ° K e 101,323 kPa); o ve non indicato diversamente, il tenore dell’ossigeno di riferimento è quello derivante dal processo. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 266 GIUNTA REGIONALE Sigla Descrizione Metodi di Parametri rilevamento E1* - Post combustore COV ** termico come C E3 Impianto Polveri Trasporto Polveri totali Estrattore d’aria E11** Reparto Produzione COV come C S.M.E. Durata Portata (Nmc/h) Risultati emissione % O2 di Frequenza riferimento Valore Misurata (mg/Nmc) h/anno limite S.M.E. Valori limite (mg/Nmc) 8.400 5% 10.000 100 Annuale Campionamento per i primi e analisi 2 anni 4.000 n.a. *** 700 50 Annuale Campionamento per i primi e analisi 2 anni 6.000 n.a. *** 3.000 150 E14 Impianto Polveri Trasporto Polveri Totali linea 2 Annuale Campionamento per i primi e analisi 2 anni 4.000 n.a. *** 700 50 E15 Impianto Polveri Trasporto Polveri Totali linea 3 Annuale Campionamento per i primi e analisi 2 anni 4.000 n.a. *** 700 50 E18 ** Estrattore d’aria locale F COV come C Annuale Campionamento per i primi e analisi 2 anni 6.000 n.a. *** 1.000 150 E21 ** Forno verticale sinistro sperimentale di smaltatura COV come C Annuale Campionamento per i primi e analisi 2 anni 4.000 n.a. *** 700 150 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 267 GIUNTA REGIONALE Sigla Descrizione Metodi di Parametri rilevamento Durata Portata (Nmc/h) Risultati emissione % O2 di Frequenza riferimento Valore Misurata (mg/Nmc) h/anno limite Valori limite (mg/Nmc) Funzionamento alternato con E22 Forno verticale E22 ** E23 E36 Destro sperimentale di smaltatura Funzionamento alternato con E21 Aspiratore Officina Meccanica COV come C Annuale Campionamento per i primi e analisi 2 anni 4.000 n.a. *** 700 Polveri Totali Metalli Annuale Campionamento per i primi e analisi 2 anni 500 n.a. *** 100 Annuale Campionamento per i primi e analisi 2 anni 8.400 Caldaia per uso industriale alimentata a gas NOX metano con potenzialità di 4.000.000 kcal/h 150 10 2 5% 6.200 150 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 268 GIUNTA REGIONALE Sigla Descrizione Metodi di Parametri rilevamento Durata Portata (Nmc/h) Risultati emissione % O2 di Frequenza riferimento Valore Misurata (mg/Nmc) h/anno limite Valori limite (mg/Nmc) E37 ** Estrattore d’aria Ampliamento Produzione COV come C Annuale Campionamento per i primi e analisi 2 anni 6.000 n.a. *** 2.200 150 E39 ** Estrattore d’aria Produzione COV come C Annuale Campionamento per i primi e analisi 2 anni 6.000 n.a. *** Sistema 2.200 d’emergenza Sistema 150 d’emergenza E40 ** Estrattore d’aria COV confezionamento come C Annuale Campionamento per i primi e analisi 2 anni 6.000 n.a. *** Sistema 2.200 d’emergenza Sistema 150 d’emergenza E41 Estrattore d’aria caricamento polveri Polveri Totali Annuale Campionamento per i primi e analisi 2 anni 6.000 n.a. *** 7.000 50 E42 ** Estrattore d’aria locale lavaggio contenitori COV come C Annuale Campionamento per i primi e analisi 2 anni 6.000 n.a. *** 2.500 150 E43 ** Estrattore d’aria locale lavaggio contenitori COV come C Annuale Campionamento per i primi e analisi 2 anni 6.000 n.a. *** 600 150 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 269 GIUNTA REGIONALE Sigla Descrizione Metodi di Parametri rilevamento Durata Portata (Nmc/h) Risultati emissione % O2 di Frequenza riferimento Valore Misurata (mg/Nmc) h/anno limite Valori limite (mg/Nmc) E44 ** Aspirazione forno orizzontale COV e cappe come C laboratorio Annuale Campionamento per i primi e analisi 2 anni 6.000 n.a. *** 2.000 150 E46 ** Estrattore d’aria locale F Annuale Campionamento per i primi e analisi 2 anni 6.000 n.a. *** 7.000 150 COV come C E49 * Cogeneratore Alla messa in NOx, CO, esercizio, Polveri Campionamento annuale totali, e analisi ; per i primi 8.200 2 anni NH3, ovvero S.M.E. SO2, HCl ovvero con S.M.E. per NOx e CO E50 ** COV come C * Estrattore d’aria locali T7 e K4 Annuale Campionamento per i primi e analisi 2 anni 287 NOx 200; 5% Impianto non ancora a 6.800 regime n.a. *** 6.000 Emissione dotata di sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni in atmosfera; tutte le altre emissioni hanno monitoraggio di tipo discontinuo ** Emissione rientrante nell’art. 275 del D.Lgs. 152/2006; i limiti di emissione diffusa dall’intero sito, sono riportati nella tabella seguente: CO 200 Impianto non Polveri ancora a totali 30 regime NH3 5 SO2 50 HCl 5 150 REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 270 GIUNTA REGIONALE CAPACITA’ NOMINALE DELL’IMPIANTO ; CONSUMO MASSIMO TEORICO DI SOLVENTE VALORE LIMITE PER L’EMISSIONE DIFFUSA VALORE LIMITE PER L’EMISSIONE DIFFUSA 39.000 ton/anno di prodotti finiti (quantità stimata); 18.00 ton/anno di solventi (quantità stimata) 3% dell’input di solventi nel periodo di riferimento 540 ton/anno di COV *** Non applicabile in quanto punti di aspirazione Il report annuale relativamente all’anno precedente, sarà inviato entro il 30 maggio di ogni anno, unitamente alle risultanze annuali del presente piano di monitoraggio. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 271 GIUNTA REGIONALE Tabella Inquinanti monitorati – metodi standard di riferimento Per le metodiche analitiche emissioni in atmosfera il gestore utilizzerà i metodi analitici riportati nell’allegato C3 del Decreto Regionale del Dirigente della PF VAA n. 8 del 26.01.2012. L’utilizzo di una metodica analitica differente, sarà giustificato da un rapporto che ne dimostri l’equivalenza con quella di riferimento di cui all’allegato C3 del sopracitato decreto. Parametro/ inquinante UM Punto di emissione Temperatura °C Tutti Portata Nmc/h Tutti Polveri totali mg/Nmc E3, E14, E15, E23,E41 COV come TOC mg/Nmc E1, E11, E16, E18, E21, E22, E37, E42, E43, E46, E44, E50 Annuale per i primi 2 Modalità di registrazione dei controlli Cartaceo / anni informatico Annuale per i primi 2 Cartaceo / anni informatico Annuale per i primi 2 Cartaceo / anni informatico Frequenza autocontrollo S.M.E. per : E1; annuale per i primi 2 anni NOx CO Polveri totali NH3 SO2 HCl mg/Nmc E49 SME, annuale per i primi 2 anni NOx mg/Nmc E36 Annuale per i primi 2 anni Metalli mg/Nmc SME, annuale per i primi 2 anni Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Cartaceo / informatico Reporting Annuale Annuale Annuale Annuale Annuale Annuale Annuale REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 272 GIUNTA REGIONALE Per le metodiche analitiche delle emissioni in atmosfera il gestore utilizzerà i metodi analitici riportati nell’Allegato C3 del Decreto della PF VAA n. 8/2012. L’utilizzo di una metodica analitica differente, sarà giustificato Da un rapporto che ne dimostri l’equivalenza con quella di riferimento di cui all’allegato C3 del sopracitato decreto. Sistemi di abbattimento Saranno effettuati periodicamente interventi di manutenzione sui sistemi di abbattimento delle emissioni in aria. Si provvederà quindi alla conservazione dei report degli interventi effettuati, nonché alla trasmissione del riepilogo degli interventi effettuati su ciascun impianto entro il 30/05 di ogni anno. Di seguito si riporta l’elenco dei sistemi di abbattimento presenti in stabilimento: Sigla punto emissione Sistema di abbattimento E1 Post combustore termico E1 ‘ Scrubber di emergenza E3, E14, E15, E41 Parametri del controllo del processo di abbattimento Stato di: Camera di combustione, bruciatori, circuito combustione comburente, sistemi di controllo dei parametri di processo, analizzatore in continuo tipo FID da installarsi se e solo se i flussi di massa di COV ≥ 100Kg/h a monte del combustore. Unità di misura Frequenza Moodalita di di controllo registrazione n.a. Due volte l’anno pH soluzione; Stato Pompa pH ; n.a. Soluzione: giornaliero; Pompa: due volte l’anno Filtro a maniche di tessuto Delta P bar Controllo due volte l’anno E11, E16,E18, E37, E39,E40, E42, E43,E46, E50 Filtro a carboni attivi Tasso di carico % Controllo due volte l’anno E49 DeNOx n.a. (contaore) Ogni due anni (stimato) Verifica su contaore Su supporto cartaceo e/o informatico su sistema gestionale interno Su supporto cartaceo e/o informatico su sistema gestionale interno Su supporto cartaceo e/o informatico su sistema gestionale interno Su supporto cartaceo e/o informatico su sistema gestionale interno Su supporto cartaceo e/o informatico su sistema gestionale interno Sistemi di monitoraggio in continuo delle emissioni gassose Durante ogni anno saranno effettuati interventi di manutenzione sui sistemi di monitoraggio in continuo delle emissioni gassose. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 273 GIUNTA REGIONALE I sistemi di misura in continuo delle emissioni (SME) saranno sottoposti ogni anno a manutenzione, verifiche, test di funzionalità, taratura secondo quanto previsto dalla norma UNI EN 14181:2005 sulla assicurazione di qualità dei sistemi automatici di misura. La verifica delle prestazioni e del funzionamento dello SME e la valutazione della variabilità e della validità della taratura mediante la conduzione del test di sorveglianza annuale. Si provvederà quindi entro il 30/05 dell’anno successivo, alla trasmissione del riepilogo degli interventi effettuati durante l’anno sugli stessi, con l’invio della copia del registro di annotazione degli interventi di manutenzione, calibrazione, taratura dei sistemi di controllo in continuo, compilato in occasione delle verifiche periodiche eseguite dalla società incaricata. Si provvederà inoltre alla trasmissione del registro di annotazione delle cause di indisponibilità dei risultati, che potrà essere stampato direttamente dal software di gestione del S.M.E. e che riporterà almeno le informazioni contenute nel seguente modello: Saranno regolarmente tenuti sotto controllo tutti i motivi di supero dei valori limite fissati per gli inquinanti dei punti di emissione monitorati in continuo, con annotazione dei valori anomali riscontrati (medie orarie) in apposito registro conservato in azienda, che potrà essere stampato direttamente dal software di gestione del S.M.E.. Inoltre, il sistema di monitoraggio ed analisi sarà controllato e manutenuto secondo la periodicità e le indicazioni fornite dalla ditta fornitrice del S.M.E. da personale interno all’azienda Elantas Italia srl, con l’intento di conservare il S.M.E. in perfette condizioni di operatività al fine di ottenere rilevazioni sempre accurate e puntuali circa le emissioni. Verifica delle emissioni diffuse. Descrizione Origine Modalità di controllo Frequenza di controllo Modalità di registrazione dei controlli Stima Emissioni Diffuse Intero sito Piano Gestione Solventi: Stima eseguita sulla base della quantità di solventi in input ed in output Annuale Cartaceo / informatico Monitoraggio Emissioni Diffuse Intero sito Controllo giornaliero Giornaliera Cartaceo / informatico Verifica delle emissioni odorigene. Sarà eseguito con frequenza triennale un monitoraggio degli odori volto alla individuazione (E’ possibile seguire, ove possibile, il protocollo derivato dalla VDI 3940 “Determination of odorants in ambient air by field ispection” ), analisi, stima e controllo degli impatti olfattivi indotti dalle emissioni di sostanze odorigene dai processi produttivi all’interno dello stabilimento secondo una procedura articolata nelle seguenti fasi: 4. speciazione delle emissioni odorigene: a) campionamento effettuato sulla base dei diversi cicli produttivi (tipologia di materiali utilizzati e qualità delle emissioni reali o presumibili); b) analisi chimica – identificazione e quantificazione dei composti chimici costituenti la miscela odorigena; REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 274 GIUNTA REGIONALE 5. caratterizzazione dei parametri dell’emissione odorigena: quantificazione dell’impatto odorigeno indotto dall’emissione attraverso la correlazione degli odor threshold (OT) di ciascun composto e/o delle odour units (OU/m3) emesse, tenuto conto della composizione della miscela odorigena; 6. valutazione dell’impatto olfattivo delle emissioni odorigene nel territorio tramite l’utilizzo di modelli di dispersione degli odori. Le risultanze della valutazione saranno conservate presso l’azienda, mentre un estratto, con evidenziate eventuali criticità e una contestuale analisi tecnica dei possibili interventi di mitigazione degli impatti olfattivi, sarà trasmesso all’Autorità Competente nell’ambito della comunicazione dei risultati del piano di monitoraggio e controllo trasmesso annualmente entro il 30/05 dell’anno successivo. Emissioni eccezionali Le emissioni eccezionali e prevedibili, quali quelle che si verificano durante le fasi di spegnimento e riaccensione degli impianti e nei periodi di manutenzione, sono registrate su supporto cartaceo e/o informatico. Le registrazioni sono tenute a disposizione presso gli uffici per eventuali controlli. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 275 GIUNTA REGIONALE 1.8 Emissioni in acqua I punti di monitoraggio, gli inquinanti monitorati, e la frequenza dei monitoraggi sono indicati nella tabella seguente: Sigla Provenienza emissione Parametri Sistema utilizzato Frequenza Metodi di rilevamento Unità di misura Laboratorio di Analisi Accreditato Bimestrale Misure dirette discontinue mg/l Sol. Sosp. Totali COD ClS1 Intero impianto Smet Acque Meteo Sind Scarico Industriale NH4+ HC Totali Fenoli Solv. Org. Arom. Tensioattivi MBAS Tensioattivi PPAS Metodi standard di riferimento Per le metodiche analitiche emissioni in atmosfera il gestore utilizzerà i metodi analitici riportati nell’allegato C3 del Decreto Regionale del Dirigente della PF VAA n. 8 del 26.01.2012. L’utilizzo di una metodica analitica differente, sarà giustificato da un rapporto che ne dimostri l’equivalenza con quella di riferimento di cui all’allegato C3 del sopracitato decreto. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 276 GIUNTA REGIONALE 1.9 Suolo e Acque sotterranee I campionamenti si faranno: Sulle acque sotterranee nei piezometri attrezzati, secondo quanto indicato nella seguente tabella: Parametri da monitorare pH Conducibilità Metalli Alifatici clorurati cancerogeni Alifatici clorurati non cancerogeni Solventi Aromatici Clorobenzeni Fenoli e Arsenico Cadmio Cromo tot Mercurio Nichel Piombo Rame Stagno Zinco Clorometano Triclorometano Cloruro di vinile 1,2-dicloroetano 1,1-dicloroetilene tricloroetilene tetracloroetilene esaclorobutadiene 1,1-dicloroetano 1,2-dicloroetilene 1,2-dicloropropano 1,1,2-tricloroetano 1,2,3-tricloropropano 1,1,2,2,- tetracloroetano Benzene Etilbenzene Stirene Xilene (m,p) Xilene (o) Toluene Monoclorobenzene 1,2 Diclorobenzene 1,4 Diclorobenzene 1,2,4 Triclorobenzene 1,2,4,5 Tetraclorobenzene Pentaclorobenzene Esaclorobenzene 2-clorofenolo Metodiche analitiche APAT C.N.R IRSA 2060 Man 29 2003 APAT C.N.R IRSA 2030 Man 29 2003 Punti di prelievo Modalità di campionamento Periodicità (frequenza) APHA –“Standard Methods” metodo 3125 APHA-“Standar Methods” metodo 6200-B Pz1 Pz2 S5 S6 S7 APHA-“Standar Methods” metodo 6200-B APHA-“Standar Methods” metodo 6200-B APHA –“Standard Methods” metodo 6200-B APAT C.N.R IRSA I piezometri saranno spurgati preliminarmente al campionamento fino all’ottenimento di acqua chiara. Il campionamento della falda idrica sotterranea avverrà secondo il metodo dinamico ossia tramite spurgo preliminare low flow e campionamento in continuo. Biennale REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 277 GIUNTA REGIONALE Metodiche analitiche 5070-B Man 29 2003 Parametri da monitorare clorofenoli 2,4 Diclorofenolo 2,4,6 Triclorofenolo Pentaclorofenolo Punti di prelievo Modalità di campionamento Periodicità (frequenza) Campionamenti sul terreno secondo quanto indicato nella seguente tabella: Parametri da monitorare Metodiche analitiche Punti di prelievo A1 A2 COV EPA 5035A:2002 + APHA “standard Methods” 21 th Ed. 2005 metodo 6200-B Come indicati nella relazione “GEN.15 Proposta di indagine della matrice terreno in relazione alle emissioni in atmosfera” (rev.0 gennaio 2014) Modalità di campionamento Decorticazione del tappeto erboso/vegetale eventualmente presente: Prelievo di materiale dalla porzione più superficiale del suolo (entro i primi 10,00 cm di profondità) per un’area di circa 0,01 2 m (0,10 X 0,10) in modo tale che il campione sia rappresentativo dell’intera zona indagata; Scarto manuale della frazione di materiale maggiore di 2 cm; Inserimento del materiale prelevato in un barattolo di vetro con tappo in alluminio avvitabile da 0,50 kg, per la ricerca dei composti non volatili. Periodicità (frequenza) biennale 1.10 Rumore Sarà eseguita la verifica annuale della situazione generale al fine di individuare eventuali modifiche agli impianti, inserimenti di nuove attrezzature o interventi che possono aver avuto influenza sulle emissioni sonore e saranno effettuati nuovi rilievi strumentali in base alle risultanze delle verifiche annuali. La valutazione strumentale sarà conservata presso l’azienda, mentre un estratto, con evidenziate eventuali criticità, sarà trasmesso all’Autorità Competente nell’ambito della comunicazione dei risultati del piano di monitoraggio e controllo trasmesso annualmente entro il 30/05 dell’anno successivo. Altresì, entro il termine di validità dell’autorizzazione, il gestore provvederà ad effettuare una campagna di misurazioni fonometriche su tutto il perimetro del sito produttivo nei punti indicati dalla tabella seguente. Tabella rumore – Sorgenti rumore Sorgente prevalente Punto di misura degli effetti della emissione Descrizione Frequenza del controllo Reporting REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 278 GIUNTA REGIONALE Area Produzione 2 Area Centrale Idrica e Postcombustore 3 Area agitazione serbatoi bacino M5 4 Area Cogenerazione Da effettuare (Impianto non ancora a regime) Area locale lavaggio contenitori 6 Confine lato Strada (nord) 1e7 Confine ovest, area di produzione durante le normali attività Confine sud-ovest, area centrale idrica e postcombustore Confine sud, lato fiume Tronto e agitazione serbatoi bacino M5 Confine sud-est, area Cogenerazione durante le normali attività Confine est, area lavaggio contenitori durante le normali attività Confine nord, lato Strada Zona Ind. Campolungo Almeno entro termine validità AIA Cartaceo/ informatico Almeno entro termine validità AIA Cartaceo/ informatico Almeno entro termine validità AIA Cartaceo/ informatico Almeno entro termine validità AIA Cartaceo/ informatico Almeno entro termine validità AIA Cartaceo/ informatico Almeno entro termine validità AIA Cartaceo/ informatico Una copia del rapporto di rilevamento acustico sarà conservata presso l’azienda, ed una sintesi sarà trasmessa nell’ambito dei risultati del piano di monitoraggio e controllo inviato all’autorità competente. 1.11 Rifiuti Per i rifiuti in uscita si procede: • • • alla verifica della classificazione di pericolosità mediante analisi di laboratorio, ove pertinenti, che saranno effettuate con frequenza almeno annuale, ovvero in caso di modifica dell’attività di provenienza; alla verifica delle caratteristiche di idoneità ammesse per il sito di destinazione (caratterizzazione del rifiuto); alla verifica dell’idoneità amministrativa degli impianti di smaltimento/recupero di destinazione dei rifiuti prodotti, con archiviazione in cartaceo o sul sistema informatico degli estremi delle autorizzazioni di tutti i soggetti terzi. I certificati di analisi firmati da tecnico abilitato saranno conservati presso la sede della Ditta e trasmessi entro il 30/05 di ogni anno successivo. Sarà incentivato l’avvio dei rifiuti al recupero piuttosto che allo smaltimento, anche migliorando la raccolta differenziata all’interno della ditta. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 279 GIUNTA REGIONALE Controllo qualità e quantità rifiuti in uscita _____ Tipologia del rifiuto Quantità prodotta Descrizione rifiuto Smaltimento Recupero t/anno t/anno Attività di Codice provenienza C.E.R. Classificazione Frequenza analisi o classificazione Annuale Modalità di registrazione dei controlli effettuati REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 280 GIUNTA REGIONALE 1.12 GESTIONE DELL’IMPIANTO Area Esondabile L’azienda proporrà all’Autorità Competente entro 120 giorni dal rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale un piano di monitoraggio delle condizioni dell’Argine sulla sponda nord del Fiume Tronto realizzato a protezione dell’area sulla quale sorge lo stabilimento della società. L’esecuzione di tale piano prevedrà un’attività iniziale di verifica della stabilità dell’Argine stesso ed il monitoraggio annuale, o comunque dopo ogni evento naturale di magnitudo anomala, dello stato dell’argine stesso. Il piano di monitoraggio dovrà essere condiviso con l’Autorità di Bacino Interregionale del Fiume Tronto, col Consorzio per l’Industrializzazione delle Valli del Tronto, dell’Aso e del Tesino - Piceno Consind, con il Comune di Ascoli Piceno e potrà essere realizzato con il preventivo benestare della Provincia di Ascoli Piceno. A seguito dei monitoraggi proposti, in caso di evidenza di anomalie dello stato dell’argine, l’azienda provvederà ad avvisare immediatamente tutti gli enti sopracitati. I monitoraggi effettuati saranno registrati con apposito software gestionale interno. I dati sono registrati e saranno tenuti a disposizione dell’Autorità Competente per un periodo di almeno cinque anni. Gestione delle fasi critiche dell’impianto Controllo fasi critiche, manutenzioni, depositi L’azienda effettua autonomi controlli sul ciclo produttivo e sulle sue fasi critiche attraverso procedure e moduli di controllo di gestione. Il Controllo delle fasi critiche è effettuato in modo continuo con sistema elettronico DCS. Controlli e manutenzioni sui macchinari I controlli e le manutenzioni sui macchinari sono gestiti e registrati con apposito software a disposizione del reparto manutenzione. I dati sono registrati e saranno tenuti a disposizione dell’Autorità Competente per un periodo di almeno cinque anni. In caso di arresto di impianto rilevante ai fini ambientali per l’attuazione di interventi di manutenzione straordinaria, si darà comunicazione con congruo anticipo all’Autorità Competente e all’ Ente di Controllo a mezzo raccomandata che potrà essere inviata anche per via informatica. Aree di stoccaggio (vasche, serbatoi, bacini di contenimento, piazzali, etc.) REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 281 GIUNTA REGIONALE Sono condotte operazioni periodiche di controllo delle strutture adibite allo stoccaggio (serbatoi oli, emulsioni e acidi, container metallici e relativi coperchi ove presenti) e relative parti accessorie. il Gestore trasmetterà, all’Autorità Competente e di Controllo, una relazione di sintesi sulle attività effettuate definendo eventuali successivi interventi con l’obiettivo di definire un piano di gestione dell’integrità delle strutture adibite allo stoccaggio; In caso di evidenza di anomalie si provvederà alla immediata messa in sicurezza mediante operazioni di sostituzione o riparazione delle strutture danneggiate. Tutti gli interventi effettuati saranno registrati su supporto cartaceo e/o informatico su sistema gestionale interno. I dati registrati saranno tenuti a disposizione dell’Autorità Competente per un periodo di almeno cinque anni. Malfunzionamenti In caso di malfunzionamento di impianto rilevante ai fini ambientali, sarà registrato l’evento saranno analizzate le cause ed adottate le eventuali azioni correttive, rendendone pronta comunicazione all’Autorità Competente e all’ Ente di Controllo a mezzo raccomandata che potrà essere inviata anche per via informatica. Gli interventi effettuati saranno registrati su supporto cartaceo e/o informatico su sistema gestionale interno. I dati registrati saranno tenuti a disposizione dell’Autorità Competente per un periodo di almeno cinque anni. Eventi incidentali Il Gestore opera preventivamente per minimizzare gli effetti di eventuali eventi incidentali rilevanti ai fini ambientali. A tal fine l’azienda si è dotata di apposite procedure per la gestione degli eventi incidentali, anche sulla base della serie storica di episodi già avvenuti, ed in particolare dovrà prendere in esame almeno le seguenti indicazioni: assenza di energia da rete, con riferimento alle emissioni idriche ed atmosferiche ed al funzionamento dei relativi impianti di trattamento e delle altre utilities. A tal proposito si considera una violazione di prescrizione autorizzativa il ripetersi di rilasci incontrollati di sostanze inquinanti nell’ambiente secondo sequenze di eventi incidentali, e di conseguenza malfunzionamenti, già sperimentati in passato e ai quali non si è posta la necessaria attenzione, in forma preventiva, con interventi strutturali e gestionali; Gli eventi incidentali di cui alla precedente prescrizione, sono oggetto di registrazione e di comunicazione all’Autorità Competente, all’ Ente di Controllo e al Comune a mezzo raccomandata che potrà essere inviata anche per via informatica. Gli interventi effettuati saranno registrati su supporto cartaceo e/o informatico su sistema gestionale interno. I dati registrati saranno tenuti a disposizione dell’Autorità Competente per un periodo di almeno cinque anni. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 282 GIUNTA REGIONALE 2 – INDICATORI DI PRESTAZIONE Monitoraggio degli indicatori di performance ambientali Saranno verificati annualmente gli indicatori di performance ambientali classificabili come strumento di controllo indiretto tramite indicatori di consumo di risorse. Tali indicatori, rapportati alle tonnellate di manufatto prodotto nello stesso arco temporale dall’azienda, saranno raccolti entro un report cartaceo ed informatico, conservato ed inoltrato entro il 30 maggio di ogni anno con riferimento all’anno solare precedente. In particolare si provvederà alla verifica degli indicatori di prestazione riferiti al consumo idrico del sito, al consumo di combustibile, al consumo energetico, nonché al rapporto di recupero dei rifiuti. Gli stessi indicatori saranno confrontati con quanto rilevato nei 3 anni precedenti al fine di verificare la bontà della politica di miglioramento aziendale anche in termini di performance ambientali: Indicatori di prestazione riferiti al Consumo Idrico del sito anno____ Tipologia Anno di riferimento Tipologia utilizzo Consumo annuo totale (m3/anno) Fase di utilizzo Consumo annuo specifico % ricircolo (m3/tonnellata di prodotto) Uso industriale: Produzione di vapore Acqua Industriale Uso industriale: Raffreddamento Uso igienicosanitario Acqua Potabile Indicatori di prestazione riferiti al Consumo di Combustibile anno_____ Tipologia combustibile Anno di riferimento Frequenza di rilevamento Metodo di rilevamento Consumo totale annuo (mc/anno) Metano Annuale Misura diretta discontinua Consumo annuo specifico (mc/ton. di prodotto) REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 283 GIUNTA REGIONALE Indicatori di prestazione riferiti al Consumo Energetico anno____ Consumo di energia per unità di prodotto finito (MWh/ton) Prodotto termica elettrica totale (MW th/ton) (MWeh/ton) (MWh/ton) Energia / Prodotto finito Indicatori di prestazione riferiti al Rapporto di Recupero dei Rifiuti anno_____ Rifiuti prodotti e destinati allo smaltimento Rifiuti prodotti e destinati al recupero ton/anno ton/anno Totale ton. Rifiuti prodotti Totale ton. Rifiuti prodotti ed avviati al recupero / Totale ton. rifiuti prodotti REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 284 GIUNTA REGIONALE PRESCRIZIONI NELL’ESECUZIONE DEL PIANO RESPONSABILITA’ NELL’ESECUZIONE DEL PIANO IX (gestione e comunicazioni dei risultati del monitoraggio) a. Il gestore si impegna a conservare su idoneo supporto cartaceo tutti i risultati dei dati del monitoraggio e dei controlli effettuati per un periodo non inferiore a 5 anni. b. Per le misure dirette dei parametri monitorati è necessario indicare, oltre al metodo di prova adottato, anche l’incertezza della misura legata al metodo. X (comunicazione dei risultati del monitoraggio) a. Entro il 31 dicembre di ogni anno, il gestore dell’impianto invia all’Autorità competente, al Comune di Castelfidardo e all’ARPAM, un calendario dei controlli programmati all’impianto relativamente all’anno solare successivo. Eventuali variazioni a tale calendario dovranno essere comunicate tempestivamente agli stessi enti. b. I risultati del monitoraggio sono comunicati all’Autorità competente e all’ARPAM con frequenza annuale su supporto informatico. Entro il 30 maggio di ogni anno, il gestore, è tenuto infatti a trasmettere una sintesi dei risultati del piano di monitoraggio e controllo raccolti nell’anno solare precedente, corredati dai certificati analitici firmati da un tecnico abilitato, ed una relazione che evidenzi la conformità dell’esercizio dell’impianto alle condizioni prescritte nell’Autorizzazione Integrata Ambientale di cui il piano di monitoraggio è parte integrante. c. Entro il 31 ottobre di ogni anno l’ARPAM verificherà gli autocontrolli relativi all’anno solare precedente inviati dalla ditta ai sensi del precedente punto b), trasmettendo all’Autorità competente l’esito di tale verifica che tenga conto dell’applicazione del Piano di Monitoraggio e Controllo, ai sensi dell’art. 11 comma 6 del D.Lgs. 59/05. XI (attività a carico degli Enti) Tipologia di attività Ente competente Frequenza Monitoraggio adeguamenti alle BAT e visita in esercizio ARPAM Triennale Verifica dei risultati degli autocontrolli riportati nel PMC ARPAM Annuale Totale interventi nel periodo di validità del piano REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 285 GIUNTA REGIONALE Tipologia di attività Ente competente Frequenza Campionamento e analisi emissioni in atmosfera ARPAM Triennale Campionamento e analisi rifiuti ARPAM Triennale Campionamento scarichi idrici ARPAM Triennale Campagna di valutazione impatto acustico ARPAM In occasione di modifiche Totale interventi nel periodo di validità del piano - Le frequenze dei controlli potranno essere riviste nel caso di eventuali criticità riscontrate nella verifica degli autocontrolli o in caso di richiesta da parte degli Enti di Competenza o nel caso di modifiche. REGIONE MARCHE Luogo di emissione: Numero Ancona Data 50/VAA Pag. 13/05/2014 286 GIUNTA REGIONALE ALLEGATO D PRESCRIZIONI AI FINI DELLA SICUREZZA E DELLA PREVENZIONE DEI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE AI SENSI DELL’ART. 8 DEL D.Lgs 334/99, MODIFICATO DAL D.Lgs 238/05 N. Tipo Descrizione della prescrizione Scadenza 1 Prescrizione gestionale Intervallo di test a cadenza almeno semestrale per gli strumenti critici 30/04/2014 2 Prescrizione tecnica Implementazione di uno switch di altissima temperatura per il reattore R4 30/04/2014 3 Prescrizione tecnica Implementazione del sistema overfilling sulle linee di confezionamento 30/04/2014 4 Prescrizione tecnica Realizzazione “fire- proofing” su rack pompe bacino M 30/04/2014 Prescrizione gestionale Il personale che potrà essere soggetto ad esposizione accidentale di rilasci di sostanze tossiche dovrà essere dotato di idonei D.P.I. e specificatamente formato sull’uso degli stessi e sulle procedure d’emergenza previste 30/04/2014 5 L’ottemperanza a tali prescrizioni sarà trasmessa nell’ambito dei risultati del piano di monitoraggio e controllo inviato all’autorità competente.